16 giugno 2011
Cosa ci ha insegnato l’esperienza di Settimo
SICUREZZA MICROIMPRESE
METALMECCANICHE
Lauro Reviglione
Medico del lavoro
Direttore S.Pre.S.A.L.
ASL TO4
La differenza tra quelli che hanno successo e quelli che falliscono
non sta soltanto nella qualità delle loro idee o nelle loro capacità,
ma anche nella misura in cui si fidano del proprio giudizio
e osano agire.
Nessuno può evitare di fare errori; la cosa più grande
è imparare da essi. (K. Popper)
Cosa ci ha insegnato l’esperienza di Settimo
I consulenti aziendali mediamente non sono di buon livello e tendono a fornire
un maggior contributo sul piano degli adempimenti documentali piuttosto che
nell’individuare le misure di prevenzione da attuare (… e spesso a trascurare
che le due cose sono correlate).
L’obiettivo è di fornire alle aziende l’assistenza necessaria per camminare da
sole sulla strada dell’ AUTOVALUTAZIONE e AUTOREGOLARIZZAZIONE
(indicatore: n° aziende senza verbale in fase ispettiva; qui non ha funzionato
come ci attendevamo – 7700 euro medi di verbale – solo 7/44 senza
violazioni).
Se Spresal fosse stato “più presente” prima del progetto sarebbe andata
meglio?
Talvolta le aziende spendono parecchio su macchine/impianti e poi vanificano
omettendo di attuare una corretta manutenzione.
Se stiamo tanto tempo senza andare in azienda le protezioni vengono
progressivamente disinstallate (dobbiamo essere persuasivi sul fatto che la
permanenza dei requisiti di sicurezza serva davvero).
Cosa ci ha insegnato l’esperienza di Settimo
Sicurezza delle macchine ma anche comportamenti corretti (istruzioni
operative)
Puntare al miglioramento della qualità della documentazione (opuscoli, CD,
istruzioni operative, riferimenti a siti web selezionati) : introdurre un’analisi di
gradimento dei materiali forniti e chiedere se sono stati utilizzati nei percorsi
formativi e per la regolarizzazione delle situazioni di non conformità
Introdurre valutazioni più articolate sulle soluzioni adottate (macchine
dismesse o sostituite, protezioni ripristinate o realizzate ex-novo)
Coinvolgimento delle associazioni di categoria fin dalla prima compilazione
delle check-list e introduzione di ulteriore fase di verifica non “fiscale”
Massima chiarezza nell’illustrare gli obiettivi e le varie fasi progettuali
Il punto di forza del piano di valutazione
Fase progettuale
I semestre
2011
Costituzione del comitato promotore
X
Predisposizione di materiale e documentazione sui
requisiti tecnici di sicurezza di macchine ed
attrezzature
X
Predisposizione di una check-list per la valutazione delle
misure di sicurezza in uso in fase di pre-intervento
X
Definizione delle ditte oggetto dell’intervento
X
Formazione del personale coinvolto nell’utilizzo della
check-list
X
II semestre
2011
Campagna di informazione sull’avvio del progetto
X
Organizzazione delle riunioni con i datori di lavoro
X
Compilazione della check-list
X
Caricamento dei dati derivanti dall’attività precedente
utilizzando apposito software
X
Riunioni con i datori di lavoro delle aziende oggetto
dell’intervento
X
Fase progettuale
Illustrazione delle
misure di sostegno
economico attuabili
da parte dell’Inail
per la campagna di
messa a norma delle
imprese
Fase di adeguamento
con il supporto alle
imprese da parte
delle associazioni di
categoria
Seconda fase:
monitoraggio,
avanzamento lavori
II semestre
2011
I semestre
2012
II semestre
2012
X
X
I semestre
2013
X
X
Fase progettuale
II semestre 2013
Ispezioni dell’organo di vigilanza su un campione di aziende
X
Compilazione della check-list in fase di vigilanza
X
Caricamento dei dati derivanti dall’attività precedente utilizzando
apposito software
X
Valutazione dei risultati
X
Comunicazioni dei risultati ottenuti
X
L’intervento si compone di 5 FASI
che si articoleranno nel triennio 2011-2013
FASE PRE-ISPETTIVA
FASE 1 – Fase pre-ispettiva con visite delle imprese
del comparto da parte di un nucleo costituito da
tecnici della prevenzione (esterni allo SPreSAL) e da
tecnici delle associazioni di categoria. Esse saranno
individuate mediante l’utilizzo dei flussi informativi
Inail.
Compilazione delle check-list per la valutazione
delle misure di sicurezza in uso. Queste verranno
consegnate ai datori di lavoro e costituiranno una
traccia per intervenire sulle situazioni di non
conformità.
FASE FORMATIVA E DI CONFRONTO
FASE 2 – Fase formativa e di confronto tra le imprese e
i partner del progetto; nel corso di riunioni articolate per
distretto saranno forniti materiali informativi (opuscoli,
riferimenti a siti web di interesse specifico, banche dati di
soluzioni, ecc) e informazioni sulle misure di sostegno
economico praticabili.
Sarà inoltre data la possibilità di confrontarsi sugli
aspetti di prevenzione tecnica di maggior rilievo.
FASE DI ADEGUAMENTO
FASE 3 – Fase di adeguamento in cui inizierà la
regolarizzazione di eventuali situazioni a rischio per la
salute e la sicurezza dei lavoratori con il SUPPORTO
TECNICO da parte delle associazioni di categoria.
FASE DI MONITORAGGIO AVANZAMENTO LAVORI
FASE 4 – Fase di monitoraggio dell’avanzamento lavori
effettuata da tecnici della prevenzione (esterni allo
SPreSAL) e da tecnici delle associazioni di categoria.
FASE ISPETTIVA SU UN CAMPIONE DI AZIENDE
FASE 5 – Fase ispettiva su un campione di aziende da
parte dell’organo di vigilanza. Si assegneranno pesi
diversi all’universo delle aziende partecipanti rispetto a
quelle non partecipanti al progetto, in modo di prevedere
proporzionalmente un maggior controllo sulle seconde.
Si cercherà di garantire al massimo la continuità
dell’approccio valutativo delle fasi precedenti.
Tutto il progetto sarà oggetto di un piano di valutazione che
sarà messo a punto dal Servizio di epidemiologia dell’ASL
TO3. Sarà applicato un modello di valutazione pre-post con
gruppo di controllo, basato sulle check-list.
È prevista una fase finale
di diffusione e comunicazione dei risultati.
Verrà curata in modo particolare tutta la fase di
comunicazione per assicurare la massima adesione delle
imprese.
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