D.Lgs. 81/08 Ricevuta del presente opuscolo L’AZIENDA • Timbro Azienda ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dagli artt. 36 e 37 del D.lgs. 81/08 ha consegnato in data : ……………………………………………….. al Lavoratore Sig. : ……………………………………………….. Il presente documento Al fine di fornirgli le principali informazioni sulla gestione della sicurezza in Azienda. Data ………………….. Firma ………………………………………. COSA PRESCRIVE • Il Decreto Legislativo 09 aprile 2008 n° 81, sostituisce tutta la normativa sulla sicurezza sul lavoro (626, 494, ecc.) e prescrive misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori durante il lavoro, in tutti i settori di attività privati e pubblici. DEFINIZIONI LAVORATORE : persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell‘organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell’ente stesso; l’associato in partecipazione di cui all’articolo 2549 e seguenti del codice civile; il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro e/o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro; l’allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione; il volontario, come definito dalla legge 1 agosto 1991, n. 266; i volontari del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e della protezione civile; il volontario che effettua il servizio civile; il lavoratore di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468 e al decreto legislativo 28 febbraio 2000, n. 81; DATORE DI LAVORO : il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, esso è individuato dall’organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambito funzionale degli uffici nei quali viene svolta l’attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o di individuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo; AZIENDA : il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato; PREPOSTO : persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa; RESP. SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE : (RSPP) persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi; RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA : persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro; MEDICO COMPETENTE : medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’articolo 38, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto; SORVEGLIANZA SANITARIA : insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa; DATORE DI LAVORO • • • • • • • • • • • Istituisce il Servizio di Prevenzione e Protezione e ne nomina il Responsabile Nomina il Medico Competente Effettua la Valutazione dei rischi con : - Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione - Medico Competente (se previsto) - Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Aggiorna le misure di prevenzione Organizza e istruisce i lavoratori Consulta il Rappresentante per la Sicurezza Affida i compiti secondo capacità e condizioni dei lavoratori Fornisce i necessari dispositivi di protezione individuale Richiede ai lavoratori l’osservanza delle norme di sicurezza e prevenzione Adotta le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione Predispone una squadra di emergenza (antincendio, pronto soccorso, evacuazione). SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE • Individua i fattori di rischio, valuta i rischi ed individua le misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti.. • Elabora le misure preventive e protettive in conseguenza della valutazione dei rischi. • Propone i programmi di informazione e formazione • Partecipa alle consultazioni in materia di sicurezza e salute con il Rappresentante per la Sicurezza e il Datore di Lavoro. • Fornisce ai lavoratori le informazioni sui rischi, misure di protezione e prevenzione, procedure antincendio e pronto soccorso. MEDICO COMPETENTE • Attua la sorveglianza sanitaria con accertamenti preventivi e periodici • Esprime i giudizi di idoneità alla mansione specifica • Istituisce una cartella sanitaria per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria • Fornisce informazioni sul significato e gli esiti degli accertamenti dei lavoratori • Partecipa all’attività di formazione e informazione dei lavoratori. • Visita gli ambienti di lavoro almeno due volte l’anno RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) • • • • • • • Può accedere ai posti di lavoro Riceve una adeguata formazione Formula osservazione e proposte È consultato preventivamente in ordine alla : - valutazione dei rischi - programmazione e realizzazione della prevenzione - designazione degli addetti alla prevenzione incendi Partecipa alle riunioni periodiche Dispone di tempo adeguato per lo svolgimento della sua funzione Può accedere al documento redatto per la valutazione dei rischi. LAVORATORI • • • • • • • • Ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni od omissioni Devono osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal Datore di Lavoro, Dirigenti, Preposti Utilizzano correttamente macchinari, attrezzature, utensili e sostanze pericolose, nonché i dispositivi di sicurezza Segnalano al diretto superiore le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro, adoperandosi direttamente in caso di urgenza, nell’ambito delle loro competenze e possibilità. Non rimuovono o modificano senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o segnalazione Non compiono di propria iniziativa operazioni o manovre se non di loro competenza Si sottopongono ai controlli sanitari previsti Contribuiscono con il Datore di Lavoro, Dirigenti, Preposti, agli adempimenti necessari per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. VALUTAZIONE DEI RISCHI • PERICOLO : fonte di possibili lesioni o danni alla salute • SITUAZIONE DI PERICOLO : qualsiasi situazione in cui una persona è esposta ad uno o più pericoli • RISCHIO : probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danni alla salute in una situazione di pericolo • VALUTAZIONE DEI RISCHI : analisi dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, nell’espletamento delle loro mansioni, per scegliere le adeguate misure di sicurezza. MISURE GENERALI DI TUTELA ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Eliminare i rischi Ridurre i rischi Programmazione e prevenzione Sostituire pericoloso con meno pericoloso Rispetto ergonomia Priorità misure di protezione collettiva rispetto a quelle individuali Limitare il n° di lavoratori esposti al rischio Limitare l’uso di agenti Controllo sanitario Misure igieniche Misure di protezione Misure di emergenza Segnali di sicurezza e avvertimento Manutenzione regolare Informazione e formazione Adeguate istruzioni L’emergenza in Azienda INFORMAZIONE E FORMAZIONE • • • • • Rischi per la sicurezza e la salute Misure ed azioni di prevenzione adottate Rischi specifici sul posto di lavoro Normative e disposizioni aziendali di sicurezza Tempi massimi di esposizione giornaliera alla sostanze e preparati pericolosi • Procedure antincendio, evacuazione e pronto soccorso • Funzioni del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e del Medico Competente • Nominativi dei lavoratori incaricati della prevenzione incendi, evacuazione e pronto soccorso. PREVENZIONE INFORTUNI L’INFORTUNIO • È l’evento improvviso e non previsto causato da atti pericolosi o da condizioni di pericolosità o da entrambi, che durante l’attività lavorativa, produce nelle persone l’inabilità al lavoro oltre eventuali danni alle cose. PRINCIPI DI PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI • La prevenzione degli infortuni si basa sui seguenti principi : 9 Tutti gli infortuni possono essere prevenuti e quindi evitati 9 I fondamenti per lavorare in sicurezza sono il comportamento corretto, l’impegno costante, la convinta disponibilità 9 Responsabilità e doveri dei lavoratori nell’operare in sicurezza 9 La prevenzione degli infortuni ha la stessa importanza di ogni altro obbiettivo dell’azienda. 9 L’organizzazione promuove e mantiene le misure idonee per il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza CAUSE DI INFORTUNIO • Le cause di potenziali infortuni possono essere individuate in: - Cadute e scivolamenti - Urti e schiacciamenti - Ferite da punta e da taglio IMPIANTI ELETTRICI NORMATIVA • Le macchine, le attrezzature e gli impianti elettrici, sono normalizzati da una seria di atti legislativi che traguardano gli obbiettivi di sicurezza e che costituiscono gli elementi ispiratori della norma tecnica. 9 D.P.R. 547/55 : Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro 9 L. 186/68 : disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, installazioni ed impianti elettrici e elettronici 9 L. 791/77 : garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione 9 L. 46/90 - 37/08: norme per la sicurezza degli impianti 9 D.Lgs. 81/08 : Norme per la sicurezza dei Lavoratori REGOLA D’ARTE • La normativa tecnica prevede che i materiali, le apparecchiature, i macchinari, gli impianti elettrici ed elettronici siano a “regola d’arte”. • Si considerano “costruiti a regola d’arte” se realizzati secondo le norme tecniche di sicurezza dell’Ente Italiano di Unificazione – UNI - e del Comitato Elettrotecnico Italiano – CEI – • Si considera a “regola d’arte” quel materiale provvisto di attestati di sicurezza da parte di uno degli organismi europei autorizzati al rilascio del marchio. Es. : IMQ per l’Italia BSI per la G. Bretagna VDE per la Germania NF per la Francia CONTATTO DIRETTO • Il Contatto Diretto avviene quando ad esempio si toccano i due contatti di una presa, due conduttori non isolati o svitando una lampadina. Contro questo pericolo si agisce con una azione preventiva, come : 9 Disinserendo la spina, se si intende intervenire su apparecchio (es. sostituzione del cavo di una lampada) 9 Togliendo tensione all’intero impianto, azionando l’interruttore (es. cambio di una lampadina) CONTATTO INDIRETTO • Il Contatto Indiretto si realizza in presenza di difetti di isolamento che mettono in tensione le strutture metalliche, esterne alle apparecchiature. Contro questo pericolo si opera : 9 Collegando all’impianto di terra le strutture metalliche normalmente non in tensione (carcasse dei motori, quadri elettrici, pannelli metallici, ecc. ) 9 Adottando dispositivi atti ad interrompere l’alimentazione elettrica in caso di guasto pericoloso : interruttore automatico del circuito/salvavita. ELETTROCUZIONE • Accorgimenti contro possibili cause di elettrocuzione: 9 I cavi elettrici devono esser disposti e fissati in modo da evitare deterioramenti per schiacciamento o taglio 9 Non fare passare cavi sotto le porte 9 Usare prolunghe adatte senza adattatori 9 Ogni macchina e/o apparecchio dovrà essere munito di interruttore 9 I portalampade e le strutture delle macchine, devono essere di materiale isolante o collegate a terra 9 Le spine devono essere estratte dalle prese agendo sulle stesse e non tirando il cavo. 9 Togliere energia elettrica alle apparecchiature e macchine elettriche (calcolatrici, VDT, lampade da tavolo, ecc.) a fine orario di lavoro. 9 Tenere cavi e prolunghe lontane da fonti di calore. ELETTRICITÀ STATICA • Le cariche elettrostatiche si generano sulla superficie di due materiali diversi che si strofinano fra fra loro e che vengono reciprocamente avvicinati e poi allontanati. Tali cariche si generano sia che si tratti di materiali conduttori di elettricità che di quelli non conduttori. • Nei materiali conduttori la carica si distribuisce rapidamente sulla superficie e scompare se questa è messa a terra. • Nei materiali non conduttori le cariche si formano e tendono a restare dove si sono formate o si disperdono molto lentamente. • Il mezzo più efficace per evitare l’accumulo di cariche statiche è il collegamento di tutte le parti interessate con la terra, in modo che si scaricano man mano che si formano. • Il fuoco è la manifestazione visibile di una reazione chimica (combustione) che avviene tra due sostanze diverse (combustibile e comburente), in determinate condizioni • Gli effetti sono lo sviluppo di energia (calore e luce) e la trasformazione delle sostanze IL TRIANGOLO DEL FUOCO • Il combustibile è una sostanza in grado di bruciare; solitamente esso può essere allo stato solido (carbone, legna, carta, ecc.), liquido (cherosene, gasolio, alcool, ecc.), o gassoso (acetilene, metano, ecc.) • Il comburente è una sostanza che permette al combustibile di bruciare, generalmente si tratta dell’ossigeno contenuto nell’aria. • L’innesco è la causa che avvia la reazione di combustione ed è principalmente costituito da sorgenti di calore (fiamma, scintille, sigarette, corpi caldi, ecc.) DEFINIZIONI • PUNTO DI INFIAMMABILITÀ è la temperatura minima alla quale un combustibile può bruciare. • TEMPERATURA DI COMBUSTIONE è la temperatura alla quale la sostanza continua a bruciare AZIONI ESTINGUENTI • SOFFOCAMENTO separazione fra combustibile e comburente • RAFFREDDAMENTO riduzione della temperatura al di sotto del valore di accettazione • INIBIZIONE CHIMICA intervento con speciali sostanze atte ad inibire chimicamente la reazione. • SEPARAZIONE allontanamento del combustibile non ancora interessato dalla combustione da quello già incendiato ATTREZZATURE ANTINCENDIO • Gli estintori portatili sono concepiti per essere usati a mano ed hanno una massa non superiore ai 20 Kg. • Gli estintori carrellati hanno le medesime caratteristiche funzionali degli estintori portatili ma, a causa delle maggiori dimensioni e peso, vengono montati su ruote o su carrelli e concepiti per essere trainati a mano ed hanno una massa non superiore a 300 Kg. REGOLE PER L’USO DEGLI ESTINTORI ¾ Agitare l’estintore finché non si sente la polvere muoversi fluidamente. ¾ Strappare la sicura. ¾ Dirigere il getto di sostanza estinguente alla base delle fiamme. ¾ Non attraversare con il getto le fiamme, nell’intento di aggredire il focolaio più grosso. ¾ Nel caso di incendio all’aperto in presenza di vento, portarsi sopra vento rispetto al fuoco. ¾ Non dirigere mai il getto contro le persone, neanche se avvolte dalle fiamme. ¾ Nel caso ci sia un intervento simultaneo di due o più persone, posizionarsi affiancati o formando un angolo di 90° PRONTO SOCCORSO • Nel caso di infortunio o malore improvviso i presenti hanno l'obbligo di prestare le prime immediate cure, e devono farlo con la massima rapidità perché spesso pochi secondi di tempo possono fare la differenza tra l'aggravarsi o meno di una lesione o di un malore, se non addirittura tra la vita e la morte (art. 593 del codice penale). • Il primo intervento deve essere però efficace: deve seguire cioè alcune fondamentali regole ed essere effettuato senza che il soccorritore perda la calma e il sangue freddo. • Nelle prime cure l'urgenza è essenziale, ma se il soccorritore perde la calma e il sangue freddo può comprometterla. • Il rispetto di alcune regole fondamentali nel primo soccorso è indispensabile affinché l'azione del soccorritore non aggravi le lesioni di un infortunio o le condizioni del paziente colto da malore. • Tenendo conto che il D.Lgs. 81/08 prescrive che il datore di lavoro ha l'obbligo di adottare le misure necessarie alla protezione della salute e per la sicurezza dei lavoratori quindi designa i lavoratori incaricati di attuare le misure di pronto soccorso, evacuazione, antincendio, ecc.. • I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione. Essi devono essere formati, essere in misura sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, in base delle dimensioni ovvero dei rischi specifici dell'azienda o dell'unità produttiva. • In caso di infortunio quindi intervenire secondo le proprie conoscenze e capacità e avvisare immediatamente la squadra di emergenza. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) È una qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal Lavoratore allo scopo di proteggersi contro i rischi per la salute e la sicurezza durante il lavoro. Devono possedere, per legge, i “REQUISITI ESSENZIALI DI SALUTE E SICUREZZA” previsti nell’allegato II del D.Lgs. 475 del 4.12.1992. REQUISITI DEI DPI Le caratteristiche costruttive devono essere rispondenti ai requisiti previsti dal D.Lgs. 475/92. I DPI devono avere stampato il numero di norma UNI di costruzione. I requisiti essenziali dei DPI sono: – – – – – Progettazione ergonomica Innocuità degli stessi DPI Comfort ed efficacia Sistemi di regolazione Protezione specifica contro i rischi da prevenire CATEGORIA DEI DPI Per poter dimostrare il possesso dei requisiti essenziali di salute e di sicurezza i DPI vengono suddivisi in tre categorie in funzione della loro capacità di salvaguardare la persona dal rischio da cui si deve proteggere. IA Categoria : Sono i DPI destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici di lieve entità. – – – – Occhiali da sole Copri capo di protezione dal caldo Guanti di protezione Indumenti da lavoro per la protezione del corpo IIA Categoria : sono quelli che non appartengono alle altre due categorie – – – – – Protezione degli occhi Elmetti da lavoro Calzature di protezione Cuffie antirumore Inserti auricolari IIIA Categoria : Sono quelli destinati a salvaguardare dai rischi di morte o lesioni gravi e di carattere permanente. – – – – Protezione delle vie respiratorie Dispositivi di protezione avvicinamento al fuoco Dispositivi anticaduta Elmetti speciali dielettrici CERTIFICAZIONE DEI DPI I DPI di qualsiasi categoria devono avere la “DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ” con la quale si attesta che gli esemplari prodotti sono conformi ai requisiti essenziali di salute e di sicurezza e su di essi viene apposta la marcatura. CE La responsabilità della dimostrazione del possesso dei requisiti essenziali e della garanzia del mantenimento delle caratteristiche nel tempo è a totale carico del fabbricante. I DPI di IA e IIA categoria devono essere in possesso anche dell’ “ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE CE” che è l’atto con il quale un organismo di controllo autorizzato attesta che un modello di DPI è stato realizzato in conformità alle disposizioni previste. I DPI di IIIA categoria sono sottoposti ad un “CONTROLLO DI QUALITÀ” almeno una volta all’anno, da parte di un organismo di controllo scelto dal fabbricante. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO Il datore di lavoro : – Individua i DPI necessari – Mantiene in efficienza i DPI – Provvede a che i DPI siano utilizzati per gli usi previsti – Fornisce istruzioni comprensibili ai lavoratori – Destina ogni DPI ad uso personale, qualora le circostanze lo richiedano – Informa i lavoratori dei rischi dal quale il DPI lo protegge – Assicura una formazione adeguata per : * i DPI di protezione dell’udito * i DPI appartenenti alla IIIA categoria OBBLIGHI DEI LAVORATORI I lavoratori: – Si sottopongono ai programmi di formazione e addestramento – Utilizzano i DPI messi a loro disposizione secondo l’informazione e formazione ricevuta – Hanno cura dei DPI messi a loro disposizione – Non apportano modifiche ai DPI – Segnalano immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente rilevato nei DPI messi a loro disposizione. MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (MMC) • Esistono modi corretti per movimentare manualmente un carico che riducono i rischi dorso - lombari. Sono procedure alle quali il lavoratore deve attenersi con scrupolo nella misura in cui intende tutelare la propria integrità e salute. • Per spostare un carico non si deve sottoporre la colonna vertebrale a tensioni meccaniche nocive. Per raggiungere questo obiettivo é indispensabile procedere in questo modo: • a) il lavoratore deve posizionarsi vicino al carico e sistemarsi di fronte alla direzione dello spostamento per evitare di utilizzare le braccia come leva avendo la schiena flessa ed evitando altresì di compiere inutili torsioni • b) il lavoratore deve sistemare i piedi su una base stabile per allontanare i rischi di uno squilibrio e quindi eliminare quelli di un brusco movimento per ristabilire un equilibrio compromesso; i piedi divaricati debbono circondare una parte del peso da movi-mentare affinché il tronco sia orientato sul carico; lo sforzo verrà controllato meglio; • c) a questo punto, per sollevare il carico, il lavoratore deve chinarsi, flettere quindi le gambe e non la colonna; lo sforzo di sollevamento deve cioè essere compiuto dalle gambe e non dalla colonna. L'inclinazione del tronco nello sforzo di sollevamento trasferirebbe infatti sui dischi intervertebrali del tratto dorso - lombare della colonna un sovraccarico meccanico di centinaia di chili, con rischi di gravi lesioni e affezioni. • Corretti gesti lavorativi di movimentazione manuale dei carichi com-portano inoltre l'osservanza attenta delle seguenti regole: • • non sollevare bruscamente il peso; afferrare il carico con una presa sicura e vicino al corpo: troppo spes-so una presa che cede porta a gesti incontrollati che si rivelano disastrosi; rendersi conto del peso da sollevare: un carico infatti può essere più pesante di quanto sembri e costringere un soggetto non pronto ad uno sforzo muscolare superiore a quello al quale si è preparato; tendere i muscoli della schiena prima del sollevamento del ca-rico: il tensionamento di muscoli che serrano la colonna infatti è un mezzo di controllo molto efficace. Non solo la colonna sarà sostenuta meglio nello sforzo ma anche ogni fase imprevista verrà gestita me-glio; portare infine il carico verso se stessi sia per ridurre i bracci di leva che sollecitano i muscoli paravertebrali, sia perché i movimenti sono più corretti quando il carico è vicino al corpo. • • • LO SPOSTAMENTO DEI CARICHI • • • • • • • Anche per spostare un carico è necessario seguire corrette mano-vre nello svolgimento dell'azione. In questo caso, però, si può non tenere conto dell'indicazione di 30 chilogrammi, come peso limite del carico da movimentare. In ogni caso è necessario considerare i diffe-renti sforzi che sono necessari per trasportare o trainare in piano piuttosto che spingere. Una efficace prevenzione contro i rischi di lesioni dorso lombari dovuti ad un possibile sovraccarico meccanico della colonna anche nello spo-stamento di un carico si basa su queste regole: 1. bisogna tentare di far scivolare il carico; 2. non inarcare mai la schiena in avanti o indietro; 3. è meglio spingere che tirare; 4. gli arti che spingono devono essere posti nell'asse della spinta; 5. quando si spinge con le braccia bisogna bloccare tra loro spalle e bacino affinché lo sforzo sia compiuto dalle gambe (affon-do in avanti) e non con il dorso. TRASPORTO DI PESI E OGGETTI • Anche per spostare carichi minori che non comportano rischi lombo - sacrali è opportuno seguire alcune regole: • 1. è meglio effettuare più volte il tragitto con un carico mino-re che fare meno tragitti con carichi più pesanti; • 2. se l'oggetto è munito di un manico, si può portare lungo il corpo; se il tragitto però è lungo bisogna cambiare regolarmente il lato; • 3. se devono essere trasportati vari carichi dotati di manico, ideale sarebbe prenderne uno per ogni manico facendo in modo di dividere equamente il peso per ogni lato del corpo; • 4. se si devono spostare degli oggetti bisogna evitare di ruota-re solo il tronco: si deve ruotare tutto il corpo; • 5. se si deve porre un oggetto in alto bisogna evitare di inar-care la schiena: è consigliabile l'uso di uno sgabello o di una scaletta. Il presente opuscolo è stato redatto da Dott. Ing. Claudio Nini con studio in Roma Per informazioni, corsi, pratiche sulla sicurezza in aziende e cantieri 338.1386929