SEZIONE I Livello Macro
Informazioni sull’Azienda e sintesi delle iniziative di MCQ
1. Breve descrizione dell’Azienda Sanitaria
1.1 Tipologia Azienda Unità sanitaria Locale di Viterbo
1.2 Numero di dipendenti 3200
1.3 Numero di posti letto 768
2. Strategie per la Qualità
2.1 Qual è la definizione aziendale di “Qualità” ed in che modo la Qualità è
misurata?
“Formazione, qualità e ricerca”
L’azienda ritiene che abbia “grande rilievo la promozione, lo sviluppo, la
condivisione e messa in rete delle conoscenze, delle metodologie e delle attività
proprie del miglioramento continuo della qualità e dell’aggiornamento e della
formazione continua…….L’Azienda riconosce come strumenti di grande efficacia
l’adozione di protocolli e linee guida e il ricorso alla metodologia delle consensus
conference e del lavoro di gruppo interdisciplinare e interprofessionale per la
progettazione, validazione, programmazione, realizzazione, valutazione delle azioni
volte al miglioramento continuo della qualità e all’aggiornamento………………
L’Azienda fa propria la prospettiva della promozione della salute all’interno della quale
gioca un ruolo decisivo l’educazione alla salute proposta dall’OMS come la
promozione delle “opportunità di apprendimento costruite consapevolmente, che
coinvolgono alcune forme di comunicazione ideate per conoscere meglio la salute,
per migliorare le cognizioni e per sviluppare quelle capacità di vita che contribuiscono
alla salute del singolo e della comunità”. Ritiene che sia irrinunciabile la
partecipazione di tutte le strutture aziendali alla costruzione, manutenzione e sviluppo
di reti di servizi aziendali e di reti che coinvolgono le diverse istanze sociali ed
istituzionali, per la realizzazione di attività di educazione alla salute,
metodologicamente validate e programmate all’interno degli obiettivi di budget
annuale”.
(Atto aziendale Azienda USL di Viterbo pubblicato sul B.U.R. Lazio n° 15 del 30
Maggio 2003)
L’ Azienda promuove e verifica la qualità dell’assistenza erogata attraverso gli
strumenti del management. Ampio spazio, infatti, è dato nel processo del budget
operativo annuale ad obiettivi di qualità tecnica, professionale, organizzativa. La
verifica dei risultati è effettuata tramite indicatori e standard di riferimento esistenti o
costruiti ad hoc e validata dal Nucleo Aziendale di Valutazione.
La qualità percepita è misurata con attività di indagine consistente essenzialmente in
raccolta dati sulla soddisfazione degli utenti rispetto alle prestazioni ed ai servizi, con
strumenti appositamente costruiti (questionari ed interviste) e attraverso il report dei
reclami.
2.2 Quali strategie l’Azienda ha definito per migliorare la Qualità?
L’Azienda, nel riconoscersi come sistema ad alta complessità di tipo adattativo,
non poteva non definire una strategia conseguente.
I sistemi complessi adattativi sono caratterizzati dalla presenza di:
- agenti individuali con alto grado di libertà di azione,
- comunità di pratica i cui comportamenti sono strutturati intorno ad assunti di
base condivisi dalla comunità stessa,
- relazioni dinamiche tra tutte le parti e gli agenti in causa,
Il sistema ad alta complessità Asl autoapprende dalle dinamiche emergenti
dalle relazioni tra gli elementi descritti.
Il contesto che ne consegue ( umano e organizzativo ) è quindi la sommatoria
degli stimoli interni ed esterni allo stesso;.
Questi determinano le caratteristiche del contesto, che animano cioè i reali
comportamenti degli attori che lo interpretano in una dinamica ricorsiva.
L’autopprendimento quindi cosi realizzantesi determina una nuova cultura cioè
un nuovo insieme di comportamenti, di procedure e di routine .
Con questa consapevolezza la Asl ha deciso di aggredire i processi a piccoli
pezzi, di sperimentare innovazioni, di riunire attori intorno a valori, di orientare
cioè “la libertà creativa”in movimento.
Come strategia per la promozione della qualità, ha da qualche anno scelto la
ricerca del Governo Clinico basato sull’appropriatezza attraverso l’integrazione
con i meccanismi operativi del management sanitario per la loro capacità di
orientare i comportamenti professionali.
Ha cercato di stimolare quindi l’impiego nella pratica quotidiana degli strumenti
del Governo Clinico, visto come rete pluriprofessionale integrata che governa
le attività attraverso la ricerca della massima appropriatezza possibile medica,
assistenziale, tecnica, riabilitativa, preventiva ed organizzativa, orientando il
sistema all’utenza, all’outcome, alla qualità delle prestazioni, alla ricerca ed
eliminazione degli sprechi e degli errori.
2.3 Tipologia delle strategie adottate
formazione in “quality management” ;
elaborazione di procedure/linee guida/protocolli ;
sviluppo progetti di miglioramento della qualità ;
effettuazione di studi di valutazione/indagini di soddisfazione dei
pazienti;
2
valutazioni interne (audit) ;
revisione dei processi assistenziali ospedalieri ;
revisione dei processi assistenziali con altri partner della catena
assistenziale ;
armonizzazione regionale e collaborazione ;
2.4 Quali strumenti sono utilizzati per implementare la Qualità attraverso dette
strategie?
Gruppi di lavoro termatici, incontri organizzativi, conferenze tematiche con
presentazione di relazioni, divulgazione interna tramite sito aziendale di
materiale.
2.5 Quali sistemi di monitoraggio/indicatori sono stati usati per verificare lo sviluppo
delle suddette strategie per la Qualità?
Sistemi di indicatori di processo e di risultato, indagini sulla soddisfazione dei
pazienti, set di indicatori per la valutazione delle attività clinico assistenziali o
dei processi gestionali, indicatori di compliance a linee guida/protocolli, etc.
3.Breve
descrizione della struttura a cui è affidata la
funzione della Qualità
3.1
Esiste nell’Azienda una Struttura dedicata alla Qualità, istituita formalmente
(atto aziendale, etc.) ?
3.2 Che tipo di Struttura è?
Altro (specificare) U.O.C. Formazione, Qualità, Educazione alla Salute
in staff alla Direzione Strategica
Detta struttura dedicata prevalentemente alla formazione rivolta al Governo
clinico e ai suoi strumenti si integra con le altre articolazioni aziendali a
staff della Direzione Strategica aventi funzioni organizzative e di
coordinamento in tutte le azioni strategiche relative al miglioramento della
qualità dell’assistenza.
Responsabile della Struttura
Schiano Lomoriello Giosuè Giorgio , dirigente sociologo , 0761-237533
[email protected]
3.3 Personale:
(indicare il numero e la tipologia del personale che opera in questa
Struttura)
Numero: 8
3
Qualifica: 1 dirigente sociologo, 1 dirigente psicologo, 3 infermieri , 1
programmatore , 3 amministrativi
3.4 In che modo vengono misurati l’impegno profuso e i risultati ottenuti
dalla Struttura preposta alla Qualità?
Assegnazione di obiettivi di attività con lo strumento budget , raggiungimento dei
risultati con misurazione tramite indicatori di risultato.
4. Problemi ed obiettivi aziendali
Problemi prioritari di salute e organizzativi aziendali: elencare i problemi
enunciandoli in modo chiaro, preciso e documentato, in termini di scarto tra
osservato ed atteso.
 Mobilità passiva
Alto tasso di mobilita’ passiva (dati 2004)
Il 44,9% dei residenti va a curarsi fuori dell’Azienda (il 26,8% in strutture
regionali, il 18% in strutture extraregionali)
Il 38,8% per patologie mediche, ben il 55,2% per patologie chirurgiche e
soprattutto per quelle a medio-bassa complessità.
Questo risulta essere un problema prioritario per l’Azienda che ha attivato una
serie di iniziative per combattere il fenomeno:
- potenziamento delle specialità critiche,
- miglioramento nella qualità dell’assistenza (umanizzazione)
- azioni sulle strutture e sul comfort (ristrutturazioni ex art. 20)
- coinvolgimento MMG
 Programmi di Screening oncologici
I programmi di screening oncologici sono considerati dalla Asl obiettivi
prioritari.
Il Programma di Screening del Cervicocarcinoma , attivato dal 1997, è
consolidato dal 1999 ha completato due Round ( tutta la popolazione bersaglio
ha ricevuto l’invito 2 volte) ed è in corso il terzo. Gli indicatori di processo e di
esito sono globalmente negli standard.
4
Unico problema si può considerare l’adesione all’invito che è stata del 40% sia
nel primo che nel secondo round, con notevoli differenze tra i distretti e con
periodiche oscillazioni. Tale valore, pur non discostandosi dalla media
nazionale, potrebbe essere incrementato se i distretti con adesione più bassa (
valori dal 30 al 35 %) si allineassero ai livelli di adesione superiori.
Strategie per il miglioramento : potenziare ulteriormente la collaborazione con i
Distretti e implementare le iniziative di sensibilizzazione.
Il Programma di Screening del Carcinoma della Mammella è stato attivato
da ottobre 2003, con notevoli difficoltà organizzative che da Maggio2005 sono
state in gran parte superate.
Problemi :
A) incompleta copertura con invito della popolazione bersaglio.
Nel primo round ( ottobre 2003 – ottobre 2005) il Programma ha subito una
lunga interruzione a causa delle difficoltà organizzative, pertanto sono state
invitate solo il 33% delle donne appartenenti alla popolazione bersaglio.Tale
ritardo dovrebbe completamente recuperarsi entro la fine del secondo round
( ottobre 2007). Grazie alla attuale ed efficiente organizzazione in parte è già
recuperato infatti da novembre 05 a giugno 06, ovvero nei primi 8 mesi del
secondo round sono state invitate il 23% delle donne.
Il Programma di Screening del Carcinoma del Colon-retto è in corso la
sperimentazione della fattibilità, da giugno 2005, sul 20% della popolazione
residente nella città di Viterbo
 La sicurezza nella pratica clinico-gestionale.
L’Azienda ha deciso di approfondire la conoscenza delle problematiche relative
alla sicurezza nella pratica clinico-gestionale considerandone l’operatore il
lettore delle relative dinamiche. A tale proposito si è prodotto uno strumento, il
questionario, validato da diversi gruppi professionali, finalizzato alla
rilevazione dei rischi. Esso è anche servito come base per la revisione del
contratto assicurativo sui rischi aziendali che ha determinato l’abbattimento
del 33% dei costi assicurativi, che sul triennio precedente ammontava a 13
milioni di Euro.
Altra iniziativa l’ acquisizione delle attività relative al risk management
all’interno della rete ospedaliera
Con l’obiettivo di giungere alla riduzione dei rischi aziendali e del livello di
contenzioso e avendo osservato una scarsa conoscenza aziendale dell’attività di
risk management nella rete ospedaliera, ci si attende umna maggiore conoscenza
della stessa.
 Incrementare l’accesso e la fruibilità dei servizi sanitari per i cittadini
stranieri alla U.E., anche con l’istituzione di ambulatori per S.T.P. , con
interventi di mediazione transculturale.
La crescente importanza del fenomeno dell’immigrazione nella nostra provincia ha
portato l’azienda a dotarsi di alcuni strumenti operativi per ovviare ai problemi inerenti
l’accesso ai servizi sanitari.
5
Attraverso l’istituzione di un Servizio di Mediazione Culturale, di un Ambulatorio di MG
per gli stranieri STP ed un progetto di formazione ed educazione alla salute l’AUSL di
Viterbo si propone di dare una risposta concreta ad alcune problematiche di grande
rilievo quali: la specificità della domanda di salute di questo segmento, la necessità di
conferire alle azioni intraprese maggiore visibilità e fruibilità e la necessità di formare
l’operatore sanitario sui temi della medicina dell’immigrazione, la normativa vigente in
materia e la gestione del rapporto con il paziente.
Alcuni dati di attività :
Servizio di Mediazione Culturale
N° accessi registrati presso il Servizio di Mediazione Culturale nel periodo agosto
2004- marzo 2006 : 353
Ambulatorio di Medicina Generale per Stranieri Temporaneamente Presenti
N° visite effettuate presso Ambulatorio di Medicina Generale dal 19 luglio 2004 al 30
aprile 2006: 663
N° invii per visite specialistiche dal 19 luglio 2004 al 30 aprile 2006: 302
N°invii per prestazioni diagnostico-strumentali :315
N°prescrizioni farmaci: 189
 Iniziative per il perseguimento dell’autosufficenza aziendale e
territoriale di sangue con incrementi annui del 10% rispetto al 2005
Le azioni in tema di raccolta di emocomponenti intraprese dall'U.O. S.I.T. ASL
Viterbo, in piena collaborazione con le associazioni del volontariato AVIS e Fratres,
attive sull'intero territorio provinciale, si sono concretizzate, nell' ultimo biennio, nella
costante promozione della donazione su tutto il territorio provinciale e nella
puntuale informazione dei soci volontari sulle opportunita' che le diverse forme di
donazione degli emocomponenti offrono agli stessi di essere protagonisti attivi di un
percorso di assistenza sanitaria irrinunciabile ed insostituibile per le moderne attivita'
medico-chirurgiche e di essere avviati e sostenuti in un sistematico controllo del
proprio stato di salute e del proprio stile di vita.
Le azioni di formazione e ed informazione suddette, svolte dal personale dirigente e
del comparto del S.I.T. ASL Viterbo, dal personale medico in convenzione AVIS e
dagli operatori del volontariato AVIS e Fratres di Viterbo e provincia, si sono tradotte,
nell'anno 2005, nella raccolta di 11779 unita' di sangue intero, di 757 unita' di plasma
d'aferesi e nella realizzazione di 226 procedure di aferesi produttiva
multicomponente. Facendo specifico riferimento alle unita' di emazie prodotte presso
l'ASL Viterbo nell'anno 2005, 6617 sono state utilizzate per attivita' di servizio
all'interno dell'azienda ASL Viterbo e 4541 distribuite presso strutture extraaziendali
con un tasso di autosufficienza del 168%. Per cio' che concerne il plasma prodotto da
sangue intero e d'aferesi (12416 unita' totali), 10709 unita' (86%) sono state avviate
6
al frazionamento industriale per la produzione di emoderivati come previsto dal
programma regionale posto in essere con
l’ operativo conto lavorazione regionale, presso la ditta Kedrion.
L'analisi della raccolta emonocomponenti presso l'U.O. S.I.Tt ASL Viterbo del primo
semestre 2006, comparato al medesimo periodo del 2005, mostra un incremento del
11,5% della raccolta di sangue intero, del 11 % del plasma d’aferesi, del 45% della
raccolta multicomponente in aferesi, incrementi che, complessivamente, configurano
il risultato atteso per il 2006 e concordato in ambito regionale in occasione degli
incontri dell 'Assessore Regionale alla Sanita' con la Commisione Regionale per
i Servizi Trasfusionali e con il Comitato dei neonati dipartimenti di Medicina
Trasfusionale (DMT) della regione Lazio.
Nell'ambito della definizione e della redazione del piano sangue e plasma regionale
per il triennio 2006-2008 ( emanato in data 20/06/2006), sono stati individuati
indicatori di efficienza, efficacia e complessita' delle strutture trasfusionali regionali
(DMT, SIMT, CT) che sperimentalmente verranno applicati a partire dal secondo
semestre 2006.
1. Indice di produzione/distribuzione
2. Unità raccolte per 1000 abitanti
3. Litri di plasma A raccolti per 1000 abitanti
4. Indice di donazione in aferesi
5. Rapporto emazia/PFC distribuito per uso clinico
6. Indice di autosufficienza in emazia
7. Quota autotrasfusionale globale in chirurgia elettiva
8. Indice di contenimento della perdita ematica in chirurgia vascolare,
cardiochirurgia, chirurgia epatica e trapaianti d’organo
9. Indici di complessità per supporto al trapianto emopoietico
10. Indici di complessità clinica
11. Indici di complessità laboratoristica
 Attivazione del comitato del buon uso del sangue ed adeguate misure
di controllo sull’uso del sangue (emovigilanza)
Il Comitato del buon Uso del Sangue dell' ASL Viterbo, presieduto dal direttore
Sanitario Aziendale, e' assolutamente operativo e , nell'ultimo triennio, si e' riunito
in 6 distinte occasioni ; ha adottato l'uso clinico integrale del plasma fresco
congelato virus inattivato di grado farmaceutico (Octaplas/Plasmasafe) , ha
emanato documentazioni aziendali, interaziendali e linee guida sulle pratiche
autotrasfusionali relative alla gestione delle anemie e delle reazioni trasfusionali e
sul buon uso degli emoderivati nello specifico: albumina ed immunoglobuline. Tali
documenti sono tutti reperibili all'indirizzo web
http://www.asl.vt.it/Oncologia/Immunotrasfusionale/Documentazione/documentazio
ne.php.
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Iniziativa n. 7
-
-
Titolo: Progetto benessere dei cittadini immigrati nel Distretto 3 della ASL di
Viterbo
- Tipologia: F
Referente dell’iniziativa: Dr.ssa Antonella Proietti
Direttore Distretto 3 - 0761 237633 e mail: [email protected]
- Livello di coinvolgimento
a) aziendale

due o più strutture (Dipartimenti, Distretti, Presidi Ospedalieri)
b) extra aziendale

altri stakeholders
- Risultati conseguiti in termini di esiti:





Miglioramenti degli esiti di salute/prevenzione/diminuzione dei rischi
Miglioramento dell’appropriatezza delle prestazioni
Aumento della soddisfazione/empowerment del cliente esterno
Miglioramenti organizzativi/efficienza gestionale
Miglioramenti degli esiti di salute/prevenzione/diminuzione dei rischi in particolari
gruppi di popolazione e soggetti deboli (infanzia e adolescenza, donne in
gravidanza, anziani, disabili, detenuti, immigrati, persone con disagio psichico,
classe socio economica svantaggiata – basso reddito, basso livello istruzione,
posizione lavorativa precaria o di basso livello, residenza in aree disagiate o
socialmente “difficili”, altro)
- Esplicitare brevemente l’importanza dei risultati raggiunti:
Adeguamento dell’offerta e facilitazione dell’accesso
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SEZIONE II: Livello Micro
Progetto d’Eccellenza prescelto dall’Azienda partecipante.
Titolo del progetto
PROGETTO BENESSERE CITTADINI IMMIGRATI NEL DISTRETTO 3 DELLA
ASL DI VITERBO.
1) Breve descrizione della/e struttura/e coinvolta/e nell’iniziativa di
MCQ
Direzione Distretto 3.
Coordinatrice del progetto: Dr.ssa Antonella Proietti (Direttore del Distretto)
Responsabile: Patrizia Prosperi (Assistente Sociale Coordinatrice Responsabile
Servizio Sociale Distretto 3)
2) Razionale/problema
L’immigrazione dai Paesi in via di sviluppo è un fenomeno ormai radicato nel nostro
paese ed in costante aumento. La presenza straniera, regolarizzata e non, assume
dimensioni di assoluto rilievo con importanti ripercussioni sul sistema sanitario
nazionale.
Il Dossier Caritas 2004 evidenzia un forte incremento degli ingressi della popolazione
straniera in Italia.
A livello nazionale si stima che gli immigrati con regolare permesso siano 107.500. E’
complesso invece accertare la quantità della presenza degli irregolari, le cui stime
vanno dai 200.000 dell’Ismu ai 600.000 dei sindacati agli 800.000 dell’Eurispes.
Per quanto riguarda il contesto locale le presenze dei cittadini stranieri nel territorio
della Provincia di Viterbo registrano una forte crescita. Dalle rilevazioni effettuate
risulta che nel il Lazio sono 330.695 gli stranieri soggiornanti, il 52% del centro Italia.
Viterbo, dopo Roma è la provincia con la più elevata incidenza di popolazione
straniera con 10.552 unità registrate nel 2003 e 12.274 stimate nel 2004.
Il PSN ed il PSR, recependo la normativa a riguardo, dettano chiare indicazioni per la
tutela della salute di queste minoranze che si concretizzano nel diritto d’accesso al
SSN.
Il primo problema che si deve pertanto affrontare è quello dell’adeguamento
dell’offerta agli specifici bisogni degli immigrati. Occorre inoltre dare a quest’ultima la
visibilità necessaria per la loro fruizione. Gli operatori stessi non hanno una completa
conoscenza sul diritto degli immigrati in ambito di accesso ai servizi sanitari, sulla
normativa esistente e sull’organizzazione dell’eventuale specifica risposta ai bisogni
di salute. Tutto questo, aggravato dalla difficoltà di comunicazione e di relazione con
persone provenienti da altre culture
incide negativamente sull’efficacia degli
interventi nel campo della prevenzione e dell’assistenza degli utenti stranieri.
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3) Obiettivi/pianificazione della valutazione
Partendo da queste considerazioni nasce il Progetto Benessere Immigrati del
Distretto 3 dell’Azienda USL di Viterbo con i seguenti obiettivi :
- Tutelare il benessere dei cittadini stranieri, con particolare attenzione alle aree
critiche per la salute degli immigrati (tutela della salute materno infantile).
- Favorire l’accesso ai servizi sanitari da parte degli stranieri temporaneamente
presenti in condizione di irregolarità (STP)
- Supportare la funzione di accoglienza degli operatori ASL attraverso l’acquisizione di
specifiche competenze nel campo dell’assistenza sanitaria agli stranieri immigrati
- Promuovere la valorizzazione e l’ utilizzo di risorse umane e professionali
sviluppando un sistema di mediazione atto a superare gli ostacoli comunicativi.
4) Percorso operativo (azioni, attori, tempi)
Il progetto prevede tre azioni fondamentali:
1) Realizzazione di un programma di informazione, partecipazione ed
educazione alla salute rivolto ai soggetti interessati e supportato da un
percorso di formazione per gli operatori coinvolti nell’assistenza ai cittadini
immigrati.
2) Istituzione di uno Sportello di Mediazione Culturale presso il Servizio Sociale
di Distretto
3) Attivazione di un Ambulatorio di Medicina Generale per gli immigrati STP
(Stranieri Temporaneamente Presenti) presso il Poliambulatorio del Distretto e
di un ambulatorio pediatrico per STP presso il Consultorio di Viterbo
Azione n° 1 : Programma di informazione, partecipazione ed educazione alla
salute.
Il progetto è articolato in due aree:
- formazione e informazione interna alla ASL rivolta agli operatori coinvolti
- formazione e informazione esterna alla ASL:
operatori degli Enti Locali, Scuola e del Privato Sociale
popolazione immigrata in generale e target specifici della popolazione immigrata
quali donne/ bambini/famiglie
Gli interventi di formazione hanno avuto il duplice obiettivo di sostegno metodologico
al progetto complessivo , fornendo competenze sui temi della medicina delle
migrazioni e sulla relazione con contesti culturali differenti ed individuare e rafforzare
una rete di operatori interni ed esterni alla ASL, a vario titolo coinvolti nell’assistenza
socio-sanitaria alla popolazione immigrata.
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A tal fine sono stati selezionati operatori provenienti da vari servizi della ASL, Enti
Locali, Associazioni di volontariaro : Servizi del Distretto 3, Servizio Sociale
Distrettuale, Operatori Consultoriali Distretto 3 M.M.G., P.L.S., Servizi dei Distretti 1,
2, 4, 5, il Dipartimento di Salute Mentale, SER.T., C.R.A., N.P.I., Pronto Soccorso
Belcolle, Dipartimento di Integrazione Socio Sanitaria e Tutela della Maternità e
dell’Infanzia, U.R.P., Centro Riferimento A.I.D.S., Servizio P.I.S.L.L., Direzione
Sanitaria di Belcolle, Reparto Ostetricia e Ginecologia Belcolle, Reparto Pediatria
Belcolle. Gli operatori non appartenti alla ASL che hanno partecipato appartengono
invece a: Caritas, Provincia (Assessorato alle Politiche Sociali e Mediatori Culturali),
A.R.C.I., Comune di soriano nel Cimino, Scuola (1° Circolo Didattico).
Le azioni nei confronti di questo gruppo sono state di formazione, informazione e
partecipazione utilizzando anche i seguenti strumenti:
- Linee Guida regionali per l’assistenza sanitaria agli stranieri non appartenenti alla
U.E (illustrazione e consegna di un documento operativo sintetico)
- Documento relativo al Progetto Benessere Cittadini Immigrati(illustrazione e
consegna di un documento operativo sintetico)
- Guida plurilingue per accesso ai servizi socio-sanitari realizzata in collaborazione
con il Comune di Viterbo e la Cooperativa G.E.A.
- Opuscolo informativo plurilingue su Percorso Nascita e Tutela della Salute della
Donna e del Bambino
Di particolare rilievo è l’intervento nell’ambito della tutela della salute della donna e
del bambino. A tal fine sono stati realizzati sono stati realizzati incontri con la
popolazione presso la Caritas, l’A.R.C.I., e Comune di Orte al fine di illustrare
l’offerta dei servizi e creare una cultura della prevenzione.
In collaborazione con il Servizio di Prevenzione degli Infortuni sui luoghi di Lavoro
della ASL è stato messo a punto e somministrato un questionario al fine di rilevare
elementi utili alla prevenzione degli infortuni lavorativi della popolazione immigrata
non regolare
Azione n° 2 : Il Servizio di Mediazione Culturale
Il Servizio di Mediazione Culturale si propone di ovviare al problema relazionale e di
comunicazione che si viene a creare dall’incontro tra culture diverse.
I mediatori svolgono compiti di orientamento e facilitazione all’accesso ai servizi
socio-sanitari. Grazie alle loro competenze linguistico-culturali gettano le basi per la
costruzione di un rapporto basato sulla fiducia e la comprensione assicurando così
una corretta informazione ed il supporto necessario.
Attraverso un protocollo d’intesa con la Provincia di Viterbo e con il Comune di Orte
questo sportello è presente dall’agosto 2004 presso il Servizio Sociale Distrettuale
nelle sedi di:
- Sede centrale del Servizio Sociale del Distretto 3 a Viterbo
- Consultorio di Viterbo
- Centro Salute di Orte
Azione n° 3: Ambulatorio di Medicina Generale e di Pediatria per Stranieri
Temporaneamente Presenti
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A partire da luglio 2004 presso il Poliambulatorio di Viterbo è stato istituito un
Ambulatorio di Medicina Generale per gli immigrati STP che non possono effettuare
la scelta del medico. L’equipe dell’ Ambulatorio è costituita da 6 M.M.G. che
assicurano l’apertura dal lunedì al venerdì (3 mattine + 2 pomeriggi) . Da una analisi
dei flussi l’ articolazione oraria dell’ambulatorio è stata modulata sulle esigenze della
popolazione interessata. Fino a maggio di quest’anno l’ambulatorio si avvaleva di un
consulente pediatra.
A partire da maggio 2006 presso il Consultorio di Viterbo è stato attivato un
ambulatorio pediatrico specificamente dedicato ai piccoli pz STP con apertura
bisettimanale.
4) Professionalità del gruppo di lavoro (tipologie di professionalità
coinvolte, ad es. mono/multiprofessionalità)
Le tipologie di professionalità della ASL coinvolte sono molteplici provenienti sia
dall’ospedale che dal territorio: medici, psicologi, infermieri, ostetriche, assistenti
sociali, amministrativi. Inoltre la problematica in questione ha reso necessaria la
collaborazione, ai fini della costituzione di una rete operativamente efficace , di
operatori anche esterni all’azienda coinvolti nei percorsi di assistenza ai cittadini
stranieri. (vedi attori in *4*).
6) Livello di coinvolgimento
a) aziendale

singola unità (UO, UOC)

singola struttura (Dipartimento, Distretto)
 X due o più strutture (Dipartimenti, Distretti, Presidi Ospedalieri)
b) extra aziendale
 X cittadini/utenti
 X altri stakeholders
Esplicitare eventualmente modalità di coinvolgimento, personale coinvolto, etc.
Gli operatori prescelti di cui al paragrafo 4 sono stati coinvolti dalla fase relativa alla
formazione alla fase operativa del progetto.
7) Bilancio costi/benefici
A fronte di un limitato impiego di risorse umane ed economiche (per quanto riguarda
la ASL :1800 ore di operatori dedicate alla formazione – 380 ore per incontri – 100
ore per la progettazione; 2.500 euro per la realizzazione della guida plurilingue,
18.000 euro annue per compenso MMG per ambulatorio STP)
il progetto ha conseguito i risultati previsti in termini di incontri di formazione,
informazione, realizzazione degli ambulatori dedicati e del servizio di mediazione
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culturale, ma soprattutto ha reso operativa una rete interistituzionale di operatori che
facilita e rende più fruibile l’accesso ai servizi socio-sanitari
8) Risultati, immediati e a distanza
Punto di forza del progetto: la creazione della rete.
Lavorare su azioni concrete verso un obiettivo comune, il benessere dei cittadini
immigrati, ha reso possibile la creazione di una rete sia formale che informale. E‘
stata pertanto individuata una rete di governo del progetto: Distretto3 della ASL di
Viterbo, Provincia Viterbo e Medici di Medicina Generale ed una rete più allargata di
cui fanno parte numerosi altri soggetti che sono coinvolti nella operatività del progetto:
Il Dipartimento Integrazione socio-sanitaria e Tutela della Maternità e Infanzia, il
Servizio Prevenzione Infortuni sui Luoghi di Lavoro, l’Ufficio Relazioni con il Pubblico,
il Comune di Viterbo , la Scuola, le associazioni di volontariato (Caritas, Acli, Arci).
Sviluppo della rete:inserimento nel progetto benessere cittadini immigrati di una parte
gestita in collaborazione con il Servizio di Prevenzione degli Infortuni Sui Luoghi di
Lavoro della ASL e con la Provincia di Viterbo.
Ciò al fine di mettere a punto una parte progettuale di formazione,informazione e
ricerca riguardante i lavoratori stranieri e la sicurezza sul lavoro.
Azione n° 1 : Programma di informazione, partecipazione ed educazione alla
salute
Nell’anno 2005 sono stati realizzati:
- 2 incontri informativi rivolti al personale scolastico sul tema “diritto degli immigrati
in ambito di accesso ai servizi sanitari ;
- 2 incontri presso la sede Caritas di Viterbo con il personale volontario
dell’associazione e con gruppi di popolazione immigrata, sui diritti e le modalità di
accesso ai servizi sanitari da parte dei cittadini stranieri e di informazione sulle
attività in essere quali l’ambulatorio di medicina generale per stranieri e lo sportello di
mediazione culturale ) ;
- 1 incontro rivolto alla popolazione straniera immigrata presso la biblioteca
comunale di Orte in collaborazione con il comune e con l’associazione ANTHROPOI
sull’argomento “ la tutela della salute delle donne/bambini immigrati”.
- 1 incontro rivolto alla popolazione straniera immigrata presso la sede ARCI di
Viterbo sull’argomento “ la tutela della salute della donna e del bambino”
- 1 corso di formazione sulla medicina delle migrazioni (quattro giornate)rivolto a l
personale
ASL
(medici,psicologi,infermieri,infermieri
pediatrici,caposala,
ostetriche,assistenti sociali, amministrativi sia territoriali che ospedalieri) e operatori
esterni coinvolti nei percorsi di assistenza ai cittadini stranieri (Provincia,Comuni,
Associazioni Volontariato) per un totale di 70 operatori
- 2 incontri informativi con la rete di operatori individuata per il corso di formazione,
allargata ad altri operatori del Distretto 3 addetti al front-office sulle linee guida
regionali per l’assistenza agli stranieri (circa 100 operatori)
- 1 giornata di informazione su:”immigrazione e condizione giuridica dello straniero”
a cui hanno partecipato 95 persone, provenienti dai servizi ASL , Enti Locali ,e
Associazioni di Volontariato, coinvolte nei percorsi di assistenza ai cittadini stranieri
- 1 corso di formazione per badanti (10 giornate) in collaborazione con la Caritas
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- Sono stati somministrati ai fini della prevenzione sui luoghi di lavoro N°48
questionari somministrati nel periodo 1settembre 2005 – 31 dicembre 2005 (26 donne
e 19 uomini di età compresa tra i 18 e i 49 anni) da cui emergono le seguenti
informazioni relative alla popolazione target:
discreta conoscenza della lingua italiana
lavoro motivo principale del soggiorno in Italia seguito da ricongiungimento familiare
prevalente situazione di convivenza con familiari
stato socio-economico: prevalenza di dipendenza lavorativa regolare fra gli
intervistati, ma presenza rilevante anche di situazioni di irregolarità lavorativa
settore di occupazione principale: edilizia (manovale,muratore)
motivo di accesso ai servizi sanitari: iscrizione e/o visita medica
paese di provenienza prevalentemente Romania - buon livello di scolarizzazione
Azione n° 2 : Il Servizio di Mediazione Culturale
N° accessi registrati presso il Servizio di Mediazione Culturale nel periodo agosto
2004- marzo 2006 : 353
Azione n° 3: Ambulatorio di Medicina Generale per Stranieri Temporaneamente
Presenti
N° visite effettuate presso Ambulatorio di Medicina Generale dal 19 luglio 2004 al 30
aprile 2006: 663
N° invii per visite specialistiche dal 19 luglio 2004 al 30 aprile 2006: 302
N°invii per prestazioni diagnostico-strumentali :315
N°prescrizioni farmaci: 189
Da una analisi dei dati anagrafici e sanitari emerge che si tratta di una popolazione
prevalentemente femminile e giovane proveniente soprattutto dalla Romania e poi
dall’Ucraina, Moldavia, Sri Lanka, India, Bulgaria; motivo di ingresso principale è il
lavoro, poi ricongiungimento familiare. L’analisi di questi dati conferma il trend
generale di una popolazione giovane che si rivolge alle strutture sanitarie per controlli
di salute soprattutto di tipo odontoiatrico e ginecologico.
9) Modalità di diffusione dei risultati
E’ stata realizzata la prima conferenza dei servizi del Distretto 3 il 15 dicembre 2005.
In tale ambito è stato dato ampio spazio sia all’esposizione del progetto e dei relativi
risultati , sia alla divulgazione degli strumenti utilizzati (guide plurilingue, opuscoli
informativi etc.
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10) ABSTRACT del progetto in italiano e in inglese
Nella Provincia di Viterbo si è registrato negli ultimi anni un notevole incremento delle
presenze di cittadini stranieri nonché della quota di irregolari.
L’analisi di questi dati, accanto ad una chiara percezione di un fenomeno in cui si
registrava una difficoltà nell’ accesso e nella fruibilità dei servizi sanitari da parte dei
cittadini stranieri, ci ha stimolato a realizzare un intervento mirato per questa fascia di
popolazione, nel rispetto delle indicazioni contenute nel PSN e PSR.
Le problematiche da affrontare:
- scarsa conoscenza sul diritto degli immigrati per l’accesso ai servizi socio-sanitari,
- difficoltà di accesso alle strutture e ai servizi socio-sanitari da parte dei cittadini
immigrati
- difficoltà di comunicazione e di relazione con persone provenienti da altre culture, con
ricadute negative sull’efficacia degli interventi
- scarsa conoscenza sugli specifici quadri clinici della popolazione immigrata.
- necessità di tutela per le categorie più a rischio (area materno-infantile)
Obiettivo principale: sostenere l’accesso all’assistenza di primo livello, agli stranieri non
in regola con il permesso di soggiorno, limitando il ricorso improprio alle strutture
ospedaliere.
A tal fine sono state istituiti un Servizio di Mediazione Culturale, un Ambulatorio di
Medicina Generale ed un ambulatorio pediatrico.
E’ stato realizzato inoltre un progetto di educazione alla salute e Sono stati effettuati
interventi di formazione sugli operatori, utenti e badanti.
During the last years in Viterbo province there has been a consistent growth of
immigrants both regular and irregular.
The analysis of these data and the knowledge of the difficulty for foreign citizens to
access and use sanitary services, lead us to realize specific actions for this social group,
respecting National and Regional Sanitary Plans.
The problems to face:
- scarce knowledge of immigrant rights relatively to access to National Sanitary Services
- difficult access to the structures and services
- communication and relationship problems due to the interaction of different cultures,
that affects negatively the effectiveness of services
- low knowledge of specific clinic situation of immigrant population
- protection needs for the most risky categories (maternal, childhood).
The main target: sustaining access and first level assistance for irregular immigrants,
limiting improper access to the hospitals. For this purpose were instituted a Mediation
Cultural Service and a Surgery for irregular immigrants. It was also realized a project
about health education and formation for the operators involved and the customers.
Il Referente Premio 2006
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Il Direttore Generale
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Progetto Benessere dei cittadini immigrati nel Distretto