periodico del Q3 e Bagno a Ripoli 1 Anno XXI - n° 8 novembre 2011 - Distribuzione gratuita - Firenze Il Macché è tuo, sostienilo! con un contributo minimo di € 10 sul conto corrente bancario: IT92P 0873 63772 0000000400883 intestato all'Associazione Macché www.macche.net [email protected] - [email protected] È bene sospettare di tutti, finché non si riesce a dimostrare che sono innocenti Anche i giornalisti sono carne da macello I giornalisti non amano parlare di se stessi, del loro lavoro, soprattutto dei loro guai. Proviamo a farlo noi, per una volta. Costretti per mestiere a pubblicare tutte le notizie di cui vengono a conoscenza, vengono colti da incredibili pudori se devono pubblicare informazioni su ingiustizie, perdite di lavoro o casse integrazioni che riguardano il loro mondo. Fateci caso, non è che non appaiono del tutto, ma sempre in qualche pagina interna, un mezzo colonnino ben nascosto. Eppure il quadro, anche qui da noi in Toscana e a Firenze, è davvero fosco per quanto riguarda il lavoro nel settore dell'informazione. L'ultimo caso quello del Giornale della Toscana, che rischia la chiusura. E non si venga a raccontare che “tanto è il quotidiano di Verdini”: è una voce spesso fastidiosa e provocatoria, ma completa un quadro. E la gente che ci lavora, giornalisti, tipografici, amministrativi, sono persone in carne ed ossa, che hanno il diritto, come chiunque, di non vedersi messe in mezzo ad una strada da un giorno all'altro. Ma prima c'era stato il caso del quotidiano Il Firenze, chiuso; la crisi, che permane, delle redazioni regionali de L'Unità compresa quella toscana; la chiusura della tv Canale 10, dove hanno cambiato perfino la serratura alla porta per tenere fuori i giornalisti e gli altri lavoratori, lasciati per mesi senza stipendio. A questo si potrebbero aggiungere gli articoli pagati 5 euro lordi ai precari che garantiscono l'uscita di tanti giornali o la sopravvivenza di tante radio Dario Rossi Aghata Christie Solidarietà, un'idea per il terzo millennio Franco Pestelli e televisioni locali. Come nel caso di Nova Radio, l'emittente dell'Arci fiorentina; evidentemente a sinistra non si riesce a comportarsi in modo diverso dagli altri grandi e piccoli editori, e così si chiude con il gruppo di giovani cronisti che finora ha tenuto in piedi l'informazione (e i contratti) della radio per sostituirli con nuovi precari. Per chiudere questa cronaca dolorosa, un accenno alla meravigliosa rivoluzione digitale della televisione. Da mesi siamo bombardati da messaggi sul maledetto switch off (se non si dice in inglese non vale); ma non una parola si è sentita sul gran numero di giornalisti che rischiano il posto di lavoro nelle piccole emittenti tv di provincia che saranno escluse da questa significativa espressione del progresso tecnologico. Non sarebbe stato meglio puntare sul satellite o il cavo come in tutto il resto del mondo? Già, però satellite e cavo non sono le realtà su cui ha puntato il gruppo Mediaset. La storia del nostro associazionismo ci insegna che le risposte a problemi collettivi, nei nostri territori, sono condivise socialmente. A metà dell’800 nacquero le Cooperative e le SMS (Società di Mutuo Soccorso) come prima forma embrionale di “welfare locale”. Cioè un aiuto che le famiglie, nel senso ampio del termine, si davano l’un l’altre per affrontare i gravi problemi economici e sociali che all’epoca, come oggi, le riguardavano. Il risultato fu di trasformare un problema collettivo in un opportunità di crescita politica e civile, di sussidiarietà orizzontale ante litteram. Queste esperienze poi, storicamente, hanno contribuito in maniera significativa, in termini di proposta culturale, alla definizione delle politiche sociali delle amministrazioni locali. Ed oggi, in un certo senso, la storia si ripete. I recenti tagli del governo Berlusconi sul fronte dei servizi sociali compromettono, in maniera significativa, l’intervento delle amministrazioni locali in quei settori che, tradizionalmente, si configurano come essenziali per la qualità della vita e il principio di coesione ed uguaglianza sociale. L’organizzazione della scuola pubblica, l’assistenza alle famiglie per la gestione quotidiana dei propri anziani, la promozione di progetti tradizionali o innovativi a sostegno della disabilità, la possibilità di usufruire di edilizia pubblica per chi non può permettersi un alloggio a prezzi di mercato, tutto questo ed altro ancora deve fare i conti con una drastica riduzione, se non assoluta mancanza, di risorse finanziare. segue a pag. 2 Un centro servizi di via Villamagna Niente indignatos né tanto meno blakblock. Il Centro Popolare Autogestito di Gavinana assomiglia più ad una Caritas diocesiana: pasti a quattro euro, libri a buon mercato, bici usate e riparate per pochi euro e così via. L'evoluzione della specie. pag. 5 Un uomo di parte ma “super partes” Si definisce così Rosauro Solazzi, presidente Pd del consiglio comunale di Bagno a Ripoli. Prestato par time alla politica dalla sua professione, svolge il suo ruolo istituzionale con competenza ed equilibrio. E tutti i gruppi consiliari apprezzano. pag. 8 La ginnastica abita anche da noi, è il CGE Il Centro Ginnastica Firenze è una società in forte espansione. Aumenta i suoi iscritti, arrivati ormai a 350, organizza e partecipa a manifestazioni nazionali con risultati più che lusinghieri. Però è penalizzata dalla mancanza di strutture. pag. 10 in punta di penna 2 gavinana Big Bang, ovvero 100 idee in attesa della sintesi Solidarietà, un'idea per il terzo millennio Fabrizio Fabrizzi Un dato per tutti: i fondi statali destinati agli aiuti sociali complessivamente sono passati da 2526,7 milioni di euro del 2008 a 538,3 milioni di euro del 2011. Ed a fronte di questa situazione pensiamo, come democratici ripolesi, che la sfida da cogliere vada ben oltre la mera e legittima rivendicazione e implichi necessariamente la ri-definizione del concetto di welfare e, soprattutto, dei metodi e delle strategie per garantire adeguatezza ed efficacia degli interventi sociali. Nell’800, grazie anche al contributo ideologico del movimento socialista, furono pensate nuove forme di assistenzialismo, si canalizzarono idee ed energie che dettero vita a modi innovativi e partecipati di intendere e vivere la solidarietà. Per questo ci sembra opportuno avviare un dibattito che, partendo dal confronto e dalla condivisione con il nostro associazionismo locale, stimoli una riflessione sui fondamenti dell’idea di solidarietà per fare quello che nell’800 fecero i nostri concittadini i quali trovarono risposte partecipate, responsabili, collettive alle legittime domande di tutela sociale in un modo che ancora oggi apprezziamo. (fp) A luci spente e palcoscenico vuoto, della Leopolda rimangono cento questioni aperte, una vasta raccolta di articoli dei principali cronisti e opinionisti, e una manciata di commenti scritti dai cittadini, sparsi sulle pagine dei quotidiani. Sono proprio questi ultimi che ci offrono la visione più originale dell’evento organizzato da Renzi, che verrà prossimamente archiviato sotto la voce ‘big bang’. E’ interessante leggerli, questi commenti, perché una volta superata la prima sensazione, segnata dalla totale confusione e dalla grande improvvisazione, si percepisce quanto siano forti la voglia di partecipare, il desiderio di dire la propria opinione, il bisogno di essere ascoltati. E’ come se il vuoto lasciato dai partiti, sempre più leggeri e destrutturati, avesse nel frattempo trovato una parziale compensazione in altre forme di impegno e in altri strumenti, come questi che ormai sono alla portata di (quasi) tutti. Superfluo aggiungere che i politici che sanno meglio gestire questo canale di ascolto e di coinvolgimento sono in posizione di vantaggio: Renzi fa scuola, in materia. Tornando ai commenti, dalla loro lettura emerge una varietà di opinioni così ampia da rendere faticoso – ma forse non sarebbe superfluo - qualunque tentativo di farne una sintesi appena ragionata. Si va dalle stroncature sommarie tipo ‘ottima la coreografia, pessimo lo sceneggiatore, torniamo alla politica e lasciamo le rottamazioni agli sfasciacarrozze’, agli entusiasmi acritici, come ‘tutti a casa, che big bang sia’. Nel mezzo, tante sfumature. C’è chi non si fa sfuggire l’occasione per dichiarare la propria giovanilista scelta di campo: ‘ho sessantatre anni, ma ancora un cuore giovane e pieno di voglia di riscatto, forza giovani’, e ancora: ‘dai Italia, svegliati, vediamo di sostituire il vecchio con qualcosa che porti nuove idee’’. E c’è chi invece considera amaramente che ‘ogni italiano potrebbe fare una lista di cento idee, quelle non mancano mai, come non mancano i problemi. Mancano invece le soluzioni’. Sentenziando infine, senza appello, ‘ma che cavolo sta a farci, Renzi nel PD?‘. Non sono assenti gli sfottò, come quello sulla ‘Firenze da bere, a base di twitter, face book e IPhone, ma con il Ramazzotti sostituito dai Ragazzotti di Matteo’, e non mancano neppure quelli che hanno perso il filo delle proprie opinioni: ‘vorrei proprio un cambio di identità, ma ha proprio ragione Bersani, qui si raccontano cose da anni 80, però anche quelli come Bersani aspettano ancora baffone e hanno dimenticato cosa vuol dire essere di sinistra ..’ Insomma, a giudicare da tutta l’abbondanza e varietà di pareri in circolazione, sembra che il big bang ci Un libro per te Uno per i tuoi regali La tua libreria del quartiere sia già stato davvero, e che il vero problema sia ormai diventato quello di fare una sintesi dei mille frammenti di pensiero sparati a forza e in ogni direzione. A meno che la sintesi non sia già stata scritta a priori, come pensano i detrattori, quelli che temono che tutto questo vociare sgangherato finisca per rafforzare la logica populista dell’uomo solo al comando’. E’ facile constatare, dunque, che questa iniziativa ha più diviso che unito. Qualcuno l’ha anche detto: ‘perché mai all’interno del PD – ma il concetto potrebbe essere esteso ad altri periodi storici, e ad altre formazioni del centro sinistra - c’è sempre qualcuno che ne disturba l’azione’, specie nei momenti in cui si avverte l’avvicinarsi di importanti cambiamenti degli equilibri politici ?’ Un titolo recente del Corriere fiorentino racchiude in poche parole l’anomalia del ‘caso Leopolda’: ‘Da Firenze è partita la sfida al PD’. Se di vera e propria sfida si tratta, sono in molti a chiedersi perché essa venga lanciata in un momento così difficile per il paese, e perché i primi destinatari siano i democratici. Nella parola ‘sfida’ possiamo vedere, certo, anche un positivo intento di miglioramento, ma per farlo bisogna essere davvero animati dall’ottimismo della volontà. E in ogni caso il tempo scelto non è il più adatto. In un momento in cui si discute del drammatico attacco dei mercati, della situazione finanziaria ai limiti del collasso, delle tendenze centrifughe e dichiaratamente separatiste, della ventennale azione di logoramento dei principi costituzionali, per non parlare delle manifeste incapacità di tenuta dell’attuale maggioranza, all’interno del principale partito di opposizione già provato da endemiche lacerazioni, si aprono discussioni su quale sia la generazione che dovrà guidare il partito nel prossimo futuro. Come sarà questo futuro ? FEstival della Chitarra classica all'Affratellamento 15 novembre Ganesh del Vescovo 18 novembre Leonardo Masi 22 novembre Trio chitarristico italiano 25 novembre Alessio Monchi 29 novembre Nicola Michelassi 2 Dicembre Andrea Pennati 6 Dicembre Nuccio D'Angelo 12 Dicembre Flavio Cucchi (sala del Buonumore, Conservatorio Cherubini) Teatro dell'Affratellamento Via Giampaolo Orsini, 73 Editore: Associazione Macché Direzione e redazione v.le Giannotti, 13 - Firenze - tel. 055683388 Registrazione presso il Tribunale di Firenze n. 38389 dell’11/05/1989 Direttore responsabile Franco Pieraccioni Condirettore Dario Rossi Capo redattore Dania Bellesi Redazione: Fabrizio Fabrizzi, Philippe Chellini, Alessia Lastrucci, Maria Virginia De Lisio, Andrea Monti Cristina Fontanelli, Paolo Boschi, Virginia Talenti, Daniela De Donatis, Dania Bellesi, Antonella Bracaloni, Gaia Palesati, Niccolò Margara, Chiara Bianchini Testata di Vinicio Berti - Vignette FurFra Impaginazione Alessandro Naldi Stampa Litografia IP - via Boccaccio, 26r - Firenze Chiuso il 04/11/2011 3 Il nostro paese festeggia il 150°, lo storico circolo di via Giampaolo Orsini "solo" il 135° Anche l'Affratellamento celebrara l'Unità d'Italia "Dal 5 al 13 novembre eventi che analizzano gli aspetti delle culture popolari" dice il presidente Mannelli Philippe Chellini del Coro di Canti Sociali ‘Novecento’, una carrelLa S.R. Affratellamento di Ricorboli, lata di canti popolari, di in via G. Orsini, festeggia con un lotta e di lavoro tra Otto ciclo ad hoc i 150 anni dell’unie Novecento, un modo tà d’Italia. La rassegna è iniziata questo per recuperare venerdì 4 novembre e si protrarrà una valenza documentafino a domenica 13, per un totale ria e didattica della candi 6 spettacoli, e proprio domenica zone tipica soprattutto è stato organizzato un incontro in degli anni Settanta. E occasione dei 135 anni d’attività si arriva così a domedella Società Ricreativa. Difatti, l’Afnica 13 con il duplice fratellamento nasce nel 1876, 15 evento: alle 17,30 il anni dopo l’unità, e da lì le due storie già citato incontro sui L'entrata del Teatro in via Giampaolo Orsini proseguono praticamente in paralle135 anni della Società, lo, un lungo percorso che la Società e alle 19 il concerto di chiusura tema questo tornato prepotentementiene a sottolineare attraverso questa del Complesso bandistico dell’Asso- te di moda, mostra che dopo il 13 si giornata a cui prenderanno parte, tra ciazione musicale Fiorentina, diret- sposterà nei locali del vicino circolo gli altri, lo storico Ivano Tognarini, to dal maestro Marco Mangani e Vie Nuove con orario di visita 17-19. la presidente dell’Arci di Firenze incentrato su musiche risorgimentali. Infine, nel periodo 15 novembre-12 Francesca Chiavacci e naturalmenAncora, sabato 5 si è inaugurata la dicembre, in collaborazione con te Luigi Mannelli, storica colonna, mostra dei disegni di Vinicio Berti il Conservatorio ‘L. Cherubini’, nonché attuale presidente, dell’Afsu Pinocchio, il burattino simbolo all’Affratellamento si terrà un ciclo fratellamento. Proprio Mannelli ci universale degli oppressi e dei vessati, di otto concerti di chitarra, di cui l’ultimo al Conservatorio, dedicato ottant’anni del maestro Alvaro Imminente l'arrivo di un libro fotografico che racconta il linguaggio e le strade del quartiere agli Company. Concludo dicendo che il ciclo sull’unità d’Italia è un modo per testimoniare quanto in questo Scritto da Luciano Artusi e ideato da Andrea Ceccarelli e Liliana Fusi, è un'originale guida delle nostre zone momento sia necessario rivedere quei valori, quegli assunti che avevamo Maria Virginia De Lisio corboli; quelli di recente attribuzio- dato per scontato ma che oggi sono ne, come la piazza Gino Bartali, che stati rimessi fortemente in discussio276 sono i toponimi dell’area terriabitava nella vicina piazza cardinale ne, non solo le conquiste sociali e toriale del Quartiere3 - Gavinana, Elia dalla Costa, o quella intitolata a economiche dei lavoratori ma anche Ponte a Ema, Nave a Rovezzano e Pellegrino Artusi, il celebre letterato gli stessi principi istituzionali del Galluzzo -, ed è alle stampe un testo gastronomo, antenato, per giunta, nostro ordinamento: non lasciamo, corredato di illustrazioni, d’epoca e dell’autore del libro di prossima pub- come siamo soliti fare, il concetto recenti - opera quest’ultime di Maublicazione, “che - aggiunge infine la di patria a disposizione di chi sta ro Sani -, che trae spunto proprio dai signora Fusi - può stimolare tutti noi dall’altra parte della barricata e che nomi delle strade per raccontarne la a conoscere meglio il contesto che spesso lo ha usato per i propri fini e storia. Ideatori dell’iniziativa editoviviamo”. interessi”. riale Andrea Ceccarelli e Liliana Fusi, presidente l’uno del Q3, l’altra della Luciano Artusi commissione manifestazioni storiche e di folklore dello stesso. “Il tutto è intitolazioni delle vie e piazze - ma nato a completamento di un proget- anche di ponti, parchi, etc. - e dall’ato iniziato con la mostra fotografica nalisi della loro genesi, del loro signi“Questi siamo noi” dell’anno scorso ficato e del loro sviluppo nel tempo, e proseguito con il calendario anco- tratta la storia dei luoghi o dei perra corrente, testimonianze visive dei sonaggi che ne portano il nome e ne cambiamenti, in senso lato, avve- descrive le trasformazioni successive nuti nella nostra zona da un secolo e le cose degne di nota presenti, quaa questa parte. Diverso materiale, li opere d’arte, epigrafi, tabernacoli quello appunto legato al passato, de- e così via. E nel nostro quartiere di riva dalla mostra - ricorda la signora primo acchito prevalgono nella zona Fusi -, la rassegna alla quale hanno relativamente più nuova nomi gecontribuito con entusiasmo molti ografici, compresi tra viale Europa cittadini con foto private di famiglia, e via Gran Bretagna; a Gavinana, e che ora è esposta alla Misericordia luogo della capitolazione dell’ultima di Badia”. Autore del testo è Luciano repubblica fiorentina (1527-1530), Artusi, studioso di storia fiorentina quelli dedicati ai suoi protagonisti, e toscana che ha all’attivo numerose quali Donato Giannotti e Francesco pubblicazioni, e quest’ultima si inti- Ferrucci; quelli intitolati a santi cui tola “Le strade raccontano. A spasso sono dedicate chiese o monasteri nelper le vie e nelle piazze del Quartiere la stessa strada, come Santa Marghe3 – Gavinana Galluzzo – alla scoper- rita a Montici e San Gaggio; quelli rita di storie, personaggi, avvenimenti, feriti alle configurazioni del territorio aneddoti e curiosità”. Sì, perché lo ed alla vegetazione, ai corsi d’acqua, studio, partendo dall’origine delle come via delle Campora o via di Riillustra gli altri appuntamenti della rassegna: “Questo programma ha un taglio ben preciso, analizza vari aspetti della cultura popolare. Siamo partiti venerdì scorso con un riconoscimento all’attività delle donne fiorentine o ‘fiorentinizzate’ del periodo rinascimentale, attraverso la conferenza tenuta dalla docente Elena Giannarelli, da sempre particolarmente attenta alle tematiche femminili. Appuntamento imprescindibile martedì 8 con l’omaggio a Mario Luzi che, oltre all’attività poetica, ci ha lasciato alcune ‘perle’ di saggezza, tra cui la lezione sulla lingua italiana tenuta all’Accademia della Crusca e il discorso sulla bandiera italiana a Reggio Emilia in occasione del bicentenario del tricolore, per l’occasione illustrate dall’amica e collaboratrice Caterina Trombetti. Non manca poi il versante musicale, con il concerto di sabato 12 ore 21.15 Tutti i toponimi di Gavinana e dintorni 4 5 bagno a ripoli gavinana/bagno a ripoli è in libreria da poche settimane un nuovo lavoro dello storico ripolese Massimo Casprini I l C PA s t a d i v e n t a n d o i l p u n t o d i r i f e r i m e n t o a n c h e d i c h i n o n a r r i v a a f i n e m e s e Lo schietto linguaggio del cotto e delle fornaci Quel centro che somiglia sempre più alle caritas Il viaggio giovanile dell'autore nel fantastico mondo dei fornacini, filo conduttore del libro In via Villamagna il luogo di aggregazione diventa un punto di resistenza alla crisi Antonella Bracaloni Cristina Fontanelli Parole, modi di dire, significati e suggestioni nel loro connubio. Un dizionario, raccogliendo le parole, ne spiega senso ed etimologia ma soprattutto, testimonia e dispiega quel combinarsi e generarsi reciproco che è il linguaggio. Il Dizionario delle fornaci da laterizi e da stoviglie nel contado fiorentino, (edizioni Polistampa, presentazione di Roberto Lunardi, con uno scritto di Matilde Paoli, membro dell’Accademia della Crusca) è un altro frutto prezioso delle ricerche dello storico Massimo Caprini che ha studiato vocabolari e antichi libri, recandosi, al contempo, in coloniche e vecchie fornaci. Ha esplorato la memoria delle cose “leggendo” archi- tetture, colori, forme, fessure e manufatti in terracotta. La bellezza e il fascino dell’opera scaturiscono anche dalla forte empatia dell’autore coi fatti ed i luoghi. Insieme ai documenti del Trecento e Quattrocento, ai bandi Granducali dei due secoli successivi, ai Libri dei Conti e alle più recenti fatture, l’afflato dell’uomo che ripercorre la magia del suo mondo, ha conferito una marcia in più a tutto il lavoro. Casprini racconta, nell’introduzione al volume, col tocco delicato e poetico di un innamorato, le sue giornate d’estate fra i lavoratori. Partiva dalla casa dell’Antella, costruita da suo nonno fornaciaio, verso il fantastico mondo della fornace. Anche se esisteva un antico ponte con una bella volta di mattoni rossi, preferivo togliermi i Massimo Casprini e il suo libro Un gruppo di evangelici dai primi di ottobre è accampato vicino alla biblioteca del Niccheri Canti, balli e preghiere testimoni della fede I novanta aderenti a "Cristo è la risposta" in cambio bonificano l'area e realizzano una pista ciclabile Dannia Bellesi A domanda riposta, si direbbe e a sentir la loro sarebbe Cristo. Ne sono fermamente convinti, tanto da riunirsi per quattro lunghi mesi ogni anno in un posto nuovo. Quest’anno è stato il Comune di Bagno a Ripoli a dar loro appoggio per i loro tendoni e le loro casette mobili. Dal 2 ottobre scorso, infatti il gruppo religioso o meglio l’associazione Onlus “Cristo è la risposta” si trova nello spazio antistante la Biblioteca di Ponte a Ema, nei pressi di Antella. Il gruppo, composto da circa 90 membri, fa capo alla corrente evangelica. Hanno un credo religioso legato al vangelo a grandi linee e con moltissime e grossolane approssimazioni si avvicinano alla più conosciuta chiesa Valdese. La loro volontà è quella di diffondere la loro fede nei confini toscani e già da qualche anno si trovano nei pressi di Firenze: fino a qualche mese fa la loro postazione era situata nei pressi di Calenzano. I novanta mebri presenti a Bagno a Ripoli sono sia membri stabili del gruppo, sia professionisti che per quattro mesi l’anno lasciano tutto per concedersi il proprio spazio spirituale, legato alla meditazione, alla vita comune e alla preghiera. Vengono da undici nazioni di tutto il mondo e sono uomini donne e bambini che nel territorio ripolese hanno messo su un vasto programma di conferenze che nascono da una riflessione sui temi sociali esistenti nei testi biblici. L’evangelizzazione, ovvero il rac- L'area davanti la Biblioteca di Ponte a Niccheri conto, la diffusione per mezzo di incontri e parole, è un fil rouge che lega moltissime religioni e loro hanno un modo molto particolare di praticarla. I loro canti e i loro balli, le loro preghiere ed i loro racconti sono l’espressione della loro fede che manifestano conducendo oltretutto una vita nomade, se questo è il termine esatto. L’associazione e la sua presenza a Ponte a Ema, non rimangono fini a se stessi: in nome del diritto di libertà di culto che rappresenta un punto fermo del nostro senso civico e della nostra carta costituzionale, l’Amministtrazione ripolese ha concesso a “Crito è la Risposta” l’utilizzo dell’area antistante la Caserma dei Carabinieri delimitata da Via Belmonte, dalla biblioteca e dall’Ospedale. Loro, a sua volta, ripagano la cortesia bonificando l’area che attualmente verte in uno stato di disuso ma non solo: oltre ad offrire per tutti e quattro i mesi di permanenza spettacoli, letture, canti etc. l’associazione O.N.L.U.S svolgerà attività socialmente utili come la realizzazione di un percorso ciclabile che raggiungerà l’ospedale, ovvero una parte di un progetto molto più ampio seguito dal Comune ed interamente finanziato dalla Regione finalizzato alla costruzione di opere di mobilità sostenibile. Il valore dei lavori che l’associazione realizzerà nei quattro mesi di permanenza, ovvero fino al 31 gennaio, supererà i 40.000 mila euro. In cambio della loro libertà essi agevolano quella degli altri e chi teme di trovare uno di loro alla porta a scopo di evangelizzazione “porta a porta” non ha niente da temere. Una pacifica convivenza nel territorio e una dovuta ospitalità la si deve a chiunque, specialmente a chi in cambio di ospitalità cerca di migliorare i nostri quartieri adoperandosi alimentando quella vena “verde” che ancora spesso ci sfugge. sandali e guadare il fiume a piedi scalzi perché di primo mattino si facevano delle scoperte emozionanti. Una natura incontaminata appena uscita dalla notte cercava di nascondere i piccoli segreti che in un lento risveglio si aprivano alla vita col passare delle ore. La strada che conduce alla meta è di un bel rosso, i cocci delle lavorazioni difettate, divengono, negli anni, massicciate forti e compatte. La struttura è posta a bacìo, su un pendio, a ridosso di una fitta cipressaia, dispone di tutta la ricchezza necessaria: argilla, acqua e legna. Molto ha da imparare, Il giovane Massimo, dagli artisti del cotto, che lo accolgono con benevola allegria, anche se, al suo arrivo, di fatica ne han già fatta tanta e poi tanta. Casprini è instancabile, goloso nell’osservare e ascoltare, incantato dall’interloquire arguto, parente stretto del fiorentino antico…era un modo di agire e di parlare naturale, schietto, libero e a volte scurrile, ma senza malizia . Tanti anche i problemi e le ombre, nelle giornate dei fornacini, e il dizionario, tutt’altro che asettico, ma appassionante come un libro di narrativa con tanto di belle immagini, attraverso i suoi cinquecento vocaboli, fornisce una testimonianza a tutto tondo. Per questo, accanto a termini desueti come margone, beriolo, appicciolare, diacere, decauville, grecchia, fittile o polvere di micio, non mancano parole quali sciopero e medicina. Duro lavoro delle braccia e, per gli infortunati, niente dottori o farmaci, specie in epoca più lontana. Si usavano, pertanto, i rimedi empirici derivanti dalla fornace, a cominciare dalla cenere. Le proteste dei lavoratori, nel mondo che fu, si chiamavano tumulti e a quello dei Ciompi, nel 1348, parteciparono anche i mattonai mentre, fra i primi scioperi veri e propri, c’è quello degli artigiani fornaciai del cotto fiorentino, nel 1908. Fra i più importanti luoghi di aggregazione esistenti nel rione di Gavinana, c'è sicuramente il Centro Popolare Autogestito Firenze Sud: una realtà cittadina che da oltre vent'anni organizza varie iniziative politiche e culturali, all'insegna della contro informazione, dell'antifascismo e della solidarietà sociale. Aperto tutti i giorni dell'anno, (dal pomeriggio a notte fonda), il CPA è punto di ritrovo per moltissime persone che s'ispirano ad ideologie antirazziste ed a principi internazionalisti mirati a contrastare il neo liberismo, la precarietà occupazionale, la globalizzazione selvaggia e l'imperialismo. Le attività promosse dal CPA raccolgono consenso fra un movimento di simpatizzanti ed antagonisti, più o meno politicizzati; non soltanto adolescenti, disoccupati e studenti, ma generazioni di classi sociali diverse (operai, cassaintegrati, liberi professionisti, free lance creativi, pensionati e casalinghe): tutti soggetti accomunati dal desiderio di creare una società diversa, più equa e migliore di quella odierna. Lo scorso mese di settembre, nella storica sede del CPA di via Villamagna 27/A, è stato celebrato l'anniversario di ventidue anni di lotte e autogestioni: in questa occasione, sono intervenute centinaia di persone che si sono volute incontrare per festeggiare insieme, socializzando con musica dal vivo, aperitivi ed una cena popolare. A livello organizzativo, il CPA è gestito collettivamente da un gruppo di attivisti, che grazie a forme di auto finanziamento e di volontariato, fanno sì che questa struttura polivalente fornisca molteplici occasioni di svago davvero low cost. “La crisi economica che stiamo attraversando – confessano Ernesto (42enne, disoccupato) e Rossana (63enne, pensionata) rendono sempre piu' appetibile questo sito a un numero crescente di persone che ormai non possono piu’ permettersi divertimenti ricreativi, perché con estrema difficoltà riescono ad arrivare a fine mese”. Di fatto, anche alla mensa del Centro Popolare Firenze Sud i frequentatori stanno da qualche mese visibilmente aumentan- L'ingresso del CPA di via Villamagna do: insieme ai famigerati precari e ai "bamboccioni" , ormai siedono a mangiare anche mamme, babbi, nonni, nipotini, cugini, e zii, ormai impossibilitati a permettersi il lusso dei ristoranti tradizionali. Nello spazio cucina, (dotato di attrezzature industriali), dove sono offerte cene tradizionali, etniche o vegetariane, possono essere accolte centinaia di persone e quasi quotidianamente sono offerti pasti completi (primo, secondo, contorno, frutta e bevande) alla modica cifra di quattro euro. Nella cittadella del CPA di Gavinana hanno luogo anche rassegne cinematografiche, con proiezioni di pellicole, documentari storici e d’attualità; fra le varie attività culturali, durante l'anno sono proposti anche corsi gratuiti di fotografia artistica. Nei locali di via Villamagna, sono state anche create la biblioteca dedicata al comandante partigiano “Angiolo Gracco”, (ricca di riviste, saggi, opuscoli e giornali), e la libreria “Majakovsky” (dove sono promosse presentazioni di libri e conferenze). A chiunque ne faccia richiesta, a costo zero, il CPA mette a disposizione anche una ciclofficina dotata di attrezzature che consentono di poter riparare la propria bicicletta. Assai frequentati sono anche la palestra (dove gratuitamente è possibile frequentare corsi di ginnastica libera, yoga, pugilato ed arti marziali), e i concerti dal vivo (la musica è prevalentemente rock, punk, folk). Per le band e singoli attori che ne fanno richiesta, al CPA Firenze sud sono rese disponibili sale e attrezzature per eventuali esibizioni e performance teatrali e/o musicali. Il Quartiere cerca di rendere l'Anconella più accogliente Parla il presidente della commissione del territorio del Q3 Franco Pieraccioni Maria Virginia De Lisio Il Barchetto sempre aperto Altri parcheggi? No grazie Sembrava solo un auspicio o poco più l'ipotesi affacciata da Andrea Ceccarelli qualche tempo fa: aprire il Barchetto tutto l'anno, non solo durante i mesi estivi. Per chi non lo sapesse, il Barchetto è quella casetta appena oltrepassato il secondo ingresso al parco dell'Anconella in via Villamagna che funziona come punto ristoro e di ritrovo da metà maggio a metà settembre. Da qualche anno è gestito, per conto del quartiere 3, dall'associazione Cambia Musica che, sia detto per inciso, ha dimostrato professionalità, competenza e cortesia nell'assolvere al suo compito, uniti a un rispetto delle regole che l'hanno messa al riparo dalla valanga di critiche che di solito si rovescia addosso a chi sgarra anche di un minuto la chiusura del locale. Dicevamo che ora la possibilità di dotare l'Anconella di uno spazio permanente per spettacoli e spuntini si sta facendo davvero concreta. Gli uffici del quartiere stanno studiando un bando di assegnazione del luogo articolato in modo tale da renderlo appettibile per i soggetti che gravitano nel mondo dell'imprenditoria culturale. Già, perchè il nodo è tutto lì. Tenere aperto per dodici mesi il Barchetto diviene impossibile senza aggiungere alla costruzione esistente una struttura coperta abbastanza ampia per organizzare un'attività di spettacoli, incontri, dibattiti, mostre, ecc.. E tutto questo costa, ci dicono i bene informati, almeno fra 40 e 50mila euro. Solo un bando di assegnazione a lunga scadenza – diciamo almeno 8 anni – può garantire un periodo di ammortamento sufficiente a coprire i costi di gestione. E va poi evitato che la gara vada deserta, quindi il provvedimento che dovrebbero partorire i tecnici del quartiere e del comune non potrà che avere tutte le caratteristiche per permettere la partecipazione e l'affidamento. Se, malauguratamente, le leggi e i regolamenti vigenti impedissero in ogni modo l'assegnazione di mediolungo periodo allora sarebbe meglio rinunciare all'apertura del Barchetto tutto l'anno. Si tratterebbe davvero di un'occasione sprecata. Un locale pubblico di quel tipo rappresenterebbe, crediamo, una specie di botta di vita in un quartiere dove si vive discretamente ma dove le novità vere latitano. Dove posteggiare bene la macchina sulla strada? Questo è il problema, se ci mettiamo alla guida quando c’è la pulizia delle strade ma anche nella quotidianità, diurna e notturna. Ma il nostro quartiere è dotato di numerosi parcheggi pubblici, spesso poco sfruttati. E’ il caso, ad esempio, del parcheggio Giannotti gestito dalla Firenze Parcheggi, quello accanto all’altro della Coop, sottoutilizzato proprio per questo. Ne parliamo con Stefano Rigutini, presidente della commissione consiliare politiche del territorio: “E’ proprio la contiguità con il parcheggio del centro commerciale a scoraggiarne l’utilizzazione da parte dei cittadini, al punto che l’amministrazione comunale, che detiene la maggior parte delle azioni della società, molto probabilmente metterà in vendita i posti auto”. C’è da dire che nel corso dell’incontro all’EX3 tra i cento organizzati in città il 28 settembre scorso alcuni automobilisti residenti nel quartiere si sono lamentati del costo dell’abbonamento mensile, che ammonta a 94,50 €, costo di per sé non proibitivo ma sommato alle altre spese… Come pure è venuta fuori parados- salmente in un altro incontro l’idea di costruire un parcheggio pertinenziale sotto piazza cardinale Elia dalla Costa, come se si ignorasse appunto l’esistenza di quello della Firenze Parcheggi lì poco lontano. “Qualche anno fa - ricorda Rigutini - è stato presentato un progetto a proposito, che sarebbe stato realizzato da privati, di cui una quota sarebbe stata venduta, e l’altra, di minore entità, sarebbe stata in carico all’amministrazione comunale. Gli oneri di urbanizzazione sarebbero serviti a riqualificare la piazza, compresi gli impianti sportivi e l’area dedicata ai bambini, ma poi il progetto è decaduto”. Certo è che è la mentalità dell’automobilista a rendere difficile la mobilità, a Firenze e non solo. “Si tende sempre ad arrivare a destinazione col proprio mezzo, a preferire il rischio di multe salate anziché usufruire di posteggi sicuri, a differenza degli altri paesi d’Europa”. L’intermodalità, ossia l’uso alterno di mezzi di trasporto, dal privato al pubblico o alle due ruote, esiste poco o nulla, e difatti il parcheggio scambiatore in viale Europa, vicino all’uscita di Firenze Sud dell’A1, è comodo, economico (1,50 € per 12 ore di sosta), e sua volta poco adoperato. 6 GRUPPO pd COMUNE bagno a ripoli Chiesta dal gruppo Pd al Comune una campagna di sensibilizzazione a tappeto La cedolare secca, un'arma contro gli affitti in nero A Bagno il fenomeno è circoscritto, ma è bene che i cittadini siano informati Enrico Minelli Enrico Minelli* Il Consiglio Comunale di Bagno a Ripoli, il 3 Novembre ha discusso un ordine del giorno riguardante il fenomeno degli affitti in nero. Un atto che si innesta nella battaglia, intrapresa da tempo dal Gruppo Consiliare PD di Bagno a Ripoli, contro l'evasione fiscale che, secondo l'Istat sottrae allo Stato italiano oltre 28 Miliardi e 888 Milioni di Euro l’anno. Secondo un'indagine del Codacons, il 95% delle case affittate su tutto il territorio italiano a studenti universitari risulta in nero ed un fenomeno simile lo constatiamo anche nei confronti degli immigrati e più in generale dei più poveri. Anche nel nostro territorio ripolese il problema, seppur minore rispetto ad altre zone, non è da sot- tovalutare. Preoccupazione desta, in questo senso, l'aumento degli sfratti per morosità riscontrato dai servizi sociali del Comune, e la diminuzione, a causa del taglio del Governo ai Comuni, dei contributi sugli affitti per i meno abbienti. Tutti fenomeni che possono sfociare in un aumento degli affitti in nero. In questo contesto risulta importante sapere quali sono le armi dei cittadini per reagire allo spregevole ricatto dell'affitto in nero. L'articolo 3 del decreto legislativo del 14 Marzo 2011, n.23 ha introdotto la “cedolare secca”, che prevede la possibilità da parte del conduttore di denunciare il proprietario dell’immobile e registrare unilateralmente il contratto se questo non ha effettuato una regolare registrazione dello stesso, ottenendo così varie agevolazioni come quella che prevede un contratto di 4 anni più 4 al minor importo fra il triplo della rendita catastale ed il canone pattuito. Uno strumento di cui è importante la diffusione e la conoscenza per i cittadini, per questo i consiglieri comunali PD hanno chiesto che venga reso conosciuto nel nostro territorio tramite una campagna pubblicitaria, con manifesti, lettere, pubblicazione sul sito internet. Questa campagna di sensibilizzazione si innesta in quella portata avanti dai Giovani Democratici di Bagno a Ripoli, tramite la loro coordinatrice, Laura Franchini e grazie al contributo di Laura Quinti, Vice-Segretaria comunale del PD e Francesco Conti, membro della segreteria comunale. Insomma come PD ripolese, oltre ad essere vicini politicamente a chi sopporta questi tipi di soprusi, mettiamo a disposizione il nostro contributo per una migliore conoscenza degli strumenti che abbiamo per sconfiggerlo. Per info: [email protected] * Gruppo consiliare del PD Incredibile ma vero: il Pd ripolese applaude Tremonti che si aggrappa al condono Basta con i provvedimenti che premiano i furbi Presentato un odg del gruppo democratico a sostegno delle posizioni del ministro Pier Luigi Zanella Eterogenesi dei fini. E’ il principio secondo cui azioni umane possono portare al conseguimento di risultati diversi da quelli voluti. E’ quello che ci auguriamo, noi Lega Spi Cgil Q 3, via Unione Sovietica, 33 – 50126 Firenze tel. 055 688069 - fax 055 688110 Email - [email protected] Assistenza per anziani e Pensionati Operatori previdenziali per pratiche pensionistiche Assistenza per compilazione modulistica Orari Lunedì 9,00-13,00/15,00-17,00 Martedì e Giovedì 9,00-13,00/14,30-16,30 Mercoledì e Venerdì9,00-13,00 L’operatore previdenziale è presente Lunedì 9.00-12.00 Martedì e Giovedì 9.00-13.00 / 15.00-16.30 Presso la sede del Q.3 al Galluzzo, via Senese 206 Venerdì 9,00-11,00 Punto d’informazione socio/sanitario Martedì e Giovedì 9.30-12.30/14.30-16. 30 Presso la sede è presente il centro assistenza fiscale CGIL (denunce redditi, 730, mod. unico, ISEE, Red, ICI e altre pratiche) Il modo più semplice per difendere i tuoi diritti Iscriviti al sindacato PENSIONATI CGIL! Sottoscrivi un abbonamento a “LiberEtà”! SPI – CGIL il sindacato al servizio delle persone. Pier Luigi Zanella cittadini contribuenti onesti, in merito alle ipotesi di condono che si sono ventilate in queste ultime settimane. Cominciamo col dire che non è più ammissibile ricorrere a condoni, concordati o altre amenità assimilabili che premino i soliti “parassiti” (definizione data dagli spot governativi), autori intenzionali di reati che non esitiamo a bollare come “crimini etici” e che minano il rapporto non solo tra cittadini e Stato, ma anche tra cittadino e cittadinoi! Si tenga presente, in secondo luogo, che il complesso dei condoni fra 1973 e 2003 non ha portato alla collettività che una media di 15 € per italiano, a fronte di spese contestuali assai significative: nel Comune di Roma, ad esempio, “sanare” gli abusi edilizi (1985/1984) ha significato, per la collettività, incassi per € 1.543 ad abitazione condonata, una spesa pari a € 30.000! Anche per questi semplici motivi di convenienza economica, il Partito Democratico di Bagno a Ripoli, ha presentato un ordine del giorno di sostegno (!) al Ministro Tremonti che più volte si è dichiarato contrario all’ipotesi condono. Non è solo questione nazionale: le eventuali ricadute coinvolgerebbero in profondità tutte le realtà, micro Comuni compresi; il nostro territorio, le nostre dinamiche sociali, il nostro vivere civile prenderebbe un'altra sconfitta che non vogliamo e non possiamo permetterci! Per questo speriamo nella “eterogenesi dei fini”, e cioè che anche il solo parlare di condoni susciti pure nei tanti che in buona fede hanno creduto nell’Uomo della Provvidenza, un moto di rifiuto e di ribellione che porti ad un ricambio deciso nella sciagurata politica che ci governa ormai da troppo tempo. Davvero, per il bene di tutti: NIENTE CONDONI 7 gavinana Intervista al segretario del circolo Pd di Gavinana-Ricorboli Antonio Filannino “Festa e tesseramento, numeri sotto le aspettative” Il sostegno al sindaco Renzi: “Sbaglia chi cerca di tarpargli le ali, anche nel partito locale” Andrea Monti Dai dibattiti politici allo sport, dal cabaret alla musica. Non è mancato niente alla Festa democratica organizzata dal 15 al 22 ottobre a Vie Nuove dal circolo Pd di GavinanaRicorboli. Eppure non tutto è andato come si sperava. Ne abbiamo parlato con il segretario di circolo Antonio Filannino. Qual è il bilancio della festa? Siamo pienamente soddisfatti per la qualità del dibattito politico e sociale e dei momenti ludici e conviviali. È stata sotto le aspettative, invece, la partecipazione diretta del pubblico. Comunque siamo contenti, perché abbiamo “seminato” tra la gente un’immagine del Pd legata alla volontà di risolvere i problemi. Perché organizzare un evento in autunno e al chiuso, anziché d’estate e all’aperto, come di solito avveniva per le feste dell’Unità? Volevamo concretizzare un modo di vivere in via continuativa un rapporto partecipativo “vis-à-vis” con iscritti e simpatizzanti. Abbiamo scelto un luogo fisico aperto tutto l’anno, lo stesso dove abbiamo la nostra sezione, per far toccare con mano la possibilità di avere un’alternativa attiva per discutere di politica, rispetto alla poltrona di casa dove si ascoltano i talk show. Sarebbe Antonio Filannino stato bello usare tutte le sere il ristorante “Le vie di sotto” che si trova all’interno del circolo, ma abbiamo dovuto riconsiderare le nostre ambizioni perché alcuni volontari che ci lavorano hanno avuto problemi di salute, fortunatamente temporanei. Forse anche per questo non abbiamo “sfondato”. A luglio non avete partecipato alla festa dei circoli dei Quartieri 2 e 3 organizzata all’Albereta, come invece ha fatto il circolo di Badia a Ripoli. Perché? Da anni collaboriamo con il Pd di Bagno a Ripoli per la Festa a Mondeggi, che si è tenuta dal 7 al 24 luglio. Non potevamo essere presenti anche alla Festa dell’Albereta, che si è svolta in parziale contemporanea. Insieme agli altri circoli dei Quartieri 2 e 3, comunque, abbiamo organizzato la Festa del 1° maggio. Come va il tesseramento? Qualche mese fa disse che l’obiettivo minimo del circolo era raggiungere i 250 iscritti: ce l’avete fatta? Siamo al 70% rispetto all’obiettivo che ci eravamo dati come Consiglio direttivo, ma c’è un aumento del 56% rispetto ai partecipanti al congresso di novembre 2010. Scontiamo il venir meno della forza della novità della nascita del Pd rispetto al tesseramento biennale 2008/09 e al rinnovo del 2010, quando si è tenuto il congresso cittadino e metropolitano. Poi c’è la difficoltà del partito nel riprendersi i consensi ottenuti alle elezioni del 2008, pur in presenza di un indiscutibile calo di immagine del governo e dell’attuale maggioranza nazionale. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo pagato anche l’impossibilità di garantire una presenza giornaliera al circolo, che ci permetterebbe di mantenere un rapporto immediato con iscritti e simpatizzanti. L’anno scorso ci fu il primo evento della Leopolda con Renzi e Civati, che ora si sono divisi e hanno promosso kermesse separate. Come giudica il percorso dei “rottamatori” e in particolare quello del sindaco? La “Leopolda 2” è un doveroso passo avanti. Dalle idee-bisogno si sta passando alle idee-proposte. Il Pd ha Lettera di Luigi Mannelli alla redazione in seguito all'articolo apparso sullo scorso numero Radio Firenze Sud, qualche anno dopo Caro Franco, ho letto con attenzione il tuo articolo, Macché ottobre 2011, sulla Radio Firenze Sud e la sua esperienza quale strumento di comunicazione e formazione culturale. Ho ripercorso un’esperienza significativa legata anche al suo trasferimento dal Circolo di Osteria Nuova a Vie Nuove, che avrebbe dovuto significare consolidamento e sviluppo di quella emittente. Poche persone forse conoscono per intero la vicenda, comunque c’è un episodio che nessuno ricorda ma che mi piacerebbe invece che comparisse, per completezza informativa, nella ricostruzione del processo che poi portò alla conclusione di quella esperienza. Non tutto il Pci. e non tutti i suoi dirigenti di allora, con particolare riguardo al coordinamento del Quartiere 2, in controtendenza e con il debito senso delle proporzioni, sottovalutarono l’importanza della radio e la sua efficacia ma, soprattutto, la partecipazione di un collettivo di giovani impegnati nella cultura e la sua comunicazione. All’atto di trasferimento della sua sede, tutti sapevano delle caratteristiche della Radio Firenze Sud a partire proprio dal reperimento delle risorse che doveva essere affrontato con entrate ed idee alternative alla pubblicità. Il partito assunse, come suo compito istituzionale, la responsabilità di cercare la composizione delle divergenze, ovvero in particolare con alcuni dirigenti di allora del Vie Nuove. Il tutto si colloca a poche settimane di distanza dalla scomparsa di Berlinguer con la conseguente, ma appena percettibile, situazione d’indebolimento del concetto e della pratica di direzione politica; la conclu-sione anche di quella vicenda storica l’avremmo vissuta qualche anno dopo. Il coordinamento Pci del quartiere convocò una riunione a cui furono invitati i dirigenti del Circolo e della Radio; la partecipazione fu al livel- lo massimo soltanto per il partito e per l’emittente. Il rappresentante del Circolo riferì della decisione di rientrare in possesso dei locali, ovvero la chiusura di quella esperienza, anche come affermazione della propria autonomia. La riunione non fu facile ne’, tanto-meno, serena proprio con quel la dirigenza del Circolo che il Partito aveva avvicendato in seguito alle difficoltà della ristrutturazione e ampliamento di vie Nuove. Ripercorro quell’avvenimento dopo tanto tempo e senza indulgere a considerazioni personalistiche di alcun tipo. Con l’occasione vorrei ricordare anche una persona che fu un protagonista nella Radio e della discussione per tentare il suo mantenimento, compiendo un risarcimento e al tempo stesso il ricordo di un compagno, senza scusarmi del termine, e amico come Renzo Galligani. Un cordiale saluto. Luigi Mannelli delle proposte ma non riesce a farle percepire ai cittadini, anche perché sembra ci sia riluttanza a esprimerle fino in fondo, a scoprire le carte, per far capire cosa faremmo se fossimo alla guida del Paese. Per questo abbiamo difficoltà a spiccare il volo. Renzi è senz’altro un’ottima risorsa per una svolta verso un partito vincente. Chi cerca di tarpargli le ali, anche all’interno del Pd locale, sbaglia. Non si vince annullando un giusto dibattito, ma discutendo con trasparenza e rivolgendosi agli elettori con chiarezza, anche chiamandoli a scegliere i candidati a tutti i livelli attraverso le primarie. Che rapporto avete con il Quartiere e con il gruppo Pd a Palazzo Vecchio? I rapporti sono necessariamente ottimali: il presidente del Quartiere Andrea Ceccarelli, la vice Cristina Giani Noferi, il capogruppo in Comune Francesco Bonifazi e tre consiglieri del gruppo Pd del Quartiere sono componenti del Consiglio direttivo del mio circolo. Corsi, laboratori e mostre a Villa Bandini Come sempre Villa Bandini, oltre che sede della biblioteca di quartiere, si segnala come sede di numerose iniziative proposte da varie associazioni. Nel mese di novembre prenderà avvio il corso di scultura “Meditare con l’argilla”, curato dall’associazione C.R.E.T.E.: l’attività comincerà sabato 12 novembre con un incontro aperto a tutti in orario 1012 presso la mansarda di Villa Bandini. Ad un corso che inizia fanno da controcanto i laboratori di ceramica in mostra “Di terra e di fuoco”, l’esposizione collettiva delle ceramiche realizzate dagli allievi dei laboratori organizzati presso l’Istituto “Elsa Morante” e la mansarda di Villa Bandini: chi volesse vederle può farlo dal 25 novembre al 3 dicembre in orario 17-19,30 presso la Saletta Espositiva di Villa Bandini. Un’altra attività ai nastri di partenza in via di Ripoli è la seconda edizione del laboratorio teatrale “Il risveglio dell’istinto mimico”, organizzato dal Coro Drammatico Renato Condoleo il lunedì in orario 20-23 presso la sala Paradiso di Villa Bandini; Info: Cell. 340.0634887; e-mail: [email protected] Un altro appuntamento rivolto agli amanti della fotografia è “Templari in Toscana”, mostra descrittiva e fotografica presso la Sala Paradiso di Villa Bandini: inaugurazione prevista per le ore 10 del 12 novembre; la mostra resterà aperta fino al 20 novembre 2011. Il 10 dicembre alle 18 sarà invece inaugurata la mostra “Fantastica natura” di Mara Bartalesi, una raccolta di dipinti ad olio, acquerelli e stampe digitali con soggetto naturalistico in esposizione presso la Saletta Espositiva di Villa Bandini dal 10 al 18 dicembre 2011. (pb) 8 9 bagno a ripoli bagno a ripoli Intervista al presidente del Consiglio comunale di Bagno a Ripoli, Rosauro Solazzi Intervista con Maria Pagnini, scrittrice emergente e bibliotecaria a Bagno a Ripoli Sono schierato ma nel mio ruolo divento superpartes "Ho scoperto la scrittura durante una convalescenza" Chiara Bianchini Chiara Bianchini Le ragioni di una scelta politica di un uomo che proviene dal mondo professionale Rosauro Solazzi di ritorno dal viaggio in Armenia al seguito della delegazione italiana per la settimana Toscana-Armenia, ci racconta del suo ruolo e della sua esperienza come Presidente del Consiglio Comunale di Bagno a Ripoli. Cosa significa, concretamente essere il presidente del Consiglio comunale? Il ruolo di presiedere il Consiglio comunale di Bagno a Ripoli, affidatomi all’unanimità da tutti i colleghi consiglieri, significa sentire la responsabilità di ricoprire la seconda carica istituzionale del Comune. Nel ruolo “super partes” che ricopro, ho sempre cercato di evitare un coinvolgimento diretto nelle discussioni politiche, anche se sono anch’io un uomo di parte, fortemente convinto della bontà dei valori che hanno ispirato il mio impegno politico. In qualità di presidente, sto lavorando affinché il ruolo del consiglio sia sempre più valorizzato e più autonomo dall’esecutivo nell’intraprendere iniziative politiche. Questo impegno Le richiede molto tempo? Il tempo a volte è tiranno e talvolta mi trovo nella necessità di fare gli “straordinari”. Il ruolo che ricopro nel mondo del lavoro,come dirigente di un istituto di credito, comporta delle responsabilità importanti come altrettanto lo sono gli impegni cui sono chiamato nel svolgere le competenze politiche del presidente del consiglio. Fortunatamente il sonno per me non è un problema e qualche ora di riposo in meno a volte non fa che bene. Com'è nato il suo impegno politico? Come dicevo provengo dal mondo professionale e la mia scelta politica non ha secondi fini. L’esperienza di chi come me ha lavorato per oltre trenta anni e continua la propria attività la considero una ricchezza. Nell’istituto dove presto la mia opera lavorativa ho ricoperto ruoli importanti nel sindacato, dal quale mi sono dimesso agli inizi degli anno ottanta, per una mia etica morale. Il sindacato va rispettato e non usato per provare a trarne dei vantaggi, come avrebbe potuto essere interpretato nel mio caso. In politica come nella vita è importante fare delle scelte e assumersene le responsabilità. Io l’ho sempre fatto. Politicamente sono giovane, sono al secondo mandato come consigliere comunale. Essere giovani in politica non è una situazione biologica, mi creda, voglio trasmettere la mia esperienza e “fare” qualcosa per la mia “comunità”. La politica al servizio dei cittadini. Ci sono state delle situazioni particolarmente difficili che lei ha contribuito a risolvere? Il lavoro dei consiglieri è quello di rilevare e analizzare i bisogni della comunità che sono chiamati ad Uno spazio verde così recente già danneggiato Gli alberi già secchi di Via Granacci Un Comune verde significa il rispetto del territorio, la gestione ecosostenibile dell'ambiente e si rivolge ad un concetto di riciclaggio reale e condiviso con progetti di raccolta differenziata funzionali e di sostenibilità reale ed applicata. Una gestione ecologica del territorio è sicuramente tutto questo ma parte da un concetto ancora più semplice. Non sprecare. Non buttare ciò che si ha e che potrebbe ancora funzionare e soprattutto mantenere quello che già c'è. A Bagno a Ripoli, invece, i cittadini si sono accorti di una piccola incrinatura di questa filosofia gestionale. Forse non la sola. Passando da Via Granacci, più esattamente dove la strada s'interseca con Viale Europa, si può vedere un gruppo di belle case di recente costruzione. Ciò che più si fa notare è lo spazio verde che le circonda, un gran giardino non recintato che affaccia proprio sulla strada ed è delimitato da un perimetro di alberi. Ciò che invece scovano solo i più attenti però è che questi alberi sono tutti secchi. Sono un alternarsi di lecci e cipressi di recente applicazione, quindi ancora molto piccoli ma già pronti per essere sostituiti. Se si pensa al costo di ogni albero (indicativamente 200 euro ad albero) e si calcola lo spreco in denaro già si raddirizzano i capelli. Se oltre allo spreco di denaro si considera la noncuranza di quel pezzo di terra il raccapriccio è doppio. Facile pensare che adesso siamo in autunno e che è normale che gli alberi stiano sfiorendo; niente di tutto questo: anche in estate gli alberi versavano nella stessa condizione. La gestione del territorio è molto importante e non significa solo acquistare quello che manca, ma cercare di non sprecare denaro pubblico tutelando e mantenendo al meglio quello che già si ha. Rosauro Sollazzi amministrare cercando di risolvere i problemi che dalla popolazione sono i più sentiti come ostacoli alla civile convivenza. Il nostro ruolo è quello di indirizzare l’attività del sindaco e della giunta alla soluzione di quei problemi e dobbiamo, infine, verificare i risultati raggiunti dall’esecutivo nell’attuazione degli indirizzi approvati dal consiglio stesso, in modo che le nostre sedute non siano una ritualità, ma siano vissute con la consapevolezza della centralità del nostro consiglio comunale. Sono fermamente convinto che, per il corretto funzionamento del consiglio, è di fondamentale importanza il lavoro svolto dalle commissioni consiliari. E’ grazie a queste e a tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, che si riesce a essere parte attiva della vita politica amministrativa del proprio territorio, nello spirito del gruppo di lavoro e sempre nel rispetto dei ruoli. Purtroppo i tempi istituzionali spesso non consentono una rapida attuazione dei procedimenti operativi. Nel consiglio comunale che mi onoro di presiedere, non abbiamo vissuto momenti critici particolari, devo riconoscere che anche in considerazione delle difficoltà oggettive in cui si trovano gli Enti Locali, riusciamo spesso attraverso un sereno confronto politico a trovare una sintesi. La biblioteca del Niccheri diversifica i suoi servizi Dalla sala di lettura alla corsia e a casa Simone Braschi Se il lettore non va in biblioteca, è la biblioteca che va dal lettore. Così si possono riassumere due importanti iniziative della Biblioteca comunale di Bagno a Ripoli: il prestito in corsia con biblioteca per degenti e “La biblioteca a casa di tutti”. Il primo progetto ha luogo presso l’Ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri, nel comune di Bagno a Ripoli. Dal 1997, anno di istituzione del servizio “Un libro e un volontario per amico”, la Biblioteca comunale di Bagno a Ripoli, l’Azienda Ospedaliera di Firenze e l’Associazione di Volontariato Auser, e grazie al contributo finanziario di Unicoop Firenze, collaborano per consentire ai degenti dell’ospedale di prendere in prestito dalla biblioteca allestita in ospedale libri, audiolibri e cd musicali. Inoltre è possibile richiedere un prestito direttamente alla Biblioteca comunale, interpellando il volontario di turno. Il piacere e lo svago forniti dalla lettura, così graditi soprattutto quando ci si trova ricoverati in ospedale e costretti a letto, sono garantiti dal lavoro dei volontari Auser. Senza questi il progetto non potrebbe stare in piedi. Per mantenere l’orario di apertura del servizio (dal lunedì al venerdì, dalle ore 15.30 alle 18.30. Il martedì anche dalle 8.30 alle 10) sono necessari molti volontari: per questo chiunque voglia prendere parte al progetto, può rivolgersi alla Biblioteca comunale di Bagno a Ripoli (via di Belmonte 38; telefono 055 645881 o 055 645879; orario di apertura: lunedì, martedì e giovedì 9-19.30; mercoledì e venerdì 14.30-19.30; Sabato 9-13). Donando anche poco del vostro tempo, potete fare molto per molte persone. All’interno di questo ampio progetto si segnala “il Coccolibro, libri in pediatria”, mirato ad aiutare i bambini, che rischiano di essere i più spaesati dalla dimensione ospedaliera. In futuro saranno organizzate anche proiezioni di film e letture ad alta voce nelle sale di aspetto. L’altro progetto, di più recente creazione, è “La biblioteca a casa di tutti”. Promosso dalla Biblioteca comunale di Bagno a Ripoli, nuovamente in collaborazione con i volontari dell’Auser, fornisce il prestito a domicilio per persone in situazioni di disagio. Chi non è in grado di muoversi potrà scegliere un libro, un cd o un dvd nel catalogo della Biblioteca (consultabile all’indirizzo opac.comune.fi.it), che poi gli sarà consegnato direttamente a domicilio da un volontario. Scaduto il prestito, sarà nuovamente un volontario ad occuparsi della restituzione. Anche per questo servizio ne richiesti: chiunque si renda disponibile può contattare la Biblioteca comunale. Non resta che augurare a tutti, e grazie a questi servizi a tutti veramente, una buona lettura! "Conciliare scrittura e lavoro è difficile" dice l'autrice, eppure ha prodotto lavori di successo Maria Pagnini è nata a Firenze nel 1954, laureata in pedagogia e da molti anni lavora presso la biblioteca di Bagno a Ripoli. Ha molti interessi la pittura, l'agricoltura, le tradizioni, la ricerca soprattutto riguardante la storia del nostro paese e la scrittura. La sua carriera come scrittrice è iniziata nel 1998 con la pubblicazione del suo primo libro “La sorella di lui” che ha vinto il Premio Europa per il teatro. A questo sono susseguite altre opere che hanno avuto molto successo, anche in teatro come “I Savoiardi” nel quale, in maniera spesso ironica, ripercorre la storia dei re d'Italia dal Risorgimento alla caduta della Monarchia. L'ultima fatica di Maria è “Evelina” un libro di ricerca storica, una raccolta di testimonianze sulla vita e la storia dei fucilati di Colle Montici nei pressi di Firenze nel 1944. Abbiamo cercato di conoscerla meglio e l'abbiamo intervistata. Da dove nasce la passione per la scrittura? Qualche anno fa mi sono ammalata e durante la convalescenza ho cominciato a scrivere: ho usato la scrittura come terapia. In quel periodo Monica Sarsini stava tenendo il suo primo corso di scrittura creativa al “Giardino dei ciliegi”, per me è stato un incontro importante, le ho dedicato la mia prima pubblicazione, per gratitudine. Qual è il libro a Lei più caro? E’ il “Il campo in conca” che poi sarebbe il mio primo libro anche se è stato pubblicato per secondo. Racconta la storia di un orto fatto da una donna insieme a un bambino Maria Pagnini è autobiografico perché quest’orto esisteva veramente, era a Baroncelli, ai piedi di due colline e anche il bambino esisteva veramente, allora aveva 5 anni e oggi ne ha 20. Questo libro si presenta come una specie di manuale per un orto biologico ma poi ci si accorge che è molto di più perché c’è la scrittura. Ne sono state stampate 5.000 copie, è entrato nelle scuole per gli orti scolastici e in teatro come lettura. Qual è l’impegno di ricerca che sta dietro a un libro come quello di “Evelina”? “Evelina” è il risultato di una ricerca durata due anni. Mi ha chiesto molta energia, si tratta della ricostruzione della fucilazione di 6 partigiani e due contadini guardiafili avvenuta alle Cinque Vie quasi 70 anni fa, una storia sulla quale non era mai stato scritto un rigo. Ho intervistato 30 persone, setacciato gli archivi, compresi quelli delle parrocchie della zona, raggiunto i paesi del senese per rintracciare i parenti di questi poveri ragazzi, c’è stato un lavoro di ricostruzione che mi ha richiesto tanto ma per chi fa ricerca storica è una cosa normale. Devo precisare che non sono una storica e questo è un punto di debolezza ma anche di forza perché, sempre attraverso la scrittura, riesco ad uscire dalla piccola cerchia in cui invece restano gli storici. è difficile conciliare l’impegno lavorativo presso la biblioteca e la scrittura? Lavorare in biblioteca è un vantaggio? è difficilissimo scrivere e lavorare perché la scrittura chiede tutto il tempo necessario e interromperla vuol dire ricominciare da capo, è come vedersi il film che ti passa per la testa in una pellicola che si spezza continuamente. Il fatto che lavori in una biblioteca porta a pensare che sia facilitata perché ho a che fare con i libri, ma la scrittura chiede una vita abitudinaria come potrebbe essere quella di dedicarsi 4 – 5 ore al giorno ogni mattina, oppure ogni sera. E invece i turni di lavoro infrangono ogni abitudine. Maria Pagnini ha scoperto la scrittura in seguito ad una malattia: in questo caso è proprio vero il proverbio “non tutti mali vengono per nuocere”. Oltre cento incontri in un mese: in piazze, scuole, parrocchie e circoli La compagnia del cuore a Bagno Unicoop Firenze da oltre dieci anni impegna buona parte del suo bilancio annuale in attività di solidarietà in paesi del sud del mondo: Burkina Faso, Camerun, Niger, India, Perù, Filippine, Libano, Brasile ecc. La campagna di adozione a distanza è arrivata oltre le settemila adozioni; in India Unicoop ha contribuito a realizzare una fabbrica di camicie che ha dato lavoro a molte donne e le camicie prodotte vengono vendute nei negozi coop; in Burkina Faso è stato realizzato un forno per produrre pane e un pizzeria e contemporaneamente si è insegnato a produrli. Questi alcuni dei progetti realizzati, ma altri sono in ponte e sempre più impegnativi. Nel 2010 è stata creata la Fondazione il cuore si scioglie che nel 2011 ha avuto il riconoscimento di Onlus, che ha ereditato tutte le attività di solidarietà di Unicoop Firenze e ha già in programma molti altri progetti da realizzare e alcuni anche in Italia. Anche quest’anno, per lanciare la campagna di adozioni a distanza e raccontare alcuni progetti realizzati, arriverà in Toscana a novembre la compagnia del cuore. Questo gruppo è formato da sei filippini, sei peruviani, due nigerine e da alcuni ragazzi del Burkina Faso. In poche settimane incontreranno gli studenti delle scuole medie, delle superio- ri, dell’università e delle parrocchie. Grazie all’impegno della sezione soci coop di Bagno a Ripoli, una delegazione formata da sei peruviani, verrà anche nel nostro comune. Il 9 di novembre dalle 10 alle 13 incontrerà gli studenti del polo scolastico del capoluogo: media Granacci, Itc Volta e liceo Gobetti, per scambiare con loro le esperienze di vita. Alle 13.30 verrà offerto un pranzo frugale dalla sezione soci di Bagno a Ripoli e nel pomeriggio ci sarà una piacevole sorpresa organizzata dai ragazzi delle scuole incontrate la mattina. Il 16 novembre presso il CRC Antella è stata organizzata la giornata conclusiva del tour itinerante della compagnia del cuore. Saranno chiamate a raccolta tutte le sezioni soci e insieme ad una nutrita rappresentanza di studenti ci saranno: gara di burraco, giochi vari, la grande lotteria, buffet e gran ballo finale. Infine vogliamo ricordare ai cittadini di Bagno a Ripoli, ai nostri soci che frequentano abitualmente i nostri punti vendita di Grassina, Antella e Bagno a Ripoli, che la settimana prima di Natale ci sarà la tradizionale raccolta fondi per le adozioni a distanza e quindi li invitiamo a contribuire, come sempre, a raggiungere un buon risultato. (af ) 10 sport 11 cultura & SPETTACOLI Grande entusiasmo al CGF, dopo il successo delle finali dello scorso maggio al Mandela Forum Al via la stagione del Centro Ginnastica Firenze Il circolo Vie Nuove continua i suoi incontri sull'onda del Pinocchio Jazz Firenze Sud by night La società cresce ma restano i problemi per la mancanza di strutture, che limita le iscrizioni è par tita alla grande la rassegna live L'edizione numero diciotto propone un formidabile cast di artisti Percorsi di ristorazione economicamente responsabili Niccolò Margara Daniela De Donatis La Vecchia Osteria del Nacchero Parte una nuova stagione per il Centro Ginnastica Firenze. Grande l’entusiasmo in società per un’annata da poco conclusasi con il grande evento delle finali del Campionato Nazionale di Serie A che, proprio grazie alla pregevole organizzazione del CGF, si sono svolte nel maggio scorso in un Mandela Forum gremito di pubblico e sotto gli occhi di grandi campioni della ginnastica italiana quali Igor Cassina e Giulia Volpi. Un’ulteriore conferma del valore della società di Sorgane, guidata dal presidente Francesca Fattorini e ormai da tempo punto di riferimento nel territorio fiorentino per la pratica e la promozione di uno sport poco reclamizzato ma che ogni anno vanta un numero sempre maggiore di praticanti. Quest’anno sono circa 350 gli atleti iscritti al CGF, la maggior parte dei quali suddivisi tra i corsi base e la ginnastica amatoriale, in tutte e tre le discipline, femminile, maschile e ritmica. Vi sono poi gli atleti che praticano l’attività agonistica, una quindicina di ragazzi e una quindici- La finale al Mandela Forum na di ragazze che prendono regolarmente parte a manifestazioni di livello regionale e nazionale e che spesso riescono ad approdare in alcune delle squadre più importanti del panorama italiano, come la giovane Bianca Dopo quattro giornate di campionato sono solo tre i punti conquistati dal Primadonna Firenze C o m ’è d u r a l a v i t a n e l l a S e r i e A Anche quest’anno ci sarà da soffrire, ma la squadra viola ha sempre dimostrato di saperlo fare Giulia Orlandi durante un'azione di gioco. Foto Federico De Luca Anche quest’anno, a giudicare almeno dalle prime battute del campionato, ci sarà da soffrire. La serie A è un torneo difficile. Le ragazze di Mr Nicoli hanno già dimostrato nelle passate stagioni di meritarsi la massima serie, a patto però di lottare col coltello tra i denti dalla prima all’ultima giornata, credendoci sempre, anche quando i punti sembrano non arrivare mai. E a dire il vero, anche in questo inizio di stagione, la classifica del Primadonnna stenta a decollare. Quattro gare giocate e tre punti che al momento bastano per restar fuori dalla zona retrocessione, ma che in ogni caso non sono certo un bottino sufficiente a regalare un po’ di tranquillità alla compagine viola. Dopo i primi due passi falsi, in casa con la Lazio e nella sfortunata trasferta con un Brescia in stato di grazia, il terzo turno è coinciso con il primo successo stagionale. Un secco e convincente 3-1 in casa col Chiasiellis che ha ridato fiducia e soprattutto ha cancellato quel preoccupante zero in classifica. Grande gioia per la prima rete in serie A della giovane Arianna Ferrati, promossa quest’anno dalla primavera in prima squadra e pubblico in delirio per il bellissimo gol messo a segno dal nuovo acquisto Deborah Salvatori Rinaldi. Entusiasmo ritrovato, ma non sufficiente a passare indenni dal difficilissimo campo del Bardolino, dove la squadra fiorentina si è scontrata con un undici veronese in giornata e, quando il Bardolino è in giornata è cosa dura strappare qualche punto. Il match si è infatti chiuso con un secco 4-0 per le veronesi risultato che, per quanto pesante, considerata la forza dell’avversario, ci può anche stare. Dunque piedi per terra e testa al prossimo impegno, per altro assai insidioso, che vedrà il Primadonna ospite in casa del Milan. Un solo punto separa le due squadre in classifica, con il Milan a 4 e il Primadonna a 3. Tornare a fare punti è l’obiettivo principale anche se l’avversario non è proprio dei più abbordabili, soprattutto in trasferta. Intensità e impegno è quello che chiede Nicoli alla sua squadra, poi sarà il campo a giudicare. (nm) Boretti che quest’anno disputerà il campionato di serie A. La squadra femminile del CGF si appresta invece a partecipare al Campionato di Serie B. L’unico problema continuano a essere le strutture, tanto che anche quest’anno sono circa un centinaio i bambini e le bambine in lista d’attesa causa un’oggettiva impossibilità di ospitare tutti gli iscritti nell’unica struttura a disposizione, ovvero la palestra di Sorgane. Per questo tipo di sport servirebbero palestre adeguatamente attrezzate visto l’uso degli attrezzi e la necessità di rispettare misure standard come un’altezza minima di otto metri. Caratteristiche che le normali palestre scolastiche che sempre di più sopperiscono a una mancanza ormai storica nel territorio d’impianti sportivi per le discipline indoor, non sono in grado di garantire. A dire il vero il Comune di Firenze ha già da tempo avviato un dialogo col CGF per ovviare a questo tipo di problema, ma al momento non sembrano esserci soluzioni possibili, almeno in tempi relativamente brevi. Infine ricordiamo che anche quest’anno il CGF sarà responsabile dell’organizzazione delle finali di Serie A che si terranno a marzo sempre al Mandela Forum. brevi a cura di Paolo Boschi L’associazione Vie Nuove per il mese di novembre 2011 si divide tra l’interessante corso proposto dal centro studi e iniziative sull’America Latina che ogni martedì sera, alle ore 21, prosegue fino al 22 novembre, con incontri dedicati all' "America Latina di Fronte alle sfide del Terzo Millennio" e l’esordio del Pinocchio Live Jazz. Dopo il concerto anteprima dello scorso 27 ottobre, parte ufficialmente la diciottesima edizione della rassegna Jazz. In calendario sabato 5 Novembre , un ensemble di stelle, guidato dal leader, il batterista Stefano Rapicavoli, presenta il progetto Silverville, omaggio ad Horace Silver, icona vivente della storia del jazz americano e figura di riferimento per la nascita dell'hard bop. Sabato 12 novembre salirà sul palco del Pinocchio The Don Byron Quartet: il musicista newyorkese più apprezzato nelle platee di tutto il mondo presenterà in anteprima assoluta il suo nuovo quartetto, (con Ed Simon al piano, Cameron Brown al contrabbasso e John Betsch alla batteria) riproponendo repertori originali che traggono ispirazione da idoli del passato come Lester Young, John Coltrane, Eddie Harris. Sabato 19 novembre da non perdere lo spettacolo Quintorigo play Mingus: uno dei gruppi più originali Dibattito sulla moschea a Firenze Nell’ambito del Percorso di Partecipazione nella Sala Paradiso di Villa Bandini martedì 8 novembre a partire dalle 21 è in programma un dibattito dedicato alla moschea a Firenze, organizzato dall’Associazione di promozione sociale Comunità Islamica di Firenze. AAA coristi cercasi Il noto coro fiorentino Harmonia Cantata promuove audizioni aperte a tutti gli interessati per l'inserimento di nuovi elementi nel proprio organico. Per informazioni è possibile chiamare il 3335943292 o scrivere all’indirizzo e-mail [email protected] degli ultimi anni rileggono in chiave personale e moderna la musica di Charles Mingus (1922- 1979), suoni e generi vengono shakerati a piacimento, per una travolgente esperienza dove le parole si mescolano ad una musica con un sound riconoscibile e unico nel suo genere. Sabato 26 novembre il trombettista Marco Tamburini presenta in anteprima il suo Contemporaneo immaginario, progetto nel quale il suo trio elettrico,Three Lower Colours, incontra le affascinanti e fantasiose sonori- tà di un quartetto d'archi, il Vertere String Quartet, fondendosi in un emozionante settetto che farà esplorare territori inediti e inesplorati. Sabato 3 dicembre, Salvatore Bonafede, celebre pianista palermitano, presenterà in anteprima assoluta il suo progetto in trio Sicilian Opening. Inizio concerti ore 22. Biglietto standard 10 euroridotto studenti 7€ (riservato ai soci Arci - Uisp); eventi speciali ( sabato 12 e sabato 19 novembre) 15 euro ridotto 10€. Info: Vie Nuove, tel. 055 683388 o [email protected] Accade in zona Spettacoli Conversazioni Musicali a Villa Bandini A Villa Bandini prosegue il ciclo delle Conversazioni Musicali sulle opere del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino – autunno 2011 in collaborazione con gli Amici del Maggio Musicale Fiorentino. A novembre sono in programma due appuntamenti nella Sala Paradiso, entrambi rigorosamente ad ingresso libero: “La Bohème” di Giacomo Puccini alle 18 di martedì 22 novembre e “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini alle 18 di martedì 29 novembre. Don Byron Il Sabato dei Burattini all’Antella 12 novembre ore 17 Il brutto anatroccolo 19 novembre ore 17 Giovannin senza paura 26 novembre ore 17 Cenerentola Teatro del Crc Antella via Pulicciano, 53 - Antella 055.621207 - www.pupidistac.it sabato 12 novembre ore 21 Il cerchio di gesso del Caucaso La Compagnia Gliattoripercaso presenta una commedia in 2 atti di Bertolt Brecht. venerdì 18 novembre ore 21 La Bottega di Sghio La Compagnia Teatrale "Lelio Mazzoni" del Circolo Acli di Ponte a Ema si cimenta in un commedia di Bongini. Circolo Acli via Chiantigiana, 113 Ponte a Ema 055.640662 www.acliponteaema.it Trattoria d'impatto casalingo ma confidenzialmente chic. L'ambiente è caldo, schietto e accogliente, dotato comunque di un pizzico di originalità, come ad esempio i menu su supporto fisso o il pane servito in un sacchetto di carta. I camerieri sono affabili e disponibili. La Vecchia Osteria del Nacchero propone un menu fisso piuttosto ricco, molto tradizionale e davvero gustoso. L'ultima volta che ho avuto modo di ‘testare’ l’accoglienza del locale per pranzo il servizio si è dimostrato rapido ed affabile come sempre nonostante il Nacchero fosse abbastanza affollato. La mia idea era di mangiare velocemente un primo e un dolce ma, dopo un piatto di deliziosi bucatini alla carbonara, occhieggiando nei dintorni è sbocciato spontaneo il desiderio di bocconcini di vitella con patate, per poi chiudere in bellezza con fragole al limone e caffè. Francamente la spesa è stata modica in rapporto alla qualità dei piatti. In generale al Nacchero propongono una cucina toscana vecchio stile, ma cucinata davvero come si deve: poca originalità ma tanta sostanza, insomma... L'atmosfera è quella di una cara, vecchia trattoria con le sedie di paglia e i tavolini di legno di misura contenuta, in cui ci si siede e si comincia a mangiare un po' di pane nel tentativo (vano) di resistere all'acquolina in bocca causata dai piatti fumanti che stanno felicemente atterrando nei tavoli circostanti. Da provare. Il Tiramestoli a cura di Maria Paternostro venerdì 18 e sabato 19 novembre ore 21 A letto dopo Carosello Teatro Lumière via di Ripoli, 231 - Firenze 055.6821321 www.teatrolumiere.it Michela Andreozzi cavalca gli anni 70 accompagnandosi con le musiche, le atmosfere e i colori dell’epoca. sabato 26 novembre ore 21 Nunzio Teatro Comunale di Antella via Montisoni, 10 - Antella 055.621894 - ww.archetipoac.it Riproposta dell'opera prima della Compagnia Scimone Sframeli diretta da Carlo Cecchi nel 1994. Un atto unico in dialetto messinese con due personaggi, Nunzio e Pino, due amici, due emigrati, un killer ed un operaio in una fabbrica di vernici, che si confrontano in un dialogo pregno di solitudine e desiderio di ribellione. venerdì 2 e sabato 3 dicembre ore 21 domenica 4 dicembre ore 17 Mediano di spinta Teatro Lumière via di Ripoli, 231- Firenze 055.6821321 www.teatrolumiere.it Spettacolo di e con Michele La Ginestra. sabato 3 dicembre ore 21 Piccole dispense del buonumore vol. I e vol. II Teatro Comunale di Antella via Montisoni, 10 - Antella 055.621894 - ww.archetipoac.it Con Alessandro Baldinotti e la partecipazione al violino di Angela Salvi. MUSICA sabato 12 novembre ore 22 The Don Byron Quartet Prodigioso strumentista e improvvisatore, esploratore di stili, epoche, mondi musicali diversi. € 15/10 sabato 19 novembre ore 22 Quintorigo play Mingus I Quintorigo rileggono in chiave moderna la musica di Charles Mingus. € 15/10 sabato 26 novembre ore 22 Contemporaneo Immaginario I colori e le sonorità dei Three Lower Colours incontrano la fantasia e il dinamismo di Tamburini. € 10/7 Pinocchio Jazz viale Giannotti, 13 - Firenze www.pinocchiojazz.it venerdì 11 novembre ore 21.15 Annaberta Conti clavicembalo Chiesa di San Lorenzo a Vicchio di Rimaggio via Vicchio e Paterno Bagno a Ripoli 349.2384256 www.comune.bagno-a-ripoli.fi.it mercoledì 30 novembre ore 21 Omaggio a Verdi Concerto strumentale e letture per la Festa della Toscana Teatro Comunale di Antella via Montisoni, 10 - Antella 055.621894 - ww.archetipoac.it domenica 4 dicembre ore 17 Viva Verdi! Maggio Fiorentino Formazione Teatro Comunale di Antella via Montisoni, 10 - Antella 055.621894 - ww.archetipoac.it CINEMA venerdì 11 novembre ore 21.30 sabato 12 novembre ore 21.30 Drive di N.W. Refn Crc Antella via Pulicciano, 53 - Antella 055.621207 € 6/7; domenica con 12 € pizza+bevuta+cinema FESTE E MERCATI 12 e 13 novembre Prim'Olio via Roma Bagno a Ripoli 055.6390373 12 Grembiuli Blu di Federica Avagnano zo u del pran Per il men o Capodann di Natale e t oranch.i www.nuov i Bagno a Ripol à lit loca Collina San Donato in chiusura: lun ed tel .055699045 ì www.nuovora nch.it l giardino della scuola era sempre troppo pieno; c’erano bambini ovunque, che si rotolavano nella sabbia sporca, che correvano sulle poche chiazze d’erba ancora sopravvissute, che ridevano e gridavano. Distinguevo a stento i miei compagni di classe dalla massa uniforme di grembiuli blu. Però il giardino mi piaceva, come mi piacevano gli scivoli e le altalene e quella sensazione di andare sempre più in alto, di poter davvero toccare l’orizzonte del cielo. Le maestre rimanevano a chiacchierare da una parte, sulle loro sedie importanti, mentre noi ci dimenavamo scomposti, coprendo di urla tutto il piccolo parco, proprio al centro della nostra scuola. Ero felice perché potevo giocare, ma soprattutto potevo vedere Luca. Luca era il mio primo amore. No, è scorretto dire che avevo una cotta per lui, tutti pensavano che a me piacesse ma non era vero. Non era assolutamente vero. Luca aveva un anno più di me, andava in 5^ B e sorrideva sempre, scoprendo i denti bianchissimi che splendevano sulla pelle scura. Un anno prima era venuto a mangiare la schiacciata con la Nutella a casa mia. Quando se ne andò, mio babbo disse che era un bel giovanotto e mi guardò come per comunicarmi che approvava, se mi piaceva. Me ne andai in camera mia e non invitai più Luca da me. Era questo quello che pensavano tutti? Che mi piaceva? Perché? Perché diventavo rossa quando mi guardava, balbettavo mentre cercavo di parlargli e scrutavo gli altri anonimi volti alla ricerca del suo? A me non piace affatto. Mi ripetei anche quel giorno, a distanza di un anno, nel giardino della scuola. Tuttavia lo sguardo mi tradiva, la caccia frenetica era già iniziata. Mi arrabbiai quasi quando Giulia, la mia migliore amica, lo vide prima di me e lo indicò. Le scacciai via la mano e ripetei anche a lei che non avevo una cotta per lui. Luca scendeva le scale, aveva la testa rasata, le scarpe da ginnastica, il grembiule come tutti gli altri, ma era diverso. Giulia mi picchiettò la mano sulla spalla e scoppiò a ridere; la sua lunga coda si dimenò nell’aria autunnale. “Vado a giocare con gli altri, ci vieni?” Mi chiese mentre si alzava dallo scalino su cui eravamo appollaiate. Io volevo giocare con lui, invece Luca se ne stava lì, a scambiare figurine di Pokemon con i suoi compagni di classe. Potevo mostrargli la mia raccolta, regalargli i miei doppioni. Luca rideva, con i suoi occhi lucidi e neri. “Ci vieni o no?” Giulia mi tirava per un braccio. “Sì, sì, vengo.” Mi sforzavo di guardare avanti, di non girare la testa per vedere se lui mi aveva notata, se lui voleva parlarmi. Non c’era più, nel punto dove era fino ad un attimo prima non c’era più. Giulia mi diede una gomitata e si mise a ridere di nuovo. Luca era davanti a noi. Avevo le mani sudate, il cuore mi batteva forte, troppo forte. Quanto mi piaceva Luca! Mentre mi chiedeva se lui ed i suoi amici potevano unirsi a noi, non sapevo quanti altri ragazzi con un sorriso di denti perfetti e due occhi neri avrei incontrato. Ma a cosa mi sarebbe servito saperlo? Lui era il primo. E quando si voltò per chiamare gli amici, le mie guance erano, come sempre, in fiamme.