Foglio trimestrale sul Servo di Dio fra Giacomo Bulgaro (1879-1967) - Frate Minore Conventuale - Direzione e Redazione: Convento San Francesco - Piazza San Francesco 3 A - 25122 Brescia - Italia Tel. 030.29.26.701 - Fax 030.29.26.780 - Direttore Responsabile: p. GIANFRANCO CATTOZZO - Redazione: p. LUCIO CONDOLO - Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 3 del 1998 Autorizzazione dei Superiori - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2 DCB Brescia Anno VII, n. 3, OTTOBRE 2004 - Realizzazione Grafica: Cidiemme/Brescia - Stampa: Grafica Sette/Bagnolo Mella (Bs) Dagli scritti O Gesù, mio Dio e mio Signore, che cosa devo fare in compenso dell’amore che mi hai dimostrato fino a morire in croce a causa dei miei peccati? Lascia che io penetri nel tuo sacro Cuore e che non vi esca mai più, per tutta l’eternità. Madre mia, insegnami ad amare Gesù, che tanto mi ha amato e mi ama. Dio mio, io ti amo. O Signore, concedimi che io sia sottomesso, amorevole, generoso, affabile, mite, paziente e umile. O mio Dio, te solo io voglio e nient’altro voglio all’infuori di te. Tu solo sii il padrone dell’anima mia. (Autobiografia 1933, q.2, 188-189; 152-153) Giacomo Bulgaro 1879-1967 3/2004 Con San Francesco La festa di San Francesco, che la Chiesa celebra il 4 ottobre, ci induce a sfogliare qualche pagina del diario di fra Giacomo per rievocare l’affetto che il Servo di Dio ebbe verso il Padre e il Fondatore dei francescani. Al Santo di Assisi fra Giacomo fu unito per connaturale sintonia, espressa anche in queste righe del suo diario: “Con certi santi mi trovo in una pienezza di gioia. Li amo tutti, ma prediligo quelli che sono più umili e più nascosti: a questi mi avvicino con tutto l’amore. Sento l’attrattiva del loro abbassamento, li amo per il loro nascondimento d’amore nel Signore”. Dopo la conversione, Giacomo prese l’abitudine di frequentare anche la chiesa San Francesco di Brescia. Dapprima vi andava per ascoltare la Messa, in seguito fu invitato a servirla. Nel 1928 i frati poterono tornare nel loro antico convento e il calzolaio Giacomo, ormai cinquantenne, si unì a loro vestendo il saio francescano. Raccontano i testimoni che in città nessuno si meravigliò che si fosse fatto frate, tanto la sua vita era già orante, caritatevole e francescana. Negli scritti, fra Giacomo non si diffonde a lungo sulla figura di San Francesco, come se non sentisse il bisogno di approfondirne gli insegnamenti. Perché, mi pare, tutto ciò che è francescano già gli apparteneva per scelta di vita. Il complesso francescano di Brescia San Francesco, sec. XIV Chiesa San Francesco, Brescia Nella festa di San Francesco del 1957, il Servo di Dio commentò nel suo diario “l’amorosa generosità di questo santo patriarca che ha dimostrato al Signore tutto l’amore coll’accogliere i suoi figli in un solo cuore. Non si può dargli un elogio più bello di quello di “serafino”, che significa amore”. Mentre scriveva queste righe, una Voce gli disse: “Figlio, sei entrato a far parte del suo ordine. Sotto il suo sguardo, fa’ fiorire nel tuo cuore i suoi meravigliosi insegnamenti. Sii pieno dell’amore divino che San Francesco ebbe verso l’altissimo Signore. Questo amore del tuo santo patriarca, ti sia di stimolo ad amare Dio con tutta generosità”. Nella novena di San Francesco del 1961, fra Giacomo magnificò il Santo come maestro d’amore: “Ama il tuo santo fondatore, perché è amore. Dirai a San Francesco: “Ecco il mio amore”. E lui con gioia riceverà il tuo cuore, dicendoti: “Figlio, sei il mio amore. Sii gioioso per questa offerta d’amore, il tuo patriarca è tutto amore”. Ugualmente il 4 ottobre del 1962 il Servo di Dio così si esprimeva: “San Francesco si è fatto povero, dandoti l’esempio. Sii umile, tutto d’amore, tutto celestiale. Con tutto il cuore, ama il tuo santo fondatore”. Nel 1966, ancora il 4 ottobre, San Francesco stesso si rivolse a fra Giacomo: “Voglio parlarti. Il Signore ti ha condotto in questo asilo d’amore. Ti ho accolto con amore. La mia casa è fondata sull’amore, è casa di cuori che amano il Signore con tutto il loro amore. Sii benedetto, figlio, sii perfetto nell’amore”. Tra tutte le intuizioni e le virtù francescane, fra Giacomo preferì evidenziare la prima e la fondamentale: l’amore al Signore e, in Lui, a tutti gli esistenti. Da questa linfa il Servo di Dio attinse l’energia per far fiorire e maturare in sè tutte le altre caratteristiche virtù francescane delle quali, disse p. Vergilio Gamboso, egli fu veramente ridondante. fra Giacomo n. 3 - OTTOBRE 2004 - 2 P. Antonio V. Bommarco Nella vita di fra Giacomo Il 16 luglio scorso il nostro confratello p. Antonio Bommarco ha concluso la sua vita, sbocciata 81 anni prima nell’isola di Cherso, in Croazia. Da adolescente era entrato in seminario e, dopo l’anno di noviziato a Padova, aveva emesso i voti religiosi nel 1940. Conclusi gli studi teologici, il giorno dell’Immacolata del 1949 fu ordinato sacerdote. Si dedicò inizialmente alla formazione dei giovani religiosi e poi alla direzione del Messaggero di S.Antonio. Nel 1964 fu eletto Ministro provinciale, cioè superiore dei conventi francescani dell’Alta Italia, e nel 1972 venne scelto come Ministro generale. Il 6 gennaio 1983 fu consacrato vescovo e fino al 1999 servì la diocesi di Gorizia. Trascorse gli ultimi anni, attivo e volitivo come sempre era stato, nel convento di Trieste. P. Bommarco riservò una grande stima e una vera venerazione alla figura di fra Giacomo, per la cui causa ebbe un ruolo primario. L’aveva conosciuto a 17 anni, studente nel liceo annesso al convento San Fran- fra Giacomo n. 2 - OTTOBRE 2004 - 3 cesco di Brescia: “Per tre anni sono vissuto, ogni giorno, accanto a questo frate sessantenne, umile, sempre sorridente, di poche parole, amante del nascondimento, sempre occupato nello sgabuzzino della portineria-calzoleria e sempre in preghiera. Egli mi dava un senso di pace e di distensione. Fra Giacomo era un frate che ammiravo, lodavo e stimavo, ma che non riuscivo ad imitare”. In seguito, p. Bommarco ebbe molte occasioni per riscoprire “le basi solide e profonde della sua interiorità: erano l’umiltà, un grande e continuo spirito di preghiera, la profonda e gioiosa devozione alla Madonna”. Da Ministro provinciale visitava di frequente il convento di Brescia, sede del seminario francescano. Ad ogni sua visita, p. Bommarco ricorreva a fra Giacomo: “Gli affidavo con molta fiducia i problemi di formazione della nostra gioventù serafica. Egli accettava molto volentieri questo incarico spirituale. In quegli anni i seminari maggiori erano gravati da tante problematiche. Mi ricordo che, dopo aver discusso con gli educatori e con i seminaristi, mi recavo nella cameretta di fra Giacomo per affidare le nostre preoccupazioni e le ansie alla sua costante preghiera e alla sua sofferenza”. Erano anni di turbolenza, dentro la Chiesa, anni di esperimenti innovativi e di scelte difficili: “La serafica serenità di fra Giacomo, soffusa di sorriso e di pie invocazioni, era un sollievo per la mia missione di Ministro provinciale”. “Lo visitai per l’ultima volta una settimana prima della sua morte e lo trovai sereno, contento, lucido. Dovendo assentarmi alcu30 Gennaio 1967: P. Bommarco celebra i funerali di fra Giacomo 27 Aprile 1994: P. Bommarco alla traslazione di fra Giacomo ni giorni per un raduno di Ministri provinciali, pregai il Signore di poter ritornare in tempo almeno per il funerale. Baciai quel volto santo prima delle esequie, che risultarono solenni e commoventi, e nel dare l’ultimo saluto al caro confratello, lo ringraziai sinceramente per la grande testimonianza che ci aveva dato”. Quindici giorni dopo i funerali, p. Bommarco dispose che tutti gli scritti di fra Giacomo venissero conservati. A quattro frati del convento di Brescia diede l’incarico di 11 Settembre 2004: Giunti al Santuario di Corticelle Pieve raccogliere testimonianze e ricordi sul Servo di Dio e ordinò loro di preparare un opuscolo commemorativo. Nel corso della ricerca, p. Pancrazio Martin trovò il quaderno denominato “Diario segreto”, contenente la confessione generale dei peccati commessi da fra Giacomo negli anni della giovinezza, quando aveva abbandonato la pratica religiosa. Letto il contenuto, p. Pancrazio interpellò il Ministro provinciale e gli chiese di poter distruggere quello scritto. Ma p. Bommarco si oppose risolutamen- te e anzi trovò provvidenziale l’esistenza di quel quadernetto. Commentando l’episodio, nel 1996 p. Bommarco scrisse: “Ricordo bene la domanda del caro p. Pancrazio Martin e la mia chiara risposta. Gli dissi che non solo non si doveva distruggere, ma anzi quel quadernetto doveva esser la prova della santità di fra Giacomo, perché testimoniava la sua conversione e il desiderio di avere presente la colpa passata, per ricorrere sempre alla misericordia del Signore”. A piedi fra Giacomo n. 3 - OTTOBRE 2004 - 4 Dall’omelia di mons. Bommarco, nel 30° anniversario della morte di fra Giacomo 26 gennaio1997 P. Bommarco sulla tomba di fra Giacomo 26 Gennaio 1997: Omelia di P. Bommarco “All’età di 17 anni arrivai nel convento di Brescia. In quella grande comunità, ciò che subito mi impressionò fu lo sguardo mite e schivo di un religioso fratello che faceva di tutto per non apparire, non farsi notare, per essere considerato un nulla, uno che non vuole disturbare nessuno. Ma quel “nulla” aveva un sorriso che incantava, che sapeva accoglierti con poche parole, sempre pronto a servirti, a dare con dolcezza il pane al povero e a rattoppare le tue scarpe. Allora non comprendevo, ma restavo ammirato dalla mitezza, dalla semplicità e dal candido sorriso di quel frate che mi avvicinava a San Francesco meglio di ogni altro... Fra Giacomo non ha creato una nuova spiritualità, non ha avuto tanti nuovi progetti; ha avuto poche idee, molto chiare: Ama Dio con tutto il cuore, sii una cosa sola con Lui, senza interruzioni... Preghiamo perché la Chiesa offra al mondo e a noi la gioia di avere in fra Giacomo un esempio da imitare, un protettore a cui rivolgerci, un intercessore presso Dio e presso la sua Madre Immacolata”. L’undici settembre scorso abbiamo rivissuto l’esperienza del pellegrinaggio a piedi dalla tomba di fra Giacomo in Brescia al santuario della Madonna di Corticelle Pieve. Da cinque anni, nel sabato successivo alla festa della natività di Maria, ci mettiamo in cammino di buon mattino, percorrendo idealmente l’itinerario di conversione compiuto da fra Giacomo nel 1913. Il nostro pellegrinaggio, punteggiato da tre soste di preghiera e di riflessione, si sviluppa in un’atmosfera di raccoglimento, indotto anche dalla serena amenità della campagna. Quest’anno è stato proposto anche un tragitto alternativo di 11 chilometri, per chi non si sentiva in grado di affrontare i 24 che separano Brescia dalla chiesetta della conversione del Servo di Dio. Questo secondo gruppo di pellegrini, partiti dalla parrocchiale di Poncarale, ad Azzano Mella si sono uniti agli altri; poi insieme, recitando il rosario, abbiamo percorso l’ultimo tratto di cammino. Alle ore 13 siamo entrati nel santuario della Pieve, accolti da don Faustino Pari, dal sindaco di Dello Corticelle, dai responsabili dell’associazione “Amici della Pieve” e da molti devoti giunti con mezzi propri. Conclusa la preghiera finale, nell’attigua sala di accoglienza i compaesani di fra Giacomo hanno offerto un rinfresco. Ci siamo lasciati augurandoci di ritrovarci il prossimo anno, ancor più numerosi. fra Giacomo n. 3 - OTTOBRE 2004 - 5 Il cammino di fra Giacomo: sosta di preghiera Dal nostro Santuario Perdono di Assisi Il primo e il due agosto di ogni anno si rinnova la grazia del “Perdono di Assisi”, l’indulgenza plenaria ottenuta da san Francesco nel 1216. Per secolare tradizione, nei giorni del Perdono i fedeli bresciani affollano la nostra chiesa. Anche quest’anno, dalla città e dai paesi limitrofi alcune migliaia di persone si sono riversate in San Francesco per la confessione e l’eucaristia. Sul sagrato della chiesa, il gruppo missionario ha proposto un aiuto a cinque missioni che provvedono alla crescita di ragazzini bisognosi in Brasile, Argentina, Russia, Ghana e Uzbekistan. Fra Andrej di San Pietroburgo Come negli scorsi, durante l’estate il nostro convento ha ospitato un giovane frate russo impegnato nello studio della lingua italiana. È tornato tra noi fra Andrej, studente del terzo anno di teologia che in passato aveva già trascorso un mese e mezzo a Brescia. La sua presenza ha ridestato la simpatia che proviamo per i confratelli di San Pietroburgo. Il suo soggiorno è stato però funestato dalla morte improvvisa del superiore della nostra missione russa, p. Gregorio Ciorok. Nel 1993 p. Gregorio aveva inaugurato la presenza francescana in Russia, rendendosi disponibile per organizzare a Mosca il primo seminario cattolico diocesano, trasferito poi a San Pietroburgo. Dalla sua iniziale disponibilità, sono sorte le comunità francescane di Mosca, San Pietroburgo, Kaluga e Tula. Nel 1994 p. Gregorio fondò la “Casa editrice francescana” per la pubblicazione in russo Covento di S. Pietroburgo: festa di compleanno Pausa di vacanze per i postulanti di Brescia e i novizi di Padova di libri di preghiera, di spiritualità e di catechesi. Nel 2002 fu stampato il primo volume della “Enciclopedia Cattolica Russa”, un grande progetto culturale nel quale p. Gregorio aveva saputo coinvolgere numerosi studiosi ortodossi e non credenti. Il 14 luglio, tornando a Mosca da una visita alla sua famiglia in Polonia, trovò la morte in un incidente stradale, a 41 anni. In noviziato Conclusi due anni di preparazione nel nostro convento, tre giovani si sono trasferiti a Padova, nel convento della basilica di sant’Antonio. Rivestiti del saio francescano, ora Francesco, Franco e Silvio hanno cominciato l’anno di noviziato. Dall’undici settembre nel convento di Brescia è stato intanto avviato il nuovo anno di postulato per giovani in cammino vocazionale. P. Federico e p. Giancarlo seguono da vicino i 14 giovani che, con la preghiera e la condivisione della vita fraterna, cercano di verificare la loro vocazione. Undici sono gli italiani, due danesi e uno è indiano. Il convento organizza anche incontri mensili per altri giovani in ricerca vocazionale. Festa di San Francesco Grande animazione, il 4 ottobre scorso, dentro e intorno alla nostra chiesa per la festa patronale. Erano passati solo trent’anni dalla morte del Santo di Assisi quando la città di Brescia volle erigere in suo onore un grande tempio, solenne e austero, giunto fino a noi quasi integro. Nel nostro santuario la festa del Santo evidenzia ogni anno la grande simpatia che il popolo gli riserva. Le celebrazioni sono cominciate nella vigilia, con la rievocazione della sua morte. Il 4 ottobre, benché lavorativo, a tutte le ore le sante Messe sono state partecipate da numerosi fedeli. La folla dei devoti è poi riapparsa nel primo pomeriggio per le devozioni, la confessione, la preghiera del rosario, la benedizione agli animali. Cantati i vespri, è stato infine accolto il vescovo mons. Francesco Beschi che, con altri sacerdoti della città, ha celebrato la solenne eucaristia conclusiva, commentata dalla corale San Francesco. Fra Giacomo La figura dell’umile frate portinaio e calzolaio suscita l’interesse di persone anche molto lontane dalla sua terra natale. Nei mesi scorsi abbiamo ricevuto richieste di pubblicazioni e di immaginette di fra Giacomo da alcuni paesi esteri: Argentina, Venezuela, Colombia, Stati Uniti, Canada, Camerun, Senegal, Polonia, Danimarca, Filippine. Per lo stesso motivo ci hanno scritto alcuni seminaristi della Puglia, della Calabria e della Toscana. Anche il nuovo sito internet “www.fragiacomo.net” è visitato con interesse. Festa di S. Francesco Festa di S. Francesco fra Giacomo n. 3 - OTTOBRE 2004 - 6 Riconoscenti al Signore ● Nel 2003 una signora aveva confidato a un frate la sofferenza di sua figlia che, sposata da anni, non riusciva ad avere un bambino. Il confessore la indirizzò da fra Giacomo, dicendole di pregare. Quella signora è poi venuta il mese scorso, grata a Dio per la splendida bambina che ora allieta la casa della figlia. ● Il signor H.H. da alcuni anni era periodicamente controllato per disturbi al colon. L’anno scorso l’esame di clonoscopia rivelò un peggioramento della situazione e fu deciso un intervento urgente. Fatta l’operazione, il signor H. si riprese bene. Ancor prima di questi fatti, il signore aveva familiarizzato con fra Giacomo e ne frequentava la tomba. Quando fu a conoscenza della sua malattia, si raccomandò con fiducia al Servo di Dio, dal quale è convinto d’aver ottenuto una particolare protezione. ● Alla fine dell’anno scorso un signore, sposato e con figli, si licenziò dal lavoro per dissidi con la direzione. Cominciò quindi a cercare un altro impiego, convinto di poterlo trovare in poco tempo. Passarono invano molti mesi, caratterizzati da delusioni e sconforto. I suoi genitori fecero ricorso a fra Giacomo, affidandogli la situazione del figlio. Dopo solo quattro giorni, per caso il padre incontrò un amico al quale raccontò i problemi del figlio che, dopo un colloquio, ebbe un nuovo contratto di lavoro. ● Nel registro messo a disposizione dei fedeli accanto alla tomba di fra Giacomo, leggiamo la seguente testimonianza: “A conclusione d’una lunga conversazione con un mio amico, ho saputo che gli era stato riscontrato un tumore allo stomaco. Per aiutarlo e incoraggiarlo, gli diedi un’immaginetta di fra Giacomo, che per un certo tempo della sua vita aveva abitato nella mia attuale casa. Oggi ho rivisto quell’amico: sereno e raggiante, mi ha ringraziato e informato che non dovrà subire l’operazione, poiché il tumore sta regredendo. Ti ringrazio, caro fra Giacomo”. ● Per un problema lavorativo, la signora E.G. aveva interessato una persona capace di aiutarla. La signora si affida sempre alle preghiere di fra Giacomo, ma in questa circostanza non si era rivolta a lui. Ugualmente, ci scrive, il Servo di Dio volle darle una mano. Il giorno stesso in cui ricevette una lettera dai frati del convento San Francesco di Brescia, le telefonò la persona a cui aveva domandato di intervenire ed ebbe così le necessarie indicazioni. L'intercessione di fra Giacomo fra Giacomo n. 3 - OTTOBRE 2004 - 7 Dal registro dei fedeli Accanto alla tomba di fra Giacomo, un registro accoglie le preghiere e la riconoscenza di tanti fedeli ● Caro fra Giacomo, in questo periodo della mia vita mi manca tanto Dio. Aiutami a ritrovare la strada che conduce a Lui. Senza di Lui sono perduta, sento un grande vuoto dentro di me. ● O Dio nostro Padre, nel nome del tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, per intercessione di fra Giacomo e di San Francesco, ti preghiamo di mandare su di noi il tuo Santo Spirito, che ci doni la grazia di diventare mamma e papà di un bimbo sano. M. e S. ● Caro fra Giacomo, ti ho conosciuto quando stavi nella portineria del convento; ora sei in paradiso. Sono venuto a raccomandarti un amico che ha bisogno di trovare lavoro, pace e serenità. Grazie. ● Caro fra Giacomo, metto sotto la tua protezione la nostra famiglia. Offro al Signore le mie sofferenze e la mia solitudine perché sia benedetta la nostra casa e la nostra famiglia segua il tuo esempio. Aiutami ad avere forza e ad essere sempre fedele al mio Dio. Grazie. ● Ti affido mio figlio. Solo Dio può cambiarlo, io non so più che cosa fare per lui. Prega la Vergine Santa per la sua conversione. Confido nella tua intercessione. ● Caro fra Giacomo, parto da questa città, ma ti prego di accompagnarmi sempre. Quando ritornerò, ti verrò a trovare e intanto ti porto nel cuore. ● Fra Giacomo, tu conosci la pena della nostra famiglia e le persone che sempre ti ho raccomandato. Ora però è più urgente la tua intercessione: fa’ che possiamo sentire che Dio ci è Padre, per la sua gloria. ● O fra Giacomo, ti ringraziamo con affetto per il tuo esempio di persona umile, semplice e buona. Se puoi, guarda con benevolenza la nostra famiglia e aiutaci ad amare come Gesù ci ha insegnato. Grazie. ● Caro fra Giacomo, ti affido il mio cuore: guariscilo e custodiscilo. Sostienimi nella generosa risposta a Gesù, Re d’amore. Difendimi da ogni pericolo dell’anima. Tienimi per mano, perché io sia sempre sulle ginocchia di Maria, Regina d’amore. Grazie. ● A te, fra Giacomo, alla Vergine Madre e a tutti i Santi domando di rendere la mia preghiera gradita a Gesù e al Padre, per la conversione mia, della mia sposa, dei miei figli, di tutti i miei cari e delle famiglie divise. ● Caro fra Giacomo, siamo un gruppetto di bambini e di mamme, venuti a visitarti. Ti chiediamo di starci vicino e di guidarci nel cammino cristiano. Grazie. ● Caro fra Giacomo, presto nascerà il mio secondo figlio, che porterà il tuo nome. Continua a pregare per noi, perché siamo sempre una famiglia unita e cristiana. ● Fra Giacomo, ti chiedo di intercedere dal Padre la conversione di tutti i miei cari. Ringraziamo di cuore chi ci aiuta nella promozione della causa di canonizzazione del Servo di Dio. Ad ogni numero del foglio “fra Giacomo” accludiamo il bollettino del conto corrente postale, non per sollecitare offerte, ma per praticità dei nostri lettori e su loro suggerimento. Caro amico, a norma della Legge 675/96, Le comunichiamo che il suo nominativo è stato inserito nella banca dati di OTTOBRE 2004 del bollettino “fra Giacomo”, che li tratterà per i propri fini promozionali. I dati potranno essere elaborati anche da terzi. Lei avrà diritto gratuitamente a verificare, modificare o cancellare i suoi dati, facendone richiesta a noi. CHIESA SAN FRANCESCO - BRESCIA ORARI DI APERTURA giorni feriali: 6,30-11,30; 15,00-19,30 giorni festivi: 7,30-12,30; 15,30-19,30 SANTE MESSE feriali: ore 7 - 9 - 10 - 18,30 festive: 8 - 9,30 - 10,30 - 11,30 - 18.30 Negli orari di apertura è sempre disponibile un confessore Per raggiungere il santuario: dall’autostrada seguire le indicazioni per il Centro storico della città dalla stazione ferroviaria in pochi minuti a piedi Il nostro nuovo Sito Internet Dal 1° maggio è operativo il nuovo sito internet di fra Giacomo, rinnovato nei contenuti e nella veste grafica. Con accattivante semplicità, il sito presenta la vita di fra Giacomo, pagine del suo diario, alcune sue preghiere. Illustra la chiesa e il convento di San Francesco in Brescia, e il santuario della Madonna a Corticelle Pieve, luogo della conversione del Servo di Dio. Il visitatore può leggere l’elenco delle pubblicazioni su fra Giacomo, il bollettino trimestrale e alcune grazie ricevute. Il nuovo sito, realizzato dal dott. Ludovico Vianello della società Work on Web, consente ai visitatori di comunicare direttamente con noi. Il sito precedente, opera di Stefano Uccelli, era attivo dal 1998. Il nostro nuovo indirizzo internet: www.fragiacomo.net e-mail: [email protected] Per la vostra corrispondenza con noi, scrivete a: fra Giacomo - Convento San Francesco Piazza San Francesco 3/A 25122 BRESCIA - Italia tel. 030.29.26.701 - fax 030.29.26.780 CCP n. 15515257, intestato a: Istituto Lombardo delle Missioni Estere dei Frati Minori Conventuali P.ta San Francesco d’Assisi 3/A - 25122 BRESCIA In INTERNET il nostro indirizzo è: www.fragiacomo.net e-mail: [email protected]