Foglio trimestrale sul Servo di Dio fra Giacomo Bulgaro (1879-1967) - Frate Minore Conventuale - Direzione e Redazione: Convento San Francesco - Piazza San Francesco 3 A - 25122 Brescia - Italia
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Anno VII, n. 3, OTTOBRE 2004 - Realizzazione Grafica: Cidiemme/Brescia - Stampa: Grafica Sette/Bagnolo Mella (Bs)
Dagli scritti
O Gesù, mio Dio
e mio Signore,
che cosa devo fare
in compenso dell’amore
che mi hai dimostrato
fino a morire in croce
a causa dei miei peccati?
Lascia che io penetri
nel tuo sacro Cuore
e che non vi esca mai più,
per tutta l’eternità.
Madre mia,
insegnami ad amare Gesù,
che tanto mi ha amato
e mi ama.
Dio mio, io ti amo.
O Signore,
concedimi che io sia
sottomesso, amorevole,
generoso, affabile, mite,
paziente e umile.
O mio Dio,
te solo io voglio
e nient’altro voglio
all’infuori di te.
Tu solo sii il padrone
dell’anima mia.
(Autobiografia 1933, q.2, 188-189; 152-153)
Giacomo Bulgaro 1879-1967
3/2004
Con San Francesco
La festa di San Francesco, che
la Chiesa celebra il 4 ottobre, ci
induce a sfogliare qualche pagina del diario di fra Giacomo per
rievocare l’affetto che il Servo di
Dio ebbe verso il Padre e il Fondatore dei francescani.
Al Santo di Assisi fra Giacomo fu
unito per connaturale sintonia,
espressa anche in queste righe
del suo diario: “Con certi santi
mi trovo in una pienezza di gioia.
Li amo tutti, ma prediligo quelli
che sono più umili e più nascosti: a questi mi avvicino con tutto l’amore. Sento l’attrattiva del
loro abbassamento, li amo per il
loro nascondimento d’amore nel
Signore”.
Dopo la conversione, Giacomo
prese l’abitudine di frequentare
anche la chiesa San Francesco di
Brescia. Dapprima vi andava per
ascoltare la Messa, in seguito fu
invitato a servirla. Nel 1928 i frati
poterono tornare nel loro antico
convento e il calzolaio Giacomo,
ormai cinquantenne, si unì a loro vestendo il saio francescano.
Raccontano i testimoni che in
città nessuno si meravigliò che
si fosse fatto frate, tanto la sua
vita era già orante, caritatevole
e francescana.
Negli scritti, fra Giacomo non si
diffonde a lungo sulla figura di San
Francesco, come se non sentisse il
bisogno di approfondirne gli insegnamenti. Perché, mi pare, tutto
ciò che è francescano già gli apparteneva per scelta di vita.
Il complesso francescano di Brescia
San Francesco, sec. XIV
Chiesa San Francesco, Brescia
Nella festa di San Francesco del
1957, il Servo di Dio commentò
nel suo diario “l’amorosa generosità di questo santo patriarca che ha dimostrato al Signore tutto l’amore coll’accogliere i
suoi figli in un solo cuore. Non
si può dargli un elogio più bello di quello di “serafino”, che significa amore”. Mentre scriveva
queste righe, una Voce gli disse: “Figlio, sei entrato a far parte del suo ordine. Sotto il suo
sguardo, fa’ fiorire nel tuo cuore
i suoi meravigliosi insegnamenti. Sii pieno dell’amore divino che
San Francesco ebbe verso l’altissimo Signore. Questo amore
del tuo santo patriarca, ti sia di
stimolo ad amare Dio con tutta
generosità”. Nella novena di San
Francesco del 1961, fra Giacomo
magnificò il Santo come maestro
d’amore: “Ama il tuo santo fondatore, perché è amore. Dirai a
San Francesco: “Ecco il mio amore”. E lui con gioia riceverà il tuo
cuore, dicendoti: “Figlio, sei il mio
amore. Sii gioioso per questa offerta d’amore, il tuo patriarca è
tutto amore”.
Ugualmente il 4 ottobre del 1962
il Servo di Dio così si esprimeva:
“San Francesco si è fatto povero,
dandoti l’esempio. Sii umile, tutto d’amore, tutto celestiale. Con
tutto il cuore, ama il tuo santo
fondatore”.
Nel 1966, ancora il 4 ottobre,
San Francesco stesso si rivolse
a fra Giacomo: “Voglio parlarti.
Il Signore ti ha condotto in questo asilo d’amore. Ti ho accolto
con amore. La mia casa è fondata sull’amore, è casa di cuori
che amano il Signore con tutto il
loro amore. Sii benedetto, figlio,
sii perfetto nell’amore”.
Tra tutte le intuizioni e le virtù
francescane, fra Giacomo preferì
evidenziare la prima e la fondamentale: l’amore al Signore e, in
Lui, a tutti gli esistenti.
Da questa linfa il Servo di Dio
attinse l’energia per far fiorire
e maturare in sè tutte le altre
caratteristiche virtù francescane delle quali, disse p. Vergilio
Gamboso, egli fu veramente ridondante.
fra Giacomo n. 3 - OTTOBRE 2004 - 2
P. Antonio
V. Bommarco
Nella vita di fra Giacomo
Il 16 luglio scorso il nostro confratello p. Antonio Bommarco ha
concluso la sua vita, sbocciata
81 anni prima nell’isola di Cherso, in Croazia. Da adolescente
era entrato in seminario e, dopo l’anno di noviziato a Padova,
aveva emesso i voti religiosi nel
1940. Conclusi gli studi teologici, il giorno dell’Immacolata del
1949 fu ordinato sacerdote. Si
dedicò inizialmente alla formazione dei giovani religiosi e poi
alla direzione del Messaggero di
S.Antonio. Nel 1964 fu eletto Ministro provinciale, cioè superiore
dei conventi francescani dell’Alta Italia, e nel 1972 venne scelto come Ministro generale. Il 6
gennaio 1983 fu consacrato vescovo e fino al 1999 servì la diocesi di Gorizia. Trascorse gli ultimi anni, attivo e volitivo come
sempre era stato, nel convento
di Trieste.
P. Bommarco riservò una grande
stima e una vera
venerazione alla figura di fra
Giacomo, per
la cui causa ebbe un ruolo primario.
L’aveva conosciuto a 17 anni, studente nel
liceo annesso
al convento
San Fran-
fra Giacomo n. 2 - OTTOBRE 2004 - 3
cesco di Brescia: “Per tre anni
sono vissuto, ogni giorno, accanto a questo frate sessantenne,
umile, sempre sorridente, di poche parole, amante del nascondimento, sempre occupato nello
sgabuzzino della portineria-calzoleria e sempre in preghiera.
Egli mi dava un senso di pace e
di distensione. Fra Giacomo era
un frate che ammiravo, lodavo
e stimavo, ma che non riuscivo
ad imitare”.
In seguito, p. Bommarco ebbe
molte occasioni per riscoprire
“le basi solide e profonde della
sua interiorità: erano l’umiltà,
un grande e continuo spirito di
preghiera, la profonda e gioiosa
devozione alla Madonna”.
Da Ministro provinciale visitava di
frequente il convento di Brescia,
sede del seminario francescano.
Ad ogni sua visita, p. Bommarco ricorreva a fra Giacomo: “Gli
affidavo con molta fiducia i problemi di formazione della nostra
gioventù serafica. Egli accettava
molto volentieri questo incarico
spirituale. In quegli anni i seminari maggiori erano gravati da
tante problematiche. Mi ricordo che, dopo aver discusso con
gli educatori e con i seminaristi,
mi recavo nella cameretta di fra
Giacomo per affidare le nostre
preoccupazioni e le ansie alla
sua costante preghiera e alla sua
sofferenza”.
Erano anni di turbolenza, dentro la Chiesa, anni di esperimenti innovativi e di scelte difficili:
“La serafica serenità di fra Giacomo, soffusa di sorriso e di pie
invocazioni, era un sollievo per
la mia missione di Ministro provinciale”.
“Lo visitai per l’ultima volta una
settimana prima della sua morte
e lo trovai sereno, contento, lucido. Dovendo assentarmi alcu30 Gennaio 1967:
P. Bommarco
celebra
i funerali
di fra Giacomo
27 Aprile 1994: P. Bommarco alla traslazione di fra Giacomo
ni giorni per un raduno di Ministri
provinciali, pregai il Signore di poter ritornare in tempo almeno per
il funerale.
Baciai quel volto santo prima delle
esequie, che risultarono solenni e
commoventi, e nel dare l’ultimo saluto al caro confratello, lo ringraziai
sinceramente per la grande testimonianza che ci aveva dato”.
Quindici giorni dopo i funerali, p.
Bommarco dispose che tutti gli
scritti di fra Giacomo venissero
conservati. A quattro frati del convento di Brescia diede l’incarico di
11 Settembre 2004:
Giunti al Santuario di Corticelle Pieve
raccogliere testimonianze e ricordi sul Servo di Dio e ordinò loro di
preparare un opuscolo commemorativo. Nel corso della ricerca, p.
Pancrazio Martin trovò il quaderno
denominato “Diario segreto”, contenente la confessione generale
dei peccati commessi da fra Giacomo negli anni della giovinezza,
quando aveva abbandonato la pratica religiosa. Letto il contenuto,
p. Pancrazio interpellò il Ministro
provinciale e gli chiese di poter
distruggere quello scritto. Ma p.
Bommarco si oppose risolutamen-
te e anzi trovò provvidenziale l’esistenza di quel quadernetto. Commentando l’episodio, nel 1996 p.
Bommarco scrisse: “Ricordo bene
la domanda del caro p. Pancrazio
Martin e la mia chiara risposta. Gli
dissi che non solo non si doveva
distruggere, ma anzi quel quadernetto doveva esser la prova della
santità di fra Giacomo, perché testimoniava la sua conversione e il
desiderio di avere presente la colpa passata, per ricorrere sempre
alla misericordia del Signore”.
A piedi
fra Giacomo n. 3 - OTTOBRE 2004 - 4
Dall’omelia di mons. Bommarco,
nel 30° anniversario della morte di fra Giacomo
26 gennaio1997
P. Bommarco sulla tomba di fra Giacomo
26 Gennaio 1997: Omelia di P. Bommarco
“All’età di 17 anni arrivai nel convento di Brescia. In quella
grande comunità, ciò che subito mi impressionò fu lo sguardo mite e schivo di un religioso fratello che faceva di tutto
per non apparire, non farsi notare, per essere considerato un
nulla, uno che non vuole disturbare nessuno. Ma quel “nulla”
aveva un sorriso che incantava, che sapeva accoglierti con
poche parole, sempre pronto a servirti, a dare con dolcezza il
pane al povero e a rattoppare le tue scarpe. Allora non comprendevo, ma restavo ammirato dalla mitezza, dalla semplicità e dal candido sorriso di quel frate che mi avvicinava a San
Francesco meglio di ogni altro... Fra Giacomo non ha creato
una nuova spiritualità, non ha avuto tanti nuovi progetti; ha
avuto poche idee, molto chiare: Ama Dio con tutto il cuore, sii
una cosa sola con Lui, senza interruzioni... Preghiamo perché
la Chiesa offra al mondo e a noi la gioia di avere in fra Giacomo un esempio da imitare, un protettore a cui rivolgerci, un
intercessore presso Dio e presso la sua Madre Immacolata”.
L’undici settembre scorso abbiamo rivissuto l’esperienza del
pellegrinaggio a piedi dalla tomba di fra Giacomo in Brescia
al santuario della Madonna di Corticelle Pieve. Da cinque
anni, nel sabato successivo alla festa della natività di Maria, ci mettiamo in cammino di buon mattino, percorrendo
idealmente l’itinerario di conversione compiuto da fra Giacomo nel 1913. Il nostro pellegrinaggio, punteggiato da tre
soste di preghiera e di riflessione, si sviluppa in un’atmosfera di raccoglimento, indotto anche dalla serena amenità della campagna. Quest’anno è stato proposto anche un
tragitto alternativo di 11 chilometri, per chi non si sentiva
in grado di affrontare i 24 che separano Brescia dalla chiesetta della conversione del Servo di Dio. Questo secondo
gruppo di pellegrini, partiti dalla parrocchiale di Poncarale,
ad Azzano Mella si sono uniti agli altri; poi insieme, recitando il rosario, abbiamo percorso l’ultimo tratto di cammino.
Alle ore 13 siamo entrati nel santuario della Pieve, accolti da don Faustino Pari, dal sindaco di Dello Corticelle, dai
responsabili dell’associazione “Amici della Pieve” e da molti
devoti giunti con mezzi propri. Conclusa la preghiera finale,
nell’attigua sala di accoglienza i compaesani di fra Giacomo
hanno offerto un rinfresco. Ci siamo lasciati augurandoci di
ritrovarci il prossimo anno, ancor più numerosi.
fra Giacomo n. 3 - OTTOBRE 2004 - 5
Il cammino di fra Giacomo: sosta di preghiera
Dal nostro Santuario
Perdono di Assisi
Il primo e il due agosto di ogni anno si
rinnova la grazia del “Perdono di Assisi”, l’indulgenza plenaria ottenuta da
san Francesco nel 1216. Per secolare
tradizione, nei giorni del Perdono i fedeli bresciani affollano la nostra chiesa.
Anche quest’anno, dalla città e dai paesi limitrofi alcune migliaia di persone si
sono riversate in San Francesco per la
confessione e l’eucaristia. Sul sagrato
della chiesa, il gruppo missionario ha
proposto un aiuto a cinque missioni che
provvedono alla crescita di ragazzini bisognosi in Brasile, Argentina, Russia,
Ghana e Uzbekistan.
Fra Andrej di San Pietroburgo
Come negli scorsi, durante l’estate il
nostro convento ha ospitato un giovane
frate russo impegnato nello studio della
lingua italiana. È tornato tra noi fra Andrej, studente del terzo anno di teologia
che in passato aveva già trascorso un
mese e mezzo a Brescia. La sua presenza ha ridestato la simpatia che proviamo
per i confratelli di San Pietroburgo. Il suo
soggiorno è stato però funestato dalla
morte improvvisa del superiore della nostra missione russa, p. Gregorio Ciorok.
Nel 1993 p. Gregorio aveva inaugurato
la presenza francescana in Russia, rendendosi disponibile per organizzare a
Mosca il primo seminario cattolico diocesano, trasferito poi a San Pietroburgo. Dalla sua iniziale disponibilità, sono
sorte le comunità francescane di Mosca,
San Pietroburgo, Kaluga e Tula. Nel 1994
p. Gregorio fondò la “Casa editrice francescana” per la pubblicazione in russo
Covento di S. Pietroburgo:
festa di compleanno
Pausa di vacanze per i postulanti di Brescia
e i novizi di Padova
di libri di preghiera, di spiritualità e di
catechesi. Nel 2002 fu stampato il primo volume della “Enciclopedia Cattolica Russa”, un grande progetto culturale nel quale p. Gregorio aveva saputo
coinvolgere numerosi studiosi ortodossi
e non credenti. Il 14 luglio, tornando a
Mosca da una visita alla sua famiglia in
Polonia, trovò la morte in un incidente
stradale, a 41 anni.
In noviziato
Conclusi due anni di preparazione nel
nostro convento, tre giovani si sono trasferiti a Padova, nel convento della basilica di sant’Antonio. Rivestiti del saio
francescano, ora Francesco, Franco e
Silvio hanno cominciato l’anno di noviziato. Dall’undici settembre nel convento di Brescia è stato intanto avviato il
nuovo anno di postulato per giovani in
cammino vocazionale. P. Federico e p.
Giancarlo seguono da vicino i 14 giovani
che, con la preghiera e la condivisione
della vita fraterna, cercano di verificare
la loro vocazione. Undici sono gli italiani,
due danesi e uno è indiano. Il convento
organizza anche incontri mensili per altri
giovani in ricerca vocazionale.
Festa di San Francesco
Grande animazione, il 4 ottobre scorso,
dentro e intorno alla nostra chiesa per
la festa patronale. Erano passati solo
trent’anni dalla morte del Santo di Assisi
quando la città di Brescia volle erigere in
suo onore un grande tempio, solenne e
austero, giunto fino a noi quasi integro.
Nel nostro santuario la festa del Santo
evidenzia ogni anno la grande simpatia
che il popolo gli riserva. Le celebrazioni sono cominciate nella vigilia, con la
rievocazione della sua morte. Il 4 ottobre, benché lavorativo, a tutte le ore le
sante Messe sono state partecipate da
numerosi fedeli. La folla dei devoti è poi
riapparsa nel primo pomeriggio per le
devozioni, la confessione, la preghiera
del rosario, la benedizione agli animali.
Cantati i vespri, è stato infine accolto il
vescovo mons. Francesco Beschi che, con
altri sacerdoti della città, ha celebrato la
solenne eucaristia conclusiva, commentata dalla corale San Francesco.
Fra Giacomo
La figura dell’umile frate portinaio e calzolaio suscita l’interesse di persone anche molto lontane dalla sua terra natale.
Nei mesi scorsi abbiamo ricevuto richieste di pubblicazioni e di immaginette di
fra Giacomo da alcuni paesi esteri: Argentina, Venezuela, Colombia, Stati Uniti, Canada, Camerun, Senegal, Polonia,
Danimarca, Filippine. Per lo stesso motivo ci hanno scritto alcuni seminaristi della Puglia, della Calabria e della Toscana.
Anche il nuovo sito internet “www.fragiacomo.net” è visitato con interesse.
Festa di S. Francesco
Festa di S. Francesco
fra Giacomo n. 3 - OTTOBRE 2004 - 6
Riconoscenti al Signore
● Nel 2003 una signora aveva confidato
a un frate la sofferenza di sua figlia che,
sposata da anni, non riusciva ad avere
un bambino. Il confessore la indirizzò da
fra Giacomo, dicendole di pregare. Quella signora è poi venuta il mese scorso,
grata a Dio per la splendida bambina che
ora allieta la casa della figlia.
● Il signor H.H. da alcuni anni era periodicamente controllato per disturbi al colon. L’anno scorso l’esame di clonoscopia
rivelò un peggioramento della situazione
e fu deciso un intervento urgente. Fatta
l’operazione, il signor H. si riprese bene. Ancor prima di questi fatti, il signore
aveva familiarizzato con fra Giacomo e
ne frequentava la tomba. Quando fu a
conoscenza della sua malattia, si raccomandò con fiducia al Servo di Dio, dal
quale è convinto d’aver ottenuto una
particolare protezione.
● Alla fine dell’anno scorso un signore,
sposato e con figli, si licenziò dal lavoro
per dissidi con la direzione. Cominciò
quindi a cercare un altro impiego,
convinto di poterlo trovare in poco
tempo. Passarono invano molti mesi,
caratterizzati da delusioni e sconforto. I suoi genitori fecero ricorso a fra
Giacomo, affidandogli la situazione del
figlio. Dopo solo quattro giorni, per caso il padre incontrò un amico al quale
raccontò i problemi del figlio che, dopo
un colloquio, ebbe un nuovo contratto
di lavoro.
● Nel registro messo a disposizione dei
fedeli accanto alla tomba di fra Giacomo,
leggiamo la seguente testimonianza: “A
conclusione d’una lunga conversazione
con un mio amico, ho saputo che gli era
stato riscontrato un tumore allo stomaco. Per aiutarlo e incoraggiarlo, gli diedi
un’immaginetta di fra Giacomo, che per
un certo tempo della sua vita aveva
abitato nella mia attuale casa. Oggi ho
rivisto quell’amico: sereno e raggiante,
mi ha ringraziato e informato che non
dovrà subire l’operazione, poiché il tumore sta regredendo. Ti ringrazio, caro
fra Giacomo”.
● Per un problema lavorativo, la signora E.G. aveva interessato una persona
capace di aiutarla.
La signora si affida sempre alle preghiere di fra Giacomo, ma in questa
circostanza non si era rivolta a lui.
Ugualmente, ci scrive, il Servo di Dio
volle darle una mano. Il giorno stesso
in cui ricevette una lettera dai frati del
convento San Francesco di Brescia, le
telefonò la persona a cui aveva domandato di intervenire ed ebbe così le
necessarie indicazioni.
L'intercessione di fra Giacomo
fra Giacomo n. 3 - OTTOBRE 2004 - 7
Dal registro dei fedeli
Accanto alla tomba di fra Giacomo, un registro accoglie
le preghiere e la riconoscenza di tanti fedeli
● Caro fra Giacomo, in questo periodo della mia vita mi manca
tanto Dio. Aiutami a ritrovare la strada che conduce a Lui.
Senza di Lui sono perduta,
sento un grande vuoto dentro di me.
● O Dio nostro Padre, nel nome del tuo Figlio e nostro Signore
Gesù Cristo, per intercessione di fra Giacomo
e di San Francesco, ti preghiamo di mandare su di noi
il tuo Santo Spirito, che ci doni la grazia di diventare mamma
e papà di un bimbo sano. M. e S.
● Caro fra Giacomo, ti ho conosciuto quando stavi
nella portineria del convento; ora sei in paradiso.
Sono venuto a raccomandarti un amico che ha bisogno
di trovare lavoro, pace e serenità. Grazie.
● Caro fra Giacomo, metto sotto la tua protezione la nostra
famiglia. Offro al Signore le mie sofferenze e la mia solitudine
perché sia benedetta la nostra casa e la nostra famiglia segua
il tuo esempio. Aiutami ad avere forza e ad essere sempre
fedele al mio Dio. Grazie.
● Ti affido mio figlio. Solo Dio può cambiarlo, io non so più
che cosa fare per lui. Prega la Vergine Santa per la sua
conversione. Confido nella tua intercessione.
● Caro fra Giacomo, parto da questa città,
ma ti prego di accompagnarmi sempre. Quando ritornerò,
ti verrò a trovare e intanto ti porto nel cuore.
● Fra Giacomo, tu conosci la pena della nostra famiglia
e le persone che sempre ti ho raccomandato.
Ora però è più urgente la tua intercessione: fa’ che possiamo
sentire che Dio ci è Padre, per la sua gloria.
● O fra Giacomo, ti ringraziamo con affetto per il tuo esempio
di persona umile, semplice e buona. Se puoi, guarda
con benevolenza la nostra famiglia e aiutaci ad amare come
Gesù ci ha insegnato. Grazie.
● Caro fra Giacomo, ti affido il mio cuore: guariscilo
e custodiscilo. Sostienimi nella generosa risposta a Gesù,
Re d’amore. Difendimi da ogni pericolo dell’anima.
Tienimi per mano, perché io sia sempre sulle ginocchia
di Maria, Regina d’amore. Grazie.
● A te, fra Giacomo, alla Vergine Madre e a tutti i Santi
domando di rendere la mia preghiera gradita a Gesù
e al Padre, per la conversione mia, della mia sposa,
dei miei figli, di tutti i miei cari e delle famiglie divise.
● Caro fra Giacomo, siamo un gruppetto di bambini
e di mamme, venuti a visitarti. Ti chiediamo di starci vicino
e di guidarci nel cammino cristiano. Grazie.
● Caro fra Giacomo, presto nascerà il mio secondo figlio,
che porterà il tuo nome. Continua a pregare per noi,
perché siamo sempre una famiglia unita e cristiana.
● Fra Giacomo, ti chiedo di intercedere dal Padre
la conversione di tutti i miei cari.
Ringraziamo di cuore chi ci aiuta
nella promozione della causa
di canonizzazione del Servo di Dio.
Ad ogni numero del foglio “fra Giacomo”
accludiamo il bollettino del conto corrente
postale, non per sollecitare offerte,
ma per praticità dei nostri lettori
e su loro suggerimento.
Caro amico, a norma della Legge 675/96, Le comunichiamo
che il suo nominativo è stato inserito nella banca dati di OTTOBRE
2004 del bollettino “fra Giacomo”, che li tratterà per i propri fini
promozionali. I dati potranno essere elaborati anche da terzi.
Lei avrà diritto gratuitamente a verificare,
modificare o cancellare i suoi dati, facendone richiesta a noi.
CHIESA SAN FRANCESCO - BRESCIA
ORARI DI APERTURA
giorni feriali: 6,30-11,30; 15,00-19,30
giorni festivi: 7,30-12,30; 15,30-19,30
SANTE MESSE
feriali: ore 7 - 9 - 10 - 18,30
festive: 8 - 9,30 - 10,30 - 11,30 - 18.30
Negli orari di apertura
è sempre disponibile un confessore
Per raggiungere il santuario:
dall’autostrada
seguire le indicazioni per il Centro storico della città
dalla stazione ferroviaria
in pochi minuti a piedi
Il nostro nuovo Sito Internet
Dal 1° maggio è operativo il nuovo sito internet
di fra Giacomo, rinnovato nei contenuti
e nella veste grafica. Con accattivante semplicità,
il sito presenta la vita di fra Giacomo,
pagine del suo diario, alcune sue preghiere.
Illustra la chiesa e il convento di San Francesco
in Brescia, e il santuario della Madonna
a Corticelle Pieve, luogo della conversione
del Servo di Dio. Il visitatore può leggere l’elenco
delle pubblicazioni su fra Giacomo,
il bollettino trimestrale e alcune grazie ricevute.
Il nuovo sito, realizzato dal dott. Ludovico
Vianello della società Work on Web,
consente ai visitatori di comunicare direttamente
con noi. Il sito precedente,
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