con il patrocinio della
Regione Liguria
anni
centro di aiuto alla vita di chiavari e sestri levante
2002
2012
CENTRO di AIUTO alla Vita ONLUS
di Chiavari
Associazione iscritta nel Registro delle OdV
Regione Liguria SS-GE117/2005
CF 90047240107
inserita nei registri delle OdV del C.E.L.I.V.O
Genova
Sede Legale
viale San Pio X, 26
presso Centro Benedetto Acquarone
16043 CHIAVARI
telefoni:
0185.5906284
348.7778134
numero verde SOS Vita 800.813.000
email [email protected]
sitoweb www.nonsolotigullio.com/cavdichiavari
Segreteria
via IV Novembre, 115
presso Villaggio del Ragazzo
16030 San Salvatore di Cogorno
telefono 0185.3751
Sede staccata
CAV Sportello di Sestri Levante
piazza Padre E. Mauri,1
presso Opera Madonnina del Grappa
16030 Sestri Levante
telefono 0185.457131
cc/pt 34032730
IBAN IT 65 M 07601 01400 000034032730
“Quello che noi facciamo
è solo una goccia nell'oceano,
ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe
una goccia in meno”
(Madre Teresa di Calcutta)
3
Vivi la Vita
La vita è un’opportunità, coglila;
la vita è bellezza, ammirala;
la vita è beatitudine, assaporala;
la vita è un sogno, fanne realtà;
la vita è una sfida, affrontala;
la vita è un dovere, compilo;
la vita è un gioco, giocalo;
la vita è preziosa, abbine cura;
la vita è una ricchezza, conservala;
la vita è amore, godine;
la vita è un mistero, scoprilo;
la vita è promessa, adempila;
la vita è tristezza, superala;
la vita è un inno, cantalo;
la vita è una lotta, accettala;
la vita è un’avventura, rischiala;
la vita è felicità, meritala;
la vita è la vita, difendila.
(Madre Teresa di Calcutta)
4
Indice
Presentazioni …............................................... 6
Soci, operatori e volontari ….......................... 14
Testimonianze …..............................................15
Lettere delle mamme …....................................19
Dati & grafici …...............................................23
Album di famiglia …........................................37
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20012
presentazioni
dieci anni
Dieci anni.
E pur sembra ieri. Ma nello stesso tempo mi pare strano che ci siamo da così poco tempo. Adesso non
posso non domandarmi come abbiamo potuto fare a meno di un servizio indispensabile alla vita nascente. In verità c’erano altre forme più discrete e meno organizzate, specie per l’infanzia. L’urgenza
è venuta dall’approvazione della legge 194/78 che permette l’interruzione della gravidanza, qualcuno in Italia ha risposto velocemente; perché noi abbiamo tardato tanto?!
Ma oggi posso dire che CI SIAMO: in collaborazione con gli amici del C.A.V. di Rapallo, copriamo
il territorio del Tigullio con quattro sportelli settimanali. Pur se discreti, vogliamo avere la necessaria visibilità, affinché chi ha qualsiasi difficoltà ad accogliere una nuova vita possa trovarci. Rimane
molto da fare e però siamo pronti e disponibili, abbastanza organizzati. Non c’è che da bussare, magari pure per telefono.
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Per me tutto è nato da una domanda fattami a scuola. Nell’ora di religione in terza media si parlava
di aborto, una ragazzina immediata e neppure provocatoria mi disse: “Se aspetto un figlio e da sola
non lo posso tenere, a chi lo porto, a lei?”. Ricordo che ci ho pensato appena un attimo: ”Portalo, in
qualche modo ce la farò”.
Quando uno ha un desiderio in cuore diventa cercatore appassionato e coglie al volo le occasioni. Ho scoperto da un foglio Progetto Gemma, che una delle risposte c’era già. Poi ho chiesto
aiuto a chi era impegnato nella Caritas e nel Consultorio Familiare Diocesano. Subito mi hanno evidenziato con fermezza che non bastano le parole per difendere la vita, occorrono persone accoglienti
e fedeli nell’accompagnare le mamme che accettano di portare avanti una gravidanza anche con vere
e gravi difficoltà. Bisogna essere al loro fianco prima, al momento della scelta, e dopo, quando il figlio nasce e cresce.
Intanto che cercavo fra gli amici le persone disponibili, mi è arrivata notizia che a Rapallo
avevano iniziato il Centro di Aiuto alla Vita, sono andato a trovarli e mi sono iscritto con loro. E, per
grazia, in poco tempo anche a Chiavari s’è aggregato un piccolo nucleo. All’atto costitutivo il 6 agosto del 2002, eravamo 14 soci, di cui quattro/cinque le volontarie impegnate per l’accoglienza delle
mamme.
Tanta preghiera, un po’ di formazione e siamo partiti trovando casa a Chiavari presso il Centro Benedetto Acquarone “Opera Diocesana Madonna dei Bambini” (come è significativa questa
coincidenza!). L'adesione è cresciuta progressivamente, oggi siamo 58 soci e 22 volontari, soprattutto donne. Al giungere della Giornata per la Vita abbiamo voluto andare nelle piazze, piuttosto che
alle porte delle chiese, per dire apertamente che c’eravamo; e anche per raccogliere i primi fondi per
le cose indispensabili da donare alle mamme. Poi è arrivato il primo certificato di interruzione della
gravidanza che è stato lasciato in sede e di conseguenza il primo Progetto Gemma richiesto e ricevuto. Contemporaneamente abbiamo attivato noi la raccolta per offrire ad altri la stessa possibilità;
l’intuizione di formare gruppi di famiglie/persone che si impegnavano per dieci euro al mese ci ha
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dieci anni
fatto compiere un bel balzo in avanti. Il resto è storia di una collaborazione crescente, breve ma intensa.
La gratitudine mi pervade. Innanzitutto per il dono della vita e per chi mi ha insegnato ad
amarla. Rendo grazie a Dio, non solo creatore ma Padre, in Gesù mi sento figlio amato e coccolato;
e ognuno che incontro mi è fratello. Sono grato a tante persone che mi hanno chiesto conto e senso
alla loro fatica di vivere. Hanno fatto crescere la passione di essere a servizio della vita concreta di
ciascuno, di trasmettere la sua bellezza, di persuadere della sua sacralità: la vita ricevuta è il bene
primo e assoluto. Grato perché mi è stato dato di comprendere che il canto alla vita non si fa con le
parole, anche le più belle, ma con l’ascolto, l’accompagnamento e la condivisione.
La riconoscenza più sentita va alle nostre volontarie che accolgono le mamme e fedelmente
le accompagnano; sono il cuore della nostra associazione. Noi tutti, gli altri volontari e volontarie,
fungiamo da supporto per la ricerca fondi, per i servizi necessari di mente e di manualità, affinché loro
possano dare il meglio alle mamme che bussano.
Un grazie ancora a tante persone che ci hanno sostenuto in modi diversi, abbiamo sempre
riscontrato una risposta generosa di affetto e di doni: si tocca con mano che sono tanti ad amare la
vita nascente e sentono forte il desiderio e il dovere di promuoverla e difenderla.
Rinaldo Rocca, prete
promotore del CAV di Chiavari
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presentazioni
dieci anni
Il mio ingresso nella famiglia del C.A.V. di Chiavari è avvenuto solo dopo qualche mese dalla sua
apertura. Una sera ad una riunione del Movimento dei Focolari ho incontrato l'amico Paolo V. che
mi parla di questa neonata associazione; ma non solo, mi invita anche a farne parte raccontandomi
le belle esperienze che si vivono all'interno di questa realtà. Così subito dopo, presa dalla curiosità
ho iniziato a parteciparvi. Ma veramente farei ancora un passo indietro a qualche anno prima
quando avevo preso la decisione di andare anticipatamente in pensione dal mio lavoro di insegnante
di scuola media. Purtroppo, una volta in pensione, come spesso accade dopo tanti anni di vita lavorativa attiva mi ero molto pentita e non facevo che, come si suol dire, piangermi addosso. In quei
giorni di mio sconforto tornava alla casa del Padre, Madre Teresa di Calcutta. Per cui ho avuto l'
ispirazione di affidare la mia vita a Madre Teresa chiedendole “tu che hai fatto della tua vita un capolavoro di carità fa che anch'io possa dedicarmi agli altri e realizzare una briciola di bene”. Questo mio affidarmi a Madre Teresa è stato provvidenziale, perché mi ha permesso di incontrare, dopo
qualche anno Paolo e quindi far parte del C.A.V. In seguito con grande meraviglia ho scoperto che
la Beata Madre Teresa è stata eletta Presidente onoraria di tutti i Movimenti per la Vita mondiali e
C.A.V.
Cos’è il Centro di Aiuto alla Vita e cosa abbiamo fatto in questi 10 anni
Il C.A.V. è un'associazione di volontariato presente su tutto il territorio nazionale, braccio operativo
del Movimento per la Vita Italiano: l’obbiettivo primario e fondamentale é accogliere la vita nascente. La peculiarità di questa associazione consiste nel venire incontro alla donna in difficoltà per
l’attesa di un figlio. Il C.A.V. non si sostituisce ai Consultori pubblici o privati ma li integra e completa. Il primo C.A.V. fu inaugurato a Firenze nel 1975; oggi sono più di 320 in tutt’Italia. Il C.A.V.
opera in perfetta sintonia con il dettato della Legge 194/78 che reca: “Norme per la tutela sociale
della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza” - Art.1. Lo Stato garantisce il diritto
alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la
vita umana dal suo inizio. … Lo Stato, le Regioni e gli enti locali ... promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l'aborto sia usato ai fini della
limitazione delle nascite.
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L'attività del C.A.V. cerca di rimuovere, con l’accoglienza, l’ascolto e la sussidiarietà quelle difficoltà
materiali, sociali e ideologiche che a volte costringono le mamme ad interrompere una gravidanza.
Una frase della Beata Madre Teresa di Calcutta esprime pienamente lo scopo: “Promettiamoci che
nella nostra città nessuna donna debba mai dire sono stata costretta ad abortire”. Noi operatrici del
C.A.V. prendiamo a cuore tutte le vicende umane delle mamme e le seguiamo con grande disponibilità nell'ascolto, nella comprensione, nell'incoraggiamento e nel rispetto delle loro storie con tanto
calore, dedizione e cura che naturalmente le mamme avvertono proprio perché sole, deboli e scoraggiate, povere e bisognose.
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dieci anni
L'esperienza di questi dieci anni ci conforta. Il nostro impegno gratuito ha permesso di aiutare 372
gestanti; sono nati 289 bambini; abbiamo fruito di 14 Progetti Gemma là dove c’erano i rischi di
aborto e attivati 16 a favore di mamme di altrettante regioni italiane; abbiamo aiutato, sostenuto e
assistito concretamente nelle varie situazioni e bisogni 617 mamme e più di 1.000 bambini. Tutti i
dati sono riferiti al periodo: ottobre 2002 - 31 marzo 2012.
Le mamme incontrate nel nostro cammino le abbiamo prese per mano, guardate oltre l'apparenza.
Non abbiamo tenuto conto se erano italiane o straniere, cristiane o mussulmane o non credenti, se
di pelle chiara o con caratteri africani oppure orientali; abbiamo parlato con il linguaggio del cuore.
L’83% delle nostre mamme sono extracomunitarie, donne in cerca di uguaglianza, creature semplici
che apprezzano ciò che viene donato loro e che, nonostante le difficoltà della vita, hanno sempre un
grazie da darti. La loro gratitudine insieme al sorriso dei bimbi, sono le nostre uniche grandi e vere
ricompense.
I loro bambini li abbiamo accolti perché dono unico e irripetibile, innocenti creature che chiedono
innanzitutto di vivere, anche nella semplicità e nel bisogno.
Non abbiamo mai perso occasione per parlare della vita. Siamo andati nelle scuole per incontrare
i ragazzi e soprattutto per confrontarci con loro sui problemi dell'accoglienza della vita nascente.
Così come siamo stati presenti, nelle piazze di diversi comuni per sensibilizzare tutti sulla necessità,
sempre più avvertita, di una nuova Cultura della Vita in questa società che la riduce soltanto a merce
economica e che, quando è inerme, senza voce, o debole e bisognosa non la ritiene più utile.
Affidiamo tutte le persone che prendiamo in carico e loro situazioni, spesso complicate, a MARIA
nostra protettrice celeste, e ci riuniamo una volta al mese per pregare insieme il Rosario a favore
della vita nascente.
Siamo stati presenti ogni anno per “La Giornata nazionale per la Vita” nella prima domenica di febbraio nelle piazze e sui sagrati delle chiese del Tigullio Orientale. Per la nostra prima giornata per
la vita nel 2003 eravamo appena 10 volontari. Ora siamo arrivati a più di cento e copriamo quasi
tutto il nostro territorio.
Nel 2005 siamo diventati Onlus per avere maggiore trasparenza e offrire ai benefattori i vantaggi
degli sgravi fiscali.
Il 10 maggio 2008 abbiamo inaugurato a Sestri Levante la CULLA PER LA VITA (1) che è stata
collocata nella casa dell’Opera Madonnina del Grappa; le oblate della Madonnina, che l’hanno
accolta con entusiasmo, ne sono le preziose custodi. La Culla nasce innanzitutto come simbolo dell’accoglienza estrema, come è estremo il gesto della mamma di abbandonare il figlio che ha conce-
(1) E’ doveroso ringraziare la Prof.ssa Rosa Rao di Palermo, responsabile del MpV Nazionale per la disponibilità e i suoi preziosi consigli regalatici per la realizzazione.della Culla.
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pito, cullato ed alimentato per 9 mesi nel suo grembo! L'abbiamo voluta per evitare che un bambino
appena partorito venga gettato in un cassonetto, proprio come pochi mesi prima della sua inaugurazione riportavano le cronache di quotidiani. L’inaugurazione è stata preceduta dal Convegno “Servire la Vita”(2).
Il 13 Gennaio 2010, sempre per venire incontro alle mamme, specialmente quelle abitanti nelle frazioni
più lontane, abbiamo inaugurato un secondo sportello nella città di Sestri Levante; si è rivelata un’idea
vincente, in quanto le mamme che arrivano e si rivolgono a noi sono sempre più numerose.
Tra le altre iniziative, in occasione della Giornata per la vita del 5 febbraio 2010, abbiamo curato con successo di pubblico e di gradimento la proiezione del film “BELLA”di Alejandro Gomez Monteverde.
Il 24 Febbraio 2012 abbiamo collaborato alla promozione dello spettacolo teatrale “La danza di Duecuori”. L’opera, tratta dal libro omonimo di Francesco Moggia, autore locale, narra le difficoltà psicologiche, spirituali e familiari di una sedicenne di fronte a una gravidanza inattesa e indesiderata.
Il confronto fortuito con una persona che crede nella vita aiuterà la ragazza a fare la sua scelta.
In questi ultimi due anni abbiamo iniziato ad offrire alle coppie, oltre ai beni materiali anche attività e
interventi mirati: percorsi formativi sulla maternità e paternità responsabile, e consulenza legale.
Noi volontari del C.A.V. siamo soltanto un piccolo strumento della Provvidenza. Il nostro aiuto non
sarebbe possibile se decine, centinaia di benefattori ogni anno non ci sostenessero con le loro offerte
e preghiere. Se il C.A.V. di Chiavari è cresciuto ed è efficace sul nostro territorio lo è grazie al loro
aiuto. Questo ci ha permesso di acquistare, in questi 10 anni, 1.600 kg di latte in polvere e circa
5.100 confezioni di pannolini e di donare alle famiglie vestitini e attrezzature per neonati come carrozzelle, seggioloni, box e di attivare 4 progetti mirati al sostegno di altrettante mamme in grandi difficoltà.
A tutti grazie! Siete soprattutto voi, cari benefattori i veri volontari, operai nella vigna del Signore,
uomini e donne per la Vita.
Il nostro ringraziamento va anche a S.E. Mons. Alberto Tanasini, vescovo di Chiavari, che ci sostiene economicamente con il contributo dell'8x1000 e soprattutto con il suo discreto interessamento
paterno; alla Charitas diocesana, ai Centri di Ascolto del Territorio e ai Servizi Sociali. Alla emittente diocesana TeleRadioPace che segue e promuove tutte le nostre attività: grazie a lei è aumentata la nostra visibilità sul territorio come punto di riferimento e aiuto certo per tante mamme in
difficoltà. Un grazie inoltre alla Regione Liguria per il prezioso contributo annuale. Infine uniamo
nel nostro grazie tutte le testate ed emittenti locali, che ci seguono unitamente al C.E.L.I.V.O. di Genova che qualifica la nostra attività di volontariato erogando le proprie prestazioni sotto forma di
diversi servizi, tra cui questo stesso opuscolo celebrativo.
Agata Laselva Masi, Presidente
(2) Relatori: Marcella dott.ssa Reni, direttore nazionale del movimento ecclesiale RnS e Antonio dott.
Oriente coordinatore della Associazione italiana ginecologi cattolici.
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Qualche volta gli anniversari sono tristi, com’è il caso del 22 maggio di ogni anno in cui ricordiamo
la promulgazione della legge 194, che ha legalizzato l’aborto in Italia. Ma per lo più essi sono gioiosi. I più festosi sono i compleanni, gli anniversari della nascita. A maggior ragione dobbiamo celebrare l’inizio di un CAV, cioè dello strumento che ha aiutato a nascere tanti bambini. Perciò mi
unisco alla gioia dei volontari e delle volontarie del CAV di Chiavari, che celebrano il decimo anniversario dell’origine del loro CAV.
Nel bilancio consuntivo vi è il numero delle vite umane salvate e delle madri sottratte all’angoscia
ed alla solitudine che poteva spingere al gesto disperato di eliminare il loro figlio. Sono certo che nessuna di queste giovani donne anche se hanno avuto bisogno di tanto coraggio per far nascere il loro
figlio e per farlo crescere dopo la nascita, ha mai rimproverato le volontarie e i volontari, ma, anzi,
ha espresso loro più volte un convinto ringraziamento. Bisogna sempre ricordare che quando avviene
un aborto le vittime sono due: la madre e il figlio e che quando una mamma ritrova il coraggio dell’accoglienza non viene salvata soltanto la Vita del nascituro ma anche la giovinezza della madre.
Se i numeri e soprattutto i volti dei bambini nati giustificano la gioia che accompagna la celebrazione del decimo anniversario del CAV, ancor più grande è la consolazione che ci deriva dal pensiero
dei molti altri figli che il CAV ha salvato senza conoscere né loro né le loro madri. Il CAV, infatti, è
un modello, un esempio. L’esperienza mi dice che in un certo numero di casi la constatazione del coraggio altrui accende anche il coraggio di chi lo vede e ne resta colpito. Perciò possono esserci donne
che hanno guadagnato la libertà di non abortire per il solo fatto di aver conosciuto l’esistenza del
CAV o di aver udito o intuito il messaggio che da esso promana.
C’è ancora un’altra riflessione da fare. I CAV sono collegati con il Movimento per la Vita perché il
servizio alla vita può essere più largamente efficace se inserito in una complessiva cultura della vita.
Perciò è indispensabile essere presenti anche nel mondo dell’informazione, dell’educazione, della politica. Del resto è esperienza diffusa che la parola può uccidere e salvare. Ma la parola per essere persuasiva a salvezza della Vita deve essere credibile e per essere credibile ha bisogno della testimonianza
dei fatti. Anzi, io ho riflettuto tante volte sul misterioso legame che vi è tra l’Amore e la Vita. Dio ha
voluto che ogni nuovo essere umano cominciasse ad esistere non solo per una parola d’Amore da Lui
pronunciata, ma anche per un abbraccio intimo fra l’uomo e la donna seguito da un ulteriore e ancora più intimo abbraccio di nove mesi tra la madre e il figlio con i due cuori che pulsano accanto.
Ciò che si verifica nella realtà dei fatti avviene anche, io credo, sul piano della ragione e della conoscenza. Per convincere che la vita umana è un valore non bastano gli argomenti, ma occorre anche
un moto del cuore. Bisogna che la parola sia intrecciata con l’Amore. Allora diventa convincente.
Credo perciò che l’impegno culturale per la Vita finirà con il vincere. Verrà il tempo in cui sarà universalmente riconosciuto il diritto a vivere di ogni essere umano fin dal concepimento. Avverrà così
perché questo è nella logica della storia nella quale la percezione della dignità umana ha liberato gli
schiavi ed ha sancito l’eguaglianza tra bianchi e neri, uomini e donne.
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Ora la dignità umana incrocia l’uomo nella fase più fragile della sua esistenza. La vittoria sarà tanto
più vicina quanto più numerose e limpide saranno le testimonianze di Amore alla Vita. In definitiva
i Centri di Aiuto alla Vita non svolgono soltanto un servizio di solidarietà materiale ma adempiono
anche ad un compito di primaria rilevanza culturale.
Complimenti, dunque, per quanto è stato già fatto e Auguri per un servizio ancora più vasto ed efficace in futuro.
on.le Carlo CASINI, Presidente MpV italiano
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IL VESCOVO DI CHIAVARI
Carissimi amici,
voglio unirmi a voi mentre festeggiate i dieci anni di attività in Chiavari e Sestri Levante.
Il vostro operare non fa rumore, non si pone sotto i riflettori di un mondo sempre attento a ciò che è
fragoroso piuttosto che a ciò che conta davvero. Purtroppo il servizio di accoglienza della vita “non
fa notizia” in un ambiente dove prevalgono invece le notizie di violenza e morte. Ancor più il valore
della vita nascente pare ancora ferito da posizioni ideologiche che alla tenerezza della accoglienza
senza riserve antepongono “esigenze” normalmente mortificanti e fonte di confusioni interiori, oltreché di ferite profonde. Prego il Signore che cadano le prevenzioni e le polemiche in modo che prevalga limpidamente il senso del bene, che è più innato nel cuore dell’uomo, anzi della donna, naturale
custode della vita.
Ho detto che il vostro operare non fa rumore, ma esso è efficace. Forse vi rammaricate di non poter
raggiungere tutte le situazioni alle quali il vostro amore si allarga, perché puro amore è quello che vi
muove.
Nell’ultimo periodo ho avuto modo di stare a più diretto contatto con voi e così di apprezzare la vostra passione, il vostro desiderio di verità da comunicare sul bene della vita, sempre accolta e “accolta
insieme”. Ho avuto occasione di condividere direttamente la consolazione per una mamma che ha ritrovato la gioia della sua maternità, di essersi sentita non lasciata sola, di sapere che il suo bimbo è
frutto sì del suo grembo, ma anche di tanti cuori.
Vi dico semplicemente “grazie”: il Signore vi benedica e vi dia quella ricompensa che non sempre
ricevete da altri. Continuate così. Il Vescovo vi è vicino e vi ritiene una presenza preziosa per la nostra Chiesa chiavarese, anzi per tutta la comunità degli uomini e delle donne delle nostre Città e Valli.
“Grazie” (e mi faccio voce di tutti coloro ai quali la vita, specie la vita nascente sta a cuore; mi faccio voce della nostra Chiesa chiavarese) a tutti i soci e sostenitori del Centro di Aiuto alla Vita, in particolare alle volontarie che più direttamente accolgono e accompagnano le mamme.
Continuate a testimoniare che la vita è sempre un dono, che è sacra, offerta a noi perché la custodiamo.
Con la testimonianza che viene dall’essere sul campo, voi affermate e diffondete la cultura della vita.
Date così volto a quello che il Beato Giovanni Paolo II ha definito “il popolo della vita”, sollecitando
tutti ad appartenervi.
Maria, la Madre per eccellenza, sia maestra nella accoglienza, nel “si alla vita”. A Lei affido ancora
una volta il vostro cammino.
+ Alberto Tanasini, Vescovo
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uomini e donne del CAV
dieci anni
Soci fondatori
Il 6 agosto 2002 in Chiavari presso i locali del Centro Benedetto Acquarone
Bertetta Norma
Chiesa Giuseppina
Chiesa Paola
Costa Adriana
Garibaldi Francesca
Iapalucci Maria Filomena
Manfredi Marika
Nicolini Maria Graziella
Podestà Sergio
Regina Tommaso
Rocca Rinaldo
Squeri Guido
Tarditi Vittorio
Venzano Paolo
danno vita al CENTRO di AIUTO alla VITA di Chiavari il cui Atto costitutivo viene registrato
presso l'Agenzia delle Entrate di Chiavari il 17 settembre 2002.
Ai soci fondatori si sono aggiunti negli anni i soci:
Laselva Agata Maria, Comandulli Graziella, Segneghi Maria Alessandra, Guerra Gemma, Masi
Marco Mario, Pani Cristina, Maggio Monica, Mangia Cristina,Toma Celimanna, Lombardo Giovanni, Scanu Luisa, Natale Giuseppe, Persico Marisa, Beltrami Patrizia,Tacchini Nicoletta, Tacchini Stefania, Parma Giovanna, Solari Cristina, Felposi Mirella, Castagnino Marisa, Provenzano
Maria Francesca, Trubia Salvatrice Grazia, Ricci Gabriella, Latina Luciano, Martini Maria Rosa,
Maggi Anna Rita, Cassanello Pierina, Frigeri Cornelio, Di Capita Maria Rosaria, Ghiotto Patrizia,
Piscitelli Giuseppina, Brignole Daniela, De Micheli Antonio, Fè Carla, Pani Marcella, Cereghino
Francesco, Tuo Monica, Zucconi Sylvana, Lizza Enzo, Serra Maria Carla, Lavagnino Aldo, Sturla
Adriana, Mattana Vittorio, Muzio Laura.
Operatori e Volontari
Bertetta Norma, Cassanello Pierina, Chiesa Giuseppina, Chiesa Paola, Colette Bedos, Comandulli
Graziella, Costa Adriana, Fraquelli Marta, Iapalucci Maria Filomena, Laselva Agata Maria, Martini Maria Rosa, Maggi Anna Rita, Masi Marco Mario, Nicolini Maria Graziella, Piscitelli Giuseppina, Regina Tommaso, Ricci Grabriella, Scanu Luisa, Segneghi Maria Alessandra, Tacchini
Nicoletta, Tacchini Stefania, Sturla Adriana.
Consulenti
Laura Muzio, avvocato - consulente legale
Carla Lagomarsino, ostetrica - formazione maternità e paternità responsabile
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20012
testimonianze
dieci anni
Quando anni fa è arrivato il momento della pensione, come tutti i neopensionati avevo molti progetti
nel cassetto. Nel mio caso venivano anzitutto i libri, che avevo accantonato negli anni, e fra i libri il
nuovo Catechismo della Chiesa cattolica. Sentivo infatti forte l’esigenza di chiarirmi molte idee e di
acquisire una formazione cristiana con un minimo di organicità.
Nella vita avevo sperimentato tutte le situazioni, da quelle ordinarie (come il lavoro, la famiglia e i
figli) a quelle meno consuete (come l’impegno sociale e politico) e infine a quelle straordinarie e
provvidenziali (come l’incontro con la spiritualità dell’unità di Chiara Lubich). Ma tutto ciò con una
formazione di base relativamente insufficiente, in quanto avevo incontrato il Cristianesimo a 22 anni
e non mi era stato più possibile istruirmi (o, per lo meno, non avevo fatto nulla per farlo).
Ricordo che, quando ho letto certe pagine del Catechismo: sulla famiglia, sulla società e soprattutto
sulla vita e sull’unicità e dignità della persona umana mi sono letteralmente commosso. E ho subito
pensato a quanto tali verità mi sarebbero servite nella vita precedente! A un certo punto, oltre dieci
anni fa e certo per un’ispirazione dall’alto, ho creduto di dover fare qualcosa a favore della vita. E ho
trovato localmente un terreno già arato, soprattutto da un sacerdote che da tempo aveva nell’animo
la stessa esigenza.
I primi incontri, in genere in una famiglia o nell’ufficio di Prete Rinaldo, li rivivo ora col sorriso dentro, perché avevano quasi il sapore degli incontri segreti. Cercavamo chi poteva collaborare, come e
dove aprire uno sportello del Cav…e tutto ciò in un clima di allegria e di amicizia fraterna, che ci ha
permesso di approfondire e rinsaldare i nostri rapporti. E’ quindi arrivata la necessaria Associazione,
poi onlus per l’iscrizione nel Registro regionale del volontariato, che ha subito aderito al Movimento
italiano per la vita. E, nella piccola sede dell’Acquarone, hanno cominciato ad affluire tante giovani
mamme…Il resto è cronaca, rosa e azzurra.
A questo punto io sento solo un dovere: quello di ringraziare l’Eterno Padre, l’Amore che è vita e
mette nel cuore della donna e della coppia quella scintilla d’amore che porta a riconoscerla e ad
amarla!
Paolo Venzano, socio fondatore e primo Presidente CAV
Nel Giugno 2002 partecipando ad una riunione mi è stato spiegato il progetto di far nascere il Centro di Aiuto alla Vita ed ho aderito con piacere perché era importante per me fare qualcosa per la vita
nascente e per gli altri.
Eravamo pochi e mi è stato chiesto di fare il tesoriere. Nonostante non avessi mai fatto contabilità e
non sapessi cosa significava fare un bilancio mi sono reso disponibile ed accogliendo anche i suggerimenti da persone più esperte sono riuscito a fare il primo bilancio e via, via gli altri.
Ed eccomi qui dopo dieci anni a fare ancora il tesoriere con lo stesso entusiasmo e volontà con cui
ho iniziato.
Siamo nati con poche risorse economiche, ma avevamo mobilitato tutti i nostri conoscenti ed amici
a sostenerci con offerte volontarie. Abbiamo creduto alla Provvidenza sin dall’inizio; eravamo fiduciosi che se il Centro doveva nascere avremmo trovato anche i soldi per portarlo avanti.
Non sono a diretto contatto con le mamme, ma il mio volontariato è fatto di piccoli gesti “dietro le
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20012
testimonianze
dieci anni
quinte” che concorrono ugualmente al bene degli altri; oltre alla tenuta della contabilità curo con Antonio l'organizzazione dell'offerta delle primule per la Giornata della Vita e provvedo all’aggiornamento delle scorte di beni nello sportello di Chiavari. Per me è proprio vero che quello che si fa nella
gratuità ci ritorna centuplicato e i piccoli sacrifici di tempo sono ripagati dalla gioia del dedicare un
po' del nostro tempo agli altri.
Tommaso Regina, volontario e tesoriere
Sono passati dieci anni… quanti ricordi, quante emozioni, quanti dubbi, quante difficoltà, ma quanta
gioia ci hanno donato quei piccoli! Ricordo anche il bene che ci siamo volute sin dall’inizio con le
altre volontarie: con Norma e con Paola, sempre pronte a fare il possibile per la mamma in difficoltà
e il suo bambino.
Ora il gruppo, grazie a Dio, si è allargato. Ma conserva lo spirito di sempre. Il nostro più vivo desiderio è che chi fruisce del servizio possa anzitutto trovare un clima di serenità, prima che ricevere prodotti per l’infanzia. Ci siamo sempre richiamate al fatto che la mamma deve sentirsi accolta, in modo
da poter aprire il suo animo e comunicare le sue difficoltà.
Ricordo un episodio che ha inciso profondamente dentro di me. Eravamo appena all’inizio, con poca
esperienza. Una ragazza giovane, extracomunitaria, è incinta da poco tempo. Viene un martedì e ci
comunica il suo disagio, il suo problema di portare avanti la gravidanza perché il suo compagno non
è d’accordo. L’abbiamo accolta con tanto amore. E lasciata libera di decidere. E lei ha deciso, qualunque fosse la conseguenza: tenersi la sua creatura. E’ nata una bambina bellissima, che attualmente
frequenta la scuola primaria. Ciò che mi è rimasto più in cuore è la gioia che prova questa mamma
nel veder crescere la sua piccola. Un giorno mi ha detto che ancora oggi è dispiaciuta di aver dubitato se portare avanti la gravidanza!
Ancora un ricordo, fra i tanti. Un giorno si presenta al Cav una giovane straniera e racconta. Non voleva quel nuovo figlio ed era già stata al consultorio. Dopo il colloquio e le pratiche di rito, col suo
“foglio” per l’interruzione della gravidanza tenta di portarsi all’ospedale nel giorno stabilito, assieme
al suo compagno. Ma, incredibilmente e nonostante le informazioni richieste alla gente, non riescono
a trovare l’ospedale! Un pensiero improvvisamente l’assale: e se dovessi tenere questo bambino?
Che diritto ho io di sopprimerlo? Le lacrime suggellano la decisione. E nasce uno splendido fiore…
Ricordo che, con lei, abbiamo pianto anche noi.
Potrei raccontare tanti altri episodi, uno più toccante dell’altro, che porto nel mio cuore. Episodi
anche di non comune forza d’animo, al limite dell’eroismo, come quello di una giovane malata di
cuore che, a detta di alcuni medici, doveva interrompere la gravidanza, essendo a rischio la sua vita.
Oltretutto si sarebbe osservata la legge. Ma lei ha voluto a tutti i costi rischiare. Ed è stato un trionfo
della vita, un “doppio” trionfo!
Dieci anni…nei quali abbiamo davvero toccato con mano che, quando c’è un briciolo d’amore e di
accoglienza da parte nostra, allora l’accoglienza si contagia e la donna, pur oppressa dai problemi e
dagli ostacoli, finisce per essere se stessa e diventa madre. Con grande gioia. Una gioia che, ne sono
convinta, esplode anche nel Cuore del Dio della Vita e della Vergine Sua Madre!
16
Graziella Nicolini, operatrice
20012
testimonianze
dieci anni
E’ la mia amica Adriana a parlarmi di Prete di Rinaldo che vuole far nascere il Centro di Aiuto alla vita
a Chiavari e a chiedermi se ci voglio stare anche io!!!… Non ho esitato a dire di si, anche se in quel momento avevo un problema di mal di schiena molto serio.
Il mio si è scaturito dal ricordo della gioia che ho provato quando ho saputo di aspettare un bambino;
dall’emozione della prima ecografia nel vedere il cuoricino battere e dall’emozione nel sentire scalciare
il bimbo nel ventre; dalla bellezza della gravidanza (dopo i primi mesi di nausea e vomito) ed infine la
felicità di veder nascere e crescere i nostri figli. Ho pensato che tutte le madri hanno il diritto di provare
queste emozioni, soprattutto quelle che vogliono portare avanti una gravidanza nonostante si ritrovino
da sole ad affrontare la responsabilità della maternità.
Non sapevo dove mi portava il mio impegno e cosa dovevo fare, ma dentro di me una cosa era certa, battermi a tutti i costi perché a tante mamme non venisse negato il diritto di portare avanti una gravidanza
per i soli problemi economici.
Ancora oggi quando penso ai primi anni del Centro di aiuto alla vita mi passano davanti agli occhi i tanti
volti che sono venuti, che spesso penso e che non dimenticherò mai. Quando le mamme vengono a trovarci con i loro figli cresciuti ci danno una gioia immensa.
Ricordo la disperazione di una giovane mamma che voleva far nascere a tutti i costi il suo bambino e
sua madre l’aveva mandata via di casa perché non aveva voluto abortire. Il bimbo è nato lei è stata seguita e dopo ha rincominciato anche a studiare.
Un altro episodio che mi ha segnato molto dentro è stato quando una mamma di 22 anni aspettava il suo
secondo bambino, si era recata al Consultorio per informarsi dove poteva abortire; qui le hanno consigliato di venire a parlare al Centro di aiuto alla vita.
Dopo il colloquio con noi la mamma ha deciso di tenere il bambino, noi l’abbiamo accolta ed ascoltata.
Il suo problema era solo economico e dopo averle spiegato come potevamo aiutarla lei ha fatto la sua
scelta. Successivamente ci ha detto che la nostra accoglienza, il non sentirsi giudicata e il vedere che persone estranee volevano aiutarla le ha fatto decidere di accogliere il suo secondo bambino. L’abbiamo seguita fino a quando ha trovato lavoro ed ha deciso che non aveva più bisogno del nostro aiuto.
Storie come queste che hanno toccato il nostro cuore e ci hanno fatto rimboccare le maniche ne abbiamo tante e speriamo di poter raccontarne sempre più.
Chi viene aiutato ha il desiderio di aiutare; quest’anno un papà si è reso disponibile mettendo a disposizione il suo tempo. Abbiamo colto l’occasione di farci aiutare la prima domenica di febbraio nella
giornata per la vita, in cui offriamo le primule in piazza per raccogliere i fondi. Questo papà è venuto a
darci una mano dopo una mattinata di lavoro e all’ora del pranzo anziché andare lui a mangiare ha fatto
andare noi perché eravamo in piazza dal mattino. E’ proprio vero che l’amore ricevuto scatena altro
amore.
Alla fine è proprio questo il nostro scopo, donare quell’amore che nelle famiglie non sempre si trova.
Maria Iapalucci, operatrice
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20012
testimonianze
dieci anni
Quando quest’autunno mio marito è ritornato dal CAV dove eravamo soliti portare indumenti dei nostri 3 figli, riferendomi che, oltre ai vestitini, c'era bisogno di volontari, mi sono sentita chiamata personalmente: da poco mi ero trovata senza il mio quotidiano impegno professionale e la mia ultima
figlia aveva appena iniziato a frequentare la scuola dell'infanzia. Il CAV poi mi era noto già da tempo
e, condividendone i principi e le finalità, lo seguivo da lontano tramite i mezzi di comunicazione: non
mi restava allora che dare un senso alla perdita del mio lavoro offrendo un po' del mio tempo.
Al momento non ho molto da offrire: i miei impegni familiari e di studio riempiono le mie giornate
a tal punto che mi costa fatica anche ritagliare quelle due ore settimanali per il CAV; ma è un impegno che porto avanti con responsabilità e volentieri, anche perché vedo con piacere che la mia dimestichezza con le misure infantili qui è di qualche utilità!
Piccoli grandi cose fanno i volontari del CAV per le mamme che gli si rivolgono, operando con sensibilita' e discrezione, e la loro carità cristiana è cosi grande da dare importanza anche a me, che non
faccio altro che riordinare vestitini....
Marta Fraquelli, operatrice
Nella vita del cristiano il valore della vita nascente viene messo in luce sempre, ma diventare nonni
è un’esperienza che, in un’età per lo più matura, te lo fa sentire come occasione unica di riscoperta.
Pertanto,quando Agata che conoscevo da tempo, mi rivolse l'invito ad entrare nell'associazione, mi
sono sentita molto coinvolta.
Dapprima si era trattato di una piccola partecipazione annuale nella offerta delle primule, in occasione
della Giornata nazionale per la Vita; poi ho capito che potevo e dovevo dare una risposta più adeguata.
Diventare volontaria del CAV per me è stato un gran dono. Mi si è spalancato un mondo sconosciuto
di bisogni e di situazioni dolorose di tante giovani sorelle che, a causa soprattutto della precarietà economica, cercano con dignità un futuro di speranza per i loro figli. A volte stentiamo a capirci per problemi di integrazione, ancora da compiere, ma la risolutezza dei loro giovanissimi volti è una bella
lezione per la nostra società dell’ “usa e getta”.
Quando invece è più facile la comprensione, le giovani madri si aprono e confidano le loro gioie, i
loro disagi, i passi faticosi per la ricerca di un'occupazione... di un affitto meno caro... del lavoro finalmente trovato...E’ bello anche ritrovarsi in un piccolo gruppo, al servizio dell’altro.
Altro, dove far tesoro dell'esperienza “caritativa” di Colette, della capacità di organizzare e catalogare il “guardaroba” di Anna, Pierina e Marta; della sapiente accoglienza di Agata.
Ma il pensiero va anche a quelle centinaia di madri sconosciute che ci recapitano, ancora nuovi o in
ottimo stato, passeggini, culle, carrozzine, corredini, accuratamente lavati e impacchettati.Sono molte
le madri di Sestri e dintorni che prolungano nel dono la vita di questi oggetti, scelti con amore per i
loro bambini.
Non so fare considerazioni di tipo storico-sociale, ma penso che, finché viviamo in una società incapace di garantire i diritti di chi ha di meno, il Centro Aiuto alla Vita abbia tanto da dire e da fare!...
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Luisa Scanu, operatrice
20012
lettere delle mamme
dieci anni
Gentili signori mi chiamo Marta,
sono nata in un piccolo paese della S.... Ho 30 anni e sono mamma di tre bei bambini. Dario di 12,
Lucia di 8, ed Emma di 4 anni, e adesso sono incinta di quattro mesi di un quarto bebè. La mia storia è probabilmente simile a molte altre. E mentre scrivo mi viene spontaneo chiedermi: “Quante
altre storie come la mia avete già sentito raccontare? quante piccole vite che rischiavano di essere
spezzate, sono state salvate anche grazie al vostro aiuto?” Quando ho scoperto di essere incinta c’è
stato un momento di disperazione, ma non perché non volevamo quel bambino. Sia io che il mio
compagno lo desideravamo tanto, ma d'altra parte sapevamo entrambi che per noi economicamente
era un'impresa impossibile. Io lavoravo in un ristorante con contratto stagionale che si concludeva a
settembre, il mio compagno faceva lavori saltuari, quelli che offrono le agenzie interinali e che durano al massimo un paio di mesi, l'ultimo addirittura di tre giorni. E cosi abbiamo deciso di rivolgerci
al consultorio familiare per l'interruzione di gravidanza. E da qui che inizia un percorso di sofferenza
e di non pochi dubbi. Sapevamo che quello che stavamo per fare non era quello che volevamo e sensi
di colpa e di tristezza infinita non ci hanno fatto dormire né sorridere. Come si fa a scegliere quale
figlio far vivere e quale no? E cosi tutte le volte che andavamo a prenotare l'aborto, puntualmente, si
rimandava alla settimana dopo, e nel frattempo si cercava disperatamente di aggrapparsi a ogni anche
minima speranza e alla possibilità che ci avrebbe permesso di tenere il bambino. E cosi tra una disdetta e l'altra siamo arrivati all'ultima settimana che consentiva l'interruzione. Questa volta però non
abbiamo rinviato. La sera prima mi sono preparata secondo le istruzioni che mi hanno dato in ospedale e senza riuscire a chiudere occhio ho aspettato l'alba e l'ora per partire. Stavo malissimo, sentivo che sarei morta dentro anche io insieme a questo bambino. Il tragitto in treno è passato nel
silenzio assoluto. Una volta scesi dal treno ci siamo avviati verso l'ospedale. Nonostante fossimo andati più volte in ospedale a Santa Margherita, quella mattina abbiamo sbagliato la strada e ci siamo
trovati non so come sul lungo mare. Sembrava che all'improvviso nessuno dei due non si ricordava
più la strada da fare. Nell'incertezza da che parte andare, ci siamo fermati un attimo, ma quell’attimo
è bastato per farci prendere una decisione, forse la più importante nella nostra vita. Quella che saremmo andati in ospedale, ma per comunicare che avevamo scelto la vita. Mi ricordo le lacrime di
commozione della Ostetrica signora B. che aveva cercato dall'inizio di incoraggiarci a tenere il bambino. E così successivamente mi sono messa in contatto con il Centro Aiuto alla Vita di Chiavari.
Conoscevo il CAV in quanto quattro anni fa quando è nata mia figlia mi avevano accolta, aiutata, e
sostenuta. Con questa lettera, io e il mio compagno vogliamo rigraziarvi per l'aiuto che date alle persone come noi, perchè non ci fate sentire soli nella battaglia per il bene più prezioso che un essere
umano possiede: LA VITA. Grazie per il vostro contributo per far vivere il nostro bambino.
con riconoscenza M.e F.
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20012
lettere delle mamme
dieci anni
Gentile signora,
le comunico che mi è nato il mio piccolo C. l’8-11-.... Grazie a DIO gode ottima salute. Sono una
mamma fortunata, in quanto riesco ad allattarlo. Anche la piccola M., che ha solo 23 mesi, ha accolto
molto bene l'arrivo del fratellino. Dopo il primo periodo di gravidanza, che ero intenzionata ad abortire, ho superato fortunatamente questo periodo, grazie alle brave volontarie del CAV, che mi hanno
accolta e mi hanno voluto veramente bene, si sono prese cura di me, in questo modo mi hanno sostenuta ed incoraggiata, e adesso eccomi, sono una donna veramente felice per la scelta che ho fatto.
Oggi mi sento una donna serena e realizzata. Nonostante la mia giovane età, 23 anni, mi sento molto
responsabile dei miei figli e di mio marito.
Dionigia
Considerazioni dell’operatrice
È una famiglia che vive nelle ristrettezze, ma è molto dignitosa. La mamma, nonostante la sua giovane età, è molto responsabile dei suoi bambini, che cura con tanto affetto e tanta gioia, sono proprio
una bella famiglia. Il marito è più grande di Dionigia e quindi è molto attento alla moglie e ai bambini. Vederli felici nonostante le ristrettezze economiche ci dimostra che i figli sono una ricchezza che
danno gioia più di qualsiasi altra cosa al mondo. In questo momento il marito di Dionigia non sta lavorando, ma ha già portato il suo curriculum in tanti posti di lavoro. Chiediamo anche a voi di pregare che trovi un posto di lavoro al più presto. La preghiera fatta insieme è più efficace. In questo
momento il vostro contributo, che è sempre arrivato puntuale, è preziosissimo.
È una goccia di speranza in un mondo di egoismo. Voi siete quella goccia che ha dato la forza di portare avanti la gravidanza insieme al nostro contributo. Allora anche a nome di Dionigia che non riesce troppo con le parole ad esprimere la sua gratitudine, vogliamo dirvi un grazie speciale.
Che il Signore vi ricompensi di tutta la vostra generosità.
Gentile Signora
la ringrazio tanto per l'aiuto che mi state garantendo per tutto il periodo della mia gravidanza. Grazie a tutti voi, io posso dire di aver incontrato degli angeli che si sono presi cura di tutti noi. Io ho tre
bambini e sono in attesa del quarto. Sono andata alla visita e mi hanno detto che sarà un maschietto,
insieme agli altri miei bimbi abbiamo deciso di chiamarlo Eugenio.
Ringrazio tantissimo le volontarie del CAV che mi hanno accolta, incoraggiata, sostenuta, e mi hanno
manifestato tanto bene.
Mia cara Signora, le racconto tutto quello che mi è successo. Purtroppo il mio piccolo Eugenio mi è
nato prematuro, alla nascita pesava solo kg 1,620, ho subito il taglio cesareo, ho avuto un po’ di com-
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20012
lettere delle mamme
dieci anni
plicazioni, però, grazie a DIO, tutto è andato bene. Il mio piccolo è stato in incubatrice per oltre un
mese, ma quando è uscito il mio piccino pesava la bellezza di kg.3,200.
Cara Signora, a nome dei miei bimbi e mio la ringraziamo di vero cuore per il suo gesto importantissimo di solidarietà umana.
Miriana
Mi chiamo Consuelo, mamma di due bambini: Antonia e Federico. Ringrazio con tutto il cuore l'associazione CAV di Sestri Levante per l'aiuto che mi date (consigli, latte, giochi e vestiti...)
Ringrazio la signora Agata per il viaggio percorso in questo per me durissimo anno, perchè è stata
vicina a me e ai miei bambini come una mamma, ascoltando la mia storia triste. Con cuore di madre
mi ha fatto capire che la vita non è così semplice, ma si possono superare le difficoltà e poi sorridere
quando vedi i tuoi figli che ti stanno vicino felici e ti danno tanto amore.
Il CAV è per me una famiglia che ti può aiutare quando hai bisogno, incontri tante mamme con le
quali, unite nel disagio, puoi stringere amicizia, raccontando le nostre situazioni difficili e vedi come
bambini di diverse nazionalità giocano insieme nel cortile dell'associazione.
Ringrazio tutto il team delle operatrici di Sestri Levante, che non dimenticherò mai per l'aiuto, il conforto, le premure ed il sostegno che mi danno ogni qual volta mi rivolgo a loro. Grazie di cuore.
Consuelo
Gentile Signora,
con questa lettera, sento il dovere di ringraziarvi per il sostegno che sto ricevendo da parte vostra. Sto
vivendo un'esperienza davvero meravigliosa e oggi posso dire di essere orgogliosa della scelta che
ho fatto, ovvero portare avanti la gravidanza.
All'inizio non è stato per niente facile, anche adesso è molto difficile, però ho imparato a vivere in
maniera diversa. Ho deciso di chiamare il bambino Federico. Se tutto va bene, dovrebbe nascere a
metà gennaio. Mi aspetta una vita difficile, ma grazie al sostegno di persone come voi sono sicura che
ce la faremo. Oggi mi rendo conto che i figli non sono mai un errore, ma un dono di DIO e per questo mi devo ritenere fortunata. Ovviamente fino alla fine ho sperato che tutto andasse diversamente,
ma purtroppo non è andata cosi.
Non finirò mai di ringraziarvi per il sostegno che ci state regalando. Non appena verrà alla luce il piccolino, provvederò immediatamente a farvi avere una sua foto. Grazie ancora per tutto quello che
avete fatto fino ad ora e per quello che farete in futuro.
Ornella
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20012
lettere delle mamme
dieci anni
Salve, mi presento: sono Ivanja. e so che voi vi siete gentilmente offerti di dare a me e a mio figlio
Cristiano un aiuto economico. Per questo vi ringrazio molto, poiché il bisogno è tanto. All'età di sedici anni sono rimasta incinta. Nonostante non vedessi nel mio fidanzato l'uomo ideale della mia vita,
ho deciso di tenere lo stesso il bambino, l'aborto nemmeno mi ha sfiorato la mente.
Però sono cominciati i problemi, poiché mia mamma mi teneva in casa e accettava mio figlio solo a
patto che io lasciassi il padre. Siccome io sono cresciuta senza padre, volevo il “meglio” per il piccolo, e a costo di dargli una famiglia a tutti gli effetti mi sono fatta cacciare fuori casa. È vero che
non si piange sul latte versato, però mi pento della scelta che ho fatto. Se solo avessi capito che mia
mamma mi diceva certe cose solo per il mio bene e perchè vedeva lontano, probabilmente adesso potrei condurre una vita normale, a casa con la mia creatura.
Infatti, come era stato previsto, il mio fidanzato ha incominciato a trattarmi male, ed io ingenua l'ho
lasciato solo dopo aver subito tanto tanto... Adesso però, nonostante tutto, sono la persona più felice
al mondo. Cristiano è nato da 23 giorni ed è la mia gioia più grande, è tutta la mia vita! Vi ho voluto
informare un po' poiché ho saputo che come io non so nulla di voi, voi non sapete nulla di me!
Il denaro che voi mandate viene ben utilizzato, cerco di essere parsimoniosa in modo tale da poter
mantenere nel miglior dei modi mio figlio. Vi ringrazio nuovamente con tutto il cuore per il bel gesto
che fate nei nostri confronti. Infinitamente grazie.
Ivanja
Sono Izabel,
scrivo queste poche righe per esprimere la mia gratitudine nei confronti del Centro di aiuto alla Vita.
Vorrei dire che senza di voi la mia vita sarebbe stata molto più difficile. Sono molto contenta per
l'aiuto che mi offrite e con l'amore con il quale mi accogliete; grazie a voi tante persone ricevono gli
aiuti necessari a poter tirare avanti dignitosamente. Secondo me, il Centro di aiuto alla Vita è una delle
cose più belle che ci siano in Italia. Grazie di cuore; viva il CAV.
Izabel (1)
(1) naturalmente, per motivi di privacy, tutti i nomi sono stati cambiati
22
20012
dati riassuntivi e grafici
dieci anni
Nelle pagine seguenti sono raccolti i dati concreti, (se fossimo una società parleremmo di risultati)
relativi all'attività e all'impegno in questi primi dieci anni del nostro Centro. Naturalmente sono dati
numerici, demografici e statistici, grafici e storici che, presi per se stessi, possono essere freddi ed impersonali, ma che sono costituiti da nomi e cognomi reali, da storie vere quasi sempre di bisogni, a
volte anche di povertà sociale, di difficoltà di lingua oltre che economiche. Dietro la obiettività dei
numeri si nascondono i volti, i sorrisi, le angosce ma anche le gioie di persone; il battito ora discreto,
ora timido, ora ansioso o anche talvolta pieno di pretese, perché spinte dalle necessità; di cuori mendicanti di affetto, perché deboli, perché soli, perché abbandonati, perché lontani dalla propria famiglia, dalla patria lontana...ma anche sorrisi di bambini che forse non sarebbero mai nati.
Sono numeri però che, letti complessivamente, ci raccontano uno spaccato decennale della nostra
popolazione tigullina e che possono suscitare in noi considerazioni e riflessioni che lasciamo al lettore di questo piccolo opuscolo. Riflessioni non solo sull'andamento demografico ma anche sul cambiamento dei costumi e dei rapporti in questa società sempre più liquida, per dirla con i sociologi.
Grafici che possono essere un campione demografico significativo dei più grandi numeri degli abitanti della Liguria che esprimono, sottolineano e confermano quei dati che sono sotto gli occhi di tutti,
o che sappiamo esserci ma che sono ben nascosti (parliamo degli aborti tra le mura domestiche o in
cliniche). I dati confermano che la popolazione della nostra Regione è la più anziana; che il tasso di
natalità è il più basso d'Italia, ma che è costituito soprattutto dalle nascite degli extracomunitari. Come
ad esempio i flussi migratori extracomunitari: ad una prevalenza delle donne ecuadoriane fino al
2008 si è sovrapposta, nel Tigullio orientale, quella di uomini e donne provenienti dal Marocco. I numeri adombrano anche il mutare dei costumi: ai primi gruppi numerosi di ecuadoriane, portatrici già
di uno o due figli, man mano sembrerebbe che sia invalsa una nuova tendenza di mamme con un solo
figlio o che non si rivolgono più al Centro di aiuto alla Vita forse perché si sono adattate alla nostra
mentalità occidentale, ai suoi usi, costumi, aspettative e modi di vivere che considerano un figlio
come una grossa responsabilità ed impegno e che quindi è meglio non procrearne...
Ecco, le seguenti pagine cercano di riassumere questi dati che adombrano le vicende umane che li accompagnano.
Antonio Masi, volontario e segretario
Nota: i dati “nd” si riferiscono a mancata dichiarazione da parte delle mamme.
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20012
Dati riassuntivi
dieci anni
CURIOSITÀ
i nomi dei bambini più ricorrenti in ordine di frequenza (nelle loro varianti)
M
Alessandro, Davide, Mattia, ….
F
Maria, Fatima, Aurora, ...
numero di bambini nati e/o assistiti per nazionalità
334
ecuadoriani
198
italiani
179
marocchini
143
albanesi
66
peruviani
39
rumeni
38
moldavi
11
4,26%
…..
14
Progetti Gemma attivati dal CAV di Chiavari a favore di mamme
di altre Regioni d'Italia
Progetti Gemma attribuiti a mamme del CAV di Chiavari
….
16
4
15
43
50
3
9
36
parti gemellari
di parti gemellari sul totale delle gravidanze
mamme alloggiate in Istituti o case di accoglienza
anni, la donna gestante e assistita più giovane d'età
anni, la donna gestante più anziana d'età
anni, la donna assistita più anziana d'età
mamme con 5 figli
mamme con certificato di Interruzione Volontaria della
Gravidanza (IVG)
20012
album di famiglia
dieci anni
Nelle pagine seguenti abbiamo raccolto volti, immagini, attività e i principali eventi di questi
primi dieci anni della nostra associazione. Sono raccolti in collages di foto estemporanee quasi
sempre fatte con il cellulare.
I volti dei bambini che pubblichiamo riguardano soltanto una piccola parte di tutti quelli che si
sono “affacciati” ai nostri sportelli di Chiavari e Sestri Levante e sono soprattutto quelli più recenti, i più piccolini, sia perché sono gli ultimi nati, sia perché i primissimi hanno oramai 8-9
anni e sia perché soltanto dal 2007 abbiamo iniziato a conservarne memoria fotografica; naturalmente questo vale anche per le attività e gli eventi documentati.
37
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Operatrici, socie e volontarie
39
Festa dei 5 anni
40
Convegni CAV
41
Giornate per la Vita
42
Inaugurazione della Culla per la Vita
43
Inaugurazione sportello di Sestri Levante
44
Progetti Tobia, Open day, Premi Andersen
45
Eventi
46
I nostri bimbi
47
I nostri bimbi
48
I nostri bimbi
49
50
51
O Maria,
aurora del mondo nuovo,
Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato
di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere,
di uomini e donne vittime di disumana violenza,
di anziani e malati uccisi dall’indifferenza
o da una presunta pietà.
Fa che quanti credono nel tuo Figlio
sappiano annunciare con franchezza e amore
agli uomini del nostro tempo
il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo
come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine
in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo
con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà,
la civiltà della verità e dell’amore,
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Papa Giovanni Paolo II
Progetto di antoniomasi
Stampa in collaborazione con
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