la voce delle sezioni 13 MARANO E VALGATARA 40 anni di dono vitale Le sezioni di Marano e Valgatara si raccontano - Il volo di migliaia di palloncini di Silvano Salvagno Il volo di migliaia di palloncini che, dall’Arena di Verona, spinti dal vento portano messaggi sul territorio è l’immagine con la quale inizia un racconto lungo 40 anni, che le sezioni di Marano e Valgatara offrono ai loro donatori; ma è una storia che svaria toccando manifestazioni locali ma anche provinciali, o partecipazioni a eventi nazionali. Sono 60 pagine che sfilano veloci, dove ben volentieri le parole cedono il passo alle immagini, alle foto che ricordano gli inizi, il proseguo, le abitudini, i ritrovi, le cerimonie, i simboli associativi. C’è tutto dentro questo racconto e le foto sono accompagnate da un filo conduttore che le illustra con brevi e sobrie parole, non per esaltare una vita dedicata alla donazione ma per rivivere tanti momenti, alcuni certamente nel cuore di chi li ha vissuti, altri magari dimenticati. E poi tanti visi di uomini, donne, anche bambini, certamente i figli che allora seguivano i genitori, che riassumono il grande popolo dei donatori. Ma il libro, perché di libro si tratta non di un opuscolo, non è scritto e illustrato solo per ricordare, per compiacersi o rivedersi; un libro, qualsiasi libro, si pone sempre degli obiettivi; lo enuncia con puntualità e chiarezza il presidente Gianantonio Bussola:” Speriamo che questo lavoro serva non solo a ricordare ma anche a spronare i giovani, a far sì che tutto questo non vada perduto e serva a stimolare i genitori perché invitino i figli maggiorenni a recarsi al centro trasfusionale, per donare un po’ di se stessi agli altri; serva anche a chi ha dovuto smettere di donare qualche anno fa, magari perché in quel momento aveva dei problemi di salute che ora mi auguro abbia superato, per ritornare a donare, ma soprattutto serva a chi ha smesso e non è più andato a donare perché non ha più trovato il tempo. Il tempo per far del bene, se veramente lo si vuole fare, lo si trova”. Prosegue ricordando i cambiamenti succedutisi in questi 40 anni, dal flacone di vetro alla sacca, dalle prime visite frettolose agli attuali controlli severi, dalla raccolta locale, fonte unica di promozione, alla donazione presso i centri trasfusionali; rileva soprattutto la capacità con la quale le due sezioni, ora riunite in un unico Gruppo, hanno saputo adeguarsi al “nuovo” cogliendo le opportunità che esso offriva. I ringraziamenti arrivano spontanei: al “Chirurgo” Gianfranco Bussola, per 28 anni anima della sezione di Valgatara e per 8 di quella unificata; a Giampietro Zimol, presidente a Marano e poi vice di Bussola; a Teresa Viviani, mente storica e fonte di notizie per la buona riuscita della pubblicazione. Ma tutti vengono ricompresi nelle ultime tre righe del suo intervento:” consentitemi un ultimo ringraziamento, il più grande, lo voglio fare a tutti i Donatori attivi e non della sezione di Marano-Valgatara della Fidas Verona”. Ho voluto riportare alcune frasi del presidente perché nel suo scritto scorrono i valori, le situazioni, i comportamenti che la sezione deve adottare e che ne divengono, nel tempo, patrimonio. Ma altre parole, sentite certamente perché pronunciate da autorità istituzionalmente importanti, offrono ai donatori e alla comunità la loro soddisfazione per un impegno forte come quello del dono del sangue: sono quelle del sindaco Simone Venturini e del parroco don Andrea Ronconi. Ora le immagini ci prendono per mano; una vecchia foto ci mostra un folto gruppo con in prima fila il presidentissimo comm. Sergio Rosa, indimenticabile amico di tutti i donatori, testimone di un volontariato vissuto e stimolato; poi il vecchio labaro del Gruppo S. Camillo e poi, dopo il passaggio, quello del Francescano; tavole imbandite, strette di mano, molteplici gite per ritemprare amicizie e convinzioni; feste campestri e cerimonie in chiesa; il 25° di fondazione vede insieme Rosa e Bussola, due presidenti che premiano un giovane. Rivedo amici che hanno fatto la storia della donazione a Verona, vicepresidenti che con me e altri consiglieri hanno considerato la donazione e la promozione uno degli scopi primari della propria vita e i cui inizi si perdono in tempi ormai lontani; riconosco Dino Luppi, che vedo correre tra le vie dei paesi per annunciare la donazione con l’altoparlante installato sulla vecchia ‘500; c’è Gilberto Bresaola, che il destino ci ha tolto recentemente e troppo presto, avvicinare i donatori benemeriti con il diploma da consegnare e portare il grazie di chi ha beneficiato del loro prezioso dono; sorride Maurizia Grisi, “la Maurizia” come tutti la conoscono, rappresentando la Fidas Provinciale; per me che l’ho avuta al fianco come consigliere già dai tempi del S. Camillo è molto di più, è l’amico sul quale puoi sempre contare e che diventa indispensabile all’associazione; è ancora consigliere, “pardon” vicepresidente vicario provinciale, promotrice sempre disponibile per le scuole, rappresentate partecipe nelle varie manifestazioni. Ma le immagini continuano a catturarci e a raccontare la realtà di queste due comunità, che Nelle foto: La copertina del libro; sotto, a sinistra: Festa dei donatori negli anni cinquanta; Il volo dei palloncini partiti dall’Arena hanno trovato nell’unificazione la realizzazione dei loro progetti, progetti che pongono ancora oggi, come all’inizio, le promozioni al primo posto, siano esse organizzazioni proprie, come i tornei di calcio e pallavolo, o partecipazioni a sagre paesane o folkloristiche dove il gazebo con il suo corredo di manifesti e gadgets non manca mai. E i giovani? I giovani sono lì, attorno al loro giovane presidente, con il diploma in mano, che li ringrazia; sono loro a portare lo striscione e il labaro ai Congressi nazionali, sono loro che spingono a guardare lontano per aiutare ammalati e missionari, per far sentire l’affetto e la vicinanza nel momento di difficoltà e del servizio. Ho scorso velocemente un libro di 60 pagine, cercando di donare a chi lo leggerà le mie impressioni, di uno che da 35 anni segue con convinzione l’evolversi del dono e del donatore, cogliendo quei messaggi che sono ancor oggi portatori di vita e di stimolo come ci hanno insegnato i vecchi donatori. Marano e Valgatara hanno saputo amalgamare cittadini e donatori, hanno saputo unire la vecchia scuola con l’entusiasmo dei giovani; se lo storico presidente “cav. Chirurgo” Gianfranco Bussola, l’amico carissimo Giampietro Zimol, presidente e dirigente, hanno saputo e sanno dialogare con l’attuale giovane presidente Gianantonio Bussola, significa che le idee, le esperienze e le convinzioni sono transitate tra di loro rinsaldandosi e saranno senz’altro portatrici di risultati che onoreranno donatori e comunità. AVVISO AI DONATORI SOSPESI Al termine del periodo di sospensione, i donatori riceveranno l’invito a ripresentarsi ai Centri Trasfusionali. Chi eventualmente non lo ricevesse, può recarsi lo stesso per la donazione o per ulteriori controlli. Per informazioni: FIDAS VERONA Via Polveriera Vecchia, 2 - 37134 Verona Tel. 045.8202990 - Fax 045.8278521 [email protected] 14 la voce delle sezioni Ca’ di David, terra di donatori C’è sempre stata la disponibilità alla base dell’educazione che ci accompagna fin da ragazzi, la disponibilità al servizio nella propria famiglia, nella comunità, nei vari periodi della scuola e poi nelle vicende della vita. C’è stata, ho scritto, non so se sia ancora così, certi comportamenti mi fanno molto dubitare. E’ la vita che cambia o è soltanto il desiderio di avere sempre senza mai dare, o dare il minimo indispensabile? Non voglio certo essere io il giudice di questo passaggio a volte negativo, anche perché troviamo ancora persone giovani che sono di esempio e di riferimento anche ai nostri giorni; per citarne una categoria: i donatori di sangue. Per me che da qualche anno ho smesso di donare (l’età non perdona) è piacevole ritornare, anche se con nostalgia, indietro nel tempo, al 1964, quando un gruppetto di cadidavesi volonterosi, con nessuna esperienza precedente, ha offerto il proprio braccio nel gesto del dono. Diceva il presidente della sezione, Alessandro Tegazzini, alla recente assemblea dei donatori:” Nella vita non sempre si può dare, alle volte si è costretti a ricevere”; parole vere e sempre attuali; più volte abbiamo visitato un nostro donatore mentre riceveva il sangue di un suo “collega” donatore, e ci ha fatto piacere che nel momento del bisogno ci fosse per lui, che ha spesso donato, la disponibilità di quell’elemento di vita che è il sangue. Ma ora basta con i ricordi e le nostalgie, seguiamo il presidente Tegazzini nella sua esposizione dei numeri e delle iniziative del 2009:” donazioni n. 462, donatori attivi n. 252, nuovi donatori n. 22, donatori usciti per limiti di età n. 20, ben 10 donatori hanno riattivato il loro impegno ricominciando a donare”. Come in tutte le assemblee il presidente illustra le iniziative promozionali, le presenze in quelle proposte da altre associazioni, gli interventi specifici per convincere altre persone a donare. È il tema ricorrente di tutti gli incontri: ricercare i mezzi più idonei per aumentare il numero dei donatori perché, così termina la relazione dell’ami- co Tegazzini:” Le richieste degli ospedali sono ancora maggiori delle disponibilità. Invitiamo, quindi, quelli che ancora non l’hanno fatto a vincere le loro diffidenze e donare il loro sangue. Infatti nella vita non sempre si può dare, alle volte si è costretti e ricevere”. Se resteremo convinti di questo, Ca’ di David rimarrà sempre “terra di Donatori”. Nella foto: la recente «Giornata del nuovo donatore», l’invito è stato accolto da ben 10 nuovi giovani cadidavesi. CADIDAVID Oltre il dono del sangue Antonio, per gli amici Tonino, al centro di questa foto con a sinistra la sua signora, con il riconoscimento del suo essere donatore puntuale e costante. Ma il dono più prezioso l'ha regalato alla moglie Maria Stella, che da lui ha ricevuto la vita stessa, offrendole un suo rene, meraviglioso esempio d’amore. Nella foto: Giovanni Bertagnoli, presidente Banca di Verona; il presidente di sezione Alessandro Tegazzini ed i coniugi De Rossi Nella foto: il presidente Andrea Padoan, il consigliere Giovanni Manganotto e l’amico Armando SEZIONE OFF. BIASI Il dono di un Bambino all’uomo, il dono dell’Uomo all’uomo Siamo tutti a conoscenza della situazione, già dallo scorso anno, delle Officine Biasi, situazione che ha avuto soluzioni positive per alcuni dipendenti e noi auspichiamo che anche tutti gli altri possano essere soddisfatti in tempi accettabili. È un desiderio molto caro anche a noi della Fidas, perché tra i dipendenti operava, ed è ancora attivo, un gruppo di donatori molto consistente, che da anni supera le 200 donazioni e che ha sempre avuto un’attività associativa intensa con assemblee, gite e incontri conviviali. Una sezione che, pur nella difficoltà nel riunirsi per evidenti orari diversi e varie zone di abitazione, ha saputo sempre privilegiare l’essere donatori insieme per migliorarsi e migliorare la vita degli ammalati. Al di là degli impegni associativi, ecco una gradita sorpresa, che ci ha regalato l’amico Armando Lovato, già presidente e ora vice, sorpresa accolta con vera soddisfazione dal Gruppo tutto: il presepe del Natale 2009 contornato da immagini della Fidas. Se vogliamo è un po’ contro tradizione, che ci presenta sempre un cielo blu con stelle dorate e la luna a illuminare il grande momento della nascita di Gesù. In questo non ci sono stelle, anzi ci sono stelle diverse che ricordano agli uomini di buona volontà quanto bene si possa ottenere donando il proprio sangue. I manifesti Fidas invitano alla donazione e fanno da corona al presepe; le donazioni sono stelle che ogni giorno illuminano la vita di chi le effettua e offrono gioia e speranza a chi le riceve. Il “grazie” a questo “colpo di fantasia” dell’amico Armando è arrivato da tanti amici e colleghi donatori e non e, tra i primi a visitarlo l’attuale presidente Andrea Padoan e il consigliere Giovanni Manganotto, che hanno voluto immortalare l’evento con una foto e il “mitico” cappellino. Ma la mente di Lovato è già proiettata al presepe di Natale 2010; chi lo conosce bene sa che saprà superarsi aggiungendo alle immagini e composizioni tradizionali quei particolari che fanno di un buon artigiano un piccolo artista. Grazie, Armando, anche dalla Presidenza Provinciale. la voce delle sezioni 15 POZZO “Il dono del sangue... gesto d’amore e di vita” SERATA AL TEATRO ASTRA Concorso di poesie sulla donazione del sangue per alunni delle scuole medie. Gli interventi formativi promossi dalla sezione La sezione di Pozzo si ritrova al Teatro Astra di S. Giovanni Lupatoto per la tradizionale serata che conclude gli interventi informativi promossi presso le scuole e tenuti dalla d.ssa Cristina Fontanarosa. Quest’anno per animare la festa è stato scelto un modo nuovo: un concorso di poesie aperto a tutti i ragazzi sensibilizzati dalla promotrice Fidas; alla festa sono presenti tantissimi genitori degli studenti, coinvolti dai figli e dagli insegnanti, da occupare tutti i posti disponibili. Il presidente della sezione Fidas di Pozzo, Giovanni Antonini, portando il saluto dei donatori ringrazia i partecipanti alla serata; il rappresentante della Fidas Provinciale, Francesco Rossetto, pone l’accento sulla necessità del dono, senza il quale molti ammalati correrebbero grossi rischi. Ma i protagonisti della manifestazione sono i ragazzi, parliamo quindi di loro e delle loro opere. La giuria, composta dalla preside d.ssa Rosalba Granuzzo, dalla prof.ssa Giuliana Bonuzzi, dai poeti Gabriella Garonzi e Fiorello Volpe e dal direttore del giornale “Il Sentiero” Gian Fortunato Spazian, ha scelto cinque poesie e tre testi, rispettivamente di Lisa Perbellini, Omaima Ghandour, Luca Lavarini, Giulia Mantovani, Sofia Poli, Nadia Ricci, Sara Salvagno, Noemi Marchiotto e Nicola Gugole. Abbiamo letto poesie e testi, sono veramente di ottimo livello e tutti meriterebbero di essere pubblicati, ma lo spazio non ce lo permette; proponiamo quindi due poesie, valutate ai primi due posti nel merito e un testo, secondo classificato nel genere. Grazie a tutti per la grande disponibilità, per la fantasia espressa, per il direttivo di Pozzo, che ogni anno ci sorprende positivamente con questa bella iniziativa. CASTELNUOVO DEL GARDA I donatori vanno... a scuola È un impegno ben preciso quello che, da diversi anni, la Fidas di Castelnuovo si è assunta: illustrare, in un incontro concordato con i responsabili delle scuole, la donazione del sangue, nei suoi vari aspetti, agli alunni delle classi 5a elementare e 3a media, ma anche ai genitori delle scuole materne di Castelnuovo, Sandrà e Cavalcaselle. “Ai ragazzi - affermano i volontari della sezione - viene consegnato poi del materiale informativo a completamento dell’esposizione che dirigenti esperti di Fidas Verona hanno proposto”. A conclusione degli incontri con gli alunni, venerdì 21 maggio alle ore 21.00 sarà organizzata una serata informativa rivolta a tutta la cittadinanza. Interverranno il presidente provinciale Fidas, dr. Massimiliano Bonifacio medico ematologo presso il Policlinico di Borgo Roma, e il sindaco di Castelnuovo, Maurizio Bernardi. La conduzione della manifestazione sarà affidata alla giornalista Giuditta Bolognesi, che agirà da moderatrice tra il pubblico e i relatori. Non poteva mancare il tradizionale spettacolo che concluderà la serata, che quest’anno sarà affidato a vari artisti di Gardaland. Obiettivo della serata, aggiungono i dirigenti Fidas, è quello di far capire che il “problema san- APRI GLI OCCHI Apri gli occhi, guarda: una persona sta morendo apri gli occhi, pensa: tu puoi aiutarla apri gli occhi, agisci: sarai la sua salvezza…. Donale un po’ di te, una goccia che la salverà. Donale la speranza, puoi continuare a farla sognare. non puoi arrenderti alla morte devi lottare per la vita….. per la sua vita tu puoi tutti possono…. non restare lì a guardare: salvala. Lisa Perbellini 3ª F DONANDO SI PORTA LUCE Donando si porta luce, in una zona dominata dalle ombre: Donando si porta felicità alle persone che non la provano da tanto tempo. Donando si colora il mondo con sorrisi e serenità. Donando un sorriso, un abbraccio, a una persona che ne ha bisogno, è come mostrare la meta in quel buio in cui è immersa. Ogni dono piccolo o grande ha un significato, non materiale, ma è un gesto che conta. Donare significa amare, amare significa saper perdonare, e chi sa perdonare, porta pace nel mondo. Omaima Ghandour 2ª H gue” esiste ed interessa tutti, e non può essere assolutamente sottovalutato, anche perché tocca la parte più debole della comunità, gli ammalati. Senza la continua disponibilità di sangue, controllato e sicuro, molti interventi non potrebbero essere effettuati e così pure tante cure, la cui base sono elementi specifici del sangue o prodotti salvavita derivati dal sangue. Negli ospedali della Provincia di Verona, nel 2009 sono state donate circa 66.000 sacche, delle quali 53.000 di sangue intero e 13.000 di plasma; quest’ultimo è stato inviato ai laboratori convenzionati per la produzione di medicinali salvavita, mentre tutto il sangue intero viene frazionato nei suoi elementi per il suo miglior utilizzo. E se il sangue venisse a mancare? E gli ammalati, la cui vita è legata al sangue? Sono questi i pensieri che spingono uomini e donne della nostra comunità alla donazione, dimostrando un senso civico e un’umanità che li onora. A completamento di queste notizie soltanto due numeri, sempre relativi al 2009: i donatori attivi del nostro comune erano 243 e le donazioni effettuate 500. A qualcuno sembreranno molte, ma noi sappiamo che di sangue ce n’è sempre più bisogno; ecco quindi il pressante invito: adulti di Castelnuovo e frazioni DONATE SANGUE! Nelle foto: il presidente della sezione Pozzo, Giovanni Antonini, con alcuni studenti premiati; nell’altra foto: i 25 studenti durate un’secuzione DAL DIARIO DI GOCCIA DI SANGUE Caro Diario, questa è l’ultima volta che scrivo. Finalmente, dopo tanti anni di ricerca, ho trovato ciò che mi renderà felice. Ti ricordi quante mie peripezie ti ho raccontato? Ho fatto di tutto. Sono andato persino in televisione! Lì ovunque compare sangue. Ho interpretato la parte del sangue sull’asfalto di “CSI”, il sangue delle operazioni chirurgiche di “Dottor House” e perfino il sangue che cola dal collo dopo che un vampiro di “Twilight”ha morso qualcuno. Ho sempre pensato che se fossi stato al centro dell’attenzione, una celebrità, mi sarei compiaciuto, felice con me stesso. Non è mai successo, però. Mi ci è voluto molto tempo per capire che tutti i miei progetti erano inutili. Poi, un giorno, mi balenò in mente l’idea che per essere veramente felice avrei dovuto compiere un’azione utile a qualcuno o a qualcosa. Allora, che c’è di più utile di donarmi a chi ha veramente bisogno di me, non come gli spettatori del venerdì sera che non vedono l’ora di guardarsi un thriller con spargimenti di sangue? Perciò ho deciso! Andrò a donarmi a chi manco. Sono sicuro che questa volta il mio obiettivo di felicità sarà raggiunto. Ora devo andare, comunque. Addio Diario! Sara Salvagno 3ª G In corsa per la vita I Donatori, quando si tratta di promuovere la donazione e la loro associazione, utilizzano i mezzi non solo offerti dalla stessa ma anche quelli che “intaccano” le proprie risorse. La foto che accompagna queste poche righe ne è un esempio concreto: alcuni ciclisti “amatori” indossano la divisa sportiva della Fidas, acquistata non regalata; non sono tutti quelli che compongono il Gruppo, ce ne sono altri che, dopo aver onorato il loro impegno a favore degli ammalati, portano sulle strade veronesi e anche fuori provincia, e a volte an- che più lontano con viaggi in bici programmati, quel messaggio di amore e fratellanza che li qualifica quali cittadini esemplari “datori di speranza e di vita”. Tra di loro emerge la figura di Renato Preosti che, con le sue 150 donazioni, ha vinto la gara più importante il cui premio finale non era un trofeo o una coppa ma la salute di tante persone, quasi sempre sconosciute, insieme a tanti altri che hanno fatto delle donazioni il loro stile di vita. La comunità di Castelnuovo deve essere soddisfatta di questi “atleti” che girando continuamente si divertono e nel contempo propongono la solidarietà del donare; e deve essere orgogliosa degli oltre 250 donatori che annualmente riempiono col loro prezioso sangue oltre 500 sacche. 16 la voce delle sezioni VILLAFRANCA Stimolanti novità di Silvano Troiani La sezione di Villafranca, nel ricordo del nostro amico Gilberto Bresaola, oltre alle classiche attività di promozione nelle scuole, in piazza, con altre associazioni, giornali e presenza alle feste, ha attivato nuove e simpatiche collaborazioni come quella con la birreria Brasil, dove abbiamo fatto una festicciola Fidas alla fine dello scorso ottobre. Ma è soprattutto il nuovo rapporto con la Polisportiva San Giorgio che ci consente di aprire orizzonti interessanti. È nato per volere del presidente Mauro Guarino e del suo vice Vinicio Salaorni, i quali hanno proposto alla Fidas di Villafranca di diventare sponsor morale. L’accordo prevede che riceviamo gli inviti per partecipare alle loro feste, che tutte le notizie della nostra associazione possano essere inserite nel loro sito www.polisportivasangiorgio.org, e che il nostro logo sia affiancato al loro. Noi ci siamo assunti l’onere di vestire, per gli allenamenti, i loro atleti del volley, del basket e del calcio con l’impegno alla partecipazione a qualche manifestazione. Abbiamo, quindi, fatto realizzare una considerevole mole di magliette, 630 per la precisione, e le abbiamo distribuite a centinaia di atleti in erba entrando con il nostro logo in altrettante famiglie. I primi capi di abbigliamento (visibili nella foto) li abbiamo consegnati, alla presenza di genitori e autorità, ai giovani atleti del volley, sia maschi che femmine, nella palestra del Liceo Medi di Villafranca. La distribuzione ci ha impegnati per diverse serate di settembre e ottobre e ci ha dato l’opportunità di conoscere questa grande e bella realtà TREGNAGO Due cose che si assomigliano che è la Polisportiva San Giorgio. Un esempio di dedizione al corretto sviluppo di tanti ragazzi, ci arriva dal presidente Mauro Guarino, da tutti i dirigenti e dai responsabili tecnici dei vari settori. Seguire e aiutare i nostri ragazzi nella delicata fase della crescita è opera meritoria come donare il sangue, ed entrambe sono un volontariato decisamente importante. La statua al donatore di sangue all’ospedale Magalini Il saluto e ringraziamento del presidente uscente Cara Amica Donatrice, caro Amico Donatore, oggi, lunedì 29 giugno 2009, il giorno successivo la conclusione del 3° torneo provinciale di calcetto per donatori Fidas, mi accingo ad iniziare a scrivere questa lettera per parlarti del torneo e del mio prossimo commiato da presidente di Fidas Tregnago, nel 2010. Perché le due cose si assomigliano: anche se molto impegnative, anche se con risultati a volte molto positivi a volte meno, ma alla loro conclusione lasciano una leggera malinconia, per la fine delle piacevoli giornate passate insieme agli amici, per la fine delle esultanze per le partite vinte e delle arrabbiature per le partite perse, per la fine delle divertenti e chiassose tavolate. La squadra del Tregnago A, dei cosiddetti giovani, dopo un pareggio beneaugurante e quattro sconfitte di misura non si è demoralizzata e, vincendo tre partite di fila, ha conquistato il trofeo Davide Biondani, torneo delle squadre eliminate dalla fase a gironi e alternativo al più importante torneo Fidas. “Standing ovation” e grazie, per aver conquistato il primo trofeo da mettere in bacheca a: Rancan Tigei, Cracco Daniele, Dal Bosco Fabrizio, Massei Riccardo, Peloso Emanuele, Piazzola Michele, Piccinini Andrea, Piccinini Giorgio, Pomari Marco, Tanara Enrico, Vaccarini Luca e Zanini Paolo. Le sconfitte di sabato forse erano dovute alla dieta sbagliata che prevedeva l’assunzione, in grandi quantità, di una bevanda ambrata a base di malto e luppolo; per fortuna ci siamo accorti in tempo e domenica si sono visti i risultati. Un applauso e un rigraziamento va fatto pure alla squadra del Tregnago B, dei cosiddetti meno giovani, che nonostante gli infortuni, prima e durante il torneo, ha comunque concluso il torneo sul campo di gioco, anche se con solo 5 giocatori abili o quasi: Massei Emiliano, Anselmi Vincenzo, Castagna Giuseppe, Fraccarollo Nicola, Macchiella Fabio, Molini Mauro, Scolaro Luciano, Stefanelli Pietro, Dal Castello Stefano, Gugole Luigino e Rigamonti Daniele. Per quanto riguarda i “vecchietti” non possiamo dare la colpa alla dieta … Se per i giocatori e i dirigenti delle squadre è stato un impegno gravoso rimanere sui campi di calcio per quasi due giorni di fila, possiamo solo immaginare come è stato faticoso per tutta la macchina organizzatrice; complimenti sinceri a Massimiliano Bonifacio e a tutti i suoi collaboratori per l’ottima riuscita dell’evento. Come anticipato all’inizio, quest’anno scade il mio secondo ed ultimo mandato di Presidente della Fidas sezione di Tregnago. Per questi otto anni da Presidente, ringrazio di cuore gli amici consiglieri e tutte le persone che mi hanno aiutato e sostenuto nell’organizzare al meglio le varie attività del gruppo, ottendendo buoni e concreti risultati, e chiedo scusa per gli sbagli dovuti ai miei limiti personali. Auguro alla nuova presidenza una ancora maggiore fecondità di risultati e soddisfazioni per il bene di Fidas Tregnago e dei malati che aspettano il nostro sangue. Rigamonti Daniele Nella Foto: la squadra del Tregnago A vincitrice del trofeo Davide Biondani. Finalmente la statua/monumento al donatore di sangue è stata doverosamente posta in bella vista. Sei anni fa fu creata e portata nell’ospedale di Villafranca per merito dell’iniziativa di alcuni donatori. Fu sistemata nella saletta d’attesa dell’allora ambulatorio prelievi nel seminterrato, e lì è rimasta fino ai primi giorni di marzo di quest’anno. Insieme a quelle persone di buona volontà di allora che, giustamente, non erano soddisfatte di quella sistemazione che rendeva quella loro “creatura” praticamente invisibile, abbiamo ottenuto il permesso, a spese della Fidas villafranchese naturalmente, di portarla all’esterno nel giardinetto antistante l’ingresso dell’ospedale Magalini. E ora, finalmente posta in un luogo consono (vedi la foto), ricorda continuamente il suo messaggio inequivocabile a tutti coloro che le passano vicino: una persona porge il proprio dono del sangue a quella parte di umanità bisognosa.