Carbonia . Anno XVII n° 336 del 25 Aprile 2006 . Euro 1,03 . e-mail: [email protected] spedizione in abb. postale art. 2 comma 20/B legge 662/96 filiale CA www.gazzettadelsulcis.it ORGANO D’INFORMAZIONE DELLA PROVINCIA SULCIS-IGLESIENTE Via Nazionale, zona PIP • Carbonia Tel. 0781.64324 - 674922 IL RUMORE DEL NULLA (di fatto) CARBONIA CARTA DEI SERVIZI L’analisi ragionevole del risultato elettorale del 9 e 10 aprile 2006 può essere riassunto in pochissime parole: abbiamo perso tutti. E’ inutile arrampicarsi sugli specchi di un “abbiamo migliorato”, “siamo riusciti ad arginarli”, “possiamo governare” oppure “non sono riusciti a vincere come avevano previsto”. Al primo posto c’è l’ingovernabilità, al secondo la voglia di cambiare sistema di fare politica (non c’entrano le coalizioni), al terzo il chiaro messaggio delle regioni a più alto tasso occupativo ed industriale che ha riposto la fiducia sulla coalizione del CdL. Al di là, quindi, dei risultati definitivi che non potranno essere proclamati prima della verifica di oltre mezzo milione di schede dichiara- te nulle, il Paese ha mostrato piena fiducia sulla democrazia (andati a votare l’83,6%), al punto che già adesso si parla di un ritorno alle urne a novembre prossimo. Dovrà essere questo l’impegno di chi (chiunque esso sarà) dalla conta dei voti verrà fuori con una maggioranza attribuita dalla premialità della legge elettorale, ma che nella sostanza non potrà non prendere atto che gli elettori si sono mostrati divisi esattamente a metà. Saggezza vorrà, quindi, che anche i partiti rifuggano a nuove alchimie pur di far prevalere il proprio peso numerico. E’ l’elettorato che ha chiesto una seconda prova delle urne. L’economia potrà essere recuperata se i numeri daranno ragione ad una delle due coalizioni. E’ anche comprensibile che, sull’onda emozionale dei numeri di deputati e senatori, una coalizione venga tentata di formare il governo del Paese. Certamente, però, avrebbe il fiato corto, si muoverebbe in un ambito infido e poco congegnale alla programmazione; né, infine, potrebbe mai chiedere alle imprese o ai cittadini nuove imposizioni fiscali. Il corpo elettorale non capirebbe questo nuovo capestro.(m.c.) PAG.3 Carbonia Efficienza, trasparenza, economicità dei servizi ed imparzialità. Sono questi i quattro punti cardinali che l’Amministrazione comunale di Carbonia si è data per l’assolvimento dei propri compiti d’istituto. E lo ha fatto sottoscrivendo un “contratto” coi cittadini amministrati i quali, d’ora in avanti, disporranno della “carta dei servizi” da far valere per tempistica ed efficacia, ancorché uguaglianza e imparzialità, quando essi hanno bisogno del rilascio di un’autorizzazione o di un qualsiasi altro documento. PAG.10 IGLESIAS PROGETTO DI QUALITÀ Iglesias PAG.11 CARBONIA VENTICINQUEANNIDIVITA MUSEORISTORANTE“TANIT” TEMPO DI TONNARA Pietro Frongia Mattanza PAG.16 2 Regione Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 ei esigenze delle imprese. In questa logica, in questi giorni.(ApInformazioni) STANZIATI 111 MILIONI DI EURO PER L’ANNO 2006 PER I SERVIZI SOCIALI GESTITI DAI COMUNI SARDI Centoundici milioni di euro per assicurare i servizi sociali di tutti i Comuni dell’Isola nel 2006. Li ha stanziati la Giunta regionale, adottando una delibera proposta dall’Assessore regionale Nerina Dirindin. Rispetto allo scorso anno, la Regione ha aumentato le risorse per le politiche sociali del due per cento, a fronte di un taglio del cinquanta per cento del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali. La delibera riequilibra anche la destinazione dei fondi, adottando criteri che tengono conto non solo della spesa storica (come di fatto avviene dall’inizio degli anni ’90), ma anche delle specifiche necessità delle popolazioni dei singoli Comuni. “Per anni c’è stato un grave squilibrio nella ripartizione delle risorse tra le diverse aree territoriali, ha spiegato l’Assessore Dirindin. La nuova legge sui servizi alla persona, recentemente approvata, ci consente ora di dare avvio ad una nuova fase di programmazione e ad una ripartizione di fondi più equa. Il 2006 sarà dunque un anno di transizione verso la completa attuazione del nuovo modello di welfare, ha concluso l’Assessore, che dal prossimo anno prevederà, sempre sulla base della nuova legge, la de- Nerina Dirindin finizione di nuovi e più puntuali criteri di riparto”. La delibera fissa a 54 euro pro capite la quota minima garantita ai residenti di tutti i Comuni, già innalzata a 50 euro lo scorso anno. Il progressivo aumento delle risorse destinate ai Comuni consentirà in futuro di riequilibrare ulteriormente l’alta variabilità ancora esistente tra le singole Amministrazioni. La delibera inoltre introduce un criterio di salvaguardia per i Comuni più piccoli nei quali è più accentuato il fenomeno dello spopolamento e del disagio territoriale. Consapevole della necessità di una transizione graduale, la Giunta ha adottato nella delibera criteri di riparto che non penalizzano i Comuni benefi- ciati negli anni scorsi da maggiori trasferimenti. L’ottanta per cento dei fondi (pari a 88 milioni 700 mila euro) è stato dunque ripartito tra i Comuni sulla base degli importi trasferiti nel 2005. Il restante 20 per cento (pari a poco più di 22 milioni di euro) è stato invece distribuito sulla base di precisi criteri demografici, riguardanti la popolazione residente, le percentuali di minori, anziani, famiglie numerose e indigenti presenti nel territorio. Per i Comuni di piccole dimensioni (con meno di mille abitanti) è stata destinata una quota di salvaguardia pari a 162 mila euro, in modo che la transizione verso un nuovo sistema di finanziamento non rischi di penalizzarli. I 111 milioni di euro stanziati dalla Giunta regionale non esauriscono lo stanziamento della Regione per i servizi alla persona. Ai Comuni vengono garantite ulteriori risorse che porteranno la spesa per le politiche sociali della Regione Sardegna ad incrementarsi notevolmente rispetto all’anno precedente. Al riparto si aggiungono infatti le risorse che verranno successivamente distribuite per i piani personalizzati di sostegno in favore delle persone con disabilità grave (quasi 29 milioni DOMANDE DI CONTRIBUTI PER INIZIATIVE E PROGETTI SU “SA DIE DE SA SARDIGNA” Saranno incentrate sul tema dell’Autonomia e sulla riscrittura del nuovo Statuto della Sardegna le celebrazioni dell’edizione 2006 di Sa Die de sa Sardigna. Lo ha deciso la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo, Sport, Elisabetta Pilia, che ha deciso di stimolare la riflessione e il dibattito sull’argomento attraverso l’organizzazione di un ciclo di con- ferenze pubbliche. Enti locali, associazioni e i circoli degli emigrati sardi possono realizzare a loro volta altri incontri di approfondimento in altre zone dell’Isola. Le istituzioni scolastiche, come nelle passate edizioni, potranno proporre e realizzare progetti didattici e formativi dedicati all’Autonomia e allo Statuto. A sostegno di queste iniziative l’Assessore Elisabetta Pilia ha destinato risorse stanziate nell’esercizio finanziario 2006. Le domande di richiesta del contributo per la realizzazione dei progetti dovranno essere inviate entro il 10 maggio al Servizio Lingua e Cultura sarda, Editoria e Informazione dell’assessorato della Pubblica Istruzione, in viale Trieste 186, a Cagliari. La modulistica per la presentazione delle domande è scaricabile dal sito della Regione www.regione. sardegna.it. IL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE Il Piano di Tutela delle Acque è uno strumento conoscitivo e programmatico che si pone come obiettivo l’utilizzo sostenibile della risorsa idrica. La Giunta Regionale ha adottato, su proposta dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente, il Piano di Tutela delle Acque (PTA), la cui predisposizione è affidata alla Regione dall’art. 44 del D.L.gs 11 maggio 1999 n. 152. Le finalità generali che il Piano di Tutela delle Acque persegue sono: migliorare e mantenere la qualità dei corpi idrici; raggiungere gli obiettivi di qualità e specifica destinazione al 2008 e 2016; utilizzare la risorsa idrica secondo i principi della sostenibilità ambientale ed effettuare analisi integrate di aspetti qualitativi e quantitativi. Il Piano di Tutela delle Acque, oltre agli interventi volti a garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi, le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico, contiene: i risultati dell’attività conoscitiva; l’individuazione degli obiettivi ambientali e per specifica destinazione; l’elenco dei corpi idrici a specifica destinazione e delle aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento; le misure di tutela qualitative e quantitative tra loro integrate e coordinate per bacino idrografico; l’indicazione della cadenza temporale degli interventi e delle relative priorità; il programma di verifica dell’efficacia degli interventi previsti; gli interventi di bonifica dei corpi idrici. documento, oppor brevi risultati di euro), quelle destinate all’erogazione di provvidenze alla a favore di persone con partidisoccupa colari patologie (stimate com-2002, plessivamente in 36 milioni di euro), le risorse per gli per in-20,6% terventi straordinari e urgenti con (due milioni e mezzo di euro), mani i progetti innovativi e quelli triennio, destinati alla salute mentale, registrato le risorse per l’Assistenza Dooccupazionale miciliare Integrata (8 milioni di euro), quelle proposte con il progetto “Ritornare arisconcasa” (5 milioni) e infine quelle dati relavoro lative all’inclusione sociale luglio (un milione 200 mila euro). 666.000 APERTO TUTTO L’ANNO SALA CONFERENZE CLIMATIZZATA CON 100 POSTI E SALETTE ATTIGUE DOTATE DI ACCESSORI E CONFORT POSSIBILITA’ DI SOGGIORNO E RISTORAZIONE SALE RICEVIMENTI LOCALITA’ SPIAGGIA GRANDE - CALASETTA (CA) - SARDEGNA ITALIA tel. 0781 810188 - 0781.810153 - 0781.810189 - Fax 0781.810148 e-mail: [email protected] - www.hotelstelladelsud.com FERMAMENTE RESPINTA IN GALLURA LA PROPOSTA DEL “PIANO PAESAGGISTICO” La Gallura intende respingere il Piano paesaggistico: nessuna delega alla Regione sullo sviluppo del territorio. La Quarta Commissione permanente ha sentito, in audizione, Sindaci, sindacalisti, ordini professionali. Un coro di no al rapporto gerarchico che la Giunta vuole realizzare violando il principio di equiordinazione. Audizione fiume della Quarta Commissione (urbanistica) sul Piano paesaggistico regionale; ma era prevedibile. La quinta tappa del tour nelle otto Province ha toccato Olbia, capitale del turismo. Grandi interessi legati al territorio si scontrano con una norma che sembra collidere con future prospettive di sviluppo e rischia di mettere in crisi un modello collaudato. Sindaci, Amministratori locali, sindacati, associazioni e ordini professionali hanno manifestato motivo di lagnarsi soprattutto per “eccesso di dirigismo” da parte della Regione, che, nella fase di predisposizione del piano, non ha coinvolto i Comuni nella giusta misura. Alcuni errori, piuttosto evidenti, anche nella cartografia, dimostrano due fatti: primo, chi ha redatto quelle carte non conosceva la realtà; secondo, che qualunque provvedimento discenda da quelle carte è viziato dall’errore iniziale. “Faremo le barricate nelle strade”, ha detto Settimo Nizzi, Sindaco di Olbia, sostenendo che “finora c’è stato un contegno istituzionale”, una tregua che può rompersi, “se non saremo rispettati”. La prospettiva è il referendum, una leva che pone la comunità olbiense alternativa al governo regionale. Irragionevole il fatto che si sia voluto violare un principio costituzionale; ancora di più, che ai Sindaci sia permesso di interessarsi solo del territorio urbano, all’interno di quella che un tempo veniva indicata come “cinta daziaria”. Non permetteremo – ha aggiunto – che nel territorio extraurbano decida la Regione. O si instaura un corretto rapporto di collaborazione, o il gioco si farà duro. Concetto ripetuto dal sindaco di Palau, Sebastiano Piredda. La sala affollata dimostra – ha detto – quanto sia sentito il problema e quanto bruci un trattamento irriguardoso delle autonomie locali, il cui ruolo è predominante perché esse sono a stretto contatto con i cittadini. L’impegno del Presidente Soru e dell’Assessore Sanna per realizzare una Regione orizzontale (niente verticismi, ma solo azioni di governo condivise) non si è realizzato; al contrario, la Regione dà esempio di scarsa considerazione. Sul rispetto dei diritti acquisiti ha chiesto garanzie Quirico Mura, Assessore all’urbanistica del Comune di San Teodoro; diritti che sembrano essere rimessi in discussione, anche quando “il lavoro degli Amministratori aveva avuto il parere di coerenza degli uffici regionali”. La presenza sul territorio della Commissione autorizza a ben sperare, ha affermato Pasquale Ragnedda, Sindaco di Arzachena. Lo ha detto, tuttavia, con una vena di scettici- smo, ricordando che quando l’Assessore Gian Valerio Sanna è stato informato (dallo stesso Ragnedda) del programma di audizioni, e che la partita, a detta del Presidente, non doveva considerarsi chiusa, “sembrava morso dalla tarantola”. Tuttavia i Comuni non rinunceranno alle loro competenze, che appaiono “platealmente violate”. Preoccupazioni di carattere economico ha espresso Dino Salaris, Presidente degli edili dell’Api Sarda: la rigidità delle regole e la mancata concertazione con le forze sociali e imprenditoriali non può che arrecare danno. “Vogliamo – ha aggiunto – che le aperture, se vi saranno, non riguardino solo i grandi gruppi”. tuale fase di programmazione”. Ci spostiamo all’interno, abbandonando le coste. A Monti – ha detto il Sindaco, Giovanni Maria Raspitzu – si danneggia fortemente l’economia agricola. Il tessuto sociale è debole e misure “fuori ordinanza” negato il diritto alla casa della gente che non ha abbastanza risorse. Il riferimento è alla fidejussione richiesta prima dell’avvio dei lavori; se, entro un periodo di tempo prefissato, il proprietario non conclude l’opera, spetta al Comune intervenire, finirla e rifarsi su di lui. Ma il Comune dove trova i soldi. E che sorte toccherà al proprietario che di norma, come avviene nei nostri paesi, va avanti a spizzichi e La Maddalena Per i piccoli non trapela neppure un lumicino di speranza; ma se i piccoli muoiono è come se chiudesse una grande fabbrica con inevitabili ripercussioni sociali. Confuso il futuro, anche per i Comuni che hanno adottato il Puc “con i crismi della regolarità”. Posizione dura espressa anche dai sindacati. Salvo Manca (Cisl), apprezzando l’iniziativa della Commissione, “che sta tentando di riaffermare il ruolo del Consiglio regionale”, ha, tuttavia, messo in guardia dal tentativo di ridurre gli effetti della democrazia partecipata. Necessario lo strumento del Piano paesaggistico, per non lasciare spazio “a scorribande” urbanistiche, tuttavia il Piano e la sovrastante legge urbanistica “hanno dimensione economica e sociale di assoluto rilievo” e diventano “il crocevia dello sviluppo”; cosa che la Regione non sembra avere capito, tant’è che nel comitato tecnico scientifico non c’è posto per un economista o un sociologo. Lo ha ribadito Michele Carrus (Cgil): si è superata l’anarchia della totale assenza di norme, ma “il grido di dolore” degli Enti locali dimostra che la strada seguita dalla Regione non è condivisibile; l’eccesso di dirigismo rischia di far naufragare le prospettive del Piano. La fretta che ha caratterizzato la gestazione – ha detto Angelo Comiti, Sindaco di La Maddalena (“parco giochi” per anni di altri interessi) – non consente di mettere a frutto i contributi che arrivano dal territorio. Lamentarsi oggi va bene, ma occorre fare il mea culpa, ha detto l’architetto Giuliano Mossa, Presidente dell’Ordine; la legge salvacoste è stata votata “senza sufficiente attenzione” e da quella legge derivano “i molti paletti che condizionano l’at- bocconi ogni volta che riesce a racimolare un po’ di danaro? Quando all’edilizia rurale, occorre essere latifondisti. Chi ha un podere modesto, non potrà farlo. “Un mostro giuridico”. Piero Soggiu, Sindaco di Trinità d’Agultu, ha parlato di terremoto politico. Stefano Amadei ha parlato a nome della associazione dei campeggiatori, “categoria a rischio di estinzione”, l’ha definita aggiungendo “un accorato appello” per questa fascia di turismo che, comunque, recita il suo ruolo; mentre Vanni Sanna, Consigliere comunale e Presidente della Commissione attività produttive, ha chiesto lo slittamento dell’approvazione. Non ci sarebbero, a suo dire, né i tempi, né le regole giuridiche. Fra l’altro, la cartografia inadeguata rischia di avviare una serie di ricorsi interminabili, pena la nullità dello strumento di salvaguardia. Auspicabile perciò che la Provincia Gallura faccia quadrato, consapevole della sua identità di terra ad alta vocazione turistica e porti avanti, senza incertezze, un progetto comune. La proposta viene da Giovanni Pileri, Assessore all’Urbanistica di Arzachena, che, con Alessio Pasella, del Movimento antiparco, ha chiuso la lunghissima serie di interventi. Il Presidente della Commissione Pirisi ha ribadito che gli incontri programmati “produrranno effetti”; la Commissione non sarà “esecutrice passiva” di scelte fatte da altri; il potere legislativo è del Consiglio, che eserciterà sino in fondo questa funzione. Sarà sventata qualunque azione, messa in atto da chicchessia, che in maniera “surrettizia o spuria” cerchi di far passare decisioni prese altrove. L’ambiente è una risorsa insostituibile, ma non può essere disgiunta dallo sviluppo economico e sociale. L’uomo, insomma, deve essere protagonista. Elezioni 3 Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 SULCIS IGLESIENTE IN PARLAMENTO S E N AT O Sen. Antonello Cabras Nato a S. Antioco (Ca) il 22 ottobre 1949, ingegnere, docente di Fisica nella scuola secondaria superiore, esercita la professione in forma associata nel campo dell’ingegneria civile ed industriale. Nel corso degli anni a par- Palazzo Madama tire dal 1973 ha diretto e progettato,anche in concorso con altri, importanti opere di edilizia, di urbanizzazione primaria e secondaria, di grandi infrastrutture, studi e piani urbanistici di interesse comunale e territoriale. Sindaco del Comune di S. Antioco dal 1984 al 1987, consigliere e assessore al bilancio della Regione Sardegna dal 1987 al 1991. Presidente della Regione Sardegna dal 1991 al 1994. Presidente del Comitato tecnico Stato-Regione per la privatizzazione delle miniere carbonifere e realizzazione del progetto di gassifi- cazione del Carbone Sulcis, dal 1994 al 2000. Eletto senatore del Collegio n°3 Sulcis Sardegna nel 1996, sottosegretario del commercio estero nei governi Prodi, D’Alema dal 1996 al 1999. Vice presidente del gruppo parlamentare dei senatori DS-Ulivo dal 2000 alla conclusione della XIII legislatura nel corso della quale ha fatto parte della Commissione Bilancio e Programmazione, e Affari Costituzionali. Segretario regionale DS in Sardegna dal 2000 e componente della direzione nazionale dal 1998. CAMERA Montecitorio On. Giorgio Oppi On. Antonello Mereu MEREU Antonio Nato a SANT’ANTIOCO (CAGLIARI) il 22 gennaio 1943 2002, indi UNIONE DEMOCRATICOCRISTIANA E DI CENTRO (CCD-CDU) fino al 22 gennaio 2003, indi UDC (UNIONE DEI DEDiploma di geometra; tecni- MOCRATICI CRISTIANI co Enel E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) fino al 22 dicemEletto con il sistema mag- bre 2005] dal 4 giugno 2001 gioritario nella circoscrizione XXVI (SARDEGNA) Componente degli organi Collegio: 10 - Carbonia parlamentari: Lista collegata: ABOLIZIO- GIUNTA PER IL REGOLANE SCORPORO MENTO dal 19 febbraio Proclamato il 19 maggio 2004 2001 VII COMMISSIONE (CULElezione convalidata il 19 TURA, SCIENZA E ISTRUaprile 2002 ZIONE) dal 29 aprile 2005 VIII COMMISSIONE (AMIscritto al gruppo parlamen- BIENTE, TERRITORIO E tare: UDC UNIONE DEI LAVORI PUBBLICI) dal 20 DEMOCRATICI CRISTIA- giugno 2001 NI E DEI DEMOCRATICI DELEGAZIONE PARLADI CENTRO (CCD-CDU) MENTARE PRESSO L’AS[già CCD-CDU BIANCO- SEMBLEA NATO dal 19 FIORE fino al 13 febbraio settembre 2001 On. Mauro Pili Nato a Carbonia il 16 ottobre 1966, giornalista professionista e Consigliere regionale di Forza Italia, ha ricoperto la carica di Presidente della Giunta regionale, per alcuni mesi, nel 1999 e successivamente dal 2001 al 2003. Leader indiscusso della formazione azzurra in Sardegna, Mauro Pili nel 1999 venne eletto, nella coalizione di centrodestra, con 151 mila voti al ballottaggio con Gian Mario Selis che ottenne 68 mila voti. Al Consiglio regionale arrivò con l’esperienza del doppio mandato consecutivo di Sindaco di Iglesias (eletto la prima volta nel 1993), durante la cui permanenza dette avvio a grandi progetti di recupero e valorizzazione del patrimonio ex minerario, compreso il Polo Universitario di Monteponi che ha appena compiuto 10 anni di vita. Nel 1997 venne confermato nell’incarico di Sindaco di Iglesias, sfiorando l’elezione al primo turno. Lasciò la carica di primo cittadino iglesiente per candidarsi con succes- so al Consiglio regionale Prima di essere rieletto Presidente della Giunta regionale (2001), Silvio Berlusconi lo nominò coordinatore di Forza Italia in Sardegna. Inoltre, nel febbraio 2001 venne eletto a Bruxelles nel Bureau dell’Unione Europea, presso l’ufficio di Presidenza del Comitato delle Regioni. Dal Partito Popolare Europeo ha avuto, inoltre, la delega per entrare a far parte della Commissione Affari Costituzionali unmodonuovo dilettura deiproblemi delterritorio puoianche abbonarti TEL.0781-675289 333-6077645 FAX1782282316 Nato a Iglesias (CA) nel 1940. E’ stato Componente della III Ha conseguito il titolo di stu- - Programmazione economica dio Laurea è attualmente in e sociale-Bilancio-Contabilipensione. tà-Credito-Finanze e tributiE’ stato eletto nella lista n. 2 - Demanio e patrimonio-ParteLibertas UDC in data 12/06/04 cipazioni finanziarie. - 13/06/04, nella circoscrizione Incarichi ricoperti nelle preceProvinciale, collegio di Carbo- denti legislature nia-Iglesias, con 7610 voti. XII: Componente I CommisHa fatto parte del Consiglio sione Autonomia-Ordinamennelle legislature VIII-IX-X- to regionale-Rapporti con lo XII. stato- Riforma dello Stato-Enti Fa parte del Gruppo UDC e locali-Organizzazione regione è Presidente dal 20 luglio nale degli enti locali e del per2004. sonale-Polizia locale e ruraleE’ componente della Giunta Partecipazione popolare. per il Regolamento dal 08 set- Componente III Commissione tembre 2004. Programmazione economica e E’ Componente della VI sociale-Bilancio-ContabilitàCommissione Permanente Credito-Finanze e tributi-De- Industria-Miniere-Cave e manio e patrimonio-Partecitorbiere-Artigianato-Coopera- pazioni finanziarie. zione-Lavoro e occupazione- Componente VII Commissione Turismo-Commercio-Fiere e Sanità-Igiene pubblica-Medimercati-Risorse energetiche- cina sociale-Edilizia ospedaFonti alternative di energia. liera-Servizi sanitari e sociaE’ Componente della VII Com- li-Assistenza-Igiene veterinamissione Permanente - Sani- ria-Personale delle UU.SS.LL tà-Igiene pubblica-Medicina . sociale-EdiliziaAPERTO ospedalieraGiunta regionale: Assessore TUTTO L’ANNO Servizi sanitari e sociali-Assi- Igiene, sanità e assistenza soSALA CONFERENZE CLIMATIZZATA CON 100 POSTI stenza-Igiene veterinaria-Perciale (incarico ricoperto in 2 E SALETTE ATTIGUE DOTATE DI ACCESSORI E CONFORT sonale delle UU.SS.LL. Giunte). SALE RICEVIMENTI POSSIBILITA’ DI SOGGIORNO E RISTORAZIONE Incarichi precedenti ricoperti Presidente del Gruppo Centro LOCALITA’ SPIAGGIA GRANDE - CALASETTA (CA) - SARDEGNA ITALIA nella legislatura Cristiano Democratico. tel. 0781 810188 - 0781.810153 - 0781.810189 - Fax 0781.810148 e-mail: [email protected] - www.hotelstelladelsud.com Un’occasione per tutti di ritrovarsi a tavola in un ambiente di simpatia e ... di gusto. P.zza Sella, 15 Iglesias - Tel. 22492-22546 4 Lavoro Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 Portovesme - Area Industriale MOTIVATA ATTESA DELLE DECISIONI PER TARIFFE ELETTRICHE AGEVOLATE IN AIUTO ALLE SOCIETA’ ENERGIVORE Gianni Podda Entro fine aprile la Direzione Generale per la Concorrenza della Commissione Europea dovrà dare la risposta in ordine all’autorizzazione dell’applicazione di quanto contenuto nella deliberazione 13 ottobre 2005 che l’Autorità per l’Energia in Italia ha adottato per venire incontro alle società energivore operanti in Sardegna, con particolare riferimento al Sulcis. Tale è stato l’impegno assunto dalla Commissione allorché aveva richiesto al Ministero delle Attività Produttive ulteriori deduzioni che giustificassero tali agevolazioni “non come aiuto di Stato”. Il provvedimento, che avrà decorrenza, comunque, dal 1° gennaio 2005, è destinato “alle forniture di energia elettrica per le produzioni e lavorazioni di alluminio, piombo, argento, zinco, cloro soda, con riferimento ai prezzi praticati per forniture analoghe sui mercati europei nei limiti degli impianti esistenti alla data di entrata in vigore del medesimo decreto e situati nel territorio della Regione Sardegna”. E’ stato altresì stabilito che tale L’articolo 11, comma 12, del decreto legge n° 35/2005 prevede che le condizioni tariffarie di cui al decreto del Ministro dell’Industria, commercio e Artigianato siano estese, con provvedimento dell’Autorità, alle forniture di energia elettrica destinata alle produzioni e lavorazioni di alluminio, piombo, argento e zinco e al clorosoda, con riferimento ai prezzi praticati per le forniture analoghe sui mercati europei nei limiti degli impianti esistenti, alla data d’entrata in vigore del medesimo decreto, situati nel territorio della Regione Sardegna e caratterizzati da alimen- tazione in alta tensione. Il medesimo articolo 11, comma 12, del decreto legge n° 35/2005 prevede altresì che le condizioni tariffarie di cui al precedente alinea vengano riconosciute a fronte della definizione di un protocollo d’intesa contenente impegni per il lungo periodo sottoscritto dalle parti con l’Amministrazione della Regione Sardegna ed i Ministeri interessati. Lo schema di protocollo d’intesa sottoscritto prevede, al punto 1.5 la notifica alla Commissione Europea, a cura del Ministero delle Attività Produttive col supporto del Dipartimento per le Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri…..e dello schema di delibera predisposto dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas sulle tariffe da riconoscere nel periodo transitorio, a sostegno della competitività dei settori industriali interessati. L’articolo 11, comma 13 del medesimo decreto, prevede che le condizioni tariffarie di ai commi precedenti si applichino a decorrere dal 1° gennaio 2005 e vengano aggiornate dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas che incrementa su base annuale i valori nominali delle tariffe del 4%. agevolazione coprirà un lasso di tempo determinato, fino al 31 dicembre 2010, entro la cui data i soggetti beneficiari delle tariffe elettriche agevolate, dovranno aver trovato definitiva soluzione strutturale, tale da garantirsi l’approvvigionamento elettrico in maniera autonoma ed economica. L’applicazione delle richiamate tariffe elettriche agevolate è fondamentale perché le multinazionali (Alcoa, Comalco, Glencore) continuino ad operare nel Sulcis. Né il loro ragionamento può essere biasimato in quanto in Italia il costo energetico è almeno il doppio di quello praticato negli altri Paesi comunitari. Ora, comunque, con quanto riconosciuto dall’apposito decreto, trasformato in legge e recepito dall’Autorità per l’Energia Elettrica in Italia, anche le multinazionali operanti nei settori alluminio, ossido, piombo, zinco, argen- to, cloro soda hanno deciso di darsi una autonoma definizione al problema energetico, partecipando con altri partners alla gestione delle miniera carbonifera del Sulcis e alla costruzione e gestione di una nuova centrale da far funzionare col carbone estratto e quindi utilizzare la corrente a costi decisamente inferiori rispetto a quelli attualmente praticato dal mercato, gestito in maniera pressoché monopolistico dall’Enel. ULTERIORE FASE DI SVILUPPO Due sono i momenti che si collegano direttamente alla concessione temporanea delle tariffe elettriche agevolate a favore delle industrie di base operanti in Portovesme. La prima riguarda la definizione del progetto integrato miniera-centrale che ha visto finora interessati primari gruppi multinazionali che intendono sfruttare la miniera carbonifera del Sulcis per alimentare col carbone estratto una nuova centrale, con scrupolosa osservanza della normativa ambientale. Intorno a questo progetto, peraltro assai complesso e con tecnologie nuove, la regia è mantenuta dalla Regione Sardegna, titolare delle concessioni carbonifere e della società Carbosulcis, rimasta finora come unico soggetto capace di tenere in manutenzione l’intricato reticolo di gallerie ricche di carbone che attende solo d’essere estratto. Dalla definizione del progetto integrato miniera-centrale, dipenderà inoltre l’avvio dei massicci investimenti di ricon- versione e potenziamento produttivo nelle unità industriali di Portovesme e che le multinazionali hanno già annunciato e sottoscritto. Si calcola che tra Alcoa, Eurallumina e Portovesme srl, a parte la partecipazione al progetto miniera-carbone, dovrebbero essere investiti oltre 360 milioni di euro. Non si tratta, com’è facile supporre, di un momento di poco conto per l’economia dell’intera Isola. La prosecuzione dell’attività da parte dei colossi metallurgici sulcitani, peraltro unici in Italia, potrà significare la garanzia di almeno 6.000 buste paga per altri quindi-venti anni. Se poi a questo discorso si collegherà il beneficio che sarà in grado di provocare lo sfruttamento carbonifero e la successiva trasformazione in energia elettrica a basso costo, si ha motivo di pensare che la Sardegna potrebbe finalmente venirsi a trovare in un nuovo momento di sviluppo, grazie appunto alla disponibilità di energia a costi più contenuti rispetto al resto della Penisola. PARTE IL BANDO PER LO SVILUPPO LOCALE Portovesme - Porto Industriale E’ stato approvato, dalla Giunta regionale, il nuovo percorso di programmazione territoriale integrata e il piano finanziario dello sviluppo locale in Sardegna. Si tratta dell’impegno più ingente della Regione nel campo dello sviluppo locale al quale vengono destinati 700 milioni di euro. La Regione ha già iniziato ad inviare ai soggetti del parternariato, ai Presidenti delle Province, ai rappresentanti degli imprenditori e dei lavoratori dipendenti e ai rappresentanti dei Comuni, tutti i materiali che costituiranno l’oggetto del vero e proprio bando. Sono gli ultimi passaggi per consentire una procedura semplificata e diretta nell’attuazione delle politiche di sviluppo locale. Il Presidente della Regione ha illustrato i contenuti e le procedure del bando. Innanzitutto il senso politico e l’ispirazione: “Sono risorse, 700 milioni di euro ai quali se ne potrebbero aggiungere delle altre, destinate alle aziende e agli operatori privati, senza intermediazioni. E non potrà succedere, ha detto Renato Soru, che queste risorse vengano utilizzate in opere pubbliche”. Il modello al quale la Regione si è ispirata, e al quale chiede già nella delibera approvata, che i territori dell’Isola si ispirino, è quello a cui nelle settimane e nei mesi scorsi hanno lavorato alcune decine di Comuni, nelle aree del Supramonte, della Barbagia, del Gennargentu, del Mandrolisai, e della parte interna dell’Ogliastra. Aggregazioni costituite sulla base dei confini geografico-storici delle diverse aree, che presentano progetti di sviluppo locale coerenti con un progetto regionale: un marchio per ogni area, le eccellenze di ciascun territorio, i beni naturalistici, culturali, enogastronomici, portati a sintesi dall’elaborazione fatta nei territori nel corso degli anni e recentemente ripresa e integrata dai Laboratori territoriali. La Regione si mette a disposizione per dare coerenza ai singoli progetti delle aree territoriali, per individuare itinerari trasversali fra territori diver- si, per promuovere fuori dalla Sardegna l’insieme del territorio regionale e dei singoli territori. E sempre la Regione presenta e gestisce un progetto di comunicazione, favorirà l’apertura di negozi e punti vendita nelle grandi città italiane ed europee, e l’apertura di un sistema di punti vendita in franchising, gestiti da emigrati per la vendita di prodotti artigianali, alimentari, pacchetti turistici. Ancora per impulso della Regione, sarà attivato un servizio di vendita via internet e costituito un tavolo per la preparazione di modelli architettonici eccezionali, per esempio degli alberghi rurali e della rete di “Domos amigas”. Il Consorzio degli operatori privati sarà interlocutore diretto dell’amministrazione regionale, che attraverso i contratti di investimento negozierà direttamente con loro l’erogazione delle risorse ai singoli imprenditori, che abbiano progetti coerenti con l’impostazione dei territori e della Regione. Lavoro Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 PRENDE CORPO IL DISTRETTO TECNOLOGICO NEL TERRITORIO DEL SULCIS IGLESIENTE Centro ricerche Sotacarbo Quello svolto a Carbonia a fine marzo, è stato il secondo atto della presentazione dell’idea del Distretto Tecnologico del Sulcis Iglesiente. La prima giornata s’era svolta a Monteponi di Iglesias ed in entrambi i casi a promuovere l’iniziativa sono stati Promea e Consorzio 21. Nel corso della giornata di Carbonia è stata presentata l’idea del Distretto, le competenze tecnicoscientifiche e le apparecchiature del Distretto e le esigenze delle Imprese e del territorio. La giornata è cominciata con una visita guidata al Sito Minerario di Serbariu che, insieme al Polo di Scientifico di Monteponi, sarà il centro del Distretto Tecnologico. La giornata di studi è stata introdotta dal Sindaco del Comune di Carbonia, Salvatore Cherchi e da Adolfo Lai, delegato per la ricerca dell’Università di Cagliari, che hanno descritto l’importanza della collaborazione fra imprese, enti locali, università ed istituti di ricerca e la necessità che le amministrazioni pubbliche investano ingenti risorse nel settore della ricerca sulle trasformazioni dei modelli di sviluppo. L’idea del Distretto Tecnologico è stata presentata da Franco Meloni, Presidente Promea, Giuliano Murgia, Presidente del Consorzio 21, Mario Porcu, Presidente della Sotacarbo e da Giorgio Piccaluga, Presidente A.U.S.I. È stata messa in evidenza la collocazione strategica del Distretto, inserito nel territorio del SulcisIglesiente, in ragione della sua lunga tradizione in termini di storia, cultura, tradizioni e studi sul tipo di tecnologie su cui il Distretto compirà ulteriori analisi. Nel Sulcis Iglesiente è possibile coniugare le tematiche sull’energia, scienze dei materiali, risorse minerarie e tutela dell’ambiente. Il Distretto Tecnologico sarà il risultato di un processo e di una serie di azioni messe in campo da soggetti diversi che si muovono per ottenere ricadute, per il territorio, in termini occupazionali, di sviluppo tecnologico ed imprenditoriale. Un’importante componente di questo discorso è il Parco Tecnologico che si propone di agevolare la creazione di nuove imprese e di accompagnarle sulle nuove strade aperte dall’innovazione tecnologica. Una delle protagoniste del Distretto Tecnologico è la Sotacarbo, società di capitale con finalità di interesse pubblico, costituita in attuazione della legge nazionale 351/85 da ENI, ENEL, ENEA, oggi partecipata da ENEA e Regione Sardegna. La sua attività principale è legata allo sviluppo di nuove tecnologie avanzate e pulite di impiego del carbone. La Sotacarbo opera nell’area dell’ex miniera di Serbariu e il suo avanzato centro di ricerca, che annove- ra 20 ricercatori, sarà pronto per la fine di giugno. In particolare il progetto CO.HY.GEN, finanziato dal Miur, che prevede la creazione di una piattaforma pilota per la produzione di idrogeno dal gas di sintesi del carbone, è stato presentato, nei primi giorni d’aprile, a Nuova Dheli, come progetto di eccellenza. Il progetto di ricerca e sviluppo tecnologie per la produzione di idrogeno da syngas di carbone, ad emissioni quasi zero, a Carbonia è stato presentato da Carlo Amorino, responsabile dell’area tecnica della Sotacarbo. Italo Ferino, dell’Università di Cagliari, ha portato le sue osservazioni sullo sviluppo dei catalizzatori Salvatore Cherchi per le applicazioni in campo energetico, alla ricerca di soluzioni che consentano la produzione di basse temperature e abbattano le sostanze inquinanti. Roberto Orrù, del Dipartimento di Ingegneria Chimica dell’Università di Cagliari, ha parlato delle tecnologie per le sintesi di materiali innovativi, descrivendo le tre tecnologie utilizzate dal suo dipartimento. Dipartimento che ha messo a disposizioni il suo centro di Carbonia - Presentazione Distretto Energetico ricerca e i suoi impianti per tutte le imprese del Distretto Tecnologico. Alberto Marini, geologo dell’Università di Cagliari, ha presentato lo sviluppo del telerilevamento per il monitoraggio del territorio, che consente di ottenere un numero elevatissimo di immagini satellitari a qualunque ora del giorno e della notte. Gaetano Ranieri, del Dipartimento DIGITA, dell’Università di Cagliari, ha illustrato le applicazioni della geofisica per il monitoraggio, gestione, diagnostica e controllo del territorio: la geofisica può rilevare le aree del suolo inquinate ed essere applicata all’archeologia . Giorgio Pisanu, del Consorzio 21, ha presentato il bando POR, Misura 3.13, su ricerca e innovazione, per l’incentivazione diretta delle imprese. Nel pomeriggio sono seguiti gli altri interventi programmati: Rosa Cidu, dell’Università di Cagliari, ha parlato della tecnica ICP-MS nella caratterizzazione dei microinquinanti inorganici. Alessandra Satta, dello Slacs-Infm, ha illustrato i modelli teorici per l’interazione acqua-roccia. Mara Mangia, del Consorzio 21, ha illustrato la marcatura CE, applicazioni nel settore lapideo. Ulrico Sanna, dell’Università di Cagliari, ha parlato di archeometrie, lo studio del passato per le prospettive future. Paolo Randaccio ha illustrato le tecniche di analisi e la radioattività dei materiali da costruzione. Paola Deplano, dell’Università di Cagliari, ha parlato dei rifiuti da materiale di scarto a risorse per uno sviluppo sostenibile. Luigi Massidda, dell’Università di Cagliari ha descritto i materiali di restauro e della conservazione e di Carbonia ed Iglesias rispettivamente, come città di fondazione e storica. Opere di edilizia industriale e civile Movimento terra e scavi Produzione calcestruzzo preconfezionato Produzione e vendita materiali inerti di varie pezzature Trasporti rifiuti CAT. 4 e 5 Sede Legale: Sede Amministrativa: tel. : telefax : sito web : Iglesias via Tavolara 1 Iglesias zona industriale “Sa Stoia” 0781 21186 - 21150 0781 21191 www.fratellilocci.it 5 6 La radiografia sull’Inps del Sulcis Iglesiente, presentata a fine marzo dal Direttore della subsede provinciale Giuseppe Puliatti, è servita, finalmente, a portare a conoscenza del grande pubblico, mediante gli organi d’informazione, la realtà previdenziale del territorio in argomento. Si è trattato di un vero e proprio squarcio su un mondo conosciuto da pochi e sul quale, il più delle volte, le polemiche e la carenza d’organici hanno dipinto l’Inps a tinte non certamente rosa. Oggi, forse, la situazione del maggiore ente previdenziale nel territorio Sud Occidentale va migliorando, grazie allo svecchiamento degli operatori e all’introduzione di sistemi, sempre più sofisticati e consoni ai compiti d’istituto, dell’informatizzazione. A ciò indotti anche dalla recente novità della ripartizione provinciale, cui l’Inps ha prontamente manifestato di volersi adeguare mediante l’istituzione delle nuove sedi provinciali, compresa quella del Sulcis Iglesiente. Su questo punto, sia il Direttore della sede iglesiente Giuseppe Puliatti che quello della sede cagliaritana Francesco Severino, hanno annunciato la costituzione, anche nel Sulcis Iglesiente, del Comitato Provinciale che sarà formato da delegati delle Speciale Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 SERVIZI INPS DA MIGLIORARE CON ORGANICI SUFFICIENTI E ASSISTENZA AGLI UTENTI Massimo Carta categorie (per lo più sindacalisti e associazioni di categoria) più rappresentative presenti nel territorio. Peraltro, c’è da dire che l’Inps Iglesias - Direzione INPS sta per aprire la nuova sede di Carbonia, considerata tra le più funzionali dell’Isola ed in grado di assolvere anche ai compiti che finora erano rimasti esclusi per mancanza di spazi. Tutto ciò, secondo i dirigenti provinciali dell’istituto in questione, dovrebbe servire a migliorare la tempistica nel- l’espletamento delle pratiche e che finora non è stata sempre al meglio per venire incontro alle attese degli utenti. Ora su questo c’è da dire che, valutato che l’Inps tratta 585 prodotti (non solo pensioni, quindi !), i tempi potranno (e dovranno) migliorare ulteriormente, ci sarà comunque da potenziare l’ufficio di rapporto col pubblico, adeguandovi sufficienti operatori per assistere coloro, molto spesso anziani e fuori sede, che non fossero autosufficienti nella compilazione della modulistica richiesta. “La produzione dell’agenzia di Carbonia, è stato precisato dall’Inps, prevede una gamma non indifferente di lavorazioni. Oltre a quelle istituzionalmente previste, che attengono ai prodotti canonici previsti per gli ex Centri Operativi, si definiranno presso l’Agenzia quasi tutte le attività inerenti il prodotto “malattia e maternità” compresi i congedi ex legge 104. Ancora si definiranno le pensioni di invalidità civile sia quelle di competenza territoriale di Carbonia sia quelle di competenza dell’Agenzia di Produzione di Giba. Di tutto rilievo anche l’attività operativa e consulenziale (di alto profilo) relativa alle aziende con dipendenti e lavoratori autonomi”. La stessa Inps ha ammesso che “a nessuno può sfuggire che l’attività dell’Agenzia di Carbonia è da ritenersi abbastanza complessa sia sotto il profilo numerico che sotto l’aspetto qualitativo. Attualmente l’Agenzia di Carbonia lamenta una sensibile carenza d’organico: nel giro di sei mesi ha registrato la perdita di cinque unità: la sesta verrà persa a novembre 2006 per raggiunto limiti di pensionamento”. PROSPETTIVA INPS NEL SULCIS Allo stato delle cose la realtà Inps nel Sulcis Iglesiente si avvale di 62 operatori, alcuni dei quali non residenti in zona. L’organizzazione logistica è ripartita: Direzione subprovinciale (Iglesias), Agenzia (Carbonia), Agenzia (Giba), Punto Cliente (Carloforte e Fluminimaggiore). Solo la Direzione di Iglesias garantisce al proprio bacino d’utenza l’intera gamma dei Prodotti/servizi relativi ai tre processi primari. Le altre strutture (Carbonia e Giba) offrono la gamma dei servizi relativi al Processo Conto assicurato-pensionato e al Processo Prestazioni a sostegno del reddito, oltre l’attività di iscrizione, variazione e cancellazione dei lavoratori autonomi. Stante questa situazione, e valutato che sono 62 gli operatori impegnati complessivamente nell’Inps Sulcis Iglesiente, resta ancora da evidenziare che nella struttura di Iglesias operano 46 unità, in quella di Carbonia 11 e in quella di Giba 5. E’ di tutta evidenza, al di là dei toni autocelebrativi della qualità del servizio esternati dal Presidente del Comitato provinciale di Cagliari Sergio Concas e, assai più contenuto, del Direttore Giuseppe Puliatti, la situazione di sbilanciamento che esiste nel territorio, tenuto conto che su Carbonia fa capo oltre il 70% della popolazione del territorio. Và inoltre detto che molte prestazioni non sono mai state decentrate sulla sede di Carbonia, giusto per non ridimensionare la sede madre iglesiente. PRIVATIZZAZIONE Da tempo si parla dell’ipotesi di privatizzazione dell’istituto previdenziale Inps. Un’ipotesi realistica e di grande risvolto sociale se si tien conto della condizione finanziaria in cui l’istituto versa e dell’assurda situazione in cui ha tenuto per Giuseppe Puliatti lungo tempo il suo patrimonio immobiliare. Nel piccolo, ma la situazione è enormemente più grave altrove, a Carbonia l’Inps possedeva (e possiede tramite la sua immobiliare) il vasto e centralissimo palazzo che fa angolo tra via Nuoro e via Gramsci. Dai fitti ricavava neppure la metà di quanto l’istituto andava a pagare per la sede affittata in via Lubiana. Vedasi il costo della sede di Iglesias. Tale pesantezza (finanziaria) gestionale và a discapito dell’utenza, perché l’istituto non può potenziare gli organici e pertanto non può rispondere al meglio ai suoi compiti d’istituto che restano, malgrado le innovazioni, ancora lontani dagli standard di qualità. Il fatto che la sede Inps del Sulcis Iglesiente sia la seconda, per produzione, in Sardegna (su cinque complessive), non c’è da menar vanto, se le altre sedi sono peggiori. Quando si tiene una sede come Carbonia con 11 operatori, e con persi per trasferimenti o pensionamenti, non si può parlare di efficienza e qualità. Né si potrà continuare a parlare del futuro, quando il presente è assai precario. Ecco perché la privatizzazione, ancora all’orizzonte, appare la soluzione ottimale, sia pure ostacolata dai sindacati perché capillarmente presenti in ogni Comitato provinciale d’Italia. QUALITA’ DEL SERVIZIO Atteso che l’Inps sia deputato ad erogare servizi legati alla previdenza, e fino a quando la gestione non verrà privatizzata, và tenuto in debita considerazione che il suo massimo impegno era e resta la qualità del servizio. Non si può pensare che le somme erogate siano di proprietà dell’istituto, perché esse fanno parte del monte versamenti previdenziali dei lavoratori e delle imprese. Quindi, non può essere menato vanto del monte erogazioni o del numero delle pensioni; semmai potrà, si spera in un prossimo futuro, essere studiato il sistema migliore per accelerare le snervanti attese, le code agli sportelli, i solleciti patronali, l’avvio delle pratiche pensionistiche (vecchiaia, reversibilità o invalidità), la pronta erogazione degli assegni di cassa integrazione o altre competenze. Ma, come già evidenziato, un sistema previdenziale che preveda 585 prodotti affidati all’Inps non potrà mai fregiarsi di “qualità”, se non verrà tenuto conto dell’assistenza verso gli utenti che il più delle volte devono invocarsi alla cortesia di altri utenti per farsi compilare la complicata modulistica che tiene conto solo degli interessi interni che dell’interesse (e del tempo) degli iscritti. Se finora il carrozzone Inps del Sulcis Iglesiente ha fatto acqua, non potrà migliorare la sua qualità di servizi con la nuova sede di Carbonia. E’ il concetto organizzativo e di trasparenza che potrà dare una mano a migliorarsi, sempre che gli organici siano equamente distribuiti tra i vari uffici e non si pensi che lasciando indietro uno di questi, gli altri possano vantarsi dei risultati conseguiti. Lavoro L’iniziativa presa dal Sindaco di Carbonia Salvatore Cherchi, in ordine alla richiesta di cancellazione del territorio comunale dal decreto che riconosceva parte del Sulcis “zona ad alto rischio di crisi ambientale” merita la massima attenzione anche da parte degli altri Sindaci di Portoscuso, S.Antioco, S.Giovanni Suergiu e Gonnesa i cui territori sono ancora considerati altamente inquinati e pertanto “sotto osservazione”. E’ ormai noto che l’adozione di misure atte a garantire maggiore attenzione verso i problemi ambientali e un più serrato controllo da parte delle autorità preposte a tale compito, abbiano prodotto benefici che quindici anni fa, al momento dell’emanazione del decreto di “zona a rischio ambientale” era quasi insperabile raggiungere. Di tale impegno và dato atto prima di tutto alle direzioni aziendali che hanno fatto dell’ambiente e della sicurezza in fabbrica il primo obiettivo, ancor prima delle stesse produzioni. L’impegno mantenuto nel tempo ha consentito di ridurre per almeno quattro-quinti le conseguenze inquinanti, ma soprattutto di tenere sotto stretta sorveglianza le potenziali fonti di attentato all’ambiente dentro e fuori degli stabilimenti. Con le aziende hanno strettamente collaborato gli stessi lavoratori che, così agendo, hanno posto un presidio di prevenzione anche sulla propria salute. Và riconosciuto, a tale riguardo, l’impegno delle multinazionali che hanno sovvertito la logica delle precedenti proprietà degli stabilimenti a Partecipazione Statale, ponendo in primo piano l’ambiente. Addirittura ancora oggi sono in corso lavori di incapsulamento di vecchie discariche e bonifiche di rocce contaminate per tanti anni da agenti inquinanti dispersi nel- Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 OCCORRE CANCELLARE IL MARCHIO DI “ZONA A RISCHIO AMBIENTALE” 7 Sergio Rombi Portovesme l’aria e che, ricadendo al suolo, hanno finito per rendere pericoloso l’ambiente, le colture e gli stessi allevamenti zootecnici. Proprio partendo da queste considerazioni e per cancellare le condizioni restrittive imposte per alcune colture dal decreto, il Sindaco Salvatore Cherchi ha chiesto che il territorio del Comune di Carbonia venga riabilitato sotto l’aspetto ambientale. Analogo discorso dovrebbero fare gli altri Comuni, tanto più interessati a cancellare dal loro DNA paesaggistico il batterio di “zona a rischio ambientale”, soprattutto laddove esistono splendide spiagge e suggestivo mare che ogni anno attrae decine di migliaia di turisti. PIANO ANTINCENDI 2006 La Giunta regionale ha approvato il documento che detta le disposizioni per la previsione, la prevenzione e la lotta attiva contro gli incendi boschivi per l’annualità 2006. Le disposizioni, oltre a disciplinare l’uso del fuoco, indicano i comportamenti da evitare perchè possono determinare l’innesco di incendi. Al documento verrà data un’ampia diffusione: sarà inviato a tutte le famiglie, distribuito presso comuni, scuole, porti, aeroporti, associazioni di categoria, strutture turistico-ricettive e affisso sotto forma di manifesto. La Regione ricorda che il periodo di maggior rischio di incendio boschivo è quello compreso tra il primo giugno e il quindici ottobre. Nel caso si avvisti un incendio occorre segnalarlo tempestivamente telefonando al numero verde 1515 del Corpo forestale e di vigilanza ambientale (CFVA), al 115 dei Vigili del Fuoco, al 113 della Polizia o al 112 dei Carabinieri. tel. 0781.260047-59 fax 0781.260058 SITO PER LAVORATORI PRECARI La CGIL del Sulcis Iglesiente ha attivato una pagina elettronica dedicata ai lavoratori precari del territorio. La pagina è curata dalla sezione del Nidil di Carbonia. Il Nidil si occupa di rappresentare e tutelare i lavoratori precari e in genere tutti coloro che hanno un contratto di lavo- ro previsto dalla legge Biagi-Maroni. Chiunque fosse interessato potrà trovare informazioni all’indirizzo http://nidil.blog.tiscali.it ACCORDO TRA REGIONE E CNR PER PROGRAMMI DI RICERCA Il Presidente della Regione Renato Soru e quello del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) Fabio Pistella hanno firmato un protocollo d’intesa della durata di tre anni per l’attuazione di programmi di ricerca e di sviluppo finalizzati ai bisogni della Sardegna. “Per la Sardegna, ha detto il presidente Soru, ci aspettiamo uno sviluppo equilibrato nei settori tradizionali: turismo, artigianato e industria. Ma soprattutto cerchiamo di costruire il “nuovo” per il futuro dell’industria. E questo non può che essere legato allo sviluppo e alla ricerca”. “Non è importante soltanto fare cose nuove, ha proseguito, ma far esplodere e far leva su nuove conoscenze. Per questo in Sardegna stiamo investendo fortemente in ricerca”. Una ricerca che, come ha ribadito anche il presidente del CNR Pistella, “deve trasformarsi in competitività del sistema produttivo” per poter dire realmente di “creare valore”. “In questo senso, ha detto ancora Pistella, è importante il dialogo con le Regioni e non scegliere di investire su tutto indiscriminatamente. In questa nostra collaborazione con la Sardegna abbiamo scelto i temi della biomedicina, dell’energia e dell’Information technology perché riteniamo che qui abbiano maggiore probabilità di successo”. Infatti, tra le innovazioni che potrebbero essere realizzate in Sardegna con la firma di questo accordo vi è quella della possibilità di estrazione del cosiddetto “metano artificiale”, che nasce dalla gassificazione del carbone. Le sperimentazioni avanzate del CNR, in questo campo, hanno coinvolto finora gli Stati Uniti e il Sudafrica, mentre ora potrebbero riguardare la Sardegna attraverso la Sotacarbo. Un altro obiettivo possibile è quello di portare in Sardegna l’Istituto Europeo per la Medicina Innovativa e la costituzione di un’agenzia nazionale (“si tratterebbe di un risultato Renato Soru molto importante”, ha detto il presidente Soru), con sede nell’Isola, che si occupi di effettuare dei test clinici sui nuovi farmaci. Infine, per quanto riguarda il settore dell’informatica e delle telecomunicazioni, si è accennato a due nuove sfide, in cui la Sardegna si porrebbe all’avanguardia in campo nazionale: i motori di ricerca semantici per il web e la visualizzazione tridimensionale del territorio. “Quello che abbiamo firmato non è solo un protocollo di intesa per il futuro, ha concluso il Presidente Soru, ma un accordo col quale stiamo cercando di sistematizzare ciò che già esiste”. CARBONIA FINANZIAMENTI DE MINIMIS Il Consiglio comunale di Carbonia ha approvato lo schema per il finanziamento di piccole iniziativa, mediante il sistema “de minimis”. La somma erogabile non supererà i 50.000 euro. I fondi a disposizione sono 420.613 euro. Le imprese devo- no garantire nuovi investimenti e nuova occupazione. L’intervento ha la finalità di incrementare l’attività imprenditoriale locale. 5 PER MILLE AL COMUNE PER I PROGETTI SOCIALI L’Amministrazione Comunale di Carbonia ha rivolto un appello alla popolazione affinché, nella prossima dichiarazione dei redditi, devolva il 5 per mille al Comune, secondo quanto previsto dalla Legge 266/2005 (finanziaria 2006). Con i fondi raccolti l’Amministrazione, in base ad una recente delibera della Giunta, che ha accolto i suggerimenti del Consiglio comunale e della Commissione per le Politiche Sociali, finanzierà alcune importanti attività sociali. In particolare si prevede di utilizzare i fondi per progetti riguardanti l’integrazione delle persone diversamente abili e gli aiuti alle donne sole, in difficoltà, con o senza figli a carico. Il 5 per mille devoluto al Comune servirà , dunque, per alleviare il disagio sociale e per permettere a tante persone diversamente abili una maggiore e migliore integrazione nella società, con azioni di formazione ed aggregazione. “In un momento in cui diventano sempre più pesanti i tagli nei trasferimenti economici da Stato e Regioni verso i Comuni, è stato precisato, la devoluzione del 5 per mille rappresenta una risposta importante per le esigenze dei cittadini, che hanno sempre più necessità di un intervento diretto dell’Amministrazione”. Il versamento del 5 per mille è determinato sulla base degli incassi in conto competenza relativi all’Irpef, non è alternativo a quello relativo al versamento dell’8 per mille, che continuerà ad essere dichiarato, e non è neppure un’imposta in più, poiché è semplicemente una quota, di quanto il contribuente deve comunque versare all’Erario, che viene devoluta a favore di attività sociali appartenenti all’area no-profit. Per scegliere di devolvere il 5 per mille al Comune di Carbonia è sufficiente apporre la propria firma nel riquadro “Attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente”, presente nella dichiarazione dei redditi del 2005 (modello CUD, modello 730, modello Unico). “L’Amministrazione, è stato altresì precisato, ringrazia tutti coloro che vorranno affiancare il Comune nella realizzazione dell’iniziativa”. 8 Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 Il Comune di Iglesias dice sì allo schema di convenzione sulla rete del gas. Il parere favorevole è stato espresso dal Consiglio comunale al termine della relazione svolta dall’Assessore ai Lavori Pubblici Virginio Curreli che ha illustrato i punti salienti del progetto. Dopo che la Regione ha ridisegnato i termini del bando, prevedendo di assegnare le risorse non più ai singoli comuni ma a bacini d’ambito sovraccomunali, è stato necessario adeguare il vecchio progetto lasciato dall’Amministrazione precedente adeguandolo alle nuove norme stabilite di recente. Iglesias è stata inserita dalla Regione nel bacino numero 30 che comprende anche Gonnesa e Portoscuso. “Perchè il bacino si costituisca occorre scegliere una forma associativa che può essere il consorzio, l’unione di Comuni o la convenzione” ha spiegato l’Assessore Curreli. “Noi abbiamo scelto la terza opzione, articolandola su cinque punti: la costituzione del bacino tra i tre Comuni, che ha come fine la partecipazione al bando regionale per la creazione di una rete del gas sovraccomunale la cui durata è fissata in venti anni (rinnovabili). I fondi arriveranno in proporzione ai contributi erogati dalla Regione. Infine il coordinamento spetterà al comitato dei Sindaci”. Il finanziamento previsto è pari a quindici milioni di euro, dei quali una decina destinati ad Iglesias mentre Gonnesa e Portoscuso si divideranno equamente i restanti cinque. Dopo che lo schema di convenzione sarà approvato da tutti e tre i Comuni, Iglesias, come ente capofila, raccoglierà gli atti e li invierà a Cagliari. I tempi per l’approvazione sono stati volutamente accelerati per consentire al trentesimo bacino di presentare immediatamente la richiesta e far parte così del primo gruppo di Comuni che otterrà il finanziamento. “La Regione sta costruendo il metanodotto che parte dall’Algeria e avrà come approdo il golfo di Palmas”, ha aggiunto il sindaco Pierluigi Carta. “Quando i tubi che trasportano il gas arriveranno in Sarde- Politica PER LA RETE DEL GAS A IGLESIAS COMUNE APPROVA LA CONVENZIONE Roberto Cherchi gna, noi dovremo avere la rete già pronta per poter utilizzare subito e al meglio la risorsa energetica, che rivoluzionerà la vita delle nostre famiglie”. In effetti il metanodotto, ideato dalla Giunta regionale guidata da Mauro Pili e ripescato da quella di Renato Soru, porterà direttamente nelle case il gas attraverso la costruzione della rete urbana di condutture. “Sarà una risorsa importante per tutti a cominciare dai Comuni minori” ha detto Carta. “Questo significherà che la città verrà investita da una serie di interventi inerenti la struttura viaria: ma i disagi saranno compensati largamente dal ritorno economico che il gas di città comporterà per tutti”. Il proposito della Giunta è quello di far coincidere questi interventi con quelli relativi al progetto sulla qualità urbana, per il quale, qualora il Comune ottenesse i finanziamenti regionali, dovrebbero essere disponibili circa 11 milioni di euro. Un viaggio e due servizi, insomma, per intervenire in maniera capillare e innovativa sul sistema delle infrastrutture urbane. LA GIUNTA REGIONALE HA RIPARTITO I FONDI ATTRIBUITI ALL’ISOLA DAL CIPE Il finanziamento complessivo di 288 milioni di euro, assegnato dal Cipe alla Sardegna riguarda i settori: viabilità (10 milioni di euro), mobilità (45 milioni di euro), difesa del suolo (10 milioni), sviluppo locale (25 milioni di euro), ambiente (27 milioni), beni culturali (24 milioni), istruzione (50 milioni). Per la viabilità sono stati stanziati 10 milioni di euro per la trasversale sarda che collega Oristano e Tortolì e per i lavori di adeguamento della strada provinciale Sarule–Mamoiada. Nel settore dei Trasporti gli interventi si orientano verso la razionalizzazione e il miglioramento della mobilità regionale dei passeggeri: 10 milioni e 571 mila euro serviranno per l’acquisto di tre nuovi treni; 500 mila euro saranno destinati al progetto della circonvallazione ferroviaria di Olbia. Uno dei punti cardine della nuova strategia è la creazione di un sistema intermodale passeggeri con stazioni di scambio nei principali nodi ferroviari. In particolare, per la prima volta Sassari e Cagliari saranno collegate su ferro con gli aeroporti di Alghero-Fertilia ed Elmas per l’integrazione modale fra treno e aereo: sono disponibili 5 milioni e 799 mila euro per la realizzazione della fermata nell’aerostazione cagliaritana, mentre è stato finanziato con 750 mila euro lo studio di fattibilità e progettazione del collegamento tra Sassari e l’aeroporto di Fertilia, sfruttando la linea a scartamento ridotto delle Ferrovie della Sardegna. Per la realizzazione dell’intervento occorreranno 30 milioni di euro da reperire in una prossima delibera. Gli altri finanziamenti per lo Sviluppo locale sono destinati alla riqualificazione del patrimonio pubblico nei centri storici, nelle aree minerarie, nei borghi e nelle aree rurali di maggior pregio per finalità turistiche e di promozione delle produzioni locali. Questi finanziamenti andranno per il centro storico di La Maddalena e delle aree di connessione con la frazione di Moneta (5milioni di euro), per la rete dei comuni del Meilogu (1milione e 750mila euro), per gli itinerari integrati “prenzas e su caminu de s’istoria” di Seneghe (un milione di euro), per la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente in terra cruda (2milioni e 800mila euro), per la riqualificazione paesaggistica del nucleo storico di Carloforte (500mila euro), per la ristrutturazione di un auditorium a Santa Maria Coghinas (386mila euro), per la rete munali di metano suddivisi negli 8 dei comuni della Barbagia di Belvì bacini regionali. (2milioni e 738mila euro) e infine 2 milioni e 400mila euro per l’albergo diffuso a Baunei. Per la sostenibilità ambientale, sono a disposizione 27milioni di euro. Quindici milioni per i Parchi regionali, per la Gestione integrata delle aree demaniali forestali. Cinque milioni di euro per il recupero e la tutela delle aree della Rete ecologica regionale. Tra gli interventi più importanti quello per la gestione sostenibile dei litorali nella Penisola del Sinis e nell’Isola di Mal di Ventre (800mila euro), e il progetto di ripristino ambientale nell’isola dell’Asinara (942mila euro). Sempre all’interno del quadro di sostenibilità ambientale, 6 milioni di euro sono destinati alla gestione integrata dei rifiuti: più di 5milioni e 500mila euro per la realizzazione di un impianto di compostaggio di qualità nel Comune di Quartu Sant’Elena, il resto per la l’attivazione della raccolta differenziata nei comuni di Gonnesa, Calasetta, Portoscuso, San Giovanni, Sant’Antioco, Buggerru e Flumini. Un milione di euro invece per il progetto di gestione integrata in un areale vicino alla foce del Rio Santa Margherita di Pula, progetto che rientra nella Conservatoria delle coste. Per i Beni Culturali, sono stati stanziati 24 milioni di euro di cui più di 20 milioni di euro per il Museo regionale dell’arte nuragica e dell’arte contemporanea del Mediterraneo di Cagliari (attualmente è finanziato nell’APQ lo studio di fattibilità, la progettazione e la realizzazione di un primo lotto) e un milione per il Museo delle identità di Nuoro (per il quale è finanziato nell’APQ lo Studio di Fattibilità e una prima realizzazione è finanziata nell’APQ Sviluppo Locale). Per l’accelerazione della spesa nelle aree urbane, la Regione ha stanziato più di 35 milioni di euro: per le infrastrutture dei Comuni capoluogo e delle reti di città piccole e medie quasi 32 milioni e per la pianificazione strategica e l’attivazione della rete regionale dei Laboratori di sviluppo urbano sostenibile 2milioni e 700mila euro. Il 30 per cento dei finanziamenti è stato destinato alla metanizzazione della Sardegna: 86 milioni di euro per la realizzazione delle reti co- Iglesias -veduta RINNOVO DI CONSIGLI COMUNALI ALLE URNE 28 E 29 MAGGIO E’ ormai definitiva la data delle elezioni amministrative 2006 in Sardegna. Il Presidente della Giunta regionale ha stabilito che per il rinnovo dei Consigli in 106 Comuni si voterà domenica 28 e lunedì 29 maggio 2006. L’eventuale ballottaggio avrà luogo domenica 11 e lunedì 12 giugno 2006. Si tratta di poco meno di un terzo dei Comuni isolani che andranno a rinnovare la loro compagine amministrativa. Nella Provincia del Sulcis Iglesiente saranno 11 i Comuni chiamati alle urne. Essi sono: Buggerru, Carbonia (con popolazione superiore a 30.000 abitanti), Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Masainas, Musei, Narcao, Perdaxius, San Giovanni Suergiu, Villaperuccio. Il test più atteso è quello di Carbonia. 1 Carbonia 10 CON LA “CARTA DEI SERVIZI” CARBONIA Politica Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 STIPULA UN CONTRATTO COI CITTADINI Pino Piras Efficienza, trasparenza, economicità dei servizi ed imparzialità. Sono questi i quattro punti cardinali che l’Amministrazione comunale di Carbonia si è data per l’assolvimento dei propri compiti d’istituto. E lo ha fatto sottoscrivendo un “contratto” coi cittadini amministrati i quali, d’ora in avanti, disporranno della “carta dei servizi” sia per conoscere i servizi demandati all’ente locale e sia per far valere tempistica ed efficacia, ancorché uguaglianza e imparzialità, quando essi hanno bisogno del rilascio di un’autorizzazione o di un qualsiasi altro documento. Stampata un volumetto elegante, illustrata nei dettagli in 130 pagine, la “carta dei servizi” del Comune di Carbonia verrà distribuita a tutte le famiglie residenti, tale da farne un vademecum indispensabile per conoscere la pubblica amministrazione locale. La presentazione di questo importante servizio è avvenuta nell’Aula del Consiglio, alla presenza del Sindaco Salvatore Cherchi, degli Assessori Giuseppe Casti, Antonello Dessì, Giovanni Tocco e del Direttore Generale Paolo Maggio che ha coordinato il lavoro. “Con la “carta dei servizi”, ha spiegato il Sindaco, il Comune di Carbonia s’impegna a migliorare la qualità dei servizi erogati, affinché sia sempre in linea con le esigenze e le aspettative dei cittadini”. “Essa, ha aggiunto l’Assessore degli Affari Generali Giuseppe Casti, costituisce un vero e proprio patto, ponendo le basi e le regole per un nuovo rapporto tra Comune e cittadini-utenti. Con questo supporto s’introduce il concetto di “livello minimo di qualità del servizio” cui il cittadino ha diritto. Di conseguenza l’Amministrazione comunale ha il dovere di verificare il rispetto di tale livello ed il relativo grado di soddisfazione dei cittadiniutenti”. Alla luce dei concetti base della “carta dei servizi”, il Comune di Carbonia si è impegnato a modificare, sia pure con ragionevole gradualità, alcuni aspetti che Carbonia - Presentazione Carta Servizi hanno regolato finora il rapporto con gli amministrati. “Anche un ente pubblico deve puntare alla qualità, ha detto dal canto suo l’Assessore Antonello Dessì. Per raggiungere questo standard di rapporto coi cittadini dobbiamo maturare la cultura dell’accesso, dell’efficienza ed efficacia, della cortesia e della disponibilità; nonché della continuità, dell’uguaglianza, imparzialità, chiarezza e d’identificabilità. Il cittadino ha diritto di sapere chi accoglie la sua pratica, quali canali deve percorrere prima della sua conclusione, i tempi entro i quali essa potrà definirsi”. CARBONIA L’ASSESSORE LORIANA PITZALIS RIATTIVA L’OSSERVATORIO PREZZI L’Amministrazione comunale di Carbonia ha riattivato il servizio dello “Osservatorio prezzi”, con l’intento di fornire un utile strumento d’informazione e orientamento alla collettività. “Il periodico monitoraggio dei prezzi, relativi ad un paniere costituito da prodotti e servizi di largo consumo, che dovrebbero rispecchiare le tipiche voci di spesa della famiglia media, ha spiegato l’Assessore Loriana Pitzalis, è oggetto d’analisi ed elaborazione, nonché di confronto con le precedenti rilevazioni. Nei giorni successivi il rilevamento, i dati saranno resi disponibili nel sito del Comune www. comune.carbonia.ca.it” “Da una prima comparazione delle rilevazioni relative al mese appena trascorso ed al mese di dicembre 2005, ha aggiunto l’Assessore Loriana Pitzalis, si osserva una certa stabilità dei prezzi per quanto riguarda i beni di largo consumo, come i prodotti per la casa, per l’igiene personale e gli alimentari in genere. Un tendenziale “miglioramento” si riscontra nei prezzi delle verdure, come melanzane, peperoni e succhine, che non essendo ancora di stagione, evidenziano una lieve tendenza al ribasso, riconducibile, sicuramente, al progressivo migliorare della stessa. Per quanto riguarda i prezzi della frutta, occorre distinguere quella reperibile nell’arco dell’intero anno, il cui prezzo è rimasto pressoché invariato, da quella stagionale che inizia a comparire sui banchi del mercato con le primizie”. Per ciò che concerne le rilevazioni relative ai prezzi delle carni è stato riscontrato un aumento che probabil- Loriana Pitzalis mente può essere giustificato dall’approssimarsi delle festività pasquali, ad eccezione del pollame i cui prezzi presentano un trend al ribasso. Tendenza quest’ultima, dovuta indubbiamente al diffuso timore dell’influenza aviaria da parte del consumatore. Detto timore, probabilmente, è accompagnato dalla poca fiducia riposta nelle etichette comprovanti la provenienza delle carni e per certi versi com- CONVENZIONE PER LA RETE DISTRIBUZIONE DEL METANO NELL’AREA MEDIO SULCIS RISTO-SERVICE ALTA QUALITÀ NELLA RISTORAZIONE ! Collettiva - Pubblica Aziendale - Socio Sanitaria Scolastica - Self Service Servizi Matrimoniali - Buffet Zona Ind.le Sa Stoia - IGLESIAS - Tel. 0781 22234 fax 0781 350003 SI EFFETTUANO CONVENZIONI CON ENTI PUBBLICI E PRIVATI E’ stata perfezionata, tra i Comuni di Carbonia, Calasetta, S.Antioco, San Giovanni Suergiu e Carloforte, la convenzione per la realizzazione e la gestione delle reti urbane che garantiranno il servizio di distribuzione del gas metano. L’importante accordo ha permesso la presentazione della richiesta di finanziamento alla Regione, sulla base del Bando Accordo di Programma Quadro 1, e successivamente consentirà di bandire la gara d’appalto per l’affidamento dello studio di fattibilità, progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, nonché dell’affidamento della costruzione della rete di metanizzazione, la distribuzione e la vendita del gas metano nei Comuni interessati. I cinque Comuni firmatari, appartenenti al 34° bacino, in base alla suddivisione decisa dalla Regione che, con Delibera 21/20 del 3 maggio 2004, ha ripartito tutti i Comuni della Sardegna in 38 bacini, hanno dato vita all’Organismo di Bacino che svolgerà le funzioni amministrative, in forma associata e coordinata, inerenti gli impianti di distribuzione del gas, garantendo un importante contenimento dei costi. La gestione associata, infatti, rappresenta il miglior tipo di gestione del territorio, in rapporto ai parametri di efficacia, efficienza ed economicità. “La realizzazione della rete urbana del gas, ha commentato il Sindaco di Carbonia Cherchi, porterà importanti benefici in termini di risparmio economico per gli utenti finali, ossia per i cittadini, allorché potranno disporre del gas metano, la fonte energetica del futuro, che dovrebbe prensibile se si pensa ai recenti fatti di cronaca. “La questione, ha detto l’Assessore Pitzalis, potrà, in ogni caso, trovare soluzione nel momento in cui il cliente si rivolge e s’affida al proprio rivenditore di fiducia”. L’Assessore Loriana Pitzalis si è manifestata soddisfatta della scelta fatta, in considerazione del ricorso all’esclusivo ausilio delle risorse interne dell’ufficio. arrivare nell’Isola, stando alle previsioni, già a partire dal 2009”. La durata della convenzione è pari a 30 anni, rinnovabile per eguale periodo, in modo da garantire la continuità nella gestione degli impianti. Come Comune capofila, per esigenze tecniche, è stato designato Carbonia, mentre l’assemblea dei Sindaci ha nominato il Sindaco di Carbonia, Salvatore Cherchi, quale Presidente dell’Organismo di Bacino e vice Presidente il Sindaco del Comune di Sant’Antioco, Isauro Baghino. che etalli m e h c i eccan nzioni m i n o i te uz • Costruzioni e manu • Costr nti industriali triale impia azione indus ica n • Automica ed elettro elettr Sede Legale: Via Roma, 50 - 09013 Carbonia (CA) Ufficio e Stabilimento: Loc. Pozzo Nuovo - 09010 Bacu Abis -Carbonia (CA) tel. 0781 658007 fax 0781 658149 email: [email protected] Politica Il Comune di Iglesias ha partecipato al bando della Regione Autonoma della Sardegna denominato “Progetti di qualità 2005-2006”. Gli obiettivi di questa misura sono cosi sintetizzabili: migliore articolazione del ruolo e delle funzioni delle città nel proprio contesto territoriale; miglioramento della qualità urbana; rafforzamento del capitale sociale. Inoltre, gli obiettivi specifici della riserva aree urbane, che mette in competizione trenta tra i principali centri della regione, sono: accelerazione della spesa per investimenti da realizzarsi attraverso la valorizzazione della progettazione comunale più avanzata; sostegno prioritario a interventi di maggiore qualità in termini di rilevanza strategica, valore aggiunto e innovazione da realizzarsi attraverso l’utilizzo degli strumenti di programmazione integrata anche di tipo settoriale, già disponibile a livello comunale ed intercomunale. Valorizzazione del processo di concertazione tra i diversi livelli di governo e della capacità propositiva delle città e delle istituzioni comunali e del partenariato economico-sociale. Il Comune di Iglesias ha articolato una proposta conforme agli obiettivi sopra citati, alle condizioni di ammissibilità ed alle linee d’azione previste dal bando e dal Complemento di Programmazione del POR Sardegna 2000-2006. La proposta s’inquadra in un documento strategico adottato dalla Giunta Comunale. IL CONTESTO D’AREA VASTA Il progetto tiene conto delle specificità territoriali della città, quale polo di attrazione e di servizi al cittadino, nel rinnovato ruolo di Capoluogo Provinciale. Alla dimensione di area vasta riguarda la riconversione delle aree minerarie con centri di servizio alla produzione e alla divulgazione (Cittadella dell’innovazione e della formazione, Archivio Unico Minerario) e la ricchezza del patrimonio storico e culturale della principale città mineraria in Italia. IL CONTESTO URBANO L’area urbana sulla quale vuole intervenire il progetto “Iglesias Centro della Storia mineraria” è legata indelebilmente alla genesi storica dell’abitato. Si tratta di un contesto in cui interagiscono zone urbane in tensione tra loro: il centro storico, le fasce di seconda urbanizzazione e i siti minerari. La crisi economica del settore minerario ha modificato pesantemente lo scenario esistente. Cessato improvvisamente l’interesse, anche economico, verso i luoghi delle miniere si è dovuto gestire un patrimonio di archeologia industriale per cercare nuovi significati urbani e sociali. A questo si è aggiunta la lenta agonia del centro storico che avendo ormai perso il ruolo di centro dell’urbanità è stato aggredito dalle necessità infrastrutturali delle altre zone dell’abitato. Il carattere strategico del progetto consiste nell’intervenire nel cuore dell’edificato riequilibrando le funzioni e le relazioni tra la storia, le miniere e le necessità urbane. QUADRO STRATEGICO GENERALE La città di Iglesias conduce da tempo un programma coerente di interventi di programmazione e di investimenti legati alle politiche urbane. Esso rappresenta lo sfondo strategico alla scala d’area vasta e urbana in cui s’inserisce il PdQ. I principali indirizzi sono: la riconver- Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 UN PROGETTO DI QUALITA’ PER IGLESIAS “CITTA’ DI SERVIZI-ACCOGLIENZA-CULTURA” sione del patrimonio minerario, il recupero del centro storico, la realizzazione di infrastrutture nel territorio, la tutela ambientale, la fornitura di servizi al cittadino e al territorio. Queste azioni sono state supportate da un articolato sistema si strumenti di programmazione territoriale che coinvolgono ampie porzioni del territorio quali: il PIT CA 02 “Sulcis Iglesiente, il PIA CA 04, il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, il SICp Costa di Nebida, il SICp Monte Linas Marganai. Alla scala urbana l’Amministrazione ha avviato, attraverso altre misure del POR, un’importante serie di progetti coerenti col quadro strategico in cui il progetto di qualità s’inserisce perfettamente, quali: lo studio di fattibilità della riqualificazione dell’area Monteponi; l’attivazione laboratorio per il centro storico ed il programma integrato L.R. 29/98; la riqualificazione compendio minerario Monteponi; il Restauro degli edifici di Monteponi e l’attivazione Archivio Unico Minerario; il restauro delle fortificazioni medioevali e dei percorsi storici; il restauro della Chiesa della Purissima e della Cattedrale di S. Chiara; l’arredo urbano e le pavimentazioni e l’illuminazione dei monumenti del Centro Storico; la valorizzazione del retablo Mainas e del chiostro S.Francesco; la rete multimediale. L’IGEA in accordo con la Presidenza della Regione ha inoltre commissionato il Masterplan del compendio minerario Monteponi. OBIETTIVI STRATEGICI DEL PROGETTO DI QUALITÀ Il Progetto di Qualità su Iglesias, Centro della Storia mineraria si colloca quindi in un quadro strategico generale che persegue i suoi obiettivi con questi contenuti strategici: rafforzare il ruolo e la potenzialità di Iglesias come luogo di attrazione di funzioni e servizi di eccellenza nazionale, provinciale e cittadina; migliorare la qualità urbana favorendo l’accessibilità per la visita e la fruizione del centro storico attraverso l’infrastrutturazione della cintura di prima espansione; riequilibrare le funzioni urbane tra centro storico e aree di successiva urbanizzazione per dare maggior competitività all’intero sistema urbano. Il progetto s’integra in particolare modo con la riqualificazione e i restauri avviati in centro storico dei quali costituisce il completamento, con il restauro e la costituzione di servizi di eccellenza nella zona di Monteponi per i quali costituisce sistema di accessibilità, ma soprattutto vuole ricostruire il significato e l’unitarietà urbana promovendo azioni legate ai seguenti obiettivi specifici: migliorare l’accessibilità e la mobilità nel centro urbano riducendo la congestione del centro storico, l’inquinamento acustico e atmosferico con la realizzazione di un sistema integrato per l’accessibilità; rigenerare interi ambiti del tessuto urbano attraverso interventi strategici di riqualificazione urbana su due isolati a ridosso del centro storico per valorizzare le funzioni di eccellenza del Compendio Iglesias - Municipio Minerario e il patrimonio urbano, storico e culturale collegato. programma funzionale prevede: 1) l’intervento strategico di riI CONTENUTI URBANI, qualificazione urbana nell’isolato ARCHITETTONICI della Chiesa del Cuore ImmacoE AMBIENTALI lato di proprietà della Curia, viciDEL PROGETTO DI QUA- no al centro storico, entro la cinLITÀ tura di prima espansione urbana. In riferimento alle molteplici Si tratta di un isolato incompiuto, operazioni di riqualificazione utilizzato solo parzialmente, che avviate dall’Amministrazione richiede un intervento di qualifialla scala territoriale ed urbana, cazione complessivo. E’ prevista il PdQ individua alcune aree del la realizzazione di un parchegcentro abitato dove gli interven- gio interrato su due piani (per ti assumono un ruolo strategico circa 225 posti) la cui copertura rispetto al quadro complessivo sarà adibita a giardino pensile; il rifacimento del sagrato della degli interventi. L’orientamento metodologico adottato individua come esigenze e obiettivi: aprire la città a nuove forze sociali e culturali data anche l’operazione di recupero del comparto minerario di Monteponi, con il miglioramento dell’offerta dei servizi e spazi per l’integrazione tra le diverse componenti sociali (giovani, studenti, anziani); incrementare le risorse urbane riqualificando strade e zone degradate nel centro storico e nelle aree della cintura di prima espansione, per costituire una rete di collegamenti pedonali di attraversamento della città, riqualificati Iglesias - Piazza Sella e attrezzati, e una rete di aree destinate a parcheggio che an- Chiesa, che sarà armonicamente dranno ad aggiungersi al nuovo raccordato con l’intorno, adegrande polo attrezzato costituito guatamente dotato di percorsi dal centro intermodale poco lon- per il superamento delle barriere tano; potenziare le qualità am- architettoniche e separato dalle bientali della città per migliorare parti carrabili da aiuole ed albela qualità di vita, con operazioni rature; la sistemazione dell’area che riducono il traffico di attra- compresa tra la parrocchia e la versamento e la sosta dei veicoli Via XX Settembre e la sistemaa motore privati, l’inquinamento zione a verde dell’area residua; acustico e atmosferico soprattut- inoltre la parrocchia potrà realizto entro il perimetro de centro zare strutture sportive e/o sociastorico; obiettivo dell’Ammini- li, utilizzando i fondi derivanti strazione è promuovere una mo- dalla cessione dei volumi per la bilità urbana più sostenibile che, realizzazione delle strutture di a fronte di un incremento del ser- interesse pubblico. vizio di trasporto pubblico, favo- 2) l’intervento strategico di ririsca l’accessibilità, circolazione qualificazione urbana nell’isolae fruizione pedonale dell’intero to del Centro Direzionale e delle Scuole Medie di Via Isonzo: si sistema urbano. Gli indirizzi progettuali sopra in- recuperano le aree interne aldicati si traducono nella proposi- l’isolato attualmente destinate zione di quattro distinti interventi a parcheggi e a impianti sportidi riqualificazione urbana in aree vi, frammentate da recinzioni e strategiche e realizzano sistemi degradate anche socialmente. Il integrati per l’accessibilità. Il progetto di riqualificazione ne prevede il risanamento puntan- Monteponi - Bellavista, Sede Università do ad alzare la qualità anche in termini di vivibilità e sicurezza, attraverso l’apertura di un percorso pubblico trasversale, pedonale e carrabile, la sistemazione di nuove pavimentazioni e zone verdi; ed un migliore utilizzo delle strutture sportive. 3) il sistema integrato per l’accessibilità con il completamento e recupero dei percorsi viari nel centro storico: l’operazione di recupero iniziata da tempo con altri finanziamenti, prosegue nelle strade entro la cinta muraria storica dove viene eliminato l’asfalto in favore di pavimetazioni in pietra, su rifacimento di quelle storiche. È prevista la sistemazione di Via Cavallotti, Via Lanusei, Via San Marcello, Via Pullo, Via Don Minzoni. 4) il sistema integrato per l’accessibilità con il progetto di aree-parcheggio in superficie localizzate in zone strategiche, in prossimità delle mura medioevali, destinati soprattutto alla popolazione del centro storico. Il parcheggio di “Porta Sant’Antonio” sulla strada SS 126 per Fluminimaggiore, prevede 82 posti auto. Il parcheggio di “Porta Nuova” tra la Via Trexenta e la Via Cavallotti, prevede 29 posti auto, 1 posto per pullman e sistemazioni a verde. L’Amministrazione da tempo lavora con la precisa finalità di svuotare gradualmente il centro della città dalla massiccia presenza delle auto in sosta, per migliorarne la vivibilità, in linea con piani di recupero già attuati in altre realtà urbane. GLI ATTORI DEL PROGETTO DI QUALITÀ Il Comune di Iglesias è promotore di un partenariato che ha l’obiettivo di potenziare l’offerta di nuovi servizi alla comunità, a fronte del ruolo di centro di attrazione turistica con il recupero del compendio di Monteponi. L’Amministrazione Comunale promuove la riqualificazione dell’area della Parrocchia del Cuore Immacolato in accordo con l’ente proprietario, la Diocesi d’Iglesias e la parrocchia. L’iniziativa riguarda la cessione di volumi per la realizzazione di parcheggi pubblici sotterranei; in cambio la Curia reinvestirà l’importo in opere di sistemazione dell’area Altro parternariato è con l’Asso- 11 ciazione per l’Università del Sulcis Iglesiente (AUSI), costituita ad Iglesias con atto formale il 23.01.96, con la quale si intende promuovere studio, sperimentazione e impiego, nell’ambito degli interventi di riqualificazione del centro urbano, di tecniche e materiali innovativi, derivanti dal riuso di materiali di risulta e/o materiali naturali, in particolare lapidei, che possano promuovere lo sviluppo della filiera estrattiva in ambito locale. ASPETTI FINANZIARI Il progetto di qualità prevede un costo complessivo per gli interventi strutturali di €. 11.000.000,00. La copertura finanziaria dell’intervento sarà per €. 10.000.000,00 proveniente dal contributo P.O.R./FAS, mentre il residuo € 1.000.000,00 sarà coperto da risorse comunali come co-finanziamento. L’impegno finanziario del Comune di Iglesias superiore al minimo dovuto agevola il rispetto dell’equilibrio finanziario nella dinamica dei flussi finanziari in entrata e in uscita durante la fase della realizzazione. In ordine al costo delle infrastrutture, di cui per il dettaglio si rimanda ai relativi quadri economici, in generale gli importi sono stati stimati prudenzialmente tenendo conto delle caratteristiche e del livello qualitativo delle opere. In particolare si evidenzia, che nella determinazione del costo delle strade, si è tenuto adeguatamente conto dei maggiori oneri da sostenere per l’impiego di materiali lapidei locali rispetto all’utilizzo del tappeto bituminoso. Ovviamente il maggior pregio architettonico dell’opera è decisamente superiore ai maggiori oneri da sostenere. Con riferimento ai costi gestionali delle strade intesi come costi manutenzione, appare ovvio che l’esecuzione di tali opere che sono di ripristino e miglioramento di strade già esistenti, generi almeno nel medio termine un forte risparmio su questa voce di spesa, perché sicuramente inizialmente non saranno necessari interventi di manutenzione Circa la gestione dei parcheggi, il Comune con tutta probabilità darà in concessione a terzi la gestione. Pertanto tali iniziative genereranno entrate nette, anche se non significative rispetto all’entità dell’investimento. Esistono già manifestazioni di interesse di soggetti privati per la loro gestione. Si fa presente che esistono modelli di gestioni private impostati come project financing, e pertanto meno appetibili per l’impresa privata, svolte in contesti urbani simili a quelli di Iglesias, e sono tutti produttivi di redditi ANALISI DI SENSITIVITA’ Lo scenario ottimistico ipotizzabile rimane la possibilità di dare in gestione a terzi i parcheggi con corrispettivi commisurati in proporzione ai ricavi e la struttura operi a regimi ottimali, il che porterebbe il doppio vantaggio di sottrarre in superficie un maggior numero di automobili e contestualmente generare maggiori entrate nette. Lo scenario pessimistico, ma solo in ordine all’organizzazione dell’aspetto, è quello di non riuscire a dare in gestione esterna la struttura e dover agire direttamente. Tale ipotesi rimane comunque poco probabile. Fattibilità organizzativa e gestionale I quattro interventi previsti dal progetto di qualità, per quanto integrati in unico percorso e in sintonia con gli altri interventi in essere finanziati con altri fondi, possono essere gestiti sul piano della fattibilità autonomamente. 14 Sociale Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 IGLESIAS POSTA IN REDAZIONE IL CENTRO RISORSE SI ATTIVA EMERGENZA AUTISTI DEL 118 CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA Roberto Cherchi Iglesias dal satellite Le scuole secondarie si attivano contro la piaga della dispersione scolastica. Per farlo hanno scelto di coagularsi attorno al Centro risorse nato presso quello che è stato definito “Su logu amigu”, vale a dire l’istituto commerciale “Fermi” di Iglesias. Resa possibile grazie al finanziamento erogato dal Ministero della Pubblica Istruzione attraverso il Fondo sociale europeo, l’iniziativa, che fa parte dei cosiddetti Pon (Progetti Operativi Nazionali), prevede la partecipazione di tutte le scuole cittadine, ma anche di istituti extra urbani come il Nautico di Carloforte. L’obiettivo è quello di arginare il fenomeno dell’abbandono degli studi da parte dei giovani della città attraverso l’elaborazione di dieci moduli per i ragazzi, di altri due destinati ai genitori e di uno per gli insegnanti. All’inizativa ha aderito anche il “Forum Bambini e Adolescenti... nel Mediterraneo” presieduto da Giovanna Gaias, da anni impegnato sul fronte della difesa dei diritti dei più giovani. “Il dato fondamentale dal quale siamo partiti è la volontà di valorizzare l’esistente” spiega la professoressa Gaias. “A convincerci di questa scelta è stato anche il risultato, che presto renderemo pubblico, di un questionario rivolto ai giovani delle scuole medie e superiori della nostra città volto a conoscerne le esigenze; ne risulta che molti dei loro desiderata trovano risposta nei moduli studiati dagli insegnanti del Pon in questione”. Al Centro risorse i ragazzi sono coinvolti con iniziative alternative o extra curricolari, anzi spesso non strettamente collegate all’istruzione scolastica, che ne arricchiscano il bagaglio di conoscenze e, magari, diano loro un input per un futuro lavoro. L’iter prevede che ciascuna scuola crei un progetto e si rivolga ad esperti esterni perchè lo elaborino. Quindi viene fatto un bando per gli insegnanti che realizzeranno il modulo, i quali devono essere specialisti e, soprattutto, esterni al corpo docente dell’istituto. Oltre il “Fermi”, che ha fornito i locali adibiti a laboratori, e al Nautico di Carloforte, hanno aderito al Centro risorse il Liceo scientifico, la media “Lamarmora Canelles”, l’Ipsia, il Liceo linguistico e il Minerario. I moduli rivolti ai ragazzi, di cinquanta ore ciascuno, riguardano le discipline più diverse, proprio per ampliare l’offerta formativa che mira a coprire un po’ tutti gli interessi dei giovani. “Ci sono corsi di cinematografia, di musica digitale, di fotografia” continua Giovanna Gaias. “Prendiamo in esame il primo. I ragazzi possono imparare a realizzare un audiovisivo, compiendo un processo che in tutte le sue tappe richiede il lavoro di gruppo, il costante confronto tra idee, desideri e intenzioni differenti, la distribuzione dei ruoli, la continua collaborazione. Ma al contempo vengono presi in esame gli elementi di base del linguaggio audiovisivo: l’inquadratura, il punto di vista della macchina da presa, la colonna sonora (parlato, rumori, musica), la dialettica immagine/suono, il montaggio. Alla fine l’audiovisivo prodotto verrà presentato in un convegno finale e conservato nella mediateca del Centro risorse”. Allo stesso modo funzionano gli altri moduli che si occupano di lingua francese, fotografia, informatica di base, musica digitale e atletica. E se qualche corso, come quello di grafica promozionale, ha la velleità d’instradare il giovane verso percorsi che potrebbero rivelarsi proficui per una professione, altri sono decisamente interessanti sotto il profilo culturale. “Dall’esigenza di conoscere la storia della propria città per poter proporre un itinerario culturale, che comprenda tutti i siti più importanti del centro storico, nasce il percorso didattico “A passeggio con la Storia”” riprende Giovanna Gaias. “In questo caso l’obiettivo principale è quello di rendere i ragazzi consapevoli della ricchezza storico - culturale della propria città, in modo da poterla rispettare valorizzandone le caratteristiche. Una volta fatto questo, verrà preparato un opuscolo contenente un itinerario della città medioevale, che sarà proposto dai corsisti alle varie scuole di Iglesias”. Un approccio di identico genere vale anche per un altro progetto legato alla realtà locale, quello del Nautico di Carloforte, che tratta delle zone umide dell’Isola di San Pietro. “L’obiettivo è far conoscere ai partecipanti gli aspetti culturali, antropologici e naturalistici dell’Isola in sintonia con quanto prevede l’Educazione Ambientale” spiega la professoressa. “Tra l’altro, e questo è uno dei punti di forza del corso, è connesso al progetto anche un approfondimento sulle tecniche e sui metodi di estrazione del sale che si potranno verificare sul campo”. Legato al contesto del bacino minerario e industriale, il modulo che affronta la “simulazione di processi produttivi civili ed industriali”. La conoscenza e le competenze acquisite in questo modulo possono essere EDIZIONISULCISsas TUTTIILAVORIDISTAMPA CHIEDETEIPREVENTIVI 0781675289-3336077645 importanti per l’eventuale inserimento in aziende impiantistiche o come requisiti per un’attività imprenditoriale autonoma. Accanto ai dieci moduli per i ragazzi il Centro risorse ne cura anche altri tre. Uno, dal titolo “Genitori a scuola: Il mondo dei nostri figli”, è articolato in due livelli successivi di 30 ore ciascuno, mentre l’ultimo ha la durata di 36 ore e concerne la formazione dei docenti. Tra le caratteristiche dei moduli rivolti ai genitori (uno sulla conoscenza del linguaggio e dell’uso del computer, l’altro di psicologia dell’orientamento) c’è il fatto che i frequentanti percepiscono una sorta di rimborso pari a 7,50 euro ad ora e possono usufruire del servizio di baby-sitter per i più piccoli, nel caso di necessità. “Chiediamo alle Amministrazioni comunale e provinciale di sostenerci” conclude Giovanna Gaias “magari attraverso un protocollo di intesa, come ha fatto la Provincia di Cagliari. Col sostegno delle istituzioni locali il Centro risorse potrebbe crescere diventando un Centro polifunzionale di servizi aperto alle associazioni culturali e, perchè no?, un Centro per la formazione a distanza”. E’ noto che il Servizio di Emergenza Sanitaria territoriale (118) è stato istituito con una legge dello Stato nel 1994. Tale legge disponeva che le Regioni dovessero ottemperare, nel più breve tempo possibile, all’apertura del Servizio Sanitario di Soccorso a chiamata unica nazionale (118 appunto). La Giunta regionale sarda ha deliberato in tal senso solo nel 1998, ma solo nel 1999 il Servizio è effettivamente partito a Cagliari e Sassari. A Carbonia e Iglesias la ASL 7 è stato inaugurato il Servizio il 9 marzo 2000 predisponendo un’ambulanza medicalizzata nei due centri principali, sede di ospedali. Tali ambulanze, denominate MSA (Mezzi di Soccorso Avanzato) sono fornite di tutti gli strumenti e presidi per effettuare una rianimazione cardiopolmonare avanzata e un soccorso qualificato ai pazienti traumatizzati. Il vasto territorio del Sulcis Iglesiente, con i suoi 150.000 abitanti, non potrebbe essere coperto interamente se non fossero presenti anche le ambulanze MSB (Mezzi di Soccorso di Base) sparse sul territorio e gestite dalle Organizzazioni di volontariato. L’equipaggio delle ambulanze MSA è costituito da tre figure professionali distinte, ciascuna con propri compiti e responsabilità: un medico, un infermiere professionale e un autista soccorritore. Tali figure debbono conseguire un’ap- posita idoneità rilasciata dalla Centrale Operativa 118 a seguito del superamento di un percorso formativo specifico. Duole sottolineare che a tutt’oggi, a fronte di una completa copertura degli organici di medici e infermieri con contratti a tempo indeterminato, la ASL 7 non ha ancora provveduto all’assunzione, con contratto a tempo indeterminato, di quattro dei sei autisti soccorritori in organico. Dal mese di marzo 2001 la ASL 7 si è, infatti, affidata ad un’Agenzia di lavoro interinale che, con contratti temporanei di durata variabile tra i tre mesi e i tre anni, ha provvisto alla copertura dei vuoti d’organico. Oggi si paventa il mancato prossimo rinnovo contrattuale a queste figure professionali che nei cinque anni di lavoro continuativo hanno acquisito competenza, esperienza e completa integrazione all’interno dell’equipe di soccorso avanzato nel complesso e delicato lavoro dell’emergenza e urgenza sanitaria. Si vuole ricordare a tal proposito che la figura dell’autista soccorritore è quella di un “Operatore Tecnico Specializzato” che assomma alle abilità dell’autista d’ambulanza (che ha sotto la propria tutela il paziente e i colleghi d’equipaggio) in qualunque condizione meteorologica e in qualsiasi fascia oraria del giorno e della notte, quelle del soccorritore perfettamente addestrato al massaggio cardiaco esterno in corso di rianimazione cardiopolmonare nonché pienamente capace nelle tecniche estricatorie, di manipolazione e trasporto con l’impiego di presidi specifici in corso di trauma. Non si può neppure tacere come l’esperienza maturata da questi autisti soccorritori concorra al raccordarsi sempre più proficuamente con le altre figure professionali e consenta una più facile gestione dello stress emotivo connesso con gli interventi in emergenza e con gli eventi luttuosi. Da quanto ricordato si evince la scarsa razionalità di qualsiasi altro provvedimento della ASL 7 che non sia teso, anche di concerto con l’Assessorato regionale della Sanità, al superamento dell’attuale situazione d’incertezza, consentendo che si realizzino le condizioni affinché tali operatori possano passare alla dipendenza. Ogni altra strada comporterebbe da un lato la formazione di nuovo personale inesperto che finirebbe per lavorare con operatori ben più addestrati e ciò a scapito dell’efficienza e dell’efficacia dello sforzo dell’equipe e, dall’altro realizzerebbe una vera ingiustizia sociale poiché, a distanza di oltre cinque anni dall’inizio di questa esperienza, l’allontanamento dal posto di lavoro dell’attuale personale avrebbe un significato meramente punitivo e lesivo della dignità di persone che tanto impegno hanno profuso in questi anni. Autisti 118 MSA Sociale “Calcio: sport, passione, educazione e divertimento. Un percorso formativo sullo sport giovanile per studenti, insegnanti, allenatori, dirigenti scolastici, dirigenti di società sportive e genitori.” E’ con questo titolo che la Sezione Provinciale del Sulcis Iglesiente dell’Associazione Italiana Allenatori di Calcio (A.I.A.C.) ha presentato a Carbonia l’incontro di aggiornamento tecnico recentemente tenutosi presso i locali e le strutture sportive dell’Istituto Comprensivo “Don Milani”. E’ facile evincere dal titolo dello “stage” che la Sezione A.I.A.C. del Sulcis Iglesiente, periodicamente impegnata nell’organizzazione di incontri di formazione e aggiornamento dei tecnici di calcio, ha stavolta voluto estendere il dibattito sui valori educativi che lo sport può trasmettere alla partecipazione di tutti quegli attori che in maggior misura, unitamente agli allenatori-educatori, contribuiscono a far crescere i bambini e i giovani in equilibrio e in armonia: i genitori, gli insegnanti, i dirigenti scolastici, i dirigenti sportivi, gli amministratori pubblici. Il gioco del calcio ha rappresentato in questa “due giorni” di corso (31 marzo e 1° aprile) lo strumento attraverso il quale far comprendere che la strada da percorrere per “formare” giovani educati, fisicamente sani, culturalmente preparati, ricchi di valori umani, passa necessariamente per l’integrazione e la collaborazione tra la famiglia, la scuola, le società sportive, le istituzioni. Per agevolare la comprensione dell’importanza di questi temi l’A.I.A.C. si è avvalsa della competenza tecnico - educativa di un trio di professionisti che prestano la propria attività presso il più apprezzato settore giovanile italiano di calcio: quello dell’Atalanta di Bergamo. 15 Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 IL CALCIO COME SCUOLA DI VITA AL CENTRO DI STAGE A CARBONIA Riccardo Erriu* Lucia Castelli, psicopedagogista consulente del settore giovanile bergamasco, Eugenio Perico, tecnico della categoria dei “Giovanissimi nazionali” (adolescenti di 12 - 14 anni) e Stefano Bonaccorso, tecnico della categoria degli “Allievi regionali” (14 - 16 anni) hanno intrattenuto i partecipanti al corso (allenatori e studenti) con esercitazioni tecniche in campo e in palestra e con colloqui in aula, soffermandosi sulla considerazione che “lo sport deve essere al servizio della persona” e non viceversa, che questa è la via da scegliere per garantire ai giovani motivazioni durature verso il movimento e l’attività motoria e per assicurare l’acquisizione di comportamenti etici finalizzati al proprio benessere e alla civile convivenza. Non sempre infatti lo sport fa bene e questo lo si percepisce quotidianamente leggendo i giornali, guardando la televisione e, a volte, purtroppo, assistendo alle semplici competizioni paesane. Lo sport che educa alla convivenza civile e al benessere psicofisico è fondato sull’attività giocosa, piacevole, salutare e di confronto pacifico con gli altri, per misurarsi senza danneggiarsi a vicenda. Altrimenti è solo spettacolo, “business”, adesione superficiale ad una moda passeggera. Chi, atleta o genitore, nutra delle illusioni di successo non facilmente realizzabili potrebbe fare una semplice riflessione sul fatto che uno solo su 30.000 è in media il giovane che riesce a raggiungere l’ambita meta del mondo professionistico sportivo! Un particolare ringraziamento l’A.I.A.C. lo rivolge al Preside della Scuola Media “Don Dilani” Gianni Macciotta e a tutto il personale della Scuola; ai relatori dell’Atalanta, ai dirigenti, tecnici e ai genitori della Scuola Calcio “Mineraria”; al Sindaco e gli Amministratori del Comune di Carbonia; ai 18 sponsor che hanno permesso l’organizzazione dell’incontro, non tralasciando di ricordare l’opera dei componenti il Direttivo A.I.A.C. del Sulcis - Iglesiente (Piero Palermo, Raimondo Pintus, Alberto e Marco Martinelli) che da diversi anni cooperano per perseguire i fini propri dell’Associazione, tesi ad affermare i valori educativi dello sport e del calcio. Carbonia - Corso AIAC Con questa considerazione non si vuole certo scoraggiare i sogni che ogni giovane tecnicamente dotato culla nel proprio animo. Si vuole solo rammentare che per un giovane che “arriva” ce ne sono tanti, tantissimi altri che vivono un sogno irrealizzabile e che spesso li porta ad abbandonare gli studi, a trascurare la possibilità di costruire il proprio futuro al di fuori dello sport, a rinviare il proprio impegno sociale, a sottrarsi in sostanza alle proprie responsabilità. Ed allora quali sono le finalità dello sport giovanile? Vincere, educare l’atleta o formare il futuro cittadino? Perché tutti i ragazzi devono giocare? Il ruolo di studente può conciliarsi con quello di giovane atleta? Quali sono i compiti e quali i confini fra scuola e società sportive nell’educazione all’attività motoria? E’ possibile controllare il frequente conflitto tra famiglie, dirigenti e tecnici di società sportive? Come gestire le differenze individuali in allenamento? Quale è il ruolo della fantasia nello sport? Come correggere gli errori? A quali principi si deve attenere il tecnico per allenare il bambino nelle varie fasce dell’età evolutiva? I tre relatori dell’Atalanta, unitamente agli allenatori, agli insegnanti, ai dirigenti scolastici, ai dirigenti sportivi, ai genitori intervenuti alla conferenza pubblica che si è tenuta durante il corso, hanno cercato di dare alcune risposte a queste e ad altre domande relative allo sport giovanile. I giovani sperimentano oggi simultaneamente l’esperienza di figlio, atleta, studente, cittadino, con il rischio di venire disorientati da richieste eccessive e contraddittorie. Gli adulti che si occupano della loro formazione sono perciò chiamati a collaborare, ciascuno nel proprio ruolo, per armonizzare gli interventi educativo - sportivi e trasmettere messaggi coerenti e rispettosi dei giovani. Gianni Macciotta, Preside dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Carbonia, ha compreso l’importanza sociale di questi concetti ed ha accolto l’iniziativa proposta dall’Associazione A.I.A.C. con grande entusiasmo. Con cordialità e disponibilità ha consentito l’utilizzo dei locali e delle strutture sportive della Scuola Media, ha modulato gli orari e l’attività scolastica in modo da permettere lo svolgimento del corso, ha chiesto la collaborazione della società sportiva “Mineraria” che attualmente opera nella Scuola per promuovere l’apprendimento del calcio in favore di bambini di età compresa fra i 5 e i 10 anni. L’esempio della scuola “Don Milani”, l’atteggiamento positivo e favorevole del Preside Macciotta e l’impegno encomiabile fornito dalla Vice Preside Luisa Franco e da tutto il personale della Scuola non devono comunque sorprendere. Questo Istituto svolge infatti da anni una intensa opera di educazione e formazione scolastica fortemente impegnata nel sociale, fornendo un formidabile contributo alla valorizzazione dei giovani di un quartiere della città di Carbonia che è stato sovente teatro di cronache non certo positive. In quest’ottica si comprende il motivo per cui il Preside ha voluto fortemente abbinare all’attività prettamente scolastica quella sportiva, concedendo alla Scuola Calcio “Mineraria” la possibilità di operare in quasi completa autonomia per allenare ed educare i giovanissimi atleti. Giuseppe Rampini, Presidente della “Mineraria” è uno dei garanti di questo progetto scuola - sport. Migliore scelta il Preside non poteva fare perché Rampini possiede le capacità tecniche e umane, unite all’esperienza pluridecennale, adatte a svolgere questo ruolo. E’ ed è stato maestro di intere generazioni nel calcio, così come lo è stato per tanti giovani di Carbonia, ai quali ha insegnato innanzitutto a comportarsi come “piccoli uomini”, rispettosi, coraggiosi, leali. Il messaggio conclusivo è stato quello di credere nel valore umano ed educativo dello sport: lo sport unisce, stempera le tensioni, attenua le diversità, aiuta a non temere il confronto con gli altri, aiuta a capire il proprio corpo e a comprendere e rafforzare la propria personalità. Ma lo sport, come le altre attività della vita, ha necessità di avere degli esempi, dei modelli di comportamento che ne trasmettano i suoi valori intrinseci, considerando che i giovani destinatari non sono “clienti” da convincere per rinfoltire le file dei tesserati presso questa o quella società sportiva, ma persone da educare alle quali offrire l’opportunità di sviluppare attitudini e potenzialità. E questo concetto, oggi più che mai, è di importanza vitale per il prossimo futuro. Crescere dei giovani sani e forti, fisicamente e moralmente, è più che mai necessario per resistere e superare la preoccupante crisi economica del nostro territorio e per fronteggiare il fenomeno dell’emigrazione giovanile che da diversi anni tormenta le famiglie e sottrae alla comunità fondamentali risorse umane. Il calcio è un linguaggio universale che accomuna i giovani di ogni parte del mondo ed è uno degli strumenti più accattivanti per insegnare a giocare divertendosi e per crescere nel rispetto delle regole. *Presidente A.I.A.C. Sulcis Iglesiente MONS. ARRIGO MIGLIO CONCORSO PUBBLICO BIBLISTA A S.ANTIOCO DIRIGENTE FINANZIARIO Mons. Arrigo Miglio, indimenCARBONIA L’Amministrazione comunale ha indetto una procedura concorsuale pubblica, per esami e titoli, per il conferimento di 1 posto a tempo pieno e indeterminato di “Dirigente Finanziario-Area Contabile”. Siti Visitabili Per le prenotazioni telefonare al servizio visite: tel. 0781.491300 fax 0781.491395 L’estratto del bando è stato pubblicato sul Buras del 6 aprile 2006 n° 11. Il bando con i requisiti specifici e il modulo di domanda sono disponibili presso l’Ufficio Personale e il centro Informagiovani. Per informazioni l’Ufficio del personale resterà aperto dalle 10 alle 13 dal lunedì al venerdì e dalle 16 alle 18 del martedì (0781.694229-230). Tale documentazione inoltre è disponibile anche sul sito internet del comune all’indirizzo: www.comune.carbonia.ca.it ticato Vescovo della diocesi di Iglesias ed attualmente ordinario a Ivrea, è ritornato per qualche giorno in Sardegna, a S.Antioco, dove ha concluso la settimana biblica promossa dalla parrocchia S.Maria Goretti che quest’anno celebra il 50° della sua istituzione. L’insigne biblista è stato autentico maestro nell’affrontare il tema della “Parola” di Dio. Ad esso ha ricondotto ogni riferimento postconciliare che ha riportato al centro la “Parola”. L’innovazione del dopo Concilio, infatti, si basa sulla centralità della “Parola” di Dio che precede ogni liturgia, come lo era all’origine del cristianesimo. Durante la permanenza a S.Antioco, Mons. Arrigo Miglio Mons. Arrigo Miglio è stato fatto oggetto di testimonianze di stima e di affetto da parte dei fedeli e del parroco don Gianni Cannas. FLUMINIMAGGIORE, …peccato non conoscerlo o via e-mail: Montevecchio [email protected] Attività di Bonifica e Recupero Arenas Lavori ripristino storia, ambiente, tradizioni mare e natura cultura buon cibo e tanta ospitalità INFO: TEL. 0781- 5850212 E - MAIL FLUMINIMAGGIORE,[email protected] 16 Realtàlocale Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 IL RISTORANTE TANIT DI CARBONIA DA 25 ANNI LA PIU’ GRANDE REALTA’ DELLA SARDEGNA MERIDIONALE Sergio Rombi “Quando decisi di realizzare un ristorante ai piedi del Monte Sirai di Carbonia non potevo pensare di ritrovarmi, a distanza di 25 anni, nella condizione attuale. Il mio doveva essere il coronamento di un progetto, ma non una realtà imprenditoriale delle dimensioni che poi il ristorante ha assunto”. A parlare è Pietro Frongia, originario di Arbus, il quale da giovanissimo, nei locali cagliaritani e della Costa Verde, ha imparato a lavorare, al punto da diventarne uno dei più apprezzati e stimati operatori del settore. “Nel 1974 acquistai il terreno in località Sirai con i soldi che avevo guadagnato in più di un’estate al servizio in Costa Verde. Fu quello lo stimolo che mi portò a realizzare il primo nucleo del ristorante che chiamai “Tanit” in onore della Dea venerata sul Monte Sirai e i cui reperti archeologici costituiscono uno dei più esclusivi siti archeologici Fenicio-punici dell’area mediterranea”. La struttura venne inaugurata il 16 maggio 1981, ormai un quarto di secolo fa. “Parlare di emozione è poco, perché, pur spinto dallo spirito imprenditoriale e di voler crescere, avevo tante cose da pagare, impegni da onorare e soprattutto capire l’umore del territorio nel quale mi ero trasferito. Fu frutto di intuizione il resto dei 25 anni d’attività che, grazie al supporto della famiglia entrata pienamente in sintonia con l’iniziativa, ha visto coronati più di un successo”. Il primo ragionamento che Pietro Frongia fece riguardò il carattere della ristorazione. Data l’originalità del nome “Tanit”, legato quindi alla storia di questa terra, scelse il carattere della ristorazione tipica sarda, che significava prodotti locali, cucina autenticamente genuina e non artefatta, accoglienza amica senza decadere, sempre sorretta da scrupolosa igiene e attenzione al palato del cliente. “Quelle regole iniziali sono ancora oggi la base del nostro servizio. Ricordo, con emozione, quando nel 1982-83 accompagna- CURIOSITA’ E CULTURA DI UN MONDO LONTANO Curiosità di vario genere, incontri ravvicinati con la storia degli antenati sardi che coltivavano la terra o seguivano le greggi, voli di fantasia per come si gestivano certi momenti della quotidianità nelle campagne del Sulcis sono tutte racchiuse nel Museo-Ristorante Tanit a pochi chilometri da Carbonia. Macine, telai, frantoi oleari, caseifici primordiali; sarcofaghi e mezzi agricoli, aratri; utensileria comune, impianti di vinificazione, suppellettili della casa contadina, confezionamento del pane sono tutti scenari in cui il visitatore può immaginarsi grazie alle leggibili testimonianze dei reperti raccolti in questa ricca collezione che Pietro Frongia e la sua famiglia sono riusciti, pagando di tasca propria, a mettere insieme. Foghile, mola, triaxiu, carru, frantoiu, s’arau de lina, cannisteddu, cascia, cradaxiu, imburu, quarra, lacu, prenza, fascellau, trabutzu sono solo alcuni esempi di oggetti presenti in questo Museo Tanit. Sono tutti reperti che hanno un loro lessico dialettale e italiano, ma nei quali è possibile, anche al più piccolo visitatore, immedesimarsi e tuffarsi a ritroso nella storia. In questo Museo Etnografico Tanit è possibile persino partire dal confezionamento dei filati nel prenuragico fino ad arrivare alla macchina per cucire d’inizio di questo secolo, con la classica Singer a pedale. Nell’intermedio si riscoprono i telai dell’orbace, della lana grezza, di tessuti sempre più fini ed aggiornati. Così pure è possibile visionare la cantina per la produzione del vino, verificandone le varie fasi e i sistemi di conservazione. Così pure per il pane casareccio, per la preparazione della farina, per la cottura del pane nel forno sardo. Ma che dire ancora per la macina olearia, o per la macina asinina per il grano da ridurre a farina? Tutti momenti di grande valore storico che hanno ancora il loro inossidabile fascino solo ove si riscontri sensibilità per certi valori. In questo Museo Tanit si scopre che anche i carri agricoli avevano una loro targa e pagavano la tassa di circolazione. Tutte pagine passate alla storia, ma che i più giovani meriterebbero di conoscere. vo personalmente i turisti tedeschi sul Monte Sirai per far conoscere il sito”. La sua cordialità iniziava col servir loro un aperitivo, il resto lo compiva il gruppo. Nel 1984, constatato l’andirivieni di mezzi pesanti sulla direttrice Cagliari-Portovesme, Pietro Frongia inventò il Tanit-express, un servizio da asporto che i camionisti apprezzarono. Ma la svolta caratterizzante avvenne subito dopo quando, allargando gli ambienti e col supporto della famiglia, decise di realizzare un ristorante-museo, dando seguito ad una mai abbandonata passione, l’etnografia sarda. Nel giro di qualche anno i locali si riempirono di migliaia di pezzi antichi, assumendo la vera dimensione del più grande museo-ristorante della Sardegna con la presenza di aratri e macine nuragici e “laccus”, impianti primordiali della lavorazione delle farine e del pane, del formaggio, dell’olio, del vino, cui poi si aggiunsero un’enormità di servizi di utensileria e posateria di secoli addietro. Le scolaresche, per trascorrere e vedere oggetti antichi, hanno finora fatto a sfida a visitare il “Tanit” dove hanno avuto anche la possibilità di consumare la merenda in ambiente accogliente sia d’inverno che in primavera. Purtroppo i primi sintomi della crisi economica dei primi anni Novanta Pietro Frongia si avvertirono in maniera preoccupante, però la famiglia Frongia ( ) strinse i denti e decise di ritagliare un pò di spazio per la creazione di qualche camera in cui ospitare turisti. Si trattava di diversificare ulteriormente l’offerta del “Tanit”. Oggi, a distanza di 25 anni, il “Tanit” conta 14 camere doppie, capaci di ospitare una trentina di ospiti tutto l’anno. Nel frattempo la struttura è stata adeguata con tutti i più moderni servizi ed è in grado di ospitare a tavola 900 clienti in contemporanea, o se si vuole tre matrimoni da 300 invitati ciascuno. Si tratta della più grande realtà ristorativa della Sardegna meridio- VERO MUSEO ETNOGRAFICO Oltre 2.000 pezzi testimoniano, partendo dal prenuragico e fino ai giorni nostri, la civiltà agricolacontadina e quella pastorale dell’intera Sardegna, ma in particolare del Sulcis. Si tratta del Museo Tanit annesso all’omonimo ristorante che sorge alla periferia di Carbonia, in località Sirai. Quì veramente le civiltà, come in alcun’altra collezione della Sardegna, sono testimoniate da reperti di inestimabile valore, acquisiti e conservati con diligenza, aperti al visitatore, intessanti da vedere e da apprezzare. “La passione si è via via trasformata in qualcosa di grande pregio storico, ha commentato un occasionale visitatore che ha chiesto di mantenere l’anonimato perchè facente parte di una istituzione regionale. Non avevo mai visto qualcosa del genere, né pensavo che in Sardegna ci fossero simili occasioni. Sarà mia cura interessare chi di dovere perchè questo che io ritengo il Museo Etnografico della Sardegna acquisti dimensione ed abbia quella sua giusta e doverosa collocazione negli itinerari turistici”. nale. Prossimamente sarà dotata anche di piscina, i cui lavori sono già iniziati. “Il messaggio che voglio consegnare ai giovani, ha spiegato Pietro Frongia invitato a parlare della sua esperienza ai Liceali di Carbonia, è quello di prepararsi ad affrontare il lavoro che, oggi meno che mai, lascia spazio all’improvvisazione e ai soggetti impreparati. Occorre amare il proprio lavoro e una volta che si sceglie cosa fare, impegnarsi fino in fondo, non illudendosi che non vi siano momenti di crisi. I giovani sono più fortunati di noi, perché hanno tante possibilità e tante provvidenze che aiutano ad impiantare un’impresa. I Sardi non sono da meno degli altri Italiani. Si tratta di cancellare la diffidenza e l’invidia sugli altri, e proporsi per quel che si è meglio preparati. Se non si ha il coraggio di affrontare il lavoro da soli, è meglio trovare soci coi quali si possono percorrere tratti di strada assieme. L’impegno e la volontà diranno cosa fare nel futuro. Il necessario è avere fiducia in se stessi. La scuola vi dà tanto e la società attende dai giovani tantissimo, perché il futuro è nelle loro mani. I tanti Cinesi o extracomunitari che stanno impiantando negozi e attività da noi devono essere di stimolo e non oggetto di invidia”. Realtàlocale Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 17 FINALMENTE RIAPRE IL CANTIERE “UN FIORE PER IL TURISMO” NELLA CATTEDRALE DI IGLESIAS GRAN CONCORSO A SANTADI Alfio Gessa Sergio Rombi Alla fine la burocrazia (meglio sarebbe definirla negligenza) è stata vinta: i lavori all’interno della cattedrale iglesiente riprenderanno molto presto, perché la Regione ha dato il via libera al completamento, mettendo a disposizione i fondi necessari. Si tratta di 2 milioni e 400 mila euro che comprendono, però, anche alcuni lavori nella concattedrale della Purissima. Ma allo stato attuale, ciò che è importante è il completamento dei lavori all’interno della cattedrale dedicata a S.Chiara ormai chiusa da cinque anni e, forse, altrettanti ne passeranno prima di rivedere una funzione sacra all’interno di essa. Molte sono state finora le po- COLORS of ALUMINUM lemiche e le illazioni sul perché di tanti ritardi nel ripristino del più importante luogo di culto della diocesi e della città di Iglesias. Gli stessi operatori del centro storico avevano più volte sollecitato la ripresa dei lavori per riconsegnare la chiesa cattedrale alla città e rivedere movimento nel cuore di essa. ILA INDUSTRIE LAMINAZIONE ALLUMINIO Spa La ILA SpA produce laminati di alluminio, sottile, semisottile e verniciati. Lo stabilimento è dislocato nella zona industriale di Portoscuso (CA) Tel. 0781.5011 fax: 0781.508134 http: www.ilaspa.com Idroterme Villasor S.r.l. Sandalia La Idroterme Villasor Srl, tra le sue produzioni, annovera rotoli e contenitori di alluminio per uso alimentare. Lo stabilimento è dislocato in Loc. S’Acqua Cotta di Villasor (CA) Tel. 070.9649814 fax: 070.9649800 http:www.idrotermevillasort.it Santadi scun partecipante dovrà garantire la custodia dell’area o la struttura da lui addobbata. Poiché lo scopo della manifestazione consiste nell’abbellimento permanente del paese, verranno premiati i cittadini e le associazioni partecipanti che s’impegneranno a mantenere vive e curate le piante e i fiori tutto l’anno. A tal fine, oltre quelli previsti, verranno corrisposti due ulteriori premi, ai cortili e balconi che, alla fine del mese di ottobre saranno ritenuti meritevoli di valutazione e premiazione, a giudizio insindacabile della commissione. Il primo premio, relativo ai cortili, consisterà in 200 euro; il secondo in 100 euro, mentre il premio di fine ottobre consisterà in 300 euro. Per i balconi, invece, il primo premio consisterà in 150 euro, il secondo in 100 euro, mentre il premio d’ottobre salirà a 200 euro. Le iscrizioni si riceveranno fino al 30 aprile 2006. NELLA GUIDA DEGLI EXTRAVERGINI NESSUN OLIO DEL SULCIS IGLESIENTE La Guida agli Extravergini di Slow Food Editore è stata varata. La sesta edizione del sussidiario alla migliore produzione olearia italiana è stata presentata a Verona in occasione del Vinitaly, sabato 8 aprile scorso. Và detto subito che tra i premiati o segnalati non c’è alcun olio prodotto nel Sulcis Iglesiente, che sono rimasti nella media. La sesta edizione della guida ha, comunque, preso atto del grande fermento che scuote il settore. L’interesse verso l’extravergine di qualità è ben testimoniato da una forte richiesta di mercato che induce molte vecchie aziende a cambiare dalla produzione basata sulle quantità alla ricerca dell’eccellenza, giovani realtà a dotarsi fin da subito dei meccanismi necessari per il raggiungimento di standard elevati, frantoiani e società cooperative a concepire l’extravergine secondo una mentalità nuova e più dinamica. L’osservatorio privilegiato della guida consente a un’associazione unmodonuovo dilettura deiproblemi delterritorio puoianche abbonarti TEL.0781-675289 333-6077645 FAX1782282316 come Slow Food, da anni impegnata nella promozione della qualità agroalimentare, di registrare tali tendenze e di comunicarle al consumatore più esigente. I numeri del libro parlano chiaro: con 605 aziende recensite e 810 oli, si tratta dell’edizione record. Anche le Tre Olive, riconoscimento che premia l’eccellenza assoluta secondo il giudizio delle commissioni Slow Food (una quindicina in tutta Italia), sono arrivate alla quota massima mai raggiunta, con 34 oli segnalati (3 in più dello scorso anno). A questi vanno aggiunti i premi speciali regionali, che pongono in risalto la migliore produzione biologica, a denominazione di origine protetta, monocultivar e il rapporto tra qualità e prezzo. Per quanto riguarda la Sardegna, le uniche premiazioni o riconoscimenti riguardano: Olio Extravergine di Oliva Chieddà (Siniscola, Nu), Olio Extravergine di Oliva Las Tanas Antica Compagnia Olearia Sarda (Alghero, Ss) e Olio Extravergine di Oliva Livarios Fruttato Cosseddu (Seneghe, Or). Radio Iglesias Iglesias - Cattedrale Anche i balconi e i cortili fioriti possono colpire l’attrazione del turista durante il suo soggiorno in Sardegna. Ne è convinta l’Amministrazione comunale di Santadi che ha bandito un concorso a premi sui balconi e i cortili fioriti del paese. “Un fiore per il turismo” vuole essere un modo per rendere più bello e più accogliente il centro abitato del Basso Sulcis, diventato, negli ultimi anni tra i più frequentati dal turismo stagionale, ma non solo. Al concorso potranno partecipare tutte le abitazioni comprese nell’ambito comunale di Santadi. Un’apposita commissione, composta da esperti di piante e fiori e rappresentanti del mondo della cultura, valuterà e premierà i migliori balconi e i migliori cortili. La valutazione sarà effettuata tra il 1° e il 15 giugno 2006. Nell’allestimento dei cortili e dei balconi, si legge nel bando di concorso, dovranno essere utilizzati prevalentemente piante in vaso o in zolla. Non sarà consentito l’uso di fiori recisi o petali se non in misura minima e marginale rispetto al progetto complessivo di addobbo del cortile o balcone. E’ proibito l’uso improprio di specie autoctone protette. Le piante dovranno essere messe a dimora in vasi di coccio, in plastica simil coccio e/o in aiuole, qualora queste siano presenti nell’area. Cia- Soluzioni di apparecchiature e arredamento per l’ufficio 30 anni di esperienza al vostro servizio 18 Realtàlocale Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 GIORNATA MONDIALE DEI GIOVANI MILIONI DI EURO PER I PARCHI SARDI CONCLUSA IN DIOCESI A MASAINAS-GIBA COMPRESO ANCHE QUELLO DEL SULCIS Marco Massa Masainas - Giornata mondiale della Gioventù La “XXI Giornata mondiale dei Giovani”, in previsione di quella annunciata a Sidney nel 2008, è stata vissuta in diocesi con un incontro svoltosi tra Masainas e Giba sabato 8 aprile scorso. Centinaia di giovani, provenienti da tutte le realtà parrocchiali del Sulcis Iglesiente si sono ritrovati a Masainas da dove, a piedi, hanno fatto un pellegrinaggio a Giba, per ritrovarsi tutti nella parrocchia di S.Pietro Apostolo. La riuscita manifestazione di Masainas era stata preceduta dalle singole giornate organizzate nei vari centri abitati e che avevano dato segno d’impegno giovanile nella riscoperta dei valori della Fede e della solidarietà. In questo spirito si sono ritrovati i giovani Scout, l’Azione Cattolica, i Seminaristi, il Movimento Giovanile Mariano, Rinnovamento nello Spirito, i Focolarini, i Neocatecumenali, il Movimento Eucaristico Giovanile, gli operatori che animano gli Oratori. La sfida di questa giornata ha avuto diverse finalità: testimonianza di Fede nella Chiesa, comunità per un percorso solidaristico, richiamo degli adulti alla formazione dei giovani. La giornata, presieduta dal Ve- scovo mons. Tarcisio Pillolla, ha avuto il prologo a Masainas dove è stato benedetto il nuovo fonte battesimale all’interno della rinnovata chiesa dedicata a San Giovanni Battista, Patrono dell’abitato (fino agli anni Sessanta si chiamava S.Giovanni Masainas). Ma la vera e più autentica testimonianza i giovani l’hanno manifestata durante il percorso a piedi tra Masainas e Giba. Davanti ad essi c’era la Croce che riempiva di contenuti il messaggio della giornata: “In cammino seguendo Cristo”. Le tre tappe del percorso, animate dai gruppi Scout di S.Antioco, Domusnovas e Iglesias, sono state scandite dai temi proposti: la missione profetica, sacerdotale e regale della Chiesa in quanto espressione di Cristo. Ma di particolare riferimento ai giovani è stato il messaggio del Vescovo. “Il futuro appartiene a voi, perché sarete voi giovani a condurre la società. Certo, molti giovani, ha continuato il Vescovo, sono preoccupati perché non hanno lavoro, oppure sono afflitti da malattie o altro disagio sociale. Tuttavia la speranza non deve essere mai abbandonata”. BANDO PROVINCIALE PROMOZIONE CULTURALE La Provincia Sulcis Iglesiente ha emanato un “Bando per la selezione delle richieste di contributo per Progetti triennali di fruizione di beni e di promozione dei servizi relativi ad aree e parchi archeologici, complessi monumentali, musei di ente locale e di interesse locale”, in attuazione dell’art. 12, comma 3, della L.R. 21 aprile 2005, n. 7. Le parole conclusive di mons. Pillolla sono andate al ricordo di Papa Giovanni Paolo II che “tanto bene ha fatto alla Chiesa, ai giovani e a tutto il mondo”. La serata è stata chiusa con un musical, proposto dai Seminaristi e dal titolo “Spenditi”. L’Ente Foreste ha illustrato i primi interventi a scopo turistico e le zone interessate dai fondi CIPE, approvati il 30 marzo dalla giunta regionale, per la gestione integrata delle aree demaniali forestali. Le aree interessate da questi primi 15 milioni già stanziati (altrettanti si aggiungeranno il prossimo anno) sono dieci: il Limbara, Porto Conte (e lago di Baratz), Goceano, Sulcis, Linas, Settefratelli, Monte Arci, Montarbu, Supramonte e infine Littos, Crastazza e Tepilora. Altri 100.000 euro sono destinati alla ristrutturazione di due piccoli musei già esistenti a Montarbu e Settefratelli. Per la realizzazione definitiva di queste opere si dovrà aspettare il 2007 e forse il 2008, a causa di alcune procedure burocratiche ministeriali. Altri 2 milioni e mezzo di euro arriveranno invece in tempi più rapidi dai POR solo per la realizzazione di sentieri e cartelli indicatori con un unico marchio, quello della Regione Sardegna, e anche di cartine e mappe uniformi. L’Ente Foreste rivolge dunque il proprio lavoro anche in chiave turistica. Il profilo di spesa per questi interventi, realizzati all’interno delle aree dema- Linasia - Parco Botanico niali forestali dell’Ente, riguarda infatti i servizi per l’accoglienza al turista e per la fruizione della foresta (come ad esempio la costituzione di giardini botanici, ippovie, centri faunistici, sentieri e cartellonistica per escursioni a piedi), ma anche centri per l’attività didattica e l’educazione ambientale. “Lo stesso Presidente Soru, ha detto il Presidente dell’Ente Foreste Carlo Murgia, proprio un anno fa ci diede come programma di aprire al turismo, e questo per noi è diventato un punto importante”. Per ciò che riguarda la dotazione delle infrastrutture per l’accoglienza non è prevista nessuna costruzione ex novo. “Ci sono già troppe volumetrie, ha continuato Carlo Murgia, non è il caso di aggiungerne altre, piuttosto di ristrutturare quelle esistenti”. Una volta ristrutturate le aree, si procederà, tramite bando pubblico, ad affidarne la gestione a esterni. Turismo La Borsa del Turismo di Berlino è da considerarsi una delle più importanti a livello mondiale per la sua estensione. Fondamentale è la presenza di tutte le nazioni del mondo che turisticamente si presentano con ampi padiglioni presso i quali si possono contattare i tour operators, senza la forma del Workshop. Il lavoro dà un ottimo risultato sia per chi è interessato ad acquistare il prodotto e sia per chi lo vuole vendere, in quanto si ha la possibilità di illustrare ogni dettaglio delle strutture e del territorio con le peculiarità che esso è in grado di offrire. Oltre il mare, l’entroterra, l’archeologia, la natura, la cultura, gli usi e costumi, vengono rivalutate le specialità della tradizione culinaria come i tipi di formaggio e vini con i caseifici e le cantine disponibili ad offrire, in aggiunta alla visita nella propria azienda, anche la degustazione del prodotto. Per tale lavoro si richiede professionalità, conoscenza linguistica e impegno non indifferente. Buggerru Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 IL TURISMO DEL SULCIS IGLESIENTE ALLE BORSE E FIERE INTERNAZIONALI 19 Emilio Congiu* Allo stand della Sardegna del Sud, con qualche rappresentante di consorzio, c’ero anch’io. Purtroppo ero tra i pochissimi operatori che hanno avuto un bel da fare incontrando i tour operators e le agenzie di viaggio che si presentavano per informazioni e per fissare appuntamenti. Lo stand, comunque, era dotato di espositori del materiale illustrativo a disposizione del pubblico con delle hostess che dispensavano informazioni su ogni tipo di vacanza che si può fare nel Sulcis Iglesiente: dagli hotels ai campeggi, alle case vacanza, all’agriturismo, bed & breakfast, nonché itinerari per ammirare le bellezze del territorio. Alla ITB di Berlino l’organizzazione degli spazi era del Centro Servizi Promozionali per le Imprese della Camera di Commercio di Cagliari. Le hostess hanno distribuito opuscoli di tutte le località, senza alcuna eccezione. Forse sarebbe opportuna, a tale proposito, una maggiore presenza di imprenditori privati (alberghi, campaggi, agriturismo, B&B, case vacanze) con propri opuscoli per promozione diretta. Oltre le considerazioni e il lavoro svolto all’ITB di Berlino, bisogna prendere in considerazione e valutare l’importanza del turismo ed il valore che gli si deve attribuire in termini di occupazione ed economia. Nel valutare la situazione attuale, il territorio ha bisogno di adeguarsi alle nuove esigenze del turista. Prima cosa bisogna tener conto della concorrenza del bacino mediterraneo (vedi Croazia, Grecia, Turchia, Nord Africa, Spagna). Il turista valuta tutto: qualità e prezzo, ambiente e decoro dei siti, strade e segnaletica, servizi nei locali, ristoranti, bar e così via. E’ necessario sviluppare il culto dell’accoglienza (il turista non è un pollo da spennare), il decoro dei locali e del personale di servizio. Il turismo e il turista vanno rispettati come persone di famiglia. Lo sviluppo del territorio richiede unione tra operatori di tutto il settore ricettivo, a partire dall’albergo alla casa vacanza e tutto quello che fa ospitalità. La crescita, lo sviluppo e quindi la maggiore occupazione, si raggiungono nel tempo, ma bisogna prima seminare per poi raccogliere. Gli operatori sono attori del settore sempre in trincea e le autorità non debbono essere estromesse (né debbono estromettersi), ma è loro dovere contribuire alla crescita del bene comune a tutti i livelli e tutte le iniziative debbono essere tenute in debita considerazione. L’albergatore, e chiunque operi nel turismo, deve dedicare più tempo al territorio e ci deve essere stretta collaborazione tra imprese dedite al turismo. Dobbiamo capire che è il modo di fare turismo che và rivisto. Il cliente sarà grato all’albergatore che lo aiuti a trascorrere le vacanze più tranquille. Il territorio ha bisogno di trasmettere la propria immagine, necessita di un opuscolo dove siano rappresentate tutte le peculiarità. Bisogna puntare su una campagna mirata a rendere più interessanti le località. L’opuscolo unico di tutta la Provincia Sulcis Iglesiente, deve rappresentare tutti i paesi, le informazioni ad essi relative e le attrattive d’interesse turistico per gli ospiti. Questi opuscoli dovrebbero essere messi a disposizione presso le camere delle strutture ricettive, le Emilio Congiu Pro Loco, i Comuni, i siti archeologici, i musei e altri luoghi visitati dal turista. Un congruo numero andrebbe destinato a Borse e Fiere del Turismo, affidando il compito della distribuzione, oltre agli imprenditori interessati, a persone esperte di Santadi - Grotte “Is Zuddas” turismo, al fine di testimoniare una vocazione turistica di primissimo piano e quindi ottenere l’interesse di tour operators, agenzie viaggi e pubblico. * Imprenditore del Turismo 20 Realtàlocale Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 L’ ISTITUTO ENAOLI DI IGLESIAS: UNA STORIA TUTTA DA SCRIVERE Roberto Cherchi Iglesias - Renzo Pasci La storia di un collegio raccontata dalle carte, intese non come un ammasso inerte e polveroso, ma come chiavi di accesso a un microcosmo, oggi scomparso, che ha dato una casa, un’educazione e un lavoro a qualcosa come 1500 giovani. L’Enaoli è un pezzo di storia di Iglesias che è ancora tutta da scrivere. Lo si è capito durante la serata organizzata all’Archivio Storico nell’ambito della “Settimana della cultura”. Quella è stata l’occasione per fare il punto sul lavoro di riordino delle carte che oggi, grazie alla sensibilità di Claudia Campanella, Direttrice della Soprintendenza, sono fortunatamente rimaste nell’archivio storico cittadino anziché confluire in quello di Stato a Cagliari. Una scelta importante e coraggiosa che fino ad oggi è stata ben ripagata. Il mantenimento ad Iglesias di tutti i documenti sta consentendo a due archiviste paleografe, Daniela Aretino e Barbara Guardo, di procedere con l’ordinamento delle carte che coronerà con la pubblicazione dell’inventario, strumento indispensabile per qualunque tipo di ricerca. “La documentazione è arrivata all’Archivio Comunale all’inizio di febbraio 2004” hanno spiegato le archiviste. “Si tratta di 117 faldoni, 135 catalogatori ad anelli e 13 scatole. Fino ad oggi, e siamo a circa metà del riordino, abbiamo compilato 1700 schede archivistiche”. Un corpus dovizioso attraverso il quale affiora nitida l’attività del collegio. “C’è tutto: lo stretto legame con la Direzione generale di Roma, i registri contabili, i fascicoli personali degli allievi, le foto, la corrispondenza tra i collegiali e le loro famiglie” hanno proseguito Barbara Guardo e Daniela Aretino.”Davvero una finestra sulla storia iglesiente nella seconda metà del Novecento”. Ma se per le due archiviste affacciarsi a quella finestra significa rivolgere lo sguardo a un’istituzione la cui fisionomia prende corpo man mano che procede il riordino delle carte (compiendo un affascinante processo di messa a fuoco che è auspicabile venga completato da chi lo ha messo in opera), per coloro che sono stati l’anima dell’Enaoli, la serata è stata anche occasione di testimonianza e memoria. Ricordi preziosi, custoditi nell’anima e nella mente di istitutori e collegiali che, rispetto a quelli fissati su carta, rappresentano l’altra faccia del pianeta Enaoli. Nell’avvicendarsi dei loro interventi, Efisio Gaviano, Domenico Marvaso, Vittorio Lamieri e Vincenzo Petraroia hanno tracciato la parabola del collegio dalla sua fondazione alla chiusura. A raccordare il tutto, Renzo Pasci che, oltre a portare la propria testimonianza, ha sapientemente orchestrato la regia della serata, delineando un itinerario arricchito da foto, stralci di lettere dei collegiali e accompagnamenti musicali eseguiti da alcuni ex allievi, tra i quali c’è stata la chicca rappresentata dall’esecuzione dell’inno del collegio. Ne è venuto fuori uno spaccato di vita sociale interessantissimo. Efisio Gaviano ha ricordato come l’istituzione del collegio iglesiente fu ipotizzata nel 1948 dal Presidente nazionale dell’Enaoli, Ernesto Giacconi, di concerto con l’allora Presidente dell’Inps, ed ex sindaco di Iglesias, Angelo Corsi. L’intesa tra i due, testimoniata da un fitto carteggio, portò subito alla ricerca di un luogo dove erigere lo stabile destinato ad ospitare il collegio. “Si ipotizzò di riattare ciò che restava del castello Salvaterra, ma l’idea fu presto accantonata. Serviva un edificio ad hoc” ha ricordato Gaviano. Vennero coinvolte le società minerarie e il Comune. Il Sindaco Carlo Meloni e l’ingegner Enrico Musio, Direttore della “Monteponi”, si attivarono per centrare l’obiettivo in tempi brevi. Musio cedette l’area retrostante le Case Operaie ricevendo in contraccambio quella di Vergine Maria. Arrivarono i finanziamenti e il 18 marzo 1951 ci fu la posa della prima pietra. In due anni e mezzo, a novembre del 1953, l’edificio fu pronto. Stilato una sorta di statuto che specificava gli scopi del collegio (in primis fornire alloggio e educazione agli orfani dei lavoratori) il 15 febbraio 1955 nello stabile di via Canepa arrivarono i primi ragazzi. “C’erano le officine e i laboratori, dotati di tutte le attrezzature più moderne. Il personale docente era a carico delle società minerarie” ha ricordato Gaviano. “All’inizio arrivarono 70 orfani che dividemmo in 4 squadre. Ben presto divennero 200, provenienti da tutta la Sardegna”. Il personale, come si direbbe oggi, non era formato, e gli istitutori facevano di tutto: erano allenatori e padri, educatori e amici, insegnanti e presentatori. “In collegio la giornata iniziava alle sei e un quarto” ha ricordato Renzo Pasci. “I ragazzi studiavano otto - dieci ore al giorno. Oltre ai laboratori per l’insegnamento di un mestiere, avevamo le cucine, il teatro, il cineforum, i campi sportivi, una biblioteca dove arrivavano dieci quotidiani e cinque settimanali”. Una struttura complessa alla quale fornirono il loro apporto anche “esterni” come don Pietro Allori, Giancarlo Dalmonte, Paolo Secci e Aldo Mura per la musica, Sigismondo Melis per il labortatorio di ceramica, Giovanni Manca per la falegnameria e Vittorio Trentin per lo sport. “Mi piace ricordare che i Presidenti nazionali dell’Enaoli, Ernesto Giaccone e Luciano Tavazza, non hanno mai preso una lira per assolvere il loro compito” ha detto Domenico Marvaso. “I ragazzi arrivavano in collegio per imparare un mestiere e costruirsi un futuro”. Molti di loro finirono chi alla Fiat, chi alla Saras. Tutti o quasi si laurearono e oggi c’è chi è primario d’ospedale, chi manager e chi fa l’astronomo. Ma i tempi mutarono e, ad un certo punto, l’Enaoli cessò di essere un monolite, quel mondo chiuso che tanto lo aveva fatto rassomigliare alla “Città dei ragazzi” resa celebre da un vecchio film con Spencer Tracy e Mickey Rooney. L’arrivo di un’aria nuova cominciò con il riporre in soffitta la divisa grigia che distingueva i ragazzi, ai quali fu anche permesso di uscire senza l’accompagnamento dell’istitutore. Poi nei locali venne accolto l’Istituto professionale, mentre i collegiali, sempre più numerosi, studiavano nelle scuole cittadine entrando in contatto con ragazzi esterni e, vera rivoluzione, con le ragazze. “L’istituzione della scuola Iglesias - Cerimonia Enaoli media e il trasferimento delle competenze di assistenza dallo Stato alle Regioni e ai Comuni furono punti di svolta epocali per noi” ha detto Vittorio Lamieri”. Il ruolo dell’Enaoli cambiava. “Nel 1971 il vento della contestazione studentesca arrivò anche in collegio” ha aggiunto Renzo Pasci. Nella cappella, la domenica, si celebravano “messe beat” e la Curia inviava osservatori per capire che cosa succedesse. “Oggi abbiamo a messa il Sant’Uffizio” bisbigliava don Ubio Serafini accingendosi a celebrare. Ma la contestazione e gli scioperi degli anni Settanta prelusero alla fase discendente della parabola. A gestire la chiusura fu Vincenso Petraroia che ha ricordato anche “gli insuccessi, che ci sono stati ed è giusto dirlo, i casi disperati di giovani che arrivavano in collegio direttamente dai riformatori o dal carcere minorile”. La finestra aperta sul piccolo mondo dell’Enaoli si è chiusa con la testimonianza di Ilario, un ex collegiale. L’auspicio è che i ricordi personali e gli aneddoti deliziosi di chi scrisse quella pagina di vita vengano fissati al più presto su carta. Per raccontare un pezzo di storia iglesiente, e non solo iglesiene, che merita di essere ricordata. Ma anche per tramandare a futura memoria una filosofia di vita della quale l’Enaoli fu simbolo e che fu sintetizzata da uno degli educatori con questa frase: “Dobbiamo essere consapevoli che questi ragazzi, quando arrivano in comunità, sono già migliori di noi”. Cultura Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 LE OPERE DEL CONCORSO SU CARBONIA ALLA “VIII^ SETTIMANA DELLA CULTURA” 21 Massimo Carta Da concorso artistico ad evento inserito nella “VIII settimana della cultura”. Carbonia ha saputo, ancora una volta, sfruttare al meglio il suo momento artistico nato col concorso internazionale “Omaggio alle donne e agli uomini che hanno dato vita alla città di Carbonia”. L’iniziativa, promossa dall’Amministrazione comunale, mirava a dotare la sala delle Adunanze della Civica Assemblea di un’opera ( m.6,00 X 2,50) da collocare sulla parete centrale. Al concorso hanno risposto decine e decine d’artisti, molti di comprovata valenza, i cui bozzetti, dopo la selezione e la proclamazione dei vincitori da parte dell’apposita giuria, sono finiti in una riuscitisFilippo Ciavoli Cortelli sima mostra che è stata inserita nella “VIII settimana della cultura”. Và riconosciuto che diverse opere non premiate (in bozzetto) presen- L’artista, con olio su tela che giotavano elementi di valore artistico ca tra il figurativo e l’impressioninon comuni, tanto da stimolare smo, ha colto il segno col minimo l’interesse alla loro conservazione sforzo interpretativo: uomini e in città, per arricchire la non co- donne che si affrancano della conspicua dotazione comunale. dizione sociale agropastorale per Intanto, c’è da dire che nella pa- dedicarsi alla miniera. Un lavoro, rete dell’Aula delle Adunanze quello di Filippo Ciavoli Cortelli, del Consiglio Comunale andrà ad che gioca tra chiaro-scuri, dove il essere realizzata l’opera di Filip- volto segnato dalla fatica, prima po Ciavoli Cortelli (PietrasantaLucca), per le considerazioni che Si tratta dell’opera che meglio si “Gazzetta del Sulcis” aveva pre- presta alla lettura da parte di cittasentato in uno dei numeri scorsi. dini di Carbonia o di altra località FILIPPO CIAVOLI CORTELLI Igino Panzino e dopo la nascita di Carbonia, è solo intuìto, ma immaginariamente presente. Ben distinti appaiono i ruoli complementari di “donne e uomini che hanno dato vita alla nascita di Carbonia”, perché assieme composti ed assieme vivono la scena dell’opera: l’uomo contadino-minatore in primo piano, la donna in penombra e con differente cromatismo. Il suo risultato complessivo offre facile lettura, richiama la condizione quasi inumana del cavatore di carbone, certamente ignaro del futuro che la galleria riserva a migliaia di persone accorse nel Sulcis per estrarre l’oro nero e riscattarsi ad una condizione di vita non certamente gratificante. e che non necessita di alcun aiu- Draghi e Igino Panzino), andranto interpretativo. Le restanti due no ad arricchire altri ambienti istiopere, premiate ex equo (Tiziana tuzionali. Tiziana Draghi ARTISTI PARTECIPANTI ALLA MOSTRA VIII SETTIMANA DELLA CULTURA TRE AUTORI PREMIATI: Filippo Ciavoli Cortelli (Pietrasanta), Tiziana Draghi (Firenze), Igino Panzino (Sassari). FINALISTI: Stefano MasiliLuigi Angius (Carbonia), Francesco Argiolu (Cagliari), Valerio Baire (Capoterra), Mauro Barbieri (Modena), Antonio Catalani (Firenze), Giacomo Ceccarelli (Carmignano), Paolo Consorti (S.Benedetto del Tronto), Rita Giovanna Cozzula (Carbonia), Fabio De Poli (Firenze), Salvatore Esposito (Milano), Salvatore Filia (Carbonia), Angelo Liberati (Cagliari), Filippo Martinez (Oristano), Piergiorgio Melis (Domusnovas), Antonio Milleddu (Selargius), Antonello Ottonello (Cagliari), Primo Pantoli (Capoterra), Maurizio Perron (Sauze D’Oulx), Carlo Pizzichini (Monticano), Antonio Porru (Sanluri), Massimo Ricciardo (Brolo), Marta Scanu (Donigala Fenugheddu), Mauro Scarteddu (Carbonia), Alberto Spada (Carbonia), Manrique Pedro Angel Terron (Madrid), Nicoletta Olia (Savona), Angela Maria Zedda (Siniscola). ALTRI CONCORRENTI: Salvatore Efisio Cosa (Carbonia), Mauro Bellocci (Roma), Francesco Nonnis (Cagliari), Jelmo Cara (Carbonia), Rosa Maria Marongiu (Carbonia), Giuseppe Maccioni (Sardara), Ovidio Melis (Domusnovas), Maria Winnik Malgorzata (Perugina), Nicola Filia ( Olbia), Antonio D’Attelis (Milano), Vincenzo Frisco (Terrazzano), Francesco Angelo Pintus (Santulussurgiu), Valeria Finazzi (Senago), Susanna Manca (Cagliari), Maria Rosaria Todde-Alessia Mura (Domusnovas), Stefano Cherchi (Iglesias), Aldo Ballocco (Genoni), Daniela Putzu (Cagliari), Salvatore Dado (Carbonia), Francesco Montelli (Ravenna), Domenico Di Caterino (Cagliari), Giorgio, Stefania e Sergio Massidda (Monserrato), Marco Picci (Perdaxius), Renato Piras (Carbonia), Paola Cossu (Carbonia), Sabrina Striani (Cagliari), Alessandro Pintus (Sassari), Antonino Soddu Pirellas (Selargius), Sandro Fois (Nuoro), Valerio Righini (Tirano), Riccardo Rossati (Roma), Mario Nieddu (Maniart-Alghero), Michele Marrocu (Ales), Bruno Pon (Carrara), Salvatore Grispu (Dorgali), Antonella Simula (S.Benedetto del Tronto), Giorgio Masili (Oristano), Stefano Fiaschi (Empoli), Pietro Collu (Cuglieri), Dennis Arseni (Caldonazzo), Sonia Santonocito (Misterbianco), Renata Cadau (Domusnovas), Liliana Corsini (Carbonia), Daniela Sulas (Carbonia), Erich Gallmetzer (Nova Ponente), Salvatore Cuschera (Milano), Patrizia Del Papa (Genova), Bruna Colarossi (Domusnovas), Elisa Mercorillo (Chiaramonte Gulfi), Stefano Tordiglione (Roma). 22 La recente sortita dell’Assessore provinciale Alberto Sechi, in ordine alla necessità di porre ordine, per una presunta valorizzazione, del patrimonio archivistico del territorio, ha suscitato qualche perplessità, laddove esso è stato interpretato come malcelata intenzione della Provincia di mettere le mani sul cospicuo patrimonio storico che ogni Comune o altra istituzione conserva da secoli. Anche il ventilato Consorzio tra Comuni è sembrato privo di motivi logici, se si tien conto che ogni istituzione, pubblica o privata, Cultura Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 DIBATTITO NON DISPERDERE IL PATRIMONIO ARCHIVISTICO Massimo Carta detentrice di archivio storico se ne guarderebbe dal privarsene o di condividere con altri, sia pure per finalità di gestione e valorizzazione dei documenti conservati. Appare, invece, lodevole un’iniziativa della Provincia che tenda a monitorare e a realizzare una guida, informatico-cartacea, sul patrimonio archivistico presente nella Provincia Sulcis Iglesiente. Già parte di questo patrimonio è stato informatizzato, ma molto resta ancora da passare sotto la lente dello scanner o da microfilmare, così da farlo diventare più accessibile non solo agli studiosi di cose antiche o ricostruttori della società presente nel territorio secoli addietro. Se l’indirizzo e lo sforzo della Pro- Archivio Distretto Minerario vincia, e dell’Assessore Alberto Sechi, dovessero intendersi in questa visione, allora meriterebbe il massimo del sostegno, ammesso che taluni ambienti si mostrino propensi a rendere di pubblica fruibilità i propri “tesori”, piuttosto che continuare a tenerli “sotto chiave” e mostrarli solo ad “amici influenti”. Tutto ciò, malgrado certi inventari si siano resi attuabili col contributo pubblico, per cui dovrebbero favorire l’accessibilità alla consultazione regolata da orari e giorni precisi e non da rimandi per prese d’appuntamento con archivisti o chi per essi. Altra iniziativa che la neo Provincia potrebbe adottare potrebbe essere quella dell’inventario storico, sia di documenti cartacei che di reperti o siti storici presenti in ogni singolo Comune. In tale ipotesi si attiverebbero, col contributo o premialità di Regione-Provincia, una serie di lavori nei singoli Comuni, che porterebbero alla fine alla mappatura documentale, altrimenti non realizzabile con le sostanze finanziarie degli enti Locali. Magari, a ciò, potrebbero dare una mano gli sponsor privati, ormai entrati a pieno titolo nel sostegno di iniziative del genere e soprattutto di carattere culturale. In buona sostanza, non bisogna parlare solo del patrimonio archivistico di Iglesias, Carbonia. S.Antioco, Carloforte o Portoscuso. Tutti i Comuni posseggono, checché qualcuno ne pensi, notevoli raccolte documentali, come pure la Curia, le Parrocchie, le Biblioteche, gli archivi privati, le società industriali-minerarie, i Sindacati, le cooperative sociali di vecchia fondazione, ecc. Il Consorzio tra Comuni, per la gestione di questo patrimonio, appare del tutto superato. Semmai dovrebbe essere la Provincia a stimolare (presentando un progetto in Regione per ottenere una parte dei contributi per le spese) l’informatizzazione o microfilmatura di ogni documento, che il più delle volte non attiene esclusivamente alla storia locale, ma s’inquadra in un contesto storico-sociale più ampio, arrivando molto spesso a diventare elemento comune nel territorio in esame. LA REGIONE GIA’ PRONTA AD INFORMATIZZARE L’INTERO PATRIMONIO ARCHIVISTICO DEL SULCIS “Vogliamo che nel futuro prossimo tutto il patrimonio culturale della Sardegna sia digitalizzato e accessibile a tutti, dalle Amministrazioni locali, ai Sardi, a quanti in tutto il mondo sono interessati a conoscerlo”. Per il presidente della Regione, Renato Soru, e’ questo il senso e l’obiettivo del nuovo progetto della Regione, il portale dei beni culturali SardegnaCultura, presentato insieme all’Assessore della Pubblica Istruzione Elisa- Archivio Igea COMUNE DI CARLOFORTE Comune via Garibaldi 72 09014 Carloforte Centralino Tel. 0781.8589200 - 854282-83 Fax. 0781.854008-855008 Sindaco Tel. 0781.8589223 Fax. 0781.855808 Informagiovani e Segretariato sociale Tel. 0781.858937 Museo Casa del Duca via Cisterna del Re Tel.0781.855880 www.comune.carloforte.ca.it betta Pilia. “Come faremo a mettere a disposizione di tutti questa enorme ricchezza, si è chiesto Renato Soru. Semplicemente acquisteremo i diritti di tutto il materiale che riguarda la nostra Isola. In fondo, al costo di un metro quadrato di pavimento, rendiamo di proprieta’ della Regione un patrimonio inestimabile. Intanto l’Amministrazione regionale ha cominciato a tirare fuori dai cassetti quanto e’ gia’ suo da tempo, ma e’ rimasto inutilizzato”. La Regione e’ tra le prime in Europa a “costruire un pezzo importante di quello che sara’ la Biblioteca digitale europea, prevista per il 2008. Abbiamo grandi numeri ha spiegato Soru, e credo che arriveremo a inserire nel portale SardegnaCultura oltre 100 mila documenti”. Il Presidente della Regione ha annunciato che tra un mese il portale SardegnaCultura verra’ presentato a Bruxelles e presto sara’ tradotto anche in lingua inglese. L’Assessore della Pubblica Istruzione, Elisabetta Pilia, ha sottolineato come “dopo i portali SardegnaBiblioteche e Conoscere, la Regione abbia creato una nuova infrastruttura per la conoscenza”. Gli obiettivi del progetto in progress sono di valorizzare tutto il patrimonio culturale della Sardegna, metterlo a sistema, superando le polverizzazioni che finora hanno caratterizzato il settore dei beni culturali in Sardegna. Da qui l’invito rivolto da Renato Soru ed Elisabetta Pilia alle cooperative, che gestiscono siti e monumenti con i contributi regionali, a collaborare per fare crescere la qualita’ dell’offerta culturale, con la garanzia da parte dell’Amministrazione regionale di tutto il supporto necessario. Soru ha inoltre ricordato che sta per essere pubblicato il bando da 700 milioni di euro della progettazione integrata territoriale, da cui arriveranno risorse preziose anche per progetti sui beni culturali. Assoc. Mineraria Sarda LA GARANZIA DELL’AUTO USATA via Nazionale Zona P.I.P. 09013 Carbonia (CA) tel. 0781 64324 fax 0781 674922 www.laiautomobili.alfaromeo.com [email protected] Cultura “È auspicabile che questa iniziativa possa essere un segnale forte di come il Consiglio regionale, e in particolare questa Presidenza, intenda svolgere un ruolo di riferimento culturale, anche attraverso la promozione di eventi artistici di rilievo, programmati, con competenza e rigore, in un ottica di orientamento di quanto accade nel panorama isolano”. Questo è stato l’intendimento del Presidente del Consiglio regionale, on Giacomo Spissu, manifestato all’atto della presentazione del libro “L’autonomia in cornice: le opere del Parlamento sardo”, edito dall’Assemblea regionale quale strumento di conoscenza del patrimonio artistico della Sardegna acquisito negli oltre 50 anni di Autonomia. Alla manifestazione, svoltasi nella sala Transatlantico del Consiglio, Maria Luisa Frongia, docente di Storia dell’arte contemporanea dell’Università di Cagliari, ha illustrato i contenuti storico artistici del volume ed ha ripercorso i saggi introduttivi contenuti nel volume. E poi ci sono stati gli interventi di Maria Elisabetta Governatori, Annamaria Janin e dell’ex vice presidente Salvatore Zucca. “Il libro, ha sottolineato il Presidente Spissu, raccoglie circa Gazzetta del Sulcis n°336 del 25 Aprile 2006 IL CATALOGO DELLE OPERE IN REGIONE UNO SPACCATO ARTISTICO DELL’ISOLA Armando Cusa 900 opere, tra dipinti, incisioni e sculture, acquisite dal Consiglio regionale della Sardegna nel corso di circa mezzo secolo di autonomia, testimonianza di un patrimonio culturale consistente e di un percorso storico che, seppure con alcune limitazioni, rappresenta un significativo spaccato della produzione artistica sarda del secolo scorso”. “Il progetto prese operatività nel dicembre del 1998, ha ricordato ancora Spissu, quando l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea, grazie al forte impulso dato all’iniziativa dal Vicepresidente Salvatore Zucca, decise di accogliere la proposta di Maria Elisabetta Governatori e di Anna Maria Janin di curare la catalogazione, per una più larga conoscenza e valorizzazione, del patrimonio artistico di proprietà del Consiglio regionale sardo. “Le firme che figurano nell’elenco sono prestigiose: basterebbe nominare Aligi Sassu, Fausto Liberatore, Francesco Ciusa o Biasi o Marghinoti , soltanto per citarne alcuni, ha detto Spissu, per capire di essere di fronte a uno spaccato artistico sorprendente, che lascia trasparire, a livello locale, un clima artistico vivace, anche grazie alla dialettica con esperienze non sarde”. “Ho trovato fuori luogo, e al di là delle finalità dell’opera, la polemica che uno dei curatori conduce in uno dei testi introduttivi”, ha aggiunto il Presidente, “facendo un uso a mio avviso improprio, e fuori contesto, dei documenti del dibattito tenutosi in Consiglio regionale sull’acquisizione delle opere di Giuseppe Biasi e dell’opinione espressa in quella occasione da uno dei protagonisti della nostra storia autonomistica: l’onorevole Sebastiano Dessanay”. “Emerge, quale elemento fortemente positivo la volontà espressa dal Consiglio regionale di essere protagonista di operazioni culturali di grande respiro”. Il Presidente dell’Assemblea regionale ha anche annunciato una serie di iniziative. La prima in ordine di tempo è prevista ECCEZIONALE INNOVAZIONE ON LINE: IL PORTALE “SARDEGNACULTURA” “E’ arrivato due anni prima della Biblioteca Digitale Europea, che in questi giorni sta muovendo i primi passi”. I documenti inseriti sono 30mila, 600 gli allegati distribuiti in libri e guide. “Questo non è un semplice sito web, ha detto il Presidente della Regione, a pochi minuti dalla messa on line del portale. E’ una grande infrastruttura che rimarrà. Se pensiamo che ci vogliono molti anni e tanti soldi per fare un museo mentre “SardegnaCultura” costa poco e arriva a molte più persone. Saranno tantissimi quelli che vi accederanno: i turisti, i non residenti e gli studiosi”. Il sito dei Beni culturali della Regione è stato concepito come un’opera in progress, destinato a contenere tutti i settori di conoscenza più importanti del patrimonio culturale sardo. Ai testi, alle immagini e ai materiali audiovisivi che costituiscono le sezioni fisse, se ne affiancheranno delle nuove che saranno aggiornate di continuo, per fornire tutte le informazioni utili alla vita culturale dell’Isola. Allo stato attuale le sezioni comprendono anzitutto i Periodi storici, nei quali è possibile navigare per una ricostruzione in senso diacronico dei diversi periodi delle complesse vicende che hanno portato la Sarde- gna talvolta ad allinearsi, altre volte a discostarsi da quelle italiane ed europee, sviluppando caratteri originali. Il percorso cronologico può incrociarsi con percorsi tematici, che rappresentano gli Argomenti, attraverso i quali si può navigare in senso sia diacronico sia sincronico, ma anche in autonomia rispetto ai Periodi storici. Archeologia, Architettura e Arte sono gli argomenti più vicini e connessi con i periodi storici, mentre gli altri sviluppano percorsi non strettamente connessi all’evoluzione storica. Per i secoli più recenti, Fotografia e Cinema andranno a completare la panoramica delle altre espressioni artistiche. Un percorso importante è quello della Letteratura, che illustra, dal Medioevo all’età contemporanea, la produzione scritta nella pluralità di parlate che compongono il mosaico linguistico della Sardegna. Alla letteratura “in limba” è invece dedicato uno spazio apposito nella sezione Lingua sarda. Quest’ultima offre la possibilità di un completo aggiornamento su tutti gli aspetti sostanziali della lingua sarda: la sua storia, la morfologia, la fonetica, le varietà linguistiche (comprese le parlate non sarde come l’algherese, il sassarese, il tabarchino), le altre lingue minoritarie in Italia e in Europa occidentale, la legislazione in materia di tutela e promozione della lingua sarda. Di particolare rilievo è l’iniziativa regionale per la definizione di uno standard, la “Limba Sarda Comuna”. Del pari applicative sono le informazioni (linee guida e dispositivi di legge) che vengono date nell’argomento Paesaggio, focalizzate sulle iniziative regionali in merito all’elaborazione del Piano Paesaggistico Regionale. Sempre nella sezione Argomenti è possibile consultare, in Tradizioni e Feste, alcune prime prospezioni nel ricchissimo patrimonio demoetnoantropologico della Sardegna: sull’abbigliamento tradizionale, sulla tessitura, sull’artigianato, sulle feste religiose, sulle grandi sagre e sul Carnevale. Il progetto si completa con alcune sezioni destinate a successivi incrementi: i Luoghi della cultura, che presentano le biblioteche e gli archivi, le schede dei monumenti, le aree archeologiche e i Musei che contemplano, in tutto o in parte, la gestione da parte regionale. Ogni sezione si arricchisce di documenti allegati: testuali, sonori, visivi, compresa la possibilità di consultare integralmente i volumi di alcune delle più importanti collane sull’archeologia, la storia dell’arte, la letteratura della Sardegna. FESTIVAL DELLA SARDEGNA 2006 Scadranno il 30 aprile le iscrizioni al Festival della Sardegna, la rassegna canora giunta quest’anno alla sesta edizione, che si svolgerà nel corso dell’estate in alcune note località turistiche. Come ogni anno il festival, che ha il patrocinio della Regione Sarda, si articola nelle due sezioni “Nuove proposte” per canzoni inedite e “Interpreti” per voci nuove con canzoni edite. Il vincitore della prima sezione, che ha come scopo di scoprire nuovi autori sia di testi che di musiche, parteciperà alla finale de “Il Festival del Garda” che andrà in onda in settembre su RaiDue e quindi avrà la possibilità di proporsi ad una platea nazionale. Infatti, il Festival della Sardegna è gemellato con il Festival del Garda la cui serata finale è entrata a far parte del palinsesto di RaiDue. In attesa di assegnare la direzione artistica del Festival, la direzione musicale è stata affidata al maestro Vince Tempera, anche per il tour isolano. Le selezioni per il festival, che saranno presiedute dal maestro Tempera, sono in programma nel mese di maggio secondo il regolamento del concorso disponibile sul sito www.ilfestivaldellasardegna.it sia per la sezione interpreti sia per la sezione inediti. Ulteriori informazioni possono essere richieste alla sede della Benacus, organizzatrice dei due festival, al n. 335 677 84 48 e per e mail a info @ilfestivaldellasardegna.it. Questi i vincitori delle passate edizioni. 2001 - Stefania Fancellu di Muros e Francesca Sanna di Cagliari; 2002 - Marisa Scopa di Nuoro e Giuliano Rassu di Sassari; 2003 - Manuela Dessì di Simaxis e Ilaria Porceddu di Assemini; 2004 - Marzia Aroffu di Arborea; 2005 - Marta Pedoni di Sassari e Alessia Pinna di Nebida. SULCIS AZIENDALOCALESELEZIONA 20AMBOSSESSI INSERIMENTOIMMEDIATO. INQUADRAMENTOFISCALE. SIRICEVESUAPPUNTAMENTO.0781/260359 nella Cittadella dei Musei, ove sarà riproposta la mostra del sessantenario della Liberazione. Ma in un futuro, ancora da programmare, c’è l’ipotesi di realizzare altrettante opere dai sei bozzetti che Costantino Nivola aveva realizzato nel progetto di arredo del Palazzo del Consiglio e solo in parte eseguito, su proposta della stessa vedova Nivo- la. Progetto su cui, nel corso di un breve dibattito, si è registrata una serie di voci critiche da parte di Maria Elisabetta Governatori, curatrice del progetto della catalogazione delle opere artistiche del Consiglio insieme a Annamaria Janin, ma anche da parte dell’artista Rosanna Rossi e di Mario Ciusa, che hanno giudicato negativamente la realizzazione di opere di artisti scomparsi. In precedenza, nella presentazione dell’opera promossa dal Consiglio regionale, era intervenuta Maria Luisa Frongia, che aveva illustrato il volume (“Non 23 un vero catalogo, ma un inventario in cui è prevalsa l’esigenza della documentazione rispetto alle esigenze della critica d’arte”). La studiosa ha sottolineato positivamente la volontà di avviare un progetto di valorizzazione del patrimonio artistico contemporaneo dell’Isola attraverso una conoscenza più puntuale dei percorsi creativi e stilistici degli artisti sardi. Infine c’è stato l’intervento dell’ex vice Presidente del Consiglio regionale, Salvatore Zucca, promotore nel 1998/99 della catalogazione e della mostra, oltre che del volume in argomento. Foiso Fois CONCORSIPUBBLICI acuradellacomunitàmontanan°19diiglesias