Carbonia
. Anno XVII n° 336 del 25 Aprile 2006 . Euro 1,03 . e-mail: [email protected]
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IL RUMORE DEL NULLA (di fatto)
CARBONIA CARTA DEI SERVIZI
L’analisi ragionevole del risultato
elettorale del 9 e 10 aprile 2006
può essere riassunto in pochissime parole: abbiamo perso tutti. E’
inutile arrampicarsi sugli specchi
di un “abbiamo migliorato”, “siamo riusciti ad arginarli”, “possiamo governare” oppure “non sono
riusciti a vincere come avevano
previsto”.
Al primo posto c’è l’ingovernabilità, al secondo la voglia di cambiare sistema di fare politica (non
c’entrano le coalizioni), al terzo
il chiaro messaggio delle regioni
a più alto tasso occupativo ed industriale che ha riposto la fiducia
sulla coalizione del CdL.
Al di là, quindi, dei risultati definitivi che non potranno essere proclamati prima della verifica di oltre
mezzo milione di schede dichiara-
te nulle, il Paese ha mostrato piena
fiducia sulla democrazia (andati a
votare l’83,6%), al punto che già
adesso si parla di un ritorno alle
urne a novembre prossimo.
Dovrà essere questo l’impegno
di chi (chiunque esso sarà) dalla conta dei voti verrà fuori con
una maggioranza attribuita dalla
premialità della legge elettorale,
ma che nella sostanza non potrà
non prendere atto che gli elettori
si sono mostrati divisi esattamente
a metà.
Saggezza vorrà, quindi, che anche
i partiti rifuggano a nuove alchimie pur di far prevalere il proprio
peso numerico. E’ l’elettorato che
ha chiesto una seconda prova delle urne. L’economia potrà essere
recuperata se i numeri daranno ragione ad una delle due coalizioni.
E’ anche comprensibile che, sull’onda emozionale dei numeri di
deputati e senatori, una coalizione
venga tentata di formare il governo del Paese. Certamente, però,
avrebbe il fiato corto, si muoverebbe in un ambito infido e poco
congegnale alla programmazione;
né, infine, potrebbe mai chiedere
alle imprese o ai cittadini nuove
imposizioni fiscali. Il corpo elettorale non capirebbe questo nuovo
capestro.(m.c.)
PAG.3
Carbonia
Efficienza,
trasparenza,
economicità dei servizi ed
imparzialità. Sono questi i
quattro punti cardinali che
l’Amministrazione comunale di Carbonia si è data
per l’assolvimento dei propri compiti d’istituto. E lo
ha fatto sottoscrivendo un
“contratto” coi cittadini
amministrati i quali, d’ora
in avanti, disporranno della “carta dei servizi” da far
valere per tempistica ed efficacia, ancorché uguaglianza e imparzialità, quando
essi hanno bisogno del rilascio di un’autorizzazione o
di un qualsiasi altro documento.
PAG.10
IGLESIAS
PROGETTO DI QUALITÀ
Iglesias
PAG.11
CARBONIA
VENTICINQUEANNIDIVITA
MUSEORISTORANTE“TANIT”
TEMPO DI TONNARA
Pietro Frongia
Mattanza
PAG.16
2
Regione
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
ei esigenze delle imprese. In questa logica, in questi giorni.(ApInformazioni)
STANZIATI 111 MILIONI DI EURO PER L’ANNO 2006
PER I SERVIZI SOCIALI GESTITI DAI COMUNI SARDI
Centoundici milioni di euro
per assicurare i servizi sociali
di tutti i Comuni dell’Isola nel
2006. Li ha stanziati la Giunta
regionale, adottando una delibera proposta dall’Assessore
regionale Nerina Dirindin.
Rispetto allo scorso anno, la
Regione ha aumentato le risorse per le politiche sociali
del due per cento, a fronte di
un taglio del cinquanta per
cento del Fondo Nazionale
per le Politiche Sociali.
La delibera riequilibra anche la destinazione dei fondi,
adottando criteri che tengono
conto non solo della spesa
storica (come di fatto avviene dall’inizio degli anni ’90),
ma anche delle specifiche necessità delle popolazioni dei
singoli Comuni. “Per anni c’è
stato un grave squilibrio nella
ripartizione delle risorse tra
le diverse aree territoriali, ha
spiegato l’Assessore Dirindin.
La nuova legge sui servizi alla
persona, recentemente approvata, ci consente ora di dare
avvio ad una nuova fase di
programmazione e ad una ripartizione di fondi più equa. Il
2006 sarà dunque un anno di
transizione verso la completa attuazione del nuovo modello di welfare, ha concluso
l’Assessore, che dal prossimo
anno prevederà, sempre sulla
base della nuova legge, la de-
Nerina Dirindin
finizione di nuovi e più puntuali criteri di riparto”.
La delibera fissa a 54 euro
pro capite la quota minima
garantita ai residenti di tutti
i Comuni, già innalzata a 50
euro lo scorso anno. Il progressivo aumento delle risorse
destinate ai Comuni consentirà in futuro di riequilibrare
ulteriormente l’alta variabilità
ancora esistente tra le singole
Amministrazioni. La delibera
inoltre introduce un criterio
di salvaguardia per i Comuni più piccoli nei quali è più
accentuato il fenomeno dello
spopolamento e del disagio
territoriale.
Consapevole della necessità
di una transizione graduale, la
Giunta ha adottato nella delibera criteri di riparto che non
penalizzano i Comuni benefi-
ciati negli anni scorsi da maggiori trasferimenti. L’ottanta
per cento dei fondi (pari a 88
milioni 700 mila euro) è stato
dunque ripartito tra i Comuni
sulla base degli importi trasferiti nel 2005. Il restante 20 per
cento (pari a poco più di 22
milioni di euro) è stato invece
distribuito sulla base di precisi
criteri demografici, riguardanti la popolazione residente, le
percentuali di minori, anziani,
famiglie numerose e indigenti
presenti nel territorio.
Per i Comuni di piccole dimensioni (con meno di mille
abitanti) è stata destinata una
quota di salvaguardia pari a
162 mila euro, in modo che
la transizione verso un nuovo
sistema di finanziamento non
rischi di penalizzarli.
I 111 milioni di euro stanziati dalla Giunta regionale non
esauriscono lo stanziamento
della Regione per i servizi
alla persona. Ai Comuni vengono garantite ulteriori risorse
che porteranno la spesa per le
politiche sociali della Regione Sardegna ad incrementarsi
notevolmente rispetto all’anno precedente. Al riparto si
aggiungono infatti le risorse
che verranno successivamente distribuite per i piani
personalizzati di sostegno in
favore delle persone con disabilità grave (quasi 29 milioni
DOMANDE DI CONTRIBUTI PER INIZIATIVE
E PROGETTI SU “SA DIE DE SA SARDIGNA”
Saranno incentrate sul tema dell’Autonomia e sulla riscrittura del
nuovo Statuto della Sardegna le
celebrazioni dell’edizione 2006 di
Sa Die de sa Sardigna. Lo ha deciso
la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore della Pubblica Istruzione,
Beni Culturali, Informazione, Spettacolo, Sport, Elisabetta Pilia, che ha
deciso di stimolare la riflessione e il
dibattito sull’argomento attraverso
l’organizzazione di un ciclo di con-
ferenze pubbliche.
Enti locali, associazioni e i circoli
degli emigrati sardi possono realizzare a loro volta altri incontri di approfondimento in altre zone dell’Isola.
Le istituzioni scolastiche, come nelle passate edizioni, potranno proporre e realizzare progetti didattici
e formativi dedicati all’Autonomia
e allo Statuto. A sostegno di queste iniziative l’Assessore Elisabetta
Pilia ha destinato risorse stanziate
nell’esercizio finanziario 2006.
Le domande di richiesta del contributo per la realizzazione dei progetti dovranno essere inviate entro
il 10 maggio al Servizio Lingua e
Cultura sarda, Editoria e Informazione dell’assessorato della Pubblica
Istruzione, in viale Trieste 186, a Cagliari. La modulistica per la presentazione delle domande è scaricabile
dal sito della Regione www.regione.
sardegna.it.
IL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
Il Piano di Tutela delle Acque è uno
strumento conoscitivo e programmatico che si pone come obiettivo l’utilizzo sostenibile della risorsa idrica.
La Giunta Regionale ha adottato, su
proposta dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente, il Piano di Tutela
delle Acque (PTA), la cui predisposizione è affidata alla Regione dall’art. 44 del D.L.gs 11 maggio 1999
n. 152.
Le finalità generali che il Piano di
Tutela delle Acque persegue sono:
migliorare e mantenere la qualità
dei corpi idrici; raggiungere gli
obiettivi di qualità e specifica destinazione al 2008 e 2016;
utilizzare la risorsa idrica secondo i
principi della sostenibilità ambientale ed effettuare analisi integrate di
aspetti qualitativi e quantitativi.
Il Piano di Tutela delle Acque, oltre
agli interventi volti a garantire il
raggiungimento o il mantenimento
degli obiettivi, le misure necessarie
alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico, contiene: i
risultati dell’attività conoscitiva;
l’individuazione degli obiettivi ambientali e per specifica destinazione;
l’elenco dei corpi idrici a specifica
destinazione e delle aree richiedenti
specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento; le
misure di tutela qualitative e quantitative tra loro integrate e coordinate
per bacino idrografico; l’indicazione della cadenza temporale degli
interventi e delle relative priorità; il
programma di verifica dell’efficacia
degli interventi previsti; gli interventi di bonifica dei corpi idrici.
documento,
oppor
brevi
risultati
di euro), quelle destinate
all’erogazione di provvidenze
alla
a favore di persone con partidisoccupa
colari patologie (stimate
com-2002,
plessivamente in 36 milioni
di euro), le risorse per gli per
in-20,6%
terventi straordinari e urgenti
con
(due milioni e mezzo di euro),
mani
i progetti innovativi e quelli
triennio,
destinati alla salute mentale,
registrato
le risorse per l’Assistenza
Dooccupazionale
miciliare Integrata
(8 milioni
di euro), quelle proposte con
il progetto “Ritornare arisconcasa”
(5 milioni) e infine quelle dati
relavoro
lative all’inclusione sociale
luglio
(un milione 200 mila euro).
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FERMAMENTE RESPINTA IN GALLURA
LA PROPOSTA DEL “PIANO PAESAGGISTICO”
La Gallura intende respingere il
Piano paesaggistico: nessuna delega alla Regione sullo sviluppo del
territorio. La Quarta Commissione
permanente ha sentito, in audizione,
Sindaci, sindacalisti, ordini professionali. Un coro di no al rapporto
gerarchico che la Giunta vuole
realizzare violando il principio di
equiordinazione.
Audizione fiume della Quarta
Commissione (urbanistica) sul
Piano paesaggistico regionale; ma
era prevedibile. La quinta tappa del
tour nelle otto Province ha toccato
Olbia, capitale del turismo. Grandi
interessi legati al territorio si scontrano con una norma che sembra
collidere con future prospettive di
sviluppo e rischia di mettere in crisi un modello collaudato. Sindaci,
Amministratori locali, sindacati,
associazioni e ordini professionali
hanno manifestato motivo di lagnarsi soprattutto per “eccesso di
dirigismo” da parte della Regione,
che, nella fase di predisposizione
del piano, non ha coinvolto i Comuni nella giusta misura. Alcuni
errori, piuttosto evidenti, anche
nella cartografia, dimostrano due
fatti: primo, chi ha redatto quelle
carte non conosceva la realtà; secondo, che qualunque provvedimento discenda da quelle carte è
viziato dall’errore iniziale.
“Faremo le barricate nelle strade”,
ha detto Settimo Nizzi, Sindaco di
Olbia, sostenendo che “finora c’è
stato un contegno istituzionale”,
una tregua che può rompersi, “se
non saremo rispettati”. La prospettiva è il referendum, una leva che
pone la comunità olbiense alternativa al governo regionale. Irragionevole il fatto che si sia voluto violare
un principio costituzionale; ancora
di più, che ai Sindaci sia permesso
di interessarsi solo del territorio urbano, all’interno di quella che un
tempo veniva indicata come “cinta
daziaria”. Non permetteremo – ha
aggiunto – che nel territorio extraurbano decida la Regione. O si
instaura un corretto rapporto di collaborazione, o il gioco si farà duro.
Concetto ripetuto dal sindaco di
Palau, Sebastiano Piredda. La sala
affollata dimostra – ha detto – quanto sia sentito il problema e quanto
bruci un trattamento irriguardoso
delle autonomie locali, il cui ruolo
è predominante perché esse sono
a stretto contatto con i cittadini.
L’impegno del Presidente Soru e
dell’Assessore Sanna per realizzare una Regione orizzontale (niente
verticismi, ma solo azioni di governo condivise) non si è realizzato; al
contrario, la Regione dà esempio di
scarsa considerazione.
Sul rispetto dei diritti acquisiti ha
chiesto garanzie Quirico Mura, Assessore all’urbanistica del Comune
di San Teodoro; diritti che sembrano essere rimessi in discussione,
anche quando “il lavoro degli Amministratori aveva avuto il parere di
coerenza degli uffici regionali”.
La presenza sul territorio della Commissione autorizza a ben sperare,
ha affermato Pasquale Ragnedda,
Sindaco di Arzachena. Lo ha detto,
tuttavia, con una vena di scettici-
smo, ricordando che quando l’Assessore Gian Valerio Sanna è stato
informato (dallo stesso Ragnedda)
del programma di audizioni, e che
la partita, a detta del Presidente, non
doveva considerarsi chiusa, “sembrava morso dalla tarantola”. Tuttavia i Comuni non rinunceranno
alle loro competenze, che appaiono
“platealmente violate”.
Preoccupazioni di carattere economico ha espresso Dino Salaris, Presidente degli edili dell’Api Sarda:
la rigidità delle regole e la mancata
concertazione con le forze sociali e
imprenditoriali non può che arrecare danno. “Vogliamo – ha aggiunto
– che le aperture, se vi saranno, non
riguardino solo i grandi gruppi”.
tuale fase di programmazione”.
Ci spostiamo all’interno, abbandonando le coste. A Monti – ha
detto il Sindaco, Giovanni Maria
Raspitzu – si danneggia fortemente l’economia agricola. Il tessuto
sociale è debole e misure “fuori ordinanza” negato il diritto alla casa
della gente che non ha abbastanza
risorse. Il riferimento è alla fidejussione richiesta prima dell’avvio dei
lavori; se, entro un periodo di tempo prefissato, il proprietario non
conclude l’opera, spetta al Comune
intervenire, finirla e rifarsi su di lui.
Ma il Comune dove trova i soldi.
E che sorte toccherà al proprietario
che di norma, come avviene nei
nostri paesi, va avanti a spizzichi e
La Maddalena
Per i piccoli non trapela neppure un
lumicino di speranza; ma se i piccoli muoiono è come se chiudesse
una grande fabbrica con inevitabili
ripercussioni sociali.
Confuso il futuro, anche per i Comuni che hanno adottato il Puc “con
i crismi della regolarità”.
Posizione dura espressa anche dai
sindacati. Salvo Manca (Cisl), apprezzando l’iniziativa della Commissione, “che sta tentando di
riaffermare il ruolo del Consiglio
regionale”, ha, tuttavia, messo in
guardia dal tentativo di ridurre gli
effetti della democrazia partecipata.
Necessario lo strumento del Piano
paesaggistico, per non lasciare spazio “a scorribande” urbanistiche,
tuttavia il Piano e la sovrastante
legge urbanistica “hanno dimensione economica e sociale di assoluto
rilievo” e diventano “il crocevia
dello sviluppo”; cosa che la Regione non sembra avere capito, tant’è
che nel comitato tecnico scientifico
non c’è posto per un economista o
un sociologo.
Lo ha ribadito Michele Carrus
(Cgil): si è superata l’anarchia della
totale assenza di norme, ma “il grido
di dolore” degli Enti locali dimostra
che la strada seguita dalla Regione
non è condivisibile; l’eccesso di dirigismo rischia di far naufragare le
prospettive del Piano.
La fretta che ha caratterizzato la gestazione – ha detto Angelo Comiti,
Sindaco di La Maddalena (“parco
giochi” per anni di altri interessi)
– non consente di mettere a frutto
i contributi che arrivano dal territorio.
Lamentarsi oggi va bene, ma occorre fare il mea culpa, ha detto l’architetto Giuliano Mossa, Presidente
dell’Ordine; la legge salvacoste è
stata votata “senza sufficiente attenzione” e da quella legge derivano “i
molti paletti che condizionano l’at-
bocconi ogni volta che riesce a racimolare un po’ di danaro? Quando
all’edilizia rurale, occorre essere
latifondisti. Chi ha un podere modesto, non potrà farlo. “Un mostro
giuridico”. Piero Soggiu, Sindaco
di Trinità d’Agultu, ha parlato di
terremoto politico.
Stefano Amadei ha parlato a nome
della associazione dei campeggiatori, “categoria a rischio di estinzione”, l’ha definita aggiungendo
“un accorato appello” per questa
fascia di turismo che, comunque,
recita il suo ruolo; mentre Vanni
Sanna, Consigliere comunale e Presidente della Commissione attività
produttive, ha chiesto lo slittamento
dell’approvazione. Non ci sarebbero,
a suo dire, né i tempi, né le regole giuridiche. Fra l’altro, la cartografia inadeguata rischia di avviare una serie di
ricorsi interminabili, pena la nullità
dello strumento di salvaguardia.
Auspicabile perciò che la Provincia
Gallura faccia quadrato, consapevole della sua identità di terra ad alta
vocazione turistica e porti avanti,
senza incertezze, un progetto comune. La proposta viene da Giovanni
Pileri, Assessore all’Urbanistica di
Arzachena, che, con Alessio Pasella,
del Movimento antiparco, ha chiuso
la lunghissima serie di interventi.
Il Presidente della Commissione
Pirisi ha ribadito che gli incontri
programmati “produrranno effetti”;
la Commissione non sarà “esecutrice passiva” di scelte fatte da altri;
il potere legislativo è del Consiglio,
che eserciterà sino in fondo questa
funzione. Sarà sventata qualunque
azione, messa in atto da chicchessia,
che in maniera “surrettizia o spuria”
cerchi di far passare decisioni prese
altrove. L’ambiente è una risorsa
insostituibile, ma non può essere
disgiunta dallo sviluppo economico
e sociale. L’uomo, insomma, deve
essere protagonista.
Elezioni
3
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
SULCIS IGLESIENTE IN PARLAMENTO
S E N AT O
Sen. Antonello Cabras
Nato a S. Antioco (Ca) il 22
ottobre 1949, ingegnere, docente di Fisica nella scuola
secondaria superiore, esercita la professione in forma
associata nel campo dell’ingegneria civile ed industriale.
Nel corso degli anni a par-
Palazzo Madama
tire dal 1973 ha diretto e
progettato,anche in concorso
con altri, importanti opere di
edilizia, di urbanizzazione
primaria e secondaria, di
grandi infrastrutture, studi e
piani urbanistici di interesse
comunale e territoriale.
Sindaco del Comune di S.
Antioco dal 1984 al 1987,
consigliere e assessore al bilancio della Regione Sardegna dal 1987 al 1991.
Presidente della Regione
Sardegna dal 1991 al 1994.
Presidente del Comitato
tecnico Stato-Regione per
la privatizzazione delle miniere carbonifere e realizzazione del progetto di gassifi-
cazione del Carbone Sulcis,
dal 1994 al 2000.
Eletto senatore del Collegio n°3 Sulcis Sardegna nel
1996, sottosegretario del
commercio estero nei governi Prodi, D’Alema dal 1996
al 1999.
Vice presidente del gruppo
parlamentare dei senatori
DS-Ulivo dal 2000 alla conclusione della XIII legislatura nel corso della quale ha
fatto parte della Commissione Bilancio e Programmazione, e Affari Costituzionali.
Segretario regionale DS in
Sardegna dal 2000 e componente della direzione nazionale dal 1998.
CAMERA
Montecitorio
On. Giorgio Oppi
On. Antonello Mereu
MEREU Antonio
Nato a SANT’ANTIOCO
(CAGLIARI) il 22 gennaio
1943
2002, indi UNIONE DEMOCRATICOCRISTIANA E
DI CENTRO (CCD-CDU)
fino al 22 gennaio 2003, indi
UDC (UNIONE DEI DEDiploma di geometra; tecni- MOCRATICI
CRISTIANI
co Enel
E DEI DEMOCRATICI DI
CENTRO) fino al 22 dicemEletto con il sistema mag- bre 2005] dal 4 giugno 2001
gioritario nella circoscrizione XXVI (SARDEGNA)
Componente degli organi
Collegio: 10 - Carbonia
parlamentari:
Lista collegata: ABOLIZIO- GIUNTA PER IL REGOLANE SCORPORO
MENTO dal 19 febbraio
Proclamato il 19 maggio 2004
2001
VII COMMISSIONE (CULElezione convalidata il 19 TURA, SCIENZA E ISTRUaprile 2002
ZIONE) dal 29 aprile 2005
VIII COMMISSIONE (AMIscritto al gruppo parlamen- BIENTE, TERRITORIO E
tare: UDC UNIONE DEI LAVORI PUBBLICI) dal 20
DEMOCRATICI CRISTIA- giugno 2001
NI E DEI DEMOCRATICI DELEGAZIONE
PARLADI CENTRO (CCD-CDU) MENTARE PRESSO L’AS[già CCD-CDU BIANCO- SEMBLEA NATO dal 19
FIORE fino al 13 febbraio settembre 2001
On. Mauro Pili
Nato a Carbonia il 16 ottobre 1966, giornalista professionista e Consigliere
regionale di Forza Italia,
ha ricoperto la carica di
Presidente della Giunta
regionale, per alcuni mesi,
nel 1999 e successivamente dal 2001 al 2003.
Leader indiscusso della
formazione azzurra in Sardegna, Mauro Pili nel 1999
venne eletto, nella coalizione di centrodestra, con
151 mila voti al ballottaggio con Gian Mario Selis
che ottenne 68 mila voti.
Al Consiglio regionale arrivò con l’esperienza del
doppio mandato consecutivo di Sindaco di Iglesias (eletto la prima volta
nel 1993), durante la cui
permanenza dette avvio a
grandi progetti di recupero
e valorizzazione del patrimonio ex minerario, compreso il Polo Universitario
di Monteponi che ha appena compiuto 10 anni di
vita. Nel 1997 venne confermato nell’incarico di
Sindaco di Iglesias, sfiorando l’elezione al primo
turno. Lasciò la carica di
primo cittadino iglesiente
per candidarsi con succes-
so al Consiglio regionale
Prima di essere rieletto
Presidente della Giunta regionale (2001), Silvio Berlusconi lo nominò coordinatore di Forza Italia in
Sardegna. Inoltre, nel febbraio 2001 venne eletto a
Bruxelles nel Bureau dell’Unione Europea, presso
l’ufficio di Presidenza del
Comitato delle Regioni.
Dal Partito Popolare Europeo ha avuto, inoltre, la delega per entrare a far parte
della Commissione Affari
Costituzionali
unmodonuovo
dilettura
deiproblemi
delterritorio
puoianche
abbonarti
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333-6077645
FAX1782282316
Nato a Iglesias (CA) nel 1940. E’ stato Componente della III
Ha conseguito il titolo di stu- - Programmazione economica
dio Laurea è attualmente in e sociale-Bilancio-Contabilipensione.
tà-Credito-Finanze e tributiE’ stato eletto nella lista n. 2 - Demanio e patrimonio-ParteLibertas UDC in data 12/06/04 cipazioni finanziarie.
- 13/06/04, nella circoscrizione Incarichi ricoperti nelle preceProvinciale, collegio di Carbo- denti legislature
nia-Iglesias, con 7610 voti.
XII: Componente I CommisHa fatto parte del Consiglio sione Autonomia-Ordinamennelle legislature VIII-IX-X- to regionale-Rapporti con lo
XII.
stato- Riforma dello Stato-Enti
Fa parte del Gruppo UDC e locali-Organizzazione regione è Presidente dal 20 luglio nale degli enti locali e del per2004.
sonale-Polizia locale e ruraleE’ componente della Giunta Partecipazione popolare.
per il Regolamento dal 08 set- Componente III Commissione
tembre 2004.
Programmazione economica e
E’ Componente della VI sociale-Bilancio-ContabilitàCommissione
Permanente Credito-Finanze e tributi-De- Industria-Miniere-Cave e manio e patrimonio-Partecitorbiere-Artigianato-Coopera- pazioni finanziarie.
zione-Lavoro e occupazione- Componente VII Commissione
Turismo-Commercio-Fiere e Sanità-Igiene pubblica-Medimercati-Risorse energetiche- cina sociale-Edilizia ospedaFonti alternative di energia.
liera-Servizi sanitari e sociaE’ Componente della VII Com- li-Assistenza-Igiene veterinamissione Permanente - Sani- ria-Personale delle UU.SS.LL
tà-Igiene pubblica-Medicina .
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4
Lavoro
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
Portovesme - Area Industriale
MOTIVATA ATTESA DELLE DECISIONI
PER TARIFFE ELETTRICHE AGEVOLATE
IN AIUTO ALLE SOCIETA’ ENERGIVORE
Gianni Podda
Entro fine aprile la Direzione
Generale per la Concorrenza
della Commissione Europea
dovrà dare la risposta in ordine
all’autorizzazione dell’applicazione di quanto contenuto
nella deliberazione 13 ottobre
2005 che l’Autorità per l’Energia in Italia ha adottato per venire incontro alle società energivore operanti in Sardegna,
con particolare riferimento al
Sulcis.
Tale è stato l’impegno assunto
dalla Commissione allorché
aveva richiesto al Ministero delle Attività Produttive
ulteriori deduzioni che giustificassero tali agevolazioni
“non come aiuto di Stato”. Il
provvedimento, che avrà decorrenza, comunque, dal 1°
gennaio 2005, è destinato “alle
forniture di energia elettrica
per le produzioni e lavorazioni
di alluminio, piombo, argento,
zinco, cloro soda, con riferimento ai prezzi praticati per
forniture analoghe sui mercati
europei nei limiti degli impianti esistenti alla data di entrata in
vigore del medesimo decreto e
situati nel territorio della Regione Sardegna”.
E’ stato altresì stabilito che tale
L’articolo 11, comma 12, del
decreto legge n° 35/2005 prevede che le condizioni tariffarie
di cui al decreto del Ministro
dell’Industria, commercio e
Artigianato siano estese, con
provvedimento dell’Autorità,
alle forniture di energia elettrica destinata alle produzioni e
lavorazioni di alluminio, piombo, argento e zinco e al clorosoda, con riferimento ai prezzi
praticati per le forniture analoghe sui mercati europei nei
limiti degli impianti esistenti,
alla data d’entrata in vigore del
medesimo decreto, situati nel
territorio della Regione Sardegna e caratterizzati da alimen-
tazione in alta tensione.
Il medesimo articolo 11, comma 12, del decreto legge n°
35/2005 prevede altresì che le
condizioni tariffarie di cui al
precedente alinea vengano riconosciute a fronte della definizione di un protocollo d’intesa
contenente impegni per il lungo
periodo sottoscritto dalle parti
con l’Amministrazione della
Regione Sardegna ed i Ministeri interessati.
Lo schema di protocollo d’intesa sottoscritto prevede, al punto
1.5 la notifica alla Commissione Europea, a cura del Ministero delle Attività Produttive col
supporto del Dipartimento per
le Politiche Comunitarie della
Presidenza del Consiglio dei
Ministri…..e dello schema di
delibera predisposto dall’Autorità per l’energia elettrica e il
gas sulle tariffe da riconoscere
nel periodo transitorio, a sostegno della competitività dei settori industriali interessati.
L’articolo 11, comma 13 del
medesimo decreto, prevede
che le condizioni tariffarie di ai
commi precedenti si applichino
a decorrere dal 1° gennaio 2005
e vengano aggiornate dall’Autorità per l’energia elettrica e
il gas che incrementa su base
annuale i valori nominali delle
tariffe del 4%.
agevolazione coprirà un lasso
di tempo determinato, fino al
31 dicembre 2010, entro la cui
data i soggetti beneficiari delle
tariffe elettriche agevolate, dovranno aver trovato definitiva
soluzione strutturale, tale da
garantirsi l’approvvigionamento elettrico in maniera autonoma ed economica.
L’applicazione delle richiamate tariffe elettriche agevolate è
fondamentale perché le multinazionali (Alcoa, Comalco,
Glencore) continuino ad operare nel Sulcis. Né il loro ragionamento può essere biasimato
in quanto in Italia il costo energetico è almeno il doppio di
quello praticato negli altri Paesi comunitari. Ora, comunque,
con quanto riconosciuto dall’apposito decreto, trasformato
in legge e recepito dall’Autorità per l’Energia Elettrica in
Italia, anche le multinazionali
operanti nei settori alluminio,
ossido, piombo, zinco, argen-
to, cloro soda hanno deciso di
darsi una autonoma definizione
al problema energetico, partecipando con altri partners alla
gestione delle miniera carbonifera del Sulcis e alla costruzione e gestione di una nuova centrale da far funzionare col carbone estratto e quindi utilizzare
la corrente a costi decisamente
inferiori rispetto a quelli attualmente praticato dal mercato,
gestito in maniera pressoché
monopolistico dall’Enel.
ULTERIORE FASE
DI SVILUPPO
Due sono i momenti che si
collegano direttamente alla
concessione temporanea delle
tariffe elettriche agevolate a
favore delle industrie di base
operanti in Portovesme. La
prima riguarda la definizione
del progetto integrato miniera-centrale che ha visto finora
interessati primari gruppi multinazionali che intendono sfruttare la miniera carbonifera del
Sulcis per alimentare col carbone estratto una nuova centrale, con scrupolosa osservanza
della normativa ambientale.
Intorno a questo progetto, peraltro assai complesso e con
tecnologie nuove, la regia è
mantenuta dalla Regione Sardegna, titolare delle concessioni carbonifere e della società Carbosulcis, rimasta finora
come unico soggetto capace di
tenere in manutenzione l’intricato reticolo di gallerie ricche
di carbone che attende solo
d’essere estratto.
Dalla definizione del progetto integrato miniera-centrale,
dipenderà inoltre l’avvio dei
massicci investimenti di ricon-
versione e potenziamento produttivo nelle unità industriali
di Portovesme e che le multinazionali hanno già annunciato
e sottoscritto. Si calcola che tra
Alcoa, Eurallumina e Portovesme srl, a parte la partecipazione al progetto miniera-carbone, dovrebbero essere investiti
oltre 360 milioni di euro.
Non si tratta, com’è facile
supporre, di un momento di
poco conto per l’economia
dell’intera Isola. La prosecuzione dell’attività da parte dei
colossi metallurgici sulcitani,
peraltro unici in Italia, potrà
significare la garanzia di almeno 6.000 buste paga per altri quindi-venti anni. Se poi a
questo discorso si collegherà
il beneficio che sarà in grado
di provocare lo sfruttamento
carbonifero e la successiva
trasformazione in energia
elettrica a basso costo, si ha
motivo di pensare che la Sardegna potrebbe finalmente
venirsi a trovare in un nuovo
momento di sviluppo, grazie
appunto alla disponibilità di
energia a costi più contenuti rispetto al resto della
Penisola.
PARTE IL BANDO PER LO SVILUPPO LOCALE
Portovesme - Porto Industriale
E’ stato approvato, dalla Giunta
regionale, il nuovo percorso di programmazione territoriale integrata
e il piano finanziario dello sviluppo
locale in Sardegna.
Si tratta dell’impegno più ingente della Regione nel campo dello sviluppo
locale al quale vengono destinati 700
milioni di euro.
La Regione ha già iniziato ad inviare
ai soggetti del parternariato, ai Presidenti delle Province, ai rappresentanti degli imprenditori e dei lavoratori
dipendenti e ai rappresentanti dei
Comuni, tutti i materiali che costituiranno l’oggetto del vero e proprio
bando. Sono gli ultimi passaggi per
consentire una procedura semplificata e diretta nell’attuazione delle politiche di sviluppo locale.
Il Presidente della Regione ha illustrato i contenuti e le procedure del
bando. Innanzitutto il senso politico
e l’ispirazione: “Sono risorse, 700
milioni di euro ai quali se ne potrebbero aggiungere delle altre, destinate
alle aziende e agli operatori privati,
senza intermediazioni. E non potrà
succedere, ha detto Renato Soru, che
queste risorse vengano utilizzate in
opere pubbliche”.
Il modello al quale la Regione si è
ispirata, e al quale chiede già nella
delibera approvata, che i territori dell’Isola si ispirino, è quello a cui nelle
settimane e nei mesi scorsi hanno lavorato alcune decine di Comuni, nelle
aree del Supramonte, della Barbagia,
del Gennargentu, del Mandrolisai, e
della parte interna dell’Ogliastra.
Aggregazioni costituite sulla base
dei confini geografico-storici delle
diverse aree, che presentano progetti di sviluppo locale coerenti con un
progetto regionale: un marchio per
ogni area, le eccellenze di ciascun
territorio, i beni naturalistici, culturali, enogastronomici, portati a sintesi
dall’elaborazione fatta nei territori
nel corso degli anni e recentemente
ripresa e integrata dai Laboratori territoriali.
La Regione si mette a disposizione
per dare coerenza ai singoli progetti
delle aree territoriali, per individuare
itinerari trasversali fra territori diver-
si, per promuovere fuori dalla Sardegna l’insieme del territorio regionale
e dei singoli territori.
E sempre la Regione presenta e gestisce un progetto di comunicazione,
favorirà l’apertura di negozi e punti
vendita nelle grandi città italiane ed
europee, e l’apertura di un sistema di
punti vendita in franchising, gestiti
da emigrati per la vendita di prodotti
artigianali, alimentari, pacchetti turistici.
Ancora per impulso della Regione,
sarà attivato un servizio di vendita
via internet e costituito un tavolo per
la preparazione di modelli architettonici eccezionali, per esempio degli
alberghi rurali e della rete di “Domos
amigas”.
Il Consorzio degli operatori privati
sarà interlocutore diretto dell’amministrazione regionale, che attraverso
i contratti di investimento negozierà
direttamente con loro l’erogazione
delle risorse ai singoli imprenditori,
che abbiano progetti coerenti con
l’impostazione dei territori e della
Regione.
Lavoro
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
PRENDE CORPO IL DISTRETTO TECNOLOGICO
NEL TERRITORIO DEL SULCIS IGLESIENTE
Centro ricerche Sotacarbo
Quello svolto a Carbonia a fine
marzo, è stato il secondo atto
della presentazione dell’idea del
Distretto Tecnologico del Sulcis
Iglesiente. La prima giornata s’era
svolta a Monteponi di Iglesias ed
in entrambi i casi a promuovere
l’iniziativa sono stati Promea e
Consorzio 21.
Nel corso della giornata di Carbonia è stata presentata l’idea del
Distretto, le competenze tecnicoscientifiche e le apparecchiature
del Distretto e le esigenze delle
Imprese e del territorio.
La giornata è cominciata con una
visita guidata al Sito Minerario di
Serbariu che, insieme al Polo di
Scientifico di Monteponi, sarà il
centro del Distretto Tecnologico.
La giornata di studi è stata introdotta dal Sindaco del Comune di
Carbonia, Salvatore Cherchi e da
Adolfo Lai, delegato per la ricerca dell’Università di Cagliari, che
hanno descritto l’importanza della
collaborazione fra imprese, enti locali, università ed istituti di ricerca
e la necessità che le amministrazioni pubbliche investano ingenti
risorse nel settore della ricerca
sulle trasformazioni dei modelli di
sviluppo.
L’idea del Distretto Tecnologico
è stata presentata da Franco Meloni, Presidente Promea, Giuliano
Murgia, Presidente del Consorzio
21, Mario Porcu, Presidente della
Sotacarbo e da Giorgio Piccaluga,
Presidente A.U.S.I.
È stata messa in evidenza la collocazione strategica del Distretto,
inserito nel territorio del SulcisIglesiente, in ragione della sua
lunga tradizione in termini di
storia, cultura, tradizioni e studi sul tipo di tecnologie su cui il
Distretto compirà ulteriori analisi.
Nel Sulcis Iglesiente è possibile
coniugare le tematiche sull’energia, scienze dei materiali, risorse
minerarie e tutela dell’ambiente. Il
Distretto Tecnologico sarà il risultato di un processo e di una serie di
azioni messe in campo da soggetti
diversi che si muovono per ottenere ricadute, per il territorio, in
termini occupazionali, di sviluppo
tecnologico ed imprenditoriale.
Un’importante componente di
questo discorso è il Parco Tecnologico che si propone di agevolare
la creazione di nuove imprese e di
accompagnarle sulle nuove strade
aperte dall’innovazione tecnologica.
Una delle protagoniste del Distretto Tecnologico è la Sotacarbo, società di capitale con finalità
di interesse pubblico, costituita in
attuazione della legge nazionale
351/85 da ENI, ENEL, ENEA,
oggi partecipata da ENEA e Regione Sardegna. La sua attività
principale è legata allo sviluppo
di nuove tecnologie avanzate e
pulite di impiego del carbone. La
Sotacarbo opera nell’area dell’ex
miniera di Serbariu e il suo avanzato centro di ricerca, che annove-
ra 20 ricercatori, sarà pronto per
la fine di giugno. In particolare il
progetto CO.HY.GEN, finanziato
dal Miur, che prevede la creazione di una piattaforma pilota per
la produzione di idrogeno dal gas
di sintesi del carbone, è stato presentato, nei primi giorni d’aprile,
a Nuova Dheli, come progetto di
eccellenza.
Il progetto di ricerca e sviluppo
tecnologie per la produzione di
idrogeno da syngas di carbone, ad
emissioni quasi zero, a Carbonia è
stato presentato da Carlo Amorino,
responsabile dell’area tecnica della
Sotacarbo.
Italo Ferino, dell’Università di Cagliari, ha portato le sue osservazioni sullo sviluppo dei catalizzatori
Salvatore Cherchi
per le applicazioni in campo energetico, alla ricerca di soluzioni che
consentano la produzione di basse
temperature e abbattano le sostanze inquinanti.
Roberto Orrù, del Dipartimento di
Ingegneria Chimica dell’Università di Cagliari, ha parlato delle
tecnologie per le sintesi di materiali innovativi, descrivendo le tre
tecnologie utilizzate dal suo dipartimento. Dipartimento che ha messo a disposizioni il suo centro di
Carbonia - Presentazione Distretto Energetico
ricerca e i suoi impianti per tutte le
imprese del Distretto Tecnologico.
Alberto Marini, geologo dell’Università di Cagliari, ha presentato
lo sviluppo del telerilevamento
per il monitoraggio del territorio,
che consente di ottenere un numero elevatissimo di immagini satellitari a qualunque ora del giorno e
della notte.
Gaetano Ranieri, del Dipartimento DIGITA, dell’Università di Cagliari, ha illustrato le applicazioni
della geofisica per il monitoraggio,
gestione, diagnostica e controllo
del territorio: la geofisica può rilevare
le aree del suolo inquinate ed essere
applicata all’archeologia .
Giorgio Pisanu, del Consorzio 21, ha
presentato il bando POR, Misura 3.13,
su ricerca e innovazione, per l’incentivazione diretta delle imprese.
Nel pomeriggio sono seguiti gli
altri interventi programmati: Rosa
Cidu, dell’Università di Cagliari,
ha parlato della tecnica ICP-MS
nella caratterizzazione dei microinquinanti inorganici. Alessandra Satta, dello Slacs-Infm,
ha illustrato i modelli teorici per
l’interazione acqua-roccia. Mara
Mangia, del Consorzio 21, ha illustrato la marcatura CE, applicazioni nel settore lapideo. Ulrico Sanna, dell’Università di Cagliari, ha
parlato di archeometrie, lo studio
del passato per le prospettive future. Paolo Randaccio ha illustrato
le tecniche di analisi e la radioattività dei materiali da costruzione.
Paola Deplano, dell’Università di
Cagliari, ha parlato dei rifiuti da
materiale di scarto a risorse per
uno sviluppo sostenibile. Luigi
Massidda, dell’Università di Cagliari ha descritto i materiali di
restauro e della conservazione e
di Carbonia ed Iglesias rispettivamente, come città di fondazione e
storica.
Opere di edilizia industriale e civile
Movimento terra e scavi
Produzione calcestruzzo preconfezionato
Produzione e vendita materiali inerti di varie pezzature
Trasporti rifiuti CAT. 4 e 5
Sede Legale:
Sede Amministrativa:
tel. :
telefax :
sito web :
Iglesias via Tavolara 1
Iglesias zona industriale “Sa Stoia”
0781 21186 - 21150
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5
6
La radiografia sull’Inps del
Sulcis Iglesiente, presentata a
fine marzo dal Direttore della
subsede provinciale Giuseppe
Puliatti, è servita, finalmente, a portare a conoscenza del
grande pubblico, mediante gli
organi d’informazione, la realtà
previdenziale del territorio in argomento.
Si è trattato di un vero e proprio
squarcio su un mondo conosciuto
da pochi e sul quale, il più delle
volte, le polemiche e la carenza
d’organici hanno dipinto l’Inps a
tinte non certamente rosa.
Oggi, forse, la situazione del maggiore ente previdenziale nel territorio Sud Occidentale va migliorando, grazie allo svecchiamento
degli operatori e all’introduzione
di sistemi, sempre più sofisticati
e consoni ai compiti d’istituto,
dell’informatizzazione.
A ciò indotti anche dalla recente
novità della ripartizione provinciale, cui l’Inps ha prontamente
manifestato di volersi adeguare
mediante l’istituzione delle nuove sedi provinciali, compresa
quella del Sulcis Iglesiente.
Su questo punto, sia il Direttore
della sede iglesiente Giuseppe
Puliatti che quello della sede cagliaritana Francesco Severino,
hanno annunciato la costituzione, anche nel Sulcis Iglesiente,
del Comitato Provinciale che
sarà formato da delegati delle
Speciale
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
SERVIZI INPS DA MIGLIORARE
CON ORGANICI SUFFICIENTI
E ASSISTENZA AGLI UTENTI
Massimo Carta
categorie (per lo più sindacalisti e associazioni di categoria)
più rappresentative presenti nel
territorio.
Peraltro, c’è da dire che l’Inps
Iglesias - Direzione INPS
sta per aprire la nuova sede di
Carbonia, considerata tra le più
funzionali dell’Isola ed in grado
di assolvere anche ai compiti
che finora erano rimasti esclusi
per mancanza di spazi.
Tutto ciò, secondo i dirigenti provinciali dell’istituto in
questione, dovrebbe servire a
migliorare la tempistica nel-
l’espletamento delle pratiche e
che finora non è stata sempre al
meglio per venire incontro alle
attese degli utenti. Ora su questo c’è da dire che, valutato che
l’Inps tratta 585 prodotti (non
solo pensioni, quindi !), i tempi potranno (e dovranno) migliorare ulteriormente, ci sarà
comunque da potenziare l’ufficio di rapporto col pubblico,
adeguandovi sufficienti operatori per assistere coloro, molto
spesso anziani e fuori sede, che
non fossero autosufficienti nella
compilazione della modulistica
richiesta.
“La produzione dell’agenzia di
Carbonia, è stato precisato dall’Inps, prevede una gamma non
indifferente di lavorazioni. Oltre
a quelle istituzionalmente previste, che attengono ai prodotti
canonici previsti per gli ex Centri
Operativi, si definiranno presso
l’Agenzia quasi tutte le attività
inerenti il prodotto “malattia e
maternità” compresi i congedi ex
legge 104. Ancora si definiranno
le pensioni di invalidità civile sia
quelle di competenza territoriale
di Carbonia sia quelle di competenza dell’Agenzia di Produzione
di Giba. Di tutto rilievo anche
l’attività operativa e consulenziale (di alto profilo) relativa alle
aziende con dipendenti e lavoratori autonomi”.
La stessa Inps ha ammesso che “a
nessuno può sfuggire che l’attività dell’Agenzia di Carbonia è da
ritenersi abbastanza complessa
sia sotto il profilo numerico che
sotto l’aspetto qualitativo. Attualmente l’Agenzia di Carbonia
lamenta una sensibile carenza
d’organico: nel giro di sei mesi
ha registrato la perdita di cinque
unità: la sesta verrà persa a novembre 2006 per raggiunto limiti
di pensionamento”.
PROSPETTIVA INPS
NEL SULCIS
Allo stato delle cose la realtà Inps nel Sulcis Iglesiente si
avvale di 62 operatori, alcuni
dei quali non residenti in zona.
L’organizzazione logistica è
ripartita: Direzione subprovinciale (Iglesias), Agenzia (Carbonia), Agenzia (Giba), Punto
Cliente (Carloforte e Fluminimaggiore). Solo la Direzione
di Iglesias garantisce al proprio
bacino d’utenza l’intera gamma
dei Prodotti/servizi relativi ai tre
processi primari. Le altre strutture (Carbonia e Giba) offrono
la gamma dei servizi relativi al
Processo Conto assicurato-pensionato e al Processo Prestazioni a sostegno del reddito, oltre
l’attività di iscrizione, variazione e cancellazione dei lavoratori autonomi.
Stante questa situazione, e valutato che sono 62 gli operatori
impegnati complessivamente
nell’Inps Sulcis Iglesiente, resta
ancora da evidenziare che nella
struttura di Iglesias operano 46
unità, in quella di Carbonia 11 e
in quella di Giba 5.
E’ di tutta evidenza, al di là dei
toni autocelebrativi della qualità
del servizio esternati dal Presidente del Comitato provinciale
di Cagliari Sergio Concas e, assai più contenuto, del Direttore
Giuseppe Puliatti, la situazione di
sbilanciamento che esiste nel territorio, tenuto conto che su Carbonia fa capo oltre il 70% della
popolazione del territorio.
Và inoltre detto che molte prestazioni non sono mai state decentrate sulla sede di Carbonia,
giusto per non ridimensionare
la sede madre iglesiente.
PRIVATIZZAZIONE
Da tempo si parla dell’ipotesi
di privatizzazione dell’istituto
previdenziale Inps. Un’ipotesi
realistica e di grande risvolto
sociale se si tien conto della
condizione finanziaria in cui
l’istituto versa e dell’assurda
situazione in cui ha tenuto per
Giuseppe Puliatti
lungo tempo il suo patrimonio
immobiliare. Nel piccolo, ma la
situazione è enormemente più
grave altrove, a Carbonia l’Inps
possedeva (e possiede tramite la
sua immobiliare) il vasto e centralissimo palazzo che fa angolo
tra via Nuoro e via Gramsci. Dai
fitti ricavava neppure la metà di
quanto l’istituto andava a pagare per la sede affittata in via Lubiana. Vedasi il costo della sede
di Iglesias.
Tale pesantezza (finanziaria)
gestionale và a discapito dell’utenza, perché l’istituto non
può potenziare gli organici e
pertanto non può rispondere al
meglio ai suoi compiti d’istituto che restano, malgrado le innovazioni, ancora lontani dagli
standard di qualità.
Il fatto che la sede Inps del Sulcis Iglesiente sia la seconda, per
produzione, in Sardegna (su
cinque complessive), non c’è
da menar vanto, se le altre sedi
sono peggiori. Quando si tiene
una sede come Carbonia con 11
operatori, e con persi per trasferimenti o pensionamenti, non si
può parlare di efficienza e qualità.
Né si potrà continuare a parlare
del futuro, quando il presente è
assai precario.
Ecco perché la privatizzazione,
ancora all’orizzonte, appare la soluzione ottimale, sia pure ostacolata dai sindacati perché capillarmente presenti in ogni Comitato
provinciale d’Italia.
QUALITA’ DEL SERVIZIO
Atteso che l’Inps sia deputato
ad erogare servizi legati alla
previdenza, e fino a quando la
gestione non verrà privatizzata,
và tenuto in debita considerazione
che il suo massimo impegno era e
resta la qualità del servizio. Non
si può pensare che le somme erogate siano di proprietà dell’istituto, perché esse fanno parte del
monte versamenti previdenziali
dei lavoratori e delle imprese.
Quindi, non può essere menato
vanto del monte erogazioni o del
numero delle pensioni; semmai
potrà, si spera in un prossimo
futuro, essere studiato il sistema migliore per accelerare le
snervanti attese, le code agli
sportelli, i solleciti patronali,
l’avvio delle pratiche pensionistiche (vecchiaia, reversibilità o
invalidità), la pronta erogazione
degli assegni di cassa integrazione o altre competenze.
Ma, come già evidenziato, un sistema previdenziale che preveda
585 prodotti affidati all’Inps non
potrà mai fregiarsi di “qualità”, se
non verrà tenuto conto dell’assistenza verso gli utenti che il più
delle volte devono invocarsi alla
cortesia di altri utenti per farsi
compilare la complicata modulistica che tiene conto solo degli interessi interni che dell’interesse
(e del tempo) degli iscritti.
Se finora il carrozzone Inps del
Sulcis Iglesiente ha fatto acqua,
non potrà migliorare la sua qualità di servizi con la nuova sede
di Carbonia. E’ il concetto organizzativo e di trasparenza che
potrà dare una mano a migliorarsi, sempre che gli organici
siano equamente distribuiti tra
i vari uffici e non si pensi che
lasciando indietro uno di questi, gli altri possano vantarsi
dei risultati conseguiti.
Lavoro
L’iniziativa presa dal Sindaco di
Carbonia Salvatore Cherchi, in
ordine alla richiesta di cancellazione del territorio comunale dal
decreto che riconosceva parte
del Sulcis “zona ad alto rischio
di crisi ambientale” merita la
massima attenzione anche da
parte degli altri Sindaci di Portoscuso, S.Antioco, S.Giovanni
Suergiu e Gonnesa i cui territori
sono ancora considerati altamente inquinati e pertanto “sotto osservazione”.
E’ ormai noto che l’adozione di
misure atte a garantire maggiore
attenzione verso i problemi ambientali e un più serrato controllo
da parte delle autorità preposte a
tale compito, abbiano prodotto
benefici che quindici anni fa, al
momento dell’emanazione del
decreto di “zona a rischio ambientale” era quasi insperabile
raggiungere.
Di tale impegno và dato atto prima di tutto alle direzioni aziendali che hanno fatto dell’ambiente e della sicurezza in fabbrica il
primo obiettivo, ancor prima
delle stesse produzioni. L’impegno mantenuto nel tempo ha
consentito di ridurre per almeno
quattro-quinti le conseguenze
inquinanti, ma soprattutto di tenere sotto stretta sorveglianza
le potenziali fonti di attentato
all’ambiente dentro e fuori degli
stabilimenti. Con le aziende hanno strettamente collaborato gli
stessi lavoratori che, così agendo, hanno posto un presidio di
prevenzione anche sulla propria
salute.
Và riconosciuto, a tale riguardo,
l’impegno delle multinazionali
che hanno sovvertito la logica
delle precedenti proprietà degli
stabilimenti a Partecipazione
Statale, ponendo in primo piano
l’ambiente.
Addirittura ancora oggi sono in
corso lavori di incapsulamento di
vecchie discariche e bonifiche di
rocce contaminate per tanti anni
da agenti inquinanti dispersi nel-
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
OCCORRE CANCELLARE IL MARCHIO
DI “ZONA A RISCHIO AMBIENTALE”
7
Sergio Rombi
Portovesme
l’aria e che, ricadendo al suolo,
hanno finito per rendere pericoloso l’ambiente, le colture e gli
stessi allevamenti zootecnici.
Proprio partendo da queste considerazioni e per cancellare le
condizioni restrittive imposte per
alcune colture dal decreto, il Sindaco Salvatore Cherchi ha chiesto che il territorio del Comune
di Carbonia venga riabilitato sotto l’aspetto ambientale.
Analogo discorso dovrebbero
fare gli altri Comuni, tanto più
interessati a cancellare dal loro
DNA paesaggistico il batterio di
“zona a rischio ambientale”, soprattutto laddove esistono splendide spiagge e suggestivo mare
che ogni anno attrae decine di
migliaia di turisti.
PIANO ANTINCENDI 2006
La Giunta regionale ha approvato il
documento che detta le disposizioni
per la previsione, la prevenzione e la
lotta attiva contro gli incendi boschivi per l’annualità 2006. Le disposizioni, oltre a disciplinare l’uso del
fuoco, indicano i comportamenti da
evitare perchè possono determinare
l’innesco di incendi.
Al documento verrà data un’ampia
diffusione: sarà inviato a tutte le famiglie, distribuito presso comuni,
scuole, porti, aeroporti, associazioni
di categoria, strutture turistico-ricettive e affisso sotto forma di manifesto.
La Regione ricorda che il periodo di
maggior rischio di incendio boschivo
è quello compreso tra il primo giugno
e il quindici ottobre.
Nel caso si avvisti un incendio occorre segnalarlo tempestivamente
telefonando al numero verde 1515
del Corpo forestale e di vigilanza
ambientale (CFVA), al 115 dei Vigili
del Fuoco, al 113 della Polizia o al
112 dei Carabinieri.
tel. 0781.260047-59
fax 0781.260058
SITO PER LAVORATORI PRECARI
La CGIL del Sulcis Iglesiente
ha attivato una pagina elettronica dedicata ai lavoratori precari del territorio. La
pagina è curata dalla sezione
del Nidil di Carbonia. Il Nidil
si occupa di rappresentare e
tutelare i lavoratori precari
e in genere tutti coloro che
hanno un contratto di lavo-
ro previsto dalla legge Biagi-Maroni. Chiunque fosse
interessato potrà trovare
informazioni
all’indirizzo
http://nidil.blog.tiscali.it
ACCORDO TRA REGIONE E CNR
PER PROGRAMMI DI RICERCA
Il Presidente della Regione Renato
Soru e quello del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) Fabio
Pistella hanno firmato un protocollo
d’intesa della durata di tre anni per
l’attuazione di programmi di ricerca
e di sviluppo finalizzati ai bisogni
della Sardegna.
“Per la Sardegna, ha detto il presidente Soru, ci aspettiamo uno sviluppo equilibrato nei settori tradizionali:
turismo, artigianato e industria. Ma
soprattutto cerchiamo di costruire il
“nuovo” per il futuro dell’industria.
E questo non può che essere legato
allo sviluppo e alla ricerca”. “Non è
importante soltanto fare cose nuove,
ha proseguito, ma far esplodere e far
leva su nuove conoscenze. Per questo in Sardegna stiamo investendo
fortemente in ricerca”.
Una ricerca che, come ha ribadito
anche il presidente del CNR Pistella,
“deve trasformarsi in competitività
del sistema produttivo” per poter
dire realmente di “creare valore”.
“In questo senso, ha detto ancora
Pistella, è importante il dialogo con
le Regioni e non scegliere di investire su tutto indiscriminatamente.
In questa nostra collaborazione con
la Sardegna abbiamo scelto i temi
della biomedicina, dell’energia e
dell’Information technology perché
riteniamo che qui abbiano maggiore
probabilità di successo”.
Infatti, tra le innovazioni che potrebbero essere realizzate in Sardegna
con la firma di questo accordo vi è
quella della possibilità di estrazione
del cosiddetto “metano artificiale”,
che nasce dalla gassificazione del
carbone. Le sperimentazioni avanzate del CNR, in questo campo, hanno coinvolto finora gli Stati Uniti e
il Sudafrica, mentre ora potrebbero
riguardare la Sardegna attraverso la
Sotacarbo.
Un altro obiettivo possibile è quello
di portare in Sardegna l’Istituto Europeo per la Medicina Innovativa e
la costituzione di un’agenzia nazionale (“si tratterebbe di un risultato
Renato Soru
molto importante”, ha detto il presidente Soru), con sede nell’Isola, che
si occupi di effettuare dei test clinici
sui nuovi farmaci. Infine, per quanto
riguarda il settore dell’informatica e
delle telecomunicazioni, si è accennato a due nuove sfide, in cui la Sardegna
si porrebbe all’avanguardia in campo
nazionale: i motori di ricerca semantici per il web e la visualizzazione tridimensionale del territorio.
“Quello che abbiamo firmato non
è solo un protocollo di intesa per
il futuro, ha concluso il Presidente Soru, ma un accordo col quale
stiamo cercando di sistematizzare
ciò che già esiste”.
CARBONIA FINANZIAMENTI DE MINIMIS
Il Consiglio comunale di Carbonia ha approvato lo schema per
il finanziamento di piccole iniziativa, mediante il sistema “de
minimis”. La somma erogabile
non supererà i 50.000 euro.
I fondi a disposizione sono
420.613 euro. Le imprese devo-
no garantire nuovi investimenti e
nuova occupazione. L’intervento
ha la finalità di incrementare l’attività imprenditoriale locale.
5 PER MILLE AL COMUNE PER I PROGETTI SOCIALI
L’Amministrazione Comunale di Carbonia ha rivolto un appello alla popolazione affinché,
nella prossima dichiarazione dei redditi, devolva il 5 per mille al Comune, secondo quanto
previsto dalla Legge 266/2005 (finanziaria 2006).
Con i fondi raccolti l’Amministrazione, in base ad una recente delibera della Giunta, che
ha accolto i suggerimenti del Consiglio comunale e della Commissione per le Politiche
Sociali, finanzierà alcune importanti attività sociali. In particolare si prevede di utilizzare
i fondi per progetti riguardanti l’integrazione delle persone diversamente abili e gli aiuti
alle donne sole, in difficoltà, con o senza figli a carico. Il 5 per mille devoluto al Comune
servirà , dunque, per alleviare il disagio sociale e per permettere a tante persone diversamente abili una maggiore e migliore integrazione nella società, con azioni di formazione
ed aggregazione.
“In un momento in cui diventano sempre più pesanti i tagli nei trasferimenti economici da
Stato e Regioni verso i Comuni, è stato precisato, la devoluzione del 5 per mille rappresenta
una risposta importante per le esigenze dei cittadini, che hanno sempre più necessità di un
intervento diretto dell’Amministrazione”.
Il versamento del 5 per mille è determinato sulla base degli incassi in conto competenza
relativi all’Irpef, non è alternativo a quello relativo al versamento dell’8 per mille, che
continuerà ad essere dichiarato, e non è neppure un’imposta in più, poiché è semplicemente
una quota, di quanto il contribuente deve comunque versare all’Erario, che viene devoluta
a favore di attività sociali appartenenti all’area no-profit.
Per scegliere di devolvere il 5 per mille al Comune di Carbonia è sufficiente apporre la
propria firma nel riquadro “Attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente”, presente nella dichiarazione dei redditi del 2005 (modello CUD, modello 730, modello
Unico).
“L’Amministrazione, è stato altresì precisato, ringrazia tutti coloro che vorranno affiancare
il Comune nella realizzazione dell’iniziativa”.
8
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
Il Comune di Iglesias dice sì
allo schema di convenzione
sulla rete del gas. Il parere favorevole è stato espresso dal
Consiglio comunale al termine della relazione svolta dall’Assessore ai Lavori Pubblici
Virginio Curreli che ha illustrato i punti salienti del progetto. Dopo che la Regione ha
ridisegnato i termini del bando, prevedendo di assegnare
le risorse non più ai singoli
comuni ma a bacini d’ambito
sovraccomunali, è stato necessario adeguare il vecchio
progetto lasciato dall’Amministrazione precedente adeguandolo alle nuove norme
stabilite di recente.
Iglesias è stata inserita dalla
Regione nel bacino numero
30 che comprende anche Gonnesa e Portoscuso. “Perchè il
bacino si costituisca occorre
scegliere una forma associativa che può essere il consorzio, l’unione di Comuni o
la convenzione” ha spiegato
l’Assessore Curreli. “Noi abbiamo scelto la terza opzione,
articolandola su cinque punti:
la costituzione del bacino tra i
tre Comuni, che ha come fine
la partecipazione al bando
regionale per la creazione di
una rete del gas sovraccomunale la cui durata è fissata in
venti anni (rinnovabili). I fondi arriveranno in proporzione
ai contributi erogati dalla Regione. Infine il coordinamento
spetterà al comitato dei Sindaci”.
Il finanziamento previsto è
pari a quindici milioni di euro,
dei quali una decina destinati
ad Iglesias mentre Gonnesa
e Portoscuso si divideranno
equamente i restanti cinque.
Dopo che lo schema di convenzione sarà approvato da
tutti e tre i Comuni, Iglesias,
come ente capofila, raccoglierà gli atti e li invierà a Cagliari. I tempi per l’approvazione
sono stati volutamente accelerati per consentire al trentesimo bacino di presentare
immediatamente la richiesta e
far parte così del primo gruppo di Comuni che otterrà il finanziamento.
“La Regione sta costruendo
il metanodotto che parte dall’Algeria e avrà come approdo
il golfo di Palmas”, ha aggiunto il sindaco Pierluigi Carta.
“Quando i tubi che trasportano il gas arriveranno in Sarde-
Politica
PER LA RETE DEL GAS A IGLESIAS
COMUNE APPROVA
LA CONVENZIONE
Roberto Cherchi
gna, noi dovremo avere la rete
già pronta per poter utilizzare
subito e al meglio la risorsa
energetica, che rivoluzionerà
la vita delle nostre famiglie”.
In effetti il metanodotto, ideato
dalla Giunta regionale guidata
da Mauro Pili e ripescato da
quella di Renato Soru, porterà
direttamente nelle case il gas
attraverso la costruzione della
rete urbana di condutture.
“Sarà una risorsa importante
per tutti a cominciare dai Comuni minori” ha detto Carta.
“Questo significherà che la
città verrà investita da una
serie di interventi inerenti la
struttura viaria: ma i disagi saranno compensati largamente
dal ritorno economico che il
gas di città comporterà per tutti”. Il proposito della Giunta è
quello di far coincidere questi
interventi con quelli relativi al
progetto sulla qualità urbana,
per il quale, qualora il Comune ottenesse i finanziamenti
regionali, dovrebbero essere
disponibili circa 11 milioni di
euro. Un viaggio e due servizi, insomma, per intervenire in
maniera capillare e innovativa
sul sistema delle infrastrutture
urbane.
LA GIUNTA REGIONALE HA RIPARTITO
I FONDI ATTRIBUITI ALL’ISOLA DAL CIPE
Il finanziamento complessivo di 288
milioni di euro, assegnato dal Cipe
alla Sardegna riguarda i settori:
viabilità (10 milioni di euro), mobilità (45 milioni di euro), difesa del
suolo (10 milioni), sviluppo locale
(25 milioni di euro), ambiente (27
milioni), beni culturali (24 milioni),
istruzione (50 milioni).
Per la viabilità sono stati stanziati
10 milioni di euro per la trasversale
sarda che collega Oristano e Tortolì e
per i lavori di adeguamento della strada provinciale Sarule–Mamoiada.
Nel settore dei Trasporti gli interventi
si orientano verso la razionalizzazione e il miglioramento della mobilità
regionale dei passeggeri: 10 milioni
e 571 mila euro serviranno per l’acquisto di tre nuovi treni; 500 mila euro
saranno destinati al progetto della circonvallazione ferroviaria di Olbia.
Uno dei punti cardine della nuova
strategia è la creazione di un sistema
intermodale passeggeri con stazioni
di scambio nei principali nodi ferroviari. In particolare, per la prima
volta Sassari e Cagliari saranno
collegate su ferro con gli aeroporti
di Alghero-Fertilia ed Elmas per
l’integrazione modale fra treno e aereo: sono disponibili 5 milioni e 799
mila euro per la realizzazione della
fermata nell’aerostazione cagliaritana, mentre è stato finanziato con
750 mila euro lo studio di fattibilità
e progettazione del collegamento tra
Sassari e l’aeroporto di Fertilia, sfruttando la linea a scartamento ridotto
delle Ferrovie della Sardegna. Per la
realizzazione dell’intervento occorreranno 30 milioni di euro da reperire
in una prossima delibera.
Gli altri finanziamenti per lo Sviluppo locale sono destinati alla
riqualificazione del patrimonio
pubblico nei centri storici, nelle
aree minerarie, nei borghi e nelle
aree rurali di maggior pregio per
finalità turistiche e di promozione
delle produzioni locali. Questi finanziamenti andranno per il centro
storico di La Maddalena e delle
aree di connessione con la frazione
di Moneta (5milioni di euro), per la
rete dei comuni del Meilogu (1milione e 750mila euro), per gli itinerari
integrati “prenzas e su caminu de
s’istoria” di Seneghe (un milione
di euro), per la valorizzazione del
patrimonio edilizio esistente in terra cruda (2milioni e 800mila euro),
per la riqualificazione paesaggistica del nucleo storico di Carloforte
(500mila euro), per la ristrutturazione di un auditorium a Santa Maria
Coghinas (386mila euro), per la rete munali di metano suddivisi negli 8
dei comuni della Barbagia di Belvì bacini regionali.
(2milioni e 738mila euro) e infine 2
milioni e 400mila euro per l’albergo diffuso a Baunei.
Per la sostenibilità ambientale,
sono a disposizione 27milioni di
euro. Quindici milioni per i Parchi
regionali, per la Gestione integrata delle aree demaniali forestali.
Cinque milioni di euro per il recupero e la tutela delle aree della
Rete ecologica regionale. Tra gli
interventi più importanti quello per
la gestione sostenibile dei litorali
nella Penisola del Sinis e nell’Isola
di Mal di Ventre (800mila euro), e
il progetto di ripristino ambientale
nell’isola dell’Asinara (942mila
euro).
Sempre all’interno del quadro di
sostenibilità ambientale, 6 milioni
di euro sono destinati alla gestione
integrata dei rifiuti: più di 5milioni
e 500mila euro per la realizzazione
di un impianto di compostaggio di
qualità nel Comune di Quartu Sant’Elena, il resto per la l’attivazione
della raccolta differenziata nei comuni di Gonnesa, Calasetta, Portoscuso, San Giovanni, Sant’Antioco,
Buggerru e Flumini.
Un milione di euro invece per il
progetto di gestione integrata in
un areale vicino alla foce del Rio
Santa Margherita di Pula, progetto
che rientra nella Conservatoria delle
coste.
Per i Beni Culturali, sono stati stanziati 24 milioni di euro di cui più di
20 milioni di euro per il Museo regionale dell’arte nuragica e dell’arte
contemporanea del Mediterraneo
di Cagliari (attualmente è finanziato nell’APQ lo studio di fattibilità,
la progettazione e la realizzazione
di un primo lotto) e un milione per
il Museo delle identità di Nuoro
(per il quale è finanziato nell’APQ
lo Studio di Fattibilità e una prima
realizzazione è finanziata nell’APQ
Sviluppo Locale).
Per l’accelerazione della spesa
nelle aree urbane, la Regione ha
stanziato più di 35 milioni di euro:
per le infrastrutture dei Comuni capoluogo e delle reti di città piccole
e medie quasi 32 milioni e per la
pianificazione strategica e l’attivazione della rete regionale dei Laboratori di sviluppo urbano sostenibile 2milioni e 700mila euro.
Il 30 per cento dei finanziamenti è
stato destinato alla metanizzazione
della Sardegna: 86 milioni di euro
per la realizzazione delle reti co-
Iglesias -veduta
RINNOVO DI CONSIGLI COMUNALI
ALLE URNE 28 E 29 MAGGIO
E’ ormai definitiva la data delle elezioni amministrative 2006 in Sardegna. Il
Presidente della Giunta regionale ha
stabilito che per il rinnovo dei Consigli
in 106 Comuni si voterà domenica 28 e
lunedì 29 maggio 2006. L’eventuale ballottaggio avrà luogo domenica 11 e lunedì
12 giugno 2006. Si tratta di poco meno di
un terzo dei Comuni isolani che andranno
a rinnovare la loro compagine amministrativa. Nella Provincia del Sulcis Iglesiente saranno 11 i Comuni chiamati alle
urne. Essi sono: Buggerru, Carbonia (con
popolazione superiore a 30.000 abitanti),
Domusnovas, Fluminimaggiore,
Gonnesa, Masainas, Musei, Narcao,
Perdaxius, San Giovanni Suergiu, Villaperuccio. Il test più atteso è quello di
Carbonia. 1
Carbonia
10
CON LA “CARTA DEI SERVIZI” CARBONIA
Politica
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
STIPULA UN CONTRATTO
COI CITTADINI
Pino Piras
Efficienza, trasparenza, economicità dei servizi ed imparzialità. Sono questi i quattro punti
cardinali che l’Amministrazione
comunale di Carbonia si è data
per l’assolvimento dei propri
compiti d’istituto. E lo ha fatto
sottoscrivendo un “contratto”
coi cittadini amministrati i quali, d’ora in avanti, disporranno
della “carta dei servizi” sia per
conoscere i servizi demandati
all’ente locale e sia per far valere
tempistica ed efficacia, ancorché uguaglianza e imparzialità,
quando essi hanno bisogno del
rilascio di un’autorizzazione o di
un qualsiasi altro documento.
Stampata un volumetto elegante, illustrata nei dettagli in 130
pagine, la “carta dei servizi” del
Comune di Carbonia verrà distribuita a tutte le famiglie residenti, tale da farne un vademecum
indispensabile per conoscere la
pubblica amministrazione locale.
La presentazione di questo importante servizio è avvenuta nell’Aula del Consiglio, alla presenza del Sindaco Salvatore Cherchi, degli Assessori Giuseppe
Casti, Antonello Dessì, Giovanni
Tocco e del Direttore Generale
Paolo Maggio che ha coordinato
il lavoro.
“Con la “carta dei servizi”, ha
spiegato il Sindaco, il Comune
di Carbonia s’impegna a migliorare la qualità dei servizi erogati,
affinché sia sempre in linea con
le esigenze e le aspettative dei
cittadini”.
“Essa, ha aggiunto l’Assessore
degli Affari Generali Giuseppe
Casti, costituisce un vero e proprio patto, ponendo le basi e le
regole per un nuovo rapporto tra
Comune e cittadini-utenti. Con
questo supporto s’introduce il
concetto di “livello minimo di
qualità del servizio” cui il cittadino ha diritto. Di conseguenza
l’Amministrazione comunale ha
il dovere di verificare il rispetto
di tale livello ed il relativo grado
di soddisfazione dei cittadiniutenti”.
Alla luce dei concetti base della
“carta dei servizi”, il Comune di
Carbonia si è impegnato a modificare, sia pure con ragionevole
gradualità, alcuni aspetti che
Carbonia - Presentazione Carta Servizi
hanno regolato finora il rapporto
con gli amministrati. “Anche un
ente pubblico deve puntare alla
qualità, ha detto dal canto suo
l’Assessore Antonello Dessì. Per
raggiungere questo standard di
rapporto coi cittadini dobbiamo
maturare la cultura dell’accesso, dell’efficienza ed efficacia,
della cortesia e della disponibilità; nonché della continuità,
dell’uguaglianza, imparzialità,
chiarezza e d’identificabilità. Il
cittadino ha diritto di sapere chi
accoglie la sua pratica, quali canali deve percorrere prima della
sua conclusione, i tempi entro i
quali essa potrà definirsi”.
CARBONIA
L’ASSESSORE LORIANA PITZALIS
RIATTIVA L’OSSERVATORIO PREZZI
L’Amministrazione comunale di Carbonia ha riattivato il servizio dello
“Osservatorio prezzi”, con l’intento di
fornire un utile strumento d’informazione e orientamento alla collettività.
“Il periodico monitoraggio dei prezzi,
relativi ad un paniere costituito da
prodotti e servizi di largo consumo,
che dovrebbero rispecchiare le tipiche
voci di spesa della famiglia media, ha
spiegato l’Assessore Loriana Pitzalis,
è oggetto d’analisi ed elaborazione,
nonché di confronto con le precedenti
rilevazioni. Nei giorni successivi il
rilevamento, i dati saranno resi disponibili nel sito del Comune www.
comune.carbonia.ca.it”
“Da una prima comparazione delle rilevazioni relative al mese appena trascorso ed al mese di dicembre 2005,
ha aggiunto l’Assessore Loriana
Pitzalis, si osserva una certa stabilità
dei prezzi per quanto riguarda i beni
di largo consumo, come i prodotti per
la casa, per l’igiene personale e gli
alimentari in genere. Un tendenziale
“miglioramento” si riscontra nei prezzi delle verdure, come melanzane,
peperoni e succhine, che non essendo
ancora di stagione, evidenziano una
lieve tendenza al ribasso, riconducibile, sicuramente, al progressivo
migliorare della stessa. Per quanto
riguarda i prezzi della frutta, occorre
distinguere quella reperibile nell’arco
dell’intero anno, il cui prezzo è rimasto pressoché invariato, da quella
stagionale che inizia a comparire sui
banchi del mercato con le primizie”.
Per ciò che concerne le rilevazioni
relative ai prezzi delle carni è stato
riscontrato un aumento che probabil-
Loriana Pitzalis
mente può essere giustificato dall’approssimarsi delle festività pasquali,
ad eccezione del pollame i cui prezzi
presentano un trend al ribasso. Tendenza quest’ultima, dovuta indubbiamente al diffuso timore dell’influenza
aviaria da parte del consumatore. Detto timore, probabilmente, è accompagnato dalla poca fiducia riposta nelle
etichette comprovanti la provenienza
delle carni e per certi versi com-
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SI EFFETTUANO CONVENZIONI CON ENTI PUBBLICI E PRIVATI
E’ stata perfezionata, tra i Comuni di
Carbonia, Calasetta, S.Antioco, San
Giovanni Suergiu e Carloforte, la
convenzione per la realizzazione e la
gestione delle reti urbane che garantiranno il servizio di distribuzione del gas
metano.
L’importante accordo ha permesso la
presentazione della richiesta di finanziamento alla Regione, sulla base del
Bando Accordo di Programma Quadro
1, e successivamente consentirà di bandire la gara d’appalto per l’affidamento
dello studio di fattibilità, progettazione
preliminare, definitiva ed esecutiva,
nonché dell’affidamento della costruzione della rete di metanizzazione, la distribuzione e la vendita del gas metano
nei Comuni interessati.
I cinque Comuni firmatari, appartenenti
al 34° bacino, in base alla suddivisione
decisa dalla Regione che, con Delibera
21/20 del 3 maggio 2004, ha ripartito
tutti i Comuni della Sardegna in 38
bacini, hanno dato vita all’Organismo
di Bacino che svolgerà le funzioni
amministrative, in forma associata e
coordinata, inerenti gli impianti di
distribuzione del gas, garantendo un
importante contenimento dei costi. La
gestione associata, infatti, rappresenta
il miglior tipo di gestione del territorio,
in rapporto ai parametri di efficacia,
efficienza ed economicità.
“La realizzazione della rete urbana del
gas, ha commentato il Sindaco di Carbonia Cherchi, porterà importanti benefici in termini di risparmio economico per
gli utenti finali, ossia per i cittadini, allorché potranno disporre del gas metano, la
fonte energetica del futuro, che dovrebbe
prensibile se si pensa ai recenti fatti
di cronaca. “La questione, ha detto
l’Assessore Pitzalis, potrà, in ogni
caso, trovare soluzione nel momento
in cui il cliente si rivolge e s’affida al
proprio rivenditore di fiducia”.
L’Assessore Loriana Pitzalis si è
manifestata soddisfatta della scelta
fatta, in considerazione del ricorso
all’esclusivo ausilio delle risorse interne dell’ufficio.
arrivare nell’Isola, stando alle previsioni, già a partire dal 2009”.
La durata della convenzione è pari a
30 anni, rinnovabile per eguale periodo, in modo da garantire la continuità
nella gestione degli impianti.
Come Comune capofila, per esigenze
tecniche, è stato designato Carbonia,
mentre l’assemblea dei Sindaci ha nominato il Sindaco di Carbonia, Salvatore
Cherchi, quale Presidente dell’Organismo di Bacino e vice Presidente il
Sindaco del Comune di Sant’Antioco,
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Politica
Il Comune di Iglesias ha partecipato al bando della Regione
Autonoma della Sardegna denominato “Progetti di qualità
2005-2006”.
Gli obiettivi di questa misura
sono cosi sintetizzabili: migliore articolazione del ruolo e delle
funzioni delle città nel proprio
contesto territoriale; miglioramento della qualità urbana;
rafforzamento del capitale sociale.
Inoltre, gli obiettivi specifici
della riserva aree urbane, che
mette in competizione trenta tra
i principali centri della regione,
sono: accelerazione della spesa
per investimenti da realizzarsi
attraverso la valorizzazione della progettazione comunale più
avanzata; sostegno prioritario a
interventi di maggiore qualità in
termini di rilevanza strategica,
valore aggiunto e innovazione
da realizzarsi attraverso l’utilizzo degli strumenti di programmazione integrata anche di tipo
settoriale, già disponibile a livello comunale ed intercomunale.
Valorizzazione del processo di
concertazione tra i diversi livelli
di governo e della capacità propositiva delle città e delle istituzioni comunali e del partenariato
economico-sociale.
Il Comune di Iglesias ha articolato una proposta conforme agli
obiettivi sopra citati, alle condizioni di ammissibilità ed alle
linee d’azione previste dal bando e dal Complemento di Programmazione del POR Sardegna
2000-2006. La proposta s’inquadra in un documento strategico
adottato dalla Giunta Comunale.
IL CONTESTO
D’AREA VASTA
Il progetto tiene conto delle
specificità territoriali della città, quale polo di attrazione e di
servizi al cittadino, nel rinnovato
ruolo di Capoluogo Provinciale.
Alla dimensione di area vasta
riguarda la riconversione delle aree minerarie con centri di
servizio alla produzione e alla
divulgazione (Cittadella dell’innovazione e della formazione,
Archivio Unico Minerario) e la
ricchezza del patrimonio storico
e culturale della principale città
mineraria in Italia.
IL CONTESTO URBANO
L’area urbana sulla quale vuole
intervenire il progetto “Iglesias
Centro della Storia mineraria” è
legata indelebilmente alla genesi
storica dell’abitato. Si tratta di
un contesto in cui interagiscono
zone urbane in tensione tra loro:
il centro storico, le fasce di seconda urbanizzazione e i siti minerari.
La crisi economica del settore
minerario ha modificato pesantemente lo scenario esistente.
Cessato improvvisamente l’interesse, anche economico, verso i
luoghi delle miniere si è dovuto
gestire un patrimonio di archeologia industriale per cercare nuovi significati urbani e sociali. A
questo si è aggiunta la lenta agonia del centro storico che avendo ormai perso il ruolo di centro
dell’urbanità è stato aggredito
dalle necessità infrastrutturali
delle altre zone dell’abitato.
Il carattere strategico del progetto consiste nell’intervenire nel
cuore dell’edificato riequilibrando le funzioni e le relazioni tra la
storia, le miniere e le necessità
urbane.
QUADRO STRATEGICO
GENERALE
La città di Iglesias conduce da
tempo un programma coerente
di interventi di programmazione e di investimenti legati alle
politiche urbane. Esso rappresenta lo sfondo strategico alla
scala d’area vasta e urbana in
cui s’inserisce il PdQ. I principali indirizzi sono: la riconver-
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
UN PROGETTO DI QUALITA’ PER IGLESIAS
“CITTA’ DI SERVIZI-ACCOGLIENZA-CULTURA”
sione del patrimonio minerario,
il recupero del centro storico, la
realizzazione di infrastrutture nel
territorio, la tutela ambientale, la
fornitura di servizi al cittadino e
al territorio.
Queste azioni sono state supportate da un articolato sistema
si strumenti di programmazione
territoriale che coinvolgono ampie porzioni del territorio quali: il
PIT CA 02 “Sulcis Iglesiente, il
PIA CA 04, il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, il SICp Costa di Nebida,
il SICp Monte Linas Marganai.
Alla scala urbana l’Amministrazione ha avviato, attraverso altre
misure del POR, un’importante
serie di progetti coerenti col quadro strategico in cui il progetto
di qualità s’inserisce perfettamente, quali: lo studio di fattibilità della riqualificazione dell’area Monteponi; l’attivazione
laboratorio per il centro storico
ed il programma integrato L.R.
29/98; la riqualificazione compendio minerario Monteponi; il
Restauro degli edifici di Monteponi e l’attivazione Archivio
Unico Minerario; il restauro delle fortificazioni medioevali e dei
percorsi storici; il restauro della
Chiesa della Purissima e della
Cattedrale di S. Chiara; l’arredo
urbano e le pavimentazioni e l’illuminazione dei monumenti del
Centro Storico; la valorizzazione
del retablo Mainas e del chiostro
S.Francesco; la rete multimediale.
L’IGEA in accordo con la Presidenza della Regione ha inoltre
commissionato il Masterplan del
compendio minerario Monteponi.
OBIETTIVI STRATEGICI
DEL PROGETTO DI QUALITÀ
Il Progetto di Qualità su Iglesias,
Centro della Storia mineraria si
colloca quindi in un quadro strategico generale che persegue i
suoi obiettivi con questi contenuti strategici: rafforzare il ruolo
e la potenzialità di Iglesias come
luogo di attrazione di funzioni e
servizi di eccellenza nazionale,
provinciale e cittadina; migliorare la qualità urbana favorendo
l’accessibilità per la visita e la
fruizione del centro storico attraverso l’infrastrutturazione della
cintura di prima espansione;
riequilibrare le funzioni urbane
tra centro storico e aree di successiva urbanizzazione per dare
maggior competitività all’intero
sistema urbano.
Il progetto s’integra in particolare modo con la riqualificazione e i restauri avviati in centro
storico dei quali costituisce il
completamento, con il restauro
e la costituzione di servizi di eccellenza nella zona di Monteponi per i quali costituisce sistema
di accessibilità, ma soprattutto
vuole ricostruire il significato e
l’unitarietà urbana promovendo
azioni legate ai seguenti obiettivi specifici: migliorare l’accessibilità e la mobilità nel centro
urbano riducendo la congestione
del centro storico, l’inquinamento acustico e atmosferico con
la realizzazione di un sistema
integrato per l’accessibilità; rigenerare interi ambiti del tessuto
urbano attraverso interventi strategici di riqualificazione urbana
su due isolati a ridosso del centro
storico per valorizzare le funzioni di eccellenza del Compendio Iglesias - Municipio
Minerario e il patrimonio urbano, storico e culturale collegato. programma funzionale prevede:
1) l’intervento strategico di riI CONTENUTI URBANI,
qualificazione urbana nell’isolato
ARCHITETTONICI
della Chiesa del Cuore ImmacoE AMBIENTALI
lato di proprietà della Curia, viciDEL PROGETTO DI QUA- no al centro storico, entro la cinLITÀ
tura di prima espansione urbana.
In riferimento alle molteplici Si tratta di un isolato incompiuto,
operazioni di riqualificazione utilizzato solo parzialmente, che
avviate dall’Amministrazione richiede un intervento di qualifialla scala territoriale ed urbana, cazione complessivo. E’ prevista
il PdQ individua alcune aree del la realizzazione di un parchegcentro abitato dove gli interven- gio interrato su due piani (per
ti assumono un ruolo strategico circa 225 posti) la cui copertura
rispetto al quadro complessivo sarà adibita a giardino pensile;
il rifacimento del sagrato della
degli interventi.
L’orientamento metodologico
adottato individua come esigenze e obiettivi: aprire la città
a nuove forze sociali e culturali
data anche l’operazione di recupero del comparto minerario di
Monteponi, con il miglioramento dell’offerta dei servizi e spazi
per l’integrazione tra le diverse
componenti sociali (giovani,
studenti, anziani); incrementare
le risorse urbane riqualificando strade e zone degradate nel
centro storico e nelle aree della
cintura di prima espansione, per
costituire una rete di collegamenti pedonali di attraversamento della città, riqualificati Iglesias - Piazza Sella
e attrezzati, e una rete di aree
destinate a parcheggio che an- Chiesa, che sarà armonicamente
dranno ad aggiungersi al nuovo raccordato con l’intorno, adegrande polo attrezzato costituito guatamente dotato di percorsi
dal centro intermodale poco lon- per il superamento delle barriere
tano; potenziare le qualità am- architettoniche e separato dalle
bientali della città per migliorare parti carrabili da aiuole ed albela qualità di vita, con operazioni rature; la sistemazione dell’area
che riducono il traffico di attra- compresa tra la parrocchia e la
versamento e la sosta dei veicoli Via XX Settembre e la sistemaa motore privati, l’inquinamento zione a verde dell’area residua;
acustico e atmosferico soprattut- inoltre la parrocchia potrà realizto entro il perimetro de centro zare strutture sportive e/o sociastorico; obiettivo dell’Ammini- li, utilizzando i fondi derivanti
strazione è promuovere una mo- dalla cessione dei volumi per la
bilità urbana più sostenibile che, realizzazione delle strutture di
a fronte di un incremento del ser- interesse pubblico.
vizio di trasporto pubblico, favo- 2) l’intervento strategico di ririsca l’accessibilità, circolazione qualificazione urbana nell’isolae fruizione pedonale dell’intero to del Centro Direzionale e delle
Scuole Medie di Via Isonzo: si
sistema urbano.
Gli indirizzi progettuali sopra in- recuperano le aree interne aldicati si traducono nella proposi- l’isolato attualmente destinate
zione di quattro distinti interventi a parcheggi e a impianti sportidi riqualificazione urbana in aree vi, frammentate da recinzioni e
strategiche e realizzano sistemi degradate anche socialmente. Il
integrati per l’accessibilità. Il progetto di riqualificazione ne
prevede il risanamento puntan-
Monteponi - Bellavista, Sede Università
do ad alzare la qualità anche in
termini di vivibilità e sicurezza,
attraverso l’apertura di un percorso pubblico trasversale, pedonale e carrabile, la sistemazione
di nuove pavimentazioni e zone
verdi; ed un migliore utilizzo
delle strutture sportive.
3) il sistema integrato per l’accessibilità con il completamento
e recupero dei percorsi viari nel
centro storico: l’operazione di
recupero iniziata da tempo con
altri finanziamenti, prosegue
nelle strade entro la cinta muraria storica dove viene eliminato
l’asfalto in favore di pavimetazioni in pietra, su rifacimento di
quelle storiche. È prevista la sistemazione di Via Cavallotti, Via
Lanusei, Via San Marcello, Via
Pullo, Via Don Minzoni.
4) il sistema integrato per l’accessibilità con il progetto di
aree-parcheggio in superficie localizzate in zone strategiche, in
prossimità delle mura medioevali, destinati soprattutto alla popolazione del centro storico. Il parcheggio di “Porta Sant’Antonio”
sulla strada SS 126 per Fluminimaggiore, prevede 82 posti auto.
Il parcheggio di “Porta Nuova”
tra la Via Trexenta e la Via Cavallotti, prevede 29 posti auto, 1
posto per pullman e sistemazioni
a verde. L’Amministrazione da
tempo lavora con la precisa finalità di svuotare gradualmente il
centro della città dalla massiccia
presenza delle auto in sosta, per
migliorarne la vivibilità, in linea
con piani di recupero già attuati
in altre realtà urbane.
GLI ATTORI DEL PROGETTO
DI QUALITÀ
Il Comune di Iglesias è promotore di un partenariato che ha
l’obiettivo di potenziare l’offerta
di nuovi servizi alla comunità, a
fronte del ruolo di centro di attrazione turistica con il recupero
del compendio di Monteponi.
L’Amministrazione Comunale
promuove la riqualificazione
dell’area della Parrocchia del
Cuore Immacolato in accordo
con l’ente proprietario, la Diocesi d’Iglesias e la parrocchia.
L’iniziativa riguarda la cessione
di volumi per la realizzazione di
parcheggi pubblici sotterranei;
in cambio la Curia reinvestirà
l’importo in opere di sistemazione dell’area
Altro parternariato è con l’Asso-
11
ciazione per l’Università del Sulcis Iglesiente (AUSI), costituita
ad Iglesias con atto formale il
23.01.96, con la quale si intende
promuovere studio, sperimentazione e impiego, nell’ambito degli interventi di riqualificazione
del centro urbano, di tecniche e
materiali innovativi, derivanti
dal riuso di materiali di risulta
e/o materiali naturali, in particolare lapidei, che possano promuovere lo sviluppo della filiera
estrattiva in ambito locale.
ASPETTI FINANZIARI
Il progetto di qualità prevede un costo complessivo per
gli interventi strutturali di €.
11.000.000,00. La copertura finanziaria dell’intervento sarà per
€. 10.000.000,00 proveniente dal
contributo P.O.R./FAS, mentre il
residuo € 1.000.000,00 sarà coperto da risorse comunali come
co-finanziamento. L’impegno
finanziario del Comune di Iglesias superiore al minimo dovuto
agevola il rispetto dell’equilibrio
finanziario nella dinamica dei
flussi finanziari in entrata e in
uscita durante la fase della realizzazione.
In ordine al costo delle infrastrutture, di cui per il dettaglio
si rimanda ai relativi quadri economici, in generale gli importi
sono stati stimati prudenzialmente tenendo conto delle caratteristiche e del livello qualitativo
delle opere. In particolare si evidenzia, che nella determinazione
del costo delle strade, si è tenuto
adeguatamente conto dei maggiori oneri da sostenere per l’impiego di materiali lapidei locali
rispetto all’utilizzo del tappeto
bituminoso. Ovviamente il maggior pregio architettonico dell’opera è decisamente superiore
ai maggiori oneri da sostenere.
Con riferimento ai costi gestionali delle strade intesi come costi manutenzione, appare ovvio
che l’esecuzione di tali opere
che sono di ripristino e miglioramento di strade già esistenti, generi almeno nel medio termine
un forte risparmio su questa voce
di spesa, perché sicuramente inizialmente non saranno necessari
interventi di manutenzione
Circa la gestione dei parcheggi,
il Comune con tutta probabilità
darà in concessione a terzi la
gestione. Pertanto tali iniziative
genereranno entrate nette, anche se non significative rispetto all’entità dell’investimento.
Esistono già manifestazioni di
interesse di soggetti privati per
la loro gestione. Si fa presente
che esistono modelli di gestioni
private impostati come project
financing, e pertanto meno appetibili per l’impresa privata,
svolte in contesti urbani simili
a quelli di Iglesias, e sono tutti
produttivi di redditi
ANALISI DI SENSITIVITA’
Lo scenario ottimistico ipotizzabile rimane la possibilità di dare in gestione a terzi
i parcheggi con corrispettivi
commisurati in proporzione ai
ricavi e la struttura operi a regimi ottimali, il che porterebbe
il doppio vantaggio di sottrarre
in superficie un maggior numero di automobili e contestualmente generare maggiori
entrate nette. Lo scenario pessimistico, ma solo in ordine all’organizzazione dell’aspetto, è
quello di non riuscire a dare in
gestione esterna la struttura e
dover agire direttamente. Tale
ipotesi rimane comunque poco
probabile.
Fattibilità organizzativa e gestionale
I quattro interventi previsti dal
progetto di qualità, per quanto
integrati in unico percorso e in
sintonia con gli altri interventi in essere finanziati con altri
fondi, possono essere gestiti
sul piano della fattibilità autonomamente.
14
Sociale
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
IGLESIAS
POSTA IN REDAZIONE
IL CENTRO RISORSE SI ATTIVA EMERGENZA AUTISTI DEL 118
CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA
Roberto Cherchi
Iglesias dal satellite
Le scuole secondarie si attivano
contro la piaga della dispersione
scolastica. Per farlo hanno scelto di
coagularsi attorno al Centro risorse
nato presso quello che è stato definito “Su logu amigu”, vale a dire
l’istituto commerciale “Fermi” di
Iglesias. Resa possibile grazie al finanziamento erogato dal Ministero
della Pubblica Istruzione attraverso il Fondo sociale europeo, l’iniziativa, che fa parte dei cosiddetti
Pon (Progetti Operativi Nazionali),
prevede la partecipazione di tutte le
scuole cittadine, ma anche di istituti extra urbani come il Nautico di
Carloforte.
L’obiettivo è quello di arginare il
fenomeno dell’abbandono degli
studi da parte dei giovani della città attraverso l’elaborazione di dieci
moduli per i ragazzi, di altri due
destinati ai genitori e di uno per gli
insegnanti.
All’inizativa ha aderito anche il
“Forum Bambini e Adolescenti...
nel Mediterraneo” presieduto da
Giovanna Gaias, da anni impegnato sul fronte della difesa dei diritti
dei più giovani. “Il dato fondamentale dal quale siamo partiti è
la volontà di valorizzare l’esistente” spiega la professoressa Gaias.
“A convincerci di questa scelta è
stato anche il risultato, che presto
renderemo pubblico, di un questionario rivolto ai giovani delle scuole
medie e superiori della nostra città
volto a conoscerne le esigenze; ne
risulta che molti dei loro desiderata
trovano risposta nei moduli studiati
dagli insegnanti del Pon in questione”.
Al Centro risorse i ragazzi sono
coinvolti con iniziative alternative
o extra curricolari, anzi spesso non
strettamente collegate all’istruzione scolastica, che ne arricchiscano
il bagaglio di conoscenze e, magari, diano loro un input per un futuro
lavoro. L’iter prevede che ciascuna
scuola crei un progetto e si rivolga
ad esperti esterni perchè lo elaborino. Quindi viene fatto un bando
per gli insegnanti che realizzeranno il modulo, i quali devono essere
specialisti e, soprattutto, esterni al
corpo docente dell’istituto. Oltre
il “Fermi”, che ha fornito i locali
adibiti a laboratori, e al Nautico di
Carloforte, hanno aderito al Centro
risorse il Liceo scientifico, la media “Lamarmora Canelles”, l’Ipsia,
il Liceo linguistico e il Minerario.
I moduli rivolti ai ragazzi, di cinquanta ore ciascuno, riguardano le
discipline più diverse, proprio per
ampliare l’offerta formativa che
mira a coprire un po’ tutti gli interessi dei giovani. “Ci sono corsi di
cinematografia, di musica digitale,
di fotografia” continua Giovanna Gaias. “Prendiamo in esame il
primo. I ragazzi possono imparare
a realizzare un audiovisivo, compiendo un processo che in tutte le
sue tappe richiede il lavoro di gruppo, il costante confronto tra idee,
desideri e intenzioni differenti, la
distribuzione dei ruoli, la continua
collaborazione. Ma al contempo
vengono presi in esame gli elementi di base del linguaggio audiovisivo: l’inquadratura, il punto di vista
della macchina da presa, la colonna
sonora (parlato, rumori, musica),
la dialettica immagine/suono, il
montaggio. Alla fine l’audiovisivo prodotto verrà presentato in un
convegno finale e conservato nella
mediateca del Centro risorse”.
Allo stesso modo funzionano gli
altri moduli che si occupano di
lingua francese, fotografia, informatica di base, musica digitale e
atletica. E se qualche corso, come
quello di grafica promozionale, ha
la velleità d’instradare il giovane
verso percorsi che potrebbero rivelarsi proficui per una professione,
altri sono decisamente interessanti
sotto il profilo culturale. “Dall’esigenza di conoscere la storia della
propria città per poter proporre un
itinerario culturale, che comprenda
tutti i siti più importanti del centro
storico, nasce il percorso didattico
“A passeggio con la Storia”” riprende Giovanna Gaias. “In questo
caso l’obiettivo principale è quello
di rendere i ragazzi consapevoli
della ricchezza storico - culturale
della propria città, in modo da poterla rispettare valorizzandone le
caratteristiche.
Una volta fatto questo, verrà preparato un opuscolo contenente un itinerario della città medioevale, che
sarà proposto dai corsisti alle varie
scuole di Iglesias”. Un approccio
di identico genere vale anche per
un altro progetto legato alla realtà
locale, quello del Nautico di Carloforte, che tratta delle zone umide
dell’Isola di San Pietro. “L’obiettivo è far conoscere ai partecipanti
gli aspetti culturali, antropologici
e naturalistici dell’Isola in sintonia
con quanto prevede l’Educazione
Ambientale” spiega la professoressa. “Tra l’altro, e questo è uno dei
punti di forza del corso, è connesso
al progetto anche un approfondimento sulle tecniche e sui metodi
di estrazione del sale che si potranno verificare sul campo”. Legato
al contesto del bacino minerario e
industriale, il modulo che affronta
la “simulazione di processi produttivi civili ed industriali”. La conoscenza e le competenze acquisite
in questo modulo possono essere
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importanti per l’eventuale inserimento in aziende impiantistiche o
come requisiti per un’attività imprenditoriale autonoma.
Accanto ai dieci moduli per i ragazzi il Centro risorse ne cura
anche altri tre. Uno, dal titolo “Genitori a scuola: Il mondo dei nostri
figli”, è articolato in due livelli successivi di 30 ore ciascuno, mentre
l’ultimo ha la durata di 36 ore e
concerne la formazione dei docenti. Tra le caratteristiche dei moduli
rivolti ai genitori (uno sulla conoscenza del linguaggio e dell’uso
del computer, l’altro di psicologia
dell’orientamento) c’è il fatto che i
frequentanti percepiscono una sorta di rimborso pari a 7,50 euro ad
ora e possono usufruire del servizio
di baby-sitter per i più piccoli, nel
caso di necessità.
“Chiediamo alle Amministrazioni
comunale e provinciale di sostenerci” conclude Giovanna Gaias
“magari attraverso un protocollo
di intesa, come ha fatto la Provincia di Cagliari. Col sostegno delle
istituzioni locali il Centro risorse
potrebbe crescere diventando un
Centro polifunzionale di servizi
aperto alle associazioni culturali
e, perchè no?, un Centro per la
formazione a distanza”.
E’ noto che il Servizio di Emergenza
Sanitaria territoriale (118) è stato istituito
con una legge dello Stato nel 1994. Tale
legge disponeva che le Regioni dovessero ottemperare, nel più breve tempo possibile, all’apertura del Servizio Sanitario
di Soccorso a chiamata unica nazionale
(118 appunto).
La Giunta regionale sarda ha deliberato
in tal senso solo nel 1998, ma solo nel
1999 il Servizio è effettivamente partito
a Cagliari e Sassari.
A Carbonia e Iglesias la ASL 7 è stato
inaugurato il Servizio il 9 marzo 2000
predisponendo un’ambulanza medicalizzata nei due centri principali, sede di
ospedali. Tali ambulanze, denominate
MSA (Mezzi di Soccorso Avanzato) sono
fornite di tutti gli strumenti e presidi per
effettuare una rianimazione cardiopolmonare avanzata e un soccorso qualificato ai
pazienti traumatizzati.
Il vasto territorio del Sulcis Iglesiente,
con i suoi 150.000 abitanti, non potrebbe
essere coperto interamente se non fossero presenti anche le ambulanze MSB
(Mezzi di Soccorso di Base) sparse sul
territorio e gestite dalle Organizzazioni di
volontariato.
L’equipaggio delle ambulanze MSA
è costituito da tre figure professionali
distinte, ciascuna con propri compiti e
responsabilità: un medico, un infermiere
professionale e un autista soccorritore.
Tali figure debbono conseguire un’ap-
posita idoneità rilasciata dalla Centrale
Operativa 118 a seguito del superamento
di un percorso formativo specifico. Duole
sottolineare che a tutt’oggi, a fronte di
una completa copertura degli organici di
medici e infermieri con contratti a tempo
indeterminato, la ASL 7 non ha ancora
provveduto all’assunzione, con contratto
a tempo indeterminato, di quattro dei sei
autisti soccorritori in organico.
Dal mese di marzo 2001 la ASL 7 si è,
infatti, affidata ad un’Agenzia di lavoro
interinale che, con contratti temporanei
di durata variabile tra i tre mesi e i tre
anni, ha provvisto alla copertura dei vuoti
d’organico. Oggi si paventa il mancato
prossimo rinnovo contrattuale a queste figure professionali che nei cinque anni di
lavoro continuativo hanno acquisito competenza, esperienza e completa integrazione all’interno dell’equipe di soccorso
avanzato nel complesso e delicato lavoro
dell’emergenza e urgenza sanitaria.
Si vuole ricordare a tal proposito che la
figura dell’autista soccorritore è quella
di un “Operatore Tecnico Specializzato” che assomma alle abilità dell’autista
d’ambulanza (che ha sotto la propria tutela il paziente e i colleghi d’equipaggio)
in qualunque condizione meteorologica
e in qualsiasi fascia oraria del giorno e
della notte, quelle del soccorritore perfettamente addestrato al massaggio cardiaco
esterno in corso di rianimazione cardiopolmonare nonché pienamente capace
nelle tecniche estricatorie, di manipolazione e trasporto con l’impiego di presidi
specifici in corso di trauma.
Non si può neppure tacere come l’esperienza maturata da questi autisti soccorritori concorra al raccordarsi sempre più
proficuamente con le altre figure professionali e consenta una più facile gestione
dello stress emotivo connesso con gli
interventi in emergenza e con gli eventi
luttuosi.
Da quanto ricordato si evince la scarsa razionalità di qualsiasi altro provvedimento
della ASL 7 che non sia teso, anche di
concerto con l’Assessorato regionale
della Sanità, al superamento dell’attuale
situazione d’incertezza, consentendo che
si realizzino le condizioni affinché tali
operatori possano passare alla dipendenza. Ogni altra strada comporterebbe da
un lato la formazione di nuovo personale
inesperto che finirebbe per lavorare con
operatori ben più addestrati e ciò a
scapito dell’efficienza e dell’efficacia
dello sforzo dell’equipe e, dall’altro
realizzerebbe una vera ingiustizia sociale poiché, a distanza di oltre cinque
anni dall’inizio di questa esperienza,
l’allontanamento dal posto di lavoro
dell’attuale personale avrebbe un significato meramente punitivo e lesivo della dignità di persone che tanto impegno
hanno profuso in questi anni.
Autisti 118 MSA
Sociale
“Calcio: sport, passione, educazione
e divertimento. Un percorso formativo sullo sport giovanile per studenti,
insegnanti, allenatori, dirigenti scolastici, dirigenti di società sportive e
genitori.”
E’ con questo titolo che la Sezione
Provinciale del Sulcis Iglesiente dell’Associazione Italiana Allenatori
di Calcio (A.I.A.C.) ha presentato a
Carbonia l’incontro di aggiornamento
tecnico recentemente tenutosi presso i
locali e le strutture sportive dell’Istituto Comprensivo “Don Milani”.
E’ facile evincere dal titolo dello “stage” che la Sezione A.I.A.C. del Sulcis
Iglesiente, periodicamente impegnata
nell’organizzazione di incontri di formazione e aggiornamento dei tecnici
di calcio, ha stavolta voluto estendere il dibattito sui valori educativi
che lo sport può trasmettere alla partecipazione di tutti quegli attori che
in maggior misura, unitamente agli
allenatori-educatori, contribuiscono
a far crescere i bambini e i giovani
in equilibrio e in armonia: i genitori,
gli insegnanti, i dirigenti scolastici, i
dirigenti sportivi, gli amministratori
pubblici.
Il gioco del calcio ha rappresentato
in questa “due giorni” di corso (31
marzo e 1° aprile) lo strumento attraverso il quale far comprendere che
la strada da percorrere per “formare”
giovani educati, fisicamente sani,
culturalmente preparati, ricchi di valori umani, passa necessariamente per
l’integrazione e la collaborazione tra
la famiglia, la scuola, le società sportive, le istituzioni.
Per agevolare la comprensione dell’importanza di questi temi l’A.I.A.C.
si è avvalsa della competenza tecnico
- educativa di un trio di professionisti
che prestano la propria attività presso
il più apprezzato settore giovanile italiano di calcio: quello dell’Atalanta di
Bergamo.
15
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
IL CALCIO COME SCUOLA DI VITA
AL CENTRO DI STAGE A CARBONIA
Riccardo Erriu*
Lucia Castelli, psicopedagogista
consulente del settore giovanile bergamasco, Eugenio Perico, tecnico
della categoria dei “Giovanissimi nazionali” (adolescenti di 12 - 14 anni)
e Stefano Bonaccorso, tecnico della
categoria degli “Allievi regionali” (14
- 16 anni) hanno intrattenuto i partecipanti al corso (allenatori e studenti)
con esercitazioni tecniche in campo e
in palestra e con colloqui in aula, soffermandosi sulla considerazione che
“lo sport deve essere al servizio della
persona” e non viceversa, che questa
è la via da scegliere per garantire ai
giovani motivazioni durature verso il
movimento e l’attività motoria e per
assicurare l’acquisizione di comportamenti etici finalizzati al proprio benessere e alla civile convivenza.
Non sempre infatti lo sport fa bene
e questo lo si percepisce quotidianamente leggendo i giornali, guardando
la televisione e, a volte, purtroppo,
assistendo alle semplici competizioni
paesane.
Lo sport che educa alla convivenza
civile e al benessere psicofisico è fondato sull’attività giocosa, piacevole,
salutare e di confronto pacifico con gli
altri, per misurarsi senza danneggiarsi
a vicenda. Altrimenti è solo spettacolo, “business”, adesione superficiale
ad una moda passeggera.
Chi, atleta o genitore, nutra delle illusioni di successo non facilmente
realizzabili potrebbe fare una semplice riflessione sul fatto che uno solo
su 30.000 è in media il giovane che
riesce a raggiungere l’ambita meta del
mondo professionistico sportivo!
Un particolare ringraziamento l’A.I.A.C. lo rivolge al Preside della Scuola Media “Don Dilani” Gianni Macciotta e a
tutto il personale della Scuola; ai relatori dell’Atalanta, ai dirigenti, tecnici e ai genitori della Scuola Calcio “Mineraria”;
al Sindaco e gli Amministratori del Comune di Carbonia; ai
18 sponsor che hanno permesso l’organizzazione dell’incontro, non tralasciando di ricordare l’opera dei componenti il
Direttivo A.I.A.C. del Sulcis - Iglesiente (Piero Palermo, Raimondo Pintus, Alberto e Marco Martinelli) che da diversi
anni cooperano per perseguire i fini propri dell’Associazione,
tesi ad affermare i valori educativi dello sport e del calcio.
Carbonia - Corso AIAC
Con questa considerazione non si
vuole certo scoraggiare i sogni che
ogni giovane tecnicamente dotato
culla nel proprio animo. Si vuole solo
rammentare che per un giovane che
“arriva” ce ne sono tanti, tantissimi altri che vivono un sogno irrealizzabile
e che spesso li porta ad abbandonare
gli studi, a trascurare la possibilità di
costruire il proprio futuro al di fuori
dello sport, a rinviare il proprio impegno sociale, a sottrarsi in sostanza alle
proprie responsabilità.
Ed allora quali sono le finalità dello sport giovanile? Vincere, educare
l’atleta o formare il futuro cittadino?
Perché tutti i ragazzi devono giocare?
Il ruolo di studente può conciliarsi
con quello di giovane atleta? Quali
sono i compiti e quali i confini fra
scuola e società sportive nell’educazione all’attività motoria? E’ possibile
controllare il frequente conflitto tra
famiglie, dirigenti e tecnici di società
sportive? Come gestire le differenze
individuali in allenamento? Quale è il
ruolo della fantasia nello sport? Come
correggere gli errori? A quali principi
si deve attenere il tecnico per allenare
il bambino nelle varie fasce dell’età
evolutiva?
I tre relatori dell’Atalanta, unitamente
agli allenatori, agli insegnanti, ai dirigenti scolastici, ai dirigenti sportivi,
ai genitori intervenuti alla conferenza pubblica che si è tenuta durante il
corso, hanno cercato di dare alcune
risposte a queste e ad altre domande
relative allo sport giovanile.
I giovani sperimentano oggi simultaneamente l’esperienza di figlio, atleta,
studente, cittadino, con il rischio di
venire disorientati da richieste eccessive e contraddittorie.
Gli adulti che si occupano della loro
formazione sono perciò chiamati a
collaborare, ciascuno nel proprio ruolo, per armonizzare gli interventi educativo - sportivi e trasmettere messaggi coerenti e rispettosi dei giovani.
Gianni Macciotta, Preside dell’Istituto
Comprensivo “Don Milani” di Carbonia, ha compreso l’importanza sociale
di questi concetti ed ha accolto l’iniziativa proposta dall’Associazione
A.I.A.C. con grande entusiasmo. Con
cordialità e disponibilità ha consentito
l’utilizzo dei locali e delle strutture
sportive della Scuola Media, ha modulato gli orari e l’attività scolastica
in modo da permettere lo svolgimento
del corso, ha chiesto la collaborazione
della società sportiva “Mineraria” che
attualmente opera nella Scuola per
promuovere l’apprendimento del calcio in favore di bambini di età compresa fra i 5 e i 10 anni.
L’esempio della scuola “Don Milani”,
l’atteggiamento positivo e favorevole
del Preside Macciotta e l’impegno encomiabile fornito dalla Vice Preside
Luisa Franco e da tutto il personale
della Scuola non devono comunque
sorprendere. Questo Istituto svolge
infatti da anni una intensa opera di
educazione e formazione scolastica
fortemente impegnata nel sociale,
fornendo un formidabile contributo
alla valorizzazione dei giovani di un
quartiere della città di Carbonia che è
stato sovente teatro di cronache non
certo positive.
In quest’ottica si comprende il motivo
per cui il Preside ha voluto fortemente
abbinare all’attività prettamente scolastica quella sportiva, concedendo
alla Scuola Calcio “Mineraria” la possibilità di operare in quasi completa
autonomia per allenare ed educare i
giovanissimi atleti.
Giuseppe Rampini, Presidente della
“Mineraria” è uno dei garanti di questo progetto scuola - sport. Migliore scelta il Preside non poteva fare
perché Rampini possiede le capacità
tecniche e umane, unite all’esperienza pluridecennale, adatte a svolgere
questo ruolo.
E’ ed è stato maestro di intere generazioni nel calcio, così come lo è stato
per tanti giovani di Carbonia, ai quali
ha insegnato innanzitutto a comportarsi come “piccoli uomini”, rispettosi, coraggiosi, leali.
Il messaggio conclusivo è stato quello
di credere nel valore umano ed educativo dello sport: lo sport unisce, stempera le tensioni, attenua le diversità,
aiuta a non temere il confronto con gli
altri, aiuta a capire il proprio corpo e
a comprendere e rafforzare la propria
personalità.
Ma lo sport, come le altre attività
della vita, ha necessità di avere degli esempi, dei modelli di comportamento che ne trasmettano i suoi
valori intrinseci, considerando che i
giovani destinatari non sono “clienti” da convincere per rinfoltire le
file dei tesserati presso questa o
quella società sportiva, ma persone
da educare alle quali offrire l’opportunità di sviluppare attitudini e
potenzialità.
E questo concetto, oggi più che mai,
è di importanza vitale per il prossimo futuro. Crescere dei giovani sani
e forti, fisicamente e moralmente, è
più che mai necessario per resistere
e superare la preoccupante crisi economica del nostro territorio e per
fronteggiare il fenomeno dell’emigrazione giovanile che da diversi
anni tormenta le famiglie e sottrae
alla comunità fondamentali risorse
umane.
Il calcio è un linguaggio universale che accomuna i giovani di ogni
parte del mondo ed è uno degli
strumenti più accattivanti per insegnare a giocare divertendosi e per
crescere nel rispetto delle regole.
*Presidente A.I.A.C. Sulcis Iglesiente
MONS. ARRIGO MIGLIO
CONCORSO PUBBLICO BIBLISTA A S.ANTIOCO
DIRIGENTE FINANZIARIO Mons. Arrigo Miglio, indimenCARBONIA
L’Amministrazione comunale ha indetto
una procedura concorsuale pubblica, per
esami e titoli, per il conferimento di 1 posto a tempo pieno e indeterminato di “Dirigente Finanziario-Area Contabile”.
Siti Visitabili
Per le prenotazioni
telefonare al servizio visite:
tel. 0781.491300
fax 0781.491395
L’estratto del bando è stato pubblicato sul
Buras del 6 aprile 2006 n° 11.
Il bando con i requisiti specifici e il modulo
di domanda sono disponibili presso l’Ufficio Personale e il centro Informagiovani.
Per informazioni l’Ufficio del personale
resterà aperto dalle 10 alle 13 dal lunedì
al venerdì e dalle 16 alle 18 del martedì
(0781.694229-230).
Tale documentazione inoltre è disponibile
anche sul sito internet del comune all’indirizzo: www.comune.carbonia.ca.it
ticato Vescovo della diocesi di
Iglesias ed attualmente ordinario a Ivrea, è ritornato per
qualche giorno in Sardegna, a
S.Antioco, dove ha concluso la
settimana biblica promossa dalla parrocchia S.Maria Goretti
che quest’anno celebra il 50°
della sua istituzione.
L’insigne biblista è stato autentico maestro nell’affrontare il
tema della “Parola” di Dio.
Ad esso ha ricondotto ogni riferimento postconciliare che ha
riportato al centro la “Parola”.
L’innovazione del dopo Concilio, infatti, si basa sulla centralità della “Parola” di Dio che
precede ogni liturgia, come lo
era all’origine del cristianesimo.
Durante la permanenza a
S.Antioco, Mons. Arrigo Miglio
Mons. Arrigo Miglio
è stato fatto oggetto di testimonianze di stima e di affetto da
parte dei fedeli e del parroco don
Gianni Cannas.
FLUMINIMAGGIORE,
…peccato non conoscerlo
o via e-mail:
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16
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Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
IL RISTORANTE TANIT DI CARBONIA
DA 25 ANNI LA PIU’ GRANDE REALTA’
DELLA SARDEGNA MERIDIONALE
Sergio Rombi
“Quando decisi di realizzare un
ristorante ai piedi del Monte Sirai
di Carbonia non potevo pensare di
ritrovarmi, a distanza di 25 anni,
nella condizione attuale. Il mio
doveva essere il coronamento di un
progetto, ma non una realtà imprenditoriale delle dimensioni che poi il
ristorante ha assunto”. A parlare è
Pietro Frongia, originario di Arbus,
il quale da giovanissimo, nei locali cagliaritani e della Costa Verde,
ha imparato a lavorare, al punto da
diventarne uno dei più apprezzati e
stimati operatori del settore.
“Nel 1974 acquistai il terreno in
località Sirai con i soldi che avevo
guadagnato in più di un’estate al
servizio in Costa Verde. Fu quello
lo stimolo che mi portò a realizzare
il primo nucleo del ristorante che
chiamai “Tanit” in onore della Dea
venerata sul Monte Sirai e i cui reperti archeologici costituiscono
uno dei più esclusivi siti archeologici Fenicio-punici dell’area mediterranea”.
La struttura venne inaugurata il 16
maggio 1981, ormai un quarto di
secolo fa. “Parlare di emozione è
poco, perché, pur spinto dallo spirito imprenditoriale e di voler crescere, avevo tante cose da pagare,
impegni da onorare e soprattutto
capire l’umore del territorio nel
quale mi ero trasferito. Fu frutto
di intuizione il resto dei 25 anni
d’attività che, grazie al supporto
della famiglia entrata pienamente
in sintonia con l’iniziativa, ha visto
coronati più di un successo”.
Il primo ragionamento che Pietro
Frongia fece riguardò il carattere
della ristorazione. Data l’originalità
del nome “Tanit”, legato quindi alla
storia di questa terra, scelse il carattere della ristorazione tipica sarda,
che significava prodotti locali, cucina autenticamente genuina e non
artefatta, accoglienza amica senza
decadere, sempre sorretta da scrupolosa igiene e attenzione al palato
del cliente. “Quelle regole iniziali
sono ancora oggi la base del nostro
servizio. Ricordo, con emozione,
quando nel 1982-83 accompagna-
CURIOSITA’ E CULTURA
DI UN MONDO LONTANO
Curiosità di vario genere, incontri ravvicinati con la storia degli antenati sardi
che coltivavano la terra o seguivano le
greggi, voli di fantasia per come si gestivano certi momenti della quotidianità nelle campagne del Sulcis sono tutte
racchiuse nel Museo-Ristorante Tanit a
pochi chilometri da Carbonia.
Macine, telai, frantoi oleari, caseifici
primordiali; sarcofaghi e mezzi agricoli, aratri; utensileria comune, impianti
di vinificazione, suppellettili della casa
contadina, confezionamento del pane
sono tutti scenari in cui il visitatore
può immaginarsi grazie alle leggibili testimonianze dei reperti raccolti
in questa ricca collezione che Pietro
Frongia e la sua famiglia sono riusciti, pagando di tasca propria, a mettere
insieme. Foghile, mola, triaxiu, carru,
frantoiu, s’arau de lina, cannisteddu,
cascia, cradaxiu, imburu, quarra, lacu,
prenza, fascellau, trabutzu sono solo
alcuni esempi di oggetti presenti in
questo Museo Tanit.
Sono tutti reperti che hanno un loro
lessico dialettale e italiano, ma nei
quali è possibile, anche al più piccolo
visitatore, immedesimarsi e tuffarsi a
ritroso nella storia.
In questo Museo Etnografico Tanit è
possibile persino partire dal confezionamento dei filati nel prenuragico fino
ad arrivare alla macchina per cucire
d’inizio di questo secolo, con la classica Singer a pedale. Nell’intermedio
si riscoprono i telai dell’orbace, della
lana grezza, di tessuti sempre più fini
ed aggiornati. Così pure è possibile
visionare la cantina per la produzione
del vino, verificandone le varie fasi e i
sistemi di conservazione.
Così pure per il pane casareccio, per la
preparazione della farina, per la cottura del pane nel forno sardo.
Ma che dire ancora per la macina olearia, o per la macina asinina per il grano
da ridurre a farina? Tutti momenti di
grande valore storico che hanno ancora il loro inossidabile fascino solo ove
si riscontri sensibilità per certi valori.
In questo Museo Tanit si scopre che
anche i carri agricoli avevano una loro
targa e pagavano la tassa di circolazione. Tutte pagine passate alla storia,
ma che i più giovani meriterebbero di
conoscere.
vo personalmente i turisti tedeschi
sul Monte Sirai per far conoscere il
sito”. La sua cordialità iniziava col
servir loro un aperitivo, il resto lo
compiva il gruppo.
Nel 1984, constatato l’andirivieni
di mezzi pesanti sulla direttrice
Cagliari-Portovesme, Pietro Frongia inventò il Tanit-express, un
servizio da asporto che i camionisti
apprezzarono.
Ma la svolta caratterizzante avvenne subito dopo quando, allargando
gli ambienti e col supporto della
famiglia, decise di realizzare un
ristorante-museo, dando seguito
ad una mai abbandonata passione, l’etnografia sarda. Nel giro di
qualche anno i locali si riempirono di migliaia di pezzi antichi,
assumendo la vera dimensione del
più grande museo-ristorante della
Sardegna con la presenza di aratri
e macine nuragici e “laccus”, impianti primordiali della lavorazione
delle farine e del pane, del formaggio, dell’olio, del vino, cui poi si
aggiunsero un’enormità di servizi
di utensileria e posateria di secoli
addietro.
Le scolaresche, per trascorrere e
vedere oggetti antichi, hanno finora fatto a sfida a visitare il “Tanit”
dove hanno avuto anche la possibilità di consumare la merenda in
ambiente accogliente sia d’inverno
che in primavera.
Purtroppo i primi sintomi della crisi
economica dei primi anni Novanta
Pietro Frongia
si avvertirono in maniera preoccupante, però la famiglia Frongia
(
) strinse i denti e decise di
ritagliare un pò di spazio per la
creazione di qualche camera in cui
ospitare turisti. Si trattava di diversificare ulteriormente l’offerta del
“Tanit”. Oggi, a distanza di 25 anni,
il “Tanit” conta 14 camere doppie,
capaci di ospitare una trentina di
ospiti tutto l’anno. Nel frattempo la
struttura è stata adeguata con tutti
i più moderni servizi ed è in grado
di ospitare a tavola 900 clienti in
contemporanea, o se si vuole tre
matrimoni da 300 invitati ciascuno. Si tratta della più grande realtà
ristorativa della Sardegna meridio-
VERO MUSEO ETNOGRAFICO
Oltre 2.000 pezzi testimoniano,
partendo dal prenuragico e fino ai
giorni nostri, la civiltà agricolacontadina e quella pastorale dell’intera Sardegna, ma in particolare
del Sulcis. Si tratta del Museo Tanit
annesso all’omonimo ristorante che
sorge alla periferia di Carbonia, in
località Sirai.
Quì veramente le civiltà, come in
alcun’altra collezione della Sardegna, sono testimoniate da reperti
di inestimabile valore, acquisiti e
conservati con diligenza, aperti al
visitatore, intessanti da vedere e da
apprezzare. “La passione si è via via
trasformata in qualcosa di grande
pregio storico, ha commentato un
occasionale visitatore che ha chiesto
di mantenere l’anonimato perchè
facente parte di una istituzione regionale. Non avevo mai visto qualcosa del genere, né pensavo che in
Sardegna ci fossero simili occasioni.
Sarà mia cura interessare chi di dovere perchè questo che io ritengo il
Museo Etnografico della Sardegna
acquisti dimensione ed abbia quella
sua giusta e doverosa collocazione
negli itinerari turistici”.
nale. Prossimamente sarà dotata
anche di piscina, i cui lavori sono
già iniziati.
“Il messaggio che voglio consegnare ai giovani, ha spiegato Pietro
Frongia invitato a parlare della sua
esperienza ai Liceali di Carbonia,
è quello di prepararsi ad affrontare
il lavoro che, oggi meno che mai,
lascia spazio all’improvvisazione
e ai soggetti impreparati. Occorre
amare il proprio lavoro e una volta
che si sceglie cosa fare, impegnarsi
fino in fondo, non illudendosi che
non vi siano momenti di crisi. I
giovani sono più fortunati di noi,
perché hanno tante possibilità e
tante provvidenze che aiutano ad
impiantare un’impresa. I Sardi non
sono da meno degli altri Italiani. Si
tratta di cancellare la diffidenza e
l’invidia sugli altri, e proporsi per
quel che si è meglio preparati. Se
non si ha il coraggio di affrontare
il lavoro da soli, è meglio trovare
soci coi quali si possono percorrere
tratti di strada assieme. L’impegno
e la volontà diranno cosa fare nel
futuro. Il necessario è avere fiducia
in se stessi. La scuola vi dà tanto e
la società attende dai giovani tantissimo, perché il futuro è nelle loro
mani. I tanti Cinesi o extracomunitari che stanno impiantando negozi
e attività da noi devono essere di
stimolo e non oggetto di invidia”.
Realtàlocale
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
17
FINALMENTE RIAPRE IL CANTIERE “UN FIORE PER IL TURISMO”
NELLA CATTEDRALE DI IGLESIAS GRAN CONCORSO A SANTADI
Alfio Gessa
Sergio Rombi
Alla fine la burocrazia (meglio
sarebbe definirla negligenza)
è stata vinta: i lavori all’interno della cattedrale iglesiente
riprenderanno molto presto,
perché la Regione ha dato il
via libera al completamento,
mettendo a disposizione i fondi necessari.
Si tratta di 2 milioni e 400
mila euro che comprendono,
però, anche alcuni lavori nella
concattedrale della Purissima.
Ma allo stato attuale, ciò che è
importante è il completamento dei lavori all’interno della
cattedrale dedicata a S.Chiara
ormai chiusa da cinque anni e,
forse, altrettanti ne passeranno
prima di rivedere una funzione sacra all’interno di essa.
Molte sono state finora le po-
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lemiche e le illazioni sul perché di tanti ritardi nel ripristino del più importante luogo di
culto della diocesi e della città
di Iglesias. Gli stessi operatori del centro storico avevano
più volte sollecitato la ripresa
dei lavori per riconsegnare la
chiesa cattedrale alla città e
rivedere movimento nel cuore
di essa.
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scun partecipante dovrà garantire la
custodia dell’area o la struttura da lui
addobbata.
Poiché lo scopo della manifestazione
consiste nell’abbellimento permanente del paese, verranno premiati i cittadini e le associazioni partecipanti che
s’impegneranno a mantenere vive e
curate le piante e i fiori tutto l’anno. A
tal fine, oltre quelli previsti, verranno
corrisposti due ulteriori premi, ai cortili e balconi che, alla fine del mese di
ottobre saranno ritenuti meritevoli di
valutazione e premiazione, a giudizio
insindacabile della commissione.
Il primo premio, relativo ai cortili, consisterà in 200 euro; il secondo in 100
euro, mentre il premio di fine ottobre
consisterà in 300 euro.
Per i balconi, invece, il primo premio
consisterà in 150 euro, il secondo in
100 euro, mentre il premio d’ottobre
salirà a 200 euro. Le iscrizioni si riceveranno fino al 30 aprile 2006.
NELLA GUIDA DEGLI EXTRAVERGINI
NESSUN OLIO DEL SULCIS IGLESIENTE
La Guida agli Extravergini di
Slow Food Editore è stata varata.
La sesta edizione del sussidiario
alla migliore produzione olearia
italiana è stata presentata a Verona
in occasione del Vinitaly, sabato 8
aprile scorso.
Và detto subito che tra i premiati o segnalati non c’è alcun olio
prodotto nel Sulcis Iglesiente, che
sono rimasti nella media.
La sesta edizione della guida ha,
comunque, preso atto del grande
fermento che scuote il settore.
L’interesse verso l’extravergine
di qualità è ben testimoniato da
una forte richiesta di mercato che
induce molte vecchie aziende a
cambiare dalla produzione basata
sulle quantità alla ricerca dell’eccellenza, giovani realtà a dotarsi fin
da subito dei meccanismi necessari
per il raggiungimento di standard
elevati, frantoiani e società cooperative a concepire l’extravergine
secondo una mentalità nuova e più
dinamica.
L’osservatorio privilegiato della
guida consente a un’associazione
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come Slow Food, da anni impegnata nella promozione della qualità
agroalimentare, di registrare tali
tendenze e di comunicarle al consumatore più esigente.
I numeri del libro parlano chiaro:
con 605 aziende recensite e 810
oli, si tratta dell’edizione record.
Anche le Tre Olive, riconoscimento
che premia l’eccellenza assoluta secondo il giudizio delle commissioni
Slow Food (una quindicina in tutta
Italia), sono arrivate alla quota massima mai raggiunta, con 34 oli segnalati (3 in più dello scorso anno).
A questi vanno aggiunti i premi
speciali regionali, che pongono in
risalto la migliore produzione biologica, a denominazione di origine
protetta, monocultivar e il rapporto
tra qualità e prezzo.
Per quanto riguarda la Sardegna, le
uniche premiazioni o riconoscimenti riguardano: Olio Extravergine di
Oliva Chieddà (Siniscola, Nu), Olio
Extravergine di Oliva Las Tanas
Antica Compagnia Olearia Sarda
(Alghero, Ss) e Olio Extravergine
di Oliva Livarios Fruttato
Cosseddu (Seneghe, Or).
Radio Iglesias
Iglesias - Cattedrale
Anche i balconi e i cortili fioriti
possono colpire l’attrazione del
turista durante il suo soggiorno in
Sardegna. Ne è convinta l’Amministrazione comunale di Santadi che
ha bandito un concorso a premi sui
balconi e i cortili fioriti del paese.
“Un fiore per il turismo” vuole essere un modo per rendere più bello e
più accogliente il centro abitato del
Basso Sulcis, diventato, negli ultimi
anni tra i più frequentati dal turismo
stagionale, ma non solo.
Al concorso potranno partecipare tutte le abitazioni comprese nell’ambito comunale di Santadi. Un’apposita
commissione, composta da esperti
di piante e fiori e rappresentanti del
mondo della cultura, valuterà e premierà i migliori balconi e i migliori
cortili. La valutazione sarà effettuata
tra il 1° e il 15 giugno 2006.
Nell’allestimento dei cortili e dei
balconi, si legge nel bando di concorso, dovranno essere utilizzati
prevalentemente piante in vaso o in
zolla. Non sarà consentito l’uso di
fiori recisi o petali se non in misura
minima e marginale rispetto al progetto complessivo di addobbo del
cortile o balcone. E’ proibito l’uso
improprio di specie autoctone protette. Le piante dovranno essere messe
a dimora in vasi di coccio, in plastica
simil coccio e/o in aiuole, qualora
queste siano presenti nell’area. Cia-
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18
Realtàlocale
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
GIORNATA MONDIALE DEI GIOVANI MILIONI DI EURO PER I PARCHI SARDI
CONCLUSA IN DIOCESI A MASAINAS-GIBA COMPRESO ANCHE QUELLO DEL SULCIS
Marco Massa
Masainas - Giornata mondiale della Gioventù
La “XXI Giornata mondiale
dei Giovani”, in previsione di
quella annunciata a Sidney nel
2008, è stata vissuta in diocesi con un incontro svoltosi tra
Masainas e Giba sabato 8 aprile scorso. Centinaia di giovani,
provenienti da tutte le realtà
parrocchiali del Sulcis Iglesiente si sono ritrovati a Masainas da dove, a piedi, hanno
fatto un pellegrinaggio a Giba,
per ritrovarsi tutti nella parrocchia di S.Pietro Apostolo.
La riuscita manifestazione di
Masainas era stata preceduta
dalle singole giornate organizzate nei vari centri abitati e che
avevano dato segno d’impegno giovanile nella riscoperta
dei valori della Fede e della
solidarietà. In questo spirito si
sono ritrovati i giovani Scout,
l’Azione Cattolica, i Seminaristi, il Movimento Giovanile
Mariano, Rinnovamento nello
Spirito, i Focolarini, i Neocatecumenali, il Movimento Eucaristico Giovanile, gli operatori che animano gli Oratori.
La sfida di questa giornata ha
avuto diverse finalità: testimonianza di Fede nella Chiesa,
comunità per un percorso solidaristico, richiamo degli adulti
alla formazione dei giovani.
La giornata, presieduta dal Ve-
scovo mons. Tarcisio Pillolla,
ha avuto il prologo a Masainas
dove è stato benedetto il nuovo
fonte battesimale all’interno
della rinnovata chiesa dedicata a San Giovanni Battista,
Patrono dell’abitato (fino agli
anni Sessanta si chiamava
S.Giovanni Masainas).
Ma la vera e più autentica testimonianza i giovani l’hanno
manifestata durante il percorso a piedi tra Masainas e Giba.
Davanti ad essi c’era la Croce
che riempiva di contenuti il
messaggio della giornata: “In
cammino seguendo Cristo”.
Le tre tappe del percorso,
animate dai gruppi Scout di
S.Antioco, Domusnovas e
Iglesias, sono state scandite
dai temi proposti: la missione
profetica, sacerdotale e regale
della Chiesa in quanto espressione di Cristo.
Ma di particolare riferimento
ai giovani è stato il messaggio
del Vescovo. “Il futuro appartiene a voi, perché sarete voi
giovani a condurre la società. Certo, molti giovani, ha
continuato il Vescovo, sono
preoccupati perché non hanno
lavoro, oppure sono afflitti da
malattie o altro disagio sociale.
Tuttavia la speranza non deve
essere mai abbandonata”.
BANDO PROVINCIALE
PROMOZIONE CULTURALE
La Provincia Sulcis Iglesiente ha emanato un “Bando per la
selezione delle richieste di contributo per Progetti triennali
di fruizione di beni e di promozione dei servizi relativi ad
aree e parchi archeologici, complessi monumentali, musei di
ente locale e di interesse locale”, in attuazione dell’art. 12,
comma 3, della L.R. 21 aprile 2005, n. 7.
Le parole conclusive di mons.
Pillolla sono andate al ricordo
di Papa Giovanni Paolo II che
“tanto bene ha fatto alla Chiesa, ai giovani e a tutto il mondo”. La serata è stata chiusa
con un musical, proposto
dai Seminaristi e dal titolo
“Spenditi”.
L’Ente Foreste ha illustrato i primi
interventi a scopo turistico e le zone
interessate dai fondi CIPE, approvati
il 30 marzo dalla giunta regionale, per
la gestione integrata delle aree demaniali forestali.
Le aree interessate da questi primi 15
milioni già stanziati (altrettanti si aggiungeranno il prossimo anno) sono
dieci: il Limbara, Porto Conte (e lago
di Baratz), Goceano, Sulcis, Linas,
Settefratelli, Monte Arci, Montarbu,
Supramonte e infine Littos, Crastazza
e Tepilora. Altri 100.000 euro sono
destinati alla ristrutturazione di due
piccoli musei già esistenti a Montarbu
e Settefratelli. Per la realizzazione definitiva di queste opere si dovrà aspettare il 2007 e forse il 2008, a causa di
alcune procedure burocratiche ministeriali. Altri 2 milioni e mezzo di euro
arriveranno invece in tempi più rapidi
dai POR solo per la realizzazione di
sentieri e cartelli indicatori con un
unico marchio, quello della Regione
Sardegna, e anche di cartine e mappe
uniformi.
L’Ente Foreste rivolge dunque il proprio lavoro anche in chiave turistica. Il
profilo di spesa per questi interventi,
realizzati all’interno delle aree dema-
Linasia - Parco Botanico
niali forestali dell’Ente, riguarda infatti
i servizi per l’accoglienza al turista e
per la fruizione della foresta (come
ad esempio la costituzione di giardini botanici, ippovie, centri faunistici,
sentieri e cartellonistica per escursioni
a piedi), ma anche centri per l’attività
didattica e l’educazione ambientale.
“Lo stesso Presidente Soru, ha detto
il Presidente dell’Ente Foreste Carlo
Murgia, proprio un anno fa ci diede
come programma di aprire al turismo,
e questo per noi è diventato un punto
importante”.
Per ciò che riguarda la dotazione
delle infrastrutture per l’accoglienza
non è prevista nessuna costruzione ex
novo. “Ci sono già troppe volumetrie,
ha continuato Carlo Murgia, non è il
caso di aggiungerne altre, piuttosto di
ristrutturare quelle esistenti”.
Una volta ristrutturate le aree, si procederà, tramite bando pubblico, ad
affidarne la gestione a esterni.
Turismo
La Borsa del Turismo di Berlino è
da considerarsi una delle più importanti a livello mondiale per la
sua estensione. Fondamentale è
la presenza di tutte le nazioni del
mondo che turisticamente si presentano con ampi padiglioni presso i quali si possono contattare i
tour operators, senza la forma del
Workshop.
Il lavoro dà un ottimo risultato sia
per chi è interessato ad acquistare
il prodotto e sia per chi lo vuole
vendere, in quanto si ha la possibilità di illustrare ogni dettaglio
delle strutture e del territorio con
le peculiarità che esso è in grado
di offrire.
Oltre il mare, l’entroterra, l’archeologia, la natura, la cultura, gli
usi e costumi, vengono rivalutate
le specialità della tradizione culinaria come i tipi di formaggio e
vini con i caseifici e le cantine disponibili ad offrire, in aggiunta alla
visita nella propria azienda, anche
la degustazione del prodotto.
Per tale lavoro si richiede professionalità, conoscenza linguistica e
impegno non indifferente.
Buggerru
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
IL TURISMO DEL SULCIS IGLESIENTE
ALLE BORSE E FIERE INTERNAZIONALI
19
Emilio Congiu*
Allo stand della Sardegna del Sud,
con qualche rappresentante di consorzio, c’ero anch’io. Purtroppo
ero tra i pochissimi operatori che
hanno avuto un bel da fare incontrando i tour operators e le agenzie
di viaggio che si presentavano per
informazioni e per fissare appuntamenti. Lo stand, comunque, era
dotato di espositori del materiale
illustrativo a disposizione del pubblico con delle hostess che dispensavano informazioni su ogni tipo
di vacanza che si può fare nel Sulcis Iglesiente: dagli hotels ai campeggi, alle case vacanza, all’agriturismo, bed & breakfast, nonché
itinerari per ammirare le bellezze
del territorio.
Alla ITB di Berlino l’organizzazione degli spazi era del Centro
Servizi Promozionali per le Imprese della Camera di Commercio di
Cagliari. Le hostess hanno distribuito opuscoli di tutte le località,
senza alcuna eccezione.
Forse sarebbe opportuna, a tale
proposito, una maggiore presenza
di imprenditori privati (alberghi,
campaggi, agriturismo, B&B, case
vacanze) con propri opuscoli per
promozione diretta.
Oltre le considerazioni e il lavoro
svolto all’ITB di Berlino, bisogna
prendere in considerazione e valutare l’importanza del turismo ed
il valore che gli si deve attribuire
in termini di occupazione ed economia. Nel valutare la situazione
attuale, il territorio ha bisogno di
adeguarsi alle nuove esigenze del
turista. Prima cosa bisogna tener
conto della concorrenza del bacino mediterraneo (vedi Croazia,
Grecia, Turchia, Nord Africa, Spagna). Il turista valuta tutto: qualità
e prezzo, ambiente e decoro dei
siti, strade e segnaletica, servizi nei
locali, ristoranti, bar e così via. E’
necessario sviluppare il culto dell’accoglienza (il turista non è un
pollo da spennare), il decoro dei
locali e del personale di servizio. Il
turismo e il turista vanno rispettati
come persone di famiglia.
Lo sviluppo del territorio richiede
unione tra operatori di tutto il settore ricettivo, a partire dall’albergo
alla casa vacanza e tutto quello che
fa ospitalità. La crescita, lo sviluppo e quindi la maggiore occupazione, si raggiungono nel tempo,
ma bisogna prima seminare per
poi raccogliere. Gli operatori sono
attori del settore sempre in trincea e
le autorità non debbono essere estromesse (né debbono estromettersi),
ma è loro dovere contribuire alla
crescita del bene comune a tutti i livelli e tutte le iniziative debbono essere tenute in debita considerazione.
L’albergatore, e chiunque operi nel
turismo, deve dedicare più tempo
al territorio e ci deve essere stretta
collaborazione tra imprese dedite al
turismo. Dobbiamo capire che è il
modo di fare turismo che và rivisto.
Il cliente sarà grato all’albergatore
che lo aiuti a trascorrere le vacanze
più tranquille.
Il territorio ha bisogno di trasmettere la propria immagine, necessita di un opuscolo dove siano
rappresentate tutte le peculiarità.
Bisogna puntare su una campagna
mirata a rendere più interessanti le
località.
L’opuscolo unico di tutta la Provincia Sulcis Iglesiente, deve rappresentare tutti i paesi, le informazioni ad essi relative e le attrattive
d’interesse turistico per gli ospiti.
Questi opuscoli dovrebbero essere messi a disposizione presso le
camere delle strutture ricettive, le
Emilio Congiu
Pro Loco, i Comuni, i siti archeologici, i musei e altri luoghi visitati
dal turista. Un congruo numero andrebbe destinato a Borse e Fiere del
Turismo, affidando il compito della
distribuzione, oltre agli imprenditori interessati, a persone esperte di
Santadi - Grotte “Is Zuddas”
turismo, al fine di testimoniare una
vocazione turistica di primissimo
piano e quindi ottenere l’interesse
di tour operators, agenzie viaggi e
pubblico.
* Imprenditore del Turismo
20
Realtàlocale
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
L’ ISTITUTO ENAOLI DI IGLESIAS:
UNA STORIA TUTTA DA SCRIVERE
Roberto Cherchi
Iglesias - Renzo Pasci
La storia di un collegio raccontata dalle carte, intese non come un ammasso
inerte e polveroso, ma come chiavi di
accesso a un microcosmo, oggi scomparso, che ha dato una casa, un’educazione e un lavoro a qualcosa come
1500 giovani. L’Enaoli è un pezzo di
storia di Iglesias che è ancora tutta
da scrivere. Lo si è capito durante la
serata organizzata all’Archivio Storico nell’ambito della “Settimana della
cultura”. Quella è stata l’occasione per
fare il punto sul lavoro di riordino delle
carte che oggi, grazie alla sensibilità di
Claudia Campanella, Direttrice della
Soprintendenza, sono fortunatamente
rimaste nell’archivio storico cittadino
anziché confluire in quello di Stato a
Cagliari.
Una scelta importante e coraggiosa
che fino ad oggi è stata ben ripagata.
Il mantenimento ad Iglesias di tutti i
documenti sta consentendo a due archiviste paleografe, Daniela Aretino
e Barbara Guardo, di procedere con
l’ordinamento delle carte che coronerà
con la pubblicazione dell’inventario,
strumento indispensabile per qualunque tipo di ricerca.
“La documentazione è arrivata all’Archivio Comunale all’inizio di febbraio
2004” hanno spiegato le archiviste.
“Si tratta di 117 faldoni, 135 catalogatori ad anelli e 13 scatole. Fino ad
oggi, e siamo a circa metà del riordino, abbiamo compilato 1700 schede
archivistiche”. Un corpus dovizioso
attraverso il quale affiora nitida l’attività del collegio. “C’è tutto: lo stretto
legame con la Direzione generale di
Roma, i registri contabili, i fascicoli
personali degli allievi, le foto, la corrispondenza tra i collegiali e le loro
famiglie” hanno proseguito Barbara
Guardo e Daniela Aretino.”Davvero
una finestra sulla storia iglesiente nella
seconda metà del Novecento”.
Ma se per le due archiviste affacciarsi
a quella finestra significa rivolgere lo
sguardo a un’istituzione la cui fisionomia prende corpo man mano che
procede il riordino delle carte (compiendo un affascinante processo di
messa a fuoco che è auspicabile venga
completato da chi lo ha messo in opera), per coloro che sono stati l’anima
dell’Enaoli, la serata è stata anche occasione di testimonianza e memoria.
Ricordi preziosi, custoditi nell’anima
e nella mente di istitutori e collegiali
che, rispetto a quelli fissati su carta,
rappresentano l’altra faccia del pianeta Enaoli. Nell’avvicendarsi dei loro
interventi, Efisio Gaviano, Domenico
Marvaso, Vittorio Lamieri e Vincenzo
Petraroia hanno tracciato la parabola
del collegio dalla sua fondazione alla
chiusura.
A raccordare il tutto, Renzo Pasci che,
oltre a portare la propria testimonianza, ha sapientemente orchestrato la
regia della serata, delineando un itinerario arricchito da foto, stralci di lettere
dei collegiali e accompagnamenti musicali eseguiti da alcuni ex allievi, tra i
quali c’è stata la chicca rappresentata
dall’esecuzione dell’inno del collegio.
Ne è venuto fuori uno spaccato di vita
sociale interessantissimo. Efisio Gaviano ha ricordato come l’istituzione
del collegio iglesiente fu ipotizzata
nel 1948 dal Presidente nazionale dell’Enaoli, Ernesto Giacconi, di concerto con l’allora Presidente dell’Inps, ed
ex sindaco di Iglesias, Angelo Corsi.
L’intesa tra i due, testimoniata da un
fitto carteggio, portò subito alla ricerca
di un luogo dove erigere lo stabile destinato ad ospitare il collegio.
“Si ipotizzò di riattare ciò che restava
del castello Salvaterra, ma l’idea fu
presto accantonata. Serviva un edificio
ad hoc” ha ricordato Gaviano. Vennero coinvolte le società minerarie e
il Comune. Il Sindaco Carlo Meloni
e l’ingegner Enrico Musio, Direttore
della “Monteponi”, si attivarono per
centrare l’obiettivo in tempi brevi. Musio cedette l’area retrostante le Case
Operaie ricevendo in contraccambio
quella di Vergine Maria. Arrivarono
i finanziamenti e il 18 marzo 1951 ci
fu la posa della prima pietra. In due
anni e mezzo, a novembre del 1953,
l’edificio fu pronto. Stilato una sorta
di statuto che specificava gli scopi del
collegio (in primis fornire alloggio e
educazione agli orfani dei lavoratori)
il 15 febbraio 1955 nello stabile di via
Canepa arrivarono i primi ragazzi.
“C’erano le officine e i laboratori,
dotati di tutte le attrezzature più moderne. Il personale docente era a carico
delle società minerarie” ha ricordato
Gaviano. “All’inizio arrivarono 70 orfani che dividemmo in 4 squadre. Ben
presto divennero 200, provenienti da
tutta la Sardegna”. Il personale, come
si direbbe oggi, non era formato, e gli
istitutori facevano di tutto: erano allenatori e padri, educatori e amici, insegnanti e presentatori. “In collegio la
giornata iniziava alle sei e un quarto”
ha ricordato Renzo Pasci. “I ragazzi
studiavano otto - dieci ore al giorno.
Oltre ai laboratori per l’insegnamento
di un mestiere, avevamo le cucine, il
teatro, il cineforum, i campi sportivi,
una biblioteca dove arrivavano dieci
quotidiani e cinque settimanali”. Una
struttura complessa alla quale fornirono il loro apporto anche “esterni”
come don Pietro Allori, Giancarlo
Dalmonte, Paolo Secci e Aldo Mura
per la musica, Sigismondo Melis per
il labortatorio di ceramica, Giovanni
Manca per la falegnameria e Vittorio
Trentin per lo sport. “Mi piace ricordare che i Presidenti nazionali dell’Enaoli, Ernesto Giaccone e Luciano
Tavazza, non hanno mai preso una
lira per assolvere il loro compito” ha
detto Domenico Marvaso. “I ragazzi
arrivavano in collegio per imparare
un mestiere e costruirsi un futuro”.
Molti di loro finirono chi alla Fiat, chi
alla Saras. Tutti o quasi si laurearono
e oggi c’è chi è primario d’ospedale,
chi manager e chi fa l’astronomo. Ma
i tempi mutarono e, ad un certo punto,
l’Enaoli cessò di essere un monolite,
quel mondo chiuso che tanto lo aveva
fatto rassomigliare alla “Città dei ragazzi” resa celebre da un vecchio film
con Spencer Tracy e Mickey Rooney.
L’arrivo di un’aria nuova cominciò
con il riporre in soffitta la divisa grigia
che distingueva i ragazzi, ai quali fu
anche permesso di uscire senza l’accompagnamento dell’istitutore. Poi
nei locali venne accolto l’Istituto professionale, mentre i collegiali, sempre
più numerosi, studiavano nelle scuole
cittadine entrando in contatto con ragazzi esterni e, vera rivoluzione, con
le ragazze. “L’istituzione della scuola
Iglesias - Cerimonia Enaoli
media e il trasferimento delle competenze di assistenza dallo Stato alle
Regioni e ai Comuni furono punti di
svolta epocali per noi” ha detto Vittorio Lamieri”. Il ruolo dell’Enaoli
cambiava. “Nel 1971 il vento della
contestazione studentesca arrivò anche in collegio” ha aggiunto Renzo
Pasci. Nella cappella, la domenica,
si celebravano “messe beat” e la
Curia inviava osservatori per capire
che cosa succedesse. “Oggi abbiamo
a messa il Sant’Uffizio” bisbigliava
don Ubio Serafini accingendosi a celebrare. Ma la contestazione e gli scioperi degli anni Settanta prelusero alla
fase discendente della parabola. A gestire la chiusura fu Vincenso Petraroia
che ha ricordato anche “gli insuccessi,
che ci sono stati ed è giusto dirlo, i casi
disperati di giovani che arrivavano in
collegio direttamente dai riformatori
o dal carcere minorile”. La finestra
aperta sul piccolo mondo dell’Enaoli si è chiusa con la testimonianza di
Ilario, un ex collegiale. L’auspicio è
che i ricordi personali e gli aneddoti
deliziosi di chi scrisse quella pagina
di vita vengano fissati al più presto su
carta. Per raccontare un pezzo di storia
iglesiente, e non solo iglesiene, che
merita di essere ricordata. Ma anche
per tramandare a futura memoria una
filosofia di vita della quale l’Enaoli
fu simbolo e che fu sintetizzata da
uno degli educatori con questa frase:
“Dobbiamo essere consapevoli che
questi ragazzi, quando arrivano in
comunità, sono già migliori di noi”.
Cultura
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
LE OPERE DEL CONCORSO SU CARBONIA
ALLA “VIII^ SETTIMANA DELLA CULTURA”
21
Massimo Carta
Da concorso artistico ad evento inserito nella “VIII settimana
della cultura”. Carbonia ha saputo, ancora una volta, sfruttare al
meglio il suo momento artistico
nato col concorso internazionale
“Omaggio alle donne e agli uomini che hanno dato vita alla città di
Carbonia”. L’iniziativa, promossa
dall’Amministrazione comunale,
mirava a dotare la sala delle Adunanze della Civica Assemblea
di un’opera ( m.6,00 X 2,50) da
collocare sulla parete centrale. Al
concorso hanno risposto decine e
decine d’artisti, molti di comprovata valenza, i cui bozzetti, dopo
la selezione e la proclamazione
dei vincitori da parte dell’apposita
giuria, sono finiti in una riuscitisFilippo Ciavoli Cortelli
sima mostra che è stata inserita
nella “VIII settimana della cultura”.
Và riconosciuto che diverse opere
non premiate (in bozzetto) presen- L’artista, con olio su tela che giotavano elementi di valore artistico ca tra il figurativo e l’impressioninon comuni, tanto da stimolare smo, ha colto il segno col minimo
l’interesse alla loro conservazione sforzo interpretativo: uomini e
in città, per arricchire la non co- donne che si affrancano della conspicua dotazione comunale.
dizione sociale agropastorale per
Intanto, c’è da dire che nella pa- dedicarsi alla miniera. Un lavoro,
rete dell’Aula delle Adunanze quello di Filippo Ciavoli Cortelli,
del Consiglio Comunale andrà ad che gioca tra chiaro-scuri, dove il
essere realizzata l’opera di Filip- volto segnato dalla fatica, prima
po Ciavoli Cortelli (PietrasantaLucca), per le considerazioni che Si tratta dell’opera che meglio si
“Gazzetta del Sulcis” aveva pre- presta alla lettura da parte di cittasentato in uno dei numeri scorsi. dini di Carbonia o di altra località
FILIPPO CIAVOLI CORTELLI
Igino Panzino
e dopo la nascita di Carbonia, è
solo intuìto, ma immaginariamente presente. Ben distinti appaiono
i ruoli complementari di “donne e uomini che hanno dato vita
alla nascita di Carbonia”, perché
assieme composti ed assieme vivono la scena dell’opera: l’uomo
contadino-minatore in primo piano, la donna in penombra e con
differente cromatismo.
Il suo risultato complessivo offre
facile lettura, richiama la condizione quasi inumana del cavatore di carbone, certamente ignaro
del futuro che la galleria riserva
a migliaia di persone accorse nel
Sulcis per estrarre l’oro nero e riscattarsi ad una condizione di vita
non certamente gratificante.
e che non necessita di alcun aiu- Draghi e Igino Panzino), andranto interpretativo. Le restanti due no ad arricchire altri ambienti istiopere, premiate ex equo (Tiziana tuzionali.
Tiziana Draghi
ARTISTI PARTECIPANTI ALLA MOSTRA
VIII SETTIMANA DELLA CULTURA
TRE AUTORI PREMIATI:
Filippo Ciavoli Cortelli (Pietrasanta), Tiziana Draghi (Firenze), Igino Panzino (Sassari).
FINALISTI: Stefano MasiliLuigi Angius (Carbonia), Francesco Argiolu (Cagliari), Valerio Baire (Capoterra), Mauro
Barbieri (Modena), Antonio
Catalani (Firenze), Giacomo Ceccarelli (Carmignano),
Paolo Consorti (S.Benedetto
del Tronto), Rita Giovanna
Cozzula (Carbonia), Fabio De
Poli (Firenze), Salvatore Esposito (Milano), Salvatore Filia
(Carbonia), Angelo Liberati
(Cagliari), Filippo Martinez
(Oristano), Piergiorgio Melis
(Domusnovas), Antonio Milleddu (Selargius), Antonello
Ottonello (Cagliari), Primo
Pantoli (Capoterra), Maurizio
Perron (Sauze D’Oulx), Carlo
Pizzichini (Monticano), Antonio Porru (Sanluri), Massimo
Ricciardo (Brolo), Marta Scanu
(Donigala Fenugheddu), Mauro
Scarteddu (Carbonia), Alberto
Spada (Carbonia), Manrique
Pedro Angel Terron (Madrid),
Nicoletta Olia (Savona), Angela
Maria Zedda (Siniscola).
ALTRI CONCORRENTI: Salvatore Efisio Cosa (Carbonia),
Mauro Bellocci (Roma), Francesco Nonnis (Cagliari), Jelmo
Cara (Carbonia), Rosa Maria
Marongiu (Carbonia), Giuseppe Maccioni (Sardara), Ovidio
Melis (Domusnovas), Maria
Winnik Malgorzata (Perugina),
Nicola Filia ( Olbia), Antonio
D’Attelis (Milano), Vincenzo
Frisco (Terrazzano), Francesco
Angelo Pintus (Santulussurgiu),
Valeria Finazzi (Senago), Susanna Manca (Cagliari), Maria
Rosaria Todde-Alessia Mura
(Domusnovas), Stefano Cherchi
(Iglesias), Aldo Ballocco (Genoni), Daniela Putzu (Cagliari), Salvatore Dado (Carbonia),
Francesco Montelli (Ravenna),
Domenico Di Caterino (Cagliari), Giorgio, Stefania e Sergio
Massidda (Monserrato), Marco
Picci (Perdaxius), Renato Piras
(Carbonia), Paola Cossu (Carbonia), Sabrina Striani (Cagliari), Alessandro Pintus (Sassari),
Antonino Soddu Pirellas (Selargius), Sandro Fois (Nuoro),
Valerio Righini (Tirano), Riccardo Rossati (Roma), Mario
Nieddu
(Maniart-Alghero),
Michele Marrocu (Ales), Bruno
Pon (Carrara), Salvatore Grispu (Dorgali), Antonella Simula
(S.Benedetto del Tronto), Giorgio Masili (Oristano), Stefano
Fiaschi (Empoli), Pietro Collu
(Cuglieri), Dennis Arseni (Caldonazzo), Sonia Santonocito
(Misterbianco), Renata Cadau
(Domusnovas), Liliana Corsini (Carbonia), Daniela Sulas
(Carbonia), Erich Gallmetzer
(Nova Ponente), Salvatore Cuschera (Milano), Patrizia Del
Papa (Genova), Bruna Colarossi (Domusnovas), Elisa Mercorillo (Chiaramonte Gulfi), Stefano Tordiglione (Roma).
22
La recente sortita dell’Assessore
provinciale Alberto Sechi, in ordine
alla necessità di porre ordine, per
una presunta valorizzazione, del patrimonio archivistico del territorio,
ha suscitato qualche perplessità,
laddove esso è stato interpretato
come malcelata intenzione della
Provincia di mettere le mani sul cospicuo patrimonio storico che ogni
Comune o altra istituzione conserva
da secoli.
Anche il ventilato Consorzio tra
Comuni è sembrato privo di motivi logici, se si tien conto che ogni
istituzione, pubblica o privata,
Cultura
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
DIBATTITO
NON DISPERDERE IL PATRIMONIO ARCHIVISTICO
Massimo Carta
detentrice di archivio storico se ne
guarderebbe dal privarsene o di condividere con altri, sia pure per finalità di gestione e valorizzazione dei
documenti conservati.
Appare, invece, lodevole un’iniziativa della Provincia che tenda a
monitorare e a realizzare una guida,
informatico-cartacea, sul patrimonio
archivistico presente nella Provincia
Sulcis Iglesiente.
Già parte di questo patrimonio è
stato informatizzato, ma molto resta
ancora da passare sotto la lente dello
scanner o da microfilmare, così da
farlo diventare più accessibile non
solo agli studiosi di cose antiche o
ricostruttori della società presente
nel territorio secoli addietro.
Se l’indirizzo e lo sforzo della Pro-
Archivio Distretto Minerario
vincia, e dell’Assessore Alberto Sechi, dovessero intendersi in questa
visione, allora meriterebbe il massimo del sostegno, ammesso che
taluni ambienti si mostrino propensi
a rendere di pubblica fruibilità i propri “tesori”, piuttosto che continuare
a tenerli “sotto chiave” e mostrarli
solo ad “amici influenti”. Tutto ciò,
malgrado certi inventari si siano resi
attuabili col contributo pubblico,
per cui dovrebbero favorire l’accessibilità alla consultazione regolata
da orari e giorni precisi e non da
rimandi per prese d’appuntamento
con archivisti o chi per essi.
Altra iniziativa che la neo Provincia
potrebbe adottare potrebbe essere
quella dell’inventario storico, sia di
documenti cartacei che di reperti o
siti storici presenti in ogni singolo
Comune. In tale ipotesi si attiverebbero, col contributo o premialità
di Regione-Provincia, una serie di
lavori nei singoli Comuni, che porterebbero alla fine alla mappatura
documentale, altrimenti non realizzabile con le sostanze finanziarie
degli enti Locali. Magari, a ciò, potrebbero dare una mano gli sponsor
privati, ormai entrati a pieno titolo
nel sostegno di iniziative del genere
e soprattutto di carattere culturale.
In buona sostanza, non bisogna parlare solo del patrimonio archivistico
di Iglesias, Carbonia. S.Antioco,
Carloforte o Portoscuso. Tutti i
Comuni posseggono, checché qualcuno ne pensi, notevoli raccolte
documentali, come pure la Curia, le
Parrocchie, le Biblioteche, gli archivi privati, le società industriali-minerarie, i Sindacati, le cooperative
sociali di vecchia fondazione, ecc.
Il Consorzio tra Comuni, per la gestione di questo patrimonio, appare
del tutto superato. Semmai dovrebbe essere la Provincia a stimolare
(presentando un progetto in Regione
per ottenere una parte dei contributi
per le spese) l’informatizzazione o
microfilmatura di ogni documento,
che il più delle volte non attiene
esclusivamente alla storia locale,
ma s’inquadra in un contesto storico-sociale più ampio, arrivando
molto spesso a diventare elemento
comune nel territorio in esame.
LA REGIONE GIA’ PRONTA AD INFORMATIZZARE
L’INTERO PATRIMONIO ARCHIVISTICO DEL SULCIS
“Vogliamo che nel futuro prossimo tutto il patrimonio culturale
della Sardegna sia digitalizzato e
accessibile a tutti, dalle Amministrazioni locali, ai Sardi, a quanti
in tutto il mondo sono interessati
a conoscerlo”.
Per il presidente della Regione,
Renato Soru, e’ questo il senso
e l’obiettivo del nuovo progetto della Regione, il portale dei
beni culturali SardegnaCultura,
presentato insieme all’Assessore
della Pubblica Istruzione Elisa-
Archivio Igea
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betta Pilia.
“Come faremo a mettere a disposizione di tutti questa enorme ricchezza, si è chiesto Renato Soru.
Semplicemente acquisteremo i
diritti di tutto il materiale che riguarda la nostra Isola. In fondo,
al costo di un metro quadrato di
pavimento, rendiamo di proprieta’ della Regione un patrimonio
inestimabile. Intanto l’Amministrazione regionale ha cominciato
a tirare fuori dai cassetti quanto e’
gia’ suo da tempo, ma e’ rimasto
inutilizzato”.
La Regione e’ tra le prime in
Europa a “costruire un pezzo
importante di quello che sara’
la Biblioteca digitale europea,
prevista per il 2008. Abbiamo
grandi numeri ha spiegato Soru,
e credo che arriveremo a inserire
nel portale SardegnaCultura oltre
100 mila documenti”.
Il Presidente della Regione ha annunciato che tra un mese il portale
SardegnaCultura verra’ presentato
a Bruxelles e presto sara’ tradotto
anche in lingua inglese.
L’Assessore della Pubblica
Istruzione, Elisabetta Pilia, ha
sottolineato come “dopo i portali
SardegnaBiblioteche e Conoscere, la Regione abbia creato una
nuova infrastruttura per la conoscenza”. Gli obiettivi del progetto in progress sono di valorizzare
tutto il patrimonio culturale della Sardegna, metterlo a sistema,
superando le polverizzazioni
che finora hanno caratterizzato
il settore dei beni culturali in
Sardegna. Da qui l’invito rivolto
da Renato Soru ed Elisabetta Pilia
alle cooperative, che gestiscono
siti e monumenti con i contributi
regionali, a collaborare per fare
crescere la qualita’ dell’offerta
culturale, con la garanzia da parte
dell’Amministrazione regionale di
tutto il supporto necessario.
Soru ha inoltre ricordato che sta
per essere pubblicato il bando da
700 milioni di euro della progettazione integrata territoriale, da
cui arriveranno risorse preziose
anche per progetti sui beni culturali.
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Cultura
“È auspicabile che questa iniziativa possa essere un segnale
forte di come il Consiglio regionale, e in particolare questa
Presidenza, intenda svolgere un
ruolo di riferimento culturale,
anche attraverso la promozione di eventi artistici di rilievo,
programmati, con competenza
e rigore, in un ottica di orientamento di quanto accade nel panorama isolano”. Questo è stato
l’intendimento del Presidente
del Consiglio regionale, on
Giacomo Spissu, manifestato
all’atto della presentazione del
libro “L’autonomia in cornice:
le opere del Parlamento sardo”,
edito dall’Assemblea regionale
quale strumento di conoscenza
del patrimonio artistico della
Sardegna acquisito negli oltre
50 anni di Autonomia.
Alla manifestazione, svoltasi
nella sala Transatlantico del
Consiglio, Maria Luisa Frongia, docente di Storia dell’arte
contemporanea dell’Università
di Cagliari, ha illustrato i contenuti storico artistici del volume
ed ha ripercorso i saggi introduttivi contenuti nel volume. E
poi ci sono stati gli interventi di
Maria Elisabetta Governatori,
Annamaria Janin e dell’ex vice
presidente Salvatore Zucca.
“Il libro, ha sottolineato il Presidente Spissu, raccoglie circa
Gazzetta del Sulcis
n°336 del 25 Aprile 2006
IL CATALOGO DELLE OPERE IN REGIONE
UNO SPACCATO ARTISTICO DELL’ISOLA
Armando Cusa
900 opere, tra dipinti, incisioni
e sculture, acquisite dal Consiglio regionale della Sardegna
nel corso di circa mezzo secolo
di autonomia, testimonianza di
un patrimonio culturale consistente e di un percorso storico
che, seppure con alcune limitazioni, rappresenta un significativo spaccato della produzione artistica sarda del secolo scorso”.
“Il progetto prese operatività
nel dicembre del 1998, ha ricordato ancora Spissu, quando
l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea, grazie al forte impulso
dato all’iniziativa dal Vicepresidente Salvatore Zucca, decise di accogliere la proposta di
Maria Elisabetta Governatori e
di Anna Maria Janin di curare la
catalogazione, per una più larga
conoscenza e valorizzazione, del
patrimonio artistico di proprietà
del Consiglio regionale sardo.
“Le firme che figurano nell’elenco sono prestigiose: basterebbe
nominare Aligi Sassu, Fausto
Liberatore, Francesco Ciusa o
Biasi o Marghinoti , soltanto per
citarne alcuni, ha detto Spissu,
per capire di essere di fronte a
uno spaccato artistico sorprendente, che lascia trasparire, a
livello locale, un clima artistico
vivace, anche grazie alla dialettica con esperienze non sarde”.
“Ho trovato fuori luogo, e al di
là delle finalità dell’opera, la
polemica che uno dei curatori
conduce in uno dei testi introduttivi”, ha aggiunto il Presidente, “facendo un uso a mio
avviso improprio, e fuori contesto, dei documenti del dibattito
tenutosi in Consiglio regionale
sull’acquisizione delle opere di
Giuseppe Biasi e dell’opinione
espressa in quella occasione da
uno dei protagonisti della nostra
storia autonomistica: l’onorevole Sebastiano Dessanay”.
“Emerge, quale elemento fortemente positivo la volontà
espressa dal Consiglio regionale di essere protagonista di
operazioni culturali di grande
respiro”.
Il Presidente dell’Assemblea
regionale ha anche annunciato
una serie di iniziative. La prima
in ordine di tempo è prevista
ECCEZIONALE INNOVAZIONE ON LINE:
IL PORTALE “SARDEGNACULTURA”
“E’ arrivato due anni prima della
Biblioteca Digitale Europea, che in
questi giorni sta muovendo i primi
passi”. I documenti inseriti sono
30mila, 600 gli allegati distribuiti in
libri e guide.
“Questo non è un semplice sito web,
ha detto il Presidente della Regione, a
pochi minuti dalla messa on line del
portale. E’ una grande infrastruttura
che rimarrà. Se pensiamo che ci vogliono molti anni e tanti soldi per fare
un museo mentre “SardegnaCultura”
costa poco e arriva a molte più persone. Saranno tantissimi quelli che vi
accederanno: i turisti, i non residenti
e gli studiosi”.
Il sito dei Beni culturali della Regione è stato concepito come un’opera in
progress, destinato a contenere tutti i
settori di conoscenza più importanti
del patrimonio culturale sardo. Ai
testi, alle immagini e ai materiali audiovisivi che costituiscono le sezioni
fisse, se ne affiancheranno delle nuove che saranno aggiornate di continuo, per fornire tutte le informazioni
utili alla vita culturale dell’Isola.
Allo stato attuale le sezioni comprendono anzitutto i Periodi storici, nei
quali è possibile navigare per una
ricostruzione in senso diacronico
dei diversi periodi delle complesse
vicende che hanno portato la Sarde-
gna talvolta ad allinearsi, altre volte a
discostarsi da quelle italiane ed europee, sviluppando caratteri originali.
Il percorso cronologico può incrociarsi con percorsi tematici, che rappresentano gli Argomenti, attraverso
i quali si può navigare in senso sia
diacronico sia sincronico, ma anche
in autonomia rispetto ai Periodi storici.
Archeologia, Architettura e Arte sono
gli argomenti più vicini e connessi con
i periodi storici, mentre gli altri sviluppano percorsi non strettamente connessi all’evoluzione storica. Per i secoli più
recenti, Fotografia e Cinema andranno
a completare la panoramica delle altre
espressioni artistiche.
Un percorso importante è quello della
Letteratura, che illustra, dal Medioevo
all’età contemporanea, la produzione
scritta nella pluralità di parlate che
compongono il mosaico linguistico
della Sardegna. Alla letteratura “in limba” è invece dedicato uno spazio apposito nella sezione Lingua sarda.
Quest’ultima offre la possibilità di un
completo aggiornamento su tutti gli
aspetti sostanziali della lingua sarda:
la sua storia, la morfologia, la fonetica, le varietà linguistiche (comprese
le parlate non sarde come l’algherese, il sassarese, il tabarchino), le altre
lingue minoritarie in Italia e in Europa
occidentale, la legislazione in materia
di tutela e promozione della lingua sarda. Di particolare rilievo è l’iniziativa
regionale per la definizione di uno standard, la “Limba Sarda Comuna”.
Del pari applicative sono le informazioni (linee guida e dispositivi di legge) che vengono date nell’argomento
Paesaggio, focalizzate sulle iniziative
regionali in merito all’elaborazione
del Piano Paesaggistico Regionale.
Sempre nella sezione Argomenti è
possibile consultare, in Tradizioni e
Feste, alcune prime prospezioni nel
ricchissimo patrimonio demoetnoantropologico della Sardegna: sull’abbigliamento tradizionale, sulla tessitura,
sull’artigianato, sulle feste religiose,
sulle grandi sagre e sul Carnevale.
Il progetto si completa con alcune
sezioni destinate a successivi incrementi: i Luoghi della cultura, che
presentano le biblioteche e gli archivi, le schede dei monumenti, le aree
archeologiche e i Musei che contemplano, in tutto o in parte, la gestione
da parte regionale.
Ogni sezione si arricchisce di documenti allegati: testuali, sonori, visivi,
compresa la possibilità di consultare
integralmente i volumi di alcune delle più importanti collane sull’archeologia, la storia dell’arte, la letteratura
della Sardegna.
FESTIVAL DELLA SARDEGNA 2006
Scadranno il 30 aprile le
iscrizioni al Festival della
Sardegna, la rassegna canora giunta quest’anno alla
sesta edizione, che si svolgerà nel corso dell’estate in alcune note località turistiche.
Come ogni anno il festival,
che ha il patrocinio della Regione Sarda, si articola nelle
due sezioni “Nuove proposte” per canzoni inedite e
“Interpreti” per voci nuove
con canzoni edite. Il vincitore
della prima sezione, che ha
come scopo di scoprire nuovi
autori sia di testi che di musiche, parteciperà alla finale
de “Il Festival del Garda”
che andrà in onda in settembre su RaiDue e quindi avrà
la possibilità di proporsi ad
una platea nazionale.
Infatti, il Festival della Sardegna è gemellato con il
Festival del Garda la cui
serata finale è entrata a far
parte del palinsesto di RaiDue. In attesa di assegnare
la direzione artistica del Festival, la direzione musicale
è stata affidata al maestro
Vince Tempera, anche per
il tour isolano. Le selezioni
per il festival, che saranno
presiedute dal maestro Tempera, sono in programma
nel mese di maggio secondo
il regolamento del concorso
disponibile sul sito www.ilfestivaldellasardegna.it sia
per la sezione interpreti sia
per la sezione inediti. Ulteriori informazioni possono
essere richieste alla sede della Benacus, organizzatrice
dei due festival, al n. 335
677 84 48 e per e mail a info
@ilfestivaldellasardegna.it.
Questi i vincitori delle passate edizioni. 2001 - Stefania
Fancellu di Muros e Francesca Sanna di Cagliari; 2002
- Marisa Scopa di Nuoro
e Giuliano Rassu di Sassari; 2003 - Manuela Dessì di
Simaxis e Ilaria Porceddu
di Assemini; 2004 - Marzia Aroffu di Arborea; 2005
- Marta Pedoni di Sassari e
Alessia Pinna di Nebida.
SULCIS
AZIENDALOCALESELEZIONA
20AMBOSSESSI
INSERIMENTOIMMEDIATO.
INQUADRAMENTOFISCALE.
SIRICEVESUAPPUNTAMENTO.0781/260359
nella Cittadella dei Musei, ove
sarà riproposta la mostra del
sessantenario della Liberazione.
Ma in un futuro, ancora da programmare, c’è l’ipotesi di realizzare altrettante opere dai sei
bozzetti che Costantino Nivola
aveva realizzato nel progetto di
arredo del Palazzo del Consiglio
e solo in parte eseguito, su proposta della stessa vedova Nivo-
la. Progetto su cui, nel corso di
un breve dibattito, si è registrata
una serie di voci critiche da parte di Maria Elisabetta Governatori, curatrice del progetto della
catalogazione delle opere artistiche del Consiglio insieme a
Annamaria Janin, ma anche da
parte dell’artista Rosanna Rossi e di Mario Ciusa, che hanno
giudicato negativamente la
realizzazione di opere di artisti
scomparsi.
In precedenza, nella presentazione dell’opera promossa dal
Consiglio regionale, era intervenuta Maria Luisa Frongia, che
aveva illustrato il volume (“Non
23
un vero catalogo, ma un inventario in cui è prevalsa l’esigenza
della documentazione rispetto
alle esigenze della critica d’arte”). La studiosa ha sottolineato positivamente la volontà di
avviare un progetto di valorizzazione del patrimonio artistico contemporaneo dell’Isola
attraverso una conoscenza più
puntuale dei percorsi creativi e
stilistici degli artisti sardi.
Infine c’è stato l’intervento dell’ex vice Presidente del Consiglio regionale, Salvatore Zucca,
promotore nel 1998/99 della catalogazione e della mostra, oltre
che del volume in argomento.
Foiso Fois
CONCORSIPUBBLICI
acuradellacomunitàmontanan°19diiglesias
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