News Ottobr e 2 0 1 5 An n o Terzo , N umer o 1 UNITREOSIMO 26° Anno Accademico 2015 - 2016 Sede: Piazza Sant’Agostino, 2 , 60027 Osimo (Ancona), tel. 071 7231936 Sito: www.unitreosimo.it Email: [email protected] unitre. osimo In questo numero Lettera del Presidente Nazionale UniTre 1 Una Rosa Rossa dal Gambo Lungo 2 Desiderata 3 Le Erbe Bone: Grugno porcino 5 Come fare le visure catastali da casa 7 Volantini pubblicitari nella buca delle lettere:si può vietare 7 Libero Foglio d’informazione a uso interno distribuito ai soci. Lettera del Presidente Nazionale UniTre Gustavo CUCCINI Alle UNITRE tutte Ai Presidenti, ai Consigli Direttivi, agli Associati Docenti e Studenti, Amiche e amici carissimi, il nuovo Anno Accademico 2015-2016 è ormai alle porte: rivolgo nell'occasione a tutti Voi un grato pensiero di affettuosa vicinanza nel momento in cui con competente dedizione e puro spirito di volontariato Vi apprestate a segnare le mete di un percorso teso a realizzare le nobili finalità dello Statuto che tutti avete condiviso nell'atto della Vostra associazione all'UNITRE. Dovrete perdonare la mia insistenza, ma la fede che porto per i principi fondanti della nostra Associazione e l 'ufficialità della carica che rivesto, mi spingono ad esortarVi ancora a tenere sempre presenti, nella programmazione delle Vostre attività accademiche, i concetti forti di educazione permanente e ricorrente, di apertura al territorio, al diverso e al volontariato sociale; e in particolare, Vi chiedo News UniTre Osimo – ottobre 2015 di alimentare il dialogo tra le generazioni, con gli strumenti di quella cultura viva e tarata sulla dimensione umana della persona che avete a disposizione. L'epocale passaggio del 2006 ha segnato un traguardo, con il cambio, di sostanza e non formale, del nostro titolo: noi siamo UNITRE, Università delle Tre Età, aperti alle istanze di una società nella quale il dialogo intergenerazionale è l'unica ancora di salvezza per giovani e anziani troppo spesso emarginati e condannati alla solitudine esistenziale. Apriamoci al sociale e portiamo la nostra idea progressista e dinamica di cultura in mezzo alla gente, tonifichiamo il quotidiano con il nostro progetto di vita positivo ed ispirato sempre ad un criterio di naturalità. Nelle attuali emergenze dobbiamo offrire un contributo forte per favorire il controllato processo di integrazione fra sensibilità e tradizioni le più varie, porci come ponte di comunicazione e apertura al diverso. L'Associazione Nazionale Vi è e Vi sarà costantemente vicina. Stiamo completando la totale riorganizzazione dei nostri strumenti di collegamento con le Articolazioni territoriali e gli organismi della società civile; abbiamo impiantato una complessa struttura mediatica su base digitale e modernizzato la Segreteria sì da offrirVi risposte e consulenze in tempi rapidissimi. Il domani per noi è ornai già qui: ci prepariamo a 1 raccogliere insieme le sfide del futuro con la piena consapevolezza di quel valore aggiunto che l'UNITRE vanta e che la contraddistingue nel!' arcipelago confuso dell'associazionismo. Ringrazio i Componenti l'Esecutivo Nazionale, per l'impegno spesso quotidiano; ringrazio i Consiglieri Nazionali, sempre più elemento prezioso di raccordo sul territorio ed espressione democratica della nostra vita associativa; ringrazio il personale della Segreteria Nazionale di corso Francia in Torino e i magnifici volontari, senza il supporto e la competenza dei quali non potrei pienamente onorare l'incarico che ricopro nelle sue molteplici e diverse funzioni. Ringrazio quanti di Voi mi hanno invitato, e mi inviteranno, a presenziare alle Cerimonie di apertura dei Corsi: farò di tutto per essere in mezzo a Voi, dove non mi sarà possibile, sarò presente con il pensiero e con il cuore. Vi abbraccio con fraterna amicizia, con l'augurio di conseguire per il nuovo Anno Accademico risultati sempre più ricchi di soddisfazione interiore, nell'armonia e nella gioia di un volontariato senza competizione, solidale e generoso. Una Rosa Rossa dal Gambo Lungo Di Saverio DANNI Era appena giunta una bellissima notizia sul tavolo del Sig. Edoardo, neo imprenditore della Moda in quel delle Marche. Una di quella che solleticano maggiormente l’animo umano, anche se talvolta si ha ritrosia nel riconoscerlo. Notizie in grado di favorire sia l’autostima che l’amor proprio. Tutti riconosciamo come sia gradita la sensazione che si prova quando, anche solo intimamente, sia per i risultati ottenuti dalla propria attività, sia come suggello ad un’idea riconosciuta valida ed importante, quando si acquisisce riconoscimento e stima da parte di quanti sono a noi dattorno. Questo era oggi capitato al Sig. Edoardo: quella mattina la “sua” collezione di vestiti e cappotti era stata giudicata, apprezzata e successivamente scelta dalla Camera di Commercio per la Moda adatta a sfilare a Firenze, a Palazzo Pitti, nella Settimana dell’Ata Moda Italiana e del Prêt-à-porter. Tutto senza la sponsorizzazione e senza “padrini” alle spalle da dover ringraziare e promettere lealtà e sudditanza: la collezione presentata era sua, e solo sua e dei suoi fidati collaboratori. News UniTre Osimo – ottobre 2015 Questo invito significava entrare a far parte del prestigioso mondo dell’Haute Couture Italiana, con il corollario che questo comportava: l’ampliarsi di conoscenze importanti entro e fuori Italia, l’apertura a presenze e sfilate in prestigiose città mondiali della moda, pubblicazioni su riviste internazionali, possibilità di accesso in anteprima presso fornitori di grido che mai accetterebbero di offrite i loro prodotti a degli sconosciuti outsider. Ma… C’era un “ma” grandissimo, in grado di condizionare, se non cancellare l’intera operazione: la sfilata è prevista per il martedì dopo Pasqua, quindi, esattamente, tra poco più di un mese! Al di fuori degli addetti, pochi conoscono il retroterra di tali sfilate: per la realizzazione della Collezione, presentata ed illustrata per il 50% solo sulla carta, poi spigando come “sarà”: quali i tessuti, quale la linea stilistica, quali i colori che sono stati prescelti. Ora si tratta di realizzarla! Il lavoro è enorme. Dal completamento degli schizzi, al reperimento degli accessori e dei tessuti nei metraggi necessari; poi il lungo ciclo produttivo: dalla messa in carta, al taglio, al cucito e stiro, alle rifiniture finali; inoltre la ricerca delle modelle, le prove della sfilata, le musiche: tutto è da programmare e realizzare! Di tutto questo il nodo principale era quello operativo. Mentre per molte fasi il problema si concentrava sull’impegno di una o poche persone, (l’addetto agli acquisti, due o tre modellisti,) il produrre almeno duecento e più vestiti, uno diverso dall’altro, in tessuto di consistenza e colori diversi, dove la maggior parte dei quali dovranno essere rivisti fase per fase e in parte modificati, ci vorrà tempo, molto tempo, concentrato negli ultimi giorni e quindi tante ore lavorative: tradotto, tante, tante persone. Quando infatti si avvicina la fatidica data finale, ci si accorge che occorre potenziare ancora di più il laboratorio, sino agli ultimissimi giorni. Incontro quindi con i responsabili operativi, dopo di che viene posta la temibile domanda: - Quante saranno le persone disposte a lavorare il sabato e la domenica prima della presentazione? Per cortesia, signori capi, sguinzagliatevi per i reparti e reclutate il maggior numero possibile di volontari. I capi partono, consci che compete loro questo ingrato compito, anche se non sono molto convinti. Si rendono comunque conto che c’è in ballo la prosperità dell’Azienda e, quindi, in ultima analisi, anche la loro. Il giro è lungo: si tratta di convincere decine di persone riottose. Ognuna coi suoi problemi, ognuna attenta a non aderire subito, e mettersi così in cattiva luce con le 2 colleghe. Ci sono sicuramente problemi: si tratta di rivoluzionare la tradizione contadina e famigliare, dove il sabato è dedicato alla spesa e alla cura dei vestiti e la domenica al fatidico pranzo dove ci si ritrova tutti assieme, si raccontano le vicissitudini della settimana trascorsa e si pensa alle incombenze future. La risposta prevede un bilanciamento fra le necessità aziendali e gli impegni famigliari. Ma soprattutto incide il fatto che quel sabato e quella domenica coincidevano con il sabato e la domenica di Pasqua! E le interpellate, oltre ad essere le operaie del laboratorio, erano anche casalinghe e vergare! Come si fa a non essere presenti nella preparazione del delicato menù pasquale, che poi verrà servito alla famiglia allargata con il tradizionale e rituale contorno che tutta la famiglia aspetta e che si tramanda di anno in anno? Come previsto Il risultato fu oltremodo deludente: furono solo cinque le volontarie che aderirono. Le male lingue le etichettarono come ragazze che tanto demandavano il problema pasquale alle madri, più due vedove e una zitella. Il Sig. Edoardo raccolse l’esito come più come un affronto personale che come cosa fastidiosa. Cinquant’anni di educazione spartana e religiosa, gli impedirono di qualificare il lavoro svolto dai suoi funzionari come iniqua zavorra. Ma poi li raggelò. - Adesso vado io. Lo disse con un tono allo stesso tempo dolce ed imperioso, che riandava ai tempi in cui lottava per far nascere l’azienda. Il Sig. Edoardo non urlava mai. Colpiva con frasi e battute che lasciavano il segno. D’impeto scese le scale ed entrò nel vasto laboratorio, fattosi improvvisamente silenzioso per l’augusta presenza. La prima che ebbe modo di incrociare fu la Palmira. Giova qui ricordare come l’Azienda, anche se ormai fiorente, conservava ancora alcune caratteristiche della vecchia impresa padronale e famigliare, dove il titolare conosceva per nome le operaie, almeno le più anziane: quelle che assieme a lui, avevano cresciuto l’impresa. - Palmira! Ti ricordi di quando eravamo in pochi nel fatiscente garage a confezionare gonne plissettate? Ed ora, ora che cresciuti siamo diventati importanti, non mi vuoi aiutare più? News UniTre Osimo – ottobre 2015 - - - - Mi ricordo, eccome!. Ma Pasqua…Sa, viene una volta sola all’anno… Fai fare una buona Pasqua anche a me e all’azienda, che poi sarà buona Pasqua anche per te! Ti ho dato una mano allora che eri disoccupata con figli piccoli, ed ora non puoi fare un sacrificio per me? Ma sì, Sig. Edoardo, ripensandoci, non posso tirami indietro. Verrò. --------------------------------E tu, Giuseppina, ricordi quando ti raccomandai a quel professore, e tuo figlio si riprese benissimo dalla grave malattia che aveva? --------------------------------Carla, è vero che è stato tempo fa, ma è anche un po’ merito mio sei riuscita a trovare alloggio quando, dalla campagna, ti traferisti qui in città: mi neghi questo favore? --------------------------------Antonietta, non è molto tempo che sei riuscita a riprenderti da quel grave lutto, anche perché ti sono stato vicino e ti ho prima ospitata e poi accolta in fabbrica. Non vuoi aiutarmi? Così, passando di posto di posto, da un favore elargito ad una minaccia velata, mentre le operaie si scusavano l’un l’altra più con gli occhi che con la bocca, contagiate da sentimenti comprendenti da un lato la paura di una possibile esclusione dalla benevolenza padronale e dall’altra l’ancestrale accodamento del “così fan tutti”, riuscì a raggranellare ottanta “volontarie”. Il mattino dopo la sfilata, sul posto di lavoro di ogni operaia che aveva rinunciato ad un Pasqua tradizionale per accontentare un “padrone” e ricavare una prospettiva in più al proprio lavoro, trovò sul suo posto di lavoro una rosa rossa, col gambo lungo quale ringraziamento della “collaborazione offerta”. Di questa “collaborazione” se ne parlò a lungo , dentro e fuori azienda. Si scatenarono politici, sindacalisti, sociologi e futurologi. Qualcuno parlò di paternalismo, altri di imposizione velata. I sindacati pronosticarono uno sciopero che mai avvenne, perché mai sarebbe riuscito. Psicologi e sociologhi s’accapigliarono a portare tesi tra loro contrastanti, convinti d una parte ad essere tornati alla “Capanna dello zio Tom”, dall’altra a sostenere la tesi che nel conflitto dev’essere salvaguardato il diritto della scelta personale. Ma la collezione si realizzò, e la sfilata risultò un trionfo che per anni e anni, di successo in successo procurò lavoro e sicurezza ad un’intera generazione di tecnici, operai ed artigiani. 3 DESIDERATA stupendo. * Fai attenzione. * Cerca di essere felice. TROVATA NELL'ANTICA CHIESA DI SAN PAOLO BALTIMORA: DATATA 1692 Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta, e ricorda quanta pace pub esserci nel silenzio. *Finchè possibile senza doverti abbassare, sii in buoni rapporti con tutte le persone. *Di la verità con calma e chiarezza; e ascolta gli altri, anche i noiosi e gli ignoranti; anche loro hanno una storia da raccontare. * Evita le persone volgari ed aggressive; esse opprimono lo spirito. Se ti paragoni agli altri, corri i1 rischio di far crescere in te orgoglio e acredine, perchè sempre ci saranno persone più in basso o più in alto di te. *Gioisci dei tuoi risultati così come dei tuoi progetti. *Conserva l’interesse per il tuo lavoro, per quanto umile; è ciò che realmente possiedi per cambiare le sorti del tempo. *Sii prudente nei tuoi affari perché il Mondo é pieno di tranelli. Ma ciò non acciechi la tua capacità di distinguere la virtù; molte persone 1ottano per grandi ideali, e dovunque la vita é piena di eroismo. *Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti e neppure sii cinico riguardo all’amore; poiché a dispetto di tutte le aridità e disillusioni esso é perenne come l’ erba. * Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall’età, lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza. * Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l'improvvisa sfortuna. Ma non tormentarti con l'immaginazione. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine. Al di là di una disciplina morale, sii tranquillo con te stesso. Tu sei un figlio dell'universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai il diritto ad essere qui. E che ti sia chiaro o no, non vi é dubbio che l'universo ti si stia schiudendo come dovrebbe. * Perciò sii in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca, e qualunque siano Le tue lotte e le tue aspirazioni, conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa confusione della vita. * Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti, é ancora un Mondo News UniTre Osimo – ottobre 2015 Parafrassando D’Annunzio Di Rossana Giorgetti Pesaro Ottobre andiamo è tempo di rientrare ora nell’osimano i professori lascian le case e vanno ad insegnare entrano nelle aule silenti convinti di potere interessare Han preparato nei mesi precedenti programmi tanto arditi da interessare tutti gli studenti sicché anche quest’anno si possan accontentare i pessimisti e i maldicenti. Il 5 ottobre si aprono i battenti e gli studenti accorrono festosi: cercando la cultura e l’amicizia rinverdiranno nozioni scordate e ne potranno conoscere di nuove. Le vacanze sono ormai un ricordo per qualcuno felice e divertente per altri soltanto tedio e noia con l’aggiunta di un’afa opprimente. Allora entriamo con l’animo esultante. Anche se l’argento imbianca i capelli ritornando sui banchi di scuola i cuori pulsano di nuova giovinezza: è ancora tempo per vivere e sognare insieme, in armonia ed allegrezza! 4 …… dalla CUCINA dell’UniTre Le Erbe Bone Grugno porcino Asteracee Crepis vesicaria L. Come riconoscerla Pianta erbacea con fusti eretti e ramificati, le foglie sono glabre, pennatosette, dopo la raccolta si ripiegano. Dove si trova Nei prati soleggiati, negli incolti, nelle scarpate. Parti utilizzate La rosetta basale. Quando si raccoglie Dal tardo autunno alla primavera. Grugno Porcino o grugno a cappelletto Deve il suo nome alla forma che la rosetta assume una volta raccolta, incurvandosi verso il basso e arricciando le foglie come il codino di un maiale. Ha proprietà simili a quelle della cicoria e del tarassaco, comuni a molte erbe amare: disintossicante, depurativa, diuretica ed ipoglicemizzante. Da queste erbe, specialmente dalla cicoria, è quasi impossibile distinguerla se non quando comincia a fiorire, formando un grosso bocciolo che contiene ancora le ramificazioni dello stelo e i futuri fiori, gialli, non blu come quelli della cicoria. In cucina Cotta da sola è un po’ amara, perciò si preferisce mescolarla News UniTre Osimo – ottobre 2015 5 con altre erbe più dolci come la crespigna, il papavero, il caccialepre. Erbe miste ripassate con salsiccia e pomodoro Erbe miste lessate, salsiccia e salame o prosciutto, cipolla, aglio, pomodorini, peperoncino, vino. In una padella abbiamo fatto appassire nell’olio, abbondante cipolla, aglio e peperoncino. Abbiamo spruzzato del vino e aggiunto salsiccia e salame spezzettati, poi i pomodorini schiacciati, per dare colore; dopo alcuni minuti abbiamo messo ad insaporire le verdure ben strizzate e tagliate grossolanamente. News UniTre Osimo – ottobre 2015 6 Rubrica e …………… Spigolature Come fare le visure catastali gratis da casa In attesa di conoscere le intenzioni dell’attuale Da oggi è più semplice procurarsi i dati catastali di collocato l’immobile Governo sulle sorti della terreni e fabbricati grazie al servizio offerto che interessa nuova imposta sulla casa, la gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate attraverso il (disponibile tutto il necessità di sapere proprio sito internet. Vediamo come fare. territorio la rendita catastale di un nazionale tranne le immobile si presenta ogni volta che si devono province di Trento e Bolzano), il tipo di pagare delle imposte su di esso. Infatti sia la tanto Catasto (Terreni o Fabbricati), nonché inserire vituperata Imu quanto le imposte di registro, i dati identificativi (Foglio, Particella e ipotecaria e catastale in sede di compravendita subalterno) dell’immobile per conoscere tutte le informazioni relative allo stesso: rendita, classe, vani per i fabbricati; reddito agrario e dominicale, tipo di coltura, superficie per i terreni. Laddove non si conoscano gli identificativi catastali dell’immobile (ossia il Foglio, la Particella e il subalterno) è possibile ritracciarli sempre attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate. hanno come base imponibile la rendita catastale riportata sugli appositi certificati che il Catasto rende accessibili ai cittadini dietro richiesta appunto di visura. Il servizio è oggi fornito gratuitamente mediante il sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Collegandosi a questo links si accede alla pagina dove è possibile cliccare sul collegamento “Visure Catastali”. Una volta effettuato l’accesso e inseriti il proprio codice fiscale e il codice di sicurezza, che appare nell’apposita finestra, si entra nella pagina in cui si può scegliere l’ufficio provinciale in cui è Dalla home, come sopra indicata, cliccare su “Servizi online” e poi sul link “registrarsi” relativo a “Fisconline”. Completando la procedura guidata si otterranno immediatamente le prime quattro cifre del codice PIN che servirà ad accedere al servizio, mentre entro 15 giorni dalla richiesta verrà recapitata al domicilio conosciuto una comunicazione contenente le sei cifre che completano il PIN nonché la password. Una volta in possesso di questi dati sarà possibile inserirli nella maschera di accesso all’indirizzo http://telematici.agenziaentrate.gov.it/Main/index.j sp e seguendo le istruzioni ottenere gli identificativi dell’immobile di interesse. Volantini pubblicitari nella buca delle lettere: si può vietare News UniTre Osimo – ottobre 2015 7 Ci siamo ormai abituati alle decine di volantini pubblicitari che, quotidianamente, affollano (anzi, affogano) la nostra buca delle lettere. Tuttavia non pochi sono i condomini che ne farebbero volentieri a meno: il disturbo che tale materiale genera è spesso di non poco conto, rendendo difficile separare la posta gradita da quella sgradita, col rischio di gettare nella spazzatura anche Pubblicità nella casella di posta dei condomini: la comunicazioni più importanti. Senza considerare poi la consegna di opuscoli non richiesti può integrare il cattiva abitudine di lasciare molti di questi opuscoletti reato di molestia o disturbo alle persone; possibile per terra, a sporcare gli androni e le scale dei palazzi: appendere un cartello fuori dal portone. abitudine, purtroppo, non solo di chi li recapita, ma anche di chi li riceve e li butta senza badare molto alle regole civili. Laddove, poi, il condominio si vale di un apposito raccoglitore per la differenziata dei volantini pubblicitari, oltre all’occupazione di un (seppur minimo) spazio comune, vi è il costo aggiuntivo, in termini di tassa sui rifiuti, che il condominio deve sostenere per gestire il servizio. Come difendersi in tali situazioni? Di certo il Comune non può, con propria ordinanza, vietare il volantinaggio: in proposito, il TAR Lombardia, con una sentenza del 2012 [1], ha precisato che tale attività è libera e non può essere oggetto di limitazioni da parte dell’amministrazione, in quanto un provvedimento del genere violerebbe i diritti costituzionali di libertà dell’iniziativa economica privata [2]. Insomma, non si può impedire alle aziende di utilizzare giovani o altri lavoratori per distribuire materiale pubblicitario: oltre ad essere attività pienamente lecita, non è anche soggetta a restrizioni di sorta. Tuttavia è indubbio che ognuno, con la sua proprietà, ci fa quello che vuole, ivi compreso vietare a terzi di imbrattarla, invaderla o, comunque, provocare molestie di qualsiasi tipo. In altri termini, il singolo condominio – e quindi non il Comune – può impedire a chi porta il volantino pubblicitario di depositarlo nella buca delle lettere o, in blocchi, vicino al portone di ingresso. Il problema, tutt’al più, potrebbe essere come realizzare, in modo efficace, tale effetto. Ecco alcuni suggerimenti. La delibera dell’assemblea Il primo scoglio da superare è quello dell’assemblea di condominio. Non tutti potrebbero essere d’accordo sul divieto di recapito della pubblicità e, anzi, non pochi condomini, a volte, ne traggono un certo beneficio, specie quando si tratta di prodotti alimentari o di largo consumo, posti in offerta dalle catene di supermercati. A riguardo, si ritiene che solo l’unanimità dei condomini possa limitare il diritto di proprietà dei singoli: e quindi, se non c’è il voto favorevole di tutti i proprietari, l’amministratore ha le mani legate. Resta, però, sempre facoltà del singolo proprietario incollare un avviso sulla propria casella di posta per vietare il deposito di materiale non gradito. Il cartello sul portone col divieto di dépliant pubblicitari Se, invece, l’unanimità raggiunge un accordo, il condominio può imporre all’amministratore di affiggere, sul portone d’ingresso dell’edificio, un cartello che vieti a chiunque di depositare materiale cartaceo pubblicitario. In tal caso, la consegna di opuscoli non graditi può integrare il reato di “molestia o disturbo alle persone”. L’avviso affisso sull’androne dovrà pertanto specificare, all’incaricato alla consegna per conto della società commerciale, che il mancato ottemperamento al divieto impartito dal condominio, farà scattare la querela e il procedimento penale nei suoi confronti. L’identificazione, peraltro, non sarà particolarmente difficile. Registro pubblico delle opposizioni Ulteriore difesa introdotta dal Decreto Sviluppo del 2011 è la possibilità per i singoli proprietari degli appartamenti di inserire il proprio indirizzo nel Registro Pubblico delle Opposizioni, fino ad allora utilizzato solo per limitare la pubblicità telefonica (questa chance è, però, ancora in attesa del regolamento attuativo). La posta elettronica del condominio L’amministratore potrebbe anche farsi carico di comunicare, alle società commerciali, con un messaggio di posta elettronica certificata, l’intenzione dei singoli condomini di ricevere le offerte pubblicitarie solo in formato elettronico: con email da recapitarsi o all’indirizzo del singolo proprietario o a quello del condominio medesimo. News UniTre Osimo – Ottobre 2015 8 Il raccoglitore esterno La soluzione più adoperata e a buon costo resta quella della decisione, da parte dell’assemblea, di installare un raccoglitore apposito esterno al condominio, da utilizzare unicamente per la consegna dei dépliant pubblicitari. --------------------------- [1] Tar Lombardia sent. n. 1133 del 21.06.2012. [2] Art. 41 Cost. [3] Art. 660 cod. pen. News UniTre Osimo – Ottobre 2015 9