News
Ottobr e 2 0 1 5
An n o Terzo , N umer o 1
UNITREOSIMO
26° Anno Accademico
2015 - 2016
Sede: Piazza Sant’Agostino, 2 , 60027 Osimo (Ancona), tel. 071 7231936
Sito: www.unitreosimo.it
Email: [email protected]
unitre. osimo
In questo numero
Lettera del Presidente Nazionale UniTre
1
Una Rosa Rossa dal Gambo Lungo
2
Desiderata
3
Le Erbe Bone: Grugno porcino
5
Come fare le visure catastali da casa
7
Volantini pubblicitari nella buca delle lettere:si può vietare 7
Libero Foglio d’informazione a uso interno
distribuito ai soci.
Lettera del Presidente Nazionale
UniTre
Gustavo CUCCINI
Alle UNITRE tutte
Ai Presidenti, ai Consigli Direttivi, agli Associati
Docenti e Studenti,
Amiche e amici carissimi,
il nuovo Anno Accademico 2015-2016 è ormai
alle porte: rivolgo nell'occasione a tutti Voi un
grato pensiero di affettuosa vicinanza nel
momento in cui con competente dedizione e
puro spirito di volontariato Vi apprestate a
segnare le mete di un percorso teso a realizzare
le nobili finalità dello Statuto che tutti avete
condiviso nell'atto della Vostra associazione
all'UNITRE.
Dovrete perdonare la mia insistenza, ma la
fede che porto per i principi fondanti della
nostra Associazione e l 'ufficialità della carica
che rivesto, mi spingono ad esortarVi ancora a
tenere sempre presenti, nella programmazione
delle Vostre attività accademiche, i concetti
forti di educazione permanente e ricorrente,
di apertura al territorio, al diverso e al
volontariato sociale; e in particolare, Vi chiedo
News UniTre Osimo – ottobre 2015
di alimentare il dialogo tra le generazioni, con
gli strumenti di quella cultura viva e tarata
sulla dimensione umana della persona che
avete a disposizione.
L'epocale passaggio del 2006 ha segnato un
traguardo, con il cambio, di sostanza e non
formale, del nostro titolo: noi siamo UNITRE,
Università delle Tre Età, aperti alle istanze di
una
società
nella
quale
il
dialogo
intergenerazionale è l'unica ancora di salvezza
per giovani e anziani troppo spesso emarginati
e condannati alla solitudine esistenziale.
Apriamoci al sociale e portiamo la nostra idea
progressista e dinamica di cultura in mezzo alla
gente, tonifichiamo il quotidiano con il nostro
progetto di vita positivo ed ispirato sempre ad
un criterio di naturalità.
Nelle attuali emergenze dobbiamo offrire un
contributo forte per favorire il controllato processo
di integrazione fra sensibilità e tradizioni le più
varie, porci come ponte di comunicazione e
apertura al diverso.
L'Associazione Nazionale Vi è e Vi sarà
costantemente vicina.
Stiamo completando la totale riorganizzazione
dei nostri strumenti di collegamento con le
Articolazioni territoriali e gli organismi della
società
civile;
abbiamo impiantato una
complessa struttura mediatica su base digitale
e modernizzato la Segreteria sì da offrirVi
risposte e consulenze in tempi rapidissimi. Il
domani per noi è ornai già qui: ci prepariamo a
1
raccogliere insieme le sfide del futuro con la
piena consapevolezza di quel valore aggiunto
che l'UNITRE vanta e che la contraddistingue
nel!' arcipelago confuso dell'associazionismo.
Ringrazio i Componenti l'Esecutivo Nazionale,
per l'impegno spesso quotidiano; ringrazio i
Consiglieri Nazionali, sempre più elemento
prezioso di raccordo sul territorio ed espressione
democratica della nostra vita associativa;
ringrazio il personale della Segreteria Nazionale
di corso Francia in Torino e i magnifici volontari,
senza il supporto e la competenza dei quali non
potrei pienamente onorare l'incarico che ricopro
nelle sue molteplici e diverse funzioni.
Ringrazio quanti di Voi mi hanno invitato, e mi
inviteranno, a presenziare alle Cerimonie di
apertura dei Corsi: farò di tutto per essere in
mezzo a Voi, dove non mi sarà possibile, sarò
presente con il pensiero e con il cuore.
Vi abbraccio con fraterna amicizia, con l'augurio
di conseguire per il nuovo Anno Accademico
risultati sempre più ricchi di soddisfazione
interiore, nell'armonia e nella gioia di un
volontariato senza competizione, solidale e
generoso.
Una Rosa Rossa dal Gambo
Lungo
Di Saverio DANNI
Era appena giunta una bellissima notizia sul tavolo del
Sig. Edoardo, neo imprenditore della Moda in quel
delle Marche. Una di quella che solleticano
maggiormente l’animo umano, anche se talvolta si ha
ritrosia nel riconoscerlo. Notizie in grado di favorire sia
l’autostima che l’amor proprio. Tutti riconosciamo
come sia gradita la sensazione che si prova quando,
anche solo intimamente, sia per i risultati ottenuti dalla
propria attività, sia come suggello ad un’idea
riconosciuta valida ed importante, quando si acquisisce
riconoscimento e stima da parte di quanti sono a noi
dattorno.
Questo era oggi capitato al Sig. Edoardo: quella
mattina la “sua” collezione di vestiti e cappotti era
stata giudicata, apprezzata e successivamente scelta
dalla Camera di Commercio per la Moda adatta a
sfilare a Firenze, a Palazzo Pitti, nella Settimana
dell’Ata Moda Italiana e del Prêt-à-porter. Tutto senza
la sponsorizzazione e senza “padrini” alle spalle da
dover ringraziare e promettere lealtà e sudditanza: la
collezione presentata era sua, e solo sua e dei suoi
fidati collaboratori.
News UniTre Osimo – ottobre 2015
Questo invito significava entrare a far parte del
prestigioso mondo dell’Haute Couture Italiana, con il
corollario che questo comportava: l’ampliarsi di
conoscenze importanti entro e fuori Italia, l’apertura a
presenze e sfilate in prestigiose città mondiali della
moda, pubblicazioni su riviste internazionali, possibilità
di accesso in anteprima presso fornitori di grido che
mai accetterebbero di offrite i loro prodotti a degli
sconosciuti outsider.
Ma…
C’era un “ma” grandissimo, in grado di condizionare, se
non cancellare l’intera operazione: la sfilata è prevista
per il martedì dopo Pasqua, quindi, esattamente, tra
poco più di un mese!
Al di fuori degli addetti, pochi conoscono il retroterra
di tali sfilate: per la realizzazione della Collezione,
presentata ed illustrata per il 50% solo sulla carta, poi
spigando come “sarà”: quali i tessuti, quale la linea
stilistica, quali i colori che sono stati prescelti. Ora si
tratta di realizzarla!
Il lavoro è enorme.
Dal completamento degli schizzi, al reperimento degli
accessori e dei tessuti nei metraggi necessari; poi il
lungo ciclo produttivo: dalla messa in carta, al taglio, al
cucito e stiro, alle rifiniture finali; inoltre la ricerca delle
modelle, le prove della sfilata, le musiche: tutto è da
programmare e realizzare!
Di tutto questo il nodo principale era quello operativo.
Mentre per molte fasi il problema si concentrava
sull’impegno di una o poche persone, (l’addetto agli
acquisti, due o tre modellisti,) il produrre almeno
duecento e più vestiti, uno diverso dall’altro, in tessuto
di consistenza e colori diversi, dove la maggior parte
dei quali dovranno essere rivisti fase per fase e in
parte modificati, ci vorrà tempo, molto tempo,
concentrato negli ultimi giorni e quindi tante ore
lavorative: tradotto, tante, tante persone.
Quando infatti si avvicina la fatidica data finale, ci si
accorge che occorre potenziare ancora di più il
laboratorio, sino agli ultimissimi giorni.
Incontro quindi con i responsabili operativi, dopo di
che viene posta la temibile domanda:
- Quante saranno le persone disposte a lavorare il
sabato e la domenica prima della presentazione?
Per cortesia, signori capi, sguinzagliatevi per i
reparti e reclutate il maggior numero possibile di
volontari.
I capi partono, consci che compete loro questo ingrato
compito, anche se non sono molto convinti. Si rendono
comunque conto che c’è in ballo la prosperità
dell’Azienda e, quindi, in ultima analisi, anche la loro.
Il giro è lungo: si tratta di convincere decine di persone
riottose. Ognuna coi suoi problemi, ognuna attenta a
non aderire subito, e mettersi così in cattiva luce con le
2
colleghe. Ci sono
sicuramente problemi:
si tratta di
rivoluzionare la
tradizione contadina e
famigliare, dove il
sabato è dedicato alla
spesa e alla cura dei
vestiti e la domenica
al fatidico pranzo dove
ci si ritrova tutti
assieme, si raccontano
le vicissitudini della
settimana trascorsa e si pensa alle incombenze future.
La risposta prevede un bilanciamento fra le necessità
aziendali e gli impegni famigliari.
Ma soprattutto incide il fatto che quel sabato e quella
domenica coincidevano con il sabato e la domenica di
Pasqua! E le interpellate, oltre ad essere le operaie del
laboratorio, erano anche casalinghe e vergare! Come si
fa a non essere presenti nella preparazione del delicato
menù pasquale, che poi verrà servito alla famiglia
allargata con il tradizionale e rituale contorno che tutta
la famiglia aspetta e che si tramanda di anno in anno?
Come previsto Il risultato fu oltremodo deludente:
furono solo cinque le volontarie che aderirono. Le male
lingue le etichettarono come ragazze che tanto
demandavano il problema pasquale alle madri, più due
vedove e una zitella.
Il Sig. Edoardo raccolse l’esito come più come un
affronto personale che come cosa fastidiosa.
Cinquant’anni di educazione spartana e religiosa, gli
impedirono di qualificare il lavoro svolto dai suoi
funzionari come iniqua zavorra. Ma poi li raggelò.
- Adesso vado io.
Lo disse con un tono allo stesso tempo dolce ed
imperioso, che riandava ai tempi in cui lottava per far
nascere l’azienda. Il Sig. Edoardo non urlava mai.
Colpiva con frasi e battute che lasciavano il segno.
D’impeto scese le scale ed entrò nel vasto laboratorio,
fattosi improvvisamente silenzioso per l’augusta
presenza.
La prima che ebbe modo di incrociare fu la Palmira.
Giova qui ricordare come l’Azienda, anche se ormai
fiorente, conservava ancora alcune caratteristiche della
vecchia impresa padronale e famigliare, dove il titolare
conosceva per nome le operaie, almeno le più anziane:
quelle che assieme a lui, avevano cresciuto l’impresa.
- Palmira! Ti ricordi di quando eravamo in pochi nel
fatiscente garage a confezionare gonne
plissettate? Ed ora, ora che cresciuti siamo
diventati importanti, non mi vuoi aiutare più?
News UniTre Osimo – ottobre 2015
-
-
-
-
Mi ricordo, eccome!. Ma Pasqua…Sa, viene una
volta sola all’anno…
Fai fare una buona Pasqua anche a me e
all’azienda, che poi sarà buona Pasqua anche per
te! Ti ho dato una mano allora che eri disoccupata
con figli piccoli, ed ora non puoi fare un sacrificio
per me?
Ma sì, Sig. Edoardo, ripensandoci, non posso
tirami indietro. Verrò.
--------------------------------E tu, Giuseppina, ricordi quando ti raccomandai a
quel professore, e tuo figlio si riprese benissimo
dalla grave malattia che aveva?
--------------------------------Carla, è vero che è stato tempo fa, ma è anche un
po’ merito mio sei riuscita a trovare alloggio
quando, dalla campagna, ti traferisti qui in città:
mi neghi questo favore?
--------------------------------Antonietta, non è molto tempo che sei riuscita a
riprenderti da quel grave lutto, anche perché ti
sono stato vicino e ti ho prima ospitata e poi
accolta in fabbrica. Non vuoi aiutarmi?
Così, passando di posto di posto, da un favore elargito
ad una minaccia velata, mentre le operaie si scusavano
l’un l’altra più con gli occhi che con la bocca, contagiate
da sentimenti comprendenti da un lato la paura di una
possibile esclusione dalla benevolenza padronale e
dall’altra l’ancestrale accodamento del “così fan tutti”,
riuscì a raggranellare ottanta “volontarie”.
Il mattino dopo la sfilata, sul posto di lavoro di ogni
operaia che aveva rinunciato ad un Pasqua tradizionale
per accontentare un “padrone” e ricavare una
prospettiva in più al proprio lavoro, trovò sul suo posto
di lavoro una
rosa rossa, col gambo lungo
quale ringraziamento della “collaborazione offerta”.
Di questa “collaborazione” se ne parlò a lungo , dentro
e fuori azienda. Si scatenarono politici, sindacalisti,
sociologi e futurologi. Qualcuno parlò di paternalismo,
altri di imposizione velata. I sindacati pronosticarono
uno sciopero che mai avvenne, perché mai sarebbe
riuscito. Psicologi e sociologhi s’accapigliarono a
portare tesi tra loro contrastanti, convinti d una parte
ad essere tornati alla “Capanna dello zio Tom”,
dall’altra a sostenere la tesi che nel conflitto dev’essere
salvaguardato il diritto della scelta personale.
Ma la collezione si realizzò, e la sfilata risultò un trionfo
che per anni e anni, di successo in successo procurò
lavoro e sicurezza ad un’intera generazione di tecnici,
operai ed artigiani.
3
DESIDERATA
stupendo. * Fai attenzione. * Cerca di essere
felice.
TROVATA NELL'ANTICA CHIESA DI SAN PAOLO
BALTIMORA: DATATA 1692
Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta, e
ricorda quanta pace pub esserci nel silenzio.
*Finchè possibile senza doverti abbassare, sii in
buoni rapporti con tutte le persone. *Di la
verità con calma e chiarezza; e ascolta gli altri,
anche i noiosi e gli ignoranti; anche loro hanno
una storia da raccontare. * Evita le persone
volgari ed aggressive; esse opprimono lo spirito.
Se ti paragoni agli altri, corri i1 rischio di far
crescere in te orgoglio e acredine, perchè
sempre ci saranno persone più in basso o più in
alto di te. *Gioisci dei tuoi risultati così come dei
tuoi progetti.
*Conserva l’interesse per il tuo lavoro, per
quanto umile; è ciò che realmente possiedi per
cambiare le sorti del tempo. *Sii prudente nei
tuoi affari perché il Mondo é pieno di tranelli. Ma
ciò non acciechi la tua capacità di distinguere la
virtù; molte persone 1ottano per grandi ideali, e
dovunque la vita é piena di eroismo. *Sii te
stesso. Soprattutto non fingere negli affetti e
neppure sii cinico riguardo all’amore; poiché a
dispetto di tutte le aridità e disillusioni esso é
perenne come l’ erba. * Accetta benevolmente
gli ammaestramenti che derivano dall’età,
lasciando con un sorriso sereno le cose della
giovinezza. * Coltiva la forza dello spirito per
difenderti contro l'improvvisa sfortuna. Ma non
tormentarti con l'immaginazione. Molte paure
nascono dalla stanchezza e dalla solitudine. Al di
là di una disciplina morale, sii tranquillo con te
stesso. Tu sei un figlio dell'universo, non meno
degli alberi e delle stelle; tu hai il diritto ad
essere qui. E che ti sia chiaro o no, non vi é
dubbio che l'universo ti si stia schiudendo come
dovrebbe. * Perciò sii in pace con Dio,
comunque tu Lo concepisca, e qualunque siano
Le tue lotte e le tue aspirazioni, conserva la pace
con la tua anima pur nella rumorosa confusione
della vita. * Con tutti i suoi inganni, i lavori
ingrati e i sogni infranti, é ancora un Mondo
News UniTre Osimo – ottobre 2015
Parafrassando D’Annunzio
Di Rossana Giorgetti Pesaro
Ottobre andiamo è tempo di rientrare
ora nell’osimano i professori
lascian le case e vanno ad insegnare
entrano nelle aule silenti
convinti di potere interessare
Han preparato nei mesi precedenti
programmi tanto arditi
da interessare tutti gli studenti
sicché anche quest’anno si possan
accontentare i pessimisti e i maldicenti.
Il 5 ottobre si aprono i battenti
e gli studenti accorrono festosi:
cercando la cultura e l’amicizia
rinverdiranno nozioni scordate
e ne potranno conoscere di nuove.
Le vacanze sono ormai un ricordo
per qualcuno felice e divertente
per altri soltanto tedio e noia
con l’aggiunta di un’afa opprimente.
Allora entriamo con l’animo esultante.
Anche se l’argento imbianca i capelli
ritornando sui banchi di scuola
i cuori pulsano di nuova giovinezza:
è ancora tempo per vivere e sognare
insieme, in armonia ed allegrezza!
4
…… dalla CUCINA dell’UniTre
Le Erbe Bone
Grugno porcino
Asteracee Crepis vesicaria L.
Come riconoscerla
Pianta erbacea con fusti eretti e ramificati, le foglie sono glabre, pennatosette, dopo la raccolta si ripiegano.
Dove si trova
Nei prati soleggiati, negli incolti, nelle scarpate.
Parti utilizzate
La rosetta basale.
Quando si raccoglie
Dal tardo autunno alla primavera.
Grugno Porcino o grugno a cappelletto
Deve il suo nome alla forma che la rosetta assume una volta
raccolta, incurvandosi verso il basso e arricciando le foglie
come il codino di un maiale. Ha proprietà simili a quelle della
cicoria e del tarassaco, comuni a molte erbe amare: disintossicante,
depurativa, diuretica ed ipoglicemizzante. Da queste
erbe, specialmente dalla cicoria, è quasi impossibile
distinguerla
se non quando comincia a fiorire, formando un
grosso bocciolo che contiene ancora le ramificazioni dello
stelo e i futuri fiori, gialli, non blu come quelli della cicoria.
In cucina
Cotta da sola è un po’ amara, perciò si preferisce mescolarla
News UniTre Osimo – ottobre 2015
5
con altre erbe più dolci come la crespigna, il papavero, il caccialepre.
Erbe miste ripassate con salsiccia e pomodoro
Erbe miste lessate, salsiccia e salame o prosciutto,
cipolla, aglio, pomodorini, peperoncino, vino.
In una padella abbiamo fatto appassire nell’olio, abbondante
cipolla, aglio e peperoncino. Abbiamo spruzzato del vino e
aggiunto salsiccia e salame spezzettati, poi i pomodorini
schiacciati, per dare colore; dopo alcuni minuti abbiamo messo
ad insaporire le verdure ben strizzate e tagliate grossolanamente.
News UniTre Osimo – ottobre 2015
6
Rubrica e …………… Spigolature
Come fare le visure catastali gratis da casa
In attesa di conoscere le
intenzioni
dell’attuale Da oggi è più semplice procurarsi i dati catastali di
collocato
l’immobile
Governo sulle sorti della terreni e fabbricati grazie al servizio offerto
che
interessa
nuova imposta sulla casa, la gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate attraverso il
(disponibile tutto il
necessità
di
sapere proprio sito internet. Vediamo come fare.
territorio
la rendita catastale di un
nazionale tranne
le
immobile si presenta ogni volta che si devono
province di Trento e Bolzano), il tipo di
pagare delle imposte su di esso. Infatti sia la tanto
Catasto (Terreni o Fabbricati), nonché inserire
vituperata Imu quanto le imposte di registro,
i dati
identificativi (Foglio,
Particella
e
ipotecaria e catastale in sede di compravendita
subalterno) dell’immobile per conoscere tutte le
informazioni relative allo stesso: rendita, classe,
vani per i fabbricati; reddito agrario e dominicale,
tipo di coltura, superficie per i terreni.
Laddove non si conoscano gli identificativi
catastali dell’immobile (ossia il Foglio, la
Particella e il subalterno) è possibile ritracciarli
sempre attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate.
hanno come base imponibile la rendita catastale
riportata sugli appositi certificati che il Catasto
rende accessibili ai cittadini dietro richiesta
appunto di visura.
Il servizio è oggi fornito gratuitamente mediante
il sito internet dell’Agenzia delle Entrate.
Collegandosi a questo links si accede alla pagina
dove è possibile cliccare sul collegamento “Visure
Catastali”.
Una volta effettuato l’accesso e inseriti il
proprio codice fiscale e il codice di sicurezza, che
appare nell’apposita finestra, si entra nella pagina
in cui si può scegliere l’ufficio provinciale in cui è
Dalla home, come sopra indicata, cliccare su
“Servizi online” e poi sul link “registrarsi”
relativo a “Fisconline”. Completando la procedura
guidata si otterranno immediatamente le prime
quattro cifre del codice PIN che servirà ad
accedere al servizio, mentre entro 15 giorni dalla
richiesta verrà recapitata al domicilio conosciuto
una comunicazione contenente le sei cifre che
completano il PIN nonché la password.
Una volta in possesso di questi dati sarà possibile
inserirli nella maschera di accesso all’indirizzo
http://telematici.agenziaentrate.gov.it/Main/index.j
sp e seguendo le istruzioni ottenere gli
identificativi dell’immobile di interesse.
Volantini pubblicitari nella buca delle lettere:
si può vietare
News UniTre Osimo – ottobre 2015
7
Ci siamo ormai abituati alle decine di volantini pubblicitari che, quotidianamente, affollano (anzi, affogano) la
nostra buca delle lettere. Tuttavia non pochi sono i condomini che ne farebbero volentieri a meno: il disturbo
che tale materiale genera è spesso di non poco conto, rendendo difficile separare la posta gradita da quella
sgradita, col rischio di gettare nella spazzatura anche
Pubblicità nella casella di posta dei condomini: la
comunicazioni più importanti. Senza considerare poi la
consegna di opuscoli non richiesti può integrare il
cattiva abitudine di lasciare molti di questi opuscoletti
reato di molestia o disturbo alle persone; possibile
per terra, a sporcare gli androni e le scale dei palazzi:
appendere un cartello fuori dal portone.
abitudine, purtroppo, non solo di chi li recapita, ma
anche di chi li riceve e li butta senza badare molto alle
regole civili.
Laddove, poi, il condominio si vale di un apposito raccoglitore per la differenziata dei volantini pubblicitari,
oltre all’occupazione di un (seppur minimo) spazio comune, vi è il costo aggiuntivo, in termini di tassa sui rifiuti,
che il condominio deve sostenere per gestire il servizio.
Come difendersi in tali situazioni? Di certo il Comune non può, con propria ordinanza, vietare il volantinaggio: in
proposito, il TAR Lombardia, con una sentenza del 2012 [1], ha precisato che tale attività è libera e non può
essere oggetto di limitazioni da parte dell’amministrazione, in quanto un provvedimento del genere violerebbe i
diritti costituzionali di libertà dell’iniziativa economica privata [2]. Insomma, non si può impedire alle aziende
di utilizzare giovani o altri lavoratori per distribuire materiale pubblicitario: oltre ad essere attività pienamente
lecita, non è anche soggetta a restrizioni di sorta.
Tuttavia è indubbio che ognuno, con la sua proprietà, ci fa quello che vuole, ivi compreso vietare a terzi di
imbrattarla, invaderla o, comunque, provocare molestie di qualsiasi tipo. In altri termini, il singolo condominio –
e quindi non il Comune – può impedire a chi porta il volantino pubblicitario di depositarlo nella buca delle lettere
o, in blocchi, vicino al portone di ingresso.
Il problema, tutt’al più, potrebbe essere come realizzare, in modo efficace, tale effetto. Ecco alcuni suggerimenti.
La delibera dell’assemblea
Il primo scoglio da superare è quello dell’assemblea di condominio. Non tutti potrebbero essere d’accordo sul
divieto di recapito della pubblicità e, anzi, non pochi condomini, a volte, ne traggono un certo beneficio, specie
quando si tratta di prodotti alimentari o di largo consumo, posti in
offerta dalle catene di supermercati.
A riguardo, si ritiene che solo l’unanimità dei condomini possa limitare
il
diritto di proprietà dei singoli: e quindi, se non c’è il voto favorevole di
tutti
i proprietari, l’amministratore ha le mani legate. Resta, però, sempre
facoltà del singolo proprietario incollare un avviso sulla propria casella
di
posta per vietare il deposito di materiale non gradito.
Il cartello sul portone col divieto di dépliant pubblicitari
Se, invece, l’unanimità raggiunge un accordo, il condominio può imporre all’amministratore di affiggere, sul
portone d’ingresso dell’edificio, un cartello che vieti a chiunque di depositare materiale cartaceo pubblicitario. In
tal caso, la consegna di opuscoli non graditi può integrare il reato di “molestia o disturbo alle persone”.
L’avviso affisso sull’androne dovrà pertanto specificare, all’incaricato alla consegna per conto della società
commerciale, che il mancato ottemperamento al divieto impartito dal condominio, farà scattare la querela e il
procedimento penale nei suoi confronti. L’identificazione, peraltro, non sarà particolarmente difficile.
Registro pubblico delle opposizioni
Ulteriore difesa introdotta dal Decreto Sviluppo del 2011 è la possibilità per i singoli proprietari degli
appartamenti di inserire il proprio indirizzo nel Registro Pubblico delle Opposizioni, fino ad allora utilizzato
solo per limitare la pubblicità telefonica (questa chance è, però, ancora in attesa del regolamento attuativo).
La posta elettronica del condominio
L’amministratore potrebbe anche farsi carico di comunicare, alle società commerciali, con un messaggio di posta
elettronica certificata, l’intenzione dei singoli condomini di ricevere le offerte pubblicitarie solo in formato
elettronico: con email da recapitarsi o all’indirizzo del singolo proprietario o a quello del condominio medesimo.
News UniTre Osimo – Ottobre 2015
8
Il raccoglitore esterno
La soluzione più adoperata e a buon costo resta quella della decisione, da parte dell’assemblea, di installare un
raccoglitore apposito esterno al condominio, da utilizzare unicamente per la consegna dei dépliant pubblicitari.
---------------------------
[1] Tar Lombardia sent. n. 1133 del 21.06.2012.
[2] Art. 41 Cost.
[3] Art. 660 cod. pen.
News UniTre Osimo – Ottobre 2015
9
Scarica

Ottobre 2015 - unitreosimo