Arch.F.Chiara Robboni TerraCruda ENERGIA PULITA Ricordando con profonda nostalgia i consigli del Prof.Roberto Mattone... TerraCruda La TerraCruda è un materiale da costruzione reperibile in Natura in quantità pressocché illimitata. Per la sua origne naturale, se non viene contaminata da agenti inquinanti, è un materiale da costruzione ecologico al 100%. L'uso della TerraCruda in Archiettura assicura organismi edilizi che non sono fonte di inquinamento e permette di creare ambienti salubri, sicuri e con un buon grado di isolamento termo-acusrico. L'urgenza attuale di invertire i processi produttivi, riducendo i costi energetici, può trovare nel materiale TerraCruda un alleato validissimo. L'edilizia infatti, considerata il principale settore energivoro del nostro pianeta, è il primo elemento capace di pesare sugli esiti del processo di riduzione dei consumi, che continueranno ad essere elevati, se non si introducono nuove (o antiche) tecnologie, in grado di ridurre le emissioni nocive all'ambiente. Con la TerraCruda si possono realizzare murature portanti, tramezze, intonaci a basso consumo ed ecologici. Una muratura in TerraCruda è in grado di assicurare un buon isolamento termico e acustico, una protezione attiva contro le onde elettromagnetiche, una forte resistenza al fuoco e ai sismi. PaginaCinque Il Patrimonio alessandrino delle costruzioni in Terra Cruda Le Architetture in TerraCruda sono elementi fortemente caratterizzanti il territorio alessandrino. Sono costruzioni uniche in Italia per tecnica costruttiva, quantità degli esempi e per integrità del costruito. Questo patrimonio meravigliosamente sopravvive nonostante le numerosisme manomissioni, definendo paesaggi unici, propri dell'identità collettiva dei luoghi. Sebbene le architetture in terra cruda siano oggi al centro di numerosi dibattiti e iniziative, necessitano urgentemente di nuovi atteggiamenti di attiva salvaguardia. Queste Archietture infatti, non solo sono il volto identitario delle campagne, il richiamo più forte alla memoria, ma possono divenire oggi un punto di riferimento per l'edilizia contemporanea, impegnata sul fronte del risparmio energetico e del rispetto per l'ambiente. Le costruzioni in TerraCruda presenti sul territorio alessandrino sono per geometria, volume e orientamento dei fronti, per distanza tra i fabbricati e per i materiali in esse impiegati, esempi imitabili di Architetture ecologiche e a risparmio energetico; realizzare un edificio in TerraCruda con moderne tecnologiie, permetterebbe oggi di azzerare i costi di produzione del materiale e di trasporto, dato che la terra può essere estratta sul luogo del cantiere e utilizzata allo stato naturale. La Terra come materiale da costruzione è inoltre reversibile ovvero, una volta terminato il ciclo di vita di una costruzione, essa può venire demolita senza creare problemi di smaltimento e la stessa TerraCruda proveniente dalla demolizione, può servire per una nuova costruzione o può tornare al campo per essere coltivata. PaginaSei La tecnica della terra battuta In TerraBattuta si realizzano muri portanti dello spessore variabile tra i 60 e gli 80 cm. La Terra viene prelevata al di sotto dello strato vegetativo e lasciata maturare in cava esposta agli agenti atmosferici per tutto l'inverno. In primavera viene scalzata con la vanga e una volta realizzata la fondazione in pietra o mattone, viene costipata in un cassero di misura variabile. Una volta realizzato il primo blocco, si smonta il cassero e si procede alla realizzazione del blocco successivo. Mano a mano che la costruzione cresce in orizzontale e poi in altezza, cavalcando i blocchi a giunti alterni, con opere di carpenteria, si lascia spazio alle aperture di porte, finestre e per gli architravi che altro non sono che tronchi sbozzati di gaggie, sambuco o cigliegio. Una volta realizzati i primi due corsi si inseriscono le chiavi: si tratta di tronchi di legno incrociati sugli angoli della costruzione, in modo da aumentare gli attriti e contrastare le forze di taglio sulle murature. La Terra impiegata per le murature in TerraBattuta della Frascheta è del tipo ottimale per la tecnica costruttiva; infatti contiene, otre agli ossidi di ferro che le conferiscono la tipica colorazione rossa, un'altissima percentuale di inerti, con uno spettro granulometrico molto dettagliato, cosicchè le murature risultano essere particolarmente robuste e durature. La maggior parte delle costruzioni in Frascheta è in TerraBattuta; esse sono cascinotti cascine e rustici tuttora abitati, e risalgono nella maggior parte dei casi all'Ottocento, sebbene non manchino esempi Sei/Settecenteschi. Con la TerraCruda in Frascheta sono state costruite, oltre alle abitazioni rurali e urbane, anche scuole, chiese, cappelle campestri e muri di vicinato. Occorre sottolineare il fatto che questa tecnica costruttiva, a patto che non sia stata compromessa la struttura originaria, sia particolarmente indicata per le zone a richio sismico: infatti, i sopralluoghi compiuti a seguito del terremoto dell'11 aprile 2003 (magnitudo 4.9), hanno messo in luce la perfetta integrità delle strutture in TerraBattuta. Infine, le murature in TerraBattuta, oltre alla resistenza al fuoco, assicurano buone caratteristiche di isolamento termico e acustico. PaginaSette Monitoraggio di un edificio in terra battuta Con il Politecnico di Torino, i professori R.Mattone, G.Pasero e V.Serra, si è realizzato nel 2007/2008 il monitoraggio con datalogger, di un cascinotto in terra battuta a San Giuliano Vecchio, allo scopo di rilevare dati relativi alle variazioni di temperatura e umidità relativa, interna degli ambienti, nella stagione estiva e invernale. I dati climatici raccolti, una volta elaborati, hanno dimostrato come la generale sensazione di comfort da sempre sostenuta da che vive in queste case sia un dato scientifico. Infatti, nonostante le misure siano state effettuate su un edificio disabitato e in condizioni sfavorevoli, con porte e finestre non a tenuta, con vetri singoli e bocca del camino semichiuso da un pannello in legno, i risultati sono stati di rilievo. Nel periodo estivo, l'andamento delle temperature si è dimostrato costante tra i 25°C e i 26°C, a fronte dell'oscillazione delle temperature esterne diurna e notturna. I valori registrati si sono rivelati in perfetta armonia con la normativa, verificandone le condizioni ottimali di comfort e dunque, permettendo agli occupanti un decisivo risparmio nei consumi per il raffrescamento degli ambienti. Anche i valori di umidità relativa sono rimasti costatanti intorno al 60%, situazione ancora una volta ottimale per il comfort degli occupanti. Prof.ssa Valentina Serra Dipartimento di Energetica, Politecnico di Torino TEBE Research Group - www.polito.it/tebe PaginaOtto ANDAMENTO DELLE TEMPERATURE 35,0 33,0 31,0 Temperatura [°C] 29,0 27,0 T esterna T piano terra T piano 1 25,0 23,0 21,0 19,0 17,0 15,0 5/8/07 0.00 5/8/07 12.00 6/8/07 0.00 6/8/07 12.00 7/8/07 0.00 7/8/07 12.00 8/8/07 0.00 Data PaginaNove ANDAMENTO DELL'UMIDITA' RELATIVA 100,0 90,0 Umidità relativa [%] 80,0 70,0 UR esterna UR piano terra UR piano 1 60,0 50,0 40,0 30,0 5/8/07 0.00 5/8/07 12.00 6/8/07 0.00 6/8/07 12.00 7/8/07 0.00 7/8/07 12.00 8/8/07 0.00 Data PaginaDieci La tecnica del mattone crudo La Terra impiegata per le murature in MattoniCrudi è diversa da quella per la realizzazione della TerraBattuta. E' infatti facile comprendere il motivo per cui questo sia accaduto e come si sia naturalmente costruito con la tecnica del MattoneCrudo in quelle zone in cui la presenza di inerti nel composto Terra era trascurabile; infatti, per realizzare i blocchi in TerraCruda, la Terra del campo deve essere setacciata e una forte presenza di inerti avrebbe reso ogni operazione più faticosa. La terra prelevata dalla cava deve dunque essere passata al vaglio fine, umidificata correttamente e informata in stampi di misura. I blocchi vengono poi lasciati asciugare al sole e messi in opera con malta di terra o di calce. Nell'alessandrino le zone in cui maggiormente si rilevano costruzioni in MattoneCrudo sono molte: l'area a corona della Frascheta, le zone di Bassignana, Montecastello, Rivarone, Mugarone, Isola S.Antonio, Sale, Castelnuovo Scrivia, e ancora a Castelnuovo Bormida, Castellazzo, Cassine, Castelspina, Sezzadio, Predosa, Basaluzzo, Novi Ligure, Fresonara, Bosco Marengo, Viguzzolo,... per fare solo alcuni esempi. In queste zone il MattoneCrudo è posto in opera su basamenti di pietra o di mattone cotto, a volte è composto al mattone cotto in tessiture policrome, oppure affiancato a murature in TerraBattuta, specie nelle parti più alte degli edifici, per motivi di miglior facilità di posa in opera e di maggior leggerezza nelle parti alte. Sorprendentemente, anche le murature portanti in mattone crudo, resistono bene a compressione e agli agenti atmosferici, sempre che siano difese dallo sporto delle coperture e poste sopra basamenti sufficientemente alti. PaginaQuattordici I blocchi “Mattone” Con l'ausilio di una pressa manuale modificata appositamente, è possibile realizzare i “Blocchi Mattone”: blocchi in terra cruda stabilizzata, dalle singolari caratteristiche geomatriche. Il brevetto è opera del prof.Roberto Mattone del Politecnico di Torino, il quale studiò le dimensioni, la sagoma e il composto ottimale volta per volta, per impiegarli nelle sue missioni nei Paesi in Via di Sviluppo. Questi blocchi, oltre ad avere caratteristiche di resistenza a compressione molto buone, si possono realizzare in autocostruzione, con costi limitatissimi; infatti, sono sufficienti oltre alla TerraCruda, una pressa e della manodopera anche non specializzata, per realizzarne anche più di trecento al giorno. Vincente è dunque l'economicità del procedimento, insieme al risultato: è stato possibile insegnare a costruire questi blocchi per fabbricare abitazioni accoglienti in zone anche difficili come il Burkina Faso, il Perù, la Patagonia, l'Argentina, il Brasile... Tuttavia, la necessità per cui sono stati inventati non esclude il loro impiego in interventi di recupero di fabbricati in terra cruda o di nuova costruzione, per le validissime caratteristiche tecniche, per l'ecologia del materiale impiegato e per il basso consumo di energia spesa nella realizzazione degli stessi. PaginaDiciotto Prof.Roberto Mattone Politecnico di Torino – Dip.DINSE PaginaDiciannove Intonaci in terra cruda Con la TerraCruda è possibile anche realizzare intonaci interni ed esterni applicabili, oltre che su supporti in TerraCruda (TerraBattuta, MattoniCrudi,...), anche su strutture di canniccio, su pannelli di fibra di legno e cemento, o fibra di legno e di gesso, nonché sulle murature in pietra, mattone cotto, pieno o forato. Sebbene l'intonaco per eccellenza usato nell'alessandrino sulle costruzioni in TerraCruda fosse la calce, sostituita nel tempo da intonaci cementizi (motivo di forte degrado dei manufatti storici), oggi numerose ditte propongono intonaci a base di Terra. Fermo restando il fatto che la calce sia forse il migliore intonaco da impiegare sulle murature in TerraCruda, perchè è un materiale naturale, compatibile con le caratteristiche del supporto, di buona traspirabilità e resistenza, è possibile acquistare o realizzare in autocostruzione intonaci di terra o a base di terra, combinata con sabbia, calce, gesso e fibre vegetali, con caratteristiche e finiture molto diverse. PaginaVentidue Opuscolo realizzato in occasione del Practise Energy Day Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” Alessandria, 8 novembre 2008. Progetto e grafica Arch.F.Chiara Robboni Tipografia E.Canepa – Spinetta Marengo (AL)