“Linee programmatiche in materia di pari opportunità Ministro del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità” Nota sintetica di commento a cura del Dipartimento Politiche Migratorie, Donne e Giovani Tra le priorità descritte nel suddetto documento presentato dal Ministro Fornero segnaliamo quanto segue: o Interventi mirati per contrastare la violenza sulle donne e i minori, con particolare riferimento ai fenomeni della violenza sessuale, domestica, e di stalking. A riguardo ricordiamo che la Cisl ha elaborato la “Piattaforma sulla prevenzione della violenza sulle donne e i minori” che, su alcuni territori, attraverso l’impegno concreto del Coordinamento Donne locale, ha già prodotto sportelli, reti efficaci e buone prassi che auspichiamo si possano replicare anche in altre realtà. o Interventi specifici per prevenire e rimuovere i fenomeni di discriminazione, tra cui quelli di origine etnico/razziali monitorati attraverso l’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali). A riguardo rimarchiamo il ruolo importante che viene svolto dalla cabina di regia istituita nell’ambito del Protocollo sottoscritto tra l’Unar e le Parti Sociali e finalizzato proprio a rimuovere ogni forma di discriminazione, a partire dai luoghi di lavoro. o Politiche di contrasto al traffico delle persone e alle mutilazioni genitali femminili. La definizione di interventi specifici volti a contrastare il fenomeno dello sfruttamento e tratta delle persone è un obiettivo a cui la Cisl lavora da sempre nell’ottica di tutelare i diritti e la dignità della persona, soprattutto in presenza di soggetti particolarmente vulnerabili come donne e bambini. A riguardo, nel sottolineare l’impegno della Cisl sul piano della legalità e regolarità del lavoro contro ogni tipo di sfruttamento, ricordiamo che, sul tema in esame, nella suddetta “Piattaforma Cisl sulla prevenzione della violenza” sono indicate diverse azioni. In particolare, proprio sul fenomeno delle mutilazioni genitali femminili, la Cisl ha prodotto un opuscolo informativo, oggetto della Campagna di sensibilizzazione: “Mutilazioni Giunte alla Fine” destinata alla diffusione sui luoghi di lavoro con il patrocinio del Ministro per le Pari Opportunità. In questo senso, rispetto alle iniziative avanzate nel documento programmatico ministeriale valutiamo positivamente sia la promozione dell’attività 1 o dell’Osservatorio Nazionale sul fenomeno della Tratta di esseri umani sia la possibile ricostituzione della “Commissione interministeriale per la prevenzione e contrasto delle MGF”. Interventi di prevenzione salute, sicurezza e vigilanza Valutiamo positivamente la volontà di adottare politiche attive e attente al genere in ambiti particolarmente sensibili della vita personale e lavorativa dei lavoratori e lavoratrici, con riferimento anche alle persone con disabilità o affette da patologie oncologiche e invalidanti. Ci riferiamo alla necessaria attenzione che richiede il Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008 e succ. integr.) per un’applicazione piena e corretta delle nuove norme connesse alla valutazione dei rischi, per esempio, riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi nonché quelli collegati allo stress lavoro‐correlato. Su tutta la materia della salute e sicurezza in ottica di genere vi informiamo che prosegue la proficua collaborazione tra lo scrivente Dipartimento e il Dipartimento Salute e Sicurezza che ha già prodotto risultati importanti con riferimento alla Campagna RLS Donna, alla guida sulla salute e sicurezza in ottica di genere e al tavolo di confronto con la Consigliera Nazionale di Parità. Per quanto riguarda, invece, il fenomeno delle “dimissioni in bianco” valutiamo positivamente l’impegno del Ministro Fornero per una azione decisa in materia, come ribadito anche in un recente incontro al Ministero. Si tratta, a questo punto, di verificare tempi e modalità dell’intervento che si intende adottare e di cui, appena si conosceranno i dettagli, sarà data notizia a cura dello scrivente Dipartimento. Vi ricordiamo altresì che il ripristino di strumenti di contrasto alle dimissioni in bianco è un punto specifico del recente Documento Unitario “Per il lavoro, per la crescita, per l'equità sociale e fiscale” oggetto in questi giorni di confronto con il Governo. o Politiche di sostegno al lavoro delle donne e giovani /Politiche di conciliazione. Nel Piano in esame sono indicate una serie di azioni volte a promuovere l’occupazione femminile sia in termini di ingresso sia in termini di permanenza. Nel descrivere le cause della mancata o scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro sono indicati alcuni fattori fra cui la mancanza di servizi adeguati di sostegno alla conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro. Di qui la necessità di 2 intervenire su più fronti anche con riferimento all’incremento e sviluppo dell’imprenditoria femminile. Tra le azioni ipotizzate segnaliamo: agevolazioni fiscali per assumere personale femminile/giovanile, interventi volti a garantire maggiori servizi e una organizzazione del lavoro tali da supportare la conciliazione, l’applicazione di strumenti normativi per facilitare l’occupazione femminile e rimuovere gli ostacoli anche in una logica di condivisione delle responsabilità con riferimento esplicito all’utilizzo dei congedi parentali. Vi è, inoltre, un richiamo anche all’Avviso Comune del 7 marzo 2011 che, ricordiamo, punta proprio ad un ampio confronto tra tutte le Parti Sociali in materia di politiche di conciliazione viste come leva fondamentale per sostenere l’occupazione, in particolare quella femminile, l’economia e la famiglia. Ribadiamo che si tratta di problematiche rispetto alle quali un contributo utile in termini di soluzioni può venire dalla contrattazione di secondo livello aziendale o territoriale e dallo sviluppo della bilateralità. In questo senso, proprio per affrontare il tema del lavoro nel rispetto del principio delle pari opportunità, lo scrivente Dipartimento in collaborazione con Adapt ha realizzato un Osservatorio “Equal at work” che, mediante la pubblicazione di uno specifico bollettino, monitora e informa sulle buone prassi e le azioni positive esistenti in materia di discriminazioni e disuguaglianze sui luoghi di lavoro. Si segnala, infine, il mancato richiamo nel testo in esame alla specifica attività del Comitato Nazionale di Parità tra Lavoratori e Lavoratrici che, istituito presso il Ministero del Lavoro ai sensi della L. 125/91, ha lo scopo di promuovere, attraverso specifici finanziamenti, azioni positive per favorire le pari opportunità uomo‐donna nel lavoro. L’organismo in questione si può, dunque, considerare uno strumento utile in termini di politiche attive del lavoro che, tuttavia, sta svolgendo la propria attività con risorse che negli anni hanno subito un consistente ridimensionamento. Su tutte le proposte avanzate in materia di lavoro femminile lo scrivente Dipartimento è disponibile al confronto nella ferma convinzione che valorizzare e agevolare l’occupazione femminile e giovanile non sia solo una mera questione di pari opportunità ma la via migliore per accelerare l’uscita compiuta dalla crisi. A riguardo segnaliamo che, in occasione di un incontro, è stato chiesto al Ministro Fornero, proprio nell’ottica di facilitare il confronto su proposte concrete, di ripristinare la Commissione Nazionale per le pari opportunità tra uomini e donne presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi delle azioni adottate o adottande. 3