Allegato di “Provincia Informa” Aut. Tribunale di Cuneo n. 558 del 27.12.2002 Direttore Responsabile Carla Vallauri Provincia di Cuneo. c.so Nizza, 21 - 12100 CUNEO Insieme contro le discriminazioni, per la parità nel lavoro Nasce il codice di comportamento delle Agenzie Formative � � � � � � � � � � � � � � � ��� � � ��������� ����������� ������ ������������������������������� Un lavoro costruito in rete con le competenze e il contributo di chi opera a stretto contatto con lavoratrici e lavoratori. E’ quanto stanno portando avanti le Consigliere di Parità della Provincia di Cuneo con alcuni risultati importanti: dai Centri per l’Impiego alle Agenzie Formative. Con queste ultime, diciassette in provincia, la collaborazione è stata avviata attraverso la Referente di parità, figura creata nell’ambito della programmazione del Fondo Sociale Europeo 2000-2006, per sostenere interventi informativi e di approfondimento a favore di chi partecipa ai corsi di formazione. Giovani e disoccupati, lavoratrici/ori in formazione continua hanno, in questo modo, l’opportunità di conoscere e approfondire la normativa che tutela il lavoro e che garantisce pari opportunità per tutti. Non solo, le partecipanti al tavolo di lavoro permanente della rete delle Referenti di Parità delle Agenzie Formative in collaborazione con le Consigliere di Parità, hanno voluto promuovere le Pari Opportunità all’interno dell’Ente stesso attraverso l’elaborazione di un codice di comportamento, sul modello di altri codici già adottati sia dalle pubbliche amministrazioni che dalle imprese private. «Il Codice sarà adottato dalle Agenzie formative stesse e sarà da stimolo e esempio per istituzioni e enti che vorranno procedere su questa strada - sottolineano le Consigliere di Parità - in primis la Provincia di Cuneo cui stiamo proponendo l’adozione». Il codice sarà presentato il 23 novembre nel corso del convegno: “Eticamente corretto. Ripensare gli ambienti di lavoro, le relazioni, i comportamenti nel rispetto della dignità dell’individuo: una scommessa per persone e imprese”. appuntamenti a pag. 4 I compiti della Consigliera di Parità Nominata dal Ministro del Lavoro, di concerto con quello dei Diritti e delle Pari Opportunità, è la figura istituzionale dedicata al mondo del lavoro La Consigliera di Parità ha il compito di sorvegliare l’applicazione delle normative antidiscriminatorie, nonché di favorire la rimozione di quelle situazioni che ostacolano la realizzazione della piena parità sul lavoro. Nell’ambito del suo ruolo la Consigliera di Parità partecipa ai tavoli di confronto, quali la Commissione Tripartita Provinciale, e collabora con l’Assessorato Per l’Anno Europeo delle P.O. le Consiglieprovinciale al Lavoro nella definizione, a re di Parità, Anna Mantini e Paola Ribotta livello locale, delle politiche inerenti il la(supplente) hanno partecipato con matevoro. Promuove, inoltre, iniziative volte a riale promozionale alla Grande Fiera d’Estasensibilizzare aziende pubbliche e private te 2007 per una gestione delle risorse umane più attenta a valorizzare e le differenze. E’ un adottare codici etici, dotarsi di Comitati punto di riferimento per le aziende che vo- pari Opportunità. gliano realizzare piani di azioni positive, segue a pag. 4 E ora parliamo di P.O. Una newsletter per spiegare il compito istituzionale delle Consigliere di Parità, raccontare le nostre attività e per dare visibilità alle realtà che promuovono le pari opportunità nel lavoro. L’obiettivo è quello di raggiungere le lavoratrici e i lavoratori cuneesi in modo diretto e informativo su opportunità e diritti. La newsletter nasce dalla consapevolezza che sia importante parlare di pari opportunità nella nostra provincia, dove convivono differenti tradizioni lavorative e, soprattutto oggi, quando “lavoro” è sinonimo di maggior precarietà e di instabilità, non solo per i giovani. Tramite la newsletter, realizzata in formato digitale, approfondiremo le criticità che percorrono il mondo del lavoro tramite quella particolare lente che è la differenza di genere: l’essere uomo o donna di fronte alle opportunità e alla risorsa lavorativa. Racconteremo, anche, le buone prassi che favoriscono le pari opportunità, per fornire la diffusione di esempi concreti e “raccomandabili” che possano concretamente contribuire a vivere e lavorare con Pari Opportunità nella nostra provincia. Anna Mantini Consigliera di Parità provinciale PAG. Pari opportunità nella pubblica amministrazione PAG. 2 3 I nostri auguri tra opportunità e diritti PAG. 4 Appuntamenti della Consigliera di Parità [email protected] ���� ���� PROVINCIA DI CUNEO Kami � NEWS LETTER DELLA � � � � � � � � � � � � � � � ��� � � ��������� ����������� ������ GRAFICA: �� ��� IN-Pari -x+= -x+= -x+= -x+= -x+= IN-Pari � � � � � � � � � � � � � � � ��� � � ��������� ����������� ������ NOTIZIE, EVENTI, CULTURA Le discriminazioni nel lavoro: che cosa sono? Si intende discriminazione di genere nel lavoro qualsiasi comportamento che porti a distinguere, escludere, limitare o preferire una persona sulla base del suo essere uomo o donna. La discriminazione di genere è vietata dalla legge, sia quando si manifesta in forma diretta e riconoscibile, ad esempio quando le donne sono dichiaratamente escluse da mansioni lavorative o sono licenziate a causa della maternità, che in forma indiretta, quando cioè una disposizione, un criterio o una pratica che appaiono neutri, possono mettere una persona in una posizione di particolare svantaggio a causa del genere di appartenenza. Le discriminazioni indirette sono difficilmente riconoscibili in quanto legate a consuetudini organizzative o culturali e nutrite da pregiudizi e stereotipi. Sono, quindi, particolarmente difficili da fronteggiare anche se gli effetti sono, sicuramente, evidenti nella minor partecipazione femminile al lavoro, in Piemonte tuttora intorno al 55,9%, ma anche nel persistere di divari retributivi tra il lavoro delle donne e quello degli uomini (in Italia il 15%). Altri indicatori sono la scarsa presenza delle donne in posizioni mangeriali (appena il 30%) ma anche la sensibile differenza tra ore giornaliere dedicate al lavoro non remunerato tra donne e uomini (l’Italia segna il divario più alto in Europa) e le maggiori difficoltà rispetto agli uomini nell’avviare un’impresa e nell’accedere ai finanziamenti. La discriminazione ha sempre un volto e un nome riguarda un’aspirante lavoratrice che per essere assunta si trova costretta a firmare le sue dimissioni su un foglio in bianco, pronto per l’uso in caso di maternità. E’ il clima ostile che accoglie una neo mamma al ritorno dal periodo di maternità: la aspettano nuove condizioni di lavoro, spesso un demansionamento oppure l’essere considerata “una su cui non si può investire”. E’ discriminazione anche quella che non concede il congedo per la cura dei figli a un padre, semplicemente perchè è un uomo. I nostri auguri tra opportunità e diritti Quali diritti e opportunità sul lavoro quando si diventa genitori La normativa La legge 53/2000 ha esteso e garantito il diritto ai congedi parentali e la tutela delle condizioni di lavoro per madri e padri, indicando le possibilità per accudire i figli fino all’ottavo anno d’età ed anche oltre, quando siano affetti da disabilità. Per le aziende prevede formule di finanziamento a favore di progetti che introducano formule di flessibilità finalizzate alla conciliazione dei tempi. La ricerca In Italia 1 donna su dieci abbandona il posto di lavoro a causa della maternità. Le motivazioni: la carenza di servizi (nidi, baby parking, ecc.) ma anche alla scarsa disponibilità dell’azienda a concedere orari flessibili e formule di conciliazione quali il part-time, la distanza dal luogo [email protected] CONGEDI nostri auguri tra opportunità e diritti”. Due opuscoli per informare le neo mamme e i neo papà sul diritto ai congedi parentali e sulla tutela delle condizioni di lavoro, sulle possibilità per accudire i figli fino all’ottavo anno d’età ed anche oltre, quando siano affetti da disabilità. Diritti che riguardano chi ha un posto di lavoro fisso ma anche anche i lavoratori e le lavoratrici a progetto. La campagna sta coinvolgendo le ASL e gli Ospedali, i reparti materno-infantile, pediatria, ostetricia, ginecologia per arrivare a ogni mamma e ad ogni papà nel momento in cui più il problema della conciliazione è più forte. Gli opuscoli sono disponibili anche presso i Centri per l’impiego della Provincia, l’ufficio della Consigliera di Parità. In formato .pdf sul sito della Consigliera di Parità. Kami I congedi parentali rappresentano lo strumento per consentire alle madri e ai padri con figli piccoli di conciliare il tempo delle cure con quello del lavoro. Tuttavia la normativa che li riguarda è spesso sconosciuta e, ancora oggi, poco utilizzata specialmente dai papà. Per favorire l’equilibrio tra lavoro e famiglia e prevenire l’abbandono del lavoro da parte delle neo mamme è stata avviata da alcuni mesi la campagna di comunicazione delle Consigliere di parità della Regione Piemonte e della Provincia di Cuneo: “I GRAFICA: foto: dalla mostra “Donne al lavoro”. Luglio 2007 Esempi di di scriminazione -x+= -x+= -x+= -x+= -x+= IN-Pari � � � � � � � � � � � � � � � ��� � � ��������� ����������� ������ SPECIALE PARITA’ L’iniziativa Per favorire l’adozione dei P.A.P. (Piani di Azione Positiva) da parte dei comuni e delle pubbliche amministrazioni, la Provincia di Cuneo, Assessorato alle Pari Opportunità, ha predisposto un ciclo di seminari per la diffusione di linee guida al riguardo. Gli incontri, tenuti nel mese di maggio presso i comuni di Cuneo, Alba, Mondovì e Saluzzo sono stati l’occasione per approfondire gli aspetti pratici e di contenuto sui Piani. I primi risultati dell’attività si stanno concretizzando con la presentazione dei primi P.A.P. realizzati dai Comuni cuneesi e su interessamento delle Comunità montane per quelli più piccoli. AZIONI POSITIVE Sono misure temporanee e speciali per accellerare il processo a favore della parità e combattere le discriminazione dirette e indirette nei confronti delle lavoratrici. Vere “discriminazioni positive”, prevedono agevolazioni per le donne nell’ambito della formazione scolastica e professionale, dell’accesso al lavoro, della progressione di carriera, dell’inserimento femminile nelle attività e nei settori professionali in cui sono sottorappresentate, dell’equilibrio e una migliore ripartizione tra i due sessi delle responsabilità familiari e professionali. Sono previsti dal “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna” per le amministrazioni dello Stato (Regioni, le Province, i Comuni e tutti gli Enti pubblici non economici). I Piani di Azioni Positive (P.A.P.) hanno durata triennale e tendono ad assicurare la rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro tra uomini e donne all’interno dell’Ente. I piani debbono essere concordati con gli organismi rappresentativi del personale o in loro mancanza, le organizzazioni sindacali locali e la Consigliera di Parità e sono un utile strumento per favorire il riequilibrio della presenza femminile nell’ambito lavorativo ma anche per riflettere sull’utilizzo delle risorse umane dell’Ente. COMITATI PARI OPPORTUNITÀ’ Sono organismi paritetici (cioè composti da rappresentanti dell’Ente e sindacali) di confronto e di promozione delle iniziative volte a creare effettive condizioni di pari opportunità. I CPO hanno un ruolo importe per individuare le misure idonee a favorire effettive pari opportunità nelle condizioni di lavoro e di sviluppo professionale delle lavoratrici. La loro importanza è da valorizzare anche attraverso la nomina, come componenti di parte dell’amministrazione, di dirigenti/funzionari dotati di potere decisionale. Una direttiva per la Pubblica Amministrazione Il 23 maggio 2007 è stata approvata la «Direttiva sulle misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche» a firma dei Ministri per le Riforme e l’Innovazione nella PA e per i Diritti e le Pari Opportunità. Richiede alle Amministrazioni Pubbliche la piena attuazione normativa rispetto alle Pari Opportunità, l’aumento della presenza femminile in posizioni apicali, lo sviluppo di politiche per il lavoro pubblico e di pratiche organizzative di qualità. Per prevenire ed eliminare le discriminazioni le P.A. dovranno mettere in campo azioni concrete quali l’adozione dei Piani di Azioni Positive triennali che persenguano, in particolare, l’obiettivo del riequilibrio della presenza femminile nelle attività e nelle posizioni gerarchiche e l’inserimento dei principi di Pari Opportunità nelle politiche di reclutamento e gestione del personale. Da favorire, inoltre, la conciliazione tra tempi di lavoro e di vita, nonché alla formazione di una cultura organizzativa orientata alla valorizzazione delle risorse umane.Tra gli strumenti indicati per il raggiungimento degli obiettivi la creazione del Comitato Pari Opportunità e ogni anno, entro il 20 febbraio, la redazione di un’apposita relazione della direzione del personale. [email protected] LA NORMATIVA La pubblica amministrazione può essere da esempio per la realizzazione delle pari opportunità nel lavoro? A quanto pare sì, vista la presenza consistente delle donne nel pubblico impiego, dovuta anche a meccanismi di assunzione meno discrezionali (concorso) e adatti a premiare l’effettiva preparazione delle canditate. Nonostante più del 60% delle donne della PA abbia conseguito la laurea, però, le dirigenti di seconda fascia sono solo il 25% del totale, mentre le dirigenti di prima fascia il 15%. Il “numero” non è quindi sufficiente a compensare quell’insieme di consuetudini e discriminazioni, spesso impercettibili, che rendono difficilmente accessibili alle donne i ruoli apicali, mentre la maternità agisce ancora da freno alla carriera. La pubblica amministrazione ha da tempo a disposizione strumenti per agire in questa direzione: dai piani di azione positiva, all’istituzione dei Comitati Pari Opportunità. Una recente “Direttiva” richiede agli amministratori pubblici un maggior impegno per garantire condizioni di lavoro più favorervoli alle donne. Intanto, anche a livello locale, un’intensa azione promozionale è stata mirata a diffondere informazioni e supporto. Si chiamano Piani di Azioni Positive Kami PAROLE CHIAVE Le Pari Opportunità nella Pubblica amministrazione e negli Enti locali GRAFICA: PIANI D’AZIONE POSITIVA Є -x+= -x+= -x+= -x+= -x+= IN-Pari � � � � � � � � � � � � � � � ��� � � ��������� ����������� ������ CULTURA DI PARITA’ Glossario di Parità Genere: concetto che esprime le differenze sociali tra le donne e gli uomini che sono state apprese. Essendo culturali cambiano col tempo e variano all’interno delle singole società. Appuntamenti Convegno “Eticamente corretto”. Ripensare gli ambienti di lavoro, le relazioni, i comportamenti nel rispetto della dignità dell’individuo: una scommessa per persone e imprese. Promosso dalla Consigliera di Parità Provinciale, ha come obiettivo prioritario la promozione e la divulgazione del codice di comportamento elaborato dalle partecipanti al tavolo di lavoro permanente della rete delle Referenti di Parità delle Agenzie Formative sul modello di altri codici già adottati sia dalle pubbliche amministrazioni che dalle imprese private. Il codice di comportamento è uno degli strumenti a disposizione dei datori di lavoro per garantire una cultura di equo trattamento. L’iniziativa si inserisce nella programmazione del “2007: Anno Europeo delle Pari Opportunità per Tutti e Tutte” che si pone come finalità la promozione della cultura delle pari opportunità soprattutto nel settore lavorativo. 23 novembre 2007 ore 9.30 sala B Centro Incontri della Provincia di Cuneo Convegno “Donne in uniforme. Nuove professionalità femminile al servizio della collettività”. Promosso dalla Consigliera di Parità Provinciale, in collaborazione con l’Esercito Italiano e con la Provincia di Cuneo, vuole fornire una prima panoramica d’insieme delle nuove professionalità femminili, in seguito all’inserimento delle donne nelle Forze Armate (Esercito Italiano, Marina Militare, Aeronautica Militare), nelle Forze di polizia ad ordinamento civile (Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato), nelle Amministrazioni (Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco), oltre che nella Polizia Municipale. Una verifica sulle opportunità di sbocco occupazionale e di avanzamento di carriera delle donne, la messa a confronto e la valorizzazione delle importanti testimonianze di donne che operano come protagoniste in ambiti professionali tradizionalmente ritenuti “maschili”. 30 novembre 2007 ore 9.00 sala B Centro Incontri della Provincia di Cuneo Pubblicazioni Ha un ruolo fondamentale per la tutela di lavoratrici e lavoratori che stiano vivendo una situazione difficile sul lavoro. Un incontro con la Consigliera di Parità permette di comprendere se la situazione che si sta vivendo sia di effettiva discriminazione e se sia possibile rimuoverla. La Consigliera di Parità può agire, infatti, attraverso un primo contatto con l’azienda volto a favorire una risoluzione della situazione discriminatoria. Seppure in molti casi efficace, l’azione di mediazione può non produrre gli effetti desiderati e la Consigliera di Parità, in qualità di pubblico ufficiale e su richiesta dalla lavoratrice/ore, può procedere in giudizio portando la causa di fronte a un giudice. L’azione di tutela, ampiamente supportata dalla normativa che proibisce le discriminazioni tra uomo e donna sul lavoro, è condotta a stretto contatto con sindacati e della Direzione provinciale del Lavoro. CAMPAGNA PROMOSSA DALLA CONSULTA FEMMINILE REGIONALE Contatti Le Consigliere di Parità della Provincia di Cuneo sono: Anna Mantini e Paola Ribotta (supplente) Ricevono su appuntamento presso il loro ufficio c/o Provincia di Cuneo - via XX settembre 48 Tel.0171/445800 - 855 e-mail: [email protected] www.provincia.cuneo.it/servizi_alla_ persona/consigliera/ [email protected] I compiti della ... Kami DALLA PRIMA PAGINA Fermiamo la violenza! E’ in distribuzione presso l’ufficio della Consigliera di Fermiamo Parità l’opuscolo “Fermiala violenza ! mo la violenza!”. Voluto dalla Consulta Femminile del Consiglio regionale del Piemonte nell’ambito di una campagna informativa sul drammatico tema della violenza alle donne, si pone l’obiettivo di aiutare le donne a riconoscere gli abusi e a trovare i coraggio di uscire dal silenzio. Segnala, inoltre, i presidi, i servizi e le associazioni nati per aiutare le vittime della violenza. GRAFICA: Maternità Nascosta. Realizzato in 11 lingue, un opuscolo rivolto a tutte le donne, italiane e straniere, che si trovino in difficoltà a causa della maternità. L’informazione volta a presenta le possibilità di aiuto concreto per affontare l’arrivio di un bimbo/a è mirata, oltre a sostenere le donne nel momento del bisogno, a prevenire l’abbandono del bambino. Promosso dal Soroptimist club di Cuneo con il contributo, tra gli altri, della Consigliera di Parità della provincia di Cuneo, è in distribuizione presso i comuni e le ASL. Uscire dal silenzio si puo“ -x+= -x+= -x+= -x+= -x+=