OPUSCOLO INFORMATIVO DEI LAVORATORI
(ai sensi degli artt. 36 e 37 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.)
BOMBOLE PER GAS
TECNICI E MEDICINALI
OSSIGENO
a cura del
RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
del Centro ENEA di Brindisi
tel. +39 0831 201216 – fax +39 0831201251
Edizione dicembre 2009
Versione 2 del 10 dicembre 2009
SPP
CR Brindisi
Pubblicazione destinata ad uso interno
Agenzia nazionale per le nuove tecnologie,
l’energia e lo sviluppo economico sostenibile
e-mail: [email protected]
OSSIGENO
I - IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA E SUO UTILIZZO
L’ossigeno è uno dei gas più comuni: al 21%, insieme all’azoto (78%),
all’anidride carbonica (1%) e a tracce di argon costituisce l’atmosfera che
respiriamo. Allo stato gassoso è incolore, inodore e insapore; essendo un
componente dell’aria ha un comportamento neutro, quindi una eventuale
aumento della sua presenza in aria non può essere rilevata dai nostri sensi.
Questo gas, all’interno del Centro ENEA, è utilizzato per svolgere
funzioni medicali (infermeria) e di ricerca (laboratori).
L’ossigeno può essere contenuto in bombole di colore bianco o verde, con
ogiva bianca, oppure distribuito mediante una rete di tubazioni
contraddistinte da fascette colorate poste ad intervalli regolari e riportanti il
nome del gas che contengono e la direzione del fluido.
Esempio di vecchia e nuova
colorazione distintiva per bombole
contenenti ossigeno.
O2
Queste fascette sono poste in modo particolare in
vicinanza di valvole, di raccordi, di incroci, di
giunti, di apparecchiature di servizio, di
attraversamenti di muri ed in ogni posizione dove
si possano generare confusioni.
Il colore degli attacchi presenti nelle degenze e in
tutte le aree dove l’ossigeno è utilizzato è il bianco.
Esempio di etichettatura delle bombole
•
‚
ƒ
„
…
†
‡
Numero CE per la singola sostanza o indicazione “miscela di gas”;
Composizione del gas o della miscela;
Nome, indirizzo, n°
di telefono del
fabbricante o del
distributore;
Simboli di pericolo;
Frasi di rischio;
Consigli di
prudenza;
N° ONU e
denominazione del
gas.
ENEA CR Brindisi - OSSIGENO
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II - PRINCIPALI RISCHI
I rischi legati all’ossigeno sono principalmente dovuti alle sue caratteristiche
di comburente, cioè di elemento fondamentale per lo sviluppo di un incendio.
All’aumentare della percentuale di ossigeno in aria, aumentano
esponenzialmente tutte le caratteristiche di ossidabilità, combustibilità o
infiammabilità.
In modo particolare aumentano la temperatura della fiamma e la
velocità di combustione e diminuiscono le temperature di
accensione e le energie necessarie per provocare l’innesco
dell’incendio.
Questo significa, ad esempio, che scintille o inneschi normalmente
innocui possano accendere anche materiali poco combustibili o
che, in caso di incendio, lo spegnimento sia più difficoltoso.
L’organismo umano può sopportare abbastanza tranquillamente
anche atmosfere dove la presenza di ossigeno sia particolarmente
alta (fino al 75%). Questo fa si che una fuoriuscita accidentale non
comporti un grave rischio anche se il gas viene inalato.
III - MISURE DI PRONTO SOCCORSO
Sono anche queste essenzialmente legate alla prevenzione degli incendi, più
che ad un eventuale rischio di inalazione o di contatto con pelle ed occhi.
IV - MISURE ANTINCENDIO
Mezzi di estinzione consigliati
Il tipo di estintore da utilizzare dipende dalla natura del combustibile.
Questo perché la presenza di ossigeno è sì la componente fondamentale
per lo sviluppo dell’incendio, ma per il suo mantenimento deve essere
presente un materiale che sia infiammabile e che lo alimenti.
Proprio questo materiale caratterizza il tipo di incendio e quindi il mezzo di estinzione più idoneo. Si
deve quindi far riferimento a ciò che è in uso nel locale dove si presenta la situazione di pericolo.
ENEA CR Brindisi - OSSIGENO
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V - MISURE IN CASO DI FUORIUSCITA ACCIDENTALE
Nel caso che la fuoriuscita avvenga in un locale chiuso, provvedere
immediatamente alla ventilazione e al ricambio dell’aria.
Per quanto detto in precedenza bisogna prestare particolare attenzione alla
presenza di fiamme libere e di possibili inneschi, anche se in condizioni normali
questi potrebbero non presentare alcun rischio. Va considerata e controllata
anche la presenza di materiale infiammabile.
VI – MANIPOLAZIONE, STOCCAGGIO, MOVIMENTAZIONE
Per queste operazioni si fa riferimento a quanto già detto nella sezione generale
riguardante le bombole.
E’ obbligatorio stoccare i contenitori di ossigeno lontano dai luoghi dove
vengono depositati altri materiali infiammabili come acetilene, idrogeno, ecc...
A queste disposizioni si devono aggiungere particolari comportamenti operativi
come:
•
•
•
•
non fumare
proteggere dagli urti o dalle
cadute le bombole, i
recipienti, le tubazioni, le
valvole e gli strumenti di
misura
ventilare all’aria aperta gli
indumenti che dovessero
rimanere “saturati” di
ossigeno in caso di
esposizione accidentale
adottare la specifica segnaletica di identificazione, avvertimento e prescrizione
Per l’uso specifico in officina si deve sempre ricordare di:
• non indossare indumenti sintetici
• non impiegare l’ossigeno in modo improprio, come ad esempio in sostituzione dell’aria
compressa.
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opuscolo gas ossigeno - ENEA