Anno 19 n. 6 (giugno-luglio 2009) Tribunale TV n. 750 11/04/89 editore C.I.A. Treviso - Direttore Resp. Damiano Rech - Tariffa R.O.C. (ex tab.B): Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/ 2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB TV - Abbonamento annuo 6 euro - Stampa Sileagrafiche Silea (TV) contiene I.R. ANGELO MODOLO PRESIDENTE DEI GIOVANI AGIA LAGIA, Associazione Giovani Imprenditori Agricoli promossa dalla Cia, è stata costituita a Treviso lanno scorso nel corso della 1° Festa dei Giovani. Lassemblea riunitasi lo scorso 9 giugno ha eletto il presidente provinciale, Angelo Modolo, viticoltore di Scomigo di Conegliano. GIORGIO FESTON E SINDACO DI ZERO BRANCO Mirco Giorgio Feston, ex presidente della Cia di Treviso per due mandati consecutivi dal 1998 al 2006, attualmente vicepresidente provinciale, è stato eletto Sindaco di Zero Branco, paese dove vive e conduce la propria azienda agricola. Appoggiato da una lista civica trasversale e slegata dai partiti che punta sulle idee e la voglia di fare delle persone, è riuscito a conquistare la fiducia dei cittadini elettori. Lelezione di Feston ci riempie di orgoglio. A lui e a tutti i componenti della lista civica Feston Sindaco rivolgiamo i migliori auguri di buon lavoro, certi che guideranno il paese con onestà e attenzione per le esigenze del territorio e soprattutto delle persone. Agri 2 APPROVATA LA NUOVA LEGGE SULLA BONIFICA MA NON E UNA BUONA LEGGE Approvata dalla Giunta Regionale del Veneto la nuova legge regionale per la bonifica e la tutela del territorio. Presentata dai politici come svolta epocale, ma contestata da tutti gli addetti ai lavori, è già considerata un pessimo provvedimento. La novità più importante sta nella riduzione del loro numero che passa da 20 a 10 ed in particolare, in provincia di Treviso, spariranno i 3 consorzi storici: Pedemontano Sinistra Piave, Destra Piave e Pedemontano Brentella di Pederobba. Dalle loro ceneri nascerà un comprensorio unico che sarà pari alla somma delle 3 strutture. Dal punto di vista organizzativo il consiglio si trasformerà in assemblea e sarà costituita da 20 componenti eletti tra i consorziati in luogo degli attuali 30 (quindi dai complessivi 90 dei 3 consorzi ne avremo solo 20 in tutta la provincia), oltre a loro anche un rappresentate della Regione, uno della Provincia e tre Sindaci o Assessori comunali, per un totale complessivi di 25 uomini. La giunta si trasforma in consiglio di amministrazione e sarà composta da 4 componenti eletti dallassemblea (tra cui presidente e vicepresidente) e da uno dei sindaci. Viene introdotto il limite di 2 mandati per il Presidente, mentre il revisore dei conti sarà unico e di nomina della Giunta Regionale del Veneto. Ulteriori interessanti novità sono date dallintroduzione dellobbligo di stesura del bilancio ambientale, dallinserimento del concetto della concertazione e partecipazione, dal riconoscimento delle funzioni dei consorzi nel sistema della protezione civile ed infine, importantissimo, possibilità di intervento nei confronti delle opere minori, fossi e scoli privati, qualora i proprietari ne omettano la manutenzione con conseguente danno a carico dei terzi (anche se manca un vero e proprio regolamento di polizia idraulica). Da tempo sosteniamo che la revisione del sistema dei consorzi è necessaria, così come bisogna riconoscere il fatto che in diversi casi gli stessi consorzi non sono stati allaltezza delle esigenze dei singoli utenti, e quindi una scossa la possiamo ritenere necessaria! Al di là di questi minimi aspetti positivi che abbiamo visto, e la cui introduzione è quantomeno tardiva e quindi dovuta, la riforma ne presenta molti altri di negativi. E per questo che ci rammarichiamo vedendoci costretti a criticare chi li ha proposti ed approvati senza tener conto di alcune questioni fondamentali. Innanzitutto va segnalato, in barba al principio della concert azione, che ne le Associazioni Agricole ne lUnione Veneta Bonifica sono state ascoltate per la stesura di questa legge; In secondo luogo: Chi ha proposto questo tipo di aggregazioni ? e con che criterio? Si parla di competenza idraulica ! Ma cosa hanno in comune Motta di Livenza con Castelfranco Veneto? (ad esempio!). Ciò che volevamo era che si tenesse conto dei bacini idraulici legati al deflusso naturale delle acque, ed in questo senso era secondo noi logico ragionare almeno in 2 macroaree (destra e sinistra Piave), partendo dalla pedemontana fino al mare; si è fatta una scelta diversa, secondo noi sbagliata e fuori dalla logica di principio dellidraulica. Rimane poi il problema della gestione delle strutture e del patrimonio anche in relazione alla vicinanza dei servizi agli utenti consorziati. Siamo anche scettici sul fatto che si possano avere dei notevoli risparmi economici, probabilmente gli stessi si potevano ottenere anche in altro modo, ad esempio con la gestione congiunta di alcuni servizi. Altra questione fondamentale riguarda le funzioni in materia ambientale e di tutela del territorio: Come è possibile dire che i consorzi di bonifica hanno funzioni anche di difesa del territorio e paesaggio quando i pareri che esprimono in seno agli strumenti urbanistici locali (Pat, Varianti, Opere pubbliche, ecc..) NON SONO VINCOLANTI? Sarebbe come dire alla polizia di rilevare le infrazioni al codice della strada ed allo stesso tempo impedire agli agenti di fare multe o ritirare patenti. Siamo infine molto preoccupati per i possibili aumenti a carico dei contribuenti agricoli; il comma 2 dellarticolo 37 della legge recita infatti che gli immobili urbani serviti da pubblica fognatura non sono assoggettati al contributo di bonifica per lo scolo delle relative acque (chi è allacciato alle fogne non paga più) , al comma 3 si capisce che questo onere dai cittadini passa a carico dellente che gestisce la fognatura; può capitare però che le acque, una volta uscite dai depuratori, non siano più di competenza dello stesso consorzio; ciò si tradurrebbe in una immediata riduzione delle entrate con conseguente necessità di aumento delle tariffe a carico dei consorziati (proprietari di terreni agricoli in particolr modo). Rimane infine la burla dellesenzione solo per i contribuenti che pagano importi fino a 16,53 . Chi supera invece tale importo anche di un solo centesimo è obbligato a pagare tutto senza sconti, inoltre gli esenti avranno comunque diritto di elettorato quindi, ci troveremo con alcune decine di migliaia di consorziati che, pur non pagando, avranno diritto di voto e che, paradossalmente, potranno governare questi storici e federalistici enti. Riteniamo questa vicenda un esempio di cattivo modo di fare politica e per questo contestiamo questa legge chiedendone una immediata modifica, almeno prima del 6 dicembre prossimo; data di rinnovo degli attuali organismi. Denis Susanna presidente C.I.A. Treviso Agri 3 RIFLESSIONI SULLA NUOVA LEGGE PER LA BONIFICA La nuova legge sulla Bonifica, recentemente approvata, impone delle riflessioni, che tutto il mondo agricolo senza distinzione di categoria e appartenenza dovrebbe seriamente fare. Una esperienza ormai quindicennale, come amministratore di Consorzi mi impone la responsabilità di analizzare concretamente, e il più oggettivamente possibile, la legge, la situazione che lha determinata e i possibili futuri risvolti. Voglio solo aggiungere come premessa, che il mondo della bonifica fin dallinizio ha catturato la mia attenzione e si è rivelato un mondo estremamente affascinante e vitale. Il Governo dellacqua e la vita delluomo sono indissolubilmente legati (nel bene e nel male). Fin dalla loro nascita i principi a cui si sono ispirati i consorziati nellorganizzarsi sono stati pragmaticamente ligi al considerare questi enti come unazienda privata e come tale gestita; esempio cardine ne è il bilancio, espressione dove tutte le spese sostenute vengono divise poi tra quanti ne hanno direttamente un beneficio. I soldi dei contribuenti rimangono allinterno del perimetro di contribuenza, come dire che ogni bacino paga le sue spese. Era lespressione più pura di un federalismo antelitteram (regio decreto del 1933). Lautogestione, su cui i Consorzi si sono fondati, è stato lo strumento più adatto per la corretta ed efficiente gestione del suolo e delle acque nei comprensori interessati. Anzi, la sua forma associativa è di assoluta modernità perché rappresenta la più importante applicazione di quel principio di sussidiarietà (valori geneticamente da sempre appartenenti alla saggezza del mondo agricolo) che è diventato uno dei punti basilare del nostro ordinamento giuridico, avendo trovato accoglimento anche nel titolo V della Costituzione. Altro aspetto che ho sempre riconosciuto di alto valore è stato il modo molto pratico e orientato alla soluzione concreta dei problemi posta in essere da questi enti, tanto che la frase ricorrente era Meglio investire in un fosso pulito che perdere tempo e spendere per un volantino quindi solo arrosto e poco fumo. Una politica del fare dove lunico neo che era visto come una virtù si è rivelato, in questa società dove il marketing politico imperversa, un boomerang poiché i Consorzi, ben conosciuti solo dagli addetti ma privi di unimmagine costruita per lesterno, sono stati facile preda di attacchi politici trasversali. Attacchi alcuni dei quali decisamente disinformati o addirittura fuorvianti o in cattiva fede. Sono stati comparati ad altri enti con i quali non avevano nulla da spartire e tacciati di essere tra i responsabili degli alti costi della politica, uno sperpero di denaro pubblicoe una tassa in più Quando ricordiamo che il costo di 600 amministratori dei consorzi del Veneto rappresentava poco più del costo di qualche consigliere regionale. Quella che veniva tacciata come tassa di fatto era solo la divisione contabile di spese vive sostenute per la messa in sicurezza e gestione delle acque del bacino di appartenenza. Non voglio continuare in questa che, apparentemente, può sembrare solo una difesa dufficio ma in realtà è una doverosa premessa per inquadrare meglio le manipolazioni operate a danno dei Consorziati. Ciò non significa che i Consorzi non avevano margini di miglioramento nella loro funzionalità ed efficienza, per contenere i costi e migliorare la qualità dei servizi offerti; unefficienza che comunque si poteva perseguire senza andare ad intaccare la loro natura; per fare degli esempi gli accorpamenti di servizi, la migliore gestione del catasto o la strutturazione più omogenea dei piani di classifica. La nuova legge prevede un accorpamento coatto. Ha ridotto i venti Consorzi a dieci. A Treviso da tre ad uno. Non condivido assolutamente, nel nostro caso, il criterio seguito nel disegnare i nuovi confini come confini amministrativi e non legati al bacino idrico. Altro punto negativo di questo accorpamento è che nella realtà, proprio lobiettivo primario di avere un abbattimento dei costi, verrà a fallire. Es: il personale di ogni Consorzio ha ora dei trattamenti economici che nella contrattazione decentrata si sono caratterizzati per degli emolumenti diversi in relazione alle caratteristiche di ogni ente, con gli accorpamenti i diritti acquisiti non potranno essere modificati e si avrà un livellamento in alto delle retribuzioni. Altro aspetto importante, mi chiedo quale sarà la sede centrale? E comunque diventerà molto più lontana per i consorziati, i tempi di interlocuzione, la rapidità di intervento, la responsabilizzazione diretta dei dipendenti cadranno di qualità. Inoltre i Consiglieri hanno sempre svolto un ruolo di Sentinelle del territorio, erano mediamente uno per Comune. Nella nuova legge verranno eletti solo 20 consiglieri, meno di un quarto rispetto a prima, quale valore resta alla partecipazione democratica e alla partecipazione del mondo agricolo? Questo ci porta a fare una riflessione sulle elezioni consortili, giustamente sono stati inseriti nellassemblea tre Sindaci di cui uno andrà a far parte del Consiglio di Amministrazione insieme al Presidente, al Vicepresidente e ad altri due Consiglieri. Linserimento dei Sindaci è la conseguenza di una trasformazione del territorio. Ritengo comunque che questa figura doveva aggiungersi ai Consiglieri e non sostituirsi. Il concentrare in poche persone lamministrazione di un consorzio così ampio e questa minor relazionalità diretta con il territorio non mortifichi la voce degli imprenditori agricoli Per non parlare di chi ha una contribuenza inferiore a 16,53 euro (e sono molte migliaia) che possono votare nonostante esonerati dal pagamento poiché la Regione (con i soldi delle tasse ordinarie) si prende carico di questo onere. Paradossalmente potremmo avere un Presidente che non è neppure un diretto contribuente. Mi lascia perplesso anche lart.37 Scarichi nella rete irrigua e di bonifica, sia per la difficoltà applicativa che di riscossione. Oggettivamente continuando nella nostra analisi, essendo coscienti degli attacchi trasversali che sono stati messi in atto per abolire i Consorzi, dobbiamo esprimere soddisfazione che oggi, comunque, cè una legge e che sancisce il loro ruolo. Ci esprimiamo positivamente nel constatare che, almeno, il principio del potere dellautogoverno nei Consorzi è rimasto e di conseguenza dovrà essere valorizzato. Starà a noi cogliere lopportunità. In generale, quindi, si può dire che sono state mantenute le condizioni fondamentali perché si possa continuare a operare in maniera proficua. Conseguenza del grande sforzo compiuto anche dalle organizzazioni agricole e del mondo dei consorzi. Pregevoli e attesi da tempo sono le nuove competenze di carattere ambientale. Anche nei confronti delle norme di Polizia Idraulica la Regione a breve darà disposizioni finalmente chiare e applicabili. Per il nostro futuro Consorzio Piave, auguro di riuscire a risolvere tutti i problemi che un così rilevante accorpamento genererà, sperando che riesca a rispondere alle esigenze delle aziende e della collettività. Sergio Gaiot presidente Consorzio di Bonifica Sinistra Piave Agri TROMBA DARIA E GRANDINE METTONO IN GINOCCHIO LAGRICOLTURA TREVIGIANA Mentre continua la stima dei danni causati alle coltivazioni nelle aree del trevigiano colpite dalla tromba daria, che ha avuto come epicentro la frazione di Vallà di Riese Pio X, la Confederazione italiana agricoltori di Treviso lancia lallarme alle istituzioni, denunciando la sempre maggiore frequenza di eventi atmosferici di gravità estrema. Il vero problema è il cambiamento climatico. Come Confederazione siamo preoccupati per questo stato di cose. Visto quello che è accaduto, il problema deve essere affrontato come una realtà di fatto sempre più frequente in termini di temporalità, ma soprattutto dii forza devastante. Se è vero come è vero che ciò dipende dai cambiamenti climatici in atto tutti siamo chiamati a fare la nostra parte. In particolare il mondo agricolo, che avrà un ruolo fondamentale nellincentivare lutilizzo delle energie rinnovabili, come lenergia eolica, solare e le biomasse. Dovremmo cercare di risparmiare il più possibile luso di risorse naturali irreplicabili e mettere invece le energie alternative al primo posto nellagenda politica, a tutti i livelli. La stima dei danni causati direttamente allagricoltura dalla tromba daria, a cui si aggiungono quelli delle grandinate abbattutesi sulla Marca, supera i 100 milioni di euro. Tra le aziende colpite ve ne sono molte anche dei nostri associati a cui va tutta la nostra solidarietà. In p articolare per quelli di Valà di Riese Pio X particolarmente colpite alle strutture e coltivazioni. Naturalmente guardiamo anche al lato positivo della disgrazia e cioè al fattoc he, miracolosamnete, non ci sono state vittime civili. Nonostante la spaventosa forza di questo atentico uragano. La proposta della Confederazione italiana agricoltori è quella di chiedere a tutto il mondo agricolo di istituire quanto prima un fondo di solidarietà e di mutuo aiuto per far fronte ad eventi atmosferici estremi. Le aziende agricole sono le più esposte a questa emergenza. 4 COMPOSTAGGIO SOSTANZA ORGANICA Le aziende agricole possono effettuare anche il compostaggio di sostanza organica proveniente da terzi. E da precisare che questa non è unattività agricola e neppure è unattività connessa allagricoltura. Rientra pertanto in quel 49% di reddito e tempo che può essere dedicato ad altre attività redditizie e che, rimanendo sotto questa percentuale, non incide negativamente nella qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale. Esistono vari soggetti, pubblici e privati, che effettuano la raccolta di materiale proveniente dalla manutenzione del verde ornamentale e da scarti di potatura o di legname non impregnato che cercano punti dove conferirlo. Chi lavora fino a 1000 tonnellate/anno di materiale organico come definito dal D.M. del 5 febbraio 1998 al punto 16.1 (segatura, trucioli, frammenti di legno e di sughero; scarti di legno non impregnato; rifiuti ligneo cellulosici derivanti dalla manutenzione del verde ornamentale) può collocare la struttura di compostaggio,anche in zona agricola, senza essere soggetto a particolari vincoli. PELLET RADIOATTIVO: ATTENZIONE ALLE FACILI GENERALIZZAZIONI Un episodio da non sottovalutare ma che non deve penalizzare un settore delle rinnovabili che genera vantaggi ambientali ed economici. Le notizie circa il sequestro di pellet prodotto in Lituania contaminato da Cesio 137 e commercializzato anche nel nostro paese, danno unimmagine non coerente con la realtà del pellet prodotto in Italia. Purtroppo, come comparso in questi giorni nella stampa locale, sono emerse anche alcune irregolarità da parte di qualchea zienda italiana che sembrerebbe non utilizzare materiale conforme. Come spesso accade le presunte responsabilità di pochi ricadono ingiustamente su un intero settore come quello della produzione del pellet che vede numerosi produttori italiani impegnati nel continuo miglioramento qualitativo del prodotto. Una parte rilevante del pellet consumato in Italia è prodotto da aziende italiane che impiegano legno vergine di provenienza sia nazionale, sia di alcuni paesi europei limitrofi. E importante orientare i consumatori ad acquistare pellet sottoposti a controlliq ualitativi come nel caso del sistema di attestazione di qualità Pellet Gold Attualmente in Italia sono consumate oltre 1 milione di tonnellate di pellet, di cui almeno 750.000 di produzione nazionale. La maggior quota di importazione (circa 250.000 t) proviene dallAustria. Anche le quote importate sono largamente riferite a rapporti commerciali consolidati Le importazioni dei paesi baltici rappresentano una piccola e sporadica quantità, dettata prevalentemente da logiche di concorrenza sul mercato, dato che questo pellet è venduto a prezzi sensibilmente più bassi rispetto a quello nazionale. Le informazioni che sono attualmente disponibili non consentono ancora di avere un quadro chiaro sullentità e sulla portata del fenomeno, sia in termini di quantità di prodotto effettivamente contaminato, sia della soglia di reale contaminazione. Ciò quindi consiglia molta prudenza rispetto a giudizi liquidatori su un intero settore produttivo che non deve essere penalizzato ingiustamente. Il pellet, infatti, rappresenta un importante biocombustibile che registra un notevole sviluppo in tutta Europa, in grado di sostituire i combustibili fossili e che presenta notevoli vantaggi ambientali ed economici, con soddisfazione dei numerosi consumatori che lo utilizzano soprattutto per il riscaldamento domestico. Il tema della contaminazione radioattiva non va tuttavia sottovalutato e vanno sostenuti e promossi i controlli che le pubbliche autorità sono chiamate a svolgere con rigore, anche prevedendo un aggiornamento delle norme. Tuttavia siamo dellavviso che questo episodio debba essere ricondotto alla sua reale portata, evitando inutili ed ingiustificati allarmi. Agri 5 CINGHIALI: UN PROBLEMA DA GESTIRE Venerdì 15 maggio, presso il centro sociale del Comune di Castelcucco, si è tenuto un importante convegno Cinghiale, un problema da gestire, dove si è affrontato, con relatori scientifici e politici di elevata taratura, la strategia migliore per far fronte ad un problema che sta divenendo sempre più pesante nel settore agricolo e sociale. Erano presenti: Renzo De Battisti, vicecomandante regionale del Corpo Forestale dello Stato e docente presso la facoltà di agraria dellUniversità di Padova; Michele Gallo, responsabile del settore agricolo e forestale del Parco Regionale dei Colli Euganei; Mario Richieri, dirigente regionale per il settore caccia e pesca, e Paolo Pagnani, dirigente provinciale del settore agricoltura e caccia; Marco Golfetto, responsabile territorio e ambiente della CIA; Denis Susanna, presidente provinciale della CIA, e Giampaolo Casarin, direttore di Confagricoltura Treviso. Lassemblea è stata molto partecipata: circa 150 persone tra cui 6 sindaci della zona, a confermare che il problema è molto sentito. Marco Golfetto ha introdotto il convegno, illustrando la situazione di questi ultimi anni in provincia di Treviso, con laumento delle problematiche nel settore agricolo e sociale. Interessanti sono stati gli interventi dei due relatori scientifici. De Battisti ha posto lattenzione sulle abitudini del cinghiale e la sua origine, riportando come laumento repentino nelle aree pedemontane di una specie quasi totalmente scomparsa nelle nostre zone circa due secoli fa sia, in parte, dovuto allabbandono delle tradizionali forme di agricoltura in montagna e collina, con laumento del bosco, ma soprattutto causato dallimmissione non autorizzata di cinghiali (ormai accertata) avvenuta nella zona di Budoia. Specie molto resistente, facilmente adattabile, onnivora, prolifica (fino a due parti allanno), matriarcale, spesse volte incrociata con maiali domestici, non facilmente cacciabile, che percorre anche 30 40 km a notte. Non avendo predatori e competitori naturali, la crescita, se non controllata dalluomo, potrebbe raggiungere livelli preoccupanti con danni sempre più frequenti e rischi sociali anche per la proliferazione di malattie tipiche dei suini. Gallo, invece, ha riportato tutta una serie dinteressantissimi dati della realtà dei Colli Euganei, raccolti in 8 anni di studi, che hanno portato ad un affinamento nelle strategie di cattura ed abbattimento dei cinghiali. Essendo una zona a parco, lattività di caccia è vietata. Anche se questa, a detta del relatore, non è la soluzione del problema, tuttaltro, se non ben calibrata, può dare problemi essendo una specie con una gerarchia matriarcale. Nel parco hanno adottato una strategia di cattura con i chiusini, e la struttura e la conduzione degli stessi è stata affinata negli anni, passando da una prima conduzione familiare, seguita dagli agricoltori che ospitavano i chiusini, ad una attuale conduzione tecnica, condotta da 8 operatori specializzati. I chiusini vanno da quelli di piccole dimensioni, mimetizzati con il territorio, ad uno di grande dimensione (3000 mq.) controllato e comandato a distanza con telecamere ad infrarossi. Questultimo serve per la grandi catture, che vanno da 15 a 35 esemplari alla volta. I tecnici provvedono a controllare costantemente le varie postazioni ogni giorno dalle ore 6 alle 22, 7 giorni su 7 e tutto lanno, cospargendole di odori attrattivi ed alimentandole con cibi ghiotti al cinghiale (che variano in base al periodo dellanno). Nel 2008, queste otto persone, hanno catturato e abbattuto 790 cinghiali. I danni alle colture agrarie vengono rimborsati entro lanno. Denis Susanna ha evidenziato come, attualmente, nelle nostre zone pedemontane il problema sia molto meno tranquillo che nel Parco dei Colli Euganei. Qui infatti non esiste unorganizzazione così efficiente e non si riscontra un rimborso così celere dei danni arrecati dalla fauna selvatica. Lamenta anche lassenza dellassessore provinciale alla caccia Lorenzon, che, a fronte di un problema così grave, delega la partecipazione ad un pur valido tecnico, il dr. Pagnani, che però non può assumersi precisi impegni politici di fronte alla cittadinanza. Durante la discussione, nasce un attrito tra Provincia e Regione, dove la prima sostiene che la regione pone dei bastoni per il normale iter di abbattimento, la seconda evidenzia come mentre 8 persone nel parco dei Colli riescano ad abbattere 790 cinghiali in un anno (circa 100 a testa) nella provincia di Treviso, nel 2008, circa 700 caccia selezionatori, pur trattandosi di gente volontaria, abbattano poco più di 400 capi, circa mezzo a testa. Il direttore di Confagricoltura rimarca che finora cè stato un passaggio di responsabilità tra Regione e Provincia e nel frattempo il problema si aggrava. Solleva la questione degli irrisori rimborsi, giustificati dallesigua presenza di fondi di provenienza dalle tessere dei cacciatori. Evidenzia come, analogamente ai cinghiali in zona pedemontana, emerga sempre più prepotentemente anche il problema delle nutrie in pianura, sempre dovuto a rilasci non autorizzati e mai pesantemente sanzionati. Richiede linserimento del cinghiale tra le specie cacciabili. Dal pubblico emergono tutta una serie di proposte, dalle più radicali delle associazioni dei cacciatori e wwf, alle più costruttive di qualche amministratore e agricoltore. Punto fermo resta lattuale burocrazia, sia negli abbattimenti, sia nella riscossione dei danni. Limpegno preso da Golfetto e Susanna della Cia di Treviso con Richieri della Regione, e gli altri relatori, è stato quello di ritrovarsi a breve, estendendo linvito anche alla provincia di Vicenza, Verona e Belluno, per mettere nero su bianco una strategia che abbia riscontrato nel territorio maggior successo. PROPOSTA: · Individuare le aree più adatte per la postazione di un sistema di cattura e controllo simile a quello dei Colli Euganei (controllo a distanza), magari in prossimità delle aree maggiormente inflitte da danni e dai passaggi. · Inserire i nuovi chiusini più facilmente trasportabili. · Semplificare macellazione cinghiale ed estendere il numero dei centri di controllo sanitario. · Individuare le strategie migliori per la caccia/ cattura scambiando le esperienze delle varie province e regioni (esempio Piemonte). · Verificare le tecniche migliori per la caccia (altane braccata girata con limiere). · Stanziare finanziamenti straordinari per a) far fronte allassunzione di personale specializzato (vedi esperienza Colli Euganei); b) coprire le spese per linstallazione di strutture atte alla cattura e/o prevenzione; c) sostenere il rimborso danni causati da fauna coprendoli al 100% e entro lanno. Agri ACCORDO ITALIA HONK KONG PER IL COMMERCIO DEL VINO I margini di crescita dellexport di vino e prodotti agroalimentari italiani in Cina sono infiniti. Il ministro delle politiche agricole, Luca Zaia, lo scorso 14 maggio ha firmato con il segretario per il commercio e lo sviluppo economico di Hong Kong, un accordo tecnico di cooperazione in materia vitivinicola tra lItalia e la regione amministrativa speciale della Repubblica Popolare Cinese. Laccordo ha cinque obiettivi principali: agevolare ogni collaborazione possibile tra le due parti per iniziative fieristiche; agevolare investimenti di gruppi industriali delle due parti; facilitare il raccordo tra il vino ed i comparti turistici; incentivare ogni iniziativa per stroncare le attivita di frodi e contraffazioni; migliorare il SALVI I VINI ROSATI TRADIZIONALI No alle miscele. Bene il ripensamento dellUe. sistema di controllo dellorigine del prodotto vitinicolo. Hong Kong rappresenta una piattaforma logistica verso la Cina continentale e il vino, prodotto per il quale nel febbraio 2008 sono state aboliti i dazi, può fungere da traino per tutti gli altri prodotti made in Italy, agroalimentari e non. REGIONE VENETO PROMOZIONE VINO EXTRA UE La giunta regionale del Veneto ha approvato il bando per le attivita di promozione dei vini nei paesi extra UE, per un importo complessivo di 773.000 euro in attuazione della recente riforma dellOCM vino. Punteremo questanno sul sistema prosecco doc e sul sistema soave, per investire con il massimo di efficacia su prodotti di grande impatto per il nostro territorio ha dichiarato in proposito lassessore allagricoltura e vicepresidente della Giunta Franco Manzato. RESA MASSIMA DI UVA AD ETTARO PER VIGNETI DO E IGT Con Decreto n. 21 del 29 aprile 2009 la Regione Veneto ha stabilito la resa massima di uva ad ettaro ottenuta dalle superfici dei vigneti iscritti agli albi a DO ed elenchi IGT, per i primi cicli vegetativi della vite. Le rese massime in percentuale rispetto a quanto previsto dal disciplinare sono le seguenti: resa I° ciclo vegetativo: 0 % resa II° ciclo vegetativo: 35 % resa III° ciclo vegetativo: 75 % resa IV° ciclo vegetativo: 100 % Per quanto riguarda i sovrainnesti sono previste le seguenti percentuali di resa resa I° ciclo vegetativo: 0 % resa II° ciclo vegetativo: 60 % resa III° ciclo vegetativo: 100 % Pertanto per la prossima vendemmia tutti i 6 vigneti piantati entro il 31/07/2008 potranno avere una resa massima del 35% di quella prevista dal rispettivo disciplinare. Questo decreto va a colmare un vuoto legislativo che fino alla precedente campagna non prevedeva, solo per i vigneti a IGT, una resa massima progressiva rispetto allanno di messa a dimora delle viti. La decisione d e l l a Commissione Ue -annunciata d a l l a commissaria allAgricoltura M a r i a n n Fischer Boel- di rinunciare alla proposta di autorizzare le miscele di vini bianchi e rossi per produrre un finto rosato viene accolta con soddisfazione dalla CiaConfederazione italiana agricoltori, che si era sempre battuta con grande fermezza contro una misura che, se introdotta, avrebbe avuto un effetto fortemente penalizzante per i produttori di vino rosato tradizionale. Il metodo tradizionale -sottolinea la Ciasottintende, infatti, come pratica enologica un raffinato processo produttivo, ovvero una particolare e delicata vinificazione delle uve. Il fatto che le imprese che, secondo la iniziale proposta di Bruxelles, avrebbero scelto la via naturale per la produzione di rosato potevano volontariamente indicarlo in etichetta con la scritta vino rosato tradizionale, risultava del tutto insufficiente per tutelare il mercato dalla concorrenza sleale. Con il ripensamento da parte della Commissione Ue, è stato così evitato che -afferma la Cia- dal primo agosto venisse messo in vendita un vino rosato ottenuto dal miscuglio di vino bianco e rosso, invece della tradizionale vinificazione. In pratica, in questo modo si legalizzava una pratica che consente di chiamare con lo stesso nome prodotti completamente diversi, ingannando sia i consumatori che i produttori, soprattutto quelli italiani, che da sempre sono impegnati nella valorizzazione della qualità. Per questa ragione, la Cia aveva auspicato che Bruxelles rivedesse la sua proposta in materia. Cosa che, con lannuncio della commissaria Ue allAgricoltura, oggi è realtà. Ora i veri rosati tradizionali sono garantiti e valorizzati. A vincere ancora una volta il buon senso e la qualità. Agri ANAGRAFE SUINA Obbligatorio il registro di carico/scarico Per coloro che hanno suini in azienda e che ancora non hanno provveduto a mettersi a norma con gli obblighi entrati in vigore lo scorso settembre 2008, facciamo un breve richiamo della normativa vigente. Premettiamo che lanagrafe suina è stata istituita per i seguenti motivi: è un obbligo per tutti gli allevatori dellUnione Europea; permette un intervento tempestivo per prevenire e contrastare il diffondersi di epizoozie; permette la tracciabilità degli animali e dei prodotti alimentari da essi derivati. La registrazione dellallevamento presso lASL (Azienda Sanitaria Locale) è obbligatorio per ogni allevamento con consistenza superiore ad 1 (uno) suino; viene attribuito un codice univoco per azienda di 8 caratteri e un sottocodice di massimo 3 cifre. Nel codice univoco azienda viene riportato nei primi tre caratteri il codice ISTAT del comune, nei secondi due caratteri la sigla automobilistica della provincia, negli ultimi tre caratteri il numero progressivo dellazienda allinterno del comune. Il sottocodice serve a codificare i diversi proprietari, le diverse specie allevate, i diversi indirizzi produttivi. Lallevamento familiare per autoconsumo non può superare i 4 suini da ingrasso. La gestione dellanagrafe avviene tramite laggiornamento della Banca Dati Regionale, effettuata presso gli enti preposti (CAA, ASL, APA), e la tenuta del registro di carico/scarico che può essere sia informatizzato che cartaceo (in questultimo caso dovrà essere vidimato dallASL). Nel registro vengono riportate tutte le informazioni riguardanti: nascite, decessi, movimentazioni; i dati vanno riportati entro 3 giorni, salvo per le nascite che possono essere registrate entro 15 giorni dal parto. Ogni movimentazione dei suini deve essere accompagnate dal modello 4 dichiarazione di provenienza e destinazione degli animali. ATTIVITA FLOROVIVAISTICA: OBBLIGATORIA LAUTORIZZAZIONE REGIONALE La Legge Regionale 19/99 stabilisce che chiunque intenda produrre e destinare alla vendita piante e loro parti ed esercitare il commercio di piante, di parti di piante, di bulbi e sementi, nonchè svolgere lattività diretta alla realizzazione di areee verdi, deve ottenere preventiva autorizzazione rilasciata d a l Servizio Fitosanitario Regionale. Nel corso d e l l a consueta attività di vigilanza e controllo i Servizi Fitosanitari Regionali hanno accertato che alcune aziende agricole svolgevano attività vivaistica senza la prevista autorizzazione regionale; questo comporta la chiusura immediata della stessa e una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 5000 euro. A tutti gli interessati DIAMO UNA IMPORTANTE OPPORTUNITA PER ENTRARE NEL MONDO DEL COMMERCIO CAUSA TRASFERIMENTO RESIDENZA CEDESI AVVIATA RIVENDITA AGRICOLA IN TREVISO OFFRESI IMPORTANTE E NECESSARIO PERIODO DI AFFIANCAMENTO PER INFO: Fabio 339 8524939 7 Agri CONTRIBUTI INPS OMESSI RISCOSSI DA EQUITALIA LINPS trasferisce a Equitalia le procedure per il recupero dei mancati pagamenti. LInps invierà un avviso bonario e subito dopo arriverà la cartella esattoriale. Se non si procederà entro 40 giorni alla regolarizzazione scatteranno i pignoramenti. Con la circolare n.67 del 30 aprile 2009, lIstituto recepisce infatti la legge 33/2009 che affida agli agenti della riscossione la prosecuzione «dei procedimenti esecutivi relativi a crediti in gestione presso gli uffici legali dellIstituto, già oggetto di procedimenti civili di cognizione ordinaria di esecuzione». La finalità della norma, spiega la circolare è quella di ricondurre a unitarietà le procedure coattive di recupero nei confronti di debitori già conosciuti e di ottenere una maggiore efficacia dellattività di esazione coattiva in virtù delle più ampie possibilità di azioni attribuite, in base alle disposizioni vigenti, agli Agenti della Riscossione (A.d.R.). La nuova procedura per quanto riguarda lagricoltura si affiancherà allo strumento già operativo della compensazione dei debiti con i premi Pac che ha consentito allIstituto previdenziale di recuperare già 76 milioni. Il meccanismo prevede che lInps invii allAgea lelenco degli agricoltori non in regola e sulla base di tale lista lAgenzia per le erogazioni in agricoltura provvede a trattenere la quota che non risulta versata e a trasferirla nelle casse dellIstituto previdenziale. Questa modalità di recupero sta creando molti problemi alle imprese e la questione sarà posta tra i temi in discussione al tavolo sulla riforma della previdenza e del mercato del lavoro avviato al ministero del Welfare. 8 CONTROLLI SU AFFITTI IN NERO AGLI STUDENTI La Guardia di Finanza si concentra sugli affitti non denunciati delle case date a studenti fuori sede. Nelle province dove sorgono i principali atenei gli uffici possono muoversi come meglio credono, chiedendo anche la collaborazione di Asl, Comuni, Università stesse. Anche a Padova, dove il 70% dei 51.761 iscritti alluniversità è fuori sede, il Comando provinciale della Gdf il mese scorso ha avviato unindagine ad hoc sugli affitti in nero, che dovrebbe concludersi entro la fine dellanno. Attraverso la collaborazione del comune di Padova e di quelli vicini si stanno incrociando le banche dati delle utenze con quelle delle Asl, dellAteneo e dellAnagrafe tributaria. In questo modo si possono individuare i casi anomali. Lindagine riguarda anche gli ex studenti perché non dovendo temere ritorsioni dal proprietario di casa sono molto collaborativi. Luso del questionario si è già rivelato utile in passato, con un ritorno del 50-60%. Agri 9 A REVINE SULLE TRACCE DEGLI UOMINI PRESISTORICI Unpli Treviso e Pro Loco Revine gestiscono il Parco Archeologico Didattico del Livelet A quanti hanno sempre avuto un debole per larcheologia, a coloro che amano vivere a stretto contatto con la natura o a chi, semplicemente, desidera conoscere un po meglio il territorio in cui vive e le popolazioni che lhanno abitato un consiglio: visitate il Parco Archeologico Didattico del Livelet! Nel comune di Revine Lago, nellincantevole scenario delle Prealpi Trevigiane e della Vallata del Soligo tra i laghi glaciali di Lago e Santa Maria, da circa due anni è stato infatti ricostruito un villaggio palafitticolo che ripropone le abitudini di vita degli uomini primitivi che hanno abitato questo territorio fin dal tardo Neolitico, secondo quanto documentano i resti archeologici rinvenuti in località Col maggiore di Tarzo. Dai reperti è possibile asserire che la piccola comunità insediata nellarea basava la propria sussistenza sulla coltivazione di cereali, lallevamento di bovini, suini, ovini e caprini e, in misura minore, sulla caccia, la raccolta e la pesca. Al Livelet è possibile immergersi in un viaggio nella preistoria sia attraverso la visita alle tre strutture abitative, che rappresentano rispettivamente il Neolitico, lEtà del Rame e lEtà del Bronzo, sia grazie alla simulazione di uno scavo archeologico che permette al visitatore di fare esperienza diretta con materiali, utensili e armi da caccia. Il sito è di sicuro interesse non solo dal punto di vista storico-archeologico, ma anche da quello naturalistico: i terreni pianeggianti ai margini del lago sono infatti caratterizzati da una vegetazione tipica delle zone umide perilacustri dove abbondano saliceti, fragmiceti e un folto canneto nella fascia vicina alla sponda. Questa iniziativa, avviata nel 2007 grazie allaccordo di programma tra Provincia di Treviso, Comune di Revine Lago e Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane, è nata dalla volontà di valorizzare e promuovere una zona, quella dei laghi, ancora poco conosciuta a livello turistico, ma vicina a molte rinomate località che fanno del Veneto una delle terre più affascinanti dal punto di vista paesaggistico, storico ed artistico. Nel marzo di questanno il Parco Archeologico Didattico del Livelet ha registrato unimportante novità: la gestione è stata infatti affidata al Comitato Provinciale Unpli Treviso, il quale si è fatto carico di portare avanti, in collaborazione con la Pro Loco di Revine, questo interessante progetto di valorizzazione territoriale che, come sostiene Giovanni Follador, Presidente Unpli Veneto e Unpli Treviso, attraverso limpegno dei volontari Pro Loco e di personale esperto nella didattica museale si propone di promuovere e far conoscere le tradizioni, la storia e la cultura di una parte del Veneto cominciando proprio dalle sue origini primitive. LArcheopark sarà inoltre inserito in un vasto itinerario turistico dei luoghi archeologici e medievali del Veneto, in un disegno di marketing territoriale che mira allintegrazione tra turismo, cultura, natura ed enogastronomia. Proposte di attività estive: Pur mantenendo il suo indirizzo scientifico e didattico il Parco Archeologico Didattico del Livelet, per lestate 2009, si apre alle visite dei gruppi organizzati dai comuni e dalle parrocchie, conosciuti come Centri Estivi e Grest. In unottica di ampliamento dellofferta e di elasticità organizzativa, considerando che ogni gruppo ha specifiche necessità logistiche, la struttura propone tre percorsi differenziati in modo da poter coinvolgere nelle sue attività il maggior numero di interessati. VISITA BREVE: una breve visita al villaggio palafitticolo durante la quale i ragazzi, seguiti da un archeologo, avranno modo di conoscere le principali abitudini quotidiane degli abitanti preistorici e familiarizzare con gli oggetti simbolo di Neolitico, Età del Rame e Età del Bronzo. VISITA APPROFONDITA (mezza giornata): un percorso di visita più approfondito, preceduto da una breve introduzione teorica ai concetti fondamentali per meglio comprendere la vita nella Preistoria. VISITA APPROFONDITA + LABORATORIO (giornata intera): un percorso di visita completo, con approfondimenti teorici e pratici, laboratori dedicati e appositamente pensati per i ragazzi: simulazione di uno scavo archeologico, sviluppo della manualità artistica attraverso lutilizzo di terre colorate naturali e costruzione di monili in creta, attività di perlustrazione lungo i territori prospicienti il lago. Altre attività: Molti gli eventi che saranno organizzati durante lestate, dove i turisti, oltre alla consueta visita guidata alla palafitte potranno scoprire modi di vita e abitudini degli uomini primitivi attraverso dimostrazioni e attività pratiche come la scheggiatura della selce, il tiro con larco preistorico e con la lancia, lavorazione dellargilla, lavorazione dei cereali, cottura del pane e pittura con terre colorate. Vi sarà inoltre la possibilità di usufruire dellarea picnic del parco, degustando prodotti tipici locali. (Ingresso 3,00 a persona) Per informazioni: Tel. 0438.21230 dal martedì al venerdì ore 9.30 - 12.30 E-mail: [email protected] Agri SICUREZZA SUL LAVORO 10 Rubrica di informazione e approfondimento LA SEGNALETICA DI SICUREZZA Il contributo di questo mese vuole porre laccento sullimportanza nelle aziende della segnaletica di sicurezza, quale misura posta in essere dallimprenditore per garantire condizioni di sicurezza sia per il personale impiegato che per le persone esterne. E fatto obbligo così come evidenziato nel D.Lgs 81/08, segnalare i pericoli presenti con apposita segnaletica di salute e sicurezza, qualora a seguito della valutazione del rischio risulta che questultimo non possa essere evitato o sufficientemente limitato con misure, metodi, organizzazioni di lavoro o sistemi di protezione collettiva. Le indicazioni che formano il messaggio di sicurezza sono realizzate rispettando particolari requisiti di materiale, forma geometrica, dimensione (esiste infatti una relazione tra la superficie del segnale e la distanza massima dalla quale il segnale stesso può essere chiaramente percepito così come disciplinato dalla norma UNI 7543, parte 1°), ma soprattutto di colore (D.Lgs 493/ 96), affinché si possa chiaramente ed inequivocabilmente distinguere il comportamento da tenere, evidenziando le possibili situazioni di pericolo. Ricordiamo inoltre che lefficacia della segnaletica di sicurezza dipende da unestesa e ripetuta informazione di tutte le persone per le quali essa può risultare utile. Di vitale importanza riveste a tal proposito la segnaletica antincendio. Di forma quadrata o rettangolare su sfondo rosso con pittogrammi in bianco, ha la primaria funzione di informare dellesistenza e dellubicazione dei presidi antincendio. E doveroso inoltre ricordare che la segnaletica antincendio comprende, oltre alle segnaletica appena descritta, segnali di avvertimento o pericolo (in cui si evidenziano le condizioni di pericolo capaci di determinare linsorgere di un incendio), i segnali di divieto (i quali evidenziamo determinate azioni vietate in presenza delle condizioni pericolose), segnali di salvataggio (aventi lo scopo dinformare circa lesistenza e lubicazione del dispositivo di soccorso e delle situazioni di sicurezza vie duscita), segnali di informazione ( i quali danno istruzione anche a mezzo testo su determinate situazioni, ad es. la dislocazione di un telefono o la portata di un solaio). A conclusione è bene sottolineare che la segnaletica di sicurezza non può in alcun modo sostituire le necessarie misure di protezione, sottolineando anche che una violazione in materia può, in determinate circostanze, far incorrere, oltre che in sanzioni di natura amministrativa prevista, anche in quelle a rilevanza penale (art. 437 e 451 C.P. che configurano reati di omissione di segnali o mezzi atti a prevenire disastri o infortuni sul lavoro). in forma ti al Agri 11 volante Tutto ciò che serve sapere per viaggiare sicuri e rispettare il codice della strada A cura di Andrea Dametto Incidente mortale a Brescia causato da un trattore ATTENZIONE ALLA CIRCOLAZIONE SU STRADA DELLE MACCHINA AGRICOLE Lo scorso mese di Maggio in provincia di Brescia si verificava un incidente stradale con coinvolta una trattrice agricola. Purtroppo lesito fu mortale a causa della morte di una baby sitter di 49 anni che attraversando la strada venne investita mortalmente da un trattore. Gli organi di informazione diedero ampio risalto alla notizia per il fatto che sembrava, almeno in apparenza, che la vittima avesse, o abbia, spinto lontano dal trattore la carrozzina con la bambina che custodiva, salvandole la vita. Prendendo spunto da questo fatto è compito anche di unorganizzazione di imprenditori agricoli, come la Cia, informare e formare i suoi associati su questi temi, concorrendo così a ridurre ed evitare che propri associati siano coinvolti in incidenti stradali. Ora, senza la pretesa di fornire indicazioni o certezze in merito alla colpevolezza del sinistro in oggetto in quanto compito dellAutorità Giudiziaria, lidea è quella dipotizzare le possibili cause del sinistro e verificare eventuali violazioni commesse al Codice della Strada. Innanzitutto va evidenziato che la trattrice circolava su strada portando 2 rotoballe di fieno, una caricata frontalmente ed una posteriormente; ciò rappresenta un primo fattore che va analizzato in quanto il codice della strada prevede, che durante la circolazione su strada, la trattrice agricola può avere agganciato al sollevatore, attrezzature portate o semiportate rispettando le misure massime consentite, il bloccaggio delle stesse e la segnalazione degli sbalzi con pannelli a strisce inclinate gialle retroriflettenti e rosse fluorescenti; ma non prevede assolutamente che le stesse attrezzature si trasformino impropriamente in rimorchi o simili! Esse sono infatti delle attrezzature che servono ad effettuare delle lavorazioni agricole, completano lallestimento delle trattrici senza trasformarla in un piano di carico. Ecco quindi linfrazione al Codice che mette fin dallinizio limprenditore e lazienda in torto rispetto al caso, infatti solo un rimorchio oppure la trattrice dotata con piano di carico può trasportare prodotti agricoli o altro. Qualsiasi cosa caricata su un rimorchio deve essere assicurata in modo che sia evitata la caduta, la dispersione, che il carico non diminuisca la visibilità al conducente, la libertà dei movimenti di guida o nasconda i dispositivi di segnalazione e di illuminazione, senza mai che lo stesso sporga nella parte anteriore del veicolo. Le foto aiutano a capire quanto sia difficile cambiare alcuni comportamenti errati che possono diventare fatali, con conseguenze pesanti per i trasgressori. Oltre alle norme del Codice della Strada anche quelle sulla sicurezza sui posti di lavoro entrano con ruolo preponderante nella vicenda: la fase di caricamento ed elevazione di qualsiasi cosa da parte di attrezzature; lindividuazione della zona di pericolo vicino alla macchina area quindi interdetta a qualsiasi soggetto per leventuale possibile caduta del carico magari per: manovra errata, carico non trattenuto, ribaltamento o per rischi meccanici per effetto delle continue sollecitazioni, la massa caricata, laltezza dal suolo, lestensione del braccio, ecc. Se quindi già in brevi trasferimenti allinterno dellazienda devo adottare la massima cautela operando in sicurezza figuriamoci se simile comportamento posso effettuarlo durante la circolazione su strada. Ipotizziamo che i problemi a cui andrà incontro lagricoltore siano diversi, in primo luogo il sequestro della macchina agricola a seguire: la nomina di un legale per la sua difesa quale persona indagata per omicidio colposo ed il pagamento delle sanzioni per le violazioni al Codice della Strada, la sospensione provvisoria della patente fino ad un massimo di 1 anno in attesa della sentenza del Giudice, che se conferma il reato, sospende la patente fino a 4 anni, la reclusione salvo aggravanti da 1 a 5 anni, il risarcimento civile del danno ed infine, le spese legali e quantaltro. Cè quindi, nella fattispecie, il reale pericolo che enormi energie e risorse, anche finanziarie, frutto di anni di lavoro, vengano disperse; e questo solo per la fretta o lincapacità di valutare il comportamento quantomeno azzardato, posto in essere. In conclusione possiamo affermare che, forse, lincidente si sarebbe verificato anche se la trattrice non trasportava le balle di fieno, forse! A parere di chi scrive però, si può ipotizzare che lesito poteva essere diverso e comunque levento sarebbe stato meno traumatico e sicuramente lagricoltore non avrebbe condizionato la sua vita e la sua coscienza in maniera così pesante. Il trattore coinvolto nellincidente fotografato dopo laccaduto nella via principale di Muscoline, paese del bresciano dove si è svolta lennesima tragedia. Agri CONTROLLI SULLE INVALIDITA CIVILI Il Ministero del Lavoro ha emanato le istruzioni inerenti i controlli finalizzati allindividuazione dei falsi invalidi. Almeno 200mila le posizioni che verranno passate al setaccio dallInps. Sono esclusi dai controlli i soggetti con invalidità causate da menomazioni o patologie stabilizzate o che possono solo progredire nella gravità, e che abbiano ottenuto lindennità di accompagnamento o di comunicazione. Questi soggetti sono esonerati da ogni visita finalizzata allaccertamento della permanenza della minorazione, che verrà effettuata dallInps dufficio previo esame della documentazione fornita dallUlss. Particolare attenzione verrà riservata ai soggetti con invalidità indennizzate e che sono titolari di patente di guida normale. 12 PAGAMENTO 14ma MENSILITA A LUGLIO Anche questanno, come previsto dalla Legge 127/2007 promossa dal Governo Prodi, viene pagata a luglio la somma aggiuntiva 14ma per i pensionati che hanno compiuto i 64 anni di età secondo limiti di reddito, anni di contribuzione e importi riportati in tabella. Chi compie i 64 anni di età nel 2009 deve presentare la richiesta direttamente agli Istituti interessati. Tutti i beneficiari di pensione Inpdap devono presentare il modello inviato direttamente dallistituto per ricevere la prestazione. 14ma MENSILITA DA CORRISPONDERE A LUGLIO 2009 LIMITI DI REDDITO DA NON SUPERARE PER IL 2009 336 euro 8.934,90 euro Da 15 anni a 25 anni lav. dipendenti Da 18 anni a 28 anni lav. autonomi 420 euro 8.934,90 euro Sopra 25 anni lav. dip. Sopra 28 anni lav. aut. 504 euro 8.934,90 euro ANNI DI CONTRIBUTI Fino a 15 anni lav. dip. 18 anni lav. autonomi SVIZZERA: SUVA E INAIL SIGLANO ACCORDO SULLAMIANTO La Suva è lazienda autonoma di diritto pubblico, è lassicurazione più grande in Svizzera nel campo dellassicurazione obbligatoria contro gli infortuni. Il 15 giugno 2009 Suva e Inail hanno sottoscritto un accordo con il quale intendono rafforzare limpegno comune per rintracciare i lavoratori italiani che in passato sono stati esposti allamianto in Svizzera e successivamente rientrati in Italia. Questi lavoratori potrebbero aver contratto malattie professionali dovute allutilizzo o alla trasformazione di materiali contenenti amianto e non ancora riscontrate. Per questo dovrebbero e s s e r e sottoposte a visita medica ed eventualmente potrebbero avere diritto a prestazioni economiche. La Suva non può intervenire direttamente in Italia, pertanto sarà lInail, suo omologo italiano, a registrare le segnalazioni, anche attraverso i medici, ed a trasmetterle direttamente. tutti i recapiti del Patronato FOLLINA MONTEBELLUNA via Paoletti (di fronte alla posta) giovedì dalle 9.00 alle 12.00 dalle 17.30 alle 18.30 Via D. Buzzati, 12 mercoledì dalle 14.30 alle 18.30 MOGLIANO VENETO Via Don Bosco, 11 (vicino Casetta Rossa) mercoledì dalle 8.30 alle 10.30 TREVISO Via Noalese, 75 c/o Uff. zona Cia lunedì, martedì , giovedì dalle 8.30 alle 12.30 SAN VENDEMIANO Via S. Pio X, 50 c/o Uff. zona Cia lunedì dalle 15.00 alle 18.00 mercoledì dalle 9.00 alle 11.00 Il Patronato Inac è inoltre presente presso tutti gli uffici della CIA (indirizzi e orari a pag. 16) Agri UN UTILE OPUSCOLO PER IL COLTIVATORE DIRETTO E I SUOI FAMILIARI In allegato a questo numero di Agricia, inviamo la guida che la Confederazione Italiana Agricoltori in collaborazione con il Patronato INAC ha realizzato per fornire a tutti i titolari di aziende diretto-coltivatrici le informazioni necessarie sugli adempimenti previsti dalla legge in caso di infortunio sul lavoro o malattia professionale da cui dovessero essere colpiti essi stessi o i propri collaboratori familiari. Una guida per informare i coltivatori diretti dei loro diritti e dei loro doveri. PIANO REGIONALE PER LELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE NEGLI EDIFICI PRIVATI Per eliminare le barriere architettoniche negli edifici privati, la Giunta veneta ha approvato il piano annuale dinterventi per il 2009 stanziando 2 milioni di euro da ripartire tra i comuni. Gli interventi ammessi riguardano le opere murarie finalizzate alleliminazione delle barriere architettoniche, i facilitatori della vita di relazione, ladattamento di mezzi di locomozione privati. Gli enti e i soggetti privati interessati al provvedimento possono presentare istanza al Sindaco del comune competente entro 60 giorni dalla data di pubblicazione sul Burv, utilizzando lapposito modulo. Entro 120 giorni dalla pubblicazione i Comuni comunicheranno alla Direzione Regionale per i servizi sociali il loro fabbisogno complessivo sulla base delle domande presentate e ritenute ammissibili. Sucessivamente la Giunta regionale provvederà a ripartire ai comune le risore disponibili. Per qualsiasi informazione o chiarimento gli uffici INAC sono a completa disposizione. Gli operatori del patronato INAC sono in grado di fornire consulenza e assistenza gratuite per tutti gli adempimenti burocratici relativi ad un infortunio o malattia professionale. Inoltre, grazie alla convenzione con il medico legale e lavvocato, è in grado di grantire la consulenza specialistica medico-legale spesso necessaria per ottenere una prestazione più equa. 13 Agri 14 11° FESTA DEA SOPRESSA un successo annunciato L11° edizione della Gara dea Sopressa si è svolta a Mogliano Veneto presso il Collegio Salesiano Astori. Ormai scontato il successo della manifestazione che, anno dopo anno, vede crescere il numero dei partecipanti e lentusiamo per la gara tra i norcini che producono le sopresse de casada iscritte alla gara. Vincitrice una donna Vanda Romano dellaz. agr. Boiago di S. Biagio di Callalta, secondo posto a pari merito per Milani Danilo di Mogliano Veneto e Gian Narciso Borga di Chiarano, terzi classificati laz. agr. Alfonso Durigon di Quinto di Treviso e Rina Ros di Ponte di Piave. Come sempre encomiabile il lavoro svolto dai volontari soci dellAssociazione Pensionati che si sono occupati dellorganizzazione della Festa e anche della preparazione del pranzo. I NORCINI IN GARA Balzan Silvano - Belluno Bardi Battista - Mogliano Veneto Bergamo Guglielmo - Monastier Borga Gian Narciso - Chiarano Breseghello Sergio - Gorgo al Monticano Durigon Alfonso - Quinto di Treviso Fiorotto Pierluigi - Monastier Florian Avelino - Zero Branco Milani Danilo - Mogliano Veneto Romano Vanda - S. Biagio di Callalta Ros Rina - Ponte di Piave Stefanato Egidio - Pravisdomini (PN) Toniolo Umberto - Monastier Nelle immagini in alto da sinistra: la vincitrice Vanda Boiago premiata da Pietro De Poli vicepresidente Cia Treviso; Milani Danilo 2° classificato a pari merito con Gian Narciso Borga. In basso il gruppo dei partecipanti; Rina Ros e Peter Durigon terzi classificati a pari merito. Grazie! a chi ha collaborato per la buona riuscita della Festa Banca Credito Cooperativo di Preganziol Salumeria Fiorotto - Monastier Macelleria Pavanetto Maurizio - Monastier Ferramenrta Daniel Claudio - Monastier Commendator Loschi Sandro - S. Biagio Di Callalta Cantine Produttori Riuniti del Veneto Floricoltura Carrer Francesco - Monastier Floricoltura Chiara Mario - Piavon di Oderzo Florian Giorgio Azienda agricola Andreola Orsola - Col San Martino Agriturismo Zilli Cleanto - Valdobbiadene Agrimarca - S. Pietro di Feletto Az. Agr. Marsuret - Valdobbiadene Az. agr. Ros Rina - Ponte di Piave Latterie Trevigiane - Vedelago Azienda agricola Da Frè Silvano - Sarmede Floricoltura Regina dei Fiori di Betto Nicoletta - Vittorio Veneto Floricoltura Morandin Tiziana - San Pietro di Feletto Agriturismo Valderoa - Crespano del Grappa Agrituriso Dal Moro - Castelfranco V.to Agriturismo Ai Bagolari - Castello di Godego Agrturismo Ai Porteghi - Casale sul Sile Agriturismo Ca sul Bosc - Giavera del Montello Agriturismo El Dosson - Treviso Agriturismo Il Mulino - Godega S. Urbano Agriturismo Al Casoname - Castello di Godego Agriturismo La Rosina - Ponzano Veneto Agriturismo Le Noci - Tarzo Agri 15 UNA GIORNATA TRA LE ROSE Il mese di maggio è propizio per il risveglio dei colori e degli odori della natura. E un crescendo che soddisfa la vista e lolfatto e ci sinebria nel tepore prima che giunga lafa estiva. A maggio, nelle prime giornate di caldo ci siamo avventurate sulle colline adiacenti a Maranello, in provincia di Modena. La provinciale verso Serramazzoni sinerpica in collina ed è un percorso panoramico che ricorda la conformazione delle colline dolci della toscana. Considerata la presenza numerosa di trattorie e ristori è evidente che il territorio è apprezzato dai turisti. La nostra meta non poteva avere una via più appropriata; via Giardino ospita un sito singolare dal nome tanto pomposo quanto stupefacente. Il Museo Giardino delle Rose Antiche è un crogiolo di attività inerenti la regina dei fiori. In genere la parola museo richiama qualcosa di statico e privo di vita. Arrivando alla tenuta del signor Roberto e di Paola, proprietari e custodi di questo sogno, si viene letteralmente catturati dai colori dei cespugli delle diverse varietà di rose che stupiscono oltremodo per la loro estensione. E così facendo quattro passi nel giardino multietnico si viene guidati da Roberto che facendoci da cicerone cintroduce a un mondo perlopiù sconosciuto che parlandoci delle sue creature trasmette la passione e lamore per questa famiglia di fiori. Ci racconta come si sia lasciato guidare nellosservare il comportamento della natura, nello studio e nella ricerca di testi che potessero aiutarlo a migliorare la conoscenza di piante e fiori. E di come poi questo interesse abbia spaziato nello sperimentare la coltivazione delle rose senza usare la chimica ma semplicemente sfruttando gli equilibri tra piante ed insetti, ricreando così un ecosistema che si autosostiene. Più intervieni con concimi, annaffiature, erbicidi e insetticidi e più devi intervenire per mantenere equilibrato il giardino. Il mio scopo è quello di lavorare di meno. Perciò studio e sperimento varie strategie che possano rendere questo giardino autosufficiente. Così ci raccontava Roberto; e ancora che per delimitare la gramigna nelle aiuole ha messo a dimore delle piante tapezzanti perenni come una singolare qualità di geranio o larbusto originario della Turchia che a toccarne le foglie lanceolate e pelose sembra di toccare le orecchie di un coniglio. Caratteristica di Per informazioni, idee, segnalazioni o la pubblicazione di articoli contattare: Rosa 347/4358861 Donata 334/3135236 Nelle foto: alcune partecipanti alla visita al Museo delle Rose di Maranello e un filare di roseti. queste ed altre piante perenni è che non richiedono una costante annaffiatura e nel contempo tengono il terreno coperto e protetto. La diversa varietà poi assicura la presenza dei predatori che si nutrono dei parassiti delle rose. Vuoi ottenere una produzione ricca di rose ogni anno? Ebbene evitare la potatura come la peste. Nella parte sud della tenuta nel declivio della collina si ammirano poi i filari di roseti ognuno col suo capostipite. E così troviamo in questa comunità le rose discendenti dalla Cina, dallAmerica, dal Giappone e così via. La visita prosegue accolte da una colazione a base di fragole e sciroppo di rose prima di inoltrarci nel percorso dei Sensi, uno spazio interno dedicato allarte con e per le rose. Mentre tocchi e assaggi, ascolti componimenti e leggi sonetti che hanno superato i secoli per giungere fino a noi parlandoci di rose e amore. E dopo questo tuffo in un mondo che sembra quasi una favola, non puoi tornare a casa senza una pianta di rose da mettere nel tuo giardino per farne sciroppo coi petali o la marmellata coi frutti. Marina Melchiori per Donne in Campo MARMELLATA DI ROSE INGREDIENTI: 1 kg di mele; 250 g di petali di rose; 750 g di zucchero; 1 limone; 100 ml di acqua; 1 stecca di vaniglia PREPARAZIONE Staccare e lavare i petali di rosa poi metterli ad asciugare su un canovaccio. Sbucciare le mele,tagliarle a pezzettini, metterle in una terrina ed irrorarle con il succo di limone. Versare in una casseruola le mele, i petali di rosa, lacqua,un po di scorza di limone grattugiata. Coprire e lasciare in infusione per 20 minuti. Trascorso il tempo mettere la casseruola sul fornello, aromatizzare con la vaniglia ed iniziare la cottura. Quando il composto è cotto, passarlo con il passaverdure, aggiungere lo zucchero e far cuocere ancora fino a raggiungere la consistenza desiderata. Versare bollente nei vasi, chiudere ermeticamente e capovolgerli per far uscire laria. Agri TREVISO sede provinciale via Noalese, 75 tel. 0422-260118 fax 0422-260419 da lunedì a giovedì 9.00-12.30 / 14.30-18.00 venerdì 9.00-12.30 / 14.30-16.00 UFFICIO CHIUSO dal 10 al 22 agosto TREVISO via Noalese, 75 tel 0422-210782 fax 0422-260121 lunedì 8.30-12.30 / pom. chiuso martedì 8.30-12.30 / 14.30-18.30 mercoledì chiuso giovedì 8.30-12.30 / 14.30-18.30 venerdì 8.30-12.30 / pom. chiuso UFFICIO CHIUSO dal 10 al 22 agosto MOGLIANO VENETO via Don Bosco, 11 tel. 041-5906554 fax 041-5936135 da lunedì a venerdì 9.00-12.30 / 15.00-19.30 sabato 9.00-12.30 UFFICIO CHIUSO dal 10 al 22 agosto ODERZO via per Piavon, 20 tel 0422-713165 fax 0422-810282 lunedì 8.30-12.30 / 14.30-18.30 martedì chiuso mercoledì 8.30-12.30 / 14.30-18.30 giovedì chiuso venerdì 8.30-12.30 / pom. chiuso UFFICIO CHIUSO dal 10 al 23 agosto Recapiti chiusi tutto il mese di agosto BIBANO DI GODEGA S. URBANO via G. Marconi 46 tel. 0438-783338 fax 0438-782846 lunedì chiuso martedì 8.30-12.15 / 15.30-18.30 mercoledì chiuso giovedì 8.30-12.15 / 16.30-18.30 venerdì 8.30-12.15 (solo Inac) / pom. chiuso UFFICIO CHIUSO dal 8 al 23 agosto 16 SAN VENDEMIANO Via S. Pio X, 50 tel. 0438/21036 fax 0438/425754 lunedì mattina chiuso / 14.45-18.15 martedì chiuso mercoledì 8.30-12.15 / 14.45-18.15 giovedì chiuso venerdì 8.30-12.15 / pom. chiuso UFFICIO CHIUSO dal 8 al 22 agosto Recapiti CODOGNE chiuso dal 1 al 31 agosto VITTORIO V.TO chiuso dal 1 al 30 agosto S.PIETRO DI FELETTO chiuso dal 1 al 31 agosto COL SAN MARTINO piazza Rovere, 5 tel. 0438-898047 fax 0438-898689 da lunedì a mercoledì 8.30-12.30 / 16.30-18.30 giovedì 8.30-12.30 / pom. chiuso venerdì chiuso UFFICIO CHIUSO dal 17 al 21 agosto Recapiti chiusi dal 10 al 29 agosto CASTELFRANCO VENETO via delle Querce, 7/7 tel 0423-494481 fax 0423-743175 lunedì chiuso martedì 8.30-12.30 / 14.30-18.30 mercoledì 8.30-12.30 / 14.30-18.30 giovedì chiuso venerdi 8.30-12.30 / pom. chiuso Nel mese di agosto orario di apertura dalle 8.30 alle 13.00 UFFICIO CHIUSO dal 10 al 21 agosto www.ciatreviso.it Approfondimenti, Notizie aggiornate, Documenti per le imprese agricole e i cittadini Dallhome page accedi a www.comproincampo.it FIERA DI SANTOSVALDO Domenica 2 agosto, Parco Papadopoli di Ceneda di Vittorio Veneto Si rinnova lappuntamento con lAntica Fiera di San Osvaldo, nata intorno al 1700, per finire intorno al 1950-60 con lavvento dei motori. Riscoperta da alcuni appassionati della storia cenedese, amanti dei prodotti locali, ormai alla sua terza edizione, stà riscuotendo notevole successo. Gli esposotori sono numerosi: oltre alle bancarelle con prodotti tipici locali cè la mostra mercato di animali (vitelli, vacche, pecore, cavalli, muli, asini, capre, animali da cortile, uccelli, mostra canina del bastardino); unampia esposizione di cose depoca e la mostra del baco da seta nella chiesa di San Paolo in Piano.