Il bilancio sociale delle Istituzioni di
Formazione Superiore
L’esperienza
dell’Università di Ferrara
anni 2006 - 2007 - 2008
Seminario "Occupabilità dei laureati e sviluppo
economico-culturale dei territori”, per il settore AFAM
16 maggio 2009 - COSENZA
Enrico Periti
Direttore Amministrativo
Università di Ferrara
Presidente CODAU
Prima parte
Responsabilità sociale e ‘Caso Unife’
Responsabilità sociale
Responsabilità sociale
Contesto
-
Linee Guida Ministro Gelmini: “F3 – Sviluppare negli atenei la cultura
della accountability verso l’esterno, incentrata sulla comunicazione
trasparente dei risultati ottenuti nelle attività di ricerca, di formazione e di
trasferimento tecnologico e dei finanziamenti esterni acquisiti; sulle
riflessioni sui costi, sulla sostenibilità di medio-lungo periodo delle iniziative,
sul valore patrimoniale degli stessi e sulle reali situazioni debitoriecreditorie”
-
Art. 3 quater D.L. 189/2008, convertito con L. 1/2009. “All'approvazione
del bilancio consuntivo, si deve approvare anche una relazione sui risultati
di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico, che dia atto dei
finanziamenti ottenuti da soggetti pubblici e privati.
La relazione va pubblicata sul sito dell'ateneo e trasmessa anche al MIUR”.
Introduzione: perché un bilancio sociale?
• Per rendere conto alla società del proprio operato:
un’università pubblica vive di risorse pubbliche che
creano valore per la società. In una società in cui la
comunicazione è fondamentale è altrettanto
fondamentale ‘raccontarsi’
• Per essere trasparenti e responsabili: ogni iniziativa che
porta l’organizzazione ad essere conosciuta nel dettaglio
richiama forme di responsabilità da parte dei vertici e di
tutto il personale che in essa agisce
• Per impegnarsi a migliorare nel futuro stringendo un
patto con i propri stakeholder: facciamo tanto, possiamo
fare di più e soprattutto possiamo farlo meglio
finalizzando le nostre competenze agli obiettivi del patto
Introduzione: cosa non è un bilancio sociale
Non è una certificazione di bilancio: gli enti
pubblici sono sottoposti al controllo della
Corte dei conti e hanno propri organi
interni ed esterni di controllo, di cui alcuni
membri possono essere nominati dal
MIUR e dal MEF.
Quindi la trasparenza amministrativa è
condizione non negoziabile.
Le applicazioni del bilancio sociale
•
•
•
•
•
•
•
•
rispettare vincoli normativi
comunicare verso l’esterno
creare identità e unicità dell’Istituzione
accrescere motivazione e partecipazione (interna ed
esterna)
migliorare la propria gestione attraverso una progressiva
crescita di consapevolezza
introdurre percorsi di cambiamento
possibilità di effettuare fund raising
alimentare la programmazione strategica
Gli strumenti di responsabilità sociale
• Bilancio sociale (società/istituzioni con ricaduta sociale)
• Bilancio ambientale (attività con impatto sull’ambiente)
• Bilancio di sostenibilità (enfasi su sviluppo sostenibile
vedi Telecom, Wind, Gruppo Hera)
• Bilancio di missione (organizzazioni non profit)
• Bilancio di genere (pari opportunità)
• Bilancio di mandato (carattere politico)
Origine ed evoluzione del bilancio sociale
Nasce all’inizio del secolo scorso dal mondo
“privato” che si pone il problema della ricaduta e
della responsabilità sociale del proprio
intraprendere.
Solo ultimamente si diffonde a livello di P.A.
soprattutto per una forte esigenza di
“rilegittimazione”.
Il bilancio sociale è stato prima caratterizzato da
un approccio comunicativo poi è divenuto
strumento di dialogo e riconoscimento verso gli
stakeholder
Gli standard di riferimento per la P.A.




Manuale Cantieri (2004)
Linee Guida del Ministero della
Funzione Pubblica (2005)
Standard GBS - Gruppo Bilancio
Sociale (2007)
Linee guida del Ministero degli Interni
(2007)
Unife
Il Caso Unife
Le ragioni
• Si è sviluppato un forte progetto di cambiamento che ha
coinvolto non solo la ‘macchina’ organizzativa (Ex’P –
Efficienti perché pubblici) ma anche la componente
docente (Programmazione Triennale)
• Gli obiettivi che Unife si è data devono essere
comunicati e devono essere posti a base dei futuri
rapporti con le imprese, con gli studenti, con le istituzioni
ecc.
• Unife vuole essere motore di sviluppo per il proprio
territorio e ha quindi necessità di ‘mostrare’ quello che fa
e quello che potenzialmente può fare interloquendo con i
soggetti istituzionali ed imprenditoriali di riferimento
Il modello /1
Sono stati individuati:
un gruppo di controllo, per la definizione degli
ambiti, degli indicatori, degli stakeholders:
gruppo di vertice politico
un gruppo operativo di ‘misuratori’, per la
raccolta dei dati: gruppo degli amministrativi e
dei tecnici
Il modello /1a
-
gruppo di controllo
- ProRettore
- Direttore Amministrativo
- Presidente del Nucleo di Valutazione
- Vice Presidente Consiglio della Ricerca
- Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia
- Professore ordinario della Facoltà di Farmacia
- Professore ordinario della Facoltà di Ingegneria
- Rappresentante degli studenti nel Consiglio di Amministrazione
- Consulente esterno, professore ordinario presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
-
gruppo operativo
- Responsabile della Ripartizione Audit interno
- Responsabile della Ripartizione Servizio Tecnico
- Responsabile Ripartizione Didattica
- Responsabile della Ripartizione Ricerca
- Responsabile della Ripartizione Risorse Umane
- Responsabile Ufficio Liaison Office
- Responsabile Ufficio Job Centre
- Responsabile Ripartizione Acquisti, Servizi Gestionali e Contratti
- Segretario Amministrativo di Coordinamento
- Manager d’Ateneo
- Redattore del Bilancio sociale, ricercatrice presso IEFE – Università Bocconi
Il modello /2
•
E’ stato fatto ricorso ad una consulenza esterna, esperta
di bilancio sociale, che ha offerto: formazione, sostegno
‘tecnico’ in merito alla definizione degli standard da
utilizzare, monitoraggio durante la realizzazione, sviluppo
di approfondimenti specifici, avvallo finale
•
Ci si è dotati di un redattore esterno, che proprio grazie
alla sua estraneità è riuscito a fare una sintesi chiara e
lucida della mole di dati raccolti
Il modello /3
• Sono stati determinati 9 “ambiti di rendicontazione
sociale” (capitale intellettuale, formazione, ricerca e
innovazione, territorio, contesto internazionale,
ambiente, patrimonio culturale, salute, capitale
umano,) trasversali rispetto alle strutture organizzative
classiche di ricerca e didattica (dipartimenti e facoltà)
• Sono stati individuate 5 famiglie di stakeholder di
riferimento:
 Studenti-Famiglie-Scuole
 Istituzioni-Enti locali
 Imprese
 Personale dell’Università
 Cittadino di Ferrara
Il modello /3a
La matrice sintetica Ambiti-Stakeholder-Indicatori
Capitale
intellettuale
Formazione
Ricerca e
Innovazione
Territorio
Intenaz.ne
Ambiente
Patrimonio
culturale
Salute
Capitale
umano
Studenti,
Famiglie,
4
27
2
4
9
3
13
3
6
8
5
2
17
7
6
5
4
8
15
5
6
12
3
2
2
0
3
10
0
0
0
0
3
4
1
22
0
6
1
4
4
3
9
4
0
Scuole
Enti locali,
Istituzioni
Imprese
Personale
Ateneo
Cittadino
Ferrara
all’interno di ciascuna cella è indicato il numero di indicatori quali-quantitativi di specifico interesse
Modello organizzativo del bilancio sociale
Il modello
in Unife/3
/4
Comunicazione agli Stakeholder sul Bilancio sociale
 E’ prevista una sezione finale che propone, per ciascuna
delle 5 famiglie di stakeholder di riferimento, attraverso
schede di sintesi, i punti di maggior interesse, con
opportuni rimandi per approfondimenti all’interno dei vari
capitoli
 E’ prevista inoltre un’ulteriore sezione, in forma di grafici
e tabelle che sintetizza, in termini economici, le attività
rendicontate nel documento di rendicontazione
Il modello /5
Validazione del modello di rendicontazione sociale
La prima edizione del modello è stata validata da un board
di advisor esterni che hanno contribuito alla definizione
con suggerimenti e valutazioni in corso d’opera
Prof. A. Cammelli, direttore di AlmaLaurea
Dott. G. Colpani, direttore generale di AREA
Science Park di Trieste
Dott.ssa O. Marcellini, direttore generale del MIUR
Dott. G. Fiegna, membro del CNVSU
Il modello /6
Commentatori al bilancio sociale
La bozza finale è sottoposta all’esame di autorevoli rappresentanti
degli stakeholder di riferimento, riconosciuti dalla società, i cui
suggerimenti sono pubblicati nel bilancio stesso
anno 2006 – Ministro dell’Università e della Ricerca, Presidente
Regione Emilia-Romagna, Presidente Farmindustria, Presidente
Cassa di Risparmio di Ferrara
anno 2007 – Presidente del Consiglio Universitario Nazionale,
Presidente Camera di Commercio di Ferrara
Tempi e metodi di realizzazione del processo di rendicontazione
 presentazione per l’approvazione del progetto al
Consiglio di amministrazione di gennaio
 febbraio-marzo impostazione lavoro con esame dei
feedback ricevuti dai commentatori delle edizioni
precedenti, dagli stakeholder nel corso di incontri e focus
group
 marzo-maggio raccolta indicatori e loro verifica,
realizzazione approfondimenti tematici
 giugno-agosto prime bozze da parte del redattore
 settembre revisioni, invio ai commentatori esterni,
modifiche e chiusura del lavoro
 novembre impaginazione e stampa finale
 dicembre presentazione ufficiale del bilancio sociale
La comunicazione
Il processo di comunicazione e diffusione del
bilancio sociale avviene nei seguenti modi:
 Presentazione ufficiale presso la sede di uno
stakeholder esterno (nel 2007 e 2008 la Camera di
Commercio di Ferrara)
 Distribuzione delle copie stampate (circa 1.500)
 Accessibilità al documento dal sito web di Ateneo
 Presentazione in forum e convegni dedicati al tema
I costi
I costi vivi per la realizzazione della
seconda edizione del Bilancio sociale
sono stati di 32 mila euro, così suddivisi:




Consulenza e redazione 14 mila
Progettazione grafica 4 mila
Stampa 8,7 mila
Contratto di ricerca 5 mila
I risultati
Seconda parte
Unife: seconda e terza edizione
del bilancio sociale
La storia continua
Siamo alla seconda edizione (anno 2007 edizione 2008) e abbiamo
iniziato a lavorare sulla terza (anno 2008 edizione 2009).
Nella seconda edizione
•
Lo schema organizzativo è rimasto simile a quello dell’anno
precedente, ed è’ stata analizzata l’evoluzione degli indicatori già
rendicontati nell’edizione precedente, in relazione agli ambiti.
•
In aggiunta è stato dato riscontro ai feedback ricevuti dai
commentatori al bilancio sociale e dai vari interlocutori istituzionali e
sono stati approfonditi alcuni nuovi temi.
•
Sono stati sviluppati alcuni nuovi ambiti:
La storia continua /1
- E’ stato sviluppato un approfondimento sul “capitale
intellettuale” dell’ateneo, portando in trasparenza il
patrimonio di risorse immateriali che sono la vera
ricchezza dell’ateneo
- Sono stati organizzati due focus group strutturati sul
tema “Ambiente” e sull’”Interazione con il sistema
imprenditoriale”
- Sono state condotte due indagini specifiche, la prima
sugli esiti occupazionali dei laureati specialisti a un anno
dal conseguimento del titolo, la seconda sull’impatto
della presenza degli oltre 17 mila studenti sull’economia
locale
- E’ stata realizzata una mappatura della rete dei fornitori
della sede
La storia continua /2
Nella nuova edizione
•
•
•
•
•
•
•
Verrà mantenuto lo schema principale della precedente (9 ambiti, 5 gruppi
di stakeholder)
Verrà dato riscontro ai feedback ricevuti dai commentatori al bilancio
sociale e dai vari interlocutori istituzionali
Verrà effettuato il richiamo dei focus group dell’anno precedente (ambiente
e imprese)
L’edizione sarà incentrata sulla figura dello STUDENTE che verrà
analizzata in tutti i suoi aspetti e negli effetti indotti.
Verranno organizzati vari focus group con i rappresentanti istituzionali delle
sedi formative distaccate dell’ateneo, in tutto 7 sedi – stakeholder
engadgement
Si cercherà di misurare le ricadute dovute alla presenza dell’ateneo sui
territori delle sedi distaccate
Verranno interpellati nuovi commentatori al bilancio sociale in coerenza con
l’impostazione e i temi scelti per la nuova edizione
Seconda edizione - L’evoluzione degli indicatori /1
Numero di indicatori quali-quantitativi per settore rendicontato (tot. n. 162 a
cui si aggiungono n. 21 della sezione Capitale Intellettuale):
-
storia:
capitale intellettuale:
formazione:
ricerca/innovazione:
territorio:
contesto internazionale:
ambiente:
patrimonio culturale:
salute:
capitale umano:
01 tab, 03 graf
16 tab, 05 graf
26 tab, 24 graf, 01 box
17 tab, 07 graf, 01 box
17 tab, 07 graf. 01 box
10 tab, 06 graf, 01 box
06 tab, 02 graf, 01 box
07 tab,
06 box
04 tab, 02 graf, 01 box
14 tab, 12 graf, 02 box
Nota: alcuni indicatori della sezione Capitale Intellettuale ricorrono anche in
altre sezione e sono evidenziati con segno particolare Intangibles
Seconda edizione - L’evoluzione degli indicatori /2
Alcuni indicatori particolari:
-
-
-
-
è stato proposto un dato relativo alla quantità di contenzioso in atto. Si nota
che il numero di ricorsi e cause è significativamente basso e si concentra in
particolare sull’area segretaria studenti e sull’area risorse umane (capitale
umano);
il dato relativo agli infortuni rimane stabile nel tempo a numeri veramente
bassi (capitale umano);
il bilancio dell’ateneo nel periodo 2005-07 vede il suo consolidato passare
da 150 a 170 ml di euro con un avanzo di parte corrente intorno ai 2 ml di
euro (slide bilancio);
il numero di studenti con cittadinanza non italiana negli ultimi tre anni
aumenta del 14% (internazionale);
gli immatricolati ferraresi diminuiscono nel corso del triennio dal 36% al
33%; Unife si caratterizza sempre più per essere un ateneo che attrae
(formazione)
Seconda edizione - L’evoluzione degli indicatori /3
-
il servizio tutorato specializzato per la disabilità ha aumentato gli interventi
di più del 100% nel periodo 2004-2007 (formazione);
lo stesso vale per il servizio SMS (formazione);
nel periodo 2004-2007 le spese per toner, cancelleria, carta sono diminuite
del 21,5% (ambiente);
nello stesso periodo le spese per carburante, telefono, luce, acqua,
riscaldamento sono diminuite del 1,2% (ambiente);
i consumi di carta sono rimasti stabili nel biennio 2006-2007 (ambiente).
Seconda edizione - Focus group Ambiente /1
• Il focus group ha visto la partecipazione dei rappresentanti del
Comune di Ferrara, della Provincia di Ferrara, dell’ARPA Emilia
Romagna (sezioni regionale e provinciale) e di ERVET, la società
della Regione Emilia Romagna che opera per la valorizzazione
economica del territorio.
• Il focus group è stato principalmente finalizzato a:
- far emergere e discutere le aspettative degli stakeholder
istituzionali ambientali nei confronti del ruolo dell’Università e delle
attività che essa svolge sul territorio;
- condividere il sistema di indicatori ambientali;
- favorire il consolidamento e lo sviluppo delle relazioni e delle
collaborazioni fra l’Ateneo e le istituzioni locali sulla tutela
dell’ambiente.
Seconda edizione - Focus group Ambiente /2
I principali punti emersi dall’incontro possono così riassumersi.
• La formazione delle professionalità con competenze ambientali investe tutti i livelli
dell’offerta formativa, da quella dei corsi di studio a quella post lauream.
• La ricerca sulle problematiche ambientali del territorio mette a disposizione le proprie
strutture e le proprie competenze.
• Il ruolo dell’Università come promotore della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile
del territorio riguarda anche la conoscenza e la diffusione di strumenti di rendicontazione
ambientale, sociale e di sostenibilità, con un approccio scientifico e lo sviluppo di momenti
di condivisione e confronto fra i soggetti del territorio.
• La rendicontazione degli impatti ambientali dell’Ateneo si deve allargare dalla produzione
dei rifiuti ai consumi di risorse e di energia anche in rapporto al territorio.
• L’Ateneo può diventare il luogo fisico sede di sperimentazione di iniziative
interistituzionali in campo ambientale. Sotto questo profilo, sono già attive proficue forme di
collaborazione, ad esempio con riferimento alla mobilità sostenibile; ulteriore ambiti da
sviluppare potrebbero riguardare lo sviluppo di forme di raccolta differenziata nelle diverse
sedi e l’adozione di politiche e di sistemi di green procurement nell’ambito delle forniture
dell’Ateneo.
• Un ambito di collaborazione già oggi ampiamente positivo riguarda i rapporti tra l’Ateneo e
le istituzioni relativi alla realizzazione di stage e di tirocini di studenti e dottorandi per lo
svolgimento di tesi di laurea e l’organizzazione e la partecipazione congiunta ad iniziative di
carattere pubblico in campo ambientale.
Seconda edizione - Focus group Interazione con sistema delle imprese
Il focus group ha visto la partecipazione del Presidente e del Segretario della Camera di
Commercio di Ferrara.
I principali punti emersi dall’incontro possono così riassumersi:
• L’Università svolge un ruolo essenziale nella formazione delle professionalità necessarie al
territorio ferrarese.
• Occorre favorire l’incrocio tra le esigenze del sistema imprenditoriale locale e gli ambiti di
conoscenza e competenza da rafforzare nel profilo dei laureati ferraresi. Altrettanto importante
è analizzare gli sbocchi occupazionali dei laureati distinti per facoltà ed ambiti disciplinari, al
fine di comprendere in che misura le diverse facoltà offrono opportunità lavorative sul territorio.
• L’indagine realizzata dall’Ateneo per valutare l’impatto della capacità di spesa degli
studenti sulla città e le loro preferenze di consumo costituisce un prezioso patrimonio
informativo per approfondire il rapporto tra le diverse tipologie di offerta, anche in termini
prospettici.
• Sotto il profilo occupazionale esistono già importanti canali di collaborazione fra l’Ateneo ed
il sistema imprenditoriale locale, quali il Progetto PIL. Un ulteriore ambito potenziale di
collaborazione potrebbe riguardare lo sviluppo di un percorso formativo congiunto tra Camera
di Commercio ed Università, destinato a coloro che svolgono o che intendono svolgere la
professione di imprenditore.
•Al fine di rafforzare il rapporto con il sistema imprenditoriale locale, è importante anche
conoscere quali sono gli aspetti che l’Ateneo percepisce come suscettibili di miglioramento nei
rapporti di collaborazione con la Camera di Commercio, con particolare riferimento al tema del
trasferimento tecnologico sulle imprese del territorio e alla preparazione dell’imprenditore
locale.
Seconda edizione - Indagine sui laureati specialisti /1
Nei primi mesi del 2008, è stata condotta un’indagine sulla condizione occupazionale
dei laureati dei corsi di laurea specialistica e a ciclo unico, che hanno conseguito il titolo nel
2006; si tratta dei primi laureati a seguito della riforma del sistema universitario del
2001/02.
I laureati intervistati sono stati 266, pari all’80,85% del totale dei laureati dei corsi di
laurea specialistica e a ciclo unico di Ferrara del 2006.
A fronte del 76,69% degli intervistati che risulta occupato, solo il 2,26% del campione sta
cercando lavoro; il restante 21,05% non sta cercando lavoro, poiché è impegnato in ulteriore
formazione (scuole di specializzazione, dottorati di ricerca, pratica forense).
Indagine occupazionale Laureati specialistici UNIFE 2006 – Sintesi dei principali risultati
Totale
Laureati
Laureati
intervistati
Lavora
Economia
Farmacia
Giurisprudenza
Ingegneria
Lettere
Medicina e chirurgia
Scienze MM.FF.NN
16
29
27
99
20
52
86
11
25
22
87
16
37
68
10
23
11
72
16
35
37
Totale
329
266
204
Facoltà
Non lavora
ma sta cercando
Non lavora e
non sta
cercando
1
4
1
1
7
15
1
1
31
6
56
Seconda edizione - Indagine sui laureati specialisti /2
Condizione lavorativa laureati specialistica 2006 ad un anno dalla laurea dettaglio per facoltà
80
70
60
50
40
30
20
10
0
72
37
35
23
ci
na
ed
i
M
Non lavora e non sta
cercando
.N
N
a
gi
M
M
.F
F
ru
r
Sc
ie
nz
e
e
ch
i
ge
gn
Le
t te
re
11
In
31
Non lavora ma sta
cercando
16
47
G
iu
ris
p
ru
de
nz
a
ac
ia
11
Fa
rm
Ec
on
om
ia
1
er
ia
11
10
15
Lavora
Seconda edizione - Indagine sui laureati specialisti /3
•
La scomposizione del campione per Facoltà evidenzia che la Facoltà di Lettere ha il 100% dei
laureati intervistati occupati (16), la Facoltà di Farmacia il 92% (23), quella di Economia il
90,9% (10). La Facoltà con la percentuale più bassa di intervistati occupati è quella di Scienze
matematiche, Fisiche e Naturali (54,4%, corrispondenti a 37 occupati)
•
Il 33,8% degli occupati lavora nella provincia di Ferrara; le altre province principali in cui
trovano lavoro i laureati sono Bologna (17,16%), Rovigo (10,3%), Padova (9,31%), Verona
(5,88%), Vicenza (3,9%), Modena (3,92%) e Ravenna (1,96%)
•
Il 59,8% degli occupati lavora nella propria provincia di origine, il 22,06% in un’altra
provincia nell’ambito della stessa regione, il 18,14% in un’altra regione
•
In termini di tempo intercorso tra il conseguimento della laurea specialistica e la prima
occupazione, il 73,04% ha dichiarato di aver impiegato da “0 a 6 mesi” per trovare un
lavoro, il 17,16% da “6 a 12 mesi”, il 9,31% da “12 a 24 mesi” (il restante 0,49% non ha
risposto)
•
Il 49,51% degli occupati ha un contratto a tempo determinato, il 39,71% a tempo
indeterminato, il 10,29% è un lavoratore autonomo (il restante 0,49% non ha risposto);
•
Infine, il 48,53% degli intervistati si è dichiarato “molto soddisfatto” della propria
occupazione lavorativa, il 43,63% “abbastanza soddisfatto”, il 7,35% “poco soddisfatto” (il
restante 0,49% non ha risposto).
Un commentatore: il Presidente del CUN, Prof. Andrea Lenzi
• …[dal racconto del BS] si capisce quanto un Ateneo fa e quanto un
Ateneo è, non più solo ricerca scientifica e alta formazione ma
anche servizi, relazioni, prospettive, processi interni ed esterni, ecc.,
appunto una multiversità non solo una università; la griglia di
Ferrara è moderna e avanzata, ma anche completa di indicatori di:
crescita e rinnovamento, efficienza e stabilità per meglio
rappresentare il capitale intellettuale.
• …qui c’è invece una squadra entro cui convivono molteplici
linguaggi professionali e relazionali e c’è quindi un approccio più
istituzionale, quasi più strutturale; le persone nelle università sono il
fulcro, fanno spesso la differenza, come peraltro ovunque, ma
specialmente nelle organizzazioni di produzione scientifica e di
formazione dei giovani e quindi di costruzione del futuro. E’ sempre
più vero che la concorrenza fra atenei si gioca nella capacità di dar
vita a squadre professionali che crescono, si sviluppano e si
consolidano nel far durare la istituzione nella sua vitalità e capacità.
Contatti
Per ogni informazione circa il Bilancio
Sociale dell’Università di Ferrara, è
possibile contattare la Ripartizione Audit
interno scrivendo a:
[email protected]
Il Bilancio Sociale dell’Università di Ferrara
2007 e il suo documento di sintesi sono
disponibili all’indirizzo internet:
www.unife.it/bilanciosociale
Documentazione sul tema della responsabilità sociale
 Atti del convegno AICUN - Forum 2007 sulla
comunicazione universitaria – Roma 17 aprile 2007
 Convegno EconomEtica c/o Università del
Piemonte orientale – L’impatto economico e
sociale dell’Università: verso il bilancio sociale –
Vercelli 16 gennaio 2009
 Convegno CODAU c/o Università di Pavia – Pavia
20 marzo 2009
Fine
Grazie per l’attenzione!
Scarica

Bilancio sociale dell`Università di Ferrara – anno 2007