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LE CAMPAGNE ELETTORALI
1. DEFINIZIONE CAMPAGNE ELETTORALI
La campagna elettorale è l'insieme delle attività di propaganda svolte a
favore dei candidati, per conquistare la fiducia degli elettori e
convincerli a dare il proprio voto. Con questo termine si indica anche
il periodo precedente le elezioni: la campagna elettorale inizia
ufficialmente trenta giorni prima e si conclude alla mezzanotte del
penultimo giorno prima di quello in cui si vota, affinché ci sia un
giorno di riflessione1. In altri termini la campagna elettorale presenta
un partito e un candidato, ne magnifica il programma e cerca di
indurre i cittadini a votarlo.
L’attività di propaganda è esercitata attraverso i comizi, la
partecipazione a trasmissioni televisive o su altri media come la radio
o l’utilizzo di internet, l'affissione di manifesti, la consegna di gadget,
volantini e quant'altro.
Entrata in vigore del silenzio elettorale con la pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale n° 87 del 11 aprile 1956 (norme per la disciplina della propaganda
elettorale)
1
2
“La campagna elettorale è un momento cruciale, in cui il candidato si
presenta pubblicamente, espone le sue idee e i suoi programmi, e
dichiara in che modo intende rappresentare, se eletto, la volontà
popolare”2.
2. EVOLUZIONE DELLE CAMPAGNE ELETTORALI
Le campagne elettorali esistono dall'antica Roma, periodo in cui i
magistrati, passeggiando per la città, incontrano personalmente gli
elettori, promettendo prossimi favori o ricordando quelli del passato.
Data l’ovvia mancanza di mezzi di comunicazione di massa, acquista
grande importanza la visibilità pubblica, ma conta anche il
passaparola.
Nella Roma Repubblicana possiamo vedere un miglioramento delle
tecniche pubblicitarie, si realizzano infatti i primi manifesti elettorali,
dipinti sui muri o affissi per la città.
Successivamente ai Romani a capire l’importanza delle campagne
elettorali sono i regimi totalitari.
2
Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il Mulino, Terza Edizione, p.134
3
“Il fascismo e il nazismo danno un'impronta unitaria e nazionale alla
propria organizzazione, che continua a lasciare ampio spazio alle
voci locali. Non solo le strategie vengono ormai decise a livello
nazionale, ma tutta la simbologia e la comunicazione assume una
fisionomia unitaria costruita a partire dalla figura del leader:
Mussolini e Hitler. Queste due dittature apportano uno sviluppo alla
storia della comunicazione politica. Pur in assenza di vere e proprie
competizioni elettorali, i due regimi sperimentano molte delle
metodologie di comunicazione che poi troveranno applicazione più
ampia negli anni successivi”3.
I regimi totalitari sono i primi a capire l'utilità della campagna
elettorale, con l’ausilio dei due nuovi mezzi di comunicazione: la
radio e il cinema.
Mussolini capisce subito le enormi possibilità che i due nuovi media
possono apportare alla comunicazione, e ne fa il pilastro della propria
strategia.
In Italia finita la dittatura si apre la campagna elettorale per le elezioni
del 1946.
3
Mancini, P. Manuale di comunicazione pubblica, editore Laterza, p. 147
4
Una giornata significativa di questo periodo è “il 31 maggio del ‘46,
giornata festiva, comizi a tutte le ore e in tutti i punti della città,
cortei, grida e sbandieramenti nelle vie del centro, strade ingombre di
carta stampa, multicolore
[…] Così si chiude l'ultima grande
giornata della propaganda a Roma ed il primo, più importante,
appuntamento elettorale della storia d'Italia: le elezioni del 2
giugno”4.
Le campagne elettorali, sono un fenomeno strettamente legato alla
comunicazione, per questo motivo si sono evolute parallelamente alla
diffusione dei mass media.
“Pippa Norris [2000], analizzando i processi di modernizzazione
delle campagne in molti paesi occidentali, ha proposto la seguente
periodizzazione storica dell'evoluzione delle contese elettorali”5,
dunque ha evidenziato 3 periodi fondamentali.
•
Le campagne elettorali premoderne: le possiamo vedere in Usa
nel periodo che va dal 1850 al 1950, mentre in Italia è la fase tra
il 1945 e il 1990. Tali
campagne sono dominate dalla
Rizzo, M. Virginia. Cronache delle elezioni politiche dal 1946 al 2006, editrice
CEL
5
Pippa Norris [2000] Citato in Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il
Mulino, Terza Edizione, p.132
4
5
comunicazione interpersonale attivata dai partiti e dai media.
L’appartenenza politica è scelta per via identitaria e trasmessa
di padre in figlio, come una vera e propria eredità sociale e
ideologica. Perciò le campagne elettorali sono condotte in modo
da mobilitare i propri sostenitori rispolverando legami, relazioni
e appartenenze preesistenti. In questo periodo è richiesto alle
grandi
schiere
di
militanti
un
coinvolgimento
diretto:
volantinaggio, articoli sui giornali di partito, propaganda porta a
porta. I contenuti di questa politica sono prevalentemente
ideologici e affronta temi che toccano il cuore alla gente. Il
periodo per effettuare queste campagne elettorali
è ridotto,
infatti si hanno 45 giorni prima del voto. Il coordinamento
centrale viene gestito dal leader di partito in collaborazione con
i leader locali. Per quanto riguarda i media, non sono ancora
molto sviluppati, e la campagna si realizza attraverso la stampa
(spesso di parte), volantini, manifesti di partito, e la radio. I
costi
sono
postmoderne.
ridotti
rispetto
alle
campagne
moderne
e
6
•
Le campagne moderne: in Usa si realizzano nel periodo che va
dal 1960 al 1990, mentre in Italia va dal 1990 al 2001 circa. Ci
sono
dei
cambiamenti
rispetto
alla
fase
precedente,
caratterizzati dalla diffusione della comunicazione di massa, in
cui la televisione rappresenta il perno centrale. Infatti ha ruolo
fondamentale: trasmette spot, i politici possono parlare ai
telegiornali e alle trasmissioni, consente alla politica di
raggiungere gran parte della popolazione con un unico e
semplice messaggio. La televisione si
configura come un
media neutrale ed imparziale, rispetto alla stampa, spesso
manipolata della fase premoderna. I partiti si trasformano in
organizzazioni ad “alto tasso di capitale”, poiché la disponibilità
di risorse finanziarie è
la chiave per acquisire spazi
pubblicitari, produrre spot e realizzare sondaggi, si hanno costi
moderati ma in costante aumento. L'organizzazione della
campagna viene coordinata a livello nazionale, con una
maggiore professionalizzazione. La tempistica si allunga, si
passa dai 45 giorni ai sei-dodici mesi. Per quanto riguarda il
7
coordinamento centrale, si ha un “quartier generale” e alcuni
consulenti strategici.
•
Le campagne postmoderne: in Usa si realizzano nel periodo che
va dal 1990 ad oggi, in Italia riguarda gli ultimi anni. Anche
qui possiamo vedere dei cambiamenti, tra cui un’evoluzione
della televisione classica, alle televisioni digitali, satellitari, sul
web e via cavo. La radio, invece, viene riscoperta come mezzo
per raggiungere il pubblico meno giovane. In Usa fanno
ingresso nel marketing elettorale le nuove tecnologie e i nuovi
media, perché permettono di contattare ogni singolo elettore.
Mentre in Italia questa evoluzione si vedrà solamente negli anni
a venire. L'elettorato viene segmentato e studiato, nel caso
dell'elettore “indeciso” viene “colpito” da messaggi, calibrati
sulle caratteristiche socio-demografiche e di orientamento
politico, ricavato dalle ricerche di mercato. Si attua una
comunicazione
dominata
dal
marketing
relazionale
ed
esperienziale. L'organizzazione della campagna è gestita a
livello nazionale con una distribuzione centralizzata. L’era
8
postmoderna ha reso la competizione elettorale un sistema
ancora più complesso, nel quale i partiti si lanciano in
meccanismi comunicativi non solo pre-elettorali ma anche nel
corso delle attività di governo, dando vita ad una vera e propria
campagna elettorale permanente. Il coordinamento centrale è
caratterizzato da campagne elettorali con divisioni specializzate
e consulenti con competenze tecniche. Nelle campagne
postmoderne i costi sono sempre più alti, a causa dell'esplosione
delle consulenze, della moltiplicazione
dei mezzi su cui è
necessario essere presenti. L'elettore è molto riflessivo, i legami
di lungo periodo permangono ma devono essere continuamene
rinforzati6.
3. MARKETING POLITICO-ELETTORALE
“Quando si parla di tecniche moderne della comunicazione politica,
o del marketing politico, si parla di un insieme di mezzi relativamente
Classificazione fatta da Pippa Norris in: A Virtuous Circle: Political
comunications in postindustrial societes, Editore Cambridge University Press.
6
9
nuovi di derivazione commerciale”7, come la televisione e gli spot
elettorali, i sondaggi e la pubblicità.
Il marketing politico è la ricerca di voti con l'ausilio della tecnologia e
delle tecniche aziendali. In una realtà come la politica sembra
inadeguato utilizzare la parola marketing, perché presuppone concetti
come mercato, prodotto e vendita. Fondamentalmente la politica e il
marketing sono collegati tra loro, è sufficiente pensare ai partiti
politici come aziende e ai politici come prodotti. L'azienda presenta
un prodotto, ne magnifica le qualità e cerca di indurre i clienti ad
acquistarlo, e lo stesso vale per la campagna elettorale, presenta un
partito o un candidato ne magnifica il programma e le doti e cerca di
indurre i cittadini a votarlo.
Il marketing politico è quella branca del marketing che si occupa di
studiare il campo del mercato politico. Le organizzazioni politiche
hanno l’obbiettivo di acquisire il consenso dei propri elettori, proprio
come avviene per le aziende con i propri clienti.
Una buona azione di marketing politico è quindi essenziale per il
raggiungimento dei propri obiettivi durante la campagna elettorale. La
strategia politica deve necessariamente partire da un progetto di
7
Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il Mulino, Terza Edizione, p.138
10
comunicazione politica, nel quale rientrano gli obiettivi da
raggiungere, le tecniche e gli strumenti.
3.1 LE STRATEGIE E I CONSULENTI POLITICI
“Una campagna che non segue le logiche del marketing non è una
campagna
professionalizzata”
osserva
opportunamente
Jesper
Strömbäck8.
La strategia di marketing politico-elettorale secondo Mazzoleni si
divide in quattro fasi9:
• la prima consiste nella definizione di una strategia che può
essere di conquista o di mantenimento. Il candidato e il suo staff
di consulenti mettono a punto gli obiettivi specifici di tutta
l'operazione. Un candidato poco conosciuto deve puntare
soprattutto su come ottenere notorietà e visibilità, mentre un
candidato già conosciuto, ha come obiettivo primario quello di
ricordare agli elettori le sue doti politiche;
Jesper Strömbäck [2007,55] Citato in Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica,
Il Mulino, Terza Edizione, p.140
9
Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il Mulino, Terza Edizione, p.140-145
8
11
• la seconda fase è caratterizzata dall’analisi dell'arena, in cui il
candidato gioca la partita elettorale. Deve conoscere l'elettorato
del proprio collegio, monitorare le mosse dei concorrenti e
infine fare una ricognizione delle risorse mediatiche disponibili
sul territorio;
• la terza fase viene definita tattica, racchiude tutte le attività e
modalità di comunicazione del prodotto. Si deve decidere la
costruzione dell’ messaggio, ovvero la scelta della narrazione,
l'insieme delle argomentazioni da usare nella comunicazione
agli elettori nell'arena mediale, ma soprattutto si definiscono i
canali per la comunicazione della campagna, infine si definisce
l'immagine del candidato;
•
l'ultima fase è operativa, in quanto si ha la discesa in campo del
candidato, ed è necessaria una conduzione centralizzata delle
varie attività sul campo e secondo Cacciotto 10 “nessuna
campagna elettorale può essere vinta senza organizzazione, per
vincere non bastano i volontari, servono persone che li
sappiano organizzare”.
10
Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il Mulino, Terza Edizione, p.145
12
Un ruolo determinate è ricoperto dai consulenti, esperti di campagne
elettorali, ingaggiati per offrire servizi ai candidati, come quello di
effettuare sondaggi, creare e produrre materiale per i media ecc... Si
possono distinguere due tipi di consulenti politici, consulente
generalista che è presente in tutte le fasi della campagna, e uno
specialista che si concentra su alcuni aspetti della campagna.
Le figure principali di consulente sono:
• Campaign manager, coordina le azioni della campagna e
definisce le linee strategiche e tattiche;
• Pollster, è l'esperto dei sondaggi;
• Media Adviser, è il responsabile dei mezzi di comunicazione di
massa, ha il compito di dirigere e coordinare il momento della
produzione e della diffusione delle notizie;
• Direct Mail Consultant, esperto di marketing diretto.
3.2GLI
STRUMENTI
ELETTORALE
DEL
MARKETING
POLITICO-
13
“Philippe Maarek, nel suo manuale di marketing politico, divide gli
strumenti del marketing in tre categorie: le tecniche tradizionali, le
tecniche audiovisive, le tecniche di marketing diretto”11.
Le tecniche tradizionali, si riferiscono alle campagne elettorali degli
anni pre-marketing. Tali tecniche sono a loro volta classificabili in due
gruppi: “interattive” e “unidirezionali”. Le prime implicano contatti
diretti tra il candidato e i suoi potenziali sostenitori, come il porta a
porta, visite ai mercati, i banchetti e comitati di sostegno, gli incontri
con gruppi e movimenti, i comizi di piazza, le strette di mano. Tali
tecniche permettono di costruire un’immagine del candidato prossimo
vicino alle persone comuni e ai loro problemi. Le tecniche
“unidirezionali” sono per lo più di natura scritta: la stampa dedicata ai
militanti, la stampa per la propaganda esterna, dai giornali di partito ai
volantini, il manifesto, i gadgets, autoadesivi, bandiere, berretti, tshirt, portachiavi, ecc...
Le tecniche audiovisive sono legate alla televisione, con due usi:
diretti e indiretti. Tra gli usi diretti troviamo spot a pagamento o
gratuiti, mentre
quelli indiretti, si manifestano attraverso lo
Citato da De Rosa, R. F. nel sito internet:
11
http://www.federica.unina.it/sociologia/introduzione-alla-comunicazione-politica/la-campagnaelettorale-attori-e-strategie/
14
sfruttamento da parte del candidato delle occasioni offerte dai mezzi
informativi, come
il dibattito e la partecipazione a programmi
culturali o di intrattenimento.
“La televisione è un mezzo di diffusione che gerarchizza gli
aspetti visivi e personali di chi la utilizza per i suoi messaggi.
Questa circostanza determina che i fattori di presentazione hanno
un'importanza molto grande nella percezione degli spettatori. […] Gli
spot televisivi si pongono in un contesto determinato, che è
interpretato dallo spettatore in qualche accezione”12.
Proprio per il motivo sopra descritto i candidati durante le riprese in
studio si appoggiano ad oggetti come la scrivania, la bandiera ecc. per
trasmettere un significato ben preciso, ad es. il video della discesa in
campo di Berlusconi nel 1994.
“Di spot ne esistono vari tipi. Secondo la classificazione di Patrick
Devlin13, ci sono spot mezzobusto, spot negativi, spot cinema-verità,
spot documentario, spot intervista alla gente e gli spot testimonial”14.
Luis Costa Bonino, libera traduzione a cura di Galizia, A. Manuale di
Marketing Politico
13
Citato in Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il Mulino, Terza Edizione,
p.151
14
Descrizione spot in ordine di lettura sopra riportati: si vede solo il candidato che
parla; spot contro i candidati concorrenti; raffigurano momenti della vita reale del
candidato; illustrano che cosa il candidato ha fatto nella vita politica o
professionale; dichiarazioni a sostegno di persone comuni; personaggi celebri
12
15
Le tecniche di marketing diretto includono i nuovi media, come
internet, i social network. Queste nuove tecnologie non sostituiscono i
media tradizionali, ma si integrano fra loro. Permettono una precisa
personalizzazione del target, con l'utilizzo di facebook e twitter le
campagne si trasformano in un dialogo interattivo tra candidati ed
elettori.
Le nuove tecnologie permettono di diffondere molte più informazioni
e con linguaggi multimediali, anche la velocità di diffusione e di
aggiornamento delle informazione è un elemento cruciale per la
comunicazione politica, soprattutto in campagna elettorale.
Queste nuove modalità di comunicazione offrono enormi possibilità
di raggiungere un’ampia parte dell’elettorato, anche se queste
tecnologie non sono ancora del tutto utilizzate e sfruttate.
Uno strumento precedentemente nominato è l'utilizzo dei sondaggi
cioè cercare di scoprire quale candidato, partito o coalizione si trova in
vantaggio nella competizione elettorale. Una prima funzione dei
sondaggi è l’indagine sull’intenzione del voto, consente di formulare
una prima analisi strategica dell’elettorato. Una seconda funzione dei
sondaggi è quella di aiutare a comprendere quali siano i messaggi più
decantano le qualità del candidato.
16
efficaci, si può domandare all’elettorato quali siano le sue priorità,
oppure si può chiedere agli intervistati di indicare loro stessi gli
argomenti che i politici dovrebbero trattare.
Un'altra strategia di marketing è associata all'immagine. Esiste però
una duplice fenomenologia15: l'immagine proiettata e l'immagine
percepita. La prima è una cornice costruita e confezionata del
candidato, pronta per essere divulgata dai media, per arrivare più o
meno intatta ai vari target. L'immagine percepita è invece un costrutto
mentale soggettivo, è una rappresentazione mentale, la fotografia del
candidato o del leader politico che uno ha nella propria testa.
Secondo Barisione c'è un collegamento tra l'immagine proiettata e
quella percepita, “l'immagine che uno ha di un leader o di un
candidato, viene creata dagli stimoli dell'immagine proiettata”16.
Ai giorni nostri l'immagine è divenuta una risorsa strategica
importantissima, essenziale nel marketing politico- elettorale, perché
grazie all'uso delle tecniche di image management l'attore politico
presenta se stesso e la sua offerta, distinguendosi dagli altri
concorrenti.
Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il Mulino, Terza Edizione, p.148
Barisione, M. [2006] citato in Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il
Mulino, Terza Edizione, p.149
15
16
17
L’immagine di un personaggio politico si crea dall’unione tra
l’immagine pubblica e quella personale del personaggio stesso, dal
modo e dai mezzi con cui le comunica e da come vengono percepite
dagli elettori. È fondamentale, perciò, trovare delle strategie per
migliore o rinforzare la propria immagine.
4. LE CAMPAGNE ELETTORALI PIU' RILEVANTI DAL
1994 AL 2013
In Italia verso la fine degli anni 70 fanno il loro ingresso alcune forme
di marketing politico. Anche se un vero e proprio marketing si avrà
solo con le elezioni del 1994.
Il parlamento approva il 25 marzo 1993 la legge 81 sulla elezione
diretta del sindaco, del presidente della provincia, del consiglio
comunale e del consiglio provinciale17. Con Ciampi, presidente del
Consiglio viene approvata la legge 515/1993 sulla disciplina delle
campagne elettorali per le elezioni alla Camera dei deputati e al
17
Gazzetta Ufficiale n° 72 del 27 marzo 1993
18
18
Senato della Repubblica . Tale legge
amplia la portata delle
competizioni elettorali, mantenendo le restrizioni della legge 81/1993.
4.1 1994: L'innovativa strategia televisiva di Berlusconi.
Silvio Berlusconi entra nella competizione politica sul finire del 1993,
sfruttando il suo decollo televisivo iniziato nella metà degli anni
Ottanta19. In questi anni, con i cambiamenti sociali, entrano in crisi i
tradizionali canali di comunicazione basati sulla militanza e il voto di
appartenenza, per questo motivo che la politica ha sempre più bisogno
della televisione.
Il leader di centrodestra ha immediatamente compreso che serve un
nuovo modo di comunicare, che si realizza mediante la fusione tra la
comunicazione politica e i principi di marketing aziendale.
Berlusconi e il suo entuorage di amici e colleghi iniziano a lavorare
sul progetto di un partito-azienda.
Gazzetta Ufficiale n° 292 del 14 dicembre 1993
Berlusconi nel 1980 fonda la sua prima rete televisiva nazionale, ovvero
CANALE 5. negli anni successivi, acquisisce e sviluppa le reti nazionali ITALIA
1 e RETEQUATTRO. Operazioni di supporto allo sviluppo televisivo furono
l'acquisizione del settimanale SORRISI E CANZONI TV e in seguito l'acquisto
della MONDADORI.
18
19
19
Nel gennaio del 1994 decide di lasciare l'attività imprenditoriale per
impegnarsi in politica e fondare un nuovo partito: Forza Italia.
Berlusconi entra dunque in politica forte della sua grande esperienza
nel campo della comunicazione, adottando per la campagna elettorale
gli stessi approcci, metodi e strumenti che il marketing propone per la
conquista e il mantenimento dei consumatori.
Le novità introdotte sono: l'utilizzo di un linguaggio specifico del
mezzo televisivo, chiaro, diretto, semplice, una semplificazione degli
slogan e delle promesse come ad esempio “Meno Tasse Per Tutti”, in
modo che siano comprensibili ai cittadini di ogni livello culturale.
Berlusconi è un imprenditore e affronta la “discesa in campo” come
un'operazione commerciale, applicando al mondo politico le regole
del mondo aziendale, confeziona un “prodotto politico” seguendo le
regole della vendita e del marketing. La “discesa in campo” del leader
di Forza Italia avviene a due mesi dalla data delle elezioni, inviando
alle emittenti televisive una cassetta di circa nove minuti registrata
nello studio di Arcore.
20
L'inquadratura lo ritrae seduto alla scrivania con alle spalle una
libreria su cui è posta la foto della famiglia, indossa un doppiotto
grigio un po' rigido, a sottolineare la rilevanza del discorso di cui si
assume con consapevolezza tutte le responsabilità20.
Con queste parole Berlusconi si presenta come un non politico che,
avendo a cuore i destini dei suoi figli, dell’impresa e del paese, è
costretto a scendere in campo ed occuparsi della “cosa pubblica” per
offrire al paese un’alternativa credibile al governo della sinistra .
Il leader realizza un'operazione di grande intuito politico, il partito
diviene la cerniera di uno schieramento che si articola in entità tra loro
eterogenee e contrapposte, quindi si va a creare una coalizione tra
Forza Italia, Lega Nord e Alleanza Nazionale21.
Siamo negli anni in cui si ha “la Destra e la Sinistra, un clima
infuocato, la crisi economica, la gente esasperata e gli scandali, e
sopra a tutto la televisione, ed è li che si gioca il vero scontro
elettorale”22.
20
Video-discorso della “discesa in campo” il 26 gennaio 1994, Fonte:
http://www.youtube.com/watch?v=3OlQ762Qh-A
I leader di Lega Nord e Alleanza Nazionale sono rispettivamente, Ugo Bossi e
Gianfranco Fini.
22
Rizzo, M. Virginia. Cronache delle elezioni politiche dal 1946 al 2006, editrice
CEL
21
21
In pratica con Berlusconi in Italia cambia la comunicazione politica,
mentre il suo movimento viene definito “partito televisivo”, perché
utilizza la televisione per farsi conoscere e poi votare dai cittadini nel
ristretto tempo a disposizione tra la nascita e il giorno delle elezioni.
La vittoria di Berlusconi appare come un miracolo se si considera il
breve periodo di campagna elettorale. In autunno, al momento di
mettere mano alla finanziaria, la situazione precipita, Bossi decide di
ribaltare il tavolo della coalizione e di passare all'opposizione,
costringendo Berlusconi a dare le dimissioni.23
Il governo Dini emana un decreto in cui definisce i confini di
propaganda, deve essere offerta gratuitamente a condizioni di parità
di trattamento24.
In particolare, gli spot possono essere mandati in onda solo fino a un
mese prima della data delle elezioni, si ha un ridimensionano del ruolo
della televisione con un ritorno a una campagna premoderna, aumenta
Il governo cade il 22 dicembre, in gennaio Lamberto Dini da ministro del tesoro
del governo Berlusconi diventa primo ministro di un governo tecnico.
24
Il consiglio dei Ministri ha varato il disegno di legge sulla par condicio che
prevede il divieto della pubblicità politica in televisione e sanzioni severe per
quelle emittenti televisive che non si atterrano al divieto. Sulla par condicio in tv,
infatti, in Italia non c'è ancora una legge. Il primo a varare un decreto è il governo
Dini, nel 1995. Decreto reiterato per ben sette volte ma che non riuscì mai ad
approdare in Parlamento per diventare legge. La Repubblica.it (Forum & Rete)
del 4 agosto 1999. Fonte:http://www.repubblica.it/online/forum_rete/spot/eletto/eletto.html
23
22
l’importanza della comunicazione interpersonale, delle pubblicazioni
a stampa, della propaganda porta a porta, e dei manifesti.
4.2 1996: Il rinnovamento dell'offerta politica dell'Ulivo.
Dato che per sua natura di Governo tecnico l’esperienza di Dini ha
una fine determinata, le successive elezioni politiche vengono fissate
per l’aprile 1996.
Occhetto dopo due sconfitte lascia il posto a Romano Prodi, come
premier del Partito democratico della sinistra (PDS), dunque la
coalizione delle sinistre offre un rinnovamento dell'offerta politica.
Prodi è il candidato di una coalizione che alla sua nomina gode di
scarsa notorietà a livello dell’elettorato nel suo complesso. Per questa
ragione intraprende un viaggio in pullman 25, attraversando l’Italia, al
fine di raggiungere, prima della campagna vera e propria, alcuni
obiettivi. Tra i quali essere conosciuto, creare e definire un'immagine,
ampliare l’ambito ristretto e specifico di competenza che gli veniva
Corriere della Sera del 25 aprile 1995
Fonte:http://archiviostorico.corriere.it/1995/febbraio/25/seconda_mano_pullman_Prodi_co_0_95
25
022512253.shtml
23
riconosciuta in materia economica 26. Per raggiungere notorietà i media
sono stati decisivi, proprio perché l’attività politica riceve attenzione
dai media, così riuscendo a far ottenere al candidato visibilità da parte
dell’elettorato.
Per Berlusconi la fase di pre-campagna è di mantenimento e
rafforzamento dell’immagine, facendo attenzione a
non farsi
trascinare nei dibattiti politici.
Il decreto attuativo del decreto Dini prevede il nuovo regolamento
applicativo della legge sulla par condicio. Le nuove regole si
distinguono tra ciò che si può fare prima e dopo il 18 marzo, termine
per la presentazione delle liste. Fino a quella data sono consentiti spot
non superiori ai 45 secondi e solamente in determinate fasce orarie. La
pubblicazione dei dati dei sondaggi rimane vietata negli ultimi 15
giorni di campagna27.
Romano Prodi, docente universitario di economia e politica industriale
all'università di Bologna. Già Ministro dell'industria nel 1978, e dal 1982.1989;
1999-2004 Presidente Istituzione Ricostruzione Industriale.
27
Il Garante spiega che il provvedimento distingue la campagna elettorale in due
periodi: uno "preliminare" fino al 18 marzo (giorno in cui saranno presentate le
liste dei candidati) e l' altro, "finale", per gli ultimi trenta giorni. La necessità di
dividere in due il periodo di applicazione della par condicio dipende
dall'impossibilità materiale di conoscere fin da ora i candidati e le forze politiche
che comporranno le diverse alleanze. A livello nazionale verranno presi in
considerazione solo gli schieramenti presenti con simboli identici in almeno 14
circoscrizioni.
26
24
Per quanto riguarda la campagna vera e propria, Berlusconi adotta una
strategia comunicativa opposta a quella vincente del 1994, niente più
spot e abbandona la gestione televisiva della propria immagine, però
questo mutamento rende il leader omologato ai suoi avversari.
La strategia ripresa dalla campagna del 1994 è la timing28 nella quale
il partito privilegia, ogni 3 o 4 giorni, un segmento di popolazione
diverso a cui indirizzare promesse riferite ai suoi interessi specifici, ad
esempio per i disoccupati, lavoratori autonomi, pensionati, cattolici
ecc...
La coalizione delle sinistre riesce a cogliere il bisogno di
cambiamento caratterizzato da credibilità, personalizzazione e
rassicurazione. Nasce L'Ulivo, si presenta come un soggetto politico
inedito, i cui obiettivi principali sono due, ovvero costruire una
propria identità originale diversa dalla coalizione sconfitta nel 1994,
personificare la proposta della coalizione in alcuni leader con un alto
tasso di credibilità e rassicurazione. L’Ulivo presta molta più
attenzione, rispetto alle elezioni precedenti, alle potenzialità della
Termine inglese traducibile in tempismo, utilizzato per indicare il momento
giusto.
28
25
televisione, adottando un atteggiamento teso a trasformare ogni evento
in notizia.
Nel 1996 le strategie adottate nella campagna elettorale, le prestazioni
dei Leader, la scelta dei candidati hanno portato l'Ulivo a vincere le
elezioni.
4.3 2000: Elezioni regionali, nazionalizzazione di una
campagna locale.
La campagna per le elezioni regionali del 2000 viene preceduta da un
importante cambiamento normativo, la legge 28/200029 che promuove
e disciplina l’accesso ai mezzi di informazione per la comunicazione
politica, al fine di garantire la parità di trattamento e l'imparzialità
rispetto a tutti i soggetti politici.30
In questa campagna per le regionali i leader delle coalizioni sono
D’Alema per il centrosinistra e sempre Berlusconi per il centrodestra,
Gazzetta Ufficiale n° 43 del 22 febbraio 2000.
Il centrodestra ritiene questa normativa un bavaglio alla libertà di espressione,
mentre il centrosinistra la difende affermando che la regolamentazione degli spot
è la norma e non l’eccezione in tutte le democrazie europee.
29
30
26
che partecipano direttamente e attivamente a sostegno dei rispettivi
candidati locali.
Il leader del centrodestra attira l'attenzione dei media e degli elettori,
mediante una sfida lanciata a D'Alema, su chi avrebbe conquistato più
regioni31. La strategia di Berlusconi è caratterizzata da tre mosse: la
prima è la realizzazione di una campagna di comunicazione intitolata
“una scelta di campo”32, in cui appare il volto del leader del
centrodestra, trasmessa in uno spot prima dell’entrata in vigore delle
nuove norme. Successivamente realizza dei manifesti, offuscando
spesso l’ immagine dei candidati locali, obbligandoli a realizzare da se
i loro cartelloni, secondo un formato predefinito. La loro immagine
appare di fianco a quella del leader e il loro nome si trova sotto lo
slogan.
Con questa impostazione della campagna, il leader del centrodestra
vorrebbe che gli elettori intraprendessero il voto regionale a favore dei
Corriere della sera del 15 aprile 2000,
Fonte:http://archiviostorico.corriere.it/2000/aprile/15/Regionali_ultima_sfida_tra_Berlusconi_co
31
_0_0004154327.shtml
È lo slogan politico del centrodestra. La parola campo fa parte della "tradizione
politica di Berlusconi, basti pensare al partito fondato da lui: Forza Italia, La
prima cosa che nasce spontanea, se si pensa al partito, è il grido tipico dei tifosi di
calcio nei campi sportivi, il colore-simbolo scelto del suo partito è l'azzurro, lo
stesso della nazionale di calcio italiana.
32
27
suoi candidati, per poi successivamente spostare l’attenzione
all’ambito nazionale.
Il secondo pilastro della comunicazione è il controllo dell’agenda
mediatica, ottenuto da una crescita dello scontro politico su temi
delicati e all'ordine del giorno, riducendo al minimo la visibilità
dell’amministrazione locale. Questi scontri nati dalle proposte di
Berlusconi e subito criticate dal centrosinistra, portano il leader ad una
maggiore visibilità sui media, che in assenza degli spot pubblicitari
sono diventati una risorsa fondamentale per raggiungere gli elettori.
Il terzo elemento per sopperire alle limitazioni sugli spot è l’attuazione
di un iniziativa strategica: “azzurra”, la nave della libertà 33, una nave
da crociera che nella prima settimana di aprile tocca 10 città italiane.
Il risultato del voto vede il Polo prevalere in 8 regioni, Berlusconi con
queste strategie ha depotenziato i vantaggi dei suoi avversari.
La Repubblica.it, (Archivio)del 25 marzo 2000,
Fonte:http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/03/25/bellissima-la-nave33
azzurra.html
28
4.4 2001: La rimonta del centrodestra, Berlusconi usa
strategie vincenti.
Eletto nel 1996 Romano Prodi governa per soli due anni, fino cioè alla
mozione di sfiducia approvata alla camera.
In attesa delle elezioni del 2001 il presidente della Repubblica
Scalfaro da l’incarico di formare un governo prima a D’Alema e poi a
Giuliano Amato per un governo tecnico. La campagna elettorale per le
politiche del 2001 si svolge in un clima favorevole ad una vittoria del
centrodestra, favorita anche dallo scenario politico che vede da un lato
la rinnovata alleanza tra Forza Italia e Lega Nord e alla costituzione di
una nuova coalizione di centrodestra, la Casa della Libertà; dall’altro
un centrosinistra quanto mai frammentato e diviso.
La strategia dell'Ulivo è caratterizzata dalla scelta di non candidare il
premier uscente Amato come leader della coalizione di centrosinistra
ma Francesco Rutelli, un candidato più giovane, telegenico e popolare
nei sondaggi.
29
Berlusconi si presenta come leader naturale e incontrastato, le sue
promesse sono fortemente personalizzate, presentate in prima persona
singolare in modo che la figura e la storia del leader le rendano più
credibili.
Conclusa la campagna per le regionali, il movimento di centrodestra
inizia immediatamente ad occupare gli spazi pubblicitari dei
manifesti..
L’Ulivo viene colto di sorpresa da questa strategia non riesce a
competere per molti mesi su questo fronte.
La campagna di Rutelli parte in ritardo, anche il centrosinistra sceglie
di usare la cartellonistica e lo fa rincorrendo il centrodestra su temi
trattati ma non con la stessa chiarezza e la stessa immediatezza
comunicativa della Casa delle Libertà.
Il vero scontro di questa campagna elettorale si ha sui manifesti che
rimangono gli unici confronti elettorali.
La seconda mossa comunicativa di Berlusconi è l’invio a tutte le
famiglie di un opuscolo intitolato “una storia italiana”, nel quale
racconta tutta la sua vita. Una strategia di incastro tra programmi e
30
carattere personale, secondo la quale le proposte sono più efficaci
quando sono coerenti con i tratti personali del candidato34.
L'apice di questa personalizzazione della proposta politica è
caratterizzata dalla firma del celebre contratto con gli italiani 35, nello
studio di porta a porta a soli cinque giorni dal voto.
Tale contratto ha modalità di proposizione innovative, la firma si attua
in diretta in uno studio televisivo, su una pregiata scrivania in mogano
che simboleggia la solennità di uno studio notarile, con il grande
“cerimoniere” della politica italiana, Bruno Vespa, sfruttando in
questo modo la strategia di image management, precedentemente
descritta. Il contratto con gli italiani è un evento che riesce ad
occupare completamente lo spazio mediatico fino al voto.
Non si può definire errata la campagna dell’Ulivo e del suo nuovo
leader, in quanto l'inizio della campagna è caratterizzato da un grande
ritardo, con un deficit di notorietà rispetto a Berlusconi. Anche se
l’immagine personale di Rutelli porta alcuni benefici alla coalizione,
all’Ulivo manca, più che un leader, una vera e propria piattaforma
La Repubblica.it, (Politica), 11 aprile 2001 Fonte:
34
http://www.repubblica.it/online/politica/campagnacinque/libro/libro.html
La Repubblica.it, (Politica) 8 maggio 2001,
Fonte:http://www.repubblica.it/online/politica/campagnadestra/sfida/sfida.html
35
31
programmatica con cui convincere i cittadini di aver governato bene e
di poter fare ancora meglio in caso di riconferma.
L’Ulivo non è riuscito a fornire motivazioni concrete ai suoi
sostenitori, e perde le elezioni del 2001.
4.5 2006: La televisione torna la protagonista di questa
campagna elettorale.
La campagna per le politiche 2006 inizia il giorno dopo lo scrutinio
delle regionali, in quanto Berlusconi si presenta a sorpresa negli studi
televisivi di Rai 3 per partecipare alla trasmissione Ballarò, dove
commenta i risultati del voto insieme a D’Alema e Rutelli36.
Spostando, così, l'attenzione mediatica dalla vittoria del centrosinistra
alla
sua propaganda elettorale, elencando i provvedimenti attuati
nell'arco del suo governo.
Gli strumenti principali di questa campagna, per entrambe le
coalizioni, sono le manifestazioni, i comizi e gli incontri.
La Repubblica.it il 5 aprile 2005, Fonte:
36
http://www.repubblica.it/2005/d/sezioni/politica/regio2005due/regio2005due/regio2005due.html
32
La legge elettorale e le scelte dei partiti definiscono la campagna del
2006 “moderna” ossia televisiva, basata su un modello di
comunicazione pubblicitario.
Nella campagna del 2006 c'è una totale assenza di novità nell’offerta
sia dei leader delle coalizioni, sia dei partiti e dei programmi.
Berlusconi imposta la sua campagna su toni e messaggi ideologici,
che sottolineano ancora una volta la minaccia “comunista” in caso di
vittoria delle “sinistre”. Il centrosinistra come risposta conduce una
campagna “diversa” basata su eventi sul territorio. Infatti Prodi
partecipa a poche trasmissioni politiche, preferendo continuare il suo
viaggio a bordo di un tir37 per dare vita a numerose iniziative locali.
Il centrosinistra si muove come se la televisione non avesse più alcun
peso sull’elettorato, senza però proporre un altro stile comunicativo
che intercetti le esigenze del suo elettorato. Utilizza i nuovi media con
più attenzione rispetto al centrodestra ma senza particolari
innovazioni.
LA NUOVA di Venezia e Mestre, del 7 settembre 2005,
Fonte:http://ricerca.gelocal.it/nuovavenezia/archivio/nuovavenezia/2005/09/07/VA4VM_LA701.
37
html
33
Per la prima volta nella storia delle elezioni italiane, la campagna del
2006 vede la presenza di un presidente uscente che cerca la rielezione.
Berlusconi cerca inizialmente di modificare le percezioni degli italiani
sull’operato del suo governo, elencando le riforme compiute e
addossando le colpe dei fallimenti a fattori esterni.
Il leader della Casa della Libertà adotta quindi una strategia volta a
distogliere l’attenzione sulla sua performance governativa e si
concentra invece sulla dimensione ideologica38.
In assenza di un disegno strategico di comunicazione, sono spesso i
media e gli avversari che influenzano il modo in cui un programma
viene percepito. In una delle rare presenze di Prodi a porta a porta, il
conduttore Bruno Vespa gli chiede di indicare alcune misure per il
rilancio dell’economia contenute nel programma, il leader del
centrosinistra indica la riduzione del cuneo fiscale come una priorità,
tale proposta domina l’agenda dei media per alcuni giorni39.
Si ha la riproposizione della scelta di campo e partitica, attraverso una legge
elettorale che consente a chi si riconosce nella CDL, ma era scontento di
Berlusconi, di votare per altri partiti e leader, sempre all’interno dell’alleanza.
39
RaiNews24, 7 febbraio 2006 Fonte:http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?
38
newsid=59741
34
La CDL sfrutta la presenza di Prodi al talk show ed attua una
contromossa efficace, chiedendo insistentemente alle coalizioni di
sinistra dove avrebbe trovato le risorse per finanziare una riduzione
fiscale così importante. Prodi e altri leader della coalizione iniziano a
dare risposte confuse e poco concrete. La CDL riesce a vincere la
battaglia per la definizione dell’agenda mediatica, mettendo in risalto
la scarsa attuabilità delle proposte del centrosinistra, tenendo, così, in
secondo piano i risultati del suo governo e dei suoi problemi.
Questo è un esempio di come i talk show e i media, hanno influito
sulle campagne elettorali e sulla ripresa della CDL, registrata dai
sondaggi, ma non sufficiente per la vittoria.
L'unione esce vincitrice da questo scontro, riuscendo a conservare tutti
i voti dei partiti della coalizione, conquistando anche pochi voti, ma
decisivi, tra gli elettori delusi del centrodestra.
35
4.6 2008: Il centrosinistra usa buone strategie comunicative
non prevedendo le possibili azioni del centrodestra.
Il 22 gennaio, Romano Prodi dà le dimissioni, e il Presidente della
Repubblica. Giorgio Napolitano, incarica il Presidente del Senato,
Franco Marini, di creare un nuovo governo, per evitare il ricorso alle
urne, ma non ce la fa, così il cinque febbraio si apre ufficialmente la
campagna elettorale prevista per le elezioni del 13-14 aprile.
La campagna elettorale del 2008 è caratterizzata da vari elementi.
La consultazione elettorale è a meno di due anni di distanza dalla
precedente e si è svolta con tempi brevi. Inoltre c'è una rottura dei due
vecchi partiti, Casa della Libertà e L'Ulivo, e la nascita di nuovi, ma
con diverse coalizioni, Popolo della Libertà e Partito Democratico.
Berlusconi non attende l'esito delle consultazioni al Quirinale40 e inizia
la sua campagna elettorale a Milano, con il titolo la Libertà, usando lo
slogan: “Rialzati Italia”.
Appena iniziate le consultazioni al Quirinale, con la salita del Presidente della
Camera e il Presidente del Senato, Berlusconi non ha dubbi su quale sarà l'esito
della crisi apertasi con il voto di sfiducia a Prodi. La Repubblica.it. del 25 gennaio
2008, Fonte:http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/politica/crisi-governo-2/inizio40
consultazioni/inizio-consultazioni.html
36
Sul palco comunica le liste dei candidati e strappa il programma della
sinistra, affermando che è solamente carta straccia, perché per rialzare
l’Italia i cittadini hanno bisogno di un contratto41 e non di un foglio di
carta. Nell’episodio appena descritto il leader del centrodestra
manifesta l’intenzione di rispolverare il contratto firmato con gli
italiani nel 2001, inserendovi le proposte principali del programma.
Berlusconi sfrutta l'emergenza rifiuti della Campania e ne fa uno
strumento principale della sua strategia.
Questa campagna è accompagnata dalla canzone scritta da Andrea
Vantini, intitolata: Meno male che Silvio c'è, che diviene l'inno del
partito42.
La coalizione di sinistra propone una nuova offerta politica, Walter
Veltroni, ritenendo che quest'offerta possa incontrare il desiderio degli
italiani.
Il 10 febbraio il leader del centrosinistra inizia la sua campagna
elettorale a Spello, parla all'aperto da una terrazza del piccolo Eremo
Retuters, 8 marzo 2008,
Fonte:http://it.reuters.com/article/topNews/idITPAR84281920080308
42
Corriere della Sera.it, del 14 febbraio 2008,
Fonte:http://www.corriere.it/politica/08_febbraio_14/inno_azzurro_cc91c06e-daeb-11dc-ab3f41
0003ba99c667.shtml
37
di San Girolamo, a Perugia, che si affaccia su una valle di ulivi, con la
cittadina sullo sfondo43.
Il comizio dura mezz'ora circa, inizia con la canzone di Jovanotti “Mi
fido di te”44, prosegue con l’intervento di Veltroni che elenca i punti
del suo programma e si chiude con l'inno di Mamelli.
Lo slogan usato da Veltroni è lo stesso usato da Obama, “Yes We
Can”.
La novità di questa campagna elettorale è la scelta del Partito
Democratico di concorrere da solo, senza coalizioni, a differenza del
centrodestra.
Anche Veltroni decide di attraversare l'Italia, toccando le 110 province
italiane, con due bus dell'Iveco eco-tecnologici con scritte bianche
«L'Italia viva» e «Un'Italia moderna. Si può fare», accompagnate dal
simbolo del Partito democratico. Il tutto su sfondo verde, con profili
rossi. Si presentano così, con un omaggio ai colori della bandiera45.
43
Corriere della sera del 10 febbraio 2008, Fonte:
http://www.corriere.it/politica/08_febbraio_10/veltroni_spello_7adb45d4-d7c0-11dc-ad390003ba99c667.shtml
Inno di questa campagna elettorale.
Sole24Ore del 15 febbraio 2008,
Fonte:http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/02/veltroni-campagna-elettorale44
45
bus.shtml?uuid=563308b6-dbc6-11dc-a312-00000e251029&DocRulesView=Libero
38
Con l’iniziativa sopra descritta l’immagine che si vuole dare di
Veltroni è di un uomo vicino alla gente che tende a scaldare i cuori dei
cittadini.
La campagna elettorale del Pd è paragonabile a quella del Pdl per
l’uso del testimonial candidato a premier. Usa manifesti, con un
ampliamento degli slogan: “Non cambiate un governo. Cambiate
l’Italia”, “Non pensate a quale partito. Pensate a quale Paese”, “Non
rientrate nel caos. Voltate pagina.” Le frasi pubblicitarie rimandano a
un senso di responsabilità come chiedeva a suo tempo il leader storico
del Partito Democratico americano, John Fitzgerald Kennedy. La
disposizione grafica del manifesto elettorale è suddivisa in due parti: a
sinistra c'è la figura del leader per attirare l’attenzione dell’elettore
verso il messaggio elettorale posto a destra.
Veltroni punta su due obiettivi: segnare una discontinuità con Prodi e
l’Unione e confrontarsi sulla sua presunta gioventù e sul suo
programma finalmente moderato e non più influenzato dalla sinistra
radicale.
39
I sondaggi di queste elezioni politiche vedono Berlusconi al 45,3%, e
Veltroni 36,6%46.
Le prime pagine dei giornali e le riviste in questo periodo di
campagna, nonostante la buona comunicazione usata dal Partito
Democratico, sono occupate da Berlusconi.
Nonostante i media siano orientati verso Berlusconi, Veltroni sa
benissimo che ciò non implica una sconfitta definitiva, ma sa che in
termini di comunicazione è un punto vincente, perché in questo modo
il leader del centrodestra acquista più visibilità.
La strategia comunicativa del centrosinistra non si può definire
sbagliata, ma lo si può dire per la sua impostazione. Questa campagna
di comunicazione è caratterizzata da una strategia decisa troppo a
tavolino, senza prendere le misure all’avversario, senza tenere in
conto la straordinaria capacità di spettacolo di cui Berlusconi è
capace. Le elezioni politiche di questo tornante elettorale vedono
vincente il Popolo della Libertà.
Dati dei sondaggi
Fonte:http://oknotizie.virgilio.it/info/10010a794d88f4fb/sondaggi_elezioni_politiche_2008_berlu
46
sconi_45_3__veltroni_36_6_dietro_bertinotti_casini_tabacci_e_gli_altri._guarda_il_consenso_dei_partiti.html
40
4.7 2013: La rivoluzione tecnologica delle campagne elettorali.
Questa campagna elettorale può essere considerata, per la prima volta,
digitale. Anche i politici hanno la consapevolezza di vivere una
campagna elettorale diversa. Infatti usano sempre più spesso la rete
per interagire con gli altri media e fare notizia.
Questa è insomma la prima vera campagna elettorale digitale e i
responsabili della comunicazione dei partiti, che partecipano alle
elezioni politiche 2013, sembrano averlo compreso benissimo,
realizzando delle campagne elettorali pensate soprattutto per la rete,
decidendo di spostare una parte delle risorse economiche, che
normalmente vanno a ricoprire costi come quelli delle affissioni e dei
cartelloni elettorali.
Il leader del centrodestra interviene su Facebook e punta sulle sue
priorità. Le strategie riprendono le stesse usate nel 1994, ma con un
restyling attraverso il 2.047.
Il Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare uno stato di evoluzione del ,
rispetto a una condizione precedente. Si indica come Web 2.0 l'insieme di tutte
quelle applicazioni online che permettono un elevato livello di interazioni tra il
sito web e l'utente come i blog, i forum, le chat, i wiki, le piattaforme di
condivisione di media come Flickr, YouTube, Vimeo, i social network come
Facebook, Myspace, Twitter, ecc... ottenute tipicamente attraverso opportune
tecniche di programmazione web afferenti al paradigma del Web dinamico in
contrapposizione al cosiddetto Web statico o Web 1.0.
47
41
Nel febbraio 2013, Antonio Palmieri48 ,rilasciando un'intervista al
giornalista del Bresciatoday, dichiara: "La comunicazione del Pdl
come al solito è stata semplice e comprensibile per tutti ed è stata
fatta da un leader che ha dimostrato di avere ancora credibilità".
Palmieri -ha continuato dicendo-: "La grande novità questa volta è
stata quella di privilegiare i social media. Facebook prima di Twitter,
perché lì si trova il popolo. Lo strumento più antico della lettera ci è
poi servito per formalizzare, in un scenario 2.0, l' impegno della
restituzione dell'Imu attraverso un contratto individuale”49.
Gli strumenti su cui si basa la campagna del Pdl sono la tv, il contatto
diretto sul territorio e internet, con un forte impegno per coinvolgere i
sostenitori on line.
Il punto di riferimento virtuale di questa campagna tecnologica è il
sito “forzasilvio.it”. Le persone si possono registrare, così facendo
ottengono un loro pannello operativo nel quale trovano ogni giorno
Antonio Palmieri è il responsabile internet e comunicazione elettorale del Pdl e
candidato alla Camera.
49
BresciaToday, 25 febbraio 2013
Fonte:http://www.bresciatoday.it/politica/elezioni/politiche-2013/exit-poll-pdl-popolo48
liberta.html
42
informazioni e documenti su ciò che il Pdl ha fatto e ciò che vuole
fare.
La pagina su Facebook di Silvio Berlusconi, è aperta a tutti i tipi di
commenti, che come si può immaginare, spesso non sono teneri:
“Non esercitiamo nessuna forma di filtro perché la moneta buona
scaccia la cattiva. Per noi è importante ascoltare i nostri, soprattutto
quelli delusi e cerchiamo di rispondere a tutti”, dice Palmieri al
giornalista di Bresciatoday.
In Twitter viene realizzato l’account ufficiale del Pdl (@ilpdl),
forzaSilvio.it (@forzasilvioit) ma non c’è l’account ufficiale di Silvio
Berlusconi che ha dichiarato di non amare questo tipo di social
network.
Berlusconi non abbandona il suo “amore” per la televisione, sa bene
dell’importanza dei nuovi media, ma sa altrettanto bene che tre quarti
degli italiani forma le proprie opinioni attraverso la televisione. Ed è
qui che sta la sua forza. Berlusconi incentra tutta la sua comunicazione
elettorale sulla dichiarazione di voler soddisfare specifici interessi
dell’elettorato, imponendo al dibattito politico le sue proposte di
politiche pubbliche, focalizzate sull’eliminazione o riduzione del
43
contributo del cittadino alle spese dello Stato. Il leader ripete in ogni
occasione mediatica il suo progetto politico e le sue specifiche
proposte di riforma, spiegandole sempre allo stesso modo, attraverso
l’utilizzo della stessa sintassi in ognuna delle sue apparizioni
televisive. La promessa di un miglioramento della condizione
personale di ciascun elettore viene posta come cardine del suo
messaggio comunicativo50. Incentra quasi tutti i suoi discorsi
sull'IMU, proponendo uno slogan d'impatto: ”la casa per noi è sacra”.
Il candidato premier del PD, Luigi Bersani 51, viene accusato di
condurre una campagna incolore e spesso paragonata alle campagne di
Berlusconi e altri candidati.
La strategia comunicativa viene identificata con il termine “molte
piazze, poca tv”.
Tempi (Politica) del 14 gennaio 2013, Fonte:http://www.tempi.it/elezioni-2013-sitorna-allusato-garantito-lunico-innovatore-e-stato-renzi-che-pero-ha-perso
50
Bersani ha affrontato le primarie, che si sono tenute con doppio turno, il 25
novembre e il 2 dicembre, contro un concorrente del suo stesso partito, il sindaco
di Firenze Matteo Renzi che ha saputo convogliare attorno alla sua candidatura un
considerevole consenso. Ma Bersani esce vincitore dal ballottaggio, e diventa il
candidato premier per le elezioni 2013.
51
44
Durante le sue poche apparizioni televisive, Bersani passa gran parte
del suo “tempo-video” giustificando le scelte politiche effettuate e
interessi “divergenti” all’interno della sua coalizione.
La presentazione della campagna elettorale si realizza tramite la
proiezione di spot al cinema di Roma, Quattro Fontane. In entrambi
gli spot, possiamo ascoltare la colonna sonora “Inno”, la nuova
canzone di Gianna Nannini. Alla fine dei video, si può vedere lo
slogan di questa campagna: “Il nostro sarebbe un Paese più bello, se
fosse più giusto”. Gli spot sono semplici, efficaci, ma hanno subito
suscitato critiche di ogni genere sui social network52. Pier Luigi
Bersani ha strutturato il suo messaggio elettorale sulla prudenza,
ripescando risultati ottenuti durante gli anni dei precedenti governi di
centrosinistra, peraltro, troppo lontani per raggiungere l’elettorato
giovane e disilluso. Inoltre, il dialogo a distanza con Berlusconi, fatto
di rivendicazioni e accuse occupa gran parte del suo tempo televisivo.
Bersani ha modificato le sue strategie comunicative, facendo spesso
ricorso a metafore grazie alle quali alcuni comici che hanno
alimentato la satira politica, finendo per screditare l’autorevolezza
Il Messaggero Fonte:http://www.pierluigibersani.it/doc/4156/baci-e-beb-gli-spot-del-pdmodello-obama.htm#.UZDiP6JSjko
52
45
della persona di fronte a un elettorato sempre meno incline nel
sostenere politici moderati53.
Un altro comunicatore di questa campagna elettorale è Beppe Grillo,
leader del Movimento 5 Stelle, che usa principalmente due
piattaforme comunicative: il web e la piazza. Il web 54 permette un
controllo totale sia del messaggio sia del referente, vista la necessità di
iscrizione al servizio e la possibilità di modificare se non cancellare i
messaggi stessi. Per quanto riguarda la piazza, oltre ad una vicinanza
con il potenziale target elettorale, questa strategia comunicativa
permette di gestire costantemente la risposta emotiva collettiva
esplorando ogni aspetto dell’interesse soggettivo del ricevente.
Grillo ha uno stile comunicativo chiaro, semplice, lineare ed ironico, e
con questo suo modo di fare verbalmente violento viaggia per tutta
l'Italia55, conquistando i suoi elettori, piazza dopo piazza.
Tempi (Politica) del 14 gennaio 2013, Fonte:http://www.tempi.it/elezioni-2013-sitorna-allusato-garantito-lunico-innovatore-e-stato-renzi-che-pero-ha-perso#.UaIMZNJSjko
53
Nel corso di questi anni, il blog di Beppe Grillo è tra i più seguiti al mondo,
riuscendo ad incanalare la protesta dei cittadini, restituendo un messaggio politico
trasformato progressivamente in proposta elettorale.
55
Definito “Tsunami Tour”, un viaggio per l’Italia, da un capo all’altro: Nord,
Centro, Sud e Isole comprese, circa 100 città.
54
46
La sua tecnica è di non entrare nel merito specifico degli scandali
politici, ma di usarli come grimaldello per andare ad intercettare quel
sentimento
di
indignazione
che
quegli
scandali
inducono
spontaneamente nei cittadini e verso i quali lui è esente da colpe. Il
messaggio di Grillo è impostato su due grandi aree comunicative: la
demolizione totale e incondizionata dell’avversario e la presentazione
di specifiche e selezionate proposte politiche. Grillo si conferma
numero uno sulla rete, senza andare ospite in TV. La chiusura della
campagna, ovvero lo tsunami tour, si realizza a Roma in piazza San
Giovanni, è un evento d’impatto alla quale partecipano molti cittadini:
la piazza si riempie dalle prime ore del pomeriggio e non mancano
momenti di tensione a causa del divieto alla stampa italiana56.
Il risultato di queste elezioni “mette nell'angolo il Partito
democratico, che vince alla Camera ma perde al Senato, e argina
l'avanzata del Movimento 5 Stelle, che si afferma primo partito a
Montecitorio. Silvio Berlusconi firma, ancora una volta, un risultato
da primato riportando l'asse Pdl-Lega Nord al centro dell'agone
Excite (Attualità-Politica) 22 febbraio 2013, Fonte:http://politica.excite.it/appellielettorali-2013-berlusconi-bersani-grillo-e-monti-N135527.html
56
47
57
politico” , grazie alla sua capacità di sfruttare una continua
propaganda televisiva.
Altro vincitore delle elezioni politiche è senza dubbio il Movimento 5
Stelle di Beppe Grillo, al cui va dato atto di aver condotto una
campagna elettorale innovativa dal punto di vista dei media utilizzati,
come ad esempio il suo Blog personale, ma allo stesso tempo, anche
molto tradizionale come i comizi nelle piazze, rifiutando interviste
televisive, affrontando tematiche che stanno a cuore ai cittadini.
Il Giornale del 26 febbraio 2013, Fonte:http://www.ilgiornale.it/news/interni/risultatidelle-elezioni-2013-scontro-berlusconi-bersani-889761.html
57
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