1 LE CAMPAGNE ELETTORALI 1. DEFINIZIONE CAMPAGNE ELETTORALI La campagna elettorale è l'insieme delle attività di propaganda svolte a favore dei candidati, per conquistare la fiducia degli elettori e convincerli a dare il proprio voto. Con questo termine si indica anche il periodo precedente le elezioni: la campagna elettorale inizia ufficialmente trenta giorni prima e si conclude alla mezzanotte del penultimo giorno prima di quello in cui si vota, affinché ci sia un giorno di riflessione1. In altri termini la campagna elettorale presenta un partito e un candidato, ne magnifica il programma e cerca di indurre i cittadini a votarlo. L’attività di propaganda è esercitata attraverso i comizi, la partecipazione a trasmissioni televisive o su altri media come la radio o l’utilizzo di internet, l'affissione di manifesti, la consegna di gadget, volantini e quant'altro. Entrata in vigore del silenzio elettorale con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n° 87 del 11 aprile 1956 (norme per la disciplina della propaganda elettorale) 1 2 “La campagna elettorale è un momento cruciale, in cui il candidato si presenta pubblicamente, espone le sue idee e i suoi programmi, e dichiara in che modo intende rappresentare, se eletto, la volontà popolare”2. 2. EVOLUZIONE DELLE CAMPAGNE ELETTORALI Le campagne elettorali esistono dall'antica Roma, periodo in cui i magistrati, passeggiando per la città, incontrano personalmente gli elettori, promettendo prossimi favori o ricordando quelli del passato. Data l’ovvia mancanza di mezzi di comunicazione di massa, acquista grande importanza la visibilità pubblica, ma conta anche il passaparola. Nella Roma Repubblicana possiamo vedere un miglioramento delle tecniche pubblicitarie, si realizzano infatti i primi manifesti elettorali, dipinti sui muri o affissi per la città. Successivamente ai Romani a capire l’importanza delle campagne elettorali sono i regimi totalitari. 2 Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il Mulino, Terza Edizione, p.134 3 “Il fascismo e il nazismo danno un'impronta unitaria e nazionale alla propria organizzazione, che continua a lasciare ampio spazio alle voci locali. Non solo le strategie vengono ormai decise a livello nazionale, ma tutta la simbologia e la comunicazione assume una fisionomia unitaria costruita a partire dalla figura del leader: Mussolini e Hitler. Queste due dittature apportano uno sviluppo alla storia della comunicazione politica. Pur in assenza di vere e proprie competizioni elettorali, i due regimi sperimentano molte delle metodologie di comunicazione che poi troveranno applicazione più ampia negli anni successivi”3. I regimi totalitari sono i primi a capire l'utilità della campagna elettorale, con l’ausilio dei due nuovi mezzi di comunicazione: la radio e il cinema. Mussolini capisce subito le enormi possibilità che i due nuovi media possono apportare alla comunicazione, e ne fa il pilastro della propria strategia. In Italia finita la dittatura si apre la campagna elettorale per le elezioni del 1946. 3 Mancini, P. Manuale di comunicazione pubblica, editore Laterza, p. 147 4 Una giornata significativa di questo periodo è “il 31 maggio del ‘46, giornata festiva, comizi a tutte le ore e in tutti i punti della città, cortei, grida e sbandieramenti nelle vie del centro, strade ingombre di carta stampa, multicolore […] Così si chiude l'ultima grande giornata della propaganda a Roma ed il primo, più importante, appuntamento elettorale della storia d'Italia: le elezioni del 2 giugno”4. Le campagne elettorali, sono un fenomeno strettamente legato alla comunicazione, per questo motivo si sono evolute parallelamente alla diffusione dei mass media. “Pippa Norris [2000], analizzando i processi di modernizzazione delle campagne in molti paesi occidentali, ha proposto la seguente periodizzazione storica dell'evoluzione delle contese elettorali”5, dunque ha evidenziato 3 periodi fondamentali. • Le campagne elettorali premoderne: le possiamo vedere in Usa nel periodo che va dal 1850 al 1950, mentre in Italia è la fase tra il 1945 e il 1990. Tali campagne sono dominate dalla Rizzo, M. Virginia. Cronache delle elezioni politiche dal 1946 al 2006, editrice CEL 5 Pippa Norris [2000] Citato in Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il Mulino, Terza Edizione, p.132 4 5 comunicazione interpersonale attivata dai partiti e dai media. L’appartenenza politica è scelta per via identitaria e trasmessa di padre in figlio, come una vera e propria eredità sociale e ideologica. Perciò le campagne elettorali sono condotte in modo da mobilitare i propri sostenitori rispolverando legami, relazioni e appartenenze preesistenti. In questo periodo è richiesto alle grandi schiere di militanti un coinvolgimento diretto: volantinaggio, articoli sui giornali di partito, propaganda porta a porta. I contenuti di questa politica sono prevalentemente ideologici e affronta temi che toccano il cuore alla gente. Il periodo per effettuare queste campagne elettorali è ridotto, infatti si hanno 45 giorni prima del voto. Il coordinamento centrale viene gestito dal leader di partito in collaborazione con i leader locali. Per quanto riguarda i media, non sono ancora molto sviluppati, e la campagna si realizza attraverso la stampa (spesso di parte), volantini, manifesti di partito, e la radio. I costi sono postmoderne. ridotti rispetto alle campagne moderne e 6 • Le campagne moderne: in Usa si realizzano nel periodo che va dal 1960 al 1990, mentre in Italia va dal 1990 al 2001 circa. Ci sono dei cambiamenti rispetto alla fase precedente, caratterizzati dalla diffusione della comunicazione di massa, in cui la televisione rappresenta il perno centrale. Infatti ha ruolo fondamentale: trasmette spot, i politici possono parlare ai telegiornali e alle trasmissioni, consente alla politica di raggiungere gran parte della popolazione con un unico e semplice messaggio. La televisione si configura come un media neutrale ed imparziale, rispetto alla stampa, spesso manipolata della fase premoderna. I partiti si trasformano in organizzazioni ad “alto tasso di capitale”, poiché la disponibilità di risorse finanziarie è la chiave per acquisire spazi pubblicitari, produrre spot e realizzare sondaggi, si hanno costi moderati ma in costante aumento. L'organizzazione della campagna viene coordinata a livello nazionale, con una maggiore professionalizzazione. La tempistica si allunga, si passa dai 45 giorni ai sei-dodici mesi. Per quanto riguarda il 7 coordinamento centrale, si ha un “quartier generale” e alcuni consulenti strategici. • Le campagne postmoderne: in Usa si realizzano nel periodo che va dal 1990 ad oggi, in Italia riguarda gli ultimi anni. Anche qui possiamo vedere dei cambiamenti, tra cui un’evoluzione della televisione classica, alle televisioni digitali, satellitari, sul web e via cavo. La radio, invece, viene riscoperta come mezzo per raggiungere il pubblico meno giovane. In Usa fanno ingresso nel marketing elettorale le nuove tecnologie e i nuovi media, perché permettono di contattare ogni singolo elettore. Mentre in Italia questa evoluzione si vedrà solamente negli anni a venire. L'elettorato viene segmentato e studiato, nel caso dell'elettore “indeciso” viene “colpito” da messaggi, calibrati sulle caratteristiche socio-demografiche e di orientamento politico, ricavato dalle ricerche di mercato. Si attua una comunicazione dominata dal marketing relazionale ed esperienziale. L'organizzazione della campagna è gestita a livello nazionale con una distribuzione centralizzata. L’era 8 postmoderna ha reso la competizione elettorale un sistema ancora più complesso, nel quale i partiti si lanciano in meccanismi comunicativi non solo pre-elettorali ma anche nel corso delle attività di governo, dando vita ad una vera e propria campagna elettorale permanente. Il coordinamento centrale è caratterizzato da campagne elettorali con divisioni specializzate e consulenti con competenze tecniche. Nelle campagne postmoderne i costi sono sempre più alti, a causa dell'esplosione delle consulenze, della moltiplicazione dei mezzi su cui è necessario essere presenti. L'elettore è molto riflessivo, i legami di lungo periodo permangono ma devono essere continuamene rinforzati6. 3. MARKETING POLITICO-ELETTORALE “Quando si parla di tecniche moderne della comunicazione politica, o del marketing politico, si parla di un insieme di mezzi relativamente Classificazione fatta da Pippa Norris in: A Virtuous Circle: Political comunications in postindustrial societes, Editore Cambridge University Press. 6 9 nuovi di derivazione commerciale”7, come la televisione e gli spot elettorali, i sondaggi e la pubblicità. Il marketing politico è la ricerca di voti con l'ausilio della tecnologia e delle tecniche aziendali. In una realtà come la politica sembra inadeguato utilizzare la parola marketing, perché presuppone concetti come mercato, prodotto e vendita. Fondamentalmente la politica e il marketing sono collegati tra loro, è sufficiente pensare ai partiti politici come aziende e ai politici come prodotti. L'azienda presenta un prodotto, ne magnifica le qualità e cerca di indurre i clienti ad acquistarlo, e lo stesso vale per la campagna elettorale, presenta un partito o un candidato ne magnifica il programma e le doti e cerca di indurre i cittadini a votarlo. Il marketing politico è quella branca del marketing che si occupa di studiare il campo del mercato politico. Le organizzazioni politiche hanno l’obbiettivo di acquisire il consenso dei propri elettori, proprio come avviene per le aziende con i propri clienti. Una buona azione di marketing politico è quindi essenziale per il raggiungimento dei propri obiettivi durante la campagna elettorale. La strategia politica deve necessariamente partire da un progetto di 7 Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il Mulino, Terza Edizione, p.138 10 comunicazione politica, nel quale rientrano gli obiettivi da raggiungere, le tecniche e gli strumenti. 3.1 LE STRATEGIE E I CONSULENTI POLITICI “Una campagna che non segue le logiche del marketing non è una campagna professionalizzata” osserva opportunamente Jesper Strömbäck8. La strategia di marketing politico-elettorale secondo Mazzoleni si divide in quattro fasi9: • la prima consiste nella definizione di una strategia che può essere di conquista o di mantenimento. Il candidato e il suo staff di consulenti mettono a punto gli obiettivi specifici di tutta l'operazione. Un candidato poco conosciuto deve puntare soprattutto su come ottenere notorietà e visibilità, mentre un candidato già conosciuto, ha come obiettivo primario quello di ricordare agli elettori le sue doti politiche; Jesper Strömbäck [2007,55] Citato in Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il Mulino, Terza Edizione, p.140 9 Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il Mulino, Terza Edizione, p.140-145 8 11 • la seconda fase è caratterizzata dall’analisi dell'arena, in cui il candidato gioca la partita elettorale. Deve conoscere l'elettorato del proprio collegio, monitorare le mosse dei concorrenti e infine fare una ricognizione delle risorse mediatiche disponibili sul territorio; • la terza fase viene definita tattica, racchiude tutte le attività e modalità di comunicazione del prodotto. Si deve decidere la costruzione dell’ messaggio, ovvero la scelta della narrazione, l'insieme delle argomentazioni da usare nella comunicazione agli elettori nell'arena mediale, ma soprattutto si definiscono i canali per la comunicazione della campagna, infine si definisce l'immagine del candidato; • l'ultima fase è operativa, in quanto si ha la discesa in campo del candidato, ed è necessaria una conduzione centralizzata delle varie attività sul campo e secondo Cacciotto 10 “nessuna campagna elettorale può essere vinta senza organizzazione, per vincere non bastano i volontari, servono persone che li sappiano organizzare”. 10 Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il Mulino, Terza Edizione, p.145 12 Un ruolo determinate è ricoperto dai consulenti, esperti di campagne elettorali, ingaggiati per offrire servizi ai candidati, come quello di effettuare sondaggi, creare e produrre materiale per i media ecc... Si possono distinguere due tipi di consulenti politici, consulente generalista che è presente in tutte le fasi della campagna, e uno specialista che si concentra su alcuni aspetti della campagna. Le figure principali di consulente sono: • Campaign manager, coordina le azioni della campagna e definisce le linee strategiche e tattiche; • Pollster, è l'esperto dei sondaggi; • Media Adviser, è il responsabile dei mezzi di comunicazione di massa, ha il compito di dirigere e coordinare il momento della produzione e della diffusione delle notizie; • Direct Mail Consultant, esperto di marketing diretto. 3.2GLI STRUMENTI ELETTORALE DEL MARKETING POLITICO- 13 “Philippe Maarek, nel suo manuale di marketing politico, divide gli strumenti del marketing in tre categorie: le tecniche tradizionali, le tecniche audiovisive, le tecniche di marketing diretto”11. Le tecniche tradizionali, si riferiscono alle campagne elettorali degli anni pre-marketing. Tali tecniche sono a loro volta classificabili in due gruppi: “interattive” e “unidirezionali”. Le prime implicano contatti diretti tra il candidato e i suoi potenziali sostenitori, come il porta a porta, visite ai mercati, i banchetti e comitati di sostegno, gli incontri con gruppi e movimenti, i comizi di piazza, le strette di mano. Tali tecniche permettono di costruire un’immagine del candidato prossimo vicino alle persone comuni e ai loro problemi. Le tecniche “unidirezionali” sono per lo più di natura scritta: la stampa dedicata ai militanti, la stampa per la propaganda esterna, dai giornali di partito ai volantini, il manifesto, i gadgets, autoadesivi, bandiere, berretti, tshirt, portachiavi, ecc... Le tecniche audiovisive sono legate alla televisione, con due usi: diretti e indiretti. Tra gli usi diretti troviamo spot a pagamento o gratuiti, mentre quelli indiretti, si manifestano attraverso lo Citato da De Rosa, R. F. nel sito internet: 11 http://www.federica.unina.it/sociologia/introduzione-alla-comunicazione-politica/la-campagnaelettorale-attori-e-strategie/ 14 sfruttamento da parte del candidato delle occasioni offerte dai mezzi informativi, come il dibattito e la partecipazione a programmi culturali o di intrattenimento. “La televisione è un mezzo di diffusione che gerarchizza gli aspetti visivi e personali di chi la utilizza per i suoi messaggi. Questa circostanza determina che i fattori di presentazione hanno un'importanza molto grande nella percezione degli spettatori. […] Gli spot televisivi si pongono in un contesto determinato, che è interpretato dallo spettatore in qualche accezione”12. Proprio per il motivo sopra descritto i candidati durante le riprese in studio si appoggiano ad oggetti come la scrivania, la bandiera ecc. per trasmettere un significato ben preciso, ad es. il video della discesa in campo di Berlusconi nel 1994. “Di spot ne esistono vari tipi. Secondo la classificazione di Patrick Devlin13, ci sono spot mezzobusto, spot negativi, spot cinema-verità, spot documentario, spot intervista alla gente e gli spot testimonial”14. Luis Costa Bonino, libera traduzione a cura di Galizia, A. Manuale di Marketing Politico 13 Citato in Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il Mulino, Terza Edizione, p.151 14 Descrizione spot in ordine di lettura sopra riportati: si vede solo il candidato che parla; spot contro i candidati concorrenti; raffigurano momenti della vita reale del candidato; illustrano che cosa il candidato ha fatto nella vita politica o professionale; dichiarazioni a sostegno di persone comuni; personaggi celebri 12 15 Le tecniche di marketing diretto includono i nuovi media, come internet, i social network. Queste nuove tecnologie non sostituiscono i media tradizionali, ma si integrano fra loro. Permettono una precisa personalizzazione del target, con l'utilizzo di facebook e twitter le campagne si trasformano in un dialogo interattivo tra candidati ed elettori. Le nuove tecnologie permettono di diffondere molte più informazioni e con linguaggi multimediali, anche la velocità di diffusione e di aggiornamento delle informazione è un elemento cruciale per la comunicazione politica, soprattutto in campagna elettorale. Queste nuove modalità di comunicazione offrono enormi possibilità di raggiungere un’ampia parte dell’elettorato, anche se queste tecnologie non sono ancora del tutto utilizzate e sfruttate. Uno strumento precedentemente nominato è l'utilizzo dei sondaggi cioè cercare di scoprire quale candidato, partito o coalizione si trova in vantaggio nella competizione elettorale. Una prima funzione dei sondaggi è l’indagine sull’intenzione del voto, consente di formulare una prima analisi strategica dell’elettorato. Una seconda funzione dei sondaggi è quella di aiutare a comprendere quali siano i messaggi più decantano le qualità del candidato. 16 efficaci, si può domandare all’elettorato quali siano le sue priorità, oppure si può chiedere agli intervistati di indicare loro stessi gli argomenti che i politici dovrebbero trattare. Un'altra strategia di marketing è associata all'immagine. Esiste però una duplice fenomenologia15: l'immagine proiettata e l'immagine percepita. La prima è una cornice costruita e confezionata del candidato, pronta per essere divulgata dai media, per arrivare più o meno intatta ai vari target. L'immagine percepita è invece un costrutto mentale soggettivo, è una rappresentazione mentale, la fotografia del candidato o del leader politico che uno ha nella propria testa. Secondo Barisione c'è un collegamento tra l'immagine proiettata e quella percepita, “l'immagine che uno ha di un leader o di un candidato, viene creata dagli stimoli dell'immagine proiettata”16. Ai giorni nostri l'immagine è divenuta una risorsa strategica importantissima, essenziale nel marketing politico- elettorale, perché grazie all'uso delle tecniche di image management l'attore politico presenta se stesso e la sua offerta, distinguendosi dagli altri concorrenti. Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il Mulino, Terza Edizione, p.148 Barisione, M. [2006] citato in Mazzoleni, G. La Comunicazione Politica, Il Mulino, Terza Edizione, p.149 15 16 17 L’immagine di un personaggio politico si crea dall’unione tra l’immagine pubblica e quella personale del personaggio stesso, dal modo e dai mezzi con cui le comunica e da come vengono percepite dagli elettori. È fondamentale, perciò, trovare delle strategie per migliore o rinforzare la propria immagine. 4. LE CAMPAGNE ELETTORALI PIU' RILEVANTI DAL 1994 AL 2013 In Italia verso la fine degli anni 70 fanno il loro ingresso alcune forme di marketing politico. Anche se un vero e proprio marketing si avrà solo con le elezioni del 1994. Il parlamento approva il 25 marzo 1993 la legge 81 sulla elezione diretta del sindaco, del presidente della provincia, del consiglio comunale e del consiglio provinciale17. Con Ciampi, presidente del Consiglio viene approvata la legge 515/1993 sulla disciplina delle campagne elettorali per le elezioni alla Camera dei deputati e al 17 Gazzetta Ufficiale n° 72 del 27 marzo 1993 18 18 Senato della Repubblica . Tale legge amplia la portata delle competizioni elettorali, mantenendo le restrizioni della legge 81/1993. 4.1 1994: L'innovativa strategia televisiva di Berlusconi. Silvio Berlusconi entra nella competizione politica sul finire del 1993, sfruttando il suo decollo televisivo iniziato nella metà degli anni Ottanta19. In questi anni, con i cambiamenti sociali, entrano in crisi i tradizionali canali di comunicazione basati sulla militanza e il voto di appartenenza, per questo motivo che la politica ha sempre più bisogno della televisione. Il leader di centrodestra ha immediatamente compreso che serve un nuovo modo di comunicare, che si realizza mediante la fusione tra la comunicazione politica e i principi di marketing aziendale. Berlusconi e il suo entuorage di amici e colleghi iniziano a lavorare sul progetto di un partito-azienda. Gazzetta Ufficiale n° 292 del 14 dicembre 1993 Berlusconi nel 1980 fonda la sua prima rete televisiva nazionale, ovvero CANALE 5. negli anni successivi, acquisisce e sviluppa le reti nazionali ITALIA 1 e RETEQUATTRO. Operazioni di supporto allo sviluppo televisivo furono l'acquisizione del settimanale SORRISI E CANZONI TV e in seguito l'acquisto della MONDADORI. 18 19 19 Nel gennaio del 1994 decide di lasciare l'attività imprenditoriale per impegnarsi in politica e fondare un nuovo partito: Forza Italia. Berlusconi entra dunque in politica forte della sua grande esperienza nel campo della comunicazione, adottando per la campagna elettorale gli stessi approcci, metodi e strumenti che il marketing propone per la conquista e il mantenimento dei consumatori. Le novità introdotte sono: l'utilizzo di un linguaggio specifico del mezzo televisivo, chiaro, diretto, semplice, una semplificazione degli slogan e delle promesse come ad esempio “Meno Tasse Per Tutti”, in modo che siano comprensibili ai cittadini di ogni livello culturale. Berlusconi è un imprenditore e affronta la “discesa in campo” come un'operazione commerciale, applicando al mondo politico le regole del mondo aziendale, confeziona un “prodotto politico” seguendo le regole della vendita e del marketing. La “discesa in campo” del leader di Forza Italia avviene a due mesi dalla data delle elezioni, inviando alle emittenti televisive una cassetta di circa nove minuti registrata nello studio di Arcore. 20 L'inquadratura lo ritrae seduto alla scrivania con alle spalle una libreria su cui è posta la foto della famiglia, indossa un doppiotto grigio un po' rigido, a sottolineare la rilevanza del discorso di cui si assume con consapevolezza tutte le responsabilità20. Con queste parole Berlusconi si presenta come un non politico che, avendo a cuore i destini dei suoi figli, dell’impresa e del paese, è costretto a scendere in campo ed occuparsi della “cosa pubblica” per offrire al paese un’alternativa credibile al governo della sinistra . Il leader realizza un'operazione di grande intuito politico, il partito diviene la cerniera di uno schieramento che si articola in entità tra loro eterogenee e contrapposte, quindi si va a creare una coalizione tra Forza Italia, Lega Nord e Alleanza Nazionale21. Siamo negli anni in cui si ha “la Destra e la Sinistra, un clima infuocato, la crisi economica, la gente esasperata e gli scandali, e sopra a tutto la televisione, ed è li che si gioca il vero scontro elettorale”22. 20 Video-discorso della “discesa in campo” il 26 gennaio 1994, Fonte: http://www.youtube.com/watch?v=3OlQ762Qh-A I leader di Lega Nord e Alleanza Nazionale sono rispettivamente, Ugo Bossi e Gianfranco Fini. 22 Rizzo, M. Virginia. Cronache delle elezioni politiche dal 1946 al 2006, editrice CEL 21 21 In pratica con Berlusconi in Italia cambia la comunicazione politica, mentre il suo movimento viene definito “partito televisivo”, perché utilizza la televisione per farsi conoscere e poi votare dai cittadini nel ristretto tempo a disposizione tra la nascita e il giorno delle elezioni. La vittoria di Berlusconi appare come un miracolo se si considera il breve periodo di campagna elettorale. In autunno, al momento di mettere mano alla finanziaria, la situazione precipita, Bossi decide di ribaltare il tavolo della coalizione e di passare all'opposizione, costringendo Berlusconi a dare le dimissioni.23 Il governo Dini emana un decreto in cui definisce i confini di propaganda, deve essere offerta gratuitamente a condizioni di parità di trattamento24. In particolare, gli spot possono essere mandati in onda solo fino a un mese prima della data delle elezioni, si ha un ridimensionano del ruolo della televisione con un ritorno a una campagna premoderna, aumenta Il governo cade il 22 dicembre, in gennaio Lamberto Dini da ministro del tesoro del governo Berlusconi diventa primo ministro di un governo tecnico. 24 Il consiglio dei Ministri ha varato il disegno di legge sulla par condicio che prevede il divieto della pubblicità politica in televisione e sanzioni severe per quelle emittenti televisive che non si atterrano al divieto. Sulla par condicio in tv, infatti, in Italia non c'è ancora una legge. Il primo a varare un decreto è il governo Dini, nel 1995. Decreto reiterato per ben sette volte ma che non riuscì mai ad approdare in Parlamento per diventare legge. La Repubblica.it (Forum & Rete) del 4 agosto 1999. Fonte:http://www.repubblica.it/online/forum_rete/spot/eletto/eletto.html 23 22 l’importanza della comunicazione interpersonale, delle pubblicazioni a stampa, della propaganda porta a porta, e dei manifesti. 4.2 1996: Il rinnovamento dell'offerta politica dell'Ulivo. Dato che per sua natura di Governo tecnico l’esperienza di Dini ha una fine determinata, le successive elezioni politiche vengono fissate per l’aprile 1996. Occhetto dopo due sconfitte lascia il posto a Romano Prodi, come premier del Partito democratico della sinistra (PDS), dunque la coalizione delle sinistre offre un rinnovamento dell'offerta politica. Prodi è il candidato di una coalizione che alla sua nomina gode di scarsa notorietà a livello dell’elettorato nel suo complesso. Per questa ragione intraprende un viaggio in pullman 25, attraversando l’Italia, al fine di raggiungere, prima della campagna vera e propria, alcuni obiettivi. Tra i quali essere conosciuto, creare e definire un'immagine, ampliare l’ambito ristretto e specifico di competenza che gli veniva Corriere della Sera del 25 aprile 1995 Fonte:http://archiviostorico.corriere.it/1995/febbraio/25/seconda_mano_pullman_Prodi_co_0_95 25 022512253.shtml 23 riconosciuta in materia economica 26. Per raggiungere notorietà i media sono stati decisivi, proprio perché l’attività politica riceve attenzione dai media, così riuscendo a far ottenere al candidato visibilità da parte dell’elettorato. Per Berlusconi la fase di pre-campagna è di mantenimento e rafforzamento dell’immagine, facendo attenzione a non farsi trascinare nei dibattiti politici. Il decreto attuativo del decreto Dini prevede il nuovo regolamento applicativo della legge sulla par condicio. Le nuove regole si distinguono tra ciò che si può fare prima e dopo il 18 marzo, termine per la presentazione delle liste. Fino a quella data sono consentiti spot non superiori ai 45 secondi e solamente in determinate fasce orarie. La pubblicazione dei dati dei sondaggi rimane vietata negli ultimi 15 giorni di campagna27. Romano Prodi, docente universitario di economia e politica industriale all'università di Bologna. Già Ministro dell'industria nel 1978, e dal 1982.1989; 1999-2004 Presidente Istituzione Ricostruzione Industriale. 27 Il Garante spiega che il provvedimento distingue la campagna elettorale in due periodi: uno "preliminare" fino al 18 marzo (giorno in cui saranno presentate le liste dei candidati) e l' altro, "finale", per gli ultimi trenta giorni. La necessità di dividere in due il periodo di applicazione della par condicio dipende dall'impossibilità materiale di conoscere fin da ora i candidati e le forze politiche che comporranno le diverse alleanze. A livello nazionale verranno presi in considerazione solo gli schieramenti presenti con simboli identici in almeno 14 circoscrizioni. 26 24 Per quanto riguarda la campagna vera e propria, Berlusconi adotta una strategia comunicativa opposta a quella vincente del 1994, niente più spot e abbandona la gestione televisiva della propria immagine, però questo mutamento rende il leader omologato ai suoi avversari. La strategia ripresa dalla campagna del 1994 è la timing28 nella quale il partito privilegia, ogni 3 o 4 giorni, un segmento di popolazione diverso a cui indirizzare promesse riferite ai suoi interessi specifici, ad esempio per i disoccupati, lavoratori autonomi, pensionati, cattolici ecc... La coalizione delle sinistre riesce a cogliere il bisogno di cambiamento caratterizzato da credibilità, personalizzazione e rassicurazione. Nasce L'Ulivo, si presenta come un soggetto politico inedito, i cui obiettivi principali sono due, ovvero costruire una propria identità originale diversa dalla coalizione sconfitta nel 1994, personificare la proposta della coalizione in alcuni leader con un alto tasso di credibilità e rassicurazione. L’Ulivo presta molta più attenzione, rispetto alle elezioni precedenti, alle potenzialità della Termine inglese traducibile in tempismo, utilizzato per indicare il momento giusto. 28 25 televisione, adottando un atteggiamento teso a trasformare ogni evento in notizia. Nel 1996 le strategie adottate nella campagna elettorale, le prestazioni dei Leader, la scelta dei candidati hanno portato l'Ulivo a vincere le elezioni. 4.3 2000: Elezioni regionali, nazionalizzazione di una campagna locale. La campagna per le elezioni regionali del 2000 viene preceduta da un importante cambiamento normativo, la legge 28/200029 che promuove e disciplina l’accesso ai mezzi di informazione per la comunicazione politica, al fine di garantire la parità di trattamento e l'imparzialità rispetto a tutti i soggetti politici.30 In questa campagna per le regionali i leader delle coalizioni sono D’Alema per il centrosinistra e sempre Berlusconi per il centrodestra, Gazzetta Ufficiale n° 43 del 22 febbraio 2000. Il centrodestra ritiene questa normativa un bavaglio alla libertà di espressione, mentre il centrosinistra la difende affermando che la regolamentazione degli spot è la norma e non l’eccezione in tutte le democrazie europee. 29 30 26 che partecipano direttamente e attivamente a sostegno dei rispettivi candidati locali. Il leader del centrodestra attira l'attenzione dei media e degli elettori, mediante una sfida lanciata a D'Alema, su chi avrebbe conquistato più regioni31. La strategia di Berlusconi è caratterizzata da tre mosse: la prima è la realizzazione di una campagna di comunicazione intitolata “una scelta di campo”32, in cui appare il volto del leader del centrodestra, trasmessa in uno spot prima dell’entrata in vigore delle nuove norme. Successivamente realizza dei manifesti, offuscando spesso l’ immagine dei candidati locali, obbligandoli a realizzare da se i loro cartelloni, secondo un formato predefinito. La loro immagine appare di fianco a quella del leader e il loro nome si trova sotto lo slogan. Con questa impostazione della campagna, il leader del centrodestra vorrebbe che gli elettori intraprendessero il voto regionale a favore dei Corriere della sera del 15 aprile 2000, Fonte:http://archiviostorico.corriere.it/2000/aprile/15/Regionali_ultima_sfida_tra_Berlusconi_co 31 _0_0004154327.shtml È lo slogan politico del centrodestra. La parola campo fa parte della "tradizione politica di Berlusconi, basti pensare al partito fondato da lui: Forza Italia, La prima cosa che nasce spontanea, se si pensa al partito, è il grido tipico dei tifosi di calcio nei campi sportivi, il colore-simbolo scelto del suo partito è l'azzurro, lo stesso della nazionale di calcio italiana. 32 27 suoi candidati, per poi successivamente spostare l’attenzione all’ambito nazionale. Il secondo pilastro della comunicazione è il controllo dell’agenda mediatica, ottenuto da una crescita dello scontro politico su temi delicati e all'ordine del giorno, riducendo al minimo la visibilità dell’amministrazione locale. Questi scontri nati dalle proposte di Berlusconi e subito criticate dal centrosinistra, portano il leader ad una maggiore visibilità sui media, che in assenza degli spot pubblicitari sono diventati una risorsa fondamentale per raggiungere gli elettori. Il terzo elemento per sopperire alle limitazioni sugli spot è l’attuazione di un iniziativa strategica: “azzurra”, la nave della libertà 33, una nave da crociera che nella prima settimana di aprile tocca 10 città italiane. Il risultato del voto vede il Polo prevalere in 8 regioni, Berlusconi con queste strategie ha depotenziato i vantaggi dei suoi avversari. La Repubblica.it, (Archivio)del 25 marzo 2000, Fonte:http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/03/25/bellissima-la-nave33 azzurra.html 28 4.4 2001: La rimonta del centrodestra, Berlusconi usa strategie vincenti. Eletto nel 1996 Romano Prodi governa per soli due anni, fino cioè alla mozione di sfiducia approvata alla camera. In attesa delle elezioni del 2001 il presidente della Repubblica Scalfaro da l’incarico di formare un governo prima a D’Alema e poi a Giuliano Amato per un governo tecnico. La campagna elettorale per le politiche del 2001 si svolge in un clima favorevole ad una vittoria del centrodestra, favorita anche dallo scenario politico che vede da un lato la rinnovata alleanza tra Forza Italia e Lega Nord e alla costituzione di una nuova coalizione di centrodestra, la Casa della Libertà; dall’altro un centrosinistra quanto mai frammentato e diviso. La strategia dell'Ulivo è caratterizzata dalla scelta di non candidare il premier uscente Amato come leader della coalizione di centrosinistra ma Francesco Rutelli, un candidato più giovane, telegenico e popolare nei sondaggi. 29 Berlusconi si presenta come leader naturale e incontrastato, le sue promesse sono fortemente personalizzate, presentate in prima persona singolare in modo che la figura e la storia del leader le rendano più credibili. Conclusa la campagna per le regionali, il movimento di centrodestra inizia immediatamente ad occupare gli spazi pubblicitari dei manifesti.. L’Ulivo viene colto di sorpresa da questa strategia non riesce a competere per molti mesi su questo fronte. La campagna di Rutelli parte in ritardo, anche il centrosinistra sceglie di usare la cartellonistica e lo fa rincorrendo il centrodestra su temi trattati ma non con la stessa chiarezza e la stessa immediatezza comunicativa della Casa delle Libertà. Il vero scontro di questa campagna elettorale si ha sui manifesti che rimangono gli unici confronti elettorali. La seconda mossa comunicativa di Berlusconi è l’invio a tutte le famiglie di un opuscolo intitolato “una storia italiana”, nel quale racconta tutta la sua vita. Una strategia di incastro tra programmi e 30 carattere personale, secondo la quale le proposte sono più efficaci quando sono coerenti con i tratti personali del candidato34. L'apice di questa personalizzazione della proposta politica è caratterizzata dalla firma del celebre contratto con gli italiani 35, nello studio di porta a porta a soli cinque giorni dal voto. Tale contratto ha modalità di proposizione innovative, la firma si attua in diretta in uno studio televisivo, su una pregiata scrivania in mogano che simboleggia la solennità di uno studio notarile, con il grande “cerimoniere” della politica italiana, Bruno Vespa, sfruttando in questo modo la strategia di image management, precedentemente descritta. Il contratto con gli italiani è un evento che riesce ad occupare completamente lo spazio mediatico fino al voto. Non si può definire errata la campagna dell’Ulivo e del suo nuovo leader, in quanto l'inizio della campagna è caratterizzato da un grande ritardo, con un deficit di notorietà rispetto a Berlusconi. Anche se l’immagine personale di Rutelli porta alcuni benefici alla coalizione, all’Ulivo manca, più che un leader, una vera e propria piattaforma La Repubblica.it, (Politica), 11 aprile 2001 Fonte: 34 http://www.repubblica.it/online/politica/campagnacinque/libro/libro.html La Repubblica.it, (Politica) 8 maggio 2001, Fonte:http://www.repubblica.it/online/politica/campagnadestra/sfida/sfida.html 35 31 programmatica con cui convincere i cittadini di aver governato bene e di poter fare ancora meglio in caso di riconferma. L’Ulivo non è riuscito a fornire motivazioni concrete ai suoi sostenitori, e perde le elezioni del 2001. 4.5 2006: La televisione torna la protagonista di questa campagna elettorale. La campagna per le politiche 2006 inizia il giorno dopo lo scrutinio delle regionali, in quanto Berlusconi si presenta a sorpresa negli studi televisivi di Rai 3 per partecipare alla trasmissione Ballarò, dove commenta i risultati del voto insieme a D’Alema e Rutelli36. Spostando, così, l'attenzione mediatica dalla vittoria del centrosinistra alla sua propaganda elettorale, elencando i provvedimenti attuati nell'arco del suo governo. Gli strumenti principali di questa campagna, per entrambe le coalizioni, sono le manifestazioni, i comizi e gli incontri. La Repubblica.it il 5 aprile 2005, Fonte: 36 http://www.repubblica.it/2005/d/sezioni/politica/regio2005due/regio2005due/regio2005due.html 32 La legge elettorale e le scelte dei partiti definiscono la campagna del 2006 “moderna” ossia televisiva, basata su un modello di comunicazione pubblicitario. Nella campagna del 2006 c'è una totale assenza di novità nell’offerta sia dei leader delle coalizioni, sia dei partiti e dei programmi. Berlusconi imposta la sua campagna su toni e messaggi ideologici, che sottolineano ancora una volta la minaccia “comunista” in caso di vittoria delle “sinistre”. Il centrosinistra come risposta conduce una campagna “diversa” basata su eventi sul territorio. Infatti Prodi partecipa a poche trasmissioni politiche, preferendo continuare il suo viaggio a bordo di un tir37 per dare vita a numerose iniziative locali. Il centrosinistra si muove come se la televisione non avesse più alcun peso sull’elettorato, senza però proporre un altro stile comunicativo che intercetti le esigenze del suo elettorato. Utilizza i nuovi media con più attenzione rispetto al centrodestra ma senza particolari innovazioni. LA NUOVA di Venezia e Mestre, del 7 settembre 2005, Fonte:http://ricerca.gelocal.it/nuovavenezia/archivio/nuovavenezia/2005/09/07/VA4VM_LA701. 37 html 33 Per la prima volta nella storia delle elezioni italiane, la campagna del 2006 vede la presenza di un presidente uscente che cerca la rielezione. Berlusconi cerca inizialmente di modificare le percezioni degli italiani sull’operato del suo governo, elencando le riforme compiute e addossando le colpe dei fallimenti a fattori esterni. Il leader della Casa della Libertà adotta quindi una strategia volta a distogliere l’attenzione sulla sua performance governativa e si concentra invece sulla dimensione ideologica38. In assenza di un disegno strategico di comunicazione, sono spesso i media e gli avversari che influenzano il modo in cui un programma viene percepito. In una delle rare presenze di Prodi a porta a porta, il conduttore Bruno Vespa gli chiede di indicare alcune misure per il rilancio dell’economia contenute nel programma, il leader del centrosinistra indica la riduzione del cuneo fiscale come una priorità, tale proposta domina l’agenda dei media per alcuni giorni39. Si ha la riproposizione della scelta di campo e partitica, attraverso una legge elettorale che consente a chi si riconosce nella CDL, ma era scontento di Berlusconi, di votare per altri partiti e leader, sempre all’interno dell’alleanza. 39 RaiNews24, 7 febbraio 2006 Fonte:http://www.rainews24.rai.it/it/news.php? 38 newsid=59741 34 La CDL sfrutta la presenza di Prodi al talk show ed attua una contromossa efficace, chiedendo insistentemente alle coalizioni di sinistra dove avrebbe trovato le risorse per finanziare una riduzione fiscale così importante. Prodi e altri leader della coalizione iniziano a dare risposte confuse e poco concrete. La CDL riesce a vincere la battaglia per la definizione dell’agenda mediatica, mettendo in risalto la scarsa attuabilità delle proposte del centrosinistra, tenendo, così, in secondo piano i risultati del suo governo e dei suoi problemi. Questo è un esempio di come i talk show e i media, hanno influito sulle campagne elettorali e sulla ripresa della CDL, registrata dai sondaggi, ma non sufficiente per la vittoria. L'unione esce vincitrice da questo scontro, riuscendo a conservare tutti i voti dei partiti della coalizione, conquistando anche pochi voti, ma decisivi, tra gli elettori delusi del centrodestra. 35 4.6 2008: Il centrosinistra usa buone strategie comunicative non prevedendo le possibili azioni del centrodestra. Il 22 gennaio, Romano Prodi dà le dimissioni, e il Presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano, incarica il Presidente del Senato, Franco Marini, di creare un nuovo governo, per evitare il ricorso alle urne, ma non ce la fa, così il cinque febbraio si apre ufficialmente la campagna elettorale prevista per le elezioni del 13-14 aprile. La campagna elettorale del 2008 è caratterizzata da vari elementi. La consultazione elettorale è a meno di due anni di distanza dalla precedente e si è svolta con tempi brevi. Inoltre c'è una rottura dei due vecchi partiti, Casa della Libertà e L'Ulivo, e la nascita di nuovi, ma con diverse coalizioni, Popolo della Libertà e Partito Democratico. Berlusconi non attende l'esito delle consultazioni al Quirinale40 e inizia la sua campagna elettorale a Milano, con il titolo la Libertà, usando lo slogan: “Rialzati Italia”. Appena iniziate le consultazioni al Quirinale, con la salita del Presidente della Camera e il Presidente del Senato, Berlusconi non ha dubbi su quale sarà l'esito della crisi apertasi con il voto di sfiducia a Prodi. La Repubblica.it. del 25 gennaio 2008, Fonte:http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/politica/crisi-governo-2/inizio40 consultazioni/inizio-consultazioni.html 36 Sul palco comunica le liste dei candidati e strappa il programma della sinistra, affermando che è solamente carta straccia, perché per rialzare l’Italia i cittadini hanno bisogno di un contratto41 e non di un foglio di carta. Nell’episodio appena descritto il leader del centrodestra manifesta l’intenzione di rispolverare il contratto firmato con gli italiani nel 2001, inserendovi le proposte principali del programma. Berlusconi sfrutta l'emergenza rifiuti della Campania e ne fa uno strumento principale della sua strategia. Questa campagna è accompagnata dalla canzone scritta da Andrea Vantini, intitolata: Meno male che Silvio c'è, che diviene l'inno del partito42. La coalizione di sinistra propone una nuova offerta politica, Walter Veltroni, ritenendo che quest'offerta possa incontrare il desiderio degli italiani. Il 10 febbraio il leader del centrosinistra inizia la sua campagna elettorale a Spello, parla all'aperto da una terrazza del piccolo Eremo Retuters, 8 marzo 2008, Fonte:http://it.reuters.com/article/topNews/idITPAR84281920080308 42 Corriere della Sera.it, del 14 febbraio 2008, Fonte:http://www.corriere.it/politica/08_febbraio_14/inno_azzurro_cc91c06e-daeb-11dc-ab3f41 0003ba99c667.shtml 37 di San Girolamo, a Perugia, che si affaccia su una valle di ulivi, con la cittadina sullo sfondo43. Il comizio dura mezz'ora circa, inizia con la canzone di Jovanotti “Mi fido di te”44, prosegue con l’intervento di Veltroni che elenca i punti del suo programma e si chiude con l'inno di Mamelli. Lo slogan usato da Veltroni è lo stesso usato da Obama, “Yes We Can”. La novità di questa campagna elettorale è la scelta del Partito Democratico di concorrere da solo, senza coalizioni, a differenza del centrodestra. Anche Veltroni decide di attraversare l'Italia, toccando le 110 province italiane, con due bus dell'Iveco eco-tecnologici con scritte bianche «L'Italia viva» e «Un'Italia moderna. Si può fare», accompagnate dal simbolo del Partito democratico. Il tutto su sfondo verde, con profili rossi. Si presentano così, con un omaggio ai colori della bandiera45. 43 Corriere della sera del 10 febbraio 2008, Fonte: http://www.corriere.it/politica/08_febbraio_10/veltroni_spello_7adb45d4-d7c0-11dc-ad390003ba99c667.shtml Inno di questa campagna elettorale. Sole24Ore del 15 febbraio 2008, Fonte:http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/02/veltroni-campagna-elettorale44 45 bus.shtml?uuid=563308b6-dbc6-11dc-a312-00000e251029&DocRulesView=Libero 38 Con l’iniziativa sopra descritta l’immagine che si vuole dare di Veltroni è di un uomo vicino alla gente che tende a scaldare i cuori dei cittadini. La campagna elettorale del Pd è paragonabile a quella del Pdl per l’uso del testimonial candidato a premier. Usa manifesti, con un ampliamento degli slogan: “Non cambiate un governo. Cambiate l’Italia”, “Non pensate a quale partito. Pensate a quale Paese”, “Non rientrate nel caos. Voltate pagina.” Le frasi pubblicitarie rimandano a un senso di responsabilità come chiedeva a suo tempo il leader storico del Partito Democratico americano, John Fitzgerald Kennedy. La disposizione grafica del manifesto elettorale è suddivisa in due parti: a sinistra c'è la figura del leader per attirare l’attenzione dell’elettore verso il messaggio elettorale posto a destra. Veltroni punta su due obiettivi: segnare una discontinuità con Prodi e l’Unione e confrontarsi sulla sua presunta gioventù e sul suo programma finalmente moderato e non più influenzato dalla sinistra radicale. 39 I sondaggi di queste elezioni politiche vedono Berlusconi al 45,3%, e Veltroni 36,6%46. Le prime pagine dei giornali e le riviste in questo periodo di campagna, nonostante la buona comunicazione usata dal Partito Democratico, sono occupate da Berlusconi. Nonostante i media siano orientati verso Berlusconi, Veltroni sa benissimo che ciò non implica una sconfitta definitiva, ma sa che in termini di comunicazione è un punto vincente, perché in questo modo il leader del centrodestra acquista più visibilità. La strategia comunicativa del centrosinistra non si può definire sbagliata, ma lo si può dire per la sua impostazione. Questa campagna di comunicazione è caratterizzata da una strategia decisa troppo a tavolino, senza prendere le misure all’avversario, senza tenere in conto la straordinaria capacità di spettacolo di cui Berlusconi è capace. Le elezioni politiche di questo tornante elettorale vedono vincente il Popolo della Libertà. Dati dei sondaggi Fonte:http://oknotizie.virgilio.it/info/10010a794d88f4fb/sondaggi_elezioni_politiche_2008_berlu 46 sconi_45_3__veltroni_36_6_dietro_bertinotti_casini_tabacci_e_gli_altri._guarda_il_consenso_dei_partiti.html 40 4.7 2013: La rivoluzione tecnologica delle campagne elettorali. Questa campagna elettorale può essere considerata, per la prima volta, digitale. Anche i politici hanno la consapevolezza di vivere una campagna elettorale diversa. Infatti usano sempre più spesso la rete per interagire con gli altri media e fare notizia. Questa è insomma la prima vera campagna elettorale digitale e i responsabili della comunicazione dei partiti, che partecipano alle elezioni politiche 2013, sembrano averlo compreso benissimo, realizzando delle campagne elettorali pensate soprattutto per la rete, decidendo di spostare una parte delle risorse economiche, che normalmente vanno a ricoprire costi come quelli delle affissioni e dei cartelloni elettorali. Il leader del centrodestra interviene su Facebook e punta sulle sue priorità. Le strategie riprendono le stesse usate nel 1994, ma con un restyling attraverso il 2.047. Il Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare uno stato di evoluzione del , rispetto a una condizione precedente. Si indica come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono un elevato livello di interazioni tra il sito web e l'utente come i blog, i forum, le chat, i wiki, le piattaforme di condivisione di media come Flickr, YouTube, Vimeo, i social network come Facebook, Myspace, Twitter, ecc... ottenute tipicamente attraverso opportune tecniche di programmazione web afferenti al paradigma del Web dinamico in contrapposizione al cosiddetto Web statico o Web 1.0. 47 41 Nel febbraio 2013, Antonio Palmieri48 ,rilasciando un'intervista al giornalista del Bresciatoday, dichiara: "La comunicazione del Pdl come al solito è stata semplice e comprensibile per tutti ed è stata fatta da un leader che ha dimostrato di avere ancora credibilità". Palmieri -ha continuato dicendo-: "La grande novità questa volta è stata quella di privilegiare i social media. Facebook prima di Twitter, perché lì si trova il popolo. Lo strumento più antico della lettera ci è poi servito per formalizzare, in un scenario 2.0, l' impegno della restituzione dell'Imu attraverso un contratto individuale”49. Gli strumenti su cui si basa la campagna del Pdl sono la tv, il contatto diretto sul territorio e internet, con un forte impegno per coinvolgere i sostenitori on line. Il punto di riferimento virtuale di questa campagna tecnologica è il sito “forzasilvio.it”. Le persone si possono registrare, così facendo ottengono un loro pannello operativo nel quale trovano ogni giorno Antonio Palmieri è il responsabile internet e comunicazione elettorale del Pdl e candidato alla Camera. 49 BresciaToday, 25 febbraio 2013 Fonte:http://www.bresciatoday.it/politica/elezioni/politiche-2013/exit-poll-pdl-popolo48 liberta.html 42 informazioni e documenti su ciò che il Pdl ha fatto e ciò che vuole fare. La pagina su Facebook di Silvio Berlusconi, è aperta a tutti i tipi di commenti, che come si può immaginare, spesso non sono teneri: “Non esercitiamo nessuna forma di filtro perché la moneta buona scaccia la cattiva. Per noi è importante ascoltare i nostri, soprattutto quelli delusi e cerchiamo di rispondere a tutti”, dice Palmieri al giornalista di Bresciatoday. In Twitter viene realizzato l’account ufficiale del Pdl (@ilpdl), forzaSilvio.it (@forzasilvioit) ma non c’è l’account ufficiale di Silvio Berlusconi che ha dichiarato di non amare questo tipo di social network. Berlusconi non abbandona il suo “amore” per la televisione, sa bene dell’importanza dei nuovi media, ma sa altrettanto bene che tre quarti degli italiani forma le proprie opinioni attraverso la televisione. Ed è qui che sta la sua forza. Berlusconi incentra tutta la sua comunicazione elettorale sulla dichiarazione di voler soddisfare specifici interessi dell’elettorato, imponendo al dibattito politico le sue proposte di politiche pubbliche, focalizzate sull’eliminazione o riduzione del 43 contributo del cittadino alle spese dello Stato. Il leader ripete in ogni occasione mediatica il suo progetto politico e le sue specifiche proposte di riforma, spiegandole sempre allo stesso modo, attraverso l’utilizzo della stessa sintassi in ognuna delle sue apparizioni televisive. La promessa di un miglioramento della condizione personale di ciascun elettore viene posta come cardine del suo messaggio comunicativo50. Incentra quasi tutti i suoi discorsi sull'IMU, proponendo uno slogan d'impatto: ”la casa per noi è sacra”. Il candidato premier del PD, Luigi Bersani 51, viene accusato di condurre una campagna incolore e spesso paragonata alle campagne di Berlusconi e altri candidati. La strategia comunicativa viene identificata con il termine “molte piazze, poca tv”. Tempi (Politica) del 14 gennaio 2013, Fonte:http://www.tempi.it/elezioni-2013-sitorna-allusato-garantito-lunico-innovatore-e-stato-renzi-che-pero-ha-perso 50 Bersani ha affrontato le primarie, che si sono tenute con doppio turno, il 25 novembre e il 2 dicembre, contro un concorrente del suo stesso partito, il sindaco di Firenze Matteo Renzi che ha saputo convogliare attorno alla sua candidatura un considerevole consenso. Ma Bersani esce vincitore dal ballottaggio, e diventa il candidato premier per le elezioni 2013. 51 44 Durante le sue poche apparizioni televisive, Bersani passa gran parte del suo “tempo-video” giustificando le scelte politiche effettuate e interessi “divergenti” all’interno della sua coalizione. La presentazione della campagna elettorale si realizza tramite la proiezione di spot al cinema di Roma, Quattro Fontane. In entrambi gli spot, possiamo ascoltare la colonna sonora “Inno”, la nuova canzone di Gianna Nannini. Alla fine dei video, si può vedere lo slogan di questa campagna: “Il nostro sarebbe un Paese più bello, se fosse più giusto”. Gli spot sono semplici, efficaci, ma hanno subito suscitato critiche di ogni genere sui social network52. Pier Luigi Bersani ha strutturato il suo messaggio elettorale sulla prudenza, ripescando risultati ottenuti durante gli anni dei precedenti governi di centrosinistra, peraltro, troppo lontani per raggiungere l’elettorato giovane e disilluso. Inoltre, il dialogo a distanza con Berlusconi, fatto di rivendicazioni e accuse occupa gran parte del suo tempo televisivo. Bersani ha modificato le sue strategie comunicative, facendo spesso ricorso a metafore grazie alle quali alcuni comici che hanno alimentato la satira politica, finendo per screditare l’autorevolezza Il Messaggero Fonte:http://www.pierluigibersani.it/doc/4156/baci-e-beb-gli-spot-del-pdmodello-obama.htm#.UZDiP6JSjko 52 45 della persona di fronte a un elettorato sempre meno incline nel sostenere politici moderati53. Un altro comunicatore di questa campagna elettorale è Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, che usa principalmente due piattaforme comunicative: il web e la piazza. Il web 54 permette un controllo totale sia del messaggio sia del referente, vista la necessità di iscrizione al servizio e la possibilità di modificare se non cancellare i messaggi stessi. Per quanto riguarda la piazza, oltre ad una vicinanza con il potenziale target elettorale, questa strategia comunicativa permette di gestire costantemente la risposta emotiva collettiva esplorando ogni aspetto dell’interesse soggettivo del ricevente. Grillo ha uno stile comunicativo chiaro, semplice, lineare ed ironico, e con questo suo modo di fare verbalmente violento viaggia per tutta l'Italia55, conquistando i suoi elettori, piazza dopo piazza. Tempi (Politica) del 14 gennaio 2013, Fonte:http://www.tempi.it/elezioni-2013-sitorna-allusato-garantito-lunico-innovatore-e-stato-renzi-che-pero-ha-perso#.UaIMZNJSjko 53 Nel corso di questi anni, il blog di Beppe Grillo è tra i più seguiti al mondo, riuscendo ad incanalare la protesta dei cittadini, restituendo un messaggio politico trasformato progressivamente in proposta elettorale. 55 Definito “Tsunami Tour”, un viaggio per l’Italia, da un capo all’altro: Nord, Centro, Sud e Isole comprese, circa 100 città. 54 46 La sua tecnica è di non entrare nel merito specifico degli scandali politici, ma di usarli come grimaldello per andare ad intercettare quel sentimento di indignazione che quegli scandali inducono spontaneamente nei cittadini e verso i quali lui è esente da colpe. Il messaggio di Grillo è impostato su due grandi aree comunicative: la demolizione totale e incondizionata dell’avversario e la presentazione di specifiche e selezionate proposte politiche. Grillo si conferma numero uno sulla rete, senza andare ospite in TV. La chiusura della campagna, ovvero lo tsunami tour, si realizza a Roma in piazza San Giovanni, è un evento d’impatto alla quale partecipano molti cittadini: la piazza si riempie dalle prime ore del pomeriggio e non mancano momenti di tensione a causa del divieto alla stampa italiana56. Il risultato di queste elezioni “mette nell'angolo il Partito democratico, che vince alla Camera ma perde al Senato, e argina l'avanzata del Movimento 5 Stelle, che si afferma primo partito a Montecitorio. Silvio Berlusconi firma, ancora una volta, un risultato da primato riportando l'asse Pdl-Lega Nord al centro dell'agone Excite (Attualità-Politica) 22 febbraio 2013, Fonte:http://politica.excite.it/appellielettorali-2013-berlusconi-bersani-grillo-e-monti-N135527.html 56 47 57 politico” , grazie alla sua capacità di sfruttare una continua propaganda televisiva. Altro vincitore delle elezioni politiche è senza dubbio il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, al cui va dato atto di aver condotto una campagna elettorale innovativa dal punto di vista dei media utilizzati, come ad esempio il suo Blog personale, ma allo stesso tempo, anche molto tradizionale come i comizi nelle piazze, rifiutando interviste televisive, affrontando tematiche che stanno a cuore ai cittadini. Il Giornale del 26 febbraio 2013, Fonte:http://www.ilgiornale.it/news/interni/risultatidelle-elezioni-2013-scontro-berlusconi-bersani-889761.html 57