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Rubriche e Commenti
di Edmunduburdu
Peste e corna
LA SERIETÀ È UNA COSA SERIA
C
rescete e moltiplicatevi. Lo dice la Bibbia, e quindi
l’invito è stato sempre osservato religiosamente. Poi
l’attuale papa ha notato che fare figli è più facile
che fare i genitori e ha invitato questi ultimi a non comportarsi come i conigli. Viste come vanno le cose, è il consiglio più saggio che mai la Chiesa abbia dato. Fare figli?
Quasi cent’anni fa un certo duce, come altri applaudito da
piazze nonpensanti, invitava a far figli per avere soldati
disposti a conquistargli un impero. Dati i tempi andati, quando un’altissima percentuale moriva prima di arrivare ai 5 o
6 anni, si poteva anche comprendere la necessità di procreazioni numerose, poiché le braccia, se non per conquistare
imperi, servivano per far legna, pascolare il bestiame e zappare i campi. Poi la scienza è andata avanti e sono arrivate
le scoperte, i vaccini, i medici, e le morti precoci si sono
azzerate. Chi nasce oggi nei paesi avanzati vive in media
80 anni, mentre si continua a morire anzitempo dove impera povertà e ignoranza.
Opuscoli e spot pubblicitari invitano, qualche volte con
toni quasi intimidatori, a donare o ad adottare a distanza
bambini che in certi paesi, dove mancano televisioni, campi
sportivi e teatri e dove per gli adulti l’unica piacevole distrazione è quella più antica e naturale dell’accoppiamento, sopravvivono tra gli stenti. In troppi di questi casi per
chi li procrea i figli non sono un dono del cielo, ma un
arrivo non voluto e un problema se non una disgrazia.
Capita pure che in qualche paese la distinzione fra maschi
e femmine porti alla soppressione, appena nate, di queste
ultime, che sarebbero un peso se non altro perché, crescendo, i genitori dovrebbero dar loro una dote per l’eventuale
matrimonio. In altri casi vengono date ancora bambine in
spose al primo che bussa alla porta con qualche soldo in
mano. E allora ecco migliaia di donne in cerca di aborti,
fatti in condizioni miserabili, che portano troppo spesso
anche alla morte di chi li chiede.
Alla fine degli anni settanta la Cina, che oggi conta un
miliardo e 350 milioni di abitanti e allora si avviava ad
avere un terzo della popolazione mondiale, ha imposto pena multe pesanti - un figlio e non di più a famiglia, e
pare che ciò abbia evitato la nascita di circa 400 milioni di
nuovi individui. Poi, due anni fa, la disposizione è stata
rivista e la nuova norma consente, magari con pagamento
IL COMMENTO
di pesanti tasse, un secondo figlio. In India, stato con un
centinaio di milioni di abitanti in meno della Cina, in certe zone la miseria è imperante e l’aborto fortemente incoraggiato. Diversi altri stati in Asia e Africa vivono le stesse situazioni miserabili e per troppi piccoli abbandonati a
se stessi non c’è scampo.
Una politica mondiale che non pensi solo agli aiuti (quando
ci sono), ma a scoraggiare la crescita numerica della popolazione non esiste, né esiste una informazione adeguata o soddisfacente atta a prevenire troppe nascite, e allora
noi popoli ricchi, per pulirci la coscienza, predichiamo
una solidarietà e una partecipazione superficiale se non
fasulla ai problemi di chi sta male.
Ma siamo seri e responsabili o all’interno del nostro orticello coltiviamo un futuro di ipocrisie e di comportamenti egoistici? Il nostro occhio è miope, continua a credere
all’assioma imperante, ma che ora vive qualche critica,
che fare figli significhi garantire una crescita all’economia e, qui da noi, far pervenire all’Inps gli introiti necessari per pagare le pensioni in corso, non importa se immeritate o esagerate. Ai nostri figli, che faticano a trovare
un’occupazione o quando la trovano hanno contratti a termine e retribuzioni ridicole, non si può chiedere di alimentare un fondo previdenziale spolpato da pensioni spesso non proporzionate ai contributi versati. Il nostro governo si darà da fare per dare un taglio serio alle indecenze, che forse è il caso di chiamare ruberie, togliendo, tanto per fare un esempio, le pensioni a chi ha truffato o rubato ed è in galera, e quindi ci costa ancora, o continuerà
a dormirci sopra? Davvero i cosiddetti diritti acquisiti sono
intoccabili?
La crescita vera, giustamente equilibrata e in grado di dare
dignità e lavoro e non redditi di cittadinanza o assistenza,
nessuno la cerca, e non sarà un’economia altamente meccanizzata e digitalizzata a portarla. Programmare significa guardarsi attorno, ricreare il mondo e i comportamenti
responsabili e chiudere le porte a velleitarismi di convenienza. Significa trovare un equilibrio serio per evitare
che le attuali tendenze economiche ci portino al tracollo
definitivo. Cambierà qualcosa o vivremo ancora di bolle
finanziarie, di ricchi sempre più ricchi e del popolino
ammansito da promesse irrealizzabili?
di Rinaldo Ruggeri
LIBERTÀ DI CRITICA E POLITICA
L’ex sindaco di Guspini Francesco Marras intende fare
la vittima spacciandosi come l’ultimo dei cittadini guspinesi. La realtà è ben diversa, da oltre trent’anni il Marras
è impegnato in politica. È stato consigliere comunale, assessore, vice Sindaco e Sindaco del Comune di Guspini.
Per quindici anni è stato al vertice dell’amministrazione
cittadina. A un personaggio del genere quando si muovono delle critiche non sono mai, se non si scade nello scurrile o nell’insulto, un “attacco personale” ma una valutazione politica. Rivendico, come cittadino italiano, il diritto di fare politica alla luce del sole e mi batterò finché
vivo per esercitare questa libertà. Non ho scheletri nell’armadio e quindi le minacce, le intimidazioni o le lettere anonime mi fanno un baffo. Le lettere anonime o altre
forme di comunicazione simili, con l’evento delle tecnologie moderne, hanno poco di anonimo e possono essere
un boomerang per chi le pratica.
Nella vicenda del Parco Geominerario io ho riportato ciò
che altri hanno attribuito e precisamente undici consiglieri
della maggioranza, tra cui: assessori e vice sindaco. Per
fugare qualsiasi dubbio, cito, dal verbale di seduta n.6
del Consiglio Comunale di Guspini del 17/06/2009 (allegato 1) quanto scritto: “Sig. Sindaco, Signori Consiglieri, con la presente intendiamo esprimere il nostro totale
dissenso circa la nomina promossa dal Sindaco di Guspini in seno al C.D.A. del Parco Geominerario, quale rappresentanza del Nostro Comune. Infatti, abbiamo appreso con vivo stupore che nella riunione del 15 giugno u.s.,
è stata nominata l’Ing. Monica Stochino.” Dov’è la mia
“azione denigratrice basata sulla menzogna” nel far co-
noscere un atto pubblico del Consiglio Comunale di
Guspini?
So quali sono i ruoli e i compiti sia del Parco Geominerario e sia dell’Igea. So anche che questi due “enti” operano a Montevecchio con ruoli diversi. Non ricordo scontri feroci tra il Marras e l’Igea, forse è colpa mia e della
mia scarsa memoria. Ricordo un litigio, a Montevecchio,
con un certo Sig. Scalas che aveva una concessione mineraria da parte dell’Igea, ma non era l’Igea. In seguito,
l’ex Sindaco, come spesso gli accade, ha cambiato opinione nei confronti del Sig. Scalas stipulando, perfino,
un contratto. Questo modo di interpretare la politica del
Marras non deve meravigliarci, egli, in più occasioni, a
parole è stato una cosa, nella pratica un’altra. Chi non
ricorda la vicenda di Abbanoa quando il nostro ex Sindaco manifestava contro mentre cedeva il nostro acquedotto? Lo stesso dicasi per gli insediamenti dei Centri
Commerciali: si concedevano le aree a Guspini e manifestava contro alla Corte del Sole. Il nostro ex è stato in
perenne conflitto fra l’uomo di governo e quello di lotta. Oggi, non avendo più il governo della città, impegna
tutte le energie nell’ uomo di lotta, e si vede. È sempre
indignato vede mostri e nemici dovunque e soprattutto
gli errori degli altri e non i suoi.
Tramite stampa mi si comunica che c’è una querela in
corso nei mie confronti, siamo in democrazia e me ne
farò una ragione. Ho fiducia nella terzietà del giudice e
sono convinto che eserciterà la giustizia meglio di certi
probiviri di partito con i quali ho avuto a che fare in
passato.
15 febbraio 2015
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STORIA DEL FUMETTO
di Evaristo Puxeddu
ISABELLA
LA LUPA DI FRANCIA
T. Gloris-M. Gloris -Calderon
UN FUMETTO STORICO FRANCESE
“La Lupa “ di Francia si presenta come una formidabile protagonista della “storia europea”, una figura in cui è possibile
cogliere il senso profondo dei mutamenti in atto, sulla scena
delle culture politiche e dei comportamenti sociali.
CHI ERA?
Nella figura di questa regina, nata a Parigi forse nel 1295,
figlia di Filippo IV “il Bello”, un sovrano avvenente e spregiudicato, uno dei più potenti, che concepiva la vita
come una complessa partita
a scacchi, in cui tutti erano
pedoni sacrificabili alla ragion di Stato, ci sono come
sfondo le lotte e gli intrighi
di una successione dinastica,
destinata a sfociare nella
Guerra dei cent’anni. La regina esercita un potere occulto, tirando i fili della politica alle spalle del marito
regnante. Gestendo la ragnatela di intrighi che anima la
vita di corte e manifestando
una straordinaria e innovativa sensibilità diplomatica. Filippo resterà famoso, nella storia, anche per le sue posizioni
estreme contro gli ebrei e contro la chiesa cattolica, e perché
esautorò il papa Bonifacio VIII e cercò di distruggere l’ordine cavalleresco dei Templari, mandando al rogo il gran maestro Jacques de Molay.
DISEGNO E SCENEGGIATURA: LA CRITICA
Nei plastici disegni dell’artista catalano Jaime Calderon ci
sono gli intensi colori che danno risalto a un incipit d’effetto.
È la messa in scena dell’esecuzione di de Molay, che tra le
fiamme del rogo maledice Filippo e la sua discendenza. Ironia del destino, il re di Francia morirà davvero pochi mesi
più tardi, né la sua progenie sarà molto più longeva. Ma è la
voce fuori campo di Isabella, contenuta nella prima didascalia, a restituirci il senso dell’intera vicenda storica e l’intenzione dei suoi narratori: “In questo mondo, essere donna è un
fardello”.
LO SCENEGGIATORE
È molto noto in Francia, per la sua abilità nel ricostruire accurati fondali storici. Si chiama Thierry Gloris. Egli piega la
materia storica di Isabella – di per sé già molto ricca di spunti
romanzeschi – sino a farle raggiungere un’alta tensione narrativa.
CONCLUDENDO
I motivi della forza attrattiva del fumetto francese sono molti. Ma fra essi spicca soprattutto la capacità di raccontare storie capaci di colpire l’immaginazione dei lettori, di legarsi
alla loro attualità e alla loro identità culturale, magari recuperando i registri espressivi della grande letteratura del genere.
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Rubriche e Commenti
15 febbraio 2015
IL MIO PUNTO DI VISTA
di Antonio Loru
MIRA IL TUO POPOLO, O BELLA SIGNORA!
CHE PIÙ NON GIUBILA, E NIMANCO PIÙ
Ah ah ah ah ah ah ah/applausi/di gente intorno a me/applausi/ tu sola non ci sei/ […] applausi/oceano di mani/
ma le tue mani/non le vedrò mai più//
(Applausi, di Bigazzi/Cavallaro, cantano, I camaleonti,
1968)
Sopporta, o prima cittadina, spero lettrice di questa mia
doléance, che in questa io ti meni meco, (che non ti secca che
io ti dia del tu? S’usa, in democrazia). Specie quando in periodo elettorale i politici iniziate la campagna raccolta voti,
siete voi a pretendere che vi si dia del tu! Magari dopo un po’
meno? Sopporta dunque, anche perché nuove elezioni s’approssimano, ch’io ti dia del tu, e ti meni meco in questo scherzoso, ma non troppo, ragionamento. Partiamo da differenze
e analogie delle parole, politica/o e politicanti (maschi e femmine cantanti, aggiungerebbe faber). Tu, mi spiace doverlo
dire, e il tuo consorte parlamentare, a mio modestissimo parere, appartenente alla seconda categoria. Non voglio che si
tiri in ballo l’onorevole!!! Dirai: cosa c’entra? C’entra. L’altra parola è famiglia: di nuovo e sempre di più il nucleo sociopsico-significativo-eticomorale della nostra attuale Italia.
La famiglia, a cui (voi) vi rivolgete, quando scendete nell’agóne elettorale, e i suoi valori, si sa, in Italia di radice cattolica, qualsiasi pianta allattino in effetti. Eppoi, non vorrai
farci credere, che nei tuoi, venticinque? Trenta? Anni di politica, con ruoli sempre di primissimo piano, nell’amministrazione istituzionale, a Villacidro e nel Medio Campidano, la
posizione politica dell’onorevole Marroccu (de Siru, là!), il
suo peso, politico intendo, non abbia pesato anche sulle tue
fortune politiche? Non insisto, può essere che no, ma quando
mai, assolutamente!!
Però apprezzerei una smentita argomentata, ragionata, ordinata, inattaccabile, che faccia definitivamente piazza pulita
di qualche volgare illazione, di cui ti sei pubblicamente lamentata anche di recente. E arriviamo alla famiglia: tutti teniamo famiglia signò, direbbe Eduardo!
Allora, mettendo assieme le vostre entrate, di deputato del
Regno, pardon, della Repubblica, l’onorevole, e il tuo mandato, con la m minuscola, quello mensile di pagamento intendo, quanto mettete insieme ogni trenta giorni: venti? Venticinque? Più di venticinquemila euri?
In ogni caso: duecentomila (200.000), trecentomila (300.000)
euri all’anno? Capisci bene che anche sforzandoti non potrai
mai capire, chi come me, per esempio, che svolgo un nobile
e alto mestiere, docente di Liceo, L A V O R A N D O, li
mette assieme in dieci anni!
E chi non ha la mia fortuna? Perché capire vuol dire mettere
assieme il sentire, il cuore, e il comprendere, l’intelletto. Puoi
anche comprendere, nel tuo caso, (ma ne dubito, ché in questi casi la vicinanza del cuore è indispensabile all’intelletto),
ma sicuramente non senti, e dunque non puoi raggiungere la
somma che fa il totale del capire. Bisogna esserci dentro i
problemi da cinque (5) euro, che svariate volte al mese, non
puoi spendere, perché, in mille o millecinquecento euri, reddito medio da lavoro in italia, per i dipendenti, di cinque euro
ce ne sono solo 200/300, e ogni giorno, dei trenta mensili, i
problemi di questo valore, economico, sono di più. Ma ci
sono altri problemi, sempre di valore economico, da risolvere: i balzelli da pagare, tasse, bollette, imposte, contributi alle
voraci casse dello stato-regione-provincia-comune-comunità montane e di media e bassa quota, (ma sempre in quota
partitica), da 200, da 100, da 50, da 20 e da 10! Vogliamo
anche mettere assieme il pranzo con la cena, per babbo, mamma, uno,37 figli? Vedi quanto poco basti a vedere volatilizzarsi 1000/1500 euro al mese!! Tu dirai: il nostro piccolo
mondo! È il governo che ci impone! Loro diranno:
è l’Europa! Il nostro onorevole rappresentante nella Città eterna, sempre il tuo congiunto, dice [in una intervista all’Unione Sarda di qualche tempo fa]: le mie battaglie le faccio nelle
commissioni di partito, poi col cuore sanguinante, perché alcune decisioni sono davvero impopolari, voto in linea col
volere della maggioranza, (in questo caso PD, al governo).
Risparmio alla tua intelligenza, alla sua, e a quella di quanti
leggeranno questo pistolòtto, (e alla mia, seppur scarsa, è
ovvio) ogni commento e analisi logico-critica degli enunciati suddetti, contenuti in quelle dichiarazioni del nostro deputato. Ora, io credo che tu ti sia adeguata perfettamente alla
attuale realtà: hai fatto della politica, ma non da oggi, la tua
professione, e questo è ciò che io chiamo, essere politicanti.
Non hai risolto nessun problema ai tuoi concittadini, quelli
lasciati in eredità dalle precedenti amministrazioni ci sono, e
si sono aggravati. Certo, tu appari più del povero Dottor Fanni. Lui era piuttosto restio a tenere sermoni a San Pietro in
vece del prete, a cingere del serto di villacidrese onore il prode pedalatore e financo i pedali della sua mitica bici. Se poi
ci dici cosa ha fatto di concreto la vostra amministrazione
per promuovere lo sport tra i giovani villacidresi, e non solo
presenziare coi campioni, che crea anche al politico un’aura
di successo, quanto è brava/o! E per l’arte, la cultura, il tempo libero, dei giovani, di tutti i giovani, e anche dei meno
giovani?
Certo è indubbio che tu presenzi di più e meglio alle liturgie
sociali, del tuo predecessore. Ma lui era uomo di scienza e di
lavoro, forse inopinatamente prestatosi alla politica. Un uomo
che nella sua vita ha sempre operato nel suo campo di ricerca
scientifica. Tu invece: quanti anni, o mesi, o giorni di lavoro,
(se non sbaglio sei dipendente, ASL?) hai messo in fila fino
ad oggi. E l’onorevole: quanti giorni, settimane, mesi, anni
lavorativi ha in curricolo? E di cosa? Di dipendente forestale? Noi che possiamo farci, dirai: il nostro piccolo mondo!
Ma i mondi sono matriòsche, non ve n’è uno talmente grande
da non poter stare in un altro, né talmente piccolo da non
poterne contenere. Tutti siamo colpevoli, in primis noi che vi
votiamo, di questo mondo di zittità individuale e di corismo
stadiistico-universale, di questa melassa relazionale, che è il
mondo che avete creato, dove nuotate felici, tra pesci sempre
più grossi e voraci che divorano pescetti sempre più piccini e
indifesi. Una, amarissima, riflessione. Come Diotima ha insegnato a Socrate l’amore, politico, vero, così Hannah Arendt ha insegnato al nostro tempo la nobiltà della politica. Da
Socrate al nostro tempo, l’intelligenza che non rinuncia al
cuore è donna! Che peccato Teresa. Che occasione, seppur
per il nostro piccolo mondo, hai gettato via. Infine, per tornare sulla terra. Tu sei PD, appartieni al partito che ha il merito
di essersi inventato, (per l’Italia) le primarie. Ricordo che,
per le precedenti consultazione, poi perse contro la lista del
Dottor Fanni, si sfidarono, per poi sfidarlo, il dottor Efisio
Meloni e infine il maestro Ignazio Muscas. Vinse Efisio, ma
poi perdeste le elezioni. Tu queste ultime elezionile hai vinte
e sei sindaco: ma alle primarie PD, chi hai sfidato?
Con l’affetto.
di Giovanni Luigi Zedda
Dimmi cosa leggi
OGGI PARLIAMO DI...
VITE DEGLI UOMINI
ILLUSTRI
Il comune di Roma voleva che i due poeti pagassero qualcosa per la sosta delle bestiole sotto gli alberi, ma fu difficile
stabilire il tasso da pagare; cioè il tasso del tasso del tasso del
Tasso e il tasso del tasso del tasso barbasso del Tasso.
(Achille Campanile, Vite degli uomini, La quercia del
Tasso, Rizzoli, MI, 2010)
Il 15 ottobre 1490, nell’America - non ancora scoperta - Mir,
giovane scienziato inca, si presentò all’imperatore e gli disse: «Lsdaigap, Pimà turfelsin tacaramallai».1 L’imperatore
lo guardò incredulo: credeva d’avere a che fare con un pazzo. Poi disse: «Fiaralòn matzecòn vaspatòn!». 2 Ma Mir insisté e disse con deferente
fermezza: «Pirmalzin
bubà». 3 L’imperatore
parve indeciso. Aggrottò le ciglia pensieroso,
quindi scrollando le
spalle rispose: «Spima
Rgozetà! firanolt s’amurai».4 Detto fatto.
1
«Sire i miei calcoli mi
fanno certo dell’esistenza di un continente sconosciuto di là dall’Oceano». 2 «Eh, via!» 3 «Ve
lo assicuro e desidero
imbarcarmi per andare a
scoprirlo. La Maestà
Vostra si degna di concedermi all’uopo il Suo
sovrano consenso?» 4
«Sì!»
(Achille Campanile, Vite degli uomini, La scoperta dell’Europa, Rizzoli, MI, 2010)
Che meraviglia, questa è scrittura creativa, che stimola la creatività. Da tanti parti s’alza il lamento delle deficienze scrittorie dei nostri giovani. Ma per imparare a scrivere bisogna
saper leggere autori come Campanile, Flaiano, Marchesi,
Allen e Villaggio, i fratelli Marx, per rimaner nel grande comico. Ma per imparare a leggere bisogna che qualcuno ti insegni a leggere, ti faccia vedere come si fa. Ma come si fa, se
le statistiche, sempre impietose, dicono che gli insegnanti in
Italia non leggono, per il piacer di leggere, mediamente cinque nuovi libri all’anno. Io sono lontanissimo dal mondo della
scuola, e ci credo poco, forse ho un’idea romantica della scuola, perché non ho potuto, tanti secoli fa, studiare, e mi viene
difficile, e penoso, prestar fede a queste dannate statistiche.
Sia come si sia, io da autodidatta, amante respinto, del segno
grafico, per quel che può valere, vi consiglio, vi esorto, (vi
stimolo, no!), anzi, va, vi supplico e scongiuro: leggete questo capolavoro, come gli altri del resto, del vecchio saggio
andato a terminare i suoi giorni lontano dai clamori, a Lariano di Velletri, come il famoso frate.
Achille Campanile, Vite degli uomini illustri, BUR Rizzoli, MI, 2010.
A Collinas è passata una generosa Befana
Befana, nome popolare dell’Epifania, “dipinta” dalle origini
come donna brutta e vecchietta, la notte tra 5 e 6 gennaio,
quando tutti dormono, (come si fa credere ai bambini), scende in “picchiata” lungo il camino, sulla sua scopa volante,
per riempire di bellissimi doni le calze appositamente lasciate dai “piccoli”.
Anch’io, quand’ero ragazzino, trascorrevo quella notte senza quasi prender sonno, pensando solo a cosa avrei trovato
nella calza. Ma, con gran delusione, nella calza non trovavamo, come detto da papà e mamma, dei bellissimi doni ma
cenere, carbone, un paio di castagne, mandorle e qualche caramella. Interpellato al proposito papà, una volta, ci disse:
“cari figlioli, la nostra Befana è povera, e se non vi accontentate di quello che avete trovato, da noi non passerà mai più”.
E così, anche se un po’ rattristati, dovevamo accontentarci.
Quest’anno però alla Befana non è sfuggito il gran daffare
nell’ex Monte Granatico di un piccolo paese della Marmilla:
una mostra mercato dove, ciascuno nella postazione assegnatagli,
come fosse una
sfida, esponeva
con
orgoglio
quanto di più
buono, bello e
originale aveva
prodotto o realizzato. E così a sorpresa nel suo perlustrare
ogni piccolo angolo dell’isola qui è giunta, portandosi al seguito un folto gruppo di visitatori-acquirenti, con destinazione Collinas. Non poca è stata la fierezza degli espositori, che
tra l’altro sono quasi raddoppiati rispetto al passato (dai soliti 10-12 abituali, ai circa 20 di quest’anno), come fossero
informati, o avessero intuito quanto la Befana stava prepa-
rando per loro. Di certo questi visitatori non potevano farsi
sfuggire il caratteristico presepe parrocchiale, annesso alla
Chiesa di San Michele Arcangelo, sapientemente realizzato
da un geniale gruppo di collinesi, che con tanto impegno e
fede da anni ormai si prodiga per mantenere viva questa nostra tradizione, senza pari nell’isola per grandezza e originalità, che ha contato quest’anno quasi 2000 visitatori.
È stato meraviglioso assistere a questo via vai di persone per
tutto il mese di dicembre 2014, e in particolare dall’1 al 6
gennaio 2015, per cui non possiamo, tutti noi collinesi, che
essere fieri di quanto questa vecchietta sia riuscita quest’anno, senza fumaiolo, a sorprenderci. Più che meritato quindi
un ringraziamento a quanti si sono adoperati per la buona
riuscita di entrambi gli eventi e un grosso augurio per gli
anni a venire.
Atrus annus mellus!
Ino Matta
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Rubriche e Commenti
15 febbraio 2015
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INVALIDI & DISABILI
INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO:
LE INCOMPATIBILITÀ
L‘indennità di accompagnamento è una prestazione concessa, indipendentemente dal reddito, al fine di garantire il raggiungimento di una situazione di indipendenza fisica al beneficiario.
L’indennità è incompatibile con:
- analoghe indennità elargite per causa di guerra (si pensi
alla “indennità di assistenza e di accompagnamento”, che
spetta solo ai titolari di pensione di guerra di I° categoria). E’
comunque data la facoltà di optare per il trattamento economico più favorevole.
- analoghe indennità concesse per causa di lavoro o di servizio. È data anche in tal caso la facoltà di optare per il trattamento economico più favorevole.
- indennità di frequenza (art. 3, Legge 289/90)
- ricovero gratuito in istituti o in case di riposo pubbliche o
in regime convenzionato, che provvedano al suo sostentamento (art. 14-septies, 2°comma, Legge 33/1980, art. 12,
comma 3, Legge 118/ 1971). S’intende qui il ricovero con
retta o mantenimento a totale carico di un ente pubblico, anche se a tale retta si aggiunge una contribuzione al fine di
ottenere un migliore trattamento. Al contrario, il ricovero in
day hospital non è causa di incompatibilità, così come non lo
è il periodo di detenzione, nel quale non viene meno l’esigenza di assistenza.
Scelta per il trattamento economico più favorevole
Nel caso di incompatibilità tra l’indennità di accompagnamento e le altre provvidenze economiche, si può comunque
operare una scelta fra le diverse provvidenze economiche,
optando per il trattamento economico più favorevole. Questa facoltà di scelta deve però essere esercitata non appena
l’interessato riceve la notifica del provvedimento dei trattamenti pensionistici incompatibili.
Indennità di accompagnamento e ricovero in ospedale
Recentemente la Corte di Cassazione è intervenuta in tema
di indennità di accompagnamento con la sentenza n. 2270
del 02/02/2007, in cui ha chiarito che il ricovero in un ospedale pubblico non è la stessa cosa del ricovero gratuito in
istituto, cui fa riferimento l´ art. 1 della legge n. 18 del 1980
che sancisce l’incompatibilità tra l’indennità di accompagnamento ed il ricovero gratuito dell’invalido in istituto. Dunque, l’accompagnamento spetta all’invalido civile anche durante il ricovero in ospedale, sempre che si dimostri che le
prestazioni assicurate dall’ospedale non esauriscono tutte le
forme di assistenza di cui il paziente necessita per la vita
quotidiana. L’indennità di accompagnamento è invece compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa (art. 1,
Legge 508/1988), quando la persona abbia una residua capacità di lavoro.
L’indennità di accompagnamento è cumulabile con: pensione per gli invalidi civili; le pensioni erogate a qualsiasi titolo
dall’INPS, dalle gestioni pensionistiche per i lavoratori autonomi e da ogni altra gestione pensionistica per i lavoratori
dipendenti (art. 12 Legge 412/1991); le pensioni a carattere
diretto concesse a seguito di invalidità contratta per causa di
guerra, di lavoro (INAIL) o di servizio. Quindi, anche con la
rendita INAIL.
In caso di pensioni a carattere diretto, elargite per invalidità
contratta per causa di guerra, di lavoro (INAIL) o di servizio,
occorre chiarire:
-se l’interessato è stato riconosciuto invalido civile per una
qualsiasi malattia o menomazione e subisce successivamente
un infortunio sul lavoro (INAIL) o per causa di servizio, questo ultimo evento verrà valutato separatamente dall’invalidità civile già riconosciuta, con la conseguente possibilità di
cumulo delle provvidenze economiche. Tale cumulo, però, è
ammesso solo per gli invalidi civili totali, ciechi civili e sordomuti.
Così, la stessa persona già dichiarata invalida per causa di
guerra, di lavoro o di servizio, può essere riconosciuta invalida civile solo nel momento in cui subentri una minorazione
non attribuibile a dette cause, neppure sotto il profilo dell’aggravamento o dell’interdipendenza con la patologia che ha
determinato il riconoscimento diverso dall’invalidità civile.
L’art. 1 della Legge 508/1988, che ha stabilito l’incompatibilità dell’indennità di accompagnamento con analoghe prestazioni concesse per invalidità contratte per cause di guerra, di
lavoro (INAIL) o di servizio, deve quindi essere interpretato
nel senso che il divieto di cumulo opera solo riguardo a prestazioni dirette a fronteggiare alle medesime esigenze cui fa
fronte l’indennità di accompagnamento e non anche riguardo
a prestazioni predisposte per soddisfare altre e differenti esigenze e necessità. Dunque, in caso di pluriminorazioni, l’indennità di accompagnamento è cumulabile con: pensione ciechi assoluti; indennità di accompagnamento ciechi civili assoluti ( 2, Legge 429/1991); pensione ciechi parziali; indennità speciale ciechi parziali; pensione sordomuti; indennità
di comunicazione sordomuti.
www.valentinopitzalis.it
Il presidente Mattarella
Il nome di Sergio Mattarella riporta alla mente la Prima Repubblica, creatura di Ciriaco De Mita e della fu Balena Bianca. Ai più sovviene quel Mattarellum che fu la legge elettorale vigente prima del Porcellum. Mattarella è stato anche uno
dei giudici costituzionali che ha bocciato la “porcata” di Calderoli, ritenendola di fatto anticostituzionale; legge con la
quale, è bene ricordarlo, è stato eletto questo parlamento. Inutile, però, rielencare il curriculum vitae di Mattarella, personaggio politico che più della metà degli italiani o non conosce o non ricorda proprio. Per certi opinionisti Mattarella è un
capolavoro politico di
Renzi che ha ricompattato la sinistra
spiazzando Alfano e
mettendo alla berlina
Forza Italia, per altri
è l’ennesima delusione per questo giovane Premier che promette il rinnovamento passando attraverso un residuato bellico che rievoca i fasti della vecchia DC.
Al di là di tutti i dati che si possono cogliere dalla rottura del
Patto del Nazareno (ribattezzato pacco), dalle votazioni di
questo a quello, dai nomi di bandiera e dalle beghe di palazzo che lasciano un po’ il tempo che trovano c’è ben altro da
analizzare. Nei giorni che hanno anticipato le votazioni sul
web, ma non solo, è impazzata la candidatura ironica del simpatico Giancarlo Magalli. Il fenomeno non è passato inosservato, sta di fatto che diversi direttori di stampa hanno dedicato uno spazio al conduttore sessantottenne. Chiaramente nessuno, nemmeno lui, si aspettava che Magalli diventasse presidente, ma ci si auspicava che andasse un tantino oltre quell’unico voto al primo scrutinio. Al Quirinale c’è un estremo
bisogno di una figura lontana dalle controversie fra partiti,
distante dai palazzi di potere, abile a districarsi all’interno
delle istituzioni, competente e allo stesso tempo vicina ai cittadini italiani, caratteristica che sembra non essere propria di
Mattarella. Un ulteriore segno tangibile, quindi, di come i
nostri rappresentanti, o meglio grandi elettori, siano completamente scollati dagli italiani e dai loro umori. Un giorno,
magari, anche i cittadini mortali saranno chiamati a esprimersi sul Capo dello Stato, fino ad allora comandano loro.
Auguri Italia, ne abbiamo veramente bisogno.
Lorenzo Argiolas
ODONTOIATRIA E SALUTE
di Andrea Lampis
medico odontoiatra
LA PARODONTITE: UNA MALATTIA INSIDIOSA
www.studidentisticilampis.it
(Seconda Parte)
In questa seconda parte dell’articolo sulle malattie del parodonto tratterò i fattori di rischio, la prevenzione e la cura di
questa patologia.
CHI È A RISCHIO DI CONTRARRE QUESTA PATOLOGIA?
Diversi studi hanno dimostrato come il 30% delle persone
siano più suscettibili alla malattia parodontale. In ogni caso
le probabilità dipendono da: sistema immunitario del paziente,
anatomia dei denti e potenziale dei batteri. Alcuni batteri infatti sono più aggressivi di altri. Alcuni studi su gemelli omozigoti (identici) ha dimostrato che hanno le stesse probabilità di contrarre la malattia.
DA CHE COSA SONO PROVOCATE LE PARODONTITI E LE GENGIVITI?
La parodontite e la gengivite sono un’infiammazione causata da batteri, si parla quindi di infezione localizzata al parodonto. I batteri e le cellule epiteliali morte e gli eventuali
residui di cibo insieme alla saliva formano la cosiddetta placca, che è il fattore di rischio principale. Si presenta come una
patina di colore biancastro sulla superficie del dente e della
gengiva. Questa accumulandosi a livello della superficie dei
denti e della tasca parodontale costituisce uno stimolo irritativo. I batteri crescono dentro la tasca parodontale e minano
il sostegno del dente stesso. Il fumo, il diabete o stati di debolezza del sistema immunitario rappresentano altri importanti fattori di rischio.
Un altro importante fattore di rischio è il tartaro, costituito da batteri e cellule morte calcificate. Il tartaro più che
essere fattore di rischio primario tende a facilitare l’accumulo di placca in quanto la nasconde. Si presenta come
un tessuto duro di colore bianco o marrone sulla superficie del dente. La procedura di pulizia dentale ha proprio
lo scopo di eliminare il tartaro ed è chiamata detartrasi.
COME SI CURA LA PARODONTITE?
La parodontite si cura per il 20% in studio ed il restante
80% in casa grazie al lavoro di pulizia dentale del paziente.
Senza una corretta igiene orale le sedute in studio possono
essere considerate inutili. Una prima forma di prevenzione è la detartrasi, dove tramite uno strumento ad ultrasuoni si va a creare una crepa nel tartaro che così si distacca
dal dente. Non si può ripristinare la gengiva distrutta ma si
può arrestare l’evoluzione della malattia. La terapia è detta anche terapia causale in quanto ha lo scopo di eliminare
la causa della malattia. Essa è formata da diverse fasi:
- eliminazione del tartaro sotto gengiva tramite appositi
strumenti, detta scaling;
- levigatura delle radici per evitare l’accumulo di batteri;
- istruzione del paziente alla corretta igiene orale.
Inoltre si potranno eventualmente rigenerare le gengive
tramite tecniche apposite come il trapianto di fibro-mucosa, effettuata in studio dal dentista.
Ecco infine alcune importanti nozioni di approfondimento,
frutto di recenti ricerche in campo medico.
IL FUMO PUO’ INFLUIRE SULLA SALUTE ORALE?
Oltre a causare danni a livello di tutto l’organismo, il fumo
causa danni anche a livello gengivale. La sua azione è dovuta sia ad uno stimolo irritante locale che alla minore ossigenazione delle gengive. I pazienti fumatori hanno più
macchie dentali, più tartaro, maggiore perdita ossea e tasche più profonde. Il dentista può darti maggiori informazioni sull’argomento.
LA PARODONTITE PUÒ CAUSARE PROBLEMI AD
ALTRI APPARATI?
Sì, infatti è stato dimostrato che uno stato di infiammazione cronico a livello della bocca determina danni anche a
livello dei vasi sanguigni e del cuore. Trattando la malattia
parodontale si riduce l’incidenza di malattie quali infarti,
ictus, aterosclerosi. I pazienti diabetici hanno un maggior
rischio di parodontite e devono essere tenuti sotto controllo in studio.
Per oggi è tutto, ti raccomando di controllare la presenza di
tartaro e placca nella tua bocca e nel caso recarti presso lo
studio dentistico più vicino. Nel prossimo articolo si parlerà di una delle patologie che nonostante si trovi nella bocca
ed è accessibile a tutti non viene diagnosticata e causa 9000
morti all’anno, si tratta del carcinoma orale.
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26
Rubriche e Commenti
15 febbraio 2015
di Roberto Loddi
L’ISOLA IN CUCINA
SOS PES DE POLCU A LADRINA O GIOBIDIA
LA RESILIENZA
LE NOSTRE STRATEGIE SOCIO-EMOTIVE
Ingredienti:
Preparazione
Monda, pulisci gli odori, poi tuffali in una marmitta con dell’acqua, mettila sul
fuoco e appena giunge a bollore regola di sale, quindi aggiungi i piedini precedentemente bruciati in modo da eliminare la peluria; tale operazione conferirà ai piedini il classico sapore leggermente affumicato, peraltro molto gradito al palato degli
isolani. Appena risulteranno morbidi, scolali, spolpali eliminando tutte le ossa e
lasciali intiepidire dentro uno scolapasta; filtra il brodo di cottura, quindi aggiungi
un bicchiere d’aceto, i piedini spolpati e, appena il liquido si sarà raffreddato,
coperchia il recipiente e ponilo in frigorifero per otto ore. Passato il tempo, il
brodo si sarà gelatinizzato, togli la pietanza dal frigorifero e tienila a temperatura
ambiente almeno mezz’ora, prima di servire in tavola.
Vino consigliato: Mandrolisai rosato, dal sapore asciutto, sapido con retrogusto
amarognolo, armonico, vellutato e caratteristico.
PAGINE DI STORIA POLITICA
di Evaristo Puxeddu
EMMA BONINO
Presidente del Partito Radicale Transnazionale. Una delle figure
più importanti del radicalismo liberale italiano dell’età repubblicana.
Deputato alla Camera e al Parlamento Europeo
NOTE BIOGRAFICHE IN BREVE
Negli anni ottanta del secolo scorso, dopo essere stata deputato, a soli 28 anni , ricoprì la carica di “ commissario europeo “ , ministro per il commercio internazionale e per le politiche europee. Fu anche vicepresidente del Senato, ebbe
cariche importanti nel Partito Radicale, e assunse l’incarico
di membro del comitato esecutivo dell’ “ International Crisis
Group”.
I GRANDI MERITI
Tanti. Va ricordato che Emma Bonino fu ideatrice e promotrice della “ Corte Penale Internazionale”. Era stata professoressa emerita all’ Università Americana del Cairo. Ma anche
delegata per l’ Italia all’ Onu, per la moratoria sulla pena di
morte. Fondatrice dell’organizzazione internazionale “ Non
C’è Pace Senza Giustizia “, per l’ abolizione delle mutilazioni genitali femminili. Fu inclusa, unica italiana , dalla rivista
americana Newsweek, nell’elenco delle 150 donne che muovono il mondo. Si era laureata in lingue e letteratura moderna alla Bocconi, con una tesi sulla biografia di Malcom X.
UNA GRANDE STORIA POLITICA
Agli inizi degli anni ottanta, questa grande protagonista della
politica, che visse i suoi anni giovanili in una azienda agricola vicino a Cuneo, incominciò a promuovere le campagne
referendiarie. Furono le battaglie per i diritti civili nell’ Europa dell’ Est e per l’istituzione della Corte Internazionale. A
cui seguirono gli appelli e le manifestazioni : contro lo sterminio per fame, con l’organizzazione da lei attivata, del Convegno Internazionale che lanciò il “ Manifesto dei Capi di
Stato in difesa del diritto alla vita e della vita del diritto “.
Avveniva nel 1986. Quando ebbe anche un incontro ufficiale
col Papa Giovanni Paolo II, illustrando le iniziative per combattere la fame.
ALTRE VITTORIE RICONOSCIUTE
Nel 1987 manifestò a Varsavia contro la dittatura comunista
del generale Jaruzelski e in favore di Solidarnosc. Venne arrestata ed espulsa dalla Polonia. Nel ’90 denunciò la legge
degli USA, che richiedeva la prescrizione medica per la vendita di siringhe. Per questo fu arrestata a New York, dove ci
di Alice Bandino *
LA CAPACITÀ DI GESTIRE POSITIVAMENTE
Nell’iscanese di Montiferro, in provincia di
Oristano, è usanza, per il pranzo della domenica di carnevale, cucinare sos pes de
polcu a ladrina o giobidia (piedini di maiale
in gelatina). Si tratta di una pietanza molto
interessante che da generazioni si consuma
sulle tavole delle famiglie dell’oristanese in
occasione del carnevale.
kg 1,5 di piedini di maiale già puliti,
1 bella cipolla rosa di San Gavino,
2 spicchi d’aglio,
una costa di sedano,
2 carote,
4 pomodori secchi ben dissalati,
un ciuffo di prezzemolo,
2 foglie di lauro,
chiodi di garofano,
bacche di ginepro,
pepe in grani,
aceto di vino bianco,
sale q.b.
EMOTIVAMENTE
sono 175 mila tossicodipendenti,
mentre distribuiva
siringhe sterili.
ANNI NOVANTA
- Fu prima firmataria in una mozione
per impegnare il
governo a impedire
la proliferazione
delle armi non convenzionali e in particolare delle mine
antiuomo.
- Promosse una campagna a favore del Tribunale Penale
Internazionale per l’ex Jugoslavia, consegnando al Segretario Generale delle Nazioni Unite un appello firmato da
25 mila persone in turro il mondo.
- Fu tra le persone che fondarono l’associazione “ Non c’è
pace senza Giustizia “.
- Incontrò il Dalai Lama, col quale tenne una conferenza
stampa per lanciare una mobilitazione per i diritti e la libertà del popolo tibetano e per la democrazia in Cina.
- Si recò a Sarajevo e a Mostar, primo membro della Commissione europea a mettere piede in Bosnia, per denunciare l’impotenza dell’Europa e il disinteresse dell’ONU per
il protrarsi del conflitto e l’allargarsi della “ pulizia etnica”.
ALTRI IMPORTANTI INTERVENTI
Ma l’azione politica della Bonino continuerà , accusando il
Canada di pirateria internazionale, con diverse missioni umanitarie in Ruanda, in Somalia, nei grandi laghi d’Africa a sostegno dei profughi. In Sudan, in Kurdistan dove venne arrestata. Costruì mediazioni nella crisi della Guinea. Con Pannella scrisse una lettera di scuse all’ex Presidente Leone, riguardo agli attacchi politici fatti dai Radicali. La sua lista famosa era stata denominata “ La rosa nel pugno “.
Il 14 aprile 2013, il Partito Socialista propose Emma Bonino
come suo candidato alla Presidenza della Repubblica Italiana.
Una lettrice mi chiede un consiglio per suo figlio: “Trentasette anni, laureato, prevaricato da colleghi meno preparati
ma più fortunati”, seguono altri particolari legati al calo di
motivazione nel raggiungere qualsiasi obiettivo.
Parlare di sfortuna non rientra nella letteratura della Psicologia delle Emozioni, disciplina che si occupa della promozione, dello sviluppo e dell’applicazione dell’Intelligenza Emotiva; parleremo invece di Resilienza, un costrutto psichico
importante (per alcuni ricercatori la competenza emotiva più
ancestrale, in una prospettiva evolutiva che ha permesso la
sopravvivenza della specie).
Il termine “resilienza” lo troviamo in diversi campi applicativi, dall’ingegneria,all’informatica, dalla psicologia,alla biologia. In psicologia è quella spinta che va oltre la motivazione; è quella capacità innata che ci consente di persistere, di
andare oltre la percezione del limite gestendo positivamente
le nostre strategie socio-emotive. Tale capacità si modifica
nel tempo in rapporto all’esperienza e ai differenti meccanismi mentali che la sottendono (istintivi, affettivi, cognitivi).
Esistono determinati processi cerebrali che permettono alla
maggior parte di noi di superare, più o meno agevolmente,
gli stress emotivi che ci capita di affrontare durante il nostro
percorso di vita.
Citando lo psicologo Pietro Trabucchi (esperto di resilienza)
potremmo aggiungere che la Resilienza permette di perseguire i tuoi obiettivi nonostante i continui “no”, le sconfitte,
e gli inevitabili contrattempi della vita: è quella molla che ti
fa rialzare emotivamente stabile, consapevole che prima o
poi raggiungerai l’obiettivo; è la capacità di ristrutturare i
fallimenti, considerandoli inevitabili tappe verso il successo.
La resilienza c’è durante e dopo i nostri obiettivi: durante,
quando devi attingere a tutte le tue risorse fisiche e mentali
per percorrere quella distanza che ti divide dal traguardo;
dopo, quando dovrai riaffrontare una momentanea sconfitta,
dimostrando di essere in grado di risollevarti.
Al figlio della lettrice consiglierei di trovare e mantenere in
se stesso la forza per raggiungere un obiettivo e costruire un
sistema sano di relazioni in cui ognuno trova il suo ruolo,
mostra le sua capacità e ottiene gli obiettivi aumentando la
propria autostima. Nel caso in cui non si riuscisse da soli, un
intervento psicologico potrebbe aiutare a ricomporre costruttivamente i tasselli del proprio puzzle.
* Psicologa
[email protected]
(www.psygoalicebandino.it)
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Rubriche e Commenti
15 febbraio 2015
BIANCO E NERO
27
di Fulvio Tocco
A
PROPOSITO DI BILANCIO REGIONALE
E SE SI ADOTTASSERO LE BUONE PRATICHE?
Per stimolare la crescita non è vero che servono sempre ingenti risorse finanziarie:
occorre una pubblica amministrazione al servizio della crescita
P
er una trasformazione profonda dell’economia regionale
è necessario considerare il Territorio come risorsa partendo dalla coltivazione delle campagne. La proposta non è
del tutto utopistica. Basta un investimento minimo e un Piano
straordinario finalizzato che coinvolga i contadini e le amministrazioni locali. Il lavoro di supporto può essere svolto
benissimo dalle agenzie Agricole. La Sardegna che produce ciò che consuma sarebbe più credibile sul mercato. La
forza di acquisto e consumo dall’allevamento isolano renderebbe la Sardegna meno dipendente dai mercati internazionali. Pensiamo, dunque, a un mercato arricchito da un
grande afflusso di derrate proteiche ottenute in casa.
Oggi l’allevamento, che occupa il secondo posto in Italia
(3.800. 000 capi), non sprigiona il massimo della sua forza
a causa dei consumi di alimenti che provengono da mercati
esterni. Quella parte di beneficio, che equivale ad una grande industria, va altrove. Per realizzare questo programma
occorre entrare nella logica di un tempo per la domanda e
un tempo per la risposta. Un tempo per la raccolta e un tempo per chiudere la pratica. E dopo un’annata ce ne sarà un’altra; …e un’altra ancora. Per non importare grandi quantità
di sementi il Piano sarà attuato per gradi al fine di consentire ai contadini di usare le sementi aziendali.
Per coltivare la campagna pensiamo a un’amministrazione
pubblica nella quale la trasparenza totale e la cultura della
valutazione consentano di dare spazio al merito; che restituisca ai suoi dipendenti l’orgoglio e il prestigio della funzione pubblica diventando artefici della crescita. Il miglioramento dei servizi pubblici è un obiettivo primario e irrinunciabile per la nostra terra e le attività produttive, che hanno
una funzione strategica, non possono essere sempre in capo
al sistema regione. Questo sistema ha spesso tradito le aspettative. La pubblica amministrazione oggi è prevalentemente al servizio di se stessa, degli interessi dei propri addetti.
Occorre riorientarla, in modo da porla prioritariamente al
servizio della crescita. Ciò si può ottenere leggendo meglio
le esigenze del territorio, dei cittadini e delle imprese. Con
un Piano straordinario, finalizzato alla coltivazione delle
leguminose, i contadini potranno valutare l’operato e i tempi delle amministrazioni. Il miglioramento sarà imposto
come obiettivo realistico e misurabile. Il ritorno sull’investimento sarà visibile sull’aspetto socio-economico ed ambientale in una sola annata.
A volte la crescita può essere stimolata anche solo dalle briciole del bilancio regionale. La questione è politica.
Dalla parte del cittadino
La patrimoniale dei poveri
L’eco assordante del silenzio proveniente dai banchi parlamentari occupati dai nostri rappresentanti, a fronte del grido
di dolore lanciato dai piccoli proprietari terrieri delle aree
montane o svantaggiate, peraltro supportato dalle vibranti
proteste delle Associazioni di categoria e dai Sindaci interessati, non lascia ben sperare circa l’annullamento dei provvedimenti emanati dal governo Renzi, riguardanti il pagamento dell’Imu anche per i terreni ubicati nei territori montani e nelle aree svantaggiate, a totale copertura degli oneri
derivanti dalla liquidazione dei famosi 80 euro in favore di
una categoria di lavoratori dipendenti!
Il governo Renzi, dunque, non essendo riuscito ad istituire
una patrimoniale per colpire la vera ricchezza del paese, ha
pensato bene rifarsi con i più deboli, istituendo quella che si
può definire una vera e propria “Patrimoniale dei poveri”.
Già, una tassa che non potendo essere calcolata sui redditi,
in quanto inconsistenti, viene invece ad incidere sull’ipotetico patrimonio dei contribuenti. Non s’illudano, peraltro, coloro i quali ritengono di appartenere alla categoria degli Imprenditori Professionali, potenzialmente esonerati dalla tassazione, senza verificare la sussistenza propria dei requisiti
di Legge!
L’assessore regionale dell’Agricoltura, in una recente intervista, ha dichiarato che la tassa in parola è fortemente iniqua
e che rischia di affossare definitivamente l’agricoltura della
Sardegna, costringendo i proprietari a vendere i propri terreni! Ma a chi, Onorevole Assessore, dal momento che non
esiste mercato fondiario? Se i terreni delle zone montane e/o
svantaggiate sono in gran parte abbandonati, ci sarà pure una
ragione! Prescindendo dagli effetti nefasti della globalizzazione e delle errate politiche agricole comunitarie, nazionali
e regionali, reiterate nel tempo, basterebbero le motivazioni
di carattere pedo-climatiche richiamate per il riconoscimento di “zona svantaggiata”, a dimostrare l’iniquità della tassazione in parola. .
Ergo! Salvo improbabili decisioni favorevoli adottate dal TAR
Lazio, ai piccoli proprietari terrieri non resterà altro che pagare questa nuova tassa, ma lo faranno perlomeno con l’orgoglio di aver contribuito ad alleviare le condizioni economiche di molte famiglie, consentendo loro “di consumare una
pizza qualche volta in più”, secondo gli intendimenti e le indicazioni dello stesso Presidente del consiglio.
Come alternativa non resterebbe che il rifiuto di pagare l’IMU,
lasciando accumulare i debiti nei confronti dell’erario fino al
raggiungimento del valore stesso dei terreni , consentendone
così l’acquisizione da parte di Equitalia , unico possibile acquirente! Ma siamo certi che questa non sia proprio la vera
strategia del “soviet renziano”? Quella cioè di acquisire legittimamente la disponibilità dei terreni, senza dover ricorrere agli impopolari espropri, venendo così a costituire un monte
terra pubblico da utilizzare per il rilancio dell’agricoltura e
risolvere, almeno in parte, i problemi della disoccupazione?
Meditare in tal senso non sarebbe poi male!
Francesco Diana
Cerco una corda…
Meglio un fucile…
Caro Stato, rimetto a te i miei debiti come tuo creditore. Domani
non so come sbarcare il lunario; ho il frigo senza desinare, anche
se l’avessi andrebbe a male in quanto l’erogazione elettrica l’hanno sospesa per morosità. Tento di mordermi la coda arrotolandomi
all’infinito, sono stanco. Domani chiuderò i battenti della mia attività, non sarò più un contribuente “evasore”, come me a ruota
tanti altri. Il BOGINO non busserà più al nostro uscio, non avrò
più la fobia del trillo del campanello, di questo bieco esattore di
gabelle cieco e sordo, perché da te comandato. Non impinguerò
più le tue casse esauste e deficitarie, svuotate per soddisfare mega
pensioni e stipendi da favola, del tuo apparato politico incollato
con i deretani agli scranni di pertinenze ordite da baratti nebulosi.
Sono schifato e fortemente demotivato a continuare, causa le tue
continue vessazioni che mi han tolto lo sprone. Sento d’essere un
Don Chisciotte in chiave moderna, non ho alcuna speranza di vittoria con un nemico invisibile di par tuo. Mostrati vigliacco, fai
vedere il tuo vero volto. Ti fregi in questi lidi d’essere in democrazia, ma quando mai !... Con grandi paroloni cavillosi ci hai incasinati; tracciabilità, trasparenza, Spread, DURC, con quest’ultimo
termine ci infinocchi pur sapendo che i tuoi conti pubblici fan acqua da tutte le parti, non sono in ordine con noi. Despota e turlupinatore, sei a capo di un regime totalitario, altro che democrazia e
bilancia dei pagamenti. L’etica, ovvero la rettitudine morale, da te
è merce rara quasi estinta, abbi il buon senso di deporre le “armi”,
cedi il passo a genti nuove.
Allargherò mio malgrado, per volere tuo, la folta schiera degli assistiti, pur avendo una gran voglia di scendere in armi. Adesso che
ho gridato e fatto mio il malessere che serpeggia nella stragrande
maggioranza dei popolo, trasgredendo forse alle tue leggi, mandami a prendere, un buon soggiorno in una tua struttura vigilata a
questa età, “64”, mi va bene, tanto chi mi vuole più.
Non più tuo Gigi Arixi
Se questo è un governo
Oltre un decennio fa ci hanno convinto che facciamo
parte di una globale crisi economica senza precedenti.
Per uscirne, da qualche anno governi e amministrazioni
locali c’impongono sacrifici, talvolta di entità vitale, e
di contribuire al risanamento della Nazione. “Ce lo chiede l’Europa”, è la parola d’ordine.
Ma “se questo è un governo”, ci faccia capire come mai
non abbiamo fondi per defiscalizzare le aziende italiane, i cui titolari e dipendenti hanno in alcuni casi pagato
con la propria vita il prezzo delle insostenibili scelte politiche. Come mai non li abbiamo per finanziare le cure
di patologie molto gravi. E neppure per la manutenzione di infrastrutture e viabilità, cause di frequenti incidenti mortali.
“Se questo è un governo”, spieghi dov’è riuscito a trovare 12 milioni di euro per far tornare dalla Siria due
vacanziere “capricciosette”, definite volontarie (pur non
appartenendo ad alcuna associazione o istituzione preposta), che hanno instaurato rapporti di ogni genere coi
guerriglieri siriani. Una cifra equivalente all’assunzione immediata di almeno 480 operai, disoccupati o precari, con un reddito annuo lordo di 25.000 euro.
“Se questo è un governo”, spieghi perché non possiamo stampare banconote a sostegno delle famiglie e delle
imprese, ma abbiamo milioni a disposizione per mantenere lussuosi privilegi ad alte cariche istituzionali e
finanziare progetti regionali come la valorizzazione di
una lingua, che ha tre tipi di forme grammaticali, parlata in decine di dialetti diversi e circoscritta ad un’isola
abitata da un milione e mezzo di cittadini che vantano
il record di più poveri d’Italia. “Se questo è un governo”, l’Italia è un paradosso.
Marisa Putzolu
La ricchezza di una persona non si misura dai beni materiali che possiede ma dalla ricchezza interiore.
Tu, zia Orlanda, sei riuscita a custodire un vero tesoro,
che curavi con perseveranza: sincerità, libertà, laboriosità, coraggio e un grande amore per la natura e la poesia. Grazie per essere stata una brava maestra trasmettendoci i tuoi valori.
Le amiche:
Roberta, Rita, Teresa e Mariella
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28
Sport
15 febbraio 2015
Sport
VILLACIDRO
Emanuele Aru riceve il premio
Il pubblico
Premiazione della squadra giovani
Festa del Triathlon: premiati
gli atleti del Medio Campidano
C
’era anche il giovane Emanuele Aru di Villacidro, fratello del celebre Fabio, al raduno nazionale della categoria
Junior del Triathlon tenutosi a Roma nel centro di preparazione olimpica Giulio Onesti, dove si sono allenati davanti al
direttore tecnico della nazionale giovani. Ed era tra gli atleti
premiati alla prima edizione della Festa del Triathlon della
Sardegna, celebrata lo scorso 10 gennaio nei locali del Coni
regionale a Cagliari. Davanti ad una sala gremita di atleti e
accompagnatori, Luigi Bianchi, Gianfranco Fara, Salvatore
Meloni e Rudy Cardia, presidenti rispettivamente della Fitri
nazionale, del Coni, della Federciclismo sarda e del comitato
Fitri Sardegna, hanno assegnato i premi anche ad altri cam-
pioni del Medio Campidano. Per la specialità “Triathlon Sprint
a squadre”: per una distanza di 0,750 chilometri nel nuoto,
20 chilometri nel ciclismo e dieci chilometri nella corsa, del
Villacidro Triathlon è stato assegnato il premio, oltre ad Emanuele Aru come giovane promessa del Triathlon nazionale,
anche a Valerio Curridori per la carriera e i risultati conseguiti a livello internazionale e a Marco Pittau per aver vinto la
medaglia d’oro agli europei di cross triathlon age group 1819. Vincitrice del titolo individuale di Campione sardo 2014,
Elisabetta Curridori per il Triathlon Olimpico in Mountain
Bike (un chilometro e mezzo nel nuoto, 30 chilometri nel
ciclismo e dieci chilometri nella corsa).
Anche al Coni regionale è stato conferito un premio per la
disponibilità mostrata nei confronti del comitato e movimento triathletico sardo. Mario Farci, presidente del Triathlon di
San Gavino, commenta: «Oltre alla classica sintesi sull’attività svolta nel 2014, ciò che ha caratterizzato l’attenzione dei
presenti è stata la presentazione del nutrito calendario di gare
in programma nel 2015 in Sardegna che, arricchito da alcune
manifestazioni a carattere nazionale ed internazionale, sembra destinata sempre più a diventare l’isola del Triathlon per
le bellissime spiagge ed il suo mare cristallino».
Marisa Putzolu
Samassi. Atletica leggera, campionati regionali indoor
Manuel Urpi conquista
il primo posto
nei 60 metri ragazzi
Il 1° febbraio al Ceramica di Iglesias si sono svolti i Campionati Regionali Indoor. 159 gli atleti che hanno preso parte
alle competizioni, con un leggero calo rispetto al numero di
partecipanti del 2014. Tra le tante società sportive presenti,
tra cui. l’U.S. Acli Mariano Scanu che può vantare di aver
conquistato risultati interessanti grazie ai due atleti Manuel
Urpi e Michela Sanna.
Manuel Urpi con l’eccellente tempo di 8,16 secondi nei 60
metri per la Categoria Ragazzi è salito sul primo gradino del
podio guadagnandosi il titolo di “Campione Regionale Indoor”. Michela Sanna ha portato a casa il terzo posto con 4.35
metri nel salto in lungo donne per la categoria allieve.
L’Acli Mariano Scano è una società sportiva samassese che
conta oltre 100 tesserati, e una delle sue prerogative è sempre stata quella di occuparsi del settore giovanile agonistico
e amatoriale nell’atletica leggera. Può vantare di aver formato grandi atleti, che fin dalla tenera età hanno incominciato
ad allenarsi nel campo sportivo comunale di via Togliatti, poi
giunti a conquistare titoli regionali, nazionali ed europei.
Davide Cadoni, tre volte campione italiano negli 800 metri, è
l’esempio migliore. Si avvicina all’atletica a soli 14 anni e
dopo aver mosso i primi passi in pista a 17 anni è già una
promessa di livello mondiale, conquista infatti la medaglia
d’oro alle Gymnasiadi di Bruges nel 1990. Se i primi traguardi li raggiunge da tesserato dell’Acli Mariano Scano, la
La sezione di Villacidro ricorda ai donatori che
sabato 7 marzo
domenica
effettuerà
i prelievi4nelottobre
Poliambulatorio
in Via G. Rossa, 49
L’indimenticabile impresa
di Fabio Aru al Giro d’Italia
Manuel Urpi
sua carriera decolla quando entra nelle Fiamme oro, ma mai
si scorda delle sue origini e molto spesso torna a Samassi per
prendere parte alla Marcialonga del Carciofo.
La società sportiva sarà impegnata il prossimo 22 marzo proprio nell’organizzazione della 37° Marcialonga del Carciofo
con la gara su strada agonistica e la camminata non competitiva aperta a tutti.
Carola Onnis
La corsa rosa svela un campione. Come tanti anni prima il
mitico Marco Pantani sulla salita di Montecampione, Fabio
Aru, il giovane villacidrese, mostra tutto il suo talento dando
in salita uno stacco stupefacente ad Uran e arriva primo al
traguardo. È la sua prima vittoria al Giro, tutta l’Italia sogna,
la Sardegna acclama il suo campione, Villacidro è in festa.
Ad aspettarlo con orgoglio i suoi concittadini sono curiosi di
fargli tante domande ma soprattutto di capire come un ragazzo comune sia riuscito in un’impresa così grande. Così Villacidro ha il suo eroe: è nata una stella, tutti i giornali scrivono
di lui.
Fabio Aru è un talento che esce dalla passione, dal crederci,
da tanti sacrifici e da tanta sofferenza. Orgoglioso del suo
percorso mantiene la faccia del bravo ragazzo e tanta umiltà.
Si parlerà ancora tanto di lui.
Anthony Loru Pinna
,
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15 febbraio 2015
1
AZIENDE
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Buon Compleanno
Alla Nostra
splendida figlia
LAURA
i migliori auguri
per i suoi 40anni.
Papà e Mamma
Melchisedech Fulgheri ha compiuto 100 anni
Melchisedech Fulgheri è il terzo centenario di Villacidro, beato tra le donne. Reduce da un delicato intervento chirurgico al femore, il nonnino non si è piegato di
fronte al dolore ma ha sfoggiato sorrisi e qualche lacrima di commozione nel raggiungimento del traguardo del secolo. Accompagnato dall’ambulanza partita da
Cagliari , è arrivato a Villacidro dove lo aspettavano i parenti per dare vita ad una
grande festa. «Come mi sento oggi? Sono felice anche se mi rendo conto in questo
secolo ho avuto dolori e gioie», dice il nonnino con una lucidità impressionante.
Nonostante la dolorosa parentesi della guerra in cui venne fatto prigioniero, Melchisedec ha guardato sempre con fiducia e speranza al futuro riuscendo a costruirsi
una bella famiglia con la quale ha condiviso tutto. Ha viaggiato tanto e in età di
pensione ha scoperto la passione per i racconti (ne ha scritti quasi 200) e per l’informatica. Alla domanda che tutti si pongono: Come si arriva a cent’anni? Lui risponde: «mangiando e bevendo a misura, comportandosi bene senza eccedere in alcuna
cosa. A quel punto, la bontà viene premiata e la fortuna bussa alla porta». (step)
○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○
PABILLONIS 12 - 2 - 2015
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In questa rubrica ospitiamo foto e messaggi di auguri per compleanni, anniversari di matrimonio, riunioni
conviviali, nozze, nascite, battesimi, cresime, prime comunioni, lauree e ricorrenze varie da festeggiare.
Le foto a colori, accompagnate da un testo, possono essere inviate all’indirizzo e-mail
[email protected] o consegnate direttamente all’ufficio di redazione.
GONNOSFANADIGA 19 FEBBRAIO 2015
Giovanni Pilloni
Giovanni Pilloni, noto agricoltore,
il 19 febbraio festeggerà il suo
81° compleanno
A lui gli auguri dalla moglie Rosanna, costretta
a letto dalla malattia, dai cinque figli, dai tanti
nipoti e pronipoti, dal fratello Amedeo
e dai parenti tutti che in coro a piena voce gli
augurano:
“a chent’annus”.
Tanti Auguri
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Mamma,
questo pensiero
va a te
Adelger Liscia
di anni 89
Il 20 di febbraio, i familiari annunciano che in
occasione del trigesimo verrà celebrata una funzione religiosa che si terrà a Guspini nella chiesa
di San Giovanni Bosco alle 16.
Ringraziamo tutti coloro che vorranno unirsi nella
preghiera.
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Il 18 gennaio a Guspini
è mancato all’affetto dei suoi cari
31
Sisinnio
Con tutto il cuore, mi hai dato la vita e i tuoi occhi risPorcu
Villacidroi miei.
5Nino
ottobre 1934,
20 dicembre 2014
pecchiano
L’amore che mi hai dato è stato immenso.
Ho
vistosedue
miocon
zio,me
acquisito,
certo, continuema subito
Anche
nonsole
staivolte
più qui
da un anno,
eletto
per
simpatia,
in
abito.
rò a parlarti.
Una,
in foto,
giornovederti,
del suo matrimonio,
io ancora
non ero
So che
non ilposso
ma senz’altro
da lassù
mi
entrato
a
far
parte
della
sua
famiglia
e
non
ero
presente
alla
ascolterai.
cerimonia,
l’altra
nella bara,
il giorno
Cercherò di
sorridere
sempre,
anchedelsecompianto,
a volte è unpochi
po’
prima di questo ultimo Natale. Il suo nome di sangue, di fadifficile.
miglia, è Porcu, ma ho conosciuto pochissime persone e poLa
vita è un soffio e tu, come il vento, sei volata via.
chissime famiglie così lontane dall’idea di sporco che si
Ma
il vento
non animale,
potrà mai
cancellare
che sento
associa
a questo
poche
persone,l’amore
così moralmente,
per
te.
eticamente pulite, così costruttive, laboriose, generose e gentili
Adesso
d’animo.hai ritrovato il sorriso, sei serena.
La
pacePorcu,
e la tranquillità
chenoto
hai Nino,
trovato
in parte
quel di
luogo
Sisinnio
universalmente
è una
quel
chiamato
Paradiso,
mondo antico, magari piccolo, fatto di fatica e passione, di
dove vicino
a te riposa
mionon
babbo.
speranza
e tenacia,
che se anche
ne va. Noi
rimpiangeremo mai
Voi non siete
morti, madidormite
finché che
verrà
la Resurreabbastanza
la scomparsa
questo mondo,
purtroppo
sempre più diventa quel, dall’orizzonte della nostra cultura, oggi
zione
quasi
al guadagno
al disimpee quelesclusivamente
giorno per mevocata
sarà la
gioia più facile,
immensa.
gno
civile,
all’arricchimento
immediato
ed
egoistico.
Nino
Vi amo.
Porcu era una persona devota, leale, religiosa e pietosa.
Ma
Fausto
PDF Compressor Pro
32
15 febbraio 2015
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23-32 - La Gazzetta del Medio Campidano