PDF Compressor Pro 22 15 gennaio 2016 [email protected] SARDARA: DESTINAZIONE TURISTICA Segnali di ripresa a Sardara sul fronte del movimento turistico. Il 2015 si è chiuso con oltre 35.000 presenze turistiche (le statistiche ufficiali saranno rese pubbliche a gennaio). Per il 2016 sono previsti oltre 45.000 pernottamenti grazie all’apertura annuale delle terme comunali. Un’economia che cresce, produce reddito ed occupazione senza nessun incentivo pubblico. Per quanto riguarda le terme comunali arrivano i primi risultati. A tre mesi dalla riapertura (10 settembre 2015, dopo 6 anni di chiusura) si contano 4.000 presenze turistiche. Quest’anno puntiamo a superare le 15.000 presenze. Sono stati assunti 25 nuovi addetti, di cui 18 sono sardaresi. Sono stati effettuati investimenti per quasi 500.000 euro di cui il 50% spesi con imprese ed attività di Sardara. Il progetto Terme di Sardara con i suoi 300 posti letto sarà presentato al prossimo Thermalia quale “case history” del 2015. Il Comune, dal canto suo, incassa 120.000 euro l’anno e non sostiene più nessun costo di manutenzione. Continuano inoltre i lavori di completamento nel compendio termale. Sono terminati i lavori di recupero de Sa Domu Arrubia che verrà adibita a punto di accoglienza turistica (infopoint) e fungerà anche da vetrina per le produzioni agroalimentari ed artigianali del territorio. Il lavatoio comunale diventa il fulcro di un percorso denominato “itinerario della cultura e del benessere”. L’amministrazione comunale punta così a coniugare il soggiorno termale con i giacimenti culturali presenti nel territorio. Per superare il gap dell’accessibilità linguistica ci stiamo dotando di un particolare dispositivo elettronico, l’Easy personal Guide (Epg), una sorta di tablet con un avatar animato plurilingue e personalizzato che farà da guida virtuale attraverso lo schermo dell’Epg durante il soggiorno a Sardara, parlando la lingua madre dell’utente. L’Easy personal guide digitalizza i contenuti degli attrattori culturali (museo Villa Abbas e area archeologica di Sant’Anastasia, chiesa di San Gregorio, parrocchiale Beata Vergine Assunta) usando una particolare tecnologia brevettata che consente all’utente di muoversi da solo, con immagini orientate che seguono la posizione dell’utente e, su richiesta, esplorabili anche attraverso la realtà aumentata. Per realizzare una promozione unitaria dell’offerta territoriale è in fase di realizzazione un portale turistico multilingua, con annesso un sistema di gestione dei contenuti (DRM), per l’inserimento, la modifica e la cancellazione di pagine, testi, immagini. Il portale verrà accompagnato da un sistema integrato per la geolocalizzazione dell’offerta turistico culturale di Sardara. Il portale turistico dovrà occuparsi della promozione degli itinerari tematici che valorizzano il patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale del comune di Sardara, con una sezione dedicata al business per promuovere gli ope- Guspini: una guida alla scoperta delle associazioni sportive Per favorire la pratica sportiva, l’assessorato allo sport di Guspini intende muovere iniziative di collaborazione e informazione sulle attività svolte in paese durante l’anno, tra cui campionati, tornei e manifestazioni. «L’obiettivo – spiega l’assessore Giovanni Antonio Lampis – è quello di costruire una guida all’offerta sportiva di Guspini, uno strumento di agile consultazione, destinato innanzitutto ai giovanissimi e alle loro famiglie, utile ad informare i cittadini sulle moltissime opportunità offerte dal paese per chi ama e vuole praticare lo sport, o per chi più semplicemente si accontenta di guardarlo dagli spalti». L’assessore Lampis ha già chiesto a dirigenti, atleti e alle famiglie guspinesi di compilare una scheda di presentazione personalizzata per catalogare le attività sportive praticate in paese e predisporre una pagina dedicata da inserire nella sezione Sport del sito istituzionale del Comune. Marisa Putzolu ratori economici aderenti al progetto “Sardara Comunità Ospitale” con fotografie, virtual Tour e informazioni dettagliate. Il sistema integrato per la geolocalizzazione dell’offerta turistico culturale di Sardara permetterà l’inserimento di ogni attività commerciale nelle mappe utilizzate nei più importanti navigatori satellitari, come Google Maps, Apple Maps, TomTom. L’applicazione (APP) “Sardara B2C” supporterà il visitatore nel trovare le attrattive turistico culturali e le varie attività commerciali. Con queste ultime sarà possibile tramite l’app instaurare un dialogo virtuale con i singoli esercenti. L’app sarà scaricabile gratuitamente e quindi a disposizione di turisti, cittadini e appassionati. Cerchiamo di mettere assieme la dotazione di capitale territoriale e l’innovazione tecnologica. Ci sembra la scelta vincente nella sfida di far diventare Sardara una destinazione turistica per tutti i mesi dell’anno. Peppe Garau sindaco di Sardara TERESA PANI LETTERE GONNOSFANADIGA: A SCUOLA C’È QUALCUNO CHE ASCOLTA In riferimento alla lettera pubblicata sulla Gazzetta del Medio Campidano del 01/01/2016 n.1. Gentili mamme, non vi permetto di insinuare, neppure capziosamente, che nelle ultime elezioni del Consiglio di Istituto, io sia intervenuta con l’intento di pilotare la nomina del presidente eletto. Per meglio informarvi sulla disciplina in materia, vi chiarisco che il Regolamento degli Organi Collegiali della scuola: Decreto Legislativo 297/94 ai sensi dell’art. 8 prevede che il Presidente del Consiglio di Istituto venga eletto dai componenti del Consiglio stesso, a scrutinio segreto, con maggioranza assoluta o relativa. Infine, seppur a titolo informativo, mi sento di dovervi comunicare di aver sporto querela a tutela della mia onorabilità e reputazione, affinché simili episodi non debbano ripetersi. Il Dirigente Scolastico Romina Di Nardi DEVE RICANDIDARSI Mi chiamo Roberto Melis e in qualità di membro del direttivo del Pd di Villacidro esprimo la mia contrarietà alla decisione dell’attuale sindaco Teresa Pani di non ricandidarsi. Così come avviene in altri comuni, infatti, il primo cittadino avrebbe la possibilità di ricandidarsi una seconda volta e portare così a compimento tanti progetti già cominciati. Ritengo che in questi 5 anni Teresa Pani sia riuscita a dare importanti impulsi per la ripresa economica in tempi davvero difficili. Con una buona squadra di governo è riuscita a salvare servizi e fare interventi da tempo attesi dalla popolazione con un atteggiamento sempre costruttivo anche verso la minoranza. Ritengo che, in vista di tempi altrettanto duri che ci attendono, il paese abbia bisogno di poter contare su una figura competente e preparata. In questo momento occorre proprio far leva su grandi esperienze in campo amministrativo per riuscire a superare ostacoli sempre più alti che si frappongono all’ottenimento di risultati. Mi auguro pertanto che il sindaco tenga conto dell’opinione di molti suoi concittadini che hanno riposto e ancora ripongono fiducia nel suo operato, di tante associazioni,e del pieno sostegno di tante persone appartenenti alla sua area politica che ugualmente sono convinte delle sue grandi capacità e potenzialità di poter far bene il suo lavoro. Confidiamo quindi in un ripensamento per il bene della comunità. Ci auguriamo che accetti questa nuova sfida per il suo paese e per la gente che 5 anni fa l’ha votata ed è pronta a farlo di nuovo. Roberto Melis www.lagazzetta.eu D ov e e qu a n d o d on a r e dalle ore 8.00 alle 12.00 Arbus Piazza Mercato............................................................sabato 6 febbraio Furtei Piazza Municipio........................................................sabato 23 gennaio Gonnosfanadiga Via Mameli 1.....................................domenica 31 gennaio Guspini Via Don Minzoni 107...............................................sabato 16 gennaio Sanluri Piazza San Pietro................................................domenica 24 gennaio San Gavino Ospedale .......................................... martedì - giovedì - sabato Serramanna Poliambulatorio C.so Europa..................domenica 14 febbraio Serrenti Via A. Gramsci...................................................domenica 17 gennaio Villacidro Via Guido Rossa ..................................................sabato 6 febbraio Villamar Via Roma 207..........................................................sabato 9 gennaio PDF Compressor Pro 15 gennaio 2016 Peste e corna di Edmunduburdu FACCIAMO ANCORA FINTA N on piove, governo ladro! Anzi no, non piove qui da noi, salvo le avare sciacquatine di questo gennaio, ma da qualche altra parte diluvia, e l’acqua allaga e trascina a valle quello che incontra. Ci dicono che tutto dipende dal riscaldamento globale e che quanto non investiamo per controllarlo lo spendiamo per mantenerci in salute, quando ci riusciamo o, se non ci riusciamo, in sedativi e funerali. Ma siamo gente pratica, diamine, e non siamo disposti a credere che il mondo stia andando in malora. Però se... se quelli che si sono ritrovati a Parigi avessero ragione e se fosse vero che in Italia ogni anno muoiono a causa dell’inquinamento un’ottantina di migliaia di persone, o forse, dipende dai gusti e dai punti vista, solo ottomila? Non sarebbe un grave danno, perché in un modo o nell’altro si deve pur schiattare, ma... ma come si fa a ridurre le emissioni di quelle microparticelle, polveri sottili o PM10 che ci intasano polmoni e cervello senza rinunciare alla comodità dell’uso delle auto, al benessere delle case riscaldate o all’aereo per andare qualche giorno in vacanza? La colpa non è forse del sole e dei suoi cicli periodici, dei vulcani, degli incendi che si sviluppano spontanei, di...? È sempre stato così e da che mondo è mondo niente è cambiato. Il dubbio è che chi crea questi allarmi abbia interessi nascosti. E noi, creduloni come sempre, gli diamo pure retta. Però ci sono stati molti sindaci che hanno deciso di bloccare, in parte o del tutto (salvo poi revocare il divieto perché in 24 ore niente è cambiato di quanto si è accumulato in settimane o mesi) il traffico degli autoveicoli nelle loro città. E anche da noi sardi, che ci vantiamo di convivere con scirocco e tramontana, non si è scherzato: Cagliari, il Campidano e altre zone della nostra isola sono state avvolte da nebbie, fumi e veleni. Ci ammaleremo, forse, o ne moriremo, e costeremo di più alla Sanità e di meno all’Inps, che elargirà meno pensioni. Però vedere strade semideserte, non intasate da auto in coda ai semafori o parcheggiate ovunque, e bici e monopattini che si muovono tranquilli, e pargoli che passeggiano tenendosi per mano ai loro genitori, e altri che si rincorrono in spazi ora più liberi, fa piacere. E poi ci sono IL COMMENTO le persone più prudenti, magari sofferenti di tosse e altri mali, che avanzano calme filtrando l’aria attraverso le loro mascherine, e noi scettici che ci chiediamo quante PM10 quelle riescano a bloccare o a far ingurgitare, perché, insomma, secondo noi ci vorrebbe la bombola di ossigeno sulle spalle. Intanto le feste sono passate, il nuovo anno avanza lentamente e i previsori del tempo annunciano che l’inverno è arrivato e che le piogge risveglieranno qualche fiume rimasto a secco e riempiranno laghi e invasi dai quali attingere l’acqua necessaria a paesi, città e campagne. Il cambiamento climatico ha pure ingannato qualche albero da frutto, che, sprovvisto di un adeguato calendario, è fiorito a vuoto, anzitempo, e non sarà in grado di rifiorire ancora a marzo o aprile, all’arrivo della primavera. Abbiamo sbagliato da quando abbiamo cominciato a considerare la terra un oggetto da sfruttare, anziché una madre che ci ospita, a non curarci degli equilibri che la rendono in grado di accogliere le diverse forme di vita e a pretendere che essa sia sempre disponibile a rispondere alle nostre esigenze. I nostri egoismi ci rendono avidi e ciechi, pronti a chiedere sempre di più e a non restituire niente in cambio e perciò è scontata una reazione che, se non riporta agli equilibri iniziali, crea situazioni che ci costringono a cercare una qualche spiegazione per tentare di comprendere i fatti. E quando li comprendiamo facciamo ancora finta che si risolvano da soli, ignorandone le cause che dipendono da noi, oppure troviamo soluzioni e leggi che pretendono, inutilmente, di risolvere o di ovviare ai problemi e alle disgrazie momentanee, ma per nostra scelta rifiutiamo di guardare al futuro perché pensiamo esclusivamente alle convenienze del presente: una politica di comodo, incapace e imbecille, purtroppo seguita da tutti. E quando qualcuno indica i nostri mali e i danni che facciamo ce ne sono sempre altri che criticano, si oppongono o affermano che le soluzioni proposte sono impraticabili. In pochi si chiedono perché continuiamo a seguire uno sviluppo sbagliato e quali potrebbero essere i rimedi, e in pochi li ascoltano. Il futuro? Noi tutti viviamo il presente e del futuro non ce ne frega niente. di Rinaldo Ruggeri CHI DI TRUFFA COLPISCE DI CARCERE PERISCE S embrerà strano ma a volte abbiamo atteggiamenti schizofrenici di fronte a realtà semplici e lineari. Dissociamo forme e comportamenti simili. Lo facciamo, spesso, quando discorriamo di banche e delle sue funzioni. Difficilmente paragoniamo l’attività bancaria a quella di un qualsiasi esercizio commerciale. In fondo, tutto è scambio di merci. Chi compra e chi vende beni e servizi. Chi compra e vende, come fanno le banche, soldi. Il denaro è una merce speciale, ma sempre merce è. Lo scambio di qualsiasi merce è regolato da leggi e il commercio di denaro non fa eccezione a questa regola. Chi vende merce avariata o taroccata viola la legge e pertanto è passibile di sanzione, secondo le disposizioni esistenti. È palese, a tutti, che chi vende carni o pesci avariati, o un frigo guasto, o un mobile tarlato, commette una truffa. Chi bidona un acquirente non è un bravo commerciante, né un furbo, come vorrebbe il pensiero popolare corrente, ma, più semplicemente, un disonesto. Se questo discorso non fa una piega, rivolto a qualsiasi genere di commercio, non si capisce perché non sia valido per le banche. Al pari, però, del venditore lestofante che ti fa il bidone anche il banchiere, che ti vende titoli di credito avariati, è un truffatore. Esiste per gli istituti di credito una sorta di extraterritorialità, di impunità morale, forse dovuta al potere dei soldi. Il popolo, spesso, è clemente con i potenti e con i “furbi”. Per questo le leggi in materia di truffa sono molto comprensive e tolleranti, molto, molto distanti da quelle americane e tedesche. Nazioni dove chi froda va in carcere per tanti, tantissimi anni. Un’altra consuetudine, che sta diventando inammissibile, è la privatizzazione dei guadagni e la socializzazione delle perdite. Il rapporto tra banche e la sua clientela è un rapporto tra privati e se uno ha subìto una truffa deve essere il tribunale a sanzionare il truffatore. Non si capisce perché lo Stato, la fiscalità generale, cioè coloro che pagano le tasse, devono far fronte alle perdite. Forse i clienti turlupinati hanno versato allo Stato i dividendi? Secondo logica banale i clienti truffati devono essere risarciti dalle banche e i banchieri finire in carcere. Siamo in Italia, come dice Crozza: “Nel paese delle meraviglie”, e tutto ciò che appare scontato è anomalo. Si cercano fughe per la tangente su presunti e non dimostrati conflitti di interesse, su colpe dei padri che devono pagare i figli. Certa politica, invece di fare voli pindarici, legiferi sulla truffa, si allinei alle leggi degli stati che colpiscono con rigore questo tipo reati. www.lagazzetta.eu 23 “BICI NURÀGICA” LA POESÍA VIAGGIA IN BICICLETTA di Efisio Cadoni In Sardegna, la poesía, anche quest’anno, ha ripreso a pedalare nelle varie direzioni isolane, da nord a sud, da oriente a occidente, dal mare alla montagna e viceversa, secondo le scelte del manubrio-guida di Ugo Magnanti, ideatore del viaggio ciclístico-culturale Bici nuràgica, con al suo séguito artisti diversi, fra i quali, appena ieri, con lui, poeta e vulcànico organizzatore di Anzio, ho incontrato ancora una volta Dona Amati, Claudia Tifi e Numa Echos. Queste nòbili e belle artiste, chi nel canto, chi nella invenzione anche occasionale di logogrifi, versi inversi, acròstici, chi nella recitazione, sono tre brave poetesse ognuna delle quali, per modestia, preferisce esser chiamata “poeta”, pur essendo genuinamente chiara l’originale qualità distintiva di ciascuna nella peculiare intuizione ed espressione che dà assicurazione e rilievo al loro esser profondamente poetesse. Tanti già sono stati i centri d’incontro, da Olbia a Arzachena, Sant’Antonio di Gallura, Aggius, La Corte, Nughedu San Nicolò, Padria, Ollastra (in ognuno dei quali si sono trattenuti solo il tempo di diffonder poesía, per ripartire il mattino dopo, sulle due ruote, nel successivo programmato), fino ai piú recenti ai quali sono stato invitato: Ales e Ortacesus. Ad Ales, sostituente fin dal 1182 la sede vescovile di Usellus, nella piazza sotto la sopraelevata Cattedrale di San Pietro e San Pàolo, òpera dello Spotorno, visitata sotto la guida di don Petronio Floris, pàrroco e direttore del quindicinale della Diòcesi, “Nuovo Cammino”, abbiamo letto versi insieme con Cristiano Dotto e Maurizio Tancredi e abbiamo sentito gli aleresi “Tenores di Monte Arci”. Una cena collettiva offerta dalla Pro Loco ne ha anticipato il vigore. Dopo Ales, il viaggio dei ciclopoeti è proseguito a Seúlo, Gergei, Sèlegas. Mi sono ripresentato a Ortacesus. Questo paese lindo e ordinatíssimo, il cui antico nome, Orzochesos, come ci suggerisce il vicesíndaco Edoardo Di Martino che ci accompagna con l’assessora Ileana Lecca, si legherebbe al nome del giúdice di Càgliari Orzoco (personalmente ritengo possa significare “paese dove l’aurora avvampa”, per l’impressione che dà il sole nell’effóndere al cielo le sue fiamme, se vi si giunga dopo l’alba), ci òspita nel Museo del grano, in un opportuno spazio all’interno di un ampio cortile del casale dell’antica famiglia Serra, stòrico specchio della vita della gente della Trexenta. Vi ho incontrato, con gli altri, il ciclolettore Andrea Olla, che è il nodo sardo d’allaccio con il gruppo di Ugo Magnanti, e ho conosciuto la poetessa romana Laura Cingolani e i poeti cantatori campidanesi Dante Erríu e Teresina Secci di Silíus. Dopo la cena offerta dagli amministratori ortacesini, in una delle sale dell’edificio comunale della Piscina púbblica, altro raro gioiello del moderníssimo millenario paese, ci siamo salutati con l’augurio di poterci incontrare anche il pròssimo anno. Purtroppo la cultura sembra non interessare i quotidiani regionali, i fogli provinciali o locali, i settimanali, i quindicinali, le riviste della Sardegna! E l’evento, che nelle edizioni precedenti ha raccolto insieme anche Daniele Contardo, con rivèrgola e armòniche a màntice e ad ance, come un músico trobadòrico e stornellator cortese, la giornalista Sonia Topazio, l’artista Mònica Osnato, la regista María Felix Korporal con i suoi stupefacenti giuochi d’immàgini e luci, e ha avuto tra gli ospiti sardi piú importanti anche il poeta tempiese Franco Fresi, si ripete, splendidamente rinnovàndosi, dal 2011 in Sardegna, nostra terra accogliente che il gruppo degli artisti ciclisti sembra predilígere, dopo le tante esperienze in diverse altre regioni italiane, non ottiene la dovuta attenzione della stampa sarda. Grazie di cuore, dunque, agli alacríssimi internettisti che séguono con sollecitúdine ogni giro di ruota della poesía itinerante e a tutti i giornali che vorranno scrívere di questo originale viaggio culturale in terra sarda. PDF Compressor Pro 24 15 gennaio 2016 di Giovanni Luigi Zedda IL MIO PUNTO DI VISTA di Antonio Loru ANNO NUOVO? TROPPO LUSSO MEGLIO L’USATO SICURO! Cosa vuol dire credere. Credere vuol dire ritenere una cosa in base alla sola testimonianza di altri. […] Quando si crede per la testimonianza in un uomo si ha fede umana. Quando si crede per testimonianza di Dio si ha fede divina. […] Se non ci fosse un minimo di fede umana la vita quotidiana sarebbe impossibile. Ci sono dei casi in cui solo credere per fede umana, a dispetto dei sensi e dell’intelligenza, rende possibile il fare ciò che si richiede per la nostra salvezza. […] Fede divina. Quando si ritiene vera una cosa in base alla testimonianza di Dio si ha fede divina. D’ora in poi, salvo esplicita precisazione, intenderemo per fede la fede divina, la fede in Dio, che scriveremo Fede, con la maiuscola. Dio ci ha dato i sensi per conoscere le cose materiali, […] la ragione per conoscere le cose intellettuali, […] infine, ci ha dato la Fede per credere in quello che dice Dio, sulla parola e sulla autorità di Dio, perché Dio è Verità. Aver Fede richiede il duplice atto dell’intelligenza che crede e della volontà che vuole credere. Se, come abbiamo visto, è ragionevole e utile avere fede in un altro uomo, allora, a maggior ragione, è ragionevole, e indispensabile, avere Fede in Dio. (www.unavox.it, Inter multiplices UNA VOX, Strumenti, Tempo di ripasso, Appunti di catechismo, a cura di G. L. G.) Ma la televisione ha detto che il nuovo anno/Porterà una trasformazione, e tutti quanti stiamo già aspettando/Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno/Ogni Cristo scenderà dalla croce anche gli uccelli faranno ritorno/E ci sarà da mangiare, e luce tutto l’anno/Anche i muti potranno parlare mentre i sordi già lo fanno/E si farà l’amore, ognuno come gli va/Anche i preti potranno sposarsi, ma soltanto a una certa età/E senza grandi disturbi qualcuno sparirà/Saranno forse i troppo furbi o i cretini di ogni età/ (Lucio Dalla, DallAmeriCaruso, Album live, USA, 1986) L’usato sicuro, la tradizione, appunto, ma la vera tradizione, quella secolare, anzi, più che millenaria, interrotta solo per un breve periodo dal delirio dei rivoluzionari francesi alla fine del secolo della diabolica ragione, dai comunardi parigini nel 1870, drogati dal Manifesto di quei senzadii di Marx e Engels. L’Unione Sovietica non la mettiamo manco in conto, abitata com’era ed è, in buona parte da popoli rozzi, barbari semiasiatici. Quindi procediamo con ordine e secondo metodo: non tutti gli anni sono buoni, anzi. Scegliamo quelli dove hanno trionfato i criteri della condivisione dei grandi valori occidentali, pilastri della nostra civiltà, da rinforzare in questo momento storico in cui da più parti subiscono assalti vigliacchi. E quali sono questi pilastri della casa comune occidentale? Il capitalismo e la Fede cattolica. Come esserne sicuri? Ma è nell’aria! È percepibile, che diamine! Solo la protervia anestetica di qualche cervello intossicato dal razionalismo idolatrico di scuola illuministica e marxista-leni- Dimmi cosa leggi nista, impedisce, per fortuna oggi a pochi sconsiderati, di coglierlo, con l’organo del cuore, che non sbaglia mai, non coll’intelletto, che pretende di sapere queste cose: queste cose non si sanno, si sentono. E ciò basti! Prima di passare all’elenco degli anni da ri-vivere, ancora più importante è fare estrema chiarezza sugli anni che sarebbe disastroso non eliminare dalla memoria dei vecchi e alla anche minima, parziale, e anche solo annalistico-compilatoria, storica conoscenza, dei giovani. Il Settecento in toto, buona parte del secolo precedente, giordanista, scientista, blasfemo e libertino. Fatto salvo, tutto sommato l’Ottocento, riguardo alla centuria appena trascorsa, tutti gli anni che vanno dal ’17 al ‘22 e dal 1963 al 1977, in particolare il ’68, ’69, ‘73, ‘74, ’75: anni carichi d’odio e funestati da profeti di divisività, (divorzio, aborto, sesso ludico, contingenza, consigli di fabbrica, movimento e cultura operaia, statuto dei lavoratori, articolo 18, carte dei diritti degli studenti, organi collegiali in una scuola pubblica egemonizzata dai biechi ideali comunisti di stampo marxista-leninista-maoista). Invece, caldamente, in particolare consigliamo, per il 2016, il replay di uno di questi tre anni a scelta, o una loro sintesi meditata: 1814, il Congresso di Vienna rimette le cose a posto, dopo la sbronza rivoluzionaria francese e il cagotto clerico-nobiliare conseguente. 1922, l’Italia si mette in marcia, verso Roma. 1929, la marcia diventa nuziale, chiesa cattolica e stato fascista convolano a giuste e sante nozze, nella migliore tradizione cattolica, indissolubili! Tanto che questa unione non sono riusciti a scalfirla neanche un trinariciuto come Palmiro Togliatti nel ‘46/48 e un socialista mangiapreti come Bettino Craxi negli anni Ottanta del secolo appena trascorso. Anzi, commossi da tanto solido legame, al sodalizio hanno fatto anche qualche dono. Ma soprattutto viviamo in pieno questi nostri magnifici giorni, che questi valori occidentali, irrinunciabili e assoluti, stanno riportando in auge. Oggi possiamo ben dirlo: l’Italia è ripartita, le riforme sono fatte, i Jobs Act funzionano. L’Italia, non solo non è più il fanalino di coda dell’economia e della cultura europea, ma ora ne è la locomotiva, il motore trainante. Però, una curiosità, solo due domandine, relative all’esèrgo UNA VOX, Appunti di catechismo: cosa intende per testimonianza, e soprattutto per testimonianza di Dio? A meno che non si sia profeti, la testimonianza di Dio passa attraverso gli uomini che dicono di amministrarne la verità. Dunque si deve avere fede in Dio, a partire dalla fede negli uomini che sostengono di averne avuto testimonianza. Quindi la Fede con la maiuscola deve passare attraverso la fede con la minuscola. O sbaglio? Non ci capisco più niente! Comunque, Buon Año! Sempre per un fatto di economia linguistica, si capisce. Le doppie sono un inutile spreco. Impariamo dagli spagnoli. OGGI PARLIAMO DI... UN MATRIMONIO, UN FUNERALE, PER NON PARLAR DEL GATTO Siamo sopraffatti dalle fotografie, in un’orgia di scatti e balenii di piccoli lampi di flash che catturano e codificano tutti i momenti delle nostre vite. A ogni cerimonia, ogni gita, ogni raduno o cena, ma anche se non c’è un’occasione precisa, ogni volta che qualcuno è punto dalla vaghezza della foto, vedi i telefonini apparire per cogliere un ricordo, una traccia, seppur esile, di quel momento. Per non dir dell’onanismo del selfie. [...] C’è anche la possibilità, per uno appena sfiorato dalla notorietà, di essere assalito da persone che ti chiedono più o meno perentorie: Permette una foto? e ti devi prestare, col rischio di apparire (non si sa mai) abbracciato a Ciccillo o a Trucidone, noto camorrista, col quale, ovviamente, non avevi mai avuto in alcun modo a che fare. (Francesco Guccini, Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto, pgg. 7/8) Ma sei io avessi previsto tutto questo,/Dati causa e pretesto, le attuali conclusioni/Credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi/Avrei scritto canzoni/Va beh, lo ammetto che mi son sbagliato/E accetto il crucifige e così sia/Chiedo tempo, son della razza mia, per quanto grande sia,/Il primo che ha studiato./ (Francesco Guccini, L’avvelenata, in Via Paolo Fabbri 43, 1976) Quando il dolce Francesco, nel riverbero vespertino dei suoi anni d’argento, passa dalle forme menestrellari cantate del racconto, esperienza che oramai da circa tre anni considera definitivamente e irrevocabilmente conclusa, alle forme del racconto, in questo caso breve, scritto su carta, alla forma libro, non perde perciò la sua leggerezza, seppur raccontando, come quando si accompagnava in musica per quasi cinquant’anni, d’amore, di morte e altre sciocchezze. Più che leggero, soave, dunque dolce che sa (per)suadere, sussurrare amabilmente, come il vino dell’omonima località veneta, ottenuto dai vitigni del garganega e del trebbiano, bianco, asciutto, intenso e insieme delicato. Il vino, sostanza delle forme artistiche gucciniane. Il vino, liquore sacro di un mondo contadino dal cuore antico. Di questo mondo in questo godibilissimo libriccino che si legge d’un fiato, che si trangugia quasi, come si beve avidi un bicchiere di quello buono, Francesco racconta riti di passaggio, fantasmi, incontri, o ricordi di incontri, on the road, di picchiatelli squinternati, matti ma comunque dentro il cerchio magico, l’orizzonte della presenza, di quei mondi piccoli ma conclusi, in pace nella radura al limitare del bosco del grande essere. O almeno così a me è sembrato, ma io sono un suo contemporaneo. A voi, soprattutto ai più giovani, leggendolo può fare un’altra impressione. Dunque, leggetelo! Francesco Guccini, Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto, Mondadori, MI, 2015. Pabillonis Inizio del nuovo anno all’insegna della buona musica Anche quest’anno ha avuto un notevole successo l’evento musicale che si è tenuto,domenica 3 gennaio, nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine della Neve. L’iniziativa era inserita nel programma delle feste natalizie “Aspettando il Natale” promosso dal comune e organizzato dalla Pro Loco e dalle diverse associazioni culturali del paese. La manifestazione includeva anche l’attività svolta della Banda Musicale Città di Pabillonis e della Scuola Civica di Musica diretta, quest’ultima, dal maestro Luigi Puddu e coordinata dal presidente Simonetta Mamusa. Era piena fino all’inverosimile la chiesa parrocchiale concessa per l’occasione dal nuovo parroco don Luca Pittau. Anche stavolta l’organizzazione è stata perfetta, scandita dai tempi delle varie esecuzioni ben distribuite nel corso dello spettacolo. Ad esibirsi sono stati diversi gruppi. L’apertura è spettata ai promettenti allievi del corso di chitarra della Scuola Civica di Musica di Pabillonis: i giovani talenti delle sei corde hanno interpretato numerose canzoni d’autore riscuotendo un ottimo successo. Una prova da incorniciare dunque, che ha confermato l’ottima preparazione ricevuta dal maestro Stefano Pisano, insegnante di musica nelle scuole medie, musicista, arrangiatore e polistrumentista affermato. Sulla scena, oltre al docente, era presente, come cantante, Sabrina Uccheddu, nota professionista dello spettacolo e responsabile Talent up accademy Sardegna che ha messo a loro agio gli emergenti chitarristi. Dopo è spettato al coro polifonico “la Sorgente” di Sardara (nato nel 2000 e già affermato in zona), e a quello di Pabillonis (fa parte dell’Associazione Banda Musicale “Città di Pa- billonis”) proseguire e confermare la qualità della serata musicale. Diversi i pezzi cantati dai bravi artisti di Sardara e Pabillonis: i tanti applausi riscossi hanno messo in evidenza la bravura dei due gruppi musicali e in particolar modo la professionalità della maestra Paola Usai che li ha diretti e preparati in tutto questo periodo. Dario Frau PDF Compressor Pro 15 gennaio 2016 EMOTIVAMENTE EMOZIONI E ASSERTIVITÀ Mi scrive una lettrice, team leader in un call center per condividere episodi in cui nonostante disponibilità e umanità, il suo gruppo non riesce a creare quel clima necessario per trascorrere in serenità i differenti turni di lavoro, ponendo lei al centro delle dispute tra dipendenti. La frustrazione e il senso d’impotenza tendono a farle avere reazioni intra e interpersonali poco obiettive con frequenti scatti d’ira, che creano malumori e assenze tra i dipendenti che si dimostrano reazioni non efficaci per la gestione dei conflitti sul posto di lavoro. Innanzitutto è incoraggiante che un capo dimostri una presa di coscienza come la signora: per essere un leader è importante non trascurare il lato umano e psicologico dei propri dipendenti. Dipendenti sereni e uniti svolgono meglio il loro compito, sentendosi parte integrante della propria azienda, condividendone empaticamente successi e insuccessi. Affinché ciò avvenga, non è scontato che il capo riesca a stimolare e incentivare questo clima; per riuscirvi è importante che lo stesso sia emotivamente consono al ruolo. Sono utili percorsi psicologici per rafforzare le competenze dell’intero gruppo di lavoro, ma, in particolare, è utile che un leader possieda un buon livello di assertività. Dobbiamo partire dall’assunto semplice e un po’ banale che siamo tutti esseri umani, che ci son quotidianamente occasioni nelle quali dipendiamo l’uno dall’altro, e per la nostra sopravvivenza (fisica/psichica/relazionale), son indispensabili rispetto, sostegno e empatia. Quando si sprona un individuo con un “difenditi da solo”, lo si sta invitando a reagire. Essere assertivi è più di un far valere i propri diritti: l’assertività è farsi rispettare senza prevaricare. È la capacità di condividere tutte le proprie emozioni in modo costruttivo, finalizzato al benessere percepito da tutti i componenti del gruppo, facendo valere le proprie idee senza imporle. Non significa manipolare, significa persuadere per il bene del gruppo. Aziende in cui si è investito sulla formazione umana del personale per incrementare tecniche gestionali efficaci hanno avuto notevoli benefici, soprattutto quando i capi-reparto risultavano formati all’assertività, capaci di esprimersi senza offendere, liberi di comunicare sensazioni positive e propositive nei confronti degli altri. Si crede erroneamente che un capo per farsi rispettare debba mantenere una distanza tra i dipendenti per scoraggiare “troppa confidenza” tra i ruoli. In realtà da Eric Fromm allo psicologo americano Leo Buscaglia, la psicologia da decenni indaga sull’importanza di comunicare le emozioni positive, di mettere gioia, speranza, amore in ogni rapporto, compreso ALL’OMBRA DEI CIP...S E DENTRO L’URNE CONFORTATE DI CLIK di Nino Cannella Da qualche giorno (ahimè!) posseggo un profilo facebook, e sovente un “Bravaaaaa!”, “Bellissima questaaaaaa!!!”, “ci ai ragper quanto la mia forma mentis sia distante dall’artigianato digi- gione!!!”, “ti 6 Xso il mellio”. Una profusione di esclamativi e tale che impera con furore in questi tempi, ho deciso di entrare fantasmini linguacciuti che non vi dico! Pollici recti e uova piannella Piazza pazza, e avventurarmi tra strade, vicoli e viali del genti o lacrimevoli…fritte e strapazzate da tremila “Amici” in colorato paese del social network. Qualche approssimata nozio- rovente padella. I kalaschnikof carichi di clik mitragliano le line datami frettolosamente dai soliti espertissimi di turno, dopo- nee delle trincee informatiche scavate in ogni angolo di compudiché ho cercato d’intromettere il mio sguardo e le mie dita sulle ter e in ogni telefonino. Alcuni condividono moralizzanti carcose che risaltavano in massima evidenza: il genere di cultura telloni presi chissà dove…o scritti in chissà quale cartello di comunicativa starnazzante, e il suo tanto decantato successo a corteo di scioperanti, ma di sicuro effetto presso gli insonni feisuon di clik. sbukisti con le dita sempre anchilosate sul mouse, o martellanti Nei suoi fondamenti teorici, Facebook sembrerebbe anche un sul tasto INVIO. E i commenti, e i cuoricini in fila indiana, si grande mezzo comunicativo, profittevole per individui dotati di sprecano… Non parliamo poi degli alberi di natale e dei mespensiero personale autonomo; squisitamente non di massa, in- saggi appesi tra le palline e i panettoni di marca “volemose ben”. somma. Un immenso giornale di vita, molteplice ed aperto. L’im- Creatività del nostro tempo! pressione però decade nel contrario se i più lo intendono e lo Qualcuno, per queste minchiate, perderà pure moglie (o mariusano come un vecchio “flipper” scampanellante milioni di scioc- to) e can da seguito; o – per converso - nascono pure struggenti chezze. La pallina, anzi che d’acciaio, è di parole più o meno ed impetuosi amori di paese. Scedàus ‘e cussusu! L’apostrofo preconfezionate, o venienti su da un dizionario scheletrico e da rosa tra le parole “t’amo”, anzi che da innamoramento comsintassi visibilmente denutrita, e la levetta che le rimanda è il più prensivo di qualcos’altro oltre la pacca in c.., è sostituito da una buonistico e anemico “mi piace”. Non parliamo poi di certe “con- scheda di traffico telefonico da ricaricare, o da “applicazione” divisioni” con cui si va a far gregge, per incapacità a proporsi che non funziona bene, o dal tasto “elimina messaggi, amori, come protagonisti del testo. Col cosiddetto ben del mio intelletto, pacche e complicanze varie”. La presa di possesso dell’amata, se contemplo un dipinto, o se leggo una pagina scritta da un filo- nel terzo millennio, non è più soltanto un uòt-zapp. Se la cosa sofo che mi convince e mi stimola, sono in grado d’interpretare o non riesce.., si zappa un’altra volta da qualche altra parte, o in “condividere” l’uno o l’altra, e discuterne due ore con chiunque qualche altro telefonino tenuto segreto soltanto a Pulcinella. Il sappia essere ad altezza di conversazione. E se intendessi dimo- meeting è aperto e labirintico. E l’impero del patetismo è constrare quel che “mi piace” potrei scrivere tre pagine per spiegare quistato dalle eroiche falangi di una ricarica corazzata. il perché mi piace quel contesto filosofico, l’originalità e la poÈ forse questa la storia, la geografia, la sociologia del “mi piatenza del pensatore, o la fantasia visionaria del pittore. Detto que- ce”? La critica della ragion feisbukiana direbbe di Sì. Ma la rasto “en passant”, senza voler esagerare il senso del testo o tanto- gion pratica è ridicola. E la critica del giudizio è quella che è, meno estremizzarlo – ma per prepararvi al peggio di questa glo- anche se non manca qualche link simpatico che regali un sorriso, balizzante baraonda – passo ad aprire con le mie tenaglie il signi- qualche “condivisione” che s’ha da fare, o qualche divertente ficato del misterioso “mi piace” in facebook, e a chiedermi per- bordellata a suon di megapixels. Va da sé che la palestra del culché quasi sempre si fermi lì, o vada su commenti che non siano turismo globale ha i suoi atleti piuttosto muscolarizzati. E le crespesso sepolcri della fantasia. Saranno forse quelli che vivono me anabolizzanti necessarie per gonfiare i bicipiti dei clikkadoclikkando “mi piace” senza mai saper che cazzarola dire, a farsi res non è difficile trovarle nelle pagine gialle di Google o di Moavanti? O c’è chi fruga tra i fondi della tastiera senza mai volersi zilla: Via Computer N° Zero (angolo Via Chattanti – rivolgersi a esporre agli “amici” appostati e pronti al “Fuoco!”? mr. Messenger, o telefonare prima, durante e dopo i pasti, prima, Mi spiego meglio con le citazioni. Il foscoliano titolo dato a durante e dopo il riposo notturno, prima, durante e dopo le pulizie questo articolo sarà una “Toccata e fuga” in avanti. Quest’Italia personali in bagno, prima, durante e dopo il sempre.) formato “mi piace”, queste cincischiate che frignano gigabyte Ovviamente scrivo solo un monologo teatralizzato per lettori di niente, questi tam-tam del post clikkato a tutti i costi, queste colti (o presunti tali); e nel mio paese ce ne sono moltissimi, e di cinguettanti fasullerie, eccole qua! Si postano immagini del pro- tale altissimo concetto di sé stessi da non aver bisogno neanche prio gatto che fa la pipì, la foto della torta di compleanno, i sogni di sapere che occorre riuscire a leggere le righe una dietro l’ale le speranze dell’isterica in fase di passione, gli sproloqui del tra, e fermarsi davanti a virgole, punti e parentesi. Per i loro dongiovanni depresso, o quelli lamentevoli della zitella deserti- palati tutto fa brodo, compresi condizionali e congiuntivi di difficata e confusa; oppure ci si ritrae con bottiglia di birra in mano ficile pronuncia immediata. Anche dopo la lettura di tre sole ed ebete sorriso sudaticcio, o si fotografa il proprio paio di mu- righe del prof. Cannella sono già sbronzi di sintassi e di vocabotande mentali preferite, se ne dettagliano i ricami etc…etc, e giù lario, sperduti nel testo, e già preda di gastrite intellettuale, di un’alluvione di “mi piace” e un nubifragio di commenti. Spesso traveggole e di stipsi dialettica; e l’intelligenza è congelata, o sostanzialmente insostanziali e formalmente espressi con pen- cuoce a fiamma bassa e senza una goccia d’olio che condisca. siero a base di polistirolo espanso, fungono splendidamente da Per cui, probabilmente, su questa mia largheggiante stilografica lasciapassare nel mondo della comunicazione postmoderna in guidata come una Lamborghini a marce basse, i deboli d’udito, byte. L’italiano postato è generalmente quello della serie “io ge i miopi e quelli che sanno andar solo in motocarro, non clikkesperiamo che me la cavo”, e la fraseologia tambureggiante è ranno alcun “mi piace”. Sarà forse indizio di successo assoluto? 25 di Alice Bandino psicologa [email protected] quello lavorativo; è più diffusa l’immagine del capo che punisce che quella di un capo che abbraccia e incoraggia. Frequenti i casi in cui le dipendenti vengono terrorizzate dall’idea di procreare, se non altro per non perdere il posto di lavoro in caso di parità di altri requisiti. Come imparare ad essere assertivi? Iniziando a umanizzare gli ambienti di lavoro, partecipando a seminari sull’assertività e sull’educazione socio-emotiva, che ancora una volta dimostra di essere al centro dei rapporti interrelazionali umani. Stimolando la comunicazione nelle aziende e ristabilendo l’equilibrio generale con regole che delimitino diritti/doveri dei componenti per garantire la libertà globale umana di tutta l’azienda. UN SOLO VINCITORE “Punteruolo Rosso” Sarebbe il caso di iniziare con “C’era una volta…..”, ma non è una fiaba; è la storia dei nostri giorni, purtroppo! Già, fino a poco tempo fa vegetavano negli spazi pubblici e nei giardini privati tante bellissime palme, dalla Wasthingtonia alla Canariensis e alla Dactilifera, spesso centenarie e dal portamento maestoso, finché un bel giorno arrivò anche in Sardegna, originario dall’Asia meridionale ma proveniente dal Medio Oriente, un insetto famelico conosciuto come “Punteruolo Rosso” (Rynchophorus ferrugineus Oliver), particolarmente resistente ai sistemi di lotta tradizionale (aspersioni d’antiparassitario sopra chioma e infiltrazioni endoterapiche tramite apposite cannule inserite sul fusto) e quindi capace di decimare in pochi anni gran parte del patrimonio ornamentale dei nostri giardini e delle nostre piazze. La Regione Sardegna, è vero, promulgò il Piano d’Azione Regionale che dettava le strategie da adottare per arginare il propagarsi dell’infestazione, ma commetteva la leggerezza di affidarne l’attuazione ai proprietari delle palme stesse, con il supporto delle strutture pubbliche operanti nel territorio, cui non faceva riscontro un’adeguata vigilanza. In conseguenza di ciò si assisteva all’attuazione scoordinata e scriteriata del Piano, caratterizzata dalla contrapposizione di soggetti che, bontà loro, tentavano in tutti i modi di attuare i programmi regionali, eseguendo una serie di onerosi interventi fito-sanitari, rivelatisi peraltro in molti casi inefficaci, e soggetti che, al contrario, disattendevano completamente le direttive regionali: le palme di proprietà di questi ultimi costituivano “centro d’allevamento del parassita” che, raggiunta la maturità, svolazzava tranquillamente nelle palme sane rendendo vani i tentativi di quanti, a proprie spese, tentavano di attuare i programmi. Ciò che maggiormente ferisce è costatare che gran parte dei soggetti inadempienti sono pubblici! Girando nei paesi della Sardegna è facile rilevare nelle piazze o negli spazi pubblici la presenza di palme collassate o addirittura già rinsecchite, senza che le stesse evidenzino i segni di eventuali trattamenti endoterapici, posto che quelli tradizionali per aspersione sopra chioma potevano essere assimilati ad una qualsiasi forma di inquinamento di spazi pubblici. Che dire poi degli adempimenti imposti dal Piano a carico delle Amministrazioni locali e completamente disattesi nella maggior parte dei casi! Lo scenario attuale, purtroppo, sancisce in modo inequivocabile la vittoria del parassita sull’uomo e le sue strutture; la cosa preoccupa non poco mentre si affacciano all’orizzonte infestazioni ben più dolorose in termini economici come la Xilella Fastidiosa per gli olivi e la Halymorpha halys (cimice asiatica) per le pomacee. Le esperienze negative del recente passato dovrebbero indurre i ricercatori ad indirizzare i loro studi sull’individuazione di insetti antagonisti, che madre natura ha sicuramente creato, capaci di costituire un argine efficace all’avanzata dei suddetti parassiti, in alternativa ai soliti trattamenti con prodotti chimici il cui abuso, fra l’altro, ha forse determinato la scomparsa (si spera solo la riduzione) degli antagonisti naturali dei parassiti in parola. La Xilella sta facendo strage di oliveti in Calabria, mentre la Cimice asiatica sta causando enormi danni alle pomacee del modenese! È facile immaginare che presto o tardi compariranno anche in Sardegna, il più tardi possibile facendo gli scongiuri del caso! Nell’ipotesi non auspicabile che ciò dovesse succedere, è indispensabile farsi trovare pronti a combattere efficacemente sul nascere le prime infestazioni, sensibilizzando adeguatamente altresì l’ambiente in modo che ciascuno svolga il proprio compito, evitando di far cadere su pochi l’onere dell’impari lotta, così come spesso succede nella lotta alla mosca olearia (Dacus olae), vanificando tutti così gli sforzi compiuti. Francesco Diana PDF Compressor Pro 26 15 gennaio 2016 L’ISOLA IN CUCINA di Roberto Loddi de Santu ’Engiu Murriabi TABAQUERES Gonnosfanadiga Il Comune perde i pezzi più importanti Le tabaqueres (tabaccheras in sardo) sono dei dolci tradizionali di fattura molto antica, tipici di Alghero e dei paesi intorno. Si preparavano e tuttora si preparano nel periodo del carnevale. Il dolce prevede un ripieno di crema al latte, in Sardegna, comunemente chiamato mangiare bianco (pappai biancu). In passato, nel periodo carnevalesco, durante la sfilata dei carri allegorici, si usava andare di casa in casa per chiedere dei dolcetti (parafrittus - zippulas - brugnolus - chiacchiere e altri ancora) e fra i tanti c’erano anche le tabaccheres ripiene di soffice crema e oltre ai dolci era usanza offrire anche del vino bianco tipo moscatello (muscadeddu in sardo). Insomma una vera leccornia per il palato dei liconagius (golosi) isolani. Preparazione Ingredienti Per la pasta: g 500 di farina 00, g 70 di strutto, 1 uovo intero, 2 cucchiai di zucchero comune, un pizzico di sale, acqua tiepida q.b. Per il ripieno: 1 litro di latte intero fresco, g 100 di farina 0, g 150 di zucchero comune, 1 bustina di vanillina, polvere di scorze d’agrumi essiccate, olio d’oliva per friggere, zucchero al velo q.b. Prepara la pasta, disponendo sulla spianatoia la farina a fontana e al centro tuffaci l’uovo, una presa di sale, lo strutto ammorbidito a temperatura ambiente, lo zucchero e tanta acqua tiepida, quanta ne occorre per ottenere un impasto liscio e morbido, che lascerai riposare avvolto in un telo in frigorifero per un’ora. Nel mentre, prepara il ripieno ponendo la farina con lo zucchero e la vanillina in un recipiente, poi versa a filo il latte e con l’aiuto di una frusta stempera gli ingredienti aggiungendo un cucchiaino di polvere di agrumi (in mancanza aggiungi della scorza di limone non trattato). Fatto ciò, metti il recipiente sul fuoco e sempre mescolando lascia cuocere il composto molto dolcemente, evitando che raggiunga il bollore e la formazione di grumi. Quando avrai ottenuto una crema densa, allontanala dalla fonte di calore e lasciala raffreddare completamente. Intanto che si fredda, tira a sfoglie non troppo sottili la pasta, quindi accomodaci, al centro di ognuna, dei mucchietti di crema distanziati fra loro, coprili con la parte eccedente di pasta e sigilla il ripieno come fai quando prepari i ravioli. Terminata questa operazione, con l’aiuto di un coppa pasta ovale, ritaglia le tabaquere (tabacheras in sardo) e man mano che le prepari friggile in abbondante olio caldissimo. Quando saranno dorate da ambo le parti, scolale su dei fogli di carta assorbente da cucina a perdere il grasso residuo. Appena fredde cospargile abbondantemente di zucchero al velo e servile. Vino consigliato: Alghero torbato dolce, dal sapore sapido, armonico con retrogusto amarognolo e asciutto. Il sindaco Fausto Orrù annuncia il trasferimento volontario della segretaria comunale, Maria Domenica Areddu, che prenderà servizio nel Comune di Guspini, mantenendo anche il Comune di Villasor, e dell’ingegnere Mauro Fanari, che da capo ufficio tecnico del Comune di Gonnosfanadiga ha deciso di far parte dello staff del sindaco di Siliqua Il sindaco smentisce così le voci di piazza o di bar che stavano prendendo piede in paese in merito ad un intervento dell’amministrazione, confermando che si tratta di scelte personali. Remo Ortu, segretario comunale di Villacidro, ha assunto in regime di reggenza la funzione di segretario del Comune di Gonnosfanadiga. Il sindaco comunica inoltre il cambio al vertice del responsabile dei Servizi Sociali: a far data dal primo gennaio 2016 Cristina Pani ha sostituito Annarella Usai. Daniela Marras è stata confermata alla direzione dell’ufficio Suap. Francesco Zurru Villacidro: Magmma, museo indipendente e alternativo A distanza di un anno dalla presentazione ufficiale del progetto museale MAGMMA (Museo d’Arte Grafica del Mediterraneo Marchionni) , museo indipendente ed alternativo, ed in attesa di presentare la nuova sede temporanea, di cui vi daremo conto in un prossimo intervento, è doveroso descriverne l’idea iniziale e gli obiettivi. Da anni immaginavo un museo d’arte contemporanea nella mia città! Un museo della grafica mi è venuto in mente dopo anni di lavoro nel mondo dell’arte, coniugando ad esso il desiderio di trovare un luogo dove custodire l’opera di mio padre, Dino Marchionni. L’opportunità si presenta partecipando ad un concorso di idee. Accade che il progetto Magmma viene selezionato tra i primi 50 progetti su oltre milleduecento al concorso nazionale della Fondazione Italiana Accenture (www.ideatre60.it – ARS arte che realizza occupazione sociale. Rif. Magma.walter.marchionni1), con la relativa pubblicazione nel sito della stessa Fondazione (http:// www.ideatre60.it/le-idee-accadono/post/progetto-magmmadal-concorso-arsalla-realizzazione) per essere stato uno dei pochi progetti realizzati. L’oggetto del concorso riguardava l’individuazione di un edificio che fosse sotto tutela della sovrintendenza, all’interno del quale sviluppare un progetto legato all’arte. L’area identificata è il Palazzo Vescovile di Villacidro, mentre il progetto legato all’arte è riferibile alla creazione di un luogo che fosse catalizzatore delle maggiori scuole grafiche del Mediterraneo e che fosse crocevia di interscambio culturale, con l’obiettivo di promuovere e divulgare l’arte grafica. Una porzione del Palazzo Vescovile è stata concessa dalla Diocesi di Ales-Terralba alla Fondazione Estetica & Progresso di cui sono presidente. Il progetto, che si inserisce nelle attività del Centro Culturale di Alta Formazione, è sostenuto dalla Fondazione del Banco di Sardegna ed ha ottenuto il Patroci- nio della Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Villacidro, del Comune di Urbino, dell’Unione delle Università del Mediterraneo (UNIMED), dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, dall’Accademia Raffaello di Urbino. La Fondazione Estetica & Progresso interagirà con il CIDIS, il Centro Culturale di alta Formazione e l’Osservatorio del Mediterraneo che hanno sede proprio nel Palazzo Vescovile ; tra gli obiettivi svolti da questi organismi emergono: l’integrazione dei sistemi culturali, economici e giuridici del Mediterraneo, la promozione del dialogo interculturale e interreligioso per la risoluzione dei conflitti con la reciproca conoscenza fra società e culture diverse. Il Museo si articola in quattro sezioni: a) sezione scuola di Urbino , si basa sulla figura di Dino Marchionni, (Urbino 1932 - Villacidro 1994) incisore,acquarellista, docente d’arte per 40 anni in Sardegna ; in collaborazione con Urbino Arte, Circolo Culturale di Urbino e l’Accademia di Urbino ha come obiettivo di sviluppare e ricreare lo spirito della scuola grafica di Urbino di cui Dino Marchionni fu uno dei mi- gliori allievi alla pari di Salvatore Fiume, Emilio Greco e Remo Brindisi (vedi Albo d’Oro ISA Urbino 1956 www.scuolalibrourbino.it/albo.htlm) e sono state raccolte le opere dei principali allievi della scuola stessa (Fiume, Greco, Brindisi, Logli, Ceci, Gualazzi, Piacesi, Tiboni, Biselli, Angelini, Serafini, Polisca, Sisti); b) sezione dedicata ai grandi disegnatori del ‘900 italiano: oltre ai citati Fiume, Greco, Brindisi anche Annigoni, Manzù, Sassu, Lazzaro con le relative Fondazioni; c) le grandi scuole del Mediterraneo: abbiamo attivato i primi contatti con alcune Ambasciate e i Consolati; in questo contesto abbiamo il supporto dell’UNIMED per coinvolgere gli artisti più importanti del Sud-Europa e i paesi del Nord-Africa e del Medio Oriente; d) questa sezione è riservata ad una selezione di autori contemporanei: Francesco Stile, Pastorello, Mariano Chelo, Salvatore Garau, Max Mazzoli, Elvio Marchionni, Gavino Ganau. Le mostre saranno caratterizzate da un tema predefinito teso ad introdurre alla comprensione di principi relativi alle arti e alla loro storia, e saranno incentrate sulla presenza degli autori che interagiranno tra loro. In occasione delle mostre saranno organizzati per le scuole di ogni ordine e grado della Sardegna, oltre a visite guidate, percorsi didattici riferibili alle opere conservate o suggeriti dalle esposizioni in corso. Ogni percorso sarà accompagnato da uno specifico laboratorio, dove sarà possibile sperimentare le potenzialità espressive del linguaggio visivo rafforzato dalla eterogeneità (razziale, culturale, religiosa) degli artisti. I laboratori saranno affiancati da convegni e meeting per approfondire il linguaggio artistico. La collezione sarà arricchita da donazioni, acquisizioni e dalle esposizioni temporanee che di volta in volta verranno allestite nello spazio. Walter Marchionni PDF Compressor Pro 15 gennaio 2016 27 Sport Due grandi occasioni da gol sfumate per un soffio Villacidrese, Luca Muscas convocato dal Cagliari Calcio I mportanti riconoscimenti per la Villacidrese. Proprio alla fine del 2015 il Cagliari calcio ha convocato uno dei giovani tesserati per la categoria allievi. Il 30 dicembre Luca Muscas, nato nel 2000, su segnalazione del responsabile del settore giovanile Gianluca Vaccargiu, ha indossato la maglia del Cagliari e ha preso parte alle gare degli allievi del Cagliari Calcio. «Da una prima valutazione, - sottolinea Vaccargiu - la prestazione di Luca è stata del tutto positiva, contraddistinta anche da due grandi occasioni da gol , non andate a buon fine solo grazie a spettacolari prodezze del portiere avversario. Una mat- tinata speciale per un’esperienza unica e una grande opportunità per tutti, vissuta alla presenza di Matteo Marrocu (nostro vertice societario) e Gilberto Pinna (nostro tutor allenatori) che hanno ben rappresentato l’intera società. Con grande orgoglio condividiamo i nostri continui successi con le diverse esperienze e opportunità per i nostri ragazzi». Ora la Villacidrese si prepara ad un 2016 che sarà ricco di esperienze, opportunità e soddisfazioni per tutti, come rimarca Gianluca Vaccargiu: «A guidarci in questo anno sarà la strategia, che ormai ben conosciamo e che resterà bussola del nostro viaggio. Sarà sicuramente ancora un anno di crescita e denso dove certamente non mancheranno anche le difficoltà, ma sono altrettanto certo che ci troveremo tutti pronti ad affrontare al meglio in piena sintonia della nostra rete. Ringrazio tutti, ragazzi, genitori, dirigenti, allenatori, sostenitori, con la certezza di poter continuare ad affrontare il proseguo di questo percorso contando sul contributo, impegno e la sinergia di sempre di tutti voi, in modo tale da poter tagliare insieme il traguardo del successo». Gian Luigi Pittau Lunamatrona Tennis: grande successo per il “Torneo di Natale” Dall’alto: Il gruppo dei partecipanti La squadra della Villacidrese Angelo Ortu Centocinquanta bambini in campo per ricordare Angelo Ortu, grande dirigente della Villacidrese calcio T utti insieme per non dimenticare e per ricordare Angelo Ortu, straordinario dirigente della Villacidrese calcio. Una persona dall’animo buono, sempre disponibile con tutti, equilibrata e un amico stimatissimo. «Angelo Ortu - spiegano gli amici della Villacidrese - ha lasciato un vuoto immenso in tutti noi e mai sarà dimenticato da chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Ci piace ricordarlo con quel sorriso sereno». E proprio per ricordarlo allo stadio comunale di Villacidro oltre 150 bambini hanno dato vita ad una grande serata con un memorial a lui dedicato. In campo hanno regalato bel gioco e divertimento proprio quei bambini che Angelo tanto ha amato e aiutato nella pratica sportiva. Così i piccoli campioni, appartenenti alle categorie piccoli amici, pulcini ed esordienti, sono scesi in campo per onorare Angelo Ortu. Le società partecipanti sono state Villacidrese, Villacidro, Arbus, Gonnosfanadiga e Sangavinese. È stata una serata ricca di ricordi, sport, amicizia con una premiazione uguale per tutti, un ricco rinfresco e tanto divertimento. «Ci piace ricordarlo - dicono gli amici - con quel sorriso sereno e con quello di quei bambini che ha sempre aiutato e amato attraverso la pratica sportiva». (g.l.p.) Si è concluso lo scorso 30 dicembre il “Torneo di Natale” organizzato dall’Asd Tennis club di Lunamatrona. Circa una cinquantina gli iscritti che, nonostante i primi freddi invernali, hanno dato prova dei propri miglioramenti tecnici maturati in questi quasi due anni di attività. Ad aggiudicarsi la vittoria nella categoria “Cerbiatti” (bambini fra gli otto e i dieci anni) è stato Gabriele Medda che ha sconfitto in finale Alessio Serpi (entrambi di Lunamatrona), mentre in quella “Pestiferi (dai dieci ai dodici anni) ha trionfato Eleonora Lilliu di Baradili contro lo stesso Gabriele Medda. Fra i ragazzi a spuntarla è il locale Matteo Tuveri che batte in finale Elia Mereu anch’egli di Lunamatrona. Infine, nella categoria “Adulti”, vince la coppia composta da Ignazio Faedda e Matteo Tuveri contro quella formata dal maestro Antonello Murgia e la giovane Martina Collu. Le premiazioni si sono tenute la notte di San Silvestro: l’associazione ha infatti organizzato, a riprova di quanto i rapporti sociali vadano ben oltre quelli dei campetti in cemento, una cena di Capodanno. Nell’attesa dello scoccare della mezzanotte sono stati premiati tutti i vincitori del “Torneo di Natale”. Da sottolineare come il maestro Antonello Murgia, per l’occasione, abbia voluto preparare un regalo tutto particolare (una bella racchetta) per l’atleta Martina Collu che, nonostante la giovane età, ha dimostrato grossi progressi tecnici dando prova di potersi ben distinguere anche fra gli adulti. Simone Muscas PDF Compressor Pro 28 15 gennaio 2016 Calcio. Categoria Promozione Alessandro Congia Vittoria e primato, l’Arbus festeggia L’Arbus si rifà il look con l’acquisto di cinque nuovi giocatori B ella e importante la vittoria con cui l’Arbus calcio ha chiuso al Santa Sofia di fronte al pubblico amico il girone d’andata del campionato di promozione regionale. A cadere sotto i colpi dei granata, profondamente rinnovati nel recente mercato di riparazione di dicembre e dunque ancora parzialmente in rodaggio, sono stati gli ogliastrini del Girasole, umili modesti ma combattivi fino al 90’. Vittoria dunque e tre punti davvero preziosi. Un autentico antibiotico per i granata la cui classifica dopo un inizio spumeggiante e più che convincente si era improvvisamente fatta preoccupante. Che fosse, come scriveva Moliere, un malato immaginario? Certo a onor del vero nessun medico è dovuto accorrere al capezzale granata. Fatto sta che dopo un inizio scoppiettante e baldanzoso decisamente migliore delle più rosee previsioni che qualsiasi comune mortale potesse prevedere che ha visto la formazione mineraria addiritura “pavoneggiare” in vetta alla classifica per ben quattro turni, qualcosa improvvisamente , in squadra e società, si è inceppato. Azzardiamo con possibilità di smentita: vertigini da primato o piccolissima crisi d’identità? Difficile da dirsi anche perché come più volte ribadito con tantissima prudenza anche dagli stessi presidente Pietro Pusceddu e dal direttore sportivo Ignazio Virgilio l’obiettivo dichiarato era uno solo: “Prima la salvezza, poi si vedrà”. Il sodalizio granata comunque una piccola rivoluzione nel corso del girone d’andata l’ha fatta.Il bel giocattolo confezionato nella campagna acquisti estiva - con pochissime risorse ma tanta abilità - infatti pian piano ha iniziato a perdere colpi vanificando in parte ciò che di buono era stato fino ad allora fatto. Messo in discussione l’allenatore/giocatore Renato Incani, autentica bandiera dei colori granata che comunque volente e nolente e al di là di possibili vedute dirigenziali piuttosto soggettive non aveva demeritato (17 punti in 10 gare), la squadra è stata affidata a Luca Zurru. L’Arbus con l’innesto di 5 nuovi giocatori si rifà il look anche in campo. Arrivano i difensori Nicola Urru, Marco Uccheddu, il centrale Claudio Alfonso, la mezzala Andrea Ulizio e l’esterno Federico Marci. Giocatori che vanno così a rinforzare un organico dove spiccano indubbiamente le grandi potenzialità del difensore e capitano Daniel Zara, del centrale Luca Di Laura e degli attacanti Andrea Martinez e Alessandro Congia. Gli ultimi arrivi hanno comunque determinato anche dolorose partenze come quelle di Filippo Pusceddu, Omar Costorella, Mattia Rais. Un discorso a parte merita senz’altro il settore giovanile impegnato con ottimi risulti nei tornei Andrea Martinez regionali juniores, allievi, giovanissimi e nella scuola calcio. Seguito con grande passione dal responsabile Mauro Carta rappresentano indubbiamente per una società come l’Arbus un autentico serbatoio per la prima squadra. I promettenti Alberto Sanna (classe ’97), Lorenzo Atzori (2000) e Luca Manca (’99) che hanno già indossato la maglia della prima squadra con ottime prestazioni sono già una bella realtà. Per il sodalizio granata quindi si può tracciare a metà percorso un bilancio tutto sommato positivo. La vittoria sul Girasole dopo un periodo piuttosto buio può rappresentare un autentico spartiacque per un proseguo del campionato all’insegna dell’ottimismo. Gianni Vacca San Gavino Monreale Italpiombo Pulcini Italpiombo Esordienti Italpiombo premiazioni Calcio e amicizia nel primo torneo “San Gavino Christmas cup” Tre giorni di festa e di sport nel segno dell’amicizia. Ha avuto grande successo il primo torneo “San Gavino Christmas cup” organizzato dall’associazione sportiva Italpiombo Santa Teresa. Sul campo si sono alternati i baby calciatori e gli esordienti sempre nel segno della correttezza e del rispetto degli avversari. Nella prima giornata del torneo “San Gavino Christmas Cup” sono scesi in campo i pulcini: «Hanno tutti giocato - spiega il presidente della società Renato Copparoni - con grande impeto sportivo ed è stato, per me, un orgoglio e una gioia assi- stere a tutte le partite. Vederli “lottare” su ogni pallone, non darsi mai per vinti e poi abbracciarsi e correre festosi sul prato verde è stata una emozione enorme. E poi vederli durante le premiazioni tra coppe e medaglie, beh... Più bella cosa non c’è!!! Ha vinto il Torneo la squadra dell’Italpiombo Santa Teresa, ma in realtà, come detto, l’hanno vinto tutti. Bravi piccoli campioni in erba e grazie per averci regalato una splendida mattina di “vero” sport». Al triangolare dei pulcini hanno giocato Italpiombo, Don Bosco, Arbus, 1936 Monreale, Mogoro e Gialeto 1909. Han- no partecipato al quadrangolare dei pulcini: Italpiombo, Villamar, San Biagio Villasor e Samassi. Molto combattuto il quadrangolare degli esordienti che ha visto la partecipazione delle seguenti formazioni: Cagliari rosso, Italpiombo, Oristanese, Serramanna, Arbus, Don Bosco, Gialeto 1909 e Cagliari blu. Felicissimo per il comportamento avuto in campo è l’allenatore degli esordienti dell’Italpiombo Renato Sechi: «I ragazzi hanno espresso bel gioco e sono stati sempre corretti, dando il massimo. C’è stata una grande collaborazione con le famiglie dei ragazzi». (g.l.p.) PDF Compressor Pro 15 gennaio 2016 Gonnosfanadiga. Calcio Terza Categoria Aston Bidda: entusiasmo e speranze Il Campionato di Terza Categoria è l’ultimo gradino dell’organizzazione della F.I.G.C., ma nella Bibbia c’è scritto: “gli ultimi saranno i primi”. Affrontare il campionato di Terza Categoria non è comunque una passeggiata ma un impegno duro e allo stesso tempo costoso. La realizzazione dei sogni però è un’altra cosa che generalmente giocatori e presidente scoprono alla fine del campionato federale gestito dal presidente federale Tavecchio. L’Aston Bidda milita nel Campionato di 3° categoria voluta dal suo presidente Francesco Sotgiu, conta su circa 27 atleti, di sicuro non manca l’entusiasmo e neppure l’esperienza visto che il presidente Sotgiu ha ricevuto gli onori formali dall’ex presidente Federale Matarrese per il lungo e costante impegno nello sport. I nomi scelti per le società guidate dal presidente Sotgiu sono stati sempre oggetto di critiche in paese, che comunque ne riconosce l’impegno costante nel tempo. I Gonnesi ricordano la famosa” battaglia di Pimentel” quan- pegno al rispetto e alla importanza del gruppo. L’assetto societario è composto da dieci dirigenti, 27 giocatori e un allenatore, posto attualmente vacante per cui il presidente Sogiu è alla ricerca dopo le dimissioni di Gian Paolo Usai che ha lasciato la squadra al 4° posto in classifica. Francesco Zurru do la squadra del presidente conquistò sul campo la promozione in seconda categoria. Evento avvenuto una sola volta nella storia, quasi a rievocare l’unico scudetto del Cagliari Calcio nell’era del mitico e indimenticato Gigi Riva. L’aspetto sociale e sportivo della formazione guidata dal presidente Sotgiu rispecchia quelli che sono i valori fondamentali di una società, dalla serietà e attaccamento al proprio im- In questa rubrica ospitiamo foto e messaggi di auguri per compleanni, anniversari di matrimonio, riunioni conviviali, nozze, nascite, battesimi, cresime, prime comunioni, lauree e ricorrenze varie da festeggiare. Le foto a colori, accompagnate da un testo, possono essere inviate all’indirizzo e-mail [email protected] GUSPINI 27 DICEMBRE 2015 ILBONO N ulla è più bello di una nuova vita che sboccia! A Mamma Ilaria e papà Enrico annunciano, con gioia, la nascita di Lory i migliori auguri di Buon Com pleanno Compleanno Andrea Ferrari da Gigi, Michele, Lorenzo e da tutti gli amici e parenti. Insieme ai parenti tutti augurano al loro piccolo un mondo di felicità. GONNOSFANADIGA 16 GENNAIO 2016 VILLAMAR 14 GENNAIO 2016 Buon Com pleanno Compleanno a Carla I compleanni sono giorni speciali, chiudiamo un capitolo della nostra vita e ne apriamo un altro, non conta quanti ne compiamo, ma come sono. Maria Meloni Tantissimi auguri che il 14 gennaio compie 11 anni, per i tuoi da papà, mamma, nonne, zie, zii e cugine. T a n t i ssi m i A u g u r i Con affetto 90 anni Luigia & Donatella GONNOSFANADIGA 15 GENNAIO 2016 Angelina Fosci compie 96 anni Tanti Auguri da suo nipote Roberto Buon Compleanno e a cent’annusu 29 PDF Compressor Pro 30 1 15 gennaio 2016 AZIENDE Vero affare vendo a Villacidro zona centrale pastificio pasticceria. Tel. 070 9316061. (11/15) Cerco azienda agricola zootecnica, circa 30 ettari nel Medio Campidano. Potete contattarmi al 348 0447995. (18/15) Affittasi a Gonnosfanadiga in pieno centro (via Porru Bonelli) locale commerciale c/o espositivo mq 36. Per info 335 6226924. (02/15) Affittasi a Gonnosfanadiga locale pluriuso di mq. 120, piano terra adatto a sala riunioni, mostre, conferenze, manifestazioni varie, anche per un solo giorno. Per info tel. 335 6226924. (02/15) San Gavino Vendo o affitto locale pizzeria da restaurare. Forno a legna mq 100+90 area cortilizia. Prezzo ottimo da concordare; telefonare al 368 7604996. 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Cell. 348 7854059. (16/15) 51enne, già inserita, svolgo anche lavoro con la legge 104, cerco lavoro per due volte alla settimana per pulizie o compagnia a Serramanna. Astenersi perditempo. tel. 347.9420090. (16/15) Laureando in ingegneriameccanica impartisce ripetizioni di matematica, fisica e chimica a studenti delle scuole medie e superiori. Tel. 345 1770710. (20/15) Italiano, 45 anni cerca lavoro per compagnia notturna ad anziani autosufficienti Guspini e dintorni. Per info 340 5086062. (20/15) Ragazza 24enne con esperienza come badante e compagnia anziani, cerca lavoro o per pulizie domestiche o per compagnia anziani e assistenza a ore, possibilmente durante il giorno, cercasi o ad Arbus o nei paesi vicini. Per info 347 1731589. (20/15) 5 CASE AFFITTO Arbus affittasi locale ad uso commerciale di mq 107 in Via Libertà 123. Quattro vetrine, climatizzato. Tel. 070 9759058. (18/15) Barumini affittasi locale indipendente, mq 60, adatto a ufficio, studio, salone; due bagni e antibagni. 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(11/15) Arbus vendo due terreni uno a Barazzu e l’altro a Rio Is trigas. Prezzo trattabile. Se interessati contattatemi al 340 5628073. (02/15) Arbus Vendo terreno località Is trigas prezzo trattabile se interessati chiamare il numero 329 8393411.(19/14) Arbus Vendesi terreno area fabbricabile in località forru de Semucu di circa 800 mq, a 15 euro il mq; per informazioni telefonare 340 2789615. (22/15) Gonnosfanadiga Vendo località Mobezza terreno con n. 7 piante olivo prezzo da concordare. Cell. 347 1925097. (12/15) Guspini Vendesi terereno vicino case loc. Filixi mq 1.000 circa. Tel. 349 3190438. (19/15) Guspini Vendo terreno agricolo con circa 100 piante di olivo + 5.000 metri di terreno. Euro 16.000. Tel. 339 7353054. (19/15) Guspini Vendesi terreno edificabile in via Azuni 30. 45 mila euro trattabili. Telefonare allo 070 971473, ora pranzo.(15/15) Pabillonis Vendesi terreno agricolo 3.000 mq, in Via Villacidro a 600 metri dal campo sportivo, servito da irrigazione del Consorzio di bonifica, 3.000 euro trattabili. Per informazioni 347 2420940.(20/14) San Gavino Vendesi uliveto 7.000 mq nei pressi della strada provinciale per Sanluri. Vendesi terreno 3.000 mq parte edificabile e parte agricolo in località Nuraci .Ottimo affare cell. 349 7505910. (05/15) San Gavino Vendo vicino paese 63 are irrigue suddivise in eucaliptus - ulivi - orto. Euro 10.000. tel. 349 2101124. (03/15) Gazzett@ffari Sanluri Vendesi terreno agricolo strada Sanluri-San Gavino. Ottima posizione. Affare. Tel. 347 2407110. (05/15). Villacidro. Vendesi terreno con scantinato di circa 80mq con impianto fognario già realizzato. Prezzo 55.000 euro. Per informazioni chiamare al 338 7472615. (07/15) Villacidro Vendesi terreno zona Corte Margiani, 63 piante olive produttive, are 29,45. Tel. 349 4450441. 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In quell’ormai lontano 1998 ci furono, a Villacidro, diversi avvenimenti di un certo rilievo socio-religioso: 50° anniversario di sacerdozio di don Pasqualino Lussu; 50° anniversario di sacerdozio di don Modesto Floris; Via Crucis nella pineta del Carmine; inaugurazione del Museo dell’Arte Sacra. Gli anni sono passati e don Giovannino Pinna ha saputo lasciare nella comunità villacidrese segnali di operosità, di iniziative pastorali e culturali di un certo spessore, un’attenzione rivolta ai più poveri senza trascurare la cultura e la storia. Sono infatti diversi i suoi libri che si occupano di storia locale per spaziare nel più ampio scenario globale. Il 29 gennaio 2011 finiva l’avventura terrena di don Giovannino. Una folla imponente ha assistito alla messa funebre celebrata nella parrocchiale di Santa Barbara il 30 gennaio. La folla ha anche riempito l’Auditorium dove à stato allestito un maxi-schermo e l’intera piazza antistante la chiesa. Una folla eterogenea dove accanto alle personalità politiche, religiose e militari, si mescolava la gente comune che ha avuto modo di apprezzare e stimare don Giovannino. Una folla straripante: molti piangevano apertamente, senza nascondere il proprio dolore. I più hanno seguito in silenzio il rito funebre officiato dal vescovo, Mon. Dettori. Presenti la Banda Musicale, associazioni di volontariato, scout, barracelli e altri gruppi. Molto apprezzati i discorsi di Giannina Orrù e Martino Contu. Era presente una confraternita di Gonnosfanadiga, paese natale di don Giovannino. La salma, per espresso desiderio del sacerdote, viene tumulata a Villacidro. Gian Paolo Marcialis Bancofrigo (bar) mt. 3 più vetrinetta con alzata, refrigerata m. 1,50. Retrobanco con tre ripiani più cassetti m. 3. Pedane m. 4,50. Tutto in buono stato di conservazione. Vendesi a buon prezzo Medio campidano. Telefonare ore pasti al 347 8823516. (14/15) Vendo macina in metallo, 200 euro. Tel. 3427767108. 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