15º anno - n. 149 - maggio 2006
“... incisioni eseguite con una punta su una superficie
dura, per lo più mettendo allo scoperto un sottostante strato di colore diverso...”
Direzione, Redazione, Amministrazione: Darfo Boario Terme, vicolo Oglio - Direttore responsabile: Tullio Clementi - Autorizz. Tribunale di Brescia n.3/92
del 10.01.92 - Spedizione in abbonamento postale, art. 2 comma 20/d legge 662/96 - Filiale Bs - Ciclostilato in proprio, Darfo Boario Terme.
parlando d’ambiente
Il Circolo della Sinistra giovanile di Valle
Camonica e il Circolo di Legambiente di
Valle Camonica organizzano quattro iniziative che avranno come argomento
l’ambiente e le tematiche ad esso correlate, dal titolo “Ambiente siamo tutti?”.
Si comincia venerdì 19 maggio alle ore
20.45, nella scuola media Pietro da Cemmo di Capo di Ponte, dove Damiano Di
Simine (Responsabile Alpi Legambiente
Lombardia) e Vittorio Ducoli (Direttore
del Parco dell’Adamello) affronteranno il
tema degli scempi ambientali nella nostra
valle. Venerdì 26 maggio, invece, sempre
alle ore 20.45, all’Auditorim Mazzoli di
Breno Marco Tommasoni (rappresentante
Ferrovie Nord Milano) e Arturo Squassina (Consigliere Regionale Ds), con la
conduzione di Paola Cominelli (giornalista di Più Valli Tv), parleranno del futuro
della linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo.
Per domenica 4 giugno, dalle ore 9.30 e
per tutta la giornata (pranzo al sacco), è
prevista a Malonno, strada dei Dossi, località Lorengo, una giornata ecologica
durante la quale verranno raccolti i rifiuti
di una discarica abusiva. Per questa occasione saranno invitati tutti gli enti, le
segue a pagina 2
«... Diciamo la verità, si è toccato il
fondo con la personalizzazione della
politica. Ed è per questo che bisogna
varare una riforma legislativa, per
costringere alla democrazia i partiti.
Altrimenti d’ora in poi serviranno
solo a collocare le persone».
Cesare Salvi (maggio 2006)
ENTI PUBBLICI CAMUNI NEL WEB: MINIMALISMO IN CARTA PATINATA
quando il sito è solo la facciata
di Bruno Bonafini
Avere un proprio sito Internet è ormai
d’obbligo per chiunque debba e voglia
efficacemente coltivare un suo mondo di
relazioni, azienda o Ente pubblico che sia.
O non voglia apparire incapace di stare al
passo coi tempi. Ma tra l’averlo, il sito Internet, e il farlo vivere per davvero, la differenza non è da poco. È la differenza tra
chi tiene i bei volumoni ordinati e sempre
nuovi sullo scaffale del salotto, perché
facciano figura e nient’altro, e chi invece i
libri li usa e li studia, facendo posto anche alle novità, che legge e che propone
ad amici e familiari, con le quali acquisisce e dà nuovi stimoli.
RETROSPETTIVA (E PROSPETTIVE) SU UN TEMA SEMPRE PIÙ ATTUALE
la “danza immobile”
stralcio della relazione di Giancarlo Maculotti al “forum” sulle associazioni culturali
Nella scorsa primavera, l’assessorato alla cultura della Comunità montana di Valle Camonica ha promosso un “forum” delle associazioni e dei gruppi culturali operanti in Valle. Ne ha dato un ampio resoconto Alessio Domenighini su queste pagine in cui, per tirannia di spazio, non abbiamo potuto riproporre la relazione dell’assessore. Lacuna che cerchiamo di recuperare oggi (seppure solo con una sintesi), perché l’argomento è di quelli
che rimangono attuali almeno fino a quando non sono ben avviati verso la soluzione.
«Dobbiamo cominciare a conoscerci, parlare e relazionare tra di noi perché poco ci conosciamo e quasi per nulla dialoghiamo. Dobbiamo cominciare ad usare il frutto del nostro
confronto per proporci all’esterno come punto di riferimento per iniziative di valore [...].
La Valcamonica ormai è dal punto di vista economico e dei principali servizi una piccola
città (una brutta città se volete per una urbanizzazione dovuta ad una criminalità
cultural-architettonica che non ci dobbiamo mai stancare di denunciare), ma rimane dal
punto di vista culturale molto legata a schemi superati che non rispecchiano più la realsegue a pagina 2
I siti Internet di molti enti pubblici camuni
sono appunto, per la gran parte, “una
facciata”. Facciata decorosa, intendiamoci, quasi sempre ben fatta, ma statica.
Dove ben figura lo stemma municipale,
qualche monumento pregevole, la presentazione dell’Ente, il suo statuto, un
po’ di storia, il numero di abitanti, l’altitudine, gli amministratori, talora i loro orari
di ricevimento. La carta d’identità dell’Ente, insomma, nient’altro, o poco altro. E
come tale destinata a durare più o meno
uguale per i cinque anni della tornata amministrativa. Con i relativi minimi cambiamenti al rinnovo elettorale.
Una scelta d’immagine, insomma. Poco
funzionale agli scopi “partecipativi” che
motivarono a suo tempo la spesa non
piccola di una rete civica. E ben al di sotto delle possibilità della rete stessa ed
alle esigenze di una voglia di partecipazione a mio parere crescente.
Un ruolo informativo “di massima” in ambito comprensoriale è assolto dalla copertina di Voli.bs.it e da alcune sue articolazioni, relativamente tuttavia a concorsi e
appalti, convegni, iniziative turistiche e
promozionali, feste, sagre e similari. Ma
esiste un interesse alla vita amministrativa più specifica delle singole amministrazioni che viene da queste in gran parte
segue a pagina 2
i Comuni al voto...
(Mario Salvetti, a pag. 4)
maggio 2006 - graffiti
2
dalla prima pagina
dalla prima pagina
quando il sito è solo di facciata...
parlando d’ambiente
trascurato. Mi riferisco a tutti quegli atti
che la legge imponeva un tempo di affiggere al cosiddetto albo pretorio (la bacheca del comune, oggi in disuso, in genere trascurata e poco “pubblica”): le
delibere di Consiglio e di Giunta o almeno quelle di atti fondamentali della vita
amministrativa, quali il bilancio preventivo e consuntivo nelle loro voci di fondo
e con le relazioni che li accompagnano;
gli incarichi e le consulenze affidati, con
il nominativo dei professionisti e il relativo emolumento; gli studi prodotti, quando questi presentino analisi o proposte
di interesse per la vita collettiva e non siano strettamente tecnici; le nomine negli
enti sovraccomunali… Insomma, quanto
possa consentire al cittadino dotato di
senso civico e di matura curiosità di capire la sua realtà amministrativa.
Se l’esempio deve venire dall’alto, come
si usa dire, siamo certamente messi male.
Tralasciando altri livelli, e guardando al
solo nostro ambito comprensoriale, Comunità montana e BIM non fanno eccezione rispetto alla breve analisi sopraccennata per i Comuni. Fatta la scelta, a
fine anni ’90, della creazione di Voli, operazione prestigiosa per il tempismo e la
sua pregevole impostazione, i loro siti
oggi non brillano né per continuità né per
ricchezza, o anche solo per completezza,
di informazioni sull’attività dell’Ente. Il
materiale in essi reperibile è quello della
“carta d’identità”, a cui si aggiungono
poche schede di vecchi progetti, qualche
breve comunicato, talora l’ultima relazione di bilancio (la parte introduttiva), molto
dopo e molto meno di quanto letto sulla
stampa locale, per temi e per grado di approfondimento. Un uso minimale della
rete civica, insomma, come quello di chi
ha acquistato la macchina fotografica superaccessoriata, ultimo e più costoso modello, capace di mille diavolerie, e poi la
usa per la solita elementare foto alla portata di un apparecchio “usa e getta”.
Sprecando così il denaro e l’occasione di
crescere. Considerazione che vale per la
fotografia come per la rete civica.
Internet è infatti un’opportunità per cre-
scere. Ma, attenzione, dovrebbe essere
anche una doverosa scelta di trasparenza.
Per chi la trasparenza non teme, ovviamente. Scelta di valore democratico, quindi.
Soprattutto se si considera che la rete è
frequentata in prevalenza da giovani. E,
ancora, se si pensa quanto discredito la
politica debba superare tra la cittadinanza
in genere e tra quella giovanile in particolare, dopo le vicende non edificanti di tangentopoli prima e del berlusconismo poi. E
quale miglior mezzo per recuperare credito
che l’offrire trasparenza prima di tutto?
Dando strumenti a chi vuol comprendere
problemi, scelte e modi del governare, mostrando anche la complessità e la fatica
delle scelte necessarie. E forse facendo
nascere la soddisfazione di capire la propria realtà nel profondo e il gusto dell’impegno nell’interesse comune.
associazioni e i soggetti interessati a partecipare e a dare il loro contributo. L’ultimo incontro in programma si terrà venerdì
9 giugno, alle ore 20.45 al Centro Congressi di Darfo Boario Terme, e vedrà la
partecipazione del senatore Edo Ronchi
(Segreteria Nazionale Ds, già ministro dell’Ambiente) che tratterà l’argomento delle
energie rinnovabili.
Questo ciclo di incontri mira a sensibilizzare amministratori e privati cittadini verso il
patrimonio ambientale della nostra valle,
indubbiamente prezioso, che è però quotidianamente oggetto di azioni incresciose
che ne minano il valore. L’ambiente in cui
viviamo deve essere salvaguardato, sia
per la salute di chi ci abita (oggi ma soprattutto domani) sia perché può divenire, se
protetto e ben valorizzato, un forte incentivo ad un turismo sostenibile e rispettoso.
dalla prima pagina
la “danza immobile”
tà economico-sociale e che costituiscono ormai un freno allo sviluppo [...]. Le gloriose
esperienze, tutte finite, di Quaderni Camuni, Periferia, Appunti non si inquadrano un
po’ in una analisi di questo genere? [...].
Mi pare di poter dire che le Università manifestano una tale pigrizia nei confronti della
ricerca sul territorio da rimanere sconcertati. Ci sono credo più di mille giovani universitari camuni (sono 400 solo gli iscritti alla Cattolica) sparsi nelle varie Università nazionali.
Se gli studenti che scelgono, assieme ai loro docenti, di preparare una tesi sulla Valcamonica, sono una quarantina ogni anno, noi dovremmo avere una ricchezza di analisi e di
proposte strabiliante. Non è così. I giovani studenti non vengono saggiamente indirizzati
e abbiamo quindi un’iperproduzione di tesi sul turismo che non dicono assolutamente
nulla di nuovo e che sembrano copiate le une dalle altre e nulla su molti settori che sarebbe utile indagare con maggior investimento di energia ed intelligenza [...].
Manca una rivista della valle che possa essere palestra di confronto. Una rivista che analizzi gli eventi culturali particolarmente significativi, che provi a cimentarsi in uno studio economico che superi la superficialità di tanti cliché che non aiutano né a capire né a migliorare,
che si occupi di aspetti storici peculiari, di tradizioni, di recensioni, di dibattito su temi controversi, di biografie [...].
Un libro o una tesi all’anno pubblicato dalla Comunità montana (al posto di tanti acquisti di libri già pubblicati che disperdono circa 10.000 • senza raggiungere nessun serio
obiettivo) scelto fra alcune proposte che gli autori inviano e attorno alle quali le associazioni culturali si impegnano nella selezione e poi nella divulgazione.
La premiazione di articoli di giornale o di rivista riguardanti la valle e che hanno colto in
modo particolarmente pregnante, nel bene o nel male, aspetti caratteristici della nostra
realtà. L’organizzazione di un Convegno all’anno su temi da scegliere di volta in volta,
al quale partecipino tutti e al quale si invitino ospiti importanti provenienti dall’esterno.
L’istituzione di un premio per un ricercatore in campo archeologico o un premio letterario intitolato a grandi personaggi che hanno scritto sulla Valle Camonica.
Basterebbero questi obiettivi minimi per dare una svolta all’organizzazione della cultura
in valle. Mi rendo conto che non è ancora rendere la valle più colta (e ne ha estremo
bisogno) e quindi più felice smentendo categoricamente il detto che è meglio un asino
vivo che un dottore morto. Poi il programma non sta a me tratteggiarlo in modo completo perché sarà la Consulta, se vorrà nascere e operare, a darsi degli obiettivi proporzionati alle sue capacità e alle necessità della valle [...]. Se la nostra danza non sarà una
danza immobile, un ballo finto, un girare a vuoto senza meta e senza obbiettivi, un
ossimoro, come nel romanzo di Manuel Scorza dal quale ho preso il titolo della mia
relazione, può darsi che qualche speranza nasca anche nella nostra valle.
graffiti - maggio 2006
PROFONDO NORD
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(a cura di Tullio Clementi)
il progresso in bottiglia
Sul numero in corso di stampa della Scossa, periodico dl Malegno che
esce come supplemento a Graffiti, Daniele Ducoli scrive una bella apologia dell’acqua potabile... alla spina, in contrapposizione a quella in
bottiglia di cui tocca pagare anche il costo della pubblicità che «ci beviamo», e, quindi, elenca alcuni «vantaggi di questo progresso», ovvero:
le bottiglie di plastica sono fatte di un materiale monouso, il “Pet”, per
la cui produzione industriale vengono richiesti bel 17,5 litri di acqua e 2
litri di petrolio ogni chilogrammo di prodotto, attraverso un processo
produttivo che, sempre per ogni chilogrammo, rilascia in atmosfera 40
grammi di idrocarburi (cancerogeni), 25 grammi di ossido di zolfo, 18
grammi di monossido di carbonio e 2,3 chilogrammi di anidride carbonica. E poi, continua l’autore, per la distribuzione delle confezioni di acqua bisogna calcolare i costi di trasporto dall’imbottigliamento a casa
nostra, con altro impiego di petrolio, altra immissione di anidride carbonica nell’atmosfera, con l’aggiunta di ossidi di azoto e polveri sottili
(le micidiali “Pm10”). Il tutto, conclude Daniele Ducoli, per avere in
casa un’acqua non certo più potabile di quella del rubinetto.
AMBIENTE & DINTORNI (di Guido Cenini)
l’ambiente giovanile
Questa volta parliamo di ambiente non in senso territoriale, ma nel senso più ampio
del termine, quell’insieme di giovani che si sono apprestati a votare per la prima volta. Ogni cinque anni torno alla carica con studenti, e questo è certamente un limite
del campione, per capire come sono, cosa pensano, cosa votano. Cinque anni fa prevaleva il voto, secco e netto, alla Lega Nord. Preciso subito che il campione riguarda
ragazzi maggiorenni a cavallo tra la provincia di Brescia e Bergamo. Ragazzi e ragazze.
I dati emersi servono per capire quanto sono in linea con le preferenze generali e
nazionali e quanto i giovani si discostano. I voti alla camera sono stati così suddivisi:
Casa della Libertà: 42, di cui Udc 1, An 6, Lega 21, FI 14.
Unione: 26 di cui Rifondazione 7, Ulivo 9, Rosa nel Pugno 10.
Alcune riflessioni sui singoli casi: laddove ci sono tante ragazze e non sanno niente
di politica, si vota Berlusconi; laddove ci sono studenti di vario genere che si interessa di politica, si vota a sinistra; laddove i maschi prevalgono sulle femmine e non
discutono di politica, si vota ancora Lega.
E fin qui parliamo di classi miste relative ad una ragioneria.
Ora vediamo i risultati di un sondaggio su vari temi, anche inerenti la campagna elettorale, che è stato formulato dagli stessi studenti ed ha coinvolto anche studenti,
solo maschi, dell’istituto tecnico industriale. Appaiono immediatamente grandi contraddizioni tra i voti ai partiti ed essere favorevoli o contrari a tematiche di forte attualità e di carattere politico.
1. Guerra in Iraq: favorevoli 22 contrari 108
2. Matrimoni omosessuali: favorevoli 50 contrari 82
3. Adozione da parte di coppie omosessuali: favorevoli 26 contrari 88
4. Fecondazione assistita: favorevoli 110 contrari 19
5. Legalizzazione droghe leggere: favorevoli 77 contrari 52
6. PACS: favorevoli 65 contrari 43
7. Legge sull’autodifesa: favorevoli 89 contrari 50
8. Aborto: favorevoli 104 contrari 26
9. Eutanasia: favorevoli 111 contrari 29
10. Pena di morte (n.b. dopo la morte di Tommy): favorevoli 50 contrari 90
11. Voto agli immigrati: favorevoli 24 contrari 106
12. Legge Biagi: favorevoli 38 contrari 92
13. Tassa di successione: favorevoli 19 contrari 98
In alcuni casi il totale con corrisponde per il semplice motivo che qualcuno non si è
pronunciato ed ha lasciato la casella in bianco. Il campione è comunque significativo.
Le riflessioni da parte della sinistra sono davvero tante se si vuole gettare uno
sguardo a questa nuova generazione, che spesso ha idee contrastanti e contradditorie, ma sono le loro e di questo bisogna tener conto e fare i conti.
CONTROMANO
a cura di Guido Cenini
5 Raccolta differenziata. La tariffa sostituirà la tradizionale tassa. Lo prevede
la legge. Ma non tutti i comuni si sono
ancora adeguati. Eppure è uno degli
strumenti utili per controllare i costi e
per promuovere la raccolta differenziata
e il riciclo: più separi, meno spendi.
5 Più raccolta con il porta a porta. Il
Comune di Arco, in provincia di Trento,
ha quasi raggiunto il 54% di raccolta
differenziata nel mese di febbraio, grazie anche alla diffusione del sistema
porta a porta per la raccolta dell’umido
organico nella maggior parte del territorio comunale. In Valle Camonica la media si aggira intorno al 22%.
5 Italia in ritardo sulle rinnovabili e
l’Ue avvia procedimento legale. La
Commissione europea ha avviato un
procedimento legale contro l’Italia che
non ha ancora messo in atto le misure
per recepire la direttiva europea sullo
sviluppo interno dell’energia elettrica
prodotta da rinnovabili.
5 Aumentano le tariffe energetiche,
tutta colpa dei combustibili fossili.
L’Autorità per l’energia elettrica e il gas
ha annunciato il 28 marzo scorso un
nuovo aumento delle tariffe energetiche, previsto per il trimestre aprile-giugno 2006. Il provvedimento determinerà
per le famiglie italiane aumenti tariffari
del 2,1% per il gas e del 5,7% per l’elettricità. L’Authority giustifica gli aumenti a causa “dell’elevata dipendenza del
sistema energetico nazionale dall’importazione di idrocarburi”.
maggio 2006 - graffiti
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Valcamonica: i Comuni al vvoto
oto
a cura di Mario Salvetti
ARTOGNE
La maggioranza uscente de “Il Maglio” riconferma gran parte della sua squadra. Simone
Quetti è candidato, ma lascia il posto di sindaco all’assessore ai lavori pubblici Elio Guerini.
Il vicesindaco Marino Cotti Cottini (Ds) è della
partita, così come il giovane della Margherita
Ando Domenighini ed il gestore dell’agriturismo “Le Frise” Gualberto Martini. Sul fronte
opposto tenta il rovesciamento la “Lista civica
per Artogne, Piazze ed Acquebone”. Candidata
sindaco è Maddalena Lorenzetti, consigliere comunale di minoranza e capogruppo in Comunità Montana di “Vallecamonica Insieme”, la formazione di Udc e Forza Italia che sostiene la
maggioranza di Alessandro Bonomelli.
BIENNO
L’uscente Germano Pini ha tutte le caratteristiche per centrare il bis. “Progetto Bienno”
candida uomini del centrosinistra tra cui il veterinario Valter Bontempi (area Verdi, attivista
di Legambiente), l’educatore Maurizio Gino
Morandini (dei Ds, segretario della Sinistra
Giovanile) e lo studente Paolo Pedretti (area
Rifondazione, attivista di Tapioca). Sul versante opposto il “Gruppo indipendente” (con
tanti candidati di Alleanza Nazionale) ha come
capolista Urbano Strada e la Lega “Pèr Bièn,
con Bienno” Angelo Avanzini.
BORNO
La maggioranza uscente si sfalda e ne escono
due civiche di centrodestra. Pietro Bertelli, vicepresidente Udc della Comunità Montana,
guida “Gente di Borno”, mentre il forzista
Martino Franzoni, vicesindaco uscente, guida
“Borno futura”. Il terzo incomodo si chiama
Agostino Re, nipote del cardinale. Non è chiaro l’orientamento politico, ma una certa vicinanza al centrosinistra la si può intravedere
dal sito internet appositamente costruito
(www.insiemeperborno.it). Comunque decisamente meglio di cinque anni fa, quando, lo ricordiamo, fu un plebiscito per l’unico candidato sindaco, Elio Arici, di Forza Italia.
COSTA VOLPINO
La spaccatura in Forza Italia sulla ricandidatura di Laura Cavalieri determina la nascita di
due liste di centrodestra. Da un lato l’ufficiale “Casa delle Libertà per Costa Volpino” e
dall’altro la civica “Anch’io per Costa Volpino”, guidata da Gianpietro Bonaldi. Spera il
colpaccio il centrosinistra che si presenta
con “Uniti per Costa Volpino”. Il candidato
sindaco, della Margherita, è Gianantonio
Amighetti, iscritto alla Funzione Pubblica
Cgil. In lista, tra gli altri, il 24enne Daniele
Colombi, animatore del Movimento giovanile
dell’Alto Sebino e militante di Rifondazione.
Il quarto concorrente è la vecchia conoscenza
Sergio Taccolini, imprenditore, capolista di
“Costa Volpino migliora”.
ESINE
Il vicesindaco Pierluigi Gianni sarà capolista
di “Impegno comune”, civica di centrodestra,
poiché il sindaco Costante Galli ha già fatto
due mandati. Ancora “tutto in famiglia”, come
cinque anni fa. Tra le altre due civiche (“Per
te, con te” e “Per Esine”) la più vicina all’Unione è la prima, poiché candida, tra gli altri, il Ds Ruggero Ferrè.
INCUDINE
L’uscente Luigi Marchioni, vicepresidente del
Bim ed iscritto alla Margherita, si ricandida
con “Civica per Incudine”. A fargli concorrenza l’agguerrita “Incudine democratica”, con
capolista Maria Zani. Innocui incomodi sono
invece i militanti (tutti residenti fuori paese)
della lista “Lega Padania Lombardia”.
LOSINE
L’uscente Paolo Agostini (Nuovo Psi) si ricandida con il forte appoggio della Lega
(“Tradizione e sviluppo”). L’ex sindaco
sconfitto Bortolo Patarini, dell’Udc, guida la
formazione “Losine domani” con un’inedita
alleanza che vede in lista il Collettivo Rèbel.
Eugenio Agostini, Gian Mario Melotti e
Gianluca Stefani hanno avuto tutte le rassicurazioni sul fatto che – in caso di vittoria –
il parco alla Prada si farà.
ONO SAN PIETRO
Il vicesindaco Alessio Bonfadini prende il testimone di Gloria Vaira, per cinque anni sindaco della lista civica “Insieme per Ono”. Non
abbandonano il campo Carla Masnovi (Ds),
membro del direttivo dei pensionati della Cgil
e delegata al Bim ed altri quattro consiglieri
uscenti: Giovanni Formentelli, Pieradriano
Troncatti, Pierfranco Vaira e Pierino Vaira.
New entry sono invece Enrico Cattane, per
anni dirigente scolastico a Capo di Ponte e già
vicesindaco, e Serenella Valentini, giornalista
del Giornale di Brescia. La forzista Elena
Broggi, mancato sindaco cinque e dieci anni fa,
guida ancora il centrodestra (“Democrazia,
partecipazione, progresso”), con l’appoggio
dell’ex sindaco Giovanni Troncatti. Il terzo
incomodo, con “Progetto per Ono”, è l’outsider Bettino Patti, già protagonista, in qualità
di vicesindaco, nella crisi nel 1992.
OSSIMO
Il movimento di Di Pietro strappa il candidato
sindaco e così Riccardo Zani è il capolista di
“Alternativa Civica”. Con lui l’uscente Franca
Franzoni, il vicesindaco Roberto Bassi, l’assessore Cristian Farisè ed il presidente del Csi
di Valle, nonché leader della Pro Loco “Per
Osèm”, Tomaso Botticchio. La formazione
avversaria, “Alleanza per Ossimo”, è capeggiata da Celestino Isonni ed il lista c’è il più
volte sindaco Simone Maggiori (Udc).
PIANCAMUNO
È spaccatura in Forza Italia. Il sindaco Giuseppe Garatti, al secondo mandato, non si può ricandidare, ma appoggia, con la Lega, l’assessore azzurro al bilancio, allo sport ed al tempo
libero Melania Serioli (“Piancamuno 2000: innovazione e sviluppo”). Renato Pè, capo degli
alpini del paese ed iscritto a Forza Italia, è il
capolista della civica trasversale “Orizzonte
Piancamuno”, che candida, tra gli altri, il vicesindaco uscente Sergio Poiatti (Margherita) e
Gualtiero Arrigoni (Ds). Sinistra Democratica
dovrà trovarsi un nuovo capogruppo in Comunità Montana poiché il Ds Francesco Garatti
non è nella rosa dei candidati.
PIANCOGNO
La ventilata spaccatura tutta interna alla
Lega – che avrebbe visto il duello tra il capo
di Vallecamonica Servizi Marco Reghenzani e
il sindaco uscente – non s’ha da fare e si riparte come cinque anni fa. “Uniti per Piancogno” candida l’architetto Virginia Bruna e
la lista “Lega Nord Padania” Elio Tomasi.
Tra i candidati più giovani del centrosinistra
figura il 20enne Fabio Pelamatti, militante
della Sinistra Giovanile. Gli storici consiglieri
comunali Gianfranco Bondioni, Silvio Falocchi e Giuseppe Sorlini non sono in lista, in
linea con l’idea di rinnovamento che sta alla
base della nuova formazione.
graffiti - maggio 2006
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Piancamuno: apprensioni, timori e speranze
un giovane “comunista”
Carissimi lettori di “Graffiti”, sono un giovane di Piancamuno e come in tutti i Comuni in cui si vota anche nel mio in questi
giorni è scoppiata la campagna elettorale.
Ho dato un rapido sguardo ai candidati e
sono rimasto profondamente deluso e
sbigottito: come elettore di sinistra, speravo dell’esistenza di una lista di centrosinistra o similare, ma ho purtroppo constatato che le liste sono entrambe di centro-destra e alcuni esponenti di centro-sinistra, che avrebbero veramente potuto
candidarsi alla guida del Comune, hanno
preferito appoggiare una lista farcita di
imprenditori edili, cosa che mi ha lasciato
piuttosto perplesso.
Io non posso sapere cosa ha spinto le
forze di sinistra a fare una scelta di questo tipo, invece di provare e trovare il coraggio di schierarsi chiaramente per dare
un’alternativa seria a una destra che in
questi anni non ha fatto nulla per i citta-
dini di Piancamuno intesi come persone.
Mi spiego meglio: i servizi sociali, l’ambiente, i giovani, le famiglie e i miei concittadini non sono mai stati messi al centro dell’attenzione dell’amministrazione
comunale.
Come giovane di sinistra il 28 maggio andrò comunque a votare per onorare coloro che poco più di 60 anni fa hanno lottato e purtroppo perso la vita per donarci la
possibilità di esprimere in maniera democratica la scelta di quanti ci amministrano,
ma sinceramente non avrò il coraggio di
dare la fiducia né a una lista né tanto
meno all’altra.
Spero solo che nel caso vengano eletti
coloro che fanno riferimento al centro-sinistra sappiano porre freno alle voglie dei
loro amici di lista di cementificare il mio
Comune. Questo perché, a mio modo di
vedere, il territorio di Piancamuno, negli
anni passati, è stato sfruttato in maniera
DAL NOSTRO INVIATO A... (di Monica Andreucci)
e mangiamoci una... Rosa
È in distribuzione, presso gli associati ed in qualche desk turistico,
l’opuscolo “I Ristoranti della Rosa Camuna”, che raccoglie le
proposte per questa primavera di 11 locali di tutta la Valle. A dire
il vero il sodalizio è attivo dal 1988, prima piuttosto tiepidamente poi con un gran lavoro
silente di coordinamento. Ora l’azione promozionale e divulgativa è davvero matura e
vuol essere incisiva, se oltre alla presentazione delle singole strutture (con caratteristiche, prezzi e menù) si può leggere qualche suggerimento di visita e gita nei dintorni.
Mauro Mondini, Presidente – “Osteria di Bacco” a Gianico – nella presentazione
scrive: «È dalla felice unione tra il sapere ed il sapore che ha avuto origine questa
pubblicazione, che suggerisce un percorso di conoscenza della Valle attraverso itinerari artistici e storici, all’insegna della migliore gastronomia locale». A scorrere i
menù, è vero, si ritrovano cose più viste come il Violino di pecora, lo Stilter, il Bagoss,
il Cuz, la Slinzega, il Fatulì, lo Stael, alcune erbe selvatiche fino alla Berna, carne di
capra essiccata, di antichissima usanza. Poi ci sono le concessioni alla cucina creativa, che però andrebbero meglio segnalate: i nostri nonni non mangiavano certo la
sfogliata di storione, o il ragù di pernice, la confettura di cipolle, la trota salmonata
alle mandorle, il tonno di coniglio per non parlare poi delle tagliatelle con pomodori
secchi (tipico prodotto… camuno).
“Quisquilie” a parte, sui prezzi si va da un minimo di 15 fino a 40 • (solo in un caso di
arriva a 55 •), mentre maggior attenzione è dedicata ai vini nostrani. Insomma, una bella
iniziativa e certo di qualità, pur se non sempre adatta al bilancio familiare – non sono
indicati eventuali menù o porzioni per i piccoli clienti, anche se si dice bene sulle strutture
di accoglienza per loro – piuttosto buon viatico per la conoscenza del territorio. Alcuni
ristoranti si dichiarano disponibili, infatti, ad organizzare tour guidati perfino di un giorno
intero. Nulla da ridire sullo scenario ed i panorami che si possono ammirare; qualcuno
però tralascia il dettaglio di avere “spazi aperti” o “parco-terrazza riservati” che affacciano
su strade trafficate. Impeccabile invece la segnalazione di parcheggi vicini.
Ecco gli altri Soci: “Ethnos” - Ceto; “Venturelli” - Borno; “Le Fontanelle” - Esine;
“Vivione” - Forno Allione; “Rosso di Sera” - Esine; “Cà del Re” - Pontedilegno; “La
Piazzetta” - Montecampione; “La Svolta” - Boario; “Eternità” - Malonno e “Sargas” Cevo”. Per i più curiosi, sveliamo il nome di quest’ultimo: è l’unione delle due parole
nordiche Sar (sorgente) e Gas (bosco).
scellerata e indiscriminata riducendo così
il verde al lumicino.
Spero solo che gli anziani abbiano un
adeguato trattamento che non si fermi
semplicemente al “pagamento” di una
settimana di ferie al mare o a qualche
pranzo sociale, ma siano riempiti di attenzioni e cure. Spero solo che i portatori di
handicap non siano lasciati soli nelle loro
difficoltà, ma che le famiglie ricevano un
adeguato sostegno e messe nella condizione che avere una persona “difficile”
tra i propri cari non sia un motivo di vergogna e difficoltà, bensì un motivo di crescita culturale e di positività. Spero solo
che i giovani possano sentirsi al centro
delle politiche comunali e non abbiamo
come momento di aggregazione la sola
cena dei coscritti al compimento dei 18
anni: si è giovani anche prima e dopo il
raggiungimento della maggiore età.
Infine vorrei che il bar non diventi il solo
luogo e momento in cui posso incontrare
i miei coetanei.
Spero solo che i tanti immigrati che sono
giunti nel nostro territorio non vengano
emarginati e ghettizzati, ma divengano
parte integrante della nostra comunità
perché solo così si evitano la nascita di
idee xenofobe e razziste che portano a pericolose tensioni.
Spero solo che le famiglie, specialmente
quelle nate da giovani coppie, siano agevolate con sgravi fiscali e siano spinte a
vivere anche in località disagiate come lo
sono le frazioni, perché i territori, soprattutto quelli montani, non vengano abbandonati portando così alla preclusione di
chi vi rimane di servizi essenziali come le
scuole elementari e l’asilo.
Tutto questo per far sì che la montagna
non diventi un ramo secco da tagliare, ma
sia una risorsa importante per il nostro
territorio. Forse le mie speranze sono
troppe, ma per me un amministratore di
centro-sinistra ha il dovere di dare risposte a queste speranze.
Prima di concludere lasciatemi esprimere
ancora un pensiero: spero veramente nei
prossimi anni di ricredermi delle idee che
mi sono fatto in questi giorni e di sbagliarmi nel fare ciò che farò il 28 maggio
all’interno dell’urna elettorale.
«L’Italia cioè non sta vivendo altro
che un processo di adattamento alla
propria degradazione, da cui cerca
di liberarsi solo nominalmente».
Pier Paolo Pasolini
maggio 2006 - graffiti
6
recensioni
di Tullio Clementi
Titolo: Onde d’acciaio
Autori: G. Gregorini - C. Facchini
Stampa: La Cittadina
Il libro scritto a quattro mani da Giovanni
Gregorini e Camillo Facchini (un giovane
docente universitario ed un giornalista
esperto di economia) per conto della Lucchini Sidermeccanica per celebrare i centocinquant’anni di storia dello stabilimento loverese meritava forse una platea più
adeguata nel giorno della sua apparizione
in “pubblico”.
E non certo per togliere lustro e merito all’accogliente ospitalità dell’Antica Fratta
di Monticelli Brusati quanto, piuttosto,
per mandare a buon fine il quasi accorato
appello del Cavaliere a leggere il libro.
Perché una platea in cui prevale il “gessato scuro” (e la vecchia massima secondo
la quale “il tempo è denaro”) non pare
proprio l’ambiente migliore per far apprezzare un invito alla lettura, neppure per
un’opera che viene calorosamente presentata come un “libro da leggere”.
Se poi il libro in questione è tanto ben curato nella veste tipografica quanto nel cofanetto, nelle fotografie e nella patina delle pagine, ti incute quasi una sorta di ti-
more perfino a toccarlo, e quando lo farai,
sarai magari portato a scorrere solo le belle immagini.
Per questo, e non certo per disistima culturale dei suoi colleghi industriali, il cavalier Lucchini ha perfino insistito nell’appello ad andare oltre le immagini. Ed aveva perfettamente ragione! Mai come in
questo caso, forse (e comunque ben raramente), la lussuosa veste grafica di un libro si accompagna perfettamente allo
spessore storico e culturale del contenuto. Un libro che racconta, con testo e immagini, 150 anni di storia con lo scrupolo
e la meticolosità di chi è avvezzo a trattare la materia ben più per il suo valore che
non per le sue sembianze.
Un libro da leggere, insomma! Sono perfettamente d’accordo con il Cavaliere. E
non mancherà certo l’occasione (anche
se a caro prezzo, presumibilmente) visto
che alcune delle oltre duemila copie stampate faranno presto bella mostra nelle librerie valligiane.
Via Badetto, 21 - Ceto (Bs)
Titolo: La torre delle streghe
Autore: Bepi Monaj
Editore: Edizioni Toroselle
In tutt’altro ambiente, invece, viene rappresentato il bel lavoro teatrale “La torre
delle streghe” (si tratta del famoso processo che nel 1518 manderà al rogo 8
donne della bassa Valcamonica, condannate per stregoneria), in quel di Pisogne,
nella tarda serata di sabato 29 aprile.
Gli attori stanno asserragliati a lungo
sotto i portici, accanto alla Torre del Vescovo, in attesa che spiova e, non avendo altra reputazione da difendere che
non sia la loro professionalità artistica,
tentano di difendersi dal freddo primaverile con ciotole di vino rosso.
Alla fine spioverà, e la rappresentazione
teatrale potrà essere felicemente iniziata e
conclusa, di fronte ad una piazza gremita
di spettatori.
Autore e regista dell’opera è Bepi Monaj,
friulano (come si intuisce dal nome), formatosi alla scuola moderna di Commedia
dell’Arte, Cabaret e Clowneria, con frequentazioni famose come quello con Dario Fo e Vittorio Gassman.
Il libro, stampato da Lineagrafica per le
Edizioni Toroselle, viene presentato da
una nota dell’assessore alla cultura di Pisogne, Piermatteo Bertolini e da due brevi
prefazioni, di Carla Bino, docente di Istituzioni di Teatro e Spettacolo («mettere in
scena un processo alla strega diventa allora una sorta di rituale collettivo, che se forse non ha più nulla di sacrale e purificatorio, in qualche modo ha a che fare con il
rogo della vecchia di mezza quaresima»), e
dello stesso autore.
“... Le streghe hanno cessato di
esistere quando noi abbiamo cessato
di bruciarle”.( Voltaire)
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graffiti - maggio 2006
7
una vittima illustre dell’... aaviaria
viaria
di Monica Andreucci
L’influenza con le ali ha colpito anche
uno dei più riusciti nuovi personaggi dello spettacolo camuno: è sparita infatti
dalle scene e dai cartelloni la Dori. Non
vedremo più, almeno fino al cessato allarme avicolo, la gallina che caratterizzava
Catarinì, massaia indigena DOC. Impersonata da Bibi Bertelli, con la sua semplicità
dava sonore lezioni di buon senso agli intellettualoni d’ogni dove, tanto blasonati
quanto lontani dalle cose quotidiane.
«Avevo pensato di presentarmi sul palco con una vera icona della fauna nostrana – ha confidato l’attrice – cioè la
Bionda dell’Adamello. Ma non dà garanzie di comportamento o di “partecipazione” come l’altra partner…». Chi ricorda i
siparietti creati dalla coppia agreste, lo
fa sorridendo perché con brevi flash,
battutine ben piazzate (dietro c’è pure il
grande lavoro autorale di Nini Giacomelli, va detto) e scampoli di contadina saggezza – e quanto ci vorrebbe ancora, pur
in tempi di Internet! – si sdrammatizzavano molti eccessi e si commentavano con
la giusta ironia certe spocchie e certe
presunzioni di cronaca.
Una precauzione sanitaria è ovviamente
SABATO 20 MAGGIO E DOMENICA 21 MAGGIO
memorie da Spoon River
ovvero: il senso della vita
spettacolo teatrale, liberamente tratto da
“Antologia di Spoon River” di Edgard Lee Masters
Regia di Stefania Dall’Aglio
ore 21.00 - Teatro San Filippo - Darfo Boario Terme
LA CLASSIFICA DEL MESE (a cura di Gastone)
fiori, la
tte ee...
... tanta indifferenza
latte
Voto 1 all’indifferenza con cui l’opinione pubblica della Vallecamonica si atteggia nei confronti delle morti bianche sui cantieri edili. Tanti camuni deceduti, ma i sindacati sono i soli
nell’indignarsi.
Voto 2 all’amministrazione comunale di Piancogno. 40mila euro in bilancio per l’annuale “Fiera dei Fiori” sono troppi. Ogni anno peggiora ed è ormai una normale sagra stile alpini.
Voto 3 all’Asl di Vallecamonica. Il concorso a premi “Smetti & vinci” sa di tombolata di paese.
Si pensa davvero che un incentivo economico possa spingere il cittadino a smettere di fumare?
E come fare a verificare se perde il vizio davvero oppure si tratta di una bufala?
Voto 4 all’amministrazione comunale di Cevo. La resa dei conti nei confronti della minoranza
consiliare passa anche attraverso l’impedimento ad utilizzare l’area attrezzata per le feste di
partito. Non c’è più religione.
Voto 5 ai comuni di Darfo, Edolo, Monno e Paisco Loveno. Secondo la Coldiretti provinciale gli
affitti delle stalle di alta quota sono proibitivi e mettono a rischio la secolare attività dei malghesi.
Voto 6 a Clemente Melotti, nuovo presidente della Pro Loco di Breno. Per accettare un incarico
del genere ci vuole molto coraggio. Il paese è allo sfascio da tutti i punti di vista. Tanti auguri.
Voto 7 all’associazione dei Bed & Breakfast della Vallecamonica. La fiera internazionale del
settore a Bruxelles è una vetrina eccellente per un turismo in espansione.
Voto 8 all’amministrazione comunale di Ono San Pietro. Utilissimo il nuovo edificio polivalente:
biblioteca, sala riunioni, centro anziani e ricezione per il turista.
Voto 9 a Sandra Mariotti. A Malonno ha aperto il primo distributore automatico di latte della
Vallecamonica. È un successo di vendite ed in questo modo non vengono prodotti rifiuti.
Voto 10 all’associazione “4 Porte 4 Piazze” di Cemmo. Molto visitata la mostra sui diari di
prigionia del deportato Martino Murachelli, così come i festeggiamenti per il 25 Aprile.
condivisibile, però anche sulla faccenda
“aviaria” s’è fatto troppo terrorismo psicologico a livello nazionale continuando
a chiamarlo “il virus dei polli”, colpendo
un settore vitale della nostra bilancia
commerciale: come mai, viene da dire, invece all’estero la richiesta di carni bianche italiane è schizzata in su proprio in
seguito a questa emergenza? Mica bruscolini, cara Dori, roba del 30-35% in più
e costantemente in crescita!
«Temo però che questa sia la goccia fatale – riflette la Bertelli – perché fin dal suo
apparire, Catarinì non era piaciuta troppo.
Si è sentito dire che offenderebbe la dignità camuna, che darebbe al di fuori una
immagine rozza della nostra gente, che insomma non ci fa grande pubblicità. Però
solo di una macchietta si tratta». Come
mai non c’è tanta acredine nei confronti
dei personaggi di commedie dialettali,
molto più forzati (e talvolta francamente
stupidotti) e meno realistici della decisa
montanarina? Probabilmente era quel
poco che diceva e quel tanto che lasciava
con grande finezza lasciar intendere su
questioni di grande attualità, a dare fastidio. Figure così esistono dappertutto, in
Italia ed all’estero, perché le vere padrone
del mondo (quando era un mondo più
sano dell’attuale) erano le donne di casa,
mamme e manager col cuore in mano e
grande abilità/attenzione nell’uso più
adatto delle poche risorse disponibili.
Un consiglio, allora, cara Bibi: torna in scena con quegli abiti dimessi e la grinta che
sappiamo. Sottobraccio non più la gaia
pennuta, ma un uovo (perché dici cose
ovvie ma facilmente dimenticate, l’Uovo
di Colombo…), tanto quel che conta sarà
ancora ciò che saprai farci capire.
maggio 2006 - graffiti
8
al gior
nalista Luciano R
anzanici
giornalista
Ranzanici
Mi pare ottima l’idea con cui, per conto di Bresciaoggi, giri
la Valle a realizzare interviste su avvenimenti storici che
hanno fatto la storia della nostra terra. «Storie Camune»,
la rubrica settimanale che curi da poco più di un mese, è
molto interessante e contribuisce ad aumentare, non solo
in quantità, le pagine che il quotidiano provinciale – in costante aumento di copie – ci dedica.
Devo però confessarti che sottovaluti alquanto il tema della Resistenza e due recenti interviste, realizzate a Ceto e a Capo di Ponte, lo dimostrano con
chiarezza. In entrambi i casi i parenti narrano l’uccisione sommaria di due donne per
mano partigiana e i titoli degli articoli parlano di delitti efferati, di crudeltà assoluta, di
ferocia senza senso. Può darsi, nulla da eccepire, la storia è storia e non la si può cancellare. Ma non ti pare pericoloso, in tempi di revisionismo storico, dare contro il movimento partigiano senza calarsi nel clima di esasperazione e di guerra che ha contraddistinto quei momenti? Sì, ci sono state esecuzioni sommarie, ma è solo questo la Resistenza? La possiamo semplificare così? Io credo di no. Credo che per ogni intervista
che metta in ombra l’operato del movimento partigiano, Bresciaoggi ne debba pubblicare minimo dieci che esaltino chi ha contrastato la dittatura.
Mimmo Franzinelli, nell’intervista pubblicata in calce ad uno dei tuoi reportage, parla di
clima di forte ostilità, di delitti in qualche modo “normali” se inquadrati in un contesto
di guerra. Sono perfettamente d’accordo, ma il suo minuscolo intervento non dà giustizia a quanto scritto, è quantitativamente troppo poco.
Bresciaoggi può e deve rimediare con tante interviste ad altrettanti partigiani. Ma alla
svelta però, poiché in vita ce ne sono sempre meno.
GRAFFITI
vicolo Oglio, 10
25040 DARFO BOARIO TERME
[email protected]
http://www.voli.bs.it/graffiti
in Redazione: Bruno Bonafini, Guido
Cenini, Valeria Damioli, Valerio Moncini.
hanno collaborato: Monica Andreucci,
Tomaso Castelli, Gastone, Sara Laffranchi,
Mario Salvetti, un giovane “comunista”.
Direttore responsabile: Tullio Clementi.
Disegni e vignette di Staino, Ellekappa,
Vauro, Vannini e altri sono tratte dai
quotidiani: l’Unità, il Corriere della Sera, il
Manifesto, la Repubblica, dal periodico
Linus e dalla Rivista del Manifesto
non dimenticare
rori
dimenticare,, per non ripetere gli er
errori
ABBONAMENTO 2006
ordinario: • 12,00
sostenitore: • 25,00
Gli abbonati sostenitori riceveranno in
omaggio un libro sulla Valcamonica.
Versare sul c.c.p. 44667335 (intestato
all’Associazione culturale Graffiti),
tramite l’allegato bollettino.
La studentessa dell’Istituto Teresio Olivelli di Darfo Boario Terme è stata premiata, in
un recente concorso scolastico, per un articolo sullo stesso “patrono” dell’Istituto. Eccone alcuni brani:
«... la mia generazione della resistenza e
della seconda guerra mondiale riesce solo
ad avere dei dati, non la piena comprenDal mio osservatorio privilegiato (balcone al terzo piano di una casa popolare) casione dei fatti accaduti… le sofferenze, gli
pitava ogni anno, in un tardo pomeriggio domenicale di questa stagione, di essere
incomprensibili scontri di ideali basati
bruscamente risvegliati da un improvviso concerto di clacson, urla sguaiate e cammolto spesso su fattori economici non
panacci (fatta eccezione per le pochissime stagioni in cui il Campionato di calcio
possono essere spiegati a mio parere fra
era vinto da una qualche squadra “minore”).
le righe di un libro... ad un età in cui si è
Domenica 14 maggio 2006, alla solita ora, s’è sentito il clacson di un’auto (con inaltroppo persi in sogni e in “piccoli” proberato il vessillo bianco-nero), e poi più nulla. Lo giuro: più nulla! E allora, forse, c’è
blemi... in cui la voglia di studiare e afancora qualche speranza di riscatto nell’animo (e nella dignità) dell’uomo.
frontare queste difficili realtà manca... in
un’era in cui ad attrarre i giovani è principalmente la tecnologia.. in cui il mondo è
VALCAMONICA ON-LINE (di Mario Salvetti)
basato non più su grandi ideali ma su
nuovi stereotipi e luoghi comuni... non
(http:www.vallecamonicadascoprire.it)
certo e del tutto per colpa nostra…
Ormai i portali turistici sulla Vallecamonica sono un’infinità e perio[...] Parlando con i mie compagni, la magdicamente giornali e tv ci informano sull’apertura di nuovi. Quegior parte di loro sanno solo che Teresio
sta volta – ancora con il sostegno degli enti pubblici (Regione
Olivelli ha dato il nome alla nostra scuoe Comunità europea) – è la tipografia “La Cittadina” di Gianico
la.. senza conoscere il motivo per cui ciò
che si è cimentata. Il portale è attivo già da parecchio, ma fiè avvenuto...
gura ancora l’avviso «in costruzione» e non ci sono segni di
Se è vero che la storia viene scritta dai
aggiornamenti
periodici, se non le previsioni meteo.
vincitori è altrettanto vero che la non culÈ
un
vero
peccato,
poiché un sito internet non è un libro e quintura del proprio passato può portarci a ridi se non viene arricchito non ha senso che continui ad esistere.
petere gli stessi errori... e non vorrei davPer qualche settimana si è persino intravisto sulle nostre strade un pullman turistivero che qualcuno fosse stato portato a
co con serigrafie sulla Valle e con la pubblicità del portale… La predisposizione del
sacrificarsi per poi essere dimenticato...».
motore di ricerca (non ancora attivo) circa gli itinerari è la copia dell’ottimo servizio
“Il ventre che ha partorito la cosa
(perfettamente funzionante) di www.invallecamonica.it. Un doppione poco utile,
che può disorientare il navigatore e che è il sintomo di un mancato coordinamento
immonda è ancora fecondo”.
di forze tra le realtà camune che si occupano di turismo.
Bertolt Brecht
calcio: il Campionato è finito
turismo... in costruzione
Scarica

maggio