Fondatore Ing. Enzo SALMASO Presidente Maria Confortini Via Rinascita, 32 46028 SERMIDE (MN) tel. 0386.61081 - 045.7285617 SE VUOI LEGGERE GLI ARRETRATI DEL NOTIZIARIO LI PUOI TROVARE SU INTERNET ALL’INDIRIZZO WEB http://www.confortini.org e-mail [email protected] Carissimi amici, un’altra estate, che si è prolungata grazie ad un bel settembre, è passata. Spero che tutti siano stati bene qui a San Zeno di Montagna che ci da tanto e che abbiano contribuito anche i nostri Giovedì. Sono stati istruttivi, piacevoli e dvertenti. Ricordiamo il prof. Grezzana, la dott.ssa Zumiani con i suoi bellissimi paesaggi della pittura del Rinascimento, il Conte Guarienti e Armando Lenotti con i loro sonetti dedicati alle “ragazze” La Piassa con accompagnamento di chitarra, la profondità di Nella piassa de San Zee Tornielli e Soardo con i se sta propri propri bee! “Partigiani di Dio”, il Dal pogiolo de me nona vedo el Lago de Garda grande prof. Degani che che en su el me varda ci conquista e ci affascina Puteleti che va de corsa, con le donne di Dante, il done a spasso co’ la borsa dott. Crepaldi che ci ha che le se godi assè a sparlar chiarito ed insegnato code ogni montagnar. me si riconosce il buono Se ‘na notisia te vol saer della tradizione gastronopassa dentro dal paneter, mica. ma se te vol ‘na notisia ciara Infine ci tengo a sottolibisogna nar dala giornalaia. neare sia l’entusiasmo delle premiazioni e borse Nicola Lenotti di studio ai migliori raClasse Seconda gazzi in uscita dalla scuoScuola Primaria San Zeno di Montagna la secondaria inferiore, sia il grande successo del concorso di poesia dialettale per gli alunni delle scuole primaria e secondaria, al quale tutti han- no partecipato. È stata molto difficile la scelta fra tutti i bellissimi lavori pervenuti. Essendo stata la prima volta, l’iniziativa ha riscosso un entusiasmo sincero ed allegro. A centro pagina pubblichiamo la poesia vincitrice e quella della Classe Prima della Scuola Primaria di San Zeno di Montagna. La Prea Drita Su per la Prea Drita mi sto vardo so e vedo quasi el Po Li vissin ala Pineta l’è fina l’arieta Mi vago li a zugar e co le soghe me pias slusiar su e so per le pigne me rompo le braghe me mama la me dis: ades en pineta staghe! Mi no me stigo Per el castigo Me sento so E sto propri bee Da li vedo tut San Zee! Classe Prima Scuola Primaria Aloisi Monica, Campanari Marco, Castellani Alessandro, Chignola Lorenzo, Consolini Viola, Fenner Oscar, Finotti Paolo, Finotti Riccardo, Harmachi Hamza, Lenotti Michele, Manetta Tennis, Pippa Nicola. Abbiamo incontrato durante l’estate qualche difficoltà, è stato tutto laborioso ed impegnativo ma d’altronde se non ci fossero difficoltà non ci saremmo impegnati adeguatamente né io né gli altri amici che mi fiancheggiano in tutte le iniziative. C’è la necessità di una struttura forte e competente, dobbiamo coordinare l’intera attività di comunicazione e di informazione, che è parte essenziale della nostra associazione. Quest’anno c’è stato un calo degli iscritti, speriamo che aumentino le adesioni già dalla castagnata. Forza ragazzi ! Iscrivetevi ! Sarà un piacere per tutti !!! Maria La Presidente DA QUEST’ANNO SI CAMBIA !!! la “CASTAGNATA” si terrà all’ HOTEL LAGUNA Sabato 27 ottobre alle ore 13:00 Con un menu molto invitante a base di castagne!!! Prenotare presto (entro il 24/10) ai seguenti numeri: Hotel Laguna: 045.7285037 Maria 0386.61081 - 045.7285617 - 335.6769235 E presto sarà Natale! TUTTI A CANTARE SOTTO L’ALBERO “Stille Nacht”, la sua più famosa e sublime fra le canzoni natalizie, nacque quasi duecento anni fa pizzicata su una chitarra nella Chiesa Parrocchiale di un paesino dell’Austria. In Italia è conosciuta come “Astro del Ciel”. La sua storia assomiglia ad una bella favola creata apposta per Natale. È la sera del 24 Dicembre 1818 e Joseph Mohr, parroco di San Nicola a Oberndorf, paese a circa 15 chilometri a sud di Salisburgo, si accorge con costernazione che l’organo è rotto e non può essere riparato per la funzione serale. Un guaio grosso, tanto più che per l’occasione speciale il reverendo Mohr aveva commissionato al suo amico Franz Xaver Gruber, maestro d’organo nella stessa parrocchia, una melodia per musicare le sei strofe di una sua poesia natalizia, che cominciava così: “Stille nacht, heilige nacht! Alles schlaft, einsam wacht”. Niente organo niente coro? Impossibile. Il bravo Gruber non si scoraggia, prende la sua chitarra, adatta ed arrangia la melodia al suo strumento e ne fa l’accompagnamento, lo stesso che poche ore più tardi seguirà le voci del coro in Chiesa avvincendo la folla dei fedeli. Sembra una fiaba ma è una storia, anche se un po’ complicata. Qualcuno la attribuiva al fratello di Hayden, Michael, qualcun altro, data la semplice bellezza della melodia, addirittura a Mozart. “Stille Nacht” stava già facendo il giro del mondo “come ninna nanna popolare tirolese di autore ignoto”. Erano i primi del novecento e giustizia fu fatta in occasione del cenenario di “Stille Nacht”. Il borghetto di Hallein è ancora raccolto sulla memoria di quel dolce organista che 188 anni fa creò la canzone natalizia più celebre del mondo. PREMIATI ERIK E MARIKA Due borse si studio assegnate ai due vincitori a Palazzo Cà Montagna Da alcuni anni l’ Associazione Amici di San Zeno di Montagna che riunisce molti professionisti e turisti veronesi e mantovani che scelgono San Zeno di Montagna per le vacanze estive, in memoria del suo ideatore Cipro Confortini, premia i migliori studenti che hanno superato l’esame di licenza di Scuola Media. Anche quest’anno ai primi di settembre sono stati premiati i quattordicenni Marika Consolati risultata migliore non solo nell’esame di licenza media, ma anche nel processo scolastico precedente, ed Erik Bernini, per il suo notevole impegno sportivo, dimostrato nella corsa campestre, che lo ha qualificato in ambito provinciale. Ai due ragazzi sono state consegnate due borse di studio per il loro futuro scolastico, così come altre due borse di studio sono state assegnate a Alessia Zamperini e Martina Lenotti. Sono stati poi premiati i vincitori del I° Concorso di Poesia Dialettale “Tolo Da Re” in memoria dell’omonimo poeta, rappresentati da vari alunni delle Scuole Primaria e Secondaria di Primo Grado si San Zeno di Montagna. La cerimonia si è tenuta nel Palazzo di Cà Montagna, alla presenza di numerosi soci della Associazione, di genitori, di autorità di San Zeno di Montagna e di insegnanti, tra cui il Sindaco di San Zeno Adriano Peretti, l’Assessore all’Istruzione del Comune di Verona Alberto Benetti, ed il Dirigente scolastico Enzo Gradizzi. La Presidente dell’Associazione Amici di San Zeno di Montagna Maria Confortini ha spiegato il significato delle borse di studio e dei premi: “è il quarto anno che gli Amici di San Zeno di Montagna mettono a disposizione queste borse di studio per consolidare il rapporto con il territorio locale e con la gente che vi abita, aiutando i ragazzi migliori nella loro formazione scolastica, mentre un successo oltre ogni aspettativa ha ottenuto il primo concorso di poesia, tanto che intendiamo riproporlo per il prossimo anno”. Il Sindaco di San Zeno di Montagna Adriano Peretti ha avuto parole di elogio per le iniziative della Associazione, considerando tutti i soci alla stregua di cittadini sanzenati, mentre il dirigente scolastico Enzo Gradizzi ha evidenziato il ruolo della scuola oggi, anche in una piccola comunità turistica e di montagna, qual è San Zeno, ringraziando gli insegnanti per la loro opera educativa e l’Associazione Amici di San Zeno di Montagna che promuove e valorizza la realtà locale. M.Delibori UNA GITA SUL LAGO - L'Associazione “Amici di San Zeno” ha effettuato nel mese di agosto una gita a Salò con successiva escursione nella famosa isola di Garda, meno conosciuta di quanto la sua bellezza naturale e la sua storia meritino. Ospiti su un apposito pullman una quarantina di turisti, affiatati da vecchia amicizia, scende sul lago diffondendo allegria e spensieratezza. La giornata, né calda né fredda, è di quelle che conciliano il desiderio di conoscere angoli inediti della nostra terra, prendere un po' di sole e vivere un'avventura diversa. Dopo la visita del museo di Salò e una fugace scorribanda fra le botteghe dei centro storico, è il momento di prendere posto su un motoscafo che approderà sull'isola ricca di angoli romantici e di vedute incantevoli. L'operazione imbarco avviene nel modo più semplice e già si pensa all'approdo, ma il caso ha voluto che due simpatiche signore attardate per sorseggiare un caffé, siano rimaste a piedi perché nessuno s'era accorto della loro assenza e nessuno del gruppo aveva notato i segnali che le due esprimevano a squarciagola. Senza perdersi d'animo però, hanno noleggiato un motoscafo che ha concesso loro di unirsi alla compagnia, anche se alleggerite di quaranta euro (venti pro capite) richieste dal noleggiatore per il servizio prestato. Sono cose che capitano, ma se non capitano è meglio. I.Bertoldi UNA SERATA CON DANTE C'è un personaggio che, nel corso dei giovedì culturali programmati dall'Associazione "Amici di San Zeno", è diventato una istituzione. E' il professor Giuseppe Degani, docente di lettere al liceo scientifico, che giunge ogni anno puntuale e diletta il pubblico sempre numeroso intrattenendolo con l'approfondimento delle opere dei più importanti poeti passando con la disinvoltura di un nocchiero esperto, da Leopardi, al Carducci, dal Manzoni a Dante. Tutti classici della letteratura possono ben dire di essere entrati in confidenza con il professor Degani il cui bagaglio culturale gli permette di spiegare a chi ha la fortuna di ascoltarlo i loro testi, ripuliti dalla polvere dell'immancabile retorica scolastica, entrando nei particolari meno conosciuti delle loro prose e delle loro poesie. Quando nell' "Aula Magna" dell'hotel Sporting sale in cattedra questo personaggio il pubblico prova la sensazione di essere ritornato nei banchi di scuola, trattiene il fiato per non perdere una battuta, ascolta con attento interesse e, alla fine, si lascia sfuggire un applauso che nulla ha di convenzionale, vuole solo essere espressione di soddisfazione e riconoscenza. Tema dell'ultima riunione è stato "l'amore nella divina commedia: Francesca, Pia Piccardi, Beatrice" svolto con una passione e sensibilità capaci di commuovere molti dei presenti che hanno avuto la sensazione di tornare, per un paio d'ore, in età scolastica al punto da lasciarsi trascinare dall'eloquio di un conferenziere che sa rendere interessante quella letteratura che da ragazzi sembrava loro il più classico dei mattoni. Nel corso della piacevole serata è stato distribuito a tutti i presenti un elegante opuscolo che, offerto dai soci Adriano e Pierina Minotti, riassumeva i punti salienti della "lezione" dell'ottimo oratore. I.Bertoldi QUEL FILANTROPO A SINGHIOZZO QUANDO LE CONTRADE SI RINNOVANO C'è qualcosa di nuovo, anzi d'antico, oggi a san Zeno. Di nuovo, di antico e di bello. Non intendiamo riferirci ai tanti felici ritocchi, marciapiedi in testa, che hanno dato un aspetto diverso alla faccia del paese e hanno reso più vivibili e accoglienti le sue strade o all'illuminazione che garantisce sicurezza a chi sente il bisogno, anche dopo l'imbrunire, di una salutare passeggiata, ma piuttosto all'intelligente rifacimento, o messa a punto, di alcune contrade, che oltre al loro antico fascino, hanno ripreso la loro autentica funzione di borgate fiorenti, abitabili e, per certi aspetti, di ridenti rioni che, anche per la loro naturale collocazione e la loro storia centenaria, hanno assunto l'aspetto di moderni sobborghi da sfruttare quali eleganti luoghi di soggiorno, strutturati con criteri moderni che non hanno scalfito il pregio della loro vetustà. Segnaliamo, l'opera appena ultimata, di Ca' Sartori che mani esperte e progettisti di buon gusto hanno riportato all'antico splendore inventando una nuova isola bella, ridente e fascinosa anche per la sua collocazione che la tiene al riparo dal fracasso moderno provocato dai mezzi di trasporto e da tanti turisti spesso vivaci e talvolta turbolenti. Oltre che agli organizzatori un plauso speciale va ai valenti violinisti dell'Arena di Verona che hanno allietato la serata inaugurale con un concerto di altissimo livello artistico, applauditissimo da un pubblico eccezionale I.Bertoldi i Sùgoli È autunno e nelle campagne ci sono filari di uva matura bella dai colori caldi e succosi e viene subito voglia di sùgoli. Con poco si fa: mosto di uva appena pigiata, farina e zucchero. Non paga la campana al prete ma lascia ai sordomuti una tenuta Ecco un dolce semplice e genuino che può essere utilizzaIl Conte Gaetano Bonoris fu uno dei più importanti possidenti e Sindaco, per breve tempo, nel 1914. Nato nel 1861 da Achille e dalla nobildonna bresciana Marianna Soncini, fu fatto conte nel 1890 da Re Umberto I° e si fece costruire a Montichiari un castello in stile sabaudo. Con l’immensa tenuta Cervi il Conte salì alla ribalta a San Zeno di Montagna nei primi decenni del ‘900 dando lavoro a molti uomini del paese, che evitarono così di emigrare all’estero. “Di lui”, spiega il giovane storico del paese Alessandro Martinelli, “rimane il ricordo di un uomo combattivo che impedì la costruzione di un centro per malati di tubercolosi voluto dal dott. Schena. Memorabili anche le sue dimissioni”. Narra la leggenda che per un’incomprensione fu lasciato ad attendere gli assessori sotto la neve. Si offese e lasciò il posto. Aveva un bel caratterino, in verità. “Nel 1922”, ricorda lo storico, “promise a Don Faccio che avrebbe elargito una cospicua donazione alla parrocchia per pagare le nuove campane a patto però che la più grande, venisse messa nella cella in vista della sua tenuta. La cosa non si potè fare e Bonoris non diede più nessun contributo. Alla sua morte, nel 1923, il Bonoris ordinò di bruciare tutto il suo vasto archivio privato e di donare la tenuta, dopo cinque anni dalla sua scomparsa, all’Istituto Sordomuti Antonio Provolo. E così fu fatto”. to come marmellata. In una pentola si mettono la farina (100 gr per litro di mosto) e lo zucchero (a piacimento), si amalgama e a caldo si versa il mosto curando di non formare grumi. RISOT CON LI RANI (Risotto con le rane) MAGNAL IN PRESIA SI NO ‘L SALTA VIA! In un tegame fai appassire una cipolla affettata finemente nell’olio (meglio usare lo strutto). Aggiungi le rane precedentemente pulite e lavate con acqua e limone; falle rosolare bene, aggiungendo quasi alla fine del prezzemolo tritato mescolato a sale e pepe. Quando le rane saranno ben rosolate, lasciale intiepidire, spolpale e rimettile nel sugo di cottura. Cuoci il riso in abbondante acqua salata, scolalo e condisci con il sugo di rane. Si raccomanda di non usare il formaggio grana. SOVRANI D’AUTUNNO Incuranti dei primi freddi e trionfanti nei loro stupendi colori che in questo periodo consentono di vivacizzare giardini, terrazzi e balconi, i crisantemi possono ben ritenersi i “Sovrani d’Autunno”. Mentre in Italia di solito sono associati alla ricorrenza dei defunti, in molti altri paesi europei sono utilizzati per addobbi floreali nei matrimoni, per rallegrare feste e ricorrenze, per decorare parchi pubblici e strade. I crisantemi sono originari dell’Estremo Oriente, dove erano coltivati già cinquecento anni prima di Cristo in Cina da dove furono esportati sia in Giappone sia in Corea. Nel paese dei mandarini questo fiore lo si poteva ammirare solo nei giardini imperiali dove simboleggiava il sole. A parte i crisantemi giganti, coltivati soprattutto per essere recisi, la specie che a noi interessa è quella coreana. Si tratta di un ibrido nato intorno agli anni ’30, incrociando una pianta originaria di quella penisola asiatica con altre specie le quali hanno dato vita ad esemplari a forma di piccolo cespuglio che in autunno viene ricoperto totalmente da fiori di tutte le tonalità: bianco, giallo, oro, ruggine, marrone, prugna, arancione, bronzo, rosso, ad esclusione del blu. Sono dunque adatti per realizzare aiuole e bordure o per essere coltivati in vaso. Una singolare caratteristica di queste piante è che cominciano a fiorire quando le giornate si accorciano ed il periodo notturno supera le nove ore. Ecco perché si trova in tutte le stagioni: variando artificialmente l’intensità della luce i floricoltori costringono le piante a fiorire. La migliore resa i crisantemi coreani la danno in autunno con una fioritura bella e generosa. Trattandosi di piante annuali, una volta terminata la fioritura vanno eliminate. Quanto alle cure, bisogna di un terreno fertile e ben drenato, di una posizione soleggiata, di annaffiature regolari. QUINTERNETTO: cognome “singolare” Quinternettio è un cognome diffuso nella zona di San Zeno di Montagna, ma un cognome dalle origini davvero singolari, come racconta Bruna Quinternetto, 83enne. “Sono nata e cresciuta a Cà Sartori di San Zeno di Montagna, ma le mie origini sono forse lontane e certamente sconosciute. È un fatto accaduto nel 1840. Il prete di Ferrara trovò, in una sporta davanti alla Chiesa, un bambino appena nato. Furono fatte delle ricerche, ma divenne evidente che con Ferrara questo bambino non aveva niente a che fare”. Una famiglia di offrì di crescerlo con i suoi quattro figli; ma bisognava registrarlo; venne così portato a Verona dove gli venne dato il nome di Alfonso ed un cognome di fantasia, Quinternetto. Appunto. Alfonso crebbe e Ferrara. Si trasferì a San Zeno di Montagna per lavorare come guardiano della Tenuta Cervi e qui si sposò ed ebbe tre figli. “uno di loro era mio padre” continua Bruna, che ha voluto raccontare questa storia perché spesso si sente ella televisione di qualche bambino trovato nei cassonetti dei rifiuti. “Mio nonno – conclude – nella sua vita non ebbe molta fortuna, ma se io vi posso raccontare questa storia è perché una mamma lascio il suo bambino davanti ad una Chiesa nella speranza che qualcuno lo accogliesse, ed è perché un’altra mamma lo accolse nella propria famiglia e lo amò come un figlio. Forse una volta la vita era più dura, c’era tanta povertà e la gente viveva più semplicemente ma questo non impediva loro di avere più cuore”. Storia INTORNO AL BALDO VERSO BRESCIA Alcuni anni dopo la spontanea unione di Brescia con la Repubblica Veneta, il suo territorio fu nuovamente invaso dai precedenti occupanti, i Visconti, i quali non riuscirono a prendere la città e le posero assedio dopo numerosi assalti respinti, i viscontei decisero di attendere che la fame e l’epidemie facessero il loro corso ed i bresciani cominciarono ad avvertire sempre di più gli effetti della penuria. Venezia fece di tutto per venire in soccorso, ma era impedita dal blocco del basso lago posto dal nemico. In attesa di rinforzi per rompere il blocco, i veneziani occuparono Torbole e vi accumularono vettovaglie ed armi, che cominciarono a filtrare verso Brescia attraverso le montagne, dato che il lago era presidiato da imbarcazioni nemiche. Per un intervento più massiccio i veneziani radunarono una flotta di cinque galee e venticinque grossi barconi coi quali risalirono l’Adige fin nei dintorni di Rovereto. Poi con argani, funi, un migliaio di buoi ed un gran numero di uomini galee e barconi furono trascinati sulle pendici del Baldo, nel solco del lago di Loppio, e calati fino al porticciolo di Torbole. L’impresa durò quindici giorni e costò 15000 ducati ma produsse grandi risultati. Le galee spazzarono il lago dalle imbarcazioni dei Visconti, presero Maderno e poi Salò, facendo pervenire a Brescia aiuti più consistenti. In seguito le forze venete sfondarono il blocco del basso lago e liberarono Brescia dall’assedio ricacciando il nemico oltre l’Adda. La galea da guerra era una nave bassa con una vela latina, da due file di rematori sui lati, lunga quaranta metri e larga solo cinque. Sul centro della prua aveva un grosso cannone che si caricava con rottami di ferro e sparava a corta distanza. Ai lati stavano due cannoni più piccoli, che tiravano a più lunga distanza ed a palla di ferro da cinque chilogrammi. Le cinque galee rimasero a presidio del lago, ed affondarono per una burrasca. Sono ancora sul fondo del lago ma una, ripescata, credo sia rimasta nel museo di Malcesine: ragione in più per una gita ed una visita in quei luoghi bellissimi. D.Gnutti