FISCO SOLIDALE . LE INIZIATIVE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE A FAVORE DEI CITTADINI DISABILI Sommario: Introduzione – 1. L’assistenza fiscale alle persone svantaggiate: un servizio per la qualità sociale – 2. Gli accordi di collaborazione e i protocolli d’intesa: “pratiche di sussidiarietà” – 3. Comunicare e Informare: un dovere pubblico a servizio dei diritti di cittadinanza – 4. Osservazioni conclusive – 5. Bibliografia – 6. Appendice. INTRODUZIONE Da alcuni anni le leggi finanziarie hanno rivolto particolare attenzione ai disabili e portatori di handicap introducendo agevolazioni ed esenzioni fiscali che si traducono in misure di sostegno del reddito. La leva fiscale è certamente uno degli strumenti in mano al legislatore per intervenire a favore di quei cittadini che, data la loro condizione psico-fisica, potrebbero o si trovano già in situazioni di svantaggio sociale e di potenziale emarginazione ed esclusione e che, dotandosi di strumenti e innovazioni tecnologiche pertinenti alla loro situazione, possono così accedere ad una condizione di pari opportunità e dignità sociale. Le spese sanitarie, quelle sostenute per l’acquisto di veicoli, mezzi di ausilio e sussidi tecnici ed informatici, per l’abbattimento di barriere architettoniche, per l’assistenza personale, finalizzati ad aumentare l’autonomia personale, le opportunità di comunicazione, relazione e integrazione delle persone limitate o impedite da un handicap motorio, visivo, uditivo e del linguaggio danno diritto a detrazioni d’imposta o a deduzioni dal reddito1. La maggiore sensibilità mostrata dal legislatore ai temi dell’integrazione sociale delle persone portatrici di handicap, anche attraverso lo strumento fiscale, va misurata seguendo il cammino che le previsioni legislative, per loro natura generali, astratte e impersonali, intraprendono per raggiungere i soggetti destinatari della norma, adattarsi alle situazioni reali e tradursi in beneficio concreto. E’ interessante cioè percorrere quel cammino che va “dai diritti legali ai diritti reali”2, per verificare e valutare la concreta incidenza del dettato legislativo nella vita quotidiana delle persone. Nel percorso di “implementazione” dei diritti, tra norme e pratiche, hanno un’influenza determinante gli atteggiamenti culturali, organizzativi e motivazionali delle Pubbliche Amministrazioni, istituzionalmente preposte a tradurre nella concretezza dei contesti soggettivi di vita quotidiana l’astrazione del dettato legislativo. In questi anni l’Agenzia delle Entrate ha profuso un enorme e diffuso impegno su tutto il territorio nazionale per promuovere, diffondere e favorire l’applicazione concreta delle agevolazioni fiscali a favore dei disabili e delle fasce deboli della popolazione, Il punto di partenza è rappresentato dalla Circolare n. 35 del 2002 della Direzione Centrale gestione tributi che fissa come obiettivo prioritario dell’Agenzia delle Entrate (la mission) quello di “ridurre il costo sociale, economico e psicologico dei contribuenti nell’assolvimento spontaneo degli obblighi tributari”3. Tra le diverse tipologie di strumenti individuati per migliorare i servizi di assistenza e informazione ai contribuenti viene segnalato all’attenzione degli uffici il Servizio di Assistenza fiscale domiciliare per le persone svantaggiate per venire incontro alle esigenze di persone disabili impossibilitate a recarsi presso gli uffici o che hanno difficoltà ad utilizzare i mezzi telefonici e telematici attivati dall’Agenzia. L’occasione data dalla proclamazione dell’anno 2003 “Anno europeo dei disabili” da parte del Consiglio dell’Unione Europea4 per sensibilizzare sul diritto dei disabili di essere tutelati dalla discriminazione e Per approfondire e conoscere in dettaglio i provvedimenti legislativi sull’argomento si consiglia di consultare la guida prodotta dall’Agenzia delle Entrate che spiega in dettaglio tutte le agevolazioni fiscali a favore dei disabili, le procedure e la modulistica da utilizzare per poterne usufruire. La Guida e i provvedimenti legislativi sull’argomento sono reperibili consultando il sito Internet dell’Agenzia: www.agenziaentrate.it . 2 L’espressione è utilizzata da G. Moro, Manuale di cittadinanza attiva, Carocci, Roma, 1998. 3 Cfr. Circ. Agenzia delle Entrate, Direzione Centrale Gestione Tributi del 23 aprile 2002 n. 35 punto 5 reperibile sul sito www.agenziaentrate.it . 4 Decisione del Consiglio 2001/903/CE in G.U. n. L. 335 del 19 dicembre 2001. 1 1 di godere di pieni e pari diritti ha fornito una motivazione in più per estendere a tutto il territorio nazionale e arricchire con modalità organizzative e progetti innovativi i servizi di assistenza e informazione ai disabili e alle persone svantaggiate, già avviati dagli uffici dell’Agenzia nel corso del 2002. L’impegno di risorse umane, materiali ed organizzative movimentate nell’ambito dei servizi alle persone svantaggiate ha prodotto azioni e progetti innovativi sul piano della cultura amministrativa che vanno inquadrati in una cornice di riferimento le cui coordinate sono al tempo stesso di ordine politico-sociale, culturale e normativo-istituzionale. L’attività e i servizi offerti dall’Agenzia delle Entrate ai disabili, infatti, non sono da imputare semplicemente a mero volontarismo dettato da sentimenti di altruismo caritatevole. L’Agenzia delle Entrate è un organo della Pubblica Amministrazione alla quale la nostra Costituzione dedica la Sezione II del titolo III della Parte seconda (Ordinamento della Repubblica), dettando i principi fondamentali in materia di funzioni, compiti e attribuzioni che assumono configurazioni diverse nel tempo in quanto storicamente determinati dalle matrici politico-amministrative e culturali nelle quali le Pubbliche Amministrazioni si trovano ad agire. Da oltre un decennio la Pubblica Amministrazione sta attraversando un processo di trasformazione che va ridefinendo doveri e compiti per farsi più rispondente e vicina ai bisogni dei cittadini, interlocutrice attenta e aperta alle domande, alle capacità, alle potenzialità d’azione e di soluzioni di cui sono portatori i cittadini. Questo processo, iniziato negli anni ’90 del secolo scorso, si inserisce nel declino del welfare state, nella crisi di quel modello di Stato che ha detenuto per decenni il monopolio del benessere pubblico e che, per tante ragioni che qui non è possibile analizzare, ha mostrato inefficienze nel garantire qualità e accessibilità ai servizi, se non addirittura, in alcuni casi, ha rappresentato la negazione stessa di quei diritti che avrebbe invece dovuto tutelare. La questione è ben posta da G. Moro quando scrive: “Così si può dire che una specifica forma della crisi dello Stato in Italia e fuori d’Italia è proprio la crisi di tutelabilità dei diritti: le pubbliche istituzioni hanno sempre meno la forza, le conoscenze e le risorse per garantire la effettiva attuazione dei diritti contenuti nelle leggi. […] Il problema , insomma, non è un problema giuridico, di cosa sia o di come si stia evolvendo un diritto; ma è un problema di policy, di come favorire la sua effettività.”5. Si pone cioè un problema di tutela e di godimento effettivo di diritti. Soprattutto nel campo dei diritti sociali, di quei diritti che proteggono l’individuo o gruppi di individui considerati nelle loro specificità, che attengono ai differenti modi di essere dell’uomo nella società (il bambino, l’adulto, l’anziano, il malato, l’handicappato,…) il gap tra le norme giuridiche che riconoscono e attribuiscono i diritti e la loro effettiva applicazione è enorme. Se al decisore politico spetta il compito di riconoscere i diritti dei cittadini e dichiararli, alle Pubbliche Amministrazioni è attribuito costituzionalmente il dovere della loro “implementazione”. Nel punto di passaggio dalla proclamazione dei diritti alla loro garanzia e tutela, si sono innestati i compiti e le azioni della Pubblica Amministrazione a cui per decenni è stato affidata l’esclusività del perseguimento e della cura del benessere dei cittadini, dando vita a quella forma di Stato che va sotto il nome di Stato sociale. Ad entrare in crisi è stato proprio il modello di gestione statalista e burocratica del benessere dei cittadini, un modello che considera l’individuo il destinatario passivo dei provvedimenti autoritativi della Pubblica Amministrazione, suddito e non cittadino, portatore di problemi e non di risorse e capacità. Nel modello statalista e burocratico i diritti finiscono per affievolirsi nella lentezza delle procedure standardizzate, rimanendo molto spesso pura enunciazione di buone intenzioni. Le burocrazie pubbliche, autoreferenziali, restano sorde ai bisogni specifici dei cittadini che si moltiplicano in una società complessa, differenziata e sempre più tecnologicizzata. La dismissione di questo modello di amministrazione definito “paradigma bipolare”6, accompagnata da numerosi interventi legislativi che si sono succeduti nel corso del decennio appena trascorso, ha lasciato spazio ad un processo di riforma della Pubblica Amministrazione non ancora concluso e non certamente lineare né libero da opposizioni e resistenze. Da questo processo sta emergendo lentamente un nuovo modo di fare amministrazione in cui i principi ispiratori dell’azione G. Moro, Manuale di cittadinanza attiva, Carocci, Roma, 1998, p. 84. Una sintesi efficace dei punti che identificano il modello tradizionale di amministrazione definito “paradigma bipolare” è contenuta nella relazione di G. Arena, Il principio di sussidiarietà orizzontale nell’art. 118, u.c. della Costituzione”, presentata al Convegno Cittadini attivi per una nuova amministrazione, tenutosi a Roma il 7-8 febbraio 2003, organizzato da Astrid e quelli del 118(Comitato permanente per l’attuazione dell’art. 118, u.c., Cost.) consultabile sul sito internet www.astridonline.it. 5 6 2 pubblica sono ripensati a partire dalla centralità del cittadino, sia come singolo sia nelle formazioni sociali dove sviluppa la sua personalità. Il nuovo modo di fare amministrazione parte dalle domande dei cittadini ma anche e soprattutto dal riconoscimento della loro capacità di contribuire a individuare e realizzare il bene comune, quel bene che può essere solo e soltanto insieme di tutti e di ciascuno nello stesso tempo. La matrice culturale in cui oggi cominciano ad orientarsi le pubbliche amministrazioni ha come coordinate la filosofia del servizio, il principio di sussidiarietà, la comunicazione tra amministrazione e cittadini, la cittadinanza attiva, la qualità sociale dell’agire amministrativo. Sono principi e riferimenti politico-culturali, ma anche normativo-istituzionali, che ri-orientano l’amministrazione pubblica, con mezzi e strumenti nuovi, verso la missione essenziale che le deriva dalla Costituzione: garantire l’effettività del diritto fondamentale di ogni persona di realizzarsi pienamente. L’art. 3. 2°comma della Costituzione afferma che: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese.” La missione costituzionale della Pubblica Amministrazione in quanto istituzione della Repubblica, la sua ragion d’essere, è quella di realizzare il principio di uguaglianza sostanziale creando condizioni di pari opportunità affinché ogni persona possa realizzare pienamente se stessa. Sono queste le chiavi di lettura per comprendere e interpretare l’attività messa in atto dall’Agenzia delle Entrate per rimuovere gli ostacoli di ordine psicologico, fisico e logistico che possono impedire a persone con limitazioni psicofisiche di rappresentare, difendere e fruire dei propri diritti e di adempiere ai propri doveri di cittadinicontribuenti. 1. L’ASSISTENZA FISCALE ALLE PERSONE SVANTAGGIATE:UN SERVIZIO PER LA QUALITÀ SOCIALE I progetti di assistenza fiscale ai disabili e alle persone svantaggiate si inseriscono nel più ampio sistema di metodi e forme di organizzazione che l’Agenzia delle Entrate sta sviluppando per migliorare e semplificare il rapporto con i contribuenti, facilitando l’accesso ai servizi di assistenza e informazione. Interpretando e accogliendo l’esigenza “di assicurare un servizio domiciliare di assistenza fiscale alle persone che sono impossibilitate a recarsi presso gli sportelli degli uffici o che possono, comunque, avere difficoltà ad utilizzare i canali telefonici o telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate”, nella Circolare del 23 aprile 2002 n. 35, emanata dalla Direzione Centrale Gestione Tributi, viene individuata “una nuova specifica modalità di assistenza a domicilio destinata alle persone svantaggiate e, in particolare, alle persone con disabilità”. La Direzione Centrale, inoltre, invitava le Direzioni regionali e gli uffici locali a collaborare con le associazioni di volontariato del settore, con i servizi sociali degli Enti locali e delle Aziende Sanitarie Locali per implementare, diffondere e coordinare il servizio di assistenza ed informazione con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero possibile di persone con disabilità. Nel solco tracciato dalle direttive impartite dalla suddetta Circolare, gli uffici dell’Agenzia delle Entrate hanno attivato progetti di assistenza ai disabili e alle persone svantaggiate sperimentando soluzioni innovative flessibili e adattabili ai diversi contesti territoriali. Le Direzioni regionali e gli uffici locali hanno privilegiato modelli e stili di comportamento fondati sulla collaborazione e cooperazione con i servizi sociali e le realtà associative locali, sicuramente più rispondenti e pertinenti alla domanda sociale del territorio di competenza. Le relazioni di partnership attivate e formalizzate attraverso gli strumenti delle convenzioni, dei protocolli d’intesa, degli accordi di collaborazione hanno consentito di gestire con maggiore efficacia i servizi di assistenza fiscale alle persone svantaggiate. I servizi di assistenza domiciliare ai disabili e alle persone svantaggiate sono stati progettati dagli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate tenendo conto delle caratteristiche del bacino di utenza potenzialmente interessata, della sua distribuzione territoriale, delle caratteristiche sociali delle comunità di riferimento. Ciò ha consentito di attivare e coinvolgere tutte le risorse presenti e di gestire i servizi di assistenza con flessibilità, adattandoli alle personali esigenze dei cittadini fruitori. 3 Le modalità di svolgimento dei servizi di assistenza fiscale a domicilio seguono un protocollo che può così sintetizzarsi: i disabili e gli anziani che voglio usufruire del servizio a domicilio, perché impossibilitati o impediti a recarsi personalmente presso gli uffici, possono contattare telefonicamente, via fax o utilizzando la posta elettronica l’ufficio territorialmente competente. In ogni ufficio è stata predisposta una linea telefonica riservata a cui i disabili e gli anziani possono anche richiedere tutte le informazioni sulla normativa fiscale agevolativa e su qualsiasi problema fiscale che li riguarda. L’addetto alla ricezione telefonica affida la segnalazione al funzionario responsabile del servizio di assistenza domiciliare, annotando le prime informazioni ricevute su una scheda di rilevazione. Il funzionario responsabile deve ricontattare telefonicamente il soggetto disabile, l’ente o l’associazione che hanno inoltrato la richiesta di assistenza fiscale per risolvere il problema o, se ciò non è possibile telefonicamnete, per fissare un appuntamento a domicilio del contribuente. Il funzionario che si reca a domicilio deve essere munito di un documento di riconoscimento. Consapevoli che l’efficacia del servizio dipende dalla pubblicizzazione e dalla diffusione capillare dello stesso, gli uffici hanno avviato contatti con gli enti locali, le regioni, le ASL, le Aziende ospedaliere e le associazioni di volontariato che operano nel campo della disabilità. I contatti con questi soggetti hanno avuto l’obiettivo di coinvolgere tutti gli enti che possono adeguatamente rappresentare le esigenze e gli interessi dei disabili e degli anziani, sia per promuovere ad ampio raggio i servizi di assistenza sia anche per creare quel ponte di fiducia tra Fisco e cittadino necessario a rendere più efficaci e rispondenti alle domande dei cittadini fruitori i servizi di assistenza fiscale domiciliare. Il servizio di assistenza domiciliare ai disabili rappresenta, nell’ambito dell’organizzazione amministrativa dell’Agenzia delle Entrate, uno stile e una modalità radicalmente innovativa di concepire la cultura del servizio nella pubblica amministrazione. Interpretato nelle sue componenti culturali, relazionali e comunicative, il servizio di assistenza fiscale domiciliare, può definirsi un “servizio per la qualità sociale”. Il discorso chiama in gioco le categorie concettuali della “centralità del cittadino” quale criterio-guida delle scelte istituzionali ed organizzative delle pubbliche amministrazioni e la ricerca di indicatori che ci aiutano a definire che cosa è “un servizio per la qualità sociale”. Il processo di riforma che sta attraversando la pubblica amministrazione da oltre un decennio e che sta ridisegnando un nuovo rapporto tra Stato e cittadino, ha posto “la centralità del cittadino” a fondamento e misura della valutazione qualitativa, in termini di efficacia ed efficienza, dell’azione e dell’organizzazione amministrative. Mettere al centro il cittadino significa ripensare la “missione” della Pubblica amministrazione, lo scopo della sua esistenza, a partire dai bisogni del cittadino e dalla valorizzazione delle sue capacità e potenzialità in quanto persona si sviluppa e si realizza nella società. La centralità del cittadino riposa su una filosofia della persona umana, vista non tanto nei suoi limiti e nelle sue carenze , quanto nella sua capacità di contribuire alla realizzazione del benessere pubblico, a condizione che siano rimossi “gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (art. 3, comma 2 Cost.) (principio di uguaglianza sostanziale). Ciò vuol dire che il cittadino, in quanto essere sociale, è autore ed attore della realizzazione del benessere pubblico che, a sua volta, è condizione imprescindibile dello sviluppo delle persona umana.. In questa prospettiva, il cittadino è una risorsa e non un problema. La centralità del cittadino diventa allora il criterio fondamentale di legittimazione dell’esistenza stessa delle pubbliche amministrazioni. In tanto la pubblica amministrazione ha una “ragion d’essere” (la mission) in quanto è utile al cittadino perché persegue l’obiettivo di creare quelle condizioni di pari opportunità in cui la persona può sviluppare pienamente se stesso e le proprie capacità. A questo punto ci si potrebbe domandare che cosa è cambiato rispetto al passato se già nella Carta costituzionale era scritto, sin dalla sua stesura nel ’46, che “i pubblici dipendenti sono al servizio esclusivo della Nazione” (art. 98 Cost.) individuando così nella Nazione e quindi nella comunità di cittadini il contesto di legittimazione dell’azione amministrativa. Nel passato il cittadino era l’amministrato, il suddito, il destinatario passivo dell’intervento autoritativo della pubblica amministrazione a cui era demandato, in esclusiva, il perseguimento del benessere pubblico. Il cittadino era quindi in una posizione di subordinazione perché ritenuto incapace 4 di contribuire all’individuazione e alla realizzazione dell’interesse pubblico separato e contrapposto a quello individuale. Solo allo Stato, attraverso la longa manus della Pubblica amministrazione, spettava il compito di perseguire il benessere pubblico e l’interesse generale perché si riteneva che l’individuo poteva essere custode solo degli affari privati, contrapposti e confliggenti con gli affari pubblici. Sotto la spinta dei crescenti costi di mantenimento e funzionamento di una burocrazia in continua espansione, sempre più autoreferenziale ed autolegittimante, la gestione statalista e burocratizzata del benessere pubblico ha mostrato le sue inefficienze ed inadempienze che molto spesso hanno prodotto ingiustizie negando quel principio di uguaglianza sostanziale che rappresenta pur sempre l’orizzonte costitutivo della “mission” delle pubbliche amministrazioni. Si è quindi affacciata prepotentemente l’esigenza di ridare senso e significato all’azione amministrativa pubblica, delegittimata sul piano della sua “missione” costitutiva, delle sue finalità e delle sue modalità d’intervento. E’ ritornata prepotentemente all’attenzione, e non poteva essere altrimenti, quella “persona umana” che la nostra Costituzione antepone a qualsiasi potere pubblico e quindi anche al potere amministrativo. A dare concretezza alla filosofia della “centralità del cittadino” è intervenuta la costituzionalizzazione del principio di sussidiarietà quale nuovo principio ispiratore dell’azione pubblica, fondato sul presupposto della promozione e valorizzazione del contributo diretto ed autonomo dei cittadini alla realizzazione dell’interesse generale. Ma la centralità del cittadino, come presupposto fondamentale dell’agire amministrativo ha come corollario la “centralità del servizio” come valore che orienta il comportamento e l’organizzazione delle pubbliche amministrazioni. Mettere il “cittadino al centro delle scelte dell’Agenzia delle Entrate”, come si legge nella “Carta dei Servizi” per il 2004, significa promuovere la centralità del servizio nella “cultura amministrativa”, cioè in quell’insieme di valori e di atteggiamenti che orientano, danno significato e motivano all’azione le pubbliche amministrazioni. “Servire” vuol dire letteralmente sia “esser servo di”, sia “essere utile a”: è in questo secondo significato che va letta la disposizione di cui all’art. 98 della Costituzione, secondo la quale i pubblici dipendenti sono al servizio esclusivo della Nazione (cioè dei loro concittadini)7. Un’amministrazione pubblica in tanto ha ragione di esistere in quanto è utile ai cittadini, nel senso che obiettivi, strategie e programmi sono orientati a soddisfare i bisogni reali dei cittadini, che si moltiplicano e si diversificano in funzione dell’età, del sesso, delle condizioni economiche e sociali, grazie anche allo sviluppo tecnologico. In questa ottica le amministrazioni pubbliche cominciano a percepirsi come sistemi organizzativi in cui si generano e si riproducono relazioni e scambi con i cittadini che sono sempre più informati e sempre più consapevoli dei loro diritti, in grado di partecipare attivamente e direttamente all’ individuazione di obiettivi comuni e alla ricerca di soluzioni adeguate al perseguimento di condizioni di benessere per tutti perdendo lo statuto autoreferenziale di macchine burocratiche legittimate ad erogare prestazioni standardizzate e generalizzate ad un cittadino passivo e anonimo. Ripensare le pubbliche amministrazioni nella prospettiva del “servire”, dell’”essere utili” ci rinvia all’esigenza di capire innanzitutto che cosa è un servizio. Analizzando le trasformazioni avvenute nell’economia neoindustriale orientata a produrre sempre più servizi come prodotto e come processo, O. De Leonardis propone due criteri per definire “cosa è servizio”: “a) servizi sono relazioni che producono relazioni: essi producono ciò che sono, la stessa materia sociale di cui sono fatti; b) l’unità di misura che qualifica lo statuto relazionale del processo/prodotto “servizio” è la partnership, la compartecipazione degli attori coinvolti, prestatori e clienti anzitutto, alla produzione dell’eventuale valore aggiunto che vi si crea.”8 Partendo da questa definizione, il servizio al centro dell’attività amministrativa, si configura come processo di relazioni e di interazioni tra pubblica amministrazione e cittadini che genera legami sociali e senso di appartenenza alla comunità in cui si vive. Il servizio che deve qualificare l’azione amministrativa non è il legame strumentale tra chi chiede e chi presta, non è la funzione che implica due soggetti distinti e separati, l’amministrato e la pubblica amministrazione. Il servizio che produce valore aggiunto è quel servizio inteso nella sua essenza costitutiva di relazioni e interazioni.Il valore aggiunto sta nella condivisione di problemi comuni, di obiettivi, nella produzione di senso civico e di 7 8 G. Arena, L’Amministrazione condivisa, in www.fondazionedivittorio.it , p. 5. O. De Leonardis, In un diverso welfare, Feltrinelli, Milano, 1998, p. 122. 5 appartenenza ad una comunità di cittadini, dove non c’è separazione tra amministrazioni ed amministrati, tra chi dà e chi riceve, ma tutti, ognuno secondo le proprie capacità, collaborano per contribuire alla realizzazione del benessere pubblico. Se pensiamo che il ruolo di una fiscalità moderna e a servizio della collettività “non è tanto quello di incidere sull’altrui ricchezza, quanto quello di reperire risorse e, successivamente, impiegarle per il raggiungimento del benessere della collettività”9, la configurazione del servizio pubblico come strategia in grado di generare relazioni, condivisione di problemi collettivi, reti di collaborazione, si inscrive e acquista significato proprio nel processo di “inversione di valorialità” che sta caratterizzando l’immagine del fisco da alcuni anni: quella di mettere al centro il cittadino-contribuente con i suoi diritti di cittadinanza, con i suoi inderogabili diritti/doveri di solidarietà economica, sociale e politica. Nella “Carta dei servizi” 2005 si legge: “La centralità del cittadino è un valore assoluto per l’Agenzia delle Entrate che si pone al servizio dei contribuenti per agevolare l’adempimento volontario degli obblighi tributari. Il concetto di assistenza, definito nella Missione dell’Agenzia, presuppone un nuovo rapporto con il cittadino-contribuente:improntato a fiducia e collaborazione, ispirato al principio di buona fede. Questa strategia si concretizza in un sistema di relazione che nasce dall’analisi dei bisogni del contribuente per poi tradurli in un’offerta di servizi in continua evoluzione.” L’assistenza fiscale ai disabili è un servizio che nasce proprio dal bisogno di una categoria di cittadini-contribuenti di accedere ai servizi dell’Agenzia delle Entrate nei modi e nelle forme più adeguate alle proprie personali e diverse capacità e abilità. Da questo punto di vista il Servizio di assistenza domiciliare ai disabili è anche un servizio per la qualità sociale. A questo punto, è necessario esplicitare i criteri che definiscono la qualità sociale di un servizio. Ancora una volta facciamo riferimento a O. De Leonardis10. Il discorso dell’autore sulla qualità sociale di un servizio origina dal più ampio dibattito sulla costruzione di un’ Europa sociale che sappia coniugare la visione economicista e monetarista a parametri sociali quali “il benessere e la qualità della vita dei singoli, la loro partecipazione alla vita sociale ed economica, la ricchezza e la disponibilità di beni relazionali, la dotazione e diffusione di competenza sociale, intelligenza e apprendimento”11. Il dibattito sull’Europa sociale è tornato prepotentemente nell’agenda politica dopo la fase di declino del welfare state in tutte le democrazie europee e l’incalzare di nuovi e forse più drammatici processi e rischi di esclusione sociale sotto la spinta della globalizzazione economica. Venuti meno i parametri collettivisti della standardizzazione e omologazione dei servizi del welfare state, il dibattito sulla qualità sociale ha fatto appello ai criteri dell’individualizzazione, della personalizzazione dei servizi, cioè della rispondenza tra domanda e offerta di servizi. Ma anche questi criteri rischiano di escludere chi non riesce neppure a porre la domanda perché non ha la forza o la competenza necessaria ed adeguata. Per questo l’autore propone di definire servizi per la qualità sociale “quei servizi che invece di rispondere ad una domanda, producono le condizioni sociali che accrescono, allargano e ridistribuiscono le capacità di domandare” [che quindi promuovono] “la crescita e la generalizzazione delle capacità di azione e di scelta che rendono tali i cittadini, e per cominciare, la rimozione delle barriere (di cui parla la nostra veneranda Costituzione) e la redistribuzione di queste capacità.”12 Ciò vuol dire che, i servizi pubblici possono definirsi servizi per la qualità sociale nella misura in cui sono in grado di creare le condizioni che accrescono e rafforzano l’autonomia delle persone, l’empowerment, la capacità di affrontare i problemi della vita quotidiana e di partecipare attivamente alla vita sociale ed economica. I progetti di assistenza fiscale ai disabili possono definirsi servizi per la qualità sociale perché, garantendo l’effettiva fruizione di agevolazioni fiscali, favoriscono indirettamente le condizioni per accrescere l’autonomia di una persona disabile. Inoltre, nella relazione di servizio che si crea tra amministrazione e persona, singola e ancor meglio se associata, F. Zampa, Il Fisco nella società pluralista: nuovi modelli di relazione con associazioni e categorie, in Quaderni, Rivista trimestrale pubblicata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento per le Politiche Fiscali, Ufficio Comunicazione Istituzionale, n. 2/2002 p. 123. 10 O. De Leonardis, op. cit., pp. 170-174. 11 O. De Leonardis, ibidem, p. 170. 12 O. De Leonardis, ibidem, p. 173. 9 6 si riconoscono, valorizzano e accrescono le potenzialità di partecipazione attiva delle persone disabili che possono così esercitare pienamente i diritti di cittadinanza come “diritti a esercitare capacità”13. Ma la cultura di un servizio per la qualità sociale non può declinarsi sul modello di amministrazione burocratica e gerarchizzata, in cui la relazione e la comunicazione, quand’anche avvenissero, sono sempre rivolte ad un destinatario passivo e generico. Un servizio per la qualità sociale si esplica nello spazio dell’agire orizzontale dove i soggetti dell’azione, pur con le loro diverse capacità, interagiscono e apprendono a costruire intersoggettivamente le soluzioni ai problemi comuni. La filosofia del servizio, così come l’abbiamo qui elaborata, può trovare piena collocazione e assumere significato in un modello di amministrazione che G. Arena definisce “amministrazione condivisa” in cui istituzioni pubbliche e cittadini, attraverso il dialogo e l’ascolto reciproco e interattivo, condividono valori, risorse, intelligenze e competenze per affrontare i problemi di una società complessa caratterizzata da rapidità e imprevedibilità delle trasformazioni e dei cambiamenti sempre più difficili da comprendere e da gestire. “Centralità del cittadino” e “cultura del servizio” si intrecciano per dare forma e praticare quel nuovo principio di sussidiarietà, oggi costituzionalizzato, al quale devono essere informati i rapporti tra Stato e cittadini. Riconoscimento, valorizzazione e interscambio di competenze e capacità tra amministrazioni pubbliche e cittadini sono possibili attraverso lo sviluppo di processi comunicativi e di partecipazione interattiva. Da qui l’enfasi sulla comunicazione pubblica e istituzionale e sull’utilizzo degli strumenti dell’innovazione e comunicazione tecnologica. 2. GLI ACCORDI DI COLLABORAZIONE E I PROTOCOLLI D’INTESA: SUSSIDIARIETÀ”. “PRATICHE DI Con l’obiettivo di promuovere la massima diffusione possibile della normativa tributaria in materia di agevolazioni fiscali per i disabili e per le loro famiglie e di renderla adeguatamente applicabile alle reali e differenziate esigenze di ogni disabile, l’Agenzia delle Entrate si è avvalsa degli strumenti operativi dell’‹‹accordo di collaborazione›› e del ‹‹protocollo d’intesa››, oggi definiti come le nuove “tecnologie di tutela dei diritti”14. Gli accordi e i protocolli sono stipulati con le associazioni di volontariato, gli organismi di rappresentanza dei disabili e gli enti territoriali preposti istituzionalmente a rappresentare le esigenze e i bisogni delle persone in difficoltà e a fornire loro assistenza come Comuni, Province, Regioni, Aziende sanitarie locali. I soggetti promotori degli accordi sono da una parte l’Agenzia delle Entrate, rappresentata territorialmente dalle Direzioni Regionali e dagli Uffici locali e funzionalmente dall’Area Servizi al Contribuente, e dall’altra: 1) gli Enti Autonomi territoriali quali Regioni e Comuni, Consorzi di Comuni e Comunità montane, rappresentati funzionalmente dagli Assessorati alle Politiche sociali, alla salute e sanità, dagli uffici dei Servizi Sociali e dei Servizi alla persona; 2) le strutture socio-sanitarie quali Aziende Sanitarie Locali, Aziende ospedaliere, Case di riposo e di ricovero, strutture a ciclo residenziale per anziani, disabili e persone non autosufficienti; 3) il variegato mondo del volontariato presente ed attivo sul territorio: ONLUS, associazioni di disabili e persone socio-svantaggiate, associazioni di promozione e tutela dei diritti dei disabili, associazioni di assistenza agli anziani, Centri di servizi per il volontariato previsti dalla normativa nazionale (L. 266/91), consulte di associazioni e ogni altro organismo associativo senza scopo di lucro accreditato e riconosciuto che ha tra i suoi fini istituzionali il sostegno, la promozione, la valorizzazione e la piena partecipazione delle persone in difficoltà ai diversi ambiti della vita pubblica e sociale; 4) i Centri di Assistenza Fiscale (CAF) dei Sindacati, dei Pensionati e delle Associazioni di categoria dei lavoratori. Le attività , oggetto di collaborazione tra i soggetti promotori degli accordi, sono rivolte a: a) disabili, invalidi civili, portatori di handicap così come sono definiti dalle leggi nazionali (L. n. 138 del 13 14 O. De Leonardis, ibidem, p. 179. V. sull’argomento G. Moro, Manuale di cittadinanza attiva, Carocci, Roma, 1998, p. 8. 7 2001, L. n. 68 del 1999 e L. n. 104 del 1992 per le categorie rispettivamente dei non vedenti, sordomuti e portatori di handicap); b)ricoverati in case di riposo, case di cura ed ospedali; c) anziani ultrasettantenni privi di patente o impossibilitati a recarsi personalmente presso gli uffici o che comunque hanno difficoltà nell’adempimento degli obblighi fiscali e burocratici. Gli obiettivi che le parti firmatarie degli accordi intendono perseguire creando sinergie tra tutti i soggetti interessati, possono sintetizzarsi essenzialmente in due punti: 1) diffondere la conoscenza della normativa fiscale sulle agevolazioni ed esenzioni previste per i portatori di disabilità e per i loro familiari al fine di promuovere la più ampia fruizione da parte dei soggetti destinatari delle norme in questione; 2) attivare e rendere operativo il servizio di assistenza fiscale ai disabili per facilitare, rendere meno onerosi e ridurre i costi psicologici dell’adempimento dei doveri fiscali. Per quanto riguarda le modalità operative, ogni attore coinvolto si obbliga a svolgere determinate attività ed azioni nel rispetto degli impegni assunti reciprocamente e nei confronti dei destinatari di tali attività. Per la realizzazione dell’obiettivo di cui al punto 1), l’Agenzia delle Entrate, per mezzo dei suoi funzionari, si impegna a tenere corsi, seminari, incontri di formazione rivolti ai volontari delle associazioni e agli operatori degli enti coinvolti nel progetto per un’adeguata informazione e aggiornamento sulla normativa fiscale a favore dei disabili, sulle procedure da seguire per la corretta applicazione ai casi concreti. I volontari e gli operatori potranno a loro volta trasferire le conoscenze acquisite ai cittadini-disabili che frequentano o sono assistiti dalle associazioni e dai Servizi degli enti territoriali. In questo modo le associazioni e gli enti possono svolgere compiti di divulgazione e di diffusione delle opportunità offerte dalla normativa fiscale in materia di agevolazioni ed esenzioni a favore dei disabili e realizzano quindi l’obiettivo di informare una platea di potenziali fruitori più ampia di quella raggiungibile con gli ordinari strumenti di comunicazione e di informazione di cui dispongono gli Uffici dell’Agenzia. Inoltre i Comuni, le Regioni e le associazioni si impegnano a garantire un’adeguata pubblicità dei servizi offerti dagli uffici dell’Agenzia delle Entrate ubicati nei territori di propria competenza, attivando tutti i canali di comunicazione come organi di stampa locali, manifesti, brochure, siti web, organizzazione di incontri e seminari informativi. Per la realizzazione dell’obiettivo sintetizzato al punto 2), l’Agenzia delle Entrate si impegna a svolgere un servizio di assistenza fiscale ai disabili e alle persone in difficoltà, articolato in una pluralità di moduli logistico-organizzativi da utilizzare in modo flessibile, secondo un approccio il più possibile adeguato, conveniente e aderente alla situazione reale e concreta della persona disabile. Infatti il servizio di assistenza prevede la predisposizione negli uffici dell’Agenzia delle Entrate di una sorta di corsia preferenziale consistente in una o più postazioni di front-office dedicate esclusivamente ai disabili, ai loro delegati e ai referenti delle associazioni incaricati di raccogliere e di presentare anche cumulativamente le istanze dei loro assistiti o sbrigare le pratiche relative agli adempimenti fiscali come la richiesta di un codice fiscale, le operazioni riguardanti la partita IVA, la registrazione di un contratto di locazione, la compilazione e la trasmissione telematica della dichiarazione dei redditi. Inoltre è prevista anche l’attivazione di una linea telefonica riservata a cui richiedere informazioni generiche, risolvere i casi più semplici o che non richiedono necessariamente la presenza dell’interessato in ufficio. Per evitare le code agli sportelli è possibile anche prenotare l’appuntamento con il funzionario utilizzando la linea telefonica riservata. Per rendere ancora più efficace il servizio di assistenza in quei comuni o in quelle zone delle grandi città che hanno difficoltà di collegamento con le sedi degli uffici competenti, è prevista la possibilità di apertura, in giorni e orari prestabiliti, di sportelli decentrati dove funzionari dell’Agenzia assicurano l’offerta dei servizi di assistenza. Gli sportelli possono essere attivati presso le sedi dei Comuni, delle Circoscrizionii, delle associazioni, delle strutture a ciclo residenziale, degli ospedali e di tutti i soggetti che hanno sottoscritto l’accordo di collaborazione, i quali garantiscono il necessario supporto logistico-funzionale e la pubblicizzazione dei servizi offerti dall’Agenzia e degli orari e giorni di apertura dello sportello. Nei casi in cui la persona disabile abbia difficoltà di recarsi presso l’ufficio o presso lo sportello decentrato, l’Ufficio delle Entrate arriva direttamente a domicilio della persona. La richiesta di 8 assistenza domiciliare può essere richiesta direttamente al funzionario referente presso l’ufficio, per via telefonica o per posta elettronica oppure per il tramite dei volontari o degli operatori sociali che sono a conoscenza di tale difficoltà. Nelle situazioni di assistenza domiciliare volontari, operatori, assistenti sociali rivestono un ruolo molto delicato e importante in quanto hanno il compito di selezionare le richieste, di esporre preventivamente all’ufficio le problematiche del caso concreto, di preparare l’incontro in modo da creare un rapporto di fiducia tra funzionario dell’ufficio e cittadino-disabile. I protocolli di intesa, gli accordi di collaborazione altro non sono che la formalizzazione di modalità collaborative e sussidiarie di realizzare quell’interesse comune al cui perseguimento deve essere orientato l’agire amministrativo. L’intensa attività di ricerca, promozione, riconoscimento e valorizzazione di sinergie, collaborazioni e partecipazione di soggetti pubblici e privati operanti sul territorio di competenza di ciascun ufficio dell’Agenzia, concretizzatasi nei protocolli di intesa e negli accordi di collaborazioni, può definirsi “ buona pratica” del principio di sussidiarietà che, entrato timidamente nell’ordinamento amministrativo con la cosiddetta legge Bassanini I nel 199715, poi riaffermato nelle legge che ha novellato l’ordinamento delle autonomie locali16, è stato costituzionalizzato nel 2001 con il nuovo art. 118 della Costituzione introdotto con la legge di riforma del Titolo V della Parte seconda17. Si può parlare di sussidiarietà come criterio di attribuzione e ripartizione di competenze e funzioni fra i diversi livelli di governo (sussidiarietà verticale), come limitazione dell’ambito di esercizio di queste funzioni e competenze posta a garanzia dell’autonoma iniziativa dei privati (sussidiarietà orizzontale). Si può ancora parlare di sussidiarietà come mero criterio procedurale o come nuovo modello burocratico-amministrativo. Ciò che interessa ai fini del nostro discorso è di cogliere quella luce nuova che la sussidiarietà “senza aggettivazioni, specificazioni o limitazioni”18, definita da alcuni autori “sussidiarietà circolare”, proietta sul compito affidato dalla Costituzione all’Ordinamento repubblicano di creare le condizioni affinché ogni persona umana possa realizzare pienamente se stessa attraverso l’esercizio delle proprie capacità. Il principio di sussidiarietà viene qui accolto “in quell’antropologia che mette l’uomo, i singoli essere umani come fondamento, soggetto e fine di tutte le istituzioni”19, affermando con forza la centralità della persona umana che la nostra Costituzione pone a “fondamento” e “misura” dell’intero sistema istituzionale20. Così inteso, il principio di sussidiarietà ridà legittimità all’azione dei pubblici poteri nella misura in cui promuove il cittadino, singolo o associato, con i suoi diritti e i suoi doveri, ad esercitare le proprie capacità perché realizzi pienamente se stesso nell’interesse della collettività. Il principio di sussidiarietà, accolto nella nostra Costituzione, obbliga a ridisegnare fini e mezzi dell’azione della Pubblica Amministrazione a cui la Costituzione demanda il compito essenziale di garantire l’effettività dei diritti dei cittadini attraverso la creazione delle condizioni in cui i bisogni e le istanze dei cittadini, appunto normati e diventati diritti, siano effettivamente soddisfatti. La rilettura della missione essenziale della Pubblica Ammnistrazione alla luce del principio di sussidiarietà è produttrice di una sfera pubblica dove interagiscono Amministrazioni e cittadini, singoli e associati, per il perseguimento di un interesse generale o di un “bene comune”: la piena realizzazione di ogni cittadino, in quanto persona umana. E’ un sfera d’azione dove le responsabilità pubbliche per la costruzione del “bene comune” riguardano tutti, cittadini e amministrazioni. Ciò significa che cittadini e amministrazioni non sono più poli contrapposti di un rapporto asimmetrico, fortemente sbilanciato a Si legge nell’art. 4 comma 3 lett. A) della L. n. 59 del 1997 che l’attività amministrativa deve essere esercitata “dall’autorità territorialmente e funzionalmente più vicina ai cittadini” anche al fine di “favorire l’assolvimento di funzioni e di compiti di rilevanza sociale da parte delle famiglie, associazioni, comunità”. 16 L’art. 2 della L. n. 265 del 1999, dopo aver affermato che i rapporti tra Stato, Regioni ed enti locali sono informati al principio di sussidiarietà, precisa che le funzioni amministrative sono esercitate da Comuni e Province “anche attraverso l’autonoma iniziativa dei cittadini e delle loro formazioni sociali”. 17 Legge Costituzionale del 18 gennaio 2001 n. 3 - Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione (pubblicata in G.U. n. 248 del 24 ottobre 2001). 18 Cfr. F. Pizzetti, Il ruolo delle istituzioni nel quadro della “democrazia della cittadinanza”, comunicazione al Convegno 118: Cittadini attivi per una nuova amministrazione, Roma 7-8 febbraio 2003, reperibile sul sito www.astridonline.it. 19 L’espressione è contenuta nell’articolo di D. Vidoni, Sussidiarietà, federalismo e solidarietà, in Persone, imprese e istituzioni, Anno 2001, n. 2, p. 26. 20 Il valore “contenutistico” del principio di sussidiarietà è richiamato da F. Pizzetti nella relazione citata. 15 9 favore della Pubblica Amministrazione, come nel modello tradizionale di amministrazione, definito “paradigma bipolare” e che ha governato e strutturato il rapporto Stato-cittadini per tutto il XX° secolo21. Se il cittadino è la misura e il fondamento dell’intero sistema istituzionale, non può essere il destinatario passivo dell’azione della Pubblica amministrazione, a sua volta referente esclusiva del perseguimento dell’interesse generale. Il principio di sussidiarietà fa leva sull’autonomia dei cittadini, quali soggetti consapevoli, capaci e attivi nell’individuazione e nella ricerca del bene comune. In una società dove le domande sociali, espressione di nuovi valori, di nuovi diritti e di pressanti richieste di pari opportunità, si moltiplicano per effetto di processi di differenziazione e di specificazione, la complessità dei problemi del vivere civile non può essere solo e soltanto affrontata dalle Pubbliche Amministrazioni. Il sovraccarico di domande, l’assorbimento quasi totale delle risorse pubbliche per il mantenimento e funzionamento degli apparati burocratici, sempre più elefantiaci, finiscono per tradire il compito costituzionale di garantire l’effettivo e pieno godimento dei diritti, che è la missione costitutiva delle Amministrazioni Pubbliche. Il dovere delle istituzioni pubbliche di favorire “l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”22 sta a significare che amministrazioni e cittadini sono alleati in un rapporto “sussidiario” nel senso più letterale del termine, in quanto è un rapporto di reciproca collaborazione e aiuto per il raggiungimento di un obiettivo comune23. Il modello di amministrazione pubblica che ne consegue è un modello di “amministrazione condivisa”24, un’amministrazione che è fatta da cittadini e pubbliche amministrazioni che condividono obiettivi, risorse, competenze, capacità, relazioni, per realizzare l’interesse generale al pieno sviluppo di ogni persona umana, attraverso la soluzione dei molteplici e complessi problemi posti dal vivere societario. Nell’”amministrazione condivisa” viene meno l’autoreferenzialità delle amministrazioni pubbliche per lasciare spazio alla relazione e alla comunicazione con i cittadini su un piano di parità, di riconoscimento e di rispetto reciproco delle identità e dei ruoli. La relazione e la comunicazione può avvenire fra soggetti dotati di autonomia, ciascuno dei quali portatore di esigenze e di risorse diverse.La diversità di ruoli e di posizioni costituisce la condizione favorevole per creare strumenti e moltiplicare risorse per la soluzione di problemi di interesse generale. In uno spazio formalmente paritario, dove le disparità sostanziali25 pur esistenti fra i soggetti vengono pensate ed assunte come ricchezza e non come strumenti di potere, ogni soggetto “riceve e dà qualcosa agli altri, in uno scambio che consente di soddisfare le proprie esigenze mediante l’apertura verso gli altri.” La sussidiarietà è un principio relazionale26 che presuppone la capacità dei soggetti, pubblici e privati, di riconoscersi e di agire in un sistema reticolare di rapporti in cui si intrecciano e si scambiano competenze ed esperienze per affrontare con più risorse e con maggiore efficienza i problemi di una società complessa. Il principio di sussidiarietà, che valorizza l’autonomia relazionale dei soggetti coinvolti nel perseguimento del bene comune, è anche un principio di immediata operatività pratica. Se “per le amministrazioni attuare la sussidiarietà significa riconoscere nei cittadini i titolari di un diritto ad agire concretamente per la soluzione di problemi di interesse generale, agendo insieme ad essi e non solo per Di “paradigma bipolare” parla G. Arena in molti suoi scritti, riprendendo l’espressione utilizzata da S. Cassese, L’arena pubblica. Nuovi paradigmi per lo Stato, in Riv. trim.dir.pubb., 2001, p. 602. Per una sintesi dei caratteri specifici di questo paradigma v. la relazione di G. Arena, Il Principio di sussidiarietà orizzontale nell’art. 118, u.c. della Costituzione, al Convegno Cittadini attivi per una nuova amministrazione, Roma 7-8 febbraio 2003, reperibile sul sito www.astridonline.it. 22 Art. 118 , u.c., Costituzione. 23 Cfr. G. Arena, nella relazione cit.. 24 Cfr. G. Arena, L’amministrazione condivisa,, in ww.fondazionedivittorio.it, e Un nuovo modo di amministrare, Convegno Nazionale della Sussidiarietà, Roma, 12 marzo 2004, in www.cittadinanzattiva.it. 25 Pensiamo all’enorme disparità di risorse e di mezzi che esiste tra Pubblica amministrazione e cittadini anche quando questi siano organizzati in forme associative più o meno grandi. 26 Sul modo di intendere il principio di sussidiarietà orizzontale come principio relazionale cfr. G. Arena, Il Principio di sussidiarietà orizzontale nell’art. 118, u.c. della Costituzione, relazione al Convegno Cittadini attivi per una nuova amministrazione, Roma 7-8 febbraio 2003, reperibile sul sito www.astridonline.it. 21 10 conto e in nome loro” 27; se la sussidiarietà comporta un “fare”, non un “dire”, un contributo diretto ed autonomo alla soluzione di problemi di interesse generale28, allora si può ragionevolmente sostenere che i protocolli d’intesa e gli accordi di collaborazione sono esempi concreti di come la sussidiarietà si “fa”. I soggetti promotori degli accordi e dei protocolli, (Agenzia delle Entrate, da una parte e dall’altra, Comuni, Province e Regioni, associazioni di volontariato, associazioni di cittadini disabili, espressione di quelle formazioni sociali, riconosciute dalla Costituzione in quanto rappresentano la ricchezza di una società autenticamente pluralista, civile e democratica.), interagiscono, in uno spazio a rilevanza pubblica, mettendo a disposizione e sommando, in un gioco a somma positiva, saperi, competenze, esperienze, relazioni, tempo e capacità di ricerca di soluzioni ai problemi di interesse comune. Se, infatti, per protocollo di intesa intendiamo “un accordo tra due o più soggetti volto a stabilire obiettivi comuni e modalità di rapporti per praticarli”29 e consideriamo i soggetti promotori degli accordi che qui stiamo considerando, gli obiettivi e le modalità di esecuzione degli impegni sottoscritti tra l’Agenzia delle Entrate e le formazioni sociali che danno voce e rappresentanza ai bisogni di cittadini che si trovano in situazioni di svantaggio, è del tutto evidente come i protocolli e gli accordi rappresentano un esempio di come amministrare insieme per il soddisfacimento di un interesse comune. I disabili, le associazioni di rappresentanza e di tutela dei loro diritti, hanno l’interesse a fruire, concretamente e in modo più rispondente alle situazioni reali, delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa e ad accedere agevolmente ai servizi dell’Agenzia. La corretta applicazione delle norme e l’adempimento spontaneo dei doveri tributari da parte dei cittadini consente all’Agenzia un notevole risparmio di risorse perché, nel caso contrario, è costretta ad attivare la complessa e dispendiosa attività di controllo con risultati non facilmente prevedibili nè quantificabili. L’interesse individuale del singolo cittadino, in questo caso specifico del disabile, diventa parte integrante dell’interesse generale che persegue la pubblica amministrazione. Si crea, allora, quello spazio di “azione pubblica” in cui operano modalità sussidiarie e collaborative di amministrare gli affari pubblici e di cui i protocolli d’intesa e gli accordi sono la testimonianza formale e tangibile. I protocolli e gli accordi sono, inoltre, il riconoscimento formale dell’autonomia dei cittadini che sono portatori di bisogni, ma anche creatori e moltiplicatori di risorse che si aggiungono a quelle di cui può disporre l’amministrazione pubblica per adempiere ai doveri istituzionali. Gli accordi presuppongono processi reticolari di incontro e scambio di competenze, conoscenze e risorse che, in quanto provengono da soggetti con ruoli, identità e posizioni differenti, possono interagire determinando un vantaggio per tutti. L’Agenzia delle Entrate immette nella rete competenze giuridiche, procedure applicative, prassi amministrative, risorse umane e materiali, supporto tecnologico ed organizzativo. Le organizzazioni solidali, le associazioni di volontariato, gli enti locali rappresentati dai servizi sociali, strutturalmente e istituzionalmente più vicini ai cittadini disabili e in difficoltà, mettono a disposizione competenze relazionali, capacità di ascolto e decodifica della domanda, disponibilità di orientamento ed accompagnamento nella situazione concreta. In questo processo circolare si crea un clima di fiducia tra cittadino e amministrazione, per riduce il gap tra astrattezza della norma e concretezza dei contesti soggettivi di vita quotidiana, si media tra aspettative dei cittadini e comportamenti e procedure amministrative, si porta l’informazione là dove l’amministrazione non arriva, per raggiungere le persone che non sanno perché impedite o impossibilitate ad utilizzare gli strumenti tecnologici attraverso cui passa oggi il maggior flusso di informazioni. Gli accordi sono formule dell’agire amministrativo dove P.A. e cittadini si alleano e interagiscono per l’individuazione e la realizzazione di un fine di interesse pubblico, dove l’aggettivo pubblico o generale non è il contrario di privato e particolare, ma è un attributo che si declina nella Cfr. punto 8 della “Carta della sussidiarietà” proposta nell’ambito della 1^ Convenzione nazionale della sussidiarietà, tenutasi a Roma il 12 marzo 2004 su iniziativa di Cittadinanzattiva, Forum P.A. e Quelli del 118. La “Carta” e gli interventi dei relatori sono reperibili sul sito internet www.cittadinanzattiva.it. 28 Cfr. punto 9 ibidem. 29La definizione è di G. Moro, Manuale di cittadinanza attiva, Carocci, Roma, 1998, p. 108. 27 11 prospettiva dei “beni comuni”, di beni cioè “non suscettibili di appropriazione privata o esclusiva: o ci sono per tutti o non ci sono per nessuno.”30. 3. COMUNICARE E INFORMARE : UN DOVERE PUBBLICO A SERVIZIO DEI DIRITTI DI CITTADINANZA I temi delle agevolazioni fiscali, dei progetti di assistenza fiscale ai disabili e alle persone svantaggiate, delle modalità di esercizio e di fruizione dei servizi a loro dedicati da parte dell’Agenzia delle Entrate, sono stati oggetto di un ampio programma di comunicazione pubblica e istituzionale che è stato attuato in forme e con strumenti diversificati in relazione alle caratteristiche sociali e culturali delle realtà locali in cui operano le singole strutture territoriali dell’Agenzia. Nel corso del 2003 “Anno europeo dei disabili” l’Agenzia delle Entrate ha prodotto un’ ampia gamma di strumenti informativi ed eventi comunicazionali, ha organizzato e partecipato ad una molteplicità di manifestazioni pubbliche per informare i cittadini sulle possibilità offerte dalla normativa fiscale alle persone con disabilità e alle loro famiglie. L’implementazione dei servizi di assistenza fiscale attivati dai vari uffici e dedicati alle persone con disabilità e agli anziani ha richiesto il coinvolgimento dell’Agenzia delle Entrate in una intensa attività di ascolto e di dialogo con i cittadini interessati nell’intento di accogliere e connettere sinergicamente risorse del territorio utili a garantire l’accesso ai servizi e alla normativa fiscale agevolativa e ad assicurarne l’efficacia. La tipologia di canali comunicativi attivati ha teso verso l’utilizzo sempre più massiccio e decisivo degli strumenti della comunicazione on line (Internet-Intranet-Servizi telematici-Pubblicazioni on line-web-mail) attraverso cui, oggi nella società della comunicazione, sono prevalentemente veicolati flussi informativi necessari a garantire l’esercizio dei diritti di cittadinanza, come esercizio del diritto/dovere di partecipazione dei cittadini alla realizzazione di interessi comuni. Considerando, inoltre, le specificità dei soggetti destinatari delle norme fiscali agevolative (disabili, anziani, persone con ridotte capacità motorie, uditive e visive) che possono trovarsi nella condizione di non poter o di non saper utilizzare gli strumenti della comunicazione telematica, l’Agenzia delle Entrate ha soprattutto privilegiato, nel caso specifico, il contatto diretto e personale anche in luoghi e contesti non istituzionali, inconsueti per una pubblica amministrazione, come la piazza di una città, la sede di un’associazione di volontariato, una casa di riposo per anziani, una manifestazione sportiva, uno spazio fieristico. Così come ha anche prodotto strumenti innovativi di comunicazione calibrati sulle specifiche esigenze personali di fasce di cittadini disabili. Pensiamo per esempio al “Libro parlante” prodotto dalla Direzione Regionale del Piemonte, un CD-rom che spiega ai non vedenti le agevolazioni fiscali per i disabili o alla versione stampata in braille della Guida fiscale per i diversamente abili su iniziativa dell’Area Servizi dell’Ufficio di Reggio Emilia dell’Agenzia delle Entrate. L’attività informativa e comunicativa sul tema delle agevolazioni fiscali ai disabili, articolata in una molteplicità di forme e strumenti si inserisce quale funzione strategica essenziale di perseguire le finalità istituzionali da parte delle pubbliche amministrazioni31. Comunicare con e informare i cittadini Sul concetto di interesse generale agganciato al tema dei “beni comuni” e sul suo incardinamento sul principio di sussidiarietà circolare è interessante la relazione di G. Cotturri, presidente di Cittadinanzattiva, alla 1^ Convenzione nazionale della sussidiarietà, Roma 12 marzo 2004, dal titolo L’Italia dei beni comuni , par. 2, consultabile sul sito www.cittadinanzattiva.it. 31 L’attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni è stata istituzionalizzata con l’approvazione della L 7 giugno 2000, n. 150 “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni” a cui ha fatto seguito l’emanazione del Regolamento di attuazione del 21 settembre 2001 n. 422 e la Direttiva del Ministro per la Funzione Pubblica del 7 febbraio 2002. In base all’art. 11 della L. 150 del 2000 ogni amministrazione deve predisporre annualmente un Piano di comunicazione, indicante gli obiettivi, i temi e gli strumenti, che deve essere trasmesso alla Presidenza del Consiglio – Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria. Per quanto riguarda l’Agenzia delle Entrate, nei Piani di comunicazione 2003, 2004 e 2005, elaborati dalla Direzione Centrale del Personale Settore Organizzazione e Sviluppo – Ufficio Comunicazione Interna, in base ai quali l’Ufficio Relazioni Esterne predispone la programmazione delle attività di comunicazione, tra i “temi su cui si intende fare 30 12 sono attività integranti di un processo di apertura della pubblica amministrazione alla società civile per cercare in essa degli alleati e condividere la gestione amministrativa di problemi di interesse comune in una prospettiva di promozione e di tutela di diritti costituzionalmente garantiti, primo fra tutti l’uguaglianza, non solo formale, ma anche sostanziale tra tutti i cittadini (art. 3 della Costituzione). Il dovere di informare nasce dall’esigenza di garantire il diritto del cittadino di accedere alle informazioni di cui dispone la pubblica amministrazione. Essere informati significa sapere di più per dare voce ai propri bisogni, esercitare competenze e capacità di scelta, tutelare con più forza i propri diritti. Se pensiamo che “i poteri pubblici costituiscono – nelle società contemporanee – il più mastodontico bacino di informazioni”32, molte delle quali incidono fortemente sulla sfera personale di ogni cittadino, ci rendiamo conto come la garanzia del diritto all’informazione ha una pesante ricaduta nella vita quotidiana di ogni cittadino, in termini di competenza sociale, di godimento effettivo dei diritti, di partecipazione attiva alla costruzione di beni comuni. In questo “mastodontico bacino di informazioni” che entrano prepotentemente nella vita quotidiana di ogni cittadino condizionando l’effettività dei diritti, è difficile orientarsi per la complessità delle leggi, delle norme e dei regolamenti espressi in un linguaggio accessibile solo agli addetti ai lavori. Va anche detto che il dovere di informare non si esaurisce solo e semplicemente nel “rendere disponibili le informazioni e trasparenti le procedure (la legge 241 del '90), ma si tratta di organizzare le informazioni al fine di rendere fruibili i servizi. […]. Il punto non è di far accedere (un po’ astrattamente) alle informazioni; ma di dare le informazioni in un modo ta le (…cioè ascoltando, orientando, accompagnando…, facendo sì che le informazioni siano circostanziate, puntuali, aggiornate, verificate, ad ampio spettro…) che consenta effettivamente di accedere ai servizi, cioè di trovare risposta […] ai propri bisogni, e dunque di poter esercitare il diritto di cittadinanza, cioè di poter godere dei diritti sociali”33. Il dovere di informare deve essere inteso nel senso più letterale del termine, “mettere in forma”, generare altra richiesta di informazione in un processo continuo e interattivo. In questa cornice si situa la produzione, da parte dell’Ufficio Relazioni Esterne dell’Agenzia delle Entrate, della “Guida alle agevolazioni fiscali ai disabili” pubblicata in diverse edizioni34, un opuscolo che raccoglie e connette, in modo organico, con linguaggio semplice e con esempi efficaci, tutte le informazioni riguardanti le norme, le procedure e la modulistica per fruire delle agevolazioni previste per i disabili. Questo interessante prodotto editoriale può essere considerato un vademecum che accompagna ed orienta il cittadino interessato a trovare la risposta ai propri bisogni (o a cercare il luogo dove trovarla). Ma l’attività di informazione, per essere efficace, comporta anche il dovere di “portare l’informazione a chi non se la va a cercare”35, nei luoghi e nei contesti sociali dove è utile. Richiede di attivare e di connettersi in rete con tutti i possibili canali di diffusione delle informazioni, affinché possano raggiungere capillarmente il più ampio numero di potenziali destinatari. Non dovrebbe, quindi, sorprenderci vedere l’Agenzia delle Entrate “accampata” nella piazza di una città con uno stand attrezzato per funzionare come un ufficio itinerante, che distribuisce guide e materiale informativo in una manifestazione sportiva dei cittadini-disabili, che manda comunicati stampa agli organi di informazione, che partecipa a trasmissioni radio-televisive, che si “espone in vetrina” nelle fiere, che organizza o partecipa ad incontri tematici nei comuni, nelle sedi delle associazioni, che incontra gli anziani di una casa di riposo, che apre una finestra web sul portale di una rete civica. Un servizio di informazione è tanto più efficace quanto più esce dai luoghi istituzionali e va incontro ai cittadini, là dove i cittadini vivono la loro vita quotidiana. Ed è tanto più utile quanto più parla il linguaggio di chi riceve il messaggio. Da questo punto di vista di indubbio valore civico e sociale è il progetto ideato dal Gruppo di lavoro “Educare alla legalità” comunicazione” è prevista “la comunicazione a particolari categorie di contribuenti con particolare riferimento ai diversamente abili […], con l’obiettivo […] di diffondere sempre più le numerose iniziative di tipo fiscale a loro riservate,”. 32 Cfr. S. Sepe, Dall’identità burocratica alla comunicazione pubblica, in Quaderni, n. 2/2002 p. 7. 33 Cfr. G. Forcesi, Il segretariato Sociale: un servizio essenziale per la promozione e la garanzia dei diritti sociali, in Rassegna di Servizio Sociale, Anno 42, n. 2/2003, p. 80. 34 Le Guide sono reperibili sul sito www.agenziaentrate.it ? Documentazione ? Le guide dell’Agenzia. 35 G. Forcesi, ibidem, p. 82. 13 della Direzione Regionale delle Entrate del Piemonte di un “Libro parlante”, un Cd-rom36 che usa la parola per comunicare con i non vedenti o la Guida alle agevolazioni fiscali stampata in versione Braille37. L’introduzione del principio di sussidiarietà nella carta costituzionale, riaffermando con forza la centralità della persona umana quale fondamento e fine dell’azione pubblica, ha radicalmente trasformato il modo di pensare e di agire delle pubbliche amministrazioni che hanno il compito costituzionale di garantire l’effettivo godimento dei diritti attraverso cui la persona realizza pienamente se stessa. Se la persona umana è il fondamento e il fine dell’azione istituzionale un’amministrazione pubblica a servizio del cittadino non può non comunicare con i cittadini per orientare l’azione amministrativa verso la soddisfazione delle loro esigenze e richieste, ma soprattutto per condividere spazi comuni e integrare risorse, idee, competenze, tempi e capacità. Ma non è sufficiente informare i cittadini. Nel modello di “amministrazione condivisa” che emerge dall’attuazione del principio di sussidiarietà “la comunicazione, sotto questo profilo, ha un ruolo essenziale, perché consente non solo la condivisione delle informazioni necessarie ai soggetti pubblici e privati per poter operare insieme, ma soprattutto consente la condivisione di punti di vista, obiettivi, interpretazioni della realtà sulla base delle quali è poi possibile organizzare l’azione comune.”38 La modalità collaborativa e sussidiaria di risolvere i problemi pubblici, richiede di condividere un obiettivo comune e, quindi, di mettere in comune saperi, risorse, esperienze, capacità e relazioni per costruire, in un processo di apprendimento continuo, la matrice del reciproco riconoscimento e rispetto tra pubbliche amministrazioni e cittadini. Quella matrice diventa la traccia di un percorso in cui interagiscono ruoli, identità e livelli di responsabilità diversi. E’un laboratorio di costruzione intersoggettiva di beni comuni39, attraverso l’esercizio attivo di diritti e doveri, capacità ed esperienze. La comunicazione diventa allora necessaria perché nell’ascolto, nel dialogo e nel confronto tra cittadini e pubbliche amministrazioni è possibile costruire un orizzonte comune e condiviso di valori, di significati, di esperienze che contribuisce a mobilitare tutte le risorse presenti e attivabili nella società per la soluzione di un problema “pubblico”, “un problema, cioè, la cui soluzione è interesse di tutti (e quello fiscale lo è certamente) e che richiede il contributo di tutti.”40. La comunicazione pubblica che intercorre tra una pluralità di soggetti, ognuno con le proprie identità, responsabilità e competenze, in vista della soluzione di un “problema pubblico, può produrre e moltiplicare risorse, consentendo di perseguire anche un altro obiettivo: quello “di ridurre i costi sociali ed economici delle moderne democrazie”41. Da questo punto di vista la comunicazione, oltre ad essere un dovere istituzionale, è anche una necessità. La parola d’ordine che introduce la “Carta dei Servizi”42 per il 2004 dell’Agenzia delle Entrate “ Il cittadino al centro delle scelte dell’Agenzia delle Entrate” se non vuol essere uno slogan pubblicitario, impone una doverosità civile e sociale nel perseguire la “missione” istituzionale dell’Agenzia delle Entrate, quella di “assicurare il massimo livello di adesione spontanea agli obblighi fiscali”: costruire un “mondo di relazioni” nel quale si inscrivono e assumono valenza pubblica il servizio al cittadino. Il punto essenziale è Il Kit contenente il Cd-rom e le istruzioni per l’installazione è disponibile presso la Direzione Regionale del PiemonteUfficio Servizi al contribuente. Referente del progetto è la Dott.ssa Anna Patrizia Casatelli. 37 La Guida fiscale per i non vedenti in formato braille è distribuita gratuitamente, fino ad esaurimento, nelle sedi dell’Unione Italiana Ciechi. 38 G. Arena, Un nuovo modo di amministrare, Convegno Nazionale della Sussidiarietà, Roma, 12 marzo 2004, p. 6, in www.cittadinanzattiva.it. 39 Come scrive F. Faccioli, riportando le parole di U. Cerroni (tratte da L’identità civile degli italiani, Piero Manni, Lecce, 1996, pp.47-8) “Il bene comune […] non è affatto una deduzione moralistica, ideologica, religiosa da private tavole dei valori, ma è la costruzione induttiva che risulta proprio ed esclusivamente dalla trasformazione degli interessi in un condiviso e garantito sistema dei diritti e dei doveri civici” in F. Faccioli, Comunicazione pubblica e cultura del servizio, Carocci, Roma, 2002, p. 147. 36 40 41 F. Zampa, Il fisco nella società pluralista: nuovi modelli di relazione con associazioni e categorie, in Quaderni, n. 2/2002, pp. 116-117. F. Zampa, ibidem, p. 117. La Carta dei Servizi per il 2004 è stata approvata con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate n. III/1/212608/03 del 19 dicembre 2003. Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate n. 38812 del 5 aprile 2005, la Carta dei Servizi è stata aggiornata con la partecipazione del Consiglio nazionale dei Consumatori e degli Utenti istituito presso il Ministero delle Attività Produttive che ne ha condiviso gli obiettivi e i contenuti. I documenti sono consultabili sul sito www.agenziaentrate.gov.it. 42 14 dialogare e confrontarsi con i cittadini, non i cittadini chiusi nell’astrattezza e nella generalità delle leggi e delle norme, ma le persone con i loro differenti status, con le loro specificazioni e nei differenti spazi individuali e sociali dove si svolge la loro personalità. Mettere i cittadini al centro delle scelte dell’Agenzia delle Entrate significa “organizzare l’azione istituzionale a partire dalle loro esigenze e dalla valorizzazione delle loro capacità”43, cioè riconoscere e valorizzare l’autonoma responsabilità di ogni cittadino, singolo o associato, di apportare il proprio contributo alla soluzione dei problemi comuni. Si riconoscono e si valorizzano le capacità e le risorse dei cittadini comunicando, cioè ascoltando, dialogando e confrontandosi soprattutto nelle forme e nei luoghi dove si svolge la vita quotidiana delle persone (il domicilio, la piazza, il Comune, la sede dell’associazione).Quando si parla di cittadini con cui intrecciare processi comunicativi aperti alla relazione e allo scambio, si fa riferimento non solo all’individuo singolo ma, anche e soprattutto, alle formazioni sociali, ai gruppi organizzati di cittadini che si associano per esprimere e dare voce ai loro bisogni e alle loro esigenze, a quel complesso di associazioni, nate dalla moltiplicazione delle domande sociali connesse al processo di specificazione dei diritti e “costituite allo scopo di difendere diritti fondamentali e coinvolte in prima persona in richieste legislative tese al riconoscimento e alla tutela di interessi e bisogni. La presenza di questi gruppi organizzati attiva un processo di comunicazione tra essi, gli altri cittadini e le istituzioni.”44 Sono questi gli interlocutori in grado di rappresentare le domande dei cittadini e le singole situazioni personali, di definire i contesti sociali che permettono all’amministrazione di dare risposte adeguate, personalizzando, specializzando e diversificando i servizi per garantirne l’accesso reale. In questo orizzonte di significati può essere interpretato quell’insieme di iniziative tese ad organizzare o a partecipare ad incontri, dibattiti, convegni, dove gli interlocutori privilegiati del dialogo e del confronto, sul tema delle agevolazioni fiscali ai disabili e dei servizi ad essi riservati, sono le associazioni dei disabili, i loro familiari, i patronati, i centri di assistenza, i gruppi di volontariato, le cooperative sociali e tutte quelle organizzazioni del mercato sociale che si riconoscono nella formula del non-profit o del terzo settore. Fino a qualche anno fa era impensabile vedere tra la gente, in manifestazioni pubbliche e fuori degli orari di apertura, funzionari del Fisco a spiegare ai cittadini quali sono le specifiche attività dell’ufficio, a presentare e illustrare i servizi che si svolgono. L’organizzazione di convegni, seminari, incontri, o la partecipazione di funzionari dell’Agenzia delle Entrate ad eventi e manifestazioni pubbliche si collocano, infatti, nella prospettiva di una pubblica amministrazione che trova la sua ragion d’essere nel porsi a servizio del cittadino. La “funzione pubblica” dell’Amministrazione è sempre più orientata a garantire l’esigibilità e la tutelabilità dei diritti attraverso l’assunzione di una responsabilità nella “cura” del servizio che non si limita più alla semplice gestione ed erogazione della prestazione, ma privilegia spazi, tempi e modalità a misura dei cittadini dove diventa importante non solo il “che cosa” ma anche e soprattutto il “come” si fa. Nel corso del 2003 “Anno europeo dei disabili” le iniziative in tal senso si sono intensificate da parte di molti Uffici delle Entrate e sono entrate far parte di una consuetudine pienamente integrata nel patrimonio comunicativo e relazionale dell’Agenzia delle Entrate. La presenza di funzionari dell’Agenzia in manifestazioni ed eventi pubblici ha l’obiettivo di contribuire ad una diffusa e corretta informazione sulle agevolazioni fiscali a favore dei disabili e delle persone in difficoltà, di far conoscere ai potenziali fruitori l’ampia gamma di servizi di assistenza fiscale progettati e attivati dagli uffici tenendo nel giusto conto le esigenze e i bisogni di questa particolare categoria di cittadini che potrebbe incontrare difficoltà a recarsi presso gli uffici. Le opportunità di comunicare con i cittadini fuori dagli uffici, in luoghi di incontro e di dialogo non consueti per l’amministrazione finanziaria, da sempre chiusa in spazi mentali e fisici a salvaguardia di un’immagine autoritativa ed oppressiva, hanno trovato puntuale conferma nel corso del 2004 e nel 2005 tanto da diventare, in molte occasioni, appuntamenti fissi, manifestando così l’impegno concreto ed autentico dell’Agenzia delle Entrate ad assumere il ruolo e la funzione di una amministrazione F. Faccioli, op. cit., p. 118. F. Faccioli, Diritto all’informazione e comunicazione pubblica.Come parlano le istituzioni, in Sociologia e ricerca sociale, Anno XV, n. 44, 1991. p. 6. 43 44 15 pubblica sempre più vicina e solidale con quei cittadini che hanno meno opportunità di esigere i propri diritti. I convegni, i seminari, le fiere e gli eventi comunicazionali pubblici a cui partecipano e/o che sono organizzati direttamente dagli Uffici delle Entrate diventano luoghi di contatto amichevole tra Istituzioni e cittadini. In questi spazi di comunicazione pubblica si alimenta la partecipazione civile, l’esercizio attivo e consapevole della cittadinanza sociale. Si conferma l’idea che la collaborazione tra istituzioni e società civile, la messa in rete di risorse conoscitive, relazionali ed organizzative crea consapevolezza dei propri diritti-doveri e fiducia nelle istituzioni. E’ innegabile che qui entrano in gioco il senso di appartenenza ad una comunità di cittadini, i significati simbolici che legano i cittadini allo Stato e alle sue Istituzioni, i segni visibili che danno consistenza e significato al sentimento di coesione sociale. L’attività di comunicazione e di informazione messa a punto dall’Agenzia delle Entrate e dagli uffici locali per promuovere l’informazione e la diffusione capillare delle agevolazioni fiscali a favore dei disabili e la conoscenza dei servizi di assistenza fiscale offerti si è svolta e continua a svolgersi attraverso un’ampia e diversificata tipologia di canali e strumenti al fine raggiungere il maggior numero possibile di cittadini: • prodotti editoriali ( guide, opuscoli, vademecum)45; • rapporti con gli organi di informazione (comunicati stampa, conferenze stampa, partecipazione di funzionari a trasmissioni radio-televisive)46; • strumenti della comunicazione on line (Sito Internet, web-mail, siti web)47; L’Ufficio Relazioni Esterne – Sezione Prodotti editoriali dell’Agenzia delle Entrate ha curato la pubblicazione di una serie di guide inserite nella collana “L’Agenzia Informa” contenente informazioni dettagliate sulle agevolazioni fiscali per i disabili. Le guide, continuamente aggiornate, descrivono i settori di applicazione delle agevolazioni, le categorie di disabili che hanno diritto alle agevolazioni, le procedure da seguire per usufruirne. Riportano una sintesi dei provvedimenti legislativi e di prassi (circolari, risoluzioni, ecc…) a cui fare riferimento. Nella Sezione “Formulari” contiengono anche la modulistica da produrre per fruire delle agevolazioni. La prima guida alle agevolazioni fiscali per i disabili è stata pubblicata, aggiornata a maggio 1999, a cura dell’Ufficio per l’informazione del contribuente del Ministero delle Finanze – Scuola centrale tributaria Sede decentrata di Bari, nella collana La Guida del contribuente. Nell’opuscolo erano illustrate le novità introdotte con la legge collegata alla finanziaria ’98 (art. 8 della L. 27 dicembre 1997, n. 449 e con successivo decreto del marzo 1998, in materia di agevolazioni fiscali per i disabili e per il loro utilizzo. Proprio in ragione della sua utilità pratica, successivamente sono state pubblicate altre tre edizioni della Guida alle agevolazioni per i disabili, a cura dell’Ufficio Relazioni Esterne- Sezione Prodotti editoriali dell’Agenzia delle Entrate, aprile 2002, settembre 2003, marzo 2005. Le Guide prodotte sono state distribuite capillarmente presso tutti gli uffici, presso le sedi delle associazioni, degli enti locali e delle strutture socio-sanitarie interessati e coinvolti nei progetti di assistenza fiscale ai disabili. 46 In Appendice Sez. IV sono elencati in ordine cronologico i comunicati e le conferenze-stampa, le trasmissioni radiotelevisive a diffusione nazionale e locale a cui hanno partecipato i rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate sul tema delle agevolazioni fiscali ai disabili e dei servizi attivati dagli uffici. 47 L’Ufficio Relazioni Esterne cura la redazione, l’aggiornamento e la manutenzione del sito Internet istituzionale dell’Agenzia delle Entrate www.agenziaentrate.gov.it dove è possibile reperire, alla voce Servizi, tutte le informazioni relative alle agevolazioni fiscali a favore dei disabili, i progetti di assistenza domiciliare attivati. E’ possibile anche scaricare la Guida alle agevolazioni, la modulistica da utilizzare riguardante tutti gli adempimenti tributari. Si può anche consultare la documentazione tributaria, contenente provvedimenti legislativi, risoluzioni, circolari, che possono servire nella ricerca di soluzioni ai casi concreti. Sempre attraverso il sito Internet, si può usufruire dei servizi telematici attivati dall’Agenzia che consentono di adempiere alla maggior parte dei doveri tributari stando comodamente seduti a casa (trasmissione delle dichiarazioni dei redditi, registrazione di un contratto di locazione, richiesta del codice fiscale, …). E’ attivo anche un servizio di web-mail attraverso il quale il cittadino può comunicare via e-mail con l’Agenzia. Attraverso la web-mail è possibile formulare un quesito per la co rretta applicazione delle norme fiscali in relazione alla situazione personale del cittadino, chiedere informazioni sulla sua posizione nei confronti del fisco. Sempre attraverso il sito istituzionale dell’Agenzia è possibile collegarsi con i siti web delle Direzioni Regionali delle Entrate per avere a portata di mouse informazioni più dettagliate riguardanti i servizi attivi, gli indirizzi e i recapiti telefonici, gli indirizzi e-mail, gli orari di apertura degli uffici del territorio di residenza. In questa sezione va sicuramente citato un esempio significativo e interessante di sinergia tra uffici locali e risorse del territorio che rappresenta la modalità concreta di contribure alla crescita sociale e civile di una comunità. Facciamo riferimento al progetto dell’Ufficio delle Entrate di Forlì che, in collaborazione con l’Associazione Onlus “Luigi Novarese”, ha attivato un sito web dedicato ai disabili raggiungibile tramite il portale www.passpartu.it. 45 16 • • • prodotti grafici (manifesti, locandine, volantini pubblicitari, slides di presentazione delle agevolazioni, ) e informatici (cd-rom )48; organizzazione e partecipazione ad incontri specifici, seminari, convegni, manifestazioni fieristiche, eventi pubblici49; formazione mirata50. L’Associazione “Luigi Novarese” è una ONLUS iscritta nei registri regionali del volontariato. Tra le sue attività, svolge campagne di sensibilizzazione sui temi dell’accessibilità e della fruibilità degli spazi e dei servizi. Ha attivato, in collaborazione con altre associazioni, un miniportale “Passepartout” per una cultura del “pensare accessibile”, che raccoglie informazioni sull’accessibilità con particolare attenzione al territorio e contiene specifici links, proposte di socializzazione promosse dalle locali organizzazioni non-profit. 48 Alcuni uffici hanno elaborato e prodotto locandine, manifesti, volantini per pubblicizzare, con linguaggio semplice e chiaro, le iniziative e i progetti di assistenza fiscale ai disabili e fornire tutte le indicazioni utili per fruirne. Parte di questo materiale pubblicitario è reperibile sui siti delle Direzioni Regionali dell’Agenzia delle Entrate a cui si accede attraverso il sito ufficiale www.agenziaentrate.it Un’interessante progetto è stato elaborato dal Gruppo di lavoro “Educare alla legalità” della Direzione Regionale del Piemonte. Si tratta del “Libro parlante” per i non vedenti che rappresenta un esempio di utilizzo delle tecnologie informatiche come strumenti di promozione e di inclusione sociale. Il progetto nasce dall’input dato dalla proclamazione del 2003 “Anno europeo dei disabili” da parte dell’Unione Europea. L’occasione ha indotto il gruppo di lavoro per l’educazione fiscale della Direzione Regionale del Piemonte ad elaborare <<un’idea che potesse facilitare ai contribuenti portatori di handicap l’accesso al “pianeta Fisco”>>. Individuato il target di riferimento (i non vedenti), il gruppo ha pensato di produrre un cd -rom su cui è registrata una voce che descrive tutte le informazioni relative alle agevolazioni fiscali ai disabili. L’idea è stata premiata al FORUM P.A. 2003, la fiera della Pubblica Amministrazione che si tiene annualmente a Roma. Il premio dal titolo “P.A. APERTA 2003”, è stato istituito da FORUM P.A. in collaborazione con il MIT (Massachussetts Institute of Tecnology) e dell’Associazione ASPHI. Il tema del premio riguardava l’uso degli strumenti della comunicazione e dell’innovazione tecnologica per favorire “l’accessibilità delle amministrazioni e dei servizi ai disabili e alle fasce deboli”. Il progetto ha ricevuto l’8 maggio 2003 il premio Microsoft a Roma, in occasione del FORUM P.A 2003 ed è diventato realtà il 3 febbraio 2004 quando il prodotto è stato presentato pubblicamente presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino alla presenza di numerose associazioni dei disabili. Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, nell’articolo pubblicato su “Piemontentrate” il trimestrale di comunicazione istituzionale della Direzione Regionale delle Entrate del Pimonte, n. 1, gennaio 2004, si legge che il <<“Libro parlante”, [ realizzato in collaborazione con i Lions Clubs], è, in sostanza, un CD-rom, compatibile Windows e auto installante su PC, basato sullo standard dei servizi offerto dal libro parlato per i ciechi d’Italia “Robert Hollman”. […] L’esposizione delle info rmazioni è suddivisa in tracce, una per argomento trattato, ed è possibile accedere direttamente all’argomento di interesse. L’elenco degli argomenti è contenuto nell’indice, preceduto da una breve spiegazione dei contenuti e delle modalità di funzionamento per l’utilizzo su PC da parte dei non vedenti.>>. In occasione del FORUM P.A. 2004, il progetto ha anche ricevuto un riconoscimento nella cerimonia di premiazione dei “Cento progetti al servizio dei cittadini”, manifestazione organizzata dal Dipartimento della Funzione Pubblica in collaborazione con il Formez. E’ previsto l’inserimento del progetto nella “Banca dati dei buoni esempi”, curata dal Formez per diffondere le buone pratiche e presente sul sito www.buoniesempi.it. 49 I convegni, i seminari, le giornate di studio, gli eventi comunicazionali pubblici a cui hanno partecipato e/o che sono stati organizzati dagli Uffici dell’Agenzia delle Entrate su tutto il territorio nazionale sono riportati in Appendice. Sez. V. 50 Molti uffici dell’Agenzia, in seguito alla stipula di accordi di collaborazione con le associazioni di assistenza, di rappresentanza e di tutela dei diritti dei disabili, hanno assunto l’impegno di formare i volontari e i responsabili delle associazioni che svolgono un ruolo importante di collegamento e di mediazione tra gli uffici e i cittadini disabili interessati ad usufruire delle agevolazioni fiscali. L’attività di formazione ha l’obiettivo di far conoscere la normativa in materia di agevolazioni, ma soprattutto, attraverso il confronto con gli interlocutori sociali coinvolti nei progetti di assistenza fiscale ai disabili, di individuare, nell’astrattezza e nella generalità delle norme agevolative, le concrete e reali opportunità applicabili alle differenziate situazioni personali di ogni singolo cittadino. La formazione degli operatori sociali produce anche un altro risultato: quello di raggiungere una platea, la più ampia possibile, di potenziali fruitori delle agevolazioni. Il trasferimento di competenze cognitive in materia di normativa, prassi, procedure applicative, dagli addetti ai lavori (i funzionari degli uffici) agli operatori sociali che frequentano territori e spazi sociali non a diretto contatto con gli uffici dell’Agenzia consente di portare le informazioni presso quelle persone che non hanno la capacità o la possibilità di cercarsele. Tutto ciò permette di orientare e di accompagnare le persone più fragili nell’esercizio e godimento effettivo dei propri diritti. I titoli e i contenuti dei corsi di formazione attivati, an che in collaborazione con enti e associazioni di volontariato presenti sul territorio di competenza, sono esemplificativi degli obiettivi che intendono raggiungere. Alcuni esempi significativi: - Serata di formazione “Conoscere ed usare i propri diritti: opportunità ed agevolazioni fiscali per i disabili e le loro famiglie”, organizzata dall’Ufficio delle Entrate di Monza 1 in collaborazione con il Centro socio-educativo di Muggiò Consorzio Desio Brianza e con il patrocino del Comune di Muggiò. La serata di formazione si è svolta il 16 ottobre 2003 nel Municipio di Muggiò. - Corso di formazione “Per una fiscalità Democratica e Solidale” organizzato dall’Ufficio delle Entrate di Pavia e dal centro Servizi Volontariato di Pavia nei giorni 21 e 22 novembre 2003. Si legge nell’introduzione al programma: 17 4. OSSERVAZIONI CONCLUSIVE Nel percorso che abbiamo delineato ci siamo orientati seguendo le coordinate concettuali della cultura del servizio, della pratica della sussidiarietà, del dovere di comunicare quali forme emergenti di legittimazione di un nuovo statuto costitutivo della “missione” affidata dalla Costituzione alle Pubbliche Amministrazioni: quella di garantire la tutelabilità e l’effettività dei diritti che consentono ai cittadini di realizzarsi pienamente come persone. Nel nuovo statuto, l’azione e l’organizzazione amministrative sono costitutivamente interazione e relazione tra cittadini e pubbliche amministrazioni. Non più l’azione amministrativa autosufficiente e separata dalla vita reale dei cittadini, ma l’azione generata e legittimata dalla partecipazione attiva dei cittadini che contribuiscono direttamente a perseguire quell’interesse generale in cui è possibile la realizzazione di ogni persona. Mettere al centro del nuovo statuto costitutivo dell’azione delle pubbliche amministrazioni le componenti relazionali, interattive e collaborative del servizio, della sussidiarietà, della comunicazione, significa generare processi di apprendimento collettivo. Significa creare ed allargare spazi in cui i soggetti, esercitando capacità, intelligenze e responsabilità, sperimentano forme innovative di costruzione sociale della sfera pubblica, quella sfera in cui “ci sono gli affari pubblici, e questi sono quegli affari nei quali si riconsidera collettivamente lo scarto tra norma ed azione, tra modello e prassi, tra desiderabile e possibile.[…] a correggere errori, compensare deficit, riconnettere ciò che si disperde. A rendere vivibile la vita che abbiamo.”51 E questi processi generativi di relazioni e legami sociali, produttivi a loro volta di beni comuni, cioè “di qualcosa che vale per tutti ed è di ciascuno contemporaneamente”52, valgono anche per l’Agenzia delle Entrate in quanto organo della pubblica amministrazione a cui compete istituzionalmente la “materia fiscale”. La criticità nella destrutturazione delle società dove si è sviluppato lo stato sociale è rappresentato proprio dallo scarto tra quantità e qualità dei beni offerti per garantire i diritti soggettivamente tutelabili e quantità di risorse finanziarie assorbite e/o sprecate. La crisi della sfera pubblica, in cui si dà quel patrimonio di beni comuni senza i quali non è possibile per l’individuo realizzare pienamente se stesso, è strettamente legata alla “negazione del nesso fiscale, inteso come <<contratto>> del dare e dell’avere tra individuo e collettività, tra presente e futuro sociale, tra spazi di libertà individuali e dotazione complessiva in beni pubblici e comuni. […] Una delle divaricazioni in atto è proprio quella tra cittadino in quanto portatore di diritti e l’individuo quale soggetto fiscale (definito dalle modalità del suo contributo alla riproduzione e al risarcimento dei beni pubblici e comuni).”53 E se il nesso fiscale è il punto cruciale per la tenuta delle moderne democrazie di fronte ai rapidi mutamenti sociali che rendono instabili e incerte le condizioni di vita delle persone, l’Agenzia delle Entrate, che svolge istituzionalmente tutte le funzioni e i compiti in materia di entrate tributarie erariali, non può non informare la sua cultura organizzativa alle nuove modalità collaborative e sussidiarie, di rispetto e di fiducia reciproca con i cittadini proprio al fine di promuovere ed agevolare il massimo livello di adempimento spontaneo dei doveri fiscali. Angela Fariello Agenzia delle entrate Bari 2 “Il presente corso di formazione ha l’obiettivo specifico di accreditare presso l’Agenzia delle Entrate le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali e le ONLUS che intendano operare in modo qualificato nel settore dell’assistenza e dei servizi a domicilio per i contribuenti con disabilità permanente o temporanea.” - Corso di formazione dell’Ufficio di Forlì nel primo semestre del 2003 rivolto ai rappresentanti delle Associazioni di volontariato di Forlì. - Progetto “Promozione professionale degli studenti diversamente abili” svolto dall’Ufficio delle Entrate di Montichiari in Lombardia, su richiesta dell’Istituto superiore Don Milani. Il progetto consiste nella formazione, a titolo di stage, di uno studente diversamente abile per un numero di 3 ore settimanali presso l’ufficio. C. Donolo, Affari pubblici, Sull’incontro tra capacità e beni comuni nello spazio pubblico, in Rassegna italiana di sociologia, a. 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APPENDICE Sezione I - Prodotti Editoriali – Le Guide per i disabili (le seguenti pubblicazioni sono reperibili sul sito www.agenziaentrate.it ? Documentazione? Le guide dell’Agenzia) 1. Guida alle agevolazioni fiscali per i disabili è stata pubblicata, aggiornata a maggio 1999, a cura dell’Ufficio per l’informazione del contribuente del Ministero delle Finanze – Scuola centrale tributaria Sede decentrata di Bari, nella collana “La Guida del contribuente”. Nell’opuscolo erano illustrate le novità introdotte con la legge collegata alla finanziaria ’98 (art. 8 della legge 27 dicembre 1997, n. 449 e con successivo decreto del marzo ’98, in materia di agevolazioni fiscali per i disabili e per il loro utilizzo). 2. Guida alle agevolazioni fiscali per i disabili. Guida n. 4 – aprile 2002 della serie “L’Agenzia informa” pubblicata dall’Agenzia delle Entrate Ufficio Relazioni Esterne – Sezione prodotti editoriali. 3. Agevolazioni per i disabili. Detrazioni Irpef, aliquote Iva agevolate, esenzione dal bollo auto – In dettaglio tutte le agevolazioni e come farle valere. Guida n. 6-settembre 2003 pubblicata dall’Agenzia delle Entrate – Ufficio Relazioni Esterne – Sezione prodotti editoriali. 4. Diversamente abili ma ugualmente utenti. Questa Guida fiscale è stata stampata in braille su iniziativa dell’Area Servizi dell’Ufficio di Reggio Emilia dell’Agenzia delle Entrate. La pubblicazione in braille, aggiornata al 10/07/2004, è stata affidata alla Stamperia della Sezione Provinciale di Modena dell’Unione Italiana Ciechi che ne ha curato la distribuzione gratuita attraverso le strutture locali dell’Associazione su tutto il territorio nazionale. Per l’Emilia Romagna le guide sono state consegnate presso la sede del Consiglio Regionale dell’Unione Italiana Ciechi e presso le sedi provinciali in tutte le città capoluogo. I testi della pubblicazione on line, dicembre 2004, sono aggiornati al 30/11/2004 a cura della Sezione prodotti editoriali dell’Ufficio Relazioni Esterne. 5. Guida alle agevolazioni per i disabili. Aggiornata con la legge finanziaria 2005- marzo 2005 pubblicata dall’Agenzia delle Entrate – Ufficio Relazioni Esterne – Sezione prodotti editoriali. 6. Guida alle agevolazioni per i disabili – Edizione per la valle d’Aosta. Marzo 2005. Questa guida è stata realizzata dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con la Regione Autonoma della Valle D’Aosta, Assessorato alle Finanze e Assessorato alla Sanità, Salute e Politiche Sociali, e il Casino de la Vallee di Saint Vincent. Sezione II - Progetti di assistenza fiscale domiciliare per disabili e anziani 1. “Fisco solidale” – Agenzia delle Entrate – Ufficio di Formia 2. “Fisco a domicilio” – Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Umbria 3. “S.O.S. Assistenza Domiciliare al Contribuente – Agenzia delle Entrate – Ufficio di Crema 4. “Fisco Facile” – Agenzia delle Entrate – Ufficio di Velletri 5. “Drin…Pronto…Fisco Amico” – Agenzia delle Entrate – Ufficio di Cassino 6. “Pronto…No Problem” – Agenzia delle Entrate – Ufficio di Frosinone 7. “Assistenza a domicilio per i disabili” – Agenzia delle Entrate Ufficio di Roma 1 (l’iniziativa ha ricevuto il premio “Cento Progetti al Servizio dei Cittadini” in occasione del Forum P.A. 2004, assegnato dal Dipartimento della Funzione Pubblica per l’efficienza delle amministrazioni, il Formez e il Consiglio nazionale dei Consumatori e degli Utenti) Sezione III - Protocolli d’intesa e accordi di collaborazione (la maggior parte degli accordi e protocolli sottoelencati, in ordine cronologico, sono consultabili sul sito delle Direzioni Regionali dell’Agenzia delle Entrate attraverso il seguente percorso: www.agenziaentrate.it? Regioni? clic sulla Regione che interessa e consultare alla Voce Servizi – Assistenza ai disabili oppure alla Voce Accordi e Protocolli). 21 24 aprile 2002 - Protocollo d’intesa tra l’Ufficio locale di Roma 3 e il IV Municipio del Comune di Roma. 8 maggio 2002. Protocollo d’intesa tra la Direzione Regionale dell’Umbria e i CAF della Regione avente ad oggetto: Operazione “Fisco a domicilio” – Attività di assistenza a particolari fasce di contribuenti: anziani, disabili, contribuenti ricoverati presso case di cura o affetti da patologie invalidanti. 9 maggio 2002 - Fisco a domicilio per disabili e anziani: intesa tra la Direzione regionale delle Entrate della Toscana e Rappresentanze Regionali delle Associazioni di volontariato che operano nel settore dei disabili: ANFFAS-ONLUS, Coordinamento Associazioni Toscane 92 e Unione Italiana Ciechi. 10 maggio 2002 Protocollo d’intesa tra la Direzione Regionale delle Entrate della Sicilia e il Coordinamento per la tutela dei diritti degli handicappati nella Regione Sicilia. Il protocollo è stato riconfermato il 15 aprile 2003. 14 maggio 2002 – Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate Ufficio di Tolmezzo e rappresentanti istituzionali territoriali, rappresentanti delle A.S.S.L., rappresentanti di associazioni aventi iniziative a favore di soggetti portatori di handicap o inseribili in fasce particolari. 20 maggio 2002 - Protocollo d’intesa tra l’Ufficio locale di Roma 1 e l’Azienda Ospedaliera S. Giovanni Addolorata. 28 maggio 2002 - Convenzione “Sportello decentrato” tra l’Ufficio delle Entrate di Viterbo e Comuni della provincia di Viterbo. 30 maggio 2002 - Accordo di collaborazione tra la Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale Marche e l’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Marche. 3 giugno 2002 - Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale Marche e la Consulta Comunale Handicap del Comune di Ancona. 10 giugno 2002- Protocollo d’intesa tra l’Agenzia delle Entrate – Ufficio locale di Trieste e l’Unione Italiana Ciechi.. L’accordo prevede l’adozione di una carta dei servizi in cui sono indicate le modalità a cui le parti devono attenersi nell’espletamento dei compiti specificati nell’intesa. L’intesa è stata rinnovata negli anni successivi il 31 marzo 2003, il 22 aprile 2004 e il 13 aprile 2005. 17 giugno 2002 - Protocollo d’intesa tra la Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale delle Entrate dell’Emilia Romagna e Assessorato alle Politiche Sociali, Immigrazione, Progetto giovani e Cooperazione internazionale della Regione Emilia Romagna. 10 settembre 2002 - Protocollo d’intesa tra l’Ufficio locale di Civitavecchia e l’AUSER territoriale di Civitavecchia – Associazione per l’autogestione dei servizi e la solidarietà –ONLUS. 7 febbraio 2003 - Intesa tra Agenzia delle Entrate - Ufficio di Pordenone e l’associazione Volontariato “G.E.L.” del Comune di Fontanafredda (PN) affiliata AUSER – Ente nazionale di assistenza, iscritta al Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato. 20 febbraio 2003- Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate - Ufficio di Pavia e il Centro Servizi Volontariato della provincia di Pavia. 15 maggio 2003 - Protocollo d’intesa tra l’Ufficio delle Entrate di Ravenna e il Consorzio per i servizi sociali dei Comuni di Ravenna, Cervia, Russi e Azienda Usl. 19 maggio 2003 - Protocollo d’intesa tra l’Ufficio delle Entrate di Albano Laziale e i Comuni di Castel Gandolfo, Ciampino, Albano Laziale, Ariccia, Genzano e Lanuvio per l’assistenza nella compilazione e trasmissione telematica del Modello Unico 2003 principalmente rivolto alle fasce deboli della popolazione. Gli accordi con i singoli Comuni sono stati rinnovati nel 2004. 30 maggio 2003 - Protocollo d’intesa tra l’Ufficio locale Pescara 2 e l’Associazione Mutilati e Invalidi Civili A.N.M.I.C. 9 giugno 2003 - Protocollo d’intesa tra la Regione Campania – Assessorato alle Politiche sociali e l’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Campania con cui le parti si impegnano a collaborare per la realizzazione del progetto “Amico fisco”. 4 luglio 2003 - Protocollo d’intesa tra l’Ufficio Locale Milano 6 e l’Istituto di assistenza “Pio Albergo Trivulzio”, che prevede l’attivazione, presso la storica struttura di assistenza milanese, di uno sportello “Avanzato”dell’Ufficio delle Entrate. 22 7 luglio 2003 - Convenzioni tra l’Ufficio delle Entrate di Cagliari 2 e i Comuni di Capoterra e Quartu Sant’Elena per fornire un servizio domiciliare ai disabili e alle categorie svantaggiate e per illustrare, attraverso incontri periodici con i Servizi Sociali dei Comuni aderenti all’iniziativa, le novità legislative in materia di agevolazioni fiscali. 7 ottobre 2003 - Accordi di collaborazione tra l’ Agenzia delle Entrate Ufficio locale di Crema e i Comuni di Quintano, Romanengo, Casaletto di Sopra e Casale Cremasco Vidolasco. 16 ottobre 2003 - Protocollo d’intesa tra la Direzione Regionale delle Entrate della Valle d’Aosta e Assessorato regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali e alcuni enti locali. 17 ottobre 2003 - Protocollo d’intesa, siglato il tra l’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale della Sardegna e il Centro di Servizio per il volontariato “Sardegna Solidale”, rinnovato il 1° dicembre 2004. Il progetto ha ricevuto un premio al ForumPA 2004 nell’ambito del concorso “Cento progetti al Servizio dei cittadini”. 18 ottobre 2003 - Accordo di collaborazione tra la Direzione Regionale delle Entrate del Piemonte e i Centri di servizi per il Volontariato Sviluppo e Solidarietà delle province di Torino, Alessandria e del Verbano Cusio Ossola e la Consulta per le Persone in difficoltà, siglato il in occasione della manifestazione “Ability Tecn Help 2003”- Salone delle Tecnologie e del volontariato: aziende, progetti e associazioni al servizio del sociale, tenutasi al Lingotto di Torino dal 16 al 19 ottobre 2003. 12 novembre 2003 – Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate Ufficio di Udine e Associazione nazionale Mutilati Invalidi Civili di Udine. 9 dicembre 2003 - Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate - Ufficio di Mantova e Centro Servizi Volontariato di Mantova. 19 dicembre 2003 - Protocollo d’intesa tra l’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale delle Entrate della Basilicata e Centro Servizi Volontariato. 19 dicembre 2003 - Protocollo di intesa tra l’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale della Calabria e Regione Calabria con il quale è stato istituito un “Punto informativo mobile Fiscale e Sociale a favore dei soggetti svantaggiati. Il servizio è svolto da funzionari delle Entrate e della Regione Calabria a bordo di un camper attrezzato che viaggia per tutto il territorio della Calabria. Il protocollo d’intesa è stato reiterato il 15 dicembre 2004. A tale data il camper aveva sostato in circa 70 comuni delle Province di Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria che avevano ospitato i contribuenti dei paesi limitrofi più piccoli, offrendo complessivamente il servizio di assistenza a 200 Comuni. La reiterazione del Protocollo si è resa necessaria, sulla base della positiva esperienza svolta, per completare il programma di visite su tutto il territorio regionale ma, anche, per soddisfare le richieste pervenute dalle Amministrazioni comunali e dalle Associazioni di categoria di proseguimento dell’iniziativa e di creazione di un Segretariato fisso nei comuni più rappresentativi. 19 gennaio 2004 - Convenzione tra Agenzia delle Entrate - Ufficio di Cosenza e Unione Italiana Ciechi di Cosenza. 10 febbraio 2004 - Convenzione tra Agenzia delle Entrate - Ufficio di Varese e il Centro di Servizi per il volontariato della provincia di Varese, con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Varese e l’adesione anche degli Uffici locali di Busto Arsizio, Gallarate, Gavirate, Luino e Saronno. 5 marzo 2004 - Convenzione tra il Comune di Navelli (AQ) e la Direzione Regionale delle Entrate dell’Abruzzo, su proposta del Comune di Navelli, capofila del progetto comunitario Equal denominato “Help Donna” che ha come obiettivo la formazione di esperti nel campo dell’assistenza ai soggetti deboli della società e a rischio di esclusione sociale. L’impegno dell’Agenzia delle Entrate consiste nell’attività di consulenza e nella predisposizione di uno studio sulle agevolazioni fiscali previste dall’attuale normativa, anche in vista di possibili ripercussioni sui tributi di carattere locale. 8 marzo 2004 Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale di Bolzano e Unione Italiana Ciechi Sezione di Bolzano, rinnovato il 19 maggio 2005. 1° aprile 2004 - Protocollo di intesa tra l’Ufficio delle Entrate di Pontedera (PI) e i Comuni del Consorzio Alta Valdera, per l’attivazione di uno sportello esterno, attivo da maggio ad ottobre 2004, presso gli uffici del Consorzio situati nel Comune di Piccioli, dedicato all’assistenza fiscale ai disabili. 23 8 aprile 2004 - Convenzione tra gli Uffici delle Entrate di Firenze 1, Firenze 2, Firenze 3 e il Comune di Firenze, Direzione Sicurezza Sociale, per collaborare alle Reti di solidarietà dei cinque quartieri fiorentini in favore dei cittadini anziani e disabili. 14 aprile 2004 - Protocollo d’intesa tra l’Agenzia delle Entrate - Ufficio di Fermo e Unione Italiana Ciechi Sezione di Ascoli Piceno. 22 aprile 2004 –Protocollo d’intesa tra l’Agenzia delle Entrate – Ufficio di Trieste e Ente nazionale Sordomuti E.N.S, riconfermato il 5 maggio 2005. 23 aprile 2004 –Protocollo tra l’Agenzia delle Entrate – Ufficio di Trieste e Associazione nazionale Mutilati e Invalidi Civili A.N.M.I.C, riconfermato il 2 maggio 2005. 3 maggio 2004 - Verbale d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Stra della (Lombardia) e il Servizio Attività Socio Assistenziale Culturale Educativa del Comune di Stradella. 28 giugno 2004 – Intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Sansepolcro (Toscana) e Centro di Assistenza San Lorenzo, finalizzata all’assistenza a domicilio delle persone ospiti della Casa di Riposo. 13 luglio 2004 – Intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Sansepolcro (Toscana) e Centro di Assistenza Villa Serena, che prevede, una volta al mese, la visita di un funzionario dell’Ufficio agli ospiti anziani del Centro per informazioni e assistenza fiscale. 23 luglio 2004 - Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Pescara 1 e Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Pescara 5 agosto 2004 – Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale Friuli Venezia Giulia e Centro Interprovinciale di Servizi Volontariato con sede a Pordenone. 9 settembre 2004 - Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Reggio Calabria e Unione Italiana Ciechi. 4 ottobre 2004 - Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale di Bolzano e Federazione Provinciale delle Associazioni Sociali con sede a Bolzano. 25 ottobre 2004 – Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Pordenone e Unione Nazionale Mutilati per Servizio U.N.M.S. 25 ottobre 2004 – Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Cervignano e Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Civili A.N.M.I.C. 9 dicembre 2004 – Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Cervignano del Friuli e Associazione “LA VIARTE”. 3 febbraio 2005 – Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Puglia e Associazione Italiana Sclerosi Multipla. 7 marzo 2005 – Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale di Bolzano e Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del lavoro A.N.M.I.L. Sezione di Bolzano. 31 marzo 2005 – Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Udine e Hattiva Società Cooperativa Sociale a r.l. ONLUS al fine di offrire un contributo alla realizzazione di uno sportello unico per i cittadini diversamente abili. 5 aprile 2005 – Protocollo d’intesa tra l’Agenzia delle Entrate – Ufficio di Trieste e Associazione Filo d’Argento AUSER. 7 aprile 2005 – Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Trieste e Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del lavoro A.N.M.I.L. 7 aprile 2005 – Convenzione tra Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Liguria e Unione Italiana Ciechi della Liguria. 14 aprile 2005 – Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Trieste e Associazione Goffredo de Banfield. 14 aprile 2005 – Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Ufficio di Nola (Campania) e Associazione “Insieme per l’Avvenire” ONLUS. 18 maggio – Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Cervignano del Friuli e l’Associazione I.D.E.A. Indipendenza, Disabilità E Autodeterminazione ONLUS. 24 maggio 2005 - Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Cervignano del Friuli e l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del lavoro A.N.M.I.L. 24 13 giugno 2005 - Protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Pordenone e Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Civili A.N.M.I.C. 8 settembre 2005 – Intesa tra Agenzia delle Entrate – Ufficio di Pistoia, Consulta del Volontariato e Centro Servizi Volontariato Toscana (CESVOT). Sezione IV - Rapporti con gli organi di informazione: comunicati e conferenze stampa, partecipazione a trasmissioni televisive. (in ordine cronologico) 25 marzo 2002 Conferenza stampa presso la Sala Consiliare del Comune di Velletri, (Lazio) per la presentazione del progetto di assistenza fiscale domiciliare “FISCO FACILE” rivolto agli anziani non autosufficienti, ai cittadini disabili promosso dall’Ufficio delle Entrate di Velletri. Il progetto, illustrato dal Dirigente dell’ufficio, nasce dalla constatazione che l’Ufficio delle Entrate di Velletri ha competenza su una realtà territoriale caratterizzata da Comuni tipicamente montani dove è presente un’alta percentuale di anziani ultrasettantenni. Alla conferenza hanno partecipato il Direttore Regionale del Lazio, i Sindaci e gli amministratori dei Comuni del Distretto in cui opera l’Ufficio di Velletri, l’assessore alla Famiglia e Servizi Sociali della Regione Lazio, il presidente del Tribunale e i presidenti delle Associazioni degli anziani e dei portatori di handicap. 23 aprile 2002 Conferenza stampa presso la Sala Conferenze dell’Anagrafe Tributaria, per presentare la nuova edizione della “Guida alle Agevolazioni fiscali” e le modalità del servizio di assistenza domiciliare presso gli uffici locali. 9 maggio 2002 Comunicato stampa inviato dalla Direzione Regionale dell’Umbria, in data 2002, alla Rai Regione Umbria, a Il Messaggero, La Nazione, Il Corriere dell’Umbria, Umbria TV, TEF, Teleumbria, Il Giornale dell’Umbria. Obiettivo del comunicato è quello di diffondere sul territorio regionale il progetto “FISCO A DOMICILIO”, riservato ai portatori di handicap, agli anziani ultrasettantacinquenni o affetti da patologie invalidanti, ai ricoverati in case di cura e di riposo. Nel comunicato si dà notizia del protocollo d’intesa stipulato tra la Direzione Regionale dell’Umbria e i CAAF regionali per l’attuazione del progetto e delle modalità di fruizione dei servizi di assistenza fiscale a domicilio dei contribuenti anziani e disabili. 10 maggio 2002 Comunicato stampa relativo al protocollo d’intesa sottoscritto dalla Direzione Regionale della Sicilia dell’Agenzia delle Entrate e dal Coordinamento per la tutela degli handicappati nella Regione Sicilia. 22 maggio 2002 Comunicato congiunto, datato, della Direzione Regionale delle Marche e della Regione Marche-Assessorato alle Politiche sociali, per pubblicizzare il servizio di Assistenza fiscale domiciliare per le persone svantaggiate e con disabilità. Il comunicato fornisce gli indirizzi e i numeri telefonici degli Uffici delle Entrate della Regione Marche che hanno aderito al progetto. Il comunicato invita anche le Associazioni di volontariato, i patronati, gli uffici di assistenza dei Comuni della Regione ad accreditarsi presso il coordinatore regionale del Servizio per svolgere il ruolo di collegamento tra gli uffici delle Entrate e i cittadini che necessitano del servizio di assistenza fiscale domiciliare. 11 marzo 2003 Comunicato stampa della Direzione Regionale della Sicilia, Ufficio Formazione, Comunicazione e Sviluppo, inviato agli organi di informazione della Regione Sicilia, per promuovere, su tutto il territorio regionale, l’opportunità del sevizio di assistenza fiscale domiciliare per le persone svantaggiate, offerta dagli uffici delle Entrate in collaborazione con il Coordinamento per la tutela dei diritti degli handicappati nella Regione Sicilia. Al comunicato sono allegati gli elenchi delle Associazioni aderenti al Coordinamento e dei recapiti telefonici degli uffici locali dell’Agenzia. 26 maggio 2003 Comunicato stampa dell’Ufficio delle Entrate di Velletri, (Lazio). Il comunicato, oltre a pubblicizzare l’accordo siglato con i Comuni di competenza dell’ufficio per effettuare in loco i servizi svolti istituzionalmente dagli uffici, promuove anche il servizio di assistenza fiscale domiciliare, denominato “FISCO FACILE”, a favore dei disabili e delle persone svantaggiate, già attivo dal 2 aprile 2002. 9 ottobre 2003 Conferenza stampa presso la “Sala Grande” del Dipartimento per le Politiche fiscali del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in occasione della firma dell’accordo di collaborazione tra la Direzione Regionale del Piemonte, il Centro di Servizi per il volontariato e la Consulta delle persone in difficoltà, nel corso della quale l’Agenzia delle Entrate ha presentato alla 25 stampa il progetto di “Assistenza fiscale alle persone disabili”, alla presenza del sottosegretario di Stato al Ministero per il Lavoro e le Politiche sociali e rappresentanti delle associazioni di volontariato. 20 ottobre 2003 Partecipazione alla trasmissione televisiva UNO MATTINA su RAI Uno, del Direttore dell’Ufficio Relazioni Esterne dell’Agenzia delle Entrate e del Direttore dell’ufficio di Roma 1 alla televisiva UNO MATTINA su RAI – Uno, nel corso della quale sono state illustrate le iniziative promosse a livello nazionale e locale per prestare assistenza domiciliare ai cittadini disabili, anziani e impossibilitati a recarsi presso gli uffici. 7 novembre 2003 Conferenza stampa presso l’ Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale della Sardegna , alla presenza del Sottosegretario alla Funzione Pubblica, Learco Saporito, dei Deputati Michele Cossa e Piergiorgio Massidda, del Sindaco di Cagliari, delle autorità civili e militari, per la presentazione del Protocollo d’intesa tra il Centro Servizio per il Volontariato “Sardegna Solidale” e la Direzione Regionale per la Sardegna. 29 aprile 2004 Comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate – Ufficio Relazioni Esterne – Ufficio Stampa per informare sulla partecipazione della Direzione Regionale del Veneto alla manifestazione “Civitas 2004” aperta a Padova dal 30 aprile al 2 maggio 2004. 16 giugno 2004 Comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate Ufficio di Pontedera (Toscana) per informare i cittadini residenti nei Comuni aderenti al Consorzio dell’Alta Valdera sull’attivazione di uno sportello dedicato all’assistenza ai disabili nel Comune di Piccioli. 5 gennaio 2005 Comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia – Relazioni Esterne in occasione della sosta a Monza, dal 10 al 14 gennaio 2005, dello “Sportello Disabili Mobile” della Regione Lombardia, il camper itinerante attrezzato a uso ufficio per facilitare l’accesso alle informazioni e ai servizi utili alle persone con disabilità. Al progetto partecipa l’Agenzia delle Entrate assicurando la presenza di un funzionario dell’Ufficio delle Entrate di Monza. 7 aprile 2005 Comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia – Relazioni Esterne in occasione della sosta a Castellanza (VA), dal 12 al 14 aprile 2005, dello “Sportello Disabili Mobile” della Regione Lombardia. 25 maggio 2005 Comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale dell’Emilia Romagna per pubblicizzare la partecipazione dell’Ufficio di Piacenza, mediante l’allestimento di idonea postazione collegata all’Anagrafe tributaria, alla manifestazione fieristica “Handitalia 2005” Salone nazionale per l’autonomia e l’integrazione delle persone con disabilità, dal 10 al 12 giugno 2005. La manifestazione, ideata da Help Handicap Onlus e organizzata dall’associazione Bergamo 2000, è dedicata alle persone con disabilità e alle associazioni di categoria e di volontariato che quotidianamente operano con i portatori di handicap. 3 giugno 2005 Comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale del Molise in occasione dell’operazione UNICO 2005 per informare sui servizi di assistenza alla compilazione e trasmissione della dichiarazione dei redditi 2005 prestati dagli uffici delle Entrate. Nell’ambito di tale operazione è previsto il servizio di assistenza fiscale a domicilio delle persone che hanno difficoltà a recarsi personalmente presso gli uffici dell’Agenzia. Sezione V - Organizzazione e/o partecipazione ad incontri, seminari, convegni, fiere ed eventi pubblici. (in ordine cronologico) 26, 27 e 28 settembre 2002 - Manifestazione “Fisco in piazza – più vicini ai cittadini e alle imprese, svoltasi a Salò. La manifestazione prevedeva l’allestimento nella piazza della città di uno stand in cui sono state collocate postazioni collegate con l’Anagrafe Tributaria in grado di eseguire tutte le operazioni dell’Area Servizi dell’Uffici e dove i cittadini potevano reperire le pubblicazioni e le guide informative sui principali adempimenti fiscali. Nell’ambito della manifestazione si sono tenuti tre convegni, uno dei quali era dedicato alle “agevolazioni fiscali ai disabili”. La manifestazione è stata organizzata dall’ufficio delle Entrate di Salò, con il contributo e il patrocinio del Comune di Salò, della Comunità montana dell’Alto Garda, della Comunità della Val Sabbia e della Banca Valsabbina. Il convegno sulle agevolazioni ai disabili si è tenuto il 29 settembre nel Centro Sociale Comunale di Vestone, sede della Comunità Montana della Val Sabbia) a 20 Km da Salò. La relazione al convegno 26 sull’argomento si è svolta con l’ausilio di lucidi preparati da funzionari dell’Ufficio di Salò che sintetizzano le principali agevolazioni fiscali ai disabili. 31 marzo 2003 - Convegno organizzato dal Comune di Lissone, Assessorato alla Famiglia e alle Politiche sociali, con la partecipazione dell’Agenzia delle Entrate Ufficio di Monza 1 dal titolo “ Quali agevolazioni e quali detrazioni sono un diritto per i disabili?” L’invito alla manifestazione è reperibile sul sito www.agenziaentrate.it/dre lombardia. dal 1° al 4 maggio 2003 partecipazione della Direzione Regionale del Veneto a “Civitas 2003” mostra Convegno della Solidarietà, dell’Economia Sociale e Civile, presso la fiera di Padova. La Direzione Regionale del Veneto era presente all’interno della Fiera con un proprio spazio espositivo, definito un “open space”, cioè un luogo aperto senza barriere, per presentare l’Agenzia delle Entrate quale amministrazione “al servizio del paese per un sistema tributario equo ed efficiente”. Nello stand dell’Agenzia i frequentatori della manifestazione hanno ricevuto informazioni e materiale illustrativo delle norme fiscali riguardanti il mondo della disabilità e il settore del non-profit. La manifestazione, che si tiene annualmente, è infatti frequentata da molti giovani e famiglie impegnati nel mondo dell’associazionismo, del volontariato e del non-profit. Per questo è sicuramente lo spazio ideale per divulgare le disposizioni fiscali agevolative a favore dei disabili e del cosiddetto terzo settore. Ed è anche <<l’occasione per l’Agenzia delle Entrate per conoscere meglio i problemi del settore e sviluppare il confronto istituzionale con le altre amministrazioni pubbliche e il mondo dell’associazionismo presenti a “Civitas”>>. La partecipazione dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale del Veneto è stata confermata anche per le edizioni “Civitas 2004”, dal 30 aprile al 2 maggio 2004 e “Civitas 2005” dal 6 all’8 maggio 2005. Nello spazio espositivo, allestito per l’edizione 2004, è stata presentata la guida “Come entrare nel mondo del non-profit” nata dalla collaborazione tra l’Agenzia delle Entrate del Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trento e Bolzano e la Conferenza Permanente tra gli ordini dei dottori commercialisti delle Tre Venezie. La guida raccoglie una sintesi delle principali agevolazioni, in ambito civilistico e tributario, per il Terzo settore. La manifestazione fieristica “Civitas” ha l’obiettivo di mostrare e far conoscere al grande pubblico le iniziative pubbliche e private per contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone disabili soprattutto attraverso gli strumenti dell’innovazione tecnologica. In questo tema l’Agenzia delle Entrate si inserisce per illustrare ai visitatori gli sforzi compiuti in questi ultimi anni per semplificare al massimo e per rendere meno onerosi gli adempimenti tributari proprio attraverso l’utilizzo gli strumenti offerti dal progresso tecnologico. 17 e 31 maggio 2003 – Giornata dello Sport per tutti, a Casalmaggiore, (Lombardia) organizzata dalla FISD (Federazione Italiana Sport Disabili), organo del CONI, che promuove lo sport per i disabili. Per l’occasione l’Ufficio delle Entrate di Casalmaggiore ha allestito un proprio stand per fornire informazioni sulle agevolazioni fiscali e sui servizi di assistenza in ufficio e a domicilio dei disabili. 23 maggio 2003 Convegno a Sesto San Giovanni (Lombardia), sul tema “Disabilità: agevolazioni, tutele, interventi”. Il convegno è stato patrocinato dal Comune di Sesto San Giovanni e hanno partecipato la ASL di Milano, la direzione regionale INAIL della Lombardia, la direzione regionale INPS, la Regione Lombardia e l’Agenzia delle Entrate – Ufficio di Monza 2. 1° giugno 2003 a Sassari (Sardegna) presso i giardini pubblici, manifestazione pubblica “Il giardino della Solidarietà” – 7^ Fiera del Volontariato. La manifestazione è stata promossa dall’A.M.M.I di Sassari, con il patrocinio del Centro di Servizio per il Volontariato “Sardegna solidale” e dell’Amministrazione Comunale di Sassari. Alla manifestazione ha partecipato l’Ufficio delle Entrate di Sassari che ha pubblicizzato il progetto “Sportello Assistenza Soggetti Svantaggiati”, uno sportello veloce dedicato ai disabili per evitare code e risparmiare tempi di attesa nell’ufficio. 23 giugno 2003 riunione presso l’Ufficio delle Entrate di Benevento sul tema “ Assistenza e informazione ai disabili Anno 2003”. Hanno partecipato all’incontro i rappresentanti dell’Assessorato ai Servizi sociali del Comune di Benevento, dell’Associazione Invalidi per Servizio, dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra e dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili. L’incontro aveva l’obiettivo di interessare e di coinvolgere tutti gli enti e le associazioni a contatto con i 27 disabili per l’attuazione del piano di assistenza per le persone disabili della Direzione Regionale della Campania per l’anno 2003. Il Piano delle attività rivolte ai disabili è descritto nella Direttiva n. 15/2003 dell’11 giugno 2003, emanata dal Direttore Regionale della Campania, Il piano prevede una serie di servizi diversificati nella prospettiva della specializzazione e personalizzazione dei servizi al cittadino. Sono previsti: lo Sportello dedicato nei front-office di ogni ufficio, la linea telefonica riservata per i disabili che chiedono informazioni, l’assistenza domiciliare alle persone svantaggiate. Il piano dei servizi ai disabili è stato riproposto anche per l’anno 2004 con Direttiva n. 10/2004 del 18 maggio 2004. Con Direttiva n. 11 del 18 maggio 2005 la Direzione Regionale della Campania invita tutti gli uffici dell’Agenzia a “rafforzare e consolidare la relazione con il mondo del volontariato sociale e delle associazioni accreditate che lavorano in questo campo, in modo da realizzare un servizio sempre più efficace a favore dell’utenza in argomento”. Nelle raccomandazioni del Direttore regionale si nota una accentuata attenzione per i soggetti diversamente abili sostenuta dalla convinzione che i rapporti di collaborazione tra Agenzia e Associazioni rappresentative dell’area della disabilità dia “maggiore sostanza ed effettività a questo importante profilo sociale della nostra attività di servizio”. Le Direttive citate sono consultabili sul sito www.agenziaentrate.it/dreCampania. 6 settembre 2003 manifestazione “Il Fisco incontra i cittadini” presso il Comune di Malnate (prov. di Varese – Lombardia). La manifestazione è stata promossa dall’Ufficio delle Entrate di Varese in collaborazione con il Comune di Malnate. I funzionari dell’ufficio sono stati a disposizione del pubblico per fornire informazioni e chiarimenti sui servizi dell’Agenzia, ma anche sulle agevolazioni e sui servizi ai disabili. L’esperienza è stata ripetuta il 7 novembre 2003. 21 settembre 2003 a Nuoro (Sardegna) – La giornata del disabile – “Impariamo a conoscerci per crescere insieme”. La manifestazione, promossa dalle associazioni di volontariato della città, ha ospitato anche l’Ufficio delle Entrate di Nuoro per dare informazioni e assistenza sulle agevolazioni ai disabili. 18 ottobre 2003 manifestazione organizzata dall’Ufficio di Milano 6, in collaborazione con il Comune di Cesano Boscone, dal titolo “Incontro con il Fisco – Solidarietà fiscale=Solidarietà sociale. La manifestazione si inserisce nell’ottica di instaurare rapporti più amichevoli con i cittadini, incontrandoli al di fuori dei luoghi istituzionali. 16-19 ottobre 2003 manifestazione Ability Thecn Help 2003 al Lingotto Fiere di Torino. Nell’ambito di questa rassegna nazionale di ausili e tecnologie per disabili ed anziani, il 18 ottobre 2003 si è tenuto un incontro organizzato dalla Direzione dell’Agenzia delle Entrate, dai Centri Servizi per il volontariato di Torino, di Alessandria e del Verbano Cusio Ossola e dalla Consulta per le persone in difficoltà. L’incontro è stata l’occasione per ufficializzare la firma degli accordi di collaborazione tra la Direzione Regionale e i Centri Servizi e la Consulta per l’attuazione del progetto di assistenza fiscale ai disabili. Inoltre è stato presentato il progetto innovativo per i non vedenti, il “Libro parlante” descritto nella nota n. 48. novembre-dicembre 2003 l’Ufficio delle Entrate di Monza 1 è stato impegnato in una serie di incontri organizzati in collaborazione con enti locali e associazioni di volontariato per divulgare e, quindi consentirne la fruizione, delle agevolazioni fiscali riservate alle persone con disabilità. Nell’ordine il referente per i disabili dell’Ufficio di Monza ha partecipato ai seguenti incontri: • 18 novembre 2003 incontro nel Comune di Seregno (MI) dal titolo “Disabilità: normativa, servizi e agevolazioni fiscali a supporto della famiglia”; • 28 novembre 2003 presso la Sala Convegni del Comune di Villasanta (MI) incontro sul tema: Conoscere e usare i propri diritti, opportunità e agevolazioni fiscali per i disabili e le loro famiglie”; • 5 dicembre 2003 presso la Sala Civica del Palazzo Municipale di Biassono (MI) incontro sul tema “Opportunità, detrazioni ed agevolazioni fiscali per i disabili e le loro famiglie”. 20 e 21 novembre 2003 a Benevento (Campania) l’Agenzia delle Entrate –Ufficio di Benevento ha partecipato all’iniziativa promossa dalla Commissione Europea “Tutti a bordo” in occasione dell’Anno Europeo delle persone con disabilità. La manifestazione ha visto come protagonista un autobus allestito per l’evento che, partito dalla Grecia il 26 gennaio 2003, ha attraversato tutti i paesi europei per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi dei disabili.Il 20 e 21 novembre l’autobus ha 28 fatto sosta a Benevento in piazza dove è stato allestito, per l’occasione, uno stand dell’Agenzia delle Entrate, con una postazione di lavoro per fornire informazioni sulla normativa fiscale a favore dei disabili. 11-13 dicembre 2003 Seminario “Domotica per la disabilità: per migliorare la qualità della vita dei disabili e anziani nella casa” nell’ambito del convegno/progetto “Domotica per disabili”, tenutosi a Modena (Emilia Romagna). Il seminario ha visto la presenza della Direzione Regionale dell’Emilia Romagna per illustrare le agevolazioni fiscali previste per l’acquisto di ausili tecnici e informatici per migliorare l’autonomia dei disabili e degli anziani. 16 dicembre 2003 - Incontro con gli ospiti anziani della Casa di Aosta. L’incontro è stato promosso da alcuni funzionari della Direzione Regionale delle Entrate della Valle d’Aosta e dai rappresentanti dell’Assessorato Regionale alla Sanità. Nel corso dell’incontro gli ospiti sono stati informati delle iniziative intraprese dall’Agenzia delle Entrate per fornire assistenza agli anziani e ai disabili e sono state spiegate le modalità con le quali è possibile fruire dei servizi di assistenza. 27 marzo 2004 “Incontro con i disabili … e per i disabili, Conoscere le agevolazioni fiscali per i disabili: dinamiche e opportunità a sostegno delle persone svantaggiate”, promosso dal Comune di Abbiategrasso (Lombardia) – Assessorato alle Politiche sociali e l’Agenzia delle Entrate-Ufficio di Abbiategrasso, nell’ambito della manifestazione “Le giornate del volontariato e degli operatori del terso settore”. 2 aprile 2004 Serata dedicata al tema “Quali agevolazioni e quali detrazioni sono un diritto per i disabili”, presso la sede dell’Associazione Sordi Martesana di Cernusco sul Naviglio (MI). All’incontro ha partecipato il referente per i servizi ai disabili dell’Ufficio delle Entrate di Monza 1, affiancato da un interprete per far comprendere ai partecipanti i contenuti della relazione. 4 maggio 2004 – Incontro presso la sede dell’Ascom tra l’Ufficio delle Entrate di Pontedera (Toscana) e i rappresentanti delle associazioni dei disabili e le concessionarie di vendita degli autoveicoli. Con l’ausilio di slide, i funzionari dell’Agenzia delle Entrate hanno illustrato le disposizioni fiscali in materia di acquisto di autoveicoli con aliquota ridotta, documentazione da produrre alla concessionaria, modulistica per fruire delle agevolazioni. 6 maggio 2004 Convegno nel Parlamentino della Camera di commercio di Napoli promosso dalla Direzione Regionale della Campania dell’Agenzia delle Entrate e dal Lions Club di Ottaviano, con il patrocinio dell’Assessorato alla Sanità della Regione Campania e delle Province di Napoli e Caserta. Nell’incontro sono state presentate le iniziative di informazione e assistenza realizzate dalla Direzione Regionale della Campania tra cui gli sportelli dedicati, il servizio di prenotazione telefonica degli appuntamenti, gli sportelli presso i Comuni, l’assistenza a domicilio e il front-office a Napoli, una struttura interamente dedicata alle persone con disabilità. 22-24 maggio 2004 – Sosta a Brescia dello “Sportello Disabili Mobile”, il camper del servizio disabili della Regione Lombardia. Il progetto “Sportello Disabili Mobile”, finanziato dalla Fondazione Carialo, promosso da Aias Milano con la collaborazione della Regione Lombardia, Famiglia e Solidarietà sociale e di Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità) ha come obiettivo quello di diffondere informazioni ai disabili e alle loro famiglie per migliorare l’accesso ai servizi pubblici e alle iniziative locali. In occasione della sosta del camper regionale, alcuni funzionari dell’Ufficio locale di Brescia erano presenti per aiutare i disabili nella compilazione della dichiarazione dei redditi 2004. 10-14 gennaio 2005 dodicesima tappa a Monza del tour “Sportello Disabili Mobile” della Regione Lombardia con la presenza di funzionari dell’Ufficio di Monza dell’Agenzia delle Entrate. 12-14 aprile 2005 - Sosta nel Comune di Castellanza (Va) dello “Sportello Mobile Disabili” con la collaborazione di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate. 17-28 maggio 2005 - Sosta dello Sportello Disabili Mobile a Brescia, Breno e Desenzano. 10-12 giugno 2005 – Partecipazione dell’Agenzia delle Entrate – Ufficio di Piacenza, con l’allestimento di uno stand, alla manifestazione fieristica “Handitalia 2005” Salone Nazionale per l’autonomia e l’integrazione delle persone con disabilità. 16 giugno 2005 – Convegno sul tema “Diversamente Abili ma non Discriminati” organizzato dall’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Valle d’Aosta e dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta, presso il Centro Congressi Hotel Billia di Saint Vincent. Relatori: 1)Mons. Giuseppe Anfossi, 29 Vescovo di Aosta 2)Antonio Fosson, Assessore alla Sanità, Salute e Politiche Sociali 3) Teresa Charles, Assessore all’Istruzione e Cultura 4) Aurelio Marguerettaz, Assessore al Bilancio, Finanze, Programmazione e Partecipazioni regionali 5) Siro Bombardini, Professore emerito di economia politica e Presidente della Fondazione della Banca Popolare di Novara 6) Camilla Ariete, Dirigente presso l’Ufficio Relazioni Esterne dell’Agenzia delle Entrate 7) Corrado Adamo, Presidente del Forum dei disabili. E’ intervenuto l’Avv. Raffaele Ferrara, Direttore dell’Agenzia delle Entrate. 4-6 ottobre 2005 – Sosta dello “Sportello Disabili Mobile” a Sondrio, con la presenza di funzionari dell’Agenzia delle Entrate dell’Ufficio di Sondrio. 30