REGIONE AUTONOMA FRIULI-VENEZIA GIULIA &216,*/,25(*,21$/( $77,&216,/,$5, '(//¶$66(0%/($ 9,,,A/(*,6/$785$ 6HGXWDQGHOJLXJQR $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (279) 3 VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 SEDUTA DI GIOVEDI’ 7 GIUGNO 2001 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MARTINI ,1',&( PAG. PAG. 6XOSURFHVVRYHUEDOH ......................................... 5-26 ALZETTA........................................................ 11 &RQJHGL ................................................................... 5 'LVFXVVLRQH VXOOD FDXVD GL LQFRPSDWLELOLWj GHO FRQVLJOLHUH6DUR............................................... 11 PRESIDENTE........................................11-12-20 MARINI, 5HODWRUH ...................................... 11-19 PUIATTI .......................................................... 12 ALZETTA........................................................ 14 ZOPPOLATO .................................................. 14 FONTANELLI................................................. 15 ANTONAZ ...................................................... 16 SERPI............................................................... 16 DAL MAS........................................................ 17 GOTTARDO.................................................... 18 NARDUZZI ..................................................... 18 TESINI ............................................................. 19 &RPXQLFD]LRQLGHO3UHVLGHQWH............................... 5 'LVHJQR GL OHJJH $QQXQ]LR HG DVVHJQD]LRQH DOOD FRPSHWHQWH&RPPLVVLRQH.................................. 5 ,QWHUURJD]LRQL$QQXQ]LRGLULVSRVWDVFULWWD ......... 5 ,QWHUURJD]LRQLHGLQWHUSHOODQ]H$QQXQ]LR .......... 5 *UXSSR FRQVLOLDUH $QQXQ]LR GL PRGLILFD DOOD FRPSRVL]LRQH..................................................... 6 ,QPHULWRDOOHGLPLVVLRQLGHOO¶DVVHVVRUH5RPROL... 6 PRESIDENTE.................................................... 6 *LXQWD GHOOH (OH]LRQL $QQXQ]LR GL PRGLILFD DOOD FRPSRVL]LRQH..................................................... 6 $QQXQ]LR GL FRUUH]LRQL IRUPDOL H GL FRRUGLQDPHQWRDOHJJHUHJLRQDOH..................... 7 3UHVD G¶DWWR GHOOH GLPLVVLRQL GL &RQVLJOLHUL UHJLRQDOL ............................................................ 8 PRESIDENTE.................................................... 8 $WWULEX]LRQH GL VHJJL YDFDQWL GL &RQVLJOLHUH UHJLRQDOH............................................................ 8 PRESIDENTE.......................................8-9-10-11 ANTONAZ ........................................................ 9 PUIATTI .......................................................... 10 SARO............................................................... 11 6XOO¶RUGLQHGHLODYRUL ........................................... 21 PRESIDENTE........................................21-22-23 SARO ............................................................... 21 NARDUZZI ..................................................... 21 TESINI ............................................................. 21 FONTANELLI................................................. 22 PUIATTI .......................................................... 22 9RWD]LRQH SHU O¶HOH]LRQH GL XQ 9LFHSUHVLGHQWH GHO &RQVLJOLRUHJLRQDOH ......................................... 23 PRESIDENTE............................................. 23-25 NARDUZZI ..................................................... 23 SARO ............................................................... 23 PUIATTI .......................................................... 25 6XLODYRULGHO&RQVLJOLR........................................ 26 PRESIDENTE.................................................. 26 $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (279) 4 VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 $//(*$72 PAG. 5LVSRVWHVFULWWHDGLQWHUURJD]LRQL: Risposta dell’assessore alla sanità e alle politiche sociali, Tondo, all’interrogazione n. 198 del consigliere Lippi.................................. 27 Risposta dell’assessore alla sanità e alle politiche sociali, Tondo, all’interrogazione n. 195 del consigliere Lippi.................................. 27 PAG. Risposta dell’assessore all’agricoltura, Ariis, all’interrogazione n. 199 del consigliere Ritossa .............................................................. 28 Risposta dell’assessore alla sanità e alle politiche sociali, Tondo, ai sensi dell’articolo 103, comma 4 del Regolamento, alle interrogazioni orali n. 429 e 633 del consigliere Marini............................................................... 29 ,QWHUURJD]LRQLHGLQWHUSHOODQ]HDQQXQ]LDWH ....... 33 $WWLFRQVLOLDUL - (279) 5 VIII LEGISLATURA – 35(6,'(1=$'(/35(6,'(17(0$57,1, /DVHGXWDLQL]LDDOOHRUH PRESIDENTE. Dichiaro aperta la duecentosettantanovesima seduta del Consiglio regionale. 6XOSURFHVVRYHUEDOH PRESIDENTE. Informo che sono a disposizione dei Consiglieri alcune copie del processo verbale delle sedute n. 277 e n. 278 e che, se non saranno state sollevate eccezioni nel corso della seduta odierna, i verbali stessi saranno considerati approvati. &RPXQLFD]LRQLGHO3UHVLGHQWH PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell’ articolo 234 della legge regionale 7/88, è pervenuta alla Presidenza copia della Relazione del Collegio sindacale sull’ andamento della gestione amministrativa e finanziaria dell’ E.S.A. per il secondo semestre del 2000. $QQXQ]LRGLGLVHJQRGLOHJJHHG DVVHJQD]LRQHDOODFRPSHWHQWH &RPPLVVLRQH PRESIDENTE. Comunico che è pervenuto alla Presidenza il seguente disegno di legge: «Inquadramento nel ruolo unico regionale del personale dell’ Azienda agricola Volpares e modifiche alla legge regionale 31/1997» (209), che è stato assegnato alla competente Commissione. $QQXQ]LRGLULVSRVWDVFULWWDDG LQWHUURJD]LRQL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 PRESIDENTE. Comunico che l’ Assessore alla sanità e alle politiche sociali, Tondo, ha fornito risposta scritta alle seguenti interrogazioni: (I.S. n. 198: Lippi) «La discarica dei 101» (I.S. n. 195: Lippi) «Chiusura delle frontiere slovene causa afta - l’ Italia non è stata informata»; che l’ Assessore all’ Agricoltura, Ariis, ha fornito risposta scritta alla seguente interrogazione: (I.S. n. 199: Ritossa) «Dichiarazioni <stonate> del Sindaco di Dolegna del Collio». Comunico, inoltre, che, ai sensi dell’ articolo 103, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale, l’ Assessore alla sanità e alle politiche sociali, Tondo, ha fornito risposta scritta alla seguente interrogazione: (I.O. nn. 429 e 633: Marini) «Studio regionale sui traumi gravi». I testi delle risposte saranno riportati in allegato al presente resoconto. $QQXQ]LRGLLQWHUURJD]LRQLHGLQWHUSHOODQ]H PRESIDENTE. Comunico che sono pervenute alla Presidenza le seguenti interrogazioni a risposta orale: Antonaz: “Fondi insufficienti ai progetti per la realizzazione di Centri antiviolenza contro le donne” (759) Antonaz: “Le diverse verità su Aviano” (760) Degano, Zvech: “Sulle previste sponsorizzazioni dell’ Autorità Portuale di Trieste attraverso fondi regionali” (761) Moretton ed altri: “A28: lotto 28, lavori $WWLFRQVLOLDUL - (279) 6 VIII LEGISLATURA – fermi” (762) Antonaz: “ Sulla ventilata ipotesi riduzione del personale regionale” (763) di Fontanelli: “ Sulla campagna elettorale in corso per il rinnovo di amministrazioni provinciali e comunali in Friuli-Venezia Giulia” (764) Zorzini: “ Paventato accorpamento della Neurochirurgia con la Stroke Unit della Clinica Neurologica presso l’ Azienda «Ospedali riuniti di Trieste»” (765) Bortuzzo: “ Lavori per la messa in sicurezza del fiume Tagliamento, è opportuno scegliere con la gente” (766) Travanut, Mattassi: “ Sulla crisi della Cogolo di San Giorgio di Nogaro” (767) Petris: “ Sul ricorso al TAR della Solari di Pesariis contro una delibera della Comunità Montana che avviava le procedure per la costruzione del nuovo stabilimento” (768); le seguenti interrogazioni a risposta scritta: Ritossa: “ Interventi di recupero ambientale e di sviluppo turistico della zona sacra del Monte Sabotino e dell’ area archeologica dei ruderi del S. Valentino sul Monte Sabotino” (204) Lippi: “ Che fine farà la facoltà di medicina dell’ Università di Trieste?” (205); e le seguenti interpellanze: Moretton: “ Nuovi fondi per gli assegni ai non autosufficienti? Da dove vengono prelevati e quando saranno spendibili?” (639) Moretton ed altri “ Il CdA di Autovie Venete «patrimonializza» gli utili di Bilancio e non distribuisce dividendi ai soci: come la mettiamo con il Bilancio della Regione che ha iscritto tra le entrate del 2001 circa 20 miliardi dalla partecipata AAVV SpA?” (640) 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 Moretton: “ Assegno di cura e assistenza: discriminate le famiglie!” (641) Moretton ed altri “ Come ha fatto Autovie Venete a spendere 900 milioni nel 2000 per pagare indennità e rimborsi spese agli amministratori?” (642) Degrassi, Tesini: “ Autovie Venete e tutti i nodi che continuano a venire al pettine” (643) Moretton ed altri: “ Come si può - giocando su Statuti e patti parasociali - affidare direttamente ad un’ unica impresa lavori per quasi 500 miliardi? Autovie Venete opera in regime di zona franca?” (644) Sonego ed altri: “ Sulla mancata realizzazione di un sottopasso in San Vito al Tagliamento” (645). I relativi testi saranno riportati in allegato al presente resoconto. $QQXQ]LRGLPRGLILFDDOODFRPSRVL]LRQHGL JUXSSRFRQVLOLDUH PRESIDENTE. Comunico che a far data dal 25 maggio 2001 il Gruppo consiliare dei Democratici di sinistra ha eletto il nuovo Capogruppo nella persona del consigliere Alessandro Tesini. ,QPHULWRDOOHGLPLVVLRQL GHOO¶DVVHVVRUH5RPROL PRESIDENTE. Comunico che, in data 28 maggio 2001, l’ Assessore effettivo Ettore Romoli, nella posizione di Assessore dimissionario per effetto delle dimissioni del Presidente della Regione, ha comunicato di astenersi con effetto immediato da qualunque atto connesso alla carica, in quanto proclamato eletto alla Camera dei Deputati. $QQXQ]LRGLPRGLILFDDOODFRPSRVL]LRQH GHOOD*LXQWDGHOOH(OH]LRQL $WWLFRQVLOLDUL - (279) 7 VIII LEGISLATURA – PRESIDENTE. Comunico di aver chiamato a far parte della Giunta delle Elezioni il Consigliere Nevio Alzetta, al posto del dimissionario Milos Budin. $QQXQ]LRGLFRUUH]LRQLIRUPDOLHGL FRRUGLQDPHQWRDOHJJHUHJLRQDOH PRESIDENTE. Comunico, ai sensi dell’ articolo 83, comma 2, primo e secondo periodo, del Regolamento interno, che al testo della legge regionale (n. 106) recante “ Interventi di rilancio economico, potenziamento, miglioramento e completamento funzionale di strutture al servizio dei traffici, nonché disposizioni in materia di gestione del demanio turistico balneare” , approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 15 maggio 2001, sono state apportate le seguenti correzioni formali e di coordinamento. 1. L’ articolo 2 bis, ora articolo 9, recante modifica al comma 1 dell’ articolo 4 della legge regionale 2/2000, per esigenze sistematiche è stato anteposto all’ articolo 10, recante modifica al comma 4 del predetto articolo 4. 2. Talune disposizioni di natura finanziaria sono state ricollocate, per esigenze sistematiche, al capo V, recante <<Disposizioni finanziarie>>; in particolare: a) le disposizioni di cui al comma 4 dell’ articolo 11, nonché ai commi 3 e 4 dell’ articolo 13, concernenti autorizzazioni di spesa, sono state ricollocate ai commi 3, 4 e 5 dell’ articolo 19, norma generale in materia di autorizzazioni di spesa; b) la disposizione di cui al comma 2 dell’ articolo 8, ora articolo 9, recante copertura finanziaria, è stata ricollocata al comma 1 dell’ articolo 20, norma generale in materia di copertura finanziaria. 3. I commi di cui al predetto articolo 20 sono stati riordinati in ragione della sequenza numerica delle rispettive norme sostanziali. 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 4. A seguito dell’ approvazione dell’ articolo 18 bis, ora articolo 18, è stato istituito il capo IV <<Disposizioni in materia di gestione del demanio turistico balneare>> ed è stato conseguentemente integrato il titolo della legge. 5. Il predetto articolo 18 bis, approvato privo di rubrica, è stato così rubricato: “ Gestione del demanio turistico balneare” . 6. La rubrica di taluni articoli è stata così integrata, per opportuno riferimento alla materia disciplinata: a) articolo 2 bis, ora articolo 9: “ Modifica al comma 1 dell’ articolo 4 della legge regionale 2/2000, concernente il Polo intermodale annesso all’ Aeroporto di Ronchi dei Legionari” ; b) articolo 6, ora articolo 5: “ Interpretazione autentica dell’ articolo 5 della legge regionale 57/1991, in materia di contributi a favore dell’ Ente autonomo del porto di Trieste e dei Consorzi per lo sviluppo industriale del Comune di Monfalcone e della zona dell’ Aussa-Corno” ; c) articolo 10: “ Modifica al comma 4 dell’ articolo 4 della legge regionale 2/2000, in materia di interventi connessi alla realizzazione del Corridoio intermodale n. 5” ; d) articolo 12: “ Abrogazione della legge regionale 4/1985, recante interventi per la promozione e lo sviluppo dei traffici di interesse della Regione Friuli-Venezia Giulia, nonché dell’ autotrasporto merci in conto terzi” . 7. Il comma 1 dell’ articolo 1 della legge regionale 72/1979, come sostituito dal comma 1 dell’ articolo 13, è stato opportunamente numerato. 8. Su indicazione della Ragioneria generale, sono state apportate le seguenti correzioni di natura contabile: a) il comma 9 del predetto articolo 18 bis è stato così sostituito: <<9. Gli oneri derivanti dall’ applicazione del disposto di cui ai commi $WWLFRQVLOLDUL - (279) 8 VIII LEGISLATURA – 1 e 6 fanno carico alle seguenti unità previsionali di base dello stato di previsione della spesa del bilancio pluriennale per gli anni 2001-2003 e del bilancio per l’ anno 2001, con riferimento ai capitoli del Documento tecnico allegato ai bilanci medesimi a fianco di ciascuno indicati, che presentano sufficiente disponibilità: U.P.B. 52.2.4.1.1 U.P.B. 52.2.8.1.659 U.P.B. 52.2.8.1.659 U.PB.B 52.2.8.1.687 Capitolo 550 Capitolo 9630 Capitolo 9631 Capitolo 9650 b) al predetto comma 2 dell’ articolo 8, le parole <<del bilancio per l’ anno 2001>> sono state sostituite dalle seguenti: <<del bilancio pluriennale per gli anni 2001-2003 e del bilancio per l’ anno 2001>>. 3UHVDG¶DWWRGHOOHGLPLVVLRQL GL&RQVLJOLHULUHJLRQDOL PRESIDENTE. Passiamo, quindi, al punto n. 1 dell’ ordine del giorno, che prevede la presa d’ atto delle dimissioni di Consiglieri regionali. Comunico che i consiglieri Roberto Antonione e Milos Budin, eletti al Senato della Repubblica, ed Ettore Romoli, eletto alla Camera dei Deputati, hanno fatto pervenire alla Presidenza le seguenti lettere di dimissioni dalla carica di consigliere regionale: «Roberto Antonione – 31 maggio 2001 Egregio Presidente, essendo stato eletto senatore desidero informarLa della mia decisione di rassegnare le dimissioni dall’ incarico di Consigliere regionale.» «Milos Budin – 29 maggio 2001 In data 30 maggio p.v. avrà luogo la seduta di insediamento del Senato a seguito della recente competizione elettorale, nella quale lo scrivente è stato eletto Senatore della Repubblica, come da proclamazione 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 dell’ Ufficio elettorale regionale. Nel far presente un tanto, desidero, con la presente, comunicare le mie dimissioni da Consigliere regionale – e, conseguentemente, anche da Vice Presidente del Consiglio regionale – ai fini della mia sostituzione con l’ avente diritto. Con l’ occasione mi è gradito rivolgere a Lei e, per il Suo cortese tramite, ai colleghi e ai funzionari del Consiglio, il mio più vivo ringraziamento per la collaborazione e la disponibilità avute in questi anni, di cui serberò un gradito ricordo.» «Ettore Romoli – 5 giugno 2001 Egregio Presidente, con decorrenza immediata Ti comunico le mie dimissioni da Consigliere regionale.» Ricordo inoltre che, ai sensi dell’ articolo 48 della legge regionale 27 marzo 1968, n. 20, e successive modificazioni ed integrazioni, è riservata al Consiglio regionale la facoltà di ricevere e di accettare le dimissioni di propri membri. Considerate, quindi, le motivazioni che stanno alla base delle dimissioni, dichiaro di ritenere che il Consiglio non abbia che da accettarle. Poiché nessuno chiede la parola, dichiaro che il Consiglio prende atto delle dimissioni presentate dai colleghi Antonione, Budin e Romoli dalla carica di Consigliere regionale. Rivolgo, quindi, un breve cenno di saluto ai dimissionari, ringraziandoli per l’ attività svolta e formulando un particolare augurio per l’ attività che li vedrà impegnati. $WWULEX]LRQHGLVHJJLYDFDQWL GL&RQVLJOLHUHUHJLRQDOH PRESIDENTE. Passiamo, quindi, al punto n. 2 dell’ ordine del giorno, che prevede l’ attribuzione di seggi vacanti di Consigliere $WWLFRQVLOLDUL - (279) 9 VIII LEGISLATURA – regionale. Comunico che, in previsione della presa d’ atto delle dimissioni dei colleghi Antonione, Budin e Romoli, si è svolta, nel corso della mattinata odierna, la riunione della Giunta delle Elezioni per accertare, ai sensi dell’ articolo 14 del Regolamento interno e dell’ articolo 46 della legge elettorale regionale (L.R. 27 marzo 1968, n. 20), a quali candidati vanno attribuiti i seggi rimasti vacanti. Comunico che la Giunta medesima ha accertato che: - per quanto riguarda la sostituzione del consigliere Antonione, il candidato primo dei non eletti nella lista n. 11 (FI-CCD-FDC) della circoscrizione di Trieste risulta Edoardo Sasco; - per quanto riguarda la sostituzione del consigliere Budin, il candidato primo dei non eletti nella lista n. 6 (DS) della circoscrizione di Trieste risulta Caterina Dolcher in Capodieci; - per quanto riguarda la sostituzione del consigliere Romoli, il candidato primo dei non eletti nella lista n. 6 (FI-CCD) della circoscrizione di Gorizia risulta Giovanni Vio. Invito, pertanto, i neo-consiglieri Sasco, Dolcher e Vio ad entrare in Aula per prestare il giuramento previsto dall’ articolo 17 dello Statuto. Ricordo, quindi, ai Consiglieri che da oggi decorrono i 15 giorni previsti dall’ articolo 47 della legge regionale 20/1968 e dall’ articolo 15 del Regolamento interno per la presentazione di eventuali ricorsi avverso l’ elezione testé proclamata. Trascorso inutilmente tale termine, il Consiglio potrà procedere alla convalida dell’ elezione. Ai tre autorevoli ex Consiglieri e Parlamentari gli auguri più sinceri ed il benvenuto ai tre neo Consiglieri che invito nuovamente a prestare il giuramento previsto dall’ articolo 17. $ TXHVWR SXQWR L FRQVLJOLHUL 6DVFR 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 'ROFKHU H 9LR YHQJRQR LQWURGRWWL LQ $XOD H SUHVWDQR QHOO¶RUGLQH LO JLXUDPHQWR SUHYLVWR GDOO¶DUWLFRORGHOOR6WDWXWR Ha chiesto di parlare il consigliere Antonaz. Ne ha facoltà. ANTONAZ. A dire il vero, Presidente, avevo chiesto la parola all’ inizio, prima che iniziasse il primo punto, perché volevo intervenire sull’ ordine dei lavori. Comunque, lo dico adesso. Credo che tutti viviamo con imbarazzo il fatto che ci sono tre colleghi che si sono dimessi ed il quarto no. Lo viviamo con imbarazzo perché non comprendiamo il motivo di questa eccezione. Vorremmo, appunto, capire come gli Uffici hanno intenzione di affrontare questa situazione. Da parte mia avrei chiesto – se lei me ne avesse dato la possibilità – di discutere per primo il punto n. 7, ossia la questione dell’ incompatibilità del consigliere Saro di essere seduto in quest’ Aula, a fronte del fatto che è stato nominato Deputato nella prima riunione della Camera. Quindi, ci sembra che ci sia un’ evidente incompatibilità. Dopodiché, sicuramente, avete fatto un approfondimento e sarete in grado di spiegarci qual è il motivo per cui il collega Saro è seduto in quest’ Aula. Mi pare che non si possano, invece, accettare argomenti che ho letto sui mass media del tipo che Saro deve essere qui presente per coordinare il passaggio delle consegne da una Giunta all’ altra. Mi pare che questo sia un argomento ridicolo che non fa, sicuramente, onore alla maggioranza. PRESIDENTE. Sull’ ordine dei lavori, preciso al consigliere Antonaz che c’ è il plenum e, quindi, i punti 1 e 2 costituivano una sorta di articolo 1 ante, come si diceva una volta. Sull’ altra questione, ho inserito il punto n. 7 come ultimo punto, perché ci doveva essere il passaggio in Giunta delle Elezioni, come lei sa. Non appena il Relatore della Giunta delle $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (279) 10 VIII LEGISLATURA – Elezioni avrà fatto circolare il documento e tutta l’ Aula sarà informata, di sicuro si discuterà anche di quello. Ha chiesto di parlare il consigliere Puiatti. Ne ha facoltà. PUIATTI. Non faccio nessuna valutazione di merito; le farò quando discuteremo il punto. Però sono dell’ avviso che il punto n. 7 deve diventare n. 3. Questa è una cosa che doveva fare automaticamente la Presidenza. Ossia, lei ha detto un attimo fa che il Consiglio deve essere nel plenum, prima di votare. Allora, se questo è vero, anche la discussione sul punto n. 7 – secondo me – va fatta prima. A meno che gli uffici ed il Presidente non ritengano che la sua valutazione della norma sia quella giusta. Quindi, si può discutere dopo, domani, dopodomani, fra una settimana, fra quindici giorni. Invece, io ho una valutazione diversa. L’ ho sostenuta nella Giunta delle Elezioni. Non voglio anticipare nulla, però mi rendo conto che, altrimenti, chi mi ascolta non capisce di cosa parlo. Ritengo che la differenza sia sul dato procedurale. Secondo gli uffici si applica il meccanismo regolamentare dell’ incompatibilità. Ossia, si tratta l’ incompatibilità statutaria come l’ ultima delle incompatibilità. Se uno è in un Consiglio di Amministrazione di una banca, gli si contesta e ci sono dieci giorni per le risposte. C’ è una procedura, che è quella dell’ incompatibilità. Ritengo, invece, che l’ incompatibilità statutaria sia una cosa diversa e che non possa soggiacere a questo tipo di trafila: il Consiglio dovrebbe decidere seduta stante. Se così fosse, se per avventura la maggioranza del Consiglio fosse d’ accordo con la mia interpretazione della norma, il problema si porrebbe adesso, rispetto al plenum. Questo è il motivo per cui, credo, sia opportuno discutere del punto n. 7 prima di quelli – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 seguenti. PRESIDENTE. Ripeto a lei quanto ho detto al consigliere Antonaz. Non appena i Consiglieri avranno ricevuto la relazione relativa al provvedimento discusso in Giunta delle Elezioni, metterò senz’ altro in discussione questo punto. Ha chiesto di parlare il consigliere Puiatti. Ne ha facoltà. PUIATTI. Chiedo di sospendere brevemente la seduta al fine di consentire la distribuzione della Relazione e preannuncio una richiesta di inversione dell’ ordine del giorno. PRESIDENTE. Sospendo brevemente la seduta. /DVHGXWDqVRVSHVDDOOHRUH /DVHGXWDULSUHQGHDOOHRUH PRESIDENTE. Dichiaro riaperta la seduta. Ho verificato con i funzionari che anche gli atti relativi al punto n. 7 sono completi e che l’ Aula è stata portata a conoscenza della sostanza, attraverso la relazione della Giunta delle Elezioni, sottoscritta dal Relatore Marini. Ha chiesto di parlare il consigliere Puiatti. Ne ha facoltà. PUIATTI. Continuo a ritenere che la correzione dell’ ordine del giorno doveva essere fatta dal Presidente, perché – a mio parere – si tratta di un errore materiale, nel senso che è stato aggiunto dopo semplicemente perché temporalmente è arrivato dopo. Avevamo avuto un ordine del giorno con sei punti. Dopo, abbiamo avuto l’ integrazione. Per cui, quel punto l’ avete messo in coda. Invece, secondo me, dovevate metterlo in mezzo. Comunque, al di là di tutte queste $WWLFRQVLOLDUL VIII LEGISLATURA – valutazioni, chiedo formalmente l’ inversione dell’ ordine del giorno, o meglio, l’ anticipazione del punto n. 7 prima del punto n. 3, in modo che tutte le questioni di questo genere vengano discusse e chiarite prima delle votazioni che l’ Aula sarà chiamata a fare. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Saro. Ne ha facoltà. SARO. Signor Presidente, credo che la proposta di Puiatti sia tranquillamente accoglibile. Non vi sono ostacoli né politici né procedurali ad accoglierla. Credo che il consigliere Puiatti debba stare assolutamente tranquillo. Per quanto mi riguarda, mi muoverò coerentemente con le leggi e con i Regolamenti. Comunque, sono molto interessato, a questo punto, a rimanere in questo Consiglio regionale. Per cui il mio diritto d’ opzione – quando si eserciterà, al quindicesimo giorno – sarà per rimanere. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Alzetta. Ne ha facoltà. ALZETTA. Intervengo contro, per dire che sono a favore della proposta di Puiatti. PRESIDENTE. Pongo in votazione la mozione d’ ordine del consigliere Puiatti. (¶DSSURYDWD 'LVFXVVLRQHVXOODFDXVDGLLQFRPSDWLELOLWj GHOFRQVLJOLHUH6DUR PRESIDENTE. Passiamo, quindi, all’ esame del punto n. 7 dell’ ordine del giorno, che prevede la discussione sulla causa di incompatibilità del consigliere Saro. La parola al Relatore Marini. MARINI, 5HODWRUH Signori Consiglieri! 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (279) 11 - Signor Presidente, In data 17 maggio 2001 il consigliere Saro è stato proclamato eletto deputato. – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 Configurando un tanto la causa di incompatibilità con la carica di Consigliere regionale prevista dall’ articolo 15, terzo comma, dello Statuto speciale di autonomia, il Presidente del Consiglio ha provveduto a contestare al Consigliere Saro tale circostanza in data 24 maggio 2001, invitando lo stesso a presentare entro dieci giorni dal ricevimento della contestazione, secondo quanto previsto dalle procedure di contestazione delle cause di incompatibilità di cui all’ articolo 39 della legge 3 febbraio 1964, n. 3 e all’ articolo 23 del Regolamento interno del Consiglio regionale, le proprie eventuali controdeduzioni in proposito. In particolare detta contestazione poggiava sul fatto che, ai sensi dell’ articolo 1 del Regolamento della Camera dei Deputati, “ i Deputati entrano nel pieno esercizio delle loro funzioni all’ atto della proclamazione” e che pertanto la situazione di incompatibilità si determina nel momento di detta proclamazione. Il consigliere Saro, in data 4 giugno 2001, ha presentato le proprie controdeduzioni in una nota in cui ha sottolineato come la condizione di incompatibilità si verifichi solamente all’ atto della convalida definitiva dell’ elezione da parte della Giunta delle elezioni della Camera dei Deputati. Sul punto, però, occorre ribadire che, a parere di questa Giunta delle Elezioni, l’ incompatibilità sorge già nel momento della proclamazione. In effetti non si può non osservare come fin dai giorni immediatamente successivi alla proclamazione degli eletti si compiono attività parlamentari di cospicua importanza, quali, ad esempio, l’ elezione del Presidente dell’ Assise o la votazione della fiducia al Governo, per tacere della possibilità di presentare in ogni tempo, da parte del neo eletto parlamentare, progetti di legge, mozioni, interrogazioni ed interpellanze, frustrando evidentemente in tal modo le finalità che la normativa sulle incompatibilità mira a perseguire. Oltretutto parrebbe incongruo dover $WWLFRQVLOLDUL - (279) 12 VIII LEGISLATURA – tollerare per mesi (magari per anni) situazioni di manifesta incompatibilità solamente perché, per qualsivoglia motivo, non si è potuto giungere alla convalida dell’ elezione. Pertanto, questa Giunta delle Elezioni propone al Consiglio Regionale – per inciso, lo propone a maggioranza dei suoi membri – di deliberare l’ incompatibilità del consigliere Saro, con la contestuale richiesta di opzione fra il mandato consiliare e quello parlamentare. Grazie. PRESIDENTE. discussione. Dichiaro aperta la Ha chiesto di parlare il consigliere Puiatti. Ne ha facoltà. PUIATTI. Mi pare doveroso sostenere anche in Aula un ragionamento che ho cercato di fare in Giunta delle Elezioni. Anche perché questo è il motivo per cui non ho votato a favore di questa proposta ed il Relatore, giustamente, lo ha ricordato. Quindi, c’ era un’ unica non adesione che era quella mia, non perché sia convinto che Saro non sia incompatibile, ma perché non condivido questa procedura. Cercherò di spiegare il perché. È il motivo per cui ho sostenuto, prima, che la discussione su questo tema doveva essere fatta prima delle nomine delle votazioni previste. L’ incompatibilità fra la carica di Consigliere regionale e la carica di Parlamentare è sancita e stabilita dall’ articolo 15 dello Statuto costitutivo di questa Regione. Questo Statuto è una norma di rango costituzionale. Cosa dice l’ articolo 15? Dice: “ L’ ufficio di Consigliere regionale è incompatibile con quello di membro di una delle Camere” , eccetera. Quindi, non è un dato discutibile. È un dato certo, definito e preciso. Fino al 1994, credo, per potersi candidare alle elezioni politiche, il Consigliere regionale doveva rassegnare le proprie dimissioni almeno sei mesi prima. Quindi, non c’ era questo tipo di problema. La prescrizione 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 statutaria, quindi, era chiara. Uno doveva prima dimettersi per potersi candidare. Grazie ad un’ iniziativa giuridica, un ricorso fatto dai Consiglieri Verdi della Toscana, la Corte Costituzionale ha, giustamente, dichiarato l’ incostituzionalità delle norme che prevedevano l’ obbligatorietà delle dimissioni preventive. Perché? Perché c’ era una disparità di trattamento fra il Parlamentare nazionale ed il Consigliere regionale. &RQIXVLRQHLQ$XOD Se, magari, questo conciliabolo lo fate in un momento successivo, vi ringrazio. Ossia, prima il Parlamentare poteva, senza dimettersi, candidarsi alle elezioni regionali. Una volta eletto, decideva cosa fare. Mentre l’ inverso non era possibile. Adesso – insisto – grazie ad una certa iniziativa, le cose sono pari. Però questo non ha messo in discussione il dato dell’ incompatibilità. Si dice: “ L’ incompatibilità è cosa diversa dall’ ineleggibilità” . Certo. Però è assodato il fatto che l’ incompatibilità c’ è ed è certa, sicura… Tant’ è che il Relatore di una larghissima maggioranza, il collega Marini, nella sua relazione ha detto che sul punto occorre ribadire che l’ incompatibilità sorge già al momento della proclamazione. Ossia, al momento in cui il Tribunale proclama l’ elezione, scatta l’ incompatibilità. Perché? Perché nel momento in cui uno è proclamato eletto, svolge o può svolgere tutte le funzioni di Parlamentare. Quindi, l’ incompatibilità scatta subito. Lo dice la maggioranza. Allora, se è così, perché mettiamo in atto un meccanismo che dura – se va bene – un mese? Quindi, almeno per un mese, esiste la doppia funzione ed uno stato di illegalità o di illegittimità. Questo è il fatto. Quindi, il problema non è discutere se esiste o meno l’ incompatibilità. Certo che esiste, questo è pacifico. Il problema è quello di capire qual è la procedura. $WWLFRQVLOLDUL - (279) 13 VIII LEGISLATURA – Gli uffici e la maggioranza della Giunta delle Elezioni ritengono che la procedura sia quella ordinaria, ossia la contestazione, la possibilità della risposta, l’ ulteriore decisione, eccetera. Mi viene in mente il caso in cui a Lippi è stata contestata un’ incompatibilità perché era Vicepresidente di un organo o di un Consorzio che era finanziato dalla Regione. Quindi, si è detto: “ C’ è una incompatibilità perché sei un Amministratore di un ente che riceve finanziamenti regionali e, contemporaneamente, sei Consigliere regionale. Quindi, c’ è questa incompatibilità e la devi chiarire, risolvere. Ti devi decidere, devi optare” . Quindi, si è usato un certo tipo di procedura. Dopodiché la questione si è chiusa, perché Lippi si è dimesso dall’ altro ente. Trattare l’ incompatibilità statutaria come quella del Consorzio “ x” credo che sia sbagliato. Qui sta la differenza. Se, come dice il Relatore Marini, l’ incompatibilità – non c’ è dubbio – scatta dal momento della proclamazione, a mio parere dovrebbe esserci un automatismo, ossia il Consiglio dovrebbe, semplicemente, prendere atto che c’ è la proclamazione e, quindi, indipendentemente dalle dimissioni, esiste questo stato. Qual è l’ obiezione che mi si può fare? Saro ha diritto di optare. Lo diceva a mò di battuta, credo, un attimo fa. Io sono contento se stai qui. Però sostengo che non puoi starci. Perché nel momento in cui Ferruccio Saro, Consigliere regionale, ha firmato un’ accettazione di candidatura – non è stato costretto a farlo – lo ha fatto liberamente, ha deciso di candidarsi al Parlamento, nel momento in cui scatta l’ elezione, non esiste il meccanismo inverso, a mio parere. Quindi, il Consiglio sbaglia se decide di aprire la procedura di contestazione, che dura quindici, venti giorni. Non ce l’ ho con Saro, perché, ripeto, non è una questione personale. 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 Altrimenti, creiamo un precedente brutto. Paradossalmente, lo dicevo prima, abbiamo un meccanismo contemplato da norme e Regolamenti che prevede che il Consiglio possa contestare. Quindi, se oggi – per caso – la maggioranza del Consiglio – che è la maggioranza di cui fa parte il collega Saro – decidesse di non contestare – ed è libera di farlo –, Ferruccio Saro, sicuramente incompatibile, potrebbe restare per un anno, due, tre, contemporaneamente Consigliere regionale e Parlamentare, senza che succeda nulla. L’ unica cosa che può succedere è che, al di fuori di qui, qualche privato cittadino ricorra in via amministrativa e faccia scattare un certo tipo di meccanismo. Questo è il dato. Oppure qualcun altro può decidere di sciogliere il Consiglio regionale, ma questo sarà difficile. Abbiamo delle norme che stabiliscono questo, ma non c’ è certezza di diritto, assolutamente. C’ è un dato di discrezionalità. Quindi, se la maggioranza, oggi, Ferruccio, volesse decidere di non contestarti nulla e di accantonare la proposta di delibera fatta dal collega Marini, tu stai qui tranquillo, senza nessun problema. Stai tranquillo, hai due indennità contemporaneamente, perché non c’ è incompatibilità tra un’ indennità e l’ altra. Beato te. Questo è un altro discorso. A me non interessa cosa fai delle tue due indennità. Se non sai a chi darle, io sono qui. Al di là di ciò, non è questo il problema, Ferruccio, capisci? Il problema è che questo meccanismo è inaccettabile. Allora, se è inaccettabile a livello di principio, non è possibile che la procedura messa in piedi sia quella ordinaria, la stessa che si è usata con Lippi. Esiste un’ incompatibilità statutaria, secca e chiara. A mio parere, l’ incompatibilità scatta automaticamente dal momento della proclamazione. Questo è quello che penso, che sostengo e che ho detto in Giunta delle Elezioni. Questo è quello che mi pareva corretto sostenere anche in Aula. $WWLFRQVLOLDUL - (279) 14 VIII LEGISLATURA – Dopodiché, il Consiglio è sovrano. Quindi, fa quello che crede. Può anche decidere di non contestare assolutamente nulla. Quello che contesto è la strada individuata dalla Presidenza e dagli uffici che, insisto, è sbagliata. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Alzetta. Ne ha facoltà. ALZETTA. Grazie, signor Presidente. Innanzitutto, svolgo una considerazione. Quanto sta avvenendo in quest’ Aula, oggi, è politicamente immorale, perché questa nostra regione – che, credo, su istanza di tutte le categorie, di tutti i settori, chiede a gran voce di avere un governo autorevole – si vede negare questa possibilità, in ragione del fatto che una maggioranza con numeri sostanziosi per autosostenersi non trova niente di meglio che portare in Aula, oggi, questo problema e porlo all’ attenzione di sessanta Consiglieri regionali. Non viene posta, invece, la soluzione dei numerosi problemi molto più grossi che, quotidianamente, si vivono. Non voglio fare riferimenti puntuali, ma ne basterebbe uno, cioè il buco della sanità, per dire di che cosa dovrebbe occuparsi quest’ Aula, piuttosto che di incompatibilità o di ineleggibilità. Questo per dare un giudizio di ordine politico su quanto sta avvenendo e su quanto la maggioranza ci sta proponendo nella giornata di oggi. Nel merito, in Giunta per le Elezioni abbiamo sostenuto la proposta di deliberazione degli uffici, illustrata dal collega Marini. Lo abbiamo fatto pur condividendo tutte le argomentazioni del collega Puiatti, perché abbiamo capito che, comunque, l’ unico procedimento che dà certezza nella tempistica è quello proposto dagli uffici e, poi, dal Relatore Marini. Quello che dice il collega Puiatti è per noi sacrosanto, ma è opinabile, nel senso che è la sua interpretazione, ma non ha supporto – almeno a detta degli uffici competenti – in termini di attuazione, per cui questo Consiglio 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 possa effettivamente deliberare, oggi, l’ immediata decadenza del collega Saro dal novero dei Consiglieri regionali di questa Regione. Quindi, in ragione di questo, abbiamo sostenuto la proposta di deliberazione e la sosterremo con il nostro voto, successivamente, in quest’ Aula. Il problema è che il collega Saro ha già piena legittimità, ha svolto il proprio ruolo di Parlamentare della Repubblica. Ha votato – mi risulta – per l’ elezione del Presidente della Camera, per l’ elezione dell’ Ufficio di Presidenza, dei Questori. Non so se abbia già presentato disegni di legge, ma mi risulta che alla Segreteria della Camera siano già stati depositati cinquecento disegni di legge nel corso di sette giorni. Non so se lui è firmatario di qualcuno di questi. Per cui avrebbe potuto esercitare il proprio diritto e ruolo di Parlamentare della Repubblica anche presentando e depositando disegni di legge. Quindi, è nella logica delle cose l’ incompatibilità fra la carica di Consigliere regionale e la carica di Parlamentare nazionale. Quindi, in ragione di questo, è difficile comprendere che si debba attivare una procedura – mi si consenta la parola – di tipo coercitivo per indurre un collega eletto nell’ Assise maggiore di questa Nazione ad andarsene. In ragione di questo, quindi, - non voglio rubare altro tempo – sosterremo la proposta di deliberazione. Denunciamo, nuovamente, l’ immoralità di quanto sta avvenendo in ragione della necessità che, invece, la Regione aveva, di darsi rapidamente un governo autorevole. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Zoppolato. Ne ha facoltà. ZOPPOLATO. Presidente, riprendo discorso di Puiatti, con una differenza. il Lo Statuto dice che le due cariche sono incompatibili. Quindi, non ci possono essere $WWLFRQVLOLDUL - (279) 15 VIII LEGISLATURA – 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 due azioni nello stesso tempo. L’ incompatibilità significa che non puoi fare contemporaneamente questo e quello. Mentre l’ ineleggibilità significa che non puoi essere eletto in quella carica. Credo, quindi, che sia doveroso, da parte di questo Consiglio, dichiarare l’ incompatibilità immediata e dichiarare il consigliere regionale Ferruccio Saro decaduto dalla carica di Consigliere regionale. Quindi, quando si avvera l’ incompatibilità? Hai una prima fase – come dice Puiatti – che è quella della proclamazione. La Giunta delle Elezioni sostiene che quando uno è proclamato, diventa incompatibile. Non sono d’ accordo su questo, perché deve esserci un’ azione positiva da parte di chi viene proclamato per l’ accettazione di quella carica. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Fontanelli. Ne ha facoltà. L’ azione positiva si può avere con atti concludenti – che sono l’ accettazione od il diniego – o con fatti concludenti. Quindi, , nel caso del consigliere Saro – non lo chiamo signor Saro, come faceva Cruder, che, poi, ha trovato gli accordi per Tarcento ed altro ed ora lo chiama Saro di nuovo – abbiamo avuto fatti concludenti. Quindi, secondo me, nel caso in cui uno mette in atto un fatto concludente – che, in questo caso, è la votazione del Presidente della Camera, dei Questori e di tutto quello che ha votato –, automaticamente deve essere dichiarato decaduto. Perché questa è una questione automatica. Lo Statuto dice che non puoi fare due cose contemporaneamente. Quindi, dal momento in cui fai una cosa attinente al nuovo incarico, significa che hai espresso in maniera concreta – con un atto – la volontà di abbandonare il vecchio incarico di Consigliere. Quindi, questi sono presupposti tecnici e penso anche incontestabili. Altrimenti non abbiamo più la certezza del diritto. Altrimenti, essere incompatibile significherebbe – e sarebbe una mostruosità giuridica – poter continuare a conservare due cariche fino a quando non viene accertato che è incompatibile. In questo caso, abbiamo già lo Statuto che accerta questo. Uno potrebbe rimanere, per assurdo, se una maggioranza si mette in testa di andare contro la legge e mantenerlo in questo Consiglio regionale, perché non solleva alcuna eccezione. Quindi, la persona rimane. FONTANELLI. Presidente e colleghi, credo che il collega Saro, nel momento in cui ha preso la decisione di candidarsi alla Camera, sapeva benissimo la strada che avrebbe percorso. Quindi, conosceva anche le regole che, necessariamente, doveva e deve rispettare. C’ è un’ incompatibilità, non soltanto quella scritta nei Regolamenti. Per cui egli ha, dalla notifica di incompatibilità che oggi viene proposta, quindici giorni per l’ opzione. C’ è, però, un altro fatto che è contingente in questo momento, cioè il lavoro di quest’ Aula, che deve votare, nell’ ordine del giorno di oggi, un proprio Vicepresidente, il Presidente della Giunta e gli Assessori. Non è ordinaria amministrazione. Il collega Saro si trova contemporaneamente presente in un’ assemblea legislativa dove ha già eletto il Presidente e gli organismi dirigenti ed è qui per fare altrettanto. A mio avviso, questo determina un’ ulteriore incompatibilità, se posso così esprimermi e credo che sia giusto che venga notificata al collega Saro. Non so se questo Consiglio possa abrogare i quindici giorni di tempo che il Consigliere ha per optare. Se non abbiamo questo potere, è chiaro che quest’ Aula, per quindici giorni, non può lavorare, perché ci troviamo in difetto della possibilità del collega Saro di essere contemporaneamente presente in due organismi tra loro incompatibili. La sua scelta di aspettare quindici giorni per esercitare questa opzione, paralizza, di fatto, il pieno potere di questa Assemblea di scegliere, di votare. Credo che questo sia l’ elemento fondamentale: la responsabilità politica, grave, che si prende il collega Saro nel rinviare la sua $WWLFRQVLOLDUL - (279) 16 VIII LEGISLATURA – scelta. Credo che questo sia il problema. Sul perché, poi, il collega Saro debba aspettare quindici giorni, posso dare un giudizio politico. Evidentemente, è arrivato a Roma e sta aspettando che si dipanino le matasse delle collocazioni e dei ruoli all’ interno del Parlamento, dei Gruppi consiliari e quant’ altro. Però, non può paralizzare il Consiglio regionale per quindici giorni, in attesa di capire quali strade si apriranno a Roma. Credo che debba assumersi le sue responsabilità e scegliere rapidamente. Fintanto che non avrà scelto, credo che questo Consiglio si troverà – per colpa del collega Saro – nell’ impossibilità di procedere con i propri lavori. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Antonaz. Ne ha facoltà. ANTONAZ. Mi sto chiedendo perché succede questo. Sono ancora convinto della razionalità dell’ uomo e cerco le cause che determinano le scelte, gli avvenimenti, anche se, ogni tanto, questa mia certezza – devo dire la verità – vacilla. Non solo, ma non ho gli strumenti per intervenire nel merito. Credo che anche in questo caso – come succede spesso – i legislatori non riescano a comprendere tutte le sfumature dell’ agire umano. Quindi, non potevano prevedere nei regolamenti tutte le possibili scelte che gli esseri umani compiono. Però, voglio intervenire ugualmente per chiedermi, allora, perché succede questo. Penso che ci sia una spiegazione razionale, dato che non credo che Saro voglia stare qui per controllare Forza Italia o che la coalizione non faccia delle sciocchezze, perché sarebbe insultante per i colleghi della maggioranza aver bisogno di un tutore. Non credo nemmeno che Saro abbia paura che, poi, la Giunta per le Nomine della Camera non lo confermi come eletto e che rimanga fuori. Non credo sia questo. Allora, qual è il motivo? Forse ce lo dirà lui. Sentiamo ventilare anche la possibilità che, di fronte alla scelta, 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 opti per rimanere in Regione. Cosa che, tra l’ altro, non mi stupirebbe. Credo che – come diceva qualcuno – sia meglio essere tra i primi a casa propria che non dei perfetti sconosciuti a Roma, come sarebbe il destino di Saro, ovviamente, in ambito nazionale. Tant’ è che mi viene da pensare che ci sia, forse, un pensierino da parte di Ferruccio Saro di fare lui il Presidente della Giunta. Credo che ci sia questo, alla fine, dietro a questo rinvio chiesto dal collega. Veramente, se la razionalità ha ancora un senso, non vedo altre spiegazioni. Allora, Saro è benestante, non credo che abbia paura di perdere indennità. Non è quello il problema. Non è il problema che vuole stare a controllare i suoi per vedere che non sbaglino di votare, che chissà cosa combinino. Non è questo il problema. Allora, veramente non c’ è altra spiegazione. Non è un braccio di ferro fra Tondo e la Guerra, a questo punto, o con la Lega Nord – povera – che esce con le ossa rotte non solo dalle elezioni, ma anche da questa vicenda umiliante che sta sopportando. Quindi, non è questo il problema, ma l’ ambizione – mai sopita – di Ferruccio Saro di essere, appunto, non l’ ultimo dei “ peones” del Parlamento, della Camera dei Deputati italiana, ma il primo nel Consiglio regionale, a cui ha dedicato gran parte della sua vita. Tutto sommato, dal suo punto di vista, lo considera quasi come un esito naturale. Allora, però, diciamole le cose. Non perdiamo tempo a stare qui a discutere sui quindici giorni. Diciamo le cose come stanno ed abbiate il coraggio – colleghi di maggioranza – di essere onesti con voi stessi. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Serpi. Ne ha facoltà. SERPI. Grazie, Presidente. Sarò molto più breve dei colleghi che mi hanno preceduto, anche perché ritengo che l’ argomento non $WWLFRQVLOLDUL - (279) 17 VIII LEGISLATURA – debba, poi, essere così importante. Forse, qualcuno vuole dargli un’ importanza che, in realtà, non dovrebbe avere. Mi limito solo ad una constatazione. Scopro questa mattina, improvvisamente, uno spirito “ giustizialista” da parte dei colleghi della sinistra che, fino ad oggi, non era mai balzato così prepotentemente alla ribalta. Ne prendo atto. Spero che dimostrino altrettanta fermezza in altre occasioni. Debbo, però, rilevare che non si può al Nord fare una cosa ed al Sud un’ altra. Non si può essere giustizialisti a Trieste e lassisti a Napoli. Non si possono accettare lezioni di coerenza da parte di persone che militano nello stesso Partito di una persona che, per diversi mesi, ha avuto un’ incompatibilità ben maggiore e ben superiore di quella del collega Saro. Mi riferisco al Ministro Bassolino che non ha avvertito questo impeto di necessaria trasparenza, continuando ad occupare il ruolo di Ministro della Repubblica – un po’ più importante di quello di Deputato “ peones” , come lo ha definito qualche collega – e di Sindaco di una città non certo secondaria in Italia come Napoli. Devo dire la verità. Di una sola cosa mi sono meravigliato. Mi aspettavo che in questo impeto di giustizialismo, in questa ansia di moralizzazione che pervade – a fasi alterne, sia bene sottolinearlo – certi colleghi, non si sia fatto ricorso all’ immortale Guareschi ed ai film che hanno reso celebri personaggi come il Sindaco ed il Parroco di Brescello, i famosi Peppone e Don Camillo. Mi aspettavo di sentire qualcuno tuonare in quest’ Aula che “ Saro deve decidere se fare danno alla Regione o danno al Parlamento” . Sarebbe stata la logica conclusione ed il degno corollario di questa che – a mio avviso – è una farsa che sta allungandosi nel tempo e portando via ore ad un dibattito che potrebbe impegnarsi su altre cose. Per quanto mi riguarda, trovo la scelta fatta dalla Giunta per le Elezioni sostanzialmente corretta. Sulla delibera proposta penso che, 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 tranquillamente, si possa esprimere un voto favorevole e lo si poteva fare un’ ora fa. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Dal Mas. Ne ha facoltà. DAL MAS. Presidente, il ragionamento di Puiatti non sta in piedi, perché non esiste un’ incompatibilità di serie A ed una di serie B… L’ incompatibilità è statutaria perché desunta dallo Statuto. Questo ribadisce il principio – ed una legge costituzionale lo rafforza – che c’ è un’ incompatibilità tra l’ Ufficio di Parlamentare e quello di Consigliere regionale. Quindi, è corretta la procedura seguita dalla Giunta delle Elezioni con la contestazione del Presidente. Siamo, cioè, nell’ ambito delle cause di incompatibilità, che vengono rilevate differentemente dall’ altra condizione, che è quella dell’ ineleggibilità. Mi sembra, quindi, che il Presidente del Consiglio si sia comportato secondo la procedura corretta. Tant’ è che questo è il dato. È una causa di incompatibilità e – come in tutti questi casi – concede al singolo la possibilità di scegliere se permanere in quella carica od optare per l’ altra, e questa facoltà di scelta, una volta contestata l’ incompatibilità, ha dei tempi. Qui c’ è il dato – se vogliamo, singolare – sollevato da Puiatti. È evidente che il Consiglio vota con una maggioranza. Una maggioranza potrebbe anche stabilire di respingere l’ incompatibilità, contrariamente a quanto deciso dalla Giunta delle Elezioni. Ora, è evidente che il consigliere Saro è giuridicamente incompatibile. Questa incompatibilità è sorta al momento della proclamazione. È altresì, vero, però, che la procedura seguita è quella corretta. Non ce ne sono altre per le cause di incompatibilità. Quindi, questo Consiglio dichiarerà, probabilmente, l’ incompatibilità di Saro, il quale avrà il tempo previsto dal Regolamento per esercitare questo suo diritto di opzione. Tutto qui, non ci sono altre considerazioni. $WWLFRQVLOLDUL - (279) 18 VIII LEGISLATURA – Non è che possiamo inventarci, nell’ ambito di questa discussione, una causa di incompatibilità ulteriore, statutaria, di serie A o, diversamente, di serie B. Il ragionamento, secondo me, da questo punto di vista, non regge. Esiste questo dato della incongruità. Non faccio come Alzetta, che usa sempre i riferimenti alla morale. Non dico, quindi, che è immorale. Come si può parlare di immoralità quando esiste una legge che concede al singolo una prerogativa nella possibilità di esercitare l’ opzione? Stiamo attenti quando accenniamo determinate categorie. Grazie. a PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Gottardo. Ne ha facoltà. GOTTARDO. È evidente che se non ci fossero risvolti di ordine politico, questa discussione, probabilmente – a prescindere dalle osservazioni del collega Puiatti che, come sempre, usa puntualizzare ed entrare nel merito – sicuramente non ci sarebbe stata. Ovvero, non si è mai verificata in passato. Non è, infatti, il primo caso e non è la prima volta che il Consiglio regionale discute di situazioni di incompatibilità. Molti di noi sono giunti in quest’ Aula portandosi dietro una ragione di incompatibilità, perché erano Sindaci e sono diventati Consiglieri regionali, eccetera. È noto che la legge sancisce le ragioni e le cause di incompatibilità e di ineleggibilità. Nel caso dell’ incompatibilità, prevede una procedura qualora questa non sia stata rimossa e fissa dei termini. Quindi, come giustamente ha detto Alzetta, la relazione di Marini è ineccepibile e, direi, tecnica. Cioè, una cosa scontata. È sempre avvenuto. C’ è qualcuno, qui, che si meraviglia, ma dimentica – non ho memoria del 1998, ma ricordo benissimo un caso nel 1993 – la procedura che fu seguita rispetto ad alcuni di noi che si trovavano in situazioni di incompatibilità. 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 Sul perché Saro porti il Consiglio a discutere di questo – come chiede Antonaz – ognuno può fare le sue valutazioni, ma non mi interessa entrare nel merito. Sono convinto che, probabilmente, ci sono cinquanta probabilità su cento che opti per una carica e cinquanta che opti per l’ altra. Allora, Fontanelli, è giusta la procedura, è giusto che sia previsto un arco di tempo in cui uno, che si trovi in una situazione di incompatibilità, abbia la possibilità di decidere quale delle due condizioni rimuovere. Voglio dire che si tratta solamente di mettersi d’ accordo se uno lo deve fare in uno, tre o cinque giorni. Ci sono delle valutazioni di ordine politico. Quindi, mi pare che la relazione proposta dalla Giunta per le Elezioni sia ineccepibile. È una relazione che non fa altro che constatare l’ incompatibilità e dire al collega, che ancora non ha rimosso le cause dell’ incompatibilità, che lo deve fare entro un determinato periodo. Dopodiché, il Consiglio prenderà atto se ha deciso in un senso o nell’ altro. Quindi, mi pare una cosa, francamente, non strumentale. È evidente che c’ è una tensione politica. Le cose le capiamo tutti. Antonaz ha ragione a dire che ci sono questioni che attengono il gruppo di maggioranza relativa, eccetera. Stando, però, all’ argomento dell’ ordine del giorno e non alle dietrologie, mi pare ineccepibile e scontato che l’ Aula debba esprimersi a favore della proposta formulata a nome della Giunta per le Elezioni dal collega Marini. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Narduzzi. Ne ha facoltà. NARDUZZI. Anch’ io, Presidente, mi trovo d’ accordo con le tesi che anche Zoppolato, prima di me, ha espresso. D’ altronde, voteremo, alla fine, la delibera. Ma credo che ci siano anche altre incompatibilità che dovrebbero essere accertate e di cui non si sta parlando. Lei, in particolare, $WWLFRQVLOLDUL - (279) 19 VIII LEGISLATURA – dovrebbe accertare, ad esempio, se Gottardo ha optato per il centro sinistra o per il centro destra e quanti giorni di tempo ha per poterlo fare. Oppure, se Cruder – la cui situazione mi sembra più definita – non ritenga altrettanto immorale fare un accordo politico – meglio, di bassa politica, più partitica – in Consiglio regionale sopra la testa dei cittadini di Tarcento e, quindi, ritrovarsi candidato a Sindaco solo per motivazioni che sono completamente al di fuori di quella realtà locale, comunale, ma sono legate alle dinamiche della formazione della nuova Giunta e del nuovo Presidente in quest’ Aula. Prima il caro amico dei DS parlava di immoralità della politica. Vorrei che tu parlassi di questa immoralità, caro collega! Vi sembra morale fare un accordo sopra la testa dei cittadini di Tarcento, solo per questioni di potere personale, legate alla trattativa all’ interno di quest’ Aula? Credo di no. Credo che questa sia l’ immoralità di cui si dovrebbe parlare. Comunque, al di là di queste scelte che, poi, sicuramente, non potranno e non dovranno influire sui punti programmatici che la Casa delle Libertà sta definendo in vista della formazione della nuova Giunta, ritengo che anche lei, Presidente, dovrebbe decidere quanti giorni abbiamo di tempo affinché i Consiglieri del CPR optino per il centro-destra o per il centro-sinistra. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Tesini. Ne ha facoltà. TESINI. Presidente, è sempre complicato quando le questioni procedurali e le norme si mescolano con le valutazioni politiche che, però, è difficile non fare in questa circostanza. È del tutto evidente che la questione del tempo che il consigliere Saro passerà ancora in quest’ Aula ha assunto un significato politico. L’ ho già detto e lo ripeto a scanso di equivoci: voteremo a favore della relazione presentata dalla Giunta, perché riteniamo che essa indichi l’ unica strada percorribile, riguardo a ciò che ci 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 è consentito dallo Statuto e dal Regolamento. Non conosco i motivi per i quali Saro ha deciso di utilizzare tutto il tempo che lo Statuto gli consente per restare qui. Puiatti insiste nel dire che lo Statuto prevede una decadenza immediata. La maggioranza della Giunta è stata di altro avviso. Riteniamo che, al fine di dare efficacia a questo provvedimento, sia necessario approvare e condividere ciò che ci dice la Giunta. Resta il fatto che, al di là delle ragioni personali e della difficoltà emotiva e psicologica di abbandonare il luogo che lo ha visto protagonista per vent’ anni, c’ è un dato di fatto che è registrato dalla cronaca dei giornali di tutti i giorni e che ci viene preannunciato, vale a dire l’ incredibile difficoltà della Casa delle Libertà di trovare il bandolo della matassa. Questa non è questione che riguardi un pronunciamento formale riguardo all’ incompatibilità. È un’ altra questione di cui discuteremo quando entreremo nell’ ordine del giorno di questi argomenti. È opportuno che dica che, nel momento in cui daremo il voto favorevole a questa delibera, siamo pienamente consapevoli di tutta la politicità e del significato politico che questo riveste, nel momento in cui siamo oggi chiamati a discutere di questo argomento, che sarebbe stato meglio per tutti non dover trattare. Se ne discutiamo è perché i problemi sono quelli che sappiamo. Ciò che pensiamo nel merito lo diremo quando entreremo nell’ ordine del giorno dei punti successivi. PRESIDENTE. Dichiaro concluso dibattito. La parola al Relatore Marini. il MARINI, 5HODWRUH Sarò brevissimo, due minuti per dire che non replicherò, evidentemente, alle battute di carattere politico che si sono inserite nel dibattito, per certi aspetti – specie nell’ intervento del collega Narduzzi – anche divertenti. Voglio soltanto sottolineare un dato tecnico. Puiatti ha ragione nel dire che entrambi – la $WWLFRQVLOLDUL - (279) 20 VIII LEGISLATURA – 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 maggioranza della Giunta delle Elezioni e lui – si sono trovati d’ accordo sul fatto che sussiste l’ incompatibilità per il consigliere Saro tra le funzioni di Parlamentare e quelle di Consigliere regionale. di deliberare l’ incompatibilità del consigliere Saro, con la contestuale richiesta di opzione tra il mandato consiliare e quello parlamentare: La differenza tra quello che ha deciso la maggioranza della Giunta delle Elezioni – da cui, quindi, è derivata la mia relazione – e l’ idea di Puiatti attiene soltanto alla procedura. considerato che la proclamazione dell’ elezione a deputato del Consigliere Saro è avvenuta in data 17 maggio 2001; Abbiamo scelto - come maggioranza - una procedura che è stata proposta dagli uffici e che ci sembrava più lineare, più sicura e che poteva giungere meglio al risultato – Puiatti dice che è più lenta; io, invece dico di no –, ma che, soprattutto sul profilo sostanziale, garantisce l’ esercizio dell’ opzione. Questo non è un dato puramente formale. È un dato veramente di sostanza. Lo ricordava bene il collega Antonaz, prima. Poniamo che la maggioranza decida che il consigliere Saro sia il prossimo Presidente della Giunta regionale. Ebbene, abbiamo già avuto esempi: la Presidente dell’ Umbria, che credo si chiami Lorenzetti, il Presidente dell’ Abruzzo, Pace, i quali erano Parlamentari e che da Parlamentari hanno fatto la scelta di diventare Presidenti delle rispettive Giunte regionali. Credo che sia un’ ipotesi di irrealtà che il consigliere Saro, tra la carica di Parlamentare e quella – eventuale – di Presidente della Giunta regionale, alla quale fosse chiamato, possa scegliere quest’ ultima. Capite bene, quindi, che il diritto d’ opzione ed i quindici giorni che dà la procedura che abbiamo scelto per esercitare questo diritto d’ opzione, non sono dati formali, ma sono dati veramente sostanziali. Per questo rivolgo un ringraziamento ai colleghi che sono intervenuti nel dibattito e l’ invito – che mi permetto di ribadire – a votare per la delibera allegata alla mia relazione, che contesta al consigliere Saro l’ incompatibilità e gli dà quindici giorni per decidere in un senso o nell’ altro. Grazie. PRESIDENTE. Pongo in votazione la seguente proposta della Giunta delle Elezioni “ Il Consiglio regionale, visto l’ articolo 15 dello Statuto speciale di autonomia, ai sensi del quale «l’ ufficio di Consigliere regionale è incompatibile con quello di membro di una delle due Camere»; premesso che in data 24 maggio 2001 il Presidente del Consiglio ha contestato al Consigliere Saro la sussistenza di tale incompatibilità; viste le controdeduzioni presentate dal Consigliere Saro, a tenore delle quali la suddetta incompatibilità sorgerebbe solo all’ atto della convalida definitiva dell’ elezione da parte della Giunta delle elezioni della Camera dei deputati; considerato che ai sensi dell’ articolo 1 del Regolamento della Camera dei deputati «i deputati entrano nel pieno esercizio delle loro funzioni all’ atto della proclamazione» e che pertanto la situazione di incompatibilità si determina all’ atto di detta proclamazione; visti gli articoli 39 della legge 3 febbraio 1964, n. 3, e 23 del Regolamento interno del Consiglio, dettanti le norme di procedura in materia, DELIBERA di dichiarare l’ incompatibilità fra la carica di Consigliere regionale e quella di deputato del Consigliere Saro; di richiedere al Consigliere Saro di optare fra il mandato consiliare e quello parlamentare, con l’ avvertenza che qualora non dovesse provvedervi entro il termine di quindici giorni, il Consiglio regionale lo dichiarerebbe decaduto.” $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (279) 21 VIII LEGISLATURA – (¶DSSURYDWD 6XOO¶RUGLQHGHLODYRUL PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Saro. Ne ha facoltà. SARO. Sull’ ordine dei lavori. Innanzitutto, ringrazio tutti gli amici che mi hanno dato la possibilità di poter rimanere, forse quindici giorni, ma forse ancora due anni, in questo Consiglio regionale. Intervengo per formalizzare la richiesta di sospendere i lavori del Consiglio ora, di non esaminare i punti successivi e di aggiornare, quindi, alle ore 15.30 del pomeriggio di oggi la continuazione dei lavori stessi. Le ragioni sono queste: stiamo cercando di lavorare in modo positivo e costruttivo per trovare – entro il primo pomeriggio – una soluzione ed un percorso che porti alla definizione di un accordo politico che assicuri il governo a questa Regione. Dobbiamo, appunto, definire alcuni aspetti programmatici. Dobbiamo definire il percorso che, in qualche modo, ci consenta di chiudere in modo serio questa fase della vita politica regionale. Quindi, vi preghiamo di capire le nostre esigenze. Non c’ è niente di cui meravigliarsi. Ci sono sempre state queste sospensioni nei momenti complessi della vita politica regionale. Quindi, speriamo di poter fare un buon lavoro nell’ intervallo e di tornare al pomeriggio con una proposta politica che dia un futuro certo a questa nostra Regione. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Narduzzi. Ne ha facoltà. NARDUZZI. Parlo a favore, Presidente. Non so se queste poche ore saranno sufficienti a sciogliere i nodi programmatici che stiamo esaminando. Non siamo ancora ai dettagli, come diceva qualcuno. – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 Comunque, stiamo lavorando per cercare di dare – in tempi più stretti possibili – una soluzione positiva a questa crisi che noi non abbiamo aperto e non abbiamo voluto, tanto per intenderci. Allora, Presidente, siamo favorevoli. Speriamo che possano bastare queste poche ore. Altrimenti, poi, alla ripresa dei lavori ci riserveremo una soluzione diversa. Questa, Presidente, è una mia considerazione personale che non deve influire su nessuno. ,QWHUUX]LRQH Dovreste infuriarvi, caso mai, per altre cose. Questa è una mia considerazione personale. Mi auguro che queste ore possano bastare. Se non fosse così, chiederemmo qualcos’ altro. Comunque, siamo favorevoli a questa sospensione. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Tesini. Ne ha facoltà. TESINI. Presidente, è vero che lei deve, poi, consentire all’ Aula di esprimersi e, quindi, dovrà registrare il voto dell’ Aula. Ho l’ impressione, però, che forse deve anche esercitare un suo diritto, come dire, di avere la Presidenza. Anche se mancassero argomenti per esprimersi contro questa proposta, l’ intervento stesso di Narduzzi lascia desolati. Dice che è una sua opinione personale, nemmeno quella del suo gruppo, riguardo a queste ipotesi di rinvio. Si potrebbe parlare fino a domani mattina per dire come questa proposta sia totalmente priva di senso e di significato politico. Ci troviamo di fronte ad una scadenza preannunciata da mesi. Lei ha convocato quest’ Aula l’ ultimo giorno utile per consentire alla Casa delle Libertà di avere tutto il tempo necessario. Questa, nel frattempo, si è ulteriormente coesa durante la recente tornata elettorale, fino al punto di far dire a Zoppolato, ad una trasmissione televisiva - alla quale partecipavamo assieme -: $WWLFRQVLOLDUL - (279) 22 VIII LEGISLATURA – “ Ormai c’ è un unico soggetto politico. Non ci sono più nemmeno tre Partiti che esprimono la Casa delle Libertà” . Ecco, c’ è stato tutto il tempo utile necessario. Lei ci deve dire cosa può succedere da qui alle 15 perché le cose cambino. È assolutamente inimmaginabile che si possa acconsentire ad un rinvio di questo genere. Quindi, la nostra opposizione, il nostro voto contrario è fermissimo, ma anche argomentatissimo. Riguarda uno sconcerto che è vivo e presente nei mezzi di informazione, negli organi di stampa e nell’ opinione pubblica. ,QWHUUX]LRQHIXRULPLFURIRQRGHLFRQVLJOLHUL 7UDYDQXWH'HJUDVVL PRESIDENTE. Consigliere Travanut, c’ è la richiesta di una sospensione dei lavori. Stessa seduta, non si cambia. Si sospende affinché qualcuno vada a pranzo. ,QWHUUX]LRQH No, i lavori sospensione. sono chiusi dopo 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 Presidente. Pensavo che il mio intervento fosse stato, prima, sufficientemente chiaro. Evidentemente non lo era e, quindi, riformulo quella che mi era sembrata una richiesta esplicita. Mi ero, cioè, dichiarato a favore dell’ incompatibilità del consigliere Saro. Avevo anche detto che quest’ Aula non avrebbe potuto deliberare fintanto che Saro non avesse optato. Quindi, mi sembrava di aver fatto una richiesta di sospensione per il periodo necessario affinché Saro non optasse, ossia i quindi giorni di cui ha diritto. Quando, poi, Saro stesso ha chiesto l’ interruzione dei lavori, avevo alzato subito la mano per ripresentare la cosa. Così non è stato possibile, evidentemente, per la concitazione dell’ Aula. Quindi, mi trovo a formulare adesso questo proposta. Grazie. PRESIDENTE. Quindi, questa è una mozione d’ ordine del consigliere Fontanelli di rinvio di quindici giorni dei lavori del Consiglio regionale. la Ha chiesto di parlare il consigliere Puiatti. Ne ha facoltà. Pongo in votazione la mozione d’ ordine del consigliere Saro. PUIATTI. Sono contrario. Visto che sono il primo che parla, posso farlo. (¶DSSURYDWD Sospendo la seduta fino alle ore 15.30 circa e comunico che è immediatamente convocata la Giunta delle Nomine. /DVHGXWDqVRVSHVDDOOHRUH /DVHGXWDULSUHQGHDOOHRUH PRESIDENTE. Dichiaro riaperta la seduta. Ha chiesto di parlare Fontanelli. Ne ha facoltà. FONTANELLI. Le il consigliere chiedo scusa, Capisco il ragionamento di Fontanelli. Però, caro Fontanelli, o l’ Aula decideva di percorrere la strada che avevo sostenuto, per cui Ferruccio Saro prendeva atto che era stato eletto e, quindi, automaticamente decadeva e si faceva la surroga… Una volta, però, che tutti – tranne due – hanno deciso, invece, che la procedura corretta è quella dell’ incompatibilità normale, cioè dichiarazione formale, quindici giorni per rispondere… Secondo la tesi della maggioranza l’ Aula è perfetta. Non c’ è nessun elemento di imperfezione. Quindi, secondo me, non è sostenibile la tesi di Fontanelli, anche se la capisco. Di conseguenza, sono contro il rinvio per questo motivo. Se altri chiederanno rinvii per altri $WWLFRQVLOLDUL - (279) 23 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 motivi, ne discuteremo. Questo credo che non stia in piedi. PRESIDENTE. Pongo in votazione la mozione d’ ordine di sospensione del consigliere Fontanelli. 1RQqDSSURYDWD 9RWD]LRQHSHUO¶HOH]LRQHGLXQ 9LFHSUHVLGHQWHGHO&RQVLJOLRUHJLRQDOH Questo, però, ripeto, è tutto subordinato alla soluzione di alcuni nodi essenziali che ancora non siamo riusciti a risolvere. Per questo motivo, Presidente, volevo formalizzare una mozione sospensiva, tesa al rinvio di questa seduta. Questa è la mia richiesta, facendole presente – visto che sarà poi lei, credo, a dover decidere, a questo punto, la riconvocazione del Consiglio entro i quindici giorni – che i problemi ancora non sono stati risolti. Ci sono ancora delle cose essenziali ed importanti da affrontare. PRESIDENTE. Passiamo ora al punto n. 3 dell’ ordine del giorno, che prevede la votazione per l’ elezione di un Vicepresidente del Consiglio regionale. Quindi, la prego di tenere in dovuto conto, appunto, che i tempi dovranno essere necessariamente ampi per poter arrivare ad una soluzione della questione. Ha chiesto di parlare Narduzzi. Ne ha facoltà. PRESIDENTE. Abbiamo, quindi, una mozione d’ ordine del consigliere Narduzzi. Parlino uno a favore ed uno contro, sapendo che, ovviamente, il Presidente del Consiglio – il quale ha convocato oggi, dopo il più ampio tempo possibile, il Consiglio – tenterà di fare il Presidente del Consiglio in modo che questo consesso esplichi nel più breve tempo possibile il suo dovere di eleggere un esecutivo di questa nostra Regione. il consigliere NARDUZZI. Grazie, Presidente, della parola. Mi dispiace per Tesini, che, appena eletto Capogruppo, ha già “ toppato” la prima volta, perché le mie valutazioni personali, alla fine, poi, non erano tanto peregrine, tant’ è che, effettivamente, purtroppo, c’ era un timore rispetto ai tempi brevi che ci eravamo dati per cercare di sciogliere i nodi essenziali di questa crisi tecnica. Non ci hanno permesso di arrivare ad una definizione, come maggioranza, della questione. A questo punto, come Lega Nord, vogliamo chiarire che non siamo, comunque, responsabili di questa crisi tecnica. Tant’ è che il Presidente si è dimesso senza che avessimo modo di partecipare a questa sua decisione. L’ accettiamo come una scelta che ha voluto fare. Quindi, è una crisi di cui deve farsi carico il suo Partito. In ogni caso, la collaborazione c’ è stata e continua ad esserci. Ritengo – e continuo a ritenere – che, alla fine, riusciremo a trovare un valido accordo sui nodi essenziali del programma, sull’ organigramma e, quindi, sulle linee programmatiche che ci dovremmo dare e anche sull’ ingresso della Lega Nord per una Giunta organica della Casa delle Libertà. Ha chiesto di parlare il consigliere Saro. Ne ha facoltà. SARO. Il mio intervento è a favore della proposta di Narduzzi, ma con una modifica. Innanzitutto, signor Presidente ed egregi colleghi, desidero dirvi che questo non è un passaggio tecnico, bensì politico. Devo dirvi anche che il nostro Gruppo – Forza Italia, CCD, Federazione di centro e, credo, anche gli amici di AN, ma di questo parleranno loro, e gli amici dell’ Unione Friuli – ritiene tuttora che ci siano le condizioni per giungere rapidamente all’ elezione della nuova Giunta regionale. Onestamente abbiamo lavorato, in questo periodo, per arrivare ad una conclusione positiva della vicenda apertasi con le dimissioni del Presidente Antonione. Abbiamo ribadito alcuni concetti che sono assolutamente $WWLFRQVLOLDUL - (279) 24 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 chiari. Primo concetto. Il nostro Gruppo – come, credo, molti altri – è padrone in casa propria, per mutuare uno slogan che tante volte la Lega ha usato. ,QWHUUX]LRQH Cosa vuoi sapere, se rimango? Continua ancora un po’ e vedrai che rimango. Siamo padroni in casa nostra nel senso che ci sono tutte le condizioni per chiudere un accordo sull’ assetto giuntale e un accordo programmatico nei tempi più brevi possibili, nella nostra piena autonomia. Facciamo parte di un grande Partito nazionale. Stimiamo profondamente le nostre leadership. Abbiamo, però, sempre avuto, da parte delle stesse, la condivisione delle nostre azioni e la consapevolezza positiva di quello che stiamo facendo. Non abbiamo mai avuto, né avremo, la necessità, per chiudere l’ accordo sulla Giunta regionale, di ottenere disposizioni, indicazioni dal livello nazionale. In questo senso, ripeto, eravamo disponibili a chiudere subito, già oggi. Ripeto ancora una volta: ci muoviamo nella linea che, ormai, si sta consolidando nel Paese, di costruire una coalizione che sia espressione della Casa delle Libertà, aperta al contributo di tutti coloro che vorranno dare un fattivo contributo programmatico. Lo abbiamo detto in molte occasioni che questa vicenda regionale deve portare ad un’ accelerazione dei processi di bipolarismo in questa nostra Regione. Credo che questi siano positivi per la nostra democrazia. Abbiamo anche detto, in tutte le occasioni, che, nel quadro delle coalizioni, riteniamo che la forza maggiore della coalizione – come avviene dappertutto – debba avere l’ onore e l’ onere di esprimere il proprio candidato Presidente, senza voler imporre niente a nessuno, ragionando sulla validità degli uomini e sugli equilibri all’ interno della coalizione. Questa è una scelta che viene fatta in tutte le democrazie occidentali e in tutte quelle avanzate. Quindi, ci troviamo di fronte, oggi, ad un passaggio delicato, in quanto gli amici della Lega – che fanno parte della Casa della Libertà – ci hanno chiesto un momento di riflessione per chiudere alcune questioni programmatiche e l’ assetto definitivo della Giunta. Possiamo anche accedere ad una modesta richiesta di rinvio. Non possiamo accettare un rinvio di quindici giorni. Guardate che, onestamente, non ci sono elementi – soprattutto sul piano programmatico – di contrasto forte all’ interno della coalizione. Quindi, quando non ci sono elementi di contrasto forte sul piano programmatico vuol dire che ci sono solamente problemi sull’ organizzazione strutturale della Giunta. Questi non possono essere determinanti rispetto alla costruzione di un assetto politico forte. L’ opinione pubblica del Friuli-Venezia Giulia si aspetta da noi un atteggiamento di serietà e la costituzione rapida di una Giunta. L’ ingovernabilità di questa Regione non verrebbe capita dalla gente. È una responsabilità che non vogliamo avere. Siamo disponibili ad un rinvio limitato entro la prossima settimana, dando mandato al Presidente di fissare – perché è di sua competenza – la convocazione del Consiglio. Per questo dicevo sì, ma a condizione che… , perché riteniamo che in quattro, cinque giorni le questioni si dipanino e si chiudano definitivamente. Devo anche aggiungere un’ altra cosa, sui rapporti istituzionali all’ interno di questo Consiglio. Da parte degli amici dei DS c’ è la preoccupazione che una maggioranza “ arraffatutto” possa prevedere l’ esclusione del Gruppo dei DS dall’ Ufficio di Presidenza. Posso dire, ufficialmente, che da parte nostra siamo assolutamente lontani da un’ ipotesi di questo genere. Riteniamo che il $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (279) 25 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 governo istituzionale del Consiglio debba essere equilibrato tra maggioranza ed opposizione e che il Gruppo maggiore della minoranza debba essere rappresentato all’ interno dell’ Ufficio di Presidenza. Questo lo dico per correttezza, perché non vogliamo apparire – come Gruppo – come coloro che piegano le istituzioni ad interessi di parte o di coalizione. Quindi, cari amici, ribadisco – come vi ho detto – che non è un passaggio tecnico, bensì politico. Non volevamo arrivare al rinvio, perché siamo molto responsabili. Sappiamo che la gente vuole che questa Regione sia governata. Possiamo accedere ad un limitato rinvio, a condizione che entro la prossima settimana si costituisca la Giunta regionale formata dalla Casa delle Libertà e da chi vorrà dare, eventualmente, il proprio contributo e che il governo del Consiglio venga fatto in modo equilibrato tra maggioranza e minoranza. Sono questi i messaggi che volevo dare in termini di impegno politico e – pur non essendo d’ accordo, in cuor nostro – accettiamo questa richiesta di rinvio. Avremmo preferito formare il governo regionale. Non è stato possibile, ma non per causa nostra. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Puiatti. Ne ha facoltà. PUIATTI. Allora, il collega Saro, in otto minuti e ventisei secondi, non ha parlato a favore della mozione fatta da Narduzzi, Capogruppo della Lega. Ha parlato contro. Quindi, potrei stare zitto. Ci ha spiegato quello che sapevamo, ossia, testualmente, che non ci sono grandi elementi di contrasto sul piano programmatico. Quindi, la discussione e lo scontro sono sui posti. Meglio, sul posto centrale. Questo è il dato. Allora, se la questione è questa, non ho capito cosa cambia in quattro, cinque giorni, eccetera. Quindi, il problema non è quello di affinare, concordare e definire le ultime questioni programmatiche. Il problema è un altro. Credo che non ci sia nessun motivo per rinviare. Il tuo ragionamento, Ferruccio Saro, è contraddittorio. Da una parte dici queste cose, cioè che la società regionale aspetta un governo, perché altrimenti “ ghe vol chi che para il mus” . I “ mussi” o le pecore hanno bisogno, evidentemente, di una guida, altrimenti, questo gregge meraviglioso della società regionale non riesce ad andare da nessuna parte. Non ho questo tipo di convinzione, perché credo che la società regionale non sia fatta solo di pecore. Al di là di queste divagazioni, credo che non ci siano validi motivi. Ripeto: tu hai spiegato perché non bisogna rinviare. Quindi, sono contrarissimo. Credo che non sia possibile dire: “ Siamo pronti, riteniamo che la società regionale abbia bisogno, eccetera. Pur tuttavia, siamo disponibili ad un breve rinvio” , perché, altrimenti, è lo stesso discorso di stamattina. Da questa mattina, dalle 12.30 alle 15.30, in tre ore, che cosa è cambiato? Nulla e non poteva cambiare nulla. E non può cambiare nulla in quattro giorni, evidentemente. Decidete che si sceglie a “ testa o croce” – può essere una scelta, Ferruccio Saro –. Decidiamo – metto la moneta – che lì fuori – non qui, perché non si può, perché c’ è la sacralità dell’ Aula – , giochiamo a “ testa o croce” ed è finito il discorso. Altrimenti, fra quattro giorni non sarà cambiato niente. La faccio breve, così recupero i tre minuti e mezzo in più di Ferruccio Saro, che ha parlato senza nessuna interruzione, a parte quella del Presidente. Sono contrarissimo per le ragioni mie, ma anche per quelle di Saro. PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta del consigliere Narduzzi. (¶DSSURYDWD $WWLFRQVLOLDUL - (279) 26 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 6XOSURFHVVRYHUEDOH 6XLODYRULGHO&RQVLJOLR PRESIDENTE. Poiché non ci sono state osservazioni sui processi verbali delle sedute n. 277, del 15 maggio 2001, e 278, del 24 maggio 2001, gli stessi si intendono approvati. PRESIDENTE. Informo che il Consiglio sarà convocato a domicilio. Dichiaro chiusa la seduta. /DVHGXWDWHUPLQDDOOHRUH $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (279) 27 - VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 5LVSRVWHVFULWWHDGLQWHUURJD]LRQL 5LVSRVWDGHOO¶DVVHVVRUHDOODVDQLWjHDOOH SROLWLFKHVRFLDOL7RQGRDOO¶LQWHUURJD]LRQHFRQ ULFKLHVWDVFULWWDQGHOFRQVLJOLHUH/LSSL La S. V. ha presentato la seguente interrogazione con richiesta di risposta scritta: “ Il sottoscritto Consigliere regionale, premesso - che il servizio della Sanità Pubblica Veterinaria della Direzione Regionale della Sanità e delle Politiche Sociali della Regione FVG e delle U.O. Sanità Animale del Dipartimento di prevenzione - A.S.S. n. 1 “ Triestina” ha realizzato un libretto intitolato “ La Discarica dei 101” ; - che tale pubblicazione tramite il Provveditorato agli Studi è stata distribuita gratuitamente nelle scuole medie inferiori della nostra regione; interroga il Presidente della Giunta per sapere se: - vista l’ età dei ragazzi a cui viene distribuito, termini come: “ masturbazione, scopate, culattoni, stronza, culo” e via discorrendo, siano da ritenersi educativi , formativi e capaci di dare allo studente una giusta e corretta informazione sul delicato tema dell’ abbandono dei cani, a cui mira l’ opuscolo; - non reputi il caso di ritirare immediatamente tutte le copie ancora in distribuzione; - non ritenga opportuno accertare le responsabilità di chi non ha provveduto a controllare il livello culturale/pedagogico che il libretto fornisce prima di metterlo in circolazione; - che costo abbia comportato il tutto. L’ allegato è disponibile presso l’ Ufficio Assemblea.” Si risponde: “ In merito all’ interrogazione con risposta scritta n° 198 Pubblicazione libretto "La discarica dei 101", si fa presente quanto segue: il libretto è destinato a studenti delle scuole medie (età: 12-14 anni), ormai adolescenti, già introdotti nei modi e costumi abituali alla società moderna. Fatta .questa precisazione preliminare, il ricorso alla occasionale volgarità presente nel linguaggio di alcuni personaggi va evidentemente considerato nell’ insieme del contesto. Quando compare, infatti, il linguaggio volgare è proprio di personaggi disdicevoli, che non possono in tutta evidenza essere portati ad esempio, ma dai quali - al contrario gli studenti devono imparare a prendere le distanze. Il linguaggio volgare associato alla volgarità del comportamento (abbandonare un cane è un piccolo crimine) rafforza pedagogicamente l’ idea e la convinzione che entrambi sono modelli in negativo, da prevenire e reprimere in ogni occasione: spiegazione, laddove necessario, facilmente integratile dall’ adeguato supporto del docente. Il costo totale dell’ operazione è stata di lire 19.000.000 + I.V.A. (30.000 libretti al costo di lire 633 cadauno).” 5LVSRVWDGHOO¶DVVHVVRUHDOODVDQLWjHDOOH SROLWLFKHVRFLDOL7RQGRDOO¶LQWHUURJD]LRQHFRQ ULFKLHVWDGLULVSRVWDVFULWWDQGHOFRQVLJOLHUH /LSSL La S.V. ha presentato la seguente interrogazione con richiesta di risposta scritta: $WWLFRQVLOLDUL - (279) 28 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 “ Il sottoscritto Consigliere regionale, premesso che molti Paesi stanno adottando misure di sicurezza alimentari a causa delle ormai note vicende riguardanti la BSE e, da ultimo, l’ Afta; constatato che anche la vicina Slovenia si stia dotando di tali sistemi, visto che, con una direttiva, ha provveduto a bloccare le carni provenienti da Francia, Inghilterra e Olanda; appurato che, da informazioni raccolte, tale direttiva sembra essere applicata in maniera addirittura estensiva anche nei confronti dell’ Italia (tra l’ altro non avvertita di ciò), poiché il blocco riguarderebbe non solo le carni ma si arriverebbe addirittura al pesce e alla mozzarella; interroga il Presidente della Giunta regionale e l’ Assessore competente per sapere se ciò corrisponda al vero; se non ritengano opportuno, a fronte di un tale comportamento, al fine di tutelare non solo i nostri produttori, ma anche e soprattutto la salute dei nostri connazionali, applicare le stesse misure nei confronti delle carni che provengono dalla Slovenia sprovviste di garanzie certificative di provenienza.” Si risponde: “ Nel febbraio di quest’ anno si è verificata una grave epizoozia di afta nel Regno Unito, che ha indotto la Commissione Europea a prendere severe misure di protezione del Patrimonio zootecnico. Sulla base delle numerose decisioni adottate dalla succitata Commissione, l’ Italia, in data 7 marzo 2001 ha emanato un’ ordinanza ministeriale, con la quale, tra l’ altro, veniva vietata l’ introduzione nel territorio nazionale di partite di animali appartenenti a specie aftososensibili provenienti da Paesi Terzi. Alcuni Paesi Terzi hanno a loro volta adottato nei confronti dei Paesi Comunitari misure di protezione contro l’ afta epizootica. La Slovenia non compare nell’ elenco di questi Paesi. Da informazioni assunte presso i posti di ispezione frontaliera di Gorizia e Prosecco non risulta che, nel periodo considerato, si siano verificati particolari problemi per il transito delle partite di animali vivi e prodotti di origine animale in direzione della Slovenia.” 5LVSRVWDGHOO¶DVVHVVRUHDOO¶DJULFROWXUD$ULLV DOO¶LQWHUURJD]LRQHFRQULFKLHVWDGLULVSRVWDVFULWWD QGHOFRQVLJOLHUH5LWRVVD La S.V. ha presentato la seguente interrogazione con richiesta di risposta scritta: “ Il sottoscritto Consigliere regionale, con riferimento all’ articolo apparso sul quotidiano “ Il Piccolo” in data 10 aprile 2001, nel quale, il vice presidente della Comunità Montana del Collio, Giovanni Crosato, critica pesantemente l’ operato dell’ ERSA al riguardo della attività di promozione nel settore della vitivinicoltura, nonostante l’ Ente stesso abbia coinvolto in uno Stand collettivo oltre 180 Aziende Regionali in occasione del recente Vinitaly di Verona ed operi su un programma annuale concertato con le Camere di Commercio della Regione, nonché con i Consorzi rappresentanti le varie tipologie agroalimentari, programma deliberato dal Consiglio di Amministrazione dell’ ERSA ed approvato dalla Giunta regionale: interroga il Presidente della Giunta regionale e l’ Assessore competente per sapere: $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (279) 29 - VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 l- per quale motivo l’ ERSA non è intervenuta a sostegno dello Studio commissionato dalla Comunità Montana del Collio, avente come oggetto gli effetti benefici che, dosi minime di vini bianchi apporterebbero all’ organismo umano; 2- se risponde al vero, come dichiarato alla stampa dal Presidente dell’ ERSA Pinat, che mai l’ Ente sarebbe stato contattato dai responsabili della Comunità Montana del Collio, al fine di avere un sostegno all’ iniziativa programmata; 3- se non ritengano che tali prese di posizione, assunte da un amministratore di una Comunità Montana il quale, peraltro, riveste il ruolo di Sindaco di una località vocata alla vitivinicoltura, non arrechi grave danno al sistema vitivinicolo regionale in un momento di grande visibilità per la nostra vitienologia; 4- se è vero che il suddetto vice presidente della Comunità Montana - signor Crosatto brilla per assenteismo alle riunioni di detta comunità pur rivestendone un incarico di primo piano.” Si risponde: “ In relazione all’ Interrogazione scritta di cui all’ oggetto, si forniscono gli elementi di risposta. l. L’ ERSA non è intervenuto a sostegno dello Studio commissionato dalla Comunità montana del Collio, avente come oggetto gli effetti benefici che dosi minime di vini apporterebbero all’ organismo umano, in ragione del fatto che non è mai stato interpellato in merito; 2. Conseguentemente, risponde al vero che il Presidente dell’ ERSA non sia stato contattato dai responsabili della Comunità montana del Collio per l’ iniziativa in esame; 3 Non si ritiene che sia dato all’ ERSA, nella persona del suo Presidente, esprimere giudizi di merito in ordine alla presa di posizione di un amministratore di predetta Comunità montana; 4. Nulla è dato di comunicare in ordine al quesito di cui al presente punto. Cordiali saluti” . 5LVSRVWDGHOO¶DVVHVVRUHDOODVDQLWjHDOOH SROLWLFKHVRFLDOL7RQGRDLVHQVLGHOO¶DUWLFROR FRPPDGHO5HJRODPHQWRDOOH LQWHUURJD]LRQLRUDOLQH GHOFRQVLJOLHUH0DULQL La S.V. ha interrogazioni: presentato le seguenti “ Premesso che la delibera di Giunta regionale n. 2308/97 concernente l’ approvazione del Piano del Servizio Regionale di Elisoccorso stabiliva, fra l’ altro, che uno degli obiettivi del Servizio in parola riguardasse “ l’ effettuazione e presentazione dei risultati di un’ indagine su un’ ampia fascia della Regione relativa a: incidenza ed outcome del trauma grave, percentuale di casi trattati dall’ Elisoccorso” . In un successivo provvedimento relativo alle risorse finanziare aggiuntive destinate all’ Elisoccorso l’ indagine sul trauma grave veniva prevista tra gli indicatori di risultato, in base ai quali erogare gli incentivi economici destinati all’ Elisoccorso ed ammontanti a circa 750 milioni di lire all’ anno. Risultando che nella nostra Regione la mortalità per cause traumatiche è superiore al resto dell’ Italia e che il Piano dell’ intervento a medio termine per l’ assistenza sanitaria per il triennio 2000-2002 ha posto tra gli obiettivi di salute la diminuzione della mortalità, dell’ incidenza e della disabilità dovute a incidenti stradali e infortuni lavorativi. In quest’ ambito il suddetto studio regionale sul trauma grave avrebbe dovuto rappresentare una fonte informativa di notevole interesse sia dal punto di vista epidemiologico programmatorio che clinico e fornire quindi un prezioso contributo per la realizzazione del Piano regionale dell’ emergenza. $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (279) 30 - VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 Constatato che il 14 marzo 2000 sono stati ufficialmente presentati dall’ Agenzia Regionale della Sanità i risultati di tale studio relativi al periodo 1 marzo 1998~28 febbraio 1999, che riguardano la distribuzione dei traumi per classi di età e sesso, la causa dei traumi e la dinamica degli eventi infortunistici, la distribuzione dei traumi per giorno della settimana, la gravità, sede e frequenza delle lesioni, i tempi degli interventi di soccorso e di ospedalizzazione, la percentuale dei cosiddetti decessi evitabili, ecc. Rilevato che da un’ accurata verifica effettuata sui traumi che si sono verificati nel territorio della provincia di Trieste è risultato che in più della metà dei casi "studiati" i dati presentati dall’ Elisoccorso non hanno trovato conferma da riscontri oggettivi. In particolare in molti casi uno o più dati clinici, come pressione arteriosa o profondità del coma, non sono corrispondenti tra le schede d’ intervento del 118 ed il tabulato dello studio realizzato dall’ Elisoccorso, cioè i paramentri clinici riportati in questo tabulato sono diversi da quelli reali che erano stati effettivamente rilevati sul paziente dal personale medico o infermieristico del 118 intervenuto sul posto e trascritti sulla scheda d’ intervento. In altri casi la situazione e/o la dinamica degli eventi infortunistici non corrispondono tra le schede d’ intervento e il tabulato dello studio, p.es. un caso di caduta accidentale all’ interno dell’ abitazione è descritto dallo studio come incidente stradale, un caso di caduta da bicicletta come collisione di autovetture, e così via. In altri casi ancora non corrispondono gli orari dei soccorsi, i giorni in cui sono avvenuti gli incidenti, l’ età del paziente, ecc. Considerato che la presenza di una così rilevante quantità di dati inattendibili nei tabulati dello studio inficia totalmente i risultati dello studio stesso, per cui viene a mancare qualsiasi affidabile riferimento sul fenomeno del trauma, di rilevante importanza per la salute pubblica, e che avrebbe quindi meritato uno studio serio e rigoroso. Considerato ancora che da tutto ciò emergono inquietanti interrogativi sulle modalità di lavoro del Servizio Regionale di Elisoccorso, nonché sulla mancanza di controllo su tale servizio da parte dell’ Agenzia Regionale della Sanità, a cui la citata DGR n. 2308/97 ne assegnava il compito di verifica. La mancanza di adeguato controllo pare ancora più grave, laddove si consideri che già nel 1996 il Comitato Regionale dell’ Emergenza aveva messo in dubbio la veridicità dei dati statistici forniti allora dall’ Elisoccorso. Rilevato infine che i contenuti del Piano sanitario dell’ emergenza, di prossima emanazione, sembrano esser stati influenzati in modo determinante dagli studi affidati dal Servizio Regionale di Elisoccorso e che ogni diversa considerazione riguardo all’ organizzazione dell’ emergenza avanzata da altre fonti sarebbe stata ignorata proprio in base ai dati "scientifici" dell’ Elisoccorso, che risultando ora inattendibili rendono di conseguenza i contenuti di tale Piano inaffidabili, in quanto basati su falsi presupposti. Tutto ciò premesso Il sottoscritto consigliere regionale dei Ccd, Bruno Marini, interroga il Presidente della Giunta regionale e l’ Assessore alla sanità per conoscere quanto segue: 1) Se l’ Assessore alla Sanità non ritenga doveroso in relazione alla gravità dei fatti denunciati avviare un’ immediata e rigorosa indagine volta ad accertare tutte le responsabilità, sia a livello di Servizio Regionale di Elisoccorso, sia di Agenzia Regionale della Sanità, nonché ad attivare il necessario controllo sull’ erogazione delle incentivazioni, in quanto sembrerebbe perlomeno inopportuno incentivare chi ha prodotto tali studi, fermo restando che l’ eventuale danno erariale già prodotto dovrà essere perseguito nelle sedi competenti, come dovrà essere perseguito ogni altro eventuale illecito dovesse emergere in corso di indagine. $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (279) 31 - VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 2) Se l’ Assessore alla Sanità non ritenga opportuno estendere il controllo eseguito sui casi verificatisi a Trieste anche su tutti gli altri casi dello studio, in quanto è presumibile che il metodo di lavoro dell’ Elisoccorso sia stato identico per tutti i casi "studiati" e che quindi l’ alterazione dei dati riguardi tutte le province della regione. 3) Se il Presidente della Giunta e l’ Assessore alla Sanità non ritengano doveroso riesaminare l’ attuale ipotesi di Piano regionale dell’ emergenza, visto che gran parte dell’ organizzazione territoriale del soccorso sembra esser stata concepita proprio sulla base degli studi che ora si sono scoperti dei tutto inaffidabili, per cui sembrerebbe necessario procedere ad una più puntuale ed esatta definizione degli effettivi bisogni e delle conseguenti risposte operative in tale settore, che risulta di fondamentale importanza per la salute pubblica. 4) Se il Presidente della Giunta e l’ Assessore alla Sanità non ritengano comunque opportuno, nelle more di emanazione del nuovo Piano regionale dell’ emergenza, rivedere urgentemente l’ attuale assetto organizzativo del Servizio di Elisoccorso, con particolare riferimento alle ingenti risorse ad esso destinate, la cui entità non sembra giustificata dai risultati effettivamente conseguiti, che dovranno comunque essere al più presto verificati in modo rigoroso e trasparente.” “ Premesso che nella precedente interrogazione d.d. 8 maggio 2000 di pari oggetto era stato messo in discussione lo studio regionale sul trauma, in quanto una parte rilevante dei dati di tale studio era risultata inesatta e ciò rendeva lo studio stesso inattendibile; rilevato che la raccolta dei dati in parola era stata curata dal Servizio regionale di elisoccorso; constatato che la stessa Agenzia regionale della sanità aveva riconosciuto ufficialmente l’ inesattezza dei dati, pur sostenendo che l’ aver utilizzato dati falsi non inficiava la qualità dello studio; preso atto che l’ Agenzia regionale della sanità ed il Servizio di elisoccorso hanno egualmente pubblicato nel numero di luglio/agosto della rivista medica <Tendenze nuove> lo studio in oggetto e quindi basato sui dati falsi e che in tale studio venivano dagli autori riportate conclusioni che sembrano perlomeno improbabili se non francamente incredibili; considerato che lo studio regionale sul trauma, opportunamente sospeso dopo gli abusi evidenziati, sta per essere riavviato avvalendosi nuovamente del Servizio regionale di elisoccorso, nonostante la dubbia affidabilità, da questo dimostrata in tale materia; evidenziato che, nel corso della riunione di presentazione del nuovo studio tenutasi a Udine il 28 novembre u.s. un funzionario dell’ Agenzia, regionale della sanità avrebbe dichiarato che il nuovo Piano regionale per l’ emergenza sarà emanato a breve e che i contenuti di esso sono basati anche sui risultati del precedente e, già citato, studio sul trauma; considerato il grave danno d’ immagine arrecato all’ intera sanità regionale dalla pubblicazione di studi basati sui dati risultati falsi e l’ ancor più grave danno risultante l’ aver tali studi influenzato l’ iter per la realizzazione del futuro piano regionale dell’ emergenza, che ora dovrà essere necessariamente riconsiderato, non potendosi, ovviamente basare gli assetti organizzativi dell’ esperienza su presupposti inaffidabili; ritenuto che lo studio del trauma assuma comunque prioritaria importanza nel settore dell’ emergenza e che, quindi, debba essere attivato quanto prima, ma condotto con indiscusso rigore scientifico, per cui l’ effettuazione dovrebbe valersi di strutture idonee per affidabilità e competenza; tutto ciò premesso il sottoscritto Consigliere regionale del CCD, Bruno Marini, $WWLFRQVLOLDUL - (279) 32 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 interroga il Presidente della Giunta regionale e l’ Assessore alla sanità per conoscere quanto segue: 1) se l’ Assessore alla sanità non valuti perlomeno inopportuno affidare la prosecuzione dello studio regionale sul trauma grave al Servizio di elisoccorso e non ritenga quindi indispensabile affidare lo studio in oggetto ad altre strutture operative che rispondano a requisiti di assoluta affidabilità e competenza, 2) se l’ Assessore alla sanità non ritenga doveroso accertare le effettive responsabilità che sono alla base dell’ utilizzo di dati falsi nello studio in oggetto e quindi assumere i provvedimenti di conseguenza, anche per evitare la reiterazione di comportamenti gravemente trasgressivi; 3) se l’ Assessore alla sanità non ritenga opportuno assumere una chiara presa di posizione ufficiale in materia, in modo che non si continuino a pubblicare su riviste scientifiche articoli viziati dai falsi in parola a nome di servizi sanitari regionali, in quanto ciò scredita gravemente l’ immagine dell’ intera sanità regionale. 4) se l’ Assessore alla sanità intenda confermare la dichiarazione del rappresentante dell’ Agenzia regionale alla sanità circa la prossima emanazione del Piano regionale dell’ emergenza, i cui contenuti sarebbero supportati dai citati inaffidabili studi sul trauma, o non ritenga invece necessario riesaminare la questione eventualmente avvalendosi di competenze tecniche dotate di effettiva autorevolezza e affidabilità nel settore specifico.” Si risponde: “ Le contestazioni sullo 6WXGLR UHJLRQDOH VXL WUDXPL JUDYL riguardano dati che non vengono in nessun caso utilizzati per fini pianificatori dei servizi, bensì per aumentare la qualità delle prestazioni dei servizi di soccorso. Occorre segnalare, a tal proposito, che: - i dati difformi si riferiscono, quasi esclusivamente, alla condizione clinica del paziente la cui analisi rappresenta un ulteriore aspetto dello studio, peraltro non strettamente connesso agli obiettivi principali (conoscere la numerosità e la tipologia dei traumi gravi in Regione, valutare alcuni indicatori di attività del sistema regionale dell’ emergenza); - nel caso di dati mancanti o non comunicati dalla centrale 118 di Trieste, il Servizio di elisoccorso, per completare il set di informazioni necessarie, ha provveduto ad intervistare l’ operatore sanitario intervenuto sul posto, oppure il medico rianimatore dell’ ospedale di primo accesso che ha preso in carico il paziente. E’ per questo motivo che sul tabulato sono presenti informazioni che non si trovano nella scheda del servizio 118; - in alcuni casi il valore di frequenza respiratoria, quando non presente sulla scheda di centrale e non ricavabile da interviste successive, è stato inserito per congruenza rispetto alla situazione clinica di ogni paziente, utilizzando un criterio clinico consolidato. I valori di frequenza respiratoria sono stati utilizzati per calcolare un indicatore denominato TRISS, il cui utilizzo è unicamente di tipo scientifico. E’ stato introdotto recentemente in letteratura ed è tuttora oggetto di approfondimenti scientifici analoghi a quello condotto in regione, utilizzando una parte dei dati disponibili sui traumi. Naturalmente, essendo un indicatore in via di definizione, non è stato utilizzato per fini programmatori; - alcuni casi di informazioni, riferite come presenti sulla scheda ma non sul tabulato, sono tali perché non sono state comunicate al momento dell’ intervista. Tale circostanza, peraltro, è verificabile dalla registrazione delle conversazioni, avvenute su linee dedicate; - dai controlli effettuati sono emersi solo tre errori di digitazione dei dati nella base dati regionale: una data di decesso e due valori di saturazione di ossigeno; - le difformità sulla dinamica dell’ incidente dipendono da quanto è stato comunicato alla centrale e, da questa, al servizio di elisoccorso; $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (279) 33 - VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 è quindi possibile che ci siano imprecisioni visto che quanto riferito dai presenti, subito dopo l’ accadimento del trauma, può esser stato influenzato da fattori emotivi mentre, successivamente, la dinamica non è stata confermata al momento dell’ arrivo della prima équipe. Occorre rilevare, peraltro, che le imprecisioni non riguardano la natura del trauma (incidente stradale) che, ad eccezione di un solo caso, è stata sempre confermata, ma solo la dinamica. Questa informazione, tuttavia, non è strategica ai fini della conoscenza del fenomeno LQFLGHQWL VWUDGDOL in termini di localizzazione dell’ accadimento o di esito. Le osservazioni riguardanti le differenze tra le schede della centrale 118 di Trieste e la base dati regionale trovano, pertanto, un’ adeguata spiegazione, non sono rilevanti e riguardano aspetti di ricerca scientifica, non sostanziali rispetto agli obiettivi dello studio. Da ciò consegue l’ inutilità di una verifica dei casi GH TXLEXV che, peraltro, sono stati presentati, in forma sintetica, ai responsabili delle centrali operative del 118, delle terapie intensive, delle aree d’ emergenza e delle unità di Pronto Soccorso, senza alcuna osservazione di ritorno. Il Servizio di elisoccorso è operativo, esclusivamente, nelle ore diurne e viene allertato sempre in concomitanza con un’ ambulanza. Il meccanismo di attivazione dell’ eliambulanza da parte della centrale operativa 118 prevede, in accordo con quanto disposto dalla Direzione Regionale della Sanità e con protocolli internazionali, la chiamata sulla base della tipologia del trauma (es.: incidente in autostrada, caduta da una altezza superiore a 5 metri etc.); successivamente, nel caso arrivi sul luogo del trauma l’ equipaggio dell’ ambulanza ed eventualmente constati la non gravità dell’ incidente, l’ equipaggio della stessa può annullare in volo la missione. Questa modalità, individuata con lettera circolare della Direzione Regionale della Sanità e utilizzata internazionalmente, consente, a fronte di una percentuale dì circa il 23% di missioni annullate in volo, di non sottovalutare alcuna chiamata e rappresenta, quindi, un approccio di natura SUHYHQWLYDSe la richiesta dell’ intervento dell’ eliambulanza fosse fatta dall’ equipaggio dell’ autoambulanza, una volta giunto sulla scena e constatane la necessità, si perderebbero minuti preziosi. E’ quindi preferibile che i due mezzi, nei casi previsti, siano allertati contemporaneamente, anche se tanto comporta un maggior dispendio di risorse. Si rileva, infine, che: - il materiale sinora pubblicato ha riguardato unicamente i dati relativi alla epidemiologia dei traumi, ai tempi e modalità di soccorso e agli esiti, dati su cui non è stata mai posta in dubbio la veridicità; - lo studio sui traumi principalmente, due obiettivi: gravi ha, - conoscere la numerosità e la tipologia dei traumi gravi in regione; - valutare alcuni indicatori di attività del sistema regionale dell’ emergenza (es.: tempi medi di soccorso, esiti). Su questi aspetti non sono state mosse osservazioni particolari; non sono stati messi in dubbio né il numero di traumi avvenuti nel periodo, né le località e il momento dell’ accadimento, né i tempi misurati, né il momento od il numero di persone decedute. Appare evidente, quindi, che lo studio deve essere considerato valido e che l’ utilizzo dei dati è appropriato.” ,QWHUURJD]LRQLHGLQWHUSHOODQ]HDQQXQ]LDWH ,QWHUURJD]LRQLDULVSRVWDVFULWWD “ Il Centro per le Ricerche Archeologiche e Storiche, con sede in Gorizia, ha chiesto ed ottenuto un finanziamento straordinario regionale nell’ esercizio finanziario 1999 (L.R. $WWLFRQVLOLDUL - (279) 34 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 25/99, art. 11 - Contributo straordinario scavi archeologia e itinerari 1^ Guerra Mondiale) al fine di "realizzare scavi archeologici in località Ruderi del S. Valentino (Gorizia) e favorire il turismo storico collegato agli itinerari della prima Guerra Mondiale sul Monte Sabotino (Gorizia)". Detto finanziamento ha trovato ulteriore conferma con l’ esercizio dell’ anno 2000 (L. R. 23/02/2000 n. 3). Molte sono le ragioni, tutte condivisibili, che hanno indotto il Consiglio regionale ad adottare questo provvedimento, e tra esse la ricerca storica su un evento legato indissolubilmente e drammaticamente alle nostre Terre, unicamente anche alla facilità di fruizione di detti luoghi al pubblico ed infine anche le ricadute in termini turistici. I lavori attualmente sono sospesi a causa dell’ inerzia del Commissariato Generale Onoranze Caduti del Ministero della Difesa, proprietario dell’ area su cui vertono i lavori, il quale non ha ancora provveduto a delineare l’ esatta ubicazione dei confini della "Zona Sacra" del Monte Sabotino. Ormai siamo prossimi alla scadenza dei termini concessi per la rendicontazione e, se nulla avverrà nei prossimi mesi, il citato Centro perderà il contributo concesso, vanificando quanto già posto in essere e, soprattutto, rinviando sine die un intervento da tempo invocato e sollecitato su quelle aree. Tutto ciò premesso, Consigliere regionale il sottoscritto INTERROGA il Presidente della Giunta e l’ Assessore alla Cultura al fine di sapere quali interventi essi intendano porre in essere al fine di sbloccare la predetta situazione, alla luce dei molteplici interessi regionali sussistenti, ad iniziare, mi auguro, da una proroga dei termini per la rendicontazione del finanziamento.” (204) “ Ritossa” “ Il sottoscritto Consigliere regionale, PREMESSO - che martedì 29 maggio u.s., la Facoltà di Medicina di Trieste ha sospeso i lavori in segno di protesta; - che questa protesta derivava dall’ aver ravvisato ulteriori provvedimenti di chiusura; - che uno dei motivi era anche la carenza del personale infermieristico; - che a fronte di ciò si è tenuto un incontro con l’ Assessore alla Sanità, dott. Renzo Tondo; INTERROGA il Presidente della Giunta per sapere i motivi dell’ attacco alla sopravvivenza stessa della Facoltà di Medicina di Trieste; - che rischi vi siano in merito; - se la carenza di personale infermieristico sia reale; - se possa dipendere oltre che da una cattiva gestione, anche da un sovraccarico di lavoro; - se esista una differente applicazione del contratto, che tuteli di più finanziariamente, gli infermieri dell’ isontino a danno di quelli triestini; - se vi siano stati, alla luce di ciò, trasferimenti di detto personale da Trieste a Gorizia.” (205) “ Lippi” ,QWHUURJD]LRQLDULVSRVWDRUDOH “ La legge regionale "Realizzazione di progetti antiviolenza e istituzione di centri per donne in difficoltà" è rimasta per lungo tempo inapplicata per la mancanza di un regolamento; nella stesura di quest’ ultimo inoltre la maggioranza Polo - Lega Nord ha evitato di consultare le varie Associazioni di donne che hanno costituito per anni, in assenza di un contributo pubblico, l’ unica risposta al problema della violenza contro le donne. Tutto $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (279) 35 - VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 ciò, sommato all’ insufficienza dei fondi stanziati ( 3 miliardi a fronte di progetti presentati per un ammontare complessivo di 7) fa intravedere una scarsa sensibilità della Giunta verso il fenomeno così grave e purtroppo lontano dall’ esser superato della violenza alle donne, dimostrando quindi la non volontà di dare risposte effettive e concrete alle donne in difficoltà. Alla luce di tale situazione, il sottoscritto Consigliere regionale, interpella il Presidente della Giunta per conoscere: - se tali gravi inadempienze siano il frutto di una scelta politica e programmatica; - se, in caso contrario, non sia intenzione della Giunta aumentare, in sede di variazioni di bilancio, i fondi destinati ai progetti per la realizzazione di Centri antiviolenza; - se non ritenga quindi necessario dare il giusto riconoscimento alle varie Associazioni di donne regionali, considerandole interlocutrici essenziali ed insostituibili per affrontare questo problema, vista la loro professionalità e il loro impegno speso finora, molto spesso in modo totalmente volontario ed autofinanziato.” (759) (Antonaz) “ Da tempo denunciamo lo scandalo rappresentato dalla base militare USAF di Aviano, territorio del Friuli Venezia Giulia sottratto alla giurisdizione italiana in base ad accordi segreti. Nulla possiamo conoscere di ciò che accade al suo interno, anche se pericoloso per la sicurezza dei cittadini della nostra regione. In particolare, si è sempre steso un velo di silenzio sulla presenza di armi nucleari all’ interno dei territori della base. E’ di questi giorni la notizia, riportata dalla stampa, di un riconoscimento assegnato dal centro sicurezza USAF al personale di Aviano per attestare la "garanzia nucleare" della base, in particolar modo per le capacità dimostrate nelle operazioni di trasporto nucleare. Le nuove decisioni americane sulle armi biologiche, dichiarate esplicitamente da Bush, inoltre, non possono che rendere sospetta la costruzione, realizzata nel 1999, di un "laboratorio entomologico" del costo di 800 milioni. Tutto ciò premesso, Consigliere regionale, il sottoscritto interroga il Presidente della Giunta per conoscere: se sia a conoscenza dei fatti e quali passi siano stati compiuti presso l’ Autorità governativa competente per sapere cosa avviene all’ interno dei recinti della base; se non ritenga incredibile, e irrispettoso per l’ istituzione che lei rappresenta, che la presenza di ordigni nucleari sul territorio regionale venga negata in sede ufficiale e poi rivendicata con orgoglio sulla stampa; come intenda intervenire per garantire la salute dei cittadini della regione durante i passaggi nel suo territorio di armi nucleari, e con ogni probabilità anche chimiche e batteriologiche, visto che anche in questo caso vengono rifiutate le informazioni minime per la sicurezza, come, ad esempio, il percorso che seguiranno o il periodo di permanenza; se valuti opportuna una verifica dell’ utilizzo effettivo del "laboratorio entomologico" e in generale delle strutture della base; se, infine, non ritenga che la Giunta regionale in ogni modo e ad ogni livello debba farsi interprete e promotrice di una immediata denuclearizzazione della base di Aviano, pericoloso ed inutile strumento offensivo, ma anche centro inquinante e nocivo oltre che ingombrante intralcio allo sviluppo economico del pordenonese, con la prospettiva di rivedere gli accordi internazionali per arrivare ad una riconversione ad usi civili della base stessa.” (760) “ Antonaz” “ Abbiamo appreso in questi giorni dalla $WWLFRQVLOLDUL - (279) 36 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 stampa dell’ intenzione dell’ Autorità Portuale di Trieste di procedere alla sponsorizzazione di alcune iniziative tra cui quella della Società "Nuova Trieste 2000", organizzatrice della manifestazione velica "La Sfida". in termini d’ immagine, che benefici alle manifestazioni che si intendeva invece sostenere economicamente.” (761) “ Degano – Zvech” I due miliardi che l’ Authority aveva in programma di usare per la sponsorizzazione di tale manifestazione erano stati, anzi, l’ unico argomento di un Comitato portuale straordinario convocato per il giorno 15 maggio. Una seduta nella quale, per mancanza del numero legale, non era stato però possibile votare alcuna deliberazione. “ Ricordato che l’ Assessore regionale alla viabilità e trasporti Walter Santarossa ha più volte assicurato che i lavori relativi al completamente dell’ A28 (Lotto 28) sarebbero iniziati entro la prima settimana del mese di maggio 2001 e che tali dichiarazioni sono state riprese da tutti gli organi di stampa ed emittenti televisive locali; Sempre dalla stampa abbiamo appreso, inoltre, che i due miliardi in questione si dovevano attingere da un fondo complessivo di 27 miliardi con i quali la Regione, attraverso l’ ultima legge finanziaria, aveva rifinanziato l’ art. 18 della legge regionale 22/1987 che prevede contributi per la realizzazione di nuove infrastrutture, la manutenzione straordinaria di quelle già esistenti e per "altre iniziative finalizzate al potenziamento strutturale, operativo e produttivistico degli scali". tenuto conto che il verbale di consegna dei lavori è stato sottoscritto dalle parti in data 28.3.2001 e che lo stesso verbale limitava la realizzazione di solo 4 km rispetto ai 9 dell’ intero Lotto 28; Tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri regionali interrogano il Presidente della Giunta regionale e per esso l’ Assessore competente per sapere: l. se la Giunta regionale ritiene che tali sponsorizzazioni rientrino effettivamente nelle finalità della L.R. n. 22/87; 2. se la Giunta regionale era o meno a conoscenza delle intenzioni dell’ Autorità Portuale oppure se è stata la stessa Giunta regionale, o qualche suo esponente, a dare indicazioni in merito all’ Autorità Portuale; 3. se non ritiene che la procedura seguita in questo frangente (l’ utilizzo dei fondi della L.R. 22/87 e la convocazione d’ urgenza del Comitato portuale per deliberare in merito) e le conseguenze che ne sono derivate (articoli sulla stampa e interessamento della Corte dei Conti), stia in realtà creando più danni, almeno ricordato altresì che precedentemente o contestualmente al verbale di consegna dei lavori doveva essere sottoscritto il contratto di appalto dell’ opera in questione; considerato che senza tale contratto di appalto il raggruppamento delle imprese non può eseguire le opere viarie; accertato che ad oggi il contratto non è stato stipulato nonostante i decreti governativi lo consentano; considerato altresì che la realizzazione dei primi 4 km del Lotto 28 non sono condizionati dalla definizione dell’ ultima parte del tracciato del Lotto 29; tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri regionali, interrogano il Presidente della Giunta regionale per sapere: l. perché non sono stati avviati, come più volte dichiarato dall’ Assessore, i lavori del lotto 28, nulla ostando all’ avvio degli stessi; 2. se la Regione, quale azionista di $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (279) 37 - VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 maggioranza di Autovie Venete, non ritenga di commissariare la Società stessa allo scopo di accelerare l’ esecuzione di un opera fondamentale e strategica per l’ intera economia e comunità delle regioni Friuli-Venezia Giulia e Veneto. Si chiede risposta scritta in occasione della prima seduta utile del Consiglio regionale.” (762) “ Moretton-Alzetta-Baiutti-Sonego” “ Appreso che sarebbe in corso presso la Direzione regionale dell’ Organizzazione e del Personale una riduzione del personale assegnato ai vari servizi che comporterebbe, complessivamente una "messa in disponibilità" di una ventina di dipendenti; considerato che non risulta che vi sia stata una riduzione delle competenze della Direzione suddetta, né che vi sia stata una riorganizzazione interna del lavoro tale da giustificare una simile decisione; visto che risulta l’ intenzione di esternalizzare alcune delle attività oggi svolte da dipendenti regionali, più in specifico la gestione delle paghe e la gestione di previdenza e quiescenza, tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere regionale, interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere: se corrisponde al vero quanto riportato dalle voci raccolte, ed inoltre se la ventilata riduzione sia collegata a previsioni di estensione di analogo provvedimento ad altre Direzioni regionali; in base a quali motivazioni interne dell’ organizzazione attuale del lavoro sia stata presa questa decisione.” (763) “ Antonaz” “ Atteso che in varie edizioni di telegiornali nazionali e in commenti politici anche autorevoli è stato detto che, con il voto di ballottaggio di domenica scorsa, "si è conclusa la lunga tornata elettorale di quest’ anno"; - considerato che anche molti elettori della nostra Regione non sono ancora a conoscenza che si voterà il 10 giugno per il rinnovo di varie amministrazioni provinciali e comunali; il sottoscritto Consigliere interroga per sapere - quali iniziative s’ intendano svolgere al fine di favorire la piena conoscenza, da parte delle elettrici e degli elettori, sulla scadenza dei 10 giugno, anche tenuto conto che l’ adozione della tessera elettorale comporterà ora il mancato avviso che tradizionalmente era dato dal certificato elettorale.” (764) “ Fontanelli” “ Appurato che presso l’ Azienda "Ospedali riuniti di Trieste" si sta progettando di accorpare la degenza della Neurochirurgia a quella della Stroke Unit della Clinica Neurologica, disattivando così venti posti letto neurochirurgici, al fine di far fronte alle gravi e persistenti carenze di personale infermieristico che affliggono da tempo l’ Azienda stessa, rilevato che i due Reparti che si vorrebbero aggregare sono caratterizzati da un tipo di degenza con terapia semintensiva che richiede quindi personale infermieristico specificatamente istruito ed addestrato, la cui particolare qualificazione verrebbe ad essere svilita dall’ operazione di accorpamento, con conseguente scadimento dell’ assistenza ad ammalati in situazioni particolarmente gravi e delicate, considerato altresì che con l’ inizio della stagione estiva si è verificato da sempre un incremento della patologia traumatica di competenza neurochirurgica si interroga SANITÀ L’ ASSESSORE ALLA per sapere se non ritenga profondamente $WWLFRQVLOLDUL - (279) 38 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 contradittoria e discriminante una tale misura posto che da un lato - una recente decisione ha stabilito che la Stroke Unit dovrebbe esercitare le sue funzioni anche per l’ area goriziana - e dall’ altro, invece - l’ attività del reparto di Neurochirurgia dovrebbe essere soggetta a valutazione, pena il trasferimento di funzioni ad altra provincia, visto che nel Piano sanitario regionale viene stabilito un unico reparto in regione da mantenersi ad Udine o a Trieste. E’ questa forse la premessa per favorire un certo tipo di decisione? per sapere se non intenda - alla luce delle considerazioni su espresse - rivedere i punti del piano sanitario ispiratoci di questo provvedimento che rischia di depauperare ulteriormente la sanità pubblica triestina. Ciò dovrà avvenire nell’ ambito di un confronto trasparente e costruttivo da tenersi con gli operatori del settore, i rappresentanti delle utenze e degli Enti locali interessati, così come stabilito dal Decreto Bindi ter che prevede l’ attivazione di strumenti particolari di programmazione democratica nel campo della politica sanitaria.” (765) “ Zorzini” “ CONSTATATO che alcune interpellanze ed interrogazioni promosse a più riprese per sollecitare chiarimenti in ordine agli interventi ipotizzati per mettere in sicurezza il Tagliamento non hanno mai avuto risposte; APPRESO dalla stampa che il progetto riguardante la costruzione delle "casse di espansione" nella zona tra Pinzano e Spilimbergo sta per essere definito; CONSIDERATO che un O.d.g., approvato in Consiglio regionale, prevedeva che le scelte venissero fatte in accordo con le amministrazioni comunali interessate, e che si riteneva prioritario l’ intervento sul canale "Cavrato" quale garanzia primaria per la sicurezza del basso corso del fiume; ATTESO che il sito interessato dall’ intervento preventivato è stato posto sotto tutela ambientale dall’ U. E., e, constatato che il Tagliamento è l’ ultimo fiume alpino rimasto intatto in Europa con particolarità che lo rendono unico anche per lo studio e l’ elaborazione di modelli matematici per la prevenzione delle piene in altri fiumi alpini; RICORDATO che gli amministratori, di loro iniziativa, avevano posto una sede di condizioni preliminari ad ogni studio di progetto con riferimento fra l’ altro all’ impatto ambientale, all’ effettiva garanzia dell’ efficacia delle opere, ed alla tutela degli interessi delle aziende agricole interessate; il sottoscritto Consigliere regionale INTERROGA la Giunta regionale per sapere: se non ritenga di discutere, in assemblee aperte nelle comunità interessate, tutti gli elaborati pervenuti sotto forma di idee progetto per la messa in sicurezza del fiume Tagliamento, al fine di fugare le molte perplessità che perdurano attorno ad un’ iniziativa che ancor oggi lascia più dubbi che certezze, e che nei cittadini crea impatto con la sensibilità ambientale e la fruibilità dell’ ambito per come si è mantenuta finora; se non ritenga di documentare e di rendere noto come procedono i lavori che interessano il canale “ Cavrato” .” (766) “ Bortuzzo” “ Preso atto che la preoccupante situazione determinatasi alla Cogolo di San Giorgio di Nogaro è dovuta essenzialmente "alla volontà dell’ imprenditore di non impegnarsi in questo settore"; constatato che le conseguenze del comportamento dell’ imprenditore hanno provocato tra l’ altro una drastica riduzione del personale attivo, in particolare donne (60); constatato inoltre che a quelle 60 vanno aggiunte le altre 30 donne della Maruzzella di Marano senza lavoro e le 25 della ex-Mabar di Latisana, dati che evidenziano come nella $WWLFRQVLOLDUL - (279) 39 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 Bassa Friulana sia colpita la manodopera femminile; l’ attività lavorativa e la sua trasformazione a sede di attività pubbliche; valutato che esistono a livello regionale e nazionale ipotesi di soluzione della crisi della Cogolo; preoccupato del fatto che questo ricorso al TAR rischi di inviare "sine die" l’ inizio dei lavori per la costruzione della struttura che dovrebbe consentire un rilancio dell’ attività della Solari di Pesariis; ricordando che su questo punto di crisi le organizzazioni sindacali hanno coinvolto ancora nel febbraio del 2000 l’ assessore all’ industria Dressi il quale non si è mai fatto sentire e sembra essere latitante al pari dell’ imprenditore; considerato che la soluzione dei problemi della Cogolo, per la loro dimensione occupazionale e per i problemi ambientali che lascia aperto quel sito aziendale non può essere ignorato dalla Giunta regionale, i sottoscritti Consiglieri regionali, interrogano l’ Assessore all’ industria per sapere: l. se non ritenga finalmente di convocare l’ imprenditore e le organizzazioni sindacali sui problemi della Cogolo; 2. quali passi abbia fatto nei confronti del Governo per la proroga della cassa integrazione straordinaria fino alla fine del corrente anno.” (767) “ Travanut- Mattassi” “ Il sottoscritto Consigliere regionale, appreso dalla stampa del ricorso al TAR da parte della proprietà della Solari di Pesariis contro una delibera della Comunità Montana che avrebbe consentito l’ avvio delle procedure per la costruzione di una struttura in grado di permettere lo spostamento delle attività dell’ azienda in un edificio più consono al rilancio produttivo della stessa; considerato che questo spostamento era uno degli elementi fondanti dell’ accordo sottoscritto nel 1998 tra le OO.SS., la proprietà e probabilmente l’ A.R., accordo che prevedeva la costruzione di un nuovo stabilimento e l’ acquisto di quello dove attualmente si svolge interroga il Presidente della Giunta per sapere: l. se sia a conoscenza delle ragioni per le quali la proprietà della Solari S.p.A. sarebbe ricorsa al TAR contro una deliberazione della Comunità Montana che, di fatto, avviava le procedure per lo spostamento dell’ attuale sede produttiva in altra sede, maggiormente rispondente ai requisiti per il rilancio dell’ attività della storica impresa della Val Pesarina; 2. qual è, in ogni caso, lo stato dell’ azienda anche in attuazione degli accordi del 1998; 3. se non ritenga opportuno convocare le parti per concertare tempi, modi e procedure per giungere quanto prima alla realizzazione di un nuovo stabilimento per la Solari e quindi al rilancio dell’ attività produttiva della stessa.” (768) “ Petris” ,QWHUSHOODQ]H “ Il sottoscritto Consigliere regionale, premesso che non è stata data ancora risposta ad una precedente interpellanza del 14 marzo 2001 riguardante le numerose criticità emerse sul territorio in sede di applicazione dell’ art. 32 della L.R. 10/1998 ribadisce che le disfunzioni denunciate e documentate dagli operatori e dall’ utenza richiedono una urgente modificazione della normativa in questione; ricordato che i Comuni hanno segnalato un consistentissimo aumento delle richieste di contributo e che ciò ha prodotto un $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (279) 40 - VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 considerevole aumento dei carichi di lavoro, sia di tipo burocratico - amministrativo che tecnico, che appare in taluni casi insostenibile; ricordato ancora che lo stanziamento previsto nel Bilancio regionale per il 2001 è stato sicuramente sottostimato con la conseguenza, purtroppo nota a tutti, che solo una piccola parte dei richiedenti ha potuto accedere ai contributi di legge; avuta notizia dalla stampa che un importante accordo sul delicato problema dell’ assegno di cura alle famiglie che assistono in casa persone non autosufficienti sarebbe stato raggiunto tra i sindacati pensionati Cgil, Cisl e Uil e la Giunta regionale per effetto del quale sono stati ridotti a 950.000 lire i massimali ed integrato il relativo stanziamento di Bilancio; tutto ciò premesso ed in considerazione del fatto che l’ importante accordo farebbe sì che per il 2000 ed il 2001 verrebbero pagati tutti gli assegni agli aventi diritto, finora esclusi per circa due terzi per mancanza di risorse, interpella la Giunta regionale per sapere: 1) l’ entità delle nuove risorse destinate a rimpinguare i relativi capitoli di bilancio; 2) da dove sono state recuperate le risorse aggiuntive; 3) se la Giunta intenda impegnare le nuove risorse già in occasione delle Variazioni al Bilancio 2001 che saranno esaminate dal Consiglio regionale il prossimo mese di luglio.” (639) “ Moretton” “ I sottoscritti Consiglieri regionali, avuta notizia che il Consiglio di amministrazione di Autovie Venete proporrà all’ Assemblea dei Soci convocata per il prossimo 29 giugno di non distribuire gli utili del Bilancio 2000 agli azionisti scegliendo, invece, la strada “ patrimonializzazione"; dalla loro ricordato che, come richiamato anche nella interpellanza presentata assieme ad altri colleghi il 28 marzo scorso, l’ Amministrazione regionale, socio di maggioranza della Società , ha iscritto nel suo Bilancio per l’ anno 2001 capitolo 770 - un’ entrata di 25 miliardi a titolo di utile da società partecipate (Autovie Venete, Finest e Mediocredito) di cui 20 da Autovie Venete spa; tutto ciò premesso interpellano nuovamente il Presidente della Giunta regionale per sapere: 1) se corrisponde al vero che l’ utile 2000, ammontante a 22 miliardi, palesi una gestione dai risultati di gran lunga inferiori (meno 50%) rispetto alle aspettative ed ai risultati conseguiti mediamente da Autovie Venete negli ultimi anni; 2) come intenda affrontare i problemi che si aprono adesso, rispetto alla veridicità ed alla gestione corrente della spesa regionale, per effetto della decisione del CdA di AAVV di non ripartire alcun utile agli azionisti e, quindi, alle minori entrate per almeno 20 miliardi nel 2001; 3) se l’ azzeramento di questa voce di entrata derivante dagli utili di Autovie Venete e, quindi, la contrazione delle entrate regionali non determinino il formarsi di un nuovo "buco" nel bilancio regionale che andrebbe ad aggiungersi a quello già emerso nel comparto della sanità. Chiedono che in occasione della prima seduta utile del Consiglio regionale venga data alla presente interrogazione risposta scritta.” (640) “ Moretton- Baiutti- Sonego” “ Il sottoscritto Consigliere regionale, vista la delibera della Giunta regionale n. $WWLFRQVLOLDUL - (279) 41 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 9969 del 3 maggio 2001 con oggetto: LR 10/1998art. 32 - modifica della tabella allegata alla DGR del 23.11.1999 n. 3609; preso atto che con detta deliberazione sarà possibile consentire l’ erogazione dei contributi relativi agli anni 2000 e 2001 ad un maggior numero di aventi diritto stanti le attuali risorse finanziarie e che viene concordato peraltro di garantire a tutti gli aventi diritto il percepimento dei contributi nella misura determinata dall’ applicazione della ‘Disciplina di attuazione dell’ art. della LR 10/98’ considerato che molte famiglie che hanno presentato domanda di contributo ai sensi della LR 10/98per l’ anno 1999 si sono viste rifiutare le provvidenze, pur essendo in possesso dei requisiti previsti, per esaurimento dei fondi destinati all’ iniziativa; ricordato che la delibera della Giunta regionale, oggetto della presente interrogazione, esclude la riammissione ai benefici di legge tutte quelle famiglie che hanno presentato domande per l’ anno 1999, pur ammesse ai benefici di legge; interpella la Giunta regionale per sapere se: l. non ritiene discriminante soddisfare solo le istanze relative agli anni 2000 e 2001; 2. non ritenga di apportare le opportune modifiche alla delibera della Giunta regionale n. 9969 del 3 maggio 2001 allo scopo di ammettere ai benefici di legge anche tutte le istanze ritenute ammissibili, presentate per l’ anno 1999. Alla presente interpellanza si chiede risposta scritta alla prossima seduta utile del Consiglio regionale.” (641) “ Moretton” “ I sottoscritti Consiglieri regionali, premesso che il prossimo 28 giugno è stata convocata l’ Assemblea dei Soci di Autovie Venete con all’ ordine del giorno l’ esame del Bilancio della Società per l’ esercizio 2000 approvato dal Consiglio di Amministrazione nei giorni scorsi; verificato che nel Bilancio compare una spesa di oltre 900 milioni relativa al pagamento delle indennità di carica e dei rimborsi - spese dei componenti il Consiglio di Amministrazione; considerato che la Giunta regionale ha deliberato, oltre due anni fa, di fissare in 5 milioni l’ indennità di carica annua dei consiglieri, in 20 milioni annui quella del Vice Presidente, in 80 milioni annui quella del Presidente per un ammontare totale di spesa di 150 milioni (dieci consiglieri di amministrazione, un Vicepresidente ed un Presidente); constatato che negli esercizi precedenti l’ indennità di carica ed i rimborsi spese pagati agli amministratori hanno comportato una spesa totale annua di gran lunga inferiore ai 900 milioni attestandosi sui 350milioni circa; tutto ciò premesso, interpellano la Giunta regionale per conoscere: 1) le sue valutazioni riguardo questa abnorme lievitazione dei costi degli organi sociali di Autovie Venete; 2) quali iniziative intenda assumere per richiamare la Società al rispetto - non solo formale - dei deliberati del socio di maggioranza; 3) se la Giunta non intenda verificare come si è prodotta e come viene giustificato un tale sforamento della spesa rispetto a quella prevedibile e verificata negli anni precedenti.” (642) “ Moretton- Baiutti- Sonego” “ Ricordato che, in questi tre anni di Giunta Antonione, abbiamo prodotto più di cento atti di denuncia tra interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno circa la totale incapacità di questa Giunta di gestire la politica delle sue controllate; $WWLFRQVLOLDUL - (279) 42 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 atteso che quello che poteva sembrare un giudizio di parte è stato, negli ultimi giorni, vigorosamente confermato dall’ assessore regionale del Veneto Grazia (assessore di una Giunta di centro destra!) il quale ha pesantemente bocciato la gestione (Polo Lega) di Finest; rilevato sulla stampa che i più o meno latenti screzi tra la maggioranza regionale (Polo e Lega) e il consiglio di Autovie Venete (Polo e Lega) sono fragorosamente esplosi negli ultimi due giorni; ricordato che, da quanto si evince dalla stampa, il cda di Autovie avrebbe imputato i risultati negativi di alcune partecipate “ a gestioni del passato che taluni consiglieri dovrebbero conoscere molto bene per le loro precedenti responsabilità, riferito a Federica Seganti” ; ricordato altresì che, sempre da quanto riportato dalla stampa in merito alle dichiarazioni del cda di Autovie, tra queste società deficitarie “ ci sono anche quelle fortemente volute da chi oggi urla al disastro, probabilmente con secondi fini (con riferimento a Adriacom e a St, si replica presumibilmente a Saro, a Baldassi, alla Seganti, ndr)” , i sottoscritti Consiglieri regionali, 3. se non ritenga inoltre deprecabile l’ atteggiamento di un socio di maggioranza che sfiducia, nei fatti, un Consiglio di Amministrazione nominato dallo stesso socio (stesso anche nel suo “ orientamento politico” ); 4. se non ritenga infine, qualora reputasse fondate le osservazioni del Consiglio di Amministrazione di Autovie e del suo presidente Valori, di chiedere “ politicamente” scusa a chi aveva modo di anticipare ampiamente l’ esito di tutta la vicenda Autovie.” (643) “ Degrassi- Tesini” “ Appreso che il Presidente di Autovie Venete ha modificato, motu proprio, i patti parasociali che disciplinano i rapporti tra i soci della Società CRS (Centro di Ricerca Stradale) stabilendo che i Consiglieri di Amministrazione siano espressi nel numero di 4da Autovie Venete e di 5 dai soci privati; ricordato che in CRS Autovie Venete è azionista di maggioranza detenendo il 51 % delle azioni; interpellano il Presidente della Giunta regionale per sapere: ricordato ancora che solo qualche mese fa ed in tal senso era stata presentata apposita interpellanza tuttora in attesa di risposta - il Consiglio di Amministrazione di CRS aveva deliberato di modificare lo Statuto della Società trasformando CRS da Centro di Ricerca Stradale ad Impresa di Costruzioni; l. quali siano le responsabilità del già consigliere di amministrazione di Autovie Federica Seganti in relazione agli andamenti negativi delle società partecipate riportate in premessa; considerato che alla stessa CRS - Impresa di Costruzioni verranno dati in affidamento diretto tutti i lavori dei quali Autovie Venete aveva incaricato CRS - Centro Ricerca Stradale per complessivi 500 miliardi circa 2. quali siano altresì le responsabilità di Baldassi e della Seganti, rispettivamente già consigliere di amministrazione e presidente di quella società, sempre in relazione alla succitata vicenda St, rispetto alla quale, parte rilevante dell’ attuale maggioranza (sempre Polo - Lega) aveva pesantemente criticato l’ interpellante che allora, da assessore alle finanze, aveva già fatto presente, in tutta la sua gravità, il rischio dell’ operazione St; tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali, interpellano la Giunta regionale per conoscere: 1) le ragioni per le quali non è stata ancora convocata l’ Assemblea; $WWLFRQVLOLDUL - (279) 43 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001 2) quali garanzie avranno le imprese friulane di essere coinvolte nei lavori di cui in premessa atteso che, tra gli azionisti di CRS vi è un’ impresa di costruzioni; 3) se, a fronte della mutata situazione interna a CRS, ritiene legittimo affidare direttamente detti lavori a CRS Impresa di costruzioni e, quindi, ad un’ unica impresa senza le regolari procedure d’ appalto e, in caso affermativo, perché Autovie Venete non ha pensato bene - in luogo del cambio della ragione sociale - di avocare direttamente a sé l’ affidamento dei lavori tenuto conto della moltitudine di imprese friulane presenti sul mercato.” (644) “ Moretton- Baiutti- Sonego” “ Premesso: che la eventualità, se confermata, sarebbe molto grave perché indicativa di una gestione inqualificabile delle opere pubbliche amministrate dalla Giunta regionale e perché completamente al di fuori di ogni standard abituale di efficienza e prudenza nella gestione regionale dei lavori pubblici; gli scriventi Consiglieri regionali interpellano il Presidente della Giunta regionale per sapere: - se siano confermate le supposizioni di cui sopra; - chi sia, nel caso quanto sopra fosse confermato, il responsabile di tanta imperizia; che l’ Amministrazione ha appaltato lavori di realizzazione di un sottopasso ferroviario per collegare la zona industriale del Ponte Rosso con la statale 13; - quali iniziative abbia già assunto l’ Amministrazione regionale allo scopo di consentire la più rapida ripresa dei lavori interrotti per la realizzazione del sottopasso. che i lavori sono stati interrotti subito dopo l’ inizio per cause che sembrano da ricondursi alla mancata copertura finanziaria dell’ opera; Chiedono risposta orale nel corso della prima riunione utile del Consiglio regionale.” (645) “ Sonego-Moretton-Alzetta” $FXUDGHO6HUYL]LR5HVRFRQWL&RQVLOLDULGHOOD5HJLRQH)ULXOL9HQH]LD*LXOLD 7UDVFUL]LRQH$57&26DQ*LRUJLRGL1RJDUR6WDPSD6WDPSHULDGHO&RQVLJOLR5HJLRQDOH7ULHVWH 6WDPSDFRSHUWLQDHULOHJDWXUD7LSRJUDILD$GULDWLFD7ULHVWH