REGIONE AUTONOMA
FRIULI-VENEZIA GIULIA
&216,*/,25(*,21$/(
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9,,,A/(*,6/$785$
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5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (279) 3 VIII LEGISLATURA –
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
SEDUTA DI GIOVEDI’ 7 GIUGNO 2001
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MARTINI
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PAG.
PAG.
6XOSURFHVVRYHUEDOH ......................................... 5-26
ALZETTA........................................................ 11
&RQJHGL ................................................................... 5
'LVFXVVLRQH VXOOD FDXVD GL LQFRPSDWLELOLWj GHO
FRQVLJOLHUH6DUR............................................... 11
PRESIDENTE........................................11-12-20
MARINI, 5HODWRUH ...................................... 11-19
PUIATTI .......................................................... 12
ALZETTA........................................................ 14
ZOPPOLATO .................................................. 14
FONTANELLI................................................. 15
ANTONAZ ...................................................... 16
SERPI............................................................... 16
DAL MAS........................................................ 17
GOTTARDO.................................................... 18
NARDUZZI ..................................................... 18
TESINI ............................................................. 19
&RPXQLFD]LRQLGHO3UHVLGHQWH............................... 5
'LVHJQR GL OHJJH $QQXQ]LR HG DVVHJQD]LRQH DOOD
FRPSHWHQWH&RPPLVVLRQH.................................. 5
,QWHUURJD]LRQL$QQXQ]LRGLULVSRVWDVFULWWD ......... 5
,QWHUURJD]LRQLHGLQWHUSHOODQ]H$QQXQ]LR .......... 5
*UXSSR FRQVLOLDUH $QQXQ]LR GL PRGLILFD DOOD
FRPSRVL]LRQH..................................................... 6
,QPHULWRDOOHGLPLVVLRQLGHOO¶DVVHVVRUH5RPROL... 6
PRESIDENTE.................................................... 6
*LXQWD GHOOH (OH]LRQL $QQXQ]LR GL PRGLILFD DOOD
FRPSRVL]LRQH..................................................... 6
$QQXQ]LR GL FRUUH]LRQL IRUPDOL H GL
FRRUGLQDPHQWRDOHJJHUHJLRQDOH..................... 7
3UHVD G¶DWWR GHOOH GLPLVVLRQL GL &RQVLJOLHUL
UHJLRQDOL ............................................................ 8
PRESIDENTE.................................................... 8
$WWULEX]LRQH GL VHJJL YDFDQWL GL &RQVLJOLHUH
UHJLRQDOH............................................................ 8
PRESIDENTE.......................................8-9-10-11
ANTONAZ ........................................................ 9
PUIATTI .......................................................... 10
SARO............................................................... 11
6XOO¶RUGLQHGHLODYRUL ........................................... 21
PRESIDENTE........................................21-22-23
SARO ............................................................... 21
NARDUZZI ..................................................... 21
TESINI ............................................................. 21
FONTANELLI................................................. 22
PUIATTI .......................................................... 22
9RWD]LRQH SHU O¶HOH]LRQH GL XQ 9LFHSUHVLGHQWH GHO
&RQVLJOLRUHJLRQDOH ......................................... 23
PRESIDENTE............................................. 23-25
NARDUZZI ..................................................... 23
SARO ............................................................... 23
PUIATTI .......................................................... 25
6XLODYRULGHO&RQVLJOLR........................................ 26
PRESIDENTE.................................................. 26
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (279) 4 VIII LEGISLATURA –
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
$//(*$72
PAG.
5LVSRVWHVFULWWHDGLQWHUURJD]LRQL:
Risposta dell’assessore alla sanità e alle
politiche sociali, Tondo, all’interrogazione n.
198 del consigliere Lippi.................................. 27
Risposta dell’assessore alla sanità e alle
politiche sociali, Tondo, all’interrogazione n.
195 del consigliere Lippi.................................. 27
PAG.
Risposta dell’assessore all’agricoltura, Ariis,
all’interrogazione n. 199 del consigliere
Ritossa .............................................................. 28
Risposta dell’assessore alla sanità e alle
politiche sociali, Tondo, ai sensi dell’articolo
103, comma 4 del Regolamento, alle
interrogazioni orali n. 429 e 633 del consigliere
Marini............................................................... 29
,QWHUURJD]LRQLHGLQWHUSHOODQ]HDQQXQ]LDWH ....... 33
$WWLFRQVLOLDUL
- (279) 5 VIII LEGISLATURA –
35(6,'(1=$'(/35(6,'(17(0$57,1,
/DVHGXWDLQL]LDDOOHRUH
PRESIDENTE.
Dichiaro
aperta
la
duecentosettantanovesima seduta del Consiglio
regionale.
6XOSURFHVVRYHUEDOH
PRESIDENTE. Informo che sono a
disposizione dei Consiglieri alcune copie del
processo verbale delle sedute n. 277 e n. 278 e
che, se non saranno state sollevate eccezioni
nel corso della seduta odierna, i verbali stessi
saranno considerati approvati.
&RPXQLFD]LRQLGHO3UHVLGHQWH
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi
dell’ articolo 234 della legge regionale 7/88, è
pervenuta alla Presidenza copia della
Relazione
del
Collegio
sindacale
sull’ andamento della gestione amministrativa e
finanziaria dell’ E.S.A. per il secondo semestre
del 2000.
$QQXQ]LRGLGLVHJQRGLOHJJHHG
DVVHJQD]LRQHDOODFRPSHWHQWH
&RPPLVVLRQH
PRESIDENTE. Comunico che è pervenuto
alla Presidenza il seguente disegno di legge:
«Inquadramento nel ruolo unico regionale
del personale dell’ Azienda agricola Volpares e
modifiche alla legge regionale 31/1997» (209),
che è stato assegnato alla competente
Commissione.
$QQXQ]LRGLULVSRVWDVFULWWDDG
LQWHUURJD]LRQL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
PRESIDENTE. Comunico che l’ Assessore
alla sanità e alle politiche sociali, Tondo, ha
fornito risposta scritta alle
seguenti
interrogazioni:
(I.S. n. 198: Lippi)
«La discarica dei 101»
(I.S. n. 195: Lippi)
«Chiusura delle frontiere slovene causa afta
- l’ Italia non è stata informata»;
che l’ Assessore all’ Agricoltura, Ariis, ha
fornito risposta scritta alla seguente
interrogazione:
(I.S. n. 199: Ritossa)
«Dichiarazioni <stonate> del Sindaco di
Dolegna del Collio».
Comunico, inoltre, che, ai sensi dell’ articolo
103, comma 4, del Regolamento interno del
Consiglio regionale, l’ Assessore alla sanità e
alle politiche sociali, Tondo, ha fornito risposta
scritta alla seguente interrogazione:
(I.O. nn. 429 e 633: Marini)
«Studio regionale sui traumi gravi».
I testi delle risposte saranno riportati in
allegato al presente resoconto.
$QQXQ]LRGLLQWHUURJD]LRQLHGLQWHUSHOODQ]H
PRESIDENTE. Comunico che sono
pervenute alla Presidenza le seguenti
interrogazioni a risposta orale:
Antonaz: “Fondi insufficienti ai progetti per
la realizzazione di Centri antiviolenza contro le
donne” (759)
Antonaz: “Le diverse verità su Aviano”
(760)
Degano,
Zvech:
“Sulle
previste
sponsorizzazioni dell’ Autorità Portuale di
Trieste attraverso fondi regionali” (761)
Moretton ed altri: “A28: lotto 28, lavori
$WWLFRQVLOLDUL
- (279) 6 VIII LEGISLATURA –
fermi” (762)
Antonaz: “ Sulla ventilata ipotesi
riduzione del personale regionale” (763)
di
Fontanelli: “ Sulla campagna elettorale in
corso per il rinnovo di amministrazioni
provinciali e comunali in
Friuli-Venezia
Giulia” (764)
Zorzini: “ Paventato accorpamento della
Neurochirurgia con la Stroke Unit della Clinica
Neurologica presso l’ Azienda «Ospedali riuniti
di Trieste»” (765)
Bortuzzo: “ Lavori per la messa in sicurezza
del fiume Tagliamento, è opportuno scegliere
con la gente” (766)
Travanut, Mattassi: “ Sulla crisi della
Cogolo di San Giorgio di Nogaro” (767)
Petris: “ Sul ricorso al TAR della Solari di
Pesariis contro una delibera della Comunità
Montana che avviava le procedure per la
costruzione del nuovo stabilimento” (768);
le seguenti interrogazioni a risposta scritta:
Ritossa: “ Interventi di recupero ambientale
e di sviluppo turistico della zona sacra del
Monte Sabotino e dell’ area archeologica dei
ruderi del S. Valentino sul Monte Sabotino”
(204)
Lippi: “ Che fine farà la facoltà di medicina
dell’ Università di Trieste?” (205);
e le seguenti interpellanze:
Moretton: “ Nuovi fondi per gli assegni ai
non autosufficienti? Da dove vengono prelevati
e quando saranno spendibili?” (639)
Moretton ed altri “ Il CdA di Autovie Venete
«patrimonializza» gli utili di Bilancio e non
distribuisce dividendi ai soci: come la
mettiamo con il Bilancio della Regione che ha
iscritto tra le entrate del 2001 circa 20 miliardi
dalla partecipata AAVV SpA?” (640)
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
Moretton: “ Assegno di cura e assistenza:
discriminate le famiglie!” (641)
Moretton ed altri “ Come ha fatto Autovie
Venete a spendere 900 milioni nel 2000 per
pagare indennità e rimborsi spese agli
amministratori?” (642)
Degrassi, Tesini: “ Autovie Venete e tutti i
nodi che continuano a venire al pettine” (643)
Moretton ed altri: “ Come si può - giocando
su Statuti e patti parasociali - affidare
direttamente ad un’ unica impresa lavori per
quasi 500 miliardi? Autovie Venete opera in
regime di zona franca?” (644)
Sonego
ed
altri:
“ Sulla
mancata
realizzazione di un sottopasso in San Vito al
Tagliamento” (645).
I relativi testi saranno riportati in allegato al
presente resoconto.
$QQXQ]LRGLPRGLILFDDOODFRPSRVL]LRQHGL
JUXSSRFRQVLOLDUH
PRESIDENTE. Comunico che a far data dal
25 maggio 2001 il Gruppo consiliare dei
Democratici di sinistra ha eletto il nuovo
Capogruppo nella persona del consigliere
Alessandro Tesini.
,QPHULWRDOOHGLPLVVLRQL
GHOO¶DVVHVVRUH5RPROL
PRESIDENTE. Comunico che, in data 28
maggio 2001, l’ Assessore effettivo Ettore
Romoli, nella posizione di Assessore
dimissionario per effetto delle dimissioni del
Presidente della Regione, ha comunicato di
astenersi con effetto immediato da qualunque
atto connesso alla carica, in quanto proclamato
eletto alla Camera dei Deputati.
$QQXQ]LRGLPRGLILFDDOODFRPSRVL]LRQH
GHOOD*LXQWDGHOOH(OH]LRQL
$WWLFRQVLOLDUL
- (279) 7 VIII LEGISLATURA –
PRESIDENTE. Comunico di aver chiamato
a far parte della Giunta delle Elezioni il
Consigliere Nevio Alzetta, al posto del
dimissionario Milos Budin.
$QQXQ]LRGLFRUUH]LRQLIRUPDOLHGL
FRRUGLQDPHQWRDOHJJHUHJLRQDOH
PRESIDENTE.
Comunico,
ai
sensi
dell’ articolo 83, comma 2, primo e secondo
periodo, del Regolamento interno, che al testo
della legge regionale (n. 106) recante
“ Interventi
di
rilancio
economico,
potenziamento,
miglioramento
e
completamento funzionale di strutture al
servizio dei traffici, nonché disposizioni in
materia di gestione del demanio turistico
balneare” , approvato dal Consiglio regionale
nella seduta pomeridiana del 15 maggio 2001,
sono state apportate le seguenti correzioni
formali e di coordinamento.
1. L’ articolo 2 bis, ora articolo 9, recante
modifica al comma 1 dell’ articolo 4 della legge
regionale 2/2000, per esigenze sistematiche è
stato anteposto all’ articolo 10, recante modifica
al comma 4 del predetto articolo 4.
2. Talune disposizioni di natura finanziaria
sono
state
ricollocate,
per
esigenze
sistematiche,
al
capo
V,
recante
<<Disposizioni finanziarie>>; in particolare:
a) le disposizioni di cui al comma 4
dell’ articolo 11, nonché ai commi 3 e 4
dell’ articolo 13, concernenti autorizzazioni di
spesa, sono state ricollocate ai commi 3, 4 e 5
dell’ articolo 19, norma generale in materia di
autorizzazioni di spesa;
b) la disposizione di cui al comma 2
dell’ articolo 8, ora articolo 9, recante copertura
finanziaria, è stata ricollocata al comma 1
dell’ articolo 20, norma generale in materia di
copertura finanziaria.
3. I commi di cui al predetto articolo 20
sono stati riordinati in ragione della sequenza
numerica delle rispettive norme sostanziali.
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
4. A seguito dell’ approvazione dell’ articolo
18 bis, ora articolo 18, è stato istituito il capo
IV <<Disposizioni in materia di gestione del
demanio turistico balneare>> ed è stato
conseguentemente integrato il titolo della
legge.
5. Il predetto articolo 18 bis, approvato
privo di rubrica, è stato così rubricato:
“ Gestione del demanio turistico balneare” .
6. La rubrica di taluni articoli è stata così
integrata, per opportuno riferimento alla
materia disciplinata:
a) articolo 2 bis, ora articolo 9: “ Modifica al
comma 1 dell’ articolo 4 della legge regionale
2/2000, concernente il Polo intermodale
annesso all’ Aeroporto di Ronchi dei
Legionari” ;
b) articolo 6, ora articolo 5: “ Interpretazione
autentica dell’ articolo 5 della legge regionale
57/1991, in materia di contributi a favore
dell’ Ente autonomo del porto di Trieste e dei
Consorzi per lo sviluppo industriale del
Comune di Monfalcone e della zona
dell’ Aussa-Corno” ;
c) articolo 10: “ Modifica al comma 4
dell’ articolo 4 della legge regionale 2/2000, in
materia di interventi connessi alla realizzazione
del Corridoio intermodale n. 5” ;
d) articolo 12: “ Abrogazione della legge
regionale 4/1985, recante interventi per la
promozione e lo sviluppo dei traffici di
interesse della Regione Friuli-Venezia Giulia,
nonché dell’ autotrasporto merci in conto terzi” .
7. Il comma 1 dell’ articolo 1 della legge
regionale 72/1979, come sostituito dal comma
1 dell’ articolo 13, è stato opportunamente
numerato.
8. Su indicazione della Ragioneria generale,
sono state apportate le seguenti correzioni di
natura contabile:
a) il comma 9 del predetto articolo 18 bis è
stato così sostituito: <<9. Gli oneri derivanti
dall’ applicazione del disposto di cui ai commi
$WWLFRQVLOLDUL
- (279) 8 VIII LEGISLATURA –
1 e 6 fanno carico alle seguenti unità
previsionali di base dello stato di previsione
della spesa del bilancio pluriennale per gli anni
2001-2003 e del bilancio per l’ anno 2001, con
riferimento ai capitoli del Documento tecnico
allegato ai bilanci medesimi a fianco di
ciascuno indicati, che presentano sufficiente
disponibilità:
U.P.B. 52.2.4.1.1
U.P.B. 52.2.8.1.659
U.P.B. 52.2.8.1.659
U.PB.B 52.2.8.1.687
Capitolo 550
Capitolo 9630
Capitolo 9631
Capitolo 9650
b) al predetto comma 2 dell’ articolo 8, le
parole <<del bilancio per l’ anno 2001>> sono
state sostituite dalle seguenti: <<del bilancio
pluriennale per gli anni 2001-2003 e del
bilancio per l’ anno 2001>>.
3UHVDG¶DWWRGHOOHGLPLVVLRQL
GL&RQVLJOLHULUHJLRQDOL
PRESIDENTE. Passiamo, quindi, al punto
n. 1 dell’ ordine del giorno, che prevede la
presa d’ atto delle dimissioni di Consiglieri
regionali.
Comunico che i consiglieri Roberto
Antonione e Milos Budin, eletti al Senato della
Repubblica, ed Ettore Romoli, eletto alla
Camera dei Deputati, hanno fatto pervenire alla
Presidenza le seguenti lettere di dimissioni
dalla carica di consigliere regionale:
«Roberto Antonione – 31 maggio 2001
Egregio Presidente, essendo stato eletto
senatore desidero informarLa della mia
decisione di rassegnare le dimissioni
dall’ incarico di Consigliere regionale.»
«Milos Budin – 29 maggio 2001
In data 30 maggio p.v. avrà luogo la seduta
di insediamento del Senato a seguito della
recente competizione elettorale, nella quale lo
scrivente è stato eletto Senatore della
Repubblica,
come
da
proclamazione
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
dell’ Ufficio elettorale regionale.
Nel far presente un tanto, desidero, con la
presente, comunicare le mie dimissioni da
Consigliere regionale – e, conseguentemente,
anche da Vice Presidente del Consiglio
regionale – ai fini della mia sostituzione con
l’ avente diritto.
Con l’ occasione mi è gradito rivolgere a Lei
e, per il Suo cortese tramite, ai colleghi e ai
funzionari del Consiglio, il mio più vivo
ringraziamento per la collaborazione e la
disponibilità avute in questi anni, di cui serberò
un gradito ricordo.»
«Ettore Romoli – 5 giugno 2001
Egregio Presidente,
con decorrenza
immediata Ti comunico le mie dimissioni da
Consigliere regionale.»
Ricordo inoltre che, ai sensi dell’ articolo 48
della legge regionale 27 marzo 1968, n. 20, e
successive modificazioni ed integrazioni, è
riservata al Consiglio regionale la facoltà di
ricevere e di accettare le dimissioni di propri
membri.
Considerate, quindi, le motivazioni che
stanno alla base delle dimissioni, dichiaro di
ritenere che il Consiglio non abbia che da
accettarle.
Poiché nessuno chiede la parola, dichiaro
che il Consiglio prende atto delle dimissioni
presentate dai colleghi Antonione, Budin e
Romoli dalla carica di Consigliere regionale.
Rivolgo, quindi, un breve cenno di saluto ai
dimissionari, ringraziandoli per l’ attività svolta
e formulando un particolare augurio per
l’ attività che li vedrà impegnati.
$WWULEX]LRQHGLVHJJLYDFDQWL
GL&RQVLJOLHUHUHJLRQDOH
PRESIDENTE. Passiamo, quindi, al punto
n. 2 dell’ ordine del giorno, che prevede
l’ attribuzione di seggi vacanti di Consigliere
$WWLFRQVLOLDUL
- (279) 9 VIII LEGISLATURA –
regionale.
Comunico che, in previsione della presa
d’ atto delle dimissioni dei colleghi Antonione,
Budin e Romoli, si è svolta, nel corso della
mattinata odierna, la riunione della Giunta
delle Elezioni per accertare, ai sensi
dell’ articolo 14 del Regolamento interno e
dell’ articolo 46 della legge elettorale regionale
(L.R. 27 marzo 1968, n. 20), a quali candidati
vanno attribuiti i seggi rimasti vacanti.
Comunico che la Giunta medesima ha
accertato che:
- per quanto riguarda la sostituzione del
consigliere Antonione, il candidato primo dei
non eletti nella lista n. 11 (FI-CCD-FDC) della
circoscrizione di Trieste risulta Edoardo Sasco;
- per quanto riguarda la sostituzione del
consigliere Budin, il candidato primo dei non
eletti nella lista n. 6 (DS) della circoscrizione
di Trieste risulta Caterina Dolcher in
Capodieci;
- per quanto riguarda la sostituzione del
consigliere Romoli, il candidato primo dei non
eletti nella lista n. 6 (FI-CCD) della
circoscrizione di Gorizia risulta Giovanni Vio.
Invito, pertanto, i neo-consiglieri Sasco,
Dolcher e Vio ad entrare in Aula per prestare il
giuramento previsto dall’ articolo 17 dello
Statuto.
Ricordo, quindi, ai Consiglieri che da oggi
decorrono i 15 giorni previsti dall’ articolo 47
della legge regionale 20/1968 e dall’ articolo 15
del Regolamento interno per la presentazione
di eventuali ricorsi avverso l’ elezione testé
proclamata. Trascorso inutilmente tale termine,
il Consiglio potrà procedere alla convalida
dell’ elezione.
Ai tre autorevoli ex Consiglieri e
Parlamentari gli auguri più sinceri ed il
benvenuto ai tre neo Consiglieri che invito
nuovamente a prestare il giuramento previsto
dall’ articolo 17.
$ TXHVWR SXQWR L FRQVLJOLHUL 6DVFR
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
'ROFKHU H 9LR YHQJRQR LQWURGRWWL LQ $XOD H
SUHVWDQR QHOO¶RUGLQH LO JLXUDPHQWR SUHYLVWR
GDOO¶DUWLFRORGHOOR6WDWXWR
Ha chiesto di parlare il consigliere Antonaz.
Ne ha facoltà.
ANTONAZ. A dire il vero, Presidente,
avevo chiesto la parola all’ inizio, prima che
iniziasse il primo punto, perché volevo
intervenire sull’ ordine dei lavori.
Comunque, lo dico adesso. Credo che tutti
viviamo con imbarazzo il fatto che ci sono tre
colleghi che si sono dimessi ed il quarto no. Lo
viviamo con imbarazzo
perché
non
comprendiamo il motivo di questa eccezione.
Vorremmo, appunto, capire come gli Uffici
hanno intenzione di affrontare questa
situazione. Da parte mia avrei chiesto – se lei
me ne avesse dato la possibilità – di discutere
per primo il punto n. 7, ossia la questione
dell’ incompatibilità del consigliere Saro di
essere seduto in quest’ Aula, a fronte del fatto
che è stato nominato Deputato nella prima
riunione della Camera.
Quindi, ci sembra che ci sia un’ evidente
incompatibilità. Dopodiché, sicuramente, avete
fatto un approfondimento e sarete in grado di
spiegarci qual è il motivo per cui il collega
Saro è seduto in quest’ Aula.
Mi pare che non si possano, invece,
accettare argomenti che ho letto sui mass
media del tipo che Saro deve essere qui
presente per coordinare il passaggio delle
consegne da una Giunta all’ altra. Mi pare che
questo sia un argomento ridicolo che non fa,
sicuramente, onore alla maggioranza.
PRESIDENTE. Sull’ ordine dei lavori,
preciso al consigliere Antonaz che c’ è il
plenum e, quindi, i punti 1 e 2 costituivano una
sorta di articolo 1 ante, come si diceva una
volta.
Sull’ altra questione, ho inserito il punto n. 7
come ultimo punto, perché ci doveva essere il
passaggio in Giunta delle Elezioni, come lei sa.
Non appena il Relatore della Giunta delle
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (279) 10 VIII LEGISLATURA –
Elezioni avrà fatto circolare il documento e
tutta l’ Aula sarà informata, di sicuro si
discuterà anche di quello.
Ha chiesto di parlare il consigliere Puiatti.
Ne ha facoltà.
PUIATTI. Non faccio nessuna valutazione
di merito; le farò quando discuteremo il punto.
Però sono dell’ avviso che il punto n. 7 deve
diventare n. 3.
Questa è una cosa che doveva fare
automaticamente la Presidenza. Ossia, lei ha
detto un attimo fa che il Consiglio deve essere
nel plenum, prima di votare.
Allora, se questo è vero, anche la
discussione sul punto n. 7 – secondo me – va
fatta prima. A meno che gli uffici ed il
Presidente non ritengano che la sua valutazione
della norma sia quella giusta. Quindi, si può
discutere dopo, domani, dopodomani, fra una
settimana, fra quindici giorni.
Invece, io ho una valutazione diversa. L’ ho
sostenuta nella Giunta delle Elezioni. Non
voglio anticipare nulla, però mi rendo conto
che, altrimenti, chi mi ascolta non capisce di
cosa parlo. Ritengo che la differenza sia sul
dato procedurale.
Secondo gli uffici si applica il meccanismo
regolamentare dell’ incompatibilità. Ossia, si
tratta l’ incompatibilità statutaria come l’ ultima
delle incompatibilità. Se uno è in un Consiglio
di Amministrazione di una banca, gli si
contesta e ci sono dieci giorni per le risposte.
C’ è
una
procedura,
che
è
quella
dell’ incompatibilità.
Ritengo, invece, che l’ incompatibilità
statutaria sia una cosa diversa e che non possa
soggiacere a questo tipo di trafila: il Consiglio
dovrebbe decidere seduta stante.
Se così fosse, se per avventura la
maggioranza del Consiglio fosse d’ accordo con
la mia interpretazione della norma, il problema
si porrebbe adesso, rispetto al plenum. Questo
è il motivo per cui, credo, sia opportuno
discutere del punto n. 7 prima di quelli
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
seguenti.
PRESIDENTE. Ripeto a lei quanto ho detto
al consigliere Antonaz. Non appena i
Consiglieri avranno ricevuto la relazione
relativa al provvedimento discusso in Giunta
delle Elezioni, metterò senz’ altro in
discussione questo punto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Puiatti.
Ne ha facoltà.
PUIATTI.
Chiedo
di
sospendere
brevemente la seduta al fine di consentire la
distribuzione della Relazione e preannuncio
una richiesta di inversione dell’ ordine del
giorno.
PRESIDENTE. Sospendo brevemente la
seduta.
/DVHGXWDqVRVSHVDDOOHRUH
/DVHGXWDULSUHQGHDOOHRUH
PRESIDENTE. Dichiaro riaperta la seduta.
Ho verificato con i funzionari che anche gli
atti relativi al punto n. 7 sono completi e che
l’ Aula è stata portata a conoscenza della
sostanza, attraverso la relazione della Giunta
delle Elezioni, sottoscritta dal Relatore Marini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Puiatti.
Ne ha facoltà.
PUIATTI. Continuo a ritenere che la
correzione dell’ ordine del giorno doveva essere
fatta dal Presidente, perché – a mio parere – si
tratta di un errore materiale, nel senso che è
stato aggiunto dopo semplicemente perché
temporalmente è arrivato dopo.
Avevamo avuto un ordine del giorno con sei
punti. Dopo, abbiamo avuto l’ integrazione. Per
cui, quel punto l’ avete messo in coda. Invece,
secondo me, dovevate metterlo in mezzo.
Comunque, al di là di tutte queste
$WWLFRQVLOLDUL
VIII LEGISLATURA –
valutazioni, chiedo formalmente l’ inversione
dell’ ordine
del
giorno,
o
meglio,
l’ anticipazione del punto n. 7 prima del punto
n. 3, in modo che tutte le questioni di questo
genere vengano discusse e chiarite prima delle
votazioni che l’ Aula sarà chiamata a fare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Saro. Ne ha facoltà.
SARO. Signor Presidente, credo che la
proposta di Puiatti sia tranquillamente
accoglibile. Non vi sono ostacoli né politici né
procedurali ad accoglierla.
Credo che il consigliere Puiatti debba stare
assolutamente tranquillo. Per quanto mi
riguarda, mi muoverò coerentemente con le
leggi e con i Regolamenti. Comunque, sono
molto interessato, a questo punto, a rimanere in
questo Consiglio regionale. Per cui il mio
diritto d’ opzione – quando si eserciterà, al
quindicesimo giorno – sarà per rimanere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Alzetta. Ne ha facoltà.
ALZETTA. Intervengo contro, per dire che
sono a favore della proposta di Puiatti.
PRESIDENTE. Pongo in votazione la
mozione d’ ordine del consigliere Puiatti.
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'LVFXVVLRQHVXOODFDXVDGLLQFRPSDWLELOLWj
GHOFRQVLJOLHUH6DUR
PRESIDENTE. Passiamo, quindi, all’ esame
del punto n. 7 dell’ ordine del giorno, che
prevede la discussione sulla causa di
incompatibilità del consigliere Saro.
La parola al Relatore Marini.
MARINI, 5HODWRUH
Signori Consiglieri!
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (279) 11 -
Signor
Presidente,
In data 17 maggio 2001 il consigliere Saro è
stato proclamato eletto deputato.
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
Configurando un tanto la causa di
incompatibilità con la carica di Consigliere
regionale prevista dall’ articolo 15, terzo
comma, dello Statuto speciale di autonomia, il
Presidente del Consiglio ha provveduto a
contestare al Consigliere Saro tale circostanza
in data 24 maggio 2001, invitando lo stesso a
presentare entro dieci giorni dal ricevimento
della contestazione, secondo quanto previsto
dalle procedure di contestazione delle cause di
incompatibilità di cui all’ articolo 39 della legge
3 febbraio 1964, n. 3 e all’ articolo 23 del
Regolamento interno del Consiglio regionale,
le proprie eventuali controdeduzioni in
proposito.
In particolare detta contestazione poggiava
sul fatto che, ai sensi dell’ articolo 1 del
Regolamento della Camera dei Deputati, “ i
Deputati entrano nel pieno esercizio delle loro
funzioni all’ atto della proclamazione” e che
pertanto la situazione di incompatibilità si
determina
nel
momento
di
detta
proclamazione.
Il consigliere Saro, in data 4 giugno 2001,
ha presentato le proprie controdeduzioni in una
nota in cui ha sottolineato come la condizione
di incompatibilità si verifichi solamente all’ atto
della convalida definitiva dell’ elezione da parte
della Giunta delle elezioni della Camera dei
Deputati.
Sul punto, però, occorre ribadire che, a
parere di questa Giunta delle Elezioni,
l’ incompatibilità sorge già nel momento della
proclamazione.
In effetti non si può non osservare come fin
dai giorni immediatamente successivi alla
proclamazione degli eletti si compiono attività
parlamentari di cospicua importanza, quali, ad
esempio, l’ elezione del Presidente dell’ Assise
o la votazione della fiducia al Governo, per
tacere della possibilità di presentare in ogni
tempo, da parte del neo eletto parlamentare,
progetti di legge, mozioni, interrogazioni ed
interpellanze, frustrando evidentemente in tal
modo le finalità che la normativa sulle
incompatibilità mira a perseguire.
Oltretutto
parrebbe
incongruo
dover
$WWLFRQVLOLDUL
- (279) 12 VIII LEGISLATURA –
tollerare per mesi (magari per anni) situazioni
di manifesta incompatibilità solamente perché,
per qualsivoglia motivo, non si è potuto
giungere alla convalida dell’ elezione.
Pertanto, questa Giunta delle Elezioni
propone al Consiglio Regionale – per inciso, lo
propone a maggioranza dei suoi membri – di
deliberare l’ incompatibilità del consigliere
Saro, con la contestuale richiesta di opzione fra
il mandato consiliare e quello parlamentare.
Grazie.
PRESIDENTE.
discussione.
Dichiaro
aperta
la
Ha chiesto di parlare il consigliere Puiatti.
Ne ha facoltà.
PUIATTI. Mi pare doveroso sostenere
anche in Aula un ragionamento che ho cercato
di fare in Giunta delle Elezioni. Anche perché
questo è il motivo per cui non ho votato a
favore di questa proposta ed il Relatore,
giustamente, lo ha ricordato.
Quindi, c’ era un’ unica non adesione che era
quella mia, non perché sia convinto che Saro
non sia incompatibile, ma perché non
condivido questa procedura. Cercherò di
spiegare il perché. È il motivo per cui ho
sostenuto, prima, che la discussione su questo
tema doveva essere fatta prima delle nomine
delle votazioni previste.
L’ incompatibilità fra la carica di Consigliere
regionale e la carica di Parlamentare è sancita e
stabilita dall’ articolo 15 dello Statuto
costitutivo di questa Regione. Questo Statuto è
una norma di rango costituzionale. Cosa dice
l’ articolo 15?
Dice: “ L’ ufficio di Consigliere regionale è
incompatibile con quello di membro di una
delle Camere” , eccetera. Quindi, non è un dato
discutibile. È un dato certo, definito e preciso.
Fino al 1994, credo, per potersi candidare
alle elezioni politiche, il Consigliere regionale
doveva rassegnare le proprie dimissioni
almeno sei mesi prima. Quindi, non c’ era
questo tipo di problema. La prescrizione
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
statutaria, quindi, era chiara. Uno doveva
prima dimettersi per potersi candidare.
Grazie ad un’ iniziativa giuridica, un ricorso
fatto dai Consiglieri Verdi della Toscana, la
Corte
Costituzionale
ha,
giustamente,
dichiarato l’ incostituzionalità delle norme che
prevedevano l’ obbligatorietà delle dimissioni
preventive. Perché? Perché c’ era una disparità
di trattamento fra il Parlamentare nazionale ed
il Consigliere regionale.
&RQIXVLRQHLQ$XOD
Se, magari, questo conciliabolo lo fate in un
momento successivo, vi ringrazio.
Ossia, prima il Parlamentare poteva, senza
dimettersi, candidarsi alle elezioni regionali.
Una volta eletto, decideva cosa fare. Mentre
l’ inverso non era possibile. Adesso – insisto –
grazie ad una certa iniziativa, le cose sono pari.
Però questo non ha messo in discussione il
dato
dell’ incompatibilità.
Si
dice:
“ L’ incompatibilità
è
cosa
diversa
dall’ ineleggibilità” . Certo. Però è assodato il
fatto che l’ incompatibilità c’ è ed è certa,
sicura… Tant’ è che il Relatore di una
larghissima maggioranza, il collega Marini,
nella sua relazione ha detto che sul punto
occorre ribadire che l’ incompatibilità sorge già
al momento della proclamazione.
Ossia, al momento in cui il Tribunale
proclama l’ elezione, scatta l’ incompatibilità.
Perché? Perché nel momento in cui uno è
proclamato eletto, svolge o può svolgere tutte
le funzioni di Parlamentare. Quindi,
l’ incompatibilità scatta subito. Lo dice la
maggioranza.
Allora, se è così, perché mettiamo in atto un
meccanismo che dura – se va bene – un mese?
Quindi, almeno per un mese, esiste la doppia
funzione ed uno stato di illegalità o di
illegittimità.
Questo è il fatto. Quindi, il problema non è
discutere se esiste o meno l’ incompatibilità.
Certo che esiste, questo è pacifico. Il problema
è quello di capire qual è la procedura.
$WWLFRQVLOLDUL
- (279) 13 VIII LEGISLATURA –
Gli uffici e la maggioranza della Giunta
delle Elezioni ritengono che la procedura sia
quella ordinaria, ossia la contestazione, la
possibilità della risposta, l’ ulteriore decisione,
eccetera.
Mi viene in mente il caso in cui a Lippi è
stata contestata un’ incompatibilità perché era
Vicepresidente di un organo o di un Consorzio
che era finanziato dalla Regione. Quindi, si è
detto: “ C’ è una incompatibilità perché sei un
Amministratore di un ente che riceve
finanziamenti
regionali
e,
contemporaneamente,
sei
Consigliere
regionale. Quindi, c’ è questa incompatibilità e
la devi chiarire, risolvere. Ti devi decidere,
devi optare” .
Quindi, si è usato un certo tipo di procedura.
Dopodiché la questione si è chiusa, perché
Lippi si è dimesso dall’ altro ente. Trattare
l’ incompatibilità statutaria come quella del
Consorzio “ x” credo che sia sbagliato. Qui sta
la differenza.
Se, come dice il Relatore Marini,
l’ incompatibilità – non c’ è dubbio – scatta dal
momento della proclamazione, a mio parere
dovrebbe esserci un automatismo, ossia il
Consiglio dovrebbe, semplicemente, prendere
atto che c’ è la proclamazione e, quindi,
indipendentemente dalle dimissioni, esiste
questo stato.
Qual è l’ obiezione che mi si può fare? Saro
ha diritto di optare. Lo diceva a mò di battuta,
credo, un attimo fa. Io sono contento se stai
qui. Però sostengo che non puoi starci.
Perché nel momento in cui Ferruccio Saro,
Consigliere
regionale,
ha
firmato
un’ accettazione di candidatura – non è stato
costretto a farlo – lo ha fatto liberamente, ha
deciso di candidarsi al Parlamento, nel
momento in cui scatta l’ elezione, non esiste il
meccanismo inverso, a mio parere.
Quindi, il Consiglio sbaglia se decide di
aprire la procedura di contestazione, che dura
quindici, venti giorni. Non ce l’ ho con Saro,
perché, ripeto, non è una questione personale.
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
Altrimenti, creiamo un precedente brutto.
Paradossalmente, lo dicevo prima, abbiamo un
meccanismo contemplato da norme e
Regolamenti che prevede che il Consiglio
possa contestare. Quindi, se oggi – per caso –
la maggioranza del Consiglio – che è la
maggioranza di cui fa parte il collega Saro –
decidesse di non contestare – ed è libera di
farlo –, Ferruccio Saro, sicuramente
incompatibile, potrebbe restare per un anno,
due, tre, contemporaneamente Consigliere
regionale e Parlamentare, senza che succeda
nulla.
L’ unica cosa che può succedere è che, al di
fuori di qui, qualche privato cittadino ricorra in
via amministrativa e faccia scattare un certo
tipo di meccanismo. Questo è il dato. Oppure
qualcun altro può decidere di sciogliere il
Consiglio regionale, ma questo sarà difficile.
Abbiamo delle norme che stabiliscono
questo, ma non c’ è certezza di diritto,
assolutamente. C’ è un dato di discrezionalità.
Quindi, se la maggioranza, oggi, Ferruccio,
volesse decidere di non contestarti nulla e di
accantonare la proposta di delibera fatta dal
collega Marini, tu stai qui tranquillo, senza
nessun problema.
Stai tranquillo, hai due indennità
contemporaneamente,
perché
non
c’ è
incompatibilità tra un’ indennità e l’ altra. Beato
te. Questo è un altro discorso. A me non
interessa cosa fai delle tue due indennità. Se
non sai a chi darle, io sono qui.
Al di là di ciò, non è questo il problema,
Ferruccio, capisci? Il problema è che questo
meccanismo è inaccettabile. Allora, se è
inaccettabile a livello di principio, non è
possibile che la procedura messa in piedi sia
quella ordinaria, la stessa che si è usata con
Lippi.
Esiste un’ incompatibilità statutaria, secca e
chiara. A mio parere, l’ incompatibilità scatta
automaticamente
dal
momento
della
proclamazione. Questo è quello che penso, che
sostengo e che ho detto in Giunta delle
Elezioni. Questo è quello che mi pareva
corretto sostenere anche in Aula.
$WWLFRQVLOLDUL
- (279) 14 VIII LEGISLATURA –
Dopodiché, il Consiglio è sovrano. Quindi,
fa quello che crede. Può anche decidere di non
contestare assolutamente nulla. Quello che
contesto è la strada individuata dalla
Presidenza e dagli uffici che, insisto, è
sbagliata.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Alzetta. Ne ha facoltà.
ALZETTA. Grazie, signor Presidente.
Innanzitutto, svolgo una considerazione.
Quanto sta avvenendo in quest’ Aula, oggi, è
politicamente immorale, perché questa nostra
regione – che, credo, su istanza di tutte le
categorie, di tutti i settori, chiede a gran voce
di avere un governo autorevole – si vede
negare questa possibilità, in ragione del fatto
che una maggioranza con numeri sostanziosi
per autosostenersi non trova niente di meglio
che portare in Aula, oggi, questo problema e
porlo all’ attenzione di sessanta Consiglieri
regionali. Non viene posta, invece, la soluzione
dei numerosi problemi molto più grossi che,
quotidianamente, si vivono.
Non voglio fare riferimenti puntuali, ma ne
basterebbe uno, cioè il buco della sanità, per
dire di che cosa dovrebbe occuparsi
quest’ Aula, piuttosto che di incompatibilità o
di ineleggibilità.
Questo per dare un giudizio di ordine
politico su quanto sta avvenendo e su quanto la
maggioranza ci sta proponendo nella giornata
di oggi.
Nel merito, in Giunta per le Elezioni
abbiamo sostenuto la proposta di deliberazione
degli uffici, illustrata dal collega Marini. Lo
abbiamo fatto pur condividendo tutte le
argomentazioni del collega Puiatti, perché
abbiamo capito che, comunque, l’ unico
procedimento che dà certezza nella tempistica
è quello proposto dagli uffici e, poi, dal
Relatore Marini.
Quello che dice il collega Puiatti è per noi
sacrosanto, ma è opinabile, nel senso che è la
sua interpretazione, ma non ha supporto –
almeno a detta degli uffici competenti – in
termini di attuazione, per cui questo Consiglio
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
possa
effettivamente
deliberare,
oggi,
l’ immediata decadenza del collega Saro dal
novero dei Consiglieri regionali di questa
Regione.
Quindi, in ragione di questo, abbiamo
sostenuto la proposta di deliberazione e la
sosterremo
con
il
nostro
voto,
successivamente, in quest’ Aula.
Il problema è che il collega Saro ha già
piena legittimità, ha svolto il proprio ruolo di
Parlamentare della Repubblica. Ha votato – mi
risulta – per l’ elezione del Presidente della
Camera, per l’ elezione dell’ Ufficio di
Presidenza, dei Questori. Non so se abbia già
presentato disegni di legge, ma mi risulta che
alla Segreteria della Camera siano già stati
depositati cinquecento disegni di legge nel
corso di sette giorni. Non so se lui è firmatario
di qualcuno di questi.
Per cui avrebbe potuto esercitare il proprio
diritto e ruolo di Parlamentare della Repubblica
anche presentando e depositando disegni di
legge. Quindi, è nella logica delle cose
l’ incompatibilità fra la carica di Consigliere
regionale e la carica di Parlamentare nazionale.
Quindi, in ragione di questo, è difficile
comprendere che si debba attivare una
procedura – mi si consenta la parola – di tipo
coercitivo per indurre un collega eletto
nell’ Assise maggiore di questa Nazione ad
andarsene.
In ragione di questo, quindi, - non voglio
rubare altro tempo – sosterremo la proposta di
deliberazione. Denunciamo, nuovamente,
l’ immoralità di quanto sta avvenendo in
ragione della necessità che, invece, la Regione
aveva, di darsi rapidamente un governo
autorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Zoppolato. Ne ha facoltà.
ZOPPOLATO. Presidente, riprendo
discorso di Puiatti, con una differenza.
il
Lo Statuto dice che le due cariche sono
incompatibili. Quindi, non ci possono essere
$WWLFRQVLOLDUL
- (279) 15 VIII LEGISLATURA –
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
due
azioni
nello
stesso
tempo.
L’ incompatibilità significa che non puoi fare
contemporaneamente questo e quello. Mentre
l’ ineleggibilità significa che non puoi essere
eletto in quella carica.
Credo, quindi, che sia doveroso, da parte di
questo Consiglio, dichiarare l’ incompatibilità
immediata e dichiarare il consigliere regionale
Ferruccio Saro decaduto dalla carica di
Consigliere regionale.
Quindi, quando si avvera l’ incompatibilità?
Hai una prima fase – come dice Puiatti – che è
quella della proclamazione. La Giunta delle
Elezioni sostiene che quando uno è
proclamato, diventa incompatibile. Non sono
d’ accordo su questo, perché deve esserci
un’ azione positiva da parte di chi viene
proclamato per l’ accettazione di quella carica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Fontanelli. Ne ha facoltà.
L’ azione positiva si può avere con atti
concludenti – che sono l’ accettazione od il
diniego – o con fatti concludenti. Quindi, , nel
caso del consigliere Saro – non lo chiamo
signor Saro, come faceva Cruder, che, poi, ha
trovato gli accordi per Tarcento ed altro ed ora
lo chiama Saro di nuovo – abbiamo avuto fatti
concludenti. Quindi, secondo me, nel caso in
cui uno mette in atto un fatto concludente –
che, in questo caso, è la votazione del
Presidente della Camera, dei Questori e di tutto
quello che ha votato –, automaticamente deve
essere dichiarato decaduto. Perché questa è una
questione automatica.
Lo Statuto dice che non puoi fare due cose
contemporaneamente. Quindi, dal momento in
cui fai una cosa attinente al nuovo incarico,
significa che hai espresso in maniera concreta
– con un atto – la volontà di abbandonare il
vecchio incarico di Consigliere.
Quindi, questi sono presupposti tecnici e
penso anche incontestabili. Altrimenti non
abbiamo più la certezza del diritto. Altrimenti,
essere incompatibile significherebbe – e
sarebbe una mostruosità giuridica – poter
continuare a conservare due cariche fino a
quando non viene accertato che è
incompatibile.
In questo caso, abbiamo già lo Statuto che
accerta questo. Uno potrebbe rimanere, per
assurdo, se una maggioranza si mette in testa di
andare contro la legge e mantenerlo in questo
Consiglio regionale, perché non solleva alcuna
eccezione. Quindi, la persona rimane.
FONTANELLI. Presidente e colleghi, credo
che il collega Saro, nel momento in cui ha
preso la decisione di candidarsi alla Camera,
sapeva benissimo la strada che avrebbe
percorso. Quindi, conosceva anche le regole
che, necessariamente, doveva e deve rispettare.
C’ è un’ incompatibilità, non soltanto quella
scritta nei Regolamenti. Per cui egli ha, dalla
notifica di incompatibilità che oggi viene
proposta, quindici giorni per l’ opzione.
C’ è, però, un altro fatto che è contingente in
questo momento, cioè il lavoro di quest’ Aula,
che deve votare, nell’ ordine del giorno di oggi,
un proprio Vicepresidente, il Presidente della
Giunta e gli Assessori. Non è ordinaria
amministrazione.
Il collega Saro si trova contemporaneamente
presente in un’ assemblea legislativa dove ha
già eletto il Presidente e gli organismi dirigenti
ed è qui per fare altrettanto.
A mio avviso, questo determina un’ ulteriore
incompatibilità, se posso così esprimermi e
credo che sia giusto che venga notificata al
collega Saro. Non so se questo Consiglio possa
abrogare i quindici giorni di tempo che il
Consigliere ha per optare. Se non abbiamo
questo potere, è chiaro che quest’ Aula, per
quindici giorni, non può lavorare, perché ci
troviamo in difetto della possibilità del collega
Saro di essere contemporaneamente presente in
due organismi tra loro incompatibili. La sua
scelta di aspettare quindici giorni per esercitare
questa opzione, paralizza, di fatto, il pieno
potere di questa Assemblea di scegliere, di
votare.
Credo
che
questo
sia
l’ elemento
fondamentale: la responsabilità politica, grave,
che si prende il collega Saro nel rinviare la sua
$WWLFRQVLOLDUL
- (279) 16 VIII LEGISLATURA –
scelta. Credo che questo sia il problema.
Sul perché, poi, il collega Saro debba
aspettare quindici giorni, posso dare un
giudizio politico. Evidentemente, è arrivato a
Roma e sta aspettando che si dipanino le
matasse delle collocazioni e dei ruoli
all’ interno del Parlamento, dei Gruppi
consiliari e quant’ altro.
Però, non può paralizzare il Consiglio
regionale per quindici giorni, in attesa di capire
quali strade si apriranno a Roma. Credo che
debba assumersi le sue responsabilità e
scegliere rapidamente. Fintanto che non avrà
scelto, credo che questo Consiglio si troverà –
per colpa del collega Saro – nell’ impossibilità
di procedere con i propri lavori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Antonaz. Ne ha facoltà.
ANTONAZ. Mi sto chiedendo perché
succede questo. Sono ancora convinto della
razionalità dell’ uomo e cerco le cause che
determinano le scelte, gli avvenimenti, anche
se, ogni tanto, questa mia certezza – devo dire
la verità – vacilla.
Non solo, ma non ho gli strumenti per
intervenire nel merito. Credo che anche in
questo caso – come succede spesso – i
legislatori non riescano a comprendere tutte le
sfumature dell’ agire umano. Quindi, non
potevano prevedere nei regolamenti tutte le
possibili scelte che gli esseri umani compiono.
Però, voglio intervenire ugualmente per
chiedermi, allora, perché succede questo.
Penso che ci sia una spiegazione razionale,
dato che non credo che Saro voglia stare qui
per controllare Forza Italia o che la coalizione
non faccia delle sciocchezze, perché sarebbe
insultante per i colleghi della maggioranza aver
bisogno di un tutore.
Non credo nemmeno che Saro abbia paura
che, poi, la Giunta per le Nomine della Camera
non lo confermi come eletto e che rimanga
fuori. Non credo sia questo. Allora, qual è il
motivo? Forse ce lo dirà lui. Sentiamo ventilare
anche la possibilità che, di fronte alla scelta,
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
opti per rimanere in Regione. Cosa che, tra
l’ altro, non mi stupirebbe.
Credo che – come diceva qualcuno – sia
meglio essere tra i primi a casa propria che non
dei perfetti sconosciuti a Roma, come sarebbe
il destino di Saro, ovviamente, in ambito
nazionale.
Tant’ è che mi viene da pensare che ci sia,
forse, un pensierino da parte di Ferruccio Saro
di fare lui il Presidente della Giunta. Credo che
ci sia questo, alla fine, dietro a questo rinvio
chiesto dal collega.
Veramente, se la razionalità ha ancora un
senso, non vedo altre spiegazioni. Allora, Saro
è benestante, non credo che abbia paura di
perdere indennità. Non è quello il problema.
Non è il problema che vuole stare a controllare
i suoi per vedere che non sbaglino di votare,
che chissà cosa combinino. Non è questo il
problema.
Allora, veramente non c’ è altra spiegazione.
Non è un braccio di ferro fra Tondo e la
Guerra, a questo punto, o con la Lega Nord –
povera – che esce con le ossa rotte non solo
dalle elezioni, ma anche da questa vicenda
umiliante che sta sopportando.
Quindi, non è questo il problema, ma
l’ ambizione – mai sopita – di Ferruccio Saro di
essere, appunto, non l’ ultimo dei “ peones” del
Parlamento, della Camera dei Deputati italiana,
ma il primo nel Consiglio regionale, a cui ha
dedicato gran parte della sua vita. Tutto
sommato, dal suo punto di vista, lo considera
quasi come un esito naturale.
Allora, però, diciamole le cose. Non
perdiamo tempo a stare qui a discutere sui
quindici giorni. Diciamo le cose come stanno
ed abbiate il coraggio – colleghi di
maggioranza – di essere onesti con voi stessi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Serpi. Ne ha facoltà.
SERPI. Grazie, Presidente. Sarò molto più
breve dei colleghi che mi hanno preceduto,
anche perché ritengo che l’ argomento non
$WWLFRQVLOLDUL
- (279) 17 VIII LEGISLATURA –
debba, poi, essere così importante. Forse,
qualcuno vuole dargli un’ importanza che, in
realtà, non dovrebbe avere.
Mi limito solo ad una constatazione. Scopro
questa mattina, improvvisamente, uno spirito
“ giustizialista” da parte dei colleghi della
sinistra che, fino ad oggi, non era mai balzato
così prepotentemente alla ribalta. Ne prendo
atto. Spero che dimostrino altrettanta fermezza
in altre occasioni.
Debbo, però, rilevare che non si può al Nord
fare una cosa ed al Sud un’ altra. Non si può
essere giustizialisti a Trieste e lassisti a Napoli.
Non si possono accettare lezioni di coerenza da
parte di persone che militano nello stesso
Partito di una persona che, per diversi mesi, ha
avuto un’ incompatibilità ben maggiore e ben
superiore di quella del collega Saro.
Mi riferisco al Ministro Bassolino che non
ha avvertito questo impeto di necessaria
trasparenza, continuando ad occupare il ruolo
di Ministro della Repubblica – un po’ più
importante di quello di Deputato “ peones” ,
come lo ha definito qualche collega – e di
Sindaco di una città non certo secondaria in
Italia come Napoli.
Devo dire la verità. Di una sola cosa mi
sono meravigliato. Mi aspettavo che in questo
impeto di giustizialismo, in questa ansia di
moralizzazione che pervade – a fasi alterne, sia
bene sottolinearlo – certi colleghi, non si sia
fatto ricorso all’ immortale Guareschi ed ai film
che hanno reso celebri personaggi come il
Sindaco ed il Parroco di Brescello, i famosi
Peppone e Don Camillo.
Mi aspettavo di sentire qualcuno tuonare in
quest’ Aula che “ Saro deve decidere se fare
danno alla Regione o danno al Parlamento” .
Sarebbe stata la logica conclusione ed il degno
corollario di questa che – a mio avviso – è una
farsa che sta allungandosi nel tempo e portando
via ore ad un dibattito che potrebbe impegnarsi
su altre cose.
Per quanto mi riguarda, trovo la scelta fatta
dalla Giunta per le Elezioni sostanzialmente
corretta. Sulla delibera proposta penso che,
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
tranquillamente, si possa esprimere un voto
favorevole e lo si poteva fare un’ ora fa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Dal Mas. Ne ha facoltà.
DAL MAS. Presidente, il ragionamento di
Puiatti non sta in piedi, perché non esiste
un’ incompatibilità di serie A ed una di serie
B…
L’ incompatibilità è statutaria perché desunta
dallo Statuto. Questo ribadisce il principio – ed
una legge costituzionale lo rafforza – che c’ è
un’ incompatibilità tra l’ Ufficio di Parlamentare
e quello di Consigliere regionale.
Quindi, è corretta la procedura seguita dalla
Giunta delle Elezioni con la contestazione del
Presidente. Siamo, cioè, nell’ ambito delle
cause di incompatibilità, che vengono rilevate
differentemente dall’ altra condizione, che è
quella dell’ ineleggibilità. Mi sembra, quindi,
che il Presidente del Consiglio si sia
comportato secondo la procedura corretta.
Tant’ è che questo è il dato. È una causa di
incompatibilità e – come in tutti questi casi –
concede al singolo la possibilità di scegliere se
permanere in quella carica od optare per l’ altra,
e questa facoltà di scelta, una volta contestata
l’ incompatibilità, ha dei tempi. Qui c’ è il dato
– se vogliamo, singolare – sollevato da Puiatti.
È evidente che il Consiglio vota con una
maggioranza.
Una maggioranza potrebbe anche stabilire
di respingere l’ incompatibilità, contrariamente
a quanto deciso dalla Giunta delle Elezioni.
Ora, è evidente che il consigliere Saro è
giuridicamente incompatibile.
Questa incompatibilità è sorta al momento
della proclamazione. È altresì, vero, però, che
la procedura seguita è quella corretta. Non ce
ne sono altre per le cause di incompatibilità.
Quindi, questo Consiglio dichiarerà,
probabilmente, l’ incompatibilità di Saro, il
quale avrà il tempo previsto dal Regolamento
per esercitare questo suo diritto di opzione.
Tutto qui, non ci sono altre considerazioni.
$WWLFRQVLOLDUL
- (279) 18 VIII LEGISLATURA –
Non è che possiamo inventarci, nell’ ambito
di questa discussione, una causa di
incompatibilità ulteriore, statutaria, di serie A
o, diversamente, di serie B. Il ragionamento,
secondo me, da questo punto di vista, non
regge.
Esiste questo dato della incongruità. Non
faccio come Alzetta, che usa sempre i
riferimenti alla morale. Non dico, quindi, che è
immorale. Come si può parlare di immoralità
quando esiste una legge che concede al singolo
una prerogativa nella possibilità di esercitare
l’ opzione?
Stiamo attenti quando accenniamo
determinate categorie. Grazie.
a
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Gottardo. Ne ha facoltà.
GOTTARDO. È evidente che se non ci
fossero risvolti di ordine politico, questa
discussione, probabilmente – a prescindere
dalle osservazioni del collega Puiatti che, come
sempre, usa puntualizzare ed entrare nel merito
– sicuramente non ci sarebbe stata. Ovvero,
non si è mai verificata in passato.
Non è, infatti, il primo caso e non è la prima
volta che il Consiglio regionale discute di
situazioni di incompatibilità. Molti di noi sono
giunti in quest’ Aula portandosi dietro una
ragione di incompatibilità, perché erano
Sindaci e sono diventati Consiglieri regionali,
eccetera.
È noto che la legge sancisce le ragioni e le
cause di incompatibilità e di ineleggibilità. Nel
caso
dell’ incompatibilità,
prevede
una
procedura qualora questa non sia stata rimossa
e fissa dei termini.
Quindi, come giustamente ha detto Alzetta,
la relazione di Marini è ineccepibile e, direi,
tecnica. Cioè, una cosa scontata. È sempre
avvenuto. C’ è qualcuno, qui, che si meraviglia,
ma dimentica – non ho memoria del 1998, ma
ricordo benissimo un caso nel 1993 – la
procedura che fu seguita rispetto ad alcuni di
noi che si trovavano in situazioni di
incompatibilità.
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
Sul perché Saro porti il Consiglio a
discutere di questo – come chiede Antonaz –
ognuno può fare le sue valutazioni, ma non mi
interessa entrare nel merito. Sono convinto che,
probabilmente, ci sono cinquanta probabilità su
cento che opti per una carica e cinquanta che
opti per l’ altra.
Allora, Fontanelli, è giusta la procedura, è
giusto che sia previsto un arco di tempo in cui
uno, che si trovi in una situazione di
incompatibilità, abbia la possibilità di decidere
quale delle due condizioni rimuovere.
Voglio dire che si tratta solamente di
mettersi d’ accordo se uno lo deve fare in uno,
tre o cinque giorni. Ci sono delle valutazioni di
ordine politico.
Quindi, mi pare che la relazione proposta
dalla Giunta per le Elezioni sia ineccepibile. È
una relazione che non fa altro che constatare
l’ incompatibilità e dire al collega, che ancora
non ha rimosso le cause dell’ incompatibilità,
che lo deve fare entro un determinato periodo.
Dopodiché, il Consiglio prenderà atto se ha
deciso in un senso o nell’ altro. Quindi, mi pare
una cosa, francamente, non strumentale. È
evidente che c’ è una tensione politica. Le cose
le capiamo tutti. Antonaz ha ragione a dire che
ci sono questioni che attengono il gruppo di
maggioranza relativa, eccetera.
Stando, però, all’ argomento dell’ ordine del
giorno e non alle dietrologie, mi pare
ineccepibile e scontato che l’ Aula debba
esprimersi a favore della proposta formulata a
nome della Giunta per le Elezioni dal collega
Marini.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Narduzzi. Ne ha facoltà.
NARDUZZI. Anch’ io, Presidente, mi trovo
d’ accordo con le tesi che anche Zoppolato,
prima di me, ha espresso.
D’ altronde, voteremo, alla fine, la delibera.
Ma credo che ci siano anche altre
incompatibilità che dovrebbero essere accertate
e di cui non si sta parlando. Lei, in particolare,
$WWLFRQVLOLDUL
- (279) 19 VIII LEGISLATURA –
dovrebbe accertare, ad esempio, se Gottardo ha
optato per il centro sinistra o per il centro
destra e quanti giorni di tempo ha per poterlo
fare.
Oppure, se Cruder – la cui situazione mi
sembra più definita – non ritenga altrettanto
immorale fare un accordo politico – meglio, di
bassa politica, più partitica – in Consiglio
regionale sopra la testa dei cittadini di Tarcento
e, quindi, ritrovarsi candidato a Sindaco solo
per motivazioni che sono completamente al di
fuori di quella realtà locale, comunale, ma sono
legate alle dinamiche della formazione della
nuova Giunta e del nuovo Presidente in
quest’ Aula.
Prima il caro amico dei DS parlava di
immoralità della politica. Vorrei che tu parlassi
di questa immoralità, caro collega! Vi sembra
morale fare un accordo sopra la testa dei
cittadini di Tarcento, solo per questioni di
potere personale, legate alla trattativa
all’ interno di quest’ Aula? Credo di no. Credo
che questa sia l’ immoralità di cui si dovrebbe
parlare.
Comunque, al di là di queste scelte che, poi,
sicuramente, non potranno e non dovranno
influire sui punti programmatici che la Casa
delle Libertà sta definendo in vista della
formazione della nuova Giunta, ritengo che
anche lei, Presidente, dovrebbe decidere quanti
giorni abbiamo di tempo affinché i Consiglieri
del CPR optino per il centro-destra o per il
centro-sinistra.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Tesini. Ne ha facoltà.
TESINI. Presidente, è sempre complicato
quando le questioni procedurali e le norme si
mescolano con le valutazioni politiche che,
però, è difficile non fare in questa circostanza.
È del tutto evidente che la questione del
tempo che il consigliere Saro passerà ancora in
quest’ Aula ha assunto un significato politico.
L’ ho già detto e lo ripeto a scanso di equivoci:
voteremo a favore della relazione presentata
dalla Giunta, perché riteniamo che essa indichi
l’ unica strada percorribile, riguardo a ciò che ci
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– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
è consentito dallo Statuto e dal Regolamento.
Non conosco i motivi per i quali Saro ha
deciso di utilizzare tutto il tempo che lo Statuto
gli consente per restare qui. Puiatti insiste nel
dire che lo Statuto prevede una decadenza
immediata. La maggioranza della Giunta è
stata di altro avviso. Riteniamo che, al fine di
dare efficacia a questo provvedimento, sia
necessario approvare e condividere ciò che ci
dice la Giunta.
Resta il fatto che, al di là delle ragioni
personali e della difficoltà emotiva e
psicologica di abbandonare il luogo che lo ha
visto protagonista per vent’ anni, c’ è un dato di
fatto che è registrato dalla cronaca dei giornali
di tutti i giorni e che ci viene preannunciato,
vale a dire l’ incredibile difficoltà della Casa
delle Libertà di trovare il bandolo della
matassa.
Questa non è questione che riguardi un
pronunciamento
formale
riguardo
all’ incompatibilità. È un’ altra questione di cui
discuteremo quando entreremo nell’ ordine del
giorno di questi argomenti. È opportuno che
dica che, nel momento in cui daremo il voto
favorevole a questa delibera, siamo pienamente
consapevoli di tutta la politicità e del
significato politico che questo riveste, nel
momento in cui siamo oggi chiamati a
discutere di questo argomento, che sarebbe
stato meglio per tutti non dover trattare.
Se ne discutiamo è perché i problemi sono
quelli che sappiamo. Ciò che pensiamo nel
merito lo diremo quando entreremo nell’ ordine
del giorno dei punti successivi.
PRESIDENTE. Dichiaro concluso
dibattito. La parola al Relatore Marini.
il
MARINI, 5HODWRUH Sarò brevissimo, due
minuti per dire che non replicherò,
evidentemente, alle battute di carattere politico
che si sono inserite nel dibattito, per certi
aspetti – specie nell’ intervento del collega
Narduzzi – anche divertenti.
Voglio soltanto sottolineare un dato tecnico.
Puiatti ha ragione nel dire che entrambi – la
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- (279) 20 VIII LEGISLATURA –
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– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
maggioranza della Giunta delle Elezioni e lui –
si sono trovati d’ accordo sul fatto che sussiste
l’ incompatibilità per il consigliere Saro tra le
funzioni di Parlamentare e quelle di
Consigliere regionale.
di deliberare l’ incompatibilità del consigliere
Saro, con la contestuale richiesta di opzione tra
il mandato consiliare e quello parlamentare:
La differenza tra quello che ha deciso la
maggioranza della Giunta delle Elezioni – da
cui, quindi, è derivata la mia relazione – e
l’ idea di Puiatti attiene soltanto alla procedura.
considerato
che
la
proclamazione
dell’ elezione a deputato del Consigliere Saro è
avvenuta in data 17 maggio 2001;
Abbiamo scelto - come maggioranza - una
procedura che è stata proposta dagli uffici e
che ci sembrava più lineare, più sicura e che
poteva giungere meglio al risultato – Puiatti
dice che è più lenta; io, invece dico di no –, ma
che, soprattutto sul profilo sostanziale,
garantisce l’ esercizio dell’ opzione.
Questo non è un dato puramente formale. È
un dato veramente di sostanza. Lo ricordava
bene il collega Antonaz, prima. Poniamo che la
maggioranza decida che il consigliere Saro sia
il prossimo Presidente della Giunta regionale.
Ebbene, abbiamo già avuto esempi: la
Presidente dell’ Umbria, che credo si chiami
Lorenzetti, il Presidente dell’ Abruzzo, Pace, i
quali erano Parlamentari e che da Parlamentari
hanno fatto la scelta di diventare Presidenti
delle rispettive Giunte regionali.
Credo che sia un’ ipotesi di irrealtà che il
consigliere Saro, tra la carica di Parlamentare e
quella – eventuale – di Presidente della Giunta
regionale, alla quale fosse chiamato, possa
scegliere quest’ ultima.
Capite bene, quindi, che il diritto d’ opzione
ed i quindici giorni che dà la procedura che
abbiamo scelto per esercitare questo diritto
d’ opzione, non sono dati formali, ma sono dati
veramente sostanziali. Per questo rivolgo un
ringraziamento ai colleghi che sono intervenuti
nel dibattito e l’ invito – che mi permetto di
ribadire – a votare per la delibera allegata alla
mia relazione, che contesta al consigliere Saro
l’ incompatibilità e gli dà quindici giorni per
decidere in un senso o nell’ altro. Grazie.
PRESIDENTE. Pongo in votazione la
seguente proposta della Giunta delle Elezioni
“ Il Consiglio regionale,
visto l’ articolo 15 dello Statuto speciale di
autonomia, ai sensi del quale «l’ ufficio di
Consigliere regionale è incompatibile con
quello di membro di una delle due Camere»;
premesso che in data 24 maggio 2001 il
Presidente del Consiglio ha contestato al
Consigliere Saro la sussistenza di tale
incompatibilità;
viste le controdeduzioni presentate dal
Consigliere Saro, a tenore delle quali la
suddetta incompatibilità sorgerebbe solo
all’ atto della convalida definitiva dell’ elezione
da parte della Giunta delle elezioni della
Camera dei deputati;
considerato che ai sensi dell’ articolo 1 del
Regolamento della Camera dei deputati «i
deputati entrano nel pieno esercizio delle loro
funzioni all’ atto della proclamazione» e che
pertanto la situazione di incompatibilità si
determina all’ atto di detta proclamazione;
visti gli articoli 39 della legge 3 febbraio
1964, n. 3, e 23 del Regolamento interno del
Consiglio, dettanti le norme di procedura in
materia,
DELIBERA
di dichiarare l’ incompatibilità fra la carica
di Consigliere regionale e quella di deputato
del Consigliere Saro;
di richiedere al Consigliere Saro di optare
fra il mandato consiliare e quello parlamentare,
con l’ avvertenza che qualora non dovesse
provvedervi entro il termine di quindici giorni,
il Consiglio regionale lo dichiarerebbe
decaduto.”
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (279) 21 VIII LEGISLATURA –
(¶DSSURYDWD
6XOO¶RUGLQHGHLODYRUL
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Saro. Ne ha facoltà.
SARO. Sull’ ordine dei lavori.
Innanzitutto, ringrazio tutti gli amici che mi
hanno dato la possibilità di poter rimanere,
forse quindici giorni, ma forse ancora due anni,
in questo Consiglio regionale.
Intervengo per formalizzare la richiesta di
sospendere i lavori del Consiglio ora, di non
esaminare i punti successivi e di aggiornare,
quindi, alle ore 15.30 del pomeriggio di oggi la
continuazione dei lavori stessi.
Le ragioni sono queste: stiamo cercando di
lavorare in modo positivo e costruttivo per
trovare – entro il primo pomeriggio – una
soluzione ed un percorso che porti alla
definizione di un accordo politico che assicuri
il governo a questa Regione.
Dobbiamo, appunto, definire alcuni aspetti
programmatici. Dobbiamo definire il percorso
che, in qualche modo, ci consenta di chiudere
in modo serio questa fase della vita politica
regionale. Quindi, vi preghiamo di capire le
nostre esigenze. Non c’ è niente di cui
meravigliarsi. Ci sono sempre state queste
sospensioni nei momenti complessi della vita
politica regionale.
Quindi, speriamo di poter fare un buon
lavoro nell’ intervallo e di tornare al
pomeriggio con una proposta politica che dia
un futuro certo a questa nostra Regione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Narduzzi. Ne ha facoltà.
NARDUZZI. Parlo a favore, Presidente.
Non so se queste poche ore saranno sufficienti
a sciogliere i nodi programmatici che stiamo
esaminando. Non siamo ancora ai dettagli,
come diceva qualcuno.
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
Comunque, stiamo lavorando per cercare di
dare – in tempi più stretti possibili – una
soluzione positiva a questa crisi che noi non
abbiamo aperto e non abbiamo voluto, tanto
per intenderci. Allora, Presidente, siamo
favorevoli.
Speriamo che possano bastare queste poche
ore. Altrimenti, poi, alla ripresa dei lavori ci
riserveremo una soluzione diversa. Questa,
Presidente, è una mia considerazione personale
che non deve influire su nessuno.
,QWHUUX]LRQH
Dovreste infuriarvi, caso mai, per altre cose.
Questa è una mia considerazione personale. Mi
auguro che queste ore possano bastare. Se non
fosse così, chiederemmo qualcos’ altro.
Comunque, siamo favorevoli a questa
sospensione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Tesini. Ne ha facoltà.
TESINI. Presidente, è vero che lei deve, poi,
consentire all’ Aula di esprimersi e, quindi,
dovrà registrare il voto dell’ Aula. Ho
l’ impressione, però, che forse deve anche
esercitare un suo diritto, come dire, di avere la
Presidenza.
Anche se mancassero argomenti per
esprimersi contro questa proposta, l’ intervento
stesso di Narduzzi lascia desolati. Dice che è
una sua opinione personale, nemmeno quella
del suo gruppo, riguardo a queste ipotesi di
rinvio.
Si potrebbe parlare fino a domani mattina
per dire come questa proposta sia totalmente
priva di senso e di significato politico. Ci
troviamo di fronte ad una scadenza
preannunciata da mesi.
Lei ha convocato quest’ Aula l’ ultimo giorno
utile per consentire alla Casa delle Libertà di
avere tutto il tempo necessario. Questa, nel
frattempo, si è ulteriormente coesa durante la
recente tornata elettorale, fino al punto di far
dire a Zoppolato, ad una trasmissione
televisiva - alla quale partecipavamo assieme -:
$WWLFRQVLOLDUL
- (279) 22 VIII LEGISLATURA –
“ Ormai c’ è un unico soggetto politico. Non ci
sono più nemmeno tre Partiti che esprimono la
Casa delle Libertà” .
Ecco, c’ è stato tutto il tempo utile
necessario. Lei ci deve dire cosa può succedere
da qui alle 15 perché le cose cambino. È
assolutamente inimmaginabile che si possa
acconsentire ad un rinvio di questo genere.
Quindi, la nostra opposizione, il nostro voto
contrario
è
fermissimo,
ma
anche
argomentatissimo. Riguarda uno sconcerto che
è vivo e presente nei mezzi di informazione,
negli organi di stampa e nell’ opinione
pubblica.
,QWHUUX]LRQHIXRULPLFURIRQRGHLFRQVLJOLHUL
7UDYDQXWH'HJUDVVL
PRESIDENTE. Consigliere Travanut, c’ è la
richiesta di una sospensione dei lavori. Stessa
seduta, non si cambia. Si sospende affinché
qualcuno vada a pranzo.
,QWHUUX]LRQH
No, i lavori
sospensione.
sono
chiusi
dopo
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
Presidente. Pensavo che il mio intervento fosse
stato,
prima,
sufficientemente
chiaro.
Evidentemente non lo era e, quindi, riformulo
quella che mi era sembrata una richiesta
esplicita.
Mi ero, cioè, dichiarato a favore
dell’ incompatibilità del consigliere Saro.
Avevo anche detto che quest’ Aula non avrebbe
potuto deliberare fintanto che Saro non avesse
optato. Quindi, mi sembrava di aver fatto una
richiesta di sospensione per il periodo
necessario affinché Saro non optasse, ossia i
quindi giorni di cui ha diritto.
Quando, poi, Saro stesso ha chiesto
l’ interruzione dei lavori, avevo alzato subito la
mano per ripresentare la cosa. Così non è stato
possibile, evidentemente, per la concitazione
dell’ Aula. Quindi, mi trovo a formulare adesso
questo proposta. Grazie.
PRESIDENTE. Quindi, questa è una
mozione d’ ordine del consigliere Fontanelli di
rinvio di quindici giorni dei lavori del
Consiglio regionale.
la
Ha chiesto di parlare il consigliere Puiatti.
Ne ha facoltà.
Pongo in votazione la mozione d’ ordine del
consigliere Saro.
PUIATTI. Sono contrario. Visto che sono il
primo che parla, posso farlo.
(¶DSSURYDWD
Sospendo la seduta fino alle ore 15.30 circa
e comunico che è immediatamente convocata
la Giunta delle Nomine.
/DVHGXWDqVRVSHVDDOOHRUH
/DVHGXWDULSUHQGHDOOHRUH
PRESIDENTE. Dichiaro riaperta la seduta.
Ha chiesto di parlare
Fontanelli. Ne ha facoltà.
FONTANELLI.
Le
il
consigliere
chiedo
scusa,
Capisco il ragionamento di Fontanelli. Però,
caro Fontanelli, o l’ Aula decideva di percorrere
la strada che avevo sostenuto, per cui Ferruccio
Saro prendeva atto che era stato eletto e,
quindi, automaticamente decadeva e si faceva
la surroga…
Una volta, però, che tutti – tranne due –
hanno deciso, invece, che la procedura corretta
è quella dell’ incompatibilità normale, cioè
dichiarazione formale, quindici giorni per
rispondere…
Secondo
la
tesi
della
maggioranza l’ Aula è perfetta. Non c’ è nessun
elemento di imperfezione.
Quindi, secondo me, non è sostenibile la tesi
di Fontanelli, anche se la capisco. Di
conseguenza, sono contro il rinvio per questo
motivo. Se altri chiederanno rinvii per altri
$WWLFRQVLOLDUL
- (279) 23 -
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
motivi, ne discuteremo. Questo credo che non
stia in piedi.
PRESIDENTE. Pongo in votazione la
mozione d’ ordine di sospensione del
consigliere Fontanelli.
1RQqDSSURYDWD
9RWD]LRQHSHUO¶HOH]LRQHGLXQ
9LFHSUHVLGHQWHGHO&RQVLJOLRUHJLRQDOH
Questo, però, ripeto, è tutto subordinato alla
soluzione di alcuni nodi essenziali che ancora
non siamo riusciti a risolvere. Per questo
motivo, Presidente, volevo formalizzare una
mozione sospensiva, tesa al rinvio di questa
seduta.
Questa è la mia richiesta, facendole presente
– visto che sarà poi lei, credo, a dover decidere,
a questo punto, la riconvocazione del Consiglio
entro i quindici giorni – che i problemi ancora
non sono stati risolti. Ci sono ancora delle cose
essenziali ed importanti da affrontare.
PRESIDENTE. Passiamo ora al punto n. 3
dell’ ordine del giorno, che prevede la
votazione per l’ elezione di un Vicepresidente
del Consiglio regionale.
Quindi, la prego di tenere in dovuto conto,
appunto, che i tempi dovranno essere
necessariamente ampi per poter arrivare ad una
soluzione della questione.
Ha chiesto di parlare
Narduzzi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE. Abbiamo, quindi, una
mozione d’ ordine del consigliere Narduzzi.
Parlino uno a favore ed uno contro, sapendo
che, ovviamente, il Presidente del Consiglio –
il quale ha convocato oggi, dopo il più ampio
tempo possibile, il Consiglio – tenterà di fare il
Presidente del Consiglio in modo che questo
consesso esplichi nel più breve tempo possibile
il suo dovere di eleggere un esecutivo di questa
nostra Regione.
il
consigliere
NARDUZZI. Grazie, Presidente, della
parola. Mi dispiace per Tesini, che, appena
eletto Capogruppo, ha già “ toppato” la prima
volta, perché le mie valutazioni personali, alla
fine, poi, non erano tanto peregrine, tant’ è che,
effettivamente, purtroppo, c’ era un timore
rispetto ai tempi brevi che ci eravamo dati per
cercare di sciogliere i nodi essenziali di questa
crisi tecnica. Non ci hanno permesso di
arrivare
ad
una
definizione,
come
maggioranza, della questione.
A questo punto, come Lega Nord, vogliamo
chiarire
che
non
siamo,
comunque,
responsabili di questa crisi tecnica. Tant’ è che
il Presidente si è dimesso senza che avessimo
modo di partecipare a questa sua decisione.
L’ accettiamo come una scelta che ha voluto
fare. Quindi, è una crisi di cui deve farsi carico
il suo Partito.
In ogni caso, la collaborazione c’ è stata e
continua ad esserci. Ritengo – e continuo a
ritenere – che, alla fine, riusciremo a trovare un
valido accordo sui nodi essenziali del
programma, sull’ organigramma e, quindi, sulle
linee programmatiche che ci dovremmo dare e
anche sull’ ingresso della Lega Nord per una
Giunta organica della Casa delle Libertà.
Ha chiesto di parlare il consigliere Saro. Ne
ha facoltà.
SARO. Il mio intervento è a favore della
proposta di Narduzzi, ma con una modifica.
Innanzitutto, signor Presidente ed egregi
colleghi, desidero dirvi che questo non è un
passaggio tecnico, bensì politico. Devo dirvi
anche che il nostro Gruppo – Forza Italia,
CCD, Federazione di centro e, credo, anche gli
amici di AN, ma di questo parleranno loro, e
gli amici dell’ Unione Friuli – ritiene tuttora
che ci siano le condizioni per giungere
rapidamente all’ elezione della nuova Giunta
regionale.
Onestamente abbiamo lavorato, in questo
periodo, per arrivare ad una conclusione
positiva della vicenda apertasi con le
dimissioni del Presidente Antonione. Abbiamo
ribadito alcuni concetti che sono assolutamente
$WWLFRQVLOLDUL
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VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
chiari.
Primo concetto. Il nostro Gruppo – come,
credo, molti altri – è padrone in casa propria,
per mutuare uno slogan che tante volte la Lega
ha usato.
,QWHUUX]LRQH
Cosa vuoi sapere, se rimango? Continua
ancora un po’ e vedrai che rimango.
Siamo padroni in casa nostra nel senso che
ci sono tutte le condizioni per chiudere un
accordo sull’ assetto giuntale e un accordo
programmatico nei tempi più brevi possibili,
nella nostra piena autonomia.
Facciamo parte di un grande Partito
nazionale. Stimiamo profondamente le nostre
leadership. Abbiamo, però, sempre avuto, da
parte delle stesse, la condivisione delle nostre
azioni e la consapevolezza positiva di quello
che stiamo facendo.
Non abbiamo mai avuto, né avremo, la
necessità, per chiudere l’ accordo sulla Giunta
regionale, di ottenere disposizioni, indicazioni
dal livello nazionale. In questo senso, ripeto,
eravamo disponibili a chiudere subito, già oggi.
Ripeto ancora una volta: ci muoviamo nella
linea che, ormai, si sta consolidando nel Paese,
di costruire una coalizione che sia espressione
della Casa delle Libertà, aperta al contributo di
tutti coloro che vorranno dare un fattivo
contributo programmatico.
Lo abbiamo detto in molte occasioni che
questa vicenda regionale deve portare ad
un’ accelerazione dei processi di bipolarismo in
questa nostra Regione. Credo che questi siano
positivi per la nostra democrazia.
Abbiamo anche detto, in tutte le occasioni,
che, nel quadro delle coalizioni, riteniamo che
la forza maggiore della coalizione – come
avviene dappertutto – debba avere l’ onore e
l’ onere di esprimere il proprio candidato
Presidente, senza voler imporre niente a
nessuno, ragionando sulla validità degli uomini
e sugli equilibri all’ interno della coalizione.
Questa è una scelta che viene fatta in tutte le
democrazie occidentali e in tutte quelle
avanzate.
Quindi, ci troviamo di fronte, oggi, ad un
passaggio delicato, in quanto gli amici della
Lega – che fanno parte della Casa della Libertà
– ci hanno chiesto un momento di riflessione
per chiudere alcune questioni programmatiche
e l’ assetto definitivo della Giunta.
Possiamo anche accedere ad una modesta
richiesta di rinvio. Non possiamo accettare un
rinvio di quindici giorni. Guardate che,
onestamente, non ci sono elementi –
soprattutto sul piano programmatico – di
contrasto forte all’ interno della coalizione.
Quindi, quando non ci sono elementi di
contrasto forte sul piano programmatico vuol
dire che ci sono solamente problemi
sull’ organizzazione strutturale della Giunta.
Questi non possono essere determinanti
rispetto alla costruzione di un assetto politico
forte.
L’ opinione pubblica del Friuli-Venezia
Giulia si aspetta da noi un atteggiamento di
serietà e la costituzione rapida di una Giunta.
L’ ingovernabilità di questa Regione non
verrebbe capita dalla gente.
È una responsabilità che non vogliamo
avere. Siamo disponibili ad un rinvio limitato
entro la prossima settimana, dando mandato al
Presidente di fissare – perché è di sua
competenza – la convocazione del Consiglio.
Per questo dicevo sì, ma a condizione che… ,
perché riteniamo che in quattro, cinque giorni
le questioni si dipanino e si chiudano
definitivamente.
Devo anche aggiungere un’ altra cosa, sui
rapporti istituzionali all’ interno di questo
Consiglio. Da parte degli amici dei DS c’ è la
preoccupazione che una maggioranza “ arraffatutto” possa prevedere l’ esclusione del Gruppo
dei DS dall’ Ufficio di Presidenza.
Posso dire, ufficialmente, che da parte
nostra siamo assolutamente lontani da
un’ ipotesi di questo genere. Riteniamo che il
$WWLFRQVLOLDUL
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VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
governo istituzionale del Consiglio debba
essere equilibrato tra maggioranza ed
opposizione e che il Gruppo maggiore della
minoranza
debba
essere
rappresentato
all’ interno dell’ Ufficio di Presidenza.
Questo lo dico per correttezza, perché non
vogliamo apparire – come Gruppo – come
coloro che piegano le istituzioni ad interessi di
parte o di coalizione.
Quindi, cari amici, ribadisco – come vi ho
detto – che non è un passaggio tecnico, bensì
politico. Non volevamo arrivare al rinvio,
perché siamo molto responsabili. Sappiamo
che la gente vuole che questa Regione sia
governata.
Possiamo accedere ad un limitato rinvio, a
condizione che entro la prossima settimana si
costituisca la Giunta regionale formata dalla
Casa delle Libertà e da chi vorrà dare,
eventualmente, il proprio contributo e che il
governo del Consiglio venga fatto in modo
equilibrato tra maggioranza e minoranza.
Sono questi i messaggi che volevo dare in
termini di impegno politico e – pur non
essendo d’ accordo, in cuor nostro – accettiamo
questa richiesta di rinvio. Avremmo preferito
formare il governo regionale. Non è stato
possibile, ma non per causa nostra.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Puiatti. Ne ha facoltà.
PUIATTI. Allora, il collega Saro, in otto
minuti e ventisei secondi, non ha parlato a
favore della mozione fatta da Narduzzi,
Capogruppo della Lega. Ha parlato contro.
Quindi, potrei stare zitto.
Ci ha spiegato quello che sapevamo, ossia,
testualmente, che non ci sono grandi elementi
di contrasto sul piano programmatico. Quindi,
la discussione e lo scontro sono sui posti.
Meglio, sul posto centrale. Questo è il dato.
Allora, se la questione è questa, non ho
capito cosa cambia in quattro, cinque giorni,
eccetera. Quindi, il problema non è quello di
affinare, concordare e definire le ultime
questioni programmatiche. Il problema è un
altro.
Credo che non ci sia nessun motivo per
rinviare. Il tuo ragionamento, Ferruccio Saro, è
contraddittorio. Da una parte dici queste cose,
cioè che la società regionale aspetta un
governo, perché altrimenti “ ghe vol chi che
para il mus” .
I “ mussi” o le pecore hanno bisogno,
evidentemente, di una guida, altrimenti, questo
gregge meraviglioso della società regionale
non riesce ad andare da nessuna parte. Non ho
questo tipo di convinzione, perché credo che la
società regionale non sia fatta solo di pecore.
Al di là di queste divagazioni, credo che non
ci siano validi motivi. Ripeto: tu hai spiegato
perché non bisogna rinviare. Quindi, sono
contrarissimo. Credo che non sia possibile dire:
“ Siamo pronti, riteniamo che la società
regionale abbia bisogno, eccetera. Pur tuttavia,
siamo disponibili ad un breve rinvio” , perché,
altrimenti, è lo stesso discorso di stamattina.
Da questa mattina, dalle 12.30 alle 15.30, in
tre ore, che cosa è cambiato? Nulla e non
poteva cambiare nulla. E non può cambiare
nulla in quattro giorni, evidentemente.
Decidete che si sceglie a “ testa o croce” –
può essere una scelta, Ferruccio Saro –.
Decidiamo – metto la moneta – che lì fuori –
non qui, perché non si può, perché c’ è la
sacralità dell’ Aula – , giochiamo a “ testa o
croce” ed è finito il discorso. Altrimenti, fra
quattro giorni non sarà cambiato niente.
La faccio breve, così recupero i tre minuti e
mezzo in più di Ferruccio Saro, che ha parlato
senza nessuna interruzione, a parte quella del
Presidente.
Sono contrarissimo per le ragioni mie, ma
anche per quelle di Saro.
PRESIDENTE. Pongo in votazione la
proposta del consigliere Narduzzi.
(¶DSSURYDWD
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VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
6XOSURFHVVRYHUEDOH
6XLODYRULGHO&RQVLJOLR
PRESIDENTE. Poiché non ci sono state
osservazioni sui processi verbali delle sedute n.
277, del 15 maggio 2001, e 278, del 24 maggio
2001, gli stessi si intendono approvati.
PRESIDENTE. Informo che il Consiglio
sarà convocato a domicilio.
Dichiaro chiusa la seduta.
/DVHGXWDWHUPLQDDOOHRUH
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- (279) 27 -
VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
5LVSRVWHVFULWWHDGLQWHUURJD]LRQL
5LVSRVWDGHOO¶DVVHVVRUHDOODVDQLWjHDOOH
SROLWLFKHVRFLDOL7RQGRDOO¶LQWHUURJD]LRQHFRQ
ULFKLHVWDVFULWWDQGHOFRQVLJOLHUH/LSSL
La S. V. ha presentato la seguente
interrogazione con richiesta di risposta scritta:
“ Il sottoscritto Consigliere regionale,
premesso
- che il servizio della Sanità Pubblica
Veterinaria della Direzione Regionale della
Sanità e delle Politiche Sociali della Regione
FVG e delle U.O. Sanità Animale del
Dipartimento di prevenzione - A.S.S. n. 1
“ Triestina” ha realizzato un libretto intitolato
“ La Discarica dei 101” ;
- che tale pubblicazione tramite il
Provveditorato agli Studi è stata distribuita
gratuitamente nelle scuole medie inferiori della
nostra regione;
interroga
il Presidente della Giunta per sapere se:
- vista l’ età dei ragazzi a cui viene
distribuito, termini come: “ masturbazione,
scopate, culattoni, stronza, culo” e via
discorrendo, siano da ritenersi educativi ,
formativi e capaci di dare allo studente una
giusta e corretta informazione sul delicato tema
dell’ abbandono dei cani, a cui mira l’ opuscolo;
- non reputi il caso di ritirare
immediatamente tutte le copie ancora in
distribuzione;
- non ritenga opportuno accertare le
responsabilità di chi non ha provveduto a
controllare il livello culturale/pedagogico che il
libretto fornisce prima di metterlo in
circolazione;
- che costo abbia comportato il tutto.
L’ allegato è disponibile presso l’ Ufficio
Assemblea.”
Si risponde:
“ In merito all’ interrogazione con risposta
scritta n° 198 Pubblicazione libretto "La
discarica dei 101", si fa presente quanto segue:
il libretto è destinato a studenti delle scuole
medie (età: 12-14 anni), ormai adolescenti, già
introdotti nei modi e costumi abituali alla
società moderna. Fatta .questa precisazione
preliminare, il ricorso alla occasionale
volgarità presente nel linguaggio di alcuni
personaggi va evidentemente considerato
nell’ insieme del contesto.
Quando compare, infatti, il linguaggio
volgare è proprio di personaggi disdicevoli,
che non possono in tutta evidenza essere
portati ad esempio, ma dai quali - al contrario gli studenti devono imparare a prendere le
distanze.
Il linguaggio volgare associato alla volgarità
del comportamento (abbandonare un cane è un
piccolo crimine) rafforza pedagogicamente
l’ idea e la convinzione che entrambi sono
modelli in negativo, da prevenire e reprimere
in ogni occasione: spiegazione, laddove
necessario, facilmente integratile dall’ adeguato
supporto del docente.
Il costo totale dell’ operazione è stata di lire
19.000.000 + I.V.A. (30.000 libretti al costo di
lire 633 cadauno).”
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SROLWLFKHVRFLDOL7RQGRDOO¶LQWHUURJD]LRQHFRQ
ULFKLHVWDGLULVSRVWDVFULWWDQGHOFRQVLJOLHUH
/LSSL
La S.V. ha presentato la seguente
interrogazione con richiesta di risposta scritta:
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VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
“ Il sottoscritto Consigliere regionale,
premesso
che molti Paesi stanno adottando misure di
sicurezza alimentari a causa delle ormai note
vicende riguardanti la BSE e, da ultimo, l’ Afta;
constatato
che anche la vicina Slovenia si stia dotando
di tali sistemi, visto che, con una direttiva, ha
provveduto a bloccare le carni provenienti da
Francia, Inghilterra e Olanda;
appurato
che, da informazioni raccolte, tale direttiva
sembra essere applicata in maniera addirittura
estensiva anche nei confronti dell’ Italia (tra
l’ altro non avvertita di ciò), poiché il blocco
riguarderebbe non solo le carni ma si
arriverebbe addirittura al pesce e alla
mozzarella;
interroga
il Presidente della Giunta regionale e
l’ Assessore competente per sapere
se ciò corrisponda al vero;
se non ritengano opportuno, a fronte di un
tale comportamento, al fine di tutelare non solo
i nostri produttori, ma anche e soprattutto la
salute dei nostri connazionali, applicare le
stesse misure nei confronti delle carni che
provengono dalla Slovenia sprovviste di
garanzie certificative di provenienza.”
Si risponde:
“ Nel febbraio di quest’ anno si è verificata
una grave epizoozia di afta nel Regno Unito,
che ha indotto la Commissione Europea a
prendere severe misure di protezione del
Patrimonio zootecnico.
Sulla base delle numerose decisioni adottate
dalla succitata Commissione, l’ Italia, in data 7
marzo 2001 ha emanato un’ ordinanza
ministeriale, con la quale, tra l’ altro, veniva
vietata l’ introduzione nel territorio nazionale di
partite di animali appartenenti a specie
aftososensibili provenienti da Paesi Terzi.
Alcuni Paesi Terzi hanno a loro volta
adottato nei confronti dei Paesi Comunitari
misure di protezione contro l’ afta epizootica.
La Slovenia non compare nell’ elenco di
questi Paesi.
Da informazioni assunte presso i posti di
ispezione frontaliera di Gorizia e Prosecco non
risulta che, nel periodo considerato, si siano
verificati particolari problemi per il transito
delle partite di animali vivi e prodotti di origine
animale in direzione della Slovenia.”
5LVSRVWDGHOO¶DVVHVVRUHDOO¶DJULFROWXUD$ULLV
DOO¶LQWHUURJD]LRQHFRQULFKLHVWDGLULVSRVWDVFULWWD
QGHOFRQVLJOLHUH5LWRVVD
La S.V. ha presentato la seguente
interrogazione con richiesta di risposta scritta:
“ Il sottoscritto Consigliere regionale,
con riferimento all’ articolo apparso sul
quotidiano “ Il Piccolo” in data 10 aprile 2001,
nel quale, il vice presidente della Comunità
Montana del Collio, Giovanni Crosato, critica
pesantemente l’ operato dell’ ERSA al riguardo
della attività di promozione nel settore della
vitivinicoltura, nonostante l’ Ente stesso abbia
coinvolto in uno Stand collettivo oltre 180
Aziende Regionali in occasione del recente
Vinitaly di Verona ed operi su un programma
annuale concertato con le Camere di
Commercio della Regione, nonché con i
Consorzi rappresentanti le varie tipologie
agroalimentari, programma deliberato dal
Consiglio di Amministrazione dell’ ERSA ed
approvato dalla Giunta regionale:
interroga
il Presidente della Giunta regionale e
l’ Assessore competente per sapere:
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VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
l- per quale motivo l’ ERSA non è
intervenuta a sostegno
dello
Studio
commissionato dalla Comunità Montana del
Collio, avente come oggetto gli effetti benefici
che, dosi minime di vini bianchi
apporterebbero all’ organismo umano;
2- se risponde al vero, come dichiarato alla
stampa dal Presidente dell’ ERSA Pinat, che
mai l’ Ente sarebbe stato contattato dai
responsabili della Comunità Montana del
Collio, al fine di avere un sostegno
all’ iniziativa programmata;
3- se non ritengano che tali prese di
posizione, assunte da un amministratore di una
Comunità Montana il quale, peraltro, riveste il
ruolo di Sindaco di una località vocata alla
vitivinicoltura, non arrechi grave danno al
sistema vitivinicolo regionale in un momento
di grande visibilità per la nostra vitienologia;
4- se è vero che il suddetto vice presidente
della Comunità Montana - signor Crosatto brilla per assenteismo alle riunioni di detta
comunità pur rivestendone un incarico di primo
piano.”
Si risponde:
“ In relazione all’ Interrogazione scritta di cui
all’ oggetto, si forniscono gli elementi di
risposta.
l. L’ ERSA non è intervenuto a sostegno
dello Studio commissionato dalla Comunità
montana del Collio, avente come oggetto gli
effetti benefici che dosi minime di vini
apporterebbero all’ organismo umano, in
ragione del fatto che non è mai stato
interpellato in merito;
2. Conseguentemente, risponde al vero che
il Presidente dell’ ERSA non sia stato contattato
dai responsabili della Comunità montana del
Collio per l’ iniziativa in esame;
3 Non si ritiene che sia dato all’ ERSA,
nella persona del suo Presidente, esprimere
giudizi di merito in ordine alla presa di
posizione di un amministratore di predetta
Comunità montana;
4. Nulla è dato di comunicare in ordine al
quesito di cui al presente punto.
Cordiali saluti” .
5LVSRVWDGHOO¶DVVHVVRUHDOODVDQLWjHDOOH
SROLWLFKHVRFLDOL7RQGRDLVHQVLGHOO¶DUWLFROR
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GHOFRQVLJOLHUH0DULQL
La S.V. ha
interrogazioni:
presentato
le
seguenti
“ Premesso che la delibera di Giunta
regionale
n.
2308/97
concernente
l’ approvazione del Piano del Servizio
Regionale di Elisoccorso stabiliva, fra l’ altro,
che uno degli obiettivi del Servizio in parola
riguardasse “ l’ effettuazione e presentazione dei
risultati di un’ indagine su un’ ampia fascia della
Regione relativa a: incidenza ed outcome del
trauma grave, percentuale di casi trattati
dall’ Elisoccorso” .
In un successivo provvedimento relativo
alle risorse finanziare aggiuntive destinate
all’ Elisoccorso l’ indagine sul trauma grave
veniva prevista tra gli indicatori di risultato, in
base ai quali erogare gli incentivi economici
destinati all’ Elisoccorso ed ammontanti a circa
750 milioni di lire all’ anno.
Risultando che nella nostra Regione la
mortalità per cause traumatiche è superiore al
resto dell’ Italia e che il Piano dell’ intervento a
medio termine per l’ assistenza sanitaria per il
triennio 2000-2002 ha posto tra gli obiettivi di
salute la diminuzione della mortalità,
dell’ incidenza e della disabilità dovute a
incidenti stradali e infortuni lavorativi.
In quest’ ambito il suddetto studio regionale
sul trauma grave avrebbe dovuto rappresentare
una fonte informativa di notevole interesse sia
dal punto di vista epidemiologico programmatorio che clinico e fornire quindi un
prezioso contributo per la realizzazione del
Piano regionale dell’ emergenza.
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VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
Constatato che il 14 marzo 2000 sono stati
ufficialmente
presentati
dall’ Agenzia
Regionale della Sanità i risultati di tale studio
relativi al periodo 1 marzo 1998~28 febbraio
1999, che riguardano la distribuzione dei
traumi per classi di età e sesso, la causa dei
traumi e la dinamica degli eventi infortunistici,
la distribuzione dei traumi per giorno della
settimana, la gravità, sede e frequenza delle
lesioni, i tempi degli interventi di soccorso e di
ospedalizzazione, la percentuale dei cosiddetti
decessi evitabili, ecc.
Rilevato che da un’ accurata verifica
effettuata sui traumi che si sono verificati nel
territorio della provincia di Trieste è risultato
che in più della metà dei casi "studiati" i dati
presentati dall’ Elisoccorso non hanno trovato
conferma da riscontri oggettivi.
In particolare in molti casi uno o più dati
clinici, come pressione arteriosa o profondità
del coma, non sono corrispondenti tra le schede
d’ intervento del 118 ed il tabulato dello studio
realizzato dall’ Elisoccorso, cioè i paramentri
clinici riportati in questo tabulato sono diversi
da quelli reali che erano stati effettivamente
rilevati sul paziente dal personale medico o
infermieristico del 118 intervenuto sul posto e
trascritti sulla scheda d’ intervento.
In altri casi la situazione e/o la dinamica
degli eventi infortunistici non corrispondono
tra le schede d’ intervento e il tabulato dello
studio, p.es. un caso di caduta accidentale
all’ interno dell’ abitazione è descritto dallo
studio come incidente stradale, un caso di
caduta da bicicletta come collisione di
autovetture, e così via.
In altri casi ancora non corrispondono gli
orari dei soccorsi, i giorni in cui sono avvenuti
gli incidenti, l’ età del paziente, ecc.
Considerato che la presenza di una così
rilevante quantità di dati inattendibili nei
tabulati dello studio inficia totalmente i risultati
dello studio stesso, per cui viene a mancare
qualsiasi affidabile riferimento sul fenomeno
del trauma, di rilevante importanza per la
salute pubblica, e che avrebbe quindi meritato
uno studio serio e rigoroso.
Considerato ancora che da tutto ciò
emergono inquietanti interrogativi sulle
modalità di lavoro del Servizio Regionale di
Elisoccorso, nonché sulla mancanza di
controllo su tale servizio da parte dell’ Agenzia
Regionale della Sanità, a cui la citata DGR n.
2308/97 ne assegnava il compito di verifica.
La mancanza di adeguato controllo pare
ancora più grave, laddove si consideri che già
nel
1996
il
Comitato
Regionale
dell’ Emergenza aveva messo in dubbio la
veridicità dei dati statistici forniti allora
dall’ Elisoccorso.
Rilevato infine che i contenuti del Piano
sanitario
dell’ emergenza,
di
prossima
emanazione, sembrano esser stati influenzati in
modo determinante dagli studi affidati dal
Servizio Regionale di Elisoccorso e che ogni
diversa
considerazione
riguardo
all’ organizzazione dell’ emergenza avanzata da
altre fonti sarebbe stata ignorata proprio in
base ai dati "scientifici" dell’ Elisoccorso, che
risultando ora inattendibili rendono di
conseguenza i contenuti di tale Piano
inaffidabili, in quanto basati su falsi
presupposti.
Tutto ciò premesso
Il sottoscritto consigliere regionale dei Ccd,
Bruno Marini, interroga il Presidente della
Giunta regionale e l’ Assessore alla sanità per
conoscere quanto segue:
1) Se l’ Assessore alla Sanità non ritenga
doveroso in relazione alla gravità dei fatti
denunciati avviare un’ immediata e rigorosa
indagine volta ad accertare tutte le
responsabilità, sia a livello di Servizio
Regionale di Elisoccorso, sia di Agenzia
Regionale della Sanità, nonché ad attivare il
necessario controllo sull’ erogazione delle
incentivazioni,
in
quanto
sembrerebbe
perlomeno inopportuno incentivare chi ha
prodotto tali studi, fermo restando che
l’ eventuale danno erariale già prodotto dovrà
essere perseguito nelle sedi competenti, come
dovrà essere perseguito ogni altro eventuale
illecito dovesse emergere in corso di indagine.
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VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
2) Se l’ Assessore alla Sanità non ritenga
opportuno estendere il controllo eseguito sui
casi verificatisi a Trieste anche su tutti gli altri
casi dello studio, in quanto è presumibile che il
metodo di lavoro dell’ Elisoccorso sia stato
identico per tutti i casi "studiati" e che quindi
l’ alterazione dei dati riguardi tutte le province
della regione.
3) Se il Presidente della Giunta e
l’ Assessore alla Sanità non ritengano doveroso
riesaminare l’ attuale ipotesi di Piano regionale
dell’ emergenza, visto che gran parte
dell’ organizzazione territoriale del soccorso
sembra esser stata concepita proprio sulla base
degli studi che ora si sono scoperti dei tutto
inaffidabili, per cui sembrerebbe necessario
procedere ad una più puntuale ed esatta
definizione degli effettivi bisogni e delle
conseguenti risposte operative in tale settore,
che risulta di fondamentale importanza per la
salute pubblica.
4) Se il Presidente della Giunta e
l’ Assessore alla Sanità non ritengano
comunque opportuno, nelle more di
emanazione del nuovo Piano regionale
dell’ emergenza,
rivedere
urgentemente
l’ attuale assetto organizzativo del Servizio di
Elisoccorso, con particolare riferimento alle
ingenti risorse ad esso destinate, la cui entità
non sembra giustificata dai
risultati
effettivamente conseguiti, che dovranno
comunque essere al più presto verificati in
modo rigoroso e trasparente.”
“ Premesso
che
nella
precedente
interrogazione d.d. 8 maggio 2000 di pari
oggetto era stato messo in discussione lo studio
regionale sul trauma, in quanto una parte
rilevante dei dati di tale studio era risultata
inesatta e ciò rendeva lo studio stesso
inattendibile;
rilevato che la raccolta dei dati in parola era
stata curata dal Servizio regionale di
elisoccorso;
constatato che la stessa Agenzia regionale
della sanità aveva riconosciuto ufficialmente
l’ inesattezza dei dati, pur sostenendo che l’ aver
utilizzato dati falsi non inficiava la qualità
dello studio;
preso atto che l’ Agenzia regionale della
sanità ed il Servizio di elisoccorso hanno
egualmente pubblicato nel numero di
luglio/agosto della rivista medica <Tendenze
nuove> lo studio in oggetto e quindi basato sui
dati falsi e che in tale studio venivano dagli
autori riportate conclusioni che sembrano
perlomeno improbabili se non francamente
incredibili;
considerato che lo studio regionale sul
trauma, opportunamente sospeso dopo gli abusi
evidenziati, sta per essere riavviato avvalendosi
nuovamente del Servizio regionale di
elisoccorso, nonostante la dubbia affidabilità,
da questo dimostrata in tale materia;
evidenziato che, nel corso della riunione di
presentazione del nuovo studio tenutasi a
Udine il 28 novembre u.s. un funzionario
dell’ Agenzia, regionale della sanità avrebbe
dichiarato che il nuovo Piano regionale per
l’ emergenza sarà emanato a breve e che i
contenuti di esso sono basati anche sui risultati
del precedente e, già citato, studio sul trauma;
considerato il grave danno d’ immagine
arrecato all’ intera sanità regionale dalla
pubblicazione di studi basati sui dati risultati
falsi e l’ ancor più grave danno risultante l’ aver
tali studi influenzato l’ iter per la realizzazione
del futuro piano regionale dell’ emergenza, che
ora dovrà essere necessariamente riconsiderato,
non potendosi, ovviamente basare gli assetti
organizzativi dell’ esperienza su presupposti
inaffidabili;
ritenuto che lo studio del trauma assuma
comunque prioritaria importanza nel settore
dell’ emergenza e che, quindi, debba essere
attivato quanto prima, ma condotto con
indiscusso rigore scientifico, per cui
l’ effettuazione dovrebbe valersi di strutture
idonee per affidabilità e competenza;
tutto ciò premesso
il sottoscritto Consigliere regionale del
CCD, Bruno Marini,
$WWLFRQVLOLDUL
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VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
interroga il Presidente della Giunta
regionale e l’ Assessore alla sanità per
conoscere quanto segue:
1) se l’ Assessore alla sanità non valuti
perlomeno
inopportuno
affidare
la
prosecuzione dello studio regionale sul trauma
grave al Servizio di elisoccorso e non ritenga
quindi indispensabile affidare lo studio in
oggetto ad altre strutture operative che
rispondano a requisiti di assoluta affidabilità e
competenza,
2) se l’ Assessore alla sanità non ritenga
doveroso accertare le effettive responsabilità
che sono alla base dell’ utilizzo di dati falsi
nello studio in oggetto e quindi assumere i
provvedimenti di conseguenza, anche per
evitare la reiterazione di comportamenti
gravemente trasgressivi;
3) se l’ Assessore alla sanità non ritenga
opportuno assumere una chiara presa di
posizione ufficiale in materia, in modo che non
si continuino a pubblicare su riviste
scientifiche articoli viziati dai falsi in parola a
nome di servizi sanitari regionali, in quanto ciò
scredita gravemente l’ immagine dell’ intera
sanità regionale.
4) se l’ Assessore alla sanità intenda
confermare la dichiarazione del rappresentante
dell’ Agenzia regionale alla sanità circa la
prossima emanazione del Piano regionale
dell’ emergenza, i cui contenuti sarebbero
supportati dai citati inaffidabili studi sul
trauma, o non ritenga invece necessario
riesaminare la questione eventualmente
avvalendosi di competenze tecniche dotate di
effettiva autorevolezza e affidabilità nel settore
specifico.”
Si risponde:
“ Le contestazioni sullo 6WXGLR UHJLRQDOH
VXL WUDXPL JUDYL riguardano dati che non
vengono in nessun caso utilizzati per fini
pianificatori dei servizi, bensì per aumentare la
qualità delle prestazioni dei servizi di soccorso.
Occorre segnalare, a tal proposito, che:
- i dati difformi si riferiscono, quasi
esclusivamente, alla condizione clinica del
paziente la cui analisi rappresenta un ulteriore
aspetto dello studio, peraltro non strettamente
connesso agli obiettivi principali (conoscere la
numerosità e la tipologia dei traumi gravi in
Regione, valutare alcuni indicatori di attività
del sistema regionale dell’ emergenza);
- nel caso di dati mancanti o non comunicati
dalla centrale 118 di Trieste, il Servizio di
elisoccorso, per completare il set di
informazioni necessarie, ha provveduto ad
intervistare l’ operatore sanitario intervenuto sul
posto, oppure il medico rianimatore
dell’ ospedale di primo accesso che ha preso in
carico il paziente. E’ per questo motivo che sul
tabulato sono presenti informazioni che non si
trovano nella scheda del servizio 118;
- in alcuni casi il valore di frequenza
respiratoria, quando non presente sulla scheda
di centrale e non ricavabile da interviste
successive, è stato inserito per congruenza
rispetto alla situazione clinica di ogni paziente,
utilizzando un criterio clinico consolidato. I
valori di frequenza respiratoria sono stati
utilizzati per calcolare un indicatore
denominato TRISS, il cui utilizzo è unicamente
di tipo scientifico. E’ stato introdotto
recentemente in letteratura ed è tuttora oggetto
di approfondimenti scientifici analoghi a quello
condotto in regione, utilizzando una parte dei
dati disponibili sui traumi. Naturalmente,
essendo un indicatore in via di definizione, non
è stato utilizzato per fini programmatori;
- alcuni casi di informazioni, riferite come
presenti sulla scheda ma non sul tabulato, sono
tali perché non sono state comunicate al
momento dell’ intervista. Tale circostanza,
peraltro, è verificabile dalla registrazione delle
conversazioni, avvenute su linee dedicate;
- dai controlli effettuati sono emersi solo tre
errori di digitazione dei dati nella base dati
regionale: una data di decesso e due valori di
saturazione di ossigeno;
- le difformità sulla dinamica dell’ incidente
dipendono da quanto è stato comunicato alla
centrale e, da questa, al servizio di elisoccorso;
$WWLFRQVLOLDUL
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VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
è quindi possibile che ci siano imprecisioni
visto che quanto riferito dai presenti, subito
dopo l’ accadimento del trauma, può esser stato
influenzato da fattori emotivi mentre,
successivamente, la dinamica non è stata
confermata al momento dell’ arrivo della prima
équipe. Occorre rilevare, peraltro, che le
imprecisioni non riguardano la natura del
trauma (incidente stradale) che, ad eccezione di
un solo caso, è stata sempre confermata, ma
solo la dinamica. Questa informazione,
tuttavia, non è strategica ai fini della
conoscenza del fenomeno LQFLGHQWL VWUDGDOL
in termini di localizzazione dell’ accadimento o
di esito.
Le osservazioni riguardanti le differenze tra
le schede della centrale 118 di Trieste e la base
dati regionale trovano, pertanto, un’ adeguata
spiegazione, non sono rilevanti e riguardano
aspetti di ricerca scientifica, non sostanziali
rispetto agli obiettivi dello studio. Da ciò
consegue l’ inutilità di una verifica dei casi GH
TXLEXV che, peraltro, sono stati presentati, in
forma sintetica, ai responsabili delle centrali
operative del 118, delle terapie intensive, delle
aree d’ emergenza e delle unità di Pronto
Soccorso, senza alcuna osservazione di ritorno.
Il Servizio di elisoccorso è operativo,
esclusivamente, nelle ore diurne e viene
allertato sempre in concomitanza con
un’ ambulanza. Il meccanismo di attivazione
dell’ eliambulanza da parte della centrale
operativa 118 prevede, in accordo con quanto
disposto dalla Direzione Regionale della Sanità
e con protocolli internazionali, la chiamata
sulla base della tipologia del trauma (es.:
incidente in autostrada, caduta da una altezza
superiore a 5 metri etc.); successivamente, nel
caso arrivi sul luogo del trauma l’ equipaggio
dell’ ambulanza ed eventualmente constati la
non gravità dell’ incidente, l’ equipaggio della
stessa può annullare in volo la missione.
Questa modalità, individuata con lettera
circolare della Direzione Regionale della
Sanità
e
utilizzata
internazionalmente,
consente, a fronte di una percentuale dì circa il
23% di missioni annullate in volo, di non
sottovalutare alcuna chiamata e rappresenta,
quindi, un approccio di natura SUHYHQWLYDSe
la richiesta dell’ intervento dell’ eliambulanza
fosse fatta dall’ equipaggio dell’ autoambulanza,
una volta giunto sulla scena e constatane la
necessità, si perderebbero minuti preziosi. E’
quindi preferibile che i due mezzi, nei casi
previsti, siano allertati contemporaneamente,
anche se tanto comporta un maggior dispendio
di risorse.
Si rileva, infine, che:
- il materiale sinora pubblicato ha riguardato
unicamente i dati relativi alla epidemiologia
dei traumi, ai tempi e modalità di soccorso e
agli esiti, dati su cui non è stata mai posta in
dubbio la veridicità;
- lo studio sui traumi
principalmente, due obiettivi:
gravi
ha,
- conoscere la numerosità e la tipologia dei
traumi gravi in regione;
- valutare alcuni indicatori di attività del
sistema regionale dell’ emergenza (es.: tempi
medi di soccorso, esiti).
Su questi aspetti non sono state mosse
osservazioni particolari; non sono stati messi in
dubbio né il numero di traumi avvenuti nel
periodo, né le località e il momento
dell’ accadimento, né i tempi misurati, né il
momento od il numero di persone decedute.
Appare evidente, quindi, che lo studio deve
essere considerato valido e che l’ utilizzo dei
dati è appropriato.”
,QWHUURJD]LRQLHGLQWHUSHOODQ]HDQQXQ]LDWH
,QWHUURJD]LRQLDULVSRVWDVFULWWD
“ Il Centro per le Ricerche Archeologiche e
Storiche, con sede in Gorizia, ha chiesto ed
ottenuto un finanziamento straordinario
regionale nell’ esercizio finanziario 1999 (L.R.
$WWLFRQVLOLDUL
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VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
25/99, art. 11 - Contributo straordinario scavi
archeologia e itinerari 1^ Guerra Mondiale) al
fine di "realizzare scavi archeologici in località
Ruderi del S. Valentino (Gorizia) e favorire il
turismo storico collegato agli itinerari della
prima Guerra Mondiale sul Monte Sabotino
(Gorizia)". Detto finanziamento ha trovato
ulteriore conferma con l’ esercizio dell’ anno
2000 (L. R. 23/02/2000 n. 3).
Molte sono le ragioni, tutte condivisibili,
che hanno indotto il Consiglio regionale ad
adottare questo provvedimento, e tra esse la
ricerca storica su un evento legato
indissolubilmente e drammaticamente alle
nostre Terre, unicamente anche alla facilità di
fruizione di detti luoghi al pubblico ed infine
anche le ricadute in termini turistici.
I lavori attualmente sono sospesi a causa
dell’ inerzia del Commissariato Generale
Onoranze Caduti del Ministero della Difesa,
proprietario dell’ area su cui vertono i lavori, il
quale non ha ancora provveduto a delineare
l’ esatta ubicazione dei confini della "Zona
Sacra" del Monte Sabotino. Ormai siamo
prossimi alla scadenza dei termini concessi per
la rendicontazione e, se nulla avverrà nei
prossimi mesi, il citato Centro perderà il
contributo concesso, vanificando quanto già
posto in essere e, soprattutto, rinviando sine die
un intervento da tempo invocato e sollecitato
su quelle aree.
Tutto ciò premesso,
Consigliere regionale
il
sottoscritto
INTERROGA
il Presidente della Giunta e l’ Assessore alla
Cultura al fine di sapere quali interventi essi
intendano porre in essere al fine di sbloccare la
predetta situazione, alla luce dei molteplici
interessi regionali sussistenti, ad iniziare, mi
auguro, da una proroga dei termini per la
rendicontazione del finanziamento.”
(204)
“ Ritossa”
“ Il sottoscritto Consigliere regionale,
PREMESSO
- che martedì 29 maggio u.s., la Facoltà di
Medicina di Trieste ha sospeso i lavori in
segno di protesta;
- che questa protesta derivava dall’ aver
ravvisato ulteriori provvedimenti di chiusura;
- che uno dei motivi era anche la carenza del
personale infermieristico;
- che a fronte di ciò si è tenuto un incontro
con l’ Assessore alla Sanità, dott. Renzo
Tondo;
INTERROGA
il Presidente della Giunta per sapere i motivi
dell’ attacco alla sopravvivenza stessa della
Facoltà di Medicina di Trieste;
- che rischi vi siano in merito;
- se la carenza di personale infermieristico
sia reale;
- se possa dipendere oltre che da una cattiva
gestione, anche da un sovraccarico di lavoro;
- se esista una differente applicazione del
contratto, che tuteli di più finanziariamente, gli
infermieri dell’ isontino a danno di quelli
triestini;
- se vi siano stati, alla luce di ciò,
trasferimenti di detto personale da Trieste a
Gorizia.”
(205)
“ Lippi”
,QWHUURJD]LRQLDULVSRVWDRUDOH
“ La legge regionale "Realizzazione di
progetti antiviolenza e istituzione di centri per
donne in difficoltà" è rimasta per lungo tempo
inapplicata per la mancanza di un regolamento;
nella stesura di quest’ ultimo inoltre la
maggioranza Polo - Lega Nord ha evitato di
consultare le varie Associazioni di donne che
hanno costituito per anni, in assenza di un
contributo pubblico, l’ unica risposta al
problema della violenza contro le donne. Tutto
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VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
ciò, sommato all’ insufficienza dei fondi
stanziati ( 3 miliardi a fronte di progetti
presentati per un ammontare complessivo di 7)
fa intravedere una scarsa sensibilità della
Giunta verso il fenomeno così grave e
purtroppo lontano dall’ esser superato della
violenza alle donne, dimostrando quindi la non
volontà di dare risposte effettive e concrete alle
donne in difficoltà.
Alla luce di tale situazione, il sottoscritto
Consigliere regionale,
interpella il Presidente della Giunta
per conoscere:
- se tali gravi inadempienze siano il frutto di
una scelta politica e programmatica;
- se, in caso contrario, non sia intenzione
della Giunta aumentare, in sede di variazioni di
bilancio, i fondi destinati ai progetti per la
realizzazione di Centri antiviolenza;
- se non ritenga quindi necessario dare il
giusto riconoscimento alle varie Associazioni
di
donne
regionali,
considerandole
interlocutrici essenziali ed insostituibili per
affrontare questo problema, vista la loro
professionalità e il loro impegno speso finora,
molto spesso in modo totalmente volontario ed
autofinanziato.”
(759)
(Antonaz)
“ Da tempo denunciamo lo scandalo
rappresentato dalla base militare USAF di
Aviano, territorio del Friuli Venezia Giulia
sottratto alla giurisdizione italiana in base ad
accordi segreti. Nulla possiamo conoscere di
ciò che accade al suo interno, anche se
pericoloso per la sicurezza dei cittadini della
nostra regione. In particolare, si è sempre steso
un velo di silenzio sulla presenza di armi
nucleari all’ interno dei territori della base. E’
di questi giorni la notizia, riportata dalla
stampa, di un riconoscimento assegnato dal
centro sicurezza USAF al personale di Aviano
per attestare la "garanzia nucleare" della base,
in particolar modo per le capacità dimostrate
nelle operazioni di trasporto nucleare.
Le nuove decisioni americane sulle armi
biologiche, dichiarate esplicitamente da Bush,
inoltre, non possono che rendere sospetta la
costruzione, realizzata nel 1999, di un
"laboratorio entomologico" del costo di 800
milioni.
Tutto ciò premesso,
Consigliere regionale,
il
sottoscritto
interroga il Presidente della Giunta
per conoscere:
se sia a conoscenza dei fatti e quali passi
siano stati compiuti presso l’ Autorità
governativa competente per sapere cosa
avviene all’ interno dei recinti della base;
se non ritenga incredibile, e irrispettoso per
l’ istituzione che lei rappresenta, che la
presenza di ordigni nucleari sul territorio
regionale venga negata in sede ufficiale e poi
rivendicata con orgoglio sulla stampa;
come intenda intervenire per garantire la
salute dei cittadini della regione durante i
passaggi nel suo territorio di armi nucleari, e
con ogni probabilità anche chimiche e
batteriologiche, visto che anche in questo caso
vengono rifiutate le informazioni minime per la
sicurezza, come, ad esempio, il percorso che
seguiranno o il periodo di permanenza;
se valuti opportuna una verifica dell’ utilizzo
effettivo del "laboratorio entomologico" e in
generale delle strutture della base;
se, infine, non ritenga che la Giunta
regionale in ogni modo e ad ogni livello debba
farsi interprete e promotrice di una immediata
denuclearizzazione della base di Aviano,
pericoloso ed inutile strumento offensivo, ma
anche centro inquinante e nocivo oltre che
ingombrante intralcio allo sviluppo economico
del pordenonese, con la prospettiva di rivedere
gli accordi internazionali per arrivare ad una
riconversione ad usi civili della base stessa.”
(760)
“ Antonaz”
“ Abbiamo appreso in questi giorni dalla
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VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
stampa dell’ intenzione dell’ Autorità Portuale
di Trieste di procedere alla sponsorizzazione di
alcune iniziative tra cui quella della Società
"Nuova Trieste 2000", organizzatrice della
manifestazione velica "La Sfida".
in termini d’ immagine, che benefici alle
manifestazioni che si intendeva invece
sostenere economicamente.”
(761)
“ Degano – Zvech”
I due miliardi che l’ Authority aveva in
programma di usare per la sponsorizzazione di
tale manifestazione erano stati, anzi, l’ unico
argomento
di
un
Comitato
portuale
straordinario convocato per il giorno 15
maggio. Una seduta nella quale, per mancanza
del numero legale, non era stato però possibile
votare alcuna deliberazione.
“ Ricordato che l’ Assessore regionale alla
viabilità e trasporti Walter Santarossa ha più
volte assicurato che i lavori relativi al
completamente dell’ A28 (Lotto 28) sarebbero
iniziati entro la prima settimana del mese di
maggio 2001 e che tali dichiarazioni sono state
riprese da tutti gli organi di stampa ed emittenti
televisive locali;
Sempre dalla stampa abbiamo appreso,
inoltre, che i due miliardi in questione si
dovevano attingere da un fondo complessivo di
27 miliardi con i quali la Regione, attraverso
l’ ultima legge finanziaria, aveva rifinanziato
l’ art. 18 della legge regionale 22/1987 che
prevede contributi per la realizzazione di nuove
infrastrutture, la manutenzione straordinaria di
quelle già esistenti e per "altre iniziative
finalizzate al potenziamento strutturale,
operativo e produttivistico degli scali".
tenuto conto che il verbale di consegna dei
lavori è stato sottoscritto dalle parti in data
28.3.2001 e che lo stesso verbale limitava la
realizzazione di solo 4 km rispetto ai 9
dell’ intero Lotto 28;
Tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri
regionali
interrogano
il Presidente della Giunta regionale e per
esso l’ Assessore competente per sapere:
l. se la Giunta regionale ritiene che tali
sponsorizzazioni rientrino effettivamente nelle
finalità della L.R. n. 22/87;
2. se la Giunta regionale era o meno a
conoscenza delle intenzioni dell’ Autorità
Portuale oppure se è stata la stessa Giunta
regionale, o qualche suo esponente, a dare
indicazioni in merito all’ Autorità Portuale;
3. se non ritiene che la procedura seguita in
questo frangente (l’ utilizzo dei fondi della L.R.
22/87 e la convocazione d’ urgenza del
Comitato portuale per deliberare in merito) e le
conseguenze che ne sono derivate (articoli
sulla stampa e interessamento della Corte dei
Conti), stia in realtà creando più danni, almeno
ricordato altresì che precedentemente o
contestualmente al verbale di consegna dei
lavori doveva essere sottoscritto il contratto di
appalto dell’ opera in questione;
considerato che senza tale contratto di
appalto il raggruppamento delle imprese non
può eseguire le opere viarie;
accertato che ad oggi il contratto non è stato
stipulato nonostante i decreti governativi lo
consentano;
considerato altresì che la realizzazione dei
primi 4 km del Lotto 28 non sono condizionati
dalla definizione dell’ ultima parte del tracciato
del Lotto 29;
tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri
regionali,
interrogano
il Presidente della Giunta regionale per
sapere:
l. perché non sono stati avviati, come più
volte dichiarato dall’ Assessore, i lavori del
lotto 28, nulla ostando all’ avvio degli stessi;
2. se la Regione, quale azionista di
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VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
maggioranza di Autovie Venete, non ritenga di
commissariare la Società stessa allo scopo di
accelerare l’ esecuzione di
un
opera
fondamentale e strategica per l’ intera economia
e comunità delle regioni Friuli-Venezia Giulia
e Veneto.
Si chiede risposta scritta in occasione della
prima seduta utile del Consiglio regionale.”
(762)
“ Moretton-Alzetta-Baiutti-Sonego”
“ Appreso che sarebbe in corso presso la
Direzione regionale dell’ Organizzazione e del
Personale una riduzione del personale
assegnato ai vari servizi che comporterebbe,
complessivamente una "messa in disponibilità"
di una ventina di dipendenti;
considerato che non risulta che vi sia stata
una riduzione delle competenze della
Direzione suddetta, né che vi sia stata una
riorganizzazione interna del lavoro tale da
giustificare una simile decisione;
visto
che
risulta
l’ intenzione
di
esternalizzare alcune delle attività oggi svolte
da dipendenti regionali, più in specifico la
gestione delle paghe e la gestione di
previdenza e quiescenza,
tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere
regionale,
interroga il Presidente della Giunta
regionale
per conoscere:
se corrisponde al vero quanto riportato dalle
voci raccolte, ed inoltre se la ventilata
riduzione sia collegata a previsioni di
estensione di analogo provvedimento ad altre
Direzioni regionali;
in base a quali motivazioni interne
dell’ organizzazione attuale del lavoro sia stata
presa questa decisione.”
(763)
“ Antonaz”
“ Atteso che in varie edizioni di telegiornali
nazionali e in commenti politici anche
autorevoli è stato detto che, con il voto di
ballottaggio di domenica scorsa, "si è conclusa
la lunga tornata elettorale di quest’ anno";
- considerato che anche molti elettori della
nostra Regione non sono ancora a conoscenza
che si voterà il 10 giugno per il rinnovo di
varie amministrazioni provinciali e comunali;
il sottoscritto Consigliere interroga per
sapere
- quali iniziative s’ intendano svolgere al
fine di favorire la piena conoscenza, da parte
delle elettrici e degli elettori, sulla scadenza dei
10 giugno, anche tenuto conto che l’ adozione
della tessera elettorale comporterà ora il
mancato avviso che tradizionalmente era dato
dal certificato elettorale.”
(764)
“ Fontanelli”
“ Appurato che presso l’ Azienda "Ospedali
riuniti di Trieste" si sta progettando di
accorpare la degenza della Neurochirurgia a
quella della Stroke Unit della Clinica
Neurologica, disattivando così venti posti letto
neurochirurgici, al fine di far fronte alle gravi e
persistenti carenze di personale infermieristico
che affliggono da tempo l’ Azienda stessa,
rilevato che i due Reparti che si vorrebbero
aggregare sono caratterizzati da un tipo di
degenza con terapia semintensiva che richiede
quindi
personale
infermieristico
specificatamente istruito ed addestrato, la cui
particolare qualificazione verrebbe ad essere
svilita dall’ operazione di accorpamento, con
conseguente scadimento dell’ assistenza ad
ammalati in situazioni particolarmente gravi e
delicate,
considerato altresì che con l’ inizio della
stagione estiva si è verificato da sempre un
incremento della patologia traumatica di
competenza neurochirurgica
si interroga
SANITÀ
L’ ASSESSORE
ALLA
per sapere se non ritenga profondamente
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VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
contradittoria e discriminante una tale misura posto che da un lato - una recente decisione ha
stabilito che la Stroke Unit dovrebbe esercitare
le sue funzioni anche per l’ area goriziana - e
dall’ altro, invece - l’ attività del reparto di
Neurochirurgia dovrebbe essere soggetta a
valutazione, pena il trasferimento di funzioni
ad altra provincia, visto che nel Piano sanitario
regionale viene stabilito un unico reparto in
regione da mantenersi ad Udine o a Trieste.
E’ questa forse la premessa per favorire un
certo tipo di decisione?
per sapere se non intenda - alla luce delle
considerazioni su espresse - rivedere i punti del
piano
sanitario
ispiratoci
di
questo
provvedimento che rischia di depauperare
ulteriormente la sanità pubblica triestina. Ciò
dovrà avvenire nell’ ambito di un confronto
trasparente e costruttivo da tenersi con gli
operatori del settore, i rappresentanti delle
utenze e degli Enti locali interessati, così come
stabilito dal Decreto Bindi ter che prevede
l’ attivazione di strumenti particolari di
programmazione democratica nel campo della
politica sanitaria.”
(765)
“ Zorzini”
“ CONSTATATO che alcune interpellanze
ed interrogazioni promosse a più riprese per
sollecitare chiarimenti in ordine agli interventi
ipotizzati per mettere in sicurezza il
Tagliamento non hanno mai avuto risposte;
APPRESO dalla stampa che il progetto
riguardante la costruzione delle "casse di
espansione" nella zona tra Pinzano e
Spilimbergo sta per essere definito;
CONSIDERATO che un O.d.g., approvato
in Consiglio regionale, prevedeva che le scelte
venissero fatte in accordo con le
amministrazioni comunali interessate, e che si
riteneva prioritario l’ intervento sul canale
"Cavrato" quale garanzia primaria per la
sicurezza del basso corso del fiume;
ATTESO
che
il
sito
interessato
dall’ intervento preventivato è stato posto sotto
tutela ambientale dall’ U. E., e, constatato che
il Tagliamento è l’ ultimo fiume alpino rimasto
intatto in Europa con particolarità che lo
rendono unico anche per lo studio e
l’ elaborazione di modelli matematici per la
prevenzione delle piene in altri fiumi alpini;
RICORDATO che gli amministratori, di
loro iniziativa, avevano posto una sede di
condizioni preliminari ad ogni studio di
progetto con riferimento fra l’ altro all’ impatto
ambientale, all’ effettiva garanzia dell’ efficacia
delle opere, ed alla tutela degli interessi delle
aziende agricole interessate;
il sottoscritto Consigliere regionale
INTERROGA
la Giunta regionale per sapere:
se non ritenga di discutere, in assemblee
aperte nelle comunità interessate, tutti gli
elaborati pervenuti sotto forma di idee progetto per la messa in sicurezza del fiume
Tagliamento, al fine di fugare le molte
perplessità che perdurano attorno ad
un’ iniziativa che ancor oggi lascia più dubbi
che certezze, e che nei cittadini crea impatto
con la sensibilità ambientale e la fruibilità
dell’ ambito per come si è mantenuta finora;
se non ritenga di documentare e di rendere
noto come procedono i lavori che interessano il
canale “ Cavrato” .”
(766)
“ Bortuzzo”
“ Preso atto che la preoccupante situazione
determinatasi alla Cogolo di San Giorgio di
Nogaro è dovuta essenzialmente "alla volontà
dell’ imprenditore di non impegnarsi in questo
settore";
constatato che le conseguenze del
comportamento
dell’ imprenditore
hanno
provocato tra l’ altro una drastica riduzione del
personale attivo, in particolare donne (60);
constatato inoltre che a quelle 60 vanno
aggiunte le altre 30 donne della Maruzzella di
Marano senza lavoro e le 25 della ex-Mabar di
Latisana, dati che evidenziano come nella
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VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
Bassa Friulana sia colpita la manodopera
femminile;
l’ attività lavorativa e la sua trasformazione a
sede di attività pubbliche;
valutato che esistono a livello regionale e
nazionale ipotesi di soluzione della crisi della
Cogolo;
preoccupato del fatto che questo ricorso al
TAR rischi di inviare "sine die" l’ inizio dei
lavori per la costruzione della struttura che
dovrebbe consentire un rilancio dell’ attività
della Solari di Pesariis;
ricordando che su questo punto di crisi le
organizzazioni sindacali hanno coinvolto
ancora nel febbraio del 2000 l’ assessore
all’ industria Dressi il quale non si è mai fatto
sentire e sembra essere latitante al pari
dell’ imprenditore;
considerato che la soluzione dei problemi
della Cogolo, per la loro dimensione
occupazionale e per i problemi ambientali che
lascia aperto quel sito aziendale non può essere
ignorato dalla Giunta regionale, i sottoscritti
Consiglieri regionali,
interrogano l’ Assessore all’ industria per
sapere:
l. se non ritenga finalmente di convocare
l’ imprenditore e le organizzazioni sindacali sui
problemi della Cogolo;
2. quali passi abbia fatto nei confronti del
Governo per la proroga della cassa
integrazione straordinaria fino alla fine del
corrente anno.”
(767)
“ Travanut- Mattassi”
“ Il sottoscritto Consigliere regionale,
appreso dalla stampa del ricorso al TAR da
parte della proprietà della Solari di Pesariis
contro una delibera della Comunità Montana
che avrebbe consentito l’ avvio delle procedure
per la costruzione di una struttura in grado di
permettere lo spostamento delle attività
dell’ azienda in un edificio più consono al
rilancio produttivo della stessa;
considerato che questo spostamento era uno
degli
elementi
fondanti
dell’ accordo
sottoscritto nel 1998 tra le OO.SS., la proprietà
e probabilmente l’ A.R., accordo che prevedeva
la costruzione di un nuovo stabilimento e
l’ acquisto di quello dove attualmente si svolge
interroga il Presidente della Giunta per
sapere:
l. se sia a conoscenza delle ragioni per le
quali la proprietà della Solari S.p.A. sarebbe
ricorsa al TAR contro una deliberazione della
Comunità Montana che, di fatto, avviava le
procedure per lo spostamento dell’ attuale sede
produttiva in altra sede, maggiormente
rispondente ai requisiti per il rilancio
dell’ attività della storica impresa della Val
Pesarina;
2. qual è, in ogni caso, lo stato dell’ azienda
anche in attuazione degli accordi del 1998;
3. se non ritenga opportuno convocare le
parti per concertare tempi, modi e procedure
per giungere quanto prima alla realizzazione di
un nuovo stabilimento per la Solari e quindi al
rilancio dell’ attività produttiva della stessa.”
(768)
“ Petris”
,QWHUSHOODQ]H
“ Il sottoscritto Consigliere regionale,
premesso che non è stata data ancora
risposta ad una precedente interpellanza del 14
marzo 2001 riguardante le numerose criticità
emerse sul territorio in sede di applicazione
dell’ art. 32 della L.R. 10/1998
ribadisce che le disfunzioni denunciate e
documentate dagli operatori e dall’ utenza
richiedono una urgente modificazione della
normativa in questione;
ricordato che i Comuni hanno segnalato un
consistentissimo aumento delle richieste di
contributo e che ciò ha prodotto un
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VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
considerevole aumento dei carichi di lavoro,
sia di tipo burocratico - amministrativo che
tecnico, che appare in taluni casi insostenibile;
ricordato ancora che lo stanziamento
previsto nel Bilancio regionale per il 2001 è
stato sicuramente sottostimato con la
conseguenza, purtroppo nota a tutti, che solo
una piccola parte dei richiedenti ha potuto
accedere ai contributi di legge;
avuta notizia dalla stampa che un
importante accordo sul delicato problema
dell’ assegno di cura alle famiglie che assistono
in casa persone non autosufficienti sarebbe
stato raggiunto tra i sindacati pensionati Cgil,
Cisl e Uil e la Giunta regionale per effetto del
quale sono stati ridotti a 950.000 lire i
massimali ed integrato il relativo stanziamento
di Bilancio;
tutto ciò premesso ed in considerazione del
fatto che l’ importante accordo farebbe sì che
per il 2000 ed il 2001 verrebbero pagati tutti gli
assegni agli aventi diritto, finora esclusi per
circa due terzi per mancanza di risorse,
interpella
la Giunta regionale per sapere:
1) l’ entità delle nuove risorse destinate a
rimpinguare i relativi capitoli di bilancio;
2) da dove sono state recuperate le risorse
aggiuntive;
3) se la Giunta intenda impegnare le nuove
risorse già in occasione delle Variazioni al
Bilancio 2001 che saranno esaminate dal
Consiglio regionale il prossimo mese di
luglio.”
(639)
“ Moretton”
“ I sottoscritti Consiglieri regionali,
avuta notizia che il Consiglio di
amministrazione di Autovie Venete proporrà
all’ Assemblea dei Soci convocata per il
prossimo 29 giugno di non distribuire gli utili
del Bilancio 2000 agli azionisti scegliendo,
invece,
la
strada
“ patrimonializzazione";
dalla
loro
ricordato che, come richiamato anche nella
interpellanza presentata assieme ad altri
colleghi il 28 marzo scorso, l’ Amministrazione
regionale, socio di maggioranza della Società ,
ha iscritto nel suo Bilancio per l’ anno 2001 capitolo 770 - un’ entrata di 25 miliardi a titolo
di utile da società partecipate (Autovie Venete,
Finest e Mediocredito) di cui 20 da Autovie
Venete spa;
tutto ciò premesso
interpellano nuovamente
il Presidente della Giunta regionale per
sapere:
1) se corrisponde al vero che l’ utile 2000,
ammontante a 22 miliardi, palesi una gestione
dai risultati di gran lunga inferiori (meno 50%)
rispetto alle aspettative ed ai risultati conseguiti
mediamente da Autovie Venete negli ultimi
anni;
2) come intenda affrontare i problemi che si
aprono adesso, rispetto alla veridicità ed alla
gestione corrente della spesa regionale, per
effetto della decisione del CdA di AAVV di
non ripartire alcun utile agli azionisti e, quindi,
alle minori entrate per almeno 20 miliardi nel
2001;
3) se l’ azzeramento di questa voce di entrata
derivante dagli utili di Autovie Venete e,
quindi, la contrazione delle entrate regionali
non determinino il formarsi di un nuovo
"buco" nel bilancio regionale che andrebbe ad
aggiungersi a quello già emerso nel comparto
della sanità.
Chiedono che in occasione della prima
seduta utile del Consiglio regionale venga data
alla presente interrogazione risposta scritta.”
(640)
“ Moretton- Baiutti- Sonego”
“ Il sottoscritto Consigliere regionale,
vista la delibera della Giunta regionale n.
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VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
9969 del 3 maggio 2001 con oggetto: LR
10/1998art. 32 - modifica della tabella allegata
alla DGR del 23.11.1999 n. 3609;
preso atto che con detta deliberazione sarà
possibile consentire l’ erogazione dei contributi
relativi agli anni 2000 e 2001 ad un maggior
numero di aventi diritto stanti le attuali risorse
finanziarie e che viene concordato peraltro di
garantire a tutti gli aventi diritto il
percepimento dei contributi nella misura
determinata dall’ applicazione della ‘Disciplina
di attuazione dell’ art. della LR 10/98’ considerato che molte famiglie che hanno
presentato domanda di contributo ai sensi della
LR 10/98per l’ anno 1999 si sono viste rifiutare
le provvidenze, pur essendo in possesso dei
requisiti previsti, per esaurimento dei fondi
destinati all’ iniziativa;
ricordato che la delibera della Giunta
regionale,
oggetto
della
presente
interrogazione, esclude la riammissione ai
benefici di legge tutte quelle famiglie che
hanno presentato domande per l’ anno 1999,
pur ammesse ai benefici di legge;
interpella
la Giunta regionale per sapere se:
l. non ritiene discriminante soddisfare solo
le istanze relative agli anni 2000 e 2001;
2. non ritenga di apportare le opportune
modifiche alla delibera della Giunta regionale
n. 9969 del 3 maggio 2001 allo scopo di
ammettere ai benefici di legge anche tutte le
istanze ritenute ammissibili, presentate per
l’ anno 1999.
Alla presente interpellanza si chiede risposta
scritta alla prossima seduta utile del Consiglio
regionale.”
(641)
“ Moretton”
“ I sottoscritti Consiglieri regionali,
premesso che il prossimo 28 giugno è stata
convocata l’ Assemblea dei Soci di Autovie
Venete con all’ ordine del giorno l’ esame del
Bilancio della Società per l’ esercizio 2000
approvato dal Consiglio di Amministrazione
nei giorni scorsi;
verificato che nel Bilancio compare una
spesa di oltre 900 milioni relativa al pagamento
delle indennità di carica e dei rimborsi - spese
dei
componenti
il
Consiglio
di
Amministrazione;
considerato che la Giunta regionale ha
deliberato, oltre due anni fa, di fissare in 5
milioni l’ indennità di carica annua dei
consiglieri, in 20 milioni annui quella del Vice
Presidente, in 80 milioni annui quella del
Presidente per un ammontare totale di spesa di
150
milioni
(dieci
consiglieri
di
amministrazione, un Vicepresidente ed un
Presidente);
constatato che negli esercizi precedenti
l’ indennità di carica ed i rimborsi spese pagati
agli amministratori hanno comportato una
spesa totale annua di gran lunga inferiore ai
900 milioni attestandosi sui 350milioni circa;
tutto ciò premesso, interpellano la Giunta
regionale per conoscere:
1) le sue valutazioni riguardo questa
abnorme lievitazione dei costi degli organi
sociali di Autovie Venete;
2) quali iniziative intenda assumere per
richiamare la Società al rispetto - non solo
formale - dei deliberati del socio di
maggioranza;
3) se la Giunta non intenda verificare come
si è prodotta e come viene giustificato un tale
sforamento della spesa rispetto a quella
prevedibile e verificata negli anni precedenti.”
(642)
“ Moretton- Baiutti- Sonego”
“ Ricordato che, in questi tre anni di Giunta
Antonione, abbiamo prodotto più di cento atti
di denuncia tra interrogazioni, interpellanze,
mozioni e ordini del giorno circa la totale
incapacità di questa Giunta di gestire la politica
delle sue controllate;
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5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
atteso che quello che poteva sembrare un
giudizio di parte è stato, negli ultimi giorni,
vigorosamente
confermato
dall’ assessore
regionale del Veneto Grazia (assessore di una
Giunta di centro destra!) il quale ha
pesantemente bocciato la gestione (Polo Lega) di Finest;
rilevato sulla stampa che i più o meno
latenti screzi tra la maggioranza regionale
(Polo e Lega) e il consiglio di Autovie Venete
(Polo e Lega) sono fragorosamente esplosi
negli ultimi due giorni;
ricordato che, da quanto si evince dalla
stampa, il cda di Autovie avrebbe imputato i
risultati negativi di alcune partecipate “ a
gestioni del passato che taluni consiglieri
dovrebbero conoscere molto bene per le loro
precedenti responsabilità, riferito a Federica
Seganti” ;
ricordato altresì che, sempre da quanto
riportato dalla stampa in merito alle
dichiarazioni del cda di Autovie, tra queste
società deficitarie “ ci sono anche quelle
fortemente volute da chi oggi urla al disastro,
probabilmente con secondi fini (con
riferimento a Adriacom e a St, si replica
presumibilmente a Saro, a Baldassi, alla
Seganti, ndr)” , i sottoscritti Consiglieri
regionali,
3. se non ritenga inoltre deprecabile
l’ atteggiamento di un socio di maggioranza che
sfiducia, nei fatti, un Consiglio di
Amministrazione nominato dallo stesso socio
(stesso anche nel suo “ orientamento politico” );
4. se non ritenga infine, qualora reputasse
fondate le osservazioni del Consiglio di
Amministrazione di Autovie e del suo
presidente Valori, di chiedere “ politicamente”
scusa a chi aveva modo di anticipare
ampiamente l’ esito di tutta la vicenda
Autovie.”
(643)
“ Degrassi- Tesini”
“ Appreso che il Presidente di Autovie
Venete ha modificato, motu proprio, i patti
parasociali che disciplinano i rapporti tra i soci
della Società CRS (Centro di Ricerca Stradale)
stabilendo
che
i
Consiglieri
di
Amministrazione siano espressi nel numero di
4da Autovie Venete e di 5 dai soci privati;
ricordato che in CRS Autovie Venete è
azionista di maggioranza detenendo il 51 %
delle azioni;
interpellano il Presidente della Giunta
regionale per sapere:
ricordato ancora che solo qualche mese fa ed in tal senso era stata presentata apposita
interpellanza tuttora in attesa di risposta - il
Consiglio di Amministrazione di CRS aveva
deliberato di modificare lo Statuto della
Società trasformando CRS da Centro di
Ricerca Stradale ad Impresa di Costruzioni;
l. quali siano le responsabilità del già
consigliere di amministrazione di Autovie
Federica Seganti in relazione agli andamenti
negativi delle società partecipate riportate in
premessa;
considerato che alla stessa CRS - Impresa di
Costruzioni verranno dati in affidamento
diretto tutti i lavori dei quali Autovie Venete
aveva incaricato CRS - Centro Ricerca Stradale
per complessivi 500 miliardi circa
2. quali siano altresì le responsabilità di
Baldassi e della Seganti, rispettivamente già
consigliere di amministrazione e presidente di
quella società, sempre in relazione alla
succitata vicenda St, rispetto alla quale, parte
rilevante dell’ attuale maggioranza (sempre
Polo - Lega) aveva pesantemente criticato
l’ interpellante che allora, da assessore alle
finanze, aveva già fatto presente, in tutta la sua
gravità, il rischio dell’ operazione St;
tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri
regionali,
interpellano
la Giunta regionale per conoscere:
1) le ragioni per le quali non è stata ancora
convocata l’ Assemblea;
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- (279) 43 -
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VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 7 GIUGNO 2001
2) quali garanzie avranno le imprese
friulane di essere coinvolte nei lavori di cui in
premessa atteso che, tra gli azionisti di CRS vi
è un’ impresa di costruzioni;
3) se, a fronte della mutata situazione
interna a CRS, ritiene legittimo affidare
direttamente detti lavori a CRS Impresa di
costruzioni e, quindi, ad un’ unica impresa
senza le regolari procedure d’ appalto e, in caso
affermativo, perché Autovie Venete non ha
pensato bene - in luogo del cambio della
ragione sociale - di avocare direttamente a sé
l’ affidamento dei lavori tenuto conto della
moltitudine di imprese friulane presenti sul
mercato.”
(644)
“ Moretton- Baiutti- Sonego”
“ Premesso:
che la eventualità, se confermata, sarebbe
molto grave perché indicativa di una gestione
inqualificabile
delle
opere
pubbliche
amministrate dalla Giunta regionale e perché
completamente al di fuori di ogni standard
abituale di efficienza e prudenza nella gestione
regionale dei lavori pubblici;
gli scriventi Consiglieri regionali
interpellano
il Presidente della Giunta regionale per
sapere:
- se siano confermate le supposizioni di cui
sopra;
- chi sia, nel caso quanto sopra fosse
confermato, il responsabile di tanta imperizia;
che l’ Amministrazione ha appaltato lavori
di realizzazione di un sottopasso ferroviario per
collegare la zona industriale del Ponte Rosso
con la statale 13;
- quali iniziative abbia già assunto
l’ Amministrazione regionale allo scopo di
consentire la più rapida ripresa dei lavori
interrotti per la realizzazione del sottopasso.
che i lavori sono stati interrotti subito dopo
l’ inizio per cause che sembrano da ricondursi
alla mancata copertura finanziaria dell’ opera;
Chiedono risposta orale nel corso della
prima riunione utile del Consiglio regionale.”
(645)
“ Sonego-Moretton-Alzetta”
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