VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL COMUNE
DI AGRIGENTO DEL 07/08/2007
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – 25 presenti, 5 assenti, la seduta è valida. Volevo confermare
la Conferenza dei capigruppo per domani, perché all’Ufficio di Presidenza oggi, in tarda mattinata,
è stato depositato il bilancio. Quindi domani si riunirà la Conferenza dei capigruppo per stabilire il
Consiglio comunale per la trattazione del bilancio e dei punti rimanenti se oggi non arriviamo a
esaurirli tutti. Propongo scrutatori i Consiglieri De Francisci, Indelicato e Calabrese. Approvato
all’unanimità.
Prima della trattazione dei punti all’ordine del giorno, ha chiesto di parlare il Consigliere Salsedo,
ne ha facoltà.
CONSIGLIERE SALSEDO – Grazie Presidente, signori Assessori, colleghi Consiglieri. Presidente,
prendo spunto per quanto riguarda il mio intervento di una lettera che le è stata notificata qualche
giorno fa dal Presidente del Consiglio comunale di Favara, Luca Gargano, in merito alla famosa
storia dei confini tra Agrigento e Favara. Come si ricorderà il Consiglio comunale precedente si era
distinto, assieme a quello di Favara, per l’istituzione di due Commissioni, naturalmente a titolo
gratuito, per la rettifica dei confini tra Agrigento e Favara. In sintesi quale è la questione, anche
per informare i nuovi consiglieri. Favara richiede il quartiere denominato Favara Ovest, abitato da
favaresi che naturalmente ad oggi risiedono al Comune di Agrigento e quindi pagano le tasse al
Comune di Agrigento. Loro perché richiedono il quartiere Favara Ovest? Richiedono il quartiere
Favara Ovest per ricucire quello che è il tessuto urbanistico e quindi gettare le fondamenta per il
nuovo Piano Regolatore del Comune di Favara. Naturalmente come contropartita loro fino ad ora
ci hanno offerto semplicemente dei terreni aridi dediti al pascolo del gregge e animali vari. L’ultimo
incontro che è stato fatto presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Favara, ed era presente anche
l’Architetto Campanella, noi avevamo richiesto fortemente ed espressamente alcuni territori
ricadenti all’interno della zona industriale, dove attualmente il Comune di Agrigento non fa parte
del Consorzio. Poi i lavori sono stati sospesi perché alle porte c’era la campagna elettorale che
interessava sia il Comune di Agrigento che il Comune di Favara. Quindi, Presidente, alla luce di
questa lettera che le è stata notificata, le chiedo di riprendere di nuovo i negoziati con il Comune di
Favara, di istituire nuovamente una Commissione, come si era fatto l’anno scorso, perché loro a
quanto pare l’hanno già fatta, mi dice Gargano, e quindi chiudere definitivamente questo processo
e andare a modificare i confini. Però l’intero Consiglio deve fare una battaglia. Non possiamo avere
come contropartita terreni aridi allo stato brado, dobbiamo avere come contropartita terreni che
portano anche risorsa al Comune di Agrigento all’interno del Consorzio ASI, perché noi in sostanza
in contropartita diamo l’intero quartiere di Favara Ovest, e questo permette non solo a Favara di
ricucire il territorio dal punto di vista urbanistico, ma noi perdiamo TARSU, perdiamo ICI, perdiamo
canone idrico, cioè questi cittadini andranno poi a rimpinguare le casse comunale del Comune di
Favara. Quindi, come contropartita dobbiamo chiedere territori all’interno della zona ASI,
dobbiamo fare una battaglia affinché quello che noi cediamo, di pari peso ci viene dato. (voce fuori
microfono) Loro lo chiedono, però se noi abbiamo come contropartita terreni produttivi che portano
anche risorse nelle casse comunali, perché non farla? Quindi, Presidente, la invito se ci sono poi i
presupposti, di dare mandato agli uffici per istituire la Commissione e portare avanti i negoziati con
il Comune di Favara. Grazie.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Sono stato a conoscenza di questa lettera dai giornali, lettera
ufficiale protocollata al Presidente del Consiglio comunale di Agrigento, non mi è pervenuta. Ho
saputo tutto dai giornali che Gargano scrive a Callari, ma Callari ancora non ha ricevuto niente.
Volevo informare che questa è una storia che risale al ‘93. Nel ‘97 io, Marchetta, l’Assessore
Micciché abbiamo fatto parte di una Commissione e non si è trovato l’accordo. Ora sono venuto a
conoscenza che dal 2001 al 2007 c’è stata un’altra Commissione senza accordo. Non appena
andiamo sulle cose più importanti, cercheremo di mandare questa lettera all’esame della relativa
Commissione e iniziare i lavori per la trattazione di questo potenziale, possibile scambio di territori
per renderli più omogenei. Se non ci sono altri interventi, passiamo alla trattazione del VI punto
all’ordine del giorno: “Regolamento per la disciplina dei controlli sugli impianti termici degli edifici ai
fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’Art. 31, comma 3, della legge 10/91,
approvazione Regolamento istituzione Commissione di Garanzia Comunale”. Faccio presente che
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c’è il delegato da parte del dirigente che ha firmato questa proposta. Ci sono tutti pareri favorevoli
da parte della Commissione. Sono tre Commissioni congiunte tutte e tre favorevoli. C’è il parere
favorevole del Collegio dei Revisori. Se ci sono interventi o chiarimenti oppure se chiedete
un’esposizione della proposta di deliberazione da parte del dirigente, è qui presente. Se il dirigente
può esporre di che cosa si tratta? Prego Architetto Greco.
ARCHITETTO GRECO – Grazie Presidente. Il regolamento che è stato sottoposto all’attenzione
del Consiglio nasce per ottemperare a quelle che sono le leggi dello Stato, 46/90 10 del ‘91,
Decreto del Presidente della Repubblica 412 del ‘93 come modificato dal decreto del Presidente
della Repubblica 551 del 99 e per ultimo il decreto legislativo 152 del 2005. In maniera specifica si
rivolge questo regolamento alla gestione delle caldaie, soprattutto per quegli impianti che sono al
di sotto dei 35 chilowattori, che sostanzialmente sono le caldaie che quasi tutte le famiglie ormai
hanno all’interno delle proprie abitazioni. La città di Agrigento, superando i 40.000 abitanti, ha la
responsabilità del controllo su questi impianti. Quindi è una responsabilità che deriva dalla legge. Il
regolamento che viene proposto… ci sono state delle modifiche a questo regolamento apportate in
Commissione, di una di queste sono stato incaricato io personalmente, sempre in sede di
Commissione, prevede tutta una serie di operazioni che servono proprio per garantire la
funzionalità degli impianti di riscaldamento al di sotto dei 35 chilowattori e al di sopra dei 35
chilowattori, con una serie di adempimenti che devono essere portati a termine non solo
dall’utenza che gestisce la caldaia, ma anche da parte della pubblica amministrazione. In maniera
specifica avevo sottolineato, almeno personalmente, visto che sono il redattore di questo
regolamento, come ufficio, avevo sottolineato che bisognava prioritariamente alla approvazione di
questo regolamento predisporre l’ufficio specifico, che si occupasse della gestione e del rispetto di
questo regolamento. Tant’è che, sempre in Commissione, sono stato incaricato di apportare una
modifica al regolamento stesso, e all’articolo 8 è stato aggiunto, voi magari non l’avete, perché è
stata una aggiunta fatta all’ultimo momento, sempre a seguito dell’incontro con la Commissione, è
stato aggiunto che il Comune, al fine di ottemperare all’adempimento del presente articolo e per la
gestione di tutte le altre incombenze tecnico – amministrative, derivanti dall’applicazione del
presente regolamento, l’ente si doterà prioritariamente, di apposito ufficio composto da due unità
amministrative e 2 unità tecniche. Questo è l’emendamento che mi hanno invitato a porre in essere
all’interno del regolamento. Poi ci sono delle piccolissime correzioni che riguardano l’adeguamento
alla norma. Quando si fa riferimento all’allegato 1 per il modello H, adesso con il nuovo decreto
legislativo 192 del 2005, i modelli non sono più H o H bis, ma diventano G ed F ma
sostanzialmente il significato è sempre lo stesso. Per concludere, faccio presente che questo
regolamento è stato redatto anche sulla scorta di altri regolamenti che altri Comuni in Italia hanno
già adottato e che serve per garantire il rispetto dell’ambiente, perché l’emissione di fumi nocivi
nell’atmosfera ovviamente non è consentito dalla legge. Serve principalmente per garantire un
miglior controllo delle caldaie, quindi una riduzione drastica, come è avvenuto anche da statistica
in altri Comuni di incidenti derivati da scoppio o da emissioni di gas all’interno delle abitazioni e
serve anche per consentire all’amministrazione di porre in essere un risparmio energetico
all’interno del proprio Comune. Questo è lo spirito del regolamento.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Se ci sono chiarimenti che i consiglieri comunali vogliono
avere, hanno possibilità di parlare. Il Consigliere Picarella ha facoltà di parlare.
CONSIGLIERE PICARELLA – Io in Commissione non sono stato d’accordo anche se erano tre
commissioni riunite nella loro complessità. Io penso che dobbiamo dire le cose come stanno,
perché quando si fa qualche cosa c’è un fine, perché è il Sindaco che porta le chiavi a quello che
glielo ha venduto per fare economia, invece tutto avviene all’inverso qua, perché difatti già si
prospetta due unità di dirigenza e due unità lavorative. E quando dico nella relazione che ho
sentito, responsabilità che deriva dalla legge del ’91, guardacaso nel ‘91 sono passate 4
amministrazioni, nessuno si è accorto di questo. Oggi questa amministrazione e questo Consiglio
è coinvolto, perché abbiamo responsabilità dopo 16 anni. Diciamo le cose come stanno. Questa è
una nuova tassa che si vuole mettere nella città di Agrigento, cioè la tassa, gli scarrozzi che ci
sono stati. Qua ci sono i Vigili urbani che si sono accorti e pagano lo scarrozzo. Ora questa sarà
nella prospettiva una nuova tassa. Chi ha il riscaldamento, che ce l’abbiamo tutti, ci sarà un ufficio
organizzato che farà dei sopralluoghi, denuncerà le persone che non si autodenunciano, che
posseggono la caldaia, perché ci vuole il cavillo di una nuova tassa per il controllo di queste
caldaie. Questa è la realtà, perché dopo 16 anni che viene questo fatto qua e già siamo
responsabili. Cioè dal 91 siamo responsabili ora, dopo 17 anni noi siamo responsabili, la gente che
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ha una caldaia a casa, già ci diciamo: noi te la dobbiamo controllare, dobbiamo fare un business a
una impresa che dirige tutte queste caldaie nella nostra città, vediamo come vanno le cose. Poi
pagherà in rapporto al voltaggio di questa. La verità è questa. Si parte di poco per arrivare in alto.
Per queste considerazioni io non sono stato d’accordo, perché intanto l’ufficio non mi dice perché
non si è fatto prima. Dal ‘91 lo portiamo al 2007. Quali sono i problemi ostativi che non l’hanno mai
fatto, perché alcuni sindaci, secondo me, hanno detto: soprassediamo, soprassediamo, non siamo
obbligati, non abbiamo responsabilità. Ora invece forse questo Sindaco non so se vogliono che i
cittadini siano contro, si spolverano tutte queste cose che vengono subito dopo. Per cui io non è
che posso dire il mio voto è limitato, ma io sono contro a che abbia avvio questo regolamento
assieme alla Camera di Commercio, perché ci ha un fine, un business che successivamente
avverrà. Adagio, ora abbiamo il regolamento, poi ci saranno i funzionari, poi ci sarà una sezione a
parte, poi ci sarà un nuovo dirigente, avrà un percorso che noi non sappiamo come andrà a finire.
Per cui le mie considerazioni sono di soprassedere, di portare questo alla votazione del Consiglio
per valutare con attenzione, con calma il seguito, le conseguenze di quello che avverrà dopo, cioè
tutto l’iter che verrà successivamente. Per cui io prego la Presidenza, se ritiene opportuno, di
soprassedere questo punto.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Le tre commissioni hanno esaminato e hanno approvato
anche due emendamenti della precedente commissione a firma di alcuni consiglieri che ancora
siedono in questa aula e altri che non ci sono. Quindi è consigliabile che questi emendamenti
vengano approvati dal Consiglio e diventino parte integrante di questo regolamento. Per quanto
riguarda la convalida delle firme mi è stato suggerito di integrare altre firme o basta anche la mia
firma. Io la firmo per un atto di democrazia perché vengano queste messe in discussione. Quindi,
appongo la firma in questi due emendamenti e si porta a votazione prima gli emendamenti
effettuati dalle precedenti commissioni, poi un emendamento tecnico che adesso verrà illustrato e
poi il regolamento. Mi è stato detto che se li firmo io, vuol dire che vengono messi ancora in
discussione. Siccome sono due emendamenti di cui questa attuale Commissione ne ha preso atto,
ma i firmatari sono i vecchi consiglieri, li firmo per renderli ancora attuali e discutibili da questo
punto di vista. Le firme dei consiglieri erano: Bongiorno, Mandracchia, Cirino, Luigi Cacciatore e
un’altra firma che non capisco. Viene data lettura del primo emendamento e quindi si passa alla
votazione.
RAGIONIERE FALAUTO – Articolo 4: in particolare l’informazione e la sua sensibilizzazione verso
gli utenti dovranno essere attuate attraverso forme di pubblicità specifiche e dirette, quali
predisposizioni di opuscoli informativi comprensivi di vademecum e spot televisivi, firmati da diversi
consiglieri comunali.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Passiamo alla votazione di questo emendamento: chi è
d’accordo dica sì, chi è contrario dica no. 24 voti favorevoli, 1 astenuto, l’emendamento è stato
approvato.
Passiamo alla lettura del secondo emendamento.
DOTTORESSA INGLIMA – Articolo 10: Commissione comunale di garanzia. È istituita apposita
Commissione comunale di garanzia con delibera del Consiglio comunale. La Commissione è
composta da 5 consiglieri comunali eletti dal Consiglio nel rispetto delle minoranze. È inoltre
composta da un delegato per ogni ente o associazione interessata, la cui nomina è oggetto di una
presa d’atto da parte del Consiglio comunale. Le competenze della Commissione riguardano
l’attivazione del presente regolamento e la congruità delle tariffe a carico degli utenti.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Passiamo alla votazione: chi è d’accordo dica sì, chi è
contrario dica no. 24 voti favorevoli, 1 astenuto, l’emendamento è stato approvato.
Passiamo alla lettura dell’emendamento tecnico.
DOTTORESSA INGLIMA – Articolo 8, aggiungere dopo il secondo capoverso dell’articolo 8: “Al
fine di ottemperare all’adempimento del presente articolo e per la gestione di tutte le altre
incombenze tecnico – amministrative derivanti dall’applicazione del presente regolamento, l’ente si
doterà prioritariamente di apposito ufficio, composto da numero 2 unità amministrative, categoria
C, e numero 2 unità tecniche categoria C e D. Parere favorevole dell’emendamento tecnico reso
dal dirigente Noto Campanella.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Se non ci sono interventi passiamo alla votazione: chi è
d’accordo dica sì, chi è contrario dica no. 19 voti favorevoli, 6 astenuti, l’emendamento viene
approvato.
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Adesso passiamo alla votazione del regolamento emendato. Chi è d’accordo dica sì, chi è
contrario dica no. 25 voti favorevoli, 1 voto contrario, il VI punto all’ordine del giorno: “Regolamento
per la disciplina dei controlli sugli impianti termici degli edifici” viene approvato.
Passiamo al settimo punto all’ordine del giorno: “Nomina Consiglieri comunali quali membri della
Commissione comunale per la formazione degli elenchi dei Giudici popolari Biennio 2007/2008”.
Ha facoltà di parlare il Consigliere Saeva. Prego.
CONSIGLIERE SAEVA – Presidente, signori Consiglieri, volevo chiedere agli altri consiglieri di
rimandare la votazione e la discussione dei punti, del VII punto, così come sarà anche per il XII e il
XIII punto, cioè quelli riguardanti la nomina dei componenti delle commissioni, perché non c’è stato
un accordo tra i capigruppo. Quindi se era possibile rimandare una discussione al prossimo
Consiglio comunale, anche perché domani mattina abbiamo Conferenza dei capigruppo e quindi
ne volevamo discutere domani.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Quindi c’è una richiesta di accantonare il VII, il XII e il XIII
punto all’ordine del giorno, di accantonarli e proporli nel successivo Consiglio comunale. È una
proposta che pongo alla votazione del Consiglio. Il Consigliere Picarella chiede di parlare, ne ha
facoltà.
CONSIGLIERE PICARELLA – Io ho dei ricordi di questi Giudici popolari e non vedo più processi
in Corte d’Assise forse da un decennio, perché prima i processi nella Corte d'Assise si svolgevano
quando c’erano degli omicidi, quando c’erano delle condanne da oltre trent’anni, avevano una
codificazione precisa di questi procedimenti in Corte d’Assise. Oggi verifichiamo, attraverso la
stampa, che chi è condannato a trent’anni, chi ha fatto degli omicidi, chi è un delinquente comune,
chi è mafioso, fa il patteggiamento. Io non ho visto più da diversi e diversi anni procedimenti in
Corte d’Assise. Io non so se ricordo male, perché vedo che chi ha ucciso, chi merita l’ergastolo, chi
merita trent’anni, questi non saranno processati in Corte d’Assise perché è convenienza per loro
fare il patteggiamento, male che gli vada, un terzo della pena. Per cui di rinviare questo punto
all’ordine del giorno io non sono d’accordo. Facciamolo, anche perché si sguarnisce il Tribunale,
chi di competenza per fare questa Commissione, dico votiamolo, tanto io dico che queste
commissioni avranno il tempo che vogliono e saranno rappresentato… perché io ricordo da molto
tempo di non assistere e di non leggere né ad Agrigento, né in Sicilia procedimenti in Corte
d’Assise. Tutti questi procedimenti hanno avuto la fine del patteggiamento. Per cui io dico di farlo
vedere e licenziare questo punto all’ordine del giorno.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Grazie Consigliere Picarella. Io devo, però, fare una
comunicazione al Consiglio, appunto per mettere a conoscenza della legge. L’articolo 21 della
legge 10 aprile 51 N. 287, a proposito dell’aggiornamento di questi elenchi, parla che per il loro
aggiornamento, nel mese di aprile, non più tardi nel mese di luglio, il Consiglio comunale deve
ottemperare all’istituzione di questi elenchi integrativi dei Giudici popolari di Corte d’Assise o di
Corte d’Assise d’Appello. Quindi noi anche se ci siamo insediati ora, non possiamo avere colpe.
C’era un termine che andava da aprile a luglio. Quali possono essere le conseguenze? O essere
diffidati o non tenerne più conto. Io questo non lo so. (voce fuori microfono) Potrebbe sollecitare.
Oggi non è arrivato nessun sollecito. Questa è per una informativa al Consiglio per meglio
decidere sulla votazione che adesso si appresterà ad effettuare. (voce fuori microfono) Sono due
componenti. Il Consigliere Arnone aveva chiesto di parlare, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE ARNONE – Presidente, io sono favorevole al rinvio perché mi pare che il clima
collaborativo che permane tra i consiglieri, vada in ogni modo favorito. E credo che il rinvio
potrebbe anche essere abbastanza breve, volendo di pochi giorni.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Io avevo detto, mentre lei era fuori, che oggi in tarda
mattinata è arrivato il bilancio. Noi abbiamo la Conferenza dei capigruppo e porre l’ordine del
giorno con la trattazione del bilancio per i primi di settembre perché devono trascorrere quei giorni
come da regolamento e nel contempo inseriremo in quel contesto anche gli eventuali punti
all’ordine del giorno che rimangono inevasi da quest’ordine. Chiaramente il tutto lo concordiamo
domani nella Conferenza dei capigruppo.
CONSIGLIERE ARNONE – Io vorrei lanciare alcune tematiche all’intero Consiglio su cose che a
mio modo di vedere è utile attenzionare anche nei prossimi momenti, perché tanto potremmo
utilmente riunirci e affrontarli. Una prima questione, e riprendo un tema caro ai colleghi e del MpA,
che ho avuto modo di studiare oggi pomeriggio e merita senz’altro approfondimento, anche per
dare un taglio di un certo tipo all’amministrazione attiva e la dirigenza, è quella della gara con cui è
stato affidato il Belvedere d’Agostino. A me pare che siamo in presenza di un quadro di gravi
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illegalità e di violazioni di prerogative di questo Consiglio comunale, non solo di un ruolo ispettivo
del Consiglio comunale, ma anche di prerogative, perché deve essere il Consiglio comunale a
stabilire quali aree si devono affidare. Lì abbiamo avuto un’area di un certo pregio, che viene
affidata con una gara molto, molto riservata, che vede un solo partecipante e come tale un solo
vincitore. Io chiedo, lo farò formalmente, che si inserisca all’ordine del giorno un atto di indirizzo
all’amministrazione e alla dirigenza comunale, e quindi è una cosa urgente, perché l’attuale
dirigente che non è quello che ha intortato questa frittata, se è confortato da un atto di indirizzo,
può fermare la consegna dell’area e andare a rivedere la procedura. In tal caso il suo ruolo è meno
confortato e quindi più difficoltoso. Poi vi è una questione che pure ritengo riguardi questo
Consiglio. Mi pare che questo Consiglio sia dotato di buona volontà rispetto ai problemi della città,
che io solleverò tra domani e dopodomani pubblicamente e che merita pure una spinta verso una
attività dell’amministrazione. Mi riferisco a una vicenda che mi è stata segnalata, che ho verificato
ictu oculi, che attiene al turismo ad Agrigento. La strada di accesso alla spiaggia di Maddalusa,
non si comprende a che titolo e perché è stata chiusa, per cui gli anziani non vi possono più
accedere, perché dovrebbero accedervi a piedi e ci sono alcuni fortunati esseri che hanno la
chiave di accesso della strada, quella che porta a mare, dove ci sono le case, e possono accedervi
fino alla spiaggia felicemente con l’automezzo. Questa strada non so chi l’ha realizzata, ma se
non è stata realizzata dall’ente pubblico è una strada abusiva nel Parco archeologico. (voce fuori
microfono) In linguaggio tecnico – giuridico è una strada abusiva, all’interno del Parco archeologico
e destinata a uso pubblico perché, posso testimoniare, che è almeno da 20 anni che io ci transito e
quindi è stata tranquillamente aperta al pubblico. Come oggi diventi privata e si possa consentire
che venga chiusa non lo so, o meglio non lo so e non ritengo che sia accettabile. (voce fuori
microfono) L’albergatore è una persona che mi è cara, ma ancora più cari a me sono i cittadini di
Agrigento, quindi per me la questione non esiste. Poi il Comune dovrebbe verificare come è che è
diventata… si può rilevare. Ma sono tutti temi ove l’attenzione del Consiglio comunale in questo
momento estivo potrebbe essere forte. Poi vi è un altro punto che credo sia di interesse di tutti ed
è la riduzione dei costi della politica, ed è un dibattito nazionale al quale ci inseriamo,
contestualmente alla valorizzazione massima del ruolo del consigliere comunale. Io ho appena
toccato due argomenti di notevole interesse collettivo che non attengono ad attività per le quali al
momento noi percepiamo gettone di presenza, perché questo Consiglio comunale non si è ancora
dotato di uno strumento che è da un lato di civiltà e dall’altro di risparmio, il regolamento che
consente ai consiglieri di optare per l’indennità o per il gettone di presenza. Optare per l’indennità
significa anche una scelta di civiltà. Nel mio caso io dovrei riprendere il servizio a scuola, ad
esempio, e dovrei presentarmi ai genitori e alunni con la faccia di chi dice: bene, mi pagate lo
stipendio intero, però io vengo nella migliore delle ipotesi per metà delle ore in cui mi pagate, il
resto ve lo studiate da soli tra Consigli comunali, Commissioni, Conferenze dei capigruppo e
quant’altro. Allora, l’approvazione di questo regolamento viene a sanare un ritardo e una ferita che
noi abbiamo, per cui non mi sembrerebbe neanche sbagliato che noi inserissimo in un prossimo
Consiglio comunale, prima del bilancio, in modo che poi il regolamento come tale va in
pubblicazione e segue le trafile che ha da seguire, il regolamento che mi risulta essere già
pervenuto all’ufficio…
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Già trasmesso alle Commissioni di competenza. (voce fuori
microfono)
CONSIGLIERE ARNONE – Comunque, alla nostra è arrivata, per cui potremmo probabilmente
nella terza decade del mese di agosto fare un Consiglio straordinario che dia il senso del nostro
attivismo e affronti queste altre questioni. Non sarebbe un peso particolarmente gravoso per noi
consiglieri, la gran parte dei quali sono nuovi e quindi non hanno la stanchezza delle estati passate
e probabilmente in quella sede, ed ecco mi riallaccio alla nostra discussione, potremmo anche
votare la nomina dei Giudici popolari, se su questo terreno…
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Arnone, proprio per quel criterio di collaborazione
io dico: per la discesa di San Leone, se la decidiamo a fine agosto è già tardi, quindi o l’affrontiamo
subito, appunto per dare…
CONSIGLIERE ARNONE – Noi l’affronteremo. Io parlo di un Consiglio da fare il 20, il 21. Già se
lei lo mette all’ordine del giorno…
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – È un problema poi di presenze, per questo mi voglio
confrontare un po’ con tutti gli altri, non vorrei che poi facciamo l’ordine del giorno e poi non viene
nessuno. Quello che dico io, per evitare danni anche sul discorso della strada e di quant’altro
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possa essere urgente, facciamo adesso magari un documento dove apponiamo le firme e
impegniamo l’amministrazione a iniziare… cioè lo facciamo ora stesso, lo firmiamo e con la nostra
firma già diamo un indirizzo ben preciso. Questo lo possiamo approntare e poi magari domani
nella Conferenza dei capigruppo decideremo se è prima del bilancio, nella terza decade, sempre
vedendo le presenze, se ci sono, se si può fare un Consiglio comunale.
CONSIGLIERE ARNONE – La mia proposta è di fare il regolamento comunque prima del bilancio,
visto che tra l’altro ha una incidenza sul bilancio, se siamo d’accordo.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Anche perché già i termini dei 20 giorni sono scaduti. Io
penso che la Commissione lo esiterà subito questo. Va bene, ne parleremo domani e concordiamo
Presidente e Capigruppo sull’ordine dei lavori e sulla data dei Consigli comunali. Per ricapitolare
noi dobbiamo porre a votazione la proposta di rinviare la trattazione dei tre punti all’ordine del
giorno che sono il VII, il XII e il XIII punto all’ordine del giorno. (voce fuori microfono) Lo
accantoniamo. Ma siccome questa seduta, se non c’è altro punto all’ordine del giorno, cade, lo
inseriremo nel successivo ordine del giorno. Se non ci sono interventi possiamo andare alla
votazione. Stiamo votando il rinvio della trattazione nel prossimo ordine del giorno del prossimo
Consiglio comunale, i tre punti che vedono il VII punto che è l’elezione di due consiglieri negli
elenchi dei Giudici popolari; il punto XII che è la costituzione Commissione speciale per la
valutazione e l’indagine del servizio smaltimento rifiuti solidi urbani; il punto XIII costituzione
Commissione speciale per la valutazione e l’indagine del problema idrico. E’ stata una richiesta
effettuata dal Consigliere Saeva, perché ancora necessita un confronto tra le forze politiche.
Passiamo alla votazione: chi è d’accordo dica sì, chi è contrario dica no. 25 voti favorevoli, 2
astenuti, i tre punti all’ordine del giorno vengono approvati e quindi vengono rinviati in un
successivo ordine del giorno.
Passiamo alla trattazione del VIII punto all’ordine del giorno: “Programma costruttivo relativo alla
costruzione di 182 alloggi sociali da edificare in Agrigento nella località Torcicuda, per i soci delle
cooperative edilizie a.r.l. Social Company House, la Programmazione, Santa Margherita,
Primavera 91, Tre Giugno, Smeraldo, Valentino e Zaffiro (redatto ai sensi del V comma dell’Art. 2
della legge regionale 6/5/81 N. 86, come sostituito dall’Art. 25 della legge regionale 6/4/96 N. 22,
del VII comma dell’Art. 9 e del III comma della legge regionale 24/07/97 N.25 e successive
modifiche ed integrazioni”. Per la trattazione di questo punto all’ordine del giorno devo dare lettura
dei soci che sono iscritti in queste cooperative, i quali nominativi… devono allontanarsi da questa
aula coloro che possono avere rapporti di parentela fino al IV grado, ed eventualmente se c’è
questa conflittualità devono allontanarsi dall’aula e comunque chiunque altro può avere interesse
all’approvazione di questi piani costruttivi. Io do lettura del nome, cognome, data di nascita e luogo
di nascita dei soci. Se qualche consigliere ha rapporti di parentela con questi nominativi, si deve
allontanare dall’aula. Sto leggendo i nominativi: “Villa Antonino nato a Favara il 20 maggio del
1961; Villa Calogero nato a Favara il 27/08/64; Sanzo Alfonso nato in Agrigento il 27/08/64;
Laganà Domenico nato in Agrigento l’8 marzo 63; Micciché Mario nato in Agrigento l’8/12/70;
Riggio Franco nato in Agrigento il 2/02/62; Costa Nicolò nato a Torino il 7/07/61; Imbergamo
Gerlando nato in Agrigento il 28/02/65; Micciché Giuseppe nato in Agrigento il 25/03/54; Sollano
Salvatore nato in Agrigento il 22/10/60; Cacciatore Maurizio nato in Agrigento il 15/06/66; Riggio
Piero nato in Agrigento il 27/06/69; Gallo Carrabba Pasqualino nato in Agrigento il 30 gennaio del
65; Frenna Salvatore nato ad Agrigento il 9/10/65; Volpe Maria nata ad Agrigento il 28/08/36;
Peretti Dario nato ad Agrigento il 5/05/75; Lo Brutto Filippo nato ad Agrigento il 24/03/77;
Bartolozzi Emilia nata a Casteltermini il 13/05/39; Moscato Vincenzo nato ad Agrigento il 10/02/71;
Tulumello Calogero nato in Gran Bretagna il 30/10/58; Riggio Salvatore nato in Agrigento il
26/06/70; Volpe Maria nata in Agrigento il 28/08/36; Lopez Luca nato ad Agrigento il 9/09/66;
Cardinale Maria Assunta nata ad Agrigento il 27/04/64. Questa è una dichiarazione che ci fa il
Presidente della Cooperativa Edilizia Social Company House”.
Il Presidente della Cooperativa edilizia Santa Margherita ci comunica questo elenco dei soci:
“Quagliata Mario nato ad Agrigento il 18/04/63; Quagliata Giuseppe nato ad Agrigento il 14/04/66;
Laezza Rosario nato a Enna il 25/05/60; Provenzano Angelo nato ad Agrigento il 25/07/59;
Pendolino Alfonso nato ad Aragona il 23/03/52; Galizzi Anna Maria nata a Palermo il 3 gennaio del
53; Ferlisi Calogero nato ad Agrigento il 12/07/66; Giarrusso Maurizio nato a Caltanissetta il 23
gennaio del 62; Trupia Salvatore nato ad Agrigento il 31/01/64; Tutino Antonino nato ad Agrigento
il 24/01/65; Tutino Alfonso nato a Montallegro il 5 marzo del 38; Airò Farulla Paolo nato a Favara il
16/10/53; Chiarelli Carlo nato in Aragona il 13/09/63; Airò Farulla Giuseppa nata a Favara il
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10/01/61; Russo Salvatore nato ad Agrigento il 19/02/63; Tardino Giuseppe nato a Licata l’11
luglio del 57; Russo Giuseppina Simona nata a Roma il 31/01/82; Scichilone Lara nata ad
Agrigento il 25/08/84; Nucera Rita nata ad Agrigento il 23 gennaio del 77; Bellia Maurizio nato ad
Agrigento l’8/10/64; Montana Raimondo nato in Agrigento l’8 gennaio del 67. Si completa l’elenco
della cooperativa edilizia Santa Margherita”.
Il Presidente della Cooperativa La Programmazione ci comunica l’elenco dei soci: “Giudice
Giuseppe nato in Belgio il 7/11/52; Stagno Salvatore nato ad Agrigento il 9/11/49; Cirasa Gian
Carlo nato in Agrigento il 3/08/68; Sutera Sardo Alfonso nato in Agrigento il 9/05/64; Curtopelle
Emanuele nato ad Agrigento il 19/08/76; Micalizio Giovanna nata in Agrigento il 18 marzo 1972;
Contino Calogero nato ad Agrigento il 7 maggio 67; Ferlisi Paolo nato ad Agrigento il 4 settembre
78; Gallo Cassarino Daniele nato ad Agrigento il 14/12/70; Palillo Giuseppe nato ad Agrigento il
21 agosto del 63; Paci Calogero nato ad Agrigento il 7 febbraio del 68; Arcuri Salvatore nato ad
Agrigento il 13/04/64; Lo Vetro Andrea nato a Torino l’8 luglio del 71; Fiorellis Elio nato ad
Agrigento il 15/12/63; Picone Gerlando nato ad Agrigento l’1 marzo del 69; Scopelliti Calogero
nato a Scicli il 15 marzo del 70; Burgio Calogero nato ad Agrigento il 28 luglio del 68; Burgio Luisa
nata ad Agrigento il 28 settembre del 76; Burgio Silvia nata ad Agrigento il 5 settembre del 74;
Bellomo Alessandro nato ad Agrigento il 27 maggio del 74; Bellomo Anna Maria nata ad Agrigento
il 16 giugno del 65; Gramaglia Giuseppe nato ad Agrigento il 22/08/56; Gramaglia Vincenzo nato
ad Agrigento l’1 marzo del 58; Scopelliti Lorenzo nato a Ragusa il 23/10/72; Monaco Alessandro
nato ad Agrigento l'11/12/75; Vaccaro Giuseppe nato in Agrigento il 14/02/60; Napoli Letizia nata
in Agrigento il 26/06/69; Di Nolfo Gianluca nato ad Agrigento il 25/11/74”.
La cooperativa Primavera 1991 comunica l’elenco dei soci: “Montana Onofrio nato in Agrigento il
25 giugno del 60; Macaluso Santo nato in Agrigento il 6 ottobre 55; Tavolacci Alessandro nato in
Agrigento il 13 aprile del 49; Zambuto Giuseppe nato in Agrigento il 5 giugno del 67; Grillo
Armando nato in Agrigento il 15 luglio del 65; Cammarata Giuseppe nato in Agrigento il 25 maggio
del 72; Scozzari Maria nata a Palermo il 25 maggio del 71; La Greca Paola Calogera nata a
Campobello di Licata il 13 febbraio del 60; Accurso Tagano Carlotta nata in Agrigento l’11 agosto
57; Bonanno Angelo nato in Agrigento il 22 marzo del 63; Arceri Giuseppe nato in Agrigento il 27
aprile del 63; Arceri Salvuccio nato a Riesi il 5 maggio 56; Siracusa Maria nata in Agrigento il 19
agosto del 58; Parisi Filippo nato ad Agrigento il 20 luglio del 62; Arceri Giulia nata in Agrigento il 7
dicembre del 67; Bartolomeo Angela nata ad Agrigento il 29 aprile del 63; Sardone Giacomo nato
in Agrigento il 14/12/47; Barreca Valentina nata a Noto l’11 agosto del 72; Russo Giuseppe nato
ad Agrigento il 15/04/68; Gueli Carmelina nata a Raffadali l’8/12/53; Latina Gerlando nato ad
Agrigento l’1/12/47; Ragazzi Renè Roberto nato ad Agrigento il 13/03/68; Campione Salvatore
nato ad Agrigento il 27/04/46; Russo Michele nato ad Agrigento il 3/08/58; Parisi Maria Assunta
nata ad Agrigento il 21/12/76”.
Cooperativa Valentino. Elenco dei soci: “Gambino Gerlando nato ad Agrigento l’8/11/59;
Sorrentino Raimonda nata ad Agrigento il 4 febbraio del 67; Vasile Francesco nato ad Agrigento il
21/10/68; Volpe Piera nata in Agrigento il 13 luglio 68; Volpe Gioacchino nato in Agrigento il 4
maggio 70; Reginella Antonio nato a Palermo il 16 marzo del 57; Arnone Filippo nato in Agrigento
il 9 gennaio del 54; Ferlisi Pasqualino nato in Agrigento il 17 maggio del 63; Ferlisi Salvatore nato
in Agrigento il 16/03/66; Alessi Giovanni nato ad Alessandria della Rocca il 6 luglio del 54; Paci
Salvatore nato ad Agrigento il 16/09/44; Vaianella Giuseppe nato ad Aragona l’11 gennaio 67;
Giacalone Vito nato a Mazzara del Vallo il 7 luglio del 48; Di Maio Luisa nata ad Agrigento il
15/06/73; Puma Vanessa nata ad Agrigento il 19 agosto del 77; Contino Lorenzo nato ad
Agrigento il 29/12/66; Biondi Loredana nata a Palermo il 12/06/71; Volpe Loredana nata ad
Agrigento il 27/11/74; Volpe Lucia nata ad Aragona il 2 luglio 42; Cosentino Giuseppe nato ad
Agrigento il 13 settembre del 66; Varsalona Palma nata a Palermo il 6 agosto dell’80; Gueli
Sabrina nata a Palermo il 16 ottobre del 77; Cardinale Gerlando nato ad Agrigento l’1 maggio
dell’80; Pittineo Aurelio nato ad Agrigento il 13/10/71”.
La Cooperativa Smeraldo ci comunica l’elenco dei soci: “Cuttonaro Antonio nato a Sciacca il
24/08/65; Di Nolfo Ottavio nato in Agrigento il 22/03/51; Parisi Giovanni nato ad Agrigento il
21/08/65; Zambuto Alfonso nato in Agrigento il 12 luglio del 57; Russo Salvatore nato in Agrigento
il 28 luglio del 72; Vita Carmelo nato a Favara il 16/04/52; Vita Salvatore nato in Agrigento il
28/05/64; Calandra Aldo nato in Agrigento il 7 gennaio del 62; Proietto Pierina Giovanna nata in
Agrigento il 28 gennaio 62; Capraro Antonio nato in Agrigento il 20 febbraio del 46; Di Rosa
Vincenzo nato in Agrigento l’11 agosto 65; Di Rosa Concetta nata in Agrigento l’8 gennaio 71;
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Turone Antonietta nata in Agrigento il 19/06/64; Vita Beatrice nata in Agrigento il 31 marzo del 66;
Cacciatore Giovanna Maria nata in Agrigento il 31 luglio del 62; Orlando Vincenzo nato ad
Agrigento il 16/04/70; Tararà Gerlando nato ad Agrigento il 26/08/64; Gucciardo Alfonso nato ad
Agrigento il 10/05/67; Accardi Girolamo nato ad Agrigento il 7/06/69; Nantele Giovanni nato ad
Agrigento il 31/07/74; Gramaglia Calogero nato ad Agrigento l’11/01/65; Falco Andrea nato a
Cattolica Eraclea il 7 agosto del 65; De Caro Pamela nata ad Agrigento il 28 gennaio del 76; Leotta
Francesco nato ad Agrigento il 28/02/60; Gancemi Francesco nato a Manforte San Giorgio il 26
maggio del 55; Giglia Patrizia nata ad Agrigento il 27/05/74; Giglia Vincenzo nato ad Agrigento il
12 gennaio 76; Sicilia Ilde nata in Agrigento il 23/03/72”.
La cooperativa Tre Giugno comunica l’elenco dei soci: “Piscopo Calogero nato a Racalmuto il
21/10/46; Vaccarello Angelo nato ad Agrigento il 24/02/60; Carlini Ernesto nato ad Agrigento il
17/03/48; Piraneo Gerlando nato ad Agrigento il 14/03/62; Ferula Raimondo nato ad Agrigento il
16/01/69; Palillo Salvatore nato ad Agrigento il 21/06/67; Formoso Diego nato a Caltanissetta l’11
maggio del 53; Palillo Giuseppe nato ad Agrigento il 13/10/52; Vaccarello Alfonsa nata ad
Agrigento il 12 luglio del 63; Palillo Calogero nato ad Agrigento il 12 settembre del 72; Alaimo
Raimondo nato ad Agrigento il 26/06/56; Messina Walter nato ad Agrigento il 19 luglio del 66;
Lattuca Antonino nato ad Agrigento il l’8/08/68; Nicastro Angelo nato ad Agrigento il 24 gennaio
del 61; Nobile Calogero nato ad Agrigento il 19 luglio del 66; Palillo Maria nata ad Agrigento il 12
settembre del 72; Spampinato Annalisa nata ad Agrigento il 14/12/65; Bruccoleri Antonino nato ad
Agrigento il 20 agosto del 56; Natalizio Antonio Domenico nato a Favara il 28/12/62; Alfano
Angelo nato ad Agrigento il 10 luglio del 68; Palillo Maria nata ad Agrigento il 29/03/76; Messina
Francesca nata ad Agrigento il 5 gennaio 71; Consiglio Giuseppe nato a Canicattini Bagni il
23/09/37; Cristallini Mario nato ad Agrigento il 14/04/48; Mattiolo Viviana nata ad Agrigento il 2
maggio 78; Spampinato Stefano nato ad Agrigento il 29/11/58; Contino Giuseppe nato ad
Agrigento il 26/11/70; Messina Calogero nato ad Agrigento l’8 febbraio del 63; Bulone Angelo nato
a Licata il 22 agosto del 67; Agozzino Calogero nato ad Agrigento il 4 gennaio dell’81; Palillo
Salvatore nato ad Agrigento il 17 luglio dell’80”.
La cooperativa edilizia Zaffiro ci comunica l’elenco dei soci: “Di Nolfo Giuseppe nato ad Agrigento il
10/10/60; Cutaia Calogero nato ad Agrigento il 10/01/63; Contino Giuseppe nato in Agrigento il
25/04/66; Valenti Diego nato ad Agrigento il 3/02/73; Vella Paolo nato ad Agrigento il 14 dicembre
del 63; Valenti Dominique nata ad Agrigento il 20 gennaio 70; Falzone Alfonso nato in Agrigento il
31 dicembre del 72; Cascino Luciana nata ad Agrigento il 12 dicembre del 70; Butticè
Michelangelo nato ad Agrigento il 27 luglio del 55; Butticè Giovanna nata ad Agrigento il l’11
agosto del 38; Butticè Angela nata ad Agrigento il 29 gennaio 63; Savarino Gancarlo nato ad
Agrigento il 12 gennaio del 69; Attanasio Andrea nato a Calamonaci il 16 marzo 64; Di Matteo
Gennarino nato in Agrigento il 30 aprile 62; Di Trapani Stefano nato in Agrigento il 21 giugno del
62; Cupardo Alfonso nato in Agrigento il 12 febbraio 47; Sicurello Gioacchino nato ad Agrigento il
25 luglio del 67; Scibetta Giuseppe nato ad Aston il 28 marzo del 69; Rallo Giuseppe nato a
Caltanissetta il 30 febbraio del 64; La Paglia Carmela nata ad Agrigento il 29 maggio del 56;
Caltagirone Calogero nato ad Agrigento il 20/10/64; Mirabile Calogero nato ad Agrigento il
14/11/69; Pitrone Vincenzo nato ad Agrigento il 20 gennaio 52; Picone Alfonsa nata ad Agrigento il
6 gennaio del 49; Spoto Carmela Maria nata a Racalmuto il 5/10/56; Porretta Giuseppe nato ad
Agrigento il 19/09/69; Mazzarella Marina nata a Palermo il 28/06/74; Sferrazza Margherita nata
ad Agrigento il 4/02/74; Calandra Giuseppe nato ad Agrigento l’1/03/31; Manlia Ottavio nato ad
Agrigento il 26/09/78; D’Anna Valentina nata ad Agrigento il 9 agosto dell’84; Panarisi Luana nata
ad Agrigento il 17/08/82”.
Chi ha parenti o affini fino al IV grado di coloro che ho testé nominato, si deve allontanare dell’aula.
Se ci sono interventi sul punto all’ordine del giorno, iniziamo la discussione e il dibattito. (voce fuori
microfono) Consigliere Micciché, avevamo tutti i pareri favorevoli. Ancora la Commissione, mi
sembra, che non si era espressa, ma erano trascorsi 20 giorni. Mi ha chiesto di parlare il dirigente,
l’Ingegnere Di Francesco che ne ha facoltà… La motivazione del componente della II
Commissione fuori microfono ha detto che la Commissione non si era ancora pronunciata in
quanto aspettava un confronto con il dirigente. L’Ingegnere Di Francesco ha facoltà di parlare.
INGEGNERE DI FRANCESCO – Questa proposta di delibera è stata la prima volta relazionata nel
2004 su impulso di un Commissario ad acta inviato dalla Regione siciliana, all’Assessorato al
Territorio e Ambiente. Successivamente poi nel 2006 abbiamo acquisito tutti i pareri, del Genio
Civile, della Commissione edilizia nostra, è stata predisposta la proposta per il Consiglio comunale
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e aveva il parere di regolarità tecnica favorevole, dato da me stesso in data del 20 aprile del 2006.
Ora, dal 2006 ad oggi la situazione urbanistica del Comune è cambiata, perché a fine di dicembre
sono state approvate alla fine tutte le osservazioni e a marzo abbiamo spedito il Piano regolatore a
Palermo all’Assessorato Territorio e Ambiente per l’approvazione di competenza del nuovo Piano
regolatore. Ora per quanto riguarda la normativa dei programmi costruttivi prevede che i
programmi costruttivi devono essere poi conformi al Piano regolatore adottato e trasmesso per
l’approvazione all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente. Questa condizione dal marzo di
quest’anno, da quando abbiamo inviato il Piano regolatore all’Assessorato a Palermo, per questo
programma costruttivo non c’è più. Quindi dal marzo di quest’anno questo non è conforme al Piano
adottato e trasmesso, perché ricade in una zona che il nuovo Piano regolatore ha destinato a F2,
attrezzature comuni, per cui il parere diventa, a seguito di questa trasmissione, di questa
mancanza di conformità, il parere diventa contrario in ordine alla regolarità tecnica. E l’ho
modificato, da favorevole diventa contrario.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Con il parere contrario del dirigente, il Consiglio comunale
può trattare l’argomento? Si deve esprimere o meno? È una interrogazione che faccio al
Segretario generale. Mi riferiscono che anche con il parere negativo il Consiglio è sovrano e può
approvare. Quindi è un punto all’ordine del giorno che deve andare a votazione, preso atto della
dichiarazione fatta al microfono da parte dell’Ingegnere capo. Se ci sono degli interventi, dopo di
che noi possiamo andare alla votazione. Il Consigliere Arnone ha chiesto di parlare, né ha facoltà.
CONSIGLIERE ARNONE - Presidente, comprendo che noi non possiamo approvare questo
Piano perché se è in contrasto con il PRG c’è poco da fare, ma vorrei comprendere, poiché il PRG
prevede aree da destinare a questo tipo di edilizia, se non abbiamo anche altre attività che
possiamo svolgere, invece di limitarci a bocciare il piano. Per esempio rimettere la delibera
all’amministrazione attiva perché concordi altre aree con i titolari delle società cooperative, in modo
da dare comunque una risposta alla richiesta che ci viene posta.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Se noi votiamo questa delibera, viene individuata quell’area.
Quindi dovremmo preparare, se il Consiglio lo vuole, un documento e poniamo a votazione il
documento, cioè che rimettiamo dopo questa dichiarazione. Comunque vediamo la volontà dei
consiglieri.
CONSIGLIERE ARNONE – Io sono dell’idea che noi non possiamo approvarlo, ma dobbiamo pure
avere una capacità di orientamento, direzione e assunzione di responsabilità. Ad esempio fornire
l’indicazione prioritaria che va verificato quali aree possono essere assegnate già nel periodo
brevissimo ai titolari di queste cooperative. Da quello che comprendo è da molti mesi che non si
poteva votare questa delibera, cioè questa è una situazione che permane. La famosa vicenda Li
Causi noi l’abbiamo affrontata e risolta facendogli adeguare… probabilmente era più semplice, in
quel caso era solo una riduzione di volumi. Qui probabilmente deve fare delle altre cose. Però vale
la pena di accelerare i tempi. Io non so se c’è il Consigliere Lauricella che di queste cose…
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Si è allontanato correttamente, è incompatibile.
CONSIGLIERE ARNONE - Volevo qualche lume da lui di carattere tecnico.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Il Consigliere Calabrese ha facoltà di parlare.
CONSIGLIERE CALABRESE – Grazie signor Presidente, colleghi consiglieri, signori Assessori.
L’articolo che citava il dirigente Ingegnere Di Francesco non è niente altro che l’articolo 3 della
legge 25 del 97, che al comma 2 recita: in ogni caso gli interventi medesimi sono attuati nel
rispetto delle prescrizioni urbanistiche previste rispettivamente nel Piano approvato o adottato e
trasmesso per l’approvazione di legge per la zona interessata. Ciò significa che da quando è che
abbiamo inviato il Piano Regolatore Generale al CRU per l’approvazione definitiva, questo Piano si
trova in contrasto. Voglio fare una breve cronistoria di quello che è successo nello scorso
Consiglio, per i colleghi che sono subentrati ora. Nello scorso Consiglio il Consiglio comunale nel
determinarsi sul Piano Regolatore Generale aveva fatto una serie di riunioni con i Presidenti delle
cooperative, al fine di consentire a tutte le cooperative di potere trovare la giusta collocazione e la
giusta aspirazione all’interno del Piano Regolatore Generale. In sede di Piano Regolatore
Generale il Consiglio aveva determinato un'ampia area da destinare alle cooperative, proprio con
questo obiettivo, affinché tutti potessero andarsi ad allocare in quell’area. Quindi il Piano regolatore
oggi, già adottato e trasmesso al CRU, prevede questa opportunità. È chiaro che oggi noi siamo
messi nelle condizioni di dover per forza respingere questo piano, ma ciò non toglie alla
cooperativa in funzione di questo articolo di presentare il progetto rimodulato in virtù di quella che
è la previsione di Piano e paradossalmente può avvenire che l’Ufficio conceda le concessioni
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edilizie. Successivamente il C.R.U. possa anche bocciare il Piano Regolatore Generale e le
cooperative sono in regola. Quindi, in funzione di questo articolo che favorisce proprio l’articolo 29
della legge… adesso non mi ricordo, dice che le cooperative possono presentare i progetti ai
Comuni laddove ci sono Piani Regolatori Generali approvati e già trasmessi al C.R.U.. L’Ufficio
esamina se sono rispondenti alle prescrizioni del Piano e rilascia le concessioni. Quindi è
nell’interesse della cooperativa, nel momento in cui questo progetto viene rigettato, attivarsi e
ripresentare il nuovo progetto, laddove è possibile realizzarlo. Quindi noi non possiamo far altro, se
le cooperative non lo sanno, dirglielo, e glielo stiamo dicendo: ripresentate il progetto nella maniera
prevista dal Piano Regolatore Generale e sicuramente l’Ufficio predisporrà gli atti in tempi
brevissimi per poterlo approvare. Questo a chiarimento di quanto diceva il Consigliere Arnone.
Quindi il Piano secondo me va votato. Io preannuncio, faccio anche come dichiarazione di voto, il
mio voto contrario all’approvazione, perché in contrasto con quella che è la legge. Ritengo che la
cooperativa abbia tutta la possibilità e tutto il tempo per rimodulare il progetto, laddove è possibile
realizzarlo e ripresentarlo al Comune che in tempi brevi si adopererà per il rilascio di eventuali
concessioni.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Ci sono altri interventi? Il Consigliere Hamel ne ha facoltà.
CONSIGLIERE HAMEL – C’è da sottolineare un aspetto relativo a questa delibera, come un po’ a
tutte le altre delibere che sono state adottate nel corso degli anni per quanto riguarda varianti
connesse all’approvazione dei Piani costruttivi. Io ritengo che il Consiglio comunale in generale,
nell’arco degli anni passati, abbia commesso degli errori sostanziali. Cioè i Piani costruttivi sono
stati esaminati non secondo un ordine cronologico di presentazione, ma secondo una serie di
opportunità che sono state valutate di volta in volta. Questo di fatto ha creato una lesione di
interessi legittimi da parte delle cooperative che avevano presentato Piani costruttivi e che hanno
visto questa proposta rinviata all’esame del Consiglio comunale, sino a quando è scattato un
meccanismo tecnico – giuridico che è quello della adozione del nuovo Piano Regolatore Generale,
che non consente di approvare varianti se non coincidenti con la nuova previsione del Piano
Regolatore Generale. Però chiaramente, seppure ci troviamo in una situazione che giuridicamente
è cristallizzata ed individuata nella sua fattispecie, dall’altro lato stiamo sancendo in maniera
definitiva la conclusione di un comportamento errato e forse anche illegittimo che si è verificato nel
corso del tempo, cioè cooperative che avevano presentato proposte di piani costruttivi in tempo
debito e prima di altre cooperative che hanno avuto approvato i piani costruttivi, oggi si trovano a
dover scontare questa penalizzazione senza avere oggettivamente una colpa. Sarebbe da valutare
in maniera concreta se non sia più opportuno che noi rinviamo o con motivazione specifica ed
espressa, cioè che non è adottabile il Piano costruttivo in questi termini, ma… (voce fuori
microfono) Il problema è: nel momento in cui noi bocciamo il Piano costruttivo, sanciamo anche nei
confronti dell’Assessorato regionale una precisa decisione da parte del Consiglio comunale di
bocciare la richiesta di edificabilità delle cooperative interessate. Quindi concludiamo un
procedimento in termini negativi e la documentazione che potrà essere prodotta all’Assessorato è
quella di dire: il Comune non ha concesso le aree. Poiché non c’era più la condizione e tutto il
resto, è un altro problema. Se noi invece rinviamo la trattazione del problema, cioè non trattiamo
l’argomento, con questa specifica motivazione e con l’indicazione di comunicare alle cooperative
questo nuovo problema che è sorto e quindi la necessità di adeguarsi rispetto a quella che è la
previsione di legge, secondo me noi faremo meno danno alle cooperative stesse, nel senso che
rispetto all’Assessorato loro potranno presentare una sorta di giustificazione dicendo: va bè, non si
è potuto fare perché sono scattati dei termini e delle modalità previste dalla normativa che non
consentivano l’approvazione, però stiamo operando delle modifiche per vedere se
successivamente possiamo ottenere questa disponibilità delle aree. Cioè questa valutazione è
assolutamente estemporanea, però ritengo che vada approfondita, perché la bocciatura così in
maniera asettica rischia realmente di creare un grosso danno rispetto a una condizione che
sicuramente è di ingiustizia rispetto a queste cooperative stesse, cioè nel senso che la loro
richiesta cronologicamente, per quanto mi risulta, è sicuramente anteriore rispetto a numerose
varianti per la realizzazione di piani costruttivi che sono state fatte dal Consiglio comunale stesso.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – L’Ingegnere Di Francesco ha facoltà di parlare.
INGEGNERE DI FRANCESCO – Per quanto riguarda quello che ha detto il Consigliere Hamel, in
quell’area, con questa destinazione F2 non penso che sia possibile adeguare in qualche modo…
(voce fuori microfono) cioè devono cambiare area completamente, devono fare in un’altra area. Ma
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questo programma che è previsto su questa area… lo dobbiamo chiudere in qualche modo questo
procedimento. In questa fase l’unico modo per chiuderlo è questo, non vi sono altri modi.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Picarella prego.
CONSIGLIERE PICARELLA – Io vedo delle stranezze. Intanto la relazione dell’Ufficio dice che si
deve licenziare negativamente il Piano, penso che il Consiglio ne prende atto per… (voci
sovrapposte) il Piano in senso negativo. Ma quello che voglio dire relativamente a questi Piani
costruttivi è quantomeno aberrante. Questo Consiglio comunale approva il Piano Regolatore
Generale e determina l’altezza degli edifici, 13 0 12 metri. Guardacaso lo stesso Consiglio
comunale, un’area agricola presenta un Piano costruttivo e quello presenta che fa un grattacielo. Il
Consiglio comunale lo condivide, fa il grattacielo. Questo è il discorso. Noi vediamo che a Villaggio
Mosè ci sono dei grattacieli, il contrasto. (voce fuori microfono) Ma chiunque sia, il Consiglio
doveva prendere posizioni contro il Commissario. Se il Consiglio comunale decide che l’urbanistica
nella città di Agrigento, anche per la sua enormità che c’è zona archeologica, paesaggistica,
eccetera, cioè i privati cambiano… Qua abbiamo ingegneri, abbiamo un Consiglio qualificato. Il
Piano Regolatore mi pare che è 10 metri e qualche cosa, 12 metri, questi fanno nella zona agricola
un Piano costruttivo e determinano 7 piani, è in variante al Piano Regolatore Generale. Cioè i
privati fanno quello che ritengono opportuno, e diciamolo con serietà, con l’avallo del Consiglio,
perché i Piani costruttivi vengono qua. Allora io, Consiglieri comunali, dico che per tutti si
costruisce a una altezza di 12 metri, per te 15 metri, 16 metri, perché tu fai un piano per conto tuo
e in variante è consentito. Cose aberranti. Io studierò questo problema, perché dico che è
immorale che i Piani costruttivi abbiano… nel Piano Regolatore sono diversi nelle altezze, nelle
volumetrie, eccetera. Io questo Piano costruttivo penso che l’altezza è 16 o 17 metri, cioè uno fa
quello che vuole perché lo chiama Piano costruttivo. E poi vediamo i Vigili che vanno correndo
dove c’è il Piano Regolatore, 20 centimetri in più, 20 centimetri meno, questo edificio doveva
essere 12 metri e invece è 13 metri e i privati nelle aree agricole, aree malsane, aree indecenti,
colline, fanno quello che vogliono. Per cui noi dobbiamo stare attenti al Piano Regolatore. Anche
se siamo in ritardo ed è già approvato, dobbiamo rivedere certe ingiustizie che si sono fatte.
Questo è il problema. Il Piano Regolatore è a Palermo e vediamo se hanno agito bene o se hanno
agito male e di rivedere i Piani costruttivi. Non è concepibile che i Piani costruttivi siano diversi
come indici, come altezza, come urbanizzazione siano diversi dal Piano Regolatore Generale. Io
dico: le leggi della Repubblica sono rispettate, ma queste sono leggi immorali che un cittadino o
diversi cittadini prendono terreni che non servono a nulla, in collina, con curve di livello che hanno
20 metri, 30 metri di dislivello… fanno quello che vogliono, la edizione Piano costruttivo e va in
variante sia come volumetria, sia come altezza, sia come urbanizzazione, sia come tutto. Per cui
mentre siamo qua, se questi signori che io rispetto hanno diritto di farsi la casa popolare, la
cooperativa, pare che ci siano aree già indicate nel Piano Regolatore Generale. E noi non
possiamo dire di qua te la diamo di là. Noi la licenziamo negativamente come ci dice l’ufficio, e che
loro facciano l’istanza a collocarsi dove è consentito. Si collocano, si esaminano, si approvano, ci
danno la concessione e tutto. Ma che noi dobbiamo indirizzare: qua non te ne facciamo, te lo
diamo in un altro posto. Penso che noi non possiamo farlo. Per cui io dico di metterlo a votazione
se si ritiene opportuno, di licenziare negativamente questo Piano costruttivo.
INGEGNERE DI FRANCESCO – Io posso dire che questo qua è stato trasmesso il 26 aprile del
2006 per il Consiglio comunale.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Io confermo una cosa: quando ci siamo insediati abbiamo
trovato dei punti all’ordine del giorno inevasi. Ho scritto ai dirigenti dicendo se li volevano ritrattare,
come ben sapete tutti, e li abbiamo posti come primissimi punti all’ordine del giorno di questo
Consiglio comunale, tant’è che li stiamo trattando in modo celere. Quindi che siano stati trasmessi
dal precedente Consiglio comunale, per me sono rimasti inevasi, li ho trovati e li abbiamo
trasmessi. La Conferenza dei capigruppo ne sa qualcosa, ma anche tutti i consiglieri sono
informati. Non ho altro da aggiungere da questo punto di vista. Prego Consigliere Arnone.
CONSIGLIERE ARNONE – Intendo intervenire per due ragioni, una per associarmi e stimolare
con il mio sostegno il Consigliere Picarella a fare chiarezza su i Piani costruttivi approvati dai
Commissari con altezze che sono non consone, in modo che se è il caso, interveniamo nel modo
più incisivo rispetto a questi Piani costruttivi del Villaggio Mosè sui quali si è molto, molto
favoleggiato, che non ha approvato il Consiglio comunale, ha approvato a suo tempo un
Commissario e sono stati istruiti dagli uffici in una fase nella quale venivano gestiti gli uffici da
“dirigenti al di sotto di ogni sospetto”, dirigenti su cui io ho scritto libri e non metaforicamente
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parlando, proprio come dire editorialmente parlando libri ho scritto libri su quei dirigenti. Per cui, se
il Consigliere Picarella si applica, ci dà un contributo, fa conoscere quello che hanno fatto
commissari e uffici all’epoca e amministrazione Piazza, Picarella potrebbe anche abbreviare i
tempi della sua verifica. Molto spesso è con Piazza, potrebbe farsi spiegare brevi manu, tra un
bicchiere di vino e una portata di primo o di secondo e l’altra, cosa è avvenuto all’epoca
dell’approvazione di quei Piani costruttivi. (voce fuori microfono)
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Picarella, il rispetto tra noi due ci deve essere
però. Io la prego… Consigliere Picarella, vediamo di trovare ordine in aula, se no mi trovo costretto
a sospendere la seduta. Non la nominerà. Si sieda per favore. Troviamo un’intesa noi due. Vuole
parlare? (voce fuori microfono) Sospendo la seduta per cinque minuti.
Dopo la sospensione viene richiamato l’appello. Siamo 22 presenti, 8 assenti, la seduta riprende.
Prego, continui Consigliere Arnone.
CONSIGLIERE ARNONE – Il mio intervento ha ripreso l’argomento trattato da chi mi ha preceduto
perché su questo argomento di questo Piano del Villaggio Mosè si è fatta molta attività letteraria
abbastanza fantasiosa. Allora valeva la pena, visto che è stato rilanciato, auspicare questa
chiarezza e dare suggerimenti, come la chiarezza in modo efficace e concentrato nel tempo
poteva verificarsi e svolgersi. E questo era un punto che io volevo svolgere. L’altro punto è
riprendere le cose dette dal Consigliere Hamel, che mi sembrano assolutamente sensate. Occorre
fare chiarezza sui tempi e sui criteri, dovrebbe essere quello cronologico, con i quali l’Ufficio
Tecnico istruisce e affronta questi Piani costruttivi. L’ultimo punto era dare risposta sul perché sono
rimasti questi punti all’ordine del giorno. Semplicemente perché il Consiglio comunale all’epoca
adottò il criterio di non approvare Piani costruttivi che andassero a stravolgere il Piano Regolatore
e a impegnare le volumetrie del Piano Regolatore destinate all’edilizia economica e popolare.
Allora scegliemmo di dare la precedenza e approvare gli strumenti che erano coerenti al Piano e
non approvare gli strumenti che non erano coerenti al Piano, se no avremmo fatto la classica tela
di Penelope, tessuto il giorno e scucito la notte quello che tessevamo il giorno, e avremmo dato
alla città un Piano che era nei fatti drasticamente superato. Oggi, occorre rimettere mano a tutta
questa partita dei Piani costruttivi, farlo con correttezza, in tempi rapidi, con il criterio cronologico,
comunque con criteri predeterminati in ordine alle priorità e appunto in coerenza con lo strumento
urbanistico. Per cui io concludo con la manifestazione di voto coerente con l’indicazione degli uffici.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Mi sembra che tutti gli interventi sono volti a portare a
votazione questo punto all’ordine del giorno, vuoi con delle particolari giustificazioni, ma comunque
è un punto che viene messo a votazione dei consiglieri comunali. Nessuno deve più intervenire,
quindi poniamo a votazione l’ottavo punto all’ordine del giorno, programma costruttivo relativo alla
costruzione di 182 alloggi… con il parere negativo reso dal dirigente nella seduta odierna. 18 voti
contrari, 2 astenuti, la proposta di delibera viene respinta.
Il Consigliere Calabrese ha facoltà di parlare.
CONSIGLIERE CALABRESE – Grazie Presidente, colleghi Consiglieri, signori Assessori.
Intervengo, visto che abbiamo la presenza dell’Ingegnere Principato, se potevamo prelevare il
punto 14° che prevede il regolamento per l’affidamento dei cottimi, se potevamo prelevare questo
punto. Quindi proponevo al Consiglio, visto che l’altro punto posto all’ordine del giorno è il Piano
triennale sulle opere pubbliche, che sicuramente necessiterà di un approfondimento e di un
dibattito del Consiglio, e visto che è semplicemente propedeutico al bilancio, e del bilancio se ne
parlerà sicuramente nella sessione che riprenderemo a fine agosto, a settembre, chiedevo se
potevamo postdatare questi due punti, quindi prelevare il punto 14 e rinviare il Piano triennale delle
opere pubbliche al prossimo Consiglio che sarà convocato per la fine di agosto, penso, i primi di
settembre. Quindi chiedevo se poteva essere messa ai voti questa proposta. Grazie.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – La proposta del Consigliere Calabrese è quella di trattare il
14° punto all’ordine del giorno. È una proposta che pongo a votazione del Consiglio comunale.
Quindi il primo punto della seduta di settembre, dove tratteremo il bilancio, il primo punto sarà il
Piano triennale delle opere pubbliche. Il secondo punto il bilancio perché il Piano triennale è
propedeutico al bilancio. Questa è la proposta che pongo a votazione del Consiglio comunale: chi
è d’accordo dica sì, chi è contrario dica no. Sono 21 presenti, 21 voti favorevoli.
Trattiamo il 14° punto all’ordine del giorno: “Approvazione regolamento sulle modalità di
affidamento dei lavori pubblici mediante cottimo appalto ai sensi dell’articolo… della legge
regionale 2 agosto 2007 N. 7 e successive modifiche e integrazioni”. Invito l’Ingegnere Principato
ad esporre la proposta di delibera.
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INGEGNERE PRINCIPATO – E’ un adempimento di legge, praticamente tutte le stazioni
appaltanti, compresi i Comuni, si devono dotare di un albo di fiducia, di impresa di fiducia,
nell’ipotesi in cui si debba far ricorso per l’aggiudicazione al cottimo originariamente fiduciario, oggi
cottimo appalto. Lo impone l’articolo 20 della legge regionale 7 del 2002 del recepimento della
legge 109. In verità si imponeva all’epoca la stesura di un albo di fiducia per i cottimi fiduciari, poi
modificata con la legge 7 del 2003 in cottimo appalto. Una finezza che con il cottimo fiduciario si
sarebbe potuto invitare solo ed esclusivamente le imprese che erano inserite nell’albo di fiducia,
con la trasformazione in cottimo appalto, sebbene si possa fare chiaramente sempre riferimento a
questo albo di imprese, la norma non preclude la possibilità di partecipazione a altre imprese ancor
che non iscritte all’albo stesso. Per cui diciamo per una maggiore trasparenza. Il regolamento è
stato redatto sulla base di uno schema tipo che il Presidente della Regione ha emanato. Però,
siccome rispetto alla emanazione del 2004 è subentrata una legge di carattere nazionale che è il
codice degli appalti, lo schema tipo è stato adeguato alla nuova norma per la parte che in Sicilia ha
avuto già applicazione. Rispetto a questo schema la novità che introduciamo noi come ufficio è
una esigenza di carattere finanziaria ma non rilevante, praticamente imponiamo che l’impresa che
intende partecipare tra le altre cose deve presentare anche un versamento di 30 euro che servirà
per la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’elenco, così come per una maggiore pubblicità
dell’elenco stesso, persino si pensa di arrivare alla redazione di un opuscoletto proprio con l’elenco
delle imprese di fiducia al Comune di Agrigento.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Se ci sono interventi dei consiglieri comunali? Nessuno
prende la parola. Andiamo a votazione. 21 presenti, 21 voti favorevoli. Il 14° punto all’ordine del
giorno è approvato.
A questo punto resta l’11° punto all’ordine del giorno, che è la mozione per il contributo degli
amministratori comunali per la festa del Santo… Non può essere trattato perché non c’è il
proponente, quindi informeremo il Consigliere Indelicato che se la vuole riproporre la rimettiamo in
Consiglio comunale.
Quindi, non essendoci più punti all’ordine del giorno, si propone lo scioglimento della seduta del
Consiglio. Prima della votazione informo della conferenza dei capigruppo di domani a
mezzogiorno. Esito della votazione: sono 22 presenti, 22 favorevoli, la seduta del Consiglio
comunale viene sciolta.
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7 agosto 2007 - Comune di Agrigento