CentroRusca 26 Sabato, 16 aprile 2011 E Archivio storico parrocchia ospedale S. Anna stremi cronologici dell’archivio: 1700 sec. XX; documenti in copia dal 1492. Consistenza: ca. 50 fascicoli, oltre 150 registri, ca. 450 opuscoli. La maggior parte del materiale non rilegato, “tipico” di una qualsiasi parrocchia, risale agli inizi dell’Ottocento: atti di visite pastorali, corrispondenza con la curia vescovile, registri di Messe e di legati, materiale inerente il culto e la liturgia, inventari di arredi e di suppellettili, registri contabili. La parte più antica, invece, si riferisce principalmente a due tipologie documentarie: registri sacramentali e “autentiche” di reliquie, ovvero certificati attestanti l’autenticità delle reliquie donate alla parrocchia di Sant’Anna. I registri sacramentali costituiscono la parte più interessante, oltre che più consistente, dell’intero archivio: battesimi a partire dal 1707, cresime dal 1756, matrimoni dal 1723, funerali dal 1726. La particolarità, che fa di questo archivio parrocchiale un unicum, è la composizione della popolazione: malati, personale dell’ospedale e soprattutto i bambini “esposti”. La molteplicità dei dati riportati sui registri – frequenza sacramentale, età e provenienza degli esposti, professione dei padrini, ma anche degli sposi, molti dei quali risiedevano all’interno dell’ospedale (medici, infermieri, mansioni in cucina, in lavanderia, calzolai, “serventi”), età e cause di mortalità, ecc. – permettono non solo ricerche di tipo genealogico, ma anche indagini nel campo religioso e in quello delle scienze sociali, in particolare studi demografici, economici, di medicina e sulla marginalità. Centro Rusca. Dati interessanti sul vecchio S. Anna ricavati dai registri parrocchiali B attesimi e funerali, “Luogo pio della carità”, ma anche cresime e voluto nel 1608 dal matrimoni scandirono canonico Giovanni Stefano la vita all’interno Lonati per provvedere dell’ospedale Sant’Anna a «somministrare i di Como per tutta l’epoca medicamenti a poveri moderna, come documentano i infermi, a salariare medici, numerosi registri sacramentali chirurghi, barbieri e della parrocchia annessa, levatrici» e «a prestare recentemente trasferiti presso gli alimenti e ben utile il Centro studi “Nicolò Rusca”, educazione» a fanciulle sede dell’Archivio storico della che necessitavano di una diocesi di Como. dote per sposarsi. Nel 1786 Malati, incurabili, personale il patrimonio fu affidato medico e infermieristico, all’ospedale per la cura I registri sacramentali pellegrini e, soprattutto, i gratuita a domicilio dei dell’archivio “figli dell’ospedale”, neonati e poveri della città e dei storico della bambini per lo più illegittimi, sobborghi e delle partorienti parrocchia gremivano la struttura sorta in difficoltà. Nell’ultimo dell’Ospedale alla fine del Quattrocento su decennio dell’Ottocento, Sant’Anna un terreno fuori dalle mura da ultimo, si aggiunse un cittadine, in prossimità di ospedaletto per i poveri un ospedaletto dedicato a bambini infermi, di ambo sant’Anna, struttura che sarebbe i sessi, minori di dieci stata ampliata nel corso dei anni, istituito grazie a due secoli con l’aggiunta di nuovi diverse beneficenze, quella edifici (attuale Conservatorio di di Celeo Cattaneo (a cui Como). Una visione d’insieme fu intitolato l’ospedale) e di quel mondo variegato che quella di Carolina Meotti. Numeri su battesimi, cresime, funerali, matrimoni e tanti neonati si poteva incontrare entrando Per assicurare l’assistenza nell’ “antico” Sant’Anna ci viene religiosa a questa “cittadella”, e bambini illegittimi che gremivano la struttura sorta alla fine del ‘400 offerta da alcune relazioni fin dal 1492 papa Alessandro per le visite pastorali dei VI concesse la facoltà di vescovi comaschi. Nel 1873, figli di genitori in difficoltà economiche, assistenza nel “Ricovero dei cronici”, amministrare i sacramenti don Luigi Camagni presentava i dati i quali, talora, non mancavano, una volta fondato nel 1670 da Alessandro Erba e «agli abitanti nell’Ospitale» (Tatti, sulla popolazione della sua “particolare” cresciuti, di riconoscerli. La provenienza incrementato nel corso dei due secoli Appendice annali di Como, p. 158). Frati parrocchia: oltre ai malati, intorno ai non si limitava alla città e al contado, ma successivi con continue donazioni di cappuccini, preti diocesani, fino all’arrivo, 200, vi erano tra le 150 e le 200 persone si allargava alla Valtellina e alla Svizzera. I nobili e di sacerdoti. Vi era poi l’“Ospizio nel 1976, di religiosi dell’ordine dei dell’Ospizio provinciale degli esposti bambini, portati direttamente all’ospedale dei catecumeni”: la nobildonna Silvia Camilliani, si alternarono così nella “cura con unito l’Ospizio per le partorienti, o deposti davanti alle porte di chiese e Gallio Rezzonico, nel 1675, e il vescovo delle anime”, non facendo mancare, come 130 incurabili e circa 150 con malattie conventi, battezzati dai parroci del luogo e Torriani, nel 1678, lasciarono i loro beni in qualsiasi parrocchia, tra le altre cose, la mentali (presenti nell’ospedale solo per poi inviati a Como, sarebbero stati cresciuti per il mantenimento gratuito e l’istruzione formazione catechistica con la scuola della vent’anni, dal 1861 fino all’apertura del all’interno del Sant’Anna o, in maggioranza, religiosa di persone «miserabili» che dottrina cristiana maschile e femminile, manicomio provinciale, il 28 giugno 1882). affidati a balie esterne. Nel 1873, con intendevano abbracciare la religione attestata già nella visita pastorale del 1597, Molteplici, quindi, erano le funzioni l’istituzione di un brefotrofio provinciale, cattolica, nonché un sussidio ai medesimi, e l’incremento della pietà e della devozione assegnate all’ospedale, che crebbero anche avvenne la separazione dall’ospedale, dopo la conversione, sino a quando non tramite le confraternite, da quella di grazie ai tanti benefattori che disposero anche se, fino al trasferimento del nuovo avessero trovato di che vivere. Un secolo Sant’Anna, eretta nel 1690, alle tre fondate lasciti o istituirono “luoghi pii”, opere ente a Camerlata nel 1893, la cura pastorale dopo, nel 1775, il vescovo Mugiasca nell’Ottocento e dedicate al Sacro Cuore di di carità a favore di persone bisognose. rimase affidata ai parroci del nosocomio. l’aggregò all’ospedale. All’interno del Gesù, alla Beata Vergine del Carmine e a Innanzitutto, fin dal suo sorgere l’ospedale I “vecchi incurabili”, di cui Sant’Anna funzionava una farmacia, aperta San Giuseppe. ebbe il compito di accogliere bambini l’amministrazione dell’ospedale non si giorno e notte, che serviva sia l’ospedale a cura di Anna Rossi abbandonati, figli illegittimi, ma anche faceva carico direttamente, trovarono sia un’altra opera di beneficenza, il Centro studi “Nicolò Rusca” Quei figli dell’ospedale Uno spostamento necessario per garantire la conservazione dei documenti L’archivio “S. Anna” al Centro Rusca Centro Rusca Centro studi “Nicolò Rusca” - Archivio storico della diocesi di Como Via Baserga, 81 - Como (Seminario vescovile) Orari: martedì-venerdì, ore 9.00-17.30 www.centrorusca.it tel. 031-506130 L o scorso gennaio l’archivio della parrocchia dell’ospedale Sant’Anna è stato trasferito, dalla sagrestia della cappella della sede ospedaliera di via Napoleona, al Centro studi “Nicolò Rusca”, sede dell’Archivio storico della diocesi di Como, preposto alla tutela e alla sorveglianza del patrimonio archivistico di interesse storico delle parrocchie. Tale spostamento, in accordo con i cappellani della parrocchia, si è reso necessario per una migliore conservazione e valorizzazione dell’importante complesso documentario. Nei prossimi mesi, si procederà al riordino e all’inventariazione del materiale con l’uso del programma informatico predisposto dalla Conferenza episcopale italiana per le diocesi. Il beato Michele Carcano da Lomazzo (nella foto, in un’antica incisione) tra i sostenitori del nuovo ospedale Entro i primi mesi del 2012 l’archivio sarà consultabile liberamente. Parallelamente, si procederà a una ricognizione dei principali fondi custoditi presso l’Archivio diocesano al fine di individuare, e poi inventariare, la documentazione inerente all’ospedale e agli altri luoghi pii, così da predisporre una guida generale tematica sull’assistenza a Como. Il progetto si affianca a importanti iniziative della stessa natura attualmente in corso, quali i riordinamenti dell’archivio storico dell’ospedale Sant’Anna presso l’Archivio di Stato di Como, del Fondo esposti dell’Archivio storico provinciale di Como, dell’archivio dell’ospedale psichiatrico di San Martino.