Coordinato da Valeria Lai
Agenzia Adiconsum - anno XXII - n. 64 - 15 novembre 2010
Stampato in proprio in novembre 2010
In questo numero:
La finanziaria taglia gli incentivi
per il risparmio energetico
Carburanti: restano al palo i
provvedimenti per contenere i prezzi
Energia
- La finanziaria taglia gli incentivi per il
risparmio energetico
Prezzi e tariffe
- Carburanti: ancora aumenti, e i
provvedimenti per contenere i prezzi
restano al palo
Dai territoriali
- Il provvedimento dell’Antitrust sulle vendite
fuori dei locali
- Il 23 novembre la campagna “Pannolino
amico” sbarca a Milano
Test
noi consumatori
periodico settimanale
di informazione e studi
su consumi, servizi, ambiente
Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del 9.06.88
Iscriz. ROC n. 1887
Energia
La finanziaria taglia gli incentivi
per il risparmio energetico
Persa l’occasione di un rilancio economico. Ora il Paese
rischia di incorrere in sanzioni europee per il mancato
raggiungimento degli obiettivi di Kyoto.
N
on trova spazio nella Finanziaria la reincentivazione del 55% per i lavori di
riqualificazione energetica, detrazione che ha portato fino ad oggi grandi
benefici alle casse dello Stato. Come infatti dimostrato anche dallo studio
Enea, le entrate per maggiori tasse, Irpef, Iva ed emersione del lavoro sommerso
hanno reso allo Stato il doppio del mancato gettito (11mln contro 6mln da dividere
in 5 anni, ossia 1,5 mln l’anno).
Ancora una volta in questa Finanziaria non sono stati presi provvedimenti per
il rilancio economico. Provvedimenti, come gli incentivi per le ristrutturazioni a
risparmio energetico della propria abitazione erano invece attesi dalle famiglie
e dai cittadini anche perché portatori di una significativa riduzione della bolletta
energetica.
Per il rifinanziamento del 55% si erano chiesti 400mln di euro. La mancanza
del rinnovo di questo incentivo non favorisce, ma rallenta la ripresa dalla crisi,
lo sviluppo del mercato e il recupero del patrimonio edilizio del Paese. Rinnovo
che oggi stava portando importantissimi risultati come risparmio energetico e un
valido contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 come imposto dagli obiettivi
del protocollo di Kyoto. Obiettivi che così sarà molto difficile raggiungere, e che
se non raggiunti costeranno sanzioni molto salate all’Italia.
E chi pagherà? Facile: i consumatori con la loro bolletta!
Adiconsum ha chiesto pertanto al Governo di inserire il rifinanziamento degli
incentivi per la riqualificazione energetica
nel maxiemendamento al fine di garantire
una reale ripresa del Paese.
Il comunicato congiunto
delle associazioni dei consumatori
Contro la decisione del Governo si è
trovata a far fronte comune una cordata di
associazioni dei consumatori che, condividendo una posizione fortemente critica verso
quello che viene ritenuto un atto di vera e
propria “miopia politica”, il 12 novembre
scorso ha espresso il proprio giudizio in un
comunicato congiunto. Lo riproduciamo
integralmente di seguito.
Test noi consumatori
Finanziaria: ripristinare le detrazioni fiscali
del 55% per la riqualificazione
energetica degli edifici
La decisione del Governo di non rinnovare le detrazioni fiscali del 55%
dei costi sostenuti dai cittadini per la riqualificazione energetica degli edifici,
rappresenta un atto di miopia politica che non tiene conto dei risultati sinora
raggiunti da questo importante strumento di sviluppo sostenibile introdotto
negli ultimi anni in Italia.
Infatti, nei tre anni di vigenza delle detrazioni fiscali, questa misura è stata
utilizzata da oltre 840mila famiglie o piccole imprese italiane, ha prodotto un
giro d’affari di oltre 11 miliardi di euro, un risparmio energetico considerevole
e una significativa riduzione delle emissioni inquinanti.
Inoltre, ha contribuito in modo decisivo a sostenere, in un momento grave
crisi economica, lo sviluppo e l’occupazione in questa importante filiera italiana
di piccole e medie imprese, altamente qualificate in un settore strategico come
quello dell’efficienza e del risparmio energetico. Il mancato rinnovo rallenta
l’uscita dalla crisi, lo sviluppo dell’industria italiana e la riqualificazione del
patrimonio edilizio del Paese.
Il Governo non è riuscito a trovare i 400 milioni di euro per finanziare la
proroga delle detrazioni fiscali. Eppure non sarebbe stato necessario, poiché,
come ha bene evidenziato Enea in un recente studio, i 6.1 miliardi di detrazioni
a carico dell’erario, sono ampiamente compensati dalle maggiori entrate per lo
Stato prodotte dagli oltre 11 miliardi di investimenti indotti dall’incentivo.
Infatti, se consideriamo il maggior gettito dell’IVA dovuto all’emersione
del lavoro nero, ampiamente praticato in tutta Italia nel settore impiantistico
ed edile, i contributi sociali e l’IRPEF di circa 50.000 nuovi lavoratori occupati,
la maggiore tassazione derivante dagli utili delle imprese, il medesimo studio
dell’Enea stima in oltre 10 miliardi il maggior introito per l’erario derivante
dal mantenimento delle detrazioni fiscali. Senza considerare il contributo
apportato dalla riduzione delle emissioni di CO2 che permetterà all’Italia di
perseguire gli obiettivi dell’Unione Europea e di evitare al Paese il pagamento
di pesanti sanzioni.
Si chiede pertanto il ripristino di questa importante misura sino a ieri confermata da qualificati esponenti del Governo, che ha funzionato egregiamente
incentivando in modo virtuoso un rilevante pezzo di economia, che ha prodotto
risultati straordinari in termini di risparmio energetico e di contenimento dei
gas serra, che ha permesso l’emersione del lavoro nero in un settore molto
sensibile e che non grava sul bilancio dello Stato.
Acu, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti,
Casa del Consumatore, Centro Tutela Consumatori e Utenti,
Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori,
Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino,
Unione Nazionale Consumatori
Test noi consumatori
Prezzi e tariffe
Carburanti: ancora aumenti, e i
provvedimenti per contenere
i prezzi restano al palo
Adiconsum: il sottosegretario Saglia vari i provvedimenti
necessari per il miglioramento servizio e per
favorire la concorrenza.
I
l sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, lo scorso 10 novembre ha ribadito la
volontà del Governo di presentare entro i primi
di dicembre una proposta in merito alla riforma del
settore dei carburanti.
«Siamo in attesa – ha detto Saglia – che entro
fine mese compagnie e gestori trovino un’intesa
per rendere la riforma compatibile con le sollecitazioni dell’Antitrust. Se trovano un compromesso il
Governo lo condividerà, se no procederemo autonomamente».
Ancora dubbi anche circa lo strumento con cui
si concretizzerà la riforma: «I primi otto articoli del
Ddl concorrenza – ha infatti aggiunto Saglia – riguardavano i carburanti, ma che resti nel Ddl o prenda
un’altra strada è ancora da verificare». La riforma,
secondo Saglia, potrebbe «diventare un Ddl autonomo
o anche confluire nel Dl sviluppo che segue la legge
di stabilità».
La posizione di Adiconsum
Al sotto segretario Saglia Adiconsum ricorda che molte sono state le discussioni
sui carburanti presso il Ministero dello Sviluppo Economico e molte le proposte per
riportare il prezzo dei carburanti italiani in linea con quello europeo, ma ancora
una volta tutte le proposte esaminate rischiano di restare sulla carta: prima con
le dimissioni di Scagliola, poi con le pressioni del minacciato sciopero dei benzinai
e oggi con la probabile crisi di Governo.
Adiconsum pertanto, pur apprezzando le dichiarazioni di saglia, osserva che
è ormai tempo che dalle parole si passi ai fatti. Se infatti venissero recepite le
proposte dei consumatori, ci sarebbe la possibilità concreta di ridurre il prezzo di
10 cent/litro dei vari carburanti (già oggi una realtà negli impianti della Grande
distribuzione organizzata), ma per fare ciò occorre una reale volontà ad andare
contro le lobby che vogliono mantenere lo status quo.
Test noi consumatori
Fra i provvedimenti sollecitati da Adiconsum che se recepiti porterebbero
significative riduzioni ci sono:
• apertura di self service interamente automatizzati, sia per il servizio che
per il pagamento, con apertura h24 e non con orari limitati come vorrebbero
i gestori;
• incremento degli impianti presso la Gdo, rimuovendo “lacci e lacciuoli”
delle Regioni che – subordinando l’autorizzazione dei nuovi impianti alla contemporanea presenza di erogatori di tutti i carburanti, compresi gpl e metano
– scoraggiano di fatto i potenziali investitori;
• variabilità del prezzo su base periodica, almeno settimanale, per ridurre
drasticamente le speculazioni sulle diverse velocità (immediato aumento
quando il prezzo del brent sale, ritardata diminuzione quando scende);
• servizio di informazione sui prezzi effettivi dei carburanti praticati dai
vari gestori, come sollecitato dal Parlamento, attraverso il sito del Ministero
dello Sviluppo Economico;
• trasparenza sulla politica degli sconti dei gestori con una corretta informazione sul prezzo di riferimento.
I consumatori sollecitano il sottosegretario Saglia a proseguire con determinazione nel predisporre i necessari provvedimenti legislativi senza ulteriori rinvii.
Dai territoriali
Il provvedimento dell’Antitrust
sulle vendite fuori dei locali
Ora sarà più difficile ingannare i giovani fermati in strada.
A
seguito di una denuncia che, come Adiconsum Bergamo, facemmo nel 2008,
abbiamo ricevuto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato,
la comunicazione del provvedimento assunto nei confronti della Linerouge
S.r.l., per pratica commerciale scorretta messa in essere da tale Società.
Il provvedimento consiste in una sanzione amministrativa pecuniaria di 15.000
euro, che potrebbe aumentare nel caso di inottemperanza alla delibera dell’Autorità,
fino ad arrivare alla sospensione dell’attività di
impresa per un periodo non superiore a trenta
giorni, nel caso di reiterata inottemperanza.
Premesso che per l’Impresa in questione
il fatto non dovrebbe più ripetersi – avendo
nel frattempo cessata l’attività – la decisione
dell’Autorità riveste particolare importanza
per la tipologia a cui si riferisce “la pratica
commerciale scorretta”.
Test noi consumatori
In sostanza, quando il 4 agosto 2008, sulla base di quanto previsto dal Codice
del Consumo, segnalammo all’Autorità Garante, che la Linerouge aveva promosso, con modalità oscure e poco trasparenti, la vendita dei propri prodotti ad una
Sig.ra di Albino, ci trovavamo di fronte all’ennesima vendita fatta per strada, col
solito “sistema” di avvicinare dei consumatori (soprattutto giovani), affermando
di voler effettuare un’indagine di mercato, per poi sottoporre loro una cedola,
denominata “cedola di commissione”, che, una volta sottoscritta, comportava
invece un obbligo di acquisto di prodotti, con possibilità di pagamento rateale.
Nel concreto, alla nostra assistita, con tale artificio, venne fatto sottoscrivere
un modulo di acquisto di prodotti Mediastore, per un importo di 1.700 euro,
tra l’altro con la previsione del pagamento rateale attraverso una richiesta di
finanziamento ad una Società finanziaria, senza che il consumatore ne fosse in
alcun modo consapevole.
L’Autorità, al termine della dovuta istruttoria, ha valutato la condotta della
Ditta “scorretta, in quanto idonea a indurre in errore il consumatore”, facendogli
conseguentemente assumere “una decisione economica che non avrebbe altrimenti
adottato”. Più in particolare, tale condotta “si è sostanziata nell’acquisizione del
consenso dei consumatori all’acquisto di prodotti […] attraverso un’informativa
del tutto omissiva e fuorviante, avvicinando i possibili acquirenti in spazi aperti
al pubblico e rivolgendo loro domande su hobby e interessi”.
Ambiguo fu il tipo di aggancio, ambigui i moduli utilizzati, nei quali mai si parla
espressamente di acquisto, ambigue le clausole di recesso indicate, ambigue le
indicazioni delle modalità di pagamento, soprattutto nell’ipotizzare una richiesta
di finanziamento ad una società finanziaria, il cui contratto venne sottoposto al
consumatore solo tempo dopo, al momento della consegna dei beni.
È sulla base di tutto ciò che la pratica commerciale in oggetto è stata ritenuta
illecita dall’Autorità, con le conseguenze prima citate.
Il provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è
importante perché, purtroppo, questa metodologia di vendita per le strade è
ancora diffusa nella Provincia di Bergamo.
Nel consigliare comunque i consumatori di non firmare mai nulla se non si è
più che certi di quello che viene proposto, forti della decisione dell’Autorità invitiamo coloro che l’avessero fatto, a non accettare passivamente sia la consegna
del materiale che il suo pagamento, rivolgendosi immediatamente alle nostre
sedi per istruire la pratica di annullamento del contratto.
Eddy Locati
Segretario Adiconsum Bergamo
Dai territoriali
Il 23 novembre la campagna
“Pannolino amico” sbarca a Milano
Il 23 novembre 2010, alle ore 18.00, presso la sala Cinema di Casa dell’Energia (piazza
Po 3, Milano), verrà presentata con un evento dedicato alle famiglie dei dipendenti del
gruppo A2A e non solo, la campagna “Pannolino Amico”, volta a promuove l’uso dei pannolini lavabili in sostituzione degli usa e getta.
Test noi consumatori
All’evento interverranno Angela Alberti (Segretario Regionale Adiconsum),
Cristiano Maccabruni (Responsabile
Regionale Movimento Consumatori),
Maurizio Pacciarini (responsabile della
commissione Comunicazione del Craem),
Saverio Zetera (Ufficio Osservatorio e
Sviluppo Aprica SpA), Maria Braibanti
(Presidente Associazione EVA) ed il
pediatra Roberto Nicoli. L’evento è a
partecipazione libera e punta a dare ai
genitori alcune informazioni pratiche sulla semplicità d’uso dei moderni pannolini
lavabili e sui loro vantaggi igienico-sanitari, ecologici ed economici.
La campagna “Pannolino Amico”,
lanciata a Brescia nel giugno scorso fa
parte del programma “Riduciamo i rifiuti
in città”, test pilota del P.A.R.R. (Piano di
Azione per la Riduzione dei Rifiuti della
Regione Lombardia), promosso dai Regione Lombardia, Comune di Brescia, A2A
ed Aprica. Supportata dalle Associazioni
Farmacisti (ATF Federfarma e Farcom) e
dalle mamme volontarie dell’Associazione
Eva, impegnate da tempo su questo tema,
l’iniziativa propone incentivi per le famiglie
residenti a Brescia che adottano i pannolini
lavabili e sta ottenendo ottimi riscontri,
con una media di adesione del 10% dei
genitori di bambini sotto i sei mesi.
I circoli ricreativi aziendali di A2A (CRAEM, CRASM, CRAL Asm Bergamo e FIDAS AMSA),
in relazione ai vantaggi ambientali e sociali del progetto, hanno aderito alla campagna,
estendendo gli incentivi ai figli dei soci che non possono usufruire della promozione perché
residenti fuori dal Comune di Brescia. Pertanto i genitori dei bambini potranno acquistare
un kit per il primo anno di età (5-10 Kg), composto da 24 pannolini lavabili e 3 mutandine,
al prezzo di soli 25 euro (sconto dell’80%), fino ad esaurimento scorte. Per le modalità di
adesione, i soci possono contattare il CRAL di riferimento.
La scelta dei pannolini lavabili non è una scelta rivolta al passato, ma indirizzata
verso un futuro più sostenibile, che si fonda su analisi scientifiche e progressi tecnologici.
I vantaggi sono molteplici, innanzitutto per la salute e il benessere del bambino, in quanto
il tessuto naturale dei pannolini lavabili garantisce un elevato livello di assorbimento e
traspirazione, ma non costringe la pelle del bambino al contatto diretto con la plastica
e i componenti chimici dei pannolini tradizionali. Dal punto di vista economico scegliere
ecosostenibile è un vero e proprio “toccasana” per il budget familiare: il costo dell’acquisto
nei tre anni passa dai 1300 euro per i pannolini usa e getta ai 200/800 euro per quelli
lavabili. Ma sono soprattutto i vantaggi ambientali che rendono l’iniziativa avvincente per
l’impegno verso la riduzione dei quantitativi dei rifiuti urbani prodotti: la riduzione dei
rifiuti conseguente all’abbandono dell’usa e getta è di circa una tonnellata di rifiuto per
ogni bambino.
Per saperne di più:
www.riduciamoirifiuti.it
www.craem.it/craem/cms/circolo/salute/pannolini-lavabili/
Test noi consumatori
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