Comuni di
Merate
Cernusco Lombardone
Lomagna
Montevecchia
Osnago
Confcommercio Lecco
Integrazione dei Comuni di
Calco
Robbiate
Progetto
Distretto Diffuso
del Commercio
Integrazione
progettuale
Maggio 2011
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INDICE
0. Premessa al IV bando
0.1 Stato di avanzamento del Distretto
0.2 L evoluzione del Distretto
0.3 L allargamento dei confini distrettuali
0.3.1 Progetto e piano finanziario Calco
0.3.2 Progetto e piano finanziario Robbiate
0.4 Studio di fattibilità per la crescita distrettuale
1. Introduzione
1.1 Cos è il Distretto
1.2 Obiettivi del Distretto
1.3 Quadro normativo di riferimento
2. Fasi di vita del Distretto
3. Area di riferimento del Distretto
3.1 L area scelta per il Distretto
3.2 Supporto cartografico
4. Descrizione dell area di Distretto
4.1 Metodologia di indagine
4.2 Il contesto ambientale
4.3 Analisi demografica
4.4 La situazione commerciale
4.5 Il turismo
4.6 Analisi SWOT
5. Il partenariato
5.1 Azione progettuale
5.2 Azione informativa
5.2.1 Percorso di consolidamento
5.2.2 Strumenti
3. Partner del Distretto
6. Strategia e obiettivi
6.1 Metodologia
6.2 Obiettivi generali
6.3 Idea forza
6.4 Descrizione degli interventi previsti
6.4.1 Interventi pubblici
6.4.2 Interventi privati
6.7 Risultati attesi
7. Coerenza con la programmazione locale e sovralocale
7.1 Analisi di coerenza interna
7.2 Analisi di coerenza esterna
2
8. Sostenibilità ambientale
9. Piano finanziario
10. Cronoprogramma degli interventi
11. Modello di gestione del Distretto
12. Sistema di monitoraggio
12.1 Monitoraggio finanziario
12.2 Monitoraggio fisico
12.3 Monitoraggio procedurale
13. Piano di comunicazione
13.1 Materiale di promozione e di informazione
13.2 Strumenti di promozione e informazione
13.3 Seminari e workshop
Allegati:
-
Accordo di Distretto
Cartografia
A cura delle Amministrazioni comunali aderenti all iniziativa
Con il supporto dell Unione Commercianti di Lecco
Maggio 2011
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0. Introduzione al IV bando
A seguito del decreto direttore regionale del n. 4504 del 7 maggio 2009 i Comuni di Merate,
Cernusco Lombardone, Lomagna, Montevecchia e Osnago hanno costituito ufficialmente il
Distretto del Commercio del meratese.
Nel corso di questi ormai tre anni di vita del Distretto è stato possibile raggiungere i primi risultati
che ci si era posti, ovvero favorire la nascita di un processo partecipativo sul territorio che
riguardasse non solo il rapporto tra amministrazioni comunali ed imprese, ma tra le imprese
stesse.
Il Distretto era, infatti, nato dalla consapevolezza che per migliorare la fruibilità del territorio non ci
si poteva limitare ad interventi infrastrutturali, ma si doveva investire tempo e risorse in processi
collaborativi tra i soggetti che operano concretamente sul territorio.
0.1 Stato di avanzamento del Distretto
Prima di entrare nel merito delle motivazioni che hanno spinto all integrazione del Distretto, si
reputa strettamente necessario procedere con un brevissimo resoconto su quanto fino ad ora è
stato ottenuto (e raggiunto) in relazione a quanto previsto al momento della candidatura del
Distretto.
E fin da subito importante dichiarare che con la costituzione del Distretto si è verificata una
importantissima e significativa crescita, non solo per quel che riguarda l impatto sul territorio
avuto con la realizzazione fisica di quanto preventivato, ma anche per quel che riguarda la rete di
rapporti che si sono andati costituendo e rafforzando per il raggiungimento degli obiettivi
preventivati. Per una maggiore rapidità e comodità di lettura, si è pensato di strutturare il quadro
delle attività realizzate, secondo differenti brevi sezioni:
Area comunicazione
a) Logo del Distretto
E stato realizzato il logo del Distretto del commercio, per meglio pubblicizzare questa importante
realtà commerciale che comprende il territorio di ben cinque Comuni. Il Logo è stato apposto su
ogni tipo di materiale promozionale ed informativo prodotto dai Comuni e dalle Associazioni che
costituiscono l asse portante del distretto stesso, in maniera tale che ogni evento e/o ogni
iniziativa possa contribuire a diffonderne la realtà e la tipicità.
In particolare oltre a brochure e locandine sono state realizzate delle magliette promozionali che
sono state distribuite nel corso di manifestazioni ed eventi sul territorio.
Il logo ben si presta anche ad accogliere nuovi comuni, pertanto non dovrà essere
modificato.
b) Sito Internet
E stato realizzato il sito internet dedicato al Distretto del Commercio con il collegamento sul sito
del Comune di Merate e su tutti i siti internet dei comuni ed Associazioni aderenti. I testi
permettono di conoscere gli obiettivi del distretto, le sue iniziative e le opportunità offerte dal
territorio e le iniziative promozionali, ivi compreso manifestazioni e tipologie commerciali di
particolare interesse per i consumatori finali, in aggiunta ad indicazioni relative all individuazione
delle aree di parcheggio ed altro ancora.
4
La sezione del Distretto consente di poter comprendere anche a chi non ha partecipato al
Distretto quali siano gli obiettivi, le finalità e le attività che esso promuove e porta avanti, e di
informare cittadinanza e commercianti sugli eventi e sulle iniziative che tramite il Distretto sono
state realizzate o verranno realizzate.
c) Organizzazione di eventi
La parte di promozione maggiormente rilevante è quella relativa all organizzazione di eventi che
hanno coinvolto le imprese operanti sul territorio (appartenenti o no al Distretto) e le
amministrazioni comunali. Obiettivo di tali eventi è stato quello di contribuire ad amalgamare tra
loro i soggetti che possono svolgere un ruolo fondamentale nella rivitalizzazione del territorio ed
in secondo luogo di animare il territorio portando nuovi visitatori e frequentatori nel territorio del
Distretto.
Gli eventi hanno carattere commerciale, sociale e tradizionale e hanno avuto l importante ruolo di
richiamare sul territorio molti utenti esterni al Distretto, che hanno potuto così animare il territorio
e usufruire dei negozi in esso operanti.
Gli eventi organizzati sul territorio distrettuale a regia diretta dell Associazione la nostra mela
che per prima è nata grazie al Distretto ed in stretta collaborazione con L Amministrazione
Comunale di Merate, sono stati i seguenti:
Anno 2008:
 8 marzo: sono state distribuite 12.000 pergamene con poesie e una descrizione storica
della festa della Donna attraverso tutti i commercianti del territorio
 23 marzo: sono state distribuite uova pasquali multicolori nell intero centro storico di
Merate
 1 aprile: l intero centro storico del Comune di Merate è stato addobbato con pesci e
palloncini
 25 aprile: le vie commerciali del territorio sono state addobbate con bandierine tricolore
 10 maggio: le vie e le piazze commerciali sono state addobbate con fiori plastificati di vari
colori
 21 giugno: notte bianca con negozi aperti , intrattenimento musicale, artisti di strada e
somministrazione di alimenti e bevande nelle piazze
 Aprile/agosto: organizzate serate di introduzione al cinema e intrattenimenti vari in
strada, con spettacoli di luce notturna
 27 settembre: mercatino dei bambini commerciante per un giorno , durante il quale
hanno potuto vendere giocattoli e libri vecchi e devolvere il ricavato ad una associazione
di beneficenza
 19 ottobre: festa del cioccolato, con sculture e assaggi gratuiti
 Dicembre: addobbi natalizi per le vie del commercio, tombolata e trenino turistico
Anno 2009:




8 marzo: 20.000 pergamene con poesie distribuite per la festa della Donna,
accompagnate da mimose e quadri
25 aprile: bandierine tricolore in tutte le vie commerciali del territorio comunale
Pasqua: alberi ed uova pasquali multicolori sul territorio del centro
8 maggio: festa della mamma con addobbi floreali e visite alle ville di Merate
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


27 giugno: notte rosa con negozi aperti ed intrattenimenti musicali, artisti da strada e
somministrazione alimenti e bevande
Ottobre: festa del cioccolato e sculture in piazza con assaggi gratuiti ed intrattenimenti
vari
Dicembre: addobbi natalizi e trenino turistico
Queste iniziative che sono state riproposte, hanno permesso di consolidare le azioni di
promozione sul territorio distrettuale e hanno dato imputo decisivo per l organizzazione di ulteriori
iniziative. La partecipazione in termini di visitatori è stata massiccia ed ha superato, per le più
importanti, i 15.000 visitatori.
Anno 2010:






Tombolata : L Associazione La Nostra Mela con le imprese commerciali del meratese
ha organizzato il 17 gennaio 2010 la tombolata di fine anno. Per la realizzazione della
Tombolata, dal 21 al 25 novembre, effettuando acquisti negli esercizi commerciali del
Distretto, per ogni 200 di spesa, era possibile ritirare una cartella per partecipare alla
Tombolata, con la possibilità di vincere altri premi, per un totale di circa 10.000 cartelle
consegnate nelle due anni di svolgimento della manifestazione. (pari a circa .
2.000.000,00 di spesa)
Notte Bianca : L Associazione La Nostra Mela con le imprese commerciali del
meratese ha organizzato il 19 giugno 2010 una serata di apertura dei negozi, animata
dall estrazione dei premi della Lotteria della Notte Bianca . Per la realizzazione della
Lotteria, effettuando acquisti negli esercizi commerciali del Distretto, per ogni 10 di
spesa veniva dato in omaggio un biglietto della Lotteria e la possibilità di essere estratti e
vincere altri premi.
Musica - Lettura e Cinema: il Comune di Osnago ha organizzato una serie di incontri
rivolti a tutte le fasce d età con tematiche differenti, che vanno dalla musica con serate di
musica dal vivo di tutti i generi, alla letteratura con incontri di lettura di poesie e di favole
per bambini alla proiezione di film, che hanno contribuito a far conoscere il territorio e le
sue attività commerciali.
Acquisti a km 0 e letteratura: il Comune di Cernusco Lombardone ha organizzato
serate a tema per coinvolgere i fruitori del Distretto. Sono state organizzate serate in cui
vengono letti ed interpretati alcuni brani tratti da libri e serate in cui è possibile acquistare
i prodotti a km zero .
Commercianti per un giorno : l Associazione La Nostra Mela con le imprese
commerciali e con la collaborazione con i giovani del Distretto del Commercio organizza
per il giorno 16 aprile 2011 una giornata in cui i giovani coinvolti potranno essere
commercianti per un giorno. E prevista la realizzazione di materiale promozionale, quali
magliette che riportano il logo del Distretto e dell Associazione La Nostra Mela.
Tombolata : sempre l Associazione la nostra mela riproporrà per l ultima edizione la
manifestazione, completamente rinnovata.
Tali eventi sono proseguiti anche per i primi mesi del 2011, autofinanziati
dall associazione stessa grazie all iter progettuale avviato dal Distretto. Oggi molti eventi
vengono organizzati dall Associazione con fondi raccolti direttamente dalle imprese
aderenti alle iniziative, fattore che dimostra l importanza del distretto e il positivo operato
di questi anni.
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d) Materiale promozionale
Per accompagnare gli eventi del programma di Distretto è stata realizzata una brochure da
distribuire su tutto il territorio. Lo scopo di questa brochure è quella di pubblicizzare il Distretto
come strumento di coesione e cooperazione, ma anche per contribuire a diffondere il nome/logo
del Distretto del Commercio. La brochure è stata pubblicizzata anche attraverso il giornale dei
comuni aderenti, accompagnata dalla promozione degli eventi e delle iniziative che vengono
organizzate sul territorio distrettuale.
Area operativa
Fin da subito è emersa la necessità, anche per via delle medie dimensioni del territorio, di dare
vita ad un gruppo di lavoro coeso che fosse in grado di portare avanti gli interessi dei
commercianti e di cooperare su un territorio di 5 comuni.
Pertanto sul territorio sono sorti dei gruppi più o meno organizzati di commercianti che stanno
iniziando a proporre delle iniziative congiunte. Il lavoro da fare a livello distrettuale è ancora molto
importante, in quanto si tratta di realtà per ora isolate che devono trovare coesione a livello
distrettuale.
Sul territorio di Merate è sorta una associazione denominata La Nostra Mela .
L Associazione ha assunto un ruolo molto importante, insieme a quelle della Amministrazioni
coinvolte, nella realizzazione di azioni di animazione del territorio. Ha cercato, infatti, di
coinvolgere le imprese che sul territorio operano e di cogliere le principali idee manifestate
traducendole poi negli eventi e nelle iniziative proposte. Sono stati, quindi, organizzati incontri ad
hoc per la pianificazione degli eventi e per la condivisione delle procedure di messa in atto delle
decisioni concordate.
L Associazione è nata dall aggregazione spontanea delle imprese del territorio del meratese
(aderenti e non al Distretto) di rendere maggiormente accoglienti ed invitanti i propri esercizi
commerciali per riuscire a creare una rete fidelizzata di clienti grazie alla garanzia di avere un
trattamento speciale e di avere a disposizione prodotti di qualità. Questa Associazione, quindi, si
è assunta l incarico non solo di dare vita a momenti di incontro, di svago e di divertimento, ma
anche di iniziative di tipo promozionali, quali omaggi, sconti o concorsi a premi.
Fondamentale è l impegno dell Associazione la nostra mela , in stretta intesa con il Coordinate
del distretto, nell effettuare incontri con la grande e media distribuzione che hanno già portato ad
intese e condivisione di progetti ed iniziative che prossimamente verranno portate ai tavoli
tematici e proposte alla cabina di regia del distretto, regolarmente costituita.
Pertanto da qui è nata anche l idea di allargare il distretto a nuove amministrazioni comunali e
dare vita ad uno studio di fattibilità in grado di coordinare e programmare la crescita commerciale
dell area sia in termini di fruizione urbanistica delle aree sia in termini di visibilità ed eventi.
Sono stati anche avviati rapporti con la Grande distribuzione, al fine di capire come organizzare
eventuali progetti di crescita dell area.
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Area gestionale
a) Incontri organizzati
Per gestire in maniera ben organizzata e condivisa tutte le attività previste dal Programma di
Distretto sono stati programmati da parte del Comitato di Distretto alcuni incontri volti alla
pianificazione delle azioni da compiere e al monitoraggio sullo stato d avanzamento delle attività
del Distretto. Di seguito, vengono riportati gli incontri avuti a partire dall uscita delle graduatorie
che sanciscono la nascita del Distretto.






18 novembre 2008 - Incontro tra i membri delle cinque Amministrazioni
Comunali coinvolte nel Distretto, l Unione dei Commercianti Lecchesi e le
imprese per illustrare e definire i passi per la costituzione del Distretto e per le
modalità di partecipazione;
02 dicembre 2008 - Incontro con le imprese aderenti al Distretto per raccogliere
le schede di progetto riguardanti gli interventi da realizzare con il Distretto e per
condividere le azioni di animazione per tutto il Distretto;
15 luglio 2009 Incontro con i membri del Comitato di Distretto per definire le
azioni successive utili ad avviare ufficialmente le attività del Distretto, in relazione
alle scadenze definite da Regione Lombardia;
23 febbraio 2010 Incontro con i membri del Comitato di Distretto finalizzato
alla verifica dello stato d avanzamento delle attività del Distretto. Nello specifico,
si è discusso delle attività inerenti la comunicazione e la promozione per
condividere una strategia comune.
29 giugno 2010 - Incontro con i membri del Comitato di Distretto finalizzato alla
verifica delle attività ed alla pianificazione delle azioni di promozione
Ottobre 2010 - Incontro con i membri del Comitato di Distretto per la verifica
delle attività e la deliberazione circa la necessità di dare vita ad un libretto
promozionale del distretto
Poiché il Distretto ha individuato un suo coordinatore/manager all interno del Comitato, che ha
assunto il compito di coordinare le diverse iniziative in essere, le riunioni sono state spesso
sostituite da scambi di mail e comunicazioni telefoniche, al fine di aggiornare tutti circa lo stato di
avanzamento delle attività e di mettere in evidenza le eventuali criticità emerse dalla gestione.
Si sono svolti anche degli incontri sul territorio gestiti direttamente dai gruppi di
commercianti, dei quali non si ha una traccia precisa, ma che il Distretto, nei prossimi anni,
vorrebbe mappare e sistematizzare.
b) Monitoraggio RL
Sono stati realizzati a cura del Comitato di Distretto alcuni momenti di verifica delle attività che
hanno permesso la predisposizione di report di monitoraggio consegnati successivamente a
Regione Lombardia. I momenti della valutazione sono stati, fino ad ora, due:
Scheda avanzamento lavori (19 novembre 2009)
Nel mese di novembre, Regione Lombardia ha ritenuto importante avere indicazione sullo stato
d avanzamento dei lavori del Distretto. Per questo motivo, è stata compilata una scheda
riassuntiva riguardante:
 gli strumenti di governance per la gestione integrata dei rapporti con i partner di
Distretto;
 l individuazione del Coordinatore/Manager di Distretto;
 l avvio e gestione dei lavori/attività;
8


le tipologie di spesa sostenute o da sostenere oltre a quelle già inserite nel piano
finanziario del Distretto;
eventuali criticità incontrate.
Report Indicatori di performance (15 luglio 2010)
Nel mese di febbraio, è stata richiesta la compilazione di un report finalizzato ad avere una
conoscenza di come gli utenti esterni al Distretto percepissero l attività di Distretto. E stato,
quindi, distribuito un questionario, seguendo le indicazioni e il format richiesti da Regione
Lombardia, alle imprese commerciali e ai residenti/frequentatori degli esercizi commerciali del
Distretto.
Area finanziaria
L aggiornamento della situazione delle imprese è stato svolto ogni due mesi. Le attività
commerciali sono state contattate direttamente via telefono e hanno ricevuto comunicazioni che
ricordano loro il materiale necessario alla rendicontazione e sollecitano la realizzazione degli
interventi anche a mezzo fax e a mezzo mail.
Come da report finanziario consegnato in Regione Lombardia, il Distretto ha realizzato per la
quasi totalità l ammontare di spesa che si era prefissato. Per maggiori informazioni si rimanda
alla tabella ufficiale.
0.2 L evoluzione del Distretto
Grazie a questa organizzazione mirata e agli sforzi profusi per parte pubblica e privata, e al fatto
che il tavolo di lavoro creato non ha carattere politico ma operativo, pur essendo composto
da assessori e sindaci oltre che da rappresentanti delle imprese e delle associazioni nate
spontaneamente nell ambito dell esperienza distrettuale, è stato possibile per il Distretto valutare
per tempo gli obiettivi per una sua crescita futura. In particolare, attraverso gli incontri che
sono stati organizzati, è stato possibile mettere in evidenza punti di forza e di debolezza
del territorio. Da qui, sono seguite delle idee e delle proposte per il miglioramento del Distretto.
Vediamo in dettaglio l analisi sviluppata nel corso degli ultimi mesi:
Punti di forza
 territorio ricco di attività commerciali
lungo un medesimo asse viario bene
identificato
 buone capacità di cooperazione tra
le amministrazioni comunali e le
imprese del territorio
 presenza di associazioni di
promozione commerciale nate
grazie all esperienza distrettuale
 presenza della grande distribuzione
con la quale avviare un percorso di
crescita
 presenza sul territorio di Merate di
progettualità targate "politecnico
milano"
Punti di debolezza
 mancanza di una programmazione
commerciale ed urbanistica unitaria
e a lungo termine
 necessità di migliorare altre aree
commerciali presenti sul territorio
distrettuale
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Attraverso l analisi di tali rilevanze è stato possibile valutare quali interventi/iniziative potevano
essere di interesse per lo sviluppo del territorio. Sulla base delle risposte è stato possibile
delineare il seguente quadro della situazione:
 necessità di allargare i confini distrettuali attraverso l ingresso di nuovi comuni
contermini e aventi le medesime caratteristiche del distretto, al fine di non minarne
l equilibrio attuale
 necessità di sviluppare uno studio di fattibilità per la crescita del distretto, in grado di
mettere in evidenza da qui ai prossimi anni le modalità di intervento a livello urbanistico e
commerciale
0.3 Allargamento dei confini distrettuali
La scelta di allargare i confini distrettuali nasce dalla necessità di unire le forze e le risorse
necessarie per un reale e concreto sviluppo del territorio. Pertanto tale scelta è sorta
spontaneamente all interno del Comitato di Distretto.
Poiché il Distretto ha avviato delle progettualità con il Politecnico di Milano volte ad individuare le
migliori proposte di crescita dell area, e stante la presenza di un asse viario sul quale si
affacciano molte imprese commerciali piccole e grandi, la scelta di allargamento è stata fatta
con i due comuni di Calco e Robbiate.
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La loro integrazione permette di estendere al meglio i contenuti dello studio proposto in calce al
presente documento, pertanto si tratta di un fattore strategico per una corretta evoluzione del
distretto. I nuovi comuni investiranno in un primo momento in sicurezza per migliorare la fruibilità
del territorio.
Per quanto attiene alla compagine privata, in questi mesi sono stati fatti diversi incontri con le
imprese operanti sul territorio dei due comuni, grazie ai quali è stato possibile illustrare le finalità
alla base del Distretto, la necessità di un loro coinvolgimento futuro nella organizzazione e
gestione di eventi a valere sul Distretto.
Al fine di valutare al meglio le progettualità proposte dalle imprese e per individuarne di nuove in
grado di qualificare realmente il Distretto, è intenzione del Comitato individuare le imprese dei
due comuni, alle quali destinare almeno il 50% del contributo, attraverso un bando ad hoc
che rispecchi i contenuti del IV bando.
Si è optato per tale via al fine di individuare progettualità in linea con le prime risultanze
dello studio, evitando di intervenire in aree non strategiche.
0.3.1 Progetto e piano finanziario Calco
Il progetto
Il Comune di Calco intende realizzare un impianto di video-sorveglianza per garantire una
migliore sicurezza agli spazi di fruizione del territorio.
Nello specifico, intende dotarsi di un impianto che sia in grado di garantire un livello di sicurezza
molto elevato grazie alla dotazione di telecamere poste nei punti considerati strategici del
territorio comunale.
La scelta delle telecamere e della tecnologia utilizzata è stata fatta in primo luogo per la
funzionalità ed in secondo luogo per la resistenza dei materiali con un conseguente costo di
gestione contenuto. Essendo una tecnologia piuttosto avanzata ed in grado di video-sorvegliare
24 ore su 24 il territorio non necessita di manutenzione e di verifica frequente dello stato di
funzionamento.
Più nel dettaglio, l impianto sarà realizzato utilizzando la tecnologia Video su IP composto da
telecamere IP o appositi convertitori che sono in grado di codificare il segnale analogico
proveniente dagli elementi di ripresa in uno digitale in grado di transitare su reti LAN/WAN.
L infrastruttura di trasporto dei dati sarà realizzata mediante l impiego di apparati funzionanti in
Wireless MIMO (multiple input multiple output) per consentire costi di gestione bassi o nulli per la
l'amministrazione comunale. L'apparecchiatura che compone l'impianto è rappresentata da 3
principali elementi:
 il centro di controllo e gestione localizzato presso il Comando della Polizia Locale del
Comune di Calco, ovvero il cuore del sistema di video-sorveglianza nel quale verranno
indirizzate le immagini rilevate dalle postazioni di videosorveglianza e dal/i punti di
rilancio;
 le postazioni di video-sorveglianza, ovvero le telecamere posizionate nei punti
considerati maggiormente strategici per la rilevazione delle immagini del territorio. Le
telecamere fisse sono 5 e saranno posizionate in (2) Largo Pomeo, via Nuova
Provinciale, via Nazionale e via San Vigilio;
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 i punti di rilancio, ovvero l'infrastruttura di rete che consente di veicolare verso il centro
controllo tutti i dati rilevati, posizionata sul campanile della Chiesa del Comune di Calco.
Sul punto di rilancio saranno installate le apparecchiature di bridging che collegheranno
da un lato le postazioni di videosorveglianza e dall altro il centro di controllo con queste
ultime. Il punto di rilancio sarà equipaggiato con un sistema di alimentazione che
consenta l autonomia di funzionamento anche in mancanza della tensione di rete,
provvedendo inoltre alla protezione verso i contatti indiretti, sovracorrenti e cortocircuiti di
tutte le apparecchiature ivi installate.
Il piano finanziario
Intervento
Spesa
Comune di Calco
Importo in
Contributo
Risorse
proprie
50.000,00
25.000,00
25.000,00
Imprese*
150.000,00
75.000,00
75.000,00
TOTALE
200.000,00
100.000,00
100.000,00
* Le imprese saranno individuate attraverso un apposito bando per individuare progetti in linea
con le prime risultanze dello studio di fattibilità
Tempi di realizzazione
Data l'esigenza di dotare il territorio di un sistema di sicurezza e il progetto esecutivo, l'inizio dei
lavori sarà immediatamente successivo alla presentazione della richiesta di finanziamento del
Distretto.
0.3.2 Progetto e piano finanziario Robbiate
Il progetto
Il progetto presentato dal Comune di Robbiate prevede la realizzazione di un'area verde il parco
Coglia. L'area in oggetto occupa una superficie di circa 14.000 metri quadrati localizzati in
un'area non costruita, ma individuata nel PRG vigente come Zona F Sistema del verde pubblico
e assimilabile - Attrezzature ed impianti di interesse generale .
La posizione della nuova area verde è molto significativa e soprattutto di utilità pubblica perchè
inserita nel centro del Comune in un contesto in prevalenza residenziale e molto vicino ai
principali servizi pubblici o di uso pubblico, quali il Municipio, Villa della Concordia e il suo parco
nella quale è ubicata la biblioteca ed il centro anziani, una scuola materna privata con centro
sportivo parrocchiale, l oratorio, ed infine il plesso scolastico costituito dalla scuola materna,
elementare e media inferiore consortile con relativo centro sportivo. La collocazione acquista
ancora più rilevanza se si analizzano i percorsi ciclo-pedonali presenti nelle vicinanze che
consentono il collegamento con i territori comunali vicini.
La realizzazione dell'intervento consentirebbe di intervenire in maniera più allargata sul contesto
rivedendo anche l'organizzazione degli spazi circostanti l'area progetto e soprattutto migliorando
la viabilità, incluse le aree di sosta, e le vie di comunicazione per raggiungere l'area.
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Nello specifico, però, l'intervento è finalizzato a dotare l'area delle attrezzature e
dell'organizzazione degli spazi in maniera tale da consentire agevolmente il relax, lo svago e
l'incontro dei fruitori dello spazio che saranno bambini e famiglie giovani e anziani.
E' prevista inoltre la realizzazione di una nuova piazza caratterizzata da un disegno della
pavimentazione che consenta di identificare gli stalli per le bancarelle di mercati e fiere e che
ospiti delle aree gioco come scacchiere giganti, un campo di pallavolo e un campo da basket
(entrambi regolamentari), integrati nel disegno della pavimentazione (si precisa che le
attrezzature necessarie potranno essere montate e smontate a seconda delle esigenze, delle
stagioni o delle manifestazioni che si programmeranno di volta in volta); la piazza sarà
attraversata dai filari di alberi che accompagnano lo svilupparsi dei due principali percorso NordSud.
Seguendo le previsioni di PRG vigente, è previsto un nuovo parcheggio, mitigato e inserito nel
contesto attraverso la piantumazione di alberi e la realizzazione di una aiula, con accesso da via
Villa, che abbia posti per auto, ma anche spazi per cicli e motocicli. E' prevista poi l'istallazione di
un impianto di illuminazione volto a valorizzare le varie ambientazioni naturali, associato ad un
sistema di videosorveglianza; quest ultimo in funzione del fatto che, per volontà
dell Amministrazione Comunale, il nuovo parco non sarà recintato.
Il piano finanziario
Intervento
Spesa
Comune
Robbiate
Imprese*
TOTALE
di 160.000,00
100.000,00
260.000,00
Importo in
Contributo
Risorse
proprie
50.000,00
110.000,00
50.000,00
50.000,00
100.000,00
160.000,00
* Le imprese saranno individuate attraverso un apposito bando per individuare progetti in linea
con le prime risultanze dello studio di fattibilità
Tempi di realizzazione
I tempi di realizzazione del presente progetto sono quelli compresi tra giugno 2011 e dicembre
2011.
0.4 Studio di fattibilità per la crescita distrettuale
Dal 2009, l amministrazione di Merate e il Politecnico di Milano hanno in corso una collaborazione
per la formazione e lo svolgimento di studi e ricerche di interesse locale, da cui il territorio di
Merate è divenuto un caso studio sui temi dell architettura, del paesaggio e del territorio, con
l obiettivo di promuovere la ricerca e la formazione sui temi di interesse locale e sovra-locale.
Dopo la prima fase di analisi e i primi risultati di lettura del territorio l esperienza di ricerca
progettuale si è necessariamente allargata ad altre realtà disciplinari presenti nel Politecnico,
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coinvolgendo così l ambito della conservazione del costruito e, in modo più strutturato, il
Laboratorio di Sintesi Finale (Laurea in Design degli Interni_Facoltà del design).
In particolare, l allargamento di competenze, determinato dalla forma complessa che andava
assumendo l attività di ricerca, conduceva al riconoscimento nel territorio meratese di alcune aree
di intervento puntuale, fra cui quella del commercio, come si evidenzierà a un certo punto, poteva
rappresentare un importante vettore di innovazione per l implementazione di importati reti per lo
sviluppo economico e la crescita sociale del territorio.
Il Laboratorio di Sintesi Finale (Laurea in Design degli Interni_Facoltà del design) ha acquisito i
punti d arrivo della ricerca che proveniva dagli altri ambiti disciplinari coinvolti per focalizzare la
sua indagine sulle nuove centralità urbane riconoscibili entro i confini meratesi. Confini meratesi
presto superati dai risultati non solo della ricerca sul campo, ma anche dalle risposte progettuali
attivate.
Tale percorso ha preso pertanto avvio in parallelo allo sviluppo del Distretto del commercio, ed è
intenzione del Comitato di applicare tali metodologie all intero territorio del distretto, nella sua
forma allargata.
Ne è emerso un laboratorio di idee per la promozione e la valorizzazione del territorio.
Lo studio di fattibilità allegato al presente documento prende avvio da tale importante esperienza
progettuale, che potrà qualificare l intera area distrettuale e individuare in concreto progettualità
ed iniziative da mettere in campo.
NB: Nelle pagine che seguono si riporta il precedente
programma di distretto aggiornato con i dati dei due
nuovi comuni
14
1. Introduzione
1.1 Cos è il Distretto
Il termine distretto sottende una pluralità di significati in relazione al settore di intervento nel
quale lo stesso si sviluppa: in via generale si può affermare che un distretto è connotato dalla
presenza di un insieme di soggetti (pubblici e privati) che, in un area territoriale delimitata,
operano in uno stesso settore, al fine di attivare proficue sinergie e interazioni. Le declinazioni
che può assumere sono diverse e spaziano dall ambito sanitario, fino a quello delle ricerca e
dell innovazione.
Utilizzare il concetto di distretto nel settore del commercio rappresenta, per il territorio della
Regione Lombardia, una novità recentemente introdotta a supporto del settore.
Nello specifico i Distretti del Commercio si identificano come aree con caratteristiche omogenee
per le quali soggetti pubblici e privati propongono interventi di gestione integrata nell interesse
comune dello sviluppo sociale, culturale ed economico e della valorizzazione ambientale del
contesto urbano e territoriale di riferimento In base alla definizione fornita dal bando regionale :
tale definizione è fornita dalla Regione stessa che così individua le caratteristiche verso le quali i
progetti di definizione dei distretti dovranno tendere.
Le caratteristiche di ogni Distretto sono strettamente correlate alle dimensioni del Comune,
all organizzazione del tessuto urbano ed economico e al sistema di relazioni esistente tra Comuni
contermini.
Il Distretto del Commercio qui proposto si snoda all interno del tessuto centrale dei cinque Paesi
coinvolti, i quali vantano la presenza di numerose attività commerciali e ristorative di notevole
importanza per il territorio, in quanto capaci di fornire un servizio non solo commerciale, ma
anche sociale. È importante evidenziare fin da subito come il territorio coinvolto nel Distretto
disponga, al proprio interno, di un raggruppamento di attività commerciali, di natura sia
programmata che spontanea, talmente consistente da riuscire a generare effetti di sinergia e
richiamo anche sui comuni limitrofi non coinvolti dal progetto.
Osservazioni sulla nascita del Distretto
L istituzione di un Distretto del commercio (configurato come area sub-provinciale o sovracomunale, a seconda del punto di vista di partenza) non è affatto semplice, in quanto manca
l identificazione del distretto con uno specifico elemento della filiera produttiva da promuovere nei
mercati locali, nazionali ed internazionali, come avviene invece per i distretti industriali.
Il distretto industriale nasce infatti come sintesi di un certo ambito produttivo in cui il manufatto è
frutto della combinazione delle energie imprenditoriali site in un particolare contesto territoriale. Il
prodotto dunque appartiene al territorio da cui proviene. Nel commercio questo senso di
appartenenza non è possibile, in quanto il prodotto è «globale» per definizione; i prodotti posti
in vendita, tolti i casi di quelli tipici e di qualità, possono provenire infatti da ogni parte del Mondo.
I distretti commerciali non hanno peraltro nemmeno trovato spazi adeguati nella normativa
regionale, ma si configurano ancora come libere aggregazioni di imprese articolate sia sul piano
funzionale sia su quello territoriale, con l obiettivo di accrescere lo sviluppo delle aree e dei settori
di riferimento, di migliorare l efficienza nell organizzazione e nella produzione, secondo principi di
sussidiarietà verticale ed orizzontale.
Alla luce di quanto appena detto è utile però sottolineare come esista una comunità di intenti
per gli operatori delle attività distributive presenti in una determinata località, e quindi
anche nel territorio del Distretto Commerciale qui descritto, identificabile nell obiettivo comune di
mantenere, ma anche incrementare i flussi della domanda e di fare in modo che gli standard di
riferimento degli stessi siano il più possibile elevati in modo da competere sempre più con le aree
15
commerciali limitrofe (in alcuni casi più convenienti, meglio assortite, di qualità superiore,
maggiormente accessibili, più dotate dal punto di vista del servizi disponibili, ecc.).
Di fondamentale importanza per la scelta dell istituzione di un Distretto del commercio è
l ubicazione dello stesso. Il contesto in cui operano gli esercizi è infatti da tenere in
considerazione sia per quella che potrebbe definirsi condizione interna al distretto presenza
o meno di una pluralità di soggetti, quali ad esempio attività imprenditoriali, non necessariamente
commerciali, ma comunque connaturate al luogo sia per la situazione esterna al distretto
presenza o meno di aree commerciali limitrofe forti .
L analisi che segue mette bene in evidenza questo aspetto e le caratteristiche dell area oggetto
dell intervento sui cinque Comuni.
Infine è importante rilevare la valenza sociale assunta dal Distretto qui proposto: la tutela e la
valorizzazione delle aree urbane e dei centri è infatti fondamentale non solo per favorire la
permanenza dei piccoli commercianti, ma anche e soprattutto per migliorare la qualità della vita
delle persone che vivono sul luogo, con particolare riguardo agli anziani e ai bambini.
Caratteristiche del Distretto
L area sulla quale viene a crearsi un Distretto è di fatto un area commerciale, che presenta però
al suo interno anche caratteristiche legate alla socialità del contesto in cui si crea il Distretto.
Inoltre il Distretto deve avere al suo interno degli elementi attrattori che permettano di individuare
collegamenti tra i diversi settori economici presenti sul territorio. In altre parole, la capacità di
attivare spostamenti di flussi di popolazione viene incrementata per il Comune di appartenenza
dalla presenza sul territorio di una struttura nata con obiettivi non direttamente commerciali.
Si tratta in questo caso di fattori strategici per l attrattività e la vivibilità di un Distretto del
Commercio:
- presenza di addensamenti di esercizi commerciali anche integrati con altri settori
economici (Es: servizi, ricettività)
- connessione con punti di rilevanza del territorio (Es: riferimenti culturali o turistici,
stazioni e altri snodi del sistema di trasporto pubblico) di rilievo alla scala comunale o
sovracomunale
- buona accessibilità e sviluppo di mobilità sostenibile (Es: trasporto pubblico,
parcheggi per cicli e motocicli, infrastrutture per la mobilità dolce, isole pedonali)
- qualità urbana (Es: arredo urbano, aree verdi, segnaletica, pulizia, sicurezza)
- offerta di servizi (Es: animazione/eventi, attività culturali e di intrattenimento,
presenza di bar e ristoranti, quantità e qualità del servizio commerciale).
Inoltre il Distretto commerciale per sua natura si collega anche al tempo libero e alla socialità
delle persone, che sul territorio possono incontrarsi e socializzare.
1.2 Obiettivi del Distretto
Gli obiettivi che si sono posti di raggiungere, attraverso i Distretti del Commercio, i partner di
progetto (enti locali, imprese ed associazioni di categoria rappresentative del territorio)
riguardano la promozione della valorizzazione integrata del territorio e la creazione di uno
spazio urbano che presenti al suo interno diverse attività commerciali al dettaglio e
ristorative.
16
Nello specifico, si intendono perseguire i sotto indicati obiettivi:
OBIETTIVO

DESCRIZIONE INTERVENTO
Rilancio delle attività commerciali interne 
al Distretto, ma anche di quelle dei comuni
limitrofi attraverso il miglioramento delle
condizioni di attrattività delle aree 
commerciali presenti


Istituzione di un modello gestionale 
coordinato ed univoco, che permetta
l utilizzo di economie di scala

Interventi
di
riqualificazione,
ammodernamento
delle
strutture
commerciali
Messa in sicurezza di alcuni esercizi
commerciali e messa in opera di arredo
urbano coordinato ed omogeneo in grado
di diffondere una percezione di
omogeneità e integrazione
Sistemazione delle vie di accesso alle
strutture commerciali
Sviluppo di un sistema informativo
funzionale, efficiente ed economico
capace di mettere in rete le varie
amministrazioni del Distretto
Razionalizzazione delle risorse umane e
strumentali, tramite la condivisione del
personale, degli spazi e delle strutture

Istituzione di un partenariato coeso, in 
grado di collaborare nel tempo dando vita
a strategie di sviluppo innovative e
integrate
Istituzione di un modello di Governance
che preveda la costituzione di tavoli di
lavoro periodici in cui i partner possano
confrontarsi e verificare lo stato dell arte
del progetto

Costituzione
di
un
piano
di 
comunicazione omogeneo su tutto il
territorio dei 5 comuni aderenti al progetto,
che identifichi fortemente l area interessata 
dal Distretto e permetta di attrarre utenti
del commercio tutto l anno

Creazione di un sito internet che descriva
e promuova le attività del Distretto
Commerciale
Creazione di un piano di marketing volto
alla valorizzazione del Distretto
Sviluppo di attività di animazione che
riescano a promuovere il più possibile
all esterno le attività intraprese dal
Distretto
Da evidenziare come questi obiettivi si inseriscano all interno di un progetto pilota per la
creazione di un distretto del commercio, che sia in grado da un lato di portare benefici economici
e sociali sul territorio e dall altro di creare una cultura del fare distretto che possa generare in
futuro ulteriori iniziative spontanee sul territorio e che permetta anche una gestione nel tempo del
Distretto stesso. Obiettivo ultimo è quello di avviare sul territorio un approccio e un metodo di
17
lavoro in una logica di medio e lungo termine, che permetta di valutare le esperienze e
monitorare i risultati acquisiti.
Il distretto si pone infine un obiettivo sociale molto importante: permettere al territorio di creare
nuovi spazi di aggregazione sociale legati al commercio.
1.3 Quadro normativo di riferimento
L istituzione di un Distretto del commercio si fonda sulla seguente normativa regionale:
- il Programma Regionale di Sviluppo della VIII legislatura approvato con DGR VIII/327 del 20
luglio 2005, in particolare laddove si individuano e si definiscono gli obiettivi di sviluppo delle
reti commerciali e distributive (Obiettivo 3.8), tra i quali orientare il processo di
modernizzazione e razionalizzazione del settore del commercio secondo un modello di
sviluppo sostenibile ed equilibrato, sia dal punto di vista della diffusione territoriale, sia dal
punto di vista delle diverse forme distributive ( ), la complementarietà e l integrazione
produttiva/commerciale delle diverse forme distributive. ( ) Il processo di riorganizzazione
del settore vuole, pertanto, essere l occasione per salvaguardare e valorizzare il piccolo
commercio ed il servizio di vicinato, anche come fattore di coesione sociale e di
riqualificazione del tessuto urbano, contrastando i fenomeni di desertificazione dei centri
storici e delle periferie, così come delle aree montane e marginali, promuovendo allo stesso
tempo un utilizzo razionale del territorio. Si richiamano altresì, senza riprenderne qui
segnatamente il testo per economia del presente atto, altri ed importanti Obiettivi del PRS
strettamente sinergici col precedente, quali l obiettivo 3.4 Turismo , il 3.5 Marketing
territoriale , il 3.6 Artigianato e servizi , il 4.2 Sicurezza urbana e polizia locale , il 6.4
Tutela dell ambiente ed il 6.5 Valorizzazione del territorio .
- Documento di Programmazione Economico Finanziaria Regionale 2008-2010, approvato con
DCR n. VIII/425 del 26 luglio 2007 che attua gli obiettivi del PRS anche relativamente a
quanto oggetto del presente atto, sottolineando in particolare i seguenti aspetti nell ambito di
intervento 3.8. Reti distributive, sistema fieristico e tutela dei consumatori :
 valorizzazione della rete distributiva di vicinato, attraverso l attuazione in via
sussidiaria, di Progetti Integrati per la Competitività di Sistema (PICS) e Azioni per la
Competitività Territoriale (ACT) anche in partnership col sistema camerale lombardo
 azioni di formazione e benchmarking in ambito internazionale rivolte a imprenditori,
esponenti del sistema associativo e delle amministrazioni locali, finalizzate a
sperimentare nuove forme di organizzazione del commercio al dettaglio nelle aree
urbane
 specifiche misure per la piena valorizzazione dei negozi, dei mercati storici e delle
altre testimonianze della qualità e della tradizionale presenza del commercio sul
territorio e nelle città lombarde
- la l.r. 2 febbraio 2007 n. 1 Strumenti di competitività per il territorio e le imprese della
Lombardia , che avvia un percorso coordinato di interventi integrati a sostegno della
competitività e contestualmente dispone misure di semplificazione e di sburocratizzazione in
tali ambiti a favore delle imprese
- la l.r. 23 luglio 1999 n. 14 Norme in materia di commercio che, fornendo un quadro delle
finalità dell azione programmatoria regionale in materia di reti distributive, richiama, tra le sue
finalità, all art. 1 quelle di cui alle lettere a), b), c), d), e), particolarmente in sintonia col
presente atto
- il Programma Triennale per lo Sviluppo del Settore Commerciale 2006-2008, approvato con
DCR VIII/215 del 2 ottobre 2006, e le conseguenti Modalità attuative , che in attuazione degli
indirizzi strategici individua la necessità per il settore commerciale di attivare non solo
dinamiche di sviluppo economico endogeno, ma anche dinamiche intersettoriali e sociali
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-
-
-
-
-
-
orientate a favorire azioni integrate per la competitività territoriale, richiedendo ai diversi attori
coinvolti un sostanziale cambiamento di approccio
la l.r. 21 marzo 2000 n. 13 Interventi regionali per la qualificazione e lo sviluppo delle pmi
commerciali , che disciplina gli interventi regionali per la qualificazione e lo sviluppo delle
piccole e medie imprese commerciali, il cui art. 1, lett. a), indica, tra le finalità dell azione di
Regione Lombardia, gli interventi diretti a riqualificare il commercio, attraverso
l ammodernamento delle strutture aziendali e dei metodi gestionali delle imprese, lo sviluppo
delle forme associative e dei rapporti di collaborazione interaziendali, la realizzazione di
interventi di riqualificazione urbana e l offerta di adeguati servizi commerciali anche nelle
zone marginalizzate
la l.r. 14 marzo 2003 n. 2 Programmazione negoziata regionale , laddove si stabiliscono e si
assumono quali modalità ordinarie di intervento della Regione sul territorio, quelle della
programmazione negoziata, con gli Enti locali, le Autonomie Funzionali e le Parti sociali,
ciascuno per le proprie competenze, secondo le proprie responsabilità e con i propri
strumenti attuativi, nel quadro di un insieme di obiettivi e di indirizzi programmatici condivisi
ed assunti unitariamente, anche attraverso l utilizzo di strumenti quali l Accordo di
Programma, l Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale, il Programma Integrato di Sviluppo
Locale
la l.r. 11 marzo 2005 n. 12 Legge per il governo del territorio , laddove si riordina la
normativa per il governo urbanistico e territoriale della Lombardia e si indicano nei criteri
ispiratori e nelle disposizioni generali di pianificazione del territorio (Parte I, Titoli I e II), i
criteri di sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, sostenibilità, partecipazione,
collaborazione, flessibilità, compensazione ed efficienza
il Patto per lo sviluppo dell economia, del lavoro, della qualità e della coesione sociale per la
VII legislatura, sottoscritto a Milano il 19 settembre 2001 e rinnovato all inizio dell VIII
legislatura quale documento di metodo e di orientamento programmatico fondante nei
rapporti tra Regione Lombardia e le Parti sociali per l esplicitazione ed il raggiungimento degli
obiettivi, delle priorità e delle scelte condivise tra la Regione e le stesse Parti sociali in un
orizzonte di legislatura
la Programmazione Comunitaria 2007-2013, che prevede importanti strumenti ed assi sia nel
POR Competitività (in particolare nell Asse 1 Innovazione ed economia della conoscenza e
nell Asse 4 Tutela e Valorizzazione del patrimonio naturale e culturale) sia nel POR
Occupazione (Asse 1 Adattabilità; Asse 2 Occupazione ed Asse 4 Capitale Umano)
l Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo
sottoscritto in data 16 giugno 2006 da Regione Lombardia e dal Sistema Camerale
Lombardo, che prevede tra le azioni di cui all Asse 3 Promozione del territorio e
dell ambiente misure con particolare riferimento alla riqualificazione territoriale per lo
sviluppo del commercio, tra le quali sono state assunte e avviate le Azioni per la
Competitività Territoriale, in partnership con le Camere di Commercio, aggregando altresì
Enti locali, Associazioni ed altri soggetti pubblici e privati secondo logiche molto flessibili e
concrete di programmazione negoziata territoriale
19
2. Fasi di vita del Distretto
La costruzione di un programma complesso quale il Distretto diffuso del commercio, costituisce
una tappa di un processo interattivo di governo locale che, per garantire i migliori risultati e la
maggiore efficacia, necessita di tre condizioni:
 Condivisione della metodologia: il metodo utilizzato per la stesura del programma e
per la sua successiva attuazione deve essere assunto e condiviso dall intero
partenariato. Ciò è particolarmente significativo soprattutto nel momento in cui si
affrontano scelte strategiche per lo sviluppo commerciale dell area, che implicano impatti
diretti (o indiretti) sull area interessata dal programma e in generale sul sistema
economico locale.
 Costanza dell azione strategica nel tempo: l azione intrapresa per la programmazione
del Distretto deve essere continuativa nel tempo. Per questo il modello gestionale del
Distretto prevede la realizzazione dello stesso in due fasi temporali distinte ma tra loro
collegate: la prima fase, di start up del Distretto prevede l avvio delle azioni basilari che
saranno sostenute con il contributo regionale. Durante i 18 mesi di start up il partenariato
dovrà lavorare a stretto contatto per dare vita ad ulteriori programmi strategici di sviluppo
del tessuto commerciale e individuare una serie di partner in grado di sostenere
finanziariamente nei prossimi anni il Distretto, dotandolo di una struttura gestionale
propria.
 Aggiornamento nel tempo delle linee strategiche: per evitare che la programmazione
commerciale diventi irrealizzabile nel tempo, è necessaria una periodica rifocalizzazione
del partenariato sui valori e sulle finalità proprie della pianificazione stessa, pertanto si
prevedono, come già specificato, degli incontri periodici volti ad individuare nuovi partner
finanziari in grado di sostenere economicamente lo sviluppo del Distretto stesso.
Il partenariato intende rispettare queste tre importanti condizioni che si pongono alla base
dell intero percorso. Per la redazione del programma di Distretto si è scelto di utilizzare un
metodo basato sull inclusione dei principali soggetti decisionali, sulla partecipazione e
sulla condivisione delle scelte prese di volta in volta.
Questo metodo sarà applicato nelle due fasi previste per la realizzazione e implementazione del
Distretto:
 Fase 1: avvio del Distretto - individuazione delle aree di intervento e delle specifiche
azioni da sviluppare nei primi 18 mesi di vita del Distretto
 Fase 2: consolidamento del Distretto individuazione delle aree di intervento e delle
specifiche azioni da sviluppare nei prossimi anni, attraverso una crescita costante del
Distretto
La realizzazione di queste fasi permetterà di pervenire ad una visione strategica per la crescita e
lo sviluppo economico e commerciale del territorio di riferimento del progetto.
20
3. Area di riferimento del Distretto
Il presente paragrafo intende mettere in evidenza l area di riferimento del Distretto Commerciale e
indicare da un punto di vista urbanistico il tessuto commerciale che si intende valorizzare e
promuovere.
3.1 L area scelta per il Distretto
I comuni facenti parte del Distretto del Commercio, cui fa capo Merate, sono sette: Calco,
Cernusco Lombardone, Lomagna, Merate, Montevecchia, Osnago e Robbiate. Tutti i comuni si
trovano in provincia di Lecco, e sono parte del cosiddetto territorio del Meratese, area di circa 130
Km/q che si estende nella Brianza orientale.
Il Meratese si differenzia facilmente dalle altre regioni della Brianza, per le sue singolari
caratteristiche tipiche di ordine geografico, storico e linguistico. Geograficamente il territorio, che
comprende 26 comuni ed ha come fulcro il comune di Merate, confina a nord con il Lecchese,
verso est con la Provincia di Bergamo e a sud e ovest con la Provincia di Monza e Brianza.
Superficie Km/q Altitudine
Zona altimetrica Provincia
Calco
4,61 Km/q
283 metri s.l.m. Collina interna
Lecco
Cernusco
3,78 Km/q
267 metri s.l.m. Collina interna
Lecco
Lomagna
3,92 Km/q
255 metri s.l.m. Collina interna
Lecco
Merate
11,07 Km/q
292 metri s.l.m. Collina interna
Lecco
Montevecchia
5,92 Km/q
479 metri s.l.m. Collina interna
Lecco
Osnago
4,42 Km/q
249 metri s.l.m. Collina interna
Lecco
Robbiate
4,67 Km/q
265 metri s.l.m. Collina interna
Lecco
Totale
29,11 Km/q
Fonte: rielaborazione dati Annuario Statistico Regionale della Lombardia
Complessivamente la superficie territoriale dei comuni del Distretto è pari a 38,39 Km/q, ma i
sette comuni, ad eccezione di Merate, sono di piccole dimensioni, con una media di circa 4 Km/q
per comune. Merate si estende invece per circa 11 Km/q, la sua rilevanza in termini economici e
strategici è stata riconosciuta già nel 1991, anno in cui è stata insignita del titolo di città. La
totalità della superficie della Provincia di Lecco è di 816 Km/q, quella regionale di 23.863 Km/q.
L area di intervento su cui operare è stata identificata sulla base della risposta ricevuta da parte
delle imprese operanti sul territorio dei sette comuni interessati dal progetto e sulla volontà
espressa dalle amministrazioni comunali di riqualificare elementi nevralgici del tessuto storico
commerciale ed urbanistico: riqualificazione di importanti aree ad alta densità commerciale.
Si specifica che nel corso della elaborazione della strategia di Distretto NON è stata fatta alcuna
scelta di perimetro, ma è stata data la possibilità all intero territorio di concorrere all iniziativa.
Obiettivo delle amministrazioni comunali e dei commercianti infatti è quello di dare vita ad un
Distretto diffuso, che racchiuda al suo interno l intero territorio dei 7 comuni. Questa scelta è stata
fatta anche a causa delle ridotte dimensioni dei comuni coinvolti e della necessità per il territorio
di avviare forme di collaborazione estese ed in grado di facilitare una crescita comune di intenti
per favorire lo sviluppo del territorio.
3.2 Supporto cartografico
Per poter meglio delineare gli interventi predisposti all interno dell area coinvolta dal Distretto è
stata predisposta una carta tecnica in scala 1:5.000, con l obiettivo di evidenziare le peculiarità
della morfologia cittadina e le sue interrelazioni interne ed esterne (con gli elementi naturali
circostanti) nonché di rafforzare le motivazioni a supporto dell individuazione delle specifiche aree
di intervento.
21
Tale base cartografica è risultata di fondamentale importanza per poter tradurre fisicamente sul
territorio le idee progettuali ipotizzate e si è inoltre rivelata strumento prezioso per riuscire a
ricondurre tutti gli interventi in un unico sistema territoriale integrato, generando sinergie e
interconnessioni fisiche, e dando omogeneità a tutto il Distretto. In particolare, è stato redatto un
aerofotogrammetrico scala 1:5000 su cui sono riportati gli interventi pubblici, gli esercizi
commerciali partecipanti all iniziativa.
22
4. Descrizione dell area di Distretto
Il settore del commercio e della distribuzione di merci ha assunto un ruolo di primo piano nello
sviluppo del sistema economico lombardo, arrivando oggi a produrre circa il 13,5% del PIL
regionale ed il 18% dell occupazione complessiva (pari a circa 650mila occupati). Tuttavia,
l importanza della distribuzione commerciale risiede anche nella sua capacità di attuare
cambiamenti radicali in tutta la catena del valore per rispondere all evoluzione della domanda
dei consumatori e alla segmentazione dei comportamenti di acquisto.
Sul lato della domanda, infatti, il mutamento degli stili di consumo e delle aspettative del
consumatore, che prendono in considerazione non solo i beni da acquistare ma anche i contesti
di acquisto, le modalità di vendita, la provenienza dei prodotti, fa continuamente evolvere
l offerta verso nuovi standard di qualità ed equilibri dinamici che trasformano l acquisto ed il
consumo in esperienza di socializzazione (shopping experience) sempre più attenta al contesto
in cui l offerta è collocata.
Sul lato dell offerta, il sistema distributivo ha implementato e completato in questi anni un
profondo processo di modernizzazione, raggiungendo standard quantitativi e qualitativi che
pongono la Lombardia al pari delle più avanzate realtà regionali e metropolitane europee.
La competitività degli esercizi di prossimità si gioca, oltre che su fattori e qualità proprie del
singolo operatore, sulla loro capacità di fare sistema e di organizzare un offerta integrata di
qualità - similmente a quanto riesce ad ottenere un centro commerciale attraverso la gestione
coordinata dei punti vendita - valorizzando le rispettive sinergie e complementarità.
Pertanto l elaborazione della strategia di sviluppo del Distretto, non può esulare da un preventivo
sguardo d insieme al quadro sociale ed economico dell area di riferimento: una
contestualizzazione necessaria, volta anzitutto a fornire i parametri per conoscere l area stessa
che pur unitaria nel suo insieme, manifesta inevitabilmente una sua propria complessità e varietà
di parti e, in un secondo momento utile a focalizzarne i punti di forza da valorizzare o le eventuali
carenze da colmare.
Il tutto orientato a realizzare l obiettivo ultimo del Distretto, ovvero la qualificazione e
l innovazione della struttura economica locale, agendo, con l apporto di diversi attori pubblici e
privati, sul tessuto delle medie e piccole imprese in una logica sostenibile nel lungo periodo.
4.1 Metodologia di indagine
Per la stesura della presente analisi del contesto ambientale e sociale, nonché del tessuto
economico e produttivo che caratterizza i tre comuni del Distretto sono state utilizzate diverse
fonti.
Prima su tutte il patrimonio informativo fornito dagli stessi comuni, tramite la compilazione, a cura
degli uffici comunali, di questionari creati ad hoc per una conoscenza approfondita del territorio.
In secondo luogo, sia per migliorare il quadro complessivo che per rilevare eventuali specificità
dei comuni tra loro e rispetto al territorio circostante, è stata effettuata una ricognizione
documentale degli studi e delle varie banche dati statistiche ufficiali già esistenti.
In quest ottica hanno costituito ottime fonti:
-
l ISTAT
il Sistema Informativo Statistico Enti Locali
l Annuario Statistico Regionale della Lombardia
Unioncamere Lombardia
la Camera di commercio di Lecco
comuni-italiani.it
23
-
l Atlante della competitività
i siti internet dei sette comuni del Distretto
Nell intento di meglio connotare l utilità e i benefici attesi degli interventi previsti dal presente
Distretto del Commercio, si è voluto dare rilievo a quattro elementi chiave quali:
1.
2.
3.
4.
il contesto ambientale
l analisi demografica
la situazione commerciale
il turismo e i suoi effetti sull economia locale
4.2 Il contesto ambientale
Il territorio dei comuni del Distretto è
situato ai piedi delle Prealpi ed è
caratterizzato da tratti pianeggianti, gli
avamposti settentrionali della Pianura
Padana, e da dolci rilievi collinari, i
primi che si incontrano venendo da
Milano. L altitudine media dei comuni si
assesta tra i 249 metri s.l.m. di Osnago
e i 292 metri s.l.m. di Merate, eccezion
fatta per Montevecchia che raggiunge
quota 473 metri s.l.m. L area è
attraversata dal Parco regionale di
Montevecchia e della Valle del Curone, comprendente dieci comuni, quattro dei quali sono
Cernusco, Lomagna, Montevecchia (che ne è sede) e Osnago. Va sottolineato che se
paragonata al resto della Brianza questa regione conserva ancora diversi luoghi incontaminati
ricchi di flora e fauna autoctona. Il parco intende infatti tutelare l ultima importante zona verde
della Brianza orientale, a sud-ovest di Lecco.
Come evidente dall immagine, nel suo complesso il territorio è caratterizzato da vaste aree
collinari, che rappresentano le propaggini di un
sistema morenico molto antico, la vetta più alta
raggiunge quota 600 metri s.l.m, ma il colle di
gran lunga più famoso è quello sulla cui cima
sorge il santuario di Montevecchia. Il santuario,
dedicato alla Beata Vergine del Carmelo di
Montevecchia, costituisce il simbolo del culto
mariano in Brianza ed è stato edificato all inizio
del XVII secolo; vi si arriva salendo una lunga
scalinata costeggiata da cipressi e intercalata dal
sentiero che aggira il colle.
Dal punto di vista idrografico, il Meratese è bagnato a est dal fiume Adda, che lo separa dalla
Bergamasca ed è attraversato da due corsi d'acqua a carattere torrentizio, il Molgora e il Curone.
Nel comune di Merate si estende per circa 0,1 km² un piccolo lago di origine morenica, noto
come Lago di Sartirana.
24
Comuni limitrofi e frazioni
Dei sette comuni il comune di Merate, quello di Montevecchia e di Osnago hanno delle frazioni
rientranti dell area comunale. Le frazioni legate a Merate sono: a sud Brugarolo, a nord Cassina
Fra Martino e Sartirana, a est Novate e ad ovest Pagnano. Le frazioni facenti capo al comune di
Osnago sono Loreto e Orane, mentre di Montevecchia fa parte solo la frazione Quattro Strade.
Per la completezza dell analisi, si riportano di seguito i comuni confinanti a quelli del Distretto. I
più rilevanti tra questi saranno utilizzati come importante parametro di confronto nel corso
dell analisi. Di seguito:
-
Calco confina con Brivio, Imbersago, Merate, Olgiate Molgora, Pontida (Bg), Villa d Adda
(Bg)
Cernusco Lombardone confina con Montevecchia, Osnago e Merate
Merate confina con Cernusco Lombardone, Montevecchia, Osnago, Imbersago, Olgiate
Molgora, Robbiate, Ronco Brigantino (Mi)
Montevecchia confina con Cernusco Lombardone, Lomagna, Merate, Osnago, Missaglia,
Olgiate Molgora, Perego, Rovagnate, Sirtori, Vigano
Lomagna confina con Osnago, Montevecchia, Carnate (Mi), Usmate Velate (Mi),
Casatenovo, Missaglia
Osnago confina con Cernusco Lombardone, Lomagna, Merate, Montevecchia, Missaglia,
Carnate (Mi), Ronco Briantino (Mi)
Robbiate confina con Calusco d Adda (Bg), Imbersago, Merate, Paderno d Adda, Ronco
Briantino (Mb), Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d Adda (Bg)
Per la loro vicinanza a più di un comune oggetto del presente studio, o per le loro dimensioni in
termini di popolazione e superficie, tra questi comuni appaiono particolarmente rilevanti per un
raffronto con i comuni del Distretto:
-
Imbersago, comune di piccole dimensioni, con caratteristiche simili a Montevecchia, si
colloca ad est di Merate
Missaglia, il più grande in termini di abitanti e superficie territoriale tra i comuni limitrofi
analizzati, si trova ad ovest di Montevecchia sulla stessa linea di Merate
Olgiate Mologora, comune di medie dimensioni che confina verso nord con Merate e
Montevecchia
Carnate e Usmate Velate sono invece in provincia di Milano e confinano verso sud-est
con Lomagna
Vie di comunicazione
Come evidente dalla cartina sottostante i sette comuni del Distretto sono limitrofi tra loro e
sorgono, ad eccezione di Montevecchia che si trova leggermente spostata verso ovest, a ridosso
della SS342 diramazione che unisce la A51 a Lecco (passando attraverso i comuni di Merate,
Cernusco, Osnago e Lomagna) e della SS342 Briantea che collega Merate con Bergamo e
Como.
Purtroppo il territorio è frequentemente congestionato dal traffico, vista l elevata densità abitativa
e la mancanza di arterie a più di due corsie per senso di marcia.
I comuni sono ben collegati ai principali centri urbani della regione anche dalla linea ferroviaria, la
linea FS Milano-Carnate-Lecco e Sondrio-Tirano, con stazioni a Osnago, Cernusco LombardoneMerate e Olgiate-Calco-Brivio.
Complessivamente il territorio si trova a breve distanza da Milano (Merate-Milano 30 km), Como
(Merate-Como 40 km) e Bergamo (Merate-Bergamo 23 km); la Svizzera è a poco più di 40 Km di
25
strada. Gli aeroporti più vicini sono Bergamo-Orio al Serio (da Merate 25 Km) e Milano-Linate (da
Merate 40 Km); l aereoporto di Milano Malpensa è a circa 80 km da Merate.
Va sottolineato che tale collocazione geografica, al centro di importanti vie di comunicazione e
contemporaneamente luogo di interesse turistico, ha favorito l espansione dei comuni, e di
conseguenza lo sviluppo di aree commerciali produttive ed attrattive.
I comuni del Distretto e le vie di comunicazione
4.3 Analisi demografica
Il paragrafo che segue ha l importante compito di mettere in evidenza gli aspetti che
caratterizzano la situazione demografica, grazie ai quali è possibile individuare spunti per la
strategia di sviluppo del Distretto.
Residenti
I dati relativi alla popolazione residente nell ultimo quinquennio (aggiornati al 1 gennaio di ogni
anno) mostrano un andamento costante per tutti i comuni del Distretto ad esclusione di
Montevecchia, in costante, seppur lieve, decrescita interrotta solo nel 2007 e nel 2009.
Calco
Cernusco
Lomagna
Merate
Montevecchia
Osnago
Residenti
2005
4.284
3.809
4.157
14.359
2.477
4.556
Residenti
2006
4.338
3.857
4.218
14.473
2.451
4.568
Residenti
2007
4.501
3.861
4.314
14.504
2.462
4.634
Residenti
2008
4.723
3.863
4.517
14.704
2.434
4.707
Residenti Residenti
2009
2010
4.960
5.080
3.865
3.862
4.652
4.772
14.803
14.874
2.542
2.497
4.796
4.805
26
Robbiate
5.333
5.482
5.632
5.807
5.865
Totale
38.975
38.387
39.908
40.755
41.393
Lombardia
9.393.092 9.475.202
9.545.441
9.642.406 9.742.676
Fonte: rielaborazione dati Annuario Statistico della Regione Lombardia
5.981
41.871
9.826.141
La popolazione di Cernusco rimane quasi invariata dal 2005 al 2010, con un aumento di poco
meno di 50 unità nei cinque anni. Calco, Lomagna, Merate, Osnago e Robbiate mostrano valori
di crescita più consistenti, dalle 300 alle 400 unità per comune, fino ad arrivare alle quasi 800 di
Calco. Al 01.01.2010 i residenti nei comuni del Distretto sono un totale di 40.755, eppure da sola
Merate costituisce quasi il 40% del totale, con 14.874 abitanti per 11,07 Km/q, gli altri sei comuni
si assestano tra i 2.497 abitanti di Montevecchia ed i 5.981 di Robbiate.
Per i comuni di Lomagna e Robbiate, osservando i dati più recenti, aggiornati al 01.01.2010, si
evince un aumento della popolazione residente, che si attesta ad oltre cento unità rispetto al
01.01.2009, dato, questo, che conferma e rafforza il trend di crescita positiva che caratterizza i
entrambi i comuni. Calco alla stessa data registra invece 5.080 abitanti, chiudendo anch esso il
2010 in saldo positivo e riconfermando per il quinto anno consecutivo un aumento che si attesta
oltre le cento unità annue.
27
Grafico 1 - Andamento popolazione
Tra i comuni limitrofi Missaglia (confinante verso est con Montevecchia) per superficie territoriale
è simile a Merate, con 11,46 Km/q. La densità di popolazione del primo è però decisamente
inferiore rispetto a quella del secondo, Missaglia registra infatti 8.545 abitanti al 01.01.2010
contro i quasi 15.000 di Merate.
28
Carnate che rimane in provincia di Monza e Brianza (confina verso sud con Lomagna), è il
secondo centro quanto a numero di abitanti, da rilevare è l elevata densità di popolazione del
comune, con 7.324 residenti per 3,47 Km/q di superficie territoriale.33
Il comune di Olgiate (confinante verso nord con Merate e con Montevecchia), con i suoi 6.260
abitanti per 7,25 Km/q presenta una struttura simile, seppur più grande ai comuni di Lomagna ed
Osnago, entrambi intorno ai 4.700 abitanti e a circa 4 Km/q di superficie. Chiude Imbersago,
comune che può essere facilmente raffrontato a Montevecchia, con 2.434 abitanti per 3,14 Km/q
Complessivamente i comuni del Distretto ed i limitrofi, si assestano tra i 3 e i 4 Km/q di superficie,
ad eccezione di Olgiate Molgora, con 7,25 Km/q e i due comuni maggiori quali Merate e
Missaglia. Anche il numero di abitanti rimane in linea su una media di circa 4.000, eccezion fatta
per i due centri sopraccitati, per Calco e Robbiate che superano le 5.000 unità, e per Carnate che
presenta una densità di popolazione molto elevata.
Popolazione per classi di età
La tabella sottostante riporta i dati relativi alla composizione della popolazione dei comuni del
Distretto aggiornati al 01.01.2010.
0-5
6-10 11-14 15-19
20-29
30-59 60-64
65 e +
Totale
Calco
359
252
184
225
552
2.422
303
783
5.080
Cernusco
206
184
139
181
387
1.668
274
823
3.862
Lomagna
323
247
141
236
548
2.208
289
780
4.772
Merate
840
675
478
654
1.435
6.294
1.084
3.414
14.874
Montevecchia
125
133
104
119
263
1.109
197
447
2.497
Osnago
304
269
160
197
479
2.152
301
943
4.805
Robbiate
425
317
215
230
631
2.775
362
1.026
5.981
Totale
2.582
2.077
1.421
1.842
4.295
18.628 2.810
8.216
41.861
Lombardia
582.728 458.630 348.244 432.712 991.997 4.432.523 608.127 1.971.180 9.826.141
Fonte: rielaborazione dati Annuario Statistico della Regione Lombardia
Complessivamente la popolazione dei sette comuni si presenta ben distribuita, con valori per
classe d età proporzionati al totale dei residenti. Naturalmente la fascia d età della popolazione
tra i 30 e i 59 anni è nettamente superiore rispetto al resto della popolazione, circa la metà del
totale in ogni comune.
La popolazione anziana risulta piuttosto elevata (in misura uguale in tutti e sette i comuni) ed
il trend si mostra in linea con la media regionale e nazionale; il numero dei bambini al di sotto dei
5 anni rapportato a quello degli anziani è mediamente in rapporto di uno a tre.
I comuni limitrofi ai sette del Distretto presentano una struttura della popolazione con
caratteristiche simili.
Indici di struttura della popolazione
Molto interessanti ed utili per studiare e rendere confrontabile un fenomeno sociale, in questo
caso la struttura e l evoluzione della popolazione in un determinato territorio, si rivelano essere gli
indici statistici che rapportano tra loro i dati emersi dalle rilevazioni per ottenerne risultati
comparabili.
Nella tabella sottostante sono rappresentati alcuni indici demografici di base quali quello di
vecchiaia, di dipendenza senile nonché l indice di dipendenza totale.
29
Indice vecchiaia
Dipendenza anziani
Calco
98,5
22,4
Cernusco
155,6
32,8
Lomagna
109,7
23,8
Merate
171,3
36,1
Montevecchia
123,5
26,5
Osnago
128,6
30,1
Robbiate
107,2
25,7
Lombardia
141,9
30,5
Fonte: rielaborazione dati Sisel Lombardia
Dipendenza totale
45,1
53,9
45,4
57,1
47,9
53,6
49,6
52,0
L indice di vecchiaia rappresenta un indicatore dinamico che stima il grado di invecchiamento di
una popolazione, emerge dal rapporto tra la popolazione over 65 e la classe 0-14. Di norma
valori superiori a 100 segnalano una maggiore presenza di anziani rispetto ai giovani. Tutti e
sette i comuni del distretto superano il 100, (eccetto Calco), con un picco di 171,3 per Merate ed
un minimo di 107,2 per Robbiate.
Gli indici di dipendenza vengono invece considerati indicatori di rilevanza economica e sociale.
Interessante è l indice di dipendenza totale che vede al numeratore la popolazione che a causa
dell età si considera non autonoma (ovvero la somma tra la fascia 0-14 e quella oltre i 65) mentre
al denominatore la fascia di popolazione attiva (tra i 15 e i 64 anni) che dovrebbe provvedere al
sostentamento della parte dipendente .
Mediamente l indice dei comuni del Distretto è inferiore a quello della media Lombarda, fatta
eccezione per Cernusco (53,9), Merate (57,1) e Osnago (53,6).
L indice di dipendenza della popolazione anziana indica invece il rapporto percentuale tra la
popolazione inattiva (over 65) e quella potenzialmente attiva (in età 15-64). Tale indice risulta
particolarmente elevato per Merate, dato che trova conferma nell alto indice di vecchiaia del
comune, e per Cernusco; gli altri comuni si assestano mediamente al di sotto o ai limiti (Osnago
30,1) del valore medio regionale, pari a 30,5.
Stranieri
Il numero di residenti di origine straniera presenti nei comuni del Distretto è in aumento, in linea
con il trend regionale e nazionale. Tra i cinque comuni (manca il dato relativo a Cernusco
Lombardone per il 2008) soltanto Montevecchia registra, nel corso del 2007, una diminuzione
degli stranieri residenti, passati da 75 a 71, negli altri tre comuni (manca il dato relativo a
Cernusco Lombardone per il 2008) l incremento è stato di oltre cinquanta unità per comune.
La tabella seguente riporta l andamento demografico degli stranieri nell arco di un anno:
Stranieri al Stranieri
01.01.2008 01.01.2009
Calco
385
470
Cernusco
325
384
Lomagna
269
350
Merate
1.084
1.219
Montevecchia
71
22
Osnago
455
527
Robbiate
433
405
Lombardia
815.335
904.816
Fonte: rielaborazione dati Sisel Lombardia
30
Su un totale di 14.874 residenti, il comune di Merate presenta, al 01.01.2009, 1.219 stranieri;
interessante il dato relativo ad Osnago che rileva un elevata percentuale di stranieri, 527 su
4.805 residenti (a Lomagna 350 su 4.772 ). Il maggior numero di stranieri, per tutti i comuni, si
assesta nella fascia di popolazione tra i 30 ed i 59 anni, cui segue immediatamente dopo la fascia
di età dagli 0 ai 5 anni. Generalmente è dunque presente nei comuni una quota discreta di
cittadini stranieri, ma va considerato che i dati non tengono conto dei cittadini stranieri non
residenti.
Per un raffronto con i comuni limitrofi al 01.01.2009 gli stranieri residenti risultavano pari a: 131
ad Imbersago, 586 a Missaglia e 597ad Olgiate.
4.4 La situazione commerciale
Il territorio che circonda Merate è famoso per la sua prosperità. Pur risentendo inevitabilmente
della situazione di crisi resasi più acuta soprattutto nell ultimo anno, l economia locale sembra
mantenersi solida e competitiva. Per l elaborazione di una strategia di sviluppo del Distretto
coesa ed efficace risulta di primaria importanza l analisi della situazione commerciale dell area.
L andamento regionale
A livello regionale, con riferimento agli ultimi aggiornamenti resi disponibili da Unioncamere
Lombardia, nel terzo trimestre 2008 le anagrafi delle imprese lombarde registrano
complessivamente un saldo positivo pari a +3.815 unità, con un tasso di crescita del +0,40%. Le
nuove iscrizioni sono 12.866 con un tasso di natalità dell 1,34%. Al netto delle cessazioni
d ufficio, sono 9.051 le imprese cancellate dagli archivi, con tasso di mortalità dello 0,95%. Il
saldo positivo è inoltre uniformemente diffuso a livello provinciale, con tassi di
crescita che variano dal +0,67% di Monza-Brianza al +0,07% di Mantova.
Va altresì sottolineato che il valore positivo del tasso di crescita complessivo, è da imputare quasi
interamente al risultato del settore delle costruzioni e all iscrizione di nuove imprese non
classificabili secondo l attività economica svolta. Il settore che, sempre nell ultimo triennio del
2008, registra il calo più intenso risulta quello dell agricoltura, seguito dall industria; anche il
commercio subisce una leggera flessione negativa (-0,08%)
Per quanto riguarda nel dettaglio la situazione della Provincia di Lecco, di cui i comuni del
Distretto fanno parte, negli ultimi mesi del 2008 il numero di imprese registrate risulta pari a
27.143 di cui 24.471 attive, con un tasso di crescita complessivo dello 0,49%.
È utile, in conclusione, confrontare i dati più recenti all andamento complessivo registrato nel
2007. Le iscrizione ai Registri delle Camere di Commercio lombarde sono state di 72.631
imprese contro 60.159 cessazioni, al netto delle cessazioni d ufficio che, essendo provvedimenti
amministrativi, non dipendono dalla congiuntura economica. Il saldo tra imprese iscritte e cessate
nell anno è quindi positivo e pari a +12.472 unità, che porta a un tasso di crescita nell anno del
+1,3%. L unione a tale andamento dei flussi delle cessazioni d ufficio (18.383 cessazioni pari allo
1,9% delle imprese registrate), causa però un rallentamento della crescita degli stock. Nel 2007
la provincia di Lecco ha visto un totale di 27.093 imprese iscritte al Registro, 24.042 attive e
1.828 nuove iscrizioni e 1.757 cessazioni (al netto delle cessazioni di ufficio) con un saldo
positivo pari a 71 unità.
Per quanto riguarda la tipologia di impresa, quelle più diffuse e consolidate sul territorio
provinciale sono nell ordine: le imprese di costruzioni, commercio all ingrosso e al dettaglio,
riparazione autoveicoli, beni personali e per la casa (6.343 nel 2007), le attività manifatturiere
31
(5.547 nel 2007), le imprese di costruzioni (4.629), e quelle che svolgono attività immobiliari,
noleggio, informatica, ricerca e altre attività professionali e imprenditoriali (4.141).
L area del Meratese
Negli ultimi cinquant anni le caratteristiche socio-economiche della area hanno subito profondi
mutamenti. Da zona prevalentemente agricola ed artigianale, spesso luogo di villeggiatura delle
famiglie abbienti milanesi, il Meratese si è trasformato in un territorio prettamente industriale e
commerciale. Attualmente il settore maggiormente sviluppato risulta essere il terziario, e seguito
dall industria meccanica, da quella tessile e da quella della plastica, mentre il peso del settore
dell agricoltura sull economia locale è andato progressivamente riducendosi nel tempo. La zona
del Meratese è inoltre fornita di aree commerciali estese e di qualità, tanto che è possibile
ritenere che il valore aggiunto prodotto da questo settore stia progressivamente insidiando il
primato di quello proveniente dall'attività industriale.
A ciò si aggiunga che i comuni del Distretto presentano un centro storico, cuore commerciale dei
comuni stessi, con una buona varietà di negozi e capace, soprattutto nel caso di Merate (le
piazza del centro sono state recentemente riqualificate) di generare un ottimo afflusso di utenti .
Un ultimo accenno va ai Distretti industriali di cui i comuni oggetto del presente studio sono parte.
I distretti industriali sono infatti aree ben delimitate e accomunate da caratteristiche produttive
simili; sono stati istituiti a livello nazionale dalla legge 371/1991 che li definisce come sistemi
territoriali, limitati geograficamente e costituiti da aree contigue, in cui si verifica una
concentrazione di piccole imprese, caratterizzate da una stessa specializzazione produttiva . La
puntuale delimitazione territoriale di queste aree è stata affidata alle Regioni e in Lombardia ne
sono stati individuati ben 16.
Il comune di Merate, è uno dei due comuni della provincia di Lecco che fa parte del Metadistretto
industriale I.C.T. Information & Communication Technology . Il comune di Lomagna è invece
parte del Metadistretto Altre biotecnologie , mentre quello di Osnago del Metadistretto Nuovi
Materiali .
Unità locali presenti
Per delineare un quadro il più possibile completo del tessuto economico dell area di riferimento, si
presentano di seguito i dati relativi all ottavo censimento industria, del 2001. Il censimento,
seppur ad oggi datato (ha cadenza decennale), assume rilevanza in quanto ha avuto per oggetto
tutte le imprese (unità giuridico-economiche) operanti nel settore industriale e dei servizi iscritte al
Registro delle imprese delle Camere di Commercio, gli artigiani, i lavoratori autonomi, i liberi
professionisti, le istituzioni pubbliche e quelle non profit (associazioni di volontariato, partiti
politici, cooperative sociali, fondazioni, enti ecclesiastici). Come già nel 1991, nel campo di
osservazione sono comprese le Unità Locali operanti in tutti i settori di attività economica, con
esclusione dell agricoltura, dei servizi domestici presso le famiglie e degli organismi
extraterritoriali. Tra le unità locali delle istituzioni pubbliche continua ed essere esclusa la Polizia
di Stato.
Agricoltura
Attività
manifatturiere
Energia, gas,
acqua
Costruzioni
Calco Cernusco Lomagna Merate Montevecchia Osnago Robbiate
1
3
0
1
1
1
0
38
38
88
177
23
72
58
0
2
1
1
0
0
0
42
26
40
146
9
21
50
32
Commercio e
73
88
riparazioni
Alberghi e
12
12
ristoranti
Trasporti e
20
20
comunicazioni
Inter.
3
3
monetaria,
finanziaria
Attività
78
61
professionali,
immobiliari,
informatica
Istruzione
3
3
Sanità e
10
19
servizi sociali
Altri servizi
14
22
pubblici e
sociali
Totale
294
297
Fonte: rielaborazione dati ISTAT
76
328
36
104
94
9
42
12
13
10
11
33
5
13
11
8
63
63
5
7
53
417
47
76
81
0
14
6
67
0
6
1
11
1
10
15
65
11
16
14
315
1.345
213
333
336
La situazione dell area territoriale fotografata al 2001, la vede caratterizzata dal settore del
commercio e da quello delle attività professionali, immobiliari e dell informatica. Per il settore del
commercio al 2001 erano 328 le unità locali presenti nel comune di Merate, 76 a Lomagna, 104
ad Osnago, 88 a Cernusco Lombardone, 36 a Montevecchia, 73 a Calco e 94 a Robbiate. Per il
secondo settore, quello delle attività professionali, immobiliari e informatiche erano 417 le attività
a Merate, 76 ad Osnago, 61 a Cernusco, 53 a Lomagna, 47 a Montevecchia, 78 a Calco e 81 a
Robbiate.
Il grafico seguente rappresenta visivamente il totale delle unità locali per ogni comune:
Grafico 2 - Unità locali presenti sul territorio (censimento industria 2001)
33
I dati del censimento industria, pur interessanti per una panoramica complessiva dell area di
riferimento, devono essere accolti con le dovute precisazioni, soprattutto per quanto riguarda il
settore del Commercio, i cui dati sono di evidente importanza per il presente Distretto del
commercio.
Infatti alla voce Commercio e riparazioni del Censimento industria 2001 sono ricomprese una
vasta tipologia di realtà, alcune di queste non interessate dalla strategia di sviluppo del presente
Distretto. Le categorie di realtà a cui si fa riferimento sono: il commercio all ingrosso, il commercio
al dettaglio, le attività di riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali per la casa. Nel
Distretto rientrano invece soltanto le attività di commercio al dettaglio.
In proposito, è possibile tracciare una panoramica dei settori di attività degli esercizi commerciali
che riguardano più da vicino l area di interesse per lo sviluppo del presente Distretto del
commercio.
La tabella sottostante riporta i dati, aggiornati al 31.12.2010, relativi alla piccole medie imprese
commerciali presenti sul territorio. Si specifica che nel settore alimentari rientrano: le rivendite di
alimentari in senso stretto, pasticcerie e negozi di dolciumi, panifici, macellerie, negozi di frutta e
verdura ed enoteche. Nella vendita al dettaglio rientrano invece tutte le attività di rivendita di
prodotti tessili, abbigliamento ed accessori, calzature, prodotti per la casa, mercerie, prodotti
tecnologici, mobilifici, farmacie, servizi, nonché tutti i negozi specializzati nel commercio di
singole categorie di prodotti (es. in articoli per animali, articoli per hobby, articoli sportivi,
profumerie, librerie, etc.). Nel settore ristorazione oltre ai ristoranti, rientrano anche pizzerie,
trattorie e cucina tipica, pizzerie da asporto e take away. Nei bar sono invece comprese anche le
gelaterie, i pub e le birrerie.
Alimentari Ristorazione
Bar
Vendita
dettaglio
Calco
13
11
7
30
Lomagna
14
4
7
22
Osnago
7
5
7
44
Merate
41
21
28
114
Cernusco
15
7
7
18
Montevecchia
10
5
4
6
Robbiate
6
4
5
7
Fonte: rielaborazioni dati amministrazioni comunali
Si evidenzia come i comuni di Lomagna ed Osnago, simili per estensione territoriale ed abitanti,
presentano entrambi un tessuto economico ben avviato, ma con caratteristiche differenti. Per
quanto riguarda i negozi alimentari a Lomagna sono presenti 14 attività, mentre ad Osnago 7.
Elevatissima la presenza di attività di vendita al dettaglio nella città di Merate: una quantità di
oltre tre volte maggiore rispetto agli altri comuni del distretto. A Merate le attività commerciali
sono infatti molto sviluppate ed attraggono affluenza da tutti i comuni limitrofi.
In ogni caso tutti i comuni del distretto hanno sul loro territorio le attività commerciali dei prodotti
di uso più frequente, con unica eccezione per Montevecchia. Come contropartita però, il numero
di rivendite alimentari di prodotti tipici presenti nel piccolo paese è maggiore rispetto agli altri
comuni, di 9 infatti ben 4 riguardano la vendita di formaggi tipici, prodotti vinicoli, prodotti
artigianali e biologici. Sempre nell area comunale, si evidenzia l elevato numero di ristoranti
presenti in rapporto al numero di abitanti (Montevecchia è infatti il più piccolo dei cinque comuni
del distretto) segno di una località attrattiva dal punto di vista turistico, merito senza dubbio della
collocazione geografica del paese nonché della presenza dell antico monastero sul colle
sovrastante.
34
Centri commerciali
Il territorio presenta i seguenti centri che rientrano nella categoria grandi magazzini e centri
commerciali:
-
Auchan Spa, parte del gruppo Rinascente, che ha sede in via Bergamo, 19 a Merate
Team Point Srl, che ha sede ad Osnago
Esselunga Spa, con due sedi nel comune di Cernusco Lombardone
4.5 Il turismo
Elementi di interesse e manifestazioni
Nel XIX secolo il territorio del Meratese costituiva un ambita meta vacanziera dell aristocrazia
milanese; attualmente l area non è più una forte località turistica, tuttavia presenta elementi
caratteristici che costituiscono ancora oggi ottime risorse per il turismo. Dal punto di vista
naturalistico su tutti spiccano il parco naturale della Valle del Curone ed il monastero che sorge
sulle colline di Montevecchia, nonché il Parco Adda Nord, all interno del quale sono ricompresi i
territori comunali di Calco, Merate e Robbiate; ma i comuni del Distretto presentano anche opere
storiche e architettoniche di notevole rilievo.
A Cernusco Lombardone sono presenti tre ville storiche, quali Villa Rusca, Villa Lurani Cernuschi
e Villa Borgazzi. A Merate si trovano numerose chiese e palazzi storici tra cui Palazzo Prinetti la
Chiesa di Sant Ambrogio e quella di San Pietro a Sartirana. Merate è inoltre sede del Museo
Civico di Storia Naturale, del cinema teatro Manzoni, nonché dell Osservatorio Astronomico di
Brera, luogo di interesse.
A Montevecchia è invece custodito il Museo del Vino e della Civiltà Contadina in Brianza, sono
inoltre presenti due ville storiche importanti, villa Cittadini e villa Agnesi e del famoso Santuario
della Beata Vergine del Carmelo, che sorge in cima al colle che si trova nell area comunale.
Lomagna presenta le ville Campagnani-Del verme e Busca nonché la Chiesa di San Pietro e
Paolo. Calco accoglie numerosi edifici religiosi, tra i quali spicca la Chiesetta di San Rocco di
Cereina, la Chiesa di San Virgilio e la Chiesa dei Santi Colombano e Gottardo.
Osnago ospita il Museo del Presepe, il cinema teatro Don Giuseppe Sironi, nonché villa Arese
Lucini e villa De Capitani. Di notevole interesse anche Cascina Carolina, nei pressi del comune.
Infine, ricompresi all interno del territorio comunale di Robbiate, si rilevano Villa Moncucco, Casa
Airoldi, Casa Albini, Palazzo Strazza e palazzo Corio Brugnatelli, nonché l antico Santuario
della Madonna del pianto.
Nei comuni sono organizzate anche iniziative di carattere ludico-ricreativo e promozionale, un
indubbio fattore positivo per la pubblicizzazione e lo sviluppo delle attività commerciali.
Per la sua rilevanza dal punto di vista commerciale e caratteristico appare interessante segnalare
la fiera paesana (fine aprile-inizio maggio) con vendita di prodotti tipici, bancarelle e momenti
ricreativi, organizzata annualmente dal comune di Osnago. Tra i centri anche Merate si distingue
per la sua ricchezza di attività organizzate, per la lista completa si rimanda alla scheda in
allegato.
Esercizi alberghieri ed extralberghieri
Le strutture alberghiere presenti sul territorio non sono molte; come risulta dalla tabella
sottostante, che riporta i dati relativi al 31.12.2009, soltanto Calco, Merate, Montevecchia e
35
Osnago hanno un albergo all interno del territorio comunale. Naturalmente a Merate ha sede la
struttura alberghiera di maggiori dimensioni, con 84 posti letto e 56 camere.
I Bed & Breakfast sembrano essere una realtà in crescita, ben quattro strutture sono presenti a
Calco, due strutture sono presenti a Cernusco (le quali compensano almeno in parte la
mancanza di esercizi alberghieri nel comune), una a Merate, una a Montevecchia ed una ad
Osnago. Nei comuni di Cernusco, Merate, Montevecchia e Robbiate, sono presenti anche alloggi
agrituristici.
Strutture
alberghiere
Posti letto
Camere
Alloggi agroturistici
Posti letto
Bed & Breakfast
Posti letto
Totale strutture
Calco
Cernusco
Lomagna
Merate
Montevecchia
Osnago
Robbiate
2
0
0
1
1
1
0
63
32
0
0
0
0
84
56
24
13
25
16
0
0
0
1
0
1
1
0
1
0
4
19
6
10
2
8
3
0
0
0
0
2
1
6
3
8
1
6
3
0
1
6
2
5
0
0
1
Fonte: rielaborazione dati Annuario Statistico della Regione Lombardia
36
4.6 Analisi SWOT
L analisi territoriale elaborata nei precedenti paragrafi è funzionale all individuazione di alcuni
tratti caratteristici del contesto socio economico del territorio interessato dal Distretto: è proprio in
base a tale analisi che è ora possibile individuare gli spazi di intervento (punti di forza e di
debolezza, opportunità e minacce) attorno ai quali focalizzare l attenzione nella definizione della
strategia di intervento complessiva del documento di programmazione distrettuale.
Obiettivo del Distretto, infatti, quello di far emergere nell ambito locale uno scenario di sviluppo
coerente e unitario, in grado di orientare in maniera coordinata le scelte per la crescita ed il
rilancio dell intero contesto commerciale dell area, in un ottica integrata ed omogenea.
A partire dall analisi del contesto territoriale, sociale ed economico delineata nei paragrafi
precedenti è quindi possibile individuare alcuni elementi di criticità, così come alcune opportunità
da approfondire per incentivare il rilancio della realtà commerciale locale.
Sulla base dei dati e delle informazioni statistiche raccolte nella fase di analisi del contesto
territoriale, e grazie alla conoscenza diretta della realtà locale da parte dei soggetti promotori del
Distretto (associazione di categoria in primis), è possibile fornire il seguente quadro di sintesi dei
bisogni e delle opportunità del territorio e della realtà socioeconomica.







Punti di forza
Buona collocazione sulle vie di
comunicazione, facile accessibilità del
territorio e ottimi collegamenti a ferrovie,
autostrade, aeroporti
Presenza di un centro commerciale ed
attrattivo molto forte quale Merate
Comuni con centri storici curati e
riqualificati
Tessuto culturale, associazionistico attivo
e ben inserito nei comuni
Articolazione merceologica ampia con un
mix di offerta in grado di soddisfare una
variegata gamma di richieste, si rileva una
specializzazione
nel
settore
abbigliamento e servizi
Minacce
Eccessivo sviluppo dei grandi centri
commerciali che limitano lo sviluppo dei
piccoli e medi negozi
Recente
periodo
di
congiuntura
economica






Punti di debolezza
Difficoltà di avviare campagne di
promozione e marketing coese e
coordinate delle imprese commerciali, con
impegno di soggetti pubblici e privati
Mancanza di un azione coordinata di
sviluppo e programmazione commerciale
da parte del territorio dei 5 comuni nel suo
complesso
Diffusione sul territorio della popolazione
anziana che necessita di maggiori servizi
Opportunità
Territorio con forte potenziale di attrattiva
turistica sia dal punto di vista naturalistico
che storico-artistico, si pensi al parco
naturale della Valle del Curone, al
monastero di Montevecchia e alla città di
Merate
Presenza di tratti caratteristici ed identitari
ben radicati che marcano la specificità del
territorio rispetto alle zone limitrofe
Area complessiva in continuo sviluppo, con
crescita della popolazione e ottime
possibilità di espansione commerciale
37
5. Il partenariato
L idea di istituire un Distretto del Commercio è nata nel 2007 in seguito ad uno studio effettuato
dalla Camera di Commercio di Lecco sul territorio del Comune di Merate. I risultati emersi da tale
analisi, riguardanti alcuni spunti per la crescita commerciale del territorio, hanno suscitato un
notevole interesse anche nei comuni confinanti portando così alla proposta di creare un Distretto
del Commercio costituito dai comuni di Merate, Cernusco Lombardone, Lomagna, Osnago e
Montevecchia, avente l obiettivo di individuare delle linee di azione e di sviluppo in grado di
portare alla rinascita commerciale del territorio.
Il primo passo da compiere per la creazione di un Distretto Culturale consiste nella costituzione
di un partenariato di Distretto. La definizione di tale struttura è avvenuta dopo l istituzione di
alcuni incontri tra soggetti pubblici e privati che hanno portato alla costituzione di
un organizzazione snella, capace da un lato di rappresentare le aspettative del settore
commerciale e del territorio, e dall altro di assicurare, attraverso procedure e modelli organizzativi
predefiniti, il necessario supporto tecnico per la piena realizzazione delle iniziative che il Distretto
intende avviare.
Il secondo passo intrapreso ha riguardato l individuazione di un modello organizzativo e
gestionale determinato in funzione di uno specifico piano esecutivo di gestione, avente l obiettivo
di individuare per ciascuna fase del programma di sviluppo del Distretto le competenze e le
professionalità necessarie per il conseguimento delle diverse attività, degli obiettivi da
raggiungere e delle soluzioni eventualmente da attuare nel caso in cui, nel corso della gestione
(monitoraggio, valutazione), si dovessero riscontrare alcune criticità che comportino l adozione di
specifici correttivi.
Il terzo step ha visto la creazione di un Gruppo di Lavoro, il cui compito consiste
nell individuazione della strategia di sviluppo più consona al territorio commerciali individuato e
il quale diventa poi anche il soggetto attuatore delle azioni previste dalle diverse fasi di
realizzazione dell intero iter del Distretto.
Per poter coordinare al meglio tutte le attività previste dal Distretto e per un corretto confronto tra
i partner, è stato istituito un Tavolo di Coordinamento, formato dal soggetto capofila del
Distretto (Comune di Merate), dagli altri 4 Comuni coinvolti (Cernusco Lombardone, Lomagna,
Osnago e Montevecchia), dalle imprese commerciali e ristorative del territorio e dall associazione
di categoria del Commercio.
Oltre ai sopraccitati soggetti, hanno partecipato alle riunioni organizzate presso il Comune di
Merate (sia quelle informative, sia quelle operative) anche l Associazione di Categoria che ha il
compito di validare il Distretto fornendo degli spunti interessanti per la predisposizione della
strategia di sviluppo territoriale e assicurando il corretto svolgimento delle procedure di
concertazione previste.
Infine hanno preso parte al Tavolo di coordinamento anche una serie di soggetti in qualità di
partner non operativi. L importanza della costituzione di un Distretto del Commercio è ben
evidente anche a quei soggetti che, pur non avendo diritto ad alcun contributo, condividono le
tematiche di fondo del Programma e per tale motivo hanno deciso di aderirvi anche e soprattutto
in quanto riconoscono nelle caratteristiche del Distretto un ottimo punto di partenza per avviare in
futuro una concertazione più ampia sull intero territorio e dare vita ad iniziative più elevate e
importanti proprio nella consapevolezza di dare vita ad un vero e proprio Distretto del commercio.
Il Tavolo e i soggetti che lo compongono sono stati affiancati inoltre da un nucleo di assistenza
tecnica che ha fornito una serie di indicazioni utili per l identificazione della strategia di sviluppo e
38
in generale per la predisposizione del Distretto. Questo nucleo ha anche organizzato insieme
all ente capofila diversi incontri sul territorio volti alla diffusione delle informazioni circa il bando e
soprattutto circa l iniziativa avviata dalle amministrazioni comunali, spiegando i possibili benefici
derivanti dalla partecipazione al bando.
È utile sottolineare come tutti i soggetti presenti, in base alla propria natura, presentino diversi
obblighi da rispettare derivanti dall Accordo di distretto già stipulato e firmato.
Il Gruppo di Lavoro ha dovuto in questa prima fase di identificazione della strategia di distretto
svolgere le seguenti attività:
5.1 Azione progettuale
La fase progettuale, già realizzata e conclusa con la stesura del presente documento, è stata
promossa e gestita dai cinque Comuni del Distretto e dall Associazione di categoria, attraverso la
costituzione di un Tavolo di lavoro riunitosi più volte negli ultimi mesi. Durante questa prima fase
sono stati programmati i contenuti del Programma di distretto e le progettualità da inserirvi.
Nello specifico si evidenziano le seguenti azioni:






Sviluppo del partenariato attraverso il coinvolgimento dei soggetti privati,
dell Associazione di categoria avente il compito di valutatore e dei vari partner,
accrescendo in questo modo la capacità di concertazione del territorio di riferimento e
l integrazione tra i soggetti;
Definizione della strategia di sviluppo del Distretto attraverso l individuazione degli
obiettivi, dei risultati attesi e delle modalità di gestione del Programma, di monitoraggio e
di valutazione dello stesso;
Selezione e valutazione preliminare dei progetti da inserire nel Distretto, in base alle
finalità della programmazione, agli obiettivi individuati all interno della strategia di
intervento e alla loro coerenza esterna con gli altri strumenti di programmazione attivi sul
territorio;
Elaborazione del piano economico e finanziario del Distretto;
Coordinamento delle diverse fasi di stesura del Programma di Distretto che prevedeva
l avvio della stesura del testo, la raccolta dei dati e l approvazione del documento in
Giunta per la presentazione in Regione;
Promozione della diffusione delle informazioni relative al bando alle imprese del territorio.
5.2 Azione informativa
Il concetto di concertazione si pone alla base dell istituzione di un Distretto del commercio. Esso
deve infatti costituirsi come strumento di coesione e coordinamento fra le Amministrazioni
Pubbliche locali e i referenti delle parti commerciali. La prerogativa del confronto e della
partecipazione risulta ancora più importante se si considera la caratteristica del Distretto di porsi
come strumento di promozione e sviluppo di un processo di sviluppo dal basso, legato quindi
al territorio, alle forze e alle iniziative delle imprese che vi lavorano e alle variabili
socioeconomiche che localmente si esprimono.
L obiettivo generale del Distretto si può quindi riassumere nella costituzione di un modello
strategico di sviluppo integrato, la cui realizzazione dipende dall integrazione degli elementi di
pianificazione e competenza pubblica, di partecipazione e concertazione, di pertinenza dei
livelli pubblici o privati che stanno alla base del territorio.
Quest azione di collaborazione tra le istituzioni pubbliche e le forze economiche e sociali del
territorio deve portare allo sviluppo integrato del territorio raggiungibile attraverso la
39
valorizzazione delle risorse territoriali e del capitale umano e la costituzione di condizioni di
contesto favorevoli allo sviluppo degli investimenti.
5.2.1 Percorso di consolidamento
L attività di animazione, e conseguente concertazione, volta all individuazione delle linee
strategiche dell intero documento e all indicazione delle progettualità da inserirvi, è stata
impostata secondo un modello di sviluppo di metodologie innovative, che prevede la
diffusione sul territorio di un metodo di lavoro unico, ben definito e delineato per l intero
territorio in modo da poterlo riutilizzare ogni volta che si affronti il tema dello sviluppo territoriale.
Fase 1: Formazione del partenariato
Fin dalle fasi iniziali del percorso di elaborazione del Distretto del commercio è stata promossa la
più ampia diffusione delle informazioni ed il massimo coinvolgimento possibile dei soggetti
interessati, allo scopo di assicurare la condivisione delle scelte programmatiche e progettuali.
A tal fine si è proceduto ad organizzare incontri allargati per la condivisione delle linee di azione e
per mostrare di volta in volta i progressi derivanti dall attività in essere.
Di seguito si presenta il calendario degli incontri per permettere a chi legge di individuare le varie
fasi che hanno portato alla determinazione della strategia di sviluppo delineata in queste pagine.
Data incontro
Settembre 2008
Settembre 2008
Settembre 2008
Settembre 2008
Obiettivo
Il Comune di Merate con l associazione
commercianti di Lecco decidono di
proseguire il lavoro già iniziato nel 2007 e
di dare vita ad un Distretto del
Commercio.
Incontro tra il Comune di Merate,
l associazione di categoria di Lecco e i
comuni confinanti per discutere sulla
opportunità di dare vita ad un Distretto del
commercio.
1°
incontro
operativo
tra
le
amministrazioni comunali al fine di
individuare ad ampio raggio i possibili
progetti per la riqualificazione del settore
commerciale.
Incontro con le imprese del territorio dei 5
comuni per illustrare loro le opportunità
offerte dall iniziativa.
Risultato
Individuazione dei comuni
potenzialmente
interessati
all iniziativa.
Individuazione
delle
amministrazioni
comunali
interessate all iniziativa.
Individuazione di alcune ed
embrionali macro linee di
intervento, alcune delle quali
poi confluite nel documento
strategico di Distretto.
Attività di informazione al
territorio circa le potenzialità
dell iniziativa
e
prima
mappatura dei commercianti
interessati.
Individuazione di alcune
macro linee strategiche di
intervento, alcune delle quali
confluite nel documento
strategico.
Individuazione delle linee
strategiche di intervento sulla
base del contenuto del bando.
Ottobre 2008
1° incontro operativo con le imprese
commerciali per individuare le linee
strategiche di intervento per la crescita
del Distretto.
Novembre 2008
2° incontro operativo tra l amministrazioni
comunali, l associazione di categoria e le
imprese interessate per definire in
dettaglio le linee strategiche da sviluppare
Somministrazione alle imprese di schede Raccolta schede progettuali
Dicembre 2008
40
Gennaio 2009
Gennaio 2009
progettuali per la raccolta delle
progettualità
concrete
volte
al
raggiungimento delle linee strategiche
generali
Incontri con le amministrazioni comunali
per definire in dettaglio le procedure
burocratiche ed amministrative volte alla
partecipazione al bando.
Incontri con i partner per la verifica delle
linee di azione inserite nel programma di
distretto
comprensive di costi e
descrizione degli interventi.
Firma
dell Accordo
di
Distretto,
raccolta
della
documentazione.
Verifica del documento.
Fase 2: Valutazione progettualità ed elaborazione strategia
Questa attività, che si è strutturata in corso d opera con il consolidamento del parternariato, ha
permesso di individuare l idea forza e i diversi obiettivi strategici necessari per la sua
realizzazione. L approccio metodologico di questa fase si è caratterizzato per l aspetto pratico
ed operativo. I soggetti istituzionali e gli operatori privati sono stati ascoltati, attraverso incontri
mirati e la raccolta di schede con proposte progettuali concrete, al fine di individuare le
progettualità di loro interesse, finalizzate appunto al perseguimento dell idea forza. Grazie a
queste schede e alle caratteristiche territoriali ed economiche dell area, sono stati pertanto
elaborati gli orientamenti strategici a medio lungo termine.
5.2.2 Strumenti
Per l attività di animazione territoriale e per l individuazione della strategia sono stati utilizzati una
serie di strumenti già utilizzati con effetti positivi in passato dal territorio stesso.
Incontri e workshop
Gli incontri sono stati organizzati dal Comune di Merate attraverso i suoi uffici. In particolare
l organizzazione degli incontri ha seguito il seguente iter:





Ricerca elenchi imprese commerciali, bar e ristoranti attraverso gli uffici commercio delle
5 amministrazioni comunali coinvolte
Predisposizione di lettere da trasmettere alle imprese (attraverso il messo comunale) per
invitarle al primo incontro illustrativo delle opportunità offerte dal Distretto
Predisposizione di un libro presenze volto a poter rintracciare successivamente tutti i
partecipanti e mantenere vivo il contatto tra i partner
Predisposizione di una scheda di sintesi di spiegazione del bando e delle possibili linee
strategiche sviluppabili dal partenariato
Materiale di supporto per illustrare le caratteristiche del bando e in generale le modalità
di creazione di un Distretto (è stato spiegato a tutti i partecipanti l importanza di dare vita
ad un Distretto e soprattutto i risultati conseguibili nel medio lungo termine per il
benessere del settore commerciale)
Questionari e schede di mappatura
Nel corso degli incontri organizzati sul territorio sono stati predisposti a cura del Comune di
Merate e in collaborazione con le altre amministrazioni comunali e l associazione di categoria,
delle schede di raccolta progettuale. Tali schede hanno avuto l importante compito di mappare le
necessità del territorio ed in particolare del settore commercio. Hanno altresì permesso di venire
a conoscenza di criticità presenti e di potenzialità fino ad oggi inespresse.
41
Si è trattato di uno strumento molto importante senza il quale non sarebbe stato possibile dare
vita ad una strategia di Distretto omogenea e realmente aderente alle necessità del territorio.
5.3 Partner del Distretto
I partner del Distretto possono essere suddivisi in 2 macro categorie:


Partner di strategia attivi: si tratta di partner che oltre a lavorare con gli altri per la
definizione della strategia di intervento e per l individuazione delle progettualità da
realizzare, effettueranno anche delle spese per il raggiungimento degli obiettivi che si
sono prefissati
Partner di strategia di supporto: si tratta di partner che pur avendo collaborato nella
definizione delle linee strategiche non metteranno proprie risorse finanziarie per la
realizzazione della strategia
I Partner di strategia attivi sono, suddivisi per comune di appartenenza:
Territorio comunale di Cernusco Lombardone
 Maxisport Merate srl
 Ink Cartridge sas
 Bar Pesola Luigi
 Caffè del Centro
 Copigraf srl
 Bar New Life
Territorio comunale di Lomagna
 Maggioni auto
 Ottica Giovenzana
 La dispensa di Comi
 Bar AC Lomagna
 Angelo Fumagalli
 Ristorante del Pino
 Bonanomi Erminio Bona e Miki
Territorio comunale di Merate
 Alimentari Casati
 Color Arte Torchio
 Regal Casa
 Sangiorgio Giuseppe
 Colorificio Gerosa
 Ristorante Bonanomi
 Pasticceria Ravasi
 Ristorante La nuova Luna
 Bar caffè La Terrazza
 Pub Carillon
 Pasta Machines
 Ottica Diego Sala
 Mandelli Abbigliamento
 Airoldi Diamonds
 2M Garden
42
 Ristorante Tartaruga
 Pasticceria Comi
Territorio comunale di Montevecchia
 Maggioni Carlo
 Farmacia Fantoni
 Ristorante Al Rustico
 New port 2
 Computer business
 Monris srl
Territorio comunale di Osnago
 MCM di Maggioni
 Pasticceria Galli
 Galati e C. snc
 Finiguerra
 Autocommerciale srl
 Bar Aurora di Brambilla
 Arredamenti Bassano
 GSC General Service
I partner di strategia di supporto sono attualmente rappresentati dall Associazione commercianti
di Lecco e dalla Pro loco di Merate, per la collaborazione nella organizzazione di attività di
sostegno.
43
6. Strategia e obiettivi
Il Distretto del commercio qui delineato è costituito da un area geografica ad alta densità di
imprese commerciali e ristorative, che si rivolgono a diversi segmenti di clientela.
6.1 Metodologia
Sulla base delle considerazioni effettuate in merito alle caratteristiche socio-economiche del
territorio di riferimento, si può procedere ora all individuazione di una linea d azione condivisa tra i
molteplici soggetti coinvolti, al fine di incentivare lo sviluppo economico e commerciale del
contesto nel suo insieme.
La procedura che ha guidato la definizione della strategia e l identificazione dell idea forza di
sviluppo, è riportata nello schema seguente. Lo schema suggerisce che il presente piano è stato
pensato come un processo di costruzione della programmazione da parte dei diversi attori
che hanno aderito al Distretto. Infatti, dopo un analisi iniziale del territorio e più in generale degli
elementi che caratterizzano in contesto locale, si è attivato un confronto tra le amministrazioni e i
partner del Distretto. Questo al fine di individuare l idea forza alla base della programmazione
attraverso un processo di scambio e di confronto, finalizzato ad esplicitare le necessità del
territorio.
Lo studio condotto dalla Camera di Commercio di Lecco
La fase preliminare è iniziata successivamente alla decisione presa dal Comune di Merate di
avviare le attività per la creazione di un Distretto del Commercio. L interesse per il Comune di
Merate nei confronti delle attività commerciali nasce nel 2007, quando il Comune di Merate è
oggetto di analisi del comparto commerciale da parte della Camera di Commercio di Lecco, in
collaborazione con la Provincia di Lecco e l Unione Commercianti Lecchesi.
Lo studio si focalizza sulle attività commerciali presenti sul territorio comunale, considerate come
motori essenziali per lo sviluppo socio-economico del territorio e attualmente oggetto di difficoltà
di sviluppo e di crisi congiunturali, che hanno portato un po ovunque un calo dei consumi ed una
spinta maggiore nei confronti dei centri commerciali che si trovano in prossimità dei comuni
interessati dal progetto. E da questa situazione che questo studio ha cercato di individuare, dopo
una mappatura precisa delle attività commerciali esistenti e delle criticità riscontrate da parte dei
consumatori, progetti ed azioni volti a sviluppare il tessuto commerciale di vicinato e dare vita ad
interventi volti a rilanciare il tessuto commerciale in forma tradizionale.
Lo studio, dal quale siamo partiti per la costituzione del Distretto del Commercio, ha permesso di
fornire una ottima base dati circa le caratteristiche della realtà commerciale del Comune di
Merate, degli spunti progettuali concreti per la valorizzazione e il rilancio del settore commerciale
urbano ed è stato visto anche dagli altri comuni aderenti al progetto (Cernusco 44o magna44e,
Osnago, 44o magna e Montevecchia) come un laboratorio di idee e pertanto come una buona
prassi da applicare anche al proprio territorio, con la finalità di dare vita ad un progetto integrato
per i 5 comuni aderenti al progetto.
Il confronto con gli altri comuni
A partire pertanto da questo importante studio, ha preso avvio il confronto tra i 5 comuni, l Unione
commercianti lecchesi e le imprese commerciali del territorio. Gli incontri (che saranno specificati
in dettaglio nel prossimo capitolo) hanno permesso di delineare una visione strategica iniziale
alimentata in un primo momento dalle esigenze esternate dalle imprese e in generale dal
territorio e successivamente sostenuta dalle risultanze dell analisi SWOT del territorio. Grazie alle
risultanze dell analisi SWOT sul contesto socio-economico e territoriale dei 5 comuni, è stato
possibile individuare alcuni spunti di riflessione (le opportunità e le necessità del territorio), sulla
44
base dei quali il partenariato ha intensificato il dialogo e per i quali ha predisposto una bozza
strategica iniziale (rappresentata appunto da questo documento).
La definizione di una prima visione strategica del Distretto tende a porsi come la piattaforma di
incontro e confronto tra le diverse componenti del partenariato. Nel corso di attuazione della
seconda fase progettuale, questa prima visione strategica subirà presumibilmente numerose
integrazioni e revisioni prima di poter essere adottata come il vero e proprio documento di
programmazione.
Intuizione
Dialogo
Analisi SWOT
Strategia di Distretto
La visione strategica elaborata in questa fase preliminare ha preso avvio in primo luogo dalle
intuizioni del partenariato arricchite dalle risultanze emerse dallo studio di cui sopra e
successivamente dall analisi SWOT. Queste prime risultanze sono servite come base del dialogo
tra gli stakeholder: essi hanno analizzato tali risultati per individuare in prima battuta le linee
strategiche sulle quali focalizzare l attenzione. In questo modo è stato possibile avere un quadro
completo di base per l individuazione della strategia più adatta alla crescita commerciale del
territorio.
6.2 Obiettivi generali
L obiettivo generale del Distretto rappresenta la sintesi di una serie di sotto-obiettivi funzionali ai
diversi ambiti di intervento. Tali obiettivi specifici sono così individuabili:

Dare vita ad un circuito collaborativo tra le diverse realtà pubbliche e private che
concorrono allo sviluppo del contesto locale
Coerentemente con gli orientamenti e le indicazioni della normativa regionale, e in una
logica di sviluppo integrato del territorio, si mira ad avviare azioni di confronto e di
collaborazione tra le realtà pubbliche e private presenti sul territorio, in relazione a
tematiche commerciali di interesse comune che abbiano una concreta rilevanza nella
crescita del contesto. Ciò al fine di ottimizzare l utilizzo delle risorse disponibili, evitando il
rischio di duplicazione degli interventi e avviando momenti di confronto che permettano
sia di snellire e velocizzare i processi decisionali, sia di avviare interventi coerenti rispetto
alle differenti esigenze evidenziate dal territorio.

Integrare e sviluppare l offerta commerciale
Il territorio si caratterizza per la presenza di un interessante bacino commerciale. La
valorizzazione integrata delle risorse presenti rappresenta indubbiamente un importante
volano di sviluppo per il territorio nel suo complesso.

Valorizzare la conoscenza del contesto locale da parte dei suoi abitanti
I processi di sviluppo, per essere tali, non possono prescindere dall acquisizione di una
maggiore consapevolezza da parte della popolazione locale, che rappresenta il
beneficiario ultimo di tali azioni, delle risorse presenti sul territorio. In tale ottica il Distretto
si pone l obiettivo di formare e promuovere una nuova cultura del commercio , tesa a
45
sensibilizzare e a valorizzare al meglio il contributo che ciascun individuo potrà apportare
al processo di crescita socio economica
6.3 Idea forza
Il concetto di idea forza identifica lo spunto strategico, fortemente focalizzato, attorno al quale
innescare un processo finalizzato a suscitare una rottura (in senso virtuoso) rispetto alle
tendenze di sviluppo del territorio: si tratta quindi di un ipotesi, per attivare possibili sentieri di
sviluppo dell economia dell ambito montano, fondata su un uso innovativo e/o sull incremento
delle risorse locali disponibili.
L idea forza nasce grazie alla luce delle caratteristiche del contesto commerciale emerse dalla
analisi SWOT effettuata nei precedenti capitoli. Si è cercato di individuare una idea forza comune
ai 5 territori comunali, con l obiettivo di dare vita ad un vero e proprio Distretto del commercio.
Distretto dello Shopping: promuovere il rilancio competitivo del territorio
distrettuale attraverso la creazione di una immagine coordinata
Questa, in sintesi, l idea sottostante alla logica di programmazione del Distretto, in risposta alle
esigenze del territorio e in coerenza con gli obiettivi individuati dal parternariato. Tale obiettivo
programmatico, trova riscontro (sulla base di progetti portanti) nella promozione dell attrattività del
territorio, incentrata sulla valorizzazione del contesto commerciale locale e contestualmente sulla
individuazione di servizi essenziali per la popolazione locale.
In particolare, il programma intende migliorare e preservare il grado di attrattività del settore
commerciale del territorio (visto come un entità coesa e aperta all esterno) nei confronti dei
cittadini residenti e degli utenti esterni.
Si tratta certamente di un obiettivo ambizioso che mira ad attivare nuove aspettative di
sviluppo ed a offrire nuove opportunità di crescita economica, dando vita ad un circuito virtuoso
per cui investendo sia possibile attirare risorse aggiuntive.
Di seguito si specifica per ciascuna linea di azione prevista dal bando gli obiettivi operativi ad
esse riconducibili.
Azione del bando: Marketing di Distretto
Come precedentemente specificato, il Comune di Merate è stato oggetto, dal 2007, di un intenso
studio sulla realtà commerciale, che ha permesso di mettere in evidenza una serie di criticità e
spunti progettuali di grande interesse. Attraverso gli incontri effettuati per la formazione del
Distretto del commercio, è emersa la necessità di effettuare un lavoro similare anche sugli altri 4
Comuni aderenti al progetto. Si prevede pertanto di:
 Realizzare uno studio sulla realtà commerciale dei 5 comuni nel loro complesso, in
maniera tale da mettere in evidenza ulteriori criticità viste nel loro complesso. Scopo
quello di individuare nuove linee strategiche di sviluppo per il settore commerciale dei 5
comuni nel loro complesso, per individuare nuovi progetti e di conseguenza nuovi partner
per mantenere in vita il Distretto nei prossimi anni
 Realizzazione di un logo di Distretto: si prevede di dare vita ad un logo che permetta
ai negozianti partecipanti di essere identificati tra gli altri, e di diffondere all esterno il
brand del Distretto, per far percepire agli utenti che sul territorio è presente un tessuto
commerciale vivo ed attrattivo
46
Azione del bando: Promozione ed animazione
La creazione di un Distretto e la sua permanenza nel tempo dipendono moltissimo dalla attività di
animazione e comunicazione che viene fatta. Come specificato in precedenza e come verrà
illustrato meglio in seguito, il Distretto qui presentato prevede, per la sua completa attivazione,
due momenti temporali differenti. In questi primi 18 mesi, grazie al sostegno regionale, sarà
possibile impostare le basi per la creazione, in futuro, di un vero e proprio Distretto, strutturato e
dotato di un modello gestionale stabile e con una strategia di sviluppo di medio e lungo termine in
grado di apportare sul territorio nuovi capitali e favorire la nascita di nuove imprese. Pertanto in
questa prima fase di avvio del Distretto è molto importante che ci sia un piano di comunicazione e
di animazione territoriale specifico e bene impostato, in grado di divulgare il più possibile
l iniziativa in corso e favorire il reperimento di nuovi partner. I progetti da realizzare in questo
ambito sono:
-
-
-
-
Redazione di uno specifico piano di comunicazione: nei prossimi capitoli si
illustreranno in dettaglio le modalità di comunicazione previste dal Distretto, che potranno
ovviamente subire modifiche in corso d opera
Organizzazione di un calendario di eventi volti a diffondere l iniziativa in corso e
contestualmente prevedere aperture straordinarie degli esercizi commerciali in occasione
di eventi particolarmente interessanti ed attrattori di utenza. In particolare in occasione
degli eventi che saranno organizzati, si prevede che i commercianti offrano a prezzi
scontati alcune tipologie di merci, in maniera tale da aumentare gli acquisti
Organizzazione di una giornata del Gioco: da effettuare presso il Centro di Merate
coinvolgendo istituti scolastici dei 5 comuni aderenti all iniziativa e prevedendo il
coinvolgimento attivo dei commercianti aderenti all iniziativa, che potranno allestire le
vetrine a tema in considerazione della tipologia di evento organizzato ed aumentare in
questo modo la possibilità di acquisto
Avviare un progetto di Fidelity Card che permetta di offrire ai clienti un servizio
aggiuntivo in grado di praticare degli sconti
Organizzazione di workshop sul territorio volti a recuperare nuovi partner di Distretto
e pertanto nuovi capitali
Azione del bando: Interventi strutturali
Sul territorio è presente un tessuto commerciale ricco e variegato, che permette all utenza di
effettuare acquisti diversificati. Il territorio però necessita di essere riqualificato e messo in
sicurezza. Pertanto questa prima linea di azione prevede la realizzazione dei seguenti interventi
sul territorio:
 Sistemazione delle aree comunali ad alta densità commerciale per quanto riguarda
la messa in sicurezza dei tratti e la messa in opera di arredo urbano coordinato ed
omogeneo, in grado di diffondere una percezione di omogeneità e di far capire subito che
siamo in presenza di un tessuto commerciale integrato, completamento della rete di
parcheggi prospicienti le zone commerciali
 Sistemazione delle aree di pertinenza commerciale attraverso investimenti volti a
migliorare esteticamente le aree commerciali esterne (vetrine, fronti strada, strutture a
dehor, ) e al contempo dando una immagine coordinata del Distretto
Azione del bando: Accessibilità e mobilità
Per favorire la presenza di utenti delle aree commerciali è necessario agire in loro favore
attraverso una serie di azioni volte a migliorare i livelli di accesso al territorio e alle aree
commerciali. Le azioni concrete da realizzare sono pertanto le seguenti:
47
 Sistemazione delle vie di accesso alle strutture commerciali, attraverso interventi su
alcune strutture volti ad eliminare le barriere architettoniche e favorire la fruibilità dell area
commerciale a tutte le tipologie di utenti
Azione del bando: Sicurezza
Per favorire la presenza di utenti delle aree commerciali è necessario agire in loro favore
attraverso una serie di azioni volte a migliorare i livelli di sicurezza del territorio e delle aree
commerciali. Le azioni concrete da realizzare sono pertanto le seguenti:
 Messa in sicurezza di alcuni esercizi commerciali, maggiormente esposti a furti e più
bassi livelli di sicurezza, con l obiettivo di tutelare non solo le merci esposte ma anche e
soprattutto permettere agli utenti di effettuare acquisti in tranquillità
Azione del bando: Gestione dei servizi in comune
Il partenariato individuato intende gestire in forma associata l azione di marketing e
comunicazione del Distretto, attraverso un adeguato modello di Governance in grado di produrre
economie di scala. In particolare attraverso la gestione associata di tali azioni da parte del
partenariato è possibile ottenere benefici sia sul piano amministrativo che sul piano più
prettamente tecnico ed economico. Il prodotto finale è quello di un miglioramento complessivo
della qualità del servizio con una parallela riduzione dei costi dello stesso. In particolare la
gestione associata delle due azioni prevede di ottenere i seguenti benefici:
-
razionalizzazione delle risorse umane e strumentali, tramite la condivisione del
personale, delle sue competenze e della sua esperienza
razionalizzazione delle risorse strumentali, tramite la condivisione di spazi e di strutture
sviluppo di un sistema informativo funzionale, efficiente ed economico capace di mettere
in rete le varie amministrazioni
riorganizzazione del metodo di lavoro e miglior gestione degli orari
Conclusioni e specifiche
In questo documento vengono illustrare le linee di azione operative per le quali si richiede il
contributo regionale, fermo restando che il partenariato di Distretto ha anche l importante compito
di portare avanti la fase di progettazione e programmazione nei successivi 18 mesi, in maniera
tale da prevedere anche nuovi interventi (al di fuori del contributo regionale) e dare vita ad un
circuito virtuoso per individuare nuove forme di finanziamento e pertanto di prosecuzione del
Distretto.
Si ricorda che l azione di censimento delle progettualità di seguito specificate ha comportato non
solo la raccolta delle singole iniziative, ma il confronto rispetto alla reale capacità delle singole
progettualità di coordinarsi con le altre e in grado di perseguire fini comuni. Infatti molti interventi
sono stati esclusi dal programma di Distretto, in quanto ritenuti NON in linea con le finalità del
bando regionale (coerenza esterna) e con le finalità del Distretto stesso (coerenza interna).
48
6.4 Descrizione degli interventi previsti
La forte e sinergica partecipazione dei soggetti privati all iniziativa in oggetto dimostra come sia
vivo l interesse e soprattutto sia presente la volontà da parte delle singole piccole attività
commerciali e ristorative nell aumentare la propria competitività e migliorare l offerta.
Il miglioramento dell offerta commerciale diviene quindi il punto di unione tra l iniziativa pubblica
e quella privata, manifestandosi attraverso la volontà delle amministrazioni comunali nel
migliorare la vivibilità e la fruibilità del territorio commerciale, senza però tralasciare l aspetto
puramente estetico ormai divenuto uno dei poli maggiormente attrattivi, e attraverso le singole
iniziative private volte tutte a migliorare esteticamente la propria attività per dare vita ad un area
commerciale omogenea ed offrire un servizio migliore alla propria clientela.
6.4.1 Interventi pubblici
Il paragrafo mette in evidenza le progettualità portate avanti dai soggetti pubblici, che permettono
di assicurare al territorio e al settore commerciale maggiori livelli di sicurezza stradale, di mobilità
e di miglioramento visivo degli spazi:
Comune di Cernusco Lombardone: Sistemazione straordinaria di marciapiedi,
attraversamenti pedonali ed aree pavimentate nel centro storico
Per quanto riguarda il comune di Cernusco lombardone, nell ambito delle iniziative pubbliche che
producono effetti positivi sul settore del commercio ed in particolare sulla piccola distribuzione,
sono da segnalare due specifici interventi (già realizzati nel secondo semestre del 2008) :
1. Sistemazione straordinaria di marciapiedi ed aree pavimentate in porfido nel centro storico:
trattasi di rifacimento puntuale di alcune zone pavimentate in porfido (vedi marciapiedi, banchine
pedonali e spazi di sosta) lungo la via Lecco, via Roma e Piazza San Giovanni per ovviare alle
condizioni di degrado della pavimentazione. Nella zona, caratterizzata dalla presenza di numerosi
esercizi commerciali, si è pure operato un miglioramento delle condizioni di transito del pedone
attraverso un adeguata delimitazione di alcuni tratti dei percorsi pedonali attraverso la posa di
dissuasori in ghisa.
2. Realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati nel centro storico:
Sempre nell ambito del miglioramento delle condizioni di fruibilità in sicurezza del centro storico,
si è provveduto alla realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati lungo le vie Lecco, Roma e
Monza. La tipologia di finitura dei manufatti prevede delimitazioni con cordonature in porfido,
raccordi di rampa in cubetti di porfido e pavimentazione di attraversamento in asfalto.
Comune di Lomagna: Lavori di sistemazione via Milano da incrocio con via G. Lorca a
centro paese
Il progetto prevede la riduzione dei calibri delle corsie stradali di transito dei veicoli, la formazione
di una pista ciclo-pedonale, aumentando la sezione d ingombro del marciapiede esistente, sul
lato di numerazione dispari della strada. Le scelte progettuali vanno nella direzione di aumentare
la sicurezza per tutti gli utenti della strada: diminuendo la velocità dei veicoli sulla carreggiata con
la scelta del minor calibro, aumentando la sezione del manufatto marciapiede, consentendo il
transito anche ai velocipedi con corsia protetta.
A tale proposito sarà anche costruita una platea sopraelevata, con rampe di raccordo ai piani
esistenti, tra le vie Milano e Matteotti con evidenziazione degli attraversamenti pedonali e altri
attraversamenti pedonali rialzati in corrispondenza delle intersezioni tra la via Milano e la via
Pascoli e sulla via Milano all altezza del gruppo commerciale La Galleria .
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Con le scelte operate sarà possibile mantenere quasi inalterate le aree di sosta degli autoveicoli
con corsia continua parallela all asse longitudinale della strada.
Le opere del progetto verranno realizzate senza occupazione temporanea e/o permanente di
aree di proprietà di terzi privati.
Tutti i lavori previsti nel presente progetto integrano e completano le opere previste nella
sistemazione dell intersezione stradale di via G. Lorca, Cascina Viale, via Dante.
Non sono previsti spostamenti dei corpi illuminanti esistenti, mentre, sul lato d ampliamento del
manufatto marciapiede ciclo-pedonale, verranno modificate le caditoie stradali.
Nessuna opera particolare di scavo per la sistemazione delle reti tecnologiche verrà effettuata.
Attualmente la sezione trasversale tipo della sede viabile in questione è, da Ovest ad Est, la
seguente: marciapiede mt. 1,50; spazi di sosta mt. 2,00; corsie di transito veicolare mt. 7,00;
marciapiede mt. 1,50; per un totale di mt. 12,00.
Con le opere del progetto la sezione trasversale tipo risulterà così modificata: manufatto ciclopedonale mt. 2,50; spazi di sosta mt. 2,00; corsie di transito veicolare mt. 6,00; marciapiede mt.
1,50; per un totale di mt. 12,00.
Tale sezione sopraddetta non verrà mantenuta solamente nell ultimo tratto di via Milano in
prossimità dello sbocco verso la Cascina Viale in quanto, la sezione trasversale completa della
carreggiata stradale risulta essere pari a mt. 11,50.
In questa condizione non sarà possibile effettuare la corsia di sosta autoveicoli ma, 50o
magna50e longitudinalmente la mezzeria stradale ci si congiungerà all isola di protezione dei
pedoni in corrispondenza dell attraversamento pedonale sopralzato inserito in altro progetto.
A fronte di quanto sopraddetto la successione delle categorie di lavoro occorrenti sarà la
seguente:
-
-
demolizione parziale manti d asfalto e manufatti con carico ed allontanamento del
materiale di risulta presso le pp. Dd.
formazione di pozzetti a caditoia stradali per il deflusso dell acqua piovana debitamente
collegati alle tombinature esistenti
formazione di manufatti marciapiede e cordolature con cordoli cls. 12/15x25, massetto in
calcestruzzo, finitura in conglomerato bituminoso fine
formazione di attraversamenti ciclo-pedonali sopraelevati in binder bitumato previa
fresatura dell area di sedime
sistemazione e messa in quota dei chiusini vari esistenti ed adeguamento pozzetti a
caditoia
formazione del manto superficiale di usura, in conglomerato bituminoso fine, effettuata
con mezzi meccanici, in spessore rullato finito pari a mm. 40, previo spargimento
d emulsione bituminosa d ancoraggio in via Milano tra le vie Pascoli e Matteotti
formazione della segnaletica orizzontale e verticale occorrente a norma del codice
stradale vigente in tutte le sedi viabili con particolare attenzione agli attraversamenti
pedonali, stop agli incroci e spazi di sosta
Comune di Merate: Sistemazione Via S. Ambrogio
L'Amministrazione Comunale intende riqualificare la Via S. Ambrogio, mantenendo una continuità
con le scelte progettuali che hanno riguardato altre vie limitrofe. In particolare si prevede la
rimozione completa dell asfalto attualmente presente e la successiva posa di nuova
pavimentazione in ciottoli e lastre di pietra. Si prevede di dare vita ad un sistema di posa che sia
in grado di valorizzare, oltre ai camminamenti ed attraversamenti, anche la lettura dello spazio
complessivo della città. Scopo principale delle opere, oltre a quello di garantire maggiore
50
sicurezza alla circolazione pedonale e veicolare, è quello di rendere la Via meglio integrata al
contesto storico/urbanistico in cui è ubicata.
Gli interventi riguarderanno in particolare l area compresa tra l Atrio Belgioioso e l ingresso al
parcheggio a servizio della Chiesa Parrocchiale. L obiettivo prefissato è quello di realizzare, in
continuità, una superficie di calpestio avente lo stesso motivo artistico della vicina Via Roma.
La scelta progettuale è nata da una serie di esigenze emerse sul territorio:
-
-
-
-
-
-
-
Il luogo interessato si caratterizza principalmente per la sua connotazione di asse di
attraversamento carrale che di fatto viene anche utilizzato quale spazio pubblico da
parte dei pedoni. L istituzione del senso unico di percorrenza, di fatto attuato da
diverso tempo, appare una premessa importante al fine di favorire una maggiore
fruibilità pedonale del luogo riducendo l impatto di rumorosità, pericolosità e di
inquinamento atmosferico
Sagrato della Chiesa: Lo spazio pubblico è uno spazio di fatto molto compresso che
porta alla fine del percorso all area di pertinenza del sagrato e la valorizzazione dei
percorsi, così come contenuto nel progetto definitivo, assume l obiettivo di una
maggiore valorizzazione pedonale anche del sagrato stesso.
elementi caratterizzanti: La natura dello spazio determinata dalla presenza di
elementi eccessivamente eterogenei contribuisce ad una percezione frammentaria e
disordinata; la mancanza di verde, la presenza costante di auto in sosta in questo
spazio di ridotte dimensioni contribuiscono ad accentuare la percezione di
frammentarietà dei luoghi.
La sede stradale esistente: Il rifacimento della sede stradale oltre che per una
valorizzazione estetica comporta anche un adeguamento funzionale relativamente al
rifacimento della rete fognaria.
Le superfici pavimentate: Le pavimentazioni lapidee presenti nei tratti precedenti
vengono raccordate con il nuovo progetto, caratterizzate da spessori adeguati e da
materiale ricco particolari elementi di pregio, comportando un intervento di rimozione
e di rifacimento complessivo.
Allineamenti delle sedi carrali e pedonali: viene previsto il riallineamento della sede
carrale con i tratti esistenti che dipartono dall atrio Belgioioso.
La continuità dello spazio: E fondamentale recuperare e valorizzare l unità dello
spazio longitudinale compreso tra la torre del Castello Prinetti e la chiesa
Parrocchiale , si tratta di uno spazio di fondamentale importanza per una percezione
di maggiore identità della Città di Merate. Viene creata una continuità tra gli spazi
pavimentati che dipartono appunto dal Castello Prinetti, permettendo la percezione di
un sistema di viabilità pedonale che valorizza sotto tutti gli aspetti la fruizione
complessiva della città stessa . E prevista la realizzazione di un unica superficie
pavimentata in pietra a differente litologia, ciò garantisce tra l altro una ampia fruibilità
e conformità all abbattimento delle barriere architettoniche anche in considerazione
della vicinanza della chiesa e della frequentazione di un significativo numero di
persone anziane. L andamento dei piani seguirà quello naturale dei luoghi
realizzando adeguate pendenze che consentano raccordi uniformi e un adeguato
scorrimento delle acque meteoriche che continueranno ad essere raccolte, come
nello stato di fatto, dalle caditoie presente sulla sede stradale
Sede stradale: La risagomatura e nuova pavimentazione consente di dare continuità
all effetto cromatico delle pavimentazioni dei tratti limitrofi, consente di fornire una
risposta di maggiore praticità e minore impatto acustico determinato dalla
percorrenza dei veicoli;
51
La lunghezza della porzione di Via S. Ambrogio oggetto di intervento misura 115 m mentre la
superficie complessiva è di circa 600 mq.
Comune di Montevecchia: Pavimentazione Largo Agnesi
L esigenza di riqualificare l area nasce dalla situazione attuale che presenta una pavimentazione
in ciottoli sconnessa, con manomissioni ricucite in manto di asfalto: situazione che non soddisfa i
requisiti di sicurezza necessari all area commerciale e che vede rovinata esteticamente l area.
La proposta progettuale oltre a tenere conto di questa situazione si basa anche sui sempre
maggiori consensi dei cittadini e dei commercianti in merito agli interventi di riqualificazione che in
precedenza hanno riguardato vie attigue presenti sull area comunale.
A livello progettuale si prevede di mantenere una continuità con le scelte progettuali che hanno
riguardato altre vie e in particolare si prevede la rimozione completa dei ciottoli e dell asfalto
attualmente presenti e la successiva posa di nuova pavimentazione in ciottoli e lastre di pietra. Si
prevede di dare vita ad un sistema di posa che sia in grado di valorizzare, oltre ai camminamenti
ed attraversamenti, anche un suggestivo spazio a belvedere sulla valle. Unitamente alle opere di
pavimentazione si prevede una verifica dell attuale impianto di illuminazione pubblica, al fine di
renderla conforme alla normativa di risparmio energetico ed in grado di migliorare i livelli di
sicurezza dell area.
Comune di Osnago: Riqualificazione Piazza Vittorio Emanuele II
L intervento in oggetto riguarda la riqualificazione di Piazza Vittorio Emanuele II, uno dei principali
spazi pubblici che costituiscono il centro storico del Comune di Osnago. L ambito urbano sul
quale si intende intervenire è costituito dal nucleo storico del comune di Osnago. L attuale Piazza
Vittorio Emanuele II è delimitata a settentrione in parte dal fianco della chiesa parrocchiale e da
un piccolo volume di servizio all edificio religioso ed in parte dal muro di recinzione del giardino
della chiesa. A meridione lo spazio è definito dalla cortina edilizia che si affaccia su via Cavour,
analogamente ad occidente, la delimitazione spaziale è affidata a via Trento ed alla cortina
edilizia, la quale trova una soluzione di continuità nella presenza del cortile di ingresso della Villa
Zuccoli-Galimberti. La Piazza si presenta articolata su due livelli, un livello inferiore che
asseconda il dislivello naturale della strada ed un secondo livello orizzontale compreso tra la
Torre dell acquedotto ed il muro di cinta, il quale si raccorda con il piano stradale a nord e
degrada con una scalinata verso sud per recuperare la quota inferiore.
Problematiche rilevate e risolte con il progetto:
La necessità di intervenire con un progetto di riqualificazione dello spazio pubblico presuppone
l individuazione di alcune problematiche che è opportuno sinteticamente richiamare a premessa
delle soluzioni progettuali proposte:
1. L area d intervento: Il luogo interessato si caratterizza principalmente per la sua
connotazione di asse di attraversamento carrale che in alcuni momenti della giornata
rende di fatto invivibile lo spazio pubblico da parte dei pedoni; La decisione di ridurre tale
attraversamento attraverso l istituzione di una zona a senso unico di percorrenza appare
da questo punto di vista una scelta non solo condivisibile ma determinante per favorire
una maggiore fruibilità pedonale del luogo riducendo l impatto di rumorosità, pericolosità
e di inquinamento atmosferico
2. Il Sagrato della Chiesa: Lo spazio pubblico è uno spazio di fatto molto compresso.
L area di pertinenza del sagrato si presenta angusta e in diretta adiacenza alla sede
stradale. La rimozione dei dissuasori esistenti in tale zona, prevista dal progetto
definitivo, assume l obiettivo di una maggiore caratterizzazione pedonale del sagrato
3. La Piazza: L ampliamento dello spazio pubblico realizzatosi in epoca recente grazie
all arretramento del limite di confine della proprietà parrocchiale hanno sicuramente
52
4.
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6.
7.
8.
9.
10.
11.
contribuito ad una maggiore ariosità del luogo ma non è riuscito a determinare condizioni
tali da fare percepire tale spazio come una vera e propria piazza vissuta e vivibile
Gli elementi caratterizzanti: La natura dello spazio determinata dalla presenza di
elementi eccessivamente eterogenei contribuisce ad una percezione frammentaria e
disordinata . La presenza di aiuole, l eterogeneità delle pavimentazioni e dei livelli, la
presenza di elementi di arredo un po massicci e visivamente invasivi, la presenza di
essenze arboree eterogenee e piantumate senza un disegno organico di progettazione
del verde, la presenza costante di auto in sosta in questo spazio di ridotte dimensioni,
contribuiscono ad accentuare la percezione di frammentarietà dei luoghi
La sede stradale esistente: Il recente intervento di rifacimento della rete fognaria rende
urgente un rifacimento della sede stradale per un adeguamento funzionale oltre che
estetico
I livelli stradali: La presenza di una molteplicità di livelli diversi suddivide lo spazio in
aree funzionali (pedone, auto, spazio verde, piazza ) che non riescono ad integrarsi in
una percezione unitaria del luogo
Le superfici pavimentate: Le pavimentazioni lapidee presenti, caratterizzate da
spessori sottili e da materiale privo di particolari elementi di pregio, appaiono in molteplici
punti compromesse ed interessate da fenomeni di distacco dal sottofondo tali da rendere
necessario un intervento di rimozione e di rifacimento complessivo; con possibilità di
mantenimento della porzione di pavimentazione dell area antistante la chiesa dovrà
essere opportunamente valutata in sede di esecuzione dei lavori
Situazione viaria: La proposta di una organizzazione viaria strutturata a senso unico nel
tratto compreso tra via S.Anna e via Trento. Lo spazio dedicato alla sede stradale viene
quindi portato da una dimensione di 570cm ad una soluzione che a piena realizzazione si
ridurrà a 350 cm a favore di un maggiore spazio a carattere ciclo pedonale; Viene inoltre
proposta l eliminazione della presenza di parcheggi in adiacenza alla sede stradale.
Gli allineamenti delle sedi carrali e pedonali: Questo riallineamento e restringimento
della sede carrale permetterà l allargamento dello spazio antistante la chiesa con
sostituzione e riallineamento dei paracarri di delimitazione pedonale
La Piazza sopraelevata: Non si interverrà in questa fase sullo spazio di Piazza Vittorio
Emanuele realizzatosi a seguito dell arretramento del muro di cinta della proprietà
parrocchiale; tale spazio necessità di un intervento di riqualificazione che sia in grado di
rivitalizzarne la fruibilità. Appare infatti oggi come un luogo vuoto, non vissuto oltre che
caratterizzato da alcuni problemi di malfunzionamento dei sistemi di drenaggio delle
acque meteoriche. Le modalità di intervento sono demandate ad un eventuale
successivo lotto di lavori
La continuità dello spazio: E fondamentale recuperare e valorizzare l unità dello
spazio longitudinale compreso tra la torre dell acquedotto e la chiesa e tra la sede
stradale e il piano rialzato di piazza Vittorio Emanuele II. Si tratta di uno spazio di
modeste dimensioni ma proprio per questo fondamentale per una percezione di
maggiore identità della piazza. Vengono eliminate aiuole, le due alberature piantumate
recentemente, vengono eliminati i dislivelli e i cordoli di delimitazione dei percorsi,
vengono eliminati gli spazi destinati a posto auto. E prevista la realizzazione di un unica
superficie pavimentata in pietra. Il dislivello tra questo livello e il livello superiore,
attualmente compensato da tre gradini a morire viene risolto con un muro di
delimitazione che aiuta a risolvere la relazione tra la torre dell acquedotto e lo spazio
pubblico, contiene un elemento d acqua con finalità decorative e sostiene una panchina
che affaccia verso il livello superiore. Altre due panche sono collocate al livello inferiore.
Tutti i livelli dello spazio pubblico vengono quindi uniformati per avere continuità visiva e
funzionale dello spazio. Ciò garantisce tra l altro una ampia fruibilità e conformità
all abbattimento delle barriere architettoniche anche in considerazione della vicinanza
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della chiesa e della frequentazione di un significativo numero di persone anziane.
L andamento dei piani seguirà quello naturale dei luoghi realizzando adeguate pendenze
che consentano raccordi uniformi e un adeguato scorrimento delle acque meteoriche che
continueranno ad essere raccolte, come nello stato di fatto, dalle caditoie presente sulla
sede stradale
12. Sede stradale: La riasfaltatura con inerti in frantumato di porfido e legante neutro, che
consente di dare continuità all effetto cromatico del porfido delle pavimentazioni,
consente di fornire una risposta di maggiore praticità e minore impatto acustico
determinato dalla percorrenza dei veicoli; L intervento prevede quindi la rimozione delle
porzioni di pavimentazione in cubetti di porfido e del relativo sottofondo in calcestruzzo e
l integrazione del sottofondo. La quota della sede stradale viene uniformata con quella
delle aree pedonali. E quindi previsto un intervento di ricarico della quota stradale da
realizzarsi in binder bitumato successivamente rivestito con uno strato più nobile di
tappetino da 3 cm in asfalto con inerti di porfido. Tale soluzione risulta essere
economicamente vantaggiosa rispetto ad una pavimentazione in pietra naturale sia in
fase esecutiva sia in fase di manutenzione o previsione di interventi alle reti sottoservizi
interrate.
13. Sede pedonale: L intervento prevede l utilizzo di un unico materiale. Le ipotesi
considerate sono quella del porfido. Il mantenimento della pavimentazione antistante la
chiesa ha spostato la scelta sul porfido che rappresenta un materiale tecnicamente
valido e assai noto. In una definitiva conferma di utilizzo di questo materiale si
utilizzeranno formati da realizzarsi a disegno che possano qualificarne l uso riscattando
una certa banalità del materiale. Le diverse pezzature saranno realizzate e collocate in
base alle diverse zone funzionali
14. Arredo urbano: Gli elementi di arredo urbano previsti sono il frutto di una selezione di
prodotti in commercio di elevata qualità. E previsto l impiego di dissuasori, panche (a
disegno o di commercio), pali per la pubblica illuminazione e cestini portarifiuti.
Progetto di comunicazione
In questi ultimi anni l attività di promozione sia turistica che commerciale è rimasta avvolta nel
limbo e poche sono state le iniziative per invertirne la tendenza che indicava un preoccupante
calo di interesse commerciale e turistica verso l area del Distretto meratese.
Ad invertire questa tendenza, la stretta collaborazione tra Amministrazione comunale ed
attività commerciali che a partire dall anno 2008 ha visto un continuo fiorire di iniziative sia
commerciali che di promozione che ha subito trovato un riscontro positivo nella Cittadinanza e
nell utenza dei comuni limitrofi che hanno così riscoperto in Merate il punto di riferimento non solo
per servizi offerti alla persona.
Si tratta di eventi e manifestazioni che hanno permesso una pianificazione concertata sul
territorio meratese per quanto riguarda il 2008 e che vedono anche la collaborazione degli altri
comuni aderenti al Distretto per l anno 2009.
Per l anno 2008 possiamo riassumere:
 8 marzo, distribuite 12.000 pergamene con poesie e descrizione storica della festa della
Donna, in tutti i negozi commerciali
 1 aprile, addobbato tutto il centro storico con coreografia di pesci colorati e palloncini vari
 23 marzo, alberi e uova pasquali multicolori per tutta l area commerciale del centro
storico
 25 aprile bandierine tricolore in tutte le vie commerciali del territorio comunale
 10 maggio, vie e piazze commerciali lastricate con fiori plastificati di vari colori
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




21 giugno, notte bianca, negozi aperti, intrattenimenti musicali, artisti da strada e
somministrazione di alimenti e bevande nelle piazze
27 settembre, mercatino dei bambini, raccolta fondi destinati all Associazione A.I.B.I.O.
19 ottobre, festa del cioccolato, prelibatezze e sculture in piazza, con assaggi gratuiti ed
intrattenimenti vari
29/30 dicembre, baby 55o magna55 d oro, con balli e premi per i bimbi
dicembre, addobbi di arredo urbano, trenino turistico, intrattenimento da strada e per tutti
gli acquisti natalizi raccolta di cartelle per tombolata 55o magna55e
Per l anno 2009 è stato preventivato:
 8 marzo, da distribuire 20.000 pergamene con poesie, mostre di quadri, mimose ed
omaggi per la festa della Donna, in tutti i negozi commerciali.
 25 aprile bandierine tricolore in tutte le vie commerciali del territorio comunale.
 pasqua, alberi e uova pascquli multicolori per tutta l area commerciale del centro storico.
 8 maggio, festa della Mamma, Merate in fiore, addobbi floreali e visite alla ville di Merate
in un contesto di costumi rinascimentali.
 27 giugno, la notte rosa, negozi aperti, intrattenimenti musicali, artisti da strada e
somministrazione di alimenti e bevande nelle piazze.
 12 settembre, musiche e mostre itineranti di fine estate.
 ottobre, festa del cioccolato, prelibatezze e sculture in piazza, con assaggi gratuiti ed
intrattenimenti vari.
 Novembre/dicembre, addobbi di arredo urbano, filo diffusione, trenino turistico, luci
natalizie, tombolata 55o magna55e e caledario dell avvento proiettato su palazzi.
Il progetto si completa con l attivazione in via sperimentale sul territorio della fidelity card
attraverso il coinvolgimento diretto dell Associazione di categoria e con il coinvolgimento di tutte
le realtà commerciali aderenti al Distretto.
6.4.2 Interventi privati
Il paragrafo illustra in dettaglio gli interventi portati avanti dai partner privati.
Denominazione
Caratteristiche del progetto
Territorio comunale di Cernusco 55o magna55e
Maxisport Merate srl
Il progetto prevede interventi strutturali per la eliminazione
delle barriere architettoniche e favorire l accessibilità dei
disabili e dei bambini su passeggino al negozio. In
particolare si prevede la realizzazione di un ascensore per
persone che porta dal piano terra al primo piano
dell immobile.
Ink Cartridge sas
Il progetto prevede il rifacimento della facciata del negozio
attraverso la posa di insegne rinnovate. Il progetto prevede
inoltre di dare vita ad un metodo promozionale basato sull ecommerce per favorire il rilancio del punto vendita.
Bar Pesola Luigi
Il progetto prevede il rifacimento della vetrina del bar
attraverso sia la posa di una bacheca espositiva sia di un
particolare tipo di vetrina refrigerata.
Caffè del Centro
L intervento prevede l acquisto di tavoli ed ombrelloni per
riqualificare l area esterna del locale e permettere a maggiori
utenti di utilizzare il servizio. La sistemazione dell area
55
Copigraf srl
Bar New Life
esterna inoltre prevede anche la posa di un sistema antifurto
per la protezione della merce e degli utenti.
L intervento prevede un rinnovamento del negozio attraverso
la messa in opera di un impianto di allarme, antitaccheggio e
un sistema di videosorveglianza dotato di tutta la
strumentazione di base. Il progetto prevede anche la messa
in opera di un sistema di gestione delle merci e della
clientela, per facilitare la gestione delle scorte, la
fatturazione ai clienti.
Il progetto prevede l acquisto di tavoli e sedie da utilizzare
all esterno del locale per offrire un servizio di maggiore
qualità agli utenti e permettere a più persone di usufruire del
bar.
Territorio comunale di Lomagna
Maggioni auto
Il progetto prevede la sistemazione del portone di accesso al
negozio, con relativa sistemazione delle insegne
pubblicitarie e della tettoia.
Ottica Giovenzana
Il progetto prevede la messa in opera di un sistema di
gestione di impresa e di opere quali la posa di una insegna,
di una tenda esterna.
La dispensa di Comi
Il progetto prevede la sistemazione dei livelli di sicurezza del
locale attraverso la posa di una vetrina antisfondamento, di
una serranda automatizzata e il contestuale rifacimento della
facciata.
Bar AC Lomagna
Il progetto prevede la sistemazione del negozio attraverso la
posa di pavimentazione esterna e di relativa tettoia,
illuminazione esterna, posa di tenda e acquisto arredi
esterni.
Angelo Fumagalli
Il progetto prevede il rifacimento della facciata di ingresso
con relativa tettoia, contestuale cambio della porta di
ingresso e delle vetrine e la messa in opera di un sistema
gestionale attraverso l acquisto di un computer.
Ristorante del Pino
Il progetto prevede il rifacimento della facciata esterna e del
relativo parcheggio con illuminazione e piantumazione. Si
prevede l acquisto di sedie e tavoli per dehors, tende da
esterno, impianto di videosorveglianza, vetrine e porta di
ingresso e messa in opera di un sistema gestionale per gli
ordini degli utenti.
Bonanomi Erminio
Bona e Il progetto prevede la messa in posa di un distributore
Miki
automatico 24 ore per favorire gli acquisti degli utenti anche
nelle ore di chiusura del locale e la posa di un impianto di
videosorveglianza necessario ad assicurare la sicurezza di
merci e utenti.
Territorio comunale di Merate
Alimentari Casati
Il progetto prevede la messa in opera di un impianto di
videosorveglianza volto a migliorare i livelli di sicurezza e
protezione di merce e utenti del locale.
Color Arte Torchio
Il progetto prevede l acquisto di un software gestionale per
poter gestire la merce e permettere agli utenti di trovare
sempre gli articoli di interesse attraverso la messa a regime
di un software gestionale.
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Regal Casa
Sangiorgio Giuseppe
Colorificio Gerosa
Ristorante Bonanomi
Pasticceria Ravasi
Ristorante La nuova Luna
Bar caffè La Terrazza
Pub Carillon
Pasta Machines
Ottica Diego Sala
Mandelli Abbigliamento
Airoldi Diamonds
2M Garden
Ristorante Tartaruga
Il progetto, interamente realizzato, ha previsto la
realizzazione di impiantistica multimediale volta a
promuovere i prodotti offerti alla clientela, la posa di un
impianto di videosorveglianza per assicurare la sicurezza di
merci e persone, l acquisto delle insegne, il rifacimento delle
vetrine e la loro illuminazione esterna.
Il progetto prevede una serie di interventi volti alla
riqualificazione estetica esterna del negozio. In particolare si
prevede il rifacimento della facciata e del fronte strada,
l acquisto di una insegna e la lucidatura dell ingresso del
negozio.
Il progetto prevede l attivazione di un progetto di promozione
dell attività commerciale attraverso la predisposizione di
materiale pubblicitario idoneo.
Il progetto prevede l acquisto di tende volte a qualificare la
vetrina del locale.
Il progetto prevede la realizzazione di un intervento di
sistemazione della facciata esterna.
Il progetto prevede l acquisto di tavoli e sedie da inserire
nello spazio esterno al locale, e di tende da sole.
Il progetto la realizzazione di una struttura dehor/gazebo
davanti al bar esistente. A struttura permetterà di creare uno
spazio maggiore da sfruttare anche nel periodo invernale.
Il progetto prevede il rifacimento e la riqualificazione
dell ingresso del locale.
Il progetto prevede la sistemazione delle tende da sole
esterne e la relativa posa di illuminazione esterna al fine di
migliorare l accesso al locale per gli utenti. Il progetto
prevede inoltre la messa in opera di un software gestionale
in grado di migliorare la gestione delle scorte.
Il progetto, già realizzato, prevede la sistemazione delle
insegne, la messa in opera di un cancello che assicura
maggiore sicurezza all ingresso del negozio.
Il progetto consiste nella sistemazione dell area esterna al
negozio di abbigliamento. In particolare si prevede di
pavimentare in porfido l esterno per agevolare l ingresso
degli utenti, di rifare l ingresso e di metterlo in sicurezza, e di
mettere in posa un impianto di videosorveglianza. Si
prevede di acquistare anche un sistema gestionale
attraverso l acquisto di un PC e di relativo software.
Il progetto prevede la messa in posa di un impianto di
videosorveglianza e antintrusione attraverso la posa di
telecamere e inferriate. Il progetto prevede anche la
sostituzione di vetrine, l acquisto di un insegna e materiale
pubblicitario.
Il progetto prevede l acquisto di una insegna che permetta di
dare maggiore visibilità al negozio, un sistema gestionale
per gestire la merce e i prodotti commercializzati e materiale
promozionale volto ad incentivare i prodotti commercializzati.
Il progetto prevede la messa in opera di tende da sole, la
sistemazione delle fioriere esterne, e la predisposizione di
57
materiale pubblicitario.
Pasticceria Comi
Il progetto prevede la sistemazione dell area esterna al
locale attraverso la posa di tende da sole che permettano di
coprire tavoli e sedie nel periodo estivo.
Territorio comunale di Montevecchia
Maggioni Carlo
Il progetto consiste nella posa di nuove insegne, di un palo
prezziario e della verniciatura della pensilina che permette di
evitare le intemperie agli utenti del servizio carburante.
Farmacia Fantoni
Il progetto prevede la messa in opera di una nuova insegna
che permetta di identificare subito la farmacia.
Ristorante Al Rustico
Il progetto prevede il rifacimento delle facciate e la
sistemazione del parcheggio esterno al locale.
New port 2
Il progetto prevede l acquisto di un furgoncino ad impatto
zero per il trasporto merci indispensabile per lo svolgimento
dell attività.
Computer business
Il progetto prevede la messa in posa di un impianto di
videosorveglianza.
Monris srl
Il progetto prevede la sistemazione del negozio attraverso il
rifacimento della facciata, della pavimentazione esterna al
fine di eliminare le attuali barriere architettoniche e la posa di
tende esterne a pergola. Infine vede la messa in opera di
tavoli e sedie.
Territorio comunale di Osnago
MCM di Maggioni
Il progetto prevede la messa in opera di un software
gestionale e di un impianto di videosorveglianza per il
negozio.
Pasticceria Galli
Il progetto prevede la sistemazione del locale attraverso la
messa in opera di una rampa per disabili al fine di abbattere
le barriere architettoniche, la posa di tende da sole, spese
per pubblicità, rifacimento della vetrina del negozio, tavoli e
sedie e insegna.
Galati e C. snc
Il progetto prevede di promuovere l attività attraverso la
creazione di un sito internet.
Finiguerra
Il progetto prevede l acquisto di insegne, di computer per
mettere in opera un sistema di gestione delle scorte e del
magazzino, e per l avvio di un sistema di fidelity card in linea
con quanto previsto dal progetto generale di Distretto.
Autocommerciale srl
Il progetto prevede la sistemazione del piazzale di accesso
al negozio tramite pavimentazione dello stesso, e
miglioramento dei livelli di promozione attraverso l acquisto
di un sito internet e di un cartellone pubblicitario luminoso.
Il progetto prevede l acquisto di una tenda tipo 58o
Bar Aurora di Brambilla
magna58.
Arredamenti Bassano
Il progetto prevede la realizzazione di una immagine
coordinata del negozio volto a diffondere la conoscenza
delle attività sul territorio.
GSC General Service
Il progetto prevede la sistemazione del negozio attraverso la
sistemazione della facciata, dell ingresso e del parcheggio
con eliminazione delle barriere architettoniche. Il progetto
prevede altresì la posa di una tenda esterna e la
predisposizione di materiale pubblicitario con relativo sito
58
internet per favorire una maggiore visibilità del locale.
6.5 Risultati attesi
Il partenariato di Distretto grazie a questa iniziativa intende ottenere una serie di importanti
risultati che permetteranno al Distretto di individuare ulteriori forme di sviluppo per il settore
commerciale.
In particolare il Distretto del commercio qui presentato intende raggiungere i seguenti obiettivi:




favorire il consolidamento dei sistemi di partnership sul territorio, per far si che le poche
risorse a disposizione siano indirizzate verso finalità di sviluppo comuni
favorire la creazione di un programma di comunicazione omogeneo per l intero territorio
distrettuale, per creare una sorta di marchio del commercio locale
favorire la collaborazione tra commercio, enti locali e associazioni di categoria per la
realizzazione di progetti territoriali che permettano di migliorare i livelli di competitività
attualmente presenti
favorire un processo di miglioramento delle caratteristiche strutturali dell offerta
commerciale locale attraverso una ampia riqualificazione urbana
Il partenariato ha intenzione di raggiungere questi ed altri obiettivi, e per farlo necessita di avere
ex ante una serie di indicatori che permettano di capire in ogni momento se gli sforzi stanno
andando nella giusta direzione o se è necessario intervenire con misure correttive.
Durante gli incontri effettuati per la definizione delle linee strategiche, e sulla base delle finalità
cui tende il Distretto, il partenariato ha cercato di individuare anche degli indicatori che
permettano di monitorare lo stato di avanzamento della strategia di Distretto e la reale
soddisfazione del territorio riguardo le proposte progettuali.
59
Si è deciso di mettere in evidenza 4 tipologie di indicatori, che saranno monitorati per tutta la
durata di vita del Distretto e che saranno alla base dei futuri viluppi del Distretto stesso.




Realizzazione


n. elementi arredi
urbani inseriti
Mq pavimentazione
N.
elementi
illuminazione
N.
esercizi
riqualificati
e
Indotto
barriere
architettoniche
eliminate
N. aree riqualificate
Materiale
promozionale
realizzato






Variazione
valore
locazioni e vendite al
mq
Variazione
nuove
aperture/cessazioni
Variazione ampiezza
merceologica
Nuova occupazione
prodotta
Aumento
fatturato
imprese
Variazione presenze
(utenti cittadini, utenti
limitrofi)
Evidenzia lo stato di avanzamento dei Evidenzia le iniziative collaterali avviate
progetti
rispetto
alla
tempistica grazie al progetto realizzato
programmata del documento strategico
 Customer
 Differenziale
tra
satisfaction
importi previsti e
realmente spesi
 Formalizzazione
iniziative collaterali
 Rapporto di valore
Effetto
interventi
 Percezione
di Risultato
programmati/realizza
miglioramento
ti
dell area

Rapporto Interventi
 Aumento
utenza
realizzati/programma
commerciale
ti
Evidenzia gli effetti generati
realizzazione del progetto
dalla Evidenzia i risultati conseguiti dalla
realizzazione del progetto
60
7. Coerenza con la programmazione locale e sovralocale
La strategia di Distretto si è evoluta e sviluppata nel corso degli incontri. Per definirla al meglio si
è tenuto conto sia della coerenza interna e cioè rispetto a tutti gli altri interventi inseriti nel
programma strategico di Distretto, sia esterna, rispetto ad altri strumenti di programmazione
attivati sul territorio e dei quali è necessario tenere conto.
7.1 Analisi di coerenza interna
Per definire la coerenza interna di ciascun progetto rispetto a tutti gli altri inseriti nel Distretto è
stato necessario andare ad agire su tre fronti:




Risultanze derivanti dall analisi SWOT
Criticità emerse nel corso degli incontri
Linee strategiche generali
Desideri progettuali indicati dai soggetti partecipanti
Confronto
Desideri progettuali emersi
Risultanze dell analisi SWOT
+
Criticità riscontrate agli incontri
+
Linee generali strategiche
Dalla lettura del grafico emerge chiaramente come le singole proposte progettuali sono state di
volta in volta confrontate con le risultanze derivanti dall analisi SWOT, con le criticità individuate
nel corso degli incontri e con le linee strategiche generali di cui si è dotato il Distretto.
E importante sottolineare che nel corso di questa importante attività, effettuata da tutti i
partecipanti al gruppo di lavoro, si è cercato di andare incontro alle esigenze degli interessati, ma
alcune proposte progettuali sono state scartate in quanto non rispondenti ad alcuna delle tre
specifiche sopra esposte.
7.2 Analisi di coerenza esterna
Allo stesso modo, per poter definire al meglio la strategia di Distretto è stato necessario avviare
un percorso di ricerca ed analisi rispetto a programmi attualmente attivi sul territorio per capirne
le linee di azione e individuare eventuali punti di contatto utili a potenziare gli effetti positivi
prodotti dalla realizzazione del Distretto.
Attualmente sul territorio del Distretto sono attivi i seguenti strumenti di programmazione:
Piano di Governo del Territorio, Piano Regolatore
Tutti gli interventi proposti all interno del Distretto Commerciale sono perfettamente coerenti con i
PGT o i Piani Regolatori dei 5 Comuni coinvolti, soprattutto per quanto riguarda le disposizioni
61
generali che prevedono una riqualificazione del settore commerciale ed in particolare una
sistemazione delle aree ad alta valenza commerciale.
A21 Meratese
Agenda 21 Meratese è un gruppo di lavoro promosso da tredici comuni (Brivio, Calco, Cernusco
Lombardone, Imbersago, Lomagna, Merate, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Paterno
d Adda, Robbiate, Verderio Superiore e Verderio Inferiore) avente lo scopo di coordinare azioni
attente all ecologia e all ambiente nel territorio meratese. Nello specifico le azioni intraprese
riguardano, oltre allo studio dello stato dell ambiente e alla promozione di una gestione integrata
dei rifiuti, la diffusione dell utilizzo di energie rinnovabili e sostenibili e la promozione della mobilità
sostenibile. In particolare il Distretto del commercio è coerente con il metodo di lavoro concertativi
portato avanti dal Gruppo e tende, attraverso le tematiche sviluppate, riqualificare l area
commerciale nel rispetto dell ambiente.
PTCP Provincia di Lecco
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, secondo la legge regionale 5 gennaio 2000
n.1 Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia , è un atto di programmazione generale
che definisce gli indirizzi strategici di assetto del territorio a livello sovracomunale con riferimento
al quadro delle infrastrutture; agli aspetti di salvaguardia paesistico-ambientale; all assetto idrico,
idrogeologico ed idraulico-forestale . La Provincia di Lecco, attenendosi alle indicazioni di
metodo e di merito definite dalla Regione Lombardia, ha sviluppato all interno del proprio PTCP
le seguenti tematiche (anch esse suggerite dalla Regione):

la valorizzazione paesistico-ambientale

lo sviluppo degli insediamenti

la promozione di politiche territoriali sostenibili

la realizzazione di una rete territoriale del verde

la prevenzione del rischio idrogeologico e la difesa del suolo in generale
1
Nello specifico i piani e i progetti che s intendono realizzare riguardano:
 interventi per il completamento e la riqualificazione del quadro strutturale della
mobilità
 interventi di valorizzazione del patrimonio paesistico
 interventi per la costruzione del sistema ecologico e idrogeologico
 interventi di riqualificazione del tessuto urbanizzato
 interventi per la valorizzazione dei beni storici architettonici
Alla luce di quanto sopra descritto seppur per brevi punti, è evidente come gli interventi ipotizzati
dal Distretto Commerciale siano non solo assolutamente coerenti con il PTCP Provinciale, ma
per alcuni aspetti perfettamente integrabili e di supporto allo stesso
Sistema Turistico Lago di Como
Il Sistema Turistico Lago di Como , approvato con DGR VII/1159 del 23/11/2005, è nato dalla
volontà e dagli sforzi effettuati dalle Province di Como e di Lecco per riuscire a creare una forma
di coordinamento delle iniziative pubbliche in campo turistico. Il territorio coinvolto è molto ampio
e comprende anche i 5 comuni interessati dal Distretto del Commercio. Obiettivo generale del
Sistema è quello di rafforzare la capacità di attrazione del territorio interessato in modo da
riuscire a competere al meglio con i territori concorrenti. Per poter raggiungere tale scopo
sono stati individuati una serie di progetti, che messi in atto, dovrebbero portare a tale risultato.
Le aree di intervento in cui sono inserite tali progettualità riguardano:
 Innovazione di prodotto e di processo
62




Mobilità sostenibile
Patrimonio di comunità
Organizzazione del sistema turistico lago di Como
Marketing innovativo
Si può dire che praticamente tutte le aree identificate rispecchiano gli obiettivi perseguiti dal
Distretto: la promozione della mobilità sostenibile; la necessità di creare un prodotto innovativo
che sappia concorrere sul mercato; la valorizzazione del proprio patrimonio; la creazione di un
buon piano di marketing e di un efficace sistema di governance;
PTR
Il Piano territoriale regionale è un atto di programmazione generale definito dalla Lr. 12/2005 che
deve indicare gli elementi essenziali dell assetto territoriale della Lombardia nonché costituire il
quadro di riferimento per la valutazione di compatibilità degli atti di governo del territorio di tutti gli
enti dotati di competenza in materia, contenendo altresì indicazioni di carattere orientativo per la
programmazione regionale di settore. In linea generale i macrobiettivi del Ptr sono:
 rafforzare la competitività dei territori
 riequilibrare il territorio
 proteggere e valorizzare le risorse
Obiettivi che sono poi stati ripresi dai PGT o Piani Regolatori dei vari comuni e che trovano quindi
corrispondenza con i progetti del Distretto Commerciale.
PRS
Il Programma Regionale di Sviluppo dell VIII Legislatura, approvato dal Consiglio Regionale il 26
ottobre 2005, articola e sviluppa gli obiettivi e le indicazioni politico-programmatiche contenuti nel
Programma elettorale del Presidente e nel Documento Politico Programmatico . Si sviluppa in
6 capitoli per ognuno dei quali sono fornite le linee strategiche dell azione del governo regionale:






Regione e contesto istituzionale
Persona, capitale umano e patrimonio culturale
Competitività
Sicurezza
Sanità, famiglia e casa
Ambiente, territorio e infrastrutture
Il PRS contiene anche un allegato Il Programma Regionale di Sviluppo per i territori della
Lombardia dedicato ai principali ambiti territoriali lombardi, in cui si possono trovare le priorità
indicate dal territorio, principalmente attraverso i Tavoli Territoriali di Confronto.
Programmazione comunitaria 2007-2013
La nuova programmazione comunitaria 2007-2013 presenta una novità importante riguardo agli
obiettivi da raggiungere, che diventano: convergenza, competitività regionale e occupazione,
cooperazione territoriale. Regione Lombardia è chiamata però a realizzare solo due dei tre
obiettivi dichiarati dalla Comunità Europea, che sono:
 Obiettivo 2: Competitività regionale e occupazione , che punta a rafforzare la
competitività delle regioni e l occupazione mediante l incremento e il miglioramento della
qualità degli investimenti nel capitale umano, l innovazione e la promozione della società
della conoscenza, l imprenditorialità, la tutela e il miglioramento dell ambiente e il
miglioramento dell accessibilità, dell adattabilità dei lavoratori e delle imprese e lo
sviluppo di mercati del lavoro inclusivi.
63

Obiettivo 3 : Cooperazione territoriale europea , che è inteso a rafforzare la
cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte locali e regionali, a rafforzare
la cooperazione transnazionale mediante azioni volte allo sviluppo territoriale integrato
connesse alle priorità comunitarie e a rafforzare la cooperazione interregionale e lo
scambio di esperienze al livello territoriale.
Alcuni degli obiettivi perseguiti dalle linee della nuova programmazione rispecchiano le volontà
progettuali perseguite dal Distretto Commerciale: miglioramento dell accessibilità; sviluppo della
imprenditorialità e del tessuto economico territoriale locale.
Progetto integrato di valorizzazione del tessuto commerciale
Si tratta di un progetto avviato nel 2006/2007 e portato avanti da un partenariato composto dalla
Camera di Commercio di Lecco, Provincia di Lecco, Unione dei Commercianti Lecchesi e volto
ad individuare alcune soluzioni che potranno risultare efficaci per il rilancio del commercio di
vicinato in alcune realtà urbane del territorio.
64
8. Sostenibilità ambientale
Il principio di sostenibilità ambientale è entrato sempre più a far parte di quei valori che occorre
assolutamente perseguire e con cui bisogna quindi confrontarsi, misurarsi quando si
intraprendono delle azioni di sviluppo territoriale.
L importanza di tale concetto è sostenuta e promossa anche dalla Regione Lombardia, che ha
inserito la sostenibilità ambientale tra gli obiettivi da perseguire con le politiche regionali di
sviluppo attivate dai fondi strutturali, anche come presupposto per la competitività territoriale.
In particolare è molto importante specificare che il territorio ha intrapreso già da qualche anno un
progetto per l attuazione e registrazione di un sistema di gestione ambientale all interno
dell Agenda 21 Meratese. Tale sistema consente di avere già a disposizione importanti strumenti
in grado di misurare e monitorare gli effetti ambientali dei progetti inseriti nel Distretto del
commercio. Difatti il sistema di gestione ambientale tiene sotto controllo e minimizza gli effetti
sull ambiente derivanti delle azioni svolte da una qualsiasi attività e organizzazione produttiva o
residenziale nella consapevolezza che gli impatti ambientali sono diversificati a più livelli:



nel tempo
nello spazio
nella tipologia e gravità degli effetti
L applicazione del sistema di gestione ambientale agli interventi permetterà la preservazione e
valorizzazione delle risorse, il miglioramento dei rapporti con gli utenti del territorio il
miglioramento dell immagine esterna garantendo al tempo stesso il continuo miglioramento delle
prestazioni ambientali e la prevenzione dell inquinamento.
L adozione di un sistema di gestione ambientale secondo il Regolamento EMAS si inserisce in un
progetto di più ampio respiro quale l attivazione di un processo di Agenda 21 Locale.
Alla luce di quanto detto risulta quindi evidente l importanza di effettuare un analisi della
sostenibilità ambientale rispetto agli interventi previsti all interno del Distretto
Commerciale. È da tener ben presente a tal proposito la stretta connessione esistente tra
economia e ambiente: il modo in cui viene gestita l economia impatta sull ambiente e la qualità
ambientale impatta sui risultati economici. È necessario fare in modo che la sostenibilità
economica non si raggiunga a discapito della sostenibilità ambientale e che quindi gli interventi
previsti dal Distretto non superino la capacità di carico del territorio. Tale analisi è importante
che si diversifichi secondo le macro aree metodologiche in cui possono raggrupparsi gli interventi
proposti nel Distretto.
L ambiente non deve essere percepito quale vincolo, limite alla realizzazione degli interventi
inseriti nel Distretto, ma anzi è necessario acquisire consapevolezza del fatto che ne costituisce
un elemento qualificante e distintivo.
E proprio per meglio comprendere questo concetto che durante gli incontri realizzati, sono stati
valutati i possibili impatti ambientali causati dagli interventi inseriti nel Distretto.
Analisi degli interventi
Durante gli incontri svolti sul territorio sono stati valutati anche i possibili impatti ambientali
generati dal programma di Distretto. Dall analisi è emerso quanto segue:

la maggior parte degli interventi riguardano ristrutturazioni di aree esistenti, pertanto non
c è nuova occupazione di suolo
65


parte degli interventi riguardano la promozione del territorio e l organizzazione di eventi e
manifestazioni. Si tratta pertanto di interventi di natura promozionale ed immateriali
gli interventi delle amministrazioni comunali sono volti a migliorare i livelli di sicurezza
delle aree urbane commerciali attraverso interventi di video-sorveglianza e sistemazione
viabilistica, anche in questo caso su aree già esistenti
È pertanto evidente che il progetto in questione, nel suo complesso, non presenta particolari
elementi di rischio ambientale, trattandosi di interventi di recupero e riqualificazione che per
definizione non determinano un consumo di risorse naturali. Eventuali elementi di rischio, peraltro
limitati, saranno presi in considerazione in sede progettuale e di esecuzione lavori.
66
9. Piano finanziario
Il piano finanziario mette in evidenza i costi che ciascun partner intende sostenere per la
realizzazione degli obiettivi del Distretto. Come si evince dal piano, emerge che la spesa di
distretto presenta un importo elevato e che la quota di co-finanziamento dei partner è molto
alta rispetto al contributo richiesto.
Il piano finanziario non tiene conto dei cosi di gestione del Distretto ( 20.000,00) e dei costi per
la stipula della fideiussione ( 1.000,00)
Intervento
Importo in
Da sostenere
44.100,00
Totale
44.100,00
80.000,00
80.000,00
140.000,00
140.000,00
250.000,00
250.000,00
170.000,00
170.000,00
80.000,00
160.000,00
60.000,00
60.000,00
8.000,00
1.339,17
2.250,00
26.990,77
2.500,00
15.567,00
3.100,00
16.000,00
1.339,17
2.250,00
26.990,77
2.500,00
15.567,00
3.100,00
16.600,00
16.600,00
3.700,00
42.500,00
24.200,00
67.200,00
46.200,00
24.200,00
67.200,00
8.500,00
2.200,00
10.700,00
1.500,00
1.200,00
3.300,00
3.000,00
61.265,00
9.820,00
Sostenuto
Comune
di
Cernusco L.
Comune
di
Lomagna
Comune
di
Merate
Comune
di
Montevecchia
Comune
di
Osnago
Progetto
di
comunicazione
(eventi e fidelity)
Maxisport Merate
srl
Ink Cartridge sas
Bar Pesola Luigi
Caffè del Centro
Copigraf srl
Bar New Life
Maggioni auto
Ottica
Giovenzana
La dispensa di
Comi
Bar AC Lomagna
Angelo Fumagalli
Ristorante
del
Pino
Bonanomi
Bona e Miki
Alimentari Casati
Color
Arte
Torchio
Regal Casa
Sangiorgio
Giuseppe
Colorificio
80.000,00
8.000,00
1.200,00
1.800,00
61.265,00
6.820,00
7.950,00
7.950,00
67
Gerosa
Ristorante
Bonanomi
Pasticceria
Ravasi
Ristorante
La
nuova Luna
Bar caffè La
Terrazza
Pub Carillon
Pasta Machines
Ottica Diego Sala
Mandelli
Abbigliamento
Airoldi Diamonds
2M Garden
Ristorante
Tartaruga
Pasticceria Comi
Maggioni Carlo
Farmacia Fantoni
Ristorante
Al
Rustico
New port 2
Computer
business
Monris srl
MCM di Maggioni
Pasticceria Galli
Galati e C. snc
Finiguerra
Autocommerciale
srl
Bar Aurora di
Brambilla
Arredamenti
Bassano
GSC
General
Service
TOTALE
PUBBLICO
TOTALE
PRIVATO
TOTALE
DISTRETTO
1.800,00
1.800,00
1.650,00
1.650,00
2.800,00
2.800,00
50.000,00
50.000,00
18.000,00
21.000,00
18.000,00
10.600,00
5.130,00
21.000,00
5.608,00
5.460,00
11.676,05
6.113,00
7.665,18
6.780,00
12.700,00
6.500,00
70.669,40
6.780,00
12.700,00
6.500,00
70.669,40
23.529,00
8.500,00
23.529,00
8.500,00
157.000,00
9.000,00
157.000,00
9.000,00
6.669,45
2.500,00
17.644,27
7.716,00
5.130,00
11.676,05
505,00
2.205,18
6.669,45
2.500,00
17.644,27
9.784,88
425,00
10.000,00
425,00
14.845,00
24.845,00
134.059,00
80.000,00
844.100,00
844.100,00
156.939,95
701.623,22
1.001.153,29
316.939,95
1.545.723,22
1.845.253,29
68
10. Cronoprogramma degli interventi
Dalla tabella sottostante emerge la presenza di molti interventi già realizzati o comunque in fase
di realizzazione in questo momento. Il dato pertanto dimostra l interesse del partenariato nei
confronti del Distretto commerciale e la capacità dello stesso Distretto di terminare i lavori
preventivati molto prima dei 18 mesi di durata del programma regionale.
Giu/dic Gen/mar Apr/giu Lug/set
2008
2009
2009
2009
di
x
Comune
Cernusco L.
Comune
di
Lomagna
Comune
di
Merate
Comune
di
Montevecchia
Comune
di
Osnago
Promozione
e
comunicazione
Maxisport Merate
srl
Ink Cartridge sas
Bar Pesola Luigi
Caffè del Centro
Copigraf srl
Bar New Life
Maggioni auto
Ottica
Giovenzana
La dispensa di
Comi
Bar AC Lomagna
Angelo Fumagalli
Ristorante
del
Pino
Bonanomi
Maurizio
Alimentari Casati
Color
Arte
Torchio
Regal Casa
Sangiorgio
Giuseppe
Colorificio
Gerosa
Ristorante
Bonanomi
Pasticceria
Ravasi
x
x
Ott/dic
2009
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Gen/mar Apr/giu
2010
2010
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
69
Ristorante
La
nuova Luna
Bar caffè La
Terrazza
Pub Carillon
Pasta Machines
Ottica Diego Sala
Mandelli
Abbigliamento
Airoldi Diamonds
2M Garden
Ristorante
Tartaruga
Maggioni Carlo
Farmacia Fantoni
Ristorante
Al
Rustico
New port 2
Computer
business
Morris
MCM di Maggioni
Pasticceria Galli
Galati e C. snc
Finiguerra
Autocommerciale
srl
Bar Aurora di
Brambilla
Arredamenti
Bassano
GSC
General
Service
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
70
11. Modello di gestione del Distretto
Il presente capitolo ha l obiettivo di fornire alcune indicazioni circa il modello organizzativo e
gestionale per l attuazione del Distretto del commercio. Alla luce delle indicazioni riportate e
confermate nell Accordo di Distretto, il partenariato intende dotarsi di un organizzazione snella,
capace da un lato di rappresentare le aspettative del partenariato, e dall altro di assicurare,
attraverso procedure e modelli organizzativi predefiniti, il necessario supporto tecnico per la piena
realizzazione delle iniziative che il Distretto intende avviare.
La scelta di una gestione snella in questa prima fase è dettata dalla difficoltà iniziale di far partire
in maniera strutturata il Distretto e al fine di evitare di drenare importanti risorse dal Distretto,
utilizzabili per altre finalità.
Si specifica fin da subito, come già accennato in precedenza, che si prevede nel corso dei
prossimi 18 mesi, di dare vita a dei tavoli di lavoro per la individuazione di un modello gestionale
maggiormente strutturato, in grado di definire una struttura specifica per la gestione dello stesso
e per avviare un processo volto a recuperare nuovi partner e finanziamenti privati.
Le due fasi del DUC
azione programmatica
Fase 1: avvio del Distretto
azione gestionale
azione di monitoraggio
azione di comunicazione
azione di animazione
azione programmatica
azione di progettazione
Fase 2: consolidamento del
Distretto
azione gestionale
azione di monitoraggio
azione di comunicazione
azione di animazione
Il Distretto diffuso del territorio di Merate prevede di delinearsi nel corso di due fasi distinte, che
prevedono caratteristiche ed obiettivi similari, ma che si differenziano per una azione in
particolare: di progettazione.
Fase 1: avvio del Distretto
Inizialmente si prevede che sia il Tavolo di Distretto a gestire tutta la fase di coordinamento di
Distretto, formato da un rappresentante per ciascun comune partecipante, dai rappresentanti
dell associazione di categoria e da un rappresentante delle imprese partecipanti. Il Tavolo dovrà
gestire le seguenti azioni:
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Azione programmatica:

Proporre eventuali modifiche ed integrazioni al Distretto
Azione gestionale:




Supportare lo sviluppo del partenariato in ambito locale, coinvolgendo sia i soggetti
pubblici che privati, in maniera tale da accrescere la capacità di concertazione del
territorio di riferimento e l integrazione tra soggetti pubblici e privati
Valutare le domande di adesione al Distretto da parte dei nuovi soggetti che ne facciano
richiesta
Proporre all interno del partenariato una serie di progetti sovralocali, in un ottica di
creazione di sinergie tra i diversi partner per realizzare un effettivo sviluppo territoriale
omogeneo
Gestione delle procedure di rendicontazione delle spese
Azione di monitoraggio:

Monitorare lo stato di attuazione del Distretto in maniera tale da poter procedere ad una
rimodulazione periodica degli interventi in esso previsti ed una ridefinizione dei contenuti
del documento, anche in un ottica di sviluppo nel tempo
Azione di comunicazione:



Promuovere la diffusione dei contenuti del Distretto e in generale della strategia
proposta
Promuovere la diffusione di qualsiasi informazione necessaria per la realizzazione delle
attività previste dal Distretto
Coordinare il materiale pubblicitario e gli eventi organizzati sul territorio (calendario)
Azione di animazione:

Organizzare incontri volti ad individuare ulteriori partner di distretto
Fase 2: consolidamento del Distretto
Nell arco dei 18 mesi di start up del Distretto è compito del partenariato quello di individuare nuovi
progetti e programmi da sviluppare nel tempo e soprattutto avviare un tavolo di lavoro volto alla
individuazione di nuovi partner progettuali e finanziatori in grado di sostenere il Distretto nei
prossimi anni.
Si prevede in questa fase di creare un organismo maggiormente stabile, una associazione dotata
di proprio statuto e in grado di mantenersi nel tempo e prendere le decisioni per lo sviluppo
commerciale del territorio. In particolare si prevede di dare vita ad una associazione composta
dai rappresentanti dei 5 comuni coinvolti dal progetto (e di altri che eventualmente in futuro
volessero aggiungersi) e dalle associazioni di categoria commercianti del territorio. Si tratta in
questo caso di partner di progetto, ai quali potranno aggiungersi partner di rete in grado di portare
capitali e risorse al Distretto.
Le azioni da portare avanti sono le medesime già illustrate per la fase 1. Si specifica invece la
nuova fase progettuale qui introdotta, che prevede la individuazione di nuove proposte progettuali
volte al raggiungimento degli obiettivi programmatici del Distretto. Si prevede a tal fine di
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predisporre un calendario di incontri durante i quali proporre nuove progettualità per la crescita
del Distretto.
In questa fase sarà necessario individuare nuovi partner del Distretto in grado di apportare
capitali e risorse finanziarie al Distretto stesso.
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12. Sistema di monitoraggio
Il presente capitolo ha l importante obiettivo di specificare gli aspetti che saranno oggetto di
valutazione del Distretto.
L attività di monitoraggio è fondamentale per poter verificare da un lato i risultati ottenuti dal
programma di Distretto e per individuare su basi certe nuove linee di sviluppo per il Distretto
stesso.
E per questo motivo che per ciascun progetto inserito nel Distretto sono stati individuati la
tempistica di massima e le priorità e i tempi di attuazione degli interventi, oltre gli obiettivi e i costi
previsti. Grazie a queste informazioni preliminari sarà possibile per il soggetto gestore del
Distretto verificare la correttezza dei dati e delle informazioni riportate nel documento di
programmazione, assicurando una revisione continua degli obiettivi conoscitivi del programma
di sviluppo locale.
Allo scopo di monitorare gli elementi quali-quantitativi (e di conseguenza predisporre un quadro
generale circa l andamento del programma di Distretto e delle ricadute dello stesso), è stato
necessario prevedere uno strumento in grado di favorire il monitoraggio del Distretto ed in
particolare secondo i seguenti aspetti:



finanziari
fisici
procedurali
Tramite la definizione di tali indicatori è possibile concorrere al conseguimento di uno degli
obiettivi più rilevanti delle attività di gestione del programma, ovvero quello di offrire un contributo
per l accelerazione e l attuazione degli interventi proposti, nel rispetto dei tempi previsti per la
realizzazione e il completamento del programma stesso.
Ovviamente quello dell accelerazione dei processi attuativi non è solo un problema di rapidità
della spesa pubblica e della capacità di generare nuovi investimenti, ma è una questione legata
alla efficienza dell amministrazione che deriva da un accurata selezione dei progetti inseriti nel
programma di sviluppo consentendo di valutare il grado di realizzazione degli obiettivi
programmati.
Il sistema di monitoraggio garantirà l'acquisizione, l'organizzazione ed il coordinamento di dati
relativi agli indicatori procedurali, finanziari, fisici e d'impatto e degli aspetti qualitativi della
realizzazione del programma (in particolare gli aspetti socioeconomici, operativi, giuridici e
procedurali) e consiste nel rilevare i progressi compiuti nell'attuazione dei singoli progetti e nel
redigere le relazioni annuali e la relazione finale.
L attività di monitoraggio del programma di Distretto consisterà quindi nel predisporre un quadro
di riferimento concreto circa il monitoraggio del programma. In particolare, dovranno essere
raccolte indicazioni, a livello di singolo intervento, relativamente a:




grado di raggiungimento degli obiettivi programmati
avanzamento fisico dei lavori
grado di utilizzo delle risorse finanziarie disponibili
rispetto della tempistica preventivata
74
Tali informazioni saranno riportate ed elaborate in report a cadenza semestrale, per illustrare gli
elementi di criticità e di forza riscontrati in merito all attuazione degli interventi e al loro stato di
avanzamento.
Per affrontare nel migliore dei modi l attività di monitoraggio sarà necessario ottimizzare la
raccolta delle informazioni, che potrà essere gestita dal Comune di Merate (capofila del Distretto),
a titolo esemplificativo attraverso la definizione dei seguenti strumenti:




definizione della modulistica di rilevazione standard condivisa
definizione della tempistica per l invio delle richieste
l individuazione dei referenti e dei responsabili dei singoli progetti
elaborazione di rapporti periodici a cadenza semestrale sullo stato di avanzamento
finanziario, fisico e procedurale del programma
12.1 Monitoraggio finanziario




Qual è il livello di spesa sostenuto per la realizzazione della strategia di Distretto?
Quali progetti sono stati realizzati completamente da un punto di vista finanziario?
Quali impegni di spesa sono stati fatti dal capofila?
Quante risorse finanziarie private sono state impegnate?
Come emerge dalle domande esemplificative sopra descritte, il monitoraggio finanziario consiste
in un attività di rilevazione puntuale degli impegni di spesa e dei contributi pubblici ricevuti
che accompagnano l attuazione dell intero Distretto: il monitoraggio finanziario rileva le
informazioni inerenti lo stato di avanzamento finanziario del programma e dei singoli progetti.
Questa tipologia di monitoraggio risulta essere estremamente essenziale per il progetto qui
presentato, in quanto il contributo regionale viene erogato solamente al soggetto capofila
dell iniziativa, che poi avrà l importante compito di erogare i contributi alle imprese partecipanti e
agli altri enti pubblici che ne hanno fatto richiesta.
Operativamente l attività consiste nel monitorare e segnare in apposite griglie excel per ciascun
soggetto beneficiario gli stati di avanzamento del progetto sia per quanto attiene alle spese
effettuate e rendicontate da parte di ciascun soggetto (sulla base di fatture) sia rispetto alle
erogazioni finanziarie effettuate da parte del capofila ai soggetti beneficiari.
A fronte di tale attività di monitoraggio verranno elaborati report sintetici informativi, contenenti la
rilevazione e l analisi dei risultati raggiunti e dello stato di avanzamento finanziario dei progetti.
12.2 Monitoraggio fisico


Quanti progetti sono stati completamente realizzati?
Quali progetti hanno difficoltà di realizzazione?
Il monitoraggio fisico consiste nella misurazione degli output prodotti; costituisce il risultato
dell analisi di quei dati e di quelle informazioni che sono immediatamente misurabili e che
costituiscono nella loro natura la logica conseguenza delle attività ed azioni che sono poste in
essere durante la realizzazione degli interventi e/o durante la gestione dei progetti inseriti nel
Distretto. L attività di monitoraggio rispetto alla realizzazione fisica degli interventi programmati,
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avrà l obiettivo di verificare l effettiva attuazione degli interventi finanziati, nei tempi e secondo le
modalità previste dal programma. Tale attività sarà, quindi, finalizzata alla verifica del progressivo
raggiungimento dei risultati fisici previsti, risultati che potranno essere agevolmente quantificati
man mano che i singoli progetti si avviano a conclusione, fino al completamento del programma.
12.3 Monitoraggio procedurale


Gli stati di avanzamento dei lavori vengono rispettati?
Gli incontri periodici vengono rispettati?
Per quanto riguarda il monitoraggio di tipo procedurale, gli indicatori di avanzamento misureranno
gli aspetti della qualità relativi alla gestione del programma.
Gli indicatori di avanzamento procedurale misurano alcuni aspetti della qualità della gestione del
progetto. L analisi fondata sulle procedure può consentire di ottenere utili informazioni sulla
tempistica di attuazione dell intervento e di individuare lo step dell iter attuativo in cui si può
collocare l operazione, permettendo di stabilirne il ritardo o la speditezza nella realizzazione
(tempi di espletamento delle procedure) . L attività consisterà prevalentemente nell analisi delle
procedure di attuazione del Distretto sia a livello dei singoli progetti presentati che a livello più
generale; ciò impone una attività più sistemica finalizzata all individuazione di eventuali ostacoli
all implementazione del programma.
Il monitoraggio procedurale consente di effettuare una prima valutazione complessiva della
bontà del programma, in quanto permette di valutare l efficienza delle procedure di attuazione:
obiettivo dell attività quello di verificare, rispetto alle linee di intervento inizialmente individuate,
l effettivo livello di realizzazione dei progetti così come previsto nel programma per i diversi ambiti
di intervento.
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13. Piano di comunicazione
Il Piano di Comunicazione è finalizzato a definire gli obiettivi, le iniziative, gli strumenti e le risorse
che, per il periodo di attuazione del Distretto del commercio saranno dedicate a divulgare al
territorio i risultati ottenuti e le attività in essere.
A livello generale il piano di comunicazione ha l obiettivo di garantire in relazione al principio di
trasparenza la diffusione di tutte quelle informazioni relative al programma di sviluppo,
assicurando pertanto un adeguata informazione sia ai beneficiari del Distretto che, in generale, a
tutti i soggetti interessati a realizzare e a promuovere anche nuovi interventi coerenti con il
programma di sviluppo locale.
Alla luce di tali considerazioni il piano di comunicazione dovrà perseguire nello specifico i
seguenti obiettivi di carattere generale:


favorire la creazione di un efficiente sistema di comunicazione interna ed esterna tra tutti
i soggetti coinvolti nella gestione del Distretto garantendo un'informazione completa e
diffusa su tutto il territorio
accrescere il grado di conoscenza e sensibilizzazione dell opinione pubblica ai temi della
programmazione commerciale sul territorio
Nello specifico per raggiungere detti obiettivi le azioni volte alla promozione del Distretto che si
intendono realizzare nel piano di comunicazione, prevedono sia attività di promozione che di
informazione e di supporto. Di seguito vengono riportati i principali prodotti e strumenti che il
piano di comunicazione intende realizzare in relazione alle risorse disponibili presso l ente
capofila e di partner del programma.
13.1 Materiale di promozione e di informazione
Si prevede la predisposizione e diffusione di materiale informativo sulle tematiche riguardanti il
Distretto, ed in particolare, sui contenuti realizzazioni e risultati raggiunti. Tale materiale potrà
svolgere una doppia funzione nell ambito del Distretto: da un lato, può divenire uno strumento di
informazione sui temi attinenti ai diversi canali di finanziamento, dall altro può fungere da
bollettino di diffusione di notizie sulle attività del programma stesso.
Nello specifico i principali prodotti di natura editoriale previsti sono da un lato gli opuscoli
illustrativi del Distretto, che possono essere diffusi periodicamente e che possono essere posti
presso i diversi uffici della rete del partenariato pubblico e privato del Distretto in occasione di
incontri e assemblee.
13.2 Strumenti di promozione e informazione
Il piano di comunicazione prevede, oltre alla realizzazione del materiale informativo e di supporto
(cartaceo), anche la realizzazione di un piano editoriale che cerca di ottimizzare i contenuti
raccolti attraverso la pubblicazione degli stessi sul web.
L intento è quello di realizzare uno strumento di comunicazione che sia un mezzo agile e snello,
in grado di fornire informazioni complete sul Distretto e sulle attività ad esso collegate. L'utilizzo
della Rete Internet a scopi informativi costituisce, infatti, per il Piano di comunicazione una scelta
strategica estremamente importante, in quanto si tratta di uno strumento moderno, flessibile, di
facile uso e in forte espansione.
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Nello specifico, si prevede di realizzare nella home page del sito del Comune di Merate una
sezione dedicata al Distretto in maniera tale che tutti i soggetti beneficiari possano essere
tempestivamente aggiornati sugli sviluppi delle attività previste e dove sia possibile trovare la
documentazione di riferimento, il calendario degli incontri organizzati a livello territoriale, i
dossier di interesse per le tematiche connesse alla programmazione negoziata e alle specifiche
attività progettuali, nonché tutte quelle informazioni di carattere generale riguardanti le
opportunità offerte dal programma di Distretto.
13.3 Seminari e workshop
Oltre alla realizzazione del materiale informativo e del sito si prevede, ai fini dell animazione e
diffusione del programma, anche l organizzazione di specifici incontri pubblici a livello territoriale,
finalizzati a sensibilizzare e diffondere, presso gli operatori privati e pubblici, la conoscenza circa
le opportunità offerte dal Distretto, con particolare riferimento agli strumenti e ai canali di
finanziamento in grado di contribuire all attuazione dei progetti. L organizzazione di seminari e
workshop a livello territoriale oltre a presentare gli obiettivi e le opportunità che il Distretto
intende perseguire, hanno l obiettivo di consolidare ed allargare il partenariato, offrendo
indicazioni circa lo stato di avanzamento del programma in relazione agli interventi promossi,
analizzando i punti di forza e le possibili criticità anche in relazione ai possibili scenari evolutivi
previsti dalla programmazione comunitaria 2007-2013.
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Progetto Distretto - Comune di Cernusco Lombardone