Comuni di Merate Cernusco Lombardone Lomagna Montevecchia Osnago Confcommercio Lecco Integrazione dei Comuni di Calco Robbiate Progetto Distretto Diffuso del Commercio Integrazione progettuale Maggio 2011 1 INDICE 0. Premessa al IV bando 0.1 Stato di avanzamento del Distretto 0.2 L evoluzione del Distretto 0.3 L allargamento dei confini distrettuali 0.3.1 Progetto e piano finanziario Calco 0.3.2 Progetto e piano finanziario Robbiate 0.4 Studio di fattibilità per la crescita distrettuale 1. Introduzione 1.1 Cos è il Distretto 1.2 Obiettivi del Distretto 1.3 Quadro normativo di riferimento 2. Fasi di vita del Distretto 3. Area di riferimento del Distretto 3.1 L area scelta per il Distretto 3.2 Supporto cartografico 4. Descrizione dell area di Distretto 4.1 Metodologia di indagine 4.2 Il contesto ambientale 4.3 Analisi demografica 4.4 La situazione commerciale 4.5 Il turismo 4.6 Analisi SWOT 5. Il partenariato 5.1 Azione progettuale 5.2 Azione informativa 5.2.1 Percorso di consolidamento 5.2.2 Strumenti 3. Partner del Distretto 6. Strategia e obiettivi 6.1 Metodologia 6.2 Obiettivi generali 6.3 Idea forza 6.4 Descrizione degli interventi previsti 6.4.1 Interventi pubblici 6.4.2 Interventi privati 6.7 Risultati attesi 7. Coerenza con la programmazione locale e sovralocale 7.1 Analisi di coerenza interna 7.2 Analisi di coerenza esterna 2 8. Sostenibilità ambientale 9. Piano finanziario 10. Cronoprogramma degli interventi 11. Modello di gestione del Distretto 12. Sistema di monitoraggio 12.1 Monitoraggio finanziario 12.2 Monitoraggio fisico 12.3 Monitoraggio procedurale 13. Piano di comunicazione 13.1 Materiale di promozione e di informazione 13.2 Strumenti di promozione e informazione 13.3 Seminari e workshop Allegati: - Accordo di Distretto Cartografia A cura delle Amministrazioni comunali aderenti all iniziativa Con il supporto dell Unione Commercianti di Lecco Maggio 2011 3 0. Introduzione al IV bando A seguito del decreto direttore regionale del n. 4504 del 7 maggio 2009 i Comuni di Merate, Cernusco Lombardone, Lomagna, Montevecchia e Osnago hanno costituito ufficialmente il Distretto del Commercio del meratese. Nel corso di questi ormai tre anni di vita del Distretto è stato possibile raggiungere i primi risultati che ci si era posti, ovvero favorire la nascita di un processo partecipativo sul territorio che riguardasse non solo il rapporto tra amministrazioni comunali ed imprese, ma tra le imprese stesse. Il Distretto era, infatti, nato dalla consapevolezza che per migliorare la fruibilità del territorio non ci si poteva limitare ad interventi infrastrutturali, ma si doveva investire tempo e risorse in processi collaborativi tra i soggetti che operano concretamente sul territorio. 0.1 Stato di avanzamento del Distretto Prima di entrare nel merito delle motivazioni che hanno spinto all integrazione del Distretto, si reputa strettamente necessario procedere con un brevissimo resoconto su quanto fino ad ora è stato ottenuto (e raggiunto) in relazione a quanto previsto al momento della candidatura del Distretto. E fin da subito importante dichiarare che con la costituzione del Distretto si è verificata una importantissima e significativa crescita, non solo per quel che riguarda l impatto sul territorio avuto con la realizzazione fisica di quanto preventivato, ma anche per quel che riguarda la rete di rapporti che si sono andati costituendo e rafforzando per il raggiungimento degli obiettivi preventivati. Per una maggiore rapidità e comodità di lettura, si è pensato di strutturare il quadro delle attività realizzate, secondo differenti brevi sezioni: Area comunicazione a) Logo del Distretto E stato realizzato il logo del Distretto del commercio, per meglio pubblicizzare questa importante realtà commerciale che comprende il territorio di ben cinque Comuni. Il Logo è stato apposto su ogni tipo di materiale promozionale ed informativo prodotto dai Comuni e dalle Associazioni che costituiscono l asse portante del distretto stesso, in maniera tale che ogni evento e/o ogni iniziativa possa contribuire a diffonderne la realtà e la tipicità. In particolare oltre a brochure e locandine sono state realizzate delle magliette promozionali che sono state distribuite nel corso di manifestazioni ed eventi sul territorio. Il logo ben si presta anche ad accogliere nuovi comuni, pertanto non dovrà essere modificato. b) Sito Internet E stato realizzato il sito internet dedicato al Distretto del Commercio con il collegamento sul sito del Comune di Merate e su tutti i siti internet dei comuni ed Associazioni aderenti. I testi permettono di conoscere gli obiettivi del distretto, le sue iniziative e le opportunità offerte dal territorio e le iniziative promozionali, ivi compreso manifestazioni e tipologie commerciali di particolare interesse per i consumatori finali, in aggiunta ad indicazioni relative all individuazione delle aree di parcheggio ed altro ancora. 4 La sezione del Distretto consente di poter comprendere anche a chi non ha partecipato al Distretto quali siano gli obiettivi, le finalità e le attività che esso promuove e porta avanti, e di informare cittadinanza e commercianti sugli eventi e sulle iniziative che tramite il Distretto sono state realizzate o verranno realizzate. c) Organizzazione di eventi La parte di promozione maggiormente rilevante è quella relativa all organizzazione di eventi che hanno coinvolto le imprese operanti sul territorio (appartenenti o no al Distretto) e le amministrazioni comunali. Obiettivo di tali eventi è stato quello di contribuire ad amalgamare tra loro i soggetti che possono svolgere un ruolo fondamentale nella rivitalizzazione del territorio ed in secondo luogo di animare il territorio portando nuovi visitatori e frequentatori nel territorio del Distretto. Gli eventi hanno carattere commerciale, sociale e tradizionale e hanno avuto l importante ruolo di richiamare sul territorio molti utenti esterni al Distretto, che hanno potuto così animare il territorio e usufruire dei negozi in esso operanti. Gli eventi organizzati sul territorio distrettuale a regia diretta dell Associazione la nostra mela che per prima è nata grazie al Distretto ed in stretta collaborazione con L Amministrazione Comunale di Merate, sono stati i seguenti: Anno 2008: 8 marzo: sono state distribuite 12.000 pergamene con poesie e una descrizione storica della festa della Donna attraverso tutti i commercianti del territorio 23 marzo: sono state distribuite uova pasquali multicolori nell intero centro storico di Merate 1 aprile: l intero centro storico del Comune di Merate è stato addobbato con pesci e palloncini 25 aprile: le vie commerciali del territorio sono state addobbate con bandierine tricolore 10 maggio: le vie e le piazze commerciali sono state addobbate con fiori plastificati di vari colori 21 giugno: notte bianca con negozi aperti , intrattenimento musicale, artisti di strada e somministrazione di alimenti e bevande nelle piazze Aprile/agosto: organizzate serate di introduzione al cinema e intrattenimenti vari in strada, con spettacoli di luce notturna 27 settembre: mercatino dei bambini commerciante per un giorno , durante il quale hanno potuto vendere giocattoli e libri vecchi e devolvere il ricavato ad una associazione di beneficenza 19 ottobre: festa del cioccolato, con sculture e assaggi gratuiti Dicembre: addobbi natalizi per le vie del commercio, tombolata e trenino turistico Anno 2009: 8 marzo: 20.000 pergamene con poesie distribuite per la festa della Donna, accompagnate da mimose e quadri 25 aprile: bandierine tricolore in tutte le vie commerciali del territorio comunale Pasqua: alberi ed uova pasquali multicolori sul territorio del centro 8 maggio: festa della mamma con addobbi floreali e visite alle ville di Merate 5 27 giugno: notte rosa con negozi aperti ed intrattenimenti musicali, artisti da strada e somministrazione alimenti e bevande Ottobre: festa del cioccolato e sculture in piazza con assaggi gratuiti ed intrattenimenti vari Dicembre: addobbi natalizi e trenino turistico Queste iniziative che sono state riproposte, hanno permesso di consolidare le azioni di promozione sul territorio distrettuale e hanno dato imputo decisivo per l organizzazione di ulteriori iniziative. La partecipazione in termini di visitatori è stata massiccia ed ha superato, per le più importanti, i 15.000 visitatori. Anno 2010: Tombolata : L Associazione La Nostra Mela con le imprese commerciali del meratese ha organizzato il 17 gennaio 2010 la tombolata di fine anno. Per la realizzazione della Tombolata, dal 21 al 25 novembre, effettuando acquisti negli esercizi commerciali del Distretto, per ogni 200 di spesa, era possibile ritirare una cartella per partecipare alla Tombolata, con la possibilità di vincere altri premi, per un totale di circa 10.000 cartelle consegnate nelle due anni di svolgimento della manifestazione. (pari a circa . 2.000.000,00 di spesa) Notte Bianca : L Associazione La Nostra Mela con le imprese commerciali del meratese ha organizzato il 19 giugno 2010 una serata di apertura dei negozi, animata dall estrazione dei premi della Lotteria della Notte Bianca . Per la realizzazione della Lotteria, effettuando acquisti negli esercizi commerciali del Distretto, per ogni 10 di spesa veniva dato in omaggio un biglietto della Lotteria e la possibilità di essere estratti e vincere altri premi. Musica - Lettura e Cinema: il Comune di Osnago ha organizzato una serie di incontri rivolti a tutte le fasce d età con tematiche differenti, che vanno dalla musica con serate di musica dal vivo di tutti i generi, alla letteratura con incontri di lettura di poesie e di favole per bambini alla proiezione di film, che hanno contribuito a far conoscere il territorio e le sue attività commerciali. Acquisti a km 0 e letteratura: il Comune di Cernusco Lombardone ha organizzato serate a tema per coinvolgere i fruitori del Distretto. Sono state organizzate serate in cui vengono letti ed interpretati alcuni brani tratti da libri e serate in cui è possibile acquistare i prodotti a km zero . Commercianti per un giorno : l Associazione La Nostra Mela con le imprese commerciali e con la collaborazione con i giovani del Distretto del Commercio organizza per il giorno 16 aprile 2011 una giornata in cui i giovani coinvolti potranno essere commercianti per un giorno. E prevista la realizzazione di materiale promozionale, quali magliette che riportano il logo del Distretto e dell Associazione La Nostra Mela. Tombolata : sempre l Associazione la nostra mela riproporrà per l ultima edizione la manifestazione, completamente rinnovata. Tali eventi sono proseguiti anche per i primi mesi del 2011, autofinanziati dall associazione stessa grazie all iter progettuale avviato dal Distretto. Oggi molti eventi vengono organizzati dall Associazione con fondi raccolti direttamente dalle imprese aderenti alle iniziative, fattore che dimostra l importanza del distretto e il positivo operato di questi anni. 6 d) Materiale promozionale Per accompagnare gli eventi del programma di Distretto è stata realizzata una brochure da distribuire su tutto il territorio. Lo scopo di questa brochure è quella di pubblicizzare il Distretto come strumento di coesione e cooperazione, ma anche per contribuire a diffondere il nome/logo del Distretto del Commercio. La brochure è stata pubblicizzata anche attraverso il giornale dei comuni aderenti, accompagnata dalla promozione degli eventi e delle iniziative che vengono organizzate sul territorio distrettuale. Area operativa Fin da subito è emersa la necessità, anche per via delle medie dimensioni del territorio, di dare vita ad un gruppo di lavoro coeso che fosse in grado di portare avanti gli interessi dei commercianti e di cooperare su un territorio di 5 comuni. Pertanto sul territorio sono sorti dei gruppi più o meno organizzati di commercianti che stanno iniziando a proporre delle iniziative congiunte. Il lavoro da fare a livello distrettuale è ancora molto importante, in quanto si tratta di realtà per ora isolate che devono trovare coesione a livello distrettuale. Sul territorio di Merate è sorta una associazione denominata La Nostra Mela . L Associazione ha assunto un ruolo molto importante, insieme a quelle della Amministrazioni coinvolte, nella realizzazione di azioni di animazione del territorio. Ha cercato, infatti, di coinvolgere le imprese che sul territorio operano e di cogliere le principali idee manifestate traducendole poi negli eventi e nelle iniziative proposte. Sono stati, quindi, organizzati incontri ad hoc per la pianificazione degli eventi e per la condivisione delle procedure di messa in atto delle decisioni concordate. L Associazione è nata dall aggregazione spontanea delle imprese del territorio del meratese (aderenti e non al Distretto) di rendere maggiormente accoglienti ed invitanti i propri esercizi commerciali per riuscire a creare una rete fidelizzata di clienti grazie alla garanzia di avere un trattamento speciale e di avere a disposizione prodotti di qualità. Questa Associazione, quindi, si è assunta l incarico non solo di dare vita a momenti di incontro, di svago e di divertimento, ma anche di iniziative di tipo promozionali, quali omaggi, sconti o concorsi a premi. Fondamentale è l impegno dell Associazione la nostra mela , in stretta intesa con il Coordinate del distretto, nell effettuare incontri con la grande e media distribuzione che hanno già portato ad intese e condivisione di progetti ed iniziative che prossimamente verranno portate ai tavoli tematici e proposte alla cabina di regia del distretto, regolarmente costituita. Pertanto da qui è nata anche l idea di allargare il distretto a nuove amministrazioni comunali e dare vita ad uno studio di fattibilità in grado di coordinare e programmare la crescita commerciale dell area sia in termini di fruizione urbanistica delle aree sia in termini di visibilità ed eventi. Sono stati anche avviati rapporti con la Grande distribuzione, al fine di capire come organizzare eventuali progetti di crescita dell area. 7 Area gestionale a) Incontri organizzati Per gestire in maniera ben organizzata e condivisa tutte le attività previste dal Programma di Distretto sono stati programmati da parte del Comitato di Distretto alcuni incontri volti alla pianificazione delle azioni da compiere e al monitoraggio sullo stato d avanzamento delle attività del Distretto. Di seguito, vengono riportati gli incontri avuti a partire dall uscita delle graduatorie che sanciscono la nascita del Distretto. 18 novembre 2008 - Incontro tra i membri delle cinque Amministrazioni Comunali coinvolte nel Distretto, l Unione dei Commercianti Lecchesi e le imprese per illustrare e definire i passi per la costituzione del Distretto e per le modalità di partecipazione; 02 dicembre 2008 - Incontro con le imprese aderenti al Distretto per raccogliere le schede di progetto riguardanti gli interventi da realizzare con il Distretto e per condividere le azioni di animazione per tutto il Distretto; 15 luglio 2009 Incontro con i membri del Comitato di Distretto per definire le azioni successive utili ad avviare ufficialmente le attività del Distretto, in relazione alle scadenze definite da Regione Lombardia; 23 febbraio 2010 Incontro con i membri del Comitato di Distretto finalizzato alla verifica dello stato d avanzamento delle attività del Distretto. Nello specifico, si è discusso delle attività inerenti la comunicazione e la promozione per condividere una strategia comune. 29 giugno 2010 - Incontro con i membri del Comitato di Distretto finalizzato alla verifica delle attività ed alla pianificazione delle azioni di promozione Ottobre 2010 - Incontro con i membri del Comitato di Distretto per la verifica delle attività e la deliberazione circa la necessità di dare vita ad un libretto promozionale del distretto Poiché il Distretto ha individuato un suo coordinatore/manager all interno del Comitato, che ha assunto il compito di coordinare le diverse iniziative in essere, le riunioni sono state spesso sostituite da scambi di mail e comunicazioni telefoniche, al fine di aggiornare tutti circa lo stato di avanzamento delle attività e di mettere in evidenza le eventuali criticità emerse dalla gestione. Si sono svolti anche degli incontri sul territorio gestiti direttamente dai gruppi di commercianti, dei quali non si ha una traccia precisa, ma che il Distretto, nei prossimi anni, vorrebbe mappare e sistematizzare. b) Monitoraggio RL Sono stati realizzati a cura del Comitato di Distretto alcuni momenti di verifica delle attività che hanno permesso la predisposizione di report di monitoraggio consegnati successivamente a Regione Lombardia. I momenti della valutazione sono stati, fino ad ora, due: Scheda avanzamento lavori (19 novembre 2009) Nel mese di novembre, Regione Lombardia ha ritenuto importante avere indicazione sullo stato d avanzamento dei lavori del Distretto. Per questo motivo, è stata compilata una scheda riassuntiva riguardante: gli strumenti di governance per la gestione integrata dei rapporti con i partner di Distretto; l individuazione del Coordinatore/Manager di Distretto; l avvio e gestione dei lavori/attività; 8 le tipologie di spesa sostenute o da sostenere oltre a quelle già inserite nel piano finanziario del Distretto; eventuali criticità incontrate. Report Indicatori di performance (15 luglio 2010) Nel mese di febbraio, è stata richiesta la compilazione di un report finalizzato ad avere una conoscenza di come gli utenti esterni al Distretto percepissero l attività di Distretto. E stato, quindi, distribuito un questionario, seguendo le indicazioni e il format richiesti da Regione Lombardia, alle imprese commerciali e ai residenti/frequentatori degli esercizi commerciali del Distretto. Area finanziaria L aggiornamento della situazione delle imprese è stato svolto ogni due mesi. Le attività commerciali sono state contattate direttamente via telefono e hanno ricevuto comunicazioni che ricordano loro il materiale necessario alla rendicontazione e sollecitano la realizzazione degli interventi anche a mezzo fax e a mezzo mail. Come da report finanziario consegnato in Regione Lombardia, il Distretto ha realizzato per la quasi totalità l ammontare di spesa che si era prefissato. Per maggiori informazioni si rimanda alla tabella ufficiale. 0.2 L evoluzione del Distretto Grazie a questa organizzazione mirata e agli sforzi profusi per parte pubblica e privata, e al fatto che il tavolo di lavoro creato non ha carattere politico ma operativo, pur essendo composto da assessori e sindaci oltre che da rappresentanti delle imprese e delle associazioni nate spontaneamente nell ambito dell esperienza distrettuale, è stato possibile per il Distretto valutare per tempo gli obiettivi per una sua crescita futura. In particolare, attraverso gli incontri che sono stati organizzati, è stato possibile mettere in evidenza punti di forza e di debolezza del territorio. Da qui, sono seguite delle idee e delle proposte per il miglioramento del Distretto. Vediamo in dettaglio l analisi sviluppata nel corso degli ultimi mesi: Punti di forza territorio ricco di attività commerciali lungo un medesimo asse viario bene identificato buone capacità di cooperazione tra le amministrazioni comunali e le imprese del territorio presenza di associazioni di promozione commerciale nate grazie all esperienza distrettuale presenza della grande distribuzione con la quale avviare un percorso di crescita presenza sul territorio di Merate di progettualità targate "politecnico milano" Punti di debolezza mancanza di una programmazione commerciale ed urbanistica unitaria e a lungo termine necessità di migliorare altre aree commerciali presenti sul territorio distrettuale 9 Attraverso l analisi di tali rilevanze è stato possibile valutare quali interventi/iniziative potevano essere di interesse per lo sviluppo del territorio. Sulla base delle risposte è stato possibile delineare il seguente quadro della situazione: necessità di allargare i confini distrettuali attraverso l ingresso di nuovi comuni contermini e aventi le medesime caratteristiche del distretto, al fine di non minarne l equilibrio attuale necessità di sviluppare uno studio di fattibilità per la crescita del distretto, in grado di mettere in evidenza da qui ai prossimi anni le modalità di intervento a livello urbanistico e commerciale 0.3 Allargamento dei confini distrettuali La scelta di allargare i confini distrettuali nasce dalla necessità di unire le forze e le risorse necessarie per un reale e concreto sviluppo del territorio. Pertanto tale scelta è sorta spontaneamente all interno del Comitato di Distretto. Poiché il Distretto ha avviato delle progettualità con il Politecnico di Milano volte ad individuare le migliori proposte di crescita dell area, e stante la presenza di un asse viario sul quale si affacciano molte imprese commerciali piccole e grandi, la scelta di allargamento è stata fatta con i due comuni di Calco e Robbiate. 10 La loro integrazione permette di estendere al meglio i contenuti dello studio proposto in calce al presente documento, pertanto si tratta di un fattore strategico per una corretta evoluzione del distretto. I nuovi comuni investiranno in un primo momento in sicurezza per migliorare la fruibilità del territorio. Per quanto attiene alla compagine privata, in questi mesi sono stati fatti diversi incontri con le imprese operanti sul territorio dei due comuni, grazie ai quali è stato possibile illustrare le finalità alla base del Distretto, la necessità di un loro coinvolgimento futuro nella organizzazione e gestione di eventi a valere sul Distretto. Al fine di valutare al meglio le progettualità proposte dalle imprese e per individuarne di nuove in grado di qualificare realmente il Distretto, è intenzione del Comitato individuare le imprese dei due comuni, alle quali destinare almeno il 50% del contributo, attraverso un bando ad hoc che rispecchi i contenuti del IV bando. Si è optato per tale via al fine di individuare progettualità in linea con le prime risultanze dello studio, evitando di intervenire in aree non strategiche. 0.3.1 Progetto e piano finanziario Calco Il progetto Il Comune di Calco intende realizzare un impianto di video-sorveglianza per garantire una migliore sicurezza agli spazi di fruizione del territorio. Nello specifico, intende dotarsi di un impianto che sia in grado di garantire un livello di sicurezza molto elevato grazie alla dotazione di telecamere poste nei punti considerati strategici del territorio comunale. La scelta delle telecamere e della tecnologia utilizzata è stata fatta in primo luogo per la funzionalità ed in secondo luogo per la resistenza dei materiali con un conseguente costo di gestione contenuto. Essendo una tecnologia piuttosto avanzata ed in grado di video-sorvegliare 24 ore su 24 il territorio non necessita di manutenzione e di verifica frequente dello stato di funzionamento. Più nel dettaglio, l impianto sarà realizzato utilizzando la tecnologia Video su IP composto da telecamere IP o appositi convertitori che sono in grado di codificare il segnale analogico proveniente dagli elementi di ripresa in uno digitale in grado di transitare su reti LAN/WAN. L infrastruttura di trasporto dei dati sarà realizzata mediante l impiego di apparati funzionanti in Wireless MIMO (multiple input multiple output) per consentire costi di gestione bassi o nulli per la l'amministrazione comunale. L'apparecchiatura che compone l'impianto è rappresentata da 3 principali elementi: il centro di controllo e gestione localizzato presso il Comando della Polizia Locale del Comune di Calco, ovvero il cuore del sistema di video-sorveglianza nel quale verranno indirizzate le immagini rilevate dalle postazioni di videosorveglianza e dal/i punti di rilancio; le postazioni di video-sorveglianza, ovvero le telecamere posizionate nei punti considerati maggiormente strategici per la rilevazione delle immagini del territorio. Le telecamere fisse sono 5 e saranno posizionate in (2) Largo Pomeo, via Nuova Provinciale, via Nazionale e via San Vigilio; 11 i punti di rilancio, ovvero l'infrastruttura di rete che consente di veicolare verso il centro controllo tutti i dati rilevati, posizionata sul campanile della Chiesa del Comune di Calco. Sul punto di rilancio saranno installate le apparecchiature di bridging che collegheranno da un lato le postazioni di videosorveglianza e dall altro il centro di controllo con queste ultime. Il punto di rilancio sarà equipaggiato con un sistema di alimentazione che consenta l autonomia di funzionamento anche in mancanza della tensione di rete, provvedendo inoltre alla protezione verso i contatti indiretti, sovracorrenti e cortocircuiti di tutte le apparecchiature ivi installate. Il piano finanziario Intervento Spesa Comune di Calco Importo in Contributo Risorse proprie 50.000,00 25.000,00 25.000,00 Imprese* 150.000,00 75.000,00 75.000,00 TOTALE 200.000,00 100.000,00 100.000,00 * Le imprese saranno individuate attraverso un apposito bando per individuare progetti in linea con le prime risultanze dello studio di fattibilità Tempi di realizzazione Data l'esigenza di dotare il territorio di un sistema di sicurezza e il progetto esecutivo, l'inizio dei lavori sarà immediatamente successivo alla presentazione della richiesta di finanziamento del Distretto. 0.3.2 Progetto e piano finanziario Robbiate Il progetto Il progetto presentato dal Comune di Robbiate prevede la realizzazione di un'area verde il parco Coglia. L'area in oggetto occupa una superficie di circa 14.000 metri quadrati localizzati in un'area non costruita, ma individuata nel PRG vigente come Zona F Sistema del verde pubblico e assimilabile - Attrezzature ed impianti di interesse generale . La posizione della nuova area verde è molto significativa e soprattutto di utilità pubblica perchè inserita nel centro del Comune in un contesto in prevalenza residenziale e molto vicino ai principali servizi pubblici o di uso pubblico, quali il Municipio, Villa della Concordia e il suo parco nella quale è ubicata la biblioteca ed il centro anziani, una scuola materna privata con centro sportivo parrocchiale, l oratorio, ed infine il plesso scolastico costituito dalla scuola materna, elementare e media inferiore consortile con relativo centro sportivo. La collocazione acquista ancora più rilevanza se si analizzano i percorsi ciclo-pedonali presenti nelle vicinanze che consentono il collegamento con i territori comunali vicini. La realizzazione dell'intervento consentirebbe di intervenire in maniera più allargata sul contesto rivedendo anche l'organizzazione degli spazi circostanti l'area progetto e soprattutto migliorando la viabilità, incluse le aree di sosta, e le vie di comunicazione per raggiungere l'area. 12 Nello specifico, però, l'intervento è finalizzato a dotare l'area delle attrezzature e dell'organizzazione degli spazi in maniera tale da consentire agevolmente il relax, lo svago e l'incontro dei fruitori dello spazio che saranno bambini e famiglie giovani e anziani. E' prevista inoltre la realizzazione di una nuova piazza caratterizzata da un disegno della pavimentazione che consenta di identificare gli stalli per le bancarelle di mercati e fiere e che ospiti delle aree gioco come scacchiere giganti, un campo di pallavolo e un campo da basket (entrambi regolamentari), integrati nel disegno della pavimentazione (si precisa che le attrezzature necessarie potranno essere montate e smontate a seconda delle esigenze, delle stagioni o delle manifestazioni che si programmeranno di volta in volta); la piazza sarà attraversata dai filari di alberi che accompagnano lo svilupparsi dei due principali percorso NordSud. Seguendo le previsioni di PRG vigente, è previsto un nuovo parcheggio, mitigato e inserito nel contesto attraverso la piantumazione di alberi e la realizzazione di una aiula, con accesso da via Villa, che abbia posti per auto, ma anche spazi per cicli e motocicli. E' prevista poi l'istallazione di un impianto di illuminazione volto a valorizzare le varie ambientazioni naturali, associato ad un sistema di videosorveglianza; quest ultimo in funzione del fatto che, per volontà dell Amministrazione Comunale, il nuovo parco non sarà recintato. Il piano finanziario Intervento Spesa Comune Robbiate Imprese* TOTALE di 160.000,00 100.000,00 260.000,00 Importo in Contributo Risorse proprie 50.000,00 110.000,00 50.000,00 50.000,00 100.000,00 160.000,00 * Le imprese saranno individuate attraverso un apposito bando per individuare progetti in linea con le prime risultanze dello studio di fattibilità Tempi di realizzazione I tempi di realizzazione del presente progetto sono quelli compresi tra giugno 2011 e dicembre 2011. 0.4 Studio di fattibilità per la crescita distrettuale Dal 2009, l amministrazione di Merate e il Politecnico di Milano hanno in corso una collaborazione per la formazione e lo svolgimento di studi e ricerche di interesse locale, da cui il territorio di Merate è divenuto un caso studio sui temi dell architettura, del paesaggio e del territorio, con l obiettivo di promuovere la ricerca e la formazione sui temi di interesse locale e sovra-locale. Dopo la prima fase di analisi e i primi risultati di lettura del territorio l esperienza di ricerca progettuale si è necessariamente allargata ad altre realtà disciplinari presenti nel Politecnico, 13 coinvolgendo così l ambito della conservazione del costruito e, in modo più strutturato, il Laboratorio di Sintesi Finale (Laurea in Design degli Interni_Facoltà del design). In particolare, l allargamento di competenze, determinato dalla forma complessa che andava assumendo l attività di ricerca, conduceva al riconoscimento nel territorio meratese di alcune aree di intervento puntuale, fra cui quella del commercio, come si evidenzierà a un certo punto, poteva rappresentare un importante vettore di innovazione per l implementazione di importati reti per lo sviluppo economico e la crescita sociale del territorio. Il Laboratorio di Sintesi Finale (Laurea in Design degli Interni_Facoltà del design) ha acquisito i punti d arrivo della ricerca che proveniva dagli altri ambiti disciplinari coinvolti per focalizzare la sua indagine sulle nuove centralità urbane riconoscibili entro i confini meratesi. Confini meratesi presto superati dai risultati non solo della ricerca sul campo, ma anche dalle risposte progettuali attivate. Tale percorso ha preso pertanto avvio in parallelo allo sviluppo del Distretto del commercio, ed è intenzione del Comitato di applicare tali metodologie all intero territorio del distretto, nella sua forma allargata. Ne è emerso un laboratorio di idee per la promozione e la valorizzazione del territorio. Lo studio di fattibilità allegato al presente documento prende avvio da tale importante esperienza progettuale, che potrà qualificare l intera area distrettuale e individuare in concreto progettualità ed iniziative da mettere in campo. NB: Nelle pagine che seguono si riporta il precedente programma di distretto aggiornato con i dati dei due nuovi comuni 14 1. Introduzione 1.1 Cos è il Distretto Il termine distretto sottende una pluralità di significati in relazione al settore di intervento nel quale lo stesso si sviluppa: in via generale si può affermare che un distretto è connotato dalla presenza di un insieme di soggetti (pubblici e privati) che, in un area territoriale delimitata, operano in uno stesso settore, al fine di attivare proficue sinergie e interazioni. Le declinazioni che può assumere sono diverse e spaziano dall ambito sanitario, fino a quello delle ricerca e dell innovazione. Utilizzare il concetto di distretto nel settore del commercio rappresenta, per il territorio della Regione Lombardia, una novità recentemente introdotta a supporto del settore. Nello specifico i Distretti del Commercio si identificano come aree con caratteristiche omogenee per le quali soggetti pubblici e privati propongono interventi di gestione integrata nell interesse comune dello sviluppo sociale, culturale ed economico e della valorizzazione ambientale del contesto urbano e territoriale di riferimento In base alla definizione fornita dal bando regionale : tale definizione è fornita dalla Regione stessa che così individua le caratteristiche verso le quali i progetti di definizione dei distretti dovranno tendere. Le caratteristiche di ogni Distretto sono strettamente correlate alle dimensioni del Comune, all organizzazione del tessuto urbano ed economico e al sistema di relazioni esistente tra Comuni contermini. Il Distretto del Commercio qui proposto si snoda all interno del tessuto centrale dei cinque Paesi coinvolti, i quali vantano la presenza di numerose attività commerciali e ristorative di notevole importanza per il territorio, in quanto capaci di fornire un servizio non solo commerciale, ma anche sociale. È importante evidenziare fin da subito come il territorio coinvolto nel Distretto disponga, al proprio interno, di un raggruppamento di attività commerciali, di natura sia programmata che spontanea, talmente consistente da riuscire a generare effetti di sinergia e richiamo anche sui comuni limitrofi non coinvolti dal progetto. Osservazioni sulla nascita del Distretto L istituzione di un Distretto del commercio (configurato come area sub-provinciale o sovracomunale, a seconda del punto di vista di partenza) non è affatto semplice, in quanto manca l identificazione del distretto con uno specifico elemento della filiera produttiva da promuovere nei mercati locali, nazionali ed internazionali, come avviene invece per i distretti industriali. Il distretto industriale nasce infatti come sintesi di un certo ambito produttivo in cui il manufatto è frutto della combinazione delle energie imprenditoriali site in un particolare contesto territoriale. Il prodotto dunque appartiene al territorio da cui proviene. Nel commercio questo senso di appartenenza non è possibile, in quanto il prodotto è «globale» per definizione; i prodotti posti in vendita, tolti i casi di quelli tipici e di qualità, possono provenire infatti da ogni parte del Mondo. I distretti commerciali non hanno peraltro nemmeno trovato spazi adeguati nella normativa regionale, ma si configurano ancora come libere aggregazioni di imprese articolate sia sul piano funzionale sia su quello territoriale, con l obiettivo di accrescere lo sviluppo delle aree e dei settori di riferimento, di migliorare l efficienza nell organizzazione e nella produzione, secondo principi di sussidiarietà verticale ed orizzontale. Alla luce di quanto appena detto è utile però sottolineare come esista una comunità di intenti per gli operatori delle attività distributive presenti in una determinata località, e quindi anche nel territorio del Distretto Commerciale qui descritto, identificabile nell obiettivo comune di mantenere, ma anche incrementare i flussi della domanda e di fare in modo che gli standard di riferimento degli stessi siano il più possibile elevati in modo da competere sempre più con le aree 15 commerciali limitrofe (in alcuni casi più convenienti, meglio assortite, di qualità superiore, maggiormente accessibili, più dotate dal punto di vista del servizi disponibili, ecc.). Di fondamentale importanza per la scelta dell istituzione di un Distretto del commercio è l ubicazione dello stesso. Il contesto in cui operano gli esercizi è infatti da tenere in considerazione sia per quella che potrebbe definirsi condizione interna al distretto presenza o meno di una pluralità di soggetti, quali ad esempio attività imprenditoriali, non necessariamente commerciali, ma comunque connaturate al luogo sia per la situazione esterna al distretto presenza o meno di aree commerciali limitrofe forti . L analisi che segue mette bene in evidenza questo aspetto e le caratteristiche dell area oggetto dell intervento sui cinque Comuni. Infine è importante rilevare la valenza sociale assunta dal Distretto qui proposto: la tutela e la valorizzazione delle aree urbane e dei centri è infatti fondamentale non solo per favorire la permanenza dei piccoli commercianti, ma anche e soprattutto per migliorare la qualità della vita delle persone che vivono sul luogo, con particolare riguardo agli anziani e ai bambini. Caratteristiche del Distretto L area sulla quale viene a crearsi un Distretto è di fatto un area commerciale, che presenta però al suo interno anche caratteristiche legate alla socialità del contesto in cui si crea il Distretto. Inoltre il Distretto deve avere al suo interno degli elementi attrattori che permettano di individuare collegamenti tra i diversi settori economici presenti sul territorio. In altre parole, la capacità di attivare spostamenti di flussi di popolazione viene incrementata per il Comune di appartenenza dalla presenza sul territorio di una struttura nata con obiettivi non direttamente commerciali. Si tratta in questo caso di fattori strategici per l attrattività e la vivibilità di un Distretto del Commercio: - presenza di addensamenti di esercizi commerciali anche integrati con altri settori economici (Es: servizi, ricettività) - connessione con punti di rilevanza del territorio (Es: riferimenti culturali o turistici, stazioni e altri snodi del sistema di trasporto pubblico) di rilievo alla scala comunale o sovracomunale - buona accessibilità e sviluppo di mobilità sostenibile (Es: trasporto pubblico, parcheggi per cicli e motocicli, infrastrutture per la mobilità dolce, isole pedonali) - qualità urbana (Es: arredo urbano, aree verdi, segnaletica, pulizia, sicurezza) - offerta di servizi (Es: animazione/eventi, attività culturali e di intrattenimento, presenza di bar e ristoranti, quantità e qualità del servizio commerciale). Inoltre il Distretto commerciale per sua natura si collega anche al tempo libero e alla socialità delle persone, che sul territorio possono incontrarsi e socializzare. 1.2 Obiettivi del Distretto Gli obiettivi che si sono posti di raggiungere, attraverso i Distretti del Commercio, i partner di progetto (enti locali, imprese ed associazioni di categoria rappresentative del territorio) riguardano la promozione della valorizzazione integrata del territorio e la creazione di uno spazio urbano che presenti al suo interno diverse attività commerciali al dettaglio e ristorative. 16 Nello specifico, si intendono perseguire i sotto indicati obiettivi: OBIETTIVO DESCRIZIONE INTERVENTO Rilancio delle attività commerciali interne al Distretto, ma anche di quelle dei comuni limitrofi attraverso il miglioramento delle condizioni di attrattività delle aree commerciali presenti Istituzione di un modello gestionale coordinato ed univoco, che permetta l utilizzo di economie di scala Interventi di riqualificazione, ammodernamento delle strutture commerciali Messa in sicurezza di alcuni esercizi commerciali e messa in opera di arredo urbano coordinato ed omogeneo in grado di diffondere una percezione di omogeneità e integrazione Sistemazione delle vie di accesso alle strutture commerciali Sviluppo di un sistema informativo funzionale, efficiente ed economico capace di mettere in rete le varie amministrazioni del Distretto Razionalizzazione delle risorse umane e strumentali, tramite la condivisione del personale, degli spazi e delle strutture Istituzione di un partenariato coeso, in grado di collaborare nel tempo dando vita a strategie di sviluppo innovative e integrate Istituzione di un modello di Governance che preveda la costituzione di tavoli di lavoro periodici in cui i partner possano confrontarsi e verificare lo stato dell arte del progetto Costituzione di un piano di comunicazione omogeneo su tutto il territorio dei 5 comuni aderenti al progetto, che identifichi fortemente l area interessata dal Distretto e permetta di attrarre utenti del commercio tutto l anno Creazione di un sito internet che descriva e promuova le attività del Distretto Commerciale Creazione di un piano di marketing volto alla valorizzazione del Distretto Sviluppo di attività di animazione che riescano a promuovere il più possibile all esterno le attività intraprese dal Distretto Da evidenziare come questi obiettivi si inseriscano all interno di un progetto pilota per la creazione di un distretto del commercio, che sia in grado da un lato di portare benefici economici e sociali sul territorio e dall altro di creare una cultura del fare distretto che possa generare in futuro ulteriori iniziative spontanee sul territorio e che permetta anche una gestione nel tempo del Distretto stesso. Obiettivo ultimo è quello di avviare sul territorio un approccio e un metodo di 17 lavoro in una logica di medio e lungo termine, che permetta di valutare le esperienze e monitorare i risultati acquisiti. Il distretto si pone infine un obiettivo sociale molto importante: permettere al territorio di creare nuovi spazi di aggregazione sociale legati al commercio. 1.3 Quadro normativo di riferimento L istituzione di un Distretto del commercio si fonda sulla seguente normativa regionale: - il Programma Regionale di Sviluppo della VIII legislatura approvato con DGR VIII/327 del 20 luglio 2005, in particolare laddove si individuano e si definiscono gli obiettivi di sviluppo delle reti commerciali e distributive (Obiettivo 3.8), tra i quali orientare il processo di modernizzazione e razionalizzazione del settore del commercio secondo un modello di sviluppo sostenibile ed equilibrato, sia dal punto di vista della diffusione territoriale, sia dal punto di vista delle diverse forme distributive ( ), la complementarietà e l integrazione produttiva/commerciale delle diverse forme distributive. ( ) Il processo di riorganizzazione del settore vuole, pertanto, essere l occasione per salvaguardare e valorizzare il piccolo commercio ed il servizio di vicinato, anche come fattore di coesione sociale e di riqualificazione del tessuto urbano, contrastando i fenomeni di desertificazione dei centri storici e delle periferie, così come delle aree montane e marginali, promuovendo allo stesso tempo un utilizzo razionale del territorio. Si richiamano altresì, senza riprenderne qui segnatamente il testo per economia del presente atto, altri ed importanti Obiettivi del PRS strettamente sinergici col precedente, quali l obiettivo 3.4 Turismo , il 3.5 Marketing territoriale , il 3.6 Artigianato e servizi , il 4.2 Sicurezza urbana e polizia locale , il 6.4 Tutela dell ambiente ed il 6.5 Valorizzazione del territorio . - Documento di Programmazione Economico Finanziaria Regionale 2008-2010, approvato con DCR n. VIII/425 del 26 luglio 2007 che attua gli obiettivi del PRS anche relativamente a quanto oggetto del presente atto, sottolineando in particolare i seguenti aspetti nell ambito di intervento 3.8. Reti distributive, sistema fieristico e tutela dei consumatori : valorizzazione della rete distributiva di vicinato, attraverso l attuazione in via sussidiaria, di Progetti Integrati per la Competitività di Sistema (PICS) e Azioni per la Competitività Territoriale (ACT) anche in partnership col sistema camerale lombardo azioni di formazione e benchmarking in ambito internazionale rivolte a imprenditori, esponenti del sistema associativo e delle amministrazioni locali, finalizzate a sperimentare nuove forme di organizzazione del commercio al dettaglio nelle aree urbane specifiche misure per la piena valorizzazione dei negozi, dei mercati storici e delle altre testimonianze della qualità e della tradizionale presenza del commercio sul territorio e nelle città lombarde - la l.r. 2 febbraio 2007 n. 1 Strumenti di competitività per il territorio e le imprese della Lombardia , che avvia un percorso coordinato di interventi integrati a sostegno della competitività e contestualmente dispone misure di semplificazione e di sburocratizzazione in tali ambiti a favore delle imprese - la l.r. 23 luglio 1999 n. 14 Norme in materia di commercio che, fornendo un quadro delle finalità dell azione programmatoria regionale in materia di reti distributive, richiama, tra le sue finalità, all art. 1 quelle di cui alle lettere a), b), c), d), e), particolarmente in sintonia col presente atto - il Programma Triennale per lo Sviluppo del Settore Commerciale 2006-2008, approvato con DCR VIII/215 del 2 ottobre 2006, e le conseguenti Modalità attuative , che in attuazione degli indirizzi strategici individua la necessità per il settore commerciale di attivare non solo dinamiche di sviluppo economico endogeno, ma anche dinamiche intersettoriali e sociali 18 - - - - - - orientate a favorire azioni integrate per la competitività territoriale, richiedendo ai diversi attori coinvolti un sostanziale cambiamento di approccio la l.r. 21 marzo 2000 n. 13 Interventi regionali per la qualificazione e lo sviluppo delle pmi commerciali , che disciplina gli interventi regionali per la qualificazione e lo sviluppo delle piccole e medie imprese commerciali, il cui art. 1, lett. a), indica, tra le finalità dell azione di Regione Lombardia, gli interventi diretti a riqualificare il commercio, attraverso l ammodernamento delle strutture aziendali e dei metodi gestionali delle imprese, lo sviluppo delle forme associative e dei rapporti di collaborazione interaziendali, la realizzazione di interventi di riqualificazione urbana e l offerta di adeguati servizi commerciali anche nelle zone marginalizzate la l.r. 14 marzo 2003 n. 2 Programmazione negoziata regionale , laddove si stabiliscono e si assumono quali modalità ordinarie di intervento della Regione sul territorio, quelle della programmazione negoziata, con gli Enti locali, le Autonomie Funzionali e le Parti sociali, ciascuno per le proprie competenze, secondo le proprie responsabilità e con i propri strumenti attuativi, nel quadro di un insieme di obiettivi e di indirizzi programmatici condivisi ed assunti unitariamente, anche attraverso l utilizzo di strumenti quali l Accordo di Programma, l Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale, il Programma Integrato di Sviluppo Locale la l.r. 11 marzo 2005 n. 12 Legge per il governo del territorio , laddove si riordina la normativa per il governo urbanistico e territoriale della Lombardia e si indicano nei criteri ispiratori e nelle disposizioni generali di pianificazione del territorio (Parte I, Titoli I e II), i criteri di sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, sostenibilità, partecipazione, collaborazione, flessibilità, compensazione ed efficienza il Patto per lo sviluppo dell economia, del lavoro, della qualità e della coesione sociale per la VII legislatura, sottoscritto a Milano il 19 settembre 2001 e rinnovato all inizio dell VIII legislatura quale documento di metodo e di orientamento programmatico fondante nei rapporti tra Regione Lombardia e le Parti sociali per l esplicitazione ed il raggiungimento degli obiettivi, delle priorità e delle scelte condivise tra la Regione e le stesse Parti sociali in un orizzonte di legislatura la Programmazione Comunitaria 2007-2013, che prevede importanti strumenti ed assi sia nel POR Competitività (in particolare nell Asse 1 Innovazione ed economia della conoscenza e nell Asse 4 Tutela e Valorizzazione del patrimonio naturale e culturale) sia nel POR Occupazione (Asse 1 Adattabilità; Asse 2 Occupazione ed Asse 4 Capitale Umano) l Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo sottoscritto in data 16 giugno 2006 da Regione Lombardia e dal Sistema Camerale Lombardo, che prevede tra le azioni di cui all Asse 3 Promozione del territorio e dell ambiente misure con particolare riferimento alla riqualificazione territoriale per lo sviluppo del commercio, tra le quali sono state assunte e avviate le Azioni per la Competitività Territoriale, in partnership con le Camere di Commercio, aggregando altresì Enti locali, Associazioni ed altri soggetti pubblici e privati secondo logiche molto flessibili e concrete di programmazione negoziata territoriale 19 2. Fasi di vita del Distretto La costruzione di un programma complesso quale il Distretto diffuso del commercio, costituisce una tappa di un processo interattivo di governo locale che, per garantire i migliori risultati e la maggiore efficacia, necessita di tre condizioni: Condivisione della metodologia: il metodo utilizzato per la stesura del programma e per la sua successiva attuazione deve essere assunto e condiviso dall intero partenariato. Ciò è particolarmente significativo soprattutto nel momento in cui si affrontano scelte strategiche per lo sviluppo commerciale dell area, che implicano impatti diretti (o indiretti) sull area interessata dal programma e in generale sul sistema economico locale. Costanza dell azione strategica nel tempo: l azione intrapresa per la programmazione del Distretto deve essere continuativa nel tempo. Per questo il modello gestionale del Distretto prevede la realizzazione dello stesso in due fasi temporali distinte ma tra loro collegate: la prima fase, di start up del Distretto prevede l avvio delle azioni basilari che saranno sostenute con il contributo regionale. Durante i 18 mesi di start up il partenariato dovrà lavorare a stretto contatto per dare vita ad ulteriori programmi strategici di sviluppo del tessuto commerciale e individuare una serie di partner in grado di sostenere finanziariamente nei prossimi anni il Distretto, dotandolo di una struttura gestionale propria. Aggiornamento nel tempo delle linee strategiche: per evitare che la programmazione commerciale diventi irrealizzabile nel tempo, è necessaria una periodica rifocalizzazione del partenariato sui valori e sulle finalità proprie della pianificazione stessa, pertanto si prevedono, come già specificato, degli incontri periodici volti ad individuare nuovi partner finanziari in grado di sostenere economicamente lo sviluppo del Distretto stesso. Il partenariato intende rispettare queste tre importanti condizioni che si pongono alla base dell intero percorso. Per la redazione del programma di Distretto si è scelto di utilizzare un metodo basato sull inclusione dei principali soggetti decisionali, sulla partecipazione e sulla condivisione delle scelte prese di volta in volta. Questo metodo sarà applicato nelle due fasi previste per la realizzazione e implementazione del Distretto: Fase 1: avvio del Distretto - individuazione delle aree di intervento e delle specifiche azioni da sviluppare nei primi 18 mesi di vita del Distretto Fase 2: consolidamento del Distretto individuazione delle aree di intervento e delle specifiche azioni da sviluppare nei prossimi anni, attraverso una crescita costante del Distretto La realizzazione di queste fasi permetterà di pervenire ad una visione strategica per la crescita e lo sviluppo economico e commerciale del territorio di riferimento del progetto. 20 3. Area di riferimento del Distretto Il presente paragrafo intende mettere in evidenza l area di riferimento del Distretto Commerciale e indicare da un punto di vista urbanistico il tessuto commerciale che si intende valorizzare e promuovere. 3.1 L area scelta per il Distretto I comuni facenti parte del Distretto del Commercio, cui fa capo Merate, sono sette: Calco, Cernusco Lombardone, Lomagna, Merate, Montevecchia, Osnago e Robbiate. Tutti i comuni si trovano in provincia di Lecco, e sono parte del cosiddetto territorio del Meratese, area di circa 130 Km/q che si estende nella Brianza orientale. Il Meratese si differenzia facilmente dalle altre regioni della Brianza, per le sue singolari caratteristiche tipiche di ordine geografico, storico e linguistico. Geograficamente il territorio, che comprende 26 comuni ed ha come fulcro il comune di Merate, confina a nord con il Lecchese, verso est con la Provincia di Bergamo e a sud e ovest con la Provincia di Monza e Brianza. Superficie Km/q Altitudine Zona altimetrica Provincia Calco 4,61 Km/q 283 metri s.l.m. Collina interna Lecco Cernusco 3,78 Km/q 267 metri s.l.m. Collina interna Lecco Lomagna 3,92 Km/q 255 metri s.l.m. Collina interna Lecco Merate 11,07 Km/q 292 metri s.l.m. Collina interna Lecco Montevecchia 5,92 Km/q 479 metri s.l.m. Collina interna Lecco Osnago 4,42 Km/q 249 metri s.l.m. Collina interna Lecco Robbiate 4,67 Km/q 265 metri s.l.m. Collina interna Lecco Totale 29,11 Km/q Fonte: rielaborazione dati Annuario Statistico Regionale della Lombardia Complessivamente la superficie territoriale dei comuni del Distretto è pari a 38,39 Km/q, ma i sette comuni, ad eccezione di Merate, sono di piccole dimensioni, con una media di circa 4 Km/q per comune. Merate si estende invece per circa 11 Km/q, la sua rilevanza in termini economici e strategici è stata riconosciuta già nel 1991, anno in cui è stata insignita del titolo di città. La totalità della superficie della Provincia di Lecco è di 816 Km/q, quella regionale di 23.863 Km/q. L area di intervento su cui operare è stata identificata sulla base della risposta ricevuta da parte delle imprese operanti sul territorio dei sette comuni interessati dal progetto e sulla volontà espressa dalle amministrazioni comunali di riqualificare elementi nevralgici del tessuto storico commerciale ed urbanistico: riqualificazione di importanti aree ad alta densità commerciale. Si specifica che nel corso della elaborazione della strategia di Distretto NON è stata fatta alcuna scelta di perimetro, ma è stata data la possibilità all intero territorio di concorrere all iniziativa. Obiettivo delle amministrazioni comunali e dei commercianti infatti è quello di dare vita ad un Distretto diffuso, che racchiuda al suo interno l intero territorio dei 7 comuni. Questa scelta è stata fatta anche a causa delle ridotte dimensioni dei comuni coinvolti e della necessità per il territorio di avviare forme di collaborazione estese ed in grado di facilitare una crescita comune di intenti per favorire lo sviluppo del territorio. 3.2 Supporto cartografico Per poter meglio delineare gli interventi predisposti all interno dell area coinvolta dal Distretto è stata predisposta una carta tecnica in scala 1:5.000, con l obiettivo di evidenziare le peculiarità della morfologia cittadina e le sue interrelazioni interne ed esterne (con gli elementi naturali circostanti) nonché di rafforzare le motivazioni a supporto dell individuazione delle specifiche aree di intervento. 21 Tale base cartografica è risultata di fondamentale importanza per poter tradurre fisicamente sul territorio le idee progettuali ipotizzate e si è inoltre rivelata strumento prezioso per riuscire a ricondurre tutti gli interventi in un unico sistema territoriale integrato, generando sinergie e interconnessioni fisiche, e dando omogeneità a tutto il Distretto. In particolare, è stato redatto un aerofotogrammetrico scala 1:5000 su cui sono riportati gli interventi pubblici, gli esercizi commerciali partecipanti all iniziativa. 22 4. Descrizione dell area di Distretto Il settore del commercio e della distribuzione di merci ha assunto un ruolo di primo piano nello sviluppo del sistema economico lombardo, arrivando oggi a produrre circa il 13,5% del PIL regionale ed il 18% dell occupazione complessiva (pari a circa 650mila occupati). Tuttavia, l importanza della distribuzione commerciale risiede anche nella sua capacità di attuare cambiamenti radicali in tutta la catena del valore per rispondere all evoluzione della domanda dei consumatori e alla segmentazione dei comportamenti di acquisto. Sul lato della domanda, infatti, il mutamento degli stili di consumo e delle aspettative del consumatore, che prendono in considerazione non solo i beni da acquistare ma anche i contesti di acquisto, le modalità di vendita, la provenienza dei prodotti, fa continuamente evolvere l offerta verso nuovi standard di qualità ed equilibri dinamici che trasformano l acquisto ed il consumo in esperienza di socializzazione (shopping experience) sempre più attenta al contesto in cui l offerta è collocata. Sul lato dell offerta, il sistema distributivo ha implementato e completato in questi anni un profondo processo di modernizzazione, raggiungendo standard quantitativi e qualitativi che pongono la Lombardia al pari delle più avanzate realtà regionali e metropolitane europee. La competitività degli esercizi di prossimità si gioca, oltre che su fattori e qualità proprie del singolo operatore, sulla loro capacità di fare sistema e di organizzare un offerta integrata di qualità - similmente a quanto riesce ad ottenere un centro commerciale attraverso la gestione coordinata dei punti vendita - valorizzando le rispettive sinergie e complementarità. Pertanto l elaborazione della strategia di sviluppo del Distretto, non può esulare da un preventivo sguardo d insieme al quadro sociale ed economico dell area di riferimento: una contestualizzazione necessaria, volta anzitutto a fornire i parametri per conoscere l area stessa che pur unitaria nel suo insieme, manifesta inevitabilmente una sua propria complessità e varietà di parti e, in un secondo momento utile a focalizzarne i punti di forza da valorizzare o le eventuali carenze da colmare. Il tutto orientato a realizzare l obiettivo ultimo del Distretto, ovvero la qualificazione e l innovazione della struttura economica locale, agendo, con l apporto di diversi attori pubblici e privati, sul tessuto delle medie e piccole imprese in una logica sostenibile nel lungo periodo. 4.1 Metodologia di indagine Per la stesura della presente analisi del contesto ambientale e sociale, nonché del tessuto economico e produttivo che caratterizza i tre comuni del Distretto sono state utilizzate diverse fonti. Prima su tutte il patrimonio informativo fornito dagli stessi comuni, tramite la compilazione, a cura degli uffici comunali, di questionari creati ad hoc per una conoscenza approfondita del territorio. In secondo luogo, sia per migliorare il quadro complessivo che per rilevare eventuali specificità dei comuni tra loro e rispetto al territorio circostante, è stata effettuata una ricognizione documentale degli studi e delle varie banche dati statistiche ufficiali già esistenti. In quest ottica hanno costituito ottime fonti: - l ISTAT il Sistema Informativo Statistico Enti Locali l Annuario Statistico Regionale della Lombardia Unioncamere Lombardia la Camera di commercio di Lecco comuni-italiani.it 23 - l Atlante della competitività i siti internet dei sette comuni del Distretto Nell intento di meglio connotare l utilità e i benefici attesi degli interventi previsti dal presente Distretto del Commercio, si è voluto dare rilievo a quattro elementi chiave quali: 1. 2. 3. 4. il contesto ambientale l analisi demografica la situazione commerciale il turismo e i suoi effetti sull economia locale 4.2 Il contesto ambientale Il territorio dei comuni del Distretto è situato ai piedi delle Prealpi ed è caratterizzato da tratti pianeggianti, gli avamposti settentrionali della Pianura Padana, e da dolci rilievi collinari, i primi che si incontrano venendo da Milano. L altitudine media dei comuni si assesta tra i 249 metri s.l.m. di Osnago e i 292 metri s.l.m. di Merate, eccezion fatta per Montevecchia che raggiunge quota 473 metri s.l.m. L area è attraversata dal Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, comprendente dieci comuni, quattro dei quali sono Cernusco, Lomagna, Montevecchia (che ne è sede) e Osnago. Va sottolineato che se paragonata al resto della Brianza questa regione conserva ancora diversi luoghi incontaminati ricchi di flora e fauna autoctona. Il parco intende infatti tutelare l ultima importante zona verde della Brianza orientale, a sud-ovest di Lecco. Come evidente dall immagine, nel suo complesso il territorio è caratterizzato da vaste aree collinari, che rappresentano le propaggini di un sistema morenico molto antico, la vetta più alta raggiunge quota 600 metri s.l.m, ma il colle di gran lunga più famoso è quello sulla cui cima sorge il santuario di Montevecchia. Il santuario, dedicato alla Beata Vergine del Carmelo di Montevecchia, costituisce il simbolo del culto mariano in Brianza ed è stato edificato all inizio del XVII secolo; vi si arriva salendo una lunga scalinata costeggiata da cipressi e intercalata dal sentiero che aggira il colle. Dal punto di vista idrografico, il Meratese è bagnato a est dal fiume Adda, che lo separa dalla Bergamasca ed è attraversato da due corsi d'acqua a carattere torrentizio, il Molgora e il Curone. Nel comune di Merate si estende per circa 0,1 km² un piccolo lago di origine morenica, noto come Lago di Sartirana. 24 Comuni limitrofi e frazioni Dei sette comuni il comune di Merate, quello di Montevecchia e di Osnago hanno delle frazioni rientranti dell area comunale. Le frazioni legate a Merate sono: a sud Brugarolo, a nord Cassina Fra Martino e Sartirana, a est Novate e ad ovest Pagnano. Le frazioni facenti capo al comune di Osnago sono Loreto e Orane, mentre di Montevecchia fa parte solo la frazione Quattro Strade. Per la completezza dell analisi, si riportano di seguito i comuni confinanti a quelli del Distretto. I più rilevanti tra questi saranno utilizzati come importante parametro di confronto nel corso dell analisi. Di seguito: - Calco confina con Brivio, Imbersago, Merate, Olgiate Molgora, Pontida (Bg), Villa d Adda (Bg) Cernusco Lombardone confina con Montevecchia, Osnago e Merate Merate confina con Cernusco Lombardone, Montevecchia, Osnago, Imbersago, Olgiate Molgora, Robbiate, Ronco Brigantino (Mi) Montevecchia confina con Cernusco Lombardone, Lomagna, Merate, Osnago, Missaglia, Olgiate Molgora, Perego, Rovagnate, Sirtori, Vigano Lomagna confina con Osnago, Montevecchia, Carnate (Mi), Usmate Velate (Mi), Casatenovo, Missaglia Osnago confina con Cernusco Lombardone, Lomagna, Merate, Montevecchia, Missaglia, Carnate (Mi), Ronco Briantino (Mi) Robbiate confina con Calusco d Adda (Bg), Imbersago, Merate, Paderno d Adda, Ronco Briantino (Mb), Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d Adda (Bg) Per la loro vicinanza a più di un comune oggetto del presente studio, o per le loro dimensioni in termini di popolazione e superficie, tra questi comuni appaiono particolarmente rilevanti per un raffronto con i comuni del Distretto: - Imbersago, comune di piccole dimensioni, con caratteristiche simili a Montevecchia, si colloca ad est di Merate Missaglia, il più grande in termini di abitanti e superficie territoriale tra i comuni limitrofi analizzati, si trova ad ovest di Montevecchia sulla stessa linea di Merate Olgiate Mologora, comune di medie dimensioni che confina verso nord con Merate e Montevecchia Carnate e Usmate Velate sono invece in provincia di Milano e confinano verso sud-est con Lomagna Vie di comunicazione Come evidente dalla cartina sottostante i sette comuni del Distretto sono limitrofi tra loro e sorgono, ad eccezione di Montevecchia che si trova leggermente spostata verso ovest, a ridosso della SS342 diramazione che unisce la A51 a Lecco (passando attraverso i comuni di Merate, Cernusco, Osnago e Lomagna) e della SS342 Briantea che collega Merate con Bergamo e Como. Purtroppo il territorio è frequentemente congestionato dal traffico, vista l elevata densità abitativa e la mancanza di arterie a più di due corsie per senso di marcia. I comuni sono ben collegati ai principali centri urbani della regione anche dalla linea ferroviaria, la linea FS Milano-Carnate-Lecco e Sondrio-Tirano, con stazioni a Osnago, Cernusco LombardoneMerate e Olgiate-Calco-Brivio. Complessivamente il territorio si trova a breve distanza da Milano (Merate-Milano 30 km), Como (Merate-Como 40 km) e Bergamo (Merate-Bergamo 23 km); la Svizzera è a poco più di 40 Km di 25 strada. Gli aeroporti più vicini sono Bergamo-Orio al Serio (da Merate 25 Km) e Milano-Linate (da Merate 40 Km); l aereoporto di Milano Malpensa è a circa 80 km da Merate. Va sottolineato che tale collocazione geografica, al centro di importanti vie di comunicazione e contemporaneamente luogo di interesse turistico, ha favorito l espansione dei comuni, e di conseguenza lo sviluppo di aree commerciali produttive ed attrattive. I comuni del Distretto e le vie di comunicazione 4.3 Analisi demografica Il paragrafo che segue ha l importante compito di mettere in evidenza gli aspetti che caratterizzano la situazione demografica, grazie ai quali è possibile individuare spunti per la strategia di sviluppo del Distretto. Residenti I dati relativi alla popolazione residente nell ultimo quinquennio (aggiornati al 1 gennaio di ogni anno) mostrano un andamento costante per tutti i comuni del Distretto ad esclusione di Montevecchia, in costante, seppur lieve, decrescita interrotta solo nel 2007 e nel 2009. Calco Cernusco Lomagna Merate Montevecchia Osnago Residenti 2005 4.284 3.809 4.157 14.359 2.477 4.556 Residenti 2006 4.338 3.857 4.218 14.473 2.451 4.568 Residenti 2007 4.501 3.861 4.314 14.504 2.462 4.634 Residenti 2008 4.723 3.863 4.517 14.704 2.434 4.707 Residenti Residenti 2009 2010 4.960 5.080 3.865 3.862 4.652 4.772 14.803 14.874 2.542 2.497 4.796 4.805 26 Robbiate 5.333 5.482 5.632 5.807 5.865 Totale 38.975 38.387 39.908 40.755 41.393 Lombardia 9.393.092 9.475.202 9.545.441 9.642.406 9.742.676 Fonte: rielaborazione dati Annuario Statistico della Regione Lombardia 5.981 41.871 9.826.141 La popolazione di Cernusco rimane quasi invariata dal 2005 al 2010, con un aumento di poco meno di 50 unità nei cinque anni. Calco, Lomagna, Merate, Osnago e Robbiate mostrano valori di crescita più consistenti, dalle 300 alle 400 unità per comune, fino ad arrivare alle quasi 800 di Calco. Al 01.01.2010 i residenti nei comuni del Distretto sono un totale di 40.755, eppure da sola Merate costituisce quasi il 40% del totale, con 14.874 abitanti per 11,07 Km/q, gli altri sei comuni si assestano tra i 2.497 abitanti di Montevecchia ed i 5.981 di Robbiate. Per i comuni di Lomagna e Robbiate, osservando i dati più recenti, aggiornati al 01.01.2010, si evince un aumento della popolazione residente, che si attesta ad oltre cento unità rispetto al 01.01.2009, dato, questo, che conferma e rafforza il trend di crescita positiva che caratterizza i entrambi i comuni. Calco alla stessa data registra invece 5.080 abitanti, chiudendo anch esso il 2010 in saldo positivo e riconfermando per il quinto anno consecutivo un aumento che si attesta oltre le cento unità annue. 27 Grafico 1 - Andamento popolazione Tra i comuni limitrofi Missaglia (confinante verso est con Montevecchia) per superficie territoriale è simile a Merate, con 11,46 Km/q. La densità di popolazione del primo è però decisamente inferiore rispetto a quella del secondo, Missaglia registra infatti 8.545 abitanti al 01.01.2010 contro i quasi 15.000 di Merate. 28 Carnate che rimane in provincia di Monza e Brianza (confina verso sud con Lomagna), è il secondo centro quanto a numero di abitanti, da rilevare è l elevata densità di popolazione del comune, con 7.324 residenti per 3,47 Km/q di superficie territoriale.33 Il comune di Olgiate (confinante verso nord con Merate e con Montevecchia), con i suoi 6.260 abitanti per 7,25 Km/q presenta una struttura simile, seppur più grande ai comuni di Lomagna ed Osnago, entrambi intorno ai 4.700 abitanti e a circa 4 Km/q di superficie. Chiude Imbersago, comune che può essere facilmente raffrontato a Montevecchia, con 2.434 abitanti per 3,14 Km/q Complessivamente i comuni del Distretto ed i limitrofi, si assestano tra i 3 e i 4 Km/q di superficie, ad eccezione di Olgiate Molgora, con 7,25 Km/q e i due comuni maggiori quali Merate e Missaglia. Anche il numero di abitanti rimane in linea su una media di circa 4.000, eccezion fatta per i due centri sopraccitati, per Calco e Robbiate che superano le 5.000 unità, e per Carnate che presenta una densità di popolazione molto elevata. Popolazione per classi di età La tabella sottostante riporta i dati relativi alla composizione della popolazione dei comuni del Distretto aggiornati al 01.01.2010. 0-5 6-10 11-14 15-19 20-29 30-59 60-64 65 e + Totale Calco 359 252 184 225 552 2.422 303 783 5.080 Cernusco 206 184 139 181 387 1.668 274 823 3.862 Lomagna 323 247 141 236 548 2.208 289 780 4.772 Merate 840 675 478 654 1.435 6.294 1.084 3.414 14.874 Montevecchia 125 133 104 119 263 1.109 197 447 2.497 Osnago 304 269 160 197 479 2.152 301 943 4.805 Robbiate 425 317 215 230 631 2.775 362 1.026 5.981 Totale 2.582 2.077 1.421 1.842 4.295 18.628 2.810 8.216 41.861 Lombardia 582.728 458.630 348.244 432.712 991.997 4.432.523 608.127 1.971.180 9.826.141 Fonte: rielaborazione dati Annuario Statistico della Regione Lombardia Complessivamente la popolazione dei sette comuni si presenta ben distribuita, con valori per classe d età proporzionati al totale dei residenti. Naturalmente la fascia d età della popolazione tra i 30 e i 59 anni è nettamente superiore rispetto al resto della popolazione, circa la metà del totale in ogni comune. La popolazione anziana risulta piuttosto elevata (in misura uguale in tutti e sette i comuni) ed il trend si mostra in linea con la media regionale e nazionale; il numero dei bambini al di sotto dei 5 anni rapportato a quello degli anziani è mediamente in rapporto di uno a tre. I comuni limitrofi ai sette del Distretto presentano una struttura della popolazione con caratteristiche simili. Indici di struttura della popolazione Molto interessanti ed utili per studiare e rendere confrontabile un fenomeno sociale, in questo caso la struttura e l evoluzione della popolazione in un determinato territorio, si rivelano essere gli indici statistici che rapportano tra loro i dati emersi dalle rilevazioni per ottenerne risultati comparabili. Nella tabella sottostante sono rappresentati alcuni indici demografici di base quali quello di vecchiaia, di dipendenza senile nonché l indice di dipendenza totale. 29 Indice vecchiaia Dipendenza anziani Calco 98,5 22,4 Cernusco 155,6 32,8 Lomagna 109,7 23,8 Merate 171,3 36,1 Montevecchia 123,5 26,5 Osnago 128,6 30,1 Robbiate 107,2 25,7 Lombardia 141,9 30,5 Fonte: rielaborazione dati Sisel Lombardia Dipendenza totale 45,1 53,9 45,4 57,1 47,9 53,6 49,6 52,0 L indice di vecchiaia rappresenta un indicatore dinamico che stima il grado di invecchiamento di una popolazione, emerge dal rapporto tra la popolazione over 65 e la classe 0-14. Di norma valori superiori a 100 segnalano una maggiore presenza di anziani rispetto ai giovani. Tutti e sette i comuni del distretto superano il 100, (eccetto Calco), con un picco di 171,3 per Merate ed un minimo di 107,2 per Robbiate. Gli indici di dipendenza vengono invece considerati indicatori di rilevanza economica e sociale. Interessante è l indice di dipendenza totale che vede al numeratore la popolazione che a causa dell età si considera non autonoma (ovvero la somma tra la fascia 0-14 e quella oltre i 65) mentre al denominatore la fascia di popolazione attiva (tra i 15 e i 64 anni) che dovrebbe provvedere al sostentamento della parte dipendente . Mediamente l indice dei comuni del Distretto è inferiore a quello della media Lombarda, fatta eccezione per Cernusco (53,9), Merate (57,1) e Osnago (53,6). L indice di dipendenza della popolazione anziana indica invece il rapporto percentuale tra la popolazione inattiva (over 65) e quella potenzialmente attiva (in età 15-64). Tale indice risulta particolarmente elevato per Merate, dato che trova conferma nell alto indice di vecchiaia del comune, e per Cernusco; gli altri comuni si assestano mediamente al di sotto o ai limiti (Osnago 30,1) del valore medio regionale, pari a 30,5. Stranieri Il numero di residenti di origine straniera presenti nei comuni del Distretto è in aumento, in linea con il trend regionale e nazionale. Tra i cinque comuni (manca il dato relativo a Cernusco Lombardone per il 2008) soltanto Montevecchia registra, nel corso del 2007, una diminuzione degli stranieri residenti, passati da 75 a 71, negli altri tre comuni (manca il dato relativo a Cernusco Lombardone per il 2008) l incremento è stato di oltre cinquanta unità per comune. La tabella seguente riporta l andamento demografico degli stranieri nell arco di un anno: Stranieri al Stranieri 01.01.2008 01.01.2009 Calco 385 470 Cernusco 325 384 Lomagna 269 350 Merate 1.084 1.219 Montevecchia 71 22 Osnago 455 527 Robbiate 433 405 Lombardia 815.335 904.816 Fonte: rielaborazione dati Sisel Lombardia 30 Su un totale di 14.874 residenti, il comune di Merate presenta, al 01.01.2009, 1.219 stranieri; interessante il dato relativo ad Osnago che rileva un elevata percentuale di stranieri, 527 su 4.805 residenti (a Lomagna 350 su 4.772 ). Il maggior numero di stranieri, per tutti i comuni, si assesta nella fascia di popolazione tra i 30 ed i 59 anni, cui segue immediatamente dopo la fascia di età dagli 0 ai 5 anni. Generalmente è dunque presente nei comuni una quota discreta di cittadini stranieri, ma va considerato che i dati non tengono conto dei cittadini stranieri non residenti. Per un raffronto con i comuni limitrofi al 01.01.2009 gli stranieri residenti risultavano pari a: 131 ad Imbersago, 586 a Missaglia e 597ad Olgiate. 4.4 La situazione commerciale Il territorio che circonda Merate è famoso per la sua prosperità. Pur risentendo inevitabilmente della situazione di crisi resasi più acuta soprattutto nell ultimo anno, l economia locale sembra mantenersi solida e competitiva. Per l elaborazione di una strategia di sviluppo del Distretto coesa ed efficace risulta di primaria importanza l analisi della situazione commerciale dell area. L andamento regionale A livello regionale, con riferimento agli ultimi aggiornamenti resi disponibili da Unioncamere Lombardia, nel terzo trimestre 2008 le anagrafi delle imprese lombarde registrano complessivamente un saldo positivo pari a +3.815 unità, con un tasso di crescita del +0,40%. Le nuove iscrizioni sono 12.866 con un tasso di natalità dell 1,34%. Al netto delle cessazioni d ufficio, sono 9.051 le imprese cancellate dagli archivi, con tasso di mortalità dello 0,95%. Il saldo positivo è inoltre uniformemente diffuso a livello provinciale, con tassi di crescita che variano dal +0,67% di Monza-Brianza al +0,07% di Mantova. Va altresì sottolineato che il valore positivo del tasso di crescita complessivo, è da imputare quasi interamente al risultato del settore delle costruzioni e all iscrizione di nuove imprese non classificabili secondo l attività economica svolta. Il settore che, sempre nell ultimo triennio del 2008, registra il calo più intenso risulta quello dell agricoltura, seguito dall industria; anche il commercio subisce una leggera flessione negativa (-0,08%) Per quanto riguarda nel dettaglio la situazione della Provincia di Lecco, di cui i comuni del Distretto fanno parte, negli ultimi mesi del 2008 il numero di imprese registrate risulta pari a 27.143 di cui 24.471 attive, con un tasso di crescita complessivo dello 0,49%. È utile, in conclusione, confrontare i dati più recenti all andamento complessivo registrato nel 2007. Le iscrizione ai Registri delle Camere di Commercio lombarde sono state di 72.631 imprese contro 60.159 cessazioni, al netto delle cessazioni d ufficio che, essendo provvedimenti amministrativi, non dipendono dalla congiuntura economica. Il saldo tra imprese iscritte e cessate nell anno è quindi positivo e pari a +12.472 unità, che porta a un tasso di crescita nell anno del +1,3%. L unione a tale andamento dei flussi delle cessazioni d ufficio (18.383 cessazioni pari allo 1,9% delle imprese registrate), causa però un rallentamento della crescita degli stock. Nel 2007 la provincia di Lecco ha visto un totale di 27.093 imprese iscritte al Registro, 24.042 attive e 1.828 nuove iscrizioni e 1.757 cessazioni (al netto delle cessazioni di ufficio) con un saldo positivo pari a 71 unità. Per quanto riguarda la tipologia di impresa, quelle più diffuse e consolidate sul territorio provinciale sono nell ordine: le imprese di costruzioni, commercio all ingrosso e al dettaglio, riparazione autoveicoli, beni personali e per la casa (6.343 nel 2007), le attività manifatturiere 31 (5.547 nel 2007), le imprese di costruzioni (4.629), e quelle che svolgono attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca e altre attività professionali e imprenditoriali (4.141). L area del Meratese Negli ultimi cinquant anni le caratteristiche socio-economiche della area hanno subito profondi mutamenti. Da zona prevalentemente agricola ed artigianale, spesso luogo di villeggiatura delle famiglie abbienti milanesi, il Meratese si è trasformato in un territorio prettamente industriale e commerciale. Attualmente il settore maggiormente sviluppato risulta essere il terziario, e seguito dall industria meccanica, da quella tessile e da quella della plastica, mentre il peso del settore dell agricoltura sull economia locale è andato progressivamente riducendosi nel tempo. La zona del Meratese è inoltre fornita di aree commerciali estese e di qualità, tanto che è possibile ritenere che il valore aggiunto prodotto da questo settore stia progressivamente insidiando il primato di quello proveniente dall'attività industriale. A ciò si aggiunga che i comuni del Distretto presentano un centro storico, cuore commerciale dei comuni stessi, con una buona varietà di negozi e capace, soprattutto nel caso di Merate (le piazza del centro sono state recentemente riqualificate) di generare un ottimo afflusso di utenti . Un ultimo accenno va ai Distretti industriali di cui i comuni oggetto del presente studio sono parte. I distretti industriali sono infatti aree ben delimitate e accomunate da caratteristiche produttive simili; sono stati istituiti a livello nazionale dalla legge 371/1991 che li definisce come sistemi territoriali, limitati geograficamente e costituiti da aree contigue, in cui si verifica una concentrazione di piccole imprese, caratterizzate da una stessa specializzazione produttiva . La puntuale delimitazione territoriale di queste aree è stata affidata alle Regioni e in Lombardia ne sono stati individuati ben 16. Il comune di Merate, è uno dei due comuni della provincia di Lecco che fa parte del Metadistretto industriale I.C.T. Information & Communication Technology . Il comune di Lomagna è invece parte del Metadistretto Altre biotecnologie , mentre quello di Osnago del Metadistretto Nuovi Materiali . Unità locali presenti Per delineare un quadro il più possibile completo del tessuto economico dell area di riferimento, si presentano di seguito i dati relativi all ottavo censimento industria, del 2001. Il censimento, seppur ad oggi datato (ha cadenza decennale), assume rilevanza in quanto ha avuto per oggetto tutte le imprese (unità giuridico-economiche) operanti nel settore industriale e dei servizi iscritte al Registro delle imprese delle Camere di Commercio, gli artigiani, i lavoratori autonomi, i liberi professionisti, le istituzioni pubbliche e quelle non profit (associazioni di volontariato, partiti politici, cooperative sociali, fondazioni, enti ecclesiastici). Come già nel 1991, nel campo di osservazione sono comprese le Unità Locali operanti in tutti i settori di attività economica, con esclusione dell agricoltura, dei servizi domestici presso le famiglie e degli organismi extraterritoriali. Tra le unità locali delle istituzioni pubbliche continua ed essere esclusa la Polizia di Stato. Agricoltura Attività manifatturiere Energia, gas, acqua Costruzioni Calco Cernusco Lomagna Merate Montevecchia Osnago Robbiate 1 3 0 1 1 1 0 38 38 88 177 23 72 58 0 2 1 1 0 0 0 42 26 40 146 9 21 50 32 Commercio e 73 88 riparazioni Alberghi e 12 12 ristoranti Trasporti e 20 20 comunicazioni Inter. 3 3 monetaria, finanziaria Attività 78 61 professionali, immobiliari, informatica Istruzione 3 3 Sanità e 10 19 servizi sociali Altri servizi 14 22 pubblici e sociali Totale 294 297 Fonte: rielaborazione dati ISTAT 76 328 36 104 94 9 42 12 13 10 11 33 5 13 11 8 63 63 5 7 53 417 47 76 81 0 14 6 67 0 6 1 11 1 10 15 65 11 16 14 315 1.345 213 333 336 La situazione dell area territoriale fotografata al 2001, la vede caratterizzata dal settore del commercio e da quello delle attività professionali, immobiliari e dell informatica. Per il settore del commercio al 2001 erano 328 le unità locali presenti nel comune di Merate, 76 a Lomagna, 104 ad Osnago, 88 a Cernusco Lombardone, 36 a Montevecchia, 73 a Calco e 94 a Robbiate. Per il secondo settore, quello delle attività professionali, immobiliari e informatiche erano 417 le attività a Merate, 76 ad Osnago, 61 a Cernusco, 53 a Lomagna, 47 a Montevecchia, 78 a Calco e 81 a Robbiate. Il grafico seguente rappresenta visivamente il totale delle unità locali per ogni comune: Grafico 2 - Unità locali presenti sul territorio (censimento industria 2001) 33 I dati del censimento industria, pur interessanti per una panoramica complessiva dell area di riferimento, devono essere accolti con le dovute precisazioni, soprattutto per quanto riguarda il settore del Commercio, i cui dati sono di evidente importanza per il presente Distretto del commercio. Infatti alla voce Commercio e riparazioni del Censimento industria 2001 sono ricomprese una vasta tipologia di realtà, alcune di queste non interessate dalla strategia di sviluppo del presente Distretto. Le categorie di realtà a cui si fa riferimento sono: il commercio all ingrosso, il commercio al dettaglio, le attività di riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali per la casa. Nel Distretto rientrano invece soltanto le attività di commercio al dettaglio. In proposito, è possibile tracciare una panoramica dei settori di attività degli esercizi commerciali che riguardano più da vicino l area di interesse per lo sviluppo del presente Distretto del commercio. La tabella sottostante riporta i dati, aggiornati al 31.12.2010, relativi alla piccole medie imprese commerciali presenti sul territorio. Si specifica che nel settore alimentari rientrano: le rivendite di alimentari in senso stretto, pasticcerie e negozi di dolciumi, panifici, macellerie, negozi di frutta e verdura ed enoteche. Nella vendita al dettaglio rientrano invece tutte le attività di rivendita di prodotti tessili, abbigliamento ed accessori, calzature, prodotti per la casa, mercerie, prodotti tecnologici, mobilifici, farmacie, servizi, nonché tutti i negozi specializzati nel commercio di singole categorie di prodotti (es. in articoli per animali, articoli per hobby, articoli sportivi, profumerie, librerie, etc.). Nel settore ristorazione oltre ai ristoranti, rientrano anche pizzerie, trattorie e cucina tipica, pizzerie da asporto e take away. Nei bar sono invece comprese anche le gelaterie, i pub e le birrerie. Alimentari Ristorazione Bar Vendita dettaglio Calco 13 11 7 30 Lomagna 14 4 7 22 Osnago 7 5 7 44 Merate 41 21 28 114 Cernusco 15 7 7 18 Montevecchia 10 5 4 6 Robbiate 6 4 5 7 Fonte: rielaborazioni dati amministrazioni comunali Si evidenzia come i comuni di Lomagna ed Osnago, simili per estensione territoriale ed abitanti, presentano entrambi un tessuto economico ben avviato, ma con caratteristiche differenti. Per quanto riguarda i negozi alimentari a Lomagna sono presenti 14 attività, mentre ad Osnago 7. Elevatissima la presenza di attività di vendita al dettaglio nella città di Merate: una quantità di oltre tre volte maggiore rispetto agli altri comuni del distretto. A Merate le attività commerciali sono infatti molto sviluppate ed attraggono affluenza da tutti i comuni limitrofi. In ogni caso tutti i comuni del distretto hanno sul loro territorio le attività commerciali dei prodotti di uso più frequente, con unica eccezione per Montevecchia. Come contropartita però, il numero di rivendite alimentari di prodotti tipici presenti nel piccolo paese è maggiore rispetto agli altri comuni, di 9 infatti ben 4 riguardano la vendita di formaggi tipici, prodotti vinicoli, prodotti artigianali e biologici. Sempre nell area comunale, si evidenzia l elevato numero di ristoranti presenti in rapporto al numero di abitanti (Montevecchia è infatti il più piccolo dei cinque comuni del distretto) segno di una località attrattiva dal punto di vista turistico, merito senza dubbio della collocazione geografica del paese nonché della presenza dell antico monastero sul colle sovrastante. 34 Centri commerciali Il territorio presenta i seguenti centri che rientrano nella categoria grandi magazzini e centri commerciali: - Auchan Spa, parte del gruppo Rinascente, che ha sede in via Bergamo, 19 a Merate Team Point Srl, che ha sede ad Osnago Esselunga Spa, con due sedi nel comune di Cernusco Lombardone 4.5 Il turismo Elementi di interesse e manifestazioni Nel XIX secolo il territorio del Meratese costituiva un ambita meta vacanziera dell aristocrazia milanese; attualmente l area non è più una forte località turistica, tuttavia presenta elementi caratteristici che costituiscono ancora oggi ottime risorse per il turismo. Dal punto di vista naturalistico su tutti spiccano il parco naturale della Valle del Curone ed il monastero che sorge sulle colline di Montevecchia, nonché il Parco Adda Nord, all interno del quale sono ricompresi i territori comunali di Calco, Merate e Robbiate; ma i comuni del Distretto presentano anche opere storiche e architettoniche di notevole rilievo. A Cernusco Lombardone sono presenti tre ville storiche, quali Villa Rusca, Villa Lurani Cernuschi e Villa Borgazzi. A Merate si trovano numerose chiese e palazzi storici tra cui Palazzo Prinetti la Chiesa di Sant Ambrogio e quella di San Pietro a Sartirana. Merate è inoltre sede del Museo Civico di Storia Naturale, del cinema teatro Manzoni, nonché dell Osservatorio Astronomico di Brera, luogo di interesse. A Montevecchia è invece custodito il Museo del Vino e della Civiltà Contadina in Brianza, sono inoltre presenti due ville storiche importanti, villa Cittadini e villa Agnesi e del famoso Santuario della Beata Vergine del Carmelo, che sorge in cima al colle che si trova nell area comunale. Lomagna presenta le ville Campagnani-Del verme e Busca nonché la Chiesa di San Pietro e Paolo. Calco accoglie numerosi edifici religiosi, tra i quali spicca la Chiesetta di San Rocco di Cereina, la Chiesa di San Virgilio e la Chiesa dei Santi Colombano e Gottardo. Osnago ospita il Museo del Presepe, il cinema teatro Don Giuseppe Sironi, nonché villa Arese Lucini e villa De Capitani. Di notevole interesse anche Cascina Carolina, nei pressi del comune. Infine, ricompresi all interno del territorio comunale di Robbiate, si rilevano Villa Moncucco, Casa Airoldi, Casa Albini, Palazzo Strazza e palazzo Corio Brugnatelli, nonché l antico Santuario della Madonna del pianto. Nei comuni sono organizzate anche iniziative di carattere ludico-ricreativo e promozionale, un indubbio fattore positivo per la pubblicizzazione e lo sviluppo delle attività commerciali. Per la sua rilevanza dal punto di vista commerciale e caratteristico appare interessante segnalare la fiera paesana (fine aprile-inizio maggio) con vendita di prodotti tipici, bancarelle e momenti ricreativi, organizzata annualmente dal comune di Osnago. Tra i centri anche Merate si distingue per la sua ricchezza di attività organizzate, per la lista completa si rimanda alla scheda in allegato. Esercizi alberghieri ed extralberghieri Le strutture alberghiere presenti sul territorio non sono molte; come risulta dalla tabella sottostante, che riporta i dati relativi al 31.12.2009, soltanto Calco, Merate, Montevecchia e 35 Osnago hanno un albergo all interno del territorio comunale. Naturalmente a Merate ha sede la struttura alberghiera di maggiori dimensioni, con 84 posti letto e 56 camere. I Bed & Breakfast sembrano essere una realtà in crescita, ben quattro strutture sono presenti a Calco, due strutture sono presenti a Cernusco (le quali compensano almeno in parte la mancanza di esercizi alberghieri nel comune), una a Merate, una a Montevecchia ed una ad Osnago. Nei comuni di Cernusco, Merate, Montevecchia e Robbiate, sono presenti anche alloggi agrituristici. Strutture alberghiere Posti letto Camere Alloggi agroturistici Posti letto Bed & Breakfast Posti letto Totale strutture Calco Cernusco Lomagna Merate Montevecchia Osnago Robbiate 2 0 0 1 1 1 0 63 32 0 0 0 0 84 56 24 13 25 16 0 0 0 1 0 1 1 0 1 0 4 19 6 10 2 8 3 0 0 0 0 2 1 6 3 8 1 6 3 0 1 6 2 5 0 0 1 Fonte: rielaborazione dati Annuario Statistico della Regione Lombardia 36 4.6 Analisi SWOT L analisi territoriale elaborata nei precedenti paragrafi è funzionale all individuazione di alcuni tratti caratteristici del contesto socio economico del territorio interessato dal Distretto: è proprio in base a tale analisi che è ora possibile individuare gli spazi di intervento (punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce) attorno ai quali focalizzare l attenzione nella definizione della strategia di intervento complessiva del documento di programmazione distrettuale. Obiettivo del Distretto, infatti, quello di far emergere nell ambito locale uno scenario di sviluppo coerente e unitario, in grado di orientare in maniera coordinata le scelte per la crescita ed il rilancio dell intero contesto commerciale dell area, in un ottica integrata ed omogenea. A partire dall analisi del contesto territoriale, sociale ed economico delineata nei paragrafi precedenti è quindi possibile individuare alcuni elementi di criticità, così come alcune opportunità da approfondire per incentivare il rilancio della realtà commerciale locale. Sulla base dei dati e delle informazioni statistiche raccolte nella fase di analisi del contesto territoriale, e grazie alla conoscenza diretta della realtà locale da parte dei soggetti promotori del Distretto (associazione di categoria in primis), è possibile fornire il seguente quadro di sintesi dei bisogni e delle opportunità del territorio e della realtà socioeconomica. Punti di forza Buona collocazione sulle vie di comunicazione, facile accessibilità del territorio e ottimi collegamenti a ferrovie, autostrade, aeroporti Presenza di un centro commerciale ed attrattivo molto forte quale Merate Comuni con centri storici curati e riqualificati Tessuto culturale, associazionistico attivo e ben inserito nei comuni Articolazione merceologica ampia con un mix di offerta in grado di soddisfare una variegata gamma di richieste, si rileva una specializzazione nel settore abbigliamento e servizi Minacce Eccessivo sviluppo dei grandi centri commerciali che limitano lo sviluppo dei piccoli e medi negozi Recente periodo di congiuntura economica Punti di debolezza Difficoltà di avviare campagne di promozione e marketing coese e coordinate delle imprese commerciali, con impegno di soggetti pubblici e privati Mancanza di un azione coordinata di sviluppo e programmazione commerciale da parte del territorio dei 5 comuni nel suo complesso Diffusione sul territorio della popolazione anziana che necessita di maggiori servizi Opportunità Territorio con forte potenziale di attrattiva turistica sia dal punto di vista naturalistico che storico-artistico, si pensi al parco naturale della Valle del Curone, al monastero di Montevecchia e alla città di Merate Presenza di tratti caratteristici ed identitari ben radicati che marcano la specificità del territorio rispetto alle zone limitrofe Area complessiva in continuo sviluppo, con crescita della popolazione e ottime possibilità di espansione commerciale 37 5. Il partenariato L idea di istituire un Distretto del Commercio è nata nel 2007 in seguito ad uno studio effettuato dalla Camera di Commercio di Lecco sul territorio del Comune di Merate. I risultati emersi da tale analisi, riguardanti alcuni spunti per la crescita commerciale del territorio, hanno suscitato un notevole interesse anche nei comuni confinanti portando così alla proposta di creare un Distretto del Commercio costituito dai comuni di Merate, Cernusco Lombardone, Lomagna, Osnago e Montevecchia, avente l obiettivo di individuare delle linee di azione e di sviluppo in grado di portare alla rinascita commerciale del territorio. Il primo passo da compiere per la creazione di un Distretto Culturale consiste nella costituzione di un partenariato di Distretto. La definizione di tale struttura è avvenuta dopo l istituzione di alcuni incontri tra soggetti pubblici e privati che hanno portato alla costituzione di un organizzazione snella, capace da un lato di rappresentare le aspettative del settore commerciale e del territorio, e dall altro di assicurare, attraverso procedure e modelli organizzativi predefiniti, il necessario supporto tecnico per la piena realizzazione delle iniziative che il Distretto intende avviare. Il secondo passo intrapreso ha riguardato l individuazione di un modello organizzativo e gestionale determinato in funzione di uno specifico piano esecutivo di gestione, avente l obiettivo di individuare per ciascuna fase del programma di sviluppo del Distretto le competenze e le professionalità necessarie per il conseguimento delle diverse attività, degli obiettivi da raggiungere e delle soluzioni eventualmente da attuare nel caso in cui, nel corso della gestione (monitoraggio, valutazione), si dovessero riscontrare alcune criticità che comportino l adozione di specifici correttivi. Il terzo step ha visto la creazione di un Gruppo di Lavoro, il cui compito consiste nell individuazione della strategia di sviluppo più consona al territorio commerciali individuato e il quale diventa poi anche il soggetto attuatore delle azioni previste dalle diverse fasi di realizzazione dell intero iter del Distretto. Per poter coordinare al meglio tutte le attività previste dal Distretto e per un corretto confronto tra i partner, è stato istituito un Tavolo di Coordinamento, formato dal soggetto capofila del Distretto (Comune di Merate), dagli altri 4 Comuni coinvolti (Cernusco Lombardone, Lomagna, Osnago e Montevecchia), dalle imprese commerciali e ristorative del territorio e dall associazione di categoria del Commercio. Oltre ai sopraccitati soggetti, hanno partecipato alle riunioni organizzate presso il Comune di Merate (sia quelle informative, sia quelle operative) anche l Associazione di Categoria che ha il compito di validare il Distretto fornendo degli spunti interessanti per la predisposizione della strategia di sviluppo territoriale e assicurando il corretto svolgimento delle procedure di concertazione previste. Infine hanno preso parte al Tavolo di coordinamento anche una serie di soggetti in qualità di partner non operativi. L importanza della costituzione di un Distretto del Commercio è ben evidente anche a quei soggetti che, pur non avendo diritto ad alcun contributo, condividono le tematiche di fondo del Programma e per tale motivo hanno deciso di aderirvi anche e soprattutto in quanto riconoscono nelle caratteristiche del Distretto un ottimo punto di partenza per avviare in futuro una concertazione più ampia sull intero territorio e dare vita ad iniziative più elevate e importanti proprio nella consapevolezza di dare vita ad un vero e proprio Distretto del commercio. Il Tavolo e i soggetti che lo compongono sono stati affiancati inoltre da un nucleo di assistenza tecnica che ha fornito una serie di indicazioni utili per l identificazione della strategia di sviluppo e 38 in generale per la predisposizione del Distretto. Questo nucleo ha anche organizzato insieme all ente capofila diversi incontri sul territorio volti alla diffusione delle informazioni circa il bando e soprattutto circa l iniziativa avviata dalle amministrazioni comunali, spiegando i possibili benefici derivanti dalla partecipazione al bando. È utile sottolineare come tutti i soggetti presenti, in base alla propria natura, presentino diversi obblighi da rispettare derivanti dall Accordo di distretto già stipulato e firmato. Il Gruppo di Lavoro ha dovuto in questa prima fase di identificazione della strategia di distretto svolgere le seguenti attività: 5.1 Azione progettuale La fase progettuale, già realizzata e conclusa con la stesura del presente documento, è stata promossa e gestita dai cinque Comuni del Distretto e dall Associazione di categoria, attraverso la costituzione di un Tavolo di lavoro riunitosi più volte negli ultimi mesi. Durante questa prima fase sono stati programmati i contenuti del Programma di distretto e le progettualità da inserirvi. Nello specifico si evidenziano le seguenti azioni: Sviluppo del partenariato attraverso il coinvolgimento dei soggetti privati, dell Associazione di categoria avente il compito di valutatore e dei vari partner, accrescendo in questo modo la capacità di concertazione del territorio di riferimento e l integrazione tra i soggetti; Definizione della strategia di sviluppo del Distretto attraverso l individuazione degli obiettivi, dei risultati attesi e delle modalità di gestione del Programma, di monitoraggio e di valutazione dello stesso; Selezione e valutazione preliminare dei progetti da inserire nel Distretto, in base alle finalità della programmazione, agli obiettivi individuati all interno della strategia di intervento e alla loro coerenza esterna con gli altri strumenti di programmazione attivi sul territorio; Elaborazione del piano economico e finanziario del Distretto; Coordinamento delle diverse fasi di stesura del Programma di Distretto che prevedeva l avvio della stesura del testo, la raccolta dei dati e l approvazione del documento in Giunta per la presentazione in Regione; Promozione della diffusione delle informazioni relative al bando alle imprese del territorio. 5.2 Azione informativa Il concetto di concertazione si pone alla base dell istituzione di un Distretto del commercio. Esso deve infatti costituirsi come strumento di coesione e coordinamento fra le Amministrazioni Pubbliche locali e i referenti delle parti commerciali. La prerogativa del confronto e della partecipazione risulta ancora più importante se si considera la caratteristica del Distretto di porsi come strumento di promozione e sviluppo di un processo di sviluppo dal basso, legato quindi al territorio, alle forze e alle iniziative delle imprese che vi lavorano e alle variabili socioeconomiche che localmente si esprimono. L obiettivo generale del Distretto si può quindi riassumere nella costituzione di un modello strategico di sviluppo integrato, la cui realizzazione dipende dall integrazione degli elementi di pianificazione e competenza pubblica, di partecipazione e concertazione, di pertinenza dei livelli pubblici o privati che stanno alla base del territorio. Quest azione di collaborazione tra le istituzioni pubbliche e le forze economiche e sociali del territorio deve portare allo sviluppo integrato del territorio raggiungibile attraverso la 39 valorizzazione delle risorse territoriali e del capitale umano e la costituzione di condizioni di contesto favorevoli allo sviluppo degli investimenti. 5.2.1 Percorso di consolidamento L attività di animazione, e conseguente concertazione, volta all individuazione delle linee strategiche dell intero documento e all indicazione delle progettualità da inserirvi, è stata impostata secondo un modello di sviluppo di metodologie innovative, che prevede la diffusione sul territorio di un metodo di lavoro unico, ben definito e delineato per l intero territorio in modo da poterlo riutilizzare ogni volta che si affronti il tema dello sviluppo territoriale. Fase 1: Formazione del partenariato Fin dalle fasi iniziali del percorso di elaborazione del Distretto del commercio è stata promossa la più ampia diffusione delle informazioni ed il massimo coinvolgimento possibile dei soggetti interessati, allo scopo di assicurare la condivisione delle scelte programmatiche e progettuali. A tal fine si è proceduto ad organizzare incontri allargati per la condivisione delle linee di azione e per mostrare di volta in volta i progressi derivanti dall attività in essere. Di seguito si presenta il calendario degli incontri per permettere a chi legge di individuare le varie fasi che hanno portato alla determinazione della strategia di sviluppo delineata in queste pagine. Data incontro Settembre 2008 Settembre 2008 Settembre 2008 Settembre 2008 Obiettivo Il Comune di Merate con l associazione commercianti di Lecco decidono di proseguire il lavoro già iniziato nel 2007 e di dare vita ad un Distretto del Commercio. Incontro tra il Comune di Merate, l associazione di categoria di Lecco e i comuni confinanti per discutere sulla opportunità di dare vita ad un Distretto del commercio. 1° incontro operativo tra le amministrazioni comunali al fine di individuare ad ampio raggio i possibili progetti per la riqualificazione del settore commerciale. Incontro con le imprese del territorio dei 5 comuni per illustrare loro le opportunità offerte dall iniziativa. Risultato Individuazione dei comuni potenzialmente interessati all iniziativa. Individuazione delle amministrazioni comunali interessate all iniziativa. Individuazione di alcune ed embrionali macro linee di intervento, alcune delle quali poi confluite nel documento strategico di Distretto. Attività di informazione al territorio circa le potenzialità dell iniziativa e prima mappatura dei commercianti interessati. Individuazione di alcune macro linee strategiche di intervento, alcune delle quali confluite nel documento strategico. Individuazione delle linee strategiche di intervento sulla base del contenuto del bando. Ottobre 2008 1° incontro operativo con le imprese commerciali per individuare le linee strategiche di intervento per la crescita del Distretto. Novembre 2008 2° incontro operativo tra l amministrazioni comunali, l associazione di categoria e le imprese interessate per definire in dettaglio le linee strategiche da sviluppare Somministrazione alle imprese di schede Raccolta schede progettuali Dicembre 2008 40 Gennaio 2009 Gennaio 2009 progettuali per la raccolta delle progettualità concrete volte al raggiungimento delle linee strategiche generali Incontri con le amministrazioni comunali per definire in dettaglio le procedure burocratiche ed amministrative volte alla partecipazione al bando. Incontri con i partner per la verifica delle linee di azione inserite nel programma di distretto comprensive di costi e descrizione degli interventi. Firma dell Accordo di Distretto, raccolta della documentazione. Verifica del documento. Fase 2: Valutazione progettualità ed elaborazione strategia Questa attività, che si è strutturata in corso d opera con il consolidamento del parternariato, ha permesso di individuare l idea forza e i diversi obiettivi strategici necessari per la sua realizzazione. L approccio metodologico di questa fase si è caratterizzato per l aspetto pratico ed operativo. I soggetti istituzionali e gli operatori privati sono stati ascoltati, attraverso incontri mirati e la raccolta di schede con proposte progettuali concrete, al fine di individuare le progettualità di loro interesse, finalizzate appunto al perseguimento dell idea forza. Grazie a queste schede e alle caratteristiche territoriali ed economiche dell area, sono stati pertanto elaborati gli orientamenti strategici a medio lungo termine. 5.2.2 Strumenti Per l attività di animazione territoriale e per l individuazione della strategia sono stati utilizzati una serie di strumenti già utilizzati con effetti positivi in passato dal territorio stesso. Incontri e workshop Gli incontri sono stati organizzati dal Comune di Merate attraverso i suoi uffici. In particolare l organizzazione degli incontri ha seguito il seguente iter: Ricerca elenchi imprese commerciali, bar e ristoranti attraverso gli uffici commercio delle 5 amministrazioni comunali coinvolte Predisposizione di lettere da trasmettere alle imprese (attraverso il messo comunale) per invitarle al primo incontro illustrativo delle opportunità offerte dal Distretto Predisposizione di un libro presenze volto a poter rintracciare successivamente tutti i partecipanti e mantenere vivo il contatto tra i partner Predisposizione di una scheda di sintesi di spiegazione del bando e delle possibili linee strategiche sviluppabili dal partenariato Materiale di supporto per illustrare le caratteristiche del bando e in generale le modalità di creazione di un Distretto (è stato spiegato a tutti i partecipanti l importanza di dare vita ad un Distretto e soprattutto i risultati conseguibili nel medio lungo termine per il benessere del settore commerciale) Questionari e schede di mappatura Nel corso degli incontri organizzati sul territorio sono stati predisposti a cura del Comune di Merate e in collaborazione con le altre amministrazioni comunali e l associazione di categoria, delle schede di raccolta progettuale. Tali schede hanno avuto l importante compito di mappare le necessità del territorio ed in particolare del settore commercio. Hanno altresì permesso di venire a conoscenza di criticità presenti e di potenzialità fino ad oggi inespresse. 41 Si è trattato di uno strumento molto importante senza il quale non sarebbe stato possibile dare vita ad una strategia di Distretto omogenea e realmente aderente alle necessità del territorio. 5.3 Partner del Distretto I partner del Distretto possono essere suddivisi in 2 macro categorie: Partner di strategia attivi: si tratta di partner che oltre a lavorare con gli altri per la definizione della strategia di intervento e per l individuazione delle progettualità da realizzare, effettueranno anche delle spese per il raggiungimento degli obiettivi che si sono prefissati Partner di strategia di supporto: si tratta di partner che pur avendo collaborato nella definizione delle linee strategiche non metteranno proprie risorse finanziarie per la realizzazione della strategia I Partner di strategia attivi sono, suddivisi per comune di appartenenza: Territorio comunale di Cernusco Lombardone Maxisport Merate srl Ink Cartridge sas Bar Pesola Luigi Caffè del Centro Copigraf srl Bar New Life Territorio comunale di Lomagna Maggioni auto Ottica Giovenzana La dispensa di Comi Bar AC Lomagna Angelo Fumagalli Ristorante del Pino Bonanomi Erminio Bona e Miki Territorio comunale di Merate Alimentari Casati Color Arte Torchio Regal Casa Sangiorgio Giuseppe Colorificio Gerosa Ristorante Bonanomi Pasticceria Ravasi Ristorante La nuova Luna Bar caffè La Terrazza Pub Carillon Pasta Machines Ottica Diego Sala Mandelli Abbigliamento Airoldi Diamonds 2M Garden 42 Ristorante Tartaruga Pasticceria Comi Territorio comunale di Montevecchia Maggioni Carlo Farmacia Fantoni Ristorante Al Rustico New port 2 Computer business Monris srl Territorio comunale di Osnago MCM di Maggioni Pasticceria Galli Galati e C. snc Finiguerra Autocommerciale srl Bar Aurora di Brambilla Arredamenti Bassano GSC General Service I partner di strategia di supporto sono attualmente rappresentati dall Associazione commercianti di Lecco e dalla Pro loco di Merate, per la collaborazione nella organizzazione di attività di sostegno. 43 6. Strategia e obiettivi Il Distretto del commercio qui delineato è costituito da un area geografica ad alta densità di imprese commerciali e ristorative, che si rivolgono a diversi segmenti di clientela. 6.1 Metodologia Sulla base delle considerazioni effettuate in merito alle caratteristiche socio-economiche del territorio di riferimento, si può procedere ora all individuazione di una linea d azione condivisa tra i molteplici soggetti coinvolti, al fine di incentivare lo sviluppo economico e commerciale del contesto nel suo insieme. La procedura che ha guidato la definizione della strategia e l identificazione dell idea forza di sviluppo, è riportata nello schema seguente. Lo schema suggerisce che il presente piano è stato pensato come un processo di costruzione della programmazione da parte dei diversi attori che hanno aderito al Distretto. Infatti, dopo un analisi iniziale del territorio e più in generale degli elementi che caratterizzano in contesto locale, si è attivato un confronto tra le amministrazioni e i partner del Distretto. Questo al fine di individuare l idea forza alla base della programmazione attraverso un processo di scambio e di confronto, finalizzato ad esplicitare le necessità del territorio. Lo studio condotto dalla Camera di Commercio di Lecco La fase preliminare è iniziata successivamente alla decisione presa dal Comune di Merate di avviare le attività per la creazione di un Distretto del Commercio. L interesse per il Comune di Merate nei confronti delle attività commerciali nasce nel 2007, quando il Comune di Merate è oggetto di analisi del comparto commerciale da parte della Camera di Commercio di Lecco, in collaborazione con la Provincia di Lecco e l Unione Commercianti Lecchesi. Lo studio si focalizza sulle attività commerciali presenti sul territorio comunale, considerate come motori essenziali per lo sviluppo socio-economico del territorio e attualmente oggetto di difficoltà di sviluppo e di crisi congiunturali, che hanno portato un po ovunque un calo dei consumi ed una spinta maggiore nei confronti dei centri commerciali che si trovano in prossimità dei comuni interessati dal progetto. E da questa situazione che questo studio ha cercato di individuare, dopo una mappatura precisa delle attività commerciali esistenti e delle criticità riscontrate da parte dei consumatori, progetti ed azioni volti a sviluppare il tessuto commerciale di vicinato e dare vita ad interventi volti a rilanciare il tessuto commerciale in forma tradizionale. Lo studio, dal quale siamo partiti per la costituzione del Distretto del Commercio, ha permesso di fornire una ottima base dati circa le caratteristiche della realtà commerciale del Comune di Merate, degli spunti progettuali concreti per la valorizzazione e il rilancio del settore commerciale urbano ed è stato visto anche dagli altri comuni aderenti al progetto (Cernusco 44o magna44e, Osnago, 44o magna e Montevecchia) come un laboratorio di idee e pertanto come una buona prassi da applicare anche al proprio territorio, con la finalità di dare vita ad un progetto integrato per i 5 comuni aderenti al progetto. Il confronto con gli altri comuni A partire pertanto da questo importante studio, ha preso avvio il confronto tra i 5 comuni, l Unione commercianti lecchesi e le imprese commerciali del territorio. Gli incontri (che saranno specificati in dettaglio nel prossimo capitolo) hanno permesso di delineare una visione strategica iniziale alimentata in un primo momento dalle esigenze esternate dalle imprese e in generale dal territorio e successivamente sostenuta dalle risultanze dell analisi SWOT del territorio. Grazie alle risultanze dell analisi SWOT sul contesto socio-economico e territoriale dei 5 comuni, è stato possibile individuare alcuni spunti di riflessione (le opportunità e le necessità del territorio), sulla 44 base dei quali il partenariato ha intensificato il dialogo e per i quali ha predisposto una bozza strategica iniziale (rappresentata appunto da questo documento). La definizione di una prima visione strategica del Distretto tende a porsi come la piattaforma di incontro e confronto tra le diverse componenti del partenariato. Nel corso di attuazione della seconda fase progettuale, questa prima visione strategica subirà presumibilmente numerose integrazioni e revisioni prima di poter essere adottata come il vero e proprio documento di programmazione. Intuizione Dialogo Analisi SWOT Strategia di Distretto La visione strategica elaborata in questa fase preliminare ha preso avvio in primo luogo dalle intuizioni del partenariato arricchite dalle risultanze emerse dallo studio di cui sopra e successivamente dall analisi SWOT. Queste prime risultanze sono servite come base del dialogo tra gli stakeholder: essi hanno analizzato tali risultati per individuare in prima battuta le linee strategiche sulle quali focalizzare l attenzione. In questo modo è stato possibile avere un quadro completo di base per l individuazione della strategia più adatta alla crescita commerciale del territorio. 6.2 Obiettivi generali L obiettivo generale del Distretto rappresenta la sintesi di una serie di sotto-obiettivi funzionali ai diversi ambiti di intervento. Tali obiettivi specifici sono così individuabili: Dare vita ad un circuito collaborativo tra le diverse realtà pubbliche e private che concorrono allo sviluppo del contesto locale Coerentemente con gli orientamenti e le indicazioni della normativa regionale, e in una logica di sviluppo integrato del territorio, si mira ad avviare azioni di confronto e di collaborazione tra le realtà pubbliche e private presenti sul territorio, in relazione a tematiche commerciali di interesse comune che abbiano una concreta rilevanza nella crescita del contesto. Ciò al fine di ottimizzare l utilizzo delle risorse disponibili, evitando il rischio di duplicazione degli interventi e avviando momenti di confronto che permettano sia di snellire e velocizzare i processi decisionali, sia di avviare interventi coerenti rispetto alle differenti esigenze evidenziate dal territorio. Integrare e sviluppare l offerta commerciale Il territorio si caratterizza per la presenza di un interessante bacino commerciale. La valorizzazione integrata delle risorse presenti rappresenta indubbiamente un importante volano di sviluppo per il territorio nel suo complesso. Valorizzare la conoscenza del contesto locale da parte dei suoi abitanti I processi di sviluppo, per essere tali, non possono prescindere dall acquisizione di una maggiore consapevolezza da parte della popolazione locale, che rappresenta il beneficiario ultimo di tali azioni, delle risorse presenti sul territorio. In tale ottica il Distretto si pone l obiettivo di formare e promuovere una nuova cultura del commercio , tesa a 45 sensibilizzare e a valorizzare al meglio il contributo che ciascun individuo potrà apportare al processo di crescita socio economica 6.3 Idea forza Il concetto di idea forza identifica lo spunto strategico, fortemente focalizzato, attorno al quale innescare un processo finalizzato a suscitare una rottura (in senso virtuoso) rispetto alle tendenze di sviluppo del territorio: si tratta quindi di un ipotesi, per attivare possibili sentieri di sviluppo dell economia dell ambito montano, fondata su un uso innovativo e/o sull incremento delle risorse locali disponibili. L idea forza nasce grazie alla luce delle caratteristiche del contesto commerciale emerse dalla analisi SWOT effettuata nei precedenti capitoli. Si è cercato di individuare una idea forza comune ai 5 territori comunali, con l obiettivo di dare vita ad un vero e proprio Distretto del commercio. Distretto dello Shopping: promuovere il rilancio competitivo del territorio distrettuale attraverso la creazione di una immagine coordinata Questa, in sintesi, l idea sottostante alla logica di programmazione del Distretto, in risposta alle esigenze del territorio e in coerenza con gli obiettivi individuati dal parternariato. Tale obiettivo programmatico, trova riscontro (sulla base di progetti portanti) nella promozione dell attrattività del territorio, incentrata sulla valorizzazione del contesto commerciale locale e contestualmente sulla individuazione di servizi essenziali per la popolazione locale. In particolare, il programma intende migliorare e preservare il grado di attrattività del settore commerciale del territorio (visto come un entità coesa e aperta all esterno) nei confronti dei cittadini residenti e degli utenti esterni. Si tratta certamente di un obiettivo ambizioso che mira ad attivare nuove aspettative di sviluppo ed a offrire nuove opportunità di crescita economica, dando vita ad un circuito virtuoso per cui investendo sia possibile attirare risorse aggiuntive. Di seguito si specifica per ciascuna linea di azione prevista dal bando gli obiettivi operativi ad esse riconducibili. Azione del bando: Marketing di Distretto Come precedentemente specificato, il Comune di Merate è stato oggetto, dal 2007, di un intenso studio sulla realtà commerciale, che ha permesso di mettere in evidenza una serie di criticità e spunti progettuali di grande interesse. Attraverso gli incontri effettuati per la formazione del Distretto del commercio, è emersa la necessità di effettuare un lavoro similare anche sugli altri 4 Comuni aderenti al progetto. Si prevede pertanto di: Realizzare uno studio sulla realtà commerciale dei 5 comuni nel loro complesso, in maniera tale da mettere in evidenza ulteriori criticità viste nel loro complesso. Scopo quello di individuare nuove linee strategiche di sviluppo per il settore commerciale dei 5 comuni nel loro complesso, per individuare nuovi progetti e di conseguenza nuovi partner per mantenere in vita il Distretto nei prossimi anni Realizzazione di un logo di Distretto: si prevede di dare vita ad un logo che permetta ai negozianti partecipanti di essere identificati tra gli altri, e di diffondere all esterno il brand del Distretto, per far percepire agli utenti che sul territorio è presente un tessuto commerciale vivo ed attrattivo 46 Azione del bando: Promozione ed animazione La creazione di un Distretto e la sua permanenza nel tempo dipendono moltissimo dalla attività di animazione e comunicazione che viene fatta. Come specificato in precedenza e come verrà illustrato meglio in seguito, il Distretto qui presentato prevede, per la sua completa attivazione, due momenti temporali differenti. In questi primi 18 mesi, grazie al sostegno regionale, sarà possibile impostare le basi per la creazione, in futuro, di un vero e proprio Distretto, strutturato e dotato di un modello gestionale stabile e con una strategia di sviluppo di medio e lungo termine in grado di apportare sul territorio nuovi capitali e favorire la nascita di nuove imprese. Pertanto in questa prima fase di avvio del Distretto è molto importante che ci sia un piano di comunicazione e di animazione territoriale specifico e bene impostato, in grado di divulgare il più possibile l iniziativa in corso e favorire il reperimento di nuovi partner. I progetti da realizzare in questo ambito sono: - - - - Redazione di uno specifico piano di comunicazione: nei prossimi capitoli si illustreranno in dettaglio le modalità di comunicazione previste dal Distretto, che potranno ovviamente subire modifiche in corso d opera Organizzazione di un calendario di eventi volti a diffondere l iniziativa in corso e contestualmente prevedere aperture straordinarie degli esercizi commerciali in occasione di eventi particolarmente interessanti ed attrattori di utenza. In particolare in occasione degli eventi che saranno organizzati, si prevede che i commercianti offrano a prezzi scontati alcune tipologie di merci, in maniera tale da aumentare gli acquisti Organizzazione di una giornata del Gioco: da effettuare presso il Centro di Merate coinvolgendo istituti scolastici dei 5 comuni aderenti all iniziativa e prevedendo il coinvolgimento attivo dei commercianti aderenti all iniziativa, che potranno allestire le vetrine a tema in considerazione della tipologia di evento organizzato ed aumentare in questo modo la possibilità di acquisto Avviare un progetto di Fidelity Card che permetta di offrire ai clienti un servizio aggiuntivo in grado di praticare degli sconti Organizzazione di workshop sul territorio volti a recuperare nuovi partner di Distretto e pertanto nuovi capitali Azione del bando: Interventi strutturali Sul territorio è presente un tessuto commerciale ricco e variegato, che permette all utenza di effettuare acquisti diversificati. Il territorio però necessita di essere riqualificato e messo in sicurezza. Pertanto questa prima linea di azione prevede la realizzazione dei seguenti interventi sul territorio: Sistemazione delle aree comunali ad alta densità commerciale per quanto riguarda la messa in sicurezza dei tratti e la messa in opera di arredo urbano coordinato ed omogeneo, in grado di diffondere una percezione di omogeneità e di far capire subito che siamo in presenza di un tessuto commerciale integrato, completamento della rete di parcheggi prospicienti le zone commerciali Sistemazione delle aree di pertinenza commerciale attraverso investimenti volti a migliorare esteticamente le aree commerciali esterne (vetrine, fronti strada, strutture a dehor, ) e al contempo dando una immagine coordinata del Distretto Azione del bando: Accessibilità e mobilità Per favorire la presenza di utenti delle aree commerciali è necessario agire in loro favore attraverso una serie di azioni volte a migliorare i livelli di accesso al territorio e alle aree commerciali. Le azioni concrete da realizzare sono pertanto le seguenti: 47 Sistemazione delle vie di accesso alle strutture commerciali, attraverso interventi su alcune strutture volti ad eliminare le barriere architettoniche e favorire la fruibilità dell area commerciale a tutte le tipologie di utenti Azione del bando: Sicurezza Per favorire la presenza di utenti delle aree commerciali è necessario agire in loro favore attraverso una serie di azioni volte a migliorare i livelli di sicurezza del territorio e delle aree commerciali. Le azioni concrete da realizzare sono pertanto le seguenti: Messa in sicurezza di alcuni esercizi commerciali, maggiormente esposti a furti e più bassi livelli di sicurezza, con l obiettivo di tutelare non solo le merci esposte ma anche e soprattutto permettere agli utenti di effettuare acquisti in tranquillità Azione del bando: Gestione dei servizi in comune Il partenariato individuato intende gestire in forma associata l azione di marketing e comunicazione del Distretto, attraverso un adeguato modello di Governance in grado di produrre economie di scala. In particolare attraverso la gestione associata di tali azioni da parte del partenariato è possibile ottenere benefici sia sul piano amministrativo che sul piano più prettamente tecnico ed economico. Il prodotto finale è quello di un miglioramento complessivo della qualità del servizio con una parallela riduzione dei costi dello stesso. In particolare la gestione associata delle due azioni prevede di ottenere i seguenti benefici: - razionalizzazione delle risorse umane e strumentali, tramite la condivisione del personale, delle sue competenze e della sua esperienza razionalizzazione delle risorse strumentali, tramite la condivisione di spazi e di strutture sviluppo di un sistema informativo funzionale, efficiente ed economico capace di mettere in rete le varie amministrazioni riorganizzazione del metodo di lavoro e miglior gestione degli orari Conclusioni e specifiche In questo documento vengono illustrare le linee di azione operative per le quali si richiede il contributo regionale, fermo restando che il partenariato di Distretto ha anche l importante compito di portare avanti la fase di progettazione e programmazione nei successivi 18 mesi, in maniera tale da prevedere anche nuovi interventi (al di fuori del contributo regionale) e dare vita ad un circuito virtuoso per individuare nuove forme di finanziamento e pertanto di prosecuzione del Distretto. Si ricorda che l azione di censimento delle progettualità di seguito specificate ha comportato non solo la raccolta delle singole iniziative, ma il confronto rispetto alla reale capacità delle singole progettualità di coordinarsi con le altre e in grado di perseguire fini comuni. Infatti molti interventi sono stati esclusi dal programma di Distretto, in quanto ritenuti NON in linea con le finalità del bando regionale (coerenza esterna) e con le finalità del Distretto stesso (coerenza interna). 48 6.4 Descrizione degli interventi previsti La forte e sinergica partecipazione dei soggetti privati all iniziativa in oggetto dimostra come sia vivo l interesse e soprattutto sia presente la volontà da parte delle singole piccole attività commerciali e ristorative nell aumentare la propria competitività e migliorare l offerta. Il miglioramento dell offerta commerciale diviene quindi il punto di unione tra l iniziativa pubblica e quella privata, manifestandosi attraverso la volontà delle amministrazioni comunali nel migliorare la vivibilità e la fruibilità del territorio commerciale, senza però tralasciare l aspetto puramente estetico ormai divenuto uno dei poli maggiormente attrattivi, e attraverso le singole iniziative private volte tutte a migliorare esteticamente la propria attività per dare vita ad un area commerciale omogenea ed offrire un servizio migliore alla propria clientela. 6.4.1 Interventi pubblici Il paragrafo mette in evidenza le progettualità portate avanti dai soggetti pubblici, che permettono di assicurare al territorio e al settore commerciale maggiori livelli di sicurezza stradale, di mobilità e di miglioramento visivo degli spazi: Comune di Cernusco Lombardone: Sistemazione straordinaria di marciapiedi, attraversamenti pedonali ed aree pavimentate nel centro storico Per quanto riguarda il comune di Cernusco lombardone, nell ambito delle iniziative pubbliche che producono effetti positivi sul settore del commercio ed in particolare sulla piccola distribuzione, sono da segnalare due specifici interventi (già realizzati nel secondo semestre del 2008) : 1. Sistemazione straordinaria di marciapiedi ed aree pavimentate in porfido nel centro storico: trattasi di rifacimento puntuale di alcune zone pavimentate in porfido (vedi marciapiedi, banchine pedonali e spazi di sosta) lungo la via Lecco, via Roma e Piazza San Giovanni per ovviare alle condizioni di degrado della pavimentazione. Nella zona, caratterizzata dalla presenza di numerosi esercizi commerciali, si è pure operato un miglioramento delle condizioni di transito del pedone attraverso un adeguata delimitazione di alcuni tratti dei percorsi pedonali attraverso la posa di dissuasori in ghisa. 2. Realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati nel centro storico: Sempre nell ambito del miglioramento delle condizioni di fruibilità in sicurezza del centro storico, si è provveduto alla realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati lungo le vie Lecco, Roma e Monza. La tipologia di finitura dei manufatti prevede delimitazioni con cordonature in porfido, raccordi di rampa in cubetti di porfido e pavimentazione di attraversamento in asfalto. Comune di Lomagna: Lavori di sistemazione via Milano da incrocio con via G. Lorca a centro paese Il progetto prevede la riduzione dei calibri delle corsie stradali di transito dei veicoli, la formazione di una pista ciclo-pedonale, aumentando la sezione d ingombro del marciapiede esistente, sul lato di numerazione dispari della strada. Le scelte progettuali vanno nella direzione di aumentare la sicurezza per tutti gli utenti della strada: diminuendo la velocità dei veicoli sulla carreggiata con la scelta del minor calibro, aumentando la sezione del manufatto marciapiede, consentendo il transito anche ai velocipedi con corsia protetta. A tale proposito sarà anche costruita una platea sopraelevata, con rampe di raccordo ai piani esistenti, tra le vie Milano e Matteotti con evidenziazione degli attraversamenti pedonali e altri attraversamenti pedonali rialzati in corrispondenza delle intersezioni tra la via Milano e la via Pascoli e sulla via Milano all altezza del gruppo commerciale La Galleria . 49 Con le scelte operate sarà possibile mantenere quasi inalterate le aree di sosta degli autoveicoli con corsia continua parallela all asse longitudinale della strada. Le opere del progetto verranno realizzate senza occupazione temporanea e/o permanente di aree di proprietà di terzi privati. Tutti i lavori previsti nel presente progetto integrano e completano le opere previste nella sistemazione dell intersezione stradale di via G. Lorca, Cascina Viale, via Dante. Non sono previsti spostamenti dei corpi illuminanti esistenti, mentre, sul lato d ampliamento del manufatto marciapiede ciclo-pedonale, verranno modificate le caditoie stradali. Nessuna opera particolare di scavo per la sistemazione delle reti tecnologiche verrà effettuata. Attualmente la sezione trasversale tipo della sede viabile in questione è, da Ovest ad Est, la seguente: marciapiede mt. 1,50; spazi di sosta mt. 2,00; corsie di transito veicolare mt. 7,00; marciapiede mt. 1,50; per un totale di mt. 12,00. Con le opere del progetto la sezione trasversale tipo risulterà così modificata: manufatto ciclopedonale mt. 2,50; spazi di sosta mt. 2,00; corsie di transito veicolare mt. 6,00; marciapiede mt. 1,50; per un totale di mt. 12,00. Tale sezione sopraddetta non verrà mantenuta solamente nell ultimo tratto di via Milano in prossimità dello sbocco verso la Cascina Viale in quanto, la sezione trasversale completa della carreggiata stradale risulta essere pari a mt. 11,50. In questa condizione non sarà possibile effettuare la corsia di sosta autoveicoli ma, 50o magna50e longitudinalmente la mezzeria stradale ci si congiungerà all isola di protezione dei pedoni in corrispondenza dell attraversamento pedonale sopralzato inserito in altro progetto. A fronte di quanto sopraddetto la successione delle categorie di lavoro occorrenti sarà la seguente: - - demolizione parziale manti d asfalto e manufatti con carico ed allontanamento del materiale di risulta presso le pp. Dd. formazione di pozzetti a caditoia stradali per il deflusso dell acqua piovana debitamente collegati alle tombinature esistenti formazione di manufatti marciapiede e cordolature con cordoli cls. 12/15x25, massetto in calcestruzzo, finitura in conglomerato bituminoso fine formazione di attraversamenti ciclo-pedonali sopraelevati in binder bitumato previa fresatura dell area di sedime sistemazione e messa in quota dei chiusini vari esistenti ed adeguamento pozzetti a caditoia formazione del manto superficiale di usura, in conglomerato bituminoso fine, effettuata con mezzi meccanici, in spessore rullato finito pari a mm. 40, previo spargimento d emulsione bituminosa d ancoraggio in via Milano tra le vie Pascoli e Matteotti formazione della segnaletica orizzontale e verticale occorrente a norma del codice stradale vigente in tutte le sedi viabili con particolare attenzione agli attraversamenti pedonali, stop agli incroci e spazi di sosta Comune di Merate: Sistemazione Via S. Ambrogio L'Amministrazione Comunale intende riqualificare la Via S. Ambrogio, mantenendo una continuità con le scelte progettuali che hanno riguardato altre vie limitrofe. In particolare si prevede la rimozione completa dell asfalto attualmente presente e la successiva posa di nuova pavimentazione in ciottoli e lastre di pietra. Si prevede di dare vita ad un sistema di posa che sia in grado di valorizzare, oltre ai camminamenti ed attraversamenti, anche la lettura dello spazio complessivo della città. Scopo principale delle opere, oltre a quello di garantire maggiore 50 sicurezza alla circolazione pedonale e veicolare, è quello di rendere la Via meglio integrata al contesto storico/urbanistico in cui è ubicata. Gli interventi riguarderanno in particolare l area compresa tra l Atrio Belgioioso e l ingresso al parcheggio a servizio della Chiesa Parrocchiale. L obiettivo prefissato è quello di realizzare, in continuità, una superficie di calpestio avente lo stesso motivo artistico della vicina Via Roma. La scelta progettuale è nata da una serie di esigenze emerse sul territorio: - - - - - - - Il luogo interessato si caratterizza principalmente per la sua connotazione di asse di attraversamento carrale che di fatto viene anche utilizzato quale spazio pubblico da parte dei pedoni. L istituzione del senso unico di percorrenza, di fatto attuato da diverso tempo, appare una premessa importante al fine di favorire una maggiore fruibilità pedonale del luogo riducendo l impatto di rumorosità, pericolosità e di inquinamento atmosferico Sagrato della Chiesa: Lo spazio pubblico è uno spazio di fatto molto compresso che porta alla fine del percorso all area di pertinenza del sagrato e la valorizzazione dei percorsi, così come contenuto nel progetto definitivo, assume l obiettivo di una maggiore valorizzazione pedonale anche del sagrato stesso. elementi caratterizzanti: La natura dello spazio determinata dalla presenza di elementi eccessivamente eterogenei contribuisce ad una percezione frammentaria e disordinata; la mancanza di verde, la presenza costante di auto in sosta in questo spazio di ridotte dimensioni contribuiscono ad accentuare la percezione di frammentarietà dei luoghi. La sede stradale esistente: Il rifacimento della sede stradale oltre che per una valorizzazione estetica comporta anche un adeguamento funzionale relativamente al rifacimento della rete fognaria. Le superfici pavimentate: Le pavimentazioni lapidee presenti nei tratti precedenti vengono raccordate con il nuovo progetto, caratterizzate da spessori adeguati e da materiale ricco particolari elementi di pregio, comportando un intervento di rimozione e di rifacimento complessivo. Allineamenti delle sedi carrali e pedonali: viene previsto il riallineamento della sede carrale con i tratti esistenti che dipartono dall atrio Belgioioso. La continuità dello spazio: E fondamentale recuperare e valorizzare l unità dello spazio longitudinale compreso tra la torre del Castello Prinetti e la chiesa Parrocchiale , si tratta di uno spazio di fondamentale importanza per una percezione di maggiore identità della Città di Merate. Viene creata una continuità tra gli spazi pavimentati che dipartono appunto dal Castello Prinetti, permettendo la percezione di un sistema di viabilità pedonale che valorizza sotto tutti gli aspetti la fruizione complessiva della città stessa . E prevista la realizzazione di un unica superficie pavimentata in pietra a differente litologia, ciò garantisce tra l altro una ampia fruibilità e conformità all abbattimento delle barriere architettoniche anche in considerazione della vicinanza della chiesa e della frequentazione di un significativo numero di persone anziane. L andamento dei piani seguirà quello naturale dei luoghi realizzando adeguate pendenze che consentano raccordi uniformi e un adeguato scorrimento delle acque meteoriche che continueranno ad essere raccolte, come nello stato di fatto, dalle caditoie presente sulla sede stradale Sede stradale: La risagomatura e nuova pavimentazione consente di dare continuità all effetto cromatico delle pavimentazioni dei tratti limitrofi, consente di fornire una risposta di maggiore praticità e minore impatto acustico determinato dalla percorrenza dei veicoli; 51 La lunghezza della porzione di Via S. Ambrogio oggetto di intervento misura 115 m mentre la superficie complessiva è di circa 600 mq. Comune di Montevecchia: Pavimentazione Largo Agnesi L esigenza di riqualificare l area nasce dalla situazione attuale che presenta una pavimentazione in ciottoli sconnessa, con manomissioni ricucite in manto di asfalto: situazione che non soddisfa i requisiti di sicurezza necessari all area commerciale e che vede rovinata esteticamente l area. La proposta progettuale oltre a tenere conto di questa situazione si basa anche sui sempre maggiori consensi dei cittadini e dei commercianti in merito agli interventi di riqualificazione che in precedenza hanno riguardato vie attigue presenti sull area comunale. A livello progettuale si prevede di mantenere una continuità con le scelte progettuali che hanno riguardato altre vie e in particolare si prevede la rimozione completa dei ciottoli e dell asfalto attualmente presenti e la successiva posa di nuova pavimentazione in ciottoli e lastre di pietra. Si prevede di dare vita ad un sistema di posa che sia in grado di valorizzare, oltre ai camminamenti ed attraversamenti, anche un suggestivo spazio a belvedere sulla valle. Unitamente alle opere di pavimentazione si prevede una verifica dell attuale impianto di illuminazione pubblica, al fine di renderla conforme alla normativa di risparmio energetico ed in grado di migliorare i livelli di sicurezza dell area. Comune di Osnago: Riqualificazione Piazza Vittorio Emanuele II L intervento in oggetto riguarda la riqualificazione di Piazza Vittorio Emanuele II, uno dei principali spazi pubblici che costituiscono il centro storico del Comune di Osnago. L ambito urbano sul quale si intende intervenire è costituito dal nucleo storico del comune di Osnago. L attuale Piazza Vittorio Emanuele II è delimitata a settentrione in parte dal fianco della chiesa parrocchiale e da un piccolo volume di servizio all edificio religioso ed in parte dal muro di recinzione del giardino della chiesa. A meridione lo spazio è definito dalla cortina edilizia che si affaccia su via Cavour, analogamente ad occidente, la delimitazione spaziale è affidata a via Trento ed alla cortina edilizia, la quale trova una soluzione di continuità nella presenza del cortile di ingresso della Villa Zuccoli-Galimberti. La Piazza si presenta articolata su due livelli, un livello inferiore che asseconda il dislivello naturale della strada ed un secondo livello orizzontale compreso tra la Torre dell acquedotto ed il muro di cinta, il quale si raccorda con il piano stradale a nord e degrada con una scalinata verso sud per recuperare la quota inferiore. Problematiche rilevate e risolte con il progetto: La necessità di intervenire con un progetto di riqualificazione dello spazio pubblico presuppone l individuazione di alcune problematiche che è opportuno sinteticamente richiamare a premessa delle soluzioni progettuali proposte: 1. L area d intervento: Il luogo interessato si caratterizza principalmente per la sua connotazione di asse di attraversamento carrale che in alcuni momenti della giornata rende di fatto invivibile lo spazio pubblico da parte dei pedoni; La decisione di ridurre tale attraversamento attraverso l istituzione di una zona a senso unico di percorrenza appare da questo punto di vista una scelta non solo condivisibile ma determinante per favorire una maggiore fruibilità pedonale del luogo riducendo l impatto di rumorosità, pericolosità e di inquinamento atmosferico 2. Il Sagrato della Chiesa: Lo spazio pubblico è uno spazio di fatto molto compresso. L area di pertinenza del sagrato si presenta angusta e in diretta adiacenza alla sede stradale. La rimozione dei dissuasori esistenti in tale zona, prevista dal progetto definitivo, assume l obiettivo di una maggiore caratterizzazione pedonale del sagrato 3. La Piazza: L ampliamento dello spazio pubblico realizzatosi in epoca recente grazie all arretramento del limite di confine della proprietà parrocchiale hanno sicuramente 52 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. contribuito ad una maggiore ariosità del luogo ma non è riuscito a determinare condizioni tali da fare percepire tale spazio come una vera e propria piazza vissuta e vivibile Gli elementi caratterizzanti: La natura dello spazio determinata dalla presenza di elementi eccessivamente eterogenei contribuisce ad una percezione frammentaria e disordinata . La presenza di aiuole, l eterogeneità delle pavimentazioni e dei livelli, la presenza di elementi di arredo un po massicci e visivamente invasivi, la presenza di essenze arboree eterogenee e piantumate senza un disegno organico di progettazione del verde, la presenza costante di auto in sosta in questo spazio di ridotte dimensioni, contribuiscono ad accentuare la percezione di frammentarietà dei luoghi La sede stradale esistente: Il recente intervento di rifacimento della rete fognaria rende urgente un rifacimento della sede stradale per un adeguamento funzionale oltre che estetico I livelli stradali: La presenza di una molteplicità di livelli diversi suddivide lo spazio in aree funzionali (pedone, auto, spazio verde, piazza ) che non riescono ad integrarsi in una percezione unitaria del luogo Le superfici pavimentate: Le pavimentazioni lapidee presenti, caratterizzate da spessori sottili e da materiale privo di particolari elementi di pregio, appaiono in molteplici punti compromesse ed interessate da fenomeni di distacco dal sottofondo tali da rendere necessario un intervento di rimozione e di rifacimento complessivo; con possibilità di mantenimento della porzione di pavimentazione dell area antistante la chiesa dovrà essere opportunamente valutata in sede di esecuzione dei lavori Situazione viaria: La proposta di una organizzazione viaria strutturata a senso unico nel tratto compreso tra via S.Anna e via Trento. Lo spazio dedicato alla sede stradale viene quindi portato da una dimensione di 570cm ad una soluzione che a piena realizzazione si ridurrà a 350 cm a favore di un maggiore spazio a carattere ciclo pedonale; Viene inoltre proposta l eliminazione della presenza di parcheggi in adiacenza alla sede stradale. Gli allineamenti delle sedi carrali e pedonali: Questo riallineamento e restringimento della sede carrale permetterà l allargamento dello spazio antistante la chiesa con sostituzione e riallineamento dei paracarri di delimitazione pedonale La Piazza sopraelevata: Non si interverrà in questa fase sullo spazio di Piazza Vittorio Emanuele realizzatosi a seguito dell arretramento del muro di cinta della proprietà parrocchiale; tale spazio necessità di un intervento di riqualificazione che sia in grado di rivitalizzarne la fruibilità. Appare infatti oggi come un luogo vuoto, non vissuto oltre che caratterizzato da alcuni problemi di malfunzionamento dei sistemi di drenaggio delle acque meteoriche. Le modalità di intervento sono demandate ad un eventuale successivo lotto di lavori La continuità dello spazio: E fondamentale recuperare e valorizzare l unità dello spazio longitudinale compreso tra la torre dell acquedotto e la chiesa e tra la sede stradale e il piano rialzato di piazza Vittorio Emanuele II. Si tratta di uno spazio di modeste dimensioni ma proprio per questo fondamentale per una percezione di maggiore identità della piazza. Vengono eliminate aiuole, le due alberature piantumate recentemente, vengono eliminati i dislivelli e i cordoli di delimitazione dei percorsi, vengono eliminati gli spazi destinati a posto auto. E prevista la realizzazione di un unica superficie pavimentata in pietra. Il dislivello tra questo livello e il livello superiore, attualmente compensato da tre gradini a morire viene risolto con un muro di delimitazione che aiuta a risolvere la relazione tra la torre dell acquedotto e lo spazio pubblico, contiene un elemento d acqua con finalità decorative e sostiene una panchina che affaccia verso il livello superiore. Altre due panche sono collocate al livello inferiore. Tutti i livelli dello spazio pubblico vengono quindi uniformati per avere continuità visiva e funzionale dello spazio. Ciò garantisce tra l altro una ampia fruibilità e conformità all abbattimento delle barriere architettoniche anche in considerazione della vicinanza 53 della chiesa e della frequentazione di un significativo numero di persone anziane. L andamento dei piani seguirà quello naturale dei luoghi realizzando adeguate pendenze che consentano raccordi uniformi e un adeguato scorrimento delle acque meteoriche che continueranno ad essere raccolte, come nello stato di fatto, dalle caditoie presente sulla sede stradale 12. Sede stradale: La riasfaltatura con inerti in frantumato di porfido e legante neutro, che consente di dare continuità all effetto cromatico del porfido delle pavimentazioni, consente di fornire una risposta di maggiore praticità e minore impatto acustico determinato dalla percorrenza dei veicoli; L intervento prevede quindi la rimozione delle porzioni di pavimentazione in cubetti di porfido e del relativo sottofondo in calcestruzzo e l integrazione del sottofondo. La quota della sede stradale viene uniformata con quella delle aree pedonali. E quindi previsto un intervento di ricarico della quota stradale da realizzarsi in binder bitumato successivamente rivestito con uno strato più nobile di tappetino da 3 cm in asfalto con inerti di porfido. Tale soluzione risulta essere economicamente vantaggiosa rispetto ad una pavimentazione in pietra naturale sia in fase esecutiva sia in fase di manutenzione o previsione di interventi alle reti sottoservizi interrate. 13. Sede pedonale: L intervento prevede l utilizzo di un unico materiale. Le ipotesi considerate sono quella del porfido. Il mantenimento della pavimentazione antistante la chiesa ha spostato la scelta sul porfido che rappresenta un materiale tecnicamente valido e assai noto. In una definitiva conferma di utilizzo di questo materiale si utilizzeranno formati da realizzarsi a disegno che possano qualificarne l uso riscattando una certa banalità del materiale. Le diverse pezzature saranno realizzate e collocate in base alle diverse zone funzionali 14. Arredo urbano: Gli elementi di arredo urbano previsti sono il frutto di una selezione di prodotti in commercio di elevata qualità. E previsto l impiego di dissuasori, panche (a disegno o di commercio), pali per la pubblica illuminazione e cestini portarifiuti. Progetto di comunicazione In questi ultimi anni l attività di promozione sia turistica che commerciale è rimasta avvolta nel limbo e poche sono state le iniziative per invertirne la tendenza che indicava un preoccupante calo di interesse commerciale e turistica verso l area del Distretto meratese. Ad invertire questa tendenza, la stretta collaborazione tra Amministrazione comunale ed attività commerciali che a partire dall anno 2008 ha visto un continuo fiorire di iniziative sia commerciali che di promozione che ha subito trovato un riscontro positivo nella Cittadinanza e nell utenza dei comuni limitrofi che hanno così riscoperto in Merate il punto di riferimento non solo per servizi offerti alla persona. Si tratta di eventi e manifestazioni che hanno permesso una pianificazione concertata sul territorio meratese per quanto riguarda il 2008 e che vedono anche la collaborazione degli altri comuni aderenti al Distretto per l anno 2009. Per l anno 2008 possiamo riassumere: 8 marzo, distribuite 12.000 pergamene con poesie e descrizione storica della festa della Donna, in tutti i negozi commerciali 1 aprile, addobbato tutto il centro storico con coreografia di pesci colorati e palloncini vari 23 marzo, alberi e uova pasquali multicolori per tutta l area commerciale del centro storico 25 aprile bandierine tricolore in tutte le vie commerciali del territorio comunale 10 maggio, vie e piazze commerciali lastricate con fiori plastificati di vari colori 54 21 giugno, notte bianca, negozi aperti, intrattenimenti musicali, artisti da strada e somministrazione di alimenti e bevande nelle piazze 27 settembre, mercatino dei bambini, raccolta fondi destinati all Associazione A.I.B.I.O. 19 ottobre, festa del cioccolato, prelibatezze e sculture in piazza, con assaggi gratuiti ed intrattenimenti vari 29/30 dicembre, baby 55o magna55 d oro, con balli e premi per i bimbi dicembre, addobbi di arredo urbano, trenino turistico, intrattenimento da strada e per tutti gli acquisti natalizi raccolta di cartelle per tombolata 55o magna55e Per l anno 2009 è stato preventivato: 8 marzo, da distribuire 20.000 pergamene con poesie, mostre di quadri, mimose ed omaggi per la festa della Donna, in tutti i negozi commerciali. 25 aprile bandierine tricolore in tutte le vie commerciali del territorio comunale. pasqua, alberi e uova pascquli multicolori per tutta l area commerciale del centro storico. 8 maggio, festa della Mamma, Merate in fiore, addobbi floreali e visite alla ville di Merate in un contesto di costumi rinascimentali. 27 giugno, la notte rosa, negozi aperti, intrattenimenti musicali, artisti da strada e somministrazione di alimenti e bevande nelle piazze. 12 settembre, musiche e mostre itineranti di fine estate. ottobre, festa del cioccolato, prelibatezze e sculture in piazza, con assaggi gratuiti ed intrattenimenti vari. Novembre/dicembre, addobbi di arredo urbano, filo diffusione, trenino turistico, luci natalizie, tombolata 55o magna55e e caledario dell avvento proiettato su palazzi. Il progetto si completa con l attivazione in via sperimentale sul territorio della fidelity card attraverso il coinvolgimento diretto dell Associazione di categoria e con il coinvolgimento di tutte le realtà commerciali aderenti al Distretto. 6.4.2 Interventi privati Il paragrafo illustra in dettaglio gli interventi portati avanti dai partner privati. Denominazione Caratteristiche del progetto Territorio comunale di Cernusco 55o magna55e Maxisport Merate srl Il progetto prevede interventi strutturali per la eliminazione delle barriere architettoniche e favorire l accessibilità dei disabili e dei bambini su passeggino al negozio. In particolare si prevede la realizzazione di un ascensore per persone che porta dal piano terra al primo piano dell immobile. Ink Cartridge sas Il progetto prevede il rifacimento della facciata del negozio attraverso la posa di insegne rinnovate. Il progetto prevede inoltre di dare vita ad un metodo promozionale basato sull ecommerce per favorire il rilancio del punto vendita. Bar Pesola Luigi Il progetto prevede il rifacimento della vetrina del bar attraverso sia la posa di una bacheca espositiva sia di un particolare tipo di vetrina refrigerata. Caffè del Centro L intervento prevede l acquisto di tavoli ed ombrelloni per riqualificare l area esterna del locale e permettere a maggiori utenti di utilizzare il servizio. La sistemazione dell area 55 Copigraf srl Bar New Life esterna inoltre prevede anche la posa di un sistema antifurto per la protezione della merce e degli utenti. L intervento prevede un rinnovamento del negozio attraverso la messa in opera di un impianto di allarme, antitaccheggio e un sistema di videosorveglianza dotato di tutta la strumentazione di base. Il progetto prevede anche la messa in opera di un sistema di gestione delle merci e della clientela, per facilitare la gestione delle scorte, la fatturazione ai clienti. Il progetto prevede l acquisto di tavoli e sedie da utilizzare all esterno del locale per offrire un servizio di maggiore qualità agli utenti e permettere a più persone di usufruire del bar. Territorio comunale di Lomagna Maggioni auto Il progetto prevede la sistemazione del portone di accesso al negozio, con relativa sistemazione delle insegne pubblicitarie e della tettoia. Ottica Giovenzana Il progetto prevede la messa in opera di un sistema di gestione di impresa e di opere quali la posa di una insegna, di una tenda esterna. La dispensa di Comi Il progetto prevede la sistemazione dei livelli di sicurezza del locale attraverso la posa di una vetrina antisfondamento, di una serranda automatizzata e il contestuale rifacimento della facciata. Bar AC Lomagna Il progetto prevede la sistemazione del negozio attraverso la posa di pavimentazione esterna e di relativa tettoia, illuminazione esterna, posa di tenda e acquisto arredi esterni. Angelo Fumagalli Il progetto prevede il rifacimento della facciata di ingresso con relativa tettoia, contestuale cambio della porta di ingresso e delle vetrine e la messa in opera di un sistema gestionale attraverso l acquisto di un computer. Ristorante del Pino Il progetto prevede il rifacimento della facciata esterna e del relativo parcheggio con illuminazione e piantumazione. Si prevede l acquisto di sedie e tavoli per dehors, tende da esterno, impianto di videosorveglianza, vetrine e porta di ingresso e messa in opera di un sistema gestionale per gli ordini degli utenti. Bonanomi Erminio Bona e Il progetto prevede la messa in posa di un distributore Miki automatico 24 ore per favorire gli acquisti degli utenti anche nelle ore di chiusura del locale e la posa di un impianto di videosorveglianza necessario ad assicurare la sicurezza di merci e utenti. Territorio comunale di Merate Alimentari Casati Il progetto prevede la messa in opera di un impianto di videosorveglianza volto a migliorare i livelli di sicurezza e protezione di merce e utenti del locale. Color Arte Torchio Il progetto prevede l acquisto di un software gestionale per poter gestire la merce e permettere agli utenti di trovare sempre gli articoli di interesse attraverso la messa a regime di un software gestionale. 56 Regal Casa Sangiorgio Giuseppe Colorificio Gerosa Ristorante Bonanomi Pasticceria Ravasi Ristorante La nuova Luna Bar caffè La Terrazza Pub Carillon Pasta Machines Ottica Diego Sala Mandelli Abbigliamento Airoldi Diamonds 2M Garden Ristorante Tartaruga Il progetto, interamente realizzato, ha previsto la realizzazione di impiantistica multimediale volta a promuovere i prodotti offerti alla clientela, la posa di un impianto di videosorveglianza per assicurare la sicurezza di merci e persone, l acquisto delle insegne, il rifacimento delle vetrine e la loro illuminazione esterna. Il progetto prevede una serie di interventi volti alla riqualificazione estetica esterna del negozio. In particolare si prevede il rifacimento della facciata e del fronte strada, l acquisto di una insegna e la lucidatura dell ingresso del negozio. Il progetto prevede l attivazione di un progetto di promozione dell attività commerciale attraverso la predisposizione di materiale pubblicitario idoneo. Il progetto prevede l acquisto di tende volte a qualificare la vetrina del locale. Il progetto prevede la realizzazione di un intervento di sistemazione della facciata esterna. Il progetto prevede l acquisto di tavoli e sedie da inserire nello spazio esterno al locale, e di tende da sole. Il progetto la realizzazione di una struttura dehor/gazebo davanti al bar esistente. A struttura permetterà di creare uno spazio maggiore da sfruttare anche nel periodo invernale. Il progetto prevede il rifacimento e la riqualificazione dell ingresso del locale. Il progetto prevede la sistemazione delle tende da sole esterne e la relativa posa di illuminazione esterna al fine di migliorare l accesso al locale per gli utenti. Il progetto prevede inoltre la messa in opera di un software gestionale in grado di migliorare la gestione delle scorte. Il progetto, già realizzato, prevede la sistemazione delle insegne, la messa in opera di un cancello che assicura maggiore sicurezza all ingresso del negozio. Il progetto consiste nella sistemazione dell area esterna al negozio di abbigliamento. In particolare si prevede di pavimentare in porfido l esterno per agevolare l ingresso degli utenti, di rifare l ingresso e di metterlo in sicurezza, e di mettere in posa un impianto di videosorveglianza. Si prevede di acquistare anche un sistema gestionale attraverso l acquisto di un PC e di relativo software. Il progetto prevede la messa in posa di un impianto di videosorveglianza e antintrusione attraverso la posa di telecamere e inferriate. Il progetto prevede anche la sostituzione di vetrine, l acquisto di un insegna e materiale pubblicitario. Il progetto prevede l acquisto di una insegna che permetta di dare maggiore visibilità al negozio, un sistema gestionale per gestire la merce e i prodotti commercializzati e materiale promozionale volto ad incentivare i prodotti commercializzati. Il progetto prevede la messa in opera di tende da sole, la sistemazione delle fioriere esterne, e la predisposizione di 57 materiale pubblicitario. Pasticceria Comi Il progetto prevede la sistemazione dell area esterna al locale attraverso la posa di tende da sole che permettano di coprire tavoli e sedie nel periodo estivo. Territorio comunale di Montevecchia Maggioni Carlo Il progetto consiste nella posa di nuove insegne, di un palo prezziario e della verniciatura della pensilina che permette di evitare le intemperie agli utenti del servizio carburante. Farmacia Fantoni Il progetto prevede la messa in opera di una nuova insegna che permetta di identificare subito la farmacia. Ristorante Al Rustico Il progetto prevede il rifacimento delle facciate e la sistemazione del parcheggio esterno al locale. New port 2 Il progetto prevede l acquisto di un furgoncino ad impatto zero per il trasporto merci indispensabile per lo svolgimento dell attività. Computer business Il progetto prevede la messa in posa di un impianto di videosorveglianza. Monris srl Il progetto prevede la sistemazione del negozio attraverso il rifacimento della facciata, della pavimentazione esterna al fine di eliminare le attuali barriere architettoniche e la posa di tende esterne a pergola. Infine vede la messa in opera di tavoli e sedie. Territorio comunale di Osnago MCM di Maggioni Il progetto prevede la messa in opera di un software gestionale e di un impianto di videosorveglianza per il negozio. Pasticceria Galli Il progetto prevede la sistemazione del locale attraverso la messa in opera di una rampa per disabili al fine di abbattere le barriere architettoniche, la posa di tende da sole, spese per pubblicità, rifacimento della vetrina del negozio, tavoli e sedie e insegna. Galati e C. snc Il progetto prevede di promuovere l attività attraverso la creazione di un sito internet. Finiguerra Il progetto prevede l acquisto di insegne, di computer per mettere in opera un sistema di gestione delle scorte e del magazzino, e per l avvio di un sistema di fidelity card in linea con quanto previsto dal progetto generale di Distretto. Autocommerciale srl Il progetto prevede la sistemazione del piazzale di accesso al negozio tramite pavimentazione dello stesso, e miglioramento dei livelli di promozione attraverso l acquisto di un sito internet e di un cartellone pubblicitario luminoso. Il progetto prevede l acquisto di una tenda tipo 58o Bar Aurora di Brambilla magna58. Arredamenti Bassano Il progetto prevede la realizzazione di una immagine coordinata del negozio volto a diffondere la conoscenza delle attività sul territorio. GSC General Service Il progetto prevede la sistemazione del negozio attraverso la sistemazione della facciata, dell ingresso e del parcheggio con eliminazione delle barriere architettoniche. Il progetto prevede altresì la posa di una tenda esterna e la predisposizione di materiale pubblicitario con relativo sito 58 internet per favorire una maggiore visibilità del locale. 6.5 Risultati attesi Il partenariato di Distretto grazie a questa iniziativa intende ottenere una serie di importanti risultati che permetteranno al Distretto di individuare ulteriori forme di sviluppo per il settore commerciale. In particolare il Distretto del commercio qui presentato intende raggiungere i seguenti obiettivi: favorire il consolidamento dei sistemi di partnership sul territorio, per far si che le poche risorse a disposizione siano indirizzate verso finalità di sviluppo comuni favorire la creazione di un programma di comunicazione omogeneo per l intero territorio distrettuale, per creare una sorta di marchio del commercio locale favorire la collaborazione tra commercio, enti locali e associazioni di categoria per la realizzazione di progetti territoriali che permettano di migliorare i livelli di competitività attualmente presenti favorire un processo di miglioramento delle caratteristiche strutturali dell offerta commerciale locale attraverso una ampia riqualificazione urbana Il partenariato ha intenzione di raggiungere questi ed altri obiettivi, e per farlo necessita di avere ex ante una serie di indicatori che permettano di capire in ogni momento se gli sforzi stanno andando nella giusta direzione o se è necessario intervenire con misure correttive. Durante gli incontri effettuati per la definizione delle linee strategiche, e sulla base delle finalità cui tende il Distretto, il partenariato ha cercato di individuare anche degli indicatori che permettano di monitorare lo stato di avanzamento della strategia di Distretto e la reale soddisfazione del territorio riguardo le proposte progettuali. 59 Si è deciso di mettere in evidenza 4 tipologie di indicatori, che saranno monitorati per tutta la durata di vita del Distretto e che saranno alla base dei futuri viluppi del Distretto stesso. Realizzazione n. elementi arredi urbani inseriti Mq pavimentazione N. elementi illuminazione N. esercizi riqualificati e Indotto barriere architettoniche eliminate N. aree riqualificate Materiale promozionale realizzato Variazione valore locazioni e vendite al mq Variazione nuove aperture/cessazioni Variazione ampiezza merceologica Nuova occupazione prodotta Aumento fatturato imprese Variazione presenze (utenti cittadini, utenti limitrofi) Evidenzia lo stato di avanzamento dei Evidenzia le iniziative collaterali avviate progetti rispetto alla tempistica grazie al progetto realizzato programmata del documento strategico Customer Differenziale tra satisfaction importi previsti e realmente spesi Formalizzazione iniziative collaterali Rapporto di valore Effetto interventi Percezione di Risultato programmati/realizza miglioramento ti dell area Rapporto Interventi Aumento utenza realizzati/programma commerciale ti Evidenzia gli effetti generati realizzazione del progetto dalla Evidenzia i risultati conseguiti dalla realizzazione del progetto 60 7. Coerenza con la programmazione locale e sovralocale La strategia di Distretto si è evoluta e sviluppata nel corso degli incontri. Per definirla al meglio si è tenuto conto sia della coerenza interna e cioè rispetto a tutti gli altri interventi inseriti nel programma strategico di Distretto, sia esterna, rispetto ad altri strumenti di programmazione attivati sul territorio e dei quali è necessario tenere conto. 7.1 Analisi di coerenza interna Per definire la coerenza interna di ciascun progetto rispetto a tutti gli altri inseriti nel Distretto è stato necessario andare ad agire su tre fronti: Risultanze derivanti dall analisi SWOT Criticità emerse nel corso degli incontri Linee strategiche generali Desideri progettuali indicati dai soggetti partecipanti Confronto Desideri progettuali emersi Risultanze dell analisi SWOT + Criticità riscontrate agli incontri + Linee generali strategiche Dalla lettura del grafico emerge chiaramente come le singole proposte progettuali sono state di volta in volta confrontate con le risultanze derivanti dall analisi SWOT, con le criticità individuate nel corso degli incontri e con le linee strategiche generali di cui si è dotato il Distretto. E importante sottolineare che nel corso di questa importante attività, effettuata da tutti i partecipanti al gruppo di lavoro, si è cercato di andare incontro alle esigenze degli interessati, ma alcune proposte progettuali sono state scartate in quanto non rispondenti ad alcuna delle tre specifiche sopra esposte. 7.2 Analisi di coerenza esterna Allo stesso modo, per poter definire al meglio la strategia di Distretto è stato necessario avviare un percorso di ricerca ed analisi rispetto a programmi attualmente attivi sul territorio per capirne le linee di azione e individuare eventuali punti di contatto utili a potenziare gli effetti positivi prodotti dalla realizzazione del Distretto. Attualmente sul territorio del Distretto sono attivi i seguenti strumenti di programmazione: Piano di Governo del Territorio, Piano Regolatore Tutti gli interventi proposti all interno del Distretto Commerciale sono perfettamente coerenti con i PGT o i Piani Regolatori dei 5 Comuni coinvolti, soprattutto per quanto riguarda le disposizioni 61 generali che prevedono una riqualificazione del settore commerciale ed in particolare una sistemazione delle aree ad alta valenza commerciale. A21 Meratese Agenda 21 Meratese è un gruppo di lavoro promosso da tredici comuni (Brivio, Calco, Cernusco Lombardone, Imbersago, Lomagna, Merate, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Paterno d Adda, Robbiate, Verderio Superiore e Verderio Inferiore) avente lo scopo di coordinare azioni attente all ecologia e all ambiente nel territorio meratese. Nello specifico le azioni intraprese riguardano, oltre allo studio dello stato dell ambiente e alla promozione di una gestione integrata dei rifiuti, la diffusione dell utilizzo di energie rinnovabili e sostenibili e la promozione della mobilità sostenibile. In particolare il Distretto del commercio è coerente con il metodo di lavoro concertativi portato avanti dal Gruppo e tende, attraverso le tematiche sviluppate, riqualificare l area commerciale nel rispetto dell ambiente. PTCP Provincia di Lecco Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, secondo la legge regionale 5 gennaio 2000 n.1 Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia , è un atto di programmazione generale che definisce gli indirizzi strategici di assetto del territorio a livello sovracomunale con riferimento al quadro delle infrastrutture; agli aspetti di salvaguardia paesistico-ambientale; all assetto idrico, idrogeologico ed idraulico-forestale . La Provincia di Lecco, attenendosi alle indicazioni di metodo e di merito definite dalla Regione Lombardia, ha sviluppato all interno del proprio PTCP le seguenti tematiche (anch esse suggerite dalla Regione): la valorizzazione paesistico-ambientale lo sviluppo degli insediamenti la promozione di politiche territoriali sostenibili la realizzazione di una rete territoriale del verde la prevenzione del rischio idrogeologico e la difesa del suolo in generale 1 Nello specifico i piani e i progetti che s intendono realizzare riguardano: interventi per il completamento e la riqualificazione del quadro strutturale della mobilità interventi di valorizzazione del patrimonio paesistico interventi per la costruzione del sistema ecologico e idrogeologico interventi di riqualificazione del tessuto urbanizzato interventi per la valorizzazione dei beni storici architettonici Alla luce di quanto sopra descritto seppur per brevi punti, è evidente come gli interventi ipotizzati dal Distretto Commerciale siano non solo assolutamente coerenti con il PTCP Provinciale, ma per alcuni aspetti perfettamente integrabili e di supporto allo stesso Sistema Turistico Lago di Como Il Sistema Turistico Lago di Como , approvato con DGR VII/1159 del 23/11/2005, è nato dalla volontà e dagli sforzi effettuati dalle Province di Como e di Lecco per riuscire a creare una forma di coordinamento delle iniziative pubbliche in campo turistico. Il territorio coinvolto è molto ampio e comprende anche i 5 comuni interessati dal Distretto del Commercio. Obiettivo generale del Sistema è quello di rafforzare la capacità di attrazione del territorio interessato in modo da riuscire a competere al meglio con i territori concorrenti. Per poter raggiungere tale scopo sono stati individuati una serie di progetti, che messi in atto, dovrebbero portare a tale risultato. Le aree di intervento in cui sono inserite tali progettualità riguardano: Innovazione di prodotto e di processo 62 Mobilità sostenibile Patrimonio di comunità Organizzazione del sistema turistico lago di Como Marketing innovativo Si può dire che praticamente tutte le aree identificate rispecchiano gli obiettivi perseguiti dal Distretto: la promozione della mobilità sostenibile; la necessità di creare un prodotto innovativo che sappia concorrere sul mercato; la valorizzazione del proprio patrimonio; la creazione di un buon piano di marketing e di un efficace sistema di governance; PTR Il Piano territoriale regionale è un atto di programmazione generale definito dalla Lr. 12/2005 che deve indicare gli elementi essenziali dell assetto territoriale della Lombardia nonché costituire il quadro di riferimento per la valutazione di compatibilità degli atti di governo del territorio di tutti gli enti dotati di competenza in materia, contenendo altresì indicazioni di carattere orientativo per la programmazione regionale di settore. In linea generale i macrobiettivi del Ptr sono: rafforzare la competitività dei territori riequilibrare il territorio proteggere e valorizzare le risorse Obiettivi che sono poi stati ripresi dai PGT o Piani Regolatori dei vari comuni e che trovano quindi corrispondenza con i progetti del Distretto Commerciale. PRS Il Programma Regionale di Sviluppo dell VIII Legislatura, approvato dal Consiglio Regionale il 26 ottobre 2005, articola e sviluppa gli obiettivi e le indicazioni politico-programmatiche contenuti nel Programma elettorale del Presidente e nel Documento Politico Programmatico . Si sviluppa in 6 capitoli per ognuno dei quali sono fornite le linee strategiche dell azione del governo regionale: Regione e contesto istituzionale Persona, capitale umano e patrimonio culturale Competitività Sicurezza Sanità, famiglia e casa Ambiente, territorio e infrastrutture Il PRS contiene anche un allegato Il Programma Regionale di Sviluppo per i territori della Lombardia dedicato ai principali ambiti territoriali lombardi, in cui si possono trovare le priorità indicate dal territorio, principalmente attraverso i Tavoli Territoriali di Confronto. Programmazione comunitaria 2007-2013 La nuova programmazione comunitaria 2007-2013 presenta una novità importante riguardo agli obiettivi da raggiungere, che diventano: convergenza, competitività regionale e occupazione, cooperazione territoriale. Regione Lombardia è chiamata però a realizzare solo due dei tre obiettivi dichiarati dalla Comunità Europea, che sono: Obiettivo 2: Competitività regionale e occupazione , che punta a rafforzare la competitività delle regioni e l occupazione mediante l incremento e il miglioramento della qualità degli investimenti nel capitale umano, l innovazione e la promozione della società della conoscenza, l imprenditorialità, la tutela e il miglioramento dell ambiente e il miglioramento dell accessibilità, dell adattabilità dei lavoratori e delle imprese e lo sviluppo di mercati del lavoro inclusivi. 63 Obiettivo 3 : Cooperazione territoriale europea , che è inteso a rafforzare la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte locali e regionali, a rafforzare la cooperazione transnazionale mediante azioni volte allo sviluppo territoriale integrato connesse alle priorità comunitarie e a rafforzare la cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze al livello territoriale. Alcuni degli obiettivi perseguiti dalle linee della nuova programmazione rispecchiano le volontà progettuali perseguite dal Distretto Commerciale: miglioramento dell accessibilità; sviluppo della imprenditorialità e del tessuto economico territoriale locale. Progetto integrato di valorizzazione del tessuto commerciale Si tratta di un progetto avviato nel 2006/2007 e portato avanti da un partenariato composto dalla Camera di Commercio di Lecco, Provincia di Lecco, Unione dei Commercianti Lecchesi e volto ad individuare alcune soluzioni che potranno risultare efficaci per il rilancio del commercio di vicinato in alcune realtà urbane del territorio. 64 8. Sostenibilità ambientale Il principio di sostenibilità ambientale è entrato sempre più a far parte di quei valori che occorre assolutamente perseguire e con cui bisogna quindi confrontarsi, misurarsi quando si intraprendono delle azioni di sviluppo territoriale. L importanza di tale concetto è sostenuta e promossa anche dalla Regione Lombardia, che ha inserito la sostenibilità ambientale tra gli obiettivi da perseguire con le politiche regionali di sviluppo attivate dai fondi strutturali, anche come presupposto per la competitività territoriale. In particolare è molto importante specificare che il territorio ha intrapreso già da qualche anno un progetto per l attuazione e registrazione di un sistema di gestione ambientale all interno dell Agenda 21 Meratese. Tale sistema consente di avere già a disposizione importanti strumenti in grado di misurare e monitorare gli effetti ambientali dei progetti inseriti nel Distretto del commercio. Difatti il sistema di gestione ambientale tiene sotto controllo e minimizza gli effetti sull ambiente derivanti delle azioni svolte da una qualsiasi attività e organizzazione produttiva o residenziale nella consapevolezza che gli impatti ambientali sono diversificati a più livelli: nel tempo nello spazio nella tipologia e gravità degli effetti L applicazione del sistema di gestione ambientale agli interventi permetterà la preservazione e valorizzazione delle risorse, il miglioramento dei rapporti con gli utenti del territorio il miglioramento dell immagine esterna garantendo al tempo stesso il continuo miglioramento delle prestazioni ambientali e la prevenzione dell inquinamento. L adozione di un sistema di gestione ambientale secondo il Regolamento EMAS si inserisce in un progetto di più ampio respiro quale l attivazione di un processo di Agenda 21 Locale. Alla luce di quanto detto risulta quindi evidente l importanza di effettuare un analisi della sostenibilità ambientale rispetto agli interventi previsti all interno del Distretto Commerciale. È da tener ben presente a tal proposito la stretta connessione esistente tra economia e ambiente: il modo in cui viene gestita l economia impatta sull ambiente e la qualità ambientale impatta sui risultati economici. È necessario fare in modo che la sostenibilità economica non si raggiunga a discapito della sostenibilità ambientale e che quindi gli interventi previsti dal Distretto non superino la capacità di carico del territorio. Tale analisi è importante che si diversifichi secondo le macro aree metodologiche in cui possono raggrupparsi gli interventi proposti nel Distretto. L ambiente non deve essere percepito quale vincolo, limite alla realizzazione degli interventi inseriti nel Distretto, ma anzi è necessario acquisire consapevolezza del fatto che ne costituisce un elemento qualificante e distintivo. E proprio per meglio comprendere questo concetto che durante gli incontri realizzati, sono stati valutati i possibili impatti ambientali causati dagli interventi inseriti nel Distretto. Analisi degli interventi Durante gli incontri svolti sul territorio sono stati valutati anche i possibili impatti ambientali generati dal programma di Distretto. Dall analisi è emerso quanto segue: la maggior parte degli interventi riguardano ristrutturazioni di aree esistenti, pertanto non c è nuova occupazione di suolo 65 parte degli interventi riguardano la promozione del territorio e l organizzazione di eventi e manifestazioni. Si tratta pertanto di interventi di natura promozionale ed immateriali gli interventi delle amministrazioni comunali sono volti a migliorare i livelli di sicurezza delle aree urbane commerciali attraverso interventi di video-sorveglianza e sistemazione viabilistica, anche in questo caso su aree già esistenti È pertanto evidente che il progetto in questione, nel suo complesso, non presenta particolari elementi di rischio ambientale, trattandosi di interventi di recupero e riqualificazione che per definizione non determinano un consumo di risorse naturali. Eventuali elementi di rischio, peraltro limitati, saranno presi in considerazione in sede progettuale e di esecuzione lavori. 66 9. Piano finanziario Il piano finanziario mette in evidenza i costi che ciascun partner intende sostenere per la realizzazione degli obiettivi del Distretto. Come si evince dal piano, emerge che la spesa di distretto presenta un importo elevato e che la quota di co-finanziamento dei partner è molto alta rispetto al contributo richiesto. Il piano finanziario non tiene conto dei cosi di gestione del Distretto ( 20.000,00) e dei costi per la stipula della fideiussione ( 1.000,00) Intervento Importo in Da sostenere 44.100,00 Totale 44.100,00 80.000,00 80.000,00 140.000,00 140.000,00 250.000,00 250.000,00 170.000,00 170.000,00 80.000,00 160.000,00 60.000,00 60.000,00 8.000,00 1.339,17 2.250,00 26.990,77 2.500,00 15.567,00 3.100,00 16.000,00 1.339,17 2.250,00 26.990,77 2.500,00 15.567,00 3.100,00 16.600,00 16.600,00 3.700,00 42.500,00 24.200,00 67.200,00 46.200,00 24.200,00 67.200,00 8.500,00 2.200,00 10.700,00 1.500,00 1.200,00 3.300,00 3.000,00 61.265,00 9.820,00 Sostenuto Comune di Cernusco L. Comune di Lomagna Comune di Merate Comune di Montevecchia Comune di Osnago Progetto di comunicazione (eventi e fidelity) Maxisport Merate srl Ink Cartridge sas Bar Pesola Luigi Caffè del Centro Copigraf srl Bar New Life Maggioni auto Ottica Giovenzana La dispensa di Comi Bar AC Lomagna Angelo Fumagalli Ristorante del Pino Bonanomi Bona e Miki Alimentari Casati Color Arte Torchio Regal Casa Sangiorgio Giuseppe Colorificio 80.000,00 8.000,00 1.200,00 1.800,00 61.265,00 6.820,00 7.950,00 7.950,00 67 Gerosa Ristorante Bonanomi Pasticceria Ravasi Ristorante La nuova Luna Bar caffè La Terrazza Pub Carillon Pasta Machines Ottica Diego Sala Mandelli Abbigliamento Airoldi Diamonds 2M Garden Ristorante Tartaruga Pasticceria Comi Maggioni Carlo Farmacia Fantoni Ristorante Al Rustico New port 2 Computer business Monris srl MCM di Maggioni Pasticceria Galli Galati e C. snc Finiguerra Autocommerciale srl Bar Aurora di Brambilla Arredamenti Bassano GSC General Service TOTALE PUBBLICO TOTALE PRIVATO TOTALE DISTRETTO 1.800,00 1.800,00 1.650,00 1.650,00 2.800,00 2.800,00 50.000,00 50.000,00 18.000,00 21.000,00 18.000,00 10.600,00 5.130,00 21.000,00 5.608,00 5.460,00 11.676,05 6.113,00 7.665,18 6.780,00 12.700,00 6.500,00 70.669,40 6.780,00 12.700,00 6.500,00 70.669,40 23.529,00 8.500,00 23.529,00 8.500,00 157.000,00 9.000,00 157.000,00 9.000,00 6.669,45 2.500,00 17.644,27 7.716,00 5.130,00 11.676,05 505,00 2.205,18 6.669,45 2.500,00 17.644,27 9.784,88 425,00 10.000,00 425,00 14.845,00 24.845,00 134.059,00 80.000,00 844.100,00 844.100,00 156.939,95 701.623,22 1.001.153,29 316.939,95 1.545.723,22 1.845.253,29 68 10. Cronoprogramma degli interventi Dalla tabella sottostante emerge la presenza di molti interventi già realizzati o comunque in fase di realizzazione in questo momento. Il dato pertanto dimostra l interesse del partenariato nei confronti del Distretto commerciale e la capacità dello stesso Distretto di terminare i lavori preventivati molto prima dei 18 mesi di durata del programma regionale. Giu/dic Gen/mar Apr/giu Lug/set 2008 2009 2009 2009 di x Comune Cernusco L. Comune di Lomagna Comune di Merate Comune di Montevecchia Comune di Osnago Promozione e comunicazione Maxisport Merate srl Ink Cartridge sas Bar Pesola Luigi Caffè del Centro Copigraf srl Bar New Life Maggioni auto Ottica Giovenzana La dispensa di Comi Bar AC Lomagna Angelo Fumagalli Ristorante del Pino Bonanomi Maurizio Alimentari Casati Color Arte Torchio Regal Casa Sangiorgio Giuseppe Colorificio Gerosa Ristorante Bonanomi Pasticceria Ravasi x x Ott/dic 2009 x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x Gen/mar Apr/giu 2010 2010 x x x x x x x x x x x x x x x x 69 Ristorante La nuova Luna Bar caffè La Terrazza Pub Carillon Pasta Machines Ottica Diego Sala Mandelli Abbigliamento Airoldi Diamonds 2M Garden Ristorante Tartaruga Maggioni Carlo Farmacia Fantoni Ristorante Al Rustico New port 2 Computer business Morris MCM di Maggioni Pasticceria Galli Galati e C. snc Finiguerra Autocommerciale srl Bar Aurora di Brambilla Arredamenti Bassano GSC General Service x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x 70 11. Modello di gestione del Distretto Il presente capitolo ha l obiettivo di fornire alcune indicazioni circa il modello organizzativo e gestionale per l attuazione del Distretto del commercio. Alla luce delle indicazioni riportate e confermate nell Accordo di Distretto, il partenariato intende dotarsi di un organizzazione snella, capace da un lato di rappresentare le aspettative del partenariato, e dall altro di assicurare, attraverso procedure e modelli organizzativi predefiniti, il necessario supporto tecnico per la piena realizzazione delle iniziative che il Distretto intende avviare. La scelta di una gestione snella in questa prima fase è dettata dalla difficoltà iniziale di far partire in maniera strutturata il Distretto e al fine di evitare di drenare importanti risorse dal Distretto, utilizzabili per altre finalità. Si specifica fin da subito, come già accennato in precedenza, che si prevede nel corso dei prossimi 18 mesi, di dare vita a dei tavoli di lavoro per la individuazione di un modello gestionale maggiormente strutturato, in grado di definire una struttura specifica per la gestione dello stesso e per avviare un processo volto a recuperare nuovi partner e finanziamenti privati. Le due fasi del DUC azione programmatica Fase 1: avvio del Distretto azione gestionale azione di monitoraggio azione di comunicazione azione di animazione azione programmatica azione di progettazione Fase 2: consolidamento del Distretto azione gestionale azione di monitoraggio azione di comunicazione azione di animazione Il Distretto diffuso del territorio di Merate prevede di delinearsi nel corso di due fasi distinte, che prevedono caratteristiche ed obiettivi similari, ma che si differenziano per una azione in particolare: di progettazione. Fase 1: avvio del Distretto Inizialmente si prevede che sia il Tavolo di Distretto a gestire tutta la fase di coordinamento di Distretto, formato da un rappresentante per ciascun comune partecipante, dai rappresentanti dell associazione di categoria e da un rappresentante delle imprese partecipanti. Il Tavolo dovrà gestire le seguenti azioni: 71 Azione programmatica: Proporre eventuali modifiche ed integrazioni al Distretto Azione gestionale: Supportare lo sviluppo del partenariato in ambito locale, coinvolgendo sia i soggetti pubblici che privati, in maniera tale da accrescere la capacità di concertazione del territorio di riferimento e l integrazione tra soggetti pubblici e privati Valutare le domande di adesione al Distretto da parte dei nuovi soggetti che ne facciano richiesta Proporre all interno del partenariato una serie di progetti sovralocali, in un ottica di creazione di sinergie tra i diversi partner per realizzare un effettivo sviluppo territoriale omogeneo Gestione delle procedure di rendicontazione delle spese Azione di monitoraggio: Monitorare lo stato di attuazione del Distretto in maniera tale da poter procedere ad una rimodulazione periodica degli interventi in esso previsti ed una ridefinizione dei contenuti del documento, anche in un ottica di sviluppo nel tempo Azione di comunicazione: Promuovere la diffusione dei contenuti del Distretto e in generale della strategia proposta Promuovere la diffusione di qualsiasi informazione necessaria per la realizzazione delle attività previste dal Distretto Coordinare il materiale pubblicitario e gli eventi organizzati sul territorio (calendario) Azione di animazione: Organizzare incontri volti ad individuare ulteriori partner di distretto Fase 2: consolidamento del Distretto Nell arco dei 18 mesi di start up del Distretto è compito del partenariato quello di individuare nuovi progetti e programmi da sviluppare nel tempo e soprattutto avviare un tavolo di lavoro volto alla individuazione di nuovi partner progettuali e finanziatori in grado di sostenere il Distretto nei prossimi anni. Si prevede in questa fase di creare un organismo maggiormente stabile, una associazione dotata di proprio statuto e in grado di mantenersi nel tempo e prendere le decisioni per lo sviluppo commerciale del territorio. In particolare si prevede di dare vita ad una associazione composta dai rappresentanti dei 5 comuni coinvolti dal progetto (e di altri che eventualmente in futuro volessero aggiungersi) e dalle associazioni di categoria commercianti del territorio. Si tratta in questo caso di partner di progetto, ai quali potranno aggiungersi partner di rete in grado di portare capitali e risorse al Distretto. Le azioni da portare avanti sono le medesime già illustrate per la fase 1. Si specifica invece la nuova fase progettuale qui introdotta, che prevede la individuazione di nuove proposte progettuali volte al raggiungimento degli obiettivi programmatici del Distretto. Si prevede a tal fine di 72 predisporre un calendario di incontri durante i quali proporre nuove progettualità per la crescita del Distretto. In questa fase sarà necessario individuare nuovi partner del Distretto in grado di apportare capitali e risorse finanziarie al Distretto stesso. 73 12. Sistema di monitoraggio Il presente capitolo ha l importante obiettivo di specificare gli aspetti che saranno oggetto di valutazione del Distretto. L attività di monitoraggio è fondamentale per poter verificare da un lato i risultati ottenuti dal programma di Distretto e per individuare su basi certe nuove linee di sviluppo per il Distretto stesso. E per questo motivo che per ciascun progetto inserito nel Distretto sono stati individuati la tempistica di massima e le priorità e i tempi di attuazione degli interventi, oltre gli obiettivi e i costi previsti. Grazie a queste informazioni preliminari sarà possibile per il soggetto gestore del Distretto verificare la correttezza dei dati e delle informazioni riportate nel documento di programmazione, assicurando una revisione continua degli obiettivi conoscitivi del programma di sviluppo locale. Allo scopo di monitorare gli elementi quali-quantitativi (e di conseguenza predisporre un quadro generale circa l andamento del programma di Distretto e delle ricadute dello stesso), è stato necessario prevedere uno strumento in grado di favorire il monitoraggio del Distretto ed in particolare secondo i seguenti aspetti: finanziari fisici procedurali Tramite la definizione di tali indicatori è possibile concorrere al conseguimento di uno degli obiettivi più rilevanti delle attività di gestione del programma, ovvero quello di offrire un contributo per l accelerazione e l attuazione degli interventi proposti, nel rispetto dei tempi previsti per la realizzazione e il completamento del programma stesso. Ovviamente quello dell accelerazione dei processi attuativi non è solo un problema di rapidità della spesa pubblica e della capacità di generare nuovi investimenti, ma è una questione legata alla efficienza dell amministrazione che deriva da un accurata selezione dei progetti inseriti nel programma di sviluppo consentendo di valutare il grado di realizzazione degli obiettivi programmati. Il sistema di monitoraggio garantirà l'acquisizione, l'organizzazione ed il coordinamento di dati relativi agli indicatori procedurali, finanziari, fisici e d'impatto e degli aspetti qualitativi della realizzazione del programma (in particolare gli aspetti socioeconomici, operativi, giuridici e procedurali) e consiste nel rilevare i progressi compiuti nell'attuazione dei singoli progetti e nel redigere le relazioni annuali e la relazione finale. L attività di monitoraggio del programma di Distretto consisterà quindi nel predisporre un quadro di riferimento concreto circa il monitoraggio del programma. In particolare, dovranno essere raccolte indicazioni, a livello di singolo intervento, relativamente a: grado di raggiungimento degli obiettivi programmati avanzamento fisico dei lavori grado di utilizzo delle risorse finanziarie disponibili rispetto della tempistica preventivata 74 Tali informazioni saranno riportate ed elaborate in report a cadenza semestrale, per illustrare gli elementi di criticità e di forza riscontrati in merito all attuazione degli interventi e al loro stato di avanzamento. Per affrontare nel migliore dei modi l attività di monitoraggio sarà necessario ottimizzare la raccolta delle informazioni, che potrà essere gestita dal Comune di Merate (capofila del Distretto), a titolo esemplificativo attraverso la definizione dei seguenti strumenti: definizione della modulistica di rilevazione standard condivisa definizione della tempistica per l invio delle richieste l individuazione dei referenti e dei responsabili dei singoli progetti elaborazione di rapporti periodici a cadenza semestrale sullo stato di avanzamento finanziario, fisico e procedurale del programma 12.1 Monitoraggio finanziario Qual è il livello di spesa sostenuto per la realizzazione della strategia di Distretto? Quali progetti sono stati realizzati completamente da un punto di vista finanziario? Quali impegni di spesa sono stati fatti dal capofila? Quante risorse finanziarie private sono state impegnate? Come emerge dalle domande esemplificative sopra descritte, il monitoraggio finanziario consiste in un attività di rilevazione puntuale degli impegni di spesa e dei contributi pubblici ricevuti che accompagnano l attuazione dell intero Distretto: il monitoraggio finanziario rileva le informazioni inerenti lo stato di avanzamento finanziario del programma e dei singoli progetti. Questa tipologia di monitoraggio risulta essere estremamente essenziale per il progetto qui presentato, in quanto il contributo regionale viene erogato solamente al soggetto capofila dell iniziativa, che poi avrà l importante compito di erogare i contributi alle imprese partecipanti e agli altri enti pubblici che ne hanno fatto richiesta. Operativamente l attività consiste nel monitorare e segnare in apposite griglie excel per ciascun soggetto beneficiario gli stati di avanzamento del progetto sia per quanto attiene alle spese effettuate e rendicontate da parte di ciascun soggetto (sulla base di fatture) sia rispetto alle erogazioni finanziarie effettuate da parte del capofila ai soggetti beneficiari. A fronte di tale attività di monitoraggio verranno elaborati report sintetici informativi, contenenti la rilevazione e l analisi dei risultati raggiunti e dello stato di avanzamento finanziario dei progetti. 12.2 Monitoraggio fisico Quanti progetti sono stati completamente realizzati? Quali progetti hanno difficoltà di realizzazione? Il monitoraggio fisico consiste nella misurazione degli output prodotti; costituisce il risultato dell analisi di quei dati e di quelle informazioni che sono immediatamente misurabili e che costituiscono nella loro natura la logica conseguenza delle attività ed azioni che sono poste in essere durante la realizzazione degli interventi e/o durante la gestione dei progetti inseriti nel Distretto. L attività di monitoraggio rispetto alla realizzazione fisica degli interventi programmati, 75 avrà l obiettivo di verificare l effettiva attuazione degli interventi finanziati, nei tempi e secondo le modalità previste dal programma. Tale attività sarà, quindi, finalizzata alla verifica del progressivo raggiungimento dei risultati fisici previsti, risultati che potranno essere agevolmente quantificati man mano che i singoli progetti si avviano a conclusione, fino al completamento del programma. 12.3 Monitoraggio procedurale Gli stati di avanzamento dei lavori vengono rispettati? Gli incontri periodici vengono rispettati? Per quanto riguarda il monitoraggio di tipo procedurale, gli indicatori di avanzamento misureranno gli aspetti della qualità relativi alla gestione del programma. Gli indicatori di avanzamento procedurale misurano alcuni aspetti della qualità della gestione del progetto. L analisi fondata sulle procedure può consentire di ottenere utili informazioni sulla tempistica di attuazione dell intervento e di individuare lo step dell iter attuativo in cui si può collocare l operazione, permettendo di stabilirne il ritardo o la speditezza nella realizzazione (tempi di espletamento delle procedure) . L attività consisterà prevalentemente nell analisi delle procedure di attuazione del Distretto sia a livello dei singoli progetti presentati che a livello più generale; ciò impone una attività più sistemica finalizzata all individuazione di eventuali ostacoli all implementazione del programma. Il monitoraggio procedurale consente di effettuare una prima valutazione complessiva della bontà del programma, in quanto permette di valutare l efficienza delle procedure di attuazione: obiettivo dell attività quello di verificare, rispetto alle linee di intervento inizialmente individuate, l effettivo livello di realizzazione dei progetti così come previsto nel programma per i diversi ambiti di intervento. 76 13. Piano di comunicazione Il Piano di Comunicazione è finalizzato a definire gli obiettivi, le iniziative, gli strumenti e le risorse che, per il periodo di attuazione del Distretto del commercio saranno dedicate a divulgare al territorio i risultati ottenuti e le attività in essere. A livello generale il piano di comunicazione ha l obiettivo di garantire in relazione al principio di trasparenza la diffusione di tutte quelle informazioni relative al programma di sviluppo, assicurando pertanto un adeguata informazione sia ai beneficiari del Distretto che, in generale, a tutti i soggetti interessati a realizzare e a promuovere anche nuovi interventi coerenti con il programma di sviluppo locale. Alla luce di tali considerazioni il piano di comunicazione dovrà perseguire nello specifico i seguenti obiettivi di carattere generale: favorire la creazione di un efficiente sistema di comunicazione interna ed esterna tra tutti i soggetti coinvolti nella gestione del Distretto garantendo un'informazione completa e diffusa su tutto il territorio accrescere il grado di conoscenza e sensibilizzazione dell opinione pubblica ai temi della programmazione commerciale sul territorio Nello specifico per raggiungere detti obiettivi le azioni volte alla promozione del Distretto che si intendono realizzare nel piano di comunicazione, prevedono sia attività di promozione che di informazione e di supporto. Di seguito vengono riportati i principali prodotti e strumenti che il piano di comunicazione intende realizzare in relazione alle risorse disponibili presso l ente capofila e di partner del programma. 13.1 Materiale di promozione e di informazione Si prevede la predisposizione e diffusione di materiale informativo sulle tematiche riguardanti il Distretto, ed in particolare, sui contenuti realizzazioni e risultati raggiunti. Tale materiale potrà svolgere una doppia funzione nell ambito del Distretto: da un lato, può divenire uno strumento di informazione sui temi attinenti ai diversi canali di finanziamento, dall altro può fungere da bollettino di diffusione di notizie sulle attività del programma stesso. Nello specifico i principali prodotti di natura editoriale previsti sono da un lato gli opuscoli illustrativi del Distretto, che possono essere diffusi periodicamente e che possono essere posti presso i diversi uffici della rete del partenariato pubblico e privato del Distretto in occasione di incontri e assemblee. 13.2 Strumenti di promozione e informazione Il piano di comunicazione prevede, oltre alla realizzazione del materiale informativo e di supporto (cartaceo), anche la realizzazione di un piano editoriale che cerca di ottimizzare i contenuti raccolti attraverso la pubblicazione degli stessi sul web. L intento è quello di realizzare uno strumento di comunicazione che sia un mezzo agile e snello, in grado di fornire informazioni complete sul Distretto e sulle attività ad esso collegate. L'utilizzo della Rete Internet a scopi informativi costituisce, infatti, per il Piano di comunicazione una scelta strategica estremamente importante, in quanto si tratta di uno strumento moderno, flessibile, di facile uso e in forte espansione. 77 Nello specifico, si prevede di realizzare nella home page del sito del Comune di Merate una sezione dedicata al Distretto in maniera tale che tutti i soggetti beneficiari possano essere tempestivamente aggiornati sugli sviluppi delle attività previste e dove sia possibile trovare la documentazione di riferimento, il calendario degli incontri organizzati a livello territoriale, i dossier di interesse per le tematiche connesse alla programmazione negoziata e alle specifiche attività progettuali, nonché tutte quelle informazioni di carattere generale riguardanti le opportunità offerte dal programma di Distretto. 13.3 Seminari e workshop Oltre alla realizzazione del materiale informativo e del sito si prevede, ai fini dell animazione e diffusione del programma, anche l organizzazione di specifici incontri pubblici a livello territoriale, finalizzati a sensibilizzare e diffondere, presso gli operatori privati e pubblici, la conoscenza circa le opportunità offerte dal Distretto, con particolare riferimento agli strumenti e ai canali di finanziamento in grado di contribuire all attuazione dei progetti. L organizzazione di seminari e workshop a livello territoriale oltre a presentare gli obiettivi e le opportunità che il Distretto intende perseguire, hanno l obiettivo di consolidare ed allargare il partenariato, offrendo indicazioni circa lo stato di avanzamento del programma in relazione agli interventi promossi, analizzando i punti di forza e le possibili criticità anche in relazione ai possibili scenari evolutivi previsti dalla programmazione comunitaria 2007-2013. 78