SCHEDA PROGETTO HPH Titolo Area L’essere e il fare nell’ascolto del paziente di Pronto Soccorso - rapporto operatore sanitario e malato (facilitazione: alla comunicazione e all’utilizzo dei servizi, alla soddisfazione del cliente (ambiente e accoglienza) Soggetto Proponente Indirizzo Recapito Strutture coinvolte Settore d’intervento Donata Castelli Gruppo Learning Audit Azienda Ospedaliera Guido Salvini Viale Forlanini 121 Tel 02 994302600; fax 02 994302078; mail: [email protected] Pronto Soccorso; Marketing e Comunicazione; Formazione Permanente; Medico Competente; Psicologia Ospedaliera; Dati Sanitari e Programmazione Infermieri, OTA, OSS di Pronto Soccorso coinvolti nel processo dal Triage alla dimissione dei pazienti e componenti del gruppo aziendale learning audit Descrizione delle conoscenze disponibili e altre ricerche in corso nell’area d’intervento interessata Lo scorso anno si è costituito il gruppo learning audit HPH avente come mission il miglioramento e coordinamento della produzione progettuale dell’Azienda tenendo conto della rete HPH, dei gruppi di miglioramento, dei progetti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi di mandato della Regione Lombardia, del sistema Joint Commission, dei processi di qualità, delle esigenze delle UUOO, etc. e, nello specifico, aveva seguito i gruppi di miglioramento dei fisioterapisti. Nel 2009 ha ricevuto mandato di lavorare con gli infermieri del PS di Garbagnate per affrontare e porre rimedio alle molteplici problematiche relazionali che quotidianamente si presentano in PS. E’ noto che il Pronto Soccorso è nella mente dei cittadini il luogo a cui rivolgersi quando si ha un problema di salute abbinato alla necessità di volerlo risolvere subito, anche per placare l’ansia che accompagna il malessere. Ciò indipendentemente dalla gravità o dall’urgenza dello stesso. Recarsi al Pronto Soccorso significa in altre parole chiedere una consulenza/prestazione medica in tempi brevi per motivi tra lori disparati. Si va per malesseri improvvisi che generano paura di pericolo vita o di avere qualcosa di grave; si va perché il rivolgersi al proprio medico curante richiede tempo, a volte un appuntamento; si va perché non si conosce bene l’articolazione della offerta del Sistema Sanitario; si va perché stranieri e si riceve assistenza gratuita. Di fatto l’accesso al Pronto Soccorso nella maggior parte dei casi non è appropriato e ciò è la causa principale delle lunghe attese, a loro volta motivo di insofferenza e percezione negativa nei confronti del servizio. Nella nostra esperienza a poco sono servite le campagne informative sull’utilizzo corretto del Pronto Soccorso, altrettanto inutile l’attuale cartellonistica informativa ridotta ad assolvere una funzione decorativa nella sala di attesa. Verosimilmente ci si trova di fronte a un fenomeno in cui l’aspettativa migra dal raziocinio verso la formula di bisogno da soddisfare nell’immediato. Nella quotidianità i nostri infermieri devono gestire diverse tipologie di richieste che tra loro condividono la matrice “tutto e subito”. E’ comprensibile che, a volte, ciò finisca col mettere a dura prova la relazione operatore/utente. Sulla decisione di attivare questo progetto hanno influito due dati 2008: i reclami pervenuti all’URP evidenziano che il 18,10% riguarda il PS; gli accessi in PS evidenziano che il 90% è costituito da pazienti con codice triage verde e bianco, e che l’81% dei pazienti vengono rinviati ai mmg. Dall‘analisi del primo dato risultano compromessi gli ambiti comunicativi operatori-pazienti, mentre il secondo conferma un uso non appropriato del ricorso al PS. Per poter incidere positivamente su questi scenari si è cercato di individuare più strategie da inserire nel progetto che potessero concretizzarsi in azioni risolutive circa i problemi legati alla fruizione dei servizi di PS, all' ascolto delle aspettative e dei bisogni degli utenti e degli operatori e all' educazione al corretto utilizzo del PS. Partendo proprio da queste riflessioni si è scelto di realizzare il progetto tramite Gruppi di Miglioramento con attività di formazione sul campo (ECM/CPD), avviando 4 gruppi di 8 operatori per volta in un percorso a tappe finalizzato alla facilitazione dei processi comunicativi, alla gestione delle situazioni critiche, per garantire serenità e sicurezza nel proprio “saper essere”. Sono stati presi a riferimento i lavori: 1 Progetto HPH “L’anziano in PS” AO San Gerardo di Monza - anno 2006 PROGETTI DI MIGLIORAMENTO di Pronto Soccorso AUSL di Bologna - anno 2006 CONVEGNO REGIONALE SIMEU - Linee di indirizzo per il progetto di miglioramento dei Pronto Soccorso della Regione Toscana. Firenze , 17 marzo 2007 Progetto “L’accoglienza nell’emergenza” PS di Piacenza anno 2007 Linee Guida ISPESL: studio per la predisposizione di LG per gli interventi di prevenzione relativi alla sicurezza e all’igiene del lavoro nelle strutture di PS – anno 2007 Progetto "Accoglienza ed Umanizzazione" in Pronto Soccorso: indicazioni alle AA.SS.RR. Regione Piemonte - anno 2009 Progetto Mattoni Nuove conoscenze prevedibili attraverso il progetto ed impatto previsto sul SSR Questo progetto è centrato sul miglioramento del rapporto operatore-paziente, nell' ottica di sviluppare il rispetto reciproco, la valorizzazione del parere degli utenti e degli operatori, l' umanizzazione dei tempi e dei servizi offerti, la percezione positiva da parte degli assistiti e, nel tempo, l’educazione al corretto uso del PS. Pertanto i conduttori del learning audit hanno il compito di far acquisire ai componenti dei gruppi di miglioramento quelle conoscenze indispensabili a stimolare una modalità relazionale che soddisfi le premesse di cui sopra: Saper capire i bisogni “espressi e non” e le aspettative delle molteplici tipologie di pazienti Saper fornire informazioni in modo corretto e nel minor tempo possibile agli accompagnatori Acquisire capacità di relazionarsi in modo appropriato alle singole situazioni Acquisire capacità di gestione di situazioni critiche Agire sulle proprie motivazioni attraverso la consapevolezza dell’utilità del proprio ruolo nella gestione del paziente del PS e relativo accompagnatore Peraltro, tali conoscenze sono il presupposto per assicurare al gruppo learning audit e ai gruppi di miglioramento una nuova formula di lettura degli ambiti del Pronto Soccorso che richiedono una maggiore attenzione; una progettazione condivisa del percorso da realizzare identificando i diversi strumenti che, a secondo delle competenze e delle disponibilità, i diversi operatori che fanno parte del progetto metteranno a disposizione. Per quanto attiene l’impatto sul SSR, il contributo di questo progetto è orientato a contrastare il mero inseguimento dell' incremento della produzione per rispondere alla domanda e ridurre i tempi di attesa, poiché ciò favorisce non il raggiungimento di più elevati standard di salute, bensì l' incremento della spesa ed il rischio di inappropriatezza, con conseguente (e paradossale) aumento degli sprechi e delle inefficienze. I nostri dati confermano che la domanda non è direttamente correlabile al bisogno reale di prestazioni in urgenza/emergenza e che la non appropriatezza delle richieste è spesso riconducibile a inadeguate conoscenze. Ecco perché relazione, informazione e comunicazione assumono il ruolo di risorse indispensabili e strategiche per il successo di ogni azione connessa alla erogazione delle prestazioni di PS. Inoltre il "valore aggiunto" del progetto è la spendibilità dello stesso in realtà analoghe anche esterne all’Azienda e la peculiarità della applicazione di "questo prodotto o di parti" contestualizzabile in realtà diverse consente un risparmio di risorse e ne accresce la valutazione. Viene infine promossa l’iniziativa atta a favorire la presenza e l' attività degli Organismi di Volontariato, sotto forma di collaborazione, in un' ottica di sussidiarietà efficace, che non si limita solo alla raccolta di suggerimenti, proposte, reclami, osservazioni ed interventi utili al continuo miglioramento dei servizi, ma anche ad una presenza coordinata in PS per un ascolto dei bisogni dell' utenza ed un aiuto "pratico" all' accesso ai servizi, oltre che per gli interventi previsti in materia di promozione della salute e di informazione sanitaria. Metodologia applicata La metodologia è quella prevista dei gruppi di miglioramento con la supervisione dei componenti del gruppo learning audit. L’interazione tra le 2 componenti consente di avviare processi di apprendimento autogestiti sulle esigenze e sulle risorse, nonché l’emergere di regole culturali. Il principale obiettivo del learning audit è infatti quello di generare un dialogo orientato a migliorare l’efficacia e la velocità di apprendimento di tali gruppi. In pratica il lavoro del gruppo learning audit si svolge attraverso incontri con i componenti dei gruppi di miglioramento, dove vengono individuati e definiti i problemi da affrontare per il miglioramento, impostate le soluzioni e definiti i criteri per la valutazione ed il monitoraggio dei risultati raggiunti. Il processo che accomuna il gruppo di miglioramento e il gruppo learnig audit sostanzialmente si esplicita attraverso i seguenti passaggi: analisi della proposta formativa e verifica dell’appropriatezza della stessa scelta dei criteri con cui seguire i gruppi di miglioramento presentazione della metodologia ai fruitori (apprendere dall’esperienza, condividere le conoscenze, tradurre le conoscenze in competenze, integrare le conoscenze tacite ed esplicite, acquisire conoscenze dall’esterno, focalizzare il management sulla conoscenza), scelta degli strumenti e dei criteri di valutazione counselling per definire i problemi da affrontare per il miglioramento e individuare le soluzioni monitoraggio dei lavori e conversione delle criticità in punti di forza valutazione dei risultati raggiunti presentazione del lavoro realizzato in riunioni assembleari pubblicazione del progetto nella banca intranet, in modo da renderlo disponibile anche per altre realtà 2 aziendali Work package WP 1 Richiesta di aggiornamento professionale per personale d’assistenza in Pronto Soccorso con formula di gruppi di miglioramento ECM/CPD WP 5 Coinvolgimento del gruppo aziendale learning audit con funzioni di supervisore (il gruppo è composto da: medico competente, resp. formazione, resp. psicologia ospedaliera, resp. comunicazione e URP, coll. dati sanitari e programmazione) Avvio di 4 gruppi di miglioramento: 2 gruppi orientati al percorso del paziente dall’arrivo in PS all’assegnazione del codice triage; 2 gruppi orientati al percorso del paziente dall’ingresso in sala visita alla dimissione o ricovero. Conduzione calendarizzata dei gruppi di miglioramento con assistenza di 1 o 2 membri del gruppo learning audit; stesura report /incontro, passaggio dei risultati raggiunti dal gruppo al successivo che subentra Raccolta delle criticità emerse, analisi e ricerca di soluzioni ed esposizione in pannelli informativi per facilitare la conoscenza e la condivisione collettiva degli operatori di PS. WP 6 Formulazione riepilogativa dei report, stesura relazione finale contenente le azioni migliorative e invio alla Direzione Aziendale WP 2 WP 3 WP 4 Secondari Primari Risultati principali e secondari attesi Acquisizione di capacità: 1. nell’apportare benessere nell’ambiente di lavoro e di migliorare la performance professionale e relazionale a 360° - (indicatore di risultato:almeno 2 proposte, da realizzare a isorisorse, individuate da ciascun gruppo; realizzazione di almeno 1 corso di formazione/anno per aggiornamento sugli aspetti medico-legali e/o sul rischio biologico) 2. di gestione delle situazioni critiche con tecniche comportamentali e comunicative efficaci – (indicatore di risultato: diminuzione del 10% dei reclami sulle relazione di PS anno 2009; realizzazione di almeno 1 corso di formazione/anno sulla gestione dei conflitti) 3. nel saper motivare i colleghi e innalzare la tensione costruttiva negli ambienti di servizio alla persona – (indicatore di risultato: partecipazione continua al gruppo di miglioramento, e contributi incisivi alla revisione del lavoro esposto a distanza di 6 mesi) 4. nel formulare proposte di interventi organizzativi e ambientali finalizzati alla salute e sicurezza degli operatori e dei pazienti (indicatore di risultato: invio alla Direzione Aziendale relazione finale con proposte motivate) Presenza di volontari opportunamente formati che aiutino nell’assistenza all’utenza in sala d’attesa – (indicatore di risultato: realizzazione di corso di formazione – depliant informativo sul ruolo del volontario in PS) Rivisitazione dell’informativa per l’utenza in base ai requisiti di qualità espressi dall’utenza – (indicatore di risultato: realizzare 2 formati di informativa: manifesto e depliant) Novità della ricerca/progetto proposti e trasferibilità dei risultati Flusso bottom up: le proposte espresse alla Direzione Aziendale pervengono dagli operatori di assistenza del PS tramite i componenti del gruppo learning audit. Tali proposte derivano dalla produzione dei gruppi di miglioramento che hanno anche tradotto i bisogni espressi dall’utenza. Coinvolgimento dei volontari nella gestione dell’attesa e nell’aiuto a richieste collaterali che comunque esulano dal motivo di accesso al PS (telefonate, assistenza per il pagamento ticket con l’emettitrice automatica, gestione parco carrozzine, turni farmacie ecc) E’ volontà della Direzione Aziendale trasporre il progetto agli altri PS dell’Azienda, promuovendo la cultura della formazione e al cambiamento a tutti gli operatori Prodotti intermedi e finali attesi e modalità di utilizzo P. intermedi: elenco analitico dei punti di forza e delle criticità visti come requisiti di qualità da parte dell’utenza revisione dell’informativa rivolta all’utenza in funzione dei requisiti di qualità e test di gradimento corso di formazione volontari AVO P. finali: cartellonistica informativa appesa alle pareti della sala d’attesa e nelle aree comuni tra le sale visite; declinazione della stessa in fogli informativi consegnati all’utenza collaborazione degli operatori del volontariato proposte di riorganizzazione gestionale del Servizio proposte di miglioramento dell’applicativo di PS piano di formazione triennale: corsi Triage-BLS; trattamento traumatizzati et alt.; sulle pricipali patologie neuro-vascolari; comunicazione; inserimento neoassunti; ecc. relazione alla Direzione Aziendale e RSPP contenente le proposte motivate di interventi migliorativi riguardanti la logistica (segnaletica percorsi utenti; campanello triage con rimando di suono; display 3 emergenza in corso; aree d’attesa distinte; postazione AVO in sala d’attesa; parcheggio riservato agli utenti..); l’organizzazione interna (protocolli per patologie; analisi carichi di lavoro con ridefinizione del personale nelle fasce notturne; strumentazione in loco per esami in urgenza; revisione capitolato per sanificazione stanze infettivi e pulizia dei bagni….); introduzione di piano di formazione base destinata a svilupparsi come formazione gruppi di miglioramento: Indicatori di risultato intermedi e finali intermedi: 1. 2 formati diversi di informativa riguardante le priorità d’accesso dei pazienti, le categorie di esenzioni ticket 2. presenza di volontari AVO preparati con apposito corso di formazione finali: 1. almeno 2 proposte, da realizzare a isorisorse, individuate da ciascun gruppo; realizzazione di almeno 1 corso di formazione/anno per aggiornamento sugli aspetti medico-legali e/o sul rischio biologico 2. diminuzione del 10% dei reclami pertinenti l’area relazioni con operatori di PS anno 2009; realizzazione di almeno 1 corso di formazione/anno sulla gestione dei conflitti 3. partecipazione continua al gruppo di miglioramento, e contributi incisivi alla revisione del lavoro esposto a distanza di 6 mesi Collegamento con il PSSR MISSIONE E GLI OBIETTIVI DEL SISTEMA LOMBARDO punto 2.2 La rete dei servizi Tema prioritario sarà il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia degli interventi, e quindi l’aumento dell’appropriatezza nell’uso delle risorse. In particolare, la definizione dell’appropriatezza come buon uso delle risorse impone, in prima istanza, una riflessione sulla struttura dell’organizzazione deputata all’erogazione Parte II – punto 5.5 La rete lombarda HPH (Health Promoting Hospitals) “La Regione intende proseguire l' attività della rete lombarda HPH già avviata con le delibere 215/2000 e 3234/2003. Dovranno essere sviluppati e divulgati esempi di buona pratica clinica e organizzativa, che traducano nella realtà i principi di promozione della salute….. Verranno inoltre messe in atto iniziative, anche multimediali, di informazione e di comunicazione sulla prevenzione primaria, secondaria e terziaria delle varie patologie e sui corretti percorsi di assistenza e cura delle varie patologie.” punto 2.2 Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro “Dare continuità ai precedenti piani finalizzando gli interventi a …..rischi specifici emergenti (tumori professionali e stress da lavoro).”…protocolli operativi dovrà promuovere la diffusione di nuovi comportamenti individuali, attraverso la modifica delle conoscenze e degli atteggiamenti dei soggetti, degli operatori e degli utenti cui essi sono rivolti. punto 3.7.1 Pronto soccorso/ DEA/ EAS “…l' esigenza di promuovere una maggiore appropriatezza del sistema di emergenza-urgenza sollecita la realizzazione dei seguenti indirizzi programmatici:…. l' implementazione del sistema di triage infermieristico nei Pronto Soccorso/DEA/EAS….” punto 4.4 Psicologia “La Psicologia ha consolidato da tempo il proprio intervento in ambito preventivo, terapeutico, riabilitativo, per la promozione e tutela della salute….. Parallelamente altre azioni, seppur indirette, riguardano il "contesto di cura", quali: supporto psicologico agli operatori che operano in aree particolarmente critiche; formazione e aggiornamento degli operatori alla relazione con il paziente e, più in generale, formazione alla comunicazione interpersonale del personale che opera a contatto con il pubblico; umanizzazione dell' assistenza e dell' accoglienza nelle varie articolazioni del sistema sanitario e, più in generale, rilevazione della soddisfazione e miglioramento della qualità. …” Parte I – punto 1.8 I tempi di attesa la messa a punto di strumenti di comunicazione al cittadino in merito alla rete delle strutture accreditate a contratto, alle modalità di accesso all’assistenza specialistica, alla necessità di garantire per quanto possibile la massima collaborazione per il corretto utilizzo dei servizi (problema del “drop out”), azione questa finalizzata a migliorare l’accessibilità alle prestazioni e nel contempo a promuovere la responsabilizzazione dell’utente; punto 1.14 I cittadini e la famiglia: partecipazione, educazione, informazione e comunicazione “La comunicazione favorisce processi di sviluppo sociale e culturale a condizione che vengano coinvolti tutti gli attori impegnati nei servizi, ai diversi livelli di elaborazione. Occorrono percorsi formativi per rafforzare sia la cultura organizzativa sia la capacità relazionale indispensabile per sviluppare una diretta partecipazione. La natura complessa del contesto sociale obbliga il sistema comunicativo a interventi di natura flessibile per orientare i cittadini in un sistema che cambia: in tale sistema l' interattività, la misurabilità e la presenza di indici valutativi risultano elementi indispensabili per conoscere la qualità percepita e necessità di adeguamenti innovativi dei messaggi e delle informazioni.” Standard Ioint Commission: MC2 L' ospedale informa i pazienti e i familiari sulle cure e i servizi forniti e su come accedere a questi servizi. punto 1.15 L'area delle funzioni informative e di ascolto “Una funzione imprescindibile è individuata nell' ascolto dei bisogni, al fine di consentire un passaggio di informazioni sulle modalità di offerta di servizi…” punto 1.16 L'accoglienza degli utenti “I percorsi d' accoglienza dovranno essere modulati sulla base delle diverse tipologie di utenti che afferiscono all' ospedale, tenendo sempre presente che il processo di accoglienza non si esaurisce "alla porta", ma deve proseguire ad ogni livello (reparti, servizi, ambulatori), ponendo particolare attenzione a tutto ciò che concorre ad 4 umanizzare ogni intervento sanitario. Un efficiente ed efficace Progetto di Accoglienza e Comunicazione, seppur finalizzato alla soddisfazione del cittadino/utente, deve considerare tra i destinatari anche gli stessi dipendenti aziendali.” punto 5.2 La formazione “Nell' ambito della formazione, è necessario considerare che:… oltre all' esigenza di garantire la formazione di base, si pone la necessità di mantenere e accrescere le competenze di tutto il personale in servizio mediante adeguati strumenti di formazione continua. In particolare sarà curata una formazione alla competenza interpersonale, in funzione di una umanizzazione dei servizi. 5.5.2 La formazione continua/ECM - CPD processo di "sviluppo professionale continuo" Continuing Professional Development La creazione del sistema SPC lombardo fonda i suoi presupposti su aspetti di grande valore organizzativoaziendale, quali:… la presenza della tipologia formativa sul campo, quale nuova modalità didattica di apprendimento, che, sotto forma di attività di audit clinico e gruppi di miglioramento, permette la condivisione ed il miglioramento delle conoscenze specialistiche che consentano alle strutture ospedaliere di svolgere le funzioni di ospedali di aggiornamento formativo nei quali imparare una professione anche mediante il confronto tra pari. “….per semplificare il sistema in un' ottica di valorizzazione dei professionisti per valorizzare le esperienze lavorative che quotidianamente si creano nell' ambito in cui si esercita la propria professionalità attraverso l' idoneo riconoscimento della formazione sul campo; per coniugare la necessità di gestione del sapere applicato dei professionisti della salute alla corretta pratica operativa;…” Durata complessiva del progetto (Cronoprogramma) novembre 2008-dicembre 2010 FASE 1 FASE 2 FASE 3 FASE 4 FASE 5 riunione plenaria per presentazione del gruppo learning audit e delle linee di indirizzo con cui seguirà i gruppi di miglioramento conduzione dei gruppi di miglioramento I e III gruppo (percorso paziente dalla sala visita alle dimissioni o ricovero) 1° incontro: analisi delle situazioni che si presentano nella quotidianità del PS e descrizione delle stesse e raggruppamento in tipologie (es: caso urgente – differibile – privo d’urgenza e correlazione con il livello di compliance del paziente); descrizione dei processi lavorativi, punti di forza e di criticità 2° incontro: analisi e descrizione delle tipologie di contesti relazionali (pz/IP) e confronto tra reale e ideale (es: gestione di pz non cosciente, pz aggressivo, pz straniero, pz angosciato…) 3° incontro: l’analisi del contesto operativo per confronto tra cosa vorrebbe il pz e cosa potrebbe fare l’operatore 4° incontro: ragionando sui gap evidenziati proporre alcune azioni di miglioramento valutate come prioritarie, quindi consegna delle risultanze al gruppo subentrante attraverso report Calendario incontri I e III gruppo: 4 e 25 febbraio, 11 marzo; 3 aprile / 25 marzo, 17 e 29 aprile,11 maggio II e IV gruppo (percorso utente dall’accesso in PS al triage, alla sala visita e accompagnatori in sala d’attesa) 1° incontro: brainstorming sui casi più critici e descrizione degli stessi in macrotipologie. (es: utente/accompagnatore disorientato, impaziente, ansioso, aggressivo, straniero..) 2° incontro: analisi e descrizione delle tipologie di contesti relazionali (utente/triagista) e confronto tra reale e ideale 3° incontro: confronto tra cosa vorrebbe l’utente allo sportello e cosa potrebbe fare il triagista attraverso l’analisi del contesto operativo 4° incontro: ragionando sui gap evidenziati proporre alcune azioni di miglioramento valutate come prioritarie, quindi consegna delle risultanze al gruppo subentrante attraverso report Calendario incontri II e IV gruppo: 18 febbraio, 4 e 18 marzo, 10 aprile / 24 aprile, 4 maggio, 20 e 27 maggio. Rielaborazione dei risultati contenuti nei report dei gruppi di miglioramento; messa a punto, somministrazione e elaborazione dei questionari rivolti ai medici di PS per confrontare il vissuto degli operatori con quello degli specialisti, analisi e valutazione della coerenza e fattibilità delle proposte derivanti dagli operatori. Introduzione dei volontari e valutazione tramite questionario dell’iniziativa. Relazione finale del gruppo learning audit e trasmissione alla Direzione Aziendale. giugno – settembre 2009 Incontro con la Direzione Aziendale per la valutazione delle proposte e successive decisioni e interventi ottobre –novembre 2009 estensione del progetto agli altri 2 PS aziendali, articolandolo maggiormente in altri aspetti ottobre 2009- dicembre 2010 Comitato scientifico del progetto Cognome Nome Indirizzo Recapiti telefonici Donata Castelli Mkt Comunicazione e URP AO Salvini – Viale Forlanini 121 – 20024 Garbagnate MI 02 994302600 5 e-mail Cognome Nome Indirizzo Recapiti telefonici e-mail Cognome Nome Indirizzo Recapiti telefonici e-mail Cognome Nome Indirizzo Recapiti telefonici e-mail Cognome Nome Indirizzo Recapiti telefonici e-mail Cognome Nome Indirizzo Recapiti telefonici e-mail Cognome Nome Indirizzo Recapiti telefonici e-mail [email protected] Maria Rosaria Monaco Psicologia Ospedaliera AO Salvini – Viale Forlanini 121 – 20024 Garbagnate MI 02 994302785 [email protected] Fernanda Pierini Organizzazione, Prevenzione e Qualità per la Sicurezza AO Salvini – Viale Forlanini 121 – 20024 Garbagnate MI 02 994302117 [email protected] Costantina Meloni Dati Sanitari e Programmazione AO Salvini – Viale Forlanini 121 – 20024 Garbagnate MI 02 994302621 [email protected] Luisa Grimoldi Formazione Permanente AO Salvini – Viale Forlanini 121 – 20024 Garbagnate MI 02 994302059 [email protected] Laura Cermesoni Pronto Soccorso AO Salvini – Viale Forlanini 121 – 20024 Garbagnate MI 02 994302801 [email protected] Rosa Guarino Pronto Soccorso AO Salvini – Viale Forlanini 121 – 20024 Garbagnate MI 02 994302370 rguarino@@aogarbagnate.lombardia.it Valore complessivo del progetto Spese: il progetto non prevede oneri aggiuntivi per retribuire il personale interno che gestisce la formazione dei gruppi di miglioramento, infatti il personale del gruppo learning audit è considerato in formazione, come pure i componenti dei gruppi di miglioramento. Partecipanti Infrastrutture Formazione Vedi voce spese Analisi statistiche Missione 00 Generali (max.5%) Gestione amministrativa Cofinanziatori // Modalità di gestione amministrativa – contabile del progetto Allegati Numero bibliografiche referenze (10 più 1. Wienand U., Cinotti R.,Prandi F., Il miglioramento continuo nelle Aziende Sanitarie, Centro Scientifico Editore 6 rilevanti) Curriculum del referente scientifico del progetto (Formato Europeo) Altro 2. Mosconi P. , Liberati A. , Il giudizio del paziente negli studi valutativi e di efficacia, Ricerca e Pratica 1989; 29:191--1999 3. Galgano A., I sette strumenti della qualità totale, il Sole 24 Ore 4. P. Kotler , A. R. Andreasen , W. Scott, M.Stecco, Marketing per le organizzazioni non profit ; il Sole 24 Ore 5. Calcioli S., Il marketing strategico nei servizi sanitari. La filosofia e gli strumenti operativi, Franco Angeli 6. Sloan M.D., Chmel M. , La rivoluzione della qualità e il sistema sanitario, Editoriale Itaca 7. Linee Guida ISPESL: studio per la predisposizione di LG per gli interventi di prevenzione relativi alla sicurezza e all’igiene del lavoro nelle strutture di PS – anno 2007 8. Piano Socio Sanitario 2007-2009 Regione Lombardia 9. Learning audit nella sanità – Bertini- ed. Franco Angeli 10.The Organizational Learnig Audit R.Wayne Pace - Management Communication, Vol. 15, No. 3, 458-465 (2002) In allegato NOTE: la Direzione Aziendale ha in essere la valutazione di estendere in modo più articolato questo progetto con il coinvolgimento delle Direzioni Sanitarie di 3 Presidi, degli uffici infermieristici, del personale dei PS, dei componenti del gruppo learning audit; della Formazione Permanente; del Marketing e Comunicazione e dell’area Dati Sanitari e Programmazione, declinandolo come obiettivo RAR 2009-2010 per la dirigenza ed il comparto dei citati settori. FORMATO EUROPEO PER IL CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo Telefono Fax E-mail Nazionalità Data di nascita Donata Castelli Via Ciovasso 5 - 20121 Milano MI 02 867598 02867598 [email protected] italiana 10.07.49 7 ESPERIENZA LAVORATIVA • Date (da – a) • Nome e indirizzo del datore di lavoro • Tipo di azienda o settore • Tipo di impiego • Principali mansioni e responsabilità 1974–1979: Istituto Ricerche Farmacologiche M.Negri – Milano 1982–1984: CENSIS 1983–1986: Istituto Ricerche Farmacologiche M.Negri – Milano 1979–1992: I. S. Sperimentale di II grado - Bollate (MI) + Casa di Cura Privata Convenzionata Monza 1992-1998: USSL 32 di Garbagnate Milanese dal 1998 ad oggi: Azienda Ospedaliera Guido Salvini - Garbagnate Milanese Azienda Ospedaliera Guido Salvini Sanitaria ospedaliera Dirigente struttura semplice dipartimentale Responsabile Marketing e Comunicazione e URP ISTRUZIONE E FORMAZIONE • Date (da – a) • Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione Laurea in scienze biologiche Anno accademico 1975/76 – tesi presso il Centro CNR di Biologia Cellulare e Molecolare Borsista Istituto Ricerche Farmacologiche Mario Negri / Assessorato all’Istruzione Regione Lombardia Diploma del corso triennale di formazione professionale per “Specialisti in Ricerca farmacologia” anno 1979 Iscrizione Ordine Nazionale Biologi • Principali materie / abilità professionali oggetto dello studio Abilitazione all’esercizio della professione n. d’ordine 8139 anno 1977 A seguito della mia opzione per l’Azienda ospedaliera, mi è stata assegnata la responsabilità dell’Ufficio Marketing-Comunicazione e dell’URP. In questo nuovo contesto ho attivato lavori di gruppo per progetti per lo sviluppo della rete – comunicazioni per utenti/clienti e per operatori dell’ospedale. Anche in questo ambito lavorativo la partecipazione a corsi di formazione interni ed esterni è fonte di stimolo, cambiamenti, verifica, validazione del metodo di lavoro “imparare facendo”. L’interattivirtà creatasi a livello di uffici di staff della Direzione Generale potenzia questi percorsi di crescita e facilita l’integrazione con le attività progettuali e istituzionali dei Servizi ospedalieri. Particolare rilevanza per il mio aggiornamento hanno avuto i due corsi di formazione IREF:1999-2000 Corso avanzato di comunicazione in ambito sanitario per responsabili URP (durata 20gg) e 2001 Corso avanzato per Responsabili URP certificato ai fini della L 150/2000 dalla Regione Lombardia (Decreto n.13772 del 19.7.2002). La partecipazione al corso SDS di formazione manageriale, anno 2001, mi ha permesso di testare nuovi strumenti di management. La conduzione del corso, realizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha privilegiato l’approccio improntato al learning by doing contestualizzando il percorso formativo nelle realtà operative delle aziende sanitarie. Questa modalità ha favorito lo scambio di esperienze, oltre a simulare una operatività sul campo di notevole valenza formativa. Ho sempre posto particolare attenzione nel campo della mia formazione continua, scegliendo corsi di aggiornamento riconosciuti sia dalla Commissione Nazionale che dal Sistema regionale ECM-CPD e strettamente pertinenti ai miei ambiti di lavoro. A titolo di esempio ne riporto alcuni. “Per una professionalità nella comunicazione in sanità”; “La qualità dei servizi sanitari dell’azienda ospedaliera”; “Il valore della customer satisfaction nella governance in sanità”; “Strumenti di marketing sanitario: sponsorizzazione e forme di collaborazione tra pubblico e privato”; “Vision 2000: approfondimenti, esperienze e attenzione alla persona”; “Perché comunicare nelle organizzazioni?; “Comunicare la salute”; “Le metafore dell’organizzazione”; “Valutare la qualità in sanità per la libera circolazione degli utenti europei”; “Aziendalizzazione degli ospedali: necessità o utopia?”; “Comunicare l’indicibile”; “Come e perché investire nella prevenzione della salute”; “Ospedali oggi: aziendalizzazione, donazioni e sponsorizzazioni”; 8 “Promossi alla salute 2006 – valutazione progetti di educazione sanitaria delle ASL in Lombardia” ; “La rilevazione della percezione dei pazienti: riflessioni e prospettive di miglioramento”; “Ospedali oggi: Aziendalizzazione, Donazioni e Sponsorizzazioni”. Nel 2007 ho seguito i corsi di formazione “negoziare con successo: come condurre efficaci relazione professionali” e “leadership al femminile” organizzati da Il sole 24 ore Formazione; “customer satisfaction: evoluzione di un modello” e “la comunicazione ai familiari della morte in ospedale” – I.Re.F. Nel 2008 ho frequentato il corso di formazione “La Comunicazione Pubblica in Sanità” (conforme alle legge 150/2000 – DPR 422/2001) organizzato da I.Re.F Scuola di Direzione in Sanità codice edizione SDS 0837/AI in collaborazione con l’Associazione Italiana Comunicazione Pubblica e Istituzionale, di 90 ore ed ho sostenuto la discussione del Project Work finale con valutazione:ottimo. Ho altresì frequentato il corso “l’implementazione della promozione della salute in Lombardia tramite l’applicazione degli standard HPH” organizzato da I.Re.F Scuola di Direzione in Sanità codice edizione SDS 0808/AE e ho partecipato alla XII Conferenza Nazionale della rete HPH con premiazione del lavoro ”audit learning”. Sempre nel 2008 oh frequentato il corso di formazione ”Valutatori responsabili IRCA OHSAS 18001: sistemi di gestione salute e sicurezza” promosso dalla Direzione Aziendale. Nel 2009 ho seguito il “minicorso di giornalismo per operatori ufficio stampa e URP” codice edizione SDS 9020/AE organizzato da I.Re.F Scuola di Direzione in Sanità. • Qualifica conseguita • Livello nella classificazione nazionale (se pertinente) APACITÀ E COMPETENZE PERSONALI Acquisite nel corso della vita e della carriera ma non necessariamente riconosciute da certificati e diplomi ufficiali. Negli anni di insegnamento, presso l’Istituto sperimentale di Bollate, ho seguito il progetto formativo del PEI dell’Istituto che prevedeva un’organizzazione interdisciplinare dei team di lavoro. La scuola si configurava come una delle “comunità pedagogiche sperimentali” istituite dal Ministero della Pubblica Istruzione in previsione della riforma della superiore, e come tale prevedeva una formazione interna basata sul “Mastery Learnig”. La partecipazione a corsi e convegni istituzionali ha fornito supporto/aggiornamento alle strategie didattiche adottate agli strumenti epistemologici utilizzati, quali dialogo ed ermeneutica. Il ruolo di referente per le aree di intervento del Distretto scolastico di appartenenza mi ha permesso di validare in altri ambienti, l’efficacia dei metodi di comunicazione applicati ai contesti di: approccio accademico – progettualismo – gruppi di lavoro centrati su temi o compiti. Con il passaggio alla USSL, ho avuto modo di elaborare i modelli della “pedagogia bianca” coniugandoli con i modelli della “andragogia” nella realizzazione dei processi di educazione alla salute. Svolgendo l’incarico di strutturare e gestire tali processi mi è stato di aiuto il metodo progettuale e partecipativo appreso dal C.S.E.S. di Perugia, poiché attribuisce un ruolo centrale al tema della comunicazione nell’educazione alla salute, come in ogni altro processo tendente a formare atteggiamenti e comportamenti. I contatti con il SENDES, il CIES, la partecipazione ai gruppi regionali per la promozione della salute, il corso per i referenti educaz. sanitaria IREF, mi hanno permesso di ampliare e consolidare le conoscenze nell’ambito della comunicazione interattiva. La proposta di progetto di un “Centro Informazione /Educazione alla Salute e Relazioni con il pubblico” che prevedeva l’articolazione in tre aree (decisionale:coordinamento gestionale strumenti; operativa:rapporto con i cittadini e collaborazione con gli operatori; di produzione: produzione di supporti per la comunicazione) che ho messo a punto nel 1997, non ha mai visto la realizzazione operativa poiché ha coinciso con l’autonomia della ASO dalla ASL. PRIMA LINGUA Italiano ALTRE LINGUE: FRANCESE E INGLESE • Capacità di lettura • Capacità di scrittura • Capacità di espressione orale BUONA BUONA BUONA 9 CAPACITÀ E COMPETENZE BUONE I N PARTE PER PREDISPOSIZIONE PERSONALE E IN PARTE PER FORMAZIONE PROFESSIONALE RELAZIONALI Vivere e lavorare con altre persone, in ambiente multiculturale, occupando posti in cui la comunicazione è importante e in situazioni in cui è essenziale lavorare in squadra (ad es. cultura e sport), ecc. CAPACITÀ E COMPETENZE BUONE ORGANIZZATIVE Ad es. coordinamento e amministrazione di persone, progetti, bilanci; sul posto di lavoro, in attività di volontariato (ad es. cultura e sport), a casa, ecc. CAPACITÀ E COMPETENZE BUONE - UTILIZZO DI PC .: WORD, EXCELL, ACESS, ADOBE, POWER POINT TECNICHE Con computer, attrezzature specifiche, macchinari, ecc. CAPACITÀ E COMPETENZE Amo molto la lettura e le discipline pittoriche ARTISTICHE Musica, scrittura, disegno ecc. ALTRE CAPACITÀ E COMPETENZE Competenze non precedentemente indicate. PATENTE O PATENTI ULTERIORI INFORMAZIONI REFERENTI attivita’ di aggiornamento e scientifica e didattica Tiro con l’arco B ELABORAZIONE, STESURA E GESTIONE DI PROGETTI/INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE • Progetti di promozione della salute basati sul modello partecipativo • Campagne di informazione sui Servizi di Prevenzione USSL rivolte alla popolazione e /o target mirati • • Diffusione e pubblicizzazione dei Servizi di Counsellig attivati nel settore prevenzione Promozione di concorsi per la realizzazione di prodotti utilizzati dal Servizio Prevenzione USSL (card AIDS per adolescenti ; opuscoli informativi per la popolazione giovanile; manifesti per la pubblicizzazione di eventi / momenti informativi per la popolazione..) • Piano di formazione per la prevenzione e sicurezza nell’Azienda Ospedaliera e relativo progetto sulla metodologia • Piani triennale di comunicazione dell’Azienda Ospedaliera • Partecipazione al progetto di coMarketing “l’ospedale come luogo di comunicazione” proposto dalla AO di Legnano • Ridefinizione delle risorse e dell’organizzazione dell’URP e dei punti di informazione e campagna di pubblicizzazione • Realizzazione in partnership con l’ufficio formazione permanente di corsi di formazione sull’accoglienza e sulla comunicazione • Carta dei Servizi e Guida ai Servizi aziendali e diffusione ai nuclei familiari residenti nei Distretti n.1 e 2 A.S.L. • Realizzazione del progetto a cofinanziamento regionale “qualità percepita” e 10 diffusione dell’andamento indagini 1999-2001 • Realizzazione del progetto di rilevazione qualità percepita flusso-debito informativo ASL/RL DG Sanità • Realizzazione di campagne di promozione dei servizi aziendali • Realizzazione dell’ufficio Accoglienza aperto al pubblico • Organizzazione e gestione dei processi di comunicazione aziendali rivolti ai media e all’esterno • Realizzazione di siti web aziendali, di cui Internet con versione “accessibile” • Supporto di marketing e comunicazione alle iniziative interne ed esterne delle UU.OO. e Servizi e della Direzione Generale • Realizzazione del corso itinerante per la popolazione in collaborazione con il responsabile del Centro Cefalee e le Amministrazioni Comunali di Arese, Rho e Garbagnate • Realizzazione della rivista aziendale SalvinInforma • Realizzazione di trasmissioni televisive riguardanti la presentazione delle offerte sanitarie e i percorsi di cura della Azienda Ospedaliera • Realizzazione di una mostra itinerante nei Comuni del territorio dal titolo “tra passato e futuro” inerente la storia dell’Azienda, i progetti realizzati e da realizzarsi ALLEGATI ! # " $% Donata Castelli __________________________________________ 11