2 Festa della donna PRIMO PIANO tidiano del Molise Il Quo Quotidiano Sabat o 9 mar zo 20 13 Sabato marzo 201 Ieri mattina il convegno alla Fondazione Giovanni Paolo II: con le nuove tecnologie miglioreremo la loro vita Donne e salute, la ricerca in chiave rosa La medicina di genere e le innovazioni tecnologiche per la salute femminile CAMPOBASSO. ‘Donna e Salute. Progresso scientifico e innovazione per la qualità della vita’. Forum ieri a Campobasso nella sala Crucitti della Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II organizzato dalla Asrem. La salute della donna dunque al centro della conferenza durante la quale si è parlato di medicina di genere, di ricerca ed innovazione, di soluzioni tecnologiche avanzate per ogni fase della vita della donna, di chirurgia estetica nelle pazienti oncologiche e di pari opportunità nel rapporto di lavoro. Le donne oggi sono più informate e consapevoli non solo sul tema della prevenzione ma anche sul per- hivio Arc Archivio corso diagnostico e terapeutico e su tutto ciò che può migliorare la qualità della vita durante e dopo la malattia. “Il forum voluto in una giornata particolare, l’8 marzo, ha inteso fare il punto sugli aspetti che riguardano la salute femminile”, ha detto il professor Giovanni Scambia direttore scientifico della Fondazione. “La Cattolica a Campobasso ha avuto sempre una vocazione spiccatamente legata alla difesa della salute femminile, dalla prevenzione alla cura dei tumori e oggi per i tumori ginecologici si fa tantissimo ma ancora troppo poco a causa della mancanza di informazione”. Ieri mattina medici, esperti e un pubblico soprattutto giovane ha avuto la possibilità di conoscere le più recenti innovazioni in tema di prevenzione e cura di patologie oncologiche. In questi anni si è arrivati a notevoli progressi tecnologici: dal vaccino per i tumori al collo dell’utero ai miglioramenti operati nella chirurgia a tutela non solo della guarigione ma anche della qualità della vita, alle terapie ormonali sostitutive in menopausa, ai nuovi farmaci per l’osteoporosi che consentono di risolvere molti casi che fino a pochi anni fa erano di difficile soluzione. In sostanza le tecnologie avanzate aprono uno scenario in cui sono presenti tante armi che bisogna solo imparare ad usare bene. La chirurgia ricostruttiva dopo un intervento demolitivo, ad esempio, agisce direttamente sulla psicologia della don- na. Il Direttore dell’UO Chirurgia plastica Stefano Gentileschi ha parlato di ciò che presiede a “quello che è l’ultimo momento della riabilitazione ad una vita normale. L’intervento di chirurgia ricostruttiva agisce direttamente sulla psicologia della paziente – ha detto –perché la donna che viene operata di tumore al seno non è una donna guarita quando subisce una mastectomia ma semplicemente una donna senza cancro. Solo quando recupera una vita normale si può dire veramente guarita”. 6 Attualità CAMPOBASSO tidiano del Molise Il Quo Quotidiano Sabat o 9 mar zo 20 13 Sabato marzo 201 Realizzato dalla Consigliera di Parità nazionale in collaborazione con associazioni e sindacati La malattia non sia discriminazione Patologie oncologiche e invalidanti, un opuscolo per tutti i lavoratori Informazioni sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici affinché la malattia non diventi una discriminazione, come spesso accade, e perché se si conoscono i diritti è possibile anche rivendicarli. E’ stato presentato ieri mattina in Provincia a Campobasso l’opuscolo ‘Patolo- gie oncologiche e invalidanti. Quello che è importante sapere per le lavoratrici e i lavoratori’, promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, realizzato dalla Consigliera di Parità nazionale in collaborazione con Associazioni e sindacati e sul territorio distribuito a cura della consigliera di parità dell’ente provincia Filomena Matteo presente all’incontro accanto al presidente di Palazzo Magno De Matteis, al presidente della Provincia di Isernia Mazzuto, al presidente della LILT Fabrizio e al vice presidente Franchella e all’on- cologa del Cardarelli Musacchio. Un insieme di “leggi che possono tutelare il percorso lavorativo di chi è affetto da patologie oncologiche”, ha detto De Matteis. Una serie di informazioni sui diritti e gli adempimenti nel caso di malattia oncologica e per i familiari; dai congedi ai permessi straordinari, ai primi passi da compiere per presentare la richiesta di invalidità e quindi di un sostegno economico. Secondo gli ultimi dati della Federazione delle Associazioni dei Volontari Oncologici, in Italia ci sono duemilioni di malati di cancro e circa 700mila sono lavoratori. “L’opuscolo vuole dunque dare indicazioni specifiche ai malati e ai loro familiari che si trovano a vivere un delicato momento nella vita. Se non sanno di avere dei precisi diritti rischiano discriminazioni e a volte anche la perdita del lavoro”, ha detto la Matteo. Il presidente della LILT Fabrizi ha poi ricordato l’iniziativa della Lega per il trasporto dai centri minori agli ospedali del capoluogo di quei malati che devono praticare la chemio e la radioterapia e la delibera regionale che ha nominato il dottor Carozza responsabile scientifico del Registro Tumori Regionale ma per il quale manca il finanziamento. “Da voci di corridoio sembra che i fondi ci siano almeno per la prima fase. Per attivare il Registro Tumori infatti servono dai eo Filomena Matt Matteo 100 ai 200mila euro. Per quanto riguarda l’intera organizzazione è stato tutto già stabilito con la delibera del maggio scorso. Siamo pronti per partire perché abbiamo attivato le condizioni affinché il Registro venga attivato e i 330mila abitanti molisani è il numero minimo per avere il Registro, funzioni e sia accreditato e l’accreditamento non potrà avvenire prima di 3-5 anni”, ha concluso. 13 - ANNO XVI - N. 67 201 SABATTO 9 MARZO 20 SABA RED AZIONE TERMOLI REDAZIONE Il filone di inchiesta si ricollega a quello sulla ‘medicina di gruppo’ Terremoto nella Sanità Non si escludono altri indagati tra un’immagine A des destra della R esidenza Residenza Sanitaria Assis tita Assistita dell’ospedale Vie tri di Larino Vietri L’ondata di indagati scaturita dal lavoro che i Carabinieri del Nas di Campobasso stanno svolgendo da mesi nell’ambito dell’Asrem bassomolisana e culminata giovedì con i provvedimenti a carico di illustri personaggi del mondo della sanità e della politica, (universi strettamente intrecciati) non si esaurisce qui. A margine della conferenza stampa di due giorni fa tenutasi presso la Procura della Repubblica di Larino, il comandante dei Nas Antonio Forciniti lo ha fatto capire: nei prossimi giorni ci saranno importanti novi- tà in merito ad un altro filone della vasta inchiesta ancora in corso, quello che riguarda la Residenza Sanitaria Assistita, distaccata ma direttamente collegata all’ospedale Vietri di Larino. Potrebbero cioè esserci presto nuovi iscritti nel registro degli indagati. Come si ricorderà, gli inquirenti sequestrarono, nel dicembre 2012, un’ala della struttura, quella in fase di costruzione che avrebbe dovuto ospitare a breve altri venti posti, oltre a quelli già presenti nell’ala operativa. Furono bloccati anche i lavori di costruzione dell’ultimo pezzo della struttura. Gli inquirenti stanno ancora indagando su una serie di presunte irregolarità tecniche ed amministrative che riguardano le procedure che hanno portato all’edificazione della struttura e le attività svolte all’interno di essa. La vicenda della Rsa è emersa nel corso della conferenza stampa in quanto curiosamente collegata a quella della presunta truffa della “medicina di gruppo” che vede protagonisti quattro medici di base di Larino e dirigenti e tecnici del Vietri, tra cui anche uomini politici di spicco, accusati di truffa, falso e abuso d’ufficio. Nel corso della conferenza stampa, infatti, i Nas hanno rivelato che l’indagine sulla medicina di gruppo ha preso spunto proprio dai sopralluoghi effettuati nell’ala in fase di ultimazione della Rsa del Vietri di Larino. Qui infatti i Carabinieri avevano notato la presenza di due dei quattro medici di base. Una presenza costante e contemporanea dei professionisti che non rispecchia la modalità turnistica del servizio di medicina di gruppo, bensì ne conferma la natura ambulatoriale. In sostanza, secondo l’ipotesi degli inquirenti, i medici di base hanno utilizzato una struttura pubblica come l’Rsa di Larino (uno degli aspetti focali dell’indagine) per svolgere un’at- tività privata, che è quella del medico di base. La vicenda ha un risvolto persino umoristico: quando, per la quarta volta di fila, i Nas si recarono presso la Rsa per il sequestro, i medici furono ritrovati per l’ennesima volta in sede e i Carabinieri, loro testuali parole, dovettero quasi procedere al sequestro della struttura con i “medici al loro inNF terno”. CAMPOBASSO Sabato 9 marzo 2013 Fondazione Giovanni Paolo II giovedì 14 personale in sciopero 5 C AMPOBASSO. La Direzione generale della Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” di Campobasso informa che le organizzazioni sindacali FpcgiL – Cislfp - Cisl medici – Uil fpl – Ugl – Fials Confsal e Cobas hanno proclamato dalle 8 alle 20 di giovedì 14 marzo uno sciopero generale di tutto il personale. Verranno garantiti i servizi essenziali, mentre verranno sospese le attività ambulatoriali nei confronti dell’utenza esterna. Lavoratori più informati sul cancro In Provincia il lancio dell’opuscolo che diffonde i diritti legati alla salute C AMPOBASSO. Patologie oncologiche, quello che è importante sapere per le lavoratrici e lavoratori. Il tema è stato trattato ieri mattina nella sala giunta della Provincia di Campobasso. Al centro dell’incontro, la presentazione di un opuscolo rivolto alle lavoratrici e lavoratori affetti da patologie oncologiche, al fine di fornire informazioni utili sui propri diritti per affrontare un delicato momento della vita lavorativa e familiare. Presenti all’incontro, il presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, il Presidente della provincia di Isernia, Luigi Mazzuto, la consigliera di Parità della Provincia di Campobasso, Filomena Matteo e la sua collega pentra, Tina Fiorenzo, il presidente della Lilt Campobasso, Giovanni Fabrizio e l’oncologa dell’ospedale Cardarelli, Michela Musacchio. “Si tratta di un’iniziativa promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, coordinata dalla consigliera nazionale di Parità – ha esordito Filomena Matteo - , il ruolo di noi consiglieri territoriali è solo quello di diffondere l’esistenza dell’opuscolo e il suo contenuto. E’ importante che le donne, ma anche gli uomini e soprattutto i familiari di chi è colpito dal cancro, sappiano quali sono i propri dirit- • Filomena Matteo, Luigi Mazzuto e Rosario De Matteis ti, come il passaggio ad un contratto part-time, come la possibilità di chiedere il congedo dal lavoro (qualora fosse riconosciuta un’invalidità civile superiore al 50%), ancora la possibilità di chiedere all’Inps l’assegno ordinario di invalidità. E infine, punto im- portantissimo, i diritti dei familiari che assistono i malati oncologici. Tra questi c’è il permesso retribuito di tre giorni al mese per as- sistere il familiare, la possibilità di trasformare il contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale (in caso di patologie oncologiche riguardanti il coniuge, i figli e i genitori del lavoratore)”. Nell’opuscolo sono elencate anche le figure cui rivolgersi per avere informazioni sui propri diritti. Sul posto di lavoro: ufficio Risorse Umane, rappresentanti sindacali, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, medico competente. Oppure al medico di base, patronati, sindacati e associazioni di volontariato al servizio di persone affette da patologie oncologiche. An Na Sabato 9 marzo 2013 LE CITTÀ DEL MOLISE 7 Caso Asrem, il centrosinistra chiede le dimissioni del sindaco T ERMOLI. Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata dai consiglieri di minoranza del Comune di Termoli, intervenuti in merito alla vicenda degli ultimi giorni che coinvolge alcuni esponenti del mondo politico termolese. «Apprendiamo da fonti di stampa locale, che metà della Giunta comunale di Termoli, risulterebbe indagata dalla Procura della Repubblica di Larino. I capi di imputazione ipotizzati sarebbero truffa ed abuso di ufficio commessi, in quanto dipendenti dell’Asrem, dal 2008 in poi. L’estrema gravità dei fatti oggetto di indagine impone a questa opposizione di chiedere le immediate dimissioni del sindaco, peraltro indagato e tutt’ora dipendente di quello stesso ente che si suppone vittima di condotte “inappropriate”. E’ di tutta evidenza che questa città, già ampiamente mortificata dalla pochezza dell’indecorosa azione amministrativa fino ad ora condotta, avrebbe fatto volentieri a meno di un primo cittadino coinvolto in indagini per i reati contro la pubblica amministrazione». 6 Campobasso Sabato 9 marzo 2013 L’incontro dell’8 Marzo Pazienti oncologiche, migliora la qualità della vita Il tema affrontato all’ex Cattolica, Scambia: fondamentali i nuovi approcci terapeutici CAMPOBASSO. La salute delle donne è decisamente migliorata negli ultimi anni come ha evidenziato Margaret Chan, direttore generale dell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) in occasione del 100° anniversario della Giornata internazionale della donna che si è celebrata l’8 marzo scorso. Questo grazie alle scoperte scientifiche e alle innovazioni tecnologiche, come la mammografia, gli screening attraverso il pap test, l’aborto sicuro (solo se legale), la contraccezione. E di questo si è parlato ieri alla presenza di esperti nell’aula Crucitti della Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso. “Donna e salute. Progresso scientifico e innovazione per la qualità della vita”, questo il nome del dibattito organizzato in collaborazione con l’Asrem, la Lilt, l’Inail, l’Università e la Regione. In Italia le donne hanno una lunga aspettativa di vita: vivono in media 84,3 anni, contro i 79,1 degli uomini. I dati sono stati presentati proprio in questi giorni dall’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane con il Rapporto Osservasalute 2010 che ha evidenziato però un decadimento delle abitudini e degli stili di vita nel gentil sesso: sono aumentate le donne fumatrici, sedentarie e con predilezione per il cibo-spazzatura. Ma allora in cosa decisamente è migliorata la salute delle donne? Sicuramente in campo oncologico. Di questo ne è sicuro il direttore scientifico della Fondazione, il professor Giovanni Scambia. “È aumentato il numero delle guarigioni e soprattutto è maggiore la qualità della vita delle pazienti oncologiche”, ha detto. In Europa la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di tumore è in media del 5% per gli uomini e del 7% per le donne sul totale dei casi, ma per il solo tumore al seno si è passati dal 74 all’83%! Lo stesso si può dire del tumore all’ovaio: oggi la sopravvivenza è del 30-40% contro il 20% di alcuni decenni fa. Sono aumentate le diagnosi, ma anche quelle precoci e dunque il numero dei casi di tumore sale come pure parallelamente quello delle guarigioni: cioè ci si ammala di più e si muore di meno. “Il tutto è comunque favorito dai nuovi approcci terapeutici multidisciplinari e personalizzati - ha detto ancora Scambia -. Ricevere la diagnosi di un tumore è sempre uno shock: le donne però oggi vogliono essere informate e così riescono a scoprire che tante cose che le spaventavano a priori non sono più un problema, o comunque, che anche alcuni effetti collaterali della malattia e soprattutto delle terapie, possono essere tenuti sotto controllo”. Pensiamo alla fertilità e alla gravidanza prima di tutto: grazie alle nuove tecniche di chirurgia conservativa e ai medicinali di nuova generazione, le pazienti possono mantenere la propria capacità riproduttiva. E per ciò che riguarda la familiarità? La predisposizione genetica? Il 10% delle donne affette da tumore al seno o all’ovaio presentano una mutazione a carico dei geni Btca1 o Brca2 che è ereditaria e si può trasmettere da genitori a figli. Si stima che le donne portatrici di tale alterazione genetica (individuabile con un test da effettuare in centri specialistici), abbiano tra il 50 e l’80% delle probabilità di ammalarsi di cancro della mammella e tra il 10 ed il 40% di sviluppare un tumore alle ovaie nell’arco dello loro vita. Individuare questo rischio è dunque possibile, ma averne la consapevolezza non è cosa da poco. Il prof Giovanni Scambia Gli istituti oncologici offrono alle donne due pos- “il desiderio delle donne di ogsibili soluzioni: la prima è ca- gi è quello di essere sempre più ratterizzata da un iter farmaco- informate e consapevoli non logico e di controlli serrato e solo sui piani di prevenzione, costante, la seconda dalla co- ma anche su prognosi, decorso siddetta chirurgia di profilassi, terapeutico e su tutto ciò che ovvero l’asportazione bilatera- può migliorare la loro vita dule di entrambe le mammelle (o rante e dopo la malattia. Non delle ovaie) per evitare il ri- rinunciano alla sessualità, alla gravidanza e all’esperienza schio a priori. Il prof Scambia sottolinea che della maternità”. Larino Basso Molise 21 Sabato 9 marzo 2013 Intanto il triunvirato al vertice dell’Asrem dovrà spiegare ai giudici l’utilizzo della Rsa Truffa dei medici, non è finita Nell’inchiesta sulla fittizia medicina di gruppo potrebbero spuntare nuovi indagati LARINO. Il day after della nuova inchiesta sulla Sanità del Basso Molise, registra altri particolari emersi nelle ultime ore. Se l’attività investigativa riguardante la medicina di gruppo ed i nove indagati finiti nel mirino della Procura della Repubblica può dirsi conclusa, continuano le indagini degli inquirenti su casi analoghi che potrebbero interessare altri medici di famiglia. Solo verifiche, per il momento, ma è certo che l’attività del Nucleo Anti Sofisticazioni dei Carabinieri va avanti e non si è mai fermata. Sul fronte del terremoto della medicina associata, è emerso che il Procuratore Ludovico Vaccaro, tra le varie misure cautelari adottate (sequestro delle autovetture e blocco dei pagamenti dell’Asrem verso i quattro medici di famiglia, compresa l’indennità percepita per la medicina di gruppo) aveva chiesto al Giudice delle Indagini Preliminari Aceto anche l’interdizione dalla professione, che è stata negata. Così, se da una parte vanno avanti gli accertamenti patrimoniali, dall’altra la Procura frentana potrebbe tornare a chiedere anche la misura interdittiva non concessa dal Gip, come ha fatto intendere a margine della conferenza stampa di giovedì il Procuratore Vaccaro. La palla passa ora alle difese dei nove indagati. I legali nominati dai quattro medici di famiglia (Giardino, Sabusco, Vincelli e Gabriele) dovranno confutare la tesi degli inquirenti e l’accusa di aver percepito indebitamente le somme aggiuntive corrisposte dall’Asrem per un servizio associato che, a detta dei Nas, esisteva solo sulla carta. Non garantendo la continuità assistenziale, non coordinandosi tra di loro, non pubblicizzando il servizio, è l’accusa rivolta ai quattro. Già rigettata dal sindaco Guglielmo Giardino su tutta la linea che, come è facile immaginare, sarà sposata anche dagli altri tre medici di famiglia. Sul fronte amministrativo dell’inchiesta, le difese di Quici, Di Lena, Percopo, Paglione e Testa cercheranno invece di smontare la ricostruzione effettuata dalla Procura di Larino, ma dovranno anche spiegare come mai i tre medici dell’associazione siano stati autorizzati ad esercitare all’interno dell’ospedale “Vietri”, tra l’altro nei locali destinati alla RSA, anche questi posti sotto sequestro dagli inquirenti sulla scorta di una precedente indagine. Insomma, più passano i giorni, più aumenta il numero delle inchieste avviate e coordinate dalla Procura di Larino. Giusto per ricordare i casi più importanti, sono ancora in corso gli accertamenti della Guardia di Finanza sui permessi straordinari, le indennità aggiuntive e premi di risultato, che sarebbero stati percepiti in maniera illecita da dipendenti e sanitari della Asrem in Basso Molise. Mentre i Nas dei Carabinieri stanno ancora conducendo le indagini riguardanti i presunti casi di assenteismo tra Termoli e Larino, sui costi sostenuti per le spese del personale sia per quelle riguardanti l’acquisto di beni e servizi, non ultima la vicenda dei farmaci e presidi sanitari scaduti, sequestrati solo poche settimane fa. Insomma, la sanità del Basso Molise assomiglia sempre più ad un vaso di Pandora, dove con cadenza quasi mensile, si scatenano tempeste che stanno coinvolgendo i vertici amministrativi, i medici, il personale, i tecnici. Con gli inevitabili risvolti anche sul fronte politico. E siamo solo nella fase delle indagini preliminari. Ennio Di Loreto Sanità, fondi utilizzati per altro e advisor sospeso. Roma chiede l'ultimo conto a Iori... Pagina 1 di 2 Sanità, fondi utilizzati per altro e advisor sospeso. Roma chiede l'ultimo conto a Iorio I punti roventi per la verifica tecnica di lunedì 11 marzo Se i conti non tornano, bisogna capire le ragioni. E soprattutto bisogna capire come mai sia stato sospeso il contratto, obbligatorio per legge, con l'advisor, la società, cioè, nominata dal ministero per il controllo dei conti. Succede questo nella sanità molisana. Michele Iorio, l'ex governatore di centrodestra Succede che i conti che non tornano - e non è certo una novità - ammonterebbero a ben 500 milioni di euro. Ovverosia, il totale dei debiti in termini finanziari accumulato dalla Regione Molise per il servizio, pur a fronte di una liquidità in qualche maniera garantita. In sostanza, non ci sarebbe corrispondenza tra la consistenza patrimoniale di questo enorme buco e i trasferimenti che pure lo Stato centrale ha disposto per il regno commissariato di Michele Iorio. E sempre a lui, ancora prima che al successore di centrosinistra Paolo di Laura Frattura, che stando agli annunci dovrebbe tenere per sé la delega più rognosa del momento, chi sta in alto - i ministeri - chiedono il conto. L'idea su cui si ragiona, su cui in particolare ragiona Roma, dice questo: le risorse a disposizione per il sistema sanitario regionale del http://www.primapaginamolise.it/detail.php?news_ID=51100&goback_link=index.php 09/03/2013 Sanità, fondi utilizzati per altro e advisor sospeso. Roma chiede l'ultimo conto a Iori... Pagina 2 di 2 Molise non giustificano la cifra dei debiti: come mai? Il sospetto, va da sé, finisce sull'utilizzo improprio, o presunto tale, dei soldi pubblici: la Regione Molise, amministrata dal centrodestra, non avrà mica distolto i fondi in bilancio regionale dal capitolo sanità ad altro? E tale sospetto sarebbe anche qualcosa di più di un indizio. Chi conosce i dettagli, infatti, si domanda che fine abbia fatto l'appesantito carico impositivo per Iperf e Irap: le tasse maggiorate per le imprese e i cittadini molisani sono state poi utilizzate per la copertura del deficit sanitario? L'automatismo dell'aumento a questo doveva servire. Di questo si discuterà tra due giorni a Roma. Il prossimo lunedì 11 marzo si svolgerà al ministero dell'economia una verifica tecnica su alcuni atti approvati dal commissario Iorio e dal direttore generale Francioni per il piano di rientro dal deficit. Pare infatti che il governatore uscente nel mese scorso abbia prodotto una ricostruzione dei vari trasferimenti ricevuti nel corso degli anni e da questo suo rapporto risulterebbe che tutto ciò che lo Stato centrale ha inviato al Molise, o meglio destinato alla sanità molisana, sia stato utilizzato per il settore in questione. Nella realtà, potrebbe anche non essere andata così (almeno questo vuole verificare Roma): perché, alla fine della fiera, nelle casse regionali (ovviamente nell'intera organizzazione italiana), gli unici soldi certi, l'unica liquidità vera riguarda proprio la sanità: in questo capitolo ci sono trasferimenti concreti, negli altri promesse (anche e perlopiù comunitarie) di trasferimenti. E allora se c'è una patata bollente da risolvere con estrema urgenza - si potrebbe pensare a casi come lo Zuccherificio o la Solagrital, ma sono solo esempi - ecco che si potrebbe attingere al fondo della sanità. Questo vuole capire Roma. Perché già nel verbale di novembre scorso il tavolo tecnico aveva quantificato in 300 milioni di euro le somme che la Regione Molise doveva trasferire al bilancio della sanità. Questa cifra era stata già ricevuta, ma non risultava registrata al posto giusto. La ricostruzione del governatore-commissario di centrodestra, per quanto presentata, pare non abbia convinto i funzionari di via XX Settembre: gli alti dirigenti vogliono dettagli più precisi e maggiori spiegazioni. Almeno per non arrivare a concludere in maniera troppo dura che qualche trucco sia stato operato qui in Molise. http://www.primapaginamolise.it/detail.php?news_ID=51100&goback_link=index.php 09/03/2013