IL GIORNALE Via Duca D'Aosta, 16 - MATINO (Le) - Tel. 348 0316472 - E-mail: [email protected] NUMERO UNICO APRILE 2008 Ben Arrivato Ho accolto con particolare emozione linvito del Presidente dellAssociazione degli Autori Matinesi, Tonio Ingrosso !! Mi ha telefonato dicendomi : scrivi due righe, mandaci un saluto, sta uscendo a Matino un nuovo Giornale !! E veramente unemozione forte, perchè mi sono guardato intorno e mi sono accorto che sono passati cinquantanni dallultima volta. Difatti a Natale del 1957 uscì a Matino, il 1° numero della Fionda, giornale che durò fino al 1959 e che segnò per tutti noi un momento di aggregazione e di vivacità culturale che ci siamo portati dentro, non si è mai spento. Riuniti intorno al Circolo Culturale Leonardo Barone eravamo ragazzi della Fionda. E allora: BEN ARRIVATO al Giornale dellAssociazione degli Autori Matinesi. La nascita dellAssociazione è, per Matino, un avvenimento eclatante, ma luscita del Giornale è da grande festeggiamento. Io mi unisco agli Auguri ed ai Festeggiamenti di tutto cuore e con grande affetto. Tutta lAssociazione sarà chiamata ad uno sforzo molto grande, perchè bisogna durare nel tempo: molti saranno curiosi e scettici, a Matino è dobbligo, ma la scommessa vale la pena. Potrebbe essere loccasione, tra le altre iniziative, magari estiva, per fare il punto dopo cinquantanni a partire dalla Fionda. Non è provocazione culturale, ma bisogna avere il coraggio di farsi delle domande : le risposte non sempre sono gradevoli, ma questo è il passaggio obbligato per crescere e guardare in faccia il mondo che cambia. E molti dei ragazzi della Fionda non risponderanno allAppello, ma sono, sempre e comunque, ancora tra noi. Edmondo R. Angelè - Resp. Tonio Ingrosso - Grafica e Stampa Tipografia San Giorgio Matino CHI SIAMO, COSA VOGLIAMO La trascuragine dei precedessori eruditi matinesi, nei tempi più bassi, a non scrivere e notare le cose alla loro età, nella loro patria addivenute, è stata la cagione che gli geografi che hanno scritto del nostro Salento poco anzi nulla ne motivino della terra di Matino... Il mio principal scopo è di apportare qualche utile alla posterità matinese...Mi sperona un interno impulso fare un manoscritto qualunque si fusse, la sua fondazione descrivendo non con animo di far listoriografo, ma bensì che questi servisse di stimolo alla studiosa gioventù matinese che ha da venire, per applicarsi più di proposito e scriver poi con tutta lesattezza ed erudizione. Che se riusciranno essi giovani eminenti nel sapere, colmeranno di onore e dignità il luogo che gli ha dato la cuna... (Giuseppe Schivani, Antiche memorie di Matino, 1763) Scrivere e notare le cose accadute nella propria patria, apportare qualche utile alla posterità matinese, essere di stimolo alla studiosa gioventù matinese, colmare di onore e dignità il luogo in cui si è nati: sono proprio questi gli obiettivi che come Associazione AUTORI MATINESI ci siamo proposti e ci riempie di orgoglio scoprire che identici propositi si riprometteva, in modo molto più autorevole, lo storico Schivani nel lontano 1763. Ripercorrere i sentieri dei nostri padri, stabilire un rapporto di continuità con gli Autori del passato, pur nella diversità dei tempi e dei problemi, è, a nostro giudizio, garanzia di sano e produttivo rinnovamento. Continua a pag. 2 ALL'INTERNO Matino: dolci ricordi di Totò Fusaro Lettera aperta di Tnio Ingrosso L'archivio Matino - Palazzo Marchesale - Trifora I GIOVANI IL LORO FUTURO di Aldo Bello Accade a distanza di tempo, ma è ineludibile la necessità di fare dei bilanci, riferendosi ai conti del dare e dellavere di una generazione, alla sua azione politica e di politica economica, ai lasciti morali e culturali che trasmette soprattutto ai giovani, che rappresentano a tutti gli effetti il futuro di un Paese e la crescita della civiltà della sua gente. Allora la domanda di fondo è: Che cosa stiamo consegnando a coloro i quali prenderanno il testimone, dopo la nostra uscita di scena? Per quanto ci si sforzi di dimostrare il contrario, facendo riferimento allimpegno di tante intelligenti individualità, va riconosciuto che i risultati della riflessione sono in territorio di profondo rosso. Perché una parte della società meridionale e italiana ha lavorato bene, senza dubbio, ma ha visto vanificare sensibilmente i propri sforzi dallaltra parte della stessa società, quella che è classificata come classe politica e insieme classe dirigente, in buona parte venuta meno per cause remote e prossime, ma non per questo meno colpevolmente, alla propria missione. Noi abbiamo vissuto in un Paese irreale, essendo consapevoli daverlo voluto immaginare e prospettare così, come alibi per i nostri comportamenti sostanzialmente scorretti. E adesso, come presi da unimprovvisa voglia di autodafé, denunciamo le storture, gli egoismi, gli inganni consumati a danno della collettività, nella presunzione che questo porti a unautomatica assoluzione. Dubito che possa accadere. Soprattutto sono convinto che non sia questo ciò che occorre al nostro disgraziatissimo Paese. LItalia ha bisoContinua a pag. 2 di Francesca Marsano pag. 3 pag. 4 Matino città d'arte di Franco Casalini pag. 5 Sgomento e speranza di A.M. Delle Castelle pag. 6 Conoscere il territorio di Maria Romano pag. 7 Il Teatro a Matino di Alfredo Cataldo pag. 8 L'Orchestra scolastica di Sergio Carluccio pag. 8 A. Del Tufo e B. Pignatelli di Geraldina Antonaci pag. 9 Un monumento a R. Gentile di Alberto De Luca pag. 10 Scuola e Territorio di Prof.ssa Rosa Grappa pag. 11 Crescere insieme di Prof.ssa Adele Polo pag. 12 PAG. 2 IL GIORNALE degli Autori Matinesi dalla prima pagina - CHI SIAMO, COSA VOGLIAMO. Nel corso degli ultimi decenni alcuni nostri concittadini hanno pubblicato a proprie spese opere di carattere storico o culturale aventi come oggetto la nostra terra, ma sono apparse delle iniziative slegate tra loro, frutto della buona volontà di qualcuno piuttosto che il risultato di unattività costante e corale di studio e di ricerca. Si corre così il rischio che nel volgere di poco tempo queste opere così meritorie cadano nelloblìo, mentre dovrebbero costituire la fonte a cui attingere per tentare nuove strade e nuovi percorsi. Consapevoli della necessità di creare una cultura storica e al tempo stesso di promuovere lamore per la scrittura, in quanto antidoto alla superficialità e al pressappochismo oggi imperanti in una società sempre piuù distratta e fredda , ci siamo attrezzati per creare allinterno della nostra Associazione un Archivio storicotematico, avente come oggetto tutto ciò che attiene alla storia, alle tradizioni, alla cultura della nostra città: un archivio che non sia solo strumento di ricerca, ossia serbatoio storico al quale attingere per attività di approfondimento o di erudizione, ma soprattutto luogo di radicamento della memoriaidentità, condizione essenziale per ritrovare se stessi in una società sempre più plurale e globale. Per realizzare il nostro progetto, abbiamo bisogno della collaborazione di tutti e in particolare: - delle istituzioni presenti sul territorio ( Amministrazione Comunale, parrocchie, scuole, associazioni culturali, ecc.), le cui iniziative siano meritevoli di essere conservate e catalogate; - di coloro che dispongono di foto depoca o materiale di interesse storico (lettere, appunti, relazioni, ecc.) e desiderano che si conservino in un apposito e attrezzato Archivio; - di chi ama scrivere su argomenti vari ( poesie, biografie, storie di vita, ecc.) e vuole che le sue opere siano lette da un pubblico più ampio; - di tutti coloro, professionisti o dilettanti, che a vario titolo e in vari settori (arte, musica, economia, ecc.) realizzano opere o lavori di interesse collettivo (es. tesi di laurea, pubblicazioni, articoli di giornale, ecc.) Noi selezioneremo con cura il materiale inviatoci, anche in copia, lo catalogheremo per facilitare la consultazione e lo divulgheremo nei tempi e nelle forme più opportuni ( incontri con lautore, dibattiti, seminari, ecc.) Certi di svolgere un servizio utile alla collettività, invitiamo tutti coloro che condividono le nostre finalità ad associarsi, in modo che, insieme, si possa migliorare limmagine e lidentità della nostra città, e lasciare una preziosa eredità alle future generazioni. Il Presidente e il Consiglio direttivo APRILE 2008 Ass. Autori Matinesi FINALITA ( dallo statuto): Art.1- LAssociazione denominata Autori Matinesi si propone come finalità generale la promozione e la valorizzazione di ogni forma di creatività e talento, nei vari ambiti in cui essi si manifestino, che veda protagonisti cittadini originari o residenti in Matino, al fine di contribuire alla crescita civile e morale della comunità e alla diffusione di unimmagine positiva di essa. Art. 2 LAssociazione si propone, in particolare, di: a) Conservare e catalogare in un apposita sezione tutte le opere scritte da cittadini originari o residenti nella città di Matino (Sezione Autori Matinesi) b) conservare e catalogare ogni altra opera o prodotto culturale attinente a problematiche relative alla storia e alla cultura della città di Matino e del Salento, che abbiano un particolare valore e risultino di interesse collettivo (Sezione Matino e Salento) c) promuovere la lettura e la consultazione dei testi di cui sopra attraverso iniziative mirate (incontri con lautore, maCariche Sociali teriale informativo, dibattiti, ecc.) Presidente: Tonio Ingrosso d) stimolare, soprattutto nei ra- V. Presidente: Cosimo Mudoni gazzi e nei giovani, lamore Segretaria: Fernanda Antonaci e la dedizione alla scrittura, Consigliere: Donato Stifani in quanto espressione di Consigliere: Tonia Romano creatività e razionalità, strumento di confronto e di altri Soci fondatori: apertura agli altri, efficace contributo alla costruzione di Alfredo Cataldo una società civile fondata Antonio De Matteis sulla continuità di valori e di Anna Maria Delle Castelle Roberto Delle Castelle stili di vita condivisi. Donato Filograna Antonio Fortunato La sede resta aperta nei giorni Franco Murrieri di Mercoledì e Venerdì Paolo Murrieri ore 18,30 - 20,00 Giorgio Romano Per informazioni: Maria Romano Tel. 0833.503427 - Cell. 348.0316472 Jonny Toma E-mail: [email protected] dalla prima pagina - I GIOVANI E IL LORO FUTURO gno di verità; ha una necessità vitale che si squarci finalmente il velo (il muro) di silenzi, di reticenze, non di rado di vere e proprie menzogne, che per troppo tempo abbiamo steso sulleffettiva realtà; al punto in cui siamo arrivati, reclama che si chiarisca che cosè davvero la società nazionale, e come di fatto funziona, senza più rendere fumosa la situazione facendo ricorso al cosiddetto senso comune, che è ideologicamente tarato: e lo è per il semplice fatto che abbiamo contribuito tutti, nessuno escluso, a renderlo tale quando si è consentito che il discorso pubblico italiano fosse sopraffatto dai luoghi comuni sempre meno veritieri, da principi dati per scontati ma sempre più inverosimili. Tutto questo, allinsegna di un sovrano disprezzo per come realmente stavano le cose, per il loro autentico significato. Esempi? A non finire. A lungo ci siamo raccontati che unartificiale uguaglianza potesse sostituire la meritocrazia, ritrovandoci poi quote sconfortanti di semianalfabeti in cattedra e di tirannelli nei pubblici uffici; che nella scuola o nelle amministrazioni statale, regionale, provinciale e locale la disciplina o la gerarchia non fossero poi così necessarie; che si potesse tollerare che qualche centinaio di persone bloccassero una strada o una stazione ferroviaria per qualunque ragione volontaristicamente accampata; che non fosse un fenomeno negativo che la magistratura si autogovernasse con criteri di lottizzazione politica spietata, o che in prigione finissero per restarci a lungo solo i poveri, piuttosto che i grandi truffatori o i grandi evasori fiscali, destinatari semmai di graziose impunità; che le università e luniverso della sanità fossero ancora e sempre preda di baronie familistiche; che fosse normale che le decisioni delle autorità centrali in materia di pubblica utilità (trasporti, stoccaggio di rifiuti o scorie nucleari, realizzazione di grandi infrastrutture ) fossero vanificate o prolungate per tempi biblici grazie allopposizione del sindaco di un microscopico villaggio o del prete populista di una parrocchia eccentrica; che certe privatizzazioni fossero spacciate per grandi affari in favore dello Stato, mentre erano soltanto giganteschi regali a interessi particolari; che le Authority servissero a qualcosa, mentre la loro attività lascia il tempo che trova; che i soldati italiani dovessero assolvere a missioni di pace in terre remote, mentre sono ingaggiati per vere e proprie guerre in territori storicamente bellicosi; che fossero da scomunicare coloro i quali coraggiosamente sostenevano che lesistenza delle Regioni si è risolta in un esborso gigantesco di risorse, in cambio di risultati che definire modesti ha già il sapore di un elogio; che fosse fatale che il Sud avesse una stratificazione di cartelli del crimine organizzato che non sono invincibili allinfinito, ma che tuttavia continuano a condizionare la vita economica, civile e sociale di un territorio che ha creato matrici formidabili, e misconosciute, di civiltà, cioè di storia, di cultura e di arte; che in ultima analisi il conformismo pubblico si trasformasse in una insopportabile cappa che impedisce al no- stro Paese di rimettersi in moto, alimentando i venti dellantipolitica che soffiano sempre più violenti in tutte le latitudini dellItalia. Servono coraggio, verità, e dunque silenziosa e radicale rivolta morale, molto prima che programmi o promesse o illustrazioni di illusorie realtà. E necessario chiudere una stagione che ha presentato irresponsabilmente un Paese potenziale, mentre era soltanto irretito nel labirinto dei nostri egoismi, delle nostre voracità, della nostra inettitudine etica. Questo è il messaggio da consegnare per il futuro di chi viene dopo di noi, non come effimera pedagogia civica, ma quantomeno come utopia possibile, o infine come estrema ragione di coloro i quali si sono battuti, tante volte in solitudine, seppure non del tutto inutilmente, perché scendessero in campo le forze migliori, più fresche, più creative: le sole in grado di riportare lItalia e il Sud ai livelli europei e planetari che la loro storia ha consentito di raggiungere nelle indimenticate età dei loro splendidi rinascimenti. APRILE 2008 IL GIORNALE degli Autori Matinesi MATINO: Lettera Aperta dolci ricordi... Quel sole che sorge dietro i monti di Santa Parmeta non vedo...invece sento gli annosi tramonti capursesi non più infuocati, cadere su di me. Albe e tramonti osservo rincorrersi giocosamente insieme al tempo che, inesorabilmente, mi trascina via. Restano solo i ricordi che affiorano, altalenanti, veri, crudi, perchè parto dell'infanzia, impregnati di stenti e privazioni per una stagione che sembrava non finire mai. E li cerco quei frammenti in desuete espressioni vernacolari, rare, preziose reliquie per dialettofoni che, ben collocate, contribuiscono a ricostruire una parte di storia e di preistoria (l'amigdala e lo chopper oggi al Museo di Maglie) di un paese che appartiene solo a chi l'ama: gente ricca di tanta lealtà, ma che un tempo ha pianto miseria, tanta miseria. Matino, terra di tarantate, pizziche, macare e di ninne nanne, di tesori nascosti mai ritrovati, terra di trozzule, tamburreddhi, zacareddhe, di campane intonate e fochi artificiali, terra rossa di secolari ulivi contorti, di meddhe, armeculi e cutugni, terra di strittuleddhee campanari,terra te nturciate..... Ma io ora son tornato qui per te, perché voglio addentrarmi nei tuoi vicoli, un tempo senza luce, e sedermi sullu pazzulu, di fronte alla pila e alla cisterna, di casa mia per sentire ancora l'eco delle residue esalazioni di quegli antichi profumi casarecci: te pitta e di melanzane bbuttunate. e poi lasciarmi andare...sognando gli amici di allora cui mi sento tanto legato, anche se l'indifferenza di certi sguardi alle volte lascia perplessi o quando, peggio ancora, non lascia trasparire intese e compromessi che hanno impedito l'evolversi della nostra predisposizione congenita del gene della matinesità;... e rivivere i tempi in cui si giocava culli paddhi, a tirallenta, a scunnareddhi, a quattrhu culonne forti, a pprima la luna; e le vagnune ad amme salamme. Incontrarmi con i nostri emigranti per poterli abbracciare e solida- PAG. 3 AllAmministrazione Comunale di MATINO Ripartendo da quellaugurio di Inguscio, for<< [...] Stai minata an menzu ffore / alli peti mulato nel lontano 1958 e considerato che te sta croce, cu dda facce te tulore, / cu stu sule ca te coce./ Ulìa tte mintu intra nna crutta, ancora oggi forte è il desiderio di quasi tutti i cittadini matinesi di vedere la tanto amata statua / tacqua e jentu riparata, / sempre sula stai cqua ssutta / o Matonna Ndolurata./ Sinti nìura, della Madonna Nera (da sempre in contrada Ciccolìa) collocata nel centro abitato per poterla ma si ddoru / cu ddu sguardu sì lucente, / ogni cchianta mina ndoru, / ognetunu cquai meglio ammirare e conservare, il sottoscritto, a nome di moltissimi se pente./ E ggè bberu cittadini, chiede a coca a Ccicculìa ogni desta Amministrazione erva càccia fruttu, / di contattare gli attuali minti a manu Ssiproprietari della statua, gnurìa, / cu ddu onde tentare di ottenere sguardu cconzi tutil benestare a tale tratu.>> << [ ...] sferimento. ( in conQuanta pace cquai se trada Ciccolìa verrebbe sente, / cquai ciuveddi eventualmente colloaje tortu, / nu cè cato un calco ) nvìtia tra la ggente, / Considerata la carenza a Matinu ulìa tte di monumenti nella portu./ Tera ffare nostra cittadina, la stanartarinu / sulla via tua della Madonna Ndolurata / e cu Nera, opera bronzea di quiddi te Matinu / tìa grandissimo valore arddumare na nturciata. tistico, una delle più [ ...] * importanti eseguita dal Cinquantanni fa a famoso scultore pag. 53 de LARCIA.Bortone, potrebbe CONFRATERNITA trovar posto nella coNEI TRE SECOLI Matino - Madonna Nera di A. Bortone stituenda pinacoteca Vito Inguscio scriveva - Formuliamo laugurio che presto la statua L. Gabrieli , nobilitando di fatto la città e il in bronzo di M.SS.Addolorata, intitolata la nome degli attuali proprietari legato perennemente, come ebbe a scrivere Vito Inguscio, Madonna Nera, possa essere trasferita per gentile e grato omaggio dei fratelli PISPICO alla storia di Matino ed alle benemerenze di tutta la cittadinanza. fu Paolo, nel paese di Matino, e collocarla, in apposito e decoroso piedistallo marmoreo, Tonio Ingrosso in via SS.Addolorata, alla venerazione ed am* dalla poesia di Tonio Ingrosso Matonna Nìura mirazione di tutti i fedeli. del 1983 rizzare,facendomi raccontare le sofferte nostalgie con cui convivono e che io conosco per essere figlio e fratello di emigranti. Rivedere lo stato di certe pareti che a furia te sciucare a sordi, a ncùcchia pariti, e a rota, le abbiamo lasciate tutte scozzacate. Non potrò mai dimenticare quando, usciti dalla scuola, dopo le consuete mazzate, prenotate già in classe durante la lezione, si giocava a cacciottine, a santu mazzone a spacca chianche a furmeddhe, e a mazza e castillo'. Ma la sera i giochi erano piu' dinamici: a scunnareddhi, a latrhi e carabinieri a ci la porta, per finire poi alli cunti, accovacciati per terra. Oru oru oru ognitunu a casa loru e ira ira ira ognitunu se ritiraera il detto che, concludendo l'inquieta giornata, ci lasciava poi soddisfatti. Non posso dimenticare il tempo in cui eravamo fieri delle bravure e dei suggerimenti insegnatici dai nostri genitori che ci mettevano, nel contempo,in guardia dagli aspetti negativi della società, dalle tiscrazie ; e noi crescevamoin maturità e saggezza. Ma tutti sanno che per noi genitori, non è stato così ; noi non abbiamo potuto trasferire le nostre esperienze ereditate, anche perché non ci sono state mai richieste, anzi ai primi cenni, troncate; in nome di uno stupido anacronismo. Ma, superato questo trauma familiare,siamo felici ugualmente,perché il dilagante male oscuro allorché ha trovato altrove fragilità, in noi ha incontrato l'insormontabile ostacolo della nostra tenace volontà che, anche senza laurea in psicologia e psichiatria, ha saputo reagire accettando e superando la cruda realtà di questa vita. Al senso di responsabilità di questi genitori che hanno saputo incassare e tacere, va il mio plauso e quello, se volete, e mi auguro, di tutti noi. Ora che vedo il sole su Santa Parmeta, sento d'esser diventato quasi un poeta per cui se mi esprimo a rima baciata è perché lassù quel bel panorama è di una Matino, di chi solo l'ama. Totò Fusaro IL GIORNALE degli Autori Matinesi PAG. 4 APRILE 2008 L'ARCHIVIO: un patrimonio culturale di Francesca Marsano Nella stanza si respirava un'aria di carta e polvere, in un'atmosfera sospesa nel tempo, dove ogni particolare trasmetteva curiosa importanza. Come un esercito di soldati sull'attenti, i faldoni affollavano gli scaffali metallici a custodia di tradizione e segreti. Lo sguardo, tagliando la luminosità soffusa, scorreva un ordine che imponeva silenzioso rispetto e conduceva il pensiero alle persone che erano riuscite a restituire alla confusione quel singolare senso di compostezza. Mi trovavo in visita presso uno dei tanti archivi che popolano le Amministrazioni Comunali della provincia di Lecce e non importa se il locale era piccolo, appartato e dotato di una lampadina dalla luce tremula. Quello che contava, quello che mi affascinava, era sapere che quella disposizione così misurata e impeccabile di fogli nascondeva la vita di tutto un paese, i fermenti di popoli e generazioni. Il termine archivio, infatti, non si riferisce soltanto alla fisicità del luogo preposto a contenere documenti, ma definisce anche il complesso della documentazione, la raccolta organizzata di atti di varia natura che soggetti pubblici o privati, che singoli o famiglie, producono e gestiscono. Né, nella moderna società tecnologica, si può prescindere dall'arricchire la definizione di una dimensione informatica che guarda all'archivio come ad una serie di record ordinati in maniera omogenea. Di etimologia greca, áñ÷åéoí significa "segreto", "riservato", laddove ad essere "segreti" non sono i documenti di per sé, ma è il valore storico e civile che affiora quando la perizia di professionisti permette di ricomporre la fitta rete di relazioni per la quale ogni documento è imprescindibilmente legato agli altri. In un archivio, dunque, non esiste una storia a priori, ma esiste una storia che prende forma in seguito allo sforzo tecnico di ricostruzione dell'ordinata successione delle carte. Un archivista che riorganizza un archivio ha il compito di selezionare e potenziare fondi taciti che hanno bisogno di rinascere per vivere nell'attualità delle dinamiche culturali e sociali. Egli fa da tramite tra la memoria storica e la storia di oggi, tra il "grande" passato e i "modesti" avvenimenti locali. La meritata rivalutazione con- leggi, atti amministrativi, processuali e di natura finanziaria, ordinata secondo una cronologia per oggetto. I lavori materiali sono affidati a servi pubblici e liberti. Si deve attendere il Medioevo per riscontrare l'esistenza di de- Archivio Autori Matinesi ........"Il merito dellAutore sarà confermato certamente da quanti avranno interesse a leggere e ricordare queste pagine di storia cittadina, ricostruite con competenza, con oggettività, ma certamente con partecipazione, certi che il mantenere la memoria attiva delle proprie imprese crea e rafforza il senso didentità (DallIntroduzione al volume del Prof. Francesco De Luca, Presidente corso di studi Beni archivistici e librari, Università di Lecce) quistata solo di recente dalla figura dell'archivista è legata al riconoscimento di una professionalità alla quale appartengono irrinunciabilmente la capacità di rilevare dati essenziali e di collegarli razionalmente tra loro muovendosi all'interno di una mole enorme di documenti, l'intuito nel collegare quanto c'è di sistematico in essi e, conseguentemente, la proprietà di sintesi, la flessibilità e l'apertura mentale, oltre che le doti personali di precisione e pazienza nel far fronte alla complessità e ai tempi lunghissimi che un buon lavoro di riordinamento richiede. L'archivio non sempre ha rivestito le funzioni ed ha assunto i caratteri che oggi gli sono propri. Un brevissimo excursus rende chiaro che esso, originariamente, è sede di riunione dei magistrati e solo in età ellenistica acquisisce un significato tecnico. Nelle varie città ellenistiche, ancor prima che si istituiscano archivi per la conservazione dei documenti privati, sono in uso luoghi in cui si conserva la documentazione di carattere pubblico delle città: positi di carte a Roma e in altre città italiane, e solo nei templi pagani. Quando gli archivi trovano diffusione presso le basiliche cristiane, tra di essi prende ben presto il sopravvento l'archivio della Chiesa Romana. Purtroppo, però, pochissimo ci rimane di questo periodo vuoi per ragioni più generali, vuoi per il diffuso costume tra i sovrani di farsi seguire, nei loro viaggi, dai propri archivi. La miglior cura degli archivi che matura in età comunale, allorché i singoli Comuni ricercano e rivendicano, presso i notai, i documenti relativi ai propri diritti (si parla di archivi di ricezione perché ricevono anche atti di rilevante interesse generale prodotti da cittadini e corporazioni, notificanti, per esempio, privilegi, statuti, etc), subisce un vero e proprio arresto o regresso con l'avvento delle Signorie. Infatti, la libera pubblicità degli atti è frenata dagli interessi dei nuovi dinasti i quali mirano a trasformare la raccolta dei documenti che possono riguardarli in archivi segreti. Il sopraggiungere della storiografia umanistica dona agli ar- chivi vita intensa: gli storici lavorano per commissione di governi per cui è interesse vitale porre gli archivi in condizione di funzionare. Peculiarità di quest'epoca è lo sfruttamento degli atti d'archivio. Nell'Europa moderna, Filippo II di Spagna migliora gli archivi della Corona d'Aragona e fa sistemare quello grandioso della Corona di Castiglia a Simancas; a Roma i papi da Sisto IV a Urbano VIII fondano e riordinano archivi; cura particolare consacra Venezia all'archivio della Cancelleria Ducale. Il fervore archivistico rinascimentale si protrae per tutta l'Età barocca. Nella seconda metà del XVIII secolo Napoleone, nell'intento di restituire un po' di ordine all'assetto amministrativo duramente provato dalla Rivoluzione francese, rende obbligatoria l'anagrafe, facendo prevalere le finalità pratiche dell'archivio su quelle storiche. Dei grandi archivi italiani sono importanti, soprattutto per le ricerche storiche, quelli di Firenze, Napoli, Venezia, Milano, Torino, Mantova, Modena e quello Vaticano; tra gli archivi esteri contengono maggior copia di materiale riguardante la storia d'Italia lArchives Nationales di Parigi, l'Archivio General di Simancas in Spagna e lo Staatsarchiv di Vienna. Per quanto attiene la consultabilità dei documenti essi sono tutti visionabili, ad eccezione di quelli riservati relativi alla politica interna ed estera, aperti solo dopo cinquant'anni, e quelli riguardanti situazioni private e processi penali, per i quali l'accesso è consentito dopo settantanni. In conclusione, gli archivi custodiscono, attraverso la documentazione posseduta, il patrimonio culturale di una società, ne testimoniano la memoria, conservando tracce storiche e civili che altrimenti andrebbero perdute. Febvre li definisce «granai di fatti» per sottolinearne l'importanza nel conservare integre le radici dell'umanità. Un archivio ben ordinato è portatore di un senso di orgoglio, crescita, libertà e democrazia. APRILE 2008 IL GIORNALE degli Autori Matinesi PAG. 5 MATINO CITTA' D'ARTE a cura di Franco Casalini Al contrario di quanto comunemente si crede, Matino è una città darte. Si evince dalle numerose (se pur non tutte di eccezionale levatura) opere esistenti che noi qui di seguito elenchiamo e che giustificano quanto andiamo affermando. Architettura Civile Degne di nota: arco della Pietà; arcoingresso dimora di G.B. Del Tufo; archi giardini marchesali Lazzarello, Mimmo e Cammere; palazzo Giannelli (centro storico); palazzo marchesale; palazzo Memmi; palazzo Caroppo; palazzo Provenzano ; palazzo Giannelli (via Roma); portico dingresso cimitero. Architettura Religiosa Importanti le chiese di San Giorgio, Madonna del Soccorso, Pietà, Sacro Cuore, Santa Famiglia; Calvario; campanili della chiesa di San Giorgio e del santuario dellAddolorata; Affreschi Tra i più importanti: Trionfo della fede (chiesa della Pietà) Scuderia Del Tufo (palazzo marchesale) S.Michele (atrio Casa Gabrieli) Madonna col bambino (chiesa del Carmine); Martirio del santo (altare Chiesa S. Anastasia); Crocefissione (abside chiesa dellAddolorata); Episodi di vita di S. Domenico (ex chiostro dei domenicani); Fuga in Egitto (via Puccini); Madonna dei sette dolori (Conservatorio delle monache). Mosaici Quattro evangelisti (presbiterio) e Battesimo di Gesù (cappellone battistero) nella Chiesa San Giorgio; Figure di santi (facciata chiesa del Sacro Cuore). Beni mobili sacri Numerose statue lignee, bassorilievi e statue in cartapesta, alcune delle quali esposte alla I° edizione La Statuaria Sacra in Cartapesta allestita nel palazzo marchesale l'11/12/2005 con opere di Guacci, Longo e Manzo; argenti di produzione napoletana; moltissime tele, tra le più importanti, oltre agli ovali del Mistero del Rosario, va ricordata quella che raffigura Matino - Chiesa della Pietà - Trionfo della Fede S. Pietro attribuita a G. Ribeira (chiesa del Crocefisso). Monumenti Monumento ai caduti; Madonna Nera del Mostre darte effettuate negli ultimi decenni - Mostra Collettiva di Franco Casalini e Fabio Paladini- Palazzo Marchesale 93 Personale di Scanderebek Sala Comunale - 1993 1° Concorso Pittura Estemporanea Aspetti caratteristici del centro storico -1994 Personale di Flavio Canta - 1995 2° Concorso Pittura Estemporanea Bianca Matino-balconi fioriti-edicole votive 95 Mostra collettiva Artisti emergenti Sala socio-culturale comunale -2004 Mostra itinerante centro storico dautore Personale di Sandalo Giuseppe -2004 Premio L.Gabrieli - Palazzo Marchesale -2005 Personale di F.Casalini - Chiesa della Pietà -2006 Artisti Contemporanei Salentini Premio L.Gabrieli - Palazzo Marchesale 2006 Mostra V. Balsebre e i Gruppi Gramma e Ghen-Palazzo Marchesale -2006 Collettiva -Tonia Romano e Franco Casalini.- 2007 Personale di Gianna Stomeo salone ex farmacia Romano- 2007 Bortone; monumento a Salvo DAcquisto; monumento dellemigrante; busto del dott. Giorgio Primiceri; busto di Dante Alighieri (Scuola Media); statua di S.Pio; Cristo Risorto con Adamo ed Eva sul portico del Cimitero. Scultura Anche se non possiamo registrare scultori di fama nazionale nella scultura in pietra leccese nonostante gli esempi presenti (San Giorgio in pietra patinata color bronzo sul portale chiesa matrice; arma del seicentesco palazzo Provenzano, arma dei Del Tufo-Pignatelli nella chiesa madre; portale chiesa della Pietà; tomba di R. Gentile), possiamo affermare invece che nella scultura in legno a Matino abbiamo avuto in passato una vera e propria scuola di intagliatori e tangibile testimonianza è data dai portoni della chiesa della Pietà, del palazzo marchesale e dalle numerose roste presenti. Vanno ricordati fra tutti Attilio e Cosimo Romano (cantoria chiesa madre e pulpito santuario dellAddolorata) Tra le arti non possiamo dimenticare la musica che vanta illustre e antica tradizione. Opere importanti ci hanno lasciato Luigi e Vincenzo Papadia, Luigi Romano e Eriberto Scarlino. Pittura Tra gli artisti contemporanei matinesi certamente il più grande è stato Luigi Gabrieli, scomparso alcuni anni fa, il quale ha donato al Comune diverse sue opere, poi ricordiamo Mimmo Tamborrini, Giorgio De Cesario, Franco Casalini, Marcella Fraraccio, Tonia Romano, Eufemia Montunato, Marcello Peschiulli, Fabio Paladini, Tonio Ingrosso, Fabio Curto, Paola Bove, Valeria Pasanisi, Olivares Giorgio, Davide Chezza, Salvatore Giaffreda, Daniela Carrozza, Anna Stendardo, Valentina Casalini (pittrice-orafa) Giosuè Imperiale (pittore -arte su vetro) Adriano Realgar e Cosimo Granito (tarsìa). E concludendo vorrei citare alcuni versi del poeta matinese Franco Murrieri: "La storia te la terra mia" ... la trovi intrha 'lle rime te pueti ca n'ànnu scazzacatu li tuluri, su' quatrhi te pittori nfatturati ca n'ànnu mmurtalatu li culuri. ... PAG. 6 IL GIORNALE degli Autori Matinesi APRILE 2008 SGOMENTO E SPERANZA di Annamaria Delle Castelle Grazie a questo giornalino ho loccasione raccolta. di poter parlare con voi. Lo farò così, Cè chi in casa usa il sacchetto per i rifiuti come ci si incontra per strada, quando, come è logico che sia, ma fuori trova tra una confidenza e una curiosità, il altrettanto logico sporcare la strada con discorso scivola inesorabile su problemi cartacce ed altro. Le nostre strade sporche e iniziative nel nostro paese. e laccettazione supina di quella non cuLa nostra Matino! Quante volte ho critiranza nel devastare lambiente, mi esacato il mio paese, ricordo quando ero spera. ragazza, mi stava pure stretto. Che dire del verde cittadino? Sono partita e poi ritornata finalmente. A dir poco inesistente. Qualche esiguo progetto ad abbellire il Oggi da persona matura so che, nonostante paese finisce per diventare erbaccia e tutto, appena gli dico Ciao è già nostaldegrado. I rari e minuscoli marciapiedi gia. sono coperti di erba rigogliosa. In confidenza, i miei sentimenti, guarE lacqua sporca? dando Matino, sono sgomento e speAnche quella per le vie di Matino. ranza. Questi animano le mie riflessioni e le mie considerazioni. Intanto mi viene spontaneo ricordare quella canzone che dice Disteso come un vecchio addormentato. Vecchio intendo non progressista, addormentato perchè il suo motto è E mo che cosa ci vuoi fare? E tutto scorre. Sono consapevole di non dire niente di nuovo, qualcun altro più autorevole di me lo ha già fatto in modo molto più eloquente, a volte con ironia, a volte con rabbia, ma si sa le parole hanno poco effetto, passano nella nostra memoria solo per il breve tempo della lettura, poi volano via. Provo sgomento perchè nonostante limpegno considerevole di alcune persone, nel nostro paese è cambiato davvero molto poco. Bisogna dire che iniziative e idee innovative ce ne sono state, ma tutto si è "U travinieri" vanificato con lapatia e la non risposta del resto del paese. Tanta gente ancora oggi se ne libera butSiamo rimasti il paesino del sud con tanto tandola per strada. Richiude la porta ed da fare ma che rimanda interventi e soluil senso di pulizia è salvo. zioni. Intanto guardiamo e apprezziamo La nostra campagna! Uliveti secolari e lerba verde del nostro vicino. Bisognenon solo. rebbe ergerci a modello lun laltro. Le strade di periferia meritano un deciso, Essere direttamente responsabili dellimimportante e urgente intervento. Sono magine di Matino per sentirci competitivi ridotte male, hanno fatto una fine davvero e allaltezza di confrontarci con i nostri ingloriosa. Forse più controlli da parte di confinanti. Sono tante le cose che si poschi ne ha il potere avrebbero funzione sono fare, ogni singola persona prima e importante e preventiva. poi insieme per obiettivi comuni. Queste persone dovrebbero investirsi della Finalmente la raccolta differenziata. loro parte fino allultima fibra. Per molti ancora sconosciuta. Peccato, peccato tanta incuria. In quale Cè chi lascia ancora sacchetti di rifiuti altra parte si può avere qualcosa che uguadove prima cera il vecchio bidone. Gli gli quello che abbiamo a Matino? operatori, poi, abbandonano per terra I nostri bei tramonti visti dallaltura di quello che cade durante le operazioni di S. Ermete e il nostro sorgere del sole!! Ripeto, la colpa del nostro stato è principalmente di ogni singola persona, in qualsiasi veste e ruolo essa si trovi. Su scalini diversi ognuno deve fare la sua parte altrimenti daremo segno di non amare il nostro paese quando poi cè gente che fa tanto e gli dà lustro. Mi rincuora invece la speranza che i nostri ragazzi, uomini di domani, possano fare meglio di noi, grazie anche al lavoro intenso, a sfondo pedagogico che svolgono le educatrici a scuola. So di tanti e importanti progetti, tutti rivolti alla formazione di uomini e donne attenti e responsabili. Questo è consolante e cancella lo sgo- mento, perchè questo è il prodotto della speranza di nuovi e principali contenuti e novità di programmi. La speranza è ancora pensare che non ci adageremo sul bel lavoro svolto dalla scuola. Sono dellavviso che un messaggio sbagliato dal genitore, anche per una sola volta, è molto più forte di quello che la maestra ripete in classe tante volte. Concludo perchè lo spazio mi limita, aggiungo solo che sarebbe una bella opportunità, se qualcuno, a mo di dibattito, volesse esprimere il suo punto di vista. Si aprirebbe così uno scambio di idee e opinioni attraverso le quali confrontarci e costruire un modello di società moderna ma coerente con i valori fondamentali della società dei nostri padri. APRILE 2008 IL GIORNALE degli Autori Matinesi PAG. 7 CONOSCERE IL TERRITORIO di Maria Romano Riflettendo sulla mia esperienza didattica degli ultimi cinque anni di insegnante dellambito antropologico nella scuola primaria, penso di aver privilegiato lo studio del territorio come base di una buona formazione geografica e storica. Gli apprendimenti geografici e storici possono realizzarsi e riuscire formativi di capacità culturali e civili solo se i bambini abbiano già maturato sin dalla scuola dellinfanzia e nella prima classe della scuola primaria, un fondamentale senso dello spazio e del tempo. Bandito ormai lapprendimento prettamente nozionistico, bisogna avviare il bambino a comprendere, a suo livello, il mondo circostante, partendo dalla memoria personale, nella quale il progressivo mutamento e la sua durata siano testimoniati da ricordi, fotografie, aneddoti raccontati in famiglia. Successivamente si scopre il rapporto fra gli elementi del presente e la continuità tra presente e passato in modo che il bambino impari, progressivamente, ad analizzare lo sviluppo degli uomini e della società di oggi in rapporto sia con i caratteri dellambiente sia con quanto è derivato dagli uomini e dalle società di ieri. Come insegnante ho potuto verificare che il contatto diretto con il territorio è sempre unesperienza interessante e significativa dal punto di vista della costruzione dellidentità culturale, perchè mette in gioco laspetto relazionale ed affettivo, evocando nei bambini particolari esperienze legate ai luoghi in cui hanno vissuto. A tal fine necessita unattività iniziale di indagine ambientale, svolta sul filo degli interessi emergenti nei bambini delle prime classi per abituarli a vedere ciò che già vivono e a prendere coscienza via via di ciò che vedono; dapprima consapevoli della loro vita per procedere e risalire poi agli aspetti sempre più lontani nello spazio e nel tempo. In questa indagine è di fondamentale importanza laspetto affettivo, operativo, morale. Quanto più lapprendimento è ricco di motivazioni tanto più è didatticamente efficace! E viva nella mia memoria la ricerca su Matino, realizzata nellanno 2000-01 e lo studio sul territorio negli anni successivi. Siamo partiti dalla tradizione popolare, collegata ai racconti vissuti dai bambini in famiglia, in particolare alle narrazioni dei nonni e delle persone intervistate durante la visita guidata al centro storico del paese. La visita è stata documentata da bellissime riprese con videocamera e da tante fotografie, in cui sono stati immortalati gli angoli e gli edifici più belli e storici del paese. Tutto è ancora conservato in una videocassetta, le cui immagini, associate ai canti folcloristici locali,rendono ancora più suggestiva la piazza San Giorgio, il palazzo marchesale, la chiesa madre, le corti, le tortuose stradine del centro, le allegre e articolate architetture degli angoli più interni, le scalinate, che nel punto in cui finiscono, aprono nuovi scenari incantevoli. Ci siamo maggiormente soffermati sotto larco a botte di via Del Tufo, che immette nel piazzale interno, su cui si affaccia la casa dellillustre concittadino Giambattista Del Tufo. Raccolto ogni tipo di informazione, per lungo tempo si è discusso in classe sui problemi emersi dallosservazione del territorio, in cui è sorto il piccolo borgo nel medioevo fino allespansione attuale del paese nelle periferie. Si è fatto emergere cosa cè di importante a Matino; come i bambini vorrebbero il loro paese; quali spazi modificherebbero con la fantasia; cosa già conoscevano della sua storia; quali aspetti particolari hanno colpito la loro immaginazione (emergente la festa di San Giorgio e le leggende legate alla vita del marchese); magari quale immagine avrebbero scelto per farlo conoscere a qualcuno e qui è emersa la bottiglia di vino DOC, frutto dei vigneti di una campagna ubertosa e della magistrale esperienza del Consorzio Agrario locale. Ad ogni problema è seguita la discussione, vista sempre come dialogo e confronto. Negli anni successivi si è approfondito la conoscenza del territorio e dei personaggi illustri del paese come Raffaele Gentile nel centenario della sua morte. Per loccasione si è visitata la lapide posta sulla facciata della sua casa, il portale del cimitero da lui progettato ( XIX secolo), la sua tomba; ci si è documentati sul proget- to del ponte girevole di Taranto, sulla meridiana sita in piazza municipio; sulla sua professionalità e vita. Si sono fatte ricerche su altri personaggi di Matino, che si sono distinti nel campo delleconomia, noto il dott. Giorgio Primiceri, fondatore della Banca Agricola di Matino ed ancora personaggi dellarte, della musica..., cercando di non cadere nellerrore che, talvolta, succede nello studio del territorio, facendo vedere i personaggi dominanti come coloro che fanno la storia, mettendo il popolo in un atteggiamento passivo o trascurando i rapporti sociali e il modo di produzione che caratterizza la società. Alla fine di ogni percorso sarebbe poi auspicabile realizzare per e con i ragazzi esperienze di inserimento da attori nella geografia e nella storia della loro realtà territoriale e culturale, con proiezioni di filmati, di cartoline, di diapositive, pubblicazioni di monografie. Magari sul giornalino scolastico oppure nelle forme del teatro, anche in vernacolo, coinvolgendo il pubblico adulto, che può contribuire ad approfondire le condizioni presenti nel territorio, le loro cause storiche, i loro possibili esiti futuri, influendo così positivamente sui processi di sviluppo e orientando i bambini e i giovani ad un inserimento critico e creativo nella società. Un Progetto della Scuola Media Dante Alighieri di Matino finalizzato alla conoscenza del territorio PROGETTO PETER PAN Per Tutelare E Riscoprire Paesaggi, Ambiente e Natura Il progetto si svolge nel territorio dei 19 Comuni (tra i quali Matino) di Area Sistema Casarano che si avvale del partenariato di: Provincia di Lecce; Università del Salento; ASCLA di Bari; Cittadinanza Attiva; Sviluppo Italia; Forum di Agenda 21 locale di Casarano e Comuni associati. Lobiettivo principale del progetto è quello di sperimentare un approccio innovativo verso le tematiche della legalità e della sicurezza, lavorando per accrescere il senso di appartenenza e di cittadinanza dei giovani e dei ragazzi. Con questo obiettivo si è focalizzato il progetto Peter Pan su alcune azioni che tendano a creare un nesso positivo tra conoscenza e tutela dellambiente, valorizzazione e sviluppo del territorio, diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza attiva, in particolare tra i ragazzi e i giovani, facendone i protagonisti e gli agenti di un processo innovativo, di cui le Istituzioni locali saranno interlocutrici, auspicabilmente attente e partecipi. La Scuola Media di Matino con la Dirigente prof.ssa Rosa Grappa e gli Insegnanti da subito ha inteso aderire al progetto in considerazione della sua importante valenza didattico-educativa, proponendo la trattazione di un aspetto del territorio: LA RACCOLTA DELLE ACQUE PIOVANE PER IL RISPARMIO DELLA RISORSA IDRICA. A tal proposito ha coinvolto 5 alunni di ogni terza classe che, coadiuvati dai docenti Fernando Vitali e Sergio Macrì, hanno intrapreso sin dallOttobre 2007 questa avventura che, attraverso il gioco di ruolo, farà nascere in loro lidea di una mappa e di unisola del tesoro, che li porterà a riscoprire il territorio in tutte le sue valenze, le regole che lo governano, le risorse che lo arricchiscono, i rischi che lo minacciano. Le attività di ricerca, svolte dai ragazzi, troveranno riscontro direttamente sul campo e specificatamente nel territorio di Matino, attraverso visite guidate nei luoghi di interesse ed interviste ai soggetti coinvolti. I risultati del Progetto, sia teorici che applicativi, saranno resi pubblici al termine dellattività di ricerca e sottoposti allattenzione dellAmministrazione comunale e dei cittadini interessati. Fernando Vitali IL GIORNALE degli Autori Matinesi PAG. 8 IL TEATRO A MATINO una tradizione che continua di Alfredo Cataldo Archivio Autori Matinesi Teatro è il piacere di stare insieme, di divertirsi divertendo, di giocare, di salire sul ponte che unisce passato e futuro. Il comico. il tragico, la commedia, la farsa, qualunque genere si scelga comunque il teatro dà e riceve. Teatro è la parola che vive adeguandosi al proprio interprete; pensate a quanti modi ci sono per dire si e moltiplicatelo per le persone che possono dirlo. Il teatro è un quadrato magico su cui la realtà si trasforma senza bisogno di effetti speciali, su un palco un vecchio scanno diventa il trono del re e un asciugamano bucato il suo mantello dorato. Teatro è guardarsi nello specchio per vedere ciò che siamo, ciò che vorremmo essere, ciò che non siamo o che crediamo di non essere. Teatro è soprattutto amore, passione, umiltà, ritmo, linguaggio, armonia, disciplina, studio, partecipazione; il pubblico a teatro non assiste allo spettacolo, partecipa. Teatro è Il Piccolo Teatro Matinese e la Compagnia Teatrale Santa Parmeta, due gruppi separati e distinti che insieme cercano di colmare il vuoto lasciato dalla Fidas Teatro che a sua volta cercava di colmare il vuoto lasciato dalle parrocchie. Il teatro a Matino è una tradizione che continua, anche se in sale precarie con problemi acustici e di sicurezza. Già nel lontano 1909 il presidente del Circolo filodrammatico G. Spasiano chiedeva alle autorità il permesso di aprire un teatro per tre mesi presso un locale privato. Nel 1914 la Società teatrale Sala Marconi aveva una propria sala ma era una società privata quindi sparita la società, sparita la sala. Nonostante lansia e la voglia dei matinesi di fare spettacoli e partecipare agli spettacoli teatrali e non, dal 1909 ad oggi non si è riusciti ad andare oltre, da parte delle amministarzioni locali, la promessa di ristrutturazione dellex mercato coperto. APRILE 2008 LORCHESTRA SCOLASTICA: Una grande opportunità educativa di Sergio Carluccio Un cittadino più musicale non soltanto canterà meglio: saprà scegliere con cura cosa ascoltare, le parole da usare, i luoghi dove abitare e incontrarsi; avrà più fiducia in se stesso e nelle proprie capacità crative e professionali, avrà meno paura dellaltro, di chi ci regala la cosa più preziosa che possiede, la propria differenza. La presenza della musica nella scuola, in forme e modi adeguati alle diverse fasce detà, rappresenta un importante passo per la realizzazione di quella école de la mixité di cui si parla ormai in tutta Europa, luogo ove possano incontrarsi felicemente razze, culture, religioni, suoni e saperi. Una scuola in cui entrino finalmente gli artisti e le loro opere, una scuola in cui si impara a leggere, a scrivere, a far di conto e a far di canto. (L. Berlinguer) Ispirandosi a questi principi, nellanno scolastico 2006/07 la Scuola Secondaria di 1° grado D.Alighieri di Matino ha istituito il corso ad indirizzo musicale, con la convinzione che mediante la Musica si possa favorire lintegrazione sociale, moltiplicare le occasioni dincontro con la cultura, riempire gli spazi educativi con proposte di alto spessore. E oramai ampiamente dimostrato come questa forma darte contribuisca alla formazione globale dellindividuo offrendo: occasione di maturazione logica ed espressivo-comunicativa, lacquisizione di capacità specifiche che consentono ulteriori occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità e una più avvertita coscienza di sè e del modo di rapportarsi con il sociale. Con lattivazione del corso ad indirizzo musicale si è voluto integrare e supportare lattività di diffusione e sensibilizzazione della musica svolta da tempo dalle benemerite associazioni locali che si sono occupate, inoltre, della ricerca e valorizzazione dei beni musicali presenti sul territorio. Il lavoro svolto da queste associazioni ha completato, con listituzione dellindirizzo musicale, tale opera di sensibilizzazione, allargando la possibilità di accesso alla pratica musicale. La possibilità di avere quattro categorie strumentali: clarinetto, chitarra, violino, pianoforte, ha reso possibile la nascita di unorchestra scolastica. Liniziativa ha riscosso unanime consenso tanto da permettere la realizzazione di vari progetti nel corso dellultimo biennio: - Giornata della Musica - Maggio 2007 (manifestazione organizzata con il coinvolgimento, in rete, di Scuole di vario Ordine e Grado, Associazioni Musicali. Gruppi Rock, Scuole di Danza e altre realtà culturali della provincia leccese); - Concerto di Natale 2007 svolto nella stupenda cornice della Chiesa Matrice S.Giorgio di Matino in collaborazione con gli allievi della locale Scuola Municipale V. Papadia; - Partecipazione degli alunni dellindirizzo musicale a vari concorsi nazionali. - Rassegna provinciale delle Scuole Secondarie di 1° grado ad indirizzo musicale, che si svolgerà nelle giornate 5-6-7 maggio 2008, e vedrà la partecipazione di numerosi ragazzi e ragazze che si esibiranno in varie formazioni strumentali e vocali, dando vita ad una grande festa che avrà come tema centrale la musica nelle diverse forme e stili, e culminerà nella serata del 10 maggio 2008 con il concerto della orchestra degli allievi del Conservatorio di Musica T. Schipa di Lecce. APRILE 2008 IL GIORNALE degli Autori Matinesi PAG. 9 E in corso di studio ed impaginazione, con la partecipazione dellUniversità G. DAnnunzio di Chieti, e della Facoltà di Architettura con sede a Pescara, Dipartimento di Scienze, Storia dellArchitettura, Restauro e Rappresentazione, la prossima pubblicazione, dal titolo: Ascanio Del Tufo e Beatrice Pignatelli: committenti napoletani in terra Salentina. Aspetti cantieristici, tipologie, tecniche e vicende costruttive. XVIII secolo. di Geraldina Antonaci I contenuti di tale lavoro sono il riedificatoria, così analizzata secondo sultato della ricerca svolta in tre anni le seguenti tipologie urbanistiche: (2003-2006) nel corso del Dottorato AMPLIAMENTI: di ricerca in Storia dellArchitettura Palazzo Marchesale (1711-1750) e (XVII ciclo) da me compiuta e seguita Chiesa Matrice (1752-1763); dal Prof. Arch. Carlos Alberto CacINTERVENTI URBANISTICI: ciavillani, presso la facoltà di ArVia Regina Margherita, Piazza San chitettura dellUniversità degli studi Giorgio; G. DAnnunzio di Chieti con sede GIARDINI: a Pescara. Giardini Mimmo (portale, pozzi) Unapprofondita ricerca biblioGiardini Lazzarello (portale, pozzo grafica, mi ha consentito di cona ngegna) Giardini Le Camere frontare con lalbero genealogico della (portale, decorazioni napoletane, ed. famiglia Del Tufo, il lascito immocivile) e Giardini Ayala-Valva: debiliare e le vicende costruttive e corazioni napoletane. descrittive, a cui facevano riferimento I luoghi della ricerca effettuata diversi documenti storici reperiti e sono: Biblioteche provinciali, bicatalogati. Le fonti di ricerca docublioteche locali, Archivio storico di mentaria analizzate e reperite, si sono Lecce, Archivio storico di Parabita rivelate molto interessanti al fine (LE), Archivio storico di Maglie, dellottenimento di dettagliate perizie Biblioteca di Galatina (LE), Bie scritture a carattere privato. blioteca di Gallipoli, Atti storici di La ricerca archivistica è stata apprivato, Biblioteca famiglia Pedoneprofondita nella sede dellArchivio Ruffano (LE), Archivio di Stato di di Stato di Napoli, dove dopo il 1806 Lecce, unapprofondita ricerca sono state depositati altri fascicoli darchivio presso lArchivio di Stato riguardanti appunto la famiglia dei di Napoli. Del Tufo, presenti nel Salento, oriColgo loccasione per ringraziare la ginariamente come funzionari di Banca Popolare Pugliese, che, alcontrollo periferico del governo, tra linizio del percorso di ricerca, mi il XVII° al XVIII° secolo, successi- Matino - Giardini Le Camere (Portale) ha consentito, allora giovane e vamente come classe nobiliare che anonima ricercatrice, di iniziare il continuava a godere dei propri titoli e dei Tutte le tematiche confluiscono nella redazione personale percorso culturale ed ispettivo nella propri possedimenti. di un manuale storico delle tecniche costrutfinalità di poter portare alla pubblica conoLa presenza attiva, fertile, di questa famiglia, tive caratteristiche e riconoscibili della zona scenza elementi minimi, ma preziosi della le proprie relazioni sociali, ha influito sullimsalentina, che ho voluto, da Cronista di propria cultura locale. portazione e ladozione di tipologie, tecniche cantiere, raccontare con il materiale seleLa sensibilità dimostrata in maniera concreta e dettagli costruttivi riconoscibili da me catazionato, archiviato ed estratto durante le mie aiuta ad affrontare con slancio e serenità i logate. ricerche da manuali, libretti dei mastri e scuole percorsi impervi della ricerca. Il lavoro presenta oltre che una relazione locali, atti notarili, descrittiva, anche una sezione grafica e tecnica capitolati d'appalto, le cui schede risultanti includono informazioni corrispondenze tra su: committenza, tipologie, esecutori, ruoli, committenti ed esetecniche con dettagli costruttivi, nonché il cutori, il tutto arricsupporto di rilievi fotografici, grafici e note chito da schemi gratecniche, riconducibili tutte ad una serie di fici per facilitare e cantieri voluti e dedicati a Beatrice Pignatelli, velocizzare la lettura sposa di Ascanio Del Tufo, il più creativo e la comprensione di della famiglia, che per suo amore, importò questo spaccato lomaestranze e tipologie a lei care, dal napolecale con respiro italotano, facendole in molti esempi tradurre dalle meridionale. migliori, ma anche da anonime maestranze Gli immobili e tracce locali. storiche considerate e La tesi finale della ricerca è impostata in descritte sono da anMatino - Festone decorativo di manifattura napoletana maniera selettiva ed è a carattere comparativo. noverarsi nellattività IL GIORNALE degli Autori Matinesi PAG. 10 APRILE 2008 Raffaele Gentile Un monumento per il genio matinese di Alberto De Luca Tornare a parlare di un uomo che per le sue doti fuori dal comune ha lasciato il segno nella nostra comunità suscita sempre interesse e curiosità, forse per la sua vivacità intellettuale che gli faceva trattare le scienze più varie, dalla matematica allastronomia, dalla letteratura alla fisica, dallarchitettura alle tecniche costruttive. In effetti di lui si conosce poco, solo alcuni suoi scritti sono pervenuti ai giorni nostri, dai quali non emergono tutti i lati e le individualità del suo sapere. Certo è che una singolare figura come quella di Raffaele Gentile può essere ritenuta, senza alcun imbarazzo, un vero Genio. La sua genialità non ebbe alcun confine ed è certo che volle attra- versare anche i limiti dei canoni accademici classici, per esplorare quella scienza meno istituzionale che lo avrebbe messo in relazione con un mondo allepoca proibito. Fu probabilmente per tale ragione che decise di trascorrere dieci anni presso lAbbazia di Montecassino, dove attingendo alla fonte inesauribile della grande biblioteca del monastero, approfondì i suoi studi con particolare attenzione allastronomia e alla cosmografia. Una volta rientrato al suo paese natio, fu fortemente impegnato nella vita pubblica e civica quale sindaco di Matino e deputato consigliere della Provincia di Lecce, progettò e realizzò importanti opere pubbliche in tutta la Provincia, basti pensare al nostro cimitero comunale o al ponte girevole di Taranto, divenne consulente e ingegnere giudiziario alla Gran Corte del Regno delle Due Sicilie, fu maestro e insegnante pur vivendo in un piccolo paese lontano dai grandi flussi culturali. Questa mia non vuole essere una pletorica enumerazione delle opere del grande Genio Matinese, né assurgere ad una ennesima biografia, ma solo unoccasione per ricordare e mantenerne viva la sua memoria storica. Alcuni decenni fa venne posta una lapide commemorativa in prossimità delle sua casa, fu pubblicato dalla Banca Agricola Popolare di Matino un importante volume monografico a cura del dott. Aldo Bello, la scuola continuamente ha sviluppato iniziative didattiche attinenti, le associazioni ed i cittadini più appassionati hanno prodotto interessanti attività culturali, con opuscoli, arti- coli, calendari ecc. Anche in occasione del 1° centenario della sua morte (17 marzo 2004), lamministrazione comunale ha coordinato un apposito comitato per attuare le manifestazioni, con la celebrazione di una messa in suo suffragio ed un consiglio comunale monotematico. Ora deve essere fatto di più, si deve lasciare un segno tangibile al merito di Raffaele Gentile. Mi permetto di evidenziare un mio progetto che può essere occasione per i cittadini di Matino di affermare la loro testimonianza di affetto e di rispetto alleccezionalità di un uomo che dovrà restare nella memoria anche delle generazioni a venire. In occasione del Concorso di Idee per la riqualificazione di Piazza Giorgio Primiceri, tenutosi nel 2005, ebbi modo di proporre, nellambito dellipotesi progettuale anche la realizzazione di un monumento celebrativo per linsigne concittadino. Purtroppo non so quanto di questo progetto verrà eseguito, però terrei molto a quella parte dellintervento che concerne il ricordo di Raffaele Gentile. Nella vasta progettazione dellarea dintervento (circa 45.000 mq) si sono individuati assi compositivi ed elementi del contesto che segnano la nuova organizzazione degli spazi urbani. In particolare, il prolungamento dellasse civico che dal municipio conduce al cimitero, diventa lelemento portante del progetto che, allincontro con lasse longitudi- nale del cimitero, determina un singolare punto. E lì che va posto il monumento a Raffaele Gentile. Con il prezioso contributo del Prof. Vito DElia, già autore della vicina erma del Dott.Giorgio Primiceri, sono stati eseguiti studi e modelli in scala che propongono due soluzioni alternative del monumento. La prima costituita da una stele con bassorilievo in bronzo e laltra da un ampio basamento su cui poggiano figure prismatiche. Entrambi i monumenti si ispirano a forme geometriche pure, prismi, piramidi, ma anche a forme meno canoniche, proprio a porre laccento su una personalità che, attraverso il suo sapere, oltrepassò in più di unoccasione, i limiti fra cultura accademica e scienza non istituzionale. Dunque un elemento che possa avere due chiavi di lettura: di commemorazione ad un uomo fortemente impegnato nella vita pubblica matinese e di elogio alla sua poliedricità quale uomo di scienza. APRILE 2008 IL GIORNALE degli Autori Matinesi PAG. 11 Pro Loco Matino e Servizio Civile: un percorso lungo un anno. Un importante ed impegnativo progetto dal titolo: Le Tradizioni in Puglia: Itinerari Turistico Culturali della Città di Matino è stato realizzato dai Volontari del Servizio Civile impiegati presso l Associazione di promozione sociale Pro Loco S. Ermete di Matino. Il Progetto aveva come obiettivo generale la valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e ambientale locale in modo da sviluppare il turismo, soprattutto tramite catalogazione informatizzata e lattuazione di attività di progettazione e programmazione di eventi con il coinvolgimento delle strutture pubbliche e private presenti sul territorio, in modo da favorire in primo luogo la stanzialità degli addetti e generare varie forme dindotto, anche con azioni di animazione e incoming turistico. Gli obiettivi specifici daltra parte miravano a sensibilizzare la cittadinanza e a promuovere il territorio oltre i confini cittadini per salvaguardare il patrimonio di testimonianze storiche ed artistiche in cui si riassume e si riconosce la propria identità culturale; per sviluppare, nei giovani, la consapevolezza che le nostre tradizioni costituiscono risorse potenziali di turismo culturale e agroindustriale; e infine per coinvolgere le pubbliche amministrazioni in termini di attenzione alle problematiche territoriali. La Pro Loco S. Ermete dunque ha prodotto una serie di Itinerari Turistici che toccano in maniera esaustiva tutti gli aspetti della nostra Città: Dati Territoriali , Evoluzione Demografica, Descrizione Generale della Città, Curiosità legate ai suoi abitanti, Profilo Geografico, Clima e Macchia Mediterranea, Storia, Zone Archeologiche, Descrizione del Centro Storico e delle Case a Corte, Analisi dello Sviluppo Urbanistico, Frantoi Ipogei e Caseddhi, Eventi Religiosi, Usi e Costumi Tradizionali, Personaggi Illustri, Risorse Enogastronomiche e Prodotti Ortofrutticoli locali, Ricette Tipiche, Strutture Ricettive e di Ristoro presenti nella Città, Risorse Economiche e Documenti Fotografici. A concludere questa completa Guida di Matino sono stati proposti alcuni percorsi turistici guidati che consentono agli abitanti e non di visitare le Chiese, il bellissimo Centro Storico con le Case a Corte, i Palazzi Gentilizi e i Frantoi, il tutto accompagnato da piacevoli pause per la degustazione dei Vini e dei Prodotti Tipici locali. Nulla è stato trascurato grazie allimpegno e allentusiasmo dei Volontari del Servizio Civile, dell Associazione Pro Loco e del suo Presidente pro tempore Fernando Vitali. STORIE E PROSPETTIVE DI UN RAPPORTO TRA SCUOLA E TERRITORIO Dirigente Scolastica Prof.ssa Rosa Grappa Interpretare la domanda formativa proveniente dal sociale e conoscere i tratti caratterizzanti le trasformazioni in corso nella società contemporanea, è un compito che la scuola deve svolgere sia per rispondere al meglio alle richieste che il sociale le affida, sia per poter soddisfare i bisogni dei ragazzi sempre più spesso determinati dalla stessa società nella quale sono inseriti. La scuola può diventare protagonista importante di un setting negoziale nella comunità in cui insiste per costruire una Comunità Educante attraverso coalizioni territoriali che mobilitino le risorse allinterno della comunità stessa e creino nei giovani il senso di appartenenza in grado di stabilire legami affettivi con la propria città, con le proprie strade, con i propri luoghi. La comunità educante, di cui la scuola ne deve essere il cardine, per raggiungere le sue finalità ha bisogno di: q Stabilire un Patto Territoriale che faccia nascere una rete interistituzionale con il territorio intorno non solo ad obiettivi condivisi, ma soprattutto a piani di azioni concordati; q Costruire unalleanza educativa attraverso relazioni costanti tra le varie agenzie formative presenti sul territorio,stabilendone ruoli e funzioni. Ciò comporta un superamento della frammentazione interistituzionale e la necessità di potenziare il lavoro di rete promuo- vendo una continuità educativa tra le diverse esperienze formative e le molteplici agenzie che concorrono allo sviluppo culturale e sociale delle nuove generazioni (Ente Locale, Famiglie, Parrocchie, Associazioni, Forze dellOrdine, Servizi Sociali, ecc.) In altre parole un sistema di alleanze e di scambi, di diffusione di buone pratiche, di interventi interprofessionali, con progettazioni condivise e partecipate che inducano i giovani a prendere consapevolezza che da un lato tutto ciò che accade nel mondo influenza la vita di ogni persona e che dallaltro ogni persona influenza il futuro dellumanità. Ed è in questottica che la Scuola Secondaria di 1° Grado D. Alighieri di Matino si è sempre mossa coinvolgendo nel Piano dellOfferta Formativa il territorio con incontri sistematici a Giugno e a Settembre per concordare percorsi e azioni; ed è sempre in questottica che ha accolto linvito dellAssociazione Autori Matinesi a collaborare per sviluppare nei giovani una maggiore consapevolezza delle proprie radici ed un maggiore amore per la scrittura mettendo così le basi per vivere meglio il presente e saper progettare il proprio futuro. Nellaugurare allAssociazione Autori Matinesi di diventare un punto di riferimento forte per la tracciabilità della memoria storica del proprio paese, auspico che quanto prima possa realizzarsi quel Patto Territoriale che sicuramente porterà benefici a tutta la comunità. IL GIORNALE degli Autori Matinesi PAG. 12 APRILE 2008 TENIAMOCI PER MANO PER CRESCERE INSIEME Dirigente Scolastica Prof.ssa Adele Polo Il Circolo Didattico di Matino, che ho il piacere di dirigere dal 1° settembre di questanno scolastico (2007-2008), variegato nella sua tipologia di strutture e di offerte formative, si colloca, a sua volta, in un contesto territoriale altrettanto ricco di sfaccettature sociali e culturali, che contribuiscono a fare della scuola un vivaio di relazioni umane, una grande comunità di persone impegnate nella formazione dei bambini, un faro che, insieme alla famiglia, accompagna le future generazioni a camminare con sicurezza ed autonomia nel difficile e contrastato sentiero della vita. Conoscevo Matino per averlo attraversato nei miei primi anni di insegnamento (1984-85), dovendomi recare a Specchia, mia sede di servizio e, per alleviare il tragitto che, quotidiano, anticipava le ore tra i banchi di scuola, si soleva ripetere il simpatico detto: Parabita, Matino tirittuppiti Casarano! Non conoscevo altro di questo Comune, che come gli altri del basso Salento, manifesta i problemi che tutti conosciamo (disoccupazione, degrado ambientale, integrazione), ma vanta anche una grande forza, coraggio, vitalità in tutte le persone che formano la comunità cittadina. Lo vedo nellambulante, fermo ogni mattina a vendere il prodotto del raccolto, con silenziosa pazienza e umiltà, nonostante linarrestabile aumento del carovita. Lo vedo nel genitore, impegnato in fabbrica otto ore per uno stipendio che a stento riesce a far arrivare a fine mese, nel papà che ha cura dei propri figli e viene a svelarmi le sue paure, i suoi disagi, nella madre che lotta tra compiti scolastici e altri piccoli da allevare, che risparmia per vedere crescere i propri figli sereni e costruire un futuro dignitoso per loro. Lo vedo nei docenti, che si prodigano con tenacia e professionalità, attingendo alle risorse della propria mente e del proprio cuore, pur di portare avanti il loro delicato e malpagato (in tutti i sensi, non solo economico!) ruolo di educatori. Lo vedo negli amministratori, che si destreggiano tra il potere politico e i diritti dei cittadini, sempre in allerta (nei limiti delle risorse disponibili) quando si tratta di richieste che provengono dalle istituzioni scolastiche. Lo vedo nelle altre associazioni (Parrocchia, associazioni di volontariato, associazioni sportive), nel loro grande impegno teso a creare momenti di condivisione, di socializzazione, di collaborazione, di accoglienza. Il Circolo Didattico di Matino si rivolge ad unutenza di circa 800 alunni, attraverso tre Scuole dellInfanzia e due Scuole primarie, e opera in unottica di continuità con la Scuola Secondaria di primo grado D.Alighieri, con le famiglie, con il territorio tutto. Per realizzare la grande opera della formazione dei futuri uomini e cittadini, a cui ci richiamano le Indicazioni del Ministro alla P.I. Fioroni e quelle dellUnione europea, occorre fornire agli alunni solidi strumenti di apprendimento (conoscenze, abilità, competenze) affinché essi imparino ad imparare per tutto larco della vita. Tali finalità (il sapere, il saper fare, il saper essere) si ispirano ad un sistema formativo integrato, in cui lalunno viene accompagnato, nel suo percorso scolastico, senza fratture tra le diverse istituzioni formali e non formali che si occupano della sua crescita: la scuola, nei suoi diversi segmenti, la famiglia, gli altri luoghi di socializzazione e di apprendimento. La scuola pertanto, pur essendo un ambiente istituzionalmente deputato allinsegnamento, riconosce di non esaurire tutte le sue funzioni educative e fa leva sulle diverse opportunità presenti nel contesto territoriale, facendo tesoro di tutte le risorse umane, strumentali, culturali in esso presenti. Mi viene in mente, come un refrain, il testo di un noto gruppo musicale: Ci nu tte scerri mai de le radici ca tieni rispetti puru quiddhe de li paisi lontani Se si conosce il proprio territorio, lo si ama, si riescono ad accettare culture diverse, si valorizzano le risorse, per uno sviluppo economico sostenibile (la sostenibilità è una parola trendy..ma quando vedremo le nostre strade sgombre dai rifiuti???) La nostra scuola ha fatto propria questa sua mission, ed è per questo che lofferta formativa si snoda attraverso attività curricolari e attività che vogliono arricchire la mente dei nostri ragazzi, creando in essi lamore per la cultura, per le tradizioni, per lambiente naturale, per il vivere sano insieme ai propri simili. Sia negli anni precedenti, che al momento attuale, i progetti più significativi che connotano la nostra scuola sono volti alleducazione ecologicoambientale, (in sintonia anche con liniziativa comunale della raccolta differenziata dei rifiuti); alleducazione alla convivenza civile (Consiglio Comunale dei Ragazzi; Progetto di Educazione stradale, finanziato dallAssessorato regionale ai trasporti, alla sua seconda edizione, realizzato in tandem con il territorio); alleducazione sportiva (progetto finanziato dal Comune. Inoltre, nel corso di questi anni, sono stati attuati vari progetti tesi a far conoscere le tradizioni locali (ballo folk, artigianato, proverbi e cunti, strutture abitative tipiche del paesaggio agreste, mostre documentarie sulla civiltà contadina), perché, come si diceva innanzi, il futuro si può costruire con i piedi radicati nel presente, ma con lo sguardo rivolto verso i nostri cari, che hanno vissuto, lavorato, imparato, sperato prima di noi, costruendo per noi tesori che abbiamo il dovere di tutelare, e che, con la loro silenziosa presenza, ci insegnano ancora il senso del sacrificio e dell amore verso la nostra rossa terra salentina. La nostra scuola, quindi, è una grande casa che vuole offrire un servizio di qualità, ma è una casa con le finestre aperte (senza luce e senza aria non cè vita..), disposta ad attingere tutto ciò che è produttivo ed efficace per il suo funzionamento, nella convinzione di lavorare sinergicamente, per offrire agli alunni gli strumenti per il loro successo nella vita umana, sociale e, domani, in quella professionale. UN GRAZIE E UN IMPEGNO Ci sembra doveroso ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla redazione del Giornale, e in particolare: - la Dirigente scolastica della locale Scuola Elementare, Dott.ssa Adele Polo, e la Preside della Scuola Media Dante Alighieri, Prof.ssa Rosa Grappa, per la loro comprovata sensibilità e disponibilità ; - il Dott. Aldo Bello, che, come sempre, ha prontamente risposto alla nostra richiesta di un suo scritto; - l' amico Ing. Edmondo Angelè per il suo esemplare attaccamento alle proprie radici. Un forte Grazie di riconoscenza al Sig. Cosimo Romano, per aver generosamente contribuito alla realizzazione di questa nostra pubblicazione. Incoraggiati da una partecipazione così corale e professionale, ci sentiamo ancor più motivati nellimpegno di conservare, catalogare e pubblicizzare tutto ciò che di buono e di bello (nel senso più ampio del termine) è stato e sarà prodotto dai nostri concittadini senza alcuna pregiudiziale, coerentemente con le finalità della nostra Associazione e nella convinzione che il grado di civiltà di una comunità si misura dalla quantità e soprattutto dalla sinergia delle risorse disponibili. Rivolgiamo, pertanto, a tutti linvito ad aderire alla nostra Associazione, al fine di costruire insieme un Progetto comune e condiviso finalizzato alla valorizzazione di ogni forma di espressione della nostra identità storica e culturale. Tonio Ingrosso Cosimo Mudoni