ARPA Rivista N. 5 e 6 settembre-dicembre 2007 Educazione alimentare, le politiche della Regione Emilia-Romagna L’Emilia-Romagna è stata una delle prime Regioni a dotarsi di una specifica normativa “per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare e per la qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva”, messa in atto dalle Province. Numerosi i progetti realizzati tra i quali spiccano le Fattorie Didattiche e le Fattorie Aperte, occasioni di conoscenza del mondo rurale per studenti e cittadini. Nell’offerta educativa anche i percorsi di formazione rivolti a insegnanti, genitori, cuochi e dietiste. LA 48 GLI NORMATIVA La Regione Emilia-Romagna è stata una delle prime a dotarsi, con la legge regionale n. 29/2002, di una specifica normativa “per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare e per la qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva”. Le finalità della legge sono dettate dall’articolo 1: - promuovere l’educazione al consumo consapevole, attraverso la comprensione delle relazioni tra sistemi produttivi, consumi alimentari e ambiente - favorire l’adozione di corretti comportamenti alimentari, attraverso la conoscenza delle produzioni agroalimentari ottenute nel rispetto della salute e dell’ambiente o legate alla tradizione e alla cultura del territorio regionale - diffondere informazioni sugli aspetti storici, culturali, antropologici legati alle produzioni alimentari e al loro territorio d’origine. La legge intende, inoltre, definire le linee per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare; coordinare l’attività delle Province e fornire i relativi supporti operativi; favorire il consumo di prodotti provenienti da coltivazioni biologiche e integrate nonché di prodotti tipici e tradizionali all’interno dei servizi di ristorazione collettiva. 6000 RUOLO DELLE 5361 Adulti 11% 5451 Superiori 4% menti efficaci per la riuscita dei progetti regionali. COS’È STATO FATTO, I PROGETTI DESTINATI ALLE SCUOLE E AI CITTADINI Il “fiore all’occhiello” della Regione Emilia-Romagna è senz’altro il progetto Fattorie Aperte e Fattorie Didattiche. La nostra Regione è stata la prima in Italia a strutturare una rete organica di fattorie didattiche, composta ormai da ben 300 aziende agricole produttive, capaci di accogliere le classi scolastiche in visita durante tutto l’anno e di offrire un chiaro obiettivo educativo (fig. 1 e fig. 2). Le fattorie didattiche creano occasioni sistematiche di contatto diretto tra agricoltori e consumatori (specie giovani), propongono educazione alimentare “attiva”; promuovono la conoscenza e il consumo delle produzioni regionali, dei prodotti di qualità certificata e dei percorsi degli alimenti dal campo alla tavola, la cultura del cibo, il recupero del gusto e delle tradizioni rurali, la conoscenza del territorio e dell’ambiente circostante. Esse contribuiscono così ad accrescere le conoscenze culturali, soprattutto delle giovani generazioni, proponendo percorsi pratici di apprendimento: Centri estivi 2% Disabili 1% Materne 28% Medie 8% 2438 1692 2000 PROVINCE Grazie al sostegno economico regionale e alle sinergie messe in opera nella progettualità in campo di educazione alimentare, le Province si rivelano il “braccio operativo” fondamentale per realizzare gli obiettivi della legge. I loro interventi originali e la conoscenza del territorio sono stru- 3458 3000 0 IL 4219 4000 1000 Sono obiettivi ambiziosi, che l’Emilia-Romagna in buona parte ha raggiunto con numerosi impegni istituzionali. Qualche esempio: le campagne di comunicazione rivolte ai cittadini, che informano su cos’è meglio mangiare, in che modo scegliere gli alimenti, l’agricoltura biologica, le proprietà di frutta e verdura. I laboratori del gusto e di cucina all’interno delle scuole, la realizzazione di orti scolastici, la degustazione di merende biologiche oppure a base di frutta e verdura. La visita alle fattorie didattiche, dove gli agricoltori mostrano il loro mestiere, l’ambiente rurale, l’allevamento, la produzione alimentare; i percorsi di formazione rivolti a chi opera nel campo della ristorazione collettiva, dell’alimentazione e dell’educazione alimentare, come insegnanti, genitori, cuochi e dietiste. 5142 5000 STRUMENTI 732 162 50 1999 2000 2000 2001 fattorie 196 2001 2002 234 262 2002 2003 2003 2004 283 2004 2005 287 2005 2006 299 2006 2007 classi/gruppi Fig. 1 - Evoluzione numero fattorie e classi/gruppi in visita dal 1999 al 2007 Elementari 46% Fig. 2 - Fattorie didattiche: tipo di utenza - anno scolastico 2005/2006 delle tecniche produttive (agricoltura biologica, produzione integrata, prodotti tipici), delle produzioni del territorio (orto, frutteto, erbe officinali, bosco, allevamento), delle “filiere”, dal latte al formaggio, dal grano al pane, dall’ape al miele, dall’uva al mosto al vino all’aceto; oltre a laboratori sensoriali o di cucina. Correlata all’attività delle fattorie didattiche è la manifestazione Fattorie Aperte. Essa coinvolge attualmente 240 aziende agricole sul territorio, che adottano sistemi produttivi a basso impatto ambientale e/o realizzano produzioni tipiche. Le fattorie aperte accolgono i cittadini per alcune giornate all’anno. L’iniziativa regionale quest’anno (maggio 2008) raggiungerà la sua decima edizione, con un numero di visitatori in progressivo aumento dal 1999 a oggi (60.000 persone nel 2007). In occasione dei dieci anni di Fattorie Aperte la Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con le Province, intende avviare una serie di iniziative in grado di coinvolgere la società regionale in un percorso di maggiore conoscenza del terri- ARPA Rivista N. 5 e 6 settembre-dicembre 2007 Quante volte mangi gli ortaggi durante la giornata? Quanti frutti mangi durante la giornata? C in q u e Q u a ttro C in q u e Nessun o 6% 10% Q u a t t ro 6% 9% Nes suno 4% Uno 13% 21% T re 14% Uno 32% Tre 21% Due Due 32% 32% Fig. 3 e 4 - Dai risultati del progetto “A tutta frutta! 5 porzioni, 5 colori” - Regione Emilia-Romagna, anno scolastico 2006-2007, scuole elementari. Dati elaborati dall’Osservatorio agroambientale di Cesena FOTO M. FRUNCILLO occasioni di comunicazione, condivisione, convivialità (tra insegnanti, tra genitori e figli). I risultati sono stati importanti. Eccone alcuni: entusiasmo per il “fare” (preparare da soli le merende, la colazione, il pasto, fare la spesa con i genitori); maggiore consapevolezza e attenzione nel consumo e acquisto di alimenti; diminuzione del consumo di merendine e bevande gassate e aumento del consumo di frutta, verdura, latte e yogurt; avvicinamento alla tradizione e alle origini del cibo. Sul versante alimentazione e attività fisica è stato realizzato il progetto pilota Fooding. Per dare il massimo? nutrirsi al meglio! negli anni 2005-2006, in collaborazione con la società sportiva Fortitudo. Ha inteso sensibilizzare i giovani atleti dilettanti, attraverso gli allenatori, al consumo di alimenti di qualità del territorio e promuovere il consumo di prodotti tipici FOTO M. SARTI torio e delle sue ricchezze. L’obiettivo è quello di rilanciare la fattoria come luogo privilegiato per avviare questo percorso di approfondimento, partendo dall’ambito agricolo e dalle produzioni tipiche, in grado di integrarsi con forme di turismo “evoluto” e di contribuire alla valorizzazione di tutte le opportunità presenti sul territorio, sviluppando sinergie con operatori del turismo rurale, del bed&breakfast, con musei del cibo, centri e istituzioni culturali, enti parco e altre agenzie di sviluppo locale. Specificamente destinato alle scuole è stato l’importante progetto pilota di educazione alimentare Mangiare insieme, realizzato negli anni 2003-2005. La metodologia applicata ha posto non tanto l’accento sul cosa, ma sul come: ciò vuol dire sperimentarsi nella pratica, giocarsi in prima persona. Il progetto ha inteso valorizzare il desiderio di Raccogliamo le fragole Tuffo in un mare di grano regionali Dop e Igp come “integratori naturali” della dieta. La Regione ha prodotto un kit informativo per le società sportive, diffuso ad ampio spettro (palestre, piscine ecc.); sono stati realizzati importanti incontri formativi per allenatori di squadre giovanili, con nutrizionisti e testimonial del mondo sportivo. In via di conclusione sono i progetti A tutta frutta! 5 porzioni, 5 colori e L’orto a scuola. Seminiamo buon cibo. Entrambi intendono far conoscere la frutta e gli ortaggi di qualità della regione, farne apprezzare gli effetti benefici sulla salute e aumentarne il consumo da parte dei ragazzi, a scuola e in famiglia. La metodologia è principalmente pratica e prevede, nel primo caso, la realizzazione da parte dei bambini di merende a base di ortofrutta preparate con maggiore conoscenza dei processi produttivi e con maggiore coscienza dei condizionamenti legati al mercato dei consumi; nel secondo, di un vero e proprio orto scolastico. Gli obiettivi raggiunti e descritti da un primo monitoraggio dei risultati sono, nel caso di A tutta frutta, una maggiore consapevolezza nelle scelte alimentari; una valorizzazione dell’acquisto e della preparazione del cibo come tappe fondamentali per il benessere; una sensibilizzazione sull’importanza dei pasti come momenti di comunicazione e gratificazione (fig. 3 e fig. 4). I dati parziali a disposizione evidenziano che, generalmente, i bambini mostrano di gradire molto la frutta (90%) e la verdura (80%); il 30% degli alunni dichiara di aver cominciato a mangiare abitualmente, al termine delle attività, frutti e verdure che prima non mangiava e che ha scoperto durante le degustazioni fatte in classe. Ma è ancora alta la percentuale di chi non consuma mai verdura (10%) oppure mangia 1 solo frutto al giorno (21%). Nel caso di Orto a scuola, il progetto ha prodotto una maggiore conoscenza attiva del legame tra produzione e consumo; la scoperta dei tempi e ritmi della natura; una valorizzazione della manualità e un esercizio di creatività nel grande laboratorio all’aperto dell’orto. In fase di avvio è il progetto Fresh Break - Frutta Snack. Più gusto e più salute nelle scuole e nei posti di lavoro. Si tratta di un progetto pilota regionale, cofinanziato dal ministero dello Sviluppo economico nell’ambito delle politiche a tutela dei consumatori, con l’obiettivo di incentivare disponibilità, accessibilità e consumo, nelle scuole e nei luoghi di lavoro, di spuntini alternativi a base di frutta e verdura attraverso il canale del vending. In una cinquantina di scuole, luoghi di lavoro e di cura di tutta la regione si potranno trovare nei distributori automatici, a partire dal mese di marzo 2008, una serie di snack a base di frutta e altri alimenti salutari: macedonia di frutta fresca di prima qualità; mele a fette fresche ed essiccate; polpa di frutta senza zucchero; frutta 49 FOTO C. D’AMATO FOTO L. POLTRONIERI ARPA Rivista N. 5 e 6 settembre-dicembre 2007 50 Apicoltori in erba (Azienda agricola Centofiori, Modena) Con le mani nell’uva secca; yogurt alla frutta; succhi di frutta al 100% senza zucchero aggiunto. Il progetto prevede inoltre una campagna informativa per far conoscere gli effetti positivi di uno stile di vita sano e per creare maggiore consapevolezza nelle scelte di acquisto e di consumo. lati, aspetti amministrativi e legali. Il secondo, curato da Te.Ta Centro servizi dalla terra alla tavola, offre una documentazione a supporto delle scelte degli enti gestori di servizi di ristorazione collettiva pubblica, in grado di suggerire una metodologia di rilevamento e valutazione delle qualità degli alimenti per la ristorazione collettiva, con un particolare accento sulle caratteristiche dei prodotti di qualità regolamentata. Infine, nello scorso mese di luglio è stato stipulato un innovativo accordo, di durata biennale e del valore complessivo di 31 milioni di euro, tra Intercent-ER LA RISTORAZIONE COLLETTIVA La Regione Emilia-Romagna è consapevole della rilevante portata educativa rappresentata dal pasto collettivo. Per questo ha guardato alla ristorazione collettiva come all’ambito in cui concentrare i maggiori impegni per assicurare qualità, genuinità e salubrità al servizio e per renderlo un momento fondamentale per veicolare importanti contenuti di educazione alimentare. Si colloca in quest’ottica la campagna di comunicazione sull’uso di alimenti biologici nella ristorazione collettiva scolastica, cofinanziata dal ministero delle Attività produttive e svolta negli anni 2006-2007. La campagna è stata destinata ai consumatori/genitori, realizzata in collaborazione con le associazioni dei consumatori e Prober. È stato prodotto un opuscolo informativo sull’alimentazione a base di prodotti da agricoltura biologica nelle mense scolastiche, diffuso in 150.000 copie attraverso il quotidiano La Repubblica e in tutte le scuole della regione; sono stati inoltre realizzati un concorso a premi per le scuole e un’indagine sul gradimento del pasto in mensa attraverso un questionario somministrato a un campione rappresentativo della scuola primaria di primo e secondo grado, ai bambini, ai genitori, agli insegnanti e al personale della mensa. Sono invece principalmente destinati agli “addetti ai lavori” il servizio di supporto agli enti pubblici nell’applicazione della Lr 29/2002 denominato Sportellomensebio e la realizzazione delle Guide alla qualità dei prodotti alimentari. Il primo, curato da Prober, esplica un monitoraggio del servizio di ristorazione scolastica erogato da Comuni, ospedali e case di riposo (stato di applicazione della legge e individuazione dei punti critici); offre consulenza in tempo reale con esperti on line dal sito www.sportellomensebio.it su derrate, prezzi, reperibilità, menu, capito- Fattorie Aperte e Fattorie Didattiche Regione Emilia-Romagna • oltre 30.000 classi e gruppi hanno visitato le fattorie che hanno aderito a Fattorie Aperte, dal 1999 a oggi • oltre 500.000 persone hanno visitato le fattorie che hanno aderito a Fattorie Didattiche, dal 1999 a oggi • 100.000 copie della Guida alle Fattorie Aperte distribuite ogni anno in 10.000 classi partecipanti ai progetti, dal 2002 a oggi • oltre 1.000 insegnanti coinvolti dal 2002 a oggi • circa 1.000.000 di copie di materiale didattico e informativo prodotto, dal 2002 a oggi (agenzia regionale che gestisce gli acquisti di beni e servizi per conto delle aziende sanitarie e, su eventuale esplicita richiesta, degli enti locali) e una importante realtà regionale della distribuzione organizzata. L’impresa aggiudicataria fornirà alle Ausl che gestiscono direttamente il servizio mensa i prodotti biologici, tipici e tradizionali e a marchio “Qualità controllata” necessari per la preparazione dei pasti. Tiberio Rabboni Assessore Agricoltura Regione Emilia-Romagna I materiali informativi e didattici Numerosi, nel corso degli anni, i materiali prodotti. Si segnalano: • la Guida alle Fattorie Didattiche dell´Emilia-Romagna, giunta alla terza edizione, con i percorsi per le scuole segnalati dalle aziende • l’annuale Guida alle Fattorie Aperte della Regione Emilia-Romagna • l’opuscolo Coltiviamo progetti con gusto, che illustra le proposte dell’Assessorato Agricoltura per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare; l’opuscolo Una sana alimentazione per tuo figlio - guida per i genitori sull’utilizzo dei prodotti biologici nella ristorazione collettiva in Emilia-Romagna • il kit con materiale informativo da distribuire ai ragazzi e da appendere in classe o in palestra, realizzato nell´ambito della campagna regionale Fooding. Per dare il massimo? Nutrirsi al meglio!, destinato a una fascia d´età compresa tra i 6 e i 18 anni Veri e propri libri sono: • Chi si nasconde in fattoria? per la fascia di età 3-8 anni, diffuso in 10.000 copie a tutte le scuole della Regione, per avvicinare i bambini alla campagna e prepararli alla visita in fattoria • A tavola con la natura, un’introduzione all’agricoltura biologica per le scuole medie inferiori • Cultura che nutre, un kit per l’insegnante destinato alle scuole materne, elementari e medie L’ultima pubblicazione si chiama CCC Curiosi Consumatori Consapevoli, una guida per l’acquisto e il consumo consapevole dei prodotti agroalimentari indirizzata a studenti e insegnanti della scuola secondaria.