Direzione Didattica 1°Circolo Via D. Felici 45 - 47822 Santarcangelo di Romagna Tel. 0541/626186- – Fax. 0541/329567 - Cod. Fisc. 82008410407 http://scuole.rimini.com/dd1santarc/ E-Mail: [email protected] Anno scolastico 20122013 IL PRESENTE DOCUMENTO È STATO ADOTTATO DAL CONSIGLIO DI CIRCOLO in data 20/12/2012 INDICE PREMESSA Parte prima I PRINCIPI Parte seconda L’ ORGANIZZAZIONE Parte terza LE AZIONI FONDAMENTALI Parte quarta I RAPPORTI SCUOLAEXTRASCUOLA Introduzione Pag. 3 Finalità Pag 5 Valori ispiratori Pag 6 La valutazione Pag. 7 Profili formativi – scuola infanzia Pag. 9 Traguardi per lo sviluppo delle competenze- scuola infanzia Carta pedagogica condivisa- scuola infanzia Pag. 10 Pag. 12 Profilo formativo in uscita - scuola primaria Pag. 14 Traguardi per lo sviluppo delle competenze- scuola primaria Regolamento di disciplina – scuola primaria Pag. 15 Pag. 19 Organico e funzioni Pag. 26 Uno sguardo ai numeri Pag. 27 Le nostre scuole Pag. 28 Direzione e Segreteria Pag. 29 Plessi e tempi scuola- infanzia Pag. 30 Plessi e tempi scuola- primaria Pag. 32 Gli Organi Collegiali Pag. 34 Continuità verticale e azioni di raccordo Pag. 37 Una cultura che valorizza tutte le abilità Pag. 39 Potenziamento linguistico e matematico Pag. 46 Accoglienza alunni stranieri Pag. 52 Il contesto socio-culturale Pag. 54 Rapporti scuola- Ente locale Pag. 55 Rapporto Scuola- Famiglia Pag. 58 Patto educativo Pag.. 59 Parte quinta L’ARRICCHIMENTO dell’ OFFERTA FORMATIVA I progetti del Circolo Pag. 63 L’attività motoria e sportiva in età scolare: GIOCOSPORT Pag. 68 ALLEGATO 1 ALLEGATO 2 Impianto curricolare: obiettivi e azioni disciplinari Schede illustrative dei progetti INTRODUZIONE Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento programmatico che definisce gli obiettivi formativi nonché gli indirizzi strategici e operativi del nostro Circolo Didattico. Esso è dunque la descrizione del nostro modo di educare e di operare. Nasce dalla riflessione sulla nostra esperienza, e permette di realizzare un’alleanza educativa tra scuola e famiglia: - evidenziando le scelte educative; - ponendosi come strumento di apertura verso il contesto ambientale; - garantendo l’unitarietà dell’insegnamento per evitare la dispersione delle esperienze, dei saperi e per comporre un chiaro quadro formativo. - coordinando l’utilizzo dei servizi presenti nella scuola e nel territorio. Sul piano strettamente didattico, il P.O.F. si propone di essere il punto di riferimento per i docenti e per le famiglie degli alunni che possono trovare in esso le motivazioni per scelte importanti e consapevoli. La sua caratteristica è quella di orientare la capacità progettuale a tradursi in termini di efficacia educativa e didattica. Alle famiglie degli alunni che si iscrivono al primo anno della scuola dell’Infanzia e alle classi prime della scuola Primaria viene distribuito un opuscolo informativo , il “POFFETTINO” che riassume le scelte educativo didattiche e organizzative del nostro Circolo. SCUOLA P.O.F TERRITORIO COMUNI, PROVINCIA, REGIONE ENTI PUBBLICI E PRIVATI FAMIGLIA STUDENTI PARTE PRIMA FINALITA’ Nella consapevolezza che l’esperienza scolastica sia un tempo di alto significato, perché la scuola è luogo d’incontro, di sviluppo e di crescita della persona, la nostra offerta formativa vuole essere una concreta opportunità per formare saldamente ogni bambino sul piano cognitivo, culturale e sociale. LA NOSTRA SCUOLA: si impegna verso i bambini affinché acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari a selezionare in modo critico ed autonomo le informazioni provenienti dalla realtà, in modo tale che ciascuno sia in grado di elaborare metodi che li orienti nelle scelte. si impegna a creare un luogo accogliente che favorisca relazioni positive che si concretizzino in comportamenti accoglienti, solidali, e rispettosi. si impegna a rispettare e valorizzare le specificità individuali, sociali e culturali di ciascun alunno all’interno di un percorso di inclusione e integrazione. si impegna nel processo di costruzione di una positiva immagine di sé, nella prospettiva di formare cittadini del mondo consapevoli delle loro radici e tradizioni, aperti al confronto con le tante culture, proiettati al tempo che verrà . si impegna a delineare un percorso formativo unitario, in grado di integrare i saperi e di trasferirli nel quotidiano, ricomponendo i grandi oggetti della conoscenza e superando la frammentazione delle discipline. si impegna a realizzare la collegialità, la condivisione di scelte, la circolarità dell’apprendimento e una sinergia di azioni tra scuola, famiglie e territorio, nel reciproco rispetto dei diversi ruoli e degli ambiti educativi. VALORI ISPIRATORI Valori educativi Si esplicano in una visione dell’altro come soggetto che, nella sua fisionomia personale, costituita da esperienze, affetti, valori, bisogni, relazioni, cultura di provenienza, memoria e tradizione, assume centralità primaria in ogni atto della Scuola. Viene pertanto rigettata ogni forma di discriminazione e valorizzata la diversità di ciascuno. Valori pedagogici Si enucleano dal principio di sviluppo dell’autonomia della persona. Ispirano l’azione educativa e si pongono l’obiettivo di dare voce e dignità alla molteplicità dei linguaggi e alle plurime forme in cui si esprime “l’intelligenza delle cose” nelle differenti modalità di apprendimento affinché tutti gli alunni sappiano orientarsi con spirito critico nella complessità del mondo caratterizzato dal rapidissimo evolvere di ogni forma di conoscenza. Valori didattici I valori didattici si concretizzano nelle scelte che i docenti traducono in azioni didattiche intenzionali orientate ad un percorso formativo degli alunni attivamente e direttamente coinvolti nella costruzione dei saperi fra essi collegati che consentano loro di acquisire gli strumenti necessari ad un apprendimento autonomo e continuativo. I valori individuati, già presenti nella tradizione educativa del Circolo, si sostanziano e si rafforzano attraverso l'autonomia amministrativa e progettuale dell’ istituzione scolastica che persegue obiettivi di qualificazione della propria offerta formativa. LA VALUTAZIONE Profili valutativi del rendimento scolastico L'azione del valutare è un atto di responsabilità e di conoscenza che precede, accompagna i percorsi curricolari e stimola al miglioramento continuo. Essa coinvolge consapevolmente insegnanti ed alunni ed ha la caratteristica della provvisorietà e della dinamicità. La valutazione è un elemento di tutela della qualità dell’Offerta Formativa del nostro Circolo. FONDAZIONI DEL VALUTARE SENSO DEL VALUTARE I docenti di questo Istituto valutano per: - valorizzare le conquiste e l’impegno; - rendere consapevoli delle proprie possibilità e delle proprie difficoltà; - riconoscere l’acquisizione delle conoscenze e il livello delle competenze; - verificare le procedure, i contenuti e gli strumenti adottati al fine di stimolare un atteggiamento di impegno e interesse. TEMPISTICA Si valuta secondo le seguenti cadenze: - quotidianamente, - a cadenza periodica (a discrezione del docente), - al termine I° - II° quadrimestre, avendo cura di comunicare ai bambini i progressi e la necessità di consolidare alcuni apprendimenti in tempi ravvicinati alle prove. LE PROVE Durante l’anno scolastico 2012-2013 verranno somministrate agli alunni della scuola primaria: - prove di valutazione interna riferite agli apprendimenti linguistici e matematici, concordate ed elaborate all’interno degli incontri di programmazione per classi parallele. - Nel mese di maggio (7 -10), come previsto dalla normativa vigente, verranno somministrate agli alunni delle classi 2^ e 5^ le prove INVALSI, per le rilevazioni nazionali dei livelli di apprendimento degli studenti in italiano e matematica e del sistema educativo di istruzione. PROCEDURE VALUTATIVE L’attribuzione dei voti viene espressa in decimi e fa riferimento alla tabella comparativa specifica per ogni disciplina in cui ogni voto decimale corrisponde ad elementi chiari (vedi Profili valutativi del rendimento scolastico costruiti dal Gruppo Ricerca, condivisi e adottati dal Collegio dei Docenti ). I docenti concordano sull’uso di valutazioni non al di sotto dei 5 decimi, in quanto, la maturazione personale e le abilità cognitive in questa particolare fascia d’età, sono ancora in fase evolutiva e non si riterrebbe formativa una valutazione ulteriormente negativa. Vengono pertanto utilizzati i voti che vanno dal cinque al dieci. Data la peculiarità dei primi anni della scuola primaria, la valutazione cinque decimi sarà riferita ai soli casi di particolare gravità. ASPETTI DELLA VALUTAZIONE La valutazione viene riferita a: acquisizione delle conoscenze; livello delle competenze; interiorizzazione delle conoscenze e elaborazione personale; applicazione e impegno. percorso processuale di insegnamento-apprendimento N.B. Per quanto concerne il comportamento, i docenti convengono nel servirsi di una valutazione a partire preferibilmente dai 6 decimi, poiché i comportamenti più negativi si riferiscono di solito a disadattamenti conclamati o a patologie riconosciute e queste situazioni costituiscono casi che andranno valutati singolarmente Documenti La valutazione trova la sua sintesi nel documento quadrimestrale di valutazione che fissa annualmente le tappe dell’itinerario formativo dell’alunn0. PROFILI FORMATIVI E TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SCUOLA DELL’INFANZIA Profilo formativo in uscita Il bambino/a al termine della Scuola dell’Infanzia sarà in grado di: essere consapevole del proprio corpo, della propria personalità e dello stare con gli altri; saper leggere, capire, interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio ed altrui ed esprimersi e comunicare attraverso esso; comunicare con i differenti linguaggi espressivi e provare piacere nella fruizione del patrimonio artistico; conoscere il funzionamento della lingua ed utilizzarla in tutte le sue funzioni e forme necessarie per: esprimersi in modo personale, relazionare con gli altri, conoscere la realtà; esplorare la realtà ed organizzare le proprie esperienze attraverso l’ordine, la spazio e il tempo. misura, lo SCUOLA DELL’INFANZIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze IL SE’ E L’ALTRO Il bambino -conosce se stesso con le proprie esigenze e i propri sentimenti; -impara a star bene e a sentirsi sicuro nell’affrontare nuove esperienze; -si confronta con punti di vista diversi e avverte la necessità di regole condivise per gestire i contrasti; -sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità; IL CORPO e il MOVIMENTO Il bambino -è autonomo nella cura del corpo e nell’alimentazione; -si orienta e si muove con destrezza, anche in mezzo agli altri, in uno spazio conosciuto; -utilizza con proprietà gli schemi motori di base, anche in risposta a sollecitazioni precise. IMMAGINI, SUONI, COLORI Il bambino -segue ed ascolta racconti narrati con codici diversi; -esplora i materiali e li utilizza con creatività nel gioco; -esplora le possibilità offerte da linguaggi musicale, gestuale, pittorico-plastico e multimediale; -si impegna per terminare il proprio lavoro. I DISCORSI E LE PAROLE Il bambino -sviluppa la padronanza della lingua italiana e amplia il lessico; -comunica pensieri, bisogni, pone domande, esprime emozioni attraverso il linguaggio verbale; -ascolta e racconta storie vere e inventate; -riflette sulla lingua, gioca con le parole, con le rime, con i suoni e i rumori.; -mostra curiosità nei confronti della scrittura come forma di comunicazione. LA CONOSCENZA DEL MONDO Il bambino -raggruppa, ordina, confronta e misura secondo criteri diversi; -si orienta nello spazio conosciuto; -si orienta nel tempo della vita quotidiana, nel passato recente e nel futuro immediato; -osserva i fenomeni naturali, ha cura degli organismi viventi e prova interesse per gli strumenti tecnologici; - esplora con curiosità, pone domande e descrive le sue esperienze. CARTA PEDAGOGICA CONDIVISA dalle scuole dell’infanzia del 1° Circolo Da alcuni anni le insegnanti dei plessi dell’infanzia progettano insieme un percorso didattico di Circolo su un tema di interesse comune. Questa modalità di lavoro sottolinea il carattere unitario del percorso formativo che le nostre scuole intendono promuovere, pur nel rispetto della specificità di ogni realtà scolastica (bambini, spazi, risorse ecc.) e delle competenze di ogni insegnante. Sono previste quindi periodiche occasioni di incontro, di scambio e quindi di crescita nella certezza che il giusto punto di partenza può essere solo la totale condivisione di quelle che si ritengono essere LE TRE COLONNE PEDAGOGICHE PORTANTI DI UN PROGETTO DIDATTICO: IDEA DI BAMBINO: le insegnanti credono fortemente che il bambino al quale ogni giorno si relazionano sia prima di ogni altra cosa un soggetto di diritti inalienabili, che sia un individuo unico ed irripetibile, con una storia personale e delle esperienze di vita che lo rendono quello che è, un bambino che va accolto, ascoltato a cui “va dato tempo”, un soggetto attivo, curioso, competente, che va messo in condizione di essere protagonista attivo del suo processo di crescita e di apprendimento. Un bambino che comunica sempre qualcosa di sé: con il linguaggio verbale, non verbale e a volte con il suo silenzio, un bambino che va considerato sempre nella sua globalità, nella sua interezza di mente, corpo, emozione e sentimenti. IDEA DI RELAZIONE: consapevoli del fatto che il concetto di relazione implichi un movimento di “andata e ritorno”, le insegnanti credono fortemente nel carattere di reciprocità della relazione; ovvero nel fatto che mettersi in relazione significhi anche mettersi in discussione e che nel momento in cui due soggetti (in questo caso l’adulto e il bambino) si relazionano, entrambi usciranno da questa esperienza “modificati”, in quanto ognuno avrà preso qualcosa dell’altro e dato all’altro qualcosa di sé. Nella scuola la relazione è al centro di tutte le esperienze in quanto comunità di individui (adulti e bambini), pertanto è doveroso dare il giusto rilievo anche al rapporto tra gli adulti, che rappresentano la comunità educante e sono investiti di un’enorme responsabilità. Dal loro modo di relazionarsi nasce il clima della scuola, l’aria che si respira, l’esempio che viene dato; ribadiamo pertanto gli atteggiamenti che riteniamo essere consoni ad un corretto modo di rapportarsi all’altro, sia esso il bambino o l’ adulto: rispetto, ascolto, apertura, disponibilità a mettersi in discussione, mediazione, collaborazione, prendersi cura, empatia. IDEA DI SCUOLA: la famiglia e la scuola sono le principali agenzie educative per il bambino, è pertanto fondamentale per il bene del bambino stesso che tra queste ci sia, nel reciproco rispetto dei ruoli, un rapporto di collaborazione, di condivisione e di scambio. Una scuola quindi, quella in cui crediamo, aperta: alle famiglie e al territorio. La scuola è una comunità inserita in un determinato contesto territoriale e ne rappresenta una spaccato, ne è parte integrante. Da questo deriva l’importanza che questa assuma un atteggiamento di apertura per consentire al territorio di entrare a scuola attraverso i suoi rappresentanti: nonni, contadini, bottegai, esponenti di musei, biblioteche, ecc…e allo stesso modo alla scuola di uscire nel territorio per conoscere e farsi conoscere. Una scuola quindi che rappresenta la realtà territoriale e la cittadinanza, quindi anche una scuola dell’ accoglienza e dell’integrazione: di soggetti diversi e di culture diverse, ma “vicine”. Aperta fuori ma anche aperta dentro, una scuola che apre le porte delle sue sezioni per attuare progetti di lavoro di intersezione: laboratori, atelier, sottoprogetti, ecc… La scuola in cui crediamo è anche una scuola che ha forti legami con i gradi scolastici che la precedono, l’asilo nido e che la seguono, la scuola primaria; con i quali progetta percorsi di continuità educativa a livello curricolare e significative esperienze di raccordo. SCUOLA PRIMARIA Profilo formativo in uscita Al termine della scuola primaria l’alunno sarà in grado di : SAPERE interagire nelle diverse situazioni comunicative utilizzando linguaggi scientifici: produrre elaborati relativi alle discipline presenti nel percorso formativo. SAPER PENSARE ricavare da più contesti le informazioni necessarie all’elaborazione di sintesi; trasferire e collegare competenze relative a più ambiti disciplinari. SAPER FARE agire in attività laboratoriali; progettare e creare. SAPER ESSERE valorizzare se stessi e gli altri ; mettere in atto comportamenti di autonomia e collaborazione nel rispetto delle regole; essere consapevoli delle proprie capacità. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE al termine della classe terza ITALIANO • • • • Avvalersi della lettura quale risorsa Sapersi porre in modo attivo nell’ascolto. Saper comunicare in diversi contesti il proprio pensiero, anche per iscritto. Avvalersi delle principali funzioni morfosintattiche della lingua INGLESE • • Ascoltare, comprendere ed utilizzare espressioni utili in contesti ludici. Interagire in semplici situazioni comunicative reali. MUSICA • Capire che esiste un linguaggio musicale ARTE E IMMAGINE Saper utilizzare varie tecniche grafiche e pittoriche, manipolare materiali plastici, di recupero e cartacei a fini espressivi. • SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE • • • • Saper gestire il proprio corpo nelle varie situazioni di gioco/sport. Saper giocare rispettando le regole che il gioco implica. Rispettare e valorizzare la personalità dell’alunno e le proprie capacità. Creare situazioni gratificanti positive STORIA Organizzare temporalmente e spazialmente dati e informazioni. Avvalersi delle informazioni desunte dall’esperienza e dall’osservazione. • • GEOGRAFIA Sapersi orientare nello spazio in base a punti di riferimento diversi. Rapportarsi all’ambiente con la consapevolezza che nel tempo il territorio si trasforma. • • MATEMATICA Numero • Avvalersi del lessico specifico della disciplina e delle procedure di calcolo per risolvere contesti problematici. Spazio e figure • Saper trasporre le forme geometriche presenti nello spazio sul piano bidimensionale. Relazioni, misure, dati e previsioni • Saper leggere un evento ricorrendo a dati di statistica e probabilità. SCIENZE • Saper utilizzare il metodo sperimentale. TECNOLOGIA • Utilizzare in modo appropriato e finalizzato oggetti e strumenti. RELIGIONE • • Scoprire l'importanza dell'aiuto reciproco, della collaborazione e delle regole per vivere bene insieme agli altri. Comprendere che per i Cristiani il mondo è opera di Dio. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE al termine della classe quinta ITALIANO • • • • • Prestare attenzione in diverse situazioni comunicative individuandone gli scopi. Leggere con modalità diverse testi di vario tipo cogliendone caratteristiche e funzioni. Comunicare in diversi contesti il proprio pensiero, argomentandolo significativamente. Riconoscere i diversi testi di genere letterario. Cogliere dagli eventi le informazioni essenziali. INGLESE • • • Ascoltare e comprendere espressioni utili in situazioni comunicative reali. Comprendere e utilizzare semplici messaggi orali e scritti con lessico e strutture noti su argomenti familiari. Rilevare diversità culturali in relazione alle abitudini di vita, alle festività e alle tradizioni. MUSICA • • • Cantare seguendo le regole corali Riconoscere i parametri del suono Distinguere i vari generi musicali ARTE E IMMAGINE • • Conoscere gli elementi caratterizzanti di produzioni artistiche provenienti da periodi e culture diverse. Individuare e conoscere le molteplici funzioni che l’immagine svolge sia a livello informativo che a livello emotivo. SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE • • • • • Saper gestire il proprio corpo nelle varie situazioni di gioco/sport. Saper giocare rispettando le regole che i giochi sportivi implicano, svolgendo un ruolo attivo. Sapersi esprimere con il corpo affinando le capacità coordinative generali e speciali. Rispettare e valorizzare la personalità dell’alunno e le proprie capacità. Creare situazioni gratificanti e positive. STORIA • • Collocare nel tempo gli eventi, individuando i possibili collegamenti tra fatti storici e caratteristiche geografiche di un territorio Leggere la realtà locale per scoprire radici storiche antiche classiche e cristiane. GEOGRAFIA • • Comprendere il rapporto fra lo spazio vissuto e quello rappresentato. Stabilire relazioni tra più serie di fenomeni. MATEMATICA Numeri • • • • Progettare percorsi per risolvere contesti problematici Operare con i numeri naturali, decimali e con le frazioni. Utilizzare strategie logiche e di calcolo mentale Conoscere e usare diversi sistemi di misura. Spazio e figure • Conoscere le proprietà delle figure geometriche piane e operare con esse varie trasformazioni Relazioni, misure, dati e previsioni • Utilizzare grafici e tabelle per raccogliere, classificare, elaborare dati. SCIENZE • Conoscere gli elementi essenziali per la vita, le loro trasformazioni e il loro utilizzo. TECNOLOGIA • Comprendere e mettere in atto le corrette procedure per risolvere vari tipi di problemi. • Avvalersi di competenze tecnologiche e informatiche per dare risposta funzionale ed efficace ad un compito. RELIGIONE • • • Capire che Dio dona il suo Spirito affinché gli uomini trovino il coraggio di testimoniare Gesù. Cogliere il messaggio di Gesù contenuto nei Vangeli. Comprendere l'importanza delle religioni nella storia. N.B. Nella sezione “ALLEGATO 1” è riportato l’impianto curricolare (con gli obiettivi e le azioni disciplinari), oggetto annuale di revisione, in quanto la scuola è un’entità dinamica soggetta a continui cambiamenti. REGOLAMENTO DI DISCIPLINA Scuola primaria Il presente regolamento è ispirato alle finalità educative proprie della nostra scuola e orientato al rispetto per le persone, al rafforzamento del senso di responsabilità, ai valori della legalità, della collaborazione, al recupero. Art. 1 – Principi e finalità 1. Il presente Regolamento, in ottemperanza al Regolamento dell'Autonomia delle Istituzioni scolastiche, emanato con il D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275, individua i comportamenti che denotano mancanze disciplinari e stabilisce le relative sanzioni. E' coerente con il Piano dell'Offerta Formativa adottato dal Circolo. 2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’interno della scuola. 3. La responsabilità disciplinare è personale, pertanto gli alunni saranno sentiti prima di essere sottoposti a sanzione disciplinare. L’infrazione disciplinare connessa al comportamento non influisce sulla valutazione del profitto. 4. La libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità in nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente. 5. Le sanzioni sono temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare e ispirate al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello scolaro e, in ragione della sua giovane età, tendono a favorire la riflessione e la costruzione del senso del limite, della responsabilità, dell’adesione alle regole di convivenza. 6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano l’allontanamento dalle lezioni sono adottati dal Consiglio di Interclasse, alla presenza delle diverse componenti; quelli che comportano l’allontanamento oltre i 15 giorni e l’esclusione dalla valutazione e dallo scrutinio finale, sono adottati dal Consiglio di Circolo. Art. 2 – Disposizioni disciplinari 1. Si considerano come violazioni lievi: a) presentarsi alle lezioni in ritardo; b) disturbare ripetutamente lo svolgimento delle lezioni impedendo ai compagni di seguire con attenzione; c) non portare a termine il lavoro a causa di scarso impegno o disattenzione d) non fare i compiti assegnati per casa e) provocare verbalmente i compagni 2. Si considerano come mancanze gravi: a) utilizzare il telefono cellulare durante l’orario scolastico; b) sporcare, danneggiare le proprie cose, quelle altrui, quelle della scuola; non rispettare il cibo durante la ricreazione o la mensa; c) non osservare le prescrizioni degli insegnanti; d) mancare di rispetto con atteggiamenti e/o parole al Dirigente Scolastico, ai Docenti, al personale non docente, ai compagni; e) assumere un comportamento di arroganza e insubordinazione con gli adulti; f) assumere comportamenti verbalmente e fisicamente aggressivi verso i compagni g) reiterare un comportamento scorretto. 3. Si configurano come mancanze gravissime: a) sottrarre beni o materiali a danno dei compagni, del personale scolastico, dell’istituzione scolastica; b) compiere atti di vandalismo sulle cose altrui e della scuola; c) insultare e umiliare i compagni; costituisce aggravante il fatto che il comportamento sia diretto a persone diversamente abili o se le offese si configurano come razziste; d) sottrarre deliberatamente cose ai compagni, agli operatori, alla scuola senza restituirle; e) compiere ripetutamente atti di violenza fisica sui compagni; f) provocare lesioni ai compagni e al personale; g) non osservare le disposizioni interne relative alla salvaguardia della propria e dell’altrui sicurezza (correre a velocità eccessiva all’interno dell’Istituto, manomettere gli estintori, etc.); h) compiere atti che mettono in pericolo l’incolumità delle persone; i) raccogliere e diffondere testi, immagini, filmati, audio e videoregistrazioni allo scopo di danneggiare altre persone. Art. 3 - Violazioni e sanzioni 1. Le mancanze previste nell’art. 2.1 sono sanzionate dal docente che le rileva con il rimprovero/ammonizione orale e/o scritto. Il rimprovero scritto viene riportato nel registro di classe e ne vengono informate le famiglie tramite comunicazione sul diario o sul quaderno. Tale comunicazione deve essere controfirmata da un genitore. Dopo la terza ammonizione, lo scolaro che continua a tenere un comportamento scorretto, può essere richiamato dal Dirigente Scolastico insieme ai genitori e quindi punito con i provvedimenti di cui agli articoli successivi. 2. Le mancanze gravi di cui all’art. 2.2 vengono sanzionate con ammonizione scritta da parte dei docenti della classe, riportata nel registro di classe e comunicata per iscritto alla famiglia che controfirma per presa visione. La mancanza di cui alla lettera a) dell’art. 2.2 comporta anche la consegna del telefono cellulare all’insegnante o al Dirigente che lo conserverà fino al ritiro dello stesso da parte di uno dei genitori dello/a scolaro/a. 3. Le sanzioni dell’ammonizione orale e scritta di cui ai precedenti punti 1. e 2. possono essere sostituite o accompagnate in modo accessorio da provvedimenti educativi miranti al rimedio del danno, alla riflessione e al ravvedimento. L’efficacia dei provvedimenti sanzionatori di cui all’art. 2.1 e 2.2, è condizionata dalla immediatezza e tempestività della reazione: queste sanzioni, tenuto conto della finalità educativa e dell’età degli allievi, per essere da loro comprese e concorrere alla modifica dei comportamenti, saranno il più possibile immediate e “vicine” ai comportamenti irregolari, in modo tale da far percepire all’alunno il rapporto causa-effetto (comportamento irregolaresanzione). 4. Nel caso di reiterazione delle mancanze gravi dell’art. 2.2. e le mancanze gravissime previste dall’art. 2.3, il Dirigente Scolastico comunicherà alla famiglia, per iscritto, che la reiterazione delle condotte già contestate e sanzionate da parte dei docenti, potrà prevedere sanzioni più gravi, fino all’allontanamento dalle lezioni (ma con obbligo di frequenza) fino a 15 giorni. Art. 4 – Comunicazione di avvio del procedimento; contestazione di addebito e audizione in contradditorio Per le sanzioni che comportano l’allontanamento dalle lezioni e che devono essere comminate dal Consiglio di Interclasse, va data comunicazione dell’avvio del procedimento alla famiglia dello scolaro, da parte del Dirigente Scolastico, anche attraverso vie brevi (posta elettronica certificata, raccomandata a mano, fax, fonogramma). Nella comunicazione vengono contestati gli addebiti, vengono fissati la data dell’audizione in contraddittorio e il termine di chiusura del procedimento. Gli addebiti contestati debbono fondare su circostanze precise documentali, testimoniali o fattuali. Lo scolaro ha diritto di essere ascoltato dal Dirigente Scolastico, e dai docenti di classe, congiuntamente. Dell’audizione viene redatto verbale a cura di persona incaricata dal Dirigente Scolastico. Il Dirigente Scolastico, nel tempo intercorrente tra la comunicazione del procedimento e l’audizione, potrà comunicare con i genitori al fine di tentare una concertazione con essi degli atteggiamenti comunicativi e comportamentali da tenere verso lo scolaro. Ciò allo scopo di ricercare la coerenza educativa ottimale tra scuola e famiglia. Nel caso in cui nell’evento rilevante ai fini disciplinari siano stati coinvolti altri allievi in qualità di parti lese, essi e le loro famiglie devono essere avvisati dell’apertura del procedimento come controinteressati. A seguito dell’audizione, potrà seguire, con decisione assunta a maggioranza: a. l’archiviazione del procedimento, qualora non si ravvisino elementi certi di rilevanza disciplinare; il dirigente scolastico ne darà comunicazione scritta a tutti gli interessati. b. la rimissione degli atti al Consiglio di Interclasse per il pronunciamento sul provvedimento disciplinare da assumere. Art. 5 - Assunzione del provvedimento disciplinare a cura del Consiglio di Interclasse Il Consiglio di Interclasse viene convocato entro il termine minimo di cinque giorni dall’audizione in contraddittorio. In seduta, viene acquisito il verbale di audizione. Nella deliberazione della sanzione, deve essere specificata in modo dettagliato la motivazione che ha portato al provvedimento. La comunicazione del provvedimento disciplinare assunto viene data alla famiglia dell’alunno interessato dal Dirigente Scolastico, in forma scritta. La comunicazione deve riportare gli estremi della deliberazione, l’entità della sanzione e le eventuali sanzioni accessorie, la motivazione, la decorrenza e la durata della sanzione, i termini e l’organo presso cui adire eventuali impugnazioni. Il provvedimento disciplinare è immediatamente esecutivo. Art. 6 I danni arrecati al patrimonio vanno sempre risarciti da parte dei responsabili, secondo a normativa vigente. Art. 7 La sanzione dell’allontanamento dalle lezioni sarà sempre assunta “con obbligo difrequenza”. Nel periodo in cui il minore è allontanato dalle lezioni, sarà vigilato da insegnanti della scuola o collocato in altre classi della scuola e impegnato in attività legate ai provvedimenti accessori. Art. 8 Gli effetti dei provvedimenti disciplinari sono limitati all’anno scolastico di riferimento. Tuttavia, nel caso in cui le mancanze passibili di allontanamento dalle lezioni siano state compiute alla fine delle lezioni o durante la sospensione estiva, è possibile fissare la decorrenza e il termine della sanzione nei primi giorni dell’anno scolastico successivo. In caso di trasferimento ad altro istituto anche in corso d’anno o di passaggio ad altro grado di scuola, la sanzione viene comunicata al nuovo istituto che potrà disporne l’assolvimento. Art. 9 Nel caso in cui si iscrivesse alla scuola un alunno proveniente da altro istituto e quest’ultimo comunicasse una sanzione pendente, il Dirigente Scolastico ne darà esecuzione nei termini fissati dall’Istituto di provenienza. Art. 10 - Impugnazioni Contro i provvedimenti assunti dal Consiglio di Interclasse, è ammesso reclamo scritto entro 15 gg. dalla comunicazione del provvedimento al Dirigente Scolastico, in qualità di Presidente. Il Dirigente Scolastico convoca il Consiglio di Interclasse che ha emesso il provvedimento che si pronuncia in merito al reclamo. Il Dirigente Scolastico entro 30 giorni dal ricevimento del reclamo, comunica all’interessato le conclusioni assunte dal Consiglio. Art. 11 – Pubblicità Il presente regolamento sarà affisso all’Albo della scuola in via permanente. Approvato dal Consiglio di Circolo nella seduta del 29/11/2010 PROVVEDIMENTI EDUCATIVI MIRANTI ALLA RIFLESSIONE, AL RAVVEDIMENTO E AL RIMEDIO DEL DANNO MANCANZA Disturba in classe sé, i compagni, il lavoro (va in giro, parla, urla, canta) Non porta a termine il lavoro Non rispetta le cose altrui Provoca i compagni Sporca o danneggia le proprie cose, suppellettili, arredi e cose altrui Non fa i compiti a casa Insulta, umilia i compagni Non osserva le prescrizioni degli insegnanti Assume talvolta comportamenti aggressivi verso i compagni Assume un atteggiamento arrogante e di insubordinazione con gli adulti Picchia i compagni con frequenza Assume atteggiamenti di prepotenza, arroganza, vessazione verso i compagni PROVVEDIMENTO Circle time Assegnazione del lavoro non fatto per casa Circle time sostituire l’oggetto altrui danneggiato Circle time espletare servizi di responsabilità Circle time Sostituire gli oggetti danneggiati Pulire dove sporcato, riordinare dove messo a soqquadro Comunicazione alla famiglia Assegnare il lavoro non fatto durante i momenti di riposo a scuola Gioco di ruolo Comunicazione alla famiglia Scuse pubbliche Prestare aiuto ad altri compagni Ammonizione orale Comunicazione alla famiglia Scuse pubbliche all’insegnante Punizione riflessiva: lettura, commento o produzione di testi pertinenti. Circle time Scambio di ruolo Comunicazione alla famiglia Scuse pubbliche Attività di contenimento Ammonizione orale Comunicazione alla famiglia Scuse pubbliche all’insegnante Punizione riflessiva: lettura, commento o produzione di testi pertinenti. Circle time Gioco di ruolo Comunicazione alla famiglia Scuse pubbliche Prestare aiuto ad altri compagni Comunicazione alla famiglia Scuse pubbliche Sostituire le cose danneggiate Punizione riflessiva: lettura, commento o produzione di testi Chi lo impartisce Insegnante che rileva la mancanza “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ Danneggia e/o distrugge cose della scuola e del giardino Sottrae cose ai compagni e non le restituisce. pertinenti. Ammonizione orale Comunicazione alla famiglia Scuse pubbliche Sostituire le cose danneggiate Punizioni riflessive: lettura, commento o produzione di testi pertinenti. Ammonizione orale Comunicazione alla famiglia Scuse pubbliche Sostituire le cose danneggiate Punizioni riflessive: lettura, commento o produzione di testi pertinenti. “ “ PARTE SECONDA UNO SGUARDO AI NUMERI… Il 1° Circolo Didattico di Santarcangelo è frequentato da 1171 alunni. E’ composto da 4 plessi di scuola dell’infanzia: “Drago”, “Flora”, “Giardino Incantato” e “Margherita” 3 plessi di scuola primaria: “M. della Pasqua”, “M. Pascucci”, “L. Ricci”. Nelle nostre scuole operano 33 docenti di scuola dell’infanzia e 65 di scuola primaria, di cui 12 di sostegno, 4 specialisti di Lingua Inglese e 5 di Religione Cattolica. La Direzione e la Segreteria hanno sede in via D. Felici, 45 (sopra la scuola dell’infanzia “DRAGO”). Il Dirigente Scolastico reggente, Maria Teresa Mariotti, è presente nei giorni: • martedì, • giovedì, • sabato. Il Dirigente riceve su appuntamento (contattare la segreteria didattica). Gli uffici sono a disposizione dell’utenza per fornire informazioni sul funzionamento della scuola e per rilasciare attestati e certificati. L’orario di apertura degli uffici al pubblico è il seguente: Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato dalle ore 7.45 alle ore 8.30 dalle ore 12.30 alle ore 13.20 dalle ore 7.45 alle ore 8.30 dalle ore 12.30 alle ore 13.20 dalle ore 7.45 alle ore 8.30 dalle ore 12.30 alle ore 13.20 dalle ore 7.45 alle ore 8.30 dalle ore 12.30 alle ore 13.20 dalle ore 7.45 alle ore 8.30 dalle ore 12.30 alle ore 13.20 dalle ore 7.45 alle ore 8.30 dalle ore 12.30 alle ore 13.20 dalle ore 14.30 alle ore 17.30 PERSONALE ADETTO ALLE FUNZIONI DEI SERVIZI SEGRETERIA Ricci Patrizia Ricci Roberta Leggio Concetta Amati Iride Molari Marina Lucchi Marina Paglierani Claudio Berti Loredana Dirigente Servizi Generali Amministrativi Area personale sc. primaria Area amministrativa contabile- Funzione vicaria D.S.G.A. Area alunni Area personale sc. Infanzia e ATA Area protocollo - Supporto area personale Area alunni Area servizi generali- supporto area alunni PLESSI E TEMPI SCUOLA INFANZIA La scuola “ Drago ” è dotata di: - 1 ampio giardino, lavanderia, - 3 sezioni organizzate in angoli, biblioteca di plesso - 1 cucina, - 1 - 1 attrezzata L’edificio che ospita il plesso “ Flora ” offre ambienti spaziosi e illuminati da ampie vetrate. E’ dotato di: - un grande giardino con giochi da esterno 4 sezioni organizzate in angoli, bagni per bambini, - un ufficio, un salone, - un bagno adulti una cucina, - un bagno per 8.00-16.00 da lunedì a sabato L’ingresso anticipato (ore 7,45) E’ concesso solo per reali motivi lavorativi La scuola è situata al centro della frazione di San Vito ed è dotata di: - un ampio giardino in comune con la scuola primaria, arredato con numerosi giochi da esterno, - due sezioni organizzate in angoli legati ai centri di interesse, - un ampio salone, - una lavanderia, - una cucina, - un bagno per adulti, La struttura dell'edificio scolastico ha la forma di un fiore ( da cui il nome della scuola). Nella scuola sono presenti: - 4 sezioni attrezzate con vari angoli gioco, - un ripostiglio ad uso pers. ATA - ingresso adibito a guardaroba; - un ufficio; - una biblioteca con prestito a casa; - due bagni per adulti, di cui uno 8.00-16.00 da lunedì a sabato L’ingresso anticipato (ore 7,45) E’ concesso solo per reali motivi lavorativi PLESSI E TEMPI SCUOLA La scuola Maria Pascucci si trova in centro, sulla piazza Ganganelli. E’ dotata di: - 24 aule, - 3 aule- mensa - 1 aula multimediale, - un’aula docenti - 1 aula magna, - 1 aula pre - post scuola, - giardino - palestra - biblioteca alunni PRIMARIA 8.00-12.30 da lunedì a sabato 8.00-13.00+ un giorno 8.00-16.00 8.00-16.00 da lunedì a venerdi’ La scuola dista 1Km. dal centro di Santarcangelo. E’ situata in una piacevole palazzina ad un piano nella frazione di San Bartolo. E’ dotata di: - 5 aule, - ampio ingresso, - biblioteca con due postazioni informatiche, - giardino 8.00-13.00 da lunedi’ a sabato La scuola dista 3 Km. da Santarcangelo. E’ situata al centro della frazione di San Vito, in uno stabile su due piani E’ dotata di: - 9 aule, un bagno per disabili - 1 aula “ dei sensi ” -polifunzionale, - una palestra - giardino - un laboratorio informatico 8.00-13.00+ un giorno 8.00-16.00 8.30-13.00 da lunedì a sabato GLI ORGANI COLLEGIALI DELLA SCUOLA “ L e dimensioni della collegialità e della circolarità critica delle esperienze attivano e promuovono Collegio docenti professionalità e competenze altrimenti sommerse o disperse ” E’ composto da tutti gli insegnanti che operano nella scuola ed è presieduto dal Dirigente Scolastico che sceglie al suo interno due collaboratori. Si riunisce più volte all’anno su convocazione del Dirigente Scolastico. Elabora il Piano dell’Offerta Formativa. Nomina i componenti delle commissioni, le figure-obiettivo, i referenti di plesso. Propone i viaggi di istruzione e le uscite didattiche. Individua le risorse esterne ed interne del Circolo. Decide i criteri di ripartizione dei fondi d’Istituto. Delibera i criteri di assegnazione dei fondi dell’Autonomia. Delibera i criteri di utilizzo delle ore di compresenza. Delibera la ripartizione delle ore di impegno extracurricolare dei docenti. Valuta il piano dell’Offerta Formativa e le attività didattiche. Valuta l’operato delle Figure Obiettivo Decide e approva i progetti e le sperimentazioni. Consiglio di interclasse-intersezione E’ composto dagli insegnanti di classe e dai genitori eletti come rappresentanti di classe o di sezione. Ha il compito di: individuare percorsi didattici adeguati, fare proposte inerenti le strategie formative, i viaggi d’istruzione, le uscite; valutare l’andamento didattico, esprimere pareri sull’adozione dei libri di testo, affrontare e cercare soluzioni alle problematiche interne della classe o sezione. Viene di norma convocato bimestralmente. Consiglio di Circolo E’ l’organo di gestione del Circolo e resta in carica 3 anni. E’ composto dai rappresentanti dei genitori, degli insegnanti e del personale ATA, eletti; il Dirigente Scolastico ne fa parte di diritto. Di norma il Presidente è un genitore. Nel suo seno elegge una Giunta Esecutiva che cura la preparazione dei lavori del Consiglio stesso e ne coordina l’attività, la programmazione e le proposte dei vari Organi Collegiali e predispone il Bilancio preventivo e il Conto Consuntivo che viene presentato dal Responsabile Amministrativo. Il Consiglio di Circolo può indire assemblee aperte a tutti i genitori della scuola. Definisce gli orari delle lezioni adattandole alle particolare esigenze ambientali delle singole Scuole. Concede in uso ad Associazioni Culturali, Sportive, Ricreative i locali scolastici e la palestra per attività che vadano a vantaggio della cittadinanza. Approva i viaggi di istruzione e le uscite didattiche. Formula i criteri per la formazione delle classi e delle sezioni. Approva l’acquisto dei materiali e dei sussidi didattici. Approva i Bilanci. Assemblea genitori E’ composta da tutti i genitori degli alunni che frequentano la classe o sezione con la presenza degli insegnanti di classe/ sezione. Elegge entro il mese di ottobre i suoi rappresentanti che faranno parte del consiglio di classe o sezione. Fa proposte inerenti ai bisogni e alle problematiche della classe, collabora nel rispetto dei reciproci ruoli (insegnanti e genitori hanno ruoli diversi e non sovrapponibili) al raggiungimento degli obiettivi della Scuola e alla progressiva responsabilizzazione del bambino. Utilizza in modo proficuo i tempi e le modalità degli incontri. E’ informata della programmazione curricolare ed extracurricolare e dei traguardi formativi. Viene messa al corrente sulla valutazione dei traguardi curricolari e formativi e sugli argomenti oggetto di disanima nel consiglio di classe. Viene convocata dagli insegnanti all’inizio dell’anno scolastico e tutte le volte, nel corso dell’anno, che se ne ravvede la necessità. Può essere convocata anche dai rappresentanti di classe e dal Dirigente Scolastico. PARTE TERZA CONTINUITA’ VERTICALE e AZIONI DI RACCORDO “ L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e continuativo ” Indicazioni Nazionali – 4 settembre 2012 Al fine di garantire il diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e condiviso, il nostro Circolo, annualmente, prevede incontri tra: docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria docenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. Gli incontri hanno come obiettivi: - prevenire le difficoltà di passaggio da un ordine all’altro di scuola, - creare aspettative positive verso il nuovo ambiente scolastico - condividere progetti ed iniziative comuni, - condividere strategie metodologiche e didattiche - organizzare azioni di raccordo. Tutte le azioni intraprese dalla Scuola sono coordinate dalle docenti Branducci e Gerosa, individuate dal Collegio dei Docenti, a cui è stata assegnata la Funzioni Strumentali relativa all’ AREA 1 – P.O.F. In particolare per l’anno scolastico 2012-2013 si intende consolidare strategie precedentemente sperimentate: INFANZIA- PRIMARIA CONTINUITA’ VERTICALE PRIMARIA- SECONDARIA 1° GRADO CONTINUITA’ VERTICALE - Incontro tra i docenti dei due ordini scolastici - Confronto, per gruppi di discipline (lettere- per individuare il contenuto delle azioni di matematica- lingua straniera), sui contenuti, gli raccordo e per organizzare il calendario di obiettivi educativo -didattici e le metodologie attuazione. adottate all’interno dei due ordini scolastici; - Ricerca elementi di continuità tra i campi di - Condivisione di esperienze destinate ad esperienza della scuola dell’infanzia e le aree avvicinare gli stili formativi e a creare un disciplinari della scuola primaria. linguaggio professionale comune. - programmazione del momento di accoglienza per rendere sereno il primo ingresso nella nuova realtà scolastica AZIONI DI RACCORDO AZIONI DI RACCORDO - Presentazione da parte dei docenti della scuola - Presentazione da parte dei docenti della scuola primaria degli alunni e scambio di informazioni primaria degli alunni e scambio di informazioni sul livello di maturazione raggiunto dai bambini. sugli aspetti socio relazionali e sulle competenze - Visita degli alunni della scuola dell’infanzia disciplinari degli stessi. alla scuola primaria. - Visita degli alunni della scuola scuola primaria - Realizzazione da parte degli alunni della alla scuola secondaria di primo grado. scuola dell’infanzia di un oggetto che verrà - Partecipazione da parte degli alunni delle classi utilizzato nei primi giorni della scuola primaria. quinte a una lezione-tipo all’interno delle aule L’attività viene svolta all’interno delle classi della classi prime di scuola secondaria di primo prime in modo da far sperimentare ai più piccoli grado. il nuovo contesto scolastico. - Open - day - Open- day UNA CULTURA CHE VALORIZZA TUTTE LE ABILITA’ PERCORSI INDIVIDUALIZZATI O PERSONALIZZATI IN RISPOSTA AI BISOGNI DEGLI STUDENTI IN SITUAZIONE DI DISABILITA’ CERTIFICATA “ L’inclusione è un diritto fondamentale ed è in relazione con il concetto di “appartenenza”. Le persone con o senza disabilità possono interagire alla pari. Un’educazione inclusiva permette alla scuola di riempirsi di qualità: ciascuno è benvenuto e tutti riescono a comprendere che le diversità sono un arricchimento…” Andrea Canevaro L’obiettivo centrale del nostro progetto di inclusione è finalizzato: alla condivisione di tempi, di spazi, di gruppi di pari; alla condivisione dei contenuti disciplinari intesi come strumenti di integrazione e non solo come informazioni da comprendere e da ricordare; alla condivisione di esperienze e progetti socializzanti e di arricchimento per tutti; alla individualizzazione o personalizzazione dei percorsi di studio alla valorizzazione delle abilità e dei punti di forza degli alunni a noi affidati L’azione didattica ed educativa si realizza, in modo continuativo, in un clima di condivisione tra tutti i docenti (curricolari e di sostegno) della classe, degli aspetti progettuali, delle responsabilità e degli interventi congiunti, secondo i criteri del “sostegno diffuso”. Il piano dell’offerta formativa, la programmazione di classe, il piano educativo individualizzato e il progetto di vita non sono pezzi distinti, ma parti di un’unica costruzione, di un unico progetto di inclusione che non esclude nessuno e che rivolge lo sguardo al futuro. N.B. Nel sito del nostro Circolo sono riportate le tappe che caratterizzano il percorso di certificazione. IL PERSONALE SCOLASTICO PER L’INTEGRAZIONE Le diverse professionalità che sono presenti nella scuola e collaborano per garantire agli alunni diversamente abili l’integrazione migliore possibile sono: IL DIRIGENTE SCOLASTICO Facilita l’in tegrazione garantendo un’efficiente organizzazione delle risorse presenti all’interno della scuola. Inoltre: - garantisce la riservatezza degli atti, - mantiene i contatti con le insegnanti dei plessi scolastici, ponendo particolare attenzione al processo e al livello di integrazione dell’alunno, - facilita le attività di sostegno e cura l’organizzazione delle risorse presenti nella scuola - redige atti amministrativi DOCENTE REFERENTE AREA HANDICAP E DISAGIO Il Dirigente scolastico, su delibera del Collegio Docenti, nomina un insegnate referente rispetto al’area Handicap e Disagio, quale funzione strumentale al POF per la gestione dei processi di integrazione degli alunni in situazione di handicap e per il coordinamento degli operatori del sostegno (docenti, educatori…) Il docente referente svolge le seguenti mansioni: - cura gli adempimenti formali, secondo le indicazioni della norma, e, in particolare coordina i calendari degli incontri fra operatori scolastici, operatori sanitari, famiglie. - partecipa con il Dirigente scolastico ai tavoli tecnici - organizza e gestisce le problematiche relative all’handicap a livello di Istituto. - presiede il G.L.H.I (se delegato dal Dirigente scolastico), il G.L.H.O, la Commissione Handicap e Disagio e stende i verbali degli incontri. - Mantiene i contatti e avanza proposte al C.E.T. (Centro Educativo Territoriale) che si occupa della formazione dei docenti - Diffonde e promuove iniziative di formazione, opportunità educative e pratiche didattiche proposte dalle agenzie culturali del territorio. - Coordina i progetti di integrazione, gli interventi di supporto, l’acquisto di materiali e sussidi a favore degli alunni diversamente abili, sulla base delle risorse economiche disponibili. - Informa ed aggiorna il Dirigente scolastico e il collegio: o sull’andamento generale, o sui progetti di informazione e aggiornamento sui temi del disagio e dell’handicap e delle difficoltà di apprendimento, e o sui progetti di integrazione L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO All’insegnante di sostegno compete una particolare attenzione all’integrazione dell’alunno con disabilità nelle attività di classe, assicurando le necessarie mediazioni progettuali, didattiche, relazionali, organizzative. L’insegnante di sostegno: - controlla la documentazione in entrata e predispone quella in uscita. osserva attentamente l’alunno e annota elementi rilevanti e importanti costantemente si confronta con i docenti della classe redige il P.E.I e compila il P.D.F in collaborazione con gli insegnanti di classe propone e progetta con i docenti curricolari e gli esperti progetti di integrazione stabilisce un rapporto “privilegiato” con l’alunno e la sua famiglia collabora nell’assistenza aiuta e sostiene sia l’alunno, sia il gruppo classe in cui è inserito facilita l’apprendimento attraverso metodologie mirate predispone strumenti “facilitatori” attua il monitoraggio di progetti DOCENTI CURRICOLARI Rappresentano le figure fondamentali per realizzare l’integrazione scolastica, poiche il bambino con disabilità è prima di tutto un alunno della classe! I docenti curricolari: - accolgono l’alunno nel gruppo favorendo l’integrazione - articolano i percorsi curricolari, utilizzando metodologie il più possibile fruibili da tutti gli alunni. - collaborano nella gestione delle dinamiche relazionali- redigono il il P.E.I e il P.D.F in collaborazione i docenti di sostegno - praticano, con i colleghi, il sostegno diffuso, - partecipano ai G.L.H.O GLI EDUCATORI COMUNALI L’educatore comunale è un operatore, destinato dall’Amministrazione Locale, tramite cooperative, che coopera con i docenti di classe e di sostegno per favorire l’integrazione, l’acquisizione di competenze, le dinamiche relazionali, la conquista di autonomie in base al progetto predisposto. L’assegnazione del monte ore settimanale degli educatori comunali è effettuata dal Dirigente Scolastico, sentito il parere della Commissione Handicap e Disagio, sulla base delle risorse assegnate dal Comune di appartenenza. L’assegnazione di tale personale tiene conto delle competenze, delle disponibilità e dell’eventuale continuità del progetto educativo. COLLABORATORI SCOLASTICI Il collaboratore scolastico assume compiti di responsabilità, secondo la normativa vigente (C.C.N.L.16 maggio 2003, art.47) in relazione all’assistenza di base, intesa come: - ausilio materiale durante gli spostamenti nei locali della scuola - ausilio materiale per le attività di cura alla persona, nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale GRUPPI DI LAVORO DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA GRU PPO di LAVORO per l’HANDICAP di ISTITUZIONE SCOLASTICA (G.L.H.I. L.104/92) Il G.L.H.I. è costituito dal Dirigente Scolastico ed approvato dal Collegio dei Docenti entro il mese di novembre. E’ composto da: Dirigente Scolastico Figura strumentale- Referente area Handicap e disagio Rappresentanti insegnanti curricolari ed di sostegno Rappresentanti genitori di alunni disabili e non Operatore dei servizi ASL Il G.L.H.I. si riunisce, di norma, due volte per ogni anno scolastico in seduta plenaria: - seduta iniziale per osservare la situazione dell’anno scolastico ( numero alunni diversamente abili, presenza docenti sostegno ed educatori comunali, necessità didattiche ed assistenziali, progetti di integrazione, sussidi …) - seduta finale per verificare la realizzazione di quanto progettato e per avanzare eventuali ipotesi per il successivo anno scolastico. GRUPPO di LAVORO OPERATIVO di SINGOLO ALUNNO (G.L.H.O.) Il G.L.H.O. rappresenta l’unità interprofessionale che opera in modo collegiale per definire ed aggiornare il Profilo Dinamico Funzionale e il Piano Educativo Individualizzato. E’ composto da: Dirigente Scolastico Figura strumentale- Referente area Handicap e disagio Insegnante di sostegno Insegnanti curricolari Altre figure ritenute significative per l’integrazione scolastica (educatori…) Genitori dell’alunno Specialisti dei servizi ASL referenti per l’alunno Il G.L.H.O. si riunisce, di norma, due volte per ogni anno scolastico (prima seduta: entro dicembreseconda seduta entro fine maggio)in seduta plenaria. Il gruppo di lavoro confronta esperienze, integra conoscenze e competenze, individua scelte educative condivise che scaturiscono dai bisogni e dalle possibilità dell’alunno a partire dal Profilo Dinamico Funzionale. LA COMMISSIONE HANDICAP E DISAGIO Il Dirigente, durante il collegio dei docenti di settembre, su proposta del Collegio stesso, formalizza i docenti componenti della Commissione. La nostra Commissione è composta da: Docente funzione strumentale Docenti di sostegno e di classe della scuola dell’infanzia e primaria. Si occupa di: - integrazione degli alunni con disabilità - sostegno al lavoro dei docenti - passaggio di informazioni e di materiali utili - collaborazione con le agenzie educative presenti sul territorio - progetti di integrazione - verifica dell’efficacia degli interventi. TAVOLI DI LAVORO TECNICI Al fine di ottimizzare le risorse disponibili sul territorio e di realizzare una rete di interventi integrati, i Comuni promuovono, sulla base delle richieste pervenute dalle istituzioni scolastiche, Tavoli di Lavoro Tecnici, con l’obiettivo di valutare e quantificare gli interventi per l’integrazione degli alunni in situazione di handicap. Del tavolo tecnico fanno parte: un rappresentante del Comune di residenza degli alunni in situazione di handicap, un rappresentante dell’A.S.L. il Dirigente Scolastico interessato e/o il docente Figura referente dell’area Handicap Il Tavolo tecnico, sulla base di un attento esame della situazione scolastica e delle necessità di ogni singolo alunno in situazione di handicap, si impegna a destinare educatori, attrezzature e ausilii a supporto dell’attività educativo-didattica. STRUMENTI DI LAVORO IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (P.E.I. L.104/92 – C.M. 258/83 – C.M. 250/85) E’ il documento nel quale vengono descritti, sulla base: • di una lettura attenta della diagnosi funzionale, • dell’individuazione delle capacità dell’alunno e • di un’accurata analisi delle risorse organizzative e professionali della scuola gli interventi didattici, riabilitativi e sociali predisposti per l’alunno in un determinato periodo di tempo (di norma annuale) ai fine dell’attuazione del diritto all’educazione e all’istruzione. E’ redatto, dopo un confronto con gli operatori sanitari dell’ASL e con la famiglia, dal personale insegnante di sostegno e curricolare, preferibilmente, i entro i primi due mesi di frequenza scolastica. Viene consegnato in segreteria nella seconda decade di dicembre. Il P.E.I., nel corso dell’anno scolastico, può subire eventuali adeguamenti, poiché modificabile è il percorso formativo di insegnamento-apprendimento. La valutazione conclusiva acquista significato in rapporto alla verifica dei risultati attesi riportata nel P.E.I ELEMENTI COSTITUTIVI DEL P.E.I. - Scheda raccolta dati dell’alunno Gruppo di lavoro Analisi della situazione di partenza Obiettivi Risorse fruibili Elementi negativi da fronteggiare Organizzazione Criteri di verifica IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (P.D.F. L.104/92) E’ il documento, successivo alla diagnosi funzionale, che indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell’alunno e pone in rilievo le potenzialità e le capacità, gli interessi, e le situazioni problematiche rispetto alle seguenti aree: • Autonomia personale • Autonomia nelle relazioni • Sviluppo dell’identità • Apprendimento E’ redatto, dopo un confronto con gli operatori sanitari dell’ASL e con la famiglia, dal personale insegnante di sostegno e curricolare . Viene aggiornato ogni qualvolta il gruppo di lavoro ne valuti la necessità e, obbligatoriamente, al termine di ogni ciclo scolastico (scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado). Il P.D.F. è la base essenziale per la successiva formulazione del P.E.I. CONTINUITA’ Al termine del ciclo della scuola primaria, nel momento di passaggio alla scuola primaria di primo grado i docenti dei due ordini di scuola, unitamente ai genitori, realizzano un progetto di continuità per favorire e facilitare l’ingresso dell’alunno nel nuovo contesto scolastico. Il percorso può prevedere visite guidate alla futura sede scolastica, in corso d’anno, con il gruppo classe,momenti di permanenza, partecipazione e condivisione di attività nella nuova scuola. Si effettuano colloqui tra docenti dei due ordini scolastici e con i genitori per raccogliere informazioni preliminari sul bambino e per attivare percorsi utili all’integrazione. RAPPORTI CON IL TERRITORIO La nostra scuola collabora ed intrattiene proficui rapporti con gli Enti locali, le Associazioni culturali e le Istituzioni presenti nel territorio (ASL, Centro Autismo- Rimini-, Servizi Sociali, Centro Ritardo Mentale, Centro per le Famiglie, C.E.T…) PROGETTI DI INTEGRAZIONE Un’altra importante risorsa della nostra scuola è costituita dai percorsi di integrazione che, ogni anno, vengono attivati (compatibilmente con la disponibilità economica) avvalendosi della professionalità di esperti esterni. Gli interventi per l’integrazione seguono queste strategie: - scelta di tematiche ed esperienze vicine alla realtà e alle potenzialità del bambino con disabilità; - aggancio alle attività disciplinari; - attuazione di interventi rivolti all’intero gruppo classe o a sottogruppi di compagni per favorire l’integrazione; - acquisizione di abilità manuali e cognitive da parte di tutti gli alunni. Generalmente vengono prediletti percorsi caratterizzati da un linguaggio trasversale e universale intrinseco (arte, musica, motricità ed espressività corporea…) che favoriscono un approccio educativo qualificante, la condivisione di esperienze motivanti e significative “alla portata di tutti” e che presuppongono un’alta probabilità di successo. POTENZIAMENTO LINGUISTICO e MATEMATICO La Scuola dell’Infanzia rappresenta il luogo elettivo per cogliere le modalità di espressione delle difficoltà di apprendimento; il terreno più fecondo per la prevenzione e la progettazione di interventi educativi e didattici strettamente legati alle specifiche problematiche individuali. Nella Scuola Primaria il bambino si avvia al processo di apprendimento della letto-scrittura, è quindi importante individuare i processi che caratterizzano queste acquisizioni e le problematiche ad esse inerenti, quali: disgrafia, disortografia, dislessia, discalculia. La rilevazione precoce delle difficoltà non consiste in una segnalazione, ma costituisce il primo passo per la progettazione e la realizzazione del programma di potenziamento e adeguamento delle strategie didattiche al fine di attivare al meglio le risorse del bambino. Prima viene attivato un intervento, maggiori sono le possibilità di recupero. L’attività di osservazione nella Scuola dell’Infanzia riguarda i bambini dell'ultimo anno mentre nella Scuola Primaria sono coinvolti i bambini delle classi prime e seconde. Tale osservazione è interessata alla rilevazione delle componenti di base dell’apprendimento linguistico e numerico e viene effettuata in modalità giocosa da parte di insegnanti interne alla scuola e debitamente formate. Per le insegnanti delle classi coinvolte viene attivato un percorso di formazione al fine di individuare strategie didattiche utili alla realizzazione in classe di specifici laboratori finalizzati al potenziamento delle competenze linguistiche e numeriche di tutti i bambini. SCUOLA DELL’INFANZIA Dall'anno scolastico 2010/2011 nel primo Circolo di Santarcangelo è partito, a livello sperimentale, il progetto Potenziamento Domini Specifici (PDS), il cui obiettivo principale è quello di far sì che tutti i bambini che escono dalla scuola dell'infanzia ed iniziano il loro percorso nella scuola primaria abbiano raggiunto, il più possibile, lo stesso livello di competenze . La scuola dell'infanzia persegue tale obiettivo attraverso momenti di osservazione rivolti ai bambini di cinque anni, finalizzati all'individuazione di possibili necessità di potenziamento. Individuati eventuali bisogni si procede alla progettazione e alla realizzazione di percorsi ludici e didattici diretti all’intero gruppo di bambini di cinque anni. Tutte le attività vengono proposte sotto forma di gioco in quanto è il canale preferenziale attraverso il quale il bambino apprende, tanto da essere il metodo principe della scuola dell'infanzia. Le aree entro le quali si muove il P.D.S. sono quella linguistica e quella matematica, i metodi seguiti e le attività che vengono proposte si fondano sull’idea di bambino come globalità di mente e di corpo e sull’intenzionalità di coinvolgerlo sempre nella sua interezza. CANTO…E CONTO! La giornata educativa della scuola dell’infanzia è scandita da un susseguirsi di situazioni che consentono al bambino di acquisire un controllo sul “trascorrere del tempo”. Vengono solitamente distinti in momenti di routines , riguardanti la cura di sé e del proprio corpo (che favoriscono l’acquisizione dell’autonomia personale) e momenti di attività didattica (che includono situazioni di gioco libero e guidato e che favoriscono l’acquisizione di competenze e lo sviluppo socio affettivo e relazionale). Entrambi i momenti descritti sono caratterizzati da una forte connotazione educativa e rappresentano vere e proprie occasioni di apprendimento, il bambino è attivo e protagonista nella sua interezza; ciò significa che una netta distinzione tra le due situazioni non è possibile farla in quanto i momenti didattici sfociano in quelli di routines e viceversa. Un esempio può esserlo ”l’angolo della parola”, un appuntamento quotidiano per i bambini della scuola dell’infanzia, in cui ci si ritrova tutti insieme al mattino per fare lo spuntino della frutta. Qui che si gioca, si canta, si compila il calendario del tempo e delle presenze, si imparano filastrocche, poesie, si ascoltano storie ed ogni bimbo racconta di sè. Molte delle canzoni e dei giochi che si propongono consentono loro, giocando, di acquisire importanti competenze correlate a quelle aree che, nella scuola primaria, verranno definite linguistica e matematica. I bambini imparano così a giocare con i fonemi, le sillabe, le parole, le rime e le storie; si avvicinano al concetto di quantità, imparano a dare un nome ai numeri, a ordinarli, a seriarli. Nella scuola dell’infanzia si gioca tanto, ci si diverte, si canta e… cantando si conta! SCUOLA PRIMARIA Il compito principale della nostra scuola è quello di coltivare l’amore dell’apprendere, la gioia ed il gusto di imparare. Ovviamente la gioia di imparare non è contraddetta dalla fatica dell’apprendere. Il nostro compito più importante non è solo quello di insegnare quanto quello di: a) valorizzare la voglia di apprendere che i bambini portano con sé b) coltivare questa voglia di apprendere c) incrementare questa innata curiosità umana. Noi insegnanti, consapevoli che ogni figura, che ruota intorno al bambino (genitori, educatori, operatori...), ha un ruolo fondamentale nel processo di apprendimento, all'inizio di ogni processo di insegnamento ci domandiamo sia se la proposta e la nostra modalità di relazione sostiene la sete, la voglia, la gioia di imparare che il bambino porta con sé, sia che cosa possiamo fare per coltivare e incrementare l'amore di sapere. In un secondo momento, nell'esprimere una valutazione, poniamo particolare attenzione a considerare la competenze e non la persona, perchè ogni nostra parola, ogni nostra considerazione, positiva o negativa, ha un peso incisivo sulla costruzione dell'autostima da parte di ogni bambino, il quale ha bisogno degli adulti significativi (genitori, educatori, operatori...) come specchio e come conferma della percezione di sé. Da alcuni anni, nel nostro Circolo le insegnanti di scuola primaria svolgono una particolare attività volta al riconoscimento e alla prevenzione delle problematiche legate alla letto-scrittura e al calcolo, in continuità con l’azione didattica della scuola dell’infanzia. Questo progetto è maturato nella convinzione che, individuare tempestivamente eventuali difficoltà di apprendimento, aiuti tutti gli alunni a sviluppare le abilità strumentali necessarie nei primi due anni di scuola primaria. La sempre maggiore numerosità degli alunni, la minor presenza di docenti in una stessa classe e la necessità di aiutare tutti gli studenti, che in particolari momenti possono presentare delle difficoltà di apprendimento, ha portato le insegnanti ad interrogarsi, confrontarsi e ricercare nuove possibili strategie di rinforzo. Pertanto, all’interno del Circolo, sono nati gruppi di studio e di approfondimento e si sono attivati corsi di formazione condotti da esperti. Contemporaneamente, a livello nazionale, è stata richiesta l’istituzione di una figura referente per le difficoltà di apprendimento (definita Referente Dislessia) con il compito di supportare il lavoro delle insegnanti, organizzare gli interventi e mantenere i rapporti con le agenzie educative del territorio, i servizi sanitari e le famiglie stesse. È diventata buona prassi, nelle prime e seconde classi del Circolo, la messa in atto di un monitoraggio periodico su tutti gli alunni, per rilevare eventuali carenze da compensare con adeguate attività di potenziamento, sia in ambito linguistico che matematico. I PERCORSI ITALIANO MATEMATICA 1 Nell’ultimo anno della scuola d’infanzia e nei L’apprendimento della matematica spesso primi due anni della scuola primaria le abilità comporta difficoltà per molti alunni e una sfida metalinguistiche, tra cui anche la complessa, anche se stimolante, per noi consapevolezza fonologica, assumono una insegnanti. grande importanza nell’apprendimento del Il numero è sicuramente uno dei concetti linguaggio scritto. Per imparare a leggere e a scrivere bisogna matematici più difficili e complessi anche se, fin prima saper riflettere sul linguaggio parlato, da molto piccoli, tutti ci troviamo a dover “ fare porre attenzione alla sua forma, al suo aspetto i conti” con il mondo dei numeri. Il numero fa sonoro, saperne manipolare le sue parti parte della nostra vita in modo così profondo indipendentemente dal suo significato, saperci, che anche i bambini ne fanno uso ancora prima in poche parole, giocare. di sapere che cos’è. Ritroviamo il numero Questo vuol dire avere consapevolezza della ovunque. struttura superficiale del linguaggio ed essere in grado di identificarne le componenti “intelligere”, ossia capire, interpretare, fonologiche (sillabe-fonemi). Possiamo distinguere la consapevolezza fonologica in globale e analitica. La consapevolezza L’Intelligenza numerica è la nostra capacità di ragionare attraverso i numeri e la quantità. La ricerca psicologica dimostra che nasciamo è predisposti all’intelligenza numerica tanto presente nei bambini in età prescolare, a partire quanto a quella verbale: i neonati e i bambini di dai quattro indipendentemente fonologica anni, e globale si sviluppa pochi mesi sono in grado di percepire la dall’apprendimento della numerosità di un insieme visivo di oggetti in lingua scritta; quella analitica invece è indice modo immediato, senza il bisogno di contare. dell’avvenuta esposizione al codice alfabetico e quindi è parte del processo di apprendimento Questa capacità è innata, quindi presente fin della lingua scritta. dalla nascita di ogni essere. I bambini della scuola dell’infanzia esprimono questa consapevolezza di tipo globale Essa richiede un potenziamento del dominio attraverso: specifico, in fase di maggiore sensibilità, che si · Il riconoscimento e la produzione di colloca tra i 4.5 e i 5.5 anni. Ecco che la scuola rime. dell’infanzia ha una funzione importantissima, · · La divisione in sillabe di parole e non solo per quanto riguarda il potenziamento, l’unione di sillabe per formare parole. ma anche per la prevenzione Il riconoscimento in parole diverse di sillaba iniziale uguale. · La capacità di esprimere giudizi sulla lunghezza di una parola. I bambini della scuola primaria, oltre a consolidare questa consapevolezza di tipo globale, ne sviluppano una di tipo analitico attraverso: · La divisione in fonemi di parole e l’unione di fonemi per formare parole. · Il riconoscimento in parole diverse di fonemi iniziali-finali uguali. · La capacità di esprimere giudizi sulla lunghezza di una parola. Pertanto tutte le attività che coinvolgono il linguaggio verbale e che stimolano le competenze linguistiche dei bambini sono fondamentali tanto nella scuola dell’infanzia quanto nei primi anni della scuola primaria. Per tale motivo è compito di tutte le insegnanti porre attenzione allo sviluppo del linguaggio di ogni bambino e segnalare eventuali difficoltà che emergono durante il processo di apprendimento. STRUMENTI DI LAVORO Al fine di offrire alle famiglie una sempre migliore qualità e innovazione didattica, da alcu ni anni all’interno del nostro Circolo, vengono sperimentate azioni didattiche di osservazione delle competenze degli alunni, utili a qualificare il processo di insegnamento-apprendimento e a predisporre, eventualmente, percorsi di potenziamento. Tali attività, divenute oramai “buone prassi”, vengono svolte in continuità tra la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, sia in ambito matematico che linguistico. Questo percorso, supportato dalle attività didattiche quotidiane delle insegnanti e dall’ausilio di prove strutturate, ha una duplice finalità: • offrire maggiori opportunità di successo scolastico a tutti gli alunni, sostenendo nei docenti l’atteggiamento di attenzione e di ricerca verso percorsi didattici mirati ed inclusivi. favorire, in situazioni di criticità, l’intesa e la collaborazione tra scuola e servizi sanitari, che stanno alla base della nostra azione educativa. In seguito è importante che sia l’insegnante sia i genitori si confrontino in modo sereno e costruttivo poiché insieme sono tenuti, una volta ottenuta una eventuale relazione di DSA, a compilare un Piano Didattico Personalizzato (PDP) che non penalizzi il bambino e che si fondi sulle sue capacità. Tale piano, infatti, deve aiutarlo a sviluppare delle strategie utili che gli permettano di lavorare in classe perseguendo i medesimi obiettivi dei compagni ed esprimendo tutte le sue competenze anche attraverso l’individuazione di adeguati ausili e strumenti compensativi e dispensativi. Solo un piano di lavoro concordato ed una didattica inclusiva possono permettere al bambino di affrontare gli apprendimenti con la massima serenità. N.B.Nel sito del nostro Circolo Didattico sono riportate le tappe del percorso, i riferimenti legislativi e le caratteristiche dei disturbi specifici di apprendimento. ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI La Funzione strumentale per l’intercultura presente nel Circolo Didattico collabora con i docenti dei plessi per facilitare l’integrazione di alunni di altra nazionalità nel nostro sistema scolastico e sociale, favorendo un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni. In particolare si occupa e preoccupa di Accogliere gli alunni neo-iscritti; raccogliere una serie di informazioni sull'alunno e sul suo percorso scolastico; articolare un colloquio con il bambino, avvalendosi, laddove ne colga la necessità, di un mediatore linguistico; predisporre/revisionare le prove d'ingresso per alunni neo-arrivati; avanzare proposte di assegnazione alla classe; facilitare la conoscenza della nuova scuola; osservare l'alunno nel contesto scolastico; proporre materiali didattici utili per l'aggiornamento dei docenti; attivare laboratori in collaborazione con Associazioni territoriali; monitorare i progetti. I LABORATORI LINGUISTICI I laboratori mirano ad ottenere una più attiva partecipazione al lavoro didattico, a consentire il raggiungimento dei livelli di apprendimento della classe corrispondente all’età anagrafica e a fare in modo che i problemi linguistici non condizionino le relazioni, soprattutto all’interno del gruppo classe. DESTINATARI: Alunni non italofono che frequentano la scuola primaria, ai quali vengono somministrate delle prove di ingresso che valutano il livello di conoscenza della lingua italiana. OBIETTIVI: Facilitare l’apprendimento dell’italiano (L2) e l’acquisizione degli strumenti e delle competenze linguistiche e culturali che favoriscano l’integrazione Favorire la cultura della reciprocità intesa come rispetto, scambio, interazione. PARTE QUARTA L CONTESTO SOCIO-CULTURALE DI SANTARCANGELO di ROMAGNA TERRITORIO CITTA’ ECONOMIA POPOLAZIONE Santarcangelo è una cittadina bella e importante della provincia di Rimini, situata sulla via Emilia. Il Comune comprende il centro e numerose frazioni ad alta densità Il paese ha saputo mantenere la fisionomia e l’atmosfera particolare di un grande borgo e un forte legame con il proprio passato e le proprie tradizioni. Ne sono testimonianza i suoi monumenti e gli eventi, le fiere, le feste che tramandano l’identità “cittadina” e romagnola. Il territorio santarcangiolese, nel tempo, si è trasformato da zona rurale ad area urbana a causa dell’adiacenza con Rimini, provincia che ha fornito un impulso di forte espansione urbanistica e commerciale. Tale cambiamento ha dato impulso allo sviluppo e all’espansione di piccole e grandi imprese artigiane ed attività commerciali. Le favorevoli condizioni economiche offerte dal territorio e l’affluenza di cittadini extracomunitari e non, hanno portato ad un sostanziale cambiamento della precedente situazione socioculturale. Le famiglie presenti sul territorio sono quindi diversificate tra loro, per estrazione culturale, per numero dei componenti, per provenienza. Tuttavia, il tessuto sociale così diversificato, pur nella sua complessità, ha da sempre rappresentato una risorsa per la convivenza e la reciprocità. RICHIESTE ALLA SCUOLA Istruzione e formazione delle nuove generazioni Percorsi finalizzati a ricomporre un’identità culturale e sociale condivisa. Tempi scuola adeguati alle esigenze del territorio. RISPOSTE DELLA SCUOLA Organizzazione a favore: - del percorso educativo e di apprendimento di ogni bambino; - delle esperienze di gruppo; - delle opportunità di arricchimento. Valorizzazione del rispetto: - di sé - degli altri - dell’ambiente. Educazione alla convivenza attraverso la valorizzazione dell’identità e delle radici culturali di ciascuno Collaborazione con gli Enti Locali e il mondo dell’associazionismo per creare e realizzare progetti che arrichiscono l’offerta formativa. RAPPORTI SCUOLA- ENTE LOCALE “Nell’ambito delle comuni finalità educative e nel rispetto delle specificità istituzionali, la Scuola e l’Ente Locale intendono realizzare un Sistema Formativo Integrato come predisposizione e sviluppo di percorsi formativi funzionali all’orientamento dei giovani, degli adulti, dell’intera comunità” La nostra scuola mantiene costanti rapporti di collaborazione con gli Enti presenti sul territorio, in particolare con l’Amministrazione Comunale. Nel presente anno scolastico, la scuola ed gli Enti locali cooperano per arricchire l’offerta scolastica di iniziative importanti per far conoscere il territorio, le sue risorse, i suoi problemi e le sue peculiarità ai bambini di oggi. All’interno del Consiglio di Circolo, inoltre, è presente anche un rappresentante dell’Ente locale e vi è costante collaborazione nelle funzioni di tipo amministrativo riguardanti: la convenzione per l’attuazione del servizio di assistenza educativa, finalizzato al sostegno degli alunni diversamente abili l’assicurazione del servizio mensa per gli alunni della Scuola dell’Infanzia e Primaria l’assicurazione del servizio trasporto per gli alunni l’organica collaborazione con i Servizi Sociali per scambio di informazioni riguardanti alunni con particolari problematiche e disagio socio-culturale Le iniziative congiunte, per l’a.s. 2012-2013, riguardano le seguenti attività organizzative didattiche: PROGETTO PEDIBUS organizzato dal Comune, con lo scopo di creare un modo alternativo ed ecocompatibile di recarsi a scuola, individuando dei percorsi assistiti a piedi attraverso il quartiere. BIBLIOTECA COMUNALE: • incontri con l’autore, • visite guidate in biblioteca, • momenti di lettura di albi illustrati, organizzati per i bambini frequentanti le scuole dell’infanzia, • esperienze di gioco e di lettura organizzate presso le scuole dell’infanzia e primarie di tutto il Circolo, • corsi di formazione rivolti ai docenti PROGETTO EDUCAZIONE STRADALE: organizzato in collaborazione con la Polizia Municipale di Santarcangelo. E’ finalizzato a sensibilizzare i ragazzi al rispetto responsabile delle regole che tutelano la sicurezza sulla strada all’interno di un sistema organizzato: E’ rivolto ai bambini del circolo dagli otto ai dieci anni. Vengono trattati argomenti relativi al comportamento dei pedoni e dei ciclisti. Al termine del percorso è previsto il rilascio del patentino (del pedone e del ciclista PROGETTI E LABORATORI legati ai MUSEI COMUNALI : a cura del MET, il museo degli usi e costumi della gente di Romagna e del MUSAS, legato alla storia di Santarcangelo. Sono proposti laboratori (in parte gratuiti, in parte con un piccolo contributo) e visite guidate per far conoscere ai bambini il nostro paese. Anche la Pro Loco offre visite gratuite nelle grotte di Santarcangelo per le classi del Circolo. Le scuole dell’infanzia del circolo hanno instaurato dal 2011 un rapporto di collaborazione con il Museo Etnografico di Santarcangelo, in particolar modo con il direttore Mario Turci, che da allora accompagna le insegnanti nella stesura e nello svolgimento del progetto educativo-didattico di circolo (a carattere pluriennale) sulla tematica della narrazione. Il Museo ha ospitato nello scorso mese di giugno la mostra del progetto dell’a.s. 2011/2012 “C’era una volta…un viaggio”, attualmente esposta presso la biblioteca comunale di Poggio Berni. PROGETTO “ ZAFFIRIA”: a cura di Zaffiria, centro permanente per l’educazione ai Mass Media, sono proposti ai bambini laboratori sulla multimedialità e sui mezzi di comunicazione, per far loro capire la complessa società multimediale nella quale vivono. PROGETTO “ IO CON GLI ALTRI” a cura della Consulta comunale delle associazioni di volontariato e delle cooperative sociali di Santarcangelo di Romagna, finalizzato a far conoscere ai ragazzi delle scuola primaria le diverse attività dalle associazioni locali e di avvicinarli ai valori della solidarietà e dell’impegno sociale. PROGETTO MUSICALE condotto da esperti della scuola comunale “G. Faini” di Santarcangelo, rivolto agli alunni delle classi 4^ e 5^ del plesso M. Pascucci e a tutti gli alunni del plesso “L. Ricci”. RAPPORTI SCUOLA- FAMIGLIA La famiglia è vista come “contesto primario di apprendimento” e, secondo quanto la Costituzione Italiana prevede, “alle famiglie spetta il compito e la responsabilità per la crescita e l’educazione dei figli”. Alla Scuola spetta il compito di conoscerla per costruire un rapporto di collaborazione reale e fattivo, nel rispetto dei diversi ruoli, che faciliti la crescita integrale ed armonica degli alunni. Per tanto la nostra Scuola: INTENDE creare un clima relazionale positivo e propositivo con le famiglie CONSIDERA importante instaurare un dialogo costruttivo basato sull’ascolto, sul confronto e sulla collaborazione con l’utenza SOLLECITA la partecipazione dei genitori alla vita scolastica dei propri figli GARANTISCE un’adeguata informazione su tutte le attività promosse e sul processo di apprendimento degli alunni attraverso: ASSEMBLEE DI SEZIONE /CLASSE: rappresentano momenti privilegiati di discussione generale in cui le famiglie vengono messe a conoscenza degli obiettivi formativi, delle iniziative, dei progetti e dei criteri di valutazione COLLOQUI INDIVIDUALI (quadrimestrali): rappresentano un momento di scambio di informazioni riguardo lo sviluppo relazionale, affettivo del bambino, i suoi ritmi di apprendimento ed eventuali situazioni di disagio. Su appuntamento o su richiesta la Famiglia o la Scuola può richiedere ulteriori momenti di confronto per comunicazioni di particolare rilevanza. CONSIGLI di INTERSEZIONE/ INTERCLASSE composti dai docenti delle sezioni/classi/plessi e dai rappresentanti eletti dai genitori. (Cfr. ORGANI COLLEGIALI). CONSIGLIO DI CIRCOLO: composto da Dirigente scolastico, rappresentati eletti tra le componenti genitori, docenti, personale ATA. (Cfr. ORGANI COLLEGIALI) GIUNTA ESECUTIVA: eletta in seno al Consiglio di Circolo. (Cfr. ORGANI COLLEGIALI). Da alcuni anni all’interno dei nostri plessi scolastici si è costituito un Comitato Genitori che promuove autonomamente iniziative a favore della scuola.