ENDOCRINOLOGIA ONCOLOGICA - “Hot topics” in clinica, diagnosi e terapia Il Carcinoma Anaplastico della Tiroide Chemioterapia e Terapia Multimodale Enrico Brignardello Dipartimento di Oncologia AUO S. Giovanni Battista di Torino Torino, 15 giugno 2011 CARCINOMA ANAPLASTICO DELLA TIROIDE • Probabilmente il più aggressivo e letale fra i tumori solidi della specie umana • Sopravvivenza mediana: 3-6 mesi • Sopravvivenza a 1 anno: < 10% CARCINOMA ANAPLASTICO DELLA TIROIDE Smallridge et al., Endocrine-Related Cancer (2009) CARCINOMA ANAPLASTICO DELLA TIROIDE STADIAZIONE • IV-A Tumore limitato alla tiroide, con o senza metastasi dei linfonodi regionali (considerato asportabile chirurgicamente). • IV-B Tumore esteso oltre la capsula tiroidea (di solito considerato chirurgicamente non asportabile). • IV-C Tumore con metastasi a distanza. CARCINOMA ANAPLASTICO DELLA TIROIDE ASPETTI CLINICI • Invasione loco regionale > 90% dei pazienti • Mts alla diagnosi in circa 50% (polmone, osso, encefalo) CARCINOMA ANAPLASTICO DELLA TIROIDE • Non capta il radioiodio • Non esprime il TSH-R Terapia del carcinoma differenziato non applicabile Non controindicazioni all’uso del mdc jodato Opzioni terapeutiche per ATC • • • • Chirurgia Radioterapia esterna Chemioterapia Nuove terapie? Non esiste una terapia standardizzata Obiettivi − Allungamento della sopravvivenza − Controllo locale della malattia CHIRURGIA • Molti pazienti si presentano in uno stadio avanzato, nel quale generalmente si considera impossibile eseguire un intervento chirurgico • Numerosi studi mostrano invece che, anche in pazienti con malattia avanzata, una resezione chirurgica “macroscopicamente completa” può determinare un aumento della sopravvivenza e migliorare la qualità di vita L’ESPERIENZA DEL CHIRURGO E’ FONDAMENTALE Haigh et al., Cancer, 2001 CHEMIOTERAPIA • Teoricamente la terapia elettiva (mts alla diagnosi > 50% pz.!) • In realtà assai poco efficace CHEMIOTERAPIA • CT “standard” NON DEFINITA Rarità della neoplasia Comportamento aggressivo Sostanziale “resistenza” alla CT DOXORUBICINA 60 mg/mq ogni 21 gg. (max. 400 – 450 mg/mq) CISPLATINO 40-60 mg/mq ogni 21 gg. BLEOMICINA ETOPOSIDE GEMCITABINA Percentuali di risposta molto basse, sia in mono- sia in polichemioterapia Risposte solitamente parziali e di breve durata PACLITAXEL • Famiglia dei Taxani • Ampio uso clinico nel trattamento di: – Carcinoma ovarico – Carcinoma della mammella – NSCLC • Effetto citotossico mediato dalla stabilizzazione dei microtubuli Arresto della mitosi Apoptosi PACLITAXEL (120-140 mg/mq every 3 weeks) Risposta N.ro pazienti % PD 8 42 PR 9 47 CR 1 5 SD 1 5 Ain et al., Thyroid, 2001 ATC • “Doubling time”: 3-12 giorni! • La somministrazione della CT ad intervalli di 3-4 settimane è probabilmente inadeguata per ATC CT a cadenza settimanale CT NEO-ADIUVANTE CON PACLITAXEL SETTIMANALE Risposta IV-B IV-C Totale CR 1 (11%) - 1 (7.7%) PR 2 (22%) 1 (25%) 3 (23% SD 2 (22%) 2 (50%) 4 (31%) PD 4 (44%) 1 (25%) 5 (38%) Clinical Benefit Rate (CR + PR + SD): STADIO IV-B = 56% STADIO IV-C = 75% Higashiyama et al., Thyroid, 2010 Higashiyama et al., Thyroid, 2010 Stage IVB ATC patients Higashiyama et al., Thyroid, 2010 TERAPIA MULTIMODALE • Tentativo di ottenere una qualche efficacia associando tra loro trattamenti che, singolarmente, si sono rivelati inefficaci • Approccio “standard” per il trattamento dei carcinomi più aggressivi • In questo contesto la CT può essere utilizzata sia con intento antiproliferativo, sia con intento radiosensibilizzante • PROBLEMI: – Terapia multimodale aggressiva in TUTTI i pazienti con ATC o solo in casi selezionati? – Sequenza ottimale dei trattamenti non definita – Quale CT? – Quale RT? SEQUENZA DEI TRATTAMENTI • CT e/o RT neoadiuvante --> • Intervento chirurgico --> • CT e/o RT adiuvante oppure • Intervento chirurgico --> • CT e/o RT adiuvante Sopravvivenza mediana: A (n = 16) 3,5 mesi B (n = 17) 4,5 mesi C (n = 22) 2,0 mesi Sopravvivenza a 1 anno: A = 25% (4 pz.) B = 18% (3 pz.) C = 14% (3 pz.) Controllo locale della neoplasia A = 31% B = 65% C = 77% Tennvall et a., Br J Cancer, 2002 TERAPIA MULTIMODALE • La CT-RT combinata neo-adiuvante di principio è probabilmente poco adatta a questo tipo di tumore Un ATC operabile alla diagnosi potrebbe non esserlo più dopo un trattamento CT-RT combinato neo adiuvante, soprattutto se c’è ritardo nell’inizio della terapia (il tumore ha una straordinaria velocità di accrescimento e risponde poco alle terapie…!) S.C.D.U. Endocrinologia Oncologica (2000-2006; n = 27) 1. Chirurgia “front-line” CT (DOXO+ CDDP) + RT (36 Gy) adiuvante 2. CT + RT neo-adiuvante Intervento CT Adiuvante 3. Solo CT Paclitaxel 140 – 180 mg/mq ogni 21 gg 20 pazienti avviati all’intervento chirurgico 12 resezioni “macroscopicamente complete” 8 resezioni parziali Figure 2 Survival stratified by neck surgery (maximal debulking*, palliative resection†, or none‡) according to Kaplan–Meier estimates. Brignardello et al., Eur J Endocrinol, 2007 Brignardello et al., Eur J Endocrinol, 2007 S.C.D.U. Endocrinologia Oncologica (2006-2011; n = 27) • Progressiva sostituzione del trattamento CT-RT combinato (sia adiuvante, sia neo-adiuvante) con PACLITAXEL 80 – 100 mg a cadenza settimanale • Stesso trattamento applicato anche ai pazienti suscettibili di solo trattamento CT • Mediane di sopravvivenza e progressione locale di malattia sovrapponibili a quelle ottenute con il trattamento CT-RT combinato (DOXO + CDDP) Multimodal therapy, including operation, chemotherapy, and radiotherapy, did not improve survival… Conclusions: the outlook for patients with ATC remains grim. Novel treatments for ATC are desperately needed. McIver et al., Surgery, 2001 Nuovi approcci terapeutici • Inibitori delle TK – Sorafenib – Imatinib • Inibitori delle istone deacetilasi (HDI) Perri et al., WJCO, 2011 SORAFENIB Before sorafenib After 20 days of therapy Valproic acid enhances tubulin acetylation and apoptotic activity of paclitaxel on anaplastic thyroid cancer cell lines Catalano MG, Poli R, Pugliese M, Fortunati N and Boccuzzi G, Mol Aspects Med, 2010 Gli inibitori delle istone deacetilasi (HDI) sono una classe di antineoplastici che possono indurre differenziazione cellulare, arresto della crescita, apoptosi delle cellule neoplastiche NUOVI APPROCCI TERAPEUTICI NEL CARCINOMA ANAPLASTICO DELLA TIROIDE: VALUTAZIONE DEL PROFILO BENEFICIO-RISCHIO DELL’ASSOCIAZIONE ACIDO VALPROICO-PACLITAXEL ARRUOLAMENTO VPA+ Paclitaxel 80 mg / mq a cadenza settimanale + Depakin Chrono alla dose di 1000mg/die a partire dal 5° giorno prima dell’inizio della chemioterapia e fino alla fine della stessa VPAPaclitaxel 80 mg / mq a cadenza settimanale Ecografia ad alta definizione della regione cervicale ogni 2 settimane TC ad alta definizione (collo + torace) ogni 6 settimane Prelievi ematici, secondo lo schema dell’allegato A, per la valutazione della farmacocinetica del paclitaxel Valproatemia (alla fine del trattamento, solo nei pazienti VPA+) VALUTAZIONE DELLA SOPRAVVIVENZA VALUTAZIONE DELLA RISPOSTA TAKE HOME MESSAGES (1) • E’ preferibile effettuare l’intervento in prima battuta, anche negli stadi IV-C • Se si rende necessario un tentativo di terapia neo-adiuvante, è preferibile attuarlo utilizzando Paclitaxel settimanale • Nei pazienti per i quali - malgrado la CT neoadiuvante - l’opzione chirurgica permane impraticabile, si può proseguire indefinitamente con Paclitaxel (se tollerato), per rallentare la PD TAKE HOME MESSAGES (2) • L’efficacia del trattamento adiuvante con Paclitaxel settimanale sembra sovrapponibile a quella del trattamento CT-RT combinato (DOXO + CDDP) • Il potenziamento dell’effetto citotossico del Paclitaxel mediante VPA ha validi presupposti teorici e si dimostra efficace in vitro, ma l’efficacia clinica deve essere validata (protocollo in corso) • Fra i nuovi farmaci, al momento gli inibitori della TK sembrano i più promettenti, ma i risultati devono essere confermati Grazie per l’attenzione! 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