PARKINSON
Poste Italiane S.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. In L. 27/2004 nr. 46) art.1, comma 2. NE BOLZANO - Tassa pagata/Taxe Percue
I.R.
Attualità
Periodico trimestrale dell‘Associazione per il Parkinson e malattie affini
www.parkinson.bz.it
04
La ricerca sui placebo
06
Il ruolo del medico di base
17
Scheda: Il dolore nella malattia di Parkinson
Nr. 59 / Marzo 2014
SEDE:
I- 39100 Bolzano, Via Galileo Galilei 4/a; tel. 0471 93 18 88; Fax 0471 51 32 46; E-mail: [email protected]; www.parkinson.bz.it
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Orario di apertura: tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 12.00, eccetto giovedì dalle ore 15.00 alle 18.00
Poesia
Pace
Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.
M. Gandhi
INDICE
2
Pagina
Editoriale
3
La ricerca sui placebo
4
Giornata int. Parkinson
5
Il ruolo del medico di base
6/7
Attività
8
Gruppi di auto aiuto
9
Assemblea
10
Harmony Ensemble
11
Lettera
12/13
Gita / Offerte
14
Dove trovare aiuto
15
Consulenza medica
16
Scheda: Il dolore nella malattia
di Parkinson
17/18
IMPRESSUM:
Editore: Associazione Altoatesina per il Parkinson e
malattie affni
Sede: Via Galileo Galilei 4/a, Bolzano
Consulenza medica e scientifca:
Prof. Dr. P. P. Pramstaller, Bolzano; Prof. Dr R.
Schönhuber, Bolzano; Dr. F. Spögler, Bressanone;
Dr. A. Gasperi, Brunico; Dr. Claudio Corradini, Brunico
Registrato presso il Tribunale di Bolzano al n. 7/99
Periodico trimestrale
Direttore responsabile: Dr. Walther Werth
Redazione: Dr. Cristina Crepaz
Tipografa: Tezzele by Esperia, Bolzano
Stampato su carta patinata FSC.
Parkinson Attualità
Editoriale
Nuove informazioni dalla Svizzera confermano la necessità di trattamenti multidisciplinari nella malattia di Parkinson.
Carissime e carissimi
I nostri amici di Parkinson Svizzera ci hanno
mandato una serie di libriccini su diversi temi
molto interessanti per i/le parkinsoniani e i loro
congiunti, amici e care-giver. Di alcuni vi viene
riferito nell’interno del giornale, e se vi sembrano
interessanti, come sono sembrati a me, potrete
chiederli al nostro uffcio. Uno mi ha colpito
particolarmente e riguarda “Il dolore nella malattia
di Parkinson”. Siamo abituati che le persone anziane
spesso si lamentano di dolori, e che molto spesso
i medici non li tengano molto in considerazione,
come se soffrire fosse indispensabile o inevitabile,
perché in Italia la mentalità e dunque la terapia
del dolore è ancora molto arretrata e ci si aspetta
che le persone colpite “sopportino”. Tuttavia la
scienza medica ha fatto in questo campo molti
passi avanti e nei paesi progrediti lenire il dolore
viene considerato un obiettivo importante della
cura e della medicina, perché soffrire non porta
alcun vantaggio e peggiora le malattie. Gli studi
più recenti hanno messo in luce dolori specifci che
colpiscono i parkinsoniani, che purtroppo molti
di noi o dei nostri cari conosciamo, talvolta senza
trovare suffcienti risposte.
Nel libretto svizzero su questo argomento, si spiega
come il dolore sia spesso un sintomo precoce
del Parkinson, e che secondo vari studi, i dolori
precedono la diagnosi e sono all’origine di errori
diagnostici, poiché vengono in genere attribuiti a
problematiche ortopediche. Ma dolori emergono
anche nel decorso della malattia. Inoltre nelle fasi
off, quando i farmaci agiscono meno bene, i dolori
si percepiscono maggiormente. Vengono descritti i
dolori in varie parti del corpo, e i possibili rimedi.
Insomma l’ho trovato interessantissimo, perché
affronta una questione di cui non si parla quasi
mai e di cui abbiamo parlato nel gruppo delle cure
complementari tempo fa, con l’aiuto di MariaLuise Winkler.
I libretti dell’associazione Parkinson Svizzera ci
fanno intravedere quante cose si potrebbero fare se
la cura fosse impostata anche da noi sui modelli
multidisciplinari moderni. A Trento il 19 gennaio si
è fatto un convegno con medici e terapisti per fare
il punto sull’attuazione della legge provinciale del
2010, che ha istituito due centri multidisciplinari per
il Parkinson a Trento e a Rovereto. La vicepresidente
dell’Associazione Parkinson del Trentino, Pia
Gabrielli, mi ha raccontato che tutti, dai pazienti ai
familiari, ai medici, sono molto contenti di come
funziona il servizio, che prevede visite e trattamenti
di neurologi, riabilitatori, terapisti e infermieri
specializzati, che accompagnano i/le pazienti e
i care-giver o i familiari nei diversi ambiti, allo
scopo di migliorare la loro vita in tutti gli ambiti, e
di non lasciarli soli con le diffcoltà che insorgono
lungo il decorso della malattia.
Penso che anche nella nostra provincia i
cambiamenti nella politica locale dovrebbero
portare a un cambiamento profondo delle politiche
della salute verso le malattie croniche. Negli ultimi
anni la politica si è allontanata dai bisogni della
gente, e ha interposto strutture burocratiche fra i
decisori politici e le persone e le associazioni. Si è
scelta la via delle “eccellenze” nel deserto, mentre
ai cittadini non si garantiscono cure all’altezza dei
tempi.
Sappiamo che i reparti di neurologia e di
riabilitazione di Brunico e Bressanone e anche di
Merano, pur in assenza di un protocollo, sono in
grado di curare i pazienti in modo adeguato, perché
vi è una buona collaborazione fra i vari reparti,
e il numero dei pazienti è limitato, ma sappiamo
che nell’ambulatorio Parkinson di Bolzano, su
cui gravitano 1.500 pazienti, i/le malati/e non
ricevono le migliori cure disponibili, perché i
neurologi sono troppo pochi e perché manca un
team multidisciplinare. (Anche il dottor Stefano
Zanigni, che tutti i pazienti hanno apprezzato per
il suo impegno e la sua dedizione, è andato via.
Gli facciamo i migliori auguri per la sua carriera di
medico e ricercatore).
Penso che sia sconvolgente e scandaloso che i nostri
pazienti si trovino di fronte a tre giorni di servizio
alla settimana – quando va bene – e abbiano diritto
solo a visite annuali, tanto da essere costretti a
viaggiare per essere curati. All’interno del giornale
trovate una lettera di Karl Haas che parla di questo
problema. Noi non ci rassegniamo e vogliamo
cambiare.
az
Parkinson Attualità
3
Ricerca sui placebo
Una terapia effcace è anche una questione di
testa
L’atteggiamento personale, la fducia nell’effcacia dei farmaci e dei
provvedimenti prescritti, come pure il «gioco di squadra» tra medico e
paziente sono decisivi ai fni del successo di qualsiasi terapia.
Nel 2001 scienziati canadesi hanno scoperto che
nei pazienti parkinsoniani i farmaci placebo privi
di principi attivi agiscono più o meno come i medicamenti dopaminergici. I possibili effetti positivi
dei placebo (dal latino: io piacerò) erano già noti
nell’antichità, gli studiosi canadesi sono però riusciti per la prima volta a decifrare questo effetto.
Mediante la tomografa a emissione di positroni
(PET) hanno scoperto che poco dopo la somministrazione del placebo si verifcava un’attivazione
della sostanza nera, con un conseguente aumento
del rilascio di dopamina.
La conclusione da trarre è chiara: i placebo agiscono non soltanto sul piano psichico, bensì anche a
livello fsiologico, infuenzando i processi biochimici nel corpo.
Oggi si sa con certezza che i placebo sono ben più
che medicamenti ìvuoti”: essi costituiscono una
medicina «per lo spirito», composta di azioni e comunicazioni idonee ad alimentare nella mente del
paziente un’attesa positiva abbastanza forte da far
sì che nel suo cervello si scateni la reazione fsiologica desiderata. Ricercatori tedeschi hanno scoperto recentemente che in pazienti parkinsoniani che
si erano sottoposti a una stimolazione cerebrale
profonda, bastava un’attesa positiva per migliorare
la mobilità. L’equipe tedesca è riuscita a dimostrare
che come nella somministrazione di sostanze solo
apparentemente effcaci anche una suggestione
verbale può bastare per alimentare un’attesa positiva talmente forte da provocare un effetto placebo.
4
Lo spirito è forte
Tutti gli studi rivelano quanto è forte il nostro spirito. Appare dunque lampante che il nostro atteggiamento interiore può esercitare un infusso decisivo – positivo oppure negativo – anche sull’esito di
una terapia con farmaci «veri». Se un paziente ha
un’attitudine positiva nei confronti di una terapia
prescritta dal medico, se crede nella sua effcacia,
essa avrà quasi sicuramente un notevole successo.
Se invece il paziente nutre dei dubbi riguardo all’utilità della terapia, molto probabilmente essa sarà
poco effcace. Infne se il paziente ha molta paura
di possibili effetti secondari, la probabilità che essi
si manifestino, aumenta considerevolmente. Tra
l’altro, questo effetto negativo si chiama nocebo
(dal latino «io nuocerò»). La forza sia dell’effetto
placebo, sia dell’effetto nocebo è direttamente proporzionale all’intensità dell’attesa alimentata nel
paziente.
Cosa signifca tutto ciò in concreto?
Maggiore è la speranza che un paziente ripone nella terapia che gli viene prescritta, maggiore è anche
la probabilità che essa funzioni. In questo caso, il
paziente benefcia di una migliore qualità di vita.
Ne consegue che un medico deve prima di tutto saper «vendere bene» qualsiasi terapia. A questo fne
è necessario che egli si prenda anzitutto il tempo
per dialogare con il paziente, conoscerlo bene e
infondergli fducia. In seguito, ponendo domande
dettagliate egli può anche appurare cosa dà più fastidio al paziente (sofferenza individuale). Questo
è l’unico modo per stabilire correttamente le priorità, e solo così il medico può affrontare i problemi
più acuti in maniera mirata ed effcace.
I medici, i curanti e i terapisti devono ragionare e
agire tenendo conto della persona nel suo insieme,
e il paziente deve essere coinvolto nel modo più
attivo possibile in tutte le azioni e in tutti i provvedimenti. Così è costretto a confrontarsi con il suo
ambiente, il che dà senso alla vita quotidiana e contenuto all’esistenza. Già, perché la forma fsica è
strettamente connessa a quella mentale, e tutt’e due
andrebbero allenate insieme. Inoltre tutti i provvedimenti dovrebbero essere concepiti in maniera
mirata per la vita di ogni giorno, perché le terapie
mirate a un grado elevato di indipendenza aiutano
a mantenere una buona qualità di vita.
Da: Parkinson” La rivista di Parkinson Svizzera; dicembre 2013, nr. 112
Parkinson Attualità
Giornata mondiale Parkinson
Giornata mondiale del Parkinson
11 aprile 2014
Quest’anno si celebra per la 17esima volta la giornata mondiale del
Parkinson. Questa malattia, di cui
sono affette più di 2.000 persone
in Alto Adige e più di 6 milioni in
tutto il mondo, è tuttora incurabile
– nonostante le costanti ricerche
scientifche e le scoperte fatte dagli scienziati.
Il neurologo Heinz Reichmann di
Dresda per esempio ha esaminato pazienti che intorno ai 50/60
anni hanno perso l’olfatto. Durante esami ecografci speciali e
test chimici il 10% di queste persone hanno mostrato segni precoci di Parkinson. In seguito, nel
corso di esperimenti fatti su topi,
Reichmann ha trovato indicazioni
che suggeriscono che il Parkinson
parte realmente dal naso. Lì si formano e crescono
dei corpicini chiamate Lewy che sono il primo indizio della malattia di Parkinson. Pare, dunque, che
il morbo di Parkinson non parta dai centri motori
del cervello, ma dai neuroni dell’olfatto da dove si
propaga di cellula in cellula.
Che i pesticidi facessero male alla salute e causassero diverse malattie neurologiche tra cui il Parkinson era già noto. Ora, scienziati americani hanno
scoperto che alcuni pesticidi che inibiscono un enzima chiamato aldeide deidrogenase (Aldh) sono in
relazione con un aumento del rischio di malattia di
Parkinson. L’enzima gioca un ruolo cruciale nella
detossifcazione delle cellule, oltre ad entrare anche
nella metabolizzazione dell’alcol.
Si tratta di pesticidi tuttora usati
in agricoltura: sono soprattutto i
organoclorurati, imidazoli, ditiocarbammati e dicarbossimidi che
riducono, anche a concentrazioni
basse, l’attività di Aldh.
Già due anni fa è entrato in vigore in Francia un decreto che riconosce il Parkinson come malattia
professionale e stabilisce esplicitamente un nesso di causalità tra
questa malattia e l’uso di pesticidi.
Ogni scoperta nuova potrebbe
portare allo sviluppo di nuovi
farmaci o nuovi metodi per prevenire la malattia o almeno la sua
progressione – questo è un raggio
di speranza. Ma non c’è ancora risposta alla domanda: quando si potrà vincere veramente il Parkinson?
Fino allora, in occasione della giornata mondiale del
Parkinson, è nostro compito informare sulla malattia
e sensibilizzare l’opinione pubblica per i bisogni e
gli interessi dei malati e dei loro familiari.
Venerdì, 11 aprile, l’Associazione Altoatesina per
il Parkinson organizza il seguente evento:
– Il gruppo di auto aiuto di Merano gestirà, mercoledì 9 aprile tra le 8.00 e le 16.00 uno stand informativo nella zona dell’ingresso dell’ospedale di
Merano. In cambio di un’offerta saranno distribuiti
tulipani e mele.
Con deliberazione della Giunta Provinciale nr.
1980 del 27 dicembre 2013 è stato deciso di includere le terapie logopediche fra le assistenze
Ricordatevi che per il rinnovo della patente di specialistiche esenti dalla partecipazione alla
guida serve un’attestazione emessa dal vostro spesa sanitaria. L’Associazione Parkinson organeurologo. Rivolgetevi con un certo anticipo nizza terapie logopediche di gruppo. Chi volesall’ambulatorio Parkinson per ricevere in tempo se partecipare è pregato di rivolgersi all’uffcio
questo documento.
all’associazione. Tel. 0471 931888
Pro memoria
Parkinson Attualità
5
Il medico di base
Diagnosi: Parkinson
Il ruolo del medico di base
Il primo interlocutore in caso di problemi di salute
è sempre il medico di base o di fducia. Egli conosce i suoi pazienti, il loro stato di salute generale,
dà consigli, prescrive medicinali e, in caso di bisogno, una visita specialistica. Con lui si discutono
dubbi e sospetti, il suo consiglio può rassicurare,
aiutare e ridare fducia. Questo vale anche per malattie croniche e le malattie che – come il Parkinson
– non sono ancora guaribili.
Con la dott.ssa Brigitte Innitzer von Lutterotti abbiamo parlato del ruolo e dei compiti del
medico di base in caso di morbo di Parkinson.
sospetto fondato prendo contatto con un neurologo e prescrivo una visita specialistica. Purtroppo al
momento i tempi di attesa sono molto lunghi. Ciò è
un problema sia per i/le malati/e sia per noi medici
di base.
I/Le malati/e di Parkinson hanno bisogno di cure
speciali?
Dipende dalla fase della malattia in cui si trova il
paziente. È nostro compito osservare i parkinsoniani, consigliarli in caso di problemi complementari
e, in caso di bisogno, consultare lo specialista.
Ci sono tanti pazienti che assumono una serie di differenti principi attivi perché seguono diverse cure
contemporaneamente e ciò può causare problemi.
In questo caso siamo noi i primi interlocutori, noi
conosciamo tutti i singoli farmaci che un nostro
paziente assume, e noi possiamo aiutarlo. Qualche
volta bisogna ridurre la quantità di un principio attivo o sospenderne l’assunzione per un certo periodo in modo da contenere gli effetti collaterali.
Particolarmente i malati cronici hanno bisogno di
consultarsi spesso con il loro medico.
Chi individua per prima un’iniziale malattia di Parkinson: il/la paziente o il suo medico di fducia?
Il tremore è un sintomo che nelle persone anziane
causa spesso il timore che possa essere il Parkinson. Una certa rigidità nel portamento e nell’attività motoria invece è percepita meno dalle persone
che ne soffrono – di solito lo scopre il medico. Se
scopro questo sintomo in una persona, faccio delle
domande, con precauzione, senza parlare di malattia, e sottopongo il/la paziente a un test per farmi La gente ha paura di ammalarsi di Parkinson?
un’idea precisa sul suo stato di salute. In caso di Quali consigli può dare come medico?
Sostienici con la Tua dichiarazione dei redditi
5‰
Associazione Altoatesina per Parkinson
6
94056360210
... e metti la Tua firma, Grazie!
Parkinson Attualità
Il medico di base
E c’è un’altra cosa che mi sembra importante: il
tema del testamento biologico. È un tabù, lo so, ma
io penso che all’interno di un gruppo di auto aiuto
debba essere possibile parlarne con la dovuta sensibilità.
Se nei media si parla ripetutamente di casi gravi
com’è successo in seguito alla malattia del vescovo Karl Golser, allora sì, vengono pazienti con domande e dubbi. La paura, comunque, si presenta
sempre dopo la diagnosi. In questo caso è davvero necessario il colloquio con il proprio medico
di fducia. Noi posiamo tranquillizzare i pazienti,
spiegare che il decorso della malattia è differente
di caso in caso e che comunque il Parkinson può
essere curato bene. Io consiglio sempre ai parkinsoniani di aderire a un gruppo di auto aiuto, perché possono scambiarsi esperienze con altri malati
e perché i gruppi di auto aiuto organizzano varie
terapie. Purtroppo tante persone non ne vogliono
sapere, non vogliono affrontare la malattia. Quando la malattia progredisce tanti malati si ritirano
nella loro famiglia, non partecipano più alla vita
sociale e si chiudono in sé stessi. Provano vergogna a mostrarsi in pubblico, hanno paura di ciò che
la gente può pensare o dire di loro. Dipende anche
dal carattere del singolo se aderisce a un gruppo di
auto aiuto o dalla sua situazione familiare: è più
probabile che una persona che vive da sola aderisca
a un gruppo che una persona che vive con la sua
famiglia.
Per prevenire una depressione è importante il consulto con uno psicologo, ma tanti lo rifutano. Dicono che parlare non li aiuta. Eppure è proprio parlando dei problemi che si può arrivare a vedere la
malattia sotto un altro aspetto e riuscire a vedere
il futuro non solo in modo negativo. È importante
anche, quando si soffre di una malattia cronica, non
vedere solo le cose negative, i propri difetti, ma sapersi rallegrare di ciò che si riesce ancora a fare da
sé, e stimolare così le abilità residue e la propria
indipendenza.
Com’è la situazione dell’assistenza medica ai parkinsoniani in Alto Adige?
Purtroppo l’assistenza ai malati cronici in Alto Adige non è ottimale. Sarebbe auspicabile un ambulatorio multidisciplinare con personale specializzato
nelle diverse competenze mediche e terapeutiche
e protocolli che indichino i passi e la sequenza da
compiere quando si presentano problemi o quando
la malattia progredisce. Per le malattie cardiocircolatorie e per i diabetici esistono già questi protocolli, però purtroppo ci vuole tanto tempo fnché
sono messi in atto. Anche la comunicazione/cooperazione tra ospedale e medici di base è ancora da
ottimizzare.
Annunci
Il fsioterapista Peter Brachetti di Bolzano propone
ai malati di Parkinson sedute fsioterapiche a un
prezzo di favore.
Via dei Vanga 20, Bolzano; Tel: 0471 970331
Arte Ortopedica di Francesco Noto propone
particolari agevolazioni per i soci dell’Associazione
Parkinson.
Via Amba Alagi 28, Bolzano; Tel: 0471 402403
Fisioterapia per malati di Parkinson e malattie affni in gruppo o singola a prezzo di favore.
Mariska Tegtmeier - Ambulatorio fsiodinamico,
Via Mendola 49/B , Bolzano. Tel. 347 4610054
Il fsioterapista Christian Haringer di Castelbello
propone ai malati di Parkinson un prezzo di favore
sulle varie prestazioni fsioterapiche.
Castelbello, Via Principale 2; Tel: 347 7330108
La fsioterapista Angelina Massaro di Bressanone
propone ai malati di Parkinson un prezzo di favore
sulle varie prestazioni fsioterapiche.
Via Cassiano 2, Bressanone; Tel. 348 5220012
Parkinson Attualitá
7
Attività
Premiato l’impegno a favore
dell’associazione Parkinson
In occasione dell’incontro annuale dei responsabili
e collaboratori/collaboratrici, l‘Associazione Parkinson ringrazia e onora i soci e volontari particolarmente impegnati.
Quest’anno la presidente Alessandra Zendron ha
conferito l’attestato di onorifcenza a Daniela e
Luciano Bernardi. Da 10 anni Daniela e Luciano presiedono il Gruppo giovani parkinsoniani,
organizzano la ginnastica di gruppo, gli incontri
con la psicologa e una volta all’anno un’escursione
sulla neve e un’escursione estiva.
Inoltre, Daniela conduce il Harmony Ensemble, un
gruppo di parkinsoniani che si incontra due volte
al mese per cantare insieme. Già da qualche anno
la musica dell’ Harmony Ensemble accompagna
l’assemblea plenaria dell’associazione. (vedi anche
pagina 11)
Grazie, Stefano, e buona fortuna!
Anche il dott. Stefano Zanigni era presente
alla riunione dei collaboratori/collaboratrici. Egli
ha colto l’occasione per congedarsi dall’Associazione Parkinson dopo ben quattro anni di intenso
lavoro sia nell’ambulatorio Parkinson di Bolzano
sia nella ricerca all’Eurac.
Stefano Zanigni è tornato nella sua città natale,
dove lavora come ricercatore presso l’Università
di Bologna, Dipartimento di Scienze Biomediche e
Neuromotorie e svolge attività presso l’unità operativa di risonanza magnetica funzionale del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna. Il team
di ricercatori si occupa in particolare dell’utilizzo
di tecniche avanzate di risonanza magnetica per lo
studio in vivo delle malattie neurologiche, in par-
ticolare neurodegenerative (come le sindromi parkinsoniane) e metaboliche, per le quali ha messo a
punto un protocollo diagnostico dedicato. Inoltre,
insegna come docente presso la scuola (ex facoltà)
di medicina e chirurgia dell’Università di Bologna.
Chi vuole candidarsi per il direttivo?
8
In occasione dell’assemblea plenaria (sabato 5 aprile) verrà votato il nuovo direttivo dell’associazione. Cerchiamo candidati e candidate disposti/e ad impegnarsi attivamente per gli interessi dei/
delle parkinsoniani/e. Il direttivo si riunisce sei volte all’anno, tra settembre e giugno, per discutere
gli obiettivi e il programma da seguire e stabilire le attività. I nostri obiettivi sono di sostenere i
malati e i loro familiari per garantire loro la miglior qualità di vita possibile.
Per il direttivo possono candidarsi sia parkinsoniani, familiari e persone interessate e attive nel
volontariato. Chi ha interesse a candidarsi per far parte di questo comitato, è pregato di dichiarare
la sua disponibilità entro il 25 marzo. Tel.: 0471 931888
Parkinson Attualità
Gruppi di auto aiuto
Gruppi di auto aiuto: programmi e riferimenti
BOLZANO
APPIANO
Riferimento: Hermine Staffer Gadotti, Riferimento:
Tel: 0471 914 332
Rita e Hilde Wöth, Tel: 0471 663 194
Gli incontri settimanali hanno luogo ogni giovedì, Karl Grumer, Tel: 0471 664 449
alle 15.00, presso la sala del Centro anziani, Via
Dalmazia 36.
Terapia Feldenkrais con Guido Moser ogni martedì, alle 10.00, nella sala del Centro anziani, Via
Dalmazia 36. Ginnastica in acqua nella piscina
della clinica Melitta, ogni martedì alle 16.15 e ogni
venerdì alle 16.00.
Per informazioni e per le prenotazioni rivolgersi
all‘uffcio dell‘Associazione. Tel: 0471 931 888
Ogni primo venerdì del mese, alle 14.30, incontro
per la fsioterapia con Mariska Tegtmeier nella sala
per gli anziani, Piazza San Michele a San Michele,
Appiano.
Gli incontri per lo scambio di esperienze ed informazioni vengono decisi di volta in volta.
MERANO
Riferimento: Edith Siegel, Tel: 473231766
Rosmarie Brunner Ciresa, Tel: 473200565
Gli incontri regolari hanno luogo ogni martedì alle
14.30 nella casa Jakob Steiner a Bressanone. Sono
previste terapie di logopedia, ginnastica in acqua,
fsioterapia, movimento con musica.
BRESSANONE
Riferimento: Martha Egger,
Tel: 0472 830 290
Gli incontri regolari hanno luogo ogni secondo
lunedì del mese tra le 15.00 e le 17.00, presso la sede
del Distretto sanitario in Via Roma 3/A a Merano. BRUNICO
Sono previsti esercizi di ginnastica e scambio di Riferimento:
esperienze ed informazioni.
Hildegard Pescosta, Tel: 0474 410 832
Helga Weber, Tel.: 0474 409 404
Gli incontri hanno luogo ogni secondo mercoledì,
VAL VENOSTA – Silandro
alle 10.00 presso la palestra Trayah in via J. Ferrari
Riferimento: Evelyn Peer, Tel: 3482829109 18/C a Brunico, per la musicoterapia con AnneGli incontri hanno luogo ogni primo venerdì del marie Moser. Ogni primo mercoledì del mese inmese, alle 15.00 nella sala Pilser presso la sede del contro in un albergo di Brunico per il pranzo e per
distretto sanitario a Silandro, via Principale 134. passare qualche ora in compagnia.
Sono previste terapie di logopedia, ginnastica,
scambio di informazioni ed esperienze.
BASSA ATESINA - Egna
Riferimento: Anna Tovazzi De Biasi,
Tel: 0471 817 412
GRUPPO GIOVANI PARKINSONIANI
Riferimento: Daniela und Luciano Bernardi, Tel: 0471 953 624
Incontro del Harmony Ensemble ogni secondo
e quarto giovedì del mese, alle 20.00 nella sede
Gli incontri hanno luogo ogni primo martedì del dell‘Associazone, Via G. Galilei 4/A a Bolzano.
mese, alle 9.30 presso la sede del Distretto sociale Ginnastica di gruppo con Christine Oberrauch ogni
lunedì alle 18.00, in Piazza Erbe 42 a Bolzano.
a Egna, Piazza F. Bonatti 1.
Vengono organizzati incontri con la logopedista e Prenotazioni presso Daniela e Luciano oppure
presso l‘uffcio dell‘Associazione Parkinson.
con l’infermiera per la ginnastica posturale.
Parkinson Attualità
9
Assemblea
Invito all’Assemblea sociale
con elezione del direttivo
Sabato, 5 aprile 2014
in prima convocazione alle ore 6.00 e in seconda convocazione
alle ore 14.30
a Bolzano, presso la sede dell’Associazione
Via G. Galilei, 4/A, sala al 2. piano
Ordine del giorno:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
Saluto di benvenuto della Presidente
Nomina del segretario/della segretaria
Approvazione del verbale della precedente assemblea del 20 aprile 2013
Relazione sull’attività e conto consuntivo 2013
Relazione dei revisori dei conti
Approvazione del bilancio consuntivo 2013
Programma sull’attività e preventivo 2014
Breve presentazione dei/delle candidati/e
Elezione del direttivo
Elezione del Collegio sindacale
Elezione del collegio dei probiviri
Proclamazione degli eletti
Lotteria
Intermezzo musicale con il Harmony Ensemble
Rinfresco presso il bar Home Center.
Siete gentilmente invitati/e ad intervenire all’assemblea!
La Presidente
Alessandra Zendron
Il mio partner ha la malattia di Parkinson
Un opuscolo scritto dai congiunti per altri congiunti
10
Quest’opuscolo di Parkinson Svizzera si rivolge ai
partner e familiari di pazienti parkinsoniani. In 14
pagine vengono trattati tutti i problemi che possono
sorgere in una relazione quando, a causa della malattia, cambiano la vita quotidiana e le prospettive.
Quanto aiuto serve al malato/alla malata? Come si
può aiutarlo/la senza esigere troppo da sé stessi?
Come informare i familiari e gli amici della malattia? Come e dove si trovano sostegno e comprensione? Come si può, nonostante tutto, guardare fduciosamente al futuro?
L’opuscolo di Parkinson Svizzera può essere chiesto all’uffcio dell’Associazione Parkinson.
Parkinson Attualità
Il Harmony Ensemble
Il canto dà gioia
… ed è un ottimo esercizio di logopedia
Visita al Harmony Ensemble
Giovedì sera, ore 20.30. Dalla sala riunioni dell’uffcio dell’associazione per il Parkinson giungono
voci e le note di una chitarra. Ogni due settimane
qui si incontrano i componenti dell’Harmony Ensemble per cantare insieme – perché amano cantare, stare insieme in compagnia e perché cantando
allenano la voce, la dizione e il volume sonoro e
contemporaneamente esercitano la muscolatura del
viso e migliorano la mimica facciale e la respirazione.
Nella malattia di Parkinson la rigidità progressiva
non riguarda solamente la muscolatura delle braccia e delle gambe, ma anche i muscoli piccoli come
quelli delle corde vocale, della laringe e del viso.
Perciò possono verifcarsi disturbi della fonazione,
la voce diventa fevole, suona rauca e monotona e –
se non si interviene con un trattamento logopedico
– la dizione può diventare incomprensibile.
La voce è il nostro mezzo di comunicazione più
importante e cantare è un ottimo ed effcace esercizio di logopedia, che ha effetti positivi su tutta la
personalità di chi canta. Migliora la qualità della
voce, la coordinazione respiro-fonazione, infuenza positivamente la dizione e, di conseguenza, la
comunicazione. Cantare è anche divertente, dà
gioia e aumenta il senso di benessere.
Questo lo affermano anche gli attuali componenti
dell’Harmony Ensemble. Alcuni vi partecipano già
dall’inizio – ma nessuno si ricorda la data esatta di
costituzione di questo gruppo vocale. È certo però
che in occasione del decimo anniversario dell’associazione Parkinson l’ensemble esisteva già e che da
allora ha accompagnato con i suoi canti tante feste
e riunioni. Daniela Bernardi aveva preso l’iniziativa ed è lei che dirige il gruppo tuttora. ìAvevo letto
un articolo sugli effetti positivi del canto”, racconta
Daniela. E siccome a lei piace cantare e suonare la
chitarra, decise di fondare un gruppo musicale. Che
cantare ìfa bene” lo conferma anche Burgi, che fa
parte del gruppo già da tanti anni. ìMe
ne accorgo in autunno quando riprendiamo l’attività dopo la pausa estiva.”
Il repertorio dell’Harmony Ensemble
è molto vasto: comprende canzoni popolari, canzoni per bambini, canzonette, e tutto questo in tre lingue: tedesco,
italiano e inglese. Ognuno/a propone
le canzoni che più gli/le piacciono.
La gioia di cantare favorisce così il
successo terapeutico.
Il Harmony Ensemble: Daniela, Luciano, Burghi, Martha, Carmelo, Walter; nella foto mancano: Maurizio e
Deborah
Parkinson Attualità
11
Lettera
Carissimi operatori dell’Associazione Parkinson!
“Migliorare il servizio per
disabili”
L’Ue bacchetta l’Italia
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Sappiamo di essere “leggermente” in ritardo, ma ugualmente ci
sentiamo di voler esprimere la
nostra riconoscenza nei vostri
confronti per il vostro operato.
Mio marito Roberto ed io abbiamo avuto il piacere di stare
insieme a voi come paziente ed
accompagnatrice per tre volte
negli ultimi anni, due a Salò e
nel settembre scorso a Coldrano in Val Venosta, ed in quelle
occasioni siamo stati assistiti
con professionalità e coccolati
con sensibilità. Inoltre abbiamo
avuto modo di incontrare bellissime persone.
I nostri tesori sono stati in particolare: Annemarie, Martha, Rita, Agatha, Helga,
Hans.
Per questi motivi vi mandiamo il nostro grazie di
cuore!
Laura e Roberto Tomasetti
L’Italia non tutela come dovrebbe i diritti di chi
viaggia o vuole viaggiare, dai disabili in bus a chi
si sposta in nave sino a chi compra pacchetti-vacanze da un tour operator che poi fallisce.
Così la Commissione Ue, dopo diversi scambi con
le autorità italiane e indagini pilota concluse senza
chiarimenti convincenti, ha deciso di avviare una
serie di procedure d’infrazione.
“Con questa decisione i commissari europei ci ricordano che il diritto alla mobilità, la non discriminazione e la pari dignità di tutte le persone diversamente abili sono requisiti indispensabili senza i
quali i concetti di ‘vita indipendente’ e ‘inclusione
sociale’ sono destinati a rimanere privi di signifcato”, dice l’associazione Coscioni.
Le regole Ue sono in vigore dal 2012 ma l’Italia
non ha ancora preso tutte le misure necessarie. Anche il fondo di garanzia per i risarcimenti ai consuFesta natalizia 2013 del gruppo di auto aiuto di
matori in caso di fallimento dei tour operator non è
Appiano
dotato dei fondi suffcienti.
L’Italia ha due mesi di tempo per rispondere a Bruxelles.
Parkinson Attualità
Lettera
Il ruolo della ricerca
✁
Il Parkinson è il mio accompagnatore fsso da ormai 15 anni. In questo periodo ho imparato cose
nuove e ho acquisito esperienze varie. Seguo con
interesse la ricerca scientifca perché spero che i
medici possano fnalmente trovare le cause e dunque poter vincere la malattia. Purtroppo non è così.
Né conosciamo le cause né i medici sono in grado
di curare ogni paziente secondo le sue individuali
necessità.
Come mai?
Attualmente tutti i parkinsoniani vengono curati
nello stesso modo. Per avere una visita neurologica bisogna aspettare sei mesi! Per ogni paziente
è prevista una sola visita di controllo l’anno! Un
parkinsoniano però ha bisogno di cure mediche e
terapeutiche costanti, di essere continuamente consigliato e osservato.
Secondo il mio parere l’assistenza neurologica è il
fattore più importante: il rapporto tra medico e paziente, la conversazione e la consultazione da parte
del neurologo sono indispensabili per prescrivere
la terapia migliore ad ogni singolo parkinsoniano,
per aiutarlo e agevolargli la vita.
Questa cura costante e la comunicazione ininterrotta tra medico e paziente dovrebbero essere la base
per la ricerca scientifca. Se gli scienziati intendono
scoprire quali elementi e programmi genetici sono
necessari per tenere le cellule cerebrali in buona salute e funzionanti, allora devono mantenere i contatti con i malati.
Con quest’appello intendo svegliare l’interesse di
tutti i contraenti per incentivare la ricerca scientifca, affnché i parkinsoniani di tutto il mondo possano nutrire la speranza di vedere presto risultati
positivi nella lotta contro la malattia.
Karl Haas
Vorrei diventare socio/socia
Cognome_______________________
Nome_________________________
Via____________________________
Tel.___________________________
CAP___________________________
Luogo_________________________
- Sono affetto/a da Parkinson
- Sono un parente di un malato/una malata di Parkinson
- Sono un amico/a e sostenitore dell’associazione
Data di nascita__________________
Quota annua singola: 20.00 Euro
Quota annua doppia: 30.00 Euro (1 parkinsoniano/a e 1 parente)
In base all’art. 10 della legge n. 675/96 riguardo all’utilizzo dei miei dati personali, autorizzo l’elaborazione dei dati su indicati
esclusivamente per motivi statutari.
Data_______________________
Firma____________________________
Prego compilare e mandare a:
Associazione Altoatesina per il Parkinson, Via Galileo Galilei 4/a, 39100 Bolzano;
Tel. 0471 931888
Versamento della quota associativa:
Banca Popolare dell’Alto Adige - Filiale 52: IT 91 L 05856 11603 052570009677
Parkinson Attualità
13
Attività
Gita di primavera al laghetto Flötscher
Mercoledì, 28 maggio
Nei dintorni di Bressanone,
8.15 – Silandro
sull’altipiano coltivato da
9.00 – Merano stazione
meleti di Rasa-Naz-Sciaves,
9.30 – Appiano parcheggio
si trova il laghetto Flötscher.
Tetter
È un laghetto naturale in mez10.00 – Bolzano cimitero enzo a prati e boschi – un posto
trata sud
che consente di trascorrere
10.30 – Bressanone Villa
ore divertenti e rilassanti. La
Adele
gita di primavera di quest’an11.00 – arrivo laghetto
no ci porta proprio in queFlötscher
sto luogo incantevole. Per il
Ritorno verso le 16.00
pranzo ci recheremo al Familienhotel Flötscherhof,
Prenotazione entro: mercoledì, 14 maggio 2014
situato direttamente ai bordi del laghetto.
Tel: 0471 931888
L’associazione Parkinson organizza un autobus che
effettuerà le seguenti fermate:
Offerte
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato negli ultimi mesi:
14
Daniel Grüner, Senale; Patrizio Podini, Bolzano;
Heinrich Guadagnini, Aldino; Gartner Sport S.r.l.,
Bolzano; Erich Vantsch, Bolzano; Karl Oberhofer,
Rio Pusteria; Theresia Hasler, Laion; Renate Kritzinger & The Best; Agnese Girardelli Bona, Bolzano;
Elisabeth Gufer, Malles; Veronika Oberhammer,
San Lorenzo; Giorgio Corà, Bolzano; Gianna Pepi,
Brunico; Carmen Monti, Bolzano; Aloisia Freitag,
Curon; Maria Bagatin De Marchi, Cardano; Leonhard Josef Tetter, Caldaro; Rudolf Mair, Reinswald;
Lorenz Marsoner, Laces; Alois Caminada, Appiano;
Clara Weissensteiner, Margrè; Agnes Ohnewein,
Cornaiano; Elisabeth Zöschg, Merano; Günther
Prossliner, Cornaiano; Herta Ruedl Lanz, Caldaro;
Herta Sparer Martini, Cornaiano; Luciana Vettorazzo Bonfante, Bolzano; Anna Zimmerhofer, Campo Tures; Maria Resch Psenner, Collepietra; Cassa
Raiffeisen Oltradige; Leopold Rainer, Ridanna;
Luciana Ragona Boscaro, Bolzano; Jakob Tappeiner, Merano; Vera Giuliani, Appiano, Federazione
Cooperative Raiffeisen Alto Adige.
In memoria di Luise Ebner
- Anna Hofer e famiglia.
In memoria di Giovanni Cannavò
- Famiglia Livia Ferretti Cannavò, Laives.
I nostri conti correnti:
Cassa rurale Oltreadige
IT 07 G 08255 58160
000300210854
Banca Popolare dell’Alto Adige – Filiale 52
IT 91 L 05856 11603 052570009677
Cassa di Risparmio – Filiale di Appiano
IT 24 Y 06045 58160 000005000179
C/C Postale
IT 78 Y 07601 11600 000033706011
In memoria di Rudolf Sparer
Per la ricerca Parkinson:
Eva Zanetti Oberrauch, Stephan und Barbara; Lui- Cassa centrale Raiffeisen dell’Alto Adige
se Donat Sparer, Appiano.
IT 26 H 03493 11600 000300024201
Grazie!
Parkinson Attualità
Dove trovare aiuto
Numeri utili
Quali servizi ci sono per aiutare i pazienti del Parkinson ed i loro familiari?
Ecco tutti gli indirizzi.
ASSOCIAZIONE PARKINSON
VISTE SPECIALISTICHE
L’uffcio dell’Associazione per il Parkinson e
malattie affni si trova a Bolzano,
in Via Galileo Galilei 4/a.
Per le visite specialistiche è necessario procurarsi l’impegnativa del proprio medico di base!
Orari di apertura:
lun, mar, mer, ven: ore 9.00 – 12.00
giov: ore 15.00 – 18.00
Telefono: 0471 931 888, 0471 513 244
Fax: 0471 513246
E-Mail: [email protected]
Internet: www.parkinson.bz.it
Dipartimento sanitario di BOLZANO
Le visite specialistiche vengono effettuate presso l’ambulatorio Parkinson ogni mercoledì,
giovedì e venerdì. Tel. 0471 908774
Per le prenotazioni rivolgersi allo sportello unico di prenotazioni:
Tel. 0471 457 457, dalle 8.00 alle 16.00.
L’equipe è composta dal Primario Prof. Dr. Rudolf Schönhuber, Prof. Dr. Peter P. Pramstaller,
Dr. Marika Falla, Dr. Susanne Büchner, Stephanie Blasi, Agatha Eisendle, Edith Kompatscher.
Dipartimento sanitario di MERANO
Le visite specialistiche vengono effettuate
nell’ambulatorio neurologico.
Per le prenotazioni rivolgersi dalle 8.00 alle
17.00 al numero telefonico 0473 264 000.
Primario: Dr. Frediano Tezzon
I medici dell‘Ambulatorio Parkinson di Bolzano: Prof. Dr. Peter Pramstaller, Primario Prof.
Dr. Rudolf Schönhuber
In caso di problemi complementari al Parkinson rivolgersi
al proprio medico curante.
Dipartimento sanitario di BRESSANONE
Le visite specialistiche vengono effettuate
nell’ambulatorio neurologico.
Per le prenotazioni rivolgersi tra le 9.00 e le
11.00 al numero telefonico 0472 813 120
Primario: Dr. Franz Spögler
Per i pazienti di VIPITENO e dintorni:
Le visite vengono effettuate ogni martedì
nell’ambulatorio neurologico dell’ospedale di
Vipiteno.
Prenotazioni da lunedì a venerdì tra le 8.00 e le
12.00 al numero telefonico: 0472 774 432
Dipartimento sanitario di BRUNICO
Le visite specialistiche vengono effettuate presso l’ambulatorio Parkinson il pomeriggio di
ogni 1° ed ogni 3° mercoledì del mese.
Prenotazioni dal lunedì al venerdì tra le 9.00 e le
12.00 al numero telefonico 0474 581 350.
Primario: Dr. Arno Gasperi
Parkinson Attualità
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Consulenza medica
Domande al professor Hans-Peter Ludin
Diagnosi MSA-C! Cosa signifca?
Recentemente a mio fratello (68) è stata diagnosticata una «MSA-C» e il medico gli ha detto che
purtroppo si tratta di una malattia inguaribile.
È vero? Cos’è esattamente la MSA-C? Cosa
possiamo fare? Quali farmaci sono utili?
16
La sigla «MSA» sta per «Multiple System Atrophy», ovvero atrofa multisistemica (tornerò dopo
sulla «C» in «MSA-C»).
Questa malattia colpisce diversi sistemi funzionali
nel cervello, e ciò può essere all’origine di un gran
numero di disturbi, che possono essere raggruppati
in tre complessi di sintomi. Il primo è una cosiddetta sindrome di Parkinson «atipica»: contrariamente
a quanto accade nella sindrome di Parkinson «tipica» (detta anche sindrome di Parkinson idiopatica,
SPI), nel caso della MSA le limitazioni dei movimenti (acinesia) e la rigidità muscolare rispondono
in maniera insoddisfacente ai farmaci usati abitualmente nella terapia antiparkinsoniana. Inoltre le cadute iniziano già nella fase precoce della malattia,
e di regola la progressione dei sintomi è molto più
rapida. Il secondo complesso di sintomi comprende
disturbi del sistema nervoso autonomo che possiamo infuenzare solo in parte, o per nulla, mediante
la volontà. Fra i molteplici sintomi possibili, cito
solo i disturbi della regolazione della pressione sanguigna e della minzione. Questi e altri disturbi autonomici possono presentarsi anche nella sindrome
di Parkinson idiopatica, però si tratta quasi sempre
di sintomi tardivi, mentre nella MSA essi compaiono già presto, a volte persino come primo segno della malattia. Quale terzo complesso di sintomi vanno
menzionati i disturbi della coordinazione dei movimenti e dell’equilibrio, imputabili prevalentemente
a un coinvolgimento del cervelletto.
L’intensità e l’ordine di apparizione di questi tre
complessi di sintomi possono variare considerevolmente tra un paziente e l‘altro. In Europa, predomina il quadro sintomatico del Parkinson atipico: in
questi casi si parla di «MSA-P». Nella forma denominata «MSA-C», molto più rara, prevalgono invece i sintomi cerebellari (lat. cerebellum = cervelletto). Per un esaminatore esperto, il quadro com-
pleto della patologia è facile da riconoscere. Negli
stadi più precoci, invece, per formulare la diagnosi
occorrono spesso diversi mesi d‘osservazione.
Sfortunatamente le possibilità terapeutiche sono
molto ristrette. E purtroppo è vero che questa malattia non è guaribile. A dipendenza dell’entità dei
vari sintomi, bisogna cercare di controllarli nel
modo migliore possibile.
Un decorso insolitamente rapido?
Ho 54 anni, e ho ricevuto la diagnosi di Parkinson appena poco più di due anni fa. Tutto è iniziato con un‘andatura strascicata, unita a un lieve
tremore e a rigidità sul lato destro. Oggi sto talmente male che non riesco a fare quasi più niente
da solo. Anche i farmaci non fanno più effetto. È
possibile che io abbia un Parkinson «speciale»?
Purtroppo non posso darle una risposta esauriente
basandomi solo su queste informazioni. Certo, è
possibile che lei soffra di un Parkinson «speciale»,
come ad esempio quello descritto nella mia risposta alla domanda precedente. Tuttavia non sono in
grado di confermare questa ipotesi.
Nell’ambito di un colloquio personale le porrei
molte domande. «È a conoscenza di suoi consanguinei che hanno, o hanno avuto, un quadro clinico
simile al suo?», «Quali farmaci antiparkinsoniani
prende, oppure prendeva?», «Il loro dosaggio è stato adeguato al peggioramento dei disturbi?», «Ciò
è forse stato impossibile, oppure solo parzialmente possibile, a causa degli effetti secondari (ad es.
movimenti involontari, allucinazioni)?», «Soffre di
cosiddetti sintomi non motori che potrebbero spiegare la progressione insolitamente rapida?», «Soffre di altre malattie che richiedono un trattamento
farmacologico?», «Esistono indizi del fatto che
l’assorbimento dei farmaci nel sangue attraverso il
tratto gastrointestinale potrebbe essere alterato?».
Molto probabilmente riterrei necessaria anche una
visita personale. Per questa ragione, posso soltanto consigliarle di parlare di questo problema con il
suo neurologo.
Da: Parkinson”La rivista di Parkinson Svizzera;
Nr. 112
Parkinson Attualità
Scheda: Il dolore nel Parkinson
Il dolore nella malattia di Parkinson
Se avvertite dolori, ditelo al vostro medico o neurologo.
Se ritenete che un dolore sia associato al Parkinson, oppure se supponete l’esistenza di un legame,
informate il vostro medico o neurologo. I dolori associati al Parkinson reagiscono poco agli analgesici
convenzionali, ma rispondono molto velocemente all’assunzione di un
farmaco dopaminergico ad azione
rapida.
Anche in caso di dolore, non modifcate mai di vostra iniziativa lo schema terapeutico antiparkinsoniano. Prima di
tutto, discutete sempre i problemi con il vostro medico o neurologo.
Per facilitare la formulazione di una diagnosi corretta, è
utile tenere un diario del dolore, nel quale potete annotare
quando compare un dolore, cosa lo provoca, come lo percepite,
cosa lo allieva, ecc. Ricordate: più precise sono le indicazioni
che fornite al medico, più effcace sarà il trattamento che lui vi
potrà prescrivere.
Immagine: Aiga‘s icon
Parkinson Attualità
Scheda: Il dolore nel Parkinson
Se soffrite di dolori che non migliorano nonostante l’assunzione regolare di un analgesico, consultate il vostro neurologo. Questo vale anche se sintomi fnora indolori (ad
es. discinesie) iniziano improvvisamente a
causare dolore.
In caso di Parkinson, una terapia antidolorifca effcace include sovente anche un
programma d’allenamento elaborato durante delle sedute di fsioterapia. Svolgetelo
scrupolosamente e con regolarità.
Se assumete giornalmente farmaci contro altre patologie (ad
es. l’ipertensione o i disturbi cardiaci), concordate con il vostro medico il modo di integrarli nello schema terapeutico
antiparkinsoniano al fne di evitare possibili interazioni.
Da: “Il dolore nella malattia di Parkinson” - Una brochure informativa per i
pazienti e i loro congiunti; di Parkinson Svizzera
Immagini: agopunkturinhamburg.de eApothekenumschau
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Parkinson Attualità
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Il dolore nella malattia di Parkinson