Quotidiano d’informazione del Molise In abbinamento obbligatorio con in Molise e in alcuni centri dell’ABRUZZO Anno XIV N° 322 - Euro 1,20 Direttore editoriale Alessandra Longano Direttore responsabile Luca Colella Venerdì 22 novembre 2013 Il disavanzo del 2013 si aggira intorno ai 45 milioni. Frattura: siamo al lavoro, decidiamo noi la riorganizzazione Sanità, la Regione resta sotto esame Ieri a Roma il Tavolo Massicci: entro il 10 dicembre i piani operativi definitivi Asrem L’ex manager Carmine Ruta presenta ricorso al Tar servizio a pagina 3 CAMPOBASSO. Nessuna promozione dal Tavolo Massicci per la sanità del Molise. Il disavanzo del 2013 si aggira, ormai con una buona approssimazione, intorno ai 45 milioni. Ci sono, inoltre, i 253 di debito stratificato, “ereditato” dagli anni passati sottolinea spesso il governatore. E, soprattutto, le integrazioni dei programmi operativi che i tecnici romani hanno chiesto di inviare entro il 10 dicembre. Frattura, commissario ad acta, non drammatizza: “Nessuna verifica è stata positiva. Stiamo lavorando e la riorganizzazione dei servizi sul territorio la decidiamo noi”. servizio a pagina 3 VENERDÌ 22 NO VEMBRE 20 13 - ANNO XVI - N. 322 NOVEMBRE 201 RED AZIONE ISERNIA REDAZIONE Attimi di panico si sono vissuti mercoledì sera al Ss Rosario Ascensore in panne Le spiegazioni dell’Asrem La dinamica dell’incidente è ancora tutta da chiarire Sull’episodio dell’ascensore andato in tilt nella serata di mercoledì scorso presso l’Ospedale Santissimo Rosario di Venafro, interviene con un comunicato la Asrem che ha voluto chiarire la dinamica dell’incidente dopo l’intervento dell’ufficio tecnico. “Si è appreso –scrivono dalla Asrem- contattando tutti gli intervenuti immediatamente dopo il fermo ascensore (elettricista ditta Spinosa e dipendente ditta Del Bo manutentrice degli ascensori) che la cabina ascensore era ferma tra il livello 0 ed il piano 1, dove si sarebbe dovuta fermare partendo dal sovrastante secondo piano. L’elettricista della Ditta Spinosa è intervenuto celermente, riportando con manovra manuale la cabina a livello 0 per consentire la foriuscita degli occupanti l’impianto. Lo stesso, dopo aver eseguito la manovra, recatosi a livello 0 per aprire le porte dell’ascensore, trovava queste ultime divelte, l’ascensore vuoto, presente all’interno il letto di degenza utilizzato per il trasporto del paziente (se ne constatava la presenza anche questa mattina). Interveniva contestualmente il tecnico della Ditta Del BO che constatava il fermo dell’ascensore a livello 0 e le porte della cabina e di piano forzate, laddove per porte forzate si intendono, non solo quelle del livello 0, da dove sono usciti gli occupanti l’ascensore, ma Scarabeo: “I responsabili enir fuori” vranno vvenir do dovranno L’episodio dell’ascensore precipitato nel vuoto per un’avaria tecnica, non è passato inosservato anche perché poteva avere conseguenze drammatiche per chi in quel momento si trovava all’interno della cabina (un paziente e due infermieri). Poteva veramente succedere l’irreparabile. Subito si è sentito in dovere di intervenire l’assessore regionale venafrano Massimiliano Scarabeo che chiama in causa pesantemente chi, all’interno dell’Ospedale Santissimo Rosario di Venafro, ha il compito di garantire i livelli di sicurezza in ogni struttura presente all’interno dello stesso nosocomio. “ Grave, gravissimo episodio- scrive Scarabeo sul suo profilo di facebook- accaduto all’ospedale Santissimo Rosario di Venafro, ciò’ che si è verificato non ha attenuanti. Su questo increscioso incidente chiederò che si faccia piena luce e si accertino le responsabilità. ORA BASTA!! Non è più tollerabile che i lavori di manutenzione sulla struttura ospedaliera vengano ulteriormente rimandati. Non ci sono più alibi, chi è deputato ad intervenire lo faccia immediatamente. Chi si è reso responsabile di certe omissioni ne risponderà a chi di dovere.” Sacrosanta presa di posizione dell’assessore regionale Scarabeo che sicuramente va nella direzione da tutti auspicata, e troverà sicuramente d’accordo anche i membri del comitato “S. Rosario” di Venafro. M.F M.F.. anche quelle del piano 2° da dove sono entrati. Non appare chiaro il motivo di queste effrazioni, dal momento che l’operatore intervenuto, dopo aver riport a t o l’ascensore a livello 0, avrebbe di lì a qualche minuto aperto le porte, ma ancora meno comprensibile appare il danneggiamento della porta dell’ascensore al piano 2°, da dove l’impianto è partito”. Insomma, un caso tutto da chiarire quello dell’ascensore andato in tilt al nosocomio venafrano. M.F M.F.. Politica Venerdì 22 novembre 2013 3 Frattura: “Stiamo lavorando e decidiamo noi la riorganizzazione”. Intanto Carmine Ruta si rivolge al Tar per tornare a capo dell’Asrem Sanità, niente promozione dal Tavolo Massicci Entro il 10 dicembre i piani operativi definitivi, disavanzo da 45 milioni CAMPOBASSO. Per la sanità la Regione è sotto esame. Da sette anni in piano di rientro, produrrà un disavanzo – al 31 dicembre 2013 – di circa 45 milioni di euro. E il debito stratificato, accumulato cioè negli anni precedenti - “ereditato” puntualizza spesso il governatore Frattura perché oggettivamente in politica il concetto del tempo è relativo e la memoria si accorcia - è pari a 253 milioni. Soldi che la Regione deve trovare. Inoltre, mancano le integrazioni ai programmi operativi richieste dal Tavolo di monitoraggio e verifica che ieri a Roma ha fat- to il punto sui conti dei servizi sanitari regionali commissariati. Alla riunione coi tecnici coordinati dai dg dei ministeri dell’Economia e della Salute, Massicci e Bevere, il direttore generale della Salute Lastoria e il subcommissario Rosato. Il governatore Paolo Frattura non ha partecipato direttamente ma ha seguito attraverso il dg l’evoluzione del ragionamento. A grandi linee sono quelle sopra descritte le linee di contestazione dei funzionari romani: l’andamento dei conti, che ancora non vira al ‘segno più’ e l’assenza di un ‘governo’ nella programma- zione dei servizi. Alla struttura commissariale, guidata dal presidente della Regione, il Tavolo Massicci ha dato ancora del tempo. Entro il 10 dicembre dovrà inviare, fra le altre cose, le correzioni al piano operativo. Che era stato già redatto: prima da Rosato e la sua versione destò polemiche e levate di scudi soprattutto per i tagli previsti al personale, poi congiuntamente e aggiustato da Rosato e Frattura. Però anche questo sforzo è risultato vano perché nel frattempo l’Asrem ha certificato nel consuntivo un disavanzo che supera di circa 20 milioni quello iscritto in preventivo. Tutto da rifare, dunque. E la Regione ha tempo fino al 10 dicembre. In sostanza le procedure su cui i tecnici hanno chiesto atti concreti sono in itinere. A cominciare da quella – particolarmente attenzionata da Roma - per il rinnovo dei vertici Asrem. Frattura dovrà a breve decidere sulla decadenza avviata nei confronti di Angelo Percopo, che fu sospeso dall’ex commissario ad acta Basso. Intanto però procede l’iter per la nomina del nuovo manager dell’azienda di via Petrella. Il 25 e 26 novembre la commissione di esperti esterni (anche dell’Agenas) avvierà la valutazione sulle circa 100 domande pervenute. “Nessuna verifica sui conti della nostra sanità è stata finora positiva” commenta il presidente Frattura. “Stiamo mettendo su la struttura, la nostra struttura. Abbiamo nominato da poco il dg dell’assessorato alla Salute, presto avremo il nuovo manager dell’azienda sanitaria. Diciamo che di riorganizzazione della sanità si comincia a parlare adesso. Entro fine anno avremo la ‘macchina’ a regime. Quello che però mi preme ribadire è che i tecnici romani non sono estranei al debito delle Regioni commissariate. Loro in questi anni dove sono stati?” dichiara riandando al fronte che ha aperto qualche settimana fa nei confronti dei tecnici e dei ‘commissari’ da loro inviati. A cui ha mandato a dire allora e ripete oggi che “il riordino lo decidiamo noi insieme ai molisani, non ce lo faremo imporre dall’alto contro gli interessi dei nostri concittadini”. Infine, nuova puntata (forse inattesa) della telenovela Asrem. Secondo alcune indiscrezioni l’ex soggetto attuatore Carmine Ruta avrebbe impugnato il decreto del commissario Frattura (di agosto) che non ne conferma l’incarico. Il provvedimento, al centro di un’accesa querelle al Consiglio di Stato, è oggetto di un ricorso al Tar e pure di uno al giudice ordinario. r.i. Isernia Venerdì 22 novembre 2013 C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: isernia@primopianomoli Rivelazioni inquietanti nell’incontro costitutivo del comitato per la lotta contro la camorra e le ecomafie L’allarme: “A Isernia è boom di tumori” Il medico: “Concentrazione maggiore rispetto alla media nazionale” ISERNIA. Dati ufficiali non ce ne sono. Eppure quello che viene fuori dall’analisi empirica spaventa tanto e fa correre la mente a quel pericolo di rifiuti tossici interrati: tumori che altrove sono rari e che in provincia di Isernia hanno un boom, analisi che forniscono risultati inattesi. Timori, troppi timori, che fanno scatenare la paura dei cittadini. Proprio loro si sono riuniti ieri pomeriggio nell’aula consiliare del Comune di Isernia per l’evento costitutivo del Comitato Molise, Abruzzo, Lazio e Campania come le camorre, un’associazione che parte dal basso e lancia la lotta agli affari della camorra nel territorio molisano. “C’è stato un aumento delle patologie tumorali a Isernia – ha detto la dottoressa France- sca Scarabeo, consigliere comunale di Isernia, ma anche senologa che di tumori, soprattutto femminili, ne diagnostica purtroppo tanti -. Ci sono sarcomi rari in Italia che qui a Isernia sono frequenti. Non sono dati frutto di studi accurati, ma parliamo a livello empirico. E in base a questa conoscenza dovuta all’esperienza zone come Fragnete o Sesto Campano sono le più colpite”. Ancora. “In un solo anno - ha evidenziato la dottoressa Francesca Scarabeo - abbiamo asportato tre sarcomi alla mammella, in provincia di Isernia. Il dato è terribile se confrontato con la media nazionale che è di 5 casi su un campione di 100 mila persone”. Inutile dire che un ambiente contaminato modifica il dna e conduce a patologie serie, spesso mortali. Chi è intervenuto alla riunione del comitato lo ha specificato più volte. Ecco, quindi, che diventa necessaria la consapevolezza di quanto questo ambiente possa essere malato. Tanti gli spunti sui quali il comitato chiede di riflettere, come “sulla foglia di fico fatta analizzare dalle mamme per la salute che aveva residui radioattivi, al latte materno che presenta tracce di sostanze che non dovrebbero esserci”. Il comitato chiede conto pure di analisi effettuate sui muscoli dei vitelli “che contengono diossina, eppure questa sostanza dovrebbe concentrarsi nel grasso”. Quali sono le cause? E’ qui che dovrebbero intervenire le istituzioni e chi è deputato ai controlli: servono verifiche approfondite, con uno screening serio dell’ambiente. Capire se esistono i veleni sotterrati e dove eventualmente possono essere stati nascosti è il passo successivo al moto di indignazione della prima ora. “Per evitare di perdere altro tempo e non ritrovarsi, tra altri vent’anni, di fronte a una popolazione decimata” spiegano i promotori della sollevazione da parte dei cittadini. In tanti sono arrivati nella sala del Comune di Isernia per assistere alla riunione. Al comitato hanno aderito cittadini comuni, ma anche istituzioni e politici. Ha confermato la sua presenza nella lotta alla camorra il sindaco Brasiello, annunciando l’adesione da parte di tutto il Comune. Hanno inviato lettere pure i parlamentari del Pd, Roberto Ruta e Danilo Leva, personalità del mondo della cultura come il giornalista Domenico Iannacone e movimenti di cittadini quali il Guerriero Sannita. “I nostri fiumi, i nostri monti, i nostri laghi, le nostre campagne, il nostro ambiente, il nostro paesaggio hanno per millenni permesso ai nostri corpi una vita sana e dignitosa, han- no garantito alle generazioni di affrontare il loro futuro con serenità, senza essere oppressi dai problemi derivati dai disastri perpetrati contro i beni supremi di ciò che ci circonda” ha spiegato Emilio Izzo, promotore della riunione del comitato. Una certezza che, dopo le rivelazioni del pentito di camorra Carmine Schiavone, vacillano. Quanto è sano l’ambiente? Quanto sicuro ciò che si mangia? Dubbi che si ammassano e che generano forti preoccupazioni. Accanto alla consapevolezza di cosa sia avvenuto, va trovata anche una soluzione per il futuro. La strada che viene indicata dal comitato si dirama lungo tre direttrici: “Serve portare avanti la raccolta differenziata, ovvero avviare un ciclo virtuoso della gestione dei rifiuti per evitare che possa diventare un business. E poi è necessario istituire il registro dei tumori per capire se i numeri empirici di cui si parla siano dati che rientrano in parametri medi o la spia di un’emergenza seria. Infine, è sempre più urgente un monitoraggio della catena alimentare per capire cosa finisce nel nostro corpo”. Idee che il comitato vuole tradurre dalla teoria alla pratica coinvolgendo il maggior numero di cittadini possibile. Una sfida per il bene collettivo. Hanno aderito al comitato tanti cittadini, numerose associazioni ed alcune amministrazioni comunali. Particolarmente apprezzati gli interventi dei sindaci di Sepino, Montecilfone, Rionero, Pizzone, Pettoranello e, ovviamente, Isernia. Riccia - Trivento Venerdì 22 novembre 2013 Grazie all’attività e al supporto finanziario dell’APMO, presso l’Uoc di oncologia dell’ospedale Cardarelli è attivo uno sportello di psico-oncologia e uno di assistenza sociosanitaria volti al sostegno dei pazienti affetti da neoplasia e delle loro famiglie. Questo gruppo di lavoro, costituito da una psicologa e da un’assistente sociale che operano a contratto, ha già messo a punto un opuscolo divulgativo (Guida ai diritti dei malati oncologici e dei loro familiari) che l’associazione ha provveduto a finanziare, stampare e divulgare fra i malati e i propri familiari, istituzioni sanitarie di Campobasso e regione, medici di famiglia. Inoltre, nella sala d’attesa del reparto di oncologia medica è stato istituito un punto informativo e di supporto (PIS) in cui è attiva una biblioteca a disposizione dei pazienti, familiari e visitatori del reparto. Nel dicembre 2012 la stessa associazione ha organizzato un concerto per pianoforte presso il Teatro Savoia di Campobasso, mentre nel 2013 ha avviato la campagna “5xmille”. Essa ha inoltre partecipato all’evento “La Bella e la Bestia” e alla presentazione del libro “Incipit Apocalypsis”. Infine, prosegue con impegno nell’organizzazione di iniziative con lo scopo di raccogliere fondi per finanziare vecchi e nuovi progetti e migliorare i livelli di assistenza dei pazienti. PC L’associazione pro malati oncologici si presenta A Pietracatella l’incontro promosso dalla locale Pro loco PIETRACATELLA. Oggi alle ore 17, presso la sala consiliare del Comune di Pietracatella sita in via Fontanelle, si terrà un incontro per far conoscere alla cittadinanza le iniziative dell’associazione pro malati oncologici “Anna Pistilli Sipio Perrazzelli”. L’evento è promosso dalla Pro loco Pietramurata in collaborazione con il Comune di Pietracatella. A presentare le attività dell’associazione sarà il dottor Francesco Carozza, in seguito parlerà del progetto di psico-oncologia la dottoressa Claudia Spina, del progetto PIS la dottoressa Maria Antonietta Viglione e del progetto di biologia molecolare la dottoressa Francesca Fanelli. L’associazione pro malati oncologici “Anna Pistilli Sipio Perrazzelli” Onlus (APMO) è nata nel febbraio 2012 su iniziativa dell’avvocato Alberto Pistilli Sipio. L’uomo già dopo la morte della moglie, avvenuta nel febbraio 2010 a causa di un cancro, aveva provveduto a donare un’autovettura e a pagare un’annualità di stipendio per un infermiere, allo scopo di rendere più efficiente il servizio di assistenza domiciliare per i malati oncologici assistiti dal personale medico e infermieristico dell’oncologia medica dell’ospedale di Campobasso. Così, a queste iniziative personali, grazie alla collaborazione dei medici del Cardarelli, si è ritenuto opportuno creare, su base associativa, un organismo capace di fornire con continuità, prestazioni di assistenza ai malati e ai loro familiari, non erogate dalla sanità pubblica. 9 Venafro Venerdì 22 novembre 2013 C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected] Il giallo all’ospedale Ss Rosario Ascensore precipitato, l’Asrem getta ombre Scarabeo: effettuare i controlli sugli impianti e fare piena luce VENAFRO. E’ giallo sull’ascensore precipitato al Ss Rosario l’altra sera. Si registra subito un comunicato della Asrem che crea ancora più dubbi sull’accaduto. Scrive la Asrem: “…si è eseguito in data odierna (ieri per chi legge) un sopralluogo da cui è emerso quanto segue: si è appreso, contattando tutti gli intervenuti immediatamente dopo il fermo ascensore (elettricista ditta Spinosa e dipendente ditta Del Bo manutentrice degli ascensori) che la cabina ascensore era ferma tra il livello 0 ed il piano 1, dove si sarebbe dovuta fermare partendo dal sovrastante secondo piano. L’elettricista della Ditta Spinosa è intervenuto celermente, riportando con manovra manuale la cabina a livello zero per consentire la foriuscita degli occupanti l’impianto. Lo stesso, dopo aver eseguito la manovra, recatosi a livello zero per aprire le porte dell’ascensore, trovava queste ultime divelte, l’ascensore vuoto, presente all’interno il letto di degenza utilizzato per il trasporto del paziente (se ne constatava la presenza anche questa mattina). Interveniva contestualmente il tecnico della Ditta Del Bo che constatava il fermo dell’ascensore a livello zero e le porte della cabina e di piano forzate, laddove per porte forzate si intendono, non solo quelle del livello zero, da dove sono usciti gli occupanti l’ascensore, ma anche quelle del piano 2° da dove sono entrati. Non appare chiaro il motivo di queste effrazioni, dal momento che l’operatore intervenuto, dopo aver riportato l’ascensore a livello zero, avrebbe di lì a qualche minuto aperto le porte, ma ancora meno comprensibile appare il danneggiamento della porta dell’ascensore al piano 2°, da dove l’impianto è partito”. Durissimo l’intervento dell’assessore regionale Massimiliano Scarabeo su Facebook: ”Personalmente mi sono già attivato affinché si provveda con urgenza a effettuare i controlli e mettere in sicurezza gli impianti e le parti della struttura che possono rappresentare un pericolo per l'incolumità di pazienti e personale. Quello che è accaduto, è un episodio deplorevole, per fortuna senza gravi conseguenze che non deve più ripetersi. Ho chiesto di verificare ogni cosa e che su questo increscioso inciden- te si faccia piena luce e si accertino le responsabilità. Il diritto alla salute non può essere pregiudicato dalla superficialità di come vengono affrontate questioni importanti come la sicurezza sui luoghi di lavoro e quella di pazienti e cittadini che usufruiscono di strutture pubbliche”. Buon ultimo un tecnico (Lorenzo Greco) sottolinea la conveniente possibilità di sostituire gli ascensori rotti: “Vorrei tra l'altro fare una valutazione sugli aspetti economici. Oggi come oggi un ascensore normale costa circa diecimila euro, un montalettighe circa quindicimila, quindi assurdo che la Asl non provveda con estrema urgenza alla sostituzione di tutti gli impianti elevatori. E’ evidente che spenderà cifre ben più consistenti” in caso di risarcimento danni. Oppure per una eventuale e radicale manutenzione (aggiungiamo noi). F. R. Venerdì 22 novembre 2013 Medici e infermieri del Vietri salvano tre cuccioli gettati in una busta tra i rifiuti ospedalieri LARINO. I guaiti li ha sentiti la guardia giurata. Provenivano da una busta di plastica nera, gettata in mezzo agli altri rifiuti sul retro dell’ospedale. Al suo interno, tre cuccioli di cane, due maschi ed una femminuccia venuti al mondo solo qualche giorno fa, che qualcuno aveva deciso di uccidere nel modo peggiore. Una storia di ordinario degrado morale, se non fosse che è andata a buon fine, grazie all’amore e alla generosità d’animo di tre dipendenti dell’ospedale Vietri di Larino. Il dottor Angelo Camillo e l’in- fermiere Antonio Iavasile del Pronto Soccorso e la fisioterapista Maria Mariani, che hanno salvato da morte certa i tre cagnolini, disidratati, infred- doliti e impauriti. Una coperta, una scatola vicino al termosifone e, visto che parliamo di professionisti della sanità (quella “buona”), anche una “consulenza” veterinaria per alimentarli al meglio. E così, il codice rosso si è trasformato in uno scodinzolio festante per lo scampato pericolo, ma anche per aver trovato una casa. Quelle dei tre operatori sanitari, che alla fine li hanno portati con loro, in famiglia, dove nessuno cercherà più di chiuderli in una busta di plastica e di buttarli tra i rifiuti. edl Larino Basso Molise 21 2 ttualità Attualità Politica e A PRIMO PIANO tidiano del Molise Il Quo Quotidiano Vener dì 22 no 13 enerdì novvembre 20 201 Rosato avrebbe presentato le dimissioni al Tavolo interministeriale di verifica che si è svolto ieri Sanità, il subcommissario in rotta con la Regione CAMPOBASSO. Le novità che trapelano dall’ultimo tavolo di verifica dei conti della sanità molisana, il famoso ‘Tavolo Massicci’, che si è svolto ieri a Roma, sono poche. Segno che probabilmente non ci sono buone notizie. Ma ce ne sarebbe una che, se fosse confermata, sarebbe clamorsa. Al Ministero avrebbe rassegnato le dimissioni il sub commissario alla Sanità Nicola Rosato, nominato il 21 gennaio 2012 dall’allora Consiglio dei Ministri, ma negli ultimi mesi in rotta con l’attuale governatore-commissario ad acta Paolo di Laura Frattura. I due a giugno furono protagonisti di un aspro scontro verbale, con quest’ultimo che definì Rosato ‘abusivo’. Da allora i rapporti tra i due si sono incrinati. E poi sarebbero peggiorati ulteriormente dopo la nomina, avvenuta poco più di un mese fa, del nuovo direttore dell’Assessorato alla Sanità Antonio La Storia. Né il sub commissario avrebbe digerito la riorganizzazione di alcuni uffici e servizi posti in atto dal governo regionale. Ecco perché, dopo averci pensato su, Rosato avrebbe Il go ore FFrattura rattura in una ffo oto con il govvernat ernatore sub commissario Nicola R osat o Rosat osato espresso l’intenzione di andare via e avrebbe messo nero su bianco le dimissioni. In attesa di capire come si orienterà il Ministero su tale questione, la Regione resta in attesa delle valutazioni del Tavolo Massicci sui provvedimenti dell’ultimo trimestre. red.pol. VENERDÌ 22 NO VEMBRE 20 13 - ANNO XVI - N. 322 NOVEMBRE 201 I progetti socio-sanitari dell’Associazione Pro Malati Oncologici “Anna Pistilli Sipio Perrazzelli” al centro di un incontro che si terrà oggi alle 17,00 presso la sala consiliare del Comune di Pietracatella, in via Fontanelle. Promosso dalla Pro Loco Pietramurata in colla- borazione con il Comune di Pietracatella, l’incontro vedrà la partecipazione del dottor Francesco Carozza, della dott.ssa Claudia Spina, che illustrerà il progetto di psico-oncologia, della dott.ssa Maria Antonietta Viglione, che parlerà del progetto PIS e della dott.ssa Francesca Fanelli, che relazionerà sul progetto di biologia molecolare. L’Associazione Pro Malati Oncologici “Anna Pistilli Sipio Perrazzelli” - Onlus (APMO), è nata nel febbraio 2012 su iniziativa dell’avvocato Alberto Pistilli Sipio. L’uomo già dopo la tracatella. Pietracat ella. Nel gruppo di lavoro professionisti e volontari tracat Pie L’associazione Anna Pistilli Sipio Perrazzelli dalla parte dei malati onocologici morte della moglie, avvenuta nel febbraio 2010 a causa del cancro, aveva provveduto a donare un’autovettura e a pagare un’annualità di stipendio per un infermiere, allo scopo di rendere più efficiente il servizio di assistenza domiciliare per i malati oncologici assistiti dal personale medico e infermieristico della Oncologia Medica del Cardarelli. Così, a queste iniziative personali, grazie alla collaborazione dei medici del Cardarelli, si è ritenuto opportuno creare, su base associativa, un organismo capace di fornire con continuità, prestazioni di assistenza ai malati ed ai loro familiari, non erogate dalla Sanità pubblica. Grazie all’attività e al supporto finanziario dell’APMO, presso l’UOC di Oncologia dell’Ospedale Cardarelli è attivo uno sportello di psico-oncologia e uno di assistenza socio-sanitaria volti al sostegno dei pazienti affetti da neoplasia e delle loro famiglie. Questo gruppo di lavoro, costituito da una psicologa e da un’assistente sociale che operano a contratto, ha già messo a punto uno opuscolo divulgativo “Guida ai diritti dei malati oncologici e dei loro familiari” che l’Associazione ha provveduto a finanziare, stampare e divulgare fra i malati e i propri familiari, istituzioni sanitarie di Campobasso e regione, medici di famiglia. Inoltre nella sala d’attesa del reparto di Oncologia Medica del Cardarelli, è stato istituito un Diverse le iniziative a sostegno dei pazienti illustrate nell’incontro di questa sera nella sala comunale Punto Informativo e di Supporto (PIS) in cui è attiva una biblioteca a disposizione dei pazienti, familiari e visitatori del reparto. Nel dicembre 2012 l’APMO ha organizzato un concerto per pianoforte presso il teatro Savoia di Campobasso mentre nel 2013 ha avviato la campagna “5xmille”. L’Associazione ha inoltre partecipato all’evento “La Bella e la Bestia”, e alla presentazione del libro “Incipit Apocalypsis”. L’APMO continua ad organizzare iniziative con lo scopo di raccogliere fondi per finanziare vecchi e nuovi progetti e migliorare i livelli di assistenza dei nostri pazienti. Info: 0874.409606 - www. apmocampobasso.it Attualità tidiano del Molise Il Quo Quotidiano Vener dì 22 no 13 enerdì novvembre 20 201 ISERNIA 15 “Concessione secondo legge; documentazione depositata e locale ispezionato” Eurobet: sala giochi regolare Intervento del concessionario dopo la polemica sulla vicinanza della struttura al Sert La parola passa alla difesa. Dopo le polemiche seguite alla segnalazione di una sala scommesse in procinto di aprire a due passi dal Sert isernino, il concessionario Eurobet specifica i termini della questione. A parlare è Domenico Antonecchia, responsabile del diritto sportivo del Concessionario Eurobet ubicato presso il comune di Isernia. Antonecchia, in pratica, replica all’articolo di ‘Avvenire’ che nelle scorse ore ha ripreso la vicenda sulle proprie colon- inita L’ingresso della sala scommesse ffinita he o delle polemic al centr polemiche centro ne, specificando come la struttura sorga davanti al servizio per le tossicodipendenze e nei pressi di due scuole medie. La difesa parte da un assunto: “Non esiste una disciplina locale che regolamenti il posizionamento di questo tipo di attività, mentre è in vigore una normativa nazionale regolamentata dai Monopoli di Stato che è stata rispettata in tutte le sue parti”. Ancora Antonecchia: “La Concessione governativa è assegnata attraverso regolari bandi di gara indetti dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli dello Stato. Inoltre – spiega il responsabile - infor- miamo che il 6 novembre scorso il locale è stato ispezionato e visionato dalla Polizia Municipale. L’attività sarà, come previsto dalla legge, (articolo 110 del T.U.L.P.S, il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) interdetta ai minori di anni 18”. Infine, contrariamente a quanto sostenuto dal quotidiano cattolico, in merito alla sala in apertura, Antonecchia specifica che “sono depositati regolari documentazioni presso gli uffici della Questura e del Comune”.