FARMACOVIGILANZA La segnalazione delle sospette reazioni indesiderate a farmaci nella provincia di Ferrara Redazione a cura di: Responsabili di Farmacovigilanza Angela Benini – Rossella Carletti Direttori di U.O. Anna Campi – Paola Scanavacca Con la collaborazione di: Marcella Barotto - Erica Bianchini - Anna Bin Sofia Castellani - Marcello Delfino – Daniela Fedele – Anna Marra – Silvia Restuccia anno 2011 Si ringraziano i segnalatori di sospette reazioni indesiderate a farmaci (anno 2011) Azienda USL di Ferrara MEDICI DEI SERVIZI TERRITORIALI Caterina Bonazzi del Poggetto, Nedda Brunetti, Annalisa Califano, Massimo Cornale, Angela Garbini, Monica Mascellani, Giuliana Mengoli, Flavia Pascoletti, Rita Previato. MEDICI DEI PRESIDI OSPEDALIERI Pierluigi Ballardini, Cinzia Biancardi, Giancarlo Bellodi, Raffaele Brogna, llaria Carandina, Luigi de Carlo, Francesca De Luca, Antonio Greco, Bruno Lenzi, Federica Lozzi, Vincenzo Maria Monda, Adele Pazzi, Mario Pisano, Marco Tonini. MEDICI DI MEDICINA GENERALE Michele Bianconi, Maria Cristina Bonaguro, Paola Loretta Codeluppi, Nahas Ghassan, Carlo Alberto Guidoboni, Sergio Lupetti, Viviana Nardi, Mauro Orlandi, Giovanna Pennacchio, Chiara Roda, Lina Zanella. FARMACISTI Ottavio Gallini, Alberto Gennari. CITTADINI M.B, N.F. Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara MEDICI OSPEDALIERI E UNIVERSITARI Maria Rosaria Ambrosio, Sabrina Armari, Cristiano Azzini, Andrea Bergamini, Rossella Bertelli, Margherita Bianconi, Sara Bonazza, Caterina Borgna, Gabriella Borsetti, Paola Ruffoni, Roberta Burnelli, Lucetta Capra, Renzo Cattani, Francesco Cavazzini, Maria Ciccone, Maria Rita Govoni, Giorgio Cremonini, Paola De Paris, Erica Fabbri, Leonardo Facchini, Enrico Fainardi, Nadia Fusetti, Maurizio Giacometti, Germana Gilli, Anastasio Grilli, Cristina Host, Massimiliano Lanza, Anna Laterza, Cristina Malaventura, Lucia Mantovani, Elisabetta Marangoni, Elisa Mari, Roberto Melandri, Marcello Monesi, Alfredo Negri, Melissa Padovan, Rita Previati, Maria Antonietta Proto, Alessandra Santini, Fabio Schena, Marco Scorrano, Maria Chiara Sensi, Davide Sighinolfi, Fotini Sioulis, Monica Sprocati, Tatiana Tommasin, Elena Vitali. 1 Indice Introduzione pag. 3 Analisi delle segnalazioni pervenute nell'anno 2011 pag. 5 I Progetti AIFA di Farmacovigilanza attiva della Regione Emilia-Romagna di nuova pag. 13 attivazione. I nostri progetti di Farmacovigilanza attiva in ospedale e nel territorio pag. 15 Il caso clinico: news in tema di sicurezza dei farmaci nelle segnalazioni dei Professionisti Sanitari della provincia di Ferrara - Un caso di coma per emorragia cerebrale da warfarin pag. 29 - Antidiabetici incretino-mimetici e rischio di pancreatite pag. 31 Modulo per la segnalazione di sospetta ADR pag. 35 2 Introduzione La Farmacovigilanza è un insieme complesso di attività dirette alla valutazione del rapporto rischio/beneficio delle terapie e al monitoraggio degli effetti indesiderati potenzialmente associati al trattamento farmacologico. Gli obiettivi principali della Farmacovigilanza sono: individuare tempestivamente nuove reazioni avverse a farmaci (ADR), migliorare le informazioni su sospette ADR già note, analizzare comparativamente il profilo di sicurezza di un farmaco rispetto ad altri farmaci, trasmettere diffusamente tali informazioni per rendere più corretta la pratica clinica. I dati sulla sicurezza dei farmaci provengono da diverse fonti: studi, letteratura scientifica, case report ma, fra tutti questi, la segnalazione spontanea di sospette ADR rimane l'elemento chiave per identificare tempestivamente problematiche di sicurezza nuove o mutate. E' noto che proprio dalle segnalazioni spontanee dei professionisti sanitari hanno origine molte misure adottate dalle Autorità regolatorie (per esempio: restrizioni nell’utilizzo di un farmaco, ritiro dal commercio, introduzione di particolari precauzioni d’uso). La Farmacovigilanza deve essere intesa come un sistema dinamico ed attivo; all’interno di questo sistema è fondamentale la condivisione di informazioni, metodologie e percorsi, per una continua ed attenta sorveglianza dei rischi noti e potenziali dei farmaci. Una rete efficiente di Farmacovigilanza tra istituzioni e professionisti sanitari può dare un contributo importantissimo per un uso più sicuro dei medicinali ed incidere positivamente sulla tutela della salute pubblica. Il Regolamento UE 1235/10, emanato per rafforzare il sistema di Farmacovigilanza e recepito recentemente anche nel nostro Paese, pone ancora una volta in primo piano la salute pubblica, la trasparenza ma soprattutto il coinvolgimento del paziente. Tra le novità si segnala una sostanziale modifica alla definizione di reazione avversa a farmaco. Il precedente Decreto Lgs 219/2006 definiva reazione avversa la reazione nociva e non intenzionale ad un medicinale impiegato alle dosi normalmente somministrate all'uomo a scopi profilattici, diagnostici o terapeutici o per ripristinarne, correggerne o modificarne le funzioni fisiologiche. Ora tale definizione è ritenuta superata dalla sopra citata Direttiva che la modifica allo scopo di includere non solo gli effetti nocivi e non voluti conseguenti all'uso autorizzato di un medicinale a dosi normali, ma anche quelli conseguenti agli errori terapeutici, agli usi non conformi alle indicazioni contenute nell'autorizzazione all'immissione in commercio, incluso l'uso improprio (es. dosaggi scorretti, errori di somministrazione o di dispensazione) e l'abuso del medicinale e all’esposizione per motivi professionali. La stessa Direttiva evidenzia come sia sufficiente ai fini della segnalazione anche solo il "sospetto" che una reazione avversa sia correlata all'utilizzo di un medicinale. L'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) raccoglie le segnalazioni spontanee di ADR tramite la Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF), un network esteso su tutto il territorio nazionale che coinvolge attivamente le Industrie Farmaceutiche, i Centri Regionali di Farmacovigilanza e le Aziende sanitarie - AO, AUSL, IRCCS. La RNF è in collegamento operativo con il data base europeo EudraVigilance, a sua volta in comunicazione con l'analogo archivio dell'OMS, che ha sede a Uppsala in Svezia. La nuova Direttiva rafforza ulteriormente il network della Farmacovigilanza per permettere la condivisione delle informazioni di sicurezza ed aumentare la possibilità di identificare in maniera precoce i segnali d’allarme. L’impegno dell'AIFA nel diffondere le principali novità della recente legislazione, coinvolge in primo luogo i Responsabili Aziendali di Farmacovigilanza. Questi ultimi costituiscono i nodi della Rete per trasferire le nuove disposizioni e, per dare maggiore tempestività alle informazioni/identificare i nuovi rischi, hanno ora anche il compito di coinvolgere i pazienti (e loro famigliari) che, come dimostrato da diversi studi, possono fornire dati importanti. In accordo con la recente Direttiva, i cittadini dell'UE potranno segnalare le sospette ADR direttamente tramite web, in alternativa al 3 tradizionale modulo cartaceo, già previsto da anni nel nostro Paese. Tutte le segnalazioni di ADR confluiranno in Eudravigilance e tutti i dati saranno resi accessibili al pubblico per promuovere la trasparenza e l'importanza della segnalazione. Negli ultimi anni, accanto al sistema di segnalazione spontanea dei professionisti sanitari, l’AIFA favorisce particolari studi di Farmacovigilanza "attiva"; quest'ultima consiste nella realizzazione di specifiche attività tra cui formazione/informazione indipendente sulle proprietà, impiego ed effetti indesiderati dei medicinali in commercio. In questo contesto si collocano le nostre esperienze "sul campo" che, nel presente rapporto, sono descritte nella sezione dedicata ai Progetti in ospedale e nel territorio. Nelle ricerche sono stati coinvolti non solo Farmacisti ma anche Medici ed Infermieri, con l'obiettivo prioritario di contribuire a valutare e ridurre il rischio legato alla terapia farmacologica, attraverso il monitoraggio degli effetti avversi e delle potenziali interazioni. La condivisione da parte dei professionisti sanitari delle problematiche legate all'impiego dei farmaci, ha un ruolo di primo piano anche nella prevenzione del rischio, tanto nell'ospedale quanto nel territorio e dovunque si impieghi un medicinale. Il Coordinamento di Farmacovigilanza del Dipartimento Farmaceutico Interaziendale è impegnato a creare momenti di formazione e confronto con i professionisti sanitari sia ospedalieri che territoriali. Le ricadute positive di questo lavoro sono evidenziate da una crescente sensibilità e consapevolezza nei confronti della Farmacovigilanza nella provincia di Ferrara che si sono tradotte, anche nel 2011, in un tasso di segnalazione superiore al dato regionale e nazionale. Inoltre, divulgare le esperienze con l'utilizzo di esempi pratici su cui focalizzare l'attenzione, è utile per ricavare informazioni di buona pratica clinica e favorire spunti per nuove ricerche. Certi di questo, abbiamo dedicato un ampio spazio ai contributi dei nostri professionisti sanitari riportando due casi clinici considerati di interesse rilevante sia per l'importanza degli effetti indesiderati segnalati sia per la tipologia dei farmaci coinvolti. Questa serie di attività di Farmacovigilanza, volta da un lato a stimolare le segnalazioni di ADR e dall'altro a informare in tema di sicurezza delle terapie, può favorire le conoscenze sul corretto utilizzo dei farmaci e costituire un esempio di salvaguardia della salute pubblica. Ringraziamo per la collaborazione: Medici, Farmacisti, Infermieri, Tecnici sanitari, Cittadini e tutti coloro che hanno contribuito, sia mostrando il loro interesse che con le loro segnalazioni, ad ottenere tali risultati positivi. 4 Analisi delle segnalazioni L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indica come Gold Standard per un sistema di Farmacovigilanza efficiente, un tasso di segnalazione pari a 30 segnalazioni ogni 100.000 abitanti. In provincia di Ferrara, anche nel 2011, questo valore è stato ampiamente superato. Nel Grafico 1 è riportato il tasso di segnalazione della provincia di Ferrara, della Regione Emilia Romagna e quello nazionale. Grafico 1 Tasso di segnalazione in Italia, Regione Emilia – Romagna e provincia di Ferrara anni 2006, 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011. 120 100 ITALIA 80 60 REGIONE EMILIA ROMAGNA 40 PROVINCIA DI FERRARA 20 0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Nella Tabella 1 è riportato il tasso di segnalazione complessivo di presidi ospedalieri e Azienda Ospedaliero-Universitaria della provincia di Ferrara. In questo contesto, il Gold Standard OMS è di 25 segnalazioni/100.000 giornate di degenza e si può notare come nel corso dell’ultimo trennio vi sia stato un progressivo avvicinamento al Gold Standard, fino al superamento nel corso dell’anno 2011 con 25,41 ADR/100.000 giornate di degenza. Tabella 1 Tasso di segnalazione degli ospedali della Provincia di Ferrara Nr. ADR ANNO 2009 2010 2011 A.O.U. FE AUSL FE 47 75 89 22 16 29 Giornate di degenza A.O.U. FE+ AUSL FE 474.949 471.742 464.373 Nr. ADR/100.000 giornate di degenza 14,53 19,29 25,41 *giornate di degenza solo regime ordinario Nel 2011, la maggior parte delle schede di segnalazione di sospetta ADR è pervenuta dai medici ospedalieri Grafico 2, in incremento se confrontate a quelle del 2010 Grafico 3. Nel 2011 si è registrato anche un incremento delle segnalazioni provenienti dai medici di medicina generale, a fronte di una riduzione da parte dei pediatri di comunità. In riferimento alle segnalazioni da vaccini, era già stata registrata una diminuzione del numero di segnalazioni nel 2010, giustificata dalla conclusione del progetto di Farmacovigilanza attiva finalizzato al monitoraggio delle potenziali reazioni avverse al vaccino HPV (impiegato per la prima volta nella campagna vaccinale 2008 – 2009). La stessa tendenza si è mantenuta anche nel 2011 (Grafico 4). 5 Grafico 2 Percentuale segnalazioni per fonte provincia di Ferrara, anno 2011. Medico Ospedaliero 63% Medico Medicina Generale 10% Specialista 3% Pediatra di Comunità 22% Cittadino 1% Farmacista 1% Grafico 3 Fonti di segnalazione provincia di Ferrara anni 2010 – 2011. 117 2010 2011 88 67 40 18 11 Pediatra comunità Medico Ospedaliero Medico Medicina Generale 8 5 Specialista 2 Farmacista 1 2 Cittadino 6 Infermiere 6 Grafico 4 Andamento del numero di segnalazioni a farmaci e vaccini nella provincia di Ferrara anni 2001 – 2011. 300 250 200 Segnalazione Farmaci Segnalazione Vaccini 150 100 50 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 I dati del Grafico 4 riportano le segnalazioni a partire dal novembre 2001, data di istituzione della Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF). Si conferma anche nel 2011 un trend di crescita per le segnalazioni di ADR a farmaci. Tabella 2 Principi attivi maggiormente segnalati nell’anno 2011 nella Provincia di Ferrara. PRINCIPIO ATTIVO N° ADR N° ADR GRAVI % ADR GRAVI SU TOTALE Amoxicillina e potassio clavulanato Saxagliptin Warfarin Docetaxel Oxaliplatino Levofloxacina Clopidogrel Ibuprofene Iomeprolo Escitalopram Paclitaxel Sitagliptin TOT. SEGNALAZIONI 6 6 5 5 4 4 3 3 3 3 3 3 184 2 0 5 0 1 0 1 1 1 0 0 0 52 33% 0% 100% 0% 25% 0% 33% 33% 33% 0% 0% 0% 28% Nella Tabella 2 vengono riportati i principi attivi con il maggior numero di segnalazioni e le corrispondenti percentuali di segnalazioni gravi che si sono registrate nella Provincia di Ferrara nell’anno 2011. Amoxicillina associata a potassio clavulanato e saxagliptin risultano essere i principi attivi con il maggior numero di segnalazioni. Le segnalazioni relative ad amoxicillina/potassio clavulanato sono pervenute tutte dai medici dell’U.O. Medicina d’Emergenza-Urgenza nell’ambito del progetto di Farmacovigilanza Attiva AIFA “Reazioni avverse a farmaci in pronto soccorso”. Le ADR riferite a saxagliptin sono tutte di tipo non grave e in tre casi sono state segnalate alterazioni dei valori ematochimici di enzimi pancreatici. Al secondo posto si collocano warfarin e docetaxel; le reazioni avverse da warfarin sono tutte di tipo grave e di queste una ha messo in pericolo di vita il paziente. 7 Per il docetaxel, al contrario, le segnalazioni sono tutte di tipo non grave e riguardano reazioni avverse di ipersensibilità di tipo I insorte in corso di somministrazione. Per quanto riguarda le segnalazioni per sesso/età, come negli anni precedenti si evidenzia una prevalenza superiore di segnalazioni di ADR per il sesso femminile Grafico 5. Le fasce di età maggiormente coinvolte sono quelle da 0-3 anni e 70-79 anni, ad evidenziare la particolare criticità di questi pazienti. Grafico 5 Numero di segnalazioni per sesso e fascia di età, provincia di Ferrara, anno 2011. 35 30 ADR 25 20 15 10 5 0 0-3 F 3-9 10 - 19 20-29 30-39 40-49 50-59 60-69 70-79 >80 Età M 8 La gravità delle segnalazioni di sospetta reazione avversa Secondo l’OMS in un sistema di Farmacovigilanza efficace, almeno il 30% delle segnalazioni deve riguardare ADR gravi. Si riporta nel Grafico 6 l’andamento delle segnalazioni di sospetta ADR grave nell’anno 2011. Considerando il totale delle segnalazioni nella provincia di Ferrara, nel 2011 si osserva un incremento del numero di ADR gravi (28,3% di tutte le segnalazioni) rispetto al 2010 (26,4%), con una tendenza al raggiungimento del Gold Standard dell’OMS. In particolare, per quanto riguarda l’Azienda USL, si è avuta una diminuzione del dato relativo alle segnalazioni di ADR gravi rispetto all’anno 2010 (a fronte di una diminuzione che ha riguardato il totale del numero di segnalazioni). Per l’Azienda Ospedaliera, si è avuto un andamento opposto, sia in termini di numero totale di ADR che per le reazioni di tipo grave. (Tabella 3) Grafico 6 ADR gravi vs Gold Standard, anni 2010 – 2011 35 30 GOLD STANDARD 28,3 % segnalzioni gravi su totale 26,4 25 20 15 10 5 0 2010 2011 Tabella 3 ADR gravi nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e nell’Azienda USL di Ferrara Azienda Numero segnalazioni 2010 % Gravi 2010 Numero segnalazioni 2011 % Gravi 2011 ∆ % segnalazioni gravi 2011 - 2010 A. O. U. FE 77 44% 89 47.2 % + 3.2 % A. U. S. L. FE 105 13% 95 10.5 % - 2.5 % Totale 182 57% 184 57.7 % + 0.7 % 9 Secondo la normativa vigente (L. 95/2003), una reazione viene definita grave quando: - è fatale, - ha provocato o prolungato l’ospedalizzazione, - ha provocato invalidità grave o permanente, - ha messo in pericolo la vita del paziente, - ha provocato anomalie congenite e difetti alla nascita in neonati le cui madri avevano assunto i farmaci sospetti in gravidanza. La Tabella 4 riporta il dettaglio delle reazioni avverse gravi segnalate nella provincia di Ferrara nell’anno 2011. Tabella 4 Dettaglio delle sospette ADR gravi nella provincia di Ferrara nell'anno 2011 Principio attivo Reazione avversa Acido acetilsalicilico/acido ascorbico Acido alendronico Aciclovir Allopurinolo Tossicoderma Osteonecrosi della mandibola Disartria, alterazione dell'andatura Eritema della faccia, edema orofacciale Dermatite Saturazione d'ossigeno bassa, orticaria Tossicoderma Tosse, rossore, ipotensione, tachicardia Eritema Tachicardia sinusale, acuità visiva diminuita, sopore Dispepsia Reazione allergica Cardiomiopatia Debolezza posturale, emiparesi, ematoma subdurale Embolia polmonare Eritema polimorfo Broncopolmonite, versamento pleurico Tossicità da digitale Sincope, incontinenza urinaria Embolia polmonare Ulcera gastrica acuta con perforazione Carcinoma a cellule di Merkel Sensazione di soffocamento, rossore facciale, saturazione di ossigeno diminuita, tachicardia Allopurinolo Alteplasi Amikacina Ampicillina, propofol, mivacurio cloruro Ampicillina/sulbactam Amitriptilina Beclometasone, salbutamolo Betametasone Bevacizumab Clopidogrel Clormadinone, etinilestradiolo Colchicina Dasatinib Digossina Doxazosina Drospirenone/etinilestradiolo Ibuprofene Infliximab Infliximab Isosorbide mononitrato Isosorbide dinitrato Ketorolac Levodopa/carbidopa Levotiroxina sodica, amoxicillina/potassio clavulanato Metilergometrina Metoclopramide Attesa* Decesso SI SI NO SI NO NO NO NO SI NO NO NO SI SI NO NO SI NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO SI NO NO NO NO NO SI SI NO NO NO NO NO SI NO NO Pre-sincope Sincope Tossicoderma Polineuropatia Tossicoderma SI SI SI NO NO NO NO NO NO NO Colica biliare, colecistopenia Sindrome extrapiramidale NO SI NO NO 10 Principio attivo Reazione avversa Attesa* Decesso Moxifloxacina Nabumetone Oxaliplatino Anafilassi Angioedema, orticaria Dolore lombare, tosse da farmaci, malessere, vomito, brividi associati ad infusione SI NO SI NO NO NO Peginterferone alfa-2a Anemia emolitica autoimmune con test di Coombs diretto positivo Depressione, disforia, comportamento impulsivo Anemia da carenza di folati, anemia da carenza di vitamina B12, eosinofilia, sindrome da malassorbimento, steatorrea, prurito generalizzato NO NO SI NO NO NO Ranitidina, ampicillina/sulbactam Rifampicina, pirazinamide, isoniazide Tadalafil Ticlopidina Topiramato, venlafaxina, acetazolamide Tramadolo/paracetamolo Vaccino difterico, tetanico, pertossico, epatite B, poliomelitico, influenzale, Vaccino pneumococcico Angioedema, shock Anemia, conta delle piastrine bassa Episodio ipertensivo Agranulocitosi, Leucopenia Autolesionismo deliberato, sopore Nausea, vertigine Porpora trombocitopenica NO SI SI SI SI SI NO NO NO NO SI NO NO NO Vaccino difterico, tetanico, pertossico, epatite B, poliomelitico, influenzale, Vaccino pneumococcico Vaccino difterico/tetanico, Vaccino meningococcico Convulsioni SI NO Dispnea, dolore in sede di infezione, parestesia NO NO Iperpiressia, incoscienza, vomito NO NO Epatite acuta Shock anafilattico, bradicardia, broncospasmo, ipotensione arteriosa, edema della glottide NO NO NO NO Warfarin Warfarin Warfarin Warfarin Ematoma coroidale Ictus ischemico Farmaco inefficace, ictus ischemico Dolore toracico precordiale, ematemesi, melena, anemia acuta post-emorragia NO NO NO SI NO NO NO NO Warfarin Zolfo esafluoruro, iomeprolo Gengivorragia Tossicoderma SI SI NO NO Peginterferone alfa-2a, ribavirina Pravastatina Vaccino morbillo/parotite/rosolia, Vaccino meningococcico Valaciclovir Vancomicina * Attesa: ADR presente nella scheda tecnica del farmaco Sono state analizzate nel dettaglio la notorietà (ADR prevista nella scheda tecnica del medicinale) e l’eventuale decesso del paziente in rapporto all’impiego del farmaco. In totale le ADR inattese di tipo grave per l’anno 2011 sono state 25, vale a dire il 13.6% delle segnalazioni pervenute. Per quanto riguarda il tipo di gravità, è stato segnalato un solo decesso relativo a ticlopidina. 11 Grafico 7 Farmaci sospetti e gravità della reazione ad essi correlata raggruppati in base al primo livello di classificazione ATC 30 25 Nr segnalazioni 20 15 GRAVI NON GRAVI 10 5 0 J L A N M B C H V G R S ATC I livello A - APPARATO GASTROINTESTINALE E METABOLISMO B - SANGUE ED ORGANI EMOPOIETICI C - SISTEMA CARDIOVASCOLARE G - SISTEMA GENITO-URINARIO ED ORMONI SESSUALI H - PREPARATI ORMONALI SISTEMICI,ESCL.ORMONI SESSUALI E INSULINE J - ANTIMICROBICI GENERALI PER USO SISTEMICO L - FARMACI ANTINEOPLASTICI ED IMMUNOMODULATORI M - SISTEMA MUSCOLO-SCHELETRICO N - SISTEMA NERVOSO R - SISTEMA RESPIRATORIO S - ORGANI DI SENSO V - VARI Nell’analisi per categorie terapeutiche (ATC) sono stati inclusi tutti i farmaci indicati come sospetti nelle corrispondenti schede di segnalazione (Grafico 7). Su un totale di 231 farmaci sospetti, sono stati esclusi i vaccini J07 (80). Il maggior numero di segnalazioni ha riguardato gli antimicrobici per uso sistemico (ATC J) (29, 19,2% gravi) e i farmaci antineoplastici immunomodulatori (ATC L) (27, 17,9%). I principi attivi del gruppo ATC G e ATC B si confermano quelli più frequentemente associati a reazioni avverse gravi, rispettivamente con un valore pari a 80% e 66,7% del totale delle segnalazioni della classe. Anche nei gruppi ATC M, C e V sono state raggiunte percentuali elevate di gravità, rispettivamente con il 57,1%, 50% e 50%. 12 I Progetti AIFA di Farmacovigilanza attiva della Regione EmiliaRomagna di nuova attivazione Il 15 luglio 2011 la Regione Emilia – Romagna ha stipulato una convenzione con AIFA nell’ambito della quale sono stati finanziati 18 progetti di Farmacovigilanza attiva di cui 5 multicentrici: 1. Uso appropriato e sicuro dei medicinali nei pazienti anziani ospiti nelle residenze sanitarie assistite e nelle case protette. 2. Interazioni clinicamente rilevanti nel paziente anziano pluritrattato, a livello territoriale. 3. Farmaci in area pediatrica: raccomandazioni per un uso più sicuro e sensibilizzazione alle segnalazioni di ADR. 4. Sviluppo di una Rete Regionale integrata di Farmacovigilanza finalizzata a migliorare la sicurezza del paziente oncologico. 5. Monitoraggio epidemiologico di reazioni ed eventi avversi da farmaci in pronto soccorso (MEREAFaPS). Nell’ambito dei Progetti AIFA di Farmacovigilanza sono stati attivati anche progetti proposti dalle singole Aziende, tra cui “Integrazione tra Farmacista ed Infettivologo nella gestione ambulatoriale dell’infezione da HIV”. Le Aziende sanitarie della Provincia di Ferrara hanno aderito a quest’ultimo progetto e a 4 dei 5 progetti multicentrici. Si riportano brevemente in seguito i contenuti e gli obiettivi. Interazioni clinicamente rilevanti nel paziente anziano pluritrattato, a livello territoriale (Azienda USL di Ferrara) Il progetto, iniziato presso l'AUSL di Ferrara dal 2009, è stato considerato rilevante dalla Regione Emilia Romagna che lo ha esteso ad altre Aziende Sanitarie. Capofila del progetto è il CReVIF (Centro Regionale di Valutazione e Informazione sui Farmaci) dell'Università di Bologna. Altre Aziende aderenti sono le AUSL di: Bologna (capofila), Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Forlì. Gli obiettivi sono i seguenti: Conoscere la percentuale di popolazione ≥ 65 anni, trattata con 5 o più farmaci nelle Aziende partecipanti. Individuare le politerapie più frequenti nella popolazione anziana e approfondirne le potenziali interazioni. Ridurre le poliprescrizioni nei pazienti anziani tramite la sensibilizzazione dei medici prescrittori sul tema delle potenziali interazioni farmacologiche. Farmaci in area pediatrica: raccomandazioni per un uso più sicuro e sensibilizzazione alle segnalazioni di ADR (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, Azienda USL di Ferrara) Le aziende aderenti sono l’AOU Bologna (capofila), l’AUSL di Ferrara, l’AUSL di Ravenna, l’AOU di Modena, l’AOU di Ferrara, l’IRCCS Rizzoli. Dal momento che la maggior parte dei farmaci in commercio sono privi dell’autorizzazione per l’uso specifico in età pediatrica, obiettivi del progetto sono: Individuare per ogni area pediatrica specialistica i farmaci off-label di uso sistematico e valutare le controindicazioni assolute. Evidenziare carenze di evidenze scientifiche a supporto degli usi off- label correntemente impiegati e quindi anche la necessità di ulteriori studi clinici. Redazione di un prontuario pediatrico regionale per l’uso dei farmaci in pediatria, corredato di note a supporto della prescrizione. Sviluppo di una Rete Regionale integrata di FV finalizzata a migliorare la sicurezza del paziente oncologico (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara) Le Aziende interessate sono AUSL di Forlì (IRST, capofila), AUSL di Ravenna, AUSL di Rimini, 13 AOU di Parma, AOU di Bologna, AOU di Ferrara e AO di Reggio Emilia. Il progetto si propone di dare una definizione più precisa del profilo di rischio a breve e lungo termine dei farmaci utilizzati in ambito oncologico ed ematologico e, nello stesso tempo, formare e sensibilizzare gli operatori al fine di aumentare la conoscenza e l’attenzione sulle reazioni avverse. Altri obiettivi comprendono: Integrazione tra Rete regionale di Farmacovigilanza e rete delle farmacie oncologiche Aumento delle segnalazioni di sospetta ADR per farmaci di categoria ATC “L”. Monitoraggio epidemiologico di reazioni ed eventi avversi da farmaci in pronto soccorso – MEREAFaPS (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara) A questo progetto l’Azienda Ospedaliero-Universitaria aderisce già dal 2009 e per tale motivo è diventata Azienda capofila per la Regione Emilia-Romagna. Le altre Aziende aderenti sono AUSL di Piacenza, AUSL di Modena, AUSL di Bologna, AUSL di Forlì, AOU di Parma, AOU di Bologna e AO di Reggio Emilia. Questo progetto ha valenza sovraregionale, dal momento che vede partecipi diverse altre regioni italiane tra cui Lombardia (capofila), Campania, Abruzzo e Toscana. Obiettivi primari consistono nell’analizzare gli accessi al PS attribuibili a reazioni avverse ed eventi avversi a farmaci. Gli obiettivi secondari sono: Sensibilizzare gli operatori del PS (medici ed infermieri) affinchè aumentino le segnalazioni ADR/ADE provenienti da questa area. Creare un osservatorio sulle reazioni avverse e sugli eventi avversi a farmaci che causano il ricorso alle strutture ospedaliere. Integrazione tra Farmacista ed Infettivologo nella gestione dell’infezione da HIV (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara) ambulatoriale Le aziende che partecipano sono l’AOU di Bologna (capofila) e l’AOU di Ferrara. Il progetto si propone di coniugare l’attività di medico specialista e farmacista con le seguenti finalità: Monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva, delle potenziali interazioni farmacologiche e dell’aderenza al trattamento da parte del paziente. Valutazione dell’incidenza di eventi avversi da farmaci antiretrovirali. Coinvolgimento del farmacista nella scelta della terapia tramite un supporto al prescrittore grazie alle competenze specifiche della professione quali indicazioni registrate dei medicinali, classe di rimborsabilità e modalità di prescrizione, prescrizioni in particolari sottopopolazioni (es. anziani, pz. pediatrici, pz con patologie e/o altre terapie). 14 I nostri progetti di Farmacovigilanza Attiva in ospedale e nel territorio (Anni 2010-2011) Alla fine dell’anno 2011 si sono conclusi i progetti attivati nella provincia di Ferrara nel 2010 finalizzati allo studio delle ADR e alla valutazione dell’uso dei farmaci in ospedale e nel territorio. In occasione della pubblicazione di questo opuscolo, vengono illustrati i risultati. Monitoraggio e valutazione del potenziale rischio da interazioni farmacologiche rilevate nelle prescrizioni farmaceutiche in dimissione da ricovero ordinario Le interazioni tra farmaci prescritti in dimissione o dopo visita specialistica ambulatoriale, soprattutto verso le terapie assunte al domicilio, rivestono spesso un problema che non viene opportunamente valutato. L’assunzione contemporanea di farmaci diversi prescritti a pazienti in politerapia, soprattutto anziani affetti da pluripatologie, può rappresentare un problema per il medico che deve scegliere la terapia più opportuna, a causa della difficile valutazione rischiobeneficio. In particolare lo specialista ospedaliero può non essere opportunamente informato sulle terapie assunte al domicilio dal paziente e viceversa il medico di medicina generale può non conoscere eventuali terapie prescritte al suo assistito in ambito di prestazioni ospedaliere. Sulla base di questo, presso il Dipartimento Farmaceutico Interaziendale dell’Azienda OspedalieroUniversitaria di Ferrara (AOUFE) è stato avviato un progetto con l’obiettivo di analizzare tale criticità attraverso sistemi di verifica volti ad individuare le potenziali interazioni tra farmaci prescritti in dimissione o dopo visita specialistica ambulatoriale e la terapia assunta cronicamente al domicilio. Il progetto vuole valutare le principali classi di farmaci coinvolti e le potenziali interazioni più significative dal punto di vista clinico. Il farmacista prima della dispensazione del farmaco verifica la presenza di potenziali interazioni e contatta il medico specialista in caso di interazioni clinicamente rilevanti per informarlo ed eventualmente fornire proposte per la modifica della terapia. Nel corso del quadriennio 2007-2010 le aree più critiche in termini di interazioni sono state l’Area Medica, delle Emergenze e Neuroscienze. Nel dettaglio, nel 2010 la percentuale di prescrizioni con interazioni sul totale prescrizioni è stata pari al 58,9% per l’Area Neuroscienze, seguita dal 58,4% dell’Area Medica. (Grafico 8) Grafico 8 Percentuale di terapie con interazione su totale dimissioni per dipartimento AOUFE anni 2007-2010 70,00 % interazioni su num. dimissioni 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 2007 Riproduzione ed Accrescim ent o Chirur gico Neuroscienz e / Riabilit azione 2008 2009 M ed ico C hir urgico Specia lis tico Diagnostica per im m agini 2010 Em ergenze M edico Specialist ico TOT AZ IEND A 15 Nel I semestre 2011 nell’AOUFE la classe farmacologica ATC2 maggiormente coinvolta in interazioni farmacologiche sul totale interazioni è stata la B01 “Antitrombotici” (36,9%) seguita dalla J01 “Antibatterici per uso sistemico” (8,9%) e N06 “Psicoanalettici” (8,7%). (Grafico 9) Grafico 9 Interazioni farmacologiche suddivise per classe ATC 2 – AOUFE I semestre 2011 5 ,3 % 8 ,7 % 5, 1% 4 ,3 % 8 , 9% 4 ,3 % 4, 0% 3 ,9 % 3 ,2 % 1 5 ,4 % 3 6 ,9 % B 01 A ntitr om bot ici N0 6 Ps ico an al e ttici C0 1 T e ra pi a ca r dia ca J 01 A ntiba tt e rici pe r us o sis te m ico A 10 F a rm a ci u sa ti n el dia be te C 07 B e ta bl oc ca nt i C1 0 S ost a nze ip olipe m iz za nt i M 01 F a rm a ci a nt infiam m a tor i e d a nt ir eu m a tic i Al tr e cl as si N 02 A na lge s ici A 02 F a rm a ci p e r i di st urbi c orr el a ti a ll a s e c re z ione a cida Sempre nello stesso periodo, le coppie di potenziali interazioni clinicamente rilevanti maggiormente riscontrate sono state warfarin - simvastatina (299) e warfarin – amiodarone (166). (Grafico 10) Grafico 10 Interazioni farmacologiche clinicamente rilevanti – AOUFE I semestre 2011 300 299 n.interazioni rilevate 250 200 166 150 99 100 94 87 84 83 74 71 68 68 66 50 0 A A C A M LO NE NA NA AM NA AM NA LIN CIN LO CI CIN CI PRA PR PR TI RO FE RA DI LO XA LO LO XA XA XA TA DA LO RT VE LO LO LO TA LO TA TA AS IO E R IC I F F I I F F V S M A C C D C A S VO VO RO IM -C AAPRO -E CO CO LE -S IN CIP CI -LE NE IN IN CO AILI ILI AR AANRO AR AR RIN IN ILI RF RI LI C IN IN AP AP LIC DA C M FA A A T A X X A I M R O R F W O I O O R TA AL OR ILS ILS WA EN EN TF AM AS TF WA ET ILS ET ME MV ME ET .AC .AC SI .AC AC AC C A 16 Nel periodo 01 luglio 2011 - 31 dicembre 2011 sono state analizzate 822 dimissioni informatizzate, relative a 761 pazienti, su un totale di 884 (93%). La fascia d’età più rappresentata è stata quella compresa tra gli 81 e i 90 anni. Nel 43% dei casi (394) non è stata rilevata alcuna interazione, nel 33% (294) si trattava di interazioni non clinicamente rilevanti, nel 24% (215) le interazioni erano controindicate o maggiori. Per queste ultime il farmacista ha contattato il medico prescrittore per informarlo ed eventualmente modificare la terapia, ma nell’82,8% dei casi i trattamenti, a parere del medico, erano imprescindibili e non modificabili. (Grafico 11a) Grafico 11a Esito interventi realizzati - prescrizioni informatizzate II semestre 2011 Interazioni non clinicamente rilevanti; 294; 33% Trattamento imprescindibile non modificato; 178; 82,8% Interazioni clinicamente rilevanti; 215; 24% Nessuna azione; 8; 3,7% Contributo del farmacista; 29; 13,5% Nessuna interazione rilevata; 394; 43% Nel 13,5 % (29) dei casi il contributo del farmacista ha modificato la terapia: in 10 casi è stato rimosso uno dei farmaci coinvolti nell’interazione, in 9 è stata fornita informazione al paziente, in 5 è stato modificato il dosaggio, in 3 la posologia, in 2 uno dei medicinali coinvolti è stato sostituito con un altro farmaco con stesse proprietà terapeutiche che però non presentava alcuna interazione.(Grafico 11b) Grafico 11b Esito interventi realizzati - prescrizioni informatizzate II semestre 2011 10 10 9 8 9 7 6 5 4 3 5 2 1 2 3 0 tto o ia te aco scr ggi log ien pre osa oso paz farm e d l o a t a ta p a n sso ic i a f o c m i c i i r d m ed dif Ri Mo Info Mo ca m difi Mo 17 Tra le motivazioni riportate dal medico in caso di trattamento non modificabile, nel 22,5% si trattava di un paziente seguito da centri specialistici e sottoposto a continuo monitoraggio; nel 18,5% è stata riconfermata la terapia domiciliare e nel 14% i farmaci coinvolti nell’interazione sarebbero stati sospesi nel breve periodo post-dimissione. Nei restanti casi si trattava di trattamenti sempre impostati da specialisti e terapie per le quali il rapporto beneficio/rischio era considerato positivo. (Tabella 5) Tabella 5 Trattamenti imprescindibili non modificabili - Motivazioni dei clinici Motivazione paziente seguito dalla FPC (Fisiopatologia della Coagulazione) riconfermata terapia domiciliare completamento del ciclo terapeutico in breve periodo post dimissione rapporto beneficio/rischio positivo terapia impostata da specialista decisione valutata dai clinici dell'UO dosaggio ragionato ad hoc per il paziente paziente rivalutato e trasferito in SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) terapia consigliata solo al bisogno trasferito e monitorato in LPA dolore poco controllato in paziente oncologico frequente monitoraggio enzimi epatici durante il trattamento interazione clinicamente non rilevante secondo il parere del medico monitoraggio CPK al prossimo controllo paziente tornerà per controlli nelle prossime settimane controllo ammonemia nelle prossime settimane controllo emocromo nelle prossime settimane monitoraggio digossinemia nelle prossime settimane paziente con ipopotassemia marcata all'ingresso paziente monitorata dalla FPR (Fisiopatologia Respiratoria) paziente oncologico dolore poco controllato terapia antipertensiva impostata in attesa di ulteriore valutazione cardiologica terapia concomitante con gastroprotettore terapia impostata durante il ricovero e già in corso vomito incoercibile in paziente oncologico N. % 40 33 25 21 12 8 6 6 4 3 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 22,5 18,5 14,0 11,8 6,7 4,5 3,4 3,4 2,2 1,7 1,1 1,1 1,1 1,1 1,1 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 Tra le interazioni rilevate nei trattamenti non modificabili ritroviamo l’associazione warfarinsimvastatina (9), warfarin-amiodarone (7), warfarin-sertralina (6). (Grafico 12) Grafico 12 Interazioni clinicamente rilevanti con trattamento imprescindibile non modificabile-II semestre 2011 10 9 9 8 7 7 6 6 5 5 5 5 4 4 4 4 3 3 3 3 3 2 1 ra pa in a m a ox ac ra fl al op ro ci t +c ip es na ri n+ st a ti fa si m va ar w w ar fa ri ac .a in + rf ar wa xi n ti vo n+ le ti ce m on e+ ar io d am ro ls al ic op r et ta ci n+ ri fa ar w il i co ol o ol am lo pr xa c of lo ev w ar fa ri de n+ l in a +v na ce ta m ol o/ co ss i di go in a am +l or er al ci t o+ ic il i c il s al et .a c ac az ep ap am il am op r al in a tr se r n+ ri fa ar w fa ar w w ar fa ri ri n+ s n+ im am va io d st ar at on in a e 0 18 Tra i trattamenti modificati si riporta qualche esempio: modifica posologia quetiapina nell’interazione quetiapina/fluconazolo e rischio di aumentate concentrazioni sieriche della quetiapina e insorgenza di reazioni avverse come discinesia tardiva e sonnolenza; rimozione tramadolo nell’interazione tramadolo/sertralina e rischio di sindrome serotoninergica; rimozione trazodone nell’interazione trazodone/amiodarone per rischio di allungamento del tratto QT e torsione di punta. Il ruolo del farmacista nell’analisi delle interazioni farmacologiche, il suo supporto al medico nell’interpretazione e valutazione delle stesse e la consulenza nelle eventuali azioni da intraprendere è risultato fondamentale. E’ stato riscontrato che i prescrittori tendono a non modificare trattamenti cronici che determinano una buona risposta clinica nel paziente e la terapia impostata da specialisti (es. terapia cardiologica). Maggiore propensione alla modifica della terapia si è avuta per i farmaci ad azione sul SNC e i trattamenti impostati dal medico stesso durante il ricovero del paziente in reparto. 19 Le interazioni tra farmaci nei pazienti cronici della provincia di Ferrara L’incidenza delle interazioni sulla salute pubblica varia molto da studio a studio, dipende dai pazienti selezionati, dalla loro età e dalla gravità della loro malattia. Inoltre quasi tutti gli studi valutano interazioni potenziali (associazione di farmaci interagenti) che non sempre diventano reali né si verificano in tutti gli individui esposti. La letteratura evidenzia che tali studi sono condotti prevalentemente su pazienti ospedalizzati. Proprio per quest’ultimo motivo vi è l’esigenza di studiare l’impatto delle interazioni farmacologiche nei pazienti extraospedalieri o ambulatoriali. E’ stato condotto recentemente uno studio retrospettivo che aveva come obiettivo la valutazione della prevalenza delle interazioni farmacologiche nella popolazione della Regione Emilia Romagna e che ha dimostrato come la popolazione anziana sia maggiormente esposta a tali interazioni. In particolare, lo studio ha dimostrato che gli individui di età compresa tra 75-84 rispetto a quelli tra 50-64 hanno una probabilità tre volte superiore di essere esposti a interazioni farmacologiche1. Se si considera la popolazione residente nella sola provincia di Ferrara (359.994 abitanti all’1 gennaio 2011)2, si evince che ¼ (25,3%) della popolazione possiede un’età ≥ 65 anni, pertanto risulta essere la provincia più “anziana”. Da un’analisi preliminare del nostro studio risulta che il 40,7% della popolazione anziana della provincia di Ferrara è in terapia cronica con 4 o più farmaci, percentuale che raggiunge il 54% nella popolazione > 80 anni. Quest’ultimo dato conferma quindi l’utilità di approfondire il fenomeno delle potenziali interazioni farmacologiche nella popolazione della provincia di Ferrara. Per valutare la potenziale entità di questo rischio nella popolazione è stato avviato nel 2009, nell’ambito dei progetti di Farmacovigilanza Attiva approvati da AIFA, uno studio retrospettivo rivolto alla ricognizione delle "potenziali" interazioni farmacologiche (IF) note (presenti nella scheda tecnica dei farmaci ed in letteratura) e quindi potenzialmente evitabili. Il progetto ha l’obiettivo di fornire informazioni utili al medico per una migliore appropriatezza delle terapie e di ridurre il rischio delle “potenziali” interazioni farmacologiche nelle politerapie prescritte sul territorio. Senza contare i “potenziali risparmi” indiretti, della spesa farmaceutica e più in generale di quella sanitaria (ospedalizzazioni), dovuti alla riduzione egli effetti avversi e delle interazioni tra farmaci3-4. Sono state selezionate ed analizzate le prescrizioni degli assistiti con età ≥ 65 anni che assumevano 7 o più farmaci cronicamente quindi a maggior rischio di insorgenze di IF e di sviluppare ADR5. Per terapia cronica si intende l’assunzione da parte del paziente di 5 o più confezioni con stesso ATC 3° livello nell’arco di un anno (Metodo CINECA/CReVIF). (Es. di ATC 3° livello: Calcio-antagonisti, Betabloccanti, ACE-inibitori, Angiotensina 2-antagonisti). E’ stato eseguito il record-linkage dei dati di prescrizione degli assistiti “eleggibili”, estratti dall’ Archivio delle prescrizioni farmaceutiche territoriali dell’AUSL (Assistenza Farmaceutica Territoriale - AFT + Distribuzione per Conto - DPC + Erogazione Diretta - ED), con la Banca Dati delle interazioni farmacologiche fornite da Micromedex Drug-Reax® di THOMSON REUTERS (una delle banche dati biomediche più autorevoli a livello internazionale). Sono state rilevate tutte le potenziali IF presenti secondo la classificazione di MICROMEDEX. Molte interazioni sono clinicamente poco rilevanti ed hanno scarso impatto sulla pratica clinica, per questo motivo nel progetto è stata posta particolare attenzione alle interazioni clinicamente rilevanti (controindicate e maggiori) che possono essere causa di ospedalizzazione. E’ emerso che, per il periodo relativo all’anno 2011, la frequenza con la quale si sono verificate le IF maggiori è 17,8% e controindicate 0,4% del totale. Per fornire ai Medici di Medicina Generale (MMG) informazioni più aggiornate sui pazienti critici, nel corso del 2011 l’U.O. Assistenza Farmaceutica Ospedaliera e Territoriale AUSL – Coordinamento di Farmacovigilanza ha predisposto tabulati semestrali personalizzati per medico e paziente che ha provveduto a inviare, tramite apposito server, a tutti gli indirizzi di posta elettronica dei MMG del “Progetto Sole”. Il tabulato personalizzato per medico e paziente consente di individuare il paziente con criticità. Esso contiene: • la descrizione dell’interazione rilevata; 20 • • • • • • la gravità di tale interazione (controindicata, maggiore); una valutazione di quanto questa interazione sia ben documentata in letteratura (eccellente, buona, discreta, scarsa documentazione); il tempo di insorgenza di tale interazione (immediata o ritardata); il meccanismo d’azione con il quale si manifesta l’interazione; i suggerimenti per evitare o per trattare l’interazione; le relative informazioni bibliografiche di supporto. Si riporta nella Figura 1 il fac-simile in forma anonima del tabulato destinato ai MMG. Figura 1 Esempio report periodici interazioni inviati ai MMG NOME MEDICO NOME ASSISTITO NOME ASSISTITO NOME ASSISTITO Nel 2011 le classi farmacologiche ATC2 maggiormente coinvolte in interazioni farmacologiche sul totale delle interazioni sono state: B01 “Antitrombotici” (18,6%), N06 “Psicoanalettici” (15,2%) e C09 “Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina” (8,2%). Emerge pertanto che almeno il 44,5% delle potenziali interazioni vede coinvolti farmaci dell’apparato cardiovascolare. I principi attivi maggiormente coinvolti nelle interazioni farmacologiche sono, oltre agli SSRI (escitalopram, sertralina, citalopram, paroxetina) e SNRI (venlafaxina), farmaci che intervengono nel meccanismo della coagulazione (acido acetilsalicilico, warfarin, ticlopidina, enoxaparina, clopidogrel). Si sottolineano inoltre i rischi di iperkaliemia indotti da amiloride/idroclorotiazide e sodio alginato/potassio bicarbonato) spesso sottovalutati (Grafico 13). 21 Grafico 13 Farmaci con maggiore incidenza su totale interazioni AUSL FE – Anno 2011 Clopidogrel solfato 1,8% Sodio alginato/Potas sio bicarbonato 1,8% Venlafaxina cloridrato 1,9% Sim vas tatina 2,3% Paroxe tina cloridrato 2,3% 2,4% Citalopram brom idrato 2,8% Enoxaparina sodica 2,9% Sertralina cloridrato Ticlopidina cloridrato 3,1% Escitalopram ossalato 3,1% Ram ipril 3,3% Am iodarone cloridrato 3,3% 3,7% Am iloride cloridrato/idroclortiazide 4,8% Warfarin s odico 8,4% Acido Acetilsalicilico Considerando il rapporto tra le potenziali interazioni e DDD prescritte emerge che i principi attivi maggiormente coinvolti, alcuni con basso indice terapeutico, sono: amiodarone, warfarin, clopidogrel venlafaxina e sertralina che appartengono rispettivamente alla categoria degli antiaritmici, anticoagulanti orali, antiaggreganti piastrinici, SNRI e SSRI, come riportato recentemente anche dalla letteratura6 (Grafico 14). Grafico 14 Primi 15 farmaci: rapporto potenziali interazioni/DDD prescritte AUSL FE – Anno 2011. Ramipril 0,17% Acido Acetilsalicilico 0,62% Simvastatina 0,65% Ticlopidina cloridrato 1,68% Paroxetina cloridrato 1,72% Escitalopram ossalato 1,73% Citalopram brom idrato 1,94% Amiloride cloridrato/Idroclortiazide 1,96% Enoxaparina sodica Sertralina cloridrato Venlafaxina Clopidogrel solfato Warfarin Sodio alginato/Potassio bicarbonato Amiodarone cloridrato 2,15% 2,40% 2,96% 3,64% 3,77% 4,43% 6,33% 22 Le coppie di farmaci interagenti che hanno determinato IF clinicamente rilevanti vedono coinvolti principalmente: idroclorotiazide-ramipril, ASA-SSRI, PPI-clopidogrel, warfarin-simvastatina (Grafico 15). Grafico 15 Prime 15 coppie di farmaci con maggiore incidenza su totale interazioni clinicamente rilevanti AUSL FE – Anno 2011. 8.000 7.367 7.000 6.000 5.000 5.293 5.239 4.441 4.109 4.000 3.978 3.758 3.443 3.142 3.014 3.000 2.531 2.135 2.000 1.811 1.748 1.578 1.000 0 IL A A A A A A EL O NE LO RAM M RIL AM IPR TI N TIN LIN PRA XIN CIN GR TIN RO LIC NO MIP O PR RA O DO RO XE AS TA AL ICI - RAM IODA LAF A L OXE O XA PURI AL O P I T RA L L P R L A A T M LO EN PA DU RO F SE CIT CIT IMV ET ILS NATO IDE LLO ES CI -A - C SA -V A - SA AES -S IP -A IN IAZ C LO SA AS A AS IN A- C AT O BO FAR AA .A RT A O R N R S I A Z C O A A A R L A IN LE -A PID RF OC BIC PR WA AT MA ICLO WA IDINA O /K ST SO DR T RIL E /I T VA AN P P A D L M O I I A N L R S GI AL TIC IL O AL EN AM Na Nel corso di audit con i MMG sono stati presentati i dati delle potenziali IF rilevate per singolo Nucleo di Cure Primarie accompagnati da approfondimenti provenienti dalla letteratura e dalle schede tecniche dei farmaci. Particolare attenzione è stata posta sulle interazioni fra statine e farmaci potenti inibitori del sistema enzimatico del citocromo P-450. In particolare dall’analisi dei dati emergono associazioni di statine con: antimicotici azolici incluso itraconazolo, antibiotici macrolidi incluse eritromicina e claritromicina, verapamil e chinoloni, che aumentano il rischio di miopatia e rabdomiolisi. Alcune interazioni possono essere evitate: ad esempio nei pazienti che hanno ricevuto una contemporanea prescrizione di statine e macrolidi. Il rischio di miopatia e rabdomiolisi associato a questi farmaci è ben documentato in letteratura e certamente un altro antibiotico può essere preso in considerazione dai medici al fine di evitare la possibile insorgenza di queste gravi reazioni avverse. Inoltre è stata considerata l’interazione tra antidepressivi SSRI e farmaci serotoninergici (Triptani e tramadolo) legata al rischio di insorgenza della sindrome serotoninergica, reazione avversa potenzialmente letale e spesso di difficile diagnosi a causa della sintomatologia molto variabile e poco specifica. La sindrome serotoninergica è una rara complicanza del trattamento con farmaci ad attività serotoninergica. È caratterizzata da una serie di sintomi motori (tremore, mioclonie, convulsioni), autonomici (ipertemia, cefalea, sudorazione profusa, tachicardia, ipertensione/ipotensione, diarrea, crampi gastrointestinali) e psichiatrici (agitazione, confusione, disorientamento, ipomania, logorrea), fortemente indicativi di una forte attività serotoninergica. Tuttavia ai fini della diagnosi della sindrome serotoninergica si devono manifestare almeno tre dei sintomi appartenenti ciascuno alle tre categorie sopra elencate. 23 Tale patologia può essere prevenuta grazie alla prudenza nella somministrazione di farmaci attivi sul sistema serotoninergico, evitando, se possibile, la politerapia. Altra interazione considerata è stata quella tra sotalolo e diuretici per il rischio di cardiotossicità (prolungamento dell’intervallo QT, torsione di punta, arresto cardiaco). La conoscenza della farmacologia clinica dei farmaci coinvolti nelle interazioni potenzialmente dannose dovrebbe pertanto consentire al medico una rivalutazione della prescrizione dei pazienti a rischio, nell’intento di ridurre l’esposizione a tali interazioni. E’ impossibile, anche per il più esperto dei clinici, ricordare tutte le possibili interazioni ed è certamente complesso per il medico, a causa della mole di letteratura esistente sul tema, tenersi costantemente aggiornato. Inoltre sebbene siano state descritte migliaia di interazioni tra farmaci, il numero di quelle rilevanti sul piano clinico è decisamente molto piccolo. E’ auspicabile che i report personalizzati per medico e paziente siano di supporto al MMG nella pratica clinica quotidiana al fine di rendere più sicuro e meglio tollerato dal paziente l’intervento terapeutico. Sono stati inseriti nel sito web di farmacovigilanza aziendale AUSL gli elenchi delle potenziali interazioni farmacologiche controindicate e maggiori rilevate nelle prescrizioni farmaceutiche della provincia di Ferrara consultabili al link sotto riportato: http://www.ausl.fe.it/azienda/dipartimenti/farmaceutico/farmacovigilanza/progetti-difarmacovigilanza-attiva/progetti-farmacovigilanza-attiva Questo progetto è stato considerato di rilevante interesse dalla Regione Emilia Romagna – Servizio Politica del Farmaco, pertanto lo ha esteso a livello regionale con la supervisione e il coordinamento del Centro Regionale di Farmacovigilanza (CRFV) in collaborazione con il CReVIF (Centro Regionale di Valutazione e Informazione sui Farmaci) dell’Università degli Studi di Bologna. Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. 6. Gagne JJ, Maio V, Rabinowitz C. Prevalence and predictors of potential drug-drug interactions in Regione Emilia Romagna, Italy. J Clin Pharm Ther. 2008 Apr;33(2):141-51. Portale Statistica Regione Emilia Romagna. Hitesh Patel, Derek Bell, Mariam Molokhia, Janakan Srishanmuganathan, Mitesh Patel, Josip Car, Azeem Majeed. Trends in hospital admissions for adverse drug reactions in England: analysis of national hospital episode statistics 1998–2005. BMC Clinical Pharmacology 2007, 7:9. Rodríguez-Monguió R. et al. Assessing the Economic Impact of Adverse Drug Effects. Pharmacoeconomics 2003, 21:623650. Onder G., Petrovic M., Tangisuran B., et al. Development and validation of a score to assess risk of adverse drug reactions among in-hospital patients 65 years or older: the gerontonet ADR risk score. Arch Intern Med 2010; 170:1142-8. Daniel S. Budnitz, et al. Emergency hospitalizations for adverse drug events in older americans. N Engl J l Med 2011; 365:2002-2012. 24 Politerapia ed eventuali rischi: il caso della interazione tra Fans, Ace-Inibitori e Diuretici "Triple Whamm y", Utilizzare contemporaneamente più farmaci comporta un aumento del rischio che si verifichino interazioni. Questo rischio è tanto più alto, quanto maggiore è il numero dei farmaci coinvolti e quanto più è elevata l’età del paziente trattato (il paziente anziano risulta più fragile ed esposto ad alterazioni del sistema di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed eliminazione nonché ad importanti alterazioni fisiologiche). Una problematica connessa alla politerapia in pazienti cronici è l’insufficienza renale (IR) iatrogena, nota come Triple Whammy (TW) e definita per la prima volta da un gruppo di ricercatori australiani che la osservarono in pazienti in trattamento con FANS (o inibitori Cox-2) + Diuretici + Ace-inibitori (o Sartani).(1-4) Gli studi di popolazione che hanno cercato di caratterizzare l’esposizione a questa triplice terapia sono pochissimi; il nostro studio cerca di supplire a questa carenza nell’ambito di un progetto di Farmacovigilanza attiva interdisciplinare, al fine di aprire un dialogo ed un tavolo di confronto con i prescrittori. In seguito ad un’esperienza pilota realizzata nel 2008 in collaborazione con i medici di medicina generale della medicina di Gruppo Estense di Ferrara,(5) è stato condotto uno studio di coorte prospettica per valutare la presenza di TW nella popolazione anziana della provincia di Ferrara e l’associazione dell’eventuale patologia renale con l’assunzione delle tre classi di farmaci, Lo studio si è basato sulla considerazione che TW si manifesta con IR(1), quindi è stato fondamentale analizzare la popolazione che presentava ricoveri per IR. A livello operativo, si è provveduto a raccogliere i dati (anni 2009, 2010 e primo semestre 2011) relativi al consumo di Ace inibitori/Sartani, Diuretici e FANS/COX2, concedibili SSN, provenienti dall’intera banca-dati delle prescrizioni farmaceutiche territoriali (flusso Assistenza farmaceutica Territoriale-AFT, Distribuzione Per Conto-DPC ed Erogazione Diretta-ED). I dati di consumo sono stati incrociati con quelli ottenuti dall’archivio provinciale delle schede di dimissione-SDO (presidi ospedalieri AUSL + AOSP), classificati tramite ICD9-CM. Sono stati, quindi, individuati i codici correlabili a TW per selezionare i pazienti maggiormente a rischio. Dal momento che l’impiego di farmaci antiipertensivi è indicato anche nel caso di scompenso cardiaco (come riportato nelle schede tecniche dei prodotti) e che l’insufficienza renale è strettamente collegata allo scompenso,(6) oltre ai ricoveri per patologie strettamente connesse al rene, sono stati presi in considerazione anche tutti i ricoveri (denominati "utili") legati a cuore, perfusione e patologie connesse. La consultazione della banca dati delle prescrizioni farmaceutiche ha permesso di individuare i pazienti anziani ≥65 anni di età in terapia cronica (almeno 5 confezioni/anno dello stesso ATC 4°livello) con Ace inibitori/Sartani + Diuretici. Tra questi sono stati successivamente considerati i pazienti potenzialmente esposti a TW in quanto in terapia anche con FANS (assunti al massimo un mese prima del ricovero). Sono state, quindi, definite due coorti. La coorte degli esposti, rappresentata dalla popolazione ≥65 anni, in terapia cronica con Ace inibitori/Sartani + Diuretici e con FANS e la coorte dei non esposti: popolazione ≥65 anni, in terapia cronica con i soli farmaci Ace inibitori/Sartani + Diuretici. Per le coorti individuate sono stati estratti i ricoveri per qualsiasi causa (Tabella 6), andando ad analizzare tutte le diagnosi di ricovero, sia principali che secondarie, ed i ricoveri specificatamente correlabili a TW (ricoveri per IR codici ICD9: 5845, 5848, 5849). Tabella 6 Analisi ricoveri per qualsiasi causa Schede Dimissione Ospedaliera (Totali-Anno) 100264 (2009) 107824 (2010) 50775 (I sem 2011) Pazienti in terapia con Ace-inibitori Sartani + Diuretici Pazienti in terapia con Ace-inibitori Sartani + Diuretici (ricoveri utili) Pazienti in terapia con Ace-inibitori Sartani + Diuretici + Fans 51496 53912 28620 17107 17931 9947 4704 4646 2360 Pazienti in terapia con Ace-inibitori Sartani + Diuretici + Fans (ricoveri utili) 1408 1428 685 25 I primi risultati sui ricoveri legati a cuore, perfusione e patologie connesse, porterebbero ad ipotizzare che l'uso concomitante di Fans + Ace inibitori + Diuretici possa addirittura proteggere da eventi di insufficienza renale, visto che non appare esserci un rischio effettivo (RR<1 e p<0.05). Una successiva indagine di approfondimento ha circoscritto le osservazioni ai ricoveri per sola insufficienza renale. Si è notato che tali ricoveri (indicati con codici ICD9: 5845, 5848, 5849) rappresentano il 30% (media) dei ricoveri per patologie renali evidenziate dal codice ICD9 58. Confrontando quest’ultimo valore medio (30%) con quello ottenuto dai ricercatori australiani (attestato al 50%),(1) si presuppone che negli ultimi anni sia maturata la cultura legata al corretto utilizzo di queste terapie, ma rimane, pur sempre, una criticità dovuta alla presenza di prescrizioni concomitanti la cui gestione deve essere, comunque, valutata con il medico prescrittore (Tabella 7). Tabella 7 Analisi dati dello studio di Coorte – Pazienti con Insufficienza renale Anno 2009 2010 2011 Esposti: ricoveri di pazienti che assumono Ace-inibitori/Sartani + Diuretici + Fans Con patologie del Con insufficienza rene renale 110 125 69 29 34 25 % Non esposti: ricoveri di pazienti pazienti che assumono Aceinibitori/Sartani + Diuretici Totale ricoveri Con insufficienza renale 26.36 27.2 36.23 1584 1649 929 383 393 256 % 24.17 23.83 27.55 Per quanto riguarda l’indagine statistica, si è osservato un valore di p non statisticamente significativo (>0,05; Tabella 8). Tabella 8 Risultati statistici studio di coorte in pazienti con insufficienza renale. Anno χ2 p Relative Risk (RR) 2009 2010 2011 (I sem) 0.26 0.72 2.39 0.60 0.9 0.12 1.09 (I. C. 95% 0.79 – 1.51) 1.142 (I. C. 95% 0.85 – 1.54) 1.31 (I. C. 95% 0.95 – 1.83 Con questa evidenza, non si dimostrerebbe una relazione statisticamente significativa tra politerapia, che prevede assunzione combinata di FANS, Ace inibitori/Sartani, Diuretici, e ricovero riconducibile a TW. Al contrario, considerando la misura del rischio, si sono osservati valori di RR >1 che porterebbero ad ipotizzare una correlazione fra insufficienza renale e uso contemporaneo di questi farmaci. Inoltre, è provato che il danno renale causato da Ace-inibitori-Sartani, Diuretici e FANS è riconducibile all'alterazione di una serie di meccanismi fisiologici tra cui particolare rilevanza ha l'inibizione del tono sia del sistema arteriolare glomerulare afferente (controllato dalle prostaglandine) che di quello a carico delle arteriole efferenti (modulato dall'angiotensina). I diuretici, poi, attraverso una riduzione del volume plasmatico, possono determinare una ridotta perfusione renale. Risulterebbe dunque comprensibile come l'associazione di Ace inibitori/Sartani, Diuretici e FANS ponga il paziente anziano, fisiologicamente più fragile, ad un maggior rischio di insufficienza renale.(4) I dati ottenuti, apparentemente controversi fra di loro, potrebbero essere uniformati considerando che mancano i valori relativi a FANS erogati a totale carico del paziente (classe C – farmaci di automedicazione*) e, questo fattore, rappresenta un importante, ma insuperabile, limite del progetto. ( * ) D a l f l u s s o A F T s o n o e s c l u s i i F A N S a c q u i s t a t i l i b e r a m e n t e d a i c i t t a d i n i , s e n za r i c e t t a m e d i c a . In base ai dati forniti da IMS, si evince che i FANS di libera vendita, a Ferrara, rappresentano un ulteriore 42,65%. (Tabella 9) 26 Tabella 9 Prescrizione FANS di automedicazione (no SSN). Fonte dati: MCS@IN IMS HEALTH DDD x 1000 abitanti die GENNOV 2011 DDD periodo GENNOV 2011 9,4 13.710.755 OTC - LIBERA VENDITA 6,4 9.380.728 C 2,6 3.818.969 SOP - NON RICHIESTA 0,3 511.058 M01 Farmaci antiinfiammatori - classe c non rimborsabile EMILIA ROMAGNA FERRARA 9,5 1.135.937 OTC - LIBERA VENDITA 5,9 705.297 C 3,4 412.604 SOP - NON RICHIESTA 0,2 18.036 ITALIA 7,1 142.188.026 OTC - LIBERA VENDITA 4,7 94.590.918 C 2,1 42.122.037 SOP - NON RICHIESTA 0,3 5.475.072 Si ringraziano, per l’indispensabile e preziosa collaborazione: Dott.Luca Catapano - MMG Medicina di Gruppo Estense Ferrara; Dott. Marcello Cellini - U.O. Medicina dello Sport AUSL Ferrara; Ing Pierluigi De Cosmo - Infologic Padova; Dott. Aldo De Togni - U.O. Epidemiologia AUSL Ferrara; Dott. Saverio Testa - IMS Health Milano. Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. 6. Thomas M. Diuretics, ACE inhibitors and NSAIDs - the triple whammy. MJA 2000; 172: 184-5. Loboz KK, Shenfield GM. 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Annunziata” Cento (FE) – Azienda USL Ferrara Responsabile Servizio Diabetologia 28 Un caso di coma per emorragia cerebrale da warfarin Segnalazione di sospetta reazione avversa pervenuta dal Dott. Massimiliano Lanza U.O. Medicina d’Emergenza-Urgenza A.O.U. Arcispedale S. Anna Ferrara La segnalazione di sospetta reazione avversa riguarda un paziente di 71 anni affetto da diabete mellito di tipo 2 e ipertensione. Nel gennaio 2011, il paziente inizia la terapia anticoagulante per fibrillazione atriale con warfarin, con costante definizione del dosaggio in relazione al Tempo di Protrombina (PT). Il mattino del 19 dicembre 2011, si osserva la comparsa improvvisa di cefalea e vomito con emiparesi facio brachio crurale sinistra; il paziente viene trasportato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’AOU di Ferrara, dove il riscontro laboratoristico evidenzia valori di PT pari a 2,6 INR (range 0,8 – 1,2 INR) e di piastrine pari a 240.000/mm3 (range 150.000-400.000 mm3). La TAC cerebrale eseguita in emergenza evidenzia una vasta lesione emorragica intraparenchimale in sede temporale destra estesa al peduncolo cerebrale destro e al mesencefalo, aperta nel sistema ventricolare inondato di sangue. Al ritorno dalla TAC, il paziente viene trattato con vitamina K e fattori della coagulazione del sangue; dal punto di vista clinico, il paziente si trova in coma profondo. Sulla base delle consulenze neurochirurgica e rianimatoria, non sono presenti indicazioni ad intervento neurochirurgico o intensivistico. Il paziente viene quindi ricoverato nel reparto di Medicina d’Emergenza-Urgenza dell’AOU di Ferrara. Alle ore 15.10 del 19/12/2011 si constata il decesso con diagnosi di emorragia cerebrale fatale in paziente in terapia anticoagulante orale per fibrillazione atriale permanente. La reazione avversa a warfarin è stata segnalata nell’ambito del progetto di Farmacovigilanza attiva “Monitoraggio di Eventi e REazioni Avverse a Farmaci in Pronto Soccorso” (MEREAFaPS) attivato nel 2010 nell’AOU di Ferrara, che è diventata Azienda capofila dello stesso progetto finanziato da AIFA e attivato a livello regionale a gennaio 2012. L’obiettivo primario del progetto è l’analisi degli accessi al Pronto Soccorso (PS) attribuibili a reazioni avverse (ADR) ed eventi avversi (ADE) a farmaci in 8 Aziende sanitarie della Regione Emilia Romagna così da aumentare la sensibilità negli operatori sanitari del PS e creare un osservatorio sulle ADR/ADE che causano il ricorso alle strutture ospedaliere. Infatti, la maggior parte degli studi finora pubblicati ha valutato le ADR attraverso l’osservazione delle ammissioni in ospedale, ma solo pochi lavori hanno indagato i problemi connessi con i reparti di PS. Al contrario, l’analisi dei dati del progetto MEREAFaPS nazionale che coinvolge 4 grandi regioni italiane (Lombardia, Toscana, Abruzzo, Campania) ed è coordinato dal Dott. Vighi dell’Ospedale Niguarda di Milano, ha messo in evidenza che dal 2009 al 2011 sono stati segnalati 33 decessi probabilmente imputabili ad ADR, di cui 7 correlati all’impiego di warfarin. In questo contesto, le emorragie cerebrali in corso di terapia anticoagulante sono attentamente monitorate in quanto il PS di Ferrara è coinvolto in uno studio osservazionale multicentrico prospettico attivato a gennaio 2012 e promosso dal Gruppo di lavoro intersocietario SISET-SIMEU, dal titolo “Emorragia cerebrale in corso di terapia anticoagulante orale: studio prospettico multicentrico”. Tale studio si propone di rilevare la mortalità al terzo mese di follow-up (end-point primario), valutare i parametri predittivi di outcome (valore iniziale di INR, età, emorragia spontanea oppure post-traumatica, terapia adottata), registrare le diverse modalità di presentazione clinica e/o radiologica, registrare le differenti strategie terapeutiche. La terapia anticoagulante orale (TAO) viene impiegata con una frequenza sempre maggiore nella profilassi primaria e secondaria in pazienti portatori di protesi valvolari meccaniche oppure affetti da patologie cardiovascolari, come fibrillazione atriale, cardiopatia dilatativa, alcune valvulopatie, tromboembolismo venoso. Nonostante una rigorosa e accurata sorveglianza della TAO mediante il monitoraggio regolare e sistematico dell’International Normalized Ratio (INR), la maggiore problematica relativa all’impiego degli antagonisti della vitamina K rimane sicuramente il rischio emorragico, con una elevata incidenza di emorragie maggiori (1.3-2.7/100 pazienti/anno).(1) Tra i sanguinamenti maggiori, le emorragie intracerebrali (EIC) rivestono un ruolo di primaria importanza, sia epidemiologica che clinico-terapeutica, dal momento che la comparsa di EIC complica il trattamento anticoagulante con una incidenza compresa tra lo 0,25% e l’1,1% dei pazienti per anno e che tale problematica rappresenta la più importante causa di eventi mortali in corso di TAO; è stato inoltre dimostrato che circa il 30% delle EIC avviene in pazienti in TAO. 29 Anche la prognosi di tale complicanza è particolarmente severa, in quanto le EIC in corso di trattamento con antagonisti della vitamina K sono più estese e il sanguinamento è di durata maggiore rispetto alle emorragie spontanee; in particolare, la mortalità è molto elevata, pari a 76% e 79% dei pazienti con EIC spontanea o post-traumatica, rispettivamente.(2) Le ospedalizzazioni per eventi avversi sono verosimilmente aumentate con l’allungarsi della vita media della popolazione, per il più alto numero di condizioni patologiche croniche e per la conseguente assunzione di un maggior numero di farmaci. In un recente lavoro, Budnitz e collaboratori hanno estratto dal sistema di sorveglianza sanitaria nazionale pubblica (National Electronic Injury Surveillance System – Cooperative Adverse drug Event Surveillance project, NEISS-CADES) i dati relativi alle ospedalizzazioni in pazienti di età ≥ 65 anni per valutare il coinvolgimento di farmaci specifici. Le analisi degli accessi in PS e le conseguenti ospedalizzazioni per eventi avversi sono state estrapolate dai dati provenienti da 58 ospedali che hanno partecipato al NEISS-CADES project; sono stati considerati i dati raccolti dal 1 gennaio 2007 al 31 dicembre 2009, e sono stati inclusi nello studio i pazienti di età ≥65 anni per i quali era stata formulata diagnosi certa di ADR. L’endpoint primario era rappresentato da ospedalizzazione dopo accesso in PS per ADR e ogni ospedalizzazione è stata descritta in relazione all’età e al sesso del paziente, al tipo di evento avverso, ai farmaci coinvolti e al numero di farmaci concomitanti. Sono stati stimati circa 265.802 accessi in PS per ADR verificatisi annualmente dal 2007 al 2009 in soggetti con ≥65 anni; è stato calcolato che il 37,5% di questi accessi ha richiesto ospedalizzazione, inclusi ricoveri (34,1%; IC 95% 27,7-40,5), osservazione (2,2%; 1,2-3,3) e il trasferimento in altro ospedale (1,1%; 0,5-1,7).(3) Le 5 classi terapeutiche maggiormente implicate nelle ospedalizzazioni per ADR erano rappresentate da agenti ematologici, endocrini, cardiovascolari, farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale e antimicrobici. È stato stimato che circa 21.010 ospedalizzazioni erano dovute a eventi emorragici associati all’assunzione di warfarin, che rappresentano il 63,3% dei ricoveri imputabili al farmaco; nel 12,5% degli accessi, oltre al warfarin, era implicata anche un’altra molecola, nella maggior parte dei casi un antiaggregante orale (6,7%). In generale, l’88,1% delle ospedalizzazioni correlate all’assunzione di antiaggreganti era imputabile a emorragie. Anche a seguito di una stratificazione per sesso ed età, il farmaco responsabile del maggior numero di ospedalizzazioni per ADR è stato il warfarin (33,3%).(3) Un altro lavoro recente si è focalizzato sul numero di visite al PS per eventi avversi relativi ad emorragie da warfarin negli Stati Uniti analizzando le reazioni avverse estrapolate dal NEISSCADES, 2006-2008. Sulla base dei 2.926 casi registrati, sono state stimate 60.575 visite annuali al PS per emorragie da warfarin da parte di pazienti con età media pari a 75 anni. Nel 67,6% dei casi si trattava di emorragie acute e, di queste, il 3,2% era relativo a emorragie cerebrali.(4) Nella RNF, al 18 giugno 2012, sono riportati 580 eventi emorragici da warfarin, di cui 197 (34%) relativi ad emorragie a carico del sistema nervoso centrale; tra queste, le emorragie cerebrali rappresentano il 75,6% (149/197), di cui il 32,9% (49/149) ha avuto esito fatale. Nella banca dati inglese MHRA (Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency) sono riportati 110 casi di emorragia cerebrale da warfarin (25 aprile 2012) di cui 86 fatali. Applicando l’algorimo di Naranjo per l’attribuzione del nesso di causalità, emerge una relazione farmaco-reazione di tipo probabile. L’analisi dei dati disponibili mette in evidenza come la gestione sicura dei farmaci antitrombotoci possa rappresentare un’importante arma per ridurre eventuali danni ai pazienti, con vantaggi anche sulla spesa sanitaria. Anche se l’emorragia cerebrale da warfarin è un evento avverso ormai noto, la segnalazione di tale ADR si rivela uno strumento fondamentale per il monitoraggio di eventi di questo tipo e la partecipazione dei medici e degli infermieri del PS risulta essenziale per conoscere l’entità del problema e adottare misure preventive adeguate. Bibliografia 1. Palareti G et al. Bleeding complications of oral anticoagulant treatment: an inception-cohort, prospective collaborative trial (ISCOAT). Lancet 1996;348:423-428. 2. Baldi G, et al. Intracranial haemorrhage in patients on antithrombotics: clinical presentation and determinants of outcome in a prospective multicentric study in Italian emergency departments. Cerebrovasc Dis 2006;22:286-293. 3. Budnitz DS et al. Emergency hospitalizations for adverse drug events in older americans. N Engl J Med 2011;365:2002-2012. 4. Shehab N et al. National estimates of Emergency Department visits for hemorrhage-related adverse events from clopidogrel plus aspirin and from warfarin. Arch Intern Med. 2010;170:1926-1933. 30 Antidiabetici incretino-mimetici e rischio di pancreatite Segnalazione di sospetta reazione avversa pervenuta dal Dott. Vincenzo Maria Monda U.O. Medicina Interna Ospedale “S.S. Annunziata” Cento (FE) – Azienda USL Ferrara Responsabile Servizio Diabetologia Negli ultimi anni si è registrato un incremento dell'incidenza di pancreatite acuta sia negli Stati Uniti che in Europa.(1-2) Durante la pancreatite acuta avviene il rilascio dalle cellule acinari nel circolo ematico di 2 enzimi principali, che rappresentano i marcatori sierologici per la diagnosi di pancreatite acuta: amilasi pancreatica e lipasi3-5. Per quanto riguarda le pancreatiti da farmaci, una particolare attenzione è stata posta all'utilizzo di nuovi farmaci antidiabetici, cosiddetti incretino-mimetici, che potenziano l'azione di stimolazione della secrezione pancreatica di insulina da parte del glucagon-like peptide-1 (GLP-1), ormone prodotto dalle cellule L dell'ileo in risposta all'ingestione di glucosio (cosiddetto effetto incretinico)67 . Poiché il GLP-1 viene rapidamente degradato da un enzima presente in circolo, la dipeptidilpeptidasi-4 (DPP-4),(8) sono state sviluppate due diverse classi di farmaci in grado di potenziare l'azione di tale ormone. I farmaci incretino-mimetici sono rappresentati, infatti, o da analoghi molecolari del GLP-1 resistenti all'azione della DPP-4 di derivazione naturale come l'exenatide o prodotti con metodiche di ingegneria genetica come la liraglutide, somministrabili esclusivamente per via sottocutanea, oppure da molecole, appartenenti alla classe delle gliptine, che vengono somministrati per via orale, in grado di inibire l'attitivà della DPP-49. Recentemente sono state riportate diverse segnalazioni circa la possibile insorgenza di pancreatiti quale effetto indesiderato dei farmaci incretino-mimetici, in particolare per quanto riguarda l'impiego di exenatide e sitagliptin, molecole per le quali è stato riportato un incremento del rischio di insorgenza di pancreatite di circa 6 volte rispetto ad altri farmaci antidiabetici. (10) Un’analisi recentemente pubblicata delle segnalazioni di sospette reazioni avverse presenti nel database della Food and Drug Administration (FDA) nel periodo 2004-2009 sembra confermare questi segnali sia per exenatide che per sitagliptin.(10) In particolare, dalla revisione dei dati di Farmacovigilanza relativi alle segnalazioni di pancreatite provenienti dall’esperienza post-marketing, è emerso che, anche in seguito all’impiego di saxagliptin, si sono manifestati segni di pancreatite che si sono risolti dopo l’interruzione della terapia. Pertanto, nel marzo 2012, la Scheda Tecnica di saxagliptin è stata aggiornata alla luce delle nuove segnalazioni post-marketing di pancreatite acuta correlabili all’ipoglicemizzante.(11) Inoltre, la pancreatite è stata riconosciuta come evento avverso anche per il vildagliptin.(12) L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), infine, ha confermato quanto già evidenziato più volte dalla FDA, dalla Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ed in letteratura ossia che la pancreatite sembra essere un effetto di classe dei nuovi ipoglicemizzanti (inibitori della dipeptidilpeptidasi-4 e agonisti del recettore GLP-1), pertanto, è stata inserita nella Scheda Tecnica di tali medicinali quale evento avverso. E' ipotizzabile, quindi, che i farmaci ad azione incretino-mimetica possano essere causa di danno pancreatico. Il meccanismo patogenetico non è noto. Un’ipotesi alla base della insorgenza di ADR pancreatiche in corso di terapia con antidiabetici incretino-mimetici potrebbe essere il diverso polimorfismo del glucagon-like peptide-1. I fattori che potrebbero costituire una variabile confondente nel processo di imputabilità della reazione avversa comprendono la patologia stessa, ossia il diabete, e i farmaci concomitanti (come altri ipoglicemizzanti e antipertensivi).(13) Tali forme di pancreatite possono risultare, inoltre, particolarmente insidiose, essendo asintomatiche e quindi misconosciute, potendo progressivamente evolvere in forme di pancreatite cronica con conseguente insufficienza funzionale pancreatica. Inoltre, la pancreatite cronica è un fattore di rischio per il carcinoma pancreatico.(14) Occorre, pertanto, porre particolare attenzione ai rischi connessi all'utilizzo di tali farmaci nel lungo termine. In Italia, nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) alla data 09 luglio 2012 sono presenti 39 segnalazioni di pancreatite, 29 delle quali riportate come gravi. In particolare, a carico degli agonisti del recettore GLP-1, sono stati segnalati 23 casi: 15 pancreatiti da exenatide (11 gravi) e 8 da liraglutide (5 gravi). Tali eventi hanno riguardato pazienti di età compresa tra i 23 e i 77 anni 31 che hanno assunto questi medicinali per un tempo variabile da 1 mese a 2 anni. La pancreatite acuta ha comportato l’ospedalizzazione di 16 soggetti. In 10 casi si è avuta la risoluzione completa della reazione alla sospensione del farmaco, mentre in 3 casi si è avuto miglioramento, in 5 casi risoluzione con postumi e nei restanti 5 casi non viene definito l’esito. Per gli inibitori della dipeptidil-peptidasi-4 (DPP-4i) sono stati segnalati 16 casi di pancreatiti: 12 da sitagliptin (9 gravi), 3 gravi da vildagliptin e 1 grave associato all’uso di saxagliptin. I 16 pazienti coinvolti, di età compresa tra i 44 e gli 81 anni, hanno assunto questi farmaci da soli o in associazione con metformina per un tempo variabile da 1 mese ad 1 anno. La pancreatite ha comportato l’ospedalizzazione di 11 soggetti. In 11 casi si è avuta la risoluzione completa della reazione alla sospensione del farmaco, mentre in 2 casi si è avuto un miglioramento della situazione clinica del paziente, in 1 caso risoluzione con postumi e nei restanti 2 casi non viene definito l’esito. Nella RNF, sono presenti inoltre 33 segnalazioni di aumento degli enzimi pancreatici (amilasi e lipasi) di cui 18 a carico degli agonisti dei recettori GLP-1 (14 per exenatide e 4 per liraglutide) e 15 a carico degli inibitori DPP-4 (4 casi con sitagliptin associato a metformina, 7 casi con il solo sitagliptin e 4 casi con il solo saxagliptin). Le reazioni, giudicate dal segnalatore come non gravi, si sono risolte spontaneamente in 13 casi con la sola sospensione del farmaco, inoltre, in 7 casi si è avuto un miglioramento. Nell’Azienda USL di Ferrara sono stati segnalati 7 casi di aumento dei livelli di amilasi e lipasi, gli unici, a tutt’oggi della Regione Emilia Romagna inseriti nella RNF. L’alterazione dei livelli di questi enzimi può costituire un segnale di allarme per l’insorgenza di pancreatite acuta. Vengono riportati nella Tabella 10 i casi in cui è stato riscontrato un marcato aumento degli enzimi pancreatici in seguito a trattamento con incretino-mimetici. Tabella 10 Valori di amilasi e lipasi riscontrati in pazienti in trattamento con incretino-mimetici – AUSL FE 2011. Paziente Sesso 1 55 anni M 2 60 anni M 3 60 anni M 4 47 anni M 5 59 anni M 6 43 anni M 7 63 anni M Pre-trattamento Trattamento con Exenatide Dopo sospensione Pre-trattamento Trattamento con Sitagliptin Dopo sospensione Pre-trattamento Trattamento con Sitagliptin Dopo sospensione Pre-trattamento Trattamento con Sitagliptin Dopo sospensione Pre-trattamento Trattamento con Saxagliptin Dopo sospensione Pre-trattamento Trattamento con Saxagliptin Dopo sospensione Pre-trattamento Trattamento con Saxagliptin Dopo sospensione Amilasi Lipasi Intervallo di riferimento (13 - 53) U/l Intervallo di riferimento (13 - 60) U/l n.d. 78 34 23 57 25 n.d. 112 51 n.d. 70 56 43 72 68 n.d. 98 57 n.d. 73 63 n.d. 162 40 38 160 39 n.d. 230 79 n.d. 144 91 n.d. 111 86 n.d. 265 98 n.d. 160 173 32 In alcuni pazienti tali valori risultano raddoppiati rispetto al range di riferimento. Il riscontro dei valori aumentati ha indotto il clinico a sospendere immediatamente il trattamento (dechallange) e a monitorare i pazienti in esame. Dati di laboratorio successivi hanno evidenziato una diminuzione, e in alcuni casi normalizzazione, dei valori di amilasi e lipasi dopo la sospensione. Pertanto il dechallenge ha evidenziato una correlazione temporale tra sospensione del farmaco e risoluzione dell’evento avverso. Alla luce delle evidenze disponibili, FDA, EMA e l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) raccomandano ai medici ed ai pazienti la massima attenzione a sintomi e segni che possano far sospettare l'insorgenza di una pancreatite, di monitorare attentamente le amilasi e le lipasi dei pazienti in trattamento con tali farmaci(15) e di sospendere il trattamento nel caso di sospetta pancreatite16. Da quanto è stato sopra esposto, emerge la necessità di elaborare in maniera più dettagliata delle linee guida alle quali i medici prescrittori dei farmaci antidiabetici incretino-mimetici debbano attenersi, in particolare per quanto riguarda sia l'indicazione dei periodi di tempo rispetto all'inizio del trattamento (se, cioè, anche prima del trattamento e dopo ogni quanti mesi dall'inizio del trattamento) in cui effettuare i controlli delle concentrazioni sieriche di amilasi pancreatica e lipasi, sia la definizione di un valore di cut-off di tali concentrazioni al di sopra del quale il trattamento debba essere sospeso, o al di sopra del quale, se l'elevazione di tali enzimi venga riscontrata prima dell'inizio del trattamento, si debba porre una controindicazione al trattamento stesso. Infatti, anche se nella maggior parte dei nostri pazienti non erano disponibili i valori di amilasi pancreatica e lipasi pre-trattamento, è noto che alterazioni pancreatiche sono di frequente riscontro nei pazienti diabetici, potendo presumibilmente far parte della cosiddetta sindrome metabolica. Di notevole rilevanza appare, quindi, la possibilità di definire in che misura alterazioni pancreatiche preesistenti possano rappresentare una condizione predisponente al danno pancreatico da farmaci incretinomimetici e quindi una eventuale controindicazione al loro utilizzo. Si ringrazia per la preziosa collaborazione il Dott. Gian Pietro Franzè del Laboratorio analisi chimico-cliniche e microbiologia dell’A.O.U. “S.Anna” di Ferrara. Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. Frey CF, Zhou H, Harvey DJ, White RH. The incidence and case-fatality rates of acute biliary, alcoholic, and idiopathic pancreatitis in California, 1994-2001. Pancreas. 2006 Nov;33(4):336-44. 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E’ possibile consultare il Comunicato mensile al sito web di Farmacovigilanza sotto riportato: Per L’Azienda Ospedaliero-Universitaria “S.Anna” di Ferrara: http://www.ospfe.it/l-utente/servizi/farmacia/farmacovigilanza/pharmanews Per l’ Azienda USL di Ferrara: http://www.ausl.fe.it/azienda/dipartimenti/farmaceutico/farmacovigilanza/note-informativeimportanti 34 35 36