Prove sperimentali anno 2011 Relazione a cura di Marocco dott. Silvio PRESENTAZIONE Il nuovo anno non si presenta sotto i migliori auspici, la crisi che colpisce tutta l'Europa non risparmia certo l'Italia e non risparmia l'agricoltura italiana. Alcuni settori,come l'allevamento da carne soffrono di prezzi non remunerativi, altri come i cereali hanno parecchie nubi all'orizzonte, anche quest'anno il Podere Pignatelli ha scelto di diversificare le produzioni e di divulgare con questo piccolo opuscolo agli agricoltori di Villafranca e Vigone i risultati ottenuti. Inoltre come sempre siamo a disposizione degli agricoltori per ogni consiglio o consulenza gratuita che dovessere richiedere. Nel 2011 sono state consegnate 2 borse di studio a 2 giovani neodiplomati in Agraria. Partirà inoltre nel 2012 una collaborazione con le scuole di Vigone e Villafranca per permettere ai ragazzi di conoscere meglio l'istituto. Nell'augurare a tutti un buon raccolto 2012 vi porgo i più cordiali saluti Il Presidente Ezio Caffaro Il Consiglio di Amministrazione: Piergiacomo Andreis Andrea Peretti Angelo Terli Bartolo Viotto ATTUALI SPERIMENTAZIONI IN ATTO L’Istituto Podere Pignatelli è un centro di riferimento per la cerealicoltura, aderisce al progetto Concept Farm Dekalb, vere e proprie scuole a cielo aperto, dove potrete toccare con mano i risultati della nuova sperimentazione in modo particolare, per la maiscoltura del Piemonte grazie alle seguenti attività: Collaborazione con il SERVIZIO AGRICOLTURA della PROVINCIA DI TORINO con la valutazione degli attacchi della DIABROTICA DEL MAIS, mettendo a confronto interventi di difesa alla semina e alla rincalzatura collaborazione con l’Università di Agraria di Torino, con la Dekalb, la Syngenta per PROVE DI TRATTAMENTO PIRALIDE e controllo della QUALITA’ DELLA GRANELLA: si valutano le diverse tipologie di trattamento per verificare l’efficacia dello stesso in base al prodotto e all’epoca di intervento. Al momento della raccolta viene valutata la sanità della pianta, la sanità della granella e la produttività delle parcelle. Contemporaneamente, viene eseguito il MONITORAGGIO sul livello di PRESENZA della PIRALDE e degli ELATERIDI (larve ed adulti) per verificare la correlazione fra danno alla coltura e presenza nelle trappole di individui catturati. Inoltre si effettua il MONITORAGGIO della DIABROTICA e si verificano i danni produttivi causati da questa nuova avversità. collaborazione con l’Università di Agraria di Piacenza per la valutazione della presenza di nitrati nella falda, con il monitoraggio delle acque della prima falda freatica e relative analisi; ed inoltre si effettua il rilievo dei parametri ambientali, in particolare temperatura, piovosità e livello della prima falda freatica. collaborazione con le ditte PIONEER, SYNGENTA, KWS per la realizzazione dei campi prova classe 500-700, per la valutazione produttiva degli ibridi; collaborazione con la ditta DEKALB del gruppo “Monsanto Italia” di cui rappresenta l’azienda di riferimento dell’Italia Nord Ovest rivestendo il ruolo di “CONCEPT FARM “ Nell’Istituto vengono effettuate: valutazione produttiva, tenendo conto della quantità e qualità del prodotto, e la sanità delle piante delle varietà di mais delle classi di maturità 300-400 e 500600; la TECNOLOGIA APPLICATA ALLA SEMINA (visti i divieti di utilizzare concianti chimici) in particolare si è valutata la possibilità di utilizzare sostanze naturali come le micorrize con aggiunta di Bauveria, per verificare la migliore competitività nello sviluppo del mais nei primi stadi di vita (prova effettuata in collaborazione con CCS Aosta). PROVE DI CONCIMAZIONE per verificare l‘incidenza dei costi, l’efficacia di nuovi prodotti a lenta cessione dell’azoto, la riduzione delle dosi di azoto (in linea con la nuova direttiva nitrati), prove di utilizzo di seme micorrizato, non ultimo, la valutazione della sanità della pianta in base alla concimazione effettuata soprattutto rispetto all’uso del potassio come limitatore dello sviluppo di malattie fungine, una delle cause della presenza di micotossine sul prodotto finale (le prove sono effettuate in collaborazione col gruppo Monsanto e coi principali gruppi produttori di concime come la K+S Nitrogen; adesione al progetto OBIETTIVO NITRATI promosso dalla Dekalb e dalla Compo con la collaborazione divulgativa dell’editoriale TERRA E VITA e IL SOLE 24ORE con la finalità di valutare e promuovere la riduzione dell’uso dei concimi azotati come previsto dalle Direttive Nitrati e favorire l’uso di tecniche che permettano un massimo sfruttamento dell’azoto distribuito, riducendo in particolar modo le perdite per effetto degli eventi atmosferici adesione al progetto europeo promosso dal gruppo Monsanto Europa “ACQUA: UNA RISORSA DA UTILIZZARE MEGLIO”, sono state allestite in azienda due lisimetri che permettono di valutare l’assorbimento dell’acqua da parte della coltivazione e verificare quando effettivamente il mais va in stress idrico, valutando cosi il momento migliore per l’intervento irriguo evitando spreco di acqua. In particolare si è messo a confronto la tecnica di coltivazione con irrigazione rispetto alla tecnica NON irriguo, abbinando quest’ultima all’uso di micorrize che favoriscono lo sviluppo radicale e lo sfruttamento delle risorse idriche del terreno. Prove di coltivazione colza e soia di secondo raccolto e di frumento duro INIZIATIVE IN CAMPO AMBIENTALE Promozione della salvaguardia dell’ambiente naturale, in modo particolare quello delle aree fluviali e riparie con l’allestimento della mostra permanente “ALI SUL PO” allestita dall’Associazione Amici del Po di Villafranca Piemonte. L’iniziativa permette di fare conoscere agli operatori agricoli quali sono alcuni accorgimenti che si possono attuare per la salvaguardia ambientale, e permette a tutti, ma in modo particolare ai ragazzi in età scolare di conoscere l’ambiente e l’importanza della sua salvaguardia. COME COMPORTARSI IN CAMPO PER DIFENDERSI DALLA DIABROTICA La lotta migliore alla diabrotica è quella che integra diverse azioni: rotazione in primis, semine tempestive, geodisinfestanti e lavorazioni mirate, come, ad esempio, la rincalzatura di Massimo Blandino, Amedeo Reyneri, Francesco Amato, Giulio Testa Le popolazioni di diabrotica (Diabrotica virgifera virgifera LeConte) nei principali areali maidicoli del Nord Italia hanno raggiunto negli ultimi anni livelli numerici significativi, in particolare nelle aree dove è comune trovare situazioni di In breve: lotta alla diabrotica in 4 mosse mais in monosuccessione. Nel • Il mais in rotazione ha dimezzato l’attacco radicale rispetto a 2009, complici le condizioni me- quello in monosuccessione teorologiche favorevoli all’insetto, la diabrotica ha porta- • Le semine tempestive riducono molto allettamenti e ginocchiature to i primi consistenti e diffusi rispetto a quelle effettuate dal 15/4 danni economici alla coltura su • L’aratura autunnale aiuta a ridurre la popolazione dell’insetto larga scala (Furlan, 2009). perché espone le uova svernanti al freddo e alla disidratazione I danni più rilevanti sono quelli causati dall’attività trofica delle • I trattamenti con piretroidi contro gli adulti di diabrotica o di piralide dimezzano i danni alle radici larve sulle radici: la riduzione dell’apparato radicale comporta l’allettamento della pianta, che tende a risollevarsi assumendo un portamento a «collo d’oca», e la diminuzione della produzione legata alla minor capacità di assorbire acqua ed elementi nutritivi (Boriani e Furlan, 2003, Rigamonti et al., 2007). Inoltre, danni ulteriori sono causati dall’ alimentazione degli adulti sulle sete fiorali che può determinare la mancata fecondazione di ampie porzioni della spiga. Le esperienze fino a ora maturate per il controllo di questa avversità hanno evidenziato come non esiste uno strumento di lotta chimico o di tipo agronomico preventivo in grado di controllare completamente la diffusione e i danni Boriani et al., 2006). Le misure di lotta, che devono essere implementate sulla base delle nuove acquisizioni, devono condurre a una gestione della popolazione di questo insetto che minimizzi sia il danno economico sia la velocità di diffusione nelle zone non ancora infestate. Occorre quindi individuare quali accorgimenti risultino essere più efficaci, al fine di predisporre dei protocolli di lotta integrata che possano portare in prospettiva a un regime di convivenza accettabile tra l’insetto e la coltura, senza comportare un’insostenibile ulteriore riduzione della redditività dell’azienda agricola. In un precedente articolo (Reyneri et al., 2009) sono stati quantificati e discussi i dati relativi al monitoraggio dei danni e gli accorgimenti di difesa messi in atto nei diversi areali maidicoli piemontesi. Questo contributo si propone di individuare e quantificare le relazioni tra i danni ipogei e/o epigei causati dall’insetto, le perdite produttive e le interazioni con le pratiche agronomiche. Danni osservati e perdite produttive Confrontando all’interno dello stesso appezzamento le produzioni nelle aree colpite (D) e testimone (T) non interessate dall’attacco alle radici delle larve dell’insetto, è stato possibile mettere in relazione il danno osservato all’apparato radicale, espresso come NIS, con l’incidenza di piante ginocchiate e allettate e con la riduzione della resa produttiva (grafico 1). L’incidenza di piante allettate o con portamento a «collo d’oca» è direttamente collegato con i danni radicali (r = 0,72). Con un attacco delle larve alle radici superiore a 2 secondo la scala NIS la probabilità di avere oltre il 25% delle piante ginocchiate e allettate è superiore al 60%. Le perdite produttive sono aumentate significativamente con valori di attacco della scala NIS superiori a 2,0 e hanno raggiunto il 50% di riduzione di resa con la classe di danno più elevata (2,5-3,0). Questa perdita produttiva va intesa come dipendente dalla minore efficienza e funzionalità dell’apparato radicale e non tanto dalla perdita meccanica delle piante allettate alla trebbiatura, in quanto la raccolta è stata eseguita manualmente. Per quanto concerne il danno operato dagli adulti sulle sete fiorali, si evidenzia la relazione tra incidenza di piante con sete erose osservate alla fioritura e la mancata fecondazione media osservata alla raccolta (grafico 2). Un’incidenza di piante con danni alle sete fiorali superiori al 20% si è tradotta in una mancata fecondazione del 10%, sebbene non si sia evidenziata una riduzione produttiva, anche per la capacità delle cariossidi presenti di sopperire a quelle limitrofe che non hanno avuto modo di svilupparsi. Effetto delle tecniche agronomiche L’effetto delle tecniche agronomiche sui danni causati dall’insetto è stato analizzato considerando i dati del monitoraggio delle aziende della provincia di Novara, Vercelli e della zona a nord della provincia di Torino (Canavese e Chivassese), che sono risultati gli areali più colpiti. Dal confronto con i dati agronomici si evidenzia il chiaro effetto dell’avvicendamento colturale sui danni causati dall’insetto: il mais in rotazione presenta un attacco radicale (–52%), un’incidenza di piante ginocchiate (–40%) e allettate (–94%) e di danni alle sete fiorali (–55%) significativamente inferiore al mais in monosuccessione. L’incidenza di allettamenti e di piante con «collo d’oca» è risultato rispettivamente del 57 e 28% più alto con semine ritardate a partire dalla seconda metà di aprile, rispetto a semine più tempestive. Inoltre il ritardo della semina e il conseguente ritardo della fioritura è coinciso con una maggiore presenza di adultisfarfallanti e ha determinato un’incidenza più alta di danni alle sete fiorali. Una maggiore fertilità del terreno per la disponibilità irrigua e la presenza di concimazione organiche ha contribuito significativamente a ridurre le perdite produttive conseguenti ai danni radicali e alla stabilità delle piante, favorendo una maggiore emissione di radici avventizie e un migliore recupero della pianta danneggiata. Il calo produttivo è stato superiore rispettivamente del 37% nei terreni in asciutta rispetto a quelli irrigui e del 63% negli appezzamenti con sola concimazione minerale rispetto a quelli in cui sono regolarmente distribuiti reflui zootecnici. Anche se non in maniera significativa, i dati relativi alle lavorazioni e alla tessitura del terreno hanno messo in evidenza un possibile effetto di questi aspetti agronomici, che andrà confermato da ulteriori indagini. L’aratura autunnale potrebbe ridurre la popolazione dell’insetto, esponendo maggiormente le uova svernanti al freddo invernale e alla disidratazione. Al contrario, i suoli di medio impasto sembrano risentire meno di quelli sciolti delle conseguenze sulla stabilità delle piante e possono contribuire a contenere le perdite produttive. Allo stesso modo la rincalzatura, favorendo un migliore ancoraggio delle piante colpite, riduce l’esposizione della coltura al danno. Effetto della lotta diretta Tra gli interventi di lotta diretta, l’impiego di geodisinfestanti granulari alla semina o con le lavorazioni dell’interfila ha significativamente ridotto l’attività larvale e i danni alle radici (–59%), con un’evidente riduzione delle perdite produttive (–65%). Le aziende in cui è stato effettuato nella precedente campagna il trattamento insetticida con piretroidi contro gli adulti di diabrotica o di piralide hanno riscontrato danni alle radici del 48% inferiori rispetto agli appezzamenti in cui non era stato effettuato il trattamento e non hanno manifestato allettamenti. Il trattamento adulticida ha anche ridotto dell’83% i danni alle sete fiorali. Si deve considerare che le aziende che hanno attuato questo metodo di lotta nel 2008 in genere lo hanno mantenuto anche nella campagna 2009. Occorre infine considerare che l’indagine descritta non ha valutato l’effetto della concia del seme con insetticidi neonicotinoidi, che, come noto, sono attualmente sottoposti a sospensione cautelativa (dm 17-9-2008, rinnovato il 20-9-2009); anche questi interventi, secondo recenti sperimentazioni (Agosti et al., 2009), possono contribuire a una riduzione significativa del danno radicale. Quali strategie adottare per la prossima campagna La diabrotica non potrà essere debellata negli areali maidicoli dove è da tempo diffusamente presente: occorre quindi predisporre un regime forzato di convivenza tra l’insetto e la coltura. Per questo occorre predisporre le misure preventive o agronomiche e quelle dirette di lotta. I dati raccolti in questa prima indagine evidenziano che ci sono significativi ambiti per ridurre i danni e, in definitiva, per controllare la proliferazione dell’insetto, anche se per quest’ultimo aspetto l’andamento della popolazione andrà valutato alla luce di ricerche più mirate. Percorsi agronomici che attuano lavorazioni invernali e semine tempestive seguite da interventi con geodisinfestanti e/o dalla lotta agli adulti, senza dover ricorrere all’avvicendamento forzoso, possono significativamente ridurre i danni fino a livelli anche trascurabili in monosuccessione. Dato il ruolo apprezzabile della fertilizzazione e dell’irrigazione nel contenere le perdite produttive, occorre ancora una volta sottolineare come gli stress colturali di fatto possono aumentare la suscettibilità della coltura alla diabrotica. Una certa semplificazione della tecnica agronomica posta recentemente in atto per contenere i costi colturali può quindi esporre il mais a danni maggiori. Nel medio periodo, acquisite le necessarie informazioni, i programmi di controllo integrato dovranno prevedere inoltre l’utilizzo di ibridi di mais tolleranti, che hanno dimostrato di sottrarsi e/ o di recuperare con maggiore efficacia ai danni causati dall’insetto (Ferrari e Motto, 2009). In conclusione, il controllo della diabrotica si presenta come una problematica sicuramente complessa da gestire, in quanto l’insetto trova negli areali italiani di coltivazione del mais condizioni estremamente favorevoli al suo sviluppo e non esiste alcuna soluzione, per quanto promettente, in grado di risolvere da sola il problema. Per il futuro prossimo, in attesa di varietà più resistenti (eventualmente con caratteri di resistenza inseriti mediante ingegneria genetica) e di innovativi e più efficaci metodi di lotta, la scelta di quale combinazione di interventi adottare con l’obiettivo di minimizzare la diffusione dell’insetto e i danni alla coltura deve essere effettuata con attenzione. L’attuazione dei protocolli di lotta integrata più mirati dovrà tener conto del livello di popolazione dell’insetto, degli andamenti meteorologici tra l’inverno e l’inizio dell’estate, della varietà seminata, delle caratteristiche pedoclimatiche e dell’ordinamento colturale dell’areale di coltivazione, nonché dei livelli produttivi attesi. Per questo è urgente acquisire le informazioni necessarie attraverso una rete di ricerche e indagini mirate. PROVE DI PRODUZIONE DEL MAIS Risultati produttivi delle prove parcellari ottenuti nel 2011 dalle prove di MAIS (ibridi commerciali i dati riportati nella tabella seguente sono elencati in ordine di ciclo e successivamente alfabetico) Si mette in evidenza che la classe di maturazione 500 ha fornito i migliori risultati produttivi, dato confermato anche dall’analisi degli ultimi anni di rilievo. Si mette altresì in risalto come nei terreni meno dotati i risultati migliori si sono ottenuti con la classe 400. Piante Varietà Ditta Classe n./m2 Data Data semina raccolta Umidità Superficie qli/ha qli/gta % m2 al 14% al 14% DK440 Dekalb 300 8,1 02-apr 14-set 13,6 1647 128,71 49,0 DKC4795 Dekalb 300 8,1 02-apr 14-set 15,1 2028 125,10 47,7 DKC4964 Dekalb 300 8,1 02-apr 14-set 13,2 1665 137,00 52,2 PR36W66 Pioneer 300 8,1 02-apr 14-set 16,2 1611 127,62 48,6 DKC5276 Dekalb 400 7,6 06-apr 14-set 18,1 3612 142,66 54,4 8,1 06-apr 14-set 16,8 5961 148,94 56,7 8,1 08-apr 14-set 18,4 1590 138,45 52,7 8,8 08-apr 14-set 18,4 1584 152,75 58,2 7,6 06-apr 29-set 19,0 4266 148,68 56,6 6,9 06-apr 29-set 20,1 6386 135,42 51,6 6,9 09-apr 30-set 21,8 1665 141,96 54,1 7,6 09-apr 30-set 18,6 2220 152,58 58,1 7,6 04-apr 30-set 20,3 2547 152,09 57,9 7,6 06-apr 29-set 22,1 2178 141,40 53,9 DKC5276 Dekalb 400 DKC6089 Dekalb 500 FAMOSO Syngenta 500 KORIMBOS PR33A46 KWS Pioneer 500 500 Varietà Ditta Classe DKC6120 Dekalb 600 DKC6315 Dekalb 600 DKC6677 Dekalb 600 DKC6717 Dekalb 600 DKC6815 Dekalb DKC6815 Dekalb DKC6845 KALIPSO Dekalb Piante n./m 2 Data Data Umidità Superficie 2 qli/ha qli/gta al 14% al 14% semina raccolta % m 7,6 06-apr 29-set 18,4 2092,5 131,45 50,1 7,6 06-apr 29-set 18,5 2088 154,39 58,8 7,6 06-apr 29-set 21,0 4230 133,01 50,7 7,6 06-apr 29-set 21,1 4226 147,81 56,3 6,9 06-apr 29-set 21,1 2133 141,08 53,8 7,6 07-apr 29-set 22,0 4208 156,27 59,5 600 6,9 06-apr 29-set 22,3 2652 149,01 56,8 600 7,6 07-apr 29-set 22,1 4271 160,09 61,0 600 6,9 09-apr 30-set 20,4 1620 156,08 59,5 600 6,9 09-apr 30-set 17,7 1755 147,19 56,1 KERMES KWS 600 7,6 06-apr 29-set 20,3 2169 165,27 63,0 LOLITA Pioneer 600 6,9 09-apr 30-set 23,2 4244 137,00 52,3 P1223 Pioneer 600 6,9 04-apr 30-set 20,9 2538 124,81 47,6 P1318 Pioneer 600 7,6 04-apr 30-set 20,9 2574 141,50 53,9 P1543 Pioneer 600 7,6 04-apr 30-set 21,8 2565 148,89 56,7 P1547 Pioneer 600 7,6 04-apr 30-set 21,4 2592 131,87 50,2 PR32F73 Pioneer 600 6,9 04-apr 30-set 21,7 2556 159,76 60,9 PR32G44 Pioneer 600 7,6 06-apr 29-set 20,2 2178 156,86 59,8 VITTORINO Syngenta 600 6,9 09-apr 30-set 21,5 4171 135,00 51,5 DKC6795 Dekalb 700 7,6 07-apr 29-set 23,2 4208 133,32 50,8 DKC6854 Dekalb 700 7,6 06-apr 29-set 20,8 2061 147,55 56,2 DKC6903 Dekalb 700 7,6 06-apr 29-set 22,7 2065,5 146,25 55,7 P1758 Pioneer 700 7,6 04-apr 30-set 22,7 2583 153,46 58,5 PR31D24 Pioneer 700 7,6 04-apr 30-set 22,2 3480 144,54 55,1 7,6 8,1 piante/m 6,9 2 La valutazione produttiva nelle classi di maturazione 400, 500, 600 ha verificato che con gli attuali ibridi e l’aumento di investimento, si sono ottenuti ottimi risultati in tutte le classi produttivi iniziando dai 400-500 fino ai 600. Si ricorda che la semina dei cicli a maturità precoce ha sicuramente dei pregi come un risparmio di energia per l’essiccazione e una maggior resistenza agli stress ambientali (es. siccità), minor esigenze nutritive, e non ultimo una maggior vigoria di emergenza che permette l’anticipo delle semine con maggior tolleranza alla diabrotica. PROVE DI INVESTIMENTO 6,9 piante/m2 Varietà Ditta Classe 7,6 piante/m2 Piante n./mq Data 8,1 piante/m2 Data semina raccolta 8,8 piante/m2 Umidità Superficie qli/ha qli/gta % mq al 14% al 14% DKC5276 Dekalb 400 7,6 06-apr 29-set 17,5 2052 142 54,0 DKC5276 Dekalb 400 8,1 06-apr 29-set 16,4 2712 151 57,5 DKC5276 Dekalb 400 7,6 08-apr 14-set 18,7 1560 144 54,7 DKC5276 Dekalb 400 8,1 08-apr 14-set 18,5 1566 146 55,6 DKC5276 Dekalb 400 8,8 08-apr 14-set 18,4 1566 147 55,9 KORIMBOS KWS 500 6,9 09-apr 30-set 21,8 1665 142 54,1 KORIMBOS KWS 500 7,6 09-apr 30-set 18,6 2220 153 58,1 DKC6717 Dekalb 600 6,9 06-apr 29-set 21,1 2133 141 53,8 DKC6717 Dekalb 600 7,6 06-apr 29-set 22,5 2052 154 58,6 DKC6815 Dekalb 600 6,9 06-apr 29-set 23,0 1200 150 57,3 DKC6815 Dekalb 600 7,6 06-apr 29-set 23,0 2102 157 59,8 La valutazione effettuata nelle classi di maturazione 400, 500, 600 ha verificato che l’aumento di investimento, porta all’aumento della produzione nella maggior parte degli ibridi di nuova generazione, in particolar modo nella classe 400-500. Si consiglia di aumentare l’investimento con semina precoce e comunque di non superare le 8 piante/m2 finali per le varietà della classe 600. In ogni caso è necessario i consigli delle ditte produttrici relativi ai singoli ibridi. PROVE DI CONCIMAZIONE Rispettiamo gli asporti (concimazione equilibrata) E inutile apportare elementi più del necessario Interriamo subito l’azoto al momento della rincalzatura (si perde circa il 20%) Ricordiamoci di rispettare la direttiva nitrati: • Dose di azoto pari a 170 Kg/ha di azoto in aree vulnerabili (elevata a 250 kg/ha per il mais) • 340 Kg/ha di azoto nelle altre zone compresi gli apporti organici (letame e liquame) • Apporti frazionati nel tempo massimo 100 kg per intervento in copertura e 30 Kg in pre-semina PROVE DI CONCIMAZIONE con CONCIME A LENTA CESSIONE InvestiIpotesi mento messe a iniziale confronto Piante/m2 DKC6845 Tesi n. 1 6,9 DKC6845 Tesi n. 2 6,9 UmidiSuperficie tà semina 08/04/2011 raccolta 30/09/2011 Varietà della Dekalb, classe 600 qli/ha qli/gta % m2 al 14% al 14% 20,7 2142 131,18 50,21 21,0 1785 128,20 48,84 Unità fertilizzanti 1° tesi AZIENDALE CON PRODOTTI DI COPERTURA AZOTATI CESSIONE RITARDATA Qli/ha N P2 O 5 K2O pre-semina 5-10-20 5,6 28 56 112 copertura ENTEC 46 3,8 175 0 0 203 56 112 Qli/ha N P2 O 5 K2O 56 112 2° tesi AZIENDALE pre-semina 5-10-20 5,6 28 copertura UREA 3,8 175 0 0 203 56 112 Alta Efficienza Dekalb, vantaggio produttivo ad alta densità. Il 2012 rappresenta per Dekalb l’anno del 100° anniversario della sua storia. 100 anni di esperienza condivisa con il mondo agricolo e 100 anni di innovazione rivolta alla crescita degli agricoltori. L’innovazione ha rappresentato la chiave del successo di Dekalb nel passato, diventerà ancora di più pilastro di crescita per il futuro. Prima società ad introdurre in Italia gli ibridi di mais nell’immediato dopoguerra, prima società sementiera ad introdurre le biotecnologie in agricoltura sul finire del secolo scorso, oggi prima società a sviluppare percorsi agronomici innovativi per incrementare le produzioni maidicole. L’esperienza agronomica realizzata nelle Concept Farm Dekalb in collaborazione con ‘Istituto Podere Pignatelli’ ci ha dato l’opportunità di sviluppare innovazione anche a fianco degli agricoltori Piemontesi. Innovare la tecnica colturale per il mais significherebbe oggi sfruttare a pieno il potenziale della nuova genetica con incrementi di resa significativi. Elemento cardine della tecnica colturale è rappresentato dal numero di piante al metro quadro che costituisce il tassello più importante nel determinante la resa finale della coltura. La densità di semina diviene, quindi, il primo elemento per raggiungere questo obiettivo. Gli Ibridi ALTA EFFICIENZA DEKALB, come DKC6815,in ambienti fertili e irrigui, aumentano le produzioni ad ettaro se seminati a 9 semi al m2. La genetica efficiente ed innovativa di queste piante, infatti, sfrutta meglio di chiunque altro lo spazio e le risorse messe a disposizione dal terreno. Per ottenere il massimo da questa nuova genetica sarà quindi importante incrementare la densità di popolazione spingendo l’investimento fino a 9 semi al m2. Solo con questa genetica, che garantisce sanità di pianta e stocco, approfondimento di apparato radicale, taglia contenuta della pianta e tolleranza alla scarsità di acqua, è possibile aumentare l’investimento passando da 7 a 8 piante al m2 con un vantaggio produttivo medio che supera il 5%. Numerosi test realizzati in collaborazione con Istituto Podere Pignatelli hanno confermato negli anni questa possibilità. Quest’anno Dekalb testerà per voi un nuovo sistema di semina. Ripensare la distribuzione delle piante in campo consentirebbe di sfruttare al meglio il potenziale della nuova genetica spingendo l’investimento fino a 9 e 10 piante al m2. Gli incrementi di resa possono infatti esser accentuati affiancando alla genetica una tecnica agronomica innovativa che prevede la semina a file binate con la disposizione del seme a “quinquonce”. Il risultato è una miglior distribuzione del seme nello spazio disponibile a garanzia di un utilizzo più razionale di acqua luce ed elementi nutritivi da parte della pianta. Quest’anno Dekalb testerà per voi questa tecnica agronomica, per dimostrarne i benefici. Uso delle MICORRIZE e della BEAUVERIA Le Micorrize sono dei funghi che vivono nel terreno a contatto con le radici delle piante e permettono, grazie alla simbiosi con queste di aumentare lo sviluppo radicale e : • • • • • • • Favoriscono l’assorbimento di elementi minerali con miglior uso dei concimi Permettono di ridurre le concimazioni mantenendo la produttività Favoriscono l’assorbimento dell’azoto (in parte anche quello atmosferico) Riducono gli stress idrici Favoriscono lo sviluppo di radici in caso di attacco da parte di elateridi e di diabrotica Incrementi produttivi del 2 –10% le percentuali più elevate si verificano nei terreni meno fertili o soggetti a stress. Radice micorrizata Piante più sane e vigorose La Beauveria bassiana è un fungo che cresce naturalmente nei terreni e agisce come un parassita su vari artropodi in particolare colpisce i coleotteri, appartiene ai funghi entomopatogeni, favorisce il controllo naturale degli elateridi e della diabrotica Varietà della Dekalb, classe 500 Ipotesi messe a confronto Piante n./m2 DKC6845 tradizionale 6,9 DKC6845 con micorriza 6,9 semina 09/04/2011 raccolta 30/09/2011 Umidità qli/ha qli/gta % al 14% al 14% 19,5 155,30 59,2 20,4 161,02 61,5 Frumento duro Il raccolto 2011 non è stato significativo e non si dimostrato concorrenziale con le altre coltivazioni. Il frumento ha risentito del freddo invernale e non è accestito a sufficienza. Si è ottenuta una produzione di 40 q.li/ha, pari a 15 qli/gta (al 14% di umidità). Si reputa necessario ulteriori prove per verificare l‘adattabilità nel nostro areale del frumento duro. Colza — con soia di 2° raccolto L’abbinamento delle due colture è interessante come potenziale rotazione. Nonostante la semina ritardata della colza (fine ottobre anziché metà settembre) il raccolto della colza è stato di 16 qli/ha pari a 9 qli /gta, permettendo la semina in secondo raccolto della soia, che garantisce un minimo reddito e potenzia notevolmente la fertilità del terreno. Interrompendo così la monosuccessione del mais. La prova verrà ripetuta anche nel 2012. BANDO per erogazione BORSE di STUDIO “Leone Pignatelli” L’Istituto Podere Pignatelli nel programma di divulgazione e di promozione dell’istruzione nel settore agricolo ha bandito un concorso per l’assegnazione di n. 3 borse di studio in onore di Leone Pignatelli, di diverso importo, a fronte di percorsi di studio in materie agrarie, per un valore complessivo di Euro 2.000= (duemila). Estratto dal bando: Art. 2 - Finalità Generali L’istituto podere Pignatelli viste le proprie finalità statutarie vuole valorizzare i giovani e il loro sforzo per prepararsi ad avere un ruolo attivo nel settore primario dell’agricoltura, ha perciò istituito le borse di studio di cui al presente bando. Art. 3 - Ripartizione e valore delle singole Borse di studio Sono bandite 3 Borse di studio, così suddivise nelle seguenti categorie: 1) Riservate ai laureati in Scienze Agrarie, Scienze Forestali, Veterinaria n. 1 borsa da Euro 1.000, da assegnare per merito scolastico, al termine conclusivo del corso di studi triennale o quinquennale, assegnate a fronte di tesi di laurea. 2) Riservate a Diploma Scuola Media Superiore n. 1 borsa da Euro 500 = ciascuna, da assegnare, per merito scolastico, a neodiplomati (nell’a.s. 2011/2012) in Istituti Tecnici Agrari (statali e/o paritari); n. 1 borsa da Euro 500 = ciascuna, da assegnare, per merito scolastico, a neodiplomati (nell’a.s. 2011/2012) in Istituti Professionali per l’Agricoltura (statali e/o paritari). In assenza di partecipanti ad una delle due categorie di Diploma, verrà assegnata la borsa non erogata al diploma di Scuola Media Superiore con più partecipanti. Per il bando completo e informazioni relativamente alle attività dell’azienda: www.poderepignatelli.it [email protected] Istituto Podere Pignatelli Frazione Madonna Orti 49 10068 Villafranca Piemonte (TO) Telefono 011.980.70.21 www.poderepignatelli.it — [email protected]