MUSEO DELLA BEATA VERGINE DI SAN LUCA
Bologna
L’icona bizantina della Madonna di San Luca – ospitata dalla fine del XII secolo nell’omonimo santuario posto
sul Colle della Guardia, collegato a Porta Saragozza da un portico lungo più di 3,5 chilometri – accentra su di
sé da più di otto secoli la devozione cittadina quale simbolo di identità civica e insegna attorno alla quale
raccogliersi nei momenti di difficoltà.
Il museo, dedicato al secolare patrimonio devozionale, storico, artistico e culturale connesso all’Immagine, al
santuario e al portico, è ospitato nell’antico Cassero della porta, risalente al XIII secolo e parte della terza
cerchia di mura cittadine, completato da una torre centrale e dotato in origine di un avancorpo con ponte
levatoio. Per farne una degna cornice alle
processioni che accompagnano ogni anno la discesa
dell’Immagine in città, il complesso fu interamente ricostruito nel 1858 in stile neomedievale su progetto di
Enrico Brunetti Rodati, poi portato a compimento da Giuseppe Mengoni.
La raccolta storico-didattica del museo è composta da opere d’arte di proprietà del Santuario di San Luca,
completate da stampe, cartoline, santini, opuscoli e altri oggetti.
La visita prende avvio dall’aula didattica, che offre al visitatore un compendio video sulle tematiche
affrontate nel percorso espositivo e una serie pannelli dedicati alla storia e all’ultimo restauro del Cassero.
Una gigantografia dell’icona apre la sezione dedicata all’Immagine sacra, che illustra le radiografie eseguite
nel 1991, alcuni studi stilistici comparativi con altre icone bizantine, le origini del santuario, la leggenda del
trasporto della tavola dipinta a Bologna e lo sviluppo del suo culto.
Al primo piano viene illustrata la storia della basilica – introdotta da un filmato dedicato al recente restauro e
da un modello ligneo settecentesco – attraverso pannelli dedicati alla prima discesa dell’icona in città, al
primo miracolo e alla costruzione, dalle origini all’ultimo progetto, dell’edificio sacro, la cui veduta opera di
Luigi Bertelli (1895) è esposta sulla parete di fondo. Segue la storia dell’edificazione del portico attraverso i
primi progetti, la costruzione del tratto di pianura e di quello sul monte, la realizzazione dell’arco del
Meloncello, del portico della Certosa e della funivia.
Nella sala nel torrione circolare, un filmato proiettato sul pavimento e una pianta settecentesca ripercorrono i
“viaggi” della Sacra Immagine all’interno delle mura cittadine, in un campione di anni tra il XVI e il XVIII
secolo, mentre lungo le pareti sono esposte le stampe originali di alcune processioni del XVIII secolo.
Dalla terrazza si accede alla torre centrale divisa in due livelli. Al primo viene approfondito il tema della
processione: una scenografia riproduce il baldacchino e l’icona con la copertura processionale in argento;
alcuni pannelli illustrano la storia delle associazioni addette al cerimoniale, il culto civico, gli apparati
processionali. Una bacheca con santini e manifesti è dedicata agli aspetti più popolari della devozione, due
filmati completano la sezione.
Al secondo livello sono esposti oggetti rappresentativi della storia del culto della Beata Vergine di San Luca:
le statue settecentesche in cartapesta che adornavano l’antico baldacchino, oggetti di vario genere, come un
manto di copertura dell’icona, santini, le vesti dei Raccoglitori Gratuiti e dei Domenichini e numerosi ex voto,
un ampio campione della letteratura sulla sacra immagine e il suo culto.
Bibliografia
Il Museo della Beata Vergine di San Luca, Bologna, 2004
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