NOME SOCIETÀ E N O D O O G Volume 1, Numero 1 Data HOLA CHicos Martedì 3 Marzo. L’atteso giorno è arrivato. Finalmente si parte. La sveglia suona e repentinamente saltiamo giù dal letto, trasmettendo l’euforia anche al resto della famiglia. Ci prepariamo in fretta e controlliamo di non dimenticare nulla. “ Mi raccomando, telefona prima di imbarcarti!” – “ Non allontanarti dal gruppo”- e sulle note di queste ultime raccomandazioni da parte dei nostri preoccupati genitori, varchiamo la soglia di casa per dirigerci verso quella che sarà un’esperienza indimenticabile. Saltiamo sul pullman, ancora mezzi addormentati, per recuperare il resto della “ Allegra Brigata”, ovvero i ragazzi di Colle e i raffinatissimi Circellesi. “ Compagnia! Attenti! Si parte!”. Tra un sonno e l’altro giungiamo a Roma, forse un po’ troppo in anticipo, e ci rechiamo all’aeroporto di Ciampino ( preferivamo Fiumicino), dove abbiamo imbarcato i bagagli da stiva. Dopo circa tre ore di estenuante attesa ( abbiamo già detto di essere arrivati troppo in anticipo), il gate è stato aperto e, con la preoccupazione di coloro che per la prima volta salivano su un aereo e la spensieratezza di chi già lo conosceva, ci siamo accomodati sui sedili blu della Ryanair. Le raccomandazioni delle hostess e dei piloti hanno preceduto il decollo che è avvenuto intorno alle 15:50. Il mondo è proprio piccolo da quassù!. “Bienvenidos a Madrid!” -“ Hola chicas” – “ Hola chicos” – e fu così che ci accorgiamo di non essere più in Italia. Stanchi del viaggio, Notizie di rilievo: • Hola Chicos • Concorso “Don Peppino Diana” • Un mistero da risolvere • È arrivata la primavera • La diga di Campolattaro PAGINA 2 GOOD ONE ci dirigiamo verso il nostro hotel “ Celuisma Florida Norte” e tutti corriamo nelle rispettive stanze per prepararci per la cena. La mattina seguente conosciamo la guida che ci accompagnerà alla visita di: Plaza Major, Plaza del Sol, Plaza de Espana. Non solo, ma anche l’appariscente Palazzo Reale, il verdissimo e rilassante Parco del Buen Retiro e la cattedrale nei pressi del palazzo reale. Ci dirigiamo poi al Museo Del Prado, dove abbiamo modo di ammirare la “ Meninas” di Diego Velázquez e alcuni dei capolavori di Goya. Che bello poter osservare dal vivo ciò che studiamo sui libri! E’ tutta un’altra storia! Ultima tappa: Lo stadio Santiago Bernabéu. La sua vastità e importanza meraviglia appassionati e non. Percorriamo il tour al suo interno che, dall’enorme museo ci guida, passando anche per gli spogliatoi e le stanze riservate ai giocatori del Real Madrid e ospiti, al campo. Quante partite viste alla tv e sembra quasi un sogno essere quassù sugli spalti per poi calpestare l’erba che ogni fine settimana vede scontrarsi club prestigiosi. Ultimo giorno: ultima metropolitana, ultima colazione, ultimo risveglio nella capitale spagnola. Rifacciamo i bagagli senza più l’euforia dei primi giorni. Osserviamo per l’ultima volta le nostre stanze, e poi ci riuniamo tutti nella hall per prendere il pullman e giungere all’aeroporto. L’aereo decolla e il territorio spagnolo diventa sempre più piccolo, fino a essere totalmente nascosto dalle nuvole. Ecco, da quassù, dopo qualche ora, ci sembra possibile intravedere l’Italia. Sì, ci siamo. Siamo di nuovo a casa. Antonella Antonietta Cristina VOLUME 1, NUMERO 1 PAGINA 3 Un giorno all’expo Dal 3 al 6 maggio 2015, noi ragazzi del Liceo Scientifico “Don Peppino Diana” di Morcone e di Colle Sannita, con i ragazzi del’ITE di Circello, accompagnati da alcuni insegnanti, abbiamo effettuato un viaggio d’istruzione indimenticabile che ha avuto come tappa principale la visita a EXPO Milano 2015: l’esposizione universale che l’Italia sta ospitando dal primo maggio e che durerà fino al 31 ottobre 2015. Si tratta del più grande evento mondiale sull’alimentazione e la nutrizione realizzato su un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadrati che coinvolge più di 140 Paesi e Organizzazioni Internazionali. Occasione unica di confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione per cercare di formulare strategie comuni al fine di migliorare la qualità della vita e sostenere l’ambiente. L’Expo offre, inoltre, la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del Mondo e scoprire le tradizioni gastronomiche di ogni Paese partecipante che ha accolto la sfida, lanciata dagli organizzatori, di assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile. Il tutto è allietato da eventi artistici e musicali, convegni, spettacoli e dibattiti che si svolgono sia all’interno che all’esterno del sito espositivo. L’area espositiva, facilmente raggiungibile da ogni punto della città, permette in un solo giorno di visitare e scoprire tutte le diverse ed affascinanti culture del nostro Pianeta. Ad accogliere i visitatori c’è “L’Albero della Vita” che, ad ogni ora, offre uno spettacolo sensazionale caratterizzato da giochi d’acqua, effetti speciali e musiche travolgenti. Da qui si può accedere ai due grandi viali principali, il Cardo ed il Decumano, su cui si affacciano aree comuni, dedicate ad eventi ed alla ristorazione, piazze ed i padiglioni dei Paesi partecipanti. Ogni singolo padiglione è un viaggio nella cultura, nei profumi, nei colori e nella tradizione di un popolo. Dal padiglione Italia al padiglione Brasile, dal padiglione Giappone al padiglione Turchia, architettura, design, sapori, natura e scienze si uniscono in un unico spazio dove attrazioni e spettacoli di ogni sorta fanno vivere un’esperienza entusiasmante ed emozionante che lascia tutti a bocca aperta. Le costruzioni seguono criteri di efficienza energetica e sostenibilità nella realizzazione, smontabili e riutilizzabili alla fine dell’evento. Architetti di fama internazionale hanno co- VOLUME 1, NUMERO 1 PAGINA 4 struito ogni singola struttura dell’area espositiva sulla base del tema di Expo Milano 2015: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” che prevede di seguire i canoni dell’innovazione, del risparmio energetico, del rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali. Probabilmente, non tutti condividono i valori, le sfide e le opportunità che l’Expo offre per un futuro sostenibile ma, come recita lo spot della campagna di comunicazione ufficiale dell’evento, il cibo è gioia e deve esserlo per tutti… perché il cibo è vita per noi e per il Pianeta! Benedetta NUMERO 2 PAGINA 5 Concorso don Peppino diana La studentessa Benedetta Tronto del Liceo Scientifico di Morcone ha vinto il secondo premio alla XII edizione del concorso Premio Artistico Letterario “Don Peppino Diana” con una lettera ai concittadini basata sui temi della canzone “Nu Juorno Buono” di Rocco Hunt. NUMERO 2 Morcone, 4 marzo 2015 Ma, come per tutti i sogni, c’è sempre un brusco risveglio, la canzone finisce e, nell’aprire gli occhi trasognanti ti Caro concittadino, rendi subito conto che la bella melodia sicuramente avrai sentito parlare del che stavi ascoltando è servita solo a giovane cantante salernitano Rocco darti un attimo di felicità, un frammenHunt o, almeno, della sua canzone più to d’illusione che, come alla fine di una famosa che, dopo la vittoria a Sanremo bella giornata, ti fa tornare all’amara giovani del 2014, la radio ha continuato realtà: un mondo inquinato nell’ama trasmettere per giorni. Molti l’hanno biente e nell’anima! canticchiata ripetendone lentamente i Questo mondo, però, deve cambiare! versi, forse nella speranza che ogni sin- Spetta, soprattutto, a noi giovani impegola parola si potesse avverare. “Nu gnarci affinchè questo accada, nella Juorno Buono”, questo è il titolo di un speranza di avere un futuro migliore. testo che parla di speranza in un mondo Io prometto di mettercela tutta ma, anmigliore. che tu devi crederci perché tutti abbiaSe tu ancora non l’hai ascoltata, fallo mo il diritto di vivere “Nu Juorno Buoora, chiudi gli occhi ed inizia a sogna- no”…che duri per sempre! re… Immaginati in un mondo diverso in cui, Benedetta in una mattina qualunque, al tuo risveglio, vieni accolto da un dolce profumo di primavera, segno che la tua giornata appena iniziata andrà, sicuramente, per il verso giusto. Immagina di poter scendere in strada e sentirti sempre al sicuro, camminare tranquillo sorridendo alla vita. Immagina un mondo in cui, finalmente, si può respirare ovunque aria pulita ed in cui non c’è bisogno di allontanarsi da tutti e da tutto per trovare un po’ di serenità. Immagina di poter essere te stesso ed essere felice perché tutti ti accettano per come sei, con i tuoi pregi e con i tuoi difetti…perché anche tu accetti tutti, senza dare importanza se gli altri sono diversi da te. Immagina di poter sorridere sempre con la spensieratezza di un bambino e gioire anche per le più piccole cose. Immagina di poter essere felice per aver aiutato qualcuno e per aver visto la gratitudine nei suoi occhi, che vale più di mille parole. Immagina che giovani come me, dopo anni di studi, non siano più costretti ad andarsene dal proprio paese, abbandonando i propri affetti, in cerca di fortuna, ma possono continuare a vivere nelDidascalia dell'immagine o della la loro terra vicino ai propri cari. fotografia PAGINA 6 VOLUME 1, NUMERO 1 PAGINA 7 Un mistero da risolvere “Le donne sono un sesso affascinante e caparbio. Ogni donna è una ribelle: di solito, in violenta rivolta contro se stessa.” rapporto in cui si registra in Italia un aumento delle uccisioni di donne del 14% nell'ultimo anno, dalle 157 nel 2012 alle 179 del 2013. Dati spaventosi. Ogni donna è una ribelle,sì. E forse è proprio grazie alla sua grande forza di volontà che è riuscita a conquistarsi il rispetto da parte della figura che, sin dall’origine del mondo, l’ha sempre dominata e sottomessa: l’uomo. Accusate di stregoneria, di essere creature malvagie, di essere la rappresentazione vivente del peccato, definita “Femme Fatale” o Dark lady, la donna ha sempre dovuto difendere se stessa dalle accuse e dai capricci di società che cercavano di tenerla segregata nel ruolo di madre e moglie. Mara In ogni periodo storico, però, ha ricoperto ruoli diversi, a seconda delle necessità della società. Con l’Illuminismo rivendica i propri diritti, partecipando attivamente alle rivolte della Rivoluzione francese, nel post-Rivoluzione Industriale le donne-operaie sottopagate si battono per affermare i propri diritti anche in ambito lavorativo. Il suo impegno poi cresce anche nell’ambito scientifico; numerose scoperte, partendo dall’800, portano il nome di grandi figure femminili, basti pensare a Marie Curie, premio Nobel per la fisica per i suoi studi sulle radiazioni o a Rosalind Franklin che, grazie agli studi sui raggi X, ha permesso la comprensione della struttura del DNA. Ventunesimo secolo. “ Massacra la moglie” – “ Accoltellata dal marito dopo una lite violenta” – “ Morsi e botte alla moglie” – “ Ha picchiato la moglie per 40 anni”. Questi sono alcuni dei titoli di quotidiani odierni. L’Eures ha recentemente pubblicato un Non basta ricordare la donna un giorno all’anno, non basta regalarle un rametto di mimosa oggi per poi picchiarla domani. O forse l’8 marzo è il primo e chiaro segno della parità ancora non raggiunta? Antonella Cristina Numero 2 PAGINA 8 È arrivata la primavera! È arrivata la primavera! Dolce risveglio della natura dopo il sonno profondo dell’inverno. Ci alziamo la mattina con l’odore del caffè e dei fiori che sbocciano. L’erba ha un colore diverso e sugli alberi si iniziano a vedere le prime gemme che sbocciano e che daranno vita ad una bella chioma folta di foglie verdi o rosse. E poi il sole. Il sole che riscalda i nostri animi e l’aria fresca e cristallina che ci apre e purifica i polmoni. Le madri si “divertono” nei cambi degli armadi, per lasciare il posto ai vestiti più leggeri. Niente più cappotti, guanti, sciarpe, maglioni e stivali. Niente più tremolio delle labbra e dei denti durante le passeggiate pomeridiane. Niente più corse per arrivare nei bar e riscaldarsi al caldo dell’aria condizionata. Le giornate finalmente acquistano più colore e vivacità e noi siamo più attivi perché la luce non va più via alle cinque del pomeriggio, ma alle otto di sera, e possiamo fare più cose, senza l’ansia di non avere più tempo di finirle o cominciarle. Tutto si libera e si apre al mondo, ancora mezzo addormentato dalla realtà del 20 Marzo. Quando gli alunni arrivano in classe non fanno a spintoni per cercare il getto caldo del termosifone, oppure rimangono con la giacca durante le lezioni. Niente più occhiali da pulire per la pioggia che li bagna e niente più paura di entrare nel bagno che sembra la personificazione di Narnia ogni volta che apriamo la porta. A descriverla sembra quasi una favola vero? Già … ma poi se apriamo gli occhi non possiamo godercela. E sapete perché? Beh, di certo non sono la prima a dirvelo. Perché siamo noi che impediamo tutto ciò. Siamo noi ad essere diventati così pigri da scambiare la natura per un bidone dell’immondizia, solo perché perderemmo tempo in qualche isola ecologica a buttare i nostri rifiuti. Credetemi, passare vicino ad una discarica o ad un cumulo di sacchetti abbandonati mentre si sta passeggiando per strade di campagna e inspirare un’aria cosi inquinata , è davvero deludente ed esasperante. A volte mi chiedo se siamo noi ciechi o i cartelli con su scritto “VIETATO GETTARE RIFIUTI” ad essere diventati invisibili. Questa situazione sta facendo sorgere davvero tanti dubbi sull’intelligenza umana. Ovviamente tutti quelli che rispettano la natura non compiendo que- VOLUME 1, NUMERO 1 PAGINA 9 sti gesti da stolti, non sono esclusi assolutamente dalla problematica. E spiego anche il perché. Innanzitutto siamo noi che dobbiamo cercare di mettere fine a questa storia attivandoci pur di trovare nuove soluzioni. Siamo noi che dobbiamo prendere il telefono e tormentare tutte le autorità competenti affinché vengano e risolvano tutto, e non passare indisturbati pensando “ non sono stato io/ non è colpa mia/ e che ci devo fare/ eh … sono cose normali al giorno d’oggi/ non rispondono, pazienza”. Bisogna continuare, perché facendo tutto ciò gli unici che ne subiranno le conseguenze saremo noi, e questa è credo la centesima volta che ci viene detto e forse la centesima volta che ignoreremo il problema. Nel corso egli anni il problema è peggiorato. Con tutti i rifiuti tossici sotterrati, tutte le disboscazioni inutili, tutto lo smog che inquina l’aria, le soluzioni sono davvero difficili da trovare. Ma iniziare con piccoli passi è sempre la cosa giusta da fare. E allora cosa fare? Cominciamo col sentire tutto ciò che ci dicono su questo problema invece di ignorarlo come al solito, cerchiamo di fare attenzione a questi casi di inciviltà e denunciarli, impegnamoci di utilizzare raccoglitori ecologici invece di quelli di plastica colorata che poi rovina anche l’estetica. focalizziamo l’attenzione su tanti piccoli accorgimenti, per dimezzare i problemi meno importanti e arrivare poi ad occuparci di quelli più impegnativi. Per far si che la primavera, quella su descritta, non sia solo una favola, ma una realtà. Francesca VOLUME 1, NUMERO 1 PAGINA 10 La diga di campolat taro Da qualche anno il nostro territorio è caratterizzato dalla presenza di un lago artificiale, anche abbastanza esteso che nasce dallo sbarramento del fiume Tammaro nei territori dei comuni di Morcone e Campolattaro. Il territorio circostante vede la presenza di aceri, oliveti e campi coltivati con siepi naturali. Nei prati spiccano narcisi, viole e orchidee. La fauna è ricca, infatti presenta oltre 170 specie; gli animali più presenti sono il Falco di palude, il Falco cuculo e la cicogna bianca. Ci sono molte anatre, fringuelli, rondini, upupe; i mammiferi presenti sono la volpe, il tasso, la puzzola, la donnola, la lepre, il ghiro e il riccio. Tra gli anfibi ci sono l’ululone a ventre giallo e il tritono cristallo. Il paesaggio è cambiato e se ci affacciamo alle nostre finestre vediamo in lontananza l’azzurro dello specchio d’acqua che è comunque un’immagine luminosa e rilassante. Lungo il perimetro del lago corre una strada percorribile con l’auto o a piedi che collega i due comuni interessati. A chi ama avere un contatto più diretto con una natura protetta, sarà piacevole fare una sana passeggiata lungo questa subalveale. Sono stati anche avviati vari progetti infatti si vuole offrire la possibilità di visitare il lago anche ai diversamente abili attraverso la costruzione di un pontile. Si vuole anche coniugare lo sport con la natura infatti si è pensato di dare avvio a corsi di canottaggio ed è stato realizzato un percorso per l’osservazione della flora e della fauna. Riguardo quest’ultimo progetto sono stati realizzati opuscoli operativi a supporto delle attività didattiche svolte nell’OASI. Nonostante può offrirci dei benefici ci sono anche dei contro, perché, soprattutto le persone che vivono vicino al lago, risentono di un fattore climatico, infatti c’è quasi sempre la presenza di nebbia e animali come zanzare, soprattutto nel periodo estivo. La diga di Campolattaro è un elemento che contribuisce allo sviluppo del territorio anche per quanto riguarda il turismo. Michela Erica Roberta La redazione Giornalisti: Mara Tanzillo Cristina Di Fiore Antonietta Mobilia Antonella Mannello Maria R. Iacobelli Francesca Andreotti Benedetta Tronto Roberta Mobilia Erica I grafici: Maria R. Iacobelli Antonella Mannello Antonietta Mobilia Cristina Di Fiore Docente coordinatore: Prof.ssa Lucia De Tata Potete inviare le vostre opinioni o i vostri articoli all’email [email protected]. Non vediamo l’ora di ascoltarvi!