ARCIDIOCESI
DI
BOLOGNA
Ufficio Amministrativo Diocesano
Il presente opuscolo è stato curato da:
Dott.ssa Margherita Degli Esposti
Ing. Domenico De Mattia
Don Mirko Corsini
INTRODUZIONE
Reverendissimo Parroco, Carissimo/a collaboratore/trice;
con la pubblicazione della seguente dispensa, l’Ufficio Amministrativo
Diocesano desidera concludere un percorso iniziato nel 2010 sul tema
della sicurezza degli ambienti parrocchiali.
Questo opuscolo preparato dal nostro Ufficio è da consegnarsi a tutti
coloro che, in vario modo, collaborano negli ambienti parrocchiali, al
fine di prendere maggiormente coscienza di come sia opportuno agire
nell’eseguire quelle mansioni che di solito si compiono nei nostri
ambienti con il fine di operare per la parrocchia sia nelle attività amministrative, sia in quelle di custodia, sia in attività ricreative o sociali.
E’ opportuno che coloro che agiscono nei nostri ambienti siano
consapevoli almeno di quegli elementi di massima al fine di evitare,
prevenire e scoraggiare possibili sinistri.
E’ compito del parroco, in qualità di pastore in una prospettiva
canonica, e di legale rappresentante di un Ente civile, operare e vigilare
affinché volontari e dipendenti non solo siano informati su come operare
in uno specifico servizio, ma si adoperino nell’agire in modo adeguato al
fine di evitare di mettere in pericolo sé stessi e gli altri.
Non vi è quindi solo una responsabilità civile, alla quale si risponde con
un’adeguata copertura assicurativa, ma primariamente vi è una
responsabilità morale che risponde ad una saggia coscienza formata di
chi desidera e vuole il bene oggettivo per coloro che operano a favore
della Chiesa e ad essa sono affidati.
L’esperienza insegna che non è sufficiente il “buon senso” genericamente inteso, ma che il “buono” nasce dalla conoscenza delle situazioni,
delle possibili problematiche, dalle esperienze negative o positive delle
altre realtà.
Al fine di aiutare i parroci nel loro compito istituzionale, questo opuscolo
desidera essere un piccolo strumento di base per aiutare a creare una
forma mentis; tale strumento è da consegnarsi come accennato nelle
prime righe di questa breve introduzione, a tutti coloro che operano nei
nostri ambienti e che comunque risultano presenti tra le categorie di
persone indicate nel DVR a suo tempo compilato.
Augurandoci che il buon Dio custodisca i nostri collaboratori e le nostre
attività, impariamo a non render vano la custodia e il lavoro della Divina
Provvidenza.
Bologna lì, 3 Maggio 2012
3
D. LGS. 81 /2008
L’Ufficio Amministrativo dell’Arcidiocesi in collaborazione con il consulente da noi incaricato ha predisposto la documentazione per aiutare le nostre parrocchie nell’adeguamento di
ciò che prevede il Decreto Legislativo 81/2008 e s.m.i. relativamente alla sicurezza sui
luoghi di lavoro.
A
seguito
dell’incontro
del
27
Novembre
2010
organizzato
dall’Ufficio
Amministrativo in relazione alla Sicurezza nei luoghi di lavoro e in relazione alla compilazione del DVR preparato dall’Arcidiocesi, ONDE EVITARE TRUFFE O PROBLEMI DI TIPO
ECONOMICO si precisa quanto segue:
- il DVR preparato dall’Ufficio è un documento gratuito ad uso esclusivo delle Parrocchie
dell’Arcidiocesi di Bologna;
- il DVR è stato preparato unicamente per le attività istituzionali della Parrocchia e non per
le
altre
attività
quali:
scuole,
case
di
accoglienza,
case
di
riposo,
associazioni che operano in parrocchia, ecc. Per queste attività non istituzionali si dovrebbe aver già provveduto a suo tempo;
- Il lavoro è stato preparato per EVITARE spese tecniche alla Parrocchia, qualora la stessa
non avesse dipendenti e/o volontari appartenenti ad associazioni che operano nell’ambito
istituzionale della Parrocchia. La maggior parte delle parrocchie della nostra Diocesi si
trova in questa situazione.
In sintesi si tenga presente che:
1. La Parrocchia che ha dipendenti assunti con contratto a tempo determinato o indeterminato, oppure che si avvale di prestazioni lavorative con qualsiasi altra forma contrattuale anche per periodi circoscritti nel tempo (Co.Co.Pro; lavoro occasionale; ecc), deve avere un Responsabile per la Sicurezza. Il parroco, quando non è abilitato, deve dare
l’incarico ad un tecnico abilitato che provvederà alla compilazione delle documentazioni
necessarie avvalendosi dello schema DVR preparato dall’Arcidiocesi.
2. La Parrocchia che si avvale di associazione di volontari, che operano nella parrocchia
con o senza forma scritta di accordo, deve avere un Responsabile per la Sicurezza. Il parroco, quando non è abilitato, deve dare l’incarico
ad un tecnico abilitato che provvederà alla compilazione delle documentazioni necessarie avvalendosi
dello
schema
DVR
preparato
dall’Arcidiocesi.
3. La Parrocchia che NON ha dipendenti, neppure occasionali o per un tempo limitato, e che
NON si avvale di volontari appartenenti ad associazioni, NON ha l’obbligo di Legge nella compilazione del DVR; pertanto non deve dare incarico
a nessun tecnico con il conseguente onere di
4
spesa. MA, PER TUTELARE LA PARROCCHIA DA EVENTUALI PROBLEMI CHE POTESSO SORGERE IN CASO DI SINISTRI SUBITI DA UN VOLONTARIO (al di là della copertura Assicurativa per la quale si è tenuti) -, vista la sentenza della Cassazione Penale n. 7730 del
16.01.2008 - si è ritenuto utile CONSIGLIARE VIVAMENTE la compilazione del DVR secondo
le indicazioni date.
Successivamente si darà gratuitamente il materiale da consegnare ai volontari per determinati lavori che avvengono nelle nostre parrocchie: pulizia della Chiesa, operatori delle cucine per le feste, lavori piccoli di giardinaggio, piccole manutenzioni, ecc.
E' BENE SAPERE CHE:
Il Decreto definisce il “lavoratore” all’art. 2 lettera a): “[…]
persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale,
svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell‘organizzazione di
un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o
una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua
attività per conto delle società e dell’ente stesso; l’associato
in
partecipazione
di
cui
all’articolo
2549,
e
seguenti
del
codice
civile
[…]”.
Per i nostri ambiti pastorali il Decreto deve essere applicato dove vi sia la presenza anche
di un solo lavoratore retribuito ed assunto con qualsiasi tipo di contratto (a tempo determinato o indeterminato, a progetto, occasionale, ecc.), oppure dove vi siano volontari che, in
seguito
a
stipula
di
convenzione,
prestano
un
servizio
gratuito
alla
parrocchia.
Secondo il testo del D.Lgs. 81/2008, i volontari operanti in parrocchia, ma non appartenenti ad alcuna associazione, non ricadono nelle disposizioni previste dal Decreto stesso; tuttavia, la Cassazione Penale, con sentenza del 16.01.2008 n. 7730 così recita: “In tema di
lesioni personali colpose, la configurabilità della circostanza aggravante della violazione di
norme antinfortunistiche esula dalla sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato, atteso che il rispetto di tali norme è imposto anche quando l’attività lavorativa venga prestata
anche solo per amicizia, riconoscenza o comunque in situazione diversa dalla prestazione
del lavoratore subordinato, purché detta prestazione sia posta in essere in un ambiente che
possa definirsi di “lavoro””. Questa sentenza fa riferimento alla responsabilità del parroco
per l’infortunio occorso ad un fedele impegnatosi volontariamente nell’approntamento della
struttura deputata allo svolgimento della festa parrocchiale.
Pertanto, pare opportuno che ogni parrocchia si tuteli almeno con il rispetto degli adempimenti minimi richiesti dalla Legge, relativamente a tutte quelle attività o mansioni, anche
se fornite in modo volontario, che si possano identificare come prestazioni analoghe a quelle lavorative (ad esempio: sagrestano, impiegato di segreteria, operaio per lavori di manutenzione agli stabili, addetto agli allestimenti di stand per feste, giardiniere, ecc.).
5
INDICE
PRIMO
………………………………………….
8
PREVENZIONE INCENDI
………………………………………….
10
PULIZIA
………………………………………….
12
………………………………………….
14
………………………………………….
18
LAVORO D’UFFICIO
………………………………………….
20
APPENDICE
………………………………………….
23
SOCCORSO
DEGLI AMBIENTI
RISTORAZIONE
MANUTENZIONE
DEL VERDE
PRIMO SOCCORSO
In caso di emergenza è importante sapere come prestare un primo
soccorso a chi rimane coinvolto in un incidente o vittima di un malore, e
come informare nella maniera più appropriata i mezzi di soccorso.
I compiti del primo soccorritore sono:
La
prima
Priorità di sicurezza
PROTEGGERE
Priorità di allarme
ALLERTARE
Priorità di intervento
SOCCORRERE
regola
fondamentale
da
rispettare
qualora
vi
fosse
un’emergenza è quella della sicurezza: per prima cosa bisogna mettere
in sicurezza sé stessi e poi fare lo stesso, qualora risulti possibile, con la
persona bisognosa di aiuto. In caso di necessità i numeri utili per
segnalare un’emergenza sono:
PRONTO
SOCCORSO
CARABINIERI
POLIZIA
VIGILI
8
DEL
FUOCO
Negli ambienti parrocchiali è essenziale disporre almeno di una cassetta
del pronto soccorso. Il decreto ministeriale n. 388 del 2003 prevede che
tale cassetta venga adeguatamente custodita in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata e che contenga la
dotazione minima sotto indicata, da integrare sulla base dei rischi presenti nei luoghi specifici e della quale sia costantemente assicurata la
completezza ed il corretto stato d'uso dei presidi ivi contenuti.
CONTENUTO MINIMO
DELLA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Guanti sterili monouso (5 paia).
Visiera paraschizzi.
Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio
da 1 litro (1).
Flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro - 0, 9%)
da 500 ml (3).
Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10).
Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2).
Teli sterili monouso (2).
Pinzette da medicazione sterili monouso (2).
Confezione di rete elastica di misura media (1).
Confezione di cotone idrofilo (1).
Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso (2).
Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2).
Un paio di forbici.
Lacci emostatici (3).
Ghiaccio pronto uso (due confezioni).
Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2).
Termometro.
Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa.
9
PREVENZIONE INCENDI
Spesso il fuoco si sviluppa in spazi chiusi quando si accostano sostanze
o materiali infiammabili a elementi che possono provocare incendi.
Durante le sagre parrocchiali, le attività di Estate Ragazzi, i campi e le
attività pastorali, o quando si stivano oggetti nei vari locali, bisogna
prestare particolare attenzione.
MATERIALI
▪
▪
▪
▪
▪
▪
▪
COSA
INFIAMMABILI
vestiti e tessuti
carta
alcool
vernici
solventi
gas metano e GPL
olio caldo
COME
▪
▪
▪
▪
▪
▪
▪
PUÒ INNESCARE UN INCENDIO?
fornelli
camini
mozziconi di sigarette
impianti elettrici usurati
elettrodomestici mal funzionanti
superfici surriscaldate
luoghi poco areati
PREVENIRE GLI INCENDI
POSIZIONARE
GLI ESTINTORI, SEGNALANDOLI IN MODO ADEGUATO E
PROVVEDENDO ALLA MANUTENZIONE PERIODICA.
Gli estintori vanno sistemati nelle vicinanze di quadri elettrici,nelle
centrali termiche o vicino alle caldaie, nelle aule di catechismo, in sagrestia, dove vi sono candele e cera, nei locali adibiti a cucina e dove
si stivano materiali infiammabili.
Verificare sempre che le case
dove vengono svolte campi e
attività pastorali siano fornite di
estintori.
Eventualmente disporre di un
paio
di
estintori
da
portarsi
dietro quando si fanno questo
genere di attività.
10
NON
AVVICINARSI CON INDUMENTI SINTETICI A FONTI DI CALORE.
NON
SCHERMARE LAMPADINE CON CARTA O TESSUTI.
STACCARE
LE
PRESE
DEGLI
ELETTRODOMESTICI
DURANTE
I
TEMPORALI.
UTILIZZARE
MATERIALE ELETTRICO DI QUALITÀ
“CIABATTE”,
TENERE
(ADATTATORI,
TRIPLE, PRESE TEDESCHE, ETC.).
LONTANO
DA
FONTI
DI
CALORE
I
SOLVENTI
E
LE
SOSTANZE INFIAMMABILI.
SEGNALARE
DISPORRE
LE
PORTE
USCITE
DI
ANTIPANICO
EMERGENZA
PER
E
EVITARE
INCIDENTI IN CASO DI INCENDIO.
COSA FARE
IN CASO DI INCENDIO
NON APRIRE LE FINESTRE.
STACCARE LA CORRENTE.
NON GETTARE ACQUA
L’ossigeno alimenta le fiamme.
se l’incendio si sviluppa in prossimità di prese o
quadri elettrici.
il
GETTO DELL’ESTINTORE
va direzionato
ALLA BASE DELLE FIAMME
al fine
di estinguerlo.
SE
L’INCENDIO
È
DI
NOTEVOLI
DIMENSIONI
CERCARE DI CHIUDERE LE PORTE E CIRCOSCRIVERE
COSÌ
L’AREA
INTERESSATA,
ALLONTANARSI
CHIAMARE I VIGILI DEL FUOCO AL NUMERO
11
115
E
PULIZIA
DEGLI
AMBIENTI
Le nostre strutture vanno mantenute ben pulite ed in ordine. L’ordine è
segno di rispetto e l’igiene è fondamentale. Alcune persone possono
darci una mano offrendo il loro aiuto per la pulizia e il decoro della
Chiesa e dei locali parrocchiali. Permettere loro di prestare il proprio
servizio in un ambiente sicuro è un nostro dovere e un loro diritto.
I RISCHI
Gran parte degli infortuni che avvengono durante i lavori di pulizie e di
manutenzione degli ambienti sono causati da:
▪
contatto con sostanze pericolose;
▪
pavimenti scivolosi;
▪
caduta da scale portatili, ponteggi mobili su ruote, scale fisse,
apparecchi di sollevamento, ecc.
▪
lavori in quota senza dispositivi anticaduta;
PER PREVENIRE
CONTROLLARE periodicamente e
re le
ATTREZZATURE
Usare
SCALE
SOTTOPORRE A MANUTENZIONE
regola-
di lavoro utilizzate;
assicurate
CONTRO LO SCIVOLAMENTO
e inclinarle in modo
adeguato (con un angolo di 70°). Salire sulle scale
TRASPORTANDO
GLI ATTREZZI E I DETERGENTI IN APPOSITE CASSETTE O CUSTODIE;
UTILIZZARE solo
PRODOTTI PROVVISTI DI ETICHETTA
in bottiglie per bevande. Le
NON SIANO STOCCATI
dei
nelle
e
NON TRAVASATI
SOSTANZE PIÙ PERICOLOSE
VICINANZE
degli
e i detersivi
ALIMENTI E ALLA PORTATA
PIÙ PICCOLI;
DOTARE DI SALVAVITA
SEGNALARE le
le
PRESE;
SUPERFICI BAGNATE
e
SCIVOLOSE.
Evitare di usare pro-
dotti per la manutenzione che alterino le proprietà
antiscivolo
del
pavimento. Attenzione quando si usano cere o prodotti che contengono cera;
12
Imparare a leggere le etichette dei prodotti spesso utilizzati per le pulizie
risulta un primo semplice passo, fondamentale nella tutela della salute
propria e altrui. Ecco una piccola guida che può risultare molto utile al
fine di comprendere cosa si va a maneggiare.
Quando la composizione dei prodotti ne richiede la classificazione come
pericolosi, sulle confezioni vengono riportati i seguenti simboli:
Questo simbolo indica che il contenuto della confezione è
INFIAMMABILE. Tenere il prodotto lontano da fonti di
calore, scintille o fiamme.
Il simbolo a lato lo si trova quando il prodotto è IRRITANTE.
E’ bene evitare qualsiasi contatto con occhi e/o pelle,
evitarne l’ ingestione e l’inalazione.
Prodotti che a contatto con la pelle possono provocare ustioni
vengono segnalati con il simbolo a lato che indica l’essere
CORROSIVO. Fondamentale proteggere le mani con guanti.
Questo simbolo indica che il prodotto è TOSSICO.
I prodotti identificati con questo simbolo sono preparati
chimici che risultano PERICOLOSI PER L’AMBIENTE. Bisogna prestare particolare attenzione, limitandone l’uso, in
modo da non compromettere la nostra salute e quella di chi
ci sta intorno.
13
LA RISTORAZIONE
Nelle nostre parrocchie, la primavera e l’estate coincidono spesso con
periodi di festa, di aggregazione tra le persone, di campiscuola.
Per molte persone queste iniziative sono un momento per offrire il proprio servizio gratuito in cucina. E’ importante lavorare in un ambiente
salubre, adeguato e sicuro. Offrire a questi volontari strutture sicure e
strumenti adeguati è un modo per dir loro GRAZIE.
I RISCHI
Bruciature, tagli, scivolamenti e infortuni di varia entità trovano spesso
origine in alcuni fattori come ad esempio:
▪
spazi ridotti;
▪
fretta e lavoro febbrile specialmente durante il servizio ai tavoli e in
cucina;
▪
scarsa comunicazione tra i volontari;
▪
scarsa capacità di utilizzare le attrezzature.
PER PREVENIRE
ACQUISTARE solo macchine, impianti e apparecchi
conformi ai principi della
SICUREZZA
CEE.
Nella costruzione di nuovi edifici e in occasione di
ampliamenti o modifiche sostanziali
OSSERVARE
PRESCRIZIONI TECNICHE DELLA SICUREZZA
LE
e le regole dell’arte edilizia.
Fare controllare gli apparecchi in dotazione da personale specializzato al fine di avere una
Le
in
ATTREZZATURE
BUONA MANUTENZIONE.
e le installazioni tecniche devono essere posizionate
MODO FUNZIONALE.
ISTRUIRE
dotazione
I VOLONTARI
nell’uso delle macchine e degli apparecchi in
CON ISTRUZIONI EFFICACI E CHIARE.
14
Ricordare che
ZIO
QUANTO MINORE È LO SPA-
a disposizione,
TANTO MAGGIORE DE-
VE ESSERE L’ORDINE.
L’ILLUMINAZIONE
devono essere
I
la
devono essere
SCALE
concepiti in modo da
MENTI
VENTILAZIONE
ADEGUATE.
e le
PAVIMENTI
e
IMPEDIRE SCIVOLA-
(rivestimenti antiscivolo, corrimani, ecc.).
INDOSSARE
CALZATURE
APPROPRIATE
(scarpe chiuse e con suola di
gomma).
PULIRE
TI
METICOLOSAMENTE I PAVIMEN-
(causa di molti infortuni sono i pavi-
menti bagnati o sporchi di olio!).
Per evitare scottature bisogna
VARE
CORRETTAMENTE
IL
SOLLE-
COPERCHIO
DELLA PENTOLA.
Per ripararsi dagli spruzzi
ALLONTANARSI CON IL CORPO QUANDO SI
IMMERGE QUALCOSA NELL’OLIO
TRASPORTARE
o nel grasso bollente.
IN DUE LE PENTO-
LE PESANTI.
EVITARE di lasciare
MENTO
della cucina
SUL
RECIPIENTI
che possano risultare un
COLO
PAVI-
OSTA-
per il passaggio.
15
CONSIGLI
UTILI!
Di seguito alcuni semplici consigli che possono limitare l’incorrere in
incidenti negli ambienti della cucina.
Semplici promemoria che possono aiutare i nostri volontari e dipendenti
a salvaguardare la propria e l’altrui salute.
Tenere
sempre
la
PUNTA
DEL
COLTELLO
RIVOLTA VERSO IL BASSO.
Non tagliare mai con il coltello
tenuto sospeso, ma
BASA D’APPOGGIO
Mantenere le
PROTETTA
non
lama.
16
UTILIZZARE UNA
(es. un tagliere).
DITA IN UNA POSIZIONE
dalla lama del coltello,
alzando
eccessivamente
la
NON LASCIARE
lavandino
MAI
i coltelli nel
Non lasciare mai i coltelli in mezzo
alle verdure o in posizioni poco
visibili. LAVARLI E RIPORLI SUBITO
negli appositi astucci.
LA
STRUMENTAZIONE:
L’AFFETTATRICE
(6)
(5)
(3)
(1)
(2)
(4)
Affettatrice con i necessari dispositivi di sicurezza:
Fermacarne
(1)
sulla
slitta
(2)
non
staccabile,
ma
orientabile;
piastra di protezione (3); parete posteriore della slitta (4) e protezione
per le dita (5); protezione coltelli interbloccata (6): rimuovendola il
motore si arresta.
17
LA MANUTENZIONE
DEL
VERDE
Le nostre parrocchie spesso dispongono di cortili, campetti, siepi e spazi
verdi dove la comunità può trascorrere momenti conviviali e le attività
pastorali avere luogo. La manutenzione del verde risulta fondamentale
per la sicurezza di quanti usufruiscono di questi luoghi.
La potatura di alberi e l’utilizzo di falciatrici presuppongono però grande
attenzione e norme di sicurezza rigorose in materia di sicurezza. I rischi
sono tanti e quindi la preparazione e la competenza di quanti compiono
tali attività anche come volontari deve essere ancora maggiore!
I RISCHI
Il lavoro all’aria aperta ci mette di fronte ad alcuni rischi, come:
▪
lavori in quota senza dispositivi anticaduta;
▪
essere colpiti da corpi proiettati, quali bottiglie, sassi, lattine ecc;
▪
tagliarsi con le lame;
▪
rumore dannoso per l'udito;
PER PREVENIRE
è importante
LAVORARE SOLO DI GIORNO
controllare che l’ERBA sia
è
fondamentale
e
ASCIUTTA.
RACCOGLIERE
GLI
OGGETTI CHE SI TROVANO IN MEZZO ALL’ERBA
e che potrebbero essere
proiettati a distanza dalle lame della falciatrice.
è necessario
MANTENERE UNA DISTANZA DI SICUREZZA
dalle altre per-
sone e dagli oggetti .
in
CASO DI PENDII
la falciatura deve essere fatta con appositi disposi-
tivi e l’OPERATORE deve essere
SEMPRE IN SICUREZZA.
BISOGNA PROCEDERE SEMPRE E SOLO IN AVANTI,
ed essere investiti dalla falciatrice.
18
per evitare di cadere
PRIMA DI COMPIERE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE
benzina è essenziale
SPEGNERE IL MOTORE
e di rifornimento di
del dispositivo.
EVITARE DI FUMARE DURANTE IL TRAVASO DEL CARBURANTE.
Utilizzare le
APPOSITE CUFFIE
durante le operazioni svolte con macchi-
nari estremamente rumorosi.
PER
POTARE ALBERI O COMPIERE OPERAZIONI IN QUOTA, È SEMPRE PREFE-
RIBILE E CONSIGLIATO CONTATTARE DITTE SPECIALIZZATE.
LA
STRUMENTAZIONE: IL
TOSAERBA
(1) Allentando i volantini situati lungo il manico è possibile piegare quest’ultimo in modo da collocare il tosaerba elettrico in uno spazio contenuto o per trasportarlo
agevolmente.
(2) Per azionare il tosaerba, il manico va ridisteso e
bloccato in posizione stringendo i volantini.
(3) L’altezza di taglio può essere
variata avvitando le quattro ruote in alloggiamenti
posti ad altezze diverse.
(4) La lama può essere asportata
dall’albero motore allentando la vite centrale. Durante
quest’operazione
è
indispensabile
indossare
guanti
protettivi.
(5) Periodicamente è bene sollevare il coperchio del
motore ed aspirare accuratamente erba, polvere ed altri
detriti che potrebbero danneggiarlo.
19
LAVORO D’UFFICIO
Per raggiungere standard di sicurezza sempre più alti non è sufficiente
fornire ai lavoratori o ai volontari luoghi di lavoro sempre più salubri e
sicuri,
ma
è
fondamentale
che
ognuno
partecipi
attivamente
nell’interesse della salute e della sicurezza di tutti.
I RISCHI
Chi lavora in ufficio è predisposto a molteplici fattori di rischio da non sottovalutare. Ad esempio l’operatore è esposto
al rischio di:
▪
inciampare in cavi o materiale non
disposto in modo ordinato;
▪
scivolare a causa di superfici bagnate,
o sporche;
▪
cadere da scale, seggiole;
▪
utilizzare
dispostivi
elettronici
sprovvisti
elettrici
di
sistemi
ed
di
messa in sicurezza;
▪
lavorare in ambienti con impianti elettrici obsoleti;
▪
lavorare in ambienti poco salubri, con scarsa illuminazione, con umidità eccessiva o troppo bassa, in locali privi di illuminazione naturale;
▪
permanere per periodi troppo lunghi davanti ai computer con relativi
problemi legati alla postura, all’affaticamento della vista e alle patologie delle articolazioni degli arti superiori. L’assenza di movimento
può portare, nei casi più gravi, anche a problemi della circolazione
sanguigna;
▪
spostare in modo errato pesi;
▪
lavorare in luoghi con fattori di disturbo quali: rumori, odori e fumo;
▪
dover far fronte a carichi di lavoro eccessivi e in condizioni precarie
per quanto riguarda l’organizzazione e le modalità di svolgimento dei
compiti avuti;
20
PER PREVENIRE
ACQUISTARE solo macchine, impianti e apparecchi conformi ai principi
della
SICUREZZA
ACQUISTARE
CEE.
ARREDI CERTIFICATI,
costruiti secondo i criteri stabiliti dal-
le norme italiane, europee ed internazionali. La apparecchiature utilizzate devono permetterne un
CORRETTO UTILIZZO,
rendendo possibili
SPOSTAMENTI AGEVOLI E IN SICUREZZA.
Disporre le
FOTOCOPIATRICI
LUOGHI ARIEGGIATI,
e i dispositivi funzionanti con toner
IN
in spazi a parte rispetto a dove sono disposte le
scrivanie, al fine di evitare le inalazioni delle polveri sottili prodotte,
nocive per la salute. Qualora ciò non fosse possibile installare sulle
APPOSITI FILTRI,
macchine
tali polveri. La
lizzando
al fine di ridurre al minimo l’emissione di
SOSTITUZIONE DEI
toner esauriti deve essere fatta uti-
GUANTI USA E GETTA E MASCHERINE.
Utilizzare
SCALE SICURE,
L’AMBIENTE DI UTILIZZO
idonee ed in buono stato,
e la
CONDIZIONE FISICA
VALUTANDO SEMPRE
di chi le va ad utilizza-
re.
Mantenere
L’IMPIANTO
BUONO STATO,
assicurandosi inoltre di essere in possesso
della relativa
DICHIARAZIONE
ELETTRICO
DI
IN
ORDINE
CONFORMITÀ.
E
IN
Evitare
l’utilizzo di prolunghe e moltiplicatori di prese o raccordi.
Per una percezione termica all’interno degli ambienti si consiglia una
TEMPERATURA INVERNALE
RATURA ESTIVA
TRA IL
40
E IL
con valori
compresa
TRA I
TRA I
23°C
E I
19°C
E I
24°C, una
TEMPE-
27°C e un’UMIDITÀ compresa
60%. Un tasso di umidità inferiore genera uno stato di
secchezza delle mucose e degli occhi, creando malessere e fastidi.
21
CHI
LAVORA AL PC
OGNI
2
MENTE
ORE.
La
deve prevedere una
POSTAZIONE
deve avere una
e consentire un
AMPIA
PAUSA DI ALMENO
LO SCHERMO
MINUTI
SUPERFICIE SUFFICIENTE-
APPOGGIO
dell’operatore davanti alla tastiera e ad una
15
PER
GLI
AVAMBRACCI
ADEGUATA DISTANZA DAL-
del computer (50-70 cm). Il piano d’appoggio deve ave-
re un’altezza compresa tra i 70 e gli 80 cm dal pavimento. LA
deve avere un basamento a
LE ED ALTEZZA
CINQUE PUNTI D’APPOGGIO,
con
SEDUTA
SCHIENA-
regolabile, di materiale pulibile e permeabile al vapore
acqueo.
L’ILLUMINAZIONE
vrebbe trovarsi
A
DEVE ESSERE SEMPRE ADEGUATA.
90°
RISPETTO ALLE FINESTRE,
tare riflessi sullo schermo. L’ILLUMINAZIONE
FUORI DAL CAMPO VISIVO DELL’OPERATORE
22
La
POSTAZIONE
do-
questo al fine di evi-
ARTIFICIALE
deve essere
ed esente da sfarfallio.
APPENDICE
LA POSTURA
Quando si parla di
POSTURA
si intende la posizione che il corpo umano
assume, liberamente o per costrizione, nello spazio. Risulta fondamentale acquisire le giuste informazione riguardo al modo in cui ognuno di
noi dovrebbe stare in piedi (postura statica) o muoversi nello spazio,
anche durante le normali attività quotidiane (postura dinamica).
L’insieme delle migliori tecniche per eseguire le attività di ogni giorno,
con il minor dispendio di energia e una distribuzione ottimale del carico
di lavoro viene definito
ERGONOMIA
(dal greco érgon, che significa lavo-
ro, e némein, che significa amministrare, governare).
Ecco alcuni utili suggerimenti per ridurre al minimo le patologie derivanti da errate posture.
SOLLEVARE
PESI
Tutte le nostre parrocchie dispongono di magazzini. Risulta quindi fondamentale imparare a
SPOSTARE E SOLLEVARE
i
CARICHI
nel modo più
appropriato evitando di sottoporre il nostro fisico a movimenti innaturali, che talvolta possono portare ad infortuni facilmente evitabili, apprendendo la giusta tecnica per compiere tali azioni correttamente.
Le parti più a rischio quando si compiono queste attività sono la schiena
e la colonna vertebrale; ma anche le articolazioni, i muscoli e il bacino
corrono alcuni rischi.
Ogni soggetto naturalmente deve compiere
PROPRIA CAPACITÀ FISICA
e al proprio stato di salute,
LEVARE CARICHI TROPPO PESANTI;
SOLLEVARE
E
SFORZI PROPORZIONATI ALLA
TRASPORTARE
i
EVITANDO DI SOL-
fondamentale risulta poi imparare a
carichi
nella
MANIERA
giusta
e
APPROPRIATA.
PIEGARE
LE GINOCCHIA E MANTENERE LA SCHIENA DRITTA.
Quando si sollevano dei pesi non incurvare mai la
schiena in aventi ed evitare di spostare pesi ad altezze
inferiori al ginocchio o superiori alla spalla.
24
Tale tecnica permette ai dischi della colonna vertebrale di non essere
schiacciati in maniera non uniforme dalle vertebre, evitando così traumi
e contusioni.
Se si deve prendere un oggetto posto in alto (armadi, mensole, ecc.) non
allungarsi inarcando la schiena, ma salire su una sedia o uno sgabello.
Quando ci si appresta a muovere e sollevare carichi bisogno quindi:
Essere in
POSIZIONE STABILE.
AFFERRARE il carico
SOLLEVARE
CON SICUREZZA
ed
ENTRAMBE LA MANI.
IL CARICO CON LA SCHIENA BEN ERETTA E DISTESA,
abbas-
sandosi solo se necessario, piegando le ginocchia. Tale movimento è
da compiersi anche quando bisogna poggiare il carico.
Mantenere il
CARICO
il più possibile
DISTRIBUIRE
VICINO AL CORPO.
I PESI SU TUTTE DUE LE BRACCIA.
Qualora non risultasse possibile farlo, appoggiare il carico su una spalla, mantenendo la schiena ben dritta.
DA
NON FARE:
• INARCARE LA SCHIENA (es: per disporre un peso in alto)
• CURVARE LA SCHIENA (es: per sollevare un peso)
• COMPIERE MOVIMENTI A SCATTO
• TORCERE IL BUSTO MENTRE SI SOLLEVA E SI DOPONE IL CARICO
• TRASPORTARE CARICHI CON VISUALE RIDOTTA (es: serie di scatoloni oltre
l’altezza degli occhi)
PULIRE
MANTENERE
E
L'ALTRA
UNA GAMBA SEMIFLESSA IN AVANTI
IN
DIETRO
SENZA
FLETTERE
COMPIERE TORSIONI CON IL TRONCO.
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O
STARE SEDUTI
Buona norma è
NON
SEDUTA PER PIÙ DI
attività
o
MANTENERE
LA
POSIZIONE
30'-60', alternandola con altre
semplicemente
con
brevissime
PAUSE IN PIEDI O DI DEAMBULAZIONE
(si prenderà
l'occasione di alzarsi ad esempio per rispondere al
telefono).
Risulta raccomandabile naturalmente l'uso di una
SEDIA
ergonomicamente corretta: uno
COMODO, LEGGERMENTE
INCLINATO
(ma non deformabile), con un
LOMBARE.
Il sedile
E
SCHIENALE
FLESSIBILE
BUON
APPOGGIO
ADATTABILE IN ALTEZZA,
con
POSSIBILITÀ DI ROTAZIONE SUL PROPRIO ASSE.
Preferibile
LA SEDIA SU RUOTE
per eliminare i mo-
vimenti di flessione e rotazione necessari per
raggiungere gli oggetti vicini (cassettiere, libreria,
ecc.)
che
verrebbero
comunque
fatti
senza
alzarsi.
Tutti questi accorgimenti tuttavia non bastano se
la postura è scorretta:
FLESSO
IN
"INFOSSANDOSI"
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NON MANTENERE IL BUSTO
AVANTI
NE
SULLA SEDIA.
SPROFONDARE
LE SCALE
Quando bisogna lavorare in altezza è fondamentale non utilizzare mezzi
di fortuna ma
SERVIRSI
DI
SCALE.
posizionarla?
TIPI
DI SCALE
27
Ma quale scala utilizzare e come
SCALE SEMPLICI
Le
SCALE SEMPLICI
sono indicate per essere utilizzate:
•
come MEZZO PROVVISIONO PER SALIRE E SCENDERE, ad esempio per
raggiungere ponteggi, pianerottoli, tetti, ecc.;
•
come
POSTO DI LAVORO PROVVISORIO,
per eseguire lavori leggeri e di
BREVE DURATA.
QUESTO
TIPO DI SCALE, SE NON VENGONO ASSICURATE IN MODO
ADEGUATE, POSSONO ROVESCIARSI O SCIVOLARE VIA.
La scala semplice raggiunge la giusta altezza quando
l’estremità superiore è rizzata ad un’altezza tale che
chi la utilizza non deve salire sugli ultimi tre pioli in
alto.
I
MONTANTI
SPORGERE
di
delle scale di questo tipo
ALMENO
UN
METRO
OLTRE
IL
DEVONO
PIANO
D’APPOGGIO SUPERIORE.
SCALA DOPPIA
Le
SCALE DOPPIE
sono utilizzate quando l’unica superficie d’appoggio a
disposizione è il pavimento. La scala doppia più sicura è quella che dispone di una piattaforma di stazionamento e di un dispositivo d’appiglio
(guardiacorpo).
LE
SCALE DOPPIE CORRONO IL PERICOLO DI ROVESCIARSI
LATERALMENTE.
Non è consentito utilizzare gli ultimi tre
gradini in alto delle scale sprovviste di dispositivi che permettano un appiglio.
Non è ammesso utilizzare questo tipo di scale come una scala semplice e le scale doppie
devono
prevedere
un
dispositivo
di
trattenuta dei montanti (catene, cinghie,
ecc.)
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TESTARE
LA
RESISTENZA
DELLA SCALA
Non essendo sempre possibile valutare con una
semplice occhiata la sicurezza di una scala,
potrebbe risultare utile
TESTARNE LA RESISTENZA
posando la scala a terra su una superficie piana
e caricando tutto il peso del proprio corpo su
OGNI
PIOLO,
in
corrispondenza
centrale. Un ulteriore
è quello
CONTROLLO
DEI MONTANTI.
del
punto
da effettuarsi
Non bisogna mai salire su scale con pioli inchio-
dati o sostituiti con mezzi di fortuna.
COME POSIZIONARE
LA SCALA
Posizionare la scala in modo da
EVITARE CHE I MONTANTI
POSSANO SPROFONDARE NEL TERRENO O SCIVOLARE VIA.
Posizionare quindi la scala su un terreno resistente, con
le estremità inferiori provviste di coperture antisdrucciolo
o munite di puntali metallici, nel caso in cui il piano
d’appoggio sia costituito da terreno naturali.
Il
PUNTO D’APPOGGIO SUPERIORE DELLA SCALA
deve essere costituito da
QUALCOSA DI SICURO,
resistente e
abbastanza ampio da riuscirvi ad appoggiare la scala per
tutta larghezza.
Al fine di ovviare al rischio di scivolamento o ribaltamento
della scala, potrebbe risultare utile
L’angolo di
a
CIRCA
LEGARE LA SCALA.
INCLINAZIONE
che deve avere la scala è pari
70° e può essere stabilito facilmente con la co-
siddetta prova del gomito
Le
SCALE DOPPIE
devono avere il
NUTA DEI MONTANTI
TESA,
DISPOSITIVO DI TRATTE-
(cinghie, catene, ecc.) in
POSIZIONE
per evitare un’improvvisa apertura degli stessi.
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SITOGRAFIA
https://extra.suva.ch/suva/b2c/b2c/start.do
http://www.fkt.it/
http://www.inail.it
http://www.unipd-org.it/rls/Lineeguida/Uffici/Sicurezzainufficio.pdf
http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/SicurezzaLavoro/MS/Normativa/
BIBLIOGRAFIA
Giuseppe Grana, Manuale illustrato di primo soccorso, ATHENA, 2011.
Il presente opuscolo informativo è stato preparato dall’Ufficio
Amministrativo dell’Arcidiocesi di Bologna a favore delle
Parrocchie, per i volontari che operano nelle attività
parrocchiali.
Il presente opuscolo è ad uso esclusivo degli Enti Ecclesiastici
sottoposti alla Vigilanza dell’Ordinario Diocesano di Bologna
ed è distribuito in modo GRATUITO e senza alcun fine
commerciale.
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Ufficio Amministrativo Diocesano