ARCIDIOCESI DI BOLOGNA Ufficio Amministrativo Diocesano Il presente opuscolo è stato curato da: Dott.ssa Margherita Degli Esposti Ing. Domenico De Mattia Don Mirko Corsini INTRODUZIONE Reverendissimo Parroco, Carissimo/a collaboratore/trice; con la pubblicazione della seguente dispensa, l’Ufficio Amministrativo Diocesano desidera concludere un percorso iniziato nel 2010 sul tema della sicurezza degli ambienti parrocchiali. Questo opuscolo preparato dal nostro Ufficio è da consegnarsi a tutti coloro che, in vario modo, collaborano negli ambienti parrocchiali, al fine di prendere maggiormente coscienza di come sia opportuno agire nell’eseguire quelle mansioni che di solito si compiono nei nostri ambienti con il fine di operare per la parrocchia sia nelle attività amministrative, sia in quelle di custodia, sia in attività ricreative o sociali. E’ opportuno che coloro che agiscono nei nostri ambienti siano consapevoli almeno di quegli elementi di massima al fine di evitare, prevenire e scoraggiare possibili sinistri. E’ compito del parroco, in qualità di pastore in una prospettiva canonica, e di legale rappresentante di un Ente civile, operare e vigilare affinché volontari e dipendenti non solo siano informati su come operare in uno specifico servizio, ma si adoperino nell’agire in modo adeguato al fine di evitare di mettere in pericolo sé stessi e gli altri. Non vi è quindi solo una responsabilità civile, alla quale si risponde con un’adeguata copertura assicurativa, ma primariamente vi è una responsabilità morale che risponde ad una saggia coscienza formata di chi desidera e vuole il bene oggettivo per coloro che operano a favore della Chiesa e ad essa sono affidati. L’esperienza insegna che non è sufficiente il “buon senso” genericamente inteso, ma che il “buono” nasce dalla conoscenza delle situazioni, delle possibili problematiche, dalle esperienze negative o positive delle altre realtà. Al fine di aiutare i parroci nel loro compito istituzionale, questo opuscolo desidera essere un piccolo strumento di base per aiutare a creare una forma mentis; tale strumento è da consegnarsi come accennato nelle prime righe di questa breve introduzione, a tutti coloro che operano nei nostri ambienti e che comunque risultano presenti tra le categorie di persone indicate nel DVR a suo tempo compilato. Augurandoci che il buon Dio custodisca i nostri collaboratori e le nostre attività, impariamo a non render vano la custodia e il lavoro della Divina Provvidenza. Bologna lì, 3 Maggio 2012 3 D. LGS. 81 /2008 L’Ufficio Amministrativo dell’Arcidiocesi in collaborazione con il consulente da noi incaricato ha predisposto la documentazione per aiutare le nostre parrocchie nell’adeguamento di ciò che prevede il Decreto Legislativo 81/2008 e s.m.i. relativamente alla sicurezza sui luoghi di lavoro. A seguito dell’incontro del 27 Novembre 2010 organizzato dall’Ufficio Amministrativo in relazione alla Sicurezza nei luoghi di lavoro e in relazione alla compilazione del DVR preparato dall’Arcidiocesi, ONDE EVITARE TRUFFE O PROBLEMI DI TIPO ECONOMICO si precisa quanto segue: - il DVR preparato dall’Ufficio è un documento gratuito ad uso esclusivo delle Parrocchie dell’Arcidiocesi di Bologna; - il DVR è stato preparato unicamente per le attività istituzionali della Parrocchia e non per le altre attività quali: scuole, case di accoglienza, case di riposo, associazioni che operano in parrocchia, ecc. Per queste attività non istituzionali si dovrebbe aver già provveduto a suo tempo; - Il lavoro è stato preparato per EVITARE spese tecniche alla Parrocchia, qualora la stessa non avesse dipendenti e/o volontari appartenenti ad associazioni che operano nell’ambito istituzionale della Parrocchia. La maggior parte delle parrocchie della nostra Diocesi si trova in questa situazione. In sintesi si tenga presente che: 1. La Parrocchia che ha dipendenti assunti con contratto a tempo determinato o indeterminato, oppure che si avvale di prestazioni lavorative con qualsiasi altra forma contrattuale anche per periodi circoscritti nel tempo (Co.Co.Pro; lavoro occasionale; ecc), deve avere un Responsabile per la Sicurezza. Il parroco, quando non è abilitato, deve dare l’incarico ad un tecnico abilitato che provvederà alla compilazione delle documentazioni necessarie avvalendosi dello schema DVR preparato dall’Arcidiocesi. 2. La Parrocchia che si avvale di associazione di volontari, che operano nella parrocchia con o senza forma scritta di accordo, deve avere un Responsabile per la Sicurezza. Il parroco, quando non è abilitato, deve dare l’incarico ad un tecnico abilitato che provvederà alla compilazione delle documentazioni necessarie avvalendosi dello schema DVR preparato dall’Arcidiocesi. 3. La Parrocchia che NON ha dipendenti, neppure occasionali o per un tempo limitato, e che NON si avvale di volontari appartenenti ad associazioni, NON ha l’obbligo di Legge nella compilazione del DVR; pertanto non deve dare incarico a nessun tecnico con il conseguente onere di 4 spesa. MA, PER TUTELARE LA PARROCCHIA DA EVENTUALI PROBLEMI CHE POTESSO SORGERE IN CASO DI SINISTRI SUBITI DA UN VOLONTARIO (al di là della copertura Assicurativa per la quale si è tenuti) -, vista la sentenza della Cassazione Penale n. 7730 del 16.01.2008 - si è ritenuto utile CONSIGLIARE VIVAMENTE la compilazione del DVR secondo le indicazioni date. Successivamente si darà gratuitamente il materiale da consegnare ai volontari per determinati lavori che avvengono nelle nostre parrocchie: pulizia della Chiesa, operatori delle cucine per le feste, lavori piccoli di giardinaggio, piccole manutenzioni, ecc. E' BENE SAPERE CHE: Il Decreto definisce il “lavoratore” all’art. 2 lettera a): “[…] persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell‘organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell’ente stesso; l’associato in partecipazione di cui all’articolo 2549, e seguenti del codice civile […]”. Per i nostri ambiti pastorali il Decreto deve essere applicato dove vi sia la presenza anche di un solo lavoratore retribuito ed assunto con qualsiasi tipo di contratto (a tempo determinato o indeterminato, a progetto, occasionale, ecc.), oppure dove vi siano volontari che, in seguito a stipula di convenzione, prestano un servizio gratuito alla parrocchia. Secondo il testo del D.Lgs. 81/2008, i volontari operanti in parrocchia, ma non appartenenti ad alcuna associazione, non ricadono nelle disposizioni previste dal Decreto stesso; tuttavia, la Cassazione Penale, con sentenza del 16.01.2008 n. 7730 così recita: “In tema di lesioni personali colpose, la configurabilità della circostanza aggravante della violazione di norme antinfortunistiche esula dalla sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato, atteso che il rispetto di tali norme è imposto anche quando l’attività lavorativa venga prestata anche solo per amicizia, riconoscenza o comunque in situazione diversa dalla prestazione del lavoratore subordinato, purché detta prestazione sia posta in essere in un ambiente che possa definirsi di “lavoro””. Questa sentenza fa riferimento alla responsabilità del parroco per l’infortunio occorso ad un fedele impegnatosi volontariamente nell’approntamento della struttura deputata allo svolgimento della festa parrocchiale. Pertanto, pare opportuno che ogni parrocchia si tuteli almeno con il rispetto degli adempimenti minimi richiesti dalla Legge, relativamente a tutte quelle attività o mansioni, anche se fornite in modo volontario, che si possano identificare come prestazioni analoghe a quelle lavorative (ad esempio: sagrestano, impiegato di segreteria, operaio per lavori di manutenzione agli stabili, addetto agli allestimenti di stand per feste, giardiniere, ecc.). 5 INDICE PRIMO …………………………………………. 8 PREVENZIONE INCENDI …………………………………………. 10 PULIZIA …………………………………………. 12 …………………………………………. 14 …………………………………………. 18 LAVORO D’UFFICIO …………………………………………. 20 APPENDICE …………………………………………. 23 SOCCORSO DEGLI AMBIENTI RISTORAZIONE MANUTENZIONE DEL VERDE PRIMO SOCCORSO In caso di emergenza è importante sapere come prestare un primo soccorso a chi rimane coinvolto in un incidente o vittima di un malore, e come informare nella maniera più appropriata i mezzi di soccorso. I compiti del primo soccorritore sono: La prima Priorità di sicurezza PROTEGGERE Priorità di allarme ALLERTARE Priorità di intervento SOCCORRERE regola fondamentale da rispettare qualora vi fosse un’emergenza è quella della sicurezza: per prima cosa bisogna mettere in sicurezza sé stessi e poi fare lo stesso, qualora risulti possibile, con la persona bisognosa di aiuto. In caso di necessità i numeri utili per segnalare un’emergenza sono: PRONTO SOCCORSO CARABINIERI POLIZIA VIGILI 8 DEL FUOCO Negli ambienti parrocchiali è essenziale disporre almeno di una cassetta del pronto soccorso. Il decreto ministeriale n. 388 del 2003 prevede che tale cassetta venga adeguatamente custodita in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata e che contenga la dotazione minima sotto indicata, da integrare sulla base dei rischi presenti nei luoghi specifici e della quale sia costantemente assicurata la completezza ed il corretto stato d'uso dei presidi ivi contenuti. CONTENUTO MINIMO DELLA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO • • • • • • • • • • • • • • • • • • Guanti sterili monouso (5 paia). Visiera paraschizzi. Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro (1). Flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro - 0, 9%) da 500 ml (3). Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10). Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2). Teli sterili monouso (2). Pinzette da medicazione sterili monouso (2). Confezione di rete elastica di misura media (1). Confezione di cotone idrofilo (1). Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso (2). Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2). Un paio di forbici. Lacci emostatici (3). Ghiaccio pronto uso (due confezioni). Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2). Termometro. Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa. 9 PREVENZIONE INCENDI Spesso il fuoco si sviluppa in spazi chiusi quando si accostano sostanze o materiali infiammabili a elementi che possono provocare incendi. Durante le sagre parrocchiali, le attività di Estate Ragazzi, i campi e le attività pastorali, o quando si stivano oggetti nei vari locali, bisogna prestare particolare attenzione. MATERIALI ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ COSA INFIAMMABILI vestiti e tessuti carta alcool vernici solventi gas metano e GPL olio caldo COME ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ PUÒ INNESCARE UN INCENDIO? fornelli camini mozziconi di sigarette impianti elettrici usurati elettrodomestici mal funzionanti superfici surriscaldate luoghi poco areati PREVENIRE GLI INCENDI POSIZIONARE GLI ESTINTORI, SEGNALANDOLI IN MODO ADEGUATO E PROVVEDENDO ALLA MANUTENZIONE PERIODICA. Gli estintori vanno sistemati nelle vicinanze di quadri elettrici,nelle centrali termiche o vicino alle caldaie, nelle aule di catechismo, in sagrestia, dove vi sono candele e cera, nei locali adibiti a cucina e dove si stivano materiali infiammabili. Verificare sempre che le case dove vengono svolte campi e attività pastorali siano fornite di estintori. Eventualmente disporre di un paio di estintori da portarsi dietro quando si fanno questo genere di attività. 10 NON AVVICINARSI CON INDUMENTI SINTETICI A FONTI DI CALORE. NON SCHERMARE LAMPADINE CON CARTA O TESSUTI. STACCARE LE PRESE DEGLI ELETTRODOMESTICI DURANTE I TEMPORALI. UTILIZZARE MATERIALE ELETTRICO DI QUALITÀ “CIABATTE”, TENERE (ADATTATORI, TRIPLE, PRESE TEDESCHE, ETC.). LONTANO DA FONTI DI CALORE I SOLVENTI E LE SOSTANZE INFIAMMABILI. SEGNALARE DISPORRE LE PORTE USCITE DI ANTIPANICO EMERGENZA PER E EVITARE INCIDENTI IN CASO DI INCENDIO. COSA FARE IN CASO DI INCENDIO NON APRIRE LE FINESTRE. STACCARE LA CORRENTE. NON GETTARE ACQUA L’ossigeno alimenta le fiamme. se l’incendio si sviluppa in prossimità di prese o quadri elettrici. il GETTO DELL’ESTINTORE va direzionato ALLA BASE DELLE FIAMME al fine di estinguerlo. SE L’INCENDIO È DI NOTEVOLI DIMENSIONI CERCARE DI CHIUDERE LE PORTE E CIRCOSCRIVERE COSÌ L’AREA INTERESSATA, ALLONTANARSI CHIAMARE I VIGILI DEL FUOCO AL NUMERO 11 115 E PULIZIA DEGLI AMBIENTI Le nostre strutture vanno mantenute ben pulite ed in ordine. L’ordine è segno di rispetto e l’igiene è fondamentale. Alcune persone possono darci una mano offrendo il loro aiuto per la pulizia e il decoro della Chiesa e dei locali parrocchiali. Permettere loro di prestare il proprio servizio in un ambiente sicuro è un nostro dovere e un loro diritto. I RISCHI Gran parte degli infortuni che avvengono durante i lavori di pulizie e di manutenzione degli ambienti sono causati da: ▪ contatto con sostanze pericolose; ▪ pavimenti scivolosi; ▪ caduta da scale portatili, ponteggi mobili su ruote, scale fisse, apparecchi di sollevamento, ecc. ▪ lavori in quota senza dispositivi anticaduta; PER PREVENIRE CONTROLLARE periodicamente e re le ATTREZZATURE Usare SCALE SOTTOPORRE A MANUTENZIONE regola- di lavoro utilizzate; assicurate CONTRO LO SCIVOLAMENTO e inclinarle in modo adeguato (con un angolo di 70°). Salire sulle scale TRASPORTANDO GLI ATTREZZI E I DETERGENTI IN APPOSITE CASSETTE O CUSTODIE; UTILIZZARE solo PRODOTTI PROVVISTI DI ETICHETTA in bottiglie per bevande. Le NON SIANO STOCCATI dei nelle e NON TRAVASATI SOSTANZE PIÙ PERICOLOSE VICINANZE degli e i detersivi ALIMENTI E ALLA PORTATA PIÙ PICCOLI; DOTARE DI SALVAVITA SEGNALARE le le PRESE; SUPERFICI BAGNATE e SCIVOLOSE. Evitare di usare pro- dotti per la manutenzione che alterino le proprietà antiscivolo del pavimento. Attenzione quando si usano cere o prodotti che contengono cera; 12 Imparare a leggere le etichette dei prodotti spesso utilizzati per le pulizie risulta un primo semplice passo, fondamentale nella tutela della salute propria e altrui. Ecco una piccola guida che può risultare molto utile al fine di comprendere cosa si va a maneggiare. Quando la composizione dei prodotti ne richiede la classificazione come pericolosi, sulle confezioni vengono riportati i seguenti simboli: Questo simbolo indica che il contenuto della confezione è INFIAMMABILE. Tenere il prodotto lontano da fonti di calore, scintille o fiamme. Il simbolo a lato lo si trova quando il prodotto è IRRITANTE. E’ bene evitare qualsiasi contatto con occhi e/o pelle, evitarne l’ ingestione e l’inalazione. Prodotti che a contatto con la pelle possono provocare ustioni vengono segnalati con il simbolo a lato che indica l’essere CORROSIVO. Fondamentale proteggere le mani con guanti. Questo simbolo indica che il prodotto è TOSSICO. I prodotti identificati con questo simbolo sono preparati chimici che risultano PERICOLOSI PER L’AMBIENTE. Bisogna prestare particolare attenzione, limitandone l’uso, in modo da non compromettere la nostra salute e quella di chi ci sta intorno. 13 LA RISTORAZIONE Nelle nostre parrocchie, la primavera e l’estate coincidono spesso con periodi di festa, di aggregazione tra le persone, di campiscuola. Per molte persone queste iniziative sono un momento per offrire il proprio servizio gratuito in cucina. E’ importante lavorare in un ambiente salubre, adeguato e sicuro. Offrire a questi volontari strutture sicure e strumenti adeguati è un modo per dir loro GRAZIE. I RISCHI Bruciature, tagli, scivolamenti e infortuni di varia entità trovano spesso origine in alcuni fattori come ad esempio: ▪ spazi ridotti; ▪ fretta e lavoro febbrile specialmente durante il servizio ai tavoli e in cucina; ▪ scarsa comunicazione tra i volontari; ▪ scarsa capacità di utilizzare le attrezzature. PER PREVENIRE ACQUISTARE solo macchine, impianti e apparecchi conformi ai principi della SICUREZZA CEE. Nella costruzione di nuovi edifici e in occasione di ampliamenti o modifiche sostanziali OSSERVARE PRESCRIZIONI TECNICHE DELLA SICUREZZA LE e le regole dell’arte edilizia. Fare controllare gli apparecchi in dotazione da personale specializzato al fine di avere una Le in ATTREZZATURE BUONA MANUTENZIONE. e le installazioni tecniche devono essere posizionate MODO FUNZIONALE. ISTRUIRE dotazione I VOLONTARI nell’uso delle macchine e degli apparecchi in CON ISTRUZIONI EFFICACI E CHIARE. 14 Ricordare che ZIO QUANTO MINORE È LO SPA- a disposizione, TANTO MAGGIORE DE- VE ESSERE L’ORDINE. L’ILLUMINAZIONE devono essere I la devono essere SCALE concepiti in modo da MENTI VENTILAZIONE ADEGUATE. e le PAVIMENTI e IMPEDIRE SCIVOLA- (rivestimenti antiscivolo, corrimani, ecc.). INDOSSARE CALZATURE APPROPRIATE (scarpe chiuse e con suola di gomma). PULIRE TI METICOLOSAMENTE I PAVIMEN- (causa di molti infortuni sono i pavi- menti bagnati o sporchi di olio!). Per evitare scottature bisogna VARE CORRETTAMENTE IL SOLLE- COPERCHIO DELLA PENTOLA. Per ripararsi dagli spruzzi ALLONTANARSI CON IL CORPO QUANDO SI IMMERGE QUALCOSA NELL’OLIO TRASPORTARE o nel grasso bollente. IN DUE LE PENTO- LE PESANTI. EVITARE di lasciare MENTO della cucina SUL RECIPIENTI che possano risultare un COLO PAVI- OSTA- per il passaggio. 15 CONSIGLI UTILI! Di seguito alcuni semplici consigli che possono limitare l’incorrere in incidenti negli ambienti della cucina. Semplici promemoria che possono aiutare i nostri volontari e dipendenti a salvaguardare la propria e l’altrui salute. Tenere sempre la PUNTA DEL COLTELLO RIVOLTA VERSO IL BASSO. Non tagliare mai con il coltello tenuto sospeso, ma BASA D’APPOGGIO Mantenere le PROTETTA non lama. 16 UTILIZZARE UNA (es. un tagliere). DITA IN UNA POSIZIONE dalla lama del coltello, alzando eccessivamente la NON LASCIARE lavandino MAI i coltelli nel Non lasciare mai i coltelli in mezzo alle verdure o in posizioni poco visibili. LAVARLI E RIPORLI SUBITO negli appositi astucci. LA STRUMENTAZIONE: L’AFFETTATRICE (6) (5) (3) (1) (2) (4) Affettatrice con i necessari dispositivi di sicurezza: Fermacarne (1) sulla slitta (2) non staccabile, ma orientabile; piastra di protezione (3); parete posteriore della slitta (4) e protezione per le dita (5); protezione coltelli interbloccata (6): rimuovendola il motore si arresta. 17 LA MANUTENZIONE DEL VERDE Le nostre parrocchie spesso dispongono di cortili, campetti, siepi e spazi verdi dove la comunità può trascorrere momenti conviviali e le attività pastorali avere luogo. La manutenzione del verde risulta fondamentale per la sicurezza di quanti usufruiscono di questi luoghi. La potatura di alberi e l’utilizzo di falciatrici presuppongono però grande attenzione e norme di sicurezza rigorose in materia di sicurezza. I rischi sono tanti e quindi la preparazione e la competenza di quanti compiono tali attività anche come volontari deve essere ancora maggiore! I RISCHI Il lavoro all’aria aperta ci mette di fronte ad alcuni rischi, come: ▪ lavori in quota senza dispositivi anticaduta; ▪ essere colpiti da corpi proiettati, quali bottiglie, sassi, lattine ecc; ▪ tagliarsi con le lame; ▪ rumore dannoso per l'udito; PER PREVENIRE è importante LAVORARE SOLO DI GIORNO controllare che l’ERBA sia è fondamentale e ASCIUTTA. RACCOGLIERE GLI OGGETTI CHE SI TROVANO IN MEZZO ALL’ERBA e che potrebbero essere proiettati a distanza dalle lame della falciatrice. è necessario MANTENERE UNA DISTANZA DI SICUREZZA dalle altre per- sone e dagli oggetti . in CASO DI PENDII la falciatura deve essere fatta con appositi disposi- tivi e l’OPERATORE deve essere SEMPRE IN SICUREZZA. BISOGNA PROCEDERE SEMPRE E SOLO IN AVANTI, ed essere investiti dalla falciatrice. 18 per evitare di cadere PRIMA DI COMPIERE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE benzina è essenziale SPEGNERE IL MOTORE e di rifornimento di del dispositivo. EVITARE DI FUMARE DURANTE IL TRAVASO DEL CARBURANTE. Utilizzare le APPOSITE CUFFIE durante le operazioni svolte con macchi- nari estremamente rumorosi. PER POTARE ALBERI O COMPIERE OPERAZIONI IN QUOTA, È SEMPRE PREFE- RIBILE E CONSIGLIATO CONTATTARE DITTE SPECIALIZZATE. LA STRUMENTAZIONE: IL TOSAERBA (1) Allentando i volantini situati lungo il manico è possibile piegare quest’ultimo in modo da collocare il tosaerba elettrico in uno spazio contenuto o per trasportarlo agevolmente. (2) Per azionare il tosaerba, il manico va ridisteso e bloccato in posizione stringendo i volantini. (3) L’altezza di taglio può essere variata avvitando le quattro ruote in alloggiamenti posti ad altezze diverse. (4) La lama può essere asportata dall’albero motore allentando la vite centrale. Durante quest’operazione è indispensabile indossare guanti protettivi. (5) Periodicamente è bene sollevare il coperchio del motore ed aspirare accuratamente erba, polvere ed altri detriti che potrebbero danneggiarlo. 19 LAVORO D’UFFICIO Per raggiungere standard di sicurezza sempre più alti non è sufficiente fornire ai lavoratori o ai volontari luoghi di lavoro sempre più salubri e sicuri, ma è fondamentale che ognuno partecipi attivamente nell’interesse della salute e della sicurezza di tutti. I RISCHI Chi lavora in ufficio è predisposto a molteplici fattori di rischio da non sottovalutare. Ad esempio l’operatore è esposto al rischio di: ▪ inciampare in cavi o materiale non disposto in modo ordinato; ▪ scivolare a causa di superfici bagnate, o sporche; ▪ cadere da scale, seggiole; ▪ utilizzare dispostivi elettronici sprovvisti elettrici di sistemi ed di messa in sicurezza; ▪ lavorare in ambienti con impianti elettrici obsoleti; ▪ lavorare in ambienti poco salubri, con scarsa illuminazione, con umidità eccessiva o troppo bassa, in locali privi di illuminazione naturale; ▪ permanere per periodi troppo lunghi davanti ai computer con relativi problemi legati alla postura, all’affaticamento della vista e alle patologie delle articolazioni degli arti superiori. L’assenza di movimento può portare, nei casi più gravi, anche a problemi della circolazione sanguigna; ▪ spostare in modo errato pesi; ▪ lavorare in luoghi con fattori di disturbo quali: rumori, odori e fumo; ▪ dover far fronte a carichi di lavoro eccessivi e in condizioni precarie per quanto riguarda l’organizzazione e le modalità di svolgimento dei compiti avuti; 20 PER PREVENIRE ACQUISTARE solo macchine, impianti e apparecchi conformi ai principi della SICUREZZA ACQUISTARE CEE. ARREDI CERTIFICATI, costruiti secondo i criteri stabiliti dal- le norme italiane, europee ed internazionali. La apparecchiature utilizzate devono permetterne un CORRETTO UTILIZZO, rendendo possibili SPOSTAMENTI AGEVOLI E IN SICUREZZA. Disporre le FOTOCOPIATRICI LUOGHI ARIEGGIATI, e i dispositivi funzionanti con toner IN in spazi a parte rispetto a dove sono disposte le scrivanie, al fine di evitare le inalazioni delle polveri sottili prodotte, nocive per la salute. Qualora ciò non fosse possibile installare sulle APPOSITI FILTRI, macchine tali polveri. La lizzando al fine di ridurre al minimo l’emissione di SOSTITUZIONE DEI toner esauriti deve essere fatta uti- GUANTI USA E GETTA E MASCHERINE. Utilizzare SCALE SICURE, L’AMBIENTE DI UTILIZZO idonee ed in buono stato, e la CONDIZIONE FISICA VALUTANDO SEMPRE di chi le va ad utilizza- re. Mantenere L’IMPIANTO BUONO STATO, assicurandosi inoltre di essere in possesso della relativa DICHIARAZIONE ELETTRICO DI IN ORDINE CONFORMITÀ. E IN Evitare l’utilizzo di prolunghe e moltiplicatori di prese o raccordi. Per una percezione termica all’interno degli ambienti si consiglia una TEMPERATURA INVERNALE RATURA ESTIVA TRA IL 40 E IL con valori compresa TRA I TRA I 23°C E I 19°C E I 24°C, una TEMPE- 27°C e un’UMIDITÀ compresa 60%. Un tasso di umidità inferiore genera uno stato di secchezza delle mucose e degli occhi, creando malessere e fastidi. 21 CHI LAVORA AL PC OGNI 2 MENTE ORE. La deve prevedere una POSTAZIONE deve avere una e consentire un AMPIA PAUSA DI ALMENO LO SCHERMO MINUTI SUPERFICIE SUFFICIENTE- APPOGGIO dell’operatore davanti alla tastiera e ad una 15 PER GLI AVAMBRACCI ADEGUATA DISTANZA DAL- del computer (50-70 cm). Il piano d’appoggio deve ave- re un’altezza compresa tra i 70 e gli 80 cm dal pavimento. LA deve avere un basamento a LE ED ALTEZZA CINQUE PUNTI D’APPOGGIO, con SEDUTA SCHIENA- regolabile, di materiale pulibile e permeabile al vapore acqueo. L’ILLUMINAZIONE vrebbe trovarsi A DEVE ESSERE SEMPRE ADEGUATA. 90° RISPETTO ALLE FINESTRE, tare riflessi sullo schermo. L’ILLUMINAZIONE FUORI DAL CAMPO VISIVO DELL’OPERATORE 22 La POSTAZIONE do- questo al fine di evi- ARTIFICIALE deve essere ed esente da sfarfallio. APPENDICE LA POSTURA Quando si parla di POSTURA si intende la posizione che il corpo umano assume, liberamente o per costrizione, nello spazio. Risulta fondamentale acquisire le giuste informazione riguardo al modo in cui ognuno di noi dovrebbe stare in piedi (postura statica) o muoversi nello spazio, anche durante le normali attività quotidiane (postura dinamica). L’insieme delle migliori tecniche per eseguire le attività di ogni giorno, con il minor dispendio di energia e una distribuzione ottimale del carico di lavoro viene definito ERGONOMIA (dal greco érgon, che significa lavo- ro, e némein, che significa amministrare, governare). Ecco alcuni utili suggerimenti per ridurre al minimo le patologie derivanti da errate posture. SOLLEVARE PESI Tutte le nostre parrocchie dispongono di magazzini. Risulta quindi fondamentale imparare a SPOSTARE E SOLLEVARE i CARICHI nel modo più appropriato evitando di sottoporre il nostro fisico a movimenti innaturali, che talvolta possono portare ad infortuni facilmente evitabili, apprendendo la giusta tecnica per compiere tali azioni correttamente. Le parti più a rischio quando si compiono queste attività sono la schiena e la colonna vertebrale; ma anche le articolazioni, i muscoli e il bacino corrono alcuni rischi. Ogni soggetto naturalmente deve compiere PROPRIA CAPACITÀ FISICA e al proprio stato di salute, LEVARE CARICHI TROPPO PESANTI; SOLLEVARE E SFORZI PROPORZIONATI ALLA TRASPORTARE i EVITANDO DI SOL- fondamentale risulta poi imparare a carichi nella MANIERA giusta e APPROPRIATA. PIEGARE LE GINOCCHIA E MANTENERE LA SCHIENA DRITTA. Quando si sollevano dei pesi non incurvare mai la schiena in aventi ed evitare di spostare pesi ad altezze inferiori al ginocchio o superiori alla spalla. 24 Tale tecnica permette ai dischi della colonna vertebrale di non essere schiacciati in maniera non uniforme dalle vertebre, evitando così traumi e contusioni. Se si deve prendere un oggetto posto in alto (armadi, mensole, ecc.) non allungarsi inarcando la schiena, ma salire su una sedia o uno sgabello. Quando ci si appresta a muovere e sollevare carichi bisogno quindi: Essere in POSIZIONE STABILE. AFFERRARE il carico SOLLEVARE CON SICUREZZA ed ENTRAMBE LA MANI. IL CARICO CON LA SCHIENA BEN ERETTA E DISTESA, abbas- sandosi solo se necessario, piegando le ginocchia. Tale movimento è da compiersi anche quando bisogna poggiare il carico. Mantenere il CARICO il più possibile DISTRIBUIRE VICINO AL CORPO. I PESI SU TUTTE DUE LE BRACCIA. Qualora non risultasse possibile farlo, appoggiare il carico su una spalla, mantenendo la schiena ben dritta. DA NON FARE: • INARCARE LA SCHIENA (es: per disporre un peso in alto) • CURVARE LA SCHIENA (es: per sollevare un peso) • COMPIERE MOVIMENTI A SCATTO • TORCERE IL BUSTO MENTRE SI SOLLEVA E SI DOPONE IL CARICO • TRASPORTARE CARICHI CON VISUALE RIDOTTA (es: serie di scatoloni oltre l’altezza degli occhi) PULIRE MANTENERE E L'ALTRA UNA GAMBA SEMIFLESSA IN AVANTI IN DIETRO SENZA FLETTERE COMPIERE TORSIONI CON IL TRONCO. 25 O STARE SEDUTI Buona norma è NON SEDUTA PER PIÙ DI attività o MANTENERE LA POSIZIONE 30'-60', alternandola con altre semplicemente con brevissime PAUSE IN PIEDI O DI DEAMBULAZIONE (si prenderà l'occasione di alzarsi ad esempio per rispondere al telefono). Risulta raccomandabile naturalmente l'uso di una SEDIA ergonomicamente corretta: uno COMODO, LEGGERMENTE INCLINATO (ma non deformabile), con un LOMBARE. Il sedile E SCHIENALE FLESSIBILE BUON APPOGGIO ADATTABILE IN ALTEZZA, con POSSIBILITÀ DI ROTAZIONE SUL PROPRIO ASSE. Preferibile LA SEDIA SU RUOTE per eliminare i mo- vimenti di flessione e rotazione necessari per raggiungere gli oggetti vicini (cassettiere, libreria, ecc.) che verrebbero comunque fatti senza alzarsi. Tutti questi accorgimenti tuttavia non bastano se la postura è scorretta: FLESSO IN "INFOSSANDOSI" 26 NON MANTENERE IL BUSTO AVANTI NE SULLA SEDIA. SPROFONDARE LE SCALE Quando bisogna lavorare in altezza è fondamentale non utilizzare mezzi di fortuna ma SERVIRSI DI SCALE. posizionarla? TIPI DI SCALE 27 Ma quale scala utilizzare e come SCALE SEMPLICI Le SCALE SEMPLICI sono indicate per essere utilizzate: • come MEZZO PROVVISIONO PER SALIRE E SCENDERE, ad esempio per raggiungere ponteggi, pianerottoli, tetti, ecc.; • come POSTO DI LAVORO PROVVISORIO, per eseguire lavori leggeri e di BREVE DURATA. QUESTO TIPO DI SCALE, SE NON VENGONO ASSICURATE IN MODO ADEGUATE, POSSONO ROVESCIARSI O SCIVOLARE VIA. La scala semplice raggiunge la giusta altezza quando l’estremità superiore è rizzata ad un’altezza tale che chi la utilizza non deve salire sugli ultimi tre pioli in alto. I MONTANTI SPORGERE di delle scale di questo tipo ALMENO UN METRO OLTRE IL DEVONO PIANO D’APPOGGIO SUPERIORE. SCALA DOPPIA Le SCALE DOPPIE sono utilizzate quando l’unica superficie d’appoggio a disposizione è il pavimento. La scala doppia più sicura è quella che dispone di una piattaforma di stazionamento e di un dispositivo d’appiglio (guardiacorpo). LE SCALE DOPPIE CORRONO IL PERICOLO DI ROVESCIARSI LATERALMENTE. Non è consentito utilizzare gli ultimi tre gradini in alto delle scale sprovviste di dispositivi che permettano un appiglio. Non è ammesso utilizzare questo tipo di scale come una scala semplice e le scale doppie devono prevedere un dispositivo di trattenuta dei montanti (catene, cinghie, ecc.) 28 TESTARE LA RESISTENZA DELLA SCALA Non essendo sempre possibile valutare con una semplice occhiata la sicurezza di una scala, potrebbe risultare utile TESTARNE LA RESISTENZA posando la scala a terra su una superficie piana e caricando tutto il peso del proprio corpo su OGNI PIOLO, in corrispondenza centrale. Un ulteriore è quello CONTROLLO DEI MONTANTI. del punto da effettuarsi Non bisogna mai salire su scale con pioli inchio- dati o sostituiti con mezzi di fortuna. COME POSIZIONARE LA SCALA Posizionare la scala in modo da EVITARE CHE I MONTANTI POSSANO SPROFONDARE NEL TERRENO O SCIVOLARE VIA. Posizionare quindi la scala su un terreno resistente, con le estremità inferiori provviste di coperture antisdrucciolo o munite di puntali metallici, nel caso in cui il piano d’appoggio sia costituito da terreno naturali. Il PUNTO D’APPOGGIO SUPERIORE DELLA SCALA deve essere costituito da QUALCOSA DI SICURO, resistente e abbastanza ampio da riuscirvi ad appoggiare la scala per tutta larghezza. Al fine di ovviare al rischio di scivolamento o ribaltamento della scala, potrebbe risultare utile L’angolo di a CIRCA LEGARE LA SCALA. INCLINAZIONE che deve avere la scala è pari 70° e può essere stabilito facilmente con la co- siddetta prova del gomito Le SCALE DOPPIE devono avere il NUTA DEI MONTANTI TESA, DISPOSITIVO DI TRATTE- (cinghie, catene, ecc.) in POSIZIONE per evitare un’improvvisa apertura degli stessi. 29 SITOGRAFIA https://extra.suva.ch/suva/b2c/b2c/start.do http://www.fkt.it/ http://www.inail.it http://www.unipd-org.it/rls/Lineeguida/Uffici/Sicurezzainufficio.pdf http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/SicurezzaLavoro/MS/Normativa/ BIBLIOGRAFIA Giuseppe Grana, Manuale illustrato di primo soccorso, ATHENA, 2011. Il presente opuscolo informativo è stato preparato dall’Ufficio Amministrativo dell’Arcidiocesi di Bologna a favore delle Parrocchie, per i volontari che operano nelle attività parrocchiali. Il presente opuscolo è ad uso esclusivo degli Enti Ecclesiastici sottoposti alla Vigilanza dell’Ordinario Diocesano di Bologna ed è distribuito in modo GRATUITO e senza alcun fine commerciale.