“NOTIZIARIO SCOLASTICO”
ANNO XXI – N.11
NOVEMBRE 2013
30 NOVEMBRE 2013
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
DEI SINDACATI SCUOLA
All’interno:
 Iniziative e provvedimenti dell’attuale
e dei più recenti governi su scuola e
istruzione
 Analisi del Decreto Legge sulla
scuola
 Piani di dimensionamento della rete
scolastica
 Piano triennale di assunzioni
 Area unica di sostegno nella scuola
superiori
 Docenti inidonei
 Attività di aggiornamento
 Nuove norme per reclutamento
Dirigenti scolastici
 Riduzione della durata della scuola
secondaria di 2°grado
 Tabelle di riduzione dei posti di
Docenti e Personale ATA dal 2007 a
oggi
 Orario settimanale dei Docenti in
Italia e in Europa
 Scatti retributivi, anzianità di servizio
e attività di formazione
Proposte SNALS:
 Tempo scuola
 Organico pluriennale e di rete
 Revisione del sistema previdenziale e pensionistico
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2 - “NOTIZIARIO SCOLASTICO”
SNALS-CONFSAL .
Decreto Legge n.104 del 12 settembre 2013
“Misure urgenti in materia di Istruzione, Università e Ricerca”
Convertito in Legge n.128 dell’8 novembre 2013
Pubblicato nella G.U. n. 164 dell’11/11/2013
Entrato in vigore il 12 novembre 2013
______________________
“Dopo anni di sacrifici, di
Giorgio Napolitano, questo
orgogliosa del lavoro fatto,
sulle quali mi impegno a
PUBBLICA ISTRUZIONE)
“tagli alla cieca”, come ci ha ricordato anche il presidente della Repubblica
decreto restituisce finalmente risorse e centralità al mondo dell’istruzione. Sono
anche nel passaggio in Parlamento, dove sono arrivati miglioramenti e proposte
proseguire il confronto.” (MARIA CHIARA CARROZZA - MINISTRO DELLA
“Finalmente dopo anni di tagli all’istruzione un decreto che restituisce risorse e ripara i danni fatti dai governi
precedenti”. (FRANCESCA PUGLISI - SENATRICE PD, CAPOGRUPPO IN COMMISSIONE ISTRUZIONE)
“Il Decreto 104 ha deluso le legittime aspettative della scuola e del suo personale. Le risorse investite sono del
tutto insufficienti e gli interventi sul personale vanno modificati. Nessun particolare merito, nessuna inversione
di tendenza, come qualche sigla sindacale si è inaspettatamente affrettata a dichiarare, salvo promettere
battaglie ed emendamenti su aspetti rilevanti del decreto legge.” (MARCO PAOLO NIGI - SEGRETARIO
GENERALE SNALS-CONF.SAL)
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ART.1 - Stanziamento di 15 milioni di euro per contributi e benefici da destinare agli alunni
delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Le finalità sono positive, ma il finanziamento è insufficiente se si pensa che ci sono quasi 8 milioni di
studenti. Si tratta comunque di una misura tampone tenuto conto che è limitata solo all’anno scolastico
2013/14.
Riguarda gli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Per identificare gli studenti
beneficiari è stata soppressa la parte che riguardava il merito conseguito nel percorso scolastico. Si tratta
di una modifica importante che mostra la visione della scuola che è nella testa dei nostri “politici”. Non è
chiaro se e come tale beneficio riguardi anche gli studenti delle scuole private.
ART.2 - Stanziamento di 137,2 milioni di euro per borse di studio finalizzate per
garantire il diritto allo studio. La somma si aggiunge allo
3 stanziamento ordinario di
12,8 milioni di euro. Realizzazione di un opuscolo per favorire l’orientamento degli
studenti da distribuire a tutti gli alunni degli ultimi due anni delle scuole superiori.
Allo stanziamento complessivo di 150 milioni del fondo integrativo per le borse di studio, va aggiunto il 3%
delle somme confiscate dall’Agenzia delle entrate ad organizzazioni criminali (emendamento M5S).
ART.3 - 6 milioni di euro per borse di studio destinate a studenti dell’AFAM.
Il Miur, entro 15 giorni dall’entrata in vigore del D.L., emanerà i bandi. Potranno partecipare gli studenti iscritti
nell’anno accademico 2013/2014.
ART.4 - Il divieto di fumo è esteso anche alle aree esterne degli edifici scolastici. Divieto
anche per le sigarette elettroniche. Introduzione della “dieta mediterranea” nelle
mense scolastiche.
Il divieto assoluto in tutti gli spazi e le pertinenze delle scuole è fatto rispettare da “personale preposto”
dal dirigente scolastico che non può rifiutare l’incarico, (sparita in esame la clausola salvaguardia “per
documentata incompatibilità e quali sarebbero state le documentate incompatibilità?). In concreto i docenti
e il personale ATA identificati con regio decreto del dirigente devono fare da cane da guardia ai tabagisti
in erba comminando le previste sanzioni pecuniarie (Come? Andremo in giro con il blocchetto delle
multe?) che dovranno finanziare attività formative di educazione alla salute (formative per chi? Studenti,
famiglie, personale della scuola?).
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SNALS-CONFSAL- PAG.
3
LE INCURSIONI LEGISLATIVE SUL CONTRATTO SCUOLA
In passato era già successo che alcune leggi intervenissero su materie di competenza contrattuale, ma il
sindacato aveva il potere di disapplicarle qualora le valutasse negativamente, con specifici accordi. Ma l’ex
ministro Renato Brunetta ha architettato la Legge 15 e il D.Lgs. 150 del 2009 per rendere legittima
l’abrogazione di norme contrattuali utilizzando lo strumento legislativo.
La CONFSAL e lo SNALS hanno subito denunciato l’assurdità di queste norme perché ritenute lesive dei
diritti dei lavoratori e improduttive proprio rispetto ai processi di cambiamento richiesti e necessari
all’organizzazione dell’amministrazione e della scuola.
Oggi, nonostante la fragilità dell’attuale maggioranza, si prendono provvedimenti “forti” nei confronti di tutto
il pubblico impiego con l’ulteriore proroga del blocco dei contratti, confermata da ultimo con la legge di
stabilità.
Non solo, ma con la pretesa governativa di avviare le procedure per il rinnovo contrattuale nel 2015
esclusivamente sulla parte normativa.
Lo SNALS ovviamente dice NO a una tale ipotesi e non si siederà a nessun tavolo con queste premesse. Il
CCNL si apre sulla parte normativa ed economica contestualmente.
In questi ultimi anni, con la scusa di considerare la classe docente, una categoria d’intoccabili, una casta
privilegiata e corporativa che può fare qualsiasi cosa, sapendo di non potere essere licenziata, si è attuata
una politica volta a cancellare diritti contrattuali vigenti, facendoli passare per privilegi. Il Ministro Carrozza ha
parlato esplicitamente di tabù da abbattere e non ci vuole molta fantasia ad immaginare quali possono essere.
ABBREVIARE DI UN ANNO L’ISTRUZIONE SECONDARIA
AUMENTARE L’ORARIO DI SERVIZIO NELLA SCUOLA SECONDARIA A 24 ORE
ELIMINARE LA PROGRESSIONE ECONOMICA BASATA SUGLI SCATTI DI ANZIANITA’
E’ ovvio che lo SNALS reagirà duramente con mobilitazioni forti e incisive a questi tentativi di invasione e di
saccheggi contrattuali.
Al momento dell’insediamento del Governo, il Presidente del Consiglio e il Ministro della P.I. hanno esordito
con bellissimi slogan politico-elettorali, che lasciavano ben sperare in un’inversione di tendenza, rispetto agli
ultimi anni. Elogi per i bravi docenti da premiare e riconoscimento dell’importanza della scuola. Superati sei
mesi dal suo insediamento i buoni intenti sono stati disattesi e, oltre al blocco del Contratto, l’unico “regalo”
ricevuto dalla scuola è stato un decreto legge dal titolo altisonante “LA SCUOLA RIPARTE”, che possiamo
benissimo rendere con l’immagine dell’elefante che ha partorito un topolino.
segue da pag. 2
ART.5 - Introduzione di un’ora di geografia generale ed economica nel biennio delle scuole
superiori. Riserva di fondi della Legge 440/1997 per progetti finalizzati all’ampliamento
di laboratori scientifici nelle scuole. Progetti “salva- precari” finanziati dalle regioni.
L’introduzione di un’ora di geografia generale ed economica negli istituti tecnici e professionali (si tratta di
una sola ora per l’intero biennio, ove non già prevista), che era stata cancellata dai regolamenti della
Gelmini, non può che essere vista positivamente, come ogni arricchimento dell’offerta formativa; non è,
però, condivisibile e accettabile la mancanza di analogo provvedimento per altre discipline
eccessivamente penalizzate dai tagli della riforma e, in particolare, con riferimento proprio agli istituti
tecnici e professionali, il mancato potenziamento dei laboratori che potrebbe essere realizzato con un
limitato incremento di risorse ottimizzando l’utilizzazione del personale docente ITP.
Il comma 4-bis dell’articolo 5 (potenziamento didattica), prevede l’avvio “in collaborazione con le regioni e a
valere su risorse finanziarie messe a disposizione dalle regioni medesime, di progetti della durata di tre
mesi, prorogabili a otto, che prevedono attività di carattere straordinario, anche ai fini del contrasto della
dispersione scolastica, da realizzare con personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA)
incluso nelle graduatorie provinciali.”
ART.6 - 8 milioni di euro per comodato d’uso dei libri di testo.
Il Collegio decide se adottare o meno i libri di testo nella scuola elementare. L’art. 151 del T.U, infatti, è
modificato in modo tale che i libri di testo “possono essere” adottati dai Collegi, sentiti i Consigli di
interclasse. Il che significa che i Collegi possono decidere di non adottarli. Il Collegio può indicare testi
consigliati solo a determinate condizioni (se sono di approfondimento o monografici). E per tutte le
scuole si sancisce che le adozioni dei libri di testo sono “eventuali”.
Pur capendo e condividendo la necessità di contenere i costi delle famiglie, si sono espresse
preoccupazioni sul fatto che la norma sia coniugabile con la libertà d’insegnamento e dell’adozione di un
libro di testo scelto liberamente dai docenti, con la responsabilità del dirigente scolastico e sul clima
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conflittuale che possa derivare, a seguito di annullamento della delibera, sia tra i diversi docenti sia tra
questi e il dirigente.
ART.7 - Apertura delle scuole e prevenzione della dispersione scolastica.
Si sperimenta il prolungamento dell’orario delle lezioni, in particolare nella scuola primaria per ridurre
la dispersione scolastica. Un successivo D.M. stabilirà obiettivi e metodi didattici. E’ un’altra innovazione
strutturale proposta dallo SNALS-Confsal. Anche su questo tema il ministro ha dichiarato il proprio
interesse, ma la soluzione inserita nel decreto legge è del tutto riduttiva, sarà condizionata dal “ove
possibile”, limitata alla scuola primaria, riservata agli studenti maggiormente esposti al rischio di abbandono
scolastico, con scuole che dovranno essere selezionate con gli ennesimi criteri da definire.
ART.8 - Percorsi di orientamento per gli studenti.
Le attività di orientamento svolte dai docenti della scuola secondaria rientrano fra le attività funzionali
all’insegnamento non aggiuntive. Si tratta di 20 ore in più su base annua. Le attività inerenti ai percorsi di
orientamento, che eccedano l'orario d'obbligo, potranno essere remunerate con il Fondo delle istituzioni
scolastiche nel rispetto della disciplina in materia di contrattazione integrativa. Si chiamano a collaborare
all’orientamento le camere di commercio e le agenzie per il lavoro. Si evidenzia che, come al solito, si ricorre
arbitrariamente al FIS, già pesantemente decurtato e alla solita “abituale” incursione nella materia
contrattuale.
ART.10 - Interventi per l’edilizia scolastica.
Si tratta di una serie di provvedimenti tecnici finalizzati a potenziare gli interventi di ristrutturazione del
patrimonio edilizio scolastico con riferimento anche al rispetto della normativa sulla sicurezza. A tal
proposito le Regioni potranno stipulare appositi mutui trentennali con oneri di ammortamento a totale carico
dello Stato.
ART.11 - 10 milioni di euro per reti wireless nelle scuole.
Sicuramente è un segnale lo stanziamento per assicurare alle istituzioni scolastiche secondarie,
prioritariamente di secondo grado, la connettività wireless. Ma è evidente l’insufficienza dei fondi anche solo
considerando la scuola superiore che supera le 5.400 sedi, e lo è ancora di più se si considerano anche le
scuole dell’istruzione secondaria di primo grado, con le quali si arriva complessivamente alle oltre 12.600
sedi.
ART.12 - Piani di dimensionamento definiti dalle singoli regioni.
Riguardo al dimensionamento, le Regioni dovranno definire, entro il corrente anno scolastico, la propria
rete scolastica avendo quale riferimento il numero di istituzioni scolastiche derivanti dalla divisione del
numero degli alunni per 900. Tale conteggio sarà definito a livello nazionale, secondo la norma statale, con
conseguente attribuzione a ciascuna Regione del numero delle istituzioni che dovranno essere attivate con
decorrenza 1° settembre 2014. In base a questa disposizione le singole Regioni saranno libere di
riorganizzare la rete scolastica nel proprio territorio senza sforare il numero massimo di istituzioni attivabili. I
vantaggi saranno quelli di abolire finalmente le cosiddette scuole sottodimensionate alle quali, in base alla
normativa vigente, non spettavano né Dirigente scolastico titolare né DSGA.
Secondo i conteggi del Miur, al termine dell’operazione potrà risultare un organico di Dirigenti scolastici e un
organico di DSGA maggiorato, rispettivamente, di circa 800 unità rispetto a quello attuale.
Purtroppo nell’articolo manca una certezza numerica (media alunni per istituto) che invece sarebbe stata
necessaria per dare serenità alle scuole e alle famiglie.
ART.15 - Piano triennale di assunzione dei precari. Area unica di sostegno nelle scuole
superiori. Norme per i docenti inidonei.
In questo articolo sono presenti i provvedimenti più importanti per i docenti.
PIANO TRIENNALE DI ASSUNZIONE DEI PRECARI - Il principale, e possiamo dire unico fatto serio del
decreto legge, è la previsione di un nuovo piano triennale, per il quale lo SNALS-Confsal si è speso in ogni
sede e in ogni occasione. Ricordiamoci, infatti, che è stato frutto di una nostra battaglia sindacale anche il
vecchio piano triennale delle assunzioni, concluso con le nomine per l’a.s. 2013-14.
Un piano che ha visto complessivamente nel triennio oltre 104.000 nomine in ruolo tra docenti e ATA, alle
quali devono ancora aggiungersi le 3.500 nomine, sempre per il personale ATA, per la questione irrisolta dei
docenti inidonei.
Era una nostra precisa richiesta il nuovo piano triennale, dall’a.s. 2014-15 all’a.s. 2016-17, e, dunque,
abbiamo raggiunto un ottimo risultato anche perché operere su tutti i posti effettivamente disponibili e
vacanti, superando il vincolo del solo pareggio del turn over, e comporterà anche la stabilizzazione di oltre
26.000 posti di sostegno in un triennio.
Positiva la decisione relativa alle immissioni in ruolo per il sostegno: 26.634 immissioni in ruolo
sostegno, distribuite tra il 2013 e il 2016 (4.447 immissioni nel 2013/14, 13.342 immissioni nel 2014/15,
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8.845 immissioni nel 2015/16). Positivo è inoltre il piano triennale di immissioni in ruolo del
personale Docente, Educativo e ATA per gli anni scolastici 2014/2016 (69mila docenti e 16mila ATA nel
triennio). Il piano terrà conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno e dei pensionamenti e dovrà
essere oggetto di specifica fase negoziale che assicuri l’invarianza finanziaria, nel rispetto degli obiettivi
programmati dei saldi di finanza pubblica. In altre parole ciò comporterà una revisione dei gradoni
stipendiali, come peraltro avvenuto due anni fa con la soppressione del primo gradone (0-2). Il timore del
Governo, infatti, è che la ricostruzione di carriera dei nuovi assunti determini costi aggiuntivi non facilmente
controllabili e misurabili anticipatamente con precisione. Ma occorre ricordare, inoltre, che l’invarianza
finanziaria sarà raggiunta anche con l’assegnazione delle ore di supplenza a docenti interni alle scuole o su
rete, dalla riduzione della quantità degli oneri per l’indennità di disoccupazione per i precari a carico
dell’INPS, ma che poi lo Stato ripiana, e da un maggior gettito Irpef derivante dal più elevato numero di
persone stabilizzate.
Certamente sono un fatto positivo le circa 87.000 nomine in ruolo, tra docenti, sostegno e ATA,
soprattutto a fronte dei 140.000 posti tagliati nello scorso triennio, che in realtà sono ancora di più, perché la
riduzione dell’organico è iniziata da molto tempo e con molte manovre finanziarie. Non ci facciamo, quindi,
convincere dai proclami mediatici.
Intanto le nomine in ruolo, così come le riduzioni di organico, sono state compiute da tutti i governi, di
qualsiasi maggioranza, più o meno “strana”. E’ una decisione necessitata dai fatti: E’ lo stesso sistema che
lo chiede, non potendosi “tenere” con una percentuale ancora maggiore di precariato.
AREA UNICA DI SOSTEGNO NELLE SCUOLE SUPERIORI - Problematico, invece, è il comma 3 bis
che prevede l’unificazione delle aree di sostegno (AD01, AD02, AD03 e AD04). Tale norma non
dovrebbe avere effetti per le graduatorie e per le procedure concorsuali bandite antecedentemente al
decreto, ma è molto complesso immaginare l’effetto sugli aggiornamenti delle graduatorie di istituto e
soprattutto sui percorsi di specializzazione e di riconversione. Si tratta di un intervento che prefigura la
riorganizzazione delle future classi di concorso per il sostegno.
NORME PER I DOCENTI INIDONEI - I docenti inidonei non sono più obbligati a transitare nei ruoli
del personale ATA. Saranno sottoposti a nuova visita medica (entro 20/12/2013) per una nuova
valutazione dello stato di inidoneità. Le commissioni mediche sono integrate da un rappresentante MIUR.
Chi risulterà idoneo all’insegnamento tornerà in cattedra. Chi risulterà ancora inidoneo avrà 30 giorni di
tempo per fare domanda nei profili ATA. Coloro che presentano subito domanda di passaggio ad altri
profili/comparti non saranno sottoposti alla nuova visita medica.
I docenti dichiarati inidonei dopo il 1 gennaio 2014 avranno 30 giorni di tempo dalla dichiarazione di
inidoneità per presentare domanda verso i profili ATA. Chi non presenta domanda o non trova un posto
disponibile transita obbligatoriamente, in ambito provinciale, in altre pubbliche amministrazioni mantenendo
lo stesso trattamento stipendiale.
Confermato il passaggio al personale ATA dei Docenti tecnico-pratici appartenenti alle classi di concorso
C999 e C555, a meno che essi non siano in possesso di titolo di studio, che consenta di accedere a un
qualche insegnamento.
Per gli inidonei alla funzione docente per motivi di salute ma idonei ad altri compiti, viene introdotta, nelle
more dell’applicazione della mobilità intercompartimentale, (fino al termine dell’a.s. 2016/17), la possibilità di
essere utilizzati per attività di contrasto alla dispersione scolastica, per attività culturali e di supporto alla
didattica. In aula, alla Camera, è stata cancellata la possibilità di chiedere la dispensa del servizio, che era
stata introdotta, invece, nel passaggio in Commissione.
ABOLIZIONE VINCOLO QUINQUENNALE MOBILITA’ - E’ prevista la possibilità per i neo immessi in
ruolo di chiedere il trasferimento in altra provincia dopo tre anni invece degli attuali cinque. Di fatto cambia
poco perchè con le assegnazioni provvisorie e gli utilizzi la norma era stata ampiamente derogata, ma
serve a questo punto un vero testo unico sulla mobilità che garantisca sempre la centralità della
contrattazione con le OO.SS.
ART.16 - 10 milioni di euro per attività di aggiornamento dei docenti. Aggiornamento
obbligatorio per il personale docente. Ingresso gratuito nei musei per i Docenti.
La spesa prevista di 10 milioni euro riguarda il solo 2014 e non gli anni successivi. Per dare un’idea di
come gli stanziamenti si sono ridotti, ricordiamo che il CCNI del 2003 (era Moratti) prevedeva uno
stanziamento complessivo di più di 32 milioni di euro; nel 2000 (era Berlinguer) si sfioravano addirittura i
100 milioni, ma quelli erano tempi di vacche grasse. Nonostante ciò resta pur sempre un investimento,
anche se è discutibile il fatto che la formazione debba essere obbligatoria. Il decreto legge, infatti, si
affretta a stabilirne l’obbligatorietà, ma non indica modalità, numero degli eventuali obbligati, quantità
oraria, compensi per impegno straordinario e aggiuntivo all’orario di lezione e delle attività connesse
all’insegnamento, che evidentemente sarà chiesto solo ad alcuni, che con altrettanta evidenza già operano
in condizioni di stress e in contesti difficili.
Si tratta di una misura non strutturale e di un’invasione in campo contrattuale. Il Contratto Nazionale di
Lavoro non solo già prevede uno spazio orario che può essere dedicato all’aggiornamento, ma all’art.
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64 afferma che la partecipazione ad attività di formazione costituisce un diritto legato alla realizzazione e
allo sviluppo delle diverse professionalità.
Ritorna, dunque, in campo, la discussione in tema di “diritto” o “dovere” dell’aggiornamento. La questione
si può porre nella misura in cui siano stanziate adeguate risorse, mentre oggi sono tanti i docenti che vi
provvedono a proprie spese, cercando le iniziative più qualificate.
E’ stato modificato il testo iniziale che sanciva l’obbligo per gli insegnanti delle regioni con bassi risultati
nelle prove Invalsi; nel testo approvato si parla invece di obbligo generale per tutti. Era sottinteso il
messaggio di “disconferma” verso i docenti: se gli alunni e gli studenti vanno male, la responsabilità è degli
insegnanti che non sono adeguati.
Contentino finale: saranno previste modalità per l’accesso gratuito ai musei statali nei limiti del fondo
di 10 milioni di euro nel 2014. Finiti i soldi, si paga ancora. Una vera presa in giro.
ART.17 - Nuove norme in materia di reclutamento dei dirigenti scolastici (corsi-concorso
affidati alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione). Esonero del servizio per i
docenti collaboratori del dirigente in servizio nelle scuole affidate in reggenza delle
regioni in cui non è ancora terminata la procedura concorsuale.
Per quanto riguarda il reclutamento, visti gli esiti negativi delle attuali procedure concorsuali così come
evidenziato dalla miriade di ricorsi presentati, alcuni dei quali hanno portato all’annullamento del concorso
(v. Lombardia) o al rinvio della conclusione delle procedure, l’art. 17 del D.L. prevede la sostituzione dell’art.
29 del D.lgs. 165/2001 con un nuovo articolo in cui è previsto che il reclutamento dei dirigenti scolastici si
realizza mediante corso-concorso selettivo di formazione bandito dalla Scuola Nazionale
dell’Amministrazione, con cadenza annuale al quale potrà partecipare il personale docente ed
educativo delle istituzioni scolastiche ed educative statali, in possesso del relativo diploma di laurea, che
abbia maturato dopo la nomina in ruolo un periodo di servizio effettivo di almeno 5 anni.
La partecipazione al concorso comporterà da parte dei candidati il pagamento di un contributo per le spese
della procedura concorsuale. Il concorso potrà prevedere una prova preselettiva e una o più prove scritte,
cui sono ammessi tutti coloro che superano la preselezione e una prova orale a cui segue la valutazione dei
titoli. Il corso-concorso si svolgerà presso la Scuola Nazionale dell’Amministrazione.
Speriamo, però di non trovarci dinanzi alle solite promesse di efficienza e ci auguriamo anche che si tenga
conto della specificità della dirigenza scolastica il cui profilo professionale e tecnico non può essere
assimilato a quello delle altre dirigenze pubbliche.
Altra novità prevista dall’art. 17 è quella di autorizzare, in deroga alle vigenti disposizioni, l’esonero del
docente “vicario” delle scuole date in reggenza ad altri dirigenti scolastici nelle Regioni in cui i concorsi a
dirigente scolastico risultano non portati a termine con la definitiva approvazione delle graduatorie. Gli
esoneri dall’insegnamento non potranno superare il numero dei posti a dirigente scolastico messi a
concorso e cesseranno al momento della nomina dei vincitori dei concorsi. La norma opera esclusivamente
per l’a.s. 2013/14.
Un’importante modifica rispetto al testo iniziale è la trasformazione delle graduatorie di merito del
concorso 2012 in graduatorie ad esaurimento: questa significa che prima di bandire un nuovo
concorso tutti i vincitori e gli idonei delle graduatorie regionali attuali dovranno essere assunti come
dirigenti scolastici.
ART.18 - Autorizzazione ad assumere i dirigenti tecnici vincitori dell’ultimo concorso.
Finalmente si definisce l’assunzione di 57 dirigenti tecnici, vincitori del concorso bandito nel 2008, che non
ha ancora visto la propria fine procedurale. Le cifre del concorso sono state: 16.000 le domande
inoltrate on-line, 6.000 circa i candidati presenti alle preselezioni, 1.200 circa i candidati ammessi alle
prove scritte. 79 i candidati ammessi all’orale; 57 i vincitori che non sono stati ancora assunti per mancanza
di copertura finanziaria.
I fondi necessari sono stati individuati e, infatti, si prevede di risparmiare dalla composizione delle
commissioni degli esami di Stato della Scuola Secondaria di secondo grado con riguardo alla distanza tra la
sede di servizio dei membri esterni e la sede d’esame.
ART.25 - Nuove accise su birra e alcolici.
Non solo la birra (euro 2,66 per ettolitro e per grado-Plato) aumenteranno anche i prodotti alcolici intermedi,
di euro 77,53 per ettolitro, (ad. Es. i vini liquorosi come il marsala). Assobirra spiega le conseguenze degli
aumenti: il prodotto aumenterà tra il 7% e il 10% con un calo dei consumi paragonabile al 5,6%: dunque lo
Stato incasserà meno soldi di quelli che incassava prima dell’aumento, calcolato in circa 200 milioni
di euro in meno. Anche la Ragioneria dello Stato conferma che “in modo consistente la tassazione
sugli alcolici determina, in un contesto di difficoltà economiche diffuse, sicuri effetti regressivi”.
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VALUTAZIONE FINALE DEL DECRETO LEGGE
Dopo che la Scuola negli ultimi anni ha sopportato tagli per 8 miliardi di euro il Governo vuole far passare
per “rivoluzione copernicana” un provvedimento che è equivalente ad una manovra da 400 milioni di euro,
dove è quasi irrilevante l’investimento sul personale - perché le immissioni in ruolo sono a costo zero per lo
Stato - mentre a molte misure sono destinate cifre fortemente ridotte e assolutamente inadeguate.
RIDUZIONE DELLA DURATA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 2° GRADO
L’attuale Ministro della Pubblica Istruzione, facendo ricorso alle “esigenze” volute dall’Europa e
finalizzate a realizzare anche in Italia il completamento degli studi secondari al compimento dei
diciotto anni, sta promuovendo una sperimentazione, affidata a tre istituzioni scolastiche paritarie,
(ricordiamoci che il Ministro proviene da una università privata e non pubblica) con l’intento di ridurre
il percorso dell’attuale scuola secondaria da cinque a quattro anni, senza alcuna consultazione con le
forze sociali, politiche e sindacali, così come è avvenuto per la riforma del Ministro Gelmini.
La sperimentazione riguarda il Liceo Paritario “Guido Carli” di Brescia e forse un altro paio di
scuole paritarie. Se il modello bresciano venisse preso ad esempio per una riforma del sistema
scolastico, la scuola superiore verrebbe investita da un vero e proprio tsunami. Si perderebbero 4050mila cattedre con un risparmio di spesa di quasi un miliardo e mezzo di euro, per la felicità del MEF.
D’altro canto, se il progetto restasse limitato alla scuola paritaria, i licei privati, soprattutto in alcune
aree, potrebbero diventare un’alternativa appetibile per molte famiglie.
Il Ministro ha detto che per consentire l’ingresso anticipato di un anno nell’Università non è detto
che debba essere accorciata la scuola superiore. Tradotta nella pratica quest’affermazione significa
o ritornare al “modello Berlinguer” (7 anni di scuola base + 5 di scuola superiore), col risultato
rischioso di far entrare nella scuola superiore ragazzini di 13 anni, senza considerare che ulteriori
cambiamenti andrebbero a stravolgere le indicazioni nazionali che stanno entrando in vigore.
La strada apparentemente meno indolore sarebbe quella di anticipare a 5 anni l’ingresso nella
primaria, lasciando intatta la durata dei singoli percorsi (5 anni di primaria, 3 di secondaria di 1°
grado e 5 di secondaria di 2° grado). Ma questo vorrebbe dire “scaricare” sulla sola scuola
dell’infanzia l’intero perso dell’inevitabile taglio di cattedre e sezioni.
La nostra posizione è stata già espressa ed è di contrarietà ad una riduzione del percorso di studi
in modo lineare e non attraverso la consapevolezza di dare allo stesso una fisionomia guardando alla
qualità della formazione e non a quella dei tagli.
Per lo SNALS, l’obiettivo del completamento della scolarizzazione a diciotto anni, va affrontato
non attraverso la riduzione del percorso della secondaria ma, in altro modo, per esempio, anticipando
la scuola primaria già a 5/5 e mezzo anni.
RIDUZIONE POSTI DOCENTI DAL 2007
ANNO SCOLASTICO | 2007/08
| 2008/09
|
|
FINANZIARIA 2007
| 12.000
|
|
|
FINANZIARIA 2008
|
| 10.000
|
|
LEGGE 133/2008
|
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TOTALE
| 12.000
| 10.000
| 2009/10
|
|
|
| 10.000
|
| 32.105
|
| 10.000
| 2011/12
|
|
|
| 10.000
|
| 15.560
|
| 25.560
| 2011/12
|
|
|
|
|
| 19.676
|
| 19.676
|TOTALE
|
| 12.000
|
| 30.000
|
| 67.341
|
| 109.341
I risparmi sul personale docente derivano dall’applicazione dell’art. 64 delle Legge 6 agosto 2008,
n. 133 e dall’applicazione di altre “riforme” precedenti:



.
Riforma Gelmini (Scuola elementare e dell’Infanzia - Legge 169/2008)
Riforma Moratti (Scuola Media e Licei - Decreto Legge 59/2004 e 226/2005)
Riforma Fioroni (Istruzione tecnica e professionale - Legge 40/2007)
.
PAG.
8 - “NOTIZIARIO SCOLASTICO”
SNALS-CONFSAL .
RIDUZIONE POSTI ATA DAL 2007
ANNOSCOLASTICO
FINANZIARIA 2007
FINANZIARIA 2008
LEGGE 133/2008
TOTALE
| 2007/08
|
| 2.000
|
|
|
|
|
| 2.000
| 2008/09
|
|
|
| 1.000
|
|
|
| 1.000
|2009/10
|
|
|
| 1.000
|
| 14.167
|
| 15.167
| 2011/12
|
|
|
| 1.000
|
| 14.167
|
| 15.167
| 2011/12
|
|
|
|
|
| 14.167
|
| 14.167
| TOTALE
|
| 2.000
|
| 3.000
|
| 42.500
|
| 47.500
_________________________________
ORARIO SETTIMANALE DOCENTI SCUOLA SECONDARIA A 24 ORE?
SITUAZIONE IN EUROPA
PRIMARIA
SEC. INF.
BULGARIA
12
15
POLONIA
14
14
REP. CECA
17
17
DANIMARCA
18
20
GRECIA
18
16
AUSTRIA
18
17
GERMANIA
18
18
UNGHERIA
20
20
BELGIO
21
19
LUSSEMBURGO
21
18
ITALIA
22
18
FRANCIA
24
17
SPAGNA
25
19
PORTOGALLO
25
22
MALTA
26
20
SEC. SUP.
14
14
16
19
14
17
18
20
18
18
18
14
19
22
20
Fonte: Eurydice 2011
Questi dati dimostrano in maniera inoppugnabile che non è l’Europa a chiedere un innalzamento dell’orario
di servizio, ma la voracità del Governo, nella fattispecie del MEF, che ormai ha trasformato la scuola in un
bancomat a cui attingere per reperire risorse, che andrebbero trovate altrove (tagliando i costi della politica, gli
stipendi e le pensioni d’oro della casta amministrativa, …).
Da non dimenticare che un eventuale aumento dell’orario di servizio, senza un ulteriore compenso, oltre a
rappresentare la solita incursione a gamba tesa nel CCNL si tradurrebbe in una diminuzione di retribuzione
per il personale di ruolo e nel licenziamento di migliaia di colleghi precari.
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.“NOTIZIARIO SCOLASTICO”
SNALS-CONFSAL- PAG.
9
IL LAVORO “EFFETTIVO” DEI DOCENTI
ORE |
ATTIVITA’
|
612
| lezione frontale (18 ore alla settimana)
| Ore settimanali per 34 settimane di lezione
306
| preparazione lezioni
| Tempo per ore annuali di lezioni
75
| correzioni lavori individuali
| Consderando 1/2 ora per alunno per materia
48
| preparazione verifiche di classe
| 1 ora per n° minimo verifiche per materia per classe
48
| preparazione verifiche differenziate
| 1 ora per n° minimo verifiche per materia per classe
300
| correzione verifiche
| N° verifiche per n° alunni di una classe per 1/4 ora
34
| compilazione registro
| 1 ora per 34 settimane di lezione
8
| stesura programmazione
| 1 ora per materia per classe + 2 ore per programmazione
8
| stesura relazioni fine anno
| 1 ora per materia per classe + 2 ore per programmazione
80
| impegni collegiali
| Tenendo conto soltanto delle ore previste dalla
normativa
40
| colloqui con famiglie
| 1 ora per 34 settimane di lezione + 2 appuntamenti
30
| colloqui con educatori
| 5 incontri per 2 casi problematici in ciascuna classe
12
| scrutini
| 2 ore per scrutini annuali per ciascuna classe
2
| preparazione compito d’esame
| Tempo minimo necessario
12,50 | correzione compito d’esame
|Tempo record di 1/2 ora per ciascun compito
4
| assistenza agli scritti (o partecipazione a commissioni)|
12,50 | esami orali (o partecipazione a commissioni)
| N° alunni per 1/2 ora
5
| assistenza/correzione/tabulazione invalsi
| “A corpo” con una grande dose di ottimismo
34
| lettura circolari ministeriali o d’istituto
| 1 ora per 34 settimane di lezione
34
| gestione e-mail colleghi/alunni/famiglie
| 1 ora per 34 settimane di lezione
6
| organizzazione uscite e viaggi d’istruzione
| Con riferimento ad una sola uscita per classe
6
| accompagnamento uscite (ore aggiuntive)
| Con riferimento ad una sola uscita per classe
8
| accompagnamento viaggio 1 giorno
| Escludendo viaggi per pernottamento
24
| impegni inizio anno scolastico
| 4 ore per sei giorni
10
| organizzazione e partecipazione iniziative d’istituto
| Anche in questo caso “a corpo” e con grande ottimismo
1759 TOTALE ANNUO (in ore)
39,98 ORE SETTIMANALI (considerando “non lavorativi” luglio e agosto)
38,24 ORE SETTIMANALI (tenendo conto di 30 giorni di ferie totali)
Il calcolo è stato fatto dai docenti dell’Istituto Comprensivo “Quintino Di Vona” (Milano) sulla base del lavoro
minimo svolto da un docente impegnato su 3 classi che insegni 2 materie. La tabella non tiene conto delle ore
dedicate ai progetti, né del lavoro dei coordinatori di classe.
N.B. NESSUNO NEL PUBBLICO IMPIEGO IN ITALIA LAVORA PIU DI 220 GIORNI
“IL” SINDACATO DELLA SCUOLA
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10 - “NOTIZIARIO SCOLASTICO”
SNALS-CONFSAL .
PAGARE GLI SCATTI COL MOF?
A chi contesta gli accordi sottoscritti, che hanno consentito di recuperare il riconoscimento ai fini della
progressione della carriera degli anni 2010 e 2011 chiediamo: quale sarebbe stata l’alternativa? Continuare il
blocco e non prendere nulla? Non pretendere il riconoscimento dell’anzianità ai fini della progressione di
carriera? Rassegnarsi a non considerare e valutare l’anzianità di servizio in futuro? Probabilmente non si vuole
non considerare in futuro più di tanto l’anzianità di servizio quale elemento per la progressione economica per
poter stornare i finanziamenti verso la valutazione del merito o per la contrattazione di II livello o qualcosa che
gli rassomiglia di berlingueriana memoria. Noi dello SNALS ci opporremmo con tutte le nostre forze perché
consideriamo l’anzianità di servizio un elemento di esperienza professionale da riconoscere
assolutamente come lo è d’altra parte in molti altri settori.
UN SISTEMA MISTO, ANZIANITA’ E PERCORSI DI FORMAZIONE, POTREBBE ESSERE
UN PUNTO DI PARTENZA PER TROVARE UNA SOLUZIONE CONDIVISA
La riduzione del MOF, (che comprende funzioni strumentali - incarichi specifici - attività complementari di
ed. fisica - ore eccedenti sostituzione colleghi assenti - aree a rischio - FIS) è stata dolorosa ma necessaria,
perché riducendo una tipologia di risorse della retribuzione accessoria, che non vengono distribuiti a pioggia (e
spesso nemmeno in modo poco trasparente), è stato garantito un beneficio generalizzato per tutti i lavoratori
della scuola sulla retribuzione fondamentale, sulla pensione e sul TFS/TFR.
Il prossimo obiettivo è recuperare l’anno 2012, con effetti economici dal 1° gennaio 2013, al fine di
ripristinare l’originario percorso economico per raggiungere il massimo al compimento dei 35 anni di
anzianità.
Sarà necessario un atto di indirizzo, come è avvenuto negli anni passati. In base alle nostre conoscenze la
situazione attuale è la seguente.
Per recuperare l’anno 2012 ai fini della progressione economica occorrono 350 milioni di euro. La somma
disponibile per il MOF del corrente anno scolastico ammonta a 984 milioni. Le economie dell’anno precedente
sono pari a 250 milioni.
Tutto ciò premesso, se questi dati sono corretti, alla fine togliendo 100 milioni al MOF si potrebbe garantire
la copertura finanziaria per la corresponsione dello scatto di anzianità relativo al 2012.
RICOSTRUZIONE DI CARRIERA
RIUNIONE E RICONGIUNZIONE DELLE ANZIANITA’ PENSIONISTICHE
BUONUSCITA E TFR
RICONOSCIMENTO DI PATOLOGIE PROFESSIONALI E INVALIDITA’SOPRAVVENUTE
La consulenza più qualificata per il personale della scuola
.
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.“NOTIZIARIO SCOLASTICO”
SNALS-CONFSAL- PAG.
11
PROPOSTE SNALS
INNOVAZIONE STRUTTURALE PER DARE RISPOSTE ALLE NUOVE GENERAZIONI
UNA NUOVA SCUOLA APERTA DALLE ORE 8 ALLE ORE 20
NETTA DISTINZIONE TRA TEMPO SCUOLA E TEMPO DI PERMANENZA NELLE STRUTTURE SCOLASTICHE
TEMPO SCUOLA - Dedicato alla vera funzione della scuola, al curricolo e allo studio serio, deve essere
garantito dallo Stato con il proprio personale, al quale non possono essere attribuiti per legge altri compiti e
non può essere assegnato altro tempo di insegnamento in classe e di lavoro. Un impegno già gravoso non
solo per i docenti, ma anche per gli studenti.
TEMPO DI PERMANENZA NELLE STRUTTURE SCOLASTICHE - Per altri bisogni di formazione e di
socialità con attività sportive, culturali, artistiche. In questo modo, si prendono effettivamente in carico anche
le necessità di assistenza e di sostegno alle famiglie e l’uso ottimale del patrimonio edilizio scolastico. Queste
attività, da affidare ad altre figure educative, senza confusioni di ruolo e di professionalità, dovrebbero allora
prevedere finanziamenti degli enti locali e delle famiglie, che otterrebbero dei risparmi su altri fronti,
permettendo di detrarre dalle tasse le spese che verrebbero investite nella scuola di pomeriggio. L’esempio ci
viene dalla Finlandia, ai primi posti in tutte le classifiche internazionali che comparano i livelli di apprendimento,
dove le autorità municipali finanziano per allievo oltre 500 ore all’anno di attività extracurricolari facoltative
(prima e dopo le attività della scuola), gestite da soggetti diversi, per le quali è richiesto un modesto
contributo alle famiglie.
All’interno del tempo di permanenza pomeridiana la proposta dello SNALS-CONFSAL è di prevedere, su
base volontaria e libera, anche per i docenti, la possibilità di svolgere attività didattiche in maniera trasparente,
sotto forma di uno speciale regime di intramoenia, da svolgersi su piccoli gruppi di allievi, ovviamente non
appartenenti alle classi loro assegnate, a sostegno e per la preparazione in una visione di una scuola seria e
della serietà degli studi e non una scuola-parcheggio come purtroppo sta accadendo oggi, superando la
deleteria visione della scuola-parrocchia-centro sociale in cui si insegna poco, ma si accoglie e si include.
E’ una misura che può essere attivata ovunque, senza quell’ipocrisia dell’ “ove possibile”, (vd. D.L. 104)
magari accompagnata da forme di defiscalizzazione, sia per le famiglie sia per i docenti e da strumenti di aiuto
ai “veri poveri”, prendendo le risorse anche da quell’antiquata e generale gratuità dei libri di testo nella scuola
primaria, che poi s’interrompe negli anni successivi, pure all’interno dell’obbligo di istruzione.
ORGANICO PLURIENNALE E DI RETE
Lo SNALS da sempre ritiene che l’organico dell’autonomia deve portare al superamento della distinzione
tra organico di diritto e organico di fatto.
L’ORGANICO PLURIENNALE DELL’AUTONOMIA, sia a livello di singola istituzione scolastica che di rete
di scuole, è stato previsto da una precisa disposizione legislativa, cioè dall’articolo 50 del decreto sulle
semplificazioni, convertito nella Legge 35/2012, ma è rimasto finora lettera morta. Nel Decreto Legge non è
stato contemplato alcun provvedimento per un suo concreto avvio.
Con l’istituzione dell’organico pluriennale e di rete si otterrebbero i vantaggi di:
.

Soddisfare le esigenze di organizzazione e programmazione degli interventi
delle
istituzioni scolastiche, garantire continuità nella progettazione e nell’attività didattica,
realizzare il recupero e l’integrazione, consolidare i rapporti con gli Enti Locali e i servizi
socio-assistenziali.

Superare l’inefficiente definizione degli organici (di diritto e di fatto) due volte ogni anno con
conseguenze negative sia per le scuole e il personale, sia per la continuità didattica e la
possibilità di realizzare una seria progettualità con una ragionevole stabilità del personale.
In questo modo verrebbe valorizzata la professionalità dei docenti e rendere più efficace
.
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12 - “NOTIZIARIO SCOLASTICO”
SNALS-CONFSAL .
il loro impegno nella progettazione didattica, si darebbe stabilità agli organici e si ridurrebbe
il precariato, calcolando il numero delle assunzioni in ruolo annuali sull’unico organico.
Questa misura, peraltro, comporterebbe grandi vantaggi con costi assolutamente contenuti e
limitati.
REVISIONE DEL SISTEMA PREVIDENZIALE E PENSIONISTICO
Il 15 novembre 2012, al World Pension Summit ad Amsterdam, la conferenza che riunisce i colossi
mondiali delle pensioni private, il Ministro Elsa Fornero ha dichiarato: “I cambiamenti portati dalla riforma delle
pensioni del governo Monti erano necessari per compiacere i mercati finanziari, altrimenti i mercati avrebbero
devastato l’Italia”.
DIRITTI PRIMA DELLA LEGGE FORNERO
Al 31 dicembre 2011
Quota 96 o anzianità: età 61 + 35 anzianità oppure età 60 + 36 anzianità.
Vecchiaia: età 65 uomini-61 donne, con almeno 20 anni di contribuzione o 15 anni di servizio al 31
dicembre 1992.
Il diritto acquisito per la quota 96 e per la vecchiaia non viene perso.
RICHIESTE PER IL FUTURO
Riduzione della forbice della riforma “Fornero” facendo slittare i benefici maturati nel 2011 a dicembre
del 2012 (Recupero dei nati nel 1952).
SITUAZIONE ATTUALE

Pensione di anzianità o contributiva:
Uomini 42 anni e 6 mesi, donne 41 anni e 6 mesi a prescindere dall’età.

Pensione vecchiaia: anni 66 e mesi 3 per donne e uomini.
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