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rif
scelte di oggi
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r
t
s
Il fu
le no
l
a
turo d
d
el pianeta dipende
La produzione di rifiuti non è un dato immutabile.
Dipende dalle
quotidiane,
nostre scelte
dal rapporto con gli oggetti e con il cibo.
Da quello che acquistiamo
e da quanto ne acquistiamo.
Da quello che gettiamo via e da come lo gettiamo.
Produrre diversamente,
acquistare diversamente
e scartare sempre meno è un’opzione possibile.
Spetta a noi sceglierla.
CONOSCI PER AGIRE
|||| QUANTO PESANO I RIFIUTI SU DI NOI?
|||| IN VENETO: SIAMO BRAVI MA NON BASTA!
|||| QUANTO CI COSTANO I RIFIUTI?
|||| GLI IMBALLAGGI: TROPPI, INGOMBRANTI E INUTILI
|||| E-WASTE: L’INCREDIBILE MONDO DEI RIFIUTI TECNOLOGICI
AGISCI PER CAMBIARE
|||| OBIETTIVO RIFIUTI ZERO IN 4 MOSSE
|||| UN DECALOGO PER GLI ACQUISTI LEGGERI
|||| DOVE FARE LA SPESA?
|||| ANCHE GLI OGGETTI HANNO UN’ANIMA
|||| RICONOSCI I SIMBOLI
|||| NUMERI E SIGLE DA TENERE D’OCCHIO
CONOSCI PER AGIRE
QUANTO PESANO
I RIFIUTI SU DI NOI?
IN VENETO:
RIFIUTI PRODOTTI
Stati Uniti
662 kg
per persona
Europa
502 kg
per persona
440kg
488kg
La nostra produzione di rifiuti nel 2010
è stata inferiore alla media nazionale,
ma ha segnato un incremento del 10%
rispetto al 1997.
RACCOLTA DIFFERENZIATA
Veneto
488 kg
2010
per persona
Italia
532 kg
1997
per persona
Veneto
Treviso
379 kg
6
per persona
Questi sono i rifiuti solidi urbani
che ciascuno di noi produce
nell’arco di un anno.
Italia
31%
58%
Treviso
72%
In Veneto differenziamo il 58% dei rifiuti
prodotti, ben di più della media nazionale,
che si ferma al 31%. Il record regionale
spetta alla provincia di Treviso con il 72%.
SIAMO BRAVI MA NON BASTA!
CHE COSA C’È NELLA NOSTRA DIFFERENZIATA?
45%
22%
14%
7%
1%
11%
Rifiuti
organici
Carta
Vetro
Plastica
Imballaggi
in metallo
Altro
I rifiuti organici sono la parte più consistente della nostra raccolta differenziata con il 45% del totale,
ma una percentuale quasi analoga è rappresentata da imballaggi di carta, vetro, plastica e metallo.
DOVE FINISCONO I RIFIUTI NON DIFFERENZIATI?
Quel 42% di rifiuti
veneti che non viene
differenziato (e dunque
riciclato) prende la
strada della discarica,
degli inceneritori
o subisce ulteriori
trattamenti che
richiedono un grande
dispendio di risorse
ed energia.
23%
20%
57%
direttamente in discarica
vengono inceneriti
vengono avviati a ulteriori trattamenti
7
QUANTO CI COSTANO I RIFIUTI?
oltre
100 euro 127 euro 152 euro 200 euro
per persona
È il costo medio nei
comuni veneti che
hanno adottato
sistemi di raccolta
differenziata porta a
porta.
8
per persona
È il costo medio
della raccolta dei
rifiuti in Veneto
contro i 136 euro
della media
nazionale.
per persona
È il costo medio nei
comuni veneti che
hanno adottato
sistemi di raccolta
differenziata non
porta a porta.
per persona
È il costo medio nei
comuni veneti che
non hanno ancora
adottato la raccolta
separata della
parte organica (il
cosiddetto “umido”).
GLI IMBALLAGGI:
TROPPI, INGOMBRANTI E INUTILI!
•
In Europa ogni persona produce 164 kg di rifiuti da imballaggio all’anno.
•
Sempre in Europa gli imballaggi sono cresciuti da 55 a 61 tonnellate
tra il 1998 e il 2008, con un incremento del 10%.
•
In Italia carta, vetro, plastica e imballaggi in metallo
rappresentano il 60% della produzione di rifiuti
in termini di volume.
•
In Veneto carta, vetro, plastica e imballaggi
in metallo rappresentano il 44% della raccolta
differenziata in termini di peso.
9
E-WASTE: L’INCREDIBILE UNIVERSO
DEI RIFIUTI TECNOLOGICI
In Europa produciamo ogni anno 9 milioni di tonnellate di
telefonini, computer, altre apparecchiature elettroniche ed
elettrodomestici (i cosiddetti RAEE). In base ai consumi
attuali si stima che supereremo i 12 milioni di tonnellate
nel 2020. Sono 18 kg di rifiuti tecnologici a testa
all’anno, che diventeranno 24 kg nel 2020.
La durata degli oggetti tecnologici si abbassa
progressivamente. Il ciclo di utilizzo medio di un cellulare
è intorno ai 18 mesi, quello di un computer è di 2 anni.
Smaltirli correttamente è importante. Perché si evita la
dispersione nell’ambiente di sostanze pericolose. Perché si
recuperano materie prime scarse o difficilmente estraibili.
Perché si combatte il traffico illegale verso i Paesi in via di sviluppo,
dove spesso la gestione di questi rifiuti sfrutta il lavoro minorile.
I rifiuti tecnologici vanno consegnati ai negozianti, in caso
di acquisto di analoghi prodotti nuovi. Oppure si possono conferire
presso gli ecocentri. In caso di rifiuti ingombranti è possibile, in alcuni
comuni, richiedere anche il ritiro a domicilio.
10
AGISCI PER CAMBIARE
OBIETTIVO RIFIUTI ZERO IN 4 MOSSE
Un dato di fatto: i rifiuti aumentano
In Italia, anche nei territori più virtuosi (come Treviso e il Veneto),
la massa complessiva di rifiuti domestici prodotti aumenta inesorabilmente
di anno in anno.
Fare la differenza non basta
La raccolta differenziata contribuisce a ridurre in percentuale la quantità
di rifiuti che finisce direttamente in discarica o all’inceneritore,
ma non incide sulla produzione complessiva, dunque non abbatte i costi
energetici e ambientali di smaltimento o recupero.
Rifiutiamo i rifiuti
Siamo soltanto noi, con le nostre abitudini di acquisto e consumo,
che possiamo eliminare alla fonte gran parte dei rifiuti inutili,
in particolare quelli da imballaggio, o evitare di trasformare in rifiuto
ciò che si può ancora riutilizzare.
Contagiamo gli altri
Le nostre scelte individuali possono condizionare anche
gli orientamenti dell’industria del packaging, le strategie della piccola
e grande distribuzione, il modo di progettare e costruire
gli oggetti, contribuendo così a innescare un circolo virtuoso in grado
di contagiare tutta la società.
12
UN DECALOGO
PER GLI ACQUISTI LEGGERI
1
Evita i prodotti confezionati in imballi voluminosi e ingombranti.
2
Preferisci imballaggi riciclati o facilmente riciclabili, come quelli
monomateriali.
3
Ricordati comunque che il vetro è meglio della plastica o
dell’alluminio, perché si ricicla al 100%.
4
Acquista confezioni famiglia piuttosto che monodose.
5
Scegli frutta, verdura, formaggi, affettati e carne sfusi,
piuttosto che quelli già confezionati in involucri di plastica.
6
Bevi l’acqua del rubinetto: eviterai la produzione e il trasporto
di milioni di bottiglie di plastica.
7
Riscopri l’acquisto di prodotti alla spina anche per latte, pasta, cereali,
farine, detersivi e detergenti, riutilizzando più volte lo stesso
contenitore.
8
Privilegia batterie e cartucce d’inchiostro ricaricabili.
9
Abbandona i prodotti usa e getta, come piatti e bicchieri di plastica.
Altrimenti sostituiscili con quelli in mater-bi e polpa di cellulosa,
anche in occasione di feste e sagre.
10 Cerca il marchio Ecolabel nei tuoi acquisti. È quello che viene concesso
ai prodotti che nel loro ciclo di vita producono un minor impatto
ambientale.
13
DOVE FARE LA SPESA?
I NEGOZI LEGGERI
Sono l’ultima frontiera della spesa leggera, una sfida culturale prima ancora che
commerciale. Qui si vendono soltanto prodotti sfusi, alla spina e senza imballaggi,
utilizzando contenitori portati da casa.
I PRODUTTORI LOCALI
Fuori dai circuiti della grande distribuzione, crescono le opportunità di spesa a km 0:
vendita diretta da parte dei produttori, consegna a casa di cassettine di frutta e verdura
di stagione, filiere corte, farmer’s market a cadenza mensile e settimanale. I vantaggi?
Oltre alla riduzione degli imballi, si abbattono i costi economici e ambientali del trasporto.
IL LATTE: UN CASO ESEMPLARE
La vendita di latte crudo, appena munto e commercializzato sfuso, senza processi
di pastorizzazione e confezionamento, si è diffusa in tutta Italia. Lo puoi trovare nelle fattorie
ma anche nei distributori posizionati nelle vie dei paesi e delle città.
Scopri dove, anche in provincia di Treviso, in www.milkmaps.com.
LA GRANDE DISTRIBUZIONE
Anche i supermercati più tradizionali cominciano a proporre prodotti sfusi o a km 0.
Privilegiando questi acquisti, puoi dare alla grande distribuzione un segnale importante
per cambiare le strategie di produzione e vendita su ampia scala.
GLI INDIRIZZI UTILI IN TEMPO REALE
Vai su www.marcaliberatutti.it, il portale dell’economia sostenibile in provincia di Treviso.
Nella sezione “Rifiuta il rifiuto” puoi trovare i punti vendita “leggeri” del nostro territorio,
costantemente aggiornati. Oppure puoi segnalare esperienze innovative non ancora censite.
14
ANCHE GLI OGGETTI HANNO UN’ANIMA
R come RIUSO
Spezzare il meccanismo perverso che induce ad acquistare beni di consumo, per poi gettarli
rapidamente via, è il modo più semplice per produrre meno rifiuti. Gli oggetti possono avere mille
vite e una propria storia. Allungare questa storia, attraverso il riuso, significa anche risparmiare
le materie prime e le risorse energetiche impiegate nei processi di produzione.
Perché?
Perché nella maggior parte dei casi il valore degli oggetti corrisponde alla loro funzione. Finché
servono allo scopo per cui sono stati prodotti, possono essere utilizzati, da noi o da altri. E se si
rompono, possono essere riparati.
Come?
Prima di tutto impariamo a scegliere oggetti nati per durare e facili da riparare. Possiamo
allungare la loro vita acquistandoli o cedendoli anche attraverso una rete sempre più fitta
di negozi vintage, mercatini dell’usato e circuiti del baratto, anche su internet.
15
RICONOSCI I SIMBOLI
Le tre frecce che si rincorrono
sono il simbolo della
riciclabilità, fin dagli anni ’80.
Senza ulteriori specificazioni
è un simbolo molto generico:
può significare che l’imballaggio è riciclabile
ma non necessariamente riciclato, oppure
che parte del materiale è riciclato.
La versione stilizzata, con le tre
frecce che formano un triangolo
equilatero, è stata utilizzata
inizialmente per indicare gli
imballaggi in plastica. Oggi si è
estesa a tutti gli altri materiali, identificati
attraverso un numero all’interno del triangolo
e una sigla in basso.
È un invito generico a non
dispendere i rifiuti
nell’ambiente, dopo l’uso.
Lo si ritrova nella maggior parte
dei contenitori e degli imballaggi
in commercio.
16
Contrassegna i prodotti elettrici
ed elettronici, che non devono
essere gettati tra i rifiuti generici
ma separati per riciclarli o smaltirli
secondo le indicazioni di legge.
Lo si trova soprattutto
su confezioni e contenitori
in materiali poliaccoppiati,
non sempre riciclabili. Invita
a ridurne l’ingombro per rendere
più economico il trasporto
e l’eventuale smaltimento.
Contraddistingue gli imballaggi
e i materiali idonei al contatto
con sostanze alimentari.
È il marchio europeo Eurolabel, che
certifica i prodotti a basso impatto
ambientale in ogni fase del loro
ciclo di produzione, utilizzo
e smaltimento.
NUMERI E SIGLE
DA TENERE D’OCCHIO
Sigle e numeri accompagnano spesso il simbolo del triangolo (o altre figure geometriche),
aiutandoci a identificare con certezza l’origine dei diversi materiali. Ecco alcuni dei più significativi:
1
PET
2
PE-HD
3
PVC
4
PE-LD
5
PP
È polietilene tereftalato: si usa
per le bottiglie di acqua minerale
e altre bevande
È polietilene ad alta densita:
si usa per sacchi, bottiglie,
flaconi e contenitori
È polivinilcloruro: si usa
per bottiglie, flaconi per detersivi,
film e pellicole, infissi e anche
parti di automobili
6
È polistirene: si usa per vaschette
per alimenti, posate, piatti
PS
20
PAP
È cartone ondulato: si usa scatole
e imballaggi particolarmente
resistenti
CA
È cartone poliaccoppiato:
è utilizzato per le bevande in brick,
dal latte ai succhi di frutta
È polietilene a bassa densità: si usa
per sacchi per la spazzatura,
sacchetti, vaschette, contenitori
e altri imballaggi
ACC
Significa banda stagnata, ovvero
più comunemente latta: viene
utilizzata per realizzare le classiche
scatolette per alimenti
È polipropilene: si usa per
contenitori, oggetti di arredamento,
flaconi per i detersivi, pannolini
e spazzolini da denti
AL
È alluminio: quello delle lattine
oppure dei coperchi delle scatolette
17
Grafica e stampa
Publistampa Arti Grafiche
Carta Cyclus Offset, composta al 100%
con carta da macero e sbiancata senza uso di cloro.
Marchi di garanzia: Angelo Blu, Cigno Nordico, European Eco-label Flower, Napm.
Inchiostri con solventi a base vegetale.
18
Questo opuscolo è stato realizzato
nell’ambito del progetto “Il futuro è oggi”.
In collaborazione con
Coordinamento Treviso Sud
Legambiente Treviso
Associazione Medi@età
Volontari d’Europa Sernaglia
Auser Treviso
Promosso dal
Centro di Servizio
per il Volontariato
della provincia di Treviso
Fondi erogati dalle Fondazioni Bancarie L. 266/91- CSV Treviso
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