8 2. maestri e allievi Università e scuola sono le due è il personaggio che gestisce la scuola di paese, di istituzioni che nascono per diffonde- città; è il sacerdote o il laico intento più a mantenere re lo studio, l’insegnamento e l’apl’ordine e la disciplina in classe, che a comunicare prendimento. Intorno ai principi pe- contenuti culturali ai suoi allievi. Gli studenti sono dagogici della scrittura, dell’oralità e rappresentati come incorreggibili piccoli ribelli, alla del gesto si è sviluppata fin dal Mericerca della libertà perduta. dioevo la pratica didattica nelle scuo- Sarà la fotografia nel corso del XX secolo a fornirci, le e nelle Università. Solo nella seattraverso lo sguardo filtrato dalla macchina, immaconda metà del XX secolo le istitugini variegate e complesse delle trasformazioni delzioni sono state permeate dalla filol’idea e della pratica dello studio: dall’angolo privato sofia tardo illuminista che metteva la ed esclusivo, alla dimensione collettiva del sapere relazione tra maestri e allievi al cencome conquista di autonomia e di libertà di ogni estro del percorso educativo, la sola ca- sere umano. pace di far nascere negli allievi la curiosità, la motivazione, la voglia di 2.1 Platone e Socrate, 15 imparare e la passione per lo studio, Oxford, BL, (Ms. la ricerca, la conquista del sapere. InAshmole 304 fatti senza maestri competenti ed au[25168], “Opuscolo torevoli non nasce nei giovani il desisulla fortuna”), miderio di apprendere; ma senza allievi niatura, 1240 ca. curiosi, vivaci e attivi intellettualmente non cresce la magica pianta del saSocrate, il maestro, e pere, frutto del dialogo educativo. Platone, il discepolo, Artisti di ogni epoca hanno rapprerappresentano nelsentato maestri e allievi al lavoro: nel l’immaginario memedioevo i maestri sono raffigurati dievale il topos della in cattedra; gli allievi sono in ascolto, relazione formativopiù o meno attenti, più o meno stueducativa. Infatti i piti. In età moderna il maestro rimadue filosofi greci ne in cattedra, ma la sua autorità de- hanno costruito quel sapere che si tramanda di generiva dalla quantità di libri e di allievi razione in generazione, passando dalla tradizione che lo circondano; più tardi compare orale a quella scritta: di Socrate infatti ci è pervenuta la figura del precettore, attento edu- la sapienza solo attraverso gli scritti del discepolo catore di un unico allievo o allieva. Platone. Nel XVIII e XIX secolo il maestro In questa miniatura del XIII secolo Socrate scrive, non è più il docente universitario, ma mentre Platone, alle sue spalle, scruta il lavoro del maestro e chiede, interroga, cerca risposte. Il discepolo raccoglierà l’eredità del maestro e la trasformerà in scrittura. 16 2.2 Il bidello e lo scolaro in lettura, particolare della Tomba di Matteo Gandoni, Bologna, Museo Civico Medievale, scultura, 1330 La scultura presente sulla tomba di Matteo Gandoni, maestro di diritto all’Università di Bologna nel XIV secolo, raffigura una lezione: in cattedra il maestro e davanti a lui quattro studenti e, in fondo, un bidello. Il maestro insegna facendo suoi i principi pedagogici dell’epoca: scrittura, oralità e gesto. Gli allievi hanno atteggiamenti diversi tra loro: in primo banco lo studente diligente ed impegnato, chino sul libro; nel secondo banco lo studente attento, ma pensieroso, riflette; nel terzo lo studente è distratto e si rivolge a quello del quarto banco, che ha l’aria assorta, come se lo studio avesse messo in moto i suoi pensieri verso altri orizzonti. Il bedellus (bidello) svolgeva un ruolo importante, poiché poteva controllare l’operato dei professori. 2.2a Il bidello e lo scolaro in lettura, particolare della Tomba di Matteo Gandoni, Bologna, Museo Civico Medievale, scultura, 1330 9 Lo studente, assorto, appoggia la mano sul libro e con l’indice sembra seguire le parole del maestro; l’altra mano sorregge il capo, lo sguardo è concentrato su nuovi pensieri e idee, nati dalle parole del maestro. 17 19 20 21 2.3 Secondo Maestro di San Giovanni in Villa, Famiglia di Maria (Storie della Vergine), Bolzano, chiesa di San Vigilio al Virgolo, affresco, 13851390 2.4 La lezione del maestro Antonio Pelacani, particolare della Tomba di Antonio Pelacani, Verona, chiostro di San Fermo Maggiore, scultura, prima metà del XIV secolo (1327?) 18 La lezione del maestro Antonio Pelacani - scolpita su un lato della tomba Pelacani in San Fermo a Verona conferma che nella prima metà del XIV secolo in Uno dei dodici episodi delle Storie della Vergine – quella città erano già state istituite delle cattedre affrescati su due registri sulla parete laterale destra della chiesa bolzanina di San Vigilio al Virgolo – rap- per l’insegnamento del diritto o della grammatica. Il sigillo sepolcrale imita nella forma i coevi esempresenta la Famiglia di Maria. La scena ispirata alla plari relativi a maestri dello Studio bolognese. Il riLegenda Aurea mostra al centro la figura di Anna cirlievo mostra il maestro, accomodato in posizione condata dai tre mariti, dalle tre figlie e da numerosi rialzata, intento ad insegnare a quattro discepoli – nipoti. La sacra famiglia è collocata in primo piano ripresi di spalle – seduti uno accanto all’altro ad un in posizione centrale. Alcuni fanciulli – compreso il lungo tavolo sopra il quale si notano grandi libri Bambino Gesù – impugnano delle tavolette, loro aperti. abituale strumento per imparare a scrivere. 22 2.5 Pier Paolo Dalle Masegne, Sarcofago di Giovanni da Legnano, Bologna, Museo Civico Medievale, scultura, 1383 ca. 2.5a Pier Paolo Dalle Masegne, Lo studente segue sul libro il commento del maestro, particolare dal sarcofago di Giovanni da Legnano, scultura, 1383 ca. 2.5b Pier Paolo Dalle Masegne, Lo studente in atteggiamento sognante, particolare dal sarcofago di Giovanni da Legnano, scultura, 1383 ca. Gli Studenti che ascoltano la lezione scolpiti nel 1383 circa da Pier Paolo Dalle Masegne sul sarcofago di Giovanni da Legnano rappresentano i diversi atteggiamenti dei discepoli nel confronti del sapere: chi segue la lezione 10 concentrato sul libro che probabilmente il maestro commenta, chi ascolta rapito dalle parole del maestro, chi segue pensieri lontani, nati nell’aula, ma fuggiti lontano, altri commentano tra loro, altri si accalcano per poter assistere alla lezione. 23 25 seduto allo scrittoio appare come rapito dalla visione di San Girolamo in un’aureola d’angeli, mentre un monaco in saio nero continua indisturbato il suo lavoro, senza accorgersi di nulla. Sulle mensole e dentro armadioli e ripostigli, fortunatamente aperti per la curiosità dello spettatore, fanno bella mostra – in un disordine caotico – volumi rilegati e carte di ogni tipo e di varia grandezza. 26 2.6 Sepolcro di Bonandrea de’ Bonandrei, Bologna, Museo Civico Medievale, scultura, 1333 ca. La scultura per il Sepolcro di Bonandrea de’ Bonandrei viene definita anche La memoria pubblica dei maestri canonisti: il maestro in cattedra fa lezione, attorno a lui gli allievi e anche qui ognuno ha un atteggiamento diverso nei confronti della disciplina, del sapere, delle parole del maestro. 2.7 Santa Caterina da Siena e alcuni scrivani, Bologna, Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, xilografia (Caterina da Siena, “Dialogo”, Venezia, L. Giunta, 17- V-1494), 1494 E’ una delle rare immagini in cui, in epoca tardo medievale, una donna è rappresentata mentre insegna. Nella xilografia Santa Caterina da Siena e alcuni scrivani l’autore affida alla santa il ruolo di maestra, ma la raffigura mentre volge le spalle alla cattedra e si avvicina agli scrivani che, chini sulle loro pergamene, 24 sembrano scrivere sotto dettatura. Una donna, anche se è una santa, non siede in cattedra e non ha l’autorità del maestro. 2.8 Giovanni (di Niccolò) Mansueti, Visione di Sant’Agostino [San Girolamo appare a Sant’Agostino], Maastricht, Bonnenfanten Museum, olio su tela, 1505-1510 ca. La parte sinistra della tela dipinta da Giovanni (di Niccolò) Mansueti raffigura la Visione di Sant’Agostino, ambientata all’interno della biblioteca o dello studiolo di una fraternità agostiniana. Agostino 11 2.9 Una lezione di Franchino Gaffurio, (dal “De harmonia musicorum instrumentorum”), Milano, xilografia, 1518 Nella xilografia cinquecentesca Una lezione di Franchino Gaffurio il maestro è assiso in cattedra, mentre gli allievi sono seduti a terra, ai suoi piedi. Intorno, quasi a costituire una scenografia, sono rappresentati gli attrezzi del mestiere: i pennini di diversa misura e spessore, il compasso, la clessidra sulla cattedra per misurare il tempo della lezione, il calamaio. Nella mano sinistra il maestro tiene un libro aperto; la mano destra, invece, è protesa verso gli allievi in un gesto che indica il dover essere degli studenti: in questo atteggiamento prescrittivo sta l’autentica missione dell’in27 segnante del XVI secolo. 2.10 – 2.10a Professore in cattedra e studenti, (cod. Pal. Lat. 1368, ff. 2v e 3r), Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, miniature, 1522 In queste miniature del 1522, inserite in un calendario - astrolabio, sono raffigurati un Professore in cattedra e studenti. Il maestro, in cattedra, fa lezione leggendo e commentando un libro appoggiato su un leggio; gli allievi ascoltano; uno di essi segue la lettura sul suo testo, altri rivolgono lo sguardo alla cattedra. Non ci sono segni né di distrazione, né d’irrequietezza. La lectio è fondamentalmente spiegazione e commento. 28 29 2.11 Sezione di un cadavere (da Johannes Ketham, “Fasciculo de medicina, vulgar per Sebastiano Manilio romano” Venexia, per Zuane et Gregorio de’ Gregorii) Bologna, Biblioteca dell’Archiginnasio, miniatura, 1493-1494 Nella miniatura con Sezione di un cadavere l’autore rappresenta nella seconda metà del XV secolo una lezione di medicina presso il teatro anatomico dello Studio di Bologna, nel Palazzo dell’Archiginnasio. Nell’insegnamento della medicina il Rinascimento da un lato recuperò il pensiero medico dell’antichità classica, dall’altro si mosse verso nuovi orizzonti di scoperta. In modo particolare l’anatomia fu un terreno di radicale innovazione: alla fine del Medioevo i docenti avevano diretto solo occasionalmente le dissezioni dei cadaveri; a Bologna le autopsie erano state permesse ufficialmente solo dal 1316 e fino ad allora le lezioni avevano avuto un carattere esclusivamente teorico. A partire dal Cinquecento le autopsie divennero un elemento fisso dei corsi annuali di tutte le facoltà di medicina in Europa e adottarono come testi due opere di Galeno: Dell’uso delle parti e Delle procedure anatomiche, tradotte in latino. Molti professori e studenti eseguivano le autopsie in privato, ma non era facile procurarsi i cadaveri (solitamente si trattava di criminali giustiziati), così non sembra leggenda la vicenda che vede Felix Platter di Basilea (1536-1614) protagonista di uno strano reato: nel cuore della notte usciva di soppiatto dalla città di Montpellier dove studiava per esumare i morti di recente sepoltura. 2.12 La lezione di architettura militare, Francoforte, Universitätsbibliothek, stampa, XVIII secolo In un ambiente ricco di strumenti didattici si svolge La lezione di architettura militare, che risale probabilmente al XVIII secolo: carte geografiche alle pareti, 12 30 2.13 Giovanni Nepomuceno della Croce, Ritratto di un precettore attorniato dai suoi allievi, Denno, collezione privata, olio su tela, ultimo quarto del XVIII secolo Il dipinto attribuito al pittore trentino Giovanni Nepomuceno della Croce ritrae un precettore attorniato dai suoi allievi. Il sacerdote sta tenendo una lezione privata, come precettore, a tre giovani aristocratici di diversa età. Ognuno di loro stringe tra le mani un libro. La scena è ambientata nella biblioteca di casa, riconoscibile per la libreria sullo sfondo. Come era consuetudine alla fine del XVIII secolo l’educazione una grande libreria carica di volumi sulla sinistra, due dei ceti benestanti era affidata a religiosi. mappamondi, un cannone e sul tavolo, di sfondo, 32 piccole riproduzioni di cannoni. Al tavolo sulla sinistra un maestro spiega, mentre tre allievi ascoltano e prendono appunti. Sul tavolo in primo piano tre maestri insegnano a due allievi la strategia militare dell’assedio, utilizzando un plastico e delle mappe. Un compasso, una riga, un goniometro sottolineano l’importante trasformazione del 1700: l’arte della guerra è divenuta scienza. 31 2.14 Paul Troger, San Cassiano maestro circondato dai discepoli, Bressanone, duomo, affresco (transetto), 1748 ca. Sulla volta del transetto sinistro del Duomo di Bressanone il pittore barocco Paul Troger, originario di Monguelfo, affrescò verso la metà del Settecento San Cassiano maestro circondato dai discepoli, un episodio della vita del patrono di Bressanone e primo vescovo di Sabiona. Il bravo frescante tirolese dipinse in scorcio prospettico una folta schiera di fanciulli, impegnata ad apprendere gli insegnamenti del vescovo-maestro. Molti allievi stringono in pugno delle tavolette appositamente predisposte per la scrittura. 33 2.15 D. Ramponi, Scena di vita scolastica, Bologna, Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, disegno, inizi XIX sec. Nella Scena di vita scolastica degli inizi del 1800, Ramponi rappresenta il maestro di scuola alle prese con il controllo dei compiti. I quaderni non ordinati, i compiti non svolti, i lavori malfatti sono puniti con l’uso della frusta. Gli alunni, in attesa del responso, stanno in fila, con i compiti in mano. Il primo è già in ginocchio, in attesa della punizione. Un alunno si asciuga gli occhi col fazzoletto, altri scherzano tra loro. E’ la tipica immagine di una scuola autoritaria, che lascerà il posto al nuovo modello di scuola solo nella seconda metà del XX secolo.