Chi si
rivede:
la
canapa
La discarica
degli
antichi Irig
romani
Pagine
Pagina
16- N. 'M Giugno 1997
Periodico di Coop Lombardia
Anno
-
9
Prodotii' Frigoriferi
manipolatiil quanta 4.. 1
parte L tel—
soia
e mais .
se ne salva
Pagina
7Pagina2
uale
aviStOMO
ASSEMBLEA ORDINARIA
DEI DELEGATI
Sabato 21 giugno 1997 - ore 14,30
Centro Congressi Quark Hoter
Milano -vìo Lampedusa, 1 i /A
Ordine del giorno
Nomina del Presidente
e del Segretario dell'Assemblea.
Lettura ed approvazione
del bilancio al 31112/1996.
Informazione sul bilancio sociale.
3
Lettura ed approvazione della relazione
del Consiglio di Amministrazione,
4
Lettura della relazione
del Collegio Sindacale.
5
Nomina della Commissione Elettorale
per la formazione della lista dei candidati al Consiglio di Amministrazione.
Entro l'estate anche l'Italia potrebbe avere la sua
legge di tutela dei diritti
dei consumatori.
Dopo la campagna di
sensi bili zzazione a sostegnq di una normativa ad
hac, promossa dalle associazioni dei consumatori e da Coop, e la consegna ai presidenti dei due
rami del Parlamento delle firme raccolte, dal Senato arrivano i primi segnali concreti su una ra
pid a approvazione della
legge.
Ecco come il senatore
Leonardo Caponi, presidente della commissione
Industria del. Senato e
relatore della legge, fa il
punto della situazione;
26 marzo ho consegnato
una prima bozza di testo
unificato al comitato ristretto, che poi porterà
alla discussione dell'assemblea plenaria la sua
proposta di testo. Questa
proposta dovrebbe essere
una sintesi dei sei disegni di legge presentati".
Che tempi prevede per
l'approvazione della legge
"Io spero rapidi. Abbiamo anche concordato con
il presidente del Senato
che sarà concessa la sede
redigente, per cui il testo
andrà in aula senza la
possibilità di emendamenti, solo per la discussione generale e le dichiarazioni di voto.
CONSUMATORI
TUTELATI
PER LEGGE
Intervista ai senatore Caponi
diAntoninMunico
Quindi credo che sicuramente per l'inizio di maggio il Senato avrà varato
formalmente la legge".
Quali sono le linee
fondamentali della
sua proposta ?
"Le linee fondamentali
sono tre: innanzitutto, il
riconoscimento formale
della figura dei consumatore-utente e delle associazioni dei consumatori
e degli utenti, e la istituzione di un consiglio nazionale delle associazioni
dei consumatori, con poteri che vanno dall'espressione di pareri -
ove richiesti - su tutti gli
atti legislativi di governo
e parlamentari che interessino i consumatori,
alla possibilità di svolgere indagini, inchieste,
attività di educazione al
consumo eccetera.
Secondo, la cosiddetta
«legittimazione ad agire», a
costituirsi in giudizio, che
ora non è riconosciuta alle
associazioni in quanto tali.
Infine, i criteri per il riconoscimento di queste
associazioni: devono esistere da almeno tre anni
(il tempo si calcola dal
momento della costituzio-
ne), devono essere presenti in almeno cinque regioni, devono avere bilanci
trasparenti e presentare
l'elenco degli iscritti fio ho
proposto nella mia bozza
un numero minimo dì
iscritti pari a un rapporto dell'uno per mille rispetto alla popolazione dei
territori nei quali le associazioni agiscono). Inoltre si impegna il governo
a redigere - entro un anno
dall'entrata in vigore di
questa legge - un testo
unico a tutela dei consumatori, cioè la vera e
propria legge-quadro a
tutela del consumo che
riunifica i vari spezzoni
di normativa in materia,
che attualmente sono
frantumati in diverse
leggi".
Con questa legge Pita-
lila si adegua alla normativa europea?
"Si, accoglie appieno gli
indirizzi europei.
Con questa legge il Parlamento italiano colma
un imperdonabile ritardo, un vuoto nella legislazione italiana rispetto agli
altri Paesi".
Qual è in commissione la posizione delle
varie forze politiche
su questa legge?
"Mi pare che ci sia un consenso generale: certo ci
sono differenziazioni su
Manifestazione di consumatori con il sen. Caponi lu sinistra
Segueapagina3
karfq.721EY,
OLIO EXTRA VERGINE
DI OLIVA COOP
FUSTINO
LAVATRICE COOP
Litri 3
Sconto ai soci
,,‘16
del 50 per cento 305
11P'99-1
Kg 4 circa
Ricarica
in omaggio
-
Validità
L5.23- 15
31 25 e 91
sette
PRODOTTI COOP
ra.i15170 in candii
1én-ti prodotti tr .
mortiti° Coop.
tempo si sono affermali quelli alimentari. Ora Coop mar-
cia anche verso inno
alimentari.
In questa pagina,
mese dopo mese, li
diAnnaSomenzi
Tortellini, tortelloni e ravioli, pasta fresca ripiena
tra i prodotti con garanzia Coop.
In tutte il Paese c'è la tradizione della pasta ripiena: ogni campanile, o forse ogni casa, la prepara
a proprio modo. Non cercate quella della mamma
nelle confezioni, neanche
in quelle Coop, anche se
forse queste un poco si avvicinano.
Sono preparate in stabilimenti moderni, igienici,
con strumentazione d'avanguardia.
L'impianto produttivo,
però, è fatto da macchine
in luccicante acciaio inox
e non da mani.
E le macchine non hanno la flessibilità e la creatività delle mani dell'uomo, o meglio della mamma.
GLI INGREDIENTI
Tl prodotto industriale ha,
dalla sua, una qualità costante, offre certezze dal
punto di vista igienico,
sicurezza nella scelta degli ingredienti, una costanza anche nei sapori.
Gli ingredienti principali sono uova fresche,
insaccati, formaggi,
funghi, ricotta, eccetera.
La selezione delle mete-
Tutto fresco: ravioli
tortellini tortelloni
rie prime è la fase più critica: i prodotti devono essere sicuri dal punto di
vista igienico, ma anche
avere caratteristiche di
odore, di sapore e di colare che si omogenizzino
con gli altri ingredienti
senza il rischio che si annullino osi contrastino.
personale. Per la zona di
preparazione della sfoglia
e assemblarnento del prodotto il fornitore Coop ha
predisposto aree asettiche, fornite di impianti di
ricambio e purificazione
dell'aria.
II confezionamento termico di pastorizzazione prima del confezionamennto
LA SFOGLIA
consente una sicurezza
ulteriore.
E soprattutto devono essere freschissimi
La sfoglia è ottenuta da
un impasto di farina tipo
00 con semola di grano
duro e uova.
Il grano duro migliora le
caratteristiche della pasta, in particolare le
estensibilità.
Le uova sono presenti
per il 26 per cento, nell'impasto, pari a sei o sette uova per chilo di prodotto.
La preparazione ripercorre il procedimento casalingo: preparazione della sfoglia, dei ripieni e
assemblaggio dei tortelli,
con l'aggiunta di due passaggi: il trattamento termico di pastorizzazione e
il confezionamento.
Nella produzione industriale ogni passaggio interessa un'area di lavorazione e per ogni area
vigono regole molto precise di igiene, pulizia, accesso e abbigliamento del
IL TRATTAMENTO
COSA SCEGIJERT: EL MENÙ
Coop
tortellini freschi alla carne, con
carne di manzo e maiale per il 55 per cento
del ripieno; tortellini freschi con il prosciutto crudo, con un ripieno di carne di manzo
e maiale per il 50 per cento e prosciutto crudo per il 10 per cento; tortellini freschi con
ricotta e spinaci, con ripieno composto per
il 60 per cento di ricotta con un 15 per cento di spinaci; maiali freschi con funghi porcini, con un 35 per cento di funghi nel ripiena
Le vaschette contengono 250 grammi di prodotto all'uso e l'etichetta consente un agevole calcolo dell'apporto calorico e fornisce
chiare indicazioni sui tempi di cottura.
Alcuni produttori prevedono due trattamenti termici: Coop uno solo proprio per la garanzia che
offre tutto il processo di
produzione.
Non sottopone il prodotto a sbalzi termici ne migliora il sapore e salvaguarda le caratteristiche
e il gusto, avvicinandole
a quelle tradizionali della
cucina casalinga.
Il prodotto finito è confezionate; in vaschette impermeabili in condizioni
di atmosfera protettiva,
cioè l'ossigeno viene sostituito da una miscela di
azoto e anidride carbonica
che ha lo scopo di impedire lo sviluppo dei microbi.
Dalla produzione la consegna ai punti vendita avviene in 48 ore al massimo, con mezzi refrigerati.
LA VETRINA
Bustina
per il gatto
Cento gr. di bocconcini
al sugo in una busta
colorata, per il gatto di
casa. Una novità sugli
scaffali a marchio
Coop: un piatto profumato, gustoso e soprattutto, completo
per i felini domestici.
Comode da maneggia-
re anzi
non si
m a neggiano
quasi:
si apre
la busta e si
versa
senza
aiuto
di uten
sili. Le bustine per il
gatto vengono proposte
in tre gusti di bocconcini: con pollo e vitello, con manzo e coniglio, con trota e salmone. Gli aromi utilizzati, e negli alimenti per
animali sono forti, nei
prodotti Coop sono
estratti dalle carni.
EDUCAZIONE
Andare a lezione di consumi
Un convegno a Bologna: gli
impegni assunti da Coop.
Coop ha partecipato,
con un proprio stand,
alla Fiera del libro per
ragazzi, tenutasi a Bologna in aprile.
Nell'occasione ha presentato la gamma completa di proposte educative e sussidi didattici
realizzati, nell'arco di
18 anni, nell'ambito
dell'attività di educazione ai consumi.
n 10 aprile si è svolto,
in particolare, ii convegno "Educare ai consumi: le proposte Coop".
Il Convegno organizzato in collaborazione
con il Movimento di Cooperazione Educativa,
ha visto la presenza di
oltre un centinaio di insegnanti.
I lavori sono stati aperti
da Giuseppe Fabretti
vice-presidente CoopAncc, che ha ricordato
come Coop rappresenti
in Italia un'esperienza
orga-nizzativa di grande importanza: tre milioni e quattrocentomila soci, raccolti attorno ad un progetto cooperativo che intende
qualeti 2
saldare l'attività dell'impresa alla solidarietà, coniugando i valori
sociali della cooperazione con gli interessi dei
consumatori.
La specificità del rapporto tra la Coop e i
consumatori, ha sottolineato Fabretti, "corre
su un duplice binario:
quello dell'educazione
al consumo consapevole e quello della formazione dei consumatori.
Questa - attività, svolta
dai trenta Centri Coop
di educazione ai consumi, è rivolta ai giovani
e ai giovanissimi, i consumatori del futuro,
perché solo una cultura diffusa, consapevole e condivisa del consumo può inserirci in
un progetto stabile ed
affidabile di progresso
economico e sociale". La
relazione "Le aspettative deI mondo della
scuola, la realtà e i
nuovi bisogni' di Giovanni Pedrini , Provveditore agli studi di Firenze, ha sottolineato
"come in un momento
•
La sale
del convegno
di rapide trasformazioni, come quello attuale, le esigenze formative della scuola si centrano soprattutto su tre
obiettivi: cultura professionalità e tecnologia, capacità necessarie
per predisporre i giovani ad affrontare la velocità dei cambiamenti.
Ma la formazione professionale e l'orientamento alla vita e al lavoro - ha detto Pedrini
- non possono essere
considerati segmenti
separati bensì parte di
un processo unitario di
formazione della personalità del ragazzo. La
relazione "L'importanza dell'educazione ai
consumi nell'età
evolutiva" di Giovanna
Guerrieri, docente di
Sociologia dell'educazione dell'Università di
Firenze, ha sottolineato come sovrabbondanza di beni e di opzioni
tipici della società
postmoderna, che comporta la necessità di scegliere continuamente,
siano causa di disagio
nel timore di effettuare scelte sbagliate e di
frustrazione per non
poter accedere a tutte
le esperienze che sembrano possibili. 'Nella
società consumi-stica ha detto Guerrieri - ai
bambini e agli adolescenti viene concesso
tutto fuorché la fondamentale esperienza del
far da sè e di sbagliare
in proprio. L'educazione al consumo consapevole, è complessa da realizzare ma è capace di
effetti imprevedibili
sulla vita di relazione,
sull'ambiente, sulle politiche economiche e sociali". Loris Ferini, responsabile del Settore
soci e consumatori Coop
- Ancc, con la nuova relazione "Le proposte di
educazione ai consumi
di Coop fra tradizione
e nuove esperienze" ,
ha ricordato le fasi storiche dell'esperienza di
educazione ai consumi,
ma si è molto soffermato sui progetti per il
prossimo futuro: "La
cucina della Pimpa" (il
personaggio di Altan),
che si rivolge, con proposte di educazione alimentare, ai bimbi delle
scuole materne e del
primo ciclo delle elementari, mentre ai ragazzi del biennio delle
superiori sarà proposta
l'animazione "Totem e
Tribù", un percorso
educa-tivo che permette ai ragazzi di entrare, attraverso un contesto attivo, nella modalità alla base dei meccanismi emulativi del consumo e della creazione
delle mode nell'abbigliamento".
Ferini ha concluso ricordando che "per l'anno
prossimo Coop intende
mettere a confronto bitte le esperienze
educative nell ambito di
un seminario-convegno, rivolto agli insegnati ed agli operatori
scolastici, nella prospettiva dei diritti dei giovani consumatori"
FILO DIRETTO
ITINERARI ENOLOGICI
Un problema
di parcheggi
IL VERDICCHIO
DELLE MARCHE
Desidero informarvi che debbo rinunciare a recarmi nel vostro negozio di
Villasanta, a causa dì un insufficiente
numero di parcheggi.
Infatti quello di via Camperio (dietro il
Municipio in ristrutturazione) è stato
chiuso da diverso tempo, mentre quello in piazza Martiri della Libertà é. stato ridotto di 12 posti, a causa dello spostamento dì ingresso ed uscita su via
Garibaldi. Cidsignificapareheggiaie (se
si trova il posto) in zona disco, con permanenza massima di un'ora. Tengo a
precisa re che, nonostante io abiti in via
Mantegna, a circa 200 metri da un altro centro di acquisti, mi recavo da voi
per qualità, cortesia, e, sopratutto per
buoni prezzi. Spesso è molto difficile
cavarsela in un'ora, se si vuole acquista re ciò che occorre. Ciò significa uscire e trovare la multa sul parabrezza.
Pertanto, in attesa di un parcheggio
decente, dove poter lasciare l'auto senza l'assillo della multa porgo a voi e al
vostro ottimo personale.
Cordiali saluti.
Un vino e i suoi dintorni
Siamo spiacenti per la carenza di posti
auto venutasi a determinare presso il
negozio di Villasanta, e speriamo che il
Sindaco a cui Lei ha fatto conoscere questa lettera per conoscenza possa intervenire concretamente. Per quanto concerne il disco orario, diamo una valutazione
diversa da quella da Lei espressa; riteniamo infatti che in presenza di scarsità
di parcheggi, sollecitare la rotazione dell'uso sia l'unica possibilità d'intervento.
La ringraziamo comunque per le positi-
ve valutazioni rispetto al nostro punto
vendita di cui renderemo partecipe il
nostro personale. Speriamo che, nonostante le difficoltà di cui anche noi siamo ''vittime", Lei non rinunci ad usufruire del nostro servizio. Da parte nostra continueremo a mantenere, cercando di migliorarlo ulteriormente, come
fatto in occasione dell'allargamento dell'area di vendita, il presidio di una postazione che per noi rappresenta un importante riferimento sociale e cooperativo.
Antonio Dalla Villa
Villasanta (MI)
EDUCAZIONE
EXPO SCUOLAMBIENTE
di Fulvio Bella
Quest'anno gli insegnanti, i genitori, gli
operatori e le associazioni del settore che
hanno frequentato la quinta expo scuola ambiente organizzata dalla Regione
Lombardia a Pavia dal 2 al 9 maggio si
sono imbattuti anche nello stand di Coop
Lombardia, 'progetto sapere"L'edizione
di quest'anno dell'expo è stata dedicata
all'approfondimento del tema dei rifiuti,
della separazione secco-umido e del
compostaggio dei residui organici, con
particolare attenzione agli aspetti tecnologici, all'economia domestica e al
recupero culturale della tradizione contadina, ed è stata significativamente
aperta alla collaborazione di enti pubblici e privati per presentare una prima
cativa panoramica delle risorse
ucative in campo ambientale rivolte
alle scuole di ogni ordine e grado della
Lombardia L'expo è stata l'occasione per
presentare ad pubblico competente ed interessato le molteplici iniziative che Coop
svolge sui temi ambientali nei confronti
delle scuole. E' stata l'occasione per presentare testi (particolarmente apprezzato il Kit didattico sugli imballaggi), ini-
native nelle scuole (tra le altre è stata dedicata molta
attenzione al pacchetto di
animazioni "Occhio all'imballaggio" che utilizza il supermercato come laboratorio didattico ambientale), ed
iniziative più generali; in
particolare é stato diffuso
materiale sulle proposte e
sulle realizzazioni Coop scaturite due anni fa dalla consulta nazionale soci tenutasi a Grado.Ne I corso degli otto giorni della manifestazione, funzionari e collaboratori Coop, hanno fatta
compilare agli insegnanti un questionario per conoscere il gradimento delle proposte Coop per la scuola e per raccogliere suggerimenti per l'immediato e perii
futuro.I dati sono in corso di elaborazione ma già da una prima lettura emerge
un sincero apprezzamento per l'opera che
in generale Coop svolge nei confronti delle scuole.
All'interno dell'expo si sono tenute varie
iniziative, da proiezione di filmati a laboratori di "ecologia pratica" , giochi ed
attività creative e di comunicazione
multimediale; particolarmente affascinante é stato per molti vedere quante
belle cose si possono fare utilizzando in
maniera creativa ciò che solitamente si
butta; bottiglie di plastica diventano robot, scatole e scatoloni , animali di ogni
tipo e grandezza. Sempre nell'ambito
dell'expo giovedì 8 maggio si è tenuto il
convegno nazionale sull'educazione ambientale e la riforma della scuola, convegno al quale la Coop è intervenuta portando il suo specifico contributo.
DALLA PRIMA / PARLAMENTO
Consumatori •
singoli punti o aspetti, ma credo che
siano facilmente componibili. Da tutti,
comunque, sono riconosciute l'esigenza e l'urgenza di questa legge. Abbiamo fatto un giro molto ampio di audizioni delle parti sociali, delle varie associazioni imprenditoriali e di categoria, oltre che dei sindacati e delle associazioni dei consumatori, e devo dire
che opposizioni in linea di principio non
ce ne sono state".
Coop si è adoperata molto per questa legge ed è da sempre impegnata nella difesa dei diritti dei consumatori. A suo giudizio, potrà far
parte del nuovo consiglio nazionale delle associazioni dei consumatori?
"Il consiglio sarà formato da tutte quelle associazioni che svolgano a titolo
esclusivo la tutela dei consumatori, Le
cooperative hanno questo doppio ruolo,
di essere produttori e consumatori nel
contempo; ma io credo che non sarà difficile per le organizzazioni cooperative
scindere le due cose e proporsi anche
come associazione che svolge a titolo
esclusivo il ruolo di difesa del consumatore. Di questo, comunque, discuteremo...".
Il grande pubblico conosce il Verdicchio soprattutto per la famosa bottiglia a forma di anfora
etrusca commercializzata a partire dagli anni
Cinquanta dalla FasiBattaglia e da alcune ditte minori.
Ma il Verdicchio oggi è
ben altro, è uno dei vini
più interessanti dell'Italia centrale, un esempio
della rinascita enologica
marchigiana, fatta di
cantine rinnovate, di
moderni sturmenti di
vinificazione, di cura in
vigna, di grande ricerca
della qualità da parte dei
vignai oli più avveduti.
ZONE DOC
E' anche notevole voce
dell'economia marchigiana e rappresenta un incentivo non secondario
allo sviluppo del turismo
nelle due zone del Verdicchio doc, cioè Matelica e i
Castelli dei Jesi, una serie di splendidi paesi e
cittadine sui crinali che
hanno conservato numerose testimonianze d'arte e singoli manifestazioni folclo-ristiche.
Provate a percorrerle lentamente, gustandone gli
angoli più nascosti e addentrandovi per i vicoli
selciati alla ricerca dei
profumi e dei sapori della Marca interna: dalla
città universitaria di Camerino alla bella piazza
centrale di Matelica, dalle cartiere di Fabriano
alla torre di Castelraimondo e poi, nei Castelli
di Jesi, i borghi di Mais,
Maiolati Spontini, Cupramontana (con il singolare museo dell'etichetta),
Morro d'Alba Montecarotto, Sta ffolo. Il vitigno
verdicchio rientra per almeno l'80 per cento nella
composizione sia del
Verdicchio dei Castelli di
Jesi sia del Verdicchio di
Matelica (prodotto con
una varietà clonale dal
grappolo più piccolo e
meno compatto di quello
jesino); per il resta si possono aggiungere piccole
quantità di trebbiano e
malvasia toscani ,I1 vino
che se ne ricava è fresco,
ma anche ricco di personalità, serbevole, complesso dal punto di vista
olfattivo e gustativo, con
una piacevole nota amarognola nel finale.
Si accompagna soprattutto con pesci alla griglia o
in umido, ma si esprime
bene anche con carni
bianche e salumi.
La realtà enologica del
Verdicchio è fatta di numerose aziende produttrici, alcune di grandi dimensioni, altre a conduzione familiare: a Matelica provate Belisario (via
Merloni, 12, tel. 07371
787247), a Civitanova
Marchi La Monacesca
(via D'Annunzio, 1, tel.
07331812602), a Loreto
Gioacchino Garofoli (località Villa Musone, tel.
071/780163), a Montecarotto Terre Cortesi Moncaro (via Pondole, 7, tel.
0731/89245), una grande
cooperativa che raggruppiù di 700 soci, a
Osimo Umani Banchi
Osimo
(S:S: 16,1cm. 310, tel 071]
7108019), a Poggio San
Marcello Sartarelli (via
Coste del Mulino, 24, tel.
0731/89732-89571), a ksi
Brunori (viale della Vit-
torta, 103, tel. 07311
207213).
Per dormire vi consigliamo l'ottimo Hotel DeConti
(a Serra De'Conti, via
Santa Lucia, 58, tel.
07311879913) oppure, a
Jesi, il Federico II (via
Ancona, telefono 07311
211079); una buona ospitalità agrituristica è offerta da I i giardino degli
ulivi di Castelraimondo
(contrada Santangelo, 54.
tel 0737/642121 -640441).
BUONE OSTERIE
La cucina marchigiana, integrata da creazioni più creative, si gusta
al meglio da Busche a
Montecarotto (via
Bocche, 2, te1,0731/
89172), oppure all'Hostaria Santa Lucia di Jesi
(via Marche, 2 b, telefono 0731164409), mentre
una buona osteria,
scanzonata e giovanile, è
il "Tamburo battente" di
Castebellino (p.zza San
Marco, 10, te1.07311
704083).
Infine qualche consiglio
per l'acquisto di prodotti
tipici: per i salumi andate a Cerreto d'E si, dalla
Macelleria Boccadoro ('via
Belisario, 133, tel.0732/
677387), per i tipici
lonzini di fichi l'indirizzo
giusto è Vittorio Piccioni
a Maiolati Spontini (via
Vallati, 19, tel. 07311
703850), per i formaggi
fate visita a Chessa di
Montecarotto (contrada
San Nicola, 18, tel. 07311
89142),
Gigi Pium atti
Slow Food Arcigola
qwilpowNI
di Giorgio Vozza
Il trucco
L'uomo col cerone sulla faccia e con
i capelli tinti fa impressione, ma non
è più una mosca rara.
Il trucco sembrava una prerogativa
delle donne.
E anche per loro è stata una conquista recente. Quarant'anni fa un volto
dipinto non era segno di virtù,
Ora le signore "acqua e sapone" sono
una minoranza in estinzione.
Charles Revson, l'inventore della
Revlon, sosteneva che i cosmetici
sono "speranze in vasetto".
Ben pagate, dal momento che un
buon profumo costa a fabbricarlo
5.000 lire, ma viene venduto a
80.000 lire al decilitro. Yves Saint
Laurent, successore di Dior, che
anche lui sulle speranze ci cainpa,
predica Dosi: "Non si censurerà mai
l'eleganza, la gioia, la festa e le
donne,"Tutte le volte che si è immaginato un ritorno alla naturalezza
ci si è sbagliati.
Non solo II trucco non risparmia neppure un angolino del viso, ma ormai
dilaga in tutto il corpo: dal collo al
seno, dalle gambe alla schiena, fino
alle unghie. Per ogni cellula un pro-
dotto specializzato. E per ogni situazione. Promette la pubblicità di un
cosmetico col volto di Cindy
Crawford: "A prova di abbraccio:
mai più tracce su colletti, indumenti o ... lui"
Finiti i tempi in cui si sosteneva che
a un gentiluomo basta un bagno al
giorno e che anzi l'uso del profumo
induce piuttosto al sospetto.
I nuovi CK One e CK Be dell'americano Calvin Klein hanno confezioni
bianche e nere.
Semplici e eleganti le nuove essenze
sono unisex: buone per uomini e donne. I grandi della moda hanno antenne fini.
Fabbricano gli oggetti per una nuova società, nella quale le differenze
di comportamento fra i due sessi
sono sempre meno marcate: uomini
più femminili, donne più maschili.
Già nel settecento i cicisbei si adornavano di ciprie, belletti, parrucchini.
Come i ragazzi di adesso con i loro
codini, orecchini e anellini. Ma è la
prima volta ché le donne, tante donne si atteggiano da uomini
3
'
C1131 E SALUTE
"Cannabis sativa": sarà la
materia prima del futuro?
Lo sperano le multinazionali
tessili, alimentari, biochimiche
e meccaniche. Non è da confondere con la droga. Una
coltivazione antichissima. Se
ne ricava anche olio, ma con
sapore ostico per il palato.
IL RITORNI
dí Carla Barzanò
Berlino 1997. Gli entusiasti sostengono che saràla mattnia
- del futuro.
chi ha già fondato società per azioni pensando al suo
sviluppo massivo. Se ne interessano le multinazionali tessili, quelle alimentari, i gruppi impegnati sul
fronte della biochimica e della meccanica, che stanno sviluppando ricerche intensive sulle sue
possibilita'di utilizzo.
Ha amatori fra il pubblico giovane e non piu'giovane
di naturisti e ecologisti di tutta Europa. E' la Cannabis
sativa, pianta di origini antichissime da cui si ricavano haschisch e marihuana, droghe fra le più discusse del nostro secolo. .
UNA PIANTA ROBUSTA
Il conflitto droga "leggera" e "pesante", con tutti
i risvolti che ne conseguono è però in questo caso
fuori tema,
La Cannabis di cui si parla contiene meno del 0.3 per cento di tetracannabinolo, il composto responsabile delle proprietà farmacologiche sfruttate anche per l'azione
psicotropa.
Non sviluppa quindi alcun effetto come droga.
Ma a parte quello ha le
stesse identiche caratteristiche delle piante ricche di principio attivo.
Dotata di elevata adattabilità ambientale, è talmente resistente ai parassiti che non ha bisogno di trattamenti particolari, anzi, protegge anche altre piante dall'attacco di insetti indesiderabili.
Cresce in terreni relativamente poveri, resiste
bene in qualsiasi condizione climatica; si sviluppa molto velocemente e
nel giro di soli tre mesi
raggiunge altezze che superano i 3 metri.
Possiede un lungo fusto
legnoso e una folta chio-
ma di foglie dotate di una
particolare struttura
fibrosa.
Produce semi ricchi di
olio.
LA TRADIZIONE
RITORNA
La coltivazione di Cannabis sativa e il suo sfruttamento come materia
prima è diffuso da migliaia di anni nei paesi orientali dove fra l'altro si utilizza tradizionalmente
anche• la droga, sia per
puro uso edonistico (non
penalizzata, almeno se in
piccole quantità) che per
la preparazione di farma-
Una cultivadan, in bnuo a Siniihni una pianta di canapa
ci fra cui tranquillanti e
stimolanti dell appetito.
In Europa e negli Stati
Uniti la pianta fu coltivata fino agli anni '20 e
usata soprattutto per fabbricare la canapa, stoffa
simile al lino ma molto
più resistente utilizzata,
per esempio, per alcuni
pezzi delle divise militari
come cinture e bretelle.
Il proibizionismo ne decretò la fine in molti paesi fra cui la Germania,
dove anche sole la detenzione di una pi enti na sul
balcone è tutt'ora perseguibile per legge.
CAN NABIS:
IL FUTURO
Oggi i nuovi orientamenti ecologici della produzione hanno richiamato l'attenzione sulla Cannabis.
Francia, Spagna e Inghilterra hanno ripreso a coltivarla con finanzi amenti
dell'Unione Europea.
Il Ministero dell'Agricoltura tedesco ha iniziato
un progetto sperimentale di coltivazione decolla-
to in Brandeburgo nel
1996 con la supervisione
dell'Istituto di agraria
dell'HumboldtUni vesitat di Berlino.
280.000 marchi il volume di investimenti previsto per la prima fase della ricerca che ha già dato
alla luce cospicui raccolti.
Chi vuole intraprendere
questo tipo di coltivazione deve però sottostare a
una serie di norme. Per
prima cosa i semi devono
appartenere a una delle
12 varietà povere di
tetracannabinolo; inoltre
occorre definire con precisione gli ettari di terreno impiegati per l'operazione.
La relativa certificazione
va esibita agli uffici competenti del ministero e
anche alla sezione narcotici della polizia, che ha
il diritto di compiere periodici controlli.
11 bussines della Cannabis interessa alla Esprit,
grande ditta di confezioni paragonabile alla
Benetton, che da alcuni
anni produce vestiti ecologici garantendo materiali naturali e rispetto
del paesi del terzo mondo
(evitando, per esempio,
l'impiego di mano d'opera infantile). Sulla lista
dei potenziali clienti c'è
anche la Daimler-Benz,
impresa automobilistica
che ipotizza di usare la
Cannabis per strutture
interne e tappezzerie delle automobili.
Una chance per lo sfruttamento della pianta è
inoltre il mercato della
carta, che può essere prodotta con i suoi fusti legnosi, facilmente rinnovabili ogni anno, risparmiando i boschi,
DALLA CARTA
ALLA BELLEZZA
Col vantaggio che fra l'altro la Cannabis sativa
consente di preparare la
carta con un impiego inferiore di additivi chimi-ci.
Un prototipo di carta realizzata con Ia sua
cellulosa mescolata a resti di carta vecchia è in
fase di sperimentazione.
Tra i molteplici impieghi
di questa pianta c'è anche quello alimentare.
I semi, commestibili al
10
canapa
naturale, dopo averli leggermente tostati e salati, sono ricchi di un olio
che rappresenta una delle migliori fonti di acidi
grassi polinsaturi, sostanze implic a te nel man tenimento delle strutture cellulari e della pelle
UNIONE EUROPEA
PUBBLICITÀ: Può INFORMARE, DISINFORN
Con l'apertura delle frontiere, cresce di giorno in
giorno la varietà di prodotti provenienti dai
quindici stati membri.
Come orientarsi in tutta
questa profusione di beni
attraenti ma poco spesso
poco conosciuti?
Come posso riconoscere una pubblicità
ingannevole?
Se lei riceve nella cassetta
delle lettere un opuscolo
pubblicitario che le propone televisori a prezzo ridotto e se,presentandosi al negozio, viene informato che
restano soltanto televisori al
prezzonormale,alloraleísacà
vittimadi una pubblicità ingannevole. Una pubblici-
94 ..s Ili
4
tà può essere considerata ingannevole sia per il
contenuto che per la presentazione del messaggio.
Quali sono i settori
più colpiti?
L'esperienza mostra che gli
assi della pubblicità'
nevole operano nell'ambito
dclieitupitseche commemializza no gadget, sostanze
'benefiche alla salute" e
prOdodi di bellezza miracolo
che lepromettono di far fonderei suoi grassi come neve
al sole odi far ricrescere i
suoi capelli a velocità
supensonica.Stia attento:gli
imbroglioni sono anche numerosi nel settore della vendita a distanza, con le loro
numerose lotterie, nonché
nel campo dell'occupazione, quando le propongono lavori a domicilio
estremamente ben pagati, oppure nel campo immobiliare quando pretendono di procurarle un posto al sole all'estero.
La pubblicità televisiva è soggetta ad un
controllo specifico?
Sono stati stabiliti criteri rigorosi per prevenire le influenze potenzialmente
pregiudizievoli per i telespettatori
I programmi televisivi che
possono essere captati in
albi paesi debbono rispettare regole molto severe in
materia di frequenza di
emissione, durata e tipo
del programma che viene interrotto, periodi di
emissione, tecniche pubblicitarie utilizzate. Inoltre, la pubblicità deve essere identificabile in
quanto tale.
Essa non deve essere presentata con mezzi indiretti.
Ad esempio, qualora il
protagonista di un film
prenda in mano un pacchetto di sigarette di una
determinata marca, Io
ponga in maniera visibile sul tavolo e fumi lungamente una sigaretta,
si tratterebbe di un mezzo indiretto di fare pubblicità.
E' del pari vietata la
"pubblicità clandestina"
che si traveste da informazione.
La pubblicità può essere
inserita soltanto per determinati periodi, rispettando l'integrità e il valore del programma.
Il telespettatore non può
essere disturbato da spot
pubblicitari isolati.
Inoltre, è vietato interrompere con messaggi
pubblicitari le trasmissioni di durata inferiore
a 30 minuti; i programmi religiosi o destinati ai
bambini; i telegiornali o
i documentari.
Sarà in particolare disciplinata la pubblicità televisiva per le sigarette (divieto) e altri prodotti a
base di tabacco; i medici-
nali; le bevande alcoliche.
L'unione europea,
inoltre, dice "no" agli
spot che...
violano la dignità umana;
discriminano in base alla
razza, al sesso o alla nazionalità; incoraggiano
comportamenti pregiudizievoli alla salute, alla
sicurezza dei consumatori o alla protezione dell'ambiente; approfittano
dell'inesperienza o alla
credulità dei minori per
incitarli ad acquistare
prodotti o servizi o persuadere i loro genitori ad
acquistare i beni pubblicizzati; sfruttano la fiducia che i bambini hanno
nei loro genitori o in al-
) DELLA CANAPA
nel trasporto di composti
grassi e nelle difese
immunitarie.
L'olio di Cannabis si usava tradizionalmente specialmente come combustibile per piccole lampade e come base per colori
naturali apprezzati da
molti artisti dei secoli
scorsi. Oggi questo uso è
stato ripreso ma si pensa
anche all'utilizzazione culinaria.
A dire il vero il suogu sto
risulta piuttosto ostico
soprattutto per chi, come
noi, ha il palato viziato
dai delicato olio d'oliva.
Si tratta inoltre di un
grasso che non resiste al
calore. Ma alcuni ricer-
catori ne raccomandano
l'uso, come condimento a
crudo e in piccole dosi,
per la prevenzione delle
malattie degenerative e
come rimedio contro alcuni disturbi della pelle.
In questo caso l'olio sembra essere efficace anche
per uso esterno, a [ciò di
unguento, da cospargere
abitualmente sulla pelle.
E a proposito di pelle non
mancano i cosmetici a
base di Cannabis; dalle
creme antirughe alle lozioni per il cuoio capelluto, Il dipartimento di
dermatologia di alcuni
istituiti universitari ha
iniziato uno studio sulla
loro efficacia.
_
1
21:
i
tft
ima
l ^fni
idra
Creme e prodotti di bellezza
...come energia
...quasi una "birra"
Un' ultima risorsa offerta dalla Cannabis sativa
potrebbe essere il combustibile, rappresentato sia
dall'olio che dai residui di lavorazione di foglie e
fusti. L'ipotesi è in fase di sperimentazione nell'ambita delle ricerche sviluppate dal Ministero dell'Agricoltura sulle materie prime rinnovabili.
Mentre gli sperimentatori proseguono le loro indagini e si studiano impianti più efficienti per lo sfruttamento di questa risorsa naturale la diffusione
dei prodotti a base di Cannabis resta al momento
all'interno di una cerchia un pò elitaria di amatori,
che possono acquistarli nei 10 negozi specializzati
aperti lo scorso anno sul territorio tedesco.
Per ora jeans e altri vestiti confezionati con l'ecologica fibra sono molto più cari di quelli di cotone
mentre la carta ha prezzi quasi inabbordabili. I
curiosi possono comunque informarsi presso il primo museo della Cannabis in Europa, aperto da un
paio di anni a Berlino proprio di fianco all'ex parlamento della DDR. Fra i numerosi visitatori arrivati fino ad oggi, oltre alle socolaresche e agli
ecologisti c'è un pubblico di anziani pensionati, che
hanno diritto all'ingresso scontato.
Ha un gusto fruttato, leggermente piccante e contiene solo ingredienti naturali: acqua, malto, luppolo, lievito e Cannabis sativa. "Cannabia" è la
nuova bevanda alcolica con una gradazione di 5
gradi che offre l'ebbrezza di provare l'aroma della
mitica Cannabis sativa, basta non aspettarsi gli
effetti psicotropi del principio attivo tetracannabinoIo. Per prepararla si usano infatti rigorosamente solo varietà di Cannabis povere di questa
sostanza. A offrirla a Berlino, dai primi di dicembre dello scorso anno, sono alcune piccole birrerie
che la preparano in proprio e la berlinese "Bier
Company", una ditta già impegnata sul fronte della produzione di birra normale.
E anche "Cannabia", viste le caratteristiche organolettiche, viene la tentazione di chiamarla birra:
ma non è neppure da pensare. In Germania trasgredire la legge sulla tutela della birra, che data
origini medioevali e impone l'adeguamento a severissime norme di produzione con relativi ingredienti
che non possono cambiare, comporta guai seri.
Chi osa una cosa del genere rischia una severa ammenda e una punizione fino a un anno di carcere.
Addirittura l'imbottigliamento e la chiusura delle
bottiglie con tappi a corona è soggetta a un regolamento.
Così gli inventori di 'Cannabia» hanno dovuto creare alla bevanda un' identità che non possa indurre i consumatori a confonderla con la birra. "Abbiamo fatto una bevanda alcolica a base di Cannabis
sativa' affermano diplomatici non una birra alla
Cannabis".
Detersivi
...come detersivo
Il problema dell'abuso di detersivi e del conseguente sovraccarico di composti indesiderabili nell'acqua ha ormai raggiunto livelli allarmanti. Tanto
che le industrie si impegnano da anni nel cercare
formule che gravino il meno possibile sul già negativo bilancio dell'inquinamento idrico. Sotto questo aspetto i prodotti a disposizione oggi sono meglio di quelli di qualche anno fa, anche se non esistono detersivi che possono essere usati in abbondanza senza preoccupazioni ambientali e ia parsimonia resta d'obbligo.
La gamma di detergenti ecocompatibili si è recentemente arricchita con un nuovo prodotto che vede
fra i suoi componenti la Cannabis sativa. Inventato dai due ricercatori dell'Accademia della scienza,
struttura molto in vista nell'ex Germania dell'Est,
il detersivo, ispirato, per altro, a analoghi prodotti
giapponesi, ha avuto un successo dirompente, spingendo i due chimici a fondare addirittura una società per azioni e a uscire sul mercato con un' intera gamma di detergenti, da quello per la biancheria agli shampoo per i capelli, approfittando dell'occasione per lanciare anche una serie di
cosmetici.Oltre all'olio di Cannabis sativa e a altri
oli vegetali i principi attivi dei detergenti '<naturali" in questione sono ricavati da particolari lieviti,
Gli ingredienti agiscono efficacemente già a una
temperatura inferiore a 20 gradi e si degradano in
una decina di giorni senza sovraccaricare l'ambiente. Quanto poi alla loro efficacia contro le macchie più resistenti i produttori al momento non promettono nulla. Non sono previste pubblicità sul
tema.
Scarpe cfi canapa
Un punto vendita di prodotti di canapa in Germania
quale ist
1~Lir--
\RE, PROMETTERE MIRACOLI
tre persone; presentano
senza motivo bambini in
situazioni pericolose; ledono convinzioni politiche
o religiose.
Quali sono le regole
concernenti la pubblicità televisiva per
i medicinali?
E' vietata la promozione
mediante televisione di
prodotti o trattamenti
medici disponibili soltanto su prescrizione medica. Per contro, è autorizzata la pubblicità televisiva, radiofonica e scritta per i prodotti venduti
senza prescrizione.
Attenzione.
Il paese di riferimento è
quello in cui si è situata
la rete televisiva. Inoltre,
uno stato membro può
sempre decidere di prendere misure più rigorose
e vietare la pubblicità
televisiva e radiofonica
per tutti i medicinali.
Esistono controlli cariche per la pubblicità
dell'alcool?
La pubblicità per le bevande alcoliche non deve: rivolgerla minori ne presentare
questi ultimi mentre consumano alcool; associare
il consumo di alcool ad un
miglioramento di prestazioni fisiche, alla guida di
automobili o al successo
sociale; affermare che l'alcool possiede virtù
terapeutiche o che rap-
presenta uno stimolante,
un sedativo o un mezzo
per risolvere problemi
personali; sottolineare
come qualità positiva di
una bevanda il suo forte
tenore in alcool; incoraggiare il consumo eccessivo di alcool o dare un'immagine "negativa" di un
suo uso moderato.
E la pubblicità per le
sigarette?
E' vietata qualsiasi pubblicità televisiva per le sigarette o per altri prodotti
del tabacco.
ALCUNI CON5JGU
Cosa deve fare se un messaggio pubblicitario la distilla?
Si deve rivolgere ad un
organismo nazionale di
autodisciplina in materia
di pubblicità; nella maggior parte dei paesi, il suo
intervento è rapido e gratuito per qualsiasi tipo di
reclamo. Se si tratta di
una pubblicità televisiva
o radiofonica, noti sempre
l'ora della trasmissione
dello spot, nonché il nome
del prodotto o della società in causa. Se si tratta
di un messaggio pubblicitario scritto, lo ritagli e
prenda nota della data e
del titolo della pubblicazione. Contatti un'associazione di consumatori
che le dirà come, se necessario agire contro linserzionista.
D.ind•
Coop Lombardia/I-15 giugno
n.eimplombardia.it
e-rnallt qe@cooplombarditrit
Comitato Regionale
Lombardo
Comitato di
rediralone
Antonio Bertolini, Sergio Ferrano,
Marco Maggi Enrico Migliavaeca,
Daniele Moltrusio, tuo Pinferi
Enrico Rossi, Adolfo Scalpelli,
Giorgio Vorta
Direttami
~ormai/Re Adolfo Scalpelli
=rieti di
Andrea Pertegato
Editrice Coop
Lombardia
g 91•202 /895931
201 ]:2 F1=nr-
Pianti
e"stampa
tgio"rgeil
tta U)17:Tel.. 02 / 972111
Abbonamenti per i non soci L 29.0pll
annui
per i soci gratuito
AntAniunr.ione del. Trii). di Milano
n°. 144 4,11.4 oprile 1992
Tiratura 191.103 copio
AsELM Loto alla
Unione Stampe Periodica italiana
Le carta di Quale Consumo cobra gli alberi e non in.
quina Dirla quando viene prodotta. Z' carta ecologico.
quale
5
CONTRATTI
IL CITTADINO TUTELATO
La nuova legge italiana sulle clausole abusive. I complessi
rapporti fra consumatori e imprese. Quando è bene fare
molta attenzione prima di firmare qualsiasi contratto.
a cura di Michela Bianchi difri C
Con la legge n.52, del 10 febbraio 1996, che ha finalmente recepito in Italia la direttiva comunitaria 93/
13 sulle clausole abusive nei contratti, i consumatori
italiani hanno uno strumento di tutela in più per affrontare i difficili rapporti col mercato: è importante
conoscerlo da vicino e capirne i meccanismi di funzionamenta Quali sano, dunque, le principali conseguenze nei rapporti fra consumatori e imprese che derivano dalle nuove norme? Quali iniziative dovranno assumere le imprese, da un lato, e i consumatori, associati e non, dall'altro? Occorre premettere immediatamente che, anche per colpa di una cattiva informazione sull'argomento, esiste il rischio concreto che nei
consumatori si creino aspettative illusorie. In effetti,
il recepimento della direttiva ha suscitato una generale soddisfazione fra gli esperti di consumerismo, gli
operatori del diritto, le associazioni dei consumatori.
Spesso però si è sconfinato in pericolose euforie. E',
così, capitato di leggere su un quotidiano a diffusione nazionale la penosa vicenda di una donna che, pur essendo
diventata cieca per uria malattia, si era vista rifiutare l'indennizzo della polizza assicurativa in quanta una
clausola del contratto escludeva la copertura in caso
di patologia congenite, come quella in questione. L'articolo di stampa proseguiva, poi, citando il parere di
una nota associazione di consumatori, secondo la quale
la clausola utilizzata dalla compagnia per rifiutare
l'indennizzo, in quanto "vessatori a", sarebbe ora vietata in base alla direttiva comunitaria, L'informazione finale, del tutto falsamente, lasciava intendere
che d'ora in poi tutti i consumatori che si fossero trovati in situazioni analoghe a quella narrata, sarebbero stati pienamente tutelati dalla nuova normativa.
E' solo uno degli esempi di disinformazione sull'argomento. In realtà, il legislatore italiano si è dimostrato oltremodo prudente sulla strada della protezione
del consuinatore. Sebbene la direttiva autorizzi ciascuno degli stati della Comunità ad adottare norme
di maggior tutela dei consumatori, il parlamento italiano non ha ritenuto di valersi di tale facoltà e ha
recepito la direttiva trasformandola in legge, praticamente nel suo testo integrale.
DOVE OPERA
LA NORMATIVA
La direttiva, e quindi la
legge di recepimento, ha •
avuto il merito di infrangere, sia pure con effetti
molto contenuti, il dogma del rispetto dell'autonomia contrattuale dei
contraenti nel predisporre le clausole destinate a
regolare i rapporti reciproci; ovvero, è stata finalmente superata
l'intangibilità delle clausole predisposte dal professionista/imprenditore,
da sempre giustificata
con il rispetto dell'autonomia contrattuale. Ma
attenzione: sebbene le
nuove disposizioni tendano a eliminare le clausole che determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei
diritti e degli obblighi derivanti dal contratto, occorre che il consumatore
tenga presente che le norme non si applicano a
patti e condizioni riguardanti l'oggetto principale e tipico del contratto
stesso.
LA CLAUSOLA
VESSATORIA
La legge n.52 ha preferito definire vessatorie,
anziché abusive (come
nel testo della direttiva),
le clausole in contrasto
con i principi di tutela del
consumatore.
La natura vessatoria o
pale
meno di una clausola va
individuata secondo i
principi della direttiva, riprodotti senza sostanziali modifiche dalla legge
italiana.
L'art.1469 bis, che riproduce fedelmente l'allegato alla comunitaria, elenca le clausole-tipo che presentano un evidente squilibrio in danno del consumatore.
La legge prevede che le
clausole vessatorie sottoscritte dal consumatore
siano inefficaci, cioè
inapplicabili e prive di
qualunque effetto, mentre
il contratto rimane valido e operativo. L'inefficacia opera solo a vantaggio
del consumatore e può essere rilevata d'ufficio dal
giudice.
A vantaggio del solo consumatore in quanto se,
per particolari circostanze, l'inefficacia della clausola diviene vantaggiosa
per l'imprenditore, quest'ultimo non ha diritto di
farla valere. Inoltre, nel
corso di un procedimento,
il giudice può rilevare
l'inefficacia e considerare
inoperante la clausola, anche se il consumatore o il
suo avvocato non hanno
sollevato la questione.
COME AGIRE
In concreto, come deve
comportarsi il consuma-
tore che fondatamente ritenga vessatoria una
clausola?
Se raccoglimento di un suo
diritto presuppone li neffic.acia di una clausola, ove
il professionista (impresa)
non venga a miti consigli
non rimane che rivolgersi al giudice per far accertare la vessatorietà.
Così, per esempio, chi abbia sottoscritta una polizza assicurativa che prevede la possi bilità di recesso
riservata alla sola compagnia, qualora voglia ottenere l'indennizzo di un sinistro dovrà assumere
l'iniziativa giudizi aria e,
sulla base del carattere
vessatorio della clausola
(art.1469 bis n. 7 del codice civile), dovrà ottenere l'accertamento dell'inefficacia del recesso
comunicatogli dall'impresa assicuratrice, chiedendo contestualmente la
condanna al pagamento
dell'indennizzo.
LA NORMATIVA
E l CONTRATTI
L'Italia si è uniformata
ai principi della Direttiva
oltre un anno dopo la scadenza del termine (31/12/
94) previsto dalla normativa comunitaria.
La legge di recepimento è
entrata in vigore iI 25 febbraio 1996 ed è, quindi,
applicabile ai contratti
conclusi successivamente .
Peraltro, la tutela comunitaria del consumatore,
contenuta nella direttiva,
proprio in considerazione
dell'inadempienza dello
Stato italiano all'obbligo
di uniformare la propria
legislazione entro il termine prefissato, deve ritenersi applicabile anche
ai contratti conclusi dopo
il 31/12/94. Occorre avvertire subito che, per il
modo in cui è stata attuata in Italia la direttiva,
le clausole - tipo elencate
non sempre possono ritenersi vessatorie, e
quindi risultare inefficaci nei confronti del consumatore. In sostanza,
perché una clausola possa ritenersi vessatoria/
abusiva è anche necessario che non abbia costituito oggetto di trattativa individuale. Infatti, la
legge 52 stabilisce che
"non sono vessatorie le
clausole o gli elementi di
clausola che siano stati
oggetto dì trattativa individuale". In pratica, se
una clausola è stata discussa dal consumatore
con il "professionista" (impresa), indipendentemente dal Contenuto iniquo,
deve considerarsi pienamente efficace in danno
del consumatore stesso,
Ma non basta. Anche le
clausole inserite in moduli prestampati non sono
COME
UTILIZZARE
LA LEGGE 52/96
Prezzo in libreria
£. 4000. Prezzo per
soci Coop Lombardia £. 3000.
combe sul professionista
l'onere di provare che le
clausole, agli elementi di
clausola, malgrado stano
dal medesimo andatemimente predisposti, siano
stati oggetto di specifica
trattativa con il consunu2tore"(art.1469 ter, ultimo comma).
LA "FALSA" TRATTATIVA
I moduli di contratto
predisposti dall'imprenditore vengono sottoscritti da consumatori e utenti senza possibilità di incidere o modificarne il
contenuto: si tratta dei
contratti standard,
prestampati, che costituì stono la stragrande
maggioranza di quelli
conclusi dal consumatore-utente nei normali
rapporti con banche, finanziarie, assicurazioni,
agenzie di viaggio, case
automobilistiche, aziende di fornitura e somministrazione, aziende di
trasporto e così via. Ebbene, il fatto che un contratto prestampato non
rechi alcuna modifica
delle clausole predisposte, dovrebbe essere sufficiente a escludere che il
consumatore abbia avuto voce in capitolo nella
stesura dei testo, Che
cosa significa, infatti,
trattativa individuale?
Stando al senso letterale
significa che il consumatore ha manifestato l'intenzione di modificare il
testo della clausola
prestampata sottopostagli e che tale intenzione
è stata dibattuta.
Se, però, la clausola è stata
accettata nel testo originariamente formulato
dal professionista, come
accade e come è previ-
sto nel/' art.1469 ter per
i contratti prestampati
(cioè, nella quasi totalità
dei casi concreti), che importanza ha che su di essa
si sia svolta una trattativa? In altre parole, la circostanza della contrattazione individuale ha in
realtà il senso opposto: se,
pur contrattando, il consumatore ha accettato il
contratto nella formulazione proposta dall'imprenditore-professionista,
è evidente che non è stato in grado di modificare
in proprio favore il testo
della clausola e ha subito
l'iniquità.
Perché l'abuso non sparisca come per incanto è
importante che il consumatore non firmi, per
nessun motivo, una dichiarazione in cui afferma di aver approvato il
contratto a seguito di
trattativa.
I PROPRI DIRITTI
Sono ancora numerose,
a più di un anno dall'entrata in vigore della legge, le clausole presenti nei
contratti più diffusi (di
banche, finanziarie, compagnie di assicurazione,
agenzie immobiliari e
così via) che vanno corrette o, addirittura, eliminate perché contrarie
alla normativa. Valutare
il testo del contratto in
Libri sull'argomento in offerta ai soci
M. BIANCHI,
M. MANITNTA
60 C LAUSOLE
DA NON FIRMARE
Nei contratti di
assicurazione,
banche e finanziarie.
Mondo Consumatori Editrice.
Prezzo in libreria
£ 16.000.
Prezzo per i soci
CoopLombardia
£12.000.
più vessatorie se sono state oggetto di trattativa. In
questo caso, peraltro, "in-
Tutti i soci che volessero approfondire i
temi affrontati in questo articolo possono
acquistare ad un prezzo vantaggioso il volume "60 clausole da non firmare" edita
da Mondo Consumatori editrice. Per farlo
è sufficiente compilare il modulo qui sotto
riportato e consegnarlo all'Ufficio soci del
proprio supermercato. La consegna del volume avverrà entro 10 giorni dalla prenotazione e il pagamento andrà effettuato
-messo la cassa del supermercato.
Modulo di prenotazione
il sottoscritto Socio Coop Lombardia n'
Iscritto presso Il negozio di. ,,,,,,
.............. .............. desidera ricevere ivolurni "60 clausole da non firmare"
e "Come utilizzatela legge 52196" al prezzo speciale
complessivo di lire 15.004>invece che di lire 20.000
anticipo e non concedere
una firma in bianco è
dunque il primo consiglio. Cosa può fare, dunque, l'utente? Innanzitutto informarsi: conoscendo i propri diritti di consumatore, soprattutto,
imparando a individuare
nei contratti le clausole
che pregiudicano i propri
interessi. Clausole decisamente numerose di cui
solo una minima parte è
caduta sotto la scure della normativa comunitaria e della legge italiana,
In secondo luogo l'utente
può in alcuni casi rifiutare le clausole abusive e
pretendere un contratto
diverso.
Per esempio, nelle polizze sanitarie di alcune imprese di assicurazione è
presente la clausola cosiddetta di revisione prezzo
con cui alcune compagnie
si riservano, in caso di
variazioni "delle prestazioni del Servizio sanitario nazionale o dei parametri tecnici sulla base
dei quali sono state elaborate le tariffe da cui è
stato calcolato il premio
di polizza" la facoltà di
variare l'importo del
premio.I l contraente che
non accetti il premio proposte determinato in base
alle nuove tariffe, ha solo
la facoltà di recedere dal
contratto entro un determinato limite di tempo
(generalmente 30 giorni).
La clausola fa riferimento a parametri che rimangono sconosciuti al
consumatore e incontrollabili: i parametri tecnici sulla base dei quali la
società ha elaborato le tariffe e quindi calcolato il
premio non sono mai indicati in contratto nè viene specificata la misura
delle variazioni che farebbero scattare gli aumenti. Si consideri che, spesso, nello stesso contratto
una apposita clausola stabilisce l'adeguamento automatico del premio e dei
massimali di polizza, tutelando quindi la compagnia in caso di comprovati rincari delle prestazioni. Anche questa clausole deve essere ritenuta
fra quelle che la legge 52
boccia con l'inefficacia
perchè autorizza la compagnia a" modificare unilateralmente le condizioni del contratto senza valido motivo specificato nel
contratto stesso".
Soia e mais
manipolati
I laboratori scientifici modificando le piante
procedono a migliorare le produzioni. Ma
restano notevoli perplessità sull'uso di tali prodotti. Tanti i divieti di semina. Necessita di
precise garanzie per i consumatori.
di Lucia A. Manz,occhi*
Ogm significa "organismo
geneticamente modificato". Fino a pochi armi fa
si parlava di manipolazione genetica solo nei racconti di fantascienza; e
improvvisamente ci rendiamo conto che essa è
entrata prepotentemente
nella nostra vita di tutti
i giorni: nella medicina,
nella farmacologia, nella
veterinaria (pecora
donata), nell'agricoltura
(le cosiddette "verdi". Per
molto tempo confinata
nel chiuso dei laboratori,
la manipolazione genetica, sconosciuta alla mag-
rio) che possiede quelle
qualità. Molte piante
geneticamente modificate sono state sperimentate e approvate dagli organismi di controllo negli
Stati Uniti, e alcune di
esse vengono già coltivate su larga scala.
Tra queste ricordiamo il
cotone transgenico che
non infeltrisce, quello resistente ad insetti parassiti, il pomodoro che sì
può conservare per lunghi periodi, la calza che
produce olio con caratteristiche particolari, la
soia resistente agli
erbicidi, il mais resistente alla piralide. Per mol-
solo la
tecnologia
transgenica a risolvere i
futuri problemi di nutrizione nel mondo, ma sarà
sicuramente di aiuto la
capacità di produrrepiante resistenti alle malattie
e agli stress ambientali
(siccità, sa l inità). Accanto a questi aspetti sicuramente positivi, non ci
si devono nascondere le
perplessità relative ai possibili pericoli legati alla
coltivazione e all'uso alimentare delle piante
transgeniche. Non c'è
dubbio che alle nuove tecnologie applicate all'agricoltura siano connessi dei
rischi sanitari e ambien-
Une: eallivendone di soia. In alto, pannocchie di mais.
gior parte di noi, tende a
suscitare paure e ad evocare mostri. Cerchiamo
di conoscerla, di capirne
il significato, di valutarne le potenzialità e i rischi. Parliamo delle
biotecnologie verdi. In
questi mesi i paesi europei stanno aprendo i loro
mercati ai primi prodotti
bioteenologici provenienti dagli Stati Uniti: si sollevano così anche da noi
roventi interrogativi e dibattiti fra operatori, consumatori e ambientalisti.
Le tecniche biotecnologiche offrono la possibilità di modificare il patrimonio ereditario di una
pianta per ottenere alcune qualità desiderate, inserendovi uno o più geni
di un altro organismo
(pianta, animale o batte-
te colture, rese resistenti
a patogeni o a diserbanti, è possibile un forte aumento della produttività
ed una diminuzione dei
costi.
Le biotecnologie verdi
stanno rapidamente cambiando il volto dell'agricoltura; c'è chi è più cauto e chi è più ottimista
sulla rapidità dei tempi di
sviluppo, ma tutti concordano che è ormai iniziata la seconda rivoluzione
verde basta sulle biotecnologie. Da questa, ora
che la prima rivoluzione
verde i 1950-1990) basata
sulla chimica mostra di
aver esaurito la sua spinta propulsiva, ci si aspettano risposte alla crescente domanda mondiale di
cibo.
Naturalmente non sarà
tali: è difficile prevederne l'esistenza e la grandezza, ma è obbligatorio
evitarli,
Una nuova ma possibile
conseguenza di piante alimentari che producono
proteine nuove potrebbe
essere l'insorgere nell'uomo di nuove allergie;
inoltre, si può pensare ad
un trasferimento di resistenze ad antibiotici a
inicroorganisrai patogeni
per l'uomo. Per le piante
coltivate che si possono
incrociare con specie affini selvatiche (è il caso
della colza), la resistenza
agli erbicidi potrebbe essere trasmessa ad altre
piante nell'ambiente: su
questi argomenti è da
anni accesa, e lontana da
conclusioni certe, la discussione fra biotecnologi
ed ambientalisti. Non è
facile un dibattito sereno
su questi possibili rischi:
da un lato l'interesse per
queste nuove tecnologie
applicate all'agricoltura è
sostenuto dalle grandi
multinazionali statunitensi (Ma ns anto,CibaGeigy, Agracetus), che
hanno compiuto grossi
investimenti, in vista, naturalmente, di un profitto economico. Dall'altro,
nelle ragioni esposte dai
movimenti ambientalisti
(Greenpeace) dati scientifici si mescolano con affermazioni demagogiche,
con un conseguente effetto
di informazione distorta.
Nell'Unione Europea,
commercializzazione,
sperimentazione e produzione sul territorio comunitario delle piante
transgeniche sono regolati dalla direttiva 90/
220, che contiene seri
controlli e un complesso
itera tutela della sicurezza.
I primi arrivi massicci di
prodotti biotecnologici
dagli Stati Uniti hanno
messo in evidenza che la
maggior
' parte dei problemi legati alle biotecnologie sono quanto mai aperti in Europa.
Si sconta il fatto che,
mentre gli Stati Uniti
sono il Paese leader e quasi monopolista assoluto in
questa prima fase di mercato delle biótecnologie,
non altrettanti sforzi di
ricerca ed applicazione
sono stati compiuti in
Europa, che rischia pertanto di diventare una colonia biotecnologica.
L' 85 per cento dei cittadini europei, potendo scegliere, eviterebbe di consumare prodotti geneticamente modificati o loro
derivati.
Lo sostiene la rivista
scientifica inglese "Nature",
Questa percezione di rischio non è fondata su
dati scientifici stretti, ma
è comunque presente nei
consumatori, e per superarla occorrono sia le
rassicurazioni degli
scienziati che una politica di "trasparenza" per la
coltivazione di piante e
l'uso di prodotti modificati
geneticamente. I due vegetali per cui si è recentemente discusso sono la
soia ed il mais.
La soia transegenica
RRS (Roundup Ready
Soyabean), messa a punto dalla società americana Monsanto, è stata,
con l'introduzione di un
gene batterico, resa insensibile a un potente
erbicida, il Roundup,
nato nei medesimi laboratori.
Una biotrasformazione,
quindi, utile alla coltivazione della pianta I e ai
profitti della Monsanto) e,
secondo gli organismi di
Controllo americani, non
pericolosa per il consumatore.
CONTESTAZIONI
AD ANVERSA
Il primo arrivo in Europa di soia è stato a metà
novembre dell'arnia scorso, accompagnato da
un'accesa manifestazione
degli ambientalisti di
Greenpeace nel porto di
Anversa.
La soia arrivata è una
miscela di varietà con
una modesta percentuale di semi transgenici. E'
destinata ad alimentazione animale e a trasformazione industriale.
Quindi ce la troveremo a
tavola in centinaia di alimenti che contengono
grassi, farine, lecitine di
soia (olio, maionese,
pane, dolci, bibite, latte,
gelati).
Le direttive europee non
prevedono l'obbligo di etichette che indichino la
presenza di soia ogni.
In Svizzera, l'autorizzazione definitiva al commercio della - soia
transgenica è stato rinviato.
Il successivo problema ha
riguardato il mais
transgenico della Ciba
Geigy, reso resistente
agli attacchi della
piralide, un insetto parassita estremamente
dannoso alle colture, già
ammesso in Usa, Canada e Giappone. Greenpeace aveva chiesto alla
Commissione di non au-
torizzare l'ingresso in Europal oltre al gene di resistenza alla piralide, il
mais transgenico contiene anche un gene di resistenza a un antibiotico
(ampicillina) che potrebbe essere trasmesso a
batteri presenti nell'ambiente o all'uomo.
Lì Commissione europea
sulla base dei rapporti di
tre comitati scientifici,
secondo i quali non vi
sono motivi per considerare che la trasformazione potrà avere effetti negativi sulla salute umana, ha invece dato parere positivo. Ne sono seguiti da una parte un intensificarsi delle proteste
degli ambientalisti, cui si
sono aggiunti i movimenti dei consumatori e l'opinione pubblica; e dall'altro uno sfaldamento delle decisioni dei governi
dei paesi membri (la
Francia decide di coltivare il mais °gin, e in seguito lo proibisce; Lussemburgo e Austria ne
bloccano l'importazione;
Danimarca e Olanda ne
permettono la commercializzazione solo con opportuno etichettamenLa contraddittorietà
direttive è un chiaro
sedo dell'impreparazione
e del ritardo con cui i governi europei stanno affrontando i problemi che
nascono dalle biotecnologie verdi.
E' necessario non bloccarne lo sviluppo, ma
minimizzarne i rischi
con il controllo e la
regolamentazione, e soprattutto fornendo il consumatore con il massimo
dell'informazione (trasparenza),
Un passo sarà rappresentato dal progetto di nuova
normativa europea, che
dovrebbe entrare in vigore l'anno prossimo, che
prevede però che la presenza di componenti
geneticamente modificati venga indicata sulle etichette.
*Istituto di
Biosintesi vegetali_
Consiglia Nazionale
delle Ricerche
7
I GRANDI DELLA CUCINA ITALIANA / 5
BARTOLOMEO STEFANI
Il grande cuoco di corte
A servizio del duca di Mantova
elaborò per primo una cucina
per borghesi. Mangiare bene,
spendendo poco.
Nel XVII secolo, le vicende del ducato di Mantova
erano, più o meno, quelle di
quasi tuttiipiccoli stati italiani, stretti nella morsa tra
Spagna e Francia.
Con la complicazione, per
Mantova, dei territori del
Monferrato, ambiti e contesi dalle potenze maffioLa città. in quell'epoca,
era piccola: un censimento
effettuato nel 1645, l'anno
della presa di potere del
duca Carlo Il, indica una
popolazione di appena
13.845 abitanti, Con tutto
questo, e nonostante le molte calamità politiche, unite
a quelle naturali come
l'inondazione, nel 1647, di
Po, Mincio e Secchia che
aveva sommerso la città e
parte del contado, lavita di
corte era fin troppo sfarzosa e le feste decisamente al
di sopra delle possibilità
economiche del duca. Verso la metà del secolo, un
cortigiano,Angelollarachia,
finito poi in disgrazia con
l'accusa di essersi lasciato
corrompere, dedicò alcune
opere, come usava allora,
per descrivere feste e ceritomaie.
DUE
TEATRI
Vi erano due teatri in piena
attività: il Grande, aperto a tutti, e quello di corte riservato alla nobiltà,
e si approfittava di ogni
circostanza per organizzare tornei, pranzi e feti
di ogni genere.
Il 27 novembre 1655 il
cuoco di corte si trovò ad
affrontare uno dei compiti
più impegnativi della sua
carriera: organizzare,
nella Camera delle Virtù,
in castello, una banchetto in onore di Cristina,
regina di Svezia. Non si
sentiva all'altezza, non
avendo mai cucinato per
dei regnanti, e lo fece presente aI duca, i I quale fu
irremovibile e, alla fine, il
cuoco se la cavò benissimo.
Da allora non Mancano altre prove nella stessa
Mantova, a Revere e a
Casale Monferrato, tutte
superate con il massimo dei
voti.
Il nome di questo cuoco
era Bartolomeo Stefani,
L'ARTE
DI BEN CUCINARE
Bolognese di nascita,
Stefani, cuoco di S.A.S. il
duca di Mantova, pubblica
nel 1662 presso gli
Osanna, stampatori
ducali, la sua opera: L'arte di ben cucinare et
instruire i men periti in
questa lodevole professione.
L'autore vive nella piccola corte mantovana dove,
più che con il duca, sembra sia a contatto con il
Cavallerizzo maggiore e
ministro, Ottavio Gonzaga, al quale dedica la prima edizione del libro.
Unico titolo di cui si vanta è quello di essere allievo di tale Giulio Cesare
Tirelli, da lui esaltato
come chi "nella sua arte
non conosceva superiori"
e lo aveva dimostrato a
Venezia, in palazza
ducale, e nella corte di
Londra. Altro, del Tirelli,
non si conosce, Il trattato dello Stefani si articola in una lunga serie di
consigli, ma soprattutto
di ricette equamente divise tra gli alimenti in
auge a quell'epoca: minestre e pasticci, carni di
animali domestici e selvaggina, pesce di mare e
d'acqua dolce, salse di
ogni genere, gelatine, dolci ecc. Ma la vera novità
di questo personaggio
consiste nell'aver previ-
Valemmo Campi 536-15911 r Natura moda can voluta, (puri •)
sto, per la prima volta
nella letteratura della cucina, un'alimentazione di
tipo borghese, per la quale era possibile mangiare
bene o, come egli stesso
precisa, "trattasi onorevolmente", senza dover
affrontare spese eccessive. Nell'opera si susseguono ricette per importanti banchetti, pranzi
eleganti, altri borghesi e
anche per la vita di tutti
i giorni. La lettura, interessante per molti riguardi, può suggerire osserva zioni varie: che, per
esempio, il gusto barocco
era entrato anche nel
modo di preparare la tavola; che ai cuochi non
poteva mancare una discreta cultura mitologica
e letteraria; che cene parti di scarto degli alimenti venivano usate per usi
medicinali; che animali
di bosco, uccelli e pesci,
oggi quasi scomparsi dai
territorio mantovano, nel
Seicento popolavano ancora tale territorio. L'opera dello Stefani è inoltre
importante come testo
per fissare la natura di
certi piatti caratteristici
che apprtengono ancora
alla nostra tradizione. In
parallelo alla cucina francese dello stesso periodo,
anch'egli usa meno le spezie e rende più equilibrati i menù con molte preparazioni a base di verdura, rispetto alla preponderanza di carni, caratteristica del secolo precedente. Così tra le sue
quattordici ricette di torte se ne possono trovare
solamente due con ripieno di carne, mentre le
altre sono tutte a base di
verdura o frutta.
Ampio spazio trovano le
paste lavorate a mano,
servite il più delle volte
quale contorno a diverse
preparazioni.
UNA PROPOSTA DI BARTOLOMEO STEFANI
Pigliami dodici libre di
carne di manzo al giorno:. averla il spenditore
di pigliarne libre sei di
coscia, e altre sei fibre a
suo piacimento per fare
il brodo. Per fare la minestra se la vorrai di pasta, ne pigliaci libre due,
se di riso altre due fibre,
se di ferro libre tre.
Quando bacerai consegnato la carne alla
cuciniera, di quelle sei libra di polpa ne leverai
una libra e mezza per far
polpette, l'altra te farai
stura ben battuta con
un bastone, o cannella,
inspractandola con aglio,
pnlverizzata con rosmarino, ma pesto e non
intiero a usanza de
grorti, e sale a porzione,
e per questo li darai due
once di distruitO, ovvero butiro, e quello che
più a te piace, nè li metterai altra speziaria,
pere/re quando sarà cotta sarà buono e se li vor•
rai pure aggiongere un
poco di vin bianca l'inverno, e l'estate un poco
d'agresta, ti riuscirà di
gran soddisfazione,
avertendo che sta ben
coperto,
P2r fare queste polpette,
li darai tre once di lordo, quattr'once- di fo•moggio grattato, quattro
spicchi d'aglio, un poco
di persemolo, nove once
di pane, e per farli fare
un poco più crescimonia,
li aggiongerai meta fibra
di ricotta, due once
d'uva passa, un quarto
di pepe, queittr'ova, due
per il corpo, e due per
l'indoratura, tre once di
distrutto per cuocerle, e
inquesta composizione
si faranno sedici polpette, altre due dieciotto,
quali saranno per la
cuciniera.
La mattina mangeranno
la minestra, il terzo della carne che sarà alessa,
e tutto il stufato; la sera
poi una insalata, conforme la stagione, di due o
tre soldi, oncia una o due
d'aglio: conforme sarà la
quantità d'insalata, tre
once d'aceto e poi le poipelle e il rimanente della carne stessa fredda o
calda, conforme al loro
gusto, tagliata a fette.
...
per otto persone
Carne di irinniso libre 12 a soldi 7 la libra lire 4 e soldi 4
Minestra di pasta libre 2 El deldi 7 1a libra soldi 14
Formaggio once 4 soldi 7
Disttrutto once 6
soldi 6
soldi 4
soldi 4
soldi 6
soldi 3
Saldi 6
soldi 4
soldi 1
Sommano ie tutto di moneta di Maritava lire s e soldi 18
Cave numero 4
Lardo once 3
Ricotta e pane
Insalata
Oglio
Pepe e uva passa
Aceto
LA VITA NEL '600
La lira di Mantova si suddivideva in 20 soldi e questi in 12 denari. La libra,
ovvero libbra, corrispondeva a 0,310 kg e si suddivideva in 12 once; un'oncia corrispondeva quindi
a 0,026 kg. Senza fare
ragguagli fra il valore della moneta di allora e quella di oggi, si deduce che,
con un soldo, si poteva acquistare: 1 uovo, oppure
78 g d'aceto, oppure 4-4,3
g di carne o pasta, oppure
8,6 g d'olio, oppure 26 g
di strutto, oppure 19,5 di
lardo, oppure 177 di formaggio, oppure 13 g
d'uva passa e un pizzico
di pepe, oppure 234 g di
pane e 155 g di ricotta.
Prendendo l'uovo come
unità, un litro d'aceto
equivaleva a 13 uova, I kg
di carne o pasta a 22 uova
e mezzo, 1 litrod'olio a 116
uova, 1 kg di strutto a 38
. uova e mezzo, 1 kg di formaggio a 5 uova e mezzo,
1 kg di lardo a 51 uova ecc.
Il problema è: quanto valeva un uovo?
LE RICME DI BARTOLOMEO STEFANI
Paolo Collari, detto il Vero nese (1528-1588), Narro di Corno, (pari.),
qual8
Cavolfiori ai pistacchi
Spinaci alla genoves
Vivanda di cavoli fiori
Vivanda di spinaci in giorno di magro
Pulite e lavate il cavolfiore, dividetelo in tante
cunette, lessatelo in acqua
salata e scolatelo leggermente al dente. In un
tegamino, fate saltare, con
30 g di burro, i pistacchi tritati.Togliete dal fuoco, ag-
In una ciotola. mettete
l'uscita o bagno in acqua tiepida. Pulite e lavate gli spinaci, metteteli in una casseruola senza sgocciolarli,
salateli e fateli cuocere. Una
volta cotti e intiepiditi, strizzateli bene e tritateli. Lavate
e diliscate le acciughe e mettetele a soffriggere in un tegame con mezzo bicchiere di
olio, lavorando con la forchetta perchè si sciolagano
bene. quindi aggiungete il
prezzemolo. Dopo pochi m i-
Ingredienti per 4 persone:
1 caval fi ore di kg 1 circa
3 cucchiai di pistacchi
30 g di burro
2 uova
il succo di 1/2 limone
sale
Pepe
giungete le uova sbattut
con il succo di limone e
mescolate rapidamente.
Disponete le cimette di cavolfioresu un piatto di portata, versatevi sopra la salsa, salate, pepate a piacere
e servite.
cariante rispetta
alla ricetta di Stefani, la
dose di pistacchi è stata
drasticamente diMinirira,
ammontando in origine
addirittura a un terza del
peso del cavolfiore.
nu ti , unite ali spinaci.
l'uscita scolata strizzata, i
pinoli. i gherigli di noci tritati. sale, pepe e una
grattuggiata di noce moscata.
Lasciate insaporire, a fuoco molto moderato. per un
quarto d'ora. continuando a
mescolare, quindi servite
immediatamente
Ingredienti per 4 persone:
I kg e 1/2 di spinaci
30 g di uva passa
30 g di pinoli
30 g di gherigli di noci
4 acciughe salate
olio di oliva
I cucchiaio di prezzemolo
tritato
noce moscata
sale e pepe
ANCHE GLI IMBALLAGGI
HANNO UNA STORIA
Monte Testaccio a Roma, è una montagna
di cocci di anfore che trasportavano olio
d'oliva dalla Spagna e dall'Africa fin dai
tempi dell'imperatore Augusto.
di Ugo Pinferi
Gli imballaggi non avranno
fatto la storia, ma la storia (o
una parte di essai può essere raccontata con gli imballaggi. In Asia Minore i ricercatori si sono trovati di fiorite ad una discarica di cocci:
erano gli scarti di lavoraaione di quella che doveva essere una delle più grandi fabbriche di tenacotta della regione. Ma la presenza più
ingombrante di cocci, una
montagna, è a Roma e si
chiama Monte 'restami°. Il
nome deriva dai materiali con
i quali è stato costruito il
monte. Si trattarli frammenti
di "testi", le anfore da trasporto dei liquidi in epoca romana. In latino il vocabolo iesturn, indicava
sia il coperchio che il vaso
di terracotta. E' sopravvissuto per indicare delle
teglie di terracotta, dei
piatti con bordi poco rilevati che servono per cuocere focacce e per fare i
"testi", una sorta di
schiacciatine di farina e
acqua, che tagliate a strisce vengono servite con il
pesto in Lunigiana (a
Milano si possono gustare da "Gianni e Dorina").
Il Monte Testaccio è collocato al sud di Roma, appena
fuori Porta San Paolo.
Qui, sul Tevere, erano gli
approdi e i magazzini per
le imbarcazioni che scaricavano olio d'oliva proveniente dalla Spagna e
dall'Africa. Non si sape-
va che fare dei contenitori che erano serviti per il
trasporto via nave. Questi erano quasi sferici e
terminavano con una
punta alla base. Venivano infatti ficcati su uno
'strato di sabbia che copriva il fondo della stiva della nave. Appoggiati uno
all'altro e infissi sul fondo sabbioso se ne stavano fermi durante il viaggio. Ma questa loro forma
particolare li rendeva
inutili per i trasporti via
terra.
UNA
LUNGA RICERCA
Quindi venivano semplicemente gettati via, in un unico luogo destinato allo scopo. E a furia di gettarli
uno sull'altro, si è formata una collina di notevole
estensione e altezza: 850
metri di perimetro e 35
di altezza. Essendoci solo
e soltanto cocci, non si è
sviluppata molta vegetazione e i cocci sono ancora in evidenza. Da dieci
anni al Monte Testaccio
scavano i ricercatori dell'università di Madrid, e
all'università di
Barcellona hanno creato
una banca dati. La ragione è che la gran parte dell'olio arrivava a Roma
dalla Betica (l'Andalusia).
Ogni anfora di questa regione era marcata con il
nome del commerciante,
con la tara, il peso netto,
Essendo costituita da soli cocci, sul Monte Testacdanon si
potuto sviluppare la vegetazione. E in molti punti sono visibili i frammenti delle anfore.
il distretto e i nomi dei
controllori fiscali, il luogo della spedizione, i
nomi dei controllori fiscali, l'annodi spedizione. In
fase di cottura del vaso
veniva impresso anche il
nome della fabbrica dell'anfora. Con le informazioni introdotte in una
banca dati ci saranno elementi probanti per ricostruire le attività delle
province romane di Spagna (si lavora anche nella città romano/spagnola
dove si fabbricavano le
anfore) e non solo. Infatti
una parte dell'olio proveniva anche dall'Africa del
Nord. Si sono fatti dei
conti. Ogni anfora betica
pesava 30 chili. Il contenuto di olio di ogni anfora era di 70 chili. Sul
monte Testaccio dovrebbero esserci i frammenti
di 24 milioni e 750 mila
anfore. La discarica è iniziata nell'era di Augusto
ed è durata sino alla
metà del terzo secolo dopo
Cristo.
In tre secoli circa sono
transitati dal porto fluviale di Roma 173 milioni e 250 mila chili di olio
di oliva.
ITINERARIO
CULTURALE
Si tratta di arrivare a
Porta San Paolo con la
metropolitana.
riferimentoè dato dalla Piramide Cestia. Si passa
tra la piramide e la Porta, si prende la via
Marmorata e si svolta
subito a sinistra in via
Caio Cestio, il pretore
megalomane che si fece
costruire appunto un tale
monumento funebre. A
metà della via c'è il cancello del Cimitero degli
Inglesi, il luogo di sepoltura dal '700 in avanti
degli acattolici romani,
che potevano iure sepolti solo fuori le mura. Suonate e vi verrà aperto.
L'ambiente ancora oggi
conserva il suo fascino
ambientale. Se pensiamo
che quando fu istituito si
trovava in campagna,
l'aspetto romantico del
luogo risalta ancor di più.
E' comunque interessantissimo, con le tombe di
Gramsci (ci sono le ceneri in una urna posta sul
terreno), di Keats,.
Shelley.
Uscite e continuate lungo il muro, attraversate
la via Zabaglia e vi troverete ai piedi del Monte
Testaccio. Prendete a sinistra lungo la via che ha
il nome del monte. Noterete che ci sono numerose carrozzerie. Si tratta
di locali scavati nei cocci, delle caverne, nelle
Alcuna anfore sono state trovate ancora intatte. Erano
quelle piazzate ai lati dei nuovi strati della discarica. Ogn
anfora pesa trenta chili. Sul manico è impresso il nome de
vasaio. Le indicazioni sul contenuto, sullo spedizione, sulle
tasse, ero invece scritto direttamente s ul l'anfora.
C't CHI INVECE
•ION BUTTA VIA MAI NIENTE
NellS00 l'Inghilterra era la maggiore acquirente di vini liquorosi. Via mare andavano
sull'isola britannica i vini di Marsala, di Porto, di Jerez. Genericamente indicati come
Xeres o Sherry erano particolarmente apprezzati come aperitivi, come digestivi o
come vini da degustazione/conversazione.
Questi vini arrivavano a Londra in botti che
erano destinate ad essere gettate. Si fecero avanti gli scozzesi che le usarono per invecchiare il whisky. Da allora questo liquore, che appena distillato è bianco, ha assunto un colore più scuro e gli si sono fatti più
complessi.
quali sono stati sistemati i forni dei carrozzieri.
Ma continuando lungo la
strada troverete altre
grotte, delle vere e proprie
stalle, con tanto di paglia
sul pavimento. La ragione di queste presenze la
scoprirete arrivando sulla piazza Giustiniani.
Come capirete dai due
tori e dalla scritta che sovrastano l'ingresso principale, siete arrivati al
Mattatoio. Qui dal 1891
al 1975 si è macellata la
carne destinata alla mensa dei romani. Le stallecaverna servivano per
ospitare gli animali arrivati la sera tardi. Alcune
sono diventate carrozzerie, ritrovi notturni e
trattorie. La presenza del
Mattatoio ha consentito a
tutto il quartiere, che si
chiama anche lui
Testaccio, di sviluppare
la cucina del "quinto
quarto", cioè l'utilizzo
frattaglie. Questa tradizione continua ancora
oggi. Il piatto più tipico è
"maccheroni con la
pajata". Si tratta di pasta condita con budellini
di vitello da latte. E il latte cagliato è appunto
quello che da il sapore al
piatto.
Proprio di fronte al
mattatoio c'è "Checchino
dal 1887". La sala del ristorante è una grotta scavata nel monte, intonacata. La cucina è essenzialmente quella del "quinto
quarto".
Ma il locale è soprattutto
un'enoteca di gran livello.
Potrete scegliere tra centinaia di vini nazionali e
del mondo intero, conservati in una cantina ricavata nei cocci, senza intonaco, alla quale i proprietari saranno ben lieti di lasciarvi dare un'occhiata. Se v'interessa
solo la degustazione dei
vini, tenete presente che
c'è un carrello dei formaggi di altissimo livello (si
trova persino il lombardo "bagoss").
Questo è il Monte Testoccio: 850 metri di perimetro e 35 di altezza. Sorge appena fuori parta
San Paolo. Per tre secoli vi furono scaricate le anfore che arrivavano al vicino porto sul Tevere. Contenevano olio proveniente soprattutto dall'Andalusia, ma anche dalla Tunisia.
gide9
COOP SCUOLA COMPUTER
di Enrico Rossi
Nell'ultimo decennio i
programmi di fedeltà a
beneficio della comunità,
organizzati dalla distribuzione moderna in tutto il mondo, hanno rappresentato una soluzione
innovativa al problema
della carenza di attrezzature e di finanziamenti a
scuole e istituti.
Il concetto base di questi
programmi è quello di
aiutare la comunità attraverso un programma
di fedeltà a medio termine che vada a rinforzare
il desiderio naturale dei
cittadini di rendersi socialmente utili, senza per
questo dover sostenere
delle spese aggiuntive.
Ricerche di mercato svolte sui consumatori di diversi paesi, hanno infatti dimostrato che molti
preferirebbero poter devolvere i premi dei programmi fedeltà direttamente al la comunità.
Generalmente i settori
della comunità "target" di
queste operazioni sono le
scuole, dove più spesso
viene evidenziata la carenza di attrezzature e di
finanziamenti ad esse destinati.
Le opportunità per il sistema educativo e i settori privati di sviluppare
insieme programmi com-
merci ali a beneficio di entrambe le parti sono immense.
Queste operazioni infatti,
rivolgendosi ad una comunità come la scuola,
creano una "rete" di genitori, amici, parenti o
semplici sostenitori dell'iniziativa che, facendo
normalmente Ia spesa, e
collezionando prove d'acquisto da inviare alla
scuola, permettono a quest'ultima di ricevere gratuitamente le attrezzature scelte per il programma.
Questo concetto base può
essere adattato a qualsiasi
comunità-rendi per anziani
o per handicappati, ospedali, case di cura, gruppi
musicali o teatrali, gruppi sportivi - apportando
un beneficio a tutte le
parti coinvolte: la catena
di supermercati, i
destinatari e gli sponsor.
Il programma a beneficio
della collettività più conosciuto e di maggior successo nel mondo è il programma "Computer for
Schools".
Esso si rivolge direttamente alla scuola che può
ricevere gratuitamente
computer, programmi didattici e altra attrezzatura informatica, collezionando i tagliandi raccolti da ogni consumatore e
poi inviati alla scuola
stessa. I programmi
"Computer for Schools"
sono stati organizzati per
la prima volta negli Stati Uniti d'America negli
anni '80 e successivamente sono stati ripetuti da
numerose catene di supermercati in diversi paesi del mondo e per molti
anni consecutivamente.
Nel 1992, uno dei tanti
programmi "Computer
f o
r
Schools"
ha permesso a
60.000
scuole statunitensi
di ricevere
gratuitamente attrezzature
informatiche per un
valore superiore a
160 miliardi di Lire.
In Inghilt erra
Teseo, leader nazionale della
grande distribuzione, ha realizzato
questo programma
per 5 anni
consecutivi, legando
il proprio nome a questo
tipo di iniziativa. In Australia, Coles - catena leader nazionale con 390
punti vendita - ha organizzato per 3 anni un programma analogo riscontrando eccellenti risultati sia a livello commerciale che a livello istituzionale,attraverso il
coinvolgimento della
stampa e dei media di
tutto il territorio. In Italia questi programmi non
sono mai stati organizzati
prima d'ora.
Nel momento storico attuale, dove la scuola è al
centro dell'attenzione
pubblica, Coop ha pensato di presentare questa
iniziativa che intende
portare un contributo
tangibile alla modernizzazione della scuola italiana.
Coop che da anni promuove iniziative all'interno
della scuola, coinvolgendo insegnanti e studenti
in diversi progetti educativi, vuole rispondere alle
numerose richieste di attrezzature informatiche
presentando anche in Italia il progetto "Computer
per la scuola".
L'iniziativa partirà il 29
settembre, all'inizio dell'anno scolastico 1997-98,
e coinvolgerà tutti i punti vendita Coop della
Lombardia.
A partire da questa data
per 22 settimane i consumatori, che faranno la
spesa in un punto vendita Coop,riceveranno dei
tagliandi corrispondenti
al valore della spesa effettuata.
Questi tagliandi potranno essere inviati ad una
scuola e permetteranno a
quest'ultima di ricevere
gratuitamente computer,
programmi didattici ed
altra attrezzatura informatica.
Alle scuole delle aree interessate verranno inviate tutte le informazioni
necessarie per partecipare al progetto, per organizzare la raccolta dei
tagliandi e per poter ottenere gratuitamente tutte 1e attrezzature informatiche necessarie.
Il progetto è stato studiato per consentire alle
scuole di ogni ordine e soprattutto di ogni dimensione di beneficiare dell'iniziativa: il catalogo di
prodotti hardware e
software offrirà una gamma molto ampia di referenze per soddisfare tanto le esigenze delle scuole
che intendono avviare un
laboratorio di informatica, quanto quelle degli
istituti che devono completare il proprio.
11 progetto"Computer per
la scuola" può essere una
soluzione efficace e un
mezzo alquanto significativo per dimostrare come
ogni individuo può rendersi utile alla comunità.
Un simbolo, insomma, di
quello spirito di cooperazione che da sempre presiede ogni iniziativa Coop
a sostegno della collettività.
DISTRIBUZION
"HALL" TANTI NEGOZI
SOTTO LO STESSO TETTO
Tanti negozi di dimensioni anche modeste riuniti
sotto uno stesso tetto e
collegati tra loro da un
percorso di gallerie per
formare un' area di vendita che può raggiungere
anche i I.20 acri. E' quello che gli statunitensi
chiamano "Mali", parola
che in Inghilterra significa semplicemente "viale", ma che negli Stati
Uniti indica grandi centri commerciali regionali e super regionali. All'
interno di questi centri si
possono trovare grandi
magazzini, negozi di abbigliamento, di giochi, di
calzature, gioielleria,
musica, elettronica e,
immancabili in un luogo
dove si possono trascorrere giornate intere, persino bare fast-food. Insomma, i Mali. sono delle
grandi "vie" fiancheggiate da punti vendita in cui
il consumatore può trovare tutto quello che troverebbe nei negozi della sua
città. Può anche fermarsi a sorseggiare un caffe
con gli amici o a mangiare un panino, come se fosse a New York, sulla
quinta strada, con la differenza che il Mali è al
coperto e climatizzato e
non gelido come
Manhattan d' inverno.
Anche per queste "città
del commercio" (negli
Stati Uniti ne esistono
circa 2 mila), che negli
lO
anni '70 e '80 hanno conosciuto una enorme fortuna, è venuto però il momento di affrontare il consumatore del nuovo secoio. Nati come "luogo di ritrovo" della comunità locale, questi grandi centri
commerciali devono oggi
fare i conti con una popolazione più sofisticata,
più attenta, che ha più alternative sia alla spesa
che allo svago e che ha
sempre meno tempo da
dedicare allo shopping.
Molti preferiscono oggi
recarsi presso i grandi
"discounter" o nei cosiddetti "category killer" (i
super-magazzini specializzati in una singola categoria merceologica)
mentre sempre piu successo stanno riscuotendo
le vendite per telefono,
così come lo riscuoteranno, non appena gli
standard di sicurezza lo
permetteranno, anche
quelle via Internet. I
Mali stanno così perdendo parte della popolarità
di cui godevano solo qualche anno fa, come mostrano alcuni recenti sondaggi effettuati da società specializzate: mentre
nel 1987 i consumatori
che dichiaravano dì recarsi nei Mall (molto
spesso) erano il 16 per
cento, oggi sono solo il 10
per cento; quelli che ci
vanno (abbastanza spesso) sono passati dal 26 al
23 per cento; quelli che vi
si recano (solo
occasionalmente) sono il
43 per cento (10 anni fa
erano il 48 per cento)
mentre il 24 per cento, il
doppio che in passato, dichiara di (non andarvi
mai). Ma ciò che è più
grave, è che sempre meno
persone sembrano divertirsi: nel 1987 il 47 per
cento degli americani
considerava "piacevole"
fare la spesa nelle "città
del commercio", oggi solo
il 44 per cento. Come se
non bastasse, la percentuale di visitatori che considera il Mall un "luogo
di ritrovo" ha ormai raggiunto livelli quasi insignificanti, essendo crollata al 4 per cento dall' 11
per cento del 1989 Così,
mentre diminuisce il nu-
SHOPPING CENTER: UN
STO nr:
I primi esempi di Mall che la storia ricordi risalgono agli anni '20 e nacquero intorno a un nucleo
centrale costituito da un supermercato. Il modello
tipico di Mall prevedeva l'allineamento dei negozi
lungo una linea retta, con un ampio parcheggio
frontale. Su una struttura simile nel 1928 apri,
per esempio, il Grandview Avenue Shopping Center
a Colurnbus, nell'Ohio.Con l'inaugurazione
dell'Highland Park Shopping Village dr Dallas, in
Texas, costruito da Hugh Prather nel 1931, si introdusse un modello leggermente differente, in cui
i negozi si aprivano verso l'interno della struttura
e non verso la strada di accesso.
Il primo Mali interamente coperto nacque però solamente nel 1956 a Edina, in Minnesota: il
Southdale Center. Con aria condizionata e climatizzazione centralizzata; un'area comune ampia e
confortevole e soprattutto la presenza di due grandi magazzini in concorrenza tra loro all'interno, il
Southdale Center è considerato il prototipo dei Mali
più moderni.Da allora lo sviluppo è proseguito senza soste: nel 1964 i Mali erano 7.600 mentre nel
1972 il loro numero era già raddoppiato.
Attualmente il Mali più grande degli Stati Uniti è
il Mall of America di Bloomington nel Minnesota.
Il centro commerciale racchiude oggi un parco divertimenti, nightclub e ristoranti, unendo in modo
innovativo commercio e spettacolo.
L'interno dl un "Moli"
mero degli americani che
considerano il Mall un
luogo di intrattenimento,
aumenta quello di coloro
che vi entrano ben sapendo cosa acquistare e dove:
gli "store destination
shopper", come vengono
chiamati, ovvero gli "acquirenti che hanno 'à
scelto prima", sono saliti
nel 1995 a più della metà
del totale (52%), dal 45%
del 1990 e dal 39% del
1982. Non sorprende
quindi che la media di
permanenza nei Mall per
ciascun visitatore abbia
raggiunto il livello più
basso degli ultimi anni,
attestandosi a 66 minuti. Nel 1992, invece, una
visita nei Mali durava 72
minuti, il valore piu' elevato degli ultimi anni.
Nel complesso, il 45 per
cento dei visitatori passa
oggi meno di un' ora nei
grandi magazzini, il 35
per cento tra una e due
ore, il 14 per cento dalle
due alle tre ore e solo il 5
per cento più di tre ore.
Oltre a una permanenza
più breve, il consumatore americano si reca nel
Mall anche meno di frequente. La media menai-
le delle visite ai centri
commerciali è stata infatti nel 1995 di 3,3 volte
(era 3,7 nel 1989). Secondo gli istituti di ricerca,
inoltre, nel corso di ciascuna visita ogni consumatore entra mediamente in 2,5 negozi e spende
in media 53 dollari, un
livello solo di poco superiore a quello di 4 anni fa.
Prima che il calo di attrattiva delle grandi citbidella spesa diventi preoccupante, gli analisti di
settore hanno già iniziata a suonare l' allarme
per stimolare r "invenzione" di una strategia di
rilancio. Al momento,
però, l"uovo di Colombo"
in grado di sorprendere
per la sua "freschezza"
non è ancora stato trovato e gli investimenti nel
settore hanno subito un
certo rallentamento. Per
fortuna, comunque, esistono ancora le donne,
ancora di salvezza dei
Mall il gentil sesso rappresenta infatti il 66%
della clientela e contribuisce, ancor oggi, al 70
per cento delle vendite
totali.
A.. Zizola
SANITÀ
LA MUTUA VOLONTARIA
DEL MOVIMENTO COOP
LE STRUTTURE
SANITARIE
CONVENZIONATE
"Insieme Salute Lombardia",er Una Vita Più Serena, nel Cliniche
3997 è diventata autonoma. re proposte. Le condizioni. Le e case di cura
iscrizioni. Le norme.
Casa di cura Città di Monza Insieme Salute Lombardia, la mutua volontaria operante in
campo sanitario sorta nell'ambito della
Lega Coop è ora decollata.
Dopo un 1996 di
sperimentazione
sotto l'egida del Consorzio Mutue di
Novara (la maggiore mutua territoriale italiana), con il
1997 Insieme Salute è diventata completamente autonoma.
Le proposte di Insieme Salute, cui tutti
possono aderire,
sono state meglio articolate e arricchite
migliorando le prestazioni; ma la vera
novità è quella della convenzione diretta con l'ospedale
San Raffaele.
Ciò significa che i
soci di Insieme Salute potranno usufruire delle prestazioni sanitarie del
San Raffaele (e dei
tre poliambulatori
milanesi ad esso collegati), in maniera
completamente gratuita e senza alcun
anticipo.
Altra novità, sempre
relativa ai convenzionam enti, sta nel
fatto che accanto
agli enti privati (ci
sono strutture prestigiose della sanità
milanese) è ora convenzionata con Insieme Salute l'attività di diagnostica e
specialistica svolta
in regime libero professionale presso
l'ospedale Luigi Sacco.
Insieme Salute costituisce insomma
un'efficace risposta
che il movimento cooperativo e mutualistico sta dando alle
11\:, 1131L. S \LUTE
difficoltà e ai problemi della sanità italiana e alla crescente esigenza dei cittadini di poter avere in
questo campo una
reale ed ampia possibilità di scelta.
Del resto la mutualità volontaria è considerata anche dai
più recenti orientamenti legislativi, un
importante elemento della riforma del
sistema sanitario.
Insieme Salute, che
è organizzazione
senza fini di lucro,
basandosi sul principio della solidarietà
e della mutualità,
ha l'obiettivo di offrire ai propri soci
l'opportunità di scegliere come, dove e
quando farsi curare
senza porsi problemi
di tipo economico.
RICOVERI E ASSISTENZA
Protezione l
RICOVERO
Prevede i seguenti rimborsi:
a) INTERVENTI DI
ALTA CHIRURGIA
Rimborso fino a 50 milioni per anno e per persona: in clinica convenzionata rimborso di tutte le
spese entro il massimale, in clinica non convenzionata rimborso secondo
il tariffario di Insieme
Salute.
b) RICOVERO IN OSPEDALE PUBBLICO
(corsia comune e ogni altro ricovero gratuito)
Diaria giornaliera di L.
50.000 in Italia, 100.000
all'estero, 200.000 per
alta chirurgia in ospedali all'estero.
c) RICOVERO IN CLINICA E ALTRI A PAGAMENTO
(escluso alta chirurgia)
Rimborso giornaliero
onnicomprensivo di L.
300.000, elevato a
400.000 in caso di ricovero per l'accertamento e
il trattamento medico o
chirurgico delle neoplasie
maligne. Quota annua a
persona L. 200.000 nuovi iscritti ultrasessantenni versano L. 450.000)
Protezione 2
RICOVERO COMPLETO
Prevede i seguenti rimborsi:
a) CLINICHE E ALTRI
RICOVERI A PAGAMENTO
Rimborso di tutte le spese relative al ricovero
(degenza, sala operatoria,
medici, esami, farmaci...) sulla base del
tariffario del la Mutua.
Per le cliniche accreditate dal Servizio Sanitario
Nazionale, Insieme Salute interviene ad integrazione sulle spese rimaste
a carico del Socio. E' prevista l'assistenza in forma diretta presso l'Ospedale San Raffaele (il Socio non deve anticipare
nulla) per i ricoveri in regime di SSN.Non c'è
massimale di spesa.
b) OSPEDALI PUBBLICI
(corsia e altri ricoveri
gratuiti) Diaria giornaliera di L. 50.000 in Italia,
100,000 all'estero,
200,000 per alta chirurgia in ospedali all'estero.
c) RICOVERI
ALL'ESTERO
Oltre a quanto previsto in
precedenza, il ricovero all'estero per interventi di
alta chirurgia è indennizzato con una di aria suppkmentara di L. 300.000
per un massimo di 10
giorni.Quota annua per
persona L. 500.000
Protezione 3
SPECIALISTICA E
DIAGNOSTICA
Prevede i seguenti rimborsi:
a) ESAMI DI LABORATORIO E DIAGNOSTICA
Rimborso dell'80% delle
spese sostenute ricorrendo alle strutture sanitarie convenzionate.
Rimborso in base al
Nonne generali
VINCOLO SOCIALE
ad usufruire delle protczioni a cui ai è iscritti. I
R vincolo sociale è di un
solo anno. La facoltà di limiti sono soltanto alrecedere è solo del socio l'iscrizione.
non di Insieme Salute,
QUOTA SOCIALE
LIMITI DIETA
Al momento dell'iscrizioSonoprevisti i seguenti
ne deve essere versata
limiti di età per le iscri(una tantum) una quozioni:
ta sociale di L. 100.000
Prot. 1 : 60 anni(70 con
a persona che sarà restisupplemento di quota)
tuita al socio al momenProt, 2 -3: 60 anni
to delle dimissioni.
Prot. 4: 75 anni
Sconti per le famiglie di
Non ci sono limiti di età tre persone e oltre.
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi
a:Insieme Salute Lombardia- Via
Palmanova, 22 Milano. Telefono 02/
28456294 Fax 02/264 156214
-
tariffario ricorrendo a
strutture non convenzionate.
b) VISITE SPECIALLSTP
CHE
Rimborso da 60.000 a
8.0.000 lire per ogni visita
specialistica
c)TICKET
Rimborso totale dei ticket
pagati alle strutture pubbliche o private accreditate per esami di laboratorio, indagini diagnostiche
e visite specialistiche.
• Le prestazioni eseguite presso strutture convenzionate in forma diretta (Ospedale S. Raffaele e
centri ad esso collegati)
sono totalmente a carico
della Mutua.
La Protezione 3 deve essere abbinata ad almeno
un'altra Protezione.
Quota annua a persona
L. 300.000
Protezione 4
TELESOCCORSO E
ASSISTENZA
OSPEDALI:ERA
aVIELESOCCORSO
- attivazione del telesoccorso con centrale funzionante 24 ore su 24, 365
giorni all'anno;
- rilevazione di mappa soccorso personalizzata;
- apparecchiatura personale in uso gratuito e interventi tecnici,
b)ASSISTENZA
OSPEDALIERA
- assistenza diretta prestata al socio o ai familiari ricoverati negli ospedali di Milano per un massimo di 72 ore annue.
Quota annua a famiglia L.
500.000
via Amati, 111 te]. 039/833301 - Monza
Casa di cura San Pio X via F.Nava, 31 tel. 69511 - Milano
Centro Diagnostico Italiano - (day hospital)
via Saint Boin, 20 tel. 483171 -Milano
Clinica San Carlo via Ospedale, 21 tel. 9181121 - Paderno
Dugnano
Istituto Laser Terapia (day hospital)
via Maloja, 8 tel. 6884018 - 6884405 - Milano
Ospedale San Raffaele - (convenz. diretta)
via Olgettina, 60 tel. 26432697 - Milano
Poliambulatori
e laboratori
d'analisi
Casa di Cura Città di Monza
via Amati, 111 te1.0391833301 - Monza
Casa di Cura San Pio X
via F. Nava, 31 te1.69511 - Milano
Centro Diagnostica Italiano* a Milano in:
• via Brusuglio, 55 te1.48317333
- via Cusani, 13 te1.48317333
• via dell'Annunciata, 12 te1.48317333
• via Saint Bon, 20 te1.48317333
• viale Monza, 270 te1.48317333
Clinica San Carlo
via Ospedale, 21 te1,91811121/2/3- Paderno
Dugn a no
D.S.N.P. Ospedale San Raffaele (convenz,
diretta)
di via Prinetti 29 te1.26432697 - Milano
H San Raffaele - Remati - (convenz. diretta)
di via S. Croce 10/A te1.58187818 - Milano
H San Raffaele Remati - (convenz. diretta)
di via Respighi 2, te1.58187818 - Milano
Laboratorio d'analisi Fleming
- Abbiategrasso
Laboratorio d'analisi Fleming
via San Carlo, 30 te1.94967163 Milano
Ospedale Luigi Sacco Poliambulatorio
via G.B. Grassi, 74 te1.35799531 - Milano
Ospedale San Raffaele - (convenz. diretta)
via Olgettina, 60 te1.26432697 - Milano
Poliambulatorio Cesare Pozzo
via Arrivabene, 4 tei.39322565 - Milano
Odontoiatria (solo sconti)
Il San Raffaele Resnati
via Santa Croce 10/A tel.58187818 - Milano
Ospedale Luigi Sacco
via G.B. Grassi, 74 te1,35799531 - Milano
Ospedale San Raffaele
via Olgettina, 60 te1.26432697 - Milano
Poliambulatorio Cesare Pozzo
via Arrivabene, 4 te1.39322565 - Milano
Poliambulatorio Consorzio Il Sole
via XXV aprile, 24 te1.66041157 Cinisello B.
4ar°1
1
RIC [C10
VECCHIO FRIGO
NON TI BUTTO VIA
di Raffaella Galli
Nella casa delle nostre
nonne è possibile trovare
i vecchi frigoriferi degli
anni '60, ancora funzionanti. Pesanti, un po'
screpolati e muniti di
una serratura per impedirne l'accesso ai bambini. Forse. Di norma i fririferi non vivono così a
ungo e quando smettono
di funzionare vengono
conferiti a una discarica,
il cimitero degli elettrodomestici "a fine vita".
Qualche proprietario ritiene, invece, che sia più
dignitoso lasciarli riposare nella quiete di un bosco o ai margini di un
campo assolato. In tutti i
casi si commette un errore.
Destinare un frigorifero
alla rottamazione, alla discarica o all'abbandono
significa sempre determinare un grave danno all'ambiente e uno
spreco di risorse.
Un frigorifero è fatto di
materiali recuperabili e
riciclabili (vedi tab.) come
ferro, alluminio, rame e
ottone; mentre la frazione non riciclabile può essere destinata alla combustione con un recupero
di energia. Inoltre, nel
frigorifero si nascondono
temibili nemici per la salute dell'ambiente, che
devono essere assolutamente intercettati. Sono
i ben noti clorofluorocarburi o CFC che, per le
loro straordinarie proprietà (elevata stabilità,
chimicamente inerti, non
infiammabili, non tossici, buoni solventi) dagli
anni '30 hanno trovato
largo impiego nella realizzazione di impianti e
apparecchiature per la
refrigerazione e la climatizzazione.
Ogni anno vengono sostituiti un milione e 300 mila tra
frigoriferi e congelatori. La gestione dei rifiuti elettrotecnici
ed elettronici. Un impianto speciale per la riutilizzazione
p
NEMICI
DELL'OZONO
Consistente è stato anche
il loro impiego come
'lenti per gli aerosol
profumi, verruci, ecc.) e
come agenti per l'espansione di schiume (imbottiture, imballaggi, pannelli isolanti, ecc.).
In tempi recenti si è scoperto che, dopo essere stati emessi nell'atmosfera,
i CFC possono raggiungere la stratosfera e partecipare alle reazioni di distruzione dell'ozono.
Avendo una vita media
che va da 60 a 200 anni,
i CFC possono accumularsi nella stratosfera.ln
particolare, in Antartide
nel 1985 si osservò che il
"buco", o meglio l'assottigliamento dello strato di
ozono, aveva assunto dimensioni pari a quelle
degli interi Stati Uniti.
Si giunse così ai primi
accordi internazionali
per la riduzione e, successivamente, al blocco totale della produzione di
12
Nelle due foro, Ecosesto - Gruppo Faick. Centro riciclo
frigoriferi, Sesto 5. Giovane' (bidone)
CFC. I produttori europei
di elettrodomestici hanno
provveduto a sostituire
integralmente i CFC con
sostanze non lesive
dell'ozonosfera, in anticipo rispetto alle scadenze
internazionali, affrontando elevati costi per migliorare i processi industriali e le tecnologie utilizzate. Il problema, però,
non può considerarsi ancora risolto in quanto,
data la lunga vita dei prodotti, esiste ancora in uso
una grande quantità di
apparecchi contenenti
CFC. In Italia, annual-
mente, vengono dismessi circa 1.390.000 frigoriferi e congelatori, comprese le apparecchiature
commerciali, che contengono CFC sia nei circuiti
di refrigerazione sia nelle schiume poliuretaniche di isolamento.
Si pone quindi il problema deI loro smaltimento. Negli ultimi anni la
Commissione delle Comunità Europee ha elaborato strategie per la
soluzione dei problemi
ambientali connessi con
l'assottigliamento dello
strato di ozono, con la
Cosa si recupera
In un frigorifero del peso di 50 kg:
ei riciclano:
metalli ferrosi
28 kg
alluminio, rame, ottone 2,5 kg
vetro
1,5 kg
kg
polistirolo, ecc.
plastiche
kg
Totale
45,8 kg 191,6% in peso)
si intercettano :
CFC 11 e 12
0,3 kg
diventano rifiuti
oli e scarti
4 kg
(Fonte: Ecosesto-Faick)
saturazione delle discariche e con lo spreco di risorse. In sintonia con le
indicazioni comunitarie e
la legislazione nazionale,
il Gruppo Faick ha realizzato alcuni progetti innovativi nel settore ambientale rivolti, in particolare, alla gestione dei
rifiuti elettrotecnici ed
elettronici. In seguito alla
crisi strutturale e
irreversibile del settore
siderurgico, il gruppo
Falck si è riconvertito in
settori produttivi adeguati alle richieste emergenti del mercato.
Valorizzando le competenze accumulate in decenni di attività, nel 1986
il Gruppo ha dato vita a
Ecosesto, una società in
grado di progettare, realizzare e gestire l'intero
ciclo di smaltimento dei
rifiuti industriali e non_
Nell'ambito del programma "Life" per l'Ambiente
e grazie al sostegno finanziario dell'Unione Europea, nell'ottobre '95
Ecosesto ha realizzato un
impianto sperimentale
per iI riciclaggio dei frigoriferi a Sesto San Giovarmi.
Il programma di questo
impianto pilota è di trattare un campione sig-nificativo di 25.000 apparecchiatole di varia dimensione e funzione
d'uso, sul quale verificare gli assunti e la correttezza delle stime formulate nel progetto.
I frigoriferi conferiti all'impianto Faick vengono
sottoposti a un trattamento di bonifica mirato
all'estrazione di CFC
presenti nelle serpentine,
nell'olio di compressione
e imprigionati nelle
schiume coibentanti.
Quindi vengono selezionati e recuperati i materiali riutilizzabili nei processi produttivi
plastica e poliuretano.
Nel giugno 1996 anche la
Sammontana, proprietaria di migliaia di congelatori installati presso i
propri clienti in tutta Italia, ha siglato un accordo
di collaborazione con il
Gruppo Faick per lo
smaltimento e il riciclo
delle vecchie apparecchiature presso l'impianto di
Sesto. L'intero progetto
riveste particolare importanza in quanto è uno dei
primi esempi di riutilizzo
"intelligente" di vecchi
materiali che, oltre a cessare la loro azione nocive
sull'ambiente, trovano efficace utilizzo in altri
ambiti.
Fondamentale è stato il
coinvolgi mento nel progetto di numerose aziende di apparecchi domestici. La -funzione dei produttori di beni è infatti
quella di ideare, progettare e produrre prodotti
tenendo conto dei problemi dello smaltimento,
ossia favorire al massimo
il riciclo dei materiali e il
recupero di energia.
MODELLO
DA RIPRENDERE
L'esperienza sperimentale di Ecosesto si concluderà entro il luglio '97.
A verifiche compiute la
Faick si propone di riprodurre l'esperienza per
una più ampia gestione di
tutti gli elettrodomestici,
dei computer e delle altre
apparecchiature elettriche, avviando altri Centri in Italia,
I danni ambientali si
sono trasformati per tutti, anche per le aziende,
in maggiori costi e minori profitti. Per questa ragione, la questione ambientale è diventata un
aspetto caratterizzante
della strategia d'impresa
e una ricerca del vantaggio competitivo.
COMUNICATO Al SOCI
Se ricevete più di una copia di
"Quale Consumo"
"Quale Consumo" é uno scrumen ro di comunicazione stampato oggi in oltre 190.000 copie. Questa lusinghiera ['trai-tira
comporta, carne è facile immaginare, costi e difficoltà non
secondarie di gestione, di rrasoprro, di recapito. Sono certamente ancora molte le famiglie di soci dia ricevono più di tuta
copia del giornale. Per evirare sprechi, per consci-dirci di investire meglio le risorse riservare al nostro periodico chiediamo a
rutti i soci che ancora oggi ricevono più di una copia del
giornale di compilare la scheda qui sorto riprodotta e consegnarla all'Ufficio soci del proprio supermercato. Basta un solo
nominativo per nucleo famigliare per ricevere "Quale Consumo".
Supermercato di
C odice socio ...... ......... .................... ........ .......
.....
Nomc Cognome
.....
....
.
Indirizzo C.A.P.
Comune
....
.
„
Nella mia farai el i a, oItre a me, ci sono altri soci iscritti
alla Coop che ricevono "Quale Consunti'
-
Nome, CognOme
e codice socio
2)
4)
D'ora in avanti il giornale verrà invialo ad un solo socio per famiglia
Nome e Cognome ,̀SFRUTTAMENTO
MILIONI
DI PICCOLI SCHIAVI
I lavoro minorile nel sud del mondo sarà una
delle grandi piaghe del nuovo secolo. l contrastanti interessi economici degli stati industriali del Nord. Impegno per i diritti umani.
ruolo del commercio equo e solidale
di Gabriele Garbillo
Una cifra sconcertante:
secondo l'International
Labor Office, l'Ufficio
mondiale del lavoro, ci
sono nel mondo 250 milioni di bambini, dai cinque anni in su costretti
al lavoro. In Africa e in
Asia i bambini operai sono rispettivamente 80
e 153 milioni, cioè il n e
i161 per cento del totale,
mentre in America Latina sono poco più di 17
milioni (7 per cento). Tuttavia ii problema riguarda anche gli stati occidentali.
In Italia, per esempio, 4
bambini su 1000 di età
compresa tra i 10 e i 14
anni lavorano.
L'ILO ha avviato nel
1992 un programma internazionale per l'eliminazione del lavoro minorile a cui hanno aderito
solo 20 paesi
I circa 450 progetti, che
il programma ha in atto,
hanno potuto godere di
solo 5 milioni di dollari,
finanziati da 11 paesi tra
cui l'Italia che ha stanziato, per la prima volta
nel 1996, 120.000 dollari. Ma l'eliminazione del
lavoro minorile incontra
enormi ostacoli, che nella prima conferenza
interministeriale di
Singapore del dicembre
scorso sono affiorati.
Ci sono posizioni contra-
stanti, a livello statale,
che sembrano inconciliabili. La posizione assun-
ta da alcuni stati non è
quindi una scelta politica di difesa dei diritti
universali dell'uomo odi
difesa delle clausole sociali, bensì una scelta di
tutela dei propri interessi economico finanziari.
I GRUPPI
ECONOMICI
Chiara la posizione di
Gran Bretagna e Germania, contraria a quella
americana, poiché non
coincidono gli interessi
economici.
I gruppi di potere inglesi, gli unici in Europa veramente "mondializzati"
sono totalmente svincolati da ogni capacità produttiva del proprio paese:
la loro vera preoccupazione è quella di garantire
la posizione della City e
delle lobby economiche ad
esse legate nel mercato finanziario internazionale.
La Germania invece, fortemente dipendente dalla propria industria, deve
assolutamente puntare
ad ampliare le proprie
esportazioni di beni capitali e di tecnologie avanzate verso i paesi asiatici. E' facile prevedere che
molti degli appalti pubblici che paesi come Taiwan, Corea del sud, Cina,
Indonesia e Tailandia si
apprestano a effettuare
per il proprio sviluppo
strutturale e per il
risanamento ambientale
saranno appannaggio
dell'industria tedesca
(già in questo momento
impegnata nella realizzazione di una decina di
metropolitane in Cina).
Appare sempre più evidente come l'attuale modello di sviluppo sia il responsabile diretto di molti dei problemi ambientali, sociali ed economici con
cui i consumatori si devono confrontare.
Il liberismo economico,
consentirà, ai consumatori occidentali di acquistare nei prossimi due o
tre anni compi-iter e materiali informatici a prezzi dimezzati rispetto agli
attuali; oggi però pone
tutte le discussioni, che
dovrebbero essere affrontate sui piani politici e
sociali, su piani puramente economici e finanziari. E' triste vedere
come la battaglia per le
clausole sociali e per le
norme lavorative venga
articolata strumentalmente in funzione degli
interessi delle singole
nazioni. E' chiaro che nè
gli stati nè tantomeno
settore privato sono capaci di affrontare questo
problema assolutamente
vitale, tanto per le classi
lavoratrici asiatiche
quanto per quelle europee. Tuttavia almeno per
i sindacati, l'Europa potrebbe essere un occasione per rilanciare il problema dell'occupazione e
delle condizioni di lavoro
E' evidente come molti di
questi problemi siano la
conseguenza del "diritto"
dei consumatori del nord
L'immagine è gentilmente concesse do: Uoiezd, g9-04252, Voudoir.
a utilizzare e a consumare illimitatamente le risorse della Terra e come
da questo modello di consumo dipendano non solo
vari problemi ambientali ma anche molte delle
diseguaglianze sociali.
Diventa sempre più indispensabile da parte dei
consumatori assumere la
consapevolezza che
"l'universitalità" del rispetto dei diritti umani
viene dettata anche e soprattutto dalle loro scelte.
Oggi più che mai è necessario dover puntare l'indice sull'aspetto etico che
caratterizza un prodotto
o una azienda. I cittadini
che rimangono inorriditi
dalle condizioni di lavoro
degli operai/schiavi dei
paesi in via di sviluppo e
che credono nell'universitalità dei diritti umani,
devono operare lo sforzo
di impegnarsi in prima
persona anche attraverso i loro acquisti quotidiani, affinché ciò si realizzi. Devono pretendere di
essere informati se un
tale bene è stato prodotto
con sfruttamento della
mano d'opera, senza alcun rispetto delle clausole sociali, in ambienti di
lavori nocivi e senza alcuna sicurezza o se i metodi del marketing e di
commerci alizz azione di
una tale ditta sono improntati al non rispetto di
alcuna norma e al disprezzo della vita umana.
Devono pretendere che le
organizzazioni dei consumatori smettano di tutelare esclusivamente il
lorò diritto a consumare.
II concetto di difesa degli
interessi dei consumatori deve racchiudere in sé
quello di tutela dei diritti
sociali dei cittadini e deve
influire radicalmente sull'intero sistema dì produzione.
E' questo connubio tra
aspetti sociali, politici e
più puramente consumeristi che deve caratterizzare l'operato di una associazione occidentale di
consumatori consapevoli
e critici.
Che cos'è laWto
La Wto (World Trade Organization - Organizzazione Mondiale per il Commercio)
è nata il primo gennaio 1995 e ha sede a
Ginevra. Ha il compito dì vegliare sul rispetto delle regole degli scambi mondiali
e lavora per la loro liberalizzazione. Sia
la Russia e sia la Cina premono per entrarne a far parte, quest'ultima in particolare per essere accreditata come paese
in via di sviluppo.
SOLIDARIETÀ
Quei palloni cuciti dai bambini del Pakistan
Non più solo caffè, the,
cioccolato o miele. La
nuova frontiera di
Transfair Italia, il marchio che garantisce i prodotti del commercio equosolidale saranno i palloni. "E' una iniziativa necessaria per porre fine a
una situazione di grave
sfruttamento" ha affermato Paolo Pastore, responsabile del marchio
Transfair in Italia, nel
corso di un incontro sul
tema Lavoro minorile e
sport promosso dalle associazioni di volontariato
Amici del Sidamo e Sconfinando, una sera di metà
maggio, skSesto San Giovanni. Pakistan —
ha spiegato Pastore —proviene 180% della produzione mondiale di palloni
da calcio". Fin qui niente
di male, se non fosse che
molti di questi palloni
sono cuciti da minori,
spesso in età infantile.
Ipalloni, cosi confezionati, vengono poi venduti
alla grandi multinazionali, che li commerciano in
tutto il mondo. Alla serata è intervenuta anche
Lorena Boccali ni, coordinatrice dell'Unicef Lombardia, che ha ricordato
come il problema del lavoro minore non riguardi esclusivamente i paesi
del Terzo Mondo, pur manifestandosi qui nelle sue
forme più gravi, ma sia
presente anche nei paesi
industrializzati. In Inghilte•ra, per esempio,
l'Unicef calcola che la
percentuale di bambini al
dì sotto degli undici anni
costretti a lavorare sia
attualmente compresa
tra il 15 e il 26 per cento.
Per quanto riguarda i
Paesi in via di sviluppa
(Pvs), "uno degli aspetti
più sorprendenti dello
sfruttamento minorile ha affermato la Boccal in i
- è che a questo si accompagna sovente una situazione di grave disoccupazione degli adulti". In altre parole, i bambini lavorano dove potrebbero
essere impiegati i genitori che, dal canto loro, non
hanno di che sopravvivere. E come se non bastasse, una volta raggiunta
l'adolescenza, i bambini
vengono quasi sempre "licenziati" perché ormai
troppo anziani: meglio, a
quel punto, assumere altri bambini, abbandonando la generazione precedente sulle strade.
Ha concluso la discussione l'intervento di un rappresentante della Cisl,
che ha evidenziato gli
sforzi di sensibilizzazione
sul tema del lavoro
minorile compiuti dal sindacato, cui è seguita la
proiezione di un toccante
fi lmato-denuncia realizzato all'interno di alcuni
laboratori artigianali del
Pakistan.
Transfair Italia insieme
a 'Transfair international
ed a transfair Germania
hanno un progetto: 1°
atttivare in collaborazione con organizzazioni per
i Diritti. Umani, alcune
Ong presenti in loro, le
organizzazioni sindacali
locali, dna o più unità di
lavoro che rispettino i criteri equo- solidali e incidano nella realtà economica, sia per quanto riguarda il prodotto finito
che la lavorazione delle
materie prime. 2° Contattare in Europa le
aziende di articoli sportivi spingendole a riconoscere il valore aggiunto
Etico che può avere il
marchio Transafair per i
loro prodotti, e peri lavoratori del Sud del mondo.
3° fare attività di pressione a livello politico europeo per quello che riguarda le politiche di importazione da questi paesi,
intervenendo anche nei
confronti delle organizzazioni sportive (Fifa, Urefa,
Nazionale Cantanti, ecc...). Per
passare alla fase esecutiva del progetto l'apporto
stimato per Transfair
Italia è di circa L.60 milioni (30.000 Ecu), da utilizzare per l'avviamento
delle attività lavorative e
ia predisposizione di
quanto serve in loco.
A.Zi.
Ass.Calciatori,
La campagna si chiama:
50.ri0M
per uno's'po
cqulire
ciscilidale"
sottoscrizioni
vanno effettuate sub
ckpostalc 13216379
Ass.Transfair balia
via Camuzzeni 1
Veir
roliae,.
7.1:18:a
r37.
Egitosolidale"
13
C 00P CRONACHE
"Arte, lavoro e libertà"
Anche quest'anno si è tenuto a Lodi il 1° maggio il
consueto concorso di pittura aperto a pittori dilettanti, organizzato dalla Coop Lombardia, Comitato soci
di Lodi.
Il tema al quale le opere dovevano essere ispirate era
"Arte lavoro e libertà", dal momento che la competizione avveniva in concomitanza con i festeggiamenti
per celebrare il centenario la nascita della Camera
del Lavoro di Lodi. La partecipazione è stata particolarmente nutrita, con concorrenti provenienti non solo
dal territorio lodigiano, per un numero complessivo
di 56 adesioni.
Una giuria di competenti, ha premiato le tre opere
che in maniera più significativa hanno centrato il
tema del concorso. Il primo premio se lo è aggiudicato
una scultura che ha utilizzato materiali di recupero
(vecchi guanti da lavoro, ingranaggi di macchinari
dismessi ecc.) Molto diversa l'opera che ha ottenuto il
secondo premio, dove fanno spicco i ritratti di alcuni
uomini provati da un lavoro che li lega a una condizione disagiata che si contrappone al concetto di lavoro come fonte di libertà.
Il terzo premio lo ha meritato un quadro pieno di colori tipici che caratterizzano le campagne deI territorio lodigiano in primavera, grandi girasoli e distese
di piante e fiori di campo.
La giuria ha voluto segnalare altre 5 opere meritevoli di considerazione, fra queste due assumono un va-
Laboratorio teatrale
al Ponchielli
eli Cremona
21aejagetefial: 7219g-^.J i• 11 i
1 U.3
9
tr
loro particolare dal momento che sono state realizzate da ragazzi disabili.
Il successo è frutto del volonteroso e volontario lavoro
dei soci Coop di Lodi che con pazienza e tenacia hanno reso gradevole lo svolgimento di tutto il concorso.
Un particolare ringraziamento va a Coop Lombardia
che all'interno delle sue innumerevoli attività culturali ha da molti anni riservato un posto speciale al
Concorso di pittura 'Città di Lodi".
Gabriella Lucciola
Comitato soci Coop di Lodi
Il 12 aprile al teatro Ponchielli di Cremona si è svolto
lo spettacolo "Occhio allo specchio", conclusione del
laboratorio teatrale condotta dal Buratto con i ragazzi della quarta e quinta elementare del "Realdo Colombo". Nella foto l'immagine del teatro durante la
rappresentazione.
COOP
SORESINA
10° anniversario
del nuovo negozio
il Comitato soci soresinese ha voluto ricordare il 10'
anniversario d'apertura del nuovo punto vendita. Nella
splendida cornice del rivitalizzato Teatro Sociale alcune centinaia di soci e cittadini, tra i quali alcuni
Consiglieri d'amministrazione e presidenti di Comitati soci vicini, hanno assistito al Concerto di musica
Jazz e leggera tenuto dall'Orchestra "The Swingers Big Band". Un momento di cultura gradevole ma di
grande impatto sonoro. Più volte sono stati applauditi a scena aperta gli "a solo" ed i pezzi più conosciuti
dal grande pubblico.Legittaina, quindi, la soddisfazione
dei membri del Comitato soci ed in particolare del
Presidente Luciano Valcareughi.
Renato Bandcra
CREMONA
Un pennello per amico
CREMONA
"Da bambino farò un parco"
Il 16 maggio presso il cinema Tognazzi a Cremona
si sono svolte le premiazioni dei pittori in erba che
hanno partecipato al concorso "Un pennello per amico" organizzato dal Centro sociale di Cremona con la
collaborazione dell'Amministrazione provinciale, il
Provveditorato agli Studi e il Teatro Scuola. Hanno
partecipato 200 classi con 4500 disegni.
Dal 5 al 11 giugno presso la "S Maria della Pietà"
del Palazzo Comunale sono stati presentati alla cittadinanza i lavori realizzati dalle scuole elementari
di Cremona e Bonomerese che hanno partecipato al
concorso nazionale "Da bambino farò un parco e da
grande farò un mondo migliore'. Le scuole che hanno aderito sono; le scuole elementari `Trento e Trieste" e "Realdo Colombo" di Cremona e la scuola elementare "Fratelli Cervi" di Bonomerese. Sono stati
esposti i plastici dei progetti di parchi realizzati dai
bambini a testimonianza del percorso didattico per
la realizzazione degli stessi.
"Alborè Alborè"
BRESCIA
Cinema africano
Le tre serate dedicate al Cinema originale africano
hanno registrato, anche quest'anno, un buon successo di pubblico e di critica. La sala cinematografica
Colonna di via Chiusure ha visto presenti spettatori
appartenenti a molte etnia che hanno mostrato apprezzamento per questo tentativo di diffondere altri
modelli culturali nella nostra società che sta diventando rnulticu ltura le. Daniela Fai ferri responsabile
bresciana per il Comitato soci Coop del Progetto
Burkina Faso, ha illustrato lo stato di avanzamento
del gemellaggio con il raggruppamento di villaggi di
Tanlili e le iniziative in atto a Brescia. Centro sociale
Coop e Comitato soci ringraziano l'Associazione Seppe
Anni ed il C.O.E. per l'opportunità di collaborazione
che offrono alla Coop nell'impegno su I terreno della
solidarietà con i paesi in via di sviluppo.
R. B.
Cooperazione in Burkina
Si è inaugurata il 5 aprile presso l'Istituto Tecnico
Agrario "G. Pastori " di Brescia la mostra Cooperazione in Burkina Faso nell'ambito del progetto "Oasi'.
Si tratta di un progetto elaborato da un gruppo di
lavoro di cui è responsabile il prof. G. Prati e che ha
come obiettivo la presa di coscienza da parte degli
studenti del ruolo dell'agricoltura nello sviluppo dei
paesi del Sud del Mondo.
Tematiche queste che ben si intrecciano con l'impegno ormai consolidato di Coop Lombardia e Coop Liguria in Burkina Faso e con il più recente impegno
del Comitato Soci di Brescia per la realizzazione del
progetto di gemellaggio con il raggruppamento di villaggi di Tanlili nella provincia di Ubitrenga.
All'inaugurazione della mostra erano presenti oltre
al Comitato soci Coop di Brescia, numerosi studenti
, il Vicepreside e il prof. Prati dell'Ist, Agrario 'Pastori" , il Preside dell'Ist.Tecnico per Geometri "Tartaglia" (interessato ad una partnership nel progetto) e
Alessandra Pinte in rappresentanza del Dipartimento di Biologia, Sezione Ecologia dell'Università degli
Studi di Milano.
Daniela Fai ferri
gigk
14
"Occhio all'imballaggio"
Organizzati dal Centro sociale Coop Lombardia in collaborazione con l'Assessorato all'Ambiente del Comune di Cremona e l'Aem si è svolta alla scuola Elementare "Trento e Trieste" di Cremona l'iniziativa
sugli imballaggi utilizzando il kit prodotto dalla Coop.
Le maestre nelle rispettive classi (3/13 - 5/A - 2/B - 4/
A - 4/E - 5/B -1./A e hanno affrontato la questione
con gli scolari concludendo l'animazione "Occhio all'imballaggio" al supermercato Coop di via del Sale
(dal 21 maggio al 3 giugno). L'Aem ha donato un
gadget a tutti i bambini partecipanti.
"Il bosco segreto"
Lo scorso 31 maggio presso la scuola elementare "Capra-Plasio" di Cremona si è concluso il percorso del
programma "Alborè Alborè" organizzato dal Centro
sociale Coop Lombardia con la scuola. Il titolo dell'iniziativa è "Il bosco segreto". Niente, di primo
acchito, sembrerebbe più lontano tra la scuola "Capra-Plasio" e un bosco. Ma proprio da questo dato di
fatto (l'assoluta autenticità tra un edificio tutto vetri,
marmi e cemento e uno spazio verde e accogliente) la
scuola ha tratto energia per modificare l'esistente e
inventare angoli e percorsi più facilmente realizzabili
in scuole tipologicamente diverse .E tutta la scuola
(alunni, genitori, insegnanti, personale, spazi) ha cercato di mettersi in moto come in un sistema in cui
ogni elemento ha un senso importante in funzione
all'insieme.Gli spazi - i più limitati e rigidi - sono
stati visti come risorsa da attrezzare creativamente
con angoli-gioco, malti fioriere, fondali coloratissimi;
i bambini sono stati investiti di ampia
corresponsabilità nel rendere più piacevolmente accogliente la loro scuola e più fruibile nelle lunghe ore
di permanenza: hanno inventato e creato giochi,
riciclando materiali vari ed hanno accompagnato la
nascita dello spazio biblioteca inventando storie e costruendo coloratissimi libri in italiano, inglese e francese, con tecniche varie.
Cesare Mainardi
Organizzato dal Centro sociale Coop Lombardia e
dalla scuola elementare 'Trento e Trieste" dal 3 alrll
giugno si concluderà il progetto "Albore Alborè" con
una serie di iniziative dal titolo "Io ero un albero nel
prato del mio nome". Un'operazione di vero e proprio
rimboschimento spirituale, che rieducando al pudore
e al rispetta della bellezza può fermare "qualche fiammifero selvaggio". Con questo spirito abbiamo dapprima rintracciato le nostre radici arboree, attraverso il calendario e l'alfabeto arboreo dei celti, associando ad ogni bambino, a partire dal giorno del suo compleanno, l'albero del suo tema natale (il fratello verde). Quindi, l'albero è stato studiato nella sua struttura e riletto nella sua espressività: le foglie sono
diventate quadri, i nomi dei bambini c le lettere dell'alfabeto sono divenute prato, i tronchi fondali di un
azione scenica in cui è presente, metaforicamente, la
scuola come bosco culturale in cui si perde per ritrovarsi nell'infinita polifonia degli apprendimenti. Ancora, gli alberi sono esplorati nel loro ciclo vitale, dal
seme all'adulto e piano piano trasformati attraverso
l'inesauribile gioco mito - fiaba - poesia, da essenza
naturale in metafora culturale. L'esperienza finale
culminerà nella costruzione estemporanea di un grande albero di carta.
C.M
AVVERTENZA
Invitiamo comunque i
gentili Soci a voler
verificare l'esattezza
delle quote e delle date
presso l'Ufficio Soci e
Consumatori
Per maggiori informazioni rivolgetevi al
vostro Supermercato o Ipermercato Coop
Le quote si intendono espresse in migliaio di lire, non includono la sua
to di iscrizione, le tosse di imbarco/sbarco de altre particolarità relative al programma specifico. Tali quote sono sempre relative o sistemazione in camera a due letti. Condizioni generali come do catalogo o
volantino di riferimento.
OLATOURS
Organizzazione tecnica
Agenzia VIAGGI E VACANZE
GGIORNI E TOU
PALINURO
STATE /
16 giorni
PALINURO
29oo
dal 29 agosto al 13 settembre
dal 12 al 27 settembre
25'70
SILVI MARINA
MAIORI
dal 5 al 20 settembre
Hotel Cirillo ''**- Pensione completa Bevande - Accompagnatore
Cesenatico
24%0
MIEEr
2830
Hotel Vittoria ***- Pensione completa Bevande - Accompagnatore
CRETA Grecia8/15
dal 21 al 28 settembre
dal 21 al 5 ottobre
Costa amalfitana
Hotel Reginna Palace **** - Escursioni
Pensione completa - Bevande - Accompagnatore
LIGURIA Finale Ligure
r
MErt.
dal 15 al 29 settembre
dal 25 agosto al 8 settembre
Hotel Minoia Palace **** - Voli specialiPensione completa - Bevande - Assistenza
2 /.670
dal 29 agosto al 13 settembre
dal 5 al 20 settembre
dal 8 al 22 settembre
ROMAGNA
16 giorni
Stella del sud Pensione completa- Bevande Animazione - Accompagnatore
Villaggio
Hotel Ficocella ***
Pensione completa Bevande Accompagnatore
giorni
Hotel Careni *** - Pensione completaBevande - Accompagnatore
SARDEGNA sa.
730
14 giorni
Teodoro
dal 15 al 28 settembre
21•a252 4990
Veraclub - Voli di linea Pensione completa Bevande - Animazione - Assistenza
MAR ROSSO
4/4129
Sharm EI Sheikh
8 giorni
dal 13 al 20 settembre
Hotel Ghazala Garden Village **** Pensione completa Voli specialiBevande Animazione
DJERBA Tunisia
1.240
15 giorni
",rea2.
dal 12 al 26 settembre
Hotel Aladin *** Pensione completa Animazione - Assistenza - Voli speciali
PALMA DI MAIORCA
21.090
15 giorni
Hotel Siesta Mar*** - Voli speciali Pensione completa - Assistenza
dal 20 ottobre al 3 novembre
ISOLA D'ELBA
TOUR PORTOGALLO
dal 18 al 21 settembre
dal 12 al 19 settembre
Lisbona - Coimbra - Braga - Fatima - Estoril
Hotel ***/**** - Voli speciali -Pensione completa Bevande - Visite - Assistenza
Hotel *** - Pensione completa Bevande - Accompagnatore
TOUR ANDALUSIA i
dal 12 al 19 ottobre
Gran ada - Cordova - Siviglia - Ronda - Torremolino
Hotel **** - Mezza pensione Visite - Assistenza - Voli speciali
LONDRA
dal 19 al 22 settembre
Hotel *** - Voli speciali Visita città e Oxford/Stratford
Mezza pensione - Assistenza
230
900
4509
M:IM
21.250
IIWITZSM
21.050
CINA
EGITTO
Pechino - Nanchino - Suzhou Hangzhou - Shangai - Xi'an
dal 23 agosto al 6 settembre
Hotel **** Voli di linea Mezza pensione - Accompagnatore - Escursioni
2
Nilo e Hurgada
15 giorni
dal 1 al 15 settembre
2330
M/n **** Hotel **** Pensione completa Voli speciali - Assistenza
2 1.670
4,21,L.,,.
15
Tratta bene i tuoi interessi,
diventa Socio prestatore.
Ai primi
5 milioni
5,0 0% LORDO
4,37% NETTO
5
,070
Da 5 a
LORDO
20 milioni4,81% NETTO
Oltre
20 milioni
6 550% LORDO
5,69%
"L
Le operazioni sono gratuite.
II servizio è attivo nell'intero arco orario
di apertura del punto vendita.
Unicard-Visa è disponibile
a condizioni vantaggiose.
Comunicazione riservata ai soci.
Lombardia
Scarica

N. 11 giugno