Chi si rivede: la canapa La discarica degli antichi Irig romani Pagine Pagina 16- N. 'M Giugno 1997 Periodico di Coop Lombardia Anno - 9 Prodotii' Frigoriferi manipolatiil quanta 4.. 1 parte L tel— soia e mais . se ne salva Pagina 7Pagina2 uale aviStOMO ASSEMBLEA ORDINARIA DEI DELEGATI Sabato 21 giugno 1997 - ore 14,30 Centro Congressi Quark Hoter Milano -vìo Lampedusa, 1 i /A Ordine del giorno Nomina del Presidente e del Segretario dell'Assemblea. Lettura ed approvazione del bilancio al 31112/1996. Informazione sul bilancio sociale. 3 Lettura ed approvazione della relazione del Consiglio di Amministrazione, 4 Lettura della relazione del Collegio Sindacale. 5 Nomina della Commissione Elettorale per la formazione della lista dei candidati al Consiglio di Amministrazione. Entro l'estate anche l'Italia potrebbe avere la sua legge di tutela dei diritti dei consumatori. Dopo la campagna di sensi bili zzazione a sostegnq di una normativa ad hac, promossa dalle associazioni dei consumatori e da Coop, e la consegna ai presidenti dei due rami del Parlamento delle firme raccolte, dal Senato arrivano i primi segnali concreti su una ra pid a approvazione della legge. Ecco come il senatore Leonardo Caponi, presidente della commissione Industria del. Senato e relatore della legge, fa il punto della situazione; 26 marzo ho consegnato una prima bozza di testo unificato al comitato ristretto, che poi porterà alla discussione dell'assemblea plenaria la sua proposta di testo. Questa proposta dovrebbe essere una sintesi dei sei disegni di legge presentati". Che tempi prevede per l'approvazione della legge "Io spero rapidi. Abbiamo anche concordato con il presidente del Senato che sarà concessa la sede redigente, per cui il testo andrà in aula senza la possibilità di emendamenti, solo per la discussione generale e le dichiarazioni di voto. CONSUMATORI TUTELATI PER LEGGE Intervista ai senatore Caponi diAntoninMunico Quindi credo che sicuramente per l'inizio di maggio il Senato avrà varato formalmente la legge". Quali sono le linee fondamentali della sua proposta ? "Le linee fondamentali sono tre: innanzitutto, il riconoscimento formale della figura dei consumatore-utente e delle associazioni dei consumatori e degli utenti, e la istituzione di un consiglio nazionale delle associazioni dei consumatori, con poteri che vanno dall'espressione di pareri - ove richiesti - su tutti gli atti legislativi di governo e parlamentari che interessino i consumatori, alla possibilità di svolgere indagini, inchieste, attività di educazione al consumo eccetera. Secondo, la cosiddetta «legittimazione ad agire», a costituirsi in giudizio, che ora non è riconosciuta alle associazioni in quanto tali. Infine, i criteri per il riconoscimento di queste associazioni: devono esistere da almeno tre anni (il tempo si calcola dal momento della costituzio- ne), devono essere presenti in almeno cinque regioni, devono avere bilanci trasparenti e presentare l'elenco degli iscritti fio ho proposto nella mia bozza un numero minimo dì iscritti pari a un rapporto dell'uno per mille rispetto alla popolazione dei territori nei quali le associazioni agiscono). Inoltre si impegna il governo a redigere - entro un anno dall'entrata in vigore di questa legge - un testo unico a tutela dei consumatori, cioè la vera e propria legge-quadro a tutela del consumo che riunifica i vari spezzoni di normativa in materia, che attualmente sono frantumati in diverse leggi". Con questa legge Pita- lila si adegua alla normativa europea? "Si, accoglie appieno gli indirizzi europei. Con questa legge il Parlamento italiano colma un imperdonabile ritardo, un vuoto nella legislazione italiana rispetto agli altri Paesi". Qual è in commissione la posizione delle varie forze politiche su questa legge? "Mi pare che ci sia un consenso generale: certo ci sono differenziazioni su Manifestazione di consumatori con il sen. Caponi lu sinistra Segueapagina3 karfq.721EY, OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA COOP FUSTINO LAVATRICE COOP Litri 3 Sconto ai soci ,,‘16 del 50 per cento 305 11P'99-1 Kg 4 circa Ricarica in omaggio - Validità L5.23- 15 31 25 e 91 sette PRODOTTI COOP ra.i15170 in candii 1én-ti prodotti tr . mortiti° Coop. tempo si sono affermali quelli alimentari. Ora Coop mar- cia anche verso inno alimentari. In questa pagina, mese dopo mese, li diAnnaSomenzi Tortellini, tortelloni e ravioli, pasta fresca ripiena tra i prodotti con garanzia Coop. In tutte il Paese c'è la tradizione della pasta ripiena: ogni campanile, o forse ogni casa, la prepara a proprio modo. Non cercate quella della mamma nelle confezioni, neanche in quelle Coop, anche se forse queste un poco si avvicinano. Sono preparate in stabilimenti moderni, igienici, con strumentazione d'avanguardia. L'impianto produttivo, però, è fatto da macchine in luccicante acciaio inox e non da mani. E le macchine non hanno la flessibilità e la creatività delle mani dell'uomo, o meglio della mamma. GLI INGREDIENTI Tl prodotto industriale ha, dalla sua, una qualità costante, offre certezze dal punto di vista igienico, sicurezza nella scelta degli ingredienti, una costanza anche nei sapori. Gli ingredienti principali sono uova fresche, insaccati, formaggi, funghi, ricotta, eccetera. La selezione delle mete- Tutto fresco: ravioli tortellini tortelloni rie prime è la fase più critica: i prodotti devono essere sicuri dal punto di vista igienico, ma anche avere caratteristiche di odore, di sapore e di colare che si omogenizzino con gli altri ingredienti senza il rischio che si annullino osi contrastino. personale. Per la zona di preparazione della sfoglia e assemblarnento del prodotto il fornitore Coop ha predisposto aree asettiche, fornite di impianti di ricambio e purificazione dell'aria. II confezionamento termico di pastorizzazione prima del confezionamennto LA SFOGLIA consente una sicurezza ulteriore. E soprattutto devono essere freschissimi La sfoglia è ottenuta da un impasto di farina tipo 00 con semola di grano duro e uova. Il grano duro migliora le caratteristiche della pasta, in particolare le estensibilità. Le uova sono presenti per il 26 per cento, nell'impasto, pari a sei o sette uova per chilo di prodotto. La preparazione ripercorre il procedimento casalingo: preparazione della sfoglia, dei ripieni e assemblaggio dei tortelli, con l'aggiunta di due passaggi: il trattamento termico di pastorizzazione e il confezionamento. Nella produzione industriale ogni passaggio interessa un'area di lavorazione e per ogni area vigono regole molto precise di igiene, pulizia, accesso e abbigliamento del IL TRATTAMENTO COSA SCEGIJERT: EL MENÙ Coop tortellini freschi alla carne, con carne di manzo e maiale per il 55 per cento del ripieno; tortellini freschi con il prosciutto crudo, con un ripieno di carne di manzo e maiale per il 50 per cento e prosciutto crudo per il 10 per cento; tortellini freschi con ricotta e spinaci, con ripieno composto per il 60 per cento di ricotta con un 15 per cento di spinaci; maiali freschi con funghi porcini, con un 35 per cento di funghi nel ripiena Le vaschette contengono 250 grammi di prodotto all'uso e l'etichetta consente un agevole calcolo dell'apporto calorico e fornisce chiare indicazioni sui tempi di cottura. Alcuni produttori prevedono due trattamenti termici: Coop uno solo proprio per la garanzia che offre tutto il processo di produzione. Non sottopone il prodotto a sbalzi termici ne migliora il sapore e salvaguarda le caratteristiche e il gusto, avvicinandole a quelle tradizionali della cucina casalinga. Il prodotto finito è confezionate; in vaschette impermeabili in condizioni di atmosfera protettiva, cioè l'ossigeno viene sostituito da una miscela di azoto e anidride carbonica che ha lo scopo di impedire lo sviluppo dei microbi. Dalla produzione la consegna ai punti vendita avviene in 48 ore al massimo, con mezzi refrigerati. LA VETRINA Bustina per il gatto Cento gr. di bocconcini al sugo in una busta colorata, per il gatto di casa. Una novità sugli scaffali a marchio Coop: un piatto profumato, gustoso e soprattutto, completo per i felini domestici. Comode da maneggia- re anzi non si m a neggiano quasi: si apre la busta e si versa senza aiuto di uten sili. Le bustine per il gatto vengono proposte in tre gusti di bocconcini: con pollo e vitello, con manzo e coniglio, con trota e salmone. Gli aromi utilizzati, e negli alimenti per animali sono forti, nei prodotti Coop sono estratti dalle carni. EDUCAZIONE Andare a lezione di consumi Un convegno a Bologna: gli impegni assunti da Coop. Coop ha partecipato, con un proprio stand, alla Fiera del libro per ragazzi, tenutasi a Bologna in aprile. Nell'occasione ha presentato la gamma completa di proposte educative e sussidi didattici realizzati, nell'arco di 18 anni, nell'ambito dell'attività di educazione ai consumi. n 10 aprile si è svolto, in particolare, ii convegno "Educare ai consumi: le proposte Coop". Il Convegno organizzato in collaborazione con il Movimento di Cooperazione Educativa, ha visto la presenza di oltre un centinaio di insegnanti. I lavori sono stati aperti da Giuseppe Fabretti vice-presidente CoopAncc, che ha ricordato come Coop rappresenti in Italia un'esperienza orga-nizzativa di grande importanza: tre milioni e quattrocentomila soci, raccolti attorno ad un progetto cooperativo che intende qualeti 2 saldare l'attività dell'impresa alla solidarietà, coniugando i valori sociali della cooperazione con gli interessi dei consumatori. La specificità del rapporto tra la Coop e i consumatori, ha sottolineato Fabretti, "corre su un duplice binario: quello dell'educazione al consumo consapevole e quello della formazione dei consumatori. Questa - attività, svolta dai trenta Centri Coop di educazione ai consumi, è rivolta ai giovani e ai giovanissimi, i consumatori del futuro, perché solo una cultura diffusa, consapevole e condivisa del consumo può inserirci in un progetto stabile ed affidabile di progresso economico e sociale". La relazione "Le aspettative deI mondo della scuola, la realtà e i nuovi bisogni' di Giovanni Pedrini , Provveditore agli studi di Firenze, ha sottolineato "come in un momento • La sale del convegno di rapide trasformazioni, come quello attuale, le esigenze formative della scuola si centrano soprattutto su tre obiettivi: cultura professionalità e tecnologia, capacità necessarie per predisporre i giovani ad affrontare la velocità dei cambiamenti. Ma la formazione professionale e l'orientamento alla vita e al lavoro - ha detto Pedrini - non possono essere considerati segmenti separati bensì parte di un processo unitario di formazione della personalità del ragazzo. La relazione "L'importanza dell'educazione ai consumi nell'età evolutiva" di Giovanna Guerrieri, docente di Sociologia dell'educazione dell'Università di Firenze, ha sottolineato come sovrabbondanza di beni e di opzioni tipici della società postmoderna, che comporta la necessità di scegliere continuamente, siano causa di disagio nel timore di effettuare scelte sbagliate e di frustrazione per non poter accedere a tutte le esperienze che sembrano possibili. 'Nella società consumi-stica ha detto Guerrieri - ai bambini e agli adolescenti viene concesso tutto fuorché la fondamentale esperienza del far da sè e di sbagliare in proprio. L'educazione al consumo consapevole, è complessa da realizzare ma è capace di effetti imprevedibili sulla vita di relazione, sull'ambiente, sulle politiche economiche e sociali". Loris Ferini, responsabile del Settore soci e consumatori Coop - Ancc, con la nuova relazione "Le proposte di educazione ai consumi di Coop fra tradizione e nuove esperienze" , ha ricordato le fasi storiche dell'esperienza di educazione ai consumi, ma si è molto soffermato sui progetti per il prossimo futuro: "La cucina della Pimpa" (il personaggio di Altan), che si rivolge, con proposte di educazione alimentare, ai bimbi delle scuole materne e del primo ciclo delle elementari, mentre ai ragazzi del biennio delle superiori sarà proposta l'animazione "Totem e Tribù", un percorso educa-tivo che permette ai ragazzi di entrare, attraverso un contesto attivo, nella modalità alla base dei meccanismi emulativi del consumo e della creazione delle mode nell'abbigliamento". Ferini ha concluso ricordando che "per l'anno prossimo Coop intende mettere a confronto bitte le esperienze educative nell ambito di un seminario-convegno, rivolto agli insegnati ed agli operatori scolastici, nella prospettiva dei diritti dei giovani consumatori" FILO DIRETTO ITINERARI ENOLOGICI Un problema di parcheggi IL VERDICCHIO DELLE MARCHE Desidero informarvi che debbo rinunciare a recarmi nel vostro negozio di Villasanta, a causa dì un insufficiente numero di parcheggi. Infatti quello di via Camperio (dietro il Municipio in ristrutturazione) è stato chiuso da diverso tempo, mentre quello in piazza Martiri della Libertà é. stato ridotto di 12 posti, a causa dello spostamento dì ingresso ed uscita su via Garibaldi. Cidsignificapareheggiaie (se si trova il posto) in zona disco, con permanenza massima di un'ora. Tengo a precisa re che, nonostante io abiti in via Mantegna, a circa 200 metri da un altro centro di acquisti, mi recavo da voi per qualità, cortesia, e, sopratutto per buoni prezzi. Spesso è molto difficile cavarsela in un'ora, se si vuole acquista re ciò che occorre. Ciò significa uscire e trovare la multa sul parabrezza. Pertanto, in attesa di un parcheggio decente, dove poter lasciare l'auto senza l'assillo della multa porgo a voi e al vostro ottimo personale. Cordiali saluti. Un vino e i suoi dintorni Siamo spiacenti per la carenza di posti auto venutasi a determinare presso il negozio di Villasanta, e speriamo che il Sindaco a cui Lei ha fatto conoscere questa lettera per conoscenza possa intervenire concretamente. Per quanto concerne il disco orario, diamo una valutazione diversa da quella da Lei espressa; riteniamo infatti che in presenza di scarsità di parcheggi, sollecitare la rotazione dell'uso sia l'unica possibilità d'intervento. La ringraziamo comunque per le positi- ve valutazioni rispetto al nostro punto vendita di cui renderemo partecipe il nostro personale. Speriamo che, nonostante le difficoltà di cui anche noi siamo ''vittime", Lei non rinunci ad usufruire del nostro servizio. Da parte nostra continueremo a mantenere, cercando di migliorarlo ulteriormente, come fatto in occasione dell'allargamento dell'area di vendita, il presidio di una postazione che per noi rappresenta un importante riferimento sociale e cooperativo. Antonio Dalla Villa Villasanta (MI) EDUCAZIONE EXPO SCUOLAMBIENTE di Fulvio Bella Quest'anno gli insegnanti, i genitori, gli operatori e le associazioni del settore che hanno frequentato la quinta expo scuola ambiente organizzata dalla Regione Lombardia a Pavia dal 2 al 9 maggio si sono imbattuti anche nello stand di Coop Lombardia, 'progetto sapere"L'edizione di quest'anno dell'expo è stata dedicata all'approfondimento del tema dei rifiuti, della separazione secco-umido e del compostaggio dei residui organici, con particolare attenzione agli aspetti tecnologici, all'economia domestica e al recupero culturale della tradizione contadina, ed è stata significativamente aperta alla collaborazione di enti pubblici e privati per presentare una prima cativa panoramica delle risorse ucative in campo ambientale rivolte alle scuole di ogni ordine e grado della Lombardia L'expo è stata l'occasione per presentare ad pubblico competente ed interessato le molteplici iniziative che Coop svolge sui temi ambientali nei confronti delle scuole. E' stata l'occasione per presentare testi (particolarmente apprezzato il Kit didattico sugli imballaggi), ini- native nelle scuole (tra le altre è stata dedicata molta attenzione al pacchetto di animazioni "Occhio all'imballaggio" che utilizza il supermercato come laboratorio didattico ambientale), ed iniziative più generali; in particolare é stato diffuso materiale sulle proposte e sulle realizzazioni Coop scaturite due anni fa dalla consulta nazionale soci tenutasi a Grado.Ne I corso degli otto giorni della manifestazione, funzionari e collaboratori Coop, hanno fatta compilare agli insegnanti un questionario per conoscere il gradimento delle proposte Coop per la scuola e per raccogliere suggerimenti per l'immediato e perii futuro.I dati sono in corso di elaborazione ma già da una prima lettura emerge un sincero apprezzamento per l'opera che in generale Coop svolge nei confronti delle scuole. All'interno dell'expo si sono tenute varie iniziative, da proiezione di filmati a laboratori di "ecologia pratica" , giochi ed attività creative e di comunicazione multimediale; particolarmente affascinante é stato per molti vedere quante belle cose si possono fare utilizzando in maniera creativa ciò che solitamente si butta; bottiglie di plastica diventano robot, scatole e scatoloni , animali di ogni tipo e grandezza. Sempre nell'ambito dell'expo giovedì 8 maggio si è tenuto il convegno nazionale sull'educazione ambientale e la riforma della scuola, convegno al quale la Coop è intervenuta portando il suo specifico contributo. DALLA PRIMA / PARLAMENTO Consumatori • singoli punti o aspetti, ma credo che siano facilmente componibili. Da tutti, comunque, sono riconosciute l'esigenza e l'urgenza di questa legge. Abbiamo fatto un giro molto ampio di audizioni delle parti sociali, delle varie associazioni imprenditoriali e di categoria, oltre che dei sindacati e delle associazioni dei consumatori, e devo dire che opposizioni in linea di principio non ce ne sono state". Coop si è adoperata molto per questa legge ed è da sempre impegnata nella difesa dei diritti dei consumatori. A suo giudizio, potrà far parte del nuovo consiglio nazionale delle associazioni dei consumatori? "Il consiglio sarà formato da tutte quelle associazioni che svolgano a titolo esclusivo la tutela dei consumatori, Le cooperative hanno questo doppio ruolo, di essere produttori e consumatori nel contempo; ma io credo che non sarà difficile per le organizzazioni cooperative scindere le due cose e proporsi anche come associazione che svolge a titolo esclusivo il ruolo di difesa del consumatore. Di questo, comunque, discuteremo...". Il grande pubblico conosce il Verdicchio soprattutto per la famosa bottiglia a forma di anfora etrusca commercializzata a partire dagli anni Cinquanta dalla FasiBattaglia e da alcune ditte minori. Ma il Verdicchio oggi è ben altro, è uno dei vini più interessanti dell'Italia centrale, un esempio della rinascita enologica marchigiana, fatta di cantine rinnovate, di moderni sturmenti di vinificazione, di cura in vigna, di grande ricerca della qualità da parte dei vignai oli più avveduti. ZONE DOC E' anche notevole voce dell'economia marchigiana e rappresenta un incentivo non secondario allo sviluppo del turismo nelle due zone del Verdicchio doc, cioè Matelica e i Castelli dei Jesi, una serie di splendidi paesi e cittadine sui crinali che hanno conservato numerose testimonianze d'arte e singoli manifestazioni folclo-ristiche. Provate a percorrerle lentamente, gustandone gli angoli più nascosti e addentrandovi per i vicoli selciati alla ricerca dei profumi e dei sapori della Marca interna: dalla città universitaria di Camerino alla bella piazza centrale di Matelica, dalle cartiere di Fabriano alla torre di Castelraimondo e poi, nei Castelli di Jesi, i borghi di Mais, Maiolati Spontini, Cupramontana (con il singolare museo dell'etichetta), Morro d'Alba Montecarotto, Sta ffolo. Il vitigno verdicchio rientra per almeno l'80 per cento nella composizione sia del Verdicchio dei Castelli di Jesi sia del Verdicchio di Matelica (prodotto con una varietà clonale dal grappolo più piccolo e meno compatto di quello jesino); per il resta si possono aggiungere piccole quantità di trebbiano e malvasia toscani ,I1 vino che se ne ricava è fresco, ma anche ricco di personalità, serbevole, complesso dal punto di vista olfattivo e gustativo, con una piacevole nota amarognola nel finale. Si accompagna soprattutto con pesci alla griglia o in umido, ma si esprime bene anche con carni bianche e salumi. La realtà enologica del Verdicchio è fatta di numerose aziende produttrici, alcune di grandi dimensioni, altre a conduzione familiare: a Matelica provate Belisario (via Merloni, 12, tel. 07371 787247), a Civitanova Marchi La Monacesca (via D'Annunzio, 1, tel. 07331812602), a Loreto Gioacchino Garofoli (località Villa Musone, tel. 071/780163), a Montecarotto Terre Cortesi Moncaro (via Pondole, 7, tel. 0731/89245), una grande cooperativa che raggruppiù di 700 soci, a Osimo Umani Banchi Osimo (S:S: 16,1cm. 310, tel 071] 7108019), a Poggio San Marcello Sartarelli (via Coste del Mulino, 24, tel. 0731/89732-89571), a ksi Brunori (viale della Vit- torta, 103, tel. 07311 207213). Per dormire vi consigliamo l'ottimo Hotel DeConti (a Serra De'Conti, via Santa Lucia, 58, tel. 07311879913) oppure, a Jesi, il Federico II (via Ancona, telefono 07311 211079); una buona ospitalità agrituristica è offerta da I i giardino degli ulivi di Castelraimondo (contrada Santangelo, 54. tel 0737/642121 -640441). BUONE OSTERIE La cucina marchigiana, integrata da creazioni più creative, si gusta al meglio da Busche a Montecarotto (via Bocche, 2, te1,0731/ 89172), oppure all'Hostaria Santa Lucia di Jesi (via Marche, 2 b, telefono 0731164409), mentre una buona osteria, scanzonata e giovanile, è il "Tamburo battente" di Castebellino (p.zza San Marco, 10, te1.07311 704083). Infine qualche consiglio per l'acquisto di prodotti tipici: per i salumi andate a Cerreto d'E si, dalla Macelleria Boccadoro ('via Belisario, 133, tel.0732/ 677387), per i tipici lonzini di fichi l'indirizzo giusto è Vittorio Piccioni a Maiolati Spontini (via Vallati, 19, tel. 07311 703850), per i formaggi fate visita a Chessa di Montecarotto (contrada San Nicola, 18, tel. 07311 89142), Gigi Pium atti Slow Food Arcigola qwilpowNI di Giorgio Vozza Il trucco L'uomo col cerone sulla faccia e con i capelli tinti fa impressione, ma non è più una mosca rara. Il trucco sembrava una prerogativa delle donne. E anche per loro è stata una conquista recente. Quarant'anni fa un volto dipinto non era segno di virtù, Ora le signore "acqua e sapone" sono una minoranza in estinzione. Charles Revson, l'inventore della Revlon, sosteneva che i cosmetici sono "speranze in vasetto". Ben pagate, dal momento che un buon profumo costa a fabbricarlo 5.000 lire, ma viene venduto a 80.000 lire al decilitro. Yves Saint Laurent, successore di Dior, che anche lui sulle speranze ci cainpa, predica Dosi: "Non si censurerà mai l'eleganza, la gioia, la festa e le donne,"Tutte le volte che si è immaginato un ritorno alla naturalezza ci si è sbagliati. Non solo II trucco non risparmia neppure un angolino del viso, ma ormai dilaga in tutto il corpo: dal collo al seno, dalle gambe alla schiena, fino alle unghie. Per ogni cellula un pro- dotto specializzato. E per ogni situazione. Promette la pubblicità di un cosmetico col volto di Cindy Crawford: "A prova di abbraccio: mai più tracce su colletti, indumenti o ... lui" Finiti i tempi in cui si sosteneva che a un gentiluomo basta un bagno al giorno e che anzi l'uso del profumo induce piuttosto al sospetto. I nuovi CK One e CK Be dell'americano Calvin Klein hanno confezioni bianche e nere. Semplici e eleganti le nuove essenze sono unisex: buone per uomini e donne. I grandi della moda hanno antenne fini. Fabbricano gli oggetti per una nuova società, nella quale le differenze di comportamento fra i due sessi sono sempre meno marcate: uomini più femminili, donne più maschili. Già nel settecento i cicisbei si adornavano di ciprie, belletti, parrucchini. Come i ragazzi di adesso con i loro codini, orecchini e anellini. Ma è la prima volta ché le donne, tante donne si atteggiano da uomini 3 ' C1131 E SALUTE "Cannabis sativa": sarà la materia prima del futuro? Lo sperano le multinazionali tessili, alimentari, biochimiche e meccaniche. Non è da confondere con la droga. Una coltivazione antichissima. Se ne ricava anche olio, ma con sapore ostico per il palato. IL RITORNI dí Carla Barzanò Berlino 1997. Gli entusiasti sostengono che saràla mattnia - del futuro. chi ha già fondato società per azioni pensando al suo sviluppo massivo. Se ne interessano le multinazionali tessili, quelle alimentari, i gruppi impegnati sul fronte della biochimica e della meccanica, che stanno sviluppando ricerche intensive sulle sue possibilita'di utilizzo. Ha amatori fra il pubblico giovane e non piu'giovane di naturisti e ecologisti di tutta Europa. E' la Cannabis sativa, pianta di origini antichissime da cui si ricavano haschisch e marihuana, droghe fra le più discusse del nostro secolo. . UNA PIANTA ROBUSTA Il conflitto droga "leggera" e "pesante", con tutti i risvolti che ne conseguono è però in questo caso fuori tema, La Cannabis di cui si parla contiene meno del 0.3 per cento di tetracannabinolo, il composto responsabile delle proprietà farmacologiche sfruttate anche per l'azione psicotropa. Non sviluppa quindi alcun effetto come droga. Ma a parte quello ha le stesse identiche caratteristiche delle piante ricche di principio attivo. Dotata di elevata adattabilità ambientale, è talmente resistente ai parassiti che non ha bisogno di trattamenti particolari, anzi, protegge anche altre piante dall'attacco di insetti indesiderabili. Cresce in terreni relativamente poveri, resiste bene in qualsiasi condizione climatica; si sviluppa molto velocemente e nel giro di soli tre mesi raggiunge altezze che superano i 3 metri. Possiede un lungo fusto legnoso e una folta chio- ma di foglie dotate di una particolare struttura fibrosa. Produce semi ricchi di olio. LA TRADIZIONE RITORNA La coltivazione di Cannabis sativa e il suo sfruttamento come materia prima è diffuso da migliaia di anni nei paesi orientali dove fra l'altro si utilizza tradizionalmente anche• la droga, sia per puro uso edonistico (non penalizzata, almeno se in piccole quantità) che per la preparazione di farma- Una cultivadan, in bnuo a Siniihni una pianta di canapa ci fra cui tranquillanti e stimolanti dell appetito. In Europa e negli Stati Uniti la pianta fu coltivata fino agli anni '20 e usata soprattutto per fabbricare la canapa, stoffa simile al lino ma molto più resistente utilizzata, per esempio, per alcuni pezzi delle divise militari come cinture e bretelle. Il proibizionismo ne decretò la fine in molti paesi fra cui la Germania, dove anche sole la detenzione di una pi enti na sul balcone è tutt'ora perseguibile per legge. CAN NABIS: IL FUTURO Oggi i nuovi orientamenti ecologici della produzione hanno richiamato l'attenzione sulla Cannabis. Francia, Spagna e Inghilterra hanno ripreso a coltivarla con finanzi amenti dell'Unione Europea. Il Ministero dell'Agricoltura tedesco ha iniziato un progetto sperimentale di coltivazione decolla- to in Brandeburgo nel 1996 con la supervisione dell'Istituto di agraria dell'HumboldtUni vesitat di Berlino. 280.000 marchi il volume di investimenti previsto per la prima fase della ricerca che ha già dato alla luce cospicui raccolti. Chi vuole intraprendere questo tipo di coltivazione deve però sottostare a una serie di norme. Per prima cosa i semi devono appartenere a una delle 12 varietà povere di tetracannabinolo; inoltre occorre definire con precisione gli ettari di terreno impiegati per l'operazione. La relativa certificazione va esibita agli uffici competenti del ministero e anche alla sezione narcotici della polizia, che ha il diritto di compiere periodici controlli. 11 bussines della Cannabis interessa alla Esprit, grande ditta di confezioni paragonabile alla Benetton, che da alcuni anni produce vestiti ecologici garantendo materiali naturali e rispetto del paesi del terzo mondo (evitando, per esempio, l'impiego di mano d'opera infantile). Sulla lista dei potenziali clienti c'è anche la Daimler-Benz, impresa automobilistica che ipotizza di usare la Cannabis per strutture interne e tappezzerie delle automobili. Una chance per lo sfruttamento della pianta è inoltre il mercato della carta, che può essere prodotta con i suoi fusti legnosi, facilmente rinnovabili ogni anno, risparmiando i boschi, DALLA CARTA ALLA BELLEZZA Col vantaggio che fra l'altro la Cannabis sativa consente di preparare la carta con un impiego inferiore di additivi chimi-ci. Un prototipo di carta realizzata con Ia sua cellulosa mescolata a resti di carta vecchia è in fase di sperimentazione. Tra i molteplici impieghi di questa pianta c'è anche quello alimentare. I semi, commestibili al 10 canapa naturale, dopo averli leggermente tostati e salati, sono ricchi di un olio che rappresenta una delle migliori fonti di acidi grassi polinsaturi, sostanze implic a te nel man tenimento delle strutture cellulari e della pelle UNIONE EUROPEA PUBBLICITÀ: Può INFORMARE, DISINFORN Con l'apertura delle frontiere, cresce di giorno in giorno la varietà di prodotti provenienti dai quindici stati membri. Come orientarsi in tutta questa profusione di beni attraenti ma poco spesso poco conosciuti? Come posso riconoscere una pubblicità ingannevole? Se lei riceve nella cassetta delle lettere un opuscolo pubblicitario che le propone televisori a prezzo ridotto e se,presentandosi al negozio, viene informato che restano soltanto televisori al prezzonormale,alloraleísacà vittimadi una pubblicità ingannevole. Una pubblici- 94 ..s Ili 4 tà può essere considerata ingannevole sia per il contenuto che per la presentazione del messaggio. Quali sono i settori più colpiti? L'esperienza mostra che gli assi della pubblicità' nevole operano nell'ambito dclieitupitseche commemializza no gadget, sostanze 'benefiche alla salute" e prOdodi di bellezza miracolo che lepromettono di far fonderei suoi grassi come neve al sole odi far ricrescere i suoi capelli a velocità supensonica.Stia attento:gli imbroglioni sono anche numerosi nel settore della vendita a distanza, con le loro numerose lotterie, nonché nel campo dell'occupazione, quando le propongono lavori a domicilio estremamente ben pagati, oppure nel campo immobiliare quando pretendono di procurarle un posto al sole all'estero. La pubblicità televisiva è soggetta ad un controllo specifico? Sono stati stabiliti criteri rigorosi per prevenire le influenze potenzialmente pregiudizievoli per i telespettatori I programmi televisivi che possono essere captati in albi paesi debbono rispettare regole molto severe in materia di frequenza di emissione, durata e tipo del programma che viene interrotto, periodi di emissione, tecniche pubblicitarie utilizzate. Inoltre, la pubblicità deve essere identificabile in quanto tale. Essa non deve essere presentata con mezzi indiretti. Ad esempio, qualora il protagonista di un film prenda in mano un pacchetto di sigarette di una determinata marca, Io ponga in maniera visibile sul tavolo e fumi lungamente una sigaretta, si tratterebbe di un mezzo indiretto di fare pubblicità. E' del pari vietata la "pubblicità clandestina" che si traveste da informazione. La pubblicità può essere inserita soltanto per determinati periodi, rispettando l'integrità e il valore del programma. Il telespettatore non può essere disturbato da spot pubblicitari isolati. Inoltre, è vietato interrompere con messaggi pubblicitari le trasmissioni di durata inferiore a 30 minuti; i programmi religiosi o destinati ai bambini; i telegiornali o i documentari. Sarà in particolare disciplinata la pubblicità televisiva per le sigarette (divieto) e altri prodotti a base di tabacco; i medici- nali; le bevande alcoliche. L'unione europea, inoltre, dice "no" agli spot che... violano la dignità umana; discriminano in base alla razza, al sesso o alla nazionalità; incoraggiano comportamenti pregiudizievoli alla salute, alla sicurezza dei consumatori o alla protezione dell'ambiente; approfittano dell'inesperienza o alla credulità dei minori per incitarli ad acquistare prodotti o servizi o persuadere i loro genitori ad acquistare i beni pubblicizzati; sfruttano la fiducia che i bambini hanno nei loro genitori o in al- ) DELLA CANAPA nel trasporto di composti grassi e nelle difese immunitarie. L'olio di Cannabis si usava tradizionalmente specialmente come combustibile per piccole lampade e come base per colori naturali apprezzati da molti artisti dei secoli scorsi. Oggi questo uso è stato ripreso ma si pensa anche all'utilizzazione culinaria. A dire il vero il suogu sto risulta piuttosto ostico soprattutto per chi, come noi, ha il palato viziato dai delicato olio d'oliva. Si tratta inoltre di un grasso che non resiste al calore. Ma alcuni ricer- catori ne raccomandano l'uso, come condimento a crudo e in piccole dosi, per la prevenzione delle malattie degenerative e come rimedio contro alcuni disturbi della pelle. In questo caso l'olio sembra essere efficace anche per uso esterno, a [ciò di unguento, da cospargere abitualmente sulla pelle. E a proposito di pelle non mancano i cosmetici a base di Cannabis; dalle creme antirughe alle lozioni per il cuoio capelluto, Il dipartimento di dermatologia di alcuni istituiti universitari ha iniziato uno studio sulla loro efficacia. _ 1 21: i tft ima l ^fni idra Creme e prodotti di bellezza ...come energia ...quasi una "birra" Un' ultima risorsa offerta dalla Cannabis sativa potrebbe essere il combustibile, rappresentato sia dall'olio che dai residui di lavorazione di foglie e fusti. L'ipotesi è in fase di sperimentazione nell'ambita delle ricerche sviluppate dal Ministero dell'Agricoltura sulle materie prime rinnovabili. Mentre gli sperimentatori proseguono le loro indagini e si studiano impianti più efficienti per lo sfruttamento di questa risorsa naturale la diffusione dei prodotti a base di Cannabis resta al momento all'interno di una cerchia un pò elitaria di amatori, che possono acquistarli nei 10 negozi specializzati aperti lo scorso anno sul territorio tedesco. Per ora jeans e altri vestiti confezionati con l'ecologica fibra sono molto più cari di quelli di cotone mentre la carta ha prezzi quasi inabbordabili. I curiosi possono comunque informarsi presso il primo museo della Cannabis in Europa, aperto da un paio di anni a Berlino proprio di fianco all'ex parlamento della DDR. Fra i numerosi visitatori arrivati fino ad oggi, oltre alle socolaresche e agli ecologisti c'è un pubblico di anziani pensionati, che hanno diritto all'ingresso scontato. Ha un gusto fruttato, leggermente piccante e contiene solo ingredienti naturali: acqua, malto, luppolo, lievito e Cannabis sativa. "Cannabia" è la nuova bevanda alcolica con una gradazione di 5 gradi che offre l'ebbrezza di provare l'aroma della mitica Cannabis sativa, basta non aspettarsi gli effetti psicotropi del principio attivo tetracannabinoIo. Per prepararla si usano infatti rigorosamente solo varietà di Cannabis povere di questa sostanza. A offrirla a Berlino, dai primi di dicembre dello scorso anno, sono alcune piccole birrerie che la preparano in proprio e la berlinese "Bier Company", una ditta già impegnata sul fronte della produzione di birra normale. E anche "Cannabia", viste le caratteristiche organolettiche, viene la tentazione di chiamarla birra: ma non è neppure da pensare. In Germania trasgredire la legge sulla tutela della birra, che data origini medioevali e impone l'adeguamento a severissime norme di produzione con relativi ingredienti che non possono cambiare, comporta guai seri. Chi osa una cosa del genere rischia una severa ammenda e una punizione fino a un anno di carcere. Addirittura l'imbottigliamento e la chiusura delle bottiglie con tappi a corona è soggetta a un regolamento. Così gli inventori di 'Cannabia» hanno dovuto creare alla bevanda un' identità che non possa indurre i consumatori a confonderla con la birra. "Abbiamo fatto una bevanda alcolica a base di Cannabis sativa' affermano diplomatici non una birra alla Cannabis". Detersivi ...come detersivo Il problema dell'abuso di detersivi e del conseguente sovraccarico di composti indesiderabili nell'acqua ha ormai raggiunto livelli allarmanti. Tanto che le industrie si impegnano da anni nel cercare formule che gravino il meno possibile sul già negativo bilancio dell'inquinamento idrico. Sotto questo aspetto i prodotti a disposizione oggi sono meglio di quelli di qualche anno fa, anche se non esistono detersivi che possono essere usati in abbondanza senza preoccupazioni ambientali e ia parsimonia resta d'obbligo. La gamma di detergenti ecocompatibili si è recentemente arricchita con un nuovo prodotto che vede fra i suoi componenti la Cannabis sativa. Inventato dai due ricercatori dell'Accademia della scienza, struttura molto in vista nell'ex Germania dell'Est, il detersivo, ispirato, per altro, a analoghi prodotti giapponesi, ha avuto un successo dirompente, spingendo i due chimici a fondare addirittura una società per azioni e a uscire sul mercato con un' intera gamma di detergenti, da quello per la biancheria agli shampoo per i capelli, approfittando dell'occasione per lanciare anche una serie di cosmetici.Oltre all'olio di Cannabis sativa e a altri oli vegetali i principi attivi dei detergenti '<naturali" in questione sono ricavati da particolari lieviti, Gli ingredienti agiscono efficacemente già a una temperatura inferiore a 20 gradi e si degradano in una decina di giorni senza sovraccaricare l'ambiente. Quanto poi alla loro efficacia contro le macchie più resistenti i produttori al momento non promettono nulla. Non sono previste pubblicità sul tema. Scarpe cfi canapa Un punto vendita di prodotti di canapa in Germania quale ist 1~Lir-- \RE, PROMETTERE MIRACOLI tre persone; presentano senza motivo bambini in situazioni pericolose; ledono convinzioni politiche o religiose. Quali sono le regole concernenti la pubblicità televisiva per i medicinali? E' vietata la promozione mediante televisione di prodotti o trattamenti medici disponibili soltanto su prescrizione medica. Per contro, è autorizzata la pubblicità televisiva, radiofonica e scritta per i prodotti venduti senza prescrizione. Attenzione. Il paese di riferimento è quello in cui si è situata la rete televisiva. Inoltre, uno stato membro può sempre decidere di prendere misure più rigorose e vietare la pubblicità televisiva e radiofonica per tutti i medicinali. Esistono controlli cariche per la pubblicità dell'alcool? La pubblicità per le bevande alcoliche non deve: rivolgerla minori ne presentare questi ultimi mentre consumano alcool; associare il consumo di alcool ad un miglioramento di prestazioni fisiche, alla guida di automobili o al successo sociale; affermare che l'alcool possiede virtù terapeutiche o che rap- presenta uno stimolante, un sedativo o un mezzo per risolvere problemi personali; sottolineare come qualità positiva di una bevanda il suo forte tenore in alcool; incoraggiare il consumo eccessivo di alcool o dare un'immagine "negativa" di un suo uso moderato. E la pubblicità per le sigarette? E' vietata qualsiasi pubblicità televisiva per le sigarette o per altri prodotti del tabacco. ALCUNI CON5JGU Cosa deve fare se un messaggio pubblicitario la distilla? Si deve rivolgere ad un organismo nazionale di autodisciplina in materia di pubblicità; nella maggior parte dei paesi, il suo intervento è rapido e gratuito per qualsiasi tipo di reclamo. Se si tratta di una pubblicità televisiva o radiofonica, noti sempre l'ora della trasmissione dello spot, nonché il nome del prodotto o della società in causa. Se si tratta di un messaggio pubblicitario scritto, lo ritagli e prenda nota della data e del titolo della pubblicazione. Contatti un'associazione di consumatori che le dirà come, se necessario agire contro linserzionista. D.ind• Coop Lombardia/I-15 giugno n.eimplombardia.it e-rnallt qe@cooplombarditrit Comitato Regionale Lombardo Comitato di rediralone Antonio Bertolini, Sergio Ferrano, Marco Maggi Enrico Migliavaeca, Daniele Moltrusio, tuo Pinferi Enrico Rossi, Adolfo Scalpelli, Giorgio Vorta Direttami ~ormai/Re Adolfo Scalpelli =rieti di Andrea Pertegato Editrice Coop Lombardia g 91•202 /895931 201 ]:2 F1=nr- Pianti e"stampa tgio"rgeil tta U)17:Tel.. 02 / 972111 Abbonamenti per i non soci L 29.0pll annui per i soci gratuito AntAniunr.ione del. Trii). di Milano n°. 144 4,11.4 oprile 1992 Tiratura 191.103 copio AsELM Loto alla Unione Stampe Periodica italiana Le carta di Quale Consumo cobra gli alberi e non in. quina Dirla quando viene prodotta. Z' carta ecologico. quale 5 CONTRATTI IL CITTADINO TUTELATO La nuova legge italiana sulle clausole abusive. I complessi rapporti fra consumatori e imprese. Quando è bene fare molta attenzione prima di firmare qualsiasi contratto. a cura di Michela Bianchi difri C Con la legge n.52, del 10 febbraio 1996, che ha finalmente recepito in Italia la direttiva comunitaria 93/ 13 sulle clausole abusive nei contratti, i consumatori italiani hanno uno strumento di tutela in più per affrontare i difficili rapporti col mercato: è importante conoscerlo da vicino e capirne i meccanismi di funzionamenta Quali sano, dunque, le principali conseguenze nei rapporti fra consumatori e imprese che derivano dalle nuove norme? Quali iniziative dovranno assumere le imprese, da un lato, e i consumatori, associati e non, dall'altro? Occorre premettere immediatamente che, anche per colpa di una cattiva informazione sull'argomento, esiste il rischio concreto che nei consumatori si creino aspettative illusorie. In effetti, il recepimento della direttiva ha suscitato una generale soddisfazione fra gli esperti di consumerismo, gli operatori del diritto, le associazioni dei consumatori. Spesso però si è sconfinato in pericolose euforie. E', così, capitato di leggere su un quotidiano a diffusione nazionale la penosa vicenda di una donna che, pur essendo diventata cieca per uria malattia, si era vista rifiutare l'indennizzo della polizza assicurativa in quanta una clausola del contratto escludeva la copertura in caso di patologia congenite, come quella in questione. L'articolo di stampa proseguiva, poi, citando il parere di una nota associazione di consumatori, secondo la quale la clausola utilizzata dalla compagnia per rifiutare l'indennizzo, in quanto "vessatori a", sarebbe ora vietata in base alla direttiva comunitaria, L'informazione finale, del tutto falsamente, lasciava intendere che d'ora in poi tutti i consumatori che si fossero trovati in situazioni analoghe a quella narrata, sarebbero stati pienamente tutelati dalla nuova normativa. E' solo uno degli esempi di disinformazione sull'argomento. In realtà, il legislatore italiano si è dimostrato oltremodo prudente sulla strada della protezione del consuinatore. Sebbene la direttiva autorizzi ciascuno degli stati della Comunità ad adottare norme di maggior tutela dei consumatori, il parlamento italiano non ha ritenuto di valersi di tale facoltà e ha recepito la direttiva trasformandola in legge, praticamente nel suo testo integrale. DOVE OPERA LA NORMATIVA La direttiva, e quindi la legge di recepimento, ha • avuto il merito di infrangere, sia pure con effetti molto contenuti, il dogma del rispetto dell'autonomia contrattuale dei contraenti nel predisporre le clausole destinate a regolare i rapporti reciproci; ovvero, è stata finalmente superata l'intangibilità delle clausole predisposte dal professionista/imprenditore, da sempre giustificata con il rispetto dell'autonomia contrattuale. Ma attenzione: sebbene le nuove disposizioni tendano a eliminare le clausole che determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto, occorre che il consumatore tenga presente che le norme non si applicano a patti e condizioni riguardanti l'oggetto principale e tipico del contratto stesso. LA CLAUSOLA VESSATORIA La legge n.52 ha preferito definire vessatorie, anziché abusive (come nel testo della direttiva), le clausole in contrasto con i principi di tutela del consumatore. La natura vessatoria o pale meno di una clausola va individuata secondo i principi della direttiva, riprodotti senza sostanziali modifiche dalla legge italiana. L'art.1469 bis, che riproduce fedelmente l'allegato alla comunitaria, elenca le clausole-tipo che presentano un evidente squilibrio in danno del consumatore. La legge prevede che le clausole vessatorie sottoscritte dal consumatore siano inefficaci, cioè inapplicabili e prive di qualunque effetto, mentre il contratto rimane valido e operativo. L'inefficacia opera solo a vantaggio del consumatore e può essere rilevata d'ufficio dal giudice. A vantaggio del solo consumatore in quanto se, per particolari circostanze, l'inefficacia della clausola diviene vantaggiosa per l'imprenditore, quest'ultimo non ha diritto di farla valere. Inoltre, nel corso di un procedimento, il giudice può rilevare l'inefficacia e considerare inoperante la clausola, anche se il consumatore o il suo avvocato non hanno sollevato la questione. COME AGIRE In concreto, come deve comportarsi il consuma- tore che fondatamente ritenga vessatoria una clausola? Se raccoglimento di un suo diritto presuppone li neffic.acia di una clausola, ove il professionista (impresa) non venga a miti consigli non rimane che rivolgersi al giudice per far accertare la vessatorietà. Così, per esempio, chi abbia sottoscritta una polizza assicurativa che prevede la possi bilità di recesso riservata alla sola compagnia, qualora voglia ottenere l'indennizzo di un sinistro dovrà assumere l'iniziativa giudizi aria e, sulla base del carattere vessatorio della clausola (art.1469 bis n. 7 del codice civile), dovrà ottenere l'accertamento dell'inefficacia del recesso comunicatogli dall'impresa assicuratrice, chiedendo contestualmente la condanna al pagamento dell'indennizzo. LA NORMATIVA E l CONTRATTI L'Italia si è uniformata ai principi della Direttiva oltre un anno dopo la scadenza del termine (31/12/ 94) previsto dalla normativa comunitaria. La legge di recepimento è entrata in vigore iI 25 febbraio 1996 ed è, quindi, applicabile ai contratti conclusi successivamente . Peraltro, la tutela comunitaria del consumatore, contenuta nella direttiva, proprio in considerazione dell'inadempienza dello Stato italiano all'obbligo di uniformare la propria legislazione entro il termine prefissato, deve ritenersi applicabile anche ai contratti conclusi dopo il 31/12/94. Occorre avvertire subito che, per il modo in cui è stata attuata in Italia la direttiva, le clausole - tipo elencate non sempre possono ritenersi vessatorie, e quindi risultare inefficaci nei confronti del consumatore. In sostanza, perché una clausola possa ritenersi vessatoria/ abusiva è anche necessario che non abbia costituito oggetto di trattativa individuale. Infatti, la legge 52 stabilisce che "non sono vessatorie le clausole o gli elementi di clausola che siano stati oggetto dì trattativa individuale". In pratica, se una clausola è stata discussa dal consumatore con il "professionista" (impresa), indipendentemente dal Contenuto iniquo, deve considerarsi pienamente efficace in danno del consumatore stesso, Ma non basta. Anche le clausole inserite in moduli prestampati non sono COME UTILIZZARE LA LEGGE 52/96 Prezzo in libreria £. 4000. Prezzo per soci Coop Lombardia £. 3000. combe sul professionista l'onere di provare che le clausole, agli elementi di clausola, malgrado stano dal medesimo andatemimente predisposti, siano stati oggetto di specifica trattativa con il consunu2tore"(art.1469 ter, ultimo comma). LA "FALSA" TRATTATIVA I moduli di contratto predisposti dall'imprenditore vengono sottoscritti da consumatori e utenti senza possibilità di incidere o modificarne il contenuto: si tratta dei contratti standard, prestampati, che costituì stono la stragrande maggioranza di quelli conclusi dal consumatore-utente nei normali rapporti con banche, finanziarie, assicurazioni, agenzie di viaggio, case automobilistiche, aziende di fornitura e somministrazione, aziende di trasporto e così via. Ebbene, il fatto che un contratto prestampato non rechi alcuna modifica delle clausole predisposte, dovrebbe essere sufficiente a escludere che il consumatore abbia avuto voce in capitolo nella stesura dei testo, Che cosa significa, infatti, trattativa individuale? Stando al senso letterale significa che il consumatore ha manifestato l'intenzione di modificare il testo della clausola prestampata sottopostagli e che tale intenzione è stata dibattuta. Se, però, la clausola è stata accettata nel testo originariamente formulato dal professionista, come accade e come è previ- sto nel/' art.1469 ter per i contratti prestampati (cioè, nella quasi totalità dei casi concreti), che importanza ha che su di essa si sia svolta una trattativa? In altre parole, la circostanza della contrattazione individuale ha in realtà il senso opposto: se, pur contrattando, il consumatore ha accettato il contratto nella formulazione proposta dall'imprenditore-professionista, è evidente che non è stato in grado di modificare in proprio favore il testo della clausola e ha subito l'iniquità. Perché l'abuso non sparisca come per incanto è importante che il consumatore non firmi, per nessun motivo, una dichiarazione in cui afferma di aver approvato il contratto a seguito di trattativa. I PROPRI DIRITTI Sono ancora numerose, a più di un anno dall'entrata in vigore della legge, le clausole presenti nei contratti più diffusi (di banche, finanziarie, compagnie di assicurazione, agenzie immobiliari e così via) che vanno corrette o, addirittura, eliminate perché contrarie alla normativa. Valutare il testo del contratto in Libri sull'argomento in offerta ai soci M. BIANCHI, M. MANITNTA 60 C LAUSOLE DA NON FIRMARE Nei contratti di assicurazione, banche e finanziarie. Mondo Consumatori Editrice. Prezzo in libreria £ 16.000. Prezzo per i soci CoopLombardia £12.000. più vessatorie se sono state oggetto di trattativa. In questo caso, peraltro, "in- Tutti i soci che volessero approfondire i temi affrontati in questo articolo possono acquistare ad un prezzo vantaggioso il volume "60 clausole da non firmare" edita da Mondo Consumatori editrice. Per farlo è sufficiente compilare il modulo qui sotto riportato e consegnarlo all'Ufficio soci del proprio supermercato. La consegna del volume avverrà entro 10 giorni dalla prenotazione e il pagamento andrà effettuato -messo la cassa del supermercato. Modulo di prenotazione il sottoscritto Socio Coop Lombardia n' Iscritto presso Il negozio di. ,,,,,, .............. .............. desidera ricevere ivolurni "60 clausole da non firmare" e "Come utilizzatela legge 52196" al prezzo speciale complessivo di lire 15.004>invece che di lire 20.000 anticipo e non concedere una firma in bianco è dunque il primo consiglio. Cosa può fare, dunque, l'utente? Innanzitutto informarsi: conoscendo i propri diritti di consumatore, soprattutto, imparando a individuare nei contratti le clausole che pregiudicano i propri interessi. Clausole decisamente numerose di cui solo una minima parte è caduta sotto la scure della normativa comunitaria e della legge italiana, In secondo luogo l'utente può in alcuni casi rifiutare le clausole abusive e pretendere un contratto diverso. Per esempio, nelle polizze sanitarie di alcune imprese di assicurazione è presente la clausola cosiddetta di revisione prezzo con cui alcune compagnie si riservano, in caso di variazioni "delle prestazioni del Servizio sanitario nazionale o dei parametri tecnici sulla base dei quali sono state elaborate le tariffe da cui è stato calcolato il premio di polizza" la facoltà di variare l'importo del premio.I l contraente che non accetti il premio proposte determinato in base alle nuove tariffe, ha solo la facoltà di recedere dal contratto entro un determinato limite di tempo (generalmente 30 giorni). La clausola fa riferimento a parametri che rimangono sconosciuti al consumatore e incontrollabili: i parametri tecnici sulla base dei quali la società ha elaborato le tariffe e quindi calcolato il premio non sono mai indicati in contratto nè viene specificata la misura delle variazioni che farebbero scattare gli aumenti. Si consideri che, spesso, nello stesso contratto una apposita clausola stabilisce l'adeguamento automatico del premio e dei massimali di polizza, tutelando quindi la compagnia in caso di comprovati rincari delle prestazioni. Anche questa clausole deve essere ritenuta fra quelle che la legge 52 boccia con l'inefficacia perchè autorizza la compagnia a" modificare unilateralmente le condizioni del contratto senza valido motivo specificato nel contratto stesso". Soia e mais manipolati I laboratori scientifici modificando le piante procedono a migliorare le produzioni. Ma restano notevoli perplessità sull'uso di tali prodotti. Tanti i divieti di semina. Necessita di precise garanzie per i consumatori. di Lucia A. Manz,occhi* Ogm significa "organismo geneticamente modificato". Fino a pochi armi fa si parlava di manipolazione genetica solo nei racconti di fantascienza; e improvvisamente ci rendiamo conto che essa è entrata prepotentemente nella nostra vita di tutti i giorni: nella medicina, nella farmacologia, nella veterinaria (pecora donata), nell'agricoltura (le cosiddette "verdi". Per molto tempo confinata nel chiuso dei laboratori, la manipolazione genetica, sconosciuta alla mag- rio) che possiede quelle qualità. Molte piante geneticamente modificate sono state sperimentate e approvate dagli organismi di controllo negli Stati Uniti, e alcune di esse vengono già coltivate su larga scala. Tra queste ricordiamo il cotone transgenico che non infeltrisce, quello resistente ad insetti parassiti, il pomodoro che sì può conservare per lunghi periodi, la calza che produce olio con caratteristiche particolari, la soia resistente agli erbicidi, il mais resistente alla piralide. Per mol- solo la tecnologia transgenica a risolvere i futuri problemi di nutrizione nel mondo, ma sarà sicuramente di aiuto la capacità di produrrepiante resistenti alle malattie e agli stress ambientali (siccità, sa l inità). Accanto a questi aspetti sicuramente positivi, non ci si devono nascondere le perplessità relative ai possibili pericoli legati alla coltivazione e all'uso alimentare delle piante transgeniche. Non c'è dubbio che alle nuove tecnologie applicate all'agricoltura siano connessi dei rischi sanitari e ambien- Une: eallivendone di soia. In alto, pannocchie di mais. gior parte di noi, tende a suscitare paure e ad evocare mostri. Cerchiamo di conoscerla, di capirne il significato, di valutarne le potenzialità e i rischi. Parliamo delle biotecnologie verdi. In questi mesi i paesi europei stanno aprendo i loro mercati ai primi prodotti bioteenologici provenienti dagli Stati Uniti: si sollevano così anche da noi roventi interrogativi e dibattiti fra operatori, consumatori e ambientalisti. Le tecniche biotecnologiche offrono la possibilità di modificare il patrimonio ereditario di una pianta per ottenere alcune qualità desiderate, inserendovi uno o più geni di un altro organismo (pianta, animale o batte- te colture, rese resistenti a patogeni o a diserbanti, è possibile un forte aumento della produttività ed una diminuzione dei costi. Le biotecnologie verdi stanno rapidamente cambiando il volto dell'agricoltura; c'è chi è più cauto e chi è più ottimista sulla rapidità dei tempi di sviluppo, ma tutti concordano che è ormai iniziata la seconda rivoluzione verde basta sulle biotecnologie. Da questa, ora che la prima rivoluzione verde i 1950-1990) basata sulla chimica mostra di aver esaurito la sua spinta propulsiva, ci si aspettano risposte alla crescente domanda mondiale di cibo. Naturalmente non sarà tali: è difficile prevederne l'esistenza e la grandezza, ma è obbligatorio evitarli, Una nuova ma possibile conseguenza di piante alimentari che producono proteine nuove potrebbe essere l'insorgere nell'uomo di nuove allergie; inoltre, si può pensare ad un trasferimento di resistenze ad antibiotici a inicroorganisrai patogeni per l'uomo. Per le piante coltivate che si possono incrociare con specie affini selvatiche (è il caso della colza), la resistenza agli erbicidi potrebbe essere trasmessa ad altre piante nell'ambiente: su questi argomenti è da anni accesa, e lontana da conclusioni certe, la discussione fra biotecnologi ed ambientalisti. Non è facile un dibattito sereno su questi possibili rischi: da un lato l'interesse per queste nuove tecnologie applicate all'agricoltura è sostenuto dalle grandi multinazionali statunitensi (Ma ns anto,CibaGeigy, Agracetus), che hanno compiuto grossi investimenti, in vista, naturalmente, di un profitto economico. Dall'altro, nelle ragioni esposte dai movimenti ambientalisti (Greenpeace) dati scientifici si mescolano con affermazioni demagogiche, con un conseguente effetto di informazione distorta. Nell'Unione Europea, commercializzazione, sperimentazione e produzione sul territorio comunitario delle piante transgeniche sono regolati dalla direttiva 90/ 220, che contiene seri controlli e un complesso itera tutela della sicurezza. I primi arrivi massicci di prodotti biotecnologici dagli Stati Uniti hanno messo in evidenza che la maggior ' parte dei problemi legati alle biotecnologie sono quanto mai aperti in Europa. Si sconta il fatto che, mentre gli Stati Uniti sono il Paese leader e quasi monopolista assoluto in questa prima fase di mercato delle biótecnologie, non altrettanti sforzi di ricerca ed applicazione sono stati compiuti in Europa, che rischia pertanto di diventare una colonia biotecnologica. L' 85 per cento dei cittadini europei, potendo scegliere, eviterebbe di consumare prodotti geneticamente modificati o loro derivati. Lo sostiene la rivista scientifica inglese "Nature", Questa percezione di rischio non è fondata su dati scientifici stretti, ma è comunque presente nei consumatori, e per superarla occorrono sia le rassicurazioni degli scienziati che una politica di "trasparenza" per la coltivazione di piante e l'uso di prodotti modificati geneticamente. I due vegetali per cui si è recentemente discusso sono la soia ed il mais. La soia transegenica RRS (Roundup Ready Soyabean), messa a punto dalla società americana Monsanto, è stata, con l'introduzione di un gene batterico, resa insensibile a un potente erbicida, il Roundup, nato nei medesimi laboratori. Una biotrasformazione, quindi, utile alla coltivazione della pianta I e ai profitti della Monsanto) e, secondo gli organismi di Controllo americani, non pericolosa per il consumatore. CONTESTAZIONI AD ANVERSA Il primo arrivo in Europa di soia è stato a metà novembre dell'arnia scorso, accompagnato da un'accesa manifestazione degli ambientalisti di Greenpeace nel porto di Anversa. La soia arrivata è una miscela di varietà con una modesta percentuale di semi transgenici. E' destinata ad alimentazione animale e a trasformazione industriale. Quindi ce la troveremo a tavola in centinaia di alimenti che contengono grassi, farine, lecitine di soia (olio, maionese, pane, dolci, bibite, latte, gelati). Le direttive europee non prevedono l'obbligo di etichette che indichino la presenza di soia ogni. In Svizzera, l'autorizzazione definitiva al commercio della - soia transgenica è stato rinviato. Il successivo problema ha riguardato il mais transgenico della Ciba Geigy, reso resistente agli attacchi della piralide, un insetto parassita estremamente dannoso alle colture, già ammesso in Usa, Canada e Giappone. Greenpeace aveva chiesto alla Commissione di non au- torizzare l'ingresso in Europal oltre al gene di resistenza alla piralide, il mais transgenico contiene anche un gene di resistenza a un antibiotico (ampicillina) che potrebbe essere trasmesso a batteri presenti nell'ambiente o all'uomo. Lì Commissione europea sulla base dei rapporti di tre comitati scientifici, secondo i quali non vi sono motivi per considerare che la trasformazione potrà avere effetti negativi sulla salute umana, ha invece dato parere positivo. Ne sono seguiti da una parte un intensificarsi delle proteste degli ambientalisti, cui si sono aggiunti i movimenti dei consumatori e l'opinione pubblica; e dall'altro uno sfaldamento delle decisioni dei governi dei paesi membri (la Francia decide di coltivare il mais °gin, e in seguito lo proibisce; Lussemburgo e Austria ne bloccano l'importazione; Danimarca e Olanda ne permettono la commercializzazione solo con opportuno etichettamenLa contraddittorietà direttive è un chiaro sedo dell'impreparazione e del ritardo con cui i governi europei stanno affrontando i problemi che nascono dalle biotecnologie verdi. E' necessario non bloccarne lo sviluppo, ma minimizzarne i rischi con il controllo e la regolamentazione, e soprattutto fornendo il consumatore con il massimo dell'informazione (trasparenza), Un passo sarà rappresentato dal progetto di nuova normativa europea, che dovrebbe entrare in vigore l'anno prossimo, che prevede però che la presenza di componenti geneticamente modificati venga indicata sulle etichette. *Istituto di Biosintesi vegetali_ Consiglia Nazionale delle Ricerche 7 I GRANDI DELLA CUCINA ITALIANA / 5 BARTOLOMEO STEFANI Il grande cuoco di corte A servizio del duca di Mantova elaborò per primo una cucina per borghesi. Mangiare bene, spendendo poco. Nel XVII secolo, le vicende del ducato di Mantova erano, più o meno, quelle di quasi tuttiipiccoli stati italiani, stretti nella morsa tra Spagna e Francia. Con la complicazione, per Mantova, dei territori del Monferrato, ambiti e contesi dalle potenze maffioLa città. in quell'epoca, era piccola: un censimento effettuato nel 1645, l'anno della presa di potere del duca Carlo Il, indica una popolazione di appena 13.845 abitanti, Con tutto questo, e nonostante le molte calamità politiche, unite a quelle naturali come l'inondazione, nel 1647, di Po, Mincio e Secchia che aveva sommerso la città e parte del contado, lavita di corte era fin troppo sfarzosa e le feste decisamente al di sopra delle possibilità economiche del duca. Verso la metà del secolo, un cortigiano,Angelollarachia, finito poi in disgrazia con l'accusa di essersi lasciato corrompere, dedicò alcune opere, come usava allora, per descrivere feste e ceritomaie. DUE TEATRI Vi erano due teatri in piena attività: il Grande, aperto a tutti, e quello di corte riservato alla nobiltà, e si approfittava di ogni circostanza per organizzare tornei, pranzi e feti di ogni genere. Il 27 novembre 1655 il cuoco di corte si trovò ad affrontare uno dei compiti più impegnativi della sua carriera: organizzare, nella Camera delle Virtù, in castello, una banchetto in onore di Cristina, regina di Svezia. Non si sentiva all'altezza, non avendo mai cucinato per dei regnanti, e lo fece presente aI duca, i I quale fu irremovibile e, alla fine, il cuoco se la cavò benissimo. Da allora non Mancano altre prove nella stessa Mantova, a Revere e a Casale Monferrato, tutte superate con il massimo dei voti. Il nome di questo cuoco era Bartolomeo Stefani, L'ARTE DI BEN CUCINARE Bolognese di nascita, Stefani, cuoco di S.A.S. il duca di Mantova, pubblica nel 1662 presso gli Osanna, stampatori ducali, la sua opera: L'arte di ben cucinare et instruire i men periti in questa lodevole professione. L'autore vive nella piccola corte mantovana dove, più che con il duca, sembra sia a contatto con il Cavallerizzo maggiore e ministro, Ottavio Gonzaga, al quale dedica la prima edizione del libro. Unico titolo di cui si vanta è quello di essere allievo di tale Giulio Cesare Tirelli, da lui esaltato come chi "nella sua arte non conosceva superiori" e lo aveva dimostrato a Venezia, in palazza ducale, e nella corte di Londra. Altro, del Tirelli, non si conosce, Il trattato dello Stefani si articola in una lunga serie di consigli, ma soprattutto di ricette equamente divise tra gli alimenti in auge a quell'epoca: minestre e pasticci, carni di animali domestici e selvaggina, pesce di mare e d'acqua dolce, salse di ogni genere, gelatine, dolci ecc. Ma la vera novità di questo personaggio consiste nell'aver previ- Valemmo Campi 536-15911 r Natura moda can voluta, (puri •) sto, per la prima volta nella letteratura della cucina, un'alimentazione di tipo borghese, per la quale era possibile mangiare bene o, come egli stesso precisa, "trattasi onorevolmente", senza dover affrontare spese eccessive. Nell'opera si susseguono ricette per importanti banchetti, pranzi eleganti, altri borghesi e anche per la vita di tutti i giorni. La lettura, interessante per molti riguardi, può suggerire osserva zioni varie: che, per esempio, il gusto barocco era entrato anche nel modo di preparare la tavola; che ai cuochi non poteva mancare una discreta cultura mitologica e letteraria; che cene parti di scarto degli alimenti venivano usate per usi medicinali; che animali di bosco, uccelli e pesci, oggi quasi scomparsi dai territorio mantovano, nel Seicento popolavano ancora tale territorio. L'opera dello Stefani è inoltre importante come testo per fissare la natura di certi piatti caratteristici che apprtengono ancora alla nostra tradizione. In parallelo alla cucina francese dello stesso periodo, anch'egli usa meno le spezie e rende più equilibrati i menù con molte preparazioni a base di verdura, rispetto alla preponderanza di carni, caratteristica del secolo precedente. Così tra le sue quattordici ricette di torte se ne possono trovare solamente due con ripieno di carne, mentre le altre sono tutte a base di verdura o frutta. Ampio spazio trovano le paste lavorate a mano, servite il più delle volte quale contorno a diverse preparazioni. UNA PROPOSTA DI BARTOLOMEO STEFANI Pigliami dodici libre di carne di manzo al giorno:. averla il spenditore di pigliarne libre sei di coscia, e altre sei fibre a suo piacimento per fare il brodo. Per fare la minestra se la vorrai di pasta, ne pigliaci libre due, se di riso altre due fibre, se di ferro libre tre. Quando bacerai consegnato la carne alla cuciniera, di quelle sei libra di polpa ne leverai una libra e mezza per far polpette, l'altra te farai stura ben battuta con un bastone, o cannella, inspractandola con aglio, pnlverizzata con rosmarino, ma pesto e non intiero a usanza de grorti, e sale a porzione, e per questo li darai due once di distruitO, ovvero butiro, e quello che più a te piace, nè li metterai altra speziaria, pere/re quando sarà cotta sarà buono e se li vor• rai pure aggiongere un poco di vin bianca l'inverno, e l'estate un poco d'agresta, ti riuscirà di gran soddisfazione, avertendo che sta ben coperto, P2r fare queste polpette, li darai tre once di lordo, quattr'once- di fo•moggio grattato, quattro spicchi d'aglio, un poco di persemolo, nove once di pane, e per farli fare un poco più crescimonia, li aggiongerai meta fibra di ricotta, due once d'uva passa, un quarto di pepe, queittr'ova, due per il corpo, e due per l'indoratura, tre once di distrutto per cuocerle, e inquesta composizione si faranno sedici polpette, altre due dieciotto, quali saranno per la cuciniera. La mattina mangeranno la minestra, il terzo della carne che sarà alessa, e tutto il stufato; la sera poi una insalata, conforme la stagione, di due o tre soldi, oncia una o due d'aglio: conforme sarà la quantità d'insalata, tre once d'aceto e poi le poipelle e il rimanente della carne stessa fredda o calda, conforme al loro gusto, tagliata a fette. ... per otto persone Carne di irinniso libre 12 a soldi 7 la libra lire 4 e soldi 4 Minestra di pasta libre 2 El deldi 7 1a libra soldi 14 Formaggio once 4 soldi 7 Disttrutto once 6 soldi 6 soldi 4 soldi 4 soldi 6 soldi 3 Saldi 6 soldi 4 soldi 1 Sommano ie tutto di moneta di Maritava lire s e soldi 18 Cave numero 4 Lardo once 3 Ricotta e pane Insalata Oglio Pepe e uva passa Aceto LA VITA NEL '600 La lira di Mantova si suddivideva in 20 soldi e questi in 12 denari. La libra, ovvero libbra, corrispondeva a 0,310 kg e si suddivideva in 12 once; un'oncia corrispondeva quindi a 0,026 kg. Senza fare ragguagli fra il valore della moneta di allora e quella di oggi, si deduce che, con un soldo, si poteva acquistare: 1 uovo, oppure 78 g d'aceto, oppure 4-4,3 g di carne o pasta, oppure 8,6 g d'olio, oppure 26 g di strutto, oppure 19,5 di lardo, oppure 177 di formaggio, oppure 13 g d'uva passa e un pizzico di pepe, oppure 234 g di pane e 155 g di ricotta. Prendendo l'uovo come unità, un litro d'aceto equivaleva a 13 uova, I kg di carne o pasta a 22 uova e mezzo, 1 litrod'olio a 116 uova, 1 kg di strutto a 38 . uova e mezzo, 1 kg di formaggio a 5 uova e mezzo, 1 kg di lardo a 51 uova ecc. Il problema è: quanto valeva un uovo? LE RICME DI BARTOLOMEO STEFANI Paolo Collari, detto il Vero nese (1528-1588), Narro di Corno, (pari.), qual8 Cavolfiori ai pistacchi Spinaci alla genoves Vivanda di cavoli fiori Vivanda di spinaci in giorno di magro Pulite e lavate il cavolfiore, dividetelo in tante cunette, lessatelo in acqua salata e scolatelo leggermente al dente. In un tegamino, fate saltare, con 30 g di burro, i pistacchi tritati.Togliete dal fuoco, ag- In una ciotola. mettete l'uscita o bagno in acqua tiepida. Pulite e lavate gli spinaci, metteteli in una casseruola senza sgocciolarli, salateli e fateli cuocere. Una volta cotti e intiepiditi, strizzateli bene e tritateli. Lavate e diliscate le acciughe e mettetele a soffriggere in un tegame con mezzo bicchiere di olio, lavorando con la forchetta perchè si sciolagano bene. quindi aggiungete il prezzemolo. Dopo pochi m i- Ingredienti per 4 persone: 1 caval fi ore di kg 1 circa 3 cucchiai di pistacchi 30 g di burro 2 uova il succo di 1/2 limone sale Pepe giungete le uova sbattut con il succo di limone e mescolate rapidamente. Disponete le cimette di cavolfioresu un piatto di portata, versatevi sopra la salsa, salate, pepate a piacere e servite. cariante rispetta alla ricetta di Stefani, la dose di pistacchi è stata drasticamente diMinirira, ammontando in origine addirittura a un terza del peso del cavolfiore. nu ti , unite ali spinaci. l'uscita scolata strizzata, i pinoli. i gherigli di noci tritati. sale, pepe e una grattuggiata di noce moscata. Lasciate insaporire, a fuoco molto moderato. per un quarto d'ora. continuando a mescolare, quindi servite immediatamente Ingredienti per 4 persone: I kg e 1/2 di spinaci 30 g di uva passa 30 g di pinoli 30 g di gherigli di noci 4 acciughe salate olio di oliva I cucchiaio di prezzemolo tritato noce moscata sale e pepe ANCHE GLI IMBALLAGGI HANNO UNA STORIA Monte Testaccio a Roma, è una montagna di cocci di anfore che trasportavano olio d'oliva dalla Spagna e dall'Africa fin dai tempi dell'imperatore Augusto. di Ugo Pinferi Gli imballaggi non avranno fatto la storia, ma la storia (o una parte di essai può essere raccontata con gli imballaggi. In Asia Minore i ricercatori si sono trovati di fiorite ad una discarica di cocci: erano gli scarti di lavoraaione di quella che doveva essere una delle più grandi fabbriche di tenacotta della regione. Ma la presenza più ingombrante di cocci, una montagna, è a Roma e si chiama Monte 'restami°. Il nome deriva dai materiali con i quali è stato costruito il monte. Si trattarli frammenti di "testi", le anfore da trasporto dei liquidi in epoca romana. In latino il vocabolo iesturn, indicava sia il coperchio che il vaso di terracotta. E' sopravvissuto per indicare delle teglie di terracotta, dei piatti con bordi poco rilevati che servono per cuocere focacce e per fare i "testi", una sorta di schiacciatine di farina e acqua, che tagliate a strisce vengono servite con il pesto in Lunigiana (a Milano si possono gustare da "Gianni e Dorina"). Il Monte Testaccio è collocato al sud di Roma, appena fuori Porta San Paolo. Qui, sul Tevere, erano gli approdi e i magazzini per le imbarcazioni che scaricavano olio d'oliva proveniente dalla Spagna e dall'Africa. Non si sape- va che fare dei contenitori che erano serviti per il trasporto via nave. Questi erano quasi sferici e terminavano con una punta alla base. Venivano infatti ficcati su uno 'strato di sabbia che copriva il fondo della stiva della nave. Appoggiati uno all'altro e infissi sul fondo sabbioso se ne stavano fermi durante il viaggio. Ma questa loro forma particolare li rendeva inutili per i trasporti via terra. UNA LUNGA RICERCA Quindi venivano semplicemente gettati via, in un unico luogo destinato allo scopo. E a furia di gettarli uno sull'altro, si è formata una collina di notevole estensione e altezza: 850 metri di perimetro e 35 di altezza. Essendoci solo e soltanto cocci, non si è sviluppata molta vegetazione e i cocci sono ancora in evidenza. Da dieci anni al Monte Testaccio scavano i ricercatori dell'università di Madrid, e all'università di Barcellona hanno creato una banca dati. La ragione è che la gran parte dell'olio arrivava a Roma dalla Betica (l'Andalusia). Ogni anfora di questa regione era marcata con il nome del commerciante, con la tara, il peso netto, Essendo costituita da soli cocci, sul Monte Testacdanon si potuto sviluppare la vegetazione. E in molti punti sono visibili i frammenti delle anfore. il distretto e i nomi dei controllori fiscali, il luogo della spedizione, i nomi dei controllori fiscali, l'annodi spedizione. In fase di cottura del vaso veniva impresso anche il nome della fabbrica dell'anfora. Con le informazioni introdotte in una banca dati ci saranno elementi probanti per ricostruire le attività delle province romane di Spagna (si lavora anche nella città romano/spagnola dove si fabbricavano le anfore) e non solo. Infatti una parte dell'olio proveniva anche dall'Africa del Nord. Si sono fatti dei conti. Ogni anfora betica pesava 30 chili. Il contenuto di olio di ogni anfora era di 70 chili. Sul monte Testaccio dovrebbero esserci i frammenti di 24 milioni e 750 mila anfore. La discarica è iniziata nell'era di Augusto ed è durata sino alla metà del terzo secolo dopo Cristo. In tre secoli circa sono transitati dal porto fluviale di Roma 173 milioni e 250 mila chili di olio di oliva. ITINERARIO CULTURALE Si tratta di arrivare a Porta San Paolo con la metropolitana. riferimentoè dato dalla Piramide Cestia. Si passa tra la piramide e la Porta, si prende la via Marmorata e si svolta subito a sinistra in via Caio Cestio, il pretore megalomane che si fece costruire appunto un tale monumento funebre. A metà della via c'è il cancello del Cimitero degli Inglesi, il luogo di sepoltura dal '700 in avanti degli acattolici romani, che potevano iure sepolti solo fuori le mura. Suonate e vi verrà aperto. L'ambiente ancora oggi conserva il suo fascino ambientale. Se pensiamo che quando fu istituito si trovava in campagna, l'aspetto romantico del luogo risalta ancor di più. E' comunque interessantissimo, con le tombe di Gramsci (ci sono le ceneri in una urna posta sul terreno), di Keats,. Shelley. Uscite e continuate lungo il muro, attraversate la via Zabaglia e vi troverete ai piedi del Monte Testaccio. Prendete a sinistra lungo la via che ha il nome del monte. Noterete che ci sono numerose carrozzerie. Si tratta di locali scavati nei cocci, delle caverne, nelle Alcuna anfore sono state trovate ancora intatte. Erano quelle piazzate ai lati dei nuovi strati della discarica. Ogn anfora pesa trenta chili. Sul manico è impresso il nome de vasaio. Le indicazioni sul contenuto, sullo spedizione, sulle tasse, ero invece scritto direttamente s ul l'anfora. C't CHI INVECE •ION BUTTA VIA MAI NIENTE NellS00 l'Inghilterra era la maggiore acquirente di vini liquorosi. Via mare andavano sull'isola britannica i vini di Marsala, di Porto, di Jerez. Genericamente indicati come Xeres o Sherry erano particolarmente apprezzati come aperitivi, come digestivi o come vini da degustazione/conversazione. Questi vini arrivavano a Londra in botti che erano destinate ad essere gettate. Si fecero avanti gli scozzesi che le usarono per invecchiare il whisky. Da allora questo liquore, che appena distillato è bianco, ha assunto un colore più scuro e gli si sono fatti più complessi. quali sono stati sistemati i forni dei carrozzieri. Ma continuando lungo la strada troverete altre grotte, delle vere e proprie stalle, con tanto di paglia sul pavimento. La ragione di queste presenze la scoprirete arrivando sulla piazza Giustiniani. Come capirete dai due tori e dalla scritta che sovrastano l'ingresso principale, siete arrivati al Mattatoio. Qui dal 1891 al 1975 si è macellata la carne destinata alla mensa dei romani. Le stallecaverna servivano per ospitare gli animali arrivati la sera tardi. Alcune sono diventate carrozzerie, ritrovi notturni e trattorie. La presenza del Mattatoio ha consentito a tutto il quartiere, che si chiama anche lui Testaccio, di sviluppare la cucina del "quinto quarto", cioè l'utilizzo frattaglie. Questa tradizione continua ancora oggi. Il piatto più tipico è "maccheroni con la pajata". Si tratta di pasta condita con budellini di vitello da latte. E il latte cagliato è appunto quello che da il sapore al piatto. Proprio di fronte al mattatoio c'è "Checchino dal 1887". La sala del ristorante è una grotta scavata nel monte, intonacata. La cucina è essenzialmente quella del "quinto quarto". Ma il locale è soprattutto un'enoteca di gran livello. Potrete scegliere tra centinaia di vini nazionali e del mondo intero, conservati in una cantina ricavata nei cocci, senza intonaco, alla quale i proprietari saranno ben lieti di lasciarvi dare un'occhiata. Se v'interessa solo la degustazione dei vini, tenete presente che c'è un carrello dei formaggi di altissimo livello (si trova persino il lombardo "bagoss"). Questo è il Monte Testoccio: 850 metri di perimetro e 35 di altezza. Sorge appena fuori parta San Paolo. Per tre secoli vi furono scaricate le anfore che arrivavano al vicino porto sul Tevere. Contenevano olio proveniente soprattutto dall'Andalusia, ma anche dalla Tunisia. gide9 COOP SCUOLA COMPUTER di Enrico Rossi Nell'ultimo decennio i programmi di fedeltà a beneficio della comunità, organizzati dalla distribuzione moderna in tutto il mondo, hanno rappresentato una soluzione innovativa al problema della carenza di attrezzature e di finanziamenti a scuole e istituti. Il concetto base di questi programmi è quello di aiutare la comunità attraverso un programma di fedeltà a medio termine che vada a rinforzare il desiderio naturale dei cittadini di rendersi socialmente utili, senza per questo dover sostenere delle spese aggiuntive. Ricerche di mercato svolte sui consumatori di diversi paesi, hanno infatti dimostrato che molti preferirebbero poter devolvere i premi dei programmi fedeltà direttamente al la comunità. Generalmente i settori della comunità "target" di queste operazioni sono le scuole, dove più spesso viene evidenziata la carenza di attrezzature e di finanziamenti ad esse destinati. Le opportunità per il sistema educativo e i settori privati di sviluppare insieme programmi com- merci ali a beneficio di entrambe le parti sono immense. Queste operazioni infatti, rivolgendosi ad una comunità come la scuola, creano una "rete" di genitori, amici, parenti o semplici sostenitori dell'iniziativa che, facendo normalmente Ia spesa, e collezionando prove d'acquisto da inviare alla scuola, permettono a quest'ultima di ricevere gratuitamente le attrezzature scelte per il programma. Questo concetto base può essere adattato a qualsiasi comunità-rendi per anziani o per handicappati, ospedali, case di cura, gruppi musicali o teatrali, gruppi sportivi - apportando un beneficio a tutte le parti coinvolte: la catena di supermercati, i destinatari e gli sponsor. Il programma a beneficio della collettività più conosciuto e di maggior successo nel mondo è il programma "Computer for Schools". Esso si rivolge direttamente alla scuola che può ricevere gratuitamente computer, programmi didattici e altra attrezzatura informatica, collezionando i tagliandi raccolti da ogni consumatore e poi inviati alla scuola stessa. I programmi "Computer for Schools" sono stati organizzati per la prima volta negli Stati Uniti d'America negli anni '80 e successivamente sono stati ripetuti da numerose catene di supermercati in diversi paesi del mondo e per molti anni consecutivamente. Nel 1992, uno dei tanti programmi "Computer f o r Schools" ha permesso a 60.000 scuole statunitensi di ricevere gratuitamente attrezzature informatiche per un valore superiore a 160 miliardi di Lire. In Inghilt erra Teseo, leader nazionale della grande distribuzione, ha realizzato questo programma per 5 anni consecutivi, legando il proprio nome a questo tipo di iniziativa. In Australia, Coles - catena leader nazionale con 390 punti vendita - ha organizzato per 3 anni un programma analogo riscontrando eccellenti risultati sia a livello commerciale che a livello istituzionale,attraverso il coinvolgimento della stampa e dei media di tutto il territorio. In Italia questi programmi non sono mai stati organizzati prima d'ora. Nel momento storico attuale, dove la scuola è al centro dell'attenzione pubblica, Coop ha pensato di presentare questa iniziativa che intende portare un contributo tangibile alla modernizzazione della scuola italiana. Coop che da anni promuove iniziative all'interno della scuola, coinvolgendo insegnanti e studenti in diversi progetti educativi, vuole rispondere alle numerose richieste di attrezzature informatiche presentando anche in Italia il progetto "Computer per la scuola". L'iniziativa partirà il 29 settembre, all'inizio dell'anno scolastico 1997-98, e coinvolgerà tutti i punti vendita Coop della Lombardia. A partire da questa data per 22 settimane i consumatori, che faranno la spesa in un punto vendita Coop,riceveranno dei tagliandi corrispondenti al valore della spesa effettuata. Questi tagliandi potranno essere inviati ad una scuola e permetteranno a quest'ultima di ricevere gratuitamente computer, programmi didattici ed altra attrezzatura informatica. Alle scuole delle aree interessate verranno inviate tutte le informazioni necessarie per partecipare al progetto, per organizzare la raccolta dei tagliandi e per poter ottenere gratuitamente tutte 1e attrezzature informatiche necessarie. Il progetto è stato studiato per consentire alle scuole di ogni ordine e soprattutto di ogni dimensione di beneficiare dell'iniziativa: il catalogo di prodotti hardware e software offrirà una gamma molto ampia di referenze per soddisfare tanto le esigenze delle scuole che intendono avviare un laboratorio di informatica, quanto quelle degli istituti che devono completare il proprio. 11 progetto"Computer per la scuola" può essere una soluzione efficace e un mezzo alquanto significativo per dimostrare come ogni individuo può rendersi utile alla comunità. Un simbolo, insomma, di quello spirito di cooperazione che da sempre presiede ogni iniziativa Coop a sostegno della collettività. DISTRIBUZION "HALL" TANTI NEGOZI SOTTO LO STESSO TETTO Tanti negozi di dimensioni anche modeste riuniti sotto uno stesso tetto e collegati tra loro da un percorso di gallerie per formare un' area di vendita che può raggiungere anche i I.20 acri. E' quello che gli statunitensi chiamano "Mali", parola che in Inghilterra significa semplicemente "viale", ma che negli Stati Uniti indica grandi centri commerciali regionali e super regionali. All' interno di questi centri si possono trovare grandi magazzini, negozi di abbigliamento, di giochi, di calzature, gioielleria, musica, elettronica e, immancabili in un luogo dove si possono trascorrere giornate intere, persino bare fast-food. Insomma, i Mali. sono delle grandi "vie" fiancheggiate da punti vendita in cui il consumatore può trovare tutto quello che troverebbe nei negozi della sua città. Può anche fermarsi a sorseggiare un caffe con gli amici o a mangiare un panino, come se fosse a New York, sulla quinta strada, con la differenza che il Mali è al coperto e climatizzato e non gelido come Manhattan d' inverno. Anche per queste "città del commercio" (negli Stati Uniti ne esistono circa 2 mila), che negli lO anni '70 e '80 hanno conosciuto una enorme fortuna, è venuto però il momento di affrontare il consumatore del nuovo secoio. Nati come "luogo di ritrovo" della comunità locale, questi grandi centri commerciali devono oggi fare i conti con una popolazione più sofisticata, più attenta, che ha più alternative sia alla spesa che allo svago e che ha sempre meno tempo da dedicare allo shopping. Molti preferiscono oggi recarsi presso i grandi "discounter" o nei cosiddetti "category killer" (i super-magazzini specializzati in una singola categoria merceologica) mentre sempre piu successo stanno riscuotendo le vendite per telefono, così come lo riscuoteranno, non appena gli standard di sicurezza lo permetteranno, anche quelle via Internet. I Mali stanno così perdendo parte della popolarità di cui godevano solo qualche anno fa, come mostrano alcuni recenti sondaggi effettuati da società specializzate: mentre nel 1987 i consumatori che dichiaravano dì recarsi nei Mall (molto spesso) erano il 16 per cento, oggi sono solo il 10 per cento; quelli che ci vanno (abbastanza spesso) sono passati dal 26 al 23 per cento; quelli che vi si recano (solo occasionalmente) sono il 43 per cento (10 anni fa erano il 48 per cento) mentre il 24 per cento, il doppio che in passato, dichiara di (non andarvi mai). Ma ciò che è più grave, è che sempre meno persone sembrano divertirsi: nel 1987 il 47 per cento degli americani considerava "piacevole" fare la spesa nelle "città del commercio", oggi solo il 44 per cento. Come se non bastasse, la percentuale di visitatori che considera il Mall un "luogo di ritrovo" ha ormai raggiunto livelli quasi insignificanti, essendo crollata al 4 per cento dall' 11 per cento del 1989 Così, mentre diminuisce il nu- SHOPPING CENTER: UN STO nr: I primi esempi di Mall che la storia ricordi risalgono agli anni '20 e nacquero intorno a un nucleo centrale costituito da un supermercato. Il modello tipico di Mall prevedeva l'allineamento dei negozi lungo una linea retta, con un ampio parcheggio frontale. Su una struttura simile nel 1928 apri, per esempio, il Grandview Avenue Shopping Center a Colurnbus, nell'Ohio.Con l'inaugurazione dell'Highland Park Shopping Village dr Dallas, in Texas, costruito da Hugh Prather nel 1931, si introdusse un modello leggermente differente, in cui i negozi si aprivano verso l'interno della struttura e non verso la strada di accesso. Il primo Mali interamente coperto nacque però solamente nel 1956 a Edina, in Minnesota: il Southdale Center. Con aria condizionata e climatizzazione centralizzata; un'area comune ampia e confortevole e soprattutto la presenza di due grandi magazzini in concorrenza tra loro all'interno, il Southdale Center è considerato il prototipo dei Mali più moderni.Da allora lo sviluppo è proseguito senza soste: nel 1964 i Mali erano 7.600 mentre nel 1972 il loro numero era già raddoppiato. Attualmente il Mali più grande degli Stati Uniti è il Mall of America di Bloomington nel Minnesota. Il centro commerciale racchiude oggi un parco divertimenti, nightclub e ristoranti, unendo in modo innovativo commercio e spettacolo. L'interno dl un "Moli" mero degli americani che considerano il Mall un luogo di intrattenimento, aumenta quello di coloro che vi entrano ben sapendo cosa acquistare e dove: gli "store destination shopper", come vengono chiamati, ovvero gli "acquirenti che hanno 'à scelto prima", sono saliti nel 1995 a più della metà del totale (52%), dal 45% del 1990 e dal 39% del 1982. Non sorprende quindi che la media di permanenza nei Mall per ciascun visitatore abbia raggiunto il livello più basso degli ultimi anni, attestandosi a 66 minuti. Nel 1992, invece, una visita nei Mali durava 72 minuti, il valore piu' elevato degli ultimi anni. Nel complesso, il 45 per cento dei visitatori passa oggi meno di un' ora nei grandi magazzini, il 35 per cento tra una e due ore, il 14 per cento dalle due alle tre ore e solo il 5 per cento più di tre ore. Oltre a una permanenza più breve, il consumatore americano si reca nel Mall anche meno di frequente. La media menai- le delle visite ai centri commerciali è stata infatti nel 1995 di 3,3 volte (era 3,7 nel 1989). Secondo gli istituti di ricerca, inoltre, nel corso di ciascuna visita ogni consumatore entra mediamente in 2,5 negozi e spende in media 53 dollari, un livello solo di poco superiore a quello di 4 anni fa. Prima che il calo di attrattiva delle grandi citbidella spesa diventi preoccupante, gli analisti di settore hanno già iniziata a suonare l' allarme per stimolare r "invenzione" di una strategia di rilancio. Al momento, però, l"uovo di Colombo" in grado di sorprendere per la sua "freschezza" non è ancora stato trovato e gli investimenti nel settore hanno subito un certo rallentamento. Per fortuna, comunque, esistono ancora le donne, ancora di salvezza dei Mall il gentil sesso rappresenta infatti il 66% della clientela e contribuisce, ancor oggi, al 70 per cento delle vendite totali. A.. Zizola SANITÀ LA MUTUA VOLONTARIA DEL MOVIMENTO COOP LE STRUTTURE SANITARIE CONVENZIONATE "Insieme Salute Lombardia",er Una Vita Più Serena, nel Cliniche 3997 è diventata autonoma. re proposte. Le condizioni. Le e case di cura iscrizioni. Le norme. Casa di cura Città di Monza Insieme Salute Lombardia, la mutua volontaria operante in campo sanitario sorta nell'ambito della Lega Coop è ora decollata. Dopo un 1996 di sperimentazione sotto l'egida del Consorzio Mutue di Novara (la maggiore mutua territoriale italiana), con il 1997 Insieme Salute è diventata completamente autonoma. Le proposte di Insieme Salute, cui tutti possono aderire, sono state meglio articolate e arricchite migliorando le prestazioni; ma la vera novità è quella della convenzione diretta con l'ospedale San Raffaele. Ciò significa che i soci di Insieme Salute potranno usufruire delle prestazioni sanitarie del San Raffaele (e dei tre poliambulatori milanesi ad esso collegati), in maniera completamente gratuita e senza alcun anticipo. Altra novità, sempre relativa ai convenzionam enti, sta nel fatto che accanto agli enti privati (ci sono strutture prestigiose della sanità milanese) è ora convenzionata con Insieme Salute l'attività di diagnostica e specialistica svolta in regime libero professionale presso l'ospedale Luigi Sacco. Insieme Salute costituisce insomma un'efficace risposta che il movimento cooperativo e mutualistico sta dando alle 11\:, 1131L. S \LUTE difficoltà e ai problemi della sanità italiana e alla crescente esigenza dei cittadini di poter avere in questo campo una reale ed ampia possibilità di scelta. Del resto la mutualità volontaria è considerata anche dai più recenti orientamenti legislativi, un importante elemento della riforma del sistema sanitario. Insieme Salute, che è organizzazione senza fini di lucro, basandosi sul principio della solidarietà e della mutualità, ha l'obiettivo di offrire ai propri soci l'opportunità di scegliere come, dove e quando farsi curare senza porsi problemi di tipo economico. RICOVERI E ASSISTENZA Protezione l RICOVERO Prevede i seguenti rimborsi: a) INTERVENTI DI ALTA CHIRURGIA Rimborso fino a 50 milioni per anno e per persona: in clinica convenzionata rimborso di tutte le spese entro il massimale, in clinica non convenzionata rimborso secondo il tariffario di Insieme Salute. b) RICOVERO IN OSPEDALE PUBBLICO (corsia comune e ogni altro ricovero gratuito) Diaria giornaliera di L. 50.000 in Italia, 100.000 all'estero, 200.000 per alta chirurgia in ospedali all'estero. c) RICOVERO IN CLINICA E ALTRI A PAGAMENTO (escluso alta chirurgia) Rimborso giornaliero onnicomprensivo di L. 300.000, elevato a 400.000 in caso di ricovero per l'accertamento e il trattamento medico o chirurgico delle neoplasie maligne. Quota annua a persona L. 200.000 nuovi iscritti ultrasessantenni versano L. 450.000) Protezione 2 RICOVERO COMPLETO Prevede i seguenti rimborsi: a) CLINICHE E ALTRI RICOVERI A PAGAMENTO Rimborso di tutte le spese relative al ricovero (degenza, sala operatoria, medici, esami, farmaci...) sulla base del tariffario del la Mutua. Per le cliniche accreditate dal Servizio Sanitario Nazionale, Insieme Salute interviene ad integrazione sulle spese rimaste a carico del Socio. E' prevista l'assistenza in forma diretta presso l'Ospedale San Raffaele (il Socio non deve anticipare nulla) per i ricoveri in regime di SSN.Non c'è massimale di spesa. b) OSPEDALI PUBBLICI (corsia e altri ricoveri gratuiti) Diaria giornaliera di L. 50.000 in Italia, 100,000 all'estero, 200,000 per alta chirurgia in ospedali all'estero. c) RICOVERI ALL'ESTERO Oltre a quanto previsto in precedenza, il ricovero all'estero per interventi di alta chirurgia è indennizzato con una di aria suppkmentara di L. 300.000 per un massimo di 10 giorni.Quota annua per persona L. 500.000 Protezione 3 SPECIALISTICA E DIAGNOSTICA Prevede i seguenti rimborsi: a) ESAMI DI LABORATORIO E DIAGNOSTICA Rimborso dell'80% delle spese sostenute ricorrendo alle strutture sanitarie convenzionate. Rimborso in base al Nonne generali VINCOLO SOCIALE ad usufruire delle protczioni a cui ai è iscritti. I R vincolo sociale è di un solo anno. La facoltà di limiti sono soltanto alrecedere è solo del socio l'iscrizione. non di Insieme Salute, QUOTA SOCIALE LIMITI DIETA Al momento dell'iscrizioSonoprevisti i seguenti ne deve essere versata limiti di età per le iscri(una tantum) una quozioni: ta sociale di L. 100.000 Prot. 1 : 60 anni(70 con a persona che sarà restisupplemento di quota) tuita al socio al momenProt, 2 -3: 60 anni to delle dimissioni. Prot. 4: 75 anni Sconti per le famiglie di Non ci sono limiti di età tre persone e oltre. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a:Insieme Salute Lombardia- Via Palmanova, 22 Milano. Telefono 02/ 28456294 Fax 02/264 156214 - tariffario ricorrendo a strutture non convenzionate. b) VISITE SPECIALLSTP CHE Rimborso da 60.000 a 8.0.000 lire per ogni visita specialistica c)TICKET Rimborso totale dei ticket pagati alle strutture pubbliche o private accreditate per esami di laboratorio, indagini diagnostiche e visite specialistiche. • Le prestazioni eseguite presso strutture convenzionate in forma diretta (Ospedale S. Raffaele e centri ad esso collegati) sono totalmente a carico della Mutua. La Protezione 3 deve essere abbinata ad almeno un'altra Protezione. Quota annua a persona L. 300.000 Protezione 4 TELESOCCORSO E ASSISTENZA OSPEDALI:ERA aVIELESOCCORSO - attivazione del telesoccorso con centrale funzionante 24 ore su 24, 365 giorni all'anno; - rilevazione di mappa soccorso personalizzata; - apparecchiatura personale in uso gratuito e interventi tecnici, b)ASSISTENZA OSPEDALIERA - assistenza diretta prestata al socio o ai familiari ricoverati negli ospedali di Milano per un massimo di 72 ore annue. Quota annua a famiglia L. 500.000 via Amati, 111 te]. 039/833301 - Monza Casa di cura San Pio X via F.Nava, 31 tel. 69511 - Milano Centro Diagnostico Italiano - (day hospital) via Saint Boin, 20 tel. 483171 -Milano Clinica San Carlo via Ospedale, 21 tel. 9181121 - Paderno Dugnano Istituto Laser Terapia (day hospital) via Maloja, 8 tel. 6884018 - 6884405 - Milano Ospedale San Raffaele - (convenz. diretta) via Olgettina, 60 tel. 26432697 - Milano Poliambulatori e laboratori d'analisi Casa di Cura Città di Monza via Amati, 111 te1.0391833301 - Monza Casa di Cura San Pio X via F. Nava, 31 te1.69511 - Milano Centro Diagnostica Italiano* a Milano in: • via Brusuglio, 55 te1.48317333 - via Cusani, 13 te1.48317333 • via dell'Annunciata, 12 te1.48317333 • via Saint Bon, 20 te1.48317333 • viale Monza, 270 te1.48317333 Clinica San Carlo via Ospedale, 21 te1,91811121/2/3- Paderno Dugn a no D.S.N.P. Ospedale San Raffaele (convenz, diretta) di via Prinetti 29 te1.26432697 - Milano H San Raffaele - Remati - (convenz. diretta) di via S. Croce 10/A te1.58187818 - Milano H San Raffaele Remati - (convenz. diretta) di via Respighi 2, te1.58187818 - Milano Laboratorio d'analisi Fleming - Abbiategrasso Laboratorio d'analisi Fleming via San Carlo, 30 te1.94967163 Milano Ospedale Luigi Sacco Poliambulatorio via G.B. Grassi, 74 te1.35799531 - Milano Ospedale San Raffaele - (convenz. diretta) via Olgettina, 60 te1.26432697 - Milano Poliambulatorio Cesare Pozzo via Arrivabene, 4 tei.39322565 - Milano Odontoiatria (solo sconti) Il San Raffaele Resnati via Santa Croce 10/A tel.58187818 - Milano Ospedale Luigi Sacco via G.B. Grassi, 74 te1,35799531 - Milano Ospedale San Raffaele via Olgettina, 60 te1.26432697 - Milano Poliambulatorio Cesare Pozzo via Arrivabene, 4 te1.39322565 - Milano Poliambulatorio Consorzio Il Sole via XXV aprile, 24 te1.66041157 Cinisello B. 4ar°1 1 RIC [C10 VECCHIO FRIGO NON TI BUTTO VIA di Raffaella Galli Nella casa delle nostre nonne è possibile trovare i vecchi frigoriferi degli anni '60, ancora funzionanti. Pesanti, un po' screpolati e muniti di una serratura per impedirne l'accesso ai bambini. Forse. Di norma i fririferi non vivono così a ungo e quando smettono di funzionare vengono conferiti a una discarica, il cimitero degli elettrodomestici "a fine vita". Qualche proprietario ritiene, invece, che sia più dignitoso lasciarli riposare nella quiete di un bosco o ai margini di un campo assolato. In tutti i casi si commette un errore. Destinare un frigorifero alla rottamazione, alla discarica o all'abbandono significa sempre determinare un grave danno all'ambiente e uno spreco di risorse. Un frigorifero è fatto di materiali recuperabili e riciclabili (vedi tab.) come ferro, alluminio, rame e ottone; mentre la frazione non riciclabile può essere destinata alla combustione con un recupero di energia. Inoltre, nel frigorifero si nascondono temibili nemici per la salute dell'ambiente, che devono essere assolutamente intercettati. Sono i ben noti clorofluorocarburi o CFC che, per le loro straordinarie proprietà (elevata stabilità, chimicamente inerti, non infiammabili, non tossici, buoni solventi) dagli anni '30 hanno trovato largo impiego nella realizzazione di impianti e apparecchiature per la refrigerazione e la climatizzazione. Ogni anno vengono sostituiti un milione e 300 mila tra frigoriferi e congelatori. La gestione dei rifiuti elettrotecnici ed elettronici. Un impianto speciale per la riutilizzazione p NEMICI DELL'OZONO Consistente è stato anche il loro impiego come 'lenti per gli aerosol profumi, verruci, ecc.) e come agenti per l'espansione di schiume (imbottiture, imballaggi, pannelli isolanti, ecc.). In tempi recenti si è scoperto che, dopo essere stati emessi nell'atmosfera, i CFC possono raggiungere la stratosfera e partecipare alle reazioni di distruzione dell'ozono. Avendo una vita media che va da 60 a 200 anni, i CFC possono accumularsi nella stratosfera.ln particolare, in Antartide nel 1985 si osservò che il "buco", o meglio l'assottigliamento dello strato di ozono, aveva assunto dimensioni pari a quelle degli interi Stati Uniti. Si giunse così ai primi accordi internazionali per la riduzione e, successivamente, al blocco totale della produzione di 12 Nelle due foro, Ecosesto - Gruppo Faick. Centro riciclo frigoriferi, Sesto 5. Giovane' (bidone) CFC. I produttori europei di elettrodomestici hanno provveduto a sostituire integralmente i CFC con sostanze non lesive dell'ozonosfera, in anticipo rispetto alle scadenze internazionali, affrontando elevati costi per migliorare i processi industriali e le tecnologie utilizzate. Il problema, però, non può considerarsi ancora risolto in quanto, data la lunga vita dei prodotti, esiste ancora in uso una grande quantità di apparecchi contenenti CFC. In Italia, annual- mente, vengono dismessi circa 1.390.000 frigoriferi e congelatori, comprese le apparecchiature commerciali, che contengono CFC sia nei circuiti di refrigerazione sia nelle schiume poliuretaniche di isolamento. Si pone quindi il problema deI loro smaltimento. Negli ultimi anni la Commissione delle Comunità Europee ha elaborato strategie per la soluzione dei problemi ambientali connessi con l'assottigliamento dello strato di ozono, con la Cosa si recupera In un frigorifero del peso di 50 kg: ei riciclano: metalli ferrosi 28 kg alluminio, rame, ottone 2,5 kg vetro 1,5 kg kg polistirolo, ecc. plastiche kg Totale 45,8 kg 191,6% in peso) si intercettano : CFC 11 e 12 0,3 kg diventano rifiuti oli e scarti 4 kg (Fonte: Ecosesto-Faick) saturazione delle discariche e con lo spreco di risorse. In sintonia con le indicazioni comunitarie e la legislazione nazionale, il Gruppo Faick ha realizzato alcuni progetti innovativi nel settore ambientale rivolti, in particolare, alla gestione dei rifiuti elettrotecnici ed elettronici. In seguito alla crisi strutturale e irreversibile del settore siderurgico, il gruppo Falck si è riconvertito in settori produttivi adeguati alle richieste emergenti del mercato. Valorizzando le competenze accumulate in decenni di attività, nel 1986 il Gruppo ha dato vita a Ecosesto, una società in grado di progettare, realizzare e gestire l'intero ciclo di smaltimento dei rifiuti industriali e non_ Nell'ambito del programma "Life" per l'Ambiente e grazie al sostegno finanziario dell'Unione Europea, nell'ottobre '95 Ecosesto ha realizzato un impianto sperimentale per iI riciclaggio dei frigoriferi a Sesto San Giovarmi. Il programma di questo impianto pilota è di trattare un campione sig-nificativo di 25.000 apparecchiatole di varia dimensione e funzione d'uso, sul quale verificare gli assunti e la correttezza delle stime formulate nel progetto. I frigoriferi conferiti all'impianto Faick vengono sottoposti a un trattamento di bonifica mirato all'estrazione di CFC presenti nelle serpentine, nell'olio di compressione e imprigionati nelle schiume coibentanti. Quindi vengono selezionati e recuperati i materiali riutilizzabili nei processi produttivi plastica e poliuretano. Nel giugno 1996 anche la Sammontana, proprietaria di migliaia di congelatori installati presso i propri clienti in tutta Italia, ha siglato un accordo di collaborazione con il Gruppo Faick per lo smaltimento e il riciclo delle vecchie apparecchiature presso l'impianto di Sesto. L'intero progetto riveste particolare importanza in quanto è uno dei primi esempi di riutilizzo "intelligente" di vecchi materiali che, oltre a cessare la loro azione nocive sull'ambiente, trovano efficace utilizzo in altri ambiti. Fondamentale è stato il coinvolgi mento nel progetto di numerose aziende di apparecchi domestici. La -funzione dei produttori di beni è infatti quella di ideare, progettare e produrre prodotti tenendo conto dei problemi dello smaltimento, ossia favorire al massimo il riciclo dei materiali e il recupero di energia. MODELLO DA RIPRENDERE L'esperienza sperimentale di Ecosesto si concluderà entro il luglio '97. A verifiche compiute la Faick si propone di riprodurre l'esperienza per una più ampia gestione di tutti gli elettrodomestici, dei computer e delle altre apparecchiature elettriche, avviando altri Centri in Italia, I danni ambientali si sono trasformati per tutti, anche per le aziende, in maggiori costi e minori profitti. Per questa ragione, la questione ambientale è diventata un aspetto caratterizzante della strategia d'impresa e una ricerca del vantaggio competitivo. COMUNICATO Al SOCI Se ricevete più di una copia di "Quale Consumo" "Quale Consumo" é uno scrumen ro di comunicazione stampato oggi in oltre 190.000 copie. Questa lusinghiera ['trai-tira comporta, carne è facile immaginare, costi e difficoltà non secondarie di gestione, di rrasoprro, di recapito. Sono certamente ancora molte le famiglie di soci dia ricevono più di tuta copia del giornale. Per evirare sprechi, per consci-dirci di investire meglio le risorse riservare al nostro periodico chiediamo a rutti i soci che ancora oggi ricevono più di una copia del giornale di compilare la scheda qui sorto riprodotta e consegnarla all'Ufficio soci del proprio supermercato. Basta un solo nominativo per nucleo famigliare per ricevere "Quale Consumo". Supermercato di C odice socio ...... ......... .................... ........ ....... ..... Nomc Cognome ..... .... . Indirizzo C.A.P. Comune .... . „ Nella mia farai el i a, oItre a me, ci sono altri soci iscritti alla Coop che ricevono "Quale Consunti' - Nome, CognOme e codice socio 2) 4) D'ora in avanti il giornale verrà invialo ad un solo socio per famiglia Nome e Cognome ,̀SFRUTTAMENTO MILIONI DI PICCOLI SCHIAVI I lavoro minorile nel sud del mondo sarà una delle grandi piaghe del nuovo secolo. l contrastanti interessi economici degli stati industriali del Nord. Impegno per i diritti umani. ruolo del commercio equo e solidale di Gabriele Garbillo Una cifra sconcertante: secondo l'International Labor Office, l'Ufficio mondiale del lavoro, ci sono nel mondo 250 milioni di bambini, dai cinque anni in su costretti al lavoro. In Africa e in Asia i bambini operai sono rispettivamente 80 e 153 milioni, cioè il n e i161 per cento del totale, mentre in America Latina sono poco più di 17 milioni (7 per cento). Tuttavia ii problema riguarda anche gli stati occidentali. In Italia, per esempio, 4 bambini su 1000 di età compresa tra i 10 e i 14 anni lavorano. L'ILO ha avviato nel 1992 un programma internazionale per l'eliminazione del lavoro minorile a cui hanno aderito solo 20 paesi I circa 450 progetti, che il programma ha in atto, hanno potuto godere di solo 5 milioni di dollari, finanziati da 11 paesi tra cui l'Italia che ha stanziato, per la prima volta nel 1996, 120.000 dollari. Ma l'eliminazione del lavoro minorile incontra enormi ostacoli, che nella prima conferenza interministeriale di Singapore del dicembre scorso sono affiorati. Ci sono posizioni contra- stanti, a livello statale, che sembrano inconciliabili. La posizione assun- ta da alcuni stati non è quindi una scelta politica di difesa dei diritti universali dell'uomo odi difesa delle clausole sociali, bensì una scelta di tutela dei propri interessi economico finanziari. I GRUPPI ECONOMICI Chiara la posizione di Gran Bretagna e Germania, contraria a quella americana, poiché non coincidono gli interessi economici. I gruppi di potere inglesi, gli unici in Europa veramente "mondializzati" sono totalmente svincolati da ogni capacità produttiva del proprio paese: la loro vera preoccupazione è quella di garantire la posizione della City e delle lobby economiche ad esse legate nel mercato finanziario internazionale. La Germania invece, fortemente dipendente dalla propria industria, deve assolutamente puntare ad ampliare le proprie esportazioni di beni capitali e di tecnologie avanzate verso i paesi asiatici. E' facile prevedere che molti degli appalti pubblici che paesi come Taiwan, Corea del sud, Cina, Indonesia e Tailandia si apprestano a effettuare per il proprio sviluppo strutturale e per il risanamento ambientale saranno appannaggio dell'industria tedesca (già in questo momento impegnata nella realizzazione di una decina di metropolitane in Cina). Appare sempre più evidente come l'attuale modello di sviluppo sia il responsabile diretto di molti dei problemi ambientali, sociali ed economici con cui i consumatori si devono confrontare. Il liberismo economico, consentirà, ai consumatori occidentali di acquistare nei prossimi due o tre anni compi-iter e materiali informatici a prezzi dimezzati rispetto agli attuali; oggi però pone tutte le discussioni, che dovrebbero essere affrontate sui piani politici e sociali, su piani puramente economici e finanziari. E' triste vedere come la battaglia per le clausole sociali e per le norme lavorative venga articolata strumentalmente in funzione degli interessi delle singole nazioni. E' chiaro che nè gli stati nè tantomeno settore privato sono capaci di affrontare questo problema assolutamente vitale, tanto per le classi lavoratrici asiatiche quanto per quelle europee. Tuttavia almeno per i sindacati, l'Europa potrebbe essere un occasione per rilanciare il problema dell'occupazione e delle condizioni di lavoro E' evidente come molti di questi problemi siano la conseguenza del "diritto" dei consumatori del nord L'immagine è gentilmente concesse do: Uoiezd, g9-04252, Voudoir. a utilizzare e a consumare illimitatamente le risorse della Terra e come da questo modello di consumo dipendano non solo vari problemi ambientali ma anche molte delle diseguaglianze sociali. Diventa sempre più indispensabile da parte dei consumatori assumere la consapevolezza che "l'universitalità" del rispetto dei diritti umani viene dettata anche e soprattutto dalle loro scelte. Oggi più che mai è necessario dover puntare l'indice sull'aspetto etico che caratterizza un prodotto o una azienda. I cittadini che rimangono inorriditi dalle condizioni di lavoro degli operai/schiavi dei paesi in via di sviluppo e che credono nell'universitalità dei diritti umani, devono operare lo sforzo di impegnarsi in prima persona anche attraverso i loro acquisti quotidiani, affinché ciò si realizzi. Devono pretendere di essere informati se un tale bene è stato prodotto con sfruttamento della mano d'opera, senza alcun rispetto delle clausole sociali, in ambienti di lavori nocivi e senza alcuna sicurezza o se i metodi del marketing e di commerci alizz azione di una tale ditta sono improntati al non rispetto di alcuna norma e al disprezzo della vita umana. Devono pretendere che le organizzazioni dei consumatori smettano di tutelare esclusivamente il lorò diritto a consumare. II concetto di difesa degli interessi dei consumatori deve racchiudere in sé quello di tutela dei diritti sociali dei cittadini e deve influire radicalmente sull'intero sistema dì produzione. E' questo connubio tra aspetti sociali, politici e più puramente consumeristi che deve caratterizzare l'operato di una associazione occidentale di consumatori consapevoli e critici. Che cos'è laWto La Wto (World Trade Organization - Organizzazione Mondiale per il Commercio) è nata il primo gennaio 1995 e ha sede a Ginevra. Ha il compito dì vegliare sul rispetto delle regole degli scambi mondiali e lavora per la loro liberalizzazione. Sia la Russia e sia la Cina premono per entrarne a far parte, quest'ultima in particolare per essere accreditata come paese in via di sviluppo. SOLIDARIETÀ Quei palloni cuciti dai bambini del Pakistan Non più solo caffè, the, cioccolato o miele. La nuova frontiera di Transfair Italia, il marchio che garantisce i prodotti del commercio equosolidale saranno i palloni. "E' una iniziativa necessaria per porre fine a una situazione di grave sfruttamento" ha affermato Paolo Pastore, responsabile del marchio Transfair in Italia, nel corso di un incontro sul tema Lavoro minorile e sport promosso dalle associazioni di volontariato Amici del Sidamo e Sconfinando, una sera di metà maggio, skSesto San Giovanni. Pakistan — ha spiegato Pastore —proviene 180% della produzione mondiale di palloni da calcio". Fin qui niente di male, se non fosse che molti di questi palloni sono cuciti da minori, spesso in età infantile. Ipalloni, cosi confezionati, vengono poi venduti alla grandi multinazionali, che li commerciano in tutto il mondo. Alla serata è intervenuta anche Lorena Boccali ni, coordinatrice dell'Unicef Lombardia, che ha ricordato come il problema del lavoro minore non riguardi esclusivamente i paesi del Terzo Mondo, pur manifestandosi qui nelle sue forme più gravi, ma sia presente anche nei paesi industrializzati. In Inghilte•ra, per esempio, l'Unicef calcola che la percentuale di bambini al dì sotto degli undici anni costretti a lavorare sia attualmente compresa tra il 15 e il 26 per cento. Per quanto riguarda i Paesi in via di sviluppa (Pvs), "uno degli aspetti più sorprendenti dello sfruttamento minorile ha affermato la Boccal in i - è che a questo si accompagna sovente una situazione di grave disoccupazione degli adulti". In altre parole, i bambini lavorano dove potrebbero essere impiegati i genitori che, dal canto loro, non hanno di che sopravvivere. E come se non bastasse, una volta raggiunta l'adolescenza, i bambini vengono quasi sempre "licenziati" perché ormai troppo anziani: meglio, a quel punto, assumere altri bambini, abbandonando la generazione precedente sulle strade. Ha concluso la discussione l'intervento di un rappresentante della Cisl, che ha evidenziato gli sforzi di sensibilizzazione sul tema del lavoro minorile compiuti dal sindacato, cui è seguita la proiezione di un toccante fi lmato-denuncia realizzato all'interno di alcuni laboratori artigianali del Pakistan. Transfair Italia insieme a 'Transfair international ed a transfair Germania hanno un progetto: 1° atttivare in collaborazione con organizzazioni per i Diritti. Umani, alcune Ong presenti in loro, le organizzazioni sindacali locali, dna o più unità di lavoro che rispettino i criteri equo- solidali e incidano nella realtà economica, sia per quanto riguarda il prodotto finito che la lavorazione delle materie prime. 2° Contattare in Europa le aziende di articoli sportivi spingendole a riconoscere il valore aggiunto Etico che può avere il marchio Transafair per i loro prodotti, e peri lavoratori del Sud del mondo. 3° fare attività di pressione a livello politico europeo per quello che riguarda le politiche di importazione da questi paesi, intervenendo anche nei confronti delle organizzazioni sportive (Fifa, Urefa, Nazionale Cantanti, ecc...). Per passare alla fase esecutiva del progetto l'apporto stimato per Transfair Italia è di circa L.60 milioni (30.000 Ecu), da utilizzare per l'avviamento delle attività lavorative e ia predisposizione di quanto serve in loco. A.Zi. Ass.Calciatori, La campagna si chiama: 50.ri0M per uno's'po cqulire ciscilidale" sottoscrizioni vanno effettuate sub ckpostalc 13216379 Ass.Transfair balia via Camuzzeni 1 Veir roliae,. 7.1:18:a r37. Egitosolidale" 13 C 00P CRONACHE "Arte, lavoro e libertà" Anche quest'anno si è tenuto a Lodi il 1° maggio il consueto concorso di pittura aperto a pittori dilettanti, organizzato dalla Coop Lombardia, Comitato soci di Lodi. Il tema al quale le opere dovevano essere ispirate era "Arte lavoro e libertà", dal momento che la competizione avveniva in concomitanza con i festeggiamenti per celebrare il centenario la nascita della Camera del Lavoro di Lodi. La partecipazione è stata particolarmente nutrita, con concorrenti provenienti non solo dal territorio lodigiano, per un numero complessivo di 56 adesioni. Una giuria di competenti, ha premiato le tre opere che in maniera più significativa hanno centrato il tema del concorso. Il primo premio se lo è aggiudicato una scultura che ha utilizzato materiali di recupero (vecchi guanti da lavoro, ingranaggi di macchinari dismessi ecc.) Molto diversa l'opera che ha ottenuto il secondo premio, dove fanno spicco i ritratti di alcuni uomini provati da un lavoro che li lega a una condizione disagiata che si contrappone al concetto di lavoro come fonte di libertà. Il terzo premio lo ha meritato un quadro pieno di colori tipici che caratterizzano le campagne deI territorio lodigiano in primavera, grandi girasoli e distese di piante e fiori di campo. La giuria ha voluto segnalare altre 5 opere meritevoli di considerazione, fra queste due assumono un va- Laboratorio teatrale al Ponchielli eli Cremona 21aejagetefial: 7219g-^.J i• 11 i 1 U.3 9 tr loro particolare dal momento che sono state realizzate da ragazzi disabili. Il successo è frutto del volonteroso e volontario lavoro dei soci Coop di Lodi che con pazienza e tenacia hanno reso gradevole lo svolgimento di tutto il concorso. Un particolare ringraziamento va a Coop Lombardia che all'interno delle sue innumerevoli attività culturali ha da molti anni riservato un posto speciale al Concorso di pittura 'Città di Lodi". Gabriella Lucciola Comitato soci Coop di Lodi Il 12 aprile al teatro Ponchielli di Cremona si è svolto lo spettacolo "Occhio allo specchio", conclusione del laboratorio teatrale condotta dal Buratto con i ragazzi della quarta e quinta elementare del "Realdo Colombo". Nella foto l'immagine del teatro durante la rappresentazione. COOP SORESINA 10° anniversario del nuovo negozio il Comitato soci soresinese ha voluto ricordare il 10' anniversario d'apertura del nuovo punto vendita. Nella splendida cornice del rivitalizzato Teatro Sociale alcune centinaia di soci e cittadini, tra i quali alcuni Consiglieri d'amministrazione e presidenti di Comitati soci vicini, hanno assistito al Concerto di musica Jazz e leggera tenuto dall'Orchestra "The Swingers Big Band". Un momento di cultura gradevole ma di grande impatto sonoro. Più volte sono stati applauditi a scena aperta gli "a solo" ed i pezzi più conosciuti dal grande pubblico.Legittaina, quindi, la soddisfazione dei membri del Comitato soci ed in particolare del Presidente Luciano Valcareughi. Renato Bandcra CREMONA Un pennello per amico CREMONA "Da bambino farò un parco" Il 16 maggio presso il cinema Tognazzi a Cremona si sono svolte le premiazioni dei pittori in erba che hanno partecipato al concorso "Un pennello per amico" organizzato dal Centro sociale di Cremona con la collaborazione dell'Amministrazione provinciale, il Provveditorato agli Studi e il Teatro Scuola. Hanno partecipato 200 classi con 4500 disegni. Dal 5 al 11 giugno presso la "S Maria della Pietà" del Palazzo Comunale sono stati presentati alla cittadinanza i lavori realizzati dalle scuole elementari di Cremona e Bonomerese che hanno partecipato al concorso nazionale "Da bambino farò un parco e da grande farò un mondo migliore'. Le scuole che hanno aderito sono; le scuole elementari `Trento e Trieste" e "Realdo Colombo" di Cremona e la scuola elementare "Fratelli Cervi" di Bonomerese. Sono stati esposti i plastici dei progetti di parchi realizzati dai bambini a testimonianza del percorso didattico per la realizzazione degli stessi. "Alborè Alborè" BRESCIA Cinema africano Le tre serate dedicate al Cinema originale africano hanno registrato, anche quest'anno, un buon successo di pubblico e di critica. La sala cinematografica Colonna di via Chiusure ha visto presenti spettatori appartenenti a molte etnia che hanno mostrato apprezzamento per questo tentativo di diffondere altri modelli culturali nella nostra società che sta diventando rnulticu ltura le. Daniela Fai ferri responsabile bresciana per il Comitato soci Coop del Progetto Burkina Faso, ha illustrato lo stato di avanzamento del gemellaggio con il raggruppamento di villaggi di Tanlili e le iniziative in atto a Brescia. Centro sociale Coop e Comitato soci ringraziano l'Associazione Seppe Anni ed il C.O.E. per l'opportunità di collaborazione che offrono alla Coop nell'impegno su I terreno della solidarietà con i paesi in via di sviluppo. R. B. Cooperazione in Burkina Si è inaugurata il 5 aprile presso l'Istituto Tecnico Agrario "G. Pastori " di Brescia la mostra Cooperazione in Burkina Faso nell'ambito del progetto "Oasi'. Si tratta di un progetto elaborato da un gruppo di lavoro di cui è responsabile il prof. G. Prati e che ha come obiettivo la presa di coscienza da parte degli studenti del ruolo dell'agricoltura nello sviluppo dei paesi del Sud del Mondo. Tematiche queste che ben si intrecciano con l'impegno ormai consolidato di Coop Lombardia e Coop Liguria in Burkina Faso e con il più recente impegno del Comitato Soci di Brescia per la realizzazione del progetto di gemellaggio con il raggruppamento di villaggi di Tanlili nella provincia di Ubitrenga. All'inaugurazione della mostra erano presenti oltre al Comitato soci Coop di Brescia, numerosi studenti , il Vicepreside e il prof. Prati dell'Ist, Agrario 'Pastori" , il Preside dell'Ist.Tecnico per Geometri "Tartaglia" (interessato ad una partnership nel progetto) e Alessandra Pinte in rappresentanza del Dipartimento di Biologia, Sezione Ecologia dell'Università degli Studi di Milano. Daniela Fai ferri gigk 14 "Occhio all'imballaggio" Organizzati dal Centro sociale Coop Lombardia in collaborazione con l'Assessorato all'Ambiente del Comune di Cremona e l'Aem si è svolta alla scuola Elementare "Trento e Trieste" di Cremona l'iniziativa sugli imballaggi utilizzando il kit prodotto dalla Coop. Le maestre nelle rispettive classi (3/13 - 5/A - 2/B - 4/ A - 4/E - 5/B -1./A e hanno affrontato la questione con gli scolari concludendo l'animazione "Occhio all'imballaggio" al supermercato Coop di via del Sale (dal 21 maggio al 3 giugno). L'Aem ha donato un gadget a tutti i bambini partecipanti. "Il bosco segreto" Lo scorso 31 maggio presso la scuola elementare "Capra-Plasio" di Cremona si è concluso il percorso del programma "Alborè Alborè" organizzato dal Centro sociale Coop Lombardia con la scuola. Il titolo dell'iniziativa è "Il bosco segreto". Niente, di primo acchito, sembrerebbe più lontano tra la scuola "Capra-Plasio" e un bosco. Ma proprio da questo dato di fatto (l'assoluta autenticità tra un edificio tutto vetri, marmi e cemento e uno spazio verde e accogliente) la scuola ha tratto energia per modificare l'esistente e inventare angoli e percorsi più facilmente realizzabili in scuole tipologicamente diverse .E tutta la scuola (alunni, genitori, insegnanti, personale, spazi) ha cercato di mettersi in moto come in un sistema in cui ogni elemento ha un senso importante in funzione all'insieme.Gli spazi - i più limitati e rigidi - sono stati visti come risorsa da attrezzare creativamente con angoli-gioco, malti fioriere, fondali coloratissimi; i bambini sono stati investiti di ampia corresponsabilità nel rendere più piacevolmente accogliente la loro scuola e più fruibile nelle lunghe ore di permanenza: hanno inventato e creato giochi, riciclando materiali vari ed hanno accompagnato la nascita dello spazio biblioteca inventando storie e costruendo coloratissimi libri in italiano, inglese e francese, con tecniche varie. Cesare Mainardi Organizzato dal Centro sociale Coop Lombardia e dalla scuola elementare 'Trento e Trieste" dal 3 alrll giugno si concluderà il progetto "Albore Alborè" con una serie di iniziative dal titolo "Io ero un albero nel prato del mio nome". Un'operazione di vero e proprio rimboschimento spirituale, che rieducando al pudore e al rispetta della bellezza può fermare "qualche fiammifero selvaggio". Con questo spirito abbiamo dapprima rintracciato le nostre radici arboree, attraverso il calendario e l'alfabeto arboreo dei celti, associando ad ogni bambino, a partire dal giorno del suo compleanno, l'albero del suo tema natale (il fratello verde). Quindi, l'albero è stato studiato nella sua struttura e riletto nella sua espressività: le foglie sono diventate quadri, i nomi dei bambini c le lettere dell'alfabeto sono divenute prato, i tronchi fondali di un azione scenica in cui è presente, metaforicamente, la scuola come bosco culturale in cui si perde per ritrovarsi nell'infinita polifonia degli apprendimenti. Ancora, gli alberi sono esplorati nel loro ciclo vitale, dal seme all'adulto e piano piano trasformati attraverso l'inesauribile gioco mito - fiaba - poesia, da essenza naturale in metafora culturale. L'esperienza finale culminerà nella costruzione estemporanea di un grande albero di carta. C.M AVVERTENZA Invitiamo comunque i gentili Soci a voler verificare l'esattezza delle quote e delle date presso l'Ufficio Soci e Consumatori Per maggiori informazioni rivolgetevi al vostro Supermercato o Ipermercato Coop Le quote si intendono espresse in migliaio di lire, non includono la sua to di iscrizione, le tosse di imbarco/sbarco de altre particolarità relative al programma specifico. Tali quote sono sempre relative o sistemazione in camera a due letti. Condizioni generali come do catalogo o volantino di riferimento. OLATOURS Organizzazione tecnica Agenzia VIAGGI E VACANZE GGIORNI E TOU PALINURO STATE / 16 giorni PALINURO 29oo dal 29 agosto al 13 settembre dal 12 al 27 settembre 25'70 SILVI MARINA MAIORI dal 5 al 20 settembre Hotel Cirillo ''**- Pensione completa Bevande - Accompagnatore Cesenatico 24%0 MIEEr 2830 Hotel Vittoria ***- Pensione completa Bevande - Accompagnatore CRETA Grecia8/15 dal 21 al 28 settembre dal 21 al 5 ottobre Costa amalfitana Hotel Reginna Palace **** - Escursioni Pensione completa - Bevande - Accompagnatore LIGURIA Finale Ligure r MErt. dal 15 al 29 settembre dal 25 agosto al 8 settembre Hotel Minoia Palace **** - Voli specialiPensione completa - Bevande - Assistenza 2 /.670 dal 29 agosto al 13 settembre dal 5 al 20 settembre dal 8 al 22 settembre ROMAGNA 16 giorni Stella del sud Pensione completa- Bevande Animazione - Accompagnatore Villaggio Hotel Ficocella *** Pensione completa Bevande Accompagnatore giorni Hotel Careni *** - Pensione completaBevande - Accompagnatore SARDEGNA sa. 730 14 giorni Teodoro dal 15 al 28 settembre 21•a252 4990 Veraclub - Voli di linea Pensione completa Bevande - Animazione - Assistenza MAR ROSSO 4/4129 Sharm EI Sheikh 8 giorni dal 13 al 20 settembre Hotel Ghazala Garden Village **** Pensione completa Voli specialiBevande Animazione DJERBA Tunisia 1.240 15 giorni ",rea2. dal 12 al 26 settembre Hotel Aladin *** Pensione completa Animazione - Assistenza - Voli speciali PALMA DI MAIORCA 21.090 15 giorni Hotel Siesta Mar*** - Voli speciali Pensione completa - Assistenza dal 20 ottobre al 3 novembre ISOLA D'ELBA TOUR PORTOGALLO dal 18 al 21 settembre dal 12 al 19 settembre Lisbona - Coimbra - Braga - Fatima - Estoril Hotel ***/**** - Voli speciali -Pensione completa Bevande - Visite - Assistenza Hotel *** - Pensione completa Bevande - Accompagnatore TOUR ANDALUSIA i dal 12 al 19 ottobre Gran ada - Cordova - Siviglia - Ronda - Torremolino Hotel **** - Mezza pensione Visite - Assistenza - Voli speciali LONDRA dal 19 al 22 settembre Hotel *** - Voli speciali Visita città e Oxford/Stratford Mezza pensione - Assistenza 230 900 4509 M:IM 21.250 IIWITZSM 21.050 CINA EGITTO Pechino - Nanchino - Suzhou Hangzhou - Shangai - Xi'an dal 23 agosto al 6 settembre Hotel **** Voli di linea Mezza pensione - Accompagnatore - Escursioni 2 Nilo e Hurgada 15 giorni dal 1 al 15 settembre 2330 M/n **** Hotel **** Pensione completa Voli speciali - Assistenza 2 1.670 4,21,L.,,. 15 Tratta bene i tuoi interessi, diventa Socio prestatore. 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