Speciale Peia Araberara - 12 Febbraio 2010 IL SINDACO “STORICO” DI PEIA (ATTUALMENTE VICESINDACO MA SINDACO DI FATTO) SANTO MARINONI PGT: la Peia del futuro disegnata dai ragazzi Con le “5 terre” siamo diventati “festaioli” Don Giulivo? Basta dargli ragione e… va bene Ar.Ca. Santo Marinoni. Il sindaco-non sindaco. Decide tutto lui ma ufficialmente la fascia l’ha prestata a Giuseppe Bosio, solo per questioni di terzo mandato però. Reggere con percentuali bulgare per tre mandati non è facile, Santo Marinoni però ci riesce. Il segreto? “Fare quello che ti chiede la gente e io credo di riuscire a farlo”. Peia, un paese anomalo. Il terrazzo della Valgandino, abbarbicato a ridosso della montagna che sale dietro la Valgandino e che spunta in fondo alla Malga Lunga. Un paese diviso in due, solo geograficamente però, Peia Alta e Peia Bassa, per il resto uniti nella continuità per Santo Marinoni: “Un paese che regge – spiega Marinoni – anche nella crisi, il numero di abitanti ogni anno è in costante crescita. A fine anno abbiamo toccato quota 1.838. L’edilizia ha tenuto e il lavoro anche, le persone continuano a venire ad abitare a Peia, la vendita di case va bene e stanno realizzando ancora case nuove”. Un paese però dove non attaccano gli immigrati: “Ce ne sono pochissimi, è un dato strano, perché la gente di Peia è accogliente, continuano ad arrivare nuove famiglie ma sono tutte italiane”. Disoccupazione: “Per ora non la sentiamo. Le aziende, grandi e piccole stanno tenendo e andando avanti, certo, non c’è più la mole di lavoro che c’era negli anni ’90 ma comunque tengono. Alcuni hanno cambiato ditta, qualcuno purtroppo è in cassa integrazione ma disoccupazione vera per ora non ce n’è”. Sul territorio di Peia ci sono molte aziende: “Una sessantina, sono tante, è la nostra risorsa”. Bilancio: “Andremo ad approvarlo il 15 febbraio”. Piano Opere Pubbliche: “Abbiamo previsto numerose opere anche quest’anno, alcune importanti per il paese. Prima su tutte la sala polifunzionale che andremo a ricavare nei locali dove c’è anche il magazzino comunale, una sala di cui si parla da tempo. Stiamo definendo il tutto. Un lavoro, una volta ultimato, da 300.000 euro per una superficie di circa 300 metri quadri”. Come verrà finanziata? “Un po’ con fondi nostri e un po’ con un contributo che stiamo cercando”. Tempi? “Entro l’anno, dopo il bilancio si parte, il progetto preliminare l’abbiamo già, dobbiamo redigere quello definitivo e conto di ultimare i lavori per agosto, sempre che tutto vada per il verso giusto”. Previsti anche lavori nel centro storico: “Vogliamo realizzare un parcheggio in centro, in zona Ca’ Zenucchi, vicino alla chiesa, dove abbiamo costruito una nuova piazzetta, stiamo acquisendo un terreno che è di alcuni privati per riuscire a trovare 15-20 posti auto. Conto di riuscire entro l’anno. Dobbiamo ancora chiudere la trattativa con i privati ma sono fiducioso. In quella zona c’è bisogno di parcheggi, il centro storico è pieno di negozi, poi ci sono i bar, le case, insomma vogliamo e dobbiamo realizzarli. Un lavoro da 70-80.000 euro indicativamente. I proprietari del terreno hanno anche un capannone in quella zona, un capannone che non viene più utilizzato e lì ci piace- rebbe spostare la biblioteca che attualmente ha la sede nell’oratorio. Ma anche qui prima dobbiamo chiudere la trattativa con i privati”. Per il resto opere di manutenzione e sistemazione del paese: “E poi molto dipende dal mercato edilizio, dagli oneri che entreranno e dai tagli che il governo continua a fare”. Peia che ha bisogno di parcheggi: “Sì, ne vorrei realizzare uno anche vicino alla sala polifunzionale, c’è un pezzo di terreno che è adatto per ottenere 8-10 posteggi auto, ma anche qui aspettiamo di vedere come va il mercato dell’edilizia”. E per il 2011 si pensa poi davvero in grande: “La piazza nuova, quello rimane un sogno da far diventare presto realtà. Abbiamo acquisito le aree, ne manca ancora una, poi si partirà. Intanto abbiamo fatto uno studio plani-volumetrico per vedere cosa riusciremo a realizzare. L’idea è quella di fare un intervento misto pubblico e privato, il privato potrebbe ricavare magazzini e box sotto e sopra ci costruirebbe la piazza”. Peia si muove sempre. Come fa ad ottenere contributi e fondi? “Cerco di portarli a casa dalla Regione, guardo i bandi, insomma mi do da fare. E poi sono i miei cittadini…”. Cioè? “Ho instaurato un metodo che funziona. Pensa che alcuni di loro fanno offerte e contributi ma per il Comune, non per chiese o altro, proprio per il Comune e noi li utilizziamo per le opere”. E in cambio? “Li si aiuta dove si può, niente di illegale, anzi, cerchiamo di essergli vicini e loro ricambiano. Con un rapporto di questo tipo il Comune trae giovamento e il Comune è dei cittadini, quindi tutti ne traggono vantaggio. Un sistema che funziona e che pochi sanno utilizzare, noi abbiamo creato un bel rapporto con la gente e i risultati si vedono. Insomma ci si aiuta tutti e alla fine i cittadini danno un contributo al paese”. Come va con le minoranze? “Bene, io le rispetto, chiedono collaborazione e noi gliela stiamo dando”. Come va con Don Giulivo? (il parroco di Peia): “Come con tutti i preti, bene, ma bisogna dargli ragione”. Le Cinque Terre? “Bene, stanno facendo una propaganda spietata, adesso sono stati messi manifesti salendo da Bergamo, anche noi di Peia ci stiamo appassionando all’essere festaioli, mentre prima non lo eravamo molto. E infatti quest’anno abbiamo fatto la festa del cinghiale per la prima volta, non sapevamo nemmeno bene come organizzarla e invece c’erano più di 2000 persone. Poi il palio delle contrade, il cinghialetto d’oro, siamo riusciti a portare gente a Peia, attirato persone da tutta la zona, una spinta importante per il nostro turismo”. PGT? “Stiamo andando avanti, sarà un PGT contenitivo, non voglio rovinare il paese, è un bel paese, il terrazzo della Valgandino, noi qui non facciamo condomini o villette a schiera, ma case e villette, urbanisticamente eleganti e con una loro logica. Adesso poi abbiamo coinvolto i ragazzi delle quarte e quinte elementari, sono stato a scuola e ho consegnato loro un opuscolo da compilare. Diranno come vogliono il paese, come lo immaginano, come gli piacerebbe, terremo in considerazione le loro idee. Vogliamo capire come vedono la Peia del futuro”. 39