BOL 4~ t I I :!il' /Ilil din.. . d o n . . . d i a . . . don Le campane suonano a distesa. '. Allelriia, alleluia ! E' risorto Gesu ! Esultiamo !,, O' 8 , ' 1, 1 1 I~:![, dicono a ogni cuore, a tutti i cuori. L'ascolta il cuore del buono, C h6 s'inginocchia commosso e prega: l'ascoltu il cuore dei peccatare, che sente una intima tristezza. Per lui non è festa, m a la campana lo chiama, lo chiama al bene, lo chiama alla felicità. E' questo i l giorno del perdono, il giorno dell'arnni-e. Gesù h a sofferto per tutti e nel giorno della sua gloria tiuole tutti con LuiSuona a distesa anche la campana del nostro Sorititurio della Madonna del Carpinellv e il suo suono melodioso dollu noatra ri- I I Carissimi l Benefattori, l , ' ' I !;!l !l I! l' l ! dente collina di Visciano si propaga lontano, lontano. Mi por d i sentire col suo suono u n coro di migliaia d i angioli bianchi festant i intorno a Geszi risorto, e io voglio unirmi al loro canto divino,. afinchè venga rinforzata la mia debole voce o vada lontano, lontan, " Dove ,,? m i direte. Da ogniino di m i , cori benefattori, anche d a quelli che sie in Isvizzera, che siete i n Xmerica. Oggi tutti si scambiano con affetto gli augurii eporticolarmei te i piccoli scrivono le letterine dal bordo dorato ai loro genital.. Io non l' h o m a i scritta, perche a cinque anni. quando ancora n o n sapevo scrivere, perdetti la mia cara mamnia ed ora non ho più nessuno, nemmeno una casa. Oh, no, perdonatemi, mi baglio, ho duecento ,fratellini, di t unti paesi e il nostro caro Padre Art~rro. Formiamo una vera famiglia, la famiglia dei piccoli orfanel..'li sostenuta d a un'altra famiglia, quella di tutti voi, nostri benefattori. Ecco che la nostra voce d i bimbi unita al canto degli angeli e alle note della nostra campana vuol giungere a voi e dirvi u n vivo grazie d i riconoscenza e a esprimerui gli auguri sinceri, uffincht? sia festa d i gioia e di pace ogni giorno nel vostro cuore, buono e che Gesù Risorto benedica trctta la vostra famiglia e appaghi ogni vostro santo desiderio. Ogni giorno chiederemo per voi tante grazie a Gesù. Intanto la nostra preghiera e il suono della campana ci confonde tatti insieme. L a festa della letizia e dell'amore unrsce la famiglia da noi benefattori a noi piccoli beneficati per inginocchiarci a contemplare, a ringraziare, a lodare insieme Gesù Risorto. REDENZIONE 1 DELLA PICCOLA OPERA FANCIULLI ABB. ED OKFANI ,o 4 - Aprile 1953 VISCLANO DI NOLA N u n e r o 4 . ~ ~ r i 19.53 l e - p ~ -.p--. ~ -p-..- ~ ~ ~ ~ ~ - ~ ~~ .~~-. ~ Carissimi Amici e Benefattori, Irz u n tramonto sereno, sofuso di soave pace, mi trouauo ai Camaldoli. Il Priore, D. Filippo, con la sua jeratica posa paterna ed insieme sostenuta, è accanto a me. Padre, gli dicevo, guardando le margheritine ed i gerani che gid facevano capolino, baciati dai primi tepori prirnauerili: Padre, è possibile avere u n pò di piantine di jiori ? Le mef.terei volentieri sulla terrazza. Fiori ? Ma che cosa vuol farne di quessi, L e i ? - mi ranzpognò Don Filippo - Questi appassiscono . . Ecco i suoi fiori, - additando due orfanelli che m i stavano vicino sgranando tanto di occlzi per jssare meglio l'austero e dolce frate che stava loro dinanzi. . Un Giardino in fiori: Se qualcuno mi domandasse che c n m 4 la nostra Piccola Opera potrei rispondere con le parole drl caro D. Filippo: U n giarditio in fiore. I nostri però non sono fiori esotici, o di serre delicate clie temono i rigori dell'itltierrzo e croscono rnollrnicrrte. irz urla armosJPrn artijii:iule. Soraofiori dei campi, dei boschi, rrcsciuti 11eE crudo cei'n«, fra sirrpi roui; sono jl«ri che conoscorro il sorrire. Sono srtrli .raccolti dalla pietò e dalla caritd cristiana e trapiantati sotto il manto della Madonna del Carpinello i n questo giardino. Erano per lo più uccelli d i bosco, cresciuti nella più sfrenata libertù, spesso abbandonati ancora implumi ai rigori della miseria morale e materiale. Ora sono qui. Crescono gioiosamente alternando le ore della giornata tra giochi, canti, esercizi di lingua e di aritmetica, oppure piegandosi lietamente alla legge del lavoro che nobilita e redime. Essi risentono della legge del bosco, delle prime ferite, loro inferte dalla asprezza .della vita, ferite che lasciano sempre dolorose impronte che è tanto diflcile cancellare. Difficoltà della riedncazione Spesso ho pensato cize ben pochi si rendono adeguatamente conto del terreno improbo sul quale siamo chiamati dalla Provvidenza ad arare ed a seminare. La famiglia è insostituibile nell'arduo e delicato educatiuo. I genitori sono educatori nati. Quando essi vengono a mancare per urta ragione o u n altra, al fanciullo manca sempre qualche cosa, anche se chi è cl~iamatoa sostituirli si sforza di non far sentire tale mancunzu. povere creature èpas. E che dire quando su bufera de 1 vizio, della sfrenata libertà, della delinquenza ? Quando il Jànciullo ha perduto l'ingenuità propria della sua età, quando ha visto i suoi istinti regnare indisturbati, allora la vita è quanto m.ri dura ed ardua. Rifare é sempre immensamente più dificile d i fare ex novo. Ln nostru missione? Sublime ed ardua insieme. Oflrire ai janciulli orfani quelle dolcezze e quel tepore di famiglia che essi o non hanno 7nai gust at» o ch!e hanncI premacuramente perduto; Jàr sviluppare i n que sto clim:z nuov< i ger,mi di bontà, di amore , . "- e disciplirru~u. --,ad una vita onesta, laliuii.usu condurre per nnano qi~e.sti nostri fratellini sul sentiero del.. 1, ,u.,.17 della rnoralita, del bene, della caritd che essi avevano perduto l o n avetiuno ma i conosci uto. l !ella grazia che non manca. riuscire mo ? Ab biamo fiducia ne, , -7.- i I ~. .,..'--.. . sacrifici, le nosti . ... -. unti pretghiere. 1Come il chirurgo, che si , , , , . . n ""W . REDENZIONE ) ro DELLA PICCOLA OPERA FANCIULLI ARB. ED ORFANI VISCfANO DI NOLA 4 - Aprile 1953 Numero 4 . Aprile 1953 --- ~ -- ~-.--.p--.-.p--p ~~ ~ ~~ ~ ~~- ~ . -~. -~ ~ Carissimi Amici r Renefa~tori, I n u n tramonto sereno, sofuso d i soave pace, ~ n itrouavo ai Cam a d o l i . Il Priore, D. Filippo, con la sua jeratica posa paterna ed insieme ?nuta, è accanto a me. Padre, gli dicevo, guardando le margheririne ed i gerani che già faIno capolino, baciati dai primi tepori primauerili: Padre, è p»ssibile .e u n pò d i piantine di fiori ? Le metterei volentieri sulla terrazza. Fiori ? Ma che cosa vuo1 farne di questi, Lei ? - m i rampognò Don Filippo Questi appassiscono . . . Ecco i suoi figri, - additando due orfanelli che mi. stavano vicino sgranando tanto d i occhi per fissare meglio l'austero e dolce frate che stava loro dinan.zi. - Un Giardino in fiore Se qualcuno nbi domandasse che cosa a la nostra Piccola Opera potrei rispondere con le parole del caro D. Filippo: U n giartlisro in fiore. 1 nostri però non sono fiori esotici, o d i serre delicate che teniono i vigori dell'inver~roC? creir~un« scono moElrr~tt.nt~, ntrnosfi~rc~ urtijiciczlcr. Sorio fiori dei cornyio dei bosrliil rrrscirtti nrl crudo ~.ern«,tra sfrrj)i e rot:i; sono fiori chr conoscorro il sojrrirc,. Sono stati roccolli dalla pietcì C dalla caritÌi cristiana e trapiantati sotto il manto della Madonna del Carpinello i n questo giardino. Erano per lo più uccelli di bosco, cresciuti nellapiù sfrenata libert d , spesso abbandonati ancora implumi ai rigori della miseria morale e materiale. Ora sono qui. Crescono gioiosamente alternando le ore della giornata tra giochi, canti, esercizi di lingua e di aritmetica, oppure piegandosi Eietumente alla legge del lavoro che nobili,ta e redi,me. Essi risentono della legge del bosco, delle prirne jèrite, loro inferte dalla asprezza della vita, ferite che lasciano sempre dolorose impronte che è tunto dificile cancellare. Difficoltà della riedincazione Spesso ho pensato che ben pochi si rendono adeguatamente conto del terreno improbo sul quale siamo chiamati dalla Provuidenza ad arare ed a seminare. La famiglia è insostituibile nell'arduo e delicato compito educativo. I genitori sono educatori nati. Quando essi vengono a mancare per una ragione o u n altra, a l f a n ciullo monca sempre qualche cosa, anche se chi è chiamato a sostituirli si, sforza d i non far sentire tale mancurrza. E che dire quando su queste povere creature èpassata la bufera de 1 vizio, della sfrenata libertà, della delinquenza ? Quando il fanciullo ha perduto l'ingenuità propria della sua età, quando ha visto i suoi istinti regnare indisturbati, allora la vita è quanto mai dura ed ardua. Rifare é sempre immensamente più diflcile d i fare ex novo. La nostru missione? Sublime ed ardua insieme. Qfrire ai jaiaciulli orfani quelle dolcezze e quel tepore di famiglia che essi o non hanno mai gustato o che hanno premuturamenle perduto; Ju; sviluppare i n questo climi nuovo i germi d i bontà, d i amore a$ una vita onesta, laboriosa e disciplinata. Ricondurre per mano qwsti nostri fratellini sul sentiero delLa virtd, della moralita, del be::.e, della carità che essi aveuano perduto o c l ~ enon avevano mai conosciuto. Ci riusciremo ? Abbiamo jdr~cianell'aiuto della grazia che non manca. Per questo moltiplichiamo i nostri sforzi selettivi e d i vigilanza, i nostri sacrijci, le nostre incessanti preghiere. Come il chirurgo, che si s l o n a di strappare dalla morte il povero paziente. REDENZIONE 3 Orcorre per questo la vostra cooperazione miei cari amici. Aveva ra.ione S. Paolo di dire che egli nel generare alla fede i cristiani soffriva come la mamma nel dare alla luce il bambino. Il vero educatore deve sofrire, immolarsi, e solo così redime, forma e prepara alla vira i teneri virgulti che gli sono a@dati. Ver.so il primo decennio I,a nostra Piccola Opera si appresta a celebrare nel prossimo anno il s u o primo decennio d i vita. Mai come i n quest' anno vorremmopoter dare una i~irrnazicnepiù accurata alle nostre case rendendole sempre più atte Ilo scopo per il quale sono sorte. Le rontinue richieste d i ricovero (ne giungono 5 o 6 al giorno) sopratutto dai 6 ai I O anni ci impongono d i preparare nuovi e più ampi dormitori, più aule scolastiche, laboratori attrezzati ed efficienti. l? tero. La nostra è un90pera ancora bambina, con esigenze però orior crescenti. Come i n una famiglia queste esigenze aumentano con il assare degli anni. A mano a mano che la pianticella cresce e spande i suoi rami, crescono i n proporzione anche i suoi bisogni. !t nustrir i m p e g n o Alla vigilia di questo primo decennio di vita ubbiomo la preoccupazione d i dure alle nostre case una sistemazione più razionale e più consorta alle finalità educative propria di ciascuna di esse. Il visitatore potrebhe rimanere a prima vista stupito nel costatare tanto feruore d i opere e potrehbe dedurne anche la conclusione che sn si ha il coraggio di stipular(? conrrarti con diverse ditte, i m p e ~ n a r ediversi in,~egneri.costruire a Visciano, Nolu, Marigliano, e completare i lavori (I D«micell«, vuol dire clze per rzver turato coraggio bisogna pur aver i milioni occorrenti. Costoro fi~rse dimenticano la caratteristica della nostra Opera: Abhandono fiducioso nelle braccia materne della Divina Provvidenza. La nostra 4 una Banca clie non fallisce, perchè e? affidata ad u n Cassicrc che certamente pagherd. La Divina Prouvidenza Con L'aiuto del S. Cuore, di ilfuria SS. del Capinello e di S. Giuseppe sicuramente terremo fede agli impegni assrrnti. Oggi facciamo i debiti, domani certamente paglieremo. Come ieri, così oggi. Prima fare, e poi ... pagare. REDENZIONE Semplicemente al contrario del come suo1 fare il mondo: prima avere i milioni e poi fare. Voi tutti, cari amici, siete i ministri d i questa Provvidenza così ricca e generosa che n o n . e nè fa mai fallire chi i n Lei confida. Preghiamo con maggror insistenza e più Jiducia. siamo più buoni, fuggiamo il peccato come la lebbra, e... al resto penserà il Signore che non si lascia mai vincere i n generosità. Il nostro cuore a Masìa Si avvicina il mese della Madonna. Vi attendo sempre piri numerosi quest'anno ai piedi di 1Mariu SS. del Carpinello. Il nostro Santuario, reso più bello, durante il prossimo mese di maggio, dev'essere aJfollato, specialmente ulla domenicz, da fedeli devoti, e da pellegrini ferventi accorsi da tutte le parti per chiedere le grazie di , dai piccoli orcui hanno bisogno. La nostra buona Mamma del c ~ e l opregata fanelli, èpronta ad esaudirci. Abbiamofiducia in Lei e non rimarremo confusi. Gesd Risorto doni a tutti voi la pienezza dei gaudi pasquali. Padre ~ ... . , ~ ~ ~ - ~ . .. ~ ~ ~ - ~ ARTUIIO . ~ .- NEL PRIMO ANNIVERSAWBO DELLA CONSACRAZIONE kt'iSCO PALE DI Sua Ecc. Mons. ADOLFO B I N N I la famiglia della n o ~ t r aPiccola Opera, grata per le continue prove di paterna benevolenza, di amorevoli cu. r e ricevute in questo primo anno di fervida ed indefessa attività pastorale ed apostolica, presenta a n o m e d i tutti i Benefattori, Amici, Sacerdoti, Suore, e piccoli ricoverati, filiale e devoto omaggio, prometteudo incondizionata obbedienza, assoluta fedeltà, adesione completa alle sue sagge e luugimiranti direttive apostoliche. Gli conceda il Signore e la Vergine S S . del Carpinello d i poter cogliere abbondanti frutti d i bene nel campo sfidatogli dalla Provvidenza ed irrorato dal sangue d i tanti martiri e dal sudore d i iuintcrrotti suoi sacrifici. REDENZIONE - .-.- -- - . tutte le province della Campania, Puglie e Lucania giungono orfani i NUOVI RICOVERATI DI QUEST' ANNO 21 - Poliseno Romeo di Cerignola; 22 - Russolillo Pasquale di Ariano Irpino; 23 - Russo Benito di Orte; - .,ntonio d i Torre del Greco; Apuzzo Antonio di Napoli; Barone Franco di Somma Vesuviana; Cerbone Luigi di Afragola; Caporale Michele di Calitri; Crescentino Franco di Boscoreale; Corcione Giuseppe di Flocco; Di Gennaro Giuseppe d i Nola; Fezzuoglio Giuseppe di Muro Lucano; Malafronte Giuseppe di Pompei; 11 L2 13 -14 15 16 17 18 19 20 BIazzola Michele di S. Gennarello; Minieri Francesco di Ariano Irpino; Montano Loreiizo di Acerra; Montuori Leonardo di Nola; Montuori Vincenzo di Nola; Palladino Antonio di Napoli; Piano Gerardo di S. Giorgio a Crem. Pendella Domenica di Marigliano; Perugino Gabriele di Pontelandolfo; Piceirillo Antonio di S. Maria C. V.; 31 - Tolma Salvatore di Nola; 32 - Seuccimarro Pietro di Gaeta; 33 - Lagni Alfredo di Formia; 34 - Marotta Salvatore di Nola; 35 - Grimaldi Giovanni di Boscorefile: 36 - Vigliotti Luigi di S. Felice a Cane.; 37 - Palmese Vito di Marigliano; 38 - Russo Gennaro di Nola; 39 - Amato Andrea di Marigliano; 40 Cimmino Vincenzo di Serpico; L L .. , 5 6 7 8 9 10 - - - - Siano Giuseppe di Balvano; 26 - Mareaca Pasquale di Avella; 27 . Picheco Leonardo di S. Vito; 28 - Norcia Antonio di Greci 29 - Cantilena Giacomo di Vietri sul M. 30 - Carosiello Nicola di Faeta; 24 25 - Tarantino Vincenzo di S. Paolo Bel. - 41 42 43 44 45 46 47 48 49 - - - - De Felice Vincenzo di Scafati; Lo Mastro Vincenzo di Ottaviano; Foglia Vincenao di Nola; Simonetti Giovanni di Nola; Carbone Lui$ di Noia: Luongo Gennaro di Faibano; Pantuosco Antouio di Muro Lucano; Passariello Vincenzo di Ciceiano; Tummillo Gerardo di l\furo Lucano; 50 51 52 53 54 55 56 57 58 . Tolma Antonio di Nola: Rendinn Antonio di S. Gennaro V.; Corticelli Giovanni di S. Severo; Delli Paoli Antonio di Marcianise; Iovio Leonardo di Caeoln; - Truncellito Franco di Valsinni. - Pasquale di Sarno di Cicciano; - Camine Calabrese di Marigliano; Antonio Foglia di Nula; - - I QUASI C O N V E R S A N D O i eyI'B'IT~~UTS~ BRTIGIBNQ ARSELMI Si, <<auMarigliano P. caduta una stella ,, secondo la teliee espressione del carissimo Emilio Sana (1). Ed B una di quelle stelle che consolano il viandante solitario, ispiratlo un canto all'anima ìn. namorata, indicano una rotta al navigante smarrito.. PerchB per uscir di metafo. . - Uno dei r c p e r i i ; La - ra l'Istituto Artigiano Anselmi, che si'inoastona q u a l fulgida gemma nel pia. no delia " i'ìceola Opera delia Redenzio. ne, B un'opesa di così largo reepiro che apaaia ~u o~iazontisconfinati di bene. lo non ho avuto la fortuna di assistere all'inai~gurazionee non poaao i.pirarmi Scnola Ti/iogrnfica -p-~---~--. ~ - - -- - REDENZIONE ~ mo capaci di riportare la fiamma dell'a. more nel soc<:orso al prossimo ? Dunque 1' Istituto -4rtigiano Anselmi à iin fatto compiuto? Si, B un fatto compiuto; ina non è il caso di farci illi~sioni Faremmo offesa agli stessi Artefici di questa mirabile Opera se dicessimo che l'Opera è nata ed è vitale. L'Opera è nata si e possiamo anche dirla vitale per i Conoscevo i locali dell'antica fabbrica germi di vitalità cristiana che ha in sè, Anselmi; locali immensi sorti per altra per I'cutuaiasmo che ,ba già creato attoino a sè, per l'ardore di apostolato che fatica e in altri tempi e m'immaginavo . Ma non dobbiamo U1 " I -rovarmi dinanzi a qualche rifacimen- anima i benefattori t0 f iettoloso, a qitalche impulitura d' oc- dimenticare che essa non solo drve vivecasi one, tanto pih che conoscevo l a , d a t a re, ma deve svilupparsi. I laboratori han. , . o .,..;nte della generosa donazione dell' ot- no hisogno di miicchin~,d'arnesi di matima Signorina Luisa Anselmi. Invece mi terie prime; essi devono moltiplitiarsi se8on dovuto ricrcdere. Ampie vetrate, am- condo l e esigenze dell' Opera, seiondo bienti ariosi, puiiti, moderni; tutto un I' urgenza dei piccoli ricoverati, i quali piano organico di lavorazione giA in via devono trovare pane e lavoro e il necesdi attuazione dai laboratori, ai servizi sario apprcndietato C il luogo periodo d i igienici, ai dormitori, alla sistemaziorie perfezionamento. E' facile dire tipografia, del deflusso delle acqoc, al reparto per fnlegoameria, calzole~ia,legatoria Ma le Suore addette alla casa - tutto un pia- ogni parola è un'impreaa gigantesca con ne organi.:^, dicevo, mi si B parato di- le spese che, se nori vanno registrate senan zi. condo le regole della buona ragioneria C!ui, il laboratorio di falegnameria; qui, perchè la Carità cristiana ha formule sue la tipografia, qui, il deposito deila carta proprie e non conosce bilanci preventivi SarB svilappata la legatoria; qui 6 il fanno daniare i milioni. Luce e forza &li pa;eva di sogna- motrice, acqua e consumo di ma'eriale reparto calzoleria r e . . Possibile che in un paio di mesi e di macchine sono spese vive di cui va sia potuto fare tanto lavoro? E pcn- tenuto ronto. Perché i numeri poasono ivo tra me : Oh ! l e opere della Carità essere poesia quando li anima il disi~itel e avanzano senza .bagaglio burocratico resse e il bene, ma la poe:ia non crea i Se tosse intervenuta un' Opera pia, numeri e tanto nieno i1 dan ro. E l'Istiregolarmente costituita, con tanto di dc- tuto ha bisogno di danaro a getto conticreta reale o del Presidente della Repub- nuo, perehè le bocche du qfuntare ereblica, con tanto di Consiglio d'Ammini- seono, le esiqenire aumentccno. sui p o r strazione o Commissario tutto stareb- toni d i tutte le Cuse d r l l ~ i "l'iccolu be ancora sulla carta polverosa di qualOpera " battono bocche d i birnl~is c a b i che archivio.. Invece qui già è un' Oe d af$irnati i n eercn d i asilo. pera ehe vibra al sole e vive e s'agita e Evco la realtd, la irnda realti che bi. conquista e crea. Quand'B che I'assis'en. avere il coraggio di dire al poposa pubblica, la beneficenza pubblica, io- lo nostro: ai nostri iicchi agricoltori, ai somma La Cariti. (eon l a maiuscola, pro. nostri buoni lavoratori, ai uostri agiati to l) ritroverà la sua v i a ? Quando siere- commercianti, alle pie daine che sono alle eloquenti parole di illustri oratori, fra cui 1'Ecc.mo Presule diocesano; ma ho avuto la gioia di visitare i nuovi locali in un meriggio del decorso novemb r e . . senza la soggezione # u n a folla plaudente, fiiori dall'euforia clie le cerimonie inaugurali destano. Ero il viandante che voleva rendersi conto di un'Opera nuova, di un ardimento nuovo.. ... . . .. - ... . !. . . . .. . . .. .. . . più seqsibili a certi bisogni, ai nostri marsi in un villaggio artigiano di proporprofessionisti spesso dimentichi di avvici- zioni meravigliose. "Dovranno,, ho scritto ed ho s c r i t o nare queste benefiche Istituzioni, ai nobene, perchè lo sviluppo auspicato deve stri giovani che sentono poco il richiamo delle opere caritative, ai nostri stessi essere avvertito come un dovere sociale. bimbi ai quali dimeiitichiamo di ram- Non vi è pid posto per l'egoismo indivi. mentare che vi sono binihi orfani nel duale in questi nostri 'tempi e finanilie mondo. i fanatici del più bieco materialismo affermano un collettivismo, il quale - apdi E bisogna tener presentc una frase PZgiiy : I n materia di curità, qrcando non punto pereli& ~riivodi soflio d'amore annienta la persoiialità umana. La carità si è ,fatto tutto non si è futlo niente Si, " s t r i l ' l u r i g l i u n o è caduta una cristiana, invece, vivifica I'umaiia persostella ,, ed è come un terrazzo fiorito nalita nella Luce dell' amore del prossinio su vasti orizzonti. Poiché è iin'Istitu- Eceo il punto da meditare per intendere zione così varia, così riiiiltiforme, così le opere di carita cristiana, per intoiiilere imponente che io penso sia destinata a il miracolo deila "Piccola Opera della diventare il centro di tutta L'Opera vo- Divina Provvidenza, e, per essa dello luta dal cuore sacerdotale di Don Ar- Istituto Artigiano Anselmi, che attende, sitibondo, lo slancio del nostro cuore turo. Io non starò qui a tessere le lodi di generoso. Si, "su Marigliano è caduta una stella ',, anirne che sono state capaci d'intzndere - nella iungla dei nostri tempi - il canto la stella della solidarietà umana, che prend'amore delle pagine evangeliche fatte de un fanciullo orfano, derelitto, bisoguolievito di vita. Dico solo che i laborato- so e lo trasforma i11 artigiano laborioso, in cittadino onesto, in credente coraggioso. ri, che hanno or ora dato il primo palpito di vita, dovranno in breve trasforFRANCESCO DE VITA ... Hu ,u~stoil E' Papa parlare ai bimbi ,, u n a bella giornata di primavera. Nel10 spazioso cortile d e l Belveder e u n a moltitudiiie di b i m b i f r e m o n o nell' attesa di ve- ... siasmo ineontenibile: Viva il P a p a Viva il P a p a 1 Sono 60.000 . piecoli acclamanti, Al Santo Padre Pio Xzz convadere il Papa. M i g l i a i a d i lescente i piccoli del 6'Villaggio,, voci a r g e n t i n e augurano completa guarigione si d i f f o n d o n oe ed offrono preghiere e sacrifici. c h e agitano, festo. samente, r a m i fio. I r i t i di pesco e di olivo. E' una visione d' incanto I per il cielo aeeurro, La bianca e soave figura del Su. Improvvisamente il mormorio si premo Pastore è apparsa in mezzo a harifnsma in aie& osplooiont? di earu= toro, $1 sito volto ealeutiala snrridi, i sue braccia sono aperte per strin- C R P non hanno un tetto per ripa. rli tutti a sè. Nei Suoi tlcchi si rarsi, nè abiti per coprirsi i loro legge la commozione e la gioia del- fragili corpicini e nemnzeno un I' incontro. padre e una madre che abbiano Poi il Papa incomincia a parlare. cura d i loro? ,, I bimbi sono avvinti da un fasciIl Padre di t u ~ t inon poteva dino misterioso : tacciono ed ascoltano. menticare i piccoli sofferenti, gli orAllora ho chiuso gli occhi e mi fanelli, i derelitti. roiio portato lontauo lontano nello Sono i suoi prediletti come lo e . jpazio e nei tempo, laggiù nella Garano per Gesù. ea. E li raccomanda all' amore ed al Gesù è stanco dopo la sua fatico. l'aiuto dei fanciulli più fortunati, piu , , giornata apostolica e siede sul- felici. l e spoi~d~: del Giordano. Un gruppo I1 Papa ha terminato e lentamen&i fi,inciulli gli corre incontro. te la Sua inano diafaoa traccia il seI discepoli seccati voriebbero ri. gno di Croce sui 60.000 bimbi preondurli. Ma Gesù interviene e li lascia senti. viciiiare "Lasciate che i pargoli Ma il srio pensiero vola a tutti i vengano a me,,. fanciulli d' Italia e del mondo, ai S' intrattiene con loro, li abbraccia fanciulli cui manca il sorriso e l'af: li benedice "perchè di essi è il fetto dei genitori, per dir loro che Regno dei Cieli,, li vuol bene, tanto bene perchè Egli Riapro gli occhi e vedo, a posto è Gesiì. di Gesù, il Papa. I1 cortile del Belvedere è ormai F i g l i o l i , diceva, amatevi I' un l'al- deserto. tro. Non è forse vero che l' umore reciproco spinge i fanciulli e le fanciiille pid fortunati a uenire in soccorso di tanti e tanti bambini che dovrebbero crescere anch' essi sani e felici ed invece cadono vit. time delle maluttie e della fame, La fontana lancia in alto i suoi freschi zampilli d' arsrnto, che si riversano, scherzosantente, nell' ampia coppa, contenti di far conoscenza cori I' affascinante cielo primaverile. Anch'io sono ricolmo di gioia p e r chè ho visto il cuore del Papa par. lare ai bambini. M. F. ... L A V O R I DORMHRO' PER TERRA ALT! I N CORSO Perchc abbiamo iniziato i lavori senza i milioni -~ -. ... i H o presente un episodio (uno tra mille) commovente. Sono le sette del mattino. Celebro nella Cappellina della Casa della Madonna, gremita di circa cento piccoli frugoletti, tutt' in fiore. hll' inizio della C. Messa in fondo alla cappellina vedo una signora piuttosto giovane. Ha con lei un fririgtiello di bimbo sui 6 anni. Possibile? a quest'ora giii è venuto qualciino? Alla fine della S. Messa, subito dopo il ringraziamento, mi si presenta qiiella giovane sposa. I1 piccolo rzii guai-d;i c<~niento. con 1an1pi di gi~~izk i u v~blio. CIIIIICti zck~ier~ii ? luiiio ! Da dove vieni ? ' V , E' impossibile Vedremo a ottobre. E così dicendo volev« congedarla. Ma il piccolo piange. Forse vuole andare via, penso tra me, poveretto. Cerco di fargli coraggio. Egli mi guarda e poi mi dice attaccandosi alla mia +estc. <'Padre Arturo voglio rimanere con voi.,, Mi commossi fino alle lacrime. Come si fa, non è possibile. Non c' è posto. Non importa. Dormird p e r terra l o g ~ ~ a r d a i.. .e piatisi. "iOurmirÒ per terra. Voglio stare con noi,,. Queste parole lancinanti mi riauonano sempre all' orecchio. Da Saviano. Mi recai subito dall? ingeEbbene? - Mi rivolgo alla gnere. donna - come siete venuti fin '* Iniaiumo l a costruaioite quassu a quest' ora, con qualche d e l ZZ piano.,, mezzo & fortuna? C Ma nori abbiamo finito a n No! a piedi, padre. E perchè ? Come così presto? cora d i p u g a r e l' appaltatore Padre, lei deve accettare que- p e r i lavori d i Domicella e sto piccolo.. . e poi una dolo- d i Marigliano "Non importa. La Madonna ci rcsissima storia . Come fare ? Fino a settembre penserà., Ed o r a si lavora alacremente. non c'è posto. A voi, cari benefattori, di riNo! lei mi deve fare la carità. spondere all' appello pressante Deve accettarlo. Ma come si fa, figlia mia, perchè il piccolo Tonio e con non c'è neanche un buco dove lui cento altri possano presto aver un lettino. mettere un lettino. .. ... l) REDENZIONE ~~. - -~ Riceoiarno e con riconu~cenzauubblichiamo . I. A.C. "S. CIRO,, Parrocchia del Cermine N O L A Reverendissimo Padre: avvicinandosi la Festa della Befana gli Aspiranti ed i giovani di esta Associazione non possono non pensare a chi è povero ed orfano. L ~ c èo quello che abbiamo raccolto (L. 1100), lo sappiamo; ina lo offriano con gioia e con tutto cuore, alfrnchè un bimbo p o ~ s a socridsre lella prossima festività. Che G e ~ uBambino benedica hai e la vobtra Opred i vostri orfanelli. ,, L'ASSOCIAZIONE S. CiltO ,, Bravi ! La vostra offerta, frutto di convinzione e di sacrijih'cio, ci ha proloondamente commosso. L'Azione Caitolica 4 palestra di virtù, tra c ~ ~reqina, i: siede la carità. Crescete C O I L questo spit.ito, ed~ccati<L cli<est,Lscuol<a e la Chiesa r la Patria trnnno gloriarsi di u , i . SCUOLA MEDIA GOVERNATIIIA CROCIATA DI CARITA' PRO NOSTRI ORFANI . , ~~ ~ - - -~ ~ ~ ~ ~~ ~ ~ - p ~ - ~~ ~ , ~~~~~~ ~ ~ ~ ~ p p . ~ ~. ~-~ ~ ~ ~ . . Un caldo e cornmoven~e appello degli alunni della Prima E di Marcianise Cari amici di tutta l'Italia, siamo gli alunni drlla Prinia Cialise, Sea. E, della Scuola media Governativa di Marcianise (Caserta). Ascoltateci ! Quando il nostro professore Montanino Salvatore, i n uno dei primi giorni di lezione di qiiest'anno scolastico, ci parlò degli orfanelli di Pa- dre Artnro di Visciano di Nola (Napoli), v i fu, pcr tutta la classe, un fremito di cominozionc. Esortati dall'irisegnante, promettemmo di aiutare gli orfanelli. Abbiariio così, in una comrnoventt gara, fatto a meno d i comprarci le Iiccornic, e sempre che abbiamo potiito, abbiamo consegnato a1 nostro capoclasse la liretta di risparmio per gli orfanelli. I n 2 mesi abbiaino messo da parte ottocento lire. Fate anche voi, cari amici, delle piccole economie, ed aiutate anche voi Padre Arturo nella sua nobile missioue di strappare dalla strada tanti poveri fanciulli ai quali non sorride l' affetto della mamma e del babbo. All' Opera per la prossima Pasqua. e per il Natale.. e... per sempre. Vi salutiamo con affetto. .. . ~(n. d. r.) L a lettera parla d a sè con una eloquenza ajascinante! U n meritato elogio all'ottimo proJ Montanino che h a saputo suscitare tra i suoi alunni questo slancio d i carità, ed u n plauso uiuissirno allo spirito di ardente fratrrnità dei cari alunni d i Marcianise. Che il loro esempio ed il loro fervido appelllo possa essere accolto d a migliaia di altri studenti per una fruterna crociata i n favore d i tonti poveri ragazzi ai qual i è perfino negata la possibilità di una conveniente istruzione ed educazione. Se il m ~ l eè contagioso, molto pili contagioso dourebbe essere il bene ! All'opera dunque per la prossima santa Pasqua ! U N 'PREMIO ? . . SI ! Tra gli alunni di quella classe che per la fin$ di maggio avrà raccolto ed inviata una somma maggiore a beneficio dei nostri orfanelli verranno sortegaiati due viaggi gratuiti al '.Villaggio del Fanciullo ,, ed al Santuario della Nadonna d e l Carpinello. . .. La prima risposta? D A CALITRI Q u ~ s t avolta son di turno le bimbe della prima classe femniinile. Hmno iiiviato la somma di L. 200. Modesta ppr l'entità, ma grande per i l sipifirato, ' Le Bin~bedella 1 femminile a favore dei fanciulli noti ed orfani". abbando- 1E MAESTRANZE DEL PASTIFICIO LOMBARDI DI CIMITILE: "Inviano in offerta 1,. 2100 affiiichh gli orfanelli preshino i l buon Dio per un ottimo andamento dell'azienda sia nei I riguardi dei proprietari che nei riguardi delle piccola Società"! Lodevole cooperazione tra datori di lavoro ed operai! La piccola Luiaa Vetrani di Girolamo da Sperone offre L. 5000 per In Hrfaiia dei piccoli orfanelli. Il piccolo Angelo Ma3ullo offre ],ire 1000 per i suoi fratellini orfani. L, maestranze delle G c ~ e t r e r~i e ~ ~ ~ l l ~ , , nella giornata della carit* hanno offerto Lire 3409. LA BEFANA DEI NOSTRI ORFANI L'appello lanciato per la Befana dei nostri ragazzi ha trovato dovun- I A MARIGLIANO Signorine Anselmi-Ioimo que una immediata ed hanno preparato una festa intima :ntusiasta. quanto attesa dai piccoli artigiani A prescindere dal pranzo natalizio ivi ricoverati. la recita del com. Preparato con cura matert'a e con movente dramma <Campane nella zologni varietà dalle ottime zelatrici del fara» offerta dalla nostra filodramma. Comitato Nolano presieduto con tan- tica preparata dal caro paolo ta saggezza dalla Signora M a r ~Mi- Molteni, vi fu la consegna della Benieri, anche quest'anno la Befana ci fana. A tutti calliini, fazzolet. ha riservato gradite sorprese. ti, scarpe ed altre cose utilissime. A NOLA A DOMICELLA le ottime Soeie del\' A. C. hanno preparato degli utiliusimi golfini di Un gruppo di amici napoletani offri laala, a tutti i ragaxri dolaiurni, a ~ocip:W * vi fu in anticipo una vera festa, i i l i , mt3utre le brave zviarrici oi r,uuro p:cDcnti SI complisto alla frsta porttir-I>II~ ogni I>eri di Dio. Preseuziò a crriinonia il Presidente dt1 Tributale <li Ariuno, Avv. Sorrentino notra affezionato benefattore ed amico. A tutti l a perenne gratitudine dei nostri piccoli con l a promessa di una in- 1 VISCIANO pensò il iiostro cariusinio amit:o e -- ~ ~~~ nenefatrorc t.ornrn. Felice Sgsnibati da Napoli, il quale offrì un pnccli(tto di dolci per ogni piccolo ricoverato. ~ ~ ~~ - ~ ~.~ cesFunte preghiera. ~ CONFERISCE I PRIMI DUE ORDINI MINORI AL NOSTRO CHIERICO MARIO FABBROCINI Lunedì 2 gennaio, all' inizio del iuovo auno, fu tra noi, attesissimo il nostro beneamato Vescovo il q u a le celebrò la S. Messa nella nostra Cappellina e conferì al nostro Fab3rociui ed al Ch.co viscianese La klrnaa Rriino gli ordini dell' Oltia. riato e del Lettorato. S. Ecc. pronunciò appropriate e calde parole di esortazione sul significato della suggestiva ceriniooia ed infine impartì a tutti la sua pastorale benedizione. Dopo la cerimonia M o n ~ Vencovo . tenne un enza particolare al. 'e Suore ed aspiranti delle aPiccoie lpostole della Redenzione». ~~~.~ - . ~ ~ ~~~ I,a sua parola piena di uneione e di dottrina suaeitò in tutte frrvidi propositi di brun. .~ p . . - ~- -- ~ . .- ~.. ~ , ~ ~ ~ -~ - Prima Moslra del Libro per I'inlanzia e la gioventù----] .- .~ , ..~. ~ ~.. ~ ~ ~...~. Dal 3 al 6 Gennaio u. S. la dire-,ione della Piccola Opera delln R e lenzione organizzò una Riuscita Mo#tra del Libro nei locali del Museo permanente delle antichità nolane e del circolo ( G. B. a' ( g. C. ). Vennero esposti i migliori libri lelle Case editriei S. E. I. , Salani, La Scuola .-' , S. Paolo, Carroccio, Saraanti, etc. Alla cerimonia di inaugurazione presenziarono le autoritd civili e religiose di Nola, tra cui il Sindaco, il CcJ. comandante del Distretto, il Capitano dei carabiiiieri, il Giudice, il Pretore. Pronuriziò un discorso di circostanza il prof. Allo Masullo, concluse S. Ecc. hlons. Vescovo il quale esortò i presenti ad interessar. si del problema della letteratura per l'infanzia per la bonifica di un set. tore tanto importante nell'opera etlu cativa. Vennero venduti circa 500 volumi e 100 Vangeli con I'inca~su lordo di L. 164.000. Un plauso particolare vada alla Sig.na Teresa De Sena, biblioicearia dell'universitti di Napoli, che seppe con giisto ed amore tutto perticolare preparare 1 ; rnostra, ~~<rarlitlvata dal caris3imo Dott. Gigino Vecrhione, le ciii doti organizzative serio universalmente note. Alla Sig.na Clara DI: Sena, Angioletta De Seua, Maria Soprano, Maria Minichirri ecc, I'espressione più viva della nostra riconosceuza. Kel quadro generale dclla si$temazione da effettuare al Santuario era iircessario rinnovare aiiehe la " Via Crucis , , sostiluendo quella vecc h i a iioil ri~poridciite !>i& a1 dewtro del Sacro terilpio. Grazie alla gei~eros'td di iiiia pi;i benefattrice che ha coutribuito alla spesa si è potuto acquistare iin'artistica Via Crucis ,, che venne solen- rierirenti!, benedetta il pritilo venerdì di Qiiai-esima. I l M. R. P. hlicheliiiigelo, P. Guar(liano {li S. Angelo, appositauiente delegato (la S. Ecc. Mons. Veieovo rivolst: calde 1)arole al pt~polo che wreniiva il Santuario illiistrando le t indulgenze rlcl pio esercizio, che vciine seguito da tutti con fede e raccoglimento. 16 REDENZIONE .~ . p - AL1,'OMBRA DI MAIIIA SS. DEL CARPINELLO La prima Comunione e Cresima di un gruppo di circa 40 or\anelli Liiueclì i11 dlbin (i aprile 1958 Il luriedì dopo Pasqua, festa della Aspettiamo per le ore 8.30 un eMadonna degli Arigeli ci ritroveremo letta schiera di amici e benefattori ai piedi della Madonna del Carpinel- ai piedi di Maria SS. del Carpinello. lo, com' è ormai di consueto. V i sarà anche 1' opportunità di conUn gruppo di circa 40 angioletti fessori per adempiere al Precetto del nostro Villaggio del Fanciullo si Pasquale. accosterà per la prima volta a riceDevoti di Maria! Accorrete ai pievere il Pane degli Angeli per le ma- di &ella nostra cara Madonnina. ni del nostro Amatissiino Padre e Ella vi attende per ridonare ai cuori dei suoi fedeli la pienezza delPastore S. Ecc. Mons. Adolfo Binni Sarà festa rli cuori e di riconoscenza. la pace e dei gaiidi pasquali. Il Pellegrinaggio delle pietre . I Domenica 20 aprile 19.53 Pictre, . . rL.Lhè si CY..Occorrono però 25.000 (vciiticin. quemila pietre di tufo). vertaiii, in pane ! BISOGNA TRASPORTARLE! (;E11 20 aprile ricorre il V aniiiverbario del primo, grande pcllegrinagNEROSAMENTE! A TUTTI I COSTI! gio per il tr,tsporto di diverse miCome altre volte, risaliremo il gliaia di pietre yer la costruzione del monte carichi del fardello pesante di nostro Villaggio del Fanciullo. pietre per scontarc i nostri peccati, Fede, entusiagmi>, carità ardente, per ricantare con note fervide il caratterizzò il primo pellegrinaggio eantico della fede e della riconoscenche richiamò migliaia di pellegrini za a Maria. da tutte le parti su per i l monte. Sono invitati non solo i d e ~ o t d ii Si è iniziata la costruzione? del Visciano ma anche di altri paesi. 2. piano della Casa della Ma= La Madonna ci attende! dnnnii. Lungo il faticoso viaggio, sostereUn gruppo di valorosi operai vi mo dinanzi al tempietto detto .Maprestano la loro opera con spirito di dunnella*, a un chilometro circa da sacrificio e di abnegazione. Visciano per benedire l'edicola che ii sorge, e per riprendere con rinovato ardore i l cammino verso la -ta ove la carità ne sospinge, la :e di Maria ne chiama. Ognuno porti la sua pietra per grande edificio della carità eri. ~na! Tutti i mezzi sono mobilitati per cari,;, 2, grandecrociaca asini, carretti, camioncini, macchine, camion ... La Madonnina ci benedirà in proporzione del sacrificio fatto. P r o g r a m m a d e l gelDegrina$ri,io trnenicn 20 aprile 1953 Vre 4,'IO - S. Messa e Comunione generale per gli uomini al Santuario. Ore 5,30 - S. Messa e comunione generale per le donne. Ore 6.30 . Partenza dal Santuario per le cave di pietre. - Convegno a Schiava nella strada di Visciano ed inizio della grailde sfilata. e 8 - Sosta dinanzi al nuovo tempietto detto "Madnnnella,, per la briii-diaione e 9 e per il riordiiiamento del pellegrinaggio. v r e 10,30 - S. Messa sul piazcale del Santuario - Disrorso, benedizione degli auro?ilezzi. ^ La Libreria " Sacro Cuore ,, presso 111 l' islilulo bnselmi --q Ailo scopo di contribuire efficacen~entealla diffusione della startipa e di libri buoni nelle nostre famiglie cristiane la Direzione della <' Piccola Opera della Redenzione ,, ha decisr~di aprire presso il ncstro Istituto di Rlarigliano una Libreria Biblioteca di libri forinativi, e ricreativi (ricco assortimento i ro~iianzi, racconti, libri di formazione, di pietà, opuscoli vari). S i a m ~aicuri che tutti coloro che hanno a cuore il grave problema della educazione e formazione della giovcntù nvri solo accoglieraiino coi1 favore tale iniziativa, ina 1 7 ~ p o g g e r < i n ic~noe favoriranno lo sviluppo. La libreriu ve!-i-&i~zur~guratu il 29 marzo p. v., Domenica - delle Palme. - p---..--p- ~ -~ -p.-p~ ~ ~ ~ La ~- p - ~ .. ~ Giorraa~ta della carità a Nolia La città del Santo della carità è se:],nobili tradizioni pre fedele di generosità. Ogni auilo noi ne abbiaiiio una riprova. Moltissitrie famiglie noil solo danno la loro offertaniensile, ma i n occasione della Giornaia pro orfani sono sempre pronte a dare il loro contributo. REDENZIONE p~ Già l a c i f r a d i c i r c a L. 200.000 (duecentomila) raccolte c o n zelo p a r i a g r a n d e eacrificio dell' i n t r e p i d o Com i t a t o delle nostre zelatrici maggior- niente d i r e t t o d a l l a S i g n o r a M i n i e r i , dice l a g a r a di b o n t à di t u t t a l a cittadinanza. N o n sonio m a n c a t i , c o m e sempre, t o c c a n t i e p i s o d i di s q u i s i t a gentilez7,a e b o n t à . S i g n i f i c a t i v a è s t a t a l'off e r t a delle m a e s t r a n z e d e l l a D i t t a fra- telli M a s u l l o c h e h a n n o o f f e r t o c i r c a I,. 4000, clel p i c c o l o A n g c l o Masull o c h e h a v o l u t o l a s u a hiista per ~ d e p o r v i i l f r u t t o dei s u o i p i c c o l i ris p a r m i p e r gli o r f a n e l l i (L. 1000), dei d e g e n t i nel S a n a t o r i o che h a n n o fraternizzato con i nostri offrendo L. 700, degli impiegati del B a n c o di Napoli, degli Ufficiali e militi delle G i i a r d i e di finanza, e di mille a l t r i i l c u i n o m e è s c r i t t o nel cuore di G e s ù e di M a r i a I m m a c o l a t a . A tutt i v a d a l' e s p r e s s i o n e della n o s t r a piii viva riconoscenza e gratitudine, c o n l a p r o m e s s o di fervide p r e g h i e r e d a p r t c degli orfanelli, d e i superiori e di t u t t a l a famiglia deJl'0pera. !l9 marzo: Festa dei Piararali Artigiani - 1,a festivita di S. G i n ~ e p p e Patrono , dei lavoratori c:rietiani è senza dubbio la più balla e In pii, caratteristica p e r i piccol i artigiani di 1';idri A r t ~ i r r Nell'Istituto ~. 4nselini gli Artigiani ri eono preparati alla f ~ s t ad r l loro Protettore con un solenne triduo. Mattina e pera la piccola cappellina risuoriava di eacri canti in onor e del P e d r c Putaiivo di Grsù. T1 piorno della sacra festività, i giovani artigiani si sono accostiiti, i n nissea compatta, alla Sacri, Mensa per inrglio onorare S. Giiiseppe, e ai Suoi picili hanno rinnovato propositi di operare sempre meglio e senrpre pid. Al trisitirro dopo la S. Xessa tutti san partiti p r r una $;a <la tanto tempo attem. hleta: Caserta. Tutti erano dcsidrrosi <li v r c l e r ~il palazzo reale e la caacata di ciii taliio a-ievano sriiiito 11arl;ire: e copi ilccompagnati dall'amato Padre . $ r t ~ l r o , dal caro dori Paolo e d a l l ~sipiioriiit Ai:srlnii . Ioinit,, in un elegante aiitopulrnaii, alle ore 9 h a avuto inizio la loro passeggiata. P r i m a tappa: Nola. N611 potevano f a r passare la giornata senza rivolgere a S. E. Mons. Binni gli auguri più sinceri in occasione d e l I . au- nivcrsario della Stia Consacrazione Episcopale, e dimostrargli così il loro affetto filiale. S. E. è rimasto molto contento degli aiiguri ad anche del repnlo che i Suoi figli con tanta gioia Gli hanno porto. Un regalo offerto d a i piccoli c a l e ~ l a i a nome 'di tutti. Mons. Vescovo, h a poi promi8ao una gita a tutti i giovani artigiani ed ha assicurato che vi prenderà pure !>arte E ~ l i pel.soi:alineiite. E d resi, ora, penpano s]>esro a questa gita non sia per altro che per gustare la gioia di avere tra di loro, per un giorno intero, il loro amato Pastore. E ~ I I P S I O non tnrdcrà ad avverarsi, perchè P promessa del nostro Vescovo c h e noi amiamo qiial padre. Dopo gli aiiguri al Vescovo subito in puln~aiic via a Caserta. Panorama veraiirentc inca:itevole qiiollo della cascata e del pulaezo reale. Tutti iie sono rimasti entrisiasti e ammirati dal verde paesaggio che dall'alto si poteva mirare. A P'oco più di mezzogiorno tutti gli artigian:i si riunivano sotto una ombreggiante *..-n per consumare coi1 appetito veraniente invid>abile una colazione preparata e distribuita con cura materna dalle buone suore. Nel pomeriggio, prima di c rendere la via del ritorno si sono recati a visitare un orfanotrofio di Caserta dedicato al Santo di Padova e diretto da un Sacerdote tanto zelante quanto buono, Don Mario Vallarelli. Dovevate vederli, amici cari, come i nostri artigiani ~ a r l a v a n o fraternamente con i loro compagni. Sembrava che si con0SCeswero da parecchi anni, invece erano pass ati appena dieci minuti che si vede. vari<1 per la prima volta. Ecco la carità .. di Gesù "Amatevi. gli uni gli altri,,. Hanno visitato i laboratori dei figli di Don Mario, i quali hanno voluto anche " ' n g r a z i a r e i loro fratelli della visita così con la loro banda musicale han. i fatto sentire delle belle marcette, a ii hanno fatto eco gli applausi dei gioini ascoltatori. Sono usciti da quella visita pitì buoni, ,L& caritatevoli,direi quasi con uir sentimento di nostalgia. ' E così dopo una giornata trascorsa in ? canti, suoni e giuochi a sera si faceva ritomo a casa. Tutti sono rimasti couteiiti per avere così bene irascorsa la festa del loro santo Protettore. Avevano anche intenzione di pnbblicare u n a l o r o f o r o , - f a sempre piacere [arsi vedere fotografati, anche perchè sono inolto fotogeni - ma non è stato possibile per tante ragioni, s o p r a t t u t t o per inarrcnnza di spazio. Sarà per un'altra volta. Si, senz'altro la prossima volta, così avreste anche modo di conosr:ere un pochino i nostri artigiani. Conoscerete I'uzio : il giovane allegro; Allocca e Napoletano: « l a coppia politica ,,; Biagino e Auricchio : '' gli artigiani sportivi,,; Erneatino ed Andrea: li conoscerete invece, a tavola, quando secondo loro, affrontano il problema del "me.. zogiorno ,,; conoscerete ancora Gigino e De Siinone: le due "voipi,, e infine AI. caria e Vitiello: i più "caratteristici,, dell'artigianalo. Li conoscerete uno per uno e rimaìrete felici, anche perchè infine sono dei simpatici giovani. Arrivederci allora alla prossirna volta. Buona Pasqua e sante feste è quello che vi augurano all'unisoso tutti i giovaUn giovane Artigiano ni artigiani. ... p - Anna Ruggiero - Villani si è ebdorrnentata nel sonno dei giusti T u t t i a Nola sapevano c h e voleva bene agli orfanelli, c h e viveva desid e r a n d o di p o t e r f a r e t a n t o ancora per essi. Aveva un s o l t i m o r e : m o r i r e ma d i m e t t e r e tutto a p o ~ t o . pri- - . ~~. ~- . ~~ .~ ~ ~ ~ ~ Ripetutamente mandò a chiamare i l D i r e t t o r e dclla Piccola O p e r a prem u r a n d o l o di fissare la d a t a p e r la stipula dell'atto di donazione p e r l a cessione agli orfanelli di un appezzamento di t e r r a d i un moggio e d un quarto. Volle poi essere la prima benefattrico per la costruzione del 11. pia- lo del nostro Villaggio del Fanciul. o offrenrlo ;i tale scopo un milione. Uice\a sptLsso: Pregate il Signore :he mi faccia vivere ancora un pò ,erchè voglici fare ancora tanto per gli orfanelli. Il tre gennaio è volata al cielo, "on un bagaplio di opere boone com>iute e l'iniio di riconoscenza di luecento piccoli binibi salvati dalla rtrada. Opera enini illarum sequuntur illas! -1- Le sue opere la seguono, l'hanno preceduta dinanzi al Signore. Ella non è morta, ma vive. Vive nell'esempio di generosità lasciato, ~iell'affetto memore dei pic coli beneficati, in benedizione ! L'Opera ha nel cielo un angelo che prega, che continua la sua missioni di bene, che fa piovere la provvidenza in una misura ancora più ab hondante su tutti i benefattori. dere santamente 1' altare del Signore. E' m o d a !a nonna! - Rar.cc~manBiam~t alle preghiere dei ii~istri anii~:ila anime dei seguenti !: nefatltiri ilvfunti: !lfazze» dott. /ll/iedo da Nola. Scotti Della valle Carolina. iVlons. Giouanni Liccardi. Sig. SSibilla Lucia. Sig. Staazione Carrnine, padre della nostrri zelatr.ice Olga Starazione. D'Auria Giuseuoe. ' :Mii~ieriSuntaltiello Antoizietta, sorella del R ~ ~ 2v~'ID,zS. , ~ ~~f i ,, ~ i ~ ~ i . si,g.na ROS3 vetrani da sperolle. Sig. Biagio Picciacch,i d a Buirtr~o. Cnn. D. S a n1 u e1 e Rosa t i da ~Mariglia7zo. Era la nonna ilel nostro chierico Mario Fabk~rocini. Donna caratteristica, un pò hi~zarra,ma h o na di animo. Un bel mattino di ottobre ce vediamo al Villaggio del Fancii sopra un cariretto. C Sono vwtilta a morire d o o ~6 mio nipote.,, E così è stata tra noi tre mesi, fin quanao a Natalc viene colpi?~(la trombosi ed il 14 gennaio vola al cielo sorridenido. Prega dal cielo, o buona nonna, per il tuo caro nipote che possa asceli"P 2 p - - --. di ~ ....~ - ~~~ ~~~~~ ~ .. ~~. ~ ~ - . ~ ~ ~ - . La Madonniha dal - JJiOqdja jiraZip- noi la p o t e n t c Carpinello, n o s t r a 1c h l i n t e r c e s s i o n e di .--Maria. Madre, continua ad tffondere sni suoi devt~ti una piog. gia abbondaiii;e di grazie e di favori Raniao efferto per grazie ricfivute: Sanfilippo Giuscltpc d a Messina 1,. 500, celesti ! N~~~~~~ ,,lie 1 9 abbia invocata De Cieco Giovanira di S. Paolo Ueisito L. ,500, Espoaitn Giuscppi: da Benevento fede è rimast'o delufio. L. 500, Signora Di Rosa d a Nola L. 1000, Accorriamo ai suoi piedi Con Felice Xotiteforte d a Scliiava per la griarifi~lucia ed esperimenteremo anche gione del nipote Felice Hosello offre L. L j O O A poco più di mezzogiorno tutti gli arti. 0 iante giani si riunivano sotto una ombreh< pineta per consumare con appetito veramente invid~abileuna colazione preparata e distribuita con cura materna dalle buone suore. Nel pomeriggio, prima di prendere la via del ritorno si sono recati a visitare un orfanotrofio di Caserta dedicato al Santo di Padova e diretto da un Sacerdote tanto zelante quanto buono, Don Mario Vallarelli. Dovevate vederli, amici cari, come i nostri artigiani fraternamente con i loro compagni. Sembrava che si conoscessero da parecchi anni, invece erano passati appena dieci minuti che si vedevano per la prima volta. Ecco la carità d i Gesù "Amatevi gli uni gli altri,,. Hanno visitato i laboratori dei figli di Don Mario, i quali hanno voluto anche r i n g r a z i a r e i loro fratelli della visita e così con la loro banda musicale han, no fatto sentire delle belle marcette, a cui hanno fatto eco gli applaiisi dei giovani ascoltatori. Sono usciti da quella visita pia buoni, pii3 caritatevoli,direi quasi coi] un sentimento di nostalgia. E così dopo una giornata trascorsa in Anna Ruggiero - Viilanì s i è ebdormenfata n e l sonno dei giusfi T u t t i a Nola sapevano c h e voleva bene agli orfanelli, c h e viveva desid e r a n d o di p o t e r f a r e t a n t s a n c o r a per essi. Aveva un s o l t i m o r e : m o r i r e prima di mettere tutto a posto. canti, suoni e giuoclri a sera si faceva ritorno a casa. Tutti sono rimasti contenti per avere così bene trascorsa la festa del loro santo Protetlore. Avevano anche intenzione di pubblicare u n a l o r o f o t o , - f a sempre piacere farsi vedere fotografati, anche perchè sono niolto fotogeni - ma non è stato possibile per tante ragioni, s o p r a t t u t t o per mancanza di spazio. Sarà per un9altra volta. Si, senz'altro la prossima volta, così avreste anche modo di conoscere un pochino i nostri artigiani. Conoscerete Puzio : il giovane allegro; Allocca e Napoletano: "la coppia politica ,,; Biagino e Auricchio : " gli artigiani sportivi,,; Ernestino ed Andrea: li conoscerete invece, a tavola, quando secondo " mezloro, affrontano il del zogiorno ,,; conoscerete ancora Gigino e De Simone: le due "volpi,, e infine Accaria e Vitiello: i più "caratteristici,, dell'artigianato. Li conoscerete uno per uno e rimarrete felici, anche perchè infine sono dei simpatici giovani. Arrivederci allora alla prossima volta. Buona Pasqua e sante feste è quello che vi augurano all'uniaoso tutti i giovani artigiani. Un giovane Artigiano ... Ripetutainente m a n d ò a c h i a m a r e il D i r e t t o r e della Piccola O p e r a prem u r a n d o l o di fissare l a d a t a p e r la stipula dell'atto di donazione p e r l a cessione agli orfanelli di un appezz a m e n t o di t e r r a d i un moggio ed u n quarto. Volle p o i essere la p r i m a benefat. trice per la costruzione del 11. pia- io del nostro Villaggio del Fanciul.o offrendo ;i tale scopo un milione. Diceva spesso: Pregate il Signore che ini faccia vivere ancora un pò perchè ancora tanto Per gli orfanelli. I1 tre gennaio è volata al cielo, con un bagaglio di opere buone compiute e l'inno di riconoscenza di duecento piccoli bimbi salvati dalla strada. Opera eiliin illarum sequuntur illas! -b E' l rriorta la n o n n a .I Era 'a nonna del nostro chicrico w':ario IÌahhrocini. Donna caratteristica, un p6 bizzarra, ma huona di animo. Un bel mattino di ottobre ce la vediamo al Villaggio del Fanciullo sopra un carretto. "Sono n "" è mio nipote.,,, E così è stata tra noi tre mesi, fin quando ai Natale viene colpita (la trombosi ed il 1 4 genuaio vola al cielo sorridendo. Prega dal cielo, o buona nonna, peril tuo caro nipote che possa asceii. Le sue opere la seguono, l'hanno preceduta dinanzi al Signore. Ella non 2 morta, ma +ive,. viYe nell*esempio di generosità la. sciato, nell'affetto memore dei pic coli beneficati, in benedizione ! L'Opera ha nel cielo u n angelo che prega, che continiia la sua missione di bene, che fa piovere la provvidenza in una misura ancora più abbondante su tutti i benefattori. dere santamente l' altare del Signore. H.nccrimandismn alle preghiere dei nostci anlit:j I,! anime dei se. guentl li nefaltriri dvfnnti: Mazzeo dott. A1Jredo d a Nola. Scotti Della Valle Carolina. Mons. Giovanni Liccardi. Sig. Sibilla Lucia. Sig. Stanzione Currnilze, padre della nostra zelutrice 01ga Stanzione. D'Auria Giuseppe. Mir~ieriSantu~tielloAntorzietta, sorella del Rec;.rn« ~3fons.1Wir~ieri. Sig.na Roiri Vetr<zni d« Sperone. Sig. Biagio Picciocchi da Baiar~o. Can. D. S a m u e l e R o s a t i da Marigliano. .. .. . ~ ,= noi la p o t e n t e I piClgg'n& g'.(lzi(,I iMaria. n t e r c c s s i o t i e di La Madollflitla dal Carpinello, n o s t r a ' - . Madre, continua ad effondere s u i suoi devoti una pioggia abbondai:ite di grazie e di favori celesti ! N~~~~~~ ohe 1, abbia invocata con fede è riina!rto deluso. Accorrialno ai suoi piedi con fiducia ed esperimenteremo anche -- ~ ~~ . Hanno offerto Ber Cazie ricevate : Sanfilippo Giiiseppe d a Messina L. 500, D e Cicco, Giovantia d i S. Pnolo Belsito L. 500, E s p o ~ i t oGiiiaeppc da Brncvento L. 500, Sigiiora Di Koaa da Nola L. 1000, Felice Monteforte da Schiave per la gilarigione del nipote Felice Hosello offre L. l500 .