Marzo 2014
CURIA PROVINCIALE
DAL PROVINCIALE
Tempo di destinazioni, rinnovata disponibilità
al progetto apostolico della Provincia.
La conclusione del mio mandato come Provinciale
si avvicina, ma prima di aprire la fase dei bilanci ci
attende l'ultimo tratto di strada da percorrere con gli
occhi rivolti in avanti. Le destinazioni per l'anno
venturo, che vengono a maturazione in questo periodo, sono uno
snodo cruciale in questa linea.
La Provincia sta attuando scelte importanti che impegnano tutti
in modo esigente. Il quadro di riferimento è quello della Congregazione Provinciale VIII, con la dichiarazione che ne ha concluso i
lavori, votata all'unanimità. In quella sede, si chiese al governo di
focalizzare i progetti su cui puntare e si riaffermò la disponibilità alla missione nella logica dell'obbedienza ignaziana. Abbiamo così
cercato insieme la volontà di Dio, abbiamo ascoltato le voci che si
levano nella nostra società e nella Chiesa, con le loro criticità e i loro fermenti. I progetti sono stati meglio precisati attraverso visite,
colloqui e incontri (tra cui quelli zonali tra maggio e ottobre scorsi):
a titolo di esempio ricordo la Fondazione Gesuiti-educazione, il potenziamento dell’Apostolato Giovanile e l’operazione Centri Universitari con l’apertura di Pisa, una nuova distribuzione di responsabilità con i Vescovi di Albania, Sardegna e Campania in relazione a
Seminari o Facoltà, il nuovo assetto della nostra presenza in Albania, la trasformazione del MAGIS, l’impegno a favore della collaborazione con i laici (e fra noi), la costituzione di un filosofato europeo
APPUNTAMENTI IN
PROVINCIA
Ordinazione diaconale dello scolastico
Michele Papaluca SJ
22/04/2014, 16:00 | Chiesa del Gesù, Via degli Astalli, Roma, RM, Italia |
La concelebrazione sarà presieduta
da mons. Cyril Vasil SJ
Ordinazione Presbiterale degli
Scolastici Vincenzo Anselmo e Tiziano
Ferraroni SJ
24/04/2014, 16:00 | Chiesa del Gesù, Via degli Astalli, Roma, RM, Italia |
La concelebrazione sarà presieduta
da mons. Luciano Monari
Ultimi Voti di P. Walter Bottaccio SJ
18/05/2014, 11:30 | "S. Maria della
Speranza", Scampia -Napoli |
Corso di Esercizi Spirituali(7gg) +
Laboratorio di approfondimento (2gg)
per Guide di esercizi
15/06/2014 - 25/06/2014 | Casa Es.
S. Cuore, Galloro - Ariccia |
Per vivere e approfondire dinamiche
tipiche degli esercizi ignaziani: un'esperienza nuova e particolare di formazione permanente per chi è impegnato a vario titolo nell'apostolato degli esercizi.
Corso di Esercizi Spirituali per tutti i
gesuiti
04/08/2014 - 13/08/2014 | Casa Esercizi S. Cuore, Galloro - Ariccia |
Corso di Esercizi e Discernimento
Comunitario. Iscrizioni in sede
AGENDA DEL
PROVINCIALE
Consulta di Provincia
08/04/2014 - 11/04/2014
Commiss. Formazione
Roma - San Saba,
11/04/2014 - 12/04/2014
Incontro comunità
Padova,
16/04/2014, 09:00
Ordinazione diaconale
Roma
22/04/2014, 16:00
Ordinazione sacerdotale
Roma,
24/04/2014, 16:00
AGENDA DEL
VICE PROVINCIALE
NORD
Consulta di Provincia
08/04/2014 - 11/04/2014
Consulta di Provincia
06/05/2014 - 10/05/2014
Visita canonica Alghero,
11/05/2014 - 14/05/2014
AGENDA DEL
VICE PROVINCIALE
SUD
Consulta di Provincia
08/04/2014 - 11/04/2014
Visite a Reggio Calabria e
Ganzirri
14/04/2014 - 16/04/2014
Consulta di Provincia
06/05/2014 - 10/05/2014
Visite a Grottaglie e Lecce
12/05/2014 - 14/05/2014
Visita Bari
15/05/2014 - 16/05/2014
a Roma, l’attenzione al ministero degli Esercizi soprattutto nella forma degli EVO… La consultazione per la nomina del nuovo Provinciale si è inserita pienamente in questo cammino.
Ora la realizzazione delle prospettive precisate fa appello a tutta la
nostra disponibilità e a tutte le nostre forze per orientarci insieme secondo queste linee apostoliche. Elaborare le destinazioni significa
compaginare aspetti che, tra il piano personale e un più ampio disegno
comune, possono far fatica a convergere. È un processo esigente di ricerca condivisa e di reciproco affidamento, che può comportare passaggi austeri ed esposizioni rischiose. Ma certamente non si tratta di cercare soluzioni individuali o, peggio, di trovare nicchie protette; piuttosto occorre collaborare allo svolgimento della comune missione inserendoci sempre meglio, come membra dell’unico corpo apostolico.
Tenendo ben presenti le “circostanze di tempo, di luogo e di persone”, come Ignazio spesso ripete, ogni destinazione è frutto di dialoghi prolungati e di esplorazioni articolate, che comportano un’interazione intensa
con l’insieme di questo corpo in cui siamo costituiti. Riducendosi il numero
dei gesuiti, le possibilità di scelta si restringono: ogni opzione va esaminata nelle sue numerose ripercussioni. Ogni decisione deriva non
dall’esecuzione di un programma astrattamente definito a tavolino, ma dal
riconoscere ciò che lo Spirito di Dio ci indica nelle situazioni concrete, in
ordine a quello che Ignazio chiama il (più universale) bene delle anime.
Per questo alcuni progetti hanno richiesto anni di preparazione prima di
venire alla luce e i tempi non sono così rapidi come vorremmo. Tuttavia è
proprio in questo passaggio e con queste decisioni che il presente si apre
ad accogliere il futuro per un nuovo incontro con Dio, nel ricevere e nel
compiere la missione che ci affida.
DALLA CONSULTA
Notizie dalla Consulta di marzo. Gli aggiornamenti iniziali su cui il P. Provinciale ha informato sono stati:
• la visita canonica a Napoli-Posillipo, dove si prospettano
1) alcune variazioni nell’articolazione del governo della
struttura (Collegium Professorum, Sezione, Seminario,
Comunità), che potranno comportare anche cambiamenti di carattere logistico; 2) la precisazione del progetto di ristrutturazione degli immobili, che
dovrebbe presumibilmente iniziare l’anno prossimo.
• la nascita della Fondazione Gesuiti-Educazione, varata ufficialmente il
17 febbraio. In prospettiva questo comporterà, a partire dall’autunno, il
passaggio di tutti i collegi sotto la diretta giurisdizione del Provinciale. Va
sottolineato che già diverse scuole sensibili alla spiritualità ignaziana hanno chiesto di poter aderire alla rete dei collegi;
• il nuovo filosofato europeo a Roma, argomento all’ordine del giorno della
riunione dei Provinciali dell’Assistenza dell’Europa Meridionale, dal punto
di vista sia formativo sia logistico. Circa la collocazione, si prenderanno in considerazioni diverse opzioni, fra le quali ci sarà anche S. Saba, nella consapevolezza che il rapporto con la periferia richiederebbe
di essere recuperato in altro modo e che ci sarebbe da considerare che impatto questo avrebbe sulle
opere presenti.
Si è poi trattato dei futuri assetti di governo. Il punto di arrivo verso cui ci si orienta è quello secondo cui
il Provinciale è coadiuvato da Delegati per diversi ambiti apostolici o di attività. Per giungere a questo
risultato potrebbe essere conveniente un periodo di transizione con un unico Viceprovinciale. Andrà ben
precisata la figura dei Delegati e il rapporto tra consulta canonica e gli incontri dei Delegati, in modo da
evitare sovrapposizioni. L’eventuale ridefinizione dei settori apostolici verrà valutata il prossimo anno.
Con la partecipazione e la relazione introduttiva del P. Pino Piva jr. è stato quindi affrontato l’argomento
principale di questa consulta e cioè la situazione dell’ambito degli Esercizi Spirituali. P. Piva ha fatto una
panoramica generale del settore nelle sue diverse dimensioni (esperienza, riflessione, formazione),
mettendo in luce i punti deboli che richiedono particolare attenzione. Fra questi, occorre vigilare sul fatto
che la diminuzione delle nostre case non porti a un disimpegno, ma a un nuovo modo di organizzarsi
che consenta di proporre nelle diverse aree programmi qualificati e riconoscibili da parte della Compagnia e di coloro che si sono formati come guide. P. Piva ha anche relazionato sul recente convegno dei
coordinatori territoriali e responsabili di diverse iniziative circa gli Esercizi. Fenomeno emergente è il diffondersi degli Esercizi nella vita ordinaria, che sono sempre più richiesti: al momento circa 850 persone
li stanno facendo. Gli Esercizi per famiglie sono un’altra pista promettente, sia nella linea di quelli avviati
alcuni anni fa dal P. Deidda, sia di quelli proposti a Villa S. Croce ad opera dei coniugi Bovani e di altre
famiglie, che gestiranno la nostra casa di S. Mauro Torinese. Elementi di attenzione e proposte emersi:
la cura per formare gesuiti capaci di proporre gli Esercizi, l’urgenza che tutti gli operatori dei settori apostolici abbiano fatto gli Esercizi per porre le basi di un’autentica ignazianità; i coordinatori territoriali possano svolgere il loro compito come priorità; la costituzione di una qualche forma di finanziamento del
settore; l’importanza di incrementare l’animazione della spiritualità ignaziana sul territorio romano; valutare la possibilità di costruire una Rete di Case (non solo della Compagnia), analogamente alle reti con
cui si organizzano altri settori. La Consulta si è conclusa con l’esame di alcune possibili destinazioni e
con la verifica finale.
Padre Matarazzo: “Sul territorio, da gesuiti e da cittadini”
Intervista al nuovo Provinciale. Padre Gianfranco Matarazzo è stato
scelto, l’8 febbraio, dal Padre Generale come nuovo Provinciale d’Italia.
Prenderà il posto di P. Carlo Casalone SJ, che ha esaurito il suo mandato di sei anni. 50 anni, originario di Teano, una laurea in giurisprudenza, e una specializzazione in diritto amminstrativo e scienze
dell’amministrazione, avvocato, P. Matarazzo attualmente dirige
l’Istituto Arrupe di Palermo, è delegato per l’apostolato sociale e per la
materia degli abusi.
Quali erano le caratteristiche del nuovo Provinciale che aveva in mente? E ora cosa chiede a se stesso?
“Le caratteristiche che mi aspettavo dal nuovo Provinciale corrispondono al ritratto condiviso che come
Corpo, soprattutto nell'ultimo anno, siamo stati chiamati a elaborare. In particolare, è emerso il bisogno
di un Superiore che sapesse far tesoro del cammino sin qui compiuto e che sapesse rilanciarlo. Mi riconosco in questa attesa e spero di saperla fare mia”.
Il Provinciale, così come è stato definito in questi anni, esercita una leadership partecipata. Per lei questo cosa significherà?
“Anche in questo caso, si tratta di proseguire su un cammino che, da un lato, è stato portato avanti con
attenzione negli ultimi decenni e che, dall'altro, appartiene geneticamente al nostro carisma, dal momento che la leadership di Ignazio di Loyola sin dall'inizio è stata vissuta e concepita come partecipata.
Quest'aspetto del carisma è di estrema attualità e nel contesto odierno può assumere tratti profetici”.
Lei è entrato in noviziato a trent’anni. Perché ha scelto la Compagnia ieri? E perché la sceglierebbe oggi?
“Innanzitutto provengo da una formazione diocesana che mi ha concesso di conoscere bene due belle
realtà ecclesiali, quella di provenienza, la diocesi di Teano-Calvi, e quella di destinazione per gli studi
universitari, la diocesi di Napoli. Serbo un bel ricordo della formazione ecclesiale sperimentata in queste
due realtà e in particolare della parrocchia che mi ha accompagnato alla vocazione, la parrocchia Santissimo Crocifisso e Santa Rita di Napoli, con l’allora parroco, monsignor Antonio D’Urso. Durante questa formazione sono stato aperto alla realtà ecclesiale nella ricchezza dei suoi carismi, spinto a conoscerla, e ho trovato una disponibilità esemplare nei gesuiti della Chiesa del Gesù Nuovo di Napoli, molto legata alla zona universitaria della Federico II, che io frequentavo come studente. Ho vissuto con entusiasmo gli anni dell'Università e questo fermento aveva anche una dimensione spirituale che mi ha
portato ad avvicinarmi sempre di più al carisma ignaziano. Sono stato conquistato dalla cura personalis
testimoniata dalla spiritualità dei gesuiti e dal servizio ecclesiale cui il carisma ignaziano mi ha a sua
volta rilanciato. In particolare, il Signore ha voluto che in quest'incontro sperimentassi la Buona Notizia
di Gesù morto e risorto, secondo il modo di procedere del carisma ignaziano. Si tratta di uno dei modi
che la Chiesa mette a disposizione: lo Spirito mi ha chiamato a questo carisma”.
Che identikit darebbe della Provincia che le viene affidata?
“I gesuiti d'Italia provengono da una storia bella: penso all'attenzione ai poveri, ai giovani e alla cultura e
penso al modo con cui cerchiamo di realizzare questo servizio. Questa bellezza trapela anche oggi, insieme a fatiche e pesantezze. Proprio questa combinazione sta svelando un'occasione preziosa di riflessione, di ripresa di familiarità con la Buona Notizia di Gesù Cristo, di riscoperta del carisma e di un
suo rilancio. L'identikit della Provincia mi sembra giocarsi in queste componenti e credo che lo Spirito,
attraverso di esse, ci stia chiamando a un discernimento generoso e fiducioso”.
Quali sono a suo parere le urgenze su cui la Provincia deve lavorare? Quali processi portare a compimento? E quali le nuove frontiere da esplorare?
“I gesuiti d'Italia sono chiamati a fare un punto della situazione generoso, sulla scia del cammino già avviato da anni, capace di riconoscere le luci e le ombre del momento presente. Il punto di riferimento è la
ripresa di familiarità con il nostro carisma, cioè con la Buona Notizia di Gesù morto e risorto secondo il
nostro modo di procedere. L'ascolto dello Spirito ci aiuterà nella necessaria rivisitazione della nostra
presenza e azione sul territorio e a identificare gli ambiti e le frontiere su cui siamo chiamati a investire.
Questo processo ci investe a più livelli, tra loro implicati: in maniera personale, come laici e gesuiti, in
maniera comunitaria, come cittadini, cioè uomini e donne per gli altri”.
Lei è un uomo del Sud. Come si vive la dimensione geografica, il rapporto Nord-Sud in Provincia, tenendo presente che c’è anche l’Albania?
“La geopolitica e la cronaca attestano che la dimensione geografica è un aspetto delicato e contraddittorio. Il carisma ignaziano dal canto suo dimostra che l'articolazione territoriale è innanzitutto un'oppor-
tunità e una ricchezza e tutto questo, ancora una volta, ci appartiene in termini genetici. Vorrei proseguire in questa prospettiva”.
I religiosi, i migliori, dice il Papa devono andare alle frontiere dell’esclusione sociale. Lei ha diretto
l’Istituto Arrupe di Palermo ed è delegato dell’apostolato sociale. Quali le sembrano oggi le urgenze con
cui l’Italia deve fare i conti? Quale il ruolo della Chiesa e della Compagnia?
“Il ruolo della Chiesa e della Compagnia sono legati a quell'esperienza plurisecolare che ha saputo coniugare servizio al prossimo, attenzione alla persona e la costruzione di una società giusta. Ancora una
volta, abbiamo a che fare con una dimensione originaria della Chiesa e della Compagnia. L'inclusione
sociale va proseguita in questa prospettiva, sapendo coniugare ampiezza di orizzonti e rigore nei processi”.
Francesco ha istituito una commissione per la tutela dell’infanzia. E ha ribadito le linea di ferro di Benedetto XVI. I gesuiti all’estero sono stati impegnati nell’elaborazione di codici di condotta e di azioni molto
significative in merito alla tutela del minori. Lei è delegato per gli abusi. Che tipo di azione ha condotto
la Provincia d’Italia?
“Ho sperimentato un grande sostegno a più livelli come delegato per la materia degli abusi: dai miei Superiori, dalla Chiesa, dall'insegnamento di Papa Benedetto XVI. Gli abusi costituiscono un delitto gravissimo, realizzano una violenza aberrante su vittime innocenti, deturpano il volto della Chiesa. I gesuiti
nel mondo sono stati coinvolti in diversi scandali. Come Compagnia, anche in Italia stiamo lavorando
per affrontare la questione in modo tempestivo, accogliente e giusto. Tra le azioni realizzate segnalo la
stesura di un protocollo etico sulla materia già nel 2011, che è in fase di valutazione perché è da coordinare con la Conferenza Episcopale Italiana.
Il 2014 è l’anno della ricostituzione della Compagnia. Cosa significa questa tappa per la Provincia di Italia?
“La Compagnia di Gesù è stata soppressa e per 41 anni si è praticamente dissolta. Non c'era certezza
di un suo possibile ristabilimento. Eppure il carisma continuava a persistere e progressivamente ha ripreso a ispirare irresistibilmente persone e istituzioni animate da propositi di servizio. A un certo punto,
è stata ricostituita dalla Chiesa. Si tratta di un anniversario, il duecentesimo, che offre qualche rimando
provvidenziale all'attuale fase che stiamo vivendo. Mi sembra una ricorrenza importante per fare il punto
della situazione, riappropriarci dei punti fermi del nostro carisma e riprendere spediti e fiduciosi la nostra
attività apostolica”.
Il 2015 sarà dedicato alla vita religiosa. Uno dei temi messi a fuoco è quello dei giovani religiosi. Per
quanto riguarda i gesuiti italiani quanto incide la presenza dei giovani e che tipo di attenzione formativa
c’è, su cosa di punta?
“La Chiesa, la Compagnia di Gesù e tante famiglie religiose hanno saputo ridare un'attenzione formativa rinnovata alle nuove generazioni di religiosi, attingendo alla ricchezza dei carismi che la Chiesa custodisce e attualizza. In particolare, come gesuiti, lo Spirito ci sta conducendo a una riformulazione della
vita religiosa in cui la dimensione quantitativa ha perso quell'importanza, a tratti addirittura ingannevole,
che in alcuni momenti può aver avuto. In qualche modo ci ha portato a riscoprire in maniera ancora più
profonda la vocazione gesuitica, che è legata soprattutto, come ho già detto, alla familiarità con la Buona Notizia di Gesù e con il carisma che ci è stato affidato, a un cammino personalizzato, a uno spirito di
Corpo e a relazioni interpersonali attente e profonde. Ecco su cosa puntiamo”.
PROVINCIA D'ITALIA
GESUITI CULTURA
La memoria della
Ricostituzione e l’oggi
della Compagnia
Trento. In occasione del duecentesimo anniversario dalla ricostituzione della Compagnia di
Gesù, a Trento, presso Villa
S.Ignazio, sabato 12 aprile ci sarà un pomeriggio di riflessione
che metterà l’accento su due
tempi particolari del prima e dopo la soppressione, utilizzando
gli spunti speciali offerti dal genio artistico del gesuita trentino,
fratel Pozzo (con relazione di P.
Andrea Dall’Asta SJ, Direttore
della Galleria S. Fedele di Milano) e un breve ma intenso spaccato della vita della Compagnia
alle prese con le sfide rivoluzionarie del concilio Vaticano II attraverso gli orientamenti apostolici profeticamente pilotati dell’
allora Padre Generale Pedro Arrupe (intervento di P. Giovanni
Ladiana SJ, superiore della Comunità dei Gesuiti di Reggio Calabria).
“In poche parole,
Francesco”: l’e-book
sul Papa
Popoli. Nove parole o espressioni chiave di Papa Francesco
commentate da altrettante firme
di Popoli, il mensile internazionale e missionario dei gesuiti italiani: da «misericordiando» alla
«globalizzazione dell'indifferenza», dalle «periferie» ai «pastori
con l'odore delle pecore». Termini che hanno fatto da filo conduttore di una serata organizzata dalla rivista a Milano il 12
marzo, vigilia del primo anniversario dell'elezione del Pontefice.
Da quella iniziativa è nato un ebook dal titolo "In poche parole,
Francesco. Il papa gesuita in 9
termini chiave" disponibile, oltre
che sul sito della casa editrice
EMI, anche su tutte le principali
librerie digitali, italiane e straniere. Il libro, venduto a 4,49 euro,
raccoglie gli interventi di Maurizio Ambrosini, sociologo delle
migrazioni, che commenta l'appello del Papa a Lampedusa:
"No alla globalizzazione dell'indifferenza"; Maurizio Chierici,
giornalista e scrittore esperto di
America latina ("Dalla fine del
mondo"), Guido Dotti, monaco
della comunità di Bose ("La divisione tra cristiani, uno scandalo"), Silvano Fausti, gesuita e biblista ("Pastori con l'odore delle
pecore"), Miriam Giovanzana,
direttrice editoriale di Terre di
mezzo ("Misericordiando"), Ugo
Guidolin, consulente per i digital
media e ad di 10Zing
(@Pontifex), Elisa Kidane, religiosa comboniana, direttrice editoriale di Combonifem ("Madri,
non zitelle"), Giacomo Poretti,
attore del trio Aldo, Giovanni e
Giacomo e scrittore ("Tiratevi i
piatti, ma poi fate pace"), e Fabrizio Valletti, gesuita della comunità di Scampia, Napoli ("Una
Chiesa per le periferie").
I gesuiti e il cinema,
critici e attori a
convegno
Castiglioncello. Il 13 marzo si è
svolto a Castiglioncello (Livorno), presso il Centro Studi
Commedia all'italiana, un convegno sul tema: “I gesuiti e il cinema”. Alla tavola rotonda sono
intervenuti il giornalista Oreste
De Fornari, che ha parlato dei
gusti cinematografici di papa
Francesco, primo papa gesuita
e primo papa a manifestare le
sue preferenze per pellicole come Roma città aperta, La strada, Il pranzo di Babette... Inoltre
ha parlato dell'influenza dei gesuiti su alcuni grandi maestri del
cinema, loro allievi, come Buñul
e Hitchcock. Padre Virgilio Fantuzzi, critico cinematografico della Civiltà cattolica, ha parlato del
contributo degli scolastici del
Gesù alla sceneggiatura del film
La strada e della battaglia che si
è scatenata attorno a La dolce
vita, che ha visto schierarsi su
posizioni opposte il Padre Nazareno Taddei, critico di Letture (a
favore del film), e il Padre Enrico
Baragli, critico della Civiltà Cattolica (contrario). Padre Valentino Davanzati ha parlato con dovizia di particolari della sua esperienza come attore nel film
Gostanza da Libbiano di Paolo
Benvenuti. Marco Vanelli, direttore della rivista Cabiria, ha parlato delle origini del film The
Mission, sulle riduzioni in Paraguay, e del progetto del film su
Sant'Ignazio, che avrebbe dovuto essere realizzato sul finire
degli anni Quaranta dal regista
Robert Bresson con la consulenza del Padre Leturia della
Gregoriana.
Un francobollo per
Martino Martini
GESUITI GIOVANI
Estate giovani 2014
Italia. L'8 marzo scorso le Poste
Italiane hanno emesso un francobollo commemorativo a ricordo del quarto centenario della
nascita del missionario gesuita
trentino Martino Martini, uno dei
massimi esponenti di quel gruppo di gesuiti che nel XVII secolo
aprirono un rapporto moderno
tra la cultura cinese e quella occidentale. Il francobollo, che ha
un valore di 0,85 euro ed è autoadesivo, riproduce un dipinto
anonimo del Seicento che raffigura il missionario in abiti cinesi
mentre tiene tra le mani una
mappa. Martino Martini, infatti, è
autore del primo atlante moderno della Cina, il Novus Atlas Sinensis, stampato nel 1655 ad
Amsterdam, da cui è tratta la
carta geografica riprodotta sullo
sfondo dello stesso francobollo.
Nato nel 1614, Martini fu ordinato sacerdote a Lisbona e nel
1642 sbarcò a Macao per poi
stabilirsi nella città cinese di
Hangzhou dove morì nel 1661.
Si devono a lui anche la prima
grammatica moderna di stile occidentale del cinese mandarino
e un trattato storico sull'antica
Cina.
Giovani. Settimane bibliche, itinerari per orientarsi, esercizi spirituali ignaziani, esperienze comunitarie di formazione, campi
di solidarietà e annuncio, pellegrinaggi: sono decine le proposte per l'estate del Centro nazionale giovani ignaziani, sotto
lo slogan "Il Dio che ci sorprende". E' possibile scaricare qui la
locandina.
GESUITI
EDUCAZIONE
A Torino ex alunni
discutono del
capitale SOCIALE
Scuole. Che cosa conta veramente nella formazione dei giovani offerta da una scuola? Quali sono i criteri più significativi
per valutare la qualità della formazione ricevuta? Interrogandosi su questo genere di domande, all'Istituto Sociale di Torino si è deciso di dare voce agli
ex-alunni, chiedendo loro di
"raccontare" la propria esperienza e i loro anni di formazione al
Sociale. Sono nate così una serie lunga e appassionante di interviste, spontanee, "fresche",
piene di aneddoti e ricordi, ma
anche di interessanti riletture
degli anni della scuola con gli
occhi di chi opera nel mondo del
lavoro ormai già da alcuni anni
(le interviste già pubblicate si
possono leggere sul sito del
Sociale).
L'iniziativa è stata denominata
"Capitale SOCIALE", non solo
per richiamare il nome dell'Istituto, ma proprio per esprimere il
valore formativo "intangibile"
profondo che deriva da una formazione scolastica di qualità. La
sera di lunedì 24 marzo 2014,
nel teatro dell'Istituto Sociale, alcuni degli ex-alunni che hanno
partecipato all'iniziativa, si sono
ritrovati per discutere su questo
tema e confrontare le proprie
esperienze in una sorta di "tavola rotonda" moderata da Andrea
Sarubbi, giornalista ed exalunno del Massimo di Roma, e
aperta da una bella prolusione di
Padre Giampaolo Salvini, direttore emerito di "La Civiltà Cattolica". "Credo che la risposta alla
domanda iniziale data ieri e data
oggi dal Sociale - ha dichiarato
Padre Vitangelo Denora al ter-
mine della serata - sia questa:
conta la persona, la sua crescita
globale, il suo essere con e per
gli altri".
Annunciati i finalisti di
“Diamoci un tono”
Scuole. Mercoledì 19 marzo alle
ore 13.30 nel corso di un collegamento hangout con tutte le
scuole partecipanti della rete
“Gesuiti Educazione“, sono stati
annunciati i nomi dei concorrenti
che si contenderanno la finale
del concorso "Diamoci un tono", che si disputerà la sera di
venerdì 23 maggio nell'Aula
Magna dell'Istituto Sociale di Torino. Il concorso musicale "Diamoci un tono", giunto alla quarta
edizione, ha assunto quest'anno
per la prima volta una dimensione nazionale, coinvolgendo tutte
le scuole della rete "GesuitiEducazione" d'Italia. Si tratta di una
competizione musicale per gli
studenti, sia cantanti che musicisti, da soli o in gruppo, suddivisi in due categorie per età (secondaria di primo grado e licei).
Nel mese di febbraio, ciascuna
scuola partecipante al concorso
ha selezionato internamente,
con una apposita giuria, 8 semifinalisti (4 per ogni categoria).
Tra questi semifinalisti le giurie
hanno quindi selezionato due finalisti per ogni scuola (ciascuna
giuria doveva votare per i semifinalisti di tutte le altre scuole,
esclusa la propria). La proclamazione dei finalisti è stata anticipata da un saluto di padre Vitangelo Denora S.I., Delegato
per i Collegi e Presidente della
Fondazione Gesuiti Educazione,
che ha evidenziato come la partecipazione sorprendentemente
numerosa e di altissima qualità
degli alunni dei collegi rappresenti un esempio concreto di rete che si realizza dal basso,
mediante la condivisione di
talenti e passioni.
GESUITI SOCIALE
Un anno di ingiustizia
e speranza, nel
rapporto del Centro
Astalli
Roma. Non bastano 30 euro al
giorno per tre mesi per dare un
senso al viaggio disperato intrapreso da chi scappa da guerre e
torture. L'accoglienza riservata
oggi ai rifugiati che sbarcano
sulle nostre coste si riduce a
questo. “Bisogna invece elaborare un sistema unitario di accoglienza, darsi un progetto”: è
l'appello che padre Giovanni La
Manna ha lanciato durante la
presentazione del rapporto annuale 2014 del Centro Astalli.
Nel cuore di Roma, al teatro Argentina, Astalli ha dato una fotografia aggiornata sulle condizioni di circa 21 mila richiedenti
asilo e rifugiati che durante il
2013 si sono rivolti alla sede italiana del Servizio dei Gesuiti per
i Rifugiati e hanno usufruito dei
servizi di prima e seconda accoglienza che l’Associazione gestisce. Anche nel 2013, seguendo un trend degli ultimi anni, i
migranti forzati che si rivolgono
ad Astalli continuano a essere
numerosi: circa 21mila le persone incontrate nei servizi del
Centro Astalli di Roma. 37 mila il
numero complessivo degli utenti
assistiti in tutte le sedi territoriali
dell’Associazione. Il direttore dei
progetti, Berardino Guarino, ha
sottolineato come la crisi economica continui a colpire in modo particolare i più vulnerabili.
Anche persone che da tempo
avevano intrapreso un percorso
di autonomia sono state costrette a rientrare nel circuito dell’
assistenza. Sempre numerose,
tra le persone incontrate, le vittime di tortura: ne sono state individuate e assistite 713, per la
maggior parte provenienti da
Paesi africani.
NOSTRE
COMUNITA
In ricordo delle
vittime di mafia, la
società civile ricorda
Palermo. Il 21 marzo, giornata
nazionale della memoria di tutte
le vittime di mafia, presso la
Chiesa del Gesù di Casa professa a Palermo, si è tenuto un
incontro concerto, a partire dalla
ore 17.30, intitolato "La società
responsabile ricorda".
La manifestazione si è svolta in
contemporanea con l'incontro
che il Papa ha avuto a Roma
con i parenti delle vittime della
mafia. Nella parrocchia di Gregorio VII, Francesco ha dialogato con 700 persone accompagnate dal fondatore di Libera,
don Luigi Ciotti, che ha dichiarato: "La disponibilità del Pontefice
è segno di attenzione verso tutta
l'umanità fragile, ferita".
IN RICORDO
P. Luigi Macaluso SJ (ITM)
P. Luigi nasce a Racalmuto (Agrigento) il 21 maggio 1932 ed entra nella Compagnia il 6 novembre
1947 a Bagheria, dove rimane per il ‘carissimato’
fino al 1952. Dopo il triennio di filosofia a Messina
inizia un lungo periodo di ‘magistero’ (1955 –
1960): un anno alla Scuola apostolica di Catania,
due anni al Collegio Pennisi ad Acireale e altri due
anni al Collegio S. Ignazio a Messina. Nel 1960
intraprende sempre a Messina lo studio per la licenza in teologia e qui viene anche ordinato sacerdote il 14 luglio 1963. Nel 1964 fa il Terz’anno
di probazione in Austria con il P. Talhammer come
istruttore. Nel 1965 è inviato al Collegio S. Ignazio
di Messina dove insegna storia e filosofia al liceo
classico ed è preside della scuola media. Nel
1977 P. Macaluso è destinato a Catania dove continua a dedicarsi all’insegnamento di storia e filosofia nei licei statali. Il 4 settembre 2002 è nominato Superiore della comunità del SS. Crocifisso
dei Miracoli e collabora con il “Centro di Spiritualità Ignaziana”. Nel 2008 la sua ultima destinazione
a Sant’Agata Li Battiati dove si conclude la sua vita apostolica e terrena questa mattina alle ore
9.30. P. Luigi ha sempre dato prova di essere un
religioso e un Sacerdote esemplare. Era sempre
di buon umore e disponibile all'aiuto spirituale per
ogni persona che ricorresse a lui. In questi ultimi
anni conduceva i Corsi prematrimoniali della Par-
rocchia del Crocifisso dei Miracoli e si dedicava
con particolare impegno e assiduità al Ministero
delle confessioni.
sa ai problemi della scienza e al suo linguaggio, e
per questo si era anche reso ispiratore e sostenitore di un gruppo di giovani scienziati credenti.
P. Enrico Cantore SJ (ITS)
P. Gino Garrone SJ (ITS)
P. Cantore nasce a S. Mauro Torinese il 19 luglio 1926 ed entra nella
Compagnia a Cuneo il 31 agosto
1943, dove rimane fino al 1948 per il
‘carissimato’. Dopo il triennio di filosofia a Gallarate, nel 1951 è alla residenza di Torino
per il ‘magistero’ e lo studio universitario presso la
facoltà di matematica e fisica. Nel 1955 è inviato a
Chieri per la licenza in teologia e qui viene anche
ordinato sacerdote il 13 luglio 1958. Nel 1960 fa il
Terz’anno di probazione in Austria con il P. Peter
Heimejer come istruttore. Nel 1961 è inviato a
Roma per l’insegnamento alla PUG e lo studio
della filosofia della scienza che continua
all’università di Santa Clara in California (1962 –
1963) e poi a Chicago (1963 – 1964). Nel 1964 P.
Enrico è destinato nuovamente a Roma per
l’insegnamento alla PUG, dove consegue la laurea in filosofia. Nel 1967 insegna Filosofia della
Scienza alla Fordham University e, dopo un anno
in Europa (Inghilterra – Germania – Italia), nel
1969 ritorna come applicato negli USA - prima a
New York fino al 1992 e poi nel New Jersey fino al
2006 - dedicandosi totalmente all’insegnamento,
allo studio e alla ricerca, concentrandosi soprattutto sul tema della relazione tra la filosofia della
scienza e la religione. Nel 2006, P. Cantore ritorna
in Italia ed è inviato alla Residenza del Gesù a
Roma, dove continua a studiare e a scrivere sui
temi su cui ha lavorato per una vita, nonostante
l’età avanzata. Nel 2012 il trasferimento
all’infermeria di Gallarate dove questa notte, alle
ore 02.45, il Signore lo ha chiamato a sé liberandolo dalla sofferenza che il tumore, da cui era affetto, aveva reso particolarmente acuta da un mese a questa parte. Uomo di fede solida, sentiva
suo compito apostolico rendere sensibile la Chie-
P. Garrone nasce a Torino il 27 febbraio 1929 ed
entra nella Compagnia a 16 anni a Cuneo il 3 settembre 1945, dove rimane fino al 1950 per il ‘carissimato’. Dopo il triennio di filosofia a Gallarate,
nel 1953 è all’Istituto Arecco di Genova per il ‘magistero’ e lo studio universitario presso la facoltà di
lettere. Nel 1958 è inviato a Chieri per la licenza in
teologia e qui viene anche ordinato sacerdote il 9
luglio 1961. Nel 1962 fa il Terz’anno di probazione
a Firenze con il P. Igino Ganzi come istruttore. Nel
1963 P. Gino è inviato a Cuglieri per tre anni e qui
insegna lettere ed è direttore delle Leghe di perseveranza. L’anno successivo, il 2 febbraio 1964,
pronuncia gli Ultimi Voti. Nel 1970 è inviato
all’Istituto Sociale di Torino dove, se si eccettua un
biennio di destinazione a Carrara come ministro e
direttore delle opere giovanili (1972-1974), rimarrà
per circa 30 anni con le funzioni di ministro, assistente spirituale degli alunni, insegnante di religione alle scuole medie, assistente del Promotore
regionale MEG, parroco (dal 1992) della chiesa di
S. Ignazio. Nel 1999 P. Gino è destinato alla Residenza dei SS. Martiri di Torino con il compito di
confessore, direttore diocesano dell’AdP, assistente dell’OFTAL e consultore di casa. Nel 2001
nuova missio al Gesù di Genova come ministroeconomo e operatore pastorale. Nel 2012 il trasferimento all’infermeria di Gallarate dove si è spento
serenamente oggi, 25 marzo, alle 13.45. E’ ricordato in particolare per la sua attenzione verso i
confratelli, anche la sua allegria e la sua generosità nell’accoglienza nei tanti anni in cui ha esercitato la funzione di ministro. Ora è il Signore ad accoglierlo.
CONFERENZA PROVINCIALI EU
DALLA SCRIVANIA DI P. JOHN DARDIS
Abbiamo voluto esprimere la nostra solidarietà alla Provincia del
Prossimo Oriente
Cari amici, lo scorso mese ero a Beirut per una riunione speciale del mio consiglio. Abbiamo
voluto esprimere la nostra solidarietà alla Provincia del Prossimo Oriente per tutte le sfide che
sta vivendo, soprattutto a causa della crisi in Siria. C'è eroismo silenzioso tra i gesuiti che accompagnano le persone, aiutano in maniera concreta e fanno risplendere la luce del Vangelo in luoghi
di gran conflitto e sofferenza. Circa 1 milione e mezzo di profughi dalla Siria vive ora in Libano. Tutto
questo incide fortemente sul tessuto finanziario e sociale del paese. Nel mezzo di tutto questo l’ apostolato dei gesuiti in Libano continua. Abbiamo partecipato a un evento speciale il 19 marzo ( festa di San
Giuseppe ) alla Jesuit University of St. Joseph. Il Rettore dell'Università, P. Salim Daccache, ha fatto un
discorso stimolante sulla missione dell'università (disponibile on line in francese e in arabo). Alcuni
membri del Consiglio hanno anche potuto visitare il Liceo a Jamhour e il Centro Educativo e Spirituale a
Tanaïl. Vi chiedo di ricordare nelle vostre preghiere i gesuiti della Provincia del Prossimo Oriente e pregare per il loro lavoro in situazioni così difficili. Qui a Bruxelles, il 31 marzo, David Nazar, Superiore del
Distretto di Ucraina, ha parlato nella Cappella della Resurrezione della situazione in Ucraina, e in particolare del ruolo delle Chiese nella crisi attuale. Come sapete la situazione resta difficile e incerta. Vi
prego di continuare a ricordare nelle vostre preghiere l'Ucraina e tutti i nostri fratelli gesuiti nella regione
russa. Purtroppo la guerra e lo spargimento di sangue stanno interessando zone dove lavorano Gesuiti
provenienti da province e regioni CEP. In altre parti d'Europa sono garantiti valori come il rispetto dei diritti individuali, della dignità umana e dell'uguaglianza, della libertà di religione e della vita stessa. Eppure, non molto tempo fa, in molte parti d'Europa, questi valori sono stati minacciati e si è dovuto combattere per essi. Dobbiamo averne cura, continuare a salvaguardarli e a promuoverli attivamente. Vostro in
Cristo, John Dardis SJ, Presidente Conferenza Provinciali Europei
CURIA GENERALE
PADRE GENERALE
La lettera per la canonizzazione di José de Anchieta, l’apostolo del
Brasile
Il 3 aprile diventa santo il Beato José de Anchieta, gesuita brasiliano del 500, che predicò il
Vangelo tra gli indigeni e fu proclamato "Apostolo del Brasile". In occasione dell'evento il Padre Generale ha scritto una lettera all'intera Compagnia. "La Compagnia non può non rispondere all'invito che le viene fatto di valorizzare questa figura polivalente, stimolante e di estrema attualità.
Che cosa vuole dirci il Signore nel regalarci, in meno di un anno, il riconoscimento ecclesiale del valore
evangelico della vita di due nostri compagni, Pietro Fabro e José de Anchieta? Due uomini che hanno
portato a termine missioni tanto diverse e, ciò nonostante, tanto simili nello spirito della Compagnia che
deve animare la nostra missione. Ambedue, con l'intensità della loro vita, ci invitano a scoprire che la
"ricostituzione", più che essere per noi un mero fatto storico, deve rappresentare il "modo di essere"
sempre presente, in un corpo apostolico in continua ricostituzione".
La lettera di Nicolás sulla formazione intellettuale dei gesuiti
Il P. Generale ha inviato alla Compagnia una lettera sulla formazione intellettuale dei gesuiti.
Di seguito la lettera che spiega la genesi e le finalità del documento. A TUTTI I SUPERIORI
MAGGIORI Caro Padre, nel marzo 2012 ho costituito un’apposita Commissione Internazionale per riflettere sulla formazione intellettuale dei Nostri durante il corso di studi e proporre eventuali variazioni nel programma di studi filosofici e teologici della Compagnia. Alla commissione è stato chie-sto di immaginare come preparare i Nostri alla missione nelle mutevoli condizioni del ventunesimo secolo - "una difesa e propagazione della fede che ci faccia scoprire nuovi orizzonti e arrivare
alle nuove frontiere sociali, culturali e religiose. " ( CG 35, D. 1, Nn. 6 -7). La Commissione ha presentato una relazione molto ricca e densa che è stata attentamente e-saminata da gesuiti esperti di ogni
Conferenza. La relazione della Commissione e le utili os-servazioni di molti altri hanno costituito la base
del documento che ora Le invio : "Formazio-ne intellettuale dei gesuiti Fratelli e Scolastici: la formazione
Iniziale". È importante notare tre importanti caratteristiche di questo documento. In primo luogo, si basa
sulle lettere di Padre Peter Hans Kolvenbach sulla formazione. Raccolte nel 2003 in una pubblicazione
intitolata La formazione dei gesuiti, queste lettere restano di grande rilievo e im-portanza oggi per le diverse dimensioni della nostra formazione. Tuttavia, il testo che Le in-vio si concentra sulla dimensione
intellettuale della formazione e sostituisce tutte le precedenti istruzioni sugli studi. In secondo luogo,
questo nuovo documento presenta caratteristiche e valori fondamentali, piuttosto che istruzioni dettagliate, in modo da consentire la flessibilità di applicazione nella grande varietà di culture e contesti in cui
i gesuiti sono formati in tutto il mondo. In terzo luogo, esso organizza le idee in modo semplice per facilitare il suo utilizzo come una “lista di controllo” per la valutazione continua dei programmi. Le chiedo ora
di utilizzare questo documento per ( 1) rivedere e valutare i programmi in cor-so per la formazione intellettuale dei gesuiti nella formazione iniziale, di cui Lei è responsa-bile, e quindi ( 2), entro i prossimi tre
anni, mettere in atto le necessarie modifiche per realiz-zare la visione presentata in questo documento.
Perché questo accada, sarà necessario impegnare tutti coloro che sono coinvolti nella forma-zione intellettuale dei Nostri : vale a dire, delegati per la formazione, superiori delle case di formazione e loro rispettive équipe, professori e amministratori delle istituzioni impegnate nella formazione intellettuale dei
gesuiti nei diversi gradi, e gli stessi fratelli e scolastici. Sa-rebbe anche utile se i Superiori Maggiori discutessero il documento nell’ambito delle riunioni della loro Conferenza, per promuovere tra loro un
comune sentire e una visione condivisa della formazione intellettuale nella Compagnia oggi. Permettetemi di esprimere una speciale parola di ringraziamento alla Commissione internazionale composta dai
Padri Bienvenido Nebres ( PHI, Asia - Pacifico ), Yvon Elenga ( AOC, Africa), George Pattery ( CCU,
Asia del Sud), João Batista Libânio (BRC, America Latina), Je-an - Marie Carrière (FRA, Europa) e Richard Malloy (MAR, Stati Uniti). Il loro lavoro iniziale di riflessione e di discernimento ha fornito le basi
essenziali di questo documento. La Chiesa e il mondo continuano a chiedere alla Compagnia un servizio "colto" : cioè un ser-vizio caratterizzato sempre da una profonda riflessione che ci consente di capire
la realtà più profondamente e quindi di servire in modo più efficace. Alle sfide che abbiamo di fronte non
si può rispondere con superficialità. La nostra missione continua a " richiedere tutte le doti di cultura e
intelligenza, immaginazione e ingegno, studi solidi e analisi rigorose di cui siamo capaci." ( CG 34,
D.26, N. 20). Che questo documento e il processo di revisione e di riforma, che spero si avvii, ci permettano di formare i Nostri in modo migliore per la qualità del ser-vizio e per la maggior gloria di Dio. Fraternamente suo nel Signore, A. Nicolás, S.J. Superiore Generale Roma, 3 marzo 2014
ALTRE PROVINCE
Sul nuovo sito dei
gesuiti inglesi un quiz
ignaziano
Inghilterra. Giovedì 20 marzo
2014 i gesuiti inglesi hanno lanciato il loro nuovo sito web attraverso il quale, oltre a leggere le
ultime notizie della Compagnia e
della Chiesa, i visitatori avranno
la possibilità di visionare video
sull'opera e la storia dei gesuiti e
verificare le loro conoscenze
con un quiz ignaziano. Il sito offrirà risposte alle domande sulla
spiritualità e sarà a disposizione
per chi vorrà inviare richieste di
preghiere. In particolare porrà
molta enfasi sul coinvolgimento
e l'interazione: i visitatori potranno prenotarsi per i prossimi eventi, scoprire come mettersi in
gioco nel volontariato e fare donazioni online. Inoltre farà parte
di una rete di portali che comprende Thinking Faith, Jesuit
Vocation e le risorse online che
accompagnano il calendario
2014 pubblicato per commemorare i 200 anni della Ricostituzione della Compagnia di Gesù.
Per visitare il nuovo sito aggiornare il browser all' URL
www.jesuit.org.uk
Ucciso padre Frans, il
gesuita che resisteva
a Homs
Siria. Il gesuita olandese padre
Frans van der Lugt, religioso
che viveva nella martoriata città
di Homs, è stato ucciso la mattina del 7 aprile. A dare la notizia
P. Alex Basili SJ, Provinciale dei
Gesuiti per il Medio Oriente e
Maghreb: “Siamo stati appena
informati dai nostri compagni sul
posto, che oggi, lunedì 7 aprile,
intorno alle 8 del mattino, padre
Frans Van Der Lugt è stato rapito da uomini armati che lo hanno
picchiato e poi ucciso con due
pallottole alla testa, davanti alla
residenza dei Gesuiti a Homs”.
Padre Van Der Lugt viveva in Siria dal 1966, dopo un breve periodo trascorso in Libano. Era
psicoterapeuta e molto impegnato nel dialogo interreligioso.
A Homs negli anni ‘80 aveva avviato il progetto Al Ard (“la terra”), un Centro di spiritualità sorto poco fuori dalla città. Il Centro
ospitava circa 40 ragazzi con
handicap mentale, provenienti
dai villaggi vicini. Negli ultimi tre
anni di guerra il religioso olandese ha vissuto in un monastero
che sorge nella città vecchia,
dove si trovavano i civili assediati per molti mesi dall’esercito
regolare. Il religioso aveva
spesso denunciato la mancanza
di medicinali, viveri e aiuti per i
civili assediati, affermando
l’urgenza di trovare un accordo
per intervenire in favore dei civili
malati, stremati, affamati. Da
tempo collaborava a stretto contatto con gli operatori e i gesuiti
del JRS Syria per sostenere la
popolazione civile ormai allo
stremo. L'appello pubblicato poche settimane fa su you tube, e
ripreso da gesuitinews nella sezione videointerviste, ha fatto il
giro del mondo. (Di seguito il
servizio di al Jazeera).
Dutch priest shot dead in Syria's
Homs di aljazeeraenglish
Al St. Xavier’s College
torna l’osservatorio di
padre Lafont
India. Il St. Xavier's College di
Kolkata ha aggiunto al campus
attuale un nuovo edificio. In
marzo sono stati inaugurati dal
rettore, P. Felix Raj SJ, il riedificato osservatorio astronomico e
un osservatorio solare, entrambi
intitolati alla memoria di P. Eugene Lafont. L'osservatorio è
uno dei più antichi del subcontinente, creato nel 1865 dal Padre
Eugene Lafont, celebre scienziato e professore al St. Xavier's
College, conosciuto come il
"Padre della scienza moderna in
India". Nel novembre 1865 l'osservatorio si guadagnò i titoli di
tutti i giornali quando predisse
un tremendo ciclone salvando
così centinaia di vite umane. E'
stato inserito nella lista degli osservatori di tutto il mondo e ha
collaborato con l'Osservatorio
del Vaticano. Oltre ad essere il
più antico del paese è anche il
più antico e il più grande istituito
in un campus universitario.
L'Osservatorio è rimasto fuori
uso per circa 8 anni finché l'attuale rettore ha deciso di ricostruirlo aggiungendo una nuova
cupola e un telescopio moderno.
La cupola attuale è più grande di
quella originale e ha un diametro
di 7,5 metri e un'altezza di 4,5
metri con un telescopio Celestron di 35 cm che ne fa il più
grande del paese. Il telescopio
ruota su entrambi i lati ed ha
un'apertura a feritoia che ne
aumenta il campo visivo. L'osservatorio ha una cupola emisferica rotante motorizzata che verrà utilizzata per le osservazioni
notturne. Il più piccolo osservatorio solare con un tetto scorrevole a scomparsa azionabile elettricamente sarà utilizzato per
le osservazioni diurne. La struttura conta anche di una sala per
sperimentazioni e un adiacente
laboratorio informatico per l'analisi e la documentazione.
Padre Cedric
Prakash: i cattolici
difendano la laicità
dello stato
India. Narendra Modi, membro
del BJP (Bharatiya Janata
Party), il partito ultranazionalista
indù, è uno dei principali candidati a Primo Ministro dell'India
dopo le elezioni politiche di questo mese. Durante una riunione
della Catholic Association di
Goa a Margao, il Padre Cedric
Prakash, gesuita e attivista per i
diritti umani, ha messo in guar-
dia che se Narendra Modi diventasse Primo Ministro porterebbe
l'intero paese sotto la legge draconiana dell'anti-conversione,
limitando la libertà religiosa. Nel
2003, quando era primo ministro
del Gujarat, Modi ha approvato
la legge anti-conversioni, rendendo obbligatoria la richiesta di
autorizzazione al magistrato del
distretto per chi voleva cambiare
religione. Padre Prakash, direttore di Prashant, il centro dei
gesuiti per i diritti umani, giustizia e pace, con sede a Ahmedabad, ha detto che le forze estremiste propendono per uno
stato indù e una nazione indù
mentre il popolo dell'India attraverso la Costituzione ha optato
per uno stato laico. Ha inoltre
criticato i media per aver compromesso i loro principi morali
dando troppa visibilità a Modi.
"La gente in Gujarat vive nella
paura, ha dichiarato P. Prakash,
ma noi non dobbiamo aver paura di nessuno in nessun momento; Gesù dice che non dobbiamo
temere nessuno. Io non sono un
politico. Andrò a votare secondo
la mia coscienza". Quando gli è
stato chiesto che messaggio voleva dare ai cittadini di Goa
quando diceva loro di svegliarsi
prima che sia troppo tardi, ha risposto che dovrebbero unirsi ai
maggiori gruppi politici e prendere parte attiva in quello che sta
accadendo.
Uno spazio per il
dialogo interreligioso
nel campus di Deusto
Spagna. L'Università di Deusto
ha realizzato un progetto per il
dialogo interreligioso intitolato
Garate International: l'iniziativa,
basata su attività organizzate
dagli studenti e per gli studenti,
vuole essere uno spazio per
promuovere il dialogo tra diverse
culture, tradizioni e credenze e
offrire opportunità per l'accompagnamento personale e spirituale. Il 21 marzo, per esempio,
gli studenti provenienti dall'Iran
hanno condiviso con gli altri la
celebrazione del Nowruz, il Capodanno persiano celebrato in
Asia centrale e in Iran, che segna il primo giorno di primavera
e l'inizio dell'anno nel calendario
iraniano.
Donne, migrazioni e
violenza sessuale
Spagna. In Spagna il centro
Cristianesimo e Giustizia ha appena pubblicato un opuscolo
("Intrappolate nel limbo") in cui
si analizza la violenza sessuale
cui sono soggette le donne migranti. A causa della loro condizione, infatti, le donne migranti
si trovano in una situazione molto vulnerabile e il rischio di esse-
re aggredite sessualmente diventa molto alto.E, pur essendo
in una situazione del genere,
sono spesso costrette ad affrontare l'indifferenza, la discriminazione e l'inefficacia da parte di
chi dovrebbe garantire la loro sicurezza.
Informare su questa realtà è già
un modo per aiutare a prevenire
e combattere questo dramma.
Meditazione
ignaziana in carcere
Polonia. I gesuiti polacchi hanno avviato un'iniziativa nel carcere di massima sicurezza di
Varsavia. Ogni settimana, infatti,
gli scolastici offrono una meditazione ignaziana ai detenuti. L'esperienza, che rientra in un programma di riabilitazione, è stata
bene accolta sia dalle autorità
carcerarie che dai detenuti. Dopo la preghiera si tengono gruppi di condivisione e di meditazione, dove i partecipanti portano la loro testimonianza e fanno
parlare la loro vita. Alcuni partecipanti hanno espresso il desiderio di continuare la meditazione anche in altri momenti, oltre
all'appuntamento settimanale.
Pax Christi
internazional premia il
Jesuit Refugee
Service Syria
JRS. È il Jesuit Refugee Service
Syria il vincitore del Premio per
la Pace di Pax Christi International 2014, riconoscimento ottenuto per la sua “dedicazione straordinaria” nell’aiutare i siriani
dall’inizio della guerra nel 2011.
Lo rende noto Pax Christi International. Stabilito nel 1988, il
Premio è finanziato dal Fondo
per la Pace cardinale Bernardus
Alfrink e onora le persone e le
organizzazioni che lavorano per
la pace, la giustizia e la non violenza in diverse parti del mondo.
“In Medio Oriente e Nord Africa
– si legge nella nota – il JRS iniziò a lavorare nel 2008 in risposta al grande numero di rifugiati
iracheni in fuga dal conflitto nel
loro Paese. In seguito alle violenze in Siria dal 2011 in poi,
JRS Syria si sta dedicando fondamentalmente “al supporto
medico e alle attività educative
in modo tale che si possa arrivare alla riconciliazione e alla coesistenza pacifica tra le persone
di diversi ambienti sociali, economici e religiosi”. In questo
momento, l’aiuto di emergenza
di JRS si compone di sostegno
alimentare, del rifornimento di kit
per l'igiene e di aiuto per trovare
un rifugio. Presente anche un
supporto psicosociale ed educativo offerto a 9.800 bambini e
donne. In tutto, più di 300 mila
persone ricevono l’aiuto di JRS
a Damasco, Homs, Aleppo e
lungo le zone costiere. I vari
team di JRS sono composti da
persone di diverse religioni, da
personale nazionale e da volontari internazionali che lavorano
insieme senza distinzioni. La cerimonia del Premio per la Pace
avrà luogo l'otto giugno prossimo a Sarajevo, in Bosnia ed Erzegovina.
“Ya basta”, appello
contro la violenza
Venezuela. Di fronte alla difficile
situazione del Venezuela il direttore generale del Movimento Fe
y Alegría ha pubblicato un comunicato dal titolo: Ya Basta
("Adesso basta!"). Esso inizia
descrivendo la situazione. "Il
paese si sta riempiendo di dolo-
re, sofferenza, angoscia, violenza, paura, intimidazione, repressione e morte. Il conflitto sta
aumentando ad un ritmo che diventerà incontrollabile. Abbiamo
dato carta bianca allo scontro,
all'eliminazione di chi la pensa
diversamente, all'uso eccessivo
della violenza. Dobbiamo fermare la violenza, da qualunque
parte provenga. Né violenza per
protestare, né violenza per reprimere". E continua: "Noi appoggiamo le diverse iniziative di
dialogo che nascono dal riconoscimento dell'altro, con accordi
precisi e efficaci per il ripristino
della pace. Sosteniamo l'appello
di Papa Francesco che chiede la
cessazione di ogni violenza e
ostilità e che 'il popolo venezuelano, a cominciare dai responsabili politici e istituzionali, si unisca per promuovere la riconciliazione nazionale attraverso il
perdono reciproco e il dialogo
sincero, il rispetto per la verità e
la giustizia per affrontare i problemi concreti per il bene comune'. Esortiamo i diversi settori
della popolazione ad esercitare
un ruolo attivo per la pace e la
giustizia. Noi di Fe y Alegría,
vogliamo essere luogo di incontro per tutte le voci e come movimento di educazione popolare
continueremo a formare cittadini
impegnati nella costruzione di
un paese libero dalla violenza e
amante della pace, dove ci sia
posto per tutti. E' necessario agire in fretta, prima che l'anarchia
e la violenza diventino incontrollabili".
Per segnalare notizie, eventi, informazioni, contatta i rispettivi referenti:
gesuitiGIOVANI: Giuliana De Simone, [email protected]
gesuitiEDUCAZIONE: Francesco Venuti, [email protected]
gesuitiSOCIALE: Daniele Frigeri, [email protected]
gesuitiSPIRITUALITÀ: Pino Piva, [email protected]
Per mandare informazioni su stato di salute dei gesuiti e notizie dei familiari:
P. Gian Giacomo Rotelli, [email protected]
Per segnalare suggerimenti e correzioni:
P. Bottaro E. Flavio, [email protected]
GesuitiNewsletter è curata dall'ufficio comunicazione della Provincia d'Italia della Compagnia
di Gesù
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