Analisi storica della razza di pollo “Padovana pesante o gigante” e attuale presenza nel Veneto Riassunto La razza di polli “Padovana pesante” o Gigante ha origini molto lontane ed è stata selezionata da allevatori-commercianti locali per rispondere alle esigenze del marcato. L’abbondante documentazione storica descrive con precisione le razze che sono state utilizzate per ottenere la Padovana pesante e le caratteristiche morfologiche e produttive finali. Queste esperienze sono state riprese da allevatori locali, ripercorrendo il percorso di oltre un secolo fa, hanno ottenuto animali corrispondenti alle descrizioni bibliografiche e all’iconografia. Analisi storica Il Trevisani(3) nella sua pubblicazioni “Pollicoltura” edita nel 1900 dedica ben otto pagine alla descrizione della razza. Razza creata in Italia il Trevisani la raccomanda ai pollicoltori in quanto “può supplire benissimo la razza Langshan” razza allora pregiata per la produzione di carne. È una gallina che proviene dall’incrocio tra un gallo Cocincina e galline indigene di Polverara realizzato nel 1850 dal Dott. Mazzon il cui figlio, Cav. Italo Mazzon, fu Direttore del Pollaio Provinciale di Padova. All’inizio i soggetti derivanti dai primi incroci presentavano un notevole dimorfismo di peso e la carne non era delle migliori. Il continuo lavoro di selezione portò a un pollo che, acquisiti i vantaggi della razza materna, perse nel tempo i difetti delle razze asiatiche. Dopo 25 anni, nel 1975, la razza era perfetta. Sono polli di grossa mole con carne delicata, tenera e saporita. La produzione di uova è buona e si ottengono prodotti con guscio roseo, grossi e gustosi. È una razza rustica e precoce come le razze indigene. È una razza che può raggiungere pesi notevoli e il Trevisani racconta di un cappone del peso di 6,550 kg alla macellazione: “sventrato e privo del gozzo e delle interiora”. Una sua caratteristica è anche la docilità e un animale che vaga poco nei campi e vola ancora meno. Il Trevisani la considera anche una buona chioccia anche se troppo pesante e a volte schiaccia le uova o i pulcini. A pagina 39 della del suo libro mostra anche un disegno di due galline che però nella didascalia sono confuse come “gallo e gallina”. Il Trevisani ripete la stessa descrizione anche nelle edizioni successive sino al 1921 quando, dato l’esiguo numero di capi allevati riduce la descrizione a 3 pagine mantenendo l’immagine che viene corretta con una giusta didascalia: “galline giganti padovane”. Le citazioni di questa razza si ripetono eguali anche nelle edizioni seguenti fino al 1936 e 1942 quando il Trevisani da notizia di una ripresa di questi polli padovani e ne pubblica anche una foto da dove si evidenzia l’orecchione bianco tipico. Nel 1930(11) Alessandro Ghigi pubblica una nota sulla rivista “Bassa Corte” relativa alla Mostra di animali vivi realizzata al Palazzo di Cristallo di Londra nel 1930. A questa esposizione l’Italia partecipò con una notevole quantità di materiale storico e artistico e con animali vivi compresi esemplari di Padovana Pesante portati dal Pollaio Provinciale di Padova. Anche il Faelli(1) nel suo libro del 1939 da ampio spazio alla descrizione della gallina Pesante Padovana ripetendo le descrizioni indicate dal Trevisani. Significativa è comunque la descrizione del Mazzon(3) pubblicata nel 1934 nell’opuscolo “Avicoltura padovana”. Il valore di questa pubblicazione deriva dal fatto che l’autore è il Direttore del Pollaio Provinciale di Padova uno dei pochi, tra l’altro, che aveva l’ardire di contrastare le linee guida del Governo e quindi la sua opinione era sicuramente “libera” e non dettata da ordini squadristi. Inoltre la descrizione di una razza originaria dell’areale padovano non poteva avere miglior conoscitore di chi operava in quel territorio. Il Mazzon ne apprezza le caratteristiche delle femmine, che depongono uova grosse (70-80 grammi), e dei capponi che superano i 4 kg e “sono il vanto delle massaie”. Descrizione della razza Razza pesante caratterizzata da piumaggio morbido soffice e aderente al corpo, di colore nero lucido con riflessi blu-verde metallico. Il gallo è di statura alta (85 cm). La testa è ornata da una cresta semplice leggermente ripiegata all’indietro. Le guance sono nude. I bargigli sono lunghi e pendenti. Gli orecchioni sono colorati di bianco con striature in rosso e nello stesso modo orlati. Il becco è scuro e robusto. Il collo è orlato di un piccolo collare di piume color giallo dorato rigate in nero nel mezzo. La gamba presenta un color giallo roseo di poco piumata. Le galline si presentano sia con il ciuffo che con la cresta. Anche le zampe non presentano una colorazione costante e a volte sono piumate e di color verde scuro. I maschi raggiungono i 4,0-4,5 kg mentre le femmine arrivano a 3,5 – 4,0 kg. Alla nascita i pulcini, grossi e robusti, sono ricoperti da un piumino nero nella maggior parte del corpo a parte il petto, le punte delle ali e la parte superiore della testa che presentano un piumino bianco latteo. Elenco allevatori custodi Venturi Mario – Bassano del Grappa (Vicenza) Considerazioni conclusive La razza è stata ricostituita da un allevatore vicentino ripercorrendo le esperienza condotte del Mazzon oltre un secolo fa. Gli animali presentano le caratteristiche morfologiche e produttive descritte dalla bibliografia e dalla valutazione morfologica del gruppo i caratteri appaiono fissati. La presenza di soggetti a piumaggio bianco corrisponde alle esperienze del Mazzon e sono una garanzia del corretto procedimento utilizzato nella ricostituzione della razza. Il numero di femmine (oltre 50) è una buona garanzia di stabilità della popolazione anche se sarebbe consigliata una diffusione dei riproduttori ad altri allevatori. Tali situazione è comunque, oggi, poco percorribile a causa delle preoccupazioni dell’allevatore per il mancato riconoscimento del lavoro svolto. Legnaro (Pd) settembre 2010 Maurizio Arduin Bibliografia 1. Faelli F. , 1939 – Animali da cortile. Ulrico Hoepi – Catania; 87-92 2. Mazzon I., 1934 – Pollicoltura padovana. Tip. Antoniana – Padova; 28-31 3. Trevisani G., 1900 – Pollicoltura. Ulrico Hoepli – Milano; 35-42 4. Trevisani G., 1903 – Pollicoltura. Ulrico Hoepli – Milano; 43-50 5. Trevisani G., 1907 – Pollicoltura. Ulrico Hoepli – Milano; 43-50 6. Trevisani G., 1921 – Pollicoltura. Ulrico Hoepli – Milano; 73-75 7. Trevisani G., 1924 – Pollicoltura. Ulrico Hoepli – Milano; 73-75 8. Trevisani G., 1929 – Pollicoltura. Ulrico Hoepli – Milano; 83 9. Trevisani G., 1936 – Pollicoltura. Ulrico Hoepli – Milano; 114-115 10. Trevisani G., 1942 – Pollicoltura. Ulrico Hoepli – Milano; 114-115 11. Ghigi A., 1939 – Per l’avicoltura italiana. Zanichelli – Bologna; 73-75 Documentazione fotografica