Conflitti aperti dalla
rivoluzione
Conflitti
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•
•
Quello legato all’appartenenza di classe.
Quello legato all’appartenenza di genere.
Quello legato all’appartenenza di razza
Questione femminile e questione razziale
fanno riferimento all’allargamento dei diritti
a comprendere soggetti non uguali
Genere
Le donne partecipano alle agitazioni di
piazza, ai boicottaggi, alla raccolta di fondi,
alle sottoscrizioni, alla cura dei feriti.
Nella rivoluzione americana le donne
sono presenza maggioritaria nelle piazze,
ma hanno poca voce nelle assemblee
signore che si collegano e si scrivono, e
sono soprattutto mogli di militanti e dirigenti.
Genere
• Comunque, a guerra finita, le donne non
tagliano quei legami tra loro che la lotta
aveva creato e consolidato: nascono
organizzazioni femminili, spesso collegate
alle Chiese, che sono soprattutto
dissidenti, per prestare aiuto a vedove ed
orfani. Questi gruppi costituiranno le
premesse ai movimenti abolizionisti e
femministi del XIX secolo.
Rivoluzione francese
• il ruolo pubblico femminile è più evidente
• il 5 ottobre 1789 le donne guidano la marcia su
Versailles.
• la rivoltosa
fa politica: brandisce la
Dichiarazione dei diritti dell’uomo alla testa dei
cortei, entra insieme agli altri insorti nella
convenzione.
• Le donne fanno irruzione nello spazio politico
aperto dalla rivoluzione. Vogliono farsi vedere ed
ascoltare come cittadine
Donne nella rivoluzione
La richiesta di essere elette ed eleggibili
viene
esplicitamente
posta
dalle
rivoluzionarie e dai loro clubs.
La rivoluzione, nel momento in cui decide di
costituire una nuova società politica, decide
di estromette le donne, le esclude dal corpo
del popolo armato, dal popolo deliberante,
dai comitati locali, e dalle associazioni
politiche
Genere
• In realtà la conquista di un “diritto comune
di tutti i cittadini ” non era riferibile
indifferentemente agli uomini e alle donne,
giacché la cancellazione degli status
personali su cui si reggeva l’Ancien régime
(che creavano posizioni differenziate in
base alla nascita, al censo, alla
professione, alla fede religiosa ecc.) non
toccò lo status fondato sul sesso.
Genere
• Lo stesso Rousseau, del resto, aveva
distinto le “diseguaglianze artificiali” (che,
in quanto tali, dovevano essere cancellate)
dalle “diseguaglianze naturali” (come tali,
non contestabili) e su questo punto lui, che
giurista
non
era,
si
allineava
all’elaborazione costante e indiscussa dei
massimi giuristi della Francia prerivoluzionaria.
Genere
• I quali avevano distinto fra stati delle persone
non naturali e quindi arbitrari, come quelli allora
vigenti che fissavano diritti e doveri diversi
secondo la condizione di appartenenza, nobile o
borghese, ecclesiastico o soldato, e che
imponevano al legislatore d’intervenire per
ristabilire l’uguaglianza, e stati naturali, che non
contraddicendo
all’ordine
naturale,
non
potevano essere mutati dalla legge: nascita, età
e sesso.
Genere
• L’ordine naturale consegnava la donna alla sfera
familiare e privata, e le donne accedevano solo
ad una parte minima dei nuovi diritti ai quali in
linea teorica dovrebbe partecipare.
• Signore dello spazio domestico, delegavano
l’esercizio di quei diritti loro negati al
capofamiglia, che tutto il nucleo rappresenta
sulla scena pubblica. Il corretto funzionamento
della cellula base dello Stato si fondava sulla
divisione sessuale del lavoro.
Genere
• Naturale missione della donna: la procreazione
e la cura, secondo quanto filosofi e medici
avevano scritto nel 700.
• Non era più una generica inferiorità a
sanzionare la dissimmetria tra i generi, quanto la
specificità femminile, cui la nuova società
liberale si appellava per limitare i diritti civili e
politici delle donne, escludendole dall’elettorato
attivo e passivo, privandole della possibilità a
contribuire col loro voto a scrivere quelle leggi,
che da allora s’interessarono di loro per
escluderle, molto, e includerle, poco, nella
nazione.
Olympe De Gouges
• Quindi niente voto alle donne, come aveva
chiesto la rivoluzionaria francese Olympe De
Gouges, con La dichiarazione dei diritti della
donna e della cittadina- 1791.
• Olympe fondava la rivendicazione del diritto
femminile alla scena pubblica non solo
sull’uguaglianza dell’intelligenza, ma anche sul
fondamentale ruolo delle madri, sulla madre
repubblicana a cui le rivoluzioni assegnavano il
compito di dare la prima formazione ai cittadini.
• La Costituzione votata il 24 giugno 1793 viene
sottoposta in seguito al suffragio universale
maschile. Solo due cittadine e tre clubs
riprovano l’ineguaglianza politica tra i sessi.
• Molte più donne rifiutano questa costruzione di
una nazione “monosessuata”, e si riuniscono per
votare, prestare giuramento, e far conoscere, la
propria adesione “all’atto costituzionale” ai
rappresentanti del popolo.
• Settembre 1793, Guerra delle coccarde.
• .
• Olympe De Gouges viene ghigliottinata
• I clubs femminili vengono vietati il 30
ottobre 1793.
Olympe De Gouges
• Le donne avevano acquisito uguaglianza fiscale,
criminale e dunque era coerente che fossero
rappresentate, e meglio se da altre donne.
• Olympe fondava la rivendicazione del diritto
femminile alla scena pubblica non solo
sull’uguaglianza dell’intelligenza, ma anche sul
fondamentale ruolo delle madri, sulla madre
repubblicana a cui le rivoluzioni assegnavano il
compito di dare la prima formazione ai cittadini.
Mary Wollestoncraft
• Nel 1795 una delle madri del femminismo,
l’inglese Mary Wollestoncraft pubblicava The
Vendication of Rights of Women- I diritti delle
donne, nel quale chiedeva per le donne
istruzione e lavoro, fondamenti di una libertà
femminile che ne farà cittadine responsabili, e il
voto e la partecipazione alla vita pubblica che
ne farà educatrici migliori.
• Acquisiti questi diritti la donna non sarà più
schiava dell’uomo
Mary Wollestoncraft
• .
• . La rivendicazione è fondata su tre argomenti
forti: la donna ha uguale capacità intellettuale; la
donna ha maggiore sensibilità, che discende
proprio dalla funzione materna, la donna
• “se non viene preparata dall’istruzione a
diventare la compagna dell’uomo, fermerà il
progresso del sapere e della virtù, perché o la
verità deve essere comune a tutti, o il suo
influsso
sulla
condotta
comune
sarà
inadeguato”.
Genere
• Fin dall’inizio dunque si pongono le questioni del
lavoro e dell’istruzione
• Fin dall’inizio si fa forza sulla funzione materna,
rovesciandone il significato: da motivo
d’esclusione dalla fera pubblica a competenza
da giocare nella sfera pubblica.
• Maternità e lavoro diventeranno gli strumenti
d’accesso femminile alla sfera pubblica.
Questione sociale e
lotta di classe
Questione sociale
• Già nella rivoluzione sulla “questione sociale”
si era aperto il conflitto: i maggiori vantaggi per il
popolo sarebbero venuti da un maggiore
intervento dello stato, o della municipalità, nella
redistribuzione della ricchezza : controllo dei
prezzi. (Gli Arrabbiati- Enranges)
• Con la liberazione della terra dai residui gravami
feudali (decime e diritti che i contadini dovevano
pagare a nobili e clero) nasceva una classe di
proprietari piccoli e medi.
• Ma si perdevano le terre comuni
• Ma peggioravano le condizioni dei contadini
senza terra che vivevano sulle terre del clero
Quarto stato
• Babeuf
• Nel terzo stato non tutti sono eguali:c’è chi
possiede beni e ricchezze e chi non li possiede.
La libera vendita della terra non ha arricchito la
maggior parte della popolazione delle campagne
e ha portato a un impoverimento delle comunità
locali, che hanno perso i diritti “comuni” sulla
terra.
• La proprietà deve diventare collettiva, perché
tutti possano goderne.
• Per questo sarà necessaria una rivoluzione, che
sconfigga i nuovi oppressori.
Diritti
• Nella prima metà dell’800 là dove rimangono o
si affermano sistemi costituzionali, il diritto di
voto viene stabilito per censo.
• Il lavoratori chiedono diritti-politici, sociali,
economici:
voto,
legislazione
di
tutela
obbligatoria, che intervenga sui salari e
sull’orario i lavoro, assicurazioni sugli infortuni e
per i lavoratori che non possono più lavorare,
libertà di organizzazione. E più radicalmente la
proprietà collettiva dei mezzi di produzione
Conflitto di classe
• Nel corso dell’800 si evidenzia sempre più il
contrasto tra l’eguaglianza formale, almeno dei
cittadini maschi, e le profonde differenze nella
distribuzione delle ricchezze, che vanno di pari
passo col concentrarsi in un numero sempre più
limitato di mani dei mezzi di produzione
• Nei primi decenni dell’800 la borghesia
conquista parlamenti elettivi, suffragio per
censo, costituzioni e monarchie costituzionali,
Conflitto di classe
• Se per i francesi la questione della terra è
ancora centrale, il quadro inglese
presenta, invece le prime forme di
reazione all’industrializzazione e al
capitalismo
• Inghilterra,
• industrializzazione
Decadenza dell’industria domestica
Conflitto di classe
• Concentrazione del capitale nelle mani
degli imprenditori
• Concentrazione delle macchine e dei
lavoratori-lavoratrici negli opificiIncontro
radicali e lavoratori
• Società operaie
• Reazione-Limitazione delle possibilità di
organizzazione
Lavoratori inglesi
• Luddismo
• Associazioni segrete
• I lavoratori portano avanti rivendicazioni
politiche : voto, libertà di associazione,
• E rivendicazioni economiche: controllo dei prezzi
e degli orari di lavoro, salari migliori,
• Si battono contro rigida disciplina delle fabbriche
Edward Thompson
• Nel 1963 esce, in Gran Bretagna, il volume di
Edward Thompson, The Making of the English
Working Class; storia della classe operaia
inglese tra gli ultimi decenni del 700 e gli anni 20
dell’800.
• La soggettività della classe,
la classe si
definisce in quanto anche coscienza di essere
diversa dalle altre, di avere non solo interessi,
ma anche tradizioni, culture diverse.
Eric Hobsbawm
• Questa comparsa straordinariamente precoce
sulla scena nazionale della classe operaia
rifletté non già una società industrializzata, ma
una
società
nella
fase
iniziale
dell’industrializzazione
• I mestieri di prestigio ) erano, già nel 1818, e
quantomeno a Londra, forniti di trade unions.
• Erano i lavoratori dell’industria del lusso equelle
d’industrie di particolare complessità: tipografi,
legatori, cappellai, orafi.
Eric Hobsbawm
• In altri settori erano le fasce superiori, più
professionali, disegnatori e stampatori, riparatori
macchine.
• Tuttavia, ancora nel 1830, gli operai industriali
non erano solo, né in maggioranza, quelli di
fabbrica, ma lavoranti in laboratori artigiani, o in
casa propria, o manovali lavoranti a giornata in
impieghi più o meno occasionali nei trasporti, nei
cantieri, sui moli.
LA NAZIONE
Nazione
• Infine, con le due rivoluzioni di fine 700 nasce il
concetto di Nazione come collettivo di
cittadini,
• Prima della rivoluzione francese, senza il re non
c’era la nazione e nella concezione assolutistica
la nazione non era altro che un riflesso senza
autonomia del corpo fisico del re.
• La formazione di uno stato territoriale dominato
da una monarchia amministrativa centralizzata
definiva la nazione come corpo consustanziale
alla monarchia.
Nazione
• La dichiarazione dei diritti dell’uomo e del
cittadino. (26 agosto 1789).
• All’art. 6 si spiega che la legge è espressione
della volontà generale, una locuzione tratta di
peso dal Contratto Sociale.
• Lo Stato-nazione si regge sul senso di
appartenenza a una comunità creata dalla
volontà dei cittadini, che si assumono la
responsabilità dello Stato e l’obbligo di essere
leali verso di esso
Nazione
Il concetto di Stato-nazione fu quello che informò
la storia politica dell’Europa ottocentesca.
Tutte le tensioni che si genereranno in Europa nel
corso del XIX secolo si scontreranno col dilemma
di far coincidere lo stato con la nazione,
infrangendo la geografia politica del vecchio
continente.
Altro problema è come nascerà la nazione?
USA e Francia la nazione nasce da una
rivoluzione.
Ma dopo la faccenda è più complessa
Nazione
• La Nazione è un costrutto concettuale,
l’effetto di un’incessante invenzione di
simboli, di tradizioni e di memoria.
• Banti Il linguaggio si richiama alla
parentela: madre, fratelli.
• Torsione del significato di fratellanza.
• La nazione è simboleggiata dalla donna
da difendere
Francia rivoluzionaria in guerra
• I cittadini si armano non più per rovesciare un
monarca e una legge ingiusta, ma per difendere
la rivoluzione minacciata dalle potenze
autocratiche, dai regnanti europei.
• La guerra è madre delle nazioni, non soltanto
perché ne garantisce o conquista gli spazi
territoriali, ma perché consente, e talvolta forza
anche con la violenza, l’identificazione dei privati
cittadini, i membri di una comunità locali, con un
bene o un valore collettivi.
Napoleone
• L’esercito francese esporta la rivoluzione.
• La guerra provoca mutamenti istituzionali
in Francia: Napoleone, generale di
successo, Console, 18 Brumaio 1799.
• Successivamente si proclama primo
console, esautorando gli altri due.
• Governa col Senato, legislativo ed
esecutivo
• 1804 si proclama imperatore dei francesi
Napoleone
• In Italia le armate napoleoniche per i giacobini
nostrani- così come per quelli polacchi-portano,
con qualche rospo da inghiottire, la rivoluzione:
le nuove idee di libertà, eguaglianza e fraternità,
la nuova forma statale, la cacciata degli
austriaci, e dei vecchi monarchi.
• In Germania l’appello dei principi, guidati dalla
Prussia,alla difesa della patria e le promesse di
partecipazione dei cittadini alla gestione dello
stato, di riforme, ecc. e la leva di massa, poi
abbandonata, mobilitano la popolazione contro
gli eserciti napoleonici.
Italia napoleonica
• Eppure proprio l’Europa napoleonica sperimenta
prime forme nazionali.
• L’Italia, in particolare, si trova divisa in soli tre
stati.
• Regno d’Italia- re Napoleone con un vicerè al
Nord ed Emilia e una governatrice in Etruria.
• Resta lo stato papale al centro.
• I Savoia si rifugiano in Sardegna; i Borboni in
Sicilia, costretti nel 1812, dalle pressioni inglesi.
• a concedere una Costituzione,
Italia napoleonica
• Intellettuali e membri dell’amministrazione
e dell’esercito si sentono “italiani” per la
prima volta.
• E
alcune
italiane
rivendicano
la
cittadinanza.
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Le rivoluzioni e i diritti delle donne