Le misure del progresso “oltre il Pil” “Everything should be made as simple as possible, but not simpler”. Albert Einstein Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 1 La“statistica del 21° secolo”: Raccogliere, elaborare, diffondere dati che: siano condivisi ed effettivamente utili per le scelte politiche e il controllo democratico consentano confronti internazionali ma rispecchino anche le specificità locali Siano non soltanto “statistica” ma anche “societistica”: attenzione non solo alle informazioni “per il Principe”, ma agli individui, al sociale, all’ambiente Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 2 La statistica del futuro è legata a nuovi obiettivi politici Perché nel mondo si vuole andare “oltre il Pil” Significato e problemi delle nuove metriche Esperimenti in corso, nazionali e internazionali Il nuovo “Benessere equo e sostenibile” italiano I possibili impatti sulla politica Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 3 La sfida di un mondo nel quale la crescita economica non è più scontata Nel 2009 John Beddington, capo dei consulenti scientifici del governo inglese, annunciò una “tempesta perfetta” entro il 2030 Altri esperti sono anche più pessimisti: demografia, esaurimento delle risorse, cambiamenti climatici e migrazioni di massa possono avere un impatto devastante entro pochi anni Le innovazioni tecnologiche possono aiutare, faranno vivere in un mondo oggi impensabile nel 2050, ma non risolvono i problemi dei prossimi vent’anni Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 4 Come affrontare “the perfect storm”? I cambiamenti dei comportamenti individuali sono già in atto, anche se in modo caotico e spesso inefficace Le imprese danno sostanza alla “corporate social responsibility”, in passato pura apparenza, lavorando anche con organizzazioni ambientaliste La politica ha un ruolo indispensabile: a livello locale, nazionale ma anche come governance globale QUESTO E’ QUELLO CHE INTENDIAMO PER RISPOSTA NEW GLOBAL NEL NOSTRO LIBRO “2030 – LA TEMPESTA PERFETTA” Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 5 I punti critici nei prossimi anni Il riscaldamento climatico, oltre i due gradi: molti Paesi stanno già preparando “adaptation plans” Le città: già oggi ci vive più di metà della popolazione mondiale e la transizione verso le “smart towns” è fondamentale Un diverso consumo di energie e materiali, utilizzando al meglio le nuove tecnologie La “bomba africana” che entro il secolo farà crescere la popolazione mondiale a dieci miliardi Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 6 L’economia globale costringerà a nuovi comportamenti Entro il 2030, quattro dei sette miliardi di abitanti della Terra vorranno (e potranno raggiungere) consumi al nostro livello Il Pianeta non regge questa pressione sulle risorse: il problema non è più soltanto “il picco del petrolio”, ma il “picco di tutto il resto” La “governance globale” è debole, ma indispensabile, per trovare soluzioni “dopo Kyoto” Anche in Italia si discute di “carbon tax” Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 7 Saremo tutti più poveri? Dipende… Certamente dovremo far fronte ad aumento dei costi delle materie prime Dovremo abituarci a utilizzare al meglio le risorse naturali, a cominciare dall’acqua Gli adattamenti climatici comporteranno grandi investimenti, quindi bisogno di capitali Le nuove tecnologie aiuteranno, ma sconvolgeranno il mercato del lavoro, facendo aumentare il bisogno di politiche sociali di riequilibrio Questo è il contesto delle nuove metriche “oltre il Pil” Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 8 Superamento del Pil: se ne parlava già nel 1968: il famoso discorso di Bob Kennedy Per troppo tempo e in misura troppo intensa abbiamo subordinato i valori individuali e collettivi alla mera accumulazione dei beni materiali. Il nostro Prodotto interno lordo (Pil) include anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette e le ambulanze per sgombrare le carneficine sulle nostre strade. Comprende le serrature speciali per le nostre porte e le prigioni per la gente che le viola. Conteggia la distruzione delle sequoie e la perdita delle nostre bellezze naturali nell’urbanizzazione caotica. Al tempo stesso, il Pil non tiene conto della salute dei nostri bambini, della qualità dell’educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non include la bellezza della nostra poesia, la forza dei nostri matrimoni, l’intelligenza del nostro dibattere pubblico o l’integrità delle nostre autorità. Non misura né il nostro spirito né il nostro coraggio, e neppure la nostra devozione al Paese. In poche parole, misura tutto, fuorché quello che rende la vita degna di essere vissuta. Ci può dire tutto dell’America, tranne il perché siamo orgogliosi di essere americani. Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 9 Che cosa è successo in questi 40 anni? Il movimento degli indicatori sociali ha posto l’accento sui dati non economici Si è cominciato a misurare la felicità individuale (scala di Cantril) e si sono scoperti riscontri oggettivi al benessere percepito Il paradosso di Easterlin ha messo in evidenza che oltre un certo livello la felicità non cresce col reddito ma dipende da altri fattori Alcuni economisti (Bartolini) affermano anzi che gli incrementi di Pil distruggono felicità Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 10 I ruoli nella rivoluzione statistica I Millennium Development Goals (obiettivi Onu al 2015) hanno rappresentato un grande tentativo globale. Quest’anno si è discusso sui risultati a 10 anni dal lancio. La pressione “dal basso” per elaborare nuovi indici di benessere si è fatta sempre più forte, soprattutto nei Paesi democratici. Gli indicatori sociali si sono moltiplicati, sono diventati più tempestivi, affiancano statistiche di “subjective well being” (swb) basate sull’autopercezione a rilevazioni oggettive (disoccupazione, condizioni abitative, speranza di vita in buona salute ecc.). Il progetto Measuring Progress dell’Ocse fa periodicamente il punto su quello che avviene nel mondo. Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 11 Il 2009 è il punto di svolta oltre 40 anni dopo il discorso di Bob Kennedy, nel giro di pochi mesi: In Francia la commissione Stiglitz – Sen – Fitoussi ha analizzato il processo e presentato proposte tecniche di miglioramento Il G 20 di Pittsburgh ha invitato a elaborare metriche nuove L’Unione Europea ha lanciato il progetto “Beyond Gdp” A Busan (Corea) l’Ocse ha mobilitato 2000 tra statistici, economisti, politici, Ong, di 100 paesi in un grande congresso sulle “misure del progresso” e ha lanciato “wikiprogress” Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 12 La differenza col passato è politica La crisi economica ha accentuato le contraddizioni tra ripresa dello sviluppo, qualità della vita e sostenibilità Sarkozy ha voluto la commissione Stiglitz perché ha colto l’ impossibilità di continuare col vecchio modello di sviluppo (così dice Stiglitz che aveva fallito con Clinton) Gli impegni assunti I “tavoli nazionali” tra gli stakeholders (“portatori d’interesse”) dovrebbero calare la riforma Stiglitz nelle realtà nazionali. Diversi Paesi, dalla Gran Bretagna alla Cina, hanno dichiarato di voler misurare la felicità dei propri concittadini Gli statistici europei stanno elaborando un progetto comune, sotto la guida dell’Istat, perché è importante mantenere la possibilità di controlli internazionali. Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 13 Oltre il Pil: tre linee di ricerca (rapporto Stiglitz, ma non solo) 1 Migliorare le informazioni diffuse dalla contabilità nazionale 2 Misurare la felicità individuale e le sue correlazioni con dati oggettivi di benessere, sui quali comunque migliorare le informazioni 3 Valutare la sostenibilità per le generazioni future Un interrogativo di fondo: E’ davvero possibile arrivare a un indice unico del benessere sostitutivo del Pil? Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 14 Linee di miglioramento: 1)Integrare, non rottamare il Pil Il calcolo del Gdp (gross domestic product: il Pil in inglese) segue criteri definiti internazionalmente che favoriscono la confrontabilità tra i Paesi Più significativo del Pil pro capite il reddito effettivamente disponibile per le famiglie e quello corretto dai servizi pubblici, il lavoro domestico, il tempo libero E’ utile indagare sulle mediane (che ci dicono come sta la famiglia o l’individuo “di mezzo”) e non solo sulle medie E’ utile valutare il Prodotto interno al netto dei consumi di capitale La contabilità nazionale resta fondamentale per misurare la ricchezza prodotta ma va corredata da “conti satellite” Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 15 Linee di miglioramento: 2) nuove misure di benessere e felicità La Gallup, ma anche altri (Australia, per esempio) misura benessere soggettivo (Swb) con la scala di Cantril: da zero a dieci quanto sei soddisfatto della tua vita? E’ una misura con molti difetti. Però è utile Il benessere oggettivo non è facile da misurare: per esempio, qual è il tasso ottimale di divorzio? Anche il suicidio può avere significati diversi nelle diverse società Le correlazioni tra benessere soggettivo e valutazioni sui campi (“domini”) che lo influenzano (soldi, salute, famiglia, amici, sicurezza, fiducia in chi governa, religiosità, ambiente ecc.) forniscono un profilo interessante di ciascuna comunità. Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 16 Confronto (opinabile ma interessante) tra le classifiche Gallup e quelle Fmi Paese Felicità 2008/9 Rispetto a 2 (data base anni prima... Gallup ) Rispetto al Pil pro capite 09 (Fmi) Danimarca 1 = +15 Stati Uniti 14 -3 -9 Brasile 18 +22 +48 Italia 36 -14 -7 Cina 121 -29 -39 Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 17 Linee di miglioramento: 3) Misurare le misura della sostenibilità In pratica la sostenibilità rispecchia lo “stato patrimoniale” di un sistema Paese, esteso a comprendere le variazioni del: capitale economico capitale ambientale e la biodiversità capitale umano (livelli di educazione e formazione: Pisa, Program for international student assessment, ecc. capitale sociale (reti di relazioni, adesione ai valori collettivi) Soprattutto per l’ambiente, ci sono numerosi indici che aiutano a capire se la produzione di oggi danneggia il futuro: taglio foreste tropicali, depauperamento riserve ittiche ecc. Nessuna misura è davvero soddisfacente, anche perché quasi tutte si concentrano sulla sostenibilità ambientale, ma nessuno ci fornisce un modello di sostenibilità sociale Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 18 “Oltre il Pil” due anni dopo la commissione Stiglitz L’impianto del rapporto Stiglitz è confermato:. Occorre: Arricchire le informazioni sulla produzione e distribuzione della ricchezza Corredarle da altre informazioni relative al benessere (“felicità”) Misurare la sostenibilità, attraverso la misura delle variazioni di capitale economico, ambientale, umano e sociale Sono emersi però numerosi problemi Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 19 Oltre il Pil? Sì, ma con meno illusioni La contabilità nazionale garantisce la confrontabilità internazionale ed è in continuo miglioramento. Perdono terreno i teorici della “misura della felicità” Abbiamo bisogno di più dati condivisi, soprattutto sul capitale sociale e umano. Giovannini (Istat) : “non abbiamo una teoria della rivoluzione”. Sappiamo cioè a quali condizioni l’economia può avere un tracollo o quando un ecosistema diventa insostenibile, ma non quando un sistema sociale diventa ingestibile. E le rivoluzioni ci prendono di sorpresa. C’è un consistente problema di investimenti, perché i dati sociali sui quali si costruiscono le misure del benessere sono quasi sempre meno tempestivi dei dati economici . Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 20 Oltre il Pil? I punti ancora da risolvere E’ possibile contrapporre al Pil un superindice che aggreghi tutti gli indicatori dei singoli domini? Finora lo ha fatto solo Il Canada con il Canadian Index of Well Being e (in parte) il Bhutan con il suo Gross National Happiness Index Oppure è meglio presentare un cruscotto di indicatori, statisticamente più corretto, ma di minore effetto mediatico? Nella misura del benessere, quanta importanza dare agli indicatori soggettivi del tipo scala di Cantril (“Quanto sei soddisfatto della tua vita in una scala da 0 a 10?”) Come coniugare gli indicatori del benessere con quelli di sostenibilità, cioè del benessere futuro? E’ significativo che l’Ocse, che segue con wikiprogress lo sviluppo del lavoro in corso da parte della statistica ufficiale, col suo Better Life Index eviti di fare classifiche ufficiali Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 21 E’ possibile sostituire il Pil con un indicatore composito più ampio? Il tentativo più importante in questa direzione è lo Human Development Index dell’Undp, che include reddito, speranza di vita e “literacy”. Il rapporto diffuso per il ventennale tien conto tra l’altro, di ambiente e governance. Sul sito dell’Undp puoi farti la tua classifica. Nascono anche indicatori “privati” come il Bcfn Index di Barilla: 35% lifestyle, 20% variabili economiche, 15% sostenibilità, 30% componenti sociali e interpersonali Il Bhutan parla da anni di Gross National Happiness. Si tratta di una elaborazione rigorosamente matematica, ma ancora sperimentale e molto legata alle specificità locali I due più istituti nazionali di statistica più avanzati nel mondo hanno scelto strade diverse: il Canadian Index of Wellbeing è un indicatore composito, Measuring Australia’s Progress è un “cruscotto” All’Onu, in occasione dell’elaborazione dei prossimi Sustainable development goals, si parla di elaborare un “Pil Verde” Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 22 Italia: il Bes, benessere equo e sostenibile Iniziativa Cnel Istat, che condurrà a un primo rapporto entro fine anno Un gruppo di indirizzo che ha proposto i domini Una commissione scientifica che sta scegliendo gli indicatori Interazione con gli utenti attraverso una grande indagine preliminare e il sito misuredelbenessere.it con un questionario (oltre 2mila risposte) e un blog In prospettiva, convegni sul territorio prima di stabilire definitivamente il paniere degli indicatori. Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 23 I domini proposti per il Bes 1) Ambiente 9) Paesaggio e patrimonio culturale 2) Salute 3) Benessere economico 10) Ricerca e innovazione 4) Istruzione e 11) Qualità dei servizi formazione 5) Lavoro e conciliazione 12) Politica e istituzioni dei tempi di vita La proposta integrativa più condivisa: “Qualità del cibo” 6) Relazioni sociali 7) Sicurezza personale 8) Benessere soggettivo Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 24 In conclusione: la partita è politica Si vogliono evitare gli errori dei Mdg, con un maggiore coinvolgimento della base. Ma la confrontabilità diventa un problema Ci sono resistenze da parte dei Paesi di nuova industrializzazione alla introduzione di nuove metriche. A cominciare dalla Cina, che però sta cambiando posizione Altri temono che i nuovi indicatori servano solo a far fare bella figura a qualche Paese Il processo però è avviato: il vecchio Pil non basta e deve essere integrato Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 25 Le prospettive delle misure del progresso nel mondo Attraverso il sito wikiprogress, l’Ocse continua a seguire tutti gli sviluppi nazionali e internazionali Potete costruirvi il vostro indicatore con il Better life index In ottobre a Nuova Delhi si terrà il 4° convegno mondiale sulle misure del progresso Il tema delle misure di sostenibilità sarà certamente trattato anche alla prossima conferenza Rio+20 Uno “sponsorship group” ad hoc del Sistema statistico europeo ha messo a punto un Rapporto finale che verrà discusso in una conferenza a Parigi in giugno. Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 26 E poi ci sono i Millennium development goals da rivedere… Sta entrando nella fase “calda” il dibattito in sede Onu sul rinnovamento degli Obiettivi del Millennio (Mdg), che scadono al 2015. I mdg sono spesso visti in modo conflittuale rispetto alle misure del progresso. Da parte dell’Un statistical division si è spesso sostenuto che bisogna concentrare l’attenzione su obiettivi di sviluppo,per i Paesi più arretrati, “snobbando” gli obiettivi di benessere (che comprendono anche aspetti come coesione politica, soddisfazione nei rapporti familiari ecc.) che interessano i Paesi più ricchi uniti nell’Ocse In prospettiva potrebbe esserci una divaricazione di obiettivi. Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 27 Domanda finale: tutto questo lavoro servirà a migliorare la politica? Giovannini cita le esperienze di Australia e Nuova Zelanda: ogni provvedimento legislativo viene valutato non solo in base alla sostenibilità economica, ma anche agli impatti sociali e di sostenibilità ambientale . “Sarebbe opportuno riflettere su come dotare il Paese di una sede indipendente (come il General Accountability Office americano) che svolga questo tipo di analisi, eventualmente con il sostegno delle istituzioni (Istat, Banca d’Italia, ecc.) in possesso di informazioni e competenze utili a tal fine”. La proposta di fiscal council non basta“in quanto la valutazione delle politiche deve ricomprendere gli aspetti sostanziali degli interventi e non solo quelli di carattere finanziario”. Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 28 Tuttavia… Più in generale, qualsiasi indicatore statistico, per quanto ben fatto, può avere impatto politico solo se è condiviso. E questo richiede: Consenso tra le diverse parti politiche Attenzione qualificata dai media Cultura statistica nell’opinione pubblica … Insomma, è una bella scommessa! Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 29 Riferimenti bibliografici in inglese sulle misure del progresso Il rapporto Stiglitz è scaricabile dall’indirizzohttp://www.stiglitz-senfitoussi.fr/en/index.htm Il sito www.wikiprogress.org aggiorna sistematicamente su tutti gli sviluppi nelle misure del progresso Sempre in ambito Ocse, la Better life initiative consente di costruire indici personalizzatihttp://www.wikiprogress.org/index.php/Better_Life_Initiative# Your_Better_Life_Index Gli sviluppi dei Millennium Development Goals sono sul sito http://www.un.org/millenniumgoals/ Tra le esperienze nazionali, la più importante e completa è rappresentata dal Canadian Index of Well Being : http://ciw.ca/en/ Nonostante molte specificità lontane dalla nostra cultura, è interessante visitare il sito del Bhutan http://www.grossnationalhappiness.com/ Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 30 Riferimenti bibliografici in italiano sulle misure del progresso La ricostruzione di tutto il dibattito e dei principali riferimenti bibliografici si trova nel testo dell’audizione del presidente dell’Istat Enrico Giovannini alla Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera del 22 febbraio, scaricabile da http://www.istat.it/it/archivio/54481 Gli sviluppi della messa a punto dell’Indice Bes, benessere equo e sostenibile, da parte di Cnel e Istat, sono sul sito www.misuredelbenessere.it Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 31 Riferimenti bibliografici personali Dopo il mio libro “I numeri della felicità – dal Pil alla misura del benessere” (Cooper, 2010), ho aggiornato le stesse tematiche sia in un capitolo di “2030 – La tempesta perfetta – Come sopravvivere alla grande crisi” (Rizzoli, 2012) scritto con Gianluca Comin, sia con un saggio su Diario Europeo (la rivista diretta da Vittorio Prodi) on line (diarioeuropeo.it). L’articolo è scaricabile gratuitamente da:http://www.diarioeuropeo.it/pages/01022011/54-63_Speroni.pdf Gli sviluppi ulteriori sono sui miei due blog: http://numerus.corriere.it (sul sito del Corriere della Sera) www.donatosperoni.it Da poco ho anche cominciato a twittare: @dospe Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 32 Grazie! Il seguito su: • www.donatosperoni.it • http://numerus.corriere.it • www.2030latempestaperfetta.it • Twitter @dospe Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 33