Le misure del progresso
“oltre il Pil”
“Everything should be made as simple as
possible, but not simpler”.
Albert Einstein
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1
La“statistica del 21° secolo”:
Raccogliere, elaborare, diffondere dati che:



siano condivisi ed effettivamente utili per le
scelte politiche e il controllo democratico
consentano confronti internazionali ma
rispecchino anche le specificità locali
Siano non soltanto “statistica” ma anche
“societistica”: attenzione non solo alle
informazioni “per il Principe”, ma agli individui,
al sociale, all’ambiente
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2
La statistica del futuro
è legata a nuovi obiettivi politici





Perché nel mondo si vuole andare “oltre il Pil”
Significato e problemi delle nuove metriche
Esperimenti in corso, nazionali e internazionali
Il nuovo “Benessere equo e sostenibile” italiano
I possibili impatti sulla politica
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3
La sfida di un mondo nel quale la
crescita economica non è più scontata



Nel 2009 John Beddington, capo dei consulenti scientifici
del governo inglese, annunciò una “tempesta perfetta”
entro il 2030
Altri esperti sono anche più pessimisti: demografia,
esaurimento delle risorse, cambiamenti climatici e
migrazioni di massa possono avere un impatto
devastante entro pochi anni
Le innovazioni tecnologiche possono aiutare, faranno
vivere in un mondo oggi impensabile nel 2050, ma non
risolvono i problemi dei prossimi vent’anni
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Come affrontare “the perfect storm”?




I cambiamenti dei comportamenti individuali sono già
in atto, anche se in modo caotico e spesso inefficace
Le imprese danno sostanza alla “corporate social
responsibility”, in passato pura apparenza, lavorando
anche con organizzazioni ambientaliste
La politica ha un ruolo indispensabile: a livello locale,
nazionale ma anche come governance globale
QUESTO E’ QUELLO CHE INTENDIAMO PER
RISPOSTA NEW GLOBAL NEL NOSTRO LIBRO
“2030 – LA TEMPESTA PERFETTA”
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I punti critici nei prossimi anni




Il riscaldamento climatico, oltre i due gradi: molti
Paesi stanno già preparando “adaptation plans”
Le città: già oggi ci vive più di metà della
popolazione mondiale e la transizione verso le
“smart towns” è fondamentale
Un diverso consumo di energie e materiali,
utilizzando al meglio le nuove tecnologie
La “bomba africana” che entro il secolo farà
crescere la popolazione mondiale a dieci miliardi
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6
L’economia globale costringerà
a nuovi comportamenti




Entro il 2030, quattro dei sette miliardi di abitanti
della Terra vorranno (e potranno raggiungere)
consumi al nostro livello
Il Pianeta non regge questa pressione sulle
risorse: il problema non è più soltanto “il picco del
petrolio”, ma il “picco di tutto il resto”
La “governance globale” è debole, ma
indispensabile, per trovare soluzioni “dopo Kyoto”
Anche in Italia si discute di “carbon tax”
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Saremo tutti più poveri? Dipende…





Certamente dovremo far fronte ad aumento dei costi
delle materie prime
Dovremo abituarci a utilizzare al meglio le risorse
naturali, a cominciare dall’acqua
Gli adattamenti climatici comporteranno grandi
investimenti, quindi bisogno di capitali
Le nuove tecnologie aiuteranno, ma sconvolgeranno
il mercato del lavoro, facendo aumentare il bisogno
di politiche sociali di riequilibrio
Questo è il contesto delle nuove metriche “oltre il Pil”
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Superamento del Pil: se ne parlava già nel
1968: il famoso discorso di Bob Kennedy



Per troppo tempo e in misura troppo intensa abbiamo subordinato i valori
individuali e collettivi alla mera accumulazione dei beni materiali. Il nostro
Prodotto interno lordo (Pil) include anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità
delle sigarette e le ambulanze per sgombrare le carneficine sulle nostre strade.
Comprende le serrature speciali per le nostre porte e le prigioni per la gente che
le viola. Conteggia la distruzione delle sequoie e la perdita delle nostre bellezze
naturali nell’urbanizzazione caotica.
Al tempo stesso, il Pil non tiene conto della salute dei nostri bambini, della
qualità dell’educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non include la
bellezza della nostra poesia, la forza dei nostri matrimoni, l’intelligenza del
nostro dibattere pubblico o l’integrità delle nostre autorità. Non misura né il
nostro spirito né il nostro coraggio, e neppure la nostra devozione al Paese.
In poche parole, misura tutto, fuorché quello che rende la vita degna di essere
vissuta. Ci può dire tutto dell’America, tranne il perché siamo orgogliosi di
essere americani.
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Che cosa è successo in questi 40 anni?




Il movimento degli indicatori sociali ha posto
l’accento sui dati non economici
Si è cominciato a misurare la felicità individuale
(scala di Cantril) e si sono scoperti riscontri
oggettivi al benessere percepito
Il paradosso di Easterlin ha messo in evidenza
che oltre un certo livello la felicità non cresce col
reddito ma dipende da altri fattori
Alcuni economisti (Bartolini) affermano anzi che
gli incrementi di Pil distruggono felicità
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I ruoli nella rivoluzione statistica




I Millennium Development Goals (obiettivi Onu al 2015)
hanno rappresentato un grande tentativo globale.
Quest’anno si è discusso sui risultati a 10 anni dal lancio.
La pressione “dal basso” per elaborare nuovi indici di
benessere si è fatta sempre più forte, soprattutto nei Paesi
democratici.
Gli indicatori sociali si sono moltiplicati, sono diventati più
tempestivi, affiancano statistiche di “subjective well being”
(swb) basate sull’autopercezione a rilevazioni oggettive
(disoccupazione, condizioni abitative, speranza di vita in
buona salute ecc.).
Il progetto Measuring Progress dell’Ocse fa periodicamente il
punto su quello che avviene nel mondo.
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Il 2009 è il punto di svolta
oltre 40 anni dopo il discorso di Bob Kennedy, nel giro di pochi
mesi:




In Francia la commissione Stiglitz – Sen – Fitoussi
ha analizzato il processo e presentato proposte
tecniche di miglioramento
Il G 20 di Pittsburgh ha invitato a elaborare metriche
nuove
L’Unione Europea ha lanciato il progetto “Beyond
Gdp”
A Busan (Corea) l’Ocse ha mobilitato 2000 tra
statistici, economisti, politici, Ong, di 100 paesi in un
grande congresso sulle “misure del progresso” e ha
lanciato “wikiprogress”
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La differenza col passato è politica



La crisi economica ha accentuato le contraddizioni tra ripresa dello
sviluppo, qualità della vita e sostenibilità
Sarkozy ha voluto la commissione Stiglitz perché ha colto l’
impossibilità di continuare col vecchio modello di sviluppo (così dice
Stiglitz che aveva fallito con Clinton)
Gli impegni assunti



I “tavoli nazionali” tra gli stakeholders (“portatori d’interesse”)
dovrebbero calare la riforma Stiglitz nelle realtà nazionali.
Diversi Paesi, dalla Gran Bretagna alla Cina, hanno dichiarato di voler
misurare la felicità dei propri concittadini
Gli statistici europei stanno elaborando un progetto comune, sotto la
guida dell’Istat, perché è importante mantenere la possibilità di controlli
internazionali.
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Oltre il Pil: tre linee di ricerca
(rapporto Stiglitz, ma non solo)
1
Migliorare le informazioni diffuse dalla contabilità
nazionale
2 Misurare la felicità individuale e le sue correlazioni con
dati oggettivi di benessere, sui quali comunque
migliorare le informazioni
3 Valutare la sostenibilità per le generazioni future
Un interrogativo di fondo:
 E’ davvero possibile arrivare a un indice unico del
benessere sostitutivo del Pil?
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Linee di miglioramento: 1)Integrare,
non rottamare il Pil





Il calcolo del Gdp (gross domestic product: il Pil in inglese)
segue criteri definiti internazionalmente che favoriscono la
confrontabilità tra i Paesi
Più significativo del Pil pro capite il reddito effettivamente
disponibile per le famiglie e quello corretto dai servizi pubblici,
il lavoro domestico, il tempo libero
E’ utile indagare sulle mediane (che ci dicono come sta la
famiglia o l’individuo “di mezzo”) e non solo sulle medie
E’ utile valutare il Prodotto interno al netto dei consumi di
capitale
La contabilità nazionale resta fondamentale per misurare la
ricchezza prodotta ma va corredata da “conti satellite”
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Linee di miglioramento: 2) nuove
misure di benessere e felicità



La Gallup, ma anche altri (Australia, per esempio) misura
benessere soggettivo (Swb) con la scala di Cantril: da zero a
dieci quanto sei soddisfatto della tua vita? E’ una misura con
molti difetti. Però è utile
Il benessere oggettivo non è facile da misurare: per esempio,
qual è il tasso ottimale di divorzio? Anche il suicidio può avere
significati diversi nelle diverse società
Le correlazioni tra benessere soggettivo e valutazioni sui
campi (“domini”) che lo influenzano (soldi, salute, famiglia,
amici, sicurezza, fiducia in chi governa, religiosità, ambiente
ecc.) forniscono un profilo interessante di ciascuna comunità.
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Confronto (opinabile ma interessante)
tra le classifiche Gallup e quelle Fmi
Paese
Felicità 2008/9 Rispetto a 2
(data base
anni prima...
Gallup )
Rispetto al Pil
pro capite 09
(Fmi)
Danimarca
1
=
+15
Stati Uniti
14
-3
-9
Brasile
18
+22
+48
Italia
36
-14
-7
Cina
121
-29
-39
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Linee di miglioramento: 3) Misurare
le misura della sostenibilità

In pratica la sostenibilità rispecchia lo “stato patrimoniale” di
un sistema Paese, esteso a comprendere le variazioni del:






capitale economico
capitale ambientale e la biodiversità
capitale umano (livelli di educazione e formazione: Pisa,
Program for international student assessment, ecc.
capitale sociale (reti di relazioni, adesione ai valori collettivi)
Soprattutto per l’ambiente, ci sono numerosi indici che
aiutano a capire se la produzione di oggi danneggia il futuro:
taglio foreste tropicali, depauperamento riserve ittiche ecc.
Nessuna misura è davvero soddisfacente, anche perché
quasi tutte si concentrano sulla sostenibilità ambientale, ma
nessuno ci fornisce un modello di sostenibilità sociale
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“Oltre il Pil” due anni dopo
la commissione Stiglitz

L’impianto del rapporto Stiglitz è confermato:.
Occorre:




Arricchire le informazioni sulla produzione e distribuzione
della ricchezza
Corredarle da altre informazioni relative al benessere
(“felicità”)
Misurare la sostenibilità, attraverso la misura delle
variazioni di capitale economico, ambientale, umano e
sociale
Sono emersi però numerosi problemi
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Oltre il Pil? Sì, ma con meno illusioni



La contabilità nazionale garantisce la confrontabilità
internazionale ed è in continuo miglioramento.
Perdono terreno i teorici della “misura della felicità”
Abbiamo bisogno di più dati condivisi, soprattutto sul capitale
sociale e umano. Giovannini (Istat) : “non abbiamo una teoria
della rivoluzione”.


Sappiamo cioè a quali condizioni l’economia può avere un tracollo o quando un
ecosistema diventa insostenibile, ma non quando un sistema sociale diventa
ingestibile. E le rivoluzioni ci prendono di sorpresa.
C’è un consistente problema di investimenti, perché i dati
sociali sui quali si costruiscono le misure del benessere sono
quasi sempre meno tempestivi dei dati economici .
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Oltre il Pil? I punti ancora da risolvere





E’ possibile contrapporre al Pil un superindice che aggreghi tutti gli
indicatori dei singoli domini? Finora lo ha fatto solo Il Canada con il
Canadian Index of Well Being e (in parte) il Bhutan con il suo Gross
National Happiness Index
Oppure è meglio presentare un cruscotto di indicatori,
statisticamente più corretto, ma di minore effetto mediatico?
Nella misura del benessere, quanta importanza dare agli indicatori
soggettivi del tipo scala di Cantril (“Quanto sei soddisfatto della tua
vita in una scala da 0 a 10?”)
Come coniugare gli indicatori del benessere con quelli di
sostenibilità, cioè del benessere futuro?
E’ significativo che l’Ocse, che segue con wikiprogress lo sviluppo
del lavoro in corso da parte della statistica ufficiale, col suo Better
Life Index eviti di fare classifiche ufficiali
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E’ possibile sostituire il Pil con un
indicatore composito più ampio?





Il tentativo più importante in questa direzione è lo Human Development Index
dell’Undp, che include reddito, speranza di vita e “literacy”. Il rapporto diffuso per il
ventennale tien conto tra l’altro, di ambiente e governance. Sul sito dell’Undp puoi
farti la tua classifica.
Nascono anche indicatori “privati” come il Bcfn Index di Barilla: 35% lifestyle, 20%
variabili economiche, 15% sostenibilità, 30% componenti sociali e interpersonali
Il Bhutan parla da anni di Gross National Happiness. Si tratta di una elaborazione
rigorosamente matematica, ma ancora sperimentale e molto legata alle specificità
locali
I due più istituti nazionali di statistica più avanzati nel mondo hanno scelto strade
diverse: il Canadian Index of Wellbeing è un indicatore composito, Measuring
Australia’s Progress è un “cruscotto”
All’Onu, in occasione dell’elaborazione dei prossimi Sustainable development
goals, si parla di elaborare un “Pil Verde”
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Italia: il Bes, benessere equo e sostenibile





Iniziativa Cnel Istat, che condurrà a un primo
rapporto entro fine anno
Un gruppo di indirizzo che ha proposto i domini
Una commissione scientifica che sta scegliendo gli
indicatori
Interazione con gli utenti attraverso una grande
indagine preliminare e il sito misuredelbenessere.it
con un questionario (oltre 2mila risposte) e un blog
In prospettiva, convegni sul territorio prima di
stabilire definitivamente il paniere degli indicatori.
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I domini proposti per il Bes
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


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
1) Ambiente
 9) Paesaggio e
patrimonio culturale
2) Salute
3) Benessere economico  10) Ricerca e
innovazione
4) Istruzione e
 11) Qualità dei servizi
formazione
5) Lavoro e conciliazione  12) Politica e istituzioni
dei tempi di vita
 La proposta integrativa più
condivisa: “Qualità del cibo”
6) Relazioni sociali
7) Sicurezza personale
8) Benessere soggettivo
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In conclusione: la partita è politica




Si vogliono evitare gli errori dei Mdg, con un
maggiore coinvolgimento della base. Ma la
confrontabilità diventa un problema
Ci sono resistenze da parte dei Paesi di nuova
industrializzazione alla introduzione di nuove
metriche. A cominciare dalla Cina, che però sta
cambiando posizione
Altri temono che i nuovi indicatori servano solo a far
fare bella figura a qualche Paese
Il processo però è avviato: il vecchio Pil non basta e
deve essere integrato
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Le prospettive delle misure
del progresso nel mondo





Attraverso il sito wikiprogress, l’Ocse continua a seguire
tutti gli sviluppi nazionali e internazionali
Potete costruirvi il vostro indicatore con il Better life index
In ottobre a Nuova Delhi si terrà il 4° convegno
mondiale sulle misure del progresso
Il tema delle misure di sostenibilità sarà certamente
trattato anche alla prossima conferenza Rio+20
Uno “sponsorship group” ad hoc del Sistema statistico
europeo ha messo a punto un Rapporto finale che verrà
discusso in una conferenza a Parigi in giugno.
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E poi ci sono i Millennium
development goals da rivedere…



Sta entrando nella fase “calda” il dibattito in sede Onu sul
rinnovamento degli Obiettivi del Millennio (Mdg), che scadono
al 2015.
I mdg sono spesso visti in modo conflittuale rispetto alle
misure del progresso. Da parte dell’Un statistical division si è
spesso sostenuto che bisogna concentrare l’attenzione su
obiettivi di sviluppo,per i Paesi più arretrati, “snobbando” gli
obiettivi di benessere (che comprendono anche aspetti come
coesione politica, soddisfazione nei rapporti familiari ecc.) che
interessano i Paesi più ricchi uniti nell’Ocse
In prospettiva potrebbe esserci una divaricazione di obiettivi.
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Domanda finale: tutto questo lavoro
servirà a migliorare la politica?


Giovannini cita le esperienze di Australia e Nuova Zelanda:
ogni provvedimento legislativo viene valutato non solo in base
alla sostenibilità economica, ma anche agli impatti sociali e di
sostenibilità ambientale .
“Sarebbe opportuno riflettere su come dotare il Paese di una
sede indipendente (come il General Accountability Office
americano) che svolga questo tipo di analisi, eventualmente
con il sostegno delle istituzioni (Istat, Banca d’Italia, ecc.) in
possesso di informazioni e competenze utili a tal fine”. La
proposta di fiscal council non basta“in quanto la valutazione
delle politiche deve ricomprendere gli aspetti sostanziali degli
interventi e non solo quelli di carattere finanziario”.
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28
Tuttavia…

Più in generale, qualsiasi indicatore statistico,
per quanto ben fatto, può avere impatto
politico solo se è condiviso. E questo richiede:




Consenso tra le diverse parti politiche
Attenzione qualificata dai media
Cultura statistica nell’opinione pubblica
… Insomma, è una bella scommessa!
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Riferimenti bibliografici in inglese
sulle misure del progresso






Il rapporto Stiglitz è scaricabile dall’indirizzohttp://www.stiglitz-senfitoussi.fr/en/index.htm
Il sito www.wikiprogress.org aggiorna sistematicamente su tutti gli sviluppi
nelle misure del progresso
Sempre in ambito Ocse, la Better life initiative consente di costruire indici
personalizzatihttp://www.wikiprogress.org/index.php/Better_Life_Initiative#
Your_Better_Life_Index
Gli sviluppi dei Millennium Development Goals sono sul sito
http://www.un.org/millenniumgoals/
Tra le esperienze nazionali, la più importante e completa è rappresentata
dal Canadian Index of Well Being : http://ciw.ca/en/
Nonostante molte specificità lontane dalla nostra cultura, è interessante
visitare il sito del Bhutan http://www.grossnationalhappiness.com/
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Riferimenti bibliografici in italiano
sulle misure del progresso


La ricostruzione di tutto il dibattito e dei principali
riferimenti bibliografici si trova nel testo
dell’audizione del presidente dell’Istat Enrico
Giovannini alla Commissione Bilancio, Tesoro e
Programmazione della Camera del 22 febbraio,
scaricabile da http://www.istat.it/it/archivio/54481
Gli sviluppi della messa a punto dell’Indice Bes,
benessere equo e sostenibile, da parte di Cnel e
Istat, sono sul sito www.misuredelbenessere.it
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Riferimenti bibliografici personali



Dopo il mio libro “I numeri della felicità – dal Pil alla misura del
benessere” (Cooper, 2010), ho aggiornato le stesse tematiche sia
in un capitolo di “2030 – La tempesta perfetta – Come sopravvivere
alla grande crisi” (Rizzoli, 2012) scritto con Gianluca Comin, sia con
un saggio su Diario Europeo (la rivista diretta da Vittorio Prodi) on
line (diarioeuropeo.it). L’articolo è scaricabile gratuitamente
da:http://www.diarioeuropeo.it/pages/01022011/54-63_Speroni.pdf
Gli sviluppi ulteriori sono sui miei due blog:
 http://numerus.corriere.it (sul sito del Corriere della Sera)
 www.donatosperoni.it
Da poco ho anche cominciato a twittare: @dospe
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Grazie!
Il seguito su:
•
www.donatosperoni.it
•
http://numerus.corriere.it
•
www.2030latempestaperfetta.it
•
Twitter @dospe
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Oltre il Pil - Donato Speroni