Testimonianze inviate al giornale “La Repubblica”.
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
1. SI FA LA FAME
Da che nel 1999 mi sono Laureata in architettura e nel 2001
ho conseguito un master in informatica,la mia vita,anziché
migliorare ha definito un tracollo sistematico ;ossia i contratti
non esistevano piu',il lavoro nero a 9 euro all' ora per circa
venti o meno ore settimanali,hanno garantito il mio
sostentamento,parificato al tenore di vita
terzomondista.Nonché attraverso collaborazioni a progetto un'
assoluta mancanza di retribuzione costante:ossia i soldi non si
sa mai quando arrivano.
Questa é a la mia esperienza che spero e voglio cambi al piu'
presto per garantire almeno a mé stessa un sostentamento.
silvia
di SILVIA MARTINELLI - 36 - insegnante
2. L'ESPERIENZA DI UNA MIA AMICA...
La mia amica e' una ex. cococo. Adesso ha un contratto a
progetto che le scadra' a febbraio e guadagna in tutto 11000
euro netti all'anno.
Ha 38 anni circa, laureata e single.
Se avesse un figlio il contratto a progetto sparirebbe.
nel suo ufficio ci sono tre caste. Le assunte, Le interinali e
quelle in body rental. Per lei passare dall'inferno del body
rental al purgatorio delle interinali sarebbe un salto epocale.
Ogni anno verso la fine del contratto a progetto iniziano le
tensioni, non si sa se rinnoveranno, deve fermarsi per almeno
15 giorni senno' l'ispettorato del lavoro...., non devi chiedere
soldi in piu' perche' credimi noi facciamo l'impossibile per voi
e cosi' via.
Tu vorresti lottare per avere 50, 100 euro in piu' al mese ? Ed
ecco che l'azienda ti toglie i buoni mensa (o meglio, non te li
toglie, semplicemente te li fa pagare) o ti trasferisce fuori
sede.
In pratica sposta il livello del disagio verso il basso e i tuoi
sforzi per soddisfare i tuoi bisogni da propulsivi in avanti
diventeranno difensivisti dei miseri diritti acquisiti.
http://impiegato.ilcannocchiale.it
di Sandro Spera - 35 - IT
3. CO.CO.CO O A PROGETTO: NESSUNA
DIFFERENZA
Buongiorno, per mia fortuna da due anni sono assunta a
tempo indeterminato presso un'azienda di servizi. Questo
dopo circa due anni e mezzo (nemmeno troppi, mi rendo
conto) di gavetta tra interinale, stage infiniti e il mitico
co.co.co. Quest'ultimo una fregatura colossale: gli stessi
doveri di un lavoratore impiegato ma nessun diritto.
Sottolineo nessuno: gli orari da rispettare sono gli stessi,
staordinari obbligatori non retribuiti, ferie non pagate e
nemmeno ti puoi scegliere quando prenderele, lo stipendio
netto uguale o inferiore a quello di un lavoratore dipendente
ma senza contributi. Il contratto a progetto? è la stessa
identica cosa, perchè gli imprenditori si inventano progetti di
lavoro inesistenti, fittizi e allo scadere degli stessi se ne
inventano un altro. Un pura ipocrisia. Come si possono
gettare le basi di un'economia solida se i giovani vivono
perennemente una situazione di precariato? come si può
richiedere un finanziamento per una macchina, una casa, dato
che hai contratti di breve brevissima durata?
di Cristina Ancona - 29 - marketing
4. CONSULENTE INFORMATICO
Salve, lavoro in co.co.co. dal 2000 ed ora sono passato ad un
co.pro.
Secondo il mio parere personale e la mia esperienza
professionale questa riforma non fa che complicare le cose a
tutto svantaggio del lavoratore.
Non diminuisce affatto il sommerso e posso assicurare che
nel settore nel quale opero questa riforma ha causato il ricorso
forzato da parte della maggior parte delle persone alla p.iva
con notevoli svantaggi per il lavoratore che di fatto diventa
del tutto autonomo ma nei fatti e' costretto a sottostare a
condizioni tipiche del dipendente(ad es. il rispetto rigido degli
orari di lavoro imposti dal datore di lavoro).
Inoltre vorrei anche evidenziare il fatto che questi rapporti di
lavoro nel campo dell'information technology e delle
telecomunicazioni sono solo molto raramente diretti, nella
maggior parte dei casi tra collaboratore e cliente finale sono
interposte una o piu' societa' di lavoro ad interim e/o grosse
societa' che gestiscono grandi commesse per conto delle
grosse telco.
Auspicherei uno studio di settore completo ed approfondito
per portare alla luce questi fatti troppo a lungo celati e che
hanno prodotto e producono danni inimmaginabili
Cordiali Salut
di Giuseppe Vita - 36 - telecomunicazioni
5. SOLO PER ABBASSARE IL COSTO DEL LAVORO
Niente tredicesima, nè quattordicesima, zero accantonamenti
TFR, contributi per la pensione?hahahahaa!!!! Se un giorno
mi manderanno via (quando gli pare,mica si tratterebbe di
licenziamento!)non potrò nemmeno chiedere il sussidio di
disoccupazione.
Questa forma di contratto è solo una truffa legalizzata: il
costo del lavoro per il datore si dimezza, il lavoratore deve
comunque rispettare(nel mio caso come in quello degli altri)
un orario di lavoro, alla faccia della flessibilità. E se un
giorno mi ammalassi? Niente malattia. E se rimanessi incinta
(peggio di una malattia nel mondo del lavoro)? Sisuramente il
PROGETTO al quale lavoro ...puff!!! Svanirebbe
all'improvviso, e io mi ritroverei in mezzo alla strada col
pancione.
Mi sento in balia degli eventi, senza alcuna difesa, mentre il
mio datore di lavoro si arricchisce sempre più...
di angela barone - 30 - new economy
6. FUTURO
Mi ritengo fortunato, in quanto ho un contratto a tempo
indeterminato.
Mi chiedo pero' lo stato come crede che possa fare un ragazzo
o una ragazza che voglia costruirsi una famiglia, comprare
una casa o avere figli, sapendo che il suo futuro lavorativo e'
appeso ad un contratto a tempo, che quando va bene non
supera i 12 mesi.
E poi??? Forse sara' rinnovato???
Tutte queste precarieta' fanno si che i giovani restino sempre
di piu' emarginati dal reale mondo del lavoro.
di Andrea Gallucci - 30 - IT
7. COCOCO, MENO PRENDO E PIÙ FO
La splendida Repubblica.it chiede di raccontare questa
esperienza. Non posso, perché ho un capetto dietro che mi
controlla
di piero ciccone - 34 - telefonia
8. SFRUTTAMENTO INDISCRIMINATO
sono un ex co.co.co. e acnhe co.co.pro., ora per cause di forza
maggiore(se voglio continuare a lavorare!) sono passato a
partita iva.
Secondo me, questi sono solo strumenti per le aziende e gli
imprenditori. perchè?
io ero in un azienda aassunto a tempo indeterminato. alla
comparsa di questi contratti, mi hanno prima licenziato
(eravamo in meno di quindici). Poi prima mi hanno ripreso
con contratto di collaborazione, poi a co.co.pro. e attualmente
a partita iva.
Che potevo fare??? o questo, o non lavorare affatto. (quando
non gli servirò, arrivederci e grazie.)
Certo che per un' azienda è il massimo, il poter disporre di un
lavoratore così!!!!!!
Intanto io, non avendo uno stipendio fisso, non posso
chiedere un finanziamento, non posso avere un mututo, non
posso cadere malato, sltrimenti non vegno pagato, non posso
andare in ferie, che non vengo pagato.
Questa la chaimano flessibilità, a me sembra più una sorta di
schiavitù legalizzata!
di pix fax - 40 - informatico
9. CHE FINE HANNO FATTO I MIEI CONTRIBUTI
DA CO.CO.CO. ?
Salve per mia fortuna oggi sono un lavoratore dipendente con
regolare contratto a tempo indeterminato.Ma per 8 mesi ho
lavorato presso una azienda di telecomunicazioni con
contratto di "co.co.co" io sapevo che avevo una mia posizione
all'inps (percepivo regolare busta paga) ma dopo due anni ho
scoperto che i contributi (pochissimi) che mi spettavano non
sono stati versati. Che posso fare?
Giovanni
di Accetta Giovanni - 26 - telecomunicazioni
10. LA CADUTA DELLE ILLUSIONI
Mi meraviglio di leggere di fior di laureati che all'estero
darebbero la paglia a molti dei loro colleghi (specie
anglosassoni) in fatto di preparazione e idee che si abbassano
a fare da servi ai padroni ignoranti dell'imprenditoria italiana
(che tra l'altro e' destinata a sparire per la concorrenza estera,
specie cinese, nonostante qualche urlatore ora voglia i dazi
doganali per proteggere qualcosa che non c'e'). Ma che
aspettate a cercarvi un lavoro onorevole e dignitoso fuori
dall'Italia? La vostra prima sconfitta e' proprio questa,
nell'accettare regole assurde pur di restare nell'ex-belpaese. In
bocca al lupo a tutti, meglio straniero fuori che corpo estraneo
in patria.
di Fiorello Manfredonia - 36 - ricercatore
11. VOCE ANOMALA
Sono una voce anomala nel grande mare dei co.co.co.
Sviluppo siti internet.
Ho cominciato la mia collaborazione con ---- SpA, azienda
leader nel proprio settore, nel 1999. Al termine del contratto,
l'azienda mi proponeva di essere assunto. Rifiutai e da allora
rinovo i anno in anno, garantendomi una maggiore entrata
mensile e una maggiore elasticita' nei tempi.
Non è all'ordine del giorno cacciarmi. Un altro che facesse il
mio lavoro, costerebbe di più.
Dal canto mio, ora lavoro da casa recandomi presso la sede
solo raramente. Significa più tempo a disposizione, maggiore
elasticità negli orari, meno spreco di carburante, meno
persone sulle strade. Anche perchè nelle aziende si comunica
spesso tra un ufficio e l'altro via email. Che io aprissi una
partita IVA sarebbe sconveniente per entrambi: lo posso
evitare in quanto la mia collaborazione con ---- ha un
carattere quasi esclusivo.
Che anche all'interno della stessa azienda dove lavoro ci siano
-e sono la maggioranza- finti contratti a progetto che in realtà
sono contratti di lavoro dipendente in grigio, è la realtà. Ma
finchè gli ispettorati del lavoro fanno finta di niente, alle
aziende conviene e lo spacciano per normale.
di Filiippo Volpe - 35 - Internet
12.
Non si può lavorare così!!
Il datore di lavoro ti usa(sfrutta)quando servi per poi scaricarti
quando non ha più bisogno.Che pagliacciata!
L'elasticità di cui tanto si parla viene solo richiesta(al
lavoratore)e mai concessa(dell'azienda).
Esperienza tante....Prospettive ZERO....
Non scherziamo!
Saluti
di Omar Bortesi - 13. CO.CO. CHE?
Sono stato un co.co.co. nell'epoca in cui la prestigiosa stampa
nazionale raccontava che quello era il marchio delle nuove
professioni. Sembrava fosse un guaio non averlo! Ho iniziato
a lavarare nel settore più precarizzato d'Italia: l'informazione.
Dopo quattro anni circa, ho proseguito nell'odissea
speranzosa di essere al centro del nuovo mondo, entrando
nella stanza attigua della comunicazione professionale, dove
la precarietà, invece, è la norma. Undici anni di spostamenti,
adeguamenti, chili di cravatte e brevi periodi di inattività.
Posso dire di aver anche guadgnato bene, di aver avuto la
fortuna di capire se ero adatto o meno a fare quel lavoro. Lo
ero. Nel 1999 alla scadenza dell'ennesimo contratto, ho deciso
di ricominciare da zero. Da cinque anni mi occupo di tutt'altro
e ho un contratto a tempo indeterminato.
Certo, guadagno di meno. Però non corro tutti i giorni con i
curricula in mano. Certo, mi posso permettere di mandar a
quel paese il mio titolare, anche se non mi chiamano più
dottore. Posso alzarmi la mattina e non pensare alle promesse
di rinnovo, posso invece cercare di cambiare qualcosa dentro
la mia azienda. Oppure cercare altrove: legge 30 permettendo
...
di Francesco Forbino - 43 14. FINCHÈ LA BARCA VA
La mia esperienza non è direttamente legata al co.co.co.
Problema: Io ho 29 anni e lavoro da dieci. Ho cominciato
negli alberghi come cameriere con contratto di "apprendistato
al lavoro", successivamente come cassiere con contratto di
formazione, attualmente faccio il barista con contratto
interinale rinnovabile ogni 2-3 mesi. Domanda: Calcolando
che in dieci anni nessuno mi ha offerto un contratto a tempo
indeterminato, quante possibilità ho di trovarmi vecchio e
senza un lavoro che mi permetta di sopravvivere? Soluzione:
no comment Un ringraziamento speciale al Cav. S. B. per la
sua integerrima correttezza morale e limpidezza d'animo.
di Simone Garagiola - 29 - ristorazione
15. SOLO SFRUTTAMENTO
ho lavorato come Co.Co.Co. in un internet point, in un
residence turistico e in un call centre. Per farla breve, è un
lavoro a cottimo,paga da fame, niente ferie, niente malattie
pagate, orari a discrezione del boss, e, ovviamente,
licenziamento in tronco non appena si paventava la possibilità
di "lavoro dipendente". Nessuna autonimia, una sorta di
servità della gleba. Niente liquidazione. Ora sono
disoccupato. E nei guai, perchè l'affitto non è flessibile, è
implacabile.
di Marco Ottanelli - 39 - servizi
16. COMPETITIVITÀ SULLE SPALLE DELLA
POVERA GENTE
Ora vi racconto come si è "evoluta" l'azienda per cui lavoro:
eravamo in tre lavoratori dipendenti. Ora, io quella con
maggiore anzianità (20anni di servizio e maggior stipendio)
sono stata licenziata, i colleghi sono stati contretti a dare le
dimissioni e gli è stato proposto un bel contratto a progetto.
L'azienda, con meno di 15 dipendenti e quindi SENZA
TUTELE, sicuramente dal 1 dicembre sarà (?) più flessibile e
competitiva.
L'Italia e tre suoi cittadini decisamente NO!
Io sono disoccupata, i colleghi ... precari!
EVVIVA la Legge Biagi e le sue OPPURTUNITA' di
crescita!.
Roberta
di Roberta Pozzobon - 38 - informatica
17. MANAGER
Sono a capo di una struttura che si occupa di formazione ed in
particolare quella finanziata da Fondo Sociale Europeo.
Al momento dell'entrata in vigore del limite delle
collaborazioni occasionali a 5.000 euro (e 30 giorni
lavorativi) e del contratto a progetto al posto della co.co.co.
mi sono trovato costretto a rinunciare a varie persone non
disponibili a passare a p.iva.
Il peso amministrativo complessivo non mi consentiva piu' di
proseguire un'attivita' con lo stesso importo se non facendo
passare i collaboratori ad una gestione con p.iva.
Alla fine chi ci ha rimesso e' stata l'azienda che ha perso il
know how e il personale (soprattutto quello piu' giovane) che
non si e' reso disponibile a diventare un'autonomo.
di Vav 1 - 26 - formazione
18. IO GIÀ DA 10 MESI CONTRATTO A APROGETTO
Buongiorno a tutti,
questa mattina sono rimasta stupita della notizia data, su tutti i
GR, sulla fine dei CO.CO.CO., perchè per me il tempo del
Co.co.co. è finito già da 10 mesi, e si è aperto il tempo dei
L.A.P. (lavoratori a progetto), beh non è cambiato molto, anzi
nulla:
paga giornaliera, niente ferie, niente malattia pagata, niente
garanzie ne tutele, stipendio misero... non ho nulla di più da
aggiungere.
di Claudia Rossi - 31 - servizi
19. SEMPRE PEGGIO
già i cococo precedenti erano solo una maniera per far pagare
meno tasse ai datori di lavoro e senza alcuna garanzia per il
lavoratore che si trova (anche un banale lavoro di segreteria)
a non avere ferie e malattia pagate nè alcuna certezza del
domani e adesso è anche peggio. Almeno con il cococo
precedente potevo essere pagata come lavoro di segreteria
durante il periodo in cui lavoravo ma non c'era un progetto di
un corso. Adesso devo aspettare che parta un corso e magari
mi salterà anche il cococo e sarò costretta ad aprirmi una
partita iva. E non mi si dica che ho altre scelte perchè non ce
ne sono. In giro cercano solo al di sotto di una certa età per i
contratti di formazione ecc. Inoltre con questo cococo ancora
più di prima te lo sogni che ti venga fatto un prestito o un
mutuo. Insomma sempre peggio per quanto mi riguarda.
di eliana matania - 37 - formazione
20. ANALISTA PROGRAMMATORE
Dopo aver perso il lavoro con moglie e figlio a carico, a causa
del fallimento della mia azienda, è stato l'unico modo per
poter salvare una situazione disastrosa. Ora sono tornato
dipendente nella società per la quale ho lavorato come
co.co.co. per 2 anni! Contributi persi, malattia non pagata,
ferie inesistenti... altro che precarietà!
di Daniele Carluccio - 40 - Chimica
21. STESSA SITUAZIONE
Confermo quanto detto da Pix Fax, con la sola eccezione
della partita IVA, che non ho aperto.
Se questo è progresso!
di Saverio Miligi - 32 - informatico
22.
Nel 2000 dopo 13 anni passati presso un'industria
farmaceutica in Roma sono stato messo in cassa integrazione
e poi licenziato (nessuno purtoppo è intervenuto a darci una
mano)poichè è stato deciso di chiudere l'attività produttiva.
Dal 2000 ad oggi ho una vita da precario,sono passato dal
co.co.co alla partita I.v.a. come un professionista, ma di
professionista ho poco poichè lavoro per un call center.Ormai
sono 4 anni che ogni giorno di malattia non mi viene pagato,
che se voglio fare dei giorni di vacanza non vengo pagato
(PER QUESTO MOTIVO NEGLI ULTIMI 4 ANNI HO
FATTO BEN 30 GIORNI DI FERIE...MENO DI DIECI
GIORNI ALL'ANNO)che a scadenza del co.co.co non prendo
un soldo di liquidazione...Insomma, che futuro mi posso
creare?Su quali base far crescere il mio futuro?Oggi ho 39
anni, quanto posso resistere "precariamente"?Se perdo il
lavoro a 40 anni chi mi riassume?
di claudio piacentin - 23. CONSULENTE WEB
Come attività secondaria arrotondavo con consulenze web
occasionali o co.co.co.
Al momento dell'entrata in vigore della Legge Biagi sia io che
altre persone nella mia stessa situazione non hanno ottenuto il
rinnovo del contratto. Motivo: troppi oneri (fiscali e
gestionali) per l'impresa.
di Vav 2 - 26 - Informatica
24. SOLO CHIACCHERE
mi hanno da poco rinnovato il contratto e sono passata da
co.co.co a a co.co pro
stesso trattamento economico (meno male)
crollo verticale delle tutele
no maternità (notare che mi è stato rinnovato il nuovo
contratto dopo il mio rientro dalla maternità che era
contemplata nel mio vecchio contratto co.co-co), idem per
l'infortunio mentre la malattia me l'hanno concessa solo dopo
lunghe trattative e sbuffando a più riprese e niente di più.
più che un rafforzamento delle tutele nel mio caso è stata una
perdita. Mi avevano anche proposto l'apertura della partita iva
come alternativa, offerta che noin ho accettato per ovvi
motivi.
sto cercando un altro lavoro.
di emanuela losi - 33 - formazione
25. MANCANO I CONTROLLI
Sono stata a lungo un co.co.co.
Ora sono un lavoratore a tempo determinato con contratto in
scadenza.
Per quello che vedo da tempo sull'applicazione sia dell'una
che dell'altra tipologia contrattuale (co.co.co. e co.pro)
confermo la sensazione diffusa che il contratto a progetto non
faccia che peggiorare la situazione per il lavoratore, rispetto
al co.co.co.
Di fatto in entrambi i casi questi contratti rappresentano un
modo per celare quelle che in buona sostanza sono vere e
proprie posizioni assimilate al lavoro dipendente per i doveri,
ma non per i diritti.
In piccole aziende, dove il datore di lavoro è il "padrone"
della situazione, i giovani o accettano le condizioni proposte
al limite della legalità e con corrispettivi economici che fanno
ridere, oppure sono tagliati fuori dal mondo del lavoro.
E' scoraggiante pensare che non si faccia nulla per
disincentivare l'abuso di tali posizioni contrattuali.
Mancano i controlli.
di Patrizia Isaija - 30 26. MATURITÀ SCIENTIFICA
Ho lavorato come interinale con co.co.co e con il
progetto.Cosa dire il mondo dei call center è un mondo di
sfruttamento giovanile dove capacità, cultura e umanità non
vengono prese in considerazione.Numbers... cantava una
canzone anni 70.Numeri, solo numeri da cancellare quando
non servono e da spremere quando servono.Il contratto a
progetto è solo un modo per continuare ad usare i giovani
senza garantire loro il ben che minimo futuro.Non credo in
questa formula come non credevo alle precedenti.La formula
da cambiare è in parlamento
di Fabrizio Gualtieri - 36 - call center
27. SCANDALO!
Voglio dire due cose.
Io sono stato cococo` per un anno e cocopro` per un altro
anno, e adesso diventero` un consulente esterno per la
semplice ragione che per quanto alla mia azienda interessi il
mio lavoro, non hanno comunque voglia di assumermi.
Ovviamente tutta la storia della collaborazione e dei
"progetti" e` stata una emerita messinscena, visto che tanto il
lavoro quanto la modalita` con cui viene svolto sono
assolutamente identici a quelli dei dipendenti.
E poi si parla tanto di flessibilita`, ma perche` noi dobbiamo
essere flessibili quando invece banche e finanziarie non lo
sono per niente? Perche` se voglio cambiare macchina mi
tocca pagarla in contanti? Perche` se dico che sono un
cococo` a una banca, chiedendo un mutuo, quelli mi
rispondono sempre "perepe`"?
di Oscaruzzo - - 30 - Telecomunicazioni
28. LAVORO SENZA DIGNITA', TACITA ABITUDINE
ITALIANA
Denunciare lo scandalo del co.co.co. mi pare una ipocrisia:
tutti sanno, nessuno si scandalizza e il futuro si prospetta
semplicemente come una rimanipolazione lessicale del
problema. Chi utilizza i contratti atipici per gli insegnanti
delle scuole civiche sono addirittura i Comuni: si lavora con
orari assurdi - io insegno pianoforte da anni ormai -anche 7/8
ore di fila si insegnamento diretto in rapporto singolo, senza
pause, senza ferie e malattie, orari precisi al minuto giacche'
ogni allievo paga per la sua ora, assoluto precariato giacche'
ogni anno puoi essere sostituito senza nessun preavviso, le
assenze dal lavoro devono essere recuperate, i contributi sono
minimi e gli stipendi appena accettabili per sopravvivere. Che
dire di piu'. Sarei felice che la nostra categoria di laureati
venisse trattata con maggiore rispetto sia professionale sia dal
punto di vista dei diritti del lavoratore, ma mi pare che la
situazione possa solamente peggiorare. Auspico che
l'argomento possa essere trattato in maniera piu' diffusa,
magari anche in tv, giacche' il nostro specifico sommerso non
compare in nessuna statistica, e offro volentieri la mia
collaborazione a riguardo. Grazie
di Nico Antonio Pintus - 42 - insegnante
29. PSICOLOGA DEL LAVORO
Totale assenza di autonomia nella gestione degli orari e
nell'organizzazione del lavoro. Sottovalutazione delle
capacità e delle competenze ed utilizzo di queste per compiti
non richiedenti specifiche competenze(di certo non una
laurea). Totale assenza di certezze sulla stabilità del rapporto
di lavoro. Ho deciso di troncare il rapporto di lavoro in
seguito alla promessa, non mantenuta, di un contratto di altri
sei mesi per occuparmi della selezione. Improvvisamente è
venuta meno questa opportunità e mi è stato proposta una
occupazione da "segretaria" da svolgere la sera in un edificio
che rimaneva vuoto ed in luogo isolato. Mi si chiedeva di fare
il giro degli uffici e dei bagni per controllare l'effettivo
spegnimento di luci e pc. Di spostare il tappeto davanti al
portone d'entrata e chiudere i locali inserendo anche l'allarme!
L'attività prevedeva una raccolta quote di partecipazione al
corso di formazione, di cui ero "tuor",ed un lavoro fisico di
spostamento per ben due volte di banchi e sedie. I dirigenti
sapevano benissimo che, nonostante l'apparenza e il buono
stato di salute, avevo problemi di salute dovuti ad una
malattia genetica. La società per cui lavoravo è cattolica!
di Paola Scarnato - 31 - Risorse Umane
30. LAUREATO CON MASTER N.D.R.
lavoratore a progetto in consulenza presso terzi:
-il progetto generalmente e' fasullo, si limita ad indicare
un'attività generica
- si è comunque vincolati ad un orario
- niente straordinari retribuiti (cioè li fai ma non te li pagano)
- nessuna garanzia di continuare il lavoro a fine contratto
- niente ferie
- niente mutua
- niente permessi
- niente preavviso in caso di "licenziamento"
- paga identica o quasi ad un lavoratore dipendente
- se il cliente si stufa di te: sei fuori
- se la "tua" ditta si stufa di te: sei fuori
- se litighi con la suocera del capo: sei fuori.
- nessun contratto nazionale di appartenenza (se devi andarti a
lamentare con qualcuno non sai da chi andare ne con chi
scioperare)
- i contributi versati nella "cassa separata" non si sa che fine
faranno.
i conti fateli un po' voi....
di emiliano viecca - - informatica/web
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
31. LA BEFFA DELLA PENSIONE
Lavoro da oltre 15 anni come Co.Co.Co (prima si
chiamavano con un altro nome) come bibliotecaria, 16 ore
alla settimana.
Il datore di lavoro mi ha sempre trattato equamente, in base
alla legge.
La più grossa fregatura l'ho ricevuta da non so quale governo
di sinistra che ha reso obbligatori i contributi INPS, però in
una gestione separata che non potrò sommare ai versamenti
fatti come lavoratrice dipendente ed al riscatto laurea.
Per di più mi hanno detto che, siccome lavoro poco e verso
poco, non avrò nemmeno diritto ad una pensione.
Per fortuna che é stato un governo di sinistra a fregarmi in
questo modo!!
Piera Malpeli
di Malpeli Piera - 50 - Scuola
32. QUALCUNO CREDE CHE...
...con questa riforma ci saranno + diritti? Che i co.co.co si
trasformeranno a valanga in assunzioni?
Ho fatto co.co.co. e, tanto per dire quanto in realtà il mio
lavoro fosse inquadrato, mi facevano timbrare il cartellino
(cosa illegale). Ma penso che non mi avrebbero assunta con il
passaggio alle collaborazioni a progetto..
La precarietà nel settore web-grafica è quasi la regola, e le
prospettive non mi sembrano migliorare con questi nuovi
contratti.
di Ilaria Chelavora - 27 - web
33. E' MEGLIO IL LAVORO NERO
Tanto i diritti non esistono nemmeno con questi contratti che
altro non sono che lavoro in nero legalizzato!! La mia società
di informatica mi obbliga perfino a lavorare durante alcune
festività senza pagarmi e senza concedermi delle ore di
recupero, siamo ai limiti,anzi il limite è già stato superato da
un pezzo,spero presto di andarmene e di dire addio a queste
"famose" società di informatica AGUZZINE e a questi
VERGOGNOSI CONTRATTI DI LAVORO. La vera
scommessa è di riuscire a non andare in rosso coi soldi in
banca!! Signori al governo (tutti, maggioranza ed
opposizione) vi auguro tutto il male possibile.
di Simone 1 - 24 - informatica
34. 2 ANNI
lavoro da 2 anni presso una Università (non dirò quale).
Faccio 8 ore al giorno tutti i giorni e, come tutti i miei
colleghi (una ventina) veniamo pagati ogni 4 mesi.
La mia esperienza dal punto di vista lavorativo è molto buona
(ho imparato un sacco di cose), dal punto di vista contrattuale
davvero pessima.
Grazie Andrea
di Andrea cescon - 29 - università
35. TROPPI CO.LLOQUI POCHE CO.NQUISTE
TANTE CO.NTRADDIZIONI
zero contratti ma solo progetti....
contraddittori blandi e ambigui....
escamotage perfetto alla disoccupazione...
temporeggiare con un progetto che fa rima con precarierà
assoluta
29 anni laureata specializzata e con le carte in regola (mi
avevano illuso) per "buttarmi" nel mondo del lavoro....
avevano dimenticato di aggiungere che il mondo del lavoro è
ormai l'isola che non c'è e noi tanti piccoli peter pan..
armatevi di coraggio e fantasia ragazzi perchè per noi
"progettisti" non ci sono finanziarie che tengano ne prestiti ne
soldi ne case ne macchine...."splendidi progetti" da terminare
in tempi "assolutamente determinati"...in appartamenti
squallidi uffici stressanti metropolitane piene palestre
economiche e discount fin troppo decenti allora...popolo di
progettisti: fantasia per disegnare le ali e coraggio per volare!
in bocca al lupo
una piccola "campanellino"
di antonia fiorelli - 30 - turismo
36. LAUREA IN MATERIE LETTERARIE
Lavoro per oltre 5 anni in un ente semi pubblico denominato
ARPAT Agnzia Regionale per l'Ambiente a Firenze. Esce
dopo qualche anno un concorso con lo stesso profilo prof.
Sapendo che io possedevo quel titolo di studio l'ente mi
discrima e decide di chiedere Lettere e no Materie Letterarie
nel bando essendo a conoscenza del mio titolo di studio.
Faccio il concorso e vengo escluso dopo la prima prova
perchè dicono che il mio titolo di studio non soddisfa le
richieste del bando. Ho un Master in Direzione e
Management delle Biblioteche, esperienza di lavoro
decennale nel campo. Nel bando concorso per
parasubordinato arrivai primo.Allora per essere sfruttato
avevo i titoli. Adesso mi si è escluso per un cavillo. Sfruttato
all'epoca, sbeffeggiato oggi. Per un vuoto legislativo ho
perduto un posto per il quale almeno moralmente avevo tutti i
diritti per partecipare . Vergogna!!!
di Daniele Montagnani - 39 - BIBLIOTECA
37. SCHIAVISMO LEGALIZZATO!!
Questa che riporterò non è la mia esperienza ma quella
vissuta da mia moglie la quale ha lavorato per 3 anni presso
una società del settore accessori moto svolgendo a tutti gli
effetti l'incarico di responsabile di programmazione
produzione, o meglio era titolare dei doveri e delle
responsabilità di tale incarico, ma non dei meriti. Il contratto
un co.co.co rinnovato di anno in anno nonostante le promesse
di una prossima quanto imminente assunzione a tempo
indeterminato (per 2 anni la stessa solfa). Naturalmente lei
come molti dei suoi colleghi di lavoro (tutti
ingegneri)contrattualmente inquadrati con co.co.co erano
tenuti a rispettare orari di lavoro ben precisi (come un
dipendente), con il minimo dello stipendio paragonabile ad un
contratto di formazione (800 Euro mensili), ma naturalmente
con tutte le altre caratteristiche di un co.co.co. Situazioni del
genere ne ho viste tantissime e personalmente penso che quel
genere di contratti siano un mezzo molto potente in mano ad
un datore di lavoro che ti voglia tenere in pugno. Tutti doveri
nessun diritto, a tutti gli effetti per me un'esempio lampante di
"SCHIAVISMO LEGALIZZATO"..... SALUTI
di Ferro Riccardo - 32 38. THE NEVER END STORY
Ciao
Preferirei mantenere l'anonimato per non avere problemi
futuri in ambito lavorativo, visto che la legislazione attuale di
quelli come me i cosidetti co.co.co o co.co.pro se ne infischia.
Lavoro da tre anni in questo settore e sempre inquadrato con
questa tipologia contrattuale, senza ferie pagate, malattie,
tredicesime..., tfr e quant'altro possa identificare un lavoratore
dipendente.
Nell'ambiente di lavoro non puoi alzare la testa perchè
l'indomani ti ritrovi fuori la porta, con il badge disabilitato ad
entrare senza conoscere in anticipo le motivazioi.
Se ti presenti in banca per avere un mutuo per l'acquisto di
una casa ti ritrovi rispondere picchè, stessa cosa se vuoi fare
un acquisto a rate tipo automobile.
Cosa sarà del nostro futuro visto che non solo il solo a
trovarmi in questa situazione?
Come può un giovane avviare una famiglia in queste
condizioni??
Gradirei una risposta dal sottosegretario Sacconi visto che
giustifica l'esistenza di tali contratti infischiandosene delle
problematiche legate ai contorni. Sempre per Sacconi, lo
farebbe lavorare lei un suo familiare in queste condizioni?
Grazie
di Ted Mobisa - 32 - Informatica
39. SIAMO TUTTI NELLA STESSA BARCA
Nel cinema il lavoro è di solito a t.d.: si viene collocati per la
durata del film. Ma quando si lavora per 14 ore circa al giorno
e si fanno le giuste amicizie di persone che apprezzano la tua
abnegazione allora sì che il lavoro è pressochè garantito x
tutto l'anno! Poi sono rimasta incinta: e chi vuole assumere
una segretaria con già una pancia di 4 mesi?! Eh no: rischi di
affaticarti, ma poi, sopratutto, servono persone disponibili 24
ore su 24! Per non parlare dopo la nascita della bimba sono
riuscita ad ottenere per la preparazione di un film di poter
tornare a casa per le 19.30! Va bene, per due mesi si può
anche fare...! Infine: incinta della seconda bimba, reclutata
per un film che non si fa + a Milano ma a Roma, quindi
niente lavoro... nuova proposta di lavoro ma incinta non va
bene. Vivo a Milano da 2 anni e non è facile trovare qualcosa
che sai fare senza che nessuno ti conosca! Quindi II
gravidanza senza lavoro, senza contributi x la maternità (devi
lavorare il 7° mese ma se non sei assunta come si fa?!)e con
una casa che non ci fa ottenere il contributo del comune! Ora
ho fatto 2 lavori in rai e sono in attesa di una nuova chiamata
che manca da maggio!
di Federica Costantini - 35 - prod. cinema e regia tv
40. ....E LA STORIA CONTINUA.
Si cambia lasigla ma il succo è uguale.I co.co.co dovevano
servire per far emergere il lavoro nero ma sono diventati una
scusante per legalizzare il lavoro nero..Ne sono
deluso.Comunque da circa 5 hanni ci sono dentro...Tengo
duro e vado avanti....
di alessandro desideri - 26 - informatica
41.
Sono una laureata in Scienze dell'Educazione.Dal 2001 al
2003 ho lavorato per una cooperativa sociale come co.co.co.
perchè la quantità di ore lavorate settimanalmente era molto
variabile e spesso non tale da poter garantire uno stipendio
dignitoso con un contratto da dipendente. Mi occupavo di un
doposcuola per bambini delle elementari e di un progetto
giovani. Quello che mi dava più fastidio era il non poter
contare sulla retribuzione in caso di malattia e di non avere le
ferie pagate. Senza contare che, qualora la cooperativa avesse
perso l'appalto, sarei rimasta senza lavoro.Come si può
progettare il proprio futuro quando non si percepisce uno
stipendio fisso e non si gode di quelle garanzie che ai
dipendenti spettano, per fortuna, di diritto?Chi vuol fare
l'imprenditore sa che andrà incontro a certi rischi, ma gli si
prospettano anche buoni guadagni, ma chi vuole rimanere
dipendente che deve fare?E'giusto che a tanti giovani
lavoratori di oggi vengano negate quelle conquiste sindacali
per cui hanno lottato i loro genitori?
di Elena Pasqualetti - 28 - sociale
42. RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA VITA E LA
NOSTRA FAMIGLIA (PRESENTE E FUTURA).
Grazie a Dio, e non agli uomini, sono un dipendente a tempo
indeterminato.
Naturalmente dico alla redazione che nome e cognome sono
inventati per ovvi motivi.
Dico però che tutti gli strumenti cosiddetti di
flessibilizzazione del mercato del lavoro sono solo delle
panzane e, purtroppo, una moderna frusta per tenere gli
schiavi al passo.
Non sono di sinistra. Nè tantomento di estrema sinistra. Ma
percepisco, mi rendo conto che siamo in pochi, che la svolta
liberista che ha imprisso la nostra classe pseudodirigenziale ci
riporta agli inizi dell'ottocento, ossia della rivoluzione
industriale. Percepisco, cioè, che il mondo è già cambiato e
che questi "signori" si sono presi la nostra vita presente e
futura.
Allora basta: non è possibile che la ricchezza prodotta si
traduca in rendita di capitale automaticamente, mentre chi
contribuisce a produrla sempre deve vivere a tratti.
Questi si stanno bevendo il nostro presente ed hanno già
prenotato le bottiglie di vino del nostro futuro.
La coscienza che dovrebbe nascere è quella di una fortissima
risposta civile a questa situazione drammatica: smontare le
imprese e far fare gli imprenditori a chi ha anche una
coscienza sociale.
di ritorno indietro - 37 - industria
43. NON LE RINNOVO IL CONTRATTO E IO VADO
IN VACANZA.......
Ho lavorato con un co.co.co. per la seconda azienda italiana
del settore costruzioni e grandi appalti. Dopo quasi un anno di
onarato "servizio" il mio capo, una persona di nobili natali per
altro!!!!, mi avverte alle 19 sulla porta che lui andava in
vacanza in barca a vela e a me non mi rinnovava il contratto.
Risultato mi sono trovata a spasso dalla sera alla mattina...
Lavoratori di serie B? Magari..... Non cambi e non cambierà
nulla anche con il co.pro.
Il mio attuale contratto è stato già tramutato ma a poche
decine di giorni dalla scadenza non so se me lo rinnoveranno!
Sindacatiiiiiiiiii dove siete????????????
di Francesca D'Esposito - 35 - ong diritti umani
44. CAMBIA SOLO IL NOME
Già, le intenzioni, le promesse di un passaggio dal co.co.co ad
una vera forma contrattuale sono solo vuote parole e lo si è
già visto...ho lavorato per due anni e mezzo per una società di
consulenza e quando ci fu il passaggio da co.co.co. a
progetto, è cambiato solo il nome del contratto. Le società si
inventano di tutto pur di nn assumerti! Chiesi di essere
assunta e mi prospettarono una differenza mensile di
stipendio superiore ai 300 euro in meno, affermando che
costava troppo assumere...
In più, formalmente nn ero vincolata ad orari e a giornate, ma
era solo una facciata: dovevo firmare ogni giorno e la
giornata lavorativa doveva essere di 8 ore.
Non cambierà assolutamente niente.
E ora che sono riuscita a trovare un lavoro da dipendente, è
come se i precedenti anni nn avessi lavorato perchè i
contributi nn si sommano...che mi ridiano allora i soldi che ho
versato!
Parlano sempre di flessibilità, ma a me sembra precarietà allo
stato puro...ma d'altronde, bisogna pur mangiare e allora si
accetta qualsiasi cosa, anche perchè tanto è l'unica cosa che ti
viene offerta!
di Federica DM - 26 - consulenza
45. SFRUTTAMENTO DEL 21° SECOLO
Non ho mai lavorato come co.co.co., però ho visto da vicino
molti miei amici. La realtà è molto semplice: si tratta di
lavoro subordinato con gli stessi doveri e meno diritti. Uno
solo dei miei amici ha avuto il coraggio di denunciare questa
situazione, ottenendo, con l'aiuto dei sindacati, un discreto
risarcimento dal datore di lavoro. Il rapporto di lavoro, però,
era irrimediabilmente compromesso. Chi, a diferenza di
questo mio amico, non ha altre speranze di trovare lavoro,
deve accettare supinamente, ieri i co.co.co., oggi i co.pro. e
domani chissà...
Nella realtà che conosco io, il cambiamento da co.co.co. a
co.pro. non ha sortito il benché minimo effetto tangibile:
guide museali, animatrici e cassiere firmano un foglio
leggermente diverso, ma restano a svolgere un lavoro
subordinato non considerato né remunerato come tale. Come
corollario, il mobbing è una costante, vista la precarietà del
contratto.
Il co.co.co. (o surrogati) può andar bene per teen-ager in cerca
delle prime lirette, non per padri di famiglia. Chi si chiede del
perché del crollo dei consumi, indaghi su queste persone,
costrette, a 30 anni e più, a dipendere dai soldi di mamma e
papà.
di Marko Germani - 30 - turismo/musei
46. AD MAIORA
Laurea in Giurisprudenza ed esperienza nel settore della
formazione professionale. Co.co.co praticamente da sempre,
la società con cui collaboro da due anni adesso mi ha
"gentilmente" obbligata ad aprire Partita Iva. Naturalmente
nessuna possibilità di contrattare sul lordo che è rimasto
uguale. Il netto si abbasserà sensibilmente e comunque non
potrò sfruttare la mia posizione di free-lance perchè la società
pretende pure l'esclusiva! Vorrei fare un bambino, avere la
possibilità di sviluppare un mio progetto personale, ma mi
rendo conto che nello scenario in cui ci muoviamo devo, tutto
sommato, ritenermi una privilegiata ad avere uno stipendio
regolare e "un posto fisso"...(?)
Ad maiora
di Bruna Ambrosecchio - 34 - Formazione professionale
47. POTERE CONTRATTUALE
Il contratto co.co.co è tutto sommato un modo di disciplinare
alcune tipologie di lavoro non inquadrabili altrimenti. E' stato
un buon esperimento ma la grande falla che si è aperta
riguarda il potere contrattuale: a chi ne era provvisto è andata
bene, a tutti gli altri è toccato un posto di lavoro vacante e
sottopagato. In generale la contrattualistica privata ha un
senso civile solo nel momento in cui il potere contrattuale è lo
stesso da entrambe le parti: così è raramente stato in Italia ad
oggi, periodo di recessione e difficoltà nel trovare lavoro, le
aziende utilizzano queste forme contrattuali per risparmiare
sulla manodopera.
Il contratto a progetto, poi, aumenta il potere contrattuale
dell'azienda perchè non è più legato ad una mansione, ma ad
un progetto. L'azienda ha un potere di ricatto notevole nel
momento in cui la capacità contrattuale del lavoratore è
minima.
Tutto ciò è una considerazione valida nel momento in cui
questa tipologia contrattuale non mascheri una dipendenza,
come accade nella maggioranza dei casi.
di Sergio Martino - 25 - Informatica
48. STUDENTI E CO.CO.CO
Sono uno studente lavoratore con contratto co.co.co, rientro
nella fascia di coloro ai quali il contratto è stato rinnovato
sino ad ottobre prossimo. Fino ad ora il co.co.co è stato
l'unico in grado di garantire la giusta flessibilità per chi come
me deve lavorare per sostenersi ma non vuole che il lavoro
diventi impegno esclusivo a scapito dello studio. Per
intenderci io ho lavorato,fino ad ora, quanto ho voluto nei
periodi distanti dagli esami ed ho potuto tranquillamente
astenermi dal farlo quando avevo da studiare ciò mi ha
consentito di non diminuire il mio rendimento accademico
riuscendo comunque ad avere un lavoro capace di garantirmi
un sostegno economico. Allo scadere del mio contratto io non
sarò disponibile a passare ad un altro contratto, magari parttime, perchè non mi garantirebbe la giusta flessibilità di cui
uno studente ha bisogno ne tantomeno ad un contratto a
progetto perchè questo richiederebbe la fissazione di una data
di scadenza e di un monte ore da realizzare entro quella data
costituendo dunque una contrazione della flessibilità.
Francamente ritengo ovvio l'aumento del lavoro sommerso.
di Marco Crusafio - 24 - Centro scommesse
49. MA QUALI CONTRATTI A PROGETTO? NON È
CAMBIATO NIENTE!
Sveglia!
E' cambiata la forma, ma non la sostanza... le aziende trovano
ogni tipo di escamotage per mantenere i rapporti
parasubordinati.
Avevo un Co.Co.Co. fino all'anno scorso, adesso è
"teoricamente" un Co.Pro.
In realtà faccio nove/dieci ore al giorno presso la sede
aziendale, timbro il cartellino, non ho garanzia su
ferie/malattie, tralasciando i contributi.
E' a tutti gli effetti lavoro dipendente, senza i vantaggi del
medesimo.
di Alessandro Capochino - 28 - web
50. POSITIVA?
si e no, da un lato puo' rendere le persone piu' professionali
perche' ricercare un posto di lavoro vuol dire controntarsi
spesso con altre persone del tuo livello..quindi la reputo una
cosa positiva (sempre se uno ha voglia di competere).
Dall'altra parte questa competivita' rende il lavoro piu'
stressante e ansioso.
Ci voglio far ammalare di ansia?
Sta per uscire un nuovo farmaco apposta?
Io non ho mai avuto la fortuna di un contratto a tempo ind.
ma chi lo aveva e ne e' uscito con un co.co.pro e' disperato.
Chi ha mutui.
Chi ha famiglia.
Chi non ha nulla e vuole progettare un futuro? su che base lo
fa? ipoteca la casa dei familiari? ..che poi sarebbe il mio caso,
ma non lo faro' mai cosi' sto seriamente pensando di emigrare
e non in europa .
E infine quando vedi piu' istituti di credito che bar...beh non
fai che prefedere una pessima sopravvivenza.
di Gico . - 27 - Consulente Informatico
51. OPERATORE P.C.
Ho lavorato 2 anni con questo contratto, l'ente era l'Istituto
zooprofilattico di Portici.Scaduti i due anni non mi hanno
rinnovato piu' il contratto. Fine della storia. Mi sono ritrovato
senza nulla! Vorrei vedere se qualche figlio di un politico
favorevole a questi contratti ha fatto esperienze del
genere...viva l'Italia
di Gaetano De Vivo - 31 - sanitario
52. CO.CO.CO. NELLE SCUOLE PRIVATE
Per legge le scuole paritarie (scuole private equiparate in tutto
e per tutto alla scuola pubblica) possono assumere a co.co.co.
fino al 25% del proprio personale docente. Ti fanno firmare
un contratto in cui si dichiara, ovviamente, che non c'è nessun
rapporto di lavoro dipendente nè vincolo di orario. Solo che,
essendo una scuola, tu hai le tue ore nei tali giorni, più
vincolato di così...
di Marco Franceschin - 27 - scuola-università
53.
Per quanto il co.co.co fosse un contratto lavorativo
deprecabile, quanto meno permetteva di lavorare, ora con
questa trasformazione di co.co.co in contratto a progetto, ho
già visto un sacco di giovani andare a casa perchè non sempre
è possibile delineare un progetto credibile.
ma che cosa si aspettavano che da co.co.co fiorissero
assunzioni??? piùttosto ora non assumono più.
Grazie.
di Samantha Panaroni - 28 - informatica giuridica
54. DOTTORE
Ma siamo sicuri che ci sia una differenza essenziale tra i
lavori a progetto e i cococo? Se si, quale?
g.
di Gianluca Lamanna - 28 - studente
55. E IL TEMPO INDETERMINATO?
Mi sono buttato con passione nella ricerca scientifica perche'
pensavo fosse un ramo fondamentale per il progresso della
Nazione. Ho fatto tutto l'iter classico dei ricercatori: dottorato,
borse di studio, pubblicazioni e cosi' via. Negli ultimi anni ho
avuto un co.co.co. durante il quale mi sono anche
specializzato in tecnologie all'avanguardia, molto richieste
nella biologia molecolare. tutto quello che ho rimediato e' un
contratto a termine che prolunga il mio precariato di altri 5
anni. Vorrei comprare una casa, anche piccola, ma ho
difficolta' a fare un mutuo. La passione per il mio lavoro e'
ancora forte, ma comincio a essere stanco di vivere alla
giornata, senza poter programmare niente. Spesso mi chiedo
che faro' dopo i 40 anni, che si avvicinano inesorabili...
di Pasquale De Luca - 37 - ricerca
56. MA CHE CAMBIA?
Una grande riforma? lavoro più garantito?
ci credo poco.... Basterà mettere gli obiettivi giusti, raggiunti
gli obiettivi si farà un nuovo contratto, e così via....
Per fortuna che nel frattempo ai dipendenti gli "ciucciano" il
TFR nei fondi d'investimento......
comunque: "va tutto bene, bene, bene!"
di Ciccio Pasticcio - 57. CHE GIUNGLA!
Anche io (come il Sig. Cescon) lavoro presso un'importante
Università da 3 anni e mezzo, prestando puntuale servizio
tutti i giorni per 6 ore (altro che flessibilità...!), e non vi dico
le "giungle contrattuali" che mi sono state proposte e che
naturalmente ho "dovuto" sottoscrivere:
- ti pago ora ma lavori domani
- ti pago domani ma mi lavori ora
- ti pago tot mesi in una volta sola (sai che trattenute!!)e poi
lo spalmiamo sui prossimi...
Sembrerà assurdo e ridicolo, ma non sono MAI stata in grado
di dire "quanto prendo al mese", con una busta paga diversa
ogni mese!Cosa dico ora!?...Mi aspetto di tutto e di più...la
fantasia non ha limiti e chissà quale sarà la prossima formula
contrattuale...!!
di Samantha Ori - 26 58. ACCOUNT MANAGER(LAUREATO IN
ECONOMIA INTERNAZIONALE CON MASTER A
LONDRA)
Non ci resta che piangere a tutti noi lavoratori precari CoCo a
progetto e cosi via,
nn puoi chiedere un Mutuo non puoi chiedere un
finanziamento non puoi costruire un futuro
bisogna vivere alla giornata sperando in tempi migliori !!!!!!!
e' veramente triste
eppure le aziende ancora nn capiscono che questi tipi di
contratti stanno portando al tracollo dell' economia italiana
ma come possono pretendere gli imprenditori italiani che un
ragazzo come me e tutti gli altri che si trovano nelle mie
stesse condizioni diano il massimo delle sue capacita'
con le condizioni contrattuali in cui ci troviamo!!!!!!! nn si
hanno stimoli!!!!perche' dare il massimo per persone che ti
stanno sfruttando, purtroppo bisogna accettare questi tipi di
contratti altrimenti resti senza una lira perdono senza un
euro!!!!!!! vorrei una casa ,vorrei
una famiglia vorrei dei figli.
In tv sento che la famiglia e' importante bisogna tutelarla e
aiutarla ma come possiamo creare una famiglia in queste
condizioni!!!!!!!mi fa rabbia quando sento queste cose in TV.
Per farmi coraggio in me stesso dico "il dono piu' bella della
Vita e' la Vita Stessa"
ma in queste condizione e' difficile!!!!
di gennaro borrelli - 34 - informatica
59. CAMBIAR TUTTO PERCHÈ NON CAMBI
NIENTE...
Laureato bene e con master serio, lavoro da 3 anni in una
società di servizi, prima come cococo e adesso come cocopro.
Già l'acronimo suggerisce che non cambia niente, come
sempre in Italia: fatta la legge, trovato l'inganno...
Vi risparmio le consuete (sacrosante) lamentele di quelli
come me: le vedo già ampiamente descritte qui da altri miei
consimili...
Due cose mi fanno veramente schifo: che la Società - e non
credevo mi sarei mai ridotto a usare maiuscole da sociologo
improvvisato, ma tant'è - reclami flessibilità da un lato per
(dice) poter funzionare meglio e che dall'altro neghi poi ai
"flessibili" un mutuo per la casa o un pagamento rateale per
un'auto...
Seconda cosa: chi per sua sventura finisce nel gorgo dei
cococo (o pro che dir si voglia), col cavolo che ne esce: si
sprofonda in questo limbo grigio e non se ne esce più, a meno
delle solite amicizie...
E tutto questo perchè uno strumento utile, pensato come
salutare "cuscinetto" per le imprese e per l'emersione dal
sommerso (risata), è diventato invece un modo di procurarsi
risorse di qualità a bassissimo costo... Viva l'Italia.
di Tantum Ergo - 33 - Servizi
60. PRENDIAMO IL BUONO...
Fortunatamente lavoro a tempo indeterminato, dopo anni di
lavoro in nero.
Ho cambiato lavoro all'inizio dell'anno, ed anche il
precedente era a tempo indeterminato.
Il lavoro che svolgo, mi consente di conoscere la categoria dei
co.co.co molto bene, considerando che il 75% dei miei
colleghi, ha quel tipo di contratto.
Il co.co.co credo sia uno strumento in parte utile, solo quando
non sia possibile abusarne.
Come fermare l'abuso ?
La mia idea è quella di rendere i co.co.co. o i co.pro
utilizzabili solo da gente al di sotto di una certa età.
E' un tipo di contratto che va bene per chi è alle prime armi,
senza esperienza, e che tutela l'azienda da tanti problemi.
Sinceramente credo sia giusto anche per un'azienda tutelarsi,
e spesso un periodo di prova non è sufficiente ad accorgersi
della 'bonta' di una persona.
Ma arrivati ad una certa età, diciamo 25 ? 30 ?, dovrebbe non
essere piu' possibile utilizzare certe forme di contratto, in
quanto una persona dovrebbe ( teoricamente ) :
- Avere più esigenze di un 20enne
- Avere più esperienza di un 20enne
- Avere più conoscenze di un 20enne
e la professionalità e l'esperienza andrebbero sempre pagate.
di Giuseppe Rossi - 30 - IT
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
61. NON HO PAROLE
CON LA RIFORMA DEI CO.CO.CO C'E' STATA UNA
CRESCITA EPONENZIALE DELLE APERTURE P.IVA
SI PUO' CONSTATARE IL DATO ALLE CAMERE DI
COMMERCIO,OPPURE LEGGERE QUALCHE
QUOTIDIANO DI INFOMAZIONE ECONOMICA,MA IL
DATO SICURO SI EVINCE NEL PASSA PAROLA TRA
QUELLE PERSONE CHE SI TROVANO IN QUESTA
SITUAZIONE
(DAL NORD AL SUD E DA EST AD OVEST).
MA CASO STRANO SOLO AL SOTTOSEGRETARIO
SACCONI NON RISULTA. SE LUI AVESSE UN
CONTRATTO DA CO.CO.CO OPPURE UNA P.IVA IN
UNA AZIENDA PRIVATA LO AVREBBERO GIA'
LICENZIATO(POCO EFFICENTE). MA LUI NON HA
QUESTI PROBLEMI, IL SUO "SACCONI" E' PIENO E
NON CORRE NESSUN RISCHIO. NON E' PENSABILE DI
PIANIFICARE IL FUTURO CON DELLE CONDIZIONI
CONTRATTUALI COME QUESTE
(CHE CELANO UN VERO E PROPRIO LAVORO
SUBORDINATO). SAI CHE BELLO SE TI DEVI
PROPORRE ALL'ETA' DI 40/41 ANNI X INIZIARE UN
NUOVO RAPPORTO DI LAVORO
(AVENDO GIA'DUE BAMBINI).SPERO CHE VADA
TUTTO X IL MEGLIO IN FUTURO, ME LO AUGURO X
TUTTI, MA NELL'IMMEDIATO SPERO CHE PERSONE
COME SACCONI ABBIANO IL BUON SENSO DI NON
PARLARE ANZICHE' PRENDERCI IN GIRO.
P.S. CARO SACCONI SE NON TI RISULTA O LAVORI
MALE OPPURE HAI DEI PORTABORSE A P.IVA
(EX CO.CO.CO) CHE NE HANNO PIENE LE
SCATOLE......
di Conte Diego - 37 - I & T
62. VERGOGNOSO
Il sottosegretario al welfare che dichiara che del fenomeno
delle p.iva a lui non gli risulta .
Che commento si può fare ?????
C'è solo tanta tanta rabbia .
Ne renderà conto un giorno a Dio , si perchè affermare questo
è grave , è vero ci sono tante cose gravi oggi nel mondo , ma
affermare certe cose ricoprendo un ruolo del genere (questi
signori sono pagati dalla collettività per risolvere problemi
legati allo stato sociale , invece che arroganza).
Ignorare una cosa del genere ? Ma allora a cosa servono i
sottosegretari al welfare ?
Affermare queste cose equivale quasi a dire che nel lavoro
non ci sono problemi .
Tipico berlusconianismo !!!!!!!
di francesco russo - 63. CO.CO.CO
Assurdo... sfruttati ed ora ancora di piu' con i contratti a
progetto...
Pazzesco...
di marco pieroni - 30 - IT
64. PRECARIATO E FASI DI VITA.
Anno 2002, in piena crisi, a seguito di cambiamento di
azienda (e città), finisco disoccupato grazie all'uso improprio
del periodo di prova. Mi ritrovo a partire per il viaggio di
nozze senza piu' lavoro, ed ad affrontare poi il mondo del
precariato in un periodo economico buio e di per sé
abbastanza insicuro.
Anno 2004: Dopo due anni di CoCoCo, sei mesi di Partita
IVA, grazie alla professionalità, alle capacità, e alla voglia di
lavorare, finalmente vengo nuovamente assunto a tempo
indeterminato uscendo così dal precariato.
Cosa ho capito? Esistono tempi (giovani) in cui il precariato
non ti affligge, ma ti fa crescere e capire che il lavoro non è
un diritto, è un bene che va coltivato. Esistono tempi in cui il
lavoro è la tua vita, ed avere un lavoro precario significa
avere una vita precaria.
di Gabriele Garzi - 30 - Telecomunicazioni
65. CAMBIA COSA?
No scusate, non scherziamo. Davvero volete farci credere che
cambierà qualcosa? Ho 32 anni, laurea, master, due lingue,
lavori e lavoretti infiniti, l'ultimo dura da 3 anni. Tutti i
giorni, 9 o 10 ore. Contratti (quando ci sono) di ogni genere,
nessun diritto, mai. Quindi devi essere la più brava, lavori
sempre più degli altri e sempre pronta a fare tutto. Come
me(spesso peggio) sta messa tutta la generazione dai 40 in
giù. Prezzi alle stelle, nessun diritto, lavori sottopagati. E'
un'emergenza sociale e non abbiamo nessun referente, tanto
per i sindacati siamo un problema marginale. Un salto
indietro nella storia di 50 anni. Rischiamo il posto perchè
chiediamo cose che un tempo erano il programma della destra
dc.
In spagna (un tempo simile a noi) mi hanno offerto il doppio
secco di quanto prendo di media adesso (900 euro al mese).
Avrei anche dei diritti. Me ne vado. Come me tanti altri. Tanti
saluti a quelli che un tempo si chiamavano 'sinistra' e
'sindacati'.
di precaria doc - 32 - informatica
66. NON CAMBIA NULLA
Nell'ambiente TV e cinema esiste già il dicorso "a progetto".
Per le persone che si intende tenere (come con i cococo
prima) si inventano progetti e scadenze. Mettiamo che serva
una segretaria, ad esempio, le si fa un contratto legato ad una
trasmissione televisiva che dura un anno. Se finisce la si lega
ad un'altra trasmissione tv, magari già iniziata, e si va avanti.
In pratica la ragazza è una cococo ma risulta legata di volta in
volta a specifici progetti.
di Marcello Mazzilli - - Comunicazione
67. IL CONTRATTO A PROGETTO ANCHE PER I
POLITICANTI
Mi rivolgo alla classe politica nella sua interezza (tanto siete
tutti fatti della stessa pasta):
cosa ne pensate di sostituire i vostri tanti (troppi) immeritati
vantaggi con un bel "Contratto a progetto trimestrale"?
Vorrei farvi provare, almeno per una volta, la sensazione di
paura che ha uno che come me deve riuscire a tirare avanti
una famiglia senza poter pianificare a medio/lungo termine.
E non ho macchina lussuosa, ville, barche, scorta, pensione
assicurata (lista separata)...
HO SOLO MAGGIORE PRECARIETA'. Grazie a voi.
di Luca Nonposso - 28 - Informatica
68.
Rispondo al telefono,ascolto le voci di persone diverse,eppure
uguali,accomunate dal fatto di aver usufruito dei servizi
gestiti dall'azienda presso la quale lavoro.
Hanno richiesto tramite un sms suonerie,giochi,sfondi,oppure
si sono inconsapevolmente abbonati,e ogni settimana
ricevono,pagandoli sempre suonerie,loghi e via dicendo.
L'azienda cresce,il futuro promette guadagni.
Per loro ovviamente,non per noi,che rispondiamo al
telefono,per 6 ore,4 o 5 giorni a settimana,sabato e domenica
compresi,per 420 euro netti al mese.
Dobbiamo essere flessibili,affabili e pure un po' abili.Capita
che chiama qualcuno incazzato come una bestia,che grida
siete degli imbroglioni,questi servizi mangiano soldi a
tradimento,ma noi lo dobbiamo
ammansire,addomesticare.Non lo possiamo insultare,non
possiamo elargire consigli.
Lo dobbiamo capire,il cliente.Il cliente e' nostro amico,quasi
ci vuole bene.
Lui paga,muove capitale,ingrassa le tasche dell'azienda,e se
noi ci comportiamo bene con lui,esprimendogli affetto,lui ci
vorra' ancora piu' bene,spendera'ancora i suoi soldi,ci
donera',ricambiato,amore.
di eugenio cappello - 27 - call-center
69. CHE MERDA
nn manca la certezza solo nel lavoro...
cosi le case, costano troppo, bisogna condividerle in tre
quattro per camera...
e poi i rapporti umani ne risentono tantissimo, come si puo'
cercare sicurezza nelle persoine che ci vivono accanto, se tutti
viviamo nella stessa barca, su un mare di merda?
di solo schifo - 26 - televisione
70.
Io ho lavorato un anno come co.co.co senza contributi ad
1.200.000 al mese.
La piu' brutta esperienza lavorativa in termini economici della
mia vita ma c'era un ambiente simpatico.
di Paolo Michele De Filippo - 71. CO.CO.CO............
Sono stato assunto con un contratto co.co.co. presso una
agenzia di viaggi di Roma. Premetto che faccio questo lavoro
da 15 anni, e mi sono ritrovato con un impiego dove il datore
di lavoro aveva il coltello dalla parte del manico, e io nessun
tipo di diritto... Finito il nostro rapporto lavorativo, mi ha
semplicemente stretto la mano e... Arrivederci e grazie!!!
Truffa legalizzata!!!
di john spena - 38 - turismo
72. INFORMATICA PRECARIA
Gran parte dei miei colleghi informatici lavora con forme
contrattuali precarie. Le conseguenze sono evidenti:
non è possibile avere un mutuo
una malattia seria comporta la perdita del posto di lavoro
non vengono pagati gli straordinari, visto che il contratto non
prevede orari
alla scadenza del contratto la trattativa è fra il dipendente e il
datore di lavoro, quindi non è posibile fare causa comune con
gli altri lavoratori
una donna non ha maternità
in definitiva ogni decisione a lungo termine viene rimandata
indefinitivamente, si decide della propria vita soltanto per il
periodo che manca alla fine del contratto.
di Luca Guidi - 30 - Ricerca universitaria
73. "RIVOLUZIONE?"
Io, onestamente, mi domando perchè non scoppi una
"rivoluzione".
Le lamentele delle nuove generazioni sono sacrosante.
Pensioni e TFR saccheggiate per pagare pensioni e rendite di
posizioni a "nonni e genitori". Un mercato del lavoro fiacco,
pietoso e deprimente, nessun tipo di riconoscimento di
professionalità e meriti. Tutto stantio, fermo e puzzolente.
Solo mi chiedo se non sarebbe il caso di
incazz...pardon..arrabbiarsi un po' di più? Che dite?
di Guglielmo De Sanctis - 32 - comunicazione
74. LICENZA MEDIA
Buongiorno, io non rientro in quella fascia di lavoratori
Co.Co.Co, ma posso dire che la mia situazione sfiora il
ridicolo.
In pratica lavoro da 17 anni per una SRL che produce
software.
Nella mia carriare lavorativa su 17 anni di servizio sono 15
anni che opero presso cliente, strettamente legati al mondo
bancario.
Sono sistemista /analista tecnico funzionale presso il più
grande istituto bancario italiano.
La banca fattura una società terza che a sua volta gira il
dovuto alla società per cui opero.
In pratica da 2 mesi non vengo pagato nonostante sia presente
al pezzo e per le mie prestazioni la banca paghi a giornata.
Sono io a tutti gli effetti che pago i miei capi e non viceversa.
La società per cui opero senza proferire parola ha deciso di
posticipare a data da decidersi i pagamenti.
Credo che il tutto sia irregolare ma essendo una società con
pochissimi dipendenti non abbiamo sindacti interni.
di Enrico Migliare - 38 - Commercio
75. RAGIONERIA
ho lavorato per 6 anni all'interno di uno studio commerciale
in cui ho visto il mio datore di lavoro eludere la normativa dei
CO.CO.CO in una manier abominevole..... i collaboratori
avevano un orario d'ufficio dal lunedi' al venerdi' dalle 9 alle
18 .... i collaboratori venivano pagati a seconda dei giorni e
delle ore che effettivamente lavoravano .... sottopagati
naturalmente....... è una VERGOGNA che si possa
approfittare in questa maniera di persone che come me sono
sottoposte o sono state sottopposte a SUBORDINAZIONE
nel vero senso della parola ma nascosta dietro la parola
CO.CO.CO....... sono delusa da questo Stato che dice di
creare posti di lavoro ma in effetti si lavorano alcuni mesi
durante l'anno e poi?????? io che mi vorrei creare una
famiglia come posso fare se grazie a questi contratti non
posso nemmeno prendere un mutuo per comprarmi casa
perchè le Banche non me lo passano... Vorrei tanto parlare
con il Sig. Berlusconi che io ho votato e avere una risposta
e........ un lavoro a tempo indeterminato .........
di elena ridolfi - 26 - amministrativo
76. UNA GRANDE BUFFONATA
Ho lavorato tre anni come collaboratore in un'agenzia.
La cosa interessante è che dovevo rispettare un orario ben
preciso, come una persona assunta, ma senza nessuna tutela.
In realtà sono assunzioni camuffate, che permettono ai datori
di lavoro di pagare meno tasse e di mandarti via quando
vogliono con una semplice stretta di mano. (senza nessun tipo
di liquidazione)
Se non ti sta bene, trovano un altro...
Ora ho un contratto a progetto ed è la stessa cosa.
Devo rispettare un orario preciso anche se nel contratto è
previsto il contrario.
E dura solo 3 mesi.
di Riccardo ____ - 27 - grafica
77. LAVORATE SCHIAVI...SIAMO TORNATI AL
MEDIOEVO!!!
Preambolo: preferisco non dare il mio nome...sai in una
dittatura.
co.co.co? co.co.pro...chicchiricchi !!!!
Ma secondo Voi è questo il modo di far progredire un Paese?
Ah si in Italia servono 50.000 laurati...ovviamente basta che
non chiedano un stipendio... anche perche' non serve visto che
se vai a chiedere un servizio allo Stato non te lo fa pagare
(ahahahahah)...
... provate ad andare in una ASL... e vedrete come sarete
curati !!!!
Ma si...facciamo in modo che gli (ehm, ehm) imprenditori
(ma bisogna proprio chiamari tali?) continuino a mettere nel
proprio salvadanaio ricchezze ingenti, che non facciano
circolare il denaro in Italia...anzi lo portano all'estero dove c'e'
manodopera da un dollaro al giorno.
L'Italia mi fa schifooooooo!
...e sono un lavoratore dipendente.
di Stefano XXX - 30 - Roma
78. CHE DIRE ANCORA?
Ho lavorato per più di tre anni a prestazioni occasionali per
una holding (così una volta era per una società e una voltà per
un'altra, ma sempre dello stesso gruppo...), poi sono passato
ad altre prestazioni part time (prostituti del lavoro...), per
approdare al CoCoPro. Anzi, al secondo in un anno, per la
stessa azienda, per lo stesso tipo di lavoro, ma,
effettivamente, a progetto (inizio e fine dell'attività
abbastanza certi) Perchè due contratti? Per non pagare le ferie
durante il mese di agosto, come ai dipendenti...
L'economia non va, la gente non spende... Quali soldi? Oggi
ci sono, pure pochi, e domani? Cosa spendo se non sono
nemmeno sicuro se domani ne guadagno? E in queste
condizioni chi ci da credito? Portare i genitori a garante per
affittare un appartamento?
E con queste premesse, con queste prospettive, come
possiamo lavorare con entusiasmo e passione per quello che
facciamo quando, almeno io ma credo anche molti altri, ci
sentiamo solamente "formiche operaie". Tu o un'altro va bene
lo stesso...
Che dire ancora? L'unico vero contratto a tempo
indeterminato, con ferie e contributi, l'avevo trovato in
Francia. In un'azienda che ha fallito dopo sette mesi...
di Marco Menorello - 31 - servizi
79. IL VIZIO ITALIANO DI FARE LE COSE A METÀ
Ho avuto un contratto cococo durato circa un anno e mezzo,
ma prima di questo ero stato un paio d'anni con contratti di
collaborazione occasionale (ufficialmente). Il problema di
questi contratti è che la totale mancanza di controlli li rende
un'arma invincibile nelle mani dei datori di lavoro. Io, che ho
una professionalità ben definita (sono giornalista
specializzato in un ambito molto specifico, una sorta di
nicchia della nicchia) ho potuto contare su una forza
contrattuale: lavoro per te per tot lordo annuale, se no vado da
un altro. Come cococo prendevo 36.000 euro lordi (nè una
fortuna, nè una miseria), e anche se in realtà ero un
dipendente con obbligo di rispettare gli orari d'ufficio,
lavoravo con una certa libertà (se avevo bisogno di due ore
per una commissione avvisavo e le prendevo). Ma quante
persone hanno la fortuna di trovarsi in una situazione "a basso
tasso di illegalità" come quella che ho vissuto io? Perchè della
riforma Biagi questo governo applica solo la parte che
impone flessibilità e precarietà, e non quella che offre
sostegno economico e formativo a chi rimane senza lavoro?
Credono forse che un Paese possa fondare la sua
competitività su questi giochini?
di Alberto Dell'Orto - 80.
Mia sorella è impiegata da ormai quasi due anni in una
società di servizi: tutti i giorni fa 8 ore come un normale
dipendente; viene pagata su base mensile (che implica il
riconoscimento di 3 settimane di ferie e il pagamento dei
giorni di malattia, nel caso si dovesse assentare).
Cosa è cambiato da due anni a questa parte e, soprattutto con
il contratto a progetto?
Prima veniva pagata mensilmente in ritenuta d'acconto, ora
viene pagata periodicamente con un "nuovo" contratto a
progetto.
Che ne sarà della sua pensione, della liquidazione, della
possibilità di chiedere un mutuo o di una maternità?
di patrizia de giorgi - 81. COSA FARÒ DA GRANDE?
Sono laureata in lettere da due anni, ho seguito fiduciosa corsi
post laurea allettata dalla possibilità di trovare lavoro tramite i
tanto di moda stages che offrono solo lavoro gratis alle
aziende e pubblicità ai corsi e rarissime possibilità di
assunzione a chi li fa. Terminata la fase stage, sono entra
nella fase lavoro con "contratto", se così si possono chiamare
i co.co.co o contratti a progetti che dir si voglia... "contratti"
grazie ai quali non avremo mai una pensione, ci sentiremo
sempre in biblico fra "l'oggi un lavoro ce l'ho ma domani?" e
pensando in maniera più spicciola non potremmo mai
accendere un mutuo o comprare una macchina. Insomma
arrivati a trenta e passa anni saremo ancora dipendenti dai
nostri, forse più fortunati, genitori che qualche diritto e
garanzia in più l'hanno avuta e utilizzata per pensare al loro e
nostro futuro. Ma noi, a queste condizioni, che fururo
abbiamo? E che futuro potremo mai offrire a un eventuale
figlio? Dicono che noi italiani siamo un popolo di
mammoni... certo con un mondo del lavoro così
inespugnabile è davvero difficile riuscore ad essere
indipendenti e poter iniziare una vita per conto proprio senza
avere le spalle ben coperte.
di Elena F - 29 - segreteria
82.
Tutti i miei colleghi ex co.co.co. e anche qualcuno dei
dipendenti della mia azienda sono stati "trasformati" in partita
iva (ovviamente a loro spese). La non ripetibilità dei contratti
a progetto sembra di fatto essere disincentivante per le
aziende, mentre il ricorso alla partita iva risulta essere il
ricorso più ovvio.
di Franco Occelli - 43 - Servizi
83. LAUREA
Ciao,
Non cambierà niente con il nuovo co.pro, sicuramente quel
poco che cambierà sarà in peggio... attualmente lavoro per
una società che mi subaffitta ad un'altra società, la quale mi
subaffitta ad un'altra società ancora, la quale ha un contratto
di assistenza informatica con l'ente presso il quale svolgo
effettivamente la mia opera... Tenuto conto di ciò.. mi
sapreste dire quante persone ci guadagnano sul mio lavoro?
Quanto dovrei guadagnare se fossi assunto direttamente
dall'ente presso il quale svolgo la mia opera? Il mio stipendio
forse sarebbe quasi il doppio...
E ovviamente... guai a lamentarsi...
Un saluto a tutti
di lavoratore fregato - 34 - informatica
84. A ME È CAPITATO IL CONTRARIO MA LA COSA
NON CAMBIA
Nel senso che che mi era stata promessa l'assuzione
(ovviamente a voce) e dopo sei mesi mi è stato detto.. "non ti
assumiamo ma puoi diventare un collaboratore coordinato e
continuativo" ho fatto due conti e (abbastanza arrabbiato) ho
detto ok allora "sono n euro per 14 mensilità (che avrei preso
in caso di assunzione) eccetera eccetera", loro mi guardano e
dicono.. "na.. n euro per 12 mensilità... ah dimenticavo.. c'è
da andare da un cliente a lavorare a Milano" per la serie.. o
prendi il lavoro o prendi qualcos'altro..
Mi sono iscritto cococo per qualche mese e poi me ne sono
andato in un posto dove mi hanno assunto..
Sfruttatori..
di Mio Nome Mio Cognome - 85. TITOLARE
Ho avuto co.co.co. nelle mie aziende e devo dire di essermi
trovato bene. Ad oggi è sempre più difficile riuscire a far
quadrare i conti. Nel 2003 avevo 12 dipendenti e 2 co.co.co.
Preferisco pensare il meno possibile a quanto costa ad un
piccolo imprenditore come me avere questi dipendenti, meno
male che c'erano i co.co.co.
Credo che sia vero che qualche co.co.co. era solo un
dipendente che costava meno (certo non è il mio caso).
Ma dove sta scritto che in Italia "rubare" sia solo un diritto
del governo??
di Enrico Buselli - 30 - bar/ristoranti
86. É GIUSTO EMIGRARE PER EVITARE UNA VITA
PRECARIA E SENZA UN FUTURO STABILE?
Mi chiamo Lorenzo Moroni, ho 28 anni e vivo da due anni in
Olanda, dove sono impiegato come ricercatore presso un
istituto universitario.
La mia decisione fu presa in seguito al mancato impiego in
Italia, nonostante una assidua ricerca protrattasi per un anno e
mezzo dopo la mia laurea. Le continue risposte che mi
venivano date a seguito dei colloqui fatti erano del tipo: "Lei
ha un ottimo curriculum, ma non avendo lavorato prima nel
mio gruppo non mi fido ad offrirle l'unico posto disponibile:
preferisco darlo ad uno dei miei studenti"; o ancora: "il suo
curriculum é prettamente orientato alla carriera universitaria.
Cerchi lí, perché qui non abbiamo posto per lei".
Cosí quando mi fu offerta una posizione in uno stato estero,
dicisi di accettare. Una migliore proposta contrattuale, un
maggior stipendio, migliori condizioni di inquadramento
sociale, e soprattutto una posizione stabile, senza progetti a
termine. Mi chiedo se ció sia giusto e se non si possa
impedire in qualche modo la fuga dal proprio paese, dalla
propria famiglia e dai propri amici, per avere una prospettiva
di vita migliore. Purtroppo non penso ció sia possibile in
tempi brevi.
di Lorenzo Moroni - 28 - Ricercatore
87. RESPONSABILE COMMERCIALE
laureato in economia con master.
sono co.co.co. da almeno 5 anni. Ma faccio il direttore
commerciale. Le aziende ti dicono o contratto annuale o
triennale co.co.co. con netto piu' alto.
il problema è che invece del 40% verso il 17.
e la pensione...Inoltro lavoro 10 ore al giorno. che schifo
di fabrizio pieri - 88. RAGIONIERE INFORMATICO
Il mio curriculum termina ' sono impaziente di proseguire il
cammino profes.le acquisendo esperienza'..ma de chè! si dice
a Roma, con i miei contratti finti Co.Co ( perchè erano
tutt'altro!!) esperienza zero, mortificazioni tante, soldi pochi,
una farsa i contributi infatti non da diritto allo stato di
disoccupazione e figuriamoci della pensione!(certo che sono
scesi i sooccupati, li stanno ammazzando a suon di strani
contratti!). Il mio ultimo rapporto di lavoro di mesi 6, finito a
giugno, era del tipo ' a progetto' peggio!! tutto quel che
deve esserci non è stato rispettato a partire da 'che tipo di
progetto'?? boh!! ero obbligato agli orari, rimproveri se
svolgevo di testa mia; ma io avrei dovuto rispondere a me
stesso del mio fare!, poi una cosa disgustosa mi hanno
imposta la clausola che se avessi deciso di sciogliere il
contratto senza un preavviso di 45 gg avrei pagato un
risarcimento di €1500,00. Ho saputo che 6 mesi di questo
contratto produce circa 3 mesi di contributi e NO alla
disoccupazione; ancora non trovo lavoro
e continuo a campare sulle spalle di mamma
monoreddito!! è un divertimento vivere!! meno male che ci
sono le parolaccie.. tante
e gratuite!!
di boffa diego - 23 - amministrativo
89. BRIEF REMARK ON NEW ITALIAN
REGULATIONS
hello,
it surprises me very much this regulation is being passed in
Italy right now. This country clearly is going towards a
Russian or even Asian work model.
Italians were supposed to do the opposite, invest in research,
design, hi-tech, planning, etc. This direction is absent here
that is why I say you are on a downward spiral.
It surprises me.
Unfortunately Italy is not at all like the US where a worker on
a very short term contract can jump up and develop his own
business. In the US there are many ways, banks would invest
on your capabilities, foundations are active, it is easy to start a
business.
In short, flexibility wins overseas but is going to kill Italy.
This makes me sad. Giuseppe Turani has been writing on this
matter extensively, and I enjoy his readings. But, apparently,
no one is listening.
di Tony Morrison - 38 - design
90. QUANDO SI MANGIA, NON SI HA FAME.
MINISTRO WELFARE NON SERVI. VAI A CASA.
Siamo stanchi........
Ministro ancora per poco....
di gius fa - 27 - IZS. Sicilia
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
91.
Porto l'esempio di mia moglie.
Lei, laureata in architettura, lavorava con un co.co.co in uno
studio di architettura d un geometra.
Quando è saltata fuori stà riforma il capo ha deciso che
sarebbe stato troppo rischioso trasformare il cococo in
cocopro perchè se un'ispezione rivela che si tratta di un modo
di mascherare una forma di lavoro subordinato scatta
l'obbligo di assunzione. Così l'ha costretta ad aprire la partita
IVA, ma quel che è peggio è che ha lasciato i conributi inps a
carico suo. Approfittando poi della scarsa dimestichezza con
la novità della partita iva ha poi ingannato mia moglie
facendogli credere che lo stipendio fosse al netto dell'iva,
quando invece l'iva è risultata essere a suo carico. Oltre al
(doppio) danno la beffa... mia moglie ora lavora in un'altra
azienda (con cocopro). Secondo me dovrebbero esserci dei
limiti fissati per legge, per esempio un contratto di consulenza
dovrebbe dare uno stipendio almeno del 20% maggiore
dell'equivalente lavoro dipendente
di Mattia Mascoli - 27 - progettazione edilizia
92. ADDIO AL CREDITO
solo una cosa sarà certa...lavoro precario equivale a reddito
precario....e le banche faranno prestiti a tassi maggiori quasi
da strozzini...grazie berluscò..grazie sindacati
di Luigi Tocci - 93.
Ce' poco da raccontare i fatti parlano da soli.
Non ce' futuro.
Niente progetti, niente futuro, niente matrimonio, chi puo'
compra la macchina, (a rate è ovvio) altri la moto, altri
neanche quelle perche' non riescono a mantenerle, altri
vengono lasciati dalle mogli per andare a letto con chi ha il
Ferrari e puo' permettersi il lusso di portarle a cena fuori, altri
non possono neanche fidanzarsi perche' non hanno il coraggio
di dire che hanno un contratto a progetto.
di Mario CO.CO.CO - 30 - Assicurativo/Bancario
94. STESSI PROBLEMI PER CHI NON È CO.CO.CO.
Sono socio fondatore di una Cooperativa operante nel campo
informatico. Alcuni ragazzi (spesso molto preparati) ci
chiamano per sapere se c'è bisogno di collaborazioni e
dobbiamo rispondere di no, anche se il lavoro ci sarebbe. Il
guaio, nel nostro caso, è che il molto lavoro porta pochissimi
introiti anche a noi che "possediamo" una piccola azienda,
che costa moltissimo mantenere. Anche io dopo cinque anni
di sacrifici non posso permettermi nemmeno un'auto usata,
tantomeno una casa. Figuriamoci come si può pensare a
eventuali "collaborazioni" o assunzioni. Purtroppo temo che il
peggio debba ancora arrivare, quando tutta la mia generazione
che adesso vive in parte sulle spalle dei genitori dovrà fare i
conti con le proprie forze. Purtroppo siamo arrivati al punto in
cui l'intero sistema si sta inceppando su se stesso e il lavoro,
ahimè, non c'è per tutti, preparatissimi o meno.
di Sergio Carta - 32 - Informatica
95. FLESSIBILITÀ IN ITALIA?
La flessibilità funziona in quei paesi dove:
- c'è molto lavoro e non l'eterna recessione
- i bravi vengono premiati e STRAPAGATI
- i datori di lavoro selezionano i lavoratori per le loro capacità
e non per amicizia o convenienza personale
- la qualità dei lavoratori richiesta è alta
- l'Università funziona e forma bene le persone, non regala la
laurea a tutti
- chi guida il paese cerca di ottenere prestigio internazionale
(che significa maggiore possibilità di lavoro per i propri
cittadini)
- le aziende cercano di guadagnare fette di mercato mondiale,
non di rubacchiare soldi ai propri concittadini
- si può vivere anche ricevendo stipendi a singhiozzo (tutto è
flessibile, non solo il lavoro)
- la maggior parte delle ricchezze del paese NON sono
proprietà solo di qualche "fortunato" e della sua schiera di
amici/parenti/ etc. etc.
- la precarietà è sempre esistita e quindi non ci sono
disuaguaglianze sociali clamorose tra chi è precario
(=giovane e sfigato) e chi no (= meno giovane o
raccomandato)
- la classe manageriale è composta da persone capaci e non da
arrampicatori sociali che scaricano sugli ultimi livelli tutte le
loro responsabilità.
Può funzionare da noi?
di giulio robini - 28 - informatica
96. LAUREA IN SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE
(5 ANNI, 110 SU 110)
precario ma fortunato.
Oggi lavoro come precario, senza prospettive di
trasformazione del contratto da contratto a progetto in
contratto a tempo indeterminato. Ho acquisito competenze
professionali nella comunicazione d'impresa con anni di
esperienza significativa (in società leader in Italia e nel
mondo).
Mi sono laureato con il max dei voti, ho progettato la
comunicazione per la più grande Facoltà di Scienze della
Comunicazione d'Europa (Roma), progetto la comunicazione
per società multinazionali (clienti della società in cui
lavoro)...e sono un dipendente con il rischio
dell'imprenditore.
Sono un ex Co.Co.Co., corri corri corri. Corro a lavorare,
saluti e buona vita a tutti.
Mauro
di Mauro Matiddi - 35 - comunicazione d'impresa
97. PRESA IN GIRO
Figurarsi... da co.co.co. a Partita IVA... stipendio dimezzato,
ancor meno responsabilita' da parte del datore di lavoro. E
tocca pure sentirsi dire che la P.IVA conviene (dal capo e dai
colleghi assunti), perche' "scarichi" l'Iva... Mah! Beata
ignoranza!
di Alessia Firuzzi - 29 - web design
98. FATTA LA LEGGE TROVATO L'INGANNO
co.co.co. da sette anni ora collaboratore su un progetto che
non esiste. Fatta la legge trovato l'inganno.... Chi verifica che
il progetto sul quale lavora il collaboratore sia vero e con tutte
le caratteristiche previste dalla legge?
Una frase di Carlo Maria Martini dice
"Temo che la flessibilità venga imposta come ricatto,
pena l'espulsione che si traduce in precarietà.
Una persona ha bisogno di riferimenti e stabilità per costruire
il proprio futuro"
Se davvero si voleva eliminare lo sfruttamento dei
collaboratori e l'abuso dei contratti di collabrazione bastava
introdurre l'elemento tempo. Non più di due anni poi
assunzione o impossibilità per l'azienda di assumere in futuro
altri collaboratori.
di Mario Torres - 36 - terzo settore
99.
Che le collaborazione coordinate econtinuative siano
terminate da quanto mi risulta è solo una questine lessicale.I
nuovi contratti a progetto non sono altro che le stesse
collaborazioni di prima con una picoola modifica nell'oggetto
del contratto.Così è stato nel mio caso:una facile correzione
contrattuale,niente di più.Niente è cambiato.Come prima non
posso accendere un mutuo.Quale banca si fiderebbe di uno
come me che assicura uno stipendio solo per un pogetto?se la
conoscete ditemelo. Comunque, in ambito lavorativo io mi
reputo molto fortunato. Nel mio caso infatti la tanto ambita
"flessibilità" viene applicata in entrambi i sensi. Ovvero i
miei datori di lavoro mi chiedono di lavorare di più, ed io lo
faccio, a patto però che quando si deve lavorare di meno la
mia presenza in ufficio diminuisce. Grazie a un pò di sforzo
programmatico in questo modo posso svolgere più lavori
simultaneamente. Sono infatti titolare di due contratti
co.co.co. (ops! a progetto!). Ma, come dicevo sono
estremamente fortunato, nella maggioranza dei casi dietro
quelli che dovevano essere i contratti innovativi di lavoro ci
sono contratti tradizionalissimi dove, inutile dirlo,la
flessibilità è univoca.
di m m - 29 100. CO.CO.CO CHE PASSIONE!!
La mia ditta mi ha assunto con co.co.co dal dicembre 2001..
poi ha cambiato ragione sociale.. così, il limite di rinnovi, è
andato a farsi benedire.. poi sono passata a co.pro.. nell'aprile
del 2003 e adesso (luglio 2004) mi hanno fatto aprire la
partita iva.. e il contratto a tempo indeterminato me lo
sogno!!!
Questo vale per me e per gli altri 30 sventurati mie colleghi!!!
Bella idea, questi contratti.. davvero bella idea!
L'unica cosa positiva è che non ho mai passato un giorno a
casa... e comunque eventuali giorni di malttia o ferie, mi sono
stati pagati... sono stata proprio fortunata... li devo pure
ringraziare!!!!
di sara baldari - 29 - informatica
101. SI ALZA L'ALIQUOTA FISCALE NEI NUOVI
CONTR. A PROGETTO!!!
...Che si chiamino co.co.co o contratti a progetto, la morale è
sempre la solita: PRECARIATO. Le prospettive sono sempre
le solite!!....Hai periodicamente una spada sulla testa che
rischia di cadere!!...la differenza nella nuova riforma sta' solo
nell'aliquota fiscale (più alta!!): come "promesso" dal
Berlusca'...SI PAGA PIU' TASSE con i nuovi contratti a
progetto, in cambio del solito precariato, dei soliti diritti
(nessuno!!), e nell'essere sempre soggetto di una POLITICA
DEL RICATTO!!. Ve lo dico io che ho avuti e autoredatti
ben 6 (sei) contratti di questo tipo in un anno e mezzo di
lavoro presso il medesimo ente...pensate un
po'..parastatale!!....e i contributi versati vanno e andranno
sempre al vento!!persi!!...domanda: COS'E' IL
LAVORATORE OGGI????!!...risposta:M..DA!
Buona Fortuna..
..e sprattutto..Buon Lavoro!!!
Fabio
di Fabio Fabio - 29 - Statistica
102.
Non cambierà nulla. Io il Contratto a Progetto ce l'ho già da
quasi un anno, ma è sempre la solita solfa. Rinnovi ogni
tre/sei mesi, come prima. Nessuna prospettiva di passare ad
un contratto migliore (a tempo indeterminato). Nessuna
prospettiva di un aumento di stipendio. L'unica prospettiva è
quella di diventare consulente, con un contratto che, nella
teoria, non scade mai, ma senza altri benefici.
Con il Contratto a Progetto hai tutti i doveri del dipendente,
ma nessun diritto.
Con questa formula, e con tutte le altre fantasie della Legge
30 (vedi il Lavoro a Somministrazione), questo governo non
ha fatto altro che far diventare la precarietà, un principio di
legge.
Ave.
di Fabrizio Olati - - Comunicazione
103. CO.CO.CO?? NON PIU' GRAZIE
Ho lavorato dal 1997 a fine 2002 con un contratto
CO.CO.CO. presso uno studio tecnico di Mestre, la mia
collaborazione “occasionale” quindi è durata 5 anni per otto
ore al giorno tutti i giorni. Dopo sei mesi di insistenze sono
riuscito a farmi assumere con un contratto di formazione (i 5
anni di CO.CO.CO. non sono stati ritenuti come utili alla mia
formazione, o forse costavo meno allo studio) della durata di
2 anni. Il finale? Sei mesi prima della scadenza del contratto
sono stato licenziato in tronco (motivazione lo scioglimento
dello studio solo dal punto di vista burocratico) e ho dovuto
cercare un nuovo lavoro. Per fortuna vivo in una regione dove
è ancora possibile trovare una occupazione. Da un anno e
mezzo lavoro con contratto a tempo indeterminato in una
grossa azienda del vicentino, con molta piu’ tranquillità sul
mio futuro e qualche soldo in piu’ del passato
di MARCO TOMASI - 26 - industria
104. UNA VITA PRECARIA
Faremo la fine dell'Argentina... questo è il leitmotiv del
momento. Sono d'accordo. Dal 1999 collaboro con una casa
editrice, correggo bozze e preparo indici. Il lavoro è a
domicilio, con partita Iva, nessun obbligo di alcun tipo per
l'editore. Una figlia all'università, un marito che lavora nel
sociale (responsabile per una cooperativa delle attività
lavorative in una comunità). Questa, anche se pare
incredibile, è una situazione ideale rispetto al periodo in cui
ero dipendente Fiat. Essendo delegata sindacale, gli ultimi
due anni lavorativi li ho trascorsi da sola in un ufficio senza
lavoro. Il termine mobbing allora non esisteva, ma la
situazione eccome! Per dieci anni ho collaborato con mio
marito a restaurare mobili, senza autonomia e senza paga... Il
marito padrone non lo consiglio. I diritti delle donne in questo
paese non esistono... Grazie per l'opportunità che mi date per
raccontare la mia storia. leggo sempre la repubblica. sono
anche redattrice di un mensile che si chiama "daleggere",
lavoro volontario, naturalmente. ciao a tutti i precari d'Italia
(repubblica fondata sul lavoro nero).
di noemi negro - 54 - editoria
105. COCOCO --> COCOPRO --> E POI?
Lavoro 8 ore al giorno, 8:00-17:00 5 giorni la settimana,
niente ferie pagate, niente malattia, contratto rinnovato ogni 3
mesi. Questa è la situazione fino al 24/10. Oggi ho firmato il
CO.CO.PRO. e non è cambiato niente, a parte qualche riga
sul contratto che indica un fantomatico progetto inesistente.
L'assunzione dal Committente o dal Cliente rimane un sogno,
non è possibile fare progetti per il futuro visto l'incertezza
contrattuale. Come me ce ne sono tanti in Italia, per forza non
si fanno figli, non si comprano case, non si spende. Non si
può costruire sul nulla, e senza un contratto decente i soldi
rimangono in banca in caso di malattia o impossibiità a
lavorare per qualche tempo. E l'economia ristagna, e Silvio ci
dice di spendere, che ce li dia lui i soldi! Il mio contratto il
31/12 scade e non so cosa verrà dopo. Per il momento
ringrazio di avere un lavoro e mando giù gli abusi e le battute
velenose dei dipendenti, tanto loro un contratto ce l'hanno
oltre alla nostra invidia. Non ricordano però di essere stati
nella nostra situazine fino a pochi mesi fa. Smemorati o
vigliacchi? Io intanto cerco tra gli annunci all'estero e studio
inglese, non si sa mai... un co.co.pro.
di Anonimo Anonimo - 25 - I.T.
106.
Ho lavorato per 4 anni con un contratto Co.co.co.
Quest'anno sono stata costretta ad aprire la P.IVA, con un "o
lavori da libero professionista o fuori dal lavoro.Questo mi ha
comportato spese di commercialista, tasse,inps, e a fine mese
facendo i calcoli.......non si riesce a vivere.
Sono sposata da un anno, con il desiderio di aumentare la
famiglia......ma.....questo mi comporterebbe la perdita del
lavoro o non guadagnare per circa cinque mesi.....e le spese di
casa, il mutuo (che per averlo eravamo per le banche dei
mendicanti.....garanzie....ma su cosa) chi li paga?
Sono stata costretta con la febbre a 40 ad andare a lavorare
per non perdere la giornata........questa è vita!!!! Paura del
futuro......che per noi giovani non esiste.Una legge che non ha
tutelato noi giovani.
di Carla Rossi - 31 - IT
107. SEGRETARIA
sono circa 5 anni fra contratti di lavoro tempo det, prestazioni
occ con ritenuta d'acconto, 2 contratti co co co e uno a
progetto. la mia vita è sempre precaria non sono necessaria
all'azienda ma non posso prendere ferie o permessi perchè ci
sono i turni di apertura e chiusura.
Anche le ferie vengono prima le altre e poi io, per non parlare
delle tredicesime e quattrordicesime che non prendo.
Nella mia azienda anche gli operai i fattorini e personale
pulizie sono nella stessa mia situazione. premetto che sono
laureata e che ho una ottima esperienza
A febbraio ci sarà la solita routine della scadenza del
contratto e vediamo quale altro progetto... a chi fa bene
questo stato di cose? all'economia che deve riprendersi alle
persone che devono acquistare dignità, ai lavoratori che
devono aver fiducia nelle istituzioni?
di giuseppina aloisi - 43 - servizi
108. MATURITÀ TECNICA
Sono Angelo ho 36 anni subito dopo aver conseguito la
maturita,ho fatto il sevizio militare al termine subito dopo
cominciò la mia vita da precario che ad oggi non si è
conclusa.Da 13 anni ho lovorato sempre nella pubblica
amministrazione ad oggi la mia situazione è rimasta
invariata.Non sono di ruolo non ho un contratto di lavoro ne
una busta paga non posso fare una pratica per un
finanziamento,sono sposato è fra qualche mese diventerò
padre questa è l'unica mia certezza.Ma per lo stato sono un
lavoratore detto A.S.U (attività socialmente utile)lavoratore
con solo cotributi figurativi ciò significa che ai fini
pensionistici non valgono nulla,il futuro non so cosa sia!
ANGELO da PALERMO.
di Angelo Pillitteri - 36 - impiegato
109. DISOCCUPATO A VITA
Salve,
la mia esperienza è stata totalmente negativa per questa
tipologia di contratto, in quanto il lavoro da informatico
nettamente in crisi non consente continuità di garanzia, e per
lavorare sono sceso a compromessi terribili. Mi è capitato di
dover lavorare in due occasioni con la febbre per 4-5 gg
durante l'ultimo anno e senza mai andare in ferie tranne per la
chiusura dell'azienda a ferragosto.
Ora sono disoccupato da 3 mesi e per le aziende sono
considerato vecchio, la disperazione mi sta costringendo ad
emigrare a Toronto in Canada per lavoare 6 mesi come
cameriere.
Ma che razza di democrazia è la nostra?..non ci sono più
garanzie, non posso neanche azzardarmi a chiedere un mutuo
e non ho casa..non posso sposarmi e fare tante cose che in
passato erano più semplici fare..ho fatto 12 colloqui di lavoro
negli ultimi mesi senza risultati..ma adesso è troppo ho fatto
domanda di cittadinanza Canadese tanto in Italia non ci sono
più speranze..con questa sinistra all'opposizione il governo
attuale rimarrà altri 15 anni...
di Michele Spaccone - 34 - Informatica
110. ..SE L'AVESSERO FATTO..
se il governo avesse fatto una riforma così al tempo dei nostri
genitori sarebbe scoppiata la rivoluzione..
e invece noi???
beh ieri c'è stato il derby, e col decoder digitale terrestre e il
telefonino nuovo che ce frega?????????????????????????????
che schifo.....!
di Marco Marco - 29 - INFORMATICA
111.
Lo scorso luglio sono stato assunto presso un touroperator
operante su tutto il territorio nazionale con la mansione di
operatore call-center/booking con un contratto a proggetto
della durata di 3 mesi. Dopo circa 20 gg lavorativi,
sfortunatamente, sono stato operato al polmone sinistro a
seguito di un pneumatorace spontaneo. L'operazione è
perfettamente riuscita ma a causa della lunga degenza (25 gg)
al mio rientro ho visto il mio bel contrattino praticamente
stracciato.
E questa è la maggiore tutela per i lavoratori?
di Alberto Arena - 23 - Turistico
112.
Ho lavorato per circa 2 anni con contratto co.co.co, ma
effettuavo gli stessi orari e le stesse mansioni dei dipendenti,
ovviamente con tutti i disagi del co.co.co.
Ho perso 2 anni di tfr, contributi, sono stato malato e non
pagato
Saluti
di serafino ultimo - 113. UN GRANDE COMODO PER LE AZIENDE.
Il co.co.co. ed i suoi derivati si dimostrano essere solo un
cuscino su cui oggi la maggior parte delle aziende (di sicuro
quelle informatiche) si appoggiano.
Lavori per loro 3 mesi, 6 mesi, uno o anche due anni ... poi
arrivederci e grazie.
Poi saranno problemi tuoi a trovarne un altro.
Quando hai 20 anni va bene ma quando di anni ne hai 36, sei
sopsato, hai dei figli e volendo un mutuo non so quanto sia
bello.
Provate a chiedere un prestito o peggio ancora un mutuo e
dire che lavori a co.co.co ...
Che futuro possiamo costruirci così?
Caro Ministro forse lei questi problemi non li ha e forse
neanche i suoi più vicini cari ...
di Emanuele Panariello - 36 - Informatica
114. SIAMO ALL'ALTEZZA ?????
Ho 30 anni lavoro per una multinazionale americana come
programmatore, a gennaio finirà il contratto.
Sostanzialmente mi chiedo come sia possibile che persone
intelligenti come programmatori e altri consulenti siano
riusciti ad avere contratti peggiori dei metalmeccanici ...........
Mi spiego??
di Giulio Riggio - 30 - IT
115. L'EUROPA OFFRE TANTE OPPORTUNITA'.
MEGLIO MUOVERSI DOVE LE COSE VANNO
MEGLIO!
Ho concluso la mia vita di Co.Co.Co. un anno e mezzo fa
quando ho deciso di far le valigie e di venire a farmi un
dottorato in Scozia. La situazione era chiara. Con la promessa
di un contratto a tempo indeterminato imminente e che non e'
mai arrivato, mi rinnovavano il contratto ogni 4-5 mesi,
tenendomi a lavorare a tempo pieno e con una retribuzione
minima. Dopo 2 anni di Co.Co.Co, quando ho scoperto che,
nel caso avessi perso il lavoro, non avrei ottenuto nessun
sussidio di disoccupazione, ho capito che era ora di cambiare
aria e di non farmi prendere piu' in giro. Guadagno piu' ora da
studente che prima da lavoratore!
Sono sicuro che e' facile per qualsiasi azienda inventarsi
innumerevoli progetti a termine per avere nuovi collaboratori.
Quando finisco i miei studi penso di rimanere a lavorare qui o
comunque in qualche altro Paese Europeo. Ho capito che in
Italia le cose non cambieranno. L'Italia e' un bellissimo Paese
ma nel lavoro siamo ancora alla presistoria. Paragono i diritti
di un lavoratore scozzese e di uno italiano e dal punto di vista
lavorativo mi vergogno del mio Paese! Un consiglio.
L'Europa offre tante opportunita'. Meglio muoversi dove le
cose vanno meglio!
di Raffaele De Nicola - 31 - ricerca
116. E' UNA FREGATURA
Possibile che nessun sindacalista si sia reso conto che questo
è solo un metodo per avere lavoratori dipendenti meno pagati
e meno tutelati? Quanti veramente svolgono un lavoro così
"libero da vincoli ed orari?". Io faccio 8 ore e più in un
ufficio, e devo essere presente, non inventarmi le cose...
Nessuna liquidazione, nessuna tutela e i contributi non
possono essere unificati con quelli dei miei precedenti lavori
come dipendente, possibile che nessuno si sia accorto che è
una fregatura?
di Babi Emilia - 49 - servizi per grandi media
117. NESSUN FUTURO
Lavoro nel campo informatico, fino a qualche anno fa tutto
andava per il meglio un contratto a tempo indeterminato con
una giusta retribuzione, ora invece lavoro con un contratto a
progetto che mi scade a dicembre non so se mi verrà
rinnovato e con orari di lavoro assurdi a volte anche superiore
alle 10 ore.
Nessun diritto mi è concesso e se solo minimamente penso ad
una maternità devo allontare subito questo pensiero perchè
rischio di non essere più sul mercato. Se non lavoro non
posso pagare il mutuo, come posso risolvere il tutto senza
rinunciare a niente????
La mia voce si aggiunge alle altre ma vedo che comunque
nessuno ci ascolta.........
di S E - 29 - Informatica
118.
L'assunto che esistano obiettivi aziendali è fasullo o meglio
inesistente.
L'organizzazione stessa del lavoro non ha formato lavoratori e
manager in tale direzione.
Chi crede di aver trovato la giusta formulazione per la
collaborazione continuativa si è ispirato a modelli (LL.PP.,
edilizia, aatività a commesse) che poco hanno a che fare con
la quotidianità lavorativa di uffici, studi etc. dove non sempre
si opera su di un progetto ma piuttosto si ricopre un ruolo, una
mansione in supporto ad altri.
In conclusione sempre più persone senza lavoro, soggette a
vessazioni e ricatti, esposte a supervisori meschini ed
incompetenti .
di L P - 119. DALLA PADELLA ALLA BRACE
i contratti a progetto sono stati equiparati al livello fiscale dei
cont. a tempo indeterminato. io sono un "Progettista".... senza
tredicesima, senza quattordicesima, senza ferie pagate, senza
tfr, senza incentivi, senza sicurezza futura, senza credito in
banca... si parla tanto di aiuti alle famiglie... certo fate una
vita da single... paga qui paga li etc etc...
di alessandro alessandro - 29 - privato-pubblico
120. E SI LAMENTANO
Io non capisco nulla di politica ma ho la sensazione che i
grandi trust economici, la destra, i DS ed i sindacati ci
abbiano fregato, ci abbiano fregato il futuro, il benessere, le
garanzie, la possibilità di sognare e far avverare i nostri sogni,
la vita.
Ed osano lamentarsi che qualcuno accoppi un giuslavorista!
di Hernan Kolber - 27 - Coop. Servizi Video
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
121.
Tutte le imprese vogliono la flessibilità dicendo che la
certezza è un lusso ed oggi dobbiamo abituarci alla precarietà,
poi chiedono infrastrutture ed incentivi dallo Stato per le
imprese: cari signori la precarietà dovte tenervela anche voi!
Poche certezze portano a pochi progetti per il futuro, poche
famiglie e poi pochi figli, infine pochi consumatori e poca
crescita del reddito familiare (prima o poi i figli
comincieranno a lavorare, anzi, facciamo in modo che
comincino presto).
Questa è una recessione strutturale e non contingente, non è
un momento che passerà ma un futuro che la cecità delle
aziende (grandi o piccole che siano) e dei politici (ecco il
guaio di avere come falsi politici degli uomini da Azienda)
contribuisce a costruire.
Incredibile ma vero ha cominciato ad accorgersene in maniera
incredibilmente troppo superficiale la Caritas in uno dei suoi
ultimi convegni: ditemi voi se tra sindacati e politici non deve
esserci nessuno che riesce a vedere una cosa di questo genere!
In fondo in fondo nessuno oggi fa programmi più lunghi di 5
o 6 anni (guarda caso una legislatura: il tempo in cui i glutei
di un politico occupano la tanto agognata poltrona).
di Riccardo Mereti - 122.
è un vero schifo, ritrovarsi a 33 anni ad andare avanti con
contratti e contrattini senza poter in alcun modo pianificare la
propria vita, poi si lamentano che la gente non fa figli(se ne
escono con i contributti una tantum per figlio).
La chiamano evoluzione del mercato del lavoro(per me il
termine corretto e involuzione) spero che la tendenza al
precariato si attenui perchè continuando su questa strada si
rischia di tornare allo scontro sociale acceso.
Non si può pensare di risollevare l'economia di un paese
semplicemente buttando la croce addosso ai lavoratori.
di Gennaro di - 33 - informatica
123. LAUREA IN ECONOMIA E COOMERCIO
qullo che doveva e poteva essere un modo per agevolare
l'ingresso di nuova forza lavoro in una fase critica del ciclo
economico si è trasformata in uno strumento in mano ai datori
per comprimere il costo del lavoro e ampliare i profitti. I
beneficiari (teorici), noi, abbiamo ottenuto grande predarità e
incertezza sul futuro. Soprattutto, a fronte di una condizione
di flessibilità e mobilità che necessariamente, oggi e domani,
contraddistingue, ed è giusto, il mondo del lavoro, tutto ciò
che ci sta intorno non sista adeguando di conseguenza. il
sistema bancario e il previdenziale, tanti altri aspetti della vita
non sono cambiati di una virgola. Regole e logich sono
rimaste al vecchio sistema pubblico impiego-posto fisso, e per
cmprare un computer a rate ci serve la garanzia di mamma e
papà (quando ci sono..)
di valerio ricci - 28 - ricerca applicata
124. DA CO.CO.CO A CO.CO.PRO(T): RAPIDA
DISCESA VERSO L'IGNOTO...
Entrata nel mondo dell'informatica come Co.Co.Co. mi sono
sempre ritenuta piuttosto fortunata, al confronto di tanti altri
precari.Contratto a tempo indeterminato, ferie e malattie
pagate, buoni pasto (dopo un paio d'anni di gavetta)e
stipendio non alto, ma che, con qualche rinuncia, mi ha
sempre permesso di vivere dignitosamente. Ma,
effettivamente, la vita per una precaria non può essere così
"facile"...allora togliamo le ferie e le malattie pagate.
D'accordo. Lo accetto (non ho molte alternative: quale busta
sceglie?La busta "A" Nuovo contratto giornaliero, o la busta
"B" licenziamento? ).Un anno e mezzo senza ferie venendo a
lavoro anche con la febbre.Sperando di ammalarmi nei weekend o durante le feste comandate.
Ma la pacchia finisce(?)ed ora, con il nuovo FANTASTICO
contratto Co.Co.Pro(T) mi hanno abbassato lo stipendio(di
circa duecento euri-prima ne guadagnavo poco più di 900),mi
han tolto i buoni basto e la scadenza del contratto è da datarsi
per dicembre. Regalo di natale?Beh, sì.Ho ferie e malttie
pagate.
La società mi ha fatto capire che a dicembre potrebbero anche
abbassarmi ulteriormente lo stipendio.Tra un pò dovrò
PAGARE per lavorare? Grande riforma del lavoro.
di Valentina Massarelli - 26 - informatico
125. CO.CO.CO
Ciao a tutti. Sono Michele e lavoro presso l'Università di
Bologna da ormai 6 anni di cui 3 a tempo determinato e 3
come co.co.co.Da quando lavoro come co.co.co le cose sono
un "pò" cambiate poichè mi pagano ogni e 3 mesi (e a volte
ogni 4) e lavoro molto più di quando ero a tempo determinato
(nonostante non sono un dipendente, ma lavorando comunque
allo sportello e essendo da solo, devo comunque garantire il
servizio).
Alcuni giorni fa, parlando con il mio "capo", ho fatto presente
che ho molto lavoro (a differenza di alcuni colleghi a tempo
indeterminato che li vedo spesso fuori dal loro posto o magari
mi sbaglio e sono "più veloci e bravi" del sottoscritto nello
svolgere i loro compiti) e mi è stato risposto che nessuno mi
obbliga e mi trattiene a stare lì se non sono contento, che la
porta è aperta. E così come un "cagnolino" fedele al padrone
sono tornato nel "mio gabbiotto".
Gli studenti mi cercano perchè svolgo il lavoro in maniera
professionale ma anche perchè ci credo in quello che faccio e
anche perchè hanno capito che sono ormai una razza rara
(non so alla fine se è un pregio o un difetto) perchè sono
molto disponibile (chissà perchè, eh?)
Ciao Michele
di michele psotti - 32 - università
126. DALLA PADELLA ALLA BRACE 2
il sindacato si batte per noi???? è la prima associazione che
applica queste forme contrattuali ai suoi collaboratori....
di alessandro alessandro - 29 - privato-pubblico
127. ARCHITETTO
In italia, la liberazione del mercato del lavoro significa la
legalizzazione del nero. La prima volta che mi fu sottoposto
un contratto fu a seguito di una visita della guardia di finanza.
la settimana dopo, spunta un contratto "off-shore", dove io
risultavo l'affituario di uno spazio all'interno dei locali
dell'azienda. Anticipavo trimestralmente l'affitto (cioé parte
del mio stipendio) e chi si è visto non si vedeva più.
Poi i famosi co-co-dé. Ma risultavano ancora troppo onerosi
per i poveri datori di lavoro. Quindi tutti in partita iva. Il
datore di lavoro (sono un professionale) l'iva se la scala, e non
paga nemmeno la ritenuta poiché sono a regime agevolato.
Chi incamera questi vantaggi? Certo non io, io l'IVA la pago,
eccome. Ma lo stipendio non è certo aumentato... A 32 anni,
vivo a sussistenza. Fra iva e imposta sostitutiva, fanno 30% di
imposte. Poi Inarcassa. tutto per una misera pensione che non
vedrò mai Ma non riesco mai a risparmiare abbastanza per
vedere il mare, per non parlare di solcarlo in barca (a remi).
di peter nonce - 32 - architettura
128. DALLA PADELLA NELLA BRACE...
Lavoro presso uno studio professionale da più di 2 anni come
ragioniera. Ho rinnovato per 2 volte il mio cococo con la falsa
promessa del mio datore di lavoro di trasformare il mio
contratto in formazione lavoro o a tempo indeterminato.
L'ultima volta il mio datore di lavoro mi ha detto :"non voglio
farti il contratto perchè non voglio pagare i contributi.Perchè
vuoi il contratto? Che differenza fa?". Come se un cococo
equivalesse ad un vero contratto! Il tipo di lavoro che svolgo
è da contratto a tempo indeterminato: orario 9-18, dal lunedì
al venerdì e lavoro di routine. Il cococo prevede una
flessibilità che nella realtà non esiste: se non vengo non mi
paghi. Lui pretende che non mi assenti mai. Mi domando: il
contratto "a progetto" prevede una data e un obiettivo ben
definito, col lavoro che svolgo quale sarebbe la data e quale la
finalità, visto che è un lavoro di routine? Ma alla fine si
troverà l'escamotage per fregarci di nuovo...fatta la legge
trovato l'inganno. Non cambierà nulla con in più l'illusione di
aver risolto il problema. Perchè non prevedono controlli
contrattuali, indagini sul posto di lavoro...dimenticavo siamo
in Italia, il paese dei Balocchi.
di Annarita Del Gaudio - 31 - Contabilità
129. DALL'INGHILTERRA UNA NOVITA'
Sembra che da Londra sia in arrivo una nuova versione del
precariato: il Co.Co.Fucked. In Italia ci si aspetta un grande
successo della nuova formula, viste come vanno le cose.
di Brian Adams - 30 - scommesse
130. DOTTORE
Sinceramente, leggendo queste mail sento solo un piangersi
addosso tipico di un Italia che pensavo non esistesse più.
Mi sono laureato a mentre lavoravo in un azienda a Milano in
co.co.co., pagando affitto luce tel e facendo un sacco di
sacrifici, lavoravo di giorno e studiavo di notte, per tre anni
ho fatto anche tre lavori, mi sono messo i soldini da parte
senza stare ad inveire contro nessun governo, senza vivere
alle spalle di nessuno e da un anno gestisco una mia azienda
cooperativa che sta dando ottimi risultati e grande
soddisfazioni, anche se per pagare i miei dipendenti il primo
anno non ho fatto vita, non ho praticamente preso lo
stipendio.
In quasi tutta Europa non esistenè la liquidazione, nè le ferie
pagate, nè tredecesima nè quattordicesima eppure vanno
avanti lo stesso ! Sveglia ragazzi che l' assistenzailismo degli
anni 70-80 è finito !
rimobccatevi le maniche !
di michele tenuto - 29 - informatica
131.
Noi non possiamo uscire allo scoperto, non abbiamo tutele,
non possiamo dire chi siamo saremmo licenziati in tronco non
ve lo dimenticate, noi non esistiamo ne per lo stato ne per le
banche e forse nemmeno per la società.
Un saluto da questi milioni di fantasmi.
di dgsdfhbdfgnd dgnbdfgcgbn - 132. FATE ATTENZIONE!!!!
POLITICI??...CI AVETE ROTTO IL C...ZO!!
LA GENTE SI E' STANCATE DI ESSERE PRESA IN
GIRO.VOGLIAMO LAVORARE IN REGOLA CON LA
POSSIBILITà DI CHIEDERE UN MUTUO O DEI
FINANZIAMENTI COME TUTTE LE PERSONE
"NORMALI" DEL MONDO LE QUALI AVENDO
FAMIGLIA VOGLIONO CREARSI UN FUTURO E UNA
SICUREZZA!!
STATE MOLTO ATTENTI CHE LA GENTE SI è
STANCATA....CI SARà RIVOLUZIONE CONTRO LO
STATO BUGIARDO!!
P.S.
ALMENO TI PAGASSERO
ADEGUATAMENTE...MANCO I QUELLI TI DANNO!!
VERGOGNA
IL MIO PENSIERO è LO STESSO DI ALTRE 1.000.000 DI
PERSONE E ANCHE PIù
di G C - 30 - Sistemista
133. COMMERCIALISTA
Insegno informatica presso enti ed istituti in co.co.co. e sono
allo stesso tempo studente universitario.
Ora mi viene chiesto di aprire p.iva, a novembre per poi
incassare a luglio del prossimo anno. Devo farmi fare la
dichiarazione dei redditi dal commercialista di quest'anno,
ovviamente del prossimo e pagargli la retta mensile per 9
mesi movimentando il mio profilo di forse un paio di fatture.
Ma con questa nuova cocopro che spinge i datori di lavoro a
richiedere la p.iva per lavorare, non e' forse un po' troppo
sbilanciata dalla parte dei commercialisti che hanno tariffe
per imprese o per professionisti affermati???
Ovviamente le centinaia di persone che si vedono costrette a
diventare "liberi professionisti" per mangiare e non per creare
un business redditizio non fruiscono di sconti?
E i fautori della legge, hanno provveduto ad un vademecum
per poter districarsi da soli nel labirinto delle scartoffie
fiscali?
Credo proprio di no. Ora vado dal commercialista a pagargli
una consulenza, questo mese mi mettero' a dieta.
Grazie.
di stefano ambroset - - informatica
134. PERITO INFORMATICO
tra il vecchi co.co.co ed il nuovo contratto a progetto non
cambia in pratica niente, a 28 anni mi ritrovo ancora sempre
nella stessa situazione di precariato, imbossibile chiedere un
mutuo in banca, impossibile pensare ad un futuro che vada
oltre la scandeza del contratto. Un disastro per i giovani.
di Giuseppe Felisso - 28 - Informatica
135. ADESSO SONO IN GERMANIA
Ho lavorato 2 anni per un ente regionale in Italia, a Bologna,
li guadagnavo qualcosa di piu´ di adesso ma:
-l´affitto mi costava di piu´ (e convivevo con altre persone
mentre adesso ho un monolocale).
-non c´era alcuna prospettiva per il futuro (o meglio c´era
solo per chi aveva qualcuno che gli ´copriva´ le spalle),
mentre adesso sto facendo un dottorato.
-il costo della vita era piu´ alto.
-Non avevo contributi e tantomeno tredicesima.
- Qui mi passano anche il dentista.
Come esperienza personale posso dire che i contratti da
precario (o come li definisce il nostro beneamato presidente
del consiglio: FLESSIBILI) vanno bene solo per chi ha le
spalle coperte e puo´ contare su chi gli fa la casa e su chi lo
raccomanda per un posto di lavoro strapagato in un prossimo
futuro; questo perche´ in Italia non conta la meritocrazia ma
solo le raccomandazioni (sia nel pubblico sia nel privato).
Inoltre devo aggiungere che tutti i miei amici che hanno
cominciato a lavorare quando io sono andato all´universita´
(solo perche´ ero piu´ bravo di loro a scuola) adesso hanno un
lavoro a tempo indeterminato e prendono piu´ di me, dato che
nel 1997 nessuno pensava di applicare la riforma biagi.
di M Padova - 28 - ricerca
136. NULLA DI BUONO
Appena finito gli studi in ingegneria informatica ed
automatica del marzo del 2002 ho sempre e solo ricevuto
offerte da parte di società con la formula Co.Co.Co. All'inizio
per un giovane studente abituato ad avere poche lire in tasca, i
1000,00 Euro netti a fine mese sembravano davvero una bella
cosa. Purtroppo non avevo messo in conto una bella stretta di
mano e un calcio nel sedere ogni 3 mesi di media per
contratto. L'amarezza nell'abbandonare un progetto, amici o
forse meglio colleghi di lavoro e luoghi dove porterò sempre
nel cuore. Il continuo viaggiare e il continuo doversi
aggiornare e migliorare ha portato in me una sfiducia e delle
serie preoccupazioni, perchè se un domani non andassi piu'
bene a nessuno o se non fossi piu' competitivo al 1000X1000
io sarei destinato a morire di fame... I contratti a progetto non
credo che saranno meglio, anche perchè le società di qualsiasi
settore già ci stanno sguazzando da tempo... Spero solo che
non saremo la nuova Argentina a breve.
di Pasquale Barbarino - 28 - ITC
137. SCUOLA MEDIA SUPERIORE - STUDENTE
UNIVERSITARIO
Sto lavorando nel settore informatico grazie al CO.CO.CO. da
circa 4 anni con contratti con l'università degli studi di
Genova e varie aziende. Purtroppo con il fatto che non
esisterà più questo contratto di lavoro ho dovuto aprire la
partita iva per continuare a lavorare per pagarmi l'università.
di Enrico Carlo Arillo - 25 - Informatico
138. COCOCO'!!! COCOPRO....UN ALTRO POLLAIO?
L'italia non cambia ma neanche gli Italiani.
Lavorate 11 ore al giorno senza avere l'idea di un futuro nelle
vostre mani.
Mi dispiace. Condividevo la stessa sorte, vivevo nel
"belpaese" senza avere la minima possibilita'per
godermelo...proprio come voi. Uno stip da fame con l'affitto
da pagare che assorbiva il 70% delle mie entrate. No
maccchina, ristorante qualche volta, Vacanza?? Ahahaha!!!
Italia= Puttana con il riso in viso.
Ho mollato tutto.
Lavoro le stesse ore, guadagno 30 volte di piu' che in Italia.
Sono stato in grado di dire alla mia ragazza "ci sposiamo?" in
meno di due mesi.
IL tutto grazie ad un altro scenario: Inghilterra.
Lavoro a progetto (VERO) e paga da professionista (VERA)
no Partita Iva o coglionate del genere.
1 ora per aprire una Limited, senza notai, avvocati o altri
sanguisughe grazie alla quale emettere fatture e pagare le
tasse.
Espatriate gente! Divorziate dalle/dai consorti che
tradiscono...appunto l'Italia.
Concludo...in due ore sono di ritorno in Italia...pronto per
godermela come non avrei mai potuto, ma con la serenita' e la
solidita' finanziaria che in "nord africa" sono sconosciute.
Meditate: l'Europa e' dietro casa.
di Giovanni Fattori - 35 - Bancario
139.
Che dire del co.co.co? Un disastro, un vero e proprio delirio.
Niente contributi, niente malattia, niente ferie, niente TFR,
niente tredicesima, stipendi che sfiorano il ridicolo (520 Euro
netti!!!), nessuna garanzia, nessuna certezza, solo precariato e
insicurezza. Questo è il trattamento che ho avuto per circa 5
anni in una agenzia web. E per fortuna che è definito nuovo
mercato, si è vero nuovo mercato, ma degli schiavi.
di Massimiliano Galbusera - 47 - internet
140.
collaborazioni a progetto....mi viene da ridere cosa cambia
dalle co.co.co.?
ho 20 e per un anno ho lavorato presso una ditta in centro a
milano, ero collaboratrice a progetto ma di certo non mi
facevano lavorare per quello che c'era scritto sul contratto,
prendevo 500, facevo ore di straordinario ero classificata
come tutti gli impiegati facevo normale orario di lavoro.
dopo un lungo ed estenuante anno di lavoro me ne sono
andata.
quindi cari miei stati attenti perche sono tutti furbi.....
di claudia sgroi - 141. MERCENARI
Sono stata free lance con partita IVA, poi co.co.co e dio sa
che altro per undici anni in Italia, settore pubblicita' e
comunicazione. Professore a contratto all'Universita', tra le
altre cose. Del domani non c'era mai certezza. Come scrisse
una volta qualcuno sul Manifesto, noi co.co.co avevamo la
stessa tutela che ricevevano i mercenari nel rinascimento,
quando il capitano di ventura lanciava loro un sacchetto pieno
di monete senza nemmeno scendere da cavallo. Poi sono
venuta in Olanda. Contratto a termine per sei mesi + tre mesi
con una NGO. Dal 1 gennaio 2005 disoccupata ancora, ma
con uitkering (sicurezza sociale) per 6 mesi col 70% dello
stipendio. Pago il 38% di tasse, in Italia ne pagavo il 52%.
Rimpiango molto del mio paese, ma almeno qui ho sei mesi
per cercarmi un altro lavoro.
di Martina Valdetara - 35 - comunicazione
142.
Dal dizionario Treccani- "copro" [dal greco "sterco"] - Primo
elemento di parole dotte nel quale significa "sterco", "feci" o
indica relazione con le feci.
Da cococo a co.pro, sempre peggio insomma...
di andrea rota - 33 143. CORSI E RICORSI
Ho 41 anni,lavoro da quando ne avevo 14, ma ho solo 15 anni
di contributi.Perchè?lavori estivi (3 mesi su 12)poi
prest.occasionali (1 ricevuta all'anno, zero contrib);poi p.IVA
per lavorare x uno studio profess. Poi l'assunz. a t.i. stipendio
al minimo sindacale, le ore straord regalate! Poi altri 2-3
lavori sempre a t.i. (che fortuna!).
Ho una sorella di 31: primi anni sempre e solo lavori in nero,
da chi? da PROFESSIONISTI!!!!! (veterinario, dentista,
agenzia immobiliare) In nero,no cococo,no prest occ,no
p.IVA,o in nero o niente! Poi cococo per una coop.(la
cooperazione, solidarietà,mutuo soccorso,che belle parole!)
Poi t.d. 3 mesi lavori, stacco. 2 mesi lavori, stacco (livello più
basso che si può, sempre quello). Tra me e mia sorella
differenza di età 10 anni: peggioramento 1000%. Tutto quello
che è stato conquistato dai lavoratori negli anni passati lo
stiamo perdendo tutto. Rimane un grande punto interrogativo
Che fare per dare voce e affrontare questo disastro umano,
sociale, che mette in pericolo il futuro di tutti?!Occorrerà ben
che ci tiriamo su le maniche a cominciare dai sindacati, non
raccontatecela più, per favore, dite "ci siamo sbagliati" e
riprendiamo dal 92.
di MGrazia Valeriani - 41 - spettacolo
144. LA NON TUTELA
Salve sono una giovane donna con una laurea, una
specializzazione e un master.Lavoro da 5 anni per il gruppo
IBM, prima borsista e poi dipendente a tempo indeterminato
di un consorzio IBM a napoli. Dopo circa tre anni mi viene
detto che IBM ha deciso di chiudere i consorzi per cui il mio
rapporto a tempo indeterminato si esaurisce, ma no mi devo
preoccupare perchè nel frattempo che si fa la fusione tra i vari
consorzi e società del gruppo mi Faranno un Co.Co.Co per
poi passare a tempo indeterminato nella società incorporante.
Alla scadenza del Co.Co.Co non è possibili ancora fare
l'assunzione e rimandano alla fine del 2003 Ma nel frattempo
mi suggeriscono di trasferirmi a Roma. Sapete cosa poi è
stato fatto della mia assunzione? Semplice è stata trasformata
in un rapporto di collaborazione con partita Iva.Io da sempre
lavoro ogni giorno per 365 giorni all'anno facendo un lavoro
di responsabilità e di direzione.
Ora aspettero la fine dell'anno quando arrivera la scadenza del
contratto a PIVA e vedremo se mi sbatteranno fuori.
di tessy Ambrosio - 34 - Consulenza
145.
Il contratto a progetto meglio di un co.co.co? ma stiamo
scherzando? hanno cambiato nome ad un abuso che il nostro
tanto amato legislatore consente ai datori di lavoro da quasi
10 anni!
Sono una progettista che maschera il tanto agognato lavoro
dipende. Lavoro dalla 9 alle 18 con vincoli di
SUBORDINAZIONE e ORARIO.
Solo che non ho diritto alla malattia,non ho diritto alle ferie,
non avrò diritto alla maternità e neanche al TFR. Vorrei
comprare casa ma il primo requisito richiesto in banca è un
lavoro a tempo INDETERMINATO.
Per cortesia quindi, cari politici, non proclamate la fine degli
abusi, perchè ne avete appena consentito un altro.
Con un nuovo nome.
di marzia remigi - 146.
il nome è fittizio (il mio capo legge repubblica)... sarò
breve..... 33 anni commerciale passo da un cococo a
p.iva.....che svolta.......questa riforma mi sembra un pochino
avventata. Intanto togliamo il cococo poi chi vivrà vedrà.... se
un azienda non mi ha fatto un contratto come dipendente
prima, perchè dovrebbe farlo ora? il discorso è stato "sapete
ragazzi con la nuova riforma non ci sono + cococo dovreste
aprire la p.iva...." tradotto o bevi o affoghi. pace all'anima del
prof. biagi, ma questa ideuzza se la poteva risparmiare. se
l'obiettivo era quello di far emergere il sommerso o la finta
collaborazione creso non sia stato raggiunto. in cambio
abbiamo migliaia di imprese in più.....questo è il nuovo
miracolo italiano di mr.banana....ooops...bandana.
più irpef per tutti
di pinco pallo - 33 - informatica
147.
Si va dalla padella alla brace. Anche i CoCoCo erano nati per
dare una botta alla botte ed una al cerchio infatti poi hanno
dato solo la botta al cerchio cioè a noi poveri cristi!
Lavoro nell'informatica e sono super sfruttato ovvero non mi
pagano per un lavoro altamente specializzato quasì quasi
sembrerebbe che sia meglio andare a mungere vacche!!!
E poi l'informatica... è un ritrovo per tutti! Va benissimo il
pane per tutti ma quanti sono veramente qualificati per
lavorarci???
Il lavoro a progetto: un modo per tirare a campare per i
disgraziati e per far risparmiare chi i soldi ce li ha!
di Giuseppe AINO - 32 - Informatica
148. MA FINO A QUANDO?
Ciao, ma fino a quando ci dobbiamo tenere tutto ciò?
Come ha già detto qualcuno, tutti i diritti che i lavoratori
hanno acquisito con lotte e sacrifici, sono stati cancellati in un
istante!
E la cosa che fa più paura e che il popolo è indifferente.
Basta infatti che abbiamo il pallone, il grande fratello e il
cellulare, che ce ne frega!
Con l'aiuto dei media ormai ci hanno condizionato tutti!
RIFLETTIAMOCI!!!!!!!!!!!!!!!
di pix fax - 40 - informatico
149. AGENTE DI VIAGGIO
una vita sospesa ....
eterno finto occupato e da oggi niente di diverso.....
-occupazione a tempo con finto progetto
-nessun futuro di crescita professionale
-nessuna opportunità di sviluppare una propria vita ( casa ,
famiglia, figli, ecc)
roberto
di roberto lanza - 30 - turismo
150. CO.CO.CO. DA NOVE ANNI
ho 48 anni e sono co.co.co da nove anni. Per me con il nuovo
contratto non cambierà nulla, anzi forse peggiorerà qualcosa
in quanto legheranno il contratto ad una manifestazione da
organizzare e questa potrebbe essere anche della durata di sei
mesi mentre prima il contratto si rinnovava automaticamente
ogni anno. Vengo trattata a tutti gli effetti come lavoratore
dipendente nel senso che ho le ferie pagata la tredicesima e la
quattordicesima. Il mio orario di lavoro è dalle ore 9 alle ore
18, l'unica differenza è che non maturerò mai una pensione.
Non posso pensare alla mia situazione lavorativa senza
arrabbiarmi perchè questo tipo di contratto ha dato la
possibilità alle Aziende di stipulare contratti co.co.co al posto
di quelli a tempo indeterminato e con il nuovo contratto
prevedo che sarà ancora peggio.
di LUIGINA POLINI - 48 - organizzazione eventi
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
151. MIA MOGLIE...
Mia moglie è sempre stata assunta coi COCOCO xchè la sua
ditta voleva evitare maternità sgradite. Ora è incinta di 4 mesi
e le hanno prospettato di non rinnovare il contratto, anzi! Le
hanno detto di sentire i sindacati per prorogare di un anno il
contratto CO.CO.CO. che adesso ha...che vergogna. I
sindacati e la sinistra dovrebbero combattere queste
sitiuazioni che degradano la persona umana invece di
occuparsi di Berlusconi e delle sue stupidagini!!!
di manuel sant - 29 - sicurezza
152. PURCHASE ACCOUNT ANALYST
Dopo un misera laurea in lingue (misera poiche' considerata
tale dai datori di lavoro) mi sono ritrovato con un contratto
co.co.co per un anno. La prospettiva era di essere licenziato
ogni anno ad agosto ed essere riassunto a settembre per
qualche anno. In banca ho chiesto una carta di credito o un
bancomat e mi hanno riso in faccia quando gli ho detto che
ero un co.co.co., figurarsi un mutuo. Poi non mi vengano a
parlare di sindrome di peterpan, che lo stipendio era talmente
bassoche mi bastava appena per uscire la sera. Ora ho trovato
lavoro nel Regno Unito contratto a tempo ind. pensione
privata pagata benefits etc etc. come tutti i miei colleghi del
resto. Il mercato si evoluto e chiede piu' flessibilita? Balle!
di Roberto Straffi - 29 - industria siderurgica
153. LAUREA IN ECONOMIA + MASTER
(ENTRAMBI) PRESSO LA "MITICA" BOCCONI
Lavoratore a progetto
dal 10/2003
ALA Assicurazioni S.p.A.
(Gruppo SARA Assicurazioni) – Milano
Area Marketing e Sviluppo Commerciale
ideazione e commercializzazione di polizze collettive
Collaboratore (co. co. co.)
dal 3/2003 al 10/2003
Performing S.p.A. – Milano
Consulente Organizzativo
analisi e mappatura dei processi organizzativi con il software
ARIS
gestione della conoscenza aziendale
Stage (durante Master)
dal 7/2002 al 9/2002
RAS S.p.A. – Milano
Analista Organizzativo
analisi, modellazione e riprogettazione dei processi
organizzativi
Impiegato ad interim
dal 2/2002 al 3/2002
OTIS S.p.A. – Cernusco sul Naviglio (Mi)
Controller
analisi mensile della redditività delle singole commesse
aziendali
Collaboratore (co. co. co.)
dal 3/2001 al 12/2001
EDS Italia S.p.A. – Milano
Management Reporter
redazione mensile dei report sulla gestione del Gruppo EDS
in Italia
Stage
dal 5/2000 al 11/2000
MEDIOSIM S.p.A. – Milano
Tesoriere
gestione liquidità e operatività su mercato monetario ed
obbligazionario
SI PUO' ANDARE AVANTI COSI' ?????????
di Rocco Di Rella - 33 - assicurazioni
154. QUESTA É L'ITALIA DI SILVIO
Il mio contratto scade a dicembre.......bel regalo di Natale!!!!!
Ovviamente niente tredicesima.
Festeggeró il Natale pensando che saró disoccupata da
gennaio, almeno fino al prossimo contratto.
Il mio datore di lavoro festeggerá pensando a quanti soldi ha
risparmiato grazie a me e agli altri con un contratto come il
mio.
I ricchi si arricchiranno sempre di piú e noi poveri neolaureati
verremo trattati da schiavetti senza diritti.
Questa é l'Italia di Silvio.
di Rosanna Rosanna - 26 155.
Un modo comodo di lavorare dove il costo aziendale viene
riconosciuto completamente senza andare a finire nei folli
contributi pensione che comunque non restituiranno nulla di
un impiego dipendente. Da migliorare ed incentivare con
degli scarichi di costi più interessanti.
Giudizio: poisitivo.
Saluti
Alberto
di Alberto Gozzini - 43 - Informatica
156. SPERO CHE PRESTO IL MONDO SOCIALE SI
SFASCI..
GRazie a tutti delle vostre testimonianze.
Ache io sono lavoratore a progetto e purtroppo dovro
continuare per ancora tanto tempo. non riesco a trovare un
lavoro di nessun tipo che non sia a progetto.
Il primo posto in fabbrica ma a tempo indeterminato lo
predno anche se fosse una fonderia o una conceria.
sono sdegnato da come ci sfruttano, speculano sul nostro
terrore di rimanere senza lavoro e senza soldi e sicurezza
economica.
Spero solo che lo stato si sfasci presto, a livello di guerra
civile e che possano morire nel modo più truce tutti i nostri
aguzzini e chi li spalleggia. se continua cosi arriveremo a fare
una specie di rivoluzione francese parte seconda.
non si può vivere cosi e state tranquilli che non mi suicido per
nessuno, piuttosto ne accoppo quanti più posso.
buona fortuna a tutti!
di Carmine Parente - 28 - information tecnology
157. DIPENDE TUTTO DA NOI
Il Co.co.co non è morto e non morirà.
Lavoro da due anni con forme di lavoro atipico. Ho passato
un anno e mezzo con la lettera d'incarico, e da cinque mesi mi
hanno fatto il Co. Pro., che poi a progetto non è, perchè il mio
contratto è stato legato a programmi spalmabili su progetti
differenti: lavoro impiegatizio classico travestito da lavoro a
progetto.
Ho visto un po' di tutto in questi anni:
- ragazze rimaste incinte e buttate fuori;
- ragazzi chiamati a fare il civile e buttati fuori (e mai
richiamati);
- ragazzi strizzati come spugne e salutati con una pacca sulle
spalle;
- partite iva fiorite come funghi,
- una società che su 100 dipendenti ha il 50% di collaboratori
e affini.
So che un po' ovunque è così. Chi cerca lavoro in questo
periodo viene accolto con qualunque aberrazione di Co. Pro.
che nessuna autorità sanziona. E con la legge nuova la
situazione è peggiorata, perchè non c'è limite allo
sfruttamento.
Forse la responsabilità è solo nostra. Forse basterebbe fare un
mega scipero: e poi i nostri mega-dirigenti che non producono
un centesimo di valore sarebbero costretti a lavorare. Forse...
intanto che ci oroganizziamo scusatemi l'anonimato.
Mario Rossi
di Mario Rossi - 27 - F.a.D.
158. ME NE VADO
Ho 25 anni, quasi laureata in architettura; ho già lavoratto a
progetto (leggi in nero!) e dopo 6 mesi dalla fine del rapporto
lavorativo, ho dovuto minacciare i miei datori di denunciarli
se non mi avessero dato quello che mi spettava.
Io non ho ancora trovato qualcuno che lavori davvero a
progetto, sono tutte delle coperture per lavori in reltà
subordinati.
Vorrei che Silvio vennisse con me a cercare una casa, a
chiedere di aprire un conto corrente, a comprare qualsiasi
cosa a rate... poi gli chiederei se ritiene ancora che questa sia
flessibilità o precarietà!
Amo molto il mio paese ma me ne andrò all'estero, non posso
nemmeno sognare qui!
CIAO ITALIA!
di Giulia Franzini - 25 - ????
159. INGEGNERE
IL CO.CO.CO. E' UNA MODALITA' DI LAVORO PER
GIOVANI (SOTTO I 30 ANNI) CHE POSSONO
PERMETTERSI DI SPENDERE QUALCHE ANNO (DUE
O TRE) NELLA PRECARIETA' FACENDO IN QUESTO
MODO UN PO' DI ESPERIENZA NEL MONDO DEL
LAVORO, PURCHE' RINUNCINO A TUTTO IL RESTO:
L'ACQUISTO DI UNA CASA, LA PIANIFICAZIONE
FAMILIARE, LA STESSA CARRIERA LAVORATIVA;
NON DIMENTICHIAMOCI CHE COLUI CHE
LAVORAVA IERI COME CO.CO.CO. OGGI MOLTO
PEGGIO CON CONTRATTO A PROGETTO
ALL'INTERNO DELL'AZIENDA NON CONTA NIENTE,
QUINDI NESSUNA POSSIBILITA' DI CRESCITA.
di giovanni miglio - 37 160. NON È CAMBIATO NULLA
A me da Gennaio mi fanno contratti a progetto esattamente
come se fosse un co.co.co. Se non ci stai non lavori. Anzi ora
le società hanno anche qualche vantaggio in più. Chi ci
rimette siamo noi giovani senza un futuro certo.
di Victorio Storm - 26 161.
Solo una domanda:quanti figli dei grandi "pensatori-politici"
hanno un contratto a termine con o senza agenzia interinale....
La mia laurea?Nel cassetto...sei anni di precariato presso Enti
pubblici e privati poi finalmente un contratto fisso...siamo un
"esercito" di persone che "non vive"...perchè? Presto detto:chi
fa un mutuo per una casa a colui/e che ha un co.co.co od
anche un contratto a termine?Chi fa un semplice
finanziamento per l'acquisto di un auto (che è indispensabile
per andare al lavoro!).Chi da in affitto una casa sempre allo
stesso soggetto??
Certo coloro che hanno "invetato" questo sistema di lavoro
non si pongono il problema...i LORO FIGLI NON HANNO
QUESTO PROBLEMA!
E' un vero schifo...mi voglio mettere anche dalla parte degli
industriali che pensano "ma se faccio un acquisto di personale
sbagliato lo devo tenere tutta la vita???" Giusta
osservazione...ma riflettiamo esistono di certo modalità per
tutelare i datori di lavoro ma anche i lavoratori...ed invece che
cosa sta succedendo??Indovinate chi viene SEMPRE
penalizzato?
Noi giovani siamo al collasso..
Politici:se veramente tenete al nostro Paese prendete
provvedimenti per noi che siamo il futuro
di alessandra alessandra - 162. PERITO TURISTICO
Buongiorno a tutti,
da ormai un anno lavoro in un'agenzia viaggi di Milano,
l'incubo del contratto a progetto inizia da allora. Ho cercato di
far cambiare idea al mio titolare, in quanto come tutti, vorrei
un contratto solido, che mi identifichi, che mi permetta di
avere quei diritti che i lavoratori devono avere. Ma costa
troppo, ci sono troppe spese, troppi contributi, non si può
fare, non conviene. E quindi o accetto la copertura del
contratto a progetto, che chiaramente maschera il contratto di
lavoro subordinato, e il mio titolare non avrà tutti i costi che
gli comportei o mi cerco un altro lavoro, e chissà che
contratto mi proporranno.
Non so se questo è il luogo giusto, ma vorrei davvero
complimentarmi con chi ha voluto questa flessibilità del
lavoro. Tutto è a favore del datore di lavoro e niente a favore
del lavoratore, se non la fantastica possibilità di cambiare
lavoro ogni 2 mesi...non è in fondo quello che tutti sognamo?
Complimenti davvero, dare il via a forme di illegalità come
questa...i ns politici lo sanno, non dovrò spiegarglielo io che
hanno creato un modo perchè gli imprenditori raggirino
meglio la legge. Grazie, veramente.
di Deborah Amati - 26 - agenzia viaggi
163. CO.CO.CO. NELLA P.A.
Ho una laurea, un master, due qualifiche professionali, 43
anni e sette anni di precariato tra cui un paio come tempo
determinato, il resto come co.co.co. nella P.A.
pagata da schifo, nessun benefit ed orari allucinanti, anche
parlando col sindacato la risposta è stata <ringrazia di avere
un lavoro>, ciò nella magnifica Bologna...ma come dire, mai
il detto 'tutto il mondo è paese' trova un suo perchè.
Mi chiedo il senso di questa riforma e chi ne trae i benefici,
considerando che il magggior numero di co.co.co. è nella
Pubblica Amministrazione e mai questi saranno assunti, nè
tantonemo vi saranno concorsi che potrebbero reinglibarli
considerando i blocchi delle varie finaziarie che si sono
susseguite.
Il futuro?
non esiste
di gi effe - 43 - P.A.
164.
HO LAVORATO PER QUASI 6 ANNI CON UN
CONTRATTO CO.CO.CO. ORA LAVORO OGNI TANTO
E MI FANNO UNA RITENUTA D'ACCONTO, IN
QUANTO LA MIA AZIENDA NON PUO' PERMETTERSI
DI SOSTENERE I COSTI DEI NUOVI CONTRATTI.
CERTO IL CO.CO.CO. NON ERA IL MASSIMO, MA
CERTAMENTE ADESSO E' PEGGIO DI PRIMA,
SPECIALMENTE ALLA MIA ETA'.
DESIDERO CHE NON VENGA PUBBLICATO IL MIO
NOME.
GRAZIE
di ELIANA TOSCHI - 45 - EDITORIA
165. MA QUALE CO.CO.CO.
Laureato in Ingegneria, sono stato il Responsabile Qualità e
di molto altro in una industria di materie plastiche.
Il mio predecessore nello stesso posto era assunto a tempo
indeterminato, a me invece fu fatto il famigerato Co.Co.Co.
che, come tutti sanno, serve solo a mascherare il lavoro
dipendente senza rischi e con un bel risparmio per il datore di
lavoro.
Ovviamente mi si diceva sempre che dopo un non
quantificabile periodo di prova sarei stato assunto a tempo
indeterminato, ma dopo due anni non è cambiato niente e alla
prima occasione ho cambiato lavoro, trovando un bel co.pro. ,
sai che differenza......
Comunque dato l'andazzo generale sono stato trattato
abbastanza bene perchè le ferie (molte) e la malattia erano
sempre pagate.
Adesso vediamo che succede alla scadenza del co.pro, qui già
si dice che per l'assunzione si deve aspettare qualche mese per
non far capire che il co.pro era la solita furbata, il che
equivale a dire "per qualche mese lavori in nero".....
di Gianluca Sutera - 32 - Industria
166. LAUREA IN SCIENZE POLITICHE
INTERNAZIONALI
Due borse di studio complete , uno a diciassette anni e una a
diciannove, una in Canada, una in Inghilterra. premio di
migliore studente dell'anno, laureato a 21 anni. Tre lingue
parlate allo stesso livello: Italiano, Inglese, Spagnolo.
OCCUPAZIONE: call center a barcellona, perche' nei call
center in Italia non mi hanno neanche considerato. Troppo
giovane, troppo qualificato, troppi grilli in testa.
restare in Inghilterra sarebbe stata l'opzione migliore, ma
dopo 5 anni nel freddo canadese e inglese avevo bisogno di
un po' di "sole, cuore, amore" mediterraneo. pensavo che il
nepotismo e' istituzionalizzato in questo paese. Sono riuscito
dopo mille telefonate a parlare con una parlamentare italiana
che mi ha confessato "io assumo solo persone che conosco o
parenti di amici: cosi' ho una garanzia". Evviva le pari
opportunita'.
oh, un'altra chiamata in arrivo:
"E2K helpdesk buongiorno, come posso esserle utile".....
how long, how long must we sing this song, how long, how
looooong.....
di Alessandro Valera - 22 - cococo
167. DOTTORESSA IN LETTERE
ero un co.co.co, lo sono diventata nel 2002, allora poteva
anche star bene come condizione, venivo dall'università dove
avevo fatto un dottorato di ricerca; ma con il tempo, con
l'acquisiione di capacità e professionalità e soprattutto con
l'aumento delle responsabilità ambivo ad avere di più. Oggi
sono un co.co.pro., e oltre al nome sono cambiate tante altre
cose. Lavoro come se fossi dipendente, guadagno pochissimo
rispetto a quanto lavoro, supero le 8 ore lavorative a causa dei
tanti impegni e facendo un conto arrivo ad avere 6.50 euro
all'ora!!! Non male se guardo chi non lavora. Non posso
comprare a rate una macchina, non posso comprare una casa,
non posso fare nulla che richieda un finanziamento. La mia
fortuna sta in mio marito, che ho sposato tre mesi fa a 33
anni, che fortunatamente ha un contratto a tempo
indeterminato, ma facciamo quotidianamente i conti con le
spese. Non un cinema in più, mai un teatro, le mostre
selezionatissime, l'arredo essenziale. Sono certa che se avessi
saputo tutto questo non avrei speso tempo e denaro nello
studio prima per la laurea e poi per il dottorato. Oggi ho una
professionalità ma non ho alcuna sicurezza di poterla
applicare.
di Sandra Leonardi - 33 - editoria
168. LAUREA
Ma questi signori che esaltano le "magnifiche sorti e
progressive" dei lavori a tempo determinato non si rendono
conto che non si ha diritto al credito (per comprarsi un
computer o un muutuo per sposarsi) in quanto se ci si
presenta in banca dicendo che si ha un lavoro ma a tempo
determinato un calcio in c... è ciò che più facilmente si riesce
a rimediare. Insomma ci si sente nulli, allo sbando, insicuri e
si ha paura, tanta paura del futuro. Una paura che ti
immobilizza, ti rende triste e incapace di reagire. Un'ultima
cosa A PROPOSITO DELLA PRESUNTA DIMINUZIONE
DELLE TASSE: a noi non interessa e non interessa al 90%
della popolazione italiana la quale con cento euro in meno di
tasse all'anno non risolve certo il probelam dei tanti figli
disoccupati che vedono NEL BLOCCO DELLE
ASSUNZIONI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
la chiusura irragionevole, assurda di uno Stato al grido di
dolore di tanti giovani disoccupati. Voglio pagare le tasse, più
tasse avendo però un'entrata sicura nel tempo e le garanzie
sociali di cui hanno goduto i notri padri ma che a noi ci sarà
inevitabilmente preclusa.
di Giovanni Pasca - 29 169. PERITO AZIENDALE CORRISPONDENTE IN
LINGUE ESTERE
Buongiorno a tutti...anche se di giorni buoni da quando sono
entrato a far parte del mondo del lavoro ne ho vissuti ben
pochi.E' dall'anno 2000 che sono alla ricerca del vero lavoro
del lavoro della vita....si perchè forse diversamente dai miei
coetanei,io ho come primo obiettivo quello di costrurmi una
famiglia.
Costrursi una famiglia dal mio punto di vista
significa,comprare una casa e poter affrontare le normali
spese per crescere un futuro figlio,a quanto sembra pero'
questo concetto di famiglia non è valido per tutti,dato che gli
illustrissimi politici e componenti dello stato, pensano che il
tutto sia fattibile con un misero stipendio o paghetta di 730€
al mese.
Navigando su internet,mi sono fatto prendere la fantasia di
cercare una ipotetica casa,ovviamente dopo accurate ricerche
a Roma e Provincia ho "notato"che una casa minima non
costa meno di 150000€.
Ora dato che per dare un anticipo alla banca non mi
basterebbero tre vite con questa Paghetta,ho cercato un
finanziamento del 100%!C'è solo un piccolo
problema,prendendo un mutuo di 150000 e pagandolo in 30
ANNI,dovrei pagare 746€ ogni mese fino all'età di 53
anni!Ditemi se questa è vita!?Un saluto da un RAGAZZO
D'OGGI.
di Fabio Romani - 23 - Informatica
170. ESPERIENZA SENZA UN FUTURO
I problemi nascono quando le aziende camuffano con questo
contratto quello che dovrebbe invece essere un contratto a
tempo determinato. E cioè obbligano il lavoratore Co.Co.Co.
a rispettare orari, tempi e modi degli altri lavoratori. Tutto
questo senza alcuna garanzia di continuità del lavoro, senza
ferie, senza malattia e con la "forza" di un rapporto di
sudditanza da un padrone.
I problemi diventano ancor più giganti quando si ha famiglia.
Nessuna banca apre mutui con un Co.Co.Co.. Nessuno è
disposto ad aiutare una mina "vagante" come un lavoratore di
questa specie. E dall'oggi al domani puoi essere sbattuto fuori
senza tante giustificazioni e neppure senza un TFR.
Questa situazione rallegra tante aziende, nella possibilità
finalmente di usare una persona a livello del tutto
"strumentale", al bisogno, secondo l'andamento del mercato
globale.
E' una sconfitta però della società civile. I "nuovi" contratti a
progetto sono la stessa minestra.
Inutile dire che se oggi è questo il mercato del lavoro, se
questo è il welfare, il futuro può soltanto preoccupare.
A.D.
di Andrea Debiasi - 29 - Informatica
171. LAUREA IN SCIENZE STATISTICHE ED
ECONOMICHE
Collaboro da 2 anni in una PA, il mio contratto scade a fine
2004 e il rinnovo è in forse a causa della Riforma sulle
co.co.co e del decreto taglia spese.
Vivo a Bologna, condivido l'appartamento con altri ragazzi e
pago 360,00 euro al mese (ne guadagno 1000,00)per una
camera.
Una settimana fa volevo acquistare a rate una lavatrice da
200,00 euro, naturalmente mi è stato negato il finanziamento!
Figuriamoci se volessi acquistare una macchina o addirittura
una casa e formare un a famiglia.
Ormai sono laureato da 3 anni e sto prendendo in seria
considerazione l'idea di accantonare la laurea e cercarmi un
lavoro di basso profilo, pur di avere una maggiore stabilità
economica. Cerco sempre di pensare in positivo, ma vi
assicuro che ciò è difficile soprattutto quando ti accorgi che i
tuoi sogni, forse, rimarranno tali!!!!!!!!
di Davide Sacchetti - 28 - Pubblica amministrazione
172. VITA DURA
Non vorrei fare un resoconto degli ultimi anni della mia vita
passati da un contratto Co.Co.Co. ad un altro, per poi arrivare
alla Prestazione occasionale di lavoro, ma dico soltanto che la
situazione con i contratti a progetto non è cambiata per niente.
E ' una vergogna che gente ormai adulta e con esperienza sia
costretta a fare ancora vita da precari, senza la POSSIBILITA'
DI FARE PROGETTI SULLA PROPRIA VITA.
di Maria-Grazia Busato - 173. E QUESTO NON È ANCORA NIENTE.
Purtroppo le cose andranno peggio, perchè arriveranno flotte
di extracomunitari, che si accontenteranno di poco(anche
perchè il ricavato viene mandato nei paesi d'origine che in
rapporto è tanto)mentre per l'Italiani costretti alla partita iva,
verrà applicato lo studio di settore mirato a far pagare piu
tasse.Meno tasse(per i ricchi), più pensione (per i poveri
settatacinquenni con meno di 5500E annue),più occupazione
(per gente che si accontenti di poco anzichè stare senza far
niente!!)ecc. Si sta cambiando la costituzione,si recintano le
spiaggie ecc. Questo grazie ai Ns. grandi governanti(dx ed
sx)che pensano spesso ad aumentarsi lo stipendio(il più alto
del mondo e ovviamente secondo inflazione reale) tagliando i
fondi a sanità, trasporti, sociale e quant'altro.E i sindacalisti
COSA FANNO? pensano a raggiungere lo STATUS di
politici (Cofferati, Marini, d'Antoni ecc)dando un calcio e
lasciando da parte chi li ha permesso di arrivare li..Resta 1
sola cosa da fare "saper votare" e non farsi abbindonare da
false promesse. RIFLETTIAMO,gente, riflettiamo.
di ANTONIO Cerquella - 41 - metalmeccanico
174. LAUREA SCIENZE NATURALI
chissa', "co.pro": l'etimologia deriva da "kopros" = escrementi
della societa'? una coincidenza?
sono precaria da 7 anni nella stessa P.A. , dove ho firmato 10
contratti di lavoro subordinato mascherato da libera
professione.
laurea con 110/100 e lode, esperienza all'estero, corso
perfezionamento post lauream, inutile abilitazione
all'insegnamento (assunzioni bloccate salvo pochi fortunati
chiamati nel 2001), 35 anni, ultimi ovuli che non credo
impegnero' in una maternita': non c'e' futuro, ma solo
presente.
Questo non e' piu' un paese giusto.
le cococo hanno iniziato a prendere quota con D'Alema,
purtroppo non ce la possiamo prendere solo con l'attuale
governo. spero che gli italiani si rendano conto di quanti
giovani sono disperati/ rassegnati e non possono permettersi
una vita normale, nonostante abbiano le capacita' per
meritarsi quacosa di piu' dalla vita.
scusate ma preferisco non firmarmi per esteso, fra pochi mesi
vorrei ricevere il rinnovo, lo capite no?
Annalisa
di Annalisa Tom - 35 - P.A.
175. PERCHE' NESSUNO FA NIENTE?
Mi vengono i brividi nel leggere le vostre esperienze. Io per
fortuna non sono mai stato un COCOCO, ne' lo saro mai
credo se non cedero' alla tentazione di tornare nell'ex bel
paese.
Qui in Olanda le condizioni di lavoro sono
IMMENSAMENTE migliori. Se sei un ragazzino ti pagano
decentemente, e prima o poi ti assumono. Senza parlare delle
protezioni sociali. E senza parlare dell'assenza di ladri. Qui
dal dentista si paga 16 euro per una otturazione.
Perche' nessuno fa niente? Perche non si scende in piazza
come facevano i nostri genitori? E' verissimo che un certo
posto di lavoro non e' un diritto divino, ma il lavoro PER SE'
e' un diritto, perche' se non lavori non vivi. Il lavoro da'
dignita'! Non fatevi fregare da quelli che dicono "E' naturale,
ormai e' cosi". NO, NON PUO' FINIRE COSI', non e' mai
stato cosi', ci deve essere un'altra vita, DOVETE
ORGANIZZARVI e RIBELLARVI!!! E smetterla di votare
per gli Schifani, i Borghezio, quelli che la sparano grossa e
poi ve lo mettono nel culo!
di Rosso Scarlatto - 35 - IT
176. SOLO NOI POSSIAMO CAPIRE..
Leggendo alcuni racconti mi sono immedesimata in ognuno
di noi, lavoratore a progetto o co.co.co, che riesce ad andare
avanti solo con una famiglia alle spalle che possa garantire
per un mutuo o per le rate di una macchina.
La considerazione che ho sempre fatto riguarda le indagini
sugli italiani mammoni che a 30 - 35 anni stanno ancora a
casa con i genitori. Mi chiedo come possiamo decidere di
farci una nostra vita di uscire dal guscio e "volare" da soli se
non abbiamo alcuna certezza per il futuro, se non possiamo
contare su uno stipendio sicuro.
La mia speranza è di vedere trasformato il mio co.co.pro in un
contratto vero per poter cominciare ad essere realmente
indipendente.
di V. L. - 27 177. PRECARIATO
Da 4 anni sono assunto presso una società di Roma con
contratti co.co.co e progetto della durata di 6 mesi. Lavoro
come se fossi assunto a tempo pieno e indeterminato ma sulla
carta non è cosi. Le società e le aziende hanno fatto un uso
spropositato di questo contratto di lavoro, del resto non gli si
può dare la colpa se lo Stato permette loro questo. La mia
situazione è precaria, non ho diritto alle ferie, alla 13esima, ai
giorni di malattia pagati. Ho famiglia, vorrei comperarmi la
casa ma non posso perchè le banche non concedono mutui a
"noi precari". Spero che qualcosa cambi presto, stanno
tagliando le gambe ai giovani, ed è difficile mettere su
famiglia.
di Diego Mattioli - 25 - Information tecnology
178. DIPLOMA
Sono partito con un contratto co.co.co dal lontano 1996,da
allora sempre con la stessa azienda,settore vendita,centinaia
di clienti da seguire,al telefono,di persona,in tutto il territorio
nazionale.Dal 1999 mi viene trovato "fisicamente" un posto
in ufficio:scrivania,computer,telefono,orario come i
dipendenti.Alla fine del 2003 ricevo lettera di fine
contratto,con la proposta di un rapporto di agente di
commercio con tutte le caratteristiche dello stesso:dimostro
che,con le provvigioni proposte,non sarebbe possibile per
nessuno riuscire a lavorare e a vivere.Mi viene inviata lettera
che annulla la precedente ed il rapporto prosegue fino a questi
giorni.Nuova lettera di avviso della scdenza del
contratto,proposta(non scritta)di assunzione come
dipendente,dò il mio assenso anche ai compensi
propostimi....poi più nulla!Oggi,25 ottobre,sono praticamente
un abusivo in ufficio,ma ancora nessuno trova il coraggio di
dirmi"basta,non ti vogliamo!"Chiedo:come è possibile che
milioni di persone possano non avere alcuna tutela?
di Valter Giglietti - 56 - assicurativo
179. PROVIAMO A PENSARE
perchè non provate a pensare che il problema non è il
co.co.co ma del sistema bancario in generale? perchè visto
che il co.co.co è ufficializzato le banche non ne prendono
atto? perchè queste istituzioni, che sono dei rapinatori
legalizzati, non si adeguano ai tempi come tutti noi abbiamo
dovuto fare?
io lavoro in prorpio, quindi partita iva, figlio di operaio, certo
non ho messo su una industria, ma data la mancanza di lavoro
con assunzioni mi sono industriato e rischiando del "mio" ho
aperto una attività, i co.co.co mi hanno dato la possibilità, nel
tempo, di far lavorare un pò di persone, in altro modo non
avrei potuto farlo. Invece di lamentarci dovremmo pensare a
delle soluzioni questo è l'errore della sx volendo dare per
scontato che alla dx non interessi farci vivere bene...
di dario sionario - 180. DOTTORATO DI RICERCA
La precarietà uno scandalo, co.co.co o contratto a progetto
che sia. Basti dire che per mantenermi sono costretta a fare 4
lavori differenti, alcuni dei quali pagati pochissimo. Ma
dall'anno prossimo potrei essere pure disoccupata, perché
scadranno tutti i miei contratti e non ho alcuna garanzia sul
futuro.
E quel poco che guadagno, se ne va in tasse. Possibile che su
di noi sono applicate le stesse aliquote fiscali di chi ha un
lavoro fisso, se non addirittura maggiori?
Senza contare che diventa pressocché impossibile pianificare
la propria esistenza, mettere su famiglia e cose del genere.
Perché i costi della crisi devono essere scaricati
esclusivamente sulle giovani generazioni? Perché non
possiamo accedere agli stessi diritti dei nostri genitori? Per
diritti intendo cose banali, come pensione, casa, e soprattutto
il diritto all'indipendenza economica, a crearsi una famiglia,
ad avere un minimo di certezze, cose che alla nostra
generazione sembrano negate.
Non siamo abbastanza sindacalizzati? Forse che i diritti sono
una risorsa a disponibilità limitata, già consumati dalle
generazioni precedenti, e quindi a noi sono rimaste solo le
briciole? Siamo una generazione inutile?
di Giovanna Filosa - 31 - Ricerca e formazione
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
181. SIAMO TUTTI PRECARI
Da diversi anni sono co.co.co. e le nuove norme le
aggireranno con una partecipazione in società puramente
formale.
Nesun automatismo di recupero dell'inflazione,e sempre sotto
il ricatto del mancato rinnovo.
Non parliamo della pensione....
Secondo voi, se perdo il posto a 50 anni, poi cosa devo fare?
E' un gigantesco errore della sinistra, e il buffo è che sia
Berlusconi a metterci un freno.
E il bello è che ad ogni riforma, si equiparano i doveri rispetto
ai dipendenti, ma non i diritti.
Quasi che le colpe della situazione fossero dei collaboratori
stessi.
di Cippa Lippa - 42 - Informatica
182. LA PARTITA IVA
Molti di noi da cococo sono stati trasformati in liberi
professionisti, indotti dai datori di lavoro e dalla nuova legge
ad aprire la partita IVA (pare il 26%). Anche se, in gran parte,
svolgiamo attività di nominale "consulenza" siamo in realtà
sempre sottoposti a un regime mascherato di lavoro
subordinato. Con il 'regime agevolato' possibile per coloro
che non avevano già la PI, non vi è la percezione di quanto si
guadagnerà alla fine dell'anno. Il tutto con il rischio di
trovarsi con accordi di collaborazione che terminano e in
assenza di un vero profilo da "liberi professionisti". Ecco la
situazione.
di Anonimo "professionista" - 37 - Informazione
183. CO.CO.CO USA E GETTA
Buon giorno
vi racconto una storia che per motivi di privacy non citerò nè
l'azienda nè le persone coinvolte.
Dopo 5 anni di contratti a tempo determinato per un lavoro di
media qualifica, la signora X si è trovata senza impiego in
quanto l'azienda le ha fatto notare che dopo tutti questi anni
sarebbero costretti ad assumerla qualora si intendesse
continuare il rapporto di lavoro. Ma per ragioni di "budget"
l'assunzione non è una via praticabile e pertanto si è
"costretti" a non rinnovarle più il contratto.
Morale: quello che una volta era un metodo per iniziare nel
mondo del lavoro oggi è diventato un sistema che conviene
incredibilmente alle aziende. Queste cambiano regolarmente
personale di bassa e media qualifica garantendosi comunque
il lavoro ma non dovendo più assumersi i costi. In pratica
conviene investire poche settimane nel "training" di una
nuova persona che ti dura 4-5 anni e che poi mandi via per
una nuova apprendista mantenendo, così, sempre i salari
bassi.
di Aureliano Gentile - 35 - libero professionista
184. DIPLOMA
i contratti CO.CO.CO. o contratti a progetto non permettono
di pianificare nulla nella vita. E' tutto PRECARIO !!! uno
schifo !!! Ciao
di Claudio Claudio - 30 - pa
185. LA MIA VITA DA CO.CO.GRA.
(COLLABORAZIONE CONTINUATIVA GRATUITA)
Magari avessi visto un Co.co.co nella mia esperienza
lavorativa. Magari all'orizzonte s' intravedesse un contratto a
progetto. Uno stage. O più semplicemente un rimborso spese.
Se la vita in azienda è dura, quella nella redazione di un
giornale è, a tratti, umiliante. Il mio caso non è quello che
cercate voi oggi, ma è un altro esempio di lavoro precario,
senza diritti, e con troppe incertezze. Non voglio sottrarmi
alla famosa "gavetta" ma non voglio neanche perdere la mia
dignità. Ho una laurea, un master in giornalismo economico,
ho lavorato a Milano, a Roma e a Napoli. Ovunque la stessa
storia. Ogni mese chiedo soldi a casa per lavorare. Soldi per
la benzina, per il parcheggio, per il pc portatile, per le piccole
trasferte..e se la mia famiglia non potesse? Dovrei rinunciare
al sogno della mia vita. A ciò per cui ho investito tutte le mie
energie e il mio tempo. I giornali non parlano mai del popolo
di giovani collaboratori che per passione sono disposti a tutto.
E su questo ci giocano in tanti. Se parlate di lavoro e di
sfruttamento allora raccontate anche cosa succede nei giornali
e nelle tv. Questo meccanismo farà perdere per strada
entusiasmo, talenti ed energie.
di manuela giuliano - 24 - Giornalismo
186. DIPLOMA
Fondamentalmente non cambia nulla. Sono stata Co.Co.Co
negli anni addietro e da fine maggio 2004 ho un contratto a
progetto come consulente programmatore. Sono convinta del
fatto che continui ad essere lavoro nero legalizzato, in quanto
non ho diritto a ferie pagate, se sto a casa per malattia mi
decurtano la giornata, non avrò la tredicesima a dicembre... è
vero che la mia busta paga è leggermente più alta di quella di
un collega regolare a pari livello, ma il mio surplus non va
certo a coprire i due mesi (ferie e tredicesima)che non
percepisco, e contate che non considero neanche il tfr... Per
carità, di questi tempi è meglio di niente... tuttavia avevo
lavorato per un mese tramite interinale con contratto a tempo
determinato: la differenza di tutto ciò che ti spetta se hai un
contratto "classico" è abissale!
Stefania
di stefania audisio - 29 - informatica
187. BEL MIGLIORAMENTO!!!!!
....che dire....il contratto a progetto è simile ad un
co.co.co..niente tredicesima, niente TFR e soprattutto niente
diritto alla maternità, o meglio, alle minime condizioni
discriminanti che conosciamo bene tutti....
oddio è vero che la legge Biagi avrà creato posti di
lavoro...ma a quale prezzo...
Ho quasi 30 anni, sposata e con la voglia di fare un figlio, ma
con la consapevolezza che se accadrà, molto probabilmente
non avrò il contratto rinnovato...scusate...ma a me pare una
vera tristezza.
di Francesca Francesca - 29 - impiegata
188. UN DISASTRO
Non era proprio il momento di riformare il lavoro con la crisi
che c'è in giro. Applicare tali contratti nel settore informatico
è impossibile:
1) le tariffe non giustificano più il lavoro (in una città come
roma ci si rimette costano di più i spostamenti)
2) i ruoli non sono chiari puoi fare il programmatore,il
consulente strategico, scrivere requisiti, o l'esperto di un
prodotto
3) ci sono penali se abbandoni e trovi un agoniato lavoro che
ti consenta di vedere il futuro almeno a 6 mesi un anno
4) devi stare preso il cliente (puoi fare un lavoro alla volta)
5) lavori circa 20 ore a settimana compreso sabato e
domenica
6) i tempi e le penali ti fanno lavorare qualche mese gratis
7) ti pagano quando paga il loro cliente (forse dopo un anno)
8) c'è crisi non hanno i soldi quindi nelle migliori delle ipotesi
se non gli fai causa ti danno metà di ciò che hai stabilito
I contratti a progetto non permettono di fare progetti privati,
guadagni pochissimo, se perdi il lavoro fai la fame, non puoi
fare un mutuo comprare nulla a rate, non te la senti di mettere
al mondo un figlio, sei fermo e muori piano piano.
Saluti
di Break Byte - 36 - Informatica
189.
Ho iniziato a fare il co.co.co. dopo la laurea ma adesso lavoro
come analista finanziario presso una grossa assicurazione.
Leggo tanti piagnistei di gente che forse appena uscita di casa
non ha la mamma che cucina e lava. Non hanno la principale
qualita' che porta ad andare avanti nella vita; la capacita' di
soffrire a di lottare.
Anche a me non piaceva la situazione ma ho guardato avanti
e non mi sono perso d'animo.
Un saluto a tutti
Fede
di Federico Angrisano - - Assicurazione
190. FINALMENTE LE ABOLISCONO.
Rappresentano un contratto con il quale il datore di lavoro
può fare il bello ed il brutto tempo.. Mentre il lavoratore
pensa che si tratti di una forma contrattuale assimilata al
lavoratore dipendente in realtà non ha nessun diritto e può
essere messo alla porta in appena 1 o 2 mesi..
di Marco Cedola - 35 - Consulenza
191.
io credo che il vero problema non sia il contratto (co.co.co o
co.pro o p.iva) ma la disparità tra i diritti che hanno alcuni e i
soli doveri che hanno altri come se a parità di lavoro ci
fossero lavoratori di serie A e lavoratori di serie B.
Quando studiavo economia una delle regole fondamentali per
la gestione macroeconomica di uno stato era l'equità. Quindi
o tutti dipendenti o tutti co.co.co., non due categorie diverse.
saluti.
di carlo bianchi - - informatica
192. PUAH.
37 anni, 17 in informatica. 1° lavoro 1 negozio di pc,dopo i
45 gg di prova proposta assunzione se consegno lettera di
dimissioni firmata senza data.Benvenuto nel mondo del
lavoro.Poi x anni contratti di collab.occas. come
coriandoli,media 2 mesi,paghe offensive,esposto ai capricci
del mobber di turno.Poi,obbligata,la P.IVA.Fiscalmente sono
un'azienda,lavorativamente rimango precario obbligato al 918 come 1 dipendente con straord. "obbligatorio" non
pagato,testimone di continuo e frustrante nepotismo
scavalcante.Non sembra cambiare e allora riskio: tutta la
famiglia garante per 1 mutuo,530 euro/mese,compro una casa
subito fuori Roma (costano meno).Ieri ho saputo ke l'azienda
non mi rinnoverà il contratto,scade il 31/12,solita storia:
riparte il mitragliamento di CV,solita processione di telef. ad
amici e parenti.La vergogna dell'elemosinare
aiuti,raccomandazioni,è svanita da anni.La sensazione di
ansia h24 è mia compagna da 1 decennio,il sistema nervoso è
assuefatto al timore di perdere la casa.Il riskio d'impresa è
stato abusivamente caricato completamente sulle spalle dei
lavoratori,torniamo alla situazione dei minatori inglesi del
primo 800.
Cosa diavolo ci state facendo?
di Leonardo Curzia - 37 - informatica
193. ITALIANI BRAVA GENTE
NESSUNA GARANZIA PER IL FUTURO,
SOTTOPAGATI, SENZA FERIE, PERMESSI E
MALATTIA, DOBBIAMO RACCOMANDARCI PER
PROLUNGARE I NOSTRI CONTRATTI PER 3 MESI,MI
CHIEDEVO SE PER CASO STIAMO PARLANDO DI UN
PAESE DEL TERZO MONDO?
NO,NON VI SBAGLIATE, SIAMO NEL SESTO PAESE
PIU' INDUSTRIALIZZATO AL MONDO CIOE' L'ITALIA,
PAESE BUONO, CHE FA BENEFICENZE IN TUTTO IL
MONDO, CHE SI PERMETTE IL LUSSO DI INVIARE
SOLDATI NEI PAESI BISOGNOSI...
MA A NOI ITALIANI CHI CI PENSA?
MAH...PERO' SIAMO TUTTI COSI' BUONI NOI
ITALIANI, E IN FONDO UN PO' CE LA MERITIAMO
QUESTA SITUAZIONE E CI MERITEREMO IL
TRACOLLO CHE FAREMO TRA QUALCHE ANNO,
ESATTAMENTE COME I NOSTRI CUGINI
ARGENTINI...
SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAA
di F S - 29 - INFORMATICA
194. LAST IN, FIRST OUT
Lavoro da 10 anni: 5 o 6 volte (ho peso il conto!)con
contratto a tempo determinato, due CFL, 1 Co.co.co., 2
contratti da interinale.
Nella mia vita sono sempre andata a dormire con un countdown alla scadenza del contratto di lavoro del
momento,sognando di essere confermata(se mi trovavo bene)
o pensando a come cambiare(nel caso contrario).
Delusione,amarezza,rabbia, sconforto,stanchezza:credo siano
pienamente plausibili,no? E invece mi sento dire "Adesso per
VOI GIOVANI è così,vi dovete abituare all'idea":idiozie e
ipocrisie perchè non è così per TUTTI i giovani. E'a NOI
giovani in queste condizioni che non è dato avere sogni e
speranze,visto che a NOI lavoratori precari,per dirne una,non
finanziano neanche un frullatore.
Ci hanno calpestato la dignità,siamo sempre gli ultimi arrivati
e primi ad essere mandati via.
Tra due mesi compio 30 anni; e tra 3 "scade" (per l'ennesima
volta) il mio futuro.
di Senza Matricola - 29 - Quale dei tanti?
195. NERO
Io invece faccio di una categoria oscura, ne ex co.co.co e
collaboratore a progetto o partita iva, ma vivo nel nero +
assoluto, ormai da quasi 3 anni, 9 ore al giorno continuative
per 900 euro al mese...sinceramente il mio futuro per ora lo
vedo nero....
di Alessio Paganello - 26 - comunicazione
196. NEL MONDO DELLA CULTURA...
L'ente culturale senza fini di lucro per cui lavoro si è "messo
in regola" dal punto di vista delle collaborazioni già a gennaio
del 2004. I trenta e passa co.co.co che lavoravano nell'ente
sono diventati tutti collaboratori a progetto o a programma, a
seconda delle - supposte - mansioni. In realtà, ovviamente,
non è cambiata una virgola. Aggirare i divieti posti dalla
nuova legge è facilissimo: basta suddividere il lavoro in
tranche, dare a ognuna un nome diverso, affidando all'exco.co.co delle funzioni nominalmente diverse... et voilà,
siamo al punto di partenza. L'ente culturale per cui lavoro,
non avendo ovviamente gli introiti necessari per assumere
tutti i trenta e passa collaboratori, si arrampicherà anche sugli
specchi per inventarsi delle formule alternative. Per noi
precari, la vita non cambia di una virgola: NON possiamo
ugualmente pianificare la nostra esistenza più della durata di
un contratto, versiamo i contributi all'INPS che chissà se
rivedremo... io, nello specifico, non posso avere i figli che
vorrei perché non ho la certezza di poterli allevare
decentemente... ma va tutto bene, continuiamo così, facendo
finta che viviamo nel migliore nei mondi possibili!!
di V. B. - 28 - Cultura
197. ILLUSIONE
Ho lavorato per 13 anni a tempo indeterminato in una ditta
privata nel settore delle infrastrutture per telecomunicazioni.
Da un anno lavoro a partita IVA con contratto a progetto
presso una società di progettazione. Beh, cosa dire...non ho
più tredicesima, non ho più straordinari pagati, non ho più
TFR. Ammetto che ho fatto di mia volontà questa scelta (per
problemi personali). Penso semplicemente che ci stanno
illudendo con la storia della "flessibilità" (più lavori
diversi=più accrescimento professionale).
Ci hanno assuefatti a questo stato di cose poichè non ci sono
alternative, o così o così
Mi ricordo però che una volta i sindacati si facevano valere
per molto meno.
di Vladimiro Nigro - 198. PROPRIO LA SINISTRA
Ho fatto il co.co.co per circa 2 anni dopo aver lavorato da
dipendente a tempo determinato per tre anni nel Sud. In
pratica da un giorno all'altro mi sono ritrovato collaboratore,
anche se di fatto continuavo ad essere un dipendente. E
pensare che il presidente della società si spaccia(va) per uno
di sinistra. Risultato: adesso mi ritrovo al Nord. Per fortuna,
grazie alla mia laurea e alla mia volontà, sono riuscito a
difendermi bene (tempo indeterminato, stipendio alto, auto
aziendale, cellulare).
La cosa che più mi fa rabbia è pensare che proprio mentre era
al governo la sinistra sono stati introdotti i co.co.co per
mascherare dei rapporti di lavoro dipendente.
Mi dite cosa ne sarà di chi non è in grado di fare un lavoro
qualificato?
Wal Mylord
di Wal Mylord - 35 - Consulenza Aziendale
199. L'ENNESIMA BOIATA
E' finita "L'era dei Co.co.co.", ora comincia un'era nuova,
un'era di rivoluzione: l'era dei "contratti a progetto"! C'e'
voluto un grande impegno per cambiare nome alla deprimente
realta' lavorativa del nostro bel Paese. Praticamente tra i due
tipi di contratti intercorre la stessa differenza concettuale
esistente tra "false promesse", "menzogne" e "demagogia".
Ora mi sento piu' sollevata!
La mia esperienza?
In breve, dopo un anno di tirocinio trascorso a lavorare un
minimo di otto ore al giorno senza nemmeno un rimborso
spese, mi sono occupata di formazione professionale: altri tre
anni di contratti rinnovati di 5 mesi in 5 mesi, per poi essere
congedata senza uno straccio di spiegazione.
Risultato? Ho fatto armi e bagagli e sono partita per gli
States, dove sto studiando -non si finisce mai- ma con
tutt'altre prospettive.
Tornero' in Italia? Chissa', forse prima o poi si, ma per il
momento non mi manca!
di Sabrina Bruschetti - 33 - formazione/selezione
200. CONTRIBUTI BUTTATI?
Ho avuto un contratto "co.co.co" per 6 anni, dopodichè ho
iniziato un rapporto di lavoro dipendente.
Mi sono informato presso l'INPS dell'eventuale possibilità di
convertire i contributi versati alla gestione separata in
contributi di lavoro dipendente, disposto anche a versare un
conguaglio se necessario.
La risposta è stata negativa, questi contributi saranno
conteggiati come integrazione della pensione di lavoro
dipendente, ma non contano come anzianità, quindi io per
l'INPS ho iniziato a lavorare a 29 anni.
Sarò un pensionato con una bella integrazione ma molto,
molto vecchio.
di Alberto Toselli - 31 - amministrazione
201.
Io ho un contratto a progetto e ne sono contenta... mi piace la
società e la tipologia di lavoro. Quindi sembrerebbe tutto ok?
Peccato però che il contratto a progetto (anche se il reddito è
medio-alto) le banche non ti "concedono" la carta di credito
(provate a chiedere la mastercard di bancoposta tramite la
deutsch bank)... provate a chiedere un mutuo...
Se si vuole spingere verso questa tipologia di contratti si deve
anche garantire che le persone che hanno questi contratti
possano avere gli stessi diritti/servizi degli altri.
di Paola Lucantoni - 202. NEGATIVITÀ DELLA SITUAZIONE DEI
GIOVANI
Non sono una cococo, ho un contratto a progetto per alcune
statistiche nel settore pubblico. Mi trovo bene in quest'ambito,
spero di riuscire ad entrarvi a tempo indeterminato! Il punto è
che le leggi sul lavoro, come ormai sanno anche i sassi, non
garantiscono quasi nulla ai giovani, i quali non possono
pensare ad un futuro serio e solido: troppa incertezza! I
ragazzi come me devono appoggiarsi alle risorse economiche
di genitori e nonni, con conseguente perdita di dignità e
autonomia personale, anche se le famiglie si dicono felici di
aiutarci. Sarebbe auspicabile un ritorno ai contratti
tradizionali, con garanzie e tutto il resto. La Cina rischia di
mangiarci? Sta a noi impedire alle aziende di andare a fare
troppi affari all'estero, con conseguente sfruttamento della
manodopera rumena, cinese ecc! Quanti posti di lavoro sono
andati persi in Italia per la famosa delocalizzazione? Troppi.
Cordiali saluti.
di M. Elena ABBATE - 29 - pubblico
203. LA COLPA E' NOSTRA
La colpa e' solo nostra smettiamola di piangerci addosso e
facciamo le unica cosa sensata che rimane da fare rimanere in
casa fino a 60 anni.
Perche devo lavorare io per far ingrassare qualche signorotto
delle mie braghe,che ci mettano i loro figli, io ho scelto la
fame mi spezzero' ma riesco a guardarmi allo specchio tutte le
sere
di Senza Nome - 31 - terzo settore
204. PER ME NON E' CAMBIATO NULLA........
Lavoro da 3 anni per agenzia che mi fornisce lavoro per un
grosso ed importante Tour Operator Italiano. Da maggio 2004
ho un contratto progetto, e sinceramente non vedo la
differenza con il co.co.co. che avevo prima. Alla fine vengo
pagata poco di piu' ( ma nel mio lavoro e' normale venga
aumentato lo stipendio ogni 6 mesi) ecome prima no 13esina,
no ferie pagate...insomma un lavoro che non ti da' la chance
di goderti la vita.
di Elena Alessandri - 30 - Turismo
205. LAUREATA
è uno schifo!ma al Ministro Saccone non interessa come del
resto non interessa a nessuno che partecipa alla vita del
governo italiano di certo nessuno al Quirinale o alla Camera è
un CO.CO.CO.!Non ci sarà nessun rinforzo delle tutele non
prendiamo in giro,almeno siate LEALI,non abbiamo il diritto
di stare male, di fare un figlio e neanche di comprare casa
perchè per le banche è come se non lavorassi!Non parliamo
della Pensione!il governo non tutela se non se stesso e
lavorare non appartiene più ai diritti costituzionali!
il CO.PRo è una chimera perchè abbiamo tutti orari fissi e
contratti che non si rinnovano, la precarietà incombe!
sono indignata!
la speranza è che il governo non inventi qualcosa di peggiore!
Sacconi invece di ripulire il bacino delle co.co.co.ripulisca la
sua coscienza!
e gli ispettori non controlleranno diciamoci le cose come
stanno!
è una vergogna ma nessuno ha la coscienza e l'umanità per
ascoltarla veramente!
di pina giatti - 28 - formazine
206. DOTTORESSA IN LETTERE
In realtà non capisco bene tutto questo parlare della fine
dell'era co.co.co. e l'inzio di quella a progetti Biagi: perchè
cambia qualcosa? Nell'uno e nell'altro caso si tratta sempre di
forme che permettono ai datori di lavoro di eludere tutti i
diritti dei lavoratori, di continuare vergognosamente a passare
da progetto e progetto, come da co.co.co a co.co.co., anzi
semmai è peggiorato! Parola di chi non ha MAI avuto altro
tipo di contratto.
di Giada De Marchi - 31 - ufficio stampa
207. NESSUN DIRITTO TANTI DOVERI.
Mi sono laureata a 24 anni con il massimo dei voti e ho
iniziato a fare L'assistente volontaria (tanto lavoro, nessun
diritto,tanti doveri e piccole corvéés da assolvere). Dopo 5
anni senza vedere neanche 1000lire ho deciso che non potevo
continuare e ho cambiato strada. Ho fatto la venditrice porta a
porta in attesa di trovare qualcosa di meglio. Sono passati 6
anni e ho trovato un lavoro in cui sono stata assunta a tempo
determinato e poi per esigenze dell'azienda mi hanno
trasformato in interinale...Poi L'azienda ha chiuso e mi sono
trovata per strada. Ho trovato lavoro in un'altra azienda che
dopo un po' a mandato tutti a casa e così la successiva. Sono
stata a 37 anni 2 anni a spazsso e alla fine ho dovuto accettare
un contratto co.co.co. Le stesse tasse di un dipendente, ma
niente ferie, niente buoni pasto, niente malattia, niente
liquidazione, niente pensione. In compenso trattata come una
a cui si fa la grazia di farla lavorare altrimenti starebbe x
strada e quindi sfruttata negli orari e nelle prestazioni. Xché
in fondo se a 41 anni non mi sono collocata la colpa è solo
mia!
di elisa serafini - 41 - relazioni esterne
208. LAUREA E MASTER
Sono una laureata in lettere, ho un master in economia
internazionale e parlo 5 lingue...da oltre 4 anni "collaboro"
con partita IVA e con contratti prima di collaborazione (con
obbligo alla esclusiva!)e poi ora a progetto (ma non
dovrebbero essere solo per i cococo!?)con un'agenzia di
internazionalizzazione....che vince gare internazionali perché
presenta il mio cv...
Che dire, sono 4 anni che periodicamente devo difendere i
miei diritti di precaria...ovvero, entrare e uscire quando
voglio, fare le ferie estive o di natale come dico io oppure non
andare in ufficio un giorno.....
In realtà, tutti questi tipi di contratti sia da cococo che da
cocopro, che le partite iva altro non sono che escamotage per
non assumerci, per farci lavorare come schiavi e ricattarci...ci
tengono buoni poiché ogni dicembre c'è la spada di
damocle...la scadenza del contratto....che pena!
di Roberta Paravani - 39 - cooperazione internaziona
209. DALL'ESTERO...
Grazie a tutti per queste testimonianze. Io ho 30 anni, e da 4
vivo all'estero. Avevo deciso di partire perche non vedevo in
Italia prospettive di lavoro legate al merito, ma piuttosto alle
conoscenze, modo attraverso il quale non mi piace fare
carriera....
Mi manca tanto l'Italia, la famiglia, gli amici... ma non si vive
solo di sentimenti, e all'estero mi sento realizzata per l'aspetto
lavorativo.
Ogni tanto mi viene in mente di tornare... ma non appena
leggo della situazione italiana rinsavisco!
Sono d'accordo con chi dice che ci vuole una rivoluzione
sociale, per il bene
dell'Italia, un Paese pieno di risorse umane sfruttate e
sottopagate. Basta!
Saluti a tutti
di Wata Shi - 30 - ricerca
210. UN'ESPERIENZA POSITIVA
Sono stato collaboratore dal 1998 al 2003, ora sono
dipendente. La mia è stata un'esperienza positiva, venivo
pagato bene, nessun vincolo di orario, ma si trattava di una
posizione specializzata, non facilmente sostituibile. Il vero
rammarico riguarda i contributi: la gestione separata INPS è
un furto legalizzato, l'impossibilità di ricongiungere i
versamenti con quelli da lavoro dipendente un imbroglio
bello e buono. I contratti a progetto (e le collaborazioni)
funzionano per i lavoratori che hanno un minimo di potere
contrattuale; non dovrebbero mai essere usati per assumere
segretarie e camerieri, come purtroppo succede.
di Liberio Folengo - 33 - Ricerca
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
211. CO.CO.COSA?!
Leggo un intervento di chi dice che l'epoca
dell'assistenzialismo è finito, mi sta benissimo, ma da qui allo
sfacelo a cui stiamo andando incontro ce ne passa!
Nella mia "carriera" di lavoratrice ne ho viste tante, dal lavoro
in nero, alla collaborazione occasionale con orario di entrata e
uscita, per approdare al co. co. pro... il tutto fino a dicembre...
e poi? La partita Iva? Chissa...ma tanto ormai ci sono
abituata: in questi pochi anni mi sono dovuta reinventare e
riambientare varie volte, sempre con l'ansia del lavoro a
scadenza, sempre col pensiero che con la mia laurea in lettera
l'importante era trovare un lavoro per potersi mantenere, i
sogni di universitaria meglio lasciarli nel cassetto a prendere
polvere! Peccato che anche a me piacerebbe essere tutelata
almeno un po'e sapere che c'è un marigne di possibilità per
poter lottare e pensare di poter chiedere di più, invece di
chinare ogni giorno la testa e ringraziare di avere in mano
almeno un "co.co.pro"!!!
di Micia Gattai - 29 - produzione televisiva
212. HA FATTO COCOCO MA NON SONO UN
COCOCO
Ho un lavoro a tempo indeterminato da più di venti anni, però
mi capita di avere co.co.co per singole lezioni a corsi di
formazione. Attenzione, nei numeri dei cococo ci sono tanti
come me, oppure pensionati, che solo marginalmente fanno
co.co.co. (le amministrazioni pubbliche li fanno anche se le
prestazioni sono chiaramente occasionali, tanto per non
"rischiare"). Nel mio istituto di ricerca, privato, c'è un ampio
comitato scientifico di docenti universitari... tutti pagati come
cococo per un gettone l'anno. QUindi, occhio a generalizzare.
Per quattro anni ho avuto un incarico dall'Università, come
cococo (120 ore all'anno pagate per un milione e sei lordi
l'anno). Per me è tutto in più, quindi non ho obiezioni al mio
trattamento, neanche al fatto che mi fanno pagare dei soldi in
più come contributi: però sarebbe molto più logico se mi
aumentassero l'aliquota fiscale togliendo la scocciatura di
dover fare calcoli astrusi per contributi farsa. Sarebbe giusto
invece che i cococo veri potessero congiungere questi
contributi a quelli di lavoro dipendente, se mai ne troveranno
uno.
In generale comunque, la "flessibità" è una intollerabile
rigidità introdotta nella vita della gente
di Franz frankus - 48 - ricerca
213. COCOCO ANCHE NEL PUBBLICO
lavoro da pochi mesi per l'agenzia del demanio, le cose sono
esattamente uguali a quelle di un impiego privato, stesso
trattamento, con la variante che in più ci sono i raccomandati.
stessa precarietà, ormai sono 6 anni
di Salvatore Giuliano - 30 - informatica
214. E ADESSO?
L'era del Co.co.co sarà anche finita, ma adesso cosa ci
aspetterà?! Me lo chiedo tutte le volte che mi presento ad un
colloquio. Ho iniziato a lavorare subito dopo il liceo e son
sempre stato rimbalzato da un'azienda all'altra (anche
GRANDI aziende) pur compiendo un ottimo lavoro! Loro
(giustamente) tiran l'acqua al proprio mulino... tanto lo
possono fare, lo permette la legge!! Con me , come con altre
migliaia di lavoratori, hanno sfruttato una legge che
permetteva loro di risparmiare assumendo a tempo
determinato per poi, a fine contratto, dimenticarsi di tutto il
buon lavoro che una persona compie. Perchè è così!! Quando
riesci ad entrare con un Co.co.co. ce la metti tutta per dare il
meglio di te, perchè vuoi quel lavoro!! Ti serve! Ed invece?!
Un ricircolo di menti e braccia fresche che permette loro di
risparmiare denaro, pur dovendo riniziare da capo con ogni
lavoratore!! Se il mondo gira così, quali possono essere le
speranze di un giovane 22enne come me che si sente
DAVVERO poco tutelato!! Grazie
di Daniele Santori - 22 - Grafica pubblicitaria
215. CHE FINE FARÒ?
Sono co.co.co da 4 anni presso una società multinazionale
milanese, circa 300 dipendenti di cui neanche il 50% assunto,
orari da dipendente e postazione di lavoro fissa. Ad oggi 25
ottobre, NON MI E' ANCORA STATO DETTO COSA NE
SARA' DI ME. Vi sembra normale???? Hanno avuto un anno
per pensarci... che schifo!
di g g - 30 - comunicazione
216. MATURITÀ CLASSICA
Sono stata fortunata. ho un contratto di lavoro subordinato a
tempo indeterminato... praticamente un sogno. dopo 8 anni di
precariato il colpaccio: 2 anni di contratto formazione e poi
l'assunzione: tredicescima, quattordicesima, ferie pagate,
maternità, diritti.
Mi sono sposata un anno fa, mio marito, laureato in
giurisprudenza, era ed è tuttora disoccupato.
Il mutuo, i finanziamenti, tutto possibile grazie alla mia busta
paga.
Nei mei trascorsi da precaria ho sempre avuto un solo
pensiero fisso: "ma perché glielo permetto?" e sono riuscita a
darmi solo una risposta: "perché se giro il culo io c'è la fila a
prendere il mio posto a condizioni ANCHE peggiori".
E' questo il punto, siamo così disperati che senza nemmeno
accorgercene ci mettiamo l'uno contro l'altro. Se al posto di
precario non aspirasse un esercito di disoccupati le cose
sarebbero diverse. Quanto ci vorrà per capirlo? E il sindacato
in questa fase ha mancato completamente: nessuna risposta,
nessuna forma organizzativa efficace.
Quanto al lavoro di mio marito... lasciamo stare, per ora
nemmeno precario.
di Rita Romagnoli - 28 - Ricerca economica
217. GIORNALISTA
Lavoro da 12 anni in una importante emittente radiofonica.
Redazione giornalistica ed organizzazione eventi speciali;
inutile dire che si è impegnati moltissimo. Sabati, domeniche,
Natale, Pasqua, Capodanno...Non mi ammalo quasi mai,
fortunatamente. Il mio compenso ammonta a 1.450 euro, cui
vanno detratte le spese relative a Inpgi, automobile e il pranzo
fuori casa (mediamente 5 euro).
Restano si e no mille euro, senza tredicesima.
Gli straordinari non esistono e il lavoro extra non viene
conteggiato. Ho diritto a 10 giorni di ferie retribuite l'anno e
mi vengono fatti pesare come un regalo cui non avrei diritto.
Mi dicono che, essendo giornalista e iscritta all'Inpgi, resterò
Co.Co.Co: per me non cambia nulla.
Sento parlare dell'importante ruolo dei sindacati in Italia e
sorrido caustica.
Divento caustica anche quando subisco scioperi perchè gente
assunta con regolare contratto non ottiene aumenti di
stipendio.
Scusate: quelli come me cosa dovrebbero fare? Mettere a
ferro e fuoco le città?
Siamo deboli, indifesi, poveri e nessuno ha interesse a
rappresentarci. W l'Italia.
di Claudia Martini - 32 - giornalista
218. LAUREA
Sono un fortunato dipendente con contratto a tempo
indeterminato, soddisfatto della propria posizione e del
proprio lavoro.
Ciò non toglie che la barca è una e per tutti la medesima. E le
cose che non vanno ci sono eccome.
Al povero signor Biagi è stata attibuita in toto una riforma di
cui nessuno sa in realtà cosa egli ne pensasse, ma fa comodo
attribuire una riforma indegna ad un martire.
Da che mondo è mondo inoltre a maggiori rischi sostenuti
dovrebbero corrispondere più soldi. Invece la situazione è
paradossale. Lavoro a tempo determinato. Pochissime tutele.
Finito il contratto tanti bei punti di domanda. Bene, la logica
vorrebbe o una retribuzione alemeno doppia rispetto a chi ha
la certezza della prossima mensilità, o AMMORTIZZATORI
SOCIALI EFFICIENTI, che tutelino il lavoratore nel
momento in cui il lavoro viene a mancare, e che quindi gli
permettano un tenore di vita
dignitoso (mutuo, figli, bollette ecc...).
E invece niente di tutto questo.
Sinceramente è uno schifo e penso che non dovrebbero
esistere distinzioni tra noi, perchè i privilegi (si fa per dire)
che abbiamo ci verranno tolti domani se continuiamo con la
filosofia del non sono affari miei.
di a contratto a tempo indeterminato - 35 - IT
219. SCHIAVI DEL NUOVO MILLENIO
il contrratto dei cococo come l'acronimo stesso non è altro
che creare nuovi galline/polli da struttare e poi spennare per
fare un buon brodo sociale. L'esperienza di tutti i lavoratori
figli di nessuno è sempre uguale sfruttati, mal trattati,
sottoposti ad uno stres psicologico che la nostra società
riconoscerà e pagherà tra un pò di anni. Avere 33 anni e non
avere fututo sociele è una cosa che mi fa andar fuori di testa,
scoprire che la società premia e ammira non chi merita ma
solo i figli di coloro che anno e sempre più vogliono, il
lavorare per questi piccoli uomini con poche idee e tanta
boria di papà. Le parti sociali che si incontrano solo per
dividersi il poco potere che rimane e pensano al loro fututo, e
dei propri figli, in politica, che pensano solo a svendere i
diritti dei lavoratori acquisiti a caro prezzo e crearsi quella
personale nicchia di benessere personale.
Odio questo stato di cose che mette i figli contro i padri e non
ci si rende conto che il burattinaio sta ridendo alle nostre
spalle.
di angelo morra - 33 - assicurativo
220. DALL'INGHILTERRA CON RANCORE
Subito all'estero appena laureato. Un po' per imparare
l'inglese, un po' per spirito d'avventura... solo per poco,
pensavo.
E invece... 3 anni in Iralnda, cavalcando l'onda del boom
economico e finanziario, ora sono al secondo anno a Londra.
Quì siamo ad anni luce dalla situazione che sento esserci giù a
casa. La prestazione professionale qualificata (in qualsiasi
campo) è altamente riconosciuta e sopratutto retribuita. Non
sento tanto il bisogno di sindacati quì in quanto la paga è
sufficente per potermi permettere una vita comoda, una casa,
vacanze, e una pensione privata. Cosa voglio di più? Tornare
a casa. ecco cosa voglio. Ma tutto ciò che sento e leggo mi fa
tremare le gambe. Che fare? mollo tutto e torno da mamma?
certo lei sarebbe solo contenta!
Mah... aspettiamo ancora un po' e vediamo se cambia
qualcosa...
Italia: di giorno ti penso di notte ti sogno... ma che incubi!!!
Mario
Londra
di Mario Stablum - 31 - Architetto
221.
Vi scrivo la mia esperienza di consulente per un'azienda IT.
Dopo aver collaborato come cococo mi è stato chiesto di
aprire partita iva per continuare a lavorare, questo mi
comporterà di essere soggetto agli studi di settore oltre a non
avere le ferie pagate , pensione da pagare in proprio...
mandato a casa se dovessi ammalarmi, insomma l'ennesimo
schifo italiano. Complimenti.
di Anonimo Italiano - -
222.
salve, e le vittime dello stage? Bassa manovalanza che viene
fatta lavorare gratis, e per cui l'azienda percepisce un
compenso dalle università? il massimo livello di perversione
del sistema
di daniela stagista - - editoria
223. GEOMETRA
Una volta diplomata faticavo ad inserirmi nel campo del
lavoro così mi sono rivolta alle agenzie interinali che mi
hanno fornito occupazione per circa 4 anni.
Per cronaca devo dire che sono stata abbastanza fortunata
poichè sono stata spesso oggetto di contratti a medio/lunga
scadenza ed ho lavorato per delle grandi aziende.
Dopo anni di lavoro interinale, è arrivato il momento di
crisi...mi sono ritrovata con il forte desiderio (quasi
ossessione) di diventare un'assunta a tutti gli effetti, di
abbandonare il precariato per permettermi finalmente di
creare qualcosa di mio, una casa, una famiglia, fare progetti
per il futuro e perchè no, di svegliarmi finalmente la mattina
senza fare il conto alla rovescia dei giorni che mancavano alla
fine del contratto.
Purtoppo l'azienda per la quale ho lavorato i miei ultimi 2
anni di interinale con l'11 settembre è entrata in riduzione
personale così ho dovuto cercare di dare forma al mio
desiderio altrove e fortunatamente ce l'ho fatta. Lavoro per un
ente pubblico e nel mio piccolo ho potuto realizzare alcuni
dei miei desideri.
di Loredana Mazzone - 26 - impiegata pubblica
224. CONDIZIONI DI LAVORO ALL'ESTERO
Ci sarebbe veramente molto da dire a questo proposito.
Purtroppo non ho molto tempo adesso perche sono al lavoro,
eppure mi urge di condividere qualche pensiero con voi vittime del ridicolo sistema italiano. In anzi tutto, per
rispondere al msg di Michele Tenuto intitolatosi "Dottore",
volevo dirti che contrariamente a quello che hai scritto,
esistono le ferie pagate in diversi paesi europei - e il caso
dell'Inghilterra dove lavoro e vivo da qualche anno. Qui ti
assumono e se vogliono si licenziano dopo 24h - almeno le
imprese non hanno paura ad assumere personale, e se vali
qualche cosa, se hai idee e sei capace nel tuo lavoro, allora
cresci e non rimane il co.co.co.co.co.co.co del portinaio.
Onestamente penso per chi e' in italia che dovete ribellarvi o
andarvene. L'Italia rimane il piu bel e antico paese al mondo
ma lo si vede sopprattutto quando si tratta di cercare lavoro o
di farsi una strada nella vita. Certo bisogna rimboccarsi le
maniche, pero la presa per il culo ha un limite - e mi sembra
che troppo spesso viene oltrapassato!
in bocca al lupo!
di Luca Turconi - 24 - Commerciale
225. LAUREA IN SOCIOLOGIA INDIRIZZO
COMUNICAZIONE E MASS MEDIA
ho letto molti degli articoli sulla realtà del precariato e
concordo con chi pensa che l'italia ormai sia avviata sulla
strada dell'Argentina, ma secondo me stiamo semplicemente e
allegramente scivolando verso l'Africa sia come condizioni
economiche, che sociali che anche climatiche.
Un bellissimo paese del terzo mondo che fa finta di essere
europeo.La Spagna che intanto ci fa ciao, dopo anni di regime
franchista in cui versava in condizioni peggiori delle nostre.
Sono stato qualche giorno a barcellona: è un altro pianeta. La
gente è sorridente, piena di vita, allegra e si diverte perchè
vive bene, in buone condizioni sia sociali che economiche. Il
lavoro c'è, sicuramente più di qua.
Mi chiedo come mai ancora sto qui in Italia, paese che
comunque ammiro per la bellezza, ma non per il modo in cui
persone come me che hanno studiato anni e anni vengono
considerate e trattate. Mi sono trovato come unica possibilità
quella di fare l'animatore per bambini: mi sento uno sbandato
nella mia terra d'origine, sostenuto solo grazie alla fatica e aio
sacrifici dei miei genitori.
VERGOGNA A TUTTI QUELLI CHE OGNI GIORNO CI
COSTRINGONO A VIVERE IN QUESTA CONDIZIONE.
di Andrea Lucarini - 30 - dipende cosa mi offrono
226. LAUREA IN LETTERE
Sono ancora co.co.co. perchè, lavorando in un consorzio
interuniversitario, io e i miei colleghi siamo stati fatti passare
amministrativamente sotto una delle università socie (ente
pubblico che può mantenere ancora questo tipo di contratto);
tuttavia prima di questo "escamotage" ci avevano proposto la
partita IVA con immediata nostra sollevazione e successiva
rinuncia a questa soluzione.
Considerando che un collaboratore difficilmente verrà
assunto (a me l'hanno detto chiaro e tondo) penso che la legge
Biagi non cambierà praticamente niente, con l'aggravante che
il contratto a progetto sa tanto di vecchia "prestazione
occasionale", in cui, a seconda della lettura che si fa della
legge, può rientrare tutto e niente. E' un "progetto" ricevere e
gestire migliaia di telefonate in un call-center? E' un progetto
una segreteria didattica? Qualsiasi attività ha un inizio e una
fine, basta saper giocare con le parole e vedrete che i vecchi
co.co.co. diventeranno a progetto, senza che nessuno controlli
e, quel che è più grave, che qualcuno venga assunto. In
sintesi, continuerà l'attuale situazione di PRECARIETA' che
fa comodo ai datori di lavoro e che sta distruggendo una
generazione.
di Alessandra Delogu - 36 - internet
227. RIUNIAMOCI E FACCIAMO NOI UNO
SCIOPERO GENERALE!
Laureato, masterizzato, lavoro in un comune settore
biblioteca con un contratto perfettamente regolare che si
chiama "cantiere scuola lavoro", in realtà lavoro come un
qlsiasi dipendente pubblico, timbro il cartellino e senza il
"mio" apporto il servizio non esisterebbe.Naturalmente non
ho ferie pagate, se m'ammalo non sono pagato e addirittura
pur lavorando mantengo lo status giuridico di
"disoccupato"...che schifezza!Ma maroni, Saccone, Treu,
Bossi, Fini, Prodi lo sanno?Hanno mai lavorato?Hanno mai
pagato un affitto o comprato qlsa a rate?E' una vergogna
italiana, da far scoppiare una guerra civile.Perchè non riunire
tutti noi cococo o "flessibili" e proclamare il nostro primo
sciopero generale?E poi l'italiano mammone, che non se ne va
di casa, che non consuma più...Basta!Basta ipocrisia! e anche
voi dei giornali e dei media, svegliatevi e dateci voce!!!
di pellizza da volpedo - 31 - pubblico
228. T.D. RAI
non ho capito nulla di questa nuova modalita di contratto, le
voci dei corridoi Rai diffondono note inquietanti, di difficile
decifrazione in quanto a volte esasperate, tipo: niente piu
ferie, niente piu tfr, etc. ma sara'tutto vero"? cosa ci aspetta
nei fatidici primi giorni di settembre al momento della firma
del solito contratto di otto mesi???
Andrea
di andrea tinari - 37 - RAI
229.
Da marzo lavoro con un contratto Co.Co.pro in un'importante
azienda italiana. A 24 anni la laurea, poi contratti a tempo
determinato, un master e adesso ancora precarietà. Non sono
contraria a priori a questa forma contrattuale perchè in alcuni
casi rappresenta un modo per avere un'opportunità in più....in
un momento storico di difficoltà.
Non sono avvilita o incazzata solo perchè credo che prima o
poi riuscirò a trovare un lavoro e un contratto più stabile.
Ma resto preoccupata.
A vivere la condizione peggiore, in presenza di contratti di
questo tipo, sono i lavoratori meno qualificati: il mondo del
lavoro non ha bisogno solo di "scenziati" e laureati!
Insomma, come sempre, sono i più deboli a subire gli effetti
negativi derivanti dall'applicazione distrorta di questa forma
contrattuale.
di Agata Francesca - 28 230. STESSI DOVERI NESSUN DIRITTO
Rispondendo allo scritto del Sig. Angrisano io la madre l'ho
perduta dall'età di 21 anni e da 10 sono fuori casa
guadagnandomi lo stipendio per pagarmi l'affitto dunque non
è paura di lottare o di far sacrifici che mi spingono a criticare
il mio contratto di Co.Co.Co.bensì la consapevolezza che si
tratta di uno strumento che permette alle Aziende di assumere
personale a prezzo ribassato in quanto a tasse e diritti
pretendendo però gli stessi doveri di chi era assunto a tempo
indeterminato.
Risultato? Nessuna sicurezza, nessuna certezza per il futuro,
pensione da ridere, niente TFR e niente tredicesima.
Però dovevo rispettare l'orario di aperura, non potevo
permettermi di ammalarmi, ferie a discrezione tanto non
pagate.
Scusi Sig. Angrisano se insisto, forse Lei non ne aveva
bisogno ma guardi che con un Co.Co.Co la Banca non ti fa un
mutuo per la casa e non puoi comprare a rate un auto, un
computer e neppure un elettrodomestico!!!!
Ci scusi, Sig. Angrisano, se non ci piace farci sfruttare e se
abbiamo almeno una dignità, ma il Contratto a Progetto non
farà che ripetere gli errori del Co.Co.Co e grazie alla Sinistra
che l'ha adottato e alla Destra che l'ha mantenuto!
di ROBERTO BONOMI - 31 - ASSICURAZIONI
231. LA BEFFA, L'UMILIAZIONE LA PRIVAZIONE
DEL FUTURO.
Studiare per essere preparati al mondo del lavoro, per avere
un titolo, per amore della cultura, per provare ad essere
migliori, studiare per avere una "chance" in più in un mondo
fatto di caos e di diritti calpestati? Faticare, prendersi una
laurea, fare corsi,costruirsi un cv di tutto rispetto, investire
DENARO, TEMPO, ASPETTATIVE, ne vale la pena?...
quando ti ritrovi con meno di 700 euro al mese a fare i conti
per mangiare, per mettere benzina, per vestirti adeguatamente
(visto che ti mandano in riunione con Ministri e
Ambasciatori!)per pagare le bollette e tutto il resto...ti dici: la
donna delle pulizie guadagna di più. Era meglio non
studiare.Non posso sposarmi non posso avere una casa,
neanche in affitto, non posso avere 1 figlio, non avrò la
pensione e non dormo la notte quando scade il contratto. Ci
sfruttano per risparmiare,contiamo meno delle bestie. CI
VIENE NEGATO IL FUTURO E CI VIENE RESO
INVIVIBILE IL PRESENTE. Faccio 200 km al giorno per
venire a guadagnare questa miseria. Non è lavorare che ci
spaventa ma la mancanza di speranze che ci rende sempre più
deboli. Grazie per aver parlato di noi. Non lasciateci soli.
di federica Ruzzier - 27 - Relazioni internazionali
232. LAUREA
6 anni fa ho lavorato con co.co.co a £60000 giornalieri.
Cominciamo a dire che con i co.co.co non si è incrementata
l'occupazione semmai molti imprend. hanno optato per questa
forma di contratto per poter lucrare maggiormante senza
essere sottoposti a nessuna regola nei confronti del
malcapitato, il più delle volte posto in sutuazioni di ricatto
orari lunghi e stipendi da fame. LE conquiste fatte in tal senso
con tante lotte, buttate di un sol colpo nel cesso.
Contratt. a prog. qual'è la differ. dal co.co.co.?
Di solito li rinnavano mese per mese, ti dovrebbero pagare il
triplo (poichè lavoro temporaneo rispetto a chi è regolarm.
assunto) invece ti danno si e no la metà, se ti ammali ti
licenz., se protesti ti licenz., se vai in matern. ti licenz., non ci
sono ammrtizz. sociali per chi viene licenz. nessuna tutela e
nessun diritto e una vergogna sotto gli occhi di tutti ma
nessuno ne parla, non se ne fotte nessuno a partire dai
politici,sindacati, giornalisti ecc tutti uniti da un solo
motto:"l'importante è che il mio stomaco sia pieno".Daltra
parte ci si deve rassegnare siamo nel paese dove ci si indigna
per un rigore non concesso e dove impera il grande fratello!!!
di Daniele D'Acri - 37 - informatica
233.
E' un sistema che mantiene lo stato di un elite..solo chi ha i
soldi alle spalle puo' pagarsi un master..per ottenere un lavoro
(ormai i lavori si comprano..non si trovano). Solo chi ha i
soldi alle spalle puo' permettersi stages non rimborsati. Solo
chi ha i soldi alle spalle puo' non perdere il controllo di fronte
all'incertezza piu' totale del futuro. E gli altri? Se la maggior
parte di noi si regge in piedi solo grazie all'appoggio dei
nostri genitori...la prossima generazione su chi cazzo fara'
affidamento?? Fra una decina d'anni staremo ai livelli
dell'Albania!!
di Francesco Zanzi - 27 234. NON SEMPRE CO.CO.CO MA ANCHE PEGGIO
Ho avuto l'esperienza di due co.co.co per Laboratori di
scrittura all'Università di Palermo e attualmente, da circa 8
mesi lavoro sempre all'Università, ma tramite agenzia
interinale, con contratti che si rinnovano ogni tre mesi circa,
con una qualifica inferiore al mio grado d'istruzione e in un
settore amministrativo dove mi occupo anche di Biblioteca e
catalogazione. In passato sono stata precaria nel mondo della
scuola privata e pubblica come supplente di storia e filosofia,
ho avuto qualche incarico trimestrale, e ho partecipato ad un
P.I.P piano d'inserimento professionale in una casa editrice.
Che dovrei dire? Ho 38 anni un buon curriculum di studi, una
ulteriore formazione di redattore editoriale, ma un'esperienza
professionale degradante ed umiliata dalla beffa della
flessibilità.
di Dora Cinà - 235. PRECARIATO MON AMOUR
la mia storia, comune a molti, sembra essere quella di un
karma del precariato. Mi laureo in corso, in economia, in una
prestigiosa universita' milanese... per un anno lavoro prima
come collaboratore occasionale poi cme co.co.co in un
istituto di ricerca privato e poi non contento ritorno
all'accademia per un dottorato... cosa mi aspettera' alla fine?
collaborazioni a progetto! speriamo... il timore e' che per
come vanno le cose non arrivino nemmeno quelle... E' bello
vivere in un sistema dove copiamo gli altri solo per cio' che fa
comodo ad alcuni e per mettere pezze provvisorie e troppo
corte agli errori del passato. E' vero che il precariato e'
comune a molti paesi ma non ci siamo mai chiesti a quanto
ammontano i salari altrove? a quali aono gli ammortizzatori
sociali? e non mi si tiri fuori la favola del costo della vita...
di Ricercatore Precario - 27 - ricerca
236. IL LAVORATORE PAGA ANCHE GLI ONERI
RIFLESSI
Nell'ultimo co.co.co., stipulato a marzo 2004,
l'amministrazione universitaria mi ha addebitato anche gli
oneri riflessi a carico della stessa, pertanto avendo sottoscritto
un contratto di 1000,00 euro lordi ricevo un netto di 599,00
anziché degli 840,00 attesi...
Si può fare anche questo? Può il lavoratore pagare anche
quello che spetta alle amminstrazioni. Oppure una clausola
contrattuale di questo tipo è da ritenersi vessatoria???
Popolo dei co.co.co. illuminami!
di Vito La Ghezza - 35 - ricerca
237. NON è BELLO FARE DEI RESOCONTI
purtroppo sono arrivata dopo quattro anni di lavoro all'interno
di una redazione, sommata a varie altre collaborazioni, a
vedermi negata alcuna possibilità di essere inserita all'interno
del corpo lavorativo regolare. dopo aver lavorato negli anni
passati anche sabati e domeniche, a volte le sere, senza ferie
riconosciute, figuriamoci le trasferte, senza previdenza in
regola, ora la proposta che mi viene fatta, esattamente al pelo
della scadenza dei rinnovi è quella di aprire la partita
iva...quindi la porta alla precarietà e alla negazione della mia
professionalità.
c'è in me troppa amarezza per farsi prendere dallo sconforto,
questo paese non merita gli sforzi di noi giovani.
la società non fa nulla per motivarci, non esiste nessuno
scrupolo da parte dei datori di lavoro, e nemmeno lo straccio
di un garante istituzionale che possa difendere i nostri diritti
in questa imposta fase di passaggio. nulla che protegga o a cui
far riferimento.
siamo tornati ad essere in balia degli eventi, come i contadini
del Medioevo, sperando che la grandine non sia troppo
inclemente
di p k - 31 - giornalista
238. CATTEDRA CON PARTITA IVA
La mia esperienza di lavoro, laurea in ingegneria elettronica e
militare alle spalle, è cominciata con decine di colloqui senza
esito. Ho fatto anche una puntatina in Olanda dove, tramite
manpower, ho trovato subito un lavoretto come tecnico
riparatore di PC. Ma il clima, il posto e tutto il resto era triste,
così sono tornato a Roma. Sono stato contattato da un istituto
tecnico privato che mi ha offerto una prestigiosa cattedra di
Sistemi. L'unica cosa buffa è che ho dovuto fare la partita iva,
con un reddito stimato di 6 milioni annui, senza nemmeno
sapere cosa fosse. Di buona mattina mi sono recato all'ufficio
competente dove, come fosse un certificato qualsiasi, mi sono
munito dell'ingombrante status di lavoratore autonomo (il
commento dell'impiegato è stato: se per ogni starnuto apriamo
una partita iva...), ce l'ho tutt'ora e non so nemmeno se un
giorno mi procurerà dei guai.
La mia storia ha un lieto fine, in quanto di lì a poco ho trovato
un lavoro, al minimo sindacale metalmeccanico, ma a tempo
indeterminato, da programmatore. Ci sono riuscito in quanto
ho "abbassato la cresta". In seguito ho cambiato e migliorato
lavoro. Ora è venuta la famiglia e una bellissima bambina.
di franco boggi - 35 - elettronica
239. LAUREA IN SOCIOLOGIA INDIRIZZO
COMUNICAZIONE E MASS MEDIA
BENVENUTI NEL TERZO MONDO!
quanto tempo perso sui libri...quanti esami fatti per
nulla...quanta differenza quando sono stato in inghilterra e mi
sentivo finalmente contento e realizzato, in un paese
civile...quante delusioni...poveri noi, siamo nati in un paese
bellissimo, proprio come è bellissima l'Argentina, la Tunisia,
la Corea del Sud....saremo costretti anche noi a salire sulle
zattere?
di ANDREA LUCARINI - 30 - ANIMAZIONE
240. L'INCOGNITA DEL MIO FUTURO
Ho 36 anni sono 10 anni che lavoro come grafica nella
pubblicità, i miei contratti di lavoro sono stati fin dall'inizio
con ritenuta d'acconto. Poi ho trovato un'agenzia pubblicitaria
molto lontana da casa, con cui ho collaborato per sei anni con
il contratto Co.Co.Co. mi sono licenziata perchè, alettata,
avevo trovato lavoro come grafico nella mia città con lo
stipendio più cospicuo. Purtroppo mi hanno mandato via
perchè avevano poco lavoro. Il mio problema è un'altro: sono
vedova da 2 anni con una bambina minorenne non recepisco
nessuna pensione da mio marito, perchè anche lui, laureato
nel '98 , lavorava come Co.Co.Co. e di conseguenza i
contributi pagati sono inconsistenti per poter maturare una
pensione. Attualmente sto cercando lavoro di tutti i tipi
(anche nei call-center) ma è difficile, bisogna aver pazienza...
Vorrei fare una domanda, perchè non esiste una tutela per
questi tipi di lavoro? Perchè noi grafici, indispensabili
nell'editoria e nella pubblicità, siamo considerati come ultima
ruota del carro e sfuttati con cinismo? Devo ringraziare la mia
famiglia se riesco a vivere dignitosamente.
di Ilaria Ferrari - 36 - Grafia pubblicitaria
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
241. TRUFFA ALL'ITALIANA
Per 4 anni sono stato co.co.co. presso 2 enti di formazione
distinti, con orari, doveri, e responsabilità (ma non certo
diritti) da dipendente. Certo potevo formalmente gestirmi il
lavoro, gli orari ecc, come volevo ma era "sottinteso" che se
avessi sgarrato non ci sarebbe stato alcun rinnovo. Dopo 4
anni è spuntato il contratto a progetto e la situazione si è fatta
pesante. E sì Signori miei, perchè se fino a quel momento per
lo meno avevo un fisso mensile e per quei 6 o 12 mesi che ero
sotto contratto in fondo lo stipendio a fine mese arrivava, con
contratto a progetto nemmeno quello era più garantito
mensilmente, perchè i soldi arrivavano a fine progetto, però la
presenza era richiesta ogni giorno, quindi per alcuni mesi non
si vedeva un euro, poi all'improvviso magari arrivavano i
compensi. In più non c'erano mai garanzie di avere il numero
suffìciente di progetti che garantissero uno compenso
decente...alla fine ho dovuto lasciare quel lavoro. Ora ho
cambiato totalmente e finalmente lavoro come dipendente.
Oltre tutto lo stipendio era UGUALE a quello di un
dipendente...I nostri politici dovrebbero avere almeno il buon
gusto di Tacere.
di ex-Professionista consapevole - 35 - formazione
242. TENER DURO, MA PER QUANTO?
Distinta redazione,
durante l`universita` ho usufruito dei co.co.co e mi
sembravano perfetti per finaziare i miei studi(dal postino, alla
maschera al cinema, all`operaio generico,ecc.), ma ora che
sono laureato mi sono reso di quanto rendano precaria la vita,
per non parlare dei nuovi co.co.pro dove per alcuni settori
non hanno un obiettivo definibile, come previsto dalla legge.
Sono alla ricerca di lavoro da due anni, vivo in un paesino in
provincia di Treviso, ma nemmeno nell` (ex)opulento nordest
si sfugge alla trappola. Tutti lavori non qualificati e per pochi
mesi, a volte ottenuti tramite le agenzie interinali che, pur di
avere un guadagno, ti inviano in aziende allo sbaraglio senza
informazioni adeguate. Ultima esperienza 3 mesi come
cassiere in banca, la filiale e` stata ridimensionata e cosi`alla
scadenza tante grazie e a casa. A 29 anni vorrei cominciare a
costruirmi un futuro per me e la mia ragazza, divenire
indipendente dai miei genitori, che stanno pagando gia` un
mutuo per la casa, ma non lo vedo possibile...abbiamo perso i
diritti lavorativi, cosa possiamo fare ora???????????????
Diego De Nardi
di diego de nardi - 29 243. GRAFICO
Premessa:
25 anni, il mio primo lavoro è stato a tempo indeterminato e
lo è tutt'ora....da 3 anni.
Faccio grafica e animazione web.
- Ho letto molte delle vostre lettere e nn posso che essere
solidale con voi...con lo schifo che c'è in giro e con lo schifo
che arriverà sempre di più se nn si cambia davvero.
-Unica nota:
In molti siete arrabbiatissimi con Berlusconi...ma io mi sono
sempre chiesto una cosa:"LO AVETE VOLUTO VOI...CHE,
MOLTISSIMI, LO AVETE VOTATO CREDENDO ALLE
FALSE SPERANZE CHE DAVA, AI FALSI SOGNI CHE
PROMETTEVA...MA DICO IO...SI PUO' DAVVERO
CREDERE A CERTE COSE...EVIDENTEMENTE SI, E
ORA SE NE VEDONO LE CONSEGUENZE"...
questa è solo la mia opinione ad uno dei tanti temi che stanno
davvero cambiando in peggio la nostra vita.
di Giacomo rebecchi - 25 - Informatico
244. TUTTO CIÒ E LEGALE?
Ho lavorato per 4 anni con contratto co.co.co. dal luglio del
2000 al luglio 2004 di tipo annuale tacitamente rinnovabile di
anno in anno. Il mio datore di lavoro me lo ha proposto
(imposto) all'epoca, motivandolo come uno strumento
vantaggioso sia per me (netto più alto) e sia per lui (costi
minori).
Con il pretesto della scadenza dei contratti co.co.co. non più
rinnovabili, mi è stato stipulato ora un contratto a progetto di
soli 4 mesi (scadenza 30 Ottobre 2004)chiaramente con un
compenso minore adducendo motivazioni legate al mercato.
Il contratto a progetto è ancora una volta un modo per
nascondere una collaborazione subordinata a tutti gli effetti.
A tutt'oggi (25 Ottobre) non so quali sono le intenzioni future
della azienda.
E' chiaro che se lo stato permette tutto questo non ci si può
aspettare che un datore di lavoro non ne approfitti sopratutto
in una situazione di mercato attuale particolare.
Vorrei sapere a chi rivolgermi per sapere se questo
comportamento aziendale sia legittimo o mi trovo di fronte ad
un datore di lavore disonesto e senza scrupoli.
di Vincenzo Anonimo - 43 - Informatica
245. E LA PENSIONE?
A 45 anni mi sono improvvisamente trovato fuori dal mondo
del lavoro, dopo aver raggiunto 26 anni di contributi Inps da
lavoro dipendendente ( riscatto della laurea compreso). Mi
hanno fatto rientrare prima con 2 Co.co.co, ed ora con partita
Iva. Verso regolarmente i contributi INPS sulla cassa speciale
a ciò dedicata, ma i contributi non sono cumulabili con i
precedenti.E'giusto? Andrò mai in pensione da vivo?
Andrea Zito - Roma
di Andrea Zito - 48 - credito
246. TECNICO IN TELECOMUNICAZIONI
1)Io non sono un co co co ma un ex capo di produzione è
devo dire che tale forma di lavoro è il peggiore in assoluto.
Vorrei sapere solo in quale articolo della nostra costituzione è
scritto che due lavoratori sedutti allo stesso tavolo a fere lo
stesso lavoro uno deve avere come paga base 12.5 Euro ora e
L'altro 6.00 Euro ora
2) Voglio rispondere al Sig. F. A.che adesso fa l'analista per
le assicurazioni.
Quanti contratti fa la sua assicurazione in percentuale ai co co
co il giorno che saranno tutti come lore Lei non farà piu
analisi.
Come lei dice bisogna munirsi di buona volontà, con due
conti le dimostro che non basta : Un co co co o similare che
da Aquila
deve andare a Roma spende la seguente cifra.
Autostrada 6.7 E x 2 = 13.4 E
Benzina / Gasolio 20.0 E
Usura Auto 3.0 E
TOtale 36.4 E X 20 gg
728 E Esattamente quello che guadagna in un mese !! Ma
prendi
L'autobus Peccato perchè il co co co deve fere i turni di
notte!! E il paninno ?Peccato
non sei un dipendente non ti tocca.
Saluti Franco Gramenzi
di franco gramenzi - 56 - Aerospaziale
247.
Non sono un co.co.co.
Me ne scuso se occupo questo posto indebitamente, ma vorrei
sottoporre una riflessione che secondo me è importante.
Abbiamo cambiato in pochi anni una realtà lavorativa per
creare la quale ci sono voluti decenni, in nome della
globalizzazione, sfida mondiale che ci avrebbe schiacciato.
Abbiamo distrutto grandi ed importanti aziende (ENEL, SIP
...) invece di ottimizzarle e farle diventare competitive, in
nome di un nuovo mercato in cui tutti avevano il diritto di
entrare e dividersi i proventi.
Abbiamo introdotto l'Euro, con consegnente dimezzamento
reale delle retribuzioni.
Il risultato qual'è ?
Siamo più poveri, impreparati a diventare "imprenditori" di sé
stessi.
Incapaci di trovare certezze, spesso anche di poter pensare al
futuro in maniera meno ansiosa e più fiduciosa.
Incapaci di trovare un equilibrio, se non nell'italica capacità di
sapersi arrangiare.
di Andrea Moneti - 248. 10 ANNI DA COCOCO
Contratto di collaborazione coordinata e continuativa, è
sufficiente questa scritta per riempire uno “pseudo” contratto
per il resto scarno di moltre altre voci. La sensazione di
precarietà che mai ti abbandona, aumenta con il passare degli
anni in modo inversamente proporzionale alla retribuizione
che percepisci mensilmente. Sì perché il dato preoccupante,
di questo tipo di contratto è che si adegua con estrema
rapidità alla situazione contingente. La differenza con un
contratto “normale” è che questo si muove, anche se a volte
dopo estenuanti trattative, nella direzione di un aumento
salariale.
Con questo tipo di contratto, due sono le difficoltà maggiori
che si incontrano; una di ragione esterna al lavoro, ovvero
l’accesso al credito, e l’altra di natura interna, ed è il caso
delle donne in gravidanza che spesso e volentieri devono
abbandonare il loro posto, senza ricevere in cambio nessuna
garanzia per un rientro futuro. Ci sarebbe molto altro da dire,
ma lo spazio non lo consente. La sensazione però è che il
nuovo Contratto a Progetto non si discosti molto dal suo
predecessore. Il tempo dirà…
di ilario teti - 35 - editoria
249. MA CHE BELLO !
<<Voi lavoratori interinali non dovreste avere diritto alle ferie
, andate gia' in ferie quando termina il contratto!>>
parole della mia responsabile dell'agenzia di lavoro interinale
per cui lavoro.
Lei naturalmente e' blindata dal suo contratto a tempo
indeterminato.
voto: 10
Tra due settimane scade il mio contratto di lavoro ,saro' per
l'ennesima volta disoccupato.
A parole mi era stato garantito un rinnovo , a parole , i fatti
sono stati ben altri, due giorni fa la bella notizia :
<<non ci sono nuovi progetti in ballo , dobbiamo tagliare le
spese...e bla bla .. comunque lei ha fatto un buon lavoro ,le
auguro buona fortuna >>
solita roba insomma e con una bella pacca sulle spalle sono
stato accompagnato fuori dall'ufficio dopo due anni di
onorato servizio ,cosi', come nulla fosse .
voto : 10 e lode con scroscio di applausi
Fino a quando con quella stessa pacca sulle spalle non potro'
pagare la cassiera del supermercato e la mia padrona di casa,
penso che ci sia qualche incongruenza in questo sistema.
io me ne vado in Sud america qui non riesco a costruire
niente li probabilmente neppure ma almeno lo faccio al caldo!
Paolo
di Paolo Persico - 28 - farmaceutico
250. IMPIEGATO AMMINISTRATIVO
Ora sono dipendente a tempo indeterminato, ma per tre anni e
mezzo sono stato Co.Co.Co. presso la medesima
amministrazione.
Con mia grande delusione i contributi versati (andavano alla
cassa artigiani) e l'anzianita' di lavoro (sono 3,5 anni di lavoro
dipendente, come ora...) non sono buoni per il nuovo ente
previdenziale (inpdap.)
Questo e' assurdo in una situazione (legge Dini) che mi
chiede 40 anni di contributi (piu' di una vita...)e 65 anni di
eta'per la pensione.
La non trasferibilita' della contribuzione e' tanto piu' assurda
in quanto per me varra' il calcolo "contributivo" (ovvero avro'
per quanto ho dato).
Non riconoscere poi i 3,5 anni di anzianita'di servizio prestato
presso il medesimo datore e con le medesime funzioni e'una
grave incongruenza!
Questo e' il mio consuntivo di una legge demagogica e
tecnicamente mal fatta !
Meno male che viene cancellata, ma il Parlamento dovra'
necessariamente correggere in un non lontano futuro le
storture che ha comunque lasciato a tantissimi giovani della
mia epoca.
di binda stefano - 27 - regione lazio
251. PROGETTISTA/PROGRAMMATORE
rispondo al signore che si riferisce all'italia dei frignoni.
forse ha ragione a definire mediamente l'italiano un po'
frignone ma quello pero' di cui non si tiene presente quando
ci confronta con l'europa/mondo-industrializzato e' che gli
stipendi mediamente negli altri paesi sono doppi o tripli a
parita' del costo della vita.
Nei paesi anglosassoni ad esempio non ce' 14 ne 13 ne
assistenzialismo ma tutto il sistema funziona perche' e'
costruito intorno ad un sistema che tiene in considerazione
paghe, tasse e servizi.
Qui da noi il problema non e' chi devi pagare
(pubblico/provato) ma quante volte lo devi fare per fruire di
un servizio (altro che taglio alle tasse).
Qui da noi si paga sempre 2 volte e bisogna sperare d'entrare
nella lobby dei fortunati dove i costi per il mantenimento
diventano insignificanti.
Ad esempio come per i fondi pensione si dovra' continuare a
pagare il debito del pubblico e pagarci anche la privata (2
pensioni al prezzo di una). C'e' chi puo'... e chi no...
di Luca Picello - 27 - informatica
252. PER TRE VOLTE HO DETTO SII!!
Non sono co.co.co, ma finisce in questi giorni l'era dei 380
contrattisti a tempo determinato l 104/02 assunti per il voto
degli italiani all'estero presso le sedi diplomatiche italiane
sparse nel mondo.
Dopo aver vissuto lo stress dei rinnovi di contratto 3 volte per
periodi da 6 mesi, ci troviamo oggi al capolinea,
L'esperienza che posso descrivere e' la seguente, nell'impiego
a tempo si vive lo stress dell'imprenditore, e la frustrazione
del dipendente.
Cordiali saluti
Enrico Portello
di Enrico Portello - 38 - pubblico impiego
253. RISPOSTA A ROBERTO BONOMI
Non ho assolutamente generalizzato ma mi sembra che essere
un co.co.co. sia meglio che essere disoccupato. Lo sono stato
anch'io e non mi piaceva. Confermo che molta gente e' stata
abituata male (a non lottare) dai genitori (non parlo
necessariamente di te). Io mi sono anche trasferito all'estero
per trovare un lavoro. Molta gente in questo forum pretende
di averlo sottocasa.
di Federico Angrisano - 254. LA MIA VITA A CO.CO.CO
Evviva! dopo 8 anni di tribolazioni, umiliazioni, prese per il
fondoschiena sono stato assunto a tempo indeterminato nel
campo che volevo io.
E' stata dura, ho lavorato per anni come Co.co.co, a nero, con
paghe ridicole e orari impossibili, cercando di imparare dalle
persone accanto a me.
Dicono che la schiavitù è stata abolita ma delle volte mi sono
sentito tale.
Soltanto con l'aiuto della mia famiglia sono riuscito ha
raggiungere questo obbiettivo.
di Dave C. - 30 - web
255. FORSE NON TUTTI I MALI VENGONO PER
NUOCERE
Salve
Io sono un giovane web master che penso abbia fatto
l'esperienza opposta a molti di voi:
A 23 anni, dopo essemi laureato in legge, mi è stata proposta
la possibilità di lavorare presso un'importante azienda del
settore informatico, come "apprendista del lavoro".
Durante tale periodo che ha la durata di tre anni anche se nel
contempo l'apprendista compie i fatidici 24 anni, mi sono
adoperato per guadagnarmi la fiducia del datore di lavoro
(missioni fuori regione con un semplice rimborso delle spese,
cosa ovviamente illegale in quanto l'apprendista deve stare ad
apprendere e non a fare progetti presso grandi clienti.)
Alla fine del contratto, nonostante ripetute promesse di
rinnovo sono stato "licenziato".
Ora collaboro con un' azienda della mia città a p.iva, non avrò
i miei contributi, se mi ammalo non percepirò niente, ma per
lo meno a parità di "sicurezza reale"(visto che anche prima mi
dicevano che il mio contratto era da considerarsi a tempo
indeterminato) guadagno molto di più ed ho una relativa
flessibilità.
Spero che possiate fare anche voi una esperianza simile
di Emanuele Piacentini - 28 - Informatica
256. COL COCOCO CI VADO QUASI IN
"PENSIONE"!
Sono antica: il mio primo contratto cococo risale a 15 anni fa.
E negli ultimi 15 anni di lavoro, ho avuto solo una volta un
contratto "regolare": a termine, per un anno.
Seppur laureata, ad alta professionalità, mi ritrovo a 42 anni
senza alcun diritto ad alcuna pensione (all'inps mi hanno riso
in faccia).
Grazie al cielo, ora ho un altro contratto a termine. Ma una
cosa è certa: non accetterò mai un contratto a progetto.
C'è un limite anche al calpestare la propria dignità.
di barbara anonima - 42 - Pubblicità
257. SENZA VOCE
cito dal messaggio 217
>
>Scusate: quelli come me cosa dovrebbero fare? Mettere a
>ferro e fuoco le città?
>
Forse sarebbe il caso.. peccato che se i coco scioperano si
ritrovano senza lavoro. Più facile scioperare se hai il posto
garantito a vita.
Però se tutti ci fermassimo per qualche giorno forse si
darebbe una reale misura al problema..
di none none - 25 - comunicazione
258. NON MI SENTO PIÙ SOLA
Magra consolazione, lo so, ma oggi porterò con me altre voci
che incarnano quello che penso ogni momento della mia
avvincente giornata lavorativa. Sono anche io una
"co.co.pro", frustrata del lavoro poco qualificante che fa,
incerta sul suo futuro ( a dicembre fine del contratto!) ma
soprattutto stufa di tutte queste prese in giro. Ognuna delle
persone che ha scritto ha detto cose verissime, e sarebbe bello
pensare che se tutti noi dicessimo NO una volta per tutte a
questa vergogna, tutti insieme riusciremmo a cambiare lo
stato delle cose. Del resto come diceva Nanni Moretti "Ma
l'affitto chi lo paga?"... perchè tanto se io dico NO, altri cento
dopo di me saranno pronti a dire si alle mie stesse condizioni,
quindi tanto vale che sia io a turarmi il naso e prendere quel
lavoro ( se me lo danno) e quei quattro soldi al posto di
qualcun'altro.
Perchè poi continuano a mentirci in maniera così spudorata?
Il fenomeno della partita IVa è cosa nota a tutti! Per non
parlare del fatto che gravidanza e malattia non sono
contemplati come diritti... ma che siamo robot?
Vabbè basta, buona giornata da co.co.pro a tutti... in fondo
almeno il nome è cambiato, no?;-)))
di Elena di Troia - 29 - segreteria/produzione
259. MI OFFRONO SOLO COLLABORAZIONI
Ho 37 anni, due figli, un affitto e una moglie da mantenere
con uno stipendio da co.co.co. presso una società editoriale di
13,000 euro annuali, non ho tredicesima, quattordicesima e
per fortuna grazie ad un accordo con la società ho le ferie
pagate (mica male vero?). Cerco di cambiare lavoro, ma
quello che mi offrono è sempre questo benedetto contratto di
collaborazione. Addirittura in un noto giornale di sinistra mi è
stato offerto un contratto del genere. Passano gli anni, e mi
ritrovo senza pensione e con il rischio di essere licenziato in
qualsiasi momento. A volte penso che il crimine potrebbe
rendere di più, ma poi guardo i miei figli, che mi danno una
grande forza e ritorno sui miei passi facendomi ritornare ad
essere ottimista per il futuro. Ma la cosa che mi da più
fastidio é che chi ha inventato questo tipo di contratto è al
sicuro con delle ottime retribuzioni, diritti, pensioni e così
via... Facciamolo per tutti questo tipo di contratto almeno non
mi sentirò diverso.
di Michele lupoide - 37 - Editoria
260. BELL'AFFARE
Ma quale miglioramento e miglioramento! Ma non
prendiamoci in giro, ho una ragazza che lavora con un
contratto a progetto, è pagata proporzionalmente meno di un
operaio e non è per nulla tutelata. Io lo sono da più di due
anni e sono nella stessa situazione. Ora ci stiamo comprando
una casa, nella speranza, ahimè molto vana, che questi
contratti si trasformino in assunzioni a tempo indeterminato.
Ma mi chiedo io che banca mi farà il mutuo!? Che futuro
potrò mai avere continuando ad avere questo tipo di
contratto? Ho idea che sia, come è stato per il co.co.co., una
presa in giro e un vantaggio solamente per i datori di lavoro,
che in questo non hanno vincoli praticamente di alcun tipo.
Le aziende non si comportano MAI come credono i nostri
governanti, e non puoi neanche far valere i tuoi diritti perchè
rischi di perdere anche il posto di lavoro tanto sudato.
Concludendo se ti sta bene è così, sennò prendiamo qualcun
altro.
Ringrazio per lo spazio dedicatomi e porgo cordiali saluti.
di Andrea De Pinto - 24 - informatica
261. TANTO C'E' LA PARTITA IVA...
Non vi preoccupate, tanto c'e' la partita IVA. In campo IT va
per la maggiore, ma si tratta come al solito di uno
stratagemma per non assumere.
Ho mille e mille esempi di "Liberi professionisti" o
"consulenti" che hanno un orario tale e quale a quello dei
dipendenti, un solo cliente (spesso per periodi superiori
all'anno), 12 fatture l'anno e stop.
Ah, niente 13ma, 14ma, malattia, ferie, tutto a carico del
lavoratore. Per il datore di lavoro il 4% (spesso trattato nel
prezzo al giorno) e il 20% come sostituto di imposta.
Lavoro precario e l'ennesimo modo per spostare il rischio di
impresa sui lavoratori anziche' su chi imprende.
di Partita Iva - 35 - IT
262.
QUESTI CONTRATTI DOVREBBERO ESSERE TENUTI
MOLTO PIù SOTTO CONTROLLO IN 5 ANNI NESSUNO
è MAI VENUTO NELLA MIA AZIENDA A VERIFICARE
CHE IL MIO LAVORO ERA DA CONSIDERARSI A
PROGETTO, INOLTRE LA COSA PIù GRAVE è, COME
SAPPIAMO BENE, CHE VIENE SFRUTTATO QUESTO
CONTRATTO PER QUALSIASI TIPO DI LAVORO E
CHE DOPO MOLTI ANNI A FINE RAPPORTO OLTRE
AD AVERE UNA PENSIONE MOLTO PIU BASSA DI UN
LAVORATORE ASSUNTO A TEMPO INDETERMINATO
NON CI SPETTERA' NESSUN TFR. SPERO CHE IL
MONDO DEI LAVORATORI DIPENDENTI NON
CONTINUI A PERDERE SEMPRE PIU I DIRITTI CHE
CON TANTA FATICA AVEVAMO RAGGIUNTO.
di ROMINA FERRINI - 263. OUTING!
Giornalisti, reddattori, grafici e collaboratori di Repubblica,
quanti di voi sono co co co o futuri co pro?
La Repubblica è un giornale che leggo, ma un dubbio mi
sorge: e voi? Tutti a posto con la coscenza? Sono proprio
curioso.
Chi è senza peccato...
Comunque, co pro anch'io.
PS: Prossima evoluzione di questa tipologia contrattuale, da
co.pro a co.pro.fago... dopo avercela fatta spalare ci resterà
solo quella per mangiare.
di Alberto Margiotta - 264. MA CHE RABBIA
Mi viene una gran rabbia a vedere quanta gente come me ha
dovuto e deve lottare per un posto fisso. Da pochissimo ho
raggiunto il sogno di un tempo indeterminato, non chiedendo
nulla di più rispetto alle condizioni che mi hanno proposto
perchè, come dice il mio responsabile "ti abbiamo dato tanto
a farti il contratto a tempo indeterminato"...ho sempre
lavorato sodo, sono laureata ma ho fatto ogni genere di
mestiere, dalla cameriera all'operaia in fabbrica, ho fatto
l'interprete per il tribunale e l'impiegata per un ente di
formazione lavoro. Non mi sono tirata indietro davanti a
niente. Non si rendono conto che così ci tagliano le ali
davanti al futuro. Come poter pensare a una casa, una
famiglia se non si sa se un mese dopo si può pagare la rata del
mutuo (ammesso che te lo diano) o dar da mangiare ai tuoi
figli?
di Angela Dipo - 25 - Impiegata
265. NOMI DIVERSI, STESSO CONTRATTO (ANZI,
PEGGIO)
Salve,
secondo me non cambia nulla se non in peggio. Nel senso che
moltissime ditte stanno costringendo (come si fa? col
terorrismo psicologico ovviamente, se non accetti ti rendono
la vita impossibile) i dipendenti a passare da un contratto a
tempo indeterminato a uno a progetto. E le nuove assunzioni
non avvengono più a tempo indeterminato bensì a progetto. Il
che significa: possibilità di essere licenziati immediatamente
e senza giustificazioni, contributi previdenziali da versare a
parte, giorni di ferie non pagati, giorni di malattia idem. In
conclusione, se non vai a lavorare o ti ammali non guadagni,
non hai versamenti all'INPS, ti cacciano a piacimento. Vi
sembra una grande trasformazione in positivo? Questa è la
manna per le aziende!
di Michela Stantini - 22 - Informatica
266. GRAFICA
Sono stata anch'io classificata come una CO.CO.CO, per ben
tre anni ho lavoro presso la redzione di un famoso settimanale
TV presso una ancor ben più nota casa editoriale...e devo dire
che ho vissuto per ben 3 anni con un grande senso di
precarietà, senza un futuro ben preciso davanti.
Ho resistito quasi tre anni durante i quali il contratto mi è
stato rinnovato no so quante volte...non le ricordo più ormai,
nessuna garanzia...niente ferie..diritti ben pochi..doveri tanti.
Si era trattati come una categoria minore, soprattutto dai
colleghi, non mi sono mai sentita valorizzata per ben tre anni
non ho mai avuto l'impressione di avere una prospettiva
davanti a me..e alla fine me ne sono andata.
Come me in quella azienda ce ne erano più di trecento e
chissà quanti ce ne sono ancora oggi...
Ora fortunatamente mi tengo ben stretta il mio contratto a
tempo indeterminato..ora il futuro mi sembra un pò più sicuro
di Monica Pattarini - 25 - Grafica
267. AL SIG. ANGRISANI...RIFLETTIAMO
Sig.Angrisani,
posso essere d'accordo con Lei quando dice "alcune persone
piangono ma vorrebbero il lavoro sotto casa..."ecco vorrei
fare un appunto:per andare all'estero e "tentare la strada"
bisogna anche conoscere un pò "la lingua del paese..." ora Le
vorrei far notare che non tutte le persone hanno avuto nella
loro vita la possibilità di acquisire un grado di istruzione tale
da poter "affrontare" questo passo...ma non per questo mi
sembra giusto che tali persone debbano schiavizzati!Le
industrie o il mondo del lavoro in generale ha anche bisogno
di persone meno acculturate intellettualmente ma che
sappiano ed abbiano volgia di lavorare manualmente...questo
però non deve diventare un'arma per penalizzare le persone
forse meno fortunate che hanno avuto minori possibilità nella
vita. Anche perchè se le aziende continuano a rinnovare i
contratti di tali dipendenti co.co.co o similari sicuramente
hanno necessità di queste persone...per cui c'è poco da
criticare chi "non si sposta da casa"...spesso TANTI non
hanno possibilità...riflettiamo prima di parlare e soprattutto
prima di condannare...
Grazie
di Laura laura - 268. DUE CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO
MA NIENTE MUTUO
Laureata con lode ho trovato lavoro nel mio campo dopo tre
mesi grazie ad una sostituzione di maternità che poi è
diventata un contratto a tempo indeterminato. Ciò mi ha
permesso di andare a vivere in affitto col mio ragazzo non
appena anche lui a gennaio scorso non ha trovato un lavoro,
anche se con un co.co.pro. A giugno, dopo estenuanti
ricerche, ha finalmente trovato un lavoro a tempo
indeterminato.Fortunatissimi decidiamo di cercare un
bicamere da acquistare in provincia, ma lasciando perdere il
capitolo prezzi immobili, la brutta sorpresa arriva dalle
banche: neanche con due contratti a tempo indeterminato ti
concedono il mutuo senza un garante; serve infatti che
entrambi si lavori da almeno un anno con tale tipo di
contratto.
Sappiate dunque che gli ostacoli non finiscono mai per la
nostra generazione.
E cmq permettetemi di suggerirvi una riflessione: il problema
a monte è la globalizzazione. Noi costiamo troppo rispetto ai
milioni di braccia disposte a lavorare 10-12 ore al giorno per
molto meno rispetto a quanto un imprenditore deve
corrispondere a noi in Italia. Sarò pessimista ma credo che si
sia imboccata una strada a livello planetario da cui sarà
difficile uscire.
di Jenny Bassa - 27 - mktg&comunicazione
269. CHE FINE FARANNO QUEI VERSAMENTI?
Ho lavorato come co.co.co dal 1996 al 1998.
E' inutile dire che si lavorava su tutto e con orari da .... (10
ore e più) e non sul singolo progetto come previsto dalla
legge.
Finalmente riesco ad uscire da questa situazione e dopo due
anni mi accorgo che l'Inps non trova i miei versamenti del
1997. Vado alla sede di appartenenza con le ricevute delle
fatture firmate con le quali percepivo il mio compenso e da
dove si evincono le quantità di versamento effettuato da me e
dal datore di lavoro; risposta: "mi porti delle copie dei
versamenti effettuati", (io, non ho più contatti con questa
persona) e non so ancora come farò a recuperare quei
versamenti?
Poi non si parla assolutamente di niente per quanto riguarda
la situazione di questi soldi. Che fine faranno? Verranno
inseriti in altri fondi (tipo lavoratore dipendente) o altro.
Speriamo di capirlo al più presto.
di salvatore fiore - 35 - consulenza tecnica
270. PHD IN FISICA
Da qualche anno svolgo un corso a contratto per l'Università
"Federico II" di Napoli. Il corso equivale in ore a metà di un
corso semestrale e mi impegna per circa due mesi, piu' le
sessioni di esame. Il compenso (ricordo il valore in lire, non
viene incrementato da quattro anni) e' di tre milioni e mezzo
lordi, dei quali, tolte le tasse ed i contributi (che vanno nella
gestione separata INPS, quindi non me ne faro' mai niente),
mi restano si' e no 1000 euro.
Confrontato con quanto guadagna un professore universitario
di ruolo per svolgere lo stesso corso, e' ovviamente niente.
Inoltre non ho diritto di voto nel Consiglio di Corso di
Laurea.
Per fortuna ho un altro lavoro, per cui questo co.co.co. e'
solamente integrativo. Conosco pero' qualche collega che e'
costretto a campare solo di corsi a contratto, in attesa che
"forse", "un giorno" esca qualcosa di meglio.
Tutta questa precarieta' secondo me crea
solamente disinteresse nel lavoro che si sta svolgendo,
aumenta l'egoismo nei rapporti
interpersonali e fa venir voglia (soprattutto ai piu' capaci) di
andare all'estero. Anche perche' in Italia il merito viene
raramente premiato.
di Luca Lista - 35 - Università
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
301. A ME MI HAN LASCIATO A CASA
mi han lascaito a casa per non cambiarmi contratto.
di lorenzo squarza - 30 - grafico
302. C'È PIÙ TUTELA SU PLUTONE
Dopo la laurea, un anno di ricerca disperata del lavoro.
Alla fine arriva. Co.co.co.
Impossibile essere assunti.
Niente maternità, niente ferie, niente permessi. E poi si
lamentano che non si fanno figli...con il contratto a progetto
cosa dico a mio figlio? "Amore, il mese prossimo non mangi
perchè alla mamma non rinnovano il contratto?"
Si è pagati solo per i giorni di lavoro EFFETTIVO.
Per qualsiasi forma di pagamento rateale, c’è bisogno di una
firma di garanzia. Se fossi una banca, non mi concederei un
prestito.
Il mutuo? Fantascienza.
Il TFR? Non esiste.
Non ci sono orari. Gli straordinari? Una forma di vita aliena.
Un’ultima cosa: io ho già un contratto a progetto.
Vi svelo la cruda verità: nessuna differenza.
E’ tutto tragicamente identico.
di Ania P. - 28 - Comunicazione
303. VUOLE UN FINANZIAMENTO!?!?
Questo è quello che, un po' di tempo fa, mi dissero all'ufficio
finanziamenti di una grossa catena di mobili a basso costo.
Cercavo, io interinale da 2 e il mio fidanzato apprendista da 4
anni, di mettere su casa (in affitto, ovvio) e chiaramente non
avevo proprio tutti i soldi per i mobili, per quanto economici
fossero.
Risultato: impossibile avere un finanziamento anche su una
cifra irrisoria di 2.000 euro. Se non ci fosse stato lo stipendio
consolidato (per quanto inferiore al mio!) di mia madre non
avremmo potuto comprarci manco un letto ...
Stessa risposta ricevette mio fratello che, benché assunto a
tempo indeterminato in un'azienda solida, lo era da troppo
poco tempo. E' pazzesco: ma che si deve fare per iniziare una
vita autonoma? O uno c'ha i genitori alle spalle che ti fanno
da garanzia per qualunque cosa, o stai fresco.
Hai voglia a dire che i giovani italiani sono mammoni! E chi
se lo può permettere di andare a vivere da soli!Ora sono stata
assunta e mio marito pure ed è proprio come immaginavo
quando ero interinale: la tua vita cambia. Per quanto lo
stipendio possa non soddisfarti, tieniti stretto il tuo posticino,
che magari una sedia POANG te la riesci a comprare!
di stefania saia - 29 - informatica
304. RAGIONIERE PROGRAMMATORE
Lavoro da tre anni nel campo dell'informatica presso una
banca romana, tutti giorni timbro il cartellino, non ho ferie,
non ho malattie però ho una bella partita iva che mi aspetta
sempre puntuale.
Il problema è che vengono legalizzati questi soprusi, noi
precari non abbiamo neanche la possibilità di dire la nostra
perchè nessuno di noi è indispensabile e basta poco per
ritrovarsi fuori dalla porta, il nostro lavoro serve solo a pagare
le pensioni ma non la nostra quella degli altri, noi la nostra
non l'avremo mai.
di Andrea Anonimo - 24 - Informatica
305. BASTA LAMENTARCI: E' ORA DI AGIRE
Stesse esperienza, stessa trafila, stesso trattamento riservato a
tutti voi. Cinque anni nello stesso posto di lavoro con la
"promessa" del tempo indeterminato: il 18 dicembre del 2003
mi hanno comunicato che ero fuori dal primo gennaio. Come
notate siamo in tanti ed io sono stanca di sfogarmi, dobbiamo
organizzarci e farci sentire in maniera clamorosa. Se qualcuno
di noi organizasse una manifestazione sono convinta sarebbe
un successo, altro che 1 milione di persone!!
spero qualcuno raccolga la mia proposta...
Ciao
di alessandra caruso - 30 - comunicazione
306. ADDAPASSAANUTTATA
Come sopra
di Caesar Califfo - 22 - GEAS
307.
Ho lavorato per due anni come cococo. In principio le cose
andavano bene. Ero in una società che mi mandava a fare
consulenza e guadagnavo il doppio di oggi, ma erano gli anni
della bolla e tutto era esagerato. Poi la crisi: la società presso
la quale ero consulente mi tagliò. Ero disoccupato. Dopo 4
mesi trovai lavoro a Perugia. Anche li cococo ma con un
mese di prova (in nero). Dopo il primo mese mi resi conto che
800 euro non erano sufficienti per vivere li, così chiesi invano
un aumento. Feci le valigie ma non vollero pagarmi: dovevo
terminare i lavori. Alla fine ci accordammo. Promisi loro di
completare tutto a casa e così fu ma mi pagarono solo 350€
dicendo che avevano sbagliato il bonifico. Il resto dei soldi li
avrei ricevuti dopo 6 mesi. Un giorno scoprii che assumevano
nuovo personale, allora pensai "soldi ne hanno adesso" e
andai al sindacato. Li mi convinsero a fare una vertenza.
Partirono le prime raccomandate. I 'perugini' dissero che non
mi avrebbero più pagato e al momento di procedere con la
vertenza il sindacato avvertì che probabilmente avrei perso.
Ho rinunciato ai soldi. Lavorare così non ti permette di fare
programmi per il futuro. Tutto è incerto.
di Romualdo rossi - 36 - internet
308. COCOCO... AMORE MIO!
che dire? la collaborazione a progetto e' una beffa:
se rimanessi incinta potrei starmene a casa ben 5 mesi senza
stipendio e poi tornare subito per non perdere il posto!
non ho buoni pasto, anzi alla mensa aziendale pago di piu'
perche' sono esterna!
i colleghi ricevono un premio per un progetto al quale ho
lavorato anche io... e io non prendo nulla!
non ho la tredicesima.
mi sento piu' un computer che una persona: il contratto lo
firmo con l'ufficio acquisti e non con le risorse umane!
dal punto di vista della crescita professionale cosa vedo? IL
NULLA!!!
28 anni, laurea, tre anni di esperienza nel campo IT (tre
co.co.co e 12 mesi di stage... non di piu' solo perche' la legge
ora lo vieta!!!)
per le prospettive lavorative cosa vedo: IL NULLA!!!
continuero' a fare la co.co.co.
Il fatto che ora si chiami collaborazione a progetto non
significa NULLA: hanno cambiato il nome e basta!
di Erika Anonima - 28 - IT
309. FURTO GENERAZIONALE
Sono stato co.co.co per due anni, sposato con un figlio ed un
altro in arrivo, adesso sono stato assunto a tempo
indeterminato. Leggendo alcune dei molti messaggi mi sono
reso conto che la mia generazione in particolare ,ma non solo,
è stata vessato da quello che è un vero e proprio furto. Troppi
co.co.co sono giovani e spesso di grandi capacità
professionali stanno alimentando il mercato del lavoro in
difficoltà per diversi motivi che io non conosco. Fatto sta che
oltre a diversa e diffusa ingiustizia sociale,(leggi lavoratori
statali, che rispetto molto, ma che vivono e lavorano in un
altro mondo)forse con isoldi risparmiati da un contratto a
tempo indeterminato (che non sono molti) qualcuno, anzi
molti, ci si sono fatti grassi. Con i co.co.co non solo le
imprese risparmiano ma come bonus hanno il vantaggio di
disgragare l'organizzazione dei lavoratori, che così possono
essere ricattati molto più facilmente,visto che anche il
sindacato se ne disinteressa.
Credo proprio che sia il momento di agire.
Ciao a tutti.
di Fabio Angeli - 29 - Discografico
310. PER TOTO' RIINA
Meno male che ci sono i beoni come te, che non hanno mai
sentito parlare della legge Biagi e delle indegne modifiche
che l'attuale governo vi ha apportato, fino a snaturarne
l'essenza, senza però cambiarne il nome. Meno male, almeno
qualche sorriso riuscite a strapparmelo.
Grazie beoni.
di Enrico Martini - 26 - finanza
311. PRECARIETÀ
Non mi firmo e non mi interessa firmarmi, ma vi posso
assicurare che entriamo in un mondo ancora più precario. Le
cose non cambiano e l'incertezza per un futuro non ci sta.
Arriveremo tutti a 60 e più anni che non avremo una pensione
se non te la sei creata da solo. Ma come se posso perdere il
posto il giorno dopo? lo sapete che se uno si apre tramite
assicurazione una pensione integrativa per tre anni è costretto
a pagare? Se non paga perde tutto? Che culo scusatemi il
termine, ma allora se io per 2 anni e mezzo verso una bella
somma e perdo il posto perdo tutto?
Non ci sono più le sicurezze per un futuro, crearsiuna
famiglia ma fatemi il piacere.
Ciao un cococo non per niente felice
di XXX XXXX - 30 312. LA MIA VITA DA CO.CO.CO.
So tre anni che cerco de mettemene du euro da parte.....ma
invece che metteli da parte me tocca pure chiede a mi padre
de pèrestamme qualche spicciolo pe campa' fino a fine mese...
Ma se po' vive cosi'?
C'ho 27 anni e:
NON ME POSSO SPOSA'
NON POSSO COMPRAMME CASA
NON POSSO (figuramose)FA UN FIJO
NON POSSO ANNA' A COMPRA' DA MAGNA' AL
SUPERMERCATO E ME TOCCA 'NTOSSICAMME AR
DISCOUNT
NON ME POSSO FA MANCO UN CESSO DE FIAT
NON ME POSSO FA MANCO NA CEPPA DE
MOTORETTA
SI ESCO DU SERE A SETTIMANA ME TOCCA ANNA' A
MAGNA' ALLA CARITAS
C'HO 27 ANNI...I MIEI M'HANNO FATTO A 24....MA
COME CACCHIAROLA SE FA A CAMPA' COSI'?
E DULCIS IN FUNDO....ME METTONO PURE AR
GABBIO SE ME SCARICO 'N MP3 PERCHE' ME
DICONO CHE I CD VANNO CMPRATI....OK DOMANI
ME VADO A COMPRA' UN CD E NON MAGNO PE' 5
GIORNI
GIANNIIIIIIIIIIIIII!!!!!!
MA COME SI FA A NON ESSERE OTTIMISTI!!!!!!
MAVVAFF........
di lorenzo Lorenzo - 27 - sistemistico - informatic
313. SCIOPERO!
Secondo me non sarebbe una cattiva idea: SCIOPERO
GENERALE DEI PARASUBORDINATI, è l'unico modo per
far sentire la nostra voce e il nostro malcontento.
di Stefano Valentini - 31 - servizi
314. A PROPOSITO DI CO.CO.CO.
Sono un'imprenditrice ma scrivo da utente. Società come la
Telecom utilizzano in modo massiccio questi tipi di contratto.
Ne risulta personale impreparato e demotivato. La Telecom è
uno sfascio totale e, a mio avviso, deriva proprio dal non aver
assunto personale con un contratto normale. Sono mandati
allo sbaraglio, senza neppure un corso di formazione e di
conseguenza combinano veri disastri.
Io non assumerei nessuno con un contratto co.co.co. o
similari perchè le persone non si sentono parte dell'azienda e,
quando è possibile, il cliente si indirizza altrove.
Per me sono tipi di contratto che alla lunga danneggiano
l'azienda.
di Utente Arrabbiato - 59 315. CONSULENTE INFORMATICO
Sto lavorando da 1 anno e mezzo per una azienda di
consulenza come co.co.co.,
la quale mi ha "allocato" su un progetto presso una grossa
società informatica.
L'esperienza si riassume così:
- Stipendio dimezzato
- Nessuna sicurezza per il futuro
- Niente ferie
- Niente malattia
Ma c'è di peggio!
Non ho alcun tipo di rapporto con l'azienda che mi ha fatto il
contratto, la quale si limita a versarmi lo stipendio
(regolarmente con 1 mese di ritardo).
E adesso viene il bello!
L'azienda presso la quale svolgo il lavoro indice delle gare di
appalto per la fornitura di consulenti e si è così abituata alla
presenza degli "esterni" (leggi precari) che, quando un
contratto scade e una nuova società (che ha vinto la nuova
gara) subentra aLLA vecchia fornitrice (il cui contratto è in
scadenza), al consulente viene chiesto di "passare" all'azienda
che ha vinto la nuova gara!!
In questo modo il personale rimane lo stesso e si evita di fare
formazione a nuove risorse!!
In altre parole SI DISPONE DI PERSONALE CHE DAL
PUNTO DI VISTA DEL LAVORO SVOLTO E' UN
DIPENDENTE A TUTTI GLI EFFETTI, MA
CONTRATTUALMENTE E' UN PRECARIO A VITA!!
di Paolo Carchedi - 36 - consulenza
316. C'ERA UNA VOLTA UNA PICCOLA GALLINA...
C'era una volta una piccola gallina,
c'era una volta una piccola gallina,
c'era una volta una piccola gallina
che voleva che voleva lavorare
e dopo uno due tre quattro cinque sei sette anni... e dopo uno
due tre quattro cinque sei sette anni di duro lavoro e tante
prese per il c... la piccola gallina fece un bell'ovetto urlando
Co.Co.Pro!
Dedicato a tutti i nostri cari politici, di ogni forma e colore
che continuano a trattarci come delle galline prive del ben
dell'intelletto quando, ahimè,l'intelletto la maggior parte di
noi ce l'ha eccome ma son costretti a viver come bruti e a non
seguir virtute e canoscenze perchè rischierebbero di
smascherare l'altrui stupidità!
di gallina dalle uova d'oro - 29 - agricolo
317. IL NOME È UNA GARANZIA!
COPRO. APPUNTO.
di Luigi Piccioni - 30 - Servizi
318. SIGNORI, RIFACCIAMO TUTTO
non si tratta tanto di discutere del co.co.co. quanto del sistema
che l'ha prodotto. è un sistema marcio, per usare un
eufemismo. è il sistema che ci ha scaraventati al 47esimo
posto della classifica di competitività, dopo il BOTSWANA.
Ripeto: BOTSWANA. Non è un'allucinazione visiva: avete
letto bene.
Questo dramma nazionale induce sempre più giovani italiani,
tra cui il sottoscritto, a fare armi e (sempre più modesti)
bagagli e andare a gudagnarsi il pane all'estero. Prevengo
l'obiezione "pane...e caviale": è indubbio che gli stipendi
bruxellesi sono scandalosi, ma è molto più scandaloso
lasciare giovani brillanti senza alcuna prospettiva di lavoro e
di una vita degna di questo nome.
L'Italia può rimettersi sulla retta via, ma per fare questo deve
innanzitutto ristrutturare il proprio sistema educativo e
cominciare ad investire seriamente nella ricerca scientificotecnologica. Faute de quoi, possiamo fare ciaociao con la
manina all'Europa.
di gian andrea fucigna - 36 - istituzioni
319. AIUTO
il mio è un quesito per esperto (legale) in materia.
il contratto sottoscritto tra le parti nel quadro della
collaborazione in argomento con varie clausole come il
preavviso di cessazione rapporto hanno validità o cessano con
la cessazione di questo istituto?
di claudio zilio - 60 - auto
320.
Finchè alle aziende verrà data la possibilità di sfruttare i
giovani con collaborazioni sottopagate, senza tredicesima,
ferie, straordinario, malattie, esse lo faranno.
Così come continueranno a sfruttarli con gli stages, perchè è
comodo passare da uno stagista all'altro, senza pagare mai
nessuno.
E' la legge che sbaglia e la maggior parte degli imprenditori
ne approfitta perchè ha la possibilità di farlo. Sono poche le
aziende oneste.
Se venissero eliminati i vantaggi che stagisti e collaboratori
portano alle aziende, forse qualcosa cambierebbe.
di Anonima .. - 25 - pubblicità
321. NELLE VESTI DI UN DATORE DI LAVORO
Lavoro in una società di servizi in qualità di responsabile del
personale. Tra le mie tante mansioni spesso me ne viene
affidata una che potrebbe interessare al dibattito in corso: mi
si chiede di inventare progetti, sottolineo inventare, per
contratti appunto a progetto. Devo dire che non si tratta di una
mansione molto difficile, basta solo un pò di inventiva e di
accortezza per eludere le norme dettate dalla legge. A chi
vogliamo dare la colpa di tutto questo? Ai datori di lavoro? Io
rispondo: in parte. E spiego subito il perchè. Perchè sebbene
sia riprorevole un comportamento del genere, è altrettanto
riprorevole l'inerzia degli organi preposti al controllo, ed
ancora più riprorevole l'azione del legislatore che ha
architettato una legge che è una vera presa per i fondelli
soprattutto laddove è vaga ed incerta sul punto focale, ossia
sul progetto. E' con sommo rammarico che affermo che la
precarietà del lavoro (io posso ritenermi fortunato ad avere un
contratto a tempo) è e sarà per molto la nostra condizione
perenne. Prima o poi però i nodi verranno al pettine,spero
solo che tutto ciò non avvenga in maniera repentina ed
imprevista (vedi Argentina)
di Nicola Gogol - 29 322. MOBILITAZIONE DI MASSA
Non ho molto da dire, i racconti si commentano da soli.
La sinistra, da sempre a tutela dei lavoratori, e perche' no
anche delle classi dirigenti, si dovrebbe svegliare una buona
volta con enormi mobilitazioni di massa. Annullare questa
giungla lavorativa, dove a pagare sono sempre i giovani,
futuro della nazione.
Piu' lavoro sicuro per tutti, piu' consumi.
Solo cosi' si salverebbe l'economia.
Speriamo solo che le menti non partoriscano altre idee per
affossare sempre di piu' anni di lotte.
Io sono nel mio...futuro, quello dei giovani e' nero.
di CARMINE FORMISANO - 57 - elettrici
323.
Ciao A tutti,
io mi chiamo Daniela e da un anno e mezzo lavoro a milano
in una società di consulenza informatica.
Il mio contratto fortunatamente è a tempo indeterminato... lo
è stato fin da subito!!..
ma essendo siciliana vorrei tornare nella mia patria...A causa
di queste nuove forme di contratto non mi posso permettere il
lusso di tornarmene a casa mia .
Sono costretta a vivere con uno stipendio basso ma
quantomeno tutelata dai licenziamenti senza giusta causa e
per quanto riguarda le malattie.
questa è la mia storia!..
ciao
Daniela
di Daniela Margiotta - 28 - IT
324. LAUREA IN FISICA
Ho lavorato nella ricerca per qualche anno andando avanti
con co.co.co di qualche mese o al massimo 1 anno.Purtroppo
si sa che nella ricerca i fondi scarseggiano,così sono passata
al privato,ma anche qui i co.co.co. hanno continuato a
perseguitarmi, anche se con un minimo vantaggio:una durata
di 3 anni!Non so quanti se ne sono accorti,ma chi ha avuto un
co.co.co superiore a 6 mesi o a un anno avrà notato che tra le
innumerevoli beffe di questo contratto,ogni 6 mesi per
questioni di leggi nuove si ha una diminuizione notevole del
netto in busta paga.Personalmente con uno stipendio di poco
più di 1000 euro mensili ho avuto una diminuizione netta da
dicembre 2003 di circa 100 euro e da giugno 2004 di circa 40
euro(in tutto 140 euro in meno).Naturlamente il datore di
lavoro non sarebbe neanche tenuto a fare l'adeguamento,in
quanto la diminuizione non dipende da lui ma dalle nuove
leggi!Inoltre a breve il mio contratto verrà cambiato con
quello a progetto:ma che cambia?Potrò fare un mutuo?E poi
dicono che il lavoro in nero è ILLEGALE e si lamentano
della fuga dei cervelli!!!Non so,ma intorno a me tutto
aumenta senza senso con l'euro..e il mio stipendio NETTO
DIMINUISCE!!!VIVA L'ITALIA!
di Laura Laura - 32 - Hi Tech & Engineering Pro
325. COCOCO COCOPRO: LAVORARE SENZA
DIRITTI
Buongiorno,
leggendo gli articoli dei giornali rabbrividisco: fine l'era dei
cococo, tutto cambia e migliora.
Mah, sono molto preplessa e soprattutto preoccupata:
terminata l'univesità nel 1999 ho lavorato come cococo:
retribuzione bassa (800 euro netti per un impegno di 40/50
ore settimanali) vincoli di orario fortissimi come quelli di un
lavoratore subordinato, la preoccupazione di non ammalarsi,
di non poter accedere a nessun tipo di finanziamento: €6.000
per l'acquisto di una Punto usata, la concessionaria non ha
voluto vedere nemmeno la busta la paga appena ha saputo che
ero cococo.
Ora, dopo 5 anni ho cambiato azienda e la mia situazione e
migliorata sono un dipendente, chiedo al governo di fare una
riflessione seria: cosa significa flessibilità dei lavoratori e
come trasportarla nel mondo reale quando la banca per
concerdere il mutuo chiede l'ipoteca sulla casa (monolocale) e
la firma di un garante!! Inoltre: il lavoratore è ricattato o
accetti il cococo oppure resti senza lavoro e ora cosa accadrà?
Speriamo che un pò di saggezza e serietà nell'affrontare le
problematiche del mondo del lavoro pervadano la classe
politica italiana
Grazie per l'attenzione
di Ida Camilot - 31 - terzo settore
326. CINQUE ANNI DA CO.CO.CO. E ORA...I
CONTRIBUTI VERSATI CHE FINE FANNO?
Prima di vincere un agognato quanto sudatissimo posto da
ricercatore in un ente pubblico di ricerca, ho lavorato, come
moltissimi colleghi, come precario, accettando contratti
semestrali e annuali di collaborazione coordinata e
continuativa (Co.Co.Co.). Tralascio il fatto che, anni dopo, ho
scoperto che un datore di lavoro si era "scordato" di versare
delle quote INPS, e che quindi ho dei "buchi" nella storia
contributiva. Quello che più mi indigna è il fatto che gli anni
da co.co.co., una volta assunto a tempo indeterminato,
'scompaiono' e non possono essere nè conteggiati al fine della
pensione (sono nella famosa 'gestione separata' dell'INPS,
non cumulabile con la gestione ordinaria), nè tantomeno
riscattati ai fini della pensione o del TFR. Quindi, dopo la
laurea e il dottorato di ricerca (che posso riscattare, volendo)
ho un bel buco di 4 anni in cui ho lavorato, ma non maturato
pensione. Quanti Co.Co.Co. sanno che fine fanno i loro
contributi?
di Andrea Guiotto - 36 - ricerca pubblica
327. INFANGATO IL RICORDO DI BIAGI
NESSUNO più assume. Mettiamocelo bene in testa.
NESSUNO. Solo Lavoro a Progetto. Il pensiero della Casa
delle Libertà in materia lo conosciamo, cosa farebbe Prodi se
vincesse le elezioni? Mr. Prodi, ci fa sapere qualcosa?
P.S. Credo che la memoria del Prof. Biagi sia infangata dalla
legge cui è stato dato il suo nome.....non potendo credere che
un luminare del diritto del lavoro potesse partorire 'sto
mostro!
di x x - 328. FERMIAMOCI
bisogna ribellarsi nn piangere noi italiani siamo un popolo
solidale ognuno pensa a i .......della serie io sto bene che me
importa degli altri!!!!!leggo tutte queste email di ragazzi a
tempo indeterminato che condividono il ns sconforto
...ragazzi miei
nn basta anche Voi dovete aiutarci!!!!!facendo presente ai Vs
capi che andare avanti in questo modo portera' il declino della
societa' intera .....purtroppo questo nn avviene la misericordia
nn ci serve
A tutti i co.co co.co.pro fermiamoci !!!!!!
ribelliamoci !!!!!!!!
di rino borrelli - 33 - commerciale
329. OPPORTUNITÀ DI LAVORO
Sono piuttosto sorpreso della quantità di lamentele che ho
letto in questo forum. Diciamo che ha scritto chi aveva da
lamentarsi, o riteneva di averne, mentre si è astenuto chi
ruteneva le co.co.co. una opportunità e non uno strumento di
schiavizzazione. Vorrei ricordare che le co.co.co. nacquero da
un governo di cento sinistra con l'intento di far emergere la
enorme quantità di lavoro nero. Era, ed è stata, quindi una
opportunità per quegli imprenditori che per anni, VISTA
L'ONEROSITA' DEI CONTRATTI DI
SUBORDINAZIONE, hanno applicato ad ampie mani il
lavoro nero. Chiedo allora ai tanti che si lamentano delle
poche tutele offerte dal contratto di co.co.co. : quali tutele
offriva il lavoro nero? Direi quindi di non denigrare l'unica
alternativa valida al lavoro nero, apprezzando invece
l'opportunità di lavoro avuta grazie a questo contratto e la
possibilità di lavorare acquisendo formazione sul lavoro (mi
riferisco in particolar modo al mondo dei call center) che
spvente si è tramutata in contratti a tempo indeterminato.
Certo, il contratto di subordinazione è il meglio, ma
nell'impossibilità di ottenere il meglio, cosa resta?
di fabio d'atanasio - 34 - call center
330. LAUREATA IN LINGUE STRANIERE
la mia vicenda non riguarda un trascorso di Co.co.co me la
nuova forma sostitutiva "il contratto a progetto".
da poco piu di un mese lavoro presso una società di servizi
per aziende, e come assunzione mi è stato proposto: 1) partita
iva, 2) contratto a progetto, con un compenso è di 9 euro ora
lordi.
Ho optato per l'ex Co.co.co, e mi è stato presentato un
contratto dove su un punto mi pongono il "patto di non
concorrenza" per 2,5€nei 9, per 2 anni dopo la cessazione, e
una penale di 100.000€ nel caso di violazione.
Ma è mai possibile?
stefania
di enzo cappilati - 27 - servizi
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
271. IL CO CO CO NON HA FATTO L'UOVO
4 volte co co co senza fare un uovo,e molto tempo
libero.L'ottimismo è il fetore della vita.Se non appartieni a un
mondo dove si tessono relazioni,sei un disadattato.In questa
magica realtà,le relazioni non si tessono ma i fili vengon
mossi.
Tutti personaggi in cerca di un autore?
No.Identità negata.
."So che nulla sono se non l'ombra di un volto imperscrutabile
nell'ombra"(Pessoa).
Questo sarà l'Anno Zero.Si ricomincia,è difronte al
carroarmato del piccolo de'La vita è bella',odo
Benigni:"Comincia il gioco,chi c'è c'è".E'agli occhi di ogni
bambino che noi siamo ,il carro spara,stavolta.Bruciamo i
simboli ma salviamone i valori,perchè i simboli dei bambini
sono i valori,e noi 'Umani'siamo bambini,fra 'quelle'
detrazioni e distrazioni di massa.
Ridi Pagliaccio,ridi e fai piangere noi.
Sono disgustato,mi hanno prodotto e consumato
insipidamente.
E 'se questo è un uomo'?Dove lo mettiamo?
Precipitiamo la Storia sempre più in fondo nel Nulla.
Cosa sia il Nulla ? Pensateci e datevi una risposta.Sul co co
co,non ho nulla da dire...alle elementari si chiamava
'sottrazione'.
di Giovanni Carnemolla - 33 - informatica
272. ANDIAMO TUTTI A RUBARE
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Quasi trent'anni, famiglia, un figlio,
lavoro nell'informatica da circa 5 anni con i soliti contratti
'SOLA' come li chiamo io,
cioe' Co.Co.Co., ultimamente la mia societa' si e' superata: mi
ha passato a Consulenza con Partita Iva.
Cioe' la sostanza non cambia, NESSUN DIRITTO, come nei
Co.Co.Co., ma in piu' adesso debbo anche pagare l'IVA, il
commercialista ecc ecc ...e tutto questo per la ridicola cifra di
65 € LORDI al giorno !(e ci tengo a sottolineare che l'ente
dove lavoro, paga oro la mia consulenza alla mia societa'!)
Amo il mio lavoro, mi da' soddisfazione, ma a queste
condizioni io non c'e' la faccio, e tutto questo grazie allo stato
che non ci tutela affatto... forse sono troppo impegnati a
tutelare gli statali (con tutto rispetto per la categoria),ma che
in alcuni casi non sanno nemmeno accendere un PC, eppure
hanno piu' diritti e vantaggi che
doveri ! QUESTA E' L'ITALIA !!
CHIEDO al MINISTRO DEL LAVORO cosa debbo fare, io
non arrivo a fine mese, e non do' quello che vorrei dare alla
mia cara famiglia !!
DEBBO FORSE ANDARE A RUBARE ?
Tanto in questo paese va' avanti solo chi e' furbo! Faccio gli
auguri a tutti coloro che sono nelle mie stesse condizioni.
di F R - 29 - Informatica
273. LAUREA IN LETTERE
Sicuramente la possibilità di lavorare qui al Sud è celebrato
come un evento, e così è stato quando mi hanno offerto di
lavorare all' Ufficio I.A.T. di Castrovillari. Purtroppo con
l'andare dei mesi mi sono resa conto che questo contratto non
mi lasciava alcuna possibilità di crescita professionale e
mortificava ogni diritto, duramento conquistato, dei
lavoratori.
Ironia della sorte, la tanto celebrata "Legge Biagi", non
cambierà niente nel panorama lavorativo dei Co.Co.Co..
L'unica novità è il nome: Contratto a Progetto. Per il resto,
almeno per ciò che mi riguarda: nessuna malattia, né
maternità o ferie. Il trattamento economico è da terzo mondo,
ma questo dipende dall'Ente e dal Comune.
La verità è che noi siamo come Co.Co.Co. dei lavoratori di
serie C e con la Legge Biagi lo continueremo ad essere.
Questo governo è stato capace solo di trovare un nuovo nome
alla nostra categoria. GRAZIE.
di Mariarosaria Abalsamo - 37 - turismo
274. SERVIRÀ?
A chi organizza il forum: sarà utile tutto questo? Non ho letto
un solo messaggio positivo... la grande maggioranza della
gioventù italiana vive la tragedia del lavoro... e gli
imprenditori la gioia dello sfruttamento legalizzato... che
schifo..
di Giada Anonimo - 29 - formazione
275.
Non è semplice Raccontare in 20 righe la paura che ogni
giorno si ha di poter essere mandato via senza nemmeno
preavviso, la paura di ammalarsi, la paura di richiedere
qualche giorno di ferie, la paura di poter perdere il lavoro e
dover mantenere 2 bimbi, tutto questo nella "stupenda"
riforma Biagi non c'è scritto.Bisogna sottostare al proprio
padrone senza aver diritto a nulla e se qualcosa non ci sta
bene ci cacciano via, tanto un altro che accetta tutto lo
trovano sempre...Adesso è cambiata la dicitura di questa
sottospecie di contratti ma il succo è sempre lo stesso,
favorire le aziende e sfruttare il lavoratore al massimo e senza
dargli nessuna arma per reagire e chiedere solo quello che ti
spetta, nient'altro. Se prima c'era qualche azienda che era
disposta ad assumerti a tempo indeterminato, ora ciò non
accade più, perchè pagare ad un dipendente i contributi, gli
assegni familiari se posso farlo lavorare di più dandogli meno
e tenerlo perennemente sotto ricatto? Hanno riformato il
mondo del lavoro, bella caz...ta. Si dice che dovremmo fare
più figli, ma chi ci tutela se non mi spettano nemmeno gli
assegni familiari con questo contratto?
di Luca Errico - 23 - Information Technology
276. GLI SCHIAVI DEL 2000
E' così che mi sembra veniamo trattati! Che dire a riguardo?
Nulla di più di quanto scritto precedentemente dai miei
colleghi. Posso aggiungere che dal canto mio ho già esperito
un principio di azione legale contro i miei datori di lavoro che
pretendono da me gli oneri del dipendente ma non me ne
riconoscono le peculiarità (pagamento ferie, malattia,
infortunio etc. etc.). Addirittura mi sono trovata coinvolta in
una trattativa di lavoro che mi interessava soprattutto perchè
speravo di guadagnare un pò di più e quando di fronte al
contratto a progetto truffa ho deciso di tirarmi indietro sono
stata minacciata! Questo perchè loro perdevano la commessa!
Trattata come una ladra solo perchè ho temuto il peggio
cambiando padrone! Spero di trasferirmi a lavorare all'estero,
sono sicura che verrò trattata meglio! E vi assicuro che il mio
lavoro mi piace molto! Peraltro a 38 anni nessuno mi fa il
mutuo per comprare casa ma pago 750 euro di affitto al mese!
Non posso avere prestiti perchè non ho la busta paga e non ho
lo stesso datore di lavoro da almeno tre anni! Quest'Italia mi
sta sempre più stretta e mi piace sempre meno!In bocca al
lupo a tutti!
di mpia i. - 38 - informatica
277.
E' la stessa cosa!
Cambia nome, stessa fregatura.
Attualmente lavoro a un progetto senza fine,
che conta una decina di clienti.
Ma se non servo più sono ancora carne da mecello.
Gianni
di Gianni Olivieri - 278. CO.CO.CO FA LA GALLINA.
Siamo 2 ragazzi che lavorano in una società di
"informatica?"Volevamo,con queste parole,testimoniare la
nostra rabbia...Sono 2 anni che ormai subiamo le ingiustizie
di questi contratti che la nostra società sfrutta a suo
piacimento,caricandoci di doveri da dipendenti e privandoci
di qualsiasi diritto!Continuando così,nulla si potrà
programmare nella nostra vita...i nostri curriculum,sono
ormai sparsi per tutta l'italia,ma senza raccomandazione,in
italia,non si va da nessuna parte.Chiediamo alle istituzioni un
intervento urgente per porre fine a questo scempio e offrirci
una visione del futuro migliore,offrendoci piu' garanzie nel
lavoro,e togliendo la possibilità a questi papponi di riempire
la loro già gonfia pancia con le nostre fatiche.Speriamo che
queste nostre parole vengano prese in considerazione da
qualcuno per risolvere i problemi di questa generazione
abbandonata a se stessa.Distinti saluti Fabio e Alessandro
di Alessandro/Fabio Asta/Romani - 23 - Informatica
279. ANCH'IO CO.PRO !!!!
Ciao a tutti!
mi presento:
- laureata in ingegneria,
- tesi all'estero presso una famosa multinazionale
- voto di laurea 110 e lode.
Il mio profilo professionale????
Faccio parte dell'esercito dei CO.PRO.
Che cosa ne penso ?
E' un modo per fare rispiarmare le aziende. Svolgiamo a tutti
gli effetti il lavoro di un dipendente, senza benefit, senza
tredicesima.
e non provate a chiedere di piu'... vi verra' dato il consiglio di
non dare tanto per scontato il rinnovo del vostro contratto!
xxx
di Vanessa Anonima - 28 - IT
280. ABUSO...
il co.co.co. è un ottimo contratto per lavori veri part-time,
studenti, coloro che intendo integrare il reddito nel tempo
libero, per chi deve fare periodi di apprendistato...
solo che i cari imprednitori italiani hanno trasformato tutto
ciò come sostituto del alvoro a tempo determinato, scaricando
il rischio di fare impresa sui poveri precari...
nessuno vigila, ovviamente, e quindi chi tace acconsente...
di yy yy - 34 - yy
281. LA STRATEGIA DEL MINISTERO...
...non penso che sia stata quella di fare una bella indagine
chiedendo ai Co.co.co. cosa pensavano della possibilità di
introdurre co.co.pro. e quindi, eventualmente, introdurre il
nuovo contratto.
Un lavoro inventato da chi quel lavoro non l'ha mai fatto...
E pensare che sarebbe bastato fare come Repubblica: una
bella indagine sulle aspettative dei lavoratori e dei datori di
lavoro.
Ed invece niente di tutto ciò.
Peccato. La generazione dei nostri padri si è già mangiato
tutto e a noi resta ben poco.
P.s. Io sono un lavoratore a tempo indeterminato e leggendo
le vostre esperienze riesco a dare ancora più valore a quello
che ho.
di Massimiliano --- - 30 - Impiegato
282. SAREMO MAI GRANDI?
Quand'ero studente all'università sognavo il mondo del
lavoro, poter essere completamente indipendente e gestire i
guadagni in maniera intelligente...Poi sono finito nel tunnel
del co.co.co e del contratto a progetto. Indipendente? Ma da
cosa. Con questi contratti non potrò mai decidere di comprare
una casa, nessuno concederebbe mai un mutuo a persone con
un contratto così precario. Già è stato molto difficile farsi
concedere un pagamento rateale per una lavatrice da 400€,
ma è possibile? Quando alla tenera età di 65 anni sarò stufo di
lavorare, riuscirò a sopravvivere con la pensione, se mai ci
sarà? E dove lo mettiamo il TFR?
Non ci resta che piangere, sperare che arrivi il treno con
Leonardo da Vinci e farci dare un passaggio nel paese dei
balocchi!!!! EVVIVA l'ITALIA
di Giuliano koren - 30 - grafica/fotografia
283.
Il contratto a progetto come soluzione? Direi decisamente di
no:
1- lo stipendio non è mensile ma arriva quando il lavoro è
concluso o al massimo in un paio di tranches (magari dopo 6
mesi in cui ti sei arrangiato a vivere a spese dei genitori)
2- il progetto spesso non c'è, sul contratto ne è riportato uno
fasullo e ci si ritrova a dover svolgere qualsiasi mansione sia
necessaria nel posto di lavoro (fare fotocopie, rispondere al
telefono ecc.)
3- alla scadenza del contratto si rischia di sentirsi dire che il
progetto non è stato terminato (sì vabbè, ma quale? E
soprattutto come si fa a decidere quando un progetto è
concluso? Teoricamente si potrebbe andare avanti all'infinito
con modifiche ed integrazioni a discrezione del capo)
4- spesso si finisce per essere obbligati a presentarsi a lavoro
tutti i giorni in orario di ufficio pur non essendo
contrattuariamente obbligati a farlo.
Questa è stata la mia esperienza e purtroppo di molti altri.
di architetto sfruttato - 27 - libera professione
284.
Collaborazioni e contratti a progetto sono la stessa cosa, il
contratto a progetto può essere rinnovato all'infinito; anche le
collaborazioni spesso erano legate a progetti, non cambia
nulla. Ciao.
di Massimo Bellucci - 285. PENSIONE....COSA È ?
Ho già letto un'esperienza simile alla mia: dopo ventisette
anni (riscatto del servizio militare compreso) di contributi
INPS e dieci anni di gestione speciale (che ridere...) dopo
aver cominciato a lavorare a 19 anni e non avere ancora
finito, mi sono sentito dire che devo lavorare fino a 65 anni
perchè non essendo i due periodi di lavoro cumulabili, ho
maturato il diritto alla pensione ma non il diritto a riscuoterla
!! Mi chiedo non solo se sia giusto (la giustizia da noi è cosa
personale di chi è chiamato a dirimere e non è uguale per
tutti) ma soprattutto se sia morale obbligare a lavorare per 46
anni una persona che vede già in pensione gente che ancora
aveva i pantaloni corti quando ha mosso i primi passi nel
mondo del lavoro.
Lascio perdere il discorso della più o meno costrizione ad
accettare un CoCoCo per chi come me non aveva più l'età
adatta ad una assunzione subordinata, ma ritorno sul fatto che
non si possano cumulare i periodi riscuotendo quanto di
diritto, sia tanto o poco, e sulla ilarità che l'INPS attraverso i
suoi referenti mostra nei confronti di chi lo fa notare.
di GIORGIO ANONIMO - 56 286. PROPOSTA
Agli informatici volevo dire che nonostante le apparenze
abbiamo un forte potere contrattuale. Provate ad immaginare
cosa succederebbe se tutti scioperassimo lo stesso giorno. Io
lavoro nel settore pubblica amministrazione come co.pro e vi
assicuro che se tutti i co. pro qui da me scioperassero sarebbe
un bel casino per i servizi che dipendono dal nostro lavoro.
Che ne dite?
Magari è un metodo per farci sentire e fare in modo che la
nostra categoria, per la quale non esiste nemmeno un albo
professionale, venga almeno presa in considerazione.
Pensateci.
di mp i - 38 - informatico
287. LAUREA BREVE ISTITUTO EUROPEO DI
DESIGN
buongiorno,
io lavoro da tre anni nel settore della grafica/pubblicità e ho
sempre percepito 800 euro snza mai aumento 800 e basta ma
già lo dice il datore di lavoro,
sono in contratto co.coco. ma sono più dipendente di u
ndipendente assunto i nregola nel senso:
orario fisso 9-18.30
ferie solo quando chiude l'azienda,
malattia non pagata nel senso che prendo sempre e solo 800
euro,
strordinari e tanti non pagati
per chiedere un'ora/mezzagiornata è un massacro,
pensione??????se me la spiegate,
opportunità giovanili? nessuna,nessun mutuo nessun affitto
nessuna possibilità di mettersi in proprio nonostante ho i
mezzi anche per affrontare la concorrenza...
quindi chi gentilmente mi può spiegare che fine posso fare?
purtroppo non posso mollare questo posto perchè da altre
parti è uguale e non essendo ricco sono obbligato a lavorare
senza permettermi di stare fermo neanche un mese...
sperando i nuna spiegazione nonostante le poche informazioni
date vi ringrazio e saluto
stefano
di stefano zanini - 26 - pubblicità
288. CO.CO.CO
ah si.....co.co.co, o meglio ora contratto a progetto, non e'il
futuro per i giovani, io ho avuto il co.co.co per 2 anni, molte
aziende lo utilizzano solo per fare bene a se stessi, alla fine io
ho fatto lavoro subordinato con un orario da rispettare e non
mi sono stati versati i contributi, il co.co.co dovrebbe essere
libero da orari, ma essere pagato bene per tutto quello che
manca, e'la rovna dei giovani, non siamo per nulla tutelati
di Catia MAngo - 27 - impiegata
289. MEMORIA STORICA
Visto che gli italiani hanno la memoria corta, mi piacerebbe
solo ricordare a tutti quando è iniziato questo macello... Io ho
cominciato a lavorare nel 1982, e all'epoca esisteva solo il
contratto a tempo indeterminato. Poi fu introdotto il contratto
di formazione lavoro, e vabbè (io grazie a Dio ero fuori anche
da quello). Ma chi dobbiamo veramente ringraziare per aver
sfasciato tutto il sistema di garanzie del lavoro è il Dott. Treu
e il suo famigerato pacchetto, che qualche Solone fallito del
centrosinistra ancora si ostina a voler difendere.
Ricordiamocelo quando questi signori ci chiederanno un
(sacrosanto) voto di cambiamento. Stavolta niente cambiali in
bianco !
di carlo ferraro - 41 - informatico
290. PERSI I PIÙ ELEMENTARI DIRITTI DEI
LAVORATORI...
Non ho fatto esperienza con il co.co.co ma sono nel pieno di
un contratto a progetto. E' una presa in giro pazzesca, viene
individuato un progetto sul contratto ma tutti sappiamo che in
realtà non è così. In realtà si deve andare in ufficio tutti i
giorni e lavorare secondo i doveri del lavoro subordinato ma
senza averne i diritti (tredicesima, ferie, ecc.) Le aziende ci
sguazzano in questo sistema e la cosa assurda è che nessuno
le controlla. Basterebbe mettere un ispettore del lavoro per
una settimana davanti al mio ufficio e vedrebbe che tutti i
contratti a progetto come me in realtà si recano al lavoro tutti
i santi giorni. Ribellarmi? Certo, peccato che ho bisogno
anche di questo schifo! Amo il mio lavoro ma la sto pagando
veramente cara
di Mr daem - 32 - informatica
291. INGEGNERE SENIOR
LAUREATO E IMMEDIATAMENTE ASSUNTO NELLO
STESSO LUOGO DOVE HO SVOLTO LA TESI.
DA UN'ANNO SONO INTERANALE, NON HO
CERTEZZE SUL PROSSIMO ANNO SE NON IN VIA
INFORMALE, SU CARTA IO HO UN POSTO
ASSICURATO FINO AL 31 DICEMBRE.
PER POTER PRENDERE IN AFFITTO UN
APPARTAMENTO HO DOVUTO CHIEDERE
CORTESEMENTE AL PADRE DELLA MIA RAGAZZA
DA FARMI DA GARANTE, VISTO CHE A PARTE I
QUASI 15.000 EURI L'ANNO NETTI, NON POSSO
AUTOGARANTIRMI.
NEANCHE PER UN PRESTITINO IN BANCA.
E PER L'ANNO PROSSIMO PROBABILMENTE SARA'
UGUALE.
UNICO PREGIO: SE OGGI MI ROMPO
DEFINITIVAMENTE LE SCATOLE, GLI DICO: CIAO,
DA DOMANI NON MI VEDETE PIU'.
MAGRA CONSOLAZIONE, EH!
di MATTIA CALLIGARIS - 27 - FERRARI AUTO
292. TESTIMONIANZA CONTRO CORRENTE
Salve, so che posso attirare le ire di molti però credo che
piangersi addosso sia superfluo, sono convinto per esperienza
personale che bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare
in prima persona senza sperare troppo in co.co.co, co.co.pro
ed affini, mettersi in gioco talvolta comporta molto sacrificio
e coraggio, per certi versi è meglio stagnare nella palude.
Bisogna prendere atto che nessuno ti regala nulla, credo che
tutto faccia parte del "gioco delle parti" scopo di un
imprenditore è fare profitto, questa regola è vecchia quanto il
mondo...il mio modesto consiglio è darsi da fare in prima
persona, ci sono tanti esempi positivi..
di Raf Vallone - 35 - informatica
293. UN AFFARE !
-un contratto che entra su un pezzo di cartaigenica
-8 ore al giorno minimo
-straordinari non pagati perchè ovviamente un cococo non
dovrebbe farli
-malattia ?
-tfr ?
-scatti ?
- etc
Mi lamento per coloro che non si lamentano, c'è chi riesce a
far finta di niente, aumentando così la fatica di chi, come noi
lotta anche per loro.
Voglio sperare che non sia tempo buttato via...il nostro futuro
?
di lavoratore rossi - 27 - automazione industriale
294. LAUREA LETTERE
ma perchè è cambiato qualcosa sempre sfruttati siamo senza
malattia, ferie, maternità, TFR, pensioni. Ma hanno fatto i
contratti a progetto e intanto gli imprenditori guadagnano e i
politici ci fanno fessi.
di TONI BETTINI - 34 - call center
295. NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SOLE
Mi unisco al coro delle lamentele. Fino allo scorso anno
avevo una co.co.co. a scadenza annuale; da quest'anno ho un
co.pro. che nella sostanza non cambia nulla nelle mie
condizioni lavorative e di certo non mi ha dischiuso le porte
dell'assunzione a tempo indeterminato!: per fortuna lavoro
per una ditta più seria di molte altre che mi paga la malattia e
le ferie ma per tutta la maggior parte delle persone che non
hanno la mia fortuna la "riforma Biagi" (spiace che ad una
persona uccisa anche per colpa dell'inadempienza dello Stato
per cui lavorava sia dato il nome di una riforma cosi poco
riforma!)non ha rappresentato neanche un minimo
miglioramento.
di M. B. - 34 - servizi
296. BENVENUTI NELL'ERA DELL'OTTIMISMO
Cominciai nel 2003 con P.IVA e 50.000 al giorno (+IVA)
Subito dopo Berlusconi venne Dini ed il suo 10% di INPS.
Venne Prodi con la tassa sull’Europa: i lavoratori autonomi a
parità di dichiarazione dei redditi pagheranno una aliquota più
alta ! Tanto si sa che i lavoratori autonomi evadono tutti e
intanto io vado avanti, un lavoratore autonomo non lo assume
nessuno, è troppo comodo con la Partita IVA aperta.
Arriva l’epoca ulivista dei co.co.co., del lavoro interinale e ad
un tratto scopro lavoratori più precari di me, il fatto non mi
rende orgoglioso.
Infine ecco Mr B, io oggi mi trovo con mia moglie in
maternità che ha paura a chiedere il part time (lavora in una
azienda con meno di 15 dipendenti, non sono obbligati ad
accettare), sua madre lavorerà ancora fino al 2010 grazie alla
riforma delle pensioni meno male che c’è il contributo di
1000 euro per i secondogeniti, credo proprio che ne faremo
un altro di figlio.
Preciso : sono un lavoratore autonomo ma lavoro 40 ore a
settimana, ho un orario fisso, dei superiori e tanti colleghi
(alcuni subordinati) che sono dipendenti, sono quello che si
dice un lavoratore parasubordinato.
di Claudio S. - 34 - Informatico
297. TANTO PRIMA O POI AFFONDEREMO
TUTTI:LAVORATORI,AZIENDE,GOVERNO
Io scrivo da ex Co.Co.dè e da ex CFL.Non so cosa sia stato
peggio.Nel primo caso mi hanno mandato a casa perchè
lavoravo nella stessa azienda di mio marito (?)
Nel secondo, poichè ero incinta non mi hanno rinnovato il
contratto, dopo che con il mio bel pancione ho lavorato fino a
10 ore al giorno e in condizioni non prorpio sicure, se
vogliamo dirla tutta.Per tre mesi ho chiesto all'azienda (un
corriere internazionale)di farmi sapere l'esito del contratto,
mica si per forza, ma si o no.Beh mi è stata consegnata la
lettera di arrivederci e grazie 4 ore prima della scadenza del
contratto.Adesso mi ritovo con una laurea in economia in
tasca e una bimba a casa.Ma la cosa peggiore sono le
umiliazioni delle porte chiuse in faccia solo perchè si ha una
bambina.La mia bimba è comunque fortunata perchè c'è lo
stipendio di mio marito, ma se ciò non fosse stato? Ah
dimenticavo,AL MIO POSTO ATTUALMENTE
LAVORANO DUE INTERINALI PART TIME.Spero che
tutte queste aziende che utilizzano questi sotterfugi legali,
prima o poi affondino insieme a questo governo.Non
parliamo poi delle cose vergognose che accadono al
Sud.Buste paga fasulle e lavoro nero a go go...
di gabriella b - 298. MA CHE DOVEMO FA?
34 anni, laureato da 8, fidanzato da 9 , lavoratore CO.CO.CO
per tre anni, partita iva da due, pendolare Napoli Roma da
sempre mi pare ....... con 250 mila KM su una macchina di
quattro anni.
Mutuo, tredicesima, malattia..... un miraggio.
Mi scade il mese prossimo l'ultimatum che mi ha dato la mia
ragazza, o la sposo o mi lascia.
Che devo dare?????
AIUTOOOOOOOOOOO
di antonio mergellina - 34 - Informatica
299. MA SICURI CHE SIAMO IN
DEMOCRAZIA??????
E' UNA VERGOGNA!UN PAESE DOVE NON C'E' LA
TUTELA DEL LAVORO, NON E' UN PAESE
DEMOCRATICO.
E PARLO DI LAVORO VERO,NON DI QUESTE PRESE
IN GIRO!!!!!!!!!!!
di gabriella b - 300. E ADESSO?
Flessibilità, lavoro atipico ... ho gioito quando ne ho sentito
parlare la prima volta. Pensavo fosse la soluzione a tanti
problemi, a tante situazioni difficili ... al lavoro nero. Il tempo
è passato e le cose sono cambiate ... in peggio. Inutile
rielencare cosa non va? Lo hanno fatto in tanti prima di me,
ma ... "repetita iuvant" Partita IVA, INPS, NIENTE FERIE,
NIENTE MALATTIA, NIENTE TFR, NIENTE BUONI
PASTO, NIENTE TELEFONO AZIENDALE, NIENTE
RIMBORSO SPESE, NIENTE DI NIENTE. Solo lavoro e
"ringraziamenti" per chi ce lo offre. A chi giova? Alle aziende
e alla Pubblica Amministrazione che ne abusa attraverso le
S.p.A. che controlla. E ai lavoratori "atipici"? Giova anche a
noi ... o così o a casa
di S. C. - 40 - consulenza alla P.A.
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
331. MI AVEVANO PROMESSO UN POSTO A TEMPO
INDETERMINATO!!!
E' dal 2001 che lavoro in una societa' che si occupa di
Comunicazione come Co.co.co.
Il mio compito e' sempre stato quello di gestire, coordinare e
supervisionare l'aggiornamento mensile di un sito
sponsorizzato da una Soceta' Farmaceutica.
Inizialmente malgrado avessi un contratto co.co.co sono stata
sottoposta ad un orario di lavoro di 8 (800 euro nette al mese)
con la promessa di assunzione a tempo indeterminato. Ho
rinunciato cosi' a tanti lavori occasionali che a mano a mano
mi venivano offerti (tipo supplenze a scuola) perche' il mio
capo non gradiva la mia assenza dal lavoro anche solo per
mezza giornata. Figuriamoci la malattia ... andavo a lavoro
anche con l'influenza, visto che la malattia non era
contemplata nel mio contratto ... avrei perso soldi. Il 23
ottobre 2003 il mio capo, non avendo la possibilita'
economica di assumermi come aveva promesso, mi leva
l'obbligo delle 8 ore al giorno, lasciandomi libera di gestirmi
il mio tempo, con un cellulare!!!
Oggi (23/10/04) mi dice che non ha piu' bisogno di me..... Io
mi sento piu' fallita che mai, perche' in tre anni e' come se non
avessi fatto niente, solo sacrifici e pochi soldi!!!!
Grazie per lo sfogo!
Valentina
di Valentina Falcioni - 31 - Farmaceutico
332. DEL RESTO...
...hanno mantenuto la promesse:
un milione di posti di lavoro (che poi uno lo assumano 4 volte
non era specificato)
di babe bertossi - 25 - info
333. FUTURO ROSEO E ASSICURATO
6 contratti da marzo. Sono la paladina del milione di posti di
lavoro! Dopo una laurea quinquennale, un master e uno stage
mi trovo al sesto contratto a progetto, il più lungo e anche il
più remunerato. E dovrei anche esserne contenta. Peccato che
il 21 marzo 2005 tutto finisca e che dal 22 io sia di nuovo alla
ricerca spasmodica di un lavoro, regolare o irregilare (cerco
solo del vile denaro che mi faccia mangiare...). Peccato che a
sostenere i bei discorsi contro il lavoro nero non ci siano
azioni definitive e serie. Ahi voglia a creare CoCoPro e ad
inveire contro i poveri giovani che si accontentano di tutto
pur di lavorare... Dovremmo essere noi giovani ad inveire,
invece chiniamo il capo e continuiamo a lavorare con la
febbre e a temere di chiedere qualcosa, perchè, come dice il
mio capo: "il tuo lavoro vorrebbero farlo in tanti. Dovresti
ringraziare Iddio perchè sei stata scelta e invece ti lamenti!".
Ancora a capo chino mi allontano e penso: vado in vacanza,
mollo tutto e cerco la fortuna su un'isola caraibica deserta,
dove finanziamenti e licenziamenti non sussistono. Poi torno
in me e schiaccio il bottone per inviare un altro Curriculum,
che non si sa mai!
di Maria Chiara Rossi - 27 - Consulente P.A.
334.
Dopo la laurea, 2 anni di cococo e poi l'agognato tempo
determinato, che dovrebbe, in un paese civile, portare, prima
o poi all'assunzione. Ma arriva la legge "cosidetta" Biagi (non
sono sicura che lui l'avrebbe firmata così com'è) e dall'alto
arrivano ordini precisi: ridurre al minimo i contratti a t.d e
fare tutte collaborazioni a progetto, per evitare vertenze. Si
torna indietro, non solo per i ticket, le ferie, la malattia, la
pensione... non ci sono limiti di giornate, limiti previsti dai
cococo, quindi posso essere obbligata a venire in ufficio tutti i
giorni lavorativi del mese e a lavorare a casa anche quelli
festivi! Con la cococo non mi volevano aprire nemmeno un
conto corrente... figuriamoci con la copro... Sto preparando
una bella vertenza e mi rassegnerò a essere mobbizzata
lavorando da segretaria con lo stipendio da tecnico...
stipendio che purtroppo pagherete anche voi, essendo io
impiegata in un ente para-statale.
Insomma, in un modo o in un altro paghiamo tutti... sempre e
comunque... che tristezza...
di Eva Kant - 335. DOPO 6 ANNI ...
Sono stato sei anni co.co.co. Oggi lavoro in Spagna, almeno
ho un contratto fisso e 15 mensilità. Lavoro la metà e
guadagno di piú.
di giacomo pierini - 34 - editoria
336. VOGLIO TROVARE UN SENSO A QUESTA VITA
Non direi che è cambiato molto da co.co.co a progetto. Mi
domando se i figli dei parlamentari lavorano con questi
contratti. Siamo pagati male in maniera saltuaria senza
sicurezze di rinnovo. Siamo senza futuro. Lavoro da quando
avevo 25 anni. A 35 vivo ancora con altre due ragazze in
casa. Ho di mio solo una stanza in affitto. La mia vita
sentimentale è sempre stata minata dalla precarietà e
dall'incertezza del lavoro perché ho sempre conciuto ragazzi
terrorizzati dal futuro, destabilizzati, insicuri. Così che cosa
costruiamo? Viviamo alla giornata. Non sapete cosa significa
vivere senza prospettive. E pensare che io ho sempre studiato
e continuo a studiare. Ho una laurea, una specializzazione e
un master. Che non mi servono a meritare un futuro stabile.
Ma non è vero che il nostro problema è che non abbiamo
speranze . Speriamo che cambi tutto. Che i lavoratori tornino
ad avere delle garanzie. Che il lavoro torni ad essere un
diritto. Che la nostra costituzione torni ad avere un senso. In
fondo si tratta della nostra vita e dovremmo essere noi a
decidere come viverla. Non dovremmo subire le scelte di chi
non ci sa garantire neanche i più elementari diritti di
sopravvivenza.
di Melissa Lo Bianco - 35 - archivista
337. STO SVUOTANDO IL CONTO IN BANCA
Fino a due anni fa ero dipendente (contratto a tempo
indeterminato) di una nota società di informatica che, in piena
crisi economica, ha "invitato" a dimettersi circa 50 persone,
con 15 mensilità di indennità. Ho trovato lavoro solo aprendo
la Partita IVA e dovendo pagare INPS, IVA e commercialista,
senza ferie pagate, senza indennità per malattia (15 giorni
passati a casa dopo un incidente stradale non me li ha
rimborsati nessuno), TFR, tredicesima e quattordicesima,
senza rimborso spese o buoni pasto .. senza niente di niente,
per pagare le tasse su ciò che guadagno ho praticamente finito
(in due anni) i soldi che avevo preso dalla liquidazione. Ma
l'Italia non era una Repubblica democratica fondata sul
lavoro?
La democrazia è poco evidente quando i vantaggi delle
riforme sono tutti e soli degli imprenditori.
In bocca al lupo a tutti.
Daniela
di Daniela Daniela - 30 - Informatica
338. LA SINISTRA ERA A GUARDARE LE TV DI
BERLUSCONI
...e per la "coerenza" di Bertinotti il paese e' stato consegnato
a una banda di malfattori. Io manderei al muro non solo i
malfattori, ma anche un bel po' di pseudo-intellettuali di
sinistra che vendono aria fritta e intanto si fanno la barca alla
faccia dei loro votanti morti di fame e co.co.co. Come dire,
bastonati e pure cornuti. Contenti voi...
di cicciuzzo cozza - 35 - peschereccio
339. CO.CO.CO.COCCODÈ!
Sono 4 anni che lavoro da dopo la laurea e sono passata dal
Co.co.co al contratto a progetto, col risultato che sono
sottopagatissima, a dicembre mi scade, il settore è in crisi,
non ci sono (quasi) più clienti e probabilmente mi dovrò
cercare un altro bel contratto a progetto...tutela per il
lavoratore zero assoluto...tante grazie Governo!
di claudia albizzati - 30 - comunicazione
340. ME NE ANDRÒ A CO.CO.PRO.
Eccomi qui.
Ho un lavoro a tempo indeterminato, pagato bene, con
solidissime prospettive per il futuro. Sono stimato e il lavoro
che faccio mi piace moltissimo.
Eppure a breve mi licenzierò e continuerò a fare quello che
faccio ora ma con un contratto a progetto. Unica cosa: lo farò
da casa. Infatti a differenza di molti, ho cambiato proprio per
questo motivo, non riesco più a vivere a Roma, me ne torno
in luoghi più tranquilli e collaborerò da lì. Ovviamente spero
che mi rinnovino il contratto quando scadrà......
di F. Z. - 32 - I.T.
341. LICENZA MEDIA
LAVORO IN CO.CO.CO DA 6ANNI E IL CONTRATTO A
PROGETTO PROPOSTO ORA E' UGUALE SE NON
PEGGIO.CHIARAMENTE E' STATO UN CO.CO.CO
TRATTATO CON VINCOLI DI ORARIO PRESENZA
FISSA ECC...QUESTI CONTRATTI INVECE DI
AIUTARE CREANO SOLO DISEQUILIBRIO FRA IL
RAPPORTO LAVORO E DIPENDENTE. IL DIPENDENTE
SERIO SI SENTE CMQ IN OBBLIGO A DARE RISPETTO
LAVORATICO PRESENZA ECC... MA DALLA PARTE
DEL DATORE NON E' MAI LA STESSA COSA, COME
COMPENSO BUSTA PAGA, COME OBBIETTIVI MAI
STILATI O VOLUTAMENTE NON CHIARI ECCC...
IL DATORE ESIGE STESSA RESPONSABILITA PUR
NON ESSENDOCI ASSUNZIONE.
NON E' POSSIBILE CHE SI POSSANO CREARE LE
CONDIZIONI PER CUI GENTE ONESTA CHE VUOLE
LAVORARE NEL GIUSTO EQUILIBRIO VENGA
TRATTATA COSI, DAL DATORE DI LAVORO E DALLO
STATO CHE NON TUTELA QUESTE ILLEGALITA.
FAI LA LEGGE, BEN VENGA, MA FAI CONTROLLI
XCHE' VENGA RISPETTATA E IL LAVORATORE NON
PERDA IL POSTO DI LAVORO O QUANT'ALTRO.
ALLA FINE ANCHE IL PROGETTO RIMANE UN
CONTRATTO USATO PER BYPASSARE TASSE ECC...
di ELISA BRAGAZZI - 32 - INFORMATICA
342. INGEGNERE
Siamo soltanto cifre nelle statistiche. Che vanno su. Vorrei
che gli idio*i che leggiferano leggessero queste denuncie. E
la smettessero di alzare i numeri con i contratti CO.CO.CO. o
le lauree brevi...
di Frank Zappa - - IT
343. LAUREA IN SCIENZE INTERNAZIONALI E
DIPLOMATICHE
Esperienza di collaborazione coordinata e continuativa di 1
anno. Paga bassissima, in rapporto prendevo di più quando
lavoravo per una cooperativa, soprattutto se rapportato
all'impegno ed alle responsabilità. Per la mia formazione mi
piacerebbe lavorare nella pubblica amministrazione, ma
aquale prezzo? Per fortuna che ho avuto una famiglia ed una
ragazza alle spalle, altimenti il precariato di rovina,
soprattutto a livello mentale. Ma come abbiamo potuto ridurci
cosi'? Eh? Sapete che cosa ho fatto...sono emigrato in francia,
quest'anno! Faccio una specie di master che mi costa 1/10 dei
master che mi avevano proposto in italia!Ed è altamente
professionalizzante.
Non chiedo assistenza, ma dignità. Qui per ora l'ho trovata.
La speranza é di poter un giorno tornare a casa, con la
possibilità concreta di farsi una famiglia e vivere in maniera
dignitosa. Ciao a tutti.
Ps: Ma dove stiamo andando?!!!
Per fortuna che siamo cittadini d'Europa e possiamo
spostarci!!!!
di Daniele Melli - 25 - consulenza pubblica ammin
344. MAI PIU' CO.CO.CO
Un lavoratore autonomo, mi ha promesso nel 2001 un lavoro
con contratto formazione.
Appena licenziata dal mio lavoro precedente di cassiera in un
supermercato che non mi soddisfava, mi ha informato che mi
avrebbe assunto come segretaria co.co.co. che tanto era
uguale.
10 ore al giorno di lavoro, tanto l'orario è flessibile - niente
ferie - niente malattia - niente tredicesima - niente t.f.r. niente mutui - niente affitto -solo obblighi .
Il co.co.co era uno strumento che in mano a dei balordi del
genere diventava una tortura per tanti ragazzi volenterosi e
disponibili.
Ora lavoro sì a formazione da un vero professionista serio,
che ha creduto nella mia formazione insegnandomi tantissimo
e che tra un mese mi assumerà a tempo indeterminato perchè
crede in quello che faccio e in quello che produco.
di Agnese Mazzola - 28 - studio legale
345. CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE
NULLA!
Dopo due anni da Co.Co.Co. sono diventato Co.co.Pro.a
gennaio 2004, si può dire che la mia azienda sia
all'avanguardia, non è cambiato nulla di nulla, se non peggio:
il reddito mensile è diventato molto variabile (ad Aprile e
Agosto non ho avuto 1 euro in busta paga!!!), l'aliquota è
cresciuta da 14 a 17,8., l'orario è esattamente quello di un
dipendente (se non peggio!), il carico di lavoro è aumentato e
lo stipendio è rimasto lo stesso. E' ora di finirla: cosa
aspettano i sindacati a far qualcosa anche per noi, non solo
per i dipendenti ai quali tutto è dovuto? E' anche grazie a loro
che noi ci troviamo in questa situazione!!!!
di Samuele Dall'Olio - 30 - formazione
346. LAUREA
Ho lavorato come Co.Co.Co. per 2 anni. E per 800 euro al
mese (laureata). Molti miei amici lavorano ancora così e
hanno 30 anni o più. Esperienza "instabile"e
frustrante!Qualcuno dovrebbe comprendere cosa significhi
non sapere se si lavorerà il mese successivo; Non poter
chiedere un finanziamento;Non poter chiedere un mutuo;non
vedere un futuro se non ci si appoggia ai genitori o a chi ha
un contratto "stabile". Molto frustrante...I giovani, che sono il
futuro, sia nel lavoro sia nella società, sono in realtà le
persone con meno stabilità di tutti!Come fa a "girare"
l'Economia?E' uno strumento molto pericoloso.INVITEREI
ad evitare di lasciarlo in mano alle aziende che se ne servono
nel modo sbagliato. Le collaborazioni a Progetto sono solo
una variante.
di Morena Sena - 27 347. DIPLOMATO - TITOLI VARI
Ho vissuto per molti anni, dal 1986, l'esperienza del
precariato sotto altre forme e denominazioni, come tutte le
esperienze già lette, nessuna possiblità di godersi la vita e i
soldi guadagnati, nessuna possiblità di determinare il proprio
futuro ecc. ecc.
Dal 2000 ho un lavoro fisso ed è tutta un'altra vita, la
differenza è abbisale soprattutto nella tranquillità. Finalmente
a 43 anni ho la possibilità di vivere e di poter decidere di
sposarmi e di avere figli, insomma di fare una vita normale.
Io sono stato fortunato ma gli altri? Ci sono mie ex colleghi di
precariato che se la passano malissimo, alcuni per motivi di
obsolescenza hanno perso definitivamente quel poco che
avevano, erano diventati di peso...
Ci dovrebbero essere delle regole, le posizioni lavorative
dovrebbero ad un certo punto diventare definitive, oppure
dare dei vantaggi ai concorsi, qualsiasi cosa ma non si può
buttare via una persona.
di Alessandro Sica - 47 - pubblico
348. A PICCOLI PASSI (SOPRATTUTTO SCONFITTE)
Il mio status di co.co.co è durato dal 1998 al 2004 – contratti
di 15 gg., un mese, un anno, sei mesi, ogni volta rinnovabili.
Alla fine del mese riceverò il primo cedolino da dipendente.
Come tutti, la pretesa delle otto ore tutti i giorni (e molto
straordinario, se avesse senso questo termine rispetto agli
atipici), il ricatto ai primi segni di indisciplina. Lo stipendio:
da un milione-e-seicento-mila-lire (da farsi bastare per
trasferta e pasti) ai 1.100.00 euro (ottenuti lentamente,
faticosamente) del 2004. Pago l’affitto, non ho figli. Forzando
la mano e dopo spiacevolissime discussioni mi sono
conquistata (anche perché c’era continuità di rapporto, da
anni, con le stesse persone) qualche diritto in fatto di ore
lavorative. I più giovani nemmeno sanno cosa spetta loro,
quali sono (o almeno quali erano) i diritti dei lavoratori, oggi
manca soprattutto la consapevolezza dei diritti, la pretesa del
rispetto delle regole (è proprio su questo che le aziende fanno
il lavoro sporco). Prima di andare a trattare singolarmente,
parlate tra di voi, con le colleghe e i colleghi, mettete in
comune le vostre esperienze e provate, insieme, a farvi
rispettare come persone e come lavoratori.
di maria frais - 38 - editoria
349. MASSIMO RISCHIO = MINIMO GUADAGNO
Cosa si può dire del CoCoCo ?
Quando al venerdì alle 12 scopri che il tuo rapporto terminerà
alle 17 dello stesso giorno, e che per far valere le clausule che
garantiscono 30 o 60 gg di preavviso servirebbe un'azione
legale con conseguente fine di ogni possibilità futura di
contratto in un ambiente quanto mai ristretto.
Ovviamente hai lavorato una media di 10-12 ore al dì spesso
con reperibilità notturna, sab e dom compresi, ma pagato per
8 che diamine...
Con il contratto a progetto cambia la sostanza ma di fatto
resta tutto come prima.
Finché si mascherano assunzioni di fatto con formule che
favoriscono solo le aziende che fanno del "body rental" uno
sfruttamento a tappeto che speranze ci sono di un impiego
duraturo e pagato il giusto ?
Quando il body rental sarà messo fuorilegge, istituita una
categoria degli informatici a cui servirà un adeguato titolo di
studio per potersi iscrivere, terminerà la politica del
consulente mascherato da dipendente ???
Chi dobbiamo ringraziare per questo ? I consulenti forzati o le
Società che sfruttano il Body Rental (sia chi li richiede che
chi ci fa un mercato).
Che succederà quando si avvicineranno i 60 anni senza
pensione o quasi??
di Enrico Magi - 45 - Informatica
350. DAL CO.CO.CO. AL PROGETTO
Sono stata assunta nel 2001 con un contratto di lavoro
co.co.co. in cui come tutti sanno non vengono riconosciute
ferie, malattia, maternità, tredicesima, scatti di anzianità,
prima ancora che diventasse legge a tutti gli effetti e cioè a
luglio il mio contratto si è trasformato ed è diventato a
progetto, cosa è cambiato? Niente anzi, come molti credo la
tanto venerata flessibilità di cui si è parlato è una vera
chimera perchè anche se nero su bianco non esistono orari
obbligatori nella realtà l'obbligo c'è. Il rischio? una lettera di
preavviso di 30 giorni per rescindere il contratto che come
tutti sanno si può sciogliere con una lettera di preavviso e
senza una causa certa.
Data la mia età posso ringraziare il governo del fatto che mai
diventerò mamma.
di donatella daggiano - 35 - editoria
351. IL VERO SCANDALO
E' che a 35 anni uno e' "vecchio" per cambiare lavoro o
iniziare un lavoro diverso. Che il Governo fornisca a tutti i
lavoratori "vecchi" una pastiglia di cianuro gratuita cosicche'
la questione possa essere risolta in via definitiva e senza
pesare sulla comunita' che produce.
di Carletto Ancelotti - 45 - pallonaro
352. MANIFESTAZIONE!!!!!!!!
LEGGO TUTTE QUESTE TESTIMONIANZE E NON
POSSO NON RICORDARE QUANDO ANCHE IO ERO
UN CO.CO.CO.
SCENDIAMO SUL SERIO IN PIAZZA, OGNUNO CON
LA SUA STORIA IN MANO...O, PERCHè NO,
RACCOGLIAMO TUTTE QUESTE STORIE E QUELLE
DI TUTTI COLORO VOLESSERO UNIRSI E
SPEDIAMOLE A CASA DI TUTTI QUESTI BRAVI
SIGNORI. FACCIAMOGLI CAPIRE CHE GLI ITALIANI
NON STANNO A GUARDARE E CHE SE ANCHE
CADIAMO COL SEDERE PER TERRA, CI RIALZIAMO
SEMPRE...PIù ORGOGLIOSI DI PRIMA.
MANIFESTIAMO CON LA DIGNITA' DI CHI SI SENTE
LAVORATORE...NON SCHIAVO!!!
di simona petraccone - 27 - impiegata
353. GIANNI!!!!
Gianni....Gianni, pronto mi senti! Ah si ecco, scusa sono un
pò rincoglionito!
Gianni sto leggendo sul sito di repubblica che oggi i giovani
sono tutti Co.Co.co. Coproco, coccodè; insomma ti ricordi ai
nostri tempi, quando c'erano i contratti a tempo determinato,
quando i genitori di questi ragazzi che scrivono con uno
stipendio campavano la famiglia, e si poteva piano piano
acquistare una casa? Oggi invece con due stipendi si fa la
fame gianni! Non possono sposarsi e fare figli, manco
prendere un fido per comprarsi una Punto, ma coooome si fa
a non essere Ottimisti Gianniiiii!?! Come si faaaaaa!?!
di Luigi Piccioni - 30 - servizi
354. EVOLUZIONE DELLA SPECIE
Da CO.CO.CO a CO.PRO (oggi)
a CO.PRO.FU.GO (Domani)
di COCOCO C - 355. BEFFA, ILLUSIONE, SFRUTTAMENTO
Da 3 anni informatica in un call-center. Da 3 anni ho un ruolo
'fisso' e utile, ma per loro devo continuare ad essere la solita
precaria. Nulla di nuovo con il nuovo contrattuccio a
progetto, che poi non fa capo a nessun vero progetto e di
diverso dal co.co.co. ha solo il nome. Non gli va proprio di
fare lo sforzo di assumermi, e gli anni passano... Sogno di
riuscire a sposarmi e avere almeno un figlio, e mi struggo a
pensare che se continua così perderò il treno per sempre... Mi
sento umiliata, presa in giro da un'azienda che male non va e
da leggi che evidentemente glielo permettono. Permettono di
prendere in giro migliaia di vite giovani e meno giovani,
tenendole al chiodo per motivi di pura sopravvivenza per
mesi o per anni, senza nessuna certezza per il domani. Fermi,
lì, con le ali tarpate, senza dignità e senza diritti. E pure col
terrore che se alzi il sopracciglio neanche te lo rinnovano, il
contrattino...
Temo ritorsioni, per questo non mi firmo, scusate.
di Anonima XX - 36 - CALL-CENTER
356. SIAMO TUTTI LIBERI PROFESSIONISTI...
Lavoro in una società di consulenza da quasi tre anni e fino a
dicembre del 2003 avevo un contratto co.co.co. A dicembre
dello scorso anno i partner hanno modificato tutti i contratti e
ci hanno tramutati in tanti "finti liberi
professionisti"...abbiamo dovuto tutti aprire la partita IVA
con la conseguenza che i costi si sono lievitati, le garanzie
sono diminuite e noi siamo rimasti comunque a tutti gli effetti
dei bravi "dipendenti".
Spero che l'Italia si risvegli presto dall'incubo- berlusconiano.
Saluti a tutti
di C M - 28 - consulenza di direzione
357. AVEVO UN CONTRATTO A TI
Avevo un contratto a tempo indeterminato, poi un giorno il
commercialista della mia azienda ha consigliato ai miei
donatori di lavoro di far fallire la società, riassumere tutti a
co.co.pro da un'altra società i cui soci sono coperti da una
società fiduciaria (legge del 2003 che permette alle società
fiduciarie di diventare dei veri propri prestanome--per inciso
la mafia non ha più bisogno di questi ultimi basta pagare una
fiduciaria ed e' tutto legale). Già ma per far fallire l'azienda
l'imprenditore perde i cespiti allora che fare.... un bel falso in
bilancio (tanto male che va devi solo pagare una multicina).
Inoltre se fallisce l'azienda l'imprenditore non deve nemmeno
pagare il TFR al fantastico dipendente a cui viene decurtato
sia il contratto e sia 5 anni di tfr. Mi piacerebbe ribbellarmi al
mio donatore di lavoro che se ne va spasso sul mio tfr
diventato una fiammante Mercedes che fa tre kilometri con un
litro di benzina ma non ci riesco perchè nemmeno la legge mi
permette di denunciare costui... allora spero vivamente che un
giorno mi sveglio leggo il giornale e scopro che quel nano
mafioso per palazzo chigi non ci sia mai passato....
di maroni harottoi...oni - 32 - IT
358. COCOCO IO VADO, ANZI RESTO...
I contratti cococo spariscono, anzi restano. Collaboro da oltre
10 anni con un ente pubblico, per questi la legge Biagi non
prevede cambiamenti. Quindi tutto come prima. Maaa???
meglio o peggio. Direbbe il saggio meglio prima. Si per
fortuna, visto che al peggio non vi è limite, rimango un
povero cococo in via di estinzione ( magari da tutelare). Non
sono costretto ad aprire partita iva e il datore di lavoro
partecipa con 2/3 alla mia previdenza e alla mia povera
pensione!!!! Ma per quanto potrò-potremo continuare?? Ho la
fortuna di avere una retribuzione dignitosa, ma senza garanzie
e assistenza sanitaria nonchè assicurativa. Sapete x es. che nel
sindacato è normale assumere personale con tutte le forme
previste dai nuovi contratti, anche (ex) co.co.co. . Non vi
sembra strano???? E tutti gli impieghi nel 3° settore???? o
nella cooperazione e assistenza di base???? Anche li tanti ex
co.co.co che ora cosa faranno???'
Termino lanciando l'idea di una grande mobilitazione
nazionale di tutti gli ATIPICI fuori da sindacato e senza di
esso, per rendere visibile la nostra situazione.
EX COCOCO DELLA PENISONA UNIAMOCI
di pier angelo bonazzoli - 36 - multimedia
359. C'È POCO DA DIRE
C'È POCO DA DIRE!
nel 98% dei casi un lavoratore co.co.co e ora co.co.pro per il
datore è equiparato al lavoratore dipendente ma costa meno,
stessi obblighi, orari ecc. ecc., e inoltre lo sapete che un
lavoratore cococo cosa si trova se viene licenziato dopo anni
di lavoro?
NIENTE !!!!!!!
LIQUIDAZIONE = 0,00 euro
CONTRIBUTI = 0,00 euro (non si sa a tutt'oggi se quel poco
che viene versato sarà restituito!!!!!!!!!!)
FERIE E PERMESSI NON GODUTI = ah ah ah ah (ti ridono
in faccia)
TOTALE = 0,00 euro !!!!!!!
e non è che ti diano uno stipendio più alto per farti una
pensione integrativa eh ?!
MA POI PRETENDONO CHE CONSUMIAMO E CHE
SPENDIAMO PER FAR GIRARE L'ECONOMIA :)
col c***o !!!
PORTERETE L'ITALIA A FAR LA FINE
DELL'ARGENTINA !!!!
ma tanto che ve ne frega a voi, ve ne potete sempre andare a
fare un giro in yacht !
POLITICI : VERGOGNATEVI !!!!!!!!!!!!
di geppo giappi - 30 - terziario
360. DA CO.CO.CO. A CHE.CHE.CHE.
eddai
di mario mario - 33 - creativo
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
361. I NOMI!!
I nomi, per favore i NOMI di chi ha inventato questa nuova
forma legale di schiavismo!! E poi ricordiamoceli quando
dobbiamo andare a votare (che è l'unico diritto che per ora ci
è restato, in attesa che la casa delle
libertà..ahahahahahahah..che ridere..libertà di stare a casa e di
vivere al limite della sussistenza..dicevo...che la casa delle
libertà ci toglierà). A onor del vero dovremmo scrivere ad un
certo sig. Treu (della sinistra...ma sarà davvero di sinistra?)
che è stato il propugnatore di questi ignobili contratti e
chiedergli il conto di tutte le pene che questo forum sta
raccogliendo.
di Anonimo Incazzato - 28 - Produzione
362. FORTUNA E FUTURO
mi sto facendo il sesto anno di contratto annuale. i primi tre
da cococo. gli altri sostanzialmente lo stesso. mi rendo conto
che è molto di più di quello che hanno tanti altri.
probabilmente guadagno molto di più di tanti altri. eppure
ogni anno il futuro ha una scadenza. gli utlimi mesi lavori
male perché sei teso. avresti bisogno di una prospettiva a
lungo termine, specie nella ricerca di base. qui i risultati si
vedono dopo anni e anni. non, come dice qualche cretino, con
pochi mesi di investimento. la ricerca è fatta così. dopo sei
anni nessuna prospettiva possibile, l'università blindata e fatta
a pezzi da un governo che non ne capisce assolutamente
niente, che fa le scelte più miopi immaginabili, il privato che
non ha nessuna idea di cosa significhi rischiare per innovare.
ora vivo. ma a un figlio che gli dici, quando ti iniziano a
tremare le gambe perché forse fra un mese non hai da
mangiare? nessuno ha capito che l'unico profitto buono è
quello umano in uno stato democratico? che l'unico vantaggio
vero è quello dell'individuo sociale? mah...
di Alberto Unapietra - 34 - ricerca
363. DOTT.SA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE
(108 SU 110)
Credo che il contratto co.co.co sia il male del secolo per noi
giovani. Sottopagati e illusi dai datori di lavoro che si trovano
personale valido e capace ma tenuto sempre sul filo del
rasoio. La precarietà diffusa ci fa accettare qualunque cosa.
"Non me ne vado via da dove sono perchè so quel (poco) che
lascio e non so quel che trovo" ecco come siamo costretti a
ragionare. I contrattini da 6 mesi sono una grande incognita,
mille lavori, raramente nel settore di studio, che non danno
continuità e vere basi. Per non parlare poi della previdenza
sociale, nemmeno tra 5 vite potremmo permetterci una
pensione dignitosa. Sono laureata brillantemente da un anno,
in un settore che pareva una "chicca", la formazione continua,
con particolare attenzione alla formazione a distanza. In
Toscana non c'è richiesta per chi ha il mio titolo, eppure
indirettamente lavoro nel settore, con un part-time...a 4€
l'ora... un part-time da 335e al mese. Grazie a Dio ho i miei
genitori. Ma domani? Anni fa speravo di essere sposata alla
mia età... Il mio ragazzo non sta messo molto meglio di me. E
dovrei avere fiducia in chi taglia fondi a scuola, sanità e
previdenza? Non ci resta che piangere!
di Laura Irtanucci - 26 - formazione degli adulti
364. COLLABORAZIONI ALLA RADICAL-CHIC
Novembre 2001, a Milano. “Assunto” come “caporedattore”
presso uno studio editoriale dopo quattro anni di
collaborazioni nel settore delle pubblicazioni turistiche:
virgolette d’obbligo perché il tutto avveniva rigorosamente
senza contratto, con la mia partita IVA a garantire al tutto una
patina di regolarità.
A Capodanno 2002 mi venne un febbrone da cavallo, il 2 non
tornai in ufficio e quando mi alzai dal letto, due giorni più
tardi, scoprii che prima di chiamarmi sul cellulare,
chiedendomi con fare minaccioso delucidazioni sulla mia
assenza (peraltro comunicata la mattina del 2) il titolare aveva
provato a telefonarmi una ventina di volte! Tutto questo per
mano di due soggetti (il suddetto e la gentile consorte)
fieramente di sinistra, che se sapessero che Mediaset tratta i
propri dipendenti in questa maniera, avrebbero la faccia di
c**o di andare a marciare in piazza: nessuno tocchi i diritti
dei lavoratori (altrui)! Due mesi più tardi, con il “contratto”
ormai prossimo alla scadenza, ebbi la fortuna di trovare un
lavoro a tempo indeterminato, ma al momento di andarmene
non ebbi quanto mi spettava: ne recuperai metà dopo aver
intentato una causa.
di L. M. - 35 - marittimo
365. GRAZIE A TUTTI I POLITICI, A TUTTI I
SINDACATI
Cari compagni di sventura,
non dobbiamo solo ringraziare l'attuale S-Governo, ma anche
quelli di prima, che hanno ignominiosamente calato le brache
in tutti i campi: istruzione, lavoro, sanità, servizi pubblici.
COCOCO, COCOPRO sono solo la prosecuzione dei
contratti di formazione-lavoro e di inserimento creati da altri.
La logica è la stessa.
Dobbiamo anche ringraziare i sindacati, naturalmente, che
tutelano solo chi il lavoro l'ha già a tempo indeterminato.
E non ci raccontino che stanno facendo qualcosa anche per
noi: non si vede niente di concreto e il futuro è sempre piu'
buio.
Per quanto riguarda il lavoro precario siamo pero' in bella
compagnia, anche nel tanto mitizzato nord Europa hanno
miriadi di contratti uguali a quelli che ci appioppano in Italia.
Un'ultima cosa: molti di quelli che ora legiferano e
pontificano sulle magnifiche e progressive sorti della
autoimprenditorialita', della flessibilita', avevano fatto il 68 e
il 77. Mi sa che aveva ragione Pasolini...
Tanto, dall'alto delle loro cadreghe, ben salde, non cambiera'
nulla, nemmeno per i loro figlioli: queste elite politicoculturali sanno sempre come perpetuarsi.
A spese nostre, logicamente.
di P B - 37 - Università-docenze
366.
Da quasi 5 anni lavoro all'estero...dopo che mi avevano
offerto contratto a tempo determinato (1 anno) a Norcia per
700 euro con vitto e alloggio pagato. (Non male pensavo
allora)
Una laurea in Lingue...parlo tedesco e inglese fluentemente.
Non tornerei in Italia manco morta. Ho iniziato in un call
center in Irlanda per una compagnia aerea e oggi lavoro come
IT (computers) support per la stessa compagnia a Londra. Se
domani me ne voglio andare qui trovo lavoro in capo a due
settimane. CoCoCo? qui non sanno manco cosa sia.
L'interinale lo farei in quanto guadagnerei ancora di piu.
Certo ho fatto il sacrificio di lasciare il mio paese. Ah e qui se
volessi diventare insegnante mi pagano pure il corso (650
pound al mese di borsa di studio). Qui gli insegnanti li
cercano disperatamente. Sapete che vi dico?
Non e' la cuccagna ma piu' civile dell' Italia di sicuro, almeno
non sputo il sangue dieci ore al giorno gratis o quasi.
Daniela Ortu
Londra
di Daniela Ortu - 32 - Computer
367. LAUREA E MASTER
Laureata a pieni voti, tre lingue straniere all'attivo e
appassionata di nuove tecnologie, prendo la palla al balzo (si
fa per dire) e mi trasferisco a Roma per uno stage prestigioso
presso un Ministero. Niente rimborso spese per tre mesi
(nemmeno i buoni pasto); per prolungare la permanenza mi
chiedono di aprire la partita iva. Stoltamente, accetto.
Compenso: 500 euro lorde al mese. Oggi, dopo essere fuggita
da quell'ambiente basato sulle raccomandazioni, ho un master
alle spalle. Un titolo in più che mi ha permesso di ripetere la
splendida esperienza della "stagiare" senza rimborso spese (i
buoni pasto, quelli sì però) e che mi porterà nella migliore
delle ipotesi ad un contratto a progetto di qualche mese.
Come dice Tonino Guerra, evviva l'ottimismo.
di Angela Deli - 25 - comunicazione
368. A 29 ANNI TROPPO VECCHIO PER
LAVORARE...........................................
Ciao,
il mio contratto co.co.co e' scaduto da 3 mesi. Facevo il
programmatore.
In giro mi sento rispondere che
sono troppo vecchio (29 anni!!!!) e che preferiscono assumere
ragazzetti under 24 per proporre contratti di formazione
lavoro.
Adesso io che faccio? Dove vado a 29 anni?
Mi sembra di fare il gioco della sedia..che quando la musica
finisce tutti si siedono...chi rimane senza sedia paga pegno.
Ed io lo sto pagando...ed anche caro.
Paolo
di Paolo Cagnetti - 29 - informatica
369. HO FINITO L'OTTIMISMO
Riflessione: contratto a progetto, superbonus per non andare
in pensione, sindacati che tutelano solo i lavoratori a tempo
indeterminato, aziende che per abbassare i costi (leggi lavoro)
vanno all'estero, istituti di statistica di Marte, cattolicesimo
propinatore della sofferenza, politici porta-portiani alla
ricerca di un singolo voto, televisioni asservite al volere del
Governo, opposizione impegnata a masturbarsi mentalmente.
Frase tipica di poltico "I giovani sono il nostro futuro",
appunto il vostro non il loro!
di alessandro vencent - 35 370. LAUREA
il problema è che la nostra generazione sta vivendo
singolarmente questo DRAMMA (dramma sì...perchè quando
non puoi costruirti una vita sulla base di prospettive minime
di questo si tratta) e ha delegato passivamente ai politici il
compito di agire "per il nostro bene". La democrazia ha gli
strumenti adatti per modificare un determinato stato di cose
(sindacati, partiti, movimenti e associazioni) ma noi abbiamo
più o meno volontariamente abdicato dallo svolgere un ruolo
generazionale che ci imponeva di opporci a determinati
processi sociali. Purtroppo la verità è che ci hanno divisi l'uno
dall'altro, costringendoci ognuno a coltivare il rispettivo
orticello nella speranza di qualche miglioramento prossimo
venturo che ovviamente non arriva. Temo quindi che un po'
tutti, dopo anni di contratti "deboli" e mortificazioni
professionali e umane,ci stiamo progressivamente
rassegnando a questo stato di cose. Ma anche chi è venuto
prima di noi ha le sue belle colpe. Ci hanno venduto come
una "grande novità" una sostanziale presa di giro...
di alessio b. - 29 - telecomunicazioni
371. CO.CO.CO DOVUNQUE VO
Ho lavorato co.co.co. per svariati anni e in situazioni diverse.
Sorvolo sulle diverse e mi soffermo sul periodo trascorso in
ARCI Solidarietà Lazio a gestire progetti educativi con
persone svantaggiate (rom, ragazzi ad alto rischio sociale,
etc.) per conto del Comune di Roma. Cinque anni terminati
nel 1998 quando, in attesa di un figlio, sono andata 'in
maternità' al settimo mese di gravidanza con un dono di
300.000 lire per il corredino.
Grazie a questa FORTUNATA CIRCOSTANZA mio figlio
ha trovato subito posto in un nido comunale dove è stato ben
accudito, e dal 1999 io lavoro da insegnante...precaria. Però
prendo i contributi (per quale pensione?). Però mio figlio mi
assicura una detrazione fiscale. Però prendo l'assegno INPS
perché rimango almeno tre mesi l'anno senza stipendio. Però
a settembre mi sono ammalata, e una settimana di influenza
mi è costata una settimana di retribuzione.
Sono una signora e commento alla francese, 'merde alors'.
di Ambra Prearo - 46 - Educazione
372. MOVIMENTO POLITICO
Ho casualmente intercettato questo libro di testimonianze e
non riuscivo a smettere di leggere.
Si deve fare qualcosa:
-Repubblica "può e deve" raccogliere queste testimonianze e
pubblicarle (se non tutte, almeno in gran parte) sul quotidiano
oppure farne un libretto ed allegarlo; la gente deve sapere,
rendersi conto, capire che quella intrapresa non e' la strada
giusta; e' moralmente inaccettabile e assolutamente
controproducente per il futuro economico del Paese;
-i co.co.co o futuri lavoratori a progetto devono inventarsi una
forma di lotta che puo' essere di due tipi:
manifestazioni pubblica -per es. 1 novembre 2004 Tutti i
Santi a Roma- (che poi potrebbe sfociare in uno sciopero
dalle prestazioni) e creazione di un movimento politico che
sappia presentarsi alle elezioni con l'unico scopo di cancellare
questa vergogna.Siccome potrebbe essere l'ago della bilancia
alle prossime elezioni avrebbe una forza persuasiva notevole.
O mi sbaglio? Ho aperto una casella postale: scrivete a
[email protected]
di pro cococo - 373. CE L'HO FATTA !!!
Ho fatto praticamente 1 anno da co.co.co: la ditta dove
lavoravo prima mi aveva "scaricato" e, dopo 3 mesi di
disoccupazione, mi sono accordato con un'altra software
house ma, al momento di firmare il contratto d'assunzione....
sorpresa: leggo "contratto di collaborazione continuata".
Da principio sono rimasto sconcertato (i patti parlavano di
"periodo di prova", non di collaborazione) ma il datore di
lavoro, cripticamente, mi disse: "se vali, un giorno capirai...".
Ho dunque vissuto questo rapporto come uno stimolo a
migliorarmi continuamente (anzi, continuativamente), non
fosse stato altro che VOLEVO (con tutte le mie forze) avere
le ferie, contributi decenti, (almeno) la tredicesima, la
malattia... volevo, insomma, AVERE UN FUTURO DA
PERSONA "NORMALE" (e menomale che stipulai il mutuo
sulla casa quando ero dipendente!).
Dopo 10 mesi, finalmente, ecco la "vittoria": il titolare mi ha
licenziato da co.co.co ma mi ha assunto come dipendente e
(finalmente) mi ha svelato il segreto: "in realtà volevo solo
vedere se eri determinato nel tuo lavoro, perchè avresti potuto
<fingere di valere> per uno, due, tre mesi ma non per un
anno".
di Filippo Stilli - 35 - Informatica
374. NON È CAMBIATO NIENTE
in realtà oggi non è cambiato proprio nulla se non il nome;
infatti qualcuno mi spieghi la differenza tra un co.co.co. ed un
lavoro a progetto.
Sono percaso aumentati i diritti dei lavoratori parasubordinati?
Forse è più difficile nascondere una qualsiasi altra attività
all'interno delle mansioni che descrivono un "progetto"?
Forse è più difficile inserire clausole vessatorie all'interno di
un contratto a progetto?
La risposta è sempre NO.
Entrabi le tipologie di contratto si prestano bene a mascherare
un vero e proprio lavoro subordinato senza naturalmente
comprendere diritti e garanzie.
di Fabio Sabbadini - 31 - informatica
375.
laureato a pieni voti+master. ho lavorato per 5 anni in un
SINDACATO, senza contratto, con partita IVA a 800 euro
lordi al mese.
Quando non gli sono più servito mi hanno buttato fuori senza
neanche una buonuscita.
Ora lavoro da 2 mesi in una p.a.: il contratto ancora non c'è e
non ho nemmeno visto un centesimo!
sempre la stessa storia: dai il max della disponibilità sperando
che prima o poi qualcuno se ne accorga, ma l'unica cosa che
ottieni è un bel calcione!
NON SE NE PUò PIù!!!
di a c - 29 376. QUESTIONE DI ATTEGGIAMENTO. IL LORO
Li ho letti quasi tutti i messaggi, perché mi hanno insegnato a
essere scrupolosa. E io ho voluto impararlo fin da piccola.
Male. Avrei dovuto essere realmente flessibile (con la mia
vita) a partire dalla fine dell'università. Decidere di andare in
Canada a inseguire il mio sogno. Mi sono laureata molto
bene, ho lavorato per diversi anni nell'editoria con disciplina.
Redazione chiusa, dizionario finito, niente spazio per
nessuno. Quindi co.co.co con enti locali. Da questo pacchetto
ho imparato che la cultura gestita dai governi locali è pura
fantasia. Poi una insperata ribellione. Un anno a Roma molto
ben pagata a fare cose 'divertenti e importanti' per la cultura.
Ora ho scelto una via professionale nuova e vergine,
soprattutto per il mio cervello. Vi chiedo: quanti secondi
ormai ci mettete a mandare a fare in culo quanti (amici e non
solo analisti del lavoro) vi dicono una volta di più 'ma cosa
vuoi fare da grande'?
di Carmen xxx - 36 377. GESTIONE SEPARATA????
Ad un certo punto della mia vita, quando ero già
cinquantenne, grazie alle magnifiche qualità
dell'imprenditoria del Nord Est mi sono ritrovato a dover
accettare, pur di campare io e la mia famiglia, un contratto
co.co.co. L'amministratore delegato della dittà giustificò tale
tipo di contratto con il fatto che un colloquio non basta per
assumere una presona con una certa tranquillità; è meglio
conoscersi per qualche mese. E' però da notare che, pur
essendomi allontanato per alcuni anni da quel settore, ero
stato sempre considerato uno dei pochi esperti di quei
materiali.
Alla fine il mio periodo da co.co.co è durato solo sette mesi
perchè poi sono stato assunto a tempo indeterminato.
Grande è stata la mia sorpresa quando mi sono recentemente
informato sulla mia situazione previdenziale ed ho scoperto
che quei sette mesi non concorrono alla mia anzianità
previdenziale. Trattandosi di gestione separata mi verrà data
una pensione "ad hoc" quando compirò 65 anni, se sarò vivo
e chissà quanto sarà visto che ho versato solo per sette mesi.
Ciò che mi chiedo, però, è se tutti coloro che stanno co.co.co
per qualche anno, sanno che poi non ritroveranno quegli anni
nella loro anzianità
di Alberto VERNIZZI - 56 - metalmeccanico
378. A ME SEMBRA CHE SIA SEMPRE LA STESSA
SOLFA (= FREGATURA) !!!
Sono stato CO.CO.CO. e non credo di poterlo mai scordare.
Potete mettere tutti i controlli che volete. Potete cambiare il
nome, trovarne uno bello ed allettante. Di SCHIAVITU' si
tratterà comunque !! Questi contratti non sono "una strada di
accesso al mondo del lavoro", sono semplicemente la maniera
con la quale il datore di lavoro (schiavista suona meglio)
ottiene ciò che vuole spendendo poco ed avendo tra le mani
una persona che non può "permettersi" la libertà di avere
un'opinione. Adesso si tratta di fare un progetto ... portarlo a
termine ... poi non servi più !!!
Per favore, mi spiegate la differenza ??
La verità è che in Italia chi vuole lavorare stenta a restare a
galla e chi non fa nulla è sulle poltrone più importanti. Per
favore, cominciate a cambiare i contratti dei parlamentari ...
mi sentirò meno preso in giro. Lo zucchero per buttar giù la
pillola non funziona più ... trovate una cosa nuova e più
efficace.
Viva l'Italia, il paese dei balocchi per alcuni, e dei cachi per
gli altri.
Massimo
di Massimo ?? - 32 - Research
379. LAUREA IN ECONOMIA E COMMERCIO +
MASTER IN ECONOMIA DEL TURISMO
Sono passata dall'essere una co.co.co. ad una lavoratrice a
progetto...
Volete sapere qual'è la differenza?
NESSUNA ovvero la solita precarietà che non consente di
progettare il futuro.
E così mi ritrovo a 30 anni con lavoro che allo stato attuale
durerà fino alla fine dell'anno e senza sapere ancora se da
gennaio il mio conto in banca potrà continuare a beneficiare
dei miseri 1.000 euro mensili (che è sempre meglio che
niente) oppure no.
Mi piacerebbe raccontare agli onorevoli Ministri cosa vuole
dire lavorare a progetto...eh si... mi piacerebbe proprio!!!
LAVORO PER TUTTI
di Giorgia Tanzi - 31 380. LAUREA DI PRIMO LIVELLO
E' davvero il colmo!Io sono stata e sono co.co.pro...nella
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE!Ma vi rendete
conto???Adesso lo Stato non solo non assume più, ma lui per
primo usa la precarietà: direi che ai "diritti dei lavoratori"
possiamo dare proprio l'estrema unzione...Ma non vi ho detto
tutto: lo stato fa anche grossi problemi per il pagamento! Mi
ci vedreste a fare causa al tal ufficio della Presidenza del
Consiglio dei Ministri?(il che non vuol dire affatto che io
decida di non farlo ).
Ma una cosa mi fa molta tristezza: l'aver realizzato, per
esperienza personale, quanto molti di noi sfigati non osino
mai alzare la voce, ma, come le canne al vento si pieghino al
volere del capo e non abbiano il minimo coraggio di unirsi ai
colleghi e, magari arrivando a qualche compromesso nelle
strategie e nelle idee, alzare la voce insieme. Ma i nostri
nonni,bisnonni, come facevano???vi ricordate quelle foto in
bianco e nero, nei libri di storia, di quelle masse di diseredati,
magari analfabeti, ma con una grande voglia, speranza, e
anche rabbia di cambiare il mondo e di far trovare ai loro figli
e nipoti un mondo migliore?
Noi per quanto ancora ci lamenteremo con la coda tra le
gambe?Bah..
E'31
di Elena Luise - 31 - pubblica amministrazione
381. UN ESERCITO DI SFRUTTATI, ANCHE NEL
PRIVATO SOCIALE
Da strumento per facilitare l'accesso al mercato del lavoro,
nei fatti i contratti di collaborazione sono diventati uno
strumento di marginalizzazione dei lavoratori, soprattutto
giovani, che di colpo si trovano a formare una nuova classe
sempre più estesa di lavoratori con scarsi diritti, temporanei e
facilmente ricattabili dai datori di lavoro. Da noi in Romagna,
come penso ovunque, è diventata ormai la prassi utilizzare i
contratti di collaborazione per mascherare forme di lavoro
subordinato; i controlli sono scarsissimi. Da noi questo
sistema di sfruttamento è molto di ffuso nel settore turisticoalberghiero e nelle imprese cooperative. Una mia conoscente
viene occupata con un cotratto a progetto da una cooperativa
sociale (il mappamondo)addirittura come badante per gli
anziani!!! E il tutto alla luce del sole.
di giovanni fenestrini - 34 - privato sociale
382. DISOCCUPATO IN ITALIA O LAVAPIATTI A
LONDRA?
questa l'alternativa tra cui ci siamo trovati a scegliere io e un
mio amico subito dopo la laurea...lui è partito a lavorare come
cameriere in un ristorante cinese a dublino per tutto
l'inverno...io invece per ora ho deciso di non partire...per
andare fuori ci vuole comunque un profilo specifico per cui,
lo dico per esperienza diretta...andare allo sbaraglio non
conviene!!
di Andros Andros - 30 383. SETTE MESI "NEL NIDO"
Nel grigio e freddo inverno sestese dell'anno scorso,mi
aggiravo perplessa e sconsolata da giovanissima
neolaureata,per le vie della città toscana dove risiedo,alla
ricerca di una opinabile collocazine
lavorativa.....quando,avvicinatami quasi per scrupolo alla sede
dell'ufficio scolastico del Comune, offrii il mio pur modesto
curriculum all'impiegata presente quella mattina.
Quel giorno,probabilmente,la congiunzione degli astri mi era
favorevole,contrariamente al solito; e, al vedermi comparire
esitante, ma decisa a nascondere l'imbarazzo sotto uno dei più
smaglianti sorrisi,la responsable ai servizi
educativi,spalancando gli occhi che esprimevano un'
espressione tra le più sbalordite e compiaciute, mi
comunicò:Ma guarda caso!! Proprio ieri si è licenziata
un'educatrice!! Parlerò di te al dirigente del nostro ufficio, e
poi ti faremo sapere. Poco dopo, mentre speranzosa mi
avviavo e percorrere la salita che porta a casa mia squilla il
mio cellulare: ero stata assunta cone educatrice per le
sostituzione gioranaliere negli asili nido con contratto
Co.Co.Co. che dire dell'esperienza è stato un gioco-lavoro per
me piacevolissimo ma irripetibile
di silvia caccetta - 25 - servizi educativi
384. TUTTE BUGIE
Il governo pensa che non sia un tipo di lavoro subordinato...
non è così. La maggior parte di giovani che accetta un
contratto del genere ha bisogno di lavorare. Si lavora ad orari
e spesso senza un progetto allegato al contratto. Abusi a
cominciare a stipulare contratti di collaborazione di questo
tipo, continueranno, basta inventarsi un progetto abbastanza
verosimile che permette al datore di lavoro di non pagare il
lavoratore quello che giustamente gli spetta (mutua ferie
eccc.)
di cristina depeccati - 32 385. DOTTORE IN GIURISPRUDENZA
Per anni ho lavorato a 600 euro lordi al mese emettendo
regolare fattura (e tra IVA e ritenuta d'acconto se rimaneva
qualcosa di sicuro non era abbastanza per vivere). Per non
parlare dell'INPS che ad oggi ammonta a quasi il 18%!!!!
Grazie al cielo oggi sono assunta come dipendente a tempo
indeterminato. Ho però fatto un'amara scoperta: tutto ciò che
in questi (sei) anni ho pagato all'INPS come contributi
previdenziali non solo non si cumulano con quelli che andrò a
pagare come dipendente ma non sono neppure rimborsabili.
Se li è incassati lo Stato e basta.
Grazie Stato!
di C. F. - 32 - giuridico
386. BELLA IDEA (MAGARI) MA NEL TERRITORIO
SBAGLIATO
Collaborazioni a progetto... per carita', una bella idea (una
volta accettata la tiritera delle problematiche odierne del
lavoro etc...) poter fornire la propria prestazione anche a piu'
di un contraente... mi chiedo pero' se il signor Biagi (e quelli
prima di lui, anche a sinistra e tra i sindacati), vivesse in
Svezia... no perche' qualcuno glielo poteva dire "caro Sig.
Biagi, guardi che per fornire gia' una sola prestazione, in posti
come il Sud d'Italia, bisogna conoscere parecchi santi, perche'
sa', non e' che funzioni proprio per meritocrazia - per fornirle
piu' volte a piu' contraenti, bisogna proprio conoscere l'intero
paradiso"...
Speranze? Dice un detto "chi di speranza campa, disperato
muore"
di m m - 36 - informatica
387. "L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL (NON)
ESSERE......"
Il non essere, perchè con i contratti "co. co. co." non si era
lavoratori, ma si era schiavi, nelle mani delle società che ne
facevano abuso, sottopagando e umiliando i lavoratori sotto la
velata (neanche tanto, talvolta) minaccia di una fine
lavorativa in qualsiasi momento e senza alcuna regola! Ti
costringevano a qualsiasi richiesta senza alcuna
gratificazione.Personalmente penso di aver fatto un mix del
peggio che si può volere nel campo lavorativo definito
"regolare", e cioè lavorare in una micro cooperativa (di
disonesti e truffaldini) che applicavano questo tipo di
contratto....tralascio tutte le angherie vissute, dico soltanto
che dopo una causa per il mancato pagamento di parecchi
stipendi pur avendo tutte le ragioni non ho più visto un euro e
non lo vedrò mai più il lavoro l'ho dovuto cambiare e
pace!GRAZIE a tutti quelli che permettono l'esistenza di
contratti e coop. del genere....p.s. spero che i nuovi contratti
"a proggetto" non siano così, ma onestamente lo temo. In
bocca al lupo a tutti!!!!
di Andrea Sc... - 30 - Arte
388. LIBERE PROFESSIONI?
A chi fa l'avvocato in uno studio giganteso nemmeno si
addice l'etichetta co.co.co.
La legge prevede che una profesisone intellettuale sia
incompatibile con ogni forma di subordinazione, pena la
cancellazione dall'albo.
Allora ecco stuoli di impiegati, che sono iscritti agli albi, che
fanno gli assistenti degli avvocati che sono soci dei
grandistudi, unici veri liberi professionisti.
Il problema è che i tuoi capi non ti permettono alcun contatto
con i clienti e si riservano il diritto di silurarti domattina tutti i
giorni dell'anno!
di m. p. - 28 - avvocato
389. BASTA LASCIARSI SFRUTTARE
leggendo queste pagine sono rimasta allibita, non pensavo che
la situazione lavorativa in Italia fosse diventata così. mi sono
laureata ad aprile e durante l´università ho fatto lavoretti
(propaganda, traduzioni, palestre, ripetizioni, barista e così
via). oggi, a 24 anni e fresca di laurea ho la grandissima
fortuna di essere in Germania con una borsa di studio molto
buona (per 12 ore settimanali mi pagano fin troppo), faccio
l´assistente di lingua italiana, la scuola mi ha persino
prospettatato la possibilità di assumermi il prossimo anno,
l´ebay ed altri uffici simili mi hanno già offerto un contratto
(rifiutato, purtroppo, avendo già firmato il contratto come
assistente ). Insomma, mi va di lusso. Ma perchè sono andata
via. Ma certo non potevo rimanere a Roma a lamentarmi che
non c`è lavoro o ad accetare un co. co. co. Sapevo che la
situazione lavorativa all´estero era migliore e me ne sono
andata. Qui addirittura mi hanno proposto un master gratuito
(vi rendete conto, gratuito?). Tornare in Italia? hahahaha!!!
di daniela all´ estero - 24 - insegnamento
390. FINANZIAMENTO ACQUISTO LAVATRICE
Un solo piccolo esempio:
richiesta di finanziamento per acquisto di una lavatrice, valore
400€. NEGATO.
di alberto spallone - 40 - edilizia
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
391. NIENTE DIRITTI, SOLO DOVERI...
Purtroppo nella mia vita ho avuto la sfortuna di lavorare con
contratto a progetto e non mi sentirei di augurarlo al mio
peggior nemico. Pur non prevedendo il contratto la mia
presenza sul luogo di lavoro, ero costretto a recarmi in loco
ogni giorno, in quanto, in caso contrario, avrei potuto dire
addio all'impiego. Inoltre non avevo ne` ferie ne` malattia. A
tutto cio` va aggiunto che lo stipendio retribuitomi era
paragonabile con quello di un lavoro part-time, mentre io ero
occupato full-time, e sebbene il tipo di contratto preveda una
paga paragonabile a quella di una consulenza esterna. Inoltre
il progetto era inesistente e nessun datore di lavoro si fa
scrupoli a inventarsi progetti, pur di risparmiare sulle
assunzioni.
Insomma basta con queste ipocrisie, questi contratti sono una
vergogna, e ci si sente presi in giro e sfruttati gia` dal
momento in cui si firma (e bisogna pure fare attenzione a
quello che si firma, che ci si puo` pure itrovare a dover pagare
delle penali!!!).
di R G - 27 - Informatica
392. RIMPIATAO DI UNA CO.CO.CO
Sono una co.co.co da ben 2 anni e 6 mesi.Pensavo: "gia' il
nome dice tutto" ma grazie a questa tipologia di contratto mi
son permessa i miei "capricci" e di mettere da parte qualche
soldo per il mio matrimonio (fra solo 10 mesi.....aiuto).
Dal 30 Settembre sono entrata in questo nuovo mondo di Lap
(anche questo un nome stranissimo)pensavamo che le cose
potessero mogliorare ed invece tenetevi forte: guadagno 0,40
centesimi di euro a caricamento ( mi occupo di data entry).
Non ci sono parole per definire una situazione del genere mi
sono ritrovata a rimpiangere il mio vecchio contratto da
Co.co.co.......anche il suono era piu'simpatico!!!!!!!!!!!!
di Marcella Damiata - 27 - telecomunicazioni
393. LAUREA IN SOCIOLOGIA
Sono un cococo praticamente da 8 anni chiaramente non
continuativi) xkè altrimenti che lavoratore flessibile
sarei?Dico flessibile e non "precario" sennò il nostro
beneamato cavaliere s'incazza e snocciola i dati sulla
disoccupazione calati nettamente sotto il suo pontificato. Lui
nemmeno immagina cosa possa significare sentirsi frustrato
(nel non riuscire a trovare un'occupazione stabile, non degna
del titolo di studio),depresso (pensando anche al suicidio),
impotente a costruirsi una vita normale come ce l'hanno tutti
(a sposarsi ed avere una famiglia con figli, perchè tanto un
mutuo x la casa nessuno te lo passa).
Vorresti gridare al mondo lo sdegno che ti pervade e che la
notte non ti fa dormire, ma poi ti volgi intorno e vedi solo
indifferenza di quelli che ce l'hanno fatta (hanno un lavoro e
di te se ne strafregano!).
Dei sindacati che non hanno avuto il coraggio di fare proposte
decenti così come dei partiti politici che hanno fatto della
tutela delle fasce deboli il loro cavallo di battaglia.
DOVE SIETE? LO SAPETE CHE UN COCOCO UNA
VOLTA FINITO IL CONTRATTO SE STA FERMO 3 O 4
MESI NON GODE DEL SUSSIDIO DI
DISOCCUPAZIONE? E QUINDI E' COSTRETTO A
VIVERE DI ARIA?
di ciccio creta - 37 - sociale - pubblico
394. PENSATECI BENE !!!
Ciao,
leggendo i commenti di molti di voi , mi rendo conto di
quanto possa essere difficile andare avanti senza uno
stipendio certo.
Ma e' la mentalita' di molti che deve cambiare , perche' se e'
vero che la precarieta' aumenta deve pure essere vero che le
condizioni economiche debbano fare
lo stesso.
In America non esiste il contratto a tempo indeterminato ,
eppure tutti lavorano , comprano casa etc etc.
Se gli imprenditori vogliono avere la possibilita' di poter
decidere di mandare la gente via quando non ne hanno piu'
bisogno ,
allora che paghino di piu' chi per loro lavora e non ha un
posto fisso.
Avete un lavoro precario e allora fatevi pagare meglio
altrimenti !!!!
di recordman recordman - 34 - IT
395. SE POI CI SI METTE ANCHE LA MORATTI...
Allora: una laurea breve, 3 anni di CO CO CO in un'azienda
che non c'entrava niente con quello che ho studiato. ci
riprovo,mi licenzio, naturalmente niente liquidazione, prendo
un'altra laurea e vinco un concorso come borsista ricercatore
all'università: 2 anni di mobbing da parte della setta di
comunione-liberazione e paga da fame; finiti i due anni niente
rinnovo perchè mancano i fondi e di concorsi nemmeno il
miraggio.
Torno alla vecchia azienda, vecchia paga e nuovo contratto:
contratto a progetto, una vera e propria rivoluzione......ma
vaff...
ma faccio bene o male a sognare una casa e un bambino con
la mia ragazza? forse dovremmo essere tutti single per
arrivare a fine mese.
che non mi vengono a tirare fuori ancora la storia degli
italiani mammoni perchè a 30 anni sono ancora a casa coi
genitori!!!
un GRAZIE a La Repubblica per questo spazio che ci ha
regalato.
di tomaso papi - 29 396.
Lavoro da quasi cinque anni nell'editoria e ho avuto
nell'ordine: contratto di collaborazione saltuaria (1 anno: no
comment!), co.co.co. per sei mesi poi passato a contratto di
assunzione a tempo determinato per 12 mesi; co.co.co;
co.co.pro.
In una parola: niente! Niente che sia spendibile sul piano
pratico per acquistare una casa, niente che sia duraturo (ho
cambiato quattro posti di lavoro), niente che sia davvero
progettuale e lungimirante dal punto di vista professionale.
Che professionalità ci può essere in un rinnovarsi di continuo
per adattarsi alle esigenze dei nuovi datori di lavoro e delle
nuove tipologie editoriali? Per fortuna ora ho trovato uno
studio "serio", dove poter cresce sia professionalmente sia
umanamente, comunque a costo di sacrifici: non avere le ferie
retribuite, non avere permessi retrobuiti, non avere
straordinari retribuiti al 135%... ma, udite, udite! in caso di
eventuale gravidanza il mio posto di lavoro è garantito per
160 giorni! questa sì che è una gran riforma!
di Chiara Visconti - 30 - editoria
397. LAUREA IN GIORNALISMO - SPECIALISTA IN
PUBBLICITÀ
Io sono in Italia dal 1995, ho fatto diversi lavori in questi
anni, l'ultimo un contratto a progetto per 2 mesi e il penultimo
un co.co.co. per 1 anno e mezzo. Prima lavoravo come
operaia nelle pulizie a tempo indeterminato e ho cambiato
lavoro per migliorare a livello economico e a livello culturale
e professionale, solo lo ho potuto farlo diventando co.co.co.
fino a quando e arrivato il termine del contratto, dopo ho
trovato solo uno a progetto per due mesi. Adesso sto cercando
disperatamente qualsiasi lavoro, ma mi trovo con quest'altra
problematica: cercano solo fino a 35 anni. Cosa dovremmo
fare quelli che abbiamo più di 35, visto che abbiamo da
pagare affitti, bollette, ecc, ecc?
Grazie per darci questa possibilità di raccontarci.
di RAYSA DOMINGUEZ - 39 - disoccupata
398. MA AVETE PROVATO A STARE DALL'ALTRA
PARTE ?
due persone co.co.co che riuscivano a svolgere benissimo il
proprio lavoro , non ho mai approfittato , non ritengo si siano
sentiti precari , la gestione orari , ferie ,acquisti lavoro l'hanno
sempre gestita loro .
Il cococo mi dava la possibilità di avere meno preoccupazioni
, anche economiche ,
alla gestione di queste due persone .
Si parla di "contratto a progetto" .
Ebbene il mio è spendere il meno possibile , avere personale
soddisfatto , lavorare anche io di meno e guadagnare di più.
E' un progetto malsano ? Andate avanti voi allora e
ricordateVi ! non aspirate a diventare imprenditori , una volta
abbassata alla sera la saracinesca della vostra azienda , il
lavoro continua a darvi preoccupazione ed ansie soprattutto
ora che non ce n'è .
Ciao dalla VALTELLINA
di Giulio Salvi - 46 - turistico
399. CO.CO.CO E CO.CO.PRO. FASULLI
Ho letto moltissimi post. sono un consulente che per lavoro
assume persone; ho stilato qualche co.co.co, ma non molti,
perchè nella maggioranza dei casi si prefigurava chiaramente
un lavoro subordinato.
facciamo un pochino di chiarezza: il co.co.co è un prodotto
del centro sinistra, e a dire il vero, tutti noi addetti ai lavori, ai
tempi fummo colti da sommo stupore; avremmo potuto capire
un governo di centro destra, ma da un governo di centro
sinistra ...................
questi sono fatti, incontrovertibili.
dai post traspare molta ignoranza (nel senso buono della
parola, cioè non conoscenza) sulle regole che gestivano i
co.co.co ed ora i lavori a progetto.
leggo di 10-12 ore al giorno: il co.co.co e soprattutto ora il
progetto è svincolato da qualsiasi tipo di orario; il co.co.co
deve dare il risultato per cui è stato stilato il contratto, punto e
basta, non importa come.
leggo di gente con partita iva che bolla la cartolina: nessun
problema, lavoro subordinato.
quanta gente con partita iva fattura ad un solo committente:
lavoro subordinato.
continua ...........
di G B - - CONSULENZA
400. CONTINUA CO.CO.CO E CO.CO.PRO FASULLI
io lo so che molti datori di lavoro hanno struttato, a torto,
questo marchingegno (ripeto parto della sinistra, chissà poi
perchè)e non mi sono mai piegato a stilare contratti
chiaramente fasulli, anche per sicurezza del datore di lavoro.
per questo ho anche perso alcuni clienti.
io ripeto sempre, nelle riunioni che faccio con i clienti, che se
la signorina CO.CO.CO mi comunica, se vuole, che alle 14 va
dalla estetista, la signorina va dall'estetista: punto e basta.
senza vincolo di orario cosa vuol dire?
se la signorira che ho assunto con contratto co.co.co per fare
la contabilità, la impiego a fare la centralinista: lavoro
subordinato, senza ombra di dubbio.
quanti di voi co.co.co sono stati invitati nell'azienda in cui
lavorano a partecipare a riunioni interessanti tutti i lavoratori
dipendenti? molti, di sicuro.
lavoro subordinato: non c'entrano nulla con le regole che
attengono al lavoro subordinato.
e così di seguito.
vi posso garantire che, nel privato, almneno il 95% dei vecchi
co.co.co non possono essere trasformati a progetto.
non esiste progetto.
continua ..........
di G B - - consulenza
401. CONTINUA E FINISCE CO.CO.CO E CO.CO.PRO
FASULLI
leggendovi, ripeto, mi rendo conto che almeno il 99% di voi
era un lavoratore subordinato mascherato.
volete un consiglio?
se avete un contratto, fatelo valere.
se è fatto male (senza tutte le clausole previste per tali
contratti) non vale: automatico il passaggio a lavoro
subordinato.
un altro consiglio?
ispettorato del lavoro (Direzione provinciale del lavoro, come
si chiamna ora)
mai i sindacati. perchè? perchè i co.co.co furono un parto
della sinistra (con l'appoggio silente dei sindacati).
saluti, e non disperate.
di G B - - consulenza
402. CAMBIERÀ QUALCOSA? FORSE IN PEGGIO...
Ho 27 anni. Vivo in una città del sud. A sud di nessun nord.
Sono una persona estremamente colta, intelligente e capace.
Professionalmente sono corretto ed ineccepibile grazie ad un
curriculum nutrito e diversificato. Sono stato Co.co.co per
anni. e la mia esperienza è stata assolutamente negativa.
Tuttavia per ragioni di bisogno ho accettato le mille angherie
ed i mille sacrifici che questo tipo di contratto comporta(va):
nel posto in cui vivo difficilmente si riesce a trovare lavoro se
non si hanno spinte forti. Anche avendo preparazione e buona
volontà da vendere (anche e soprattutto ai raccomandati figli
di politici ed altri piccoli e grandi potenti). La fine di questa
tipologia di contratto apre nuovi scenari e nuove prospettive.
Ma per chi? La legge Biagi(con tutto il rispetto per la sua
memoria) non mi sembra abbia risolto grandi cose. L'idea che
mi sono fatto è che esiste la precisa volontà dei governi, in
accordo con lobby più o meno grandi, di mantenere uno status
quo che rende il massimo del profitto ai "padroni". Ciò è
possibile perché i diritti dei lavoratori sono calpestati in modo
legale: meno tutele meno spese. Non vorrei sbagliarmi, ma
credo che cambierà ben poco.
di Angelo Armentano - 27 - socioeducativo/culturale
403. LE AZIENDE CHE FINE FAREBBERO SE TUTTI
I PRECARI INCROCIASSERO LE BRACCIA?
Ovviamente una laurea (in architettura, come molti compagni
di sventura), ed un MASTER! ...oltre a vari corsi
professionali. Dopo aver passato un anno con contratti in
prestazione occasionale a 5 Euro l'ora LORDI (tipico degli
studi di quei falliti degli architetti!) ho deciso di fare un
master che sicuramente mi avrebbe permesso di fare un
grosso salto di carriera....un bel contratto a progetto! Mi
sconcerta come tra politici, sindacti e industriali non ci si
renda conto dell'enorme problema che si creerà in
futuro....molta gente senza una pensione, che dovrà essere
mantenuta dallo stato o dai propri figli, che non avrà fatto
perchè quando era giovane non aveva la possibilità neanche
di andare a vivere per conto proprio....i consumi si ridurranno
sempre più, il mercato immobiliare avrà un tracollo e via di
seguito. E poi ci si viene a dire che non ci sono abbastanza
laureati in italia (volutamente con la i minuscola!!!)....ma se il
"bel paese" non è in grado di smaltire quei pochi che già ci
sono. Tutti che si lamentano, ma chi C...o ha votato
Berlusconi? Era chiaro dall'inizio che con lui si sarebbe
arrivati allo sfascio! PUBBLICATE GLI ARTICOLI!!!
di Catia Borsotto - 30 - Servizi
404. LAUREA IN SOCIOLOGIA
BENVENUTI NELLA REPUBBLICA DELLE BANANE!
leggo con molto interesse gli interventi di tutte queste persone
laureate, che hanno studiato per poi ritrovarsi o disoccupati o
precari come mi trovo io adesso....ma lo sapete, i ragazzi di
colore che spesso popolano le nostre spiagge sono anch'essi
laureati, costretti ad emigrare da paesi dove il Governatore
Locale ( tipo il nostro Magnate Silvio) si arricchisce
costringendoli alla schiavitù.... l'Italia è sulla stessa scia di
paesi come il Congo o la Guinea Bissau? O più
semplicemente sta diventando un lembo dei paesi del
Maghreb?
Vorrei che a questa domanda rispondesse chi ci prende per il
culo ogni giorno pensando di parlare con dei cretini...scusate
per questo mio sfogo e un grazie alla Repubblica"
di Andrea Adriani - 30 405. RISPOSTA A DI RECORDMAN RECORDMAN 34 - IT
Vorrei soltanto invitare recordman recordman - 34 - IT a
riflettere su un piccolo particolare che sembra del tutto
sfuggirgli....in America e' vero che non esistono contratti a
tempo indeterminato....e' vero che comunque tutti lavorano
ma a differenza che in Italia una persona che sappia fare il
proprio lavoro non ha problemi a rivendersi sul mercato del
lavoro anche a 50 anni o di piu'.....non credo che in Italia sia
proprio la stessa cosa.
Quindi noi saremo pronti ad accettare un lavoro flessibile
quando anche il mercato del lavoro sara' pronto ad accettare
un'eta' flessibile. Magari se guardassero alla professionalita' e
all'esperinza oltre che all'eta'.
Quando guardiamo all'estero cerchiamo di vedere le cose
nella loro completezza non solo quello che ci fa comodo.
A proposito io vivo ( per motivi di lavoro of course) da tre
anni a New York e dopo una laurea, un Phd e 3 anni di
esperienza all'estero in uno dei piu' prestigiosi istituti di
ricerca sul cancro, se volessi tornare in Italia solo contratti a
tempo determinato potrei avere........ sempre se sono fortunata
visto che ho gia' compiuto i 37 anni di eta'.
di Monica Di Giacomo - 37 - ricerca scientifica
406. ESSERE PRECARI NON E' BELLO
Ho avuto una esperienza di co.co.co e posso assicurarvi che
non e' stata piacevole.
Questi contratti non ti permettono di avere nulla e ti
costringono a essere sfruttato.
Qualcuno scriveva che nei paesi anglosassoni (USA-UKIRELAND-AUSTRALIA) nessuno lavoro a tempo
indeterminato, io ho vissuto in UK sono d'accordo ma
chiedete che tipo di sussidio ricevono dallo Stato i senza
lavoro. Basta guardare anche solo la Francia.
Lasciamo stare il discorso pensioni dei lavoratori italiani e dei
co.co.co in particolare.
Questi contratti non sarebbero mai dovuti nascere servono ai
governi di destra o di sinistra a dimostrare che la
disoccupazione cala!!!
Sarebbe meglio avere un mercato del lavoro con meno
occupati ma con delle tutele mentre oggi abbiamo piu'
occupati con molti giovani precari e senza professionalità
perche' non puoi creartela cambiando sempre lavoro.
La Leggi Biagi incentiva il part-time ma noi giovani dopo una
laurea e un master vogliamo lavorare nel nostro paese e non
come molti andare in un altro spesso anglossasone per trovare
uno straccio di occupazione.
di piero bertino - 28 - IT
407. PERITO IN ELETTRONICA E
TELECOMUNICAZIONI
Alla fine del 2001 mi diplomo con il massimo dei voti
(100/100); nonostante le enormi difficoltà economiche, mi
iscrivo all'università con la speranza di trovare qualche lavoro
per poter sostenere la mia famiglia: tutto inutile; la mia
posizione militare (rinvio per motivi di studio) non piace ai
datori di lavoro che gentilmente ti congedono con un "le
faremo sapere" un bel niente. Nel 2004 la svolta: il servizio di
leva obbligatorio è abolito; a luglio del 2004 riesco ad
ottenere un contratto a progetto da un'azienda per l'assistenza
di PC. Al colloquio: "Ovviamente il contratto a progetto le
permette di gestire il suo tempo, può lavorare mezze giornate,
non venire sia per un motivo che per l'altro senza
giustificazioni ma tenga presente che all'azienda serve una
persona presente dalle 8 alle 18 dal lunedì al venerdì.
Controlli la sua condotta altrimenti saremo costretti ad
orientarci verso altre figure professionali". A questo punto mi
chiedo: dov'è questo lavoro alla luce del sole? E i contributi
INPS? Semplice, non vengono riconosciuti nonostante le
trattenute. E l'università? La devo abbandondare per diventare
un precario?
di Gennaro Esposito - 22 - Assistenza tecnica
408. NON SONO MAI STATO UN CO CO CO
Salve a tutti. La mia esperienza lavorativa ha avuto come
molte esperienze lette un percorso travagliato, però
nonostante questo non sono mai stato un co co co. Ho vissuto
però tutte le forme possibili di contratto a tempo e ancora non
ne sono uscito: sono stato un bracciante agricolo, uno
stagionale, un CFL, un interinale, un dipendente a tempo
determinato. Nella sfortuna posso dire di avere quasi sempre
avuto, comunque, i contributi pensionistici, le ferie, la
malattia ed anche 14 mensilità. Fra un lavoro e l'altro qualche
corso di formazione e decine di colloqui. Adesso sono qui a
leggere i vostri racconti e a riassumere il mio. Per quanto mi
riguarda cerco di non abbattermi e di sfruttare tutte le risorse
ed opportunità disponibili: mi sono iscritto di nuovo
all'università, sto valutando la libera professione e continuo a
fare colloqui: cavolo, prima o poi bisognerà sfangarla!!!!!!
Buon sfangamento a tutti
Francesco Tambini
Ravenna
di Francesco Tambini - 34 - chimica
409. DIPLOMA DI PERITO TECNICO INDUSTRIALE
CAPOTECNICO PER L'INFORMATICA
Finisce il Co.Co.Co., inizia il Contratto a Progetto.
Cambiano i nomi, ma la sostanza è sempre quella.
Creare schiere di lavoratori senza garanzie, senza prospettive
future e senza diritti.
Con i contratti a progetto ( progetti reali o camuffati? ), inizia
una nuova era... le aziende assumeranno sempre piu' a basso
prezzo rendendo simili a schiavi i pochi lavoratori degni di
tale nome.
- Zero Garanzie su assunzioni future in azienda
- Zero Garanzie su pagamenti puntuali
- Zero Aumenti/ Scatti
- Zero contributi INPS
- Zero Diritti ( se ti ammali...non vieni pagato)
- Zero Ferie ( ?_? guadagni 4 lire e vuoi pure farti una
vacanza? )
Benvenuti nell'era della Globalizzazione e dell'Ottimismo.
*Uno che in 6 anni ha cambiato 3 aziende*
di M. D. - 29 - Informatica
410.
Nei miei due anni da co.co.co ho lavorato una media di di 910 ore al giorno, e nei miei 1.100 euro al mese per i quali
svolgevo diverse mansioni, dalla ricercatrice, alla traduttrice e
interprete ecc...erano inclusi anche i compensi per viaggi di
lavoro all'estero comprensivi del fine settimana.
Sempre sotto il ricatto di una rapida rottura della
collaborazione.
Scappata da questo lavoro, che comunqe mi piaceva malgrado
i ritmi a cui si potevano permettere di sottopormi, ho scelto
per bisogno e perché affine a miei studi un lavoro presso
un'altra azienda che mi ha imposto l'apertura della partita iva
come unica forma di collaborazione.Sono diventata una libera
professionista in ufficio 8 ore al giorno, a lavorare per la
stessa azienda. Ho cercato altri lavori, ma le proposte
contrattuali erano le stesse.Ora vivo da un mese in spagna. Ho
un contratto normale come quelli di una volta ho cercató di
spiegare che in Italia c'é la flessibilitá, il CoCoCo,il lavoro
atipico, il lavoro a progetto. Mi guardano con un sorrisino
compassionevole. Belle idee italiane, perché che che si dica
della flessibilitá in Europa, non ho mai visto in tanto
viaggiare condizioni occupazionali simili.
di simona marelli - 33 - ricerca/educazione
411. HA RAGIONE GB
E' proprio vero: al peggio non c'e' mai fine. Dice giustamente
GB che il centro-sinistra partorì il "mostro" dei CoCoCo. GB
ha ragione: fu durante gli anni del centro-sinistra che si
inventò questa figura contrattuale aberrante. Adesso il centrodestra ha partorito il "figlio del mostro", il LAP. Perfetto, così
siamo passati al lavoro da 10/12 ore e per giunta pagato
meno. Ma voi che solo e sempre vi lamentate, quando
"tirerete fuori le palle" di rifiutare contratti di m... di questo
tipo e fare piuttosto la fame e non vendervi per un misero
pezzo di pane? Io l'ho fatto, voi no. Quando finalmente
aprirete gli occhi che vi stanno inc... a sangue con la scusa del
"lavorare meno lavorare tutti"? Dovete volete che arriviamo a
dover "pagare per lavorare"? Cari "Fratelli d'Italia" siete
talmente ciechi e imbevuti di illusioni che avete creduto a
quel bellimbusto del Berlusca e al suo fottuto "1.000.000 di
posti di lavoro". Ben vi sta, così imparate a credere, come
Pinocchio, alle bugie. Bravi, vi siete meritato il "Paese dei
Balocchi". Da 7 anni ho lasciato l'Italia. Sapete perchè: mi ero
proprio rotto i c.... di vivere in mezzo a tanti poveri illusi. Ben
vi sta, ve lo siete meritato!!!
di Vincenzo Sfregola - 45 - Telesales
412.
in base a quale logica si pensava che, al termine, i contratti di
co.co.co. si sarebbero trasformati in contratti a tempo
indeterminato, in un sistema con l’articolo 18 e tutti i vincoli
che conosciamo?
In realtà il lavoro italiano è ostaggio della assoluta mancanza
di volontà e di capacità riformatrice, degli uni e degli altri.
Anzi, di un’assoluta volontà conservatrice. La maggioranza
non solo non riesce a fare una riforma, ma quando mette
mano alla normativa, le buone intenzioni si traducono in una
controriforma, che rende più difficile assumere, lavorare e
produrre legalmente. Bel “contratto con gli italiani”.
L’opposizione e il sindacato, “tanto peggio tanto meglio”,
preferiscono mantenere le proprie rendite di posizione, divide
et impera: da una parte – e sempre in minor numero – i
garantiti, dall’altra, e sempre più numerosi, i non garantiti.
Ringrazio Michele De Lucia dei radicali per lo spunto datomi.
di claude degas - 413. POVERA GENTE DI SINISTRA
Ma perche' nessuno se la prende con Treu, che per primo
diede l'avvio a questa "rivoluzione copernicana"? Gli altri
hanno solo adattato quanto c'era di esistente alle "esigenze"
dei datori di lavoro, che i soldi per la barca o le mignotte li
hanno sempre ma per i propri lavoratori mai. E che vi
aspettavate? Ma perche' la sinistra non e' insorta contro Treu a
suo tempo? E che ci voleva a capire che molti avrebbero
girato la storia a loro vantaggio? Ma perche' non urlate e
gettate pomodori contro Bertinotti, che ha poi consegnato il
Paese nelle mani di un branco di avventurieri mercenari? Eh
no, cari...se ragionate cosi, se e' sempre colpa degli altri,
allora il banana e i suoi sgherri governeranno ancora per 20
anni. Cominciate con un po' di aurocritica e un po' di pedate
nelle palle ai vostri contaballe.
di ferruccio acquaviva - 35 - ricerca
414. DIPLOMA
Io sono co.co.co. da 5 anni. E dato che lavoro nel pubblico
impiego, prevedo che lo sarò per chissà quanti anni ancora,
dato che proprio "il pubblico" non ha adottato le norme
riguardanti il "contratto a progetto".... ergo... resterò co.co.co.
a vita... a 600 euro al mese con 36 ore lavorative settimanali e
a svolgere lavoro subordinato...
propria una meraviglia il mio futuro.
di Cristina Catania - 32 - Statale
415. C'E' DI PEGGIO...
Ma come possono dire che questi co.co.pro, lap o come altro
cavolo si chiamano, siano
stati creati per difendere i lavoratori dagli abusi del co.co.co?
Io ho visto, ve lo giuro, contratti a tempo indeterminato
(ripeto, INDETERMINATO), trasformarsi in collaborazioni a
progetto, con esplcito invito a porre le dimissioni per variare
il contratto, pena il licenziamento. Per fortuna non è il mio
caso, ma vi assicuro che si tratta di un fenomeno che
comincia ad essere molto diffuso... E' grottesco: questa
formula verrà sempre più utilizzata per "sommergere" il
lavoro, e non per far emergere quello in nero.
di P S - 32 416. NOTO CHE OGNI VOLTA CHE SI TIRA IN
BALLO TREU...
...il post misteriosamente sparisce dopo pochi minuti. Che
brava gente che siete, il co.co.co. e' ancora poco per voi. La
schiavitu' vi meritate! Non dubitate, il berlusca vi dara' anche
quella, aspettate fiduciosi.
di ferruccio acquaviva - 67 - pensionato
417. CHI LAVORA VERRA' PREMIATO
ebbene si,
il mondo sta cambiando sotto ai nostri occhi, e non tutti se ne
vogliono rendere conto.
Sinceramente,penso che il contratto a tempo deterimato sia
una cosa sana e giusta, per tutti coloro che nel lavoro ci
mettono impegno e passione.
Pensate a quelle persone che lavorano con il posto fisso e che
non fanno niente tutta la giornata, pensate ai raccomandati
che dicono di lavorare e invece vanno in giro per i corridoi
degli uffici e perdono tempo a prendere il caffe.Beh con i
contratti a progetti e a tempo determinato, lavora solo chi
veramente vuol lavorare, e chi invece non ha intenzione di
impegnarsi si rende conto che quella non è una strada che
porta a lungo.
Io parlo in base alla mia esperienza, e mi rendo conto che
lavorando a progetti fa sentire le persone senza la sicurezza
del posto fisso, però è anche vero che rende meno noioso il
proprio lavoro, ci si rimette sempre in discussione,e
soprattutto è sempre piu difficile trovare persone che
guadagnano senza lavorare.
Andrea
di Andrea Alfonsini - 29 - ingegneria
418. È UNA STRANA E BRUTTA STORIA!
che dire? la mia è una di quelle storie che sembrano fatte in
fotocopia.
Bhe,tutte le tipologie dell' atipico le ho provate partendo dall'
apprendistato, passando per un co.co.co. e arrivando a far
parte del popolo delle P.Iva.Lavoro soltanto dal 2001 eppure
mi pare una vita, ho cambiato 3 aziende e 3 città. Media: 1
lavoro e una città per anno; ma perchè il governo non le fa
queste belle statistiche, invece di dare letteralmente i numeri?
A fine anno scade la mia "prestazione professionale", si dice
che ce ne sarà un'altra,ma... e intanto i sogni e i progetti
rimengono tali con il solo particolare mutevole degli anni che
passano.
Sei consapevole che non potrai fare neanche un'infinitesimo
di quello che sono riusciti a fare i tuoi e il tuo morale
sprofonda...e che sconforto provo all'idea che quando
dediderò di farmi una vita e una famiglia le porte del lavoro si
chiuderanno!Anni di battaglie per ottenere il diritto alla
maternità, alla salute e a una vita dignitosa sono andate a farsi
friggere!
di Valentina Larcinese - 27 - IT
419.
Ho iniziato a lavorare subito a tempo indeterminato. La
societa' per cui lavoravo, pero' e' fallita, non per mancanza di
lavoro ma per un manipolo di squali che per soldi hanno
buttato in strada circa 40 persone in cambio di "nuove
aperture sul mercato".
Ho quindi trovato un nuovo impiego come CO.CO.CO. Mi
avevano promesso il tempo indeterminato dopo sei mesi
(fesso io che ci ho creduto). Solo dopo aver rifiutato in modo
"arcigno" l'ennesimo rinnovo e aver minacciato di lasciare a
meta' il progetto di mia competenza, hanno cambiato idea. A
me e' andata bene (e non e' detta l'ultima parola), ma a tanti
altri meno fortunati? In quel periodo ho comunque dovuto
rinunciare all'idea del matrimonio e dell'acquisto della casa:
quale istituto di credito si fida di un CO.CO.CO??? Si puo'
essere costretti ad avere una vita propria a 30/35 anni, quando
va bene?
Bella fine quella del conte Ugolino! Almeno lui per condanna
di Dante ha avuto di che rosicchiare in eterno e non "a
tempo"... he he he
Saluti a tutti e grazie per lo spazio!!!
di g g - 32 - informatica
420. COME LAVORARE A NERO
Quattro anni di co.co.co alle spalle, dieci ore di lavoro al
giorno senza permettersi giorni di malattia o di ferie, perchè
quelli non erano pagati.
Ringraziamo solo quelle associazioni a delinquere che sono i
sindacati che hanno sempre avuto paura di impugnare un
contratto ridicolo. Meglio lavorare in nero almeno quei pochi
soldi non vengono tassati da ritenute d'acconto.
Ma purtroppo oggi le aziende offrono solo questa minestra o
la mangi o te ne rimani a casa.
di BuG X -
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
421. SIG.
Ho lavorato sino a qualche mese fa in centri di
ricerca/sondaggi.
Ciò che posso dire dopo circa 7 anni di lavoro precario o
Co.Co.Co è che questi tipi di contratti rappresentano per il
lavoratore il max strumento di sfruttamento, l'azzeramento dei
diritti. E' fantastico perchè non ti sgridano, non urlano, non ti
rimproverano, ti lasciano semplicemnte a casa in un secondo.
Ho visto certe scene che non vorrei più rivedere: anziani con
qualche anno di pensione messi in strada, ragazzi cacciati via
perchè senza alcun motivo non andavano a genio ed altri
cacciati per futili motivi. Credo che stiano scomparendo i
diritti dei lavoratori. La cosa che comunque mi allieta ? La
stragrande maggioranza dei miei colleghi sono studenti e
quindi persone in un certo modo razionali ed in molte
discussioni è emerso e sta emergendo un fattore molto
importante: il non commissionare mai lavori a chi ha
dipendenti di questo tipo, perchè ? Semplice, dopo periodi di
pura angoscia ed ansia (si parla di anni)in cui non sapevi che
oggi c'eri e domani no il 99% svolgeva il suo lavoro nel
peggior modo possibile a scapito della qualità/attendibilità.
Ringrazio Repubblica x lo spazio concessomi.
di Marco Venerando Roberto - 30 - laureando
422. ESTERO
Chi lo ha detto che nei paesi anglosassoni non esistono
contratti a tempo indeterminato?
Sono nel Regno Unito da due anni ed ho cio' che viene
chiamata una "permanent position"...il mio contratto non ha
alcuna scadenza. La differenza con l'Italia e' che se faccio
qualche baggianata sul lavoro mi licenziano in tronco ed i
sindacati non possono fare niente per un'eventuale
riassunzione. Cio' mi sembra equo, nel senso che se lavoro
bene il mio datore di lavoro fara' di tutto per tenermi, mi
paghera' corsi di aggiornamento e riempiro' il curriculum a
sue spese. Forse il motivo per cui le aziende non danno
contratti a tempo indeterminato in italia e' proprio perche' poi
e' quasi impossibile licenziare.
Per concludere, nel Regno Unito non e' possibile discriminare
un lavoratore in base all'eta'. Credo non sia neanche possibile
fare un annuncio di assunzioe citando un tetto massimo di
eta'. Lo so che il tutt oe' facilmente aggirabile dalle aziende,
ma mi sembra un bel principio.
di Roberto Straffi - 29 - industria
423. ECCO IL MILIONE DI POSTI DI LAVORO
NB: vorrei che questo mio commento rimanesse anonimo.
GRAZIE.
Ai tempi della propaganda berlusconiana sul rilancio
dell'occupazione in Italia il Cavaliere promuoveva sè stesso
con il miraggio della creazione di un milione di nuovi posti di
lavoro. Eccoci quindi dinanzi al miracolo compiuto, ovvero la
creazione di nuove opportunità lavorative che consistono
nell'annullamento dell'identità di ogni singolo lavoratore,
negandogli un qualsiasi futuro e speranza. La mia fidanzata
cerca assiduamente un lavoro fisso, ma tutto ciò che riesce a
trovare sono solo contratti a termine o peggio contratti di
collaborazione secondo i quali se ti ammali sei perduto, dove
vieni pagato miseramente e non ti puoi permettere nemmeno
di immaginare un avvenire dignitoso. Io mi ritengo fortunato
in quanto dipendente pubblico (lavoro in un grosso ospedale
del nord Italia) ma anche io ho fatto la mia gavetta presso
gente che letteralmente e cinicamente ti sfrutta negandoti
qualsiasi necessità e facendo del subdolo ricatto la propria
politica aziendale.
Ecco quindi avveratosi il grande miracolo italiano... niente
più ferie, contributi versati, festività pagate e diritto alla
malattia.
di Mauro Comistasio - 38 424. DIETRO AL 90% DEI CO.CO.CO C'È UN
LAVORO DA DIPENDENTE...SMASCHERIAMOLI
Ragazzi,
parlo da fortunato. Ho un contratto a tempo indeterminato
presso una compagnia più che solida…anche io lavoro
duro…ma con un’altra tranquillità e spirito.
Anche io, quattro anni fa, sono stato CO.CO.CO…sapete
come è andata a finire? Ho fatto una bella causa al mio datore
di lavoro (ma aveo già in mano l’altro contratto), ho incassato
un po’ di quattrini (dati in beneficenza…alla faccia del mio
ex padrone).
Dietro ogni “contratto” di CO.CO.CO ho similari…si
nasconde sempre un abuso di qualche furbo di turno…e
spesso e volentieri è estremamente facile dimostrare la truffa
(io la considero tale…anche se da un punto di vista
squisitamente giuridico non è così) con seri dolori per
l’azienda o il padrone.
In bocca al lupo a tutti…da uno che può capire perché ha
vissuto parte di ciò che è scritto in questi commenti.
di Massimo Variatione - 33 - CREDITO
425. DEUTSCHLAND!
Io ho appena finito un dottorato senza borsa in Germania,
ovvero di borse ne ho avute ma esterner, nel resto del tempo
(2 anni) ho lavorato CO.PRO per la seconda compagnia
mondiale di comunicazione con sede in Germania svolgendo
un lavoro di telefonista in un servizio di una azienda
monopolista di sistemi operativi. Bhe la situazione è stata
questa: part time orizzontale con turni flessibili, assicurazione
sanitaria e pensionistica, 28 giorni di ferie pagate, bonus
natalizio, contratto semestrale con obbligo di comunicazione
6 settimane prima della scadenza, incremento di stipendio del
3% ogni sei mesi e retribuzione netta sufficiente a mantenere
casa, auto, ricerca (autofinanziata), svago e periodici viaggi in
italia in aereo! La Germania da lungo tempo non è più il
paese della cuccagna, ma essere lavoratore ha ancora un
significato è permette ancora di mantenere una dignità. A me
ha permesso anche di terminare gli studi senza fare debiti,
anzi... ecco, quanto potranno beneficiarne gli studenti in italia
di questi contratti co.pro? vogliamo parlarne, e di quanto
posizionaranno il lavoratore che ne sarà soggetto al di sopra
della soglia di povertà, ne vogliamo parlare?
Tschüß!
di massimiliano livi - 30 - Ricerca
426. UN EX ITALIANO
Cari imprenditori.
Ma davvero pensate che continuando a sfruttare i lavoratori
con contratti a termine, mal pagati e posti sotto ricatto farete
la fortuna di voi stessi? Davvero pensate che il precariato,
l'insoddisfazione e lo scarso potere di acquisto di una persona
vi renderanno ricchi? E tutti quei prodotti che state
realizzando a costo zero chi li comprerà? Io, con il mio
contratto a termine non potrò mai acquistare una delle vostre
case, una delle vostre automobili e non andrò mai in vacanza
in uno dei vostri bellissimi alberghi, perchè non mi date la
sicurezza economica e la serenità mentale per poterlo fare.
Allora, considerato che voi e i vostri "amici" politici non siete
mai stati disposti a mettervi una mano sulla coscienza, io mi
sono messo una mano in tasca, ho raccolto gli ultimi spiccioli
e sono andato via dall'Italia...con immensa gioia.
di Gianluca Esposito - 30 - informatica
427. TORNEREMO AD EMIGRARE COME UNA
VOLTA...
Come altri che hanno scritto, anch'io vivo e lavoro all'estero,
da 4 anni.
In Francia i contratti a tempo determinato sono esattamente
come quelli a tempo INdeterminato (stessi diritti e doveri)
solo che devono avere data d'inizio e fine e possono essere
rinnovati una sola volta o trasformarsi in tempo
indeterminato. In caso di non rinnovo né assunzione
indeterminata, alla fine il lavoratore percepisce una
liquidazione corrispondente al 10% della somma di tutti gli
stipendi guadagnati con quel contratto. Con un contratto di
minimo 3 mesi, se poi non si trova subito un lavoro, si ha
diritto ad almeno altrettanti mesi di sussidio disoccupazione
corrispondente a circa il 70% dello stipendio. Più si lavora,
più si allunga il periodo di diritto al sussidio.
Questi contratti vengono spesso usati per missioni o progetti a
breve durata, per sostituire delle assenze per maternità o a
volte per "testare" i lavoratori prima di assumerli a tempo
indeterminato.
In Francia, secondo la mia esperienza personale e di
conoscenti miei, il lavoratore è generalmente rispettato e non
umiliato come in Italia.
E infatti sempre più italiani emigrano. E' inquietante. Che ne
sarà dell'Italia ?
di Elena Testi - 31 - Fotografia
428.
Lavoro per un agenzia web di Milano. Che dire? tutti con
almeno 4 anni di co.co.co e ora ?
tutti a partita iva o altrimenti finisce
la fiaba.
La legge ha le sue colpe, ma anche i suoi piccoli meriti, per
esempio quello di smascherare chi ci guida, che se messo alle
strette non ha indugi nello scegliere guadagni maggiori e
declinare ogni responsabilità verso i propri "cari fidati
responsabili collaboratori dipendenti".
Come d'improvviso l'equilibrio si rompe , l'incanto svanisce, i
miei occhi ci vedono.
Il principe è un drago senza coda, i cavalieri sono schiavi con
spade di latta.
di stefano andreoli - 429. ANDIAMO VERSO LA ROVINA!!!!!!
Ho letto un po' le storie di tutti quei ragazzi che hanno avuto
la sfortuna di incappare nelle nuove forme di contratto
"flessibili" che tanto spopolano in questo momento. Io ho la
fortuna (a questo punto è proprio il caso di dirlo) di averla
scampata, ma ho la mia ragazza che affronta quotidianamente
questi problemi. In due anni è già alla terza azienda di
telecomunicazioni come lavoratrice call center.
Matematicamente dopo tre rinnovi contrattuali (Alcuni anche
di soli 20 giorni),non viene più richiamata. Si è arrivati al
punto che prima che le venga fatta una proposta di lavoro, le
viene prima chiesto se ha già avuto un contratto per
quell'azienda!!!!!!!!! Signori politici e riformatori (Sia di
destra che di Sinistra tanto sono tutti della stessa
razza!!!)allora come la mettiamo???? Chi pagherà le pensioni
future visto che i giovani d'oggi sono ormai alla sbando in
tutti sensi.....chi comprerà una casa...o un auto...??? Era
questo il famoso "1000000 di posti di lavoro" promessi dal
Berluska??? Arrivare a questo numero è facile in periodo
elettorale tanto ogni co.co anche se assunto 10 volte al mese
conta per 10 assunzioni!!!!!!!!
Buona fortuna a tutti! Ne avremo tutti bisogno!
di Filippo Sereno - 26 - petrolifero
430. ANCHE SE LA VITA
Mi alzavo la mattina alle 06:00 per essere al lavoro alle
09:00. La mia titolare mi teneva in negozio fino alle 19:30.
Dovevo solo lavare i capelli e spazzare pe terra.
Oggi lavoro nel retro con i suoi clienti.
Questo è il Co.Co.Co.
Saluti
di Sara Panebianco - 21 - parrucchiera
431. TRADUTTORE FRANCESE-INGLESE
lavoro da 7 mesi presso un call-center di telecom come
co.co.co. ora co.co.pro. cosa è cambiato? nulla a parer mio.
stesse condizioni, medesime prospettive. Vorrei farmi una
famiglia, avere dei figli ed acqusire una certa sicurezza per il
futuro. Come raggiungere questi obbiettivi con un lavoro che
non è lavoro, ma una forma o brutta copia di chi si ostina a
chiamarlo tale? Una presa in giro, un fallimento per la società
moderna. Svolgo il mio impegno lavorativo come chiunque
altro e chiedo gli stessi diritti di chiunque altro, nè più ne
meno. Un mutuo, un finanziamento, un acquisto importante
resteranno per me una chimera, una speranza mai una
certezza.
di marco ficarra - 31 - call center
432.
Non è ancora finita la mia esperienza da co.co.co., infatti
lavoro ancora con questo inquadramento in una scuola
statale... di immissione in ruolo non se ne parla, ma non si
parla ormai di niente in questo settore lavorativo, anzi non si
parla mai dei co.co.co. della scuola.
Distinti saluti.
di nicla pirro - 40 - scuola
433. ....NON HO SCORDATO
Laurea in giurisprudenza, funzionario pubblico, ma in questa
"meravigliosa" Italia trovo assurdo dovermi autodefinire
"privilegiato". Sono ormai lontani i tempi in cui suonavo le
tastiere a feste e matrimoni per raggranellare qualche soldo,
ma non ho dimenticato il senso di precarietà che provavo ogni
volta che capivo che con questa strada non potevo
permettermi di "progettare il mio futuro". Le gravi colpe - SI'
GRAVI E PROFONDE COLPE ANCHE IN SENSO
MORALE - di chi ha inventato questi famigerati "nuovi
rapporti di lavoro", oltre che quella di mantenere le persone in
uno stato di indigenza sono almeno 3:
1) fare apparire il diritto al lavoro, che è un DIRITTO della
persona che le conferisce dignità (Costituzione - forse ancora
per poco ahimè - docet) quasi una sorta di privilegio riservato
a pochi (con tutto ciò che consegue in termini di tristi ed
italianissimi "appoggi" e slealtà e sciacallaggi vari tra
colleghi tutti nella stessa condizione);
2) distruggere nei giovani la speranza nel futuro migliore, la
molla che muove la voglia di andare avanti;
3) creare una generazione di persone che in vacchiaia avranno
gravi problemi economici.
Vi sono vicino, per quanto possa servire.
di Francesco Argiolas - 39 - pubblico-amministrativo
434. USATI E SFRUTTATI !
Sono utilizzato dalla Corte dei conti di Palermo sezione di
controllo dal 1990. Prima con una legge regionale che ha
reintrodotto il precariato, poi dal 1996 come LSU e dal 2002
con contratto Co. co. co. Quest'ultima forma contrattuale mi
ha visto privare dei diritti fondamentali, come le ferie e la
malattia. Il mio compenso attuale e di circa 670 euro mese per
un impegno lavorativo di 78 ore al mese. Quindi sono
costretto a farne molte in più per garantirmi il riposo
compensativo da utilizzaare eventualmente in caso di
malattia. Purtroppo la legge Biagi non include il pubblico
impiego tra i suoi obbiettivi e quindi rimarrò co. co. co. Senza
diritti e sottopagato in una pubblica amministrazione che con
2 sue sentenze del 1995 condannava l'utilizzo di questi
contratti per mascherare un lavoro subordinato.
di Giuseppe Amante - 42 - Pubblico impiego
435. LAUREATO IN SCIENZE FORESTALI
Ho iniziato a lavorare con i famosi co.co.co in una scuola ad
Oristano per circa 7 mesi (dove mi hanno pagato
regolarmente) e subito dopo ho avuto un contratto
all'università come consulente (con richiesta di apertura della
partita iva). è andato tutto bene per circa 7 mesi periodo in cui
è scaduta la prima trance del contratto. Dal primo gennaio ad
oggi invece non ho ancora percepito neanche un soldo anche
se col lavoro non mi sono fermato un solo giorno. Il problema
non sono le forme di contratto che vengono proposte ma chi
deve erogare i soldi (nel mio caso sono fermi in un ente
pubblico). Tutti se ne approfittano perché vedono le carenze
di lavoro che ci sono in giro o e così o niente e di tanto in
tanto mi propongono contratti ancor meno vantaggiosi (bella
cosa la laurea!!!)
P.S. gradirei non venisse pubblicato il mio nome
nell'eventualità che questo sfogo possa interessare per
qualche articolo Grazie.
di Stefano Nieddu - 29 - tecnico forestale
436. RAGIONIERA
Ero con contratto indeterminato fino ad 1 anno fa, ma poi la
ditta si è trasferita e nella mia città si trova solo ed
esclusivamente co.co.co. E così sono entrata a far parte della
precarietà. Mio marito ne è uscito dopo 4 anni quando ci sono
entrata io, ma solo grazie ai nostri genitori abbiamo una casa,
perchè senza 2 stipendi "fissi" di comprare casa neanche per
sogno, i mutui non si danno. Ora che vorremmo farci una
famiglia, dei figli, io come futura madre non avrò nessun
diritto, ed in più lavoro co.co.co. per l'università il che
significa che il co.co.pro. non è applicabile a me. A gennaio
avrò un lavoro? Come pensano di rilanciare l'economia del
paese, quando bisogna stare attenti anche quando compri il
pane perchè non ci sono soldi, e non sai se li hai il mese
dopo?
Grazie per il bel futuro che ci è stato dato.
di serena grigioni - 33 437.
Egregi Signori,
sono assunta dal mese di maggio come responsabile di una
reception all'interno di una grande azienda torinese nel settore
automotive con un contratto a progetto rinnovato di mese in
mese. Quello che mi chiedo è: non è possibile che la
mansione di receptionist sia considerata un progetto, e che ,
per giunta, io abbia firmato un contratto nel quale la mansione
descritta era la seguente: manutentore tecnico (chiaramente
perchè, non essendo la mansione di receptionist considerabile
un progetto, si è dovuto in qualche modo fare apparire sulla
carta qualcosa di differente).
Gradirei conoscere il Vs. parere a riguardo ed eventualmente,
visto che la cosa non mi pare del tutto legale, come fare
valere le mie ragioni.
Nel ringraziarvi per l'attenzione saluto cordialmente.
E.R.
di elena rossi - 30 - automotive
438. COCOCO....
Qui nel comune dove lavoro l'Amministrazione usa i co.co.co
per far entrare "gli amici degli amici" della dirigenza che in
poco tempo vengono passati da CO.CO.CO a Figure di alta
specializzazione per poi metterli "quasi" fissi per alcuni anni
(dai 3 o 5), con la scusa che il personale esistente non è
aggiornato ( ovviamente la stessa amministrazione non fa
aggiornamenti per il personale in quando deve giustificare
che noi non siamo preparati,per poter assemere AMICI
esterni oltretutto in categorie quasi da capiuffici o dirigenza e
noi restiamo ai livelli bassi)
Succede anche questo purtroppo!
Grazie alla Sinistra e anche alla Destra per questo fantastico
mondo lavorativo
di MASSIMO Bonci - 43 - P.A.
439. IN NORD EUROPE SI VIVE MEGLIO
Ho lavorato al customer care american express a roma nel
1997 circa, vicino Via Cola di Rienzo Roma. Che tristezza,
eravamo accalcati uno con l`altro seduti sempre in posti
diversi. Il management non era di aiuto e noi che facevamo
centinaia di telefonate al giorno, non autorizzati a dare il ns
nome, offrendo carte di credito a tutte le ore, compresi pranzo
e cena. Stufo di un lavoro cosi disorganizzato, son partito per
Amsterdam. L`inglese lo conosco bene l`ho studiato 3 anni a
Londra. Nelle prime 3 settimane ad Amsterdam trovai un
lavoro al customer care a Hewlett Packard. Come dire un
altro pianeta, stipendio triplicato, quasi 3 milioni delle care
vecchie lire, professionalita impressionante. Quasi 3 anni
dopo a causa della crisi economica persi il posto insieme a
8.000 persone. Ho lavorato in altri settori, ultimamente anche
per il Cirque du Soleil part-time come pr, ed ora sono a At&t
mi occupo di problemi con internet. Il nord europa offre
lavoro, una societa che funziona, servizi disponibili, l`autobus
osserva la tabella degli orari posta ad ogni singola fermata.
Mi manca Roma ma non voglio vivere in miseria, e
circondato da politici buffoni e corrotti. Grazie M.I.
di Mario Iaciofano - 32 - customer care
440. RE: SERGIO : "MA AVETE PROVATO A STARE
DALL'ALTRA PARTE ?"
Ci sono stato dall'altra parte, per 5 anni, facevo firmare
contratti precari, cercavo di convincere l'amministratore a
cambiare la contrattualistica senza successo, gestivo ragazzi
che lavoravano benissimo ma che erano frustrati dalla loro
precarietà, non è bello non avere diritti, non poter comprare
un'auto, una casa, non poter fare progetti di famiglia, non è
bello avere amici lavoratori di serie A con ferie, malattia,
tredicesima e dover andare a lavorare con la febbre, io sono
stanco, sto cercando lavoro all'estero, l'Italia comincia a
starmi stretta, troppi padroncini, pochi imprenditori veri, mia
moglie pure vuole andar lontano, la politica non da mai
risposte, centrodestra e centrosinistra hanno investito solo
nella precarietà (elasticità ? Non prendiamoci in giro
l'elasticità non interessa a nessuno è la libertà di licenziare
che si vuole) negli ultimi 10 anni, senza ammortizzatori
sociali, non voglio trovarmi a 50 anni con un contratto
trimestrale a perdere il posto per un ragazzetto che accetta di
fare straordinari non pagati (tanto lui non ha famiglia a casa
da mantenere) e cadere nella disperazione... non vedo futuro
in Italia
Saluti
di Claudio S. - 34 - Informatico
441. LAUREANDO IN SCIENZE POLITICHE
Le mie illusioni, preoccupazioni e relative disillusioni, sono
ben descritte nelle righe introduttive a questo form. Negli
ultimi anni ho sempre collaborato con aziende che mi hanno
prestato ad altre, le quali facevano i propri affari affidando
tutto in outsourcing (quanto spreco di ricchezza con tutti
questi passaggi). Praticamente ho fatto fare i soldi agli altri,
come spesso succede per le "ultime ruote del carro". Adesso
per non perdere il posto in cui mi ritrovo, sono costretto ad
aprire partita IVA. Sarà la volta buona, o il colpo di grazia
definitivo?
di Lorenzo Peruzzi - 29 - informatico
442. UNA VITA DA CO.CO.CO
Ho 50 anni riuscirò ad avere il piacere di firmare un
contratto,andare in ferie senza problemi,prendere per la prima
volta la tredicesima ecc.ecc. Ho paura che resterà solo un
sogno, un utopia e quantaltro......
di ANNA MARIA ANNECCHIARICO - 50 - informatica
443. CAPO PROGETTO
Gentile redazione
ho 35 annie per una decina circa ho lavorato con contratti di
consulenza (co.co.co.) nel settore informatico.
L'unica differenza sostanziale tra un contratto co.co.co. ed
uno a progetto è l'ulteriore insicurezza che quest'ultimo
produce.Mi spiego.
Se prima una società ti faceva un contratto di consulenza
doveva specificare il periodo , dando almeno per qual periodo
una certezza di lavoro.
Ora i contratti a progetto hanno tolto anche qust'unico
vantaggio nei confronti del lavoratore.
Il contratto è vincolato al progetto , per cui , finito il progetto
al datore di lavoro non serve neppure piu' la scusa per
mandarti via , anzi , se il progetto va male tu te ne vai prima,
se va bene te ne vai comunque.
Insomma un'ulteriore insicurezza caricata sulle spalle dei
lavoratori.
Tralaltro i contributi maturati con questi contratti sono solo
una parte , e , devono successivamente essere riunificati per la
gestione unica dell'inps.
Inoltre le banche non fanno mutui.
Queste nuove forme di contratto comprese nella tanto
declamata legge Biagi si comportano piu' o meno allo stesso
modo.
La flessibilità non fa altro che scaricare totalmente la
precarietà sul lavoratore.
di Paolo Licci - 35 - informatica
444. FLESSIBILITÀ / PRECARIETÀ
Per tre anni sono andato avanti a lavorare con contratti
co.co.co. / co.co.pro.(ultimo contratto). Quelle sigle tradotte
vogliono dire solo una cosa. Lavorare in modo stakanovista,
aver addosso un persistente senso d'incertezza, e non poter
aver voce in capitolo. Risultato, stress, ansia, retribuzione
modestissima rispetto alla mole di lavoro che si è costretti ad
affrontare per "guadagnarsi" la riconferma!
di Davide Torinese - 24 - sviluppo software
445. ALTRO CHE ARTICOLO 18...
Ho lavorato 1 anno e 7 mesi come Co.Co.Co e adesso ho
perso i contributi di quegli anni avendo cambiato contratto.
Per mia fortuna, mi tocca dire, in quanto adesso almeno ho un
contratto a tempo indeterminato.
Desidero sottolineare che l'attuale inetto governo è colpevole
di aver riformato in senso - ancora e sempre - precario il
contratto Co.Co.Co ; ma l'opposizione è colpevole di aver
creato una tipologia contrattuale, quella parasubordinata, che
annulla tutti i diritti dei lavoratori: ferie non pagate, malattie
non pagate (sic!), licenziamenti facili molto tempo prima
della riforma dell'articolo 18. Sinistra, vergogna!
di Marco Trombino - 33 - IT
446. LAUREA
Prima co.co.co., poi, quasi subito, partita IVA.
In totale, ora fanno 6 anni di lavoro "parasubordinato".
Ma va bene: maggiore responsabilità, maggiore libertà (anche
se a volte pare una libertà fittizia), probabilmente anche
maggiori guadagni.
Molte meno tutele, e l'ipotesi di una gravidanza futura è
affidata al buon cuore del mio datore di lavoro.
Il problema, secondo me, non sono i contratti a progetto. Il
problema è un mercato "bloccato", blindato, che ci richiede
flessibilità a senso unico (noi siamo flessibili da anni, il
mercato non lo è mai stato).
Il problema sono "gli altri contratti", quelli a tempo
indeterminato, che in un contesto come quello italiano
diventano il nostro unico scopo, che una volta ottenuto
nessuno "molla" più. Perchè la precarietà è troppo
svantaggiosa, e troppo facilmente si trasforma in
disoccupazione.
Il problema è che i contratti a termine "finiscono" soltanto, e
non ricominciano mai. Che è molto difficile (troppo)
cambiare lavoro, che è difficile quasi quanto trovarne uno (se
non di più: avendo un lavoro si è naturalmente più esigenti, e
lo sfruttamento palese non lo si accetta più).
Speriamo che la salute ci assista, e andiamo avanti così.
di Ila Ila - 31 - Informatica
447. NON SOLO GIOVANI !!!!
Salve, ho letto con piacere molte delle esperienze qui
riportate ma mi sembra di ravvisare una tendenza erronea:
credere che i Co.Co.Co ed ora i Co.Pro siano utilizzati solo
per sfruttare i giovani.
Ebbene io ho 45 anni, da tre mi sono licenziato da una ditta in
cui lavoravo da 13 anni ed ora anche nel mio settore ho
trovato solo contratti a tempo, sempre sei mesi di
sfruttamento totale e poi un saluto.
La realtà è che gli Imprenditori Italiani non investono più nel
personale e questa è la causa del sorpasso dell'industria
straniera nei confronti di quella Italiana.
Assumere sempre e solo personale a tempo determinato per
scaricare su di loro pesi e responsabilità ed errori di lavoratori
precedenti vuol dire perdere inesorabilmente in qualità del
prodotto finale dunque...tanti auguri a tutti i Provinciali
imprenditori italiani!!!!!
di Antonio Gentile - 45 - MODA
448. IMPOTENTI E SFRUTTATI...CIOÈ IN REGOLA!
L'esperienza del co.co.co mi manca, io sono passata dai
lavoretti in nero e con tenuta d'acconto del 20% durante gli
studi universitari, alla disoccupazione, interrotta da stages e
tirocini (= lavoro 9 ore giornaliere gratis), a lavori a tempo
determinato con agenzia interinale che non c'entravano niente
con i miei studi ma che mi erano almeno retribuiti, ad un
corso fse, dove con la scusa che tanto sei disoccupato e non
paghi si permettono di farti lezioni scadenti e inutili, come se
il tuo tempo non avesse valore. Ma alla fine anche io ce l'ho
fatta, dopo due anni dalla laurea in Scienze Ambientali e una
specializzazione ho finalmente trovato lavoro! Naturalmente
lavoro con contratto co.co.pro., fatto di due mesi in due mesi
(ormai è un anno)e niente contratto durante agosto. Lavoro
come consulente ambientale, a orari estenuanti, per 800 € al
mese netti. Neanche a dirlo sono a 300 Km da casa, quindi
affitto da pagare, senza avere la certezza di dover rimanere in
questo posto, perchè ogni 2 mesi non so cosa mi riservi li
futuro. Per fortuna il lavoro mi piace, ma troppe sono le
incognite e le cose che non si capiscono, e spesso mi sento
impotente e sfruttata. Ed è tutto in regola.
di Antonia Spagnuolo - 28 - ambiente
449.
A leggere il vostro articolo sembra proprio che scrivete cose
di cui non sapete nulla.
Ma avete mai provato a lavorare con uno di questi contratti?
Sapete cosa vuol dire?
Avete idea dell'insicurezza che produce?
E poi si parla di fare figli , ma come , se le banche con questi
contratti neppure ti considerano!
Fareste meglio ad informarvi prima di scrivere simili articoli ;
sempre che la realtà vi interessi , cosa di cui inizio ad avere
forti dubbi!
Ma se la società considera i giovani come una cosa su cui
scaricare tutti i suoi problemi (perchè questo fanno i contratti
a progetto , scricano i problemi del lavoro sui giovani), cosa
vi aspettate poi da loro? Che ve ne siano grati?
Voi dovreste garantire l'informazione , e invece fate solo
demagogia.
di Stefano sartoni - 450. LAUREA
Il peggior modo di garantire il futuro ad una persona. Il
miglior modo per ricattare/sfruttare il "dipendente" co.co.co.
Io mi sono sposato da poco, sono assunto a co.co.co. e con ia
moglie stiamo pensando ad un figlio, ma a marzo che mi
scade il contratto?, potrei andare tranquillamente a fare il
barista, e non c'era bisogno di laurearsi per fare il barista!!!!
di Goldrake73 Actarus - 31 - IT
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
451. CAMBIA POCO...O NULLA
Sono di Salerno, ai tempi del boom dell'IT ho lavorato come
co.co.co. a Milano. Ci poteva anche stare, con così tanta
richiesta era facile trovare lavoro. Anche se non mi pagavono
i contributi INPS, dichiaravano di meno e facevano giochi di
prestigio con la finanza (per la cronaca mi sono arrivati i
controlli dell'agenzia delle entrate, mi fanno perdere giornate
di lavoro, etc., vorrei sapere se hanno controllato anche le
carte del mio ex-datore di lavoro...). Adesso che sono
ritornato a casa, e fortunatamente sono dipendente di azienda
privata, vedo la desolazione che c'è dalle mie parti, ragazzi in
gamba laureati che vengono scartati per preferire amici di
qualche politico (destra e sinistra sono uguali) e in qualche
raro caso costretti a fare co.co.co. a 900 euro al mese. Senza
concorrenza e senza lo Stato che ci tutela, cococo o co.pro.
cambia poco...o nulla. E' inutile che arrivano aiuti se
controllori e richiedenti sono marci dalla testa. Chi paga le
conseguenze sono i giovani, i lavoratori, i disoccupati.
di Dino Lupo - 32 - IT
452. FURTI LEGALIZZATI
Mi chiamo leonardo duranti, sono ingegnere e ho avuto negli
ultimi 4 anni varie forme di co.co.co. Necessariamente sono
dovuto passare ad una forma di collaborazione con partita iva
non tanto perchè obbligato, ma quanto perchè è l'unica seria
alternativa al lavoro subordinato.
Non entro nel merito sull'utilizzo che viene fatto dei contratti
a collaborazione,sulle condizione di lavoro dei collaboratori,
che già è stato ampliamente descritto, ma voglio sapere che
fine fanni i contributi se pur minimi che versiamo sulle casse
dell'INPS????
Difficilmente potranno constituire base sulla quale
determinare una futura pensione e allora per chi pagiamo?
Questo modello sociale sta creando dei conflitti generazionali
che non hanno ragione di essere ma non posso fare a meno di
ossevare che i nostri contributi da co.co.co. non servono altro
che a sostenere un sistema che sta usufruendo di garanzie che
non ci saranno mai riconosciute.
di leonardo duranti - 28 - progettazione
453.
A leggere le esperienze mi ritengo fortunato: ultimi 3 anni e
mezzo da CO.CO.CO. ma molto particolare. Oltre lo
stipendio avevo 1 mese di ferie pagate, malattia, 13a e 14a e
tutte le gratifiche varie. Tranne che il TFR. Che la datrice di
lavoro ci ha sempre corrisposto ("a nero" come 1 regalo non
previsto). Ora passo ad 1 contratto normale a tempo
indeterminato ma x tenere me ha dovuto scaricare 1 collega
xkè i kosti di gestione diventano insostenibili. Io giovane con
3 anni e mezzo d'esperienza le costo quasi 26.000 €uro!!!
Possibile non ci sia un modo x tagliare le spese senza ke il
lavoratore ci rimetta??? Auguro a tutti 1 titolare come la mia,
ke x renderti felice piuttosto va a perderci di tasca propria.
Naturalmente se se dai il max...
di Davide ********* - 28 - commercio
454.
Lati positivi:stipendio a fine mese.Lati negativi:niente
tredicesima, niente buoni pasto,niente pausa pranzo,niente
congedo matrimoniale,niente incentivi,niente formazione che
spetta invece ai dipendenti, contributi minimi,ansia e speranze
a fine anno per gli esiti della finanziaria sul rinnovo dei
contratti.C'è solo una sicurezza precaria di avere uno
stipendio a fine mese, ripeto,ma la differenza con i colleghi si
sente e pesa!Ad es.,loro partecipano a corsi di formazione
spesati e noi no; per sposarmi ho dovuto chiedere le
ferie!Flessibilità dell'orario?Non direi proprio:o ti adegui o ti
prendono di mira!La condizione di "precario" toglie molti
diritti che spettano ai lavoratori e toglie soprattutto quella
parola in più che hanno i lavoratori "inquadrati":il rischio per
il precario che vuole far valere i propri diritti è quello di
rimenere fregato perchè non ha la stessa tutela riconosciuta
agli altri.Lo stipendio?Me lo guadagno facendo lo stesso
lavoro del collega inquadrato: qualcosa in più!E' proprio così
per il datore:AVERE LO STESSO RISULTATO A COSTI
RIDOTTI.Io parlo dei co.co.co "qualunque", perchè poi ci
sono anche quelli STRAPAGATI:5000 euro al mese... e
bravo lo Stato!
di susy breglia - 455. E SE QUALCUNO INIZIASSE A RIBELLARSI?
Ciao, e se iniziassimo a ribellarci?
A ribellarci a questo stato di cose?
Ho letto di tante lamentele(tutti!), ma nessuno che proponga
una qualche forma di ribellione. Eppure leggendo vedo che ci
sono persone capaci e intelligenti. Se lo STATO(formato
ormai da imprenditori), ha trovato questo modo per sfruttarci,
pensiamo noi un modo per ribellarci.Siamo in tanti,
tantissimi. E se venissimo fuori a protestare, bloccando la
forza lavorativa?
Pensateci, in quanti siamo, e cosa succederebbe se uscissimo
fuori dalle nostre paure...................
di pix fax - 40 - IT
456. TV SPAZZATURA
Stiamo perdendo tutti i diritti che i nostri padri hanno
conquistato in tanti anni di lotte di fabbrica e sindacali,e non
stiamo lasciando che le briciole ai nostri figli.
Il bello è che tutto questo sta avvenendo sotto gli occhi di tutti
però l'unico occhio che funziona meglio è quello del "grande
fratello" e di tanta altra "TV Spazzatura" (comandata per lo
più dal nostro presidente) che parla di tutto tranne che dei veri
problemi degli Italiani.
Siamo al Limite!!!...oltre c'è il baratro!!
di Alessio Alessi - 30 - informatico
457. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Lavoro da circa 10 anni per una pubblica amministrazione: tre
anni come sviluppatore di software e 7 anni come
amministratore di un centro di calcolo.
Attività svolta presso il datore di lavoro senza impiego di
risorse proprie. Retribuzione a scadenze regolari. Come
amministratore addirittura un registro presenze con obbligo di
firma.
Cococo, direbbe chiunque.
Invece i primi cinque anni di prestazioni occasionali e il resto
partita-iva.
Ora sono in attesa di rinnovo di contratto e devo stare zitto
senno' addio rinnovo.
Tempi medi di attesa rinnovo: da due a nove mesi
(ovviamente non retribuiti).
Tempi medi di pagamento fatture: da uno a sette mesi.
Sicuramente la mia retribuzione sarebbe assolutamente
gratificante e comunque in linea con i prezzi di mercato per la
pubblica amministrazione.
Non sono invece in linea se si considerano i tempi morti dei
rinnovi e dei ritardati pagamenti.
di stefano scardigli - 40 - informatica
458. LAUREA IN INFORMATICA
Dal 1999 lavoro per un ente pubblico prima con contratti a
tempo determinato e poi con co.co.co. Ho avuto due
gravidanze per fortuna, ma con una grande fatica, ho potuto
lavorare fino al nono mese e poi restare a casa con le figlie
per 4 mesi e mezzo. Sono tornata al lavoro senza poter
usufruire di permessi per l'allattamento, nè malattia per me o
per le figlie. In teoria dovremmo essere svincolate da orari ma
in pratica non è assolutamente così. Alcune mie colleghe non
sono state così fortunate, una gravidanza un po' problematica
ha fatto sì che non percepissero stipendio per mesi e questo
proprio nel momento del bisogno ovviamente; per fortuna è
stato conservato il posto di lavoro.
Non abbiamo ferie (ci fanno la grande concessione di 15
giorni l'anno) e badate bene io lavoro per una pubblica
amministrazione. Per non parlare dell'acquisto di una casa,
mio marito è un libero professionista e quindi un mutuo ci
viene erogato solo se ci fa da garante uno dei genitori (mi
sembra una profonda ingiustizia e poi dicono che gli italiani
non cercano una propria indipendenza). Non spero
assolutamente nel famoso posto fisso ma vorrei più garanzie
anche per una futura pensione. Grazie
di Francesca Orzieri - 35 - ente locale
459. IMPRENDITORI DI SE STESSI
Diplomato a pieni voti nel 1987 inizio subito a cercare lavoro
per difficoltà in famiglia. Ero convinto di valere qualcosa, ma
tutte le domande di lavoro cadevano nel vuoto con promesse
che non venivano mantenute (prima il militare, poi le
lingue,...c'era sempre qualcosa che non sapevo/avevo fatto e i
raccomandati si sistemavano uno dopo l'altro!). Anni di
cococo, lavoro nero, temporaneo, a chiamata... accettavo di
tutto pur di guadagnare qualche liretta finchè ho capito che
per realizzare qualcosa dovevo spostare l'obiettivo...non
dovevo più chiedere lavoro, ma, aperta la partita IVA nel 94,
offrivo ciò che sapevo fare. Incredibile, ma vero...il mondo
del lavoro si è schiuso davanti a me...ho iniziato a collaborare
con piccole società che offrivano il mio lavoro alle grandi che
a loro volta lo giravano a enti, ministeri, ecc. Sono entrato in
contatto con multinazionali e ho iniziato a VALUTARE
PROPOSTE DI ASSUNZIONE presso di loro. Mi sono
ritrovato a rifiutare assunzioni a tempo indet. finchè è arrivata
quella giusta (auto aziendale, assicurazione personale H24,
ecc.).Forse ho avuto culo, ma cercate di usate IVA per
demolire il muro che separa i giovani dal mondo del lavoro
serio
di Andrew e il fido ciccetto - 36 - informatica
460. LAUREA
Tre anni da cococo e ora un futuro a progetto, con la riforma
non e'cambiato niente.Non c'erano tutele prima non ci sono
ora. Lavoro 8-9 ore al giorno come un dipendente ma non lo
sono, niente straordinari per esempio se mi ammalo fatti miei,
se la malattia dura troppo vengo sostituito. Nessuna banca mi
concede mutui addirittura la stupidissima carta soci di un noto
supermarket mi e' stata rifiutata perche'non ho un reddito
sicuro. La macchina, usata, me l'hanno comprata i miei, sa
con 850 euro al mese e una parvenza di vita indipendente
e'difficile permettersi extra, per non parlare di matrimonio e
figli. I miei genitori a 31 anni erano sposati avevano me, due
lavori e una casa da finire da pagare. Io non ho nulla neanche
la speranza di un futuro diverso. Tra 40 anni saro'un
pensionato da 170 euro al mese.
di Dario Esposito - 31 - Azienda
461. LAUREA IN SCIENZE POLITICHE
Durante gli anni di studio ho lavorato presso un cal center con
un contratto co.co.co.. Dato che ero studente quel tipo di
contratto mi andava anche bene, ma la realtà per la
maggiorparte delle persone che erano la dentro era ben
diversa. Per quanto si continua a sostenere che la
maggioranza dei lavoratori co.co.co. siano: studenti o giovani
laureati, la realtà è ben diversa, infatti, nel cal center in cui ho
lavorato, numerose erano le donne e gli uomini di mezza età.
Queste persone dovendo mantenere una famiglia, non
hannoun minimo di certezza; niente malattia, niente
tredicesima, niente straordinari, niente ferie pagate ed in fine
un compenso da fame, con il timore fondato d'essere lasciato
a casa senza un minimo di salario anche per lunghi periodi.
Il co.co.co. per gli studenti può anche andare bene, daltronde
non si discosata poi molto dal lavoro in nero per quelle
mancanze a cui sopra ho accennato, ma per chi ha famiglia è
un disastro presentato sotto forma di salvezza!!!!
di Antonio Della Corte - 28 - disoccupato
462. PER PIX FAX
PIX FAX HA RAGIONE...DOBBIAMO RIBELLARCI!
ANCHE IO HO ESPRESSO LA MIA OPINIONE IN
PROPOSITO (VEDI MESSAGGIO N 352)
E' ORA DI MUOVERCI!!!!
di simona PETRACCONE - 27 - impiegata
463. DOTTORE SIMPATICO E ALLEGRO
Il mio pensiero e' che non ci devono essere dipendenti, ma
che tutti siano lavoratori autonomi, "manager di se stessi": se
il lavoro va bene buon per me, altrimenti cambio lavoro...
Qualcuno potra' obiettare che se non ho abbastanza soldi non
mi compro la casa; la casa la comprano quelli che ce li hanno
(anche se, se sono tutti come me chi se la compra la casa?), e
scommetto che si abbasseranno i prezzi. L'importante e'
essere tutti nella stessa situazione.
Per me e' brutto dichiararsi dipendente (vuol dire che dipendo
da qualcuno). Io non voglio dipendere da nessuno: posso
lavorare con quest'azienda, se non mi piace me ne trovo
un'altra. E se nessuno mi assume (anche a tempo
determinato), certamente non muoio di fame, almeno in italia.
Siamo abbagliati dai lavori statali, ma destra o sinistra al
governo secondo me non cambia niente, non ci sono piu' posti
liberi, non ci sono piu' soldi al governo. Se nessuno mi
assume come piace a me vorra' dire che mi metto a fare
qualche lavoro in proprio. Ciao.
di G G - 29 - qualunque
464. LAUREA IN GIURISPRUDENZA
Dal 7 gennaio 2004 lavoro con un contratto a progetto (co
.pro) che ha sostituito il mio vecchio co.co. Ma vi posso
assicurare che è una farsa.
IL lavoro che svolgo è un lavoro subordinato:
1) nel contratto c'è scritto che devo seguire 2 progetti, ma ne
seguo molti molti di più ( e poi non sono progetti veri e propri
ma attività lavorative della società)
2) ho un orario di entrata e uno di uscita (9 - 18 quando va
bene!) quindi l'autonomis del lavoro è una farsa!
3)vigono tutti i criteri di subordinazione a fatti, anche se a
parole ai miei capi piace dire che sono una collaboratrice
4) non ci sono speranze di assunzioni con un contratto a
tempo indeterminato
5) lo stipendi arriva sempre in ritardo
Pensate veramente che le cose possano cambiare con i pro.
co?
sveglia! flessbilità=farsa
di Mirella Bertolli - 27 - servizi
465. FLESSIBILITA' = PRECARIETA'
Sto sbirciando da qualche minuto questo spazio concessoci da
Repubblica per condividere racconti, impressioni e riflessioni
sulla situazione lavorativa di noi precari, dei giovani in
generale e dell'intero mondo del lavoro italiano: non mi
sembra sia un quadro positivo anzi, veramente vergognoso e e
scandaloso. Ma la cosa più scandalosa è che ad accorgersene
sembriamo solo noi imputati mentre per i politici e gli
imprenditori va tutto bene, aumentano i posti di lavoro,
migliorano le condizioni lavorative... ma in mano a chi
stiamo??? A gente che crede ancora al paese dei balocchi e ai
lucignoli che offrono leccalecca al miele avvelento?!?
di uno qualunque - 28 - informatica
466. COME ESSERE IN VACANZA
Per vari motivi è successo che "quando ero giovane", finita
l'università, avevo un ottimo lavoro, fisso e ben retribuito. Poi
mi sono ritrovata, per fare cose più interessanti, a contratti da
"consulente", pagati meglio apparentemente, ma che voleva
dire precariato totale. No malattia, no ferie, no maternità, no
pensione... Poi ho avuto contratti per l'estero, e su questo
vorrei mettere l'accento: il cooperante in italia è come se
facesse il libero viaggiatore. Ho passato anni a lavorare in
Africa, e per il mio paese risulto come se fossi stata in
vacanza. Niente pensione, niente riconoscimenti. Anzi: se
cerco di tornare in Italia, non conto niente. Nessun
riconoscimento professionale. Se invece lavoro per UE,
guadagno bene. Non è edificante. Mi fa vergognare del mio
paese, che stimola ancora la fuga dei cervelli. Ho scritto
molto in proposito, anche dal Ciad dove mi trovo ora,
soprattutto in occasione del rapimento delle Simone, mie
colleghe.
Si trova tutto al pagina del Ciad, nel mio sito internet:
www.silviamontevecchi.it
Arrivata alla mia età come precaria, non mi resta che
continuare. Altri paesi riservano ben altri trattamenti ai loro
espatriati.
cari saluti. silvia
di Silvia Montevecchi - 42 - cult educ cooper internaz
467. IL MITO DEL POSTO "FISSO"
C'era una volta il posto fisso..... che ti permetteva di avere
delle "tranquillità" dal punto di vista economico.
Purtroppo l'economia è cambiata, ed è cambiata anche la
flessibilità del lavoro.
Nel mio settore, quello informatico, i contratti a progetto sono
diventati quasi trainanti, anche se da poco.
I nuovi contratti ti permettono di guadagnare su carta di più,
ma a conti fatti guadagni quasi come prima (versando tutte le
tasse e i contributi inps).
Il problema più grave, secondo me, è che devi stare sempre e
continuamente alla ricerca e con la preoccupazione che
domani non lavori.
Questi sono contratti che vanno bene per professionisti che
non hanno molti problemi a cambiare ed a cercare nuovi
posti, ma per la stragrande maggiornaza dei lavoratori precari,
che sono quasi tutti ragazzi, che devono assicurarsi un futuro
e fare investimenti su di esso, francamente, non sono
tranquillo, anche perchè per poter pagare meno tasse poi si è
costretti a ricorrere ai soliti trucchi...... ma in fondo che
importa..... tanto il governo mica persegue gli evasori.....!!!!!
di Lino Marinelli - 27 - Informatica
468.
I pupazzi sono i personaggi del videogame "Call Of Duty".. le
"repliche" dei personaggi dei videogames vengono realizzate
quando il gioco ha molto successo quindi c'e' ben poco da
scandalizzarsi. C'e' da scandalizzarsi per altro..
di tamburo tamburo - 39 - disoccupato
469. CAMBIO LAVORO E SETTORE OGNI 3 MESI E
HO...46 ANNI
Come dico nel titolo, dopo essere stato licenziato da primo
livello commercio nel 99, vado a Roma (sono di Palermo) ci
sto 5 anni e da lì, con moglie e figli accumulo 16 (dico sedici)
incarichi diversi in 5 anni. Sono passato dal co.co.co.
all'interinale, dalla fatturazione all'assunzione (finta) normale
con licenziamento a tre mesi meno un giorno.
Sono tornato a Palermo, stanco, avvilito stressato,
disoccupato, ma laureato.
Continuo a lottare.
di VINCENZO SCALIA - 46 - TUTTI
470. MAGARI QUALCUNO SE LO MERITA PURE...
... a giudicare da quanti mettono il "Titolo di studio" nel
campo qui' in alto, che' invece è riservato al "Titolo" del
messaggio.
Fior di laureati, per non capire neanche come si compila un
modulo...
Se il modulo è poco chiaro, invece, prendetevela con
l'Editore, che stipendia persone per farli (o ci sono
collaboratori sottopagati anche nell'editoria?)
di Alberto ************ - 471. DIPLOMA
volevo sostenere la proposta di pix fax, sono pienamente
convinta che se ci fosse un unità nel lottare contro questo
nuovo modo di sfruttarci, sicuramente potrebbe cambiare
qualcosa. una volta si cercava di sfruttare il proletariato..
vigeva l'alienazione in fabbrica come fosse una sorta di
dovere per chi volesse lavorare senza specializzazione, cioè
per l'operaio. ora si è trovato un modo per sfruttare anche il
lavoratore un po' più istruito e professionale, ma questo non
cambia, come avrei lottato per le ingiustizie di allora lo farei
per quelle di oggi. sono una " libero professinista" ma vi
assicuro che di libero vedo proprio poco, tranne il fatto che ho
dovuto aprire una partita iva con uno stipendio di 800 euro (
pago il 47% di tasse).. COMUNQUE CHE NESSUNO OSI
DIRE CHE DA QUANDO E' AL GOVERNO HA
DIMINUITO LA DISOCCUPAZIONE... PERCHE'
QUESTA SPECIE DI TRUFFA SAREBBE UN LAVORO??
Provate voi a comprare casa con un contratto che scade ogni
anno. Chica
di laura aggio - 21 - optimatica
472. FLESSIBILITÀ E IDENTITÀ
Io, in una flessibilità vera, ci starei bene. Mi piace cambiare,
mi piace spostarmi, sono giovane e ho paura di una vita "tutta
nello stesso luogo di lavoro", almeno in questo momento. In
più, sono una precaria felice, di quelle che si possono gestire
davvero il lavoro e che hanno comunque le ferie pagate.
Ci sono tre cose, però, che non mi vanno: che la flessibilità
sia monodirezionale, che valga per il datore di lavoro, ma non
per il lavoratore. Che non ci sia stata data la possibilità di
scelta fra percorsi alternativi (più "movimentati" o
"tradizionali", in base alle convinzione e alle attitudini delle
persone!)
Ma soprattutto, che ci abbiano tolto la negoziazione
collettiva. Questo è il male peggiore. Ci hanno tolto una
"coscienza di classe" che assomigliava più all'identità che
all'ideologia, lasciandoci da soli a contrattare la nostra vita
con un datore di lavoro che può essere socialmente
responsabile oppure un predatore, è solo questione di fortuna
e del caso.
Solo trovando una "coscienza comune", che vada al di là delle
personali soddisfazioni o frustrazioni, secondo me, possiamo
difendere la nostra nuova (volente o nolente) identità di
lavoratori...
di I. L. - 26 - ricerca
473. PRECARIO DENTRO
Formalmente non sono stato mai un co.co.co, ma precario sì.
Esistono tante forme di precariato e io ne ho vissute diverse.
Per 9 anni ho lavorato da autonomo con partita IVA, in realtà
passavo le giornate in attesa di una telefonata che mi desse la
possibilità di svoltare il prossimo mese. Ho avuto dei contratti
a tempo determinato. Mi è capitato anche di lavorare gratis,
come investimento personale pensavo, come prova per vedere
se vai bene, mi dicevano gli altri.
Due volte sono stato licenziato senza una giusta causa (ma
con un finto giustificato motivo, quello della riduzione di
attività) semplicemente perché, da rompiballe che sono, non
piacevo al padrone (in uno dei due casi il padrone era una
donna, tanto per dire che l'arroganza e l'egoismo non hanno
sesso).
Ora lavoro come dipendente in una azienda dall'ambiente
sereno ma rimango precario dentro perché so che in un
sistema come questo la mia stabilità dipende dalla precarietà
di qualcun'altro, in qualche parte del pianeta.
di Claudio Moscogiuri - 43 - formazione
474. DIPLOMA
SOno 5 anni che lavoro presso la stessa azienda con questo
tipoo di contratto, ricevendo 10 mesilità (perchè quando
l'azienda chiude anch'io non ho diritto di percepire nulla, per
cui per me, le vacanze di Natale e l'Estate, sono un vero
incubo).
Questo è solo un modo per tenere sempre in bilico le persone
che non faranno mai abbastanza...
COrdiali saluti LUISA
di Luisa Passaro - 24 - informatica
475. CÙ CÙ CO CO CO!
Co.Co.Co. chi l'ha mai visto?
Nessuno, a parte una società molto grossa, si è mai sognato di
farmi un contratto co co co.Gli studi di architettura si basano
sulla stretta di mano e sull' elusione contributiva, contando
sull' inesistenza dei famosi controlli incrociati.Non venitemi a
dire che non è vero perchè quattro anni e mezzo di lavoro
nello stesso ufficio fatto passare per collaborazione
occasionale ne sono la prova, insieme ad un'altra decina di
collaborazioni simili da me svolte.Possibile che non si
accenda una luce rossa all'agenzia delle entrate?Ora non
potendo più farla passare per collaborazione occasionale,
prevedo che mi obbligheranno ad aprire una partita iva,
deisamente poco conveniente per me che non ho uno studio
mio, ma che continuo a lavorare da paradipendente
mascherato da libero professionista.In Italia,l'illegalità è
premiata.
di alberto paolotti - 40 - architetto
476. VOGLIO USCIRE DAL TUNNEL
La mia esperienza è quella di molti altri. Lavoratore prima
dipendente, all'uscita di questi contratti co.co.co. ci fu
richiesto di dimetterci (pena la chiusura dell'azienda) e di
firmarli. Da allora non è cambiato l'orario di lavoro, le
mansioni, gli obblighi. Ma non abbiamo + diritto a ferie,
malattie, congedi. Adesso vogliono farci firmare i contratti a
progetto. Se ne inventeranno sicuramente uno e poi ci faranno
svolgere le mansioni di sempre!!! io sto provando ad uscire
dal tunnel, mando curricula, contatto aziende, provo ad
inventarmi un lavoro imprenditoriale. Ma non vedo la luce.
L'unica soluzione è quella di abbandonare la mia città e
cercare fortuna altrove, magari all'estero. Ma questo
significherebbe mollare, scappare, fuggire. Allora mi chiedo
se lottare può essere la soluzione. Creare un nostro sindacato,
qualcuno che dia voce ai nostri problemi. Per questo dico:
"co.co.co. di tutta Italia, uniamoci".
Fuggire è facile, restare e combattere è molto + difficile!!!
di Partita Iva - 32 - informatica
477. SCUSATE...C’È UN ALTRO PUNTO DI VISTA
Perché in Italia la situazione è questa?
I sindacati sono l’altro potere da combattere. Non ci sarebbe
necessità di ricorrere a capriole contrattuali se il mercato del
lavoro fosse regolamentato in altro modo, se uno stipendio da
600 euro non costasse in realtà 1200 al datore di lavoro e il
lavoratore non avesse tutti i diritti mentre al datore di lavoro
spettano solo doveri e rischi d’impresa.
In altri paesi non esiste una legge sulla gravidanza come la
nostra che si rivela contro producente perché poi non
assumono le donne, in altri paesi non si danno garanzie del
cavolo al lavoratore ( che poi viene a lavorare un giorno sì e 3
no, per un brufolo sul naso) ma si danno servizi, asili nido
aperti dall’alba alla sera, vicino ai posti di lavoro se non
dentro.
In altri paese un dipendete che ruba, ruba da noi non lo puoi
neanche licenziare senza correre il rischio di una causa di
lavoro; da noi non puoi licenziare un nullafacente senza
correre il rischio di doverlo riassumere, grazie ai sindacati e ai
tribunali del lavoro.
E’ grazie a queste ridicolo eccesso di garantismo che adesso
siamo tutti con il culo per terra.
Io ho 42 anni, non sono mai stata assunta da nessuno, non ho
mai voluto. Ho aperto la partita Iva a 18 anni, oggi sono
laureata, ho una specializzazione e mi sto prendendo la
seconda laurea, mi mantengo da sola da quando andavo alle
superiori e non sto nella merda.
Le ferie? Me le faccio quando voglio in ragione degli impegni
di lavoro che ho assunto, i figli
di Sara A. - 40 - libera professionista
478. ASPETTANDO GODOT
Rivoluzione sarà!!
Creeremo un partito e faremo il culo a questi stronzi degli
industriali e del governo!! Per prima cosa è necessario creare
un sito internet su cui possiamo iscriverci tutti e poi ci
cordiniamo. se c'è qualcuno in grado di creare un sito mi
scriva al mio indirizzo [email protected]
Siamo circa tre milioni, con le nostre famiglie possiamo
arrivare al 20% dell'elettorato. creeremo degli gruppi di
studio per capire come effettuare una riforma del lavoro che
ci dia gli stessi diritti di quelli a tempo indeterminato!
Facciamo sentire la nostra voce, basta con lo sfruttamento!!
Ma bisogna agire! Esisterà pure un Co.Co.Co in grado di
costruire un sito in poco tempo!! Le nostre pene non
dureranno più di un anno!! Ve lo garantisco
di Alessandro del Piero - 27 - Consulenza
479. RETRIUBUZIONI
Quando sono usciti i co.co.pro. pensavo sarebbe stata una
cosa positiva per chi come me si vedeva imbrigliato in
contratti a collaborazione semestrale. i contratti a progetto
non sono reiterabili all'infinito e quindi aprono la porta ad
assunzioni vere e proprie. Ma c'è un ma: la retribuzione lorda
rimane la stessa e ciò vuol dire che se adesso netti prendo 900
euro, fra un po'diverranno 600 + o -. Il tutto per una pensione
che sappiamo benissimo non arriverò mai prendere (non c'è
certo bisogno di elencare i problemi dell'inps) e senza
possibilità alcuna di farmene una privata: da novembre non
avrò nenache i soldi per piangere! La novità non è quindi
bella, è brutta. Si pensa addirittura di farci passare a partita
iva come i dirigenti, solo che costoro prendono 10 volte
(dieci) più di noi e hanno quindi il liquido per pagare le tasse.
Sono furente!
di massimo dell'aringa - 30 - terzo settore
480. SCUSATE...C’È UN ALTRO PUNTO DI VISTA 2°
Le ferie? Me le faccio quando voglio in ragione degli impegni
di lavoro che ho assunto, i figli? due e me li godo perché
molto del mio lavoro posso farlo da casa. Certo non ho mai
cercato un lavoro che mi garantisse, ho cercato opportunità di
interesse economico e pratico ed ho offerto qualcosa a chi mi
pagava, in termini di capacità che io potevo garantire e che
volevo pagate quanto mi stava bene che fossero pagate.
Il punto è una commessa a progetto o anche co.co.co è
ridicolo, ma ancor più ridicolo è per un commerciante
assumere tre commesse, con quello che costano farebbe
meglio a chiudere perché dovrebbe lavorare? per passare lo
stipendio a tre giovani donne? Un imprenditore deve fare il
suo mestiere, la Caritas l’assistenza. Il suo mestiere è
produrre utili, non posti di lavoro. Per farlo ha bisogno di
personale, che deve costare ragionevolmente tanto quanto
basta perché l’impresa abbia un senso, il lavoro prodotto un
prezzo decente di vendita, il servizio erogato un giusto costo.
Non è colpa dei datori di lavoro è colpa di un sistema
garantista che deve finire, in altri paesi ( vedi tutti quelli che
scrivono dall’estero) non c’è mai stato non nei termini
mafiosi sindacali come in Italia.
di Sara A. - 40 - libera professionista
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
481. NON TUTTE LE SITUAZIONI SONO UGUALI!
Come al solito, è tutto un lamentarsi!
Non nego che ci siano situazioni critiche, precarie etc., ma
non tutte sono così.
Nel mio caso (datore di lavoro), validissimi dipendenti con gli
anni sono dipentati sempre più "professionisti" e quindi il
passaggio al co.co.co., con la possibilità di collaborare
autonomamente dal proprio domicilio, avendo più tempo
libero a disposizione e possibilità di organizzare meglio la
propria vita, direi che è stato un passaggio naturale. Oggi, la
cessazione dei co.co.co. non impone ma, a mio avviso, rende
altrettanto ovvia l'apertura della partita IVA. Insomma, se si è
dei professionisti competenti, quale è il problema?
di Maurizio Conte - 47 - Formazione
482. I SINDACATI VADANO IN PENSIONE
32 anni appena compiuti, un matrimonio appena iniziato, un
lavoro nel campo della sicurezza, ma... ecco la sorprsa,
CoCoCo
che divente CoCoPro.
Ebbene, come tanti, anche io sono nelle stesse condizioni,
inutile elencare una riforma che a mio avviso non ha senso,
lancio soltanto un allarme che sicuramente porterà allo
sfascio un già precario sistema.
In tutto questo la mia domanda è una sola ossia come mai
nessuno si ribella?? e dove sono i sindacati che avevano
promesso battaglia sulle riforme del lavoro??
Evidentemente sono stati accontentati con chissà quale
promessa (o mancetta) e ciò non fa alto che confermare
quello che fino ad ora era solo un sospetto a discapito di chi
lavora duramente per arrivare a fine mese.
Cari utenti, siamo al capolinea, è ora di rimboccarsi le
maniche e mandare a casa queste persone che non fanno altro
che prenderci in giro, piegandosi ad ogni riforma che viene
varata. Cari sindalisti, è ora che andate in pensione
le vostre povere iniziative sono finite, è tempo di cambiare,
largo ai giovani.
di bixio +++++ - 32 - sicurezza
483. TUTTE LE PROFESSIONI CHE RICHIEDONO
KNOW-HOW
Se andate all'estero piu' si va avanti con gli studi piu' si ha la
possibilita' di una carriera remunerata e in definitiva
soddisfacente. Perche' in Italia paradossalmente piu' si studia
piu' si viene penalizzati nel mondo del lavoro? Perche' una
laurea in ingegneria, chimica, fisica (per non parlare di quelle
umanistiche) e' considerata carta straccia? Ma siamo sicuri
che i politici e gli industriali abbiano a cuore veramente lo
stato del Paese? Andando avanti cosi' usciremo dalla schiera
dei paesi di primo piano, senza contare che dipenderemo
sempre piu' dai brevetti e dalle patenti che si sviluppano
all'estero e che ci costano un sacco di soldi in diritti.
di alberto tromba - 40 - sciatore
484. RESPONSABILE QUALITÀ
Vero! penso che, la flessibilità mi abbia consentito di fare
esperienze differenti sempre attraverso CoCoCo. Ora sono un
laureato che ricopre un ruolo importante in azienda con
contratto a progetto.
E domani?
La pensione?
La sicurezza? (si pensi in caso di malattia, infortunio)
E le donne? (non hanno più tutele, in caso di maternità etc..)
bene ...!!! complimenti allo stato che non garantisce e tutele i
diritti dei cittadini e non rispetta le conquiste fatte nell'ultimo
trentennio.
se il futuro è uguale a precarietà, allora non si faccia retorica
se in italia non si fanno figli (come es.) ......... si pensi che non
è più possibile prendere un impegno a lungo termine a livello
economico.
Se l'evoluzione è in questo senso.... allora in bocca in lupo a
tutti i lavoratori.......!!!!!!!!!!!!
di francesco conti - 30 - ingegneria
485.
SONO STATA "ASSUNTA" NEL 2002 COME CO.CO.CO.
CON UNO STIPENDIO CALCOLATO A COTTIMO, PIU'
LAVORAVO PIU' GUADAGNAVO.
OGGI A ME E ALLE MIE COLLEGHE, NELLA STESSA
SITUAZIONE, VENGONO OFFERTE DUE
POSSIBILITA':
-PARTITA IVA SEMPRE LAVORANDO A COTTIMO
-CONTRATTO DI 7° LIVELLO CON STIPENDIO
TALMENTE BASSO DA RISULTARE UN PART-TIME,
MA LE ORE LAVORATE RIMARREBBERO 8. INOLTRE
IL CONTRATTO E' A TEMPO DETERMINATO DI UN
ANNO RINNOVABILE UNA VOLTA SOLA COME PER
LEGGE.
IL DATORE DI LAVORO NATURALMENTE SPINGE
VERSO LA SCELTA DELLA PARTITA IVA E PER IL
NOSTRO TIPO DI LAVORO IL CONTRATTO A
PROGETTO NON E' POSSIBILE.
ALLA LUCE DI QUESTE BELLE NOVITA'
CERCHEREMO UN ALTRO LAVORO CON LA
SPERANZA VANA DI TROVARE CONDIZIONI
MIGLIORI. GRAZIE LEGGE BIAGI!!
di TIZIANA PEDDIS - 30 - INFORMATICA
486. 30 MESI
La mia esperienza in qualità di Co.Co.Co. è durata 30
mesi!Provenivo da una precedente collaborazione e
l'allettante offerta dell'azienda nella quale lavoro è stata: "ti
facciamo fare sei mesi di stage e poi ti assumiamo a tempo
indeterminato....". Ai sei mesi di stage è seguito un Co.Co.Co.
con 4 rinnovi e durato 30 mesi!Un'odissea fatta di
umiliazioni, di promesse non mantenute, di ricatti e
soprusi!Solo di fronte alla minaccia di una denuncia e di una
vertenza la vicenda si è conclusa positivamente......
di Salvatore Nardi - 30 - Risorse Umane
487. FACCIAMO UNA PROVA?
FAcciamo una prova?
ci fanno contratti da uno, due, tre mesi?
bene: prendiamocci le ferie dal 20/12 al 7/01 quest'anno. tutti.
se tutti non lavoriamo perderanno tanti soldi da non poter dire
"mandiamoli a casa". se tutti andiamo via l'italia si fermerà
per qualche mese (mettete via un po di risorse) e poi
capiranno. preferisco diventare povero e poi ripartire che
questa eutanasia lavorativa. sembra quasi che debba dire
grazie che mi fanno lavorare.
L'italia è una repubblica fondata sul lavoro.
se non c'è lavoro per me non c'è repubblica.
FAcciamo cadere tutto. io non ho niente. sono i padroni che
hanno le aziende. i soldi persi sono i loro. a me danno
l'elemosina. mi arrangierò.
pensatecci. non è completatmente sbagliato.
per una volta dobbiamo avere il coraggio di essere qualcosa
altrimenti saremmo niente per tutta la vita.
di carmine parente - 27 - infromatica
488. CI SONO SITUAZIONI PEGGIORI DEI COCOCO
!?!
Nel 1999 lavoravo in Telecom Italia e sono stato avvicinato
da una societa' d'informatica che mi ha proposto di lavorare
con loro. Ho accettato e mi hanno proposto un contratto di
associazione in partecipazione, giustificandolo come il loro
modello contrattuale. Il risultato e' stato che mi sono trovato
coinvolto in una gigantesca operazione di elusione
contributiva e fiscale ! Synergia 2000 occupa oggi quasi 700
persone, con varie forme contrattuali, ma per lo piu' con
contratti di associazione in partecipazione, con il vantaggio
dell'elusione dei contributi all'INPS (non dovuti) e dell'IVA
(non dovuta). L'IRPEG viene proditoriamente scaricata sul
dipendente. Ma la cosa non finisce qui: l'associato in
partecipazione non riceve effettivamente parte degli utili
dell'azienda, ma una sorta di stipendio giornaliero, in forma di
anticipazione degli utili e di rimborso (in nero), che
ovviamente e' sospeso quando il dipendente non sta lavorando
presso un cliente, cosa possibile dato che l'attività prevalente
dell'azienda e' di body-rental presso altre aziende. Il contratto
ha inoltre scadenza annuale e quindi il licenziamento e'
semplice ed immediato. Cosa che e' puntualmente avvenuta !
di Alberto Strobbia - 48 - Informatica
489. LAUREA IN GIURISPRUDENZA
Rispondo all'intervento n. 455 (pix fax).Se qualcuno di noi
avesse la "potenza" di fare qualcosa per cambiare lo stato
attuale delle cose, non credo che farebbe parte del nostro
gruppo, ti pare? Il problema è grosso!
CHI DI VOI HA LA FORZA "POLITICA" (PERCHE' DI
QUESTO SI TRATTA)DI INIZIARE QUESTA
BATTAGLIA? Che abbia inizio, allora:per quanti sono i
disoccupati e i co.co.co o l.a.p.si potrebbe mettere su un
partito!
Questo offerto da Repubblica è un ottimo canale per
aggregarsi e portare le nostre voci in Parlamento o dinanzi ai
Mass Media.
Pensateci...e fatemi sapere*
di stefy B. - 32 - P.A.
490. UNA GRAN BELLA ESPERIENZA!
Volevo solo dire che la mia esperienza con i co.co.co è stata
bellissima!
Sono segretaria di un'Azienda che produce scarpe a Treviso,
grazie all'introduzione dei contratti co.co.co abbiamo fatto
lavorare 23 ragazzi da tutte le parti d'Italia!
Li ho frequentati tutti e 23, fuori e dentro l'Azienda, siamo
usciti insieme, ci siamo divertiti un mondo, ci siamo voluti
bene, abbiamo fatto sesso.
Di questa esperienza mi rimane un bambino di 1 anno e 3
mesi.
Cosa vuoi di più dalla vita?
di Elena Bottarella - 28 - Bancario
491. MI FLETTO MA NON MI SPIAZZO
Tutto giusto, il mercato è cambiato ci vogliono flessibili,
competitivi, appassionati ed identificati con la nostra
"azienda". Siamo altamente specializzati con lauree, master e
corsi vari, ma nel contempo anche ignoranti, ci parcheggiamo
nelle università perchè il lavoro è sempre più distante. Se
posso accettare la flessibilità come scelta personale non
credendo al posto fisso, esigo uno stato sociale che dia le
stesse garanzie al dipendente e al "flessibile". Uno stato
sociale equo per tutti, un sistema economico e bancario
flessibile, come flessibile è il lavoro. Non tollero le agenzie
interinali.Ho fatto l'architetto con paghe da fame , da 14 anni
sono una cococo in diverse aziende. Il mio lavoro è
interessante lo sarà di meno quando sarò anziana e non avrò
una pensione. Il mio stipendio a mala pena mi fa arrivare al
20 del mese, i figli crescono e con loro anche la nostra
incertezza.La legge Biagi se nelle intenzioni voleva
avvicinarci all'Europa non ha tenuto conto di quanti utilizzano
questa legge per tenerci in loro potere.Ribellarci? Ma se
neanche andiamo a votare! Informiamoci per poter scegliere,
per smascherare chi ci vuole ignoranti o peggio ignavi. Saluti
comunisti.
di I Z - 42 - formazione
492. GRAZIE BIAGGI E D'ANTONA...
Ero un pilota di aerei un giorno la visita medica rivela una
malformazione al cuore che nessuno mai aveva scoperto e a
34 anni mi ritrovo per strada, dopo varie ricerche trovo lavoro
con contratto co.co.co, senza ferie, senza cassamutua se lavori
ti pago altrimenti no, a 900€ se sto male non mi pagano
quindi vado a lavorare ma discuto con i colleghi che
giustamente mi invitano a rimanere a casa ma ho bisogno dei
soldi, cosi' si ammalano anche loro ma loro li pagano
ugualmente....tre giorni a casa x malattia...ma che do da
mangiare alla mia famiglia???... Con questo tipo di contratto
non si da modo di crearsi una vita o una famiglia...
di federico rossi - 36 493. TANTE IDEE...COSÌ IRREALIZZABILI!!!
Dal 2000 sono un CO.CO.CO vivo lontano da casa, da
Salerno a Roma, pensando di riuscirmi a fare un futuro
(matrimonio, casa, figli...) come hanno fatto i miei genitori,
ma più passa il tempo e più mi rendo conto che senza un
lavoro a tempo indeterminato non si potrà mai realizzare tutto
ciò. Vuoi comprare l'auto nuova?...no sei co.co.co(non ti
accettano il finanziamento), vuoi comprare un terreno per il
futuro...non puoi...; I GRANDI NON SI RENDONO CONTO
CHE COSì SI FERMA L'ECONOMIA, PERCHè IO, COME
CIRCA 3.500.000 DI PERSONE IN ITALIA, NON POSSO
COMPRARE NULLA... che realizzi la mia vita.
Saluti.
di vittorio facenda - 23 - Informatica
494. LAUREA IN ECONOMIA
Ho lavorato alcuni mesi per la Deloitte, una grossa società di
revisione, anche 11 ore al giorno, con rimborsi miseri. Utile
per imparare, ma stra-sfruttata...Poi ho cambiato tipo di
lavoro, meglio retribuito e meno duro!
di Rosalia Buonocuore - 27 495. LAUREA IN LETTERE
Lavoro da quasi 5 anni e avrò avuto finora avuto oltre una
quindicina di contratti co.co.co. per attività nel campo della
formazione e dell'orientamento professionale. In almeno la
metà dei casi le aziende presso cui ho prestato la mia opera
non avrebbero potuto farmi questo contratto, ma uno di
assunzione vera e proipria viste le condizioni (non segnate in
contratto) alle quali ero sottoposto: orari rigidi di lavoro,
numerose ore eccedenti a quelle stabilite, rinnovi continui
dello stesso contratto (ma con indicazione diversa).
Ritengo si sia abusato troppo dei co.co.co. e ora si stia
abusando in egual modo dei contratti a progetto (che per le
aziende sono la stessa cosa ma solo con un nome diverso).
Siamo senza tutele di alcun genere (ci è anche vietato
ammalarci) e senza alcuna garanzia di poter vedere
trasformato il nostro contratto in un'assunzione a tempo
indeterminato. Ci consentono di lavorare, sì, ma fin quando
siamo ancora giovani. Dopo i 45 anni chi ci offrirà più una
collaborazione? Se le cose non cambieranno ritengo (e come
me tantissimi altri amici e colleghi nella mia stessa
situazione) che il nostro futuro (e quello dei nostri figli) non
sarà roseo.
Grazie
di Giusepe Fabiano - 31 - Formazione/Orientamento
496. LA GIUSTA SCUSA!
Dopo la laurea ho svolto uno stage presso una multinazionale
leader nel CRM. Dopo 9 mesi, la dirigenza dell’azienda mi
propose di rimanere, ma con il Co.co.co.
Questa, a dir loro, doveva essere la rampa di lancio per una
carriera luminosa. Ovviamente, mi venne fatto subito
presente, che pur seguendo un progetto, dovevo soggiacere
alle stesse regole (orario, ferie, permessi, malattia, ecc.)
applicate ai lavoratori con contratto a tempo determinato!
Questo contratto era la scusa per avere un lavoratore
dipendente a tutti gli effetti.
La giusta scusa s’è ripetuta dopo tre anni. Questa volta non
con il settore pubblico. Stessi vincoli, stesse regole da
rispettare, ma “vantaggi” zero!
Quanto dovrò aspettare per compre casa, visto che con tale
contratto nessuno concede mutui? Quanti dovrò lavorare,
visto che tutto quello che sto facendo da anni, sicuramente,
non avrà valore? Quante volte mi dovranno tremare i polsi
alla scadenza del contratto, nella speranza che esso venga
rinnovato? Quali sicurezze avrò mai nella mia vita, se il
lavoro è di per se instabile? Queste sono le perplessità alla
giusta scusa; la scusa che in molti usano per arricchirsi alle
spalle dei lavoratori!
di Paolo Berretta - 30 - Marketing&Comunicazione
497. IMPIEGATA
Da cinque anni ho un co.co.co lavoro in un istituzione
pubblica 40 ore alla settimana (nel produttivo nord-est)prendo
una miseria di stipendio e solitamente i rinnovi contrattuali (a
gennaio) sono talmente "difficoltosi" (diciamo così) che da
gennaio a maggio-giugno si sta senza stipendio in attesa di
firmare il contrattino. Per ora la possibilità che si trasformi in
contratto a tempo indeterm. non c'è proprio.. beh io ho 30
anni sono laureata e pago un affitto: secondo voi sono
contenta? molti penseranno che sono c......a ma se cerco
qualcos'altro poi mi propongono di nuovoun co.co.co...
di maria rossi - 30 - istituzione pubblica
498. LAUREA
Siamo due co.co.co. e lavoriamo per un comune della
provincia di Bari nel settore cultura. In teoria dovremmo
essere due lavoratrici autonome ma nei fatti svolgiamo lo
stesso lavoro dei dipendenti comunali con gli stessi orari, i
rientri pomeridiani e la copertura del servizio al pubblico e
sicuramente con più scrupolosità. A differenza di loro però
non abbiamo alcun tipo di diritto: ferie, malattia,
aggiornamento. Premesso che la nuova legge Biagi non si
applica alle pubbliche amministrazioni e quindi per noi non
cambia niente, come si potrebbe adattare il tipo di contratto a
progetto per il nostro lavoro? Vorremmo confrontarci con
altri co.co.co. di pubbliche amminisrazioni.
di vanna neve - 33 499. 15 GIORNI
ho lavorato in un call center a torino con un contratto da
tirocinante per tre mesi. un contratto vergongoso proposto
dalla nuova legge biagi. gli universitari possono essere assunti
per 3 mesi senza ferie, malattia, permessi e null'altro. quando
ho finito sono passati 15 giorni e un'agenzia interinale legata
al call center mi ha chiamato per lavorare di nuovo. mi hanno
fatto un mirabolante contratto di 15 giorni. non penso che
tornerò più a lavorare lì, anche perchè farsi prendere in giro
ed iniziare a lavorare per 15 giorni un venerdì e finire un
lunedì è davvero il massimo.
speranze? nessuna, nè un lavoro fisso, nè una casa, nè una
pensione. spero solo che i miei gfenitori abbiano messo da
parte abbastanza per comprarmi un monolocale e non finire in
mezzo ad una strada...
di alessandro pini - 23 - call center
500. LAUREA IN STORIA
Quando facevo il liceo, era il 1989, fu coniato per la mia
generazione l’epiteto di “generazione x”. Non ho mai capito
bene cosa volesse dire fino a quando non sono stato costretto,
pur di lavorare e avere una vita mia, a firmare contratti di
Co.Co.Co. uno dopo l’altro, per cinque anni, pur essendo un
normalissimo lavoratore dipendente. Ora passo a Co.pro. e,
per inciso, mi verrebbe da chiedere a chi conia gli acronimi di
avere almeno un po’ di rispetto, firmare contratti che
sembrano una scureggia non fa piacere a nessuno! Comunque
a vivere ai margini del mondo del lavoro, senza diritti e senza
tutele, ci si può abituare. Quello che genera odio e
risentimento è l’aver chiaro, adesso, l’epiteto di quindici anni
fa: “generazione x” significa che sui nati dal 1970 al 1975
questo paese ha fatto una croce sopra: cancellati.
di simone valentini - 33 - comunicazione pubblica
501. ARCHITETTO
credo che questo genere di contratti hanno dato la via al
fallimento dell'inps.
di Hussein Khirfan - 31 - architettura
502. CHI LO PAGA IL MUTUO AI PRECARI?
Sono ormai più di 10 anni che lavoro e sempre con contratti a
termine, generalmente di 1 anno.
Nel 2000 vinco un concorso per titoli all'ISFOL (l'istituto che
questo Governo ha definito "un covo di comunisti") e ottengo
un contratto di 6 anni!!!Finalmente un pò di tranquillità ma
anche questa a termine. Mio marito ha continuato con
collaborazioni annuali presso enti di ricerca privati e ad oggi
è passato dal Co.Co.Co. al contratto per progetto. Viviamo a
Roma e nonostante i prezzi folli degli immobili, siamo riusciti
a comprare una casa grazie al forte sostegno delle nostre
famiglie e grazie al mio contratto, ma fra 2 anni questo scadrà
e nell'Istituto hanno già iniziato ad operare dei tagli al
personale quindi non abbiamo un futuro roseo davanti a noi.
Siamo alle soglie dei 40 ed abbiamo un bellissimo bambino di
4 anni (nato dopo lunga riflessione sul nostro futuro e nella
consapevolezza che la strada sarebbe stata tutta in salita)il
mutuo è ventennale e negli ultimi tempi sempre più spesso mi
chiedo: chi ha concepito questo tipo di contratti flessibili ha
riflettuto sulle conseguenze sociali che ne sarebbero derivate?
Sicuramente aveva un posto fisso e non aveva un mutuo!!!!
di Franca Fiacco - 38 - ricerca
503.
Ho lavorato dal 1981 al 1986 come co.co.co prima come
impiegato amministrativo poi come gestore delle procedure
informatizzate presso il C.E.D. della Zona C.O.N.I.
Totocalcio di Bari(attualmente il C.O.N.I.non è più il gestore
dei giochi pronostici),per cui tutto il periodo lavorativo svolto
presso l'ente suddetto non mi è stato riconosciuto ai fini
pensionistici.Anni questi che mi sarebbero serviti sopprattutto
adesso, che non ho più occupazione,data l'età e dopo aver
lavorato nel periodo 1986-2003 come responsabile sempre
presso il C.E.D.in questione con le varie aziende che si sono
succedute nella gestione delle procedure informatizzate
inerenti i giochi pronostici.
di Tommaso Lorusso - 46 - settore informatico
504. NON CAMBIA NIENTE
Dopo 2 anni da cococo con i classici 12 mesi di stipendio e
con versamenti pensionistici irrisori, sono passato al tanto
osannato Contratto a Progetto.
Risultato: NON CAMBIA NIENTE.
Stesso stipendio, stessi contributi versati, stessa precarieta',
stessi interrogativi su futuro, pensione, ferie ecc ecc....
Solo sulla carta e' cambiato qualcosa; ora nel mio contratto
sono specificati i famosi "progetti" che devo seguire, molto
vaghi e molto variabili nella realta.
Fatta la legge trovata la gabbola!!!
di francesco acquistapace - 31 - progettazione
505. DEDICATO AI BAMBINI ITALIANI CHE NON
POSSONO NASCERE,
Ciao a tutti,
Vi scrivo da Parigi e volevo raccontarvi come funziona in
francia :
- IL LAVORO A ORE É PROIBITO
- IL CONTRATTO DI LAVORO É OBBLIGATORIO, A
TEMPO DETERMINATO (MAX 1 ANNO E MEZZO) O
INDETERMINATO
- DOPO 4 MESI DI CONTRATTO HAI DIRITTO A UN
SUSSIDIO DI DISOCCUPAZIONE (58% STIPENDIO
LORDO) FINO A 2 ANNI
ESISTE UNO STIPENDIO MINIMO PER TUTTI, ANCHE
PER CAMERIERI E LAVAPAIATTI (SMIC, CIRCA 1000
EURO)
- SE HAI DIRITTO DI VIVERE QUI E NON HAI DIRITTO
A AVERE IL SUSSIDIO ESISTE COMUNQUE UN
MINIMO VITALE MENSILE PER TUTTI (RMI, CIRCA
500 EURO)
- GLI UFFICI DI DISOCCUPAZIONE NON SONO LURIDI
SCANTINATI MA SPAZI ATTREZZATI, CON
CONSIGLIERI, INTERNET ECC. (VEDERE IL SITO
ANPE.FR)
Non ho simpatie particolari per i Francesi ma vi posso
assicurare che se ci fosse un quarto del " sistema italiano " qui
scenderebbero tutti in piazza incazzati neri fino a cambiare le
cose !
L’italia é il paese dove si fanno meno figli al mondo, il paese
europeo dove si spende più per le pensioni e meno per la
previdenza sociale.
L’italia é il paese della vergogna perché il sistema italiano " é
aiuto dei genitori a vita e/o raccomandazioni (salvo
eccezioni).
Mi sbaglio?
di del bono maurizio - 37 - architettura
506. UNA GENERAZIONE SENZA FUTURO, UNA
VITA SENZA SPERANZA
Co.co.co...chi ha avuto questa esperienza, almeno ha provato
qualcosa di "legale", anche se senza futuro.
La mia invece, è stata quella del "nero".Subito dopo la laurea
in economia, risalente ormai a 6 anni fa, cominciai a fare
marketing per una piccola impresa pubblicitaria, ma il
progetto del proprietario non era "cresciamo insieme e poi ci
regolarizziamo" come mi fu promesso, ma "io mi sistemo
sulle tue spalle".Una volta capito l'inganno, lasciai quel posto,
e da allora sono passato dalle mani di uno sfruttatore all'altro.
Leggendo poi in tutte le inserzioni che cercavano persone con
un "Master", e che la laurea ormai valeva come il due di
picche, decisi di regalare quel pò di risparmi che avevo, ad un
centro studi.
E così, uscii da quel master con 3 mesi passati a lavorare a
gratis in banca, un pezzetto di carta in più e molti soldi in
meno.
Infine, lasciato pure dalla mia ragazza che "ambiva ad un
uomo di successo", ho imboccato il tunnel senza fine, non
della droga, che almeno porta alla morte, ma della
"promozione finanziaria".
Superato il difficilissimo esame, ora sono promotore
finanziario, sempre senza un euro e senza futuro, vista la crisi
del settore.
di Franco Russo - 34 - Risparmio gestito
507. MOSCA BIANCA ?
Lavoro in "flessibilità" da 9 anni, da quando cioè dopo tre
mesi di prova per una società ero al bivio tra un contratto di
Formazione (CLF) o un contratto di consulenza con P.IVA.
Ho scelto il secondo, meno garantito ma più retribuito, era
anche il momento d'oro del settore informatico.
Da allora ho lavorato per diverse società mantenendo quasi
sempre alta la mia retribuzione, conoscendo nuove realtà e
continuando nella formazione personale (corsi, certificazioni),
ho rifiutato 4 offerte di assunzione dai clienti per i quali
lavoravo, perchè psicologicamente mi sentivo meno libero. In
flessibilità riesco a gestire meglio il mio tempo, riesco a
portare avanti più lavori, e sono tranquillo anche con il mutuo
da pagare nonostante oggi mediamente un contratto duri dai
tre ai sei mesi. Non credo di essere nè un alieno nè una mosca
bianca, ma credo che prima ancora della forma contrattuale io
abbia scelto la strada giusta nella scelta di puntare tutto su me
stesso e sulla mia formazione, in questo modo infatti riesco
molto facilmente a trovare offerte, e cosa forse straordinaria
sono io a scegliere e non ad essere scelto.
di Francesco Montani - 31 - Informatica
508. LE ZONE "GRIGIE"
Di contratti co.co.co ne ho fatto tanti anch'io per i miei clienti.
Il problema è che una zona "grigia" che permettesse
all'imprenditore un certo grado di elasticità è comunque
necessario. Non si può di punto in bianco passare dal tutto al
niente. Qualcuno è vero se ne è approfittato. Ma li stessi ora
non è vero che assumeranno; faranno solo ingrossare il
popolo delle partite Iva. Mi raccontano infatti di zone d'Italia
con aziende medio-grandi dove questo è puntualmente
successo!!! E poiché, data la congiuntura sfavorevole, le
aziende non vogliono davvero "ingessarsi" oltremisura, finirà
che tanti che almeno avevano un lavoro "incerto" ora
rimaranno a casa. Occorre quindi reintrodurre una maggiore
gradualità nel sistema e concedere maggiori sgravi
contributivi alle imprese nonché la tanto auspicata
defiscalizzazione dell'IRAP. Il momento quindi per partire di
punto in bianco con questa riforma non mi sembra essere il
migliore.
di Fabio Felici - 42 - dottore commercialista
509. IO, CITTADINA BELGA
Sono belga e da 5 anni vivo a Salerno perche il mio fidanzato
è di qui. Per sopravvivere, ho fatti diversi lavori (ho lavorato
anche per 400.000£ al mese full-time in un agenzia
immobiliare). Poi, sono passata da un lavoro al nero a un
lavoro con un co.co.co! Adesso,a 28 anni, vorrei tanto
trovarmi un piccolo monolocale (purtroppo i miei 670 euro
mensili non mi permettono l'affitto medio di 450 euro al mese
qui). Adesso il mio contratto di co.co.co. mi è stato rescisso
(si dice così?) e mi hanno messo su un "contratto PIP". Che
devo fare? che posso dire? niente.. se non voglio perdere il
mio lavoro. Quando sono arrivata, pensavo che la vita
(lavorativa) sarebbe come a Bruxelles (che avrei potuto
prendere un appartamento, una macchina..)!Ma la gioia di
essere vicina comunque al mio fidanzato e i nostri progetti
insieme sono più forti di questi stupidi contratti...
di Sran Daljit - 28 - traduzione
510. IN NOME DELLA FLESSIBILITÀ
Un anno di Co.Co.Co.(da marzo 2001 a feb 2002)poi assunto
dalla stessa con contratto a tempo indeterminato L407 art. 8/9
dopo 3 anni a marzo di quet'anno la società per la quale
svolgevo consulenza in sub-appalto presso varie grosse
aziende italiane mi contatta per assumermi direttamente
previo mie dimissioni volontarie. Decido di accettare, in
quanto il titolaredell'azienda che mi assume è il cognato del
titolare dell'azienda da cui mi dimetto. Premetto che
L'imprenditore in questione é proprietario di diverse aziende
operanti sul territorio nazionale, e da aprile 2004 mi assume
con contratto a tempo indeterminato di 5° livello,Ora il bello
dopo 45 gg.il 01 luglio alle 9 di mattina mi dice che non
avevo superato il periodo di prova (terminava il 30/06/04)da
premettere che il mio impiego era presso (l'ente una grossa
azienda di carattere nazionale con ordine fino al
31/12/04)Colpo di scena per rispettare l'ordine che loro
avevano con questa grossa azienda mi hanno proposto un
contratto a progetto scadenza al 31/12/04 con un'altra delle
loro aziende. E il mio non superamento della prova?Perché
farmi dimettere?Mi chiedo é questa la flessibilità di cui le
aziende hanno bisogno?
di Vincenzo Mirabella - 34 -
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
511. LAUREA IN SCIENZE POLITICHE VECCHIO
ORDINAMENTO
sono una co.co.co. o come dice una mia amica, nella stessa
condizione, una gallinella. lavoro in un ufficio universitario,
mi rinnovano il contratto ogni 6 mesi, ho provato un concorso
pubblico per tempo determinato, ma non tengono conto
dell'esperienza lavorativa di co.co.co. mi trovo bene. i
colleghi, assunti, a volte si dicono invidiosi della mia libertà:
niente cartellini da timbrare, niente orari, nessun capo. replico
che non ci sono nemmeno ferie retribuite, giorni malattia,
tredicesima, prospettive per programmi futuri (mutuo casa,
auto, nemmeno un frigorifero). ma a questo, dato che le forze
mi sostengono, non do ancora importanza, la cosa che più mi
fa male è la consapevolezza di essere un lavoratore di serie B,
non solo per la poca qualifica delle mansioni che mi affidano
"sai, com'è, non so per quanto resti quindi non posso affidarti
progetti importanti" ma soprattutto perchè non faccio parte di
un ufficio, di un gruppo, sono un outsider, non partecipo ai
regali di compleanno, alla pausa pranzo, nemmeno alla pausa
caffé. vorrei tanto, un giorno, ritrovarmi nella posizione di
sottovalutare il mio diritto al lavoro, ma è un treno che credo
non passerà più. Emanuela
di emanuela fabbri - 26 - pubblica amministrazione
512. LA STORIA CONTINUA
Mi sono laureata nel 1986 con il massimo dei voti in
ingegneria.I primi 5 anni post-laurea li ho passati con
collaborazioni a progetto con l'Università (di fatto co.co.co),
praticamente gratis e con tante promesse.... che hanno
arricchito solo chi stava a capo dei progetti.
Sono passati circa 20 anni e non mi sembra che sia cambiato
molto.
Ora lavoro in un ente pubblico: invece che continuare a essere
presa in giro ho preferito un lavoro da dattilografa, ma sicuro.
di PATRIZIA DE IULIS - 43 - ente pubblico
513. CHE FINE HA FATTO LA "CENTO SALVI"?
Già, che fine ha fatto l'unica proposta di un reddito minimo
garantito in Italia? I nostri fratelli precari d'oltralpe
usufruiscono di un reddito di cittadinanza per difendersi da
disoccupazione, licenziamenti, precarietà, flessibilità,
difficoltà di inserimento sociale(?). Noi come facciamo?
Tempo fa due politici nostrani, Cento e Salvi appunto,
buttarono giù un documento "ad hoc" sul reddito minimo
garantito, una proposta di legge che ci facesse sentire più
vicini all'Europa. Ne avete saputo più nulla? Neanche la solita
zuffa in Palamento. Ecco, ci sono, è un reality: giovani, (2030)laureati e specializzati= "precari": ELIMINATI!
Partecipiamo in tantissimi ormai e abbiano conservato il
brutto vizio di mangiare tutti i giorni e desiderare un futuro da
adulti. Sogni! Prova invece Co.coPro. apri la tua partita IVA,
non avrai bisogno di ferie, malattie. No avrai nessun desiderio
di una casa, di una famiglia, di procreare. Sei un essere
flessibile.
Non capivo il perchè di tutto questo, poi ho letto un
libro:"Precari,storie di vita tra lavoro" (Andrea Tiddi) e me ne
sono fatta un'idea.
Svegliamoci!
di paola tiberi - 32 - formazione
514. RAGIONIERE
Salve sono Matteo e ormai e' da cinque anni che lavoro alla
Magnetek SpA come co.co.co, finalmente questo ridicolo
nome e' sparito! Ora spero in un'immediata assunzione,
perche' di questa precarieta' ne ho piene le palle!
Saluti
Mugnaini Matteo
di Matteo Mugnaini - 25 - Contabilita'
515. ALTRO CHE GIOVANI ED INESPERTI !
Entrai nella nuova azienda dopo 24 anni di lavoro in IBM
dove avevo ricoperto ruoli diversi.
Da sistemista a sales man di Software per mezza Italia, a
operation manager per sud europa-africa e middle east.
Sono laureato.
La nuova azienda era un consorzio di giganti sia pubblici che
privati, aveva come obiettivo realizzare progetti di ricerca
internazionali di successo utilizzando le nuove tecnologie
applicate ai beni culturali e all'ambiente.
Il mio ruolo ufficiale (scritto sul biglietto da visita) era di
responsabile dell'organizzazione e dei sistemi informativi.
Prevalentemente scrivevo, promuovevo, negoziavo a
Bruxelles e coordinavo i progetti.
Progetti che duravano da uno a due anni e mezzo e che
coinvolgevano partner di diversi paesi europei.
La Commissione europea aveva me come unico responsabile
dei progetti.
Ne avevo portati a successo 3.
Avevo ottenuto un assistente di supporto.
Dopo tre anni di lavoro non mi è stato rinnovato il contratto
per beghe della dirigenza.
Risultato: non sono potuto andare in pensione nel 2001 e
dovrò attendere fino al 2008, ora faccio l'imprenditore.
Il danno provocato con i CO.CO.CO è enorme anche per i
vecchi professionisti!
di Fabrizio Fassio - 55 - Progetti EU
516. SPERO POSSANO ESSERE UTILI..............
Spero vivamente che tutti questi messaggi possano essere utili
a Repubblica e perchè no anche ad altri quotidiani per
scrivere un bell'articolo in prima pagina che possa far vedere
a tutti e proprio tutti la situazione dei giovani d'oggi e dei
giovani di domani!
Ho 23 anni e da 3 anni e mezzo lavoro con contratti a 6 mesi
con ansie e nervosismi allo scadere del contratto.
Conosco un'amica che ci si sta ammalando (alcuni
penseranno esagerata) perchè come tanti ha dato tanto e da
ancora tanto e tra meno di una settimana sarà messa fuori
dalla porta ... lo possono fare!
E' questo che vogliono?
Le nevrosi della gente?
Vogliono gente demotivata e demoralizzata?
...... ebbene credo che ci stanno finalmente riuscendo!
di Simona ------------- - 23 - I&T
517. LAUREATA IN ECONOMIA - PIENI VOTI
Mi sono laureata in Aprile in una delle più prestigiose
università (private) italiane, non ho (ancora?) esperienza di
co.co.co o co.pro. ma sono già al secondo stage non
retribuito!
Persino con questa umiliante formula, da me e da tanti altri
accettata solo perchè "fa curriculum" e perchè stare senza fare
assolutamente nulla è, se possibile, ancor più alienante,
vengono pretese assoluta dedizione e puntualità, come se
fossi una normale dipendente! La direttrice del posto dove
stavo prima se ne andava a spasso per intere mattinate ma poi
mi riprendeva se arrivavo con CINQUE minuti di ritardo!
Comunque ho deciso che questo è il mio ultimo stage:da
dicembre GIURO che piuttosto che SUBIRNE un altro farò la
cameriera,e invito ufficialmente tutti coloro che sono nella
mia condizione a fare lo stesso, a meno che non vi siano
VERE, PROVATE E REALI prospettive di assunzione nel
breve termine e almeno UNO STRACCIO DI
RETRIBUZIONE, e che diamine!
Per fortuna il mio fidanzato è ingegnere, assunto a tempo
indeterminato e se presto potremo costruire qualcosa insieme
sarà solo grazie a lui e al suo lavoro... ve lo immaginate se mi
fossi innamorata di un LAUREATO IN LETTERE o di un
CO.PRO.?
di I. M. - 24 - Comunicazione
518. UN ANNO DA CO.CO.CO
mi chiamo pino ,ho 38 anni,faccio l'assicuratore da 17 anni.
dall'87 al 2002 sono stato lavoratore autonomo,poi la mia
azienda mi ha proposto di ricoprire un altro ruolo ( prima ero
agente,ora responsabile di un 'agenzia ).
in questo passaggio l'azienda mi ha fatto fare un anno il
,2003, da cococo.ora da gennaio di quest'anno sono stato
assunto con un contratto regolare.
e' stata una cosa strana in quanto non e' stato chiaro il motivo
per cui non mi abbiano assunto direttamente ,se non quello
economico,comunque e' finita bene .
non sono soddisfatto del mio guadagno prima ,durante ed ora
ma questo e' un'altro problema...............cordiali saluti
di pino cembali - 38 - assicurazioni
519. COMMENTO I COMMENTI
Stendo un velo pietoso sull'intervento 490, qui non si tratta di
ostacoli ai rapporti sociali con i colleghi. Potrei essere
d'accordo con l'intervento 481, che dice che se uno è
professionista, con un know how, si può un domani aprire la
partita iva, o comunque lavorare come libero professionista
anche da co.co.co.In linea di principio è giusto,i professionisti
privati non hanno ferie pagate o malattia...ma secondo me il
problema è centrato in un altro punto. Io posso rinunciare al
posto fisso,posso accettare con benevolenza il concetto
moderno di flessibilità...ma se qsto concetto è unilaterale,
cioè flessibilità per il datore di lavoro, non mi sta bene. Dietro
i co.co.co. spesso si celano situazioni di sfruttamento di lavori
di professionisti, che dovrebbero essere retribuiti molto, ma
molto di +.è questo che è sbagliato,che non ci siano tipologie
contrattuali,tariffari, limiti allo sfruttamento. Io potrei
tranquillamente lavorare come co.co.co, beneficiando della
libertà ma anche di uno stipendio equo per il servizio che sto
effettuando.E i sindacati non hanno potere in tutto questo,
perchè le trattative vengono fatte tra il lavoratore e il datore,
senza intermediari..
di Antonella Cartier - 28 - ambiente
520. "FINTI CONTRATTI"
Certo,
non è consolante leggere tutti i vostri messaggi.
Purtroppo anche io sono precaria dal 2001 ma con un "fintocontratto" una sorta di co.co.co. mascherata da borsa di
studio..solo che non ho un minimo di contributi! Insomma un
contratto del tutto illegale!Però per uno stipendio si accetta
anche questo! E tutto questo in un ente Pubblico! Ma come è
possibile che non ci siano controlli sui contratti? Non c'è
rispetto per le persone! Per non parlare del pubblico
impiego...dove chi lavora veramente sono molto pochi!
Il bello è che cercano di far apparire tali contratti come
vantaggiosi per la maggiore flessibilità! E i NOSTRI diritti di
lavoratori (e di donna)dove sono finiti?
Confido in un futuro migliore!
Un saluto a tutti voi...e scusate per lo sfogo!
Roby
di Roberta Racca - 30 - Ente Pubblico
521. LAUREA
Eccomi, sto per firmare ancora. Sono quasi alla fine del mio
cognome, manca una lettera... Cosa faccio? E' il quarto
contratto in undici mesi, la quarta volta che firmo condizioni
che so già non saranno rispettate. Da loro. Niente orari sulla
carta, in realtà orari inflessibili. Niente subordinazione, no,
schiavismo e ricatti, con diffuse minacce di anticipo della
conclusione del contratto. Perché accetto tutto questo, perché
il mio tempo e la mia vita devono valere così poco? Che
paese è quello che si fa chiamare addirittura "patria", e per i
suoi figli non ha in serbo che l'incertezza, la sfiducia, la
condanna alla precarietà non solo economica ma del sentire
quotidiano tutto? Siamo deboli! Siamo figli
debolissimi!Come hanno fatto a renderci così mansueti, così
inetti di fronte alla tristezza che hanno creato? Eppure eccomi
qui a firmare, che alternativa ho, oggi? Penso a me o ai miei
ex colleghi, a come abbiamo accettato tutto, a come abbiamo
negato la nostra dignità... Quanto si può andare avanti,
ancora? Allora fermo la mano e pronuncio questa frase: "Ho
cambiato idea". Il mio cuore si apre. Non so cosa farò
domani, oggi voglio sentire tutta la mia precaria libertà.
di Davide Ariasso - 32 522. UNA DOMANDA A QUEL SACCENTONE DI
CIAMPI
Caro presidente, visto il suo recente appello agli italiani a "far
girare l'economia con gli acquisti" mi spiega come fanno gli
italiani ad acquistare se con 900 euro al mese pro-capite
(quando va bene) devono pagare il mutuo della casa, le
bollette, l'auto, il cibo e pure la pensione integrativa (nonche'
la sanita' privata in un futuro prossimo) e magari mandare a
scuola uno o due figli? Grazie della risposta (e spari meno
minchiate, per favore, si vede che lei non ha mai avuto di
questi problemi e parla tanto per dare aria alla bocca).
di Fausto Beccalossi - 35 - impiegato
523. DEPRESSIONE
Ormai è 2 anni che vado avanti con un cococo, ora mi verrà
trasformato in co.pro...ma cosa cambia? assolutamente niente
stessa vita e stesso precariato.
Ormai la speranza di comprarsi una casa o addirittura di
sposarsi muoiono grazie a queste leggi inutili e devastanti per
l'economia....e non lamentatevi se i consumi sono a zero chi
volete che compri macchine mobili ecc?????
di r LB - 27 - ente pubblico
524. LAUREATO SCIENZE AMBIENTALI
Sono un laurato in Scienze Ambientali; ho fatto due anni di
COCOCO in Comune a 1200 euro al mese (no 13ma, no
malattie, poche ferie, no corsi...), poi mi hanno fatto passare a
PIVA (ma non mi serve: non ho nulla da scaricare!!!!!).
Siccome ho delle posizioni non concordi con quelle del mio
dirigente, alla fine del contratto annuale mi manderanno via
(pressioni,mobbing....); ho spedito curricula in giro, non mi
hanno risposto, non posso mettermi in proprio perchè non
avendo un albo, non posso firmare i progetti (che
normalmente faccio x il Comune con firma del dirigente).
Alla fine penso cha a 29 anni farò 1 master (anche se non so
bene come mantenermi)per cercare di cambiare qualcosa.
Bello No? E l'affitto, le spese, la macchina,...CHI LE PAGA?
di pippo salvi - 28 - ambiente
525.
Ieri ci hanno chiamati al sindacato e ci hanno chiesto se il
contratto così ci va bene. Il problema è che questo tipo di
contratto non dovrebbe neppure esistere, qua siamo tornati
indietro di trent'anni, non abbiamo più diritti, il nostro lavoro
viene quotidianamente svalutato. Siamo hamburger cotti a
puntino per una catena di fast food, non esseri umani e
Berlusconi ci viene a dire che ha creato posti di lavoro. Eccoli
i nuovi posti di lavoro, lavori un mese e il datore ti può
ricattare come e quando vuole, minimo di assistenza sanitaria,
le ferie alcuni neppure le hanno. Questo è un paese
democratico? Ho forti dubbi.
di Marino Buzzi - 526. MA COME SI FA???
sono un consulente di direzione aziendale, 33 anni, dirigente.
guadagno bene. vedo però molti altri amici, la cui situazione
è:
- sposati (30-35 anni)
- laureati
- che vivono in una città
- che guadagnano in due 1.800 euro/mese con contratti
Co.Co.Co.
- che non hanno diritto a ferie
- che non hanno diritto a malattia
- che non maturano la pensione
- che pagano 1.000 euro/mese di affitto per un bilocale in una
zona assolutamente normale
- che rischiano dall'oggi al domani di non poterlo pagare più
- che hanno 800 euro/mese per mangiare, vestiti, scarpe,
bollette, condominio e pizza e cinema una volta alla settimana
- che non hanno la famiglia alle spalle
- che non avranno mai da parte 50.000 euro di anticipo per
pensare di comprare una normalissima casa
- che non potranno mai pensare a mettere al mondo un figlio,
perchè la mamma non potrebbe prendersene cura altrimenti
non pagherebbero più l'affitto
Mi chiedo: è una situazione media o io conosco tutti trentenni
laureati in queste condizioni ???
Io gli dico sempre: andatevene. siete europei , non italiani. gli
altri stati offrono molto di più. oppure andate a vivere in un
paesino degli appennini...
di Paolo C. - 33 - consulenza
527. TECNICO DI LABORATORIO BIOMEDICO
E' da 4 anni che ho il cococo e adesso ho il cocopro la mia
vita è una vita da precario e sembra che con le nuove
disposizioni di contratto non cambierà niente. Meglio andare
a raccogliere i pomodori...........!
di pasquale di perna - 29 - ricerca scientifica
528. SVEGLIAMOCI!!!!
Non è possibile avere questa flessibilità senza una garanzia
minima di reddito per i perdiodi di inoccupazione. Non è
socialmente sostenibile, i politici italiani lo vogliono capire
una buona volta!? L'Italia è l'unico paese europeo senza un
ammortizzatore sociale per tutti nella forma di sussidio o
reddito minimo, e perfino l'unico paese europeo dove la
flessibilità coesiste con la discriminazione anagrafica, che è
semplicemente assurdo!!! Da sempre lo stato italiano affida
alle famiglie (i genitori, i nonni) il compito di ammortizzatore
sociale e il risultato è sotto gli occhi di tutti: un paese di
immaturi, di vecchi, di giovani senza figli e senza speranza.
Quando i beni accumulati dalla generazione passata saranno
finiti a noi nati tra gli anni 60 e 70 non resterà niente!!! 'E
tempo tempo di smettere di lamentarci e di farci la guerra tra
poveri. Agiamo insieme, facciano pressione a livello locale,
scriviamo email ai politici, facciamoci sentire insomma,
dimenticando il nostro sterile individualismo per riappropiarci
del nostro futuro.
di Maria Rossi - 529. W IP CO.CO.CO.
Dai su, non lamentiamoci troppo...
Il Co.Co.Co è un contratto fantastico!!!
Ti fa sentire indipendente dal tuo capo (la subordinazione non
è certo quella dei dipendenti); anche se di fatto hai giorni ed
orari come un dipendente puoi illuderti di fare come vuoi e di
poter permetterti una vacanza anche a febbraio.
Ma soprattutto, non ti rende schiavo della tua vita: se domani
decidi che il tuo futuro è in Nuova Zelanda, non devi temere
di lasciare chissà che cosa...Fai la borsa e vai!
Insomma W i Co.Co.Co, W il precariato.
(F.to Emiliano, Ing. Elettronico 110/110 in 5 anni, sotto
Co.Co.Co. da 2 anni e mezzo e in procinto di firmare per i
prossimi 6 mesi...in cerca di lavoro fisso)
di emiliano micaloni - 27 - spazio
530. GIORNALISTA
Dopo tre anni passati a lavorare sodo e in nero per un
emittente televisiva, stanco oltremodo dei continui rinvii che
il commercialista della suddetta azienda continuava a
interporre tra me e la firma di un contratto a tempo
indeterminato, decido di aspettarlo all'uscita dell'azienda, nel
parcheggio. Con un pugno dritto in faccia lo mando a
piagnucolare al tappeto e me ne vado. Morale: dopo due
giorni questo mi chiama a casa e mi propone il tanto agognato
contratto a tempo indeterminato. 1300 euro mensili, 13sima,
14sima, ferie, previdenza, etc etc. Se tornassi indietro lo
rifarei, ma mi sono spesso chiesto in che cazzo di paese vivo
se sono dovuto andare a prendermi ciò che mi spettava con la
violenza. Arrivedervi.
Gustavo Martini - Giornalista
di Gustavo Martini - 35 - telecomunicazioni
531. CHE TRISTEZZA!!
Se mi chiedete quale sia il mio + grande desiderio, vi
rispondo in1parola:INDETERMINATO!!
QuantoMiPiacerebbe,nn riesco a fare progetti, a pensare al
futuro, nn posso convivere nè sposarmi, men che meno
azzardarmi a desiderare un bimbo,adesso dove lavoro è
vietato, tra poco mi scade una specie di contratto, x essere
assunta (SE HO FORTUNA)NON devo avere progetti (nè
matrimonio,nè casa) il consiglio è arrivato "velato"..ma forte
e chiaro!!ovviamente sono capitata x caso nell'ufficio attuale
dove sono TUTTI raccomandati ed io che sono 5 anni che
lavoro, nn ho mai avuto la fortuna di "conoscere" nessuno..a
oggi posso solo continuare a sperare, anche se ogni volta è
sempre + frustrante e ogni esperienza sempre + fallimentare,
intanto gli anni passano e a 30 anni forse sarò ancora così, se
mi permettete "questo sistema fa proprio schifo"e la legge
Biagi nn porta da nessuna parte senza nessun cambiamento
per i lavoratori CO.CO.CO!!
GRAZIE X LO SPAZIO CONCESSOMI.
ALESSANDRA
di alessandra mercuri - 24 - impiegatizio
532. FUGA DAL WEB!
A 37 anni,1 laurea e 2 master, mi ritrovo, e lo dico con
orgoglio,a lavorare con una miseria di stipendio, nel settore
pubblico. Cambiare? Certo, per tornare nel settore privato,
magari nel mondo del web (ero nella redazione di Caltanet
s.p.a-gruppo Caltagirone) dove, come co.co.co, lavoravo a
turni (graziata la notte perché senza auto),con 1 e poi 2 giorni
di riposo ogni tot giorni lavorativi (non necessariamente ogni
5),compresi pasqua, 25 aprile e 1° maggio,senza straordinari
e con la generica promessa di un rinnovo trimestrale, prima, e
di un contratto a tempo indet. settore
METALMECCANICO(!!!), poi.Questi i ritmi di lavoro: entro
la mezz'ora dalla "consegna", la news doveva essere
pubblicata e corredata da 2 foto. In pratica un incubo, tradotto
in calendario settimanale con turni assegnati personalmente
dai capo-redattori (2 giornalisti del Messaggero e del
Mattino).
E infatti più importante di tutto era scrutare la loro faccia,
dalla quale capivi che la tua sorte dipendeva dal loro umore,
dalla simpatia che ispiravi loro ma purtroppo non esattamente
dal lavoro svolto, che ignoravano del tutto.E quando è finita
senza un motivo ho detto "grazie" a chi ha inventato il
co.co.co!
di Annamaria Di Zazzo - 37 - Enti Pubblici
533. LA MIA ESPERIENZA
Dopo due stage sono finalmente riuscita a trovare un lavoro
retribuito. Naturalmente con un contratto di collaborazione a
progetto, che mi dovrebbe dare una retribuzione più
interresante rispetto a quella di un lavoratore dipendente e
consentirmi di gestire il mio tempo come meglio credo. La
realtà? Sono una dipendente a tutti gli effetti, tranne per il
fatto che non mi posso ammalare, le mie ferie non sono
retribuite, i permessi per le visite mediche sono una
concessione che mi viene generosamente data e non un mio
diritto, così come non ho quello di ammalarmi o di prendermi
un giorno di ferie, perchè non ho nemmeno quelle (solo in
agosto quando chiude l'azienda). Ah, il grande stipendio sono
850 euro al mese. Io sì che mi sento tutelata dalla legge Biagi!
di giovanna annoni - 31 - editoria
534. NATO PRECARIO
Noi siamo in due a fare i precari! Conviviamo da quattro anni
e mezzo, e abbiamo anche un figlio di un anno e mezzo da
tirar su.
Io son partito da un contratto cococo 5 anni fa e da allora ho
attraversato tutte le forme contrattuali possibili, la mia
compagna pure.
Adesso siamo approdati entrambi ad un contratto a progetto,
"tutto ancora da definire". Mio figlio non lo sa ma anche lui è
un precario, perchè le persone che lo amano e da cui dipende
lo sono. Però c'è un'altra cosa che non sa, che lui è il futuro,
mentre gli squallidi burocrati che ci governano sono già il
passato.
di Roberto Barraco - 34 - ICT
535. CHE BELLA DIFFERENZA!!!!!
Non c'è molta differenza, almeno nel mio caso, tra un
Co.co.co e un Co.pro, anzi una sì, io ho un contratto a
progetto per la metà della retribuzione, l'altra è addirittura a
partita iva e ho detto tutto!!! Queste sono le condizioni,
prendere o lasciare, e se mi ammalo - si fa per dire non mi paga nessuno. Almeno la consapevolezza di non avere
vincoli di orario o obbligo di subordinazione. Tutte balle
perchè velatamente ti obbligano a rispettare le regole. Che
tristezza!!!!!!
di Clara Guidozzi - 39 - commercio
536. ATTACCHI STRUMENTALI ...
era il 1997 quando un' Azienda rifiuto' di farmi una contratto
co.co.co “obbligandomi” di fatto all'apertura di una partita
IVA … questo perche' pare che alcuni TG “vendano” queste
notizie come nuove. L'introduzione dei contratti co.co.co
credo sia stato un fatto negativo per il mondo del lavoro
anche se oggi se ne contano piu' di due milioni. Trovo
sbagliato e strumentale da parte della sinistra “difendere” i
co.co.co in quanto “migliori” dei nuovi contratti “a progetto”.
Stiamo parlando a mio avviso di quale sia la cosa “peggiore”,
se quella vecchia di dieci anni o la nuova. Abbiamo in Italia
un mercato del lavoro molto “statico”, nel quale un lavoratore
ha poche (e a seconda delle regioni, a volte pochissime)
possibilita' di inserimento; ed e' cosi' che la perdita di un
lavoro, anche precario e mal regolato, assume i contorni di un
dramma. Un co.co.co non e' nulla (provate a entrare in banca
…) basta leggere i post precedenti. L'idea del lavoro “a
termine” o a “progetto” non e' sbagliata ma e' una formula
che per funzionare ha bisogno di un mondo lavorativo meglio
regolato e piu' “dinamico”. E' su questo che dovrebbero
discutere e lavorare i nostri politici.
di Eta Zeta - 36 - ricerca
537.
Mi chiamo Loredana Porfido ho lavorato per una società che
si occupa di assistenza universitaria e recupero anni scolastici
dal 1999 fino all'inizio del 2004,naturalmente con questo
fantomatico co.co.co., nonostante facessi l'insegnante sia per
studenti universitari (per cui può essere anche concepito
questo tipo di contratto) che per ragazzi di scuola
superiore,seguendoli per l'intero anno scolastico.Alla fine
l'unica cosa che ho ottenuto è che quando sono rimasta incinta
mi hanno lasciato letteralmente a casa e non mi hanno dato
più le docenze.Mi hanno lasciato un incarico di telemarketing
in cui comunque richiedevano 4 ore obbligatorie al giorno per
350 € lorde quando il bambino aveva tre mesi .Ora
fortunatamente ho trovato un altro lavoro come impiegata
dove sono assunta a tempo indeterminato ma dove non posso
usare la mia laurea .Tutto sommato mi è andata bene
di Loredana Porfido - 33 538. ESISTONO VERAMENTE I COCOCO?
Dopo aver lavorato 2 anni per una azienda come dipendente,
sono "passato", diciamo cosi', a un contratto di cococo.
Cambiamenti:
Netto mensile: nessuno
Ore lavorative: nessuno
Dipendenza: nessuno
Risparmio per l'azienda: notevole
Dopo un anno e mezzo di vane promesse ho cambiato azienda
per ridiventare dipendente a tempo indeterminato.
Vorrei capire se chi ha inventato il cococo vive in italia o da
qualche altra parte.
Se avessi continuato a essere cococo non avrei potuto
neanche comprare un televisore a rate.
di Davide La Mantia - 35 - Formazione e consulenza
539. A TUTTI I LAUREATI
Vi siete chiesti come mai le vostre professionalità sono cosi
poco richieste?
E forse perchè vi siete laureati in discipline di cui il mondo
del lavoro non ha assoluto bisogno!
Purtroppo, se volete un lavoro sicuro, vi dovrete rassegnare a
fare meno i fighetti ed andare a lavorare in fabbrica.
fare l'operaio o la cameriera non e' meno dignitoso di cercare
invano un impiego come quadro aziendale.
Come mai gli immigrati trovano subito lavoro?
certo lavorare e' fatica........
di SIMONE DIEGOLI - 29 - COMMERCIANTE
540.
Ho iniziato a lavorare come co.co.co. a metà maggio del
2003.All'inizio mi sembrava un sogno.Poi ho capito... trovi
sempre il furbo che ti scarica il lavoro con la scusa che lui ha
molto + da fare di te,ha bisogno di 1 pomeriggio libero per
visita medica,ha il figlio malato e altre scuse.Qualcuno,
lecchinando il Responsabile è riuscito ad avere la concessione
di 2 pomeriggi liberi la settimana,che recupera caricando le
ore sulle trasferte che si offre di fare,che costituiscono circa
mezzo stipendio in più al mese;gli altri,con tariffa oraria +
bassa,devono lavorare a tempo pieno per garantire il
risultato,anche il suo,nei tempi stabiliti. Fin dal I° momento
mi sono state affidate responsabilità delle quali non si era
parlato in sede di colloquio (era stato specificato che la
retribuzione oraria che si potevano permettere di offrirmi era
la più bassa sul mercato),ho cercato di rendere al meglio
sperando in 1 aumento, ma nulla.A settembre assumono
1'altra persona per €2 in + all'ora.Mi sono sentita umiliata e
svilita.La scorsa settimana siamo stati visitati dagli ispettori
del lavoro,speravamo...ma hanno fatto finta di nulla.Le leggi
dovrebbe farle chi si trova nella ns situazione...
di Maria Speranza Pirisi - 38 - Formazione professionale
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
541. DA UN ANNO ALL'ALTRO...
Ho iniziato il mio dottorato di ricerca all'inizio del 2004, con
molte, troppe aspettative, dopo sei anni di studi in ingegneria
meccanica.
Ora sono un borsista, co.co.co a tutti gli effetti, ma lo spirito
resta quello dello studente, con uno "stipendio" di un
lavoratore part time. Le prospettive per il futuro sembrano
essere alquanto instabili. Gli sbocchi professionali nell'ambito
della ricerca, dopo un dottorato, sono molto flebili, mi è già
stato detto, i posti da ricercatore sono limitati nelle università
italiane...unica possibilità andarsene dall'Italia. E così ora mi
trovo in Giappone per due mesi per il mio primo soggiorno
all'estero, per prendere i contatti forse per il mio cupo destino.
Se i nostri cari politici riuscissero di tanto in tanto ad
accendere qualche fiammella, almeno per vedere il sentiero
un passo avanti a noi.
di Stefano Pieri - 26 - Ricerca
542. L'ESPERIENZA CONTINUA
Ho iniziato a lavorare con un co.co.co nel 1998 dopo una srie
di occasionali. Ho cambiato varie aziende muovendoni in
Italia, ed il contratto è sempre stato lo stesso. La riforma?
Non mi ha cambiato la vita. A parte l'enfasi messa la
situazione per gli ex collaboratori è sempre la
stessa.Precarietà, pseudo autonomia e impossibilità di
pianificare il futuro a brevissimo. La flessibilità del mondo
del lavoro non passa esclusivamente creando una classe di
nuovi indigenti.
di Gian Franco Graziano - 35 - formazione
543. INPS
La più grande delusione è stata scoprire che l'inps separa la
cassa dei contributi dei co.co.co da quella dei contributi
"normali".
Risultato? gli anni di contributi versati vengono riconosciuti
solo in parte e solo se i contributi co.co.co. sono di almeno 5
anni...
Chi, come nel mio caso, ne ha fatti di meno ha regalato soldi
all'istituto e perso 4 anni di anzianità contributiva
di Fabrizio Pittalis - 28 - informatico
544. HO CEDUTO ALLA RACCOMANDAZIONE
Figlio di un noto libero professionista negli anni
dell'idealismo giovanile ho scelto di non seguire le orme di
mio padre per una strada tutta mia.
Con la mia laurea al massimo dei voti, 6 lingue parlate,
esperienze all'estero, nell'epoca della new economy, senza
raccomandazione, ho lavorato per 3 anni in una web agency,
guadagnando anche bene e partecipando a progetti
interessanti. Poi il padrone, incassati alcuni miliardi dalla
vendita di una quota della società ad una banca, si è comprato
il Porsche ed il SUV, si è dato uno stipendio miliardario e in 1
anno e mezzo ha portato la società in bancarotta (la società,
non lui, che ancora gira in Porsche).
Inutile dire che le successive ricerche di un lavoro decente si
sono rivelate vane.
Messo da parte l'orgoglio, ho accettato la "segnalazione" per
un colloquio in una grande azienda.
Adesso, assunto, ho uno stipendio decoroso, il mio capo è
contento e la mia carriera va avanti con buone prospettive in
ambito internazionale (una garanzia di un futuro almeno
all'estero anche quando faremo la fine dell'Argentina).
Conclusione: io ci ho provato a fare da solo, ma qui che tu sia
preparato o no, contano purtroppo solo le conoscenze.
di Anonimo Raccomandato - 32 - Industria
545. CO.PRO O COPROS???
Dal greco "copros"....sapete tutti vero cosa significa, non sto
qui a dirvelo io...
Finiremo tutti li'...comunque.
di Mario Rossi - 546. LE COSE CHE PREOCCUPANO I NOSTRI
POLITICI
In Senato una proposta per "salvare la Fiat 500": riduzione
bollo e libera circolazione nei centri urbani. Ma è scontro. La
difesa: è un'icona della nostra storia e ce ne sono pochissime.
L'accusa: inquina come 300 citycar e ne circolano ancora più
di 600 mila. E' giusto 'aiutare' la 500?
Commento: ecchediamine, queste sono le cose che contano in
Italia! E gli altri pagano, tra le altre cose, anche se hanno
l'auto verde e balle varie! Chissa' a chi giova questo salvare la
Fiat 500...meglio non pensarci. Siamo al crollo dell'Impero, si
salvi chi puo'.
di fabio smezzega - 40 - pagliaccio
547. IMPIEGATO
Ho provato a leggere un po' dei racconti scritti e ho pensato
che in un paese "civile" , solo una sequela di lamentele e
problemi riportati cosi' fedelmente indurrebbero chi governa a
porre un qualche rimedio . Invece qui da noi ormai lo sdegno
non fa piu' parte del quotidiano .
Io al momento non ho di questi problemi ,cococo, coccode,
copro (tra l'altro qualche sigla meno ironica i nostri scienziati
giuslavoristi non avrebbero potuta inventare ? ) , ma poiche'
questo andazzo fa tanto , tantissimo comodo alle aziende che
fanno il bello e il cattivo tempo (cari amici mi dicono che a
volte basta indispettire con un nonnulla un "capo"
leggermente permaloso e si viene mandati via a fine contratto
, senza preavviso e tantomeno spiegazioni). Altro guaio e' che
questi nuovi e orribili modi di lavorare sono condivisi da tutti
i nostri politicanti e quindi davvero non c'e' da stare allegri
per il futuro . Se qualcuno davvero cominciasse a riprovare un
senso ... di vergogna ? Io , continuo a sperare che le cose
possono cambiare .... ma c'e' troppo troppo troppo egoismo .
In bocca al lupo a noi tutti ....
di Pasquino Pasquini - 39 - telecomunicazioni
548. LAUREATO IN SOCIOLOGIA
mi è stato offerto di aprire P.I. ;sono in trattativa per lo meno
per il tempo determinato part-time
di valter clarucci - 51 - gestione personale
549. ...PARLARE AL VENTO: SENTITE QUA!
...senza considerare che mentre noi siamo qui a farci rodere,
c’è chi promulga (di soppiatto e senza discussioni, ma con la
complicità di TUTTI i partiti) leggi che:
- prevedono rimborsi elettorali che dal 2002 sono di 5 euro x
ogni cittadino iscritto nelle liste (basta avere 18 anni...e nel
1999 erano “appena” 3.400 vecchie lire), per un costo totale
alla collettività (noi che li votiamo) di circa 250 milioni di
euro,
- si riducono l’iva sulle spese elettorali al 4%,
- si assegnano stipendi e privilegi più alti in assoluto in
TUTTA Europa (circa 11.000 euro lordi al mese + qualsiasi
cosa vi venga in mente GRATIS)...e gli europarlamentari
tedeschi ne prendono “solo” 7.000!
Ma chi ci vuole andare a votare nel 2006 o prima...? Per
cambiare cosa?
Gente che verrà rimpiazzata da altri farabutti TUTTI
d’accordo x sistemare le loro cose?
di piero berci - 29 550. DIPLOMA
sindacato
mi chiedo giorno dopo giorno è vero che i politici pensano a
leggi e leggine per farsi i fatti loro, ma il sindacato che nasce
come tutela del lavoratore dove cazzo era e dove cazzo è visto
il malcontento generale.....a tutti un grosso in bocca alla
precarietà
di antonio orlando - 35 - pubblico impiego
551.
Rispondo a Del Bono Maurizio che scrive dalla Francia
(intervento 505).
Condivido in pieno le tue riflessioni, vorrei tanto un bambino,
anzi, se non temessi per il mio lavoro ne farei 10! ma qui già
al primo ti mettono a casa, e ti liquidano con un "grazie ma
sei diventata più un problema che altro per noi".
ma come si fa ada andarsene senza nulla in tasca?vorrei...ma
dove vado a sbattere la testa se non conosco nulal e nessuno
del posto in cui arrivo? per nn paralre dei problemi con la
lingua.
di stellina 79 - 25 552. COME FARE A PROGETTARE UN FUTURO??
Finalmente anche i Co.co.co o Co.co.pro (perchè
sinceramente non vedo la differenza!!) hanno una occasione
per raccontare la loro vita appesa ad un filo. Non è solo una
questione lavorativa: incarichi mediocri, orari allucinanti,
niente ferie, niente malattia, niente maternità, niente
PENSIONE e molta discriminazione!!!! il fatto è che la vita
di un Co.co.co è NIENTE FUTURO!! Lavoro da 18 anni di
cui 7 come Co.co.co (fino allo scorso aprile). Questi 7 anni di
inferno in cui, secondo il governo, non ho naenche il diritto
alla pensione! (ma perchè in quei 7 anni le tasse non le ho
pagate??)
E chi ancora pensa che i Co.co.co siano solo giovani alle
prime armi che entrano così nel "mondo del lavoro" legga
l'età delle persone che scrivono!!!!!!!!
di Francesca Tiberti - 37 - informatica
553. CO CO CO
ho lavorato al call center delle pagine gialle per 2 settimane
come co co co ormai quasi 5 anni fa... paga indecente con i
turni anche di notte, orari comunicati 2 ore prima, non si
poteva consumare il pasto all'interno dei locali ma si doveva
andare per forza fuori... e che supponenza e arroganza da
parte dei responsabili e dirigenti! sarebbero questi i nuovi
occupati? senza tutele senza contratto senza diritti? viva
l'europa ...
di ANNA M. - 30 - call center
554. DIPENDE MOLTO DA CHI HAI ATTORNO....
Anche io sono una Co.co.co.ma da poco tempo.Mi sono
laureata in geologia senza iscrizioni fuori corso.Poi 2 anni in
studio di geologi (papa' e figlio...vi lascio immaginare).Mi
pagavano all'ora (5 euro)e ogni volta era sangue del loro
sangue e spesso abbassavano la cifra.Una sola ricevuta di
prest occasionale all'anno, "senno' si capisce che saresti
cococo..." .Ho poi trovato un lavoro che nulla c'entra con la
geologia, l'impiegata, ma era a tempo indeterminato.Mi
sentivo tranquilla.I capi erano padre e figlio (e di nuovo vi
lascio immaginare...)urla, insulti, mai un complimento.Un
giorno mi dicono:"da domani non venire più,le vendite sono
calate e dobbiamo risparmiare sul personale, se migliora ti
richiamiamo." Le vendite sono riprese ma non mi hanno mai
richiamato.Sono stata in aspettativa non pagata per 7 mesi,
poi ho chiesto il licenziamento per poter fare un lavoro a
tempo det (3 mesi splendidi).Ora sono COCOCO in
università, prospettive di inserimento zero, ma c'è un
ambiente di lavoro bellissimo, gente buona e gentile.Volevo
dirvi che non credo piu' a niente, a me è finito male anche un
lavoro a tempo indeterminato! Risparmiate piu' che
potete.E'l'unica nostra pensione!!!!!
di Jessy James - 29 - attualmente P.A.
555. PRATICAMENTE LAVORO SUBORDINATO
Ho lavorato 8 ore come un vero lavoratore dipendente. Anche
se devo dire che una certa "flessibilità" c'è stata. Lo considero
un ottimo strumento per l'inserimento al lavoro se non fosse
sfruttato per non assumere e pagare i contributi.
di G G - 32 - servizi di ingegneria
556. CONTRATTI SOLA
rispetto per le persone morte , ma Biagi era veramente un'
incompetente in fatto di lavoro.
di marco silvestri - 557. LAUREA LINGUE E LETTERATURE
STRANIERE MODERNE
Da quasi 3 anni sono cococo e forse ora divento
un'interinale...
di Rossana Valivano - 35 - Nautica
558. PERCHE' ASSUMERE DIPENDENTI FISSI?
Mettetevi nei panni di un imprenditore o di un manager. Me
lo dite perché dovreste assumere qualcuno come dipendente
fisso? Il modello organizzativo dell'azienda "flessibile e
snella" è semplice: tenere un nucleo ridotto di dipendenti fissi
e gestire il resto del lavoro con contratti estemporanei, a 3-6
mesi se va bene a 1 anno. Se l'imprenditore ha una persona a
termine, sa che quello "schizza al lavoro": è più produttivo
perché teme il mancato rinnovo di contratto.
Ecco io ho cominciato 4 anni fa come cococo oggi sono
libero professionista e lavoro per grandi aziende (e per
fortuna devo dire che mi pagano bene), ma per il resto la mia
situazione è precaria come quella di un cococo.
E' secondo me ammissibile e giusta l'idea "ti paghiamo tanti
soldi >>> no posto fisso", ma a statistiche è dimostrato che il
reddito medio degli atipici è inferiore rispetto al reddito
medio dei dip fissi. Il conto non torna.
Penso peraltro che il futuro lavorativo della nostra società
dovrà passare per vie diverse da quelle del "mercato del
lavoro". Oggi è palese che funziona male sia il vecchio
concetto legato al posto fisso, sia l'attuale liberalizzazione che
massacra le vite delle persone.
di Giorgio Biondi - 32 - consulente aziendale
559. COORDINIAMOCI
Rivoluzione sarà!!
Creeremo un partito e faremo il culo a questi stronzi degli
industriali e del governo!! Per prima cosa è necessario creare
un sito internet su cui possiamo iscriverci tutti e poi ci
cordiniamo. se c'è qualcuno in grado di creare un sito mi
scriva al mio indirizzo [email protected]
Siamo circa tre milioni, con le nostre famiglie possiamo
arrivare al 20% dell'elettorato. creeremo degli gruppi di
studio per capire come effettuare una riforma del lavoro che
ci dia gli stessi diritti di quelli a tempo indeterminato!
Facciamo sentire la nostra voce, basta con lo sfruttamento!!
Ma bisogna agire! Esisterà pure un Co.Co.Co in grado di
costruire un sito in poco tempo!! Le nostre pene non
dureranno più di un anno!! Ve lo garantisco
di Alex Montano - 27 - consulente
560. MA QUALCOSA DI BUONO C'ERA...
Nel lontano 1989,per specializzarmi dopo un diploma
magistrale assolutamente inutile,feci un corso professionale di
gestione del personale/diritto del lavoro/ecc.
Già all'epoca esistevano i Co.co.co,solo che se ne parlava
come di tipologia di contratti utilizzati dalle aziende per
"lavoratori",particolari:persone che offrivano la loro alta
professionalità acquisita in modo molto simile ai
consulenti,nei locali o sedi delle aziende stesse.
Magari poche ore alla settimana,in modo però continuativo
e,appunto,coordinato con lo staff interno all'azienda.
Ne risultava una forma molto elastica di lavoro:non
impegnava le aziende e i "professionisti",non costava
un'esagerazione per le aziende,e pur nella libertà di
rescissione riusciva a garantire stabilità per la continuità
dell'apporto professionale (il valore aggiunto del know-how e
della "memoria storica" aziendale).
Certo,negli anni tutti ne hanno abusato,e inquadrare una
commessa di negozio,o un fattorino,o un giardiniere..è stato
certamente un atto illecito.
Il risultato,come spesso succede in Italia,è che invece di
inasprire controlli x l'esatta applicazione,hanno abolito del
tutto una forma contrattuale in cui c'era del buono.
di Anna Del Sere - 35 - industria abbigliamento
561.
beh, finiti i nostri rapporti lavorativi...ed ora. I nostri
contributi versati dove andranno.......forse meglio prima? Al
nero e senza tasse?
Io ho aperto PIVA...spero di continuare....
Ci uniamo noi ex cococo? Siamo tanti.
francesco
di francesco francesco - 44 - commercio
562. L'ITALIA IN FALLIMENTO
Mia moglie sopravviveva con un contratto Co.Co.Co, poi
rinominato in Co.Pro. In sostanza non cambia niente.
Lo statuto dei lavoratori che e' stato faticosamente
conquistato negli anni '70, non vale in questa tipologia di
contratti, con tutti i problemi conseguenti (per esempio:
maternita', mallattia, ferie).
Il problema e' che le aziende, le cooperative, ed ora anche gli
enti locali, ne stanno abusando, per poter avere degli schiavi
che lavorano ad un costo basso (forse simile a quello dei
cinesi), lavorando comunque 40 ore alla settimana e con
controllo degli orari di ingresso e di uscita, in barba alla legge
stessa!
Siccome questi nuovi contratti stanno trovando il favore di
tutti quelli che devono assumere dei lavoratori, il caro
Governo non si e' accorto che mandera' cosi' in fallimento
l'intero paese.
Diminuzione delle nascite (causa mancata possibilita' di avere
la maternita'), fallimento totale dell'INPS, siccome i contributi
che versano le aziende per i Co.Co.Co/Co.Pro sono irrisori e
l'INPS non riuscira' ad incassare sufficienti contributi per
pagare le pensioni.
Aumento delle tasse per cercare di coprire le voragini che si
andranno a formare.
Conclusione FALLIMENTO!
di Renzo Rossi - 35 - Impiegato
563. IGNORANZA O FURBIZIA INPS?
Dato che siete un giornale e credo ci siano persone più esperte
di me e più dotte di me che lavorano presso di voi, vorrei una
piccola informazione prima che vada alla mia sede inps di
Salerno e faccia saltare tutto, con le parole ovviamente,
ritengo di avere un timbro di voce talmente alto da farmi
sentire fino a Roma. Scusate, ma con la riforma Dini non
siamo passati ad un modello di pensione di tipo contributivo,
cioè più verso e più mi ritroverò in vecchia? Mi sbaglio, se
non mi sbaglio a questo punto mi dite che cambia se io ho
versato 4 Anni di contributi e poi per un mio problema l'anno
successivo mi sono fermato? Cambia solo il fatto che i signori
dell'inps non hanno tempo da perdere per fare due conti?
Questo discorso non regge per cui l'Inps faccia la separazione
dei contributi versati faccia quello che vuole, ma non mi
vengano a dire che quei contributi li ho persi! I contributi che
verso come Co.Co.Co o come collaborazione a progetto sono
contributi per cui non ho intenzione di far ingrassare i signori
dell'INPS.
di Aldo Pagano - 33 - Informatico
564. TELECOM
ma l'esercito di cococo di telecom che fine fara'?
di Paola De Paoli - 30 565. CO.CO.CO. VETERINARI DEL MINISTERO
DELLA SALUTE
Prima del 2001 eravamo assunti con dei decreti ministeriali
ora (dal 2001)siamo Co.Co.Co. Siamo circa 120 veterinari tra
Roma e la periferia(40 in più dell'anno scorso) Noi svolgiamo
le stesse mansioni,gli stessi orari, con le stesse responsabilità
dei colleghi di ruolo,con la grande differenza di uno stipendio
notevolmente inferiore, niente tredicesima e lo stesso viene
corrisposto mediamente con 3- 4 mesi di ritardo.Ci sono
colleghi che occupano lo stesso posto da più di 15
anni(sempre precari)
Il Ministero così, con questi incarichi, che dovevano essere
una eccezione in un momento di emergenza sanitaria
supplisce alla cronica carenza di organico.
Altra differenza dai colleghi di ruolo sono i corsi di
aggiornamento che organizza il Ministero a cui Noi non
possiamo partecipare.
di teresa faccini - -
566. PERCHÈ LASCIARSI SFRUTTARE?
Leggendo i vari racconti, mi sono sentita improvvisamente
privilegiata.fresca di laurea, borsa di studio in Germania
come assistente di lingua italiana . mensilità più che
soddisfacente per 48 ore mensili. E non solo. Avendo già
avuto esperienze lavorative a Berlno, posso dirvi che qui non
si sognerebbero mai un co.co.co. qui con un part-time ti
mantieni (intendo anche affitto e bollette), anche se lavori per
solo un mese poi hai diritto a 400 euro mensili di
disoccupazione (se non hai famiglia a carico). Io, che non
sono il massimo della qualificazione (ho una laurea in lingue)
ricevo offerte da Ebay e dalla Vodafone tedesca avendo
messo il c.v. in rete- Un sogno? No, realtà. Non è facile
andarsene via da casa, ma sembre meglio che rimanere e
lamentarsi.
di daniela feri - 24 - istruzione
567. DOTTORESSA IN SCIENZE DELLA
PRODUZIONE ANIMALE
1 anno e mezzo di: precarietà, nessuna autonomia, orari
impossibili, niente ferie, niente pensione e.... stipendio da
fame oltre che 50.km. al giorno di rischi e di consumi.
Dal 31-12-04 sarò "licenziata" e i 44 esami tra quelli di laurea
e quelli di una successiva specializzazione saranno come
buttati al vento.
Che delusione il mondo del lavoro!...no. il Mondo in se
stesso.
di selvaggia batistoni - 27 - laboratorio di analisi
568. PRECARIA ...ANCH'IO
ho 37 anni. Solo leggendo questi post mi rendo conto davvero
di essere assimilabile alla categoria dei PRECARI. Avevo
chiuso gli occhi, pensando.."i precari sono altri..." ed
invece..in effetti: da due anni e piu lavoro in un'azienda nella
quale sono entrata grazie ad una partita iva, chiusa per
assoluta inconvenienza e, quel che peggio, a seguito di
promesse di assunzione. Sono passati due anni: nessuna
assunzione, lavoro in nero. Conto sulla clemenza del datore di
lavoro se mi ammalo e, prego Dio, che, quando ad agosto
l'azienda va in ferie, mi venga riconosciuto qualcosa. Ora, qui
si parla di libri in tribunale e la sottoscritta, da un mese e piu
non riceve lo "stipendio"...L'assunzione ..chi ci spera piu'?
raffaella
di raffa b - 569. LAUREA
Non solo co.co.co
Che vi credete che un dipendente fisso, a tempo
indeterminato, di 5° livello, lavoratore da 4 anni, in
un'azienda che lavora e fa dei bei fatturati, e che prende un
netto di 1.050 euro, sia meglio di tanti contratti a tempo
determinato? Chi cerca il posto fisso sa a che cosa va
incontro? Comunque, siamo messi male.
Saluti
di gerry perry - 31 - Servizi
570. MEDIA EXECUTIVE
Dopo aver completato un Master di 1400 ore in
MARKETING E COMUNICAZIONE D'IMPRESA (a MI)
nel giugno '02, ho collaborato con una multinazionale del
settore nella sede filiale di FI. In settembre dello stesso anno
ho scoperto di essere incinta: la mia gravidanza è stata
"percepita" dal manager (peraltro donna!) come una vera e
propria malattia. A gennaio '03 i poteri divinatori del mio
capo si sono concretizzati in una ischemia dell'arcata
temporale che mi colpì proprio durante l'orario di lavoro. La
mia storia professionale è finita qui.. come da contratto;
fortunatamente non la gravidanza finalizzata con successo (ho
una bimba bellissima di 18 mesi!).
Rimane da capire se un contratto Co.co.co che
operativamente si configurava come un regolare contratto a
tempo determinato.. obbligo di rispetto dell'orario "d'ufficio",
giustificazione delle assenze etc etc.. potesse legalmente
risolversi così come accaduto.
Mi rimane la gioia della maternità e l'enorme difficoltà di
riavviare la mia vita professionale.
Saluti
RG
di Rosy Gentile - 30 - media planning
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
571. TROPPA PRECARIETÀ MA ANCHE TROPPO
PESSIMISMO.
Salve, sono un lavoratore a "progetto" da 4 anni; prima
lavoravo a tempo indeterminato e guadagnavo così poco per il
lavoro che facevo (responsabile software di una grande
azienda) che ho deciso di fare il consulente per raddoppiare il
mio stipendio.
Quando lavoravo a tempo indeterminato il mutuo non me lo
concedevano perché il mio stipendio era irrisorio. Oggi io,
come tanti miei colleghi, viaggiamo sui 2000 euro netti al
mese e ciò mi consente di mettere a risparmio circa la metà.
In questo modo, insieme alla mia compagna (libera
professionista per scelta) abbiamo messo da parte una discreta
somma per acquistare un piccolo appartamento, senza mutuo
e senza debiti. Certo, si tratta di un bilocale, ma meglio così
che 100 mq e 200.000 euro di debiti!
Non voglio criticare chi ha problemi, però credo che se per un
quarantenne con famiglia a carico sia un problema il cococo,
per un ragazzo sia una manna dal cielo perché prima di queste
collaborazioni si stava a casa!
Secondo me in Italia c'è una mentalità sbagliata tra i giovani:
piuttosto non metteteci 10 anni per laurearvi!!!
di Mirko Bagli - 34 - IT
572. ECLISSI ARTICOLO 18, ECLISSI
DELL'INDETERMINATO
Non preoccupatevi cari amici, appena il governo abolirà
l'articolo 18 inizierà la rapida fine dell'indeterminato. In breve
diventeremo tutti precari: e sarà l'inizio di una nuova era...
di Paolo Lehnus - 33 - informatico
573. DA MANUALE
Nel culmine del sapere e del piacere lavorativo, con anni di
dirigenza riconosciuti, finalmente con molto più da dare
all'azienda ed al mercato che da ap-prendere, mi sono
imbattuto, a quasi cinquant'anni, in un mercato povero d'idee
e di coraggio, che ha ritenuto la mia esperienza di eccessivo
costo e, di conseguenza, degna di essere presa in
considerazione solo a nuove possibili condizioni di mercato,
ovviamente al ribasso.
Prima "cococo" poi "a progetto" ed infine "a Partita IVA": da
Manuale, obbligatorio.
Dovrò, tra gli altri beneficiati, lavorare almeno altri sedici
anni osservando inesperti arroganti alla guida di aziende
bisognose d'altri e d'altro.
Confindustria potrebbe aiutare se stessa ed i suoi interlocutori
politici ad una più lungimirante politica del lavoro.
Per molti anni ancora avrei voglia di entusiasmarmi ad un
progetto, come tutti, credo; ma non se il progetto è al ribasso.
Attenzione, poiche se si tolgono l'entusiasmo e le speranze ai
giovani ed ai saggi...
di Paolo Bacchioni - - Management
574. ALL'INIZIO ERA UTILE
Il primo contratto Co.Co.Co mi lo proposero nel 92. un
broker di assicurazioni. Una SpA più grande degli uffici dove
io (allora 28enne) avevo lavorato da produttore, subagente
etc. Il primo anno non resi un granchè ma familiarizzai con
ambiente e lavoro. Mi rinnovarono comunque. Il 2^ e 3^ anno
ottenni buoni risultati. Mi iscrissi al Corso Broker a mie spese
- del resto lo fa per Lei, mi dissero - bello e faticoso 25 sabati
a Milano: diedi l'esame e fui Iscritto all'albo. Frequentando il
corso conobbi un paio di persone con cui nacquero propositi
di collaborazione. Era il 95. Andai in azienda a dire che me
ne andavo da un concorrente. Resta mi dissero, ti facciamo
dipendente. "Figuriamoci, sono anni che faccio l'autonomo, il
consulente... che me ne faccio di timbrare il cartellino?" Bene
la prendiamo come funzionario. Così fu. nel 99 cambiai
azienda ma sempre con contratto a tempo indeterminato.
Non voglio fare il didattico, ma ora mi rendo conto che
occorre utilizzare il contratto co.co.co per rispondere alle
aspettative di chi paga, ma anche per... farsi crescere le ali!
E poi ci vuole un po' di fortuna ..
io ne auguro un pochino a tutti quelli che meritano.
di Roberto BUTICCHI - 40 - Assicurazioni
575. LA MASCHERA DELL'UOMO AGIATO
Co.co.co prima, interinale poi. Partito dalla Campania alla
volta di Roma, non per realizzare sogni ma per afferrare un
pò di dignità. Ogni mattina metto giacca, cravatta e sorriso e
rappresento un'azienda vincente ed in salute.
La sera torno nel mio costosissimo appartamento in affitto, un
seminterrato umido e senza luce di 40 mq, guardo la mia
ragazza, che lavora con Partita Iva per 700 miserabili euro al
mese, e ci diciamo che in fondo c'è chi sta peggio.
"In fondo c'è chi sta peggio", una frase che non sentirete mai
in bocca a chi sta veramente bene.
di Luca Asburi - 31 576. DOTT.ARCHITETTO
dicevo mi fate pena ma c'è molto di peggio: i cantieri di
lavoro del comune di torino.Con un sistema vessatorio all
ennesima potenza si assicurano vario personale, dal manovale
al laureato tutti a 30,89 euro al giorno + 3,89 per il pranzo,
senza nessun diritto anzi devi anche seguire l'orario di 35 ore
settimanali con tanto di cartolina, schiavi a 700 euro al mese
se lavori tutti i giorni senza perderne uno.mi direte perchè ho
accettato visto che se farlo o no son fatti tuoi, è lunga da
spiegare ma l'ultima impresa di costruzioni mi ha lasciato dei
ricordi ancora peggiori.Mansioni odierne :sportello catasto
,numero verde,aggiona file, relazioni tecniche tipo amianto
,progettini del c. ecc.e adesso arriva qualcuno a dirmi che fai?
beato te ,é ilSUPERIORE
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaggghhhhhhhhhhhhhhhh
di nicola mitola - 44 - oggi catasto decentrato
577. DIVANI E FIGLI
Sono tre anni che lavoro nella stessa azienda con un contratto
di co.co.co prima e da co.pro. ora. Mi viene rinnovato di anno
in anno; il "progetto" sul quale lavoro va avanti grazie ad un
dipendente e più o meno 9 collaboratori (fissi). Mio marito ha
32 anni e lavora da 5 come co.co.co. E gli stipendi, come
sapete tutti, non vanno sicuramente a compesare gli aspetti
negativi di questi contratti che qui non posso elencare (1200
caratteri non bastano). Sono tre anni che vorremmo comprare
il divano...ma chi ci fa un pagamento rateale? ancora non
sento fortissimo il desiderio di martenità, posso ancora
aspettare...e per fortuna, perchè se davvero sentissi che è il
momento di fare un figlio sarei ancora più incazzata. Siamo
una forza lavoro molto nutrita e indispensabile. Eppure non
abbiamo futuro, non possiamo fare bambini e non avremo una
pensione. Siamo schiavi; purtroppo non confido nemmeno
nella sinistra...semmai dovesse un giorno andare al governo.
Per ora vivo alla "giornata" il più serenamente possibile. Mi
auguro che noi schiavi del 2000 riusciremo ad organizzarci e
far sentire la nostra voce. Intanto INDIGNAMOCI!
di nera nera - 31 - privato
578. LA FORMAZIONE NON CONTA
Ho una laurea con 110/110, un dottorato di ricerca, un master
in produzione multimediale. Lavoro per 5,50 euro lordi
nell'editoria con un contratto a progetto (ex cococo, la musica
è sempre quella però). Sono precario da quasi 8 anni, tra
collaborazioni occasionali, cococo, copro. Almeno dove sono
ora il compenso arriva ogni mese, in passato sono stato anche
mesi senza. Fino a quando devo formarmi? La formazione
come panacea della precarietà è una vulgata senza senso, che
lo sappia anche il signor Fassino: le imprese vogliono solo
spendere poco; meglio se lavori gratis colla scusa che ti stai
formando...
Qui ci vuole solo un atto di forza legislativo che obblighi le
imprese, con le buone o con le cattive, a non ricorrere più al
precariato. Basta e avanza il contratto a tempo determinato,
come flessibilità. E soprattutto: dateci un reddito di
cittadinanza, universale e slegato dalla prestazione, per essere
meno ricattabili.
http://invisibili.altervista.org/
di Giampaolo Squarcina - 34 - Editoria
579. SAN PRECARIO, AIUTACI TU!
Graphic designer trentenne. Ho sostenuto molti colloqui con
molte agenzie del “settore”, srl, spa, snc, sas, quelle a cui
interessavo mi hanno sempre offerto il cosidetto co.co.co.
Adesso le regole del gioco, perché non può che essere un
gioco per taluni, sono cambiate. Adesso c’è il co.co.pro. ma
pro per chi? Non certo per chi non ha ferie pagate, giorni di
malattia, tredicesima, ma deve comunque essere subordinato
a qualcuno che ti fa capire che DEVI essere presente tutti i
giorni e per di più ti “chiede” di essere flessibile nell’orario
senza pagarti gli straordinari. Flessibile? Ancora di più?
Contratto a pro-getto, un progetto che ci viene affidato per le
nostre competenze e che noi bravi lavoratori pur di portare a
casa la cosidetta pagnotta dobbiamo svolgere senza le
certezze dovute, perché si sa per sopravvivere si deve almeno
mangiare! Ma i nostri di progetti? Io lavoratore precario, in
equilibrio tra il nulla e la presa in giro, non ho diritto ad una
casa, una pensione, un futuro? Devo per forza affidare il mio
futuro ad un Santo che neppure esiste? E intanto rimango
allibita dalla falsità resa pubblica di chi dice che il co.co.pro è
finalizzato all’assunzione! Mi domando se questo termine
esista ancora nel vocabolario Italiano.
di Chiara Mazzotta Epifani - 30 - Graphic Design
580. LE AZIENDE NON SONO MOSTRI
Mi occupo di Risorse Umane in un'azienda IT. Ho letto molti
commenti e volevo fare alcune riflessioni.
Di fatto, la prassi nelle aziende è la questa: i vecchi co.co.co.
vengono sostituiti con i nuovi co.pro., senza alcun
cambiamento per i lavoratori e, in fondo snaturando le
intenzioni (belle ma utopistiche) della Legge Biagi.
Risultato ? Stessa "precarietà" e maggiori vincoli x le
aziende, in un momento di mercato praticamente statico da
qualche anno.
Se questa è la soluzione pensata dal ns governo x dare
maggiore flessibilità al mercato del lavoro, bè... lascia molto a
desiderare! Comunque,è inutile piangersi addosso e
soprattutto credo che ciascun individuo abbia sempre la
possibilità di scegliere. Perciò basta con questo vittimismo dei
collaboratori e con questa demonizzazione delle aziende!
Imparate a scegliere meglio i vs datori di lavoro e se non vi
piace la vs azienda, cercatene un'altra fino a quando non ne
avrete trovato una seria !!!
PS: la ns azienda non fa co.pro e le persone vengono inserite
o come dipendenti o come P.I. - non saremo certo gli unici...
PS2: perchè i sindacati non scendono in piazza x i
collaboratori, anzichè x il falso problema dell'articolo 18 ?
di francesca moggi - 31 - informatico
581. SALVATE LA 500 CON I CONTRIBUTI DEI
LAVORATORI A PROGETTO
DOVE ANDRANNO A FINIRE I SOLDI DEI NOSTRI
CONTRIBUTI VERSATI IN GESTIONE SEPARATA?
di F S - - Informatica
582. 3 ANNI CO.CO.CO COME LAVORATORE FISSO
Ho lavorato per tre anni come Co.Co.Co.. a tutti gli effetti ero
un lavoratore fisso: dal lunerdí al venerdí, dalle 9 alle 5. la
flessibilitá ce l'ha solo l'azienda per non doversi sobbarcare i
conrtributi e gli oneri di un dipendente anche determinato.
alla fine sono risucito a strappare un contratto dipendente ma
in un'altra azienda.
di Dario Favaro - 583. VITA DA ASPIRANTE RICERCATRICE...
Sono passata tra borse di studio e assegni negli ultimi 6 anni:
ho cambiato 4 contratti e non ci sono prospettive all'orizzonte.
Mi sono sposata grazie al lavoro fisso di mio marito
altrimenti chi me lo concedeva il mutuo per la casa? Adesso
alla mia eta' non ho speranze di essere assunta nel privato e
forse meno di ottenere un posto fisso come ricercatore. Sono
preoccupata al pensiero di avere un figlio: con un mutuo, se
non trovo lavoro alla fine di quest'ultimo contratto, come
faremo? E poi dicono che c'e' la crisi della famiglia...
di Valentina Rizzi - 31 - ricerca
584. E' SPAVENTOSO!
Mi limiterò a commentare le parole dei miei "colleghi
geneazionali" e non, in quanto la mia "storia lavorativa"
sarebbe solo una semplice e deprimente ripetizione di quanto
già espresso qui sotto. Laurea, master, lingue, esperienze di
lavoro all'estero e poi il grande salto nel buio... il rientro in
Italia!
Sinceramente non pensavo di essere in così buona compagnia
e devo dire che quasi mi sento fortunato. Ed è proprio quello
che non devo fare altrimenti si fa il gioco di chi fa i propri
interessi sulla solidarietà del mondo dei poveri "Cocoprofili"
(dal greco sguazzanti nella merda e non amanti!)
Trovo spaventosa questa indifferenza a livello istituzionale,
questo menefreghismo che in termini da codice della strada
definirei "omissione di soccorso". Ma non si rendono conto
che il trionfalismo con cui si è annunciato il passaggio dai
Co.co.co ai Co.pro è di un'ipocrisia tipicamente da regime,
quando si cerca di nascondere al popolino la realtà dei
fatti.Abbiate almeno un minimo di dignità: non prendeteci in
giro.
E fare una capatina tra i guadi putridi del vostro popolino,
cercando di capire un po' meglio i veri problemi dei vostri
umili sudditi? Non dimenticatevi l'auto blu..
di Giacomo Giargia - 33 - Ambiente
585. CO. PRO. MA...
Francesco 26 anni, laureato, Contratto a Progetto, il mio Capo
mi tiene per le palle...
(Spero che questa espressione non sia offensiva)
Sono convinto che l'azienda potrebbe permettersi di farmi un
contratto decente ma, probabilmente, a Lui piace tenermi per i
testicoli.
Il contratto a progetto è un altro strumento di potere nelle
mani di chi, di potere, ne ha già troppo.
di francesco corsi - 26 - IT
586. FINCHÈ CÈ VITA C'È SPERANZA
dal 1974 ho sempre avuto la fortuna di lavorare con contratti
a tempo indeterminato con aziende private, nel 1997 vengo
messa in mobilità (az.chimico farmaceutica) e nel nov.97 con
CONTRATTO co.co.co inizia la mia collaborazione con
l'università con mansioni amministrative presso il DIP. di
Ingegneria.
In ufficio siamo in due il Segretario Amm.vo ed io.
A parte il guadagno (poco più di 1 milione al mese) il lavoro
è interessante e piacevole, ho instaurato ottimi rapporti con i
docenti e viene apprezzata la mia efficienza.
Il mio contratto viene rinnovato di anno in anno.
Nel 2002 faccio due concorsi per entrare con contratto a
tempo determinato di 5 anni.
Dal Dicembre 2003 sono dipendente con contratto a termine
di 5 anni dell'università.
Finirò quando avrò 55 anni mi chiedo a quell'età cosa potrò
ancora fare.
Credo che i Contratti a tempo determinato abbiano sostituito i
co.co.co.
E non c'è molta differenza, la cosa piu frustrante e che pur
avendo tutti i doveri del dipendente a tempo indeterminato
non hai gli stessi diritti, non puoi essere eletto nei vari
organismi, non puoi far carriera, e non puoi fare progetti a
lunga scadenza, visto che dopo 5 anni sei a spasso.
di Piera De Francesco - 51 - università
587.
niente finisce chè tutto si trasforma!
In sei anni ho cambiato cinque posti di lavoro e nonostante
una laurea in scienze della comunicazione, due lingue e
buone conoscenze informatiche non ho ancora assaporato
quel frutto proibito chiamato: assunzione a tempo
indeterminato... ma esisterà ancora??
Tra collaborazioni occasionali, agenzie interinali e lussuose
società di recruitment nessuno più viene assunto sul serio, ma
solo preso simpaticamente in prestito. In fondo è normale
perchè mai prendersi l’impegno di costruire un rapporto fisso
quando è possibile usare e buttare via ad oltranza.
Avevo dei sogni e volevo realizzarli, ma ogni volta che mi
risvegliavo ero in un altro posto a fare un'altra cosa con altre
persone. Così un giorno anziché sognare per risvegliarmi
dove non so, ho smesso di sognare ed ho iniziato a non
dormire più la notte ma a lavorare. No, non sono un deeJay, o
uno scrittore maledetto, faccio solo il tecnico. In pratica da
due anni passo le mie notti e week-end a controllare il traffico
della rete. Ora se questa è l’elasticità di cui tanto si parla,
penso proprio che io mi irrigidirò sempre più!!
un saluto speciale ai precari della notte.
Roberto
di Roberto da pazz - 588.
In risposta a "Mirko Bagli - 34 - IT":
Beato te che da Co.Co.Co. guadagni 2000 euro io ne prendo
solo 911....e il mutuo non me lo posso permettere....
di Francesca Flavi - 30 - relazioni pubbliche
589. UNA VITA DA PRECARI... E LA PENSIONE?
Vorrei rispondere al Sig. Mirko Bagli:
caro Mirko, io sono un ingegnere di 32 anni che si è laureato
in ingegneria elettronica alla Federico II (molto semplice
ingegneria elettronica lì...)alla veneranda età di 25 anni,
impiegandoci 6 anni, uno in + della norma; ho anche
frequentato un master alla facoltà di Los Angeles in
California per 6 mesi: lei dice che i contratti co.co.co erano
una manna dal cielo! Ma come si permette! Per fortuna ho
firmato solo contratti a tempo indeterminato a Napoli, ma
adesso, se volessi cambiare e restare a Napoli con la stessa
tipologia di contratto, troverei il DESERTO! Apriamo tutti gli
occhi: ormai a Napoli e nel mezzogiorno il Lavoro, quello
vero che dà la possibilità di formare una famiglia, comprare
una casa dignitosa, di diventare Uomini, NON ESISTE +!
E' una situazione indecorosa, una tortura generazionale quella
che stiamo affrontando noi giovani, sono molto preoccupato
per i ragazzi che si stanno laureando adesso, troveranno il
deserto fuori dall'università, un ambiente pieno di insidie e
che li condannerà ad una vita da precari, senza nemmeno
mettere da parte i contributi pensionistici (vedi nuova
normativa sul TFR, legge dell'agosto2004).
di francesco alberighi - 32 - IT
590. CHE TRISTEZZA IL CO.CO.CO!MEGLIO
VOLONTARIO
Sono uno studente di Lingue e Letterature Straniere di
Genova.Mi trovo adesso in Germania.Sto lavorando in un
Istituto per Stranieri per un progetto del Servizio di
Volontariato europeo. Ho letto alcune decine di storie
raccontate in queste pagine e non mi sento molto ottimista per
il mio futuro lavorativo (nella mia vita ho lavorato finora solo
in nero in un bar), per questo dico:viva il Servizio di
Volontariato Europeo, grazie al quale ho conosciuto decine di
persone da tutto il mondo.Peccato stare qui solo 7 mesi.
E se la situazione del lavoro in Italia rimane cosí, io dico:bye
bye Italia (anche se i miei genitori sentono molto la mia
mancanza quando sono all´estero).
di Massimiliano Schiliró - 23 - Studente universitario
591. COORDINIAMOCI
Ciao tutti,
leggo tutte queste email e mi viene rabbia sono anche io nella
stessa situazione e mi trovo a Milano!!!!!
allora invece di lamentarci perche' nn ci incontriamo tutti per
andare a protestare
nei luoghi dovuti, a far sentire la ns voce
visto che dovrebbero essere i sindacati a difenderci ma tutti
noi sappiamo benissimo come ci tutelano!!!!!!!!!
Questo e' il mio email
[email protected]
scrivetemi cosi iniziamo a formare tutti insieme un
coordinamento in questo modo iniziamo ad AGIRE invece di
piangere!!!!!!
di gennaro borrelli - 34 - commerciale/informatica
592. DIPLOMA
Ragazzi è ora di finirla, scendiamo in piazza e cacciamo tutti
questi politici ladri, anche a costo di usare il bastone, che
siano di destra o di sinistra pensano solo al loro stipendio, alla
loro barca, alla loro villa, alla loro sedia, da Bertinotti a Fini,
via tutti. Fanno schifo pensano solo a nuovi metodi per
sfruttarci e rubarci i nostri pochi soldi. Chiedetevi come mai
nessuno di loro si è comprato le obbligazioni Parmalat o
Argentina? Non restiamo chiusi nelle case a guardare quelle
scifezze di programmi alla tv che ci propinano per
rincoglionirci ad hoc!!!! Noi facciamo i Co.co.co e i
commercianti vanno in giro con i fuoristrada da 50000 euro, e
si lamentano che non spendiamo, brutti stronzi che hanno
raddoppiato i prezzi, creiamo gli spacci per abbassare i prezzi,
diamoci da fare!!
di Leon Alberto - 48 - Informatica
593. RESPONSABILE EXPORT
Ho 50 anni, ho lavorato per 27 anni inninterrottamente
facendo tutta la trafila, fino ad essere dirigente e poi mi sono
trovato fuori dal giro.
4 lingue, esperienze internazionali e di
internazionalizzazione, disposto ad andare ovunque. Ma a 50
anni non ti vuole più nessuno. Sei troppo poco controllabile,
capisci troppo, costi troppo. Dopo un anno di telefonate, fax,
colloqui, perdite di tempo da qualche mese do una mano ad
una piccola azienda. Non sono neanche cococo. Ho la mia
bella partita iva che serve solo per far finta di essere un libero
professionista.
E mi ritengo fortunato di riuscire a sbarcare il lunario. Fino a
quando?
E' questo il futuro che ci aspetta tutti?
Ciao
di Non sono ancora Da buttare - 50 - Non lo so
594. NON SOLO I GIOVANI
Ma a volte non è solo un problema dei giovani. Ero dirigente
di una società internazionale. Arriva il momento della crisi. Io
ho poco più di 50 anni e mi viene chiesto di rinunciare al
rapporto di lavoro dipendente in cambio di una cosiddetta
buonauscita. Se accetto mi viene anche promesso un contratto
di lavoro da consulente con una retribuzione pari a un quarto
di quella di prima. Sono in questa Società da più di 15 anni e
accetto.
di irene dones - 53 - comunicazione
595. DOTTORE DI RICERCA
Uno scandalo! molti dei migliori cervelli di questo schifo di
paese se ne vanno per colpa di questo contratti del cazzo
di Anonimo Anonimo - 33 - Ricerca
596. EX CO.CO.CO.
Architetto 38 anni, ex CO.CO.CO.
Quando pensavo al futuro:
1)la carrierea da libero professinista,
Per avere un incarico pubblico devi avere avuto già altri 2
incarichi pubblici, e soldi da investire. Io ho un incarico
pubblico e pochi soldi. Per incarichi privati devi "conoscere",
non conosco.
2) Architetto dipendente, rarissimi i contratti "normali" (mai
trovati).
3) dipendente nella pubblica amministrazione Ho fatto vari
concorsi in tutta italia, risulto idoneo ma tra i primi non
assunti.
4)Abilitato all'inseganmento nelle scuole medie superiori,
sono in graduatoria e ci restero' a vita.
Insegnamento universitario, 7 euro/ora lordi e poche speranze
di assunzione.
Lavoravo da architetto co.co.co. con responsabilità per circa
1500 euro/mese lordi ma non tutti i mesi.
All'estero non ci credono e non arrivano a capire.
Da sei mesi lavoro come uno schiavo e qui dicono che sono
mal pagato. Ho un contratto a tempo indeterminato, guadagno
2000 euro/mese netti, mi sono comprato un appartamento e
vorrei un figlio,
MI SONO TRASFERITO IN FRANCIA e non parlavo
francese.
Avevo una grande passione per il lavoro e l'architettura, ma
mi é passata la voglia.
di Alberto coccoco - 38 - Architettura
597. CADONO LE ULTIME BALLE DEL GOVERNO
Rinviato il taglio delle tasse che il banana ha promesso da
mesi, per non dire da anni. Cosa significa? Significa che non
si puo' fare, senno' va tutto a rotoli, ma non hanno il coraggio
di dirlo. E continuano a fare i pinocchi, con 20 milioni di
coglionazzi forzidioti che continuano a pendere dalle loro
labbra, qualsiasi cazzata dicano o promettano.
di flaviano torri - 40 - detective
598. CONSULENTE INFORMATICO
Non e' facile la mia condizione da tre anni vivo con un
contratto di associazione in partecipazione con apporto di
prestazione lavorativa da parte dell'associato. Cos'e'? Si parla
tanto di Co.co.co ma anche noi associati abbiamo diritto a ben
poco. Praticamente ci vengono pagati solo i giorni in cui
lavoriamo, non abbiamo diritto a ferie o recuperi dei giorni
festivi, permessi universitari, permessi studio, nessun premio,
nessuna tredicesima o quattordicesima mensilita', non
abbiamo diritto ai buoni pasto, e soprattutto siamo
assoggettati al volere del cliente a cui siamo stati ceduti in
consulenza, che spesso ci tratta come merce dando
giustamente priorita' assoluta ai dipendenti che fanno il nostro
identico lavoro. E sapete per licenziarci la nostra ditta quandi
mesi prima ci deve avvisare? Solamente un mese, e non e'
tenuta a farci conoscere la causa! Ah dimenticavo tutte queste
condizioni implicano l'obbigo di stare bene fisicamente,
perche' se ti senti male NON VIENI PAGATO !! A queste
condizioni non riesco a mettermi una rata sulle spalle senza
che mi padre non garantisca con la sua busta paga (visto che
noi non ne abbiamo)e la paura di non poter pagare e' costante
ogni mese
di Luca Cavaleri - 25 - Information Technology
599. CO.CO.CO... IL GALLO HA CANTATO TRE
VOLTE!!!
Luciano, 26 anni, laureando in Scienze dell'Educazione,
giornalista pubblicista da quattro anni, prima redattore in un
quotidiano locale, poi collaboratore per un mensile nazionale,
addetto stampa del centro universitario sportivo e per la
fondazione Exodus di Cassino, collaboratore e
successivamente redattore di un settimanale locale, addirittura
direttore responsabile per 10 mesi e fondatore di un free press
che stampa 15mila copie, varie collaborazioni con un docente
universitario ecc... ecc... da sempre Co.Co.Co!!! Non ho mai
guadagnato più di 450/500 euro al mese. Mi domando:
quando me la faccio una famiglia, una casa, un'automobile
ecc.... Politici di centrodestra e di centrosinistra ateci un
lavoro, un vero lavoro!!!
di Luciano De Leo - 26 - giornalismo
600. MA CHE LO FATE A FARE..TANTO SI SA CHE I
POSTI BUONI VANNO AI RACCOMANDATI
inclusi VOI CHE SIETE UNA MASSA DI
RACCOMANDATI SCHIFOSI....POVERA LA MIA
ITALIA...IN MANO AD UNA CLASSE GIORNALISTICA
MEDIOCRE ANZI SCARSI
di jghgg ljl;kjlkhjlk - 25 - hkjhgkjhoi
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
601. MATURITÀ SCIENTIFICA ho 38 anni, sono passato da un tempo indeterminato ad un
co.co.co. poi 10 mesi senza lavorare, adesso mi propongono
on co.co.pro. cos'altro mi devo aspettare di peggio?
di carmine salamone - 38 - tecnologico
602. NEL MONDO C'E' TANTO LAVORO DA FARE
Pensiamo ai bambini di strada in Brasile, sono li' che
aspettano di essere aiutati. Piuttosto che lavorare da schiavo,
imparo il portoghese e do' una svolta alla mia via,
andandomene via. Faro' almeno qualcosa di utile con delle
soddisfazioni per avere aiutato della gente.
di fabrizio terragli - 40 - alternativo
603. PERITO NAUTICO
Cari Amici,
Sono oltre venti anni che lavoro all'estero con contratti tipo
CO-CO-CO o meglio Collaborazione a Progetto, nel bene e
nel male di questi contratti, ho avuto e ho le mie soddisfazioni
e questo dovuto a me stesso e non grazie ad altre persone,
siamo sinceri il posto a vita non esiste più. In Italia purtroppo
siamo ancora alle prese con questa utopia del lavoro sotto
casa, le otto ore di lavoro o anche di meno, per poi non
parlare dei concorsi per il posto di lavoro,grazie ai nostri
politici e sindacati che all'estero ci ridino dietro. I tempi sono
cambiati, dobbiamo adattarci e accettare quel contratto di
lavoro anche se a tempo determinato o indeterminato,
l'importante e' di accedere nel mondo del lavoro e acquisire
esperienza e farsi valere.
di PLACIDO xxxx - 48 - Industriale/navale
604. SOLIDARIETÀ AI PRECARI
faccio l'avvocato e difendo i lavoratori.
voglio semplicemente esprimere tutta la mia solidarietà a tutte
le persone costrette a questo umiliante livello di precarietà.
e poi barbara palombelli si lamenta del fatto che i trentenni di
oggi vivono ancora a casa con i propri genitoti; e poi
buttiglione si lamenta del fatto che ci siano pochi matrimoni e
ancor meno bambini nati all'interno degli stessi.
ragazzi, il problema è che le aziende voglio solo guadagnare
di più e sulle spalle dei poveri lavoratori; i soldi ci sono, se a
persone dell'attuale gruppo dirigente italiano vengono
garantiti stipendi del valore di quello di tronchetti provera.
semplicemente, a nessuno va di distribuire equamente reddito.
un augurio. antonio.
di antonio pironti - 32 - avvocato
605. AIUTO HO BECCATO UN ALTRO CO.CO.CO
carissimi,
ne ho beccati tantissimi in soli 4 anni di lavoro.
CO.co.co sinonimo di precarieta', tristezza, sfruttamento
giovanile e poverta'.
Il co.co.co ci ha insegnato ad essere piu' flessibili, piu' forti,
piu' spericolati.
Voglia una vita spericolata voglio una vita da co.co.co
di lucia brocato - 31 - cooperazione internaziona
606. NON È VERAMENTE FINITA...
Invio questa segnalazione perchè credo che l'era dei Co.co.co.
non è realmente finita almeno fino a quando non verranno
equiparti i costi contributivi per unità di lavoro dei nuovi
contratti di lavoro a progetto ai rapporti di lavoro di tipo
subordinato.
Infatti le aziende preferiranno sempre rischiare un rapporto di
lavoro a progetto simulato piuttosto che assumere il
lavoratore con contratto di tipo subordinato come del resto
avveniva con la vecchia CO.Co.Co .Il lavoratore potrà
soltanto successivamente proporre un ricorso per accertare la
vera natura del rapporto e sottoporsi all'alea del giudizio.
Naturalmente tale valutazione è valida solo per i rapporti di
lavoro subordinati mascherati dal progetto e non per i veri
rapporti parasubordinatio autonomi che statisticamente sono
la minoranza e caratterizzati da alte professionalità.
di EMANUELE FERRETTI - 26 - terziario
607. CO.CO.COME FREGARE I GIOVANI......
Ciao a tutti. La mia esperienza e altre esperienze fra familiari
ed amici sono sempre stata caratterizzate da ben pochi
successi. Credo che finche in Italia ci sarà voglia di fregare le
persone ci sarà sempre un governo ladro nel confronto delle
aziende , aziende ladre nei confronti dei dipendenti e noi che
cerchiamo ancora di sopravvivere onestamente e di non
diventare ladri noi stessi.
Mi spiace tanto ma la soluzione per me è arrivata solo quando
ho deciso di cercare lavoro all'estero dove (fra l'altro)l'euro
non è ancora arrivato. Ora sono quasi 3 anni che lavoro nel
regno unito e non mi posso assolutamente lamentare. Fratelli
e amici che ho lasciato in Italia passano ancora da un
contratto all'altro.
Spero che non sia solo uno nuovo nome per una vecchia
fregatura.
di Giovanni Me - 25 - Informatico
608. MANDIAMO A CASA BERLUSCONI
Dimeniticavo...
Alle prossime elezioni abbiamo una grande possibilità, non
facciamoci fregare dalle bandane e dai proclami del milione
di posti di lavoro! Io sono del sud e lo vedo come stiamo
ROVINATI, con tanti ragazzi laureati che se ne devono
andare a Nord per sopravvivere, altrimenti al sud si rischia a
arrivare a 40 anni senza mai aver lavorato seriamente!!!! A
casa il governo delle bandane! A casa chi si allea con la lega,
con i razzisti imbecilli di Bossi! A casa chi illude gli elettori!
A casa chi governa per i propri affari e si dimentica dei
giovani del Sud!!!
Sapete la Banda Berlusconi, la B.B., cosa ci ha proprinato alla
fine dell'estate 2004? La modifica del trattamento del TFR e
la sua destinazione ai fondi pensionistici in caso di silenzio
assenso: in pratica la Banda Berlusconi ha fatto passare in
silenzio il provvedimento e se entro 4 mesi i lavoratori non
inviano una diffida al datore e all'INPS si vedranno defaudati
del diritto di usufruire del TFR! Una cosa pazzesca!! Italiani,
aprite gli occhi!!!!
Pubblicatela grazie, altrimenti anche voi fate parte della B.B.
di francesco alberighi - 32 - IT
609. MI HANNO GIÀ SCRITTO IN 20
COORDINIAMOCI
Questo era il messaggio:
"Rivoluzione sarà!!
Creeremo un partito e faremo il culo a questi stronzi degli
industriali e del governo!! Per prima cosa è necessario creare
un sito internet su cui possiamo iscriverci tutti e poi ci
cordiniamo. se c'è qualcuno in grado di creare un sito mi
scriva al mio indirizzo [email protected]
Siamo circa tre milioni, con le nostre famiglie possiamo
arrivare al 20% dell'elettorato. creeremo degli gruppi di
studio per capire come effettuare una riforma del lavoro che
ci dia gli stessi diritti di quelli a tempo indeterminato!
Facciamo sentire la nostra voce, basta con lo sfruttamento!!
Ma bisogna agire! Esisterà pure un Co.Co.Co in grado di
costruire un sito in poco tempo!! Le nostre pene non
dureranno più di un anno!! Ve lo garantisco"
Mi ha scritto anche uno sviluppatore web (Matteo),
continuate ad inviarmi le vostre adesioni al mio indirizzo -Siamo tutti giovani, abbiamo la forza per cambiare questo
paese e questa classe dirigente di vecchiume!!
di Alex Montano - 27 - consulente
610. IN RISPOSTA A MIRKO BAGLI
Il post di Mirko Bagli ha descritto una situazione lavorativa
quasi ideale. Il tema però, è troppo delicato per essere
affrontato con le singole "riuscite" esperienze professionali.
Allora chiedo a Mirko; se un azienda (che utilizza co.co.pro)
trova difficoltà nel reperire nuovi progetti la prima cosa che
fà è quella di darsi da fare per trovarne altri e nel frattempo
pagare un "inutile" lavoratore? o mandarlo a casa per poi
richiamarlo appena il mercato si muove?. Credo che la
risposta sia scontata. E nel frattempo l'ipotetico lavoratore
come campa? perchè c'è da farsi questa domanda, caro Mirko.
Siccome lo scenario che ti stò descrivendo non appartiene alla
fantascienza di Isaac Asimov ma alla quotidianità nostrana
non puoi non vedere il problema. Se tu ed il tuo incredibile
pedigree di lavoratore non ti avessero consentito di stare a
galla cosa avresti fatto per comperarti casa?.
P.s Scusa la vena polemica ma non riuscivo a nascondere il
mio disappunto
di Fabio Manfredi - 35 - informatica
611. RISPOSTA AL SIG. MIRKO BAGLI
Sig.Bagli sono felice di aver sentito finalmente una voce
"fuori dal coro" ma non si può generalizzare dicendo non
impiegate 10 anni per laurearvi...perchè molti dei giovani che
hanno scritto si sono brillantemente laureati nei tempi previsti
(alcuni anche prima)ma per loro sfortuna non possono (in
virtù della loro professione) fare il consulente come
Lei...provi a riflettere prima di giudicare...mi spiega come un
giovane laureato in chimica o biologia (per es.) che dedica la
propria vita alla ricerca medica...(proprio quella che serve
anche ai fortunati come Lei...dove si studiano le nuove cure
farmacologiche...ecc..)possa fare il consulente o
l'imprenditore???Riflettere...dico solo questo
riflettiamo...perchè non sempre i risultati individuali possono
essere utilizzati come esempio.Molti di "voi arrivati" sono
esempi positi per i giovani ma ricordate che non tutti hanno la
"possibilità" di fare ciò..ma non per questo devono essere
schiacciati dal sistema "lavoro".
Grazie
di LAURA LAURA - 612. PRECARI
Tutti siamo ormai un po precari. Nel lavoro, nella vita. La
casa come la salute, come il lavoro, sono diritto di pochi, la
tranquillita' un privilegio concesso a gocce.
Sono un RSU di Telecom. Lavoro tutti i giorni gomito a
gomito con la precarieta'. Quella che si alza con me la
mattina, quella che lavora al mio gomito. Almeno 800 euro al
mese costa un affitto di casa in una citta' come Roma. Quasi
gli stessi che guadagna un lavoratore CO.CO.CO (e non), in
qualsiasi settore sia impiegato. Su questo in effetti, e' stata
abolita la differenza di classe. Dall'impiegato al commesso,
passando per l'operaio, sono riusciti a livellare precarizzando
la nostra vita, tutti i salari: 1000 euro (sono un inguaribile
ottimista). Una miseria.
Democraticizzazione della precarieta'. Almeno su questo
siamo un po tutti uguali.
Ma i posti di lavoro aumentano. Ci dicono. E aumentano il
consumo di psicofarmaci, aumentano le separazioni, le
famiglie non piu' famiglie, aumenta l'incertezza, la voglia di
fuggire, la necessita' del riscatto e la speranza di vivere
l'evasione del "Grande Fratello". Quanto affanno per capire
cosa succede...eppure e' sotto gli occhi di tutti. Eppure lo
sappiamo tutti.
di marco vitelli vitelli - 34 - telecomunicazioni
613. ANCHE QUEST'ANNO È GIÀ NOVEMBRE...
anche quest'anno è già novembre e si avvicna il momento in
cui a testa bassa, sentendomi umiliata di elemosinare un
diritto andrò dal direttore a spegargli e ricordargli che il mio
contratto come ogni anno è in scadenza e se ha pensato a cosa
vogliamo fare.
mi risponderà non ti preoccupare, ne parlo al prossimo CDA,
e dopo il CDA scoprirò di che morte dovrò morire... o vivere,
comunque senza poter discutere il compenso, calato come
sempre dall'altro della munificenza della direzione, senza
rimborsi spese per i viaggi da acsa a qui, senza il buono-pasto
dei dipendenti, senza il buono-salute che la ditta elargisce ai
diepndenti per esami e visite mediche private.
Ah, questo è un ente che si occupa di sostenere la ricerca, di
assistere i bisognosi, di tutelare l'ambiente, il patrimonio
culturale, la famiglia......non ecrto quella dei collaboratori!
di d. g. - 41 - ricerca
614. NELLA MIA AZIENDA I CO.CO.CO. SONO
STATI COSTRETTI A PASSARE A PARTITA IVA
Sono ingegnere informatico e lavoro per quest'azienda da
quasi tre anni.
Oggi che il CO.CO.CO. non esiste più la politica aziendale è
stata quella di obbligare le persone a passare a partita iva con
lo stesso lordo annuo(pena la fine della collaborazione e
quindi del lavoro).
La mia azienda si compone di circa 200 persone (di cui più
della metà erano CO.CO.CO.) e solo sei dei contratti sono
stati trasformati a progetto, tutti gli altri sono diventati
(obbligatoriamente) a partita iva.
Questo mi sembra un bell'abuso e nessuno controlla questo
tipo di situazione. Se avessero veramente voluto che i
CO.CO.CO. diventassero a progetto, avrebbero dovuto
introdurre dei controlli sulle aziende per monitorare le
variazioni delle tipologie di contratto.
Io non ho mai provato a rivolgermi ai sindacati, perchè
qualcuno dei miei colleghi lo ha fatto e si è sentito rispondere
che i sindacati non si occupano dei collaboratori.
Ora mi domando:"ma il compito dei sindacati qual è?" perchè
non lottano contro queste situazioni di abuso? ...io credevo
tutelassero i lavoratori!
...o forse noi (ormai ex CO.CO.CO.) non abbiamo diritti?
di Marco D. - 36 - Informatico
615.
Anni e anni di lotte per ottenere quei diritti che dovrebbero
essere più umani che lavorativi, e poi.....eccoci qui a vivere
alla giornata!
Un vero e proprio disastro!
Un dramma per chi cerca una casa....non potrà mai averla una
casa!
O paghi l'affitto tutta la vita, oppure fai trent'anni di debiti a
700 euro al mese di mutuo(sempre che tu abbia un contratto a
tempo indeterminato).
E se sei un precario?
Stipendio raddoppiato, ma.....NO FERIE, NO MALATTIA,
NO TREDICESIMA, NO MUTUI...NO TUTTO!
CHE DISASTRO!
di Dario --- - - Informatica
616. RISPOSTA A "PERITO NAUTICO"
Salve Sig. Perito, nessuno contesta il fatto che il lavoro
indeterminato sia in estinzione (ma su questo si potrebbe
aprire un Forum...), però la disperazione di chi da anni è
succube di questo contratto risiede nel fatto che nè Banche nè
Finanziarie di alcun genere riconoscono la validità di tali
contratti per concedere mutui e prestiti anche ridicoli!!!!!
Se è vero che tali sono i contratti del futuro il Governo (di
qualsiasi colore) si impegni a far accettare anche dalle banche
e Finanziarie tali contratti altrimenti non lamentiamoci se il
commercio e gli acquisti in Italia si stanno letteralmente
azzerando!!!
Comunque chi ha un Co.Co.Co o un Co.Pro ed è tenuto a
rispettare degli orari fissi sappia che può denunciare il proprio
datore di lavoro perchè si tratta di un autentico abuso.
Saluti e in bocca al lupo a tutti!!!!
di Fabio Bacchiego - 31 - Assicurazioni
617.
Co.co.co.....co.co.co... questa è la proposta di lavoro... ma
dove? in un pollaio??? e invece no, in un posto di lavoro
rispettabile dove tutti i ragazzi "co.co.co." sperano di avere al
più presto un contratto "più serio"...
A scadenza rimangono tutti fuori la porta... e allora? e allora
siamo tutti QUA.QUA.RA.QUA.
di Paola e Sabrina xxx - 618.
Eccomi qua, ricercatrice in Italia, finita anche io nella selva
dei co.co.co.(polli che fanno uova con contratto a termine).
Come non riternermi fortunata, io che per anni ho lavorato
senza alcun compenso! Già allora i miei capi mi spiegavano
quanto fossi fortunata rispetto a chi restava a casa.
Figuriamoci che ora mi pagano anche un po', affinché io mi
diverta a fare ricerca! Anche io nell'esercito di chi deve essere
sempre in salute (ma sì, i capi ci concedono qualche influenza
stagionale, ma il cielo ci protegga da malattie più serie!), e
delle donne che devono rinunciare al desiderio di maternità, a
meno di non sposare un uomo benestante e di potersi
permettere di restare a casa. Poi i precari non sono proprio
come gli altri, diciamo la verità. Le riunioni sono per "quelli
di ruolo" e nei congressi (quando si riesce a partecipare) come
presentarsi? Be', però siamo liberi, non c'è obbligo di orario,
basta portare a termine un progetto. A meno che i capi non
invitino gentilmente alla presenza quotidiana. Per fortuna,
però, ogni mese firmiamo un foglio in cui dichiariamo di aver
svolto il nostro lavoro senza obblighi contrattuali, né vincoli
di orario. Che bella cosa la libertà!
di Francesca S - 34 - ricerca
619.
Una decina di anni fa questi contratti schifosi li avevo visti
solo in Sicilia ed erano illegali ora invece hanno legalizzato
questi contratti e sicilianizzato l'Italia.
Invece di lamentarvi ricordatevi di queste schifezze quando
andate a votare.
di Rolando Scleba - 620. A ME È ANDATA BENE
Lavoro nella stessa agenzia di comunicazione da oltre 4 anni.
da altrettanti vivo da sola a Milano. Tutto questo periodo è
stato un rinnovo perenne dello stesso co.co.co, fino ad aprile:
miracolosamente assunta (chiaramente a fronte di revisione
del mio stipendio netto).
Non aspiro al posto di lavoro a vita, ma adesso posso sognare
di entrare in banca e provare a chiedere un mutuo, o più
banalmente comprarmi una lavatrice a rate (senza presentare
anche il cedolino stipendio dei genitori...). Di sicuro le mie
prospettive si ampliate.
Molto peggio è andata a tante figure junior: prima i contratti
duravano in media 6 mesi, oggi a progetto 2...una precarietà
troppo esasperata.
Finchè le altre istituzioni non si adegueranno all'esistenza di
questi contratti, ai giovani che entrano nel mondo del lavoro
non potrà che rimanere tanta amarezza e frustrazione.
di elena lambertucci - 30 - comunicazione
621. LAUREA IN ECONOMIA E COMMERCIO
Sono indignato per come si evolve il mercato del lavoro e
come si sfruttano i giovani dandogli poche prospettive di
crescita e poca fiducia in se stessi. Sono un 29 enne laureato
in Economia e la precarietà si fa sentire non solo a livello
contrattuale ma soprattutto a livello di qualità del lavoro. Il
sottoscritto è umiliato dalle mansioni che gli vengono affidate
e dalla poca disponibilità dell'imprenditore alla formazione
professionale. Paradossalmente, essere precario , non ti fa
sentire incatenato a questo sistema marcio e senza anima.
Andrea
di ANDREA CALA - 29 - commercio
622. DICIAMO LA VERITÀ
Il co.co.co. il co.co(? per cosa starà sto secondo "co"?)pro. e
tutti i "co" che ci sono stati e che verranno sono come il
lenzuolo insaguinato esibito fuori dal balcone, in epoche non
troppo lontane, il giorno dopo il matrimonio. Testimonianza
di una verginità presunta e finalmente esternata ed
esternabile.
Quale fosse poi la verità lo sapevano tutti o quasi.
La verità è che dietro a queste sigle ci sta un padrone che
abusa dei dipendenti (che di questo status subiscono solo le
angherie e non possono accampare alcun diritto) e che si para
il posteriore dallo stato, che fa finta di non sapere che i
"progettisti" ex "coordinati" sono gli ex lavoratori in nero.
Insomma, una cosa stile "terra dei cachi". E come sempre il
rapporto tra zucchina e ortolano ricalca i soliti vecchi schemi.
Certo che siamo arrabbiati, ma non basta certo a trovare una
soluzione, non credete?
di Rollo Tomasi - 39 - formazione informatica
623. NON SO COME DIRLO....
Anche io facevo parte del modo dei COCOCO.
Personalemnte devo ringraziere questo tipo di contratto che
,anche se con modalità più vicine ad un rapporto di schiavitù
che uno lavorativo, mi ha permesso di acquistare una
professionalità che altrimenti non sare mai riuscito ad
ottenere e che adesso vendo a caro prezzo.Il problema e che,
se il progetto proposto "arricchisce" (professionalmente) chi
lo esegue ci si può anche stare, ma un contratto a progetto per
,(esempio) operaio generico in catena di montaggio (non me
ne vogliano),oppure lavoratore stagionale( esempio settore
alberghiero) non ha senso.Ad oggi non ho un posto "fisso" nel
senso che sono un consulente, ma non mi posso lamentare.
Bisognerebbe mettere una norma per classificare i progetti ai
quali si può applicare questo contratto; farli diventare una
sorta di contratto di formazione temporaneo ed impedirne la
reiterazione non motivata da effettive esigenze de
"PROGETTO".
Ma forse chiedo troppo.
di Guido nn - 28 - Informatica-->PA
624. RAGAZZI PERDETE TEMPO
Raga ma lo capite o no che vi stanno cacciando fuori
dall`Italia....e si ragazzi non ve la prendete...io sono scappato
otto anni fa...l`Italia mi manca da morire ma finche` avremmo
questa classe politica...ahi...ahi...faccia ridere l`Europa e il
Mondo...Raga no raccomandata no lavoro...e si cari e`
cosi`....io la casda in`Italia la sta comprando grazie ai soldini
guadagnati all`estero grazie Italia grazie Signori politicanti
corrotti...guardate se non avevo niente da perdere avrei fatto
la Brigata Rossa...siete voi che portate la gente a fare le brutte
cose...un bacione alla mia Italia e alla Mia Sicilia
Guido Bulla
New York
di Guido Bulla - 30 - Informatica
625. MI HANNO SCRITTO IN 30 - ECCOVI IL SITO
http://it.groups.yahoo.com/group/cococo_italia/
Questo era il messaggio:
"Rivoluzione sarà!!
Creeremo un partito e faremo il culo a questi stronzi degli
industriali e del governo!! Per prima cosa è necessario creare
un sito internet su cui possiamo iscriverci tutti e poi ci
cordiniamo. se c'è qualcuno in grado di creare un sito mi
scriva al mio indirizzo [email protected]
Siamo circa tre milioni, con le nostre famiglie possiamo
arrivare al 20% dell'elettorato. creeremo degli gruppi di
studio per capire come effettuare una riforma del lavoro che
ci dia gli stessi diritti di quelli a tempo indeterminato!
Facciamo sentire la nostra voce, basta con lo sfruttamento!!
Ma bisogna agire! Esisterà pure un Co.Co.Co in grado di
costruire un sito in poco tempo!! Le nostre pene non
dureranno più di un anno!! Ve lo garantisco"
Mi ha scritto anche uno sviluppatore web (Matteo),
continuate ad inviarmi le vostre adesioni al mio indirizzo -Siamo tutti giovani, abbiamo la forza per cambiare questo
paese e questa classe dirigente di vecchiume!!
di Alex Montano - 27 - consulente
626. BASTA BERLUSCONI, MA ANCHE PRODI NON
SCHERZA
Sono il primo a dire che è ora di basta. Silvio se ne deve
tornare a fare l'imprenditore. Ma non dimentichiamoci del
lavoro interinale, chi vi è SOGGETTO STA' PEGGIO di noi
collaboratori, e questo "fantistico" contratto l'ha introdotto il
nostro Prodi. Forse è davvero ora di creare un centro di potere
che faccia capo ai lavoratori "subordinati"!!!!!!
di massimo dell'aringa - 30 - terzo settore
627. UN MESSAGGIO PER REPUBBLICA
Scrivo alla redazione di Repubblica:oltre a pubblicare i nostri
mortificanti racconti, pensate di fare qualcosa?
Vorrei suggerire di presentare un'iniziativa concreta,
pubblicarla e chiedere la nostra adesione.Sarò la prima a
partecipare se si potrà portare il nostro caso in
televisione!Credo molto nella forza e nel potere dei Mass
Media!
di stefy B. - 32 - P.A.
628. CI SONO ANCHE QUELLI FURBI
C'è un altra categoria di co.co.co./co.co.pro. Questi sono
quelli furbi (perchè i furbi ,si sa, sono da tutte le parti). Quelli
che lavorano nelle pubbliche amministrazioni.
esempio. Il dirigente del settore A prende a progetto il figlio
del dirigente B il quale prende la nipote di A e la moglie di C
il quale prende il moroso della figlia di B e via dicendo. si
forma così una catena di amici, amici degli amici amici degli
amici degli amici...(leggi:mafia).
Dopo che queste persone sono rimaste a progetto nella P.A.
per un paio d'anni si fa un "bando pubblico" per l'assunzione
a tempo indeterminato ma vengono richiesti requisiti talmente
specifici che praticamente possono partecipare coloro che
hanno avuto contratti a progetto. Infatti quando ci sono questi
concorsi entrano solo loro.
Questo è un ottimo sistema per aggirare i concorsi pubblici e
per mettere sedute solo le persone "Gradite". In barba alla
professionalità e a tutte le belle parole che qualcuno ha voglia
di sprecare.
di Stefania XXX - 629. VOGLIO UN PO' DI SICUREZZA
Ho 30 anni, sono laureata in lettere e ho la specializzazione
come bibliotecaria. Sono anni che le biblioteche, con notevoli
svantaggi anche per loro si servono di precari di cooperative
(in modo da non poter sembrare lavoro subordinato a tutti gli
effetti).
Ho contratti di lavoro che danno grande sicurezza, data la loro
durata di 6 mesi, 1 anno al massimo.
Tutte le biblioteche in cui ho lavorato hanno bisogno di
personale, ma i concorsi sono bloccati e così le assunzioni
nelle biblioteche private: il lavoro c'è ma mancano i fondi. Io
mi chiedo se sempre e solo nel settore della cultura manchino
i fondi. Mi chiedo se è logico che io che sono precaria debba
insegnare il lavoro a chi è regolamente assunto. Mi chiedo se
e per quanto tempo ancora dovrò lavorare a cottimo, credevo
che i nostri antenati a inizio secolo avessero lottato contro il
lavoro a cottimo. Mi chiedo ancora se a tutti va bene
considerato che i miei colleghi non si lamentano mai con i
datori di lavoro e accettano sempre tutte le condizioni
proposte (anche quelle inaccettabili) peggiorando la
condizione di tutti.
di ANONIMA BIBLIOTECARIA - 30 - Biblioteche
630. PER PERITO NAUTICO
credo che non hai ben chiaro cosi significhi flessibilità..... non
è il desiderio di avere il lavoro sotto casa o anche non è il non
avere un contratto flessibile.... credo che tu confonda il
termine FLESSIBILITà E PRECARIETA
di alessandro alessandro - 29 - privato pubblico
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
631. ALZIAMO LA TESTA
BASTA STARE BUONI PER PAURA DI PERDERE IL
POSTO DI LAVORO, TANTO VI POSSO ASSICURARE
CHE SAREBBE LORO A PERDERCI SENZA DI NOI,
DOVE TROVANO QUALCUNO CHE LAVORA SENZA
MALATTIA E SENZA FERIE, DI SICURO NON SI
METTERANNO A FARLO COLORO CHE HANNO UN
POSTO A TEMPO INDETERMINATO.DUNQUE CI
SONO LAVORI E PORSONE DI SERIE A E DI SERIE
B,COME AL SOLITO... E' PROPRIO VERO LA STORIA
SI RIPETE!!!BEH FACCIAMOCI SENTIRE E
UNIAMOCI! CI SARA' GENTE CHE CONTINUERA' A
DIRE CHE LE PERSONE SI LAMENTANO TROPPO, E
SU QUESTO PUNTO POSSO ESSERE ANCHE
D'ACCORDO, BASTA PAROLE... MANIFESTIAMO IL
NOSTRO MAL CONTENTO CON AZIONI DI
PROTESTA, CHE PER UNA VOLTA SIANO GLI ALTRI
A STARE IN GINOCCHIO.
VORREI DIRE AD ALEX MONTANO CHE HA TUTTO
IL MIO SOSTEGNO E CHE CHIUNQUE VOGLIA
CREARE UNA VOCE UNANIME DI PROTESTA PUO'
TROVARE IN ME UNA FORTE ALLEATA.
di CHICA GUEVARA - 21 - INFORMATICA
632. IL CO.CO.CO.
Il mio rapporto con il co.co.co. non è stato piacevole.
Io avevo tutti i doveri di un impiegato, ma i miei diritti erano
ben diversi: non avevo ferie pagate, non avevo buoni pasto,
non potevo essere malato.
Ora sto discutendo un contratto a proggetto, "che Dio ce la
mandi buona!".
di Daniele Olivari - 22 - Informatica
633. INTERINALE, COCOCO E NIENTE LAVORO
sono laureato da 4 anni
inglese, pc, brillantezza, laurea a 23 anni = niente
alle aziende non serve gente in gamba, ovunque si va il lavoro
è solo un pezzettino facile facile...
alle aziende serve solo risparmiare sul costo del lavoro e
tenersi flessibili = contratti precari
nessuno offre più un tempo indeterminato, ne un cfl(neanche
nei mesi precedenti)
ringraziamo il nostro stato e la legislazione sul lavoro
di mark hope - 27 - finanza e controllo
634. FACCIO L'IMPRENDITORE FLESSIBILE
Lavoro dal 1990. Non ho mai avuto un contratto degno di
questo nome. Le mie aspirazioni si sono sempre scontrate con
carriere dove non conta chi sei, ma chi conosci. Ho aperto la
partita IVA e adesso gioco su due tavoli, libero professionista
(pseudo, perchè faccio consulenze solo a 2 società)e
imprenditore/venditore dei suoi servizi, per non perdere
opportunità con chi mi obbliga ad avere la p.IVA (TV naz.).
Insomma sono un "imprenditore flessibile". Siamo i meno
fortunati, tra i 30 e i 40 con un lunghissimo curriculum fatto
di collaborazioni occasionali, collaborazioni coordinate e
continuative, contratti a tempo determinato, lavoro interinale,
contratti d’agenzia, e corsi di de-formazione senza sbocchi:
esperienze che dobbiamo considerare solo transitorie se non
vogliamo lasciare sul terreno della flessibilità la nostra
professionalità. Mi difendo guadagnando poco e scegliendo
solo bei progetti. Ma al fisco regalo il 70% di ogni mia fottuta
fattura lorda (il 52% di inps e irpef + il 18% circa di Iva
perchè noi intellettuali non abbiamo un cavolo da scaricare).
Mi restano 30 euro ogni 100 a cui potete sottrarre i costi fissi.
E ho tanta voglia di lasciare questo paese di m...a.
di Alessandro Flex - 38 - Comunicazione
635. APPELLO DI ASCOLTO PER ALEX MONTANO
ciao Alex volevo prima cosa darti la mia piena adesione...
volevo solo dirti che non riesco a mandarti un e-mail perche'
da dove lavoro non si possono mandare e-mail.. per cui il mio
appoggio che arriva da Milano te lo do' da questo spazio di
REPUBBLICA.
SONO SICURA CHE ANCHE UNA PERSONA IN PIU'
SIA IMPORTANTE PER LA NOSTRA BATTAGLIA,
PERCHE' TUTTI NOI SIAMO STUFI DI TENERE BASSA
LA TESTA PER PAURA DI PERDERE ANCHE QUESTA
PRECARIETA', QUESTA FORMA DI RICATTO A CUI
SIAMO OGNI ANNO SOTTOPOSTI.
di chica guevara - 21 - informatica
636. PRECARIA DA UNA VITA
2 lauree, una specializzazione, 3 master e non so nemmeno io
quanti corsi formativi alle spalle.
Risultato? Un contratto precario da 10 anni (prima da
co.co.co e poi tempo determinato) nello Stato e zero
possibilità di ottenere un mutuo, fare un figlio, comperarmi
qualcosa a rate.
Penso di ritirarmi in Tibet a fare meditazione zen per il resto
della mia vita.
di giulia croci - 30 637. LAVORI IN SVIZZERA
Qui da noi in Svizzera il lavoro fisso e a vita non esiste da un
pezzo. Ogni datore di lavoro ti può licenziare in qualsiasi
momento (con un termine di preavviso fissato nel contratto,
tipicamente tre mesi) e senza dover dare nessuna
giustificazione. Nonostante questo (o forse PROPRIO per
questo) le cose vanno benissimo. I datori di lavoro sono
flessibili, possono adeguarsi al mercato del lavoro, possono
assumere anche per brevi periodi e, guarda caso, il tasso di
disoccupazione è meno del 4%! Era ora che anche l'Italia
desse un po' di flessibilità alle proprie aziende! Certo che per
i lavoratori non c'è più la garanzia del posto di lavoro a vita,
ma è il prezzo da pagare. Vista la mia esperienza in Svizzera,
non solo sono disposto a pagare tale prezzo: PRETENDO DI
PAGARLO e qualunque partito provasse ad introdurre un
sistema con posto di lavoro a vita, verrebbe immediatamente
bocciato alle urne! Dovete solo abituarvi al nuovo sistema!
di A. A. - 32 - Informatica
638. LAUREA
ho un contratto interinale...fino a dicembre in mezzo a tutto
questo schifo di mondo (lavorativo e non solo) mi sembra già
di avere vinto la lotteria, almeno i buoni pasto me li
danno!non potrò mai comprare una casa...ma nel lavoro
dicono o no che è importante la flessibilità?
ragazzi miei, tutto andrà meglio...tanto peggio di così...
di samantha sorrentino - 28 - impiegata
639. MATURITÀ TECNICA
Il co.co.co l'unico vero contratto per "POLLI", in questo
mondo di "carnefici" del lavoro. Personalmente lavoro per
tre-quattro mesi all'anno, mi devo considerare una persona
occupata?
di lorenzo cherubba - 30 - metalmeccanico
640. HO RICEVUTO MOLTE EMAIL, ISCRIVETEVI
ALLA MAILING LIST
Questo era il messaggio:
"Rivoluzione sarà!!
Creeremo un partito e faremo il culo a questi stronzi degli
industriali e del governo!! Per prima cosa è necessario creare
un sito internet su cui possiamo iscriverci tutti e poi ci
cordiniamo. se c'è qualcuno in grado di creare un sito mi
scriva al mio indirizzo [email protected]
Siamo circa tre milioni, con le nostre famiglie possiamo
arrivare al 20% dell'elettorato. creeremo degli gruppi di
studio per capire come effettuare una riforma del lavoro che
ci dia gli stessi diritti di quelli a tempo indeterminato!
Facciamo sentire la nostra voce, basta con lo sfruttamento!!
Ma bisogna agire! Esisterà pure un Co.Co.Co in grado di
costruire un sito in poco tempo!! Le nostre pene non
dureranno più di un anno!! Ve lo garantisco"
Mi ha scritto anche uno sviluppatore web (Matteo),
continuate ad inviarmi le vostre adesioni al mio indirizzo -Siamo tutti giovani, abbiamo la forza per cambiare questo
paese e questa classe dirigente di vecchiume!!
per iscrivervi visitate
http://it.groups.yahoo.com/group/cococo_italia/
di Alex Montano - 27 - consulenza
641. DIPLOMA DI RAGIONIERE
Buongiorno a tutti... Io sono uno dei pochi fortunati ad avere
avuto l' opportunità di avere un contratto a tempo
indeterminato.
La mia storia è un po diversa...condivido pienamente con tutti
coloro che dicono che oggi esiste la precarietà... Voglio
raccontare la mia... Lavoro in un azienda informatica del
sud(come si sa il settore non naviga in buone acque!!!) ed il
nostro bel "CAPO" ha pensato bene di trattarci un po come
animali...Mi spiego; Ci mandano in trasferta in condizioni
poco dignitose cercando di risparmiare il cent. non si possono
chiedere aumenti...insomma fanno in modo da farti dimettere.
Purtroppo come posso leggere dai vs messaggi (e come ben
sappiamo tutti) se volessi cambiare lavoro o azienda mi
troverei anche io nella vs stessa situazione e ciò mi spaventa.
Morale della favola...TUTTI E DICO TUTTI
APPROFITTANO DELLA SITUAZIONE E ,COME LA
VEDO IO, DOBBIAMO SOFFRIRE PER CAMPARE!!!
SONO CON VOI E CONDIVIDO LA VOSTRA LOTTA
ASSOCIANDOMI PIENAMENTE!!!
di Marco Valenti - 32 - Informatico
642. I COSIDETTI "BUONI"
Dopo anni di impegno nel mondo dell' associazionismo con
contratti del tutto precari, ho trovato lavoro in una
associazione molto nota in Italia dove, per motivi economici
mi è stato proposto il contratto a progetto.
Fin qui, nulla di male, si sa che nel mondo del non-profit non
girano sicuramente molti quattrini, ma almeno, si suppone
che esista la solidarietà e la correttezza.
Nulla di tutto ciò: dopo un anno di lavoro sono stata scaricata
con la scusa che non c' erano le possibilità di trasformare il
mio contratto a progetto in co.co.co. (faccio notare, neanche
una assunzione a tempo indeterminato, ma CO:CO:CO!),
come la legge prevede.
Il bello è che mentre mi dicevano questo, si avvicendavano
persone a fare i colloqui nell'ufficio della responsabile del
personale.
il risultato è stato che ora la mia posizione la ricopre la
migliore amica della figlia della direttrice della associazione.
Altre posizioni sono ricoperte da perfetti incapaci e
improvvisati "professionisti del non-profit", che hanno, come
una, il papino consigliere di un ministro.
Vorrei far sapere quanto siano ipocriti, sfruttatori e nepotisti e
quanto abusino di questi contratti, quelli che
difendono i deboli.
di Serena Calvi - 31 - non-profit
643. SEMPRE PEGGIO
oramai il modo di lavorare è cambiato precari a vita e per
rendere la vita più frizzante ci sono le famose rate .AH ora si
che siamo tutti contenti grazie tante!!!
di fabio gises - 30 - informatico
644. MA LE CO.CO.CO. NON SONO STATE INSERITE
DA UN GOVERNO DI CENTROSINISTRA?
Già è proprio vero , il governo Prodi con ministro del lavoro
TREU.
Beh direi che molti commenti nel forum che danno la colpa al
governo dovrebbero essere tramutati in un "j'accuse" contro il
centrosinistra, colpevole di avere voltato le spalle alla
gloriosa classe operaia.
Buonasera a tutti
di Matteo Ripamonti - 34 - INFORMATICA
645. PER A.A. CHE LAVORA IN SVIZZERA
Fare un paragone tra l'Italia e la Svizzera non mi sembra
assolutamente possibile. Una mia compagna d'Università, di
nazionalità svizzera, dopo la laurea ha tentato disperatamente
di trovare un lavoro a Bologna per poter rimanere in Italia,
nella città che amava. Non c'è riuscita, e alla fine si è dovuta
rassegnare a tornare nel paesino natale, dove peraltro
l'attendeva una cattedra d'insegnamento praticamente sicura,
con uno stipendio che - neanche a dirlo - è più di tre volte
quello di un professore italiano che insegna da vent'anni, e
con famiglia a carico. Quindi mi pare evidente l'assoluta
insensatezza di un paragone tra la flessibilità svizzera e quella
all'italiana...
Non parlo della mia esperienza perchè troppo simile a quella
di tante altre donne sui trent'anni che hanno già scritto qui le
loro storie.
di Pulce Salterina - 31 - televisione
646. LAUREA DI SECONDO LIVELLO
Il mio primo contratto di lavoro è stato il famoso co.co.co.
accettato per forza con tanto di trasferimento in un'altra città,
Roma, per poter almeno cominciare a lavorare.
La mia società non ha perso tempo, in un secondo momento
mi ha obbligato ad aprire la partita iva, pena la perdita del
lavoro!!!!
La verità? La mia situazione economica è ulteriormente
PEGGIORATA!!!!
Non è sicuramente questo il modo giusto per aiutare i giovani
ad entrare nel mondo del lavoro,così ci costringono a fare la
fame durante la gioventù e a trascorrere una vecchiaia in
povertà!!!
Aiuto!!!
di Rossella Cipriani - 32 - informatico
647. ANALISTA FINANZIARIO
E' sempre la stessa storia: chi e' bravo diventa co.co.co. e chi
e' figlio di qualcuno gli riservano i "posti fissi"!!! Ho vissuto
questa situazione un po di tempo fa, e alla fine l'unica cosa fa
fare e' stato andare in Inghilterra: qui senza conoscere
nessuno e solo con le mie forze, ho imparato la lingua ho
preso un master e ora lavoro come analista finanziario alla
General Motors!! In Italia, l'unica cosa che mi hanno proposto
e; stata procacciatore di affari per una banca locale!! Che
Schifo!!!!
di giancarlo pepe - 31 - Finanza
648. MA QUANDO ARRIVERA' IL CONTRATTO
INDETERMINATO
HO 20 ANNI E CON QUESTO CONTRATTO NON
POSSO SPERARE A NIENTE...
di MARTINA BRACCESI - 20 - COMMERCIALE
649. PER GIULIA CROCI
>2 lauree, una specializzazione, 3 master e non >so nemmeno
io quanti corsi formativi alle >spalle.
Forse se invece di prendere 2 lauree, 3 master e mille corsi
formativi alle spalle, tu avessi impiegato il tuo tempo a
cercare un lavoro stabile, a quest'ora l'avresti trovato.
Voi laureati proprio non avete capito niente.
di Matteo Giusti - 25 - INFORMATICA
650. X PULCE SALTERINA
L'unico paragone che non si può fare tra Italia e Svizzera è
proprio quello che fai: riguardo lo stipendio! Bisognerebbe
parlare di costo della vita, contributi sociali, cassa malati,
tasse, orari di lavoro, vacanze, ecc, ma è troppo complicato e
si andrebbe fuori tema!
Per quello che riguarda la sicurezza del posto di lavoro,
invece, il paragone ci sta eccome! Da noi l'idea stessa di
lavoro garantito a vita è assurda! Sappiamo benissimo di
poter venir licenziati in qualsiasi momento (con alcuni mesi
di preavviso) e va bene così! Questa flessibilità permette alle
ditte di essere forti e dinamiche e, in ultima analisi, permette a
noi dipendenti di avere un posto di lavoro non garantito, ma
fisso!
di A. A. - 651.
io mi inserisco nella giungla dal due novembre. la cosa carina
è che il mio contratto prevede solo il pagamento delle ore in
guardia attiva (la parte minima) mentre le ore superiori alla
quaota fissata (ed è facile superarla...) non sono nè
rimborsabili nè pagate...
di luca bertolaccini - 31 - sanità
652. PRECARI APAT
Salve siamo i 400 precari dell'APAT Agenzia per la
Protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici
Nella nostra Agenzia (unico esempio in un' Italia delle P.A.)
dove convivono in-felicemente:
400 tempi indeterminati con 2 tipologie di contratto uno
Comparto Ricerca e uno Comparto Ministeri e poi..
Co.co.co
Co.co.pro
Tempi determinati a 7 mesi
Ex art. 7 ovvero collaboratori con partita IVA
CFL (rinnovati illegalmente per anni)
I problemi dei precari sono quelli di tutti voi ossia niente
mutuo (nonostante una favolosa convenzione per gli "altri"
con i mutui BNL e INPDAP), nessuna possibilità di mettere
sù famiglia (nonostante convenzioni con asili nido, campi
scuola, acquisto di libri di testo), niente buoni pasto, sfruttati
ben bene con orari di lavoro come e più degli altri e con
responsabilità come e più degli altri.Tutto sotto l'occhio
attento e vigile del Ministero dell'Ambiente.
Insomma APAT un'oasi felice della precarietà !
di Santi Precari - - tutti i dipartimenti APAT
653. PERCHE NESSUNO CHIEDE IL REFERENDUM
SULLA LEGGE TREU- BIAGI??
Carissimi amici
leggo i vostri messaggi e mi riconosco in molti di voi,
abbiamo chi piu chi meno tutti gli stessi problemi, lo stesso
senso di sconforto e poca fiducia nel futuro.
Alcuni si lamentano del fatto che a livello politico il nostro
disagio e´poco sentito e questo me lo posso spiegare dicendo
che la nostra situazione fa comodo a molte potenti
corporazioni
Chi ne tra maggior vantaggio sono le imprese in quanto
hanno minori costi e maggiore flessibilita, ma anche il settore
pubblico se ne avvantaggia che non e´piu costretto ad
assumere a tempo indeterminato
La classe dirigente e i politici compiacenti sono riusciti a
creare uno scontro fra generazioni, tra noi e nostri genitori,
facendo credere a quest´ultimi che i loro privilegi si possono
mantenere solo se vengono a noi negati senza pero
menzionare il fatto che il nostro disagio alla fine ricade
comunque sulle famiglia,(unico ammortizzatore sociale
rimasto) Questo a mio avviso spiega perche anche i partiti piu
sensibili alle problematiche del lavoro e i sindacati non
raccolgono pienamente la nostra protesta, perche cosi facendo
pensano di proteggere quella che e´ la maggioranza dei loro
iscritti o elettori
di Gianluca Selva - 28 654.
La mia esperienza da Co.co.co. e' durata poco. Iniziata nel
luglio 2000, e' finita nel maggio 2001 perche' la societa' poi
mi ha offerto un contratto a tempo indeterminato. Per questo
nulla da dire. La cosa che pero' mi ha scandalizzato e'stata la
dichiarazione dei redditi. Eterna studente e nulla tenente, sono
stata l'unica nella mia famiglia a versare dei soldi al fisco. In
famiglia, tutti assicurati regolarmente da anni con stipendio
fisso da anni , proprietari di appartementi, macchina ecc.
hanno ricevuto dei soldi dallo stato....Io no!!! Ok, loro hanno
il mutuo da pagare....ma per me e' stata veramente una
beffa!!!!!!!! Da non credere!!!!! E il mio stipendio era nella
media....basso!!!!
di Alessandra Miatto - 33 - tecnologico
655. EPPURE IO HO UN SOGNO
Ci considerano dei Cervelloni, ci chiamano nerd, talvolta
siamo un po' bizzarri, siamo quelli i cui genitori non
saprebbero spiegare il lavoro che facciamo, quando siamo noi
a spiegarlo ci godiamo sguardi di ammirazione, siamo titolati,
certificati, skillati, medagliati, sebbene siamo giovani i nostri
curriculum sembrano scritti da Asimov.
Facciamo un lavoro usurante, ogni due anni resettare e
imparare tutto da capo, rimettersi in gioco, continuare a
studiare, creare un mondo di molti neppure sospettano
l'esistenza, questo ci fa sentire speciali, ma sappiamo che non
potremmo continuare fino ai 65 anni. Non è biologicamente
possibile.
Sì, noi lavoratori del settore IT/ITC, siamo le menti pesanti di
questa società: oggi, senza di noi, non si muove foglia.
Eppure, eppure, siamo proprio noi ad essere i meno tutelati, i
più bistrattati, siamo tutti co.co.co, co.co.pro o facciamo
fattura. Quelli che sono assunti non hanno contratti collettivi,
non hanno sindacati, non appartengono a nessuna categoria.
Amiamo il nostro lavoro, ma un giorno questo non ci basterà
più.
Eppure, io sogno il giorno in cui prenderemo coscienza del ns
potere:
FERMANDOCI UN GIORNO, FERMEREMO IL MONDO.
di Miao Mio - 33 - IT
656. PER MATTEO GIUSTI
"Voi laureati proprio non avete capito niente".
No, abbiamo capito che e' inutile ragionare con ignoranti
come te. By the way, senza ingegneri, fisici, chimici etc.
(ossia laureati, caro mio) non esisterebbero la tastiera, le
connessioni, le teorie fisiche, i materiali e molti dei
programmi stessi e algoritmi che usi e che ti fanno
guadagnare la pagnotta. Ma evidentemente tu sei uno
cresciuto a videogiochi e con la mentalita' del praticone, che
e' la stessa che portera' alla rovina l'Italia. Quindi queste cose
non le capisci proprio.
di Fiorenzo Zordan - 35 - chimico
657. IL MESTIERE PIÙ ANTICO DEL MONDO
laurea in architettura 110/110 Lode e menzione
Operatrice call centre Sky
speranze di lavoro al Sud = ZERO
per lavorare part Time al Nord occorrerebbe uno stipendio di
almeno 1200 euro / mese e per tutti i mesi.
forse sarebbe meglio intraprendere la più antica professione
del mondo!!
ma è contro i miei principi morali
Stanno creando una generazione di schiavi
senza diritti e senza speranze !!
di Roby Napoli - 25 - Call center Sky
658.
Salve,
anche io ho lavorato come co.co.co. in una grande azienda
italiana (DE AGOSTINI). All'inizio il contratto era di sei
mesi, poi mi è stato rinnovato per un anno intero, dopodichè
l'azienda ha pensato bene di mandar via tutto il personale
precario.
In teoria il personale ci diceva che il contratto era libero e che
potevamo andare in ufficio quando credevamo e anche
lavorare da casa. In pratica la mole di lavoro era talmente
tanta che seguivamo il normale orario di lavoro dei
dipendenti. Quindi abbiamo lavorato come dei dipendenti
senza le stesse garanzie, ovviamente.
Buonasera
Elena da Roma
di ELENA NESPOLI - 32 - IMPIEGATA
659. SIAMO TUTTI CO.CO.CO.
Ciao, nella mia azienda siamo TUTTI co.co.co. o meglio lo
eravamo. Da circa un anno abbiamo il contratto a progetto,
ma ovviamente non è cambiato nulla. Doveri di un
dipendente e nessun diritto. Ridicoli biglietti da visita dove
ognuno di noi è "responsabile" del proprio settore, di un
settore fantasma come i nostri posti.... siamo in ricerca
perenne, se qualche anno fa avremmo dato molto per chi ha
scoperto e valorizzato le nostre capacità, oggi ce ne
freghiamo, ci sentiamo solamente usati. Persone di 40 anni,
con famiglia, in questo stato da sei anni! Dove andremo da
vecchi? Il mio ultimo CV l'ho mandato per un posto in
Cameroun......
di Orty B. - 38 - grafica editoria
660. COME COSTIPARSI CORDIALMENTE
Continuo a collaborare continuamente, con conseguente
sforzo di intelletto da tempo e mi chiedo quanti vantaggi
consistenti ho già raggiunto... insomma tutto lo studio
precedente, che avrebbe dovuto solidificare le fondamenta del
mio lavoro si sono sgretolate con l'impatto al mondo del
lavoro-o-del-non-lavoro. In tutto questo farfugliare, si fatica a
trovare un filo rosso, che conduca il mio ragionamento da
qualche parte. Questo mio vagare(vogare), apparentemente
senza, sc(o)(am)po, non è un semplice esercizio di stile, ma si
spinge più oltre. Del resto, questa è la migliore metafora della
condizione di Co.Co.Co, ma ora posso ritornare alla
razionalità, già perchè da questo momento non dovrò più fare
12 ore al giorno per una manciata di euro, da oggi sarò un
collaboratore a progetto! Urrà! Urrà! Urrà! non so...ma se
comincio ad annusare l'aria intorno a me, allargo bene le
narici e tiro su di naso per sentire con certezza, che aria tira
sento come un odore di bruciato, che proviene dalle mie parti
basse, esattamente dal fondo...e non so perchè ma ho come
l'impressione, che in qualche modo qualcuno o qualcosa mi
ha nuovamente inc...oraggiato!
di Davide Bressanin - 27 - comunicazione
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
661. RESPONSABILITÀ DEI SINDACATI
il netto e drammatico divario attuale delle fasce iperprotette
(gli assunti a tempo indeterminato di varie tipologie, basti
citare banalmente ferrovie, amministrazioni pubbliche e così
via) che accentuerà ancor più la tensione sociale in una lotta
all'arma bianca alla caccia disperata di questi posti sempre più
rari è dovuto in buona parte ai nostri bravi sindacati. Cgil Cisl
e Uil continuano a fare lotte accanite solo per le fasce già
privilegiate (art. 18 ecc) e non fanno niente per i Cococo, per
le partite Iva forzate (io sono un tapino di questi)e precari
vari. Perchè? Perchè la loro base associativa è data in gran
parte da pensionati e lavoratori col posto fisso ovviamente.
Ma questi bei dirigenti sindacali considereranno che un
giorno, calando gradualmente i pensionati, restringendosi la
fascia di lavoratori col posto fisso, se non si mettono a
considerare anche i precari avranno (giustamente) pochissimi
iscritti?
di Fix Big - 34 - ricerca
662.
Io ero un Co.Co.Co di quelli buoni..
Raggiunti i 39 anni di contribuzione, spaventato dalle
continue esternazioni di governanti poco intelligenti me ne
andai in pensione di anzianità, come "lavoratore precoce" non
avevo neppure "finestre" da rispettare.
Ma di fare il pensionato non ne avevo voglia, per cui mi
cercai un lavoretto Co.Co.Co..ho una buona professionalità,
l'ho trovato, probabilmente "grattandolo" ad un giovane..Ho
fatto il Co.Co.Co per due anni, pagando le tasse che c'era da
pagare (che scemo, poi hanno condonato..) e qualche
soldarello l'ho guadagnato.
Ora mi hanno detto che non si puo' piu', sparisce il Co.Co.Co.
e devo lavorare "a progetto"..in realtà, a me non cambia nulla,
ma da come la capisco per i giovani è (se possibile) ancora
peggio..
di Luciano Lanzi - 58 - Informatico
663. PER FIORENZO ZORDAN
In merito alla disputa laureati e non, la trovo assurda, io credo
che il commento contro Croci "voi laureati non avete capito
niente" credo significi "Il fatto di avere una laurea non ti fa
avere piu' diritti rispetto a chi non ne e' in possesso"...tutto
qui.
Io credo che ogni persona possa essere di aiuto nella societa'
indipendentemente dal titolo di studio. Avere una laurea non
vuol dire essere inteliggente!!!
di Elettra Pertini - 30 - Avvocato
664. LE PAROLE A VOLTE NON SERVONO...
MEGLIO I FATTI
A pochi giorni mi toccherà firmare il nuovo contratto a
PROGETTO, dopo averne firmati 5... Si sono quasi ormai
cinque anni che vivo nel precariato. Senza un'auto, senza
casa...SENZA FUTURO!
Il paradosso è che conduco un lavoro da dipendente (con
orari, timbro il cartellino, i permessi e ferie devo richiederli),
il fatto è che per i giorni di malattia e ferie non sono retribuiti.
La pensione ormai è un miraggio...
il Contratto a Progetto è soltanto un cambio di nome perché la
forma del contratto rimane, in quanto è stato pensato per
sfruttare i ragazzi e dopo un paio d'anni buttarli in strada.
di "Che" Guevara - 25 - Informatica
665. LAUREATO IN SISTEMI INFORMATIVI
TERRITORIALI
Io ho fatto un corso di laurea breve: si chiama Laurea in
Sistemi Informativi Territoriali.Figura che lavora prettamente
nella PA, quando ci sono concorsi (nel pubblico si riesce a
prendere in Co.co.co 1000-1200).
Il privato, invece, sviluppa molte soluzione per lae PA, e io
ho trovato lavoro come tecnico S.I.T./G.I.S. presso la
Datapiano srl (Ve),per €620 al mese+buono pasto. Solo dopo
tre medi sono riuscito a farmi rimborsare l'abbonamento
dell'autobus.
Finito la commessa mi hanno lasciato a casa. Cioè dopo un
anno di lavoro, precisamente, il 31 agosto, tanto i cococo
sarebbero stati validi fino ottobre.
Ci mangiano molto sopra i privati, e spesso svolgi solo
digitalizzazioni di piani regolatori,l'unico modo per tutelarsi è
vincere un concorso (e spesso viene data precedenza ad altre
persone.. e non proprio a quelle più capaci). Nel pubblico il
sistema si raggira con meno facilità forse.
Grazie ai contratti atipici si è solo incrementata la precarietà e
l'insicurezza.
Io alla fine ho finito per fare l'impiegato, e anche qui ho avuto
un prendere o lasciare non proprio coerente con la legge.
Almeno dovrei lavorare con continuità,ma non ho più
aspettative di crescita.
di francesco Bertacco - 28 - Informatica-GIS-SIT
666. RISPOSTA - LAVORI IN SVIZZERA
Caro A. A., tu parli bene dall'alto del tuo lavoro precario in
Svizzera: ma forse non ti sovviene che lì, innanzitutto, i salari
sono forse un tantino più alti che qui in Italia. In seconda
battuta, forse non hai valutato che qui, in Italia, con un
contratto a progetto, non è possibile acquistare neppure un
cavolo di pc. Due anni fa avevo un contratto interinale (che è
addirittura più garantista del co.pro.) e quando dovetti
acquistare un pc per scrivermi la tesi (quindi mi era
indispensabile, e non lo facevo per capriccio) decisi di farlo a
rate e tasso zero, dato il mio stipendio interinale da nababbo:
ebbene, alla fine il finanziamento lo accese mio fratello,
fortunato titolare di contratto a tempo determinato!!!ripeto:
forse lì da te in Svizzera si vive bene, perchè la consuetudine
ormai vi ha dotato di strumenti commerciali con i quali non
dovete scontrarvi, ma con cui potete interagire. Ma qui, caro
A.A. ( a proposito:come mai non ti firmi? Dato che abiti in
svizzera ti assicuro che non verremo a rimproverarti!), e col
Co.Pro. si vive male...te lo assicuro!!
di Stefano Carsi - 31 - customer care
667. FIGLI DI UN DIO MINORE
Ci troviamo in equilibrio su un filo di lana, con un fucile
puntato alle spalle e tanta povera gente che da sotto soffia per
farti cadere e prendere il tuo posto, che tanto di meglio non
c'è. Solo un pazzo o un disperato (profilo della maggior parte
di noi) potrebbe accettare tanta incertezza e rischi :
la risoluzione dei problemi e i mezzi necessari sono a carico
nostro, non possiamo ammalarci o infortunarci più di 30
giorni in 2 anni, non è prevista formazione professionale, non
abbiamo diritto di sciopero per non ledere gli interessi del
committente...... la lista è lunga come il naso di chi fa credere
che tutto ciò dà DIGNITA’ a chi trova sulla sua strada un
“contratto a progetto” detto anche “progetto a contratto
limitato”
di Ernesto Hasta-Siempre - 39 - Informatica
668. DIPLOMA
io ho un lavoro a tempo indeterminato e mi ritengo fortunato
ad averlo. secondo me il lavoro flessibile puo essere utile
(come ingresso nel mondo del lavoro)ma non deve essere la
soluzione per il problema occupazione e come minimo il
sistema (mutui, acquisti a rate ecc.ecc.)dovrebbe uniformarsi
e svecchiarsi!!!!quando si lotta per i diritti dei lavoratori sono
sempre in prima fila e mi fa inkazzare il fatto che molti(anche
i flessibili) siano indifferenti quando si sciopera e dicano
"tanto e' tutto uguale e non cambia niente".i diritti conquistati
con le lotte sindacali li stanno smontando pezzo per pezzo e
tra un po non ci restara' piu niente!cerchiamo tutti di non
essere indifferenti perche' rischiamo tutti di perdere i diritti e
le tutele(o di non poterne mai avere)alla fin fine non si lavora
mica per la gloria no????ciao a tutti!!!!
di j p - 26 - telecomunicazioni
669. FF
dsaaaaaaa
di prova prova - 5 - dsaf
670.
Due anni di CoCoCo come alla catena di montaggio: ore e ore
al telfono, con attrezzature malfunzionanti (e clienti arrabbiati
che aspettano in linea), con le pause cronometrate che
arrivano dall'alto, le multe per i ritardi, i turni che possono
venire cambiati in qualunque momento, senza il diritto di
ammalarsi, di volere una casa, di restare incinta, di iscriversi a
un sindacato, di far le ferie. Una vertenza di parte del
personale verso l'azienda si è risolta a nostro favore, più o
meno.Adesso ho un contratto a progetto con un'altra azienda:
a prima vista sembra la stessa schifezza.
di B B - 671. ATTENZIONE AI CO.CO.PRO.
CO. CO. CO. per circa due anni e mezzo. Da luglio 2004
assunto con contratto a tempo determinato di sei mesi con
scadenza dicembre 2004.
I limiti del co co co, inaccettabile per questo, è che ti rende un
lavoratore meno uguale degli altri: meno diritti a parità (se
non di più) di prestazione offerta. La precarietà non è di per
sè un male assoluto: può attivare delle energie atte a
migliorare le proprie capacità, obbliga a non sedersi su quanto
conseguito, spinge ad interrogare continuamente il mercato
del lavoro e quindi ad aggiornare di continuo il proprio
profilo professionale.
La riprova di quello che dico l'ho riscontrata su me stesso nel
momento in cui ho firmato il mio primo contratto a tempo
determinato di sei mesi: almeno ora per sei mesi ho pari diritti
rispetto ai miei colleghi.
Attenzione ai co co pro: nel mio ultimo contratto era
contenuto un progetto così vago e così indefinito che nei fatti
si rivelava essere un co co co a tutti gli effetti. Nella sostanza
si delineava una fattispecie che nessuna delle tante previste
dalla legge Biagi sarebbe in grado di disciplinare.
Scommettiamo?
Grazie dell'opportunità che ci offrite con questo forum.
Cordiali saluti.
di Donato Cappiello - 30 - credito
672. CARI ITALIANI
Cari amici,
Veramente me dispiace la situazione che ce in Italia, io come
metà straniero che sono veramente mi sento male di vedere a
tanta gente brava, anzi, bravissima in queste condizione, non
ce nulla di piu brutto che non avere fiducia al futuro, ma
bisogna dire cari, che voi, noi, tutti abbiamo colpa, quanti di
voi hanno votato Berlusconi ?, solo perché è il presidente del
Milan, quanti de voi volevano fare il “wanna be” di quello
la?. Si cari la situazione è brutta ma sedersi a guardare il big
brother e la De Filippi sicuramente non è la soluzione. Usate
la testa, per trovare una soluzione si non e per voi, per i sui
figli, si possono averli perché adesso anche quello è un lusso
per i ricchi.
di Alfonso Camporese - 33 - commerciale
673. E POI?
Sono laurenda in legge.L'esperienza sarà quella futura a cui
mi sto avvicinando.Adesso mando il mio curriculum e
aspetto.Mi guardo intorno e vedo un grande vuoto:stipendi
bassi, lavori non proporzionati alle competenze,poche offerte
e raccomandati di ogni genere.Nessun futuro certo e nessuna
possibilità di poter formare una famiglia.Con due stipendi,io e
il mio ragazzo impiegato da due anni non potremmo fare un
mutuo...Ho studiato la riforma del lavoro e no,non ci
siamo,sono stati superati tutti i limiti:con la scusa di snellire il
mercato ne è stato generato uno nuovo,un pavimento su cui
hanno passato troppa cera.Privo delle elementari sicurezze
che sono necessarie ad un lavoratore.E pensare che la riforma
era stata pensata per noi giovani!
di Roberta Romei - 26 674. EQUITÀ, PERCHÈ IL LAMENTISMO
ASSOLUTO È STERILE E BANALE
sono sempre quello che addita anche i sindacati per il
precariato senza alcuna protezione sociale, ma come penso ci
siano tante cose che non vanno dalla parte sindacale,
imprenditoriale e delle norme che si sono introdotte
(l'iniziatore fu comunque un governo di Centro sinistra), così
sono contrario al lamentismo passivo e lacrimoso.
Io per primo lavoro tanto, troppo e senza sicurezze, ma leggo
tra questi interventi delle mail non propositive, solo di
lamento passivo, per il sud, per Berlusconi, per ogni ragione.
Certo che le cose non vanno, ma ci si rimbocchi le maniche!
La manna dal cielo non arriva se uno non è raccomandato,
quindi ci si attivi a capirne i motivi e a prendere delle
contromisure, ognuno nel proprio piccolo. Quelle lamentele
piagnucolose non servono da sole, piangersi adosso fa parte
di una cultura passiva e "mammona" tipica di noi italiani, e
ancor più di alcune parti d'Italia, che non cambierà lo stato
delle cose, nè tantomeno la sensibilità (quasi insignificante di
fatto) dei sindacati a questi temi.
di fix big - 34 - ricerca
675. TASSE E PRECARIETÀ
sono ricercatore universitario in un laboratorio di
biotecnologie e dopo due anni di prestazioni gratuite ho visto
nel co.co.co. un mezzo per riuscire ad otterere una qualche
forma di retribuzione. la mia è una posizione di una certa
responsabilità e per così dire indispensabilità. tuttavia i
contratti (ne ho stipulati 2 in 2 anni) mi sono sembrati da
usurai: oltre al ridotto riconoscimento economico per l'attività
svolta (10.000 euro lordi per un anno) l'Università ha ben
pensato di accollarmi tutti gli oneri fiscali, sia quelli a carico
mio che a carico dell'ente, vedendomi così ridotta la cifra
dello stanziamento non dico del 40% ma quasi.
contemporaneamente devo svolgere un altro lavoro, altrimenti
chi "campa"?
va bene elasticità e mobilità nel lavoro...ma questi contratti
mi sono sembrati troppo precari e troppo tassati.
di Michele Di Stefano - 31 - ricerca
676. CHE VITA GRAMA !!
La vita è dura: troppo dura ed il futuro non ci riserva nulla di
buono.
Troppa precarietà, troppi raggiri !!
Noi, intendo dire la mia neo famigliola (siamo solo in tre),
tutti i mesi facciamo i salti mortali per riuscire a MANGIARE
!!
Ma vi pare possibile ciò ?
Mio marito lavora part-time solo da gennaio di quest'anno
(ma per circa due anni è stato precario) ed io lavoro a tempo
indeterminato (meno male !!)
Mi sento persino in difetto nel lamentare la nostra situazione
in paragone a quanto ho letto in alcuni dei vostri messaggi !!
Dovre andremo a finire ??
UN AUGURIO A TUTTI.
Debora
di Debora Bertogliatti - 36 - commercio
677. SEMPRE UGUALI
Cambia la sigla aumentano le limitazioni, ma è sempre la
stessa storia, DANNO +BEFFA, solo un modo per alcuni
imprenditori FURBI di eludere il fisco e di non pagare la
gente adeguatamente, MA PENSATE che nel famoso co co
co fosse del tutto denunciata la retribuzione reale???
CAZZATE solo cazzate, gente che lavora le stesse ore di una
qualsiasi altro lavoratore a tempo indeterminato che prende
gli stessi soldi di un lavoratore subordinato con la differenza
di non avere, NE MALATTIA, NE FERIE pagate, NE
TREDICESIME O QUATTORDICESIME CHE SIANO
(visto che questi contratti investo anche il settore commercio,
e da poco anche il bancario).
Uno si paga anche la sua parte di contributi con il buon 730,
ma cosa vuoi di più dalla vita??? Una damigiana di LUCANO
CHE MI UBRIACO, perchè è l'unico sistema per vivere felici
in un'ITALIA di IPOCRITI.
di Anonimo Anonimo - 25 - IT
678. RISPOSTA AD A.A:-32-INFORMATICA
Volevo dare delle delucidazioni al sig. A.A.-32-infomatica
che scrive dalla Svizzera.
Sono fermamente contrario alle tue opignoni epresse perchè
l'Italia è l'Italia e la Svizzera è la Svizzera (voglio dire che
quello che va bane a voi, necessariamente non può esselo a
noi).
Prima di tutto rileggiti BENE le altre-mail,
2°in Italia se non hai un posto di lavoro fisso non PUOI
ACCEDERE A NULLA: MUTUI E FINAZIAMENTI VARI,
ergo non puoi costruirti una vita tua (nemmeno le filiali delle
banche SVIZZERE ti concedono aiuti)
3°per tua info. gli imprenditori italiani e non solo ci stanno
marciando sopra con questi contratti, dato che uno stipendio
medio di questi lavoratori e di 600 €.
4°per il mercato del lavoro se hai una età superiore a 35 anni
sei vecchio e nessuno ti vuole; per non parlare se sei donna.
Avrei altri mille motivi da elencati, ma credo che questi
bastino,e la prossima volta prova a pensare prima di scrivere.
Ps. per tua info. sono assunto a tempo indeterminato, ma sono
a totale sostegno dei precari, perchè un domani potrei finire
(anche tu, si fa prest finire dalle stelle alle stalle) nelle stesse
condizioni.
di massimo codar - 30 - elettronica
679. LICENZA MEDIA
ho lavorato per circa due anni a contratti rinnovabili finchè un
giorno ho avuto un infortunio sul lavoro e ho scoperto troppo
tardi che l' assicurazione prevista dal contratto era una miseria
e ho inoltre perso il lavoro perchè non mi hanno più rinnovato
il contratto, secondo loro dovevo mettermi in malattia e starci
per un paio di giorni.
di simone paoletti - 32 - trasporti
680. ASSUNZIONE...
Nel momento dell'uscita della Legge Biagi, i miei fantastici
datori di lavoro mi hanno comunicato che avrei continuato a
recepire lo stesso stipendio ma nn avrei piu recepito Busta
Paga.. Ovvero: Lavoro nero. Dopo anni di sacrificio (ho un
affitto da pagare)mi sono licenziata di punto in bianco, so che
è circa un anno che cercano qualcuno che mi sostituisca, ma
nessuno riesce a tenere i ritmi e le personalità dell'ufficio. Ma
io sono stata ripagata. sono andata all'estero a imparare una
lingua straniera ed insegnare italiano in diverse scuole. e al
mio rientro mi aspettava un contratto a tempo
INDETERMINATO in un'altra società, con stipendio minore,
ma con la possibilità di andare finalmente in malattia...
di Cecilia Donetti - 28 - turistico alberghiero
681. SETE DI CONOSCENZE....
Ciao a tutti...io ho un contratto a tempo INDETERMINATO
ad 4 anni, settore ICT.
A parte l'ovvia solidarietà all'amico del nuovo partito, volevo
dirvi che Co.Co.Co, Co.Co.Pro o Coccode' la solfa è sempre
quella:
siamo in ITALIA! Un paese dove la MERITOCRAZIA non è
mai esistita ne mai esisterà. Chiunque abbia fatto colloqui a
scopo di assunzione conosce perfettamente quella affabile
sensazione di presa per i fondelli...sensazione
derivante dal fatto che, se vuoi arrivare da qualche parte non
importa ne chi sei, ne cosa fai, ne cosa
sai...piuttosto...CONOSCI CHI???
Eh gia'...andiamo avanti a presentare parenti e
amici ai datori di lavoro...io faccio un favore a te e tu lo fai a
me! Co.co.co o indeterminato cosa cambia? Comunque sia se
vuoi vivere qui ti tocca conoscere qualcuno! Questa è la
verità.
In bocca al lupo per tutto ragazzi e....
<<NON TI PREOCCUPARE, TI CHIAMIAMO NOI!>> ;)
di ANDRE (SEMPRE IO...) - 28 - ICT
682. MATURITÀ SCIENTIFICA
Stato vergogna!
Non ascolti la voce di questi cittadini?
Non ascolti chi reclama quel diritto che è contemplato nella
Costituzione?
Noi abbiamo diritto al lavoro!
Noi abbiamo diritto ad una casa !
Noi abbiamo diritto ad una macchina!
Noi abbiamo diritto ad una vita normale!
Noi vorremmo progettare il nostro futuro!
E tu, tu, hai dei doveri che come troppo spesso oggi succede,
dimentichi di rispettare.
Cari compagni ringraziamo tutti questo stato e questo
governo, volutamente menzionati con l'iniziale minuscola,
che hanno attuato una riforma del lavoro degna dei loro
cervelli, minuscoli!
Adesso un grazie vero a Zucconi e a Repubblica che ci
permettono di far sentire il nostro grido troppo spesso
strozzato.
Ciao
Incazzato nero.
di raffaele iovenitti - 27 - Amministrazione universit
683. TUTTE PALLE,NN NE POSSO +
OK, le cose anche se sono le stesse possiamo chiamarle con
un nome diverso: crema di mais=polenta,
meticcio=bastardino....co.co.co=collaborazioni a
progetto...ancora una presa in giro. Ho accettato il mio primo
cococo 1 anno e mezzo fa (dopo averne rifiutati a decine!), ci
eravamo accordati per 6 mesi di cococo e poi se andava bene
all'azienda assunzione: tanto x cominciare i mesi sono
diventati 8 poi ok assunzione...bene!...ma piano a cantar
vittoria: un mese fa il mio capo dice che costiamo troppo
perciò o "collaborazioni a progetto" o a casa....e nn è che ha
intenzione di riassumermi (che sarebbe lo scopo di questo
nuovo contratto). Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno
portato il modello americano in Italia...gra cosa
congratulazione!
di L B - 28 - grafica pubblicità
684.
Vivo e lavoro in Irlanda da 4 anni e non ho mai cercato
direttamente lavoro in Italia.
Prima di partire comunque ricordo di aver ricevuto un'offerta
di contratto co.co.co da parte di un'azienda che mi contatto'
per il solo fatto che parlo bene inglese....ancora rido (!!!).
Mi dispiace veramente per la situazione corrente. Un
consiglio: andatevene all'estero, investite tempo e un po' di
denaro per imparare una lingua e in Italia tornateci da turisti
in estate e a Natale...
Fed.
di Federico Germondani - 32 - Finanza
685. AMICI ITALIANI
Ciao amici scribo dalla Espagna e lego di tanta gente che se
lamenta e dole. Ma io chiero a voi tutti ma porche' ve ne
rimanete in Italia? Perfino in Espagna siamo messi mejo.
Anche i Portuguesi che sono i gitanos d'Europa ve fanno le
scarpe tra poco tiempo. Hola e buena suerte.
di Guillermo Minguez - 38 - comercio
686. RISPOSTA FIX BIG
oK..HAI RAGIONE,CARO FIX BIG...DAI,SIAMO TUTTI
PIU'ì PROPOSITIVI,CHE FINCHè C'è VITA C'è
SPERANZA....DAI...MI DICI CHE POTREI FARE NEL
MIO PICCOLO?TE NE PREGO, HO PROPRIO BISOGNO
DI QUELLE PROPOSTE CHE...OOOPS, TU PROPRIO
NON HAI LASCIATO!
di STEFANO CARSI - 687. ETA' PENSIONABILE
Buongiorno , ho una questione da sottoporre essendo stato un
cococo per 5 anni e 26 anni di contributi versati come
dipendente .Pare che i 5 anni accumulati come cococo non
influiscano nell'anzianita' lavorativa:e perchè mai? E' vero
che la contribuzione ha un peso diverso, ma e' pur vero che
l'INPS ha avuto un cliente per ben 31 anni. Oggi sto
lavorando in Svizzera ,per cui avro' un'ulteriore conteggio da
effettuare ,anche se in virtu' degli accordi bilaterali in questo
caso l'anzianita' verra' riconosciuta, ma non accetto il
principio precedente . Come intendono le autorita' gestire tutti
coloro che hanno fatto parte della grande famiglia cococo, e
che come nel mio caso hanno avuto una doppia
contribuzione?
Grazie
di Riccardo Bianchi - 52 - finanziario
688.
Sará RIVOLTA!!!!!!!!
La gente é stanca, ha fame!
Finirá cosí, come é giá avvenuto nella storia!
di Rosanna Rosanna - 26 - Lingue straniere
689.
La cosa che avvilisce più di tutto è l'impotenza di fronte
all'arroganza dei "datori di lavoro". Credo che la legge 276/03
meglio nota come "riforma Biagi" debba essere rivista
ponendo dei limiti ad es. al numero di collaboratori che una
azienda può assumere in relazione al numero di dipendenti
'veri'; inoltre si dovrebbere proibire ad una azienda di
rinnovare questa forma contrattuale alla stessa persona per
più di due-tre anni, ci deve essere una prospettiva di
assunzione seria entro un termine predefinito. Credo anche
che ci dovrebbero essere delle tabelle di riferimento per le
retribuzioni, è ridicolo lasciare il compenso alla
contrattazione tra le parti: non vedo infatti quale forza
contrattuale può avere un lavoratore che si sta inserendo nel
modo del lavoro! Se le aziende richiedono flessibilità devono
essere disposte a pagare i rischi di precarietà che il lavoratore
corre. Infine esorto i dipendenti 'veri' a non sottovalutare
come problemi altrui queste questioni: la legge Biagi, a fronte
delle pur legittime richieste di flessibilità provenienti dal
mondo dell'impresa, ha incrinato profondamente il concetto
dei "diritti acquisiti". Nessuno si deve più considerare al
sicuro.
di Mirko Anarchè - 690. COMPILAZIONE DEL MODULO
c'è una moltitudine di laureati che piangono che non riesce
neanche a compilare un modulo elementare: nel campo
TITOLO non dovete mettere la vostra brillante laurea con
voto e titolo della tesi ma l'argomento che volete trattare. per
tutti quelli che si lamentano ma almeno compilano il modulo
in modo corretto, dico semplicemente che condivido le
preoccupazioni, e anche se non faccio parte del mondo dei
precari scenderei in piazza a manifestare con voi se ci fosse
una rivolta.
a tutti quelli che vorrebbero il posto fisso per fare un mutuo
dico: state tranquilli con 1000€ al mese di busta paga a meno
di non avere il 50% del capitale in anticipo (considerando i
prezzi odierni delle case)il mutuo non te lo fanno comunque
di Daniela Geri - 31 - assicurazioni
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
691. LA CACCIA GROSSA
Cari lettori, proprio ieri ho scritto qui un articoletto x dirvi la
mia esperienza. Il mio contratto scade questo venerdì e oggi,
parlando col datore di lavoro, è venuto fuori che non si
rinnova perchè non c'è mercato. Mi occupo di corsi di
formazione a distanza, la mia passione, il mio settore di studi.
Mi sono laureata lo scorso anno in Scienze della Formazione
a Firenze, con 108/110, sono una delle poche elette che è
riuscita a far parte del mondo della Formazione a Distanza,
seppur per breve periodo, ma non basta. In Toscana non c'è il
minimo mercato o cultura della formazione continua per il
lavoratore. Nessuno spende per formare il dipendente eppure
tutti ci vogliono giovanissimi, formatissmi ma non troppo sennò devono pagarci adeguatamente, sia mai! - ed
esperienziatissimi. E' un'Italia allo sfacelo, e direi che ci sta
bene se la gente vota questo governo di ladri. Ma quelle
decisioni ricadono sulla gente onesta, me compresa. Da
lunedì comincio a cercare 1 nuovo lavoro! 1 altro
co.co.co..ups!!Collaborazione a progetto! Ho 26 anni, i miei
mi pagano le rate dell'auto, vorrei almeno convivere col mio
fidanzato. Vorremmo 1 figlio 1 domani. E invece? ZERO%
FUTURO.
di Laura Irtanucci - 26 - Formatrice
692. DIPLOMA DI RAGIONIERE
PROGRAMMATORE
Salve a tutti, volevo dire che oggi la situazione non è delle
migliori, io fortunatamente ho un contratto a tempo
indeterminato e guadagno bene. Per ottenere queste
condizioni però ho dovuto lavorare molto, non immaginate
quanto e alla fine sia perchè il mio settore è uno dei migliori,
sia perchè ho sbagliato poco nel fare le mie scelte ... mi sono
trovato in una buona condizione.. quindi volevo suggerire a
TUTTI di non perdersi d'animo. Sperando che la situazione
migliori.. continuate a dare il massimo delle vostre possibilità
e anche se vi pagano poco non fa niente.. perchè lo fate per
voi per poter poi cogliere la vostra occasione.
di Anonimo Anonimo - 26 - I.T.
693.
Ho 35 anni, una laurea e praticamente da sempre lavoro come
co.co.co. Da due mesi ho un nuovo lavoro ed è sempre la
stessa solfa, il boss sta ancora decidendo che tipo di contratto
GLI CONVIENE FARMI...
Pensate un po' vorrei anche sposarmi e avere un
figlio...AHAHAHAHAHA!!!!
di Neola Anonima - 35 694. RISPOSTA PER GUILLERMO MINGUEZ
M'ha fatto troppo sorridere la tua risposta........
Comunque ragazzi il problema non è lavoro a tempo
indeterminato o meno, vogliono la flessibilità ??? ben venga,
ma cominciamo a pagarla come si deve sta gente o NO???
di anonimo anonimo - 25 695. LAUREA
Sono un ragazzo, da pochissimo laureato, che l'anno scorso
ha sperimentato il famoso mondo del CO.CO.CO. (ma che
bel pulcino è nato). Volevo avvisare i futuri lavoratori che
bisogna lottare affinchè questa forma di sfruttamento
moderna del lavoro cessi.
La mia esperienza è stata pessima, ma non tanto la mia
personale, ma quella dei miei colleghi.
Infatti nell'azienda dove lavoravo, Domini Affari Vl. Monza
239 Milano, tutti i lavoratori sono assunti con il Co.Co.Co.
Questa scelta è stata fatta dai due soci (l'azienda è
piccolina,circa 20 dipendenti) che hanno pensato bene di
risparmiare e di sfruttare un pò i ragazzi. infatti ammettevano
apertamente di aver fatto quella scelta per poterci licenziare
da un momento all'altro e per non pagarci le ferie o le
malattie, per evitare che qualcuno facesse il finto malato
(peccato che se uno lo è veramente e deve portare a casa lo
stipendio è costretto ad andare anche con la febbre). Lo
stipendio era di 750 euro al mese che purtroppo non era mai
quello perchè bastava stare a casa 1 giorno che già
diventavano 710 (pensa se uno si ammala per 1 settimana). Il
bello è che i soci ringraziavano Berlusca per questa
opportunità di guadagno.
di Pablo dr - 23 - giornalismo
696. SVEGLIA!!
Siamo in 14, vogli arrivare a 100 entro stasera!!
ISCRIVETEVI!!!
http://it.groups.yahoo.com/group/cococo_italia/
di Alex Montano - 697. DAL CO.CO.CO. AL COPRO PASSANDO PER L'
IVA
Quattro anni fa arrivò finalmente la laurea, e il giorno dopo il
primo co.co.co..
Poi c'è stata una borsa di studio, un assegno di ricerca ed
infine, per poter essere pagata, mi fu chiesto di aprire la
partita iva...e partita iva fu. Adesso finalmento ho il tanto
sospirato CONTRATTO A PROGETTO! Dopo averlo
sottoscritto e letto per bene mi sono resa conto che in quattro
anni sono praticamente tornata al punto di partenza: il
contratto a progetto è praticamente uguale al co.co.co..Ed
ormai non sono nè delusa nè arrabbiata, ma semplicemente
avvilita e sfiduciata in tutto quello che potrà venire in futuro.
Infatti al massimo ci sarà il rinnovo del COPRO...ma non
sicuramente una casa, l'indipendenza, una famiglia...insomma
una vita!
di paola fersi - 30 - consulenza-servizi
698. MA COME CI COMPRIAMO UNA CASA?!?
vorrei chiedere ai genialoidi che hanno fatto la legge sui
Co.CO.CO. di spiegare ai giovani d'oggi come devono fare
per farsi fare il mutuo dalle banche per comprare la casa o
l'auto!!!
E poi si lamentano che in Italia i giovani non vanno via di
casa, non si sposano e non fanno figli!!!
Ma mi spiegate come possono fare tutte queste cose se non
hanno un lavoro fisso?!?
se hanno un lavoro che al massimo gli da 800 euro al mese e
non è garantito per il mese successivo?!?
di Pablo dambrosi - 23 - giornalismo
699. NOT SO BAD...
Single, non laureato, 6 anni in aziende romane come
sistemista: il CoCoCo mi ha facilitato gli inizi. Sono stato
usato come dipendente: nessun problema. Ho rifiutato poi la
dipendenza per contrattare salari che mi facessero arrivare
senza pensieri a fine mese. Non ho preteso corsi
d’aggiornamento ma ho imparato da solo e sempre a mie
spese. Mi sono guadagnato ogni giorno in ogni condizione,
quando un dipendente si sarebbe messo in malattia (ho
passato mesi in ospedale per una grave malattia, tornando al
lavoro appena potevo). Da diplomato precario sono stato
spesso guardato con sufficienza dai dipendenti: ma ne ho visti
molti, ritenuti intoccabili, sbattuti fuori a scoprire che
avevano perso competitività. Ho visto gente lamentarsi di
tutto, ma bravissima a scappare fuori alle cinque, per poi
stupirsi di vedere preferito chi stava fino a tardi a completare
il lavoro.
Non sempre questo è stato ricompensato, ma accade così
nella vita quotidiana: quasi tutto dipende dalla tempra
individuale, i contratti c'entrano poco. Penso poi che quelli a
progetto peggioreranno la situazione, a vantaggio di chi ha
una scusa in più licenziare chi non serve (o magari fa di tutto
per non servire).
di Renny Byron - 34 - Informatica
700.
C’È UN PROGETTO CHE CI UNISCE,
questo il nostro slogan.
Un progetto tra il precedente co.co.co. e una futura, grande,
misteriosa incognita.
Per noi popolo di lavoratori semi trasparenti, quasi opachi.
In ufficio siamo i più visti…poche ferie, pochissimi permessi,
tanti straordinari.
E se non lo puoi fare? Bhe, tra poco finisce il tuo
contratto…tanto vale dichiarare una malattia stranissima, che
ha orari d’ufficio e viene e passa in giornata perché
altrimenti….niente paga!!
Stiamo crescendo imparando a mentire e meglio menti più sei
apprezzato.
Nelle buste paghe siamo opachi. Per i sindacati inesistenti.
Per le aziende i più brillanti!
E poi ci si stupisce del fatto che i giovani:
- adorano la pigrizia
- non si vogliono assumere responsabilità (ammesso che si
abbia la possibilità di scelta)
- non si sposano
- non fanno figli
…ma i nostri padri e le nostre madri come si sarebbero
comportati?
IO PER IL REFERENDUM DI ABROGAZIONE DELLA
RIFORMA BIAGI CI STO!
E VOI?
RICORDATE:
C’È UN PROGETTO CHE CI UNISCE.
di Lina Topo - 701. SFRUTTAMENTO NEGLI STUDI
PROFESSIONALI
Attualmente sono in contratto di formazione, ms sono stato
co.co.co. La situazione negli studi professionali è
estremamente grave. La legge e gli ordini professionali
tutelano gli ingegneri e gli architetti titolari di incarico, ma
nessun diritto hanno i giovani ing. arch. e geom. che fanno
tutto il lavoro. Servirebbe un nuovo sindacato che lotti, ma i
lavoratori sono diffusi e non facilmente aggregabili.
Un lavoro a tempo indeterminato e tutelato promuove la
serenità tra le persone, la nascita di famiglie e dunque la
possibilità di crescita di uno stato che investe sul suo futuro.
di Preca Riato - 27 - ingegnere civile
702. TERMINOLOGIA
Ciao a tutti...
Che desolazione....
certo che gli stessi termini (co.co.co. richiamano alla mente il
famoso pennuto e CoPro significa CACCA) non sono dei più
felici.
E' un mondo che va sempre più a rotoli. Si, di carta igienica...
di Luigi da Pisa - 703. LAUREA IN FILOSOFIA
sono 4 anni che lavoro con i co.co.co...Ma adesso mi sono
stancato...si, stancato di avere sempre la paura di ammalarmi
o di non misurarmi la febbre, perchè o ce l'ho a 40 o a 36
sempre a rispondere al telefono sto...cambia la
denominazione, ma la sostanza è sempre quella: continuo a
fare l'impiegato, prendo quanto un impiegato (anche se dovrei
prendere almeno il doppio dei 980 euro per 20 gg lavorativi),
ma non ho tfr - ferie - malattie e per una pensione?!Non posso
fare un mutuo, una finanziaria...
vi racconto l'ultima: ieri gli chiamo alla responsabile del
personale per chiedere se ci sono "novità" - risposta:«sempre
a chiedere state, ci tocca prima sistemare gli andicappati e poi
se ne parla, c'è tanta gente che non ha lavoro...t'assicuro che
stai bene - se dovessi vedere tutti i problemi vostri a quest'ora
avrei fallito!!!
di disperato-ero disperato-sono - 32 - informatico
704. COSA SI PUO' FARE?
Il quadro che emerge, dalla lettura di questi messaggi, e'
drammatico. Occorre che il governo, "qualunque governo",
prenda dei provvedimenti, come:
1) Creazione di un fondo che garantisca l'accesso al prestito ai
lavoratori a tempo determinato, non solo per l'acquisto di beni
base quali abitazione e mezzi di trasporto, ma anche per
avviare un'attivita' in proprio, sola speranza di riscatto.
2) Un fondo per garantire un minimo di retribuzione ai
lavoratori in malattia o in maternita'.
3) Possibilita' di cumulo dei diversi tipi di contributi
4) Regole precise che vincolino il datore di lavoro su:
4a) percentuale massima di collaboratori a tempo determinato
rispetto alle risorse complessivamente impiegate
4b) modalita' di pagamento chiare, a scadenze ben definite
4c) obbligo di comunicare con adeguato preavviso l'eventuale
rinnovo del contratto
(forse una formula tipo quella adoperata dalle assicurazioni:
in mancanza di comunicazione, implicito rinnovo)
5) Una semplificazione del meccanismo di versamento delle
imposte, onde evitare i commercialisti. Non e' giusto togliere
ai poveri per dare ai ricchi.
Il governo deve difendere tutti, ma soprattutto i piu' deboli.
di Tiziano Bruno - 34 705. LAUREA
Sempre con orari impossibili, sempre Libero Professionista
per 6 anni
Ed ora che cerco di nuovo lavoro mi sento dire da tre mesi
che:"Tanto per un ingegnere non c'è problema a trovarlo".
Solo che cercano neolaureati da sottopagare. Sei anni di
esperienza in questo momento sono solo un handicap.
di Mario anonimo - 36 - Edilizia
706. CAMERIERE A PROGETTO??
Dove lavoro, un Pub, prima dell'introduzione dei co.co.co su
25 dipendenti 10 eravamo a contratto e 15 circa a nero , col
passare del tempo potevi se qualcuno a contratto si licenziava
ottenere il suo posto. Adesso a contratto siamo rimasti in 3 ,
gli altri 22 sono a co.coc.co (recentemente a nero).A cosa è
servito?Che senso ha un contratto di collaborazione per un
cameriere? Se non lavori come e quando dice il datore,viene
chiamato un'altro. In 5 ANNI NON HO MAI VISTO UN
CONTROLLO. Tutto questo ha fatto emergere si il lavoro
nero e quindi "maggiori" entroiti per lo Stato che stà
annaspando,ma il conto lo abbiamo pagato noi disgraziati
rinunciando alle ferie pagate, al trattamento di fine rapporto,
alla liquidazione, agli scatti di anzianità e alle varie
maggiorazioni(tipo festivo e notturni) che il contratto di
categoria prevede. MA COMUNQUE SIA SEMBRA CHE
NON IMPORTI NIENTE A NESSUNO...VA BENE
COSÌ..MI GIRO IN TORNO E LA GENTE FA FINTA DI
NON VEDERE E SI CHIUDE NEL SUO GUSCIO A
VEDERE IL GRANDE FRATELLO E LA DE FILIPPI....A
VOLTE MI VERGOGNO DI ESSERE ITALIANO.
di Andrea Bastianelli - 30 - turismo
707. RAGIONIERA
ho lavorato per ben 2 anni con un contratto Co.Co.Co in una
grande società di recupero crediti "Fabbri e Rizzoli Libri e
Grande Opere", ma dopo circa due anni sono stata
elegantemente sbattuta fuori, perche' in gravidanza al 6°
mese.
Mi sono naturalmente presa le mie soddisfazione ma sono
stata a casa per oltre due anni e mezzo (chi mai avrebbe
assunto una donna con un bambino di pochi mesi!!)
Fortunatamente ora lavoro per una grande societa edilizia ed
ho un contratto regolare
(anche se sono rimasta ad un figlio solo!!)
Penso sia comprensibile!! una donna che lavora presso un
privato non gode degli stessi benefici di cui godono le donne
che lavorano per le pubbliche amministrazioni.
Bhe! a me è andata cosi!!!
di tiziana laloni - 39 - commerciale
708. RESPONSABILE VENDITE
Da due anni lavoro con il contratto co.co.co. e devo dire che
e' una presa in giro perche' il mio datore ha dichiarato sul
contratto di darmi uno stipendio di 300.00 euro e risulto
lavorare 2 /3 ore al giorno .
La sottoscritta invece lavora tutta la giornata nel negozio
,praticamente gli porto avanti da sola l'attivita' , ricevo da
prima 150.00euro + il 2% su tutto il fatturato del mese
(praticamente x arrotondare con lo stipendio dovrei vendere
5000.00 /6000.00 euro di merce ) ma la cosa piu' importante
e' che devo accontentarmi di quello che mi da senza fiatare
altrimenti se non mi conviene quella e' la porta posso andare
via perche' come mi disse all'inizio nessuno ti obbliga .E con
il contratto a progetto e' ancora peggio.
Purtroppo questa e' la nostra realta' qui nel meridione.
Cambiate tutto fate che nessuno possa maltrattarci così.
di sabrina lenzini - 30 - informatico
709. LAUREATA IN BIOLOGIA E SPECIALIZZATA
IN PATOLOGIA CLINICA
Sono stata una Co.co.co dal settembre 1993 al marzo 2002,
con contratti rinnovabili ogni 3, 6, massimo 10 mesi insomma
è stato un incubo! Mi sono sposata nel 2001, ma fino ad allora
se non era per la busta paga di mio marito, non avrei mai
potuto fare um mutuo!
Nel 2002 è stato fatto un regolare concorso (x ricercatore) per
avere un contratto biennale, quindi a tempo determinato. Allo
scadere dei 2 anni è stato rinnovato fino al 2006.
Ho una bimba di 20 mesi e sicuramente mi sento più tutelata,
ma ancora oggi non posso dire di avere un posto sicuro....nel
2007 che fine farò?
Ciao a tutti
di Maria Pirillo - 39 - ricerca
710. LAUREANDO IN GIURISPRUDENZA
Ma quale progetto ma quale collaborazione ma quali soldi ma
quale new economy ma quale europa ma quale america ma
quale italia ma quale ricchezza ma quali risorse ma quale
sinistra ma quale destra ma quale giornale ma quale fantasia
ci vuole per avere non dico tanto ma mille euro al mese??Non
voglio un ingaggio da pilota di formula uno o da giocatore di
serie A ne da dirigente telecomitalia o wind o fastweb o
direttore di un giornale o di una banca,uno stipendio minimo
da morto di fame e invece nulla,il buio totale.Il mio ingaggio
lo volete sapere?? Una serie di co.co.co. che mi hanno
garantito quasi un anno di lavoro,quindi potro' pagarmi le
tasse universitarie mangiare una pizza il sabato e sognare le
hawaii di voi ricchi!!!Ma soprattutto lavorando otto ore per
giorno dal lunedi al venerdi posso pure prendere 30 per esame
all'universita'?Penso di no e studiando legge capisco come voi
ricchi raggiriate noi poveri con la speranza di offrire un posto
in paradiso per tutti ,ma quello ahimè speriamo che non lo
riservino a voi potenti che avete creato la "new economy".
di mario mascalchi - 27 - call center
711. CREDEVO FOSSE UN SUONO ONOMATOPEICO
ERA UN CEROTTO PER MALATI GRAVI.
tra i mille incroci della vita quello del 2001 corrispose ad una
domanda: vuoi tu smettere di essere "inquadrato" ed aderire al
mondo dei cococo? chiarito che non fosse un suono, e
raccolte tutte le informazioni che suggerivano di non
accettare, accettai.
e fu triste. la natura del cococo in un contesto in cui ci si
ritrova unico esemplare non è il massimo. non lo è
l'atteggiamento dei manager che infischiandosene dei diritti
del non lavoratore che si è, ti sottolineano gli orari, i ritardi e
il resto, come i dipendenti -veri-.non volendo sputare nel
piattino semivuoto in cui ho mangiato, credo che per alcune
categorie lavorative la soluzione cococo fosse adatta.
purtroppo in un confrontro di classe la legge era pensata per
andare incontro all'imprenditoria e a chi la carriera la poteva
incanalare in un contesto consulenziale al 95% ed ai
disoccupati il 5%.
la cura per la malattia del lavoro in un paese come il nostro
forse non esiste. l'italia assomiglia ad un malato gravissimo
che cerca di curarsi con dei fantastici cerottini e del mercurio
cromo. che si autoaccusa della sua storia e guarda ferma e con
disappunto al passato, non affrontando la realtà, anzi
sbattendoci le corna
di Mario Filippo - 37 - commerciale
712. NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI SI
PUÒ COLTIVARE L'ILLEGALITÀ
Attualmente disoccupata dopo 15 anni nella pubblica
amministrazione 6 tra questi in co.co.co sostenendo servizi al
pubblico con orario da dipendente ma senza ferie e senza
mutua e senza ticket restaurant nè sicurezze, con un dirigente
che ci trattava come spazzatura, aspettando - come diceva la
funzione pubblica CGIL, la nuova amministrazione e i
concorsi che avrebbero messo a posto 120 coolaboratori
atipici!Questa forma di contratto era già illegale per come
veniva applicata ma chi doveva vigilare ed eventualmente
fare delle vertenze erano gli stessi soggetti che usufruivano
dei nostri servigi....Per sanare la situazione il Comune ha
indetto tre concorsi per totali 4 posti a tempo determinato!Gli
enti pubblici continuano a tutt'oggi a disattendere la legge.
di cristina Franchini - 39 - servizi
713. SEGNALAZIONE
Dal 15 al 19 novembre 2004 si svolgeranno le elezioni del
Comitato Amministratore della Gestione Separata per i
lavoratori autonomi che esercitano un’attività professionale o
di collaborazione coordinata e continuativa.
L’Inps sta inviando a tutti gli iscritti una lettera per informarli
delle elezioni...
per il seguito dell'articolo andate alla pagina
http://www.inps.it/informazioni/template/informazioni1.asp?
UrlPag=inps_comunica/Elezioni_parasubordinati.htm&ind=8
per vedere le info della cgil umbria a proposito:
http://www.cgilumbria.it/index.php?action=show&type=news
&id=884
di Samira Bianca - - sociale
714. LAUREA
co.co.co. è stato il primo contratto di lavoro che ho avuto.
Dopo 3 anni da co.co.co., l'azienda per la quale lavoro, che è
una GRANDE azienda italiana, non ha potuto, per ovvii
motivi, riconfermarmi il contratto co.co.co.
Ora ho un contratto detto da Lavoratore Autonomo. Ho
dovuto aprire la partita iva, pago molte più tasse per cui,
l'aumento di stipendio accordatomi è solo fittizio, perchè in
realtà i soldi in più servono per pagare le tasse, e, come se
non bastasse, la busta paga di circa 1000 euro, mi viene
accreditata non ogni mese ma ogni 2 se non 3 mesi...Insomma
paradossalmente mi ritrovo a rimpiangere il co.co.co. che,
quantomeno, mi garantiva una busta paga fissa al mese netta e
già decurtata delle tasse.
La cosa che mi preoccupa è che l'essere laureata non mi serve
quasi a nulla, e che a 30 anni vivo in una condizione di triste
precariato per cui non posso pensare nè a comprarmi una
macchina, nè al sogno di una casa mia, nè ad una famiglia
tutta mia...
Dunque vivo per lavorare. Ma non dovrebbe essere il
contrario???
di Stella Rossi - 30 715.
mi vien da ridere....
Art. 1 della Costituzione Italiana:
L'Italia è una Repubblica democratica, (S)fondata sul lavoro.
di ciccio melanza - 716. PROPOSTA DI TIZIANO
Tiziano,
in effetti nelle tue proposte c'è qualcosa di buono (cmq già il
fatto di essere propositivo..). Il problema, però, è che
"nessun" governo troverà le risorse economiche per assicurare
quanto dici.
Inoltre non sono convinto che sia giusto. Mi spiego meglio: la
flessibilità dovrebbe servire ad aiutare le imprese. Fino a qui
mi può stare bene, sono daccordo che più imprese significa
più lavoro. Ma chi dovrebbe pagare i costi sociali (ma anche
ad esempio i fondi di garanzia o infortunistici che tu proponi)
che questa flessibilità comporta? Non credo che sarebbe
giusto riversarli sull'intera comunità, perchè alla fine da una
parte ci sarebbe chi per risparmiare su imposte e prevvidenza
dei dipendenti si mette in tasca i quattrini e dall'altra chi fa le
cose fatte bene che deve sostenere anche i costi sociali dei
primi. In pratica temo che finirebbe all'italiana: si premia il
più furbo.
Facendo così prima o poi finirà che resteranno solo i furbi.
Credo che abbiamo bisogno di 2 profondi cambiamenti nel
nostro paese:
1. Certezza del DIRITTO e della PENA (regole chiare e
uguali per TUTTI)
2. Metterci in testa che le tasse sono un BENE di tutti e per
tutti.
di Miao Mio - 33 - IT
717. FATE CAUSA
non sono un avvocato, ma mi sembra di ricordare che, se il
lavoro simil autonomo - tipo co.co.co. - è, in realtà, lavoro
dipendente a tutti gli effetti, ma mascherato, c'è la possibilità
di fare causa, chiedendo gli arretrati contributivi, il tfr, la
differenza rispetto ai valori del contratto nazionale di lavoro
corrispondente, etc. se si viene cacciati, o se c'è la possibilità
di trovare un altro posto analogo, bisogna attaccare - e fare
male: conosco chi l'ha fatto.
di pablo lisi - 718. SIAMO DESTINATI A SOPPERIRE -- NON
SAPETE FARE ALTRO CHE LAMENTARVI
Abbiamo lanciato questa mailing list tre ore fa per raccogliere
il maggior numero di sottoscrittori in modo da muoverci in
modo adeguato per cambiare le nostre vite!! Risultato 15
iscritti!!! Non sapete fare altro che lamentarvi!! non avete
spirito di iniziativa!! siamo destinati a soccombere nelle mani
della nostra classe politica, fatta di ladri e menefreghisti!!
Se stasera non si arriva ad almeno 100 iscritti cancello il
gruppo
di Alex Montano - 27 - consulente
719. IN PIU' CI PRENDONO ANCHE IN GIRO...
Concordo in pieno con Pablo dambrosi.
Premetto che pure io mi trovo sulla stessa fragile barca in un
mare in burrasca di chi ha un contratto co.co.co. o co.pro.
Laurea in ing. informatica costretto ad aprire la partita iva x
poter lavorare.
E' proprio vero: ci devono spiegare come un precario
(chiamiamolo come volete: cococo cocpro p.iva ecc...) possa
accedere ad un prestito, anche ridicolo per potersi comprare
anche un semplice divano. Figuriamoci un mutuo.
E poi, quello che proprio non sopporto è sentirsi preso in giro
dal classico sociologo di turno che bolla la nostra generazione
(ho 30 anni) come un esercito di mammoni che non vuole
schiodarsi da casa di mamma'... vorrei vedere lui al mio posto
cosa sarebbe in grado di fare!
Comunque sono fiducioso in un futuro migliore qua in Italia,
a dispetto di chi non vede l'ora di andarsene via in cerca di
fortuna. Il futuro del nostro paese dipende anche da noi e
penso che valga la pena rimanere qua e lottare x i nostri
diritti.
di Andrea Ventura - 30 - ICT
720. SCONCERTO SENSORIALE
Come molti racconti, che mi hanno preceduto, anch io sono
una lavoratrice a progetto, per me questo è il primo anno,
visto che ho 4 anni e mezzo di contributi, percepiti
fortunatamnete, attraverso il contratto co.co.co.(l'unica nota
positiva) Oggi, a 20 giorni dalla firma del mio contratto,
lavorerò fino al 30 dicembre del 2005, del mio futuro ne potrò
parlare il 30 di novembre (termine ultimo per darmi una
comunicazione per il rinnovo contratto). Posso anche passare
su un lavoro a durata stabilita, ma una parte del mio contratto
mi "obbliga" a non lavorare per nessun altro, quindi devo
tenermi quello che ho e se volessi arrotondare, lavorando per
altri "regolarmente", non posso! Dovrò accontentarmi del
lavoro in nero! Ma come si fa a non essere ottimisti.
di alessandra mammucari - 29 - comunicazione
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00)
721. MA CHI L'HA VOTATO?
Storie incredibili quelle che raccontate voi tutti, ma purtroppo
vere. Io sono ancora (per fortuna!) uno studente, mai lavorato
come Co.Co.Co. ma solo come stagionale per tirare su
qualche soldo.
Le vostre parole lasciano un grosso amaro in bocca, e non una
ma 700 volte, tanti sono i vostri racconti! Ormai io sto
finendo la mia laurea (una vecchia in un inutile Facoltà,
quella di Lettere e Filosofia)e sto arrivando nel momento in
cui bisogna e si vuole sganciarsi dalle sicurezze e comodità
per costruirsi una propria vita. Ma se il futuro che si profila è
ancora peggio di quello che descrivete voi, cosa sarà di noi
giovani? Il sogno di una casa, di una famiglia, di un futuro
insomma, come potrà essere attuabile? L'Italia è il paese dei
furbi, gli imprenditori ci campano su questi contratti e
benedicono politici come quelli attuali che in tutti i modi
sponsorizzano contratti dove i diritti dei lavoratori siano
sempre meno tutelati, dove il privato riesca a surclassare e
subissare il pubblico... MA ALLORA MI VOLETE
SPIEGARE CHI CAVOLO LI HA VOTATI? E' da 3 anni
che cerco risposte ma non le trovo!E non mi sembra ci siano
milioni di imprenditori in Italia... un saluto a tutti
di Ale Roldo - 23 - Studente
722. CHE DIFFERENZA FA?
Ecco in breve la mi esperienza di co.co.co: appena conseguito
il dottorato di ricerca in Scenze Farmaceutiche ho avuto un
contratto con l'Universita' subordinato a un progetto di ricerca
per tre mesi. In pratica lavoravo le mie 40 ore settimanali per
una cifra che togliendo tasse e trattenute varie scendeva sotto
i 500 euro mensili. Quale sara' la differenza con i contratto a
progetto? Ora sono a Washington con una borsa di studio
finanziata dal governo americano. Piu' di contrattini e
progettini vari mi preoccupa che la ricerca italiana, in gran
parte unicamente accademica, si indirizza sempre piu' verso il
precariato. Nonostante tutto nel frattempo mi sono sposato e
col sostegno di mia moglie non sono assolutamente disposto a
rinunciare ai miei sogni solo per questa continua aria di
incertezza che si respira nel lavoro.
di Roberto Adamo - 30 - chimico farmaceutico
723. LA VERITA'
La verita'e'che qui tutti ci lamentiamo del lavoro che
facciamo, chi si e'stufato del rispondere al telefono, chi di
scaricare i pacchi, chi di lavorare da qualcuno e non essere
ancora milionario....ma il succo del discorso non era
lamentarsi del tipo di contratto?...domanda, il co.co.pro
e'stato introdotto per modificare in meglio il co.co.co oppure
e'una nuova forma di contratto?.....la risposta e'che e'sempre
stato cosi',il precario ora e'il mercato mica i contratti che ci
sono sempre stati.Prima col Co.co.co si potevano prendere
persone a fare lavori come il segretariato o l'help desk
spacciandoli per collaborazioni occasionali, ora sono diventati
progetti e la cosa praticamnte non cambia perçhe'la gabola la
si trova sempre, prima pero'non c'erano contributi pagati, si
compilava una ritenuta d'acconto e basta, altro che INPS o
IRPEF....era meglio cosi'??.....a me non sembra, ora viene
data una busta paga e il netto e'al netto dei contributi, uno poi
il lavoro a tempo indetrminato se lo puo'sempre cercare
mentre lavora a progetto, anzi, meglio cosi'non sta fermo
mentre cerca, smettiamola di dire fesserie.
Ciao a tutti!
di lamia idea - - Informatica
724. OPPORTUNITÀ SOLO A METÀ
Opportunità per tutti, basta imparare e impegnarsi. Peccato
che, dopo 6 anni di co.co.co.(ho iniziato durante l'università
per perfezionare le competenze)e prestazioni a partita Iva
(aperta pressoché per obbligo altrimenti niente contratto...), di
fronte alla possibilità di passare a contratto subordinato,
l'Ente con cui collaboro abbia deciso di appaltare all'esterno il
servizio... con preghiera che ci riassumano, ovviamente
sempre da esterni (P.Iva per la precisione). Direi che il
co.co.co. ha rappresentato l'avvio di una profesisone di cui
sarà difficile trasformarla in lavoro subordinato, anche perché
tra blocco delle assunzioni per pubblico impiego e limiti
temporali dei fondi europei penso che nessuno voglia
rischiare una contratto per sostenere chi lavora nel sociale
(reinserimento lavorativo di ex detenuti e persone a rischio
povertà). Speriamo bene non so' che altro dire... alla pensione
non voglio pensare per adesso, altrimenti mi metto a
piangere; trovo profondamente ingiusto che il Governo versi
migliaia di euro ad un 63enne che resta a lavoro mentre io se
voglio riscattare i miei anni di Università devo versare
all'INPS circa 45 mila euro!!!): "riscatto" o "usura"?
di giovanni bini - 31 - terzo settore (ONLUS)
725. ISOLA SEMIFELICE
ciao a tutti,
volevo portare la mia tesitmonianza di ex co.co.co. e di
attuale consulente a partita iva.
Beh cominiciamo dalla semifelicità: nella mia azienda ferie e
malattie mi sono sempre state pagate e lo sono tuttora.
Certo rimangano alcuni problemini: Buoni pasto? TFR? 13° e
(ahahah) 14°? tutte cose mai viste
Lo stipendio é quasi da fame ( considerando che sono un fuori
sede in una grande metropoli... ) mi chiedo che fine faranno i
versamenti INPS fatti da cococo nel caso trovassi mai un
lavoro a tempo indeterminato?
Possibilità di avere mutui? forse basterà mostrare l'Unico
(come fanno d'altra parte tutti i liberi professionisti...) ma con
questio prezzi delle case e nessun risparmio messo da parte
(non so voi ma io non ce la faccio) chi ti darà il 100%?
in defintiva non programmo il mio futuro e vivo alla giornata
...
mah staremo a vedere.... peggio di così é difficile che vada....
di MAX &co - 30 - comunciazione
726. PRECARI E NON
il 31/12/2004 scade il mio contratto di lavoro: lavoratore
dipendente di una cooperativa che lavora da 5 anni per una
pubblica amministrazione con mansioni di accoglienza al
cittadino ecc...Con i tagli della finanziaria non sappiamo se ci
saranno i soldi per proseguire la nostra collaborazione. In più,
mio marito, lavoratore dipendente a tempo indeterminato di
una vetreria, non risquote lo stipendio da qualche mese
perchè non ci sono più soldi, non ci sono vendite, non ci sono
più clienti americani...Non è solo un problema per i precari,
ma anche per i lavoratori con un contratto "normale" perchè
sta andando tutto a rotoli!!!! Come faremo a progettare il
nostro futuro? Ad avere un bambino/a
di A. P. - 27 - u.r.p. di una P.A.
727. LAUREATO
Da prima di laurearmi lavoro come Co.Co.Co. Ormai ne ho
cambiati parecchi, alla ricerca di una professione (si può
dire?) ed una professionalità che mi avrebbero permesso una
certa soddisfazione personale ed agiatezza economica. Non
auto sportive e modelle per l'aperitivo si intende, ma
"semplicemente" la possibilità di decidere liberamente della
mia vita: dove abitare, con chi. Coltivare interessi. Risultato:
ho quasi quarant'anni, metà dei quali vissuti in precarietà
(povertà) economica, sono tornato a vivere con i genitori,
perchè con lo stipendio non riesco a pagare un affitto, sono
single, senza figli, non leggo, non viaggio e lavoro più di
trecento giorni all'anno per più di dieci ore al giorno, se mi
ammalo non mi pagano e non ho ferie. Questi i fatti, privi di
commenti. Quelli li lascio a voi.
di Gionata Qualunque - 37 728. INGEGNERE GESTIONALE
Sono un ex COCOCO già da da 10 mesi, come regalo la "mia
società" mi ha fatto diventare "libero professionista", e cioè
mi sono dovuto aprire una partita iva, rimanendo precario
come prima se non di +. A compricare le cose si aggiunge
anche il momento poco propizio che il mondo IT sta
attraversando, con la preoccuopazione che anche questo posto
precario mi venga tolto, guadagnatomi nella mia regione
(Sicilia), con una dissocupazione che raggiunge oltre il 10%,
e il pensiero che solo i "miei colleghi" dipendenti saranno
tutelati ed io, che sono in attesa di un piccolino, sono alla
mercè di un destino molto incerto per me e il mio futuro
"piccolino".
E' molto triste tutto ciò, penso che lascerò la mia amata
Sicilia, terra arida e priva di ogni opportunità per una "terra
più opulenta" e piena di opportunità, per non farvi più ritorno.
Ing. Ezio Mistretta
di Ezio Mistretta - 33 - IT
729. QUADRO DESOLANTE (1)
Buonasera a tutti,
ho letto molti dei tristi messaggi lasciati in questo forum e mi
permetto di tirare le seguenti conclusioni (preciso che non
sono un co.co.co ma solidarizzo pienamente con chi è rimasto
invischiato in questo sistema):
1) la natura dei co.co.co è stata svilita nella loro applicazione
pratica perchè essi sono stati, nei fatti, lo strumento per
eludere l'assunzione di persone a tempo
determinato/indeterminato;
2) questa patologia del sistema non ha trovato alcun correttivo
di tutela, né legislativa (come ad esempio nel sistema
francese, nel quale i contratti a termine dopo un certo periodo
di tempo vengono automaticamente trasformati in contratti a
tempo indeterminato) e né amministrativa (pochi o nulli i
controlli del Ministero del Welfare); pochi, infine, gli sbocchi
di tutela giudiziale, vuoi per la elevata frammentazione
dell'universo co.co.co., vuoi per il "ricatto" singolarmente
esercitato dai -disonesti- datori di lavoro;
(continua...)
di El Indio - 29 730. LAVORO NERO ENTI PUBBLICI
ti fanno presentare un progetto dove risulta che lavori 12,5
ore a settimana, e poi diventano 25-30. siccome LORO sono
in ritardo con i tempi chiedono una proroga di 4 mesi alla fine
del progetto, in cui tu devi lavorare gratuitamente "altrimenti
ne chiamiamo un altro". Scaduti i 4 mesi a far cose che non
c'entravano niente con il tuo contratto, hanno ancora il
coraggio di chiederti di lavorare gratis. Dopo un anno, dopo
un nuovo contratto avuto previ 3 mesi di lavoro gratis, ti
vengono a recriminare sul lavoro svolto un anno prima
(dovevano pubblicare una ricerca ma non l'hanno letta per un
anno e adesso non sanno a chi affidarsi). Io me ne sono
andato, e questo che racconto è solo la cosiddetta punta
dell'iceberg di quel che m'è accaduto. E non ero nell'edilizia:
lavoravo per un Comune! Vergogna!
di pier paolo flammini - 731. X 691
detto molto sommessamente, fra noi, (già da me scritto ieri), i
co.co.co. sono stati una invenzione dell'ultimo governo di
sinistra.
cosa c'entra questo?
così, per precisione.
di G b - 732. TERZA MEDIA
Sono 10 anni che lavoro come co.co.co.che dire non mi va
neanche di commentare.Non cambierà nulla,perché al sistema
fa comodo così. Quindi è inutile che continuano a vendere
sogni.Spero un giorno di avere giustizia.VERA
di silvano cotana - 49 - commercio
733. ARCHITETTO
Collaboro presso uno studio prefessionale da 12 anni, non ho
mai comprato nulla a rate per paura del mio eterno preceriato.
di elisabetta de rosa - 39 - tecnico
734. FINTI CO.CO.CO VERO LICENZIAMENTO
Da due settimane sono a casa dal lavoro per "rescissione
unilaterale del contratto a progetto" da parte dell'azienda per
cui lavoravo.
Per un anno e mezzo ho svolto lavoro redazionale per un
importante portale Internet di proprietà di una compagnia
telefonica del nord-ovest, con ben tre contratti distinti (stage
trimestrale, collaborazione occasionale trimestrale, contratto a
progetto annuale). Orario di lavoro rigorosamente fisso
obbligo di firma in entrata uscita e pausa pranzo, funzioni,
compiti e responsabilità esattamente identiche a quelle dei
lavoratori subordinati ma nessuna tutela, contributi ridicoli,
nessuna garanzia per il futuro. A metà settembre è cambiata la
proprietà dell'azienda e le vittime sacrificali sono stati i 7
collaboratori a progetto (alcuni in azienda da 3 anni!), salvi al
momento i 130 dipendenti.
Interpellato un avvocato stiamo ora procedendo per vedere
riconosciuti i nostri diritti di "lavoratori subordinati di fatto"
licenziati illegittimamente. Una battaglia difficile ma che
credo valga la pena combattere contro un mondo del lavoro
che non è più disposto a investire un euro sui giovani e che ha
perso ogni rispetto verso i lavoratori.
di Marco Armellino - 27 - editoria multimediale
735. QUADRO DESOLANTE (2)
(segue)
3) la tanto decantata "flessibilità", oltre a essere solo a senso
unico, sta producendo gravissimi danni sociali, perchè sta
creando un'intera generazione di precari che forse, per la
prima volta, vivrà complessivamente peggio dei loro padri:
purtroppo non è esagerato l'utilizzo del concetto "nuovo
schivismo";
4) di questo stato di cose è responsabile l'intera classe politica
italiana, con la grave complicità dei sindacati che, dietro
l'anacronistica difesa ad oltranza dei pensionati e dei
lavoratori a tempo indeterminato, non hanno ancora capito
che le lotte sindacali del 3° millennio passano per la difesa
dei precari, lavoratori a tutti gli effetti ma che evidentemente
vengono considerati di "serie B" anche da chi dovrebbe
difenderne le ragioni;
5) l'Italia continua a rimanere Italietta, senza troppe
distinzioni tra Nord e Sud: in particolare, fa rabbia il fatto che
nessuno spieghi che il miracolo Nord-Est si basa anche sulla
"schiavitù da co.co.co" (oltre ad una massiccia evasione
fiscale).
Alla redazione di Repubblica un grazie per lo spazio e il
consiglio di continuare a raccogliere queste testimonianze
(potrebbero dare la sveglia a qualcuno).
Saluti
Indio
di El Indio - 29 736.
Sono 4 anni che lavoro a collaborazione...
prima co.co.co. oggi a progetto ma il succo non cambia!Il
guaio è che invece di sparire oggi sempre più servizi in questo
settore si avvalgono di un contratto privo di diritti..e carico di
responsabilità. E' il contratto di chi ha bisogno di lavorare e
non può aspirare ad altro...
di Adriano Loiodice - 28 - socio-assistenziale-educa
737. VIVERE NELL'INCUBO DI NON AVERE L'ANNO
PROSSIMO UN LAVORO
Lavoro dal marzo 2000 per l'Università di Palermo.Per il
primo anno il contratto era di tipo subordinato anche se
rinnovato ogni sei mesi. Poi sei mesi senza contratto e quindi
solo contratti di collaborazione. Nell'ultimo, quello che mi
stanno rinnovando per il 2004 2005 è stato introdotto un
articolo in cui si chiarisce che queste prestazioni d'opera non
si possono e/o potranno trasformare in contratti di tipo
subordinato.Che futuro mi aspetta? Che garanzie posso offrire
ai miei figli lavorando a singhiozzo? Di disoccupata
naturalmente perchè se non ci saranno finanziamenti ad hoc
alla fine del 2005 non mi verrà più rinnovato il contratto. Non
mi resta che sperare che succeda qualcosa di veramente
grosso un cataclisma socio, polico, culturale e perchè no
anche naturale( anche la natura alla fine si ribellerà) che
spazzi via tutte le ingiustizie di questo mondo.
di maria rosaria cani - 44 - università
738. MA COSA FINISCE?
finisce l'era delle co.co.co......
ma cosa finisce? Al posto di un contratto all'anno mi ritrovo
con una decina o più di contratti a progetto, ma non cambia
niente....
di Alessandro Forzoni - 33 - formazione
739. IMPUGNATE/LOTTATE/NON DATEVI PER
VINTI
Ragazzi, mi occupo di gestione del personale (consulenza del
lavoro) e chiaramente a proposito di co.co.co. e co.pro ne ho
viste di tutti i colori; il mio consiglio è, appena potete (cioè se
vi lasciano a casa all'improvviso e quindi non avete nulla da
perdere), di impugnare il contratto, di denunciare questi c.d.
imprenditori, di dimostrare che eravate dipendenti facendo
loro cacciare fuori tutti i soldi che hanno risparmiato sulla
vostra pelle (e i soldi li hanno, state tranquilli); tentate,
provare non costa nulla, è ora che certa gente la pianti di
sfruttare il prossimo; la speranza è che il prossimo governo
introduca almeno delle limitazioni nella durata, con obbligo
di trasformazione in contratto di lavoro subordinato dopo, che
ne so, almeno 6 mesi di co.pro...
ciao e coraggio
alessandro
di Alessandro e basta - 37 - risorse umane
740. LAUREA IN INGEGNERIA
Tutte le mie esperienze lavorative sono sempre state legate a
contratti atipici, dal CoCoCo alla prestazione occasionale, dal
tempo determinato all'interinale. Da una fase iniziale (e
l'inquadramento contrattuale come un problema minore) gli
anni passano, le delusioni per mancate assunzioni aumentano,
si cambiano più datori di lavoro ma non cambia la precarietà
del rapporto; vedi i colleghi poco più anziani di te che hanno
altri diritti, ti accorgi che per te la pensione sarà un miraggio..
cominci a sentirti un lavoratore di serie B, e nell'ufficio in cui
lavori passa un muro invisibile che ti separa dagli altri! Le
difficoltà affiorano nei momenti delle ferie, quando il tuo
contratto scade il 31 luglio e te lo vogliono rinnovare dal 1
settembre.. oppure quando il giorno stesso della scadenza del
contratto non ti hanno ancora detto se sei indispensabile per
l'azienda oppure no! E' così dopo 4 anni di onorato servizio
nei contratti atipici arriva anche la beffa dell'INPS che mi
invita a votare i rappresentanti CoCoCo presso tale ente (il
giorno in cui sono stati cancellati!). Ma passiamo al futuro:
lavoratore autonomo, imprenditore di me stesso in un mondo
del lavoro da pescecani.
di Giovanni Fiocca - 31 - sicurezza sul lavoro
741. ATTENZIONE
Ragazzi, il webmaster di repubblica cancellera` presto questo
messaggio. Quindi affrettatevi ad
iscrivervi sul sito di gruppo
http://it.groups.yahoo.com/group/cococo_italia/
Mau
di Mau Mau - 26 - ricerca
742. NON PERDIAMO LA SPERANZA
cari colleghi,mi sento da un lato solidale e dall'altro in
imbarazzo. Sono soidale perche' capisco che chi lavora in un
call center o magari non ha una formazione spendibile
veramente e' trattato da schiavo e in imbarazzo perche'
nonostante una laurea ed una specialita' ho sempre lavorato
da precaria ma queste situazioni di sfruttamento non le ho mai
vissute, anzi in 5 posti di lavoro cambiati PER MIA SCELTA
sono sempre rimasta in ottimi rapporti coi miei ex capi e a
volte ho fatto il doppio lavoro (vecchio+nuovo). Gli stipendi
sono stati vari, uno anche altissimo.Quello che pero' ho
sempre fatto e'RISPETTARE I CONTENUTI DEL
CONTRATTO(ho un bimbo di tre anni e le ore e i giorni di
assenza me li gestisco senza problemi).Mio marito e' TD pero'
simo andati via di casa a 26 anni...noi speriamo che la
situazione migliorera' e nel frattempo non ci facciamo
calpestare (mi sembra questo il problema VERO: RISPETTO
delle persone e dei contratti!).
nel frattempo per i piu' pessimisti dico:...ma vi iscrivete al
gruppo COCOCO_italia o NO? mica le cose cadono dal
cielo! bisogna organizzarsi per portare avanti le giuste
istanze!
ciao, Monica
di monica lanzoni - 36 - pa
743. SENZA CONTRATTO
Ho collaborato con una società per circa 8 mesi con un
contratto di Co.Co.Co e finito il lavoro mi hanno lasciato a
casa.Dopo 3 mesi mi hanno richiamata perchè avevano
ancora bisogno di me promettendomi un contratto a
progetto...che sono 4 mesi che sto aspettando di firmare...e
inoltre di mese in mese mi comunicano se il mese successivo
lavorerò ancora...mi hanno cque già detto che a dicembre non
lavorerò,riprenderò a gennaio...grazie tante e Buon Natale
anche a voi...alcuni hanno la 13°...e io non lavorerò
neppure...e sapete perchè?Non perchè non ci sia lavoro ma
per non dover essere un onere all'ufficio amministrativo che
sarebbe costretto a ricalcolare il mio stipendio in base ai
giorni di effettivo lavoro...
di Nina B. - 25 - marketing
744. ALLA MIA ETA' ANCORA DEVO LAVORARE
Sono 10 anni che lavoro con contratto Cocococo, per questo
ho anche dovuto abbandonare gli studi e limitarmi a fare il
ragioniere programmatore, non ho potuto farmi una bella
villa, un macchinone da dirigente e potermi permettere di
mangiare una bella pizza tutte le settimane. Nessuno mi ha
fatto il mutuo e devo chiedere quasi l'elemosina per
comprarmi le sigarette.
Basta sono stufo di fare il co co co co. Me ne vado.
di Luciano Perlotta del Zep - 74 - amministrazione
745. I GIORNALI PARLANO POCO DEI
GIORNALISTI
Il settore dei giornalisti è uno tra i settori dove i Co. co. co.
sono la prassi.
Con grande beneficio per gli editori, ma si è dato il via al
precariato dialgante e alla qualità in ribasso dei giornali o
riviste.
Come è possibile che proprio i mezzi di comunicazione
ifacciano finta di ignorare la propria condizione-struttura
interna fondata sui contrattini senza peso?
L'Italia è un paese dove gli anziano comandano.
Mentre le giovani teste si accontentano dei Co.co.co. O vanno
via.
Si apra il dibattito sui Co.co.co nel mondo della stampa.
A presto.
di Samuele Giustra - 27 - Giornalista
746. LA GRANDE TRUFFA
Con la Legge Biagi si è portato il colpo definitivo allo statuto
dei lavoratori.Le aziende per anni hanno agito nella più bieca
illegalità attraverso "contratti atipici" , l'Ulivo e successiv. il
CdL hanno reso legale tale pratica malsana dando
praticamente mano libera ai ns pseudo
imprenditori/speculatori e quindi di ritornare ad u Italia anni
50 senza diritti ne' protezioni sociali.Guardate bene...tutte le
principali aziende italiane , dalle telecom all'energia passando
per il manifatturiero operano con una forza lavoro della quale
+ del 30% è composta da co.co.co , falsi consulenti , interinali
ecc. ecc. : una vera vergogna.Le conseguenza si avvertiranno
fra 20/30 quando le nuove famiglie non avranno pensioni con
le quali vivere e , soprattutto , non potranno fungere da reale
ammortizzatore sociale quali sono oggi.Spero che qualcuno
rifletta seriamente a questo scempio perpretato ai danni dei
giovani lavoratori facendo una vera riforma del mercato del
lavoro.Tutto ciò , inoltre , porta ad una spaccatura alla base
dei lavoratori tra chi ancora gode di qualche tutela e chi di
tutele non riesce proprio ad immaginarsele...Ringrazio
Repubblica per lo spazio concessomi. Grazie
di Mario Simba - 40 - terziario
747. DIPLOMA DI PERITO COMMERCIALE.
Non mi riguarda direttamente,ma nella mia azienda in 9 anni
di lavoro, ho visto passare migliaia di ragazzi pieni di
speranza e ricchi di competenze...ebbene, la Vodafone non ne'
ha tenuto nemmeno uno!!!...a scadenza contratto tutti a casa e
vai con una nuova tranche di disperati...Assumi competenze
che saranno vanificate, senza la benche' minima prospettiva
di un futuro migliore.
Che Dio ci aiuti.
Gabriele
di gabriele migliaccio - 31 - TLC
748. CREATIVITÀ
figli miei e precari tutti, augurate lunga vita (e relativa
pensione) a noi genitori e ai vostri nonni ....
In pratica non cambia niente (se non in peggio) ma lorsignori
ci hanno dimostrato che esiste anche un welfare creativo: dal
frivolo co-co-co siamo passati al piu' serio co.copro (dal
greco "copros" = merda)
E ce n'e' per tutti ....
di maria rossi - 54 - lav.autonomo
749. D.LAUREA ING. DELLE INFRASTRUTTURE
Da CoCoCo a CoPro di fatto la sostanza non cambia! Il
datore di lavoro tende sempre ad "assumere" ottenendo il
massimo e garantendo il minimo, al fine di pagare quante
meno tasse possibili! In Italia un dipendente costa troppo ma
ci sono tanti Collaboratori che non avranno mai pensione o
ferie e che pur di sbarcare il lunario sono pronti (leggasi
costretti) a sobbarcarsi una situazione che definire
paradossale è troppo poco. Secondo me la collaborazione è
per molti datori la via di fuga per legittimare un lavoro nero:
si firma un contratto e poi si scopre che le mansioni e gli orari
sono altra cosa... credo che in Italia siano all'incirca questi i
ragionamenti che vanno x la maggiore... se poi vogliamo
spostarci al sud, di certo la situazione non puo' che essere
peggiore... mi chiedo solo una cosa: a parte l'euro, cosa ci
accomuna agli altri Paesi della Comunità Europea? Sarebbe
bello se potessimo "copiare" qualcosa di costruttivo ed
edificante... La mia esperienza? Insegno e mi occupo di IT
(per oltre 10 ore al giorno) senza prospettive per il futuro, nè
economiche (attendo ancora le mensilità di Maggio) nè di
crescita! In bocca al lupo a tutti i CoCoCo e CoPro d'Italia :)
di Nicola De Fazio - 32 - IT / formazione
750. ANCORA SULLA SVIZZERA
Per riprendere e precisare il discorso di A.A. sulla Svizzera,
volevo dire che se da un lato sono d'accordo con A.A. nel
affermare che in Svizzera le cose vanno molto meglio che in
Italia, grazie a mio avviso al sistema di governo eccezionale e
unico in Europa basato sui referendum e all'assenza del posto
a vita, d'altro lato mi sembra ultra evidente che il nuovo
sistema italiano è LONTANISSIMO da quello svizzero e per
questo sono solidale con tutti i lavoratori che protestano in
questo forum.
In Svizzera, abbiamo diritto alla malattia (fino a tre giorni non
si deve nemmeno presentare il certificato medico ! ti credono
sulla parola), alle ferie pagate (20 giorni l'anno + le festività
di Natale sono recuperate durante l'anno), alla pensione, al
congedo non pagato (perchè no, per un viaggio, un corso di
studi che non ha niente a che fare con il lavoro, il
matrimonio) e da poco anche a 14 settimane di maternità
(prima erano 8).
Se si resta disoccupati, allora c'è l'assicurazione che vi
garantisce il 70-80% del salario secondo la condizione
famigliare per circa 500 giorni.
Insomma altro che adeguarsi al nuovo sistema,
RIBELLATEVI Vi vogliono schiavi! Coraggio...
di Anna Anna - -
(908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10)
751. MA CHI LEGGE QUESTI MESSAGGI?
Carissimi,
mi aggiungo a tutti voi per sottolineare lo sdegno per quella
che e' una colossale presa per i fondelli... Un insulto
all'intelligenza!
Non cambiera' nulla perche' il sistema cosi' com'e' e' troppo
comodo... Vogliamo parlare dei co.co.co (o co.co.pro che dir
si voglia) e degli interinali nel pubblico?
Sono - e rimarranno - il sistema per sfruttare giovani con
competenze e tanta buona volonta' a prezzi assolutamente
scontati...
Io (laurea in giurisprudenza (110/110) + titolo di avvocato +
master, etc.etc. etc.) ho lavorato come interinale per 1000
euro al mese (... a Milano!!!!).
Sapevate che come interinale il contratto termina a luglio e
ricomincia a settembre? Cosi' le ferie di agosto non pesano
sulle casse pubbliche... Bello, no? A me sembra
assolutamente scandaloso!!!!!
MA NON SI VERGOGNANO? SPERIAMO CHE
QUALCUNO (a parte noi...) LEGGA QUESTI MESSAGGI.
Firmato:
F.P.
di Francesca (F) Paltenghi (P) - 33 - relazioni internazionali
752. IL PESO DELLE PAROLE
Si scrive legge Legge Biagi ( Oggi ) o pacchetto Treu (ieri) si
legge "CAPORALATO"
Si scrive Flessibilità , si legge "PRECARIETA'"
Perchè agli industriali piace la flessibilità ma quando gli stessi
sono banchieri quest'ultima viene allontanata con fastidio?
Le bollette non sono flessibili cosi' come i costi di una
famiglia.....
Spero che ciò faccia meditare---di Cesare Chiulli - 35 - IT
753. PERCHÉ ASSUMERE A TEMPO
INDETERMINATO?
Cococò, Copro, e tutti i rapporti di lavoro "flessibili" (solo da
una parte), lanciano un messaggio chiaro alle imprese. Anche
alle più piccole: perchè assumere qualcuno pagandolo il
doppio di quello che lo si pagherebbe da cococò? Il mercato
del lavoro si sta destrutturando con danno di tutti e i nostri
GRANDI ECONOMISTI ITALIANI (a destra come a
sinistra) non riescono a pensare di meglio che smantellare
ogni forma di stato sociale relegandolo a una pura forma di
carità per i casi più disperati e non ad un diritto che può far
avanzare la società.
Il resto è chiaro: una piccola o media impresa fattura
centinaia di milioni esclusivamente con lavoratori cococò. I
proventi vanno ovviamente all'imprenditore, che non li
reinveste nell'azienda, ma accumula capitale privato, e il
governo glielo detassa. Così si crea ricchezza? No. Si crea
esclusivamente disagio e voglia di radicalizzare lo scontro
sociale. I politici in buona fede dovrebbero capirlo.
di Roberto Cococò - 32 - Giornalismo
754. QUELLI DEL COCOCO...
da due anni ho una piccola casa editrice.
partito con 5 cococo dopo 8 mesi ne ho assunte due (tempo
indeterminato); sono molto brave.
degli altri 3 due erano delle persone giovani cui la scuola non
aveva dato alcuna base (e non vedo perche' dovessi dargliela
io con i soldi miei) e la terza era una persona mediocre.
nell'ultmo anno le cose vanno benino e ho affiancato alle 2
indeterminate 6 contratti a progetto. 4 persone si sono rivelate
di basso livello e non le ho rinnovate. due, molto brave(e
credo con molto lavoro anche da altre aziende) mi hanno
cordialmente detto che guadagnano molto di piu' e stanno
molto meglio a non dipendere da nessuno. In effetti sono
tanto brave quanto care, ma ne vale la pena. le persone di alto
livello purtroppo sono rare.
ora sto partendo con un altro gruppo di persone. spero di
trovare dei collaboratori di livello per lo meno accettabile
perche' la ricerca continua e' stressante e porta via un sacco di
tempo.
riflessione: non sara' che forse ci vorrebbe anche un po' di
autocritica? e che magari le persone precarie dovrebbero
poste non assumono +!quindi...
di Massimiliano Cetta - 39 - editoria
755. SPERIAMO DI ANDARE VIA......PRIMA DI
MORIRE
Leggo gli altri messaggi e per certi versi mi rincuoro, mal
comune......; certo che tutto questo è triste, un paese alla
deriva imprenditori incapaci, nessun investimento in
formazione e nuove tecnologie ( in qualunque altro paese
prenderei il doppio di stipendio), microaziende gestite da
cocainomani esaltati, licenziamenti( quando uno è assunto) a
tutto spiano, precarietà a vita per altri, nessun riconoscimento
per gli studi svolti, stipendi da morti di fame......onestamente
non vedo domani unica soluzione andarsene......ma dove?
ogni posto va bene......che tristezza....
Grazie per lo sfogo
di Enrico ALOHA - 31 - INFORMATICA
756. LE RATE DELLA LAVASTOVIGLIE
Ho sempre lavorato, in settori e tempi diversi, come co.co.co.
Durante l'ultimo anno come consulente commerciale. Era un
vero co.co.co perchè non avevo obblighi di orario o di
subordinazione e la cosa mi andava bene. Ma quando ho
voluto acquistare una lavastoviglie del valore di
duecentosettanta euro che poteva essere finanziata in undici
rate da ventisette euro l'una, nonostante guadagnassi
mediamente (perchè in realtà il lavoro era a percentuale)
quasi duemila euro al mese, mi sono visto rifiutare la richiesta
di finanziamento e ho dovuto pagarla in contanti.
di Dennis Calabrese - 30 - commerciale
757. CARO MASSIMILIANO CETTA (754)
Il settore dell'editoria è il peggiore dei settori... chi lo conosce
sa benissimo (e se pensa il contrario o è in malafede o scende
dalla montagna con la piena) che un ragazzo che inizia a
scrivere con un cococo viene pagato "a numero di battute"
con compensi pari a 2-max.10 E. lordi, spese a suo carico, e
se magari ha intenzione di mantenersi da solo non riuscirebbe
a far fronte a qualsivoglia spesa. Secondo, viene lasciato allo
sbando a imparare la professione da solo, (che spesso non fa
nemmeno male) senza alcun appoggio, rischiando perfino
delle querele (se fa il suo mestiere bene, e non si limita alle
marchette). Dunque, da una scrittura "a cottimo" il
giornalismo non guadagna certo in qualità e in nuove voci
disinteressate e obiettive.
Dunque: non resta che impegnarsi e tenere duro per qualche
anno, finché si scopre che i giornali (quotidiani) non
assumono nemmeno in prospettiva fra dieci anni (se non
qualche raro caso di parentela e ruffianamenti che ledono la
dignità professionale e umana). Altro che autocritica... è un
dato di fatto! Cococo uguale bassa qualità, e in più favorisce
la creazione di due tipi di lavoratori: chi l'ha trovato 10 anni
fa e chi lo trova ora.
di Giorgio Pelosi - 29 - giornalismo
758. LAUREA IN LINGUE ORIENTALI
Laureatomi 110/110 e lode a 24 anni in Giapponese mi sono
ritrovato all'indomani della laurea di fronte ad una difficile
scelta: il precariato (lo si chiami Co.co.co o a contratto) per
qualche periodo in attesa della chiamata per la leva o la
ricerca di un lavoro all'estero. Bene, mi è bastato mettere un
annuncio su internet e dopo pochi giorni sono stato chiamato
da una multinazionale a lavorare in Olanda. Certo, il lavoro di
helpdesk tecnico può non essere definito il massimo ma mi ha
dato la possibilità di approfondire le mie conoscenze
linguistiche, tecniche e manageriali e piano piano mi sono
fatto conoscere all'interno dell'azienda, senza dovermi piegare
alla volontà di nessuno. Oramai vivo in Olanda da un anno,
ho ricevuto un aumento ed una nuova posizione di maggior
responsabilità dopo appena sei mesi di lavoro e se provo a
lavorare oltre l'orario previsto (9-17,30) mi guardano tutti
come se fossi un marziano!!Coraggio e guardatevi attorno, le
possibilità sono infinite!!
di Loris Scarpa - 24 - IT
759. PER ENRICO ALOHA
"Microaziende gestite da cocainomani esaltati"
Hahaha!
Grazie per la risata, sei un grande.
Una definizione cosi' merita una medaglia.
Io quando feci un colloquio per un posto di chimico mi
stressarono 1 ora sul fatto che 1) lo spazio di lavoro deve
essere tenuto pulito e 2) lavorare con le donne e' difficile
perche' sono gelose dei loro segreti e pettegole. Non ho mai
saputo in cosa consistesse di preciso il lavoro in se', ma credo
che quelli che mi hanno fatto il colloquio facessero uso di
allucinogeni o peggio. Fai la valigia, ovunque e' meglio che
qui.
di Fiorenzo Zarrillo - 35 - ricerca
760.
"Insomma, che Lei una lavoro vero, non l'ha mai fatto.."
questa la domanda retorica e beffarda che mi sentii porgere
qualche tempo fa ad un colloquio di lavoro. No, se con lavoro
vero intendiamo un posto con contratto a tempo
indeterminato e tempo pieno. La forma contrattuale che più si
è avvicinata è stato un incarico triennale dell'università, a
tempo parziale.
Dimenticavo, sono psicologa e, al giorno d'oggi, disoccupata.
Da quando cioè è terminata la ricerca per cui ho lavorato
come co.co.co. per più di due anni con contratti, mediamente
di sei mesi in sei mesi. Fortunatamente, sono una persona
sufficientemente ottimista, per cui non mi sono mai fatta
assalire dall'ansia da fine contratto. Ciò non toglie che ora,
con una figlia di nove mesi, io sia in ricerca di una lavoro;
che in termini di probabilità, dato il mio ambito, sarà un
co.co.pro. a tempo parziale, senza permessi retribuiti, nè ferie,
nè starordinari, nè mutua.
Ma fortunatamente sono una persona sufficientemente
ottimista da sapere anche che mia figlia non si ammalerà, che
mia madre sarà ancora disponibile ad accudirla e che il tempo
delle ferie è così lontano, che cadrà nel mio prossimo periodo
di disoccupazione.
di Brunella Ruffa - 761. PER DANIELA GERI "COMPILAZIONE DEL
MODULO"
Mi scusi Daniela, volevo farle notare che forse è stata troppo
critica nei confronti dei laureati che hanno scritto il titolo di
studio nel campo Titolo del form (modulo di compilazione).
Io mi occupo quotidianamente della realizzazione e
progettazione di suddetti form.. e le assicuro che sarebbe stato
meglio scrivere "Titolo del mesaggio" piuttosto che scrivere
solo Titolo. Se una persona ha la laurea non vedo perchè non
debba sbagliare quando la descrizione di un dato è ambigua.
Per il resto sono daccordo con lei. Un saluto a tutti.
di sviluppatore web - 26 - telecomunicazioni
762. CREARE NUOVO STATO SOCIALE IN
FUNZIONE DEI NUOVI RAPPORTI DI LAVORO
Sono Architetto, e ho lavorato per diversi anni come
Co.Co.Co.
Quello che mi stupisce come fino adesso in Italia esistevano
solo due forme di rapporto di lavoro:Imprenditore o
dipendente, infatti lo stato sociale attuale è fondato sul
capofamiglia dipendente protetto dal sistema.
Questo ha funzionato benissimo fino a 10/15 anni fa.
Ora in una società libera un giovane dovrebbe decidere che
tipo di rapporto di lavoro instaurare, ma questo da fastidio a
molti.
Questa consapevolezza,non è utile sia agli interessi della
confindustria, e sia a quelli del sindacato perchè non in linea
ai suoi interessi di tipo collettivo.Così mi sono trovato
abbandonato o non aiutato da entrambi le parti, da una parte
sfruttato, e dall'altra ingnorato perchè la mia libertà di
iniziativa non rientra nelle logiche dei contratti nazionali.
Quindi entrambi le parti hanno interesse a mantenere
questo stato sociale non fondato sulla liberta individuale ma
dalla appartenenza a gruppi sociali.
Ecco... ora sono solo, senza mezzi... nè di avere un prestito
per iniziare un'attività... nè avere una forma di copertura
sociale in quanto non dipendente...
di Paolo Foggetti - 36 - Architetto
763. DIPLOMA DI MATURITÀ CLASSICA.
LAUREANDO IN SOCIOLOGIA
[1]
Inutile dilungarsi sugli svantaggi, ormai “svelati”, dei
contratti atipici: rispetto al lavoro nero impongono oneri
fiscali per finanziare “diritti acquisiti” che noi parasubordinati
non godremo mai. Io ho cambiato 7 lavori in 8 anni; leggo di
sputasentenze che ci rinfacciano di essere amorfi,
querimoniosi, di non protestare mai con chi comanda. Io l’ho
fatto: nel 2003 coi miei colleghi interinali, tutti operai
specializzati come me, abbiamo scioperato per avere
maggiori tutele (sciopero organizzato dalla “Triplice”); a
nessuno di noi è stato rinnovato il contratto alla scadenza.
Sindacati desaparecidos. 2004, nuovo lavoro più
“prestigioso”, ho scioperato ancora (per l’art.18). Nessuna
ritorsione. Unico assente in un ufficio di 60 persone.
Reazioni: chi mi commiserava come un illuso idealista e chi
mi guardava come un eroe(!). Non li biasimo: ragazzi
prossimi alle nozze che per ottenere un mutuo hanno
ipotecato la casa; magari col papà pensionato come garante
per le banche; o le rate da pagare della macchina. E per chi
dall’entroterra pontino fa 200Km per raggiungere RM tutti i
giorni, l’auto è una necessità non un lusso. Qualcuno mi pare
dicesse vogliamo il lavoro sotto casa.
di Massimo Skazzo (di ROMA) - 30 - Servizi
764. 2 PARTE
Non è gente che si può permettere di rischiare il posto! Io
almeno non ho rate da pagare. Non consumo. Non spendo.
Non aspiro. Non“vivo”. Leggo poi di qualche “imprenditore”
che ci invita a mettersi nei suoi panni (mai che legga il
contrario!). Il mio “capo” (perché nel mio lavoro, modestia a
parte, sono bravo) quasi scusandosi di non potermi assumere,
mi ha proposto di costituire una coop. e entrare a far parte del
consorzio dove vendo i miei servizi da mercenario del
flessibile. Ma per far impresa servono capitali e io non ne ho:
chi me li dà?!?Le banche?Il Nano di Arcore? La Mafia? A dir
il vero basterebbero40.000euro: il profitto è sicuro; io lo so:
appalti e commesse li gestisco di persona; i soldi li tocco con
mano. Ma non mi posso permettere di investire40.000euro a
fondo perduto: per alcuni sono spicci, per me i sacrifici di una
vita! I padroni rischiano?!? Io non credo che si faccia
l’imprenditore per masochismo, ma per profitto. A conti fatti,
il rischio di un imprenditore vale migliaia di euro, quello di
un cococo800euro al mese! Indipendentemente dalle entrate
dell’azienda. Almeno il mio“capo”(che mi paga il doppio) mi
dice grazie; x me è già qualcosa.
di Massimo Skazzo - 765. PROIEZIONISTA
chiaramente la mia esperienza da co.co.co è stata un
passaggio obbligato.spero di non ripeterla dal momento che
con questo tipo di contratto si hanno prevalentemente doveri e
pochi diritti.credo che la mia azienda mi rinnovera'il contratto
questa volta con un tempo indeterminato:ne avro' diritto visto
che ho 40 anni e ho lavorato sempre"in nero"?
di sonia d'amato - - cinema
766.
Sono stato un"co.co.co"per anni e conservo
un ricordo bellissimo solo per le numerose
amicizie che questa occupazione mi ha concesso.Oggi rifarei
sicuramente un'esperienza simile ma solo per arrotondare
quel guadagno attuale che,per via del carovita e soprattutto in
una grande metropoli come Milano,non mi è di certo
sufficiente per tirare eventualmente avanti sino alla fine di
ogni mese.Il"contratto a progetto"è il degno erede di quella
che non è di certo una scelta su cui puntare il rilancio
occupazionale di un'intero Paese.E' un'errore pensare che si
tratti di una realtà che,come dimostrano gli stessi Call Centers
o istituti di indagini statistiche,
punta soprattutto su giovani studenti,
casalinghe o pensionati:c'è anche chi non trova altre
alternative per via di un'età che non lo rende competitivo nel
mercato del lavoro!.Oggi abbiamo a che fare con un mare
di "opportunità",ma per costruire seriamente
un futuro di ottimismo e speranza di miglioramento per
ciascuno di noi
"precari",ci vogliono casomai "certezze"
di posti di lavoro a tempo indeterminato magari anche dopo
un lungo periodo di gavetta iniziale.
di ROBERTO PREDELLI - 767. SFRUTTATI, MORTIFICATI, RAGGIRATI E
"DULCIS IN FUNDO" DERISI DAI MEDIA
Avete mai visto quei servizi che dipingono noi giovani
italiani come degli eterni "Peter Pan"? E quel film che ci
ritrae a 40 anni ancora a casa con mamma e papà? Io sono un
ragazzo che fa due lavori e sinceramente sentire la solita solfa
che noi giovani non abbiamo voglia di lavorare mi irrita non
poco.
La verità è che noi lavoriamo più di un lavoratore assunto con
contratto a tempo indeterminato.
Il nostro stipendio raggiunge a stento gli €800, ovvero il costo
medio mensile di un appartamento in affitto in una grande
città.
La nostra situazione lavorativa è precaria, quindi non c'è
certezza del domani...e non possiamo fare progetti a lunga
scadenza (matrimonio, figli, acquisti a rate, etc).
Non possiamo neanche richiedere un mutuo per comprare una
abitazione: le banche ci riderebbero in faccia vedendo il
nostro contratto Co.Co.Co.
Non possiamo stare male, non possiamo andare in ferie e
ammesso e non concesso che arrivassimo alla pensione,
prenderemmo una cifra più bassa di una persona che non ha
mai lavorato! Insomma ci negano un esistenza normale e
dignitosa. Che tristezza!!!
P.S. Grazie per questo spazio repubblica.it!!!
di Michelangelo Congiu - 32 - Informatica
768. DIPLOMA COMMERCIALE
Dopo essere stata una lavoratrice in nero,sono diventata una
co co co, contratti finiti a luglio..ripresi a
settembre/ottobre..sospesi a novembre...ripresi a
gennaio..paga oraria euro 4.60....per 20 ore settimanali....tanto
per sopravvivere........grazie pacchetto treu...grazie legge
biagi....una vergogna.
linda cima
di linda cima - 58 - telecomunicazioni
769. LAUREA
E' UN'INSULTO ALL'INTELLIGENZA DELL'UOMO SI
VERGOGNINO TUTTI I GOVERNI, DI SISTRA E DI
DESTRA CHE, PER FAR VEDERE CHE CON LORO IL
LAVORO E L'OCCUPAZIONE E' CRESCIUTA, HANNO
PARTORITO UNA LEGGE SIMILE CHE VITUPERA ED
ANNULLA IL LAVORO E I LAVORATORI
di S. S. - 34 770. DIPLOMA COMERCIALE
risposta a lettera 754 di massimiliano cetta - editoria
Caro signore se non si è bravi - nelle telecomunicazioni non si
potrebbe lavorare - telecamere che ti seguono anche quasi nel
bagno...coch...che ti controllano alle spalle - un modo di dare
lavoro da aguzzini.
Lei nomina le poste ...come se parlasse del passato....ma nulla
è cambiato...ancora assumono con lo stesso sistema...cambia
solo il colore.
linda cima
di linda cima - 58 - telecomunicazioni
771. RIFLETTERE UN PÒ SULL'APPLICAZIONE
DELLE REGOLE
Ciao a tutti,
io sono un ingegnere meccanico che lavora in uno studio
tecnico. Dopo 7 mesi di contratto a progetto hanno deciso di
assumermi a tempo indeterminato, quindi non ho granchè da
lamentarmi.
Ho notato però, grazie a molti colloqui fatti in precedenza due
aspetti:
- le aziende parlavano di contratto a progetto senza mai poi
voler definire questo reale progetto, in pratica era lavoro
dipendente;
-le aziende ti offro lo stesso stipendio netto di un dipendente,
ricordatevi che i dipendenti hanno tredicesima, ferie e TFR.
Piccola critica nei confronti dei miei colleghi lavoratori: le
regole ci sono, sta a voi farle rispettare. Secondo la mia
esperienza, i datori di lavoro tentano subito di fare i furbi, ma
smettono anche presto se vedono che non sei fesso.
Tutto ciò è stato confermato da chi alla CGIL mi diede
spiegazioni.
Ciao a tutti e buona fortuna.
BT
di b t - 30 - studio tecnico
772. CO.CO.CO. E CO.CO.PRO. MASCHERATI
dopo l'inutile laurea in legge comincio contratti di
collaborazione coordinata continuativa che vengono rinnovati
con cadenza molto variabile 3,6,7,11,12 mesi per circa 3
anni..la formula è soft, nel senso che lavoro come gli altri
dipendenti(orario, gerarchie...etc altro che autonomia!) non
ho ferie ma generosamente mi vengono pagate, in pratica
lavoro come dipendente pur non essendolo ma mi vengono
accordati alcuni diritti dei dipendenti senza esserlo (solo
rimborso chilometrico e straordinario). adesso mi viene
proposto un contratto di collaborazione a progetto ma non è
cambiato nulla continuo a fare il dipendente mascherato ..mi
hanno giurato che sarà l'ultimo e dopo sarò assunto
"regolarmente"..mah..chi ci crede?
problemi particolari non ne ho ma se dovessi pagare l'affitto o
un mutuo o dovessi mantenere un figlio o se mi ammalassi le
prospettive sarebbero nere.
non credo che il professor Biagi intendesse così la riforma del
lavoro, il governo ha stravolto la sua idea che voleva essere
l'opposto di ciò che si verifica adesso...regolarizzare il lavoro
di tanti giovani e non che lavorano come dipendenti senza
esserlo.
B.M.
di B. M. - 30 - servizi
773. MATURITÀ ARTISTICA
Beh, per quanto mi riguarda, il mio co.co.co. lo reputai una
grande vittoria (attualmente non lo sono più), perché fu il
risultato di una vertenza sindacale, visto che nonostante le
mie otto ore per più di un anno, ero "inquadrato" con (udite
udite) prestazione occasionale (lavoravo a testate ad uscita
settimanale, come può essere occasionale???). Sì, con
l'intervento del sindacato (cgil) il capo fu costretto a
regolarizzarmi, poi arrivò l'ispettorato e poi l'imps a
sanzionare, tuttavia dubito che abbia imparato la lezione. Il
punto è che se si vuole, pretende, dal lavoratore flessibilità,
allora la si deve pagare e profumatamente, si deve permettere
a chi non ha malattia e ferie previste dal contratto di
"riservarsele" privatamente. Flessibilità? Certo ma da tutte e
due le parti, maggior compenso... La mia opinione è che
purtroppo nel dare un mezzo per risparmiare ad un datore si
ha già la sicurezza MATEMATICA che esso lo utilizzerà e,
tra i mezzi per risparmiare, utilizzerà quello per lui più
vantaggioso a prescindere dall'etica a questo allegata. Anche
nelle grandi aziende. Adesso contratto a progetto? Legge
Biagi? Ma Biagi sarebbe contento? (Non Enzo ovviamente,
che non lo è..)
di Saro cp - 28 - Pubblicitario
774. AMMINISTRATORE
Grazie a questo contratto abbiamo potuto assumere un ex
dirigente di una multinazionale che mai ci saremmo potuti
permettere e che ora dopo due anni di COCOCO è nostro
direttore commerciale e membro del CDA, ovvero
nuovamente un COCOCO quali sono tutti glia amm.ri delle
aziende.
Stesso dicesi per altri due collaboratori con cui si sono fatti
dei progetti ed impostate delle reciproche scommesse, poi
vinte. Entrambi con contratti da ben oltre 40.000 euro e con
reciproca soddisfazione.
La flessibilità è un gran valore e le aziende serie sono in
grado di sfruttarla e premiarla economicamente.
di BRUNO DAL MAS - 38 - INFORMATICA
775. CO.CO.CO COPRO ECC
Lavoro da 3 anni nel pubblico impiego con contratto
formazione e lavoro.Premessa per ribadire che il precariato
esiste dappertutto.Ma questa è un altra storia.
Piuttosto volevo riflettere sul ruolo delle donne co.co.co o
copro.
Si fa un gran parlare del problema in Italia della crescita zero.
Ma mi dite come fà una coppia a pensare minimamente di
mettere al mondo un filgio con contratti del genere?Chi
assume una donna che da un momento all'altro può rimanere
incinta e quindi "costringere un azienda a conservarle il
posto?
asta con la demagogia e si faccia una seria politica per la
famiglia in Italia.
di Salvatore Policastro - 29 - Pubblico
776. MORTO UN CO.CO.CO SE NE FA UN ALTRO.
Con questa voglio solo informarvi che i co.co.co. non sono
morti, si sono solo trasformati.
Chi faceva questo genere di contratti erano piccole ditte,
come quella dove lavoro io, e nel farli usavano la scusa che i
contratti regolari per dipendenti costano troppo.
Beh ora hanno eliminato il cococo, ora c'è il contratto a
progetto.
Cosa cambia? Nulla.
Nella mia ditta hanno licenziato chi era in co.co.co. (tutti) e
poi li hanno riassunti in contratto a progetto. Quando scadrà il
contratto a progetto li licenzieranno e li riassumeranno.. la
storia andrà avanti così per sempre.
I soldi che ci danno sono minimi (massimo 1000 euro netti) e
non abbiamo tredicesima o premi vari.
Non abbiamo nulla in mano e non possiamo dire nulla perchè
alla fine ci servono quei soldi per vivere.
Io dopo essere stato co.co.co sono stato assunto con contratto
di formazione, solo per saltare il militare. Ora, a gennaio, mi
rimetteranno con contratto a progetto.
Questi contratti sono una disgrazia e non c'è nessun tipo di
controllo..
Non sappiamo più che pesci pigliare..
di Enrico Serena - 24 - edilizia
777. COCOCO SCORCIATOIA PERFETTA
Trovo i contratti di CoCoCo un'idea grandiosa e spero che le
norme attuali si riducano ad una modifica più di forma che di
sostanza.
Gli anni 70/80 hanno introdotto una tutela del lavoratore che -
pur partendo da principi legittimi - è esagerata e finisce, unita
all'elevatissimo costo del lavoro imposto dal fisco, per frenare
l'imprenditoria e quindi per danneggiare tutti.
Molte aziende sono riuscite a creare occupazione passando
dai CoCoCo che poi sono stati trasformati in assunti regolari,
senza questa scorciatoia non ci sarebbe stato lo stesso
risultato ed il numero di disoccupati risulterebbe oggi molto
più elevato.
Certo sarebbe più giusto eliminare i CoCoCo ed attuare una
revisione legislativa più ampia ed una tassazione più ridotta,
ma questo è molto complicato e lungo, quindi ben venga
questa soluzione tampone.
di Gianni Torchiani - 34 - informatica
778. RISPOSTA A 753
Non sarà invece che alle aziende grandi e piccole fa un gran
piacere questa ignobile forma di contratto? E perché no poi?
in questo modo si può sfruttare la gente e ricattarla come si
vuole. Esistono persone mediocri e altre di grande
professionalità, il contratto è tutta un'altra cosa. Il Co.Co.Pro
è ai limiti della legalità oltre che della moralità, certo che a
chi deve pagare meno contributi, a coloro che possono
licenziare senza pensarci due volte, alle persone che possono
rifiutare assistenza medica e ferie questo tipo di contratto va
benissimo. Alla fine noi lavoriamo in questo modo solo
perché è l'unico modo che abbiamo di lavorare, altrimenti sai
che calci nel sedere vi daremo e sarebbero tutti meritati. Con
questo contratto la nostra professionalità viene annullata per
non parlare della nostra dignità di persone e di lavoratori. Non
venite a dire che così è meglio, vorrei vedere voi al nostro
posto.
di Marino Buzzi - 779. ERA IL 754 NON IL 753
Chiedo scusa il messaggio precedente era rivolto al titolare
della piccola casa editrice, il messaggio era il 754 non il 753.
di Marino Buzzi - 780. LAUREA IN SC. BIOLOLGICHE
Ciao a tutti!
Anch'io faccio parte dell'allegra combriccola dei cococo!!
Sono invalido civile e lavoro in un ente statale con questa
tipologia di contratto ormai da 12 anni, con moglie e figlio a
carico. L'unica mia fortuna e' che il mio capo mi concede
senza problemi tutti i giorni liberi di cui ho bisogno ed ha
sempre fatto in modo di rinnovarmi il contratto. Ecco, forse
da questo punto di vista non posso certo lamentarmi, visto che
da 12 anni a questa parte la situazione lavorativa in Italia e'
vistosamente peggiorata, anche grazie alle scelte scellerate di
questo assurdo governo!
di Fabrizio Mattei - 36 - Ricerca biomedica
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10)
781.
Onestamente, per quanto mi riguarda sono stata Co.Co.Co.
per tre anni presso un ente pubblico ed è stata un'esperienza
formativa importantissima.
Sono laureata in scienze politiche, ma al momento di trovare
lavoro nessuno mi prendeva in considerazione per il solo fatto
di avere un titolo di studio.........neppure nell'interinale!
Per cui non mi sento di criticare in maniera assoluta una
formula contrattuale che mi ha permesso di cominciare a
lavorare, guadagnare e formarmi come "lavoratore"; prendevo
circa € 1.200,00 al mese, uno stipendio di tutto rispetto (non
so quanto si aspettano di guadagnare i giovani laureati alle
prime esperienze!!!)adesso sono impiegata a t.d. (cat. D1) e
non guadagno un centesimo di più!!!!!; non avevo ferie nè
malattia, ma al momento della nascita di mia figlia ho
ricevuto una cospicua indennità dell'INPS che viene
riconosciuta a tutte le Co.Co.Co. che diventanno mamme!
di Maria Alessia Carlucci - 30 - impiegata a t.d.
782.
Ho letto molti interventi. Io faccio parte della schiera dei
fortunati, cioe' di quelli assunti a tempo indeterminato nel
lontano 1996.
Laureata in Lettere oltre 10 anni fa, perfezionamento e
master.
Stipendio netto di 1000 euro.
L'unica cosa che ho capito e' che TUTTI siamo sottopagati,
demotivati, sfruttati e che le sicurezze economiche sono
ormai un bene che nessuno puo' permettersi.
La laurea e' diventata quasi un handicap perche' non solo non
e' riconosciuta, ma le mansioni lavorative sono cosi'
generiche che tutti possono fare tutto e niente.
Nel mio piccolo ho sempre ritenuto che tutti co.co.co o tempi
indeterminati dovessero avere gli stessi diritti, ma non e' cosi'
perche' in una grossa azienda il co.co.co e' visto come il
ragazzetto esterno che tra un po' scade. Quindi inutile
insegnar il lavoro ma e' meglio sfruttarlo e sottopagarlo tanto
tra un po' lavorera' un altro co.co.co.
La "colpa" e' anche dei sindacati interni alle aziende. Sono
approssimativi, incompetenti, faciloni e d'accordo con
l'azienda stessa pur di conservare il loro piccolo feudo
sindacale.
di beatrice rendani - 33 - telecomunicazioni
783.
I CO.CO.CO. sarebbero stati uno strumento formidabile per
far emergere situazioni di fatto illegali (leggasi "lavoro
nero"), se non avessero finito per diventare in molti casi una
loro legittimazione.
Mi spiego meglio: in molti casi (non in tutti, fortunatamente)
il "datore di lavoro" non si è attenuto alle norme che regolano
il contratto, una tra tutte quella che non vincola il lavoratore a
prestare la propria opera in un luogo determinato e secondo
orari regolari e definiti.
Parliamoci chiaro, in molti casi i CoCoCo erano di fatto dei
dipendenti, ma dipendenti senza diritti e senza tutela: sotto la
minaccia (non tanto sottile e velata) di vedersi sbattuti fuori
senza preavviso, in molti casi sono stati costretti a lavorare
fino a 15 ore al giorno (sic!) e senza né ferie né malattia.
Parlo per esperienze raccontate da amici (tutti nel settore ICT)
ed anche per l'esperienza di mia moglie. Un incubo.
Adesso lei è stata assunta, dopo un concorso, con contratto a
due anni: dovrebbe lavorare 6 ore al giorno +2 rientri
pomeridiani, di fatto lavora 12 ore al giorno (e meno male che
lavora nella P.A.!!). Questa volta la velata minaccia è: niente
figli o addio rinnovo.
di Luca S. - 34 - P.A.
784. TROPPA PAURA
Mi sono licenziato a gennaio04, lavoravo da + di 6anni con
contratto indeterminato, dopo altri 7anni di indeterminato in
altra ditta ed ora sono contento, finalmente. Lavoro a
progetto, lavoro la meta' di prima e guadagno il doppio. Il
mio non e' un lavoro comune,questo e' vero,lavoro per
multinazionali nel campo della ricerca marina,vedi
gas,petrolio, cavi telefonici e via dicendo. Non ho laurea, solo
diploma. L'offshore e' un lavoro di sacrifici(lunghi periodi in
mare senza contatti familiari), sono sposato, non ho figli per
scelta.
La troppa paura del titolo e' riferita a quelle persone che
ambiscono al lavoro sotto casa, che non sono disposte a
muoversi, trasferirsi, viaggiare, staccarsi dalle gonne della
mamma, che li lava, li stira, e li soggioga.
E' difficile per un laureato accettare di guadagnare stipendi da
fame, concordo, ma il mondo e' veramente pieno di
opportunita', rimanere fossilizzati, o aggrappati a richieste di
comodita'stanziale e' da debosciati.
A tutti i fifoni/mammoni: muovete le chiappe e prendete di
petto il mondo del lavoro, se avete timore della mobilita' sara'
propio quella ad impedirvi di muovervi.
Auguri a tutti,
Fabrizio
di Fabrizio Occhiena - 38 - geofisica ricerca marina
785. IVA FORZATA
Laureata Ingengeria edile a roma con 110/110, iscritta albo
ing. abilitazione alla 494/96, conoscenza software ecc inviai e
contiunuo tutt'ora ad inviare curriculum a studi di ingegneria
e architettura e imprese edili, risultati raggiunti: pre
conoscenza di amici un co.co.co che poi si rivelò una
trattativa privata allucinate da cui sono scappata, mansione
svolta: disegnatrice.
Ancora per conoscenza ho lavorato per lo studio del mio
professore con collaborazione saltuarie. Sempre per
conoscenza, ho lavorato in un negozio arredamento, 2 anni
come udite udite, "disegnatore tecnico" (contratto commercio
netto in busta 981) + promessa di non sposarmi, prospettive
professionali nulle.
Volendo fare l'ingegnere edile ho aperto ora per ovvie ragioni
P.I., piccoli lavoretti qua e là, mi chiedo tutt'ora cosa farò da
grande; in compenso ho assistito più volte allo scarto di
curriculum di donne con la motivazione: "età fertile!".....Vi
basta o devo continuare?? Ingegnere Donna
di Livia Piccoli - 32 - Ingegnere edile
786.
Ho 31 anni sono laureata in lingue. Durante gli anni
dell'università ho sempre lavorato, in nero.
Poco dopo la laurea ho avuto il primo rapporto di lavoro con
un contratto di collaborazione occasionale durato un anno.
Nel gennaio 2002 ho trovato un nuovo lavoro, regolato da un
contratto co.co.co. Nonostante la "flessibilità" del mio
contratto, andavo in ufficio 5 giorni su 7 dalle 9 alle 18, se
stavo a casa ammalata non mi veniva data una lira, idem nelle
tre settimane di agosto in cui l'ufficio era chiuso. Gli
straordinari (tanti) non mi venivano pagati, ma (almeno
questo) potevo utilizzarli come ferie.
Delle 7 persone fisse dell'ufficio, solo due erano assunte a
tempo indeterminato. E, guarda caso, erano quelle che
facevano meno straordinari e più ferie. Inoltre, con un
contratto part time, prendevano i miei stessi soldi...
Da poco mi sono licenziata: ho dovuto dare un preavviso di
un mese, di liquidazione neanche a parlarne, e in più avevo 60
ore di straordinari non ancora recuperati, svaniti nel nulla.
Adesso ho dei lavori come collaboratrice occasionale, ma so
che in questo modo non avrò mai diritto a una pensione
decente: sarò costretta, quindi, ad aprire una partita iva.
di Claudia Bonaro - 31 - editoria
787. MA IL CO.CO.CO ED IL CO.PRO ....
Capisco che un'azienda non voglia e non debba ,a mio parere,
assumere una persona senza conoscerla professionalmente.
Ma i vecchi contatti di formazione non bastavano? La persona
la tenevi un anno o due a tasse dimezzate poi se veramante ti
serviva l'assumevi. In Italia si tende a complicare il semplice.
Abbiamo l'indole dei sotterfuggi ma come si dice : "Il pesce
puzza dalla testa".
di Marcello Esposito - 27 - Programmatore
788. DIPLOMA COMMERCIALE
per 778 - MARINO BUZZI
CONDIVIDO QUELLO CHE SCRIVE - SIAMO NELLE
STESSE CONDIZIONI DI QUANDO LAVORAVAMO IN
NERO NON CERTO PER NOSTRA VOLONTA'...NOI
DONNE RARAMENTE VENIVAMO ASSUNTE PER
PAURA CHE RIMANESSIMO IN CINTA.....SIAMO
RIMASTE PRECARIE....A DIFFERENZA DEL BOZZOLO
PUBBLICO CON ASSUNZIONI POLITICHE....LE
UNICHE PROTETTE.....VEDI I 9000 ESUBERI DELLE
POSTE O ALITALIA ....RAI.....ECC.ECC.
UNA VERGOGNA CHE ANCORA DURA... CITTADINI
DI SERIE A ....CONTRO SERIE B.........
linda cima
di linda linda - 58 - telecomunicazioni
789. LA FINE DI TANTE OPPORTUNITÀ
La fine del cococo rappresenta per me la fine di tante
opportunità che non potrò sfruttare più. Alla scadenza del mio
contratto, ovviamente non rinnovabile, la prevista
'trasformazione' in dipendente era talmente svantaggiosa da
non poter essere presa in considerazione. L'ipotesi più
probabile? La partita iva.
La legge così com'è non credo sia molto utile, il lavoro
dipendente è ancora troppo costoso per le aziende.
di Matteo Grube - 33 - ICT
790. IN UN GIORNO SOLO 30 ADESIONI! SVEGLIA!!
Questo il testo del messaggio di ieri "Rivoluzione sarà!!
Creeremo un partito e faremo il culo agli industriali e del
governo!! Per prima cosa creeremo un sito internet su cui
possiamo iscriverci tutti e poi ci coordiniamo. Siamo circa tre
milioni, con le nostre famiglie possiamo arrivare al 20%
dell'elettorato. creeremo degli gruppi di studio per capire
come effettuare una riforma del lavoro che ci dia gli stessi
diritti di quelli a tempo indeterminato!
Facciamo sentire la nostra voce, basta con lo sfruttamento!!
Ma bisogna agire! Le nostre pene non dureranno più di un
anno!! ma non dobbiamo metterci nelle mani dei governi nè
di destra nè di sinistra (sono la stessa schifezza!!)"
Abbiamo bisogno di tutti in 30 non si va da nessuna parte
iscrivetevi http://it.groups.yahoo.com/group/cococo_italia/
di Alex Montano - 27 - consulente
791. TUTTI IN TELEVISIONE
SCRIVETE A : [email protected]
PROPONETE DI DEDICARE UNA SERATA A QUESTO
PROBLEMA CHE COINVOLGE CENTINAIA DI
PERSONE*
UN'UTILE INIZIATIVA PER PORTARE IL CASO IN
TELEVISIONE....FINALMENTE!!!
di STEFY B. - 32 - P.A.
792. LAUREA
Io fortunatamante ancora di collaborazioni non ne ho avute
ma da quando mi sono laureata in scienze politiche circa 3
anno e mezzo fa , ho sempre collezionato contratti a termine e
da 2 anno e mezzo lavoro tramite le agenzie interinali.Al
momento sono impiegata commerciale all'interno di un
distributore di prodotti informatici da circa 15 mesi con due
mesi di buco ,gennaio scorso e agosto 2003, perche' mi era
scaduto il conratto e ovviamente nessuno te lo rinnova ad
agosto quando si va in ferie , e a gennaio sono rimasta a casa
perche' non si sapeva se mi avrebbero ripreso o meno.poi e'
andata bene perche' da febbraio fino al 31/12/2004 soro' dove
sono ora .Ma mi sta gia' salendo l'ansia di di fine contratto, a
pensare di dover passare un altro Natale senza sapere come
sara' il mio futuro lavorativo del 2005 mi distrugge.E poi le
prospettive sono quelle di un co.co.pro.Ma io voglio come
milioni di altri giovani, pianificare il mio futuro, ma come
faccio se non so di poter disporre di un reddito sicuro?Me lo
farei spiegare da chi ha attuato le nuove leggi, vi assicuro che
gradirei volentieri un incontro con quelle persone!!!!!!un in
bocca al lupo a tutti i precari.Giorgia
di giorgia poletti - 30 - azienda informatica
793. MATURITÀ CLASSICO-LINGUSTICA
lavoro da 6anni usufruendo di forme contrattuali cosiddette
"atipiche", ora il mio inquadramento si è trasformato in un
contratto a progetto, guadagno 4.16 euro "lordi" l'ora, e come
orari effettuo un vero e proprio lavoro dipendente, sono infatti
controllata e ripresa (se ritardo ecc ecc.) da un capo che
lavora nell'ufficio a fianco al mio, il quale una mattina tramite
mail ci rende partecipi di un "memorandum disciplinare", che
vi riporto (magari un un altro msg perchè qui non c'entra) per
far "capire" che l'unico vantaggio di questa forma
contrattuale,la flessibilità,non sappiamo nemmeno cosa
fignifichi ...e se VOGLIAMO CONTINUARE A
LAVORARE..O è COSI' O NIENTE!
che dire.....
di sara cresci - 26 - telecomunicazioni
794.
Prima esperienza lavorativa: Co.co.co nel Comune di
Bologna, poche prospettive ma apparentemente tanti soldini
per un neo laureato. Dopo pochi mesi ho trovato un'occasione
per occupare le ore libere che mi rimanevano e così ho
accettato una seconda collaborazione ma questa volta a
Padova. Così ho trascoso un anno su e giù fra queste città
sempre alla ricerca di un'occasione migliore. Poi è arrivata la
riforma e a Padova da co.co.co. sono passato "a progetto" ma
a parte il nome nient'altro è cambiato! Dopo altri tre mesi:
stesso contratto ma a tempo pieno a PD. Ora mi prospettano
un tempo determinato per un anno. Un obiettivo, quello di
poter godere dei diritti di una lavoratore dipendente, l’ho
raggiunto... vedremo il seguito!
di Claudio Papaleo - 27 - Energetico
795. LAUREA
Dopo 9 anni di CO.co.co nel 2001 ho iniziato la mia attività
autonoma con partita iva.
I primi 2 anni sono stati molto difficili, poi è iniziata una
crescita lenta.
Adesso mi sento un uomo libero e vedo il passato con una
certa rabbia per un lavoro svolto da dipendente senza alcuna
tutela tanto vale fare l'imprenditore........
di Paolo Polverosi - 38 - consulenza
796. DIFFICILE FARE PROGETTI ANCHE A BREVE
SCADENZA !
COCOCO:sulla carta non vincolo
d'orario e di subordinazione.Di fatto,lavoro quotidiano presso
il cliente,gli orari sono quelli dei suoi impiegati,+2/3h. x un
totale di non - di 10h effettivamente lavorate al dì,a volte
anche di sab. o dom.(x attività ke potevano bloccare
l'operatività in altri gg).I festivi lavorati non pagati ma
recuperati con giornate di assenza.E il prezzo del tuo lavoro
non lo fai tu! Parente stretto del COCOCO è il consulente a
P.I. modalità spesso proposta da coloro per cui si
lavora.Stesse regole di cui sopra,qualche euro in + xchè le
tasse sono differenti;ti pagano il giorno lavorato,pagamento a
60gg datafattura finemese:di fatto poi i gg diventavano 90.E
ogni 3mesi devi anticipare 2 mesi di IVA già fatturata (ma
non ancora incassata).Contratti scritti? Manco a parlarne:
semplici lettere d'incarico con visibilità tri-semestrale(quando
và bene).Malattia e Ferie sono assenze e quindi non
pagate.Contributi,INPS etc. te li paghi tutti come un vero
libero professionista ma il prezzo del tuo lavoro non lo fai tu!
Ma il lavoro ti piace! Adesso sono impiegato amm.vo liv.B3:
il lavoro non mi soddisfa ma ho un contratto a t.ind. e posso
fare un mutuo x la 1° casa.
di Andrea Monaci - 36 - Informatica - Reti
797.
Ho iniziato la mia esperienza come Co.co.co nel lontano
1992.
Allora non esisteva tale inquadramento, ma le regole erano
simili.
La ricerca di un'attività che desse ampi margini di autonomia
mi spinse ad una scelta del genere; raggiunsi lo scopo che mi
ero prefisso: un lavoro essenzialmente autonomo, con
retribuzione commisurata all'impegno e, soprattutto, ai
risultati.
Ho interrotto l'esperienza, che considero tutto sommato
positiva, per divergenze con l'azienda a cui fornivo i miei
servizi.
L'unica nota negativa: la scarsa tutela; a cui si è cercato di
ovviare dal 1996 in poi con l'introduzione del contributo
pensionistico.
Non si tenne in considerazione, però, che molti Co.co.co, me
compreso, hanno una storia contributiva alle spalle, da
lavoratori dipendendenti o presso altre gestioni Inps; in
conseguenza di ciò non è stata prevista la cumulabilità dei
contributi di gestioni diverse.
Ora mi ritrovo alcuni anni con contributi Inps da lavoratore
dipendente e alcuni anni da Co.co.co con la conseguente
penalizzazione ai fini contributivi.
Ciò non è corretto perchè le annualità di lavoro che ho
prestato valgono come quelle di ogni altro lavoratore. Perchè
una tale disparità?
di Sergio Di Matteo - -
798. IL MEMORANDUM DISCIPLINARE DI UNA
CO.CO.PRO
"la presente per ricordarvi le regole basilari da seguire
durante lo svolgimento del vostro lavoro:1.E'obbligatorio
slogarsi da intranet in pausa pranzo:tutti i full time devono
slogarsi 1 ora;in caso di ritardo la pausa pranzo deveessere
concordata con il sottoscritto,non potrà essere inferiore a
20/30 min(tempo minimo necessario per mangiare ed andare
a prendere un caffè).Chi non effettua un orario full time ha
ugualmente l'obbligo di slogarsi in pausa pranzo.vi informo
che le modifiche effettuate sul sito intranet hanno finalmente
ripristinato le funzionalità di controllo;da ieri quindi,(come
già in passato),verrà monitorato il log degli operatori per
verificare ci"irregolarità".Dobbiamo garantire la continuità
del servizio anche durante l'orario di pausa pranzo;le pause
quindi saranno così suddivise:
S.:12.30 - 13.30 F.13.00 - 14.00 F.13.30 - 14.30 2.Lo stato del
telefono deve essere sempre "DISPONIBILE",L'invio di un email, o il semplice invio di un fax non sono attività di una
complessità tale da giustificare lo stato di non disp.4.Ricordo
a tutti l'importanza del rispetto degli orari;il servizio parte alle
ore9.00 per tutti.Confido nella responsabilità di tutti voi"
di sara cresci - 26 - telecomunicazioni
799. L'ESIGENZA DI UN PROGETTO
mi rivolgo a quella parte di insoddisfatti dal mondo del lavoro
formato da laureati "recenti" (a cui appartiene anche il
sottoscritto). il problema di questa fascia di persone, un vero
esercito, è MOLTO spesso il fatto di credere che una laurea in
tasca voglia dire elevazione sociale e economica DI
DIRITTO. l'innegabile crisi del mondo del lavoro diventa
troppo spesso una scusa che nasconde la totale o parziale
assenza di un progetto personale. un progetto a lunga
scadenza che comprenda sacrifici, sfruttamenti e tutto il resto
porterà comunque, nell'arco di POCHI anni a risultati
tangibili. un manager di una holding inglese ama dire definire
così la formula del successo personale: 10% attitudine, 90%
sudore.
la mia opinione è questa: il mondo del lavoro ha bisogno di
competitività, la legge biagi vuole questo. è giusto che chi si
impegna abbia successo e chi non lo fa sprofondi. il problema
è che c'è poco spazio alla competitività quando un buon 70%
dei migliori posti di lavoro sono già in tasca di figli di papà o
raccomandati vari.
la realtà è questa. la legge biagi è giusta. sono gli italiani che
non la sanno usare.
di Matteo Guzzinati - 29 - praticante commercialista
800. DOTT.SSA LINGUE STRANIERE
Due anni di co.co.co io e altre tre mie colleghe, vita da
dipendente regolare con straordinari, trasferte, tutto
forfaitizzato etc...etc...
ora è finita e non siamo assunte ma ci è stato proposta
l'apertura di un cooperativa arl.
Con il mercato del lavoro che c'è oggi..chi ha il coraggio di
rifiutare un offerta??
Sempre piu precarie.....
In bocca al lupo a tutti
3 ex co.co.co
di elisa cristofori - 30 - impiegata
801. È SEMPRE LA STESSA FREGATURA!
Sono stato co.co.co. per un anno, e nello scorso dicembre
sono diventato un lavoratore a progetto.
Differenze? NESSUNA.
A parte il fatto che il "progetto" è una totale buffonata, mi
impongono il rispetto di orari e direttive (come se avessi un
contratto a tempo indeterminato), non mi pagano gli
straordinari, non godo di ferie retribuite, non riceverò TFR, se
mi ammalo per più di 30 giorni o se il Direttore del Personale
ha la luna di traverso l'azienda può licenziarmi con una
semplice lettera e 30 giorni di preavviso, non ho buoni pasto,
non godrò mai di una pensione, nessuna Banca mi concede un
mutuo, ed ovviamente non posso fare alcun serio progetto di
vita.
E adesso....trattengo il respiro fino al prossimo rinnovo
contrattuale!
di Anonimo Romano - 33 - credito
802.
In questo momento sono molto lontana dalla mia Italia, mi
trovo esattamente a Macau nel sud della China e sto
lavorando come Chef in un ristorante italiano. Faccio il cuoco
da sette anni e ho avuto quattro anni fa una esperienza come
co.co.co.. Come stipendio avevo una percentuale sui
guadagni, e questo non era male anche perchè mi spronava a
migliorare sempre di piu' il mio lavoro. La nota negativa
erano la malattia e le ferie, non pagate. Ma adesso il problema
in Italia non è solo questo. In reltà ce ne sono troppi. La poca
affidabilità, la precarietà, la non fiducia nelle donne come
forza lavoro, lo sfruttamento (ho lavorato per quattordici ore
al giorno per sei giorni alla settimana per sole mille euro al
mese), una classe politica allucinante (non importa se di
destra o di sinistra).....ma anche noi lavoratori spesso non
portiamo un buon esempio: Mesi interi trascorsi in malattia a
casa per un raffreddore o per addiruttira niente...a volte
troppo mammoni, e incapaci di una minima iniziativa,
andiamo al lavoro solo per lo stipendio..dovremmo tutti farci
un esame di coscienza, cercare di migliorare noi stessi e poi
migliorare la nostra società, soprattutto per i nostri figli.
di francesca angori - 26 803. RISPOSTA A 723
Certo, si può sempre cercare un lavoro a tempo indeterminato
mentre si fa un lavoro a progetto... quando l'hai trovato
fammelo sapere, e soprattutto dimmi come hai fatto a fare i
colloqui, visto che in teoria non hai orari e non sei
dipendente, ma di fatto entri in ufficio alle 9.00 ed esci alle
18.00 (quando ti va bene)...
A proposito... immagino che tu non debba fare mutui o pagare
qualcosa a rate...
di viviana cocopro - 29 804.
Ho lavorato con contratto CO.Co.Co per ben 5 anni e mi
sembrava una soluzione ragionevole lo stipendio era di
1.050,00 euro al mese 8 ore lavorative ( anche se il contratto
non prevede una presenza costante nel posto di lavoro). Mi è
stato detto dalla Direzione che questo era la migliore
soluzione possibile essendo il nostro un settore in crisi e che
non avrei trovato nulla di meglio dato che gli stipendi di
questo settore sono i più bassi in assoluto.
Straordinari e tanti sabato mattina naturalmente a gratis, ferie
però retribuite (almeno questo)paura e angoscia ogni
qualvolta desideravo fare una settimana di ferie ( da contratto
non mi spettavano).
Risultato? Ho cambiato lavoro adesso ho un contratto a tempo
indeterminato molto ben retribuito, gli straordinari sono
pagati in busta (come è giusto che sia perchè lavorare gratis
non piace a nessuno)e la persona che mi ha sostituito ha
attualmente un contratto in regola (ha picchiato i piedi)
sottopagato. Ovviamente la liquidazione non c'è stata e
pensate in 5 anni di lavoro quanto sarebbe stata....Svegliatevi!
Il lavoro di chiunque va regolarizzato pagato, è una questione
di rispetto!!
di antonella rossi - 35 - turismo
805. QUANDO IL CO.CO.CO. RAPPRESENTAVA UNA
TUTELA
Sono controcorrente. Nel mio piccolo studio di consulenza
alla PMI, il co.co.co. era una vera tutela per le nostre risorse.
Il business ha molti alti e bassi: parte un progetto e ci sono i
soldi, ne chiude uno e siamo in bolletta.
I consulenti esperti lavorano come liberi professionisti; per i
giovani il co.co.co. era un legame professionale almeno
sufficente ad ottenere la carta di credito che nel nostro lavoro
è vitale perché permette di anticipare le spese. Non abbiamo
accesso al credito bancario perché non abbiamo
immobilizzazioni a garanzia: senza flusso di cassa, dopo due
mesi non è possibile pagare gli stipendi anche in presenza di
contratti futuri. A questo si aggiungono le difficoltà
nell'essere pagati, particolarmente dal settore pubblico. Il
co.pro. non risolve il problema perché fa riferimento a
progetti che possono essere i più disparati per durata, flusso
economico o partecipazione della risorsa specifica.
Ora tutti i junior passano al ruolo di professionisti a partita
IVA e non ne sono fiero. Il co.co.co aiuta le piccole aziende
professionali e vorrei tornasse, magari stabilendo una
maggiorazione minima (+15-20%) della retribuzione rispetto
al tempo indeterminato.
di Leonello Marselli - 42 - Consulenza direzionale
806. LE RETRIBUZIONI DEVONO INCLUDERE IL
RISCHIO!
Come tutti laureata, come tutti, da sempre con contratti a
termine, o cococo, oppure simpatiche proposte tipo" stai un
po' in nero, e poi vediamo", con datori di lavoro che ti fanno
notare come fosse un regalo, che in busta paga hai un sacco di
ferie non godute...." un bel regalo eh? Sei contenta?"..
Ora, naturalmente, partita IVA. Alternative?
Ma il problema è il livello delle retribuzioni. Se il datore del
lavoro risparmia, il vantaggio deve essere ripartito con il
dipendente, in modo che il rischio di essere cacciati dopo
poco, sia controbilanciato da una retribuzione adeguata. La
flessibilita', in linea teorica significherebbe anche questo. Che
chi si assume il rischio viene pagato anche per quello. E
invece si vedono dipendenti sempre piu' tutelati dai sindacati,
che di noi non sanno che farsene, e non ci citano nemmeno.
Che errore!
Come si fa a pagare gente che non sa dove finira' domani,
1000 euro al mese?
E poi parlano di sostenere la domanda...non capiscono che se
uno non ha soldi per campare non spende?
Tutto questo è il risultato della totale assenza di una seria
politica economica. manca una strategia e il risultato, nel
tempo, sara' l'instabilita' sociale.
di maria costanza candi - 31 - giornalismo
807. EROI
Eroe: "Essere mortale dotato di virtù eccezionali o vissuto in
maniera eccezionale, e consacrato dopo la morte al rango di
divinità."(Enciclopedia Encarta)
Comincio a credere che i veri eroi siete voi. Quelli che pur
subendo sopprusi ogni giorno, trovano sempre la forza per
svegliarsi la mattina e sottoporsi alle ingiustizie quotidiane.
Quelli che dalle esperienze negative hanno imparato ad essere
umili, coscenziosi e altruisti. Quelli che pur essendo stati
presi a schiaffi dalla vita, in fondo riescono ancora ad amare e
a sperare.
I migliori auguri a tutti voi,
Antonio Anonimo
di Antonio Anonimo - 808.
ho lavorato con i famosi contratti co.co.co, non meno di un
anno fà è come tutti è andata male. Sono stata assunta per tre
mesi (i famosi tre mesi con rinnovabilità contrattuale)presso
un centro medico polispecialistico diagnostico con la
qualifica di impiegata (nonostante una laurea, e promesse
iniziali diverse) con i famosi contratti co.co.co.ebbene quando
la mia vita da un punto di vista lavorativo sembrava assumere
una prospettiva interessante sono stata licenziata così come
prevdeva il contratto iniziale, senza una spiegazione valida.
di Carolina Sellitto - 29 - Impiegata
809.
E' da ieri che continuo a leggere diverse testimonianze...di più
o meno fortunati, io penso di non piangermi addosso, ogni
giorno cerco di migliorare in ambito lavorativo...non tutti i
co.co.co. sono da 1200.00 euro al mese. Io guadagno 650.00
euro al mese con un co.co.co. a tempo pieno e sono laureata.
Vedete cosa posso fare...arrivo appena a fine mese quando
non sforo...quasi sempre!!!!!
di R LB - 27 - pubblico impiego
810. RISPOSTA A FABRIZIO (784)
Caro Fabrizio, sono assolutamente d'accordo con te. Ho
lavorato in Inghilterra, Paese dove la parola "disoccupazione"
non esiste, dove la parola "flessibilità" assume il suo vero
significato, dove i giovani guardano con "entusiasmo" al
proprio futuro. In confronto all'immobilismo che esiste nella
mia città mi è sembrato di sognare. Purtroppo però non siamo
degli atomi indipendenti...nella vita ci sono delle persone di
cui ci dobbiamo occupare e che non possiamo abbandonare.
Non ci resta che stringere i denti in questo Paese, sperando in
un miracolo o nel prossimo Governo di turno. Ti chiedo
quindi di non parlare di mammoni/fannulloni o che ne so, non
tutti hanno la possibilità di prendere in mano la propria vita
come vorrebbero.
di Elisabetta xxx - 27 - organizzaz. congressuale
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10)
811. MAI LICENZIATO NESSUNO
Nel discorso di fine anno il titolare della mia azienda ha
dichiarato orgoglioso di non avere mai licenziato nessuno
(costituita da tre soci). Fattura 500 mila euro l'anno e occupa
solo ragazzi cococo "intercambiabili" che non appena trovano
di meglio sono costretti ad andarsene perché non hanno una
minima prospettiva di assunzione. Ci credo che non ha mai
licenziato nessuno. Da quando ci sono i cococo ha lavorato
solo con questi contratti. Controlla le e-mail, (anche quelle
personali), applica gli stessi orari di un lavoratore a tempo
indeterminato e non paga nemmeno i turni di notte e le ore di
lavoro fatte in più. Ma come fa un'azienda che lavora solo con
contratti cococo a tenere aperto sempre e a qualsiasi ora? Ma
non ci sono controlli? Cosa fanno quelli dell'ispettorato del
lavoro? Anzi, esiste un ispettorato del lavoro?
Sarebbe ora di imbrigliarli questi imprenditori che chiedono
sempre e non danno mai... anche perchè guadagnano, eccome.
di Lorenzo c. - 25 - Comunicazione
812. NON REGGERA' A LUNGO....
Il sistema andra' a farsi benedire, si tornera' al medioevo,
quando la gente non avra' piu' soldi neanche per mangiare,
prendera' d'assalto le ville di quelle persone incompetenti che
stanno al governo e allora si' che sara' vera rivoluzione!!!
Berluska, occhio che la gente e' stanca....
di Picchio Picchio - 27 - IT
813. CHE POSSIAMO FARE?
Ho 29 anni, sono laureata dal ’99 ed ho 2 master. Durante
questi anni ho sempre cercato lavoro e mi sono state offerte
possibilità di breve durata con contratti di collaborazione.
Due anni fa dopo lo stage mi è stata proposta una
collaborazione saltuaria per realizzare una piattaforma
informatica che sarebbe servita per corsi di lingue on line per
dipendenti di grosse imprese. Guadagnavo 700 euro al mese
(e come me molti altri laureati) senza pensare che la
collaborazione saltuaria veniva rinnovata ogni trenta giorni
per un periodo di tempo che ha alla fine superato di gran
lunga i tre mesi previsti dalla legge. E noi cosa potevamo
fare? Una vertenza sindacale? Adesso lavoro da circa un anno
in un laboratorio di ricerca universitario con un contratto di
collaborazione a progetto. Faccio di tutto (come sempre dal
’99) non rispettando minimamente le mansioni previste dal
contratto. Vedendo il continuo turn over ed i colleghi che se
ne vanno (o meglio vengono mandati via senza spiegazione
ne motivazioni valide) siamo costretti ad assecondare il
sistema per evitare di uscire dalle grazie di chi ci dispensa del
lavoro quotidiano rispettando orari lavorativi improbabili
(flessibilità?), effettuando straordinari non retribuiti, evitando
in tutti i modi di mancare dal posto di lavoro (anche per visite
o per malattia) per non creare motivi di lamentela, ecc.
Praticamente viviamo nel terrore di essere per qualche
illogico motivo eliminati come pedine di una scacchiera che
premia solo
di valeria doveri - 20 - ricerca
814. L`ITALIA MI MANCA UN CASINO
PERO`..................................
Buongiorno Ragazzi
Io sono un ragazzo Catanese che vive da otto anni negli Stati
Uniti o meglio viaggio tra l`inghilterra e gli stati uniti.....con
una Laurea in informatica,appena finito i miei studi ho
spedito CV in tutta Italia...Risposte nessuna nemmeno a dirmi
grazie abbiamo reicevuto il suo CV ma il suo profilo non ci
interessa... il motivo e` perche` non conosco nessuno
in`Italia...ve ne` dovete fare una ragione ragazzi questa e`
l`Italia da Nord a Sud non c`e` nessuna differenza
credetemi!!!!....io sono attaccatissimo all`Italia pero`
obbiettivamente bisogna ammettere che non c`e` spazio per i
talenti veri DEVI AVERE LA RACCOMANDATA...oppure
aspettare per un periodo di tempo indefinito finche` non trovi
un lavoro sottopagatissimo :-)))))...e che non ti porta a
nessuno sbocco professionale...Vedo l`Italia da lontano e
soffro perche` so nel profondo del mio cuore che l`Italia non
cambiera` mai..e cosi` o ti mangi sta minestra o ti butti dalla
finestra :-))))))....Ragazzi fatevi coraggio fate le valigie e via
volate via...non fatevi deprimere dal sistema ITALICO...se
avete qualcosa da offrire non pensateci due volte tanto
all`estero non bisogna viverci per sempre...
di Guido Bulla - 30 - Informatica
815.
32 anni, laureato, masterizzato, vivo e lavoro a Roma ormai
da 5 anni: CO.CO.CO. ieri, CO.PRO. oggi. Naturalmente,
divido l’appartamento dove abito con altre persone. Del resto
percepisco circa 1200 € al mese (neanche pochi per carità…).
Il lavoro (per mia fortuna) ce l’ho vicino casa, la fidanzata
piuttosto lontana, la famiglia lontanissima. In un anno
percepisco – a esagerare, 10 mensilità (agosto non è
retribuito, dicembre ce l’ho pagato fino al venti del mese,
mentre a gennaio il contratto non comincia mai, per i soliti e
annosi motivi, prima del 15). Da spalmare in 12 affitti. A
conti fatti, in un anno riesco a mettere da parte circa 50€ al
mese. Se non fosse che ad oggi ne devo già 1350 al dentista,
mi verrebbe quasi da sorridere.
di geremia ferri - 32 - servizi da rifondare
816.
Laureata in Scienze Politiche, con tesserino da giornalista,
dopo un anno dalla Laurea....NON CI CREDERETE...mi
assumono a tempo indeterminato in una azienda sociale. Non
vi dico il livello dell'azienda...depauperante a livello culturale
e sociale, un'impreparazione generale che mette i brividi e fa
paura, una smodata voglia di fare carriera schiacciando
chiunque -e siamo una cooperativa sociale!!!- e senza nessuna
competenza. Incompetenze e Impreparazione tali che mi
deprimono: e se sei brava, ti levano dalle mani tutte le
proposte che ti arrivano da altri Uno schifo.
Questo è l'ultimo mese che lavoro per loro. Me ne vado e
provo a fare la giornalista...sarà più difficile, avrò proposte di
CoCoCo, ma almeno lavoro da sola, mi misuro con me stessa
e con gente un pò più preparata. Ci provo e se va male, torno
indietro...c'è sempre tempo per tornare indietro.
di Anna Bocchi - 27 817.
La Doxa di Milano, il famoso istituto d'indagini di mercato
costringe chi diventa team leader ad aprire la partita IVA.
Si passa da un contratto co.co.co, previsto per l'intervistatore,
ad essere liberi professionisti. Dove si è visto un libero
professionista alle dirette dipendenze della gerarchia
dirigenziale superpagata e garantita.
Si hanno gli stessi vincoli d'orario, il pagamento a ore risulta
al netto pari se non inferiore a quello dei co.co.co.
Ecco come si aggirano le leggi. Altro che legge Biagi. Le
imprese già pagavano poco e vogliono pagare sempre meno.
di Marco Rossi - -
818. CO.CO.CO E INPS
Co.co.co da 9 anni con 24 anni alle spalle di
lavoro dipendente, sono pienamente d'accordo con
l'intervento 797 ed altri precedenti. l'Inps ci dovrebbe dare la
possibilità di unire i due periodi di versamenti per il
raggiungimento dell'età pensionabile.
di nella veronese - 52 - Commercio
819. CO.PRO. = SCHIAVITÙ
A febbraio ho trovato impiego in una società romana a 683 E
/ mese 8 ore al giorno 5 gg la settimana ed il mio lavoro era
rivenduto a società come BDR a cifre da capogiro il progetto
definito "pagine asp", diritti 0, subordinato ed in più quando
ho chiesto alla CGIL come far valere i miei diritti ho dovuto
fare lo spelling del Co.Pro. perchè non ne sapevano nulla!!
Ho anche chiamato il numero verde del welfare e la signorina
mi ha fatto notare che non potevo provare di essere
COSTRETTO a fare un lavoro da dipendente. Ora lavoro con
contratto Interinale a gennaio scade e poi.. l'incertezza.
Ho scritto alle iene a mi manda rai tre a Maurizio costanzo a
striscia la notizia a Ciampi al parlamento europeo ( l'unico
che ha risposto asserendo che non è affare loro ) ed ancora
oggi sento parlare di carta dei diritti dei cittadini Europei !?!
Quali diritti ho ? Ho solo il dovere di pagare tasse su tasse!
di Cybhunter - - 27 - IT
820. DOTTORE DI RICERCA
Sono anch’io Co.Co.Co in una pubblica amministrazione, mi
occupo principalmente di normativa comunitaria in materia di
gestione e tutela delle acque. Vorrei effettuare alcune
precisazioni riguardo alla nota numero 781: il contratto TD
(tempo determinato) prevede degli emolumenti diretti ed
indiretti che il contratto CoCoCo di solito non contiene e che
la scrittrice (Maria Alessia Carlucci) non ha menzionato. Tra
questi: il trattamento di fine rapporto, la tredicesima
mensilità, i buoni pasto (che nell’amministrazione presso cui
io presto servizio ammontano a 6,84 €/giorno lavorativo) il
compenso detto produttività e inoltre versamenti pensionistici
pari a circa il doppio rispetto a quelli effettuati per il
CoCoCo. Non entro nel merito delle coperture per maternità,
perché non le conosco nel dettaglio.
Concordo sul fatto che i contratti detti atipici hanno permesso
di smuovere il mondo del lavoro e consentono a molti di
ottenere occasioni altrimenti inesistenti. Ho l’impressione che
nel futuro ci saranno sempre meno contratti a tempo
indeterminato e sempre più contratti a termine, per i quali
bisognerebbe però garantire almeno le medesime condizioni
economiche percepite dal personale di ruolo.
A.Lanfranco – naturalista PhD
di Anna Lanfranco - 37 - amministrazione pubblica
821. È FINALMENTE FINITA COL CO.CO.CO.
SENZA PROSPETTIVE
Lavoro nella scuola pubblica da 7 anni come impiegato
amministrativo, e finalmente dal 1 settembre scorso ho
ottenuto l'assunzione a tempo determinato dopo diverse
supplenze e 6 contratti annuali (del tipo che hanno ispirato
l'istituzione dei Co.co.co.), e veramente ne avevo ormai la
nausea di quegli inutili contratti annuali che mi privavano di
ogni diritto e mi negavano ogni prospettiva futura in quanto
seppure lavoravo in continuazione ero pur sempre un
"precario" e francamente se quest'anno non fossi riuscito ad
ottenere la nomina a tempo indeterminato ma l'ennesima
nomina annuale, mi sarei licenziato ed avrei tentato altra
strada perchè ormai lo sconforto per il blocco delle assunzioni
mi aveva demotivato, ero ormai stufo di lavorare come
personale di serie B accanto a personale di serie A che aveva
solo avuto la fortuna di non andare incontro a "blocchi di
assunzioni" e francamente guadagnare lo stesso di un T.
indeterminato (stipendio base)ma non avere neanche la
possibilità di accendere un mutuo per acquistare la prima casa
e dover pagare onerosi affitti, mi causava ansia e
domotivazione, ma per la scuola l'incubo continua per molti
che sono tutt'ora "supplenti annuali"!!!!
di Corrado Campanella - 39 - scuola
822.
Il tempo delle vacche grasse è finito da un pezzo per lun
apolitica scellarata perpetuata in anni addietro fatti di sprechi,
gent emandata in pensione dopo 5 anni e politici arricchitisi e
di cui non importa un accidente del popolino. I valori si sono
così appiattiti, che oggi a momenti avere o non avere una
laurea non fa quasi differenza. Purtroppo. Ma è anche vero
che c'è molta gente che col fatidico pezzo di carta in mano
pensa che tutte le porte gli debbano essere aperte col lavoro
sotto casa, stipendio sui 3-4 mila euro, ferie pagate, più
tredicesima e quattordicesima. ovviamente mezzora per la
sigaretta e il caffè. Esistono, garantito, persone del genere.
Oggi vige una regola per tutti: pedalare e pedalare.L'arma
vincente è avere inziativa e sapersi muovere. Perchè le
opportubità ci sono basta saperle coglierle e interpretarle.La
concorrenza di risorse umane è tanta che riuscire a tirare a
campare è un risultato.
Senza perdere tempo in associazioni, aggregazioni e mille
parole che lasciano il tempo che trovano. Ognuno deve
ovviamente cercare il lavoro più consono alle sue attitudini,
ma senza aspettare che passi chissà quale treno dorato.
di Andrea Loi - 30 - Internet /grafica
823. SALDATORE VENETO
Mi go fatto la seconda elementare e dopo go impara' a
saldare. So tacare de tuto, leghe con leghe e anca no. No go
mai fadiga' a trovare lavoro anca se no so ne' lesare ne'
scrivare e ciapo 2000 euri al mese quando anca no de piu'. Se
te voi fare schei in Italia l'unica roba sensata che te poi fare xe
lassar perdare la laurea a forse anca la scola superiore. Tanto
chi che comanda ga si e no la tersa media e i ciapa paura se
uno xe massa studia'. Ora vago a saldare, ciao a tuti.
di antonio solda' - 35 - saldatura pesante
824. TRA I POCHI FORTUNATI....
Ho 26 anni, lavoro da 8 anni e non ho mai concluso
ingegneria. Sono assunto a tempo indeterminato da 4 anni,
prima avevo la partita IVA e lavoravo come consulente. La
domanda è: perchè io in questi 8 anni non ho mai avuto
problemi a trovare lavoro e anzi, spesso mi sono trovato nella
situazione di dover rifiutare delle offerte?
Occupandomi anche di selezione del personale, la risposta mi
è chiara. Molti ingegneri pretendono di arrivare e farsi
assumere a tempo indeterminato, a cifre che non esito a
definire deliranti (totali inesperti che pretendono 1200€..), la
maggior parte di loro NON vuole fare trasferte che nel nostro
lavoro sono essenziali, molti non sono disposti a spostarsi
nemmeno tra Genova (città nella quale vivo) e Milano..
Insomma, la sostanza è questa: Co.Co.Co. o Co.Co.Pro o
quant'altro, l'essenziale è l'esperienza accumulata; esperienza
che, se unita ad una certa dose di spirito d'iniziativa e d'abilità
commerciale, può successivamente essere rivenduta a caro
prezzo. Ho iniziato guadagnando 700€ al mese, ora ne
guadagno 2000€ e ho prospettive di continua crescita, e non
sono più bravo di altri, semplicemente mi so vendere.
Saluti
Claudio Di Stefano
di Claudio Di Stefano - 26 - Consulenze d'ingegneria
825. E SE COMINCIASSIMO AD APRIRE QUELLE
DANNATE SCATOLE CINESI?
Lavoro da 3 anni come tecnico informatico per una piccola
società che procaccia risorse umane a più grandi società
informatiche.Cosa facciamo?Forniamo la nostra
collaborazione tecnica a grandi e rinnomate società private e
addirittura ad enti statali per conto di altrettanto importanti
società informatiche, ma non siamo dipendenti nè dell'una nè
delle altre.Come funziona?Noi entriamo e ci presentiamo ai
clienti come tecnici di quella grande società alla quale hanno
dato in appalto l'assistenza.La realtà è invece che la società
che riceve l'appalto,non volendo neanche lei assumere dei
dipendenti,cede in sub-appalto il lavoro ad altre società che a
loro volta si rivolgono a società ancora più piccole, con un
numero di dipendenti sempre minore a 15 elementi (per ovvi
motivi), con lavoratori assoggettati da doveri ed orari tipici di
un contratto a t.i. ma con i diritti che prevede un CoCoPro
(quando non in nero), ovvero inesistenti.Risultato? Le grandi
società risparmiano sui dipendenti ma paradossalmente
sborsano ingenti somme,gli imprenditori si mettono in tasca
bei soldi ed i lavoratori vengono pagati male e tardi (pensate
ai giri di soldi!)e privati di ogni diritto. Giudicate voi!
di Mauro Laurenti - 25 - Tecnico informatico
826.
Approfitto di questo spazio per chiedere una informazione: se
un giorno anche noi "poveri" co.pro. finalmente
raggiungessimo l'agognato tempo indetermianto, sarà
possibile cumulare i contributi versati nella gestione separata
con quelli di un fututo lavoro dipendente? Potete darmi
indicazioni sulla normativa vigente?
Grazie. A proposito, sono co.co.co da 4 anni e con la legge
Biagi sono diventata...co.pro! Che conquista!!!
di Marina Vinci - 827. RISPOSTA AL MESSAGGIO 811 (LORENZO C.25
COMUNICAZIONE)
Ma guarda, che dire, hai ragione!Anche nella mia ex ditta,
quella che mi aveva assunto a tempo indeterm poi messa in
aspettativa non pagata e costretta a chiedere il licenziamento
(vedi msg 554),si vantano tutt'ora di non aver mai licenziato
nessuno.Ci credo, la gente o se ne va da sola, o chiede di
andarsene.Ti portano all'esasperazione!Poi ti senti sempre
uno che spilla quattrini, un peso, un barbone che chiede
sempre soldi e non fa niente.La ditta incassa, loro guadagnano
e tanto, merito di tutti i lavoratori.Ma poi darti lo stipendio
(minimo sindacale) è troppo! Io non so, forse sarei cosi'
anch'io se fossi un imprenditore.Ma forse no, bisogna esserci
portati alla bastardaggine e a non fare i conti con la propria
coscienza alla sera, nel letto prima di dormire.
Ciao a tutti! Un bacio!
di Jessy James - 29 - attualmente P.A
828.
Ho letto i vari racconti e condivido l'idea di chi si chiede,dove
e SE',esiste un sistema di controllo da parte dell'Ispettorato
del Lavoro o chi x esso;credo che l'assurdo sia che molti di
questi contratti CO.CO.CO.sono stati applicati a persone che
sono regolarmente in pensione,e che quindi con questa
"barzelletta"non hanno mai lasciato il proprio posto di
lavoro,sottraendo alla già precaria situazione lavorativa,posti
occupazionali,esonerando in modo definitivo le probabilità
d'impiego da parte di giovani o meno giovani che si trovano
senza occupazione.Questa testimonianza Vi arriva da
Napoli,lasciando alle VS.conclusioni con quale amarezza si
vivono i soprusi consigliati dai Legislatori,e come si è
sbigottiti,alla continua costatazione della latitanza delle
Istituzioni.
di anna amato - 829. SUPERIORE ITF, GRAFICA, OPERATORE
SOCIO ASSISTENZIALE, LAUREANDA
Dopo sette anni di contratto a tempo indeterminato ho deciso
di cambiare e ho lavorato per un anno e mezzo con una
cooperativa sociale di roma in un progetto di assistenza
domiciliare ai malati di alzahimer con contratto cocopro. sono
rimasta incinta e, appena la cooperativa ha saputo la notizia,
mi ha sospeso dall'incarico dicendo che non ero affidabile e
non mi ha più fatto lavorare. mi sono ritrovata senza stipendio
da un giorno all'altro; inoltre, il minimo di copertura
maternità che viene erogato solo dopo il parto è calcolato
sulla media delle entrate degli ultimi dodici mesi. essendo
stata sospesa al quarto mese di gravidanza, con cinque mesi di
scopertura, la maternità diviene un assegno simbolico. grazie
co.co.co. e chi li ha inventati
di maria cristina cocopro - 37 - terziario
830. DIPLOMA
No ho nulla di più da aggiungere a quello che Voi,
esaurientemente, avete evidenziato nei Vs. articoli
sull'argometo. Semplicemente io da 3 anni e mezzo ho un
contratto CO.CO.CO, trasformato ora a Progetto, avendo,
però, TUTTI gli obblighi di un lavoratore dipendente senza
usufruirne dei benefici.Questa è la sorte di chi non fa parte
dei grandi numeri (leggi Fiat Alitalia ecc.). Vi dirò che mi
sono sempre chiesta perchè noi lavoratori del privato, inteso
come piccole Aziende, siamo considerati di serie B e, quindi,
poco e mal tutelati(a differenza degli Statali tanto e ben
tutelati).Forse se gli Organi preposti fossero più attenti(3 anni
di CO.CO.CO con busta paga mensile e contributi sempre
dello stesso importo e all'Inps non puzza!) riusciremmo a far
valere i ns. diritti. Grazie, saluti.
di SABRINA CENTRONE - 38 - commercio
831. REDDITO DI CITTADINANZA PER TUTTI
sono un cococo da anni:lavoro in progetti nazion., region. e
comun. come operatore di strada e cioè progetti in cui il
lavoro autonomo è prevalente. Mi piace il lavoro anche se i
lavori del sociale sono malpagati(agli op. soc.,dopo 25 mesi
di ritardo hanno rinnovato il contratto con un aumento di 80
euro,ora il contratto è di nuovo scaduto) C'è anche la
mentalità dell'operatore-volontario al quale però è richiesto
un continuo aggiornamento, per migliorare la propria
professionalità (Es. gli operat. che lavorano con le "devianze"
psichiche e sociali non vengono supportati e tutelati
adeguatamente). Poi c'è il problema del contratto di cococo:
minima indennità di malattia e di infortunio, no ferie pagate,
no Tfr, contributi per la pensione dimezzati e una volta finito
il contratto tutti per strada, alla ricerca di un nuovo lavoro.
Unica soluzione: costringere i vari governi a riconoscere ai
cococo e altre categorie un reddito mensile di cittadinanza nei
tempi di lavoro e non lavoro che dia la possibilità ai precari di
vivere decentemente, rendendo accessibili, con costi limitati i
servizi pubblici e privati(sanità, trasporti, beni di prima
necessità,telefono,energia elettrica,gas)
di andrea danzi - 34 - sociale
832. SIAMO DIVENTATI MACCHINE CHE
PRODUCONO SOLDI...AD ALTRI....
La nostra visione del futuro così è molto chiara .....faremo
mutui e rate a vita anzi con il nuovo contratto vivremo alla
giornata se continuano con gli aumenti neanche la mattinata
riusciremo a vivere.In italia stanno esagerando, mi sa che
scappo in un isola deserta e li so che la mia gionata la gestisco
io e non altri ............
di john ohm - 30 - informatico
833. DIPLOMA ITC
Ciao a tutti,
Io ho lavorato con contratto Co.co.co
fino a maggio poi per fortuna sono passato ad un contratto
migliore.Vorrei dire che dopo tanti tentativi circa 3 anni fa mi
sono reso conto che per iniziare a lavorare questa era l'unica
via... e così ho iniziato.Ora cambia il nome del contratto ma le
perplessità,l'incertezza e l'instabilita' di questa forma di
contratto resta.La mia speranza più grande?Via Berlusconi e
avanti con un nuovo governo e nuovi tipi di contratto che
tutelino di più i lavoratori.
Ciao,
Nello
di Aniello Marra - 25 - Informatica
834. IL CORAGGIO DI VALICARE LE ALPI
Laureata in Lettere col massimo dei voti e la lode, un diploma
di conservatorio, ho lasciato l'Italia il mese di giugno 2000,
dopo vari e inftruttuosi tentativi di ottenere un qualsiasi
lavoro che potesse meritare la qualifica di dignitoso.
Oggi vivo a Parigi. Giugno 2004: ho vinto un concorso statale
in Francia, entrando al CNRS (corrispondente del CNR
italiano); ho la certezza che potrò dedicarmi alla ricerca
scientifica per il resto della mia vita. Salario più che
interessante, aumenta regolarmente ogni anno. Ho comprato
una casa, trasloco tra due giorni.
Ma soprattutto, mi sto abituando a considerare le cose basiche
della vita di una persona (lavoro, casa, vacanze, viaggi) come
eventi normali e non come pseudo miracoli riservati ad una
ristretta cerchia di eletti.
Mi sento di consigliare di lasciare l'Italia a tutti coloro che
abbiano ancora dubbi. Questa patria ingrata non riconoscerà
mai il talento dei suoi figli, è inutile sperare. Andate all'estero
a farvi una vita decente, e tornate in Italia per vedere la
famiglia, per le vacanze o anche solo per fare shopping,
vedrete quanto è salutare approfittare del meglio senza dover
subire il peggio...
di Angela Tullio - 32 - ricerca
835. DIPLOMA RAGIONIERE
In quanto neo-diplomata, l'azienda mi assume con contratto di
apprendistato, 3° liv., durata tre anni. La legge
sull'apprendistato dice che un lavoratore non può fare due
apprendistati sulle stesse mansioni, però non vieta all'azienda,
allo scadere del contratto, di riassumerti di nuovo come
apprendista facendo figurare che lavori in un ufficio diverso
con mansioni diverse. Così, dopo tre anni da apprendista di 3°
livello, siccome alla scadenza del contratto non avevo ancora
25 anni, mi riassumono con un nuovo contratto di
apprendistato di 2° livello (ossia ho fatto un passo indietro). I
sindacati hanno chiuso non uno ma cento occhi, permettendo
all'azienda di praticare questo iter con tutti gli apprendisti, che
a essere precisi sono stati più di venti.
Dopo qualche mese, all'ennesima ingiustizia subita, vado
personalmente a litigare con il direttore generale: mi ha dato
ragione e mi ha firmato un contratto a t. indet. Ho avuto
fortuna: poteva anche dirmi, come viene detto a tanti, "quella
è la porta". E che ne è di tutti quelli che non hanno il coraggio
di andare a lamentarsi di persona o che non possono
permettersi di correre il rischio?
di malacorda : - 25 -
836. DIPLOMA SCUOLA SUPERIORE
Ecco la mia esperienza di persona non più giovane. Ho
lavorato per circa 20 anni come dipendente presso un privato
"despota"; nel momento in cui credevo che la mia vita forse
sarebbe terminata in quel lager, ho trovato un lavoro con
contratto co.co.co. poi dopo 3 anni divenuto co.co.pro. Certo
qualsiasi altra cosa, al tempo, sarebbe andata bene,per uscire
fuori da quella situazione, ma oggi mi trovo in un grande
bell'ambiente lavorativo, ma sempre con una spada di
Damocle sulla testa. Sapete benissimo della crisi dell'editoria
e naturalmente dalle nostre parti questa si è fatta sentire
molto. Ho due figli, un mutuo sulle spalle e nel momento in
cui la difficoltà si farà più grande per la mia società, cosa sarà
di me? A 44 anni chi ti prende più? Certo che dopo circa 25
anni di esperienza è triste essere sconfitti da un sistema
sbagliato, tu ce l'hai messa tutta, ma le istituzioni hanno
cercato di affondarti. Tutela zero, pensione non ne parliamo (i
miei 25 anni di contributi versati che fine faranno?), tutto un
punto interrogativo. Ritengo che arrivati ad una certa età non
si dovrebbe vivere più con le incertezze del futuro! Invece
così è! Che schifo!
di Sara Proietti - 44 - editoria
837. ASSURDITÀ DEL 2004
CARO editore 754...... se il tuo capo è un co.pro e la società
per cui lavori (ovvero la società che ti fa i contratti da più di 2
anni) non sa cosa sai fare, cosa fai e in che modo...
come la mettiamo????
di co pro - 28 - ingegneria
838. CHE DESOLAZIONE!!!!!!!!!!!
salve, 24 anni laureato, masterizzato...ma è sempre la solita
solfa...non sono ancora entrato nel mondo dei CO.PRO. ma
penso che questa sorte malsana mi toccherà molto
presto..ormai la laurea è come il diploma e il master come una
laurea...debole!!!!!!! mando CV, mi propongono stage(è
quello che sto facendo adesso)nn mi assumeranno e sarò di
nuovo punto e a capo...nn ricordo il N° dell'intervento..ma
sono d'accordo con chi dice che i laureati che si rivolgono al
privato si dividono in due tipologie..chi ha trovato un lavoro
10 anni fa...e chi nn lo troverà adesso(!?!)...nn vorrei essere
fatalista ma temo che questa situazione di collasso generale
nn cambierà e saremo costretti a emigrare
all'estero!!!!SOLIDARIETà A TUTTI!!!!
di attilio de caprio - 24 - risorse umane
839. X ME IL CO.CO.CO È STATA LA SALVEZZA!
sono nato povero e nn sono laureato.
Vivevo a genova e nn trovavo lavoro,poi nel 2000 mi ha
preso,come co.co.co,una ditta di milano.
Nessuno voleva impegnarsi con contratti + seri con me ke nn
potevo fornire nessuna sicurezza(avevo un know-how molto
basso).
Poi nel lavoro mi sono impegnato ed ora ho i contratti a
progetto rinnovati ogni 6mesi e da 2anni con 21gg di lavoro
guadagno 3000€ netti/mese!
Il co.co.co. è stato l'UNICO modo x cambiare il mio futuro!X
me è bello ke esistano 2tipi di contratto:
- quelli SICURI x chi vuole vivere sicuro/tranquillo
- quelli A RISCHIO x chi vuole davvero impegnarsi senza
paura di rimanere disoccupato:
Xchè una ditta dovrebbe mandarmi a casa se le faccio fare
soldi?
Cmq so ke i contratti a rischio sono belli da fare soprattutto
dove hai la scelta di tante aziende,es.Milano
xchè in certi Paesi è facile trovar lavoro?visto ke negli ultimi
tempi vado spesso a Londra,la risposta mi sembra ovvia:
i contratti lì spesso sono molto precari(senza sindacati ke nn
permettono il licenziamento nemmeno delle persone
ke RUBANO;vedi Malpensa):il lavoro te lo danno subito e lo
stipendio è buono ma se nn rendi,ti spediscono a casa
di ottimista ma non sognatore - 28 - consulente informatico
840. VITA PRECARIA
Lavoro dall'86 come grafica, dipendente fino al '91 anno in
cui l'agenzia di Pubblicità chiude. Così divento free-lance,
che fa molto figo ma vuol dire solo lavorare esattamente
come un dipendente con orari ecc. ma con P.IVA pagando
profumatamente il commercialista, niente contributi, malattia
ecc.
Nel 2001 ho fatto un figlio e naturalmente sono stata
sostituita SUBITO con un grafico + giovane - esperto e costoso, ma + competitivo yeah, che non si assenta per
l'inserimento al Nido!
Io però il Nido lo devo pagare (tanto!) + mutuo, bollette ecc.
x fortuna mio marito è dipendente con stipendio non esaltante
ma almeno costante!
Adesso lavoro come co.co.pro x un'azienda su un progetto
interessante ma che termina a dicembre e con esso il mio
contratto. Il lavoro è stimolante, ho meno spese di una P.IVA
e non sono soggetta a orari. Bello! Ma di rinnovo o altri
progetti x ora non se ne parla, siamo a fine ottobre e il vuoto
che ho di fronte mi mette non poca ansia!
Non vedo vantaggi in questa precarietà o la competizione che
le ruota intorno, la trovo solo demotivante e ritengo sia
negativa anche x la qualità del lavoro.
Lasciamo perdere poi la qualità della vita: una vita precaria.
di Gianna Stantini - 41 - pubblicità
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10)
841. HO LAVATO I CESSI DA COCOCO ED ORA STO
COMPRANDO UNA SECONDA CASA
Ho 30 anni, ho iniziato a lavorare in piscina lavando bagni e
pulendo piani vasca dai capelli di signore imbellettate avevo
un CoCoCo.
Quello che guadagnavo in quegli anni (ne avevo 21) l'ho
investito in un viaggio post laurea di 4 mesi all'estero per
imparare l'inglese.
Dal mio ritorno ho sempre lavorato, mi sono comprato una
casa da solo con un mutuo importante ed ora sto progettando
di comprarne un'altra per garantirmi una rendita superiore
dall'affitto.
Lavora a tempo indeterminato da 5 anni ma vi assicuro che
lavoravo più di 12 ore al giorno in una società
disgraziatamente gerarchica.
E'vero la laurea non serve a trovare lavoro o meglio non
dovrebbe essere quello l'obiettivo del proprio studio ma solo
la cultura personale. Chi non vuole cultura non studi e vada a
lavorare...anche perchè siamo pieni di laureati mediocri che
cercano lavori ultra retribuiti.
Incominciate a rimboccarvi le maniche e vedrete che tutto vi
sarà riconosciuto.
I cococo e i cocopro sono occasioni per fare esperienza e per
farvi conoscere. Se valete andrete avanti altrimenti altro
cocopro.
di Loris Batacchi - 30 - Credito
842. DAI COMPITI A CASA AI COMPITI IN UFFICIO
E' iniziato tutto con uno stage: impari, scopri, progetti. 4
mesi, no 12 così impari di più, scopri di più, progetti di più
(gratis, è chiaro). Sei brava e lo vedono, sei sveglia e ti
lodano, ma non hanno più bisogno di te. Potrebbero dirtelo ed
invece aspettano che tu ti accorga di essere di troppo e
mestamente vada via.
Poi l'interinale: 3+3, 1+1, etc, somme mai uguali a 12 (e un
anno risaputamente è composto da 12 mesi, periodo in cui
devi mangiare, dormire, sopravvivere, possibilmente non
sotto un ponte...).
Poi uno spiraglio nel buio: il Lavoro, quello della vita, quello
per cui hai sopportato esami su esami all'università.
co.co.co di un anno, 700 euro al mese (fortunata, rispetto alle
risibili cifre di cui ho letto), 8 h al dì (12 tra A/R), nessuna
assenza neanche per controlli medici, nessun riconoscimento
professionale, nessun elogio, solo 'compiti' da fare (non
scherzo, il Kapo mi faceva fare i compiti in ufficio quando
non c'era nient'altro da fare: non potevo stare a casa, dovevo
presidiare l'ufficio e il telefono e fare i compiti...).
Ci sarebbero ancora un altro co.co.co e un determinato, ma il
peggio è passato, adesso sto bene e spero...
di nausicaa silla - 27 - servizi
843. CHE BRUTTA ESPERIENZA!!!!!!!!!
E' la prima volta che lavoro sotto forma di co.co.co. Ho
sempre lavorato con contratto a tempo indeterminato ma poi
le cose sono cambiate e adesso mi ritrovo precario. La
sensazione più brutta la provo quando si avvicina la scadenza
del contratto e la tensione sale alle stelle perchè ho sempre il
timore che non mi venga rinnovato.Per non parlare dei diritti
negati ai quali siamo sottoposti:niente malattia, niente ferie
retribuite, niente tfr e niente tredicesima. Mi chiedo ma
perchè tutto questo? perchè lo stato non incentiva veramente
quanti (pubblico o privato) vogliono assumere realmente dei
dipendenti?Inoltre lavorare come co.co.co per una pubblica
amministrazione è ancora più deleterio. La cosa che non
sopporto è che ci si trova con una famiglia sulle spalle a cui
pensare ma ci si sente impotenti e frustrati.
marco da palermo
di marco corsale - 33 - pubblica amm.ne
844. SIG.
Quello che più mi spaventa in questa strana Italia, è la
normalità con la quale vengono valutati i compensi che le
persone percepiscono dal proprio lavoro. Leggendo i vari
contributi lasciati dai lettori, la costante è sempre la stessa: si
criticano le mansioni, gli ambienti di lavoro, le situazioni, ma
mai (o quasi) gli stipendi, che vengono considerati normali.
Addirittura c'è chi parlando di 1200 euro al mese definisce
"neanche poco, per carità" tale compenso. Ma cherziamo? In
Italia gli stipendi sono da fame, considerato l'alto tenore di
vita che l'Italiano, volente o nolente, è costretto a tenere; che
si riesce fare con 1200 euro al mese? NIENTE! a meno che
non si viva con i propri genitori, e allora forse..... Io
percepisco uno stipendio più alto di questa soglia, ma (sono
un informatico) faccio di tutto per lavorare le mie 8 ore al
massimo senza concedere un' unghia di più, anzi...e questo
per 2 motivi: 1) la vita personale è molto più importante del
lavoro e dei "capi" 2) pretendo di essere pagato
profumatamente per qualunque lavoro dovessi svolgere, dal
più umile al più qualificato, perchè tutti sono utili alla società.
La vita è una sola, cococo a cacaca, godiamocela.
di francesco poliziani - 44 - informatica
845. DIPLOMA DI GEOMETRA
Sono impiegato presso un Ente Pubblico, non economico, con
un contratto Co.Co.Co, dal 1/10/1998. Il contratto è sempre
stato annuale e veniva rinnovato di anno in anno (addirittura
nel 1999 di 6 mesi in 6 mesi) per complessivi 7 rinnovi.
Ben 6 anni di impiego precario con versamento di contributi
ridotti alla gestione separata dell'INPS. In precedenza, dal
1996 al 1998, ero stato assunto, dopo regolare concorso, con
contratto a tempo determinato, quale Assistente di
Amministrazione presso l'Ufficio Tecnico dello stesso Ente.
Grazie a quell'esperienza ho avuto la possibilità di ottenere il
Co.Co.Co.
Per fortuna mi hanno sempre trattato bene sul lavoro, sia i
colleghi che i superiori. La ventilata possibilità di trasformare
il rapporto, c'è sempre stata, ma purtroppo non s'è mai
concretizzata. Credo sia puerile sottolineare il fatto che ho
sempre svolto attività di impiegato (come chi aveva regolare
contratto collettivo di lavoro) ma purtroppo il Co.Co.Co. era
l'unico mezzo per poter continuare a lavorare nell'Ente
mascherando la mia attività subordinata con una attività senza
vincolo di subordinazione. O mangi la minestra o ti butti dalla
finestra, io non avevo scelta!
Erasmo
di Erasmo Nuccitelli - 35 - Pubblica Amministrazione
846. X CLAUDIO DI STEFANO
"Occupandomi anche di selezione del personale, la risposta
mi è chiara. Molti ingegneri pretendono di arrivare e farsi
assumere a tempo indeterminato, a cifre che non esito a
definire deliranti (totali inesperti che pretendono 1200€..)".
Se vai in UK uno che esce dall'Universita' (tutti laureati a 22
anni qui...) prende un salario-base di 20.000 sterline lorde
annue (esempio, per fare l'insegnante). Tolte le tasse, uno
prende 1330 sterline mensili (piu' tredicesime etc.). Posta la
sterlina a 1.45 sull'euro, questo fa 1930 euro al mese, che e'
ben di piu' dei 1200 euri che ti scandalizzano tanto. E non e'
che qui la vita costi tanto piu' che in Italia, dopo l'Euro.
Morale: sono e' in Italia che gli stipendi sono da fame e la
balla dell'esperienza mancante a voi piace tanto per
giustificare paghe da fame e schiavitu'.
di antonio solda' - 35 - saldatura pesante
847. CAMBIATE L'ITALIA
Avevo sentito delle storie su questi contratti a termine senza
diritti, ma non mi immaginavo che il fenomeno fosse così
diffuso e così sofferto. Sono sconcertato.
Io, dopo la laurea in ingegneria chimica, ho deciso di
cominciare un dottorato in Nord Europa, nella stessa
università dove sono stato studente di scambio. Al momento
il mio contratto è formalmente a tempo determinato (ma
comunque quadriennale, d'altra parte deve pur essere legato al
tempo necessario per completare il PhD), 2200€ circa al
mese, casa comprata dopo un anno di risparmio (con mutuo
assistito dal comune, viva il nanny state).
L'ambiente di lavoro è splendido, si lavora "alla tedesca"
(cioè si fatica meno che in Italia ma si conclude molto di più),
probabilmente perché qui di fancazzisti nell'amministrazione
non se ne trovano. È un fattore culturale, qui il lavoro si fa.
Vivo in un paese giudicato il migliore del mondo per qualità
della vita dall'Onu, e che ha il primo posto nella libertà di
stampa al mondo secondo Reporters Sans Frontières, contro il
41o dell'Italia.
In breve: cambiate l'Italia... con un altro paese. Io, ora, non
potrei mai concepire di lavorarci. Mi vengono i brividi al solo
pensiero.
di Federico Zenith - 27 - Ricerca (dottorato)
848. CI VOGLIONO CERTEZZE!
A giorni dovrei firmare un contartto a tempo determinato di
un anno dopo lavoro nero e lavoro interinale a due anni e
mezzo dalla laurea in economia bancaria e assicurativa.
Certo molto piu` fortunato di un Co.co.co. ma non senza
problemi.Chi e`disposto ad erogarmi un finanziamento per
l'acquisto di un auto? Chi e` disposto ad erogarmi un mutuo
per la prima casa? Senza contare che non so se alla scadenza
del contratto riusciro` ad essere indipendente, se nel frattempo
non trovo qualcosa di meglio.
I politici dicono che si devono rilanciare i consumi per dare
una scossa all'econoimia.
Senza discutere su come il governo pensa di rilanciare i
consumi, mi domando chi puo` permettersi di spendere e non
risparmiare per far fronte ad un futuro cosi` incerto.
Uno dei motivi per cui l'economia giapponese ristagna da
anni e`l'incertezza sul futuro.
Ci vogliono certezze e tutele per chi con il proprio lavoro
contribuisce al benessere della nazione (e degli
imprenditori!!).
di A. Goggiano - 29 - import/export
849. X FEDERICO ZENITH
Mi contatti?
Ti devo chiedere qualcosa a proposito del nord europa.
Ciao
[email protected]
di fiorenzo - - 35 - chimica
850.
Avevo 51 anni, l'azienda viene assorbita e trasferita a Milano,
risultato a casa! Dopo 31 anni e 1 settimana di contributi vedo
sfumare l'obbiettivo pensione. Ora devo aspettare i 60 anni, e
questi sette anni? Come vivo? Ne ho lavorati 2 da co.co.co.
ma non valgono per l'anzianità, ne 13ma, ferie, TFR, e tutto
quello che è sacrosanto per un lavoratore. Comunque sia o
co.co.co. oppure co.pro. sempre truffa legalizzata è! Dove sta
la legge che protegge i lavoratori?
La legge Biagi, ma non prendiamoci per i fondelli!!! Intanto
gli imprenditori si arricchiscono sempre più, evadono sempre
più, e noi tiriamo a campare sempre più. Abbiamo dei
governanti arroganti e sicuri di farla franca, sempre. Chi li
spaventa? Nessuno, neanche Bin Laden!!
A tutti un augurio di buon proseguimento, e speriamo
ardentemente una rimonta di moralità, di umanità, di amore
fraterno, e soprattutto non facciamoci ingannare da tutte le
pubblicità che ci vorrebbero spingere al consumismo, ormai
da consumare c'è soltanto il nostro fegato!
di Josiane Bonafede - 53 - Impiegata
851.
Sono uno fortunato: ho un contratto a tempo indeterminato
strappato ormai sei anni fa. Ma è una fortuna dimezzata; la
mia compagna, con cui vorrei costruire un futuro, non riesce
ad avere nulla di più che accordi in nero, contrattini a
progetto o schifezze simili.
L'aggravante è che di lavoro per lei ce n'è poco, quindi il suo
reddito è piuttosto discontinuo. Meno male che c'è il mio,
certo, ma non ho uno stipendio da manager o da bancario e
vivendo insieme i soldi bastano appena. Non possiamo
pianificare l'acquisto di una casa, meno che mai di mettere al
mondo dei bambini (con quali tutele per la mamma?).
Questo era il futuro del mondo del lavoro di cui ci parlavano?
Forse non vogliamo arrenderci alla realtà perchè è troppo
tragica, ma in un attimo, in maniera sibillina, hanno
cancellato secoli di lotte, di conquiste, di dolore e di sacrifici
(anche umani). Non c'è più niente, tutto è stato riportato
indietro agli albori della prima rivoluzione industriale, con il
plauso degli imprenditori.
Intanto il Papa e il presidente Ciampi raccomandano ai
giovani di costruire famiglie e mettere al mondo bambini...
di Lord Brummel - 852. X ANTONIO SOLDA'
Scusa, tu sostieni che qui la vista costa quasi come in
Inghilterra? Un posto dove le sigarette costano 7€ al
pacchetto e per un toast e un bicchiere di birra a pranzo
spendi 10-12€? Ah, non sapevo che anche qui girassimo su
questi prezzi..a pranzo mangio con 6, 7€ di solito..
Io non giustifico nè paghe da fame nè altre cose simili, nè
soprattutto forme di para-schiavitù. Sto solo sostenendo che
spesso la gente non trova lavoro perchè avanza richieste e
pretese che hanno dell'assurdo. Io a 18 anni ho preso su e
sono stato 8 mesi a lavorare a Taranto, a 20 ho passato 17
mesi in giro per il mondo tra Cile, Ungheria e Algeria. A 23
sono stato in Russia per quasi un anno. E ora tutte queste
esperienze vengono pagate oro. Il mercato del lavoro
sicuramente non offre grandi possibilità, di questo ne siamo
tutti consci e non ci vuole una particolare abilità deduttiva per
evincerlo dalla vita quotidiana, e soprattutto io non pretendo
d'avere la risposta e la soluzione a tutto. Limito le mie
considerazioni al mio ambito lavorativo e posso assicurare
che se le aziende hanno molte colpe, anche i lavoratori non
sono da me spesso.
Claudio Di Stefano
di Claudio Di Stefano - 26 - Consulenze d'ingegneria
853. CHE TRISTEZZA
valentina, 26 anni, precaria. Non sono un cococo ma ho un
assegno di ricerca anche se la tipologia contrattuale è la stessa
( no maternità, no malattia, no tredicesima, no inecntivi in
cambio di una autonomia lavorativa e una flessibilità di orario
e spazio che mi è negata). Dai molti racconti mi rendo conto
che sebbene la mia situaizone non sia felicissima esistono dei
casi disperati, di abusi gravissimi e illegali. perchè continuare
a tacere ??? certe situazioni sono veramente da denuncia
all'ispettorato del lavoro..tanto più che abbiamo firmato un
contratto che l'unica cosa che tutela è l'indipendenza
lavorativa. Paura di protestare, io penso che se nessuno
accettasse queste condizioni i datori di lavoro sarebbero
costretti a cambiarle, ad accettare quei pochissimi diritti che
noi precari possiamo pretendere. Non accettimao troppo
queste infauste condizioni, se continuiamo a farlo per la paura
di perdere il psto di lavoro daremo solo la possibilità ai datori
di lavoro di continuare a farlo. Svegliamoci.
di valentina c - 26 - ricerca
854. CO.NGRATULAZIONI PRO.DI!
Laureato in Psicologia del Lavoro, attualmente in tirocinio e
cassiere il fine settimana, disgustato più che da cococo e da
copro per principio perché vorrebbe un posto fisso, dalla
mancanza delle tutele più elementari che i nuovi e i vecchi
contratti portano con sè. Il mio pensiero: il 90% dei lavoratori
sono sfruttati, sottopagati e, di conseguenza, incontrano
grosse difficoltà a vivere la propria vita in modo decoroso e
ottimistico. E di questo, non scordiamocelo, dobbiamo
ringraziare anche i Prodi, i D'Alema e i Cofferati, primi
artefici di una flessibilizzazione del mercato del lavoro tanto
stimolante nella teoria quanto deleteria nella pratica. Le
uniche speranze:entrare in buoni rapporti con il datore di
lavoro,oppure diventare imprenditori (forse sarebbe più
facile, ma io non riuscirei a sfruttare le persone e questo, nel
2004, è da considerarsi come un grosso DIFETTO).
Un modo per ribellarsi: limitare il più possibile il nostro
consumismo indotto, nessun sindacato, nessun organismo
istituzionale e soprattutto nessun governo avrà interesse a
fermare la disgregazione dei diritti del lavoratore attualmente
in atto. Colpiamoli nel loro portafoglio!
Ciao a tutti
Stefano
di Stefano Romano - 28 - formazione
855. MA GLI INTELLETTUALI DI SINISTRA,
QUELLI VERI, CHE FINE HANNO FATTO?
Dove sono finite quelle figure che negli anni, nei secoli,
precedenti tessevano per una società migliore. Che
premevano per una vita migliore su scuola, sanità lavoro per
dare alla gente, anche quella più povera, una dignità. La
riduzioni dell'orario di lavoro non è una follia, che ne
discutano questi intellettuali, francesi tedeschi italiani
americani inglesi e così via. Il computer, se nessuno se ne è
accorto ha modificato il mondo del lavoro in modo più
drastico di come lo modifico il motore nella rivoluzione
industriale. E poi è necessario rimoralizzare la società chi
ruba allo stato deve finire in galera (falso in bilancio). Vietare
programmi televisi nocivi (che li faccianno vedere dalle 3 alle
6 di notte) Costanzo Show w tutti quelli della moglie). E poi
rivalutare la famiglia che rimane l'unica ricchezza delle
periferie delle grandi città, se non vogliamo vedere i bambini
nei cassonetti dell'immondizia a rovistare.
Cancellare i cattivi esempi dalle TV vedi puttane intervistate
per analizzare non so che cosa /(Moana Pozzi).
Libertà non è poter scegliere, ma saper scegliere, quindi è
necessario rivalutare l'educazione dei giovani.
Grazie
di roberto leone - 48 856. VOCE FUORI DAL CORO...
Ho 27 anni, un contratto da dirignete, una decina di amici e
amiche di età comptresa tra i 27 e i 33 anni esattamente nelle
stesse condizioni. Sono ragazzi in gamba, che come me sono
andati via di casa a 18 anni e che come me lavoravano di
giorno e studiavano la notte per pagarsi l'università. Si sono
fatti un culo come una capanna e continuano a farselo anche
oggi, dopo che si sono comprati il macchinone. E non sono
figli di papà, per nulla.
Ora, io lavoro quotidianamente, con sei cococo, laureati e che
hanno 5 anni più di me. Sembrano turisti giapponesi appena
scesi dall'autobus del viaggio organizzato. Metà del tempo lo
passano su internet e metà a chiedere cosa devono fare.
Magari io ho avuto sfiga e i miei cococo sono gli unici
sfaticati in un universo di ragazzi intelligenti, volenterosi e
tanto sfortunati.
Magari i miei amici fanno 3000 euro al mese perchè nelle
loro aziende i loro capi sono stupidi.
Però mi domando: Non è che magari se ti pagano 750 euro al
mese è semplicemente perchè il tuo lavoro vale tanto? E se il
tuo datore di lavoro ha così bisogno di un contratto che gli
consenta di licenziarti, non è che magari un motivo c'è?
di alberto gaudente - 27 - consulenze
857. X CLAUDIO DI STEFANO
"Io a 18 anni ho preso su e sono stato 8 mesi a lavorare a
Taranto, a 20 ho passato 17 mesi in giro per il mondo tra Cile,
Ungheria e Algeria. A 23 sono stato in Russia per quasi un
anno".
Mentre tu gironzolavi per il mondo, nello stesso lasso di
tempo, la gente si laurea in fisica, chimica, ingegneria spesso
con enorme fatica visto come funziona qui il sistema
universitario, che e' penoso. Ed e' grazie a loro (ma di lingua
anglofona) che abbiamo la tecnologia che ci permette di
girare per il mondo da giovani e di scrivere vaccate al PC.
Dopo anni di umiliazioni (perche' studiare in italia significa
essere umiliati dal primo all'ultimo esame) uno pretende un
ritorno economico. Tu saprai viaggiare, gli altri sanno usare la
testa. Per i prezzi in UK, molta roba e' a piu' buon mercato
che in Italia. La birra e le sigarette che tu citi non sono certo
essenziali alla vita e costano anche perche' (vedi cicche) lo
stato vuole penalizzare "cattive abitudini".
di antonio solda' - 35 - saldatura pesante
858.
Oggi un altro tuffo al cuore... sette anni dalla laurea e tutti
lavori precari co co co o/e a progetto (svolti anche durante
corso di studi). Ho appena ricevuto la notizia che a fine
dicembre finirà il mio lavoro. Mi chiedo che cosa inventerò
adesso, visto che non abito più con i miei e che anche mio
marito è senza lavoro. E pensare che mi ritengo una persona
seria che ha sempre studiato e lavorato con impegno!
Coraggio, si ricomincia !!! ... e Buon Natale !!
di V BS - 33 - informatica-editoria
859. RESPONSABILE COMMERCIALE
Ho lavorato sette anni in Tour operator con il famigerato CO
Co Co e quando sono andato via mi hanno detto " Arrivederci
e grazie!".
A quel punto mi sono mosso legalmente e gli ho fatto
causa.Dopo circa tre anni ho vinto e pian pianino mi hanno
cominciato a pagare.
Il punto è che , purtroppo, di questi casi ne esistono a migliaia
e molti lavoratori sono costretti ad accettare questo tipo di
rapporto subbendo, alle volte il mobbing allo stato puro.
A chi interessano queste storie?
Nessuno ci tutela se non alcuni avvocati UMANI che credono
ancora nella giustizia.
Grazie
Fulvio Fanelli
di Fulvio Fanelli - 46 - Turismo
860.
Forse uscirò un po' dal tema co.co.co. però volevo far notare
che la flessibilità ti porta a pagare più tasse.
L'anno scorso ho cambiato quattro lavori (nessun co.co.co.
ma contratti a tempo determinato). Nei singoli CUD
presentati per la dichiarazione dei redditi erano già presenti le
regolari trattenute, ma la somma dei 4 CUD mi ha fatto
passare di scaglione e a maggio 2004 mi sono dovuta pagare
850€ di tasse! giuro che non ho redditi oltre quello da
dipendente!! per fortuna ora lavoro e con 900€ al mese sono
riuscita a pagarmele in 4 "comode" rate da più di 200€ al
mese (stringendo molto la cinghia).
La stessa cosa accadde a mia madre qualche hanno fà
subendo l'ennesimo fallimento della fabbrica in cui lavorava
come operaia e poi è stata assunta da un altra che è fallita 6
mesi dopo. L'anno scuccessivo si dovuta pagare più di 600
mila lire di tasse per aver presentato 2 CUD anche se in
mobilità e senza lavoro.
W LA FLESSIBILITA'
di LUCIA REX - 28 861. LAUREANDA
Da tre anni ho un Co.co.co presso un' università siciliana,
rinnovato ogni anno...Leggo gli altri racconti e mi accorgo
che tutto il mondo è paese...lavoro infatti 6 ore al giorno con
due rientri settimanaliper 5 giorni settimanali. Incarichi di
responsabilità, ma mai, dico mai un grazie...faccio anche.
altro che collaborazione! lo "strardinario": vado via quando
va via il dirigente per il quale lavoro...Lavoro senza che siano
stati stabiliti i reali compiti: quello che appare nel mio
contratto non è quello che realmente faccio! Però lo faccio da
tre anni perchè mi dicono magari prima o poi facciamo uscire
il concorso per un tempo indeterminato e allora che faccio
mollo?
di viviana politi - 26 - amministrazione
862. DIPLOMA
Sono un Analista programmatore elegantemente definito
freelance, ovvero lavoro a P.I. per poter portare la pagnotta a
casa dove mi aspetta una bimba di 3 e una moglie che per
fortuna ha già un suo lavoro.
La scelta della P.I. (partita iva) è stata necessaria per poter
lavorare retribuito quasi onerevolmente, l'ho fatto perchè non
volevo cadere in un co.co.co, perchè assunzioni serie da
minimo 1.200€ mese non se ne vedono molte in
Toscana.Pisa; il cambiamento di 'nome' nel mio settore, penso
che sia deleterio, in quanto è caratteristica peculiare del
settore lavorare a progetto, questo significa aver trovato la
scusante ufficiale per pagare da fame le persone.
Ricordatevi datori di lavoro, che l'informatica sarà sempre di
più il motore delle aziende, dell'Italia, e gli INFORMATICI
dovete trattarli bene economicamente e non prenderli in giro,
non fate orecchie da mercante con i giovani di oggi .
di Gabriele Neo - 38 - Informatica
863. DI NECESSITA' VIRTU'
Io credo che il co.co.co. sia stato, e sarà, perché il contratto a
progetto cambia poco, il vero strumento contrattuale per
l'introduzione dei giovani nel mercato del lavoro.Con questo
non voglio dire che sia una soluzione soddisfacente, non
tutelando sufficientemente il lavoratore né sul piano
"contrattuale", né tanto meno sul piano assistenziale e
previdenziale. Però, è ormai palese che il mercato del lavoro
richiede professionalità specializzate, e solo per queste si
concedono le garanzie di un contratto a tempo determinato e
le adeguate retribuzioni. Quindi, le strade che si presentano
sono due: o si investe individualmente su formazione e
professionalità, oppure si inizia a fare esperienza attraverso
dei rapporti di lavoro che costano meno alle imprese.
Purtroppo la nostra generazione, quella che va dai 30 ai 40
anni, sconta drammaticamente l’impreparazione al nuovo
scenario, oltre al fatto che avrà delle pensioni da fame.
di Michele D.S. - 35 864. ASSISTENTE DATI
ho un contratto a progetto
di maria elena pennisi - 38 - informatico
865.
In Risposta a Loris Batacchi.
Come ti permetti di ergerti cosi' al di sopra degli altri? Ti sei
mantenuto interamente agli studi con un CO. CO. CO.? Hai
potuto investire i soldi guadagnati in un viaggio all'estero per
imparare l'Inglese poiche' probabilmente avevi di che
mangiare e pagare un fitto. Pensa a quelle persone che non
possono coltivare il loro otium literarium, per le quali la
Laurea e' una speranza di miglioramento, oppure l'unico
modo di accedere ad un lavoro migliore. Non sputare
sentenze...
di Salvatore Bruno - 866. RISPOSTA A 856
Ma come ti permetti brutto arrogante solo perchè ti è andata
bene ti senti sto ca220 e sbeffeggi gli altri, il mondo del
lavoro è uno schifo! Io lavoro seriamente e mi sento
mortificato al solo pensiero che tirare su un dominio windows
2000 fare policy (GPO, OU) curare relazioni con ISP,
configurare il router cisco soho 800, verificare aggiornamenti
e bug, installare patch fornire assistenza HD ad utenti che
pensano al PC come ad un tostapane non vale neanche 700
euro al mese. Guardati allo specchio e chiediti se in vita tua ti
sei mai sentito offeso come tu, ti sei permesso di offendere
tutti coloro che non sono riusciti a trovare un impiego degno
di questo nome.
di Claudio Gori - 27 - IT
867. DOTTORANDO
Ho 29 anni, laureato in Chimica con 107/110, ho seguito la
mia ragazza all'estero cercando un dottorato di ricerca. L'ho
trovato due anni fa a Grenoble e mi ha anche evitato di fare il
servizio militare. Ho un buon stipendio, l'ambiente di lavoro é
tranquillo e gratificamente, scientificamente ad ottimo livello.
Vi racconto un storia: qualche tempo fa venne quassu una
commissione del nostro amato governo incaricata di
verificare l'operato dei riceratori italiani a Grenoble. In un
indegno discorso, l'indegno presidente di questa indegna
commissione disse, cito testuali parole:" Lavorate, non
pensate se L'Italia puo fare qualcosa per voi ma se voi potete
fare qualcosa x il vostro paese". Se é cosi che il nostro
governo intende trattare con la gente come noi( i "Laureati")
allora tutti voi potete fare qualcosa x il vostro paese,
ANDATEVENE.
di Gianluca Cioci - 29 - RICERCA
868. SENTIAMOCI TUTTI PIU' EUROPEI
Sono d'accordissimo con le valutazioni di Federico Zenith.
Sentiamoci tutti piu' europei che italiani. In altri Paesi europei
chi vale, produce, da risultati viene apprezzato e pagato. In
Italia questo succede raramente. Un contratto co co co o pro
puo' andare bene come prima esperienza, le aziende non
possono marciarci sopra. Ma si sentono in diritto di farlo
perche' tanto c'e' tanta gente in disperata ricerca di lavoro e
poca offerta.
Le cose in Italia non vanno, non c'e' niente da fare. Noi
giovani non possiamo aspettare di piu'. In molti Paesi europei
ci si laurea a 22 anni, non si fa servizio militare obbligatorio
da decenni (altro anno rubato) e si forma un famiglia entro i
25 anni. In Italia questo non ci e' concesso, non perche' siamo
mammoni ma perche' non c'e' una entrata adeguata. Visto? il
sistema non funziona. Credetemi in altri Paesi europei (del
Nord) tutto questo non esiste. Oggi poi e' facile viaggiare con
le compagnie low cost e tornare a casa con pochi soldi. Un
Roma Londra in aereo costa meno di Roma Milano in treno.
Spostiamoci allora. Sentiamoci tutti piu' europei. Abbiamo
tutti i diritti, a partire dal lavoro. Io l'ho fatto e ne sto vedendo
i risultati!
di Mauro Rossi - 31 - ricerca
869. E' TUTTO 1 SCHIFO!
E' tutto uno schifo..
non posso fare 1 mutuo perchè sono precario,
non posso comprare 1 macchina perchè non mi fanno le rate
perchè sono precario.
Invece di assicurarci il futuro lavorativo, il governo non ci
permette di avere una vita normale, ma sempre con la paura
di restare senza lavoro!
Basta!
di Marco Valenti - 30 - informatica
870. X LORIS BATACCHI
SCENDI DAL PIEDISTALLO SI VEDE DA COME
SCRIVI CHE SEI UN PARACULATO ... SEI STATO
ASSUNTO A 25 ANNI MA QUI C'E' GENTE CHE DOPO 6
8 10 ANNI ANCORA E' IN CO.CO.CO QUESTO NON
L'HAI ANCORA CAPITO E VIENI A SCRIVERE DI
RIMBOCCARSI LE MANICHE MA COSA CREDI DI
LAVORARE SOLO TU ....TIRATELA DI MENO VA
di luca cimolino - -
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10)
811. MAI LICENZIATO NESSUNO
Nel discorso di fine anno il titolare della mia azienda ha
dichiarato orgoglioso di non avere mai licenziato nessuno
(costituita da tre soci). Fattura 500 mila euro l'anno e occupa
solo ragazzi cococo "intercambiabili" che non appena trovano
di meglio sono costretti ad andarsene perché non hanno una
minima prospettiva di assunzione. Ci credo che non ha mai
licenziato nessuno. Da quando ci sono i cococo ha lavorato
solo con questi contratti. Controlla le e-mail, (anche quelle
personali), applica gli stessi orari di un lavoratore a tempo
indeterminato e non paga nemmeno i turni di notte e le ore di
lavoro fatte in più. Ma come fa un'azienda che lavora solo con
contratti cococo a tenere aperto sempre e a qualsiasi ora? Ma
non ci sono controlli? Cosa fanno quelli dell'ispettorato del
lavoro? Anzi, esiste un ispettorato del lavoro?
Sarebbe ora di imbrigliarli questi imprenditori che chiedono
sempre e non danno mai... anche perchè guadagnano, eccome.
di Lorenzo c. - 25 - Comunicazione
812. NON REGGERA' A LUNGO....
Il sistema andra' a farsi benedire, si tornera' al medioevo,
quando la gente non avra' piu' soldi neanche per mangiare,
prendera' d'assalto le ville di quelle persone incompetenti che
stanno al governo e allora si' che sara' vera rivoluzione!!!
Berluska, occhio che la gente e' stanca....
di Picchio Picchio - 27 - IT
813. CHE POSSIAMO FARE?
Ho 29 anni, sono laureata dal ’99 ed ho 2 master. Durante
questi anni ho sempre cercato lavoro e mi sono state offerte
possibilità di breve durata con contratti di collaborazione.
Due anni fa dopo lo stage mi è stata proposta una
collaborazione saltuaria per realizzare una piattaforma
informatica che sarebbe servita per corsi di lingue on line per
dipendenti di grosse imprese. Guadagnavo 700 euro al mese
(e come me molti altri laureati) senza pensare che la
collaborazione saltuaria veniva rinnovata ogni trenta giorni
per un periodo di tempo che ha alla fine superato di gran
lunga i tre mesi previsti dalla legge. E noi cosa potevamo
fare? Una vertenza sindacale? Adesso lavoro da circa un anno
in un laboratorio di ricerca universitario con un contratto di
collaborazione a progetto. Faccio di tutto (come sempre dal
’99) non rispettando minimamente le mansioni previste dal
contratto. Vedendo il continuo turn over ed i colleghi che se
ne vanno (o meglio vengono mandati via senza spiegazione
ne motivazioni valide) siamo costretti ad assecondare il
sistema per evitare di uscire dalle grazie di chi ci dispensa del
lavoro quotidiano rispettando orari lavorativi improbabili
(flessibilità?), effettuando straordinari non retribuiti, evitando
in tutti i modi di mancare dal posto di lavoro (anche per visite
o per malattia) per non creare motivi di lamentela, ecc.
Praticamente viviamo nel terrore di essere per qualche
illogico motivo eliminati come pedine di una scacchiera che
premia solo
di valeria doveri - 20 - ricerca
814. L`ITALIA MI MANCA UN CASINO
PERO`..................................
Buongiorno Ragazzi
Io sono un ragazzo Catanese che vive da otto anni negli Stati
Uniti o meglio viaggio tra l`inghilterra e gli stati uniti.....con
una Laurea in informatica,appena finito i miei studi ho
spedito CV in tutta Italia...Risposte nessuna nemmeno a dirmi
grazie abbiamo reicevuto il suo CV ma il suo profilo non ci
interessa... il motivo e` perche` non conosco nessuno
in`Italia...ve ne` dovete fare una ragione ragazzi questa e`
l`Italia da Nord a Sud non c`e` nessuna differenza
credetemi!!!!....io sono attaccatissimo all`Italia pero`
obbiettivamente bisogna ammettere che non c`e` spazio per i
talenti veri DEVI AVERE LA RACCOMANDATA...oppure
aspettare per un periodo di tempo indefinito finche` non trovi
un lavoro sottopagatissimo :-)))))...e che non ti porta a
nessuno sbocco professionale...Vedo l`Italia da lontano e
soffro perche` so nel profondo del mio cuore che l`Italia non
cambiera` mai..e cosi` o ti mangi sta minestra o ti butti dalla
finestra :-))))))....Ragazzi fatevi coraggio fate le valigie e via
volate via...non fatevi deprimere dal sistema ITALICO...se
avete qualcosa da offrire non pensateci due volte tanto
all`estero non bisogna viverci per sempre...
di Guido Bulla - 30 - Informatica
815.
32 anni, laureato, masterizzato, vivo e lavoro a Roma ormai
da 5 anni: CO.CO.CO. ieri, CO.PRO. oggi. Naturalmente,
divido l’appartamento dove abito con altre persone. Del resto
percepisco circa 1200 € al mese (neanche pochi per carità…).
Il lavoro (per mia fortuna) ce l’ho vicino casa, la fidanzata
piuttosto lontana, la famiglia lontanissima. In un anno
percepisco – a esagerare, 10 mensilità (agosto non è
retribuito, dicembre ce l’ho pagato fino al venti del mese,
mentre a gennaio il contratto non comincia mai, per i soliti e
annosi motivi, prima del 15). Da spalmare in 12 affitti. A
conti fatti, in un anno riesco a mettere da parte circa 50€ al
mese. Se non fosse che ad oggi ne devo già 1350 al dentista,
mi verrebbe quasi da sorridere.
di geremia ferri - 32 - servizi da rifondare
816.
Laureata in Scienze Politiche, con tesserino da giornalista,
dopo un anno dalla Laurea....NON CI CREDERETE...mi
assumono a tempo indeterminato in una azienda sociale. Non
vi dico il livello dell'azienda...depauperante a livello culturale
e sociale, un'impreparazione generale che mette i brividi e fa
paura, una smodata voglia di fare carriera schiacciando
chiunque -e siamo una cooperativa sociale!!!- e senza nessuna
competenza. Incompetenze e Impreparazione tali che mi
deprimono: e se sei brava, ti levano dalle mani tutte le
proposte che ti arrivano da altri Uno schifo.
Questo è l'ultimo mese che lavoro per loro. Me ne vado e
provo a fare la giornalista...sarà più difficile, avrò proposte di
CoCoCo, ma almeno lavoro da sola, mi misuro con me stessa
e con gente un pò più preparata. Ci provo e se va male, torno
indietro...c'è sempre tempo per tornare indietro.
di Anna Bocchi - 27 817.
La Doxa di Milano, il famoso istituto d'indagini di mercato
costringe chi diventa team leader ad aprire la partita IVA.
Si passa da un contratto co.co.co, previsto per l'intervistatore,
ad essere liberi professionisti. Dove si è visto un libero
professionista alle dirette dipendenze della gerarchia
dirigenziale superpagata e garantita.
Si hanno gli stessi vincoli d'orario, il pagamento a ore risulta
al netto pari se non inferiore a quello dei co.co.co.
Ecco come si aggirano le leggi. Altro che legge Biagi. Le
imprese già pagavano poco e vogliono pagare sempre meno.
di Marco Rossi - 818. CO.CO.CO E INPS
Co.co.co da 9 anni con 24 anni alle spalle di
lavoro dipendente, sono pienamente d'accordo con
l'intervento 797 ed altri precedenti. l'Inps ci dovrebbe dare la
possibilità di unire i due periodi di versamenti per il
raggiungimento dell'età pensionabile.
di nella veronese - 52 - Commercio
819. CO.PRO. = SCHIAVITÙ
A febbraio ho trovato impiego in una società romana a 683 E
/ mese 8 ore al giorno 5 gg la settimana ed il mio lavoro era
rivenduto a società come BDR a cifre da capogiro il progetto
definito "pagine asp", diritti 0, subordinato ed in più quando
ho chiesto alla CGIL come far valere i miei diritti ho dovuto
fare lo spelling del Co.Pro. perchè non ne sapevano nulla!!
Ho anche chiamato il numero verde del welfare e la signorina
mi ha fatto notare che non potevo provare di essere
COSTRETTO a fare un lavoro da dipendente. Ora lavoro con
contratto Interinale a gennaio scade e poi.. l'incertezza.
Ho scritto alle iene a mi manda rai tre a Maurizio costanzo a
striscia la notizia a Ciampi al parlamento europeo ( l'unico
che ha risposto asserendo che non è affare loro ) ed ancora
oggi sento parlare di carta dei diritti dei cittadini Europei !?!
Quali diritti ho ? Ho solo il dovere di pagare tasse su tasse!
di Cybhunter - - 27 - IT
820. DOTTORE DI RICERCA
Sono anch’io Co.Co.Co in una pubblica amministrazione, mi
occupo principalmente di normativa comunitaria in materia di
gestione e tutela delle acque. Vorrei effettuare alcune
precisazioni riguardo alla nota numero 781: il contratto TD
(tempo determinato) prevede degli emolumenti diretti ed
indiretti che il contratto CoCoCo di solito non contiene e che
la scrittrice (Maria Alessia Carlucci) non ha menzionato. Tra
questi: il trattamento di fine rapporto, la tredicesima
mensilità, i buoni pasto (che nell’amministrazione presso cui
io presto servizio ammontano a 6,84 €/giorno lavorativo) il
compenso detto produttività e inoltre versamenti pensionistici
pari a circa il doppio rispetto a quelli effettuati per il
CoCoCo. Non entro nel merito delle coperture per maternità,
perché non le conosco nel dettaglio.
Concordo sul fatto che i contratti detti atipici hanno permesso
di smuovere il mondo del lavoro e consentono a molti di
ottenere occasioni altrimenti inesistenti. Ho l’impressione che
nel futuro ci saranno sempre meno contratti a tempo
indeterminato e sempre più contratti a termine, per i quali
bisognerebbe però garantire almeno le medesime condizioni
economiche percepite dal personale di ruolo.
A.Lanfranco – naturalista PhD
di Anna Lanfranco - 37 - amministrazione pubblica
821. È FINALMENTE FINITA COL CO.CO.CO.
SENZA PROSPETTIVE
Lavoro nella scuola pubblica da 7 anni come impiegato
amministrativo, e finalmente dal 1 settembre scorso ho
ottenuto l'assunzione a tempo determinato dopo diverse
supplenze e 6 contratti annuali (del tipo che hanno ispirato
l'istituzione dei Co.co.co.), e veramente ne avevo ormai la
nausea di quegli inutili contratti annuali che mi privavano di
ogni diritto e mi negavano ogni prospettiva futura in quanto
seppure lavoravo in continuazione ero pur sempre un
"precario" e francamente se quest'anno non fossi riuscito ad
ottenere la nomina a tempo indeterminato ma l'ennesima
nomina annuale, mi sarei licenziato ed avrei tentato altra
strada perchè ormai lo sconforto per il blocco delle assunzioni
mi aveva demotivato, ero ormai stufo di lavorare come
personale di serie B accanto a personale di serie A che aveva
solo avuto la fortuna di non andare incontro a "blocchi di
assunzioni" e francamente guadagnare lo stesso di un T.
indeterminato (stipendio base)ma non avere neanche la
possibilità di accendere un mutuo per acquistare la prima casa
e dover pagare onerosi affitti, mi causava ansia e
domotivazione, ma per la scuola l'incubo continua per molti
che sono tutt'ora "supplenti annuali"!!!!
di Corrado Campanella - 39 - scuola
822.
Il tempo delle vacche grasse è finito da un pezzo per lun
apolitica scellarata perpetuata in anni addietro fatti di sprechi,
gent emandata in pensione dopo 5 anni e politici arricchitisi e
di cui non importa un accidente del popolino. I valori si sono
così appiattiti, che oggi a momenti avere o non avere una
laurea non fa quasi differenza. Purtroppo. Ma è anche vero
che c'è molta gente che col fatidico pezzo di carta in mano
pensa che tutte le porte gli debbano essere aperte col lavoro
sotto casa, stipendio sui 3-4 mila euro, ferie pagate, più
tredicesima e quattordicesima. ovviamente mezzora per la
sigaretta e il caffè. Esistono, garantito, persone del genere.
Oggi vige una regola per tutti: pedalare e pedalare.L'arma
vincente è avere inziativa e sapersi muovere. Perchè le
opportubità ci sono basta saperle coglierle e interpretarle.La
concorrenza di risorse umane è tanta che riuscire a tirare a
campare è un risultato.
Senza perdere tempo in associazioni, aggregazioni e mille
parole che lasciano il tempo che trovano. Ognuno deve
ovviamente cercare il lavoro più consono alle sue attitudini,
ma senza aspettare che passi chissà quale treno dorato.
di Andrea Loi - 30 - Internet /grafica
823. SALDATORE VENETO
Mi go fatto la seconda elementare e dopo go impara' a
saldare. So tacare de tuto, leghe con leghe e anca no. No go
mai fadiga' a trovare lavoro anca se no so ne' lesare ne'
scrivare e ciapo 2000 euri al mese quando anca no de piu'. Se
te voi fare schei in Italia l'unica roba sensata che te poi fare xe
lassar perdare la laurea a forse anca la scola superiore. Tanto
chi che comanda ga si e no la tersa media e i ciapa paura se
uno xe massa studia'. Ora vago a saldare, ciao a tuti.
di antonio solda' - 35 - saldatura pesante
824. TRA I POCHI FORTUNATI....
Ho 26 anni, lavoro da 8 anni e non ho mai concluso
ingegneria. Sono assunto a tempo indeterminato da 4 anni,
prima avevo la partita IVA e lavoravo come consulente. La
domanda è: perchè io in questi 8 anni non ho mai avuto
problemi a trovare lavoro e anzi, spesso mi sono trovato nella
situazione di dover rifiutare delle offerte?
Occupandomi anche di selezione del personale, la risposta mi
è chiara. Molti ingegneri pretendono di arrivare e farsi
assumere a tempo indeterminato, a cifre che non esito a
definire deliranti (totali inesperti che pretendono 1200€..), la
maggior parte di loro NON vuole fare trasferte che nel nostro
lavoro sono essenziali, molti non sono disposti a spostarsi
nemmeno tra Genova (città nella quale vivo) e Milano..
Insomma, la sostanza è questa: Co.Co.Co. o Co.Co.Pro o
quant'altro, l'essenziale è l'esperienza accumulata; esperienza
che, se unita ad una certa dose di spirito d'iniziativa e d'abilità
commerciale, può successivamente essere rivenduta a caro
prezzo. Ho iniziato guadagnando 700€ al mese, ora ne
guadagno 2000€ e ho prospettive di continua crescita, e non
sono più bravo di altri, semplicemente mi so vendere.
Saluti
Claudio Di Stefano
di Claudio Di Stefano - 26 - Consulenze d'ingegneria
825. E SE COMINCIASSIMO AD APRIRE QUELLE
DANNATE SCATOLE CINESI?
Lavoro da 3 anni come tecnico informatico per una piccola
società che procaccia risorse umane a più grandi società
informatiche.Cosa facciamo?Forniamo la nostra
collaborazione tecnica a grandi e rinnomate società private e
addirittura ad enti statali per conto di altrettanto importanti
società informatiche, ma non siamo dipendenti nè dell'una nè
delle altre.Come funziona?Noi entriamo e ci presentiamo ai
clienti come tecnici di quella grande società alla quale hanno
dato in appalto l'assistenza.La realtà è invece che la società
che riceve l'appalto,non volendo neanche lei assumere dei
dipendenti,cede in sub-appalto il lavoro ad altre società che a
loro volta si rivolgono a società ancora più piccole, con un
numero di dipendenti sempre minore a 15 elementi (per ovvi
motivi), con lavoratori assoggettati da doveri ed orari tipici di
un contratto a t.i. ma con i diritti che prevede un CoCoPro
(quando non in nero), ovvero inesistenti.Risultato? Le grandi
società risparmiano sui dipendenti ma paradossalmente
sborsano ingenti somme,gli imprenditori si mettono in tasca
bei soldi ed i lavoratori vengono pagati male e tardi (pensate
ai giri di soldi!)e privati di ogni diritto. Giudicate voi!
di Mauro Laurenti - 25 - Tecnico informatico
826.
Approfitto di questo spazio per chiedere una informazione: se
un giorno anche noi "poveri" co.pro. finalmente
raggiungessimo l'agognato tempo indetermianto, sarà
possibile cumulare i contributi versati nella gestione separata
con quelli di un fututo lavoro dipendente? Potete darmi
indicazioni sulla normativa vigente?
Grazie. A proposito, sono co.co.co da 4 anni e con la legge
Biagi sono diventata...co.pro! Che conquista!!!
di Marina Vinci - 827. RISPOSTA AL MESSAGGIO 811 (LORENZO C.25
COMUNICAZIONE)
Ma guarda, che dire, hai ragione!Anche nella mia ex ditta,
quella che mi aveva assunto a tempo indeterm poi messa in
aspettativa non pagata e costretta a chiedere il licenziamento
(vedi msg 554),si vantano tutt'ora di non aver mai licenziato
nessuno.Ci credo, la gente o se ne va da sola, o chiede di
andarsene.Ti portano all'esasperazione!Poi ti senti sempre
uno che spilla quattrini, un peso, un barbone che chiede
sempre soldi e non fa niente.La ditta incassa, loro guadagnano
e tanto, merito di tutti i lavoratori.Ma poi darti lo stipendio
(minimo sindacale) è troppo! Io non so, forse sarei cosi'
anch'io se fossi un imprenditore.Ma forse no, bisogna esserci
portati alla bastardaggine e a non fare i conti con la propria
coscienza alla sera, nel letto prima di dormire.
Ciao a tutti! Un bacio!
di Jessy James - 29 - attualmente P.A
828.
Ho letto i vari racconti e condivido l'idea di chi si chiede,dove
e SE',esiste un sistema di controllo da parte dell'Ispettorato
del Lavoro o chi x esso;credo che l'assurdo sia che molti di
questi contratti CO.CO.CO.sono stati applicati a persone che
sono regolarmente in pensione,e che quindi con questa
"barzelletta"non hanno mai lasciato il proprio posto di
lavoro,sottraendo alla già precaria situazione lavorativa,posti
occupazionali,esonerando in modo definitivo le probabilità
d'impiego da parte di giovani o meno giovani che si trovano
senza occupazione.Questa testimonianza Vi arriva da
Napoli,lasciando alle VS.conclusioni con quale amarezza si
vivono i soprusi consigliati dai Legislatori,e come si è
sbigottiti,alla continua costatazione della latitanza delle
Istituzioni.
di anna amato - 829. SUPERIORE ITF, GRAFICA, OPERATORE
SOCIO ASSISTENZIALE, LAUREANDA
Dopo sette anni di contratto a tempo indeterminato ho deciso
di cambiare e ho lavorato per un anno e mezzo con una
cooperativa sociale di roma in un progetto di assistenza
domiciliare ai malati di alzahimer con contratto cocopro. sono
rimasta incinta e, appena la cooperativa ha saputo la notizia,
mi ha sospeso dall'incarico dicendo che non ero affidabile e
non mi ha più fatto lavorare. mi sono ritrovata senza stipendio
da un giorno all'altro; inoltre, il minimo di copertura
maternità che viene erogato solo dopo il parto è calcolato
sulla media delle entrate degli ultimi dodici mesi. essendo
stata sospesa al quarto mese di gravidanza, con cinque mesi di
scopertura, la maternità diviene un assegno simbolico. grazie
co.co.co. e chi li ha inventati
di maria cristina cocopro - 37 - terziario
830. DIPLOMA
No ho nulla di più da aggiungere a quello che Voi,
esaurientemente, avete evidenziato nei Vs. articoli
sull'argometo. Semplicemente io da 3 anni e mezzo ho un
contratto CO.CO.CO, trasformato ora a Progetto, avendo,
però, TUTTI gli obblighi di un lavoratore dipendente senza
usufruirne dei benefici.Questa è la sorte di chi non fa parte
dei grandi numeri (leggi Fiat Alitalia ecc.). Vi dirò che mi
sono sempre chiesta perchè noi lavoratori del privato, inteso
come piccole Aziende, siamo considerati di serie B e, quindi,
poco e mal tutelati(a differenza degli Statali tanto e ben
tutelati).Forse se gli Organi preposti fossero più attenti(3 anni
di CO.CO.CO con busta paga mensile e contributi sempre
dello stesso importo e all'Inps non puzza!) riusciremmo a far
valere i ns. diritti. Grazie, saluti.
di SABRINA CENTRONE - 38 - commercio
831. REDDITO DI CITTADINANZA PER TUTTI
sono un cococo da anni:lavoro in progetti nazion., region. e
comun. come operatore di strada e cioè progetti in cui il
lavoro autonomo è prevalente. Mi piace il lavoro anche se i
lavori del sociale sono malpagati(agli op. soc.,dopo 25 mesi
di ritardo hanno rinnovato il contratto con un aumento di 80
euro,ora il contratto è di nuovo scaduto) C'è anche la
mentalità dell'operatore-volontario al quale però è richiesto
un continuo aggiornamento, per migliorare la propria
professionalità (Es. gli operat. che lavorano con le "devianze"
psichiche e sociali non vengono supportati e tutelati
adeguatamente). Poi c'è il problema del contratto di cococo:
minima indennità di malattia e di infortunio, no ferie pagate,
no Tfr, contributi per la pensione dimezzati e una volta finito
il contratto tutti per strada, alla ricerca di un nuovo lavoro.
Unica soluzione: costringere i vari governi a riconoscere ai
cococo e altre categorie un reddito mensile di cittadinanza nei
tempi di lavoro e non lavoro che dia la possibilità ai precari di
vivere decentemente, rendendo accessibili, con costi limitati i
servizi pubblici e privati(sanità, trasporti, beni di prima
necessità,telefono,energia elettrica,gas)
di andrea danzi - 34 - sociale
832. SIAMO DIVENTATI MACCHINE CHE
PRODUCONO SOLDI...AD ALTRI....
La nostra visione del futuro così è molto chiara .....faremo
mutui e rate a vita anzi con il nuovo contratto vivremo alla
giornata se continuano con gli aumenti neanche la mattinata
riusciremo a vivere.In italia stanno esagerando, mi sa che
scappo in un isola deserta e li so che la mia gionata la gestisco
io e non altri ............
di john ohm - 30 - informatico
833. DIPLOMA ITC
Ciao a tutti,
Io ho lavorato con contratto Co.co.co
fino a maggio poi per fortuna sono passato ad un contratto
migliore.Vorrei dire che dopo tanti tentativi circa 3 anni fa mi
sono reso conto che per iniziare a lavorare questa era l'unica
via... e così ho iniziato.Ora cambia il nome del contratto ma le
perplessità,l'incertezza e l'instabilita' di questa forma di
contratto resta.La mia speranza più grande?Via Berlusconi e
avanti con un nuovo governo e nuovi tipi di contratto che
tutelino di più i lavoratori.
Ciao,
Nello
di Aniello Marra - 25 - Informatica
834. IL CORAGGIO DI VALICARE LE ALPI
Laureata in Lettere col massimo dei voti e la lode, un diploma
di conservatorio, ho lasciato l'Italia il mese di giugno 2000,
dopo vari e inftruttuosi tentativi di ottenere un qualsiasi
lavoro che potesse meritare la qualifica di dignitoso.
Oggi vivo a Parigi. Giugno 2004: ho vinto un concorso statale
in Francia, entrando al CNRS (corrispondente del CNR
italiano); ho la certezza che potrò dedicarmi alla ricerca
scientifica per il resto della mia vita. Salario più che
interessante, aumenta regolarmente ogni anno. Ho comprato
una casa, trasloco tra due giorni.
Ma soprattutto, mi sto abituando a considerare le cose basiche
della vita di una persona (lavoro, casa, vacanze, viaggi) come
eventi normali e non come pseudo miracoli riservati ad una
ristretta cerchia di eletti.
Mi sento di consigliare di lasciare l'Italia a tutti coloro che
abbiano ancora dubbi. Questa patria ingrata non riconoscerà
mai il talento dei suoi figli, è inutile sperare. Andate all'estero
a farvi una vita decente, e tornate in Italia per vedere la
famiglia, per le vacanze o anche solo per fare shopping,
vedrete quanto è salutare approfittare del meglio senza dover
subire il peggio...
di Angela Tullio - 32 - ricerca
835. DIPLOMA RAGIONIERE
In quanto neo-diplomata, l'azienda mi assume con contratto di
apprendistato, 3° liv., durata tre anni. La legge
sull'apprendistato dice che un lavoratore non può fare due
apprendistati sulle stesse mansioni, però non vieta all'azienda,
allo scadere del contratto, di riassumerti di nuovo come
apprendista facendo figurare che lavori in un ufficio diverso
con mansioni diverse. Così, dopo tre anni da apprendista di 3°
livello, siccome alla scadenza del contratto non avevo ancora
25 anni, mi riassumono con un nuovo contratto di
apprendistato di 2° livello (ossia ho fatto un passo indietro). I
sindacati hanno chiuso non uno ma cento occhi, permettendo
all'azienda di praticare questo iter con tutti gli apprendisti, che
a essere precisi sono stati più di venti.
Dopo qualche mese, all'ennesima ingiustizia subita, vado
personalmente a litigare con il direttore generale: mi ha dato
ragione e mi ha firmato un contratto a t. indet. Ho avuto
fortuna: poteva anche dirmi, come viene detto a tanti, "quella
è la porta". E che ne è di tutti quelli che non hanno il coraggio
di andare a lamentarsi di persona o che non possono
permettersi di correre il rischio?
di malacorda : - 25 836. DIPLOMA SCUOLA SUPERIORE
Ecco la mia esperienza di persona non più giovane. Ho
lavorato per circa 20 anni come dipendente presso un privato
"despota"; nel momento in cui credevo che la mia vita forse
sarebbe terminata in quel lager, ho trovato un lavoro con
contratto co.co.co. poi dopo 3 anni divenuto co.co.pro. Certo
qualsiasi altra cosa, al tempo, sarebbe andata bene,per uscire
fuori da quella situazione, ma oggi mi trovo in un grande
bell'ambiente lavorativo, ma sempre con una spada di
Damocle sulla testa. Sapete benissimo della crisi dell'editoria
e naturalmente dalle nostre parti questa si è fatta sentire
molto. Ho due figli, un mutuo sulle spalle e nel momento in
cui la difficoltà si farà più grande per la mia società, cosa sarà
di me? A 44 anni chi ti prende più? Certo che dopo circa 25
anni di esperienza è triste essere sconfitti da un sistema
sbagliato, tu ce l'hai messa tutta, ma le istituzioni hanno
cercato di affondarti. Tutela zero, pensione non ne parliamo (i
miei 25 anni di contributi versati che fine faranno?), tutto un
punto interrogativo. Ritengo che arrivati ad una certa età non
si dovrebbe vivere più con le incertezze del futuro! Invece
così è! Che schifo!
di Sara Proietti - 44 - editoria
837. ASSURDITÀ DEL 2004
CARO editore 754...... se il tuo capo è un co.pro e la società
per cui lavori (ovvero la società che ti fa i contratti da più di 2
anni) non sa cosa sai fare, cosa fai e in che modo...
come la mettiamo????
di co pro - 28 - ingegneria
838. CHE DESOLAZIONE!!!!!!!!!!!
salve, 24 anni laureato, masterizzato...ma è sempre la solita
solfa...non sono ancora entrato nel mondo dei CO.PRO. ma
penso che questa sorte malsana mi toccherà molto
presto..ormai la laurea è come il diploma e il master come una
laurea...debole!!!!!!! mando CV, mi propongono stage(è
quello che sto facendo adesso)nn mi assumeranno e sarò di
nuovo punto e a capo...nn ricordo il N° dell'intervento..ma
sono d'accordo con chi dice che i laureati che si rivolgono al
privato si dividono in due tipologie..chi ha trovato un lavoro
10 anni fa...e chi nn lo troverà adesso(!?!)...nn vorrei essere
fatalista ma temo che questa situazione di collasso generale
nn cambierà e saremo costretti a emigrare
all'estero!!!!SOLIDARIETà A TUTTI!!!!
di attilio de caprio - 24 - risorse umane
839. X ME IL CO.CO.CO È STATA LA SALVEZZA!
sono nato povero e nn sono laureato.
Vivevo a genova e nn trovavo lavoro,poi nel 2000 mi ha
preso,come co.co.co,una ditta di milano.
Nessuno voleva impegnarsi con contratti + seri con me ke nn
potevo fornire nessuna sicurezza(avevo un know-how molto
basso).
Poi nel lavoro mi sono impegnato ed ora ho i contratti a
progetto rinnovati ogni 6mesi e da 2anni con 21gg di lavoro
guadagno 3000€ netti/mese!
Il co.co.co. è stato l'UNICO modo x cambiare il mio futuro!X
me è bello ke esistano 2tipi di contratto:
- quelli SICURI x chi vuole vivere sicuro/tranquillo
- quelli A RISCHIO x chi vuole davvero impegnarsi senza
paura di rimanere disoccupato:
Xchè una ditta dovrebbe mandarmi a casa se le faccio fare
soldi?
Cmq so ke i contratti a rischio sono belli da fare soprattutto
dove hai la scelta di tante aziende,es.Milano
xchè in certi Paesi è facile trovar lavoro?visto ke negli ultimi
tempi vado spesso a Londra,la risposta mi sembra ovvia:
i contratti lì spesso sono molto precari(senza sindacati ke nn
permettono il licenziamento nemmeno delle persone
ke RUBANO;vedi Malpensa):il lavoro te lo danno subito e lo
stipendio è buono ma se nn rendi,ti spediscono a casa
di ottimista ma non sognatore - 28 - consulente informatico
840. VITA PRECARIA
Lavoro dall'86 come grafica, dipendente fino al '91 anno in
cui l'agenzia di Pubblicità chiude. Così divento free-lance,
che fa molto figo ma vuol dire solo lavorare esattamente
come un dipendente con orari ecc. ma con P.IVA pagando
profumatamente il commercialista, niente contributi, malattia
ecc.
Nel 2001 ho fatto un figlio e naturalmente sono stata
sostituita SUBITO con un grafico + giovane - esperto e costoso, ma + competitivo yeah, che non si assenta per
l'inserimento al Nido!
Io però il Nido lo devo pagare (tanto!) + mutuo, bollette ecc.
x fortuna mio marito è dipendente con stipendio non esaltante
ma almeno costante!
Adesso lavoro come co.co.pro x un'azienda su un progetto
interessante ma che termina a dicembre e con esso il mio
contratto. Il lavoro è stimolante, ho meno spese di una P.IVA
e non sono soggetta a orari. Bello! Ma di rinnovo o altri
progetti x ora non se ne parla, siamo a fine ottobre e il vuoto
che ho di fronte mi mette non poca ansia!
Non vedo vantaggi in questa precarietà o la competizione che
le ruota intorno, la trovo solo demotivante e ritengo sia
negativa anche x la qualità del lavoro.
Lasciamo perdere poi la qualità della vita: una vita precaria.
di Gianna Stantini - 41 - pubblicità
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10)
841. HO LAVATO I CESSI DA COCOCO ED ORA STO
COMPRANDO UNA SECONDA CASA
Ho 30 anni, ho iniziato a lavorare in piscina lavando bagni e
pulendo piani vasca dai capelli di signore imbellettate avevo
un CoCoCo.
Quello che guadagnavo in quegli anni (ne avevo 21) l'ho
investito in un viaggio post laurea di 4 mesi all'estero per
imparare l'inglese.
Dal mio ritorno ho sempre lavorato, mi sono comprato una
casa da solo con un mutuo importante ed ora sto progettando
di comprarne un'altra per garantirmi una rendita superiore
dall'affitto.
Lavora a tempo indeterminato da 5 anni ma vi assicuro che
lavoravo più di 12 ore al giorno in una società
disgraziatamente gerarchica.
E'vero la laurea non serve a trovare lavoro o meglio non
dovrebbe essere quello l'obiettivo del proprio studio ma solo
la cultura personale. Chi non vuole cultura non studi e vada a
lavorare...anche perchè siamo pieni di laureati mediocri che
cercano lavori ultra retribuiti.
Incominciate a rimboccarvi le maniche e vedrete che tutto vi
sarà riconosciuto.
I cococo e i cocopro sono occasioni per fare esperienza e per
farvi conoscere. Se valete andrete avanti altrimenti altro
cocopro.
di Loris Batacchi - 30 - Credito
842. DAI COMPITI A CASA AI COMPITI IN UFFICIO
E' iniziato tutto con uno stage: impari, scopri, progetti. 4
mesi, no 12 così impari di più, scopri di più, progetti di più
(gratis, è chiaro). Sei brava e lo vedono, sei sveglia e ti
lodano, ma non hanno più bisogno di te. Potrebbero dirtelo ed
invece aspettano che tu ti accorga di essere di troppo e
mestamente vada via.
Poi l'interinale: 3+3, 1+1, etc, somme mai uguali a 12 (e un
anno risaputamente è composto da 12 mesi, periodo in cui
devi mangiare, dormire, sopravvivere, possibilmente non
sotto un ponte...).
Poi uno spiraglio nel buio: il Lavoro, quello della vita, quello
per cui hai sopportato esami su esami all'università.
co.co.co di un anno, 700 euro al mese (fortunata, rispetto alle
risibili cifre di cui ho letto), 8 h al dì (12 tra A/R), nessuna
assenza neanche per controlli medici, nessun riconoscimento
professionale, nessun elogio, solo 'compiti' da fare (non
scherzo, il Kapo mi faceva fare i compiti in ufficio quando
non c'era nient'altro da fare: non potevo stare a casa, dovevo
presidiare l'ufficio e il telefono e fare i compiti...).
Ci sarebbero ancora un altro co.co.co e un determinato, ma il
peggio è passato, adesso sto bene e spero...
di nausicaa silla - 27 - servizi
843. CHE BRUTTA ESPERIENZA!!!!!!!!!
E' la prima volta che lavoro sotto forma di co.co.co. Ho
sempre lavorato con contratto a tempo indeterminato ma poi
le cose sono cambiate e adesso mi ritrovo precario. La
sensazione più brutta la provo quando si avvicina la scadenza
del contratto e la tensione sale alle stelle perchè ho sempre il
timore che non mi venga rinnovato.Per non parlare dei diritti
negati ai quali siamo sottoposti:niente malattia, niente ferie
retribuite, niente tfr e niente tredicesima. Mi chiedo ma
perchè tutto questo? perchè lo stato non incentiva veramente
quanti (pubblico o privato) vogliono assumere realmente dei
dipendenti?Inoltre lavorare come co.co.co per una pubblica
amministrazione è ancora più deleterio. La cosa che non
sopporto è che ci si trova con una famiglia sulle spalle a cui
pensare ma ci si sente impotenti e frustrati.
marco da palermo
di marco corsale - 33 - pubblica amm.ne
844. SIG.
Quello che più mi spaventa in questa strana Italia, è la
normalità con la quale vengono valutati i compensi che le
persone percepiscono dal proprio lavoro. Leggendo i vari
contributi lasciati dai lettori, la costante è sempre la stessa: si
criticano le mansioni, gli ambienti di lavoro, le situazioni, ma
mai (o quasi) gli stipendi, che vengono considerati normali.
Addirittura c'è chi parlando di 1200 euro al mese definisce
"neanche poco, per carità" tale compenso. Ma cherziamo? In
Italia gli stipendi sono da fame, considerato l'alto tenore di
vita che l'Italiano, volente o nolente, è costretto a tenere; che
si riesce fare con 1200 euro al mese? NIENTE! a meno che
non si viva con i propri genitori, e allora forse..... Io
percepisco uno stipendio più alto di questa soglia, ma (sono
un informatico) faccio di tutto per lavorare le mie 8 ore al
massimo senza concedere un' unghia di più, anzi...e questo
per 2 motivi: 1) la vita personale è molto più importante del
lavoro e dei "capi" 2) pretendo di essere pagato
profumatamente per qualunque lavoro dovessi svolgere, dal
più umile al più qualificato, perchè tutti sono utili alla società.
La vita è una sola, cococo a cacaca, godiamocela.
di francesco poliziani - 44 - informatica
845. DIPLOMA DI GEOMETRA
Sono impiegato presso un Ente Pubblico, non economico, con
un contratto Co.Co.Co, dal 1/10/1998. Il contratto è sempre
stato annuale e veniva rinnovato di anno in anno (addirittura
nel 1999 di 6 mesi in 6 mesi) per complessivi 7 rinnovi.
Ben 6 anni di impiego precario con versamento di contributi
ridotti alla gestione separata dell'INPS. In precedenza, dal
1996 al 1998, ero stato assunto, dopo regolare concorso, con
contratto a tempo determinato, quale Assistente di
Amministrazione presso l'Ufficio Tecnico dello stesso Ente.
Grazie a quell'esperienza ho avuto la possibilità di ottenere il
Co.Co.Co.
Per fortuna mi hanno sempre trattato bene sul lavoro, sia i
colleghi che i superiori. La ventilata possibilità di trasformare
il rapporto, c'è sempre stata, ma purtroppo non s'è mai
concretizzata. Credo sia puerile sottolineare il fatto che ho
sempre svolto attività di impiegato (come chi aveva regolare
contratto collettivo di lavoro) ma purtroppo il Co.Co.Co. era
l'unico mezzo per poter continuare a lavorare nell'Ente
mascherando la mia attività subordinata con una attività senza
vincolo di subordinazione. O mangi la minestra o ti butti dalla
finestra, io non avevo scelta!
Erasmo
di Erasmo Nuccitelli - 35 - Pubblica Amministrazione
846. X CLAUDIO DI STEFANO
"Occupandomi anche di selezione del personale, la risposta
mi è chiara. Molti ingegneri pretendono di arrivare e farsi
assumere a tempo indeterminato, a cifre che non esito a
definire deliranti (totali inesperti che pretendono 1200€..)".
Se vai in UK uno che esce dall'Universita' (tutti laureati a 22
anni qui...) prende un salario-base di 20.000 sterline lorde
annue (esempio, per fare l'insegnante). Tolte le tasse, uno
prende 1330 sterline mensili (piu' tredicesime etc.). Posta la
sterlina a 1.45 sull'euro, questo fa 1930 euro al mese, che e'
ben di piu' dei 1200 euri che ti scandalizzano tanto. E non e'
che qui la vita costi tanto piu' che in Italia, dopo l'Euro.
Morale: sono e' in Italia che gli stipendi sono da fame e la
balla dell'esperienza mancante a voi piace tanto per
giustificare paghe da fame e schiavitu'.
di antonio solda' - 35 - saldatura pesante
847. CAMBIATE L'ITALIA
Avevo sentito delle storie su questi contratti a termine senza
diritti, ma non mi immaginavo che il fenomeno fosse così
diffuso e così sofferto. Sono sconcertato.
Io, dopo la laurea in ingegneria chimica, ho deciso di
cominciare un dottorato in Nord Europa, nella stessa
università dove sono stato studente di scambio. Al momento
il mio contratto è formalmente a tempo determinato (ma
comunque quadriennale, d'altra parte deve pur essere legato al
tempo necessario per completare il PhD), 2200€ circa al
mese, casa comprata dopo un anno di risparmio (con mutuo
assistito dal comune, viva il nanny state).
L'ambiente di lavoro è splendido, si lavora "alla tedesca"
(cioè si fatica meno che in Italia ma si conclude molto di più),
probabilmente perché qui di fancazzisti nell'amministrazione
non se ne trovano. È un fattore culturale, qui il lavoro si fa.
Vivo in un paese giudicato il migliore del mondo per qualità
della vita dall'Onu, e che ha il primo posto nella libertà di
stampa al mondo secondo Reporters Sans Frontières, contro il
41o dell'Italia.
In breve: cambiate l'Italia... con un altro paese. Io, ora, non
potrei mai concepire di lavorarci. Mi vengono i brividi al solo
pensiero.
di Federico Zenith - 27 - Ricerca (dottorato)
848. CI VOGLIONO CERTEZZE!
A giorni dovrei firmare un contartto a tempo determinato di
un anno dopo lavoro nero e lavoro interinale a due anni e
mezzo dalla laurea in economia bancaria e assicurativa.
Certo molto piu` fortunato di un Co.co.co. ma non senza
problemi.Chi e`disposto ad erogarmi un finanziamento per
l'acquisto di un auto? Chi e` disposto ad erogarmi un mutuo
per la prima casa? Senza contare che non so se alla scadenza
del contratto riusciro` ad essere indipendente, se nel frattempo
non trovo qualcosa di meglio.
I politici dicono che si devono rilanciare i consumi per dare
una scossa all'econoimia.
Senza discutere su come il governo pensa di rilanciare i
consumi, mi domando chi puo` permettersi di spendere e non
risparmiare per far fronte ad un futuro cosi` incerto.
Uno dei motivi per cui l'economia giapponese ristagna da
anni e`l'incertezza sul futuro.
Ci vogliono certezze e tutele per chi con il proprio lavoro
contribuisce al benessere della nazione (e degli
imprenditori!!).
di A. Goggiano - 29 - import/export
849. X FEDERICO ZENITH
Mi contatti?
Ti devo chiedere qualcosa a proposito del nord europa.
Ciao
[email protected]
di fiorenzo - - 35 - chimica
850.
Avevo 51 anni, l'azienda viene assorbita e trasferita a Milano,
risultato a casa! Dopo 31 anni e 1 settimana di contributi vedo
sfumare l'obbiettivo pensione. Ora devo aspettare i 60 anni, e
questi sette anni? Come vivo? Ne ho lavorati 2 da co.co.co.
ma non valgono per l'anzianità, ne 13ma, ferie, TFR, e tutto
quello che è sacrosanto per un lavoratore. Comunque sia o
co.co.co. oppure co.pro. sempre truffa legalizzata è! Dove sta
la legge che protegge i lavoratori?
La legge Biagi, ma non prendiamoci per i fondelli!!! Intanto
gli imprenditori si arricchiscono sempre più, evadono sempre
più, e noi tiriamo a campare sempre più. Abbiamo dei
governanti arroganti e sicuri di farla franca, sempre. Chi li
spaventa? Nessuno, neanche Bin Laden!!
A tutti un augurio di buon proseguimento, e speriamo
ardentemente una rimonta di moralità, di umanità, di amore
fraterno, e soprattutto non facciamoci ingannare da tutte le
pubblicità che ci vorrebbero spingere al consumismo, ormai
da consumare c'è soltanto il nostro fegato!
di Josiane Bonafede - 53 - Impiegata
851.
Sono uno fortunato: ho un contratto a tempo indeterminato
strappato ormai sei anni fa. Ma è una fortuna dimezzata; la
mia compagna, con cui vorrei costruire un futuro, non riesce
ad avere nulla di più che accordi in nero, contrattini a
progetto o schifezze simili.
L'aggravante è che di lavoro per lei ce n'è poco, quindi il suo
reddito è piuttosto discontinuo. Meno male che c'è il mio,
certo, ma non ho uno stipendio da manager o da bancario e
vivendo insieme i soldi bastano appena. Non possiamo
pianificare l'acquisto di una casa, meno che mai di mettere al
mondo dei bambini (con quali tutele per la mamma?).
Questo era il futuro del mondo del lavoro di cui ci parlavano?
Forse non vogliamo arrenderci alla realtà perchè è troppo
tragica, ma in un attimo, in maniera sibillina, hanno
cancellato secoli di lotte, di conquiste, di dolore e di sacrifici
(anche umani). Non c'è più niente, tutto è stato riportato
indietro agli albori della prima rivoluzione industriale, con il
plauso degli imprenditori.
Intanto il Papa e il presidente Ciampi raccomandano ai
giovani di costruire famiglie e mettere al mondo bambini...
di Lord Brummel - 852. X ANTONIO SOLDA'
Scusa, tu sostieni che qui la vista costa quasi come in
Inghilterra? Un posto dove le sigarette costano 7€ al
pacchetto e per un toast e un bicchiere di birra a pranzo
spendi 10-12€? Ah, non sapevo che anche qui girassimo su
questi prezzi..a pranzo mangio con 6, 7€ di solito..
Io non giustifico nè paghe da fame nè altre cose simili, nè
soprattutto forme di para-schiavitù. Sto solo sostenendo che
spesso la gente non trova lavoro perchè avanza richieste e
pretese che hanno dell'assurdo. Io a 18 anni ho preso su e
sono stato 8 mesi a lavorare a Taranto, a 20 ho passato 17
mesi in giro per il mondo tra Cile, Ungheria e Algeria. A 23
sono stato in Russia per quasi un anno. E ora tutte queste
esperienze vengono pagate oro. Il mercato del lavoro
sicuramente non offre grandi possibilità, di questo ne siamo
tutti consci e non ci vuole una particolare abilità deduttiva per
evincerlo dalla vita quotidiana, e soprattutto io non pretendo
d'avere la risposta e la soluzione a tutto. Limito le mie
considerazioni al mio ambito lavorativo e posso assicurare
che se le aziende hanno molte colpe, anche i lavoratori non
sono da me spesso.
Claudio Di Stefano
di Claudio Di Stefano - 26 - Consulenze d'ingegneria
853. CHE TRISTEZZA
valentina, 26 anni, precaria. Non sono un cococo ma ho un
assegno di ricerca anche se la tipologia contrattuale è la stessa
( no maternità, no malattia, no tredicesima, no inecntivi in
cambio di una autonomia lavorativa e una flessibilità di orario
e spazio che mi è negata). Dai molti racconti mi rendo conto
che sebbene la mia situaizone non sia felicissima esistono dei
casi disperati, di abusi gravissimi e illegali. perchè continuare
a tacere ??? certe situazioni sono veramente da denuncia
all'ispettorato del lavoro..tanto più che abbiamo firmato un
contratto che l'unica cosa che tutela è l'indipendenza
lavorativa. Paura di protestare, io penso che se nessuno
accettasse queste condizioni i datori di lavoro sarebbero
costretti a cambiarle, ad accettare quei pochissimi diritti che
noi precari possiamo pretendere. Non accettimao troppo
queste infauste condizioni, se continuiamo a farlo per la paura
di perdere il psto di lavoro daremo solo la possibilità ai datori
di lavoro di continuare a farlo. Svegliamoci.
di valentina c - 26 - ricerca
854. CO.NGRATULAZIONI PRO.DI!
Laureato in Psicologia del Lavoro, attualmente in tirocinio e
cassiere il fine settimana, disgustato più che da cococo e da
copro per principio perché vorrebbe un posto fisso, dalla
mancanza delle tutele più elementari che i nuovi e i vecchi
contratti portano con sè. Il mio pensiero: il 90% dei lavoratori
sono sfruttati, sottopagati e, di conseguenza, incontrano
grosse difficoltà a vivere la propria vita in modo decoroso e
ottimistico. E di questo, non scordiamocelo, dobbiamo
ringraziare anche i Prodi, i D'Alema e i Cofferati, primi
artefici di una flessibilizzazione del mercato del lavoro tanto
stimolante nella teoria quanto deleteria nella pratica. Le
uniche speranze:entrare in buoni rapporti con il datore di
lavoro,oppure diventare imprenditori (forse sarebbe più
facile, ma io non riuscirei a sfruttare le persone e questo, nel
2004, è da considerarsi come un grosso DIFETTO).
Un modo per ribellarsi: limitare il più possibile il nostro
consumismo indotto, nessun sindacato, nessun organismo
istituzionale e soprattutto nessun governo avrà interesse a
fermare la disgregazione dei diritti del lavoratore attualmente
in atto. Colpiamoli nel loro portafoglio!
Ciao a tutti
Stefano
di Stefano Romano - 28 - formazione
855. MA GLI INTELLETTUALI DI SINISTRA,
QUELLI VERI, CHE FINE HANNO FATTO?
Dove sono finite quelle figure che negli anni, nei secoli,
precedenti tessevano per una società migliore. Che
premevano per una vita migliore su scuola, sanità lavoro per
dare alla gente, anche quella più povera, una dignità. La
riduzioni dell'orario di lavoro non è una follia, che ne
discutano questi intellettuali, francesi tedeschi italiani
americani inglesi e così via. Il computer, se nessuno se ne è
accorto ha modificato il mondo del lavoro in modo più
drastico di come lo modifico il motore nella rivoluzione
industriale. E poi è necessario rimoralizzare la società chi
ruba allo stato deve finire in galera (falso in bilancio). Vietare
programmi televisi nocivi (che li faccianno vedere dalle 3 alle
6 di notte) Costanzo Show w tutti quelli della moglie). E poi
rivalutare la famiglia che rimane l'unica ricchezza delle
periferie delle grandi città, se non vogliamo vedere i bambini
nei cassonetti dell'immondizia a rovistare.
Cancellare i cattivi esempi dalle TV vedi puttane intervistate
per analizzare non so che cosa /(Moana Pozzi).
Libertà non è poter scegliere, ma saper scegliere, quindi è
necessario rivalutare l'educazione dei giovani.
Grazie
di roberto leone - 48 856. VOCE FUORI DAL CORO...
Ho 27 anni, un contratto da dirignete, una decina di amici e
amiche di età comptresa tra i 27 e i 33 anni esattamente nelle
stesse condizioni. Sono ragazzi in gamba, che come me sono
andati via di casa a 18 anni e che come me lavoravano di
giorno e studiavano la notte per pagarsi l'università. Si sono
fatti un culo come una capanna e continuano a farselo anche
oggi, dopo che si sono comprati il macchinone. E non sono
figli di papà, per nulla.
Ora, io lavoro quotidianamente, con sei cococo, laureati e che
hanno 5 anni più di me. Sembrano turisti giapponesi appena
scesi dall'autobus del viaggio organizzato. Metà del tempo lo
passano su internet e metà a chiedere cosa devono fare.
Magari io ho avuto sfiga e i miei cococo sono gli unici
sfaticati in un universo di ragazzi intelligenti, volenterosi e
tanto sfortunati.
Magari i miei amici fanno 3000 euro al mese perchè nelle
loro aziende i loro capi sono stupidi.
Però mi domando: Non è che magari se ti pagano 750 euro al
mese è semplicemente perchè il tuo lavoro vale tanto? E se il
tuo datore di lavoro ha così bisogno di un contratto che gli
consenta di licenziarti, non è che magari un motivo c'è?
di alberto gaudente - 27 - consulenze
857. X CLAUDIO DI STEFANO
"Io a 18 anni ho preso su e sono stato 8 mesi a lavorare a
Taranto, a 20 ho passato 17 mesi in giro per il mondo tra Cile,
Ungheria e Algeria. A 23 sono stato in Russia per quasi un
anno".
Mentre tu gironzolavi per il mondo, nello stesso lasso di
tempo, la gente si laurea in fisica, chimica, ingegneria spesso
con enorme fatica visto come funziona qui il sistema
universitario, che e' penoso. Ed e' grazie a loro (ma di lingua
anglofona) che abbiamo la tecnologia che ci permette di
girare per il mondo da giovani e di scrivere vaccate al PC.
Dopo anni di umiliazioni (perche' studiare in italia significa
essere umiliati dal primo all'ultimo esame) uno pretende un
ritorno economico. Tu saprai viaggiare, gli altri sanno usare la
testa. Per i prezzi in UK, molta roba e' a piu' buon mercato
che in Italia. La birra e le sigarette che tu citi non sono certo
essenziali alla vita e costano anche perche' (vedi cicche) lo
stato vuole penalizzare "cattive abitudini".
di antonio solda' - 35 - saldatura pesante
858.
Oggi un altro tuffo al cuore... sette anni dalla laurea e tutti
lavori precari co co co o/e a progetto (svolti anche durante
corso di studi). Ho appena ricevuto la notizia che a fine
dicembre finirà il mio lavoro. Mi chiedo che cosa inventerò
adesso, visto che non abito più con i miei e che anche mio
marito è senza lavoro. E pensare che mi ritengo una persona
seria che ha sempre studiato e lavorato con impegno!
Coraggio, si ricomincia !!! ... e Buon Natale !!
di V BS - 33 - informatica-editoria
859. RESPONSABILE COMMERCIALE
Ho lavorato sette anni in Tour operator con il famigerato CO
Co Co e quando sono andato via mi hanno detto " Arrivederci
e grazie!".
A quel punto mi sono mosso legalmente e gli ho fatto
causa.Dopo circa tre anni ho vinto e pian pianino mi hanno
cominciato a pagare.
Il punto è che , purtroppo, di questi casi ne esistono a migliaia
e molti lavoratori sono costretti ad accettare questo tipo di
rapporto subbendo, alle volte il mobbing allo stato puro.
A chi interessano queste storie?
Nessuno ci tutela se non alcuni avvocati UMANI che credono
ancora nella giustizia.
Grazie
Fulvio Fanelli
di Fulvio Fanelli - 46 - Turismo
860.
Forse uscirò un po' dal tema co.co.co. però volevo far notare
che la flessibilità ti porta a pagare più tasse.
L'anno scorso ho cambiato quattro lavori (nessun co.co.co.
ma contratti a tempo determinato). Nei singoli CUD
presentati per la dichiarazione dei redditi erano già presenti le
regolari trattenute, ma la somma dei 4 CUD mi ha fatto
passare di scaglione e a maggio 2004 mi sono dovuta pagare
850€ di tasse! giuro che non ho redditi oltre quello da
dipendente!! per fortuna ora lavoro e con 900€ al mese sono
riuscita a pagarmele in 4 "comode" rate da più di 200€ al
mese (stringendo molto la cinghia).
La stessa cosa accadde a mia madre qualche hanno fà
subendo l'ennesimo fallimento della fabbrica in cui lavorava
come operaia e poi è stata assunta da un altra che è fallita 6
mesi dopo. L'anno scuccessivo si dovuta pagare più di 600
mila lire di tasse per aver presentato 2 CUD anche se in
mobilità e senza lavoro.
W LA FLESSIBILITA'
di LUCIA REX - 28 861. LAUREANDA
Da tre anni ho un Co.co.co presso un' università siciliana,
rinnovato ogni anno...Leggo gli altri racconti e mi accorgo
che tutto il mondo è paese...lavoro infatti 6 ore al giorno con
due rientri settimanaliper 5 giorni settimanali. Incarichi di
responsabilità, ma mai, dico mai un grazie...faccio anche.
altro che collaborazione! lo "strardinario": vado via quando
va via il dirigente per il quale lavoro...Lavoro senza che siano
stati stabiliti i reali compiti: quello che appare nel mio
contratto non è quello che realmente faccio! Però lo faccio da
tre anni perchè mi dicono magari prima o poi facciamo uscire
il concorso per un tempo indeterminato e allora che faccio
mollo?
di viviana politi - 26 - amministrazione
862. DIPLOMA
Sono un Analista programmatore elegantemente definito
freelance, ovvero lavoro a P.I. per poter portare la pagnotta a
casa dove mi aspetta una bimba di 3 e una moglie che per
fortuna ha già un suo lavoro.
La scelta della P.I. (partita iva) è stata necessaria per poter
lavorare retribuito quasi onerevolmente, l'ho fatto perchè non
volevo cadere in un co.co.co, perchè assunzioni serie da
minimo 1.200€ mese non se ne vedono molte in
Toscana.Pisa; il cambiamento di 'nome' nel mio settore, penso
che sia deleterio, in quanto è caratteristica peculiare del
settore lavorare a progetto, questo significa aver trovato la
scusante ufficiale per pagare da fame le persone.
Ricordatevi datori di lavoro, che l'informatica sarà sempre di
più il motore delle aziende, dell'Italia, e gli INFORMATICI
dovete trattarli bene economicamente e non prenderli in giro,
non fate orecchie da mercante con i giovani di oggi .
di Gabriele Neo - 38 - Informatica
863. DI NECESSITA' VIRTU'
Io credo che il co.co.co. sia stato, e sarà, perché il contratto a
progetto cambia poco, il vero strumento contrattuale per
l'introduzione dei giovani nel mercato del lavoro.Con questo
non voglio dire che sia una soluzione soddisfacente, non
tutelando sufficientemente il lavoratore né sul piano
"contrattuale", né tanto meno sul piano assistenziale e
previdenziale. Però, è ormai palese che il mercato del lavoro
richiede professionalità specializzate, e solo per queste si
concedono le garanzie di un contratto a tempo determinato e
le adeguate retribuzioni. Quindi, le strade che si presentano
sono due: o si investe individualmente su formazione e
professionalità, oppure si inizia a fare esperienza attraverso
dei rapporti di lavoro che costano meno alle imprese.
Purtroppo la nostra generazione, quella che va dai 30 ai 40
anni, sconta drammaticamente l’impreparazione al nuovo
scenario, oltre al fatto che avrà delle pensioni da fame.
di Michele D.S. - 35 864. ASSISTENTE DATI
ho un contratto a progetto
di maria elena pennisi - 38 - informatico
865.
In Risposta a Loris Batacchi.
Come ti permetti di ergerti cosi' al di sopra degli altri? Ti sei
mantenuto interamente agli studi con un CO. CO. CO.? Hai
potuto investire i soldi guadagnati in un viaggio all'estero per
imparare l'Inglese poiche' probabilmente avevi di che
mangiare e pagare un fitto. Pensa a quelle persone che non
possono coltivare il loro otium literarium, per le quali la
Laurea e' una speranza di miglioramento, oppure l'unico
modo di accedere ad un lavoro migliore. Non sputare
sentenze...
di Salvatore Bruno - 866. RISPOSTA A 856
Ma come ti permetti brutto arrogante solo perchè ti è andata
bene ti senti sto ca220 e sbeffeggi gli altri, il mondo del
lavoro è uno schifo! Io lavoro seriamente e mi sento
mortificato al solo pensiero che tirare su un dominio windows
2000 fare policy (GPO, OU) curare relazioni con ISP,
configurare il router cisco soho 800, verificare aggiornamenti
e bug, installare patch fornire assistenza HD ad utenti che
pensano al PC come ad un tostapane non vale neanche 700
euro al mese. Guardati allo specchio e chiediti se in vita tua ti
sei mai sentito offeso come tu, ti sei permesso di offendere
tutti coloro che non sono riusciti a trovare un impiego degno
di questo nome.
di Claudio Gori - 27 - IT
867. DOTTORANDO
Ho 29 anni, laureato in Chimica con 107/110, ho seguito la
mia ragazza all'estero cercando un dottorato di ricerca. L'ho
trovato due anni fa a Grenoble e mi ha anche evitato di fare il
servizio militare. Ho un buon stipendio, l'ambiente di lavoro é
tranquillo e gratificamente, scientificamente ad ottimo livello.
Vi racconto un storia: qualche tempo fa venne quassu una
commissione del nostro amato governo incaricata di
verificare l'operato dei riceratori italiani a Grenoble. In un
indegno discorso, l'indegno presidente di questa indegna
commissione disse, cito testuali parole:" Lavorate, non
pensate se L'Italia puo fare qualcosa per voi ma se voi potete
fare qualcosa x il vostro paese". Se é cosi che il nostro
governo intende trattare con la gente come noi( i "Laureati")
allora tutti voi potete fare qualcosa x il vostro paese,
ANDATEVENE.
di Gianluca Cioci - 29 - RICERCA
868. SENTIAMOCI TUTTI PIU' EUROPEI
Sono d'accordissimo con le valutazioni di Federico Zenith.
Sentiamoci tutti piu' europei che italiani. In altri Paesi europei
chi vale, produce, da risultati viene apprezzato e pagato. In
Italia questo succede raramente. Un contratto co co co o pro
puo' andare bene come prima esperienza, le aziende non
possono marciarci sopra. Ma si sentono in diritto di farlo
perche' tanto c'e' tanta gente in disperata ricerca di lavoro e
poca offerta.
Le cose in Italia non vanno, non c'e' niente da fare. Noi
giovani non possiamo aspettare di piu'. In molti Paesi europei
ci si laurea a 22 anni, non si fa servizio militare obbligatorio
da decenni (altro anno rubato) e si forma un famiglia entro i
25 anni. In Italia questo non ci e' concesso, non perche' siamo
mammoni ma perche' non c'e' una entrata adeguata. Visto? il
sistema non funziona. Credetemi in altri Paesi europei (del
Nord) tutto questo non esiste. Oggi poi e' facile viaggiare con
le compagnie low cost e tornare a casa con pochi soldi. Un
Roma Londra in aereo costa meno di Roma Milano in treno.
Spostiamoci allora. Sentiamoci tutti piu' europei. Abbiamo
tutti i diritti, a partire dal lavoro. Io l'ho fatto e ne sto vedendo
i risultati!
di Mauro Rossi - 31 - ricerca
869. E' TUTTO 1 SCHIFO!
E' tutto uno schifo..
non posso fare 1 mutuo perchè sono precario,
non posso comprare 1 macchina perchè non mi fanno le rate
perchè sono precario.
Invece di assicurarci il futuro lavorativo, il governo non ci
permette di avere una vita normale, ma sempre con la paura
di restare senza lavoro!
Basta!
di Marco Valenti - 30 - informatica
870. X LORIS BATACCHI
SCENDI DAL PIEDISTALLO SI VEDE DA COME
SCRIVI CHE SEI UN PARACULATO ... SEI STATO
ASSUNTO A 25 ANNI MA QUI C'E' GENTE CHE DOPO 6
8 10 ANNI ANCORA E' IN CO.CO.CO QUESTO NON
L'HAI ANCORA CAPITO E VIENI A SCRIVERE DI
RIMBOCCARSI LE MANICHE MA COSA CREDI DI
LAVORARE SOLO TU ....TIRATELA DI MENO VA
di luca cimolino - -
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10)
871. I PADRI E I FIGLI
Procedo in ordine sparso.Leggendo vengo presa da un senso
di decadenza inesorabile.Per noi - bambini nei rampanti anni
ottanta,nutriti da famiglie in gran parte arroganti e orgogliose
della scalata sociale,cresciuti con il culto nelle magnifiche
sorti e progressive del nostro Paese,dando per scontato che la
democrazia, la ricchezza,la giustizia e il successo ci fossero
dovuti-pensare di tornare indietro è inaccettabile.Ci dicevano
che il nostro fosse il migliore dei mondi possibili e il
capitalismo il modello economico vincente.Eppure il dubbio
doveva venirci(ricordate mani pulite?):troppo di
tutto,garanzie,tutela,diritti,erano gli anni del magnamose
tutto,finchè dura...La ricchezza dei molti si basava sulla
disonestà di tanti e non solo dei politici!Paghiamo ora per i
nostri "padri" assenteisti,falsi invalidi,baby pensionati,in
malattia per un mal di testa,per tutti i disonesti che hanno
approfittato dei diritti acquisiti e che ora nostro lavoro
permette di mantenere.In un sistema equo,sarebbe stato un
pegno d'onore;sono invece consapevole che ci hanno lasciato
solo le briciole.Oltretutto il comunismo è morto e il
capitalismo ha generato dei mostri..Che fare?
di Ste Ste - 27 - cococo PA
872. PER ALBERTO GAUDENTE
NON MERITERESTI NEANCHE UNA RISPOSTA...
Ma non resisto: Devi sapere che raramente un datore di
lavoro paga in base a quello che riceve.Pagare da' sempre
fastidio, a tutti, specialmente a chi piu' ne ha.
E' mia personale esperienza.
UNO CHE SCRIVE COME HAI SCRITTO TU,
SEMPLICEMENTE SI FA ODIARE.
E CON ME HAI RAGGIUNTO LO SCOPO.
CIAO SUPERUOMO!
di jessy james - 29 - P.A.
873. PER 856 ALBERTO GAUDENTE
Certo, ora tutti coloro che hanno un contratto Co.Co.Co sono
dei fannulloni incompetenti e se guadagnano una miseria è
perché se lo meritano mentre tu, e tutta la tua banda di
superman, siete dei grandi che fanno carriera perché hanno
grandi qualità.
Non credere di essere l'unico laureato ad aver lavorato. Ho
cominciato a quattordici anni, ho lavorato 13 ore al giorno,
facevo un lavoro che detestavo e tutto per mantenermi
all'università. Ora mi ritrovo con un contratto del cavolo e di
certo non perché sono un incompetente ma perché non c'è
nessuna possibile alternativa. Prova a pensare a coloro che
vivono in posti con poche aziende, credi che possano fare
carriera così facilmente? Credi che a un imprenditore freghi
qualcosa se devi mandare avanti una famiglia o se devi fare i
salti mortali per arrivare a fine mese? Questo contratto è fatto
ad ok per loro, altro che flessibilità qua sei fregato sotto ogni
punto di vista. Prendi le donne per esempio, non hanno diritto
neppure alla maternità. I diritti delle persone non vengono
tutelati e i sindacati fanno decisamente poco, per non parlare
della sinistra che in Italia è una favola ormai. Ti faccio i miei
complimenti uomo in carriera
di Marino Buzzi - -
874. SECONDA PARTE
ma ti assicuro che c'è gente che sa fare a lavorare costretta a
farlo per due lire e senza nessun diritto. In questo paese la
gente ha lottato per ottenere un minimo di garanzie ora va tutt
a rotoli e non dare la colpa ai lavoratori. Siamo sin troppo
colpevolizzati da questo sistema senza bisogno dei tuoi
consigli da grande uomo.
di Marino Buzzi - 875. CONSULENTE
solo alcune parole.
forse ha pure ragione che chi si fa tanto il culo come una
capanna, lavora il giorno, studia la notte e si compra il
macchinone ha dei meriti....ma putroppo, avendo provato
estero per 6 anni e 1 Italia, devo dirvi che esiste una modalità
di vita in cui non è necessario farsi il culo come una capanna,
che esitono leggi per tutelare donne madri (anche sole....), che
non è necessario pregare per andare in vacanza, che le
modalità di lavoro e interazione nell'ambiente di lavoro sono
piacevoli.....beh, insomma leggete i racconti di chi lavora
all'estero.
Io, per me, ho deciso che la vita non deve essere per forza
farsi il culo come una capanna, ne esiste una e solo
una...e....poi, mi dite quanti ne spendete in cure varie ed
eventuali per stress ed effetti collaterali...boh...non so che
dirvi, io torno al Nord, nei paesi scandinavi, in Italia ci torno
per le vacanze, buon proseguimento a tutti!
a chi scrive che i suoi COCOCO stanno in rete, chiedo a lui
come ci è arrivato in questo forum.....e come ha trovato il
tempo per parteciparvi....
di chiara gobbi - 32 - informatica
876. COLLABORATORE A PROGETTO (CIOE' A
COTTIMO)
Non sono mai stato un cococo, ma ho fatto qualche
esperienza come lavoratore "a progetto". Mi sono laureato in
Lingue quasi 3 anni fa, ho una buona conoscenza del pc e
parlo 4 lingue. Da Bari, mia citta' natale, sono andato a Roma
per lavorare come traduttore . Sono riuscito a ottenere
qualche incarico, ma talmente saltuario e miserrimo da non
permettere la sopravvivenza. Per di piu', alcuni dei salari che
mi sono dovuti non mi sono ancora stati corrisposti. Allora ho
provato a cercare un lavoro qualsiasi. Ho avuto diverse
offerte per lavorare "a progetto" nei call-center: il salario
medio per un lavoro full-time era dai 250 ai 500 al mese...
alla fine ho iniziato a lavorare in uno di questi, ma non
c'erano ne' fisso ne' malattie, e si veniva pagati per quanti
contratti si riuscivano a concludere telefonicamente. La media
piu' alta da me riscontrata fra i colleghi era di 2 al di', quindi
il salario medio era di 6 euro lordi al giorno... Dopo una
settimana ho lasciato. Ora sono in Irlanda, dove guadagno
1500 euro al mese, e la vita sotto molti aspetti e' meno cara
che a Roma. Consiglio ai miei coetanei di lasciare quanto
prima l'Italia di Berlusconi, un vero inferno dei lavoratori.
di Fabio De Leonardis - 27 - IT
877. A TUTTI QUELLI CHE
..sostengono che noi laureati e masterizzati vogliamo troppo!
Ma state bene? Lavoro da 4 anni e prendo 780 euro al mese in
co.pro!!!!! Tutto quello per cui ho studiato lo vedo fare solo
dai miei capi e basta!ke ci escludono (a me e alle mie
colleghe) da qualsiasi progetto interessante. Scusate se oso
chiedere di più! Scusate se aspiro almeno a 1000 euro al
mese! scusate se mi rimbocco le maniche senza dire nulla e
gradirei solo un minimo di stima in più. Scusate se non è
quasi possibile cambiare (l'altro giorno sono andata a un
colloquio e questi avevano 100 candidati da esaminare per 1
posto da 1000 euro!). Scusate se molti come me non sono
fortunati (o paraculati) come voi...di gente brava ce n'è in giro
parecchia, di persone fortunate un po' meno di questi tempi.
Tenetevi stretta la vostra fortuna e non sputate sentenze! La
fortuna non corrisponde sempre alla bravura...è la prima cosa
che ho imparato agli esami universitari! In bocca al lupo a
tutti gli sfigati come me!
di eva kant - 30 - com
878. NO SPERANZE
D'accordo con il discorso di presuntuosi e asini laureati che
pretendono chissà quanto solo perchè han studiato anni e anni
all'Università, però l'umiliazione non è il quantum (leggi
netto)del co.co.co. E' proprio il tipo di contratto che è
umiliante, perchè vuol dire che il datore di lavoro non saprà
se sbarazzarsi di te alla scadenza. Io vengo da 2 co.co.co., uno
a Milano, un altro a Napoli, dove addirittura non mi veniva
neanche prorogato con firma(è obbligatorio..). Sono solo
stanco, veramente stanco. Sposarsi? 29
anni...Vorrei...davvero...Ma come?
di Herman Hesse - 29 - Informatica
879. VITA DA CANI
finalmente ce ne siamo liberati, non ne potevamo piu, in
qunto erano contratti che ne beneficiavano solo i datori di
lavoro con i loro sotterfugi fiscali e noi a pagare e a sperare
che le cose migliorassero dal punto di vista lavorativo( con
contratti a tempo indeterminato, sigh quanto penare ) e da un
punto di vista economico. La speranza che con questi nuovi
non sia la stessa cosa e/o un'altra scappatoia per i nostri
caporioni.Saluti
di pasquale carbone - 35 - sanità
880. PER ALBERTO GAUDENTE
Una prima considerazione. Se hai 27 anni e un contratto da
dirigente (posizione che normalmente - e giustamente - si
raggiunge dopo i 40) i casi sono 2: o hai avuto qualche
"spintarella" o sei un grandissimo leccaculo.
Ma veniamo al punto: cosa ti aspettavi di trovare per 750 auro
al mese? Rita levi Montalcini??? Se il personale è
precario/malpagato/senza diritti e tutele non sarà MAI
motivato a dare all'azienda qualcosa di più dello stretto
necessario!!
Anzi, cercherà di fare meno di quello che gli è chiesto e
passerà il suo tempo su internet a CERCARE UN POSTO
CHE GLI GARANTISCA UN FUTURO!!!
Ma tu cosa dirigi? IL TRAFFICO?????
di Paolo Carchedi - 36 - informatica
881. PERCHE' NULLA CAMBI, TUTTO DEVE
CAMBIARE...
Cococo, cocopro, dipendente: che differenza fa se comunque
il tuo datore di lavoro puo' licenziarti quando e come vuole?
A proposito: qualcuno si e' accorto che "COCOPRO" e'
semplicemente il nuovo nome dato al COCOCO ? Nei fatti
cambia solo il nome e un progettino di una pagina da allegare
al contratto. RIDICOLO !!
di Giovanni De Robertis - 882. QUANTOMENO PIÙ DIRITTI, NO...?
laurea e titolo (avvocato),dopo dieci anni di collaborazioni in
campo istituzionale, chiamate con i nomi più disparati,(utili a
mascherare sempre la stessa minestra), collaborazione
occasionale che dissimula una continuativa, co.co.co. che a
sua volta nasconde un rapporto di impiego fino....al grande,
epocale "cambiamento" del contratto a progetto, mi chiedo:
non basterebbe, come primo passo verso la garanzia di un
minimo di futuro per questo nostro paese, che così
strenuamente vogliamo difendere dall'invasione dello
straniero, almeno stabilire l'obbligo, per i datori di lavoro, di
prevedere ferie, malattia, maternità e tfr seppure a tempo
determinato?
E' pura fantascienza? siamo lavoratori senza diritti, se non
quello di andarcene.
non vedo un particolare impegno dei sindacati, o forse mi
sbaglio...
i nostri figli (sempre se ne avremo) non potranno certo
contare sul sostegno che la generazione precedente sta
fornendo a noi.
bella la flessibilità a senso unico....
di giovanna tenda - 36 - istituzioni
883. COCOCO = INESPERTI ????
Beh, per chi crede che i CoCoCo siano solo giovani
inesperti...
Ho quasi 10 anni di esperienza, per di più in un settore
informatico di nicchia come i Database, Data Warehouse etc
etc.
Eppure negli ultimi 4 anni non ho trovato altre alternative che
CoCoCo o P.IVA, perché nell'informatica praticamente
nessuno assume dal 2001 e le Società che cercano persone
sono tutte Società di Consulenza.
Comunque l'equazione esperienza = maggio guadagno
almeno nell'informatica non funziona, dato che ad ogni
contratto che si cambia dimuisce il compenso.
A meno che non ti chiamino per cercare inutilmente di
rimettere in sesto un progetto nato male e destinato comunque
a fallire in partenza, per poi prendertela con te che non sei
stato all'altezza.
di E M - 45 - informatica
884. UN CASO "FORTUNATO" .... (?)
ho iniziato a lavorare nel 1999 per un'azienda(s.r.l.)di servizi
conto terzi, perlopiù help desk telefonico a cernusco S/N
(abito in provincia di varese!) con contratto di co.co.co. per 1
anno in seguito al quale sono stata assunta con contratto di
formazione lavoro per 18 mesi pagata 1.750.000 lire da cui
dovevo detrarre mensilmente 200.000 lire per spese di viaggi
( tempo speso per i trasporti 1 ora e 45 andare e idem a
tornare) senza rimborso alcuno,nemmeno ticket pasto.Alla
scadenza mi hanno assunto a tempo indeterminato . Appena
in tempo! l'anno successivo hanno bloccato le assunzioni..mi
ritengo "fortunata" solo per il fatto che ho un contratto a
tempo indeterminato pur prendendo poco più di 900 euro (da
cui devo detrarne 100 per i viaggi e arrangiarmi come posso
per mangiare perchè non abbiamo nemmeno i buoni pasto) ,
essendo a rischio di imminente obbligatorietà turnazioni 24 x
7 ( notturni /festivi) e impegando circa 3 ore al giorno per
andare/tornare dall'ufficio. Cerco da tempo di avvicinarmi a
casa ma , se non sei professionista in qualcosa, l'alternativa è
solo quella di tornare precaria dopo 6 anni di lavoro alla età
ormai "avanzata" di 28 anni!
di giada pellizzari - 28 - commercio
885. DIMENTICATE CHE LA SINISTRA HACREATO
IL CO CO CO
Sono stato per 2 anni con cococo. Fortunatamente sono in
Svizzera e mi sto ripagando questa ingiustizia.
Si dimentica, purtroppo, che VISCO (ministro nella scorsa
legislatura di sinistra) ha creato questo contratto-truffa.
Creato da quelli che si definiscono i paladini del lavoro
"giusto" e che stupidamente nel 2006 andrete a rieleggere.
BRAVI!
Questa è l'equazione: LAVORO FLESSIBILE-ARTICOLO
18-INPS+FONDI PENSIONE=PIU' SODI E LAVORO PER
TUTTI QUELLI CHE VOGLIONO LAVORARE E MENO
PARASSITI IN GIRO.
CREDETEMI!
di mimmo coco - 28 - Finanza
886. ALBERTO GAUDENTE.... SPERO TU FACCIA
PER PROVOCARE....
ma non e' che magari pagare uno 750 euro al
mese(!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) non e' il modo migliore per
motivare qualcuno?
Io adesso ho 29 anni e un contratto da dipendente. Lo
stipendio e' buono ma io non mi dimentico dei 4 anni passati
da cococo.
Puo' anche andare bene come modalita' di ingresso nel mondo
del lavoro (meglio di uno stage non retribuito) ma puo' essere
questa la forma predominante di contratto di lavoro? Si
chiama lavoro atipico e nella fascia 25-35 anni piu' del 30%
dei contratti sono di questa natura: altro che atipico.
Ti tolgono le certezze e la voglia di fare una vita come
l'hanno avuta i tuoi genitori, che si sono fatti il culo ma
avevano almeno la possibilita' di comprare casa (vogliamo
parlare del mercato immobiliare) e di decidere di farsi una
famiglia...
che tristezza.
pero' il primo errore da evitare e' quello di continuare a
concepirsi come singoli: anche il lavoro atipico ha delle
costanti, se si fa gruppo si e' un po' piu' forti (non magari col
singolo datore di lavoro, ma come possibili richieste al
legislatore). che ne dite?
di marta gallina - 887. CHE SCHIFO!!!!
Buondì vorrei solo sfogare la mia deluione per i co.co.co,
ossia per i famosi contratti che facevano vedere la luna nel
pozzo che non c'è, dopo una vita(ne ho 29 di anni) spesa per
lo studio ho faticato tanto per laurearmi facendo i lavori più
umili e degradanti, alla fine della mia carriera universitaria
vengo assunta da un centro polispecialistico medico con il
famoso contratto co.co.co. Tutto sembrava diverso finalmente
un guadagno degno, finalmente si realizzavano dei sogni
avendo + certezze, infatti con il mio attuale marito
cominciamo a costrutire il nostro futuro.Ma dopo tante
promesse, e numerosi sacrifici(il posto di lavoro distava circa
3ore di mezzi da dove abito) vengo sbattuta fuori dopo tre
mesi(perchè cosi citava il contratto ho il rinnovo oppure la
fine)senza una ragione logica per meglio dire (la ragione io la
sapevo ma non volevo capacitarmene perchè sembrava
assurdo io non avevo conoscenze per restare eravamo state
assunte in 5, + 13 che avevano la scadenza il 23 dicembre,
tutte riconfermate io no)
di Carolina Sellitto - 29 - Impiegata
888.
Caro Berlusconi......dopo aver lavorato tre anni con contratti a
tempo determinato ho da poco cominciato un co.co.pro. per
un anno ed ho subito capito quanto poco questi tipi di
contratto tutelino il lavoratore.Sono un chimico. Il progetto è
finalizzato allo sviluppo di nuovi prodotti....mi chiedono di
dargli quasi la luna.....se non riuscirò nell'intento penso che
mi liquideranno. Ho quasi 30 anni e sono una donna. Chi mi
vorrà più tra qualche anno? Ho cercato anche lavori
impiegatizi, ma non vado bene, perchè non ho la qualifica
giusta. Mi ritengo fortunata perchè ho la possibilità di contare
ancora sui miei genitori ma sono molto sfiduciata per il mio
futuro, e una famiglia quando potrò formarla?
Francesca
di Francesca Bertolini - 29 - chimico-ricerca sviluppo
889. COLLABORATORE A PROGETTO 2
(continua)
La cosa che mi fa incazzare, poi, e' vedere imbecilli totali
come Fini o Maroni (che meriterebbo di essere mandati a
pulire i cessi "a progetto") spacciare panzane come "il calo
della disoccupazione in Italia" senza guardare al tipo di
occupazione che creano. Da quando ho finito l'universita' ho
fatto una miriade di lavori e lavoretti, e il mio primo contratto
"vero" l'ho avuto qui all'estero. Quando ero a Bari, ho
lavorato per 8 mesi per un giornale, e sebbene fossi un
dipendente vero e proprio, risultavo come un "collaboratore
occasionale". Per non parlare del sottobosco
dell'ipersfuttamento, come il volantinaggio, 10 ore al giorno
per poi prendere 15 euro, o la raccolta dell'uva e dei pomodori
nelle campagne... E tutto questo anche grazie ai D'Alema e ai
Prodi, che hanno aperto la strada che poi Berlusconi ha
portato fino in fondo. Il risultato e' che se prima dall'Italia
fuggivano i ricercatori, ora fuggono anche tante persone non
specializzate. Non avete idea quanti italiani lavorano qui in
Irlanda, e tutti sono trattati e pagati molto meglio che in
patria. Ribadisco, lasciate che i lavori a progetto se li vadano
a fare loro, i signori Fini, Maroni e Berlusconi.
di Fabio De Leonardis - 27 - IT
890. POLITICA
C'hanno fregato!
di Vico Fiorani - 30 - Servizi
891. PER C.DI STEFANO E ALBERTO GAUDENTE
Come vi permettete di parlare con tanta presunzione e
arroganza!?
Avete letto almeno alcune delle storie? Improbabile che siano
tutti lavativi e incompetenti non credete?
Trovare un lavoro soddisfacente non è solo questione di
impegno.
Dovreste scusarvi.
di Maya M - 26 - Impiegata-Con laurea892. LA COLPA È DEI SINDACATI E DI CHI LI
INVOCA
Laurea con lode,master,senza amicizie "influenti",ho
accettato per anni infiniti CoCoCo senza futuro,60-70 ore a
settimana per 500 euro al mese,lontana 1000km da
casa.Avevo uno scopo,IMPARARE a fare bene ciò che a
un'azienda può essere utile.Oggi ho partita IVA per MIA
scelta, mi divido fra 4 attività e ne devo rifiutare
continuamente di nuove per mancanza di tempo.Lavoro da
casa,guadagno bene perchè le aziende per cui lavoro non
devono versare contributi astronomici e non sono costrette a
SPOSARMI per sempre.Non ho nulla di garantito,ferie,1314esime, neppure il futuro,ma sta a me
preoccuparmene:risparmio,investo in fondi pensione,continuo
a studiare ed esplorare possibilità.Non sono Superwoman ma
una persona responsabile.Non ho mai chiesto ai sindacati,al
"sistema",di tutelare i miei interessi.Ho costruito un rapporto
di fiducia con i miei "clienti",io non fregherò loro,loro non
fregheranno me.Questa FLESSIBILITA' reciproca sta
facendo la loro e la mia fortuna.Un sistema di vincoli, di
tutela degli incapaci e degli sfaticati DISTRUGGE IL
MERCATO DEL LAVORO,ROVINANDO LA VITA di chi
è onesto,capace,ha voglia di fare.Il lavoro per tutti diventa il
lavoro per nessuno. Pensateci.
di tullia c - 32 - marketing
893. DIRIGENTE - GAUDENTE!!!
Finalmenteeee...UNA VOCE FUORI DAL CORO!!!
Peccato che per essere fuori dal coro tale voce abbia dovuto
fare a meno dell'uso del cervello!
Sì perche' Lei in questo paese puo' farsi il culo che vuole, ed
essere bravo quanto vuole...ma sicuramente questo non puo'
garantirLe un posto da dirigente! Le ricordo che siamo in
ITALIA...paese noto nel mondo per la gestione
MERITOCRATICA dei ruoli, partendo dai politici in giu'.
Qui non gliene frega niente a nessuno del lavoro...l'unica cosa
che interessa è l'INCASSO...a scapito di chiunque. E lei si
vanta di essere un dirigente di 27 anni??? Dopo una dura
università??? sicuramente si sarà laureato presso un ente
STATALE, vero???....
Continui a leccare, mi raccomando, che con i paraculi gia'
utlizzati e il resto, sicuramente tra pochi anni potrà ambire
alla successione del nostro caro e amato Premier!!! (che
culo!)
Sicuramente Lei e i suoi 10, 20 amici-dirigenti-ingamba siete
i migliori, e avete diritto a tutto...Noi poveri 1000 deficienti
non vogliamo capire che siamo tutte teste di cazzo e quindi
diritti non ne abbiamo!
SI VERGOGNI IMBECILLE PARACULATO!!!
di Diabolik sempre io - 28 - ICT
894. LA TERRA PROMESSA...
Dopo aver vissuto in estremo oriente per 1 anno e mezzo, ho
deciso di tornare, in quanto la vita era diventata impossibile
sul lavoro. Non so bene perché, ma sono stata vittima di un
mobbing sfrenato e vedevo l’Italia come la terra promessa.
Ovviamente quando sono tornata non è stato tutto rose e fiori.
Nonostante parli bene l’inglese e una lingua orientale e abbia
fatto una bella esperienza all’estero, ho dovuto fare un corso
di perfezionamento per poi fare uno stage inutile, trovare un
lavoro come traduttrice per tre mesi e, finalmente, un lavoro
da co.co.co. per 1 anno nella pubblica amministrazione! Il
contratto scade tra poco ed il mio capo, dopo essersi
meravigliato del mio interesse a rimanere nel caso di un
rinnovo del contratto (“ma tu potresti trovare un lavoro
migliore e pagato meglio”) mi ha detto carinamente di
iniziare a cercare qualcos’altro. Mi accade spesso di ripensare
al periodo passato all'estero con nostalgia, è vero mi
trattavano male, spiavano la mia vita privata, ma almeno
avevo uno stipendio buono e sicuro e potevo fare dei progetti
che superassero i tre mesi.
di Kuris V. - 30 - pubblica amministrazione
895. VERGOGNA
Vedo che in Italia si passa dalla padella alla Brace !!!! Dai
CO.Co.CO. alle assunzioni per progetti determinati.
Ma in Italia per poter vivere fare un mutuo, comprarsi una
macchina di seconda mano fare dei figli bisogna per forza
Rubare, spacciare o fare rapine a mano armata ????
Io vivo da due anni in Francia e ho trovato il PARADISO !!!!
Qui sono 20 anni più avanti come coperture sociali, ambiente
di lavoro e vita.
Si lavora ma ci si sa anche divertire....e molto !!!!!!
POVERA ITALIA
Un laureato non riesce nemmeno a superare i 1000 € quando
qui prenderebbe 3 volte tanto.
PANSATECI....
di GINO RICCI - 32 - CHIMICA
896. PER TULLIA - SUPEWOMAN
ma tipo, che fai?
......fantastica.........
di giovanna tenda - 36 - istituzioni
897. LAUREA IN ECONOMIA
non ho letto tutti gli interventi precedenti quindi scusate se
ripeto cose già dette, ma non sopporto tutta questa
propaganda governativa neoliberista sulla sparizione dei
cococo ecc ecc.: il co.pro. non è altro che la legittimazione
giuridica del co.co.co., un contratto che per anni si è retto in
piedi per gli unici e inequivocabili interessi della parte
datoriale, privo di ogni forma di tutela previdenziale e reale
tipiche del lavoro subordinato classico ex art 2094 codice
civile. Nessuna tutela quindi per i lavoratori e totale
asservimento alle necessità aziendali. Ora, siccome nel 95%
dei casi il cococo era usato in maniera fraudolenta per celare
rapporti di lavoro subordinato (vedasi la copiosa
giurisprudenza in materia), il governo B ha deciso di
legittimarlo, senza aggiungere NULLA in materia di diritti
minimi che già non spettasse ai lavoratori, nemmeno sul
versante economico (nessun accenno ai minimi tabellari dei
CCNL). Si è quindi legalizzata una tipologia contrattuale
utilizzata a sproposito e a totale scapito del lavoratore. Ora i
datori di lavoro sono più tranquilli di prima, (quasi) al sicuro
da possibili cause di lavoro. Viva l'Italia!
di P CORRADI - 36 - privato sociale
898.
Bisognerebbe mettere freno a tutte quelle (troppe) società che
tassativamente assumono SOLO con contratti CoCoCo. Nel
settore IT purtroppo questo è lo standard... o CoCoCo o
niente. Ci sono troppe società di consulenza gestite da 2 o 3
persone la cui attività non è che quella di reclutare gente da
distribuire in giro x contatti a progetto.
Ma dove sono finite le assunzioni? Tragedia... :(
di Roberto Roni - 32 899. E BRAVA TULLIA 892
Sei stata veramente brava, complimenti! Però per favore datti
una regolata. Lo sai che il mondo è vario e che non si può
essere tutti uguali...? Brava Tullia! tu si! Che conosci bene il
mondo!
di Gianni Cerquoni - 32 - Marketing
900. GRAZIE
Sono stato un webdeveloper freelance per 3 anni, iniziai che
ancora studiavo all'università. Sono poi stato assunto da una
società che opera nel web come co.co.co. per soli 6 mesi
dopodiché ho ottenuto il CFL e alla scadenza confido in una
vera assunzione.
Diciamo che devo ritenermi fortunato, ma quello che vorrei
dire è un'altra cosa.
Sono giovane, e vivo a casa con i miei. Dunque non ho la
necessità per ora di comprare casa, mentre per finanziare una
spesa consistente posso contare sulla garanzia dei miei
genitori.
I problemi vengono per chi è avanti con l'età. E credo che la
causa vera della crisi economica dell'Italia sia proprio questa.
Come possiamo sperare che i consumi riprendano se nessuno
ha più la certezza di avere un futuro? Possibile che tutti fanno
finta di non capire questa cosa?
Altro che tagli alle tasse e favolette simili! Qui serve la
sicurezza.. altrimenti le stesse aziende che abusano dei
contratti anomali si troveranno a chiudere i battenti perché il
mercato ristagna. Mi domando: se non mettiamo i lavoratori
in condizione di spendere, come speriamo di salvare
l'economia?
di Emanuele Colonnelli - 24 - informatica web
ECONOMIA
La vostra vita da Co.co.co.
(908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10)
901. PER ALBERTO GAUDENTE.
.... ho letto gli altri Post, ed effettivamente Alberto Gaudente
(post N° 856), non meriterebbe nemmeno risposta,
ma ha scritto concetti talmente stupidi, semplicistici e
arroganti, che una cosa gliela voglio chiedere.
Riepilogando:
Dirigente a 27 anni, stipendio altissimo, amici, nemmeno a
farlo a posta, bravissimi, e super-pagati, tutto questo mi
suscita una curiosita':
MA CHI CONOSCI ?
Si, Insomma voglio dire, ... a chi hai leccato il culo ???
La tua Arroganza e' paragonabile a quei tripponi capi di
aziende che prendono 400-500 euro al giorno per le
prestazioni di un co.co.co. o co.pro o meglio schiavo senza
diritti e solo doveri, per poi pagare il suddetto schiavo 60-70
schifosi euro al giorno, .... e che poi ti dicono : "Mi spiace ma
per l'aumento e' un momentaccio, c'e' crisi !".
Ma quanto dura sta' crisi ???
So' vent'anni che mi sento dire che c'e' crisi !!!!!!!!
NO COMMENT !!!!!!!!!
di F. R. - 29 - Informatica
902. NOI VOCI FUORI DAL CORO
dopo aver scritto un intervento fuori dal coro, leggo gli
attacchi a chi ha scritto fuori dal coro...Alberto Gaudente &
co. Anch'io ho moltiamici tra i 28 e i 34 in posizioni da
dirigente o consulenti ben pagati: non paraculati, laureati
(anche di università pubbliche!) ma il culo come una capanna,
quello se lo sono fatto tutti. Se hanno dovuto rinunciare alle
ferie un Natale lo hanno fatto. Un'esperienza all'estero mal
pagata e lontana dalla mamma non se la sono fatta scappare
(una lingua e l'esperienza sono oggi pagate oro, scrive
qualcuno). NON FORTUNATI, NE' RACCOMANDATI, ma
con VOGLIA DI LAVORARE e DISPOSTI AL
SACRIFCIO. Leggo anche di chi si sta comprando la seconda
casa ed è partita lavando cessi. Brava! Complimenti di cuore.
Voi che urlate contro questa gente, insinuate chissà quali
raccomandazioni, invocate Prodi, Berlusconi, i giornali, gli
intellettuali, il Papa... ma quando arriva il momento della
vostra personale responsabilità? delle vostre scelte? è questo
che insegnate ai vostri figli? VERGOGNATEVI. All'estero
(vero, verissimo, sperimentato di persona) farsi il culo come
una capanna non serve neanche tanto, basta lavorare il giusto
per avere una vit
di tullia c - 32 - marketing
903. DR IN INFORMATICA
Dopo aver visto una "ingegnera" dove faccio consulenza e
dopo aver saputo il suo stipendio (non sa fare niente, forse sa
accendere il computer) mi metto dalla parte del "padrone" che
assume solo a tempo determinato/progetto in maniera tale da
tenere sempre e solo le persone che valgono e che in questa
maniera lavorano il doppio, perchè devono far vedere che
meritano un altro progetto. Forse a me non va così male però
non mi piace chi si lagna troppo. Se non vi va bene potete
sempre farvela la vostra azienda e mettervi dall'altra parte:
cosa fareste voi? L'unica vera fregatura nel mondo lavorativo
è l'INPS, pachiderma con più buchi che un groviera. e lasciate
perdere il mitomane gaudente! quello è il suo sogno: 27 anni,
3000 euro al mese, dirigente d'azienda...ne conosco anch'io un
paio di quelli ma la proprietà dell'azienda è del padre. bella
fatica
di Franco G - 29 - Informatica
904. LAUREANDO INFORMATICA ( IMPIEGATO )
il co.co.pro
ha solo cambiato le abitudini dei Datori di Lavoro..
..infatti ora perdono le ore con i loro commercialisti per
capire come giustificare la presenza di una persona in un dato
periodo..
addirittura..
.. il mio datore ( Momentaneo ) ha detto che NON SI
SENTIVA TUTELATO con questo tipo di contratto .. perchè
avrei potuto fare assenze e lui mi avrebbe dovuto pagare
lo stesso..questo perchè sono stato con l'influenza tre giorni..
e in tutto il periodo di lavoro ( 6 mesi ) ho FATTO SOLO
questi 3 giorni di assenza!
(mi vien solo da ridere!! )
il co.co.pro. come il co.co.co. è uguale al "NERO" legale!!
speriamo in meglio
e poi per l'imprenditore SUPEREROE.. ma i soldi per iniziare
l'attività te li ha dati il culo??? ah! ho capito BATTEVI!!
persone di poco conto!!
un saluto a tutti
di Lele G - 29 - Informatica
905.
Non ho nessuna laurea e non me ne vergogno, ho sempre
lavorato sodo esattamente come oggi e il commento qui sopra
(2 commenti fa) mi offende un bel pò: non ho potuto finire gli
studi perché i miei genitori avevano bisogno di aiuto, e quindi
non me ne importa un fico secco se la laureta disperata ha
potuto fare la bella vita dello studente fino anche a prendere il
master... meglio per lei.
Detto questo, a casa mia chi si merita di lavorare é la gente
che nel portafoglio, oltre ad un minimo livello di competenza
ha solo la sua umiltà e tanta voglia di fare anche per pochi
euro al mese (io lavoro almeno 12 ore al giorno e "campo"
con 700 euro al mese, se mai volessi un figlio dovrei
vendermi l'anima) per cui credo che sventolare la propria
laurea come scusa per avere un lavoro sia quantomeno fuori
luogo, ma classico atteggiamento del tipico arrogante filocapitalista che crede che il mondo sia ai suoi piedi o nei piedi
che lecca..
Non so quanto si potrà ancora andare avanti con questo
sistema, si fa fatica a vivere e non si vede nemmeno l'ombra
di un futuro, siamo nati con l'austerity e cresciuti nel lusso
degli anni 80, ora siamo tornati alle origini e dobbiamo darci
da fare
di una precaria - 26 - grafica
906. IL DANNO OLTRE LA BEFFA
Primo contratto post laurea, il mio nuovo ingresso nel mondo
del lavoro (da 20 a 24 anni ero stato tenente nell'esercito): call
center RBS - Roma, co.co.co. Lavoro per SKY e comincio
subito a "capire". Vedo colleghi (anche madri con figli) al
telefono per 16gg non retribuiti perché "in formazione" e un
mese dopo mandati a casa, rimpiazzati da altri operatori "in
formazione". Io lavoro da agosto a dicembre, senza ferie nè
malattie. Il 14 dicembre il datore di lavoro ci offre una grande
cena per festeggiare il Natale (un po' in anticipo..). Dopo 4-5
giorni infatti ci viene detto <<l'attività è terminata, tutti a
casa, ma state sereni! Dopo la befana vi richiamiamo>>.
Nulla fino a febbraio. Richiamati in 5 (su 100) per lavorare su
Autostrade, dopo 15gg mi mettevano di nuovo a "riposo",
senza un giorno di preavviso. Fine. A maggio mi chiama il
call center UNICAB, stesso contratto. Lavoro 12 giorni
(campagne elettorali telefoniche). Finite le elezioni, a casa.
Poi più nulla. Ora lavoro per Telecom con interinale E-Work
di 3 mesi. Il terzo giorno mi rompo una caviglia. Non mi
pagano la malattia perché non ho fatto 30gg. con loro; l'INPS
non paga perché nel 2004 ero solo un co.co.co.
di manlio serreti - 32 - call center
907. FRA 30 ANNI L'ITALIA SARÀ PIENA DI
BARBONI
Per i co.co.co. non c'è speranza, sono degli schiavi. Lavorano
10 ore e hanno contributi per 2 ore. Molte volte lavorano in
100 e iscritti all'INPS o INAIL sono solo 10, alle ditte
presentano i documenti falsificati cambiando il nome del
lavoratore. Ho lavorato anche come dirigente per cooperative
e so come funziona tutto. La mia società è fallita con 25
miliardi di IVA evasa e contributi non versati a circa 2000
dipendenti per 2 anni. Ora si cambia nome "lavoro a progetto"
ma la sostanza è uguale, saranno sempre degli schiavi senza
ferie, tfr, malattia e chi non accetta viene cacciato, sotto
un'altro. Dov'è Bertinotti e tutti i soci? A fare gli onorevoli! I
lavoratori facciano il loro dovere, per poi ribaltare tutti questi
Sindacati i quali li hanno letteralmente rovinati. Domanda:
"Come può un commerciante assumere una commessa, la
quale ha 37 giorni ha disposizione fra ferie, festività e
quant'altro? per poi non parlare di maternità. Ho avuto negli
anni '80 un'attività commerciale con 14 dipendenti, quando
sono riuscito a venderla ho vinto al superenalotto.Auguri a
tutti. Paola Rossi
di Paola Rossi - 57 908. PER ALBERTO GAUDENTE E TULLIA C.
Va bene, smetto di lamentarmi e vi faccio i complimenti.
Voi siete riusciti ad avere una vita lavorativa che vi soddisfa
vi gratifica, vi da' soldi in abbondanza.
Bravi! Ma sbagliate tono, non potete scrivere cosi' arroganti,
maleducati e offensivi.
Dite solo: Noi ci siamo riusciti! e non intendete che voi siete i
migliori ed era ovvio che prima o poi ce la facevate.
Avete avuto tanto tanto tanto culo, e un santo in paradiso che
ha premiato i vostri sforzi.Ma noi sfigati ce l'abbiamo, e ce la
stiamo mettendo, tutta e meriteremmo qualcosa anche noi.
Ciao
di Jessy James - 29 - PA
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Testimonianze co.co.co